Posts written by -Shu

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    DE-CEPTION


    Post Sesto



    Alla mia richiesta di aiuto Ryugi risponde sorridendoSiamo entrambi shinobi di Suna ed un ninja della Sabbia non abbandona mai i propri compagni.
    Ricambio il suo sorriso Ti ringrazio, Ryugi. Significa molto, per me. Avevo capito che Ryugi non vedeva la scelta che aveva fatto come un obbligo, ma come parte del suo nindo.
    Il nindo della sabbia. Evidentemente questi nuovi kazekage che non conoscevo non dovevano essere poi così male.

    ***



    I rumori del combattimento ci giungono alle orecchie. Accompagnato da Ryugi, senza parlare, ci avviciniamo al rumore. Se avesse deciso di prestare attenzione ai dintorni della scena Ryugi si sarebbe accorta, come faccio io, degli svariati "errori" della stessa. Questa è villa Akasuna, ma come la ricordava il mio io di quel momento. Molto più alta di quello che dovrebbe essere, dopotutto è la prospettiva di un bambino, con le parti più vicine al soffitto distorte.
    Nonostante io sappia quello che sta per avvenire mi sento come costretto a seguire gli eventi. Non sono costretto dal marionettismo, conosco molto bene come manovrare una persona, e non si tratta di un genjutsu. E' come... se sentissi di doverlo fare. Come se me lo dovessi.

    Come avevo fatto anni fa mi chino vicino al muro, dove avevo fatto un foro sulla parete. Poggio la mano sulla stessa ed il legno si apre, come venisse manipolato, aprendo una finestra, consentendo a me e Ryugi di vedere l'interno di quel dojo. Ci troviamo in alto, quasi un metro e mezzo sopra le quattro figure e spostati verso la sinistra di Satoru. Dovevo osservarli di nascosto, Agashi non approvava che io li guardassi allenarsi. Io dovevo concentrarmi a costruire altre marionette.

    Avrei indicato i due ninja a Ryugi Quello più alto è mio padre, Agashi Akasuna, pronipote di Sasori Akasuna, come non ha mai smesso di ricordare per tutta la sua vita. Non ti ho mai chiesto se conosci la storia, ma non ha molto senso parlarne ora. L'altro invece è mio fratello Satoru. Che tra poco... beh lo vedrai tu stessa.

    Avevo sezionato quella scena nella mia mente milioni di volte. So esattamente quello che sta per succedere.



    Il Kase-Obake, la marionetta ombrello, si sarebbe ritirata di fronte a Satoru, ed Agashi avrebbe esclamato:

    Forza, Satoru, la tua marionetta ha molte più armi del mio banale Kuroari: la mia è una marionetta da cattura, nemmeno da difesa! Dovresti saperla sconfiggere senza troppi problemi!

    Satoru avrebbe rilassato le spalle, una goccia di sudore avrebbe macchiato il tatami vicino al suo piede destro. Era al limite.

    E' stato tuo padre ad uccidere tuo fratello? sussurrò Ryugi. Per tutta risposta avrei portato un dito davanti alla bocca. Era il momento definitivo.

    Satoru portò indietro il braccio destro, piegando anulare e medio. Era il movimento per attivare l'apertura dell'ombrello.

    Il trascorrere del tempo sarebbe progressivamente rallentato. Un rumore raschiante avrebbe squarciato l'aria mentre lentamente la marionetta si apriva e l'asta posteriore destra, piegata, avrebbe fallito nel suo compito di mantenere il letale ventaglio rivestito d'acciaio legato alla marionetta. Quella parte del kaze tessen sarebbe volata all'indietro, perforando la gola di Satoru. Il bambino avrebbe iniziato a portarsi le mani alla gola. La trachea era stata perforata e non poteva emettere suoni. Il sangue sarebbe fluito copioso dalla ferita al collo. Satoru si inginocchiò a terra. Sollevò lo sguardo piangente verso il padre. Ryugi poteva vederlo chiaramente. Le lacrime copiose sgorgavano dal suo volto. Chiedeva aiuto, e pietà. Guardava negli occhi suo padre che, impassibile, rimase a guardarlo morire.

    Satoru cadde a terra, morto. Il tempo si sarebbe fermato.

    Scendo a livello del terreno invitando Ryugi a seguirmi, se non avesse già provato ad intervenire, ovviamente senza successo.

    Osservai tutto proprio da li le avrei detto, indicando la posizione dove ci trovavamo poco prima. Ho rivissuto la scena centinaia di volte, nei miei sogni. Ne sono stato ossessionato. Mi avvicino alla marionetta Ammetto però che è la prima volta che riesco ad esaminarla da questa prospettiva. Legai la marionetta con i miei fili di chakra, sollevandola da terra.

    Questo è il Kasa-Obake, una marionetta di mia creazione. Il costrutto si sarebbe diviso in molteplici pezzi, cadendo al suolo fino a lasciarne solo due intatti. L'asta piegata e una piccola molla ricurva, spezzata a metà.

    Qualche giorno dopo questi eventi ho recuperato la marionetta. L'ho smontata e rimontata decine di volte. Il risultato è sempre stato lo stesso. L'unico difetto è questa molla. Per quanto riguarda la morte di mio fratello, in un certo senso la colpa è di tutti e tre. Non che al tempo lo sapessi.

    Sospiro. Non è per niente piacevole rievocare tutto quel processo. In un primo momento diedi la colpa a me stesso: se avessi costruito la marionetta correttamente, se mi fossi accorto che questa molla era difettosa. Se non avessi avuto fretta nel costruirla tutto questo non sarebbe successo. Non è stato un bel periodo.

    Cammino avanti ed indietro per il dojo. Divenni molto aggressivo e violento, specie nei confronti di mio padre. Per tutta risposta lui mi diceva di sfogarmi creando nuove marionette, ancora più mortali. Di nuovo quella lettera mi torna alla mente. So che è la chiave per capire quell'uomo, Agashi Akasuna. Guardo negli occhi quel ricordo di mio padre ed improvvisamente si modifica. Si rimpicciolisce. Invecchia. Diventa completamente bianco, gli occhi chiusi e le labbra blu.

    Ora... ora ricordo. Agashi è morto. Ignoro il sospetto che mi viene vedendolo in questo stato. Non è il momento.

    Torniamo a me. In un secondo momento decisi di dare la colpa ad Agashi. Era lui che non l'aveva salvato. Era lui che l'aveva spinto al limite, lui che l'aveva ucciso. Non so se era un modo per sfogare la mia rabbia ed il mio odio nei confronti di Agashi o se invece volevo ignorare il fatto che odiavo me stesso per quello che era successo e proiettavo tutti quei sentimenti su mio padre.

    Porto lo sguardo in alto, ripensando a quel momento della mia vita. Non lo so. Fatto sta che iniziai prima a creare marionette sempre più mortali, sperando che qualcuna di essere potesse uccidere Agashi. In un paio di casi inserii appositamente dei difetti, sperando di far ripetere questa sorta di incidente. Mi volto verso Ryugi Non ne vado fiero, ma è giusto riconoscere anche i miei difetti. Dopo qualche anno scappai di casa e mi arruolai in accademia.

    Mi avvicino al cadavere di Satoru, lo stendo a terra e gli chiudo gli occhi. So che probabilmente ti sembrerò un po' freddo, Ryugi-san, ma ormai ho superato questo brutto, bruttissimo momento. Sospiro E nel caso ti fosse rimasta la curiosità, secondo me le cose sono andate così: io ho sbagliato, un errore di distrazione che sarebbe potuto capitare a chiunque. Non ho ricontrollato due volte che tutti i meccanismi funzionassero a dovere. Se allora avessi saputo come manovrare le marionette adeguatamente, se avessi avuto più esperienza, se non avessi avuto fretta di far provare la mia marionetta a Satoru lui non sarebbe morto.

    Poso una mano sul cuore del bambino Se Satoru non avesse passato troppo tempo ad allenarsi da solo con la marionetta sarebbe sia stato più lucido quando affrontò Agashi, sia... sia non avrebbe stressato eccessivamente la parte difettosa del meccanismo. La molla non si sarebbe torta, causando l'asta del Tessen di piegarsi e di conseguenza rompendo la molla e facendo scattare il ventaglio contro la sua gola.

    Indico Agashi Se Agashi si fosse comportato in modo diverso, capendo che mio fratello era stanco o controllando i meccanismi del Kase-Obake lui stesso... oppure cercando di salvarlo una volta ferito, invece di restare li impassibile...

    Mi avvicino alla ragazza mentre la scena inizia a dissolversi nel nulla. Ma tutto questo non ha più importanza ormai. E' solo un ricordo. E nemmeno so se sia vero o se sia solo una ricostruzione della mia mente per farmi sentire meglio riguardo a me stesso. Magari ho solo voluto mentirti, per cercare di fare bella figura. le dico, abbozzando un sorriso.

    In realtà ho solo voglia di piangere. Per quanto io abbia effettivamente superato lo shock della morte di Satoru, per quanto io volessi aver avuto la forza di uscire dal nascondiglio, al tempo, per cercare di salvare mio fratello io non ero stato migliore di Agashi. Ero rimasto la a guardare Satoru morire. Perché sapevo che non ci sarei dovuto essere. Perché temevo la punizione di mio padre. O, forse, perché volevo essere io la fuori a combattere con le marionette invece di essere relegato in quella stanza a costruirle. Forse invidiavo Satoru. Forse l'avevo guardato morire... perché in fondo speravo che morisse. Volevo prendere il suo posto e, alla fine, ci ero riuscito.

    Ma non è questo quello che voglio.

    Sospiro di nuovo. Forse devo iniziare a pensare di meno e a farmi meno problemi. Allora, Ryugi-san? Hai delle domande o possiamo lasciarci la morte di mio fratello alle spalle? Da qui in poi entriamo in un territorio inesplorato per questo "me". Non so quale potrebbe essere il prossimo ricordo.

    So solo che l'ultimo... riguarda il testamento di mio padre.

    Tu sei Shu Akasuna, pronipote di Sasori della sabbia rossa. Sei il mio primogenito, ed in quanto tale sarai destinatario dei segreti degli Akasuna. E del loro destino.

    Le parole che Agashi mi ripeteva continuamente risuonano nelle mie orecchie (e, anche se non ne sono ancora cosciente, in tutto il ricordo persino nelle orecchie di Ryugi). So qual è il segreto degli Akasuna, il metodo per trasformare un cadavere in una marionetta conservandole le capacità che aveva in vita ma... qual è il destino degli Akasuna?


    OT/come al solito per dettagli puoi sentirmi privatamente ;) /OT
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    DE-CEPTION


    Post Quinto



    Qualcuno si è fregato quasi quindici anni della mia vita. E fin qui ci siamo. Ma perché? Tu ne sai niente, Ryugi?

    Se ci trovavamo in quella situazione sicuramente doveva esserci un motivo, qualcosa che aveva spinto Ryugi a contattarmi. E, ora che iniziavo a notarlo, gli edifici erano troppo "perfetti". Tutto è esattamente come me l'aspetto. Nessuna novità od imperfezione che mi stupisca. E non c'è nessuno in giro. E che fine ha fatto il cielo? Sono stato così concentrato su me stesso da non accorgermi di quello che c'è attorno a me.

    Nessuno ti ha preso i ricordi, Shu-san. Non so i particolari, non tutti almeno, ma in qualche modo stavi sperimentando un fuuinjutsu sulla memoria su te stesso.

    Mi risulta difficile credere che io possa essere stato così coglione, Ryugi-san. Le rispondo d'istinto, senza pensare. Sperimentare una qualunque cosa su se stessi è una cretinata. Anche se... forse, facendolo, avrei potuto evitare...

    Come ti ho detto al tuo risveglio: è stato il tuo amico Shinichi a mandarmi da te, noi non ci siamo mai conosciuti prima, io sono una genin, di te so ben poco, ciò che mi ha detto il tuo amico, appunto: non abbiamo mai partecipato a missioni assieme, ma so che sei un abile Marionettista, un ninja della Sabbia e che per qualche motivo volevi cancellare i tuoi ricordi più tristi.

    Mi metto a ridere. Trovo tutta la situazione più assurda di quello che mi aspetto ma, finora, non ho motivo per dubitare della ragazza. Data la sua descrizione degli eventi si è comportata esattamente come avrebbe dovuto fare una kunoichi della sabbia.
    C'era solo una cosa da chiarire. Rimuginando sugli ultimi eventi sono giunto ad una conclusione. Vediamo cosa mi risponde se le faccio una domanda secca.

    Dove siamo, Ryugi?

    Ci troviamo nella tua mente, Shu-san. C'era un secondo aspetto in quello che ti è capitato: c'era un modo per evitare che i ninja più abili perquisissero la tua mente, che la risvegliassero forse.
    Per questo Shinichi ha chiamato me, per la mia inesperienza.


    Rilasso la mia posizione. Mi ha dato la risposta che mi aspettavo. Per caso Shinichi è questo tizio qua?

    Se questa è la mia mente dovrei essere in grado di fare cose incredibili. Ad esempio...

