Posts written by -Shu

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    Gekidan Yurei - La compagnia dei Fantasmi


    Add chakra per Yasuke Muramasa e Hideo Nishimura - Post Sesto



    Il boss avrebbe apprezzato l'esibizione delle due fanciulle ma, tra le due, sarebbe stata Haru-chan quella che avrebbe preferito. [Nota: vi ho già spiegato in privato la ratio di questa cosa, non mi ripeterò qui]

    Minamimoto avrebbe quindi afferrato la mano della ragazza al termine dell'esibizione, e se la sarebbe portata di sopra, al secondo piano, nella sua camera da letto. Fuori dalla stanza una guardia avrebbe sorvegliato il fottere del suo datore di lavoro. Un vero peccato che le cose non sarebbero andate come pensato.

    Una volta soli, sarebbe stata Haru-chan a dover gestire quella delicata situazione.

    [Hai piena libertà nella gestione della scena. Stupiscimi.]


    Nel frattempo Kuroro avrebbe condotto la controparte di Hideo all'interno della stanza in cui si erano allenati nel pomeriggio, dicendo che dopo una così lunga esibizione la sua compagna si sarebbe dovuta riposare.

    Si, però dopo... avrebbe detto una delle guardie mimando una turpe azione con la mano destra.

    Kuroro sorrise. Ma certamente.

    Il tempo sgocciolava. Durante il ballo Kuroro aveva fatto il giro della casa e bloccato tutte le serrature grazie ai suoi fili di chakra.

    L'operazione di Minamimoto sarebbe terminata quella notte.

    Nessuno sarebbe sopravvissuto.

    Negli anni Shu Akasuna aveva imparato il grande valore di un'operazione pulita. Era per questo che aveva deciso di chiamar loro "la compagnia fantasma". Così come Kuroro e le sue ragazze erano comparse, così sarebbero sparite, senza lasciarsi nulla alle spalle.

    Kuroro chiuse la porta. Apri la finestra, ed usa il chakra adesivo che hai così generosamente sfoggiato durante la tua esibizione per risalire il muro da fuori, trovare la stanza dove Yasuke e il porco si trovano. Dagli supporto, dovesse averne bisogno, ma il tuo compito primario è creargli una via di fuga aprendo la finestra. Temo dovrai sfondarla, ma non dovrebbe essere un problema per un ninja. Una volta fatto uscite ed aspettatemi al carro. Anzi, se voleste prepararlo accelerereste i tempi della nostra fuga.

    Subito dopo Kuroro si sarebbe dato un colpo allo stomaco. Hideo avrebbe potuto pensare che stesse male, magari tentare di soccorrerlo ma lui avrebbe alzato un braccio, fermandolo.

    Un rotolo sarebbe caduto a terra. Hai i tuoi ordini. Non ti preoccupare. Ci penso io qui dentro.

    Una volta fatta uscire la finta ragazza (che a quel punto avrebbe potuto persino abbandonare il proprio travestimento, se avesse voluto, nonostante le ovvie rimostranze che Kuroro gli avrebbe fatto a riguardo) Kuroro avrebbe aperto il rotolo da richiamo.

    Due pupazzi umanoidi, privi di fattezze, sarebbero usciti dal rotolo. Le sue marionette. Una fece uscire una wakizashi dal braccio sinistro. L'altra dal destro. La mano sinistra e la mano destra.

    Un concept semplice, di cui un po' si vergognava, ma comunque sufficiente per liberarsi di qualche guardia ubriaca.

    Ancora qualche minuto per lasciare Yasuke libero di completare la propria missione, e Hideo di creargli la sua via di fuga attraverso i muri, e Kuroro avrebbe smesso i panni di teatrante per tornare alla figura che gli era più congeniale.

    Shu Akasuna. Spazzino di rifiuti umani.

    Non avrebbe rivelato il suo vero aspetto, ovviamente, è piuttosto paranoico in questo, ma il modo di fare metodico, pulito, senza emozioni lo avrebbero fatto riconoscere subito. Sarebbe uscito dalla stanza assieme alle due marionette e avrebbe cominciato a tagliare gole.

    Delle guardie, che non conoscevano il ninjutsu e per di più ubriache ed ebbre di cibo e desiderio non avevano alcuna possibilità di sopravvivere.

    Metà di esse sarebbe caduta prima ancora di comprendere cosa fosse successo. Urla di dolore e sofferenza avrebbero iniziato a decorare quella splendida notte senza luna. Se il marionettista fosse stato un pazzoide sadico si sarebbe anche potuto divertire.

    Ma lui non era questo.

    Ad un certo punto avrebbe notato un disturbo ai limiti del proprio campo visivo. Per un istante le marionette si sarebbero fermate.

    La ragazza guercia dai capelli rossi, l'unica che per motivi legati al suo sesso non era stata ammaliata dall'esibizione delle fanciulle e l'unica, per motivi legati alla sua professionalità che non si era ubriacata si scaglia contro il marionettista.

    Purtroppo per lei il marionettista era un osso troppo duro per una normale umana.

    Il potere del chakra troppo grande.

    Sfruttando il proprio chakra Shu Akasuna avrebbe schivato il fendente di spada spostandosi indietro, avrebbe estratto un semplice filo di nylon, lo avrebbe intriso di chakra e lo avrebbe manovrato, grazie ad una tecnica basilare (tecnica delle corde), per avvolgersi attorno alla gola della ragazza. Avrebbe iniziato a stringere, togliendole l'aria.

    Lei sarebbe caduta in ginocchio. Si sarebbe guardata attorno. Non ci voleva un genio per capire che ormai avevano attirato l'attenzione di forte troppo potenti.

    Ti... ti prego... lasciami vivere. Posso esserti utile, servirti.

    Kuroro sorrise.

    Mi dispiace. I suoi servigi non sono richiesti.

    Lei avrebbe accasciato la testa, e il filo di nylon avrebbe terminato il lavoro.

    ***


    Una volta preparato il carro i due ragazzi avrebbero notato per prima cosa l'odore di bruciato. In seguito il fumo che sarebbe uscito dalle finestre. Se non ci avesse pensato Yasuke sarebbe stato Kuroro a uccidere il bersaglio, prima di dare fuoco alla casa. Si era persino sincerato di distruggere le proprie marionette così da rendere insospettabile il suo coinvolgimento in quella strage.

    Il loro comandante sarebbe uscito, da solo, dalla porta principale. Era sporco di sangue in più punti e il sudore aveva fatto colare gran parte del trucco bianco.

    Avrebbe preso posto alla guida del carro.

    Signori, devo ammettere che questa missione è andata meglio del previsto. Siete due shinobi promettenti e raccomanderò i vostri servigi ai miei committenti.

    Si sarebbe voltato verso i due, sorridendo ma mantenendo gli occhi privi di espressione.

    La Gekidan Yurei si è ufficialmente sciolta.




    OT spero che vi siate divertiti in questa giocata e mi perdonerete il risvolto macabro che ha preso alla fine. Fate pure il vostro post e mettete in timeline, così potremo procedere agli stemmi. /OT
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    Il massacro di vicolo corto


    Basi per Nobu Kurogane - Post Primo



    Miyako Kurogane - 4 giorni prima del massacro di vicolo corto



    Firmo l'ennesima carta e la passo a Sayuri che fa un inchino e si volta.

    Stiracchio le braccia e allungo le gambe sotto la scrivania. Sbadiglio. Quasi quasi rimpiango quelle tre piccole pesti. Ho paura di come Shinichi e i ragazzi mi faranno trovare casa.

    Abbiamo finito per oggi, Sayuri?

    La bionda ridacchia e fa cenno di no con la testa. Ci sarebbe un ultimo appuntamento. Daijiro Kurogane.

    Sbianco. Me ne ero completamente dimenticata. Guardo l'orologio. Le 18:00. Chissà se Shinichi si ricorderà di preparare la cena.
    Vorrei tanto mollarlo ma... è un parente, seppur acquisito, ed è la prima volta che torna a Suna da anni. Un tempo lo avrei fatto. Me ne sarei fregata, avrei fatto una classica scenata da "principessa dorata" e sarei andata a mangiarmi un gelato.

    Poso la testa sul tavolo. Ma che esempio darei ai ragazzi?

    Alzo gli occhi al cielo e sbuffo. Fallo entrare.

    Daijiro si accomoda sulla sedia, dopo il classico inchino. Appoggia una scatola sul tavolo. Mi sono permesso...

    Chino la testa e prendo il dono, rifiutarlo sarebbe una mancanza di rispetto, anche se... Non dovevate, Daijiro-san. Tra noi del clan non è necessario attenersi a queste formalità.

    Lui scuote la mano. Schiocchezze, Miyako-san. Sono venuto a chiedervi un grande favore, invece.

    Poso la testa stanca sulle mani e mi porgo in avanti.

    Si porta la mano davanti alla bocca e tossisce. Dunque, come sapete sono da poco tornato a Suna e avrei bisogno di un aiuto. Non tanto per i vostri contatti commerciali ma... per mia figlia, Nobu.

    Mi sembra di ricordarla, devo averla intravista quando ancora era bambina quando papà e Daijiro devono aver concluso un qualche affare. Carina, pelle scura, capelli neri.

    La piccola Nobu, si. Dovete introdurla nei... "circoli giusti"?

    Non sarebbe la prima volta che qualcuno mi chiede di introdurre la figlia nell'alta società Sunese, alla ricerca di un possibile marito. Disdicevole, per me, ma chi sono io per giudicare? Mica il sogno di tutte è prendersi un investigatore barbone come marito.

    Daijiro avvampa. Forse ho fatto un buco nell'acqua. Shinichi sicuramente non l'avrebbe fatto.

    Scuote le mani, prende un sorso d'acqua e rimane fermo qualche secondo, in silenzio.

    A dire il vero Nobu... Nobu vorrebbe diventare una ninja. L'ho già iscritta all'accademia ma preferirei fosse seguita adeguatamente. Da qualcuno del clan. Solo che non conosco nessuno e...

    Ahia. La gestione dei ninja Kurogane è un terreno spinoso. Lui sa di sicuro che io sono in grado di utilizzare la Sakin, la sabbia dorata. Non è mai stato un mistero. Che... che sia questo il motivo che lo spinto a cercare proprio me?

    Comprendo. La materia è molto delicata. Ditemi, Daijiro-san... vostra figlia, Nobu... ha per caso... manifestato?

    Sbatte le palpebre. Un segno di stupore. Questo me lo ricordo. Manifestato? Intendete... il potere magnetico?

    Annuisco.

    No. Non ancora. A parte il mio illustre antenato, che spinse l'allora capoclan ad adottare la nostra famiglia come da tradizione, nessuno nella nostra famiglia ha più manifestato il potere del chakra magnetico. Figuratevi, lei è l'unica della mia famiglia che vuole fare la ninja.

    Faccio un grugnito. Se avesse manifestato il potere magnetico avrei potuto passare la palla ad Aizen e me ne sarei potuta lavare le mani. Invece... purtroppo è lui la persona più adatta.

    C'è qualcosa che non va, Miyako-san?

    Agito la mano. Nulla, nulla.

    Se era una bambina carina già anni fa, adesso sicuramente si dev'essere fatta una bella ragazza. Dannazione. Non voglio che Shinichi ci abbia a che fare ma... uffa. È la scelta migliore per lei.

    Per quanto la cosa possa essere... complessa da gestire ritengo che il ninja migliore per addestrare vostra figlia sia mio marito Shinichi. È uno dei chunin più valenti del villaggio. Vi avviso però... ha dei metodi... inusuali. Ed è incredibilmente severo. Ma non troverete insegnante migliore all'interno del clan. Pensate che è stato istruito, ai tempi, da Aizen-sama in persona!

    Ha solo quel difetto che gli piacciono troppo le donne.
    Daijiro sorride, mi ringrazia e posa la fronte sul tavolo in gesto di riconoscenza. Ci salutiamo e mi faccio dare i suoi contatti.

    Mi piace aiutare le persone e sono sicura che Nobu potrà diventare un'ottima Kunoichi. Specie perché, nonostante tutti i suoi difetti, Shinichi è un ottimo maestro. E le insegnerà senza tutta la pressione che avrebbe un ninja del clan. E senza tutto il peso di dover manifestare il chakra magnetico per forza.

    Si può essere degli ottimi ninja del clan Kurogane anche senza usare la Satetsu. E, se mai dovesse manifestarla, Shinichi potrebbe guidarla essendoci passato lui stesso.

    Si, è la scelta giusta. Sono fiera di me stessa. Anche se dovrò tenerli sotto controllo. Mi fido di Shinichi ma... a volte gli istinti sono difficili da domare. No, non posso permettermi di fidarmi ciecamente. Sarebbe stupido.

    La cosa ancora non mi va giù, anche se ho fatto la cosa giusta.

    Ho deciso! Stasera, per premiarmi doppia porzione di gelato. Sempre che i ragazzi non abbiano scoperto il comparto segreto della ghiacciaia e se lo siano sbafato tutto.

    ***



    Shinichi Kurogane - Primo giorno di addestramento di Nobu



    Dopo aver trovato alloggio nel quartiere del clan e preso accordi con Miyako Kurogane, Nobu sarebbe stata informata che il suo insegnate privato, un membro del clan di nome Shinichi, l'avrebbe aspettata il primo giorno di novembre alla sua dimora per l'inizio del suo addestramento. Avrebbe ricevuto indicazioni semplici e chiare e, in caso, avrebbe trovato qualcuno di disponibile ad accompagnarla.

    Si tratta di una casa semplice, ai margini della zona del clan, che disponeva di un ampio spazio sul retro. Certo, semplice per gli standard dei Kurogane significa una casa di lusso per gli standard di una persona normale e anche Nobu avrebbe potuto notare come anche da fuori sarebbe sembrata più sfarzosa rispetto ai normali edifici di Sunagakure.

    Una volta che avesse suonato al campanello, o bussato alla porta... sarei andato ad aprirle.

    Sono solo in casa. Niente attendenti, niente Miyako e niente figli (che dovrebbero essere andati tutti in gita ad una delle serre).

    Nobu avrebbe visto come la supero di quasi venti centimetri in altezza. Sono vestito con dei pantaloni e una maglietta di lino bianchi, molto leggeri, che lasciano intravedere il fisico muscoloso e la carnagione scura assieme alle numerose cicatrici che ricoprono il mio corpo. Gli abiti sono adornati da numerosi fermagli dorati, bracciali e gambali di metallo e una ampia cinta di cuoio con una fibbia d'oro. I capelli neri mi raggiungono le spalle e profumano di sambuco. Gli occhi azzurri si sarebbero fissati sui suoi.

    Un sorriso avrebbe accolto Nobu Kurogane nella mia casa: Tu devi essere Nobu. Benvenuta. Mi chiamo Shinichi e sarò il tuo maestro.

    Mi sarei spostato, invitandola a entrare. L'area dell'entrata non è molto ampia ma funzionale con spazi per riporre oggetti e indumenti da esterno, scarpe comprese che però, se lei avesse fatto gesto di togliersi, avrei invitato a tenere. La cosa che avrebbe potuto stupire la ragazza sono i numerosi tappeti e gli arazzi appesi ai muri. Saremmo passati dal corridoio di servizio, così da non sporcare di sabbia il resto della casa. Mancano i tappeti ma sono presenti diversi quadri di paesaggi naturali ai muri. Da una porticina di legno saremmo usciti di casa, passando al cortile interno. Il suolo è dura roccia, ricoperta da un leggero strato di sabbia. Ad una ventina di metri da noi, al centro dello spiazzo, si trovano tre sagome umanoidi di paglia, una fronte a noi e due a cinque metri di distanza dalla prima, a destra e sinistra. Dietro di loro, sul limitare dello spiazzo di nostra proprietà, si trova un salice. Faccio qualche passo, fino a raggiungere un baule. Lo apro e, al suo interno, Nobu avrebbe trovato varie armi da guerra del suo grado [Considera come se fossero presenti varie copie di equipaggiamento di lista e di villaggio dei gradi studente e genin].

    Prendo uno shuriken e un kunai. Cominciamo dalle basi. L'uso di queste armi. Gli shuriken, o stelle ninja, sono delle armi molto versatili non tanto per la loro potenza ma in quanto possono essere combinate con l'uso di fili ad altre armi o strumenti e, soprattutto, cosa quasi unica nelle armi da lancio...

    Mentre parlavo mi sarei portato a dieci metri di distanza dai bersagli. Infilo lo shuriken tra l'indice e il medio della mano destra e, facendo ruotare il braccio e la mano dall'interno verso l'esterno, da sinistra a destra, scaglio l'arma dandole un effetto e facendole compiere una traiettoria circolare. Il mio bersaglio è il centro del petto della sagoma di destra.

    Sono molto utili come distrazione, come assalto iniziale o per forzare una risposta dell'avversario. Specie se scagliati in gruppo o, appunto, combinati con fili, altre armi o bombe. Altre armi, come i Kunai o i coltelli da lancio, hanno sempre questa versatilità, sono più potenti e possono persino essere usati come pugnali in mischia. Tuttavia...

