In Due contro il Male

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    Il Volto del Tennin



    In due contro il Male



    Se c’era un uomo, in quel mondo e in quell’altro, verso il quale avevo un grande, enorme, debito, quello era sicuramente Diogene Mikawa, il leggendario condottiero del Paese del Riso, i piani del quali mi erano stati rivelati dal suo puro e buon cuore e che avevo tradito credendo nelle falsità rivelatami da Itai Nara. Una strada, questa, che nel breve mi aveva portato verso il disastro, rivelando il mondo intero, - e Kiri in particolare, - per ciò che fosse: l’unione di niente mischiato con il nulla, che doveva ben presto scomparire in un bagno di sangue e dolore di quelli che in molti avrebbero ricordati per tanti anni a venire. Un po’ come il resto del mondo… Sapevo già che nell’esecuzione di questo ambito compito mi avrebbe aiutato la Provvidenza, di cui ero il Profeta, purché mi limitassi a seguire i suoi piani per filo e per segno. Dovevo riuscire ad assorbire la sua Conoscenza; mettere in atto… il suo Amore. Diventarne una mano. E per farlo, non potevo che procedere a completare i miei conti con il Passato. Farlo almeno parzialmente. Per quanto fosse possibile. Necessario.

    Il primo passo che dovevo fare era… chiedere scusa, per quanto banale potesse sembrare. Lavare via il mio disonore con il sangue, come la Tradizione di Kiri desiderava. E per farlo non potevo che recarmi a Oto, dove non avrei ancora rivelato la mia presenza, ma avrei fatto capire al Condottiero del Suono che ero tornato e che con me quel mondo sarebbe stato ricoperto dal Caos nella sua forma più pura e primordiale. Perché era ciò che si meritava il Mondo. Ciò che si meritava l’Universo costruito su precisi Binari dell’Ordine e lasciato poi marcire, fine a sé stesso, mentre i veri Salvatori, quelli che tenevano a cuore il Mondo Creato nella sua Immensità, restavano chiusi al buio e al freddo di Yomi-no-Kuni.

    - I veri cattivi sono altri, - Dissi saltando sui rami degli alberi, direzione Otogakure. Nessuno mi avrebbe fatto passare ai cancelli. Tutt’altro. Mi avrebbe dato la caccia. Del resto, con il volto che mi ritrovavo, chiunque mi avrebbe riconosciuto senza problemi per ciò che fossi: il Nukenin. Il Deceduto. Il Morto. Forse… Solo un’Idea. Di un lontano passato.
    Inoltre, probabilmente nemmeno il Condottiero stesso avrebbe creduto alla mia presenza. Al fatto che fossi lì. Dandomi caccia anch’egli? No, non era così. Il Kokage, - che avrebbe potuto avere il mondo ai suoi piedi, se solo l’avesse voluto, - mi avrebbe riconosciuto in veste di Idea quale ero. Avrebbe capito chi fosse, quando gli avrei presentato il… regalo… che avrebbe desiderato.


    Mi fermai. Ascoltai delle voci in lontananza. Da qualche parte. Tra il fogliame. Me ne ero dimenticato! Il Paese delle Risaie, per quanto piccolo, era ricco di villaggetti, cittadine e paesini in cui vivevano i coltivatori, allevatori e agricoltori di qualsiasi tipo. Gente semplice, gente vecchia. Un po’ arretrata. Retrogada. I tizi perfetti per un manipolatore. Per formare un esercito. Per dar vita all’Armata che avrebbe devastato il mondo. - Questo Universo ha bisogno di una guerra… - Sospirai saltando giù dal ramo per avvicinarmi alle case. Non era un villaggio così piccolo come avevo inizialmente creduto. Lo vedevo benissimo anche da quei 200 metri che mi separavano dai recinti: case più grandi del normale, un edificio centrale di media altezza in aggiunta ad alcuni edifici minori. - Hakkai, - lessi. Hakkai. Non me la ricordavo. Che fosse una delle tante cittadine uguali ad altre situate nel Paese delle Risaie?.. Decisi di avvicinarmi, finché non sentii le voci dei ragazzetti. Non erano lontani e riuscivo a sentire benissimo ciò che dicevano.

    - Sporco negro di merda!
    - La spazzatura di Taki!
    - La scimmia di Kumo! Sei solo una scimmia di Kumo! Lo scimpanzè hahahaha!


    Subito creai un’[illusione] che mi cambiò le forme del viso e mi tolsi la maschera. I primi semi del male erano stati gettati a Terra a partire da Kumo. Sempre da lì l’Albero del Male avrebbe preso le radici e la forma, dilagando in tutto il Continente e seminando i propri frutti pestiferi ovunque.

    Mi avvicinai e vidi sulla strada 4 uomini bianchi e in mezzo a loro un bambino nero. Non molto lontano una specie di farmacia e un piccolo locale medico. - Di sicuro, se lo picchiano, le cure non tarderanno ad arrivare, - pensai sedendomi su una panchina in attesa di vedermi quello spettacolo. Se poi qualcosa fosse andato proprio per il verso sbagliato, - ovvero che il nero avesse potuto morire, - sarei intervenuto e dall’Alto della mia Magnanimità avrei calmato le acque.



    In quel momento vidi anche un altro tizio spuntare dall’altra parte della strada. I miei occhi non lo riconoscevano e sarebbe stato difficile per lui riconoscere me, considerando anche l’illusione sul mio volto. Lui, tuttavia, avrebbe avuto altri problemi: - - Hey tu! - Gli avrebbe urlato un altro ragazzo. - Sei di qui? No? Di dove sei sporco profugo di merda?! Devi tornartene a casa tua! Oto è solo per gli otesi!!! - Ero divertito. Davvero. Il Vuoto avrebbe accolto volentieri quel mondo tra le proprie braccia e mi sarei divertito a vederlo sopperire.

     
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    Cicatrici Del Passato

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    Dei passi agili e silenziosi risuonavano appena sopra il fruscio delle foglie sotto i suoi piedi. La luce fioca del mattino filtrava tra le fitte chiome degli alberi, tingendo il bosco di tonalità calde. I suoi occhi brillavano mentre correva con destrezza tra gli ostacoli naturali del terreno. Il vento gli sfiorava il viso, portando con sé l'odore fresco della vegetazione circostante. Le foglie danzavano nell'aria, creando un tappeto soffice. Con ogni passo, il giovane ninja dimostrava una maestria eccezionale nel muoversi tra gli alberi, come se fosse parte integrante del suo ambiente.

    Non sempre gli era permesso di uscire dal villaggio, ma, da quando aveva terminato l'accademia i sui genitori gli avevano concesso delle piccole libertà. Una fiamma di eccitazione e indipendenza si manifestò nel suo sguardo mentre si avventurava al di fuori dei confini del villaggio. La sua pelle era baciata dalla luce del sole filtrante attraverso il fitto fogliame, creando un contrasto vivido con i suoi vestiti da shinobi, mettendo in risalto lo stemma del clan che portava sulla schiena. I suoi capelli neri come l'ebano fluttuavano dietro di lui mentre correva, seguendo il ritmo del vento.

    Un sorriso si disegnò sul volto mentre apprezzava la bellezza della natura circostante. Gli alberi imponenti si ergevano sopra di lui come antichi guardiani, mentre il canto degli uccelli e il fruscio delle foglie riempivano l'aria. Il profumo della terra umida e della vegetazione fresca lo avvolgeva, nutrendo i suoi sensi.

    Nonostante la sua natura riservata, il giovane ninja trovava gioia e libertà nel correre tra gli alberi. Lontano dalle responsabilità del villaggio, poteva assaporare l'adrenalina che scorreva nelle sue vene. Ogni salto era un momento di pura euforia, ogni passo gli ricordava la sua connessione con la terra e ciò che lo circondava. Un espressione brillante di meraviglia si posò sul suo volto mentre esplorava la foresta. L'aria fresca lo rendeva vivido e sveglio, mentre il suono dei suoi passi dava vita alla quiete della natura circostante. In quel momento, il giovane ninja era libero, immerso nel mondo selvaggio, lontano dalle tensioni e dalle preoccupazioni.

    In lontananza, le case del villaggio erano appena visibili tra gli alberi, un'isola di luce nella vastità dell'oscurità della foresta. Hakkai, il villaggio nel Paese delle Risaie, sorgeva tra vasti campi di riso, che si estendevano fino all'orizzonte. Era proprio Quella la destinazione di Kuroshi. Tra le sue mani, teneva un rotolo sigillato, contenente un messaggio inviato da parte di sua madre, Kaori. Si era raccomandata di consegnarlo di persona a una donna Kozue. Una missione apparentemente semplice, ma per il giovane era colma di significato e responsabilità.

    l villaggio di Hakkai era caratterizzato da una miriade di edifici in legno dal tetto spiovente, circondati da giardini lussureggianti e ponti pittoreschi che attraversano i corsi d'acqua cristallina. Le strade lastricate di pietra si snodano tra le abitazioni, creando un'atmosfera accogliente e familiare. Kuroshi aveva passato gran parte della giornata a saltare tra gli alberi, sfidando le leggi della gravità. Ma ora, con andatura placida, decise di abbandonare il suo tipico metodo di viaggio.

    Pochi metri più avanti, improvvisamente la cicatrice sul suo volto, rimasta silente per tanto tempo, iniziò a pulsare. in quel momento, non era solo un segno di un'esperienza passata, era qualcosa di più. Sembrava come se avesse una vita propria, pulsando in modo irregolare come il battito di un cuore inquieto. La sua mano si avvicinò istintivamente, sentendola bruciare sotto le dita. Era come se fosse animata da una forza misteriosa, come se stesse cercando di comunicare un messaggio nascosto. La luce che emanava era simile a un riverbero rosso. Sembrava una sorta di presagio, un avvertimento silenzioso che qualcosa di imminente stava per accadere.

    Mentre continuava a camminare, Kuroshi era assorto nei suoi pensieri, il volto serio tradiva una mente inquieta. Il vento leggero agitava i lembi della sua veste nera, creando un'atmosfera di silenziosa contemplazione. I suoi passi erano silenziosi e misurati, come se fosse immerso in una riflessione profonda, ignaro del mondo esterno.

    Una sensazione di disagio lo pervase, seguita da un'ondata di ricordi che gli attraversarono la mente come un fulmine. La cicatrice non era solo una marca fisica; era il segno indelebile di un evento che gli aveva causato un trauma profondo. Nella sua mente, le immagini si susseguirono come frammenti di un sogno. Poté sentire di nuovo il cuore battere selvaggiamente nel petto, l'adrenalina che gli scorreva nelle vene mentre cercava di difendersi. Un dolore acuto gli attraversò il corpo, ricordandogli l'istante in cui la lama aveva incontrato la sua pelle, lasciando dietro di sé quella cicatrice indelebile. Ma c'era anche altro, oltre al dolore fisico. Nella sua mente, emersero le emozioni tumultuose che aveva provato in quel momento: la paura, l'angoscia e l'impotenza. La sensazione di essere vulnerabile, di essere a un passo dalla fine, lo investì di nuovo con una forza travolgente.

    Nel frattempo, che i ricordi si susseguivano, aveva continuato a camminare e non si era reso conto di ciò che stava accadendo intorno a lui. Kuroshi alzò gli occhi e si ritrovò di fronte a una scena che sembrava uscita direttamente dai suoi incubi. Un gruppo di uomini minacciosi circondava un ragazzino di colore, il terrore negli occhi del giovane riflesso nel suo stesso passato. La stessa sensazione di disperazione e impotenza che aveva provato anni prima gli serrò il cuore.

    I suoi muscoli si irrigidirono. Le voci degli uomini si trasformarono in un ronzio assordante. La cicatrice pulsante sembrava aumentare di intensità mentre il giovane ninja si lasciava travolgere dallo spavento. Le voci degli uomini risuonarono come un ronzio assordante nelle sue orecchie, mentre l'immagine del ragazzino terrorizzato si sovrapponeva alla sua percezione della realtà. Era come se il suo passato stesse emergendo dal profondo del suo essere, trasformando la scena davanti a lui in un'incarnazione vivida e spaventosa delle sue paure più oscure.

    S....So.....sono di O...Oto!! riuscì a malapena a balbettare, alle domande forse retorica dell'uomo. Probabilmente l'uomo aveva riconosciuto il simbolo che il ragazzo portava sulla divisa. Lo stemma del Clan Akodou.


     
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    Il Volto del Tennin



    Capitolo 2 - In due contro il Male



    Mentre mi assaporavo, con un gustoso sorriso sulle labbra, quella bella scena, di sicuro non potei denotare la relazione, - spaventata, - del giovane di Oto. Aveva la pelle scura, dunque era difficile dire che fosse di Oto, anche se, a dire il vero, Oto di certo non poteva definirsi un villaggio “purosangue”, anzi. Era un miscuglio di razze ed etnie unico nel suo genere. Vi si potevano trovare tizi di Kiri, di Konoha e anche di Suna. E poi, considerando gli ultimi eventi nel mondo, non sarei stato sorpreso se vi avessi trovato anche più di qualche ninja di Kumo. Erano quelli che, solitamente, avevano la pelle scura, proprio come il tizio che ora diceva di essere otese. Per me, dunque, la possibilità che egli fosse di Oto era abbastanza elevata. Per i tizi che lo stavano “testando”, un po’ meno.

    - Ma non raccontarmi cazzate, sporco negro! Ti sei visto allo specchio? Hai la pelle color-merda! -

    Io, dalla pelle bianca e candida come solo Kiri poteva dare, restavo ben in disparte a osservare il tutto. Se avessi voluto, mi sarebbero bastati 10 sigilli per mandare tutti a nanna, iniziando anche a mettere simboli del pensiero in giro. Ma perché farlo? Il mondo voleva un po’ di pulizia. Il mondo stesso voleva una strada diversa. Al contempo, c’erano troppi debiti nei confronti di Oto, soprattutto da parte mia. E se quel ninja era davvero di Oto, non potevo non procedere al suo salvataggio, qualora fosse stato necessario. Perché, - dai, siamo seri, - un ninja, non importa quanto sia debole, è pur sempre un ninja. Conosce le tecniche, le armi e molto altro ancora. Possibile che si sarebbe fatto mettere i piedi in testa? Intanto, il tizio che si trovava di fronte, ci avrebbe sicuramente provato.

    - Razza inferiore! Torna a Kumo, sporco immigrato! - Avrebbe urlato il tizio avvicinandosi, pericolosamente, al nostro eroe. Senza aspettare molto, sarebbe passato all’attacco: sbilanciandosi in avanti avrebbe provato a colpire l’otese con un [pugno] diretto verso il naso. Un semplice gancio.

    Non importava come sarebbero andate le cose, perché l’uomo dall’altra parte “della barricata” avrebbe continuato a fare il suo, per quanto possibile.

    - Tornatene a casa tua! - Avrebbe continuato il “buon” uomo sganciando una specie di ginocchiata verso il petto del ragazza, con l’intenzione di rompergli le vertebre. - Spazzatura. - Anche quel [colpo] sarebbe stato abbastanza veloce, ma non altrettanto forte.

    Di sicuro se lo avesse colpito, gli avrebbe potuto fare molto male, motivo per cui sarebbe stato meglio evitare, in qualche modo. D’altro canto, doveva fare qualcosa. Riprendere l’iniziativa, per esempio. Oppure fare qualcosa con ciò che stava di nuovo succedendo, perché l’uomo [tentò di afferrarlo] per il colletto e avvicinarsi per vederlo meglio, quasi come se il nostro eroe fosse sotto il microscopio, come microbo o qualcosa del genere.

    Mentre guardavo tutta quella scena, - non senza divertimento, devo ammetterlo, specie perché mi riconoscevo in quei tizi che stavano picchiando l’otese, - notai l’avvicinarsi di un gruppo di 2 figuri abbastanza grossi. Li vidi attraversare la strada spade in mano e dirigersi verso quella specie di ambulatorio, - se avevo capito bene cosa fosse.



    Ecco. Quello non mi piaceva per niente. Non per qualche specie di morale o di benevolenza verso gli ammalati. Tutt’altro. Non me ne fregava davvero niente. Tuttavia, eravamo nel Paese delle Risaie, quello era un Ospedale legato a Oto, conteneva oggetti di Oto e io avevo un debito verso Diogene. - Hmm. - Sbuffai alzandomi dalla panchina per incamminarmi verso i due. Se avevano degli intenti malevoli, dovevo interromperli. Marchiarli. E mandarli da qualche altra parte.

    [SPOILER]


     
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    Odio e pregiudizio

    Sottotitolo Post



    Il gruppo di individui che, si era parato dinanzi al giovane Kuroshi, e gli stava letteralmente sbarrando la strada, sembrava essere influenzato negativamente da pregiudizi e odio, alimentato da comportamenti discriminatori e intolleranti nei confronti di coloro che consideravano diversi. Il ragazzo l'aveva riconosciuta subito, d'altronde ci conviveva da tutta una vita, i classici Otesi che si distinguevano per la loro mentalità chiusa e il loro attaccamento alle tradizioni arcaiche. Vivendo coltivando l'odio per chiunque sia considerato estraneo alla loro cultura.