    Una colonna di luce scende dal vuoto sopra di noi, dividendo me e la ragazza. Una voragine si apre al "suolo" colpito dalla luce per poi esplodere senza rumore in una serie di diversi arcobaleni. Dalla voragine iniziano ad uscire centinaia di minuscole marionette senza volto che iniziano ad impilarsi l'una sull'altra fino a formare una figura umana. E' un ragazzo alto dai capelli neri. Il taglio è molto più corto rispetto a quello a cui era abituata Ryugi e l'espressione del volto era molto più dura e rigida. Il fisico era meno muscoloso ma la differenza fondamentale era lo sguardo, completamente vuoto. Quello era sicuramente Shinichi Kurogane, un giovane Shinichi Kurogane.

    Se Ryugi avesse confermato che si trattava di lui con uno schiocco di dita avrei fatto dissolvere quella figura in della polvere nera, che si sarebbe accumulata a terra. Il giovane Kurogane. Dovevo aspettarmelo. Quel ragazzo ha sempre detto che un giorno avrebbe "ripagato il suo debito". L'ho portato io a Suna, sai?

    Faccio un altro paio di passi, sorridendo. Buffo come tornavano certe cose. Impedire agli shinobi forti di accedere alla mia testa è esattamente il tipo di protezione che penserei. Ha senso. Ho sempre sottovalutato le persone che ritengo "inferiori". Direi che è il momento di smetterla, come tu stessa hai dimostrato.

    Non so bene cosa abbia scatenato tutto questo, forse il tuo ultimo ricordo? Di cosa trattava quella missione? Fra le poche informazioni che ho, tu, Shu-san, volevi cancellare i tuoi ricordi più dolorosi, ma sono i ricordi, anche i peggiori, che ci definiscono. Gli errori.

    La guardo negli occhi, un velo di lacrime li copre. Forse essendo dentro la mia mente mi prendo il coraggio di mostrarmi vulnerabile. Evidentemente nel corso del tempo devo aver cambiato idea. Che cosa può avermi spinto a tanto?

    Non so se in questo luogo potrei difendermi, se mi attaccassi, in fondo, siamo nella tua mente, ma posso dirti che, più che attaccare me, dovresti affrontare i ricordi che vuoi cancellare. Dovresti ritrovare te stesso dopo tutti questi anni.

    Non ha senso combattere, Ryugi-san. Ho avuto una reazione spontanea, dovuta alla confusione del momento. Non so per quale motivo il mio io del futuro... o forse sarebbe meglio dire del passato, ha deciso di fare questa cazzata. Ma ho intenzione di rimediare. Devo affrontare i miei brutti ricordi.

    Mi sono deciso. Devo affrontare tutti i miei brutti ricordi. Ho una sensazione. La sensazione che ci sia qualcosa che non vada. Forse quello che mi ha fatto compiere tutto ciò. Ha a che fare con un rotolo. Una lettera di mio padre. Cerco di fuggire quel pensiero. Non è ancora arrivato il momento. Una cosa alla volta.

    Ryugi-san. Ho deciso che affronterò i miei ricordi. Alcuni so di cosa trattano, altri meno. Se non te la senti questo è il momento di andartene.

    Dissolvo la marionetta Ryugi, sicuro di poterla richiamare a mio piacere in questo luogo. Se ne avessi bisogno. Ora devo fare la cosa più difficile di sempre, per me. Detesto farlo, ma devo.

    Tuttavia... chiedo il tuo aiuto, Ryugi-san. Non sarà bello. Non sarà piacevole. E, forse, potrebbe anche essere sbagliato mostrarti una parte così intima della mia anima ma... ho bisogno di aiuto. Non ti biasimerò se deciderai di andartene, e sarò io stesso a dire a Shinichi che la tua missione è compiuta, una volta che mi sarò risvegliato.

    Se Ryugi avesse deciso di andarsene le avrei sorriso Capisco. Ci vediamo nel mondo del risveglio. Salutami il piccolo Kurogane. Ryugi si sarebbe quindi sentita come dissolvere, mentre si sarebbe risvegliata nel mondo reale.

    Se invece Ryugi avesse deciso di restare all'interno della mia mente avrei fatto un sospiro di sollievo. Ti ringrazio, Ryugi. Significa molto, per me.

    Subito dopo saremmo stati avvolti dalla sabbia, che avrebbe creato attorno a noi una gigantesca casa. Ryugi, se presente, l'avrebbe riconosciuta. Era villa Akasuna, anche se non più in rovina.

    Mi guardo attorno. La mia attenzione è immediatamente attirata dal tavolo da lavoro, dove è presente il progetto del braccio di una marionetta. Il braccio sinistro dello spaventapasseri, una delle mie prime creazioni. Frammenti di metallo e legno, fili di acciaio e dei grossi shuriken smontabili sono presenti sul tavolo. Parti di marionetta sparse sono presenti più o meno ovunque nella stanza, con una mezza dozzina di marionette di forme ed aspetto diverso che pendono dal soffitto, appese con dei fili di nylon. Un piccolo futon con il simbolo del villaggio di suna è relegato in un angolo.

    E' la mia stanza di quando ero piccolo! Sorrido ed accarezzo il braccio di marionetta sul tavolo. Tu si che mi diventerai molto utile, in futuro.

    In lontananza sento dei rumori, pezzi di legno e metallo che impattano l'uno sull'altro. Mi raggelo. Dev'essere quella notte.

    Ho capito in che ricordo sono. Questa... questa è la notte in cui è morto mio fratello.

    OT qualsiasi informazione aggiuntiva ti serva, fammelo sapere. /OT
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    L'esempio delle Ombre


    Post Primo



    Blocco il calcio volante al volto con l'avambraccio sinistro e mi piego verso destra, poggiando il peso sulla stessa gamba. Un rapido movimento del polso della sinistra ed afferro la gamba di Yata, faccio una rotazione in senso orario facendo perno sulla gamba destra e lo scaglio verso Tamako che lo afferra al volo per evitare che il fratellino possa farsi male. Continuo la rotazione, lasciandomi alle spalle i due bambini per ritrovarmi di fronte a Kusanagi. Mentre ruoto carico un colpo di palmo con la mano sinistra che uso per colpire l'ultimo mio allievo sulla fronte. Ruzzola a terra, mentre mi distanzio dai tre.

    Non mi hanno fatto sudare neppure oggi, ma contrariamente alle volte scorse almeno hanno mostrato un po' di collaborazione.

    Per oggi abbiamo finito.

    Sento un lento applauso giungere dalla porta sul retro della mia casetta.

    Come siamo caduti in basso, Shinichi. Ora te la prendi con i miei poveri nipoti.

    Mi volto verso Takeshi Kurogane, forse il più abile manipolatore di Satetsu di Suna. Dopo Aizen, capoclan dei Kurogane, ovviamente.

    Takeshi. Come sai prendo molto seriamente i miei doveri. E quale impegno maggiore che insegnare il ninjutsu ai miei figli?

    Mi scaglia una lettera, sento l'odore della particolare Satetsu del capoclan.

    Ordini di Aizen-dono. Dovrai fare l'unica cosa che ti riesce bene. "Rappresentare" il clan in una cerimonia più o meno ufficiale.

    Leggo rapidamente la lettera. Da quando in qua Aizen si interessa di quello che fa il moccioso? Se vuole farsi pestare dall'ultimo mizukage a noi che interessa?

    Takeshi scuote il dito Tsk tsk tsk, Shinichi. E tu vorresti veramente che ci perdiamo questa occasione d'oro per screditare il nostro amato Kazekage Hohenheim-sama? Se perde contro il Mizukage sarebbe un'occasione d'oro per esautorarlo e spingere la candidatura di un membro del clan.

    Sorrido Non abbiamo un solo ninja decente che possa competere, lo sai anche tu. Comunque vedere due Kage che combattono potrebbe essere un'ottima lezione teorica per i ragazzi. Ora va che devo finire le mie meditazioni.

    Eseguo la tecnica del richiamo, evocando lo scorpione di rame dalla tomba di ferro.

    Buongiorno Shinichi. E' giunta l'ora della nostra terza meditazione quotidiana. Oh, ma c'è anche Takeshi-san. Quale onore. Desidera unirsi a noi?

    Passo, Shunchu. Lo sai che quelli della tua specie mi... infastidiscono. Shinichi, ricordati degli ordini di Aizen e... non preoccuparti. Ci penserò io a Miyako e ai ragazzi mentre sei via.

    Sospiro. Grazie, Takeshi. Lo apprezzo molto.

    Nonostante avessimo passato anni ad odiarci alla fine siamo riusciti a mettere da parte le nostre divergenze. Non potrei affidare la mia famiglia a nessun altro. Tranne forse ad Hoshi, se ci fosse ancora, o Shu. Se fosse abbastanza forte.

    [...]



    Il giorno designato mi presento sugli spalti accompagnato da Miyako e dai miei tre figli. Kusanagi e Tamako sono i miei primogeniti. Gemelli, maschio e femmina rispettivamente. Lui ha preso dalla madre, capelli biondi ed occhi azzurri ed ha un carattere fiero e combattivo, mentre la sorella somiglia più a me fisicamente con i capelli e gli occhi scuri, oltre ad un indole più pacifica. Hanno 6 anni. Yata è il più giovane, di 5 anni, maschio anche lui che somiglia alla sorella più grande come tinta dei capelli ed occhi anche se la fisionomia del viso ricorda più quella di Miyako.

    E tutti e tre sono allievi miei e di Takeshi. Lui è sicuro che i gemelli abbiano ereditato i geni Kurogane, anche se ancora devono manifestarlo, mentre sembra che Yata non sia stato "benedetto". Ovviamente mi sono rifiutato di farli testare anche se ora che ho iniziato a far praticar loro il ninjutsu la vedo dura resistere alle pressioni del clan. Abbiamo fame di portatori della kekkei genkai, specialmente visto che sono figli di Miyako. E' dai tempi di Gaara che non c'è un Kurogane ninja che utilizzi la Sakin, la sabbia d'oro (Miyako non fa testo dato che non è un ninja, perlomeno non ufficialmente).

    Hai visto papà, siamo i primi! dice Yata.

    Lo sapevo che era troppo presto replica Tamako.

    Dai Tamako, così ci possiamo prendere i posti migliori! le risponde Kusanagi. E' un vero peccato che Otekko e Shunchu non possano venire, però!

    Miyako sorride Ne abbiamo già parlato Kusa, non è il caso. Pensa se ogni ninja portasse le proprie evocazioni. Altro che scontro tra Kage, sarebbe un vero e proprio zoo!

    Mi porto in alto, cercando i posti migliori per quello scontro. Noto con piacere che non ci sono sezioni separate per i ninja dei due villaggi. Un buon modo di incentivare la cooperazione tra i nostri villaggi.

    Siamo arrivati talmente presto che abbiamo sgattaiolato dentro l'arena. Ma sono ansioso di far vedere ai miei figli cosa possono fare due Kage. Ed anche io sono molto curioso. Ero un ninja talentuoso, quando ancora possedevo la Satetsu. Ora al massimo posso fare qualche ninjutsu e taijutsu degno di nota, ma nulla di speciale.

    Se voglio motivarmi a diventare più forte, a proteggere la mia famiglia al massimo della forza, devo assistere a questo scontro. Devo vedere cosa significa essere un Kage. Quali sono le mie mancanze. Cosa mi avrebbe aiutato a divenire il miglior ninja possibile. Per loro.

    Ci accomodiamo tutti e cinque vicini. Io e Miyako seduti di fianco con i ragazzi sullo spalto davanti a noi. Ovviamente riescono a resistere solo qualche minuto prima di iniziare a correre attorno agli spalti a giocare.

    Ricordate bambini che siamo in missione diplomatica! Niente armi, niente chakra, ma soprattutto siate educati!

    Si mamma! replicano all'unisono le tre piccole pesti.

    OT ne ho approfittato per far debuttare i miei gregari ;) Dai che apriamo le danze anche qui! /OT
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    DE-CEPTION


    Post Quarto



    Mi sono perso nel mio mondo, per un attimo. Perso in quella discussione senza senso con la "mia" Ryugi. Mi sarebbe piaciuto insegnare alla vera Ryugi quei rudimenti dell'arte del marionettismo, anche solo per puro e semplice divertimento, ma lei non sembra interessata.

    Io so fare cose diverse, con i fili.

    La osservo mentre manovra un filo di nylon a formare un nodo e delle forme. Non rimango molto impressionato, ma non voglio ferire i suoi sentimenti.

    Visto? mi chiede lei, quasi a cercare la mia approvazione (o almeno così credo)

    Complimenti, Ryugi! le rispondo mentre faccio battere le mani alla marionetta Un bellissimo esempio di Ito-Jutsu

    Forse incuriosita dai miei accenni agli albori del marionettismo, Ryugi mi chiede ulteriori informazioni A proposito, Shu-san, ma chi sono Monzaemon ed i karakuri? Ammetto di non averli mai sentiti nominare.

