Ufficio Amministrativo[Amministrativo]

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    È colpa tua. Ratty

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    No no no no. Frena un secondo, prima di farti strani film in testa. Disse sollevando una mano per bloccarla I film in testa fanno male, me lo dicono sempre tutti, anche se onestamente non ne comprendo il motivo. Io sono uno che tiene un sacco i piedi per terra. Innumerevoli persone casuali che lo avessero visto almeno una volta avrebbero riso fino all'ictus sentendo quella frase, ma comunque continuò. Io ho fermato Shinken e lo ho trattato a quel modo perchè ha pensato di fare il furbo con me. E questo non lo tollero. Puoi fare quello che vuoi, ma se ci sono faccende serie alla mano io sono generalmente di pessimo umore, e non sta bene provocarmi. Mai. Che tu ci fossi in mezzo o meno è stato puramente accidentale. Spiegò con franchezza. Non era nè questione di regole nè di te. Era una pura e semplice faccenda personale.

    Alla frase sulle mucche annuì vigorosamente, sottolineando le parole della ragazza senza coglierne minimamente il sarcasmo. La capacità di fare da saracinesca per le informazioni che non voleva registrare aveva un chè di epico. Sulla spada lei finalmente gli rispose a tono, strappandogli un sorrisetto soddisfatto. Ho parlato di braccio destro del capo di Ooto. Non del mio braccio destro. Ma si...forse in seguito, si vedrà.

    Al momento del congedo lei infine si voltò, partendo con l'irritazione. Oooh! Era anche ora! Se ti fossi messa a piangere di nuovo per un pò di provocazioni ti avrei decuplicato i pericoli mortali durante l'addestramento! Aggiunse soddisfatto, ascoltandola solo con mezzo orecchio. Una risposta a tono e un pò di carattere, come quando ti sei presentata qui la prima volta. Cerca di ricordarti un pò chi eri, perchè è QUELLO ciò di cui hai bisogno, un nucleo di TE, che nonostante ciò che vedi e ciò che impari rimanga sempre uguale. Sospirò, con un filo di tristezza. Scoprire che ciò che sei realmente potrebbe essere falso è molto...destabilizzante. Tenersi stretto il proprio carattere è molto difficile, ma può essere l'unica salvezza.

    Solo dopo si mise ad ascoltarla. Ah, si, mi pare di aver sentito qualcosa su quella faccenda. Io ero...uhm... Ebbe un vago flashback di una strana partita a carte sul bancone di un macellaio mentre indossava un becco di gomma. Beh, in missione. Si, sicuramente in missione e non a bighellonare per i fatti miei. Annuì, convincendosi della cosa mentre pronunciava quelle parole. Il discorso successivo di Hebiko però lo fece adombrare. Brutta cosa parlare con il proprio serpente interiore. Le voci nella testa non sono sane. Le mie me lo dicono sempre. Non era una battuta purtroppo. Ma se questo luogo può nascondere l'ennesimo laboratorio dove il Serpente potrebbe reincarnarsi, allora vale la pena dare uno sguardo alla faccenda. Ne riparleremo domani, comunque. Le fece cenno di andare, mentre cominciava a guardarsi intorno...non ricordava proprio dove avesse buttato i rapporti su quella faccenda...forse per pareggiare le gambe della scrivania?

    Edited by Febh - 9/6/2017, 23:57
     
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    Cadere e rialzarsi

    VII



    La Vipera si limitò ad ascoltare lo Yakushi mentre borbottava scuse per giustificare il suo gesto con Shinken. La kunoichi lo sbeffeggiò, aprendo e chiudendo la mano a mò di becco d’anatra e roteando gli occhi, quasi annoiata:

    Sì, sì, orgoglio personale. Mai una volta che cerchi di farmi contenta.

    Rimase non poco sorpresa dalla soddisfazione dimostrata da Febh verso la sua piccola ribellione, le stava esplicitamente dicendo di volerla vedere sempre così, con la faccia tosta con la quale si era presentata e lo aveva aggredito (per ottimi motivi) costringendolo a rimettersi in riga. Aveva ragione, era da un bel po’ che Hebiko, per un motivo o per l’altro, non aveva più la faccia tosta di imporre le sue regole a chi non la trattava come doveva. Se davvero la colpa era di Shinken che l’aveva spaventata, non avrebbe più rifatto lo stesso errore. Sicuramente avrebbe avuto bisogno di un po’ di tempo prima di rendersene conto del tutto, e probabilmente il rafforzarsi ogni giorno l’avrebbe aiutata a recuperare quella fiducia in se stessa che da un paio di mesi era venuta a mancare.

    ...Va bene. Ci proverò. ...No, ci riuscirò. Nessuno può pensare di potermi cambiare davvero. Sono caduta è vero, ma sono pronta a rialzarmi. Tu vedi di non trattenerti durante l’addestramento! Una volta finito dovrò essere pronta a tutto. Nemmeno Diogene sarà in grado di fermarci.

    Ancora non sapeva come avrebbero reagito gli altri shinobi alle manie di conquista del Mikawa. Febh era l'unico del quale era certa, per fermare il Colosso dovevano fidarsi ciecamente l'uno dell'altra e collaborare alla perfezione. L'addestramento avrebbe probabilmente mostrato alla Vipera il lato peggiore del temibile Amministratore, imparando come sopravvivere anche nella peggiore delle situazioni. Se ne sarebbe sicuramente pentita, ma ora era determinata come non mai.
    Si innervosì leggermente ascoltando i commenti dello Yakushi riguardanti le voci. Borbottò in sua difesa, gesticolando infastidita:

    E’ così fastidiosa, io non… vorrei solo ci fossero delle istruzioni su come controllarlo! Ma non gli do mai retta, è solo capitato quella volta che mi mostrasse… qualcosa. E’ quasi impossibile sperare che non sia una trappola, ma se sta cercando di portarmi da un secondo frammento sperando che quest’ultimo abbia la meglio su di me si sbaglia di grosso. Sono pronta a dimostrarglielo.

    Si congedò, raccogliendo la sua roba, facendo capolino dalla porta per sbraitargli un ultimo ordine:

    E metti a posto questo casino!! Quando torno voglio potermi specchiare su quella lavagna!!
     
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    I
    A Volte le Situazioni sfuggono di Mano


    Febh Yakushi era spesso scostante e incarnava l'apice dell'incoerenza, ma negli ultimi tempi, dopo la riunione confidenziale con la segretaria Hebiko, era diventato ancora pià strano, come se avesse una qualche grossa responsabilità, ne fosse consapevole, e facesse ogni sforzo possibile per fingere che non esistesse...il classico caso dell'elefante nella stanza che nessuno ha il coraggio di indicare. Solo che aveva portato la faccenda a livelli un tantino sopra il livello di guardia e, per certi versi, un filo troppo letterali. Quando Meika, scortata o meno dal Guardiano, avesse bussato alla sua porta, avrebbe trovato una scena tutt'altro che normale, specie per come era abituata al ben più sobrio ufficio amministrativo di Kiri: nello specifico Febh Yakushi era in mutande (degli splendidi boxer verdi con delle lucertole viola) e doveva averli sentiti arrivare e bussare, andando nel panico, dato che stava inutilmente cercando di far entrare un piccolo elefante dentro un armadio evidentemente troppo piccolo per la stazza dell'animale. Intorno a loro svolazzavano carte da gioco, piume, un pollo che starnazzava, numerose fiches vicino al pollo assieme ai vestiti del ninja e una lettera nera, che forse avrebbe attirato l'attenzione, che fluttuava a mezz'aria avvolta da fuuinjutsu tutt'altro che gradevoli.

