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    Il cuore del fuoco contro il grido del freddo


    Post quarto



    La mia ricerca nelle stanze del capitano si rivela infruttuosa. Niente mappe nautiche, che comunque non avrei saputo leggere, niente bussola.
    Questo Samoru o ha eccessiva fiducia nelle proprie capacità di marinaio, oppure...

    È completamente pazzo

    La visibilità era scarsa o nulla, anche il D-Visor non mi sarebbe stato utile.

    Forse la mia scelta di imbarcarmi in questo viaggio in mare è stata meno oculata del previsto. Ma non potevo dire di no al mio quasi suocero.

    Anche la mia prova sfruttando il jutsu del primario di Kiri e l'immersione del compare di Hideo non sortirono grosse soluzioni.

    L'unica possibilità rimane interrogare il capitano per cercare di capirci qualcosa.

    Ancora una volta Fudoh-san dimostrò quanto fossi inadeguato, riuscendo a risolvere la situazione grazie a un'altra evocazione, un uccello armato di katana.

    Ascolto intrigato le parole del primario di Kiri. Un chakra elementale di freddo proprio di Azumaido. Interessante. E grazie a questo legame è riuscito a richiamare una creatura con questo legame. Qualcosa di simile a quello che fanno le creature della tomba di ferro con quel loro gigantesco contratto.

    -Non conosco questi saggi del deserto, anche se mi è capitato di conoscere qualche utilizzatore di chakra naturale. Più affini al sottosuolo, però. Per quanto riguarda gli abiti mi sembra di aver trovato qualcosa quando ho fatto un giro sotto, prima.-

    Torno sottocoperta e riesco a raccimolare qualcosa. Prendo degli abiti che mi pare possano andar bene per Fudoh e forse, con un po' di fortuna, sarei anche riuscito a trovare qualcosa di più pesante per me e gli altri shinobi, specialmente per il mio compaesano.
    [Al QM stabilire se e quali abiti Shinichi riesce a trovare]

    Per una volta forse, sarei riuscito a fare qualcosa di utile.


    In ogni caso mi appresto a interrogare il capitano. Anche se non avremmo più avuto bisogno della nave, grazie a Fudoh-san e a Tong, è sempre bene cercare di capirci di più della situazione.

    La comunicazione non sembrava aver funzionato. La psiche del marinario mi è distante, non riesce a sentirmi.

    Non riesco a comunicare con lui. Però... qualcosa riesco a vedere. Sta... sognando. O, forse, è un incubo.

    Chiudo gli occhi per focalizzarmi sui suoi pensieri.
    Dei ninja con delle divise da jonin. Una donna con le insegne del mizukage. Due giganti d'oro. Diversi però dalla cosa di urina che ha fatto Samoru. E diversi anche dalla manipolazione dei metalli.
    Cerco di andare più in profondità, di delineare l'ambiente attorno a quelle figure.
    Vedo... un tempio. Un ragazzo... morto. E... qualcuno che manipola il freddo. L'acqua? No, è ghiaccio.
    Non riesco ad andare oltre. Sciolgo la tecnica.

    La mente del capitano è troppo frammentata. Non capisco se sia un effetto collaterale del suo jutsu o se sia una condizione sua propria. Sono riuscito solo a scandagliare questi suoi pensieri. Vi ricorda qualcosa?

    Per quanto riguarda l'uccello samurai... non sentiva ragioni. Se volevamo raggiungere Azumaido avremmo dovuto dar man forte ad alcuni suoi commilitoni.

    Beh, nobile guerriero del freddo, se devo scegliere tra morire in battaglia oppure di fame e freddo in mezzo al mare... preferisco la prima opzione.

    Mi inchino di fronte a lui, ed estraggo la katana dei Kakita.

    Io, Shinichi Kurogane, in rappresentanza dei Kakita di Kiri ti giuro sulla mia lama che combatterò al tuo fianco contro i tuoi nemici.

    Rinfodero la lama e sorrido al pennuto. Vi basta questo mio giuramento?

    Grazie alla guida di Pen Gin, questo il nome del pennuto spadaccino, saremmo giunti ad Azumaido.

    Lui avrebbe sfruttato la propria spada per navigare in mezzo alla neve. Avevo già avuto qualche piccola esperienza con la neve quando visitai Yui anni fa. Lei si divertiva un mondo a giocare a palle di neve.
    Non ci avevo mai trovato questo fascino. Ai tempi ero interessato ad altre cose umide.

    Mi rivolgo verso l'altro sunese. Se sai utilizzare il chakra adesivo la neve è simile all'acqua, solo un po' più semplice da camminarci sopra. Dovresti riuscirci.

    Grazie al chakra adesivo avrei potuto camminare sopra la neve senza toccare il suolo, evitando sia eventuali insidie nascoste dalla bianca coltre sia di bagnarmi le gambe.

    Ne avrei anche guadagnato in velocità, non dovendo farmi strada a forza nella neve. Se Yasuke avesse avuto delle difficoltà mi sarei offerto di aiutarlo, sfruttando una corda che avrei legato attorno alle nostre vite e tirandomelo appresso.

    Avremmo raggiunto, prima o poi, la zona della barriera di ghiaccio. Le statue di animali e uomini mi incuriosiscono ma Pen Gin non avrebbe aspettato: si stava dirigendo in mezzo alla bufera. Avrei staccato la fune che mi teneva legato al compaesano.

    Mi sgranchisco gambe e braccia. Da qua penso che potrai cavartela da solo, no?
    Gli strizzo l'occhio.

    La presenza di quelle statue mi suggerisce che qualcosa di particolare si svolge in questo luogo. Resto all'erta e, prima di proseguire, provo a osservare l'ambiente con il D-Visor, prima di lanciarmi dietro a Fudoh-san. [D-Visor, Occhio di Falco, Percezione Intermedia]

    Non avrei avuto molta fortuna ma meglio tenere gli occhi aperti e, soprattutto, le orecchie all’erta. Una tormenta di nave è l’ideale per assaltare qualcuno grazie alla copertura visiva specie per creature adattate a questo ambiente.
    Mi sarei tenuto distanziato dagli altri shinobi, così da consentire la massima libertà di movimento a tutti, pur restando in grado di poter comunicare urlando e vedendoci seppur con fatica.

    Un rumore di ghiaccio. Un attacco. Estraggo la spada di Yui e la uso per deviare quei proiettili. [Impasto Mediobasso in riflessi]

    Una reazione istintiva, istantanea. Yui… mi hai voluto proteggere tu?

    È stato grazie al fatto che le mie gambe avevano una solida presa grazie al chakra adesivo che ero riuscito a eseguire quella tecnica, oltre ai miei sensi affinati che, seppur di poco, erano riusciti ad aiutarmi nella navigazione in quella tormenta.

    Manipolatori di ghiaccio. Come nei ricordi di Samoru! dichiaro ai miei compagni.

    Mi sarei mosso con più calma, la spada estratta e posta di fronte a me. La solidità del ghiaccio mi consentiva di deviarli con la lama. [Come da descrizione TS, in attacco sono considerati colpo con arma e ignorano metà potenza delle protezioni, oltre ad avere penetrazione 3. Una katana ha durezza 4 per cui posso usarla per difendermi deviando gli attacchi.]

    In un certo senso mi sento un vero ninja di kiri. Certo, avrei potuto fare come Fudoh-san ed evocare Shunchu e lasciare che fosse lo scorpione di rame a gestire quei ghiaccioli. Oppure, un tempo, avrei potuto creare uno scudo di Satetsu e proteggere tutti.

    Oggi rappresento Yui Kakita e lei c’era solo una cosa che sapeva fare. Sfruttare la propria katana.
    Paradossalmente fu proprio questa sua specializzazione eccessiva che ne causò la precoce dipartita.

    Tra la spada, la concentrazione e i miei riflessi non sarebbe stato eccessivamente complesso evitare quegli assalti. Erano ripetuti, semplici, prevedibili.

    Sicuramente li controllava qualcuno di distratto in quel momento, oppure, più probabilmente, si trattava di un jutsu automatico. [Shinichi è Esperto di Ninjutsu, direi che ci può stare che possa intuire qualcosa sulla natura della tecnica]

    Ascolto il discorso di Fudoh riguardo al legame con il freddo, ai Kamui e al chakra naturale. Non sono mai riuscito a manipolarlo con precisione, ma la sensazione del chakra naturale mi è ormai divenuta familiare.

    Forse posso aiutarvi io per una volta, Fudoh-san. Se questi Kamui sono affini al freddo posso provare a ridurre la loro affinità con questa barriera. Potrei provare a renderla più affine agli elementi del deserto. Chissà come se la caverebbero questi Kamui, circondati da un muro di fuoco!

    Rinfodero la katana e mi preparo a estrarre la mia spada. Una spada di vento e chakra che, per l’occasione, sarebbe divenuta una lama di fuoco. La lama del deserto.

    Nanto Ho-Oh Yaiba, la spada della fenice di Nanto. Non sono mai riuscito a padroneggiare completamente quello stile, ma direi che è il momento migliore per cominciare.

    Mi avvicino alla barriera di fianco a Fudoh, tagliandola con la lama di fuoco per cercare di rendergli più agevole l’avvicinamento.

    Una lama che avrebbe indebolito il legame tra chi aveva eretto quella barriera e la stessa. Mi sarei mosso fianco a fianco al primario di Kiri, i nostri compaesani dietro di noi se avessero voluto seguirci. [Utilizzo Lama di vento, tramutata in katon con trucco dell’omnioji]
    [Nota post edit: in base alle ultime versioni del materiale personale in valutazione dovrei essere in grado di modificare sia l'elemento che la forma della lama per cui, a discrezione del QM, Shinichi crea un cerchio di fuoco in mezzo al quale possono passare lui e Fudoh. In sostanza non dovrebbe cambiare molto, ma mi piaceva l'analogia con il circo]

    Attendi che io arrivi vicino alla barriera. Se riesco a toccarla dovrei riuscire ad influenzarla completamente.

    Mi sarei avvicinato, ignorando le sferzate di freddo ed eventuali assalti finali di ghiaccio, compiendo gli ultimi metri semplicemente sforzando il mio corpo al limite. Le braccia davanti a me, a protezione. [Utilizzo Parata Perfetta]

    Mi sarei schiantato contro la barriera e, quando avessi percepito una resistenza, avrei cercato di comprenderne la natura elementale.
    Di comprendere il freddo dei Kamui, così alieno al sottoscritto. Di sfruttare quei pochi rudimenti di chakra naturale che gli abitanti della tomba di ferro avevano cercato di insegnarmi per trovare un legame.
    Dovevo incendiare la barriera. Renderla una fianma. Ma il calore del deserto, il calore del fuoco, il calore di Suna non è abbastanza.

    Trovo dentro di me una fiamma ancora più forte.
    La fiamma di una donna.
    La barriera si incendia. [uso trucco dell’omnioji sulla barriera]
    Quello è il segnale per Fudoh-san. Il momento in cui il legame tra il Kamui e la barriera sarebbe stato nella sua massima debolezza.

    Una lacrima mi sarebbe scesa dal volto. Normalmente sarebbe divenuta un pugnale di ghiaccio che mi avrebbe trafitto la guancia.
    Invece, in quel momento, sarebbe evaporata nelle fiamme.

    Mi dispiace, Yui.

    Per quanto la Kunoichi ancora albergasse nel mio cuore non era lei a cui avevo pensato.
    Un’altra donna aveva incendiato il mio cuore. Cambiato la mia vita.
    La donna con cui mi ero costruito una famiglia, Miyako Kurogane.

    [Nota: chiedo scusa per il formato del post ma lo invio così per consentire a Tezzu di rispondere il più rapidamente possibile. Non appena potrò editerò per apportare dei cambiamenti puramente cosmetici, se il QM me lo consente]




    OT
    Conoscenze rilevanti utilizzate (utilizzo questo formato per questo post per ridurre la quantità di testo editato:

    Spada di Vento - Kaze no Yaiba
    Villaggio: Suna
    Posizioni Magiche: Nessuna (1)
    L'utilizzatore, con un movimento ascendente di una mano, potrà creare un fendente di vento in grado di tagliare qualsiasi cosa presente entro 6 metri, seguendo una traiettoria lineare. Non considera protezioni fisiche, ma solamente difese di chakra o irrorate dal chakra. La Velocità è pari alla Concentrazione dell'utilizzatore. La potenza della lama è pari a 50 ed ha una lunghezza pari a 3 metri; una volta terminata la sua traiettoria, la tecnica si disattiverà.
    Tipo: Ninjutsu - Fuuton
    Sottotipo: Emissione
    (Consumo: Alto)
    [Da chunin in su]

    Onmyoji Meiku - Trucco dell'Onmyoji
    Villaggio: Specializzazione
    Posizioni Magiche: Caricamento (1)
    L'utilizzatore, tramite contatto diretto o mediato da una sua tecnica, può modificare l'elemento di una ninjutsu propria o avversaria. Il cambiamento è istantaneo e può negare l'attivazione delle Impronte di Chakra avversarie corrispondenti; il cambiamento non deve essere sleale o antisportivo né può causare danni diretti ad un avversario. Se la tecnica è utilizzata per modificare l'elemento di una propria ninjutsu, può applicare ad essa i propri talenti Impronta di Chakra, aumentando di +20 il bonus alla potenza concesso dall'Impronta. Richiede Slot Tecnica anzichè Slot tecnica Avanzata.
    Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    Sottotipo: Supporto
    (Consumo: Mediobasso)
    [Da chunin in su]

    /OT

    Edited by -Shu - 17/11/2021, 16:10
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    Il kage e l'orfano


    Post Quarto



    Sono onorato che il vostro clan abbia deciso di cercare candidati a Suna. Dimmi Kuro, come riuscite a trovare i candidati? E cosa cercate esattamente in queste persone?

    Alla domanda del Kazekage il felino si sarebbe prima lisciato il pelo, torto la testa verso sinistra, raddrizzata la testa, e aperto la bocca.

    Piacerebbe saperlo anche a me. Non è una cosa che scegliamo è più… istintivo. Quando incontriamo un candidato lo sappiamo e basta. A volte è un gesto che fanno, più spesso una sensazione. Come dire… è come se certe persone avessero la giusta aura. Qui a Suna ce ne sono persino due. È una cosa rarissima. Il
    primo l’hai conosciuto, è Yugi. Ho capito che fosse un candidato quando mi ha dato da mangiare un po' della sua zuppa.
    Ho capito che è speciale.


    Sul secondo, almeno per il momento, non si sarebbe pronunciato.

    ***



    Yugi è un abitante della Sabbia e, come tale, è mio compito proteggerlo e fare in modo che abbia le stesse possibilità di tutti gli altri, anche se non ha un cognome importante. Non mi è stato detto molto della sua storia, ma ho avuto la sensazione che non sia stato facile per lui.

    Kuro sbadiglia, lasciando intravedere i denti affilati: No. Non lo è stato. Te ne accorgerai tu stesso quando lo sentirai piangere nel sonno, o svegliarsi urlando. Quel ragazzo… ha dell’oscurità nel suo cuore.

    La domanda del Kage bambino sulle armi da evocare lascia sbigottito il gattino. No, non ne so nulla. Se davvero si può… non è che potresti insegnare a Yugi a evocare un gomitolo gigante?

    Piega la testa sul lato sinistro, come fa sempre quando pensa, e poi prova a inventare una risposta: Una volta ho ascoltato una di quelle noiose lezioni di quell’umano su voi ninja. Parlava di un gruppo di costruttori… Burattinai mi pare li avesse chiamati, che evocano delle armi. Forse qualcuno di loro può aiutarti?

    [Nota: Kuro non ha informazioni in merito ma la cosa più sensata che può dirti credo sia questa. Il contratto dei felini non è mio, per cui non posso inventarmi cose al momento. Questa però è una traccia che penso tu
    possa sviluppare, magari anche con Shunsui.]


    ***



    L’esplosione di chakra non passò inosservata da parte di Kuro, che si limita ad aprire la bocca, stupito.

    Ah, già, mi sono scordato che c’era questo rischio! Controllare il chakra naturale è difficile e rischi dimtrasformarti in un gatto! Per fortuna che hai interrotto il flusso.

    Apre gli occhi e sorride Ma certo, basta solo che mi faccia prestare quella cosa. Aspettami qui! Oppure allenati ancora tanto, dovesse andar male, ti basterebbe ripetere quella esplosione chakrica, no?

