Il Passato che Ritorna

Gene e Kari

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    I giorni divennero settimane, le settimane mesi.
    Il paesaggio mutò in tre stagioni difronte alla finestra di quella piccola dimora in stile buke-zukuri nel villaggio di Fuyu no Ie, nel cuore del Paese del Ferro. Era un agglomerato arroccato sul costone di una cima a circa mille metri di quota con un lungo ponte che lo collegava alla via maestra e una cinta muraria rispettabile a difesa dello stesso.
    Le sue ricerche l'avevano spinta fin lì, in quel posto dimenticato dal mondo dove il tempo e il progresso degli uomini sembrava essersi arrestato e il legame con la natura era ancora al centro della vita quotidiana.
    Aveva imparato a comprendere la filosofia dei Samurai, quella forza armata misteriosa che da sempre si contrapponeva per stile e tecniche alle conoscenze dei ninja. La loro forza era nel rigore della mente, nella sacralità del metodo e nel ricordo degli antenati, tre valori che probabilmente gli shinobi avevano accantonato a favore della scoperta del chakra. Non che quei guerrieri in armatura non ne conoscessero l'esistenza ma semplicemente vi facevano moto meno affidamento.

    La pista di Jotaro si arrestava in quel luogo ameno e bellissimo. Il Jaku delle squadre speciali probabilmente si era sentito in dover dare spiegazioni alla ragazza in merito al ritorno di Taka, durante l'attacco di Cantha al palazzo del Daimyo [leggere Il Drago e L’Oni]. Solo un mese prima di quegli accadimenti, infatti, le aveva svelato il segreto della sua famiglia per poi mostrarle il corpo della madre sotto un telo bianco, privo dei preziosi occhi e freddo come la pietra [leggere Silenzi Scroscianti]. Tuttavia, quell'evento capace di sconvolgere la mente della giovane kunoichi si era rivelato una menzogna: Lei era viva, un generale dell'Armata del Drago e diretta sottoposta di Shiro.
    Probabilmente avrebbe attraversato il Mare di Giada a piedi pur di avere un secondo e definitivo confronto con quella donna (benché ormai fosse chiaro a tutti i ninja di Konoha la sua forza) ma il suo "amico" dell' Ansatsu Senjutsu Tokushu Butai le aveva suggerito di ripercorrere i passi della madre dalle origini, per comprendere meglio il suo nemico. Secondo Jotaro, infatti, Taka aveva vissuto lì parte della sua vita, circa 20 anni prima, forse in missione per conto dell'Impero. Una prima associazione era rappresentata dal Tempio di Kaineng, il Drago D'Oro, che sorgeva anche in quel villaggio alle pendici delle montagne [leggere ambientazione di Cantha]. Aveva cercato informazioni su di lei interrogando praticamente ognuna delle duemila anime di quel posto ma nessuno aveva mai sentito parlare dell'Uchiha né tantomeno ne aveva riconosciuto il volto.
    Qualcosa però aveva tenuto Kairi ancorata a quel posto. Non sapeva dire con precisione cosa fosse ma si sentiva in qualche modo connessa a quel modo di vivere in comunione con la natura. Gli agricoltori riuscivano a coltivare le difficili zolle di terra montane producendo ortaggi e verdure che avevano il sapore di casa, di Konoha. I pescatori tornavano dalle spedizioni nel Mare del Nord con grossi tonni grassi, che i ricchi nobili del Fuoco avrebbero pagato a peso d'oro pur di avere nel loro sushi o sulle loro griglie. I combattenti si allenavano con rigore marziale, secondo il ciclo del sole coadiuvando gli esercizi del corpo a quelli della mente. Il panta rei valeva forse ancor di più a Fuyu no Ie.

    Oggi doveva vedere Kādomēkā, il giovane Nobile appartenente alla famiglia feudale che noverava il villaggio. Era un ragazzo gentile ed erudito, abile nel versare il tè quanto nelle domande di storia e geografia più o meno dell'età di Kairi. Lo aveva conosciuto poco dopo essere arrivata al villaggio e lui stesso le aveva fornito la casa dove aveva passato tutto quel tempo, oltre che un aiuto per le ricerche della madre. Spesso era via per questioni politiche ma ogni volta che tornava era un piacere passare con lui del tempo...questa volta era mancato per un mese intero ma il viaggio non sembrava aver intaccato il suo animo gentile: per quella serata le aveva fatto arrivare un bellissimo hakama in seta.

    :::

    NLiIbOCiV

    " Abbiamo gli ultimi numeri signore. 38 combattenti, 72 giovani uomini arruolabili e 20 artigiani utili. "

    " Un misero bottino. Era davvero un viaggetto di poco conto. "

    Il comandante osservava le fiamme divampare senza cambiare espressione. Era il terzo centro abitato del Ferro che stava saccheggiando ma il reclutamento andava a rilento; dopotutto dovevano gire con discrezione facendo ben attenzione che la sua operazione non arrivasse all'attenzione della giovane Onoro, figlia del Toshiro Daimyo di quelle terre [leggere Il Ruolo dell’Accademia]. Le avevano detto fosse una donna di straordinaria lungimiranza e pacatezza, per lo standard dei samurai, ma di certo non avrebbe preso bene l'operazione del Suono. Chiaramente stava agendo lungo il confine, in una zona di confidenza dove a dirla tutta molta della popolazione si sentiva più parte delle Risaie che del Ferro ma a volte aveva dovuto usare la forza per sovvertire la resistenza.

    " Sono villaggi di agricoltori Aloysius. Cosa ti aspetti di trovare? Certo le fila dell'esercito aumentano in numero ma prima che saranno pronti a combattere le guerre dei ninja passeranno anni. "

    Eiatsu era come al solito spietato nei suoi giudizi ma proprio per questo era il braccio destro del Garth. Serviva una voce della verità che non fosse da lui suggestionata per aiutarlo a prendere le giuste scelte.

    " Hai ragione. Dobbiamo addentrarci. Qual è il prossimo villaggio militare verso Nord? "

    Fyodor era con Ukitake a leggere la mappa e fare i loro conti su distanze e morfologia del terreno.

    " Fuyu no Ie. Circa duemiladuecento abitanti. Protetto da alte mura. Direi di scartarlo, è tropo grande e sicuram..."

    " Quanti giorni di viaggio? "

    " Emh...due al ritmo di marcia dei tre squadroni. Un quarto dovrebbe rientrare al campo base di Nanaki [leggere L’Erba tinta di Sangue] per sistemare gli schiavi, curarli e prepararli all'allenamento. Diogene è troppo rischioso e ci vorranno giorni di assedio per conquistarlo! I samurai sono avversari ostici e i nostri uomini trovano difficoltà a superare le loro spesse armature... "

    " Hai ragione. Non sono pronti e sono troppo lenti. Rientrate tutti a Nanaki. Tutti tranne tu Fyodor... "

    NLiIbTnjh

    "...tu vieni con me. "



    CITAZIONE
    OT/ Eccoci Kairi! Sono entusiasta di fare questa giocata con te! Spero di dare dei buoni spunti di crescita al tuo pg! Tu invece sentiti libera di malmenare Gene come meglio credi! Possiamo colmare insieme il buco temporale nel quale i pg sono scomparsi ;) /OT


    Edited by DioGeNe - 25/6/2023, 14:15
     
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    Aveva seguito la pista di Jotaru fino a quel villaggio sperduto, e per qualche strano motivo aveva deciso di fermarsi più di quello che aveva pensato inizialmente. Il mondo dei samurai, così differente dal suo lo affascinava in una maniera che non riusciva a spiegare nemmeno a se stessa, o forse la sua anima cominciava semplicemente ad essere stanca di quel viaggio e dei continui buchi nell’acqua che stava racimolando ormai da diversi mesi. Aveva bisogno di una pausa, e il modo di vivere in comunione con la natura degli abitanti del villaggio era proprio quello che le serviva per ricaricarsi e ripartire. Di sicuro non si aspettava che un luogo così pacifico sarebbe cambiato drasticamente nel giro di poco.

    Aveva lasciato che anche i suoi fedeli compagni lupi si riposassero con lei, liberi di gironzolare nell’enorme giardino della casa in cui era stata ospite tutto quel tempo: gli abitanti di Fuyu no avevano riempito anche loro delle prelibatezze del posto: decise che, se mai fosse riuscita a portare a compimento la sua missione ed a tornare a Konoha, avrebbe portato fino a lì suo padre.
    C’era poi un altro motivo che le forse le impediva di andarsene, anche se faceva fatica ad ammetterlo persino a se stessa. Aveva conosciuto un uomo, Kadomeka, e la sua gentilezza che tanto le ricordava quella del padre la aveva legata ancora di più a quel luogo. Stare con lui era piacevole e nonostante avessero passato ore alla ricerca di informazioni di sua madre inizialmente, le loro chiacchierate quando non si dedicavano al “lavoro” le permettevano di staccare da tutto il resto per qualche minuto prezioso. Mai come in quei mesi aveva capito come il tempo fosse una delle cose di più valore che si possiedono.

    L’hakama era appoggiato sul letto, perfetto e senza una piega fuori posto. Non sapeva come mai Kadomeka avesse deciso di farle indossare proprio un abito così particolare per quella serata, ma non si fece troppe domande mentre si cambiava: era pur sempre un ospite e per contraccambiare la gentilezza del giovane il minimo che poteva fare era assecondare le sue usanze. Certo, non era l’abito più comodo per lo stile di combattimento che utilizzava, ma non era nemmeno sua intenzione combattere quella sera, o finché si trovava a Fuyu no. Una volta preparata, si avviò verso le sue stanze e prima di entrare bussò, in attesa di una risposta. Non appena quest’ultima fosse arrivata sarebbe entrata, salutando il ragazzo con un leggero inchino ed un sorriso “Bentornato, questa volta sei stato via più del solito. Spero non sia stato a causa di problemi” disse avvicinandosi. Seppure non fosse quella la sua priorità in quel momento, non poteva negare a se stessa di trovare il giovane affascinante.

    -----------------------------------------------------------



    La scelta dello shinobi del suono di avviarsi verso Fuyu no senza i suoi squadroni a seguirlo si rivelò la migliore: un gruppo così folto di uomini in tenuta da combattimento, oltre a rendere il viaggio più lento, avrebbe attirato più facilmente l’attenzione. Viaggiando in coppia i 2 ninja invece ebbero invece modo di avvicinarsi alla cittadina dei samurai senza destare troppi sospetti, salvo gli sguardi preoccupati di alcuni viaggiatori che avrebbero incontrato sul loro cammino se avessero deciso, in maniera forse un po’ spavalda, di proseguire lungo il sentiero tracciato: in particolare il Mikawa non era esattamente la persona più tranquillizzante al mondo da incrociare.
    Se al contrario avessero deciso di viaggiare attraverso i boschi, preferendo la furtività anche se rendendo di qualche ora più lento, non avrebbero incontrato anima viva, se non qualche piccolo animale che fuggiva spaventato appena li vedeva.
    Il tempo alternava momenti di pieno sole a momenti in cui le nuvole, di cui il cielo era ricoperto, nascondevano completamente l’astro durante il giorno, stessa cosa durante la notte, in cui la luna sembrava giocare a nascondino dietro le nuvole la maggior parte del tempo.
    Sia che fossero arrivati di giorno sia di notte, avrebbero fin da subito notato le alte mura in pietra che proteggevano il villaggio di Fuyu no, per qualche verso simili alle mura che proteggevano alcuni villaggi ninja, come Konoha, seppure fossero più basse (circa 4 metri di altezza), con pietre a vista e non disposte a cerchio, ma a rettangolo, a protezione dell’intera cittadina. Qualche sporadica casa di contadini era presente al di fuori della protezione in pietra, ma la stragrande maggioranza degli abitanti (e dei samurai) era all’interno delle mura o sopra di essa. Diversi gruppi di alberi potevano fornire eventuale protezione agli shinobi, anche se distanti diverse decine di metri dalle mura, probabilmente proprio per evitare che qualcuno potesse sfruttare gli alberi per arrampicarsi e saltare dentro il villaggio da essi.


    Ai 4 angoli si trovavano altrettante torrette di controllo, sicuramente sorvegliate giorno e notte ma era difficile capire quanti samurai vi fossero al loro interno: se si fossero fermati a studiare la situazione avrebbero visto soldati andare venire, probabilmente per cambio turno o semplice scambio di informazioni e materiali. Sopra le mura vi erano di pattuglia continua diversi combattenti in continuo movimento, difficile quantificare quanti fossero anche loro con precisione.


    Un corso d’acqua passava davanti alle mura, esattamente davanti all’unica entrata (almeno in apparenza) del villaggio. Un ponte in legno, abbastanza largo per fare passare anche un carro trainato da cavalli, collegava il sentiero principale a Fuyu no: ai lati delle porte di ingresso vi erano due samurai in armatura completa rosso cremisi. Rimanendo ad osservarli i due shinobi avrebbero notato come controllassero ogni faccia sconosciuta o chiedessero ai mercanti fogli di via, facendo invece passare con un semplice cenno del capo quelli che sembravano essere gli abitanti del villaggio.



    Stava ai due ninja decidere la migliore strategia per entrare.






     
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    Il villaggio era in fermento per il ritorno di Kādomēkā.
    La madre, la onna-bugeisha rimasta vedova del marito e comandante delle difese del villaggio, non aveva badato a spese per l'organizzazione della festa a palazzo e nelle strade non si parlava di altro.
    Dopo la morte del nobile Hitomori, il peso di portare avanti quella colonia dei Toshiro era caduto sulle spalle del ragazzo e lui non aveva impiegato molto ad entrare nel cuore di tutti, dal popolo alle forze armate, fino agli altri vassalli dei territori vicini. In poco tempo aveva infatti concluso due importanti accordi economici con il Paese del The, completato le opere civili più importanti (come il rifacimento del ponte e della strada mastra) e iniziato la bonifica di ettari di terreno a sud del villaggio per estendere i campi coltivabili. In tre anni aveva in sostanza riportato in auge il villaggio, scalando la classifica della rigida organizzazione attuata nel Ferro. Onoro, che ormai si era sostituita in tutto e per tutto all'anziano padre e Shōgun, assegnava i finanziamenti ai vari feudi in base agi indici prestazionali da loro raggiunti con cadenza semestrale. Non solo vi erano delegati preposti a tale scopo che giravano tutta la penisola per controllare l'operato di ogni famiglia nobile ma, oltre a questa rete capillare di monitoraggio, ogni anni si organizzava un'assemblea generale tra le sette casate al Palazzo dei Toshiro. Invero, i Sanada erano tra i meno importanti in quanto il loro feudo di estensione contenuta sorgeva in una posizione scomoda da raggiungere, impervia e quindi non produttiva in termini di raccolti e forza militari da poter spedire alla capitale. L'unica valenza tattica era quella di fortino di difesa in caso di attacchi nell'entroterra da parte dei confinanti dell'Erba, del Fuoco o del Suono...sebbene il grosso delle truppe del Paese fosse stanziato a Nord per timore dell'invasione del Fulmine dal mare.
    Come detto, tuttavia, il cambio di passo attuato dal ragazzo dalla grande vitalità non era passato inosservato agli occhi di Onoro e del suo entourage.

    I samurai all'ingresso della dimora dei Sanada fecero passare Kairi senza problemi, probabilmente avevano ricevuto istruzioni o forse era il bellissimo abito caratteristico di quelle terre e del ceto sociale agiato ad averli indotti ad abbassare le lance. In genere non c'era un presidio fisso a difesa del palazzo ma evidentemente per quella serata era stato predisposto un minimo di controllo in più, per quanto appunto non fosse così esasperato.

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    Entrare nelle stanze di Kādomēkā, ai piani alti del palazzo principale, sarebbe stato complesso anche per un ninja abile come l'Uchiha in quanto nell'atrio al piano terra la festa era già iniziata! Mentre i giocolieri intrattenevano una parte degli invitati con le loro performance, diversi proprietari delle botteghe più rinomate del villaggio preparavano sul momento (in degli appositi banchetti allestiti per l'occasione) alcune leccornie locali come formaggi freschi intrecciati, prosciutti tagliati a coltello e zuppe di verdure fredde guarnite con fiori. Nulla di così sfarzoso sebbene certamente d'impatto per le famiglie borghesi del villaggio lì riunite...rispetto la festa di proclamazione del Montagna di Fuoco come nuovo Hokage non vi era proprio paragone ma Kairi avrebbe sicuramente apprezzato lo stile della festa.
    Lanterne luminose fluttuanti e fuochi di artificio illuminavano il cielo sopra Fuyu no Ie mentre nel villaggio i fumi delle carni alla brace e i vestiti eleganti degli invitati rendevano l'atmosfera semplice ma elegante.

    Ayuki Sanada era splendida. Indossava un vestito in seta rosso che le lasciava scoperta la parta alte del torace e un ventaglio cremisi le legava i capelli mettendo in mostra il lungo collo. Il volto era segnato dalle rughe naturali di una cinquantenne ma rimaneva una donna bellissima. Per l'occasione aveva levato l'armatura sebbene la sua lunga nodachi fosse come sempre al suo fianco. Nonoistante non avesse una estrazione altolocata e una formazione al bushidō piuttosto che da nobildonna, intratteneva gli ospiti con fermezza avendo imparato dal marito l'importanza del saper stringere legami con le persone. Non appena vide Kairi non esitò ad andarle incontro ed accoglierla nella sua dimora:

    "Kairi-kun sei incantevole. Bocchan non ha fatto che chiedere di te da quando è tornato. Credo sia ancora nelle sue stanze. Prendi pure da bere e prova i Kamaboko, sono deliziosi. A me tocca qualche altro saluto e inchino..."

    Bocchan era il nomignolo con il quale Ayuki chiamava Kādomēkā, significava "il signorino" ed era una chiara allusione ai modi fin troppo raffinati del figlio che non rispecchiavano affatto lo spirito combattivo della madre.
    Apparte seguire il consiglio della donna, Kairi non avrebbe avuto poi molto da fare in quella folla: era da mesi lì ma non aveva stretto amicizia con nessuno se non con il Sanada, passando la maggior parte del suo tempo con i suoi lupi nella natura ammaliante di quelle terre. Avrebbe dovuto schivare un paio di tentativi di aggancio da parte di giovani borghesotti che l'avrebbero invitata a ballare una delle tante danze popolari e tradizionali di quel posto così diverso dal resto del continente.

