Ufficio Amministrativo

[Amministrativo]

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  1. Roronoa™
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    Ufficio Amministrativo

    Villaggio del Suono pt.II




    Le reazioni di Febh e della lucertola non lo sorpresero.

    Strappare quel ruolo non sarebbe stato facile. Il neo Chunin aveva tutte le carte in regola per diventare guardiano, ma Febh sembrava dubbioso, quasi propenso a respingere la proposta.
    Con il cuore in gola, si limitò ad ascoltare in silenzio le perplessità dell'amministratore.
    Tra tutti i dettagli che il Jonin e il rettile elencarono solo la vicinanza con Kumo poteva essere un problema.

    Si trovò ben presto in una situazione di stallo. Doveva convincerlo a tutti i costi, ma prima che potesse prendere parola, la lucertola spinse l'ago della bilancia a suo favore.

    CITAZIONE
    Non è che puoi andare troppo per il sSSsottile...al momento hai mesSSSso Keima a quel portone...l'altro giorno è corsSSso per il villaggio dicendo che una pietra aliena vivente voleva entrare...ed era un sSSsemplice ciottolo.

    L'attuale guardiano dell'East Gate si era precipitato in amministrazione per..... un ciottolo scambiato per un qualcosa di extraterrestre?
    Riuscì a trattenere a stento una risata.

    CITAZIONE
    Non hai tutti i torti...

    Ringraziò quel Keima, con il suo fottuto gesto stava di fatto - forse - concedendo il Gate allo Yotsuki.
    L' espressione dello Yakushi divenne serissima, quasi minacciosa.

    CITAZIONE
    Al momento non siamo in guerra con Kiri nè vogliamo esserlo. Non voglio che capitino discriminazione se apparisse un ninja della Nebbia in visita. Noi non siamo gentaglia come loro, che fanno entrare le persone per poi arrestarle, sono stato chiaro?

    Kiri?
    Cosa c'entrava Kiri?
    Si lasciò sfuggire un espressione sorpresa. Di cosa stava parlando l'amministratore?
    Perchè Deveraux doveva discriminare un ninja della Nebbia?

    CITAZIONE
    Se pensi di poter abbandonare il desiderio di vendetta allora il Gate può essere tuo. Ma se sei ancora legato dalle catene del ricordo di tuo padre puoi pure sognartelo.

    Pensaci bene.

    L'uomo che aveva ucciso suo padre era di Kiri?
    Colui che aveva attaccato l'East Gate era un kiriano?

    Distolse lo sguardo da Febh.
    Aveva ricevuto l'informazione che da bambino aveva cercato ossessivamente, ma stranamente non era così felice come lo sarebbe stato qualche anno prima.
    Era cresciuto il piccolo principe del clan Yotsuki, la sua rabbia, la sua sete di vendetta si era trasformata nel semplice desiderio di ottenere giustizia.
    Non era più accecato dall'ira.

    Se un giorno avesse incontrato l'uomo che aveva ucciso suo padre, la tentazione di staccargli la testa sarebbe stata forte, non lo metteva in dubbio, ma ora che era diventato Chunin e aveva legami con gente autorevole del villaggio, Diogene ad esempio, si sarebbe limitato a consegnarlo all'amministratore seduto in quel momento davanti a lui.

    Alzò lo sguardo.

    Non sò il motivo per cui dovrei discriminare un ninja di Kiri Fece una pausa.
    Dovrei presumere che chi ha attaccato l'East Gate di Oto fosse di Kiri... bhè Guardò per un attimo anche la lucertola, sicuramente in ascolto.

    Io voglio solo giustizia sia per mio padre sia per Oto, sempre che ciò non sia stata fatta, e anche se lei mi confermerà che il colpevole è ancora in vita ed è un ninja di Kiri, non avrò nessun pregiudizio su di loro. La sua espressione divenne serissima.
    Sono un ninja di Oto, al servizio del villaggio.
    Non farò mai nulla che possa danneggiarla direttamente o indirettamente.
    Concluse.

    Era sincero ed era pronto a dimostrare con i fatti la sua lealtà al villaggio.









     
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    [Amministratori al lavoro III]

    L'aria seria venne spazzata via in un soffio dalle parole dello Yotsuki, tanto che Febh sgranò gli occhi. "Dovrei presumere..?" Anche la lucertola sembrava perplessa. Tuo padre muore al Gate e tu non ti informi per sapere cosa è accaduto? L'amministratore allargò le braccia, per lui le parole di Deveraux non stavano nè in cielo nè in terra. Giustizia? Ad Oto? Confermare...tu davvero non sai niente di quello che è successo? E dire che che dai racconti di SSSalshape quella volta sSSsi è risSSschiato grosSSSso! A parte quelle asSSSsurdità sSSsul duello di poesSSia! La lucertola zampettò sulla scrivania per avvicinarsi a Deveraux, fissandolo attentamente. Mi sSSsa che quesSSsto fa sSSsul sSSserio quando dice di voler sSSservire i villaggio, comunque. Aggiunse dopo qualche minuto, voltandosi verso lo Yakushi che si era adagiato sulla sedia, appoggiando un gomito sul bracciolo e reggendosi la testa all'altezza della tempia sinistra.

    Gli ultimi idealisti che ho visto hanno fatto una brutta fine...ma anche gli ultimi Guardiani, se devo essere del tutto onesto. Si corresse a metà frase, scuotendo la testa. Beh, se sei integerrimo come dici penso non ci siano problemi, basta che non sollevi troppi guai e non cerchi di fare tutto da solo Avrai degli uomini sotto il tuo comando. Stava conferendo l'incarico al giovane Yotsuki, allora? Però...penso sia giusto che tu sappia cosa è successo. L'uomo che ha attaccato il Gate era un Kiriano di nome Godsan...uno spregevole piccolo verme, peraltro incredibilmente geloso di me, del mio talento e della mia amicizia con Shinodari Jaku. Forse stava imbellettando un pò la questione...o per meglio dire stava completamente travisando, come suo solito, le motivazioni dietro le azioni altrui, soprattutto nel caso di Godsan con cui semplicemente aveva litigato una volta per futili motivi. Non ci aspettavamo che avesse abbastanza potenza da abbattere il guardiano ed i suoi uomini, ma è stato poco cauto e lo hanno ripreso le telecamere di sicurezza.

    Si sporse in avanti, appoggiando i gomiti sul pianale della scrivania, mentre la lucertola si toglieva di mezzo. Siamo andati a cercarlo in cerca di un'adeguata..."giustizia", diciamo così. E Kiri ci ha messo i bastoni tra le ruote in più occasioni. Poi, quando Kiri è stata bombardata, hanno accusato noi, cosa assurda, solo perchè un nostro ninja era nel loro villaggio in quel momento ed aveva dato un nome falso per atteggiarsi a losco figuro. A quel punto hanno messo un embargo che vieta agli Otesi di andare alla Nebbia...embargo che ho fatto abilmente cancellare per via diplomatica. Mi risSSsulta che tu sSSsia andato a Kiri minacciando di raderla al sSSsuolo, no? Eri andato con quel gigante di...