    Ad Hohenheim scegliere cosa fare mentre Kuro si allontana, sparendo in mezzo a due palazzi. Sarebbe tornato dopo una mezz’ora circa.
    Giunto di fronte al Kazekage sputa una piccola pallina di filo azzurro. Se l’avesse presa in mano Hohe si sarebbe accorto che era lana, ma di fattura molto diversa da quella a cui era abituato.

    Questo è il sacro gomitolo dell’isola dei felini, usato da generazioni per l’addestramento dei Candidati degni di accedere ai segreti del chakra naturale afferma il gattino con gran deferenza.
    Se avesse chiesto informazioni in merito Kuro gli avrebbe detto che era il suo prossimo esercizio.

    Quando ti senti trasformare immetti il chakra naturale del gomitolo e potrai prevenire la trasformazione. Il gomitolo si gonfierà e tu potrai allenarti ancora. Prova e riprova fino a quando non riesci a controllare la trasformazione perfettamente! Ah si, mi ha detto Komachi che se riesci a fare un gomitolo gigante ti addestrerà lui stesso.

    [Nota: vedila come la versione felina dello strumento che usano i rospi per impedire a naruto di rospizzarsi e diventare pietra. Come al solito Kuro è un pessimo insegnante ma, come sai, la cosa è voluta. Puoi superare la prova in diversi modi: dal ripeti l’esercizio X volte finché non diventi bravo oppure… potresti ingegnarti per trovare una cosa più carina per risolvere il problema, o magari anche anticipare qualche mio insegnamento futuro. Sentiti libero di esplorare. Se riesci nell’esercizio del gomitolo gigante dal prossimo post vediamo di fare le cose più attive.]


    *** Yugi Mutou***



    Mi avvicino alla ragazza, con in mano il mio vaso di argilla. Ciao. Sai dov'è andato Hohenheim-sensei?

    Si morde la lingua e finisce la piega sulla carta che sta facendo. Il Kazekage? Eh... si. Il Kazekage. Ancora non ci credo. Allievo del Kazekage. Kenichi si brucerà tutto, quando lo saprà. Scusami non lo so…

    Chino la testa in basso per salutarla. Mi volto, faccio un paio di passi, poi mi rigiro. Dovrei cercare Hohenheim-sensei ma... la curiosità è troppo forte.

    Cos'è quella cosa che stai facendo?

    EMI, hai finito con la gru? Mi giro verso la direzione della voce. È un'altra ragazza, più grande di questa. Forse lei mi potrà aiutare.

    E tu devi essere nuovo. Io sono Ukita, ciao. Ti ho visto entrare con il Kazekage. Cosa fai qui di bello?

    Sollevo il vaso di argilla.

    Yugi. Mutou. Hohenheim-sensei mi ha insegnato a scolpire l'argilla come fa lui.

    Non credo di sembrare molto convinto.

    Wow che colpo! Sei mica un tipo famoso? Che ne so, un Kurogane o un Akasuna? Scusa non mi voglio fare gli affari tuoi…comunque ho visto il Kazekage da quella parte..però era molto concentrato a…bhè a guardare un cactus..che mi sembra una gran stupidata…sentiti anche noi ci stiamo allenando, ti va di unirti?

    Scuoto la testa. Non so che sia un Akasuna, Kenichi non li ha mai menzionati come clan. Kurogane... anche li, Kenichi è sempre stato molto chiaro: il modo migliore per uscire dall'orfanotrofio e avere una bella vita è manifestare i poteri magnetici, ed entrare nel clan Kurogane.

    Beh, chissene, secondo me è molto meglio farsi addestrare dal Kazekage in persona!

    Ah, forse ha capito che non mi voglio unire a loro.

    Si, mi unisco volentieri, ma cosa state facendo?

    Ukita si riempie di orgoglio e mi spiega come lei e Emi siano manipolatrici di carta. Ukita sta quasi per diventare chunin, ha la promozione in tasca dice lei, ed Emi... Emi diventerà una genin tra pochi mesi. Ma già sa far volare un foglietto di carta.

    Poso il vaso sul tavolo, di fianco agli origami (ha detto che si chiamano così?) di Emi. Mi iniziano a far male le braccia e secondo me Ukita continuerà a parlare per ore di quanto lei e sua sorella siano brave.

    Non capisco che ci sia di speciale nel far volare un aeroplanino di carta. Lo facevo sempre quando mi annoiavo a lezione e non mi sembra difficile...

    Allora tenetevi pronti entrambi!

    Allunga la mano e dei fogli di carta si staccano dal muro! Cavoli! Quindi è questo che vuol dire manipolare la carta?!

    I fogli di carta iniziano a volteggiare tutto attorno a noi e rinchiudono me ed Emi dentro una prigione.

    Tu hai idea di cosa voglia fare la tua sensei?

    I fogli iniziano a colorarsi e a vorticare tra loro. Quindi con la carta si possono fare queste cose? Che figo! Molto meglio dell'argilla questa cosa qua!

    Ma Ukita non aveva ancora finito! I fogli iniziarono a sovrapporsi e da diversi colori crearono un immagine. Varie bancarelle, prodotti di vario tipo, persone.

    Uao! Voglio imparare anch'io a fare questa cosa qua!

    Potrei prendere il disegno che ho fatto prima e trasformarlo in un vero quadro vivente! I miei fratellini ne sarebbero entusiasti!

    Ecco l’esercizio. Emi controlla la gru e nascondila all’interno della scena: puoi muoverla a piacimento e farle anche cambiare colore per mimetizzarti. Yugi invece dovrai trovare la gru in questo casino e colpirla con un kunai o shuriken, che trovi su quel tavolo. Mi raccomando, se sbagli sarai punto. Lo stesso vale per te, Emi, capito?

    Emi annuisce, tutta concentrata. Si morde la lingua, come faceva quando piegava le figure di carta. Si, sorellona.

    Ah, quindi sono sorelle.

    Afferro uno shuriken con la mano sinistra. È più leggero e posso farci traiettorie migliori rispetto al Kunai per cui dovrebbe essere più semplice colpire la gru, no?

    La gru si tuffa dentro la moltitudine di fogli di carta. Non la vedo più. Emi è concentratissima.

    Che bel gioco, Ukita. Anch'io li faccio sempre coi miei fratellini.

    Prendo un secondo Shuriken con l'altra mano.

    Scruto le figure di carta per cercare di vedere la gru. Eccola! È una cosa azzurra su uno sfondo rosso, non posso mancarla! Lancio lo Shuriken ma, non appena lo scaglio la gru si sposta! È velocissima! L'ho mancata!

    Un passante si dissolve in fogli di carta che mi si scagliano contro: Ma che diamine! Non faccio in tempo a pensare a muovermi, anche se dentro la prigione ne avrei tutto lo spazio. Chiudo le braccia e incasso.

    Cavoli. Non scherzava mica quando diceva di pungere. Devo concentrarmi se non voglio farmi male. Prendo un kunai. La prossima volta ci penso io a fregarti, Emi.

    Cammino avanti e indietro nel caleidoscopio. Se do meno margine alla gru per muoversi dovrei riuscire a colpirla più facilmente. In questo modo riesco a restringere un cono di posizioni possibili per la gru. Prima o poi si dovrà muovere dentro il mio campo visivo.

    La gru può cambiare colore per mimetizzarsi, devo prenderla in un momento in cui si sposta da uno sfondo all'altro. E devo cambiare posizione anch'io. Se cambio il mio punto di vista la posizione degli oggetti cambia. È solo una proiezione sui fogli della prigione. Almeno credo.

    Eccola, la gru. Un uccello color sabbia sopra delle mele colorate. Allora la mia idea funziona!

    Ora devo solo farmi furbo. Lancio il Kunai, bersagliando un punto vicino alla gru, alla mia sinistra. Per scappare dovrà per forza andare verso la mia destra e, li, troverà ad attenderla Il mio shuriken, scagliato con traiettoria circolare. Certo, avrebbe potuto tenere ferma la gru, ma sono sicuro che Emi si farebbe prendere dal panico. È normale, anch'io penserei che mi vorrebbero colpire la gru.

    Il Kunai va a vuoto e, mentre il turbine di carta mi colpisce alla schiena [Ferita Leggera] il mio shuriken colpisce la gru di carta! Mi sono così concentrato sul colpire la gru che non ho pensato alla rappresaglia del turbine di carta. Inarco la schiena in avanti e mi lascio scappare un gemito.

    Ora però succede una cosa che non mi aspetto. Un altro turbine di carta si stacca e colpisce Emi. Ahia!

    Mi avvicino. Ehi, Emi. Stai bene? Lei annuisce, non mi aspettavo che Ukita avrebbe colpito anche lei.

    Questo gioco non mi piace. Non c'è modo di vincere senza fare del male a Emi.

    Incrocio le braccia. Resto fermo.

    Che fai? Emi mi guarda stupito.

    Non gioco più.

    Gli occhi della ragazza si ingigantiscono. Che dici? Ci stiamo allenando!

    Allora non mi alleno più con Ukita. Voglio tornare da Hohenheim-sensei.

    Ma... ma...

    Non c'è modo di vincere a questo gioco, Emi. Se sbaglio mi faccio male io, e va bene. Ma se colpisco la gru ti fai male tu. E questo non mi piace. L'unico modo per vincere a questo gioco... è non giocare. Ukita ha detto "chi sbaglia viene punito". Quindi, per vincere, basta non sbagliare. E il modo migliore per farlo, è non giocare. Se non giochiamo, vinciamo.

    Certo, a quel punto Ukita potrebbe semplicemente farci attaccare dai turbini di carta e finirla qua ma... non voglio far del male alla mia compagna di allenamento! Persino Kenichi ci faceva usare le armi vere solo contro i manichini!


    OT So che immagino sia una fine che non ti aspettavi ma... Yugi è fatto così ahahaha /OT
  3. .

    Il kage e l'orfano


    il giorno del Kazekage



    È tradizione. Lei andrà a quell'orfanotrofio, Kazekage-sama. con queste parole Akane Shinkiro, una degli attendenti del Kazekage, avrebbe concluso il colloquio con il kage bambino.

    Hohenheim conosceva bene quel tono: non ammetteva repliche. Ma, forse, in fondo non gli sarebbe dispiaciuto più di tanto passare una giornata a visitare l'orfanotrofio di Suna. Quel luogo, aperto dal Kazekage Gaara, serviva ad accogliere gli orfani di Sunagakure.
    Il clima rigido del deserto, la tradizione militarista del villaggio e tante, piccole, tragedie facevano si che quel luogo fosse sempre pieno.
    Ogni tanto qualche membro di clan veniva a raccogliere un orfano, per rimpiazzare un figlio perduto. Le dicerie parlano che persino Gaara adottò uno degli orfani, anche se i pareri sono discordanti a riguardo.
    Per mantenere la tradizione del luogo gli orfani che non trovavano famiglia venivano indirizzati alla vita ninja, per mantenere intatte le fila dei ninja della sabbia.

    Un giorno ogni anno, il 21 ottobre, il Kazekage visitava l'orfanotrofio, passava in rassegna le truppe e, in qualche raro caso, adottava un bambino.
    Certo, chiedere a Hohenheim di adottare un bambino era una cosa un po' eccessiva e, probabilmente, sarebbe stata la prima replica che avrebbe rivolto all'anziana Shinkiro.

    Questo non significa che lei non possa visitare l'orfanotrofio. E, chissà, magari addestrare uno di quei giovanotti! I Kami sanno che manchiamo di buoni shinobi sunesi!

    La donna non rimarcava spesso le origini del Kage ma, tradizionalista com'era, non si era ancora adattata all'idea di un kage che non fosse parte di uno dei grandi clan. Figurarsi uno di origini straniere! Il suo sogno di vedere un Kage Shinkiro prima della propria morte sfumava sempre più. Tuttavia neanche lei poteva fare a meno di constatare che Hohenheim era il miglior ninja di Suna. L'unico degno di ricoprire la posizione di Kazekage.

    ***


    La mattina del ventuno ottobre, il giorno più importante dell'anno, l'orfanotrofio è in fermento.
    Il preside, Kenichi Kurogane (la tradizione voleva che il preside fosse un membro di quel clan), si era superato. Non aveva mai manifestato l'abilità innata del clan, sempre più rara, e dopo aver tentato più volte di divenire chunin senza successo era stato relegato in quella posizione dal clan, dove non avrebbe più potuto macchiare la reputazione dei nobili della sabbia.

    L'orfanotrofio era addobbato a festa e persino il suo elemento più problematico aveva dato una mano con le decorazioni. Numerosi disegni che ritraevano il kazekage abbellivano l'intera struttura.

    Hohenheim che evocava delle spade di luce.
    Hohenheim, armato di staffa che indossava un buffo cappello viola.
    Hohenheim che toccava uno specchio nel quale era riflessa una sua versione cattiva (si riconosceva dal ghigno malefico).
    Questi erano solo alcuni dei soggetti che decoravano l'orfanotrofio e che il kage avrebbe potuto notare mentre Kenichi gli illustrava la "prestigiosa" storia dell'istituto.
    Nonostante millantasse che le opere erano dei vari orfani un artista esperto come Hohenheim avrebbe capito presto che, nonostante la mano acerba, tutti quei disegni erano opera dello stesso autore. O autrice. Meglio evitare di assumere il genere di qualcuno, visto il periodo.

    Se Hohenheim avesse chiesto informazioni sull'autore il preside avrebbe svicolato, dicendo che si, effettivamente è vero che uno dei ragazzi era un bravo disegnatore ma... era l'unica cosa che sapesse fare.

    I bambini erano trattati bene, tre pasti caldi al giorno, allenamenti ninja al posto delle noiose lezioni scolastiche e due ore di gioco libero. Erano divisi in tre squadre: Nekki rossi, Chikuma bianchi e Kurogane neri in base al rendimento. Chiaramente il preside enfatizzava le capacità dei suoi studenti "Kurogane" e Hohenheim avrebbe dovuto ammettere che sembravano bravini. Nulla di eccezionale però. O di degno di nota. Sembravano fatti con lo stampino.

    Si trovavano nel cortile, dove i vari studenti facevano a gara per impressionare il Kazekage.
    Colpivano i bersagli con le armi a distanza. Tirano di scherma con il dadao. I più abili sanno persino fare una trasformazione decente.
    Tra tutti, soltanto uno dei ragazzi se ne stava in disparte. L'unico che non indossava nessuna delle tre uniformi colorate.

    È seduto in un angolo del cortile a gambe incrociate, i capelli viola e biondi sparati per aria. Posa la schiena al muro e guarda in aria. Alza la mano al cielo e indica le nuvole. Muove il dito, sembra quasi che voglia disegnare qualcosa.

    Se avesse chiesto informazioni al preside quello avrebbe replicato: Yugi Mutou, un poco di buono. L'unica cosa che riesce a fare è disegnare. È un violento, silenzioso e distaccato dai ragazzi. Non ci si riesce a comunicare. Non è male come ninja ma penso che lo manderò in accademia. Ha avuto una storia tragica, la madre è morta di parto ed il padre era un violento ubriacone. La cronaca ufficiale dice che la sorella e il padre si sono ammazzati a vicenda ma io ci credo poco... quel ragazzo ha uno sguardo vuoto, privo di vita. Secondo me li ha ammazzati lui. Ha la morte dentro.

    Se avesse parlato con uno dei bambini la reazione sarebbe stata un po' diversa. Quello è Yugi. Gli piace disegnare e sta molto sulle sue. Non parla mai ma è bravissimo ad inventare giochi! È il più bravo ninja qui dentro e nessuno si azzarda a mettersi contro di lui.

    Certo, essere il più bravo ninja di quell'orfanotrofio non voleva dire granché. Specie visto che l'età dei ragazzi variava dai neonati ai dodicenni e Yugi era leggermente più grande.

    ***





    Mi giro sul fianco. Non riesco a dormire. Ho paura. È una di quelle notti... quelle in cui mi torna lei in sogno.

    Sono anche peggio di quelle in cui mi appare... lui.

    La cosa che ricordo di più di Anzu è l'odore dei suoi capelli. Rosa del deserto.

    Le lacrime mi solcano il volto e devo mordere il lenzuolo per non piangere. Non posso fare rumore. Non devo.