    Il motivo per il quale aveva scelto la via del ninja, alimentato dalla, forse vana, speranza di poter cambiare le cose ad Oto. In quelle terre, dove il potere dei jutsu si mescolava con l'ignoranza e la paura, si poteva vedere il male del pregiudizio separare le persone come se fossero fili di seta lacerati.

    Lui che aveva imparato l'arte del ninjutsu per proteggere, ora si trovava a difendere l'essenza stessa della loro umanità. Il colore della pelle non avrebbe dovuto determinare il valore come individuo, ma qui, tra quei territori, si trovava ancora chi vedeva solo il pigmento dell'epidermide e non la forza dello spirito. Era di fronte a uomini si aggrappavano a stereotipi e generalizzazioni come se fossero il loro unico baluardo contro ciò che non comprendevano; A dover Combattere contro le parole taglienti come lame di katana, cercando di scalfire la superficie della loro ignoranza, sperando che potessero vedere oltre il colore della loro pelle e riconoscere la loro comune umanità. Ma nonostante tutto, sembrava non ci fosse spazio per l'odio nel cuore del giovane Kuroshi.

    Gli uomini, guidati da un individuo aggressivo, dal volto scavato dalle rughe, con gli occhi freddi e penetranti che riflettevano tutto il suo disprezzo. La sua voce era tagliente come una lama, e parlava con un tono sprezzante mentre inveiva contro il ninja. Indossava abiti scuri e trasandati, come se avesse rinunciato alla cura di sé stesso, proprio come aveva rinunciato alla comprensione e alla tolleranza verso gli altri. La sua veste era logora e macchiata, segno di indifferenza verso l'aspetto personale e gli standard sociali.

    E questo...C..cosa cen...entra!! Rispose continuando a balbettare alle crude affermazioni dell'uomo. Era paralizzato, sia fisicamente che emotivamente, mentre gli uomini continuavano a tormentarlo con le loro risate crude e le parole velenose. Si sentiva impotente, come una preda in balia dei suoi predatori, incapace di fuggire o difendersi.

    Non ci volle molto che quel tizio passò subito alla carica. Si lanciò contro il suo bersaglio con cattiveria. Non era cosi veloce o agile, e forse non era in grado neanche di colpire come si deve, ma fatto sta che in quel momento il trauma di Kuroshi aveva preso il sopravvento. il pugno gli arrivò diretto in faccia. in condizioni normali l'avrebbe schivato senza nessun problema, ma non quella volta. il colpo non fu potente, ma lo fece barcollare all'indietro di qualche passo. [Danno]

    L'avversario, con gli occhi ardenti di determinazione e odio, avanzò nuovamente, cercando di sorprendere il ragazzo con una potente ginocchiata alle vertebre. Questa volta l'istinto da shinobi venne fuori quasi inconsciamente, la situazione avrebbe potuto diventare drastica. tentò di leggere le intenzioni dell'avversario nel movimento dei suoi muscoli. Alzò il braccio e collocò entrambe le mani esattamente nel punto in cui pensava che l'attacco avrebbe potuto infliggere il massimo danno. Le sue mani, avvolte in un guanto di cuoio nero, se avesse calcolato bene la traiettoria, si sarebbero scontrate con la gamba dell'avversario proprio prima che potesse completare il suo movimento. [Difesa I]

    La violenza non è mai la risposta, disse con voce tremolante mentre cercava di difendersi. Siamo tutti esseri umani, indipendentemente dal colore della pelle. Dovremmo imparare a rispettarci a vicenda e vivere in armonia. Ma probabilmente quelle parole non avevano alcun valore per i suoi aggressori.

    Senza la minima tregua L'uomo continuò ad avanzare contro il giovane shinobi. Dopo la ginocchiata era arrivato ad una distanza ravvicinata, e non si lasciò sfuggire l'occasione di provare ad afferrare il suo avversario. Anche questa volta, se avesse voluto Kuroshi avrebbe potuto evitare facilmente la presa, ma sembrava ancora in balia del suo trauma e del passato. era scioccato e traumatizzato, il che lo rendeva un bersaglio facile.

    Nel frattempo mentre Kuroshi era impegnato, alle sue spalle, qualche centinai di metri più in là, fecero la comparsa due losche figure. Era palese che fossero due ninja: uno alto e snodato, con capelli neri corvini e occhi freddi come il ghiaccio. Indossava una lunga tunica nera decorata con motivi di fiamme rosse e tiene due spade appese alla sua cintura. Il suo volto è coperto da una maschera nera, che nasconde la sua espressione, e indossa guanti di pelle nera con artigli affilati che emergono dalle dita; l'altro una donna aggraziata e affascinante, con lunghi capelli rossi come il fuoco e occhi verdi come le foglie di un velenoso albero di ciliegio. Indossa un kimono rosso scarlatto con fiori di ciliegio neri che sembravano danzare sui tessuti. Porta una spade incastonata in un elegante fodero d'oro decorato con gemme scure. Il suo sorriso era affascinante, ma sembrava nascondere una malizia profonda.

    Le due figure sinistre si avvicinarono all'ospedale con passi decisi e determinati. Con una precisione spaventosa, uno di loro sollevò un piede e con un calcio ben calibrato sfondò la porta principale dell'ospedale. Il rumore rimbombò nell'aria, interrompendo il silenzio come un grido di sfida. Senza esitare, i due ninja entrarono nell'edificio, pronti a seminare il caos e a compiere il loro oscuro intento.

    Bene bene!! Adesso vi conviene subito dirci dove tenete nascoste leradici di Fleur Venenum Sentenzio il ninja misterioso che indossava la maschera, mentre la sua complice aveva afferrato per la gola la prima Infermiera che gli era capitata a tiro.

    Kuroshi Akodou

    Statistiche Primarie
    • Forza: 100
    • Velocità: 100
    • Resistenza: 100
    • Riflessi: 100
    Statistiche Secondarie
    • Agilità: 100
    • Concentrazione: 100
    • Intuito: 100
    • Precisione: 100
    Chakra
    9/10
    Vitalità
    7/8
    Slot Azione

    1. ///

    2. ///

    3. ///

    Slot Difesa

    1. parata

    2. ///

    3. ///

    Slot Tecnica

    1. ///

    2. ///

    Note







    Edited by Shakur - 4/11/2023, 12:10
     
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    Il Volto del Tennin



    Capitolo 3 - In due contro il Male



    Quando il bambino si prese il pugno sul naso, da cui cominciò anche a comparire un pochino di sangue, il tizio “cattivo” non si sorprese nemmeno un po’. Certo, ci sarebbe da aspettarsi almeno qualche reazione da parte di uno che si stava difendendo, ma alla fine decise che era perché il sott’uomo si sentiva davvero inferiore. La sua impressione, tuttavia, venne prima smentita dal modo in cui il ragazzo bloccò il calcio (un movimento che sembrò quasi essere quello di qualcuno che conosceva le arti marziali e che, quindi, poteva essere picchiato di più e più forte). Poi, prendendolo per il colletto, non vide nessun tipo di aggressione nei suoi occhi, ma ormai… Sentì poi quello che stava dicendo, ma non che glie ne importasse molto.

    - Sì, certo, - ribatté prendendo comunque il ragazzo per il colletto e squadrandolo da vicino. Era nero. Certo che era nero. E per i neri non c’era spazio alcuno in quel di Oto. Tutt’altro. Lì, dove abitava solo la gente pura e dura, quei profughi otesi doveva scomparire. O, almeno, era quello che lessi nello sguardo dell’uomo, mentre sostavo sulla panchine decine e decine di metri più in là, grazie ai miei occhi e a un Magan che poteva vedere senza problemi anche a centinaia di metri.

    Era chiaro anche a me che il piccolo non è che non poteva difendersi. Non voleva difendersi. Per qualche strano motivo sembrava che preferisse seguire una chissà quale specie di strada legata alla pace. Che sciocco che era! Forse con chissà quale ideale nella sua mente. Con chissà quali pensieri nel cuore. Era chiaro che non sarebbe mai e poi mai riuscito a perseguire quella meta. Anche perché il mondo non era di certo fatto per la pace. Tutt’altro. Gli sarebbe bastato conoscerlo almeno un po’. Almeno in superficie… Scoprire i veri motivi che guidavano i protagonisti di quelle vicende e anche lui avrebbe scoperto che il mondo era tutt’altro che un posto felice, colmo di persone altrettanto felici. No. Il mondo era un luogo diverso e, in fondo, andava bene così a tutti gli attori messi in gioco.

    Comunque sia, mentre l’uomo continuava a tenere il bambino per il colletto, tirò la testa indietro e provò a tirargli una cappocciata. [Slot Azione 1] Era diretta sul naso, in modo tale da fratturarglielo o romperlo, costringendolo ad andare all’ospedale che, ahimé, era pure abbastanza vicino e arrivarci non sarebbe stato un problema. Ero sicuro, però, che quel tizietto aveva ancora diversi assi nella manica ed ero sicuro che gli avrebbe tirati fuori senza troppi problemi. Forse. Poi però avrebbe abbandonato la presa, lasciando il poveretto cadesse al suolo.

    Forse perché poco dopo vidi il gruppo di 3 ragazzi che sostavano vicino all’altro “sporco immigrato”: gettarono l’ormai offeso e malmenato a terra e se ne disinteressarono totalmente. La loro attenzione era ormai rivolta al nostro altro grande eroe.

    - Ma si crede intelligente, questo? - Chiese uno dei tre. Circondarono il malcapitato da tutti i lati, guardandolo dall’alto verso il basso. - Davvero si crede buono e bravo sto sporco negro? Non sei buono a niente. -

    I ragazzi avrebbe provato a colpirlo in frequenza: prima il tizio alla sua destra avrebbe tentato di dargli un calcio sul ginocchio con la punta del piede. [Slot Azione 2] Subito dopo il ragazza alla sua schiena tentò di dargli una gomitata diretta verso il centro della stessa, in modo tale da spezzare la sua volontà di combattere e procurargli anche più di qualche livido.[Slot Azione 3] Infine, iniziò ad agire anche quello alla sua sinistra, che al grido di…

    - Picchia il negro!!! -

    Tentò di dargli un pugno sull’occhio destro: era un bel gancio dritto fatto con il braccio sinistro, e anche con la carica del corpo, in modo tale da “colorargli” la pelle facendola color viola. [Slot Azione 4]

    Cosa fare? Certo era che il ragazzo doveva svegliarsi subito, sennò quei 4 lo avrebbero picchiato pesantemente, com’era successo poco prima al tizio steso per strada.

    [SPOILER]

    [...]



    [Seinji Akuma]

    Io, invece, seguii i due loschi figuri, che di sicuro otesi non erano e che or-ora avrebbero messo a fuoco e fiamme l’ospedale del Paese delle Risaie. Di sicuro, nelle loro azioni non si vedeva il minimo straccio a qualche azione buona e questo lo capii già quando sfondarono la porta con un calcio. Ma cosa cercavano? I soldi? Qualcos’altro? - Umani… - Senti la Sua voce nella mia piccola mente. Amatsu-Sama aveva ragione. Umani.

    Mi fermai a 10 metri dall’entrata e vidi uno dei due scagliarsi contro un’infermiera, prendendola per la gola. - Classico… - Pensai e sentii che il Dio del Caos ritenne la stessa cosa. - Classico. -

    Chiesero di qualche specie di pianta, che non sapevo cosa fosse e a cosa gli servisse, ma tant’è, l’infermiera scosse la testa. - Lasciatemi andare, vi prego… Non so cos’è questa radice… Ho famiglia! - Cosa avrebbe fatto i due?

    Prima ancora che potessero reagire, m’intromisi.

    - Che maniere! - Dissi entrando in quell’ambiente sanitario, una zona molto spaziosa, con le piastrelle e un bancone dove sostava una specie di receptionist. Mi guardai intorno: un ospedale più nuovo di quelli di cui mi ricordavo. Uno che aveva sicuramente più spazio per la tecnologia. - Lasciate questi poverini… - Aggiunsi. - Se non volete crepare male di una morte dolorosa. Non so se sarà lenta, ma dolorosa di sicuro. -

    Seinji Akuma

    Statistiche Primarie
    • Forza: 500
    • Velocità: 500
    • Resistenza: 400
    • Riflessi: 550
    Statistiche Secondarie
    • Agilità: 500
    • Concentrazione: 550
    • Intuito: 500
    • Precisione: 500
    Chakra
    90/90
    Vitalità
    14/14
    Slot Azione

    1. ///

    2. ///

    3. ///

    Slot Difesa

    1. ///

    2. ///

    3. ///

    Slot Tecnica

    1. ///

    2. ///

    Note



     
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    Doppio campo di battaglia

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    Uno strano sapore metallico avvolgeva la bocca del giovane ninja. Come se una piccola moneta di metallo freddo fosse stata posta direttamente sulla lingua, lasciando un retrogusto penetrante e persistente. Era una sensazione ferrosa, quasi chimica, che si diffondeva rapidamente in bocca, mescolandosi con la saliva e creando una sensazione di pesantezza. istantaneamente una leggera ma evidente traccia di sangue inizia a scivolare dal suo naso. Come piccole perle rosse, lucenti e dense, che scivolano lentamente lungo la pelle nera come la pece, creando uno strano contrasto di colori.

    La situazione per Kuroshi, per quanto potesse essere gestibile, stava diventando pericolosa. il suo modo di fare lo avrebbe portato sicuramente a farsi male. il gruppo di uomini non era intenzionati ad ascoltarlo, o a sentire ragioni. Dialogare con loro era al quanto inutile, e forse anche stupido per un certo senso. I loro occhi sembravano oscurati da un velo di pregiudizio e rancore. Nelle loro iridi si potevano intravedere le fiamme dell'odio, scintille che si accendevano ogni volta che incontravano qualcuno che considerano diverso, un estraneo da escludere e da disprezzare. Portavano il peso di pregiudizi antichi e ideologie ristrette, che si riflettono crudamente nei loro occhi, creando un'aura di intolleranza e chiusura mentale attorno a loro.

    Ogni sguardo era carico di biasimo, di una convinzione che il loro modo di vedere il mondo fosse l'unico corretto e che gli altri siano destinati a essere oggetto di derisione e odio. Questi occhi bruciano di ostilità, emettendo un'energia negativa che avvelena l'aria intorno a loro, creando una barriera invisibile ma potente tra loro e i due malcapitati.

    Quell'odio si travasava nelle loro azioni, intenzionati a malmenare i due ragazzi. La furia di quello che sembrava il capo branco, era solo agli inizi, perché da li a poco si sarebbe scagliato nuovamente contro il povero shinobi. Quest'ultimo sembrava accettare il peso del dolore, la sensazione della ferita che bruciava. Aveva sacrificato la sua sicurezza per proteggere un ragazzino innocente, ma ora si trova alle strette, circondato da avversari che cercavano di sopraffarlo. Lasciarsi stendere non avrebbe portato a nulla, avrebbe solo permesso a quella feccia di scagliarsi nuovamente sull'altra vittima.

