[Accesso] L'entrata di Suna[Free GdR] [Macro GdR]

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    ~ The Red Capes are coming!

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    Verso il D.E.S.E.R.T.


    Capitolo Unico


    Atto I
    Routine †



    Non era il caso di scatenare una questione burocratica per niente: avrei potuto sorvolare tutta Suna su Kyofu e dirigermi direttamente al luogo che mi ero preposto di raggiungere creando più di qualche bega per Kiri oppure avrei potuto, come un qualsiasi ninja diligente, fermarmi alle mura per i soliti controlli di routine. Ebbene, scelsi questa seconda via, essendo pieno giorno e non avendo, di fatto, alcun tipo di necessità. Sapevo che questi controlli erano importanti e ne conoscevo le necessità, essendo membro delle squadre speciali, ma ammetto di averli sempre ritenuti noiosi sia da effettuare che da subire - nel primo caso perché schiacciati dalla burocrazia si è costretti ad effettuare e dire le medesime frasi fino alla nausea, nel secondo perché ci si vede togliere tutto il proprio equipaggiamento. Bhè, nel mio caso non proprio tutto.
    Quando ero ancora lontano dalle mura ed in alto sopra Kyofu, staccai la Yakusoku dal passante che avevo alla mia destra e la infilai nello scompartimento del mio braccio sinistro. Per il resto, Unagi rimase in vista, così come la maggior parte del mio equipaggiamento.
    Arrivati vicino alle mura feci perdere quota al Messaggero della Grotta del Silenzio fino a farlo atterrare: non avrei eseguito la mia solita entrata di scena teatrale - l'avrei riservata per l'arrivo al D.E.S.E.R.T. Non appena arrivato davanti alle mura sarei, sceso da Kyofu, avrei camminato al suo fianco fino a trovarmi a poco più di 3 metri dall'ingresso principale. Avrei estratto Unagi dal suo fodero e, componendo un rapido sigillo, l'avrei richiusa nel suo rotolo da richiamo. Dopodiché avrei pronunciato a gran voce: Sono Kensei Hito, Chunin di Kiri. Desidererei entrare nel Villaggio per incontrare Hoshikuzu Chikuma al D.E.S.E.R.T. Vi pongo anche il mio equipaggiamento, come suole la prassi. A quel punto avrei estratto la mia coppia di spiedi, il filo di nylon e, se proprio richiestimi, avrei ceduto anche i tonici. Qualora mi avessero chiesto di cedere i miei antidolorifici-placebo sarei stato piuttosto netto: Sono medicinali, antidolorifici. Ne ho bisogno. Chiunque poi avesse preso il rotolo di Unagi avrebbe sentito parole di estrema apprensione: Fate attenzione a quel rotolo! È prezioso. Lo voglio riavere indietro senza neanche un graffio! Avrei fatto qualche sparata a zero sul fatto che se mi fosse reso con una singola ammaccatura avrei potuto ammaccare il corpo del malcapitato che osava pormi tale affronto, ma essendo la mia prima visita, ed anche in veste di investitore e quindi diplomatico, non mi pareva il caso.

    Ma lo avrei fatto se fosse successo. Oh se lo avrei fatto!

    Chakra:
    Vitalità:
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 750
    Velocità: 600
    Resistenza: 600
    Riflessi: 600
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 600
    Agilità: 600
    Intuito: 600
    Precisione: 600
    Slot Difesa
    1:
    2:
    3:
    Slot Azione
    1:
    2:
    3:
    3:
    Slot Tecnica
    1:
    2:
    Equipaggiamento
    • Tonico Coagulante Medio × 3
    • Sistema di Ancoraggio dell'Arto Artificiale × 3
    • Elmo integrale dell'Inquisitore × 1
    • Cotta di Maglia Completa × 1
    • Arto Artificiale Kiriano Base × 2
    • Filo di Nylon [10m] × 1
    • Spiedi Potenziati × 2
    • Tonico di Recupero Medio × 1
    • Braccio Sinistro dell'Inquisitore × 1
    • Unagi × 1
    • Yakusoku Kenkichi × 1