    Yugi...

    Anzu...

    Yugi... non posso più farcela. È successa una brutta cosa e... non potrò tenerlo nascosto ancora per molto.

    Anzu, possiamo farcela, possiamo scappare...

    No, Yugi. C'è solo un posto dove possiamo scappare. Devi venire anche tu con me, Yugi...

    Una lama, illuminata dalla luna. Per un momento temo che Anzu voglia farmi del male ma... invece si conficca il coltello nello stomaco. Non un lamento, non un sussurro. Siamo diventati bravissimi, a non fare rumore. Sappiamo che svegliare lui significa solo altra sofferenza.

    Le lacrime mi solcano il viso. Mordo il lenzuolo per non piangere.

    ***



    Faccio contento Kenichi, con una dozzina di disegni del Kazekage. Io voglio solo starmene per i fatti miei e lui non vuole che io faccia fare brutta figura ai suoi Kurogane neri. So che nessuno mi prenderà mai con se. So che non avrò mai una famiglia.

    E va bene così. Non ho più bisogno di nessuno.
    Le uniche cose buone che ha fatto questo posto sono state darmi un tetto sulla testa. Tre pasti caldi al giorno (non buoni, nutrienti o sostanziosi ma meglio di niente) e avermi insegnato ad usare le armi. E il ninjutsu. Dopo quella notte ho capito una cosa: non mi importa nulla della vita umana. Mia, o altrui. Siamo cadaveri che camminano e il lavoro dello shinobi è solo quello di accelerare il processo.

    Prima o poi estinguerò la razza umana. Un cadavere alla volta. O, più probabilmente, morirò io. Pace. L'unica cosa che mi preoccupa è chi si occuperà di dar da mangiare a Kuro.

    Sono seduto nel cortile. Guardo le nuvole nel cielo. Quella sembra un maiale a cui manca una zampa. Ah, aspetta. Se prendo un pezzo di quella nuvola la, e la metto li, posso fare un maiale con i tentacoli! Carino.
    Potrebbe essere un nuovo gioco!
    Puzzle nuvolare, chi crea la forma più bella vince!

    Giro lo sguardo per vedere se riesco a trovare Nico. Mhh no, niente. In compenso c'è un nuovo bambino assieme a Kenichi... ah... aspetta. Cavolo, quello è Hohenheim! Ma certo, è quel dannato Kazekage per cui stan facendo tutto questo casino! Dopo tutti i disegni che gli ho fatto lo riconoscerei ovunque.

    Che palle. Spero che non si accorga che l'ho visto. Torniamo a disegnare con le nuvole va. Sarebbe divertente però. Farsi adottare da un bambino più piccolo di me. Potrei fare il fratello maggiore. Gli preparerei da mangiare. Gli insegnerei a giocare a campana ninja. A tetris con i nunchaku. A kunai, shuriken e spiedo.

    Si, certo. Come no. Se tutto va bene mi farebbe fare il bagno nell'argilla. E poi mi farebbe esplodere. Chissà cosa si prova, ad esplodere. Una volta Kenichi aveva detto che ci sono dei cloni che portano le esperienze vissute all'originale una volta distrutti. Se imparassi quella tecnica... potrei sapere cosa si prova a farsi esplodere. O tagliarsi un braccio. Morire dissanguati. Potrei testare vari modi di uccidere qualcuno. Trovare quelli più dolorosi e più rapidi. E scegliere con quale metodo ammazzare qualcuno.

    Sei un bravo bambino? Morte rapida e indolore.
    Fai casino tutta la notte come Kuro quando è in calore? Lenta tortura, mangiato dai ratti!
  4. .

    I Primi passi infuocati


    Essere uno Hyuga - Post secondo



    Nonostante il caos causato dalla ragazza riesco a notare il passo leggero della ragazzina. Occhi azzurri, capelli neri. Il gioiello che porta la identifica sicuramente come appartenente ad una famiglia benestante. Il passo calmo e tranquillo trasuda una certa... nobiltà. Potrebbe essere una mia parigrado, o quasi. Si identifica come appartenente al clan Uchiha ed effettua un inchino perfetto.
    Uchiha.
    Anche se hanno origini nobili, dopotutto sono il terzo grande clan della foglia dopo noi Hyuga e i Senju, è strano per me vedere un Uchiha così educata. Mi sono sempre stati descritti come dei buzzurri, dediti ad attività come la polizia cittadina, sicuramente utile e fondamentale ma così venale e adatta al popolino che... basta.

    Certi pensieri sono al di sotto di una mente eccelsa come la mia. Devo imparare a dare il giusto valore alle persone, in base ai loro meriti personali. Una cosa che i miei occhi mi aiuteranno a fare.

    Kyojuro si identificò, rendendo nota la sua identità. Certo, io già conoscevo quello shinobi. Non di persona o perché avesse una grande fama ma in quanto addetto alla mia valutazione avevo fatto svolgere delle ricerche sul suo conto.

    Dovendo vivere come un membro del popolino è giusto e corretto che sia uno di loro a giudicarmi. Dovevo confermare anche a Kyojuro la mia naturale superiorità.

    Lo ascolto mentre ci esterna il fatto della sua ignoranza in merito al luogo che dovremo raggiungere. Questo non va bene Kyojuro. Come potrei rispettarti se evidenzi così la tua ignoranza? Non posso credere che tu non ti sia potuto informare adeguatamente rispetto alla prova che devi farci svolgere. E poi... un "semplice genin"? No, ragazzo mio. Non va bene. Non puoi buttarti giù in questo modo.

    Prima di tutto.. da ora siete una squadra! farete parte del team tredici. spero ne sarete felici.

    Arahaki mette nuovamente in mostra le sue grazie, ovvero i propri muscoli e non perde occasione per guardare storto il sottoscritto.

    Va che scricciolina... Non fatemi incazzare comunque, perché a voi un cazzotto dritto sul mento posso darvelo. E lasciarvi stesi sotto un albero a predere il sole per il resto della giornata.

    Ah certo. Avevo sentito parlare di questo fenomeno. Avviene spesso in natura quando un animale si sente minacciato. Gonfia il petto, mostra la propria possanza per cercare di intimidire i predatori e spingerli a non lottare. Ma certo. Essendo del popolino Arahaki è certamente più simile ad un animale che ad un essere umano di sublime nobiltà quale il sottoscritto. Devo cercare di trovare un modo di comunicare il fatto che io non sia una minaccia per lei, ma senza darle segni di timore. Oppure potrebbe pensare che io sia una preda di qualche tipo.

    Abbasso il cappuccio, sciolgo i capelli e la guardo dritto negli occhi, sorridendo. Sono calmo, i lineamenti rilassati.

    La tua possanza fisica è impressionante, Arahaki-san.

    La osservo, mostrando interesse per le sue forme e, se si fosse messa nuovamente in posa, avrei applaudito.

    Sono certo che sarai un valido membro del team tredici.

    Iniziamo il nostro viaggio, guidati da Kyojiro. Mi avvicino a lui, portandomi al suo fianco ma restando mezzo passo indietro.

    Chiedo perdono Kyojuro-dono... ma questo team tredici sarà guidato da voi? Saremo sotto la sua tutela anche dopo questa "prova" oppure in seguito noi tre dovremo percorrere la nostra strada da soli?

    Nel secondo caso avrei cercato di rassicurarlo. Kyojiro-dono, vi percepisco crucciato. Per quale motivo vi definite un "semplice" genin? Comprendo che sia solo un primo passo ma se siete stato scelgo come nostra guida sono certo che avete avuto modo di dimostrare i vostri meriti. Dovete avere più fiducia in voi stesso. Come pensate di poter guidare un gruppo di shinobi, per quanto in erba, se non credete nelle vostre capacità?

    Nel primo caso, invece, non ci sarebbe stato bisogno di parlare. Una volta divenuto genin non ci avrei messo molto a soppiantarlo come guida del team. Si intuiva che gli mancava la sicurezza e l'audacia per il comando. Qualità che io possiedo in abbondanza.

    In entrambi i casi, dopo la sua risposta mi sarei ritirato in silenzio, riflettendo sulla materia più importante. La catena di comando.

    Dunque il più alto in grado, in senso gerarchico, è sicuramente Kyojuro. E non siamo più ai tempi di nonno Hizashi: il sesso di un ninja non è più una discriminante nella valutazione dei meriti e della gerarchia.
    In senso di nobiltà di sangue sono sicuramente il più elevato in grado: l'Uchiha viene superata di ben due scalini dal sottoscritto. Come stabilito dai resoconti del Settimo Hokage, del quale sono parente, il Byakugan è una delle più antiche linee di sangue degli shinobi. Noi Hyuga discendiamo direttamente dalla principessa lunare. Un passato oscuro, certo, ma non per questo meno nobile. Il che rende gli Hyuga il secondo più antico clan del continente, a pari merito con quei barbari dei Kaguya di Kiri.
    Più antichi di noi vi sono solo gli Otsutsuki. Tuttavia, essendo noi Hyuga nobili non solo di sangue ma anche di indole e di storia, siamo chiaramente superiori ai Kiriani.
    In seconda importanza vengono i Senju. Fondatori del villaggio della foglia e ai quali appartengono ben tre hokage. Sicuramente sono loro il clan più importante nella storia del nostro villaggio.
    Ed infine... gli Uchiha. Un clan di traditori bastardi che solo negli ultimi anni si sono riscattati. Per nobiltà di sangue sono pari ai Senju, ma la loro importanza è sicuramente inferiore.
    E dopo questo breve ripasso è evidente, che in senso di nobiltà di sangue io sono superiore a chiunque di questo gruppetto.

    Passiamo ai meriti per anzianità. Sicuramente sono più anziano dell'Uchiha. E anche in questo la supero. Valutiamo quindi l'energumena. Arahaki. Culturista di professione. Buffo. Da come si è presentata tutto avrei detto tranne che fosse un'intellettuale o un'appassionata di cultura. Chissà se anche lei condivide la mia passione per la genealogia. Mhh... sicuramente è maggiorenne, quindi potrebbe avere più o meno la mia età. Stabiliamo, per assurdo, che lei mi superi in questa classifica. Come sempre mi è stato raccomandato da mia madre, che i kami la abbiano in gloria, è scortesia sia chiedere l'età di una signora che stabilire che essa sia più anziana. Ergo devo comportarmi come se fosse più giovane, per assecondare questa sua vezzosità femminea che sicuramente alberga nel suo cuore (pur nascosto sotto quintali di muscoli). Il che mi rende il più anziano e, di diritto, il più autorevole.

    Terzo, ma non per importanza, i meriti personali acquisiti. Questo valore devo considerarlo assolutamente ignoto, in quanto non conosco sufficientemente i miei compagni di gruppo. Presumibilmente è Kyojiro colui con il maggior numero di credenziali e meriti ma dovremo vedere come si svilupperà questa prova. O esame che dir si voglia.

    Una cosa è sicura, per un motivo o per l'altro sono io il leader di questo team. Che grande responsabilità. Devo accogliere questo fardello con orgoglio e dimostrare alle ragazze che sono degno di tale ruolo. Devo dimostrarglielo sul campo, così anche Arahaki dal ragionamento animalesco accetterà il mio dominio naturale. Sono meno preoccupato di Miyori, il suo temperamento e la sua giovane età mi fanno ben sperare che non vorrà mettere in discussione la mia supremazia.
    Non voglio essere costretto a dimostrare con la forza il mio dominio, la riterrei una sconfitta. Vorrebbe dire che non sono riuscito a trasmettere la mia superiorità.

    Il mio flusso di pensieri sarebbe stato interrotto da Kyojiro (o da Miyori, nel caso avesse voluto parlare con il sottoscritto durante il viaggio).

    Ditemi quindi.. perchè volete diventare shinobi? cosa vi ha spinto ad iscrivervi all'accademia? non è un lavoro per tutti.. ed è anche molto pericoloso.

    Un interessante quesito. Divenire ninja è un mio dovere o un mio volere?

    Mentre rifletto su quell'interrogativo filosofico è Arahaki, dall'alto della sua semplicità animale, a dare la sua risposta:

    Un foruncoletto alto più o meno la metà di questa signora dai muscoli così perfetti mi ha sfidato. Mi ha detto che non sarei mai diventata capace. Ed io mi son detta "Ah sì, non ti spacco di legnate se no ti blocco la crescita e pure le sinapsi, quindi mò ti faccio vedere io, cretino." E mi sono iscritta. E poi, beh, per ottenere visibilità~

    Una risposta istintiva e, in quanto tale, sincera. Perlomeno all'apparenza. Interessante l'ultima parola della ragazza. Visibilità. In effetti, per chi nasce nel fango della mediocrità può essere difficile ergersi al di sopra della massa. Harahaki vuole distinguersi. Emergere. Divenire visibile. Non che ne abbia bisogno, in senso puramente letterale.

    Quindi, Arahaki-san, hai deciso di intraprendere un percorso di elevazione personale in quanto qualcuno ha osato definirti indegna della cosa.

    Avrei annuito, mostrando approvazione.

    Ammirevole.

    Avrei sbuffato.

    Il sottoscritto, dal canto suo, è stato obbligato a percorrere questo sentiero. Il mio venerabile nonno ha stabilito che io divenga uno shinobi.

    Non è necessario che loro siano messi a conoscenza del peso della mia condizione e dei miei problemi personali. Sarebbe ingiusto nei loro confronti caricarli dei miei fardelli.

    Tuttavia, riflettendo sulle vostre parole devo ammettere che, in effetti, forse io voglio divenire un ninja. E' giusto, ed opportuno, che io dimostri sul campo il mio valore.

    Forse è proprio questo che intendeva nonno Hizashi quando desiderava che io divenissi "parte del popolino". Devo conoscere anch'io, come Arahaki, la necessità di emergere. Di divenire visibili. Il desiderio di sollevarsi dalla massa del volgo e della fanghiglia umana per i propri meriti personali, in quanto non si ha nessuna altra possibilità di essere migliori.

    Nonno Hizashi vuole che io emerga in ogni aspetto della vita. La mia nobiltà di nascita deve essere rappresentata anche dalla mia vita. Dai miei valori. Dalla mia forza. Forse è questo che è necessario per poter sbloccare il Byakugan. Per essere degno del mio nome e della mia eredità. Per essere uno Hyuga.

    Dopo l'intervento di Miyori Uchiha avremmo continuato la nostra strada nel bosco di Konoha.




    Ci sarebbe voluta qualche ora, durante la quale avrei mantenuto un nobile riserbo, per raggiungere il luogo indicato. Almeno apparentemente.

    Kyojiro avrebbe guardato la cartina, evidentemente spaesato. Si dev'essere perso.
    La mia impressione viene confermata da Kyojiro. Dovremmo essere nel luogo indicato, ma non ne è sicuro. Un'altra evidenza della sua scarsa attitudine al comando.

    Una luce bianca entra nei limiti del mio campo visivo, sopra un albero alla mia destra. Si sposta rapida, di ramo in ramo. Inusuale. Una lucciola? No, troppo luminosa. E, poi, non è stagione. La luce si ferma sui rami sopra Kyojiro. Riesco a vederla. E' una piccola... creatura. Braccia e gambe. Sono orecchie quelle, o corna?

    Benvenuti! - kia! Io sono iro. - kia!



    Iro si posa sulla testa di Arahaki.

    MA CHE STRACAZZO SEI?!

    L'urlo della mia compagna di gruppo squarcia la quiete della foresta. Non posso certo approvare un simile comportamento. Avrei dovuto dimostrarle come ci si comporta a modo. Forse, con il mio esempio, avrei potuto portarla ad un livello accettabile di civilizzazione.

    Si agita, e si scuote, dando un pessimo spettacolo e ridicolizzando il nome del team tredici.

    Iro-Kia mi sto Iro-ncazzando ma di brutto eh. Ti sfondo la foresta a pugni.

    Pessimo gioco di parole. Iro sarebbe tornato sull'albero, evitando con rara maestria la furia di Arahaki. Scende sulla testa di Miyori e, solo al termine, sulla mia. Decido di accogliere lo spiritello secondo le leggi dell'educazione e della cordialità.

    Buongiorno Iro. Io sono Kenji.

    Iro si alza, sicuramente impressionato positivamente dall'incontro ravvicinato con la chioma lavata e lisciata di fresco al profumo di lavanda.