    La lucertola venne rapidamente messa a tacere con un agile movimento del braccio, quindi, facendo finta di niente, l'amministratore tornò a sedere e riprese a parlare come se nulla fosse. Questa è la faccenda in soldoni, ed ecco il problema con Kiri...che in effetti ti riguarda. Godsan è morto, o almeno così ci hanno detto. Giustiziato a Konoha, anche se non c'era nemmeno un ninja di Oto presente. E qui purtroppo la mia fine diplomazia non è stata sufficiente. Quindi puntò un dito verso lo Yotsuki. Però tu potresti fare qualcosa al riguardo. Il Gate è tuo. Comincia a gestirlo, ma in questo momento ti viene affidata una missione segreta per conto del villaggio. Solo io e gli altri Guardiani dobbiamo esserne a conoscenza. Non aveva citato il Kage. Oltre al tuo ruolo di Guardiano, dovrai recarti a Konoha e cercare informazioni su come e dove sia avvenuta l'esecuzione di Godsan. Soprattutto scopri se è realmente avvenuta. Col recente attentato so che molta roba è andata distrutta, ma magari qualcosa di è salvato. Cerca di ottenere più che puoi, Guardiano dell'East Gate, Deveraux Yotsuki.

    Tese quindi la mano, aspettando che l'altro la stringesse.

    Edited by Febh - 2/7/2015, 20:54
     
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    Ufficio Amministrativo

    Villaggio del Suono pt.III




    Ero un semplice Genin, non avevo i contatti giusti e nessuno mi prendeva sul serio Disse tristemente.
    Dalle domande che aveva rivolto qua e là, anni indietro, nei peggiori luoghi di Oto, Kiri e Konoha, aveva appreso solo fantasie partorite da menti annebbiate.

    La lucertola si avvicinò con piccoli saltelli verso il Chunin, scrutandolo dal basso verso l'alto con i suoi minuscoli occhi da rettile.
    La sentiva parlare, rimarcando ogni s pronunciata, ma l' attenzione di Deveraux era rivolta verso Febh, in riflessione.

    Quando egli riprese parola, informando lo Yotsuki di avere alcune guardie sotto il suo comando, il ragazzo dai capelli bianchi non riuscì a trattenere un sorriso quasi commosso.
    Era fatta!
    Se non fosse stato shinobi, sicuramente sarebbe esploso in un pianto di felicità, ma per quanto avesse cercato di rimanere ...umano... l'essere un ninja gli aveva indurito il cuore.

    CITAZIONE
    Però...penso sia giusto che tu sappia cosa è successo.

    Il sorriso scomparì dal suo volto, ma non la felicità che trapelava dai suoi occhi.
    In quei pochi istanti di silenzio che precedettero il racconto, Deveraux si mise comodo, con le mani sopra le gambe, pronto ad assimilare ogni nome, luogo, parola pronunciata dal Jonin.

    In ascolto, il ragazzo si limitò ad annuire a ogni pausa dello Yakushi, senza mai interromperlo, se non quando, dopo aver lanciato la lucertola fuori dalla stanza ( era già la seconda volta che lo vedeva lanciare in aria i suoi rettili ), egli si riaccomodò sulla sedia in pelle.

    Ero a Kiri il giorno dell'attentato. Confessò.

    I ricordi ritornarono a galla.
    Quel giorno era nel villaggio della nebbia, precisamente in periferia, a scontrarsi con un bimbo muto di circa otto anni.
    Il boato dell'esplosione si era udito fin lì.
    Senza nessuno sforzo, il sangue e i morti stritolati dalle macerie comparirono davanti ai suoi occhi e con essi anche il Jonin fuori dalle mura, con la sua enorme lucertola.
    Rise.

    Ahahah ricordo lei e il suo camaleonte-lucertola.

    In quella risata spontanea si nascondevano delle perplessità, che avrebbe tenuto per sé.
    La gelosia e l'invidia potevano spingere un uomo ad attaccare un villaggio accademico?

    Ascoltò la fine della storia e con ancora maggior interesse la proposta di Febh.
    Furbo... Pensò.
    Quale sarebbe stata la prima cosa che un ninja come Deveraux avrebbe fatto una volta dall'edificio, oltre a presentarsi ai suoi nuovi sottoposti?
    Mettersi in viaggio verso Konoha.
    Secondo il ragazzo dai capelli bianchi, il Jonin aveva intuito le sue future mosse e proponendogli la missione segreta, egli lo autorizzava a indagare.

    Quando vide l'amministratore porgergli la mano, chiamandolo con l'appellativo di "Guardiano dell'East Gate", lo Yotsuki la strinse con determinazione, felice come mai prima di quel giorno.
    Il sorriso a trentadue denti ricomparve sul suo volto.

    Grazie per la fiducia, non la deluderò! Raggiungerò Konoha appena potrò e non si preoccupi, manterrò un basso profilo.

    Se Febh non avesse avuto nient'altro da dire, Deveraux avrebbe lasciato l'ufficio, con il cuore in procinto di esplodergli per la felicità.






     
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    [Amministratori al lavoro (Conclusione)]

    Oh, si...una soluzione diplomatica, appunto. Tagliò corto lo Yakushi, arrossendo appena ma senza approfondire. Anche se...la tua presenza all'attentato potrebbe essere importante...come mai non hai presentato rapporto? Era probabile che lo avesse presentato ma l'amministratore fannullone lo avesse ignorato, a voler essere onesti. Bah...ad ogni modo puoi sempre presentarlo nei prossimi giorni. Aggiunse realizzando la possibilità di averlo cestinato senza nemmeno aprirlo.

    Quindi fu la volta della stretta di mano e della missione. Mi aspetto che tu viva un pò più a lungo dei Guardiani precedenti, Devecoso. Vedi di non deludermi o ti resuscito e riammazzo personalmente. E con quell'augurio un pò poco convenzionale, quell'incontro poteva avere termine.
     
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    ::: Ritorno da Kumo :::

    Era la decisione migliore, me ne convinsi strada facendo. Ancora di ritorno, richiamai a me uno dei fidati corvi...c'era una missiva da recapitare e non avevo un minuto da perdere. Su quel fronte non dovevo far altro che aspettare tuttavia c'era un'altra situazione di pari importanza da sistemare e vestiva i panni di un minuto ragazzo con gli occhiali.

    Passai prima alla villa e aspettai una notte, utile per raccogliere le forze e avvertire i miei due più fidati compagni sul da farsi. Anche loro convennero che la soluzione migliore sarebbe stata "giocarsi" quella carta: dopotutto la missione era in cantiere da tempo e quella poteva essere l'occasione giusta per prendere due piccioni con una sola fava. Ovviamente ci eravamo accertati della validità della soffiata: Hisagi ed Etsuko avevano partecipato alla missione nell'Aunaorch e confermato la notizia. Eiatsu si mostrò estremamente interessato alla cosa; e come biasimarlo: avremmo potuto testare il frutto di giorni di lavoro in laboratorio. Anche Omoi aveva le sue buone ragioni per seguirmi in un'impresa del genere: per anni si era occupato della protezione e gestione dei beni più preziosi che Oto custodiva e ritornare a fare ciò per cui era stato addestrato lo rendeva più vivo che mai! Si, sarebbe stato come con il Nibi!
    Con il sunese che avremmo recuperato strada facendo, se tutto fosse andato secondo i piano, al team mancava solo un elemento e io avevo già scelto l'uomo adatto ad occupare quel posto.

    Febh era già all'oscuro di molti movimenti ad Oto ma non avvertirlo della situazione con Kumo poteva essere un grande errore. Mi serviva il suo aiuto per sistemare le cose e, con un po' di fortuna, sarei riuscito a sfruttare il suo potere per i miei scopi senza fargli capire poi molto. Non che fosse stupido ma quel ragazzo viveva in un mondo tutto suo...basti pensare che ogni notte dormiva in uno sgabuzzino grosso quanto l'ingresso del bagno della mia camera da letto. Da folli no? Non conoscevo personalmente Ogen e la sua fama era ben nota in tutta Oto ma non era concepibile che uno dei ninja più forti del continente sottostasse a certe assurde regole Yakushi. Preparai la lettera, utilizzando la carta proveniente da Suna e rendendola credibile ad un lungo viaggio, e di buon'ora mi diressi al palazzo centrale.