    L'amministratore si sarebbe paralizzato nel vedere i nuovi arrivati, smettendo di spingere l'elefante (che poveretto, barriva un pò confuso) e guardandosi intorno alla disperata ricerca di una via di fuga...peccato che l'animale bloccasse la finestra. Capì che era rimasto in silenzio troppo a lungo e cercò invano di darsi un contegno, con la frase che ogni maniaco dovrebbe sforzarsi di non pronunciare MAI e poi MAI. Non...NON E' COME SEMBRA! GIURO! Avrebbe lanciato un fumogeno e tentato la fuga se solo avesse avuto gli abiti addosso, ma non li aveva, e stava arrossendo come mai in vita sua.

    Insomma, una giornata di ordinaria follia negli uffici di Oto.

    Si potrebbe perdere qualche tempo per dare delle spiegazioni, ma a cosa servirebbero davanti a una simile immagine? Probabilmente la ragazza di Kiri se la sarebbe data a gambe levate.
     
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  4. -Meika
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    Ricerca e Sviluppo


    III

    Ora, che il Consigliere di Oto Febh Yakushi fosse un tipo strano non mi era nuovo. Tra gli avvertimenti ricevuti e ciò che avevo potuto vedere di prima persona sapevo che averci a che fare non sarebbe stato semplice. O per essere più corretti non sarebbe stata la solita trattativa formale e noiosa. Insomma, era l'uomo che aveva organizzato un funerale al Mizukage.
    C'era un grande ma in quella storia, che forse potrebbe aiutare i lettori a capire come mai la mandibola non sfuggì dall'articolazione per toccare il pavimento senza ritegno. Avevo un addestramento ormai lungo con un uomo che con le sue stranezze faceva sembrare Febh Yakushi un perfetto damerino.
    Sanjuro.

    Sanjuro, che aveva dichiarato morto il Mizukage prima della riunione. Che viveva in una palafitta in una palude (che diavolo ci faceva una palude dentro Kiri?). Che ogni tre per due santificava le porte, cospargeva questa o quella persona con ingredienti sciamanici di dubbia provenienza ed un forte cattivo odore.
    E come se non bastasse il mio ragazzo ci andava dietro. Probabilmente (speravo) solo per farsi due risate, ma quante volte avevo dovuto subire l'imbarazzo per le azioni di quella strana accoppiata?

    Per cui capite come mai quando entrando nell'ufficio di Febh Yakushi, trovandolo in mutande, arrossito, intento a infilare un elefante in un armadio non mi feci troppe domande e resistetti all'impulso di fuggire via in preda a risate ed imbarazzo? Semplice allenamento.
    Sbattei le palpebre, sorpresa.



    N... non si preoccupi Febh-sama e dunque spostai lo sguardo discretamente verso il soffitto. Non giudicare. Non fare domande. Aspetta che si ricomponga.
    Aspetterò che sia presentabile qui fuori, sono Meika Akuma, il capo della Squadra Medica di Kiri. E dunque uscii dall'ufficio, chiudendomi la porta alle spalle, abbandonandomi contro di essa.
    Forse poco tempo fa mi sarei imbarazzata maggiormente. Eppure la cosa non sembrava sorbire questo effetto su di me.
    ...Con chi diavolo mi ha mandato a parlare il Mizukage? mi domandai. Eppure non c'era molto tempo per farsi quelle domande pressoché inutili.
    Anche se ero estremamente curiosa di sapere come mai stava giocando a poker con un pollo ed un elefante.




    Quando rientrai nell'ufficio forse la situazione si era normalizzata. Nei limiti della decenza almeno.
    Ehm ecco... Certo che trovarmelo in mutande davanti rendeva l'essere seri e decisi un'impresa non da poco, ma concentrai tutte le mie energie nello scopo.
    Sono qui perché il Mizukage ha bisogno dell'aiuto di Oto... cioé, in realtà, un nostro Shinobi. Durante l'attacco che Kiri ha subito qualche settimana fa è stato gravemente ferito ed ha perso le gambe ed un braccio. Quell'immagine evocò quella del Consigliere Yakushi che agitava un braccio fingendo che fosse quello di Keiji Lo Shinobi lo conosce, è Keiji Kagome, che venimmo a recuperare dopo i disguidi al gate. Il Mizukage ha provato a ricostruire gli arti, con il mio aiuto senza troppo successo... vedete questo è quello che volevamo fare.
    Tirai fuori un rotolo di richiamo ed uno normale, porgendo quello normale allo Yakushi. Aprii quello da richiamo evocandone l'oggetto all'interno. Un braccio metallico ed un oggetto che era simile ad una scapola.
    Il braccio non si attacca direttamente al corpo, ma a questo sistema di ancoraggio di mia invenzione. Questo sistema di ancoraggio mima la spalla del soggetto, sostituendone l'articolazione. Ne ho realizzati anche altri, adatti al gomito, all'anca ed al ginocchio. L'idea è di incanalare chakra e stimoli nervosi sul sistema di ancoraggio e trasmetterli al braccio. Il braccio però... beh non funziona. Io non so realizzarlo, è opera del Mizukage, che però ha problemi a farlo funzionare correttamente. Per cui mi ha chiesto di venire ad Oto e parlare con lei, per farle una proposta... Non ero insicura, anzi, avevo esposto tutto molto chiaramente e parlavo in maniera ferma, per quanto educata. Non sapevo come prendere il Consigliere, ma sapevo che dovevo portare l'offerta come vantaggiosa. Forse lo era davvero però.
    Se ci fate studiare come realizzate i vostri arti artificiali, noi vi regaliamo i progetti completi del sistema di ancoraggio e dell'arto artificiale apposito. Ha parecchi vantaggi, rispetto un arto normale. Può essere sostituito all'occorrenza senza complesse operazioni chirurgiche, è possibile avere più braccia diverse per scopi diversi, i movimenti possono superare i limiti di una normale articolazioni...
    questi sono solo esempi. Che ne pensa? Abbiamo bisogno del vostro aiuto, Keiji ne ha bisogno.


     
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    II
    Maneggiare con Cura


    Ci mancava solo che il visitatore fosse una ragazza! Errr...Io....è solo...la lettera era...cioè... Per qualche miracolo non svenne nè scappò via, dimostrando una tempra morale tutt'altro che da sottovalutare (lungi da lui che fosse abituata a simili abusi della razionalità) e dandogli qualche minuto per sistemare la faccenda. Al chiudersi della porta ci fu un secondo di estasi mistica in cui tutti i Kami vennero prima ringraziati e poi maledetti per aver generato quella situazione (meglio un colpo al cerchio e uno alla botte, no?) e subito dopo cercò di rimettere tutto a posto.