    Non lo so Kyojuro.. secondo te possono farcela? -kia!

    Kyojiro replica, stabilendo il nostro valore sulla base dell'appartenenza al villaggio della foglia. Posso concordare. Per quanto il vero valore di un individuo si basi sul suo lignaggio devo ammettere che anche i fattori culturali dell'ambiente possono influenzare positivamente un individuo.

    Sarei curioso di vedere come un'indole selvaggia come quella di Arahaki sarebbe stata domata dalla calma dei deserti sunesi o come il comportamento calmo e posato di Miyori sarebbe stato influenzato dalle nefande influenze del villaggio del suono.

    Sogni e fantasie che mi lascio alle spalle.

    Lo spiritello non è d'accordo con il nostro mentore, ritenendo il cuore la misura fondamentale del valore di una persona. Mhh. Si, anche il suo punto di vista è condivisibile sotto certi aspetti.

    Personalmente ritengo che giudicare una persona su uno solo dei suoi aspetti od elementi sia sintomo di un atteggiamento miope.

    La creatura sparisce, per poi tornare subito dopo con una foglia concava. Contiene uno strano liquido. La creatura la offre a Kyojiro. Giusto, deve aver riconosciuto in lui il nostro leader. Per adesso.

    Bevetelo solo se siete sicuri di voler intraprendere questa strada - kia! non si potrà tornare indietro - kia!

    Kyojiro beve dalla foglia e sparisce, come nebbia.

    Sgrano gli occhi, stupito dalla cosa, ma mi ricompongo. Ha detto di aver capito di che si tratta. Ma non sembrava impaurito dalla cosa. Più... sorpreso.

    Che cuore, che bere, ma che vuoi dare a questo branco di ragazzini, del veleno? Stupido essere, come se adesso per diventare Ninja devi spararti chissà che viaggi mentali. Me l'hanno raccontato e l'ho visto, bisogna passare un esame, non seguire uno spirito che parla, canticchia e sembra uscito dai sogni di uno sotto effetto di morfina. Porca di quella putt-... MA DOV'E' ANDATO L'ALTRO MATTO?

    Sorrido. Rilassati, Arahaki-san. Agitarsi non ci porterà più vicini alla soluzione.

    Credo si tratti di una prima prova. Una prova... di coraggio? Non è un caso che la creatura voglia saggiare la forza del nostro cuore?

    Sentite, cosi. Non so perché, ma questo Genin s'è trincato questa roba. Non so da quando i Ninja si prendono liquidi senza senso col rischio di morire. Mò questo idiota è sparito e se lo rivogliono poi magari pensano che l'abbiamo ammazzato. Questa mi sembra la più grande cazzata che in questo mondo possa esser mai processata da una mente umana... Ma dobbiamo seriamente seguire uno che pare uscito l'altroieri dall'Accademia? Questo quà o ci fa ammazzare o stamattina s'è svegliato sotto effetto di chissà che Tonici andati a male, visto che m'ha pure fatto arrivare la lettera di Goshido Okudo o come cavolo si chiamava quel tipo.

    Seppur a modo suo, e con i suoi tempi, Arahaki è giunta alla mia stessa conclusione. Kyojiro è inadatto al comando. Sicuramente sa qualcosa che noi non sappiamo, è inconcepibile che Konoha abbia deciso di lasciare tutta questa situazione al caso.

    Seppur con le nostre diversità Arahaki-san devo ammettere che condivido certe tue posizioni e...

    Mi avvicino alla foglia. E' mio dovere di comandante sul campo di andare a riprendere Kyojiro per le orecchie, dovunque Iro lo abbia cacciato. Ma prima che io possa prendere il mio diritto Arahaki trangugia il liquido. Che sia stato troppo riflessivo?

    Sparisce anche lei. Sospiro. Se anche prima avessi avuto una scelta, adesso non l'avevo più. Mi avvicino alla foglia e la prendo in mano. Se anche avessi potuto lasciare Kyojiro sparito, dopotutto era un mio superiore, anche se comunque sarei contravvenuto al mio dovere di ninja di Konoha... non posso lasciare Arahaki. Lei è un membro del mio team. E' una mia sottoposta. E' mia responsabilità assicurarmi che torni a casa, sana e salva.

    Soppeso la foglia, guardo Miyori, e le sorrido. Sono curioso di sapere che sapore ha. Se non volessi unirti a noi nel regno dell'incertezza, ti capiremo.

    Sollevo lo sguardo verso la foresta. Se non dovessi tornare ti pregherei di portare un messaggio alla mia famiglia. Di loro... che mi dispiace di non essere stato degno.

    Sollevo la foglia e bevo il liquido. Rido. Ahahahah, sa di...

    Mi sciolgo, come neve al sole, lasciando sola la piccola Miyori. Solo in quel momento mi rendo conto che ho lasciato da sola una ragazza in mezzo alla foresta. Un imperdonabile infrazione al galateo.

  5. .

    I primi passi infuocati

    Routine mattutina - Post Primo


    La luce del sole mi illumina le palpebre, una mano delicata mi sfiora il volto.

    Alzatevi, Kenji-sama. Quest'oggi è il giorno.

    Apro gli occhi, la luce illumina Taeko, la mia servitrice personale. E' dalla sua nascita che è stato deciso che lei, Hyuga della casata cadetta, mi avrebbe servito. I suoi occhi scuri tradiscono la sua imperfezione.

    Le sorrido Buongiorno, Taeko. Si, ho presente ma ti ringrazio di avermelo ricordato.

    Scendo dal letto e mi spoglio e, nudo, passo nella stanza di fianco dove un'ampia piscina di acqua calda schiumosa mi attende. Mi immergo e vengo raggiunto da Taeko. Risalgo e mi lascio lavare i capelli con un sapone profumato alla lavanda.

    Dopo qualche minuto esco dalla piscina e passo in una vasca dove Taeko prosegue il rito del lavaggio mattutino. La blocco quando raggiunge l'inguine.

    Quante volte devo ripetertelo, Taeko? Non sei tenuta a svolgere tale attività.

    Arrossisce Lo ha richiesto il nobile Hizashi.

    Faccio un cenno con la mano, scacciandola. Non è necessario che egli sappia tutto. Tu devi servire il mio volere, non il suo.

    Taeko si inchina e mi lascia solo. Termino da solo la mia pulizia.

    Apro l'armadio dei vestiti da allenamento.

    Prendo le fasce e inizio ad avvolgerle attorno alle braccia, prestando particolare cura alle mie mani. Non posso permettere che tutto il lavoro di Taeko, che ieri si è dedicata alla mia manicure, venga sprecato.

    Indosso una comoda maglia marroncina e dei pantaloni felpati bianchi. La maglia reca il simbolo del clan, il fuoco nel ventaglio, sulla schiena e sul fianco del braccio destro. Raccolgo i miei capelli e li infilo all'interno del cappuccio. Prendo anche una sciarpa di seta rossa per proteggermi il collo visto il tempo non piacevole. Metto delle calze pesanti e degli scarponcini.

    Prendo la cintura con le sacche porta oggetti che contengono le mie armi ninja e appendo sulla sinistra il tessen.

    Mi guardo allo specchio. Un perfetto membro del popolo, come mi è stato richiesto da nonno Hizashi.

    Devo ammettere che non condivido le sue ragioni ma mi ha posto una sfida interessante. Mi ritiene indegno del nome "Hyuga" ed ha stabilito che non posso né utilizzare il cognome né usufruire dei benefici del mio status nobiliare fino a quando io non abbia imparato a sfruttare il Byakugan. Il che significa apprenderne l'utilizzo. Il che vuol dire imparare l'utilizzo del chakra e divenire un ninja ufficialmente riconosciuto dall'accademia. Ovvero un genin. Il che significava rispondere alla lettera che mi era stata recapitata pochi giorni prima.

    Ero atteso questa mattina alle nove al cancello del villaggio, per essere messo alla prova al fine di raggiungere il grado genin. Il primo passo per dimostrare al nonno che sono degno della responsabilità che è mia di nascita.

    Apro la porta e trovo un pacchetto sul pavimento. Una scatola di plastica trasparente. Al suo interno del riso al curry. Sopra, un biglietto.

    "Mi sono permessa di prepararvi il pranzo, Kenji-sama. C'è abbastanza cibo anche per degli amici. Taeko."

    Sospiro. Prendo la scatola e la infilo all'interno di uno zaino, che contiene la corda di canapa e altri effetti personali.

    Come posso passare per uno del popolo se la mia servitrice mi prepara il pranzo? Povera Taeko. Così gentile ma così limitata, incapace di comprendere la visione d'insieme della vita. E' fortunata che io sia il suo signore e che la mia guida illuminata la guidi. Non tutti avrebbero accettato come servitrice una ragazza priva del Byakugan all'interno del clan. Uno dei pochi atti generosi di mia madre, pace all'anima sua.

    Mi copro con il cappuccio e mi dirigo verso il cancello.

    Qualche sguardo si volta verso di me (cavolo, mi sono dimenticato gli occhiali da sole! Come posso passare per uno del popolo con i miei occhi in bella vista?) ma decido di non darci peso.

    Questa disattenzione non è da me. Devo concentrarmi maggiormente a svolgere alla perfezione anche questo misero incarico, questo gioco di passare per un popolano.

    Arrivo al cancello e trovo di fronte a me già altre persone. Maledizione. L'etichetta avrebbe previsto che io arrivassi per primo. Questa cosa è inaccettabile! Forse, se avessi lasciato a Taeko l'incombenza della vestizione sarei potuto arrivare con il giusto anticipo.

    Mi mordo il labbro inferiore. Questo è intollerabile. Sospiro. Devo calmarmi. Non posso permettere alla mia ira, per quanto giusta, di prendere il sopravvento e, soprattutto, devo rimanere impassibile.

    Vedo una figura che si agita. Una donna, per quanto si possa definire tale una simile energumena. No. Non devo pensare queste cose. La mia naturale superiorità e magnanimità deve dimostrarsi anche in questo. Rilasso i miei lineamenti.

    La osservo agitarsi e lamentarsi, almeno fino a quando il nostro superiore non si identifica.

    Kyojuro, come mi era stato segnalato.

    La ragazza prende un quadernetto, sfoglia le sue pagine creando un soffice venticello da quanto le sventola, legge qualcosa e si schianta a 90 gradi esibendosi in un inchino degno di un premio.

    Interessante. Ci si diverte molto ad essere dei popolani, a quanto pare. Beati loro che non devono vivere con il peso delle responsabilità del clan più nobile della foglia.

    Mostra il bicipite e, per riuscirci attraverso la tuta da poveraccia, deve avere una massa muscolare non indifferente.

    Al termine di quel siparietto si presenta, sfoggiando un tono di voce molto eccitante. Neppure Taeko ha mai usato un tono del genere nei miei confronti. Dev'essere quella cosa che chiamano... seduzione.

    Digrigno i denti e so che sto diventando paonazzo.

    Non devo ridere.
    Non devo ridere.
    Non devo ridere.

    Nel caso fosse arrivato qualcun altro avrei atteso anche quella presentazione. Soltanto al termine mi sarei chinato, con la grazia degna ad un uomo del mio lignaggio nei confronti del capomissione.

    Il mio nome è Kenji.

    Come ordinato dal nonno non mi identifico con il cognome Hyuga, anche se gli occhi bianchi mi tradiscono.

    Mi concentro a mantenere un'espressione di alabastro, anche se l'umidità eccessiva dell'aria mi sta per far starnutire. Devo resistere. Starnutire non è elegante, non posso permettermi una simile caduta di stile.
  6. .

    Integrazione Sunese


    La rappresentanza Kurogane - Post Primo



    Non mi piace essere convocato. Specialmente da Shin Kurogane, cugino di qualsivoglia grado e braccio destro di Aizen, il capoclan dei Kurogane.

    Ai tempi mi detestava perché ero l'allievo prediletto di Aizen, la sua speranza di rivedere un Kurogane sullo scranno più alto di Suna, da troppo tempo lasciato prima ai Chikuma ed ora "ad un mezzosangue di Kiri".

    Ora mi odia per via di Miyako, mia moglie, che aveva deciso di venire assieme a me. Non che lui volesse sposarla per amore, ma il prestigio di essere l'unica portatrice nota della tecnica del quarto Kazekage, la Sakin (sabbia dorata), oltre al potere economico derivato da essa lo avrebbe messo in posizione privilegiata per ereditare, se non la posizione di Kazekage perlomeno la leadership del clan.

    Invece si doveva accontentare di fare da galoppino ad Aizen, una posizione importante ma di secondo piano.

    Non che il mio matrimonio con Miyako fosse nato per ragioni più nobili. Ci volevamo bene ma avevamo scambiato un'attrazione reciproca per vero amore e lei preferì sposare me per guadagnare la libertà che nella casa paterna le era sempre stata negata.
    Mio suocero, Tatehiko, l'aveva costretta per tutta la sua vita a fingere di essere un'invalida oltre a produrre sabbia dorata per finanziare le sue rischiose imprese commerciali.
    Chissà che fine aveva fatto.

    Shin, seduto alla scrivania di Aizen (un privilegio puramente formale), incrocia le braccia e ridacchia.

    La sapete l'ultima che ha combinato il Doro Resura?

    Doro Resura. Il lottatore nel fango, un nomignolo diffusosi all'interno del clan per definire il Kazekage.

    Miyako piega la testa di lato e si porta un dito sulla guanciaNon saprei Shin-chan... ha deciso di aprire un museo dove esporre le sue opere?

    Tutti sanno che il Kazekage si ritiene un artista, io non ci capisco granché per cui mi fido dell'opinione di chi è più esperto in materia, per cui l'ipotesi avrebbe anche senso per quanto azzardata. Peccato che sia io che Shin abbiamo capito che lo sta solo prendendo per il culo.
    Le sfioro con la mano la schiena, poco più in alto del sedere, per segnalarle che ha esagerato un pochino.

    Shin ci illustra quindi, in anteprima rispetto al resto del villaggio, l'ultima mossa del Kazekage: la decisione di rendere il clan Soshi i nuovi guardiani delle reliquie.

    Mi affilo il mento. Una mossa audace, ma sensata. Avendo solo l'appoggio formale dei vecchi clan della sabbia sta cercando consenso tra gli esclusi e gli emarginati. Mi piace. Tu che ne pensi, tesoro?

    Miyako annuisce Potrebbe persino aiutare a integrare i Soshi all'interno del villaggio e magari a riqualificare il loro quartiere. Potremmo fare degli ottimi affari, oltre a migliorare le loro condizioni di vita.

    Shin sbatte le mani sul tavolo e gonfia gli occhi, è sempre stato molto tradizionalista. Che state dicendo? Questo è un totale affronto! Mi meraviglio soprattutto di te, Shinichi, visti gli stretti legami che hai con i marionettisti!

    Che abbiamo, Shin-san. Sono decenni, da quando la famiglia Musashi ha addestrato il leggendario Kankurou che l'alleanza tra le nostre due famiglie si è solidificata. Quindi la posizione ufficiale dei Kurogane è quella di appoggiare totalmente la famiglia Musashi e di essere contrari a questa "offesa nei confronti del lavoro e del sacrificio secolare della famiglia Musashi, la cui nobiltà ha radice nel secondo Kazekage"?

    Sospira e si lascia accasciare sulla sedia. Si, più o meno è così.

    E immagino Miyako mi guarda prima di proseguire, vuole essere sicura di parlare per tutti e due Che siccome noi due siamo fuori dalla vita politica dovremo noi farci rappresentanti di questa posizione. Siamo pedine sacrificabili, insomma.

    Shin alza le spalle. I tempi non sono maturi per una mossa nei confronti del Kazekage. Se questa azione si dimostrasse fallimentare, tuttavia, avremmo l'appoggio della famiglia Musashi. I Chikamatsu non si tirerebbero indietro, i marionettisti si spalleggiano di solito ma... alza il mento, indicandomi.

    Sospiro. Shu-san? Non gliene frega niente di queste cose. Da quel che so ha demandato la gestione della politica familiare a Kaori. Che da quel che so ha una mezza tresca con Takeshi Chikamatsu per cui...

    Miyako si stringe nelle spalle. Per cui anche i marionettisti sarebbero uniti nel condannare questa scelta. Gli Iga appoggeranno sicuramente il Kazekage, sono filogovernativi per indole. I Chikuma? Che anche loro vogliano fare una mossa per tentare la "scalata"?