    Ora, di fronte alla minaccia imminente, decise di passare all'azione per garantire la loro sicurezza. fu proprio nel momento in cui il suo avversario sporse indietro la testa che partì la contro offensiva. Con una rapidità impressionante, provò a sollevare la gamba in un calcio a martello fulmineo. Partì dal basso verso l'alto con una potenza che sarebbe stata devastante, l'obiettivo era quello di colpire l'uomo proprio sotto il mento, interrompendo il movimento dell'avversario e facendolo lasciare la presa. Se andato a segno non avrebbe perso un attimo, Kuroshi avrebbe cambiato direzione del calcio. Questa volta, il suo piede sarebbe sceso dall'alto verso il basso, colpendo l'uomo sulla parte superiore della testa con una forza formidabile. [Counter ]

    Oramai era diventato l'oggetto di interesse dell'intero gruppo, li aveva praticamente tutti pronti a saltagli alla gola. Si fece avanti il primo che sfoderò un rapido e mirato calcio. Con un movimento scattante, Kuroshi avrebbe provato ad alza la gamba contraria in un stop kick. Il suo tallone sarebbe stato proiettato verso il basso, in una traiettoria discendente mirata verso il muscolo della gamba dell'avversario. Il contatto sarà veloce e potente. Il tallone del ninja avrebbe colpito la parte superiore della gamba dell'avversario con forza. L'impatto dello stop kick dovrebbe essere sufficientemente forte da fermare l'attacco avversario e bloccare il suo calcio. [Difesa I]

    Alle sue spalla il terzo uomo si preparava a sorprenderlo con una gomitata alla schiena. Quando inizia l'attacco, Kuroshi avrebbe reagito istantaneamente. Con un movimento leggero e coordinato, avrebbe inclinato il corpo lateralmente, spostandosi fuori dalla traiettoria della gomitata. La sua flessibilità sarebbe stata evidente nel modo in cui piega il busto, evitando l'impatto con una precisione millimetrica. La schivata sarebbe stata un balletto di agilità e riflessi. Si spostava con grazia, mantenendo l'equilibrio e la postura.Ogni parte del suo corpo era coinvolta nel movimento: le gambe si flettono leggermente per mantenere l'equilibrio, i muscoli dell'addome si contraggono per proteggere la parte centrale del corpo, e le braccia sono pronte a difendere o contro-attaccare. [Difesa II]

    Quasi istantaneamente l'ultimo uomo prova a sorprendere lo shinobi sfoderando un gancio che mirava dritto al viso. Nel momento in cui l'avversario lancia il suo pugno, il ninja avrebbe agito con prontezza. Estraendo rapidamente un kunai dalla sua cintura [Arma]e scagliandolo con precisione millimetrica. Il kunai si fende nell'aria con una velocità impressionante, mirato alla spalla dell'avversario. Se l'Arma andasse a segno l'impatto sarebbe abbastanza forte da farlo gemere di dolore, bloccando il suo pugno e interrompendo l'attacco. [AOD]

    L'attenzione di Kuroshi si spostò immediatamente verso l'uomo che aveva cercato di colpirlo con la gomitata. Con occhi concentrati e una determinazione senza pari, misura la distanza tra sé e l'avversario, calcolando l'angolazione perfetta per il suo attacco aereo. In un istante scatta da terra con una potenza esplosiva, ruotando il corpo su se stesso. L'aria fruscia attorno al ninja mentre esegue il suo tornado kick. La sua gamba protesa si muove come una mazza, tagliando l'aria con velocità e forza devastanti pronto a infrangersi contro l'avversario. [Azione I]

    NLiUKOXsb

    se il colpo fosse andato a segno, a Kuroshi non restava altro che provare ad abbattere anche l'ultimo. prendendo la rincorsa, e spingendosi in avanti con forza, le sue gambe si sollevano dal suolo mentre esegue una ginocchiata volante, puntando direttamente all'avversario. L'aria fischiante si riempie con la potenza del suo movimento, mentre il suo attacco avanza. La ginocchiata ha l'obiettivo di colpire con forza il mento dell'avversario. Se l'attacco fosse stato preciso probabilmente quell'uomo sarebbe andato KO. [Azione II]


    [--------------]



    La povera infermiera si dimenava, nel vano tentativo di liberarsi dalla stretta feroce della donna. Le sue suppliche non fecero altro che aumentare la stretta la collo, rendendo quasi impossibile respirare. La loro presenza all'interno dell'ospedale era come un'ombra mortale, pronta a avvolgere tutto ciò che incontrava nel buio. Il loro passaggio sarebbe stato segnato da una scia di terrore, mentre i pazienti e il personale dell'ospedale sarebbero stati costretti a confrontarsi con la malvagità incarnata in forma umana. Il caos si impadronì dell'edifico in pochi istanti. A farsi avanti fu quello che sembrava il medico a capo della struttura. un uomo dal camice bianco di mezza età e una folta barbetta grigia.

    Sapete benissimo che non possiamo darvi quello che chiedete! Esordì in tono risoluto. I pazienti ne hanno bisogno. La Fleur Venenum era una pianta straordinaria, nativa delle regioni oscure e remote del paese delle Risaie. La sua caratteristica principale è il contrasto tra la sua bellezza e la sua pericolosità. Aveva fiori di un colore viola profondo, con petali setosi e foglie verde scuro che sembrano cullate dall'ombra. I fiori emettevano un delicato profumo dolciastro, invitante e allo stesso tempo ingannevole. Possedeva straordinarie abilità curative, ma allo stesso tempo poteva produrre un potentissimo veleno.

    A interrompere il Siparietto, fu un ulteriore ospite. Fece la sua comparsa nell'ospedale Seinji. Tutti gli occhi furono puntati sul nuovo individuo. Tu chi diavolo sei? hai per caso desideri suicidi ? le sue parole fredde e calcolate, trasmettevano una sensazione di superiorità e disprezzo.

    Kyoshiro, Lascia a me questo verme, tu procurati ciò che siamo venuti a prendere! Si intromise la donna con tono cinico e mostrando un senso di divertimento sadico nel vedere l'infermiera soffrire nelle sue mani. Stanca del suo "giocattolo" ed appurata l'inutilità dell'ostaggio, la scaraventò con forza e disprezzo contro il muro. Con movimenti fluidi e precisi, la donna sollevò degli spiedi, prendendo la mira con occhi penetranti. [Arma] Li lanciò attraverso l'aria con una velocità impressionante. Il proiettile di morte sfrecciava come una saetta, tagliando l'aria con un sibilo acuto mentre si avvicina al nemico. [Azione I] Se gli Spiedi avessero centrato il bersaglio, Seinji si sarebbe accorto solo in quel momento, che erano ricoperti da un veleno che gli avrebbe indebolito i sensi. [Veleno]

    In quello stesso momento, l'altro losco individuo si era avvicinato al medico. La vittima poteva percepire l'aura di pericolo che avvolge il ninja, sentendo un brivido lungo la schiena. Le sue parole sono poche ma permeate da una freddezza e una ferocia che lasciano poco spazio all'immaginazione. Tu adesso mi mostrerai dove nascondi le radici Con un movimento rapido, il ninja alza una mano, gli artigli brillanti e affilati scivolano lungo in viso del povero medico fino ad arrivare alla gola. Sotto minaccia non può far altro che eseguire le sue richieste, e poco dopo scompaiono nella stanza al di là del corridoi principale.

    Ritornando al combattimento, la donna si lancia contro il suo avversario subito dietro gli spiedi. Sfodera la sua spada [Arma] le sue mani aggrappate saldamente all'elsa della katana. Un momento di calma pervade l'aria mentre prende la mira, concentrando tutta la sua energia nel prossimo attacco. Poi, solleva la katana sopra la testa e scaglia un fendente frontale con una potenza e una precisione mortali. Seinji dovrà stare attento anche alla lama di quella spada perché se venisse anche solo graffiato del veleno inizierebbe a circolare nel suo corpo. [Azione II]


    indipendentemente dal fatto che il primo colpo di katana sia andato a segno o meno, la donna non da tregua al suo avversario. Con una posizione bassa e controllata, e il corpo solido come una roccia preparava un ulteriore attacco. Con un elegante movimento dei polsi e delle braccia, sollevò nuovamente la katana, facendo brillare la lama nella luce tremolante dell'ospedale. Il fendente fu come un lampo, veloce e preciso, tagliando attraverso l'aria con un suono sottile e affilato. La lama seguì un arco perfetto, tracciando una linea immaginaria nel vuoto prima di colpire indirizzarsi verso il bersaglio con una potenza devastante. [Azione III]

    subito dopo aver sferrato due potenti fendenti, la donna indietreggia di pochi passi mentre un sorriso sinistro si stampa sul suo volto. Improvvisamente, una densa nebbia iniziò a emergere dal nulla. Aveva un colore strano, un verde pallido e inquietante, che avvolgeva tutto ciò che toccava con un alone velenoso. Si diffondeva rapidamente, avvolgendo l'area circostante in una morsa vischiosa. Chiunque ne resti intrappolato all'interno subisce gli effetti nefasti. [Tecnica]

     

     

    Kuroshi Akodou

    Statistiche Primarie
    • Forza: 100
    • Velocità: 100
    • Resistenza: 100
    • Riflessi: 100
    Statistiche Secondarie
    • Agilità: 100
    • Concentrazione: 100
    • Intuito: 100
    • Precisione: 100
    Chakra
    8/10
    Vitalità
    7/8
    Slot Azione

    1. AOD

    2. Calcio

    3. ///

    Slot Difesa

    1. Parata

    2. Schivata

    3. ///

    Slot Tecnica

    1. Calcio a martello

    2. ///

    Note









    Edited by Shakur - 14/11/2023, 18:24
     
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    Il Volto del Tennin



    Capitolo 4 - In due contro il Male



    Diciamoci chiaramente: il nostro ero non aveva contro degli eroi. Uno era un fabbro, uno un infermiere, uno era una specie di avvocato e un altro era semplicemente un muratore. Non erano ninja, e forse non sapevano manco cosa fosse il chakra, ma di certo qualcosina delle arti marziali lo avevano studiato e riuscivano a muovere gli arti in modo più o meno agile.

    Una volta circondato il piccolo otese dalla pelle scura, decisero per una gang-bang, che nel gergo ninja era un “tutti contro uno”, ma al contempo. E allora partirono agli attacchi, che furono diversi. Contro il primo il nostro eroe decise di difendersi contrattaccando con il piede, ma non ci riuscì e venne colpito sul naso dalla cappocciata dell’uomo. [NOTA]

    L’eroe riuscì a parare il secondo colpo, senza farsi alcun danno, e poi dovette rivolgere le attenzioni anche verso il terzo attacco, schivandolo con abbastanza facilità da lasciare perplesso l’attaccante che, a dirla tutta, ci rimase un po’ così-così nel vedere il suo colpo andare a vuoto.

    Ci fu un po’ più difficoltà con il 4° attacco: una volta messa la mano sul kunai, il ninja di Oto riuscì a estrarre l’arma, ma non a lanciarla. E così quel pugno andò a segno colpendo l’occhio dello shinobi del Paese delle Risaie, procurandogli un altro livido. [NOTA]

    Fin qui era tutto abbastanza prevedibile e anche calcolato. Tutto sommato, era ciò che doveva avvenire. Quello che il quartetto non si aspettava, era che il ragazzo potesse reagire. E così, il Tornado Kick scagliato dal nostro eroe andò direttamente a segno sulla mascella del nemico. [Danno]

    L’avversario del nostro eroe vacillò leggermente prima di sedersi per terra. Il colpo non lo aveva messo a dormire, né stordito troppo, ma era chiaro che almeno per quel round il nostro eroe non sarebbe stato impensierito da quel tizio.

    L’altro bersaglio del nostro eroe alzò un sopracciglio nel vederlo avvicinarsi a gran velocità, ma si preparò. Ormai il suo attacco non sarebbe stato una sorpresa e, forse, in quel momento l’otese avrebbe imparato che gli attacchi taglienti erano sempre meglio di quelli contundenti, specie se diretti in punti vitali dei nemici.

    Perché vedendo partire la ginocchiata, il nemico avrebbe, seppur in ritardo, provato a pararla [deviandola] verso la spalla e lì prendendosi un certo danno (che di sicuro non era chissà quanto elevato, considerando che il nostro eroe non ci aveva messo chissà quanta forza nella sua ginocchiata. [Danno]

    Dunque, ricapitolando: uno era stato - momentaneamente - messo fuori dai giochi. Uno era con la spalla un po’ ferita, ma poteva attaccare. Gli altri due invece avevano attaccato loro. [NOTA]

    Sarebbero stati quelli inermi ad attaccare, lasciando che gli altri due si riprendessero: il primo avrebbe provato ad attaccare dal fianco destro del nostro shinobi, con un pugno diretto verso le vertebre, cercando soprattutto d’impattare contro la 4° vertebre, e possibilmente sfondarla del tutto. [Slot Azione 1]. Poco dopo sarebbe giunto il pugno dall’altro shinobi, diretto verso la nuca.

    Un pugno dritto, preciso, ma non troppo mirato e, soprattutto, non fatto benissimo. [Slot Azione 2.] Poi il turno sarebbe di nuovo passato a quello di prima, che avrebbe ritirato il pugno mirato alle vertebre, per scagliare una ginocchiata diretta verso la pancia del nostro eroe. [Slot Azione 3] E, infine, anche l’altro avrebbe di nuovo provato a disturbare l’otese, questa volta con un gancio nuovamente diretto al naso, mentre dalle sue labbra uscivano parole… orrende.

    - MUORI SPORCO NEGRO!!!

    Tirato anche quel pugno, l’uomo si sarebbe tirato leggermente indietro per vedere com’era andata. Al contempo, anche gli altri due si sarebbero ripresi: uno con una spalla leggermente dolorante e l’altro con un certo capogiro.


    [Seinji Akuma]


    Al contempo, i miei affari in quell’ospedale di certo non stavano andando come volessi. Tutt’altro: a dire il vero avevano preso una piega abbastanza strana, purtroppo. Non che volessi intromettermi in una faccenda che non mi riguardava. Il fatto era che… Avevo un debito nei confronti del Kokage (purtroppo). E questo mi costringeva a fare cose che non sempre volevo fare (che il Dio del Caos delle Stelle mi perdoni).

    Comunque fosse, una volta lì di certo non mi potevo tirare indietro e avrei dato la possibilità a quei malintenzionati di ammirare il mio essere, coperto da un’illusione.



    Sono un ninja di Oto, - mentii. - E questo è un villaggio di Oto. - Tanto bastava. La connessione logica l’avrebbero fatta loro stessi. Osservai con fare calmo, quasi divertito, l’intromissione della donna. Non sapeva chi si trovava di fronte e, in fin dei conti, andava bene così. [Mantenimento illusione]

    Di certo non dovevo andare a raccontare in giro che fossi l’ex Mizukage… che sarebbero potute sorgere delle ulteriori domande. - Come vuoi… - dissi vedendomi volare contro i proiettili. [NOTA]

    Non dovetti nemmeno fare nulla: 3 proiettili diretti verso la mia testa impattarono contro la maschera, a sua volta “coperta” dall’illusione di “un altro volto”. Il risultato, - ovvero ciò che vide la donna, - fu semplice: gli spiedi semplicemente “rimbalzarono” sul volto del suo obiettivo, mentre io li percepii rimbalzare sulla maschera che portavo. E poco dopo li vidi cadere giù. Il tutto senza danni per me, ma con qualche danno per l’illusione. Tant’è che l’avversaria avrebbe visto un rivolo di sangue cadere sul terreno. [NOTA]

    Poi successe di nuovo quello che mi aspettavo: un attacco con la spada. Non ne avevo subito tanto, nel corso della mia vita? O, forse, ogni volta che i nemici vedevano qualcuno con la balestra, ecco che si gettavano su di lui spada in mano?

    Come tutti quelli prima di lei, puntò a tagliarmi la testa. La maschera non mi avrebbe salvato da quel colpo e dunque dovetti [impastare] del chakra per abbassarmi sulle ginocchia e far andare a vuoto quell’attacco con la lama. [Slot Difesa 1]

    Poco dopo, vidi di nuovo come si fece avanti la tizia con la spada in mano, cercando di troncarmi una gamba con quell’elsa. Non che fosse troppo difficile da schivare nuovamente: a causa della poca velocità della katana, tutto ciò che mi rimase fare è spostare la gamba leggermente indietro facendo andare a vuoto anche quel colpo. [Slot Difesa 2] - Ho visto di meglio… - Commentai vedendola arretrare. Era già finita?

    Comunque fosse, quando la vidi iniziare a emettere fumo dalla bocca, non ci misi molto tempo per fare un salto di 6 metri all’indietro, uscendo letteralmente dal raggio d’azione di quella tecnica, pronto comunque a trasportarmi ancora più in là qualora fosse necessario. [Slot Difesa 3]

    Fu in quel momento che agii componendo con le mani una serie di sigilli. [Slot Tecnica 1 + Slot Tecnica 2 - Azione Rapida]

    All’improvviso, una fitta e grande coltre di nebbia sarebbe comparsa proprio dentro a quella stanza, negando la vista ai presenti. Allo stesso tempo, l’altra tecnica avrebbe fatto sì che la Nebbia intorno all’avversaria si addensasse… Forse qualcuno avrebbe potuto pensare che fosse quella la mia intenzione, ma non era del tutto vero. Volevo solo negarle il senso della Vista per ciò che sarebbe avvenuto dopo. Prendendo in mano la balestra, - già carica e con le bombe sopra le frecce, - avrei:

    1) Se non avessi visto movimenti di alcun tipo, avrei attivato le bombe [Slot Azione 1] e scagliato le frecce [Slot Azione 2] in direzione della posizione precedente dell’avversaria. Raggiunta la sua posizione, le bombe sarebbero esplose, causando un enorme danno all’interno dell’Ospedale, ma probabilmente danneggiando anche la nemica. Sia la potenza che il raggio di quell’esplosione sarebbero stati sufficienti per fare a meno di un nemico su due, ma anche per attirare le attenzioni altrui.

    2) Se l’avessi vista spuntare dalla nebbia o la nebbia dissolversi, avrei puntato con le frecce lì dove l’avrei vista e sarebbe accaduta la stessa cosa. I dardi avrebbero percorso la breve distanza istantaneamente, dapprima colpendo con la punta il corpo nemico e un millesimo di secondo dopo… le bombe sarebbero esplose con un potenza inaudita.