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    Un potenziale cliente


    I



    Che quello che avesse davanti fosse un ninja esperto era piuttosto chiaro. Era arrivato a bordo di un pipistrello volante, ed aveva porto senza troppi problemi il suo equipaggiamento, così come farebbe una persona abituato a quella routine. Anche il suo piglio deciso ed il suo tono un po' stronzo facevano parte del ritratto di quel personaggio, e la cosa non infastidì Shunsui, il quale era più interessato alla fattura della sua armatura che al suo modo di porsi. In verità, era anche interessato al contenuto di quel rotolo che ora aveva tra le mani. Il non sapere cosa ci fosse lo rendeva ancora più appetibile. Peccato che il nuovo arrivato non fosse un ronin od un nukenin, al quale avrebbe potuto strappare tutto con la forza pur rimanendo nei limiti della legalità imposti dall'Accademia. Invece il nuovo venuto era di Kiri, un villaggio che, tra l'altro, vedeva il sunese sotto una buona luce. Fece sparire tutto la serie di rotoli tra le sue vesti mentre diceva: ...è sempre un piacere ricevere alleati interessati a quello che Hoshi ed altri di noi stanno realizzando al DESERT. Anche io mi appoggio alle strutture costruite dal Rosso per i test necessari agli articoli del mio negozio. Nella sinistrorsa avrebbe fatto comparire un bigliettino sul quale era appuntato in bella calligrafia stampata il nome di un negozio ed il suo indirizzo, chiaramente lì a Suna. Se dovessi essere interessato anche ad ordigni esplosivi e veleni puoi passare al Taipan...siamo il punto di riferimento del settore qui a Suna. Dopo aver un po' pubblicizzato il suo negozio, Shunsui avrebbe lasciato passare il ninja kiriano senza ulteriori indugi. Le porte di Suna si sarebbero spalancate al suo passaggio, lasciando Kensei libero di raggiungere il DESERT ed Hoshi che, quasi sicuramente, sarebbe stato intento a fare tutt'altro che non aspettare il suo ospite.
     
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    Visita a Sunagakure


    - I -




    Da quando Asami aveva fatto rapporto riconsegnandoli uno dei rotoli più importanti che il villaggio possedeva era passato qualche tempo, ma l’emergenza canthiana e tutto ciò che ne era conseguito avevano il villaggio e lui in un buco nero da cui era impossibile fuggire.
    Ma con l’allentarsi della tensione, e annullato il problema più impellente, Sho, era giunta l’ora di portare i nodi al pettine ed occuparsi anche dei doveri minori.

    Io odio il deserto, non so se ve l’ho mai detto.
    L’ambiente più inospitale del pianeta, caldo, secco e basicamente vuoto.
    E questi straccioni ci fanno la casa.


    Sbuffò rumorosamente mentre la fitta macchia konohaniana iniziava a sparire lasciando spazio a rocce via via sempre più spoglie di arbusti mentre in lontananza già iniziavano a vedersi le prime dune grazie alla bassa vegetazione.

    Taiga.

    Il nome generico di Sho, datogli in base alla sua maschera, l’oggetto di occultamento di identità più inutile che avesse mai ceduto a qualcuno visto come Sho si comportava di recente.

    In questi giorni ti ho lasciato delle informazioni a riguardo di questa scampagnata, se hai fatto a tempo a leggerle bene, altrimenti Asami ti farà un riassuntino di ciò che è successo e del motivo di questa visita.

    La traversata del deserto, per quanto monotona, fu veloce, e malgrado Raizen faticasse ad ammetterlo le dune dorate in contrasto col cielo sapevano stupire.
    Quella volta, quantomeno avrebbe potuto dimenticare la sensazione delle scarpe piene di sabbia, era infatti Hibachi a trasportarli a gran velocità verso la destinazione, cosa che avrebbe anche evitato ad Asami di doversi affaticare troppo per stare al passo di Raizen e Sho.
    Non si poteva certo dire che l’entrata in scena di Konoha in quel caso passasse inosservata, la lucentezza delle grosse squame di Hibachi lo rendevano infatti simile ad una lingua di fuoco e prima di comprendere se il gigantesco essere fosse una minaccia o un alleato in visita sarebbe trascorso qualche secondo di estenuante tensione.
    Giunti ai piedi delle mura, più simili ad una gigantesca formazione rocciosa che ad un qualcosa di artificiale, Raizen avrebbe congedato Hibachi con una pacca gentile poco dietro la testa.

    Cerchiamo il Chunin Shunsui.
    Jiro Abara, se servissero altre specifiche.


    Le presentazioni sperava non fossero necessarie, ed a dirla tutta gli piaceva dare quell’impressione leggermente ostile al primo acchito.


     
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  4. l'Horla
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    Alle mura di Suna


    E dunque, dopo tanto peregrinare lungo il continente, mi trovavo effettivamente sulla strada verso Suna.
    Se inizialmente avevo scartato l'idea di visitare un paese tanto inospitale come quello, posto in pieno deserto, la notizia che vi fosse un grande e prolifico mercato ninja al suo interno mi fece cambiare idea. La notizia mi pervenne a Nakani, un villaggio del paese del fuoco in cui avevo soggiornato qualche giorno, anch'esso economicamente proficuo le cui persone, in strada, si dividevano sommariamente tra "venditori" e "compratori", scambiandosi di ruolo con un'incredibile facilità e rapidità. Il mercante, a cui mi ero avvicinato mostrandomi interessato ad alcune sue armi, alla mia richiesta di armi da lancio particolari, mi indicò, come unico luogo dove potessi acquistarli il D.E.S.E.R.T. a Suna. Luogo, mi spiegò più tardi quando si offrì di accompagnarmi sulla sua carovana proprio a Suna in cambio di protezione e compagnia, gestito da un Jonin del paese del vento.
    Il viaggio fu piuttosto lungo ma, grazie alla riservatezza che aveva dimostrato sia il mercante che la sua famiglia, non fu particolarmente tedioso. Anzi, seduto sul carro della carovana con i piedi a penzoloni, guardavo mutare il paesaggio che lentamente superavamo. Era una prospettiva particolare, così scoprivo i luoghi in cui stavamo passando solo quando li avevamo già superati, non guardavo di fronte a noi, ciò che ci aspettava ma solo quello che era già stato. Per questo motivo feci un balzo quando il mercante mi avvisò gracchiando del nostro arrivo, mi girai verso di lui e lo ringraziai ancora per poi dirigermi verso il gate vero e proprio.
    Il cappuccio era tenuto alto sulla testa per proteggermi da quei potenti raggi del sole, la calura mi risultava insopportabile e la luce, riflessa da tutto ciò che mi circondava, mi costringeva a tenere gli occhi socchiusi. Giunto alle mura però avrei detto a chiara voce in direzione di un qualsiasi funzionario che si fosse presentato a me come tale Sono Youshi Tokugawa, ninja della nebbia, chiedo il permesso di entrare nel villaggio per una visita di piacere
     
