Il Passato che Ritorna

Gene e Kari

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  1. DioGeNe
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    Sentiva che poteva fidarsi di quel ragazzo; non vi era malizia dietro i suoi sguardi, teatralità nei suoi gesti né rancore nella sua voce. Erano entrambi giovani, con un futuro da scoprire, sebbene ben consci dell'importanza del dono che il fato aveva regalato loro: Kādomēkā erede di un feudo, con un popolo da accudire e un Paese da servire, Kairi invece con il sangue di antichi fasti e custode di occhi che invero celavano secoli di segreti e conferivano un potere difficilmente eguagliabile.
    Lei provò con poche e semplici parole a spiegare il peso di quel fardello e il nobile sembrò percepirne l'entità; anzi, rivelando due delle tre tomoe il suo volto mutò in sbigottimento, come se mai il suo sguardo non si fosse mai posato su qualcosa di più bello e perfetto.

    " Nel Ferro produciamo gioielli di giada, agata o quarzo che hanno esattamente questa forma! Li chiamiamo Magatama e si usano come oggetto cerimoniale o religioso. I tuoi occhi sono perfetti, Kairi...come te. Dovresti mostrarli sempre."

    Questa volta sarebbe stato lui ad arrossire, come se si fosse spinto troppo oltre con le parole, sospinte da un battito evidentemente accelerato del cuore. Con quei occhi Kairi poteva percepirlo, come anche il fatto che davanti a sé ci fosse un semplice ragazzo avulso al mondo dei ninja [flusso di chakra assente].

    Una scena che si consumò troppo in fretta, interrotta bruscamente dall'assalto al villaggio che, in pochi istanti, sostituì al calore e alla felicità del momento il freddo e la tristezza della morte.
    La musica dello strumento a corde era carica di quei sentimenti; vi era anche la paura: la paura di aver lasciato il proprio villaggio al suo destino, di aver perso una madre e di aver deluso i propri antenati e il suo stesso Shōgun.
    La kunoichi non osò interrompere quella celebrazione che aveva tanto l'aria di un rito funebre, permise al giovane di consumare e metabolizzare quel dolore mentre la sua disciplina da ninja le impose di provvedere alla loro sopravvivenza e sicurezza. In poco tempo organizzò l'accampamento per la notte, le loro pance erano piane e, anche in caso contrario, difficilmente avrebbero mangiato qualcosa dopo ciò che era accaduto: la puzza ferrosa del sangue era ancora nelle loro narici.

    Il Bocchan aveva uno sguardo assente quando la kunoichi lo invitò ad avvicinarsi al fuoco e a starle accanto. Nonostante le imprecazioni e le preghiere, non aveva ancora pianto e Kairi sapeva bene che questo blocco non faceva che aggravare la situazione. Non era un guerriero, non era addestrato ad incassare i contraccolpi psicologici che la morte sa infliggere...
    Però poggiandogli la mano sulla spalla, e senza forzare la mano, pian piano vide quel corpo infreddolito piegarsi, come se non avesse più le forze per sostenere quella rigidità accumulata. Si sporse in avanti e tremante allungò le braccia per andare ad afferrare il volto della sua salvatrice.


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    Sulle gote le mani erano gelide. Non vi era forza in quella presa, la chunin avrebbe potuto liberarsi in qualsiasi momento, ma voleva davvero farlo? Kādomēkā era fragile come non mai, tirarsi indietro forse avrebbe peggiorato le cose...d'altro canto non si poteva dire che fosse propriamente in sé in quel frangente: se ne sarebbe pentito al risveglio l'indomani? Erano davvero solo amici? O aveva sentito qualcosa di più da parte sua in quei mesi di conoscenza? Infine...lei cosa provava davvero?

    Provò a baciarla una volta e poi una seconda se lei glie lo avesse concesso. Cercava amore, sicurezza, non spinto da un impetuoso desiderio carnale bensì di un rassicurante calore.
    Quindi avrebbe avvicinato il suo petto a quello della ragazza e spinto gli avambracci oltre il suo torace per cingerla in un lungo abbraccio. Le vesti erano fredde e il corpo ancor più ma a dover essere lenita non era la carne bensì l'anima stessa dei due giovani amanti.