    A causa dell’enorme coltre di nebbia, comunque, sarei rimasto “inosservato” ai nemici. Furtivo, per così dire. E perciò, avrei composto altri sigilli, inoltrandomi nel terreno come se fossi acqua e scomparendo dalla vista altrui, di nemici o amici, poco importava. Se fossero riusciti a “sconfiggere” il Velo, non mi avrebbero più trovato. [Slot Tecnica Extra - Tecnica Rapida]

    Una volta nel terreno, mi sarei mosso alla mia destra, percorrendo circa 27 metri, fino a posizionarmi a quella distanza da dov’ero poco prima. [Slot Azione 3 + Chakra Repulsivo] Ovviamente, ero sotto il terreno. Non avevo ancora il bisogno di attivare il Respiratore, ma nonostante il primo colpo con le varie bombe, avevo dei grandi piani per il futuro. Tutto ciò che bisogna fare era… confondere il nemico, come sempre avevo fatto prima di allora.


    Seinji Akuma

    Statistiche Primarie
    • Forza: 500
    • Velocità: 500
    • Resistenza: 400
    • Riflessi: 550
    Statistiche Secondarie
    • Agilità: 500
    • Concentrazione: 550
    • Intuito: 500
    • Precisione: 500
    Chakra
    79.5/90
    Vitalità
    14/14
    Slot Azione

    1. Attivazione Bombe

    2. Attivazione Balestra

    3. Spostamento

    Slot Difesa

    1. Schivata katana

    2. Schivata katana

    3. Salto indietro

    Slot Tecnica

    1. Velo di Nebbia

    2. Nebbia Soffocante

    3. Movenza d'Ombra

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    Incroci di destini: Il confronto su due fronti di battaglia

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    Il giovane otese, circondato da quei loschi individui, si ritrova in una situazione più complicati di quanto si pensasse. Nonostante fosse consapevole della situazione, sembrava che i suoi attacchi fossero meno in efficaci del solito. Aveva cercato di contrattaccare con un calcio contro il primo attaccante, ma purtroppo non era riuscito ad andare a segno e si è ritrovato colpito al naso dalla capocciata dell'uomo. Tuttavia e malgrado il colpo, il ninja ha rapidamente recuperato, parando senza problemi il secondo attacco e schivando con agilità il terzo. l'ultimo attacco però, quando il ninja di Oto provò a lanciare un kunai contro il suo avversario, quest'ultimo reagì e il ragazzo subì un colpo all'occhio ma senza lasciarsi abbattere.

    Kuroshi resisteva con determinazione, ma il suo volto, una volta impeccabile, ora portava i segni dello scontro. Lividi disegnavano una mappa dolorosa sulla sua pelle giovane, testimonianza degli attacchi avversari. Un livido screziato di blu si stagliava con evidenza, indicando un impatto recente. Un altro segno, più sottile, abbracciava l'angolo del suo occhio destro, raccontando di una vicenda in cui la difesa aveva ceduto di fronte all'attacco nemico. La guancia sinistra, ora macchiata di tonalità più scure, portava la firma di un colpo ben mirato. Nonostante la pressione circostante, il giovane ninja manteneva una compostezza risoluta, gli occhi riflettevano la fermezza di chi non si sarebbe arreso facilmente.

    Percependo la minaccia imminente, lo shinobi ha reagito con una fusione di istinto e maestria nel combattimento. Mentre il primo avversario avanzava con il suo pugno mirato alla quarta vertebra, ha effettuato una rotazione del busto verso sinistra, coordinata con un'inclinazione della testa verso l'alto. Questo movimento mirato sarebbe servito a schivare il pugno avversario con una precisione millimetrica, evitando così l'impatto letale sulla vertebra. Mantenendo la consapevolezza dell'ambiente circostante, non appena il secondo avversario ha tentato l'attacco alla nuca, Kuroshi ha abbassato il corpo con un movimento controllato, facendo scivolare agilmente sotto il pugno in arrivo. La testa si è piegata in avanti, e la spalla destra ha ruotato leggermente verso l'alto mentre le maini restavano alte, in posizione di guardia in protezione della testa, in modo da poter eludere l'attacco senza uno sforzo eccessivo. [Difesa I]

    gli attacchi non si arrestavano e i due erano pronti per il secondo round. Il giovane ninja, pronto a fronteggiare i successivi attacchi avversari, ha adottato una postura difensiva avanzata. dopo aver provato a schivare i primi due attacchi ha spostato il peso sul piede destro, preparandosi per la successiva ginocchiata alla pancia. Quest'ultima è stata accolta con una difesa solida. Il nostro eroe ha contratto i muscoli addominali e con un movimento controllato. L'idea era quella di assorbire la ginocchiata in modo che il nemico sia abbastanza vicino da poter contrattaccare di sorpresa. Non appena Kuroshi lo vode arrivare, con un movimento fluido, il ninja attivò l'innesto metallico, facendo emergere la Lama Interna con un sibilo meccanico. L'arma era perfettamente integrata nel suo arto superiore, è una sinistra estensione delle sue abilità marziali. [Arma]

    La lama, scintillante di freddo acciaio, si dispiega con precisione chirurgica, pronta a tagliare attraverso l'aria con ferocia letale. La luce riflette sul bordo affilato, rendendo l'arma ancora più minacciosa mentre si prepara a colpire il suo bersaglio. nello stesso momento in cui impatta la ginocchiata, con un movimento rapido e preciso, il ninja avrebbe colpito con la lama nella zona laterale del collo dell'avversario. [Danno]
    La lama avrebbe aperto un varco attraverso i tessuti, causando una ferita. La precisione dell'attacco sarebbe stata tale che avrebbe evitato le arterie vitali e le parti anatomiche più critiche del collo, limitandosi a provocare una ferita sanguinante ma non letale. L'avversario, colpito da un'ondata di dolore acuto, barcollando all'indietro, avrebbe portato una mano istintivamente alla ferita. Il sangue avrebbe cominciato a fluire, ma la ferita, seppur spaventosa nell'aspetto, non metteva subito in pericolo la vita. Era un colpo mirato a indebolire e intimorire, a sottrarre all'avversario la sua forza e metterlo fuori dai giochi senza infliggere un colpo mortale. [SeM]

    Poi fu il turno dell'altro avversario che ritornò alla carica. Improvvisamente, eseguì un gancio mirando al naso del giovane ninja. Anche questa volta con somma sorpresa, il ragazzo, decise di ricevere quel colpo per poter entrare nella guardia dell'avversario, e utilizzando il chakra per limitare i danni. [Impasto]

    Tuttavia, il ninja colpito, anziché cedere completamente al dolore, aveva un piano astuto. Nel momento stesso in cui avrebbe subito il gancio al naso, avrebbe colpito l'uomo nuovamente con la lama interna. [Danno]Affilata come il taglio di un raggio lunare, si sarebbe mossa con eleganza e precisione. Avrebbe Colpito l'avversario sul fianco, appena sotto le costole inabissandosi nella carne con un taglio netto e profondo, causando un dolore allucinante ma evitando di compromettere organi vitali ma tentando di metterlo fuori dai giochi una volta per tutte. [SeM]

    infine Kuroshi avrebbe provato a scagliarsi contro il tizio che aveva subito il tornado kick, e che sembrava ancora un po' intontito dal colpo precedente. Con un'energia concentrata, catalizza la sua agilità in uno scatto esplosivo in una direzione di quest'ultimo. Il corpo del ragazzo sembrò fondersi con le ombre circostanti. In un istante, come un lampo nero che attraversa il terreno, si lanciò avanti con una velocità straordinaria. La sua silhouette diventò una scia sfocata, l'unica cosa udibile era il suono del vento che si frapponeva tra il corpo del ninja e l'aria circostante. [Tecnica] La velocità di spostamento è impressionante, con il ninja che sembra sfidare la stessa rapidità del vento. Ogni passo è preciso e misurato, consentendo di coprire la distanza in un lampo. Gli avversari, colti di sorpresa, possono a malapena reagire mentre il ninja si sposta rapidamente attraverso il campo di battaglia.

    Arrivato a portati di tiro del suo bersaglio Di colpo si sarebbe abbassato, mantenendo comunque una postura equilibrata, puntando agli arti inferiore con un colpo veloce e preciso. Il bersaglio sarebbe il punto vitale delle gambe, mirato per comprometterne la stabilità. La lama avrebbe cercato di danneggiare i muscoli e i tendini, indebolendo la struttura. Senza dare tregua, il nostro ninja, sfruttando la sua agilità, esegue una rapida rotazione del corpo. La Lama Interna, ancora estratta, si sarebbe mossa come un'estensione naturale del suo braccio. Con un movimento preciso avrebbe puntato alle gambe, cercando di colpire un punto chiave per rendere inefficace la sua capacità di supporto. La lama affilata sarebbe entrata in azione con determinazione, cercando di compromettere la stabilità residua dell'avversario con un colpo secco e rapido. [Azione III]

    [-----]



    i due furono sorpresi dall'entrata in scena di un ninja di Oto, lo sguardo della donna rimase fisso su di lui, cercando di comprendere chi si celasse dietro quell'aria da sbruffone. La sua dichiarazione di appartenere al villaggio, però, sembrava non convincere del tutto. Tuttavia, l'espressione della donna sembrava calma e divertita. Anche lo stesso ninja di Oto non sapeva chi stesse affrontando, e per il momento, questa mancanza di conoscenza andava bene così.

    La sorpresa arrivò quando i proiettili si avvicinarono al suo volto, gli spiedi sembrarono aver centrato l'obiettivo e poi caddero al suolo, generando un effetto visivo di sangue sul terreno, anche se non sembrava avessero fatto molti danni. Ma poco importava perché quello non era l'obiettivo della donna misteriosa.

    Il ninja, ora sotto attacco con una spada, dimostrò una notevole abilità nel respingere gli attacchi. Il tentativo di tagliargli la testa fu vanificato grazie a una pronta difesa. Un secondo attacco con la spada fu anch'esso evitato con una mossa fluida, schivando il tentativo di recidere una gamba. "Ho visto di meglio..." commentò, apparentemente sicuro della sua superiorità. La tecnica successiva, fu evitata anch'essa con agilità dal ninja che saltò rapidamente all'indietro. Era evidente che stava tenendo la situazione sotto controllo, pronto a reagire a qualsiasi mossa.

    Quando, poi, vide il fumo emergere dalla bocca della donna, capì che la vera sfida stava per iniziare. Senza perdere tempo, eseguendo un agile salto all'indietro, uscì dal raggio d'azione della tecnica. Nonostante la nebbia velenosa aveva mancato il suo bersaglio, si era estesa e, a subirne le conseguenze furono due pazienti e l'infermiera scaraventata poco prima contro il muro dalla stessa donna, che si trovarono coinvolti nello scontro. Le tre povere vittime avevano appena inalato quel veleno sconosciuto.

    D'improvviso, con un gesto fluido e impercettibile, il ninja sollevò la mano, i suoi polpastrelli sfiorando leggermente l'aria. In risposta al suo comando silenzioso, una nebbia densa e misteriosa cominciò a emergere dal nulla, avvolgendo l'ambiente circostante con la sua presenza eterea. La nebbia si manifestò inizialmente come sottili filamenti vaporosi, quasi eterei, che danzavano nell'aria come spiriti evocati. Poi, gradualmente, si intensificò, avvolgendo tutto in una coperta opalescente. Il suo avvicinarsi era quasi silenzioso, svelandosi con un sibilo leggero, un sussurro furtivo che avvolgeva ogni cosa. In quel momento nessuno dei due riusciva a vedere l'altro.

    La donna si preparò per la sua mossa successiva. Un lieve tremore attraversò l'aria, impercettibile ma tangibile, mentre l'illusione prendeva forma. A tre metri di distanza dalla vittima, emerse un clone illusorio, etereo come un fantasma. Vestito in abiti simili a quelli del ninja originale, il doppio sembrava perfettamente reale, armato e pronto per l'azione. Il clone, con movimenti fluidi e silenziosi, brandì la lama affilata e iniziò ad avanzare verso Seinji. [Tecnica]. Se il ninja avesse attaccato la copia illusoria con il suo attacco, avrebbe di sicuro ferito anche se stesso, visto che il finto avversario si sarebbe trovato a meno di tre metri da lui e lo scoppio delle bombe avrebbe coinvolto entrambi. [Difesa I A]

    Se invece avesse scelto di attaccare il punto in cui era ferma la donna, quest'ultima si sarebbe fatta trovare pronta. Una volta che la sua mente fu saldamente ancorata alle coordinate spaziali desiderate, il ninja, con un movimento fluido delle mani, avrebbe liberato il chakra accumulato. Una sottile distorsione dell'aria lo avrebbe circondato mentre il suo corpo v In un istante, scomparso. Il viaggio attraverso lo spazio sarebbe stato rapido, quasi impercettibile. La donna sarebbe riapparsa alle spalle del suo avversario al di fuori della porta principale dell'ospedale a una distanza di 20 metri. [Difesa I B] Se invece avesse attaccato direttamente la donno, ignorando il clone, l'azione sarebbe stata la medesimo ovvero, il teletrasporto.

    L'esplosione avrebbe creato danni all'ala dell'edificio in cui si stava svolgendo lo scontro, e forse ferito gravemente o addirittura uccise i tre innocenti che era stati avvelenati poco prima. Se la donna si fosse tele trasportata, Seinji, a causa della nebbia e la successiva esplosione non avrebbe percepito il teletrasporto della donna. [Furtività]

    Un ninja di Oto eh? si sarebbe domandata la misteriosa donna tra sé e sé. Eppure continua ad attaccare senza curarsi delle conseguenze! inoltre quelle tecniche non sono originarie di questo posto. avrebbe analizzato osservando da lontano.

    Kuroshi Akodou

    Statistiche Primarie
    • Forza: 100
    • Velocità: 100
    • Resistenza: 100
    • Riflessi: 100
    Statistiche Secondarie
    • Agilità: 100
    • Concentrazione: 100
    • Intuito: 100
    • Precisione: 100
    Chakra
    5/10
    Vitalità
    3,5/8
    Slot Azione

    1. SeM

    2. SeM

    3. Attacco con lama

    Slot Difesa

    1. Schivata

    2. SeM

    3. SeM

    Slot Tecnica

    1. Scatto Rapido

    2. ///

    Note





    Edited by Shakur - 25/11/2023, 15:11
     
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    Il Volto del Tennin



    Capitolo 5 - In due contro il Male



    Non sembrava volersi fermare, la furia dei 4 che avevano provato a colpire il giovane ninja, talvolta riuscendoci e talvolta no. Comunque fosse, opto per la strada più breve, e al contempo anche più pericolosa, non solo per l’avversario stesso, ma anche per lui. Perché con l’accumulo delle ferite alla testa, prima o poi il nostro eroe avrebbe potuto perdere i sensi e ritrovarsi a girovagare da solo tra le ombre e i sogni, nel mentre il suo giovane corpo avrebbe provato a riattaccarsi alle arterie vitali.

    Il suo primo colpo andò precisamente a segno: da breve distanza il piccolo eroe otese non ebbe molti a vedere come la lama in acciaio affondasse nella carne, dapprima aprendo un varco nell’epidermide, poi penetrando ancora più a fondo. Il dolore che l’avversario provò fu tale, da spingerlo a interrompere qualsiasi azione offensiva. [Il colpo] fu tale da aprire una ferita sanguinante di notevoli proporzioni, costringendo il tizio a portarsi una mano al collo nel vano tentativo di fermare quel sanguinamento che, se non fosse stato in qualche modo ricucito, l’avrebbe fatto svenire nell’arco di pochi minuti. Era comunque certo che l’otese era riuscito nel suo tentativo: quel tipo era fuori combattimento. Fosse stato qualcuno di più forte, tuttavia, difficilmente avrebbe abbandonato così facilmente, ma quel giorno il nostro eroe non aveva contro dei ninja, ma dei semplici lavoratori.

    Un’azione molto simile avvenne anche con l’altro nemico, che ritirò il suo colpo primario e diede una ginocchiata. [NOTA]

    Anch’egli venne preso in controtempo dalle azioni del piccolo shinobi, che usando la sua lama provò ad affondarla direttamente nella carne del busto del ninja, riuscendoci. Anche in quel caso poté sentire il dolce modo in cui l’acciaio tagliava le carni penetrando sempre più a fondo e fermandosi solo quando l’otese stesso lo volle. [Danno]

    La differenza rispetto al primo, ormai messo del tutto fuori dai giochi, però fu notevole: nonostante il dolore, quell’avversario un attimo si piegò per riprendere il respiro e riprendersi dal dolore. Era, però, solo qualche attimo: non era ancora stato messo completamente fuori dai giochi, come si poteva facilmente evincere dalla sua espressione facciale.

    Comunque fosse, l’otese partì comunque alla carica, come un vero demone in mezzo alle ombre. Come un Kage, che voleva mettere ordine tra i suoi sottoposti. Anch’egli un’ombra tra le ombre, con una lama nel braccio e lo sguardo assassino di chi voleva mettere in pace tutto e tutti lì presenti. Si portò a distanza da corpo a corpo così velocemente, che il suo futuro nemico non riuscì nemmeno a comprendere decentemente cosa diavolo fosse successo. Semplicemente… ci fu.

