Il Passato che Ritorna

Gene e Kari

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  1. Kairi Uchiha
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    Retaggio di sangue

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    La sua strategia sembrava aver funzionato, Kādomēkā o chiunque fosse davanti a lei sembrava aver creduto alla sua recita. Tuttavia la riposta che arrivò sembrava sempre quella che avrebbe dato un esaltato preso da un delirio di onnipotenza, che qualcosa di sensato.
    Nonostante il viso dispiaciuto e le parole pronunciate, nulla cambiò per l'Uchiha: era ancora intrappolata all'interno del fuunjutsu e le orbite le facevano più male che mai, quasi fossero sul punto di scoppiare.

    Il "giovane" nobile cadde goffamente in avanti e vedendo una scena simile in una situazione diversa, se davvero quest'ultimo fosse stato chi credeva anche solo 24 ore prima, difficilmente avrebbe trattenuto una risata. Rimase invece solamente delusa nel vedere che non cambio nulla per lei, oltre alla piccola soddisfazione che ebbe nel vedere la faccia di quel traditore pezzente sbattere contro il pavimento senza che lui provasse ad attutire la caduta, dettaglio che non sarebbe sfuggito a nessuno, soprattutto ad una combatteste esperta e attenta nei dettagli come era lei: le ombre che riportarono l'uomo in piedi erano inconfondibili per una abitante di Konoha, si trattava della tecnica del clan dei Nara. Che davanti a lei vi fosse un nukenin del villaggio? Questo poteva spiegare almeno in parte come facesse a conoscere così tante cose della sua abilità innata.

    Un brivido poi le percorse la schiena quando lui le ribadì di fidarsi e quando le disse che avrebbe cancellato le tomoe per crearne una versione più pura...era sempre più convinta di trovarsi davanti a un pazzo delirante, ma a sua volta il dolore che provava sempre più acuto cominciava a farle perdere lucidità, per un breve e folle istante il pensiero di strapparsi le iridi per placare il dolore le passò per la mente, subito ricacciato indietro da razionalità ed orgoglio: lo sharingan era una delle cose a cui teneva di più di lei stessa, forse la cosa a cui teneva in assoluto di più, senza non era lei, non era "Kairi", ed era quello il reale dilemma che la attanagliava in quel momento.


    AAAARGHHH!!!



    Un urlo di dolore uscì in maniera incontrollato dalla gola della ragazza, mentre le fitte diventavano sempre più insopportabili e una terrificante certezza si faceva sempre più strada nella mente della kunoichi: se non avesse ceduto al suo corpo che la stava implorando in ogni modo di attivare lo sharingan, avrebbe perso l'uso degli occhi. E per lei, era peggio che la morte stessa.
    Sentiva ancora Kādomēkā in lontananza parlare, ma non lo stava più realmente ascoltando presa com'era dal dolore e dai pensieri che le vorticavano in testa.
    Non posso perdere lo sharingan...non posso...Disse a voce alta quello che credeva di aver solo pensato, segno di come il dolore e la paura le stessero pian piano facendo perdere il controllo della situazione e la scelta, l'unica possibile, si faceva strada nella sua stessa anima: doveva rispondere al richiamo, attivare lo sharingan per non rischiare di perderlo per sempre. Kami, vi prego, se esistete davvero, se mi state osservando, fate che questa sia la scelta giusta. esclamò alzando il viso al cielo, mentre lasciava che il suo chakra ed i suoi geni rispondessero al richiamo primordiale indotto dal rituale, smettendo di bloccare il chakra e lasciando che fluisse nelle sue iridi, che si tinsero infine di cremisi.

    I secondi sembravano anni in quella situazione e non aveva idea di quello che le sarebbe successo adesso, aveva solo due certezze: non voleva perdere il suo retaggio di sangue, e voleva infilare un kunai nel cuore di Kādomēkā per punirlo di ciò che le stava facendo vivere.


    -----------------------------------------------------------------



    La scelta di Minoru, intanto, si rivelò l'unica scelta giusta da fare in quella situazione: il flagello trasformato nell'affascinante donna lo prese su come un bambolotto, portandolo con sé sul tetto e salvandogli la vita, almeno per ora.
    Quello che venne a seguire fu paragonabile solo ad una catastrofe naturale, tanto fu l'impatto sul povero villaggio, che scomparve in poche manciate di minuti davanti agli occhi degli ormai unici due esseri in vita in tutta Fuyu No. Quando Otsune Mikawa si voltò per osservare il nobile quest'ultimo aveva assunto un colorito bianco-verdognolo, mentre gocce di sudore freddo scendevano incontrollate dal suo viso: il respiro accellerato ed il tremore che scuotevano tutto il suo corpo erano un segno inequivocabile di come l'uomo davanti a lei fosse totalmente terrorizzato: nessuno, nemmeno il più preparato dei guerrieri del paese del ferro, avrebbe mai potuto immaginare che qualcuno possedesse un tale potere di devastazione. Aveva davanti un essere umano, o un akuma salito dagli inferi?

    Tuttavia, Minoru Tatsuishi era anche un uomo di 65 anni che ne aveva viste tante, davvero tante, e controllando respiro e dignità nel giro di un minuto riprese controllo del suo corpo e del suo spirito, seppure il colore della sua carnagione e i tremori che scuotevano il suo corpo lasciavano intendere come non fosse per nulla tranquillo, la sua voce e la sua espressione erano quelle di chi aveva ripreso controllo della situazione.
    Possiamo fare questo accordo. Ma in cambio, mi aspetto che tutta la mia famiglia, tutti i Tatuishi vengano protetti da lei avrebbe osservato dritto negli occhi la donna con fare deciso seppur consapevole che lei avrebbe potuto ucciderlo per puro capriccio, ma abituato ad anni di contrattazione. Se era arrivato fino a quel punto, lo aveva fatto perché sapeva giocare le sue carte nel migliore dei modi, almeno fino a quel momento Conosco questo paese meglio di chiunque potrà incontrare sulla sua strada, ed ho agganci in ogni angolo. Se la mia famiglia verrà protetta, potrò guidarvi in questa conquista. Solo uno sciocco potrebbe pensare di mettersi contro chi possiede una tale forza distruttiva, ma il potere non sta solo nella forza bruta, sta anche nella conoscenza, negli agganci e credo che lei lo abbia capito in maniera estremamente chiara, o non mi avrebbe salvato. Limitandovi alla sola distruzione, non verrete mai a conoscenza di tutti i segreti che nasconde questo paese continuò Quindi accetto la vostra proprosta. Collaborerò, diventerò parte integrante della nuova amministrazione che creerete. Ho una dimora a circa 30 km da qui, abbastanza grande da accogliere anche un centinaio di persone se avete qualcuno al vostro seguito, lì potremo riposarci, rifocillarci ed iniziare assieme il progetto di ricostruzione del paese del ferro
    L'uomo amava la sua patria, chi poteva non farlo quando per oltre 6 decenni vi aveva vissuto? Eppure, il potere che aveva visto pochi minuti fa andava oltre a qualsiasi forza che avesse mai visto, ed era chiaro come l'unica scelta possibile fosse quella di allearsi con la Otsune ed essere parte integrante del nuovo paese del ferro che ella avrebbe costruito.

     
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15 replies since 25/6/2023, 12:42   398 views
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