Ufficio Amministrativo

[Amministrativo]

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    È colpa tua. Ratty

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    Mettere una Pezza


    Io sSsono SSsalar, una Lucertola del bosSsco dei SsusSSsurri. Replicò brevemente al saluto di Harumi prima di tornare a dedicarsi a Hebiko e al suo prigioniero...oltre al problema al braccio sul quale si produsse in un poco convinto ...ok... C'era anche lui al golpe e sapeva fino a che punto poteva spingersi lo Yakushi per fermare Orochimaru e tutto ciò che poteva rappresentarlo. Nemmeno una settimana prima aveva fatto passare l'inferno a Yayoi Shimaki, il membro delle squadre speciali che era stata allieva del Serpente e ne aveva ereditato le tecniche. Ma al momento la Chiave era qualcosa di decisamente più importante e Ssalar lo sapeva molto bene. Non poteva sapere che Hebiko aveva creduto alle iniziali parole del Topo sul fatto che il mandante fossero le Asce...o forse era una sua manovra deliberata il voler usare quell'uomo per i suoi fini (alla maniera otese) tenendo bene a mente che in realtà era stata Ame a muoversi. Fatto sta che alle sua parole di stizza la lucertola scosse appena il capo, cercando di trovare una giustificazione. Perchè è un accordo privato. Febh sSsta consSservando quella Chiave per HosSshi. Copia della chiave, in effetti, l'originale lo ha mandato a SSsuna. Ma non posSSso dirti di più...è sSsusSscettibile sSsull'argomento. Top SSsecret!

    Assistette poi con un brivido allo scambio carico di estrogeno tra le due donne, mentre la prima rimuginava a voce alta o faceva proposte che l'altra interpretava nel peggior modo possibile, rivendicando il suo effettivo rango superiore. Da rettile saggio, pensò bene di starsene zitto e attendere. Sse la sSsposSstate credo che Febh potrebbe dare di matto. Io la rimetterei a posSsto facendo finta di niente. Ssalar non era esattamente uno che amava le faccende complicate...dopotutto chi va con lo zoppo finisce per zoppicare, no? I-IO? No, no! Se parlo allo Yakushi quello mi scortica vivo! Dicono che sia meglio la morte che finire in mano all'Amministratore di Oto! In realtà questo lo dicevano fondamentalmente i suoi alleati e quelli che dovevano lavorare con lui. Questo perchè pochi dei suoi nemici conservavano la possibilità di parlare quando aveva finito con loro. In prigione? Ma...ma io... per le Asce? Ma...Ame... Non replicò oltre. Non poteva fare altro e avrebbe detto tutto quello che serviva per restare vivo. Mi...mi offri una possibilità? Si sarebbe gettato a terra, nei limiti del possibile visti i legacci, per cercare di baciarle i piedi mentre piangeva. Grazie...grazie...ti sono debitore...grazie...grazie...buona salvatrice...grazie... Non aveva realmente idea di cosa significasse trovarsi nelle Carceri di Oto. Non lo sapeva proprio.

    Ssalar intanto acconsentì alla cosa...dovevano solo aspettare che tornasse Febh ma, fino ad allora, l'incidente poteva considerarsi temporaneamente concluso.
     
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    Presentazione ufficiale

    Post xi ~ La legge del più forte



    Quando il braccio della Vipera si strinse intorno al suo collo, Harumi si rese conto che le sue parole erano state fraintese. Non replicò alla domanda irata di Hebiko semplicemente perché si stava sforzando con tutte le sue forze di non soffocare. Proprio mentre stava per finire le scorte d'aria la donna, per il momento soddisfatta, la lasciò andare. Cadde di peso, come un corpo morto, e se ne stesse per un po' distesa sul fianco respirando a pieni polmoni. L'urto era stato doloroso e le aveva provocato delle piccole contusioni sul fondoschiena, e sicuramente da lì a poco sarebbero comparsi dei brutti lividi, ma almeno non aveva urlato. Quando si voltò verso i presenti, ognuno dei quali le restituì uno sguardo dal diverso significato, quelli scorsero sul suo viso un sorriso strano, quasi come se della sua vita, in realtà, non gliene importasse poi molto. Peggio, molto peggio di quanto aveva dimostrato negli archivi poco prima, quando non era indietreggiata di un passo di fronte al pericolo. Con voce tranquilla, come se non si stesse parlando di sé, commentò solo. Non dovrebbe colpire una ragazza sul viso, Hebiko-sama.



    Con calma si riportò in posizione eretta, rassettandosi i vestiti, nel più assoluto silenzio. Di fatto, fu come se smettesse di essere presente. Per quel giorno, si era sforzata anche troppo. Il suo recente passato era una ferita ancora sanguinante, per quanto avesse deciso di ignorarlo, seppellendolo nel profondo. Il suo futuro era ancora incerto, nonostante la sua determinazione. C'era unica cosa di cui era certa: lei era sola. Se le fosse accaduto qualcosa, nessuno l'avrebbe pianta. I suoi affetti se ne erano andati anzitempo, e si domandava se sarebbe mai stata in grado di farsi degli amici da ora in avanti. Sempre che ci fosse effettivamente un domani per lei. Si era fatta un'idea generale ormai di come funzionava ad Oto, ed era tentata di estendere quel concetto al mondo intero. Il più forte schiacciava il più debole, era quella la realtà. E se non voleva essere di nuovo alla balia dell'arbitrio altrui, non le restava che una soluzione: trovare il potere. Finalmente gli erano chiare le parole dell'amministratore. Sì, sarebbe rimasta nel Villaggio del Suono fintanto che si sarebbe rivelato necessario, pur di acquisire quella forza che le mancava per tenere la testa alta. Allora, forse, la sua vita non le sarebbe più sembrata senza valore, neppure degna di essere difesa.

    Qualsiasi cosa fosse stata decisa in quell'ufficio, lei avrebbe annuito, attenendosi alle istruzioni ricevute. In fin dei conti lei non sapeva neppure cosa era meglio per se stessa, figurarsi per un intero villaggio. Era fuggita dall'oscurità, ma non aveva trovato la luce, semmai un indistinto crepuscolo, dove le ombre erano ancora più lunghe e spaventose.
     
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    Fight like a woman

    XI



    Harumi accusò visibilmente il colpo emotivo, dato il visibile cambiamento rispetto a poco prima. Forse più avanti avrebbe avuto modo di dimostrare ad Hebiko che in realtà la stimava, o al contrario, diventata più forte avrebbe potuto cercare vendetta. Da canto suo, la serpentella aveva semplicemente agito così come avrebbe potuto fare un qualsiasi altro suo superiore di Oto; Febh era un caso speciale, così ingenuo e semplice da manipolare, ma lei stessa avrebbe presto scoperto il lato che tutti temevano. Di conseguenza, sentendo il commento della giovane, non potè trattenersi dal replicare, senza nemmeno guardarla in faccia:

    Non so come tu sia cresciuta, né cosa ti abbiano insegnato, ma se vuoi anche solo sopravvivere da queste parti, impara che nessuno si farà scrupoli. Sei una donna. Il valore della tua vita dipende o da quanto sei brava a soddisfare i piaceri sessuali di chi ti ha presa di mira, o da come rompi il muso di chi ti infastidisce.

    Si voltò per fissarla dall’alto, dominante, mostrando fierezza nella sua posizione, consapevole dell’essersela guadagnata, non senza una buona dose di fortuna.

    Là fuori non sarà semplice come credi. Non basteranno le armi su quella lista. Trova qualcuno che ti addestri a dovere, o sarà il villaggio stesso a divorarti.

    Hebiko lo sapeva bene, Oto non era decisamente caloroso ed accogliente come potevano invece sembrare altri villaggi, era ancora in vigore la regola del pesce grosso che mangia il piccolo. La rossa rabbrividì per un istante. C’erano ancora parecchi pesci grossi che sembravano impossibili da raggiungere, figuriamoci da superare, e la paura di fare una mossa sbagliata davanti a loro la faceva trasalire.
    Venne distratta dalla lucertola, annuendo.

    D’accordo. Ma aumenterò la sicurezza. L’allarme scattato oggi sarà sufficiente come scusa.

    Non avrebbe avuto problemi nello sfruttare le parole di troppo dell’intruso per far ricadere la colpa sulle asce, e per includere Ame sarebbe bastato aggiungere qualche dettaglio in più. Sibilò soddisfatta, poco prima di lanciare un gridolino schifato, calciando via il suo prigioniero, ora “alleato”.

    Se avevi anche solo un briciolo di dignità, te la sei bruciata tutta. Vedi di fare il bravo nelle prigioni, non potrò aiutarti se finisci nei casini.

    Lo avrebbe accompagnato lei stessa, assicurandosi che venisse messo in una cella singola, non poteva permettersi che la sua esca morisse prima del tempo.
     
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    Preparativi Improvvisati
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    Non è che ci rimanga molto tempo, ma come ti dicevo c'è da organizzare una vera e propria riunione dove ridiscutere un attimo la situazione del villaggio. Non so se lo hai notato ma siamo in una situazione un tantino complessa. Ma veniamo a noi, siediti là e ti spiego cosa ho in mente! Febh aveva convocato Hebiko con discreta urgenza e, all'ingresso, lo avrebbe trovato in uno stato mentale lievemente alterato. O meglio, più alterato del solito. Aveva gli occhi sgranati, si muoveva decisamente troppo veloce per sembrare sano di mente e il suo sguardo guizzava da tutte le parti, mentre prendeva e riordinava fogli in maniera assolutamente casuale...il tutto mentre una grossa lavagna bianca con tanto di pennarello indelebile (così da rovinarla per sempre se utilizzato) campeggiava al centro del suo ufficio davanti alla bella scrivania, poggiata sulla stessa libreria a parete sulla quale si agganciava l'amaca, quella a sinistra entrando dalla porta. Sulla scrivania in questione, un'intera caraffa di orrido caffè solubile mostrava i segni di essere stata scolata di recente e va detto che per quanto Febh fosse immune ai veleni, la detossificazione doveva essere un processo volontario e stavolta aveva invece scelto di subire appieno quel sovraccarico di caffeina, alla quale non era per nulla abituato. Persino Ssalar, in piedi accanto alla caraffa, guardava il suo evocatore con occhi colmi di preoccupazione, quasi avesse a che fare (più del solito) con una bomba a orologeria.

