Ritorno al passato

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  1. Waket
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    Il grande Ritorno

    IV



    Youkai gonfiò il petto, riempito da complimenti inaspettati che non pensava di ricevere. Kairi non conosceva la reale situazione dove il piccolo Uzumaki creava più caos che aiuto, usando stickers per creare codici unicamente comprensibili a lui, ritardando consegne, e riuscendo a restare a galla solo grazie ad Hitomi, che continuava ad occuparsi di tutto alle sue spalle. In un certo senso ultimamente le cose erano andate meglio, ma solo perchè Raizen aveva in qualche modo compreso alcuni dei codici di Youkai. C'era da sperare che non cambiassero nel tempo con l'evolversi delle sue abilità artistiche.

    Con un buon pasto caldo davanti potevano entrambi rilassarsi, iniziando a parlare del più e del meno. Alla menzione del Senju sorrise: Oh, ci frequentiamo spesso! E' un po' freddo e distante come al suo solito, ma sai com'è fatto. Sta diventando parecchio forte! Commentò, orgoglioso, quasi fosse merito suo. Naturalmente Yato avrebbe avuto ben altro da dire in risposta, ma il giovane foglioso aveva un suo punto di vista che era certo fosse quello giusto. Su Shin non aveva molto da dire. Non lo vedo dalla missione all'Abete. Non ci siamo mai frequentati molto... Mi sembra di aver sentito Raizen lamentarsene qualche volta. Riflettè, pensieroso, dopotutto la maschera a lui assegnata era tornata al suo posto. Forse non era la cosa migliore da dire a una possibile sua amica, appena tornata dal villaggio, Portò immediatamente le mani avanti, borbottando con agitazione: M-Ma sono sicuro non sia niente!! Raizen mi sgrida quasi tutti i giorni! Sono certo che stia bene. Di certo era vivo, o ne avrebbe avuto notizia, e non era nemmeno al corrente di alcun tipo di tradimento (per quel poco che si concentrava nel leggere i vari documenti e notizie).

    Youkai riprese a mangiare mentre fu il turno di Kairi di dire la sua... quasi soffocandosi quando l'altra gli rivelò la verità su sua madre. UGH- Braccio destr- Preso da pesanti colpi di tosse per uno spaghetto andato di traverso, non appena si riprese avrebbe tirato su la testa con espressione a dir poco sconvolta, che nonostante tutto sforzava un sorriso poco convinto. Aaaah... Questo è... Um... Portò le mani alle guance, con i gomiti sul tavolo, sforzandosi ulteriormente di tenere un sorriso,, ma gli occhi e le sopracciglia mostravano con chiarezza la sua preoccupazione a riguardo. La famiglia è importante! Ma-Magari non andare più a cercarla da sola però, hm? Shiro aveva lasciato una pessima cicatrice su tutta Konoha, e di conseguenza era quasi sollevato nel sapere che non aveva avuto modo di rintracciare nessuno di loro. Se non altro avevao comunque ottenuto diverse informazioni. Heh, tornerai a casa con un bel po' di cose da raccontare! Probabilmente dovrai restare in Amministrazione un bel po' per fare un rapporto completo, ma mi assicurerò che tu abbia tutti gli stuzzichini possibili per farti sentire ben accolta. Sorrise solare, almeno in quello era bravo.

    Gli studentelli erano fin troppo timidi per farsi avanti, ma non avevano mollato i due per un secondo. I borbottii più assurdi si levavano da quel tavolo, tra un improbabile amore tra i due, al domandarsi se quello degli Uchiha di abbandonare il villaggio fosse un vizio o un rituale, ad uno di loro che pensava di avere qualche chance di chiedere un appuntamento proprio a Kairi, nonostante la sostanziale differenza d'età, e altre chiacchiere da teenager scostanti tra loro.


    Osservò la gioia crescere in Kairi man mano che si avvicinavano al villaggio, parlandole delle novità che lei notava, dato che lui era fin troppo abituato per ricordare cosa fosse effettivamente nuovo. L'Amministrazione, per esempio, sarebbe stata un discreto shock (si spera in positivo) per l'Uchiha. Ah, già! Dopo alcuni, um, problemini, si è deciso di ricostruire tutto da zero. Sono stati molto veloci c'è da dire. Raizen pensava che una grossa piazza accogliente fosse più in tema con un edificio come quello dell'Amministrazione. Anche se il monumento ai caduti rende tutto molto malinconico. Al centro della piazza, il simbolo di Konoha stessa, un gigantesco albero bitorzoluto, e davanti ad esso un monumento ai caduti in onore del villaggio.

    C'era molta naturalezza nelle movenze di Youkai una volta all'interno dell'edificio, era chiaro che era lì dentro da abbastanza tempo da considerarlo quasi come casa sua (senza troppo quasi, dato che l'appartamento di Raizen era lì, e lui ci viveva insieme). Sembrava conoscere tutti i dipendenti per nome, nonostante non tutti lo vedessero come una figura positiva, per tanti era la mascotte dell'Amministrazione, e la maggior parte di loro apprezzava l'aria di positività che portava, soprattutto durante giornate troppo stressanti di lavoro. Non sembravano prenderlo troppo seriamente, c'era da dire.

    Youkai aprì la grossa porta in legno che li introdusse finalmente di fronte all'Hokage, invitandola ad avvicinarvisi. L'ambiente dava un'aria di solennità che solo una figura ai livelli del Kage poteva dare... Eppure Youkai si comportava come fosse nel salotto di casa, ad indicare nuovamente quanto fosse abituato a quell'ambiente, e non solo, ma anche alla presenza dell'Ikigami stesso. Sembrava però molto nervoso quando Raizen chiese di essere aggiornato sulla sua assenza, soprattutto dopo la news che aveva sentito da Kairi stessa, tappandosi la bocca con le mani per evitare di parlare al posto suo. In breve, avrebbe deciso che allontanarsi di poco per non rovinarle il momento sarebbe stata l'opzione migliore. Vado a prendere degli snack!! Zompettò, allontanandosi fuori per sparire qualche minuto, dando all'Uchiha il tempo di aggiornarlo prima di poterla interrompere, e tornando con patatine, qualche bibita rigorosamente senza zucchero, e più "sane" barrette proteiche. Si sarebbe accomodato sulla poltrona senza troppi complimenti, dopo aver abbandonato gli snack direttamente sulla scrivania, tenendo per sè solamente un pacchetto di patatine. Un servizio degno del segretario personale del Kage.
     
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