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    Ci furono suoni tutt'altro che gradevoli oltre la porta chiusa, tra barriti, piccole esplosioni, rumori metallici e infine il suono di qualcosa di legno e pietra che veniva sfondato da quella che poteva essere una palla da demolizione. Pochi istanti di un silenzio che per certi versi era ancora più preoccupante di quel caos esplosivo, e poi la porta si aprì lentamente, senza che nessuno la toccasse. All'interno c'era ancora un discreto caos, ma se non altro il pollo e l'elefante erano spariti (per quanto ci fosse un chiocciare sospetto da dentro l'armadio), fogli con scritto "top secret" erano sparsi e accartocciati ovunque assieme a detriti e macerie, mentre stranamente la poltrona dell'amministratore e la sua scrivania erano integre. L'amaca attaccata a una parete era mezza sfondata e così le poltroncine sulla sinistra dall'ingresso, ma Febh era nuovamente vestito, con le braccia incrociate davanti al petto e un'aria decisamente più affabile e posata...decisamente si stava sforzando di mantenere quell'espressione neutra e tranquilla, ma stava facendo un buon lavoro. Per inciso, dietro di lui la parete che prima ospitava una finestra adesso era quasi completamente esplosa, con un grosso foro a forma di elefante e una discreta corrente d'aria che arrivava dall'esterno.

    A volte il caldo provoca...allucinazioni. Annuì, per nulla credibile. Per questo ho pensato di aprire un pò la finestra e cambiare aria. Esattamente. Aveva un BUCO nel muro. E barriti alternati a urla disumane si alternavano nella strada di sotto, ma sicuramente qualcuno avrebbe sistemato la faccenda prima o poi. Forse. Dunque...Meika Akuma, capo della squadra medica di Kiri. La sua capacità di fingere che tutto andasse bene era spettacolare, certo figlia di anni di addestramento, a patto di avere qualche secondo per prepararsi, come quelli che lei gli aveva concesso uscendo dalla porta. Mi pare ci fossimo visti qualche mese addietro, quando il Mizukage è venuto con la parata e tutto per recuperare quel vostro ninja chiacchierone. Un pò paranoico se posso dire la mia, ma capisco che volesse un briciolo di seguito al suo funerale. Ridacchio al pensiero, mentre un grido di "oh mio dio un elefante" giungeva dalla strada e lui tossì appena, giusto per distogliere l'attenzione. Per inciso, la lettera coi fuuinjutsu stava ancora fluttuando in mezzo alla stanza.

    Oh-ho...Kiri ha bisogno di Oto? Che bella notizia. Annuì. L'ultima volta la necessità impellente era far secco un nostro amministratore...spero vivamente che sia una richiesta differente. Ecco, usare l'acredine verso la Nebbia per spazzare via l'imbarazzo era un'ottima strategia, senza dubbio. Comunque mise un secondo da parte il sarcasmo per ascoltare la questione. Uuh, Keiji-kun, ecco appunto. Che gli è capitato? Ha ripreso a fare domande senza avere motivo di farlo? Battè le palpebre un paio di volte, incredulo. Ha perso le gambe e un braccio? E dove sarebbe il prob...? Ah, giusto! Aveva scordato, come spesso capitava, che la gente normale NON poteva far ricrescere gli arti. Beh, condoglianze alla sua carriera ninja. Fece spallucce, ma lei aveva altro da dire al riguardo. Febh prese il rotolo con i progetti, e iniziò a guardarlo spudoratamente al contrario mentre lei evocava gli strumenti che aveva progettato. Lui non sapeva nulla di tutta quella roba: quando puoi guarire ogni cosa le protesi diventano decisamente poco interessanti. Mmmh-mh. Annuì mentre lei spiegava, continuando a far finta che non stesse succedendo il finimondo per colpa sua nelle strade di Oto. Poi prese il rotolo che aveva in mano e che aveva guardato a malapena, lo arrotolò e lo gettò dietro di sè (per inciso, c'era il buco nel muro, forse sarebbe finito di sotto).

    Dunque...tralasciando che mi stupisce che non siate nemmeno capaci di far ricrescere un braccio a Kiri...che razza di ospedale avete? Sollevò il braccio sinistro. Io questo me lo son fatto ricrescere la settimana scorsa fa dopo che un cretino mi ci ha disegnato roba mentre dormivo. Tu dirai: potevo tagliar via la carne e sostituire quella ma avevo anche le unghie un pò lunghe quindi ho fatto una cosa unica. Fece spallucce. Ma mettendo da parte la cosa...tu mi offri un meccanismo di tua creazione in cambio di uno dei segreti di Oto? Oh certo, chiunque può apprendere la base degli innesti con l'autorizzazione amministrativa...regole Accademiche e tutto, a patto che le conoscenze acquisite non vengano rese disponibili pubblicamente al villaggio di appartenenza, ma c'è una piccola tassa da pagare. Congiunse le mani. Il punto però è che l'unico che può concedere l'autorizzazione sono io, a mia totale discrezione. E che motivo ho di farlo dopo quello che Kiri ha fatto passare a Oto negli ultimi anni? Cosa dovrebbe importarmi di questo Keiji? Certo, volevo portarmelo dietro ad Ame per ridere un pò di lui, ma se gli metto delle bretelle penso di poterlo portare comunque, tanto non sarebbe molto più utile di uno zaino in ogni caso. Sbuffò, un pò sprezzante.

    Poi, come per ripensamento. Potrei essere persuaso in cambio di qualcosa di più...sostanzioso. C'era un lampo tutt'altro che rassicurante nei suoi occhi, e sicuramente non si trattava di un tentativo di seduzione. Non mi interessano i vostri giocattoli di ghiaccio Kiriani, quelli no...ma potrei gradire, dopo tanto tempo, delle pubbliche scuse per Yami, oltre a un pò di informazioni riguardo la faccenda di Godsan. Dite che è stato giustiziato a Konoha ma ho seri dubbi al riguardo. Allora, cosa mi dici? Un barrito disperato chiuse quella sua proposta, ma lui continuò a far finta di niente. Meika aveva l'autorità o le conoscenze per un simile impegno? O magari aveva qualche controfferta che potesse convincere l'Amministratore più umorale dei Cinque Paesi?

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    E la strana lettera fluttuava ancora.
     
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  6. -Meika
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    Ricerca e Sviluppo


