Posts written by -Shu

  1. .

    SH X SH


    Free tra Shinichi e Shinodari



    L'acqua della cascata si infrange sul mio capo. La sento scorrere lungo il corpo nudo, gelida come la neve.

    Inspiro.

    I muscoli si gonfiano, mettendo in mostra le cicatrici sulla schiena, ricordi di antiche battaglie. Il fisico atletico non ha nulla da invidiare agli esperti di taijutsu, nonostante io sia un ninja dei Kurogane che di solito non brillano in questo aspetto delle arti ninja.

    Espiro.

    Mi concentro sul Tantien, mischiando le due nature rimanenti del mio chakra: vento e terra. Un tempo avrei potuto richiamare i metalli ma quella capacità mi è preclusa, ormai.

    Uno stridio metallico richiama la mia attenzione, ma tengo gli occhi chiusi. Sento uno schioccare di forbici.

    Ti sei distratto, Shinichi-san.

    Apro gli occhi, dall'altra parte del laghetto Seidou fa scattare le sue falci. Scuote la testa triangolare. Se la luce non si riflettesse sul carapace verde e lui non mi aiutasse con i movimenti persino a me risulterebbe difficile individuarlo.

    Provo a tirarmi su in piedi, ma non ci riesco.
    Che succede? Guardo in basso e le mie gambe incrociate sono diventate nere. Cazzo. Mi porto una mano in mezzo alle gambe. No, quello è apposto, per fortuna.

    Dalla foresta emerge lo scorpione di rame, Shunchu. E' grosso almeno quanto me. Non c'è nessuno nei dintorni. Si direbbe che questo luogo è sconosciuto, Shinichi-san. Come ci avevi detto.

    Annuisco. Si, da quando hanno aperto le nuove terme dentro le mura del villaggio nessuno viene più qui a fare il bagno. Piuttosto...

    Lo stridio metallico, la risata di Seidou, riporta su di lui la mia attenzione. Hai bisogno che qualcuno ti liberi dal tuo impedimento, corretto?

    Annuisco. Quando gli artropodi della tomba di ferro mi avevano annunciato che sarebbe stata dura apprendere a utilizzare il chakra naturale non scherzavano. Specie con la mia... menomazione. Ogni volta che mi deconcentro il chakra naturale viene rigettato dal mio corpo, ricoprendolo di uno strato di metallo nero. Se non ci fossero loro... sarei già diventato una statua di ferro.

    Delle chele schioccano allegre. Otekko, lo scorpione di pirite delle dimensioni di un gatto, spunta da sotto Shunchu. Ah ah ah! Tocca a me questa volta!

    Arriva fino al bordo del laghetto e si ferma. Si sposta a sinistra, e poi a destra, come a cercare un passaggio. Si gira verso l'altro scorpione. Mi porteresti, per favore?

    Ahahahaha Shunchu sbatte la coda a terra due volte Ma certo piccoletto, salta su!

    Otekko sale sopra lo scorpione di rame. Shunchu si avvicina al laghetto e vi si immerge senza grossi problemi, allungando le zampe riesce a restare sopra il livello dell'acqua. Non è che l'acqua causi problemi agli abitanti della tomba di ferro... è solo che Otekko non ha ancora imparato a nuotare.

    I due scorpioni mi arrivano di fronte. Otekko mi salta in cima alla testa, e si muove lungo la schiena. Il pizzicorio familiare un po' di risolleva il morale. Lo sento sgranocchiare il metallo che mi copre le gambe e spero stia attento con le sue chele. Prima o poi vorrei avere la possibilità di fare un quarto figlio.

    Shunchu mi alza il volto con la chela destra Che succede, Shinichi-san? Ti vedo più pensieroso del solito...

    Sbuffo. E' solo che... speravo di riuscirci. Questa volta.

    Otekko si ferma. Io invece spero che fallisci ancora per un po', Shinichi-san. Sei proprio buono, sai?

    Accarezzo lo scorpioncino e gli sorrido. So che lo dice a fin di bene ma... non posso fare a meno di sentirmi un fallito.

    Attendo che abbia finito e mi alzo in piedi. Mi stiracchio gambe e braccia.

    Per oggi è meglio se la finisci con gli allenamenti per il chakra natuale.

    Annuisco. Concordo. La mia mente... non è in un posto felice.

    Allora direi che è il caso di allenarsi. Forza. Vieni qua. E' da un po' che ho bisogno di sgranchirmi il carapace.

    Sorrido. Poso le mani sulla superficie dell'acqua e le uso per darmi lo slancio per un salto [chakra adesivo + repulsivo] e con un colpo di reni atterro in posizione di guardia sull'acqua. [chakra adesivo]

    Mi guardo attorno. Quasi non mi sembra vero che questo luogo sia isolato. Ricordo come, un tempo, con una mia vecchia fiamma di Oto (conosciuta al bordello, vero, ma ci frequentammo sempre fuori dal suo orario di lavoro) venivamo sempre qui. Ed era pieno di gente.

    Adesso invece questo luogo incontaminato giace qui, splendido e meraviglioso. Tutto perché gli otesi han deciso che è meglio farsi il bagno con l'acqua calda.

    Oh beh, almeno posso allenarmi per un po'. Non mi sono mai misurato con Seidou. Dovrò stare attento alle falci.

    Scatto in avanti e sferro un pugno diretto al centro del suo petto. Lui dispiega le ali e mi tira un colpo diretto a tranciarmi di netto il braccio sinistro. D'istinto lo ricopro di roccia [Tecnica del Pugno di Terra] e blocco il suo assalto.

    Continuiamo così per un po', mentre i due scorpioni fanno il tifo. A volte per me, a volte per la mantide.

    Al termine del combattimento sono esausto. Nonostante le mie accortezze Seidou mi ha causato dei tagli sulla schiena, sul petto e sulle braccia. Poco male, non dovrebbe essere nulla di grave. [Varie ferite di entità variabile tra leggera e medioleggera diffuse] Mi immergo sotto la cascata e mi bagno i capelli neri per trovare refrigerio. Esco dall'acqua, i capelli mi arrivano alle spalle.

    Seidou si è fermato a bere dell'acqua. Come sono andato, vecchietto?

    Il carapace della mantide si è ammaccato in un paio di punti, ma nulla di serio. Gli basterà mangiare un po' di bronzo (tra l'altro non gli ho mai chiesto come faccia a procurarselo).

    Non male, giovanotto. Hanno proprio ragione gli scorpioni a riporre così tanta fiducia in te. Il potenziale ce l'hai ma... non capisco perché tu sia così distratto, a volte. E' come... se avessi paura.

    In un certo senso è così... Se diventassi di nuovo un ninja forte, su cui puntare... mi darebbero dei nuovi incarichi. Dovrei stare lontano dalla mia famiglia. Rischiare la vita. E... rischierei di deludere tutti quanti. Di nuovo. Il clan. Il villaggio. Gli scorpioni. Miyako.

    Sospiro. Succede, quando uno si è abituato a fallire, vecchio.




    [Nota: ho fatto un po' di "presentazione", ovviamente sentiti libera di intervenire quando vuoi, anche di interrompere se lo ritieni necessario]

    Edited by -Shu - 6/10/2021, 11:54
  2. .

    Gekidan Yurei - La compagnia dei Fantasmi


    Add chakra per Yasuke Muramasa e Hideo Nishimura - Post Secondo



    Sono curioso di sentire le domande dei due genin. La missione mi sembrava abbastanza chiara per cui a parte delle domande tecniche su come utilizzare i mascheramenti, il cui utilizzo è appannaggio quasi esclusivo di noi marionettisti, non mi aspetto perplessità di vario tipo.

    Il primo a rispondermi è il ragazzo di Kiri, Hideo.

    Non so se potrebbe funzionare, non siamo propriamente delle belle donne, non ci vorranno nemmeno vedere..a meno di avere dei travestimenti con i contro fiocchi e come vedi sarà difficile far passare la mia voce per quella di una donna.

    Ridacchio tra me e me per il suo tentativo, fallito, di imitare la voce di una ragazza. Gli rispondo a tono, utilizzando le mie abilità per imitare la voce di una giovane donna. [Recitazione] In effetti non mi sembri molto abile in questo, ma ci penserò io a parlare per te.

    Ma se questo è l'unico modo per entrare... beh, ci proveremo!

    Annuisco. Approvo questo modo di fare, in missione. Ha evidenziato quelle che secondo lui sono delle carenze nel mio approccio, ha evidenziato le sue mancanze ma non si è perso d'animo.

    Hideo estrae uno spiedo e se lo rigira tra le mani Sappiamo qualcosa di più su quest'uomo? che abilità ha? ha delle abitudini che è solito seguire? per un assassinio dobbiamo essere pronti per colpire velocemente e dileguarci..

    Lui non sarà un problema. Non è un ninja, solo un intermediario che si è immischiato in qualcosa più grande di lui. Siamo all'interno del paese del Vento per cui capite che interventi ninja all'interno dell'area accademica sono strettamente regolamentati. Questo è il nostro unico problema, dobbiamo far passare il tutto come un regolamento di conti tra non-ninja. Oltre ai problemi legati all'infiltrazione.

    Mi volto verso il genin di Suna. Spero che faccia fare una bella figura al nostro villaggio...

    Non mi interessa sapere cosa sarebbe questa Gekidan, nemmeno di Konoha e degli Uchiha mi interessa, non sono felice di uccidere però l'incarico è questo e posso farlo. Dobbiamo proprio passare per prostitute? Non ho problemi a fingermi donna, camuffare la voce è facile per me...Non potrei fingermi ballerina o che so bodyguard? Prostituta no, le odio.

    Digrigna i denti, sbatte persino le mani sul tavolo. Questo non va bene. La bocca mi si chiude. Faccio un ghigno.

    Siamo Shinobi, Yasuke.

    Mi avvicino al ragazzo e fisso gli occhi neri nei suoi. Se la missione è uccidere, tu uccidi. Se la missione è mascherarsi da prostituta, tu ti mascheri da prostituta. Se la missione è farsi inculare da un maiale... tu ti abbassi i pantaloni e te lo fai mettere dentro.

    Punto il braccio sinistro contro la porta. Se la cosa non ti sta bene, quella è la porta. Posso portare a termine la missione anche da solo, volendo, se siete qui è perché mi è stato assicurato che siete shinobi in gamba, svegli e riservati.

    Mi sarei allontanato dal tavolo. Cosa hai deciso? Sappi che anch'io, al tempo, smisi di essere un ninja per un motivo simile per cui non ti biasimo. Ma non abbiamo tempo per certe discussioni.

    Se il ragazzo si fosse allontanato avrei proseguito la missione da solo con il genin di Kiri. E in seguito, al villaggio, mi avrebbero sentito. Un ninja di Suna che si comporta in questo modo? Inaccettabile.

    [Nota: se decidi di rifiutare la missione mi inventerò un altro modo per farti apprendere il chakra adesivo, vedi tu come decidi di gestire la cosa ma il mio PG reagisce così.]



    Una volta presa una decisione avrei continuato.

    Il tuo dubbio sulla qualità dei travestimenti è fondato, Hideo-kun. Ma non ti devi preoccupare. Noi teatranti siamo esperti in materia e, con un paio di accorgimenti che ho imparato anni fa, quando ero attivo come ninja, anche voi sarete in grado di ottenere un travestimento decente. Dite un po'... avete mai sentito parlare del chakra adesivo?

    Cammino verso la parete, concentro il chakra sotto la pianta dei piedi e poso il piede destro sul muro. Poi il sinistro. Faccio un paio di passi verso il soffitto, il lungo mantello si gonfia dietro la schiena. Avrei fatto tre passi verso destra per poi tornare a terra.

    Grazie a questo trucchetto potrete appiccicarvi addosso le protesi e, anche se tirate, vi resteranno addosso. Riusciremo ad entrare senza alcun problema.




  3. .

    Il rotolo maledetto


    Post Secondo - Assalto diretto



    Ascolto con attenzione gli appunti del chunin di Oto. Doveva aver studiato i nostri fascicoli dato che mi riconosce subito come il ninja più esperto tra i tre. E non sai tutto quello che esula dai rapporti accademici. Sorvolo sul fatto che mi abbia chiamato con il mio vero nome dopo aver espressamente detto che gradivo restare anonimo, e mi faccio un appunto mentale di non lavorare mai più con lui.

    Dopo averci raccomandato buona fortuna Tasaki lascia la mappa sul tavolo e se ne va. Arrotolo la mappa e me la infilo nel retro dei pantaloni.

    Il ninja ricoperto di piercings mi squadra Bene, quindi Daisuke sarà il caposquadra...

    Inclino la testa di lato, facendo uno sguardo torvo. Spero che non voglia già subito mettere tutto in discussione. Sarebbe una grossa seccatura.

    Aspetto che prosegua con il suo discorso, sono curioso di vedere dove voglia andare a parare. Potremmo iniziare a spostarci in camera, non vorrei far sentire a gente a caso ciò che vogliamo fare.

    Annuisco. Mi alzo in piedi e faccio cenno ai due di seguirmi. Vado sul retro della locanda, cerco la stanza numero nove e apro la porta. Noto il tavolo, al centro della stanza e i tre letti. Afferro la mappa, la dispiego sul tavolo mi siedo e faccio cenno ai ragazzi di sedersi.

    Continua pure, Hideo.

    Da cosa vogliamo partire? secondo me converrebbe direttamente andare ad esplorare il luogo in modo da identificare il punto migliore per un'imboscata. Lascerei la possibilità di colpire quando si fermeranno ad Ame come seconda possibilità, tentando un approccio ancora più furtivo tentando di rubare il rotolo senza nemmeno farci vedere... la vedo molto più difficile ma è comunque una possibilità.