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    Visite alle mura


    I



    Il ragazzo incappucciato, che si era presentato alle mura di Suna, aveva decisamente l'aria di un pesce four d'acqua. Non abituato alla calura ed alla luminosità dei raggi solari che si irradiavano per chilometri una volta riflessi dalla moltitudine dei granelli di Sabbia, era portava un cappuccio che gli copriva il viso, proteggendone gli occhi sensibili. Shunsui era di guardia, come sempre, e ricevette il nuovo arrivato dall'alto dei nove metri della cinta muraria. Mostra il tuo volto ed il tuo copri-fronte, Youshi Tokugawa! Una volta che il ragazzo avesse obbedito, il chunin della Sabbia sarebbe sceso con un singolo salto, fino a portarsi di fronte a lui. Io sono Shunsui Abara. Dimmi, quali affari di piacere ti portano a Suna? Ultimamente avevano ricevuto parecchie visite, in particolar modo shinobi interessanti a visitare il DESERT. Che fosse anche lui uno di quelli? Forse addirittura un potenziale cliente per il Taipan?
     
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  6. l'Horla
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    Alle mura di Suna


    II

    Oh sì, certo. Come no? Dissi togliendo il cappuccio mostrando la mia chioma chiara mossa dal vento, da sotto il mantello estrassi il coprifronte che tenevo in una delle numerose tasche e lo tesi verso il guardino, aggiungendo Beh forse ho esagerato parlando di piacere, con questa calura sarebbe difficile usare un'espressione simile in qualsiasi contesto. Si tratta piuttosto di affari Sorrisi leggermente verso il ninja non abbassando lo sguardo orgoglioso e deciso, il guardiano aveva una carnagione chiara che spiccava con quella capigliatura scura.
    Quindi ripresi a parlare muovendo i primi passi verso le mura e aprendo il mantello da cui si mostrò un kimono chiaro da viaggio E' la prima volta che ho la possibilità di venire qua nel continente da solo, ne sto approfittando per vedere le grandi città ninja. E mi mancava solo Suna, mi sembrava brutto tornare a Kiri senza averla vista. Dissi, iniziando a sfilare le armi in mio possesso per poi fermarmi e dire in direzione del guardiano Immagino che anche qui valga la regola che non si possa entrare armati, guardiano. Quindi rimasi fermo in silenzio a guardarlo, nuovamente negli occhi con un'espressione tranquilla ma decisa. Era un'affermazione la mia ma con valore di domanda, non avrei ripreso, infatti, a disarmarmi fino a suo segnale; avevo capito ormai che fosse consuetudine in tutti i villaggi ma non l'apprezzavo di certo, malgrado le mie buone intenzioni. Al suo consenso, avrei continuato rispondendo finalmente al guardiano E niente, ero a Nakani. Ho bisogno di un'arma un po' particolare che meglio si appresta al mio stile e mi hanno detto che sicuramente l'avrei trovata al D.E.S.E.R.T.! Quindi ho pensato di cogliere l'occasione e venire a vedere la vostra città, signore Conclusi alzando le braccia


    Edited by l'Horla - 8/4/2018, 12:03
     
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    Cliente


    II



    Il deserto non è per tutti, ma ha un suo fascino una volta che ci si è abituati. Disse in tono asciutto il chiunin della Sabbia. Il ragazzo sembrava risoluto e fiero, ma alquanto inesperto. Tuttavia, conosceva le rigole base dell'ingresso in un villaggio ed iniziò a disarmarsi.Esatto. Puoi dare tutte le tue armi a me. Le armi verranno confinate in un rotolo che ti verrà restituito alla tua uscita. Disse il marionettista, il quale avrebbe preso in consegna tutte l'equipaggiamento del genin kiriano. ...un'arma particolare dici..? Sicuramente troverai quello che cerchi. Al DESERT possiamo realizzare praticamente di tutto. Solo nella realizzazione di spade penso siamo secondi a Kiri. Visto che tu vieni da quel villaggio, penso che non necessiti di una lama....sbaglio? Era piuttosto curioso di sapere che tipologia di arma servisse al ragazzo. In quanto a veleni e bombe lui era l'esperto di Suna. Se quindi avesse necessitato di qualcosa in quel settore, gli avrebbe potuto far risparmiare un po' di tempo.Se ti servono bombe e veleni, in realtà puoi chiedere direttamente a me, oppure andare al mio negozio, il Taipan, che è affiliato al DESERT.
     