    Le avrei dimostrato lanciando un Kunai, che avrebbe colpito il bersaglio centrale. Possono seguire solo una traiettoria rettilinea. Anche i Kunai possono essere scagliati in gruppo.

    Avrei preso tre Kunai e li avrei scagliati contro il manichino di sinistra. Uno avrebbe colpito la spalla destra, uno la bocca dello stomaco e il terzo il fianco sinistro.

    CITAZIONE
    Cito dal regolamento: Attacco a Distanza: Richiede 1 slot Azione un lancio con traiettoria simile, speculare e contemporaneo di 8 armi minuscole, 4 armi piccole, 2 armi mediopiccole o 1 sola arma di dimensione maggiore. La gittata massima d'efficacia è 15 metri salvo indicato diversamente. Lanciare una singola arma senza volontà offensiva è un'azione Gratuita.

    Per il momento non preoccuparti delle terminologie specifiche come "Slot azione", "azione gratuita" o delle dimensioni delle armi. Ci penseremo in seguito. La cosa che mi interessa farti capire è la dinamica degli attacchi a distanza con le armi da lancio e cosa si intende praticamente con "simile", "speculare" e "contemporeaneo", concetti che ti torneranno utili specie se vorrai prendere la tecnica di clan.

    Fa pure pratica finché vuoi.

    [Nota: mi sembra abbastanza chiaro ma se hai dei dubbi chiedimeli pure in privato. Ti consiglio inoltre di provare a fare qualche attacco a distanza così posso correggere i tuoi attacchi, se ce ne dovesse essere bisogno. Non preoccuparti del regolamento per ora, mi interessa che tu descriva bene degli attacchi]


    ***



    Ovviamente un nemico non resterà fermo a prendersi i tuoi colpi ma cercherà sempre di difendersi, di evitare i tuoi attacchi e di pararli. Per questo devi cercare di costruire delle offensive complesse, sensate e legate tra loro. Il mio primo insegnamento, e quello più importante, è che la tua arma più potente è questa.

    Le avrei detto, toccandomi la tempia con l'indice destro.

    CITAZIONE
    A livello pratico, come in molti gdr di questo tipo, questo si traduce con il fatto che ogni attacco è ipotetico, e va scritto come tale.

    Ad esempio: Shinichi tenta di colpire Nobu con un diretto destro sulla fronte

    Le difese invece sono autoconclusive ovvero è sempre il difensore che stabilisce se e come subire un determinato attacco.

    Ad esempio: Nobu mi prende alla bocca dello stomaco con il suo montante

    Com'è possibile quindi combattere, se il difensore stabilisce sempre le sue difese? Non potrebbe sempre schivare tutto?

    A questo ci vengono incontro i valori di lealtà, realismo e sportività (dopotutto è un gioco, ed è giusto che ci divertiamo tutti) ma anche il regolamento ci da delle linee guida per adeguare le nostre difese, sia per capire quanto siano possibili sia per capire quanti danni subire da un determinato attacco. Su questi elementi ci ritorneremo quando parleremo delle statistiche. In ogni caso le statistiche sono secondarie ad una buona scrittura. Se è vero che un ninja con statistiche molto più alte delle tue sarà in grado di colpirti quasi sempre è vero comunque che se scrive un attacco male tu potrai trovare delle falle nei suoi attacchi da sfruttare per le tue difese, anche se sei statisticamente molto più debole. In ogni caso di solito si tende sempre ad affrontare avversari ad un livello simile al proprio, siano essi personaggi di altri giocatori o png.

    Un'altra convenzione importante è questa: "Tutto quello che tu non scrivi o specifichi può essere stabilito dal tuo avversario, nei limiti della correttezza e della sportività"

    Capisci quindi come sia fondamentale descrivere bene i propri attacchi, in modo da non creare fraintendimenti nella comprensione dei tuoi attacchi e consentire agli altri giocatori di sfruttare queste tue mancanze contro di te.

    Come regola generale ricordati sempre di specificare tre cose:
    1) Con cosa attacchi (quale parte del corpo, quale arma, quale tecnica, eccetera)
    2) Come attacchi (qual è la traiettoria del tuo attacco, quali abilità utilizzi in quell'attacco)
    3) Dove attacchi (parte del corpo dell'avversario che bersagli)

    Controllo i primi lanci di Nobu, le do qualche consiglio se ne avesse avuto bisogno e le correggo gli eventuali errori. Una volta accertatomi che potesse effettuare dei lanci senza distruggermi casa, torno dentro e prendo due aranciate. Le avrei versate in due bicchieri e sarei tornato dalla cugina.

    Per ora basta. Vieni con me, dai.

    Le avrei dato un bicchiere, avrebbe notato che era ghiacciato, e l'avrei invitata a sedersi di fianco a me sotto al salice.

    La temperatura di Suna non è l'ideale per allenarsi, ma per certi aspetti è comodo avere sempre lo stesso clima tutto l'anno.

    Bevo un sorso di aranciata.

    Allora Nobu, Miyako non mi ha detto molto se non che devo addestrarti. Perché non mi racconti un po' di te? Qual è la tua storia e perché vuoi diventare un ninja?



    OT
    Dopo la parte più tecnica passiamo a qualcosa di più descrittivo e introspettivo. Sentiti libera di interagire come vuoi con Shinichi, fagli domande, chiedigli qualcosa, ecc.

    Per qualsiasi domanda sul regolamento e sul post contattami pure in privato. Sappi che cercherò di darti del feedback sia per quel che riguarda la scrittura, per quel che posso, che per quanto riguarda la parte più gdrristica. Al momento vedi questo post come una presentazione in cui ti invito a introdurre il tuo personaggio, la sua nuova routine e a descriverla anche fisicamente così da aiutare chi gioca con te ad inquadrarla meglio oltre ad iniziare a sporcarti le mani con la parte descrittiva di combattimento (la più meccanica e meno ispirata) ma anche la parte più descrittiva ed introspettiva. Qui sulla Legend avrai possibilità di fare giocate di ogni tipo, dalle più narrative alle più tecniche e per quanto possibile vorrei provare a darti un assaggio di entrambi gli aspetti.

    /OT
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    Il clan Kurogane



    Le origini – Reto il primo Kazekage

    Ai tempi degli stati guerrieri, quando ancora l’attuale configurazione politica dei villaggi ninja non esisteva, ai tempi in cui il sognatore Hashirama Senju creava Konoha il paese del Vento, anche a causa della sua conformazione geografica, era sudddiviso tra numerose tribù e piccoli clan.
    Un ninja visionario, Reto, comprese che per sopravvivere sarebbe stato necessario unificare i vari clan sotto un’unica guida e individuare un luogo dove poter costruire una città stabile e terminare lo stile di vita nomade.
    Reto comprese che la forza, da sola, non sarebbe stata sufficiente a sovrastare le varie tribù pertanto iniziò una lunga e complessa attività politica e diplomatica. Questa, unita a un acume imprenditoriale straordinario per un militare e ad abilità ninja legate al magnetismo che gli consentirono di intrappolare il demone Shukaku dentro la sua reliquia gli consentirono di guadagnarsi il rispetto delle varie tribù della sabbia.

    Oltre ad unire la propria tribù sotto il suo comando diretto, formando il nucleo più antico del clan Kurogane, Reto innanzitutto ottenne l’aiuto della brigata dei marionettisti, un gruppo di combattenti che aveva ereditato le tecniche del leggendario teatrante ninja Monzaemon Chikamatsu. Il loro leader, Shamon, divenne la guardia del corpo e il braccio destro di Reto e, dopo la fondazione di Suna e la morte del suo fondatore, gli sarebbe succeduto come Kazekage.

    Una volta unificata la propria tribù Reto si mise in viaggio nel deserto per unire le altre tribù nomadi del deserto. Alcune di essere si unirono a lui, altre rifiutarono. La prima tribù ad unirsi a lui fu quella dei Nekki, ninja delle incredibili capacità innate che potevano sopportare meglio di tutti il clima desertico e che furono un fondamentale supporto in questo lungo esodo.
    Poco dopo si unirono a Reto anche i primi membri del clan Chikuma e del clan Iga.
    Fu solo dopo molti anni, dopo aver soggiogato Shukaku, che anche parte del clan Shinkiro si unì a Reto. Questi fecero un patto con il primo Kazekage: gli avrebbero fornito le indicazioni per il luogo perfetto dove stabilire il villaggio di Suna se egli in cambio avrebbe sempre garantito loro un posto nel consiglio della tribù, l’organo che in seguito sarebbe divenuto il consiglio degli anziani del villaggio.
    Una volta stabilito e costruito il villaggio e proclamato Reto Kazekage il primo governo di Suna divise i compiti tra i vari clan: il clan di Reto, il clan dei Kazekage, si sarebbe occupato della parte politica ed economica del villaggio. La brigata dei marionettisti di Shamon avrebbe protetto la reliquia di Shukaku, simbolo del potere di Reto e vera legittimazione al suo dominio. Il clan Nekki della Vampa avrebbe mantenuto il legame con il deserto e sarebbero divenuti gli esploratori e gli incursori del villaggio mentre la forza militare sarebbe stata divisa tra il clan Chikuma e gli Iga. Mentre I primi avrebbero gestito l’esercito in caso di guerra, cosa che li avrebbe portati a desiderare sempre più potere e a sviluppare le loro capacità innate, I secondi, grazie alle loro capacità uniche, si sarebbero occupati dell’ordine interno al villaggio funzionando come forza di polizia.
    Solo in tempi successivi I clan di Soshi e Danzatori si sarebbero uniti al villaggio.
    Va detto, per amore di cronaca, che non tutte le tribù del deserto si unirono a Reto e che persino I clan che formarono Suna subirono diversi schismi e alcuni di essi rimasero nel deserto mantenendo uno stile di vita nomade come, ad esempio, parte del clan Chikuma e parte del clan Shinkiro.

    Poco dopo la creazione di Sunagakure tutti I kage vennero convocati da Hashirama Senju per il celeberrimo primo consiglio dei Kage. Reto, unico tra tutti gli altri kage, rifiutò il dono di un demone codato preferendo invece parte di terre fertili e denaro che lo avrebbero aiutato a stabilire l’indipendenza economica e alimentare del villaggio della sabbia.


    Il primo Kurogane – Sandaime Kazekage

    Il terzo kazekage fu l’inventore della Satetsu, la sabbia ferrifera, la metodologia di manipolazione del chakra magnetico, ispirata a una forza portante del demone Shukaku, che sarebbe stata la base di tutte le tecniche successive del clan. Questo individuo, il cui nome è andato perduto se non per il suo soprannome (Kurogane – acciaio nero, appunto) viene ricordato ancora oggi come il Kazekage più potente della storia sebbene venne sconfitto e ucciso dal traditore Sasori.

    Rasa – Il quarto Kazekage

    Il Quarto Kazekage, primo manipolatore della Sakin (sabbia dorata) fu un’altra figura importante per il clan. Fu lui, infatti, a stabilire la tradizionale attività di clan del commercio di metalli preziosi con cui ancora oggi il villaggio si mantiene.

    Nessuno dei figli di Rasa, perlomeno da piccoli, manifestò il potere del chakra magnetico e questo spinse il Kazekage ad introdurre una particolare politica di scambio culturale: i ninja del clan Kurogane che non manifestavano l’abilità innata vennero mandati a studiare presso altri clan di Suna per apprenderne I ninjutsu, spesso con ottimi risultati come dimostrò Kankurou, uno dei figli del quarto Kazekage.

    Sviluppi moderni

    Dopo la morte di Gaara, il quinto Kazekage, il clan vide sempre più ridotta la propria importanza come clan di shinobi non riuscendo più a generare ninja validi per il conseguimento del titolo di kazekage. Vennero soppiantati per molto tempo dal clan Chikuma, che invece aveva visto una forte ascesa anche grazie a membri di spicco come Gin Tastumaki Chikuma e Hoshikuzu Chikuma.
    Fu in questo periodo che furono costretti a cambiare il loro nome: non sarebbero più stati noti come “il clan dei Kazekage”. Forse anche per rifarsi ai fasti passati decisero di prendere come cognome quello del loro membro più di spicco, il terzo Kazekage ovvero “Kurogane”.
    Il loro numero iniziò a ridursi e sempre meno ninja all’interno del clan manifestarono il potere del chakra magnetico: questo li spinse a far approvare una particolare politica di adozione, che divenne la vera forza del clan Kurogane.
    Essa prevede che ogni ninja nei territori del vento che manifesti il potere del chakra magnetico venga adottato dal clan Kurogane assieme alla sua famiglia e discendenti.
    I vari affari dei Kurogane, sia politici che imprenditoriali erano divenuti talmente vasti che sempre più persone erano necessarie per mantenerne il controllo.
    In questo modo il clan garantì che sempre più persone sarebbero entrate a far parte di esso consentendo di rinforzarne I numeri e di garantire la sua importanza all’interno del villaggio di Suna.
    Questo aiutò a mantenere ben saldo sia il loro potere politico che quello economico e I Kurogane sono ancora oggi uno dei clan più floridi, ricchi e nobili del villaggio della sabbia.
    Il loro capoclan è Aizen Kurogane, un ninja relativamente giovane ma molto capace che si occupa principalmente di gestire gli affari del clan anche se negli ultimi tempi ha demandato molte mansioni a Shin Kurogane, suo braccio destro, per dedicarsi a dei suoi progetti privati.


    Legami con le evocazioni

    È dai tempi della figlia di Rasa, la leggendaria Temari, che il clan Kurogane possiede un legame con le creature note come “falcidonnole”, nello specifico una tribù di falcidonnole del vento. Il trasferimento di Temari a Konoha e il suo matrimonio con Shikamaru Nara, oltre a rafforzare I legami di amicizia tra I due villaggi, contribuì alla diffusione di questo legame in tutto il continente ninja pertanto non è raro trovare ninja legati a questi animali sia fuori dal clan che fuori dal villaggio di Suna.
    Si dice che i Kurogane siano legati anche a delle altre creature, delle specie di insetti metallici, ma sono voci che I membri più anziani del clan smentiscono categoricamente.
    Parlando tuttavia con lo shinobi giusto [Nota: Shinichi Kurogane] potrebbe essere possibile non solo visitare la tomba di ferro, loro luogo di origine, ma persino legarsi a queste creature dall’aspetto inusuale che si nutrono di metallo.

    I Ninjutsu del clan Kurogane

    Il clan Kurogane è famoso per la Satetsu (sabbia ferrifera), la tecnica del terzo Kazekage, e la Sakin (sabbia dorata), la tecnica del quarto.
    Ad oggi è nota soltanto una persona, Miyako Kurogane, che è in grado di utilizzare la Sakin ma nulla vieta che in futuro qualcun altro possa sviluppare questo potere [Nota: non è una tecnica di lista, pertanto chi vuole utilizzarla dovrà svilupparla come tecnica speciale personale].
    Sono presenti invece diversi utilizzatori di Satetsu, sabbia ferrifera, ninja in grado di sfruttare il chakra magnetico per manipolare I minerali ferromagnetici. Tra questi il più potente è il capoclan Aizen. La tradizione vuole che solo un Kurogane con il chakra magnetico possa essere accettato come capoclan o come Kazekage.
    Questo non limita I ninja Kurogane all’utilizzo di queste tecniche: come già detto chi vuole seguire la tradizione ninja ma non ha la fortuna di possedere questi poteri innati viene spesso inviato presso altri clan per appenderne le tecniche o viene supportato nella creazione dei suoi personali ninjutsu. Questi individui, pur se Kurogane, verranno però inesorabilmente visti come shinobi di seconda classe all’interno del clan, nonostante la loro forza e valore.
  4. .

    SH X SH


    Post Sesto



    L'offensiva di Shinodari si rivela vincente: il sapiente uso della cartabomba distrugge ben 4 delle creature fungine.

    Fischio, quasi come facevo un tempo quando avevo la pessima abitudine di cat-callare le spogliarelliste di Oto. Però, bella pensata Shinodari!

    Altri quattro funghi escono dalla foresta ed entrano nella radura. I lupi della Kunoichi si avventano su due di essi e lei taglia la testa ad uno con una katana. Ne rimane uno solo.

    Almeno questo potresti lasciarmelo, no?

    Mi incammino verso la creatura, restando poco sotto la decina di metri di distanza.

    La sacra tecnica della scuola di Nanto.

    Alzo la mano destra, la lama di vento solca per terra scavando un profondo solco e dividendo a metà il cadavere. [Competenza sulla lama di vento]

    Nanto Kokaku Ken - Densho Reppa

    Mi volto verso Shinodari. Vedi se riesci a percepire altre di queste creature nelle vicinanze.

    Speriamo di no. Detesto fare il disinfestatore.

    Sfortunatamente la Kunoichi, sfruttando le sue capacità da sensitiva, avrebbe potuto percepire altre tre creature a una ventina di metri di distanza da loro circa. Dirigendosi verso di loro o con i lupi d'ombra lei o con la lama di vento io ce ne saremmo sbarazzati.

    Poco più in la avremmo scoperto da dove erano usciti. Un foro nel terreno, e un masso spostato di recente.

    Strano. Oh, beh. Meglio chiudere tutto.