    Toc Toc

    Non entravo in amministrazione da almeno un paio di anni ma non mi sarei sorpreso di trovare quel posto nello stesso identico stato, se non peggio qualora fosse umanamente possibile, dell'ultima volta. Con Febh, d'altro canto, ci eravamo salutati non molto tempo prima a seguito degli accadimenti del palazzo della Vipera...ma meglio non mettere in mezzo quella faccenda, avevamo deciso di congelare quella situazione fin quando avremmo avuto le idee chiare su cosa fare. Il villaggio aveva praticamente vissuto da dopo Kabuto senza una vera guida...attendere qualche settimana in più non sarebbe stato un problema per le sorti del Suono. Quella faccenda, invece, aveva il potenziale per farlo e proprio quell'animo sarei dovuto stare attento a non far emergere dalle mie parole; bisognava spalmare quelle informazioni a piccole dosi per contenere ogni eventuale reazione dello Yakushi:

    " Febh, una lettera da Suna. La manda il marmocchio coi capelli rossi...hanno un problema grosso e ci chiedono urgentemente aiuto per risolverlo. Il 4 code è fuori controllo e hanno il timore che possa attaccare il villaggio da un momento all'altro. Pare che non abbiamo le forze per rimetterlo in gabbia. Che facciamo, rispondiamo alla chiamata? "

     
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    [Momenti Strategici]

    Prima che il Guardiano potesse bussare, avrebbe udito delle voci oltre la porta. Almeno tre voci, intente a parlare di una qualche strategia in maniera concitata. Non ha senso schierare così le truppe, te ne renderai conto, voglio sperare! La voce di Febh, squillante e fastidiosa come sempre, era accompagnata dal suono di un pugno che batteva sul tavolo. Inutile servo, le mie armate di lucertole possono spazzare via le difese di questi ninja di Kumo come se nulla fosse. Gli rispose una voce femminile dallo strano timbro, decisamente non umana: possibile che fosse una delle evocazioni dello Yakushi? Si, ma se le disponi a quel modo finiremo per essere scoperti qui nel territorio meridionale, lo vedi? Uhmpf! Una lucertola vale dieci dei tuoi Genin! Ehm...ehm...sSSscusSSsate ma anche sSSsul lato di Taki ci sSSsono problemi, vedete là quel gruppo di sSSspadaccini? Non abbiamo ninja abbasSSstanza abili per fermarli e... Questa era sicuramente una lucertola. Bah, là ci metteremo qualcuno con jutsu elettrici: riuscirà a tenerli a bada in attesa di rinforzi, il problema è che ci attaccano su più fronti, specialmente a Kumo e... HO GIA' DETTO CHE KUMO E' AFFAR MIO, MISERABILE PLEBEO! E IO TI HO GIA' DETTO CHE UNA DIFESA COME QUESTA E'... Ma in quel momento Diogenes fece il suo ingresso, scoprendo la verità su quella discussione tanto accalorata.



    Oh... Febh aveva un bicchiere pieno di dadi in mano, una manciata di pedine a forma di ninja e carri e stava davanti a due lucertole, una blu ed una verde, sopra al tavolo su cui stava una plancia di Ninjiko! Uno dei giochi di strategia più famosi dell'intero continente. Oh...ehm, stavamo, ehm...discutendo...ehm. Guardò le lucertole in cerca di aiuto, ma quella verde sembrava intimidita dalla comparsa del Mikawa e cercò di nascondersi dietro un soprammobile (un ridicolo serpente di roccia) mentre quella blu alzò gli occhi al cielo. Persino dei villani invadenti! Ah, non parteciperò mai più a questi cosiddetti "giochi", Yakushi! Addio! Con una nuvola di fumo entrambi i rettili, così come il gioco da tavolo, sparirono nel nulla, lasciando solo un Febh Yakushi, indefesso amministratore (o perlopiù "fesso") del tutto senza argomenti. Eh...beh...uhm...preparativi. Preparativi per le battaglie a Kumo. Non stanno andando tanto bene, sai? Abbozzò un timido sorrisetto, conscio di aver appena collezionato una pessima figura.

    Poi scorse la lettera. MA evidentemente hai cose più urgenti di cui parlare! Cambiare argomento era uno dei suoi principali talenti. Saltò a sedere sulla scrivania, fingendo che non fosse successo niente. Sentiamo, di che si tratta? Ascoltò attentamente. Una lettera da Hoshikuzu? Abbiamo fatto una missione tempo addietro. Una missione che non è andata tanto bene. Mormorò, con un momentaneo velo di serietà. Serietà che andò crescendo quando il Mikawa spiegò il contenuto della lettera. Quindi abbozzò un lievissimo sorriso.

    jpg

    Mi stai chiedendo di andare a caccia di scimmie giganti?



    Non una battuta che sarebbe rimasta negli annali, ma sembrava che Febh non aspettasse che qualcuno gli permettesse di dirla, una volta nella sua vita. I suoi occhi brillavano di eccitazione all'idea di una simile avventura. Va bene amare il relax, ma una battuta di caccia grossa come quella doveva assolutamente vederla!

    Edited by Febh - 29/8/2015, 18:29
     
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    "Truppe" ? "Scoperti" ? "Rinforzi" ? "Attaccati su più fronti" ?! Poteva mai essere che Kumo avesse già iniziato l'attacco? E che ne era stata della parola data?! Un brivido di eccitazione mi percorse la schiena; per quanto stavo cercando di appianare il conflitto l'idea di viverlo in pieno mi faceva uscire fuori di testa. D sembrava uno shinobi potente e chissà il Raikage che rivale poteva essere...ma no, no! Non era il tempo di tirare fuori la bestia. Sicuramente c'era una spiegazione più che logica per quella discussione che sentiva tra Febh e le sue evocazioni...evocazioni...non sarà mica che...?

    E già, stava giocando a qualche ridicolo gioco a fare la guerra! il mio animo si riempì di un misto di delusione e rasserenamento che, alla fine, prevalse sull'altro sentimento portandomi a dire:

    png

    " Mi rincuora che l'amministratore sia preparato al peggio e si alleni sulla tattica. Magari qualche giorno facciamo una partita io contro di te...le tue lucertole non mi sembrano in grado di grandi imprese strategiche."

    Dissi ironicamente, mentre mi sedevo ad osservare quelle miniature, ma con l'intenzione di vedere il lato positivo e maturo della faccenda: dopotutto la tattica era proprio quello e, nel momento storico che stavamo vivendo, serviva più di ogni altra cosa; prepararsi al peggio non era affatto un attiva idea.
    Febh non poteva saperlo, ma passavo le ore a "giocare" con i miei modellini in legno e interrogarmi con gli altri dell'associazione su come allargare l'impero di Oto. Ora nello scenario erano entrate altre forze e vincere la partita sarebbe stato ancora più complicato.
    Per un momento mi frullò anche l'idea che Febh poteva essere pronto per sentirsi dire certe cose ma poi, ripensando al ridicolo costume con il quale si era presentato all'incontro segreto per il Kokage, decisi che sarebbe stato meglio aspettare un altro po'. Magari questa storia del 4 code avrebbe potuto aprire nuove porte.

    In ogni caso, come preventivato, lo Yakushi si dimostrò eccitato dalla missione, al ché sfruttai la palla al balzo per pigiare il piede sull'acceleratore e passare alla fase organizzativa della spedizione...avevo solo due settimane e Suna era lontana.

