[Accesso] L'entrata di Suna

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  1. Neji Hyuga
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    Non fece in tempo a parlare, anzi a rispondere, a quel ninja il cui nome rispondeva ad Hayate che la giovane Kadiri arrivò a fare le sue veci, agitata come poche persone, neanche avesse dovuto sposarsi tra poco.

    Poi senti quelle parole rivolte alla guardia del crepaccio.
    Matrimonio? Aoshi non gli aveva detto nulla e forse aveva capito anche il perché. Conosceva il forte senso di Neji di conservazione del clan e sapeva che, farglielo sapere anzitempo, sarebbe stato protagonista di mille lamentele da parte sua.

    Ma oramai era fatta. Aveva accettato questo favore/missione da parte di suoi cugino e ora si ritrova con questa ragazza di Suna, abbastanza chiaccherona, da accompagnare a Konoha.

    Alzò leggermente la mano e, senza dire una parola, salutò Hayate Ganzo e poi, fissando Kadiri, aspetto che lo avesse raggiunto per poi parlare con lei:


    Kadiri, se non erro. Da ora, fino all'arrivo a Konoha, sarò la tua guardia del corpo per ordine di Aoshi Hyuga.
    Devo semplicemente accompagnarti all'interno di Konoha impedendo che ti succeda qualunque cosa.

    Il tempo di viaggio normalmente si aggira intorno ai tre giorni, ma la prenderemo con calma e gestiremo il percorso in 4 giorni.
    Spero tu sia pronta per partire.

    Ricevuto l'assenso dalla sua protetta si sarebbe diretto, a passo medio, verso Konoha, immettendo i suoi passi tra le desertiche dune del paese del vento.

     
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  2. Kadiri Ukita
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    [Solo 4 giorni...]



    Kadiri si incammino a passo veloce attraverso la porta che era stata aperta sotto ordine di Hayate

    CITAZIONE
    -Aoshi...conosco questo ninja, ci siamo fatti compagnia in un viaggio di pochi giorni da Konoha ad Oto, bè se devi andare a sposarti con lui che aspetti? -
    Ti faccio i Miei più sinceri auguri Kadiri, e fai gli Auguri anche ad Aoshi da parte mia, sempre se si ricorda di me...digli solo che Hayate, il ninja di Suna gli fa i suoi auguri. –

    Kadiri fece un grandissimo sorrido al ninja di Suna, era stato decisamente carino con lei, così la ragazza con voce più tranquilla rispetto a quella di prima disse

    “te lo saluterò sicuramente e sono certa che lui si ricorderà di te!”

    Poi si voltò verso Neji che le disse

    CITAZIONE
    Kadiri, se non erro. Da ora, fino all'arrivo a Konoha, sarò la tua guardia del corpo per ordine di Aoshi Hyuga.
    Devo semplicemente accompagnarti all'interno di Konoha impedendo che ti succeda qualunque cosa.
    Il tempo di viaggio normalmente si aggira intorno ai tre giorni, ma la prenderemo con calma e gestiremo il percorso in 4 giorni.
    Spero tu sia pronta per partire.


    Kadiri guardò lo Hyuga senza nemmeno fiatare, gli si leggeva negli occhi che non era l’uomo più felice della terra nel fare questo percorso con la ninja di Suna, così Kadiri tacque,ma fece capire chiaramente a Neji di aver inteso il discorso facendo un cenno con il capo, dopo di che si mise al suo seguito, ma solo dopo aver voltato il suo sguardo per l’ultima volta verso Suna, verso quelle porte che chiudevano la sua precedente esistenza dietro di se, per abbracciare una nuova vita… accanto ad Aoshi!