    Colpisco il suolo e, grazie alle mie abilità nella distruzione di oggetti, causo un piccolo crollo di terra che richiude il foro. [Competenza Distruttore]

    E anche questa è risolta.

    Mi strofino le mani, e sbadiglio. Mi ha fatto molto piacere conoscerti Shinodari e spero che ci reincontreremo in futuro. Vedi di passare da Suna, il mio invito è sempre valido!

    Mi sarei quindi allontanato, seguito da Otekko. Che non si sarebbe fatto mancare l'ultimo saluto al suo nuovo amico. Ma era ora di andare.

    Ti spedirò una lettera Ko!

    Mi strofino i capelli E da quando in qua sai scrivere?

    Mi stuzzico il mento No, aspetta, come pensi di poter maneggiare il pennello con quelle chele?

    Lo scorpioncino ridacchia Posso intingerla nell'inchiostro. E in quanto a scrivere mi puoi insegnare tu no?

    Rido Non credo proprio! Ti faccio insegnare da Miyako, che ha una calligrafia migliore della mia. E sono sicuro che lei si che si divertirebbe un mondo a farlo!

    Ridendo e scherzando io e Otekko avremmo continuato il nostro viaggio. Anche se, in realtà, solo un pensiero mi solca la mente: c'è ancora una speranza. Potrei recuperare il chakra magnetico. Essere di nuovo... completo.




    OT chiedo scusa per il post rapido e per non aver scritto tutte le singole conoscenze usate ma... direi che è ora di chiudere questa giocata xD /OT
  5. .

    Il Kage e l'orfano


    Post Terzo - La gilda degli artisti



    Un artista porta sempre con se gli strumenti della sua arte, ricordalo!

    Abbasso il capo. Non mi sono mai definito un "artista". Semplicemente un ragazzo a cui piace disegnare, giocare e fare cose. Le parole del Kazekage tuttavia mi colpiscono. Mi sento come... se avessi fatto una mancanza ma... non so come spiegarlo. In modo diverso rispetto a quell'uomo.

    Mentre mio padre esprimeva il suo disappunto senza alcun senso o logica, e non dava mai spiegazioni per il suo comportamento (anzi, a parte il suo classico "Muto! Devi Stare Muto!" spesso la stessa azione in momenti diversi poteva dare risultati diversi) Hohenheim sembrava più... come dire... come se volesse incoraggiarmi. Non capisco bene la cosa. Ma da adesso in poi dovrò sempre portarmi dietro carta e penna.

    ***



    Kuro? E che diavolo ci fa qua? Eh? Kuro un gatto ninja? Ma che sta dicendo?

    In risposte alle affermazioni del Kazekage, Kuro si lecca la zampa sinistra, se la passa sul viso e... risponde!

    Meoh... A quanto pare il Kazekage non è così semplice da ingannare come questo ragazzo.

    Si allunga sulle zampe anteriori. Il mio nome è Kuro e sono stato mandato qui a Suna alla ricerca di ninja che possano legarsi alla nostra colonia di Neko no Shima.

    Fissa il suo sguardo su di me. Tu sei uno di questi. Un Candidato. Oltre a te c'è... un altro.

    Non ci capisco molto di queste cose. Candidato? Isola dei felini.

    Perché non mi hai mai detto che sai parlare?

    Kuro sbadiglia: Non avrebbe fatto grossa differenza. Né tu né io siamo dei gran conversatori.

    Faccio di si con la testa. In effetti ha ragione.

    Hohenheim si alza in piedi:

    Sei pieno di sorprese Yugi. Non solo hai il tocco artistico, ma sembra che tu sia il favorito di un animale senziente, il che vuol dire molte cose…come saprai, è usanza che il Kazekage prenda sotto la sua ala uno degli orfani. Molti vengono adottati in questo modo, ma io non posso fare una cosa del genere…Tuttavia, se vuoi, puoi diventare mio discepolo. Ti insegnerò quello che so sul ninjutsu, e anche sull’arte se è questo che desideri. Cosa ne pensi?

    Eh? Io? Allievo del Kazekage? Spalanco la bocca. Kuro mi artiglia la caviglia: Di di si, scemo. Quando ti ricapita?

    Ancora con la bocca mezza aperta muovo la testa in su e in giù una decina di volte.

    Molto bene, allora direi di spostarci alla Gilda dove avremo tutti gli strumenti per iniziare con qualcosa di semplice. Chiaramente, Kuro, sei più che benvenuto!

    Il gatto salta sulla cima del suo parente di argilla Vorrei ben vedere!

    Non lo dava a vedere ma star dietro alla bestia di Hohenheim doveva averlo stancato un pochino.

    Mi accomodo anch'io sopra il quadrupede e accarezzo Kuro che si accoccola. Ci avviciniamo a un edificio alto, una specie di torre? Ha un recinto attorno, un muro di sabbia e argilla.

    Entriamo in groppa all'animale ma, una volta nel giardino, la bestia si ferma, si piega in avanti e Hohenheim scende. Lo seguo con un piccolo balzo, seguito subito dopo da Kuro.

    Mi guardo attorno ma il giardino, spoglio di ornamenti, non mi da alcun indizio su quel luogo ma, se Hohenheim l'ha scelto, ci dev'essere un valido motivo.

    Entriamo dentro l'edificio e, come molti edifici di quel tipo, le prime costruzioni sunesi (Kenichi ci teneva che sapessimo la storia del villaggio, anche se ovviamente parteggiava un po' troppo per i Kurogane) si apriva in una larga stanza che rappresentava il centro della vita del nucleo familiare che abitava nella torre.

    Solo che li non abitava, come avrei potuto pensare, la famiglia di Hohenheim ma... un gruppo abbastanza eterogeneo di persone.
    Un vecchietto che scalpella un uomo muscoloso fatto di roccia, una signora sulla ventina che dipinge una natura morta. Un ragazzo vestito di verde che danza con due ventagli. Sul fondo della sala una ragazza più o meno della mia età, capelli castani e occhi verdi, che sta piegando dei foglietti di carta.

    Strano. Quella è una cosa che non ho mai visto fare. Chissà che cos'è e perché vuole buttare così dell'ottima carta per disegnare. Forse vuole liberarsi di alcuni schizzi in modo... artistico? [Nota: ne approfitto sia per inserire un appiglio futuro per gli origami, anche per questa giocata se vuoi, che per ampliare il discorso della gilda di artisti anche ad altre ts di Suna se vorrai svilupparlo in futuro. Dopotutto siamo il villaggio che più si presta tra argilla, carta, danzatori e marionettisti... c'è l'imbarazzo della scelta]

    Il vecchietto che scalpella si volta verso di noi, e si inchina. Hohenheim ricambia e si volta verso di me: Anch’io ho imparato l’arte di manipolare l’argilla qui. E’ uno dei dojo/studi allestiti da membri della Gilda di cui faccio parte. Come sai, noi manipolatori di argilla non abbiamo un clan…questo è quello che assomiglia di più ad una cosa del genere. Da questa parte.

    Si volta, e prosegue verso il retro.

    Cos'è una Gilda?

    La domanda mi esce spontanea, automatica. Senza pensare. Se fossi stato ancora... nella mia vecchia dimora mi sarei beccato una vergata (nei giorni buoni) e un "Te devi stare zitto! Muto devi stare!"

    Dopo l'eventuale risposta Hohenheim mi fa entrare in una stanza laterale. Il pavimento è di legno lucido e al centro c'è un ampio tavolo contornato da sedie. Dev'essere dedicato ad una particolare forma d'arte.

    Mi siedo su una di quelle sedie e Hohenheim mi lascia da solo. Kuro salta in cima al tavolo. Allora Yugi... che ti pare?

    Sorrido. Vorrei far venire anche Yuki e gli altri ragazzi qui. Si divertirebbero un mondo!

    Lui sbaglia. Potresti chiedere a Kenichi e a Hohe di organizzare una gita con i ragazzi dell'orfanotrofio.

    Spalanco gli occhi: questa si che è un'idea geniale!

    Hohenheim torna dentro la stanza portando un vaso. Rimango in silenzio. Per quanto si tratti di un ragazzo più giovane di me, per quanto abbia un fare molto cordiale... è pur sempre il Kazekage e, da adesso, il mio sensei.

    Mi tiro dritto con la schiena e osservo ogni suo movimento.
    Il sensei posa il vaso al centro del tavolo. La scultura, come tutta l’arte in generale, è un atto pratico. Ho capito che non ti si mai cimentato con la scultura, quindi questo sarà un ottimo modo per iniziare. Lo faremo insieme…

    Hohenheim estrae un sacchetto da dietro la schiena e lo molla vicino a me. Rovescia parte del suo contenuto sul tavolo. L'odore di terra mi permea le narici. La tocco con le mani, è una sostanza morbida e bianca. Argilla?

    Il sensei si siede al mio fianco e prende parte di quella terra Cerchiamo di replicare il vaso? Nulla di troppo difficile, ma occhio. Questa argilla non è come il pongo che si usa a scuola. Solo un ninja può manipolarla.

    Prendo un altro po' di quella terra bianca e cerco di impastarla. Formo una palla ma mi si sfalda tra le mani. Ci riprovo ma non riesco. Sembra come se quella terra mi si stesse rivoltando contro.

    Sbircio il sensei e lui già aveva finito il suo vaso. Una copia perfetta. Se non fosse per il diverso colore dei due oggetti non avrei saputo dire che uno era di terracotta e uno di argilla.

    Quindi è questa la bravura del kage artista?

    Kuro sale sul tavolo. Si avvicina alle mie mani. Da un'annusata all'argilla che sto impastando e si sposta verso Hohenheim. Miagola e fa cenno al Kazekage di seguirlo. Lasciamolo solo. Prima o poi ci arriverà, Kazekage.

    Kuro si sarebbe quindi prima spostato nella sala grande, e poi sarebbe uscito dall'edificio, voltandosi ogni 5 o 6 passi per accertarsi che Hohenheim lo stesse seguendo. Una volta fuori si sarebbe avvicinato ad uno dei cactus e si sarebbe seduto di fronte ad esso.

    Voglio ringraziarti. Yugi è un ragazzo con... dei problemi. Penso che la compagnia e l'addestramento che potrai fornirgli gli possa fare bene.

    Dopo un'eventuale risposta, avrebbe continuato. Che non si dica che noi dell'isola dei felini siamo degli ingrati. Vorrei ricambiare la tua gentilezza... ma non posso farti legare a noi. Il nostro capo è molto... intransigente. E tu non gli andresti a genio.

    Si sarebbe stiracchiato. Posso però insegnarti un vecchio trucco di noi felini. Di solito lo riserviamo ai nostri Candidati più promettenti ma... direi che per il Kazekage posso fare un'eccezione.

    Dopo la risposta del Kage Bambino avrebbe rincarato la dose. Dimmi, Kazekage, hai mai sentito parlare del Senjutsu?

    Il Senjutsu, la tecnica dei saggi e degli eremiti. Una tipologia di chakra che solo chi era in comunione con la natura e i suoi abitanti più selvaggi poteva padroneggiare. Sicuramente qualche voce doveva essere arrivata ad Hohenheim.

    Iniziamo con qualcosa di semplice. Prova a percepire il chakra di questo cactus. Ma... non usare le tue capacità da sensitivo. Cerca di far fluire il suo chakra nel tuo. Di accettarlo come parte di te. Devi sperimentare... l'abbandono. Il lasciarti andare in qualcosa di più grande di te. Vedi come... come se tu fossi argilla... al contrario. Come se dovessi essere tu a farti plasmare dalla corrente dell'universo.

    Il processo avrebbe richiesto diverso tempo sia per la difficoltà della cosa che per l'abilità del suo insegnante tuttavia Hohenheim era un allievo d'eccellenza: il kazekage.

    ***



    Mi ci vollero una dozzina di tentativi prima di comprendere che dovevo cercare di impastare chakra nell'argilla.

    Solo un ninja può manipolarla.

    Ci sarei dovuto arrivare prima. Ed è questa rivelazione che mi fa comprendere come anche quella gilda, in modo simile all'orfanotrofio di Kenichi, era un modo per selezionare dei ninja. Ninja artisti, come Hohenheim. E come me.

    Mi devo dimostrare degno del mio sensei. Uso il chakra per impastare nell'argilla, per darle forma. Grazie al chakra, che già sapevo sfruttare per qualche tecnica di base, potevo solidificare l'argilla in delle forme. Inizio creando una sfera, poi la allungo verso l'alto creando una palla con una colonna sopra di essa. Non va bene. Troppa terra sotto e troppo poca sopra. Riformo la mia sfera ma la rendo più piatta, quasi come un disco schiacciato. Poi inizio a gonfiarla in mezzo e a lasciarle un buco al centro. Piano piano prendo le parti esterne del disco e le reimpasto nella colonna.

    Faceva un po' cagare, ma era pur sempre un vaso. Forse. Diciamo che sapendo che doveva essere un vaso si sarebbe potuta indovinare la forma.

    Che ne pensi, sensei?

    Mi guardo attorno. Non c'è nessuno. Non mi sono nemmeno accorto che lui e Kuro sono usciti. Completamente immerso nella mia "arte".

    Prendo il vaso, ancora con dell'argilla sul viso e in mezzo ai capelli e cammino fuori. Devo stare attento a non cadere o rischio di romperlo. Mi guardo attorno. Mi avvicino alla ragazza che stava facendo quelle cose con la carta, l'artista più vicina a me.

    Ciao. Sai dov'è andato Hohenheim-sensei?

    Si morde la lingua e non alza lo sguardo dal suo tavolo. Sta piegando un foglio di carta a metà e sta percorrendo la piega. Finisce di lisciare quel foglio, alza un braccio e indica l'ingresso della Gilda.

    Faccio un paio di passi verso il centro della stanza. Poi mi volto. Grazie. Piacere, io sono Yugi. Mi volto di nuovo e saltello verso l'esterno.

    Mi faccio ombra con il vaso per ripararmi dalla luce del sole sunese. Aspetto qualche secondo che i miei occhi si abituino e poi mi guardo attorno. Vedo il sensei seduto di fronte a un cactus, assieme a Kuro.

    Corro verso di loro. Sensei! Hohenheim-sensei! Guarda il vaso che ho fatto!

    Mi sarei fermato solo una volta arrivato vicino a lui. Mi sarei seduto al suo fianco e avrei posato il vaso di fronte a lui. Non me ne sarei andato prima di aver ricevuto la sua opinione su quella mia prima scultura.



    OT Iniziamo anche la parte di addestramento per l'eremitica. Dato il livello del tuo pg ti ritrovi ad avere a che fare con un sensei inetto. Per questa prima parte un qualcosa di introspettivo. Se vuoi puoi descrivere anche la tua trasformazione in Modalità Eremita con annessi "orpelli" fisiologici. Ricorda che ad insegnarti è un felino e che, in questo primo post, non mi aspetto che tu abbia successo al primo colpo ;) /OT
  6. .

    L'erba tinta di sangue


    Shu Akasuna - sotto il comando di un altro marionettista. Post Primo.



    La sua presenza è stata richiesta.

    Quelle le uniche parole che l'emissario di Suna si era degnato di riferirmi, prima di consegnarmi la missiva. Portava i segni e la firma dell'attuale Kazekage ma, come per tutte le convocazioni di guerra, dubitavo le avesse scelte lui di persona.

    L'unica volta che mi ero trovato in uno scenario simile è stato quando, anni addietro, contribuii a difendere Suna dall'attacco dei Kijin. Dei selvaggi più simili a scimmie che uomini. Pure questa volta mi sarei ritrovato si a combattere, ma per difendere qualcun altro. Dall'attacco dei Cremisi.

    Prendo due dei miei ultimi modelli, ancora non testati in battaglia, e li rinchiudo dentro i miei rotoli. [Nota: spero di poter usufruire delle marionette una volta rese pubbliche le nuove linee guida e aver provveduto ad approvarle e ad aggiornare la scheda post patch]

    La lettera conteneva alcuni dettagli, come il fatto che sarei stato sotto il comando di Shunsui. Un marionettista molto promettente, dalle voci che mi erano giunte dai miei colleghi di clan, che era riuscito a divenire rapidamente uno dei ninja più forti del villaggio.
    Un'ulteriore riprova della potenza della nostra arte, e dei miei fallimenti come ninja. Poco importa.
    La cosa che mi secca di più è il fatto che, trattandosi di una missione ufficiale, non potrò godere della copertura di un'altra forma ma mi dovrò presentare come Shu Akasuna.

    Controllo due volte il mio equipaggiamento aggiuntivo. Non è necessario che ricontrolli i meccanismi dei miei pupazzi. L'ho fatto ieri sera fino alla nausea. Sono pronti. Non sono le mie creazioni a preoccuparmi, ma io stesso.

    Sarò all'altezza delle aspettative? Il villaggio conta su di me.

    Mi si stringe lo stomaco. Non riesco a mangiare nulla, al massimo prenderò un po' di carne secca durante il viaggio. Mi presento all'adunata e, tra i vari ninja, l'unica che riconosco è Ryuji Nekki.

    È proprio vero che la mia tendenza alla solitudine mi ha fatto "saltare una generazione di ninja" come non smetteva mai di rinfacciarmi Shinichi.