    IV
    Sia chiaro, sapevo che non sarebbe stata una trattativa così semplice. Il Mizukage dopotutto mi aveva avvisato che probabilmente ciò che offrivamo era troppo poco, ma nessuna trattativa che si rispettasse iniziava in quel modo.
    Il problema, il reale problema era che non avevamo il coltello dalla parte del manico: era Febh ad avercelo.
    E come previsto non sembrò troppo felice della proposta. Tuttavia, non sembrava contrario all'idea, sembrava semplicemente infelice riguardo la contropartita da offrire.
    Il Mizukage mi aveva dato il potere di trattare secondo il mio migliore giudizio quella faccenda, del resto sapeva che non avrei fatto cavolate.
    Così ascoltai silenziosamente le parole del Consigliere, ignorando le frecciatine che lanciava qui e lì. Rivangò la storia di Yami Kabane e pretese pubbliche scuse per la sua morte.
    Ora, stando a quanto aveva detto il Mizukage qualcuno dentro Oto stava tramando per conquistare Kiri, per cui delle scuse mi sembravano quasi ridicole... ma non ero erto che Febh Yakushi avesse considerato la cosa. Ai miei occhi stava solamente cercando di togliersi quel particolare sassolino dalla scarpa.
    Così assecondai quella sua strana voglia di rivalsa.
    Febh-sama, adesso parlo solo a titolo personale ma... Da quello che so, non è un segreto, la morte di Yami Kabane fu causata da Shiltar Kaguya di sua spontanea iniziativa. Feci una breve pausa Tuttavia era il Mizukage e Yami Kabane era il Consigliere di Oto. Il Mizukage forse brontolerà, ma seppellirà l'orgoglio e le farà.
    Altrimenti, nel caso, avrei strigliato io il Mizukage. Non mi andava di perder tempo dietro questioni di orgoglio, non se c'era la vita di un uomo in bilico. Senza contare che Oto quelle scuse le meritava con sincerità.
    Per quanto riguarda la questione di Godsan, le dirò ciò che ho appreso di recente. Se non erro, Godsan fu accusato di aver ucciso un guardiano alle mura di Oto, e fu visto da un testimone oculare. Konoha si prese l'onere di giustiziarlo per evitare una guerra. Beh, ciò che successe quel giorno a Konoha lo sanno solo coloro che parteciparono ed a quanto pare ho sentito brontolare più volte il Mizukage del fatto che l'Ottavo non avesse trasmesso mai i segreti a qualcuno prima di tirare le cuoia. Comunque... Stando a quanto il Mizukage sospetta, Godsan e Fujiko, l'avvenente Consigliere di Kiri, sono la stessa persona. Per cui Godsan non è mai stato giustiziato. Non posso dire con certezza che sia così... ma ecco, è quello che potrebbe essere successo. Fujiko era morta da tempo. Lo ricordava, quando ancora era una ragazzina. Il crollo della vecchia Amministrazione era stata una notizia davvero importante nel villaggio.
    ...Questo è quanto Febh-sama. Informazioni vecchie e scuse inutili erano un prezzo migliore persino del sistema di aggancio e del nuovo braccio.
    E comunque aggiunsi poi, incrociando le braccia al petto Farsi ricrescere le braccia non è proprio cosa che sanno fare tutti...




     
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    III
    Lavare i Panni Sporchi in Casa


    La proposta della ragazza, che sembrava avere decisamente maggior controllo delle sue espressioni facciali dell'Amministratore, non trovò terreno fertile nella sua offerta iniziale, ma mantenne un discreto contegno anche a fronte delle frecciatine del suo interlocutore, e rispose a tono quando venne in momento della controfferta, con tutto quello che rappresentava per Oto e per Kiri, specie in quella delicata fase della storia tra i Villaggi Accademici. Le pubbliche scuse erano qualcosa di molto piccolo, decisamente ininfluente in termini economici, ma significava anche ammettere pubblicamente che Kiri aveva fatto uno sgarro a Oto NONOSTANTE fossero alleati, e che Oto aveva comunque mantenuto l'alleanza, quindi in sostanza Kiri era in DEBITO con Oto, almeno da un punto di vista di pesi e contrappesi diplomatici. I Daimyo avrebbero soppesato la cosa in maniera molto rilevante nelle loro riunioni successive. Qualcuno potrebbe pensare che Febh avesse appena messo a segno una brillante stoccata nel campo geopolitico, ma in realtà, esattamente come Meika sospettava, voleva solo vedere Itai nella sua veste di rappresentante di Kiri che si calava le braghe e ammetteva, chiedendo perdono, di aver fatto qualcosa di terribilmente scorretto. Un sassolino nella scarpa, appunto. Ottimo. L'orgoglio crea problemi, così come spero cesseranno le assurde storie che fanno a Kiri ogni volta che un Otese va in visita...due volte ci è stato vietato l'ingresso, e in uno di essi volevano persino arrestare uno perchè aveva fornito il suo pseudonimo ufficiale. Bah! L'altra volta era quando si era presentato a Kiri per salvare il suddetto idiota stando sul dorso di una colossale lucertola fiammeggiante.

    Aveva già un sorrisetto soddisfatto, come un bravo avvocato che ha piazzato l'obiezione vincente...o più probabilmente come uno che ha finito il sudoku rapidamente in spiaggia, quando arrivò il momento della sua seconda domanda, e della risposta di Meika, che non si aspettava di certo. L'aria intorno allo Yakushi gelò molto rapidamente mentre lei parlava, e del sorriso non rimase traccia...forse non rimase traccia di nessuna espressione, nemmeno la kunoichi stesse conversando con una simpatica parete disadorna. Se prima stava palesemente sforzandosi di fingere che non gli importasse nulla dell'elefante e di ciò che aveva scatenato, ora non aveva proprio alcun interesse per nulla che non fossero le parole della sua interlocutrice. Fosse stata una battaglia, o fosse stata Meika una persona che in qualche modo lo aveva aggredito od offeso direttamente, forse sarebbe stato molto vicino allo stato di massima efficienza e concentrazione, quello privo di umanità, l'Oni. Ma ora era solo un pò più serio del normale, come quella volta che scoprì della volpe a nove code e quasi venne alle mani con l'Hokage. Sollevò una mano, intimando alla ragazza di fermarsi. Il suo sguardo non era affatto rassicurante.

    Febh82



    Il Mizukage...sospetta? E non ha avuto alcuna informazione dall'Ottavo, quindi. Torniamo a Shiltar...sempre Shiltar. Si accigliò, un barlume d'ira che soggiaceva sotto lo sguardo apparentemente vacuo. E' stato il mio Sensei, molto tempo fa, sai?. Anche un compagno di missione. Per certi versi un amico, alla lontana. Poi Yami. Poi Shinodari. Poi questo. Il marmo della scrivania si crepò là dove teneva poggiata la mano, mentre respirava a fondo. Sarei quasi tentato di chiedere a Eiatsu di riportarlo in vita al solo scopo di torturarlo a morte, nonostante tutto quello che ha fatto di buono per me. E Fujiko, quell'arida...donna... Stava per dire un turpiloquio, ma Febh era pur sempre Febh, e di solito sceglieva insulti meno volgari. Sarebbe stata Godsan sotto mentite spoglie? E Itai quando pensava di dirmelo? Da quanto tempo lo sospetta? Piantò gli occhi su Meika. E se non ricordo male anche Fujiko è morta, però. Quindi non c'è alcun modo di provare la storia...sbaglio? Allungò la mano, afferrando la protesi dalle mani della Kunoichi con il chakra adesivo e tirandola a sè con un abile movimento del polso. Rimase in silenzio, con la testa piena di pensieri ombrosi mentre lei faceva il suo appunto sulla rigenerazione degli arti. Se lo volessi potrei far ricrescere braccia e gambe a quel cretino in meno di un minuto. Gettò anche la protesi dietro di sé, senza tante cerimonie. Forse sarebbe finita in testa a qualcuno che fuggiva dall'elefante. Ma non voglio. Ora meno che mai.

    Ho chiesto due cose e me ne hai promessa una. L'altra sono solo chiacchiere messe là per irritarmi, ma non mi hai dato nulla. La tua offerta non è ancora sufficiente, Meika Akuma, capo della squadra medica di Kiri. Se prima era sarcastico, un pò acido e pareva punzecchiarla, ora le era completamente ostile. Quanto sei disposta a dare per questo Keiji? Le si avvicinò, fissandola intensamente. Io conoscevo Etsuko Akuma. Occhi interessanti...ne cederesti uno per Keiji? O per un qualunque Kiriano? La provocò, conscio che la risposta sarebbe stata negativa. O forse cederesti un VERO segreto di Kiri. Qualcosa che puoi provare. Strinse gli occhi. Oppure...potresti darmi la tua parola, ora che ci penso. Occhi come i tuoi sarebbero molto utili per andare in un certo posto. Un posto pericoloso, dal quale potresti anche non tornare. Potrai studiare le arti degli Innesti Otesi, se accetterai poi di seguirmi per una piccola faccenda nel Bosco dei Sussurri. L'unica condizione è che non dovrai dire dove andremo. Potrai anche costruire il tuo braccio e spedirlo con le istruzioni, se vuoi...se sei sveglia non impiegherai più di una settimana per apprendere quel che ti serve e forse finire il braccio e le gambe. Subito dopo partirai con me.