    Sono d'accordo, mi sembra un'ottima idea. Perdere una giornata per riposare qui mi sembra inutile. Non mi trovi d'accordo con la seconda possibilità, tuttavia.

    Avrei indicato il genin con l'indice della sinistra. Pensaci: cadono in una imboscata, riescono a scappare e secondo te non cambierebbero per nulla il loro itinerario? O non si rafforzerebbero ancora di più ad Ame? O magari potrebbero assoldare dei mercenari o peggio, dare il rotolo a qualcun altro o lasciarlo dentro il villaggio della Pioggia. Ti assicuro inoltre che non è così facile entrare ad Ame come in uno dei nostri villaggi accademici.

    Appoggio il dito sulla mappa, in corrispondenza del villaggio della pioggia: Se vogliamo colpire ad Ame dobbiamo precedere i nostri bersagli in quella locanda e preparare sul posto l'imboscata. Ma non la consiglio come prima scelta. La cosa migliore è esplorare il percorso che loro seguiranno per raggiungere il villaggio della pioggia e individuare il luogo migliore per una imboscata e, se non dovessimo trovarne nessuno, infiltrarci ad Ame.

    Mi sarei stiracchiato sulla sedia, mantenere la postura curva di Daisuke non era il massimo per la mia schiena. Avete qualcosa da aggiungere?

    Avrebbe parlato sempre Hideo per primoTu, Daisuke, da quel che ho capito combatti dalla distanza, potremmo riuscire a dare un ottimo supporto ai nostri due combattenti ravvicinati.

    Due? O non sa contare oppure, cosa più probabile, poteva evocare o richiamare una qualche entità che potesse combattere per lui. Buffo, è anche lui una specie di marionettista quindi? Vediamo di abboccare all'amo e vedere se riesco a farlo scoprire un po'.

    Storco la bocca verso sinistra e sollevo un sopracciglio, fingendo di non aver capito. [Recitazione] Due? Qui vedo solo Amegakuri, oltre a noi due. Che intendi?

    Successivamente all'eventuale dimostrazione delle capacità di Hideo e dei possibili commenti dello spadaccino di kiri avrei rincarato la dose:

    Ragazzi, specie se vogliamo infiltrarci ad Ame è fondamentale nascondere l'identità accademica. Non me ne frega niente se credete che ci sia gente che non vi conosce o che nessuno sappia chi siete. Trasformatevi in un aspetto fittizio, ora. Inventatevi un nome falso o ve lo darò io. Consideratelo un ordine, se preferite.

    Terminato l'occultamento di tutti i presenti saremmo stati pronti per partire.
  4. .

    Gekidan Yurei - La compagnia dei Fantasmi


    Add chakra per Yasuke Muramasa e Hideo Nishimura - Post Primo




    Prendo il boccone di carne di manzo, lo intingo nella salsa e lo porto alla bocca. Mastico piano. Passo la lingua attorno al pezzo di carne, riesco a sentire i retrogusti del cumino e del peperoncino. La carne è morbidissima, ottima qualità come sempre. Mi sembra persino di sentire il grasso che mi cola in gola.
    Ingoio il boccone. «La tua cucina è ottima come sempre, Miyako.»
    La giovane cuoca sorride e applaude, i lunghi capelli dorati oscillano. Sposto lo sguardo su suo marito, Shinichi Kurogane. I penetranti occhi neri rimangono fissi sui miei.

    «Ti devo chiedere un favore, Shu. Dovresti risolvere una bega per me.»

    Mi pulisco la bocca con un tovagliolo e alzo la mano destra. «Non parlo di lavoro mentre mangio. Mi rovina l’appetito.»
    Conficco di nuovo le bacchette nel riso al curry. Mi piace moltissimo stuzzicarlo.

    Siamo seduti nello studio di Shinichi. Una libreria occupa completamente una delle pareti. Apro di nuovo la lettera.

    CITAZIONE
    “Per Shinichi Kurogane.
    Dati i nostri lunghi legami di amicizia veniamo a chiedervi un favore. Ci siete stato segnalato come Shinobi competente e discreto dal vostro capoclan e pertanto vi chiediamo di procedere all’assassinio di Mizashi Miyaminoto, colpevole di aver organizzato un tentativo di furto del sangue di un membro della nostra famiglia. Il furto non è avvenuto, ovviamente, ma un simile affronto deve essere punito con la morte.
    Firmato Nizashi Hyuga”

    Come al solito le grandi famiglie ninja usano i loro legami e connessioni per far risolvere a qualcun altro i loro casini. Almeno noi marionettisti cerchiamo di risolvercele da soli queste beghe.

    «Capisci, Shu, che non mi posso rifiutare ma che tu sei molto più adatto di me per portare a termine questa missione—»

    «Si, tu non sei abbastanza… discreto. Troverebbero Miyaminoto e una cinquantina di persone fatte a pezzi. Di un po’, hai ancora l’abitudine di impalare la gente?»

    Arrossisce e abbassa lo sguardo. «No. Diciamo che dopo l’incidente è divenuto… poco pratico.»

    Fare una cosa del genere urlava "Ehi! Sono un Kurogane! Posso manipolare i metalli io! Li ho uccisi io questi!" Ha sempre avuto la passione per le cose drammatiche, il ragazzo. Ma su certe cose è stato un po' sciocco.

    Sospiro. «Poco importa. Ci penserò io. Sono un po’ fuori dal giro, hai qualche informazione su questo Mizashi Miyaminoto?»

    Si alza e va alla libreria. Prende un faldone e me lo porta. È pesante. Apro il faldone, in prima pagina c’è una foto del bersaglio. Sfoglio le pagine, saranno un centinaio.

    Chiudo il faldone con un tonfo sordo. Sbuffo. «Almeno assicurati che il clan Hyuga sappia chi davvero ha risolto la situazione. Un favore con uno dei clan di Konoha può sempre tornarmi utile.»

    ***



    Ciascuno dei due ragazzi sarebbe stato raggiunto da una lettera che li intimava di raggiungere la località di Kuramimaru, a sud di Sunagakure, nella locanda dei Cedri, sotto falso nome, senza coprifronte, equipaggiamento ninja o segni identificativi. Una volta arrivati avrebbero dovuto chiedere di “Kuroro”.
    La scelta dei membri sarebbe sembrata casuali, ma non lo era. Io non lascio mai nulla al caso.

    Yasuke Muramasa, un genin di Suna. Nessuna capacità particolare o una storia interessante se non fosse per il suo volto. Indagando sui nuovi ninja di Suna, al fine di selezionare dei soggetti interessanti, lui è sbucato alla luce. Ricorda molto una mia vecchia conoscenza, si potrebbe dire che è una sua copia sputata, dei tempi di quando ero un Nukenin sotto copertura. Guruma Chikuma, un traditore della sabbia. Ero curioso di vedere se questo Yasuke potesse avere un qualche legame con questo Guruma. Uno dei pochi, di quei tempi, che può collegare Kotei Sasori con Shu Akasuna e, pertanto, un pericolo che devo eliminare.

    Hideo Nishimura, invece, mi aveva piacevolmente sorpreso durante un nostro precedente incontro. Un ninja interessante, seppur di Kirigakure, ma con un ottimo potenziale. Sarebbe stato interessante vedere se sarei riuscito ad ingannarlo dato che, ovviamente, mai avrebbe saputo che il suo committente sarebbe stato “Daisuke Mikoto” o “Shu Akasuna”. Sarebbe stato un buon test delle mie capacità di mimesi.

    Avessi avuto dei modelli funzionanti avrei potuto sfruttare le mie marionette ma… sono sicuro che anche questi due ninja potrebbero funzionare allo stesso modo.
    Giunti a destinazione e fatto il “mio” nome i due sarebbero stati condotti in una camera da letto per tre persone. Mi avrebbero trovato seduto ad un tavolo, i capelli neri tagliati corti, senza barba e con del trucco che mi aveva reso cinereo. Il tatuaggio a forma di croce sulla fronte e gli orecchini che facevano parte di due grosse orecchie protesiche, assieme a due lenti a contatto che coloravano i miei occhi di nero oltre a ingrandire la sclera avrebbero completato l’illusione. Accompagnando il tutto con un abbigliamento stravagante, una giacca leggera con ampio piumaggio sul collo, avrei potuto distrarre ancora di più l’attenzione di Hideo da quei minuscoli dettagli che avrebbero potuto legare “Kuroro” a “Daisuke Mikoto”.
    La voce pure sarebbe stata diversa, non più quella di un cinquantenne affamato d’aria e di sigarette ma quella di un giovane ventenne dalla tonalità molto alta, quasi un castrato.

    «Benvenuti, ragazzi miei. Io sono Kuroro, patrono della Gekidan Yurei, la compagnia dei fantasmi. Sedetevi, sedetevi.»

    Avevo preparato per loro un dossier di tre pagine, le uniche cose utili per la missione che avevo ricavato dalle indagini di Shinichi su Mizashi Miyamimoto.

    «In questo dossier sono contenute le informazioni sul bersaglio, Mizashi Miyamimoto. Come sarete sicuramente stati informati la nostra missione è uccidere il Miyamimoto. È un uomo molto cattivo, sapete?»

    In realtà non erano stati informati di nulla, ma ero curioso di vedere la loro reazione.

    «Ha cercato di rubare gli occhi di uno dei membri della casata Uchiha di Konoha.» Si, ho cambiato leggermente la realtà ma poco cambia. Non è importante per la missione. «Chiaramente il clan Uchiha ha decretato la morte di un soggetto così deprecabile, e a noi sta il portare a termine la sentenza.»
    Mi sarei alzato in piedi, sbattendo le mani sul tavolo. «Noi della Gekidan Yurei ci fregiamo dell’orgoglio di portare sempre a termine le nostre missioni, con stile!» Avrei alzato l’indice della destra al soffitto. «Mizashi si è chiuso all’interno della sua villa nel vicino villaggio di Kurami. La sicurezza è elevata. Non si può entrare e i suoi uomini adottano delle misure anti-ninja. Ad esempio, colpiscono tutti in pancia per accertarsi che non si utilizzi la tecnica della trasformazione. E perquisiscono tutte le cavità alla ricerca di strumenti, armi o veleni nascosti.»
    Mi sarei seduto di nuovo. «Ma io ho un piano. Mizashi organizza una festa, ogni venerdì, con subrette, ballerine e prostitute. Voi vi travestirete da prostitute e io farò da pappone. Entreremo nella villa del Mizashi, invitati da lui. Lo uccideremo e poi scapperemo. Ci sono domande?»


    Edited by -Shu - 6/10/2021, 12:50
  5. .

    Il rotolo maledetto


    Post Primo - Il mio nome è Daisuke Mikoto



    Innesto la lama di wakizashi all'interno del braccio della marionetta. La distruzione di Villa Akasuna mi aveva costretto a prendere in affitto un'officina per carri che avevo trasformato in un laboratorio improvvisato. Un materasso l'unico lusso che mi sono concesso.

    Ho passato gli ultimi giorni immerso nel mio lavoro, a ricostruire almeno una marionetta degna di questo nome.

    Ho fallito. Non ho intenzione di ripresentarmi sul campo di battaglia con una creazione inferiore.

    Suona il campanello. Mi asciugo il sudore dalla fronte e vado ad aprire la porta.

    Mi trovo di fronte un ragazzino, sulla spalla la fascia che lo identifica come un emissario dell'accademia ninja.

    Sospiro. Si? Che c'è?

    Si gratta dietro l'orecchio, arrossisce. Dev'essere in imbarazzo. Ehm, mi scusi. Io cercavo un ninja, Shu Akasuna, mi hanno detto che abita qui adesso e--

    Sono io. Shu Akasuna.

    Mi squadra dalla testa ai piedi. Non rispondo al suo ideale di ninja, evidentemente. Mi gratto dietro la testa. Cazzo. Mi sono appena sporcato i capelli di olio.

    Cosa c'è? Sono impegnato, non ho tempo da perdere.

    Tossisce. Ehm, ecco. Avrei una missiva per lei. Si tratta di una missione.

    Una missione? Dopo che avevo esplicitamente detto che non ero in grado di eseguire missioni? Ma che si fumano all'accademia?

    Il ragazzo infila una mano in tasca, ne estrae una lettera e me la porge. Il sigillo è quello accademico, non ci sono dubbi.

    Gli strappo la lettera dalle mani e la apro.

    CITAZIONE
    Signor Shu Akasuna
    La preghiamo di recarsi subito nel Paese del Riso per un urgente missione di Livello C+. Prendete con voi le armi necessarie. Dovete incontrare il chunin di Oto, Tasaki Moyo, nei pressi della locanda "Il ninja sbronzo" alle 19.00 del dopodomani

    Prendete le armi necessarie. Idioti. Le mie creazioni non sono ancora pronte. Pazienza, vorrà dire che mi farò bastare dei fondi di magazzino.

    Mi giro per rientrare in casa, gli occhi fissi sulla lettera.

    Ehm... signor Shu--

    Gli sbatto la porta in faccia. Ho poco tempo per prepararmi. Vado in bagno e apro il rubinetto della vasca. Dovrò farmi un bagno degno di questo nome, ho due settimane di sporco, sudore e olio lubrificante di cui liberarmi. Sprecherò un sacco di acqua ma non ho molta scelta. Mi spoglio e inizio a insaponarmi.

    Mi immergo nella vasca di acqua calda. Mi sento rinascere. Vado allo specchio. Mi si sono allungati i capelli e mi è cresciuta della barba dall'ultima volta che mi sono specchiato. Tanto vale andare in incognito, visto che non ho creazioni pronte posso fingere di non essere un marionettista. O Shu Akasuna.

    Dopotutto la mia arte è nata nei teatri, tanto vale mascherarsi ogni tanto.