    Sorrido Non me ne stupisco. Monzaemon Chikamatsu è stato il primo marionettista, ma è stato più famoso come commediografo ed attore che come ninja. Anche se si dice che grazie ai suoi dieci tesori fosse in grado di conquistare un castello nel giro di una sola notte. Il riferimento ai "castelli" avrebbe potuto far capire a Ryugi quanto antica fosse quella arte, che precedeva persino la fondazione del villaggio di Suna. Dopotutto, una volta che i ninja iniziarono a diffondersi nel continente, cosa potevano fare delle mura di pietra contro il potere del chakra?

    Come da tradizione, tuttavia, la storia di Chikamatsu Monzaemon non può essere raccontata... dico, mentre la sabbia inizia a formare un piccolo teatro di burattini tra me e Ryugi e della musica tipica di queste rappresentazioni teatrali inizia a riecheggiare nell'aria.



    I miei vestiti iniziano a modificarsi, i vestiti si dissolvono in sabbia mentre vengono sostituiti da un kimono classico e variopinto di mille colori, decorato da una carpa disegnata con linee nere sulla schiena. I capelli vengono raccolti in alto, a formare un'acconciatura da samurai, mentre delle sopracciglia finte di colore nero adornano i miei occhi chiari messi in risalto dal trucco completamente bianco.

    Mi giro verso Ryugi e mi metto in posa con entrambe le gambe aperte e leggermente piegate, la mano sinistra rivolta a lato, mentre la destra aperta a palmo è rivolta verso di lei.

    ...Ma solo recitata! Hey! Mi muovo, enfatizzando i movimenti mentre mi porto dietro al teatro e due pupazzi si animano. Se Ryugi lo avesse desiderato una comoda poltrona si sarebbe materializzata per farla sedere.

    Il primo pupazzo era chiaramente quello di una donna vestita di bianco, l'altro era quello di un uomo, anch'esso vestito di bianco.

    Inconsciamente dei fili di chakra partono dalle mie dita, sopra il palcoscenico del piccolo teatrino, ed animano i due pupazzi che si inchinano verso Ryugi mentre con la mia voce, modificata per l'occasione, do loro voce.

    Lo spettacolo sarebbe sembrato a Ryugi quasi come un sogno. La tradizione prevedeva che lo spettacolo durasse diverse ore, ma a lei non sarebbe pesato per nulla, complice il diverso senso del tempo dei sogni e della mente.

    La prima scena prevedeva questa promessa d'amore tra Monzaemon e Shizuka, ma di come questo amore fosse ostacolato dal padre di lei, un ricco mercante. La rappresentazione sarebbe proseguita mostrando Monzaemon al lavoro come creatore di Karakuri, dei pupazzi meccanici capaci di movimenti autonomi e ripetitivi, ma senza una vera vita. Questi lavori vengono usati da lui nelle sue rappresentazioni teatrali, ottenendo un grande successo ed il favore del daimyo locale, che lo accoglie alla sua corte. Non potendo rifiutarsi Monzaemon Chikamatsu abbandona Shizuka ed i due si scambiano una nuova promessa di eterno amore, rifiutando di impegnarsi fino a quando non potranno di nuovo stare insieme.

    Il secondo atto si apre con Chikamatsu che apprende i segreti del chakra da un viandante locale, un discepolo del credo dell'eremita dei sei sentieri, e di come questo potere potesse donare una vera vita alle sue creazioni. E' talmente innamorato di tale potere che fa un giuramento solenne: mai avrebbe usato il chakra per scopi violenti, ma solo per intrattenere e divertire. Chikamatsu crea quindi le prime marionette ed insegna i rudimenti del chakra alla sua troupe, creando nuovi ed incredibili spettacoli, mai visti prima. Ma con la celebrità arriva anche l'invidia della gente. L'uso del chakra inizia a diffondersi come arma e temendo che Chikamatsu potesse attentare alla vita del daimyo, lui e la sua troupe vengono cacciati, concludendo il secondo atto.

    Il terzo atto, che inizia dopo qualche anno, vede Chikamatsu raccontare di anni di peregrinazioni e sofferenze, mentre rafforza e potenzia la sua arte sia come attore e commediografo sia come manipolatore di marionette, oltre che nella loro costruzione. Un giorno, mentre si esibisce nell'ennesimo paesino, riconosce Shizuka. I due si riabbracciano e riallacciano la loro storia d'amore mentre lei gli racconta di come abbia abbandonato la propria casa per amore di lui e di come si sia data all'arte del canto e della danza, sperando di divenire famosa quanto lui e di poter entrare anche lei nelle grazie di un daimyo. Entrare anche lei nel mondo degli artisti avrebbe inoltre permesso ai due di sposarsi secondo la legge, che prevedeva che i teatranti fossero una vera e propria casta relegata ai margini della società. Purtroppo Shizuka non ebbe successo e si dovette guadagnare da vivere prostituendosi, oltre che esibendosi.

    Nonostante il grave colpo al proprio onore Monzaemon decide di sposarla, ed il quarto atto si apre con la loro cerimonia di nozze, un lussuoso e meraviglioso spettacolo orchestrato dai due con le marionette del Chikamatsu che danzano al suono del canto di lei. I due sono felici, e lavorano ed amano assieme e l'arte di Monzaemon Chikamatsu raggiunge il proprio picco. E' in questo momento che i suoi karakuri raggiungono la massima maturità e diventano finalmente kugutsu, le marionette che conosciamo anche oggi, seppur prive di armi. Ciò avverrà solo alla fine del quarto atto, quando un altro daimyo incantato dalla bellezza di Shizuka la fa rapire per renderla una sua concubina. Per salvarla Monzaemon Chikamatsu rompe il giuramento fatto al discepolo dei sei sentieri, anni prima, e crea le prime marionette da guerra. I dieci tesori di Monzaemon Chikamatsu.

    Tutto il quinto atto è il celebre assalto al castello di Himbe, che dura un'intera notte, nel quale Monzaemon Chikamatsu da solo, assieme ai propri tesori, sbaraglia completamente la milizia del daimyo. Diverse scene molto crude si susseguono, con morti e mutilazioni, mentre piano piano, uccisione dopo uccisione, il marionettista ne esce trasfigurato (anche nella forma del proprio pupazzo). Diviene un vero e proprio demone, punito per aver infranto il proprio giuramento e, nella sua follia, uccide non solo il daimyo ma anche Shizuka, costretta a giacere con lui.

    L'ultima scena vede Monzaemon Chikamatsu creare un'ultima tremenda arma da guerra: una marionetta con le sembianze della defunta moglie, che possa accompagnarlo in battaglia di li in avanti trasformandolo in un vero e proprio signore della guerra.

    La musica pervade la performance teatrale ed il sudore e la fatica nel manovrare numerose marionette, cosa che faccio rigorosamente sfruttando la tecnica segreta del mio clan, mi prova. Ma questo è il modo in cui la storia di Monzaemon Chikamatsu è sempre stata raccontata. Ed è così che anch'io la racconto a Ryugi.

    Alla fine il teatrino si dissolve e faccio un ultimo inchino assieme alle marionette di Monzaemon Chikamatsu e di Shizuka, attendendo la risposta del mio pubblico. Per poi sedermi a terra, provato da quella fatica.

    Scusa Ryugi, ma credo di aver bisogno di un po' di riposo.

    [... Nota: scusa per la lunga rappresentazione, ma mi hai ispirato ...]



    Dopo essermi ripreso Ryugi mi invoglia a seguirla, a fare un giro per quella rappresentazione di Suna. La rappresentazione teatrale mi ha fatto capire di trovarmi dentro un altro, gigantesco, teatro. Anche se ancora non capisco cosa ci faccio qui, e perché.

    Ricordo anch'io l'amministrazione, dico a Ryugi. Ma quella che creo con la sabbia è un'amministrazione diversa da quella che ricorda lei. Molto diversa. Da prima del famoso attentato che la rase al suolo.

    Che nome ricordi come amministratore, Shu-san? Io conobbi Daichi-sama quando ero ancora una studentessa, in seguito incontrai anche il nobile Kazekage.

    Mi gratto la testa Mai sentito nominare. Ma ammetto di non aver mai prestato particolare attenzione a queste cose.

    Camminammo fin dentro l'antica amministrazione, nella sala in cui erano conservate le statue dei Kazekage. Ben diversa dalla situazione attuale del luogo.

    All'interno sono presenti sei statue.

    Il Primo Kazekage si chiamava Reto, veniva dal deserto, da una delle tante tribù nomadi e riuscì ad unire le popolazioni beduine. Mia madre dice sempre di ricordare le origini di Suna ed il fatto che siamo riuniti è grazie ad un nomade che scelse l'unità all'isolazionismo. Insieme, Suna è sempre più forte. Tu cosa ne pensi?

    Mi volto verso di lei, sorridendo: Ovviamente sono d'accordo. Questa filosofia è anche alla base della fondazione dell'Accademia Ninja e dell'alleanza tra i nostri villaggi. Sin dalle origini i miei antenati e precedenti marionettisti hanno lavorato alla difesa di Suna e del nostro villaggio. E io ho intenzione di continuare questa tradizione. Un po' come lui le dico sorridendo indicando la statua del secondo Kazekage.

    Il Secondo Kazekage, Shamon, so che era un esperto Marionettista, tu hai sentito parlare di lui, Shu-san?

    Sollevo il sopracciglio destro Ovviamente le rispondo sorridendo Non tutti sanno che è stato Shamon, e non Monzaemon, ad iniziare la tradizione del clan di pitturarsi il viso. Oltre a creare le tecniche kuro higi, che influenzano ancora oggi lo stile di combattimento del nostro clan. Avrei potuto parlare di Shamon per ore, nonostante le poche informazioni che erano giunte a noi su questo leggendario ninja.

    Il Terzo Kazekage era un Kurogane, come il tuo amico Shinichi, ancora non ti ricordi di lui?

    Non ho nessuna intenzione di parlare di Sandaime Kazekage. Era un argomento delicato per noi Akasuna. Per ovvi motivi. E se Ryugi avesse capito il mio umore avrebbe fatto bene ad iniziare a parlare di Rasa.

    Il Quarto Kazekage era della stessa famiglia, si chiamava Rasa, manipolava l'oro, ne hai sentito parlare?

    Incrocio le braccia. Vagamente. Non sono solito frequentare i membri del clan Kurogane. Diciamo che non corrono buoni rapporti tra noi e loro. Mi stupisco che tu non conosca la storia. E non ho nessuna intenzione di parlare di Gaara. Si, li conosco, si me li ricordo.

    In un certo senso si poteva dire che Sasori Akasuna, il mio diretto antenato, fosse stato responsabile diretto o indiretto della morte di tre kazekage del clan Kurogane (qualcuno diceva che Gaara non contava, ma non avevo mai visto un Kurogane lasciar correre la cosa).

    Questa è una storia un pò più recente... io sono nata un pò più di venti anni dopo la fine della Guerra. Tu?

    Strizzo gli occhi, non capisco Vent'anni dopo la fine della guerra? Che cacchio dici? Dovresti avere... quanto? Cinque anni? Per quanto riguarda questo Hoshicoso non l'ho mai sentito nominare. Chi dovrebbe essere, il prossimo Kazekage se Gin Chikuma tira le cuoia? Il mio linguaggio, molto più informale, tradisce il mio nervosismo. C'è qualcosa che non capisco, che mi sfugge. Mi concentro un attimo, cercando di ricordare.

    Se tu sei nata vent'anni dopo la fine della guerra, ed hai circa una quindicina d'anni... questo significa... che io dovrei averne quasi trenta. Eppure i miei ultimi ricordi... sono un po' confuso. Dunque, l'ultimo evento degno di nota è stato quello scontro con quel ninja di kiri. Una discussione su chi avesse diritto di vita e di morte su un prigioniero. Poi una volta tornato a Suna... sono stato convocato per una missione.

    Cammino avanti ed indietro. Ma ho quindici anni. Ricordo perfettamente di avere quindici anni. Ma la matematica non torna. Mi porto la mano al mento Però in effetti ho perso dei ricordi. Tu stessa me l'hai detto. Hai nominato più volte questo "Shinichi" ma io non ho presente chi sia. E questo "Hoshikuzu", che io non ho idea di chi sia.

    Ne consegue solo una, logica, e semplice spiegazione Qualcuno si è fregato quasi quindici anni della mia vita. E fin qui ci siamo. Ma perché? Tu ne sai niente, Ryugi?

    Se ci trovavamo in quella situazione sicuramente doveva esserci un motivo, qualcosa che aveva spinto Ryugi a contattarmi. E, ora che iniziavo a notarlo, gli edifici erano troppo "perfetti". Tutto è esattamente come me l'aspetto. Nessuna novità od imperfezione che mi stupisca. E non c'è nessuno in giro. E che fine ha fatto il cielo? Sono stato così concentrato su me stesso da non accorgermi di quello che c'è attorno a me.

    Dove siamo, Ryugi? Mi volto verso di lei, non nascondendo una certa preoccupazione. Avvolgo la marionetta con i fili di chakra, ricordando la familiare sensazione di controllare le marionette in battaglia. Forse sarei stato un po' arrugginito, ma avrei venduto cara la pelle se fosse stato necessario. Non avrei comunque attaccato per primo, dando alla ragazza la possibilità di spiegarsi.

