Il torneo del drago nero

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  1. leopolis
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    Il Torneo del Drago Nero


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    "Meno male che tra gli animali del posto ci sono sempre quelli molto curiosi" - pensai divertendomi nel sentire l'entusiasmo del giovane ninja, nonostante gli avessi spiegato e sottolineato più e più volte che quella non era di certo una passeggiata qualsiasi e che egli si sarebbe trovato dinnanzi a un'enorme varietà di pericoli. A me servivano le uova di drago, a lui la fama di shinobi che avrebbe portato a Diogene ciò che questi desiderava e che avrebbe ulteriormente migliorato le proprie capacità in un torneo che metteva la morte prima di qualsiasi altra cosa, in quanto il torneo stesso era stato creato per deliziare la morte e gli spettatori e fornire al Drago il sangue rituale di cui questi aveva bisogno per calmarsi e stare tranquillo.

    - Bene, - risposi tranquillo. La mia missione era semplicemente quella di spiegargli i termini della missione. Tutto il resto avrebbe dovuto deciderlo egli stesso. E se fosse stato abbastanza bravo, probabilmente sarebbe sopravvissuto a tutte le avventure che da lì a poco sarebbero giunte. Quindi era un'altra situazione solita per molti ninja: o la va o la spacca. Avrebbe trovato un modo per sorpassare gli ostacoli che si sarebbero presentati dinnanzi a lui oppure sarebbe perito.

    Dalla mia parte non avrei potuto fare molto altro che aiutarlo a fare la sua parte, giacché dal modo in cui egli avrebbe fatto il suo, io avrei potuto fare il mio. - Sappi che nel torneo sarai solo. Se sarai in difficoltà, non potrò intervenire. Se starai per morire, non potrò aiutarti. Si tratta di un torneo crudele. Fatto di scontri tra gladiatori. Non vi è onore lì. E non vi ci si può arrendere. - Insomma, la questione era abbastanza chiara e, dunque, non potevamo più perdere il tempo in merito.

    - Andiamo, - gli dissi. - Prima arriviamo e meglio sarà. -

    Ovviamente, prima ancora d'incamminarci per strada, gli avrei detto di prendersi le proprie armi, che gli sarebbero serviti, anche se, d'altro canto, al torneo gli avrebbero fornito.



    Solo per qualche altro secondo i miei occhi si sarebbero poggiati sul povero otese. Non sapeva ancora incontro a cosa stava andando e quali problemi avrebbe avuto durante quel suo viaggio.

    [- Il Viaggio -]



    La strada da Oto a Taki non era particolarmente breve e anche a causa delle particolarità geopolitiche delle zone in questione... non era mica semplice. Soprattutto, non era sicuro. Per la prima di quella strada avrei cercato di parlare al mio compagno di viaggio per capire un po' come andava la sua vita. - Non hai ancora cambiato idea sul mestiere? - Gli avrei chiesto al confine del Paese delle Risaie. - Sei sempre volenteroso di aiutare gli altri? -

    Purtroppo, come sarebbe stato prevedibile, quel nostro dialogo venne ben presto interrotto e, indipendentemente da ciò che il piccoletto avrebbe risposto, ben 5 persone ci avrebbero sbarrato la strada.

    - Hey! Voi! - Avrebbero urlato loro. - Questo è territorio nostro! Pagateci la tariffa oppure crepate! -

    Per qualche attimo il mio sguardo si sarebbe poggiato sul mio compagno di viaggio. A quanto sembrava, i tizi che ci trovavamo di fronte non erano forti. Avevano catene, bastoni... Sembravano aggressivi, ma non pericolosi. E la vera domanda era una sola: come egli avrebbe risposto a quella specie di sfida?

     
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