    Mi tingo i capelli e la barba di nero. Indosso una camicia e dei pantaloni sotto il mantello. Un rapido passaggio in accademia per capire chi sia questo Tasaki Moyo e recuperare i miei fondi di magazzino e sarò pronto per il viaggio verso il paese del riso.

    ***



    Entro nella locanda completamente trasfigurato pur senza aver usato la tecnica della trasformazione. Un occhio attento mi avrebbe potuto riconoscere anche senza gli inconfondibili capelli rossi. L'orologio segna le 18:30, sono anche arrivato in anticipo.
    Mi avvicino al bancone e mi siedo.

    L'oste, un pancione dai baffetti grigi, mi squadra. Whisky?

    Scuoto la testa. Acqua tonica, sono di lavoro. La voce sarebbe risultata roca, quella di un cinquantenne che aveva abusato troppo di alcool e sigarette durante la sua gioventù. [Recitazione]

    L'oste mi serve l'acqua tonica e me la gusto piano piano. Mi piace il frizzantino che pizzica la gola.

    Tasaki Moyo era già presente. Non c'è motivo di iniziare prima del tempo. Mi volto verso di lui, lo riconosco dal profilo accademico, alzo il bicchiere e gli strizzo l'occhio. Non ci sarebbe voluto un genio per capire che ero uno dei suoi "contatti".

    Alle 19 precise mi alzo e mi siedo al tavolo con Tasaki e gli altri ninja.

    Ascolto con attenzione i dettagli della missione. Un racconto semplice, chiaro, pulito. Non ho domande particolari.

    Al termine della spiegazione mi sarei schiarito la voce.

    Per questa missione potete chiamarmi Daisuke Mikoto. Di solito combatto utilizzando armi a distanza e fili. Consiglio anche a voi di adottare un'identità fasulla e di modificare il vostro aspetto, anche con la trasformazione se necessario.

    Mi sarei quindi rivolto a Tasaki. Immagino che non ti unirai a noi, quindi quale sarà la catena di comando di questa missione?

    Non sono più abituato a lavorare assieme ad altri ninja e le marionette non brillano per capacità di pensiero libero, critica e conversazione. Rischia di essere complicato per me. Specie se sarà qualcun altro a comandare.
  6. .

    La meccanica di precisione


    Post Sesto




    Sei un marionettista.

    Annuisco. Esattamente. Penso di essere stato scelto per questo compito proprio per le mie peculiarità come ninja. Penso Hoshikuzu-sama abbia pensato che potessimo avere un modo di ragionare affine.

    Per questo hai pensato immediatamente a meccanismi offensivi da nascondere nel corpo quando ti ho chiesto di progettare qualcosa.

    Si, è un po' un mio difetto, se vogliamo. Certe volte posso divenire troppo concentrato su un unica cosa e perdere di vista altre modalità di ottenere lo stesso risultato.

    Ascoltai il Mizukage mentre descriveva i propri progetti.

    Qualcosa di molto simile, concettualmente, ad un D-visor ... questo amplificatore di suoni è da inserire esclusivamente in un elmo perché troppo grande per essere accolto da una maschera o un qualsiasi altro copricapo. Ha due funzioni principali: aumentare il suono percepito nell'ambiente e fungere da ricetrasmittente.

    Penso a come potrei realizzarlo e mi trovo di fronte ad un vicolo cieco. Non penso di poterle essere di aiuto in questo caso. Ci sono ninja di Oto che sono esperti nella manipolazione del suono. Le consiglio di confrontarsi con qualcuno di loro. Io francamente utilizzo un sistema simile al telefono senza fili. Le vibrazioni sonore che colpiscono una delle mie marionette mi vengono trasmesse attraverso i fili di chakra che uso per manipolarle. Ma è un sistema inutilmente complesso per i suoi scopi.

    Un meccanismo da apporre sotto un'armatura o un corpetto di cuoio che è sempre attivo. Collega attraverso una canula ed una incisione, una riserva di liquidi al corpo dell'utilizzatore. Può collegare anche più riserve: in tal caso è necessario selezionare la riserva che si vuole utilizzare per il corretto funzionamento del meccanismo. Permette di non subire mai i danni della disidratazione o può essere usato per nutrirsi senza perdere tempo.

    Questo risulta già più fattibile, per me. Si, francamente se lei è un esperto di sigilli utilizzerei dei simboli di richiamo elementale. Si potrebbe utilizzare un otre vuoto che viene riempito a bisogno da diversi liquidi, ciascuno legato a diversi simboli da richiamo. In questo modo risolveremmo il problema legato alle dimensioni dei liquidi e al loro peso. In effetti, potrei sfruttare questo stesso concetto con alcune sostanze velenose. In certi casi... potrei persino creare un'arma biologica.

    Sbianco. Un'arma simile se utilizzata nel modo corretto potrebbe distruggere interi villaggi. Specie se riuscissi a infiltrarmi al suo interno e ad avvelenare delle riserve d'acqua.

    Quest'oggetto potrebbe essere considerata un'ultima risorsa: è un meccanismo che forza le articolazioni meccaniche degli arti protesici o artificiali, permettendo loro, per un breve lasso di tempo, di ottenere prestazioni al di sopra dell'ordinario, finanche al di sopra del naturale. Il marchingengo deve essere attivato e può rimanere attivo soltanto per un lasso di tempo predeterminato e breve, pena la possibile distruzione o compromissione dell'arto cui è applicato.

    Uhm... Non ci avevo mai pensato ma anche per le marionette questo potrebbe essere utile. Potrei sfruttare una marionetta danneggiata per un ultimo assalto oppure... potrei azzardarmi a sviluppare quel mio vecchio progetto di marionette con diversi assetti da battaglia.

    Tempo fa, prima che diventassi un utilizzatore di marionette, avevo appreso un'arte simile per i ninja. Ne avrà sentito parlare: utilizzare dei pesi, delle bende o dei sigilli per indebolire il corpo e poi rimuovere questo limite per ottenere delle prestazioni aggiuntive, per un breve lasso di tempo.

    Passeggio avanti ed indietro Potremmo sviluppare qualcosa di simile: un braccio composto da un'anima metallica interna, l'unica che serve a muoverlo e protetta da un'armatura pesante che ne limiterebbe i movimenti. Si potrebbe quindi staccare l'armatura tramite un semplice meccanismo a pressione e ottenere quindi un arto molto più rapido ma più fragile. Immagino che i suoi arti possiedano dei meccanismi per la modulazione del chakra attraverso lo stesso. Normalmente simili meccanismi hanno dei limiti di utilizzo, e impediscono per fini di sicurezza un'eccessiva quantità di chakra. Potremmo ideare dei meccanismi sovraccaricabili: il rischio sarebbe ovviamente quello di rompere definitivamente l'arto. E, come saprà, certi meccanismi non sono di certo economici.

    Avrei accettato ulteriori repliche del Mizukage e mi sarei messo al lavoro con lui sia per migliorare i progetti che per costruire dei prototipi. Sono sicuro che insieme avremmo potuto trovare la quadra del cerchio.

    ***

    Abbiamo terminato il lavoro. Ero abbastanza soddisfatto, come inizio.

    La ringrazio per l'occasione, Mizukage-sama.

    Avrei quindi sciolto la trasformazione, rivelando il mio vero aspetto. Un ragazzo di altezza media, dai corti capelli rossi. Magro, per essere un ninja, e dall'aspetto giovanile.

    Il mio vero nome è Shu Akasuna, e come aveva intuito sono un marionettista. Ritengo corretto nei suoi confronti rivelarle la mia vera identità. La ringrazio di questa opportunità e se le ritenesse opportuno gradirei molto, in futuro, essere suo allievo.

    Sospiro Vero è che apparteniamo a villaggi diversi e che i nostri stili di combattimento sono molto differenti, ma sono sicuro che un ninja come lei mi potrebbe insegnare molto.

    Avrei atteso che il Mizukage mi congedasse prima di andarmene.



    OT Mi sembra una degna conclusione. Ti lascio descrivere, se vuoi, come costruiamo gli equip. Io personalmente ho messo alcuni input su come realizzerei io alcuni dei tuoi equipaggiamenti basandomi su tecniche/abilità esistenti e un pizzico di lore. Chiaramente per quanto riguarda l'introduttore di liquidi Shu pensa ad una riserva d'acqua dato che non può dedurre l'utilizzo dei tonici liquidi, comunque apprezzo molto l'idea. /OT
  7. .

    La meccanica di precisione


    Post Quinto




    Il mizukage capisce la mia tattica di distrazione. Un modo per tenerlo sulle spine e rendere un'operazione banale, quasi monotona, interessante.

    Credo che tu sia solito ingannare i tuoi avversari. A giudicare dal fisico, non sono neanche sicuro che tu possa esporti in prima persona sul campo di battaglia.

    Annuisco Sono solito ingannare i miei avversari, è vero. E non solo. Non la stupirà sapere che sono qui sotto falso nome ed aspetto ma sono certo che potrebbe scoprire la mia identità senza eccessiva fatica. Certe abitudini sono dure a morire, Mizukage-sama.

    Ascolto con attenzione la spiegazione sul funzionamento del suo lanciaspiedi, lo terrò a mente da usare in futuro per le mie marionette ed ammiro la capacità di apprendimento del mizukage, non tanto nell'arte meccanica quanto nell'utilizzo del chakra. Certamente dovrò pensare di divenire suo allievo, in futuro.

    Adesso andiamo avanti.

    Mi fa piacere vedere che lei è già un conoscitore delle arti meccaniche, il che faciliterà la fase successiva. La progettazione. Pensi ad un idea che vorrebbe concretizzare e la disegni su carta. In seguito la valuteremo e la costruiremo insieme. Per adesso mi basta che lei la progetti. Le consiglio di produrre almeno tre progetti. Veda lei se tre modi diversi di sviluppare la stessa idea o se proprio tre idee differenti.

    Tengo per me le mie considerazioni riguardo future opportunità di divenire un allievo del kage di Kiri. Probabilmente non mi accetterebbe mai come suo pupillo vista la mia appartenenza di villaggio o rischierei di irritarlo. Magari al termine di questa nostra seduta, quando avrò avuto modo di dimostrargli quanto valgo.
    Una conoscenza, perlomeno teorica, delle arti ninja del Mizukage potrebbe essermi utile in futuro. Solo perché non utilizzi personalmente una spada non significa che io non debba conoscerne l'utilizzo sia per le mie marionette che per sfruttare le debolezze dei miei avversari.



    OT un altro post elementare, il prossimo e ultimo sarà un po' più corpulento dato che mi piacerebbe riuscire a sviluppare almeno in linea teorica un equip con kensei. Per qualsiasi cosa sai dove trovarmi. /OT
  8. .

    La meccanica di precisione


    Post Quarto




    Questo progetto di protesi è completamente sbagliato e irrealizzabile.

    Così il Mizukage commenta il mio primo progetto. Stringo leggermente gli occhi. Non capisco cosa intenda.

    Ed il tuo compito era progettare un meccanismo, non altro.

    Solleva il braccio sinistro ma rimango fermo. So benissimo che si tratta di una sceneggiata, nella quale cadrebbe soltanto un neo genin.

    Le tue idee, non sono affatto originali, in ogni caso, oltre che essere attivamente irreplicabili. Ci sono modi migliori, sia dal punto di vista anatomico che da quello delle risorse, e più efficaci per ottenere lo stesso risultato.

    Il Mizukage ruota il braccio protesico in tutte le direzioni, per poi farlo ruotare mostrando la competenza che si cela dietro le sue parole. E capisco quale sia stato il mio errore di base.

    Ho ragionato come un marionettista. Ho pensato a quelli che potessero essere i limiti della mia arte, invece che alle necessità del Mizukage.

    Mi mordo l'indice della destra. Un grave errore, di cui devo fare tesoro.

    Questi però, sono più interessanti il dito indica il progetto del braccio a catena O per lo meno, ben progettati.

    Spiego al Mizukage il funzionamento del braccio a catena. Resta in silenzio. Non riesco ad identificare il suo linguaggio del corpo, e la cosa mi rende nervoso.

    Questo è ... un punto di partenza.

    Bene. Soffio un po' d'aria, ed abbasso le spalle prima di proseguire con l'ultima spiegazione. Il Mizukage ascolta con attenzione. Rifletto sulla costruzione di quell'ultimo meccanismo e capisco che, per quanto possa essere perfetto per una marionetta, ci potrebbero essere alcuni limiti per una protesi umana. Ad esempio riguardo l'ubicazione del perno rotante sul polso.

    Perché sia rotante, il meccanismo dovrebbe prevedere l'apertura della protesi: questa potrebbe essere più o meno estrema, oppure consistere in due semplici fessure che si sollevano sul braccio grandi tanto quanto basta per far passare la lama e farla poi rientrare in posizione. Il problema principale, però, credo sia fargli compiere un circolo completo senza minare le potenzialità della mano.

    Infatti. Il Mizukage è giunto alla mia stessa conclusione.

    Anche questo, comunque, è un progetto interessante. Adesso, però, arriva la parte difficile.

    Inarco il sopracciglio sinistro. Il Mizukage mi fa cenno di alzarmi con la testa. Insegnami

    Mi irrigidisco un attimo. Sono anni che non insegno ad uno shinobi, figurarsi ad un kage. Storco la bocca, non sono per niente sicuro delle mie capacità.

    Il Mizukage appoggia le mani sul tavolo. Che vorrà fare?

    Gli oggetti vengono attirati verso i suoi arti, una chiara applicazione del chakra adesivo. Più avanzata di quello che sono in grado di fare io, anche se... l'idea di sfruttare il chakra adesivo in combinazione con i miei fili di chakra mi intriga.

    Non credo di poterle insegnare il chakra adesivo, Mizukage-sama.

    Mantengo il tono completamente neutro, pur sdrammatizzando la situazione.