    Avvicinò il suo volto a quello della Kunoichi. Era decisamente ostile...e esattamente come dicevano le voci, il suo umore cambiava con una repentinità a dir poco pericolosa. Meglio non stargli accanto quando l'umore era cattivo. Ancora meno quando si era stati la causa del cambiamento. Allora, accetteresti il Patto con un vecchio Serpente di Oto? Mi daresti la tua fiducia... Sorrise in maniera oltremodo sinistra ...esattamente come Yami fece con Shiltar, e noi con Kiri e Konoha al tempo dell'esecuzione di Godsan?

    Febh58

     
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  8. -Meika
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    Ricerca e Sviluppo


    V

    Non appena sarei tornata a Kiri, se fossi tornata a Kiri, avrei personalmente ucciso il Mizukage per avermi infilato in quel guaio.
    In quel momento però non avevo modo di pensare alle molte torture che avrei inflitto a quell'uomo. Dovevo pensare al pazzo scatenato che sembrava essere convinto di potermi spaventare con minacce vuote.
    Sostenni lo sguardo e mi avvicinai, molto, col chiaro intento di mettere a disagio il Consigliere di Oto. I nostri visi distavano forse cinque centimetri, al massimo avrebbe potuto concentrarsi sul dettaglio del mio viso senza poterlo cogliere interamente.


    Febh-sama, anche se le dessi un occhio sarebbe inutile. I miei occhi sono solo occhi normali L'iride virò per un breve istante al rosso Non è il mio sangue a renderli speciali, ma le mie conoscenze. Se volete un mio occhio prendetelo, ma sarebbe solo una disgustosa pallina di gomma senza valore.
    Meika era decisamente diversa dalla ragazza di qualche mese prima. Essere quasi morti, accollarsi la responsabilità della morte di centinaia di persone, vedere la propria casa attaccata e molto altro avevano un impatto alquanto... sovvertente sulla personalità.
    Anche sulla capacità di percepire il pericolo. Quell'uomo era Febh Yakushi! Avrebbe potuto polverizzarmi senza troppi problemi.
    Ascoltai la proposta di Febh ed anziché spaventarmi dinanzi quella prospettiva, sorrisi, quasi strafottente.
    Febh-sama, lei mi insulta se pensa che io non mi fidi di lei.. tutte quelle cose sono accadute quando ero ancora un'innocente ragazzina. Dissi con voce innocente, impegnandola di qualsiasi capacità recitativa avessi in corpo [Abilità] Recitazione [1]
    Abile: L'utilizzatore può modulare a piacimento il proprio timbro vocale, riuscendo a parlare come una persona molto più giovane o anziana di lui, del sesso opposto, o impersonando una persona specifica.

    Recitazione Seduttrice
    Abile: L'utilizzatore sa recitare meglio al fine di sedurre. L'efficacia della seduzione è aumentata e può colpire anche coloro che inizialmente non trovano attraente l'utilizzatore.[Da chunin in su]
    . Non stavo cercando di ammaliarlo o di sedurlo. No. Un uomo che vedeva un repentino cambio di atteggiamento in una donna non ne rimaneva ammaliato, piuttosto, si sarebbe sentito solo terribilmente a disagio.
    Perisno la scelta di parole non fu casuale. Quando ero ancora un'innocente ragazzina. Poteva significare che non fossi più innocente. Informazioni non dirette, col solo scopo di metterlo a disagio.
    Mi bastano tre giorni, sarà il Mizukage a costruire l'arto ma so cosa non riesce a fare e potrò comunicarglielo Sorrisi E poi l'accompagnerò dove vuole, promesso. E conclusi tutto con un breve, discreto, ma ben percepibile occhiolino.
    Beh, lui stava solo cercando di sfruttare le mie braccia per un lavoro sporco. Dubitavo che sarebbe stato così folle da cercare di farmi del male, visto che ovviamente il Mizukage sarebbe informato di tutto ciò. Avrei giocato ai suoi giochi, gli avrei fatto togliere tutti i sassolini dalla scarpa contro Kiri e forse questo avrebbe finalmente sanato qualche broncio del Consigliere.
    Ma i Kami non mi avrebbero mai dissolto dal cercare di far arrossire Febh Yakushi più di due o tre volte.



     
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    IV
    Faccende Piccanti


    Vedere la vittima della propria intimidazione che reagisce in maniera inaspettata è sempre sgradevole, a maggior ragione quando fa esattamente come faceva Nikaido, avvicinandosi e stando al gioco, tutt'altro che intimorita ma anzi quasi deliziata dalla sfida. Il rapido cambiamento di atteggiamento, da professionale a "flirtante", lo spiazzò per qualche istante, ma si riebbe abbastanza in fretta, sollevando un dito. Non mi hai risposto, comunque. Cosa cederesti per Keiji? Fino a che punto arriveresti per lui? Era sufficientemente concentrato da non restare troppo imbarazzato per la vicinanza...dopotutto LUI stesso si era avvicinato per primo, anche se per scopi completamente diversi. Cercava di mantenere il punto, fissandola volutamente in quegli occhi dalle iridi cangianti.

    Poi lei sorrise, quasi canzonandolo per le sue parole. E lui che faceva dell'intimidazione il suo pane quotidiano (facciamo settimanale...quando andava a riscuotere il pizzo per conto della famiglia) non apprezzò affatto la cosa. Dunque, pur senza realizzare appieno il possibile doppio senso e il fraintendimento delle parole che aveva scelto, scostò il viso per avvicinare le labbra alle orecchie di lei. Quando avremo finito al bosco ti garantisco che non ci sarà più nemmeno il ricordo dell'innocenza per te. Ovviamente i possibili risvolti sessuali non gli erano passati nemmeno per l'anticamera del cervello, voleva solo rincarare la dose di minaccia per contrastare l'approccio della ragazza, senza realizzare che sembrava piuttosto che stesse cedendo alla seduzione.

    Fortunatamente era pur sempre Febh Yakushi, e in certe faccende era completamente e totalmente a digiuno di esperienze, tanto che quando lei poi gli fece l'occhiolino nel ribadire la sua promessa, lui le chiese, con assoluto candore, pur mantenendo la sua aria minacciosa. Bada...con questi spifferi... C'era un buco a forma di elefante nel muro ...non è che ti è entrato qualcosa nell'occhio? Se basta una cosa del genere a mettere fuori uso le tue cooscenze il Bosco ti sembrerà un vero incubo. Quindi si ritrasse, appoggiandosi nuovamente alla scrivania e indicando una direzione...il foro nel muro rendeva facile avere una panoramica di parte del villaggio. Quella struttura è l'ospedale. Manderò qualcuno ad avvisare che ti addestrino. Puoi cominciare oggi...se davvero pensi di farcela in tre giorni. Nel bosco le cose dureranno parecchio di più A quel punto indicò la porta. E ora fuori da qui, prima che io cambi idea.