    Sono spaventato, ma so che la paura può far commettere degli errori grossolani. Controllo le mie emozioni, ed attendo. All'erta e pronto a scattare.

    Ti prego, non darmi motivo di dubitare di te, Ryugi.


  5. .

    Kunishisma Kyanpu


    Post Sesto



    Stai pur certo che una volta che torno anche io a casa mia a Suna mi faccio vivo Shinichi. Sento di poter imparare tanto da te, ti toccherà sopportarmi un po' eheheh

    Sorrido al ragazzo, non ritengo di essere il miglior insegnante del mondo, ma... Ha ha ha, vedremo se questa vecchia lince può ancora insegnare qualcosa.

    Alla mia proposta di concludere la festa Hirobumi si dimostra comprensivo.

    Cari i miei Shinichi e Miyako non dovete scusarvi di nulla, anzi grazie mille per esservi trattenuti fino ad adesso. Vi considero miei nuovi amici, e spero di potervi vedere entrambi presto per una bella occasione come quella di oggi. Mi raccomando portate il mio foglio di sabbia al Kazekage in persona. E buon viaggio.

    Mi inchino verso di lui Non temete, nobile Hirobumi. Me ne accerterò personalmente.

    Hisamori si avvicina a noi, dandoci il suo saluto e ringraziandoci per poi porci la mano. Miyako la stringe con piacere, e lo stesso faccio io. Alla prossima Hisamori. Se mai dovessi essere a Suna basta che tu chieda di me all'entrata del quartiere Kurogane. Lascerò detto che sei mio ospite. Per quel che ancora vale la mia parola.

    Miyako si dirige verso l'uscita dell'accampamento per poi voltarsi indietro, facendo una mezza piroetta e salutando i Kunishima Carissimi amici, e care amiche dice, senza far trasparire quanto poco avesse gradito la compagnia delle donne dell'accampamento, E' arrivato il momento del nostro commiato. Non siate tristi perché la festa è finita poiché l'alleanza tra i Kunishima ed i Kurogane è appena all'inizio!

    Mi avvicino a lei, mentre Ryugi il carovaniere ci corre incontro. Ehm, carissimi... come faremo a tornare a Suna? Non ricordate? La mia carovana...

    Alzo la destra, fermandolo. Questo non sarà un problema. Eseguo pochi sigilli per poi poggiare la mano insanguinata a terra. Una sola goccia sarebbe bastata.

    Kuchiyose no Jutsu!

    Una nuvola di fumo avrebbe per un istante coperto me e Miyako, per rivelare poi un gigantesco scorpione rosso. Se Otekko era un piccolo e carino scorpione, questo è un vero e proprio combattente.

    I miei ossequi, Miyako-san le parole dello scorpione di rame rieccheggiano all'interno del campo. E' sempre un piacere, Shunchu.

    Evocare lo scorpione di rame non era sicuramente necessario, ma mostrare ai Kunishima e soprattutto ad Hisamori ciò di cui ero capace sarebbe servito a guadagnarmi maggiormente il loro rispetto. O, forse, voglio solo ricordare a me stesso cosa significa essere un ninja. Do un pugno alla corazza di Shunchu, ben sapendo che il suo corpo metallico è praticamente indistruttibile.

    E a me non saluti?

    Si volta verso di me, fingendo ignoranza. Shinichi-san, non vi avevo notato E chi pensavi ti avesse evocato? Il pupazzo Gnappo? Capisco che sei ancora arrabbiato con me per quella storia dell'addestramento ma...

    Mi è stato riferito da Otekko che finalmente siete rinsavito, Shinichi-san Ottimo, vedo che il ragazzo si è dato subito da fare.

    Esattamente. Ti ho convocato apposta per chiedere agli eremiti di ricominciare il mio addestramento. Fa scattare i pedipalpi per poi fissarmi con tutti gli occhi.

    Spero che questa volta finirete almeno una cosa che avete cominciato, Shinichi-san. Mi sto iniziando a stancare della vostra indole volubile.

    Sospiro. Ha perfettamente ragione. Shunchu, che ha già interceduto per me con gli eremiti in passato, è l'ennesima persona (se si può definire tale) che ho deluso con la mia incostanza.

    Non sono più quello di un tempo, Shunchu. Ora ho delle responsabilità. Dei doveri nei confronti della mia famiglia e degli obblighi nei vostri confronti. Non ti deluderò di nuovo.

    Lo scorpione solleva parzialmente le zampe anteriori, in quella che interpreto essere un'espressione di stupore.

    Mi dai un'idea diversa, in effetti. Forse questa volta potremmo riallacciare la nostra amicizia, Shinichi.

    Sorrido e poggio la mano destra sul suo carapace, poco sopra il paio di occhi mediani. Molto bene, perché sai... avremmo proprio bisogno di un passaggio a Suna, noi tre. dico, indicando anche Ryugi, oltre a Miyako.

    Lo scorpione gira su se stesso, visibilmente infastidito. Perché ho come l'impressione che tu ti stia nuovamente approfittando di me?

    Miyako mi precede Perché è così, Shunchu. Lo scorpione si gira verso di lei (mancando di una testa vera e propria deve sempre girare tutto il corpo per poter parlare con qualcuno) Ah, ecco! Mi sembrava!

    Evocare Shunchu ha l'effetto opposto rispetto a quello desiderato. Certo, lo scorpione è possente, ma è chiaro a tutti che non ero io a controllarlo ma che si trattava di un animale indipendente.

    Il vecchio carovaniere mi si avvicina Chiedo scusa... ma intendevi tre... perché anch'io dovrei salire su quel coso?

    I pepipalpi scattano. Intanto non sono un "coso", maleducato che non siete altro! Rivolgetevi a me come "Shunchu-san", prego. E comunque sarebbe cortesia presentarsi, prima di insultare qualcuno!

    Mi giro verso Ryugi coprendomi la bocca con una manoShunchu è uno scorpione che ci tiene molto all'etichetta. Ti consiglio di non farlo arrabbiare.

    Il vecchio sbianca, credo non abbia intenzione di fare la fine del topo. Chiedo scusa, Shunchu-san. Il mio nome è Ryugi, e sono un umile carovaniere.

    Lo scorpione abbassa il torace, come per annuire. Molto bene. Così va meglio.

    Il vecchio, ripresosi dallo shock ma non ancora fiducioso nei confronti dello scorpione di rame mi dice che lui preferisce tornare usando uno dei suoi cavalli.

    Ovviamente, se lo desiderate, l'altro cavallo è a vostra disposizione. mi dice.

    Shunchu sembra approvare Non sono una cavalcatura, infatti. Che siano quelle bestie a portarvi. Certo, capisco che con solo quattro zampe non vi diano molta sicurezza, però.

    Miyako alza gli occhi al cielo Ti chiedo scusa Shunchu, ma ti prego di portare me e Shinichi a Suna. So che non è una cosa molto cortese chiederti questo sacrificio ma sei, veramente, la nostra unica speranza. E poi sono sicura che tu sia incredibilmente più veloce di un cavallo!

    Come sempre Shunchu si dimostra debole alle lusinghe e, alla fine, cede. D'accordo. Ma solo perché Shinichi ha deciso di riprendere il suo addestramento.

    Io e Miyako saliamo sulla schiena dello scorpione, insolitamente comoda per il materiale di cui è composta, e salutiamo (finalmente) il campo dei Kunishima.

    Lo scorpione di rame sfreccia sulla sabbia, scavando abilmente attraverso le dune e lasciandosi guidare da me. Dato il suo ruolo è uno degli scorpioni più abituati al mondo esterno e non ha fatica a farci raggiungere il villaggio di Suna relativamente in poco tempo.

    Senti un po' Shinichi, toglimi una curiosità mi chiede Miyako Ma davvero hai un incontro con il Kazekage per consegnargli questo contratto?

    Rido Figurati se il moccioso ha tempo per una cosa come questa. Lo consegnerò all'amministrazione di villaggio e ci penseranno loro a farglielo recapitare. Non so neanche se glielo mostreranno mai. Faccio spallucce Non che la cosa sia poi così importante, alla fine. Ci penserà Hisamori a ricordarglielo.

    Per quel che riguarda il clan Kurogane l'unico lato positivo di questo Kazekage è che almeno non è un Chikuma, come gli ultimi due. Anzi per Aizen-sama sarebbe solo un piacere se gli succedesse qualcosa per avere l'ennesima opportunità di piazzare un Kurogane sul trono della sabbia.

    Ancora non sapevo che ben presto, forse, sarebbe stato il Mizukage a dargliene la possibilità. E che io avrei dovuto presenziare all'evento.

    Per quanto riguarda me, invece, beh... non ho mai incontrato il manipolatore d'argilla e non ho desiderio di farlo. Ancora non mi ero ripreso dalla scomparsa di Hoshikuzu, il mio carissimo amico. Ai miei occhi nessuno avrebbe mai potuto rimpiazzarlo come Kazekage.

    Tranne, ovviamente, me.

  6. .

    Kunishima Kyanpu


    Post Quinto




    Guarda Shinichi-san, apprezzo tantissimo la tua proposta e credimi che inizirei l'allenamento per imparare la manipolazione della sabbia anche adesso. Purtroppo non posso, primo perchè penso di non essere ancora pronto, e secondo perchè solo Hirobumi-sama può darmi il permesso di imparare questa tecnica. In questa famiglia, che rimanga tra te e me, la manipolazione della sabbia è un po' un taboo, non se ne parla tanto. E non so bene il perchè. L'unica cosa che ognuno di noi sa è che se mai fosse il tempo di impare la nostra speciale tecnica, sarebbe il capo famiglia in persona a convocarci. E non mi potrei mai permettere di disobbedire a queste regole di famiglia.

    Annuisco. Entusiasta ma moderato, il ragazzo. Rispettoso della sua famiglia e delle tradizioni. Inizio ad inquadrarlo meglio. Potrebbe effettivamente essere un valido allievo, peccato che in questo momento non abbia il tempo. La priorità sono Miyako ed i miei figli. Oltre al mio addestramento. La mia famiglia. Il mio nuovo nindo.

    Ti capisco, Hisamori. Sappi che in me avrai sempre un amico, e una guida dovessi averne bisogno. Sarò curioso di vederti combattere in futuro allora. Vedere lo stile dei Kunishima.

    E come potrei fronteggiarlo. Un discreto allenamento se mai dovessi combattere contro qualche parente. Rinnovo poi l'invito a visitare la tomba di ferro.

    A breve dovrò tornarvi per terminare il mio addestramento con gli eremiti, dovesse venirti voglia di visitare sarebbe un piacevole diversivo.

    Lo ascolto esprimere quei complessi sentimenti di voglia di esplorare e viaggiare e di attaccamento alla famiglia. Tipico per un adolescente.

    In questo nuovo mondo che ho scoperto mi sento come un bambino sperduto e innocente, con una mano che tende alla sua famiglia e una alla sua vita nuova.

    Mi torna in mente la mia gioventù nelle arene dell'Anauroch, e le emozioni che mi avevano permeato quando avevo scoperto di far parte di uno dei clan più possenti della sabbia. Di come quella famiglia mi aveva accolto ed insegnato a controllare i miei doni naturali. Di come ero stato usato come Shinobi. Di come avevo perso quei doni, ma avevo trovato me stesso e Miyako. Ma, soprattutto, la mia pace. Il mio equilibrio che ora Hisamori stava cercando, anche se forse non lo sa ancora.

    Ti capisco. Molto più di quello che tu possa credere. Sorrido beffardo, come un anziano che ha capito tutto della vita. Non è ancora giunto il momento per Hisamori. Dev'essere lui a trovare la sua strada.

    Scoprire se stessi è un nobile scopo, Hisamori. Stai cercando il tuo ruolo in questi due mondi, è normale che tu possa sentirti confuso e che tu abbia sentimenti contraddittori. Vedrai che capirai come integrare queste tue due anime, col tempo e l'esperienza. Sono molto curioso di vederti crescere, come ninja e come persona.

    Mi alzo in piedi, segnalando che non ho più desiderio di parlare. Ti ringrazio, Hisamori. Parlare con te mi ha fatto riflettere su me stesso, chi ero e chi sono. Mi hai aiutato a ritrovare una carica che non avevo da tempo.

    Anche il giovane Kunishima doveva essere un po' stanco.

    Facciamo un salto dagli altri che prendo anche da bere? E vediamo come sta tua moglie, spero solo i miei cugini non le stiano dando troppo fastidio.

    Mi scappa una risatina. Rischi che sia lei che gli stia dando una bella lezione.

    Ci dirigiamo verso il centro del campo dove, probabilmente a causa di qualche parola scappata sull'incidente avvenuto prima coi cuginetti, Miyako si ritrovava praticamente circondata dalle varie donne del campo. O, forse, era una questione culturale. Per i "cugini" dei Kunishima che si erano insediati a Suna, gli Shinkiro, le donne sono una figura importante, se non fondamentale, della loro cultura. Non so se per i Kunishima fosse diverso.

    Miyako mi vede e si illumina, decisamente la conversazione non dev'essere stata molto interessante. Si alza in piedi e mi getta praticamente addosso, abbracciandomi davanti a tutti. Strano, non è solita a manifestazioni di affetto così espansive. Specie davanti a degli estranei.