    Il Mizukage inizia ad invertire il flusso di chakra, andando a respingere gli oggetti.

    Si, queste cose sono decisamente interessanti. Potrei farmi insegnare queste tecniche ed applicarle ai miei fili di chakra, un giorno. Sempre se riuscirò a non rovinare completamente il mio rapporto con il kage di Kiri.

    Nell'altro angolo della stanza, in alto, c'è un cassetto. All'interno vi sono alcuni meccanismi accademici ben conosciuti. Devo capire come poterlo smontare e rimontare nel minor tempo possibile.

    ***



    Passo tra una matita ed un rotolo di carta che ruotano per aria attorno al Mizukage. Direi che posso considerarmi soddisfatto per aver ispirato un Kage a divenire il centro di un tornado di cancelleria.

    Appoggio una BalestraBalestra Leggera [Meccanismo]
    Si tratta di un'arma a due mani in grado di scagliare a grandi distanze proiettili appositi: la gittata a tiro diretto è pari a 21 metri. I proiettili ignorano protezioni di durezza inferiori a 3 se percorsi almeno 9 metri. La Potenza dei proiettili (senza potenziamenti) è raddoppiata; è possibile scagliare un singolo proiettile.
    Tipo: Supporto - Supporto
    Dimensione: Mediopiccola
    (Potenza: 1 | Durezza: 2 | Crediti: 50)
    [Da genin in su]
    sul tavolo.

    Come saprà è difficile imparare immediatamente come effettuare un'operazione di questo tipo. La pratica continua è fondamentale, così come la conoscenza.

    Afferro dall'aria una brugola ed inizio a svitare la balestra. Separo l'arco dal fusto e proseguo a smontare quest'ultimo. Non commento le mie azioni, sicuro che l'attenzione del Mizukage sia fissa sui miei movimenti.

    Ora deve rimontare la balestra. E poi smontarla. Ma prima deve spiegarmi il funzionamento in battaglia di un equipaggiamento a sua scelta. Balestra esclusa, ovviamente.

    La mia strategia di insegnamento è semplice e chiara, e sono sicuro che il Mizukage apprezzerà.




    OT post semplice, tanto per riprendere. Vedi tu quanto vuoi andare in profondità con la costruzione della balestra, io mi sono tenuto apposta sul generico. /OT
  9. .

    DE-CEPTION


    Post Decimo



    Spero tu abbia anche trovato la via per accettare tutto ciò che ti è successo negli anni di Kotei, spero che tu abbia l'autocritica per accettare ed affrontare tutto questo, senza abbandonarti alla sconforto ed ad altre azioni come quella che hai tentato di fare.

    Non è facile. Per niente. Sento di aver superato la maggior parte dei miei problemi ma non sono così ingenuo da pensare che sia tutto risolto. Mi sono successe troppe cose ed ho commesso molte azioni di cui dovermi pentire per accettare e superare il tutto in un colpo solo. Ma spero che, qualora dovessi averne bisogno, io possa contare su di te per darmi ancora una mano.

    Sorrido alla ragazza. Ovviamente sarò ben lieto di ricambiare il favore, qualora tu ne dovessi avere bisogno. Sono solo un genin ma una vecchia cariatide come me ha ancora qualche trucco da poter insegnare.

    E' giunto il momento. Le sabbie ci avvolgono per l'ultima volta.

    ***



    Apro gli occhi. In un certo senso è la prima volta che mi sveglio nel mondo reale. Mi sembrerà strano non poter manipolare la realtà delle cose a mio piacimento. Il pavimento è freddo, chissà quanto tempo il mio corpo è rimasto li fermo.

    Mi metto a sedere. La prima persona che noto è Ryugi, di fianco a lei un uomo dai capelli neri e un'espressione sorridente.

    Shinichi?

    Ryugi scatta in piedi e si volta Ssssssi ccccccc cooopppp pppp copra Sssshussssss.... Shu-san.

    Guardo verso il basso. Sono nudo.

    Ecco perché sentivo così freddo.

    Mi alzo in piedi ed unisco le mani nel sigillo della tigre Henge no Jutsu!

    Mi trasformo in una versione di me con dei lunghi capelli rossi, ed un vestito tradizionale bianco con un kimono rosso anch'esso.

    Che ne dici Ryugi, ti piace il mio nuovo look?



    Dopo una sua eventuale risposta sarebbe intervenuto Shinichi

    Se avessi saputo che saresti diventato ancora più effemminato sarei andato a chiedere aiuto a qualcun altro.

    Rido alla battuta del mio ex-allievo, che ora sembra molto più grande di me

    Evidentemente la presenza di Ryugi nella mia testa deve aver accentuato certe caratteristiche.

    Cerco di dirlo con la massima serietà ma senza riuscirci. Mi guardo attorno e noto che la mia dimora è stata praticamente distrutta.

    Guarda qua che disastro. Mi toccherà cercarmi un nuovo posto in cui vivere. Non è che uno di voi due potrebbe ospitarmi per un po'?

    In caso Ryugi avesse rifiutato ci avrebbe pensato Shinichi ad offrirmi un posto per qualche tempo, a patto di fare da bambinaia ai suoi figli quando lui sarebbe stato in missione.

    Vorresti dirmi che sei riuscito a riprodurti? Congratulazioni!

    Saremmo rimasti a parlare ancora per un po', prima di uscire assieme da quella casa in rovina piena dei ricordi del vecchio me.

    E' giunto il momento per me di cambiare aria, di diventare la persona nuova che avevo promesso sarei diventato.


  10. .

    DE-CEPTION


    Post Nono



    [Ame, Gennaio 31]

    Durante il racconto della morte di Rohai resto in silenzio, temendo il giudizio di Ryugi. La kunoichi rimane in silenzio, fino a quanto Kotei non descrive come ha trasformato i cadaveri dei bambini in marionette.

    Il clan degli Akasuna fa anche questo? Ma perché? Non sarebbe bastato creare delle loro copie?

    Avevo bisogno di ogni vantaggio possibile. In quanto alla loro "trasformazione"... beh, sono delle creazione molto lontane dalle vere "marionette umane". Diciamo solo che ho usato i loro cadaveri come struttura di base per le marionette. Immagina la differenza tra l'osservare una copia di un tuo caro... e vederlo li, pronto a combatterti. La tua mente si distrae, pensando alle torture che deve aver subito...

    Pesto il piede.

    Basta così, ha capito il concetto.

    ***



    Nessun ninja di Suna ucciderebbe un proprio compagno. Tu, voi, avete fatto cose orribili per questa missione, cose che io, probabilmente, non avrei mai fatto. Avrei dato tutta me stessa pur di non ferire la gente del mio villaggio, ma avrei valutato prima di ferire tutte quelle semplici persone, tutti coloro che sono caduti sotto le vostre marionette.
    Sì, siete un assassino, quello, purtroppo, è vero. Ma come dicevo dall'inizio: fuggire, negare, cancellare tutto questo non è la soluzione, la soluzione è accettare le proprie colpe e portarne il peso.


    Ryugi ha ragione. "Shu Akasuna" per troppo tempo è fuggito dalle proprie responsabilità: è ora di cominciare a diventare un vero ninja.

    Hai ragione, Ryugi. Per troppo tempo ho cercato di fuggire dal mio passato, non capendo che così facendo mi sono privato del mio futuro. E' tempo di rimediare. E' ora che il mio nindo diventi sistemare le mie faccende in sospeso.

    Kurotenpi, ed Ame, tra le altre cose. Un brivido mi sale lungo la schiena, e tremo. Sento di essermi dimenticato qualcosa. Possibile. Ma ho deciso anche di essere fermo in questa mia nuova convinzione, indipendentemente da tutto.

    ***



    Ho cancellato Kotei Sasori. Quella parte di me se ne è andata per sempre. Mi volto verso Ryugi, e le sorrido. Un sorriso che nasconde la mia malinconia.

    Sta a te Ryugi. Vuoi terminare con me questo viaggio o preferisci uscire di qui? Ci sono ancora alcune cose che devo chiarire con me stesso, qualche ricordo da rivivere... Mi piacerebbe che tu li condividessi con me, per quanto sbagliato possa sembrarti vivere queste cose con... con uno degli assassini di tuo zio.

    Quest'ultimo evento è stato inaspettato ma sono riuscito a risolvere il problema. Ryugi non saprà mai. Nessuno potrà mai confermarle che effettivamente Kotei Sasori... No, che Shu Akasuna ha ucciso suo zio.

    Una cosa che né "Kotei Sasori" né Ryugi Nekki avevano compreso era che questa è la mia mente. Io sono signore in questo regno. Alterare dei ricordi o delle visioni, o relegare quella parte di me nel profondo è un gioco da ragazzi.
    Mi dispiace aver mentito a Ryugi, ma non ho intenzione di perdere una così preziosa alleata per un errore di gioventù.

    Ciò che ho detto prima, lo penso realmente, Shu-san: sei in parte colpevole della morte di mio zio, ma non desidero vendetta, bensì Giustizia. E la Giustizia è che tu chiuda questo cerchio e che poi tu possa accettare i fatti e tornare ad essere un degno ninja di Suna, che tu sconti i tuoi sensi di colpa proteggendo ancora il villaggio, ma senza sotterfugi così oscuri.

    Chino la testa Ti ringrazio per la tua comprensione. Lo farò. Proteggerò il villaggio di Suna e tutti i nostri compagni. Anche se dovessi usare sotterfugi più oscuri. Sei una creatura della luce, Ryugi e non puoi capire cosa significhi veramente essere un'ombra. Proteggerò Suna dall'ombra. Questo è il mio destino.

    La sabbia ci avvolse di nuovo. E' giunto il momento di affrontare gli ultimi ricordi del Shu Akasuna del passato per consentire a questo nuovo me di risorgere. Lascio che sia il mio inconscio a guidarci e a scegliere il ricordo giusto.

    [Marzo 0033]



    Esteticamente non sembra essere cambiato molto. Siamo sempre nel covo dei banditi di Ame, i miei compagni di scorribande. In mano Kotei Sasori stringe una lettera.

    Ah, si. Ricordo. Questa è la fine del mia avventura ad Ame. Nelle mani stringo una lettera di Shin Kurogane. Scuoto la testa Non mi è mai piaciuto ma in un certo senso devo ringraziarlo. Lui è l'ultima persona vivente, a parte noi due, a sapere del legame tra me e Kotei Sasori. In quella lettera mi informa di questa cosa, ricordandomi che se anche lui fosse venuto a mancare nessuno avrebbe più potuto ricollegarmi al villaggio di Suna. Ma non è per questo che sono tornato.

    La sabbia ci avrebbe avvolto di nuovo e Ryugi avrebbe potuto riconoscere questo nuovo luogo. Era il cimitero di Suna, la porzione monumentale dove venivano sepolti i ninja più valorosi del villaggio.

    Se fosse dipeso da me non sarei mai tornato. Ma in quella lettera Shin mi ha anche informato della morte di mio padre, Agashi Akasuna. Con Agashi morto decisi che era giunto il momento di tornare a casa.

    Se Ryugi avesse chiesto informazioni a riguardo le avrei detto che era stato facile fuggire da Ame. Durante una "missione", se così si poteva chiamare, mi separai dagli altri e feci trovar loro una mia marionetta, camuffata per essere identica a me mentre io, trasformato in uno dei nostri nemici, feci finta di farla esplodere in mille pezzi. Di far esplodere Kotei Sasori. Non fu difficile ingannarli e poi fuggire, trasformandomi in un grosso furetto e lasciando loro sfogarsi con la persona di cui avevo preso le sembianze. Non erano mai stati dei grandi ascoltatori.

    Le sabbie ci avvolsero per l'ultima volta.

    ***



    Siamo di nuovo dentro villa Akasuna. Il laboratorio segreto di Agashi, nei sotterranei. Di fronte a noi si trovano un rotolo da richiamo, un rotolo di progetti segreti (lo riconosco dalla fattura) ed una lettera.

    Il... Il testamento di Agashi.

    Mi avvicino alla lettera e la apro. Inizio a leggerla ad alta voce.

    Figlio mio, se stai leggendo questa missiva il mio piano per farti tornare a Sunagakure ha funzionato.

    Ed io sono morto. Non rammaricarti per la cosa, è stata una mia decisione. Il mio destino si è quasi compiuto, e con il mio anche il tuo.

    Dimmi, figliolo, ti ho mai raccontato del destino degli Akasuna?

    Come ben sai Sasori della sabbia rossa, il primo Akasuna, si è marionettizzato ancora vivo e dopo la morte il suo corpo è stato sfruttato da Kankurou come marionetta. Dopo Sasori anche il secondo Akasuna, suo fratello Kokeshi, fu marionettizzato una volta morto da suo figlio Tsubaki. Ed anche Tsubaki fu marionettizzato da suo figlio Tsubasa. E così via fino a me. E te. Tu sei l'ultimo Aksuna, Shu. Ed il tuo compito, il motivo per cui ti ho fatto imparare tutto sull'arte della costruzione delle marionette, è questo: trasformare Agashi Akasuna nella più potente marionetta della storia!

    Di fronte a te si trova il mio vero corpo, rinchiuso in un rotolo da richiamo. Ho deciso di morire adesso, nel pieno della mia prestanza fisica, per fornirti la miglior base possibile su cui lavorare. Inoltre di fronte a te si trovano gli appunti originali di Sasori sulla costruzione delle marionette umane, integrati dagli appunti di ogni Akasuna che ti ha preceduto. Come tu ben sai ad ogni generazione la nostra arte si fa forza degli studi dei nostri progenitori per divenire sempre migliore.

    Il tuo compito è quello di superare tutti, di rendere il marionettismo il jutsu definitivo! E di usare me per compierlo!

    Non ti aspetta un compito semplice, ma sono sicuro che ce la farai.