    Non aveva ancora fatto mente locale, realizzando la quantità di doppi sensi che aveva infilato in tutte le sue frasi degli ultimi minuti. In quel momento sarebbe diventato tanto rosso da far impallidire il chakra a nove code dell'Hokage, sicuramente.
     
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  10. -Meika
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    Ricerca e Sviluppo


    VI

    Non risposi alla sua precisazione, non lo avrei fatto fino all'ultimo, ma tutte le battutine che mi aveva mandato di rimando mi faceva sospettare che o avesse la lingua tagliente ed un autocontrollo mostruoso o la capacità di scegliere una pessima combinazione di parole e l'incapacità di cogliere qualsiasi messaggio seduttivo. E non ero proprio certa di quale fosse la verità.
    Beh, non che cercassi di sedurlo per davvero. Volevo vederlo arrossire giusto un po', ma mi sembrava più facile far arrossire Keiji nel suo stato attuale, con quel suo sguardo inquietante e sopratutto con la pelle così devastata che non ero certo avrebbe potuto arrossarsi come si doveva ancora.
    Fui invitata ad uscire, senza troppi complimenti, dunque ma anziché andare verso la porta andai verso il buco che aveva aperto nel muro. Misi un piede sul bordo, dunque, voltandomi verso Febh.
    Non cederei un braccio per lui, se è quest che intendi. Sono pronta a provare dolore, a sudare, ad essere messa in difficoltà. Ma devo tornare a Kiri sana e salva. Rimarcai sopratutto la parola sana, intesa come intera.
    Dubito che il Mizukage apprezzerebbe una Kunoichi menomata per avere uno Shinobi menomato intero. Ed al diavolo il Mizukage, ci tengo a me stessa. Dopo quella franca risposta senza peli sulla lingua uscii dal buco che lo Yakushi aveva fatto sul muro e con un po' di chakra adesivo ed un salto atterrai in strada, dirigendomi di corsa verso l'ospedale.


     
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    - THUGS DON'T FORGET -

    Brutti, grossi e cattivi - parte I




    Dopo tutto quello che era successo, era assurdo che il Fedaikin non avesse ancora sollevato la questione. Per un anno circa era rimasto convinto che il suo villaggio, la sua casa, avesse ancora bisogno di qualche ripassata di stucco qui e lì, così da sconfiggere definitivamente quelle piccole crepe che il tempo gli aveva provocato. E credeva di averlo fatto bene, a modo suo, dedicando anima, corpo ed ogni giorno della sua fin troppo lunga vita a quella missione. Fino a quel giorno.

    Nuove difese erano state erette. I vecchi passaggi segreti di Oto erano stati ristabiliti e nuovi tunnel erano stati scavati. Tutto era pronto per il grande avvio, quello che probabilmente sarebbe avvenuto durante la futura riunione di Oto, la riunione che tutti gli shinobi e le kunoichi del suono stavano aspettando. Eppure il Jonin non sembrava soddisfatto. C'era ancora una questione che era rimasta appesa; una questione che Shinken si era ripromesso di risolvere prima o poi. Il poi era arrivato e lui voleva, anzi desiderava ardentemente, preparare la ciliegina per torta, per far sì che tutto fosse pronto perfetto.

    Febh dannato Yakushi era l'unico che aveva il potere di commissionare il dolcetto. In assenza di un Kage, purtroppo e per fortuna, era solo lui che poteva prendere decisioni così importanti per Oto. Shinken lo sapeva e sapeva anche quanto l'amministratore odiasse essere interpellato per faccende così serie; ma prima o poi il momento sarebbe dovuto arrivare, che lui lo volesse o meno. Fu per questo che quel giorno, speranzoso di trovarlo dove sarebbe dovuto essere, Shinken si presentò nel palazzo dell'amministrazione di Oto; spalancando porte con un vigore tale da spaventare persino qualche commesso, si avviò verso l'ufficio dello Yakushi. Inarrestabile. Non era solo però, due shinobi lo seguivano da dietro, impedendo a chiunque di avvicinarsi per fermarlo. Che ci fosse stata Hebiko o meno, Il Jonin l'avrebbe addirittura ignorata, mentre i due uomini al suo seguito avrebbero piantato i piedi davanti alla porta dell'amministratore per impedire l'accesso a chiunque.

    Bussò? No, spalancò la porta e si infilò dentro, senza fiatare. Sotto un braccio portava con se una grossa cassa di legno ed il suo volto non presagiva nulla di buono. Voleva quella ciliegina, dannazione quanto la voleva! Sarebbe stata una grossa e succulenta ciliegina di ferro e di sangue: il ferro del East Gate ed il sangue del Flagello Immortale.

    Febh!



     
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    Come un Elefante sul Divano

    La stanza dell'Amministratore non era esattamente in ordine. Non che lo fosse mai, ma nemmeno due ore prima la kunoichi della Nebbia chiamata Meika Akuma gli aveva fatto visita provocando, indirettamente, un discreto caos tra pachidermi e provocazioni. Tutto si era risolto più o meno per il meglio (l'elefante per le strade di Oto si era dissolto nel nulla dopo un buon quarto d'ora) e ora lo Yakushi era intento, grosso modo, a rassettare. Per prima cosa aveva rimesso in sesto l'amaca che stava sulla sinistra entrando dalla porta e ci aveva fatto un sonnellino. Quindi aveva messo in fila le carte sparse per la stanza...non in ordine perchè tanto non era importante e poi le avrebbe riguardate Hebiko. Qualcuna però era un pò stropicciata quindi l'aveva buttata, poco importava che fosse la pagina 3 di 5 o robe simili, tanto la burocrazia non interessa a nessuno. Poi aveva rimesso le poltroncine che normalmente stavano a destra della porta in piedi (si erano rovesciate col pachiderma) e le aveva spolverate alla meglio (in quello nessuno lo batteva: sembravano nuove) e poi aveva rimesso i volumi e i rotoli nelle librerie che occupavano entrambe le pareti a destra e sinistra. Quindi si era messo alla sua scrivania per giocare a tris, perdendo diverse volte contro sè stesso prima di realizzare che l'enorme buco a forma di elefante nella parete alle sue spalle (che normalmente conteneva la grande finestra da cui più e più volte era scappato dai suoi doveri) poteva fare giusto un tantino di corrente. E non serviva obbligare la sua mente razionale a ignorare la cosa: non puoi ignorare un buco grande come un elefante a meno di un metro da te nella parete di una stanza al secondo piano.

    Quindi quando Shinken entrò nella stanza coi suoi due sgherri, trovò Febh Yakushi con un cappellino di carta piegato per sembrare una barca, con una cazzuola in mano, un secchio di cemento e diversi mattoni che stava piazzando sul foro in foggia di pachiderma (inutile andare a indagare come si fosse procurato gli attrezzi) e stava fischiettando tranquillamente, ormai quasi a un terzo del lavoro. Ehilà, Shinken. Bella giornata per un restauro, eh? Visto l'elefante qualche ora fa? Mi chiedo chi avesse un animale domestico tanto atipico. Scosse il capo, bypassando allegramente il tono e l'urgenza del suo Guardiano mentre ancora piazzava cemento, allisciava e poi appoggiava il mattone. Uno dopo l'altro. Ovviamente chiedersi da dove fosse arrivato l'elefante quando nel suo studio c'era un enorme buco a forma di elefante richiedeva una discreta dose di coraggio o di faccia tosta. E lui abbondava della seconda, se la situazione lo richiedeva. Beh, restate là a guardare o mi date una mano?