    " Risponderò al jonin della sabbia immediatamente. Intanto io avrei già pensato al team: Omoi è il nostro esperto di demoni al villaggio ed Eiatsu è in grado di estrarre o sigillare qualsiasi cosa che riguardi il chakra. Io e te saremo la prima linea e poi c'è Hoshi che ricordo essere un ottimo supporto a distanza...Se sei d'accordo ordino loro di prepararsi e possiamo partire anche tra un paio d'ore. Doveraux è alle mura e Goyo è con lui...a meno che il Raikage non si presenti alle porte del villaggio dovremmo poter partire sereno, no? ahahah "

    Quanta verità si celava dietro quella battuta.
    Ah, quelle bende? Mica si può pensare di uscire dal Palazzo della Vipera tutto intero...a meno che non si è uno Yakushi ovviamente.

     
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    [Preparativi per la Caccia]

    Febh glissò alla grande sui commenti relativi al gioco da tavolo, concentrandosi piuttosto sulla lettera e sulle successive preparazioni. Oh, io non ho praticamente niente da fare. Fece spallucce, candidamente evitando di guardare in direzione dell'enorme cesto in un angolo che conteneva le "pratiche urgenti". Ma dobbiamo proprio portarci dietro quel musone di Omoi? Preferisco Keima, e questo è tutto dire, se conti che quell'idiota occhialuto pensa che ogni evento avvenga per colpa degli alieni! Sbuffò. Ma come vuoi...spero solo che lui ed Eiatsu stiano ben lontani dall'azione o rischiamo di sprecare un sacco di energie per difenderli, sai quanto me che non sono all'altezza di un Bijuu. Invece un cretino che giocava con i carroarmatini lo era. Il mondo era proprio un posto strano.

    Certo, lasciare l'intera baracca sulle spalle di Devecoso non sarà proprio il massimo, ma avere Hoshi di nuovo come alleato sarà interessante. Lui usa i tornadi, e quando qualcosa ruota su sè stessa io posso fare cose che nemmeno immagini, altro che semplice supporto. Combinando le loro rispettive capacità, Febh e Hoshi potevano generare una potenza stratosferica. Piuttosto ultimamente ho qualche problemino con la tecnica del richiamo. Confessò. Diciamo che c'è stato un minuscolo ed insignificante incidente diplomatico quando un tizio che vendeva pop-corn mi ha dato il resto sbagliato ed ora i pezzi grossi sono offesi. I pezzi grossi tra le lucertole dico. Sospirò. Ma ti pare che si sono offesi perchè ho richiamato re, regina e principi per intimidire un poco quel disonesto di un venditore di pop-corn? Aggiunse, come a cercare una qualche approvazione. Va detto che il venditore di pop-corn ora era in ospedale psichiatrico dopo che tre colossali lucertole gli erano comparse davanti guidate da un venditore infuriato per un resto di due ryo che non tornava.

    Flashback



    Tu invece come sei messo? Accennò alle ferite. La spada e le donnole sono a posto? Sospetto che un Bijuu senza ospite sia abbastanza povero in termini di strategia ma possa compensare con la forza bruta...ci servirà ogni supporto possibile. Hoshi ha i suoi cani coccolosi, ma niente di gigantesco...corriamo il rischio di finire schiacciati dalla semplice differenza di stazza. Non che per lui fosse un problema. Potremmo provare a farci mangiare e farlo esplodere dall'interno! Disse quello che poteva evitare gli acidi digestivi, poi si fece pensieroso. Sennò...se avessimo un'arma di grandi dimensioni potrei trasformarla in un serpente gigante...ma il problema è dove trovarla. Grattò la testa, sollevando di nuovo lo sguardo su Diogenes. Ma poi...dove sta questo 4 code? Non dirmi che dobbiamo buttarci in mezzo al deserto, spero! Sgranò gli occhi: aveva pessimi ricordi di quel periodo, soprattutto per quanto riguarda un boschetto in cui aveva avuto un incubo abbastanza spiacevole.
     
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    " Si Omoi è un po' ostile a volte, ma che pretendi da uno cresciuto senza affetti in una scuola per ninja dotati e destinati alle squadre speciali? Già è tanto che provi qualche sentimento...e magari, ritornando a fare quello per cui è stato cresciuto, può rivelarsi un compagno meno pesante da gestire. Comunque si, da quello che ricordo contro il Nibi è stato sempre lontano dalla scena ma i suoi jutsu di protezione e confinamento saranno indispensabili...se è vera questa storia che più il numero di code aumenta più sono forti e feroci non sarà una passeggiata. "

    Dissi prendendo in mano una di quelle macchine di assedio in plastica e costatandone la mediocre fattura.
    Sapere poi dell'affinità delle tecniche del rosso con lo Yakushi non potè che strapparmi un beffardo sorriso; avevo visto Febh cosa era in grado di fare con le sue "rotazioni" e di certo combinare questo dono con la portata stratosferica dei fuuton di Hoshi ci dava quale possibilità di affrontare il demone senza un supporto di pari stazza...già, realizzare che Febh non potesse evocare i suoi lucertoloni rappresentava forse un problema per la missione. Sapevo che Hoshi non disponeva dei suoi Fennec, Eiatsu non era riuscito a recuperare anche quelli, e io e le donnole, dopo gli accadimenti di Iwa, avevamo rotto i legami definitivamente. Raijuu avrebbe mosso mari e monti pur di combattere nuovamente con un cercotero...ma ormai non si poteva tornare indietro. Inoltre non ero riuscito ancora a domare "l'altro" e quindi alla domanda di Febh non potei che dare brutte notizie:

    " Pare allora che dovremmo cavarcela con le nostre forze. Quel simpaticone di Omoi ha trafugato qualche sapere nelle terre del fuoco, le catene degli Uzumaki pare siano belle grosse. Se riusciamo a ferirlo, poi ci penserà il mio sangue a domare la bestia".

    jpg

    Parole cariche di euforia e tensione...molti non lo sapevano, ma i Mikawa non erano affatto da temere per la potenza del loro jutsu o per la loro sovraumana forza, quanto per l'innato istinto di controllare qualunque cosa avesse per loro interesse e farla diventare un loro burattino.

    " Le specifiche della missione penso c'è le darà Hoshi una volta giunti a Suna ma lì è tutto deserto Febh, non mi meraviglierei del contrario. Cosa ti aspettavi, una gita tra le montagne di King Kong?"



    CITAZIONE
    OT / Cadaveri scelti: Sayaka, Amanimaru, Akashi Mikawa / OT
     
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    [La partenza]

    Beh speravo quantomeno un pò di ombra...e magari acqua. Febh fece un lungo sospiro. Dovrò portarmi un bottiglione d'acqua, ma almeno saranno contente le lucertole dei Vulcani, quelle adorano la siccità. L'idea di partire per Suna non lo allettava per niente, visto che le ultime volte gli era sempre capitato qualcosa di brutto: una volta si era svegliato con uno squarcio in pancia mentre andava, un'altra un tizio si era fatto saltare per aria durante una riunione, l'altra ancora aveva finito per restare coinvolto con il clan delle Danzatrici. Suna mi ricorda di cose veramente spiacevoli... Era anche l'ultima missione in cui aveva accompagnato Shinodari come guardia del corpo, prima di partire assieme per l'Albero bianco, ed quel particolare pensiero lo fece accigliare un poco: non era esattamente un nostalgico ma decisamente gli mancava l'amministratrice dagli occhi viola. Principalmente perchè almeno lei sapeva fare quel mestiere, a differenza sua.