    Scuoto la testa. Non credo che si muoverebbero in questo caso. I legami tra Kurogane e marionettisti sono troppo forti. Appoggiare questa posizione significherebbe seguire la nostra linea, e non penso che lo farebbero.

    Shin si alza in piedi, ci da le spalle e si dirige alla finestra. Ci ha tirato una bella patata bollente addosso. Dopo aver manovrato gli eventi per farmi tornare alla vita attiva da ninja, sicuramente sotto indicazione di Aizen, ora vuole farmi partecipare nuovamente alla vita politica del clan e del villaggio.

    I Chikuma potrebbero muoversi successivamente, se i Soshi chiedessero di entrare nel consiglio. Se gli Shinkiro si opponessero, cosa probabile, i Chikuma potrebbero appoggiarli e fare la figura di quelli che non prendono posizioni ideologiche, come potrebbe sembrare la nostra, ma sostanziali per difendere dei diritti acquisiti.

    Rido Una delle poche volte in cui potremmo essere d'accordo.

    Sono solo ipotesi, tuttavia. Miyako fa un paio di passi verso la scrivania. Ci stai chiedendo di assumerci un grosso rischio, Shin-san. E come ben sai...

    Shin abbassa il capo, continua a darci le spalle Vuoi un beneficio proporzionale al rischio. Aizen-sama è pronto a lasciarti carta bianca negli affari commerciali con i Soshi, ed il quartiere correlato. Un mercato vergine.

    Miyako prende una caramella al limone da una ciotola posizionata sul tavolo. Mi porge una caramella, faccio cenno di no con la mano destra. Lei se la scarta e inizia a succhiarla senza far rumore, mette la cartina in tasca.

    Non ci basta. Voglio l'autorizzazione ad agire per nome del clan anche a livello politico.

    Shin si volta, la guardiamo entrambi con gli occhi sgranati. Che cazzo stai...?

    Miyako alza l'indice sinistro. L'hai detto tu, no? I tempi non sono maturi per muoversi contro il Kazekage. Quindi vuoi che noi due ci facciamo carico di questa decisione e se le cose non vanno come speri scaricarci da qualche parte, giusto? Tanto siamo sacrificabili.

    Le stringo la mano. Ha senso, Miyako. Grazie a te... non avremo mai problemi, perlomeno a livello economico.

    Mi guarda, lo sguardo infuocato. Smettila di farti mettere i piedi in testa! Una volta avresti messo questo ufficio a ferro e fuoco se qualcuno si fosse permesso di dirti quello che devi fare, o pensare! Dov'è finito l'uomo che ho sposato?

    Le mollo la mano, arrossisco e abbasso lo sguardo. Ha ragione. Lo so che ha ragione.

    Anche se per un breve periodo Shinichi è stato amministratore di villaggio, la più alta carica ufficiale a cui un Kurogane abbia avuto accesso da quando abbiamo perso il titolo di Kazekage!

    Miyako, lascia stare...

    Mi spinge via, rossa in volto Sei la persona più indicata per rappresentare il clan! Dobbiamo prenderci la colpa, sta bene ma vogliamo anche le responsabilità connesse con il ruolo!

    Shin ridacchia. Va bene, Miyako. Per curiosità la concessione di rappresentanza devo farla a nome tuo o di questo guscio che chiami marito?

    Alzo lo sguardo. Non avrò più lo smalto di un tempo, ma... Non esagerare, Shin.

    Per un secondo mi sento come tornato a molti anni fa. Per un affronto del genere non avrei esitato ad uccidere. Non ero più quell'uomo, ma sarei potuto ridiventarlo. Forse.

    Shin si blocca, la bocca aperta. Miyako mi stringe la mano. Sorride, per la prima volta da mesi.

    D'accordo. Ecco qua, concessione per parlare a nome del clan Kurogane, esclusivamente in merito a questa faccenda. Si volta verso Miyako. E, come concordato prima, gli accordi commerciali per la riqualifica del quartiere Soshi e del commercio tra i nostri due clan.

    Faccio un passo avanti e prendo entrambi i fogli. Li controllo. Oltre alla firma di Shin c'è anche il timbro di Aizen: sono documenti ufficiali del clan. Ancora preso dalla furia per l'insulto ricevuto prendo Miyako per mano ed esco dall'ufficio.

    Cosa ti è venuto in mente di fare?

    Quello che avresti dovuto fare tu! Hai mollato la vita da ninja e quella politica per dedicarti alla nostra famiglia. Adesso devi riprendertele.

    Si ferma. Mi tiene la mano. Mi alza il mento e mi costringe a guardarla in volto. Mi afferra il viso con entrambe le mani. So bene che questo matrimonio, e la nostra vita di famiglia non è quello che vuoi, Shinichi. So che sei stato distrutto due volte, la prima quando hai perso la Satetsu e la seconda quando hai abbandonato la vita politica e quella da ninja. E' stato bello giocare alla famiglia e so che per un po' hai creduto di amarmi ma... lo vedo che questa cosa ti sta distruggendo. Non posso fare molto per alcune cose ma... almeno posso ridarti la tua vita.

    La bocca si storce in un ghigno ironico. Non posso riprendermi niente, Miyako. Sono un fallimento come ninja e come marito. Come padre. Come uomo. Ha ragione Shin, sono un guscio vuoto...

    Devio lo sguardo. Lei costringe a riguardarla, di nuovo. Sai qual è una delle tue qualità? Una di quelle che mi hanno fatto innamorare di te? Mi posa la testa sulla spalla, e mi sussurra all'orecchio. Che non importa quanto tu possa compatirti, o credere di essere un fallito... quanto sei nella merda ti rimbocchi le maniche e inizi a spalare. Meglio di chiunque altro.

    Prende il permesso firmato da Shin e me lo sbatte sul petto. Ti ho appena dato la più grossa quintalata di letame della tua vita... cosa pensi di fare?

    Mi sorride.

    Ricambio lo sguardo. Ho carta bianca?

    Annuisce.

    Mi seguirai, qualunque decisione io prenda?

    Mi afferra la mano. Ti ho sposato, no?

    Sospiro, e scuoto la testa. Aizen mi ucciderà per questo ma... andiamo a farci amico qualche Soshi.

    Miyako mi da un rapido bacio sulle labbra. Vuoi appoggiare il Kazekage e i Soshi? Una scelta coraggiosa, maritino mio.

    La abbraccio e iniziamo a camminare, fianco a fianco. E' la decisione giusta. Suna deve essere unita, poco importa che a farlo sia questo o quel Kazekage. I Soshi meritano una possibilità. Senza contare che grazie a questi due documenti aiutare i Soshi è anche la decisione più utile per noi. E in un certo senso per Aizen e Shin. Vogliono usarci come pedine sacrificabili, no? E allora sarà alle nostre condizioni.

    Mi appoggia la testa sulla spalla. Adesso inizio a riconoscerti, Shinichi.

    Le stringo la mano più forte. Miyako... scusa se qualche volta non ti apprezzo abbastanza o... o penso che la nostra vita assieme non sia la cosa migliore che mi sia mai capitata.

    Me la porto di fronte e la bacio in bocca, preso dal trasporto. Ti amo. E ti ringrazio per essere la mia roccia. Per volere che io sia la miglior versione di me stesso. Mi sono perso, è vero. Ma mai più. Aiutami ad essere il migliore.

    Miyako ride, il suono squillante della sua risata mi fa piangere dalla gioia. Stupido, non hai bisogno che io ti aiuti. Hai solo bisogno che ti ricordi di tanto in tanto chi era Shinichi Kurogane. E chi può tornare ad essere.


  7. .

    SH X SH


    Free tra Shinichi e Shinodari - Post secondo



    Esco dalla pozza e poso i piedi a terra. Seidou ha un po' esagerato. Non dev'essere abituato a lottare con creature di carne e non di metallo. Dovrei avere ancora un paio di tonici nel rotolo da richiamo.

    Passi leggeri. [Percezione 12] Uno shinobi... no, ha un passo troppo aggraziato. Una kunoichi. Alzo lo sguardo. Anche una kunoichi carina. Accompagnata da quella che sembra una lucertola alata. Il passo leggero mi dice che dev'essere esperta, ma è strano che si sia palesata così apertamente. Da quanto mi sta osservando?

    Fa dei lenti passi avanti, l'espressione del viso non tradisce curiosità o stupore (quindi mi sta osservando da un po') ma calma. Come se volesse farsi studiare. Scorro lo sguardo su e giù e noto molte cose che sfuggirebbero ad un occhio meno attento<!-- --> Occhio di Falco [1]
    Abile: L'utilizzatore è in grado di scovare facilmente le trappole: la sua Percezione è incrementata dal bonus ai Riflessi o ad una statistica secondaria scelta all'acquisizione. Inoltre, l'utilizzatore è in grado di notare dettagli minori, ottenendo un vantaggio a riconoscere porte occultate, camuffamenti, oggetti e persone nascoste. Non incrementa la Percezione per trovare obiettivi furtivi. [Da genin in su]
    (Concentrazione)
    . Non porta coprifronte ma dalla cintura le pende un ciondolo d'argento. Una nota, il simbolo del villaggio del suono. Ha senso, siamo nel bosco dei sussurri dopotutto. Non riconosco la giovane donna, dai lineamenti del viso avrà circa... vent'anni? Gli abiti sono di buona fattura ma comodi, il che conferma la mia supposizione che si tratti di una kunoichi.

    Si avvicina di un paio di passi, mentre io mi avvicino ai miei vestiti. Non ho intenzione di attaccarla, per ora, e mantengo anch'io un linguaggio del corpo calmo e rilassato. Come se non fossi stupito dalla sua intrusione.

    Salve, sembra che abbiamo un luogo che interessa ad entrambi.

    Tiene la distanza, il suo campo visivo comprende sia me che Shunchu e Seidou. Si, decisamente una kunoichi esperta. Che ci sia qualcun altro nascosto tra gli alberi? Non avrebbe senso. Mi avrebbero attaccato prima.

    Sono sopra ai miei vestiti, piegati vicino al laghetto. Mi chino in basso e indosso un paio di boxer. Se devo proprio farmi ammazzare meglio mantenere un minimo di dignità.

    Non posso fare a meno di notare che siete ferito. Se permettete, potrei curarvi. Sono un medico.

    Ora devo ammettere di essere incuriosito. Ma che razza di presentazione è? Cioè questa esce fuori dal nulla, con una scusa campata per aria e dovrei crederle? Facciamo finta di stare al gioco. Non capisco i suoi scopi.

    La guardo fisso negli occhi poi, tenendo sempre l'attenzione su di lei, faccio deviare lo sguardo sulle mie ferite. Buona improvvisazione, devo ammetterlo.

    Annuisco.

    Dimenticavo, sono Shinodari Kazekumo, lui è Ko... e voi...signore?

    Sorrido. Cerchiamo di tirar fuori il buon vecchio fascino.

    Mi chiamo Shinichi Kurogane. Non specifico né la provenienza né il fatto che fossi qui per allenarmi. Nel primo caso è tradita dal mio cognome e nel secondo da come deve avermi osservato, nascosta tra le fronde.

    Otekko, lo scorpione più piccolo, si avvicina alla ragazza portandosi a circa tre metri da lei. Io sono Otekko, piacere. Tende la chela destra, come se volesse presentarsi.

    Lo scorpione di Rame, grande poco più di un cavallo, alza la coda. Il mio nome è Shunchu. E quello è Seidou. Ehi ma... dove si è cacciato?

    In effetti Seidou sembra essersi approfittato del trambusto per sparire. Mi guardo un attimo attorno. E lo individuo. Si trova a circa tre metri alla mia destra, a metà strada tra me e Shinodari. Immobile, mimetizzato con l'ambiente circostante. Schiocco le dita e indico la mantide. Scusatelo, nonostante sia una mantide con molti anni sulle spalle è un po' timido di fronte alle donne. Di ogni specie.

    Seidou si sposta e si porta vicino a me, lasciandosi il lago alle spalle così da poter essere individuato facilmente anche da Shinodari. Deve aver capito che non è mia intenzione attaccare la kunoichi, almeno per ora. Gli do una pacca sulla spalla. Vedi, adesso mi tocca far scomodare la dottoressa Kazekumo. Cerca di controllarti un po' di più la prossima volta vecchio mio. Non sono mica fatto di ferro.

    Seidou volta il capo di 90 gradi verso di me. Mi sta fulminando con lo sguardo. Si, spero anch'io di sapere quello che sto facendo.

    Mi avvicino a Shinodari a braccia aperte, sorridendo e lasciando che un po' di sangue goccioli al suolo dalle mie ferite.

    Ora che la osservo meglio è proprio una ragazza carina. Anche Miyako ha avuto la sua fase con i capelli blu, e devo ammettere che è un colore che mi piace (e che si addice di più a questa ragazza rispetto a mia moglie). Avvicinarmi mi consente anche di annusarla<!-- --> Segugio [1]
    Abile: L'utilizzatore può percepire il veleno tramite l'olfatto: il veleno sarà considerato come furtivo, parigrado l'utilizzatore del veleno. Inoltre, l'utilizzatore è in grado di percepisce in modo accurato l'odore di oggetti e persone, ottenendo un vantaggio a riconoscere camuffamenti, raggiri o la presenza di materiale tramite l'olfatto. Il riconoscimento di una persona è possibile solamente entro brevi periodi di tempo, oltre i quali, in assenza di precedenti interazioni frequenti o prolungate o particolari motivazioni gdr sarà impossibile avere certezza dell'identificazione[Da chunin in su]
    . Non riconosco un odore di veleni noti. Il che è già positivo. Non sta utilizzando profumi ma non ha un odore conosciuto. L'unica cosa che sento... è un odore familiare. Qualcosa che si beve. Ma certo!

    Buffo, oltre alla nostra predilezione per questo luogo abbiamo anche gli stessi gusti in fatto di the, dottoressa Kazekumo.

    Se non si fosse ritratta ormai sarei stato di fronte a lei, a circa un metro di distanza. Braccia aperte, rilassato e sorridente. Le avrei indicato un masso poco distante, a circa una ventina di metri dal lago e da Shunchu e Seidou. Otekko invece sarebbe rimasto nei paraggi, incuriosito da Ko.

    Mi siedo sul masso e porgo a Shinodari il mio braccio destro. Un lungo taglio si estende dalla spalla fino al gomito, giusto sul lato esterno dell'arto. Non è profondo e se Shinodari si fosse concentrata a sufficienza avrebbe sicuramente notato come sembrasse inferto da una vera e propria arma più che da una falce di un insetto. Il taglio sanguinava ma non sembrava particolarmente grave. [Ferita MedioLeggera + Sanguinamento lieve]

    La ringrazio della sua gentilezza. Posso chiamarla Shinodari? E lei non si faccia problemi e mi chiami pure Shinichi.

    Mentre facevo il provolone, seppur restando sempre concentrato al massimo sulle movenze della ragazza. Se avessi avuto anche solo un dubbio che stesse facendo qualcosa di strano, che esulava dalle arti mediche, non avrei esitato a colpire.

    Mentre Shinodari stava curando la ferita ne avrei approfittato per fare un po' di conversazione, oltre ad un genuino interesse mi sarebbe stato utile per tentare di bucare la sua testimonianza se fosse effettivamente un nemico sotto mentite spoglie.
    Si sarebbe dovuta concentrare sulla cura, sulle risposte da darmi e sul mantenere il proprio "personaggio". Per non parlare della distrazione data da Otekko, che si sarebbe messo a parlare con Ko.

    Ciao... Io sono Otekko. Ah si, mi sono già presentato. Io sono uno scorpione di pirite. E tu? Che cosa sei?

    La curiosità è dovuta al fatto che non esistono animali che non siano artropodi di metallo all'interno della tomba di ferro, un ambiente inospitale per forme di vita diverse da loro.

    Sai che è strano trovarti qui, Shinodari? Pensavo che voi di Oto ormai andaste solo alle terme dentro le mura del villaggio. Per questo, diciamo, mi sono preso alcune... libertà.

    Anche riportare il pensiero alla mia nudità avrebbe aiutato a confondere la ragazza. Attaccandola su più fronti avrei avuto ancora più possibilità di... aspetta. E... se.

    Questa si che è un'ottima idea.