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  8. l'Horla
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    Alle mura di Suna


    III

    Non potei che fare un sorriso di cortesia, pensando che sarebbe stato difficile per gente come me abituarsi ad un posto del genere, per quanto, nel viaggio, avessi effettivamente trovato affascinante l'immensità del deserto. Alla domanda del guardiano risposi allungandogli il mio equipaggiamento che era così composto: due lancia spiedi, un fumogeno, cinque dosi di veleno di tipo C1, sette spiedi, una bomba dalla forma sferica, un coltello da lancio e un tonico. Come vede non necessito di nessuna lama, signore dissi in modo ironico con un sorriso leggero, mostrandogli che non ne necessitavo poiché non ne avevo bisogno, non perché ne fossi già munito. Il mantello e il parabraccia, invece, li avrei tenuti se al guardiano non avesse dato fastidio; quindi avrei proseguito a parlarePerò sì, non faccia fatica a credere che le vostre forge siano seconde a quelle di kiri, la nostra è un'arte antica non mera fabbricazione senza arte ne parte. Conclusi abbassando lo sguardo e porgendolo verso il gate aperto, stavo per salutare e ringraziare il guardiano quando le sue parole catturarono la mia attenzione. Mi rivoltai verso di lui con lo sguardo assetato di curiosità e, cercando di dissimulare l'interesse per non sembrare estremamente incuriosito da risultare inopportuno, mi sciolsi in un sorriso socchiudendo gli occhi e dissi Dopo aver visitato il DESERT, passerò sicuramente dal suo negozio signore, spero di trovarla lì. Verrò a chiederle della sua arte... Conclusi facendo un piccolo inchino in sua direzione e lanciandogli un'ultima occhiata, prima di rialzarmi e dirigermi verso il cuore della città. Suna si stava mostrando una fonte di conoscenze e progresso, le mie aspirazioni sarebbero state disattese? Avrebbe realmente giocato un ruolo fondamentale nella mia carriera ninja? Queste sono domande a cui ancora non sapevo dare una risposta, ma tutto si sarebbe mostrato poco alla volta. In quel momento serviva tutto tranne che la fretta, troppo delicato da gettare alle ortiche, prima sarei andato al desert, poi al Taipan.
    Una mossa alla volta.
     
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    Impertinente


    III



    Raccolse gli oggetti che gli vennero porti, constatando che si trattava di comuni armi da genin. ...mantieni il mantello ed i parabraccia... ma avrebbe controllato che sotto di essi il ragazzo non nascondesse altre lame, e che non ci fossero sigilli di evocazione. Nel caso in cui ne avesse trovati, li avrebbe immediatamente cancellati Fuuinjutsu Alterabili [2]
    Speciale: L'utilizzatore può sciogliere qualsiasi tipo di fuuinjutsu tramite il chakra, cancellandolo senza attivare effetti. Richiede uno slot tecnica. (Consumo: pari al costo d'attivazione)
    [Da chunin in su]
    . Il ragazzo era libero di andare, entrare nel villaggio e godere dei suoi servizi. Tuttavia, al chunin non piacque affatto il suo modo di porsi. Il riconoscere l'abilità kiriana nella fabbricazione di spade era un gesto di pura onestà intellettuale. Definire invece quella sunese una fabbricazione senza arte nè parte era invece la stupidità di chi non sapeva di cosa stesse parlando. ...senza arte nè parte dici...eppure sei venuto fin qui per avere i servigi che solo noi possiamo offrire...la prossima volta ci penserei due volte prima di offendere coloro che sono disposti a mettere al servizio degli altri le loro conoscenze, non pensi? Lasciò andare quel marmocchio. Forse sarebbe davvero passato per il suo negozio, forse no. C'era da dire, tuttavia, che considerando quel suo atteggiamento, forse non gli sarebbe dispiaciuto perdere un tale cliente.
     