    Sospiro. Poco importa. Il vantaggio di noi marionettisti è che non combattiamo mai soli. Anzi, per certi aspetti non dover badare a dei compagni mi farebbe rilassare. Almeno questa volta non dovrò stare tutto il tempo a pensare se sarebbe utile far capitare un "incidente" ad un mio compagno di missione, cosa che avveniva di quando in quando quando ancora avevo le sembianze di Kotei Sasori.

    Salgo a cavallo seguendo i miei kohai ma senza rivolgere parola con nessuno. Una volta in viaggio rimango a pensare per un po'... che sia il caso di andare a salutare la Nekki? Dopotutto era da quando si era fatta un giro nella mia psiche o, per meglio dire, nella psiche dell'altro Shu Akasuna che non la vedevo più.

    Non che fossimo amici ma... è l'unica tra i presenti a cui posso associare nome e faccia (a parte Shunsui, ma ci sono arrivato solo per deduzione). Mi sento un pesce fuor d'acqua. Che ci faccio io in mezzo a questi ragazzini?

    Mi sentirei molto più a mio agio nelle retrovie a costruire meccanismi e bombe per loro. Una bella bomba incendiaria a catena, potenziata da del carburante.

    Perfetto per mettere a ferro e fuoco il paese dell'erba.

    No, aspetta. Lo dobbiamo salvare, non distruggere.

    Sprono il cavallo, per affiancarmi alla kunoichi del clan Nekki.

    Buongiorno Ryuji, ti ricordi di me? Sono Shu... Akasuna.

    Evito il riferimento a quella vecchia esperienza, imbarazzante per entrambi.

    Se per caso mi avesse risposto avrei rincarato la dose.

    Come ti senti? Tutto bene? Mi sembri molto nervosa.

    Non conoscendo ancora il suo difetto di pronuncia, all'interno del mio subconscio era riuscita a esprimersi senza tali problemi, avrei sicuramente scambiato la sua balbuzia per nervosismo.
  7. .

    I Primi Passi Infuocati


    Post Quarto



    La melma si apre, i miei compagni mi circondano, dietro di loro delle mura di roccia, attorno a noi solo foresta e queste pareti. Dev’essere parte della prova.

    Alla mia destra si trova Miyori. Mi avvicino e, una volta che lei mi avesse visto, mi sarei inchinato al suo cospetto.

    Ti chiedo scusa, Miyori-chan. Mi sono reso conto solo dopo che… ti ho lasciata da sola. Avrei dovuto chiederti cosa volevi fare. Sarei dovuto essere… migliore.

    Sbuffo, più rivolto a me stesso che a lei.



    Miyori tiene lo sguardo fisso sui miei occhi, che fosse incuriosita dalla loro particolarità oppure che volesse dimostrare qualcosa?

    Avete preso una decisione, quella che vi sembrava più giusta al momento. Se vi scusate è come ammettere di aver avuto un ripensamento. La strada che scegliamo comporta sempre delle conseguenze che dobbiamo accettare. Voi siete qui e lo sono anche io. Non è successo nulla di cui possiate sentirvi in colpa.

    Scuoto la testa Non è questione di ripensamenti o rimpianti. Ne faccio più una questione di... educazione. Mi sono gettato in avanti, mettendoti in una condizione spiacevole. Paghiamo sempre le conseguenze delle nostre azioni, in questa vita o nella prossima.

    Distolgo lo sguardo da lei, le do le spalle e stringo le braccia. Ma ti ringrazio di non farmi pesare la mia irruenza.

    Solo dopo qualche istante mi sarei reso conto di essermi lasciato andare ad uno sprazzo di onestà. Ad aver rilevato parte dei dubbi che mi stringevano il cuore. Devo essere più risoluto. Non posso mostrarmi debole davanti a una ragazza. Specie una più giovane di me.

    ***



    Iro sembra piuttosto adirato ad ascoltare le nostre supposizioni sulla sua terra.

    Chi ha detto che questo luogo è un'illusione? - kia! Questa è la mia casa, che senso avrebbe per me vivere in un'illusione? - kia! Non pensare che io faccia entrare chiunque in casa mia, giovane uomo dagli occhi perlati - kia! La landa si nutre delle virtù degli uomini - kia! ne prende la forza per vivere e continuare a fare il suo dovere - kia! Mantenere le memorie di grandi gesta di coraggio, amore e giustizia - kia!

    Mi sarei inchinato. Chiedo scusa. Devo aver frainteso, Iro-san.

    "Il vero valore di un uomo si riconosce nella sconfitta". Uno degli insegnamenti del mio venerabile nonno.
    Non ci avevo mai capito granché ma, in effetti, se ci rifletto ha senso. Non si può avere sempre ragione, è statisticamente impossibile. Ergo, soltanto i migliori sanno come gestire al meglio le proprie sconfitte e, quando errano, riconoscere il proprio errore e porvi rimedio. Riparare il tessuto ferito del proprio karma.

    Ma anche di quelle minuscole, come difendere un bambino da un bulletto o dare da mangiare ad un gatto selvatico - kia! di voi sicuramente è presente una memoria in questa landa - kia! anche perchè, in caso contrario, non sareste riusciti ad accederci - kia!

    Giro la testa di lato, mi si raggrinza il labbro mentre penso. Chissà quale azione della mia vita mi ha consentito di accedere a questa landa. Alla faccia del mio venerabile nonno, e del suo continuo dirmi che sono un buono a nulla.

    ***



    Avevo deciso di lasciare a Miyori la decisione sulla strada da intraprendere. Ancora non mi ero guadagnato a sufficienza la fiducia di entrambe per avere la giusta autorità su di loro.

    L'Uchiha fece un discorso molto sentito. Intenso. Non credevo che fosse capace di esprimere le sue emozioni in questo modo. Forse anche lei si stava lasciando andare.

    Al termine del suo discorso le avrei sorriso, e applaudito. Brava, Miyori-chan. Hai parlato come una vera ninja di Konoha. Un ottimo discorso.

    Io stesso non avrei saputo fare di meglio. C'è, tuttavia, un dettaglio che mi incuriosisce. Per quale motivo ha detto che "non comprende il nostro mondo" e... è stata una mia impressione o non ha riconosciuto il simbolo di Konoha?

    Mi giro verso Arahaki. A quanto pare l'abbiamo convinta. Forse Miyori ha ragione, non ci sarebbe stata una grande differenza tra le due scelte. Ma oramai avevamo deciso, insieme, il da farsi. Anche quella era una piccola prova che abbiamo superato.

    Avanzo, scosto una fronda. Mi chino sotto un ramo. Il rumore di catene si fa più forte. Indico alla mia sinistra. Proviene da la.

    Il sentiero prosegue e devia a sinistra, stiamo venendo guidati verso l'origine di quei rumori. Dopo qualche minuto al rumore di catene si aggiunge quello di lamenti. Mi fermo un attimo ad ascoltare. Sono almeno due. Ci stiamo avvicinando.

    Qual è la prova della landa del fuoco nascosto? Sembrano lamenti di prigionieri, o di torturati. Saranno le catene che mi influenzano. O dei fantasmi, per metterci alla prova. Certo, spaventare con dei rumori di catene e dei lamenti mi sembra un po' troppo cliché.

    Di certo non spaventerete me con queste bazzecole.

    Mi avvicino a Miyori Uchiha, ancora incuriosito da quei miei dubbi di prima. Ti chiedo scusa, Miyori-chan, ma non ho fatto a meno di notare qualcosa di strano che hai detto prima... come se tu non fossi cresciuta nel villaggio della foglia. Come se... venissi da un altro luogo. Capirò in caso tu non ne voglia parlare ma... penso sia utile per affiatarci come team, no? Se vuoi in cambio risponderò a una qualunque tua domanda.

    Un altro lamento. Le fronde degli alberi si spostano. Siamo quasi arrivati, pare.

    Qualcuno legato e imbavagliato a un albero. Due, viste le differenze di lamenti.

    Giungiamo in una piccola radura. Gli uomini sono tre. Legati con delle catene, ci danno la schiena. Vengo subito attirato dall'uomo alla mia sinistra. Mi guarda fisso in volto. Ha i miei occhi. Gli occhi di uno Hyuga.



    Venerabile Hizashi?

    Non mi sembra neanche lui. Niente sguardo fiero che ti domina dal basso all'alto, costringendoti a chinarti. Niente disprezzo nella sua bocca. Nessun profumo. La pelle è squarciata da ferite. I capelli strappati in più punti. Non riesce a sostenere il mio sguardo, e distoglie gli occhi.

    Costui non è Hizashi. È solo una sua pallida ombra. Non temete, venerabile nonno. In un modo o nell'altro nessuno verrà a sapere di questa onta. E il nome degli Hyuga sarà vendicato.

    La mia frase non sembra averlo rincuorato. Faccio un paio di passi verso di lui ma balzo subito indietro quando scorgo un movimento alla fine del mio cono visivo, al centro della radura.

    Tre ombre. Tre riflessi oscuri del team 13. Il team 31, se così possiamo chiamarlo. L'ombra di Kenji, Ijnek (la j è muta, nel suo caso), si frappone fra me e la possibile ombra del Venerabile Hizashi.

    Non sono ancora in grado di usare il Juuken ma, per una volta, le mie mancanze giocano a mio favore.

    Neppure Ijnek dovrebbe esserne capace.

    Infatti estrae due Kunai e me li lancia contro il viso. Non mi aspettavo dal mio doppio un attacco così banale. Estraggo il tessen con la sinistra [Azione Gratuita] e lo uso per deviare i due Kunai con un movimento circolare da destra verso sinistra, aprendo il ventaglio nel mezzo del movimento. I due Kunai sarebbero stati deviati alla mia sinistra, nel bosco, lontano dai miei compagni. [Slot Difesa I. Data la posizione dei prigionieri mi sembra logico che Kenji stia a sinistra.]

    Porto la mano destra sulla coscia ed estraggo un Kunai. Lo lancio contro la figura d'ombra di una delle mie compagne, quella più vicino a me. [A voi stabilire la posizione delle vostre PG] Forse non ne avrebbe avuto bisogno, ma meglio dar loro una mano, se possibile. Il Kunai avrebbe mirato al centro del petto della figura d'ombra ma sarebbe stato più utile come distrazione che come vero e proprio attacco. [Slot Azione I, Forza e velocità 100]

    Subito dopo il lancio mi sarei chinato in avanti e avrei corso contro Ijnek. [Slot Azione II. Dato che non è stata specificata la distanza presumo sia sufficiente un solo slot azione di movimento per raggiungerlo.]

    Giunto di fronte a lui, per quanto mi dispiacesse ferire una versione di me stesso, avrei mosso la mano sinistra armata di Tessen, questa volta dall'esterno verso l'interno, per cercare di tagliare un profondo solco nella coscia destra del mio avversario, poco sopra il ginocchio, con la parte armata del ventaglio. [Slot Azione III. Attacco con Tessen.]

    Un po' mi dispiaceva combattere contro Ijnek. Sono sicuro che sarebbe stato interessante prendersi un the con la propria versione ombrosa e discutere della vita con essa. Mi avrebbe potuto dare una prospettiva unica. La mia.

    Per una volta avrei potuto parlare con una persona alla mia altezza.

    Che battuta fantastica. Un vero peccato che non la sentirà mai nessuno.



    OT
    Dato l'ordine alterato di questo giro di post non ho parlato con Arahaki. In caso recupereremo al prossimo giro a seconda delle tue azioni ;)

    Per quanto riguarda l'attacco con Kunai, stabilite tra di voi chi vuole usufruirne. È più un modo per far passare il messaggio che per Kenji è uno scontro team 13 VS team 31che 3 1vs1, ma non voglio inficiare troppo il corso. /OT


    Chakra: 10/10
    Vitalità: 8/8
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 100
    Velocità:  100
    Resistenza: 100
    Riflessi: 100
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 100
    Agilità: 100
    Intuito: 100
    Precisione: 100
    Slot Difesa
    1: Deviazione con Tessen
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: Attacco con Kunai
    2: Movimento
    3: Attacco con Tessen
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Bende Rinforzate (Arti superiori) × 2
    • Rivestimento Mimetico × 1
    • Tessen × 1
    • Tonico di Ripristino Minimo × 1
    • Tonico Coagulante Minimo × 1
    • Spiedi × 5
    • Kunai × 5 4
    • Filo di Nylon [10m] × 5
    • Corda di Canapa [10m] × 1

    Note
    ///
  8. .

    Il Rotolo Maledetto


    Post terzo



    Nessun problema, non sono qui per rallentare il gruppo con discussioni inutili, fino a che sarai il capitano di questa squadra avrai la fiducia e il rispetto che do ai miei fratelli Kiriani. Spero che tutto ciò sarà contraccambiato.

    Queste le parole di Hideo. Non parole di dissenso ma si riservava la possibilità di tenermi d'occhio. Va bene. Non è un problema. Devo solo dimostrarmi competente.

    Rispondo con un grugno. Tu allora avrai la fiducia e il rispetto che riservo ai miei compatrioti sunesi.

    Che è pari a zero. Non che io ce l'avessi con Hideo o con i kiriani ma... l'unica cosa che mi interessa in una persona è la sua competenza e abilità. Il resto è irrilevante.

    ***



    Il nostro viaggio non iniziò con i migliori auspici. Entrati nel paese dell'erba ci giungono voci di una piccola ribellione nel sud del paese. Una cosa che non ci riguardava ma questo significava un dispiegamento di forze da parte del governo dell'erba. Soldati. Restrizioni di spostamenti. Questo avrebbe reso la nostra missione più complessa.

    La vera batosta, se così vogliamo chiamarla, fu l'improvvisa ed inspiegata separazione di uno dei due Kiriani una volta giunti al tempio di Jashin.

    Questa cosa non mi piace nemmeno un po'.

    Avrei atteso di aver lasciato i perimetri del tempio prima di esternare i miei dubbi ad Hideo.

    La sparizione improvvisa del nostro compagno mi piace poco, specie nei pressi del tempio Jashin. Dobbiamo tener presente la possibilità che fosse un impostore, o che lui stesso possa aver tradito.

    Avrei atteso il momento in cui saremmo stati soli per dire la seconda parte del mio piano ad Hideo. Dobbiamo cambiare aspetto, di nuovo. E meglio se tiri fuori quella tua "evocazione" se possibile.

    Il mio atteggiamento sarebbe potuto sembrare un po' paranoico ma... loro si aspettavano due persone, non tre. E due ragazzi giovani, seppur ninja.

    Avrei composto il sigillo per la trasformazione e mi sarei tramutato in un'anziana signora. Lunghi capelli bianchi, alta circa la metà di Hideo. Incurvata in avanti. Nulla di strano.

    Se riesci a renderlo credibile potresti cambiare sesso o età. Ih Ih Ih Ih Ih.

    Il cambio di voce sarebbe stato, come sempre, perfetto.

    Avrei chiarito, se fosse stato necessario, che non ero stato io ad inviare Amegakuri via. Stava agendo da solo. E, sia che fosse veramente il suo compagno kiriano sia che fosse un nemico travestito non possiamo escludere la possibilità che ora i monaci Jashin sapessero della nostra missione.

    Siamo ancora in anticipo, rispetto ai nostri bersagli. Hanno saputo solo adesso della nostra missione per cui abbiamo ancora del tempo a nostra disposizione.

    ***



    Attraverso il ponte di legno. Potremmo farlo saltare con una cartabomba. Quella collina sembra promettente. E' abbastanza vicina da poter sfruttare un innesco con i miei fili di chakra. Metto una semplice trappola a filo sotto il ponte con una cartabomba. Tiro il filo e faccio esplodere tutto. Avrei osservato la corrente del fiume. Ci lancio dentro un sasso, per cercare di capirne la profondità. Dunque, se ciò che raccontano i diari di Sasori sui monaci di Jashin è vero, posso divertirmi molto con loro. Sono immortali e, per questo, possono sopportare svariate ferite. Mutilarli sembra essere la cosa migliore, e più efficace, per portare a termine la missione.
    Un vero peccato che il mio antenato ritenesse "irrilevanti" le loro capacità in combattimento. Mi sarebbe stato utile avere qualche informazione in più. [Nota: si tratta di un tono di ambientazione]

    Andiamo su quella collinetta, nipotini. Mi sembra un bel posto per fare un riposino.

    La collinetta si sarebbe confermata perfetta per i nostri scopi. Ottima distanza per i miei fili, avremmo potuto dominare tutta la scena e gli alberi ci avrebbero fornito un ottimo occultamento.

    Non do peso ai cani randagi, all'inizio, tuttavia trovo sospetto il fatto che uno di loro si sarebbe staccato per approcciarci. Certo, forse è solo alla ricerca di cibo e, se fosse uno shinobi trasformato, sarebbe stato difficile per lui integrarsi assieme agli altri cani dato che la tecnica della trasformazione modifica solo l'aspetto esteriore ma non conferisce la capacità di parlare con gli animali.
    [Nota: sono insicuro sul fatto che la trasformazione conferisca anche l'odore della forma ottenuta, in caso Shu considera anche quel fattore]

    Noto che Hideo da cibo al cane. Un ragazzo così innocente. Sorrido. Anche mio fratello un tempo era così. Buffo. Ora che ci penso... Satoru dev'essere morto ben prima che Hideo nascesse.