    Se Shinodari si fosse messa vicina a me, come pensavo, avrei fatto in modo ad un certo punto di spostarmi leggermente o avrei aspettato che curasse una delle ferite alle gambe (che avrei sollevato sopra il masso con la scusa di rendere più comodo per lei richiudere la ferita) per metterla nelle condizione di avere dritto di fronte a se il mio basso ventre. In quel momento mi sarebbe bastato concentrarmi su, ad esempio, come potesse essere lei nuda e... il gioco era fatto.

    Lo sai che sei veramente una bella ragazza? Mi piace molto come hai acconciato i capelli. E sei molto abile nelle arti mediche, complimenti!

    Sono curioso di vedere come reagisce la Kunoichi. Ovviamente questa mia tattica di "distrazione" non mi avrebbe fatto abbassare la guardia. E in un certo senso sono anche onesto. La considero sul serio una ragazza carina. In passato non mi sarei fatto nessun problema a farle la corte.

    Forse neanche oggi.


    Edited by -Shu - 6/10/2021, 11:55
  8. .

    SH X SH


    Free tra Shinichi e Shinodari



    L'acqua della cascata si infrange sul mio capo. La sento scorrere lungo il corpo nudo, gelida come la neve.

    Inspiro.

    I muscoli si gonfiano, mettendo in mostra le cicatrici sulla schiena, ricordi di antiche battaglie. Il fisico atletico non ha nulla da invidiare agli esperti di taijutsu, nonostante io sia un ninja dei Kurogane che di solito non brillano in questo aspetto delle arti ninja.

    Espiro.

    Mi concentro sul Tantien, mischiando le due nature rimanenti del mio chakra: vento e terra. Un tempo avrei potuto richiamare i metalli ma quella capacità mi è preclusa, ormai.

    Uno stridio metallico richiama la mia attenzione, ma tengo gli occhi chiusi. Sento uno schioccare di forbici.

    Ti sei distratto, Shinichi-san.

    Apro gli occhi, dall'altra parte del laghetto Seidou fa scattare le sue falci. Scuote la testa triangolare. Se la luce non si riflettesse sul carapace verde e lui non mi aiutasse con i movimenti persino a me risulterebbe difficile individuarlo.

    Provo a tirarmi su in piedi, ma non ci riesco.
    Che succede? Guardo in basso e le mie gambe incrociate sono diventate nere. Cazzo. Mi porto una mano in mezzo alle gambe. No, quello è apposto, per fortuna.

    Dalla foresta emerge lo scorpione di rame, Shunchu. E' grosso almeno quanto me. Non c'è nessuno nei dintorni. Si direbbe che questo luogo è sconosciuto, Shinichi-san. Come ci avevi detto.

    Annuisco. Si, da quando hanno aperto le nuove terme dentro le mura del villaggio nessuno viene più qui a fare il bagno. Piuttosto...

    Lo stridio metallico, la risata di Seidou, riporta su di lui la mia attenzione. Hai bisogno che qualcuno ti liberi dal tuo impedimento, corretto?

    Annuisco. Quando gli artropodi della tomba di ferro mi avevano annunciato che sarebbe stata dura apprendere a utilizzare il chakra naturale non scherzavano. Specie con la mia... menomazione. Ogni volta che mi deconcentro il chakra naturale viene rigettato dal mio corpo, ricoprendolo di uno strato di metallo nero. Se non ci fossero loro... sarei già diventato una statua di ferro.

    Delle chele schioccano allegre. Otekko, lo scorpione di pirite delle dimensioni di un gatto, spunta da sotto Shunchu. Ah ah ah! Tocca a me questa volta!

    Arriva fino al bordo del laghetto e si ferma. Si sposta a sinistra, e poi a destra, come a cercare un passaggio. Si gira verso l'altro scorpione. Mi porteresti, per favore?

    Ahahahaha Shunchu sbatte la coda a terra due volte Ma certo piccoletto, salta su!

    Otekko sale sopra lo scorpione di rame. Shunchu si avvicina al laghetto e vi si immerge senza grossi problemi, allungando le zampe riesce a restare sopra il livello dell'acqua. Non è che l'acqua causi problemi agli abitanti della tomba di ferro... è solo che Otekko non ha ancora imparato a nuotare.

    I due scorpioni mi arrivano di fronte. Otekko mi salta in cima alla testa, e si muove lungo la schiena. Il pizzicorio familiare un po' di risolleva il morale. Lo sento sgranocchiare il metallo che mi copre le gambe e spero stia attento con le sue chele. Prima o poi vorrei avere la possibilità di fare un quarto figlio.

    Shunchu mi alza il volto con la chela destra Che succede, Shinichi-san? Ti vedo più pensieroso del solito...

    Sbuffo. E' solo che... speravo di riuscirci. Questa volta.

    Otekko si ferma. Io invece spero che fallisci ancora per un po', Shinichi-san. Sei proprio buono, sai?

    Accarezzo lo scorpioncino e gli sorrido. So che lo dice a fin di bene ma... non posso fare a meno di sentirmi un fallito.

    Attendo che abbia finito e mi alzo in piedi. Mi stiracchio gambe e braccia.

    Per oggi è meglio se la finisci con gli allenamenti per il chakra natuale.

    Annuisco. Concordo. La mia mente... non è in un posto felice.

    Allora direi che è il caso di allenarsi. Forza. Vieni qua. E' da un po' che ho bisogno di sgranchirmi il carapace.

    Sorrido. Poso le mani sulla superficie dell'acqua e le uso per darmi lo slancio per un salto [chakra adesivo + repulsivo] e con un colpo di reni atterro in posizione di guardia sull'acqua. [chakra adesivo]

    Mi guardo attorno. Quasi non mi sembra vero che questo luogo sia isolato. Ricordo come, un tempo, con una mia vecchia fiamma di Oto (conosciuta al bordello, vero, ma ci frequentammo sempre fuori dal suo orario di lavoro) venivamo sempre qui. Ed era pieno di gente.

    Adesso invece questo luogo incontaminato giace qui, splendido e meraviglioso. Tutto perché gli otesi han deciso che è meglio farsi il bagno con l'acqua calda.

    Oh beh, almeno posso allenarmi per un po'. Non mi sono mai misurato con Seidou. Dovrò stare attento alle falci.

    Scatto in avanti e sferro un pugno diretto al centro del suo petto. Lui dispiega le ali e mi tira un colpo diretto a tranciarmi di netto il braccio sinistro. D'istinto lo ricopro di roccia [Tecnica del Pugno di Terra] e blocco il suo assalto.

    Continuiamo così per un po', mentre i due scorpioni fanno il tifo. A volte per me, a volte per la mantide.

    Al termine del combattimento sono esausto. Nonostante le mie accortezze Seidou mi ha causato dei tagli sulla schiena, sul petto e sulle braccia. Poco male, non dovrebbe essere nulla di grave. [Varie ferite di entità variabile tra leggera e medioleggera diffuse] Mi immergo sotto la cascata e mi bagno i capelli neri per trovare refrigerio. Esco dall'acqua, i capelli mi arrivano alle spalle.

    Seidou si è fermato a bere dell'acqua. Come sono andato, vecchietto?

    Il carapace della mantide si è ammaccato in un paio di punti, ma nulla di serio. Gli basterà mangiare un po' di bronzo (tra l'altro non gli ho mai chiesto come faccia a procurarselo).

    Non male, giovanotto. Hanno proprio ragione gli scorpioni a riporre così tanta fiducia in te. Il potenziale ce l'hai ma... non capisco perché tu sia così distratto, a volte. E' come... se avessi paura.

    In un certo senso è così... Se diventassi di nuovo un ninja forte, su cui puntare... mi darebbero dei nuovi incarichi. Dovrei stare lontano dalla mia famiglia. Rischiare la vita. E... rischierei di deludere tutti quanti. Di nuovo. Il clan. Il villaggio. Gli scorpioni. Miyako.

    Sospiro. Succede, quando uno si è abituato a fallire, vecchio.




    [Nota: ho fatto un po' di "presentazione", ovviamente sentiti libera di intervenire quando vuoi, anche di interrompere se lo ritieni necessario]

    Edited by -Shu - 6/10/2021, 11:54
  9. .

    La meccanica di precisione


    Post Sesto




    Sei un marionettista.

    Annuisco. Esattamente. Penso di essere stato scelto per questo compito proprio per le mie peculiarità come ninja. Penso Hoshikuzu-sama abbia pensato che potessimo avere un modo di ragionare affine.

    Per questo hai pensato immediatamente a meccanismi offensivi da nascondere nel corpo quando ti ho chiesto di progettare qualcosa.

    Si, è un po' un mio difetto, se vogliamo. Certe volte posso divenire troppo concentrato su un unica cosa e perdere di vista altre modalità di ottenere lo stesso risultato.

    Ascoltai il Mizukage mentre descriveva i propri progetti.

    Qualcosa di molto simile, concettualmente, ad un D-visor ... questo amplificatore di suoni è da inserire esclusivamente in un elmo perché troppo grande per essere accolto da una maschera o un qualsiasi altro copricapo. Ha due funzioni principali: aumentare il suono percepito nell'ambiente e fungere da ricetrasmittente.

    Penso a come potrei realizzarlo e mi trovo di fronte ad un vicolo cieco. Non penso di poterle essere di aiuto in questo caso. Ci sono ninja di Oto che sono esperti nella manipolazione del suono. Le consiglio di confrontarsi con qualcuno di loro. Io francamente utilizzo un sistema simile al telefono senza fili. Le vibrazioni sonore che colpiscono una delle mie marionette mi vengono trasmesse attraverso i fili di chakra che uso per manipolarle. Ma è un sistema inutilmente complesso per i suoi scopi.

    Un meccanismo da apporre sotto un'armatura o un corpetto di cuoio che è sempre attivo. Collega attraverso una canula ed una incisione, una riserva di liquidi al corpo dell'utilizzatore. Può collegare anche più riserve: in tal caso è necessario selezionare la riserva che si vuole utilizzare per il corretto funzionamento del meccanismo. Permette di non subire mai i danni della disidratazione o può essere usato per nutrirsi senza perdere tempo.

    Questo risulta già più fattibile, per me. Si, francamente se lei è un esperto di sigilli utilizzerei dei simboli di richiamo elementale. Si potrebbe utilizzare un otre vuoto che viene riempito a bisogno da diversi liquidi, ciascuno legato a diversi simboli da richiamo. In questo modo risolveremmo il problema legato alle dimensioni dei liquidi e al loro peso. In effetti, potrei sfruttare questo stesso concetto con alcune sostanze velenose. In certi casi... potrei persino creare un'arma biologica.

    Sbianco. Un'arma simile se utilizzata nel modo corretto potrebbe distruggere interi villaggi. Specie se riuscissi a infiltrarmi al suo interno e ad avvelenare delle riserve d'acqua.

    Quest'oggetto potrebbe essere considerata un'ultima risorsa: è un meccanismo che forza le articolazioni meccaniche degli arti protesici o artificiali, permettendo loro, per un breve lasso di tempo, di ottenere prestazioni al di sopra dell'ordinario, finanche al di sopra del naturale. Il marchingengo deve essere attivato e può rimanere attivo soltanto per un lasso di tempo predeterminato e breve, pena la possibile distruzione o compromissione dell'arto cui è applicato.

    Uhm... Non ci avevo mai pensato ma anche per le marionette questo potrebbe essere utile. Potrei sfruttare una marionetta danneggiata per un ultimo assalto oppure... potrei azzardarmi a sviluppare quel mio vecchio progetto di marionette con diversi assetti da battaglia.

    Tempo fa, prima che diventassi un utilizzatore di marionette, avevo appreso un'arte simile per i ninja. Ne avrà sentito parlare: utilizzare dei pesi, delle bende o dei sigilli per indebolire il corpo e poi rimuovere questo limite per ottenere delle prestazioni aggiuntive, per un breve lasso di tempo.

    Passeggio avanti ed indietro Potremmo sviluppare qualcosa di simile: un braccio composto da un'anima metallica interna, l'unica che serve a muoverlo e protetta da un'armatura pesante che ne limiterebbe i movimenti. Si potrebbe quindi staccare l'armatura tramite un semplice meccanismo a pressione e ottenere quindi un arto molto più rapido ma più fragile. Immagino che i suoi arti possiedano dei meccanismi per la modulazione del chakra attraverso lo stesso. Normalmente simili meccanismi hanno dei limiti di utilizzo, e impediscono per fini di sicurezza un'eccessiva quantità di chakra. Potremmo ideare dei meccanismi sovraccaricabili: il rischio sarebbe ovviamente quello di rompere definitivamente l'arto. E, come saprà, certi meccanismi non sono di certo economici.

    Avrei accettato ulteriori repliche del Mizukage e mi sarei messo al lavoro con lui sia per migliorare i progetti che per costruire dei prototipi. Sono sicuro che insieme avremmo potuto trovare la quadra del cerchio.

    ***

    Abbiamo terminato il lavoro. Ero abbastanza soddisfatto, come inizio.

    La ringrazio per l'occasione, Mizukage-sama.

    Avrei quindi sciolto la trasformazione, rivelando il mio vero aspetto. Un ragazzo di altezza media, dai corti capelli rossi. Magro, per essere un ninja, e dall'aspetto giovanile.

    Il mio vero nome è Shu Akasuna, e come aveva intuito sono un marionettista. Ritengo corretto nei suoi confronti rivelarle la mia vera identità. La ringrazio di questa opportunità e se le ritenesse opportuno gradirei molto, in futuro, essere suo allievo.

    Sospiro Vero è che apparteniamo a villaggi diversi e che i nostri stili di combattimento sono molto differenti, ma sono sicuro che un ninja come lei mi potrebbe insegnare molto.

    Avrei atteso che il Mizukage mi congedasse prima di andarmene.



    OT Mi sembra una degna conclusione. Ti lascio descrivere, se vuoi, come costruiamo gli equip. Io personalmente ho messo alcuni input su come realizzerei io alcuni dei tuoi equipaggiamenti basandomi su tecniche/abilità esistenti e un pizzico di lore. Chiaramente per quanto riguarda l'introduttore di liquidi Shu pensa ad una riserva d'acqua dato che non può dedurre l'utilizzo dei tonici liquidi, comunque apprezzo molto l'idea. /OT
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    La meccanica di precisione


    Post Quinto




    Il mizukage capisce la mia tattica di distrazione. Un modo per tenerlo sulle spine e rendere un'operazione banale, quasi monotona, interessante.

    Credo che tu sia solito ingannare i tuoi avversari. A giudicare dal fisico, non sono neanche sicuro che tu possa esporti in prima persona sul campo di battaglia.

    Annuisco Sono solito ingannare i miei avversari, è vero. E non solo. Non la stupirà sapere che sono qui sotto falso nome ed aspetto ma sono certo che potrebbe scoprire la mia identità senza eccessiva fatica. Certe abitudini sono dure a morire, Mizukage-sama.

    Ascolto con attenzione la spiegazione sul funzionamento del suo lanciaspiedi, lo terrò a mente da usare in futuro per le mie marionette ed ammiro la capacità di apprendimento del mizukage, non tanto nell'arte meccanica quanto nell'utilizzo del chakra. Certamente dovrò pensare di divenire suo allievo, in futuro.

    Adesso andiamo avanti.

    Mi fa piacere vedere che lei è già un conoscitore delle arti meccaniche, il che faciliterà la fase successiva. La progettazione. Pensi ad un idea che vorrebbe concretizzare e la disegni su carta. In seguito la valuteremo e la costruiremo insieme. Per adesso mi basta che lei la progetti. Le consiglio di produrre almeno tre progetti. Veda lei se tre modi diversi di sviluppare la stessa idea o se proprio tre idee differenti.

    Tengo per me le mie considerazioni riguardo future opportunità di divenire un allievo del kage di Kiri. Probabilmente non mi accetterebbe mai come suo pupillo vista la mia appartenenza di villaggio o rischierei di irritarlo. Magari al termine di questa nostra seduta, quando avrò avuto modo di dimostrargli quanto valgo.
    Una conoscenza, perlomeno teorica, delle arti ninja del Mizukage potrebbe essermi utile in futuro. Solo perché non utilizzi personalmente una spada non significa che io non debba conoscerne l'utilizzo sia per le mie marionette che per sfruttare le debolezze dei miei avversari.