     
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  3. Neji Hyuga
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    Il viaggio cominciò con quella femminile compagnia. Era ben conscio che il viaggio sarebbe durato molto, ma molto, meno se si fosse diretto in direzione di Castelvania ma egli non gradiva la presenza di quel territorio e quindi non gradiva neanche il passaggio, se non obbligato.
    In quella leggera marcia Neji procedeva leggermente più avanti della giovane ragazza che, nonostante il fatto che andasse a sposarsi, quindi la sua immensa felicità, sembrava messa in profondo disagio dalla presenza di quel ragazzo degli Hyuga, profondamente diverso da quell'uomo che lei stava per sposare, in certi versi, più puro.
    Quell'imbarazzo della ragazzo stava quasi per mettere a disagio anche lui e quindi, indietreggiato un attimo, passò il dorso del dito indice sulla rosea guancia della ragazza, per tranquillizzarla.


    In fondo stai per sposare mio cugino... Penso che dovrò trattarti coi guanti di velluto.

    Non sorrise, non ne era capace probabilmente, ma se fosse stato abituato a farlo sarebbe stato sicuramente un sorriso dolcissimo. Il viaggio proseguì tranquillamente, tra una parola e l'altra, maggiormente di Kadiri che di Neji che però, sinceramente, era divertito nell'ascoltare quanto quella ragazza fosse emozionata in quel momento.
    E passò il primo giorno di viaggio.

     
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  4. Eigi Eisuke Akino
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    Bye Suna...


    Come sempre era una magnifica giornata: il sole era alto nel cielo e lasciava cadere i suoi raggi perpendicolari sul suolo arido, il vento, che mai mancava, e che eterno batteva la steppa sabbiosa, spostava di qua e di la i granelli. Eigi percorreva per la prima volta in modo ufficiale il gate, quel tratto di sabbia racchiusa tra due mura di pietra, che facevan ombra sul percorso, nelle prima ore del mattino e le ultime della sera. Era vestito con panni chiari per riflettere almeno in parte il calore che quei raggi infondevano nelle vesti, una maglietta bianca a maniche lunghe, un pantalone anch'esso di colore bianco e un paio di scarpe nere. Il sole a quell'ora batteva anche lungo il sentiero e illuminava pienamente il volto del ragazzo, i suoi occhi brillavano e gli indumenti candidi spiccavano sulla distesa di sabbia che gli faceva da sfondo guardando dal villaggio.

    §A rivederci Suna... Sarò via per un mese, fai attenzione e bada a non crollare... Ho ancora da fare qui...§

    Si soffermò un attimo alla fine del gate e si guardò attorno, poi mise una mano alla sua sacca e al suo coprifronte assicurato su di essa, la tastò in modo da vedere se vi fosse tutto quel di cui aveva bisogno, e tirando un sospiro per il lungo viaggio che l'aspettava, si rimise in marcia.

    §Forse dimentico qualcosa...§

     
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  5. Hayate Ganzo
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    Hayate vide il ragazzo arrivare al Gate; aveva con se un regolare permesso Firmato da Shaina Otori, così senza porre domanda alcuna Il Genin di Suna con un cenno del braccio fece aprire l'enorme Gate. Eigi poteva recarsi dove gli era consentito dal Permesso, evitando però di superare la scadenza impostagli dal Pass....
     
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  6. Kadiri Ukita
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    [Secondo Giorno...]



    Kadiri si allontanò da Suna seguendo le orme dello Hyuga, per un lungo pezzo camminò dietro al ninja senza proferire parola, finché quel fiero shinobi non decise di rallentare il passo per affiancarsi a lei e le passò il dorso del dito indice sulla guancia; Kadiri arrossì mostrando un sguardo di stupore e subito dopo ascoltò le parole dello Hyuga, che la fecero sorridere facendole abbassare lo sguardo timidamente;
    per il resto del viaggio la ninja chiacchierò al lungo assillando forse anche troppo il povero ragazzo che la stette ad ascoltare fino a sera: le sue domande erano le più disparate, da i modi di vivere la vita a Konoha,alle usanze che avrebbe dovuto sapere sugli Hyuga, non riusciva ad arrestare la sua curiosità!
    Si stanziarono in un posto dove potettero riposare,mancavano ancora 3 giorni all’ingresso per Konoha!
    Il giorno successivo Kadiri si svegliò che il sole non era ancora sorto,ma attese che lo Hyuga desse il via nuovamente al cammino! Appena ricominciarono a camminare Kadiri chiese a Neji