    Tuttavia rifiutare il loro invito non l'avrebbe salvata da quello che sarebbe accaduto poco dopo.
    La musica scemò di intensità e d'un tratto la folla si girò in direzione dell'ingresso al palazzo. I rumore dei sandali riecheggiò nell'aria, scandendo il passo lento del giovane che stava scendendo la scalinata in pietra. Una figura quasi eterea, slanciata, dai lunghi capelli corvini e il volto di un angelo; portava nella mancina un ombrellino kasa anch'esso bianco mentre la destra era nascosta dal lungo kimono.
    Kādomēkā avanzò sorridendo verso l'unica persona che aveva realmente voglia di vedere quella sera e, come se fossero realmente da soli, le allungò la mano libera compiendo un piccolo inchino e dicendo:

    " Mi concede questo ballo? "

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    Un altro dei suoi "innocenti" scherzi...sapeva benissimo che non aveva mai imparato le loro danze tipiche ma rifiutarsi sarebbe stato oltremodo scortese difronte a tutta quella gente. Al tempo stesso dimostrare di essere una frana l'avrebbe resa lo zimbello del villaggio, sentiva già tutte le altre donne sparlare di lei, dell'estranea che per qualche ragione aveva le attenzioni dell'inarrivabile Kādomēkā.

    Era difronte ad un bivio e i musicanti già aveva ripreso a suonare.
    Si partiva con la Haru Koma e a seguire avrebbe dovuto cimentarsi in Sawagi, Old Kawasaki e Neko no Ko.


    :::


    Se un angelo in bianco aveva fatto la sua apparizione alla festa, di contrappasso un araldo del male in nero si era presentato alle soglie del cancello del villaggio. L'incappucciato si sarebbe fermato a distanza di sicurezza dai samurai di guardia, sul ponte in legno, e avrebbe risposto alle loro intimidazioni di presentarsi con un filo di voce cavernosa e inquietante:

    " Sono un umile ambasciatore del Generale Cremisi.
    Egli chiede la resa incondizionata del villaggio."


    Sarebbe stato difficile da prendere sul serio una tale richiesta. Come un pazzo vestito di sudice vesti, Fyodor annunciava con profetiche e calme parole la cattiva novella ai combattenti in scintillante armatura di Fuyu no Ie.

    " Avete 10 minuti per alzare bandiera bianca...

    Era una situazione surreale. L'individuo era da solo difronte ad un intero villaggio di stampo militare e li stava davvero chiedendo di arrendersi difronte ad una misteriorsa minaccia senza una precisa identità. Infatti il gregario di Diogene non avrebbe aggiunto alcun dettaglio al suo messaggio, concludendo con un semplice:

    "...altrimenti preparatevi al terrore del sangue. "

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    L'immunità politica di un ambasciatore era qualcosa di sacro nel mondo antico e forse anche i samurai avrebbero rispettato quel patto non scritto tra attaccante e difensore. Ad ogni modo Fyodor non avrebbe posto alcuna resistenza qualora le due guardie avessero tentato di catturarlo per portarlo dalla loro generale o di rinchiuderlo in qualche prigione. Non vi era paura nel suo cuore perché sapeva la forza del Signore che aveva deciso di seguire.
    Anche qualora avessero provato a ferirlo con quelli che sembravano dei Hachiwari, egli non avrebbe impedito che la sua carne si lacerasse e al sangue di sgorgare dai tagli. Finalmente stava rivivendo le dinamiche di una Oto antica, quella nella quale era cresciuto come servo di Orochimaru; si sentiva di nuovo vivo perché tenera e grassa era la carne degli uomini si quell'era, abituati come vacche pregiate a stare in gabbie strette ed impossibilitati a camminare per rafforzare i propri muscoli.
    Erano solo carne da macello...e lui ne andava pazzo.

    Intanto, Aloysius era ingroppa alla sua mastodontica creatura [Evocazione dei Colossi: Karura] che da sempre solcava il mare bianco del globo terrestre vedendolo dall'alto in basso...come ogni Colosso era abituato a fare dopotutto. Il Pastore di Montagne gli aveva chiesto di fare vedetta per il suo popolo e il Garth gli aveva promesso il sangue degli indegni uomini per ripagare a quel torto subito anni or sono. Lì, sopra le nuvole che occultavano la loro presenza anche alle più attente vedette del villaggio [Volo del Colosso Leviatano], il Colosso aspettava il momento giusto per agire, schermandosi col chakra [Controllo del Chakra Repulsivo: Corpo Repulsivo] dal freddo pungente di quelle quote.

    " Karura, pazienta...concediamogli una chance. "

    Davvero il Colosso dei Mikawa poteva da solo piegare le difese di un intero villaggio come quello?


    CITAZIONE
    OT/ Come te la cavi con i balli giapponesi? Non dimenticare chi sei! ahahha
    PS. Aggiunto consumi con riferimenti ad evocazione approvata ;) /OT

    Aloysius Diogenes Mikawa

    Statistiche Primarie
    • Forza: 925
    • Velocità: 600
    • Resistenza: 750
    • Riflessi: 600
    Statistiche Secondarie
    • Agilità: 700
    • Concentrazione: 700
    • Intuito: 775
    • Precisione: 700
    Chakra
    118/125
    Vitalità
    26/26
    Slot Azione

    1. ///

    2. ///

    3. ///

    4. ///

    Slot Difesa

    1. ///

    2. ///

    3. ///

    4. ///

    Slot Tecnica

    1. Evocazione

    2. ///

    3. ///

    Note


    - 6 Evocazione Karura
    - 1 Corpo Repulsivo


    Edited by DioGeNe - 6/7/2023, 10:03
     
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    Il passato che ritorna

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    La festa per il ritorno di Kādomēkā la lasciò spiazzata: non era abituata a simili manifestazioni, o meglio non lo era più da quando aveva lasciato il villaggio. Certo, c'erano state parecchie feste a Fudo Yo da quando era lì, ma mai di quella portata. Gli abitanti del villaggio amavano il loro giovane signore, e quel giorno lo stavano dimostrando più che mai.

    Quando Ayuki le si avvicinò sorrise gentile, stupendosi ancora una volta di come una donna della sua età potesse essere così splendida, e sperando in cuor suo di poter invecchiare allo stesso modo. Arrossì leggermente, una reazione che ancora non riusciva a controllare ed odiava con tutto il cuore che fosse così, nel sentire che Kādomēkā non aveva fatto altro che parlare di lei, riprendendo però velocemente il controllo di se stessa Sono molto contenta sia finalmente ritornato, mi mancavano le nostre chiaccherate davanti ad un bel thé caldo ammise. Perlopiù era stata da sola con i suoi lupi, non aveva particolari intenzioni di socializzare con altri per evitare di affezionarsi troppo ad un posto che sapeva avrebbe dovuto lasciare, presto o tardi, ma nonostante tutto le mancava qualcuno con cui confrontarsi, sedersi e parlare tranquillamente. Da quando era partita per quel viaggio, i momenti di reale quiete mentale che aveva avuto erano stati pochi e quasi tutti assieme al ragazzo.

    Come la maggior parte della folla, rimase incantata quando quest'ultimo scese le scale, simile ad una apparizione spirituale piuttosto che ad una reale persona. Come poteva essere così perfetto? Quando Kādomēkā le si avvicinò e la invitò a ballare, si senti avvampare in viso come una brace ardente...ma cosa gli era saltato in mente, in mezzo a tutta quella gente?? Sentì tutta, letteralmente TUTTA Fudo yo con gli occhi puntati su di lei e rimase diversi secondi imbambolata ed in silenzio, presa dal panico. Sapeva combattere benissimo, si muoveva veloce, sapeva lanciare genjutsu pericolosi e ninjutsu spettacolari, ma non aveva mai imparato a ballare! Una parte di lei si chiese se lo sharingan in quella occasione la potesse aiutare, tentando di copiare in qualche modo i movimenti del ragazzo, ma era probabilmente una idea stupida e data dal panico che provava in quel momento: fino ad allora aveva cercato di mantenere il più possibile nascosta la sua abilità oculare (tranne a Kādomēkā, visto il rapporto di fiducia che si era instaurato fra di loro), che reazioni avrebbe avuto la gente o peggio le guardie vedendo i suoi occhi cambiare improvvisamente in quel modo? No, no, era decisamente un'idea da scartare.

    Più tempo passava, più sentiva (o forse immaginava) le voci delle altre donne bisbigliare alle sue spalle. Una parte di lei si innervosì, ma l'altra parte quella più matura si disse che dopotutto non doveva importarle: sapeva di valere molto di più di pettegole come quelle.
    La scelta giusta in quella situazione era una, ed una soltanto...inspirando nel tentativo di calmarsi tese la mano verso quella di Kādomēkā accennando un sorriso Con piacere, è un onore

    Aveva combattuto contro il cadavere di sua madre, come poteva un ballo essere peggio di quello? Una volta iniziata la danza, avrebbe cercato di seguire al meglio le movenze del ragazzo, lanciandogli di tanto in tanto occhiate di aiuto, nella speranza che lui la guidasse il più possibile seguendo la musica.


    -------------------------------



    Le guardie si scambiarono un'occhiata, incredule che uno sconosciuto si ponesse davanti a loro , ed a tutto Fuyu No che rappresentavano, con tale arroganza e boria. Una delle due, quella più alta, fece un passo avanti, appoggiando la mano destra sulla spada, mentre la seconda richiamava a sé un soldato semplice, segnalandogli la situazione [Allarme]. Quest'ultimo scattò immediatamente all'interno del villaggio, scomparendo velocemente alla vista prima che Fyodor potesse fermarlo e con fare disperato: possibile che proprio in un giorno di festa come quello dovesse presentarsi alla porta uno sconosciuto in cerca battaglia? Doveva avvisare i sui signori il prima possibile!

    Devi essere impazzito, Gaijin, per presentarti a queste mura con una richiesta simile. Non so chi sia il tuo signore, ciò che è sicuro è che nemmeno lui deve avere ben chiaro il tipo di richiesta che sta facendo


    Nonostante la palese minaccia, si trattava pur sempre di un ambasciatore, ed i samurai non lo avrebbero attaccato senza motivo se il gregario non avesse fatto la prima mossa. Anche la seconda guardia ora affiancava la prima, osservando quasi divertito l'uomo incappucciato davanti a lui. Nessun esercito si stava avvicinando alla cittadina, perlomeno nessuno che potesse prenderla d'assalto in appena 10 minuti, e nessuno aveva notato il Mikawa ed il suo colosso in alto sopra il cielo, ben nascosti dalle nuvole.

    Torna indietro, e riferisci al tuo Generale Cremisi che Fuyu No non si inchinerà davanti a nessuno, tantomeno al primo straniero che passa, inneggiando ad un generale di cui nessuno ha mai sentito parlare in queste terre. Digli anche che se davvero intende conquistare il villaggio, deve presentarsi di persona, non nascondersi dietro ad un poveraccio come te. Sii grato del nostro senso dell'onore, altrimenti la tua testa giacerebbe già accanto ai tuoi piedi



    CITAZIONE
    Devo riprenderci pian piano la mano con il regolamento, quindi spero di non fare errori troppo grossi nel corso della giocata, la userò per riprenderci un po' la mano

     
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    Decidere di non usare la sua portentosa abilità oculare avrebbe sicuramente preservato la natura Uchiha della ragazza ma di certo non l'avrebbe salvata dal trovarsi al centro dell'attenzione di tutti. Quei balli erano così complicati e lontani dalla costume di Konoha che era difficile improvvisare i passi e, anche il più sciolto dei ninja, avrebbe inevitabilmente fallito nel tentare di fare una bella figura.
    Tuttavia ad ogni errore, ad ogni movimento errato o piede calpestato, Kādomēkā non avrebbe fatto che sorridere della sbadataggine della kunoichi quasi coprendo con il suo stesso corpo la porzione di folla che stava decisamente massacrando sottovoce la giovane straniera. Probabilmente più il tempo passava e più Kairi si sarebbe preoccupata meno dei suoi errori o di fare bella figura; copiando dall'atteggiamento rilassato e spensierato del nobile forse sarebbe anche riuscita a godersi quel semplice momento di svago.

    Example image

    " Mi starai odiando. "

    Le disse quando ebbe modo di avvicinarsi nella danza al suo orecchio. Rise strizzando gli occhi e facendo una smorfia da vero immaturo...uno scherzo decisamente di cattivo gusto ma che, in fondo, non avrebbe causato più che un imbarazzante ricordo tra qualche mese di tempo.
    Era così carino quando faceva uno strappo alle regole, uscendo dai rigidi dogmi dei Toshiro e spogliandosi dei panni di Bocchan, per rivelare il suo vero animo da giovane amante della vita.

    " Ti è piaciuto il mio regalo? Il Nero e il Rosso sono proprio i tuoi colori...Che c'è? ahahah Dai, non fare quella faccia con me! Tu chiedo scusa su. "

    Non riusciva ad essere serio o mantenere una posizione di forza guardando il volto eburneo di Kairi e i suoi occhi magnetici; davvero una stranezza, poiché sembrava sapere il fatto suo quando si trattava di imporre la sua visione in una trattativa geopolitica.
    Continuarono a ballare, se così si poteva dire, fin quando la folla non si rifece padrona dello spazio e l'attenzione suoi due rampolli fosse scemata. Solo a quel punto, Kādomēkā avrebbe preso per mano la ragazza per allontanarla dalla piazza in maniera quasi furtiva (per non farsi coinvolgere in strette di mano ed inchini vari) verso i banchetti con cibo e bevande.

    " AHAHAHA certo che Ayuki-dono mi ha proprio sorpreso questa volta! Prendiamo due di questi! "

    Chiamava sempre la madre con il nome proprio e con rispetto, questo Kairi lo aveva notato fin dal primo momento che aveva conosciuto la famiglia Sanada. I due cocktail erano fatti con Rum Bianco Kiyomi e mandarino cinese, deliziosi sebbene abbastanza forti e di certo la kunoichi era così abituata a reggere gli effetti dell'alcol. Ma si stavano divertendo, uno o due di quelli avrebbero solo migliorato la già allegra situazione!

    " Ho scoperto qualcosa su Cantha nel mio viaggio. Pare che dal Massiccio dei Tengu qualcosa abbia scosso le fondamenta dell'intero Arcipelago...Il Sonno di Giada lo chiamano e ora una vastissima porzione dell'oceano attorno all'isola principale è realmente solido ed impedisce alla flotta di Shiro di muoversi! "

    Finalmente un po' di sciagura anche per i terrificanti invasori del sud [NB. Vuole solo essere uno spunto per l'ambientazione generale, deciderà l'amministrazione se accoglierlo o meno].

    " Di Taka però non si hanno tracce. Il mio viaggio mi ha portato nella Cascata e solo attraverso il racconto di alcuni mercanti provenienti dalla regione più meridionale del Paese dell'Acqua sono venuto a conoscenza di questi accadimenti. Forse l'Armata del Drago avrà da risolvere i suoi problemi interni prima di tornare a minacciare il continente..."

    Sebbene la mancanza di informazioni specifiche sulla madre avrebbe provocato un dispiacere nel cuore di Kairi, di certo sapere che l'Oni non stesse passando un buon momento le avrebbe sollevato il morale. Il ricordo dell'attacco al Palazzo del Daimyo era ancora vivido nella sua mente!

    " Tu invece cosa hai fatto in mia assenza? Ayuki-dono mi ha accennato ad una mandria di venti vacche sparita ad ovest, ad un giorno di viaggio da Fuyu no Ie...c'entra qualcosa il tuo branco?! eheheh "

    Non la stava accusando i nulla ma non sembrava nemmeno scherzare sulla notizia; dopotutto, se non erano stati i suoi lupi (e Kairi ne era certa fino al midollo), chi poteva aver fatto una cosa simile? Ad ogni modo, il tempo passava rapido quando era con Kādomēkā: diceva sempre cose interessanti e sembrava l'unico davvero interessato alla ricerca e alla salute della straniera proveniente dal mondo dei ninja. Il Ferro aveva avuto sempre un rapporto distaccato nei confronti dei conflitti dei Ninja ma, sebbene nella storia si era schierata saltuariamente a favore o contro alcune specifiche fazioni, generalmente teneva una posizione di neutralità nei grossi conflitti. Solo in un periodo recente, grazie al convincimento di un giovane Kazekage dall'animo puro, Onoro si era convinta a sbilanciarsi verso l'Alleanza a discapito dei Cremisi. Tuttavia per il popolo era difficile dimenticare una storia fatta di usanze e dicerie e quindi ancora per diverso tempo i ninja sarebbero stati dei Gaijin, visti dall'alto in basso da quella porzione di mondo.

    Intanto una leggera nebbia era iniziata a scendere sul villaggio. Era strano perché la serata sembrava particolarmente serena e la luna era alta in cielo nitida, rivelando un cielo puntinato di stelle e libero da nuvole.

    Example image

    Di contro, poco lontano, l'allarme aveva già iniziato a spargersi sebbene lì, tra musica, fuochi d'artificio e il brusio della calca, sarebbe stato difficile percepire i movimenti delle guardie alle mura. Probabilmente, tra tutti i presenti alla festa, la onna-bugeisha sarebbe stata la prima ad essere informata della cosa e di certo non avrebbe seminato il panico tra gli invitati prima di controllare lei stessa cosa diavolo stesse accadendo alle porte del suo villaggio!


    :::


    Fyodor non si sentì affatto ferito dall'appellativo che il samurai gli diede; egli stesso si sentiva un estraneo di quel tempo, figurarsi se non poteva esserlo agli occhi della guardia del Ferro. Tuttavia la riluttanza a comprendere la pericolosità di ciò che stava per accadere, il fatto di non poter credere di essere già spacciati ancor prima di vedere la minaccia, provocò una certa tristezza del cuore del ninja di Oto.
    Ohhh avrebbero fatto una brutta fine e per lui ci sarebbe stato molto lavoro da fare per ricucire i soldati utili all'esercito del Mikawa...

    Example image

    " ...guarda...sta già iniziando. "

    Disse puntando gli occhi verso il cielo. Chiaramente non fermò la guardia dall'allertare le difese del villaggio, dopotutto per Diogene sarebbe risultato tutto più facile e soprattutto più rapido qualora tutti i migliori combattenti si fossero riuniti nella stessa zona.
    La nebbia iniziò a calare su gran parte dell'agglomerato arroccato sulla montagna [1TA + 1TB Piangere Nubi -> quasi 300 metri di diametro], come a nascondere le tracce di ciò che stava per avvenire, e insieme ad essa il medico poté percepire il cambio di atmosfera generato dal semplice spostamento del Colosso Signore delle Nubi. Rimase solo deluso di non poter vedere il mastodontico corpo del più antico dei Leviatani, capace di mimetizzarsi con le nuvole: la semplice presenza di quel mostro ancestrale sulle teste di quei malcapitati avrebbe seminato il vero panico tra gli abitanti, rendendo immediatamente reale la minaccia del generale Cremisi.
    Aloysius, però, sembrava volesse agire senza farsi riconoscere, almeno per il momento, e da vero ninja di soppiatto sarebbe atterrato sul tetto di uno dei palazzi più alti.
    La nebbia aveva iniziato ad inglobare gli alberi più alti, le mura con le torrette di controllo e quindi fino a raggiungere il livello della strada...si, il pianto di Karura stava mutando progressivamente lo scenario nel villaggio fino a renderlo tetro e spettrale.