    Allora? Siediti. Là. O là. Dove ti pare. Anche a terra, ok? Impugnò il pennarello nemmeno fosse una spada e intimò alla ragazza di sedere. Allora, questa è la situazione. Il kokage è morto. Ne serve un'altro. A Konoha hanno fatto un ridicolo concerto rock con balli, esplosioni e un sacco di effetti speciali, no? Febh era presente...e non c'erano state esplosioni, ma questi sono dettagli. Ebbene...noi non siamo certo pacchiani come quei quattro smidollati di Konoha...dobbiamo fare qualcosa di MOLTO PIU' GRANDE e STUPEFACENTE! Gli occhi si illuminarono pericolosamente...era l'espressione del bambino che si chiede che effetto faccia lanciare un petardo dentro un negozio di fuochi d'artificio. Quindi io pensavo innanzitutto a una biga guidata da leoni e zebre! Tu dirai che i primi mangiano le seconde, ma proprio per QUESTO metteremo davanti le zebre e dietro i leoni...magari tenuti a dieta con un solo yogurt al giorno [cit.] per qualche settimana, così avremo la trazione sia anteriore che posteriore, velocissima! E ci mettiamo della pietra focaia sulle ruote e polvere da sparo a terra in due righe, così mentre la biga passa ci sono esplosioni attorno, magari colorate. Stava disegnando il tutto, malissimo, mentre parlava, ma era entusiasta. Invece un esercito di topi ammaestrati con dei neon in testa distribuirà delle patatine...non sarà difficile riciclare qualche progetto di modifica animale di Rengoku. Poi serviranno almeno due o tre lupi giganti del bosco dei sussurri. Sono un tantino selvatici e soffiano nubi velenose ma basterà una bella museriola. Contavo di usarli per trainare dei grossi massi carichi di dinamite che esploderanno poi lanciando polvere tutto intorno...altro che ridicolo ghiaccio secco di Konoha! Useremo l'arena dei sigilli di oto, quella nel Bosco dei Sussurri, e magari riattiviamo le trappole per dare qualche brivido agli ospiti, no? E poi ci mettiamo un serpente gigante che faccia da spalti...e poi...beh, si può aggiungere altro! Se un effetto speciale è buono, duecento effetti sono meglio, no?

    png



    Uhm...ma se la biga ha quattro animali allora non è più una biga, giusto? Questo crea un problema...ho già mandato a fare le palline con la neve con scritto "biga di oto". Sembrava che quello fosse il cruccio principale, ma poi fece spallucce. Vabbè, rifaremo l'ordine, ne ho chieste solo cinquecentomila in fondo. Quindi battè il pennarello sulla lavagna, aspettandosi evidentemente dei commenti pieni di lodi e critiche costruttive. Allora? Qualche dettaglio da aggiungere?
     
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    Organizzazione impeccabile

    I



    Una preoccupatissima Hebiko girava in tondo nell’archivio, con l’unica compagnia di Aoda e Darwin, il suo animaletto. Uno degli impiegati l’aveva appena avvertita di recarsi con urgenza nell’ufficio di Febh, ed era l’ultima cosa che aveva voglia di fare in quel momento.

    E’ fatta. E’ arrivato il giorno del giudizio. Si sarà accorto che io e Shinken non abbiamo combinato niente. E ora vuole punirmi.

    Terribilmente preoccupata, continuava a camminare senza sosta, con il serpente che la seguiva con lo sguardo.

    Hebiko-sama, non faccia così. Non è successo nulla di nuovo, Febh avrà solamente bisogno del suo aiuto. ...sss… Se volesse farle del male, verrebbe direttamente a casa sua.

    La ragazza si bloccò, fissando la creatura:

    ...Stai cercando di spaventarmi o cosa?

    Aoda si mostrò leggermente imbarazzato, per lui era difficile confrontarsi in quel modo con la sua nuova evocatrice. Tutti i serpenti sembravano apprezzare i modi gentili della Vipera, ma dovevano ancora abituarsi dopo aver passato decenni con il loro precedente evocatore, e l’affrontare i problemi dei ninja era una cosa nuova per loro.

    Mi dispiace Hebiko-sama, non era mia intenzione. La invitavo solo a fare un respiro profondo ed affrontare la cosa.
    Lo so. Ma sono stanca. Ti ho detto come la pensa lui, e questa cosa non mi va giù. Dice di fidarsi di me, in realtà ha solo la consapevolezza di potermi schiacciare non appena faccio qualcosa che non gli va bene. Se pensa davvero che io sia disposta ad essere un burattino al quale lui può tagliare i fili in qualsiasi momento si sbaglia di grosso.

    Ferma, con le braccia incrociate, fissava un punto imprecisato della stanza, visibilmente preoccupata, ignorando Darwin che, annoiato, masticava un paio di documenti, alcuni con delle grosse scritte rosse. Aoda strisciò verso la ragazza, arrampicandovisi addosso, facendo sbucare il muso dalla spalla di lei:

    Indipendentemente dalla sua scelta, noi serpi saremo pronte a seguirla.

    Entrambi si riferivano al dubbio che le aveva fatto nascere Raizen: restarsene ad Oto, o passare dalla parte di Konoha. Le uniche cose che al momento la bloccavano erano il pensiero che in fondo Febh si fidasse davvero di lei al punto da non doverla più minacciare, e che l’Hokage potesse volerla tra le sue fila unicamente per estorcerle quello che sapeva sul suo villaggio. Il secondo dubbio però veniva terribilmente smorzato dal fatto che uno shinobi le aveva giurato morte, e l’altro la tenesse in vita solo perché sembrava fargli comodo così.

    Andiamo. Non posso farlo aspettare ancora.

    Raccolse Darwin prima di recarsi all’ufficio, aprendo lentamente la porta per sbirciare la situazione con la quale avrebbe avuto a che fare. L’agitazione di Febh la prese alla sprovvista, ma il tono con il quale la invitò ad entrare e la caraffa di caffè vuota le lasciarono intuire il motivo di quell’atteggiamento, tranquillizzandola a sufficienza per comportarsi come al solito.

    Oh! Sì, la riunione! Uhm. Sì. Aspetta.

    Lasciò la creatura libera nell’ufficio, invitando anche Aoda a scendere e sistemarsi dove volesse. Si posizionò di fianco alla lucertola, mettendo il muso dentro la caraffa attirato dall’odore. Hebiko si armò di un agenda e una penna, pronta a prendere appunti. Le scarse indicazioni dello Yakushi sul dove sedersi la confusero per un istante, convincendola che il posto migliore fosse “lì”, per terra, esattamente dov’era. Fissò il ragazzo con interesse, stappando la penna e preparandosi a fare la sua parte.

    Sono pronta!

    La Vipera annuiva a quasi ogni parola dell’Amministratore, scrivendo sul foglietto le parole chiave per fare il punto della situazione. Il concerto la rese dubbiosa per qualche istante, interrompendo il suo capo:

    Ne ho sentito parlare, era l’inaugurazione del nuovo Hokage, giusto? ...Cosa ha a che fare con la riun-

    Venne interrotta a sua volta dagli effetti della caffeina nello Yakushi, lasciandogli spiegare del perché ci tenesse a ricordarle quell’evento. Perchè voleva fare di peggio.

    Ah?

    Visibilmente preoccupata dall’emozione dimostrata dal ragazzo, rimase in silenzio con lo sguardo vuoto verso la lavagna che veniva malamente imbrattata con dei… perlopiù segni incomprensibili che dovevano rappresentare le idee di Febh. Idee ben descritte, che la Vipera ascoltò a malapena, quasi fosse in trance mentre immaginava l’apocalisse che un’idea del genere avrebbe causato. Aoda fu il primo a parlare, visibilmente teso dall’accurata descrizione degli spalti:

    ...sss… Non sono sicuro che Manda sia disposto ad accettare un simile trattamento…

    Le parole del serpente la aiutarono a riprendersi, facendola alzare dalla sua postazione mentre si avvicinava alla lavagna, riflettendo alle parole adatte da utilizzare in quel momento. Non voleva smorzare l’entusiasmo dello Yakushi, poteva renderlo produttivo, ma certamente doveva sviarlo dall’idea di utilizzare animali esplosivi o coinvolgere i suoi serpenti. Con voce emozionata e gentile, rispose:

    Uhm… Tutto questo è… incredibile. E probabilmente molto, molto costoso. Tanto costoso. Ma, insomma, si può organizzare qualcosa, c’è un solo problemino di fondo… Il concerto era un’inaugurazione, no? Insomma, una festa DOPO che il Kokage è stato scelto. Non una riunione. Insomma, non vorrai fare… tutto questo SOLO per il nostro villaggio? Tutti meritano di vedere… questo!

    Gesticolava indicando tutta la lavagna, con grandi sorrisi finti entusiasti che somigliavano più ad una paresi facciale.

    Quindi, la mia idea è: facciamo qualcosa di più sobrio per la riunione. E teniamo queste idee per la festa di inaugurazione, così che tutti possano vedere… l’incredibile spettacolo che hai preparato per loro!

    Concluse il suo discorso con un battito di mani ed un sorriso speranzoso, mentre aspettava una risposta dal ragazzo. Se lo avesse visto dubbioso, avrebbe ripreso in mano l’agenda, invitandolo a concentrarsi sul vero argomento importante:

    Dunque, consideriamo prima le cose più noiose, così potremmo divertirci con l’organizzazione subito dopo. La prima cosa è quella di sapere chi sono gli eventuali candidati. Bisognerà mandare un invito a tutti i ninja del villaggio, parteciperanno anche loro no? E ovviamente servirai tu, vanno convocati gli anziani del villaggio e… Uhm. Non sono un’esperta, ma credo che uno come il Damiyo vada invitato personalmente. Potrei prepararti una lettera, e poi tu, come figura di grande importanza per il villaggio, gliela consegnerai personalmente. Che ne dici?
     
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    Il Nocciolo della Questione
    II


    Nel suo stato mentale alterato (non che si potesse esattamente definire quale fosse il suo stato mentale "normale") Febh sembrò immediatamente entusiasta nel constatare che, per una volta, nessuno bocciava le sue stravaganti esplosioni di creatività. Vero? Incredibile, vero? Eh? Sarà uno spettacolo! Ma con una giusta osservazione logica che tuttavia non negava l'esecuzione di quell'apoteosi caotica, lei lo colse alla sprovvista, obbligandolo a fare un ragionamento sensato, cosa che non sembrava affatto interessato a fare. Costi? Ah, ma no, non costerà poi tanto, possiamo sempre togliere fondi a...non so...infrastrutture? Tanto da queste parti crolla comunque sempre tutto, tanto vale usare materiali ancora più scadenti. Febh era un individuo decisamente pericoloso alla guida di qualunque organizzazione, inoltre la causa dei crolli in genere era lui, ma ora non divaghiamo. Uhm...però hai ragione che fare qualcosa di grandioso DUE volte non sarebbe comodo, poi bisogna anche pulire e tutto. Vabbè, a quello penserei io però...uhm... Dover fare qualcosa di più sobrio lo indispettiva un poco, ma la proposta della sua segretaria era fin troppo ragionevole per poter essere rifiutata.