    Tornò a Diogenes, scacciando quei pensieri. Catene degli Uzumaki? Mai sentito niente del genere, ma comunque non credo che ferirlo sarà un problema. Poi piegò le labbra, dubbioso. Un attimo, ma ce l'hanno il sangue? Cioè, possono essere feriti fisicamente o sono solo puro chakra? Sai, ho sempre sfidato Jinchuuriki, mai la bestia libera. Fece spallucce. Comunque se Hoshi saprà darci qualche informazione extra non avremo problemi. Male che vada potremmo scappare sotto la sabbia, ma tra noitre credo che possiamo benissimo tenere a bada una scimmia troppo cresciuta. Già aveva qualche idea per combinare il Senpuuton con le Rotazioni, e lui e Hoshi avevano già lavorato bene di concerto alle miniere di Grimdad.

    Si alzò dal tavolo battendo una volta le mani. Bene allora! Ci vediamo al tuo Gate fra due ore, pensi ti basti per prepararti? Io devo giusto allestire il mio sostituto e raccogliere un pò di roba. Con un cenno del capo indicò una sagoma di cartone appoggiata accanto ad un mobile (difficile notarla se non la si cercava espressamente), quindi mostrò la porta a Diogenes, cominciando a fare a mente l'elenco delle cose da portare. Mi chiedo se non convenga la camicia in stile tropicale o magari gli abiti da beduino...uhmm...l'ultima missione nel deserto riguardava la roccia del Teschio, quella che sembra un papero, e c'erano quelle banditesse sciroccate vestite da marinaretta... Scosse il capo. Spero solo che stavolta sia meno surreale...davvero.

    E detto da lui voleva dire parecchio.

    PROSSIMA FERMATA: SUNA!
     
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    9hCk363
    Ormai era passato un po' di tempo dagli ultimi eventi che l'avevano coinvolta, non chissà quanto ma comunque si poteva dire tranquillamente che di certo si era presa il suo tempo per sistemare alcuni affari personali, difatti pochi giorni fa era tornata da Kiri e doveva ancora decidere cosa farci con le informazioni ottenute in quel luogo da Ankato.
    Tuttavia quel giorno era diverso, non si stava dirigendo all'Amministrazione per motivi inerenti al suo passato, bensì perchè riteneva di essere pronta per chiedere a Febh quanto le aveva promesso quella volta al Neko.
    Se la ricordava chiaramente quella nottata a dir poco infernale per tutto quello che era successo: l'esplosione, i morti, i loro pezzi sparsi in giro, il bosco, i giaguari e via discorrendo.
    Istintivamente abbassò lo sguardo sul braccio dove quel serpente l'aveva morsa in quell'occasione, massaggiandoselo con l'altra mano.
    Sorrise flebilmente, divertita.
    Erano stati tutti quanti piccoli sacrifici necessari, e se ve ne fosse stato bisogno non avrebbe esitato a ripeterli ancora e ancora, non si sarebbe fermata pur di raggiungere quello che desiderava.
    Era stato Febh stesso a dirglielo dopotutto con il discorso che le aveva fatto, e lei di certo non se l'era dimenticato.
    No anzi l'aveva tenuto ben a mente, imprimendoselo nella testa così da ricordarselo ogni volta che le fosse venuta la tentazione di scegliere la strada più facile o simili.
    Sospirò brevemente lasciando ricadere entrambe le braccia, morbide, lungo i fianchi mentre alzava lo sguardo sulla strada davanti a sè che portava fino all'Amministrazione.
    A differenza delle altre parti di Oto quella via nello specifico non era chissà quanto trafficata, dopotutto era anche comprensibile.
    In pochi andavano da Febh e se ci andavano comunque non era per questioni futili, anche perchè probabilmente se qualcuno avesse provato a scocciarlo con un qualcosa di stupido ma che non fosse soprattutto di suo interesse... Beh, non le riusciva difficile immaginare che fine avrebbe fatto il poveretto.
    Ancora se lo ricordava in camicia da notte che sparava ordini a destra e manca in mezzo alle fiamme, e per poco non le venne da ridere.
    Comunque la si volesse guardare un immagine del genere, risultava pur sempre comica ripensandoci in quel momento.
    Aumentò leggermente il passo così da fare più in fretta.
    Si era alzata di buon ora a dirla tutta, sia perchè già di suo era abituata a dormire quanto bastava e sia perchè i pensieri riguardo quella scelta l'avevano tormentata per tutta la notte, all'incirca.
    Dopotutto niente era certo, non poteva sapere cosa avrebbe detto l'Amministratore in risposta alla sua richiesta nè tanto meno come sarebbe andata a finire in generale la storia.
    Però non poteva ripensarci proprio ora, rimangiarsi le parole non era da lei e di sicuro se l'avesse fatto se ne sarebbe vergognata a vita.
    Meglio provare e fallire tentando, che non fare nulla e scappare via direttamente.
    La giornata pareva promettere bene per il momento, il cielo era azzurro limpido e senza nuvole di sorta in vista, mentre il sole picchiava su tutti i cittadini di Oto.
    Giusto una lieve brezza e il fatto che le temperature ultimamente si fossero leggermente abbassate, aiutava a far sì che il clima attuale fosse gradevole al punto giusto.
    Dopo alcuni minuti di camminata - contando che il luogo non era poi così vicino a casa sua - arrivò innanzi all'edificio.
    Alzò appena un attimo il capo verso l'alto, guardandolo con un sopracciglio inarcato prima di riabbassare lo sguardo ed entrare.
    In effetti che lei ricordasse non vi era mai stata in quel luogo, era assai più probabile che i suoi genitori avessero avuto a che farci.
    Salì fino al piano dell'ufficio di Febh, e una volta davanti senza pensarci due volte bussò con forza.
    La sua voce in contemporanea si fece ben udibile e il tono pacato.

    Sono Nakora, la ragazza di quella volta al Bosco dei Sussurri e del Neko. Devo parlarti Febh!

    Avrebbe aspettato alcuni istanti giusto per sentire un eventuale risposta, in caso contrario sarebbe comunque entrata così da vedere se era effettivamente li o meno.
    In ogni caso il dado era tratto, e ora non poteva più tirarsi indietro.
    Era nervosa? Forse.
    Lo dava a vedere? Decisamente no, all'apparenza sembrava più scazzata che altro detto sinceramente.


    Edited by Nevi - 19/9/2015, 22:13
     
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    [Aspettative e Realtà]

    Forse Nakora si aspettava un grande ninja la cui sola presenza faceva tremare le fiamme delle candele e vibrare i vetri. Forse si aspettava quel leader furioso che a fronte di un attentato aveva promesso di scatenare l'inferno. Forse si aspettava quegli occhi carichi di determinazione tanto freddi da gelare il sangue nelle vene.

    Non sapeva che Febh Yakushi era *così* solo per brevi momenti.



    A due, quasi tre settimane dall'attentato e dalla sparizione della videocassetta, dopo un periodo in cui anche solo avvicinarglisi risultava pericoloso per la salute, l'Amministratore di Oto era lentamente riscivolato nella sua oziosa e sconclusionata routine, lasciando la concentrazione e l'impegno in secondo piano, ben nascoste nei recessi della sua mente per quando sarebbero potute tornare utili. Non c'è da stupirsi quindi che quando la kunoichi aprì la porta si ritrovò di fronte ad un vero e proprio disastro: fogli e fogli di pratiche inevase che riempivano ogni angolo libero, un'amaca appesa tra due pareti con un cuscino che aveva l'aria di essere stato utilizzato un bel pò di volte, una pianta che implorava miseramente di morire per la troppa incuria e, per finire, Febh Yakushi, Amministratore di Oto, seminudo con una lucertola sulle spalle ed un ventaglio di carte in mano, mentre palesemente stava perdendo ogni suo avere in una partita di poker contro un pollo.