    Fyodor lasciò che il suo corpo sparisse nella coltre di nubi e passo lento arretrò, allontanandosi dalla scena, conscio che a breve una vera a propria carneficina si sarebbe consumata in quel di Fuyu no Ie.



    Aloysius Diogenes Mikawa

    Statistiche Primarie
    • Forza: 925
    • Velocità: 600
    • Resistenza: 750
    • Riflessi: 600
    Statistiche Secondarie
    • Agilità: 700
    • Concentrazione: 700
    • Intuito: 775
    • Precisione: 700
    Chakra
    118/125 - 7/12 (Karura)
    Vitalità
    26/26 - 9/9 (Karura)
    Slot Azione

    1. ///

    2. ///

    3. ///

    4. ///

    Slot Difesa

    1. ///

    2. ///

    3. ///

    4. ///

    Slot Tecnica

    1. Piangere Nubi

    2. Manipolazione della Forma

    3. ///

    Note

    OT/ Eccoci Kairi! Non avere paura di descrivere i dettagli vita trascorsi dal tuo pg nel Ferro, la giocata serve proprio a riempire quel buco temporale!
    Per la parte di Gene sto iniziando a riscaldarmi uhuhuh /OT
     
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    Il Passato che Ritorna

    3° post - Il Ballo



    Come temeva, non utilizzare la sua abilità oculare fu una scelta che le si ritorse contro ma aveva previsto sarebbe andata in quel modo. Ballare non era decisamente il suo forte e gli occhi di tutta la folla puntati addosso a loro non aiutavano di certo a migliorare la sua tensione.
    Kādomēkā le fu però di enorme sostegno in quella situazione, accompagnandola e guidandola praticamente in ogni movimento e l'imbarazzo della kunoichi andò via via dissolvendosi: l'uomo davanti a lei aveva quel talento innato, riusciva a farla staccare da ogni problema e ci stava riuscendo anche in quel momento. L'atmosfera rilassata in cui lui la portò fece in modo che una parte di Kairi, quella più superficiale e che tanto teneva a bada, quella parte che ogni donna aveva, stava legittimamente cercando di prendere il controllo riuscendoci: sapeva che parte della folla la stava criticando e massacrando, ma allo stesso tempo sapeva che molte delle donne che lo stavano facendo erano fondamentalmente gelose del fatto che Kādomēkā avesse occhi solo per lei. E questa sensazione la fece sentire più sicura di sè che mai e mentre pian piano il suo ballo diventava più armonioso lanciò qualche occhiata beffarda a chi vedeva bisbigliare, sorridendo appena, giusto per farle innervosire ancora di più.

    Quando Kādomēkā le sussurrò all'orecchio lo guardò dapprima severa, trasformando poi la sua espressione in un sorriso accennato Solo un po'. Era inutile, il suo compagno di ballo era decisamente bellissimo, e quando la guardava sorridendo in quel modo una parte di lei perdeva razionalità: era da tempo che qualcuno non le faceva questo effetto. Il vestito è davvero bello...anche se troppo eccentrico, e poco pratico non era solita vestirsi in quel modo, e si sentiva impacciata quando un elefante nei movimenti con uno yukata così lungo.
    Dopo quella che sembrava una eternità il ballo finì e l'uomo la accompagnò per mano fino al banchetto; l'odore dei cocktail era così forte che le diede quasi fastidio e non era solita bere, ma era una serata di festa e relax, poteva concedersi un drink Solo questo però affermò, poco prima di assaporarlo. L'alcool le scaldò subito la gola, una sensazione dopotutto piacevole. Cosa poteva mai succedere, se per una volta avesse un po' abbassato la guardia per divertirsi?

    Sentire i nomi di Shiro e di sua madre, ed i ricordi che essi portavano con sé, la fece velocemente piombare di nuovo nella realtà. A quanto pareva l'armata aveva i suoi problemi da risolvere; sperava di ricevere più informazioni su Taka, ma si accontentò di quello che Kādomēkā le raccontò. Il sonno di Giada? Spero la cosa rimanga circoscritta al Massiccio, e spero che tenga occupata la sua armata per un po'. Forse, dovrei valutare di ricominciare il mio viaggio, se Taka non è con loro concluse, non senza un filo di tristezza nella sua voce. Non voleva andare via da quel posto, ma sapeva che presto o tardi avrebbe dovuto farlo.

    Buona parte del tempo ho riposato, a dire la verità. Dopo mesi di ricerca, mi serviva una pausarispose Ho approfittato delle vostre biblioteche per approfondire le mie conoscenze sulla terra del ferro, avete usanze molto diverse dalla foglia ed anche il vostro stile di combattimento è affascinante proprio per questo. Ah, ho anche conosciuto una ragazza, Akame, non è di Fuyu No ma era venuta per prendere una spada commissionata dal vostro fabbro migliore, è stata ospite di tua madre un paio di giorni: né ho approfittato per allenarmi con lei e mi ha aiutato a migliorare le mie abilità con la katana. Ho cercato anche di sviluppare la mia kekkai genkai, ma con scarsi risultati sorrise rassegnata, toccandosi appena poco sotto l'occhio La triste ironia del mio clan è che senza eventi che ci scuotano davvero ed in negativo, i nostri occhi non si evolvono da quando era così chiaccherina? Forse l'alcool del cocktail che le aveva offerto l'aveva aiutata a sciogliersi un po': quando il ragazzo parlò dei suoi lupi si fece però subito scura in viso Il mio branco non farebbe mai nulla di simile, e lo sai! Conoscono bene le regole e le rispettano. Certo è strano che siano spariti così tanti animali continuò, questa volta preoccupata Non è normale che un branco così numeroso di animali sparisca nel nulla, nemmeno decine di lupi potrebbero fare sparire 20 vacche in un giorno. Dovreste indagare più a fondo che qualcosa stesse minacciando la tranquillità di Fuyo No?

    Il malumore sparì velocemente, complice forse anche il cocktail appena bevuto o la presenza di Kādomēkā e Kairi continuò a godersi la festa assieme a lui. Tutti in realtà continuarono a farlo, tranne la onna-bugeisha, avvisata dal messaggero del minaccioso ospite alle porte. La donna si voltò verso il figlio con sguardo preoccupato ma decise di non rovinargli la serata, d'altronde era appena tornato. Ordinò al messaggero di mettere in allerta tutte le difese del villaggio, e si diresse velocemente verso il ponte di ingresso.

    ----------------------------------------------------



    La nebbia invase lentamente il villaggio, anche in questo caso senza che nessuno potesse evitarlo, mentre gli abitanti alzavano lo sguardo nel cielo o uscivano dalle case, stupiti dall'improvvisa nebbia che aveva invaso il villaggio: non era una cosa usuale da quelle parti, perlomeno non così dal nulla, ed erano in tanti i curiosi che cercavano di capire buona parte del centro abitato fosse improvvisamente stato avvolto da quella coltre. Onoro stava raggiungendo il più velocemente possibile l'ingresso del villaggio [Allarme - 1 turno ancora necessario] ma nel frattempo l'allerta della sentinella era arrivata fino alle guardie alle mura, insospettite anch'esse dalla strana nebbia.
    I 2 samurai di guardia che avevano accolto il messaggero rimasero fermi a presidiare l'ingresso fuori dalle mura, mentre ordinarono a a quelle all'interno di chiudere i portoni, pronte entrambe a morire per difendere il villaggio come ogni vero Samurai avrebbe fatto [SPOILER]Le porte si chiuderanno completamente al prossimo turno[SPOILER]. Fyodor ebbe modo di allontanarsi, ma da quel momento in avanti i due guardiani non avrebbero più permesso a nessuno di entrare, finché fossero stati in grado di farlo.

    Atterrando nascosti dalla nebbia e sfruttando le altezze dei palazzi, il colosso ed il suo destriero non avrebbero per il momento attirato le attenzioni di chi si trovava al di sotto di loro, anche se il villaggio cominciava pian piano ad organizzare le sue difese. Le guardie alle mura ed alle torrette non furono in grado di capire realmente cosa stava succedendo in mezzo alla nebbia, anche se notarono un ombra muoversi al suo interno, ma a distanza era difficile capire se si trattasse della loro immaginazione che gli causava qualche scherzo, o di una reale minaccia nascosta tra le nubi.
    Oltre alle vedette sulle mura però, vi erano anche combattenti all'interno del villaggio, ed paio di loro si trovavano su un palazzo a poca distanza [18 metri] da quello su cui era atterrata l'enorme creatura, su un terrazzo in procinto di preparare alcuni fuochi artificiali previsti per la fine della serata di festa. Se il Mikawa si fosse voltato ad osservarli avrebbe notato chiaramente lo stupore misto a terrore sul loro viso nel vedere Karura, che si sarebbe però ben presto tramutato in rabbia nel vedere come la creatura fosse in realtà la cavalcatura di un uomo che dall'aspetto sembrava tutto tranne che pacifico. Uno dei due parlò severo Gaikokujin, cosa pensi di fare? Scendi da quella creatura con le mani bene in vista! intimò.
    Il secondo, decisamente più giovane visto che sembrava non avere nemmeno 18 anni, invece non si limitò a parlare: i due non dovevano essere ben organizzati, o comunque era chiaro che non stessero seguendo le direttive di nessuno ed agissero di testa loro, perché quest'ultimo scattò immediatamente dal terrazzo verso il palazzo su cui erano atterrati i due invasori mentre l'altro urlava Sanada, FERMO!!
    Il samurai però ormai era già saltato [8 metri] sulle pareti dell'edificio e stava [correndo veloce] verso lo shinobi mentre urlava come un dannato, probabilmente in preda al panico e deciso a fare il tutto e per tutto per difendere se stesso ed il suo villaggio [Slot azione 1 - movimento fino a 24 m], estraendo al contempo la katana dal fodero [Azione Gratuita - Istantanea]. Non appena raggiunto il tetto avrebbe cercato di attaccare il Mikawa con un colpo di katana diretto alla giugulare, da destra verso sinistra [Slot Tecnica I]

    Maledetto idiota! esclamò l'altro, convinto sempre di più di quanto fosse stata una pessima idea fare entrare nel corpo di guardia un ragazzo che aveva sempre e solo vissuto in città e totalmente privo di qualsiasi esperienza di battaglia al di fuori del campo di addestramento, troppo inesperto per quel tipo di situazioni.
    Senza indugiare oltre e nel tentativo di aiutare il suo collega che stava attaccando letteralmente alla cieca, impugnò l'arco che teneva legato dietro alla schiena [Azione Gratuita - Istantanea]., saltando a sua volta sulla parete e correndo sfruttando come il compagno il chakra adesivo fino a raggiungere la distanza giusta per poter lanciare una freccia [Slot Azione 1 - Movimento fino a 24 metri] e cercando di centrare l'invasore sull'occhio privo di benda [Slot Azione II]. Certo quella dannata nebbia non rendeva di certo la cosa più facile, e lo aveva costretto ad avvicinarsi più del solito. Decise di non attaccare il colosso poco lontano da lui, il suo istinto gli diceva che non si sarebbe trattato in nessun modo di una buona idea: come poteva una freccia intaccare una creatura di quel tipo?

    OT mi sto riscaldando anche io con il regolamento perché devo proprio riprenderci la mano e quindi cominciò anche io con le cose semplici e mandandoti addosso un paio di pedoni sacrificabili, sperando di non fare errori anche nelle cose più semplici come queste. Poi con la onna-bugeisha cercherò invece di darmi più daffare :D /OT
     
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    Un sopracciglio si alzò sul bellissimo volto del ragazzo quando Kairi paventò l'idea di riprendere il suo viaggio. Forse era la paura di perderla a guidare il suo giudizio ma le parole di Sanada avrebbero potuto far stranire l'Uchiha:

    " Una madre che fa questo alla propria figlia non dovrebbe nemmeno essere meritevole delle sue attenzioni. Lasciala al suo destino insieme a quello del villaggio che ha deciso di servire. Non sentiremo parlare di Cantha per diverso tempo, questo è certo. "

    Una frase pesante, di cui subito il giovane si pentì, ma in cui probabilmente credeva e che, forse, voleva anche quella giovane donna in abito nero provasse.

    " Sono stato sgarbato, perdonami. "

    Kādomēkā sapeva sempre come uscire da una conversazione difficile e anche come chiedere scusa, anche solo con uno sguardo. Dopotutto Kairi sapeva benissimo di potersene andare quando voleva, che non era una prigioniera di quel luogo fuori dal tempo e dal mondo, ma anzi un giaciglio per la sua mente, una seconda casa in cui aveva scelto di restare per tutto quel tempo.

    " Akame della famiglia Nidari, il quinto feudo? Mi ricordo di lei! Giocavamo sempre da bambini quando le nostre famiglie si riunivano. Sapevo avesse preso la via della spada ma non che fosse diventata una vera guerriera, sono contento. Se non sono ardito nel chiederlo....che comportamento aveva mia madre nei suoi confronti? Nulla di strano? Qualche complimento o gentilezza di troppo? Forse non dovrei dirlo ma mio padre aveva scelto lei come mia sposa...non so bene come funziona tra le famiglie nobili del Fuoco ma qui i matrimoni combinati sono ancor oggi il modo più semplice e usato per far accordi politici ed economici. Unire i nostri due feudi per fare concorrenza a quelli più vicini al trono dei Toshiro è sempre stato il sogno di mio padre, Hitomori Sanada...con la sua morte poi non se ne è fatto più nulla. Per fortuna hihi "

    Il giovane non doveva essere un gran bevitore perché probabilmente l'alcol stava rendendo la sua lingua leggermente più rapida delle altre volte. Dopotutto quella era la sua festa, poteva rilassarsi anche lui un po’ no? Almeno con lei, con la quale sin da subito si era sentito in estrema sintonia.

    " Una Kekkei Genkai, ho sentito voi ninja parlarne ma non ho ben capito di cosa si tratta nello specifico. Yamamoto Hinoasu è così orgoglioso nel parlare del retaggio del Fuoco e dell'importanza dei segreti delle arti ninja nel panorama bellico, e non solo, del continente! Mi ha sempre incuriosito capirne qualcosa in più, sento come di non conoscere una parte fondamentale del mondo che mi circonda e che quindi non riesco a capirne alcune dinamiche! "

    Forse l'Uchiha avrebbe potuto fare qualcosa per colmare quella lacuna nel sapere del suo interlocutore o forse no, fatto stava che la faccenda sarebbe svanita così come iniziata qualora la chunin non avesse voluto addentrarsi nell'argomento.

    Difatti il focus si sarebbe spostato sul discorso della mandria scomparsa quando, d'un tratto, un boato assordante sconquassò l'aria interrompendo la musica della festa: le cinta muraria del palazzo reale tremarono e dalla loro sommità, coma spuma delle onde del mare, rivoli di liquido cremisi ne superarono le difese riversandosi sulle bancarelle e il pavimento, formando grosse pozze rosse.

    NLiUahWzo

    Nemmeno a dirlo, il panico scoppiò in un istante.
    Gli invitati iniziarono a correre verso l'unico posto "sicuro", ovvero l'alta torre dei Sanada, e tra spintoni e urla dell'eleganza e felicità di quel momento non vi era più traccia alcuna. Se è vero che è nei momenti inattesi, quelli dove si sente il reale pericolo, che la vera natura dell'uomo esce allo scoperto, beh di quella gente ben pochi si sarebbero salvati a degli occhi esterni. Qualche mamma teneva stretta il proprio figlio mentre la folla la strattonava, un paio di anziani mercanti provavano a placare quell'isteria di massa mentre addirittura un manipolo di giovane samurai correvano in direzione opposta incontro al pericolo ignoto...E poi c'era Kādomēkā, il quale non perse nemmeno un attimo a tergiversare sulla faccenda:

    " Kairi dobbiamo andarcene da qui! "

    Agli occhi di una shinobi esperta, quale era la chunin, sarebbero potute sembrare le parole di un vigliacco ma la ragazza doveva cercare di mettersi nei sui panni per comprenderne il punto di vista: il sovrano di Fuyu no Ie non era un combattente e quindi unirsi alla battaglia poteva solo essere di intralcio per la madre e i suoi uomini. Inoltre probabilmente se vi era uno scopo dietro un attacco al villaggio la probabilità che questo fosse proprio la cattura del ragazzo era elevata, guarda caso stava avvenendo proprio nel giorno del suo ritorno dal lungo viaggio in giro per il continente!

    La mano del giovane era protesa verso la Uchiha, il quale avrebbe solo dovuto stringerla per farsi condurre via da quel preludio di morte. In quel caso, infatti, Kādomēkā avrebbe dimostrato una conoscenza approfondita del suo villaggio e, invece che rintanarsi nella torre come stavano facendo tutti, avrebbe preso la stradina che costeggiava la sua dimora fino ad arrivare alla stalla dei cavalli. Le bestie erano scappate, liberandosi dalle corde in preda al terrore, ma non era a loro che il giovane nobile stava puntando: scostando un paio di grosse balle di fieno, infatti, una botola spuntò tra gli assi in legno.

    " Ci condurrà fuori dal villaggio, direttamente nella vallata. Aiutami. "

    Con un rapido gesto di mano si legò i capelli e rigirò il kimono in modo che non gli desse intralcio. Quindi con l'aiuto di Kairi (che sicuramente ce l'avrebbe fatta anche da sola) sarebbe riuscito ad aprire la pesante anta dagli arrugginiti cardini e quindi avrebbe fatto strada scendendo la stretta scalinata che conduceva al ripido tunnel sotterraneo. Era buio e non c'era stato il tempo di procurarsi una fiaccola ma forse la kunoichi avrebbe potuto far qualcosa per permettere loro di avanzare in sicurezza...in caso contrario sarebbero avanzati lentamente e a tentoni fin verso l'uscita del condotto segreto, impiegandoci non meno di quattro ore per vedere la luce della luna.