    Non presto più attenzione ai canidi... almeno fino a ben più tardi.

    ***



    Il secondo luogo, una serie di tornanti che scalavano un monte boscoso. Uno di quei tornanti aveva una conformazione molto favorevole: una parete rocciosa a strapiombo e dall'altro lato un baratro.

    Mi sembra molto meglio il ponte come posto, cosa ne pensi?

    Un ghigno avrebbe solcato il volto della vecchina coperto di rughe. Dici? Grazie al chakra adesivo non avremo problemi a scalare questa parete e se riusciamo a scagliare i cultisti giù nello strapiombo non avremo neanche il problema della corrente del fiume. Se le dicerie sono vere ce li ritroveremo con le ossa spappolate in fondo. Basterà decapitare gli immortali per renderli inermi e potremo recuperare il rotolo con tutta tranquillità. Una cartabomba occultata lungo la parete e una distrazione al momento giusto saranno più che sufficienti per farli cadere di sotto. Ih Ih Ih.

    Per sicurezza avrei potuto mettere un'altra bomba sul sentiero. Con la spinta della doppia esplosione sarebbero caduti nello strapiombo quasi sicuramente.

    Ovviamente avrei parlato con Hideo accertandomi che il contadino non fosse presente. Certo, un ninja avrebbe potuto prendere le sembianze del contadino e portare in giro il suo gregge ma... sarebbe stato poco produttivo. E lento. Difficilmente i nostri nemici avevano avuto sufficiente tempo per precederci, trovare il contadino, sostituirsi a lui e portare il gregge sul monte.

    ***



    Il villaggio abbandonato sarebbe stato il luogo più deludente, dal punto di vista di una imboscata. Nessun vantaggio naturale. E sarebbe stato troppo facile per gli assaliti disperdersi dentro le rovine e perderci.

    Se solo ci fosse un luogo da dove controllare le strade che percorrono il villaggio sarebbe un luogo perfetto..

    Alzo un sopracciglio. Preferisco di gran lunga il ponte o il sentiero montano. Se anche potessimo controllare tutte le strade dovremmo riuscire a comunicare tempestivamente e con grande efficacia. Purtroppo sono privo di ricetrasmittenti, e tu? Senza contare che sarebbe troppo facile per loro disperdersi. Il sentiero montano e il fiume, al netto di qualche tua difficoltà di movimento, sono molto meglio.

    Mi sarei incamminato verso una delle case. Questo non significa che anche questo posto non possa avere del potenziale. Controlliamo meglio.

    Dentro la casa più grande del villaggio notammo degli utensili sopra un tavolo. Strano, dopo tutti questi anni? Anche Hideo sarebbe stato incuriosito dalla cosa e...

    Facciamo attenzione, questa tazza è stata utilizzata.. ci deve essere qualcuno nei dintorni.. o al massimo a qualche chilometro di distanza da qui.

    Annuisco. Recupero un coltello dal lancio, che mi scivola sulla mano sinistra lungo la manica del mantello e lo combino in velocità con un filo di nylon. [Manualità]

    Che i nemici siano davvero riusciti ad anticiparci?

    Hideo sembrava essersi interessato a quel mistero. Mi ricordava un altro mio ex-studente, Shinichi Kurogane. Anche lui una volta che trovava un mistero non riusciva più a mollarlo. Per un certo tempo ne aveva persino fatto un lavoro.

    Lo seguo incuriosito per un po', evitando le trappole. [Occhio di Falco] Questo mi fa pensare che si tratti più di un qualche brigante o bandito che sfrutta il villaggio per depredare dei viandanti più che un ninja...

    Non mi sarei accorto delle impronte lasciate dal nemico, o degli occhi che ci scrutavano nell'oscurità.

    Direi che abbiamo tempo per continuare ancora un po' la nostra esplorazione verso sud.. magari troviamo un luogo ancor migliore.

    Che brutto posto, nipotino. Continuiamo il nostro viaggio verso sud. Speravo tanto di trovare una locanda dove bere del buon brodo.

    Mi sarei quindi incamminato verso sud. Non ho interesse in un brigante. Avrei comunque teso i miei sensi al massimo, per cercare di non farmi sorprendere da un eventuale avversario.

    Se fossimo usciti dal villaggio senza intoppi avrei invitato Hideo a fare un giro più largo e a ritornare sui nostri passi, evitando il villaggio. Sia il fiume che il sentiero montano mi sembrano più promettenti. Potremo fermarci per la notte fuori dalla strada e raggiungere uno dei due luoghi domattina. Dovremmo essere in grado di imbastire la nostra imboscata senza grossi problemi e prima che arrivino i monaci.
    <b>[Nota: non potendo né percepire il nemico né individuare le tracce Shu decide di andarsene (da come hai scritto il post inoltre mi pare che il cane si palesi solo se troviamo il tizio)]
  9. .

    Un Grido nel Freddo


    Dispersi in Mare - Post terzo



    Ma che cazz... e, in effetti, mai espressione fu più appropriata.

    Quel fottuto pirata si è pisciato addosso! E... E...

    Ma che razza di Jutsu è questo?

    Una sorta di Schifoton. Un gigantesco essere composto di urina si avventa sul serpente che, distratto dal nostro espediente, è costretto alla resa.

    E anche in questa occasione il primario di Kiri si dimostrò provvidenziale:

    Con il suo particolare jutsu si diede una forte spinta, spiccò il volo e attirò a se il capitano. Evocò una grossa tartaruga.

    Cado in avanti, muso sul ponte della nave quando la stessa viene attirata sopra la tartaruga gigante.

    Mi rialzo. Di fronte a me ci sono i due gemelli punk.

    Non ci siamo ancora presentati.. sono Hideo.. potrei aver bisogno un secondo del tuo aiuto.

    Piacere. Shinichi. Dimmi pure Hideo.

    La sua idea è semplice, controllare il fondale marino con il suo "amico" e vedere se ci poteva essere qualche indizio in merito.

    Va bene, ma prima direi che è il caso di capire dove siamo, no?

    Avrei chiesto a qualche marinaio, se fosse stato presente, o al capitano se fosse rinvenuto oppure mi sarei messo io da solo a cercare due oggetti fondamentali in una nave: delle cartine e una bussola. Ero fiducioso nelle mie capacità di buon osservatore e mi sentivo abbastanza sicuro di poter trovare quegli oggetti fondamentali. Perlomeno la bussola sapevo leggerla.

    Mi sarei basato su quella per ottenere informazioni sui quattro punti cardinali e, grazie al D-Visor, avrei potuto cercare dei punti di riferimento. Ecco, su questo ero molto poco fiducioso, anche a causa del tempo che, seppur non più tempestoso, di certo non poteva definirsi limpido.

    Dalla tartaruga giunge la voce del primario di Kiri, Fudoh.

    Non è che qualcuno di voi sa la direzione, così Tong ci porta fino ad Azumaido, vero?

    Porto le mani a coppa, visore ancora indossato, e gli urlo di risposta: Ci sto lavorando!

    EHI! Non vi avvicinate dov'ero fermo prima! Rischiereste di saltare fuori dalla nave!

    Ah si? Aspetta... forse questo può essermi utile. Prendo un pezzo di legno del ponte, mezzo spaccato, e lo getto nella zona indicata da Fudoh. Per fortuna la mia memoria è ancora salda. Il pezzo di legno scatta verso l'alto e inizia a roteare. Fischietto. Potrei scagliarci in alto Otekko ma... non sono sicuro che questo ambiente gli sia congeniale.

    Grido verso Fudoh: Senti un po'... non è che potresti rifare quella cosa della tempesta? Con il sole ci vedremmo meglio! Ah, se salto in aria riusciresti a rallentarmi?

    In entrambi i casi sarei saltato sulla parte di ponte influenzata dalla tecnica, sfruttando anche il chakra repulsivo. Una volta in aria avrei cercato dei riferimenti attorno, anche sfruttando il D-Visor. Non era il massimo ma, specialmente se Fudoh mi avrebbe dato una mano, avrei avuto più tempo e visuale a disposizione. [Nota: in caso posso usare Potenza Disumana e Parata perfetta per ridurre, almeno parzialmente, i danni da caduta]

    A questo punto avrei chiesto l'ausilio di Hideo. Prima di mandarti sott'acqua mi daresti una mano a capire la direzione del vento?

    Se le vele della nave non ci fossero state di aiuto (e avrei usato l'eventuale bussola per individuare la corrispondenza tra la direzione del vento e il polo magnetico) avrei sfruttato una maglietta o un altro indumento a quello scopo.

    Al termine di quell'analisi avrei mandato Hideo Secondo sott'acqua, chiedendogli se possibile di darci informazioni sulla profondità e sulla marea. Oltre a qualsiasi cosa strana che avrebbe potuto notare.

    Una volta raccolte tutte quelle informazioni, se il capitano non si fosse ancora risvegliato, sarei andato da Fudoh.

    Che ne pensi del capitano? Quali sono le sue condizioni?

    Se fosse stato ancora svenuto gli avrei posato una mano sulla fronte. Chiudo gli occhi, ed entro nella sua mente

    Avrei cercato, se possibile, di far vedere al capitano delle immagini riguardanti la nostra posizione, i dati della bussola, del vento e dei riferimenti che avrei potuto individuare. Anche le informazioni che Hideo Secondo aveva raccolto.

    In ogni caso al termine di quello scambio di pensieri mi sarei rivolto al suo subconscio: Qual è la rotta per Azumaido?

    Se il capitano non fosse stato in grado di rispondere, in quanto dubito che mi avrebbe mentito, gli avrei chiesto: Qual era la rotta che stavamo seguendo, prima dell'attacco del serpente?

    Speravo, sulla base di quelle informazioni, di poter comprendere quanto fuori rotta eravamo e cercare di capire come raggiungere l'isola del Freddo.

    Se anche quella domanda non mi fosse stata utile gliene avrei posta una terza: Mi insegneresti a navigare?

    Speravo che con quell'ultima domanda lui potesse evocare qualche immagine che ci potesse aiutare a raggiungere l'isola.

    Se tutte le risposte fossero state negative, mi sarei rivolto agli altri.

    Ho cercato di interrogarlo, senza successo. Se qualcuno di voi ha una qualche idea o domanda da fare al capitano riferitemela pure. Lui è il più esperto di navi qui, se qualcuno può tirarci fuori da questa situazione quello è lui.

    Se il capitano ci avesse dato una mano avrei riferito le informazioni a Fudoh e Tong, così da poter raggiungere quanto prima il Mizukage.

    Forse il mio comportamento sarebbe sembrato strano agli altri ninja, poco dedito all'azione rispetto a Fudoh e con azioni apparentemente meno efficaci ma... il lavoro dell'investigatore è fatto da molta pazienza, e raccolta di informazioni.

    Spero solo che sarebbe servito a qualcosa...

    [Nota: per quanto riguarda i consumi di chakra li inserisco al prossimo post, a seconda di come si evolve la situazione. Per quanto riguarda l'interrogazione mentale ho evitato di fare domande lunghissime in cui gli espongo le informazioni che ho o cose di questo genere. Visto che ci hai detto di usare la fantasia ho provato a utilizzarla così.]
  10. .

    Il Kage e l'orfano


    Post Secondo



    Osservo di sottecchi il Kazekage mentre osserva i Kurogane Neri dar sfoggio delle loro arti ninja. Nulla di eccezionale, però devo ammettere che sono bravi, rispetto agli altri.
    Il loro "status" all'interno dell'orfanotrofio è meritato e se c'è una cosa da dire a favore di Kenichi è che almeno ci crede sul serio.
    Crede veramente in quello che fa, nel dare speranza a degli orfani attraverso il ninjutsu.

    Ogni tanto, di sottecchi, do uno sguardo al Kazekage. È vero che non ho desiderio di mettermi in mostra ma sono comunque curioso. Il massimo che ho visto, come ninja, è Kenichi. E tutti sanno che non è altro che un genin fallito. Eppure è molto, molto più forte di me.

    Se Hohenheim è più forte di lui almeno quanto lui lo è rispetto a me, o rispetto ai ragazzi... ne vedrei delle belle!

    Il Kazekage ad un certo punto sembra voler dare dimostrazione delle sue capacità, stando a quel che dice. Mi alzo in piedi e lo osservo.

    Il bambino estrae una sostanza biancastra da dietro la schiena e inizia a manipolarla. La famosa tecnica del Kazekage. L'argilla inizia a gonfiarsi e crea un gigantesco albero bianco.

    Rimango a bocca aperta! Ci sono i rami, le foglie! Un'altalena! È proprio come gli alberi delle oasi, me li ricordo da quando siamo andati in gita!

    In un istante i ragazzi si sono dimenticati degli esercizi di Kenichi e di far colpo sul Kazekage e hanno iniziato a giocare. Sono tornati bambini.

    Neppure io, con i miei giochi, sono mai riuscito a creare questo effetto in loro e... quasi quasi... forse... persino io, potrei?

    Non mi accorgo delle lacrime che mi scendono dagli occhi.

    Ti piace la mia creazione?

    Sobbalzo, salto in avanti, cado a terra ma faccio una capriola ed estraggo un coltello da cucina nascosto sotto la cintura. Un'arma impropria, ma letale se affilata nel corso degli anni come avevo fatto io.

    Sono pronto a uccidere. Non sarebbe la prima volta.

    Ka-Kazekage-sama?

    Mi porto la mano sinistra davanti alla bocca, rinfodero il coltello e mi alzo in piedi.

    Mi volto alle spalle e vedo un altro Kazekage che sta giocando con i bambini. Deve essere quella famosa tecnica dei cloni di cui mi parlava Kenichi.

    Chiudo la bocca e cerco di darmi un contegno. Se mi comportassi troppo male potrei compromettere la possibilità di uno dei miei fratelli di venire adottato da Hohenheim.

    Quello? E’ solo una copia di argilla. Farà le mie veci mentre io mi faccio un giro…vuoi venire con me?

    Faccio spallucce. Perché no?

    Hohenheim mi si avvicina Ottimo! Mi afferra alla cintola. Che voglia mostrarmi un qualche taijutsu... E sono per aria! Che diavolo!

    Mi gira la testa, mi guardo attorno ma vedo solo delle macchie luminose. Sbatto le palpebre. Sono seduto sopra una cosa... morbida. Hohenheim è di fronte a me. Ci stiamo muovendo. Guardo in basso. Sono sopra una cosa bianca, altra argilla?

    Figo, quindi può fare anche degli animali?

    La bestia inizia a correre lungo i vicoli di Suna. Ogni tanto sono uscito dall'orfanotrofio, assieme a Kuro, durante la notte ma devo ammettere che di giorno Sunagakure fa tutto un altro effetto.
    Di giorno e a una velocità pazza!

    Yeeee!

    È una cosa incredibile! La tigre salta sui muri e in cima ai tetti delle case. Che figata!

    Fa un balzo, un altro e un altro ancora! Salta di tetto in tetto, sempre più in alto verso le mura del canyon di roccia.

    Ho visto i tuoi disegni Yugi. Hai una buona mano e talento…hai mai pensato di provare anche con la scultura…potresti diventare un ottimo manipolatore di argilla!

    Io? Un manipolatore di argilla? Creare giochi per i bambini e belve per andare in giro per il villaggio? E far esplodere le cose?

    Siiii!

    Gli rispondo senza neanche pensarci. Solo adesso mi rendo conto che non so scolpire l'argilla. Non l'ho mai fatto.

    La bestia fa un alto balzo, siamo sulle mura di roccia che circondano il villaggio.

    Inizia a scalare le mura, guidata da Hohenheim. Che voglia arrivare fino in cima? Non ho mai neppure sognato di andare in cima alle mura di Suna, figurarsi arrivarci davvero!

    Il cuore mi batte forte. Non ci credo. Lo stiamo facendo davvero!

    L'animale arriva davvero fino in cima. Non appena si ferma balzo giù e guardo il villaggio di Suna dall'alto.



    Stendo lo sguardo in lontananza. Il deserto si stende a perdita d'occhio, quasi a proteggere quel gioiello che è il nostro villaggio. Una perla fragile, costantemente minacciata dalle avverse condizioni climatiche.

    Sono a bocca aperta.

    Bello vero? E’ uno dei miei posti preferiti, uno di quelli che mi fa venir voglia di modellare e creare nuove forme con l’argilla. Ti andrebbe di disegnare qualcosa per me ora?

    Annuisco tre volte nel giro di un secondo. Sorrido. Non mi sento così emozionato da... da non ricordo più quando.

    Mi blocco. Non ho nulla per disegnare con me. Il sorriso si trasforma in un broncio. Guardo il kazekage. Gli faccio un gesto con la mano, pollice e indice sono tesi a formare una L, il resto della mano è chiuso a pugno e la ruoto.

    Non ho di che disegnare con me.

    Se in qualche modo Hohenheim fosse riuscito a procurarmi degli oggetti adeguati mi sarebbero brillati gli occhi e avrei fatto un inchino profondissimo.