    OT un altro post elementare, il prossimo e ultimo sarà un po' più corpulento dato che mi piacerebbe riuscire a sviluppare almeno in linea teorica un equip con kensei. Per qualsiasi cosa sai dove trovarmi. /OT
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    La meccanica di precisione


    Post Quarto




    Questo progetto di protesi è completamente sbagliato e irrealizzabile.

    Così il Mizukage commenta il mio primo progetto. Stringo leggermente gli occhi. Non capisco cosa intenda.

    Ed il tuo compito era progettare un meccanismo, non altro.

    Solleva il braccio sinistro ma rimango fermo. So benissimo che si tratta di una sceneggiata, nella quale cadrebbe soltanto un neo genin.

    Le tue idee, non sono affatto originali, in ogni caso, oltre che essere attivamente irreplicabili. Ci sono modi migliori, sia dal punto di vista anatomico che da quello delle risorse, e più efficaci per ottenere lo stesso risultato.

    Il Mizukage ruota il braccio protesico in tutte le direzioni, per poi farlo ruotare mostrando la competenza che si cela dietro le sue parole. E capisco quale sia stato il mio errore di base.

    Ho ragionato come un marionettista. Ho pensato a quelli che potessero essere i limiti della mia arte, invece che alle necessità del Mizukage.

    Mi mordo l'indice della destra. Un grave errore, di cui devo fare tesoro.

    Questi però, sono più interessanti il dito indica il progetto del braccio a catena O per lo meno, ben progettati.

    Spiego al Mizukage il funzionamento del braccio a catena. Resta in silenzio. Non riesco ad identificare il suo linguaggio del corpo, e la cosa mi rende nervoso.

    Questo è ... un punto di partenza.

    Bene. Soffio un po' d'aria, ed abbasso le spalle prima di proseguire con l'ultima spiegazione. Il Mizukage ascolta con attenzione. Rifletto sulla costruzione di quell'ultimo meccanismo e capisco che, per quanto possa essere perfetto per una marionetta, ci potrebbero essere alcuni limiti per una protesi umana. Ad esempio riguardo l'ubicazione del perno rotante sul polso.

    Perché sia rotante, il meccanismo dovrebbe prevedere l'apertura della protesi: questa potrebbe essere più o meno estrema, oppure consistere in due semplici fessure che si sollevano sul braccio grandi tanto quanto basta per far passare la lama e farla poi rientrare in posizione. Il problema principale, però, credo sia fargli compiere un circolo completo senza minare le potenzialità della mano.

    Infatti. Il Mizukage è giunto alla mia stessa conclusione.

    Anche questo, comunque, è un progetto interessante. Adesso, però, arriva la parte difficile.

    Inarco il sopracciglio sinistro. Il Mizukage mi fa cenno di alzarmi con la testa. Insegnami

    Mi irrigidisco un attimo. Sono anni che non insegno ad uno shinobi, figurarsi ad un kage. Storco la bocca, non sono per niente sicuro delle mie capacità.

    Il Mizukage appoggia le mani sul tavolo. Che vorrà fare?

    Gli oggetti vengono attirati verso i suoi arti, una chiara applicazione del chakra adesivo. Più avanzata di quello che sono in grado di fare io, anche se... l'idea di sfruttare il chakra adesivo in combinazione con i miei fili di chakra mi intriga.

    Non credo di poterle insegnare il chakra adesivo, Mizukage-sama.

    Mantengo il tono completamente neutro, pur sdrammatizzando la situazione.

    Il Mizukage inizia ad invertire il flusso di chakra, andando a respingere gli oggetti.

    Si, queste cose sono decisamente interessanti. Potrei farmi insegnare queste tecniche ed applicarle ai miei fili di chakra, un giorno. Sempre se riuscirò a non rovinare completamente il mio rapporto con il kage di Kiri.

    Nell'altro angolo della stanza, in alto, c'è un cassetto. All'interno vi sono alcuni meccanismi accademici ben conosciuti. Devo capire come poterlo smontare e rimontare nel minor tempo possibile.

    ***



    Passo tra una matita ed un rotolo di carta che ruotano per aria attorno al Mizukage. Direi che posso considerarmi soddisfatto per aver ispirato un Kage a divenire il centro di un tornado di cancelleria.

    Appoggio una BalestraBalestra Leggera [Meccanismo]
    Si tratta di un'arma a due mani in grado di scagliare a grandi distanze proiettili appositi: la gittata a tiro diretto è pari a 21 metri. I proiettili ignorano protezioni di durezza inferiori a 3 se percorsi almeno 9 metri. La Potenza dei proiettili (senza potenziamenti) è raddoppiata; è possibile scagliare un singolo proiettile.
    Tipo: Supporto - Supporto
    Dimensione: Mediopiccola
    (Potenza: 1 | Durezza: 2 | Crediti: 50)
    [Da genin in su]
    sul tavolo.

    Come saprà è difficile imparare immediatamente come effettuare un'operazione di questo tipo. La pratica continua è fondamentale, così come la conoscenza.

    Afferro dall'aria una brugola ed inizio a svitare la balestra. Separo l'arco dal fusto e proseguo a smontare quest'ultimo. Non commento le mie azioni, sicuro che l'attenzione del Mizukage sia fissa sui miei movimenti.

    Ora deve rimontare la balestra. E poi smontarla. Ma prima deve spiegarmi il funzionamento in battaglia di un equipaggiamento a sua scelta. Balestra esclusa, ovviamente.

    La mia strategia di insegnamento è semplice e chiara, e sono sicuro che il Mizukage apprezzerà.




    OT post semplice, tanto per riprendere. Vedi tu quanto vuoi andare in profondità con la costruzione della balestra, io mi sono tenuto apposta sul generico. /OT
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    La meccanica di precisione


    Post Secondo



    Sono Kensuke Mikoto, qui come richiestomi. Attendo istruzioni.

    Rimango fisso nella mia posizione. Neppure il kage si schioda. Non faccio nemmeno in tempo ad iniziare a preoccuparmi che giunge una replica, la voce distorta dall'elmo che adorna la figura di Kensei Hito.

    Sul tavolo alla mia destra trovi il D-Visor che Hoshi aveva costruito per il mio Elmo. È stato smontato in ogni sua singola parte meccanica.

    Mi avvicino al tavolo

    Ricostruiscilo.

    Controllo i componenti, disposti sul tavolo in ordine sparso. Non sapevo se il kage avesse provveduto lui stesso a smontare il meccanismo o se avesse affidato il compito a qualcun altro ma sicuramente non si trattava di un esperto. Neanch'io lo sono, per quanto riguarda questo tipo di congegni.

    Inizio quindi a muovere le diverse parti mettendole in ordine e penso che forse anche questa è una prova. Controllo i vari meccanismi e mi accorgo di come siano presenti componenti differenti rispetto ad un classico D-Visor. Lenti aggiuntive, il cui spessore e curvatura mi fa pensare ad una maggiore capacità di zoom.

    Inizio a muovermi nei dintorni di quella stanza, selezionando gli strumenti adatti per il lavoro. Li tocco, ad uno ad uno, legando ciascuno di essi a me con un filo di chakra. [Attivazione tecnica avanzata]<!-- -->Fili di Chakra
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    L'utilizzatore può creare fili di chakra con cui controllare oggetti. Ogni filo consente di muovere 2 Unità di oggetti. I fili hanno velocità pari all'intuito dell'utilizzatore e bonus in furtività pari a quello delle marionette, sono sempre considerati parzialmente occultati alla vista. L'utilizzatore può muovere gli oggetti con Velocità pari all'Intuito e Forza parienergia. Ogni cambio di direzione del filo costa slot azione/tecnica, movimenti con traiettoria speculare o identica richiedono uno slot azione, tentare di toccare l'oggetto o l'avversario col filo rientra nello slot utilizzato per il movimento.Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    Sottotipo: Supporto
    (Consumo: Basso per filo / Mantenimento: ½ Basso per filo)
    [Richiede Marionettisti I]
    [Da genin in su]


    Rispetto ad un comune ninja che si dedicasse all'arte della meccanica io ho due enormi vantaggi: il primo è la mia esperienza più che ventennale nella costruzione di armi e meccanismi per le marionette, certo, non tutte le conoscenze sono trasferibili, ma si tratta comunque di un enorme vantaggio rispetto ad un novizio. Il secondo vantaggio erano, appunto, le mie capacità di marionettista. Molti sfruttano i fili di chakra esclusivamente per manovrare le marionette o i cadaveri dei nemici.
    Dilettanti che non hanno capito la vera potenza della tessitura del chakra. I fili di chakra sono intangibili e sottilissimi, persino più dei capelli, e consentono di poter manovrare con elevata precisione e di operare nel mondo dell'incredibilmente piccolo.

    Una capacità ineguagliabile per qualunque meccanico.

    Mi accomodo al tavolo, escludendo quei pensieri e concentrandomi sul lavoro che mi attende. Mi accorgo che alcuni componenti sono replicati. Strano. Sembra quasi... dovrò cercare di riunire i componenti del contenitore del D-Visor per confermare la mia ipotesi.

    Alzo le mani, in modo simile ad un direttore di orchestra, e sempre sfruttando i fili di chakra, sollevo i componenti che donano solidità al D-Visor. Riunisco, senza assemblarlo, il congegno. Oltre ai meccanismi per integrarlo all'interno di una maschera (o elmo, come l'inquisitore stesso aveva suggerito) il D-Visor contiene degli alloggiamenti aggiuntivi per altre lenti. Ne manca ancora una o, forse, non era ancora stata ideata.

    Riunisco completamente il congegno, accorpando i diversi anelli alle lenti ed incastrandoli al meccanismo che gli consente di roteare. L'interruttore manca ma presumo si trovi all'interno dell'elmo. Il cacciavite scatta dal muro e, senza che io lo tocchi, si avvicina al meccanismo delle lenti ed avvita i vari supporti prima di tornare al suo posto.

    Il tutto avviene con dei semplici movimenti delle mie dita, senza che io tocchi direttamente gli oggetti. A questo punto lascio quel meccanismo sul tavolo e mi concentro sulla seconda parte del D-Visor: il meccanismo che gli consente di scattare e registrare foto.

    Mancava la pellicola, o suo sostituto. [Nota: non so come di preciso si sia deciso il funzionamento on-gdr]

    Assemblo la minuscola macchina fotografica, senza l'obiettivo. Controllo il meccanismo che consente di calcolare le distanze e la passione per il kage di kiri per l'oscurità mi aiuta a confermare il funzionamento della lente per la visione notturna. Faccio scattare un paio di volte la macchina, giusto per accertarmi che la componente meccanica funzioni. I fili di chakra funzionano meglio delle viti per mantenere assieme il congegno, ma era ora di terminare l'assemblaggio. Prendo due cacciaviti diversi e termino l'assemblaggio di questa parte per infine concentrarmi sull'obiettivo. La lente esterna dello stesso è stata sostituita dal meccanismo a lenti multiple che avevo già assemblato e che inserisco all'interno dell'obiettivo prima di assemblarlo e di riunirlo alla macchina fotografica.

    Il D-Visor con le lenti aggiuntive è completo, manca solo l'integrazione all'interno dell'elmo. L'elmo, chiaramente, manca ma parte dei meccanismi sono presenti sul tavolo. Non sono particolarmente difficili da assemblare, una lente esterna per proteggere il D-Visor ed una specie di scatola rotonda per consentirne l'integrazione con la struttura più grande dell'elmo. Riunisco i fili che consentono, premendo un pulsante nell'elmo di sostituire le lenti e scattare le foto. [Nota: presumo il funzionamento del D-Visor nel modo che mi sembra più coerente e logico per il gdr]

    Per la prima volta prendo il mano quel complesso consegno meccanico. Non sarei stato in grado di costruirne uno simile al momento ma una volta compreso il funzionamento di base l'assemblaggio era piuttosto semplice. Ammetto che sia la mia conoscenza della meccanica che, soprattutto, la mia tecnica segreta mi avevano enormemente aiutato in questa impresa.

    Un'idea utile che, quando ne avessi avuto il tempo, avrei sicuramente implementato. Come marionettista comprendevo l'utilità di un simile congegno che mi avrebbe potuto aiutare a controllare il mio esercito da grandi distanze.

    Faccio gli ultimi controlli accertandomi che il congegno funzioni a dovere prima di riappoggiarlo sul tavolo ed allontanarmi.

    Ho concluso.

    Il Kage di Kiri non mi sembra una persona che ama i giri di parole e preferisco rimanere in silenzio, attendendo eventuali istruzioni.

    [Nota: ovviamente mi sono basato sul congegno che hai in scheda per la descrizione del D-Visor e del suo funzionamento]


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    L'esempio delle Ombre


    Post Primo



    Blocco il calcio volante al volto con l'avambraccio sinistro e mi piego verso destra, poggiando il peso sulla stessa gamba. Un rapido movimento del polso della sinistra ed afferro la gamba di Yata, faccio una rotazione in senso orario facendo perno sulla gamba destra e lo scaglio verso Tamako che lo afferra al volo per evitare che il fratellino possa farsi male. Continuo la rotazione, lasciandomi alle spalle i due bambini per ritrovarmi di fronte a Kusanagi. Mentre ruoto carico un colpo di palmo con la mano sinistra che uso per colpire l'ultimo mio allievo sulla fronte. Ruzzola a terra, mentre mi distanzio dai tre.

    Non mi hanno fatto sudare neppure oggi, ma contrariamente alle volte scorse almeno hanno mostrato un po' di collaborazione.

    Per oggi abbiamo finito.

    Sento un lento applauso giungere dalla porta sul retro della mia casetta.

    Come siamo caduti in basso, Shinichi. Ora te la prendi con i miei poveri nipoti.

    Mi volto verso Takeshi Kurogane, forse il più abile manipolatore di Satetsu di Suna. Dopo Aizen, capoclan dei Kurogane, ovviamente.

    Takeshi. Come sai prendo molto seriamente i miei doveri. E quale impegno maggiore che insegnare il ninjutsu ai miei figli?

    Mi scaglia una lettera, sento l'odore della particolare Satetsu del capoclan.

    Ordini di Aizen-dono. Dovrai fare l'unica cosa che ti riesce bene. "Rappresentare" il clan in una cerimonia più o meno ufficiale.

    Leggo rapidamente la lettera. Da quando in qua Aizen si interessa di quello che fa il moccioso? Se vuole farsi pestare dall'ultimo mizukage a noi che interessa?

    Takeshi scuote il dito Tsk tsk tsk, Shinichi. E tu vorresti veramente che ci perdiamo questa occasione d'oro per screditare il nostro amato Kazekage Hohenheim-sama? Se perde contro il Mizukage sarebbe un'occasione d'oro per esautorarlo e spingere la candidatura di un membro del clan.

    Sorrido Non abbiamo un solo ninja decente che possa competere, lo sai anche tu. Comunque vedere due Kage che combattono potrebbe essere un'ottima lezione teorica per i ragazzi. Ora va che devo finire le mie meditazioni.

    Eseguo la tecnica del richiamo, evocando lo scorpione di rame dalla tomba di ferro.

    Buongiorno Shinichi. E' giunta l'ora della nostra terza meditazione quotidiana. Oh, ma c'è anche Takeshi-san. Quale onore. Desidera unirsi a noi?

    Passo, Shunchu. Lo sai che quelli della tua specie mi... infastidiscono. Shinichi, ricordati degli ordini di Aizen e... non preoccuparti. Ci penserò io a Miyako e ai ragazzi mentre sei via.

    Sospiro. Grazie, Takeshi. Lo apprezzo molto.

    Nonostante avessimo passato anni ad odiarci alla fine siamo riusciti a mettere da parte le nostre divergenze. Non potrei affidare la mia famiglia a nessun altro. Tranne forse ad Hoshi, se ci fosse ancora, o Shu. Se fosse abbastanza forte.

    [...]



    Il giorno designato mi presento sugli spalti accompagnato da Miyako e dai miei tre figli. Kusanagi e Tamako sono i miei primogeniti. Gemelli, maschio e femmina rispettivamente. Lui ha preso dalla madre, capelli biondi ed occhi azzurri ed ha un carattere fiero e combattivo, mentre la sorella somiglia più a me fisicamente con i capelli e gli occhi scuri, oltre ad un indole più pacifica. Hanno 6 anni. Yata è il più giovane, di 5 anni, maschio anche lui che somiglia alla sorella più grande come tinta dei capelli ed occhi anche se la fisionomia del viso ricorda più quella di Miyako.