    “Neji,potresti raccontarmi qualche cosa su di Aoshi,vedi, io sto per sposarlo,ma so davvero poco sulla sua vita…”

    Kadiri attese una risposta e subito dopo avrebbe continuata a camminare con quel passo abbastanza sostenuto, quel giorno avrebbero varcato il confine tra Konoha e Suna!
    I sentimenti della ninja erano sempre più accesi ed entusiastici,nulla le avrebbe fatto cambiare idea sul suo matrimonio,niente e nessuno avrebbe potuto cambiare le cose, menche mai i sentimenti…
    Avrebbero continuato a parlare, fino al calare della sera, fino ad arrivare al nuovo punto dove si sarebbero riposati per la notte.
     
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  7. Hayate Ganzo
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    Sulle Mura Di Suna Gakure Hayate, Sand Scorpion e Genin, è posto alla guardia del Gate. Boy Boy, il suo Famiglio, lo aiuta nella sorveglianza. Chiunque voglia entrare nella Città della Sabbia deve passare per l'Enorme Gate, e proferir parola con il Guardiano.
     
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  8. Crixen
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    Un'ombra si avvicinava all'entrata di Suna.

    Quest'ombra era di un essere umano con i capelli biondi a "cresta", gli occhi azzurri e un tatuaggio sulla parte sinistra del volto che si avvicinava, camminando, senza timore, quasi come se non avesse niente da perdere, proprio come se lui stesso si considerasse un'ombra.

    Era vestito di nero, il che lo faceva sudare tantissimo, ma lui non ci faceva caso, era convinto di essere diventato un'ombra ormai e che il caldo che sentiva fosse solo frutto della sua immaginazione, provocato dalla sua immaginazione alla vista di quel sole cocente che si ergeva in cielo.

    Quando arrivò all'ingresso si fermò e disse :"Salve, sono Crixen Dincht, posso entrare?" e mentre diceva questo guardava per terra, osservando la sua ombra, l'ombra dell'ombra.
     
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  9. Hayate Ganzo
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    "Una nuova figura si stagliava all'orizzonte. Un ragazzo, probabilmente un coetaneo di Hayate, biondo, dalla capigliatura insolita, vestito con abiti neri come la pece, fece la sua apparizione davanti al Gate di Suna, dove Hayate dall'alto delle mura tutto osservava."

    CITAZIONE
    - Salve, sono Crixen Dincht, posso entrare? -

    -...Presumo tu sia un aspirante ninja, sono contento tu abbia scelto questo villaggio per apprendere tutto sulle arti degli Shinobi..Bene Crixen Dincht, puoi entrare nel Villaggio della Sabbia...

    Il Gate di Pietra si aprì, accompagnato dal cigolio dei cardini che avevano bisogno di un pò d'olio.

    - Crixen Dincht Benvenuto...A Suna Gakure... -
     
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  10. Crixen
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    "Grazie." disse Crixen e così dicendo si addentrò nel villaggio con un'andatura normale e tranquilla, pensando a come fosse duro esistere senza sapere chi sei veramente, senza ricordi, credendo che la propia esistenza fosse cone quella di un granello di sabbia del deserto che viene spostato dal vento e sommerso da tanti altri granelli di sabbia, senza poter reagire e aspettare che il vento, dopo che lo ha ricoperto, gli faccia rivedere la luce del sole, un giorno.
     
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  11. Hayate Ganzo
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    Hayate era sulle mura, e dall'alto osservava lo stretto corridoio di roccia che chiunque doveva attraversare per entrare a SunaGakure. Il Genin non trapelava emozione alcuna dal suo sguardo che, vigile come non mai, scrutava l'orizzonte.


     
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  12. « Ukyo Nagori »
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    A Sad Song
    That I sing.