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    I segreti della foglia


    Post Primo




    Strano, decisamente. Come poteva un ninja del villaggio della sabbia essere entrato in possesso di un rotolo contenete una tecnica segreta di Konoha? Non sembrava di certo essere un ladro, altrimenti non avrebbe avuto motivo restituire il rotolo ad Asami, la questione andava approfondita, inoltre mi dava anche la possibilità di visitare Suna per la prima volta. Per questi motivi avevo accettato la proposta di Raizen di andare con lui; certo, magari portare i più forti shinobi di Konoha su un fiammeggiante drago rosse poteva sembrare un tantinello eccessivo, ma era il modo di fare di Raizen, mi sarei stupito se la questione si fosse svolta in un qualsiasi altro modo. Sì, Raizen, ho avuto modo di leggerlo e la cosa non quadra molto nemmeno a me, ma preferirei se anche Asami mi dicesse la sua versione dei fatti di persona, le cose faccia a faccia hanno un'accezione diversa che su carta. Risposi così al decimo, rivolgendomi quindi alla kunoichi. Certo che devono trovare un appellativo unico, chi mi chiama Taiga, chi Tora, poi uno alla fine si confonde. Pensai, in attesa di una risposta da parte della mia compagna di viaggio.
    Solcare il cielo sovrastante le dune a bordo di un drago fu un'esperienza piacevole, devo ammetterlo, certo non che mi aspettassi di meno, alla fine parliamo comunque di un drago voltante. Fui quasi dispiaciuto quando il viaggio si concluse alle porte del villaggio della sabbia. Direi che bussare è d'obbligo. Dissi scendendo dal dragone ed attendendo il guardiano delle mura.
    Siamo qui in rappresentanza dell'amministrazione del villaggio della foglia, cerchiamo il Chunin conosciuto con il nome di Shunsui. Gli avrei detto, una volta che questo si fosse palesato.
     
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    Narrato
    Parlato Asami
    Pensato Asami


    Asami ricevette quella comunicazione come un fulmine a ciel sereno. Ma in realtà aspettava da tempo di essere convocata dall’Hokage in persona per una faccenda in sospeso. Una faccenda che riguardava non solo la sicurezza del villaggio ma coinvolgeva una persona che più volte aveva avuto modo d’incontrare: Shunsui Jiro Abara. Lo stesso che faceva parte del Team 1.
    Preparava minuziosamente il suo marsupio, inserendo principalmente l’equipaggiamento che solitamente portava con se, mentre la sua mente ricordava l’animato colloquio avuto con il capo-villaggio. Un discorso per tutelare e garantire la sicurezza del villaggio della foglia. Il rotolo rappresentava uno dei documenti più importanti di Konoha e per qualche motivo, quel giorno, si trovava al di fuori delle mura del villaggio. Il rotolo era stata aperto e consultato. Lui stesso aveva dichiarato di non ricordare nulla quel giorno. La sua mente era stata alterata dal medaglione che indossava e che solo a fine missione, la donna dai capelli rossi, aveva potuto distruggere. Una frase che aveva convinto Asami ma allarmato il Kage del villaggio, per i segreti che la città più importante del Paese del Fuoco custodiva. Un ipotesi che la Hoshiyama aveva completamente ignorato, pensando invece di aver risolto la questione riportando il rotolo. Gli stessi dubbi dell’Hokage su Shunsui s’insinuarono in lei, data la fiducia che aveva riposto in lui in quanto esponente del team.
    Mise l’ultimo oggetto all’interno del marsupio per poi lasciarlo sulla scrivania in legno scuro in compagnia dei vari libri aperti sparsi su di esso. Si avvicinò lentamente alla finestra e spostò leggermente la tenda. I suoi occhi puntarono sul cielo stellato. Non c’era nemmeno una nuvola e la luce generata dalla luna illuminava parzialmente gli edifici stanziati nella zona sud-est del villaggio. Il quieto e affascinante panorama emanava positività, con il potere di tranquillizzare ogni animo irruento di Konoha o per fino dell’intero continente. Ma il volto della genin, teso come una corda di violino, era tutt’altro che tranquillo. Era arrabbiata, soprattutto come se stessa, per l’imprudenza riguardo a quella faccenda. Delusa per l’eventuale risposta dell’altro componente del Team 1. Terrorizzata dalla verità.
    Non vedeva l’ora di partire e togliersi questo peso.
    Il suo corpo veniva avvolto dalle soffici coperte bianche mentre il suo sguardo era proiettato verso la finestra, aspettando il sorgere dell’alba.

    [...]

    Le parole dell’Hokage attirarono l’attenzione della genin. Non lo conosceva per niente, se non come il capo-villaggio di Konoha. Oltre a quello di utilizzare un tono più o meno informale con i suoi sottoposti e il suo carattere autoritario, ovviamente. La sua affermazione rappresentava un inizio per scoprire ciò che amava e non.
    Per i suoi occhi color smeraldo era la prima volta che ammiravano le maestose dune di sabbia in lontananza.
    Con loro c’era anche una terza persona. Indossava una maschera, coprendo quindi il suo vero volto e restando, quindi agli occhi della giovane apprendista medico, del tutto irriconoscibile. Un uomo che era stato anch’egli incaricato capo-villaggio per partecipare a quello che sembrava un vero e proprio incontro diplomatico. Forse era un semplice assistente o semplicemente un ninja di alto rango che, venendo a conoscenza della vicenda, era interessato al caso.
    Spostò il suo sguardo verso la ventenne. Anch’ella aveva dovuto fare altrettanto, rinunciando, con rammarico, al panorama dorato che gli si presentava davanti.