    Il nemico riuscì a malapena a rialzarsi quando vide la lama viaggiare a bassa quota. Il movimento fu rapido, ma non inschivabile. Fu, probabilmente, per colpa del tizio stesso che egli non riuscì a evitare quel colpo in maniera decente: la lama lo tagliò, ma a causa del suo movimento non laddove il ninja di Oto voleva. [Danno]

    Furono due feriti sanguinanti e dolorose, certo, tali da rallentarlo, ma non tali da metterlo fuori combattimento del tutto.

    In sintesi, dei 4 che c’erano, 1 era stato ferito al collo e messo fuori dai giochi definitivamente. Uno era stato ferito malamente al fianco e dolorante, ma anche nei giochi. Uno ferito alle gambe, ma ancora cosciente. E l’ultimo era stato precedentemente ferito alla spalla.

    Sarebbe stato quest’ultimo ad attaccare per primo. Egli avrebbe raggiunto il giovane ninja di Oto ovunque si fosse ritrovato, cercando di colpirlo con un calcio, low kick, a livello del ginocchio sinistro, provando a metterglielo del tutto fuori dai giochi in maniera tale da neutralizzare il nostro eroe una volta per tutte. [Slot Azione 1] Un calcio con la gamba destra, mal fatto, parallelo al terreno.

    Il tizio con il fianco ferito non si sarebbe avvicinato, ma dopo aver preso una pietra l’avrebbe lanciata verso il naso del ragazzo di Oto. [Slot Azione 2] Il sasso avrebbe percorso una traiettoria parabolare, provando a “ricadere” sul volto del ragazzo.

    Infine, il tizio con le gambe tagliate avrebbe provato ad “afferrare” il ragazzo da dietro in una specie di tentativo di presa, cercando di mettergli la mano destra sotto al mento e appoggiare la sinistra alla nuca. [Slot Azione 3]In quel modo avrebbe provato a soffocare il nostro eroe per renderlo del tutto “inutile”. - Sei bravo con la lama, eh! - Al contempo gli avrebbe gridato quello che aveva lanciato il sasso. - Vediamo quanto farai il figo ora! - Avrebbe aggiunto.


    [Seinji Akuma]



    Io, invece, Demone-Diavolo, Corpo e Anima del Dio delle Stelle, del Male e del Caos, ero invece qualche metro più in là, intento a guardare com’erano cresciuti, di forza e di spirito, i ninja che albergavano nel Paese delle Risaie.

    Notai diverse cose. La prima fu la comparsa di un figuro nelle mie dirette vicinanze. Non capii se fosse un clone o no, ma capii che non era importante: non potevo sparargli, perché era troppo vicino, e la probabilità che fosse un diversivo anziché un attacco reale era più elevata rispetto all’inverso. Così le mie bombe volarono dove stabilito, al centro della coltre della Nebbia, causando una fragorosa esplosione e disegnando un sorriso di piacevolezza sulle mie labbra. - Non male… - Sentii la SUA voce nella mia testa, allargando le labbra in un altro sorriso malefico. Diciamocelo chiaramente: non me ne importava nulla se fosse morto qualcuno oppure no. Tutti intorno erano per me solo degli… - “Inutili insetti sulla Strada del Dio del Caos” - Che ci fossero o no, gli altri erano solo degli scalini su cui io dovevo salire prima di raggiungere la fine della scalinata. Prima di arrivare… Nell’Alto dei Cieli, dove i KotoAmatsuKami si divertivano ridendo della sofferenza altrui e divorando i suoi frutti. E io dovevo scalare quegli scalini. Lo sapevo bene che li dovevo scalare.

    Comunque fosse, dopo l’esplosione feci tutto come preventivato. La Nebbia si sarebbe diradata solo nel punto di esplosione delle bombe, rivelando il cratere che vi era stato creato, e i corpo degli insetti che avevo ucciso quel giorno. Non ci avrei prestato la minima attenzione, continuando a fare ciò che dovevo.

     A causa della Nebbia nessuno aveva visto nulla: la copia illusoria non poteva farlo. La mia avversaria, trovandosi a 20 metri di distanza, nemmeno. Il risultato fu che finii le mie azioni: mi riversai nel terreno come se fossi acqua, e mi mossi sotto la terra, ritrovandomi a 27 metri dal punto in cui ero.

    Durante tutto ciò il Velo di Nebbia rimase comunque [Mantenimento], mentre io, sotto alla terra, avrei [azionato] il respiratore e con i miei occhi [creato - Slot Tecnica 1] una figura di me stesso, immersa nella nebbia e quindi non percettibile dagli altri.



    L’illusione avrebbe preso forma poco sopra alla mia posizione, salvo poi [spostarsi - SA1] in direzione della mia posizione precedente, percorrendo così quei 27 metri per il “viaggio di ritorno”. Tutto ciò immersa nella nebbia, che non avrebbe rivelato ai miei nemici il “piccolo” scambio che avevo messo in atto.

    Così, a fine del movimento della mia copia illusoria, avrei scelto il mio [Obiettivo dell’Assassino, +2 a Concentrazione] e la copia sarebbe rimasta al suo posto, mentre io avrei posizionato la mano sulla nuca per attivare una [tecnica - Slot Tecnica 2 - Tecnica Avanzata]

    [NOTA]

    A quel punto, anche io mi sarei spostato sotto il terreno di 10 metri, verso la mia posizione originaria, posizionandomi così a 17 metri dal mio clone illusorio. [Slot Azione 2 - Movimento] e durante lo stesso tragitto avrei messo in bocca, - ma non ingoiato, - il Tonico Mesmerico che portavo sempre con me. [Slot Azione 3 - Uso oggetto]

    La palla, dunque, passava ai miei avversari, che proprio come il mio clone si erano ritrovati immersi in una fitta nebbia a causa della quale non poteva vedere alcunché.


    Seinji Akuma

    Statistiche Primarie
    • Forza: 500
    • Velocità: 500
    • Resistenza: 400
    • Riflessi: 550
    Statistiche Secondarie
    • Agilità: 500
    • Concentrazione: 600
    • Intuito: 500
    • Precisione: 500
    Chakra
    70.75/90
    Vitalità
    14/14
    Slot Azione

    1. Movimento copia illusoria

    2. Movimento

    3. Uso Tonico

    Slot Difesa

    1. ///

    2. ///

    3. ///

    Slot Tecnica

    1. Creazione copia

    2. Simboli della Psiche

    3. Indisponibile

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    Lama e Sangue: la risposta decisa del giovane ninja di Oto

    Sottotitolo Post



    La reazione del giovane Kuroshi stavolta fu più decisa, e inflisse duri colpi ai suoi avversari. L'otese, con la sua agilità e precisione da vero maestro delle arti marziali, sferrò il suo primo colpo con una maestria innata. La sua lama, fusa con la volontà del piccolo eroe, trovò il suo bersaglio con un'accuratezza sorprendente. Affilata come un rasoio, danzò attraverso l'aria prima di piantarsi con decisione nel corpo dell'avversario. In un istante, la pelle si aprì come un sipario, rivelando uno squarcio rosso sanguinante. Fu in quel momento che realizzò che ormai il suo nemico era fuori combattimento, e non vi era più nessun motivo di infierire.

    Kuroshi dimostrò una prontezza straordinaria, sfruttando la sua agilità, mentre sferrava il suo secondo attacco fulmineo con la lama, penetrando direttamente nel busto dell'avversario. Il suono della lama mentre affondava nella carne fu un sibilo controllato, come se il vento attraversasse una fenditura stretta.

    Infine il suo spostamento fulmineo, come aveva previsto, aveva messo in difficoltò il terzo avversario e brandendo la sua lama quasi come l'estensione della sua volontà aveva messo fuori uso le sue gambe con l'intento di limitarne i movimenti e renderlo più lento.

    Tutti e tre erano feriti ma avevano ancora vigore, e i loro sguardi, ancor più arrabbiati e carichi di odio, lasciavano trasparire quanto volessero far del male al ragazzo. Ora più che mai. Si sentivano probabilmente feriti nell'orgoglio, uno sporco negro, li aveva ridotti in quel modo; e per la loro concezione di vedere il mondo, quello era un oltraggio che non poteva restare impunito.

    Il giovane ninja di Oto, consapevole del pericolo che incombeva, si preparò con prontezza mentale e fisica. Il suo avversario avanzò risolutamente per attaccare per primo. L'attacco avversario si materializzò sotto forma di un calcio, Il gesto, tuttavia, era mal eseguito. Prontamente Kuroshi, decise di rispondere con agilità. Notando il movimento sbilanciato del nemico, cercò di sfruttare la sua inadeguatezza. Con un movimento laterale, cercò di schivare il calcio basso, permettendo al piede avversario di passare a vuoto. La sua risposta fu una combinazione di movimenti fluidi, con un'evoluzione acrobatica che gli permise di mantenere la distanza critica tra il ginocchio e la minaccia del calcio. [Difesa I]

    Poi fu la volta del uomo ferito al costato. Sembrava che l'attacco subito poco prima lo avesse reso più cauto, ora si aveva quasi l'impressione che iniziasse a temere il ragazzino e la sua lama; una volta immacolata, adesso giaceva ricoperta da una patina scura e viscida di sangue. Le gocce scarlatte scivolavano lungo il metallo, danzando come gemme liquide che testimoniavano la violenza appena inflitta. Tuttavia, la determinazione di quell'uomo, non era per nulla scomparsa, e invece di optare per un attacco diretto, optò per qualcosa di diverso. afferrò una pietra e con forza la scagliò contro il suo nemico.

    lo sguardo del ninja di Oto, freddo e concentrato, seguì la traiettoria della pietra con una precisione chirurgica. Gli occhi, attenti e penetranti, anticipavano ogni sfumatura del movimento del proiettile, come se fosse in grado di percepire l'energia stessa dell'oggetto in volo. In un attimo di sincronia perfetta, il suo corpo si inclinò lateralmente, piegando la colonna vertebrale con una flessibilità sorprendente. Le spalle si abbassarono, permettendo al suo capo di ruotare leggermente verso il lato. Gli arti superiori, fluidi e coordinati, si disposero in posizione di difesa naturale, pronti a intervenire se necessario. La gamba più vicina alla traiettoria della pietra si spostò elegantemente all'indietro, mentre l'altra si protese leggermente in avanti, mantenendo una stabilità impeccabile. La distribuzione del peso fu calcolata con precisione, consentendo al ninja di rimanere saldamente ancorato al terreno. [Difesa II]

    il terzo nemico provò ad avvicinarsi silenziosamente alle spalle del giovane ninja. Il suono attutito delle sue mosse era appena percettibile, ma sufficiente a mettere in guardia l'otese della minaccia imminente. Percependo l'ombra dell'avversario alle spalle, agì con una rapidità istintiva. I suoi sensi affinati e la prontezza mentale gli permettevano di cogliere il pericolo in arrivo, anche nei momenti più critici. Con una sinuosità felina, anticipò il tentativo di afferrare da dietro del tizio con le gambe tagliate. In un istante, il giovane ninja eseguì una mossa di distrazione, contorcendosi lateralmente e spostando il suo corpo fuori dall'asse d'attacco dell'avversario. La mano destra dell'aggressore, che mirava sotto al mento del ragazzo, trovò vuoto. Il giovane ninja si abbassò leggermente, consentendo alla sua nuca di sfuggire all'appiglio dell'avversario. Allo stesso tempo, la sua gamba posteriore si spostò indietro, allontanandosi dalla stretta delle mani. La mossa del giovane ninja fu fluida e coordinata, una danza di agilità che interruppe efficacemente il tentativo di presa del tizio con le gambe tagliate. [Difesa III]

    La sua risposta fu un movimento armonico e preciso, che si trasformò immediatamente in un contrattacco. La lama, lucente e affilata, avrebbe tagliato l'aria con un sibilo controllato. In un attimo, il giovane ninja roteando su se stesso, e sfruttando l'apertura creata dal mancata presa dell'uomo, avrebbe portato la lama a tagliare in un arco preciso. La lama danzando attraverso lo spazio, avrebbe puntato direttamente verso il fianco dell'avversario. Si sarebbe insinuata nella carne con una precisione inesorabile, accompagnata da un suono che avrebbe echeggiato nell'aria circostante. Il suono, sottile ma deciso, sarebbe stato come un sibilo controllato, una melodia sinistra che narrava della penetrazione inesorabile dell'arma nella carne del nemico. Per l'ennesima volta sarebbe stato preciso, ma non letale. La ferita avrebbe dovuto tenerlo buono e fuori dai giochi. [Azione I]

    Dopo aver completato la danza mortale con il primo avversario, il giovane Kuroshi mantenne la sua concentrazione e prontezza, consapevole che la battaglia non era ancora finita. Il tizio ferito alla spalla, mentre cercava di riprendersi dal dolore, diventò il nuovo bersaglio. Decise difatti di variare la sua strategia, cercando di sfruttare la vulnerabilità di quest'ultimo. Con un colpo fulmineo, sollevò il ginocchio preparandosi a lanciare un calcio mirato e diretto all'area già ferita del suo nemico. Il suo piede, come una freccia scagliata con precisione, avrebbe provato a centrare con decisione la zona vulnerabile. Il suono di impatto sarebbe stato come un tonfo sordo, e l'avversario avrebbe sicuramente emesso un gemito di dolore, il quale si sarebbe mescolato con il sibilo del vento. [Azione II]

    Il calcio e il successivo dolore avrebbero, probabilmente, causato una deconcentrazione dell'avversario, e trovatosi ora ad aver accorciato le distanze, sarebbe entrato nella guardia del nemico per sferrare un colpo risolutore [Impasto]. Le mani si sarebbero alzate in un gesto che anticipava il prossimo attacco. Quindi, con una precisione studiata, Kuroshi avrebbe abbassato improvvisamente il corpo, il suo movimento sarebbe divenuto un raggio concentrato di energia. La gomitata, come una lama invisibile, si sarebbe elevata dal basso verso l'alto, puntando con mira chirurgica all'area vulnerabile sotto la mascella dell'avversario. Il suono dell'impatto sarebbe stato un mix di potenza e rapidità, accompagnato dal grido di sorpresa e dolore dell'avversario. La gomitata non era solo un attacco fisico, ma un'arte coreografica di agilità. Lo shinobi cercava di sfruttare la forza e la rapidità del suo movimento per destabilizzare l'avversario e metterlo fuori combattimento. [Azione III]

    Se andato a segno, e mentre il suono dell'impatto si sarebbe dissolto nell'aria, l'otese, con il suo sguardo concentrato, avrebbe vigilato sull'efficacia del suo attacco, e una volta assicuratosi di aver steso il nemico, avrebbe rivolto lo sguardo verso l'ultimo rimasto.



    [-------]



    la tattica messa in atto dalla donna aveva funzionato, ma sfortunatamente per l'ospedale e i sui ospiti il bombardamento era avvenuto comunque. L'aria si caricò improvvisamente di tensione, come se un'energia frenetica si stesse accumulando nel silenzio. Nell'oscurità, le carte ninja, silenziose messaggeri di distruzione, cominciarono a brillare con un bagliore pallido e sinistro. Un istante dopo, un'esplosione di luce accecante squarciò il buio, risvegliando la notte con una cascata di colori incandescenti. Un boato rimbombò nell'aria, seguito da una pioggia di frammenti di carta incendiaria che danzavano come stelle cadenti. Il calore dell'esplosione si fece sentire, avvolgendo ogni cosa in una brezza ardente. Quello stesso calore aveva diradato la nebbia nell'esatto punto dell'esplosione. La loro potenza distruttiva si manifestò con forza, e la terra stessa tremò sotto l'onda d'urto. Il terreno, precedentemente tranquillo, venne violentemente scosso dall'esplosione. Un piccolo cratere si formò nel punto in cui le carte bomba ninja avevano raggiunto il loro culmine distruttivo. La terra, ora sollevata e contorta, testimoniava la potenza esplosiva delle carte ninja, creando una cavità fumante al centro del disastro.

    Apparentemente sembrava non ci fossero morti, ma l'onda d'urto causata dall'esplosione aveva ferito alcuni dei pazienti che si trovavano in quell'ala. Non può essere un ninja di Oto ...sta mentendo commentò la donna mentre si godeva la scena a distanza di sicurezza. Ma allora perché intromettesti nei nostri affari?? proseguì mostrando un espressione malvagia che era una danza di oscuro compiacimento e malignità. Il suo sguardo, freddo come la notte, emanava un senso di sfida e trionfo. Un sorriso sottile, più simile a un'insidia che a una gioia sincera, solleticava il suo volto in un misto di soddisfazione e piacere perverso.

    Il boato causato dall'esplosione via via si era spento nel suo stesso eco. Solo alcuni lamenti di dolore emessi dai poveri malcapitati coinvolti nel combattimento riempivano l'aria. Apparentemente nessun movimento del nemico, tutto sembrava troppo tranquillo. Sicuramente Seinji stava escogitando qualcosa, ma la donna non era un tipa paziente, e starsene lì ad attendere le mosse del suo avversario la faceva irritare. Decise csì di passare all'azione. Si avvicinò nuovamente all'ingresso dell'ospedale, accorciando la sua distanza a 3 metri dal velo di nebbia che occupava quella parte dell'edificio [Azione I]. Si avvicinò cautamente facendo molta accortezza nel non farsi notare [Furtività].