    Beh, il Kage viene scelto da popolo di solito, ma non è che ci siano tanti candidati. Quindi farei così: per ogni candidato prepariamo un carro trainato da cavalli imbottiti di droga e cuciti assieme, che avanzino sputando fuoco...un modo lo troviamo. Si incontrano al centro, i candidati scendono e poi il carro esplode in un gran numero di....qualcosa. Le farfalle sono troppo frufru. Magari dei corvi. Si, corvi! E poi a ogni corvo leghiamo una cartabomba colorata...uhm, no poi le piume sono un casino da pulire...ci conterremo usando dei fumogeni! Gesticolava violentemente e nel mentre aveva cancellato tutto alla lavagna cominciando a disegnare in maniera persino più atroce di prima. A questo punto facciamo entrare un rinoceronte. Hai presente cosa sono, si? Sul corno gli mettiamo un foglio con il nome del prescelto, e i candidati devono provare a prenderlo, ma intanto lo facciamo imbizzarrire, per creare più suspance. Il rinoceronte disegnato sembrava più una papera con pale di elicottero al posto delle ali (o forse un coniglio disegnato al contrario con le interiora penzoloni) ma sorvoliamo per evitare di causare più danni psichici al lettore di quanti non ne abbia già ricevuto. E per far contento Ssalar potremmo usare delle anfore piene di mosche succhiasangue velenose! Non mettermi in mezzo ai tuoi delirii, YakusSshi! Reagì la lucertola, colta di sorpresa dall'essere chiamata in causa. E sSsmaltisSsci quella caffeina, che sSsembri più matto del sSsolito! Bah, e io che pensavo di farti un piacere!

    Poi nuovamente su Hebiko. I Ninja vanno chiamati tutti. Quando Yami e Shinodari fecero la prima riunione si organizzò tutto mandando le infermiere zombie dell'ospedale a casa di ogni ninja...purtroppo molti fraintesero e perdemmo un sacco di professioniste mangiacervelli. Un vero peccato. Evidentemente Febh aveva avuto degli esempi da seguire, peccato avesse scelto di seguirli negli elementi peggiori del loro mandato. Che ne dici se mandiamo un tizio vestito da shinigami con tanto di falce e maschera minacciosa? Sarebbe molto folkloristico, no? Stava ancora divagando, parlando di come fare spettacolo piuttosto che dell'effettivo contenuto della riunione, ma non avrebbe potuto continuare ancora a lungo. Poi vabbè, il Kage è una questione interna quindi non è che serva scomodare molta altra gente e... La distrata citazione del Daimyo gli fece sgranare gli occhi. Il...Daimyo?



    No...nonononono! NO! Saltò come un gatto quasi per istinto, finendo appeso al soffitto sui quattro arti e si sarebbe potuto giurare che stava per soffiare come il felino. Quel...quel...COSO assolutamente NO! Non aveva dimenticato le avances del sessualmente ambiguo leader del Paese del Riso, nè la sua ossessione per farlo diventare Kage, con la complicità della vecchia Ogen. Nessuna lettera. Nessun avviso. NESSUN NIENTE. Non esiste alcun Daimyo. Nessuno! La voce si era fatta persino un pò acuta, al limite dell'isterìa! Sarebbe sceso solo dopo qualche cauto tentativo di rabbonimento, proprio come un animale selvatico, ancora tremante.

    Co...uhm...comunque. Dicevamo delle gabbie con anguille elettriche e prigionieri per fare luce, si? In realtà no. SSstavate parlando dei candidati. E poi dovrete anche sSspiegare come mai c'è da sSscegliere un nuovo Kage. Anche prima continuavi a non voler parlare di quello. Oh. Si. Vero. Ma non è carino farlo notare. Per nulla carino. Per nulla. Ecco. Uffa... Sbuffò pesantemente, e Hebiko avrebbe potuto giurare di vedere del fumo che usciva anche dalle orecchie, mentre in appena una frazione di secondo lo Yakushi detossificava tutta la caffeina, eliminandone gli effetti eccitanti. E' un peccato...mi aiuta a non pensare troppo. Detesto pensare troppo. Aggiunse col broncio e con un tono di voce assai più calmo, come se in un attimo avesse cancellato litri di caffè dal suo organismo. Ancora imbrunito si sedette sulla scrivania, guardando la segretaria come se la stesse effettivamente vedendo solo per la prima volta. Quindi...perchè sei seduta a terra? Inarcò un sopracciglio. Vabbè, Oto è piena di gente picchiata in testa, non sarebbe strano se tu facessi eccezione. Febh era la definizione stessa del bue che da del cornuto all'asino. Comunque...comunque... Sembrava in cerca delle parole giuste.

    Questa storia della riunione. Beh. Abbiamo un piccolissimo problema. Portò una mano alla testa, grattandola distrattamente. E...beh, diciamo che mi serve il tuo aiuto. Andiamo con ordine. Orochimaru era da schiacciare. E lo ho schiacciato. Defunto. Andato, salvo qualche piccolo residuo qua e là che comunque è pienamente sotto controllo. Quindi serve un nuovo Kage. E cascasse il mondo io il Kage non lo faccio. Piuttosto preferisco lasciare il Villaggio. Quindi...la soluzione sarebbe andare a cercare qualche altro Jonin. E la decisione più logica, come puoi immaginare, è Diogenes Mikawa. Che per inciso era assieme a me quando c'è stato il nostro piccolo colpo di stato. Gene è forte, sa organizzare la gente, sa pianificare. Sarebbe un Kage perfetto. Spiegò, quasi stesse presentando un prodotto a degli investitori. C'è solo un piccolissimo problema, che ho scoperto di recente, quando quei gentiluomini di Kumo sono venuti a bussare alle nostre mura. E' saltato fuori che è un pazzo guerrafondaio che ritiene che abbattere l'alleanza Accademica e conquistare Kiri siano delle prospettive interessanti. E gli ho detto una cosa tipo "provaci pure, ma finchè ci sono io non potrai farlo". E questo crea qualche problema, perchè se diventa Kage, lui "tecnicamente" può darmi ordini.

    jpg



    A quel punto fece spallucce. Quindi l'unica soluzione che mi è venuta in mente è farlo comunque Kage, ma agire da eminenza grigia per bloccare i suoi eccessi di esuberanza. Solo che non è esattamente il mio forte...almeno non da solo...che ne dici? Non era stata una proposta molto chiara, e anzi era piuttosto fumosa, e sicuramente quella confessione avrebbe fatto nascere molte domande, sia sul colpo di stato che su Diogenes che su molte altre cose. Solo che se davvero voleva evitare di diventare Kokage, Febh doveva necessariamente affidarsi a qualcuno e al momento l'unica persona a cui poteva chiedere era Hebiko. Di fatto non aveva nessun altro di cui fidarsi.
     
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    La sua tattica fu sufficiente dal farlo desistere nel continuare ad organizzare quel tremendo spettacolo, nonostante nell’udire la domanda dei candidati sembrò voler tornare in azione, proponendo altrettante attrazioni decisamente di cattivo gusto. La rossa sospirò, cercando di rincarare il precedente discorso:

    Sei creativo oggi, eh? Sì, d’accordo, penseremo a qualcosa, ma se sapessimo… che so, i nomi o almeno il numero dei candidati potremmo organizzare tutto al meglio, no?

    Altro sorriso, accompagnato da qualche gocciolina di sudore, preoccupata degli effetti della caffeina confermati da Ssalar, entrambi consapevoli che con quella roba in corpo sarebbe stato più difficile del solito da convincere.
    Al solo nominare il daimyo, Febh saltò letteralmente sul soffitto, aggrappandovisi come un felino terrorizzato, lasciando la Vipera piuttosto confusa.

    Co… Cosa c’è?! Che ho detto!?

    Lo Yakushi sembrava aver avuto pessime esperienze, e difficilmente potevano riguardare qualcosa che avesse a che fare col mondo ninja, dato che in pochi, se non nessuno, potevano vantare di spaventare l’Amministratore di Oto a tal punto. Forse il Damiyo in questione era una donna, non ne era certa, dalle trasmissioni che aveva visto sembravano rivolgersi alla sua figura sia al femminile che al maschile. Effettivamente non era chiaro nemmeno ad Hebiko, ma data la reazione del ragazzo poteva supporre che fosse una donna. ...Ma non l’aveva appena definito “coso”?
    La Vipera allungò le braccia fino al soffitto, facendogliele vedere per evitare che si spaventasse al tocco:

    Sono io, Hebiko. Va tutto bene. Niente Daimyo. Ci… Ci andremo insieme. Ti accompagno io, ok? Mi spieghi cosa ti ha fatto?

    Lo avrebbe avvolto con gentilezza, invitandolo a scendere, cercando di rassicurarlo come sapeva. Non che fosse un’esperta, ma sapeva che toni calmi e tocchi leggeri potevano aiutare molto in questo caso. O almeno evitare reazioni brusche.
    Fortunatamente Febh decise di annullare gli effetti della caffeina, cosa che avrebbe riportato la sua attenzione su cose più importanti di animali ricolmi di esplosivi. Non riuscì ad evitare un commento riguardo al pensare troppo:

    Lo so, anche io ti preferisco tranquillo.

    Assunse un’espressione più confusa quando le ricordò che in precedenza aveva optato per il sedersi per terra, facendole scuotere la testa:

    Ero distratta. Sto bene in piedi.

    Sentire che aveva bisogno del suo aiuto la sorprese: certo, dopo gli eventi nella cella di Manda le aveva detto che poteva fidarsi. Ma ancora non le andava giù quella sorta di confessione fatta durante la missione per recuperare i sigilli. Una minaccia del genere minava fin troppo la libertà di Hebiko per permetterle di sentirsi a suo agio, vedeva lo Yakushi come una trappola pronta a scattare al suo primo passo falso.
    Il sentir parlare di Diogene fece rabbrividire la kunoichi, ricordandole tutto ciò che le era stato detto da Raizen. No, uno come Diogene non doveva diventare Kage, sarebbe stato pericoloso per chiunque. Sapere che lui lo vedeva come miglior candidato le fece assumere un’espressione spaventata, che non riuscì a trattenere. Le si accese una speranza quando l’Amministratore le confessò di non fidarsi di quell’uomo, ma la sua soluzione non la convinceva affatto. Soprattutto la soluzione di fare da spalla a Diogene insieme a lui.
    La Vipera rimase a bocca spalancata. In parte era anche sorpresa dal livello di fiducia che le stava dando in quel momento, ma perlopiù la sua reazione era data dalla richiesta che non aveva la minima intenzione di accettare. Da ciò che le era stato detto, lasciare quel genere di potere ad uno come lui avrebbe portato a terribili conseguenze. E ancora non sapeva che aveva un demone nascosto che poteva liberare in qualsiasi momento.

    U-un momento. Pe-penso che tu stia giudicando la cosa con troppa leggerezza.

    Il suo tono non era provocatorio, ma spaventato.

    Non puoi dargli in mano il potere di un Kage. Solo i Kami sanno cosa potrebbe fare. ...Se dici che le sue aspirazioni sono quelle, come pensi che potremmo fermarlo? Voglio dire, tu forse, ma io?? Tu sei… Sei più ragionevole. Più… plasmabile. E’ più facile convincerti che stai facendo qualcosa di sbagliato, e riportarti sulla retta via. Ma Diogene… Se è davvero come dici, non saranno due consiglieri obiettori a fermarlo. Non… non riuscirei. S-se mi ribellassi finirei per fare insubordinazione, e-e poi…

    Portò le mani alla testa, con gli occhi lucidi, e alla mente quel terribile ricordo. Tremante, fu Aoda ad agire per primo, avvicinandole la sedia permettendole di posarvisi, cosa che però non la aiutò a ritrovare la calma.