    Sbucarono da una grotta immersa nel bosco: i suoni della natura e la sensazione dell'aria fresca sul volto sarebbero apparsi come chissà quale premio per i due profughi, probabilmente ancora scossi da quanto accaduto. Si erano allontanati un bel po’ poiché da quel punto non si vedeva nemmeno la montagna sulla quale era arroccato il villaggio.
    Durante la traversata l'erede dei Sanada era apparso particolarmente taciturno, preoccupato per la sua gente e la sua casa che si stava difendendo contro un nemico ignoto. Che provasse anche dei sensi di colpa? Se davvero era lui che stavano cercando, avrebbe potuto consegnarsi per evitare un massacro...oppure avrebbe potuto impugnare finalmente una katana, come sua madre aveva cercato di insegnarli per una vita, per difendere la sua gente.

    " Debole! Debole! Inutile! Sono e resterò sempre solo uno stupido Bocchan! "

    E così la figura del perfetto e inarrivabile Kādomēkā venne meno agli occhi proprio dell'ultima persona che aveva avuto modo di conoscerlo ed apprezzarlo. Una fragilità che tuttavia rendeva la sua apparente perfezione, da figura quasi angelica, molto più interessante e vera...semplicemente, umana.

    Ma il ragazzo qualcosa di buono sicuramente l'aveva fatta, aveva salvato Kairi, la quale non poteva dire con certezza che sarebbe stata ancora in vita qualora fosse rimasta nel villaggio, rintanata con gli altri nobili o sul campo di battaglia insieme ai samurai. A bene pensarci, doveva la vita a quel ragazzo che fino a qualche momento prima l'aveva invitata a ballare difronte a tutti quelli sconosciuti.

    Non avevano da mangiare o un posto sicuro dove passare la notte. Il boschetto sembrava sicuro sebbene del tutto inadatto alla presenza dell'uomo: l'umidità era alta vista la presenza dello specchio d'acqua, che talaltro portava zanzare e sicuramente anche animali. Era notte inoltrata e, nonostante la luna garantisse una discreta visibilità, pensare di allontanarsi ancor più dal villaggio non era fattibile; apparte la stanchezza fisica bisognava considerare anche quella mentale che al momento stava subendo una persona non avvezza al mondo della guerra.
    In altre parole, avrebbe dovuto pensare Kairi a come organizzarsi, almeno per trascorrere la nottata in sicurezza; in quel momento la mente del ragazzo era rivolta a sua madre, ai suoi amici e ad ogni abitante di Fuyu no Ie.
    Sfilò quindi il koto che portava sulla schiena, che probabilmente avrebbe dovuto usare per una qualche esibizione durante la sua festa, e iniziò a suonare una musica straziante, forse una preghiera a qualche lontano dio, melodia che aveva tutta l'aria di una supplica di salvezza.

    NLiUasTmr

    :::

    La nebbia aveva invaso tutti i quartieri bassi del villaggio, costringendo i samurai richiamati all'appello dalle guardie a raggiungere le mura pesantemente debilitati nella vista. Una situazione che non solo ne avrebbe rallentato la tempestività ma soprattutto che li avrebbe resi del tutto impotenti difronte al vero attacco del nemico.

    " Mumei no chikara 、 watashi wa anata wa yobimodoshi masu . Yyaku bannin no heishi no chi wa senjou chou ni sosogi 、 teki wa mokuyoku sa se 、 shinku no teikoku no dorei toshite yomigaera se yo . "


    CITAZIONE
    Nota dell'autore: Fyodor in uno dei suoi diario scrive delle conquiste del V Garth nel Paese del Ferro. Dice: "Un'empia voce senza volto né luogo si udì nell'aria, e se la memoria e la traduzione non mi inganna faceva così << Mumei, io ti richiamo. Inonda il campo di battaglia del sangue di un milione di soldati per farne nascere di nuovi come schiavi dell'impero cremisi. >>. Questo dimostra che, in quel momento, Aloysius fosse già stato consumato dal Diavolo in quel di Crematoria e che la creazione dell'armata per l'asse Oto-Kiri aveva raggiunto tutt'altra importanza rispetto al bene del villaggio di cui era Kage.

    Loxion Mikawa


    Ebbene, un'onda di sangue di portata ciclopica [80 unità x 1,5 = 120] avrebbe investito le strutture in legno e i soldati riempiendo le stradine del villaggio e allagandolo completamente. Un chiiton potentissimo di cui ogni malcapitato avrebbe potuto avere contezza solo all'ultimo istante a causa della nebbia, impedendo loro di attuare una qualsiasi difesa. L'emissione cremisi avanzava ad una velocità disumana [For 850 + 75 (Stile di Combattimento Perfetto) + 50 (Primo Stadio Sigillo) = 975] ed era in grado di trasportare strutture e nemici con se per metri e metri causando ingenti danni non solo per la forza dell'impatto ma anche per le sua capacità corrosive [1 TB [Chiton Acidi] (Sinergia Cremisi), 1 TA [Tsunami di Sangue] (Impronta Oscurità, Ninjutsu Inarrestabile, Azione Rapida, Chiiton Acidi) + 2 TB [Controllo assoluto del Garth] (Tecnica Economica, Ninjutsu Perfette, Ninjutsu Inarrestabile, Sangue Nero) + 3 TB Manipolazione della Forma (Intuizione). Pot 30+10+50+10 + 10 = 110 + Travolgimento + Indebolimento + Dolore Medio + Ustioni Medie].

    Il mondo già aveva visto un'onda anomala di tale entità ed era stata in occasione dell'elezione del Mikawa stesso come nuovo Kokage.

    Ovviamente il jutsu era solo l'inizio dell'attacco del Colosso: a seguito del suo tsunami corrosivo si sarebbe fiondato per le strade del villaggio facendo mattanza di ogni malcapitato a portata. Con Mumei stretta del sua mano, avida di sangue ora più che mai, non avrebbe lasciato nessun testimone di quel massacro senza apparente motivazione.
    Il tutto nella nebbia che ora odorava di ferro ma che, sebbene rendesse la morte di quei samurai ancor più meschina e senza onore, non impediva affatto i movimenti e i sensi del Mikawa: ovunque regnasse il sangue lui, il Generale Cremisi, poteva sentirsi a casa [Percezione Sanguigna]. Avrebbe visto quelle poche anime, rimaste in vita dopo la burrasca e quindi meritevoli di essere stroncate da egli stesso, come puntini di una precisa mappa tinta di rosso; ne avrebbe distinto i movimenti indecisi e persino la paura che li attanagliava. Con un netto colpo di lama ne avrebbe tagliato la giugulare, trafitto il cuore, sbudellato il tronco o rimosso il cervello...poco importava quando aveva un magno del "taglia e cuci" come Fyodor al suo fianco.
    Per il resto, avrebbe pensato le lacrime di Karura a fare pulizia.

    NLiUaWCzt




    Aloysius Diogenes Mikawa

    Statistiche Primarie
    • Forza: 925
    • Velocità: 600
    • Resistenza: 750
    • Riflessi: 600
    Statistiche Secondarie
    • Agilità: 700
    • Concentrazione: 700
    • Intuito: 775
    • Precisione: 700
    Chakra
    98/125 - 7/12 (Karura)
    Vitalità
    26/26 - 9/9 (Karura)
    Slot Azione

    1. ///

    2. ///

    3. ///

    4. ///

    Slot Difesa

    1. ///

    2. ///

    3. ///

    4. ///

    Slot Tecnica

    1. ///

    2. ///

    3. ///

    Note

    OT/ Scusa il ritardo ma avevo perso l'ispirazione! Spero che la situazione stimoli il tuo interesse ;) /OT


    Edited by DioGeNe - 30/10/2023, 14:52
     
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    Contrariamente a quanto forse pensava il giovane nobile che subito infatti si scusò, le sue parole non stranirono Kairi anzi in qualche modo le fecero piacere: anche se si conoscevano relativamente da poco, Kādomēkā aveva dimostrato più volte di tenere a lei e vista la situazione in cui si era trovata nell'ultimo periodo, la cosa in qualche modo la gratificava. Scosse la testa alle sue scuse
    Non ti preoccupare, non hai detto niente di male

    Furono le parole riguardanti Akane che le diedero più fastidio a dirla tutta: era una piccola fitta di gelosia quella che sentì, quando l'uomo ammise come la spadaccina fosse stata la sua promessa sposa? Ah...non lo sapevo, per tutti i giorni in cui è stata qui, Akane non ne ha mai parlato che fosse una scusa quella del fabbro, che in realtà la ragazza fosse venuta con l'intenzione di reincontrarlo? Sanada era stata molto gentile con lei, ora che ci rifletteva, ma lo era anche con Kairi Tua madre è stata molto gentile e cordiale, l'ha trattata come se fosse una vecchia amica di famiglia, quasi ci fosse una certa intimità fra loro 2. Forse è tornata a chiedere la tua mano? rise, buttandola un po' sullo scherzo anche se in realtà la cosa le dava fastidio. Razionalmente però sapeva bene come lei ed il nobile appartenessero a due mondi completamente diversi, e come prima o poi lui avrebbe dovuto adempiere al suo dovere e lei al suo.
    Quei mesi erano stati una bella parentesi che le avevano permesso di fuggire da tutto per qualche tempo, di rifugiarsi in un posto tranquillo per cercare di dimenticare ciò che era accaduto, ma era ben consapevole di come la cosa non sarebbe durata per sempre. Prima o poi, sarebbe dovuta tornare a Konoha, che dopotutto le mancava parecchio, anche se gli ultimi ricordi collegati al suo villaggio erano molto dolorosi.
    Cercò di cambiare argomento, sperando che Kādomēkā non avesse notato il suo turbamento Conosco poco i nobili del fuoco, è un ambiente molto diverso dal mio. Ma immagino che anche per loro i matrimoni siano combinati. Ho sempre trovato la cosa un po' triste, ma è probabilmente il modo migliore per garantire futuro ai feudi ed alle famiglie

    Quando il giovane le domandò qualcosa di più riguardante alla sua abilità innata, complice anche l'alcool che aveva bevuto che la rendeva più sciolta, forse un poco incauta parlo quasi a ruota libera. Gli Uchiha erano comunque conosciuti un po' in ogni parte nell'ambiente degli shinobi e lo sharingan era tutt'altro che un segreto. Si tratta di abilità che sono tramandate da generazione in generazioni tramite discendenza di sangue, il concetto non è poi tanto diverso dalla vostra discendenza nobile: un tempo per preservare queste kekkai, ci si sposava tra membri del clan, pian piano la cosa è cambiata però...i miei genitori sono entrambi Uchiha, ma molti altri invece hanno sposato persone esterne, anche se poi non tutti i loro eredi hanno ereditato lo sharingan. In alcuni invece, si risveglia saltando delle generazioni, quando non portano neppure più il cognome Uchiha Le venne in mente Shizuka Kobayashi, chunin della foglia che aveva conosciuto quando era ancora una studentessa che possedeva lo sharingan pur non portando il cognome del clan Per quanto riguarda il paese del fuoco, il clan Uchiha è il più antico e famoso, assieme al clan Senju; è proprio dall'alleanza di questi ultimi, dopo interminabili anni di guerra fra di loro, che è nato il villaggio di Konoha sotto il benestare del Daimyo del paese del fuoco. Potrei passare ore a spiegarti tutto ciò che di storico coinvolge il mio clan, ma non voglio annoiarti troppo accennò un sorriso e dopo essersi guardata attorno e posizionata in maniera tale che nessuno fosse in grado di notarlo oltre il suo interlocutore, le sue iridi passarono dall'iride al cremisi, mentre solo 2 delle 3 tomoe comparvero ad ornamento dello stesso. Portò una mano sullo zigomo destro Per questi occhi il nostro clan nel corso dei secoli è stato riverito, temuto, distrutto, disprezzato. E se hai mai sentito parlare di Madara, sono diversi che ancora ci guardano con odio, soprattutto fuori dal paese del fuoco. Al mio villaggio fortunatamente, nonostante ciò che è successo in passato, hanno messo da parte i pregiudizi fece una breve pausa.
    In linea di massima comunque le kekkei genkai sono sempre state tenute in grande considerazione nei vari paesi, perché spesso chi le possedeva poteva cambiare le sorti di una intera battaglia. Ogni villaggio ed ogni paese, ha qualche abilità innata specifica, e nemmeno io sono in grado di descrivertele tutte, né conosco davvero poche

    La loro conversazione non continuò ancora per molto, il lago di sangue cominciò ad avvolgere il villaggio in una maniera che terrorizzò Kairi dal più profondo: non aveva mai visto prima di allora qualcosa di simile ma era estremamente chiaro come quel mare cremisi fosse estremamente pericoloso. Stessa cosa pensarono tutti i presenti alla festa, e da lì in poi si scatenò il panico più totale.
    La kunoichi avrebbe voluto aiutare in qualche modo, ma l'isteria di massa aveva preso il sopravvento ed in nessun modo sarebbe riuscita a placarla. Il suo primo istinto fu quello di seguire i samurai che andavono incontro alla battaglia, ma quando Kādomēkā le porse la mano dicendole di andarsene la sua sicurezza vacillò: non poteva abbandonarlo in mezzo a quel marasma, per quanto estremamente intelligente e con eccellenti doti diplomatiche e politiche, il nobile non era un combattente esperto, non ancora.
    Se si fosserò separati in quel momento, esisteva il serio rischio che gli succedesse qualcosa.
    No, doveva proteggerlo.
    Afferrò la sua mano e lo seguì per le vie del villaggio, quando raggiunsero la botola lo aiutò ad aprirla. Scesero lungo la scalinata e si trovarono infine nel buio più totale. Non lasciare mai la mia mano. Ti guiderò io stringendo saldamente la mano dell'uomo, Kairi impastò un po' di chakra negli occhi ed il buio si trasformò in giorno per lei [Visione Notturna]

    Il percorso fu infinito e nessuno sembrò seguirli, e quando finalmente uscirono dal tunnel la tensione della kunoichi si allentò, anche se era ancora profondamente turbata dall'accaduto. Osservò tristemente il ragazzo disperarsi, dandosi del debole...poteva solo immaginare cosa volesse dire sapere di aver lasciato il suo villaggio, sua madre, i suoi abitanti in quel modo.
    Kādomēkā...in quel marasma, avresti potuto far poco, chiunque avrebbe potuto far poco. Non ho mai visto nulla di simile in vita mia un brivido le percorse la schiena nell'immaginare il mare di sangue che inondava il villaggio, chi o cosa era in grado di fare un gesto simile? Qualsiasi essere che abbia creato quella cosa, è fuori dalla nostra portata. Se tu eri il suo obiettivo, saresti stato indubbiamente imprigionato, o peggio... sapeva che quelle parole non avrebbero alleviato il dolore che provava, ma sperava almeno di farlo sentire meno colpevole.

    Non lo disturbò quando iniziò a suonare il koto, da quella distanza nessuno li avrebbe sentiti e forse suonare avrebbe allietato i dolori di Kādomēkā. La reale priorità in quel momento era trovare un modo per passare la notte in maniera sicura, ma purtroppo Kairi aveva lasciato quasi tutto il suo equipaggiamento al palazzo, non aspettandosi minimamente una simile situazione. Aveva le sue armi sigillate in una pergamena al sicuro dentro il kimono, ma nulla di più: mentre il ragazzo suonava la prese e la srotolò, evocando la sua katana, i kunai e gli shuriken. Per quanto le dispiacesse farlo, con il kunai poi strappò un pezzo di abito per creare una sacca e una cintura alla bene meglio in cui ripose le armi da lancio, fissando poi la katana dietro alla schiena. [Note]
    Non erano in imminente pericolo, ma neppure completamente fuori pericolo, se chi aveva attaccato aveva come obiettivo proprio il nobile, doveva stare all'erta. Sapeva già che quella notte non avrebbe dormito.

    Si sarebbe poi data da fare per cercare la legna necessaria per creare una falò per riscaldarsi durante la notte. Per evitare di essere troppo visibili, sistemò la catasta di legno dentro la grotta da cui erano appena usciti, inoltrandosi di una decina di metri così che la luce fosse poco visibile da fuori, ma che il fumo creato potesse allo stesso modo uscire in maniera agevola senza intossicarli. Rimanere nei pressi della grotta inoltre le avrebbe permesso di individuare prima eventuali minacce che potevano sopraggiungere dal tunnel.
    Raccolse anche dei sassi così da creare un cerchio dove riporre il fuoco, e posizionata la giusta quantità di legna compose i sigilli 6 sigilli necessari ad uno dei ninjutsu che caratterizzava il suo clan: portando la mano alla bocca, pollice e indice a formare un cerchio, soffiò 2 sfere di fuoco sul legno, che poco dopo iniziò a scoppiettare pieno di vita [Katon: Housenka no Jutsu]
    Sistemato tutto, si sarebbe poi avvicinata all'uomo, abbassandosi ed appoggiandogli delicatamente una mano sulla spalla Vieni, per favore. Il fuoco terrà umidità ed animali lontani non lo avrebbe forzato, ma il suo sguardo non nascondeva la preoccupazione che in quel momento provava per lui Lasciamo passare la notte e poi decideremo cosa fare quando sorgerà il sole. Al momento non possiamo fare altro che aspettare, e pregare i kami che si salvino tutti temeva in realtà di trovare una strage una volta tornati, ma evitò di dirlo. Kādomēkā non era stupido, ed in quel momento aveva bisogno di conforto, non il contrario.

    -----------------------------------------------------



    I poveri soldati che cercarono di attaccare il Mikawa furono semplicemente spazzati via dall'ondata di sangue, prima bruciati e poi affogati. Una morte terrificante, che probabilmente i 2 non avevano mai immaginato neppure nei loro incubi peggiori. Stessa sorte tocco a praticamente chiunque entrasse in contatto il mare cremisi, la strategia dello shinobi aveva funzionato e la nebbia aveva reso impossibile vedere il sangue arrivare.
    Urla di terrore riempirono completamente il villaggio, chi poteva si rifugiava nella propria casa invano, e dei samurai che erano accorsi dalla festa richiamati dall'allarme nessuno era in grado di fronteggiare il liquido che avanzava implacabile. Alcuni riuscirono a salvarsi, avvertiti dalle urla di terrore si rifugiarono sui tetti o si nascosero dentro gli edifici, ma Aloysius era completamente privo di pietà: il demone, perché così appariva a chi se lo trovava davanti, tolse la vita a chiunque entrasse nel suo raggio di azione decapitando, squartando...

    L'inferno era sceso su Fuyu No.

    Solo una persona continuava ad avanzare verso il Mikawa, nonostante tutto e chiaramente percepita da quest'ultimo grazie alle sue capacità. Ustionata dal sangue, gli abiti intrisi dello stesso liquido, Ayuki Sanada procedeva nonostante tutto, avvicinandosi all'invasore del suo villaggio, lo sguardo una maschera di pura rabbia. Quando finalmente individuò il suo obiettivo, un urlo di cieca rabbia esplose dalla sua gola

    AKUMAAAAAAAAAAA!!!!!