    Tuo padre, e tuo futuro compagno di battaglie,
    Agashi Akasuna.


    Richiudo la lettera e la appoggio sul tavolo illusorio. Dunque era questo, ciò che aveva spaventato così tanto Shu Akasuna?

    Ora capisco. Il vecchio me aveva sempre detestato Agashi e la prospettiva di essere stato manipolato da lui per tutta la sua vita per uno scopo così malato lo hanno distrutto. Che ironia, vero?

    Mi avvicino a Ryugi

    Non temere, tutto quello che ho affrontato qui dentro mi ha cambiato e mi ha fatto capire che, alla fine, mi sembra anche giusto aiutare Agashi Akasuna nel suo scopo. Agashi Akasuna diventerà il nuovo guardiano di Sunagakure, simbolo di speranza. Aspetta e vedrai, papà. Renderò Giustizia al tuo sacrificio.

    Sorrido alla ragazza.

    Per quanto mi abbia fatto piacere averti a scorrazzare nella mia mente direi che è giunto il momento di uscirne. Ho troppo tempo da recuperare, e un sacco di lavoro da fare, ma sappi che per te ci sarò sempre. Indipendentemente da quello di cui potresti avere bisogno.

    Se Ryugi non avesse avuto altre obiezioni sarei sparito alla sua vista e si sarebbe risvegliata nel mondo reale... di fronte al mio corpo nudo!

    OT
    A te decidere se e come rispondere ai vari dialoghi prima di concludere. /OT


  11. .

    La meccanica di precisione


    Post Terzo




    Ho concluso.

    Cerco di non mostrare la tensione ma penso che un kage avrebbe potuto capire che mi sentivo come una corda di violino.
    Sono sicuro del mio lavoro e del suo risultato, resta solo da capire se è ciò che Kensei Hito si aspetta da me.
    La maschera si rivolge verso di me, ma non potendo scorgere gli occhi del kage non riesco a capire se e cosa stia osservando di preciso.
    Afferra il congegno ed inizia a toccare e a testare la mia creazione. Lascio sfuggire un sospiro.

    Bene

    Essenziale come mi era stato descritto. Mi soffermo sull'indice della sua mano sinistra.

    Penso tu ti sia accorto che questo è un modello mancante di talune parti e aventi meccanismi ed ingranaggi ben diverso da quello che è attualmente montato nel mio volto.

    Non avendo avuto modo di studiare il congegno montato sulla maschera non posso saperlo, ma non mi sfugge il riferimento al suo "volto". Penso ai miei lontani cugini della famiglia Ashura, ispirati dall'opera di Sasori.

    I fulmini che iniziano a scaricarsi dalle dita del mizukage richiamano la mia attenzione. Li vedo vorticare su se stessi per poi penetrare all'interno del D-Visor al tocco di Kensei. Lo strumento inizia a funzionare a tratti, chiaramente influenzato dalla raiton, per poi smantellarsi completamente. Mi ricorda quando anch'io, anni addietro, dotavo le mie creazioni di un sigillo di autodistruzione.

    Un buon Geniere, comunque, non sa semplicemente armeggiare di fino con i suoi strumenti.

    Dovevo aver superato quella sua prova. Adesso il mizukage riconosce la mia abilità. Devo solo dimostrare di essere all'altezza.
    Lo seguo e noto nell'oscurità quello che sembra un tavolo per disegnare progetti. Ci metto un attimo a riconoscerlo, giusto il tempo per i miei occhi di abituarsi all'oscurità.

    Pensi a dei meccanismi che potrebbero essere utili per un essere più macchina che uomo.

    Sorrido. E' una cosa che faccio praticamente da sempre.

    E, mi raccomando, sia fantasioso. Chiunque sarebbe bravo nel progettare uno spara dardi nascosto in una protesi.

    Faccio una smorfia a sentire una cosa tanto banale. Per un momento mi sento offeso fin nelle corde più profonde del mio animo. Non replico al mizukage solo perché sono Kensuke Mikoto e non Shu Akasuna.

    Accendo le luci e mi metto al lavoro prendendo le matite e le squadre. Inizio quindi a pensare ad una sorta di protesi, qualcosa di diverso ed innovativo. Non particolarmente originale forse, ma sicuramente una vera e propria sfida come progettazione e realizzazione.

    Non avrei usato fili di chakra o altre particolarità da marionettista, è il momento di far lavorare il cervello.

    ***



    Mizukage-sama, ho terminato.

    Gli mostro il mio progetto. Si tratta si di una protesi ma apparentemente senza alcuno dei meccanismi che la fanno articolare normalmente.

    Questo tipo speciale di protesi, o arto, è completamente cavo al suo interno consentendo di ospitare diversi meccanismi a scelta del creatore. E' composta interamente da fili di metallo mantenuti in sede da diversi anelli di metallo magnetizzati per conferire al braccio una certa solidità e flessibilità, oltre che una incredibile resistenza agli urti.

    Sorrido

    Va da se che un simile meccanismo non può essere manovrato come una normale protesi ma richiede un completo riaddestramento della propria mente e dei propri impulsi motori e nervosi, rendendone complesso l'apprendimento.

    Apro la mano destra, porgendo il palmo al mizukage

    Ma sono sicuro che per voi questo non sarà un grosso problema. Un grosso vantaggio di questa tipologia di protesi è che non funziona con le regole classiche dell'anatomia umana. Ciò consente un range di movimenti pressoché infinito. O meglio, il range dipende principalmente da come si decide di articolare la spalla e dalla necessità di una mano funzionante. Al momento infatti non mi è possibile ancora progettare una mano composta di fili, perlomeno se vogliamo mantenere una funzionalità pari a quella di una mano normale per l'esecuzione di sigilli e la manipolazione fine di oggetti. Ma già la mancanza del gomito consente di poter eseguire movimenti impossibili ad un essere umano.

    Avrei quindi aperto un altro foglio

    Una simpatica aggiunta è questo meccanismo, un'anima al braccio composta da una catena, che consente di mantenere in asse la protesi della mano per mantenerne l'utilizzo anche se la struttura esterna della protesi dovesse essere danneggiata. Sostituendo dei perni rigidi con la struttura della catena è possibile "scegliere" dove si trovi il gomito ogni volta o, con un po' più di flessibilità, avere svariati gomiti. Modificare completamente la propria struttura articolatoria ha incredibili vantaggi, come è facile immaginare. Questo inoltre può consentire di sfruttare i fili di metallo anche in modo offensivo. A parte questo non credo di dover essere io a spiegarle come tali modifiche all'arto superiore possano essere utili per uno spadaccino.

    Infine, il terzo foglio

    Questo è un meccanismo un po' datato, ma sempre utile. L'anima a catena viene sostituita con un fuuma shuriken che può essere fatto roteare ad alte velocità. Chiaramente è possibile scegliere dove situare il "centro" del fuuma shuriken, consiglio vicino al polso se ci tiene a non tranciarsi il torso in due. Non molto sottile od elegante, forse, ma difficilmente un nemico diviso a metà da una sega roteante ha il diritto, o la possibilità, di lamentarsi.

    Avrei lasciato al Mizukage la possibilità di controllare quei fogli. Non sarebbe stato un problema per me replicare tali idee per le mie marionette, anzi quella dello shuriken era una cosa che avevo utilizzato anni prima nel mio primo (o secondo?) modello di "spaventapasseri".



  12. .

    DE-CEPTION


    Post Ottavo



    [Suna, Novembre 0028]

    Probabilmente tu non lo sai, ma sono stato uno dei primi membri di un gruppo di nukenin. Dopo tutti questi anni saranno sicuramente stati debellati. Probabilmente non avrai neanche mai sentito parlare di Kurotenpi.

    Mi dispiace dirtelo, Shu-san, ma i Kurotenpi esistono ancora: agiscono in modo meno appariscente, per lo più, ma ho letto alcuni rapporti su attentati e missioni accademiche che hanno affrontato rappresentanti di quell'associazione.

    La risposta di Ryugi mi lascia interdetto.

    Vorrà dire che dovrò risolvere la situazione, una volta finito da qui. Non posso certo lasciarli a piede libero.

    Ho sempre odiato le faccende in sospeso, ed un gruppo di nukenin che avevo contribuito a costruire, seppur in minima parte, rientra perfettamente nella definizione. Che c'entrasse qualcosa con un qualche rimpianto del passato che mi aveva spinto a questa pericolosa manipolazione dei miei ricordi?

    [Gennaio 0030]

    Ti sento molto silenziosa... tu che ne pensi? Puoi reputarmi un mostro finché vuoi ma rispondi a questa domanda... avresti mai avuto tu il coraggio di compiere queste azioni, per il bene dell'Accademia e di Suna?

    In parte sono curioso di sapere come la pensi Ryugi. Come avrebbe giudicato quelle azioni? Razionalmente avrebbe capito che si trattava di nefandezze compiute per un bene superiore, ma si sarebbe chiesta anche lei, come facevo io, fino a che punto era opportuno spingersi?

    Non ci vuole coraggio per tutto, questo. Uccidere senza senso, non è segno di coraggio, è segno di qualcosa che non è nemmeno animale, ma peggiore! La missione era infiltrarsi ed ottenere informazione, forse sabotarli, non divertirsi!

    In effetti concordo con lei. Sarei dovuto rimanere più impassibile. Valutare il senso e lo scopo di ogni singola azione e come avrebbe influito sulla mia infiltrazione. Qualche omicidio era sicuramente accettabile ma non tutto questo.

    Tu non sei lui. continua la ragazza Puoi aver voluto allontanarti dai brutti ricordi, o fare un favore ai Kurogane, avevi paura delle tue sofferenze, hai preferito scappare. Non sei un mostro, è stato il sigillo che ti hanno impresso ad aiutarti a dimenticare la tua umanità.

    Non è una scusa le rispondo io Che si tratti di Kotei Sasori o di Shu Akasuna perdere la propria umanità è un rischio che io, in quanto Akasuna, dovrei avere ben presente. E' stato l'errore fondamentale del mio antenato Sasori, che ha si combinato delle cose grandiose... ma tremende.

    [La prigionia]

    Beh, Shin-san, se il clan Iga ha bisogno dei servigi di Kotei Sasori chi sono io per negarglieli? dico, o meglio dice il me del passato a Shin Kurogane, accettando quella missione di infiltrazione nel villaggio della pioggia.

    Tu che ne pensi, bellezza, dovrei essere io a gestire questo spettacolo vero? Dillo anche tu a Shu che dovrebbe solo chiudersi nella sua piccola scatoletta di miserie e lasciare che sia io, Kotei Sasori, a prendere il controllo del nostro corpo!

    Kotei si rivolge a Ryugi, mentre io a terra mi sento quasi incapace di potergli rispondere. In effetti Kotei Sasori ha compiuto delle imprese memorabili ma... ne era valsa veramente la pena? I Kurotenpi sono ancora in circolazione dopotutto. Suna non è più sicura rispetto a quei tempi. Molti anni erano passati ma la situazione è sempre la stessa. Quasi non sento la risposta di Ryugi, concentrato come sono su me stesso e sul mio passato.

    No, non devi essere tu a guidare, assassino. Shu sta rivivendo i suoi momenti peggiori, non sei più forte, non in assoluto, lo sei stato in quel momento e lui si sta facendo condizionare, come, temo, abbia fatto in tutti gli anni dopo, da questi eventi.

    Che fosse stato Kotei o che sia io a far continuare il ricordo non lo so, fatto sta che Shin Kurogane continua a parlare. Sento i dettagli della missione, senza ascoltarli veramente.

    Divertiti, Kotei Sasori, dicono che Ame è bellissima in autunno.

    La sabbia ci avvolse tutti e tre, a quanto pareva il ruolo di Kotei Sasori non si era ancora concluso.

    [Ame, Gennaio 0031]

    Visto che il nostro caro Shu sembra ancora sotto shock... forse è il caso che sia io a raccontarti come sono andate le cose, che ne dici zuccherino?

    Non aspetta la replica della Kunoichi prima di continuare a raccontare Dopo un'altra settimana di prigione mi lasciarono fuggire. La guardia aprì la cella di notte e mi lasciarono andare. Ci misi un bel po' a rimettermi in forze e raggiungere Amegakure, la mia nuova casa.

    Le mastodontiche mura di Ame escono dal buio del "terreno" stagliandosi di fronte a noi al comando di Kotei. Sta diventando più forte, forse a breve sarebbe riuscito a prendere il controllo del nostro corpo.

    Ingegnose, le mure di Ame. Un capolavoro di fuuinjutsu ed ingegneria. Senza un apposito sigillo è impossibile entrare nella città, a meno che non si accetti prima di servirla.

    Il turno di guardia dico Ora che ne hai parlato mi è tornato alla mente

    O più probabilmente è proprio perché è venuto in mente a "lui" che ci ho pensato anch'io. Evito di esternare quei miei pensieri però. Sono curioso di indagare questa connessione tra due diverse parti del mio essere.

    Sostanzialmente quando una persona vuole entrare ad Ame è "costretta" a servire sulle mura come guardiano dico, voltandomi verso Ryugi Perlomeno fino a quando non riesce a dare a qualcun altro tale compito.

    Kotei sorride E' buffo come quello che nei villaggi accademici sia visto come un grande onore per i ninja di Ame sia solo una seccatura. Mi ci vollero due mesi prima che qualcuno mi togliesse da quella burocrazia. E' stato un periodo strano, sia piacevole che seccante. Una volta dentro tuttavia, è iniziato il vero lavoro. Non fu per niente semplice riuscire a rintracciare Rohai...

    Annuisco I ninja di Ame sono molto riservati, specialmente Rohai. Ci misi un altro mese prima di rintracciarlo, individuare la sua debolezza e... mettere in atto il piano.