    N-non mi sento al sicuro. Oto non mi fa sentire al sicuro. E se Diogene diventa Kage, io non…

    Si morse la lingua. Non gli avrebbe confessato il suo desiderio di fuga, evitò di proseguire la frase, fissando lo Yakushi con sguardo serio.

    Ti fidi di me?

    Se lo Yakushi avesse esitato, si sarebbe ripetuta.

    Febh… Ho bisogno di saperlo. Ti fidi ciecamente di me?

    Solo in caso di risposta positiva avrebbe iniziato un discorso, chiedendo di non essere interrotta fino alla fine.

    So che quello che sto per dire non ti piacerà affatto. Ma ragiona. Davvero vuoi dare tutto quel potere in mano ad un ninja come Diogene? Ho ottimi motivi per pensare che sia una pessima idea, e posso dimostrarli anche a te.

    Lo sguardo di lei gli avrebbe lasciato intendere che parlasse proprio di lui. Prima che potesse dire qualcosa, alzò una mano, zittendolo.

    So cose del Mikawa che forse persino tu ignori. Ne sono abbastanza sicura in realtà, data la tua convinzione nel dargli tutto quel potere. Credo che tu sappia bene come sono cambiate le cose dopo il mio arrivo, e come girasse voce che fossi l’unica in grado di tenerti testa per via di faccende Amministrative. Forse è per questo che sono stata scelta da un informatore anonimo.

    Mentì, raccontargli tutta la verità poteva essere troppo rischioso. In fondo l’importante non era il come aveva ottenuto quelle informazioni, ma le informazioni stesse.

    Ed ho saputo cose riguardo Diogene. Penso che la cosa migliore sia che tu le venga a sapere direttamente da lui ...Ad una piccola condizione. Io dovrò restare nella stanza. Lui sa di potersi fidare di me, si sentirebbe più al sicuro in mia presenza. E sinceramente vorrei monitorarlo per assicurarmi che ciò che racconta a te coincida con quello che ha detto a me.

    Altra piccola bugia, ma solo perché invertita. Era lei quella che si sarebbe sentita al sicuro al fianco del suo informatore. Perchè Raizen le aveva garantito che per il bene della missione l’avrebbe protetta. E non poteva fare altro che fidarsi. Inoltre far credere allo Yakushi che fosse l’informatore ad aver bisogno di protezione poteva lasciargli credere che fosse un pesce piccolo, magari qualche servitore del Mikawa, ad averle dato tali informazioni.

    Non si tratta di convincerti, plagiarti, o altro. Ti parlerà solamente di ciò che sa, e credo che tu sia sufficientemente esperto da solo nel comprendere se stia cercando di imbrogliarti o meno. Sarai tu a decidere cosa fare quando avrai quelle informazioni in mano. Mi fido del tuo giudizio. Se accetti, preparerò una lettera, manderò un corvo a rintracciarlo invitandolo qui il prima possibile.

    Si fece silenziosa, lasciando a Febh il tempo di pensare, aspettando una sua risposta.
     
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    Leggerezza? Plasmabile? Febh si lasciò andare a una risata amara, con una serietà strana, che sembrava decisamente fuori luogo. Hebiko, parliamoci chiaro: io non sono tagliato per fare il Kage. Io sono per agire nella più totale libertà, senza alcun vincolo se non quelli che impongo a me stesso. Detesto impegnarmi, e ne ho dato riprova in più occasioni. Sarei il peggior Kage della storia, e bada che il record lo ha Orochimaru che ha lasciato morire innumerevoli otesi senza far nulla...ma glielo strapperei facilmente. O forse pensi che se fossi Kage le cose resterebbero come adesso? Con te che mi rimetti in sesto, o almeno ci provi? Non sarebbe lo stesso. Un Kage NON è un amministratore. Ha addosso un peso che io non ho materialmente la testa adatta a mantenere. Inoltre il cappello è ridicolo. Stranamente questa frase aveva la stessa carica di serietà delle altre. E come Kage non potrei permettere di avere un'eminenza grigia immatura che mi suggerisce cosa fare. Dovrei essere serio. Sempre. E io detesto farlo, perchè il mondo è molto peggiore quando io faccio sul serio. Ci sarebbe ben poco da "plasmare" in quel caso. Aggiunse con una vena accusatoria che forse le avrebbe fatto capire di aver scelto decisamente il termine sbagliato per parlare.



    Una volta mi hai chiesto come mai faccio l'amministratore, se non ricordo male. Vuoi sapere davvero perchè mi sono buttato questo vincolo addosso, proprio io? Mi piacerebbe dire che è perchè non c'era nessun altro a farlo...ma la verità è che lo faccio solo e unicamente perchè lo ho promesso a una persona a cui tenevo moltissimo. Fece spallucce, un pò triste. E nonostante quella forte motivazione, come hai potuto vedere non sono proprio capace. Ma se non altro, sempre per una promessa che riguardava quella persona, sono andato a schiacciare il Serpente, creando questa situazione ingarbugliata. Non disse altro al riguardo, distogliendo lo sguardo mentre Ssalar gli saliva sulle spalle, senza parlare nè dire niente, nemmeno guardarlo, ma c'era una sorta di cameratismo in quel gesto. Eppure lo rifarei senza pensarci due volte.

    Poi Hebiko concluse la sua frase, con tanto di tremori che il rettile strisciante dovette aiutare a contenere...e ai quali l'Amministratore sbottò: Che i kami esplodano! Ancora quella storia con quel cretino di Shinken? Si lagnò lo Yakushi, alzando gli occhi al cielo, mentre lanciava una pallina di carta dritta contro la fronte della Kunoichi. Tremi di nuovo? Sei davvero così debole nello spirito, Hebiko? Forse davvero il mio piano non andrà a buon fine se reagisci così per ogni cosa. Sbuffò. Prima di continuare...hai almeno PROVATO a pensare a PERCHE' ti ho punito in quell'occasione? O hai solo passato il tempo a lagnarti internamente senza nemmeno ragionare, accumulando risentimento e altre cose inutili? Il suo tono si stava facendo leggermente più duro mentre volutamente ignorava il fatto che lui viveva di risentimento, tanto era permaloso, sostanzialmente aveva ucciso il Kokage per quel motivo. Una cosa è una missione. Una cosa è la vita di tutti i giorni nel villaggio. Tu forse non hai realizzato quello che stavi dicendo durante la ricerca dei sigilli, non te ne sei nemmeno resa conto...ed è questo il segno che forse non sei ancora pronta. Un ninja, un Chunin, è anche un leader, è responsabile dei suoi sottoposti durante la missione, e deve prendere decisioni difficili. Se uno dei tuoi sottoposti, a fronte di un pericolo, dice che intende ignorare le tue istruzioni e fare di testa sua, anche se avesse ragione comunque con le sue azioni si metterebbe in pericolo. E una regola vale sempre: non si abbandonano i compagni di team, a meno di avere motivazioni più che valide. Se tu fossi andata sola e senza istruzioni e fossi finita nei guai gli altri avrebbero dovuto provare a salvarti...e se fossero stati loro a morire per provare a salvare TE? Ci hai anche solo pensato? Come ti sentiresti nel sapere che altri sono morti per colpa di una tua azione avventata? Ricordo il tuo rapporto dalla missione con Kato, cosa credi? Quel contadino è morto per un vostro errore, ma era un estraneo. Se fosse stato Kato a morire per un tuo errore? O Aoda. Indicò il serpente. O me?

    Shinken è un figlio della vecchia Oto, di visioni un pò troppo ristrette, ma in quell'occasione stava cercando, nel suo modo contorto e perverso, di salvare la pelle agli altri della squadra, per non rischiarla nel dover aiutare un genin ribelle. QUELLA è insubordinazione. Agire in modo da mettere in pericolo gli altri, anche inconsciamente. QUELLO va punito, Hebiko. Poi certo, il nostro Guardiano è una carogna arida, priva dell'elaborata eleganza che invece contraddistingue una carogna come me, ma anche se i suoi modi erano errati, il suo concetto era corretto. Poi ha commesso l'errore di pestarmi i piedi e quindi lo ho punito, ma questo perchè io sono io, e come ti ho detto accetto solo i vincoli che mi impongo da solo. Oto è Desiderio, ricordalo. Le si avvicinò, vagamente irritato. Io da solo posso anche uccidere Diogenes, se mi ci metto. Diciamo che ho un buon 50% di possibilità di riuscire. Forse di più con un buon piano. Ma uccidere Diogenes è stupido, quando si può provare a fargli cambiare idea, o si possono guidare le sue energie distruttive nella giusta direzione. Altri nemici, più impellenti, prima che abbia modo di rivolgersi a Kiri e agli altri villaggi. A quel punto si potrà rivedere la situazione, magari con l'ascesa di nuovi ninja nel villaggio che possano prendere il suo posto.



    Avrebbe sollevato una mano per poggiarla sulla testa della ragazza. Gli interessava soprattutto vedere la sua reazione: si sarebbe ritratta, avrebbe tremato, avrebbe mostrato terrore? Tu ora mi temi. E questo va bene. Perchè io sono un mostro spaventoso, Hebiko. Ma mai quanto il mondo in cui viviamo, o altri mostri che lo abitano. Mai quanto il mostro che si è svegliato dentro di te. L'altro giorno ho dovuto agire a quel modo con te. Dovevo essere certo che non ti potessi spezzare, che non potessi mai cedere a lui. Le parole sono fumo, anche se professi che non cederai mai non significa nulla. E' l'emozione che conta, il sangue che ribolle dentro sigilla i nostri ricordi, non le parole. Dovevo portarti in una situazione estrema, al punto di rottura...e a quel punto c'erano solo due possibilità: ti saresti spezzata o ne saresti stata temprata. Forse è stato un pò precoce, ma il suo chakra era fuori controllo, con tutti quei serpenti, quindi era l'unica strada possibile, una volta che ho scoperto cosa sei. E anche se il prezzo è che ora non potrai mai più guardarmi allo stesso modo, se non altro so che sei al sicuro dal vecchio Serpente. Per sempre...e hai anche redento il contratto da richiamo che aveva avvelenato molti anni fa. Mentre tornava a sedere si lasciò andare a un sorriso serio. Hai decisamente superato le mie aspettative, per questo ho detto che mi sarei fidato di te. E se ti sembra poco...conta che ho detto queste parole solo ad altre tre persone nella mia vita.

    Un sospiro. Ma...forse non sei davvero pronta per aiutarmi contro Diogenes, non in questo modo...ma non saprei proprio che altra strada prendere. Non senza danneggiare troppo Oto. Se Gene cadesse, perderemmo un terzo della nostra forza, e gli altri Villaggi, oltre ai nemici dell'Alleanza, ne approfitterebbero immediatamente. Gene deve restare ed essere redento, per quanto difficile possa essere ottenere questa cosa. Sedette, voltandosi. Lo capisci, questo? Esiste anche un male necessario, e va saputo controllare. Tu che tieni a bada quel vecchio dovresti saperlo meglio di chiunque.