    * Note di felice intonazione, emisi dalle labbra, eccitato per quanto stavo per fare.
    Dal canto mio, non fui l'unico nella zona a solfeggiare note di una canzone di tale intensità.
    Fido, il mio pupazzo, mi seguiva camminando a breve distanza, rispondendo alle mie giulive strofe con battute di consistenza tale da elevare il sonetto ad un livello maggiore.
    Il volto del piccolo pupazzo si piegava sul lato, mente ritmicamente seguiva il ritmo della canzone.
    Parallelamente anche il mio intero corpo danzava.
    Una musica di gaia e affabile coincidenza motoria, tale da rendere l'intera sinfonia una gioia per gli occhi e per le orecchie.
    Appagante per vista e udito. *



    ° Una figura strana muoveva i suoi passi strenui nel deserto.
    Una fossetta scavata sul suo volto, ne indicava forse uno stato d'animo controrto.
    Intanto, mentre i suoi passi si susseguivano con ritmo sempre più lento, la sua voce si acutizzava in un dannato canto.
    Maledetta cantilena di solitudine.
    Ogni tanto, con richieste spinte dalla sola follia del giovane, un certo Gensatsu riceveva misteriosi incitamenti.
    Talvolta voce roca, talvolta troppo profonda.
    Infine si lamentò del fatto che gli avesse asportato fin troppi organi.
    Quando, stanco del lungo viaggio, si sedette abbracciando l'animale di peluche, la fossetta scomparve, lasciando spazio ad un lungo e vero sorriso.
    Suna Gakure non doveva essere troppo lontana dalla zona della pausa, era già in parte visibile da laggiù..
    Forse ... °


    [ ... ]



    ° Raggiunse il varco che permetteva l'ingresso al villaggio stringendo il pupazzo tra le braccia.
    Le gambe correvano velocemente, solcando a grandi falcate, terreni di modeste dimensioni, indice dell'immatura forza del giovane. °

    * Quando vidi quel varco, da vicino, m'accorsi della mia ineccepibile inutilità.
    In quel grande spazio, io non significavo nulla e nulla avrei potuto significare.
    Nemmeno... No, nemmeno lui, in questo caso, avrebbe potuto significare qualcosa.
    Desideroso di un'entrata, mi misi ad attendere. tamburellando giocosamente i miei polpastrelli sulla testa giocosa del piccolo animaletto...
    Che ognuno dovesse attemdere così a lungo? *





    SPOILER (click to view)
    La descrizione in prima persona ( tra **) Indica ciò che il PG vede, secondo la sua visuale soggettiva;
    Al contrario la descrizione in terza persona ( tra °°) indica ciò che un estraneo vedrebbe, secondo una visuale oggettiva;
     
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  13. Hayate Ganzo
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    Agisco Come una Comune Sentinella

    Una nuova figura si era presentata davanti alla porta Principale di Suna. Uno dei Tanti Aspiranti Ninja, Ottimo.

    - Bene Ragazzo, a quanto pare vuoi entrare...Ebbene Prima di Tutto mi piacerebbe sapere il Tuo nome, inoltre una volta Dentro il Villaggio vai a comunicare i tuoi Dati all'amministrazione, e cosa ancor più importante... -

    Lanciai al ragazzo che avevo di Fronte un foglietto.

    CITAZIONE
    “Sei convocato con urgenza al palazzo dell’amministrazione. Non sono ammessi ritardi.

    Firmato: Il consiglio di amministrazione.”

    - Tutti i ninja di Suna sono attesi a questa Riunione e Tu come Tale sei Invitato... -

    Detto ciò attesi le eventuali risposte del Ninja, per poi lasciargli varcare il portone Granitico che sotto il cenno della mia mano si era lentamente aperto...
     