    -E' vero. Durante una missione Shunsui Jiro Abara aveva con se il rotolo proibito del villaggio della foglia. Ma la sua mente era stata alterata da un medaglione che indossava. Infatti non ricordò nulla di ciò che successe quella volta... o almeno così disse...-

    Il suo tono era calmo e il suo sguardo serio. Quella volta aveva creduto alle parole del ninja di Suna. Ma come l’Hokage gli aveva fatto notare quella volta, le sue parole potevano solo essere una scusa per mascherare la verità.
    Man mano il gruppo si avvicinava sempre più alle dune sabbiose che caratterizzavano il Paese del Vento e la città di Suna. Non aveva mai avuto l’occasione di vedere il deserto, nè tanto meno un’altra città al di fuori di Konoha. L’unico che poteva ammirare altri paesaggi all'interno della sua famiglia era il padre grazie agli affari commerciali. Ma ciò non lo costrinse a raccontargli delle tradizioni degli altri paesi, lasciando la figlia all'oscuro di tutto.
    Un ambiente vuoto, riempito solo dalla sabbia mentre il vento caldo sfiorava la sua candida pelle.

    §Wow!§

    Ma quella stessa sabbia, capace di ospitare la città nonostante l’essenza di vegetazione, aveva avuto il potere di affascinare e rendendolo così particolare dal normale paesaggio del Paese del Fuoco. Si avvicinavano sempre più alle mura del villaggio, in groppa ad un drago, dalle squame rosse e dorate, che li aveva trasportati per tutto il viaggio. Ancor più immense e quasi spaventose si mostravano le alti parete rocciose della città sconosciuta. Quando scese dal dorso dell’animale squamato non riuscì a togliere lo sguardo dalle immense mura. Una folata di vento colpiva le sue braccia e gambe scoperte, ricoperte per lo più da lentiggini. Quel posto ardeva sotto la luce solare, rendendo ogni cosa incandescente ai suoi occhi. Fortunatamente, venendo a conoscenza delle temperature estreme del posto, aveva optato per un abbigliamento piuttosto leggero composto da pantaloncini color blu e una magliatta a giro maniche che lasciava scoperto il suo addome. I suoi lunghi capelli rossi quella volta erano raccolti in un chignon morbido, ma non del tutto ordinato per le diverse ciocche troppo corte per essere riunite alle altre. Nonostante le parole dell’Hokage, continuò a guardarsi intorno, prima di posare il suo sguardo sull'entrata delle mura, aspettando l‘arrivo di qualcuno.
     
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    Una vecchia questione


    I



    Nel punto più alto delle possenti mura Sunesi, il chunin si era ritagliato uno spazio appartato e leggermente riparato dal vento che proveniva da nord-est, trasportando con sè la finissima sabbia dell'Anauroch. Carta e matita alla mano, Shunsui era impegnato nel disegno di una parte meccanica piuttosto complessa, che doveva essere montata sulla sua ultima creazione. Tutto diveniva più chiaro e definito una volta messo su carta le proprie idee, e quel lavoro certosino, a metà tra l'arte e l'ingegneria, lo rilassava, ed occupava i lunghi periodi morti della sua ronda. Non per questo il marionettista stava eseguendo il suo compito con meno zelo del dovuto. Occhi meccanici erano opportunamente posizionati verso l'entrata del Villaggio, così che nessun ospite, gradito o sgradito, arrivasse non osservato.

    Identificare il terzetto di Konoha non richiese comunque particolari attenzioni. Prima ancora di sollevare lo sguardo dal foglio, il fine olfatto dello shinobi aveva captato un'odore nuovo nella brezza che veniva dalla direzione dei tre pellegrini. ...un drago e tre shinobi...però! Pensò stupito il giovane sunese osservando la peculiare scena. Dalla distanza tuttavia, aveva scambiato la delegazione della Foglia con una della Nebbia! Infatti non era la prima volta che una persona si presentava a cavallo di drago da quelle parti, bensì la seconda: il Mizukage aveva già strappato quel primato al suo collega del Paese del Fuoco. Mentre i tre scendevano dalla possente creatura, Shunsui posò il suo quaderno nella guardiola, e si portò al suo esterno, rivelando la sua presenza ed accogliendo i tre visitatori.

    Ora che poteva meglio osservarli, il chunin si rese conto di non essere di fronte ad un'ambasciata di basso livello. L'Hokage in persona capeggiava il gruppo, con la sua solita possanza che poteva essere ben percepita anche da quella distanza. ...mmm Normalmente Daishin avrebbe mandato un avviso per avvertire che una visita tanto importante stava arrivando. Evidentemente il vertice della Foglia non era atteso, il che voleva dire che la questione che lo aveva spinto fino a Suna era urgente. Anche la presenza di una scorta di due persone poteva rinforzare quella tesi. Uno di questi aveva il volto coperto da una maschera, al pari di Shunsui, ma l'altra il marionettista la riconobbe rapidamente come Asami, una sua vecchia compagna di corso, nonchè una delle poche persone con cui era in debito. In una missione passata, infatti, la ragazza gli aveva salvato la vita.