    A quel punto lei avrebbe continuato, avendogli lui confermato la fiducia accordata. E quello che disse non fu affatto piacevole. Informatore anonimo? Alzò un attimo la mano, interrompendola. Mi stai dicendo che qualcuno che ha interesse nel mettere mano alle politiche di Oto ti ha contattato, e fornito informazioni che guidassero il tuo giudizio? Questo va molto vicino all'essere una Spia, ne sei consapevole? Si accigliò. Prima di dirmi cosa ti ha detto, devi darmi tre risposte. E sii onesta. Solo i fatti, nessun tuo ragionamento, solo quello che è successo, nudo e crudo.

    Primo: cosa ti ha chiesto in cambio?
    Secondo: hai potuto verificare queste informazioni con delle prove incontrovertibili? Qualcosa che non fossero semplici parole o trasmissioni di ricordi...io so bene quanto sia facile fabbricare falsi ricordi.
    Terzo: questo informatore che relazione ha con Diogenes? Potrebbe anche essere una trappola, nemica o del Mikawa, lo capisci?
    Era evidente quanto gli stesse montando il mal di testa a intrattenere una conversazione tanto lunga senza mai lasciar andare l'attenzione. L'Oni era dietro l'angolo, ma in tutta onestà non voleva abbandonarsi completamente alla fredda lucidità del suo io profondo, scevro di ogni emozione, o realmente la Kunoichi avrebbe conosciuto il significato della parola Mostro.
     
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    Hebiko portò le mani avanti quando capì che Febh aveva inteso male ciò che gli aveva detto riguardo al saperlo plasmare liberamente:

    Un momento, devo essermi espressa male. Non parlavo di un controllarti vero e proprio, intendiamoci, più del fatto di sapere come comportarmi se bisogna darti una spinta per cose che tu non ritieni importanti, o che sembri decidere con troppa leggerezza. So bene che non sei stupido, nemmeno io sarei in grado di convincerti a fare qualcosa che va contro la tua morale.

    Restò in silenzio ad ascoltare tutto ciò che aveva da dirle riguardo il suo malvoluto ruolo da Amministratore, ed altrettante motivazioni del perché lui come Kokage si sentisse inadatto. Avere un Febh perennemente serio non sarebbe piaciuto a nessuno, a rimetterci sarebbero stati unicamente gli otesi. La Vipera distolse lo sguardo per un momento, lasciandosi sfuggire un commento sarcastico:

    Essere soli ha qualche vantaggio allora.

    Portò una mano a massaggiarsi la fronte, terminando con un sospiro e fissando lo Yakushi con l’aria di chi sapeva di trovarsi all’angolo con un’unica soluzione disponibile:

    Non vorrei chiederti un sacrificio del genere, ma ragiona… Chi altri potrebbe prendere il posto di Kokage senza mandare Oto alla rovina? Diogene col suo piano di conquista? Uno Shinken che si comporta come un viziato, che non aspetta altro se non avere i poteri necessari per far fuori me e chiunque non gli vada a genio?

    Sospirò, iniziando a gesticolare con fare sarcastico:

    Come posso evitare che scelgano lui se tu ti rifiuti? Buttandomi in mezzo alla folla gridando qualcosa tipo “HEY, io sono l’erede di Orochimaru, questo villaggio mi spetta di diritto!”?

    Il discorso su Shinken fu sufficiente a darle la carica, Hebiko sembrò ritrovare la sua scintilla quando Febh intese male le sue lamentele riguardo la cosa. Rimase ad ascoltarlo, ma a pugni stretti, sbuffando alla fine del discorso prima di prendere parola:

    Lo so, lo so! Sono stata stupida, va bene? Ma solo perché ho reagito male. Non avrei MAI combattuto le asce da sola, per quanto avessi avuto voglia di strozzare Mani d’Oro personalmente, o recuperare i sigilli prima che Goemon potesse metterci le mani, sapevo bene che da sola sarebbe stato impossibile. Certo, non credevo che esposta la mia intuizione tutti gli shinobi mi avrebbero dato contro, la rabbia ha parlato al posto mio. Ma erano parole. Forse avrei fatto l’errore di aprire la porta da sola. Ma non avrei proseguito. Lo so, è stato comunque un pensiero stupido, e mi dispiace. Non è la tua punizione che mi ha spaventata. ...Beh sul momento sì, ma adesso non è solo la paura che non mi fa sentire al sicuro.

    Prese fiato prima di riprendere, furiosa e sufficientemente rancorosa verso quell’uomo che ancora poteva spaventarla per colpa del loro distacco di forza.

    Shinken mi odia. Ricordo bene cosa gli hai risposto, ma so anche che non aspetta altro che l’occasione giusta per farmi fuori, non capendo a che destino andrà incontro in quel caso. La cosa peggiore però sono gli altri shinobi che gli hanno dato corda, e che non mi vedono di buon occhio… compreso Kato.

    Si sciolse, lasciando andare le braccia lungo i fianchi.

    Non mi vedono come una collega di cui fidarsi. Forse ai loro occhi sono solo un’idiota. Tutto perché ho avuto un’intuizione differente. Il fatto che fosse corretta non ha cambiato nulla, sono l’idiota che ha abbaiato al saggio Jonin. Se loro pensano che seguire uno shinobi a testa china e senza fiatare anche quando spara stronzate, che mi snobbino pure. Non sono il tipo di persona pronta ad andare al suicidio senza ribellarmi solo perché il più grosso ha deciso così. Mi sono ribellata nel peggiore dei modi, ho sbagliato, meritavo una punizione. Ma non QUESTA punizione, non il sentirmi come un reietto solo per un capriccio di un Jonin che non ha voluto ammettere un suo errore di valutazione. Sei tu l’unica persona che mi accetta per come sono. Persino sapendo del frammento.

    Scosse la testa ascoltando i commenti su Diogene:

    No, no, non sono così stupida. Ucciderlo sarebbe la peggiore delle ipotesi. E non mi interessa che tu mi dica che hai una “buona percentuale” di vittoria contro di lui, non ne ricaveremmo nulla se non la morte di uno dei più forti shinobi che abbiamo… E i Kami non vogliano che in quel caso sia tu.

    Il tocco dello Yakushi la fece rabbrividire per un’istante, ma non ebbe paura quando alzò lo sguardo verso di lui, ascoltandolo come un’alunna che ascoltava l’importante lezione del suo maestro. Si mostrò leggermente sorpresa ed imbarazzata quando riuscì finalmente a capire l’importanza dell’aver ottenuto la sua fiducia. Si toccò la treccia, mugolando con un leggero sorriso in volto, al pari di una scolaretta che riceve dei complimenti. Dovette tornare seria, l’argomento Diogene non era semplice da affrontare, ma prima di rispondere si lasciò sfuggire un commento.

    Dovresti essere così più spesso. Sembri il maestro che non ho mai avuto.

    Probabilmente una delle più grandi debolezze della Vipera era proprio quella: non era addestrata alla vita da ninja. Il suo atteggiamento, la sua rabbia ed impulsività potevano far comode a dei criminalotti come potevano essere le Asce o i sottoposti di Goemon, ma i segreti della forza dei ninja stavano in severi addestramenti; le varie tecniche tramandate da shinobi erano solo fuochi d’artificio confrontati al come avrebbe dovuto essere temprato psicologicamente ognuno di loro per raggiungere il massimo in ogni missione. Ed Hebiko non aveva mai avuto addestramenti simili, aveva sempre agito da sola, ad eccezione di quel breve periodo della sua vita nel quale era stata addestrata al controllo del chakra ed un’infarinatura delle tecniche dei ninja. Aveva dato prova per ben due volte di saper controllare il suo frammento, ma quella era tutta esperienza sul campo. Aveva bisogno di un maestro che la addestrasse per prepararla al peggio.

    No, ucciderlo è fuori discussione. So bene che porterebbe a problemi ben peggiori. Ma dubito di poterlo controllare in alcun modo, nel momento in cui diventerà Kage potrà decidere cosa fare e noi saremo costretti a seguirlo. E’ sicuramente più controllabile se un’altra figura al di sopra di lui gerarchicamente gli impedisce di agire.

    La Vipera abbassò leggermente la testa, sentendosi leggermente colpevole: quelle parole dette da Febh pesavano parecchio, ed iniziava ad intuire come poteva terminare il discorso se sbagliava anche solo una sillaba. Portò le mani avanti, rispondendo con voce pacata:

    Certo, risponderò alle tue domande. Ma è proprio per evitare ogni dubbio che voglio che parli personalmente con lui. Come hai detto tu, potrei essere cascata in qualche trucchetto, tuttavia ciò che ha detto mi ha dato da pensare. Perciò non sarò io a passarti tali informazioni, e di conseguenza lascerò che sia tu a decidere come agire.

    Seduta composta, ascoltò le domande in silenzio, preparandosi a rispondere senza incertezze.

    Nulla. Se non che anche tu venissi a conoscenza dei piani di Diogene.

    Non mentiva, lui in fondo non le aveva davvero chiesto nulla in cambio. Quello avrebbe dovuto essere il suo pagamento per via del siero, ma le aveva confessato che non credeva nella sua missione. Non aveva motivo di mentirle perciò, se le sue informazioni avessero dato un qualsiasi vantaggio a Konoha si sarebbe sicuramente assicurato che quelle informazioni fossero arrivate a destinazione.
    La seconda domanda la portò a riflettere per un istante, portando una mano al viso, sentendosi colpevole:

    Uhm… Beh, no, non fisiche. Non so come avrebbe potuto darmele, in fondo… Ma tutto il suo discorso era spaventosamente dettagliato, se avesse mentito avrei dovuto almeno notare qualche incongruenza.

    Dovette riflettere per qualche istante anche alla terza domanda, mostrandosi più pensierosa.

    Sono… abbastanza sicura che non gli vada a genio. Più o meno. S-sto cercando di pensare con obiettività, ma mi ha dato così tante informazioni che la loro relazione è passata in secondo piano. Posso però dire che mi è parso stare dalla parte di Oto. Una delle sue preoccupazioni era che rischiassimo di venire spezzati da una guerra civile se Diogene avesse messo in atto il suo piano di conquista. Insomma… Se fosse stato un nostro nemico avrebbe lasciato che ci indebolissimo ed approfittato in quel momento, no?

    Rimase in silenzio, aspettando di vedere le reazioni di Febh. Uno sbuffo stressato la fece riprendere:

    Mi dispiace. Forse ho dato leggerezza alla cosa. Non credo di essere addestrata a dovere contro cose del genere, ma ti prego. Valuta la cosa personalmente prima di decidere. Accetterò ogni tua decisione.
     
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    L'amministratore sbuffò alla giustificazione della sua segretaria riguardo la scelta di termini che le aveva fatto pesare, con un mezzo sorriso sarcastico che chiaramente voleva sottintendere un "salvata in corner, ma comunque me la segno". La mia morale? Devo ricordarti che il mio motto è agire sempre e comunque da carogna? Ridacchiò, ma la lasciò continuare, e il discorso si spostò verso questioni via via più importanti. Shinken Kokage? Non credo abbia la giusta elasticità mentale...onestamente mi sembra che l'unica alternativa rimasta si proprio scegliere Gene, e stargli addosso per controllare le sue manie di grandezza. Bisogna fornirgli dei nemici che lo tengano impegnato dall'attaccare Kiri...e levargli il supporto degli altri ninja su questa strada. Un Kage è tale solo perchè ha il popolo dalla sua. Un Kage senza popolo, è un titolo vuoto, buono solo per obblighi di rappresentanza. Io posso agire da deterrente, perchè sa che se va alla guerra deve prima scavalcarmi...mentre tu potresti lavorarti la gente e cercare di convincerli che la stabilità dell'Accademia sia più importante del resto. L'attacco di Kumo recente lo dimostra.