    Portami via da qui, ti prego! mi sussurra all'orecchio.

    La allontano leggermente da me, sorrido e le cingo il collo con le mie braccia. Sono felice che questa festa dei Kunishima ti abbia rinvigorito così, cara. Forse dovremmo visitare i nostri nuovi amici più spesso. La lascio mentre mi giro verso Hirobumi, che sicuramente doveva essere li da qualche parte.

    Purtroppo siamo un po' stanchi, e capisco che non dev'essere stato facile approntare un tale sontuoso banchetto. E' giusto che anche voi possiate riposare. Con il vostro permesso, nobile Hirobumi, noi torneremmo alla nostra casa.

    Avrei fatto qualche passo verso di lui, per poi dirgli a voce un po' più bassa Anche perché dobbiamo mettere a letto i nostri figli, capite anche voi come possa essere difficile lasciarli soli per molto tempo.

    [Nota: direi che possiamo avviarci alla conclusione, a meno che tu non abbia altro in mente.]

  7. .

    Kunishima Kyanpu


    Post Quarto



    Ascolto attentamente Hirobumi mentre mi spiega le particolarità di quel modo di stendere contratti. Un modo ancestrale, lo riconosco, e non è la prima volta che mi capita di stringere un patto di sangue. Controllo il contratto scritto, giusto per sicurezza, e confermo che non vi sono inganni.

    In realtà è necessario anche solo il sangue di uno di voi due, e per galanteria e visto che Miyako ci offre la sua sabbia dorata, Shinichi ci pensi te allora? Mi basta solo una piccola goccia.

    Sfrutto il mio controllo sul chakra di vento per effettuarmi un piccolo taglietto sul dito della mano, evitando ferite profonde o quella poco nobile forma di mordersi il dito. Certamente.

    Poche gocce di sangue cadono sul contratto. Dal terreno una polvere simile alla sabbia di Hirobumi, ma più brillante, inizia a sollevarsi accogliendo il mio sangue e mischiandosi a quello e al contratto di Hirobumi. Un gesto molto intimo e non mi stupisco che Miyako abbia i brividi. Una sensazione istintiva, che finisce subito.

    E' fatto. I Kunishima, i Kurogane ed il villaggio di Suna sono ufficialmente alleati.

    Grazie, grazie, grazie davvero. Non immaginate quanto ve ne sia grato. E ora abbiamo finito per davvero, siete liberi! Anche se gradiremmo la vostra compagnia ancora per un po', il banchetto è ancora pieno di prelibatezze! Ah Hisamori, caro mio, Shinichi ti vuole parlare.

    Accettiamo di buon grado la vostra ospitalità, Hirobumi-dono. E' un giorno di festa, dopotutto! Miyako interviene per me, distraendo i membri del campo Kunishima a sufficienza così che io e Hisamori possiamo parlare in pace. Lei non comprende a fondo i segreti riguardanti le tecniche di manipolazione, ma sa che ho fatto una richiesta devo avere un ottimo motivo.

    Ci soffermiamo a parlare con vari membri del campo Kunishima. Come potevo aspettarmi si tratta di una comunità abbastanza chiusa ed il nostro arrivo rappresenta una grande novità. Miyako si adatta a rispondere alle varie domande sul villaggio di Suna e sui rapporti tra il villaggio ed il campo, sfatando anche alcuni miti fasulli che si dovevano essere fatti nel corso degli anni.
    Dopo un breve rinfresco prendo Hisamori e lo porto in un luogo isolato. Hirobumi deve aver evidentemente ordinato che fossimo lasciati soli perché non vedo nessuno che si azzardi a disturbare la nostra solitudine.

    Dimmi, Hisamori, cosa sai delle tecniche che ha sfruttato Hirobumi? Sei a conoscenza della loro storia, e della loro origine?

    Sincero sincero? Non ne so tanto purtroppo. Ovviamente sono cresciuto vedendo quello che fa e mentirei a dire che non ne sono affascinato, come chiunque bimbo di questo accampamento. Solo il capofamiglia e tre dei miei zii sanno manipolare la sabbia, come non lo so.
    Anche se a dire il vero pensavo che fossimo davvero parenti alla lontana per via di quelle storie sulla fondazione di Suna. Di cui però non so tanto in realtà. Tu mi sembri saperne di più sicuramente.


    Non saresti il primo ad essere gettato in un mondo che non comprendi, ed in trame nelle quali tu non sei che una pedina, Hisamori. Io lo so bene, purtroppo. Vorrei tanto dirlo direttamente anche a lui, ma non voglio pormi nel modo sbagliato.

    Non che io voglia dissuaderti, ma mi sembra giusto che tu sappia a cosa rischi di andare incontro. E qual è l'origine della tecnica segreta di manipolazione della sabbia. Contrariamente a quello che crede Hinamori, non è imparentata con noi Kurogane.

    Sai qui si cresce seguendo quello che i grandi dicono e senza farsi tante domande, che non sono neanche sempre ben accette. Io sono andato a Suna perchè non sarebbero mai riusciti a tenermi qua per sempre, sono troppo curioso di esplorare il mondo.
    Te ne devi aver visti di posti fighi essendo un Chunin, quale è stato il posto più bello in cui tu sia mai stato? E il secondo?


    Sorrido. Mi ricordi un po' me da giovane, Hisamori. Certo che ne hai di domande da fare, Hisamori. E fai bene. Uno spirito indagatore è una qualità che apprezzo molto. E grazie alla quale c'ho fatto molti, molti soldi. Ripenso ai miei giorni da detective, passati a risolvere casi per i migliori offerenti. Un lavoro molto più proficuo del ninja, anche se incredibilmente più noioso e meno soddisfacente.

    Andiamo con ordine. Per prima cosa ti parlerò della manipolazione della sabbia. Le arti che noi Kurogane usiamo sono quella che viene chiamata una kekkei genkai, una tecnica che dipende dal nostro corredo genetico: il chakra magnetico, o Jiton. Le kekkei genkai non sono tecniche che puoi apprendere allenandoti, o nasci con le giuste potenzialità oppure non puoi mai apprenderle. Probabilmente Hisamori avrebbe pensato che io non ero nato con le giuste potenzialità, un piccolo inganno innocente. Inutile ripensarci sopra, era una fase della mia vita che si era conclusa.

    La manipolazione della sabbia invece, come quella che usa Hinamori, è un potere che consiste nel mischiare parte del proprio chakra con la sabbia e sfruttare questo legame per manipolarla. E' un potere che deriva direttamente dal demone Shukaku, il monocoda.

    Lascio che quelle parole si imprimano bene nel cervello del giovane genin. Sicuramente doveva aver sentito parlare di Shukaku, almeno come fiaba durante l'infanzia.

    Un tempo si pensava che solamente il Jinchuriki del demone potesse sfruttare questo potere ma a quanto pare non è così. Si è scoperto che molte persone, apparentemente "benedette" dal potere del demone possono sfruttarlo. Non so dirti come mai questo avvenga o come sia possibile, non sono un esperto di Bijuu. Una mia ipotesi tuttavia è che effettivamente il clan Kunishima abbia aiutato i primi ninja del vento a creare il villaggio di Suna, i miei antenati ma non solo, ma che abbiano deciso di mantenere la propria indipendenza. Evidentemente come "premio" hanno ricevuto questa "benedizione".

    Un discorso forse un po' confuso, ma che ha il suo senso.

    Non prendere le mie parole come verità, tuttavia. Le mie sono solo ipotesi. L'influenza del demone negli utilizzatori della sabbia è molto lieve e variabile. C'è chi non ne risente minimamente e chi si sveglia ogni notte urlando. Si dice persino che ci sia chi non possa mai dormire e che diventi pazzo. Per questo ho deciso di avvertirti. Come ho già detto non voglio dissuaderti, ma solo avvertirti. E' giusto che tu sappia i poteri con cui rischi di invischiarti.

    Se mi avesse replicato che nessuno dei suoi parenti aveva mai avuto di questi problemi gli avrei risposto Vero, ma nessuno di loro è un ninja. Tu arriveresti a spingere questo potere ben oltre i loro limiti.

    Immagino che le mie parole possano preoccupare Hisamori. Ma è giusto così: deve essere avvisato di questi pericoli. Se può consolarti ho già aiutato più di uno shinobi con questa tecnica, a sfruttarla adeguatamente e a non farsi cogliere impreparato dal demone. Se dovesse servirti una mano basta che tu venga a cercarmi a Suna, o mandami tranquillamente una missiva. Dopotutto ora sono un alleato della famiglia Kunishima, giusto? Mi sembra corretto darvi una mano se avete bisogno di aiuto. Mi sento strano a pronunciare quelle parole. Un tempo non mi sarei spinto così in là ad aiutare un'altra persona. Forse l'esperienza della paternità mi aveva cambiato. Sicuramente in meglio.


    Batto le mani, richiamando l'attenzione di Hisamori e distraendolo da qualche pensiero che potesse avere.

    Ma parliamo di cose più felici! Il posto più bello che io abbia mai visitato? Sicuramente la Tomba di Ferro! Anche se è molto particolare come ambiente. Si tratta di un insieme di grotte, un vero e proprio ecosistema completamente isolato dal resto del mondo ed abitato da numerosissime specie di artropodi di metallo. I minerali sono così abbondanti che non esiste alcun tipo di predazione e le specie più diverse vivono in pace ed armonia. Con qualche piccola eccezione, ovviamente. Ma si tratta di un mondo incredibilmente vasto ed unico. Un posto che invece ti consiglio di visitare è il villaggio di Kiri. Non tanto perché sia particolarmente bello, ma perché è un luogo che sia come ambiente che come visione del mondo è così diverso da Suna che il confronto con esso ti farà rivalutare la tua famiglia. Te ne assicuro.

    Tra l'altro ci dovrò tornare a breve. Devo visitare Yui, e Kanda. Specialmente adesso che ho deciso di tornare a seguire il nindo.
    Sbuffo, pensando alle difficoltà del viaggio ed al mio difficile rapporto con Kanda. Mi odia, ed ha perfettamente ragione.

    Evito di menzionare il bordello di Oto, un'esperienza che ogni shinobi prima o poi deve fare, ma mi riprometto di ricordarglielo una volta che almeno mezzo continente si trovi tra me e Miyako.

    E tu invece che mi racconti Hisamori? A parte la voglia di esplorare il mondo cos'è che ti spinge? Quali sono i tuoi sogni. Qual è il tuo nindo?

    Mi piace ascoltare i giovani ninja esprimere quello che li muove. Li trovo molto stimolanti, e sono sicuro che Hisamori non sarà da meno.
  8. .

    Kunishima Kyanpu


    Post Terzo



    L'opera di convincimento di Miyako, ammirevole come cercasse di convincere un ninja a stringere un contratto con gli abitanti della Tomba, viene interrotta dall'arrivo di un cane. Un vecchio alano che doveva aver percepito lo strano odore dello scorpione di pirite.

    Gohan stai buono... Hisamori richiamò il cane, che smette subito di ringhiare. Ben addestrato, complimenti. Otekko nel frattempo non si era neppure scomposto, non esistevano predatori nella tomba di ferro.

    E quello chi è? chiede lo scorpione di pirite, incuriosito. Aveva già avuto a che fare con i cani dei vicini, a Sunagakure. Quella volta si che eravamo quasi giunti ad un incidente diplomatico.

    Vi presento Gohan, è il mio vecchio cane, purtroppo non sembra che tu gli vada a genio Otekko ahah E scusa ma non sapevo fossi così figo, ti vado a prendere subito qualcosa

    Visto, Gohan. Io sono figo! replicò Otekko inarcando la coda.

    Miyako si porta la mano alla bocca, a soffocare una risata Non può risponderti, Otekko. Anzi, non credo neppure che ti capisca.

    Beh, sono figo lo stesso!

    Per forza gli rispondo Sei il mio compagno di avventure, se non sei figo tu non lo è nessuno! Ha ha ha ha Vedo Hisamori che torna e Miyako che storce leggermente il naso. Evidentemente deve aver trovato solo metallo di bassa lega.

    Questa è roba che non usiamo e non sappiamo dove mettere, se non sei schizzinoso per la ruggine è tutta tua

    Otekko schiocca le chele. Capisco che non è molto contento, ma spero che possa capire la situazione.

    Certo che no, Hisamori. Lo ripulirò un po', ma va bene. Otekko si approccia al materiale di recupero, ed inizia ad annusarlo. Mi volto verso Hisamori, e gli chiedo spiegazioni sull'evento a venire.

    Hisamori, toglimi una curiosità... ma, esattamente, che cos'è che deve cominciare?

    Hisamori si alza in piedi, e mi guarda fisso in volto.