    I tre andarono diritti al punto, impedendo al chunin di dare loro il saluto formale da parte del villaggio. In realtà, la loro richiesta non poteva essere più curiosa: domandavano proprio di lui!...! Il chunin rimase per un attimo interdetto al sentire quella richiesta, ed al contempo un brutto presentimento si fece largo nella sua mente. Lo accantonò e rimosse la sua maschera. Benvenuti shinobi di Konoha...io sono Shunsui Jiro Abara...come posso esservi utile? Il suo sguardo, sebbene difficile da notare da lontano, si spostò rapidamente da Asami alla figura di Raizen. In altre circostanze sarebbe stato più cordiale, in particolar modo con Asami, ma la situazione sembrava essere estremante ufficiale e seria. Che diavolo volevano?
     
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    Ruoli e Doveri


    - II -




    Sorrise alla rigida professionalità di Sho, forse dando il Là per scaricare un minimo di tensione, ma non commento la debolezza della presentazione del neo Consigliere, ritrovatosi a ripetere le parole di Raizen e affermando di rappresentare, di fatto, se stesso.

    Eccellente, risparmieremo del tempo.

    Disse sciogliendo la sua rigida posizione, che lo vedeva a braccia conserte e puntellato su un unica gamba.

    Saprai quindi chi è questa ragazza, mentre puoi rivolgerti al mio consigliere col nome di Taiga.
    Io, sono Raizen Ikigami.


    Tese la mano in un gesto composto in cui si poteva intravedere la volontà di intraprendere un confronto pacifico.

    Non è nostro interesse entrare nel villaggio, ma gradirei un luogo meno afoso e più riservato in cui parlare.
    In considerazione di ciò ti sarei grato se ci evitassi la perquisizione, giusto per evitare di dilungarci.
    Vorrei sperare che sia una visita breve.


    In caso il guardiano non si fosse piegato con un sospiro Raizen avrebbe rinunciato alle sue armi, spendendo qualche minuto per estrarle tutte.
    Una volta che il trio ebbe terminato e fosse stato accompagnato nella saletta Raizen si sarebbe accomodato nella sedia centrale, ed adagiatosi sullo schienale della sedia si sarebbe messo braccia conserte.

    Sarò onesto, Shunsui, la nostra non è una visita di piacere, nutriamo più di un sospetto verso di te, e siamo qui ad esigere risposte.
    Se gradisci la presenza di un tuo superiore o alleato che garantisca la tua sicurezza, qualsiasi significato questa parola possa comprendere, convocalo pure.
    Non è nostra intenzione nascondere nulla, ne farti del male, ovviamente.
    Altresì, vista l’alleanza che ci lega non abbiamo alcun motivo di nutrire particolare astio verso di te, ma comprenderai che il nostro ruolo ci obbliga ad agire in una certa maniera.


    Attese risposte, od azioni, proseguendo solo quando ne avesse avuto possibilità, rispettando eventuali precauzioni che Shunsui avesse desiderato attuare.

    Bene, prima di qualsiasi domanda iniziamo con la tua versione, raccontaci cosa è successo il trentuno aprile dell’anno scorso.
    Non è trascorso poco, ma nemmeno gli impegni lo sono stati, confidiamo nella tua buona memoria.


    Terminato di parlare avrebbe atteso il rapporto verbale di Shunsui, in silenzio e senza interromperlo durante l’esposizione.
     
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    I


    Lontano dalle mura, al centro del villaggio, al sicuro dentro l'amministrazione di Suna, la barriera perpetua d'individuazioneBarriera Perpetua d'Individuazione
    Villaggio: Specializzazione
    Posizioni Magiche: Rituale (0)
    L'utilizzatore, imponendo un sigillo sul terreno, puo` innalzare una barriera invisibile in grado di coprire una citta`. Il sigillo sara` localizzato al centro della barriera. Chiunque si trovi entro 12 metri dal sigillo puo` usare "Percezione del Chakra" per Percepire qualsiasi manifestazone di chakra all'interno della barriera e qualsiasi ingresso di oggetti all'interno della stessa. È possibile percepire i ninja occultati tramite "Chakra Nullo" o conoscenze analoghe solo quando oltrepassano la barriera. Percepire richiede la totale attenzione: non sara` possibile fare altre azioni. Richiede un giorno di preparativi. La barriera e` permanente: e` necessario cancellare il sigillo per eliminarla.Tipo: Fuuinjutsu - Ninpou
    (Consumo: Abissale)
    [Da jonin in su]
    brilla della presenza di tutti gli abitanti del villaggio. Uso Percezione del Chakra [0]
    Speciale: L'utilizzatore può vedere il colore del chakra di una persona osservata. L'utilizzatore può scoprire alcuni aspetti del chakra: impronte possedute; alterazioni da tonici, droghe, tecniche speciali, possessioni e simili; quantità approssimata della riserva. [Da chunin in su]
    quel prezioso strumento per perlustrare i confini della città, assicurandomi che non ci siano ingressi non autorizzati. Mentre la mia mente si spinge verso l'entrata principale, noto immediatamente tre presenze di dimensioni molto più notevoli rispetto a quelle di un civile. Sono sicuramente ninja. Anzi, almeno due dei tre sono sicuramente ninja molto pericolosi. Del trio, soltanto uno trova una corrispondenza nella memoria: Asami, di Konoha. Ho conosciuto quella donna al palazzo del Re dell'inverno. È stato Shunsui a presentarmela. Se non ricordo male, sono amici. La presenza della kunoichi mi porta a sospettare che anche gli altri due siano di quel villaggio. Indipendentemente dal fatto che sia vero o no, incido nella mia memoria le caratteristiche della loro energia, cosicché in futuro mi sarebbe stato facile riconoscerli.