    Questa stramaledetta nebbia mi ha stancata!! ringhiò con disprezzo. [Tecnica] [Abilità] L'aria intorno a lei iniziò a pulsare di calore, mentre il terreno sotto i suoi piedi sembrava reagire al cambiamento energetico. La temperatura aumentava rapidamente, creando un'afa che avvolgeva la zona. Una sottile onda di calore distorto rendeva l'atmosfera ondeggiante, rendendo difficile distinguere i dettagli con chiarezza. I presenti iniziarono a percepire l'aumento della temperatura sulla loro pelle, una sensazione di oppressione che si insinuava lentamente nei loro sensi. La sudorazione diventò più intensa, rendendo l'aria umida e contribuendo a un senso generale di disagio. La capacità d'osservazione di chiunque si trovasse all'interno di questa zona influenzata avrebbe subito una notevole diminuzione. Gli occhi avrebbero faticato a focalizzare i dettagli, creando una sorta di distorsione visiva che metteva a dura prova la percezione degli individui colpiti [Malus].

    Il calore generato dalla tecnica avrebbe fatto dissolvere quella nebbia fastidiosa che tanto irritava la donna, permettendole di far ricomparire il campo di battaglia. Subito dopo, concentrando il chakra nei suoi arti inferiori, il ninja avrebbe scagliato un poderoso calcio verso il terreno. Un sordo rumore di impatto risuonò nell'aria, seguito da una reazione immediata del suolo sotto di lui. il terreno, come rispondendo a un comando invisibile, avrebbe iniziato a cedere alla forza del calcio. Una piccola frana prese forma, avanzando con velocità sorprendente. Si sarebbe poi estesa in avanti per 12 metri, rivelando una larghezza di 6 metri. Era come se la stessa terra sotto i piedi del ninja si fosse trasformata in una forza dinamica, avanzando con un moto controllato. il terreno avrebbe iniziato a scivolare lungo la superficie, creando una specie di onda che avrebbe scosso l'intero suolo del ospedale.

    Se l'afa terrestre non avesse eliminato la copia illusoria di Seinji probabilmente, quel trambusto avrebbe fatto scoprire il trucco che aveva ideato quest'ultimo; e chissà, forse, avrebbe costretto il ninja ad uscire dal suo nascondiglio o a spostarsi per evitare la tecnica. [Tecnica] [Abilità]



    Kuroshi Akodou

    Statistiche Primarie
    • Forza: 100
    • Velocità: 100
    • Resistenza: 100
    • Riflessi: 100
    Statistiche Secondarie
    • Agilità: 100
    • Concentrazione: 100
    • Intuito: 100
    • Precisione: 100
    Chakra
    4/10
    Vitalità
    3,5/8
    Slot Azione

    1. Attacco con lama

    2. Calcio

    3. Gomitata

    Slot Difesa

    1. Schivata

    2. Schivata

    3. Schivata

    Slot Tecnica

    1. ///

    2. ///

    Note




     
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    Il Volto del Tennin


    Capitolo 6 - In due contro il Male



    Alla fine dei conti, il ragazzo aveva trovato ciò che cerca. Quel sospiro di combattimento; quella specie di concentrazione profonda che gli permise di capire cosa avrebbero fatto i suoi avversari, cosa no e quali obiettivi avrebbero potuto raggiungere (oppure no). Per questo, grazie alle sua capacità di concentrarsi unicamente sul combattimento ed evitare tutto il resto, il nostro eroe non solo riuscì a evitare gli attacchi, ma anche a passare al contrattacco.

    Il primo attacco fu svolto subito dopo la prima difesa. La sua lama sibillò felina, veloce, cogliendo, seppur non totalmente, l’avversario in controtempo. La lama si infranse contro il costato, penetrandoci, di nuovo, come se fosse burro. Di nuovo la stessa sensazione: il nostro piccolo eroe sicuramente l’avrebbe percepita senza alcun tipo di dubbio. Così come avrebbe visto la smorfia formarsi sulla faccia della sua piccola (ma nemmeno troppo), vittima. [Danno]

    Il colpo fu netto e dopo un urlo silenzioso, dovuto più allo stupore che ad altro, la vittima si accasciò al suolo portando la mano al fianco. A quel punto, era fuori dai giochi e difficilmente si sarebbe rimesso in sesto presto.

    Una simile catena di eventi, tuttavia, allarmò gli altri due, che non sarebbero più rimasti a guardare. E, infatti, alla vista del rapido avvicinamento del nostro eroe otese, la sua vittima, già ferita alla spalla, semplicemente scattò di lato, evitando la ginocchiata del ragazza. [Slot Difesa 1]

    Tuttavia, tale movimento lo portò a sbilanciarsi, il che si tradusse inevitabilmente nella sua successiva incapacità di difendersi dalla gomitata. Quest’ultima, frutto di un movimento parecchio articolato e complesso, non fu rapida, ma si infranse ugualmente nel punto desiderato producendo un sordo rumore. [Danno]

    Il danno fu senz’altro doloroso e molto, ma metterlo fuori combattimento? No, non era sufficiente. Non erano certamente dei guerrieri esperienti o parecchio forti, ma alla fine dei conti, un danno da colpo, a parte qualche livido e un breve scricchiolìo alle ossa, difficilmente sarebbe riuscito a metterli fuori entrambi.

    Guadagnò comunque del tempo, perché il dolore costrinse l’avversario a indietreggiare dando del tempo all’otese. Se fosse riuscito a usufruirne, però, c’era ancora da capirlo.

    Comunque fosse, sarebbe stato l’altro avversario ad agire. Si avvicinò rapidamente [Slot Azione Gratuito] provando a colpire con un pugno [Slot Azione 1] sulla guancia. Era un pugno più da pugile che da ninja; più da ubriacone da bar, che da samurai. Avrebbe percorso una traiettoria parallela al terreno, provando a colpire il ninja sul mento per metterlo fuori dai combattimenti una volta per tutte.

    Nello stesso momento anche l’altro si sarebbe avvicinato, provando a colpire il nostro eroe con un calcio al ginocchio, in maniera tale da dargli male a una gamba e mettergliela fuori dal combattimento. Una cosa importante era che questo colpo sarebbe stato dato da dietro alla schiena, in maniera tale da mettere in difficoltà il ninja. [Slot Azione 2]

    Quindi la palla sarebbe passata di nuovo al ninja precedente. Indipendentemente da come sarebbe andato il calcio al ginocchio, il primo avversario avrebbe provato a colpire il ninja con una gomitata al centro del petto. Anche quel colpo sarebbe stato diretto, forte, veloce, con la punta del gomito a impattare sullo sterno, forse un po’ con l’obiettivo di frantumarglielo. [Slot Azione 3]

    Infine, l’altro avversario avrebbe di nuovo provato a colpire il ninja, con un altro calcio. Questa volta avrebbe tentato un calcio brutale, diretto: alzando il piede, avrebbe lanciato un attacco a mezz’altra, contro il fianco, cercando di colpirlo con la pianta del piede in maniera tale da sbilanciare l’otese [Slot Azione 4]




    [Seinji Akuma]



    La frana creata non mi toccò: ero a 17 metri di distanza dalla mia copia illusoria, mentre la mia avversaria era a 12 metri dalla stessa. Per giunta, la frana si allungò, ma non si allargò: trovandomi a lato, c’era tantissimo spazio tra me e la frana.

    Tutto questo, comunque, io non lo sapevo. Ciò che avevo sentito era solo una frana. Un enorme tremore del suolo. Come se ci fosse un terremoto. Ma no, non fui colpito. E, a giudicare dall’intensità del terremoto, potevo anche sospettare che la sua origine non fu lontana da me. Pertanto, era certo che potevo passare all’offensiva per colpire la mia avversaria, come avevo preventivato di farlo.

    Nello stesso istante, il tonico andò giù nello stomaco attivando i [suoi effetti], mentre, colpita dalla frana, la mia copia illusoria si sarebbe dissolta in una miriade di farfalle che nel breve sarebbero semplicemente… sparite. La mia illusione, quindi, rilevò la sua natura, ma non rilevò la mia posizione.

    Non l’avrei rivelata nemmeno io. Almeno non in quel momento. Perché sotto la terra avrei rapidamente composto dei [sigilli - Slot Tecnica 1]

    E avrei attivato la mia tecnica, spingendo 9 persone nel raggio di 21 metri ad addormentarsi. Al di fuori da ogni dubbio, l’avversaria che aveva causato la frana sarebbe stata coinvolta nell’attacco. Probabilmente, anche l’altro ninja sarebbe rientrato nel raggio, purché non fosse stato lontano da me, ma di questo non ero certo.

    Comunque fosse, dopo aver attivato la tecnica, sarei ricomparso sulla superficie del suolo. Gli avversari, però, non sarebbero stati capaci di capire, se fossi stato realmente io oppure se si trattasse di qualcun altro.



    Seinji Akuma

    Statistiche Primarie
    • Forza: 500
    • Velocità: 500
    • Resistenza: 400
    • Riflessi: 550
    Statistiche Secondarie
    • Agilità: 500
    • Concentrazione: 600
    • Intuito: 500
    • Precisione: 500
    Chakra
    64.75/90
    Vitalità
    14/14
    Slot Azione

    1. ///

    2. ///

    3. ///

    Slot Difesa

    1. ///

    2. ///

    3. ///

    Slot Tecnica

    1. Sonno delle Piume

    2. ///

    Note

     
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    Contrattacco Armonioso: la maestria ninja di Kuroshi

    Sottotitolo Post



    Il giovane Otese, seppur ferito e consapevole della fermezza dei suoi avversari, non si scoraggiò. Ancorato nella sua determinazione, si lasciò trasportare dalla danza del combattimento che si stava svolgendo attorno a lui. Osservò attentamente la caduta del primo avversario e l'allarme negli occhi degli altri due, pronti a reagire. Non aveva messo fine al combattimento ma per lo meno aveva dimezzato numero e forza de i suoi assalitori.

    Tuttavia, la minaccia non era ancora cessata. Gli altri due avversari si prepararono a reagire prontamente, dapprima limitando i danni, per poi contrattaccare nuovamente. Un pugno si librò nell'aria con la forza di un martello. Istantaneamente consapevole dell'imminente attacco, La sua mente analizzò rapidamente la traiettoria del pugno, valutando l'angolo di attacco e la forza impiegata. Senza perdere un istante, il ninja decise di adottare una difesa mirata per deviare l'attacco e ridurne al minimo gli effetti.

    In un fluido movimento, il giovane combattente avrebbe ruotato il busto lateralmente, spostandosi con una grazia felina che sembrava quasi prevedere l'attacco prima che si verificasse. La sua mano sinistra, si sarebbe alzata in una posizione protettiva, si posizionandosi rapidamente tra il pugno avversario e il suo volto. Le dita, tese e agili come artigli, cercarono di catturare l'attacco avversario, bloccandolo prima che potesse raggiungere la guancia. La mano sarebbe divenuta una barriera mobile, flessibile e resistente, pronta a reagire al contatto con l'attacco avversario. Mentre il pugno si sarebbe avvicinato, il ninja avrebbe applicato una leggera torsione al polso, sfruttando la forza avversaria contro di lui. Il movimento, eseguito con precisione millimetrica, avrebbe costretto il pugno a deviare dalla traiettoria originale.

    La potenza dell'attacco, così si sarebbe dissipata, mentre il giovane guerriero, rimanendo saldo sulle gambe, avrebbe completato la sua difesa con una leggera schivata verso il basso. La risposta del ninja alla minaccia dimostrò non solo la sua agilità fisica, ma anche la sua capacità di utilizzare l'energia avversaria contro di essa. La sequenza di movimenti fu eseguita con tale fluidità che sembrò quasi che il pugno avversario fosse stato respinto da una forza invisibile. [Difesa I]

    Kuroshi, dopo aver deviato il pugno del primo avversario, si trovò di fronte a una nuova minaccia. Mentre la mano sinistra ancora proteggeva il lato del volto, sentì un movimento silenzioso alle spalle, e mise in atto una risposta fulminea. Con una prontezza impressionante, spostò il peso sulla gamba di appoggio, preparandosi per il balzo. Nello stesso istante in cui sentì il movimento dell'avversario alle spalle, le sue gambe si fletterono potenziate dalla potenza muscolare accumulata. Il movimento fu fluido e controllato, una risposta istintiva alla minaccia imminente. Si sollevò poi agilmente, portando entrambe le gambe in alto e allungando il corpo in un'elegante arcata nell'aria. Il calcio avversario, passò sotto le gambe del ninja senza trovare il suo bersaglio. [Difesa II]

    Con la situazione che evolveva rapidamente, il primo avversario colse l'opportunità per riprendere l'iniziativa. Con la prontezza di un predatore che anticipa il movimento della preda, fece un passo indietro sincronizzato con la gomitata in arrivo. La sua postura si trasformò leggermente, inclinando il busto verso l'indietro mentre i piedi si muovevano in un perfetto equilibrio. La schiena leggermente arcuata permise al colpo avversario di sfiorare l'aria appena sopra il suo petto, evitando con successo l'impatto diretto. La schivata fu eseguita con una precisione millimetrica, dimostrando la consapevolezza acuta del ninja nei confronti del combattimento. Le sue gambe, agilmente posizionate, gli consentirono di mantenere la stabilità, mentre il corpo si piegava con eleganza per eludere la minaccia. Nel frattempo, il braccio destro rimase flessibile e pronto a entrare in azione. Il gesto del ninja fu una combinazione di grazia e rapidità, una danza coreografata nell'arena del combattimento. [Difesa III]

    L'otese successivamente si trovò ad affrontare un ennesimo attacco. Tuttavia, non era sprovveduto. La sua agilità e la capacità di lettura del combattimento gli consentirono di percepire il movimento avversario prima ancora che si materializzasse. La vista del calcio in arrivo spinse il ninja a reagire con prontezza e strategia. Con una rapida analisi della situazione, il ninja anticipò il calcio, muovendosi lateralmente con un passo scorrevole. La sua gamba sinistra si ritrasse, mentre il fianco destro si orientava nella direzione opposta al calcio avversario. Nel frattempo, il braccio sinistro del ninja si sollevò leggermente, pronto a fungere da barriera di protezione in caso di contatto. Il calcio avversario, potentemente lanciato, sfiorò l'aria dove il ninja si trovava pochi istanti prima. La coordinazione impeccabile del giovane combattente gli permise di evitare l'attacco con precisione millimetrica. La forza del calcio, sebbene potente, fu dissipata nell'aria, mancando il suo bersaglio designato. [Difesa IV]

    Kuroshi, ora in una posizione più favorevole, avrebbe approfittato dell'apertura lasciata dal calcio mancato. La sua mente cominciò a elaborare una controffensiva, pronta a sfruttare la vulnerabilità momentanea dei suo avversari.

    Il ragazzo puntò all'avversario già ferito al fianco con l'intento di metterlo definitivamente fuori combattimento. La determinazione si leggeva nei suoi occhi mentre si preparava per l'attacco decisivo. Si sarebbe scagliato contro l'avversario, focalizzando l'energia nell'arma affilata. Il target sarebbe stata la coscia, la stessa che si trovava al lato della ferita al fianco. Un punto critico e in una zone, dove secondo l'otese, il suo nemico avrebbe avuto più difficoltà a difendersi. La lama brandita con maestria, avrebbe mirato a infliggere un colpo preciso e strategico. L'obiettivo sarebbe stato, come in precedenza, disabilitare l'avversario in modo efficace.

    L'arma tagliente fendendo l'aria con un sibilo minaccioso si sarebbe avvicinata all'obiettivo. La velocità del movimento sarebbe stata tale da rendere difficile per l'avversario reagire tempestivamente. Il taglio avrebbe colpito con ferocia la coscia, creando un dolore intenso e compromettendo ulteriormente la capacità di movimento. Un'ondata di sofferenza avrebbe attraversato il corpo dell'avversario, e il ninja, con il controllo tipico di un maestro nelle arti marziali, avrebbe ritirato la lama rapidamente dalla carne del nemico dopo l'attacco. [Azione I]

    Poi fu la volta del secondo avversario, già malconcio dai due attacchi subiti dal giovane Kuroshi. Il ninja era pronto a mettere in atto la sua abilità marziale per l'ennesima volta. Come una freccia scoccata dall'arco, avrebbe sollevato la gamba con una rapidità che sfidava la percezione umana. L'arte del movimento si sarebbe manifestata in ogni singolo dettaglio di questa coreografia: la gamba flessa all'indietro, come un arco pronto a liberare la sua tensione; la forza concentrandosi nei muscoli con una precisione da maestro; il piede posizionato con un'accuratezza millimetrica, pronto a colpire con il massimo impatto e diretto al mento.
    Il calcio ascendente non era solo un movimento, ma una danza di potenza e agilità. La gamba, come una lama affilata, avrebbe fenduto l'aria con una velocità fulminea. Ogni fibra muscolare sarebbe stata coinvolta in un balletto di forza e controllo, trasmettendo una sensazione di potenza pura. Il movimento sarebbe stato studiato, calcolato, eppure portava con sé una fluidità che solo un maestro delle arti marziali avrebbe potuto incarnare.