    La donna non indossava l'armatura, non ne aveva avuto il tempo, ma stringeva salda fra le mani la sua katana. Una delle migliori mai costruite nel paese del ferro, forgiata con i metalli dei migliori fabbri sotto la sua stessa ed attenta supervisione.

    Questo è il mio villaggio. Non ho la più pallida idea di chi tu sia o cosa voglia da noi, ma il tuo massacro si ferma qui!!!

    Appena finito di parlare avrebbe poi ingerito qualcosa [SA I] e si sarebbe poi immediatamente gettata verso l'invasore, uno scatto così fulmineo che era quasi impossibile da percepire ad occhio nudo, ricomparendo a 1,5 m alle spalle dello shinobi. Avrebbe poi tentato di colpire dapprima dietro alle gambe dell'uomo, un fendente da destra verso sinistra diretto al legamento poco sopra il calcagno, con il chiaro tentativo di azzoppare.
    Girando su se stessa e proseguendo il movimento quasi stesse danzando avrebbe poi tentato di colpire l'uomo al braccio destro, poco sopra il gomito con questa volta l'intento di rendere inutilizzabile il muscolo stesso dell'arto. Una smorfia di dolore si dipinse sul viso della donna dopo aver effettuato il colpo, ma nulla che le impedisse di continuare a combattere [½ Leggera di danno (vedi tonico)]
    Almeno per il momento non sembrava intenzionata a ucciderlo, quanto più a metterlo fuori gioco, con la probabile intenzione poi di interrogarlo [TA]

    Dopo aver eseguito i due fendenti, si sarebbe poi mossa per cercare di colpire il Mikawa direttamente sul naso con il retro dell'impugnatura, ma si sarebbe fermata a pochi centimetri dal viso [Finta - Azione Gratuita Veloce]. Lo shinobi da quella prospettiva avrebbe sicuramente notato un piccolo marchingegno proprio posto in fondo al manico, che di lì a pochi istanti avrebbe spruzzato una nuvola rossa proprio diretta al suo viso [SA II]

    Infine, riuscita o meno la sua strategia e sfruttando la posizione già alta del braccio, avrebbe fatto un passo indietro con la gamba sinistra, chinandosi sulla stessa in posizione di kokutsu dachi e scendendo in contemporanea con la spada in un movimento dall'alto verso il basso verticale che se avesse raggiunto il bersaglio avrebbe colpito dalla spalla sinistra fin sotto alla cintola [SA III]

    Se non ci fossero stati impedimenti ai suoi tentativi di attacco, si sarebbe poi rialzata, indietreggiando di un passo e si sarebbe messa in posizione difensiva, pronta ad un sicuro attacco.




    Ci ho messo una vita a scrivere questo post, ma eccolo qui!
    Tu giochi a dei livelli che io non riesco minimamente a raggiungere al momento per quanto riguarda le combo e la conoscenza esperta del regolamento, o comunque per la scheda perfettamente strutturata che hai ^^''
    Ho preso ispirazione dalle schede dei pg spadaccini per tecnica e competenza, per il meccanismo ho modificato uno trovato nel regolamento. E' la prima volta in cui anche da QM provo a fare queste piccole modifiche e spero vadano bene
    Quindi diciamo che cercherò di intrattenere un po' il tuo terrificante Mikawa, ma non ho davvero le conoscenze necessarie ad affrontarti ancora in maniera seria ancora, scusami anche per eventuali errori XP Questo png è comunque "carne da macello" quindi puoi non avere pietà, io lo prendo un po' come allenamento!




     
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    Sentiva che poteva fidarsi di quel ragazzo; non vi era malizia dietro i suoi sguardi, teatralità nei suoi gesti né rancore nella sua voce. Erano entrambi giovani, con un futuro da scoprire, sebbene ben consci dell'importanza del dono che il fato aveva regalato loro: Kādomēkā erede di un feudo, con un popolo da accudire e un Paese da servire, Kairi invece con il sangue di antichi fasti e custode di occhi che invero celavano secoli di segreti e conferivano un potere difficilmente eguagliabile.
    Lei provò con poche e semplici parole a spiegare il peso di quel fardello e il nobile sembrò percepirne l'entità; anzi, rivelando due delle tre tomoe il suo volto mutò in sbigottimento, come se mai il suo sguardo non si fosse mai posato su qualcosa di più bello e perfetto.

    " Nel Ferro produciamo gioielli di giada, agata o quarzo che hanno esattamente questa forma! Li chiamiamo Magatama e si usano come oggetto cerimoniale o religioso. I tuoi occhi sono perfetti, Kairi...come te. Dovresti mostrarli sempre."

    Questa volta sarebbe stato lui ad arrossire, come se si fosse spinto troppo oltre con le parole, sospinte da un battito evidentemente accelerato del cuore. Con quei occhi Kairi poteva percepirlo, come anche il fatto che davanti a sé ci fosse un semplice ragazzo avulso al mondo dei ninja [flusso di chakra assente].

    Una scena che si consumò troppo in fretta, interrotta bruscamente dall'assalto al villaggio che, in pochi istanti, sostituì al calore e alla felicità del momento il freddo e la tristezza della morte.
    La musica dello strumento a corde era carica di quei sentimenti; vi era anche la paura: la paura di aver lasciato il proprio villaggio al suo destino, di aver perso una madre e di aver deluso i propri antenati e il suo stesso Shōgun.
    La kunoichi non osò interrompere quella celebrazione che aveva tanto l'aria di un rito funebre, permise al giovane di consumare e metabolizzare quel dolore mentre la sua disciplina da ninja le impose di provvedere alla loro sopravvivenza e sicurezza. In poco tempo organizzò l'accampamento per la notte, le loro pance erano piane e, anche in caso contrario, difficilmente avrebbero mangiato qualcosa dopo ciò che era accaduto: la puzza ferrosa del sangue era ancora nelle loro narici.

    Il Bocchan aveva uno sguardo assente quando la kunoichi lo invitò ad avvicinarsi al fuoco e a starle accanto. Nonostante le imprecazioni e le preghiere, non aveva ancora pianto e Kairi sapeva bene che questo blocco non faceva che aggravare la situazione. Non era un guerriero, non era addestrato ad incassare i contraccolpi psicologici che la morte sa infliggere...
    Però poggiandogli la mano sulla spalla, e senza forzare la mano, pian piano vide quel corpo infreddolito piegarsi, come se non avesse più le forze per sostenere quella rigidità accumulata. Si sporse in avanti e tremante allungò le braccia per andare ad afferrare il volto della sua salvatrice.


    NLiWwvZxe


    Sulle gote le mani erano gelide. Non vi era forza in quella presa, la chunin avrebbe potuto liberarsi in qualsiasi momento, ma voleva davvero farlo? Kādomēkā era fragile come non mai, tirarsi indietro forse avrebbe peggiorato le cose...d'altro canto non si poteva dire che fosse propriamente in sé in quel frangente: se ne sarebbe pentito al risveglio l'indomani? Erano davvero solo amici? O aveva sentito qualcosa di più da parte sua in quei mesi di conoscenza? Infine...lei cosa provava davvero?

    Provò a baciarla una volta e poi una seconda se lei glie lo avesse concesso. Cercava amore, sicurezza, non spinto da un impetuoso desiderio carnale bensì di un rassicurante calore.
    Quindi avrebbe avvicinato il suo petto a quello della ragazza e spinto gli avambracci oltre il suo torace per cingerla in un lungo abbraccio. Le vesti erano fredde e il corpo ancor più ma a dover essere lenita non era la carne bensì l'anima stessa dei due giovani amanti.

    Che Kairi avesse ricambiato quelle intenzioni o se le avesse assecondate solo passivamente per non ferire i sentimenti dell'altro, poco sarebbe cambiato.
    Il calore del sangue sarebbe arrivato prima del dolore. La katana che aveva rilegato alla sua vita con la cintura ricavata dall'abito regalatogli ora si trovava piantata nel suo corpo, trapassato completamente dalla lama di Konoha. Il dolore [9 leggere, ferita Critica] le avrebbe fatto perdere i sensi in pochi istanti prima ancora del sanguinamento e senza permetterle di fare granché [hai 1 slot azione/tecnica a tua disposizione]. I suoi riflessi erano ben sopra la media di un chunin, lei era un Uchiha! Mentre difronte a lui aveva un semplice uomo, con un sistema circolatorio del chakra inattivato [Interferenza di Individuazione -> Parola: Bocchan] e non addestrato all'arte del combattimento. Eppure non sapeva spiegarsi di come fosse finita in quella situazione: perché non aveva percepito il pericolo e visto partire l'attacco? Che si fosse indebolita a tal punto? Oppure era opera di Kādomēkā? Eppure l'unica cosa che aveva fatto in tutto quel tempo, era intonare quella stupida melod..[Tecnica della Parola Ipnotica -> Comando: Fidati]

    Il buio sarebbe calato inesorabile, accompagnato dal solito sguardo dolce e premuroso di Kādomēkā.


    NLiWwyWqD


    " Tu sei davvero perfetta."


    :::


    Ayuki Medo era stata nella guardia ristretta dello Shōgun, prima donna a riuscire in tale impresa. Era diventata il simbolo per molte giovani guerriere e grazie a lei si doveva un aumento del numero di iscrizioni femminili nelle accademie militari del paese. I Toshiro dovevano molto a quella donna che aveva contributo significativamente all'emancipazione della donna nei confronti della sacra arte della spada, riservata fino a poco prima solo ai samurai. Per dire, da allora i mastri artigiani modificarono finalmente gli stampi di armature per le forme femminili e nei tomi del kenjutsu vennero integrati e schematizzati nuovi movimenti e kata tipici dello stile di Medo.
    Come ricompensa le avevano concesso di svincolare la sua katana dal giuramento fatto e di dedicarsi al suo villaggio, di cui sarebbe diventata protettrice. Avrebbe però abbandonato il suo cognome e preso quello del futuro marito Sanada.

    Erano passati quasi trent'anni da quella storia ma dopo tutto quel tempo nel Ferro nascevano ancora molte bimbe con il nome di Ayuki e le sue gesta narrate nei libri di storia.

    Tuttavia. Come può un umano fermare l'araldo del dio della Guerra?
    Il Sangue acido del Garth l'aveva investita ma, nella sua scorsa vita, lei non aveva mai concesso una vittoria semplice a qualsiasi nemico. Nella nebbia ancora alta avanzò dritta contro l'ignota minaccia, dimostrando una mirabile capacità di orientamento e/o di combattimento alla cieca. Aloysius ne venne subito attratto in quanto di tutte le figure insanguinate che vedeva contorcersi o scappare, quella era l'unica a venirgli incontro, annunciandosi talaltro a gran voce.

    Non era nel fiore degli anni ma era palese che avesse continuato ad affinare la sua tecnica con la spada per tutto quel tempo. Attacchi puliti, precisi e rapidissimi al pari di un abile jonin esperto in taijutsu; una furia controllata che ricordò lo stile di Akira Hozuki al Colosso di Oto. Ma non stava attaccando per uccidere e, senza contare il divario di conoscenze che li divideva, questo dava un vantaggio incredibile all'invasore.
    Senza nemmeno muoversi, incassò il primo colpo andando a generare una stivale di sangue e chakra non appena intuita la direzione della lama [Pot 60, Resistenza 750 + Basso 75 -> Ferita Leggera, Continua continua 1 PF]. La leggendaria armatura che indossava, invece, assorbì il secondo fendente senza nemmeno scheggiarsi [Vermiglio Roccia e Sangue, Forgiatura Mikawa, Pot 60, Resistenza 750 + Basso 75 -> Ferita Leggera, Continua continua 1 PF] ma lasciando che impatto dell'arma si sentisse sul corpo del Kage. Aloysius lo faceva spesso, incassare per capire effettivamente il peso degli attacchi nemici. Per certi versi era masochismo ma d’altronde cosa si poteva aspettare da un Mikawa?

    Quanto al trucchetto con la polvere al peperoncino, semplicemente permise alla coltre di investirlo danneggiandogli la vista [Accecato]...dopotutto non la stava utilizzando a favore della sua percezione sanguigna.

    NLiWxB9DC

    Fu una mossa che lo irritò per la sua debolezza, così come l'ultimo assalto d'altronde, che si infranse nuovamente sull'armatura senza nemmeno causargli danno questa volta.

    " Oh no...non mi deludere. Sto ancora cercando di capire se sarai una risorsa valida per il mio esercito o meno."

    Disse mentre il sangue che la donna stessa aveva addosso iniziò a fumare, disperdendo dei fumi in grado di stendere un orso [TA Esalazioni tossiche -> Stordimento, TA Corrosione Istantanea -> Ustione + Corrosione]. A quel punto il dolore avrebbe aggiunto valori difficilmente sostenibili per un essere umano in quanto la pelle stessa, oltre i vestiti e gli armamenti, avrebbe iniziato a carbonizzarsi come se a contatto con una fiamma viva.
    Solo un'ulteriore prova di resistenza e tenacia agli occhi del Generale Cremisi.

    Quindi, qualora fosse rimasta in piedi e avesse dimostrato di essere in grado di continuare lo scontro, il Kage avrebbe continuato ad interessarsi alla donna, dicendole:

    " Non sapevo esistessero samurai donne o almeno non del tuo livello. Sarai una risorsa preziosa per il mio Impero. Parla in fretta e forse ti lascerò in vita: quanti uomini di valore ed addestrati conta il villaggio? Anche di quelli già morti, non fa differenza. Possedete armi, segreti o oggetti unici di valore in questo feudo? "

    Aloysisu sapeva che non poteva perdere troppo tempo; ok, Karura monitorava la situazione dall'alto per evitare una fuga di persone o informazioni ma non era saggio tergiversare durante una invasione.

    Se invece la stolta avesse solo provato ad attaccarlo nuovamente, a quel punto non si sarebbe più limitato ad incassare ma le avrebbe frantumato le ossa ad una ad una, distruggendo una volta per tutte il suo spirito da guerriera.

    Intanto, distante poco meno di 300 metri, Fyodor aveva iniziato con il suo lavoro. Operare in quello scenario di sangue e distruzione lo faceva sentire bene ma cancellare il suo solito modo di fare disinteressato e svogliato era un'impresa ardua! Ad ogni modo avrebbe pian piano raccolto tutto i cadaveri riutilizzabili, stabilizzato i morenti degni di nota e dato il colpo di grazia a quelli inutili per gli scopi del Garth. Erano giunti lì per fare schiavi ma, visto il numero di cadaveri che l'onda di sangue aveva generato, ci sarebbe stato molto lavoro da fare:

    " hihih non si sa proprio regolare...questa volta non gli basterà una preghiera a Khorne per sistemare il macello che ha combinato hihih "




    Aloysius Diogenes Mikawa

    Statistiche Primarie
    • Forza: 925
    • Velocità: 600
    • Resistenza: 750
    • Riflessi: 600
    Statistiche Secondarie
    • Agilità: 700
    • Concentrazione: 700
    • Intuito: 775
    • Precisione: 700
    Chakra
    85/125 - 7/12 (Karura)
    Vitalità
    24/26 - 9/9 (Karura)
    Slot Azione

    1. ///

    2. ///

    3. ///

    4. ///

    Slot Difesa

    1. Manipolazione 6 unità sangue (stivale)

    2. Manipolazione 6 unità (armatura)

    3. ///

    4. ///

    Slot Tecnica

    1. Esalazioni Tossiche

    2. Corrosione Istantanea

    3. ///

    Note

    OT/ Colpo di scena! Te lo aspettavi? Vediamo come la giochi. Per la mia parte, tranquilla sul discorso combattimento...non sei costretta a dover studiare combinazioni jonin stra complicate. Ricorda che sei il QM di quella parte, sentiti libera di fare cose anche senza validare tutto col regolamento ;)/OT


    Edited by DioGeNe - 24/11/2023, 16:47
     
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    Kairi non aveva sospetti nei confronti dell'uomo davanti a lei, come avrebbe potuto averne? Kādomēkā era sempre stato il suo sostegno da quando era arrivata in quel villaggio del paese del ferro, un amico in un momento così difficile della sua vita, probabilmente anche qualcosa di più di un amico. O a quanto pare quello era ciò che voleva lei credesse, visto ciò che sarebbe successo da lì a poco.

    Non oppose resistenza quando prese il suo viso fra le braccia, anche se sentì un leggero brivido quando la pelle gelida tocco le sue gote. Aveva intuito cosa stesse cercando di fare, e non era così convinta che fosse giusto non fermarlo: in quel momento il nobile era disperato, aveva perso tutto ciò che gli era più caro e indubbiamente non era lucido ma la realtà era che non voleva fermarlo.
    Nonostante cercasse di non mostrarlo in alcun modo, anche lei in quel momento era in un momento di fragilità, lontana da tutto quello che da sempre era stato la sua vita. E da essere umano quale era, cedette.
    Accettò senza ribellarsi il primo bacio di Kādomēkā senza però esserne realmente partecipe lasciando che fosse il nobile a guidare la situazione, quando arrivò anche il secondo bacio a sua volta prese il viso dell'uomo fra il suo, alla ricerca di affetto e rassicurazione. Un secondo brivido di freddo la percorse quando sentì le sue braccia cingersi al suo petto in un abbraccio, ma ancora una volta non oppose resistenza, seppur chiedendosi per quale motivo fosse così freddo, quasi fosse in ipotermia. Eppure, non erano al gelo, si trattava di una notte estiva fresca.

    Fu totalmente alla sprovvista che sentì dapprima il sangue caldo scorrere sui suoi vestiti, poi arrivò il dolore terribile e lancinante. Con orrore si accorse di come la sua stessa lama l'avesse trafitta da parte a parte Per...ché...? esclamò in un sussurrò, guardando negli occhi il ragazzo. Non avrebbe comunque avuto il tempo di fare granché, ma non sarebbe stata comunque ferma ad aspettare la sua sorte. Sfruttando i pochi secondi che le rimanevano e nel disperato tentativo di salvarsi il suo corpo prese fuoco quasi in maniera istintiva...una vampata calda avvolge lei ed il traditore che la fronteggiava, nel tentativo di bruciare tutto quello che toccava [Carezza di Amaterasu - Amaterasu Aibu]

    Non ebbe tuttavia il modo di fare altro...il buio calò attorno a lei e sentì a malapena le ultime parole del nobile mentre il suo viso scompariva nell'oscurità...