    Letteralmente un pollo. Il volatile stava là, chiocciando e scegliendo ogni tanto una carta tra quelle che aveva davanti e scambiandola con quelle del mazzo, gettando poi delle Fiches sul piatto in maniera apparentemente casuale. Intanto Febh brontolava come un ossesso: Assurdo assurdo assurdo. Quel pollo è morto anni fa, tu sei suo figlio e sei persino più bravo di lui? Assurdo assurdo assurdo. Io te lo dicevo di non giocare, deficiente! Lo rimproverava la lucertola. Ci avevi messo un secolo a disintossicarti e ora sei andato a cercarti il figlio del Pollo? Quello era invincibile! Taci! Taci! Non poteva esistere il Pollo! Doveva essere solo un'anomalia, uno scherzo del fato! Con questa partita lo avrei dimostrato ed avrei avuto la mia rivincita ed invece è EREDITARIO! Bah, sei un caso disperato, demente! Febh tremava tanto che sembrava potesse stracciare le carte che aveva in mano, e si accorse di Nakora solo un momento troppo tardi: indossava solo le mutande (dei ridicoli boxer con immagini di lucertole e note musicali) ed una sciarpa viola. Eh? Fece appena in tempo a dire prima di trasalire

    jpg



    Arrossì come poche cose nel mondo prima di sbottare. MA MA MA NON SI BUSSA? NON VEDI CHE SONO... Ma come giustificarsi a quel punto? Inoltre lei aveva bussato e persino urlato ma lui era troppo concentrato sulla partita che stava perdendo per badarci. ...che sono... Il rossore se possibile aumentò di intensità mentre organizzava una inutile arriga difensiva. Alla fine si limitò ad afferrare il tavolo e ribaltarlo, mandando per aria fiches, carte ed il pollo che prese a starnazzare e svolazzare per tutta la stanza. Era come un tornado di pratiche "urgentissime", di piume e carte da gioco, mentre la pesantissima scrivania in legno massiccio veniva ribaltata con un boato poderoso e probabilmente crepando anche il parquet del pavimento. FUGA!

    CRASH


    Approfittando della confusione Febh si gettò dalla finestra infrangendo i vetri, ma se anche la Kunoichi fosse andata a guardare fuori non lo avrebbe poi visto per la strada o sulle pareti degli edifici...dove poteva essere scappato?

    Ehm ehm... Una voce avrebbe forse attirato la sua attenzione: la Lucertola era ancora là, verde-azzurra ed ogni tanto attraversata da una piccola scarica elettrica, aveva occhi grandi e stranamente umani, un pò come la rossa Ssalschnell che la ragazza aveva incontrato ai tempi dell'attentato, anche se questa qui sembrava avere un carattere del tutto differente. Non so se riuscirai a raggiungerlo in velocità...ma quando fa così di solito va a nascondersi nei sotterranei dell'amministrazione. Sospirò. La lucertola sembrava enormemente seccata di dover fare da segretario all'Amministratore, specie dopo quella scena patetica. Io comunque sono Ssalar...si può sapere cosa volevi da quel povero deficiente? Inclinò la testa in maniera molto umana nel porre la domanda, ma era evidente dal tono che non aveva alcun rispetto per l'Amministratore...oppure che era talmente in confidenza da poterlo insultare liberamente ed essere insultato a sua volta.

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    Il pollo intanto continuava a correre per la stanza, come appunto farebbe un pollo spaventato. Cosa che era.
     
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  13. Nevi
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    Va bene che la prima volta che l'aveva visto era in camicia da notte.
    Va bene che indossava occhiali senza lenti.
    Va bene che ogni tanto agiva in modo non del tutto normale.
    Però mai e poi mai si sarebbe potuta aspettare in vita sua, di vedere Febh fare certe cose.
    Quelle cose nel particolare.
    Visto che nessuno aveva risposto, aveva preso l'iniziativa ed era entrata: non l'avesse mai fatto.
    Si fermò quasi appena entrata nella stanza come vide l'Amministratore, anzi nello specifico come vide lui, il tavolo, la lucertola e quel pollo.
    Inutile dire che il suo sguardo andò ripetutamente dalle mutande che indossava, al suo viso che in quel momento non era neanche voltato dalla sua parte.
    No perchè era talmente preso dalla sua attività, che non si era nemmeno accorto del fatto che una ragazza lo stava guardando con fare interrogativo.
    Nello specifico focalizzò il suo sguardo in basso, sui disegnini e il colore di quelle mutande, accigliandosi anche e sbattendo le palpebre per poter vedere meglio.
    Fatto sta che si accorse a sua volta che Febh l'aveva notata quando rialzò gli occhi sul suo viso, incontrando i suoi occhi e notando come fosse diventato rosso pavonazzo.
    Furono una serie di interminabili secondi durante i quali i due si fissarono, interrotti forse giusto dai versi del pollo che sembrava più interessato a continuare la partita che stava vincendo.
    Lei non seppe esattamente che cosa dire, e per fortuna(?) ci pensò Febh stesso a rompere il ghiaccio.
    Inizialmente urlò, chiedendo perchè non avesse bussato tuttavia come arrivò al punto di dover dare un nome alla sua attività, beh, si bloccò non sapendo più cosa dire.
    Nakora dal suo canto lo fissò ancora incerta non capendo se era tutto uno scherzo, un genjiutsu oppure la realtà dei fatti.
    La risposta le fu chiara quando l'Amministratore reagì fisicamente.
    In un istante la scrivania fu ribaltata con tutto quello che vi era sopra, pollo isterico compreso, e in mezzo al botto provocato dal tavolo massiccio sul terreno sentì di sottofondo le finestre venire rotte.
    Seriamente era scappato dalla finestra pur di non farsi vedere in mutande? Cioè, nel senso... COSA?!
    Rimase per diversi istanti ferma dov'era, senza nemmeno provare ad affacciarsi, impalata nello stesso punto di prima con le spalle rivolte alla porta da cui era entrata.
    Deglutì rumorosamente salvo poi piegare leggermente il capo di lato, guardare il pollo, il tavolo, le fiches e dire una singola parola.

    ... Eh?

    Cercò di metabolizzare quanto aveva appena visto, fatto, anzi visto e basta a parte il fatto di essersi concentrata in particolare sulla biancheria intima dell'Amministratore.
    Un silenzio innaturale ricadde all'interno dell'Ufficio, forse per la prima volta nella storia da quando Febh aveva preso posto dietro quella scrivania.
    Ignorò totalmente il pollo demente che sbatteva contro le pareti, magari le diceva bene che si suicidava da solo lanciandosi fuori dalle finestre.
    Stava per scoppiare a ridere in maniera isterica, incontrollata, quando una voce la frenò riportandola alla realtà.
    La lucertola di prima si trovava ancora li con lei, e con fare cordiale le si rivolse cercando di aiutarla come poteva.
    Non la interruppe ascoltando quanto ebbe da dire, salvo poi sospirare e lasciarsi cadere indietro, buttandosi così sdraiata sul pavimento, tra piume e cartacce.
    Dopo quella scena le stavano venendo seri dubbi su quale fosse lo scopo della sua esistenza al mondo, se addirittura un pollo poteva diventare un milionario giocando a carte lei che era?
    Tirò su col naso come una bambina, per poi poi sorridere e prendere parola.