    Non ho motivi per sospettare che siano ostili, ma la domanda sorge spontanea: perché tre stranieri di quel calibro vogliono entrare a Suna? Sicuramente avrei fatto bene a tenerli d'occhio. Dopo aver scoperto delle macchinazioni di Diogenes, sono convinto che sia necessario non fidarsi ciecamente nemmeno dei nostri alleati più antichi.


    Non vengo a disturbarvi. Voglio solo provare la barriera, visto check è costata un bel gruzzolo. :ghu:
     
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    I tre shinobi della foglia, appena atterrati dinnanzi alle mura di Suna, aspettavano di essere accolti da uno dei guardiani incaricati a proteggere il villaggio. La ragazza continuava a guardarsi intorno, soffermandosi sulle possenti mura quando fece la sua comparsa una shinobi. L’Hokage, come successivamente fece l’uomo mascherato, non diede nemmeno il tempo di ricevere il benvenuto chiedendo la presenza di Shunsui. Asami rimase in silenzio, limitandosi a guardare l’Hokage per poi spostare la sua attenzione sul guardiano di Suna. Indossava anch’egli una maschera, celando quindi la sua vera identità. O almeno solo per qualche secondo poichè, con un singolo movimento se ne liberò. Gli occhi della ragazza rimasero fissi sulla figura non più sconosciuta alla sua memoria, contenendo lo stupore che in realtà provò una volta scoperta la sua identità. Il sunese, componente del team che ne faceva parte, in realtà era anche guardiano del suo villaggio. Pensava, forse come l’Hokage aveva già pianificato, di dover aspettare un bel pò di minuti prima di fare la conoscenza con l’interessato della questione. Invece inaspettata fu la sua comparsa. Anch’egli indossava una maschera, liberandosene subito dopo. Non sapeva del suo lavoro da guardiano all’interno del villaggio di Suna. Come non sapeva molte cose di lui, forse per quel motivo l’Hokage aveva cercato di aprirgli gli occhi quella volta. E solo in quel preciso istante capì il perchè della sua premura, forse non solo verso il villaggio ma anche verso la ragazza. La sua ingenuità l’aveva portata a fidarsi ciecamente di Shunsui. Voleva il bene per il suo villaggio, soprattutto in quei tempi bui. Il rotolo segreto aveva fatto ritorno a Konoha, ma era lo stesso per i segreti contenuti in esso?
    Il suo sguardo si spostò verso l’uomo mascherato che accompagnò l’Hokage in quell'incontro diplomatico. Dopo le parole dell’Hokage riuscì a comprendere anche il perchè della sua presenza. Oltre il capo-villaggio, Shunsui aveva a che fare con il suo consigliere. Una figura che nemmeno Asami aveva avuto l’occasione d’incontrare, fino a quel giorno. Sapeva, in cuor suo, di aver commesso un errore fidandosi del suo compagno di squadra. E la presenza di non uno ma, bensì, di due cariche importanti che in quel momento rappresentavano una delle città più importanti del Paese del Fuoco ne era la prova.
    La fretta dell’Hokage nel chiarire la situazione era forse dovuta alla volontà di sapere presto la verità, non solo per la sicurezza del villaggio ma anche per l’alleanza, in quel preciso momento, in bilico tra i due paesi. Una volontà condivisa anche dalla Hoshiyama che non vedeva l’ora di sapere l’esito di quella faccenda. Desiderava tanto in un esito positivo ma anche la verità. Chi era, in realtà, Shunsui? La persona che aveva conosciuto alla formazione del Team 1? Uno shinobi carismatico, all'apparenza amichevole e amante delle sfide? Oppure un manipolatore?
    Se gli fosse stato ordinato, avrebbe consegnato il suo marsupio per poi seguirli. All’interno della sala sarebbe stata in piedi, osservandola. Avrebbe lanciato uno sguardo al consigliere, mentre avrebbe evitato quello del capo-villaggio intento a conversare con Shunsui, ormai sotto inchiesta. Si sarebbe posizionata alla destra dell’Hokage, restando qualche passo indietro a braccia conserte. Avrebbe guardato per un attimo l’Hokage per poi puntare i suoi occhi verso il sunese nell'attesa di sentire la sua risposta.
     
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