    Il primo colpo sarebbe stato come un'esplosione di energia concentrata, un attacco irresistibile che sembrava sfidare la gravità stessa. L'energia sprigionata durante questa fase del movimento non avrebbe fatto che intensificare la dinamica di attacco, creando un impulso che avrebbe reso difficile per l'avversario reagire in modo tempestivo e adeguato. In quel singolo gesto, il ninja aveva trasformato la potenza fisica in un'arte, dimostrando che la velocità, la precisione e la potenza potevano convergere in un unico attacco impeccabile.

    Senza esitare, Kuroshi avrebbe convertì istantaneamente l'energia accumulata dal primo calcio in un movimento armonioso e coordinato per la successiva fase dell'attacco. La sua gamba, ora discendente, si sarebbe mossa con una fluidità impeccabile, anticipando la potenza del calcio dall'alto verso il basso. Avrebbe poi focalizzato la sua attenzione sulla stessa zona colpita dal movimento precedente. La forza di questo movimento sarebbe stata come una tempesta controllata, pronta a scatenarsi con precisione chirurgica sull'avversario. [Tecnica]

    Dopo il fulmineo Calcio a Martello, il giovane ninja si sarebbe preparato per l'attacco successivo. Con la lama ancora sfoderata dal braccio, il ninja si sarebbe lanciato all'attacco, sfruttando la confusione e il momento di indebolimento dell'avversario colpito precedentemente. Con un movimento fluido avrebbe fatto roteare la lama nell'aria prima di sferrare un taglio preciso e rapido verso il punto vulnerabile dell'avversario. L'obiettivo sarebbe stato ora la spalla già ferita, con l'intenzione di amplificare il danno già inflitto. Il giovane guerriero avrebbe mirato a compromettere ulteriormente la capacità di combattere dell'avversario. La lama avrebbe tracciato un arco nell'aria, un lampo di acciaio destinato a colpire con la forza concentrata di un attacco ben studiato. La precisione del ninja sarebbe stata evidente in ogni dettaglio, dalla postura impeccabile all'angolo preciso della lama nel suo percorso verso la spalla dell'avversario. [Azione II]

    [-----]



    In un istante, il terreno tremò sotto i piedi dei presenti, provocando una sensazione di imminente pericolo. L'enorme frana scaturì come un gigantesco sisma, creando un fragore assordante e facendo eco attraverso l'ambiente circostante. Tutto ciò che si percepiva era il frastuono di questo evento naturale, come se la stessa terra si ribellasse al suo peso. La frana creata dalla donna, aveva scombussolato il campo di battaglia, e aggiunto ulteriori danni alla struttura. Oltretutto, quella che ormai chiaramente era una copia illusoria, colpita, si sciolse in una danza di farfalle che, nel breve lasso di tempo, si dissolvevano nel nulla. La scia di farfalle danzanti offrì uno spettacolo temporaneo, ma il loro scomparire rapido fu una testimonianza dell'effimero destino dell' illusione. E così a questo lurido codardo piace nascondersi! pensò la donna dopo aver visto svanire la copia. Sembra essere esperto nelle illusioni! commentò mentre i sui occhi saetttavano da una parte all'altra del campo di battaglia cercando di individuarlo. Starà sicuramente tramando qualcosa

    Sfortunatamente per la donna, il piano messo in atto dal suo avversario aveva già iniziato a prendere forma. Nel momento in cui il ninja attivò la sua abilità illusoria, la metamorfosi dell'ambiente circostante iniziò in modo sottile ma penetrante. tessuto della realtà si piega alle volute dell'illusione. Le ombre si allungavano dolcemente, e la lucentezza degli oggetti circostanti si attenuava in un gioco di chiaroscuri che avvolgeva la vittima in un velo di mistero.

    L'effetto era graduale ma inesorabile: la sensazione di stanchezza si insinuava nella mente della vittima, non attraverso la forza, ma con la subdola carezza di un vento notturno che prelude al riposo.

    Una volta che la vittima si arrendeva al sonno indotto, l'illusione delle piume prendeva vita in modo naturale. Le piume, eteree e leggere come il soffio del vento, si materializzano nell'aria, danzando con grazia e creando un'atmosfera di incanto. Senza dover descrivere ogni dettaglio, il ninja permetteva alla mente addormentata di immergersi in un sogno fatto di morbide piume che accarezzano la sua coscienza.

    Notando le piume che ora adornavano l'ambiente circostante, e i poveri pazienti trovatosi nel mezzo della battaglia addormentarsi uno alla volta, soltanto in quel momento si rese conto di essere caduta nella trappola del suo nemico. Immediatamente provò ad utilizzare il Kai ma a quanto sembrava, questa volta, l'illusione di Seinji era più potente del previsto. [Tecnica] [Danno]

    Fu allora che, la donna, vide comparire dal nulla il suo avversario. Era davvero lui o si trovava sotto il potente effetto della sua illusioni? o forse era un altra copia, lanciata lì per confondere l'avversaria? Fino a quel momento, il ninja esperto nelle illusioni, si era tenuto a distanza, combattendo a lungo raggio, e ciò aveva irritato e non poco la donna misteriosa. Cosa avrebbe fatto ora che sembrava avere in pugno la nemica.

    L'illusione però non aveva raggiunto l'altro avversario, che si trovava dall'altro lato dell'edificio ancora intento a recuperare ciò per cui aveva fatto irruzione in quel ospedale.





    Kuroshi Akodou

    Statistiche Primarie
    • Forza: 100
    • Velocità: 100
    • Resistenza: 100
    • Riflessi: 100
    Statistiche Secondarie
    • Agilità: 100
    • Concentrazione: 100
    • Intuito: 100
    • Precisione: 100
    Chakra
    2/10
    Vitalità
    3,5/8
    Slot Azione

    1. Attacco con lama

    2. Attacco con lama

    Slot Difesa

    1. Deviazione

    2. Salto

    3. Schivata

    4. Schivata


    Slot Tecnica

    1. Calcio a Martello

    2. ///

    Note






    Edited by Shakur - 8/12/2023, 10:50
     
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    Il Volto del Tennin


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    Il piccolo ninja era rimasto da solo contro altri due, giacché tutti gli altri era riuscito a metterli fuori combattimento. Da qui si poteva facilmente capire che ormai la vittoria era a un passo: messo fuori dal combattimento un altro nemico, sarebbe rimasto in 1 vs 1. Alla fine dei conti, usò nuovamente la lama e la sua intuizione fu di successo: la lama venne conficcata nel corpo del suo nemico, che sentì un dolore intenso [Danno] e non poté non solo reagire, ma a quel punto, con il fianco ferito e la coscia lacerata, di sicuro non avrebbe potuto rappresentare un grave pericolo per il ninja otese. Dunque, egli semplicemente arretrò tenendosi la gamba e il fianco, salvo poi rivolgere di nuovo lo sguardo verso l’otese:

    - Maledetto! - Ululò arrabbiato. - Ti troverò! Lo prometto! Ti troverò e ti farò pentire di essere nato! -

    Comunque sia, l’otese non aveva molto tempo per poter sentire ciò che aveva da dire il suo nemico, - ormai ferito abbastanza gravemente, - ma aveva da occuparsi di un altro tizio ancora.

    Infatti, l’otese non perse tempo e scatenò la sua furia taijutsu, iniziando a tirare calci a destra e a sinistra. Il primo calcio fu veloce e rapido: colpì il mento del povero malcapitato senza che questi potesse fare molto. Addirittura il povero si sbilanciò, sembrò per un attimo perdere l’equilibrio, [Danno] salvo poi riconquistare la sua concentrazione e vedere l’altro movimento del ninja, questa volta più lento. Vedendo il piede viaggiare contro di lui, l’avversario del ninja [si mosse - SD1] - lateralmente, facendo andare a vuoto il secondo calcio.

    L’altro attacco, tuttavia, andò a segno, anche perché il nemico si aspettava un altro attacco portato con i calci, mentre arrivò un attacco con la lama: fu rapido e raggiunse la spalla dell’avversario provocandoci un taglio di circa 15 centimetri, con tanto di sangue cominciava a uscire dalla ferita bagnando il pavimento. [Danno]

    Il tizio si prese per la spalla, ma non cadde. Era malmesso, come lo era anche il tipo con la gamba e il fianco ferito, ma non era ancora sconfitto del tutto, nonostante una spalla era ormai messa fuori dal combattimento.

    - MALEDETTO! - Urlò. Si chinò per [raccogliere] - con il braccio ancora sano dei sassolini, che [avrebbe lanciato - SA1] contro gli occhi dell’otese. Nello stesso momento, sperando di provocare dei fastidi all’otese, avrebbe provato a tirargli un low kick a livello del quadricipite. Un [movimento di gamba - SA2] che mirava solo a fare il più possibile danni al piccolo otese. Infine, sfruttando lo slancio del suo corpo, si sarebbe rapidamente abbassato per poi provare a colpire la faccia dell’otese con una [gomitata - SA3] - Velocità 150, Forza 100 -, in maniera tale da far impattare il suo gomito contro il naso del ragazzo che cercava di portare un po’ di bene in quel mondo.
    A quel punto, restava solo lui. Un altro ostacolo e il martirio del povero ragazzo sarebbe giunto al termine… almeno per quel giorno.

    [Seinji Akuma]



    Quando riemersi dal suolo, vidi la situazione. La mia avversaria era caduta vittima della mia illusione, mentre l’altro uomo era appena finito da qualche altra parte, forse a cercare… qualcosa? Comunque fosse, vidi anche come la mia avversaria avesse tirato fuori un kunai per farsi un danno.

    [NOTA]

    Il sangue iniziò a scorrere come un rivolo lungo la gamba, cadendo sul suolo per formarvi delle pozzanghere e i miei occhi si illuminarono di rosso. Ero riuscito a fare ciò che desideravo: la donna era riuscito a uscire dai vincoli della mia tecnica, tornando in sé e salvandosi dalla morte certa, ma perdendo un arto. Ora tra me e lei c’era la stessa distanza di prima. Lei era ancora dentro il raggio della mia tecnica e, considerando il danno che avevo già fatto, perché non ripeterlo di nuovo?

    Lei non avrebbe visto nulla, poiché le mie mani si sarebbero mossi veloci sotto il mantello e dal mantello stesso sarebbero state celate. Dunque, niente di strano sarebbe accaduto. Nessuna azione sarebbe stata effettuata e niente di niente sarebbe stato visto. [Slot Tecnica - Sonno delle Piume]

    Le piume, dunque, sarebbero iniziate a cadere di nuovo. Almeno negli occhi dell'avversaria e di altre 8 persone. Con una ferita Grave alla gamba, non sarebbe potuta spostarsi e considerando l'alta efficacia del nuovo genjutsu, non avrebbe avuto altre opzioni se non ripetere la stessa cosa, di nuovo. Ma avrebbe retto un'altra ferita di quel tipo?

    Seinji Akuma

    Statistiche Primarie
    • Forza: 500
    • Velocità: 500
    • Resistenza: 400
    • Riflessi: 550
    Statistiche Secondarie
    • Agilità: 500
    • Concentrazione: 600
    • Intuito: 500
    • Precisione: 500
    Chakra
    58.75/90
    Vitalità
    14/14
    Slot Azione

    1. ///

    2. ///

    3. ///

    Slot Difesa

    1. ///

    2. ///

    3. ///

    Slot Tecnica

    1. Sonno delle Piume

    2. ///

    Note



     
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    Ferite Come Trofei: la forza nascosta di kuroshi

    Sottotitolo Post



    L'otese, nonostante il flusso pulsante del sangue dalle sue ferite, dimostrava una compostezza che pochi avversari riuscivano a percepire. Le ferite sul suo corpo non erano solo segni di fragilità, ma testimonianze del coraggio che lo animava. Gli occhi, ora circondati dal viso sporco di sangue, rimanevano fissi sull'avversario, rivelando una determinazione incrollabile. Il nemico infuriato, come un temporale che si avvicina all'orizzonte, si chinò a raccogliere sassolini, cercando inutilmente di creare un'occasione favorevole. Kuroshi, nel frattempo, percependo il pericolo imminente, adottò una postura difensiva, pronta a contrattaccare o a evitare qualsiasi attacco.

    Con la calma di un maestro che contempla il suo campo di battaglia interiore, l'otese si preparò ad affrontare l'assalto imminente. La sua mente era un'ancora in mezzo alla tempesta, un faro di lucidità che guidava ogni movimento. La consapevolezza di ogni singolo muscolo e la lettura anticipata degli intenti avversari erano la chiave per mantenere il controllo della situazione.

    In quel momento, mentre il nemico raccoglieva sassolini con gesti frenetici, incarnò la tranquillità in mezzo al caos. La sua aura rifletteva la saggezza di chi aveva imparato a conoscere se stesso e i propri limiti. L'addestramento e le esperienze passate si traducevano in una padronanza del sé che si manifestava nella postura ferma e nei movimenti misurati.

    il giovane ninja, con agilità felina, anticipò il gesto del nemico con una prontezza che sfidava la logica. Nonostante le ferite che adornavano il suo corpo, sembrava danzare tra le minacce in arrivo, una coreografia eseguita con eleganza e precisione. Il nemico era ferito e i suoi movimenti non erano più fluidi e rapidi come all'inizio. Questo divenne un vantaggio per Kuroshi.

    Muovendosi lateralmente con una velocità, sembrava sgusciare attraverso gli spazi tra i sassolini come se avesse una connessione segreta con il vento stesso. Il dolore delle ferite era parte integrante di ogni movimento, ma non ostacolava la sua fluidità. Ogni passo, ogni torsione del corpo, era calibrato con una perfezione quasi sovrumana.

    quell'agile movimento, gli permise di uscire dalla traiettoria del percorso dei sassolini in un movimento così rapido che sembrava essere in due posti contemporaneamente. La sua grazia era disarmante, e il nemico, con gli occhi sbarrati, si trovò a maneggiare sassolini ora inutili, incapace di colpire il bersaglio in movimento. [Difesa I]

    Mentre il ragazzo evitava il primo attacco, il nemico, desideroso di sfruttare qualsiasi opportunità, decise di tentare un attacco più mirato. Sperando di indebolire l'agile avversario, il suo sguardo si abbassò verso il quadricipite, puntando a un low kick preciso. Con un movimento veloce e deciso della gamba, sferrò il colpo, cercando di colpirlo nella parte superiore della gamba. Il suo movimento era studiato, mirato a infliggere il massimo danno possibile, come se cercasse di abbattere una colonna con un colpo ben piazzato. Tuttavia, Kuroahi, sempre all'erta, aveva una difesa che superava di gran lunga le aspettative del nemico. Con una combinazione di reattività fulminea e anticipazione acuta, sollevò leggermente la gamba, facendo sfiorare il low kick nel vuoto. La sua postura rimase inattaccabile, come se avesse letto nel futuro i movimenti dell'avversario. [Difesa II]

    Con il suo corpo ancora in movimento, il nemico cercò di capitalizzare lo slancio, preparandosi per un attacco a distanza ravvicinata. Con destrezza, abbassò rapidamente la sua postura, puntando a colpire la faccia dell'otese con una gomitata micidiale. Tuttavia, ilgiovane ninja, riuscì a percepire il pericolo imminente. Come un felino che sente il minimo movimento nell'aria, reagì con una rapidità straordinaria. In un istante, si chinò e si spostò lateralmente, eludendo la gomitata che sfrecciò nell'aria come un proiettile mancato. La grazia e la precisione con cui evitò l'attacco erano spettacolari, quasi coreografate come parte di una danza. [Difesa III]

    Con il nemico momentaneamente vulnerabile dopo il mancato attacco, l'otese sfruttò la situazione. Con un movimento scattante e fluido, avrebbe provato a colpire il suo avversario con un gancio al fegato. Il colpo sarebbe stato fulmineo e mirato, un capolavoro di abilità marziale, una combinazione perfetta di potenza e precisione. Il suo corpo si sarebbe mosso con grazia, coordinando ogni muscolo per generare un impatto devastante. L'energia accumulata nel movimento si sarebbe concentrata nulla punta del suo pugno, che si sarebbe abbattuto con forza esplosiva sul lato vulnerabile del nemico. [Azione I]

    Colpito nel punto più doloroso, l'uomo si sarebbe piegato istintivamente sotto l'impatto. Come un'ombra silenziosa, sfruttando il momento di confusione e dolore, avrebbe afferrato il nemico da dietro. Era come se l'otese stesse danzando attraverso l'oscurità, anticipando ogni mossa del suo avversario. La sua presenza sarebbe stata quasi eterea, un enigma che si sarebbe manifestata solo nell'istante in cui colpiva. Mentre il nemico si sarebbe contorto sotto l'effetto combinato del gancio al fegato e della confusione generata dal repentino cambio di prospettiva, Kuroshi era già un passo avanti, pronto a orchestrare il prossimo capitolo della sua danza mortale. come un artista che completa il suo capolavoro, eseguì il passo successivo con una precisione chirurgica. Le sue braccia, si sarebbero mosse verso il collo del nemico. La presa, ferma e controllata, si sarebbe chiusa attorno alla trachea con una precisione millimetrica, creando una morsa inesorabile. Avrebbe cosi circondato il collo del nemico con il suo braccio destro, facendo scivolare la mano dietro la trachea come un serpente che stringe la preda e posizionando l'incavo del gomito proprio al centro della trachea stesa. Posizionandosi strategicamente per esercitare pressione sulla zona vitale del collo.