    Avrei quindi iniziato a disegnare sul mio foglio, o altro strumento adeguato. Ben presto il Kazekage avrebbe potuto riconoscere che stavo disegnando quel paesaggio... anche se c'erano delle linee di troppo sul centro. Ci sarebbe voluta una mezz'ora abbondante ma, alla fine, la mia opera d'arte è pronta.

    Prendo il foglio e lo mostro con orgoglio al Kazekage. È quel paesaggio, la vista di Suna dalla cima delle mura. Ci sono io. C'è Hohenheim. Ci sono tutti i bambini dell'orfanotrofio, la signora Kurumi che viene due volte a settimana a fare le pulizie e ad insegnare alle ragazze come si comporta una signorina per bene. Persino Kenichi, che sorride (cosa rara per lui). E un gattino nero, accoccolato sulla mia testa, a malapena visibile in mezzo alle spine che mi ritrovo sul capo.

    Mentre gli mostro il disegno il Kage si sarebbe potuto accorgere di un gattino nero che gli sarebbe arrivato da dietro le spalle, lo avrebbe ignorato e si sarebbe diretto verso di me. Avrebbe fatto le fusa attorno alle mie gambe.

    Kuro guarda in alto, e miagola. Non ha fame, è solo desideroso di attenzioni.



    OT Direi che si può fare un post di legame tra i PG e se vuoi puoi iniziare ad allenare Yugi, vedi tu. Ovviamente sei libero di interagire anche con Kuro come preferisci. Dal prossimo iniziamo anche con la tua parte, sempre che tu non cambia idea nel frattempo ;) /OT
  11. .

    Gekidan Yurei - La compagnia dei Fantasmi


    Add chakra per Yasuke Muramasa e Hideo Nishimura - Post Quinto



    I due ragazzi/e (o dovrei usare qualche altro simbolo come * o §?) ce la stavano mettendo tutta per mettere dei bastoni tra le ruote del mio semplice piano.

    E prima non sapevano sfruttare il chakra adesivo, e ora non sapevano ballare.

    Sbuffo.

    Ho capito. Ci penso io.

    Tendo le mani verso di loro e, d'un tratto, si sarebbero sentiti avvolgere da una piacevole sensazione di... dominazione.

    Cercate di non resistere.

    Avrei mosso le dita, prendendo il controlloUtilizzo Tecnica Speciale Marionettismo: rinuncio al controllo di due marionette per controllare due persone consenzienti delle due ragazze.

    Si sarebbero mosse ancheggiando l'una all'altra, allargando le braccia, strizzandosi gli occhi. Ad un certo punto Haru-chan avrebbe mandato un bacio alla sua collega. Poi le due ragazze avrebbero mosso le gonne.

    Vedete di muovervi senza fare troppa fatica, se sudate troppo potreste perdere il trucco. Non mostrate troppo le gambe, che vi siete dimenticate di radervi, e a meno che non abbiate un micropene cercate di evitare di alzare troppo la gonna.

    Dopo circa cinque minuti di movimenti, in cui avrebbero provato diversi passi di danza, le avrei lasciate.

    Ora fate pratica. Vi consiglio, per ultimare il vostro addestramento, di danzare anche sulle pareti. Potrebbe servirci poi. Vi basterà ripetere le mosse con cui vi ho fatto far pratica.

    Sarei quindi uscito dalla stanza. [Ultimo pezzo di addestramento: fate pratica danzando tra voi muovendovi anche sulle pareti]

    Nel frattempo io mi sarei dedicato ad altro.

    C'era una cosa molto importante che non avevo rivelato ai due... il vero motivo per cui avevo accettato quella missione.

    *** qualche giorno prima, al villaggio di Suna ***



    Congedo con un gesto il mio vecchio allievo che, mio malgrado, mi aveva superato in grado.

    Non sono interessato, Shinichi. Ho già molti progetti da seguire: i miei nuovi lavori, trovare i fondi per ricostruire la mia dimora e le ricerche del mio avo.

    Lui si stringe nelle braccia. E se ti dicessi che il bersaglio traffica anche in segreti del villaggio di Suna? E che di recente ha avuto dei rapporti con Hayate?

    Hayate. La setta alla ricerca delle varie forme di immortalità. Che siano loro ad avere la ricerca perduta di Akasuna no Sasori? La ricerca... per divenire immortali?

    Avrebbe senso.

    Si vocifera che lui stia contrattando con loro per qualcosa. Un segreto del villaggio di Suna. Potrebbe essere... quello che stai cercando.

    Potrebbe essere un inganno, certo. Ma... non posso correre il rischio. Ma posso sempre contrattare sul prezzo.

    D'accordo. Ma in cambio desidero i servigi di tua moglie. Ricostruzione completa di Villa Akasuna, secondo un progetto di mia ideazione. A spese vostre.

    Si alza in piedi. Yare Yare... d'accordo. Ma solo per via della nostra vecchia amicizia.

    Prima di andarmene ci tiene ad aggiungere: Lo sai, vero, che ci vorrà almeno un anno?


    *** il tempo presente ***



    Mi richiudo la porta alle spalle. Nessuno in vista. Ottimo. Eseguo una trasformazione e mi trasformo nella ragazza che prima mi ha picchiato. Una donna con quel carattere è la persona giusta per girare indisturbato.

    Mi dirigo verso il retro della casa, alla ricerca di una porta chiusa a chiave. Alla fine la trovo. Creo 6 fili di chakra che sfrutto per entrare all'interno della serratura. È un modello semplice da scassinare, come mi aspetto. Briganti del genere si aspettano sempre che nessuno sia in grado di superare l'ingresso principale grazie alle loro immense protezioni. E, una volta dentro, proteggono poco o nulla i loro tesori.

    Folli. Fossimo stati a villa Akasuna o al tempio di Suna avrei già attivato una mezza dozzina di trappole.

    La serratura rotea e la porta si sblocca. Me la chiudo alle spalle. Una stanza priva di mobilio, sedie o decorazioni. 4 pareti bianche e un quadro a muro.

    Dilettante. Tiro giù il quadro e, come mi aspetto, cela una cassaforte. Nulla che i fili di chakra non possano sbloccare. È una di quelle classiche, con la combinazione a rotazione e una chiave da inserire. Doppia protezione, nessuna difficoltà. I fabbri che le costruiscono non mettono mai in conto di avere a che fare con un ladro con strumenti sottili quanto un capello, intangibili e con la precisione tipica di noi marionettisti.

    Che fortuna che i miei colleghi non si siano mai dati al crimine, in passato.

    Apro la cassaforte. Do una scorsa veloce ai documenti. Traffici generici di vario genere. Qualcosa su un attacco al clan Hyuga, il motivo ufficiale per cui sono qui. Rapporti coi compratori di questi occhi. Eccetera eccetera.

    Nulla sulla ricerca di Sasori.

    Quindi questo è solo un'inutile ammasso di carte. Tendo indietro la testa e apro la bocca mentre alzo le mani e, con una precisione maggiore di quella di un dentista o un chirurgo, faccio entrare i fili di chakra in gola. Li faccio scendere fino al mio stomaco e ne tiro fuori un sacchetto di plastica, con all'interno un piccolo rotolino. Sfrutto la tecnica del richiamo e dal rotolo, troppo piccolo per una delle mie creazioni, evoco degli spiedi, delle dosi di veleno, del filo di nylon e una cartabomba. Avveleno gli spiedi e li infilo in mezzo ai buchi della cintura. Sfrutto un'illusione di base per rendere gli spiedi simili a decorazioni per la cintura. Dei ninnoli, innocui.

    Attivo la cartabomba e imposto il timer per 4 ore, quando la festa sarà in corso. I rumori della gente in festa occulterà il rumore della bomba, già attutito dalla cassaforte.

    Non è necessario per me farlo, e non è richiesto dalla missione ma non vedo perché lasciare liberi di agire questi contrabbandieri di conoscenze ninja.

    Richiudo tutto ed esco dalla stanza, ancora sotto mentite spoglie. Mi riporto nella zona per gli ospiti, passo sotto una scala e sciolgo la trasformazione.

    Siamo quasi pronti.

    ***



    Nel corso delle tre ore successive le "ragazze" vengono "invitate" a presenziare all'ingresso e a salutare i vari marpioni ospiti del padrone di casa. Non sapendolo abbiamo salutato alcuni dei più rinomati ladruncoli del continente, gente che di solito si accontenta di rubare qualche banca o di chiedere il pizzo a qualche negoziante indifeso.

    Un paio di questi hanno persino l'ardire di palpare il culo alle signorine.

    Dopo l'ingresso degli ospiti inizia la cena, dove il saké scorre a fiumi. Le ragazze vengono invitate a servire Miyaminoto e i suoi "illustri ospiti". Dovranno tenere loro compagnia, servire il saké, imboccarli e sopportare i loro commenti sessisti e le palpatine tattiche.
    Sarà l'abilità dei ragazzi, sarà l'alcool ma nessuno sembra accorgersi dell'inganno.

    Alla fine arriva il momento dell'esibizione. Tocca a loro.

    [Nota: scegliete se mettervi d'accordo tra voi oppure se agire da soli ma dovete tenere uno spettacolino di ballo. La descrizione è libera vostra. In base a come agirete e descriverete il tutto deciderò come si concluderà la missione.]
  12. .

    I Primi passi infuocati


    Post Terzo



    Kyojuro mi confidò che non sarebbe stato lui il nostro leader: era solo un accompagnatore, un selezionatore. Una volta terminata questa prima prova il nostro addestramento sarebbe proseguito sotto la guida di un chunin del villaggio.

    Ora iniziavo a capirci di più.
    Konoha, come da antica tradizione, cercava sempre di creare dei team bilanciati in cui gli elementi potessero influenzarsi positivamente così da accrescere, come braci sul fuoco, la potenza della fiamma della nostra anima.
    In effetti una persona come Arahaki avrebbe avuto bisogno di un grande aiuto per diventare una kunoichi con i fiocchi: e chi meglio di Kenji Hyuga per guidarla in questo processo?

    Sicuramente non Kyojuro. Come lui stesso avrebbe dimostrato, di li a breve.

    Tuttavia il poveraccio si stava buttando troppo giù. Doveva aver subito un qualche tipo di trauma.
    I suoi discorsi erano senza senso, così come i suoi esempi.

    Gli avrei sorriso e posato una mano sulla spalla sinistra Purtroppo, Kyojuro, non possiamo permetterci il lusso di farci affogare dal nostro risentimento.

    Sospiro. Siamo ninja di Konoha. Inclino la testa verso destra. Beh… tu lo sei, Kyojuro-san. E un ninja di Konoha sarà sempre parte della foglia. Se un padre perde un figlio, dovrà essere forte per il figlio che ha perso un padre. Se ti ritieni un fallito, Kyojuro-san, lo diventerai.

    Lo supero, lasciandomelo alle spalle. E un fallito non merita di essere la guida di nessuno.
    Voglio provocarlo, spingerlo ad una reazione. È mio dovere come futura guida non lasciare indietro nessuno. Non è questo il nindo di un ninja di Konoha. Non è questo il mio nindo.

    Arahaki e Kyojuro. Già due ninja che hanno bisogno della mia saggia guida. Mi giro verso l’Uchiha. Fino a questo momento Miyori è rimasta in silenzio. Spero che anche lei non sia una ragazzina bisognosa. Certo, è mio dovere aiutare i miei alleati ad esprimersi al meglio ma… temo che risollevare tutti da solo possa essere un compito troppo gravoso per me.

    ***



    Dopo aver bevuto la zuppa di Iro la faccia di Miyori inizia a sciogliersi. Mi guardo attorno e anche gli alberi si squagliano in un fango nerastro. I rami colano a terra, un liquido oscuro avvolge tutto. Mi trovo immerso nella melma. Quel liquido stava influenzando i miei sensi… che si trattasse di una droga? O di un’illusione? Nel secondo caso i miei occhi bianchi avrebbero potuto aiutarmi a comprendere la verità. Se io ne fossi degno.

    Avevo cercato di risollevare Kyojuro ma… forse sarei stato io quello da sollevare. In realtà capisco come si sente.

    Per tutta la vita mi è stato detto che sono perfetto, implacabile, immutabile. Tutti mi avevano sempre mentito.

    Solo il mio venerabile nonno ha avuto il coraggio di dirmi la verità. E mi ha invogliato a confrontarmi con il mondo al di fuori del quartiere Hyuga. Dove chiunque mi stia attorno non mi dice quanto sono forte per poi deridermi dietro le spalle.

    La melma si apre, i miei compagni mi circondano, dietro di loro delle mura di roccia, attorno a noi solo foresta e queste pareti. Dev’essere parte della prova.

    Alla mia destra si trova Miyori. Mi avvicino e, una volta che lei mi avesse visto, mi sarei inchinato al suo cospetto.

    Ti chiedo scusa, Miyori-chan. Mi sono reso conto solo dopo che… ti ho lasciata da sola. Avrei dovuto chiederti cosa volevi fare. Sarei dovuto essere… migliore.

    Sbuffo, più rivolto a me stesso che a lei. Ho ancora molto da imparare ma… sono uno Hyuga. I nostri occhi ci consentono di vedere qualunque cosa, persino i nostri errori. Per quanto minuscoli, per quanto momentanei.
    Si dice che non ripetere i propri errori sia il modo migliore per migliorarsi. Devo imparare a non commetterne più. Forse potrebbe servirmi un quadernetto come quello di Arahaki.
    Più probabilmente mi sarebbe bastato un foglio del suo. Fronte e retro, non sia mai che pecchi di superbia.

    Forse mi sarei persino permesso di chiederglielo se Arahaki non avesse iniziato un siparietto con il nostro “conducente”.
    Strizzo l’occhio all’Uchiha. Di solito lascerei da sola una così bella coppietta ma… vista la situazione non mi sembra il caso. Che dici?
    Avrei atteso la replica della ragazza, come si confà ad un gentileader come il sottoscritto, e dimostrando che ho imparato dal mio errore di prima.
    Sono proprio bravo a migliorare. Se continuo così potrei persino diventare jonin prima della fine dell’anno.

    Io col cazzo che sarei venuta a prenderti. Al diavolo le prove, al diavolo tutto, un Ninja deve usarlo il cervello!... E noi non l'abbiamo usato per pararti il posteriore. A TE!

    Non sono giunto in tempo per impedire ad Arahaki di aggredire Kyojuro ma… forse posso ancora riparare ai danni. Sempre che non ci pensasse il genin a riempirla di mazzate. Il mio venerabile nonno l’avrebbe fatto.
    Lo ha fatto anche con me. Chiaramente, essendo uno Hyuga di stimata abilità, non ha lasciato alcun segno sul mio corpo.
    Poso una mano sulla spalla destra di Arahaki, prima che possa provare a colpire di nuovo Kyojuro.

    Si, so che si tratta di un grande rischio. Ma non si diventa un grande ninja senza correre rischi.
    Hai ragione, Arahaki-san. Avrei tolto la mano, se lei non me l’avesse strappata a forza prima. La mossa di Kyojuro-san è stata avventata e pericolosa. Ma non per questo noi avremmo dovuto abbandonarlo.

    Faccio un passo avanti e mi giro, frapponendomi tra lei e la sua preda.

    Siamo ninja di Konoha. La collaborazione è la nostra linfa vitale, fin dalla fondazione del villaggio. Questi sono i valori del primo hokage, e dei suoi successori. Questo è ciò che significa essere un ninja della foglia. E tu hai già dimostrato di incarnare la volontà del fuoco in te.
    Avrei atteso che Arahaki si fosse calmata, o che si sfogasse su di me. Spero di riuscire a calmarla, ma non ne sono molto sicuro.
    Terminato quel proficuo momento di scambio di opinioni mi sarei diretto verso Iro.

    Benvenuti a casa mia - kia! Benvenuti nella Landa del Fuoco Nascosto - kia!

    Il fuoco nascosto? Interessante. Un nome che si presta a molteplici interpretazioni.
    Ascolto con attenzione la spiegazione di Kyojuro e di Iro. Ancora più interessante.

    Quindi è questa la prova? Dimostrare di possedere le virtù degne della landa del Fuoco Nascosto?

    Un forte vento avrebbe spazzato le mie parole, forse nemmeno i miei compagni sarebbero riusciti a udirle…



    Un bambino, che sulle spalle ne porta un altro, mi attraversa la strada. Sembra quasi uno spettro, una figura dai contorni bianchi che non si cura di noi. Un’altra illusione? Dopo i due bambini vedo quattro lupi inseguirli. Sono magri, affamati. I due bambini non devono aver fatto una bella fine, ma il loro spirito indomito ne ha preservato il ricordo nella landa del fuoco nascosto.

    Una magra consolazione… Scuoto la testa.
    Sento senza ascoltare la spiegazione di Iro, la visione era stata già chiara a sufficienza.

    Seguo la nostra guida lungo il sentiero, scendendo dal pendio fino a giungere ai piedi della parete di roccia. Un fiume scorre placido di fronte a noi, un arco di pietra divide la foresta in due parti. Ci sono delle iscrizioni sulla pietra ma… non riesco a decifrarle. Una lingua che non conosco, propria degli spiriti del Fuoco Nascosto.