    Allora ad esserne sincero non ne sono al corrente nemmeno io. Ma è sicuramente qualcosa di non necessario ed esagerato. Nonostante io ami alla follia la mia famiglia, hanno dei sogni alle volte fin troppo grandi, ma non se ne rendono conto. Rapidamente, giusto per darvi un po' di storia sui Kunishima, i nostri antenati aiutarono la fondazione di Suna ma ne vollero rimanere fuori, reclamando la loro indipendenza. Nonostante siamo in pochi, la mia famiglia continua a perseguire questo ideale di indipendenza dal mondo, ottenendo però in contemporanea importanza e potenza. Vai a spiegarglielo tu che per il resto del mondo siamo dei signori nessuno...

    Gli poso la mano sulla spalla Non ti devi preoccupare. Sono abituato al clan Kurogane e ad avere aspettative sulle spalle che tu non hai neanche idea. Capisco cosa vuol dire avere a che fare con un ambiente familiare... complicato. E non importa se per il resto del mondo non siete nessuno. E' giusto, ed importante, che la tua famiglia sia orgogliosa di se stessa e delle sue tradizioni. Ed il fatto che abbia deciso di restare indipendente, che sia sopravvissuta all'Anauroch e che abbia deciso lo stesso di aiutare i nostri progenitori a costruire Sunagakure... Vi ha fatto guadagnare il mio rispetto.

    Lo guardo fisso negli occhi, per trasmettere l'importanza di quello che sto per dire Per quello che può valere Shinichi Kurogane sarà sempre tuo amico, ed amico dei Kunishima.

    Faccio un inchino, a dimostrazione del mio rispetto per Hisamori e per la storia della sua famiglia. Ed ora andiamo a vedere che vuole Hirobumi.

    Lascio che Hisamori mi preceda, mentre io mi volto per prendere Otekko ed appoggiarlo sulla spalla sinistra.

    Sei stato bravissimo Otekko, a non essere scortese con i nostri ospiti.

    Mi becco un colpo di cosa sulla nuca, nonostante sia fatta di metallo non mi fa male. Parli bene tu, mica ti sei dovuto sorbire quello schifo. Puah!

    Parla a bassa voce, non farti sentire. E non credere che non abbia visto Miyako passarti sottobanco un po' della sua polverina!

    Mi sembrava giusto premiarlo per la sua buona educazione mi risponde lei.

    Ah, e poi sarei io quello che vizia i bambini le dico con il mio dito indagatore.

    Io non sono un bambino. replica lo scorpione di pirite. Per cui è giusto che io sia viziato!

    Non potendo replicare a quella logica ferrea, scoppiamo tutti e tre a ridere.

    [...]



    Ci avviciniamo alla tenda principale ma veniamo fermati da un energumeno. Non è uno di quelli che andava dietro a Miyako. Peccato.

    Lui non può entrare. mi dice, indicando Otekko. Solo i nostri onorevoli ospiti, Shinichi e Miyako Kurogane, sono ammessi.

    Avevamo già perso Ryugi il cocchiere, visto che non era stato fatto accomodare con il gruppo più importante, penso per una questione gerarchica, ed ora sarebbe toccato ad Otekko.

    Beh, tanto le cerimonie sono noiose! Shinichi, mi rimandi a casa? gli chiedo se non preferisse restare fuori dalla tenda ma mi risponde che preferisce tornare alla tomba, e preparare gli eremiti al mio arrivo per la purificazione.

    D'accordo. Salutami Shunchu ed il nonno. Lui annuisce, flettendo le zampe per abbassare tutto il corpo. Una nuvoletta di fumo ed un pop accompagnano lo scioglimento del jutsu di richiamo.

    Entriamo nella tenda dove Hirobumi ed altre tre persone, due donne ed un uomo, ci attendono. Oltre ad Hisamori, ovviamente.

    Shinichi e Miyako Kurogane, è un onore per me avervi a casa nostra oggi. E se siete qua è merito solo di una persona, ovvero di Hisamori. Noi Kunishima siamo gli indigeni di questo deserto e solo a lui apparteniamo, ma vogliamo che venga riconosciuta al mondo la nostra identità ed indipendenza.

    Sentendosi chiamata in causa Miyako si inchina Hisamori ci ha detto dei vostri desideri ed intenzioni. E noi siamo qui per tendervi la nostra mano, in amicizia.

    Hisamori è entrato a far parte dell'Accademia per diventare la via di comunicazione tra noi e il mondo intero, e in pochi mesi di duro lavoro è riuscito a diventare un Genin, quindi membro della forza militare a tutti gli effetti.
    E siamo fierissimi del nostro ragazzo.


    E ne avete ragione. Lo conosco poco ma sono sicuro che il futuro di Hisamori e dei Kunishima sarà radioso. gli rispondo, curioso di capire dove voglia andare a parare.

    Sono particolarmente felice oggi, e volete sapere perchè Shinichi e Miyako Kurogane? Perchè io conosco molto bene la vostra famiglia, e in certo senso siamo legati. Pensate voi quanto è piccolo il mondo Non ci credo che i Kurogane siano invischiati anche coi Kunishima. Ma fin dove arriva il potere e l'influenza del "clan dei Kazekage"?

    Il vecchio si avvicina al centro della tenda, privo di tappeti.

    Voi siete manipolatori di sabbia nera, noi di quella normale Come, prego?

    Il capovillaggio dimostra subito il suo potere, mentre io tengo gli occhi sbarrati. Una colonna di sabbia si solleva da terra al suo comando. Miyako non ne è per nulla impressionata, dopotutto è abituata a spettacoli simili e al nostro cugino che aveva lo stesso potere. Solo io, da ninja, capisco fino in fondo ciò che significa quel potere.

    Evidentemente i Kunishima devono essere stati benedetti dal demone Shukaku. Forse proprio perché hanno aiutato i miei antenati a costruire il villaggio di Suna. Per giunta lui pensava che i poteri dei Kurogane e quelli dei Kunishima fossero equivalenti. Oh, quanto si sbagliava! I risultati erano simili, certo, ma solo perché Sandaime si era ispirato ad un Jinchuriki di Shukaku per elaborare la sua tecnica!

    Shinichi, Miyako, vi chiedo semplicemente di portare questo documento al Kazekage, ovviamente vi chiederei di firmarlo.

    Lo guardo torvo mentre vedo che si taglia e fa gocciolare del sangue su quel "contratto". La cosa mi piaceva sempre meno. Altro che alleanza diplomatica, quello era un vero e proprio rituale!

    Ovviamente con il sangue. Hisamori prego.

    Il ragazzo esegue gli ordini del suo capofamiglia, chissà se comprende davvero il potere del sangue e del chakra.

    L'atto finale, una volta accolto anche il vostro sangue, sarebbe di ricoprire il mio foglio di sabbia con la vostra sabbia magnetica, così da rendere questo foglio eterno. Vedrete come la mia sabbia accoglierà con piacere la vostra.
    Ecco una carta da giocarmi. Per una volta la mia mutilazione mi torna utile.

    Carissimo. Come ben sa, certi contratti non si firmano a cuor leggero. E la parola di un Kurogane è solida come il ferro. Prima di prendermi un impegno simile, vorrei sapere cosa comporta questo contratto. Tengo il controllo. Per quanto non apprezzi la pratica, non ho grossi motivi di dubitare di lui. Ma prima di impegnare me e Miyako, questa volta, ci voglio pensare mille volte.

    Una volta chiariti i miei dubbi sul contratto, allora e solo allora, una volta confermato con Miyako che anche lei desiderava sottoscriverlo (e a meno di sotterfugi da parte del nostro anfitrione non avrei avuto motivi di sottrarmi) avrei accettato di seguire i dettami del Kunishima. La mia esperienza da investigatore, oltre al mio sesto senso, mi dicevano di stare molto attento.

    [Nota: chiariscimi per favore che tipologia di contratto intende far sottoscrivere Hinamori. Non dovrebbero esserci problemi di sorta ma Shinichi è un po' paranoico su queste cose]

    Ci sono solo due piccoli problemi con la vostra proposta, allora. Gli avrei detto alla fine, chiariti gli ultimi dubbi. Io non sono in grado di manipolare la sabbia nera. Avendo capito dove volevo andare a parare anche Miyako mi avrebbe seguito.

    Io invece sono in grado di manipolare la sabbia dorata, ma non quella di ferro. Ma non penso che questo possa essere un problema.

    Se il contratto fosse stato in regola e se Hinamori avesse accettato quelle piccole "clausole" mi sarei ferito il dito ed avrei cosparso qualche goccia di sangue sul contratto, mentre Miyako avrebbe fatto lo stesso ma adornando il tutto con la sua sabbia dorata.

    Terminato quel discorso avrei chiesto di parlare da solo con Hisamori. Una volta accertatomi che fossimo soli, gli avrei parlato dell'intenzione del suo capofamiglia.

    Dimmi, Hisamori, cosa sai delle tecniche che ha sfruttato Hirobumi? Sei a conoscenza della loro storia, e della loro origine?

    Se mi avesse risposto negativamente, mi sarei offerto di offrirgli qualche spiegazione Non che io voglia dissuaderti, ma mi sembra giusto che tu sappia a cosa rischi di andare incontro. E qual è l'origine della tecnica segreta di manipolazione della sabbia. Contrariamente a quello che crede Hinamori, non è imparentata con noi Kurogane. Anche se, effettivamente, la storia dei jutsu è strettamente intrecciata, come ricordano sia Sandaime che Godaime Kazekage, il leggendario Gaara.
  9. .

    DE-CEPTION


    Post terzo





    Cosa facciamo Ryugi? Tu sei mia amica, devi saperlo! Cosa facciamo? COSA FACCIAMO?!

    Come ti ho detto: hai avuto un incidente...

    Incidente? Non ricordo incidenti. Però non ricordo tante cose. Ryugi è mia amica, meglio ascoltarla. Forse lei sa come andare a casa.

    L'incidente ti ha fatto dimenticare un pò di cose: non ricordi più, ma per entrare a casa, dobbiamo essere invitati, oppure dobbiamo avere il nostro coprifronte.

    Ah, va bene. Si, non ricordo cose. Va bene. Non ricordo chi può invitarmi. Ryugi si toglie il coprifronte e me lo porge. Lo riprendo in mano. Si, coprifronte. Ricordo il coprifronte.

    Anche tu ne hai uno, concentrati: sai che Suna è casa tua, riesci a vederti con questo addosso? Ricordi di averlo indossato? Ti vedi a casa?

    Provo a pensare. Si, ricordo il coprifronte. Ricordo quando... l'ho preso per la prima volta.

    Quando ho superato l'esame. Quando sono diventato genin.

    E' successo poco tempo fa. Ho dato l'esame genin. Dieci domande. Sono andato all'accademia, ma non era qui a Suna. Era... via. Poi sono andato a Suna. In un posto. C'era un foglio appeso al muro. Cammino avanti ed indietro, pensando ad alta voce.

    Shu Akasuna, SUPERATO!

    Si, c'era scritto così! E allora sono andato dentro e ho detto "Sono Shu Akasuna, ho superato il test!" Sto correndo sul posto, mi giro verso Ryugi.

    E allora un signore mi ha detto: "Ti sei meritato il tuo coprifronte, ragazzo! Indossalo con orgoglio, da oggi sei un vero shinobi della sabbia!"

    Della sabbia si sarebbe quindi mossa, avvolgendo la mano sinistra come in un bozzolo. La sabbia si sparse al suolo rivelando un coprifronte di Suna. Se Ryugi fosse stata particolarmente attenta avrebbe potuto notare come, nonostante fosse nuovo, quel coprifronte sembrava quasi... datato. Come se avesse uno stile... vintage.

    Si, è proprio lui! Il mio coprifronte! Lo indosso sulla fronte, ma lo sposto subito, quasi trovandolo scomodo. Me lo lego alla vita, come se fosse una cinta, il nastro si allunga per consentirmi di compiere il gesto. E così facendo... mi accorgo.

    Ehi! Ma sono nudo! Mi stupisco, prima di diventare rosso come un peperone. Girati di la! Potevi dirmelo che ero nudo! Ah, mi hai visto nudo! Dovresti spogliarti anche tu Ryugi! Cattiva!

    Quasi d'istinto la sabbia si sarebbe mossa di nuovo, a ricoprirmi. Una volta scesa e tolta la sabbia dalle orecchie avrei parlato.

    Ora puoi voltarti. Parlo con voce più adulta, e profonda. Ryugi avrebbe potuto vedere che anche se la corporatura era la stessa ora ho uno sguardo quasi più consapevole. Il coprifronte è ancora legato come cintura sopra un paio di jeans. Ai piedi porto i classici sandali. Il mio torso è ricoperto da una leggera maglia di lino bianca, le cui maniche lunghe mi arrivano ai polsi. La cosa che più avrebbe potuto stupire Ryugi è l'età dei vestiti. Sono vestito come si sarebbe vestito un pre-adolescente dieci anni prima.

    Ovviamente non serve che ti spogli. Non sono come quel porco. Mi viene in mente qualcuno, molto irritante. Se non lo ricordo non dev'essere importante.

    Mi avvicino alla porta. Ora che abbiamo tutti e due il coprifronte dovrebbe aprirsi, vero? Non sono sicuro di niente. Non capisco o, meglio, non ricordo.

    Ryugi mi fa come un cenno, credo ad invogliarmi ad aprire la porta. O sono io che non capisco bene. Appoggio la mano sul portone, e dichiaro solennemente: Sono Shu Akasuna, ninja della sabbia. Sono tornato a casa!