    Oh, per inciso, il rotolo nero con strani simboli che emetteva flussi di chakra molesto mentre fluttuava al centro della stanza (dal quale era emerso l'elefante dopo che Febh lo aveva aperto) era ancora in bella vista e ovviamente lo Yakushi lo stava ignorando con tutte le sue forze.

     
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    Brutti, grossi e cattivi - parte II



    Squadrò l'interno della stanza con i suoi occhi grigi, privi di emozioni, e notò immediatamente l'outfit fantasioso dell'Amministratore. Ci sarebbe stato da ridere nel vedere uno dei ninja più forti del Suono vestito da muratore in carriera, ma il Jonin non mosse un singolo muscolo e si limitò a continuare a guardarsi intorno. Notò subito il rotolo fluttuante al centro della stanza e cominciò a guardarlo, incuriosito da quello strano oggetto, ma non si era assolutamente dimenticato il motivo per cui era lì. L'unica cosa che fece, dopo aver sentito la risposta di Febh, fu un leggero cenno con il capo, richiamando a se uno dei due sacchi di carne piantati all'ingresso. Uno dei due sgherri, quello più vecchio e con una lunga barba bianca, entrò nella stanza e chiuse la porta alle sue spalle, incamminandosi quindi in direzione dello Yakushi. Cieco e con gli occhi completamente chiusi dalle rughe, fece per scansare con un braccio il ragazzo, cercando di strappargli letteralmente di mano secchiello e paletta, prima di mettersi a lavorare al posto suo [Maestro dei Cadaveri I]Controllo Avanzato (Intermedio)
    Talento: L'utilizzatore può mantenere la Tecnica dell'Anima Morta per un round tramite il consumo di slot tecnica. Può essere utilizzata una volta ogni 2 round. Non è possibile sfruttare altre abilità "Talento" in combinazione.
    [Da chunin in su]

    Teatro Kabuki
    Conoscenza: L'utilizzatore può meglio occultare la natura putrefatta dei cadaveri precedentemente trattati, rendendo più difficile riconoscerli come tali. Un cadavere mosso con la Tecnica dell'Anima Morta viene riconosciuto tale se la furtività dell'utilizzatore è inferiore alla percezione dell'osservatore. Abilità di recitazione e di camuffamento inficiano sulla riuscita di Teatro Kabuki. A discrezione del Qm.
    [Da chunin in su]
    .

    Lascia fare a Mekura. E' un ottimo muratore. Ti ho portato un dono...

    Lo esortò Shinken ad allontanarsi dal muro, proprio mentre poggiava con poca delicatezza la cassa sulla scrivania dello Yakushi. Per quanto quel giorno fosse un altro il suo interesse, aveva portato con se un piccolo "dono" per Febh, con tutta l'intenzione di cominciare con il piede giusto quella conversazione e non spaventarlo. Aprì con una mano il lucchetto e lasciò la scoperta del contenuto al suo destinatario.

    A quanto pare appartiene ad un ninja di Suna, forse tu lo conosci anche. L'ho sottratto ad un gruppo di Nukenin mentre mi dirigevo ad Himotara, nel paese del vento. E' in ottime condizioni e sono sicuro che lo apprezzerai...

    sword-of-the-stranger-bdripp-nautilus-bt-torrent


    ...oppure Suna sarà grata a te e ad Oto per averglielo restituito. Insomma, ora è tuo e potrai farci quello vuoi.

    Ed era stato veramente trattato a dovere. Febh avrebbe presto capito di cosa si trattava: dentro alla scatola era presente un intero braccio, perfettamente conservato, dalla spalla fino alle dita, con annessa targhetta abbozzata che recitava "Hamano Iga - Suna"; l'arto era poggiato delicatamente su uno strato di sabbia ed assicurato con degli spiedi nel punto in cui era stato staccato dal torso dello shinobi di Suna, ormai quasi dieci anni prima. Che fosse stato lo stesso Shinken a farlo era un dettaglio, la storia dei nukenin era sicuramente più credibile e se anche Febh avesse investigato era difficile che lo avrebbe scoperto [Recitazione].

    Piuttosto... cos'è questo?

    Di cose strane ne accadevano nell'amministrazione di Oto, ma quel rotolo fluttuante e intriso di chakra era impossibile da non notare. Il Fedaikin si mise a girarci intorno, mentre lasciava a Febh qualche secondo per gustarsi il regalo. Cercò di studiarne i simboli, ma non aveva nessuna competenza per capirci qualcosa e lo stava facendo per pura curiosità. Compiuto un giro intorno all'oggetto, tornò a rivolgersi verso il suo interlocutore.

    In verità sono venuto qui per parlarti di due cose... Avrebbe detto, dopo l'eventuale e breve racconto dello Yakushi ...ho intenzione di ricominciare ad occuparmi della squadra speciale di Oto - con il tuo consenso ovviamente - e lasciare il compito di Guardiano a qualcuno di più promettente. Si riferiva a Kato Yotsuki, ma avrebbe aspettato di sentire che cosa ne pensava Febh prima di propore un nome. La seconda invece... riguarda il Flagello Immortale.

    Desidero andarlo a trovare.


    Ora i suoi occhi seri sembravano giustificati: Shinken voleva la testa di colui che aveva distrutto il Gate del Suono e nemmeno Febh Yakushi lo avrebbe fermato. Oppure si?

     
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    Un Discorso a Braccia

    Un muratore? Febh inarcò un sopracciglio mentre matusalemme si portava vicino al muro, in qualche modo prendendogli gli attrezzi di mano, decisamente di malo modo. Ehi! Ho conosciuto imbianchini più gentili! Dovresti avere più cura dei tuoi subordinati. Come faccio io. Quella fu una delle volte in cui si chiese dove diavolo fossero finiti quei sei ritardati che non vedeva da tre anni, ma durò appena un secondo, quando piazzò il berretto di carta sull'austero anziano al servizio di Shinken, creando forse qualcosa di più tragicomico di quanto non fosse avere l'Amministratore di Oto con il medesimo copricapo. Gli sta da dio, in effetti. Commentò il buon lavoro di personal -shopper svolto, spostandosi di pochi passi e poi sedendo sulla scrivania con l'aria del peggior teppista di quartiere...peccato che fosse la SUA scrivania. Allora...che vuoi? Anche il linguaggio lasciava a desiderare.

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    Al vedere il regalo iniziò a fare dei piccoli applausi eccitati! Non era abituato per nulla ai regali e l'hype fu qualcosa di palpabile...in genere i suoi "regali" erano cose che rubava di nascosto o che estorceva con la forza e le minacce, quasi nessuno gli aveva mai fatto un dono! Uuuuuh, regaloregaloregalo! Arraffò la scatola, aprendola con un sorriso ebete. Poi la richiuse. Guardò Shinken. La riaprì. Guardò Shinken. La richiuse. La riaprì. Guardò Shinken con un labbro tremulo. E'...bello...grazie. Stava palesemente cercando di scimmiottare un sorriso di cortesia senza avere il talento per farlo (non quando non era concentrato), perchè dopotutto aveva ricevuto un regalo ma non gli era piaciuto per niente. Anche perchè non era esattamente un regalo personale in segno di stima o affetto come lui si era (nella sua testa stramboide) immaginato. Grazie...si. Anche se in realtà di braccia ne ho già due. Vedi? Le indicò, posando la scatola. E quella di sinistra la ho pure cambiata da poco! Uno Yakushi cambia parti anatomiche come se mettesse dei vestiti nuovi, in fondo. Ma è comunque un bel pensiero...eh, si. Stava per piangere...era qualcosa di oscenamente ridicolo in un uomo adulto. Solo dopo qualche secondo fece mente locale sul preambolo. Ah...quindi è pure di seconda mano. La cosa cosa stava prendendo una pessima deriva, ma la battuta dell'aver infilato la parola mano nel commento lo fece ridacchiare da solo per un pò, spazzando via il dramma che poteva consumarsi. Oh..Hamano? Ma dai? Non ricordavo avesse perso un braccio! Gli ho insegnato il controllo del chakra a quel tipo! Poi si accigliò. Ma...no, non mi pare lo avesse perso in allenamento in braccio. Penso. Devo chiedere a Ssalar. Fece spallucce. Quindi è roba di Suna...una specie di Coupon! Potrei scambiarlo con qualcosa di divertente! Grazie! E puntò un pollice verso il cielo in segno di approvazione.