    Ssalar, mi spieghi perchè indossa mutande con i vostri disegnini e io sono sdraiata tra i residui di un pennuto misti a quelli di carte e fogliacci? Non so, improvvisamente ho dubbi anche sul mio cibo preferito.

    Rimase in attesa di una risposta per qualche istante, salvo poi riscuotersi all'improvviso e tornare seduta.
    Si era appena ricordata il motivo per cui era andata li, e doveva muoversi a raggiungere Febh allora e spiegare alla lucertola che cosa era venuta a fare li quel giorno.
    Si passò appena le mani sul viso, così da togliersi di dosso quell'espressione inebetita per poi tornare seria.
    Allungò il braccio verso Ssalar, il palmo della mano aperta così che potesse arrampicarsi e salirle sulla spalla. Non aveva tempo da perdere.

    Io mi chiamo Nakora, piacere mio. Comunque ne dubito di esserne in grado purtroppo, Ssalar, sono giusto una Genin. Vista la situazione ho bisogno che mi accompagni fino ai sotterranei allora, c'è una cosa alquanto importante che devo fare oggi con il nostro Amministratore.

    Ammise guardandolo seria come non mai, salvo poi alzarsi una volta che la bestiola si fosse arrampicata su di lei.
    Incredibile come quella scena fosse stata in grado di farle dimenticare tutto quello, però d'altronde l'aveva decisamente scombussalata.
    Anche perchè solo in quel momento stava realizzando quanto fosse stato un evento più che unico vederlo serio, com'era capitato a lei.
    Sospirò allungando un braccio e prendendo per il collo il pollo che in quel momento stava passando vicino a lei, bloccandolo stretto tra le sue dita all'altezza del collo.
    Gli avrebbe riportato il suo compagno di giochi.

    Hai presente il bel gattino che tenete rinchiuso qui con voi? Se non ricordo male è proprio il Nibi. Diciamo che ho deciso di adottarlo e farlo mio. Una volta per tutte.

    Quelle furono appena le ultime parole prima che uscisse fuori dalla stanza correndo a rotta di collo verso i sotterranei.
    Prima iniziavano, prima sarebbe giunto al termine tutto.

     
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    [Nakora e Ssalar]

    SSsi lui fa quesSSsto effetto di sSSsolito. La lucertola fece spallucce, come se fosse abituato...anche se era strano vedere un quadrupede fare quel gesto con le spalle, segno che era stato sicuramente influenzato, negli anni, dal comportamento umano. Una volta sSSshinodari, la vecchia amminisSSstratrice risSSschiò il ricovero in psSSsichiatria...e Febh era sSSsolo la sSSsua guardia del corpo. Zampettò fino a raggiungere la ragazza e salirle sulla mano e sul braccio. Hai già avuto a che fare con noi lucertole? Chiese, stupito forse dal movimento che offriva un appoggio al rettile. Comunque, l'idiota ora sSSsarà da qualche parte nel sSSsotterraneo a piangere e meditare vendetta contro qualcuno o qualcosa. C'era un ché di rassegnazione nel suo tono. PosSSSso portarti da lui, comunque...ed in ogni casSSso sSSsolo Febh è in grado di aprire la porta che conduce al Bijuu. Quindi alzò gli occhi al cielo. Ed è asSSSsurdo che posSSSsano anche sSSsolo aver pensSSsato di dare a LUI il controllo di una cosSSsa cosSSsì pericolosSSsa!

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    Intanto che scendevano le scale, come da indicazioni della lucertola (che era anche un ottimo lasciapassare per qualunque guardia) il rettile, palesemente annoiato, le chiese: E come mai vorresSSsti proprio il gatto a due code? Ha mangiato i sSSsuoi ultimi portatori. Letteralmente! Il sSSsuccesSSSsivo aveva sSSsbranato parte del precedente, finchè non ha persSSso del tutto il controllo e Febh lo ha ricatturato. Alzò gli occhi al cielo. Una delle poche volte in cui ha fatto sul sSSserio! Ad ogni modo in quesSSsto villaggio di matti a caccia di potere io non posSSSso decisSSsamente giudicare nesSSSsuno, quindi arrangiati.

    Svoltato un'angolo nei sotterranei trovarono uno sgabuzzino chiuso davanti al quale un impiegato madido di sudore stava cercando, con evidenti tic agli occhi, di mantenere una voce calma mentre parlava con qualcuno all'interno. Amministratore...esca da là, perfavore. Un pò ovattato dalla porta blindata si udì la risposta secca, col tono di un bambino che faceva i capricci: NO! A-amministratore...in quel magazzino ci sono...ehm...oggetti molto infiammabili... La sua voce divenne un filo quasi inaudibile ...gli ultimi materiale infiammabili in attesa di essere spostati lontano da...ehm...da lei. NO! Amministratore...la prego...esca... L'impiegato piangeva con l'evidente aria di chi sta per superare il baratro della follia pura. Mi avete anche sequestrato i fiammiferi, e comunque l'ultima volta era stato un incidente che poteva capitare a chiunque! Si...ma una scintilla...può sempre...capitare... Toh, è un accendino quello? L'impiegato rimase di sale, con occhi sgranati e capelli bianchi prima di stramazzare al suolo. Strano...deve essere difettoso, non si accende...

    L'IDIOTA STA PER FAR SALTARE DI NUOVO IN ARIA L'AMMINISTRAZIONE!!! Ssalar saltò dalla spalla di Nakora al muro, salendo in verticale fino ad una presa d'aria. VAI ALLA PORTA! PRENDI TEMPO E DISTRAILO! RACCONTAGLI QUALCOSA, QUALUNQUE COSA, PARLAGLI DEL NIIBI O DI TE, BASTA CHE LO TIENI IMPEGNATO, IO VADO A FERMARLO PRIMA CHE DISTRUGGA TUTTO DI NUOVO! DANNATO IMBECILLE DECEREBRATO CHE NON E' ALtro io lo faccio secco. Ssalar era scomparso nel condotto di aerazione: stava a Nakora salvare la situazione!
     
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    Il suo sguardo andò a posarsi diverse volte sulla lucertola, stupita dai suoi gesti così umani.
    Non aveva le parti fisiche adatte ovviamente per potersi esprimere al meglio come un umano vero e proprio, tuttavia il comportamento ricordava decisamente quello di una persona qualunque.
    Sicuramente aveva passato molti anni in compagnia di Febh, anche perchè altrimenti non si sarebbe spiegata quel suo modo di fare così strambo per una lucertola.
    Quando sentì della vecchia amministratrice non si sorprese più di tanto, considerando quanto aveva appena visto c'era da aspettarsela una cosa del genere. Chissà che cosa aveva combinato a quella povera donna, quasi le faceva pena.
    Comunque sia iniziarono a scendere i piani uno dopo l'altro, giusto qualche volta all'inizio provarono a fermarla quando dovette accedere all'area più sottostante del palazzo, tuttavia come videro Ssalar e questi spiegò loro in due parole la situazione la lasciarono passare senza problemi.
    Se non altro poteva affermare che la sicurezza nell'edificio dell'amministrazione era presente, per quanto la sua ripetuta distruzione non dava di certo una buona immagine delle guardie.
    Nel mentre Ssalar le porse qualche domanda riguardo il Nibi vista la sua affermazione precedente, c'era da aspettarselo non essendo una cosa che accadeva tutti i giorni.
    Concordava sul fatto che fosse da folli dare il controllo di quel Demone a Febh, però aveva anche visto com'era quando si trattava seriamente e dubitava avrebbe fatto scemenze in merito al sigillo del gatto a due code.
    Almeno ci sperava.
    Sospirò con questi pensieri in testa, prima di volgere l'attenzione dagli scalini innanzi a sè alla lucertola sulla sua spalla.
    Rispetto alla sputafuoco che aveva conosciuto precedentemente, questa si stava rivelando essere completamente diversa. Certo aveva immaginato qualcosa a riguardo visto il colore diverso, però mai si sarebbe aspettata delle differenze così nette.
    Non era facile spiegare il motivo per cui desiderava quella bestia così ardentemente, dopotutto non era unicamente per il potere. Anzi se doveva essere sincera, quello era l'ultimo dei motivi per quanto la riguardava.
    Prese parola sorridendo con aria mesta, prima di tornare con lo sguardo sulla strada da fare onde evitare di inciampare e cadere di faccia lungo le scale.