    Il portone si apre, senza che io lo spinga. Evidentemente Suna mi aveva riaccolto. Sono contento, e sorrido.

    Senza che me ne rendessi conto Ryugi sarebbe stata in grado di modificare l'aspetto interno del villaggio. Difficile dire, a posteriori, se questo suo potere fosse dovuto ad una vera influenza sulla mia mente o se fosse il fatto che io la considerassi una presenza amica.

    Ci ritrovammo in una struttura a me familiare, ma che non ricordavo. O meglio, non lo ricordavo così. Questo edificio è più piccolo, e quello non era li, ma in quell'altro posto. Mentre pensavo alla mia immagine mentale del mercato di Suna la sabbia formava nuovi edifici ed abbattevi quelli "sbagliati" per adattarsi a quello che era il mio ricordo di quel mercato.

    Ti ricordi il villaggio, Shu? Ricordi le sue strade?

    Mi volto verso di lei. Credo di si, Ryugi. Ma non capisco perché... è diverso. Ci sono delle cose sbagliate. Forse è la mia memoria che non va bene.

    Ryugi mi invita a seguirla, sembra come incuriosita da qualcosa. Non ho motivi per dubitare di lei, per cui seguo la mia guida. Arriviamo di fronte ad un oggetto. Che stimola molti ricordi. Un burattino. No, una marionetta. Differenza sottile, ma fondamentale. Sorrido inconsciamente, ed il vento cala.

    Ricordi le marionette? Ricordi come renderle più belle?

    Si. Ricordo. Marionette. Mi avevano sempre reso felice. Mi avvicino e prendo in mano la marionetta. Non ha decorazioni. Non ha scompartimenti, o armi. Tocco la sua struttura di legno, perfettamente levigata. E' un modello molto semplice. Una marionetta da spettacolo. E' molto nuova, vedi come non ci sono segni di usura, ma lo stile ricalca molto i primi modelli di Monzaemon, di prima che modificasse i karakuri per renderle delle marionette da guerra. Mostro a Ryugi le diverse giunture e le faccio vedere come è possibile muovere la marionetta. La prendo per il retro del collo e la sollevo.

    Questa povera creatura è senza un'anima. Non ha un'aspetto. Non ha uno scopo. La poverina non ha neppure gli alloggiamenti adatti per accogliere i fili di Nylon. Senza sapere come manovro la testa della marionetta da dietro, e le faccio aprire la bocca.
    Ciao, tu chi sei?

    Io sono Shu. Tu invece? come ti chiami?

    Non lo so.

    Neanch'io lo sapevo, fino a poco fa. Ci sono ancora molte cose che non so... che ne dici di darmi una mano a scoprile? Così io aiuto anche te.

    Ryugi si sarebbe accorta subito che ero io a fare entrambe le voci e che non c'era nulla di mistico in quello che stava succedendo. Il marionettismo era sempre stata un'arte di intrattenimento. Di teatranti. Di apparenza e menzogna, da ben prima che Chikamatsu Monzaemon costruisse le prime marionette da guerra. E per quanto il clan, e la famiglia Akasuna sopra tutte, volesse dimenticare quel passato per concentrarsi solo sul combattimento e sull'efficienza bellica... Eccolo qua, il passato che tornava.

    Divertente vero? Non credo di aver mai fatto una cosa così. Che ne dici se ti chiamo Ryugi, come la nostra nuova amica?

    Se vuol dire che posso essere carina come lei... va bene.

    Come lei? Scherzi? Ti faremo molto meglio, vedrai!

    La sabbia sale dal terreno, avvolgendo la marionetta per poi sgretolarsi al suolo.



    Ryugi è stata chiaramente un'ispirazione per questo modello, ma si intuisce subito come i capelli fossero più lunghi e lucenti, gli occhi dolci e gentili. La pelle color avorio non ha mai conosciuto la calura del sole. Il kimono che l'avvolge è di seta pura e consente al marionettista di controllarne le membra sfruttando le pieghe del vestito. E' si Ryugi, ma non lo è al tempo stesso. Quasi come se fosse una versione idealizzata di Ryugi. Una Ryugi principessa. Non era una copia, più... un tributo. Un omaggio. Di un artista alla sua musa.

    Ryugi, ti presento Ryugi.

    La marionetta, controllata da me, fa un inchino in avanti come una nobildonna che fosse stata presentata al futuro marito.

    E' un piacere conoscerti, Ryugi.

    Che ne pensi, Ryugi, ti piace?

    Insomma, io sono più carina. Cioé non vado mica in giro vestita come una stracciona.

    Non dicevo a te, Ryugi. Dicevo a Ryugi. E poi sei un po' troppo sboccata.

    Sei tu che mi fai parlare. Per cui è colpa tua, stupido!

    Non sono io che sono cattiva, è che mi disegnano così? replico, fingendo stupore.

    Certo che per essere uno che ha perso la memoria le cazzate le ricordi tutte.

    Scoppio a ridere, come non mi succedeva da mai. La marionetta ondeggia, trascinata dai miei spasmi. Porgo la marionetta a Ryugi, quella vera, e le dico:

    Vuoi provare? E' divertente, sai.

  10. .

    Kunishima Kyanpu


    Post secondo



    Com'è che si chiamava quel ragazzo con cui dobbiamo congratularci? Hisamina?

    Hisamori. Hisamori Kunishima.

    Che sia quello laggiù? risponde Miyako indicando col dito. Mi giro verso il punto che indica e, in effetti, vedo una persona a cavallo che si sta avvicinando ad alta velocità. Possibile. Abbasso lo sguardo Voi ragazzi che dite? E' quello Hisamori?

    I bambini tengono lo sguardo basso mentre il cavaliere si avvicina e dopo essere sceso da cavallo inizia ad apostrofarli. E' quasi più severo di Miyako coi bimbi.

    Scusatemi ancora tanto, io mi chiamo Hisamori Kunishima, posso dedurre che voi siate i messaggeri, o emissari non saprei come chiamarvi, di Suna. Molto piacere, speravo di incontrarvi in circostanza più gradevole. Vi prego di seguirmi fino al nostro accampamento, è a pochi minuti da qua.

    Molto piacere Hisamori, io sono Shinichi Kurogane, chunin del villaggio di Suna che oggi rappresento. Mi introduco per primo, come il protocollo prevede. Miyako è una donna molto attenta alla formalità in queste occasioni, e voglio evitare di farla arrabbiare ancora.

    Miyako Kurogane, rappresento il nostro clan. Non preoccuparti per le circostanze, sono abituata a ben di peggio. Tengo lo sguardo fisso su Hisamori, ignorando volutamente lo sguardo di sfida di Miyako.

    Lo scorpione sul mio petto si agita e punta la coda e la chela sinistra verso di se. Io sono Otekko... Otekko! E rappresento... gli scorpioni di Tetsuno Haka!

    Ben detto, Otekko! Proprio come un vero diplomatico! Miyako lo trattava sempre come se fosse l'ennesimo figlio il che, vista la giovane età dello scorpione di pirite non era neanche poi così sbagliato. Per tutta risposta Otekko inizia ad agitarsi e a muoversi freneticamente per tutto il mio corpo. Sono sicuro che se ne fosse fisicamente capace sarebbe diventato uno scorpione di rame.

    Per ultimo si presenta l'anziano che ci accompagna. Ryugi Shimitsu, sono il loro cocchiere. Rappresento me stesso. E ci tengo a sottolineare che quello è il mio cavallo. E che tutta questa messinscena mi è costata...

    Carissimo Ryugi-san, non credo serva ricordarle chi sono IO. I soldi non sono un problema. Conosco quel tono di voce. Statti zitto Ryugi. Lui si volta un secondo per guardarmi e sbarro gli occhi, scuotendo lievemente la testa. Il vecchio, sicuramente reduce da decenni di matrimonio, capisce e chiude la bocca. Poi lo sguardo mi fa capire che sta già facendo i conti. Caschi male Ryugi, anche se è una fonte di ricchezze illimitate, Miyako non si farà infinocchiare.

    Sbatto le mani, richiamando l'attenzione dei presenti e spezzando la tensione. Beh, io avrei una certa famina, che ne dici Hisamori? ci intratteniamo un attimo a parlare, ma si capisce che la sua preoccupazione principale è l'incidente avvenuto coi bambini.

    Per favore, giusto per adesso, facciamo finta che non sia successo nulla, ci penserò io personalmente a ripagare eventuali danni. I ragazzini avranno la punizione che meritano ma non mettiamo in mezzo tutta la famiglia eheh

    Gli appoggio una mano sulla spalla, tra compagni d'arme si bada poco alla formalitàSta tranquillo Hisamori, come ha detto Miyako, i soldi non sono un problema. Posso tranquillamente coprire io le spese.

    Bene, è anche ora che tu la smetta di contare sempre e solo su di me. Figurarsi se mancava il commentino. Come forse ricorderai, non ti ho chiesto io di pagare. Ed in questo caso è giusto che sia io a sborsare. Dopotutto...

    Sei tu il capomissione.

    Esattamente. Il mio tono di voce, diventato più duro, avrebbe dato un segnale chiaro a Miyako. Non avrei più tollerato frecciatine personali nei miei riguardi. Forse me ne sarei pentito una volta arrivato a casa, però.

    Hisamori. Avrei continuato sulla stessa falsariga. Mi aspetto che i tuoi cugini vengano informati accuratamente in futuro. Non mi interessa il modo in cui educate i vostri bambini, sono affari vostri, ma incidenti simili non devono più ripetersi.

    Ovviamente dovrai occuparti tu personalmente della cosa, se non vuoi che coinvolgiamo tutta la famiglia, Hisamori. La guardo, quasi stupito.

    Rallento il passo, lasciando che Ryugi e Hisamori ci precedessero. Il cocchiere si sarebbe messo a parlare di cavalli con il genin, mentre io e Miyako avremmo parlato da soli.

    Ehi, mi spiace per prima. Non volevo essere fuori luogo.

    No, devi scusarmi tu. E' una situazione di merda, ed io ci ho invischiato tutti.

    Vero, ma non abbatterti. Shinichi Kurogane non è uno che si abbatte. Raccogli i pezzi, metti insieme e va avanti. Ci sei riuscito una volta, puoi farlo ancora. Io ero al tuo fianco allora, e lo sarò ancora adesso.

    Avvolge il braccio attorno al mio. Le bacio la testa.

    Non devi farlo, se non vuoi. Abbiamo delle responsabilità, i bambini...

    Credi veramente che io non sappia che hai allenato i ragazzi alle arti ninja? Perché credi che non abbia mai detto nulla? Sapevo che prima o poi questo momento sarebbe arrivato. E se devono imparare è giusto che lo facciano dal migliore!

    Risi Non sono affatto il migliore, Miyako. Ci sono ninja molto più abili e qualificati di me...

    Sta zitto, stupido! Come al solito ti abbatti! Lo sappiamo tutti che fai il gradasso per nascondere le tue insicurezze! I tuoi problemi come ninja, e come uomo, sono sempre quelli: hai poca fiducia in te stesso e non porti mai a termine quello che inizi. Sai quale sarà la differenza questa volta? Che io ti impedirò di mollare. Questa volta arriveremo in fondo. Ce la faremo.

    Ho proprio bisogno di sentirmelo dire, lo capisco. Incredibile come lei mi conosca, anche meglio di me stesso.

    Ti amo

    Lo so, ma ora tieni un buon tono. Dobbiamo fare bella figura con Hisamori e la sua famiglia! Rappresentiamo Suna!

    E la tomba di ferro! E anch'io vi voglio bene! Sono felice che non litighiate più!

    Tranquillo, vedrai che litigheremo ancora tanto. gli rispondo beffardo, facendo un sorriso sornione.

    E perché? Non capisco...

    Perché quando si litiga poi si fa la pace. Miyako mi fulmina con lo sguardo E non ti azzardare ad aggiungere altro.

    Io? Quando mai?

    Velocizzo il passo, trattenendo a fatica le risate. Raggiungo in pochi balzi i due che ormai stanno già entrando nell'accampamento.

    Scusate il ritardo, stavamo facendo un piccolo briefing.

    Miyako mi raggiunge dopo qualche istante, col fiatone. Mi dimentico sempre che lei è meno allenata di me.

    Entriamo nell'accampamento passando a fianco alle meravigliose cibarie. Ricordati che devi iniziare col processo di purificazione, Shinichi-san.

    Me ne ero quasi scordato. Quello con gli eremiti di Tetsuno Haka era più una cerimonia di meditazione e purificazione che un vero allenamento. E una parte fondamentale era eliminare tutti gli alimenti di origine animale. E l'alcool. Ed il sesso. Chiunque avrebbe capito perché non avevo mai terminato quel processo in questi anni di inattività.

    Grazie, Otekko. rispondo con disappunto, certo che lo scorpione non avrebbe colto il sarcasmo.