    Il discorso passò quindi al rotolo fluttuante, con lo Yakushi che cercò di fare il vago. Mah, non so. E' arrivato con la posta. Carino,ma non so se sta bene con l'arredamento. Sono sicuro che toccarlo comunque NON fa apparire elefanti dal nulla. Ma fossi in te comunque non lo toccherei. Il suo tono era talmente assurdo da essere indecifrabile. Probabilmente fu la saggezza o l'ispirazione del momento a far cambiare idea al Fedaikin che si portò rapidamente sull'argomento che più gli stava a cuore. Cambiare ruolo? Beh...suppongo sia fattibile, ma chi metteresti come guardiano al tuo posto? Hai qualche allievo? No, perchè è una posizione che porta un tantino sfiga...e siccome tu alla sfiga sei già abituato non hai sofferto più di tanto, però... Non concluse la frase, voleva appunto che la sua indecisione al riguardo fosse palpabile. Insomma, se trovi qualcuno tanto scemo da prendere l'incarico e garantisci per lui si può anche fare. Dopotutto lui stesso stava cercando qualche scusa per mollare il suo incarico al primo arrivato. Il volto di Febh poi si congelò all'istante alla menzione del Flagello Immortale, mentre tutta la stranezza fluiva via come se messa a tacere da qualcosa di più primordiale.

    Ah, si? Disse con una freddezza che tirava fuori solo in sporadiche occasioni. E di grazia cosa vorresti fare una volta che lo trovi? Perchè dovresti sapere, come tutti gli otesi, che il Flagello è già morte, ma va solo messo al corrente della cosa. E che possibilmente voglio essere io a portare la lieta novella. Si accigliò. Inoltre ho già un mezzo accordo con un mangiapesce di Kiri che potrebbe avere una pista per trovarlo...me lo devo portare dietro a mò di esca, anche se pare abbia perso qualche arto di recente. Era un pò fesso, in effetti, ora è un fesso menomato, ma sarà comunque utile allo scopo.

    Ma sentiamo...tu che vuoi averci a che fare con questa storia?
     
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    - THUGS DON'T FORGET -

    Brutti, grossi e cattivi - parte III



    Chiacchiere e scenette. Febh non si rese nemmeno conto che il muratore non era altro che un cadavere, vecchio come il cucco e vestito di stracci, manipolato dal Jonin che aveva davanti; non puzzava, effettivamente, ne mostrava evidenti segni di putrefazione, ma da un Jonin del livello dell'amministratore ci si sarebbe potuto aspettare un po’ di più. D'altro canto era da poco che aveva cominciato a camuffare i sacchi di carne, quindi quell'incontro non poteva assolutamente essere un banco di prova per capire se era arrivato ad ottenere dei risultati accettabili. Stava però cominciando a capire come si doveva relazionare con quel ninja, ed il regalo - anche se macabro - ne era la prova.

    E' ovviamente qualcosa da scambiare; non credo ci sia nessuna Kekkai Genkai da estrarre, ne tantomeno che ti possa servire un braccio in più... ma sono sicuro che il suo vecchio proprietario, o Suna, sapranno come ricompensarti.

    Tagliò corto, senza dare spago alle facce strane che Febh aveva fatto in reazione al regalo. Aveva capito che poteva (e doveva) distrarre l'Amministratore con argomenti di circostanza, che era rischioso andare direttamente al punto con Febh, ma d'altra parte lui era veramente una frana nel discostarsi dal suo essere apatico e poco affabile. Ascoltò le sue parole riguardo al rotolo, e non ne capì il senso. Elefanti? Come potevano degli animali così grandi apparire da un rotolo? Oppure lo stava semplicemente prendendo in giro?

    what

    E... elefanti?


    Non capisco cosa centrino gli elefanti, ma se ti dovesse servire una mano per togliertelo dalle scatole, posso prenderlo in custodia e metterlo al sicuro... Un oggetto del genere, se erano vere le parole dello Yakushi, doveva sicuramente nascondere qualche segreto interessante. C'era qualcosa in quei simboli fluorescenti che aveva attratto il Jonin. Curiosità, forse, oppure interesse nel decifrare quelle scritture, oppure stava semplicemente continuando a fare il gioco di Febh.

    Per la guardia ai gate ho un nome da consigliare: Kato Yotsuki. Cercò di intravedere una reazione negli occhi di Febh, poi continuò. Non è stato mio allievo, dopotutto non ne ho mai voluti, ma ha dimostrato di avere carattere e disciplina, qualcosa che era venuta a mancare dopo l'assenza di Diogenes alle mura. Ha le carte in regola per diventare un grande shinobi, tenere in riga i soldati e sembra avere particolarmente a cuore il futuro del villaggio, caratteristica più unica che rara ultimamente. Ed era uno shinobi fidato - ma non lo avrebbe detto - qualcuno che condivideva con Shinken ed il Mikawa i piani sul futuro di Oto.

    [...]

    Capì che si stava muovendo su un terreno accidentato solo dopo che l’espressione sul volto dell'amministratore cambiò. Era evidente che anche allo Yakushi stava a cuore la questione, ma fino a che punto? Il suo distrarsi dalle faccende importanti gli aveva forse fatto dimenticare di risolvere quella particolare faccenda, addirittura mettendo in mezzo shinobi di altri paesi, ma il Fedaikin sapeva che non poteva assolutamente mettergliela in quella maniera.

    Non voglio dilungarmi in preamboli su quanto ho sacrificato per difendere il villaggio, Febh. Il sangue che ho versato in nome di Oto dovrebbe parlare al posto mio...

    Se Febh si era fatto serio in volto, Shinken aveva tirato fuori la sua più insolente e sconsiderata arroganza; il suo sakki pervase l'aria intorno al suo corpo e persino il muratore si fermò, rimanendo imbambolato davanti alla parete ormai quasi finita. I suoi occhi bianchi vibravano per l'intensità con cui stava tirando fuori tutto.

    Io Voglio che quella canaglia paghi con il sangue...


    Voglio vederlo soffrire.
    Voglio che chiedà pietà.

    Voglio vederlo strisciare invocando la morte.
    Voglio sentire i suoi lamenti e le sue grida.

    E voglio vederlo morire solo dopo che l'ultima goccia del suo sangue sarà stata usata per riforgiare i quattro gate del Suono.


    Se hai stretto accordi con altri shinobi dell'Accademia non mi importa, manda me a prenderlo.



     
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