    Quindi questo fa parte della prova. Superare le nostre paure e risvegliare le virtù nascoste dentro di noi. Dare nuova linfa a questa terra per permetterle di sopravvivere. Che sia veramente un nobile scopo?
    Nutrire con le nostre anime una terra che non si fa scrupoli a osservare dei bambini venire divorati da quattro lupi spelacchiati? La legge della natura, certo. La tua morte è nutrimento per me ma… Non so se sono in grado di accettarlo.
    Eppure, dovrò farlo. Sono uno shinobi, ormai. Prendere vite è la mia vita.

    Devo sperare che questi miei occhi mi permetteranno di giudicare chi sia degno della vita e chi della morte.
    Ma posso, davvero, prendermi una tale responsabilità?

    Arahaki mi guarda, sembra confusa. Mi distrae dai miei pensieri.

    Che poi. Questa è una illusione no? Se utilizzassimo tutti quanti il Rilascio...?

    Sorrido scuotendo la testa. Farlo significherebbe abbandonare la prova. Affamare ancora di più la landa del fuoco nascosto. Una belva affamata è in grado di compiere atrocità, pur di sopravvivere.
    Incrocio le braccia. Non voglio che, a causa del mio rifiuto, dei viandanti ignari vengano attirati qui con l’inganno. Sottoposti a queste illusioni, a queste torture. E vivere solo come visioni, e ricordi, in questa terra.

    Fisso i miei occhi nei suoi, memore del nostro confronto di prima. Se però questa sarà la decisione tua e di Miyori vi aiuterò. Mi giro verso Iro. Anche se questo volesse dire che dovrò sopportare da solo questo fardello.
    Non sono sicuro di potercela fare, senza il supporto del mio team, ma… devo. Se mi lascio sconfiggere dalla prima difficoltà che mi si para davanti, dal primo sassolino… significa che non sono degno.
    Non sono degno di essere uno shinobi, di essere un genin. Di essere uno Hyuga.
    Non sarei degno di vivere.

    Quello di Arahaki sarebbe stato un dubbio momentaneo, prima di attraversare l’arco di roccia. Eravamo di nuovo io e Miyori.
    Inclino la testa di lato e guardo il viso della piccola Uchiha, cercando di capire qualcosa di lei dalla sua espressione. La mia idea l’ho espressa MIyori-chan ma… prima di gettarmi di nuovo a capofitto dietro Arahaki voglio sapere che ne pensi tu.

    Avrei ascoltato con molta attenzione Miyori, eventualmente rispondendo alle sue perplessità

    Alla fine, tuttavia, sono sicuro che entrambi avremmo attraversato l'arco di pietra.

    Il bosco si fa più fitto. L'oscurità copre quel luogo, ma senza accecarci del tutto. Un'altra evidenza della necessità del Byakugan. Che fosse questa la mia prova? Superare la paura del Byakugan? La paura del fallimento, di non riuscire a ottenere la mia eredità di nascita?

    No. Doveva essere qualcosa di condiviso. Seguire Arahaki sarebbe stato facile, sia per via degli sbuffi che dei rami stracciati. Una fortuna che avesse deciso di andare avanti per prima. Mi ha risparmiato un sacco di fatica.

    La ritroviamo poco dopo, ferma di fronte ad un bivio creato da un'altra di quelle pareti di roccia. Che fosse opera di Iro? Che potesse modificare la disposizione di quelle rocce, o che fosse la terra stessa a muoversi per creare nuove situazioni per noi?

    Rimango fermo. In silenzio. Chiudo gli occhi (che cosa ridicola, per uno Hyuga!) e ascolto. A sinistra... un rumore rassicurante, di un fuoco. Sotto controllo. Un falò. Un rumore caldo, accogliente. Di casa.
    A destra... un rumore di catene. Prigionia. Freddo. Solitudine. Trappola.

    Mentre mi concentro ascolto anche Arahaki. È buffo come, seppur con gli stessi elementi di base, sia giunta a una conclusione opposta.

    Ragioni troppo in modo fisico, Arahaki scuoto la testa.
    In un certo senso sono stupito che non si sia gettata a capofitto verso il falò. Persino lei stava progredendo come ninja.

    Sicuramente merito delle mie sentite parole di prima.
    L'hai detto tu stessa, no? Siamo in una illusione. Questa è una prova. E la prova è superare le nostre paure. Per uscire dalla foresta dobbiamo andare verso la cosa che ci spaventa di più. Affrontare quella paura, e superarla. Dare da "mangiare", passami il termine, a questa landa.

    Mi giro verso Kyojuro, ma avrebbe notato subito che stavo osservando l'esserino sopra la sua testa. Sorrido a Iro.

    Ho ragione o no, Iro-kun?

    Dopo il silenzio dello spirito mi sarei rivolto verso Miyori. Sei l'ago della bilancia, Miyori-chan. La tua decisione influenzerà il nostro destino.

    Faccio un paio di passi verso di lei, pur mantenendomi a una decorosa distanza. Tu cosa ne pensi? allargo la mano destra, per dimostrarle accoglienza, senza accorgermene. Buffo come avessi chiesto l'opinione dell'Uchiha diverse volte. Per certi aspetti era l'opposto di Arahaki, non solo nell'aspetto ma anche nel carattere. Riservata e schiva quanto la prima declamava le sue opinioni urlando.
    Sarebbe stata una perfetta moglie, secondo i canoni del mio venerabile nonno.
    Per fortuna l'idea di accasarmi non gli era ancora venuta. Probabilmente mi avrebbe costretto a sposare una qualche sconosciuta cugina di una qualche casata minore.

    Piuttosto che mettermi con una sconosciuta per motivi politici scapperei ad Oto con Arahaki.

    Ma, adesso, dobbiamo scegliere dove andare.



    Nota: Kenji si attiene alla decisione della maggioranza, in questo caso direi che andiamo dove deciderà Miyori.
  13. .

    Il kage e l'orfano


    il giorno del Kazekage



    È tradizione. Lei andrà a quell'orfanotrofio, Kazekage-sama. con queste parole Akane Shinkiro, una degli attendenti del Kazekage, avrebbe concluso il colloquio con il kage bambino.

    Hohenheim conosceva bene quel tono: non ammetteva repliche. Ma, forse, in fondo non gli sarebbe dispiaciuto più di tanto passare una giornata a visitare l'orfanotrofio di Suna. Quel luogo, aperto dal Kazekage Gaara, serviva ad accogliere gli orfani di Sunagakure.
    Il clima rigido del deserto, la tradizione militarista del villaggio e tante, piccole, tragedie facevano si che quel luogo fosse sempre pieno.
    Ogni tanto qualche membro di clan veniva a raccogliere un orfano, per rimpiazzare un figlio perduto. Le dicerie parlano che persino Gaara adottò uno degli orfani, anche se i pareri sono discordanti a riguardo.
    Per mantenere la tradizione del luogo gli orfani che non trovavano famiglia venivano indirizzati alla vita ninja, per mantenere intatte le fila dei ninja della sabbia.

    Un giorno ogni anno, il 21 ottobre, il Kazekage visitava l'orfanotrofio, passava in rassegna le truppe e, in qualche raro caso, adottava un bambino.
    Certo, chiedere a Hohenheim di adottare un bambino era una cosa un po' eccessiva e, probabilmente, sarebbe stata la prima replica che avrebbe rivolto all'anziana Shinkiro.

    Questo non significa che lei non possa visitare l'orfanotrofio. E, chissà, magari addestrare uno di quei giovanotti! I Kami sanno che manchiamo di buoni shinobi sunesi!

    La donna non rimarcava spesso le origini del Kage ma, tradizionalista com'era, non si era ancora adattata all'idea di un kage che non fosse parte di uno dei grandi clan. Figurarsi uno di origini straniere! Il suo sogno di vedere un Kage Shinkiro prima della propria morte sfumava sempre più. Tuttavia neanche lei poteva fare a meno di constatare che Hohenheim era il miglior ninja di Suna. L'unico degno di ricoprire la posizione di Kazekage.

    ***


    La mattina del ventuno ottobre, il giorno più importante dell'anno, l'orfanotrofio è in fermento.
    Il preside, Kenichi Kurogane (la tradizione voleva che il preside fosse un membro di quel clan), si era superato. Non aveva mai manifestato l'abilità innata del clan, sempre più rara, e dopo aver tentato più volte di divenire chunin senza successo era stato relegato in quella posizione dal clan, dove non avrebbe più potuto macchiare la reputazione dei nobili della sabbia.

    L'orfanotrofio era addobbato a festa e persino il suo elemento più problematico aveva dato una mano con le decorazioni. Numerosi disegni che ritraevano il kazekage abbellivano l'intera struttura.

    Hohenheim che evocava delle spade di luce.
    Hohenheim, armato di staffa che indossava un buffo cappello viola.
    Hohenheim che toccava uno specchio nel quale era riflessa una sua versione cattiva (si riconosceva dal ghigno malefico).
    Questi erano solo alcuni dei soggetti che decoravano l'orfanotrofio e che il kage avrebbe potuto notare mentre Kenichi gli illustrava la "prestigiosa" storia dell'istituto.
    Nonostante millantasse che le opere erano dei vari orfani un artista esperto come Hohenheim avrebbe capito presto che, nonostante la mano acerba, tutti quei disegni erano opera dello stesso autore. O autrice. Meglio evitare di assumere il genere di qualcuno, visto il periodo.

    Se Hohenheim avesse chiesto informazioni sull'autore il preside avrebbe svicolato, dicendo che si, effettivamente è vero che uno dei ragazzi era un bravo disegnatore ma... era l'unica cosa che sapesse fare.

    I bambini erano trattati bene, tre pasti caldi al giorno, allenamenti ninja al posto delle noiose lezioni scolastiche e due ore di gioco libero. Erano divisi in tre squadre: Nekki rossi, Chikuma bianchi e Kurogane neri in base al rendimento. Chiaramente il preside enfatizzava le capacità dei suoi studenti "Kurogane" e Hohenheim avrebbe dovuto ammettere che sembravano bravini. Nulla di eccezionale però. O di degno di nota. Sembravano fatti con lo stampino.

    Si trovavano nel cortile, dove i vari studenti facevano a gara per impressionare il Kazekage.
    Colpivano i bersagli con le armi a distanza. Tirano di scherma con il dadao. I più abili sanno persino fare una trasformazione decente.
    Tra tutti, soltanto uno dei ragazzi se ne stava in disparte. L'unico che non indossava nessuna delle tre uniformi colorate.

    È seduto in un angolo del cortile a gambe incrociate, i capelli viola e biondi sparati per aria. Posa la schiena al muro e guarda in aria. Alza la mano al cielo e indica le nuvole. Muove il dito, sembra quasi che voglia disegnare qualcosa.

    Se avesse chiesto informazioni al preside quello avrebbe replicato: Yugi Mutou, un poco di buono. L'unica cosa che riesce a fare è disegnare. È un violento, silenzioso e distaccato dai ragazzi. Non ci si riesce a comunicare. Non è male come ninja ma penso che lo manderò in accademia. Ha avuto una storia tragica, la madre è morta di parto ed il padre era un violento ubriacone. La cronaca ufficiale dice che la sorella e il padre si sono ammazzati a vicenda ma io ci credo poco... quel ragazzo ha uno sguardo vuoto, privo di vita. Secondo me li ha ammazzati lui. Ha la morte dentro.

    Se avesse parlato con uno dei bambini la reazione sarebbe stata un po' diversa. Quello è Yugi. Gli piace disegnare e sta molto sulle sue. Non parla mai ma è bravissimo ad inventare giochi! È il più bravo ninja qui dentro e nessuno si azzarda a mettersi contro di lui.

    Certo, essere il più bravo ninja di quell'orfanotrofio non voleva dire granché. Specie visto che l'età dei ragazzi variava dai neonati ai dodicenni e Yugi era leggermente più grande.

    ***





    Mi giro sul fianco. Non riesco a dormire. Ho paura. È una di quelle notti... quelle in cui mi torna lei in sogno.

    Sono anche peggio di quelle in cui mi appare... lui.

    La cosa che ricordo di più di Anzu è l'odore dei suoi capelli. Rosa del deserto.

    Le lacrime mi solcano il volto e devo mordere il lenzuolo per non piangere. Non posso fare rumore. Non devo.

    Yugi...

    Anzu...

    Yugi... non posso più farcela. È successa una brutta cosa e... non potrò tenerlo nascosto ancora per molto.

    Anzu, possiamo farcela, possiamo scappare...

    No, Yugi. C'è solo un posto dove possiamo scappare. Devi venire anche tu con me, Yugi...

    Una lama, illuminata dalla luna. Per un momento temo che Anzu voglia farmi del male ma... invece si conficca il coltello nello stomaco. Non un lamento, non un sussurro. Siamo diventati bravissimi, a non fare rumore. Sappiamo che svegliare lui significa solo altra sofferenza.

    Le lacrime mi solcano il viso. Mordo il lenzuolo per non piangere.

    ***



    Faccio contento Kenichi, con una dozzina di disegni del Kazekage. Io voglio solo starmene per i fatti miei e lui non vuole che io faccia fare brutta figura ai suoi Kurogane neri. So che nessuno mi prenderà mai con se. So che non avrò mai una famiglia.

    E va bene così. Non ho più bisogno di nessuno.
    Le uniche cose buone che ha fatto questo posto sono state darmi un tetto sulla testa. Tre pasti caldi al giorno (non buoni, nutrienti o sostanziosi ma meglio di niente) e avermi insegnato ad usare le armi. E il ninjutsu. Dopo quella notte ho capito una cosa: non mi importa nulla della vita umana. Mia, o altrui. Siamo cadaveri che camminano e il lavoro dello shinobi è solo quello di accelerare il processo.

    Prima o poi estinguerò la razza umana. Un cadavere alla volta. O, più probabilmente, morirò io. Pace. L'unica cosa che mi preoccupa è chi si occuperà di dar da mangiare a Kuro.

    Sono seduto nel cortile. Guardo le nuvole nel cielo. Quella sembra un maiale a cui manca una zampa. Ah, aspetta. Se prendo un pezzo di quella nuvola la, e la metto li, posso fare un maiale con i tentacoli! Carino.
    Potrebbe essere un nuovo gioco!
    Puzzle nuvolare, chi crea la forma più bella vince!

    Giro lo sguardo per vedere se riesco a trovare Nico. Mhh no, niente. In compenso c'è un nuovo bambino assieme a Kenichi... ah... aspetta. Cavolo, quello è Hohenheim! Ma certo, è quel dannato Kazekage per cui stan facendo tutto questo casino! Dopo tutti i disegni che gli ho fatto lo riconoscerei ovunque.

    Che palle. Spero che non si accorga che l'ho visto. Torniamo a disegnare con le nuvole va. Sarebbe divertente però. Farsi adottare da un bambino più piccolo di me. Potrei fare il fratello maggiore. Gli preparerei da mangiare. Gli insegnerei a giocare a campana ninja. A tetris con i nunchaku. A kunai, shuriken e spiedo.

    Si, certo. Come no. Se tutto va bene mi farebbe fare il bagno nell'argilla. E poi mi farebbe esplodere. Chissà cosa si prova, ad esplodere. Una volta Kenichi aveva detto che ci sono dei cloni che portano le esperienze vissute all'originale una volta distrutti. Se imparassi quella tecnica... potrei sapere cosa si prova a farsi esplodere. O tagliarsi un braccio. Morire dissanguati. Potrei testare vari modi di uccidere qualcuno. Trovare quelli più dolorosi e più rapidi. E scegliere con quale metodo ammazzare qualcuno.

    Sei un bravo bambino? Morte rapida e indolore.
    Fai casino tutta la notte come Kuro quando è in calore? Lenta tortura, mangiato dai ratti!
  14. .

    Il Festival del Fuoco


    La prova degli Ensei - Post Secondo



    Arahaki Ishii. La persona più voluminosa in quel di Okuyama. Se non fosse stato per me, Mutou RyuujiDal manga Karake Shoukoushi Kohinata Minoru se vuoi avere una reference, stesso nome. degli Ensei. Centonovanta centimetri di altezza per 120 kg di muscoli supero la ragazza in altezza, in massa muscolare ed in capacità atletica, oltre che ovviamente alla mia superiorità genetica dovuta al sesso. Capelli neri sparati verso il cielo ed espressione da teppista completano il quadro. L'unica cosa che mi identifica come membro degli Ensei è la mia tunica rossa, e la posizione dietro al banchetto delle iscrizioni.

    Sono io il monaco degli Ensei che la accoglie.

    Ammetto che mi fa subito una ottima impressione.

    E' possibile fare la spettatrice? Di là? Vero? G-Grazie.

    Sputo per terra Che delusione. Speravo di veder partecipare una donna degna di questo nome, finalmente. Al momento solo in due hanno chiesto di partecipare al torneo.

    Sguardo pieno di odio nei confronti della ragazza che si sarebbe potuta cagare sotto, senza rendersene conto. Considera come se le condizioni di attivazione siano avverate, anche se lui non è stato furtivo. Consideralo uno spunto per ruolare Arahaki ;)

    Dopo la reazione immediata della ragazza, che si fosse spaventata o meno, avrei sciolto la tecnica. Mi sbagliavo. Sei indegna di partecipare. Puoi trovare un altro gruppetto di sfigati come te da quella parte. Almeno loro le palle di sfidarci le hanno avute.