    Kotei ride Vedo che ora non ci nascondiamo più! Ammetti dunque tutto quello che hai fatto, vero? il suo sguardo si fissa nel mio. So che vuole mettermi in trappola. Ma non ho scelta, se non essere onesto ed arrivare fino in fondo.

    Mentire a me stesso è inutile. E' ciò che ha rovinato il me del passato, che mi ha spinto a compiere tutto questo. Non sono riuscito ad accettare quello che ho fatto. Mai più. Devo accettare i miei errori del passato e cercare di rimediare, per quanto possibile.

    L'altro me sghignazza tra se e se, come se fosse venti mosse avanti a me Ben detto applaude Veramente un pensiero illuminato, non trovi Ryugi?



    Kotei Sasori sospira Visto che abbiamo questa nuova visione della vita... perché non le racconti cosa ho... no, cosa hai fatto a Rohai?

    I ricordi iniziano a fluirmi nella mente. Non do soddisfazione al mio interlocutore, manifestando il mio disgusto per il mio passato.

    Evito volutamente di rievocare quelle scene, usando le sabbie dei miei ricordi Rohai era un ninja più abile di me al tempo, ed io ero senza armi. Molti pensano che noi marionettisti siamo impotenti senza i nostri pupazzi... il che in parte è vero ma... in realtà il tutto ci rende solo più difficile combattere. Perlomeno direttamente. Rohai aveva una famiglia, ad Ame. Una debolezza che sfruttai. Aspettai un momento in cui lui fosse fuori dalla città.

    Mi voltai verso Ryugi Aveva una moglie, Sakura, e due figli, Shinji e Hitori. Non erano ninja per cui fu facile soggiogarli. Ma per Kotei Sasori quello non era abbastanza. Dopo i tre mesi passati a non far nulla avevo fame di divertimento. Torturai i tre per settimane fino a scoprire quanto il mio bersaglio amasse i suoi figli e di come sarebbe stato poetico, visto che aveva ucciso il nipote del capoclan Iga, farlo uccidere dai suoi figli. Sfruttai quindi le arti proibite degli Akasuna, l'unico momento in cui sarebbe stato possibile identificarmi come tale. Uccisi Shinji davanti al fratello minore. Ne mutilai il cadavere fino a trasformarlo in una marionetta che utilizzai per sgozzare Hitori. Poi lavorai anche con il suo cadavere per creare le due marionette gemelle. Le utilizzai solo per quell'omicidio. Nonostante fosse un ninja più abile... l'effetto sorpresa ed il disgusto fecero gran parte del lavoro. La cosa più divertente per me fu tuttavia il fatto che sarebbe stato interessante far conoscere al capoclan Iga, uomo noto per la sua integrità morale e per l'onore che lo caratterizzava come quell'azione "onorevole", la vendetta, fosse stata condotta in un modo così nefando e schifoso.

    Non nascondo nulla alla ragazza, se non una macabra rievocazione della scena. Sono sicuro che se mi fossi azzardato a nasconderle qualcosa ci avrebbe pensato Kotei Sasori a mostrarle in pieno il ghigno ridente mentre mutilavo i cadaveri dei bambini.

    E' con questa morte che è iniziato il mio percorso come "macellaio di Ame". Consegnai quel corpo a Tsubaki dell'Alveare, e continuai a lavorare per lei per un'annetto circa. Francamente non ricordo tutti i contratti che portai a termine ma alla fine venni introdotto ad un gruppo di ninja importante, il circolo di Kobyaru-sama

    Le sabbie crearono le tre figure: Kohaku, il più letale utilizzatore di Kusari Gama del continente disse Kotei indicando il primo uomo, Sango, sua sorella, infame quanto lui e la sua compagna cieca... Toph Kurogane terminò indicando le due ragazze Compagni d'arme e, perché no, amici.

    Esatto. Criminali di prima categoria, come me. conclusi, concordando con Kotei, seppur con intenti diversi.

    Lascia che ti racconti di una missione un po' particolare... una certa missione nel paese della cascata...



    Le sabbie iniziarono a muoversi mentre i tre nukenin rievocavano il momento in cui avevano ricevuto i sigilli che consentivano di accedere al secondo livello di Amegakure, prima che la scena si spostasse in quella foresta, nel paese delle cascate.

    Un lavoro preciso, amici miei. Uccidiamo la scorta ninja, i mercanti e prendiamo il carico. Ad Ame c'è chi pagherà bene per questo carico. disse Kohaku, prima di rimarcare come faceva sempre la provenienza dei nostri bersagli.

    NO! Sento l'urlo di Ryugi e mi volto verso di lei, stupito dalla sua emotività per quella che era una missione come un'altra Quello è... il fratello di mio padre, lo zio Mako. E' morto quando ero piccola, in missione, nel Paese delle Cascate.

    A quella rivelazione Kotei Sasori scoppia a ridere Ahahahaha esatto! ecco dove voleva arrivare quel maledetto Siamo stati noi, Shu Akasuna, ad uccidere lo zio Mako. Che ne dici Ryugi? Eh, piccola Ryugi? Vogliamo proprio salvare l'assassino di tuo zio? Aspetta aspetta... ti faccio vedere che è successo...

    I costrutti di sabbia riprendono a muoversi mostrando l'attacco alla carovana.

    La marionetta dello spaventapasseri si muove, apparentemente immune alle zampe essiccanti di Mako. Evidentemente lo zio è stato ingannato dall'apparenza della marionetta, scambiandola per un essere vivente. Toph lasciò a Sasori ucciderlo dato che le capacità del Nekki e la sua mancanza di armi metalliche lo rendevano per lei un avversario difficoltoso. Lo Shuriken Roteante della marionetta ruotò attorno allo zio di Ryugi ed il filo di metallo gli si attorcigliò attorno legandolo prima che lo Shuriken gli si conficcasse nel petto.

    Kotei continua a ridere Già, è andata proprio così! Vane parole le tue, Shu! Che ne dici del fatto che hai tradito la tua unica amica? Hai ucciso suo zio! E tu Ryugi, che ne pensi? Ne vale la pena rischiare la vita per un altro "shinobi di Suna"? Anche se adesso sai che è solo un vile assassino?

    Casco a terra, distrutto dalla rivelazione. Sono in ginocchio, mani a terra. Non so che dire. Aspetto che sia Ryugi a replicare a Kotei Sasori.

    Fu solo dopo la risposta della kunoichi che entrambi avrebbero sentito una risata familiare. Aveva la voce di Kotei, ma proveniva da me.

    Cosa? Ridi? Tu? il mio doppio era stupito.

    Certo che rido, sciocco. mi alzo in piedi e mi asciugo le lacrime Credi veramente di poter ingannare me? E sfruttando i miei stessi ricordi?

    Un colpo di mano fa svanire le varie figure di sabbia. Lascia che sia io a raccontare come sono andate veramente le cose.

    Kotei sghignazza Oh, andiamo, lo sai anche tu che...

    Che i miei ricordi sono frammentati? replico io Certamente... ma non ti sei accorto di come ogni volta che tu ricordi qualcosa lo stesso succede a me? Siamo due lati della stessa medaglia, Kotei. Sei solo un frammento della mia psiche, un ricordo come gli altri. Sono io a dettare legge qui dentro, non tu!

    Una smorfia si palesa sul suo volto.

    Non negherò le mie malefatte Ryugi. Si, sono corresponsabile della morte di tuo zio. Me ne dispiace. Tuttavia... non ho sferrato io il colpo finale. Io e Toph lavoravamo molto bene insieme. Lei sfruttava i metalli per sopperire ai suoi problemi di vista e grazie alle mie marionette... io potevo indicar lei i bersagli da colpire.

    La scena riprese dall'inizio. Le zampe esiccanti colpirono lo spaventapasseri mascherato da Kotei Sasori, senza sortire effetto. Le braccia della marionetta si aprirono rivelando diversi rocchetti di fili metallici che si avvolsero attorno allo zio di Ryugi.

    Non può più far niente Toph, è inerme! disse la marionetta Prendiamo il carico ed andiamocene! la marionetta si voltò verso Mako Siamo ex-Shinobi di Suna, Nekki. Non puoi nulla contro la mia marionetta e non appena cercherai di controbattere la mia "collega" lo può percepire. Un solo movimento dei fili e sei finito. Lasciaci il carico e avrai salva la vita.

    Mako rimase fermo mentre i miei compagni prelevarono il carico.

    Collaborò e recuperammo il carico. Non c'era alcun motivo per cui morisse ma... abbassai la guardia. Toph se ne accorse e... prima che me ne rendessi conto...

    I fili metallici iniziarono a stringersi, indipendentemente dalla mia volontàAhi ahi ahi, Sasori... Non ti sei accorto che sta scappando? i fili strinsero Mako e, prima che potesse replicare, ne trafissero le carni tagliandolo come lame. Ti ho fatto un favore, Kotei. Se non sei in grado di uccidere un testimone, sei solo un debole. Non sei più un ninja di Suna. Sei un ninja di Ame. Non devi più la tua alleanza alla sabbia!

    La scena si dissolse lasciando solo me, Ryugi e Kotei.

    Questo è come sono andate le cose. Kotei Sasori è, e sarà sempre, parte di Shu Akasuna. E la morte di tuo zio è stata un mio fallimento. Una distrazione che non avrei dovuto avere anche se... forse... Toph l'avrebbe ucciso ugualmente. Non sapevo che lui fosse tuo zio quando ti ho chiesto di aiutarmi ma, ora posso anche terminare il mio viaggio da solo.

    Mi volto verso Kotei Sasori

    Tu non servi più. Ho accettato il mio passato. il gesto di una mano dissolve la figura di sabbia.

    Sta a te Ryugi. Vuoi terminare con me questo viaggio o preferisci uscire di qui? Ci sono ancora alcune cose che devo chiarire con me stesso, qualche ricordo da rivivere... Mi piacerebbe che tu li condividessi con me, per quanto sbagliato possa sembrarti vivere queste cose con... con uno degli assassini di tuo zio.

  13. .

    La meccanica di precisione


    Post Secondo



    Sono Kensuke Mikoto, qui come richiestomi. Attendo istruzioni.

    Rimango fisso nella mia posizione. Neppure il kage si schioda. Non faccio nemmeno in tempo ad iniziare a preoccuparmi che giunge una replica, la voce distorta dall'elmo che adorna la figura di Kensei Hito.

    Sul tavolo alla mia destra trovi il D-Visor che Hoshi aveva costruito per il mio Elmo. È stato smontato in ogni sua singola parte meccanica.

    Mi avvicino al tavolo

    Ricostruiscilo.

    Controllo i componenti, disposti sul tavolo in ordine sparso. Non sapevo se il kage avesse provveduto lui stesso a smontare il meccanismo o se avesse affidato il compito a qualcun altro ma sicuramente non si trattava di un esperto. Neanch'io lo sono, per quanto riguarda questo tipo di congegni.

    Inizio quindi a muovere le diverse parti mettendole in ordine e penso che forse anche questa è una prova. Controllo i vari meccanismi e mi accorgo di come siano presenti componenti differenti rispetto ad un classico D-Visor. Lenti aggiuntive, il cui spessore e curvatura mi fa pensare ad una maggiore capacità di zoom.

    Inizio a muovermi nei dintorni di quella stanza, selezionando gli strumenti adatti per il lavoro. Li tocco, ad uno ad uno, legando ciascuno di essi a me con un filo di chakra. [Attivazione tecnica avanzata]<!-- -->Fili di Chakra
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    L'utilizzatore può creare fili di chakra con cui controllare oggetti. Ogni filo consente di muovere 2 Unità di oggetti. I fili hanno velocità pari all'intuito dell'utilizzatore e bonus in furtività pari a quello delle marionette, sono sempre considerati parzialmente occultati alla vista. L'utilizzatore può muovere gli oggetti con Velocità pari all'Intuito e Forza parienergia. Ogni cambio di direzione del filo costa slot azione/tecnica, movimenti con traiettoria speculare o identica richiedono uno slot azione, tentare di toccare l'oggetto o l'avversario col filo rientra nello slot utilizzato per il movimento.Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    Sottotipo: Supporto
    (Consumo: Basso per filo / Mantenimento: ½ Basso per filo)
    [Richiede Marionettisti I]
    [Da genin in su]


    Rispetto ad un comune ninja che si dedicasse all'arte della meccanica io ho due enormi vantaggi: il primo è la mia esperienza più che ventennale nella costruzione di armi e meccanismi per le marionette, certo, non tutte le conoscenze sono trasferibili, ma si tratta comunque di un enorme vantaggio rispetto ad un novizio. Il secondo vantaggio erano, appunto, le mie capacità di marionettista. Molti sfruttano i fili di chakra esclusivamente per manovrare le marionette o i cadaveri dei nemici.
    Dilettanti che non hanno capito la vera potenza della tessitura del chakra. I fili di chakra sono intangibili e sottilissimi, persino più dei capelli, e consentono di poter manovrare con elevata precisione e di operare nel mondo dell'incredibilmente piccolo.

    Una capacità ineguagliabile per qualunque meccanico.

    Mi accomodo al tavolo, escludendo quei pensieri e concentrandomi sul lavoro che mi attende. Mi accorgo che alcuni componenti sono replicati. Strano. Sembra quasi... dovrò cercare di riunire i componenti del contenitore del D-Visor per confermare la mia ipotesi.

    Alzo le mani, in modo simile ad un direttore di orchestra, e sempre sfruttando i fili di chakra, sollevo i componenti che donano solidità al D-Visor. Riunisco, senza assemblarlo, il congegno. Oltre ai meccanismi per integrarlo all'interno di una maschera (o elmo, come l'inquisitore stesso aveva suggerito) il D-Visor contiene degli alloggiamenti aggiuntivi per altre lenti. Ne manca ancora una o, forse, non era ancora stata ideata.