    E tutti e tre sono allievi miei e di Takeshi. Lui è sicuro che i gemelli abbiano ereditato i geni Kurogane, anche se ancora devono manifestarlo, mentre sembra che Yata non sia stato "benedetto". Ovviamente mi sono rifiutato di farli testare anche se ora che ho iniziato a far praticar loro il ninjutsu la vedo dura resistere alle pressioni del clan. Abbiamo fame di portatori della kekkei genkai, specialmente visto che sono figli di Miyako. E' dai tempi di Gaara che non c'è un Kurogane ninja che utilizzi la Sakin, la sabbia d'oro (Miyako non fa testo dato che non è un ninja, perlomeno non ufficialmente).

    Hai visto papà, siamo i primi! dice Yata.

    Lo sapevo che era troppo presto replica Tamako.

    Dai Tamako, così ci possiamo prendere i posti migliori! le risponde Kusanagi. E' un vero peccato che Otekko e Shunchu non possano venire, però!

    Miyako sorride Ne abbiamo già parlato Kusa, non è il caso. Pensa se ogni ninja portasse le proprie evocazioni. Altro che scontro tra Kage, sarebbe un vero e proprio zoo!

    Mi porto in alto, cercando i posti migliori per quello scontro. Noto con piacere che non ci sono sezioni separate per i ninja dei due villaggi. Un buon modo di incentivare la cooperazione tra i nostri villaggi.

    Siamo arrivati talmente presto che abbiamo sgattaiolato dentro l'arena. Ma sono ansioso di far vedere ai miei figli cosa possono fare due Kage. Ed anche io sono molto curioso. Ero un ninja talentuoso, quando ancora possedevo la Satetsu. Ora al massimo posso fare qualche ninjutsu e taijutsu degno di nota, ma nulla di speciale.

    Se voglio motivarmi a diventare più forte, a proteggere la mia famiglia al massimo della forza, devo assistere a questo scontro. Devo vedere cosa significa essere un Kage. Quali sono le mie mancanze. Cosa mi avrebbe aiutato a divenire il miglior ninja possibile. Per loro.

    Ci accomodiamo tutti e cinque vicini. Io e Miyako seduti di fianco con i ragazzi sullo spalto davanti a noi. Ovviamente riescono a resistere solo qualche minuto prima di iniziare a correre attorno agli spalti a giocare.

    Ricordate bambini che siamo in missione diplomatica! Niente armi, niente chakra, ma soprattutto siate educati!

    Si mamma! replicano all'unisono le tre piccole pesti.

    OT ne ho approfittato per far debuttare i miei gregari ;) Dai che apriamo le danze anche qui! /OT
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    Kunishisma Kyanpu


    Post Sesto



    Stai pur certo che una volta che torno anche io a casa mia a Suna mi faccio vivo Shinichi. Sento di poter imparare tanto da te, ti toccherà sopportarmi un po' eheheh

    Sorrido al ragazzo, non ritengo di essere il miglior insegnante del mondo, ma... Ha ha ha, vedremo se questa vecchia lince può ancora insegnare qualcosa.

    Alla mia proposta di concludere la festa Hirobumi si dimostra comprensivo.

    Cari i miei Shinichi e Miyako non dovete scusarvi di nulla, anzi grazie mille per esservi trattenuti fino ad adesso. Vi considero miei nuovi amici, e spero di potervi vedere entrambi presto per una bella occasione come quella di oggi. Mi raccomando portate il mio foglio di sabbia al Kazekage in persona. E buon viaggio.

    Mi inchino verso di lui Non temete, nobile Hirobumi. Me ne accerterò personalmente.

    Hisamori si avvicina a noi, dandoci il suo saluto e ringraziandoci per poi porci la mano. Miyako la stringe con piacere, e lo stesso faccio io. Alla prossima Hisamori. Se mai dovessi essere a Suna basta che tu chieda di me all'entrata del quartiere Kurogane. Lascerò detto che sei mio ospite. Per quel che ancora vale la mia parola.

    Miyako si dirige verso l'uscita dell'accampamento per poi voltarsi indietro, facendo una mezza piroetta e salutando i Kunishima Carissimi amici, e care amiche dice, senza far trasparire quanto poco avesse gradito la compagnia delle donne dell'accampamento, E' arrivato il momento del nostro commiato. Non siate tristi perché la festa è finita poiché l'alleanza tra i Kunishima ed i Kurogane è appena all'inizio!

    Mi avvicino a lei, mentre Ryugi il carovaniere ci corre incontro. Ehm, carissimi... come faremo a tornare a Suna? Non ricordate? La mia carovana...

    Alzo la destra, fermandolo. Questo non sarà un problema. Eseguo pochi sigilli per poi poggiare la mano insanguinata a terra. Una sola goccia sarebbe bastata.

    Kuchiyose no Jutsu!

    Una nuvola di fumo avrebbe per un istante coperto me e Miyako, per rivelare poi un gigantesco scorpione rosso. Se Otekko era un piccolo e carino scorpione, questo è un vero e proprio combattente.

    I miei ossequi, Miyako-san le parole dello scorpione di rame rieccheggiano all'interno del campo. E' sempre un piacere, Shunchu.

    Evocare lo scorpione di rame non era sicuramente necessario, ma mostrare ai Kunishima e soprattutto ad Hisamori ciò di cui ero capace sarebbe servito a guadagnarmi maggiormente il loro rispetto. O, forse, voglio solo ricordare a me stesso cosa significa essere un ninja. Do un pugno alla corazza di Shunchu, ben sapendo che il suo corpo metallico è praticamente indistruttibile.

    E a me non saluti?

    Si volta verso di me, fingendo ignoranza. Shinichi-san, non vi avevo notato E chi pensavi ti avesse evocato? Il pupazzo Gnappo? Capisco che sei ancora arrabbiato con me per quella storia dell'addestramento ma...

    Mi è stato riferito da Otekko che finalmente siete rinsavito, Shinichi-san Ottimo, vedo che il ragazzo si è dato subito da fare.

    Esattamente. Ti ho convocato apposta per chiedere agli eremiti di ricominciare il mio addestramento. Fa scattare i pedipalpi per poi fissarmi con tutti gli occhi.

    Spero che questa volta finirete almeno una cosa che avete cominciato, Shinichi-san. Mi sto iniziando a stancare della vostra indole volubile.

    Sospiro. Ha perfettamente ragione. Shunchu, che ha già interceduto per me con gli eremiti in passato, è l'ennesima persona (se si può definire tale) che ho deluso con la mia incostanza.

    Non sono più quello di un tempo, Shunchu. Ora ho delle responsabilità. Dei doveri nei confronti della mia famiglia e degli obblighi nei vostri confronti. Non ti deluderò di nuovo.

    Lo scorpione solleva parzialmente le zampe anteriori, in quella che interpreto essere un'espressione di stupore.

    Mi dai un'idea diversa, in effetti. Forse questa volta potremmo riallacciare la nostra amicizia, Shinichi.

    Sorrido e poggio la mano destra sul suo carapace, poco sopra il paio di occhi mediani. Molto bene, perché sai... avremmo proprio bisogno di un passaggio a Suna, noi tre. dico, indicando anche Ryugi, oltre a Miyako.

    Lo scorpione gira su se stesso, visibilmente infastidito. Perché ho come l'impressione che tu ti stia nuovamente approfittando di me?

    Miyako mi precede Perché è così, Shunchu. Lo scorpione si gira verso di lei (mancando di una testa vera e propria deve sempre girare tutto il corpo per poter parlare con qualcuno) Ah, ecco! Mi sembrava!

    Evocare Shunchu ha l'effetto opposto rispetto a quello desiderato. Certo, lo scorpione è possente, ma è chiaro a tutti che non ero io a controllarlo ma che si trattava di un animale indipendente.

    Il vecchio carovaniere mi si avvicina Chiedo scusa... ma intendevi tre... perché anch'io dovrei salire su quel coso?

    I pepipalpi scattano. Intanto non sono un "coso", maleducato che non siete altro! Rivolgetevi a me come "Shunchu-san", prego. E comunque sarebbe cortesia presentarsi, prima di insultare qualcuno!

    Mi giro verso Ryugi coprendomi la bocca con una manoShunchu è uno scorpione che ci tiene molto all'etichetta. Ti consiglio di non farlo arrabbiare.

    Il vecchio sbianca, credo non abbia intenzione di fare la fine del topo. Chiedo scusa, Shunchu-san. Il mio nome è Ryugi, e sono un umile carovaniere.

    Lo scorpione abbassa il torace, come per annuire. Molto bene. Così va meglio.

    Il vecchio, ripresosi dallo shock ma non ancora fiducioso nei confronti dello scorpione di rame mi dice che lui preferisce tornare usando uno dei suoi cavalli.

    Ovviamente, se lo desiderate, l'altro cavallo è a vostra disposizione. mi dice.

    Shunchu sembra approvare Non sono una cavalcatura, infatti. Che siano quelle bestie a portarvi. Certo, capisco che con solo quattro zampe non vi diano molta sicurezza, però.

    Miyako alza gli occhi al cielo Ti chiedo scusa Shunchu, ma ti prego di portare me e Shinichi a Suna. So che non è una cosa molto cortese chiederti questo sacrificio ma sei, veramente, la nostra unica speranza. E poi sono sicura che tu sia incredibilmente più veloce di un cavallo!

    Come sempre Shunchu si dimostra debole alle lusinghe e, alla fine, cede. D'accordo. Ma solo perché Shinichi ha deciso di riprendere il suo addestramento.

    Io e Miyako saliamo sulla schiena dello scorpione, insolitamente comoda per il materiale di cui è composta, e salutiamo (finalmente) il campo dei Kunishima.

    Lo scorpione di rame sfreccia sulla sabbia, scavando abilmente attraverso le dune e lasciandosi guidare da me. Dato il suo ruolo è uno degli scorpioni più abituati al mondo esterno e non ha fatica a farci raggiungere il villaggio di Suna relativamente in poco tempo.

    Senti un po' Shinichi, toglimi una curiosità mi chiede Miyako Ma davvero hai un incontro con il Kazekage per consegnargli questo contratto?

    Rido Figurati se il moccioso ha tempo per una cosa come questa. Lo consegnerò all'amministrazione di villaggio e ci penseranno loro a farglielo recapitare. Non so neanche se glielo mostreranno mai. Faccio spallucce Non che la cosa sia poi così importante, alla fine. Ci penserà Hisamori a ricordarglielo.

    Per quel che riguarda il clan Kurogane l'unico lato positivo di questo Kazekage è che almeno non è un Chikuma, come gli ultimi due. Anzi per Aizen-sama sarebbe solo un piacere se gli succedesse qualcosa per avere l'ennesima opportunità di piazzare un Kurogane sul trono della sabbia.

    Ancora non sapevo che ben presto, forse, sarebbe stato il Mizukage a dargliene la possibilità. E che io avrei dovuto presenziare all'evento.

    Per quanto riguarda me, invece, beh... non ho mai incontrato il manipolatore d'argilla e non ho desiderio di farlo. Ancora non mi ero ripreso dalla scomparsa di Hoshikuzu, il mio carissimo amico. Ai miei occhi nessuno avrebbe mai potuto rimpiazzarlo come Kazekage.

    Tranne, ovviamente, me.

  15. .

    Il primo passo di Dai


    [MG] INFILTRAZIONE - Post Primo



    Signora, ma la sa la novità?

    Ah, so tutto io! L'ho saputo dalla Shibawava che ha il nipote che è amico intimo della sorella della Sakura. Proprio una brutta persona, sa!

    Ah, si si! Anche se bisogna dire che non è che lei abbia tutte le colpe, col marito che si ritrova!

    Vero, vero, no è che quel Dai sia uno stinco di santo ma... fargli una cosa del genere proprio non se lo meritava!

    Brava, ma l'ho sempre detto io che non poteva durare. Così giovani, e poi con quel figlio così venuto fuori dal nulla...

    Già, non mi stupirei se...

    Non starà mica pensando quello che sto pensando io vero?

    Ah guardi, io non dico niente ma lo sanno tutti che la Sakura, insomma...

    Ah certo, sicuro che una come quella non è mica arrivata casta al matrimonio, anche se è un problema di queste nuove generazioni...

    Vogliono tutto subito! E senza fatica!

    Vero, vero

    E poi chi ci rimette siamo noi! Voglio dire, dove lo trovo un macellaio così bravo come il Dai adesso?

    Ma che dice scusa? Non si sarà mica...

    Non stia a pensar male, ha solo deciso di diventare ninja! Me l'ha detto mio nipote che lavora per l'Accademia. Nulla di pericoloso sa, un posto da segretario ma lui sente tutto!

    Oh Kami-sama! A fare il ninja?! Ma cosa mi dice. Sono preoccupatissima!

    Non me ne parli! Stavo giusto parlando con le altre signore del quartiere per andare tutte insieme al tempio a fare un'offerta per il buon signor Dai

    Che bella iniziativa! Pregherò che si trovi una signora per bene però, altro che quella donnaccia! Lo so che gli serve a Dai-san. Una donna di casa, che pulisca e metta in ordine e che possa badare al piccolo Shi!

    Vero, non possiamo mica lasciarlo con la Sakura! Ma lei, non è che conosce qualcuna da presentargli?

    Dialoghi del genere si stavano diffondendo come la carestia a Konoha, Dai Akimichi era diventato, almeno per qualche giorno, il principale argomento di conversazione. Non che a lui importasse molto, visto che ogni giorno come da anni si alzava all'alba solo che invece di andare a contrattare il prezzo della carne andava alla locale sede dell'accademia (spesso prima che aprisse ufficialmente) a richiedere il suo primo incarico. Qualcuno lo aveva persino visto allenarsi, anche se nessuno ne sapeva le reali capacità visto lo scarso interesse che il gossip suscitava nel mondo ninja.
    Del resto l'Akimichi rappresentava solo una seccatura per i funzionari accademici che si chiedevano cosa lo spingesse a rompere le scatole di prima mattina, anche se alla fine fu proprio questa sua attitudine mattiniera a premiarlo con la sua prima missione.

    Le cose andarono più o meno così: una sentinella era giunta con una comunicazione urgente, una kunoichi alleata si stava infiltrando in un piccolo covo di nukenin ma sfortunatamente alcuni membri del gruppo avevano scoperto l'inganno della kunoichi e stavano tornando al covo per avvertire il resto del gruppo.

    Me ne occupo io! disse Dai, che aveva ascoltato tutto.

    No ascolta, queste cose vanno gestite con calma e...

    Ma quale calma! La situazione è critica! Una nostra alleata è in pericolo, Konoha deve intervenire!

    Uno sguardo della sentinella rassicurò il segretario dell'accademia. Sembrava dirgli ma si tranquillo, cosa vuoi che sia. Fallo contento e leviamocelo dai coglioni

    D'accordo, allora Dai dopo tutti quei giorni di incessante rottura di scatole tutti avevano imparato il suo nome Ti conferisco ufficialmente questo incarico. La tua missione è intercettare le sentinelle nemiche prima che possano avvisare il comando. Alternativamente dovrai supportare la nostra alleata nella sua estrazione dalla postazione Nukenin. Tutto chiaro?

    Osu! replicò Dai, fiondandosi alla carica (la missione era già stata discussa dai due per cui sapeva dove dirigersi, Dai è entusiasta non scemo).

    Dovevi proprio metterci il peso da novanta e farlo gonfiare ancora di più vero?

    Ma, si con quel genere di invasati gonfiare le cose fa sempre bene!

    No, non è quello è che, sai... lui è un Akimichi.

    E quindi?

    E' già abbastanza gonfio di suo no?

    [...]

    Ben presto Dai giunse nel punto in cui era stato rinvenuto il corpo. Poteva scorgere chiaramente le tracce dei Nukenin, almeno attorno al corpo, per cui iniziò a seguirle dirigendosi verso la caverna dove Maru attendeva il suo aiuto. Non passava certamente inosservato ma pensava che non aveva il tempo per la cautela. Iniziò a correre seguendo le tracce sperando di non essere troppo lento, e di non arrivare troppo tardi.

    Ti salverò io, kunoichi di Suna! Come è vero che il nome è Dai Akimichi!
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