    Mentre il braccio avvolgeva la trachea del nemico, l'altro braccio avrebbe funto da leva sulla testa, creando una presa formidabile. La mano si sarebbe ancorata saldamente sopra la sommità del cranio dell'avversario, dando al ragazzo il controllo completo sulla posizione e sulla resistenza del nemico.[Azione II]

    Il contatto freddo e deciso delle braccia del ragazzo avrebbe confermato il suo dominio, mentre il nemico avrebbe sentito la pressione crescente sul suo collo. La pelle del ninja avrebbe vibrato con l'energia concentrata, e il suo sguardo avrebbe mantenuto una freddezza implacabile. La presa non era solo fisica ma sembrava emanare un'aura di autorità, un'assertività che annunciava chiaramente il suo controllo sul campo di battaglia.

    Il nemico, sarebbe stato intrappolato in questa morsa letale, iniziando a lottare freneticamente per liberarsi. Il suo respiro si sarebbe lentamente interrotto, e la sensazione di soffocamento lo avrebbe avvolto come un incubo. La scena sarebbe divenuta un duello di volontà, con l'uomo che avrebbe cercato disperatamente di liberarsi mentre l'otese avrebbe provato a mantenere la presa con una calma apparentemente imperturbabile.

    Le sue braccia, come morse di acciaio, si sarebbero chiuse con una forza graduale ma implacabile. Era come se al di là della brutalità del combattimento, avesse una consapevolezza precisa di come dosare la sua forza per infliggere un controllo totale senza arrecare danno irreparabile.

    La presa si sarebbe intensificata gradualmente, costringendo il nemico a una lotta sempre più difficile per il respiro. Ogni muscolo sarebbe stato coinvolto, regolando la pressione con precisione, ma senza mai superare la linea sottile tra la sottomissione e la morte. Sarebbe stato un atto di dominio, una dimostrazione di potere senza necessariamente ricorrere all'ultima estremità.

    Il nemico, in preda a uno stato confuso tra la coscienza e l'incoscienza, avrebbe, probabilmente, lottato disperatamente contro la presa di Kuroshi. Il suo respiro sarebbe diventato sempre più affannoso, e la sua resistenza sarebbe svanita lentamente. Era chiaro che il ninja sapeva quando fermarsi, quando far cedere l'avversario senza spingersi oltre il punto di non ritorno. Nel momento in cui il nemico avrebbe raggiunto il limite della resistenza e la sua coscienza sarebbe svanita nell'oscurità, avrebbe rilasciato la presa con la stessa precisione con cui l'aveva applicata. [Azione III]

    [------]



    La donna, ora gravemente ferita e consapevole della perdita del proprio arto, reagì con una combinazione di dolore e determinazione. La vista del sangue che scorreva lungo la sua gamba formando pozzanghere sul suolo, era la prova tangibile del prezzo che aveva pagato per liberarsi dall' illusione. I suoi occhi, nonostante la sofferenza, mantenevano un'aura di risolutezza. Le sue energie erano concentrate sulla gestione della sua stessa agonia e sulla preparazione psicologica per ciò che avrebbe potuto accadere successivamente.

    Mentre le piume danzavano di nuovo nell'illusione, l'aria intorno a divenne densa di tensione. Nel riflesso dei suoi occhi, la donna mostrava una gamma di emozioni contrastanti. La frustrazione, palpabile nel suo sguardo, derivava dalla consapevolezza di essere nuovamente intrappolata in un mondo di illusioni da cui era faticosamente sfuggita. La ferita alla gamba le impediva di muoversi agevolmente, e la sua espressione rivelava una lotta interna tra il desiderio di resistere e il peso crescente della realtà che si stagliava davanti a lei.

    La sua accettazione della condizione inevitabile si faceva strada attraverso gli occhi doloranti. La consapevolezza di essere limitata nella sua capacità di difendersi, di muoversi e di ribaltare la situazione, si traduceva in un silenzioso rassegnarsi. Era come se avesse accettato il destino che le si stava presentando, ma non senza un'ombra di determinazione nei suoi occhi.

    La domanda su quanto avrebbe potuto sopportare rimaneva sospesa nell'aria, creando un'atmosfera carica di incertezza. Il dubbio si rifletteva chiaramente nei suoi occhi, come se cercasse di trovare una risposta nel vortice di emozioni contrastanti che la circondava.

    Per evitare di cadere in preda al nemico, e addormentarsi sotto la sua illusione, fu costretta a ripetere la stessa azione. La tecnica era davvero troppo forte da spezzare con il solo rilascio, e cosi per la seconda volta il kunai colpì la sua pelle. questa volta fu il braccio sinistro a subire considerevoli danni. Era ormai chiaro che la situazione si era messa in favore del suo avversario, ma nonostante fosse spalle al muro non aveva intenzione di arrendersi facilmente. [Tecnica] [Danno]

    è chiaro che non sei un ninja di Oto! erodi la donna con voce spezzata dal dolore, non appena vide il suo avversario apparire nuovamente sul campo di battaglia. Non provare a raccontarmi stronzate, il tuo modo di combattere parla per te proseguì facendo una breve pausa, mentre cercava di contenere il sangue che fuoriusciva dalla ferità. Perché intrometterti in faccende che non ti riguardano

    La donna inizia il processo concentrandosi profondamente sulla terra circostante. I suoi movimenti diventano fluidi e armoniosi, mentre il chakra scorre attraverso le mani, stabilendo una connessione con l'elemento terra. Una leggera vibrazione si diffondeva attraverso il suolo, indicando la manipolazione sottile del chakra dell'utilizzatore. Con uno sguardo concentrato e gesti precisi, l'utilizzatore tracciava una riga immaginaria sulla superficie del terreno, delineando la traiettoria rettilinea che sarà presto soggetta a un'esplosione. [Tecnica]

    Mentre l'energia del chakra si diffondeva lungo questa linea invisibile, il terreno iniziava a vibrare impercettibilmente sotto la sua influenza. Gradualmente, la tensione nell'aria aumentava, creando un'atmosfera elettricamente carica intorno all'area designata. [Abilità]

    Nel momento precedente all'esplosione, un silenzio solenne avvolge l'area circostante, come se la stessa natura trattenesse il suo respiro in un anticipato riconoscimento della potenza imminente. L'aria diventa densa di aspettativa, mentre il terreno, precedentemente inerte, si prepara a diventare il palcoscenico di un'energia liberata.

    Nella quiete, l'utilizzatore concentrava ancora di più il proprio chakra, intensificando la vibrazione nel suolo. La tensione generava un senso di anticipazione, il silenzio che precedeva la tempesta. Un'atmosfera surreale si diffondeva nell'aria, come se il mondo stesso fosse in sospeso, in attesa di un evento imminente.

    Con un gesto deciso avrebbe liberato la tremenda forza contenuta. Un lampo di luce intensa risplende, momentaneamente oscurando la vista e catturando l'attenzione di chiunque si trovi nelle vicinanze. Il boato che segue sarebbe stato profondo e possente, un'esplosione che avrebbe scosso l'ambiente circostante con la sua forza distruttiva.

    Il terreno, ora trasformato in una cascata di detriti e polvere, si sarebbe sollevato in un intricato balletto di frammenti sospesi nell'aria. La potenza dell'esplosione si sarebbe manifesta in un tumulto di elementi, creando un paesaggio temporaneo di caos e devastazione. La luce e il suono si sarebbero fusi in un'armonia selvaggia, mentre il terreno precedentemente solido si trasforma in un teatro di forza bruta liberata.

    L'effetto visivo e sonoro sarebbe stato talmente impressionante che sarebbe rimasto impresso nella memoria di chiunque lo avesse osservato, un'esplosione coreografata da un maestro dell'arte, capace di plasmare il terreno stesso per rispondere al suo comando.

    La donna avrebbe fatto partire tre esplosioni consecutive, con l'intento di ricoprire il massimo raggio d'azione possibile. Era intenzionata a radere tutto al suolo, pur di provare a liberarsi del suo nemico. [Azione I-II-III]


    Kuroshi Akodou

    Statistiche Primarie
    • Forza: 100
    • Velocità: 100
    • Resistenza: 100
    • Riflessi: 100
    Statistiche Secondarie
    • Agilità: 100
    • Concentrazione: 100
    • Intuito: 100
    • Precisione: 100
    Chakra
    2/10
    Vitalità
    3,5/8
    Slot Azione

    1. Gancio

    2. Presa

    3. Strangolamento

    Slot Difesa

    1. Schivata

    2. Schivata

    3. Schivata

    Slot Tecnica

    1. ///

    2. ///

    Note















     
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    Che piacesse oppure no, ormai c'era decisamente troppo poco da fare affinché i 4 mascalzoni riuscissero a superare quella difficoltà rappresentata da un giovane ninja e nemmeno troppo forte, a dire il vero. Tre di loro erano stati prontamente messi fuori dal combattimento; uno solo era rimasto e, a dirla tutta, non sembrava nemmeno troppo voglioso né bravo per continuare quello scontro. Certo, si infrappose, cercò di resistere, ma vedendo i suoi attacchi non provocare abbastanza danno, alla fine dei conti non poté fare molto altro che lasciarsi abbandonare al destino.

    Dopo il suo proprio attacco, fu per un attimo vulnerabile, libero. Non sarebbe mai riuscito a spostare il peso del proprio corpo abbastanza velocemente, in maniera tale da parare il colpo dell'otese e per questo motivo dovette prenderlo senza che riuscisse fare niente. Il fegato gli fece molto male e quando il pugno del ragazzo si staccò finalmente dalla sua carne, l'uomo cadde su un solo ginocchio. [Danno]

    A quel punto, - e lo si sarebbe visto senza troppi problemi, - l'uomo non sarebbe più stato in grado di combattere, né di arrecare danno alcuno all'otese presente o a qualsiasi altro tipo di straniero che vi fosse stato. Ciononostante, il giovane studente del Suono, si mosse comunque e cercò di raggiunger eil nemico nel momento in cui si contorse. Le braccia dell'otese si avvinghiarono intorno al collo dell'avversario in una presa. Così, il collo dell'uomo finì nella presa dell'otese e l'omino stesso cominciò a soffocare. Già malmesso, non ci sarebbe voluto molto ancora affinché l'uomo iniziasse a soffocare, per poi prendergli anche il cranio, proprio come il ninja del Suono aveva desiderato. A quel punto il tizio semplicemente perse i sensi: Kuroshi avrebbe chiaramente visto il suo volto diventare pallido, gli occhi chiudersi e la percezione del mondo svanire. Non sarebbe servito a nulla continuare a infliggere danni al nemico, a meno che Kuroshi stesso non avesse voluto uccidere l'avversario una volta e per sempre.

    Perciò, quando l'otese rilasciò la sua presa, il corpo dell'avversario semplicemente cadde a terra con sordo tonfo, simile a quello di un sacco di patate. La battaglia era stata vinta. L'uomo colpito più volte ricominciava a respirare, - forse, - e di sicuro si poteva dire che non avrebbe in alcun modo potuto infierire ancora sullo studente di Oto. Perlopiù, era già tanto se fosse ancora vivo. Lo stesso si poteva dire anche per gli altri 3: erano sparsi un po' ovunque sul terreno e, di certo, avrebbero ricordato quel giorno per molto tempo a venire.

    In quegli istanti l'otese avrebbe finalmente potuto prendersi una pausa per riposare, riprendere le energie e capire meglio cosa fare dei corpi stesi lì intorno, sempre se avesse voluto fare qualcosa e non lasciarli lì così. D'altronde, c'era un ospedale lì vicino.

    [...]



    Al contempo, la mia avversaria si era probabilmente offesa così tanta che aveva deciso di radere al suolo ogni cosa dando vita a una serie di esplosioni lì dentro. Non che fosse una cosa nuova per me, tutt'altro. Avevo già imparato che una bestia incazzata era molto peggio di una bestia. Si sentiva all'angolo, forse, e lo avrei fatto anche io, considerando che aveva perso un braccio a causa della mia illusione. Tutto ciò che poteva dunque fare era iniziare a distruggere tutto con tecniche che non richiedevano l'uso di sigilli. Tuttavia, nello stesso momento mi sarebbe bastato infliggere un colpo finale per stenderla del tutto. [NOTA]

    Avevo fatto l'errore di mostrarmi, per una questione di strategia, e ora dovevo fronteggiare quella terra che tremava, cercando di evitare tutte quelle esplosioni di terreno e, forse, portarmi al di fuori dal raggio di quegli attacchi. Dunque, quando arrivò la prima esplosione, saltai di 6 metri [Slot Difesa 1] portandomi decisamente al di fuori dal raggio di quell'attacco. Tuttavia, non appena riuscii a riporre il piede per terra, partì un'altra esplosione e anche in quel caso, impastai di nuovo del chakra per eseguire un salto laterale, in modo tale da far andare a vuoto quella specie di esplosione terra. [Slot Difesa 2] L'avversaria però non sembrava volersi fermare e quindi ripartì all'attacco ancora: di nuovo la stessa esplosione terrena, che in quel caso provai a evitare con un altro salto [Slot Difesa 3], ma venni ugualmente colpito di striscio, il che mi causò una [ferita] alla gamba sinistra. Infine, quando arrivò anche l'ultima esplosione, semplicemente [mi portai - Slot Difesa 4 (convertito)] di altri metri a destra, schivando così del tutto anche l'ultimo colpo della ragazza.

    - Io sono un ninja di Oto, - avrei dunque risposto guardandola da dietro i fori della mia maschera, mentre mi trovavo a 17 metri di distanza da lei, ormai. - E tu parli troppo. -

    Con un braccio fuori uso e una gamba fuoriuso, non avrebbe potuto fare molto. Non, di sicuro, tecniche che richiedevano sigilli e, quelle che non lo richiedevano, di sicuro sarebbero state eseguite lentamente. Dunque, la strategia giusta per concludere quello scontro era una sola e, a meno di colpi di scena, avrebbe dato i suoi frutti.

    A distanza dall'avversaria, composi [un sigillo - Slot Tecnica 1] creando vicino a me una copia con 3 bassi di chakra. La copia sarebbe stata creata leggermente più in avanti rispetto alla mia posizione. Così, coperto dalla copia, l'avversaria non avrebbe visto ciò che avrei fatto, ovvero attivare [una carta-bomba - Slot Azione 2] - e [applicarla - Slot Gratuito Veloce] sulla schiena della mia copia. Poco dopo, per silenziare i rumori di attivazione della cartabomba, avrei [creato - Slot Tecnica 2] - un'illusione che la ricoprisse. In tal modo, la donna non avrebbe né visto né in alcun modo sentito la presenza della bomba.

    A quel punto, la copia sarebbe [corsa - Slot Azione 3] verso l'avversaria. Arrivata nei pressi della stessa, la mia copia avrebbe [simulato - Slot Gratuito Veloce] un attacco: un pugno diretto verso la testa dell'avversaria, che non avrebbe ovviamente fatto alcun danno, in quanto era solo una finta. Ciò che avrebbe fatto il danno sarebbe stata la bomba, che sarebbe [esplosa] causando un altro bel botto. La bomba sarebbe esplosa a circa 50 centimetri dal corpo della donna.



    A quel punto, non mi sarebbe rimasto fare molto altro che vedere i risultati dei miei sforzi. Sarebbe riuscita a sopravvivere la ragazza? Se sì, per quanto? Con quali risultati? E, soprattutto, con quali forze restanti? L'unica pecca negativa era che, purtroppo, avevo consumato tutte le mie bombe e ormai non mi restava molta potenza di fuoco se non continuare a riempire la mia avversaria di frecce praticamente da tutti i lati.




    Seinji Akuma

    Statistiche Primarie
    • Forza: 500
    • Velocità: 500
    • Resistenza: 400
    • Riflessi: 550
    Statistiche Secondarie
    • Agilità: 500
    • Concentrazione: 600
    • Intuito: 500
    • Precisione: 500
    Chakra
    51.50/90
    Vitalità
    12/14
    Slot Azione

    1. Convertito in Slot Difesa

    2. Attivazione Bomba

    3. Avvicinamento

    Slot Difesa

    1. Spostamento

    2. Spostamento

    3. Spostamento

    Slot Tecnica

    1. Moltiplicazione del corpo

    2. ///

    Note



     
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