    Riunisco completamente il congegno, accorpando i diversi anelli alle lenti ed incastrandoli al meccanismo che gli consente di roteare. L'interruttore manca ma presumo si trovi all'interno dell'elmo. Il cacciavite scatta dal muro e, senza che io lo tocchi, si avvicina al meccanismo delle lenti ed avvita i vari supporti prima di tornare al suo posto.

    Il tutto avviene con dei semplici movimenti delle mie dita, senza che io tocchi direttamente gli oggetti. A questo punto lascio quel meccanismo sul tavolo e mi concentro sulla seconda parte del D-Visor: il meccanismo che gli consente di scattare e registrare foto.

    Mancava la pellicola, o suo sostituto. [Nota: non so come di preciso si sia deciso il funzionamento on-gdr]

    Assemblo la minuscola macchina fotografica, senza l'obiettivo. Controllo il meccanismo che consente di calcolare le distanze e la passione per il kage di kiri per l'oscurità mi aiuta a confermare il funzionamento della lente per la visione notturna. Faccio scattare un paio di volte la macchina, giusto per accertarmi che la componente meccanica funzioni. I fili di chakra funzionano meglio delle viti per mantenere assieme il congegno, ma era ora di terminare l'assemblaggio. Prendo due cacciaviti diversi e termino l'assemblaggio di questa parte per infine concentrarmi sull'obiettivo. La lente esterna dello stesso è stata sostituita dal meccanismo a lenti multiple che avevo già assemblato e che inserisco all'interno dell'obiettivo prima di assemblarlo e di riunirlo alla macchina fotografica.

    Il D-Visor con le lenti aggiuntive è completo, manca solo l'integrazione all'interno dell'elmo. L'elmo, chiaramente, manca ma parte dei meccanismi sono presenti sul tavolo. Non sono particolarmente difficili da assemblare, una lente esterna per proteggere il D-Visor ed una specie di scatola rotonda per consentirne l'integrazione con la struttura più grande dell'elmo. Riunisco i fili che consentono, premendo un pulsante nell'elmo di sostituire le lenti e scattare le foto. [Nota: presumo il funzionamento del D-Visor nel modo che mi sembra più coerente e logico per il gdr]

    Per la prima volta prendo il mano quel complesso consegno meccanico. Non sarei stato in grado di costruirne uno simile al momento ma una volta compreso il funzionamento di base l'assemblaggio era piuttosto semplice. Ammetto che sia la mia conoscenza della meccanica che, soprattutto, la mia tecnica segreta mi avevano enormemente aiutato in questa impresa.

    Un'idea utile che, quando ne avessi avuto il tempo, avrei sicuramente implementato. Come marionettista comprendevo l'utilità di un simile congegno che mi avrebbe potuto aiutare a controllare il mio esercito da grandi distanze.

    Faccio gli ultimi controlli accertandomi che il congegno funzioni a dovere prima di riappoggiarlo sul tavolo ed allontanarmi.

    Ho concluso.

    Il Kage di Kiri non mi sembra una persona che ama i giri di parole e preferisco rimanere in silenzio, attendendo eventuali istruzioni.

    [Nota: ovviamente mi sono basato sul congegno che hai in scheda per la descrizione del D-Visor e del suo funzionamento]


  14. .

    La meccanica di precisione


    Post Primo



    Ormai è tardi per rinunciare all'occasione ma mi ritrovo a pensare quanto sia buffo che il Mizukage stesso abbia richiesto che il sottoscritto si infiltrasse all'interno del suo villaggio ninja, sotto henge e mentite spoglie, quando sarebbe bastato sfruttare l'alleanza accademica tra i nostri due villaggi per entrare senza grossi problemi a Kirigakure.

    Il tutto era iniziato quasi per caso, con il mio "vecchio amico" Shinichi Kurogane che, come suo solito, mi aveva invischiato in una sua faccenda senza chiedermi il permesso. Come mi aveva spiegato lui uno, tra i tanti, accordi segreti dell'ex-kazekage Hoshikuzu Chikuma prevedeva che lo stesso rifornisse, a bisogno, l'attuale Mizukage di alcuni particolari meccanismi. Il Chikuma ora era irreperibile e quindi Shinichi, amico di Hoshikuzu e suo confidente per quanto riguardava gli accordi sottobanco con poteri stranieri (si erano persino invischiati con un potente committente del suono qualche anno addietro) aveva pensato al sottoscritto come shinobi fidato, riservato ed esperto nell'arte della meccanica.

    Alla fine avevo accettato, anche se più per l'opportunità di fare un favore a tre shinobi importanti che per un vero e proprio interesse, ma non mi aspettavo che la cosa sarebbe andata in questo modo.

    Qualche giorno addietro avevo trovato una missiva nella mia dimora con una mappa del villaggio di kiri e dettagliate istruzioni su come adempiere al mio compito.

    270px-Yoshikage_Kira_Kosaku_Infobox_Manga
    Mi sarei dovuto presentare sotto mentite spoglie e dando il nome falso di "Kensuke Mikoto" ai guardiani del villaggio di Kiri. Dovevo andare disarmato e senza arnesi, tutto mi sarebbe stato fornito nel luogo d'appartenenza.
    Una volta identificatomi sarei stato condotto al quartiere Kenkichi, dove una resistenza era stata allestita come alloggio e laboratorio per il tempo necessario a completare l'incarico che Kensei Hito in persona mi avrebbe assegnato.

    Oltre a completare l'incarico mi sarebbe stato richiesto di aiutare il Mizukage a costruire, replicare e riparare meccanismi simili.
    Avrei dovuto memorizzare le istruzioni e la mappa che, trattate con un sigillo simile a quello usato per le cartebomba, presero fuoco non appena avevo terminato di leggerle.

    Nessuno avrebbe dovuto sapere di questa missione. La missiva inoltre si concludeva con una velata minaccia:

    "Non devi dalle sue istruzioni e non provi a mettere in pericolo la salute o la sicurezza dei cittadini Kiriani. Il mio sguardo si estende ovunque nella nebbia: ogni sua azione sarà sorvegliata, sempre. Che lei lo voglia o no. Svolga il suo compito e riceverà una lauta ricompensa oltre alla mia gratitudine. Non serve che le specifichi cosa succede a chi cerca di ingannarmi.

    Kensei Hito"

    Questa introduzione mi aveva dato due importanti informazioni su Kensei Hito: conosceva i suoi fuuinjutsu, ed era una persona riservata e sufficientemente paranoica.

    Entrambe le cose contribuivano a fargli guadagnare il mio rispetto.

    Apro la porta della mia dimora Kiriana dopo essermi accertato di non essere stato seguito da qualche guardiano troppo zelante o qualche curioso e mi avvicino alla sala principale della dimora dove noto una figura in armatura che mi attende.

    Per nulla spaventato o stupito mi avvicino fino a portarmi ad un paio di metri di distanza.

    Sono Kensuke Mikoto, qui come richiestomi. Attendo istruzioni.

    Sono proprio curioso di vedere come si sarebbe posto il kage di Kiri. Il suo villaggio è la completa antitesi rispetto al clima della sabbia, e non mi riferisco solo all'umidità atmosferica.



  15. .

    DE-CEPTION


    Post Settimo



    La kunoichi della sabbia non sembra interessata al mio commento su quel ricordo. Forse non ritiene di avere il diritto di esprimere il proprio pensiero, oppure semplicemente non è poi così interessata. Eppure decide di restare. Eppure decide di continuare.

    La sabbia ci avvolge nel suo caldo abbraccio.

    [Suna, Novembre 0028]


    Oh... stai per assistere alla decisione più importante della mia vita. dico, rivolto a Ryugi. Riconosco quelle figure, ma sarebbe basta la presenza di Gin Chikuma per identificare il ricordo.

    Immagino tu abbia riconosciuto Agashi, nonostante gli anni passati. Ovviamente quello è il kazekage, no, ex-kazekage, Gin Chikuma. Gli altri due forse non ti sono conosciuti. Quello dissi indicando Joel E' Joel, uno dei jonin più potenti al servizio del nostro villaggio mentre quello... quello è Shin Kurogane.

    Ricordo perfettamente questo momento, ora che inizio a riviverlo.

    E' stato quando ho accettato la missione.

    Lascio che i quattro uomini parlino, ricordando con loro quei momenti. Alla domanda di Ryugi sul pazzo rivoluzionario le avrei risposto: Probabilmente tu non lo sai, ma sono stato uno dei primi membri di un gruppo di nukenin. Dopo tutti questi anni saranno sicuramente stati debellati. Probabilmente non avrai neanche mai sentito parlare di Kurotenpi.

    Avrei lasciato alla ragazza la possibilità di replicare, prima di proseguire con il ricordo.

    Dopo che Joel mi spiegò o meglio, spiegò al mio io passato, al mio ricordo, la missione fu il kazekage a guardarmi negli occhi. A guardare lui negli occhi. Noi. In qualche modo strano mi sembrava di sentire cosa stessi provando al tempo. Cosa stava vivendo lo "Shu ricordo". Strano.

    Sta a te la scelta, ragazzo, puoi rifiutare. disse il Kazekage. Buffo. Ha uno sguardo pieno di umanità, non sembra affatto un ninja. Chissà che fine ha fatto Gin Chikuma.

    Come puoi intuire ho accettato la missione, anche se per motivi molto particolari. In un certo senso c'entra la nostra comune conoscenza, Shinichi Kurogane.

    Mi giro verso Ryugi, mentre la scena dietro di noi si fermava.

    Non mi ricordo ancora tutti dettagli, ma aver rivisto Shin mi ha fatto ricordare anche quella cosa...


    [Suna, Gennaio 0028]



    La sabbia avrebbe ricoperto quelle figure delle quali sarebbe rimasta solo Shin Kurogane, accompagnato da un altro membro di quel clan. Un uomo dai capelli castani e un sorriso molto amichevole.

    Aizen e Shin Kurogane. Capoclan il primo, e suo braccio destro il secondo. Entrambi utilizzatori della kekkei genkai del clan, cosa più rara di quel che loro vorrebbero far credere.

    Il Kurogane dai capelli neri, Shin, si sarebbe avvicinato a me (proprio a me, non ad un altra ricreazione dei ricordi)



    Shu Akasuna, corretto? Io sono Shin Kurogane e parlo per conto di Aizen-sama, leader del clan più nobile della sabbia

    Iniziò quindi a dire come gli Akasuna avevano un grosso debito nei confronti dei Kurogane e che se gli eredi di Sasori, traditore della sabbia ed assassino del terzo kazekage, coinvolto nella morte del quarto e del rapimento del quinto kazekage volevano vivere nel villaggio della sabbia...

    Dovrete ripagare i vostri debiti nei confronti dei Kurogane. Il vostro antenato, che vostro padre continua a nominare, ha portato via ben tre Kazekage al clan Kurogane. Ora voi ne risponderete.

    Mi sarei quindi rivolto a Ryugi. Come puoi immaginare ho scelto la via diplomatica, ed ho accetto di compiere per loro una missione segreta. Recuperare un loro erede perduto, nel mezzo del deserto dell'Anauroch. Quell'erede perduto era Shinichi. Non è stata una missione particolarmente difficile, ma mi ci è voluto molto tempo per riuscire a rintracciarlo. E' tramite me se Shin e Agashi si sono conosciuti, ed è a causa di questa mia missione che quando si è parlato di mandare qualcuno ad infiltrarsi tra questi rivoluzionari è venuto fuori il mio nome. Non voglio però che tu sia confusa. Io ho deciso di accettare. Lo volevo. Era sia un modo per servire il villaggio della sabbia, sia per allontanarmi da Agashi.

    Con un gesto congedai le due figure polverizzandole in sabbia nera. Un altra scena si stava materializzando davanti a noi.

    ***

    [Paese dell'Erba, Febbraio 0029]


    Quello sono io. Kotei Sasori. Dico a Ryugi indicando un uomo di età più grande rispetto a quello che dimostravo, dai lineamenti un po' allungati ed i capelli neri. Ho scelto io l'aspetto, ed è stata mia l'idea di sembrare più vecchio rispetto alla mia vera età dico a Ryugi con una punta di orgoglio. Ancora non so che cosa comporti questo ricordo, anche se c'era qualcosa di strano. Ma... non avrei dovuto non ricordare questa parte?

    Mi avvicino a Kaze e lo aiuto a staccare il suo vecchio braccio, sostituendolo con una mia nuova creazione. Ci ho messo un vecchio trucco di noi marionettisti gli dico Grazie ad una carica... Il volto di Kaze scattò di nuovo, questa volta lo soverchiava il kanji dell'ira

    Non me ne frega un cazzo di come funziona Kotei, ci devi pensare te a queste cose! L'importante è che faccia quello che voglio! Nuovamente il volto sarebbe scattato, mostrando il kanji della goia Ho sempre adorato dar fuoco alle cose!

    E' quello Kaze? Ti hanno scelto per le tue abilità nella creazione e riparazione di marionette? Per questo hai iniziato questa missione?

    Si, è quello Kaze. Ma no, non è per questo che ho iniziato questa missione. In un certo senso... volevo staccarmi dalla mia vita. Volevo stare lontano da Agashi, e da Suna. E quello mi sembrava un buon modo per aiutare il villaggio, anzi, tutta l'accademia. Poi, certo, le mie conoscenze mi avranno sicuramente aiutato ad avvicinarmi a Kaze. Purtroppo i dettagli ancora mi sfuggono ma...

    Mi scaglio, assieme ai miei colleghi di allora, a ricreare quel massacro. Vivo il ricordo per la prima volta, e mi lascio trascinare dalle emozioni. Dato il non luogo in cui ci troviamo forse anche Ryugi avrebbe potuto percepire, oltre all'orrore per quelle nefandezze, come al tempo anche io, Kotei Sasori, provavo un'immensa sensazione di libertà. Se Ryugi avesse voluto indagare ulteriormente quella strana trasmigrazione di sensazioni forse si sarebbe potuta accorgere di come, in fondo a tutto, c'era solo un'immensa solitudine.