    Poi aggrottò la fronte alla battuta di lei. Non era un'idea così fuori dal mondo. Uhm...in effetti da un certo punto di vista tu SEI l'erede di Orochimaru. Aveva una sguardo che scintillava appena, lo sguardo che nascondeva un'intelligenza che rifiutava ogni schema ed era perciò fonte di possibili guai senza limiti. E se io ti facessi da guardia del corpo avresti anche la forza per mantenere la posizione, fino a diventare tu stessa più abile. Ci stava DAVVERO pensando! Però...non sei ancora pronta. Dovresti essere come minimo una Chunin prima, e non hai certo dimostrato di essere degna del grado durante la missione per i Sigilli. Il discorso si portò su quella vicenda, con la ragazza che sembrò più irritata dal ricordo che non pentita. No che non va bene. Essere stupida a quel modo, anche in parte, è un pericolo per gli altri. Non è a me che dovresti chiedere scusa. E' a loro. Sospirò. Ma forse lo capirai solo col tempo...spera solo di non accumulare troppi cadaveri prima di allora, perchè ti assicuro che pesa portarseli dietro...o almeno così mi hanno raccontato, io ho perso solo tre compagni in missione in tutta la mia carriera, ed è successo perchè sono stati stupidi, ed erano troppo lontani perchè potessi aiutarli. Poi incrociò le braccia. Certo che non si fidano. Non per la tua intuizione, ma per le tue parole. Non pensano che tu sia un'idiota, ma pensano che TU consideri LORO degli idioti di cui puoi fare a meno. Ma in un team non è così. Quanto alla punizione e al non sentirti sicura...aspetti forse che una mano divina arrivi e risolva tutto? Siamo a Oto, la forza di cambiare le cose deve venire da TE. Devi capire cosa vuoi, e fare tutto quello che puoi per prenderlo. Se non ti senti al sicuro devi cambiare abbastanza per essere sicura. Se ti senti una reietta e vuoi che la cosa cambi devi fare TU il primo passo. Ci hai almeno provato? E non necessariamente una o due volte, possono essere anche cento. Troppo comodo contare sull'aiuto altrui, sulla protezione completa altrui...a cosa serve ottenere qualcosa quando ti viene donata senza alcuno sforzo da parte tua? Forse ti fa sentire al sicuro, ma al contempo ti divora una parte dell'anima, la capacità di lottare per ciò che vuoi, la cosa che dovrebbe essere la tua guida nel mondo, come otese. E' un prezzo che io non pagherei per nulla al mondo.

    Lei poi commentò sul suo essere un maestro, e in tutta risposta lui le mollò un colpo di karate sulla testa, discendente. Io sono un OTTIMO maestro, che ti credi? Hai idea di quanta gente ho addestrato? Quel bue incivile che hanno messo come Hokage chi credi che lo abbia addestrato quando era un genin a malapena capace di trovare scarpe della sua misura? Eh? Solo grazie ai miei illuminati insegnamenti è diventato a malapena passabile...dopotutto il materiale di partenza era scarsino, infatti è diventato Kage di quella specie di quartiere residenziale infiorettato di Konoha. Tralasciamo il fatto che gli "insegnamenti illuminati" erano stati quasi sempre delle prove al limite della sopravvivenza, condite di una crudeltà eccelsa e particolarmente creativa, e che in effetti erano stati solo una manciata...anche se poi aveva accompagnato l'Ikigami in svariate avventure, sotto varie fogge. Quindi, se vuoi essere più forte, se vuoi uscire dalla situazione in cui ti sei ficcata, devi metterci l'impegno, per quanto mi riguarda. Quanto alle arti ninja, un aiutino posso anche dartelo...ma a tuo rischio e pericolo. E il sorriso che le rivolse, così simile a quello che i suoi allievi/vittime avevano ricevuto molte volte nel tempo, non prometteva nulla di buono.

    E infine il discorso arrivò al misterioso informatore, con l'espressione dello Yakushi che si faceva man mano più dura e seria. Fammi ricapitolare. Qualcuno che non ha alcun interesse personale salvo l'odio per Gene ha cercato TE, la mia segretaria per dirti, senza alcuna prova salvo un racconto dettagliato che comunque riguardava cose di cui non eri a conoscenza e che poteva tranquillamente inventare, a patto che ci fosse un filo logico? Attese la sua conclusione finale, quindi scosse il capo. Leggerezza...direi proprio di si. Potrebbe benissimo essere una trappola di Diogenes stesso, dopotutto sono solo parole, e chi più di lui conosce i dettagli della faccenda e avrebbe interesse a mettermi fuori gioco con un trucco? Questa puoi prenderla come una prima lezione: se ti mostrano una trappola e lo capisci, la cosa migliore è RIBALTARE la trappola contro il possibile nemico. Puntò un dito verso la ragazza. Non incontrerò il tuo informatore. A meno che tu non sia daccordo a organizzare una trappola per catturarlo e interrogarlo approfonditamente. Dovrai collaborare per tradirlo, però. Magari le cose finiranno bene dopo, ma non intendo incontrarlo senza essere in una netta posizione di vantaggio, senza averlo completamente alla mia mercè. La sua influenza ti ha quasi portata a tradire, lo capisci? Se fosse davvero una trappola potresti avermi consegnato al nemico. Sei pronta a tradire questa persona, stavolta in maniera consapevole. Pensi di poterlo fare? In caso contrario, il mio ordine è di dimenticare questa faccenda e tagliare ogni contatto con questa persona. Era un tono che non ammetteva alternative a quelle due scelte.
     
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    Il sorrisetto seguito dal commento che le ricordò quale fosse il motto dello Yakushi la portò a sospirare, borbottando distratta:

    Questo è ciò che ti impedirebbe di essere un buon Kage.

    Non era affatto d’accordo con il ragionamento di Febh, la Vipera vedeva Diogene per quello che rischiava di diventare se fosse stato eletto, e in quel caso non ci sarebbe stato posto per un animo ribelle come il suo.

    Senza l’appoggio del popolo? Certo, se tu fossi un comune Kage potrebbe interessarti. Diogene è destinato a diventare un tiranno. E ad un tiranno non interessa il parere del popolo, il primo che oserà opporsi verrà ucciso seduta stante, e governerà questo villaggio col terrore. Chi pensi oserà disobbedire? Avrà il suo esercito di sacrificabili, e a meno che tu non ti imponga come salvatore per tutti quanti nessuno sarà in grado di impedirgli di portare Oto al declino. Ti rendi conto che mettere lui a capo di tutto significherebbe che l’unico modo per ristabilire l’equilibrio sarebbe quello di ribellarti a lui e spodestarlo dal suo trono, diventando Kage tu stesso? Mi sembrava di aver capito che non volevi questo tipo di responsabilità, allora perché tirarti la zappa sui piedi?

    Poi l’argomento prese una piega distorta. Febh sembrò illuminarsi pensando alla possibilità di far davvero ereditare tutto ad Hebiko ed offrirsi persino come guardia del corpo per impedire la più logica delle conseguenze di una decisione simile. La ragazza iniziò a sudare freddo, portando le mani avanti come per bloccarlo, rilassandosi quando sembrò aver cambiato idea. Ma aveva cambiato idea per un motivo che la rossa non riuscì a digerire.
    Visibilmente offesa nell’orgoglio, attese la fine del discorso prima di intervenire, furiosa nell’animo e pacata nei toni, mentre passo passo ribatteva tutto ciò che le era stato detto:

    Quante volte dovrò ripeterlo… Ho imparato la lezione. Ho capito cosa ho sbagliato ed ho capito cosa non devo ripetere. Ma non è l’approvazione degli altri che cerco. Non mi interessa se mi ritengono la compagna migliore da portarsi dietro o solo come una delle tante kunoichi con la quale di tanto in tanto capitano in missione e tocca collaborare. Durante le missioni c’è fiducia reciproca perché così va fatto. Fidarsi l’uno dell’altro perché siamo tutti shinobi sotto la stessa bandiera, solo uno stupido pesterebbe i piedi ad un proprio collega perché non gli sta simpatico. Avrò sicuramente ancora molto da imparare, ne sono convinta. Ma per un mio stupido errore durante una missione non merito di vivere nel terrore. Non ho paura di “deluderli” o cazzate simili, ho paura per la mia stessa vita!

    Si fermò per un istante, fissando Febh stavolta con aria spaventata, lasciandosi travolgere dall’ansia che la stava controllando da quando era finita quella tremenda missione.

    Ormai vivo o al tuo fianco o sbarrata in casa, stavo per chiudere tutte le finestre con delle assi di legno se non fosse stato per Aoda che mi ha aiutata a calmarmi. Shinken mi ha minacciata di morte. Le asce hanno fatto lo stesso. Gli altri shinobi non fanno che dare ascolto al più grande, non gli importa se le sue decisioni potrebbero essere sbagliate o meno, chinano la testa ed obbediscono. Tu sai che non sono fatta così, se uno shinobi di grado a me superiore agisce in quel modo è mio dovere fargli notare l’errore impedendo che sia LUI a condannare tutti a morte. Ma l’errore è solo mio, una frase detta ai quattro venti per sfogare la rabbia aveva ben più peso di una minaccia di morte ad un proprio collega, tanto da punire me allo stesso modo suo!?

    Prese fiato, rendendosi conto di aver appena confessato le sue attuali condizioni di vita per la prima volta a qualcuno. Borbottò, stringendosi tra le braccia:

    Non mi interessa che mi reputino una persona da seguire o meno. Mi interessa non rischiare la vita nel mio stesso villaggio. Ora come ora non riesco a considerarlo casa, ed uno come Diogene non farà altro che peggiorare la situazione. Sono stata fortunata a finire al tuo fianco, ma non voglio costringerti ad essere la mia guardia del corpo solo per colpa del marciume a cui siamo abituati. Le cose devono cambiare, altrimenti il mio istinto di sopravvivenza mi farà agire di conseguenza.

    Lo Yakushi si gonfiò il petto per elogiare le sue doti da maestro, rivelandole qualcosa che ancora non sapeva, e che la lasciò a bocca aperta. Balbettando, prese a gesticolare, più confusa che mai:

    L-L’Hokage!? Quell’Hokage?? Quella cosa gigantesca a capo del villaggio della foglia!? TUO ALLIEVO?