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  14. Kojitsu
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    The New Beginner

    Camminai. Non ricordo per quante ore camminai in quell'arida e bollente sabbia. Sotto i miei piedi assumeva vesti di ardenti carboni, mentre il fiato, affannato, cercava sostegno. Erano già passata una settimana dall'allenamento psicofisico con l'Uchiha, un giorno dal tradimento di Oto... Oto, quel villaggio che era stato la mia casa per tredici lunghi anni, il mio inferno d'isolamento. Nè un amico, nè un conoscente. L'unico che in quella terra mi amasse era mio padre, o meglio.. questo era ciò che credevo, il suo ordinarmi di allenarmi non poteva essere certo una forma di affetto, e chissà forse non è nemmeno il mio vero padre. Coincidenza volle, che al rientro dall'accademia, scoprii una foto in cui era ritratta mia madre e mio padre, una foto che spero sia il mio passaporto per Suna. Una ragazza bionda dai lineamenti sottili e dalle forme sensuali con una veste bianca e il coprifronte di Suna usato come cintura, e un ragazzo scuro di viso, recante la stessa ciccatrice sull'occhio sinistro di mio padre, col coprifronte di Oto sulla fronte. E un sorriso. E le mani di entrambi sul grembo femminile. Quello dovevo essere io probabilmente..
    Arrivai dunque all'unica entrata per il villaggio della Sabbia, deserto a priva vista. Ai lati scorpioni affamati, innanzi a me un grande portone in legno. Mi avvicinai, attendendo che qualcuno rilevasse la mia presenza..

    Non appena ciò accadde, lasciai cadere il bianco mantello per terra, mostrando nella sua interessa il nero kimono e la bianca cintura.

    "Mi chiamo Kojitsu, ex genin di Oto. Chiedo gentile ospizio a Suna, che mi consentano di scoprire il mio passato"

    <i>Deto questo mostrai la foto al guardiano.


    "Presumo che questa sia mia madre, mio padre mi ha detto che è morta quando ero in fasce, non so se questo è vero.. ho fatto un lungo viaggio per accertarmene e per comprendere le mie origini.. vi prego di non mandarmi indietro, perchè ormai non ho più una casa.."

    Uno strano gioco di luci mostrò il coprifronte rigato di Oto al guardiano.

    "Spero che qui troverò le risposte che cerco.. offrendo la mia vita per la prosperità del villaggio intero."

    E così tacqui
     
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  15. Hayate Ganzo
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    Agisco Come una Comune Sentinella


    IN questi ultimi tempi Nuove Leve si Dirigevano a Suna; adesso era toccato ad un Ex Ninja di Oto. La sentinella dall'alto delle mura osservava il nuovo arrivato. Il Guardian Gate era una persona adulta, sulla quarantina, e dalla divisa doveva essere un Jonin.

    CITAZIONE
    - Mi chiamo Kojitsu, ex genin di Oto. Chiedo gentile ospizio a Suna, che mi consentano di scoprire il mio passato -

    "Presumo che questa sia mia madre, mio padre mi ha detto che è morta quando ero in fasce, non so se questo è vero.. ho fatto un lungo viaggio per accertarmene e per comprendere le mie origini.. vi prego di non mandarmi indietro, perchè ormai non ho più una casa.."

    "Spero che qui troverò le risposte che cerco.. offrendo la mia vita per la prosperità del villaggio intero."

    La sentinella Guardò Kojitsu con perplessità; di Oto e dei suoi cittadini si dicevano tante cose, e non erano certo degne di merito, tuttavia le parole dello Shinobi sembravano Sincere. Alla vista della Foto la Sentinella inarcò un sopracciglio.

    - Bene Ragazzo, sei il Benvenuto nel Villaggio di Suna...Recati in Amministrazione a registrare i tuoi dati..Il Volto della Foto mi è familiare, ma a dir la verità non ho la certezza di quello che dico, sono una persona un pò smemorata... forse in amministrazione potrai trovare qualcosa riguardante tua madre, ah un altra cosa... -

    La Sentinella lanciò al ragazzo che aveva di fronte un foglietto.

    CITAZIONE
    “Sei convocato con urgenza al palazzo dell’amministrazione. Non sono ammessi ritardi.

    Firmato: Il consiglio di amministrazione.”



    - L'Assemblea è già cominciata, affrettati... -

    Detto ciò il Guardian Gate Fece un Cenno con la mano ed il Portone di Legno si aprì, lasciando Kojitsu libero di entrare.

     
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674 replies since 9/5/2006, 20:29   18801 views
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