    Non dovevo rendere conto a mio padre, al villaggio o all'accademia. Non avevo le responsabilità di un ninja, o di un membro della famiglia Akasuna. Non avevo debiti da ripagare con il clan Kurogane, a causa di un antenato del quale non mi interessava nulla.

    Non avevo nessun legame. Ero solo, libero di spiegare le mie ali.

    L'unica cosa che mi era richiesta... era dar sfogo ai miei istinti più bassi. Non avevo mai avuto un gran interesse nel sesso ed infatti violentai le donne solo quando dovevo.

    Ma uccidere? Uccidere non era mai stato un problema per Shu Akasuna. E neanche per Kotei Sasori. Nonostante il mio numero di uccisioni fosse stato tra i più alti quel giorno grazie alla mia marionetta Karasu (avevo scelto quel modello in quanto molto comune tra tutti i marionettisti) le mie mani non si sporcarono di sangue.

    Kireina Te no Sasori, Sasori dalle mani pulite. Così mi chiamavano. Anche se in realtà... forse ero uno di quelli con la coscienza più sporca. dico a Ryugi mentre una delle lame da polso della marionetta taglia la gola ad un anziano che si era frapposto per consentire la fuga di un bambino, presto raggiunto da uno dei kunai della marionetta alla schiena.

    Il segreto in battaglie del genere è usare il meno possibile le armi a distanza della marionetta, così da averne sempre a disposizione in caso di bisogno. Oppure assicurarsi di poterle recuperare. avrei continuato mentre raccolgo il kunai dalla schiena del bambino che si divincola, poco prima di spirare. E non lasciare testimoni concludo mentre Karasu sfonda la testa del cadavere contro un sasso li vicino.

    Queste persone sono morte nel momento in cui Kaze decise di attaccare il villaggio. Che le uccidessi io o qualche altro nukenin non avrebbe fatto differenza. Io almeno... ho dato loro una morte rapida ed il più possibile indolore.

    Dissi, cercando di giustificarmi, forse più con me stesso che con Ryugi. Tutto questo... è stato necessario. Si, è vero, non me ne importa granché delle vite di un gruppo di contadini del paese dell'erba ma... le lacrime iniziarono a rigare il volto di Shu Akasuna Non erano questi i patti, Kotei. Tu saresti dovuto sparire, assieme a questi ricordi. Che fosse per questo... Che Shu Akasuna ha fatto quello che ha fatto? Ha ricordato e ha cercato di dimenticare?

    Kotei si avvicinò a me e a Ryugi, mentre attorno a lui Kaze godeva nel dar fuoco ad un paio di capanne.

    Andiamo... credi veramente che fosse possibile fare una cosa simile?rise Kotei Per me ci hanno sempre e solo preso il culo. Non che mi lamenti, abbiamo reso Suna un posto più sicuro. E poco importa se abbiamo dovuto ammazzare un sacco di gente.

    O perdere la nostra umanità replico io abbassando le spalle.

    L'umanità è sopravvalutata. Pensa a Sasori, è diventato il più grande marionettista della storia proprio perché ha rinunciato alla propria umanità. O pensa ai nostri cugini Shura. disse Kotei, indicando Kaze.

    Vorresti veramente portare Kaze come esempio da seguire? digrignai i denti, faticavo a trattenere la rabbia. Sappiamo entrambi che quel pazzo psicopatico non sarebbe riuscito a far nulla senza di noi!

    E la cosa non ti esalta? disse Kotei sorridendo. Su, dai nostri esperimenti su Kaze abbiamo raccolto una quantità di dati interessante... per non parlare della fine che ha fatto lui... uno schiocco di dita da parte del ninja dalle mani pulite e la sabbia avvolse nuovamente me e Ryugi.



    [Gennaio 0030: L'Attacco all'Accademia]

    Non sei contento di essere entrato nella storia? dico, con la voce di Kotei Sasori, mentre Karasu trafigge al corpo un ninja del clan Hyuga di Konoha. Il suo Juuken non poteva nulla contro la marionetta.

    Non perdere tempo con queste cazzate Kotei, e pensa ad uccidere altri accademici! replica un mio alleato del sole nero.

    Già, proprio un bel modo di entrare nella storia. dico io, mentre sono vicino a Ryugi. In questo caso la mia "doppia essenza" è ancora più enfatizzata. Ehi, o mi mettevo ad uccidere qualche foglioso oppure mi spostavo verso il buon Shinichi. Non è che ho avuto molta scelta... replica il mio doppio.

    Shinichi? C'era anche lui? gli rispondo stupito. I ricordi di Kotei Sasori entrano nella mia mente e la scena viene ricreata. Lo possiamo vedere, io e Ryugi, mentre convinco un nostro alleato ad andare più verso est e seleziono un altro ninja del sole nero, più consono da affrontare per il nostro conoscente. Non posso essere così tanto una merda no?

    In lontananza possiamo vedere Shinichi mentre vola su una piastra di sabbia nera avvicinarsi verso di noi. Il Kurogane scende al suolo e deforma il suo mezzo di trasporto fino a creare un bastone di ferro. A questo punto il ricordo si interrompe, evidentemente Kotei non è interessato a mostrarci il destino di Shinichi.

    Che senso avrebbe? Sappiamo entrambi che è sopravvissuto. Anzi, tutti e tre. Ryugi, giusto? disse Kotei rivolto alla nostra ospite. Ti sento molto silenziosa... tu che ne pensi? Puoi reputarmi un mostro finché vuoi ma rispondi a questa domanda... avresti mai avuto tu il coraggio di compiere queste azioni, per il bene dell'Accademia e di Suna?

    Una volta ricevuta una risposta dalla kunoichi, o anche no a seconda della sua intenzione, Kotei Sasori avrebbe continuato la sua filippica. Sai invece chi non ce l'ha fatta? Il nostro caro, buon amico Kaze. Peccato. Tutto quel lavoro sprecato.

    Ci alzammo in volo, oltrepassando uno dei draghi di argilla poco prima che si schiantasse sull'accademia.

    Perché hai continuato questa farsa? chiese Ryugi

    Perché ormai non era più una farsa. Shu Akasuna era morto, c'era solo Kotei Sasori. E gli piaceva anche esserlo! A questo punto sbotto Stava chiedendo a me, stronzo. soffio, cercando di calmarmi. Pensavo che se mi fossi fatto valere avrei potuto prendere il posto di Kaze. Acquisendo più potere all'interno dell'organizzazione avrei potuto sabotarne meglio i piani. Per tutta risposta Kotei si mise a ridere Lo ammetto, forse sono stato un po' ingenuo. Forse... forse un po' mi piaceva essere Kotei Sasori. In un certo senso sentivo che stavo facendo qualcosa di importante. Molto più importante che costruire marionette o fare delle patetiche missioni. Ed era una cosa che mi piaceva.

    Sentito ragazzina, te l'avevo detto. Brutte azioni per un bene superiore...

    Interrompo Kotei prima che possa continuare Questo non scusa minimamente tutte le nefandezze che abbiamo fatto. Le persone che abbiamo ucciso per puro divertimento, nostro o altrui. Le donne violentate. I bambini... Dei, i bambini. Comunque, alla fine, qualcosa lo abbiamo combinato. dico a Ryugi indicando Kaze, il mio "boss" nell'organizzazione. Ucciso dal Mizukage.

    Ma allora perché non hai abbandonato la recita?

    Quel giorno, nonostante avessimo in parte contribuito ad abbattere Kaze... l'attacco dei Kurotenpi non si fermò. L'accademia non era stata abbastanza per fermarli. Mi sentivo in dovere di fare tutto il possibile per impedire che una simile tragedia avvenisse di nuovo.

    Il dragone di argilla si schiantò, distruggendo l'edificio accademico.

    Dimmi, Ryugi, se tu avessi il potere di passare delle informazioni all'accademia, delle informazioni che potrebbero impedire che dei tuoi compagni possano morire... non lo faresti? Non sacrificheresti qualunque cosa?

    La missione prima di tutto, ragazzina. Non c'è tempo per i dilemmi morali. Sapevamo a cosa andavamo incontro. Siamo Akasuna, una volta compreso quello che dev'essere fatto non ci fermiamo di fronte a nulla. Non importa quanto mostruoso possa essere.

    Io e Kotei completiamo i nostri pensieri. Per quanto possa essere difficile ammetterlo, lui è parte di me. E quelli, a suo tempo, devono essere stati gli stessi pensieri del nostro omonimo. Sasori della sabbia rossa. L'unica differenza è che noi eravamo al servizio del villaggio di Suna. Della parte buona. O, forse, era solo una giustificazione per continuare ad evitare i miei problemi.

    La sabbia ci avvolse di nuovo. Questa volta siamo all'interno di una prigione.

    Sento dei passi, mentre Kotei Sasori ghigna. E' pieno di botte, incatenato, distrutto dalle torture ma ghigna. Ghigna verso di me, come se mi avesse in scacco. Come se lui volesse che io guardassi quello che sta per succedere.

    Cose di cui io non ho la minima idea.

    La botola si apre, e dopo che veniamo abbagliati dalla luce facciamo in tempo ad abituarci e a riconoscere la figura.

    Shin Kurogane.

    Ti sei fatto catturare, ma abbiamo apprezzato il tuo lavoro. Tuo padre ha analizzato il cadavere di Kaze, o quello che quello psicopatico dell'Ottavo Mizukage ed il suo coccodrillo hanno lasciato.
    Dei barbari quei kiriani ed il loro Kage Kaguya, che strappa le ossa dei nemici per trofeo.
    Tuo padre, comunque, ha confermato che molti dei macchinari nel corpo di Kaze erano guasti, dapprima che iniziasse lo scontro, ipotizza.
    Buon lavoro, inutile, per salvare l'Accademia dall'attentato dei Kurotenpi, ma buono.


    La cosa buffa è che, a memoria. Hahahaha, buona questa dico ridendo della mia stessa battuta A memoria questo è stato il più gran complimento che io abbia ricevuto per qualcosa che ho fatto.

    Mi giro verso Ryugi Non che questo scusi le mie azioni ma... è piacevole sentirsi apprezzati ogni tanto, no? Il mio lavoro è finito e quindi posso tornare a Suna...

    Non così in fretta. Non abbiamo finito di ascoltare quello che ha da dirci il nostro amico Shin. mi interrompe Kotei

    Che c'è da dire? Ci siamo fatti catturare, la missione è finita. Non possiamo tornare nei Kurotenpi senza destare troppi sospetti... è il tempo di essere estratti e...

    Ora puoi scegliere: Kotei Sasori sarà trasferito in ogni caso fra una settimana, ma potrai decidere, tornare a Suna, riapparire come Shu e questo te scomparirà nella storia dei nukenin, oppure, puoi dirigerti ad Ame a permetterci di scoprire cosa sta effettivamente succedendo lì. Gli Iga sarebbero in debito con gli Akasuna, se lo facessi.
    Inoltre ti hanno buttato in questa buca perché hai ucciso tre prigionieri nella doccia, ho sentito dire, il tuo ruolo, lo stai gestendo bene.
    Cosa mi dici, ragazzo?


    Mi blocco. Com'era possibile? No, la mia missione era finita... potevo tornare a Suna. Avevo fatto un buon lavoro.

    HAHHAAHAHAHAAH sghignazza Kotei Ti sei ricordato eh? Hai ricordato quello che hai pensato in quel momento, Shu?

    Cado ginocchia a terra sussurrando La storia di Kotei Sasori non è ancora finita. Voglio fare di più. Ne ho bisogno. Voglio andare ad Ame. A Suna non c'è più niente per me. Cosa dovrei fare? Tornare con la coda tra le gambe da Agashi?

    Ripeti più forte, che la signorina non ti ha sentito. mi incalza lui

    E' vero! Potevo uscirne ma ho rifiutato! Volevo essere Kotei, volevo sentire quel brivido quando uccidevo un innocente. Sapevo che stavo facendo qualcosa di sbagliato ma sapevo che avrei potuto fare qualunque cosa perché poi avrei potuto semplicemente cancellare "Kotei Sasori" e tornare a Suna... con le mani pulite. Poggio anche le mani a terra ed inizio a piangere.

    Come ho potuto... come ho potuto compiere delle azioni così orribili? Adesso capisco perché ho voluto dimenticare... perché ho rischiato il tutto per tutto.

    I legami di Kotei si sciolsero ed il mio doppio si avvicina a me. Arrivato alla giusta distanza mi tira un calcio sul ventre. Questo perché sei un debole! Mi accascio al suolo, perdendo il fiato Le uniche cose buone che hai combinato nella vita le ho fatte IO! continua Kotei battendosi il petto Di la verità! Non hai minimamente pensato al bene di Suna, vero? Volevi solamente essere ancora Kotei Sasori... perché Shu Akasuna è una nullità! Una merda! Io sono il migliore!

    Mi tira un altro calcio per poi avvicinarsi a Ryugi Tu che ne pensi, bellezza, dovrei essere io a gestire questo spettacolo vero? Dillo anche tu a Shu che dovrebbe solo chiudersi nella sua piccola scatoletta di miserie e lasciare che sia io, Kotei Sasori, a prendere il controllo del nostro corpo!

    Forse, in fondo, ha ragione. Ricordo esattamente quello che dissi a quel tempo.



    Beh, Shin-san, se il clan Iga ha bisogno dei servigi di Kotei Sasori chi sono io per negarglieli?

    Già pregusto il sangue delle mie future vittime. La sofferenza ed il dolore che causerò. Tutto per il bene di Sunagakure, ovviamente.
1684 replies since 6/9/2013
.