    ----------------------------------------------------------------------



    Ogni tentativo di attacco della guerriera finì solo per scalfire l'uomo. Come lo aveva chiamato fin dall'inizio, davanti a lei non vi era un essere umano ma un demone affamato di sangue salito dagli inferi stessi e Ayuki aveva commesso un grosso errore di valutazione nel pensare di poterlo addirittura mettere fuori gioco senza ucciderlo. Nel vedere la facilità con con lo shinobi scansò ogni suo attacco una espressione di terrore si dipinse sul suo volto, seppure il Mikawa non fosse in grado di vederla essendo momentaneamente accecato.

    Il terrore fu in pochi secondi sostituito dal dolore quando il sangue e le sue esalazioni iniziarono a bruciare completamente il corpo della donna, dentro e fuori: quest'ultima cadde sulle ginocchia mentre emetteva un urlo di dolore tanto forte da scuotere l'animo di chiunque fosse lì attorno.

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    Estinto l'urlo rimase poi qualche secondo accasciata a terra, immobile e senza alzarsi, il corpo scosso da tremiti di dolore incontrollati. Non perse nemmeno tempo a rispondere alla domanda di Aloysius rendendo chiaro fin da subito come nonostante la situazione in cui si trovava non avesse la minima intenzione di rivelare alcunché a Gaijin che stava distruggendo ogni cosa che possedeva, tutto quello per cui aveva lottato durante la sua vita. Era una donna di onore come poche altre ed era pronta a morire per salvare tutto ciò amava.
    Sperava solo che Kādomēkā fosse riuscito a mettersi in salvo Bocchan, lascio tutto nelle tue mani... sussurrò appena poco prima di agire. Sapeva bene come il suo destino fosse ormai segnato e non le rimaneva che una cosa da fare, un ultimo disperato tentativo di salvare tutto ciò che le era più caro.
    Rimanendo in ginocchio, avrebbe lasciato la spada e con velocità e forza sorprendenti per una donna in quello stato avrebbe tentato di afferrare entrambe le caviglie del Mikawa, stringendo in caso di riuscita come un pitone che stritola la propria preda. [SA I - Presa]

    Urlando con tutto il fiato e la forza che le era rimasta, il corpo della guerriera venne avvolto da una poderosa aura rosso cremisi, mentre il suo sangue si mischiava a quello già presente nel luogo creando una macabra danza che avrebbe completamente avvolto lei e l'invasore. Un boato simile a quello di una bomba che esplodeva avrebbe echeggiato in tutto Fuyu No, e l'onda d'urto creata avrebbe spazzato via ogni costruzione presente nel raggio di 6 metri da Ayuki. [Seppuku]


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    Una volta dissolta l'esplosione del corpo della donna non sarebbe rimasto che cenere, in parte dissolta nel sangue che ormai invadeva senza controllo il villaggio ed in parte dispersa nell'aria stessa. La nobile guerriera aveva scelto senza indugio di sacrificare la sua stessa vita piuttosto che rivelare qualcosa al Gaijin invasore. Se Diogene sperava di ottenere qualche informazione o di reclutare la donna fra la sua schiera di schiavi, sarebbe rimasto deluso.






    BETRAYAL! Una parte di me lo sospettava, ma nel momento psicologico in cui è Kairi non potevo giocarla diversamente lei. Vediamo cosa succede adesso, ho un po' l'ansia :ph34r:
    Come dicevi ho provato a improvvisare da QM senza basarmi troppo sul regolamento, mi immaginavo così il finale del combattimento, nel caso in cui avessi esagerato con la potenza dimmi che provvedo (davvero non sono in grado di quantificare quanto puoi reggere con il tuo pg)




     
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    Amaterasu avvolse amante e amata in un turbinio di fiamme oscure in grado di carbonizzare i vestiti e la pelle. Un gesto disperato da parte della kunoichi, mentre si malediva per la sua ingenuità: aveva abbassato la guardia, lei che era stata addestrata fin dalla nascita a proteggere sé stessa, gli altri e il segreto del suo clan. Sentì le forze mancargli, perdendosi nell'abbraccio sincero ma inospitale del rivelatosi nemico, il quale sembrava del tutto ignorare il calore del potente jutsu che stava investendo il suo corpo:


    " Dopo duecento anni, le uniche fiamme in grado di scaldarmi...il tuo cuore è così grande, amore mio, non merito un altro regalo. Ma ti prego, non guardarmi così...ciò che sfugge allo sguardo dei comuni mortali non deve essere celato anche ai tuoi occhi divini.
    Lasciamo che il sangue scorra copioso nel villaggio, ormai non ne ho più bisogno; quando il Generale avrà placato i suoi istinti, potremo tornare a casa e ristabilire l'equilibrio andato perduto. "



    Parole criptiche a malapena percepibili dalla ragazza, di lì a pochi istanti svenuta per il dolore. Vedere quegli occhi chiusi era l'unico rammarico di Kādomēkā, se davvero questo era il suo nome, ma presto tutto si sarebbe sistemato: quei mesi di lavoro avevano dato i suoi frutti e la sua previdenza ripagata. Ancora una volta ci sarebbe stato un futuro per il suo vero villaggio,
    Dunque si alzò da terra, sollevando senza sforzo e con delicatezza quel corpo inerme, e si incamminò verso Fuyu no Ie addentrandosi nell'oscurità del bosco.






    ::: 4 giorni prima, Terzo Livello di Ame :::

    Era stato convocato, lui. Solo una persona aveva quel potere sulla faccia della terra e non aveva mai deciso di esercitarlo sin dai tempi della sua Chiamata. Era passato tanto tempo e non era solito rivangare il passato antecedente al letargo che si era autoindotto per pigrizia e disinteresse nelle faccende del continente. Lo stesso sonno che il Flagello aveva interrotto con un brusco risveglio, durante il primo assalto alla Torre di Ame.

    Il villaggio era sull'orlo del precipizio, l'equilibrio dei semi instabile come non mai e il suo coinvolgimento attivo nella gestione dell'associazione maggiore di quanto avesse mai voluto fare. Non aveva mai davvero interferito con le faccende dei semi, se non per punire qualche disertore, rimuovere impedimenti politici e tracciare la strada per le nuove nomine degli Assi, ma teoricamente il compito assegnato alla sua particolarissima carta del mazzo richiedeva uno sforzo ben maggiore. Che fosse la sua pigrizia la causa di quella convocazione?

    Più divertito che spaventato entrò nel Livello dell'Inganno, seguendo le indicazioni scritte sulla sua carta: l'incontro non sarebbe avvenuto alla Torre, per ovvie ragioni, questo rendeva l'intera faccenda ancor più interessante.

    Ad attenderlo in quello spazio vuoto, l'ombra era in piedi difronte al consueto tavolinetto al cui centro erano impilate le poche carte non assegnate del mazzo che aveva dato origine alla nuova Ame.





    " Hai fatto un bel casino, Joker. Odio quando sono costretto a cambiare i miei piani. "


    " E' tutto sotto controllo. I semi faranno a cazzotti per qualche giorno e ben presto si ritroverà un nuovo assetto. Non che non cerchino costantemente di fregarsi a vicenda, fosse anche per una manciata di ryo...e poi i Quadri erano già il seme con maggior forza, questo evento per assurdo riporterà la bilancia in equilibrio. Ho già pensato al nuovo... "


    " Al nuovo scaldaposto. Sceglierò io la persona giusta e quando sarà pronta prenderà il posto che le spetta. Nel frattempo fa il tuo lavoro e soprattutto vedi di risolvere una volta per tutte il problema. "


    Lo aveva interrotto, nessuno osava farlo. Tuttavia il Joker pensò molto su come reagire in quel frangente, visto anche il report disastroso del suo operatore all'interno dell'organizzazione. Non che gli importasse qualcosa del villaggio o dei soldi ma ormai era ad un passo da scoprire la verità, ci era così vicino che tradirsi adesso sarebbe stato un tremendo sbaglio!


    " Ai tuoi ordini. Me ne occuperò personalmente....dopotutto Masamune non mangia qualcosa di saporito da troppo tempo."


    :::

    Riaprire gli occhi sarebbe stato come risvegliarsi da un incubo. Attorno a lei, le costruzioni erano familiari, anzi le stesse del villaggio che credeva di aver abbandonato solo qualche ora prima.
    Tuttavia non era mai stata in quel luogo specifico: si trovava nella parte più alta dell'intero villaggio e precisamente sulla cima del palazzo dei Sanada. Dal basso non si notava ma vi era un grosso terrazzo in legno nascosto tra le strutture del tetto, a terra un fuuinjutsu che raffigurava le tre tomoe degli Uchiha tracciate col sangue.
    Dopo un primo disorientamento iniziale, però, sarebbe bastato ben poco a Kairi per capire che non era di un sogno che aveva il ricordo: le sue vesti erano completamente color cremisi, la ferita sul suo ventre cicatrizzata (dal suo stesso katon) ma dolorante al punto di rendere ogni respiro tremendo. Aveva perso molto sangue ma volendo sarebbe riuscita a mettersi in piedi, al centro di quel simbolo a lei tanto familiare ma che solo ora avrebbe intuito fosse stato realizzato con la sua stessa linfa vitale.





    Kādomēkā era difronte a lei, a circa 7 metri di distanza e vicino al parapetto che dava sulla piazza con le bancarelle della festa: teneva la posizione magica della Lepre e il chakra fluiva copioso attraverso delle annomale ombre che ricoprivano il suo corpo in quello che sembrava a tutti gli effetti un lungo rituale. Rivolgergli la parola non avrebbe sortito alcun effetto, il ragazzo sembrava come in trance (forse non si aspettava un risveglio così anticipato) e questo sicuramente rappresentava un buon momento per la Chunin di Konoha per far qualcosa. Ma cosa? Attaccare? Scappare? E come?

    La luna sembrava tinta di rosso, come se le particelle di sangue diffuse nell'aria generassero un filtro di colore. Doveva essere la sera successiva l'attacco, l'odore nauseabondo era ancora persistente e non si vedeva anima viva né percepito rumori dalle case e strade sottostanti...la probabilità che fossero tutti morti era concreta ma a questo punto alla giovane kunoichi poteva venire il dubbio che anche quel disastro fosse opera del suo finto benefattore.
    Qualora avesse usato le sue doti da sensitivo ancora una volta, invero, il risultato sarebbe stato molto diverso: un mare di chakra, tinto del colore dell'oscurità, era racchiuso in quel corpo apparentemente inadatto al combattimento [energia Nera]. Aveva percepito già altre volte tali ammassi di chakra, anzi l'Hokage stesso ne aveva molto di più e con caratteristiche terrificanti date dalla possessione demoniaca, ma la sua particolarità era che nel tentien esso non era concentrato nella tipica forma circolare perfetta bensì si addensava a mo’ di spiccio di una ipotetica torta a 8 fette. Qualcosa di anomalo e che solo un byakugan avrebbe potuto comprendere con maggiore dettaglio andando ad analizzare il sistema circolatorio stesso e i punti di fuga. La percezione del Vero, invece, avrebbe fatto comprendere alla ragazza di essere già parte del fuuinjutsu nemico, come se fosse un ingrediente aggiunto ad mistico calderone: il simbolo a terra era una barriera e vi erano ben pochi modi di uscirne.
    Di fatti, provare a varcare fisicamente il cerchio che conteneva le tre arcinote Magatama stilizzate sarebbe stato praticamente impossibile [Mitsudomoe, For 3x300=900]; anzi, ad ogni tentativo qualcosa nella mente di Kairi l'avrebbe spinta ad attivare la sua Kekkei Genkai, come se i suoi geni fossero scossi da un crescente fermento.


    " Spero tu non creda alla grande bugia che sia il numero di tomoe ad indicare il livello raggiunto dal proprio occhio...ogni sharingan è un organo unico, con caratteristiche sia apparenti che nascoste diverse da ogni altro. Le prime fase con le tomoe sono solo l'inizio, il tempo che si concede l'occhio stesso per capire in che direzione andare...Non esistono due evoluzioni perfettamente identiche anche tra fratelli di sangue o tra madre e figlia. C'è solo un elemento che è una costante, che vi accomuna anche con i vostri cugini dagli occhi bianchi:


    三つ巴 o anche noto come Mitsudomoe. E' il cerchio che racchiude il potere delle San Daidōjutsu, le tre arti oculari supreme.


    Secondo alcuni il Mitsudomoe sarebbe collegato alla triplice divisione tra Uomo, Terra e Cielo al centro dello Shintoismo, tanto che in origine è stato associato con il dio della guerra Hachiman e attraverso questo adottato dai samurai come loro simbolo tradizionale. Una variante del Mitsudomoe nota come Hidari Gomon era il simbolo tradizionale di alcuni Buddhisti e la usano come rappresentazione del ciclo della vita. Il duplice tomoe è quasi identico nei suoi elementi di design al simbolo conosciuto come Taijitu, mentre il triplice tomoe è molto simile al Taegeuk tricolore.
    Informazioni parziali, frammenti di una verità molto più amplia e sconvolgente che affonda le radici nel cielo sopra di noi.

    Ti starò annoiando ma devi scusarmi...dopotutto sono solo un uomo molto, molto vecchio amante della storia, delle differenti culture e religioni soprattutto. Dietro il credo in qualcosa di ultraterreno si nasconde sempre una grande verità. "



    Kādomēkā continuava a tenere gli occhi socchiusi e la tecnica attiva; armi e tecniche di teletrasporto anche sembravano inefficaci contro di essa.


    " Presto sarà tutto finito, amore mio. Scusami se ti ho fatto soffrire ma tu eri la sola degna...se sapessi cosa ho dovuto fare l'ultima volta per creare il giusto contenitore! Ma ora ci sei tu...bellissima...pura...sarai un'ottima Carta. La migliore! "


    Non sembrava del tutto lucido, anzi, Kairi probabilmente non stava comprendendo nulla di ciò che le stava dicendo. L'unica cosa certa era che, ad ogni tentativo fallito, il desiderio di usare la sua arte oculare si faceva sempre più incontenibile; gli occhi le pulsavano, la loro era una sete senza eguali e avrebbero spinto l'Uchiha ad irrorarli di una quantità di chakra sempre maggiore, fino ad andare oltre i normali limiti fisiologici, facendosi del male non poco [Sovraimpasto + Overcap].


    ::: La sera prima, Fuyu no Ie :::

    Piegata dal dolore e dalle ustioni del vermiglio liquido dalle proprietà acide del Mikawa, Ayuki non si arrese all'invasore: le bastò un urlo per scacciare ogni dubbio o esitazioni dalle sue membra, lei era la storia del Paese del Ferro, il suo onore le impediva proprio di gettare la spugna senza dare tutta se stessa.
    Così rifiutò l'offerta del suo rivale, approfittando della guardia bassa di quest'ultimo, per cercare di afferrargli le gambe. Il movimento fu rapidissimo e soprattutto inatteso, in quanto la donna gettò persino la spada a terra per riuscire nel suo intento...Aloysius, che vedeva la donna solo grazie alla sua percezione sanguigna, non fece in tempo a schivarla sebbene soppesò con attenzione l'entità di quella mossa: stava cercando il contatto senza armi apparenti e, se quello era il caso, allora si sarebbe accorta di aver fatto un grande, grandissimo errore.
    Di fatti quel tentativo non era altro che una presa alle caviglie, un vero affronto per colui che vantava la fama di essere tra gli esseri con la forza fisica maggiore sulla faccia della terra. Il V Garth aveva affrontato in corpo a corpo rivali della stazza dello Yonbi del Nibi e dei Colossi, creature in grado di disintegrare con una zampa o un pestone interi palazzi; un livello che da tempo non apparteneva più a quello dei normali esseri viventi.
    Per la Medo, quindi, tentare di afferrare e stringere gli arti inferiori di quell'ignoto figuro sarebbe sembrato come cercare di afferrare una montagna. Le gambe, saldamente piazzate a terra, non si sarebbero spostate di un centimetro grazie alla semplice tensione muscolare (se di muscoli si poteva parlare nel caso del corpo dell'araldo dio Khorne), vanificando l'efficacia della presa dissoltasi nel momento stesso dell'attuazione [liberazione -> Forza base 925].
    Tuttavia il kage non si limitò a questo: da esperto utilizzatore di prese sapeva benissimo che quel genere di azioni erano propedeutiche ad altro, dalle slogature ai soffocamenti, e quindi alzò immediatamente il suo livello di attenzione al massimo ben conscio che il vero attacco stava per arrivare.
    La scelta di utilizzare un jutsu che coinvolgeva il sangue insieme al fatto di non essere a contatto con il corpo della donna avrebbero permesso al Mikawa di schivare tranquillamente l'esplosione; benché molto potente, infatti, l'azione di caricamento e la velocità di propagazione rendevano quell'atto estremo efficace solo qualora la presa fosse andata a buon fine.
    Ad ogni modo, il Generale decise di onorare a pieno il sacrificio della donna affrontando frontalmente la minaccia: con un singolo gesto del braccio, la mano rivestita dalle scaglie dell'armatura tagliò in due l'etere ad un palmo di distanza dal volto della malcapitata. Un colpo senza un bersaglio fisico ma che, irrorato di chakra, era in grado di dissipare anche la più potente delle emissioni [2 TA Mortificazione delle Arti Magiche, For 925 + 50 Sigillo + 25 impasto Bassissimo = 1000 -> Pot 10 base + 10 Mani di Khorne + 10 Impronta Oscurità + 10 Masochismo Offensivo 2 PF + 60 differenza forza = 100]. L'auto esplosione partì dal corpo della donna, distruggendolo, ma non arrivò a propagarsi nell'aria in quanto assorbito completamente dalla manata del Colosso; aveva tarato appositamente l'efficacia della tecnica soppesando il valore del samurai che aveva difronte, senza strafare. Se c'era una cosa in cui Aloysius non aveva rivali era proprio nel valutare la forza delle persone...solo una volta aveva sbagliato, sebbene quel singolo evento avesse cambiato tutto.


    " Fyodor io qui ho fatto! Tu come sei messo? "


    Urlò nella speranza di farsi sentire dal suo compagno mangia-cervelli. Al contempo la nebbia calata dal Colosso iniziò a scemare, l'assalto celato aveva garantito un ottimo effetto sorpresa e in poco tempo era riuscito a disintegrare le difese del villaggio, compreso quello che doveva essere il samurai di maggior valore. Senza quella nebbia, il cui mantenimento aveva richiesto non poco sforzo da parte dell'evocazione, la difesa avrebbe retto molto di più e soprattutto costretto l'Otese agli straordinari.