    Che Kairi avesse ricambiato quelle intenzioni o se le avesse assecondate solo passivamente per non ferire i sentimenti dell'altro, poco sarebbe cambiato.
    Il calore del sangue sarebbe arrivato prima del dolore. La katana che aveva rilegato alla sua vita con la cintura ricavata dall'abito regalatogli ora si trovava piantata nel suo corpo, trapassato completamente dalla lama di Konoha. Il dolore [9 leggere, ferita Critica] le avrebbe fatto perdere i sensi in pochi istanti prima ancora del sanguinamento e senza permetterle di fare granché [hai 1 slot azione/tecnica a tua disposizione]. I suoi riflessi erano ben sopra la media di un chunin, lei era un Uchiha! Mentre difronte a lui aveva un semplice uomo, con un sistema circolatorio del chakra inattivato [Interferenza di Individuazione -> Parola: Bocchan] e non addestrato all'arte del combattimento. Eppure non sapeva spiegarsi di come fosse finita in quella situazione: perché non aveva percepito il pericolo e visto partire l'attacco? Che si fosse indebolita a tal punto? Oppure era opera di Kādomēkā? Eppure l'unica cosa che aveva fatto in tutto quel tempo, era intonare quella stupida melod..[Tecnica della Parola Ipnotica -> Comando: Fidati]

    Il buio sarebbe calato inesorabile, accompagnato dal solito sguardo dolce e premuroso di Kādomēkā.


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    " Tu sei davvero perfetta."


    :::


    Ayuki Medo era stata nella guardia ristretta dello Shōgun, prima donna a riuscire in tale impresa. Era diventata il simbolo per molte giovani guerriere e grazie a lei si doveva un aumento del numero di iscrizioni femminili nelle accademie militari del paese. I Toshiro dovevano molto a quella donna che aveva contributo significativamente all'emancipazione della donna nei confronti della sacra arte della spada, riservata fino a poco prima solo ai samurai. Per dire, da allora i mastri artigiani modificarono finalmente gli stampi di armature per le forme femminili e nei tomi del kenjutsu vennero integrati e schematizzati nuovi movimenti e kata tipici dello stile di Medo.
    Come ricompensa le avevano concesso di svincolare la sua katana dal giuramento fatto e di dedicarsi al suo villaggio, di cui sarebbe diventata protettrice. Avrebbe però abbandonato il suo cognome e preso quello del futuro marito Sanada.

    Erano passati quasi trent'anni da quella storia ma dopo tutto quel tempo nel Ferro nascevano ancora molte bimbe con il nome di Ayuki e le sue gesta narrate nei libri di storia.

    Tuttavia. Come può un umano fermare l'araldo del dio della Guerra?
    Il Sangue acido del Garth l'aveva investita ma, nella sua scorsa vita, lei non aveva mai concesso una vittoria semplice a qualsiasi nemico. Nella nebbia ancora alta avanzò dritta contro l'ignota minaccia, dimostrando una mirabile capacità di orientamento e/o di combattimento alla cieca. Aloysius ne venne subito attratto in quanto di tutte le figure insanguinate che vedeva contorcersi o scappare, quella era l'unica a venirgli incontro, annunciandosi talaltro a gran voce.

    Non era nel fiore degli anni ma era palese che avesse continuato ad affinare la sua tecnica con la spada per tutto quel tempo. Attacchi puliti, precisi e rapidissimi al pari di un abile jonin esperto in taijutsu; una furia controllata che ricordò lo stile di Akira Hozuki al Colosso di Oto. Ma non stava attaccando per uccidere e, senza contare il divario di conoscenze che li divideva, questo dava un vantaggio incredibile all'invasore.
    Senza nemmeno muoversi, incassò il primo colpo andando a generare una stivale di sangue e chakra non appena intuita la direzione della lama [Pot 60, Resistenza 750 + Basso 75 -> Ferita Leggera, Continua continua 1 PF]. La leggendaria armatura che indossava, invece, assorbì il secondo fendente senza nemmeno scheggiarsi [Vermiglio Roccia e Sangue, Forgiatura Mikawa, Pot 60, Resistenza 750 + Basso 75 -> Ferita Leggera, Continua continua 1 PF] ma lasciando che impatto dell'arma si sentisse sul corpo del Kage. Aloysius lo faceva spesso, incassare per capire effettivamente il peso degli attacchi nemici. Per certi versi era masochismo ma d’altronde cosa si poteva aspettare da un Mikawa?