    Arriviamo alla tenda principale, dove veniamo accolti da un tipo persino più alto di me. Avrà avuto al massimo... sessant'anni. Ma portati molto bene. Il modo di porsi mi dice che è il capo, o comunque una figura importante all'interno della società di questa famiglia. Al tempo, quando avevo quasi fatto quella cazzata con gli Shinkiro, mi ero molto informato sulla vita dei nomadi del deserto. Forse questa famiglia era loro parente alla lontana. Mentre gli uni avevano dato una mano ai primi ninja ad insediarsi a Suna questi... avevano preferito farsi i fatti loro. O almeno così credo.

    Benvenuti all'accampamento Kunishima! Vedo che avete già fatto la conoscenza di mio nipote, la star di oggi! Io invece mi presento, sono Hirobumi Kunishima, capo famiglia di questa combricola di gente del deserto! Ahahah

    Faccio un inchino. Piacere mio, Hirobuni-dono. Io sono Shinichi Kurogane, chunin del villaggio di Suna, inviato qui per rappresentare il villaggio in questo lieto evento.

    Troppo? Nah. Cordiale, cortese, e non eccessivamente lecchino. Miyako mi segue a ruota.

    Hirobuni-dono, mi chiamo Miyako e rappresento il clan Kurogane, assieme a Shinichi. il sorriso della principessa ne abbellì il volto. Quella donna può conquistare il mondo.

    Vi prego di rinfrescarvi e mangiare qualcosa così che possiate un attimo rilassarvi, poi fra qualche minuto vi accompagnerò alla mia tenda dove potremmo iniziare.

    In questi casi è sempre meglio assecondare i propri anfitrioni. Mi siedo, accompagnato da Miyako.

    Vi ringrazio di questa splendida accoglienza, a nome mio, del clan Kurogane e di tutto il villaggio di Suna. Itadakimasu!

    Avrei quindi iniziato prendendo qualche frutto fresco, praticamente l'unica cosa che potevo mangiare durante il processo di purificazione. Otekko scende dal mio petto e si sistema sul tavolo, in posizione di allerta.

    Vi chiedo scusa, non avreste qualcosa di metallo per lui? Un qualsiasi oggetto va bene, anche dei rimasugli...

    Ehi! Io non mi accontento mica dei "rimasugli"!

    Otekko, non ti preoccupare. Shinichi non vuole essere di peso alla famiglia Kunishima. Non tutti hanno delle prelibatezze per te... Certo, se per caso aveste degli oggetti di metallo di cui potete fare a meno per il nostro piccolo amico, ve ne saremmo eternamente grati.

    E' una richiesta singolare, lo sappiamo, ma purtroppo Otekko, come tutti i suoi simili, si nutre esclusivamente di metallo.

    Grazie all'intromissione dello scorpione di metallo avevo potuto fingere di non notare le bellezze che mi stavano servendo. Miyako invece non ha avuto lo stesso riguardo, ammirando il fisico dei due e godendo delle attenzioni ricevute. Sembrava ringiovanita di dieci anni. Potevi togliere la principessa dal palazzo, ma mai farle scordare com'era quella vita. Non le do soddisfazione mentre inizia a flirtare coi due, chiedendogli di agitare il ventaglio più forte o decantando a gran voce quanto dovevano essere forti. Dopo un po' smette, evidentemente il gioco è poco divertente se lo deve fare da sola.

    Hisamori si avvicina, prendendo il ruolo del padrone di casa che gli spetta di diritto.

    Scusate l'esagerazione di tutto questo ma la mia famiglia è fatta così, devono cercare sempre in ogni modo di fare bella figura, anche se non si accorgono di esagerare ogni tanto. Quindi anche voi due siete degli accademici, colleghi? O siete una coppia?

    Non ti devi preoccupare, Hisamori. E' bello che ogni tanto qualcuno si ricordi come è giusto che la principessa del clan Kurogane venga trattata. Io non sono un ninja, al contrario di Shinichi. Che si, come hai potuto intuire, è mio marito.

    Sguardo truce ai due energumeni per fare il ruolo del marito geloso (che mi riesce benissimo, visto che non devo recitare) prima di tornare a parlare con Hisamori.

    Lasciala perdere, è cresciuta in una gabbia dorata e ogni tanto le piace farsi servire e riverire. Si, siamo sposati. E come ho già detto sono un ninja del villaggio di Suna. Diciamo un tuo collega più anziano, anche se un po' arrugginito.

    Bella questa! interrompe Otekko Era una battuta, vero? L'intervento dello scorpione richiama l'attenzione di Hisamori.

    Permettimi la domanda, ma quello che cosa sarebbe? Non mi sembra uno scorpione normale

    Otekko fa scattare le pinze, irritato da essere definito come "quello" Questo, che può parlare da solo, si chiama Otekko! Sono lo scorpione di pirite! Rappresento i temibili scorpioni della Tomba di Ferro!

    Gli appoggio una mano sul carapace, calmandolo.

    Come ha già detto lui, si chiama Otekko. Fa parte di una specie particolare di scorpioni, che si nutrono esclusivamente di metallo ed il cui carapace è composto del materiale di cui si nutrono prevalentemente.

    Non solo scorpioni, alla Tomba ci sono tantissime specie diverse di animali! Formicaleoni, le cavallette d'acciaio, le formiche di fuoco...

    Le api d'oro...

    Eccetera, eccetera. Se ti chiedi nello specifico come mai parla, questo è perché Otekko fa parte di una delle specie senzienti con cui è possibile stringere un contratto. Cosa che possiamo fare noi ninja per collaborare con queste creature, richiamandole poi attraverso la tecnica del richiamo. Ci sono moltissime specie diverse di creature con cui stringere un contratto. Ad esempio noi Kurogane siamo alleati sia con gli abitanti della Tomba di Ferro che con le leggendarie Kamaitachi.

    Purtroppo Shinichi è l'unico che ha deciso di allearsi con gli scorpioni della Tomba. Ed è un peccato perché questi animali non solo sono incredibilmente forti, ma sono amici leali e coraggiosi. E, soprattutto, non sporcano. Ti consiglio di farci un pensierino Hisamori, Shinichi sarebbe lieto di insegnarti come fare.

    Fra cinque minuti iniziamo! La possente voce del capofamiglia interrompe la nostra conversazione. Ah, giusto. Che cos'è che doveva cominciare?

    Hisamori, toglimi una curiosità... ma, esattamente, che cos'è che deve cominciare?
  11. .

    DE-CEPTION


    Post Secondo



    [Shinichi e Ryugi]



    Ppppppppppp piapiapia piacere mmmmio. Che avesse un problema di balbuzie o che fosse solo un po' timida? In ogni caso meglio cercare di tranquilizzarla.

    Rilassati, Ryugi, non sono qui in veste ufficiale. Devo solo introdurti un po' alla situazione. Evito di menzionare il fatto che lei dovrà entrare dentro la psiche di un aspirante suicida per convincerlo a ripensare al suo gesto. Lo avrei fatto più tardi, ogni cosa al suo tempo. O, forse, voglio solo evitare che possa dirmi di no. Cazzo, voglio solo salvare il mio amico e devo sfruttare qualcun altro invece di fare il lavoro da solo. Odio questa cosa, ed odio Shu per avermi costretto a rivolgermi all'amministrazione. Una parte di me desidera che sia crepato.

    [...]



    Sì, ssssss Ssss Shshhhh Shiiini, Shhhi, Shinichi-san, lo ffff farò. Forse era davvero un problema di balbuzie. Devo ricordarmi di farmi assegnare a qualche missione di infiltrazione assieme a lei. Potrebbe essere divertente. In effetti non credo di essere mai stato in missione con un Nekki. O di aver mai frequentato molto quel clan, nonostante i rapporti stretti con noi Kurogane. Buffo.

    Grazie, Ryugi. E sono sicuro che ti ringrazierà anche Shu, quando potrà farlo. Le sorrido, cercando di rassicurarla.
    Miyako invece mi ucciderà per aver fatto tutto questo casino, ed aver accettato le condizioni dell'amministrazione senza averla consultata. Chissà per quanto dovrò praticare l'antica arte monastica dell'astinenza. No, Shinichi. Concentrati. Non è il momento di pensare al sesso. C'è un tuo amico in pericolo. Assieme ad una giovane Kunoichi. Che si stava sviluppando bene.
    Chissà se qualcuno l'ha già iniziata alle arti intime...

    [Shu e Ryugi]





    Fa freddo. Ed è buio. Sono solo. Ho solo tanta voglia di piangere. Apro gli occhi. Ancora buio, e freddo. Provo a pensare, ma l'unica cosa che mi viene in mente è la parola "Shu". Che non so cosa voglia dire. Anzi, non so neanche cosa sto pensando. Immagini, suoni sparsi che cerco di riordinare in un modo che per me ha senso. E questo rumore fastidioso che non mi lascia pace.

    Ciao, piccolo.

    Quei suoni mi fanno sussultare. Smetto di piangere e mi stupisco della fine di quel suono fastidioso. Ah, lo stavo facendo io? Allora non devo più farlo. Mi giro verso la fonte di quelle... Parole, ecco come si chiamano!

    Vedo la creatura e capisco! Ma certo! Io sono Io, e lei è lei! Siamo diversi. Giusto! Quasi in automatico, come avevo smesso di piangere, parlo.

    Ciao, mi chiamo Shu. Dove siamo? E perché... perché non ricordo niente?

    So parlare! Che cosa meravigliosa. E anche molto bene. Prendo coscienza di questa cosa, e sento come una cosa bella al petto. Una specie di piacere. So parlare bene!

    Piacere di conoscerti, Shu. Io sono Ryugi. Il tuo amico Shinichi-san mi ha mandato a cercarti, lui purtroppo non è potuto venire a prenderti.

    Shinichi. No, non mi dice niente. Mi porto la destra dietro la testa e comincio a strofinarla. Sento i capelli arruffarmisi sotto. Mi sembra una bella sensazione e mi concentro su quella.

    Siamo a Suna, il nostro villaggio. Hai avuto un incidente e per quello che siamo qui... non ricordi niente? Né di Suna, né di Shinichi?

    Shinichi. No, non mi dice niente. Mi porto la destra dietro la testa e comincio a strofinarla. Sento i capelli arruffati che mi si attorcigliano attorno le dita. Suna. Suna. Perché continua a venirmi in mente quella parola? E' come se fosse qualcosa di importante. Ma non capisco.
    Vedo la creatura. Ryugi. Creatura-Ryugi. Vedo creatura-Ryugi prendere una cosa e porgermela.

    Questo te lo ricordi? Sunagakure, il nostro villaggio. Se me l'avesse lasciato fare avrei preso in mano l'oggetto.

    Mhh dico mentre tocco l'oggetto e lo guardo. Mi concentro specialmente su quel simbolo. So che è importante, ma non capisco ancora. Lo annuso. Metto in bocca quel coso e lo sento duro.

    Metallo. Buon odore. Profumo. Strano. Sei tu che profumi? Tocco di nuovo il coprifronte ed inizio a ricordare. Suna. Casa mia. Hai uno di questi... Coprifronte. Si, ricordo. Il coprifronte di Suna. Di casa mia. Chi ha il coprifronte è un amico. Le riconsegno il coprifronte. So che dev'essere importante per lei.

    Si, Suna... come avevo fatto a dimenticare Suna? E perché non fa più freddo? Anzi, fa tanto caldo adesso! Sempre più caldo! E che male alla testa!

    Mi chino per terra, tenendomi la testa, mentre il caldo aumenta sempre più ed il vuoto inizia a riempirsi. Sabbia, tanta sabbia. Sabbia da potercisi affogare dentro, senza alcun senso. Sabbia dall'alto, dal basso, da tutte le parti: una vera e propria tempesta! Un forte vento sbalzò me e l'amica Ryugi in giro, ma senza farci male. Un caldo abbraccio della sabbia e del vento. Caschiamo a terra in mezzo al deserto, fa caldo ma il "cielo" è completamente buio. C'è solo sabbia sotto i nostri piedi. Qui vicino inizia ad alzarsi un muro di roccia, e poi un altro e davanti a noi si apre un muro di pietra. Ryugi l'avrebbe riconosciuta subito. Era l'entrata del villaggio di Sunagakure. In qualche modo farmi vedere, toccare, annusare ed assaggiare il coprifronte aveva generato quella reazione.

    Vedo il muro e mi ricordo di Suna. Di casa. Inizio a lacrimare, ma senza piangere. Come avevo fatto a dimenticarmi di Suna? Della mia casa?

    Andiamo a casa, Ryugi

    Mi avvicino al portone senza neppure voltarmi a guardarla o a tenderle una mano. Apro la bocca in un ampio sorriso e poggio la mano sinistra sul portone. Spingo, ma non si apre. E capisco. Suna non mi vuole. Mi volto verso Ryugi, senza parole.

    Cosa facciamo?

    Mi sentivo colto da una incredibile sofferenza. Un... malessere. Una cosa scura dentro il mio cuore. Un gigantesco senso di rifiuto.

    Cosa facciamo Ryugi? Tu sei mia amica, devi saperlo! Cosa facciamo? COSA FACCIAMO?!


    [Editato per inserire musica]
  12. .

    Kunishima Kyanpu


    Post Primo



    Non se ne parla nemmeno! Da