Shopping a Konoha

giocata tra Shu e Kairi

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  1. -Shu
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    SHOPPING A KONOHA
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    Sento tirare il medio della mano sinistra. Tsuki tenta invano di aprire la mia sacca porta oggetti. Ohhhhh, ma non si apre!!!

    Porto la destra davanti al volto e mi scappa una risatina. Mi ricorda quando feci uno scherzo simile a Satoru, ormai molti anni fa.
    Rassegnatasi alla sua impotenza Tsuki giunge le mani e mi guarda come un cagnolino in cerca di cibo. Ti preego, vorrei solo un gioco bello come quello lì! Dice, indicando il lupetto di Kairi. A lei ho visto che lo hai regalato e non posso chiederglielo, non hai un regalino anche per me? Tieni! infila la mano dentro il vestitino blu, ne tira fuori una caramella con un incarto rosso e me la porge. Ti posso dare questa in cambio. E' buonissima, me l'ha data la mia mamma poco fa. Vale un sacco!

    Faccio un'altra risatina. Mi spiace Tsuki, ma ho promesso alla mia mamma di non accettare mai caramelle dagli sconosciuti. Specialmente dalle bambine carine come te.

    Mi torna alla mente l'equazione kunoichi=sesso e veleno che faceva parte delle vecchie lezioni all'accademia ninja, prima che cambiassero il curriculum scolastico per essere più inclusivi. Decisione che mi trova d'accordo. Non capisco perché solo le kunoichi dovrebbero usare il veleno.

    Anche l'intervento di Kairi non sarebbe servito a un granché. La bambina si era decisa. Avrebbe avuto il suo giochino, o niente.

    Purtroppo un giocattolo simile richiede un lungo lavoro e degli strumenti adatti, e ora non ho a disposizione il tempo o l'equipaggiamento giusto.

    Un ghigno di delusione iniziò a dipingersi sul suo volto. Sarei dovuto intervenire prima che iniziasse a piangere. Però, se mi porti dei fogli di carta ti posso fare una sorpresina. Prova a chiedere a quel signore simpatico che gestisce il bar i giornali di ieri.

    Prendo un altro sorso di te e faccio spallucce. Pensavo sarebbe andata peggio. Apro la sacca porta oggetti, estraggo un metro di filo di nylon e un kunai e taglio il primo in cinque pezzi uguali. Se Kairi mi avesse chiesto che stavo facendo le avrei risposto che stavo preparando uno spettacolo per quella bambina. Per una volta che posso esibirmi senza uccidere il mio pubblico... voglio divertirmi un pochino. Le avrei risposto sorridendo, gli occhi socchiusi.

    Dopo un minutino Tsuki sarebbe tornata con della carta di giornale sotto il braccio e il padrone del locale che dalla porta della sala da te che la guarda da dietro, come se volesse accertarsi che la storia della ragazzina fosse vera.

    Appoggia i fogli sul tavolo. La invito a sedersi. Inizio a prendere i fogli di carta a piegarli e strapparli. Avrei usato parte dei fili di nylon per definire la struttura e le giunture della bambolina di carta, illustrando il processo passo passo alla bambina (e inavvertitamente anche a Kairi, se avesse voluto ascoltare).

    Ed ora... un piccolo trucco ninja!

    Avrei composto [cinque sigilli] per attivare la tecnica della percezione falsata. La principessa di carta, completa di mantellina e gonna, si sarebbe colorata per divenire un piccolo "clone" di Tsuki, si sarebbe alzata in piedi (aiutata da una mia manipolazione tramite i fili di nylon), avrebbe fatto un inchino e avrebbe salutato Tsuki e Kairi.

    Buongiorno principessa Tsuki e principessa Kairi, come state oggi?

    Avrei parlato imitando perfettamente la voce di Tsuki. Le mie capacità recitative e di manipolazione li rendono [giochetti.]

    Tsuki!!! Mi hai fatto prendere un colpo, non scappare mai più così. Alzo la testa e noto una donna di mezza età che afferra per il polso Tsuki. Il respiro pesante, il sudore e l'espressione del volto la identificano come tutrice o madre della piccola.

    Vi chiedo scusa, è scappata via senza che facessi in tempo a prenderla. Ha un caratterino non facile...scusate ancora!

    Alzo la mano sinistra e sorrido. Non si preoccupi, non ci ha disturbato. Anzi, devo ammettere che è stato un piacevole diversivo.

    Con un colpo di polso destro la bambolina di carta ricoperta dall'illusione salta verso l'alto e si appoggia, seduta con le gambe incrociate, sulla spalla sinistra di Tsuki.

    La madre trascina via la ragazza che ci saluta. La risata di Kairi riporta la mia attenzione su di lei. Bhe, credo che per oggi la pausa thé possa bastare

    Rido anch'io. Si, sono d'accordo.

    Kairi prende il lupo di legno e lo mette dentro la tasca. Si alza dal tavolo e la seguo. La ragazza fa dei passi verso l'interno del locale. Sta andando a pagare. Mi fermo un secondo, in dubbio su come gestire la situazione. Dovrei andar dentro e insistere per pagare io? Lanciare un'illusione su Kairi per costringerla a consentirmi di pagare? Farmi offrire il te anche se lei è una donna? Shinichi mi ha ossessionato che sia una cosa di cattivo gusto, ma non so quanto fidarmi della sua opinione.
    Il tempo di pensare e Kairi già è tornata. So che lei ha insistito per pagare però...

    Sai già dove puoi trovare questo Arbalesto? Sono di Konoha ma non conosco molto il settore, senza contare che sono stata assente parecchio.

    Tiro fuori un bigliettino dal mantello e lo porgo a Kairi. Il posto è questo ma, mentre andiamo avrei una domanda per te. Avrei aspettato che prendesse il biglietto e si incamminasse (si tratta di un indirizzo nella zona mercantile della città, presumo facilmente individuabile) prima di continuare.

    Scusa la domanda, ma ho dei dubbi su alcune cose e penso che tu possa aiutarmi, in quanto amica.

    Formulo le domande prima nella mia mente, e poi a voce. Ho sempre ricevuto delle opinioni contrastanti in merito a questa situazione e quindi mi servirebbe la tua opinione... come donna.

    Faccio una piccola smorfia. La cosa mi mette un po' a disagio.

    Mi hanno detto che, quando si esce con una ragazza, è compito dell'uomo offrire il pasto. E fare dei regali. Mi avevano consigliato dei fiori, ma li ritengo poco ottimali, specie se avessi dovuto portarli da Suna, per cui volevo assicurarmi di non essere stato scortese per non averti costretto a farti offrire il te e, in caso, mi scuso. Non è mia intenzione essere sgarbato, è solo che ho qualche difficoltà nei rapporti interpersonali. Penso che il tuo input, in quanto donna e amica, mi possa essere utile.

    Mentre parlavamo saremmo giunti a destinazione. Ora devo solo convincere questo artigiano a farmi consegnare l'Arbalesto.
     
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