    Certo il suo stupore era dato anche dal fatto di conoscerlo, e di sapere che non fosse pazzo quanto Febh, almeno da quanto le aveva dato modo di vedere. Anche per via di leadership era piuttosto diverso. Gli effetti del sopravvivere agli addestramenti dello Yakushi sembravano piuttosto promettenti. Si avvicinò a lui, tirando la sua maglietta verso di se per avvicinarlo a lei. Tra i due la più determinata era sicuramente Hebiko in quel momento:

    Certo che voglio che mi addestri! Iniziamo domani! Dimmi tutto quello che devo portare. E che sia un addestramento intensivo! ...Avrò un maestro per la prima volta!! Seconda in realtà, le basi ninja mi sono state insegnate da un tizio… Ma ORA avrò un maestro col TUO potenziale! Probabilmente me ne pentirò, ma so che il risultato ne varrà la pena.

    Sembrava fiduciosa, forse fin troppo. Il suo entusiasmo venne spento dal discorso della spia, calmando la kunoichi e riportandola ad un stato mentale più serio. Si prese qualche minuti per riflettere, Febh non poteva saperlo ma le erano state date preziose informazioni. Ora sapeva che Raizen e lo Yakushi si conoscevano fin troppo bene, e che era stato il suo allievo: visti i risultati dovevano essere in buoni rapporti, più o meno. Non sembrava ci fossero toni rancorosi nella descrizione dell’Amministratore, più orgogliosi, nel tentativo di non farsi sfuggire nessun merito.
    Certo, poi c’era un altro enorme dubbio: perché non voleva dirglielo di persona? Diceva che lei avrebbe dovuto lavorarsi Febh, ma per quale motivo imbrogliarlo? Ricordò però che all’inizio di tutto il loro discorso, lo Yakushi stesso aveva confessato di aver iniziato a dubitare di Diogene solo da un momento preciso.

    Probabilmente Raizen non sa ancora che lui ora dubita del Mikawa… Sicuramente tra otesi ci si fida di più, magari temeva che Febh avrebbe visto quelle informazioni come un affronto per far scoppiare una guerra civile… Invece è stato proprio lui a confermarmi che Raizen ha probabilmente detto la verità! Ma come faccio a dirglielo senza far saltare tutto…

    Fissò il ragazzo di fronte a lei, seria in volto ma disponibile ad ubbidire. Prese parola, con toni pacati, riconoscendo i propri errori:

    Sento di potermi fidare del mio informatore. Tuttavia, come hai detto tu, sono ancora troppo inesperta e non ho valutato al meglio la situazione chiedendo cose essenziali come delle prove. Voglio che tu senta in prima persona cosa lui abbia da dirti, ma allo stesso tempo voglio proteggerti. ...Non che tu abbia bisogno di una come me che ti protegga, però come segretaria è il mio dovere, e non accetterei mai di averti messa io stessa in trappola. Perciò mi sta bene mettere te in una posizione di vantaggio mettendo in trappola lui. Fammi sapere i dettagli e vedrò di programmare ogni cosa.

    Nuovamente armata di carta e penna, tornò a sedersi, stavolta su di una sedia. Sembrava nuovamente pronta a prendere appunti, non aspettava altro che le indicazioni del suo capo.
     
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    Altre Piccole Decisioni
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    Lei tirò in ballo la questione degli equilibri di potere e del supporto del villaggio, alle quali lo Yakushi fece spallucce. Lo ho già fatto una volta, e la pratica rende perfetti. Commentò semplicemente. Inoltre la mia idea era fare in modo che i suoi piani assurdi di conquista diventassero pubblici a Oto, così da tarpargli le ali o costringerlo a muoversi con un basso profilo, o roba simile. E comunque non vedo molte altre alternative valide. L'alternativa valida fu il breve sproloquio sullo scegliere Hebiko come Kage-fantoccio consapevole, ma lei non sembrava molto lusingata all'idea, senza contare la reazione quando le vennero nuovamente fatti notare i suoi errori. Alla sua risposta Febh alzò gli occhi al cielo. Se davvero avessi imparato la lezione non faresti questa filippica ogni volta, quindi continuerò a dirlo fino a quando non lo avrai capito sul serio, e non solo a parole...e con questa storia del terrore stai davvero esagerando. Sbuffò. Sei un ninja...avrai SEMPRE gente che ti vuole ammazzare. Lo ricevo minacce di morte quotidianamente, e con questo? Tutto sta nel saper badare a sè stessi. Ma forse avrai bisogno di essere un leader per capire veramente di cosa sto parlando...sei il tipo che deve vivere le cose per comprenderle, a quel che vedo. E forse capirai anche che ci si può permettere di ignorare la forma solo quando si hanno le capacità per sostenere la propria libertà d'azione. Concluse, decisamente sottovalutando le complesse emozioni della segretaria e saltando a piè pari le sue considerazioni sul "marciume"

    La discussione si fece assai più interessante quando lei si mostrò, sventurata, interessata a un breve periodo di addestramento. Ma davvero pensi che Shinken sia così tanto pericoloso? Io ho combattuto contro di lui una manciata di mesi fa, quando ho salvato al vita a Diogenes prima che venisse mangiato vivo dalla mucca, e posso assicurarti che in termini di capacità fisiche non siete così distanti...certo, avrà più esperienza e tutto, oltre al grado maggiore e quella strana tendenza a voler uccidere le cose, ma qualunque cosa abbia fatto mentre era via da Oto, di sicuro non è servita a migliorare le sue prestazioni. Fece spallucce. Ma se ne parlerà in sede di addestramento, allora...quanto all'intensivo...beh, Hebiko, non conosco altri tipi di addestramento.



    L'intero discorso della spia e delle informazioni prese poi il palcoscenico, culminando nella scelta della kunoichi di tradire il suo informatore. Ottimo...ma è una cosa a cui penseremo poi. Ora dobbiamo stabilire solo gli ultimi dettagli. Valuterà il Kage come e quando distribuire i Sigilli Maledetti, ma abbiamo dei ruoli di rilievo da ricoprire: Guardiani, Medici, Squadre speciali e, soprattutto, una Spada che era appartenuta a Orochimaru e di cui sono entrato in possesso tempo fa, la Kusanagi no Tsurugi. Hai in mente qualche candidato possibile per questi posti vacanti? Parlami degli otesi che conosci e dammi un parere...vediamo cosa se ne può tirare fuori. Disse, assai più accondiscendente ora che la maggior parte delle questioni era risolta o quasi. Seduto nuovamente sulla scrivania, stava già cercando di ricordare dove avesse messo le manette divora-chakra e gli altri strumenti di tortura che ogni tanto prendeva in prestito per i suoi addestramenti...
     
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    Accorgimenti finali

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    La possibile elezione di Diogene continuava a farle storcere il naso. Non era per niente convinta, nonostante l’idea di Febh non fosse del tutto insensata.

    Certo, potrebbe funzionare… A patto che gli altri shinobi ritengano la sua sete di potere assurda quanto me e te. Perchè se per caso alcuni di loro dovessero essere d’accordo con lui, la guerra scoppierà tra di noi. E non mi sembra il caso di indebolirci ulteriormente per futili motivi.

    La prese sul personale quando Febh accennò alle sue paure. Offesa, puntò i piedi, alzando la voce, ma non in modo davvero aggressivo, difficilmente lo Yakushi si sarebbe intimorito.

    Terrore!? TZK!! La mia è difesa personale! Terrore sarebbe se mi barricassi in casa… E invece ci esco e vengo al lavoro tutti i giorni!! Non è che se uno chiude le finestre rinforzandole con assi di legno vive “nel terrore”. E’ sicurezza.

    Era palese come non fosse convinta nemmeno lei delle sue stesse affermazioni. Finì col sospirare, accettando con un sospiro arreso il discorso dell’Amministratore. La Vipera sapeva bene che doveva sbattere la testa in certe situazioni per capirle al meglio, nonostante si sforzasse di ragionarci sopra. Quando però si sentiva in pericolo il buonsenso era secondario, e si lasciava guidare dal più puro (e qualche volta distorto) istinto di sopravvivenza. Battè le mani una singola volta, unendole, per poi rispondere al ragazzo:

    Beh. Fino a che non diventerò “leader” non potrò capire, quindi continuerò a pensare che sentirsi minacciati di morte nel proprio villaggio non sia una cosa normale che permetta l’equilibrio tra gli shinobi. O fino a che tu non mi faccia diventare una perfetta kunoichi, cosicchè sappia di poter schiacciare ogni scarafaggio che mi infastidisce.

    Il discorso su Shinken la lasciò particolarmente confusa, pur accendendo una scintilla nel suo sguardo. L’esperienza non era certo da sottovalutare, ma se davvero la loro forza era simile poteva tenergli testa, e se fosse stata sufficientemente furba magari sconfiggerlo pure. Definitivamente. Fissò lo Yakushi con aria interrogativa:

    ...Una mucca? ...Stava per essere mangiato… Da una mucca. Quelle cose bianche a macchie che fanno il latte.

    Sempre più sconvolta, mimò il gesto di mungitura, bloccandosi prima di continuare:

    ...Una mucca.

    Cercò di ragionare. Magari era un bizzarro esperimento metà mucca e metà orso, una di quelle chimere create per chissà quale scopo. Restava comunque un’idea buffa, e metteva il jonin sotto tutta un’altra luce.
    Hebiko, leggermente a disagio per lo sguardo poco rassicurante che le stava puntando addosso, ridacchiò nervosa, portando le braccia in avanti:

    EHE, sì, ma-magari prima potresti accompagnarmi in un posto… U-una sorta di “pre-addestramento”. Non ci voglio andare da sola, temo possa essere una trappola.

    Entrambi sembravano più rilassati, e lo Yakushi colse il momento per spettegolare sugli shinobi, facendosi dire dalla Vipera come suddividere i vari ruoli ancora liberi tra loro. Hebiko si lasciò scappare una risatina, bloccandosi nel sentir nominare il proprietario della spada. Le pupille le diventarono tonde, ed un sibilìo interessato accompagnò la sua risposta:

    ...SSSpada?

    Non che fosse un’appassionata di spade, preferiva le doppielame, o comunque coltelli e lame corte, ma l’idea che ci fosse qualcosa che poteva appartenerle di diritto le aveva fatto dimenticare le sue preferenze, facendola concentrare solo sul metterci le zampe sopra.

    Bene, quindi mi addestrerai per usare la spada, interessante! Uhm, per gli altri, vediamo un po’…

    Riprese in mano l’agendina, appuntandosi man mano i nomi degli shinobi, per evitare di dimenticarseli, scrivendo mentre parlava:

    Iniziamo da Shinken allora. Credo che abbia tutta quella rabbia repressa perché se ne sta per troppo tempo alle mura. Insomma, l’hai visto come cercava di fare il capetto pretenzioso. Lo butterei nelle squadre speciali, ma non vorrei che portasse al suicidio gli altri shinobi che porta con sé… Non lo si può far lavorare da solo e basta? Sicuramente come medico non è adatto, perciò… che dici, lo lasciamo alle mura? Sembra avere discrete idee sul come proteggere il villaggio.
    Kamine ha un demone instabile dentro di sé. Se dimostra di saperlo controllare a sufficienza, la infilerei nelle squadre speciali. Un’arma segreta come lei può sempre servire, ma non l’ho vista in azione a sufficienza per esserne sicura.
    Kato… Non penso abbia particolari capacità mediche. Ma rigido com’è sarebbe un ottimo guardiano.
    Amano non sono nemmeno sicura sia effettivamente uno shinobi.
    Hai fatto diventare Harumi una ninja, vero? Tanto vale buttarla in ospedale ed insegnarle a diventare un medico, se ci sopravvive. Quella ragazzina sembra terribilmente fragile.
    ...Ora tocca a me? Beh, allora io...