    Quanto al trucchetto con la polvere al peperoncino, semplicemente permise alla coltre di investirlo danneggiandogli la vista [Accecato]...dopotutto non la stava utilizzando a favore della sua percezione sanguigna.

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    Fu una mossa che lo irritò per la sua debolezza, così come l'ultimo assalto d'altronde, che si infranse nuovamente sull'armatura senza nemmeno causargli danno questa volta.

    " Oh no...non mi deludere. Sto ancora cercando di capire se sarai una risorsa valida per il mio esercito o meno."

    Disse mentre il sangue che la donna stessa aveva addosso iniziò a fumare, disperdendo dei fumi in grado di stendere un orso [TA Esalazioni tossiche -> Stordimento, TA Corrosione Istantanea -> Ustione + Corrosione]. A quel punto il dolore avrebbe aggiunto valori difficilmente sostenibili per un essere umano in quanto la pelle stessa, oltre i vestiti e gli armamenti, avrebbe iniziato a carbonizzarsi come se a contatto con una fiamma viva.
    Solo un'ulteriore prova di resistenza e tenacia agli occhi del Generale Cremisi.

    Quindi, qualora fosse rimasta in piedi e avesse dimostrato di essere in grado di continuare lo scontro, il Kage avrebbe continuato ad interessarsi alla donna, dicendole:

    " Non sapevo esistessero samurai donne o almeno non del tuo livello. Sarai una risorsa preziosa per il mio Impero. Parla in fretta e forse ti lascerò in vita: quanti uomini di valore ed addestrati conta il villaggio? Anche di quelli già morti, non fa differenza. Possedete armi, segreti o oggetti unici di valore in questo feudo? "

    Aloysisu sapeva che non poteva perdere troppo tempo; ok, Karura monitorava la situazione dall'alto per evitare una fuga di persone o informazioni ma non era saggio tergiversare durante una invasione.

    Se invece la stolta avesse solo provato ad attaccarlo nuovamente, a quel punto non si sarebbe più limitato ad incassare ma le avrebbe frantumato le ossa ad una ad una, distruggendo una volta per tutte il suo spirito da guerriera.

    Intanto, distante poco meno di 300 metri, Fyodor aveva iniziato con il suo lavoro. Operare in quello scenario di sangue e distruzione lo faceva sentire bene ma cancellare il suo solito modo di fare disinteressato e svogliato era un'impresa ardua! Ad ogni modo avrebbe pian piano raccolto tutto i cadaveri riutilizzabili, stabilizzato i morenti degni di nota e dato il colpo di grazia a quelli inutili per gli scopi del Garth. Erano giunti lì per fare schiavi ma, visto il numero di cadaveri che l'onda di sangue aveva generato, ci sarebbe stato molto lavoro da fare:

    " hihih non si sa proprio regolare...questa volta non gli basterà una preghiera a Khorne per sistemare il macello che ha combinato hihih "




    Aloysius Diogenes Mikawa

    Statistiche Primarie
    • Forza: 925
    • Velocità: 600
    • Resistenza: 750
    • Riflessi: 600
    Statistiche Secondarie
    • Agilità: 700
    • Concentrazione: 700
    • Intuito: 775
    • Precisione: 700
    Chakra
    85/125 - 7/12 (Karura)
    Vitalità
    24/26 - 9/9 (Karura)
    Slot Azione

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    Slot Difesa

    1. Manipolazione 6 unità sangue (stivale)

    2. Manipolazione 6 unità (armatura)

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    Slot Tecnica

    1. Esalazioni Tossiche

    2. Corrosione Istantanea

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    Note

    OT/ Colpo di scena! Te lo aspettavi? Vediamo come la giochi. Per la mia parte, tranquilla sul discorso combattimento...non sei costretta a dover studiare combinazioni jonin stra complicate. Ricorda che sei il QM di quella parte, sentiti libera di fare cose anche senza validare tutto col regolamento ;)/OT


    Edited by DioGeNe - 24/11/2023, 16:47
     
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