    Lo so Ssalar, però non mi importa sinceramente di quante persone ha ucciso. Non nel senso negativo della cosa almeno, vedi, il fatto che sia stata in grado di liberarsi dei propri domatori per così dire non fa altro che renderlo più affascinante. Inutile che ti dica quindi quanto mi faccia impazzire l'idea di poter essere quella che l'ha ridotto al suo controllo una volta per tutte.

    Non si sarebbe stupita se la lucertola l'avesse ritenuto un discorso senza senso o addirittura folle, era conscia di quanto potesse suonare strano tuttavia non le importava.
    Aveva le sue motivazioni e di certo non le avrebbe cambiate, nè ora nè mai.
    Comunque sia proseguì nel discorso, continuando nel mentre ad addentrarsi nelle profondità del palazzo.

    Il punto è che non voglio qualcosa di facile. Dov'è il divertimento se quello che vuoi, puoi ottenerlo senza troppi problemi? Andando nel pratico, si tratta come di scegliere le mele più buone, le migliori. Quelle ai rami più bassi chiunque ci può arrivare, però hanno un sapore abbastanza semplice, comune. Quelle in cima invece pochi vanno a coglierle, tuttavia sono infinitamente più buone di quelle che si trovano in basso.
    Non ti nascondo inoltre che sono anche incuriosita, noi sappiamo così poco sui demoni e soltanto sigillandone uno dentro di me, potrò scoprire di più, e non accetto che questo demone siano altri oltre il Nibi.


    Mentre diceva quelle parole si poteva tranquillamente vedere quanto fosse seria, più che convinta delle proprie parole.
    Le persone normali probabilmente avrebbero detto che era fuori di testa, però non dava peso a simili problemi.
    Per quanto la riguardava potevano dire quello che volevano, lei avrebbe continuato dritta per la sua strada costi quel che costi.
    Aveva deciso dall'inizio dell'Accademia che il Nibi sarebbe stato suo, e nessuno gliel'avrebbe impedito o si sarebbe messo in mezzo, non l'avrebbe permesso.
    Preferiva di gran lunga morire provandoci che rinunciare e prendere un'altra strada, lei voleva fare la differenza rispetto al passato, creare una spaccatura nera con gli eventi di anni fa e dimostrare che era in grado di riuscire dove altri avevano fallito.
    Comunque sia dopo un po' arrivò nel punto designato grazie alla guida di Ssalar.
    Arrivò proprio giusto in tempo per scoprire che vi era una situazione tragica in atto.
    Febh si era chiuso dentro il ripostiglio dov'erano tenuti esplosivi, sostanze infiammabili e tutte quante quelle belle cose che al minimo contatto col fuoco avrebbero fatto esplodere non solo i presenti, bensì tutto l'edificio.
    La cosa peggiore? A giudicare da quanto detto dall'impiegato li presente, questa non sarebbe stata la prima volta che l'Amministratore faceva un danno del genere.
    Si apprestò alla porta, avvicinandosi mentre vedeva il ragazzo li davanti crollare a terra in preda ad una crisi isterica probabilmente.
    Non si curò di spostarlo, semplicemente ci camminò sopra per poi calciarlo via così da avere spazio davanti alla porta.
    Anche Ssalar sembrava essere andato nel panico, e questo per lei fu estremamente strano considerando che anche quand'era stato colto in flagrante con Febh nell'ufficio non aveva reagito chissà come.
    Saltò via dalla sua spalla andando così ad arrampicarsi su un muro, risalendo fino ad una presa d'aria per poi scomparirvi all'interno non prima di averle detto di prendere tempo in un modo o nell'altro.
    Parlare del Nibi dubitava avrebbe prodotto risultati, considerando la situazione e avendo visto com'era normalmente. Non ci avrebbe fatto minimamente caso a parole del genere!
    Iniziò a sudare freddo mentre cercava rapidamente una soluzione, vagando con lo sguardo da una parte all'altra di quella stanza per poi soffermarsi su quello che forse poteva essere la soluzione: Il Pollo.
    Immediatamente lo sbattè senza ucciderlo contro la porta, facendolo iniziare a strillare come poteva fare solo una bestia terrorizzata per poi prendere parola e rivolgersi a Febh dall'altra parte.
    Il tono tranquillo e amichevole, per quanto fosse possibile vista la situazione.

    Febh!! Sono Nakora, la ragazza di prima! Senti che ne dici di uscire fuori e lasciar perdere? Insomma, lo sappiamo tutti che può capitare anche a un bambino di far esplodere un edificio no? E poi voglio dire, lo senti il Pollo? Eh? C'è la partita da finire, te sei il più grande amministratore di tutti i tempi, c'è chi tiene addirittura i tuoi poster in camera!

    Stava dando fondo al suo caricatore di cazzate del momento, inutile dire come stesse correndo la sua fantasia.
    C'era solo da pregare gli Dei che nessuno sentisse le sue prossime parole, altrimenti avrebbe fatto prima a seppellirsi!
    I suoi occhi intanto continuavano a schizzare dal pollo con fare assassino, assirucandosi che facesse ancora i suoi stupidi versi così da farsi sentire alla porta davanti a lei.

    Insomma se lui muore poi non potrai sfidare i suoi figli! E un banale Pollo non può di certo batterti! Anzi facciamo una cosa! Gioco anche io con te, lo battiamo in due tanto nessuno saprà mai nulla, a costo di finire io in mutande questa volta! Però per favore, ho bisogno di te! Solo te puoi farmi da maestro per il Nibi e farmi accedere ad esso!

    Stava esaurendo le idee però non voleva fermarsi li, non poteva considerando qual'era il rischio se non fosse stata in grado di prendere tempo.
    Tuttavia era anche vero che doveva mettere un freno a tutte quelle bugie ad un certo punto, dopotutto anche Febh se avesse esagerato avrebbe capito ad un certo punto che erano fandonie.
    L'ultima idea che le venne in mente fu quella riguardo l'accendino, poi preferì non dire altro onde evitare di farlo scazzare una volta per tutte.

    Anzi se ora esci e andiamo a fare sta cosa del Nibi, ci penso io a portarti i fiammiferi ogni volta che ti vengo a trovare e me lo chiedi. Mia sorella lavora in un negozio dove vendono anche accendini! Te dimmi come lo vuoi e te lo faccio avere! Altro che quel coso difettoso!

    Ora c'era da sperare che tutto andasse per il meglio, non sapeva più che inventarsi.
    Ssalar doveva darsi una mossa, una volta finito di parlare se ancora non si fosse deciso a uscire di li Febh era altamente probabile che tutti i presenti sarebbero finiti sotto le macerie del luogo.

     
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