    Sospirò, nervosa. Non aveva la minima intenzione di confessare i suoi piani di fuga, la sua reazione era troppo imprevedibile. Avrebbe potuto capirla e lasciarla andare, o al contrario condannarla come traditrice, non vedeva mezze misure possibli. Si mordicchiò un labbro, borbottando insicura:

    Non lo so. Sto bene in Amministrazione, ma se sarà eletto Diogene… Senti. Scegli tu. Vorrei poterti stare vicina anche quando non sarai più Kage, ma se mi vorrai al fianco del Mikawa, obbedirò al tuo ordine.
     
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    I Giudizi
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    Sicurezza? Hai presente quella cosetta del fare il ninja? Il soldato? Missioni? Pericoli? Che sicurezza vuoi? L'unica sicurezza che puoi avere, ovunque tu sia, è essere abbastanza forte da poterti difendere o poter scappare. E questo vale per Oto così come per qualunque altro villaggio ninja, o anche un paesino di cinquanta anime o un boschetto. Non c'è sicurezza al di fuori di quella che puoi darti da sola. Sai che Konoha è stata quasi rasa al suolo da un nukenin due anni fa? Con un genjutsu ha scatenato la gente l'una contro l'altra. Oppure l'invasione di Kiri di qualche tempo fa...o gli attacchi al nostro Gate da parte del Flagello...e dei Kiriani prima di lui. O i gorilla giganti a Suna. Elencò con discreto distacco, come se per lui fossero cose di tutti i giorni (e lo erano). Inoltre se ti addestrerò non sarà per insegnarti a schiacciare gli altri...dopo il mio addestramento potrai permetterti di ignorarli e lasciarli cantare. E poi concluse con un sorriso che non aveva niente di umano. Sempre che tu sopravviva, ovviamente.

    Quando lo scambio verbale si portò mucca, lo Yakushi guardo la sua segretaria come se fosse una ritardata (cosa che gli veniva benissimo, dato che molto spesso la gente guardava lui a quel modo...su base quotidiana potremmo dire). Ti pare che una mucca che fa il latte possa impensierire uno come Diogenes Mikawa? Era EVIDENTEMENTE una mucca rossa e nera che faceva sangue. Questo accompagnato dall'apertura delle braccia come a voler sottolineare l'ovvio, senza naturalmente spiegare nulla di più se non lasciare un'immagine ancora più disturbante. Mucche da latte. Bah, ma come ti vengono? Alzò gli occhi al cielo, facendo cadere il discorso.

    Quando si parlò della Kusanagi lo Yakushi inarcò nuovamente un sopracciglio. Io non sono uno spadaccino. Uso la Snake Sword e una Wakizashi, ma non ho la più vaga idea di come si usi la Kusanagi...e non mi sembra di aver detto che voglio darla a te. Incrociò le braccia davanti al petto, mentre un breve lampo di scaltrezza gli scintillava nelle pupille. A sentimento ti direi che solo un chunin che impara cosa vuol dire essere un leader potrebbe brandirla. Era il simbolo del capo di Oto, ma ultimamente era invece l'oggetto donato al suo braccio desttro: alla persona di maggior fiducia all'interno del villaggio. Pensi di poter arrivare a meritartela? Tu che alla prima minaccia di morte vai in paranoia e che ritieni stupidi i compagni di squadra se non agiscono esattamente come vuoi tu? C'era un accenno di sfida oltre che di presa in giro nelle sue parole, impossibile non notarlo. E se avesse nuovamente iniziato a protestare lui la avrebbe subito interrotta sollevando una mano. Giustificarsi è da stupidi. Quel che è detto è detto, e quel che è fatto è fatto. Disse il bue, dando del cornuto all'asino dato che rimescolare le carte in tavola e giustificarsi anche in maniera improbabile era il suo pane quotidiano. Se vuoi giustificarti fallo dimostrandomi che ho torto, non a parole.

    Si passò poi alle faccende più squisitamente burocratiche, come annunciò la faccia annoiata del Jonin sin dalle prime sillabe, accompagnata al piglio professionale di Hebiko con la sua agendina. Per qualche minuto sembrarono realmente un amministratore con la sua segretaria e non un povero pirla con sprazzi di sanità mentale con l'unica che lo faceva rigare dritto. Io non sono kage nè lo sarò in futuro. Questa fu la prima cosa che disse quando lei ebbe finito. E' più probabile che lo diventi tu, ma vedremo se sarai ancora dell'idea di lasciare a me le decisioni quando avremo finito il nostro addestramento. Continui a dimenticare la regola di base: Oto è incarnazione del desiderio. Se non c'è qualcosa che vuoi a tutti i costi, non avrai mai la forza mentale di andare avanti. Quanto agli altri sono abbastanza daccordo, ma vorrei vedere qualche altro crescere in potenza e diventare Guardiano...così da poter lasciare a Shinken l'incarico di formare le nuove Squadre Speciali...o resuscitarle, se così vogliamo dire. Sbuffò. E' tagliato per il lavoro sporco, credo sia l'unica cosa che gli piace, ma per adesso lasciamolo come Guardiano, si. Certo, sempre che il nuovo Kage non avesse idee differenti.

    Con questo penso che abbiamo concluso, no? Disse con un lungo sospiro, facendole cenno di andare, salvo poi fermarla con un tono assai più tagliente poco prima che lei uscisse. O forse c'è qualche altra cosa che vuoi dirmi e che ti sei scordata, dopo il tuo retaggio e la faccenda dell'informatore esterno? Era un test, ovviamente. Un test sul suo carattere, più che sulle sue effettive parole: la segretaria si sarebbe nuovamente ritratta in sè stessa, avrebbe accusato il colpo inondandosi di paranoie o avrebbe tenuto testa allo Yakushi, come lui sperava?
     
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    Fiducia

    VI



    La Vipera borbottò, mentre per l’ennesima volta Febh le spiegava che l’unica sicurezza era la forza e l’intelletto di ognuno. Non che non fosse consapevole della cosa, ma sapeva che esistevano regole nel villaggio, sapeva che esisteva l’Accademia, perciò voleva sfruttare quei piccoli privilegi per sentirsi al sicuro fino a che non fosse arrivato il giorno in cui non avrebbe più avuto bisogno di aiuti esterni.

    Sì, d’accordo, gli imprevisti, eccetera. Parlavo più di… non lo so, rispettare le regole del buonsenso? Tipo non minacciarsi di morte tra shinobi? Insomma, dimmi quello che vuoi, ma ti sei infuriato parecchio quando Shinken mi ha dato contro. E che tu dica di averlo fatto per rispettare le regole oppure per proteggere me perché mi ritieni una persona importante per te… Sarò soddisfatta in entrambi i casi.

    Hebiko si sforzò di rispondere con un sorriso poco convinto, tutto dava a pensare che fosse stata una pessima idea chiedergli un addestramento, ma non pensava di avere alternative. Doveva sapersi difendere, doveva diventare più forte, e l’unico che teneva a tutto ciò era lo Yakushi. Forse.
    Non volle indagare oltre riguardo la storia della mucca. Ad Oto cose simili andavano vissute, e di certo Febh non era la fonte più affidabile di informazioni.

    Già assurdo, a cosa vuoi che pensi una persona se le parli di mucche.

    Febh non sembrava molto convinto nel volerle cedere la preziosa spada; le rigirò addosso tutte le sue paranoie per convincerla di non essere degna, cadendo però in un discorso sulla fiducia, sul quale la kunoichi decise di intervenire:

    Beh, hai ragione, ho ancora qualcosina da imparare. Dopotutto è solo da un anno, o poco più, che ho intrapreso la strada dei ninja, devo imparare ancora molte cose. Però, insomma… Nonostante i miei errori, mi sembrava di averti dimostrato sufficiente fiducia per meritarmi di poter essere il tuo braccio destro. Quindi, magari non la merito subito, ma… chi altri, se non me?

    Si limitò a borbottare quando venne stuzzicata nuovamente per i suoi errori. Lo Yakushi però le suggerì di agire invece di limitarsi alle parole; roteò gli occhi, allargando le braccia, accettando di malavoglia quelle punzecchiature:

    Va bene, va bene. Non mi lamento più. Solo fatti.

    Mentre Febh le ricordava la “sacra regola otese”, Hebiko si limitò a scarabocchiare distratta nel suo quadernino, mugolando insicura:

    Diciamo che al momento so cosa non voglio. Ci lavorerò sopra.

    Di certo non poteva ammettere che il suo più grande desiderio al momento era quello di scappare da lì. Per quanto seguire i propri sogni fosse un’onorevole azione per uno shinobi di Oto, forse desiderare di andarsene non era la migliore delle scelte.
    Chiuse la sua agendina, chinandosi verso la borsa per mettere via tutto e preparasi ad andarsene, quando l’inquietante presenza dello Yakushi fece nuovamente capolino, facendo rabbrividire la Vipera, che si voltò di scatto gridandogli addosso:

    La pianti!?

    Si tappò la bocca, temendo di aver esagerato, prima di riprendere il discorso con tono vagamente dispiaciuto ma comunque rimproverando l’Amministratore:

    Te l’ho accennato poco fa, ma mi hai ignorata del tutto! Sì, c’è una cosa che devo dirti, ma stavamo parlando d’altro. Spero che qualcuno abbia fatto rapporto riguardo il recente incidente alle mura. Io sono arrivata tardi, mi sono fatta spiegare da qualche shinobi lì presente cosa fosse successo, ma qualsiasi cosa fosse ha… lanciato qualcosa qui, nel tuo ufficio. Sono riuscita a prenderlo.

    Estrasse il barattolo contenente la palletta pelosa monoculare, purtroppo ancora svenuta, se non del tutto deceduta.

    Non ho ancora ben capito cosa sia o da dove venga. Ma non è questo il problema principale. Subito dopo averlo bloccato credo abbia attivato un genjutsu, e… non sono ancora in grado di riconoscerli a sufficienza per difendermi a dovere. Mi sono ritrovata a parlare con il frammento, l’ho sfidato apertamente, gli ho detto che avrei assorbito il suo potere e cose simili. E… non lo so, come unica risposta mi ha mostrato un luogo, probabilmente invitandomi ad andarci. Devo dire che la cosa mi mette molta curiosità, ma come ti ho accennato, temo possa essere una trappola. Ha parlato di una botola sotto ad un albero… Non lo so. Preferirei mi accompagnassi. Apprezzo che tu mi ritenga pronta per affrontare Shinken, ma sappiamo entrambi che la Serpe è svariati livelli più in alto di me.

    Non poteva dire di sentirsi del tutto tranquilla parlando di un potenziale rischio con lui, sperava di essere ormai arrivata ad un livello di fiducia tale dove Febh non avrebbe dovuto preoccuparsi se gli stesse mentendo o meno. Aveva detto la verità, non c’era da preoccuparsi. Forse.
     
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