    Non rimaneva che vedere se quel villaggio avesse qualche altro segreto da svelargli. Cambiandosi i lineamenti del volto e del corpo, in modo da non farsi riconoscere come Aloysius Mikawa, il Kokage manipolatore del sangue [TB Trasformazione Avanzata -> sembianze di Otsune Mikawa della Zanna], iniziò ad addentrarsi per le vie del villaggio senza farsi scrupoli nel tagliare la gola a soldati arrivati tardi all'appuntamento o civili troppo curiosi.
    La destinazione era chiara, c'era un solo palazzo che sovrastava ogni cosa dentro quelle mura. Arrivato in cima, avrebbe sfondato il portone con un calcio ed esordito alla masnada di nobili ivi rinchiusi con una voce non sua [interpretazione]:


    " Avete due possibilità: morire o diventare miei schiavi. A voi la scelta hahahah Chi è che comanda qui? Voglio gli archivi con le giacenze di cibo, vettovaglie e armi del villaggio oltre alla lista completa delle maestranze. Inoltre mi servono informazioni sui villaggi vicini. Subito! "



    Il ratto era in atto.




    Aloysius Diogenes Mikawa

    Statistiche Primarie
    • Forza: 925
    • Velocità: 600
    • Resistenza: 750
    • Riflessi: 600
    Statistiche Secondarie
    • Agilità: 700
    • Concentrazione: 700
    • Intuito: 775
    • Precisione: 700
    Chakra
    81,5/125 - 1/12 (Karura)
    Vitalità
    24/26 - 9/9 (Karura)
    Slot Azione

    1. ///

    2. ///

    3. ///

    4. ///

    Slot Difesa



    1. ///

    2. ///

    Slot Tecnica

    1. Mortificazione delle Arti Magiche

    2. Mani di Khorne

    3. Trasformazione

    Note

    OT/ Eccoci! Questo post rappresenta un grande passo avanti per la lore di Ame e tu ne sei parte attiva, spero la cosa ti piaccia! Hai chiaramente difronte un personaggio non alla tua portata ma non ti richiede di sconfiggerlo, anzi. Concentrati sulla caratterizzazione del tuo pg e sollo sharingan che, come avrai intuito, è al centro del discorso.
    Per quanto riguarda la mia parte, bel tentativo! Soprattutto molto in linea con la storia che abbiamo scritto a quattro mani per la nostra Ayuki! Vediamo cosa mi succede ora... /OT
     
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    Sangue e Fuunjutsu

    6° Post



    La kunoichi si risvegliò di soprassalto, alzandosi istintivamente immediatamente a sedere e la fitta al petto la riportò velocemente alla realtà: quello che credeva essere un amico o persino qualcosa di più si era rivelato in realtà un traditore, e l'essere stata giocata in quel modo le faceva ancora più male che la ferita fisica stessa, ormai rimarginata dal suo stesso fuoco.
    Fuoco che a quanto pare era stato completamente inutile, a giudicare da come Kādomēkā fosse in piedi davanti a lei, perfetto e senza nemmeno un capello bruciato. Alzandosi, si accorse di come fosse tornata a Fuyu No, seppure la vista fosse apocalittica.

    Si rialzò in piedi a fatica, debole a causa della perdita del sangue e non impiegò che pochi secondi per accorgersi di essere sopra un fuunjutsu raffigurante le tomoe del suo stesso sharingan disegnato con il sangue, probabilmente il suo.
    Il “nobile” era alle prese con quello che sembrava un rituale e attivando le sue abilità sensitive l'Uchiha si rese ben presto conto di come l'uomo fosse completamente al di fuori della sua portata. Lo aveva studiato altre volte in passato quando non era ancora certa di potersi fidare di lui, ma mai aveva percepito un simile chakra prima di allora...aveva celato le sue reali capacità fino ad allora. Controllo anche il suo stesso sistema circolatorio solo per avere conferma di quello che era un terribile sospetto: lei stessa era sotto il fuunjutsu, parte integrante del rituale che quella carogna stava eseguendo.
    Digrignò i denti mentre la rabbia cresceva in lei, ma era ben decisa a non farsi sopraffare da essa. Senza degnare per il momento Kādomēkā di una parola cercò per prima cosa di uscire dalla barriera che la circondava, ma anche questa volta ebbe una conferma ai suoi sospetti: si trattava di una jutsu così forte che non aveva idea di come uscirne, anzi quando provò il suo sistema circolatorio quasi attivò senza il suo controllo il suo sharingan, e dovette utilizzare tutta la sua forza di volontà perché le sue iridi rimanessero carbone, ricacciando indietro il chakra da dove era venuto. Che diavolo gli stava facendo quel maledetto????

    Quando infine l'uomo parlò rimase ad ascoltarlo mentre lo osservava irosa: ciò che l'uomo le stava dicendo le sembrava il delirio di un esaltato...nessuno nel clan le aveva mai parlato di qualcosa di simile e faticava a credere anche solo a una singola parola. Come poteva d'altronde considerare affidabile le parole di chi per così tanti mesi l'aveva presa in giro?
    Un brivido di rabbia la percorse quando venne chiamata Amore mio e la sua espressione si fece feroce Amore mio?? Come osi anche solo chiamarmi in questo modo dopo quello che mi hai fatto? Stai delirando, e per più di una ragione!!

    Doveva trovare modo di uscire da lì, ma non aveva idea di come farlo: condensando il chakra nella mano tentò di utilizzare il ninjutsu più potente che conosceva in quel momento, il chidori ma fu tutto invano.
    Anzi il suo tentativo non fece che aumentare la sete di chakra che provavano i suoi occhi mentre una fitta di dolore li attraversava nel tentativo di non cedere a quell'impulso, mentre Kairi si lasciò scappare un urlo di dolore. [Note]

    Conte-nitore...? sussurrò non appena si abituò al un minimo dolore. Non era minimamente intenzionata a diventare il contenitore di niente o nessuno, perlomeno quella era la sua intenzione, ma non aveva la più pallida idea di come uscire da quella situazione...era la prima volta che si trovava vittima di un fuunjutsu e non sapeva come uscirne, e la barriera era impenetrabile.
    La paura cominciò a prendere possesso del suo spirito, ma anche in questo caso non aveva intenzione di farsi comandare da essa...tuttavia, se il rituale avesse continuato a forzare il suo chakra in quel modo ed a causare così tanti danni ai suoi occhi, non era certa di essere disposta a perderli per resistere. Lo sharingan era parte integrante ed indivisibile di lei, la sua kekkai la rendeva ciò che era, una orgogliosa Uchiha del paese del fuoco e perderlo per lei equivaleva a morire...ma se davvero lo scopo di quel fuunjutsu era farla diventare il contenitore di qualcosa, non sarebbe stato uguale alla morte concederglielo?

    Decise di prendere tempo, facendo un profondo respiro e cercando di ragionare: Kādomēkā era completamente folle, ma forse nella sua follia provava davvero qualcosa per lei, qualcosa più simile ad un ossessione che a reale amore di questo era convinta. Poteva però tentare di usare il tutto a suo vantaggio...usare la forza era inutile non sarebbe mai riuscita a uscire da lì, senza il suo sharingan non poteva tentare la via delle illusione perlopiù l'uomo non la stava nemmeno guardando, e anche se ci fosse riuscita in qualche modo a uscire da lì l'avversario era al di fuori dalla sua portata; prendere le cose troppo di petto, essere troppo sincera e vera si era rivelato un completo fallimento in quella situazione...da shinobi addestrata quale era sapeva bene che se qualcosa non funzionava continuare a percorrere la stessa strada era un sicuro fallimento, la strategia migliore era tentare una via diversa.

    Sfruttando il dolore che realmente provava permise a qualche lacrima di solcare le sue guance, mentre si rivolgeva all'uomo con voce tremante Kādomēkā, perché mi stai facendo questo? Perché? Pensavo che fra di noi ci fosse qualcosa, cominciavo a vedere un futuro qui a Fuyu No, con te! Pensavo il nostro destino fosse assieme...mentì. Non che il pensiero non le fosse mai passato per la testa, ma era stato un fugace sogno che sapeva non si sarebbe mai realizzato, consapevole che sarebbe prima o poi tornata alla sua vita a Konoha.
    Dimmi cosa mi stai facendo! Dimmi perchè!! Non voglio diventare il contentore di niente o di nessuno, non voglio perdere me stessa, non voglio perdere il mio sharingan e di questo passo succederà! Ti prego, ti scongiuro fammi uscire da qui, ferma tutto questa follia! non fu difficile simulare la disperazione nella sua voce, dal momento che in parte era realmente spaventata da ciò che stava accadendo, ma tutto il resto era una recita. Sperò che l'uomo ci cascasse, così da ottenere tempo e informazioni in più almeno.

    Non...non capisco cosa tu mi stia dicendo, non capisco cosa tu mi stia facendo.

    Ho paura, Kādomēkā...non farmi questo...aiutami


    -----------------------------------------------------------------------


    Aloysius non avrebbe trovato grosse sorprese arrivato nella sala, tramutato nella avvenente donna: senza più Kādomēkā e sua madre a gestire la situazione, il chaos aveva preso il sopravvento.
    Gli invitati alla festa erano perlopiù raccolti in un solo angolo, i più erano saliti suoi tavoli o sulle sedieper cercare di evitare il sangue che aveva invaso la stanza, molti moltissimi avevano gli occhi gonfi di chi aveva chiaramente pianto, e la maggior parte delle donne presenti ricominciò a piangere ed urlare dopo le parole che la finta Ostune pronunciò. Era chiaro come si trattasse principalmente di un gruppo di persone terrorizzate.

    La maggior parte delle guardie aveva lasciato la sala per riversarsi sulle strade ad aiutare le difese, e poche erano rimaste a guardia dei nobili, circa una decina: di queste non appena la "donna" entrò nella sala, 4 si gettarono immediatamente sull'invasore, spade sguainate e tentando di colpire direttamente la giugulare avversaria, ma lo shinobi in incognito non avrebbe avuto grosse difficoltà a liberarsene, o a evitarle [En. Viola tutte]

    Nel vedere la facilità con cui gli attacchi sarebbero stato scansati, o ancor peggio se le guardie fossero state freddate come tutte le altre che il Mikawa aveva incontrato sulla sua strada il panico avrebbe preso il sopravvento. Le urla, femminili e maschili, invasero la stanza e i presenti cominciarono ad ammassarsi ancora di più come pecore impaurite alla vista di un lupo, alcuni nella mischia caddero e finirono schiacciati, le poche guardie rimaste cercarono di mantenere la calma, piazzandosi comunque a protezione dei rimasti anche se un paio di loro tremavano senza sosta e la cosa era visibile a chiunque.
    Fuyu No non era preparata a quel tipo di attacco, men che meno in un giorno di festa come doveva essere quello.

    Dov'è la nostra signora? Dov'è il nobile Kādomēkā?? urlò qualcuno dalla folla con disperazione. Sembrava che nessuno stesse davvero gestendo la situazione, quando fra la folla impazzita un uomo si fece avanti. Vestito in un sobrio kimono dai colori scuri si avvicinò alla donna ignorando il sangue: aveva circa 60 anni e lo sguardo di chi ne aveva passate parecchie

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    Chi comanda non è più qui, puoi trovarlo sul campo di battaglia, oppure nascosto in qualche buco. Ho visto il "nobile" Kādomēkā scappare come un topo all'inizio dell'attacco, e da allora è scomparso il disgusto sul suo viso era evidente.
    Mi chiamo Minoru Tatsuishi, la mia famiglia non è di Fuyu No ma siamo molto famosi nel paese del ferro. Non mi interessa granché di ciò che farai a questo stupido villaggio ormai, visto che siamo stati lasciati qui a morire come topi. Io però non ho intenzione di morire, né qui né fra diversi anni, né tantomeno voglio diventare tuo schiavo. Dimmi cosa vuoi esattamente, e potremmo accordarci. Ti darò ciò che vuoi, in cambio della mia vita e libertà

    Furono in diversi a urlare "SPORCO TRADITORE" oppure "VERGOGNATI" dalla folla sentendo questo discorso, ma a Minoru sembrava non interessare. Continuò a fissare la donna davanti a lui con il fare deciso di chi credeva di poter rigirare la situazione a suo vantaggio


    Non sto mettendo tutti i conteggi del chakra per comodità, anche perché ho idea che qualsiasi mio tentativo sia inutile visto il livello di forza di quella barriera o del fuunjutsu, se però preferisci lo faccia metto tutto.
    La cosa mi intriga tantissimo, ma allo stesso tempo sono parecchio preoccupata su quello che potrebbe succedere T_T




     
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    " No non dire così! Non ti farei mai del male! Tu sei la persona che ho aspettato per 200 anni, tu sei la figura che mi appare in sogno e mi accompagnerà verso il mio destino. La nostra vita insieme nel mondo degli Dei. "

    Ma cosa stava blaterando? Duecento anni?! Ma se era un giovane appena entrato nell'età dei grandi. E poi, in che senso non si era macchiato di alcuna colpa? Aveva ingannato una ragazza, l'aveva ferita, rapita e ora incarcerata. Le aveva fatto provare un dolore che di secondo in secondo diventava più forte. La stava privando del suo bene più prezioso, del suo retaggio culturale, lo stesso che sembrava conoscere così bene, tanto approfonditamente da sembrare contraddittorio e sbagliato per la chunin della Foglia!

    Kairi era impaurita ed impotente difronte ad un rivale chiaramente fuori dalla sua portata. Tuttavia, sebbene la situazione diventasse sempre più disperata, la sua forma mentis da guerriera le permise di costruire l'unica strategia che reputava sensata in quel momento; una pantomima per cogliere l'unica debolezza apertamente dichiarata da Kādomēkā, sempre se fosse quello il suo reale nome. Il ragazzo sembrava effettivamente innamorato della kunoichi, quindi magari dimostrando più empatia e un maggior coinvolgimento sul lato sentimentale magari una possibilità di fuga poteva aprirsi...certo, si trovava sul tetto del palazzo dei Sanada quindi, anche se fosse riuscita ad uscire da quel fuuinjutsu, solo gettarsi nel baratro poteva darle la libertà.
    Una possibilità che sicuramente le sarebbe passata per la testa, considerando che ormi gli occhi le stavano implorando di attivare ila sua Kekkei Jenkai Oculare [in caso contrario, ripeti il danno].

    Effettivamente, la richiesta disperata di aiuto e spiegazioni da parte dell'accademica, spinse il giovane a scomporsi per cadere goffamente in avanti, sbattendo con la faccia a terra pur di non usare le mani e spezzare il rituale. Un dettaglio che difficilmente sarebbe passato inosservato, considerando l'effettiva forza del nemico, a cui seguì una risata gelida e sbilenca insieme al movimento da quelle ombre che, come delle braccia aggiuntive, andarono a riportare il loro manipolatore nella sua precedente posizione [qualora già vista, riconosci la TS dei Nara].

    " Ouch eheheh che sbadato. No, no! Non devi agitarti, non avere paura! Devi fidarti di me! Lascia che il chakra fluisca, fai apparire le tomoe e io potrò cancellarle per rimpiazzarle con una versione più pura e perfetta del potere degli Dei! "

    La resistenza dell'Uchiha, la quale davvero stava provando un dolore in grado di far svenire la maggior parte delle persone, le stava permettendo di far uscire informazioni importanti dalla bocca del suo rapitore. Ma per quanto ancora avrebbe resistito? Il corpo vitreo e la sclera dei suoi occhi erano in fiamme e il dolore si stava espandendo verso la retina e il nervo ottico...rischiava di compromettere in maniera irreversibile i suoi organi! Non solo, quel flusso indotto di chakra che fuoriusciva in maniera incontrollata dal suo petto, le aveva già intaccato il tentien: solo la sua esperienza nel gestire e manipolare tecniche di livello Chunin le stava permettendo di non far scoppiare i vasi del sistema circolatorio.
    E poi c'era quell'istinto irrefrenabile, quella spinta genetica che portava i suoi globuli rossi a risvegliare la tecnica speciale ereditata dal suo clan; come une belva che sbava sentendo l'odore della carne o l'uomo che trova irresistible l'odore della donna...Kairi dove avrebbe trovato le forze per non assecondare il volere del suo interlocutore?

    E se volesse davvero il suo bene? E se le stesse offrendo realmente un nuovo potere in grado di farla evolvere e quindi di raggiungere ogni suo desiderio di grandezza? Forse in questo modo avrebbe potuto trovare sua madre, avrebbe potuto addirittura sconfiggerla e porre fine ai turbamenti del suo animo. Sarebbe diventata così un vero guerriero su cui la Foglia e l'Hokage avrebbero potuto fare affidamento nel futuro, ad esempio contro nemici del calibro dei Canthiani, che già una volta avevano colpito al cuore del Fuoco.

    Dopo mesi di pace e distaccamento dal mondo dei ninja, Kairi si trovava difronte ad uno delle scelte più importanti della sua vita, associata ad uno dei pericoli più grandi che avesse mai affrontato. Avrebbe difeso il clan di sua madre, colei che l'aveva tradita e ferita nel profondo, oppure avrebbe seguito il cammino conclusivo della sua avventura del Ferro?

    " Hai mai pensato, nel vedere i capillari rotti negli occhi, che fossero come sottili radici di un albero? Nelle tavole segrete del tuo clan si nomina, Shinju. E se fossimo tutti figli di un unico ceppo? Terminazioni di radici che inglobano il mondo e lo rendono prigioniero? Un albero con un frutto dolcissimo, capace di sfamare un Dio e di compiere il fine ultimo di miliardi di persone sparse sul pianeta.
    Non vorresti anche tu mangiarne un pezzo? "



    ::: La sera prima, Fuyu no Ie :::

    Le gambe dei samuari pronti a fronteggiare la minaccia in avvicinamento si bloccarono un istante prima di sguainare le katane. Come pietrificati, i quattro corpi rimasero ad osservare il lento avanzare della donna la quale con sguardo tronfio osservava il panico scaturito dalle sue azioni. Solo un sensitivo avrebbe potuto notare l'auro oscura che si stava sprigionando dal suo corpo e che stava corrompendo l'animo d'acciaio dei combattenti in armatura, terrorizzandoli al punto di non avere il coraggio di sferrare il colpo [1 TA Aura di Paura + Aggravare il fardello]. Spezzare le sicurezze, ecco in cosa era davvero bravo il generale Cremisi.

    Un nobile ebbe la forza di distinguersi dal branco di pecore belanti: un uomo di esperienza e che probabilmente aveva già avuto modo di comprendere e destreggiarsi nelle dinamiche di potere tipiche del mondo ninja. Ottimo, aveva finalmente trovato il suo lasciapassare per arrivare alla testa del Ferro; doveva solo accertarsi che fosse sufficientemente influente da garantirgli udienza nella sala di comando dei Toshiro.