    Le indico Shinichi e Asami, due delle treVedrete :guru: persone che avevano provato a sfidare noi Ensei. Se li avesse raggiunti li avrebbe potuti sentire parlottare dei fatti loro.

    Ahahaha i bambini vorrai dire. Abbiamo tre figli adesso. Che bello rivederti, potresti passare da Sunagakure ogni tanto. Saresti nostra ospite! Ma che ci fai qua, Asami? Sei venuta solo per svagarti o sei interessata anche tu agli Ensei?

    L'uomo scosse la testa, un ciuffo di capelli neri gli era andato davanti al volto. Dei due lui era l'unico con, almeno all'apparenza, un fisico adeguato a sfidare i monaci.

    La minuta ragazza dai capelli rossi avrebbe risposto ridacchiando Inizialmente solo per svago ma poco fa ho incontrato un monaco degli Ensei. Solitamente gli scontri li evito ma penso che questa volta non mi tirerò indietro. Spero solo di non fare figuracce ahahahah
    Te immagino che sei venuto qui per il torneo, o mi sbaglio?


    Shinichi si colpì il palmo della mano sinistra con un pugno della destra, in un gesto di puerile dimostrazione di potenza. Esatto. Ho deciso di ricominciare a fare il ninja ma tornare a fare missioni al mio livello dopo così tanto tempo di pausa è... complicato. Per cui voglio testare le mie capacità prima di rimettermi nella mischia. Sai, essere sicuro di aver perso tutta la mia ruggine. Sarà divertente combattere fianco a fianco.

    Difficile sapere se la studentessa più alta dell'accademia avrebbe interrotto l'amichevole conversazione dei due ma, se non ci avesse pensato lei, sarebbe stato Yasuke a intromettersi.

    Era il momento delle presentazioni, perfetto per inserirsi!

    Ai due ragazzi Shinichi avrebbe risposto sorridendo:

    E' sempre un piacere conoscere due giovani leve del villaggio di Suna. Io sono Shinichi Kurogane. si sarebbe poi inchinato, rispondendo a Tamashii nella sua lingua: E' dalla mia infanzia che non sento più la lingua del deserto. Che le sabbie sorreggano sempre i tuoi piedi.

    Come il Chikuma anche il Kurogane era cresciuto nelle distese del deserto dell'Anauroch, anche se la sua infanzia era stata più infelice rispetto a quella del ragazzo.

    Una volta chiarito il discorso del torneo Shinichi avrebbe indicato il sottoscritto, Mutou Ryuuji, al genin. Sarebbe stata una decisione di Arahaki quella di presentarsi ed avvisarlo del pericolo incombente.

    In ogni caso sarebbe stato un ostacolo indispensabile per Yasuke: avrebbe dovuto affrontare il potere della falena di fuoco per potersi iscrivere al torneo. [Nota: puoi tranquillamente narrare tu autoconclusivamente questa parte, come ti presenti, come Mutou ti risponde e come affronti l'illusione.]

    Al termine di quel breve scambio di battute avrei accettato la candidatura di Yasuke al torneo...

    Ma ad una condizione gli avrei risposto, alzando l'indice che avrei abbassato indicando una scatola. Devi far indossare quella cosa a Shinichi Kurogane. Fino al momento del torneo. E per tutta la durata dello scontro, ovviamente.

    Gouki Shibukawa riteneva questo Kurogane una minaccia. Un avversario troppo forte. E questo non andava bene. Se voleva partecipare al torneo avrebbe dovuto sottostare alle regole degli Ensei.
    Con tutti i vantaggi per noi che questo comportava.

    [Nota: consultati con leopolis per la forma dell'equip debilitante per Shinichi. Lui ha interesse al combattere con handicap in forza]

    ***


    Di simile parere sarebbe stato Liu FeiyanIspirato all'omonimo personaggio di Souten no Ken, il manga prequel di Kenshiro. una volta che Tasaki Moyo si fosse presentato, dall'altra parte dell'arena rispetto al gruppetto di ninja che abbiamo seguito finora.

    Sono qui per il torneo, e voglio combattere contro lo sfidante più forte.

    Liu, che indossava una lunga tunica rossa, avrebbe chiuso il libro "il viaggio ad ovest" che stava leggendo e si sarebbe alzato in piedi, sbuffando.

    Potresti almeno presentarti, no? Un minimo di educazione non fa mai male.

    Avrebbe chiuso le mani, nell'universale simbolo di preghiera e mostrando il tatuaggio con le stelle degli Ensei sul dorso della mano destra.

    Liu Feiyan, il falco degli Ensei. E tu saresti?

    Una volta che si fosse presentato Liu avrebbe finto di essere impressionato, persino fischiando se Tasaki si fosse identificato con il proprio grado ninja.

    D'accordo, Tasaki Moyo. Impressionami.

    [Nota: anche a te, stabilisci autoconclusivamente come impressioni Liu Feiyan]

    Il monaco avrebbe applaudito. Incredibile. Non solo sei ammesso al torneo ma ti viene concesso pure un grande onore... Liu si sarebbe chinato sotto il banchetto, estraendone una scatola che portava il medesimo simbolo tatuato sulla mano del monaco. Anzi, due. Indossa gli occhiali che trovi all'interno di questa scatola. Tienili fino al torneo, domani pomeriggio, e potrai affrontare Shibukawa-sensei. "Lo sfidante più forte" come l'hai chiamato tu.

    Gli occhiali erano dei normalissimi occhiali da vista, con lenti spesse come fondi di bottiglia. Una volta indossati Tasaki avrebbe notato come i bordi di tutti gli oggetti gli sarebbero apparsi frastagliati, più vicini rispetto alla distanza reale e spostati verso la periferia del proprio campo visivo. Poteva riconoscere gli oggetti e le persone, si, ma era come se fosse immerso in un mare di latte. [Come richiesto da leo, questo è l'equip debilitante per la precisione. Fino a quando non lo stabilirò io DEVI tenere indossato questo equip e DEVI descriverne i malus durante le tue azioni.]

    Ora Tasaki si sarebbe dovuto informare su come trascorrere il tempo. Mancavano 24 ore all'inizio del torneo. Di li a breve si sarebbe svolta la prova dimostrativa, dove gli Ensei avrebbero dato prova delle loro capacità. A lui scegliere se partecipare o meno. Se l'avesse fatto non sarebbe stato difficile identificare il gruppo di Shinobi. Dopotutto erano gli unici ninja a partecipare al festival.

    Shinichi Kurogane, dal canto suo, avrebbe invitato i suoi compagni a fare da spettatori all'esibizione. Sarà un'esperienza istruttiva. Specie per noi che domani vogliamo affrontarli, no?



    Nota: fine delle presentazioni e riuniamo il gruppo, oltre all'inizio delle danze. Chiedo scusa a Shinodari e Zakira ma non sono riuscito a trovare un appiglio anche per Tamashii e Asami. ç_ç

    La role comunque è abbastanza libera, se volete far qualcosa prima dell'inizio della coreografia degli Ensei, che narrerò io nel prossimo post, proponete pure. Dal visitare qualche attrazione o altro.
  15. .

    Un grido nel freddo


    L'albero maestro - Post Secondo



    Soltanto un ninja, tra quelli degni di nota, decide di presentarsi al sottoscritto.

    Tutti qui per il viaggio ad Azumaido? Sono felice di vedere che il Mizukage ha chiesto il supporto di Suna. Piacere di conoscervi, sono Fudoh, Primario dell'Ospedale di Kiri.

    Faccio un lieve inchino con la testa, rivolto a Fudoh.

    Shinichi Kurogane. Come hai intuito sono un ninja di Suna ma quest'oggi sono qui in altra veste. Per conto di mio... suocero, Ichiro Kakita.

    Mi fa strano definirlo in questo modo. E a dire il vero dovrei dire mio "ex-suocero" ma la cosa darebbe luogo ad una discussione infinita, e non è né il tempo né il luogo adatto per affrontarle.

    Sono nervoso, non tanto per il timore dell'impresa in se, ma per il ruolo che mi ritrovo a ricoprire.

    Mi dirigo sottocoperta. Non sono abituato ai viaggi via mare, specie con un vento e delle onde simili. Una volta al riparo dalla pioggia mi strizzo i capelli e li raccolgo in un nodo, simile a quello che usavano gli antichi samurai. Mi siedo a "terra", la spada sulle mie ginocchia e chiudo gli occhi. Ad uno sguardo superficiale sarei sembrato in meditazione, come se mi stessi preparando ad una battaglia.

    In realtà cerco soltanto di non vomitare. So per esperienza, non diretta, che l'ondeggiare del mare può causare grossi problemi a chi non è abituato e, dopo un paio d'ore, sento la nausea salire.

    Decido di mantenere la posizione. In qualche modo ho trovato una specie di equilibrio. Mi alzo in piedi. Ripongo Midakzuki al mio fianco e, quasi come se l'avessi evocata, la voce del capitano risuona attraverso l'interfono.

    Chiede aiuto. La nave sbalza ma, grazie al chakra adesivo, riesco a mantenere la presa salda. [chakra adesivo, Forza Viola]Chakra Adesivo (Intermedio)
    Arte: L'utilizzatore cammina con facilità anche a testa in giù, in terreni scivolosi o sopra l'acqua.
    (Mantenimento: ¼ Basso)
    [Da chunin in su]


    Sembra quasi come se fossi riuscito a prevedere l'esatto momento in cui il capitano avrebbe avuto bisogno di aiuto. E se c'era una cosa che avevo imparato nei miei anni da investigatore era questa: sfrutta la sincronicità per sembrare più figo di quel che sei. Così gli altri si arrenderanno senza combattere.

    Mi dirigo sul ponte, sempre sfruttando il chakra adesivo. Il vento mi sferza il corpo, l'acqua mi flagella il volto ma io rimango impassibile.

    Almeno fino al lampo, che illumina una creatura gigantesca. Un serpente di mare.

    Mi impressiona, lo ammetto. Se mi fossi addentrato più in profondità nelle caverne sottomarine della tomba di ferro forse avrei potuto stringere un legame con una creatura in grado di affrontare un simile pericolo.

    Un granchio, forse. O un'aragosta gigante. Sarebbe stato quasi divertente vederli combattere.

    Il colpo di coda della creatura mi riporta alla realtà. Abbatte l'albero maestro. Il capitano si trova sulla sua cima. Lo guardo e mi sposto per cercare di afferrarlo al volo, ma non ce ne sarebbe stato bisogno. Grazie ai suoi arti bionici, che mi ricordavano un po' gli schemi dei progetti segreti della famiglia del mio primo sensei, era riuscito ad atterrare al nostro fianco.

    L'albero è caduto sulla nave.

    Dobbiamo pensare ad un modo per sfuggire a questa creatura, e alla svelta.

    Sarà un onore morire al vostro fianco. tuona il capitano, sguainando la propria spada.

    Sbuffo. Esagerato. Dobbiamo solo far capire a quella creatura che siamo un boccone troppo indigesto per lui.

    Uno dei ragazzi di Kiri condivideva la mia posizione.

    Servi al timone! solo tu sai cavalcare queste acque come se fossi su di un calmo ruscello! penseremo noi alla creatura, tu pensa a portarci via da qui!

    Do una pacca sulla spalla al capitano. Il ragazzo ha ragione. Siamo Shinobi, il nostro ruolo è occuparci della creatura. Il tuo, quello di condurci sani e salvi ad Azumaido. O chi lo sentirà il vostro Mizukage?

    Gli sorrido, cercando di rassicurarlo. Anche se non sono neanch'io sicuro di come fare. Potrei saltare addosso alla creatura. Se mi avvicinassi abbastanza potrei sfruttare la lama di vento. Se mi facessi ingoiare potrei persino ucciderlo. Ma, poi, a me chi ci penserebbe? No, non posso morire nella pancia di un serpente gigante nel mare di Kiri.

    Voglio veder crescere i miei bambini. Riabbracciare mia moglie. Ho troppo per cui vivere.

    Personalmente uccidere non è mai la mia prima scelta, tanto più che se avete qualcosa in grado di uccidere lui, accomodatevi pure.

    Mhh... una mezza idea ce l'avrei, a dire il vero. Ma preferirei farlo desistere. Non siamo qui per uccidere mostri marini. Non è lui la nostra missione. Hai in mente qualcosa, Fudoh-san?

    Distraiamolo e facciamolo allontanare! Qualcuno mi sollevi l'albero, così che possa lanciarglielo contro, con i miei metodi. Poi se avete delle arti illusorie che possono convincerlo ad allontanarsi, dopo quel botto, tutto ben accetto!

    Un paio di persone avrebbero potuto trovare quella proposta di Fudoh insensata. Sollevare l'albero maestro? Per me, invece, si trattava di un gioco da ragazzi.

    Solo questo? Non mi sembra poi così difficile.

    Mi tolgo il kimono, e lascio cadere la spada sul ponte. Faccio schioccare le nocche mentre mi incammino verso l'albero maestro. I muscoli iniziano a gonfiarsi, il chakra pompa al loro interno rendendoli possenti. I bicipiti si ingrandiscono, diventando il doppio di dimensione. I muscoli della schiena si ingrossano anch'essi. Chi si fosse soffermato ad osservarla avrebbe potuto notare come la disposizione delle fibre muscolari formassero una strana forma, simile al volto di un demone. Se avessi tenuto il kimono lo avrei strappato da quanto i muscoli si gonfiano. Anche le gambe avrebbero visto una trasformazione simile ma, per fortuna, mi vestivo abbastanza largo anche per queste occasioni. [Attivazione Tecnica "Potenza Disumana<!-- -->Potenza Disumana
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    L'utilizzatore può incrementare notevolmente la propria forza, fino a tre volte tanto, per effettuare una singola azione. Tale azione non può avere finalità direttamente offensive nei confronti di avversari o nemici, ma può vantare di una potenza unica: sarà possibile - ad esempio - estrarre le radici degli alberi, abbattere muri o vegetali, spostare un grosso masso.Tipo: Taijutsu -
    Sottotipo: Potenziamento
    (Consumo: Medioalto)
    [Da chunin in su]
    ", Forza 575 (-1 tacca per nausea)--> 1725]


    Accerchio l'albero maestro, grazie al chakra adesivo riesco a mantenere la presa salda sia sul ponte che sull'albero della nave.
    Tiro le vene del collo. Gonfio il petto, il volto si deforma in una maschera di dolore. Sento il corpo tirare. Piego le ginocchia e sollevo.

    RRRRAAAAAAAAAHHHHH

    Con un urlo sollevo l'albero maestro e, per un attimo, sembra quasi che la nave si sia ricomposta. Riabbasso l'albero, puntando la sua punta in direzione del serpente. Guardo Fudoh. Qui ti va bene?

    Una volta ricevuta conferma mi sarei spostato per ricompormi, i muscoli tornati al loro stato naturale. Mi sarei quindi rivolto al mio compaesano Vedi di essere un po' stretto con quella cartabomba. Vogliamo spaventare la creatura, non farla incazzare. Dobbiamo essere visti come uno spuntino troppo difficile, non come una minaccia. Cerca di farla esplodere quando l'albero è in volo, non quando Fudoh lo avrà fatto schiantare addosso al serpente.

    Non conoscendo le armi del ragazzo Kiriano, delle specie di grossi spiedi, non gli do istruzioni in merito. Probabilmente, anche a causa dell'esplosione, avrebbero potuto diffondersi causando qualche piccola ferita. Un aiuto aggiuntivo per invitarlo a desistere.

    Fudoh tende le mani verso la creatura e l'albero spicca il volo. Curioso. Mi ricorda quando anch'io potevo fare cose simili... quando ancora potevo sfruttare la Satetsu.

    Se... se avessi avuto ancora accesso a quelle facoltà forse avrei potuto risolvere la situazione da solo. Altro che albero maestro...

    Guardo i due ninja di kiri, quelli pieni di piercings. Gli avrei potuto lanciare addosso quei due.

    Mi lascio sfuggire un ghigno.

    Capitano! Pronto a salpare! Dobbiamo muoverci in fretta, che l'esplosione sia il tuo segnaleeee!



    Chakra: 75.75/80
    Vitalità: 18/18
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 600 (575 malus nausea)
    Velocità:  600
    Resistenza: 600
    Riflessi: 600
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 600
    Agilità: 600
    Intuito: 600
    Precisione: 600
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: Chakra adesivo
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: Potenza Disumana
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Rivestimento Mimetico × 1
    • D-Visor × 1
    • Filo di Nylon [10m] × 2
    • Kunai × 2
    • Fumogeno × 1
    • Coltelli da lancio × 1
    • Tonico di Recupero Intermedio Economico × 1
    • Parabraccia in Ferro × 1
    • Tonico di Ripristino Intermedio Economico × 1
    • Katana × 1
    • Shuriken Gigante × 1
    • Rotolo da Richiamo × 1
    • Tonico Elementale Inferiore × 1
    • Shuriken × 5
    • Equipaggiamento Debilitante × 1

    Note
    Consumo 1/4 basso per il chakra adesivo e 4 bassi per la tecnica.



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