    " Lei è un uomo saggio, Minoru Tatsuishi. Venga con me...lei merita di salvarsi. "

    Afferrò l'uomo per la cintola e con due poderosi balzi si posizionò sulle alte mura che delimitavano il centro nevralgico del villaggio e lì invitò l'uomo a guardare il cielo e assistere a quello che stava per accadere.





    Per tutte le anime ancora in vita nella zona del palazzo non ci sarebbe stata via di scampo: come un vero e proprio meteorite, il Colosso dei Cieli avrebbe invertito la sua rotta e si sarebbe schiantato letteralmente a terra, abbattendo con la sua ineguagliabile mole ogni corpo di pietra, metallo o ossa sul suo cammino [2 TA Carica + Taglia Mastodontica (60 Unità) + Arte della Terra]]. In pochi istanti del centro di potere del villaggio non sarebbe rimasto traccia perché, così come era giunto, il Leviatano delle Leggende capace di terra-formare il mondo, iniziò a sparire ma questa volta non tra le alte nubi bensì fondendosi con la terra stessa, portando con sé tutti quei detriti e i corpi frantumati.
    Il rombo di tonnellate e tonnellate di terra smossa era assordante e della portata di un piccolo terremoto capace di mutare la geografia di quel territorio. E man mano che l'enorme mole scendeva nella montagna un cratere prendeva forma al posto di quella che una volta i Sanada chiamavano casa.


    Così decadeva il potere di una delle otto famiglie al servizio dello Shōgun, tra le radici e i vermi dello stesso Feudo rimasto senza padrone.


    Minoru-dono avrebbe assistito ad un palmo di distanza a quella catastrofe naturale, al fianco della donna che aveva portato morte e distruzione in quella porzione isolata del Paese del Ferro. Una tragedia, un tremendo massacro che gli avrebbe fatto comprendere una volta per tutte con chi stesse per stringere alleanza: un vero e proprio patto con Diavolo.

    Solo quando il frastuono terminò e il silenzio calò sulla città, privo delle grida dei suoi cittadini e dello scrosciare della pioggia di sangue, Otsune Mikawa proferir parola:

    " Bene...abbiamo fatto pulizia.
    Ora veniamo al dunque Minoru-dono. Lei sarà la mia spia all'interno dell'amministrazione di questo Paese. Voglio sapere tutto riguardo la politica, gli accordi economici e le strategie militari che Onoro Toshiro insieme a voi famiglie nobili state attuando da dopo gli eventi dell'Erba.
    Voglio arrivare a comprendere i segreti di queste terre, dalla forza dei Samurai in grado di competere con le conoscenze dei ninja, agli antichi artefatti e tomi tramandati nella vostra storia. "


    Quella non era una richiesta ma un ordine.

    " Questa Paese diventerà presto di mia proprietà, la conquista è appena iniziata, e lei può avere un ruolo attivo e una posizione di potere nella nuova amministrazione. L'età del Ferro è passata, amico mio, ora stiamo entrando in un'era più tetra, pregna di oscurantismo e di poteri forti che a regime schiacceranno realtà retrograde come la vostra.

    La mia è una scialuppa di salvataggio in questo mare in tempesta. Non avrà una seconda occasione.

    Cosa risponde? "



    CITAZIONE
    OT/ Cosa farà Kairi?!?! Direi che con 2-3 post l'avventura avrà fine ;)
    Per la mai parte, questo contatto potrebbe diventare l'intro per una giocata più amplia (magari una QdC nei confronti del Ferro) quindi sono mooolto curioso!/OT
     
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    La sua strategia sembrava aver funzionato, Kādomēkā o chiunque fosse davanti a lei sembrava aver creduto alla sua recita. Tuttavia la riposta che arrivò sembrava sempre quella che avrebbe dato un esaltato preso da un delirio di onnipotenza, che qualcosa di sensato.
    Nonostante il viso dispiaciuto e le parole pronunciate, nulla cambiò per l'Uchiha: era ancora intrappolata all'interno del fuunjutsu e le orbite le facevano più male che mai, quasi fossero sul punto di scoppiare.

    Il "giovane" nobile cadde goffamente in avanti e vedendo una scena simile in una situazione diversa, se davvero quest'ultimo fosse stato chi credeva anche solo 24 ore prima, difficilmente avrebbe trattenuto una risata. Rimase invece solamente delusa nel vedere che non cambio nulla per lei, oltre alla piccola soddisfazione che ebbe nel vedere la faccia di quel traditore pezzente sbattere contro il pavimento senza che lui provasse ad attutire la caduta, dettaglio che non sarebbe sfuggito a nessuno, soprattutto ad una combatteste esperta e attenta nei dettagli come era lei: le ombre che riportarono l'uomo in piedi erano inconfondibili per una abitante di Konoha, si trattava della tecnica del clan dei Nara. Che davanti a lei vi fosse un nukenin del villaggio? Questo poteva spiegare almeno in parte come facesse a conoscere così tante cose della sua abilità innata.

    Un brivido poi le percorse la schiena quando lui le ribadì di fidarsi e quando le disse che avrebbe cancellato le tomoe per crearne una versione più pura...era sempre più convinta di trovarsi davanti a un pazzo delirante, ma a sua volta il dolore che provava sempre più acuto cominciava a farle perdere lucidità, per un breve e folle istante il pensiero di strapparsi le iridi per placare il dolore le passò per la mente, subito ricacciato indietro da razionalità ed orgoglio: lo sharingan era una delle cose a cui teneva di più di lei stessa, forse la cosa a cui teneva in assoluto di più, senza non era lei, non era "Kairi", ed era quello il reale dilemma che la attanagliava in quel momento.


    AAAARGHHH!!!



    Un urlo di dolore uscì in maniera incontrollato dalla gola della ragazza, mentre le fitte diventavano sempre più insopportabili e una terrificante certezza si faceva sempre più strada nella mente della kunoichi: se non avesse ceduto al suo corpo che la stava implorando in ogni modo di attivare lo sharingan, avrebbe perso l'uso degli occhi. E per lei, era peggio che la morte stessa.
    Sentiva ancora Kādomēkā in lontananza parlare, ma non lo stava più realmente ascoltando presa com'era dal dolore e dai pensieri che le vorticavano in testa.
    Non posso perdere lo sharingan...non posso...Disse a voce alta quello che credeva di aver solo pensato, segno di come il dolore e la paura le stessero pian piano facendo perdere il controllo della situazione e la scelta, l'unica possibile, si faceva strada nella sua stessa anima: doveva rispondere al richiamo, attivare lo sharingan per non rischiare di perderlo per sempre. Kami, vi prego, se esistete davvero, se mi state osservando, fate che questa sia la scelta giusta. esclamò alzando il viso al cielo, mentre lasciava che il suo chakra ed i suoi geni rispondessero al richiamo primordiale indotto dal rituale, smettendo di bloccare il chakra e lasciando che fluisse nelle sue iridi, che si tinsero infine di cremisi.

    I secondi sembravano anni in quella situazione e non aveva idea di quello che le sarebbe successo adesso, aveva solo due certezze: non voleva perdere il suo retaggio di sangue, e voleva infilare un kunai nel cuore di Kādomēkā per punirlo di ciò che le stava facendo vivere.


    -----------------------------------------------------------------



    La scelta di Minoru, intanto, si rivelò l'unica scelta giusta da fare in quella situazione: il flagello trasformato nell'affascinante donna lo prese su come un bambolotto, portandolo con sé sul tetto e salvandogli la vita, almeno per ora.
    Quello che venne a seguire fu paragonabile solo ad una catastrofe naturale, tanto fu l'impatto sul povero villaggio, che scomparve in poche manciate di minuti davanti agli occhi degli ormai unici due esseri in vita in tutta Fuyu No. Quando Otsune Mikawa si voltò per osservare il nobile quest'ultimo aveva assunto un colorito bianco-verdognolo, mentre gocce di sudore freddo scendevano incontrollate dal suo viso: il respiro accellerato ed il tremore che scuotevano tutto il suo corpo erano un segno inequivocabile di come l'uomo davanti a lei fosse totalmente terrorizzato: nessuno, nemmeno il più preparato dei guerrieri del paese del ferro, avrebbe mai potuto immaginare che qualcuno possedesse un tale potere di devastazione. Aveva davanti un essere umano, o un akuma salito dagli inferi?

    Tuttavia, Minoru Tatsuishi era anche un uomo di 65 anni che ne aveva viste tante, davvero tante, e controllando respiro e dignità nel giro di un minuto riprese controllo del suo corpo e del suo spirito, seppure il colore della sua carnagione e i tremori che scuotevano il suo corpo lasciavano intendere come non fosse per nulla tranquillo, la sua voce e la sua espressione erano quelle di chi aveva ripreso controllo della situazione.
    Possiamo fare questo accordo. Ma in cambio, mi aspetto che tutta la mia famiglia, tutti i Tatuishi vengano protetti da lei avrebbe osservato dritto negli occhi la donna con fare deciso seppur consapevole che lei avrebbe potuto ucciderlo per puro capriccio, ma abituato ad anni di contrattazione. Se era arrivato fino a quel punto, lo aveva fatto perché sapeva giocare le sue carte nel migliore dei modi, almeno fino a quel momento Conosco questo paese meglio di chiunque potrà incontrare sulla sua strada, ed ho agganci in ogni angolo. Se la mia famiglia verrà protetta, potrò guidarvi in questa conquista. Solo uno sciocco potrebbe pensare di mettersi contro chi possiede una tale forza distruttiva, ma il potere non sta solo nella forza bruta, sta anche nella conoscenza, negli agganci e credo che lei lo abbia capito in maniera estremamente chiara, o non mi avrebbe salvato. Limitandovi alla sola distruzione, non verrete mai a conoscenza di tutti i segreti che nasconde questo paese continuò Quindi accetto la vostra proprosta. Collaborerò, diventerò parte integrante della nuova amministrazione che creerete. Ho una dimora a circa 30 km da qui, abbastanza grande da accogliere anche un centinaio di persone se avete qualcuno al vostro seguito, lì potremo riposarci, rifocillarci ed iniziare assieme il progetto di ricostruzione del paese del ferro
    L'uomo amava la sua patria, chi poteva non farlo quando per oltre 6 decenni vi aveva vissuto? Eppure, il potere che aveva visto pochi minuti fa andava oltre a qualsiasi forza che avesse mai visto, ed era chiaro come l'unica scelta possibile fosse quella di allearsi con la Otsune ed essere parte integrante del nuovo paese del ferro che ella avrebbe costruito.

     
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    Kairi chiuse gli occhi e lasciò che il chakra corrotto del sigillo penetrasse nel suo corpo, dal piedi fino alla testa, invadendolo di una energia mai provata prima. Percepì distintamente l'intero suo sistema circolatorio scricchiolare al passaggio di quel flusso di energia senza pari, le pareti dei vasi dilatarsi fino a creparsi e il tentien strabordare.
    Per la prima volta poteva sentire come era fatta dentro, la struttura stessa dell'albero dai mille rami che aveva ereditato dal suo clan e più o meno consciamente fatto crescere in anni ed anni di duro addestramento.

    Levitando sulla cima senza foglie, un occhio senza ciglia o palpebre la stava osservando.





    Non poteva esimersi dal ricambiare quello sguardo ammaliante. Era indifesa ora che aveva permesso al chakra di Kādomēkā di fondersi col suo, spettatrice di un processo che sentiva sempre più avvicinarsi a compimento. Lo poteva sentire nei propri occhi, un cambiamento che le avrebbe ricordato gli addestramenti fatti per sviluppare sempre più lo Sharingan e conquistare nuove tomoe.
    E questo avvenne! La terza effige degli Uchiha apparve sugli occhi della ragazza, bruciandone la cornea [Sbloccato nuovo livello della TS].


    " Ecco. Serviva solo una piccola spinta...altrimenti il seme non avrebbe attecchito hihihi"


    Ed infatti la kunoichi di Konoha percepì distintamente quell'albero rinvigorirsi, crescere in altezza ed arrivare a sfiorare quell'occhio dalla forma mia vista prima. Un processo che le avrebbe consumato praticamente ogni briciolo di energia rimasta, portandola quasi allo svenimento.

    Il fuuinjutsu quindi si interruppe, essendo ora verificata la condizione alla base della disattivazione del Mitsudomoe, impostato per il terzo livello della Kekkei Genkai. Kairi dunque era finalmente libera, benché spossata e ferita oltre che nel corpo anche nello spirito.
    Avrebbe potuto fare qualcosa, un ultimo attacco disperato, una fuga o semplicemente piangere per liberarsi di tutta quella malvagità che le aveva impregnato le ossa. Si sentiva sporca, appiccicosa e maleodorante a causa del quel chakra d'ombra che le era entrato dentro, depositando un qualcosa che non aveva ancora ben capito cosa fosse.


    " Non potrai ancora usarlo, non perché tu sia debole amore mio...il tuo corpo è forte, i tuoi geni puri e il tuo spirito santo. Mi serve altro tempo, una manciata di anni, nulla in confronto al tempo che gli specchi mi hanno concesso.
    Ma tu hai già visto Shinju, già ne hai sentito la forza.
    Quando tutto sarà pronto ti ci porterò e insieme ne mangeremo il suo frutto divino, abbandonando finalmente questo mondo di nullità. "



    Parole criptiche ma espresse certamente con sincerità e desiderio da parte del folle nukenin. La vita di Kairi era cambiata perché ora faceva parte di un disegno più grande, di uno scopo più alto, di un segreto più antico.


    ::: La sera prima, Fuyu no Ie :::

    " I Tatsuishi saranno salvi e avranno un ruolo di rilievo in questo feudo dell'Impero. "

    Disse Aloysius nei panni della cugina Mikawa, sconfitta in duello anni orsono nelle terre di Iwa.

    " Accetto l'ospitalità, dammi solo il tempo di recuperare i cadaveri migliori e ripulire questo luogo. Non deve rimanere traccia della mia mano dietro gli assalti al Ferro, almeno in questa fase preparatoria. "

    Detto questo, diede le spalle al cratere formatosi dopo il tuffo del suo Colosso leviatano e si incamminò verso la zona più bassa del villaggio invitando l'uomo del ferro a seguirlo. I regno dei Sanada era finito, una delle grandi casate al servizio dello Shogun erano state fagocitate dall'Impero e la stessa sorte attendeva l'intero Paese, ignaro di ciò che stava per arrivare.

    " Fyodor quanto ti ci vuole per i cadaveri? "

    Disse la donna al ninja sporco di sangue dalla testa ai piedi e accovacciato su uno dei Samurai trucidati. Quello non rispose subito, finì di imporre i suoi jutsu medici per la conservazione del corpo e, una volta terminato, si alzò leccandosi le labbra.

    " Un giorno intero. Hai esagerato con lo Tsunami di Sangue, alcuni hanno riportato ustioni talmente gravi da scoprire il derma fino alle ossa. Altri hanno perso i tessuti molli, come occhi e testicoli, col semplice impatto...Se vogliamo recuperarne un buon numero per l'esercito ci vorrà del tempo. Per fortuna ho tanto da mangiare per recuperare man mano le energie uhuhuh "

    Inquietante era dir poco e Minoru avrebbe dovuto resistere all'impulso di vomitare una volta comprese le parole del ninja e quindi realizzato di avere di fonte un cannibale crudista. Ma nessuno avrebbe saputo far meglio di Fyodor in quell'operazione specifica: sacrificando i deboli e mangiando i loro stessi organi ancora caldi si sarebbe assicurato di avere sempre energie sufficienti per attivare suoi involucri curativi, in grado di rimarginare anche le ferite più gravi cuoi corpi prescelti.
    Un lavoro da cani ma che provocava enorme piacere all'ingordo ex servitore di Orochimaru, oltre ad essere fondamentale per il piando di Diogene. Si, perché il Mikawa aveva trovato un modo tutto suo per ingigantire rapidamente il suo esercito.

    " Trovi un poso tranquillo dove riposarsi, Minoru-dono. Ci vorrà un pò. "

    Solo la notte del giorno dopo, quando ormai il medico di Oto aveva consumato tutte le energie e mangiato ben oltre il senso di sazietà, il piano dell'araldo di Khorne si sarebbe consumato.
    I cadaveri dalle ferite ripristinate erano stati messi affiancati in una lunga fila che percorreva la via principale del villaggio. Uno spettacolo raccapricciante, accompagnato da una litania incessante e dai caratteri tribali, così come i Kenkichi della Rosa d'Acciaio gli avevano indirettamente e suo malgrado insegnato anni prima. Il potere del Demone della Guerra, uno dei quattro del culto Mikawa originale, iniziò a pervadere le membra del fedele, trasmettendone parte della sua forza: un antico segreto che il mondo non avrebbe dovuto risvegliare dopo essere finito nel dimenticatoio della storia.
    In quella forma, la stessa che aveva permesso al Garth di brandire la Lama Definitiva, l'unione delle due gemelle portate da lui stesso e il Mizukage, nulla gli era precluso. Egli era ora l'incarnazione del Dio della Guerra.

    Il fiume di sangue iniziò a dipanarsi dal petto dell'araldo per andare a bagnare ognuno di quei corpi inermi man mano che estendeva il suo lento ma costante flusso. Un reticolo cremisi macabro perché il liquido stava penetrando ininterrottamente attraverso gli orifizi delle salme, provocandone un evidente gonfiamento al pari del pollame ingozzato di cibo.

    Si, li stava nutrendo.

    L'otese era immobile, concentrato nel prestare le giuste attenzioni ad ognuno di quei corpi, spingendo il sangue attraverso il loro corpo per andare a raggiungere il cuore. Man mano che la linfa vitale usciva dal corpo del Colosso quei corpi inviavano a muoversi, contorcendosi in maniera anomala ma riacquisendo colorito, il battito cardiaco e persino il respiro [18 + 12 Leggere di vitalità consumata -> 30 risorti con 1 leggera, stato Affaticato e riserva di chakra pari a 1/4 Basso].

    Una resurrezione di massa era in atto, un vero e proprio miracolo, qualcosa di assurdo che riusciva persino a superare le gesta del Colosso dei Cieli del giorno precedente. L'ennesima dimostrazione per il nuovo alleato del Ferro di non aver difronte un comune mortale bensì qualcosa che aveva trasceso il potere concesso agli uomini.






    Il rituale si concluse

    e i morti tornarono in vita,

    schiavi del Generale Cremisi.


    " FRATELLI DI SANGUE...anf...

    IN MARCIA. "





    [QUOTE]OT/ Complimenti per il terzo livello della TS raggiunto! Ora vediamo come continua la storia :guru:
    Ti faccio notare che ora siamo nello stesso posto, allo stesso tempo! /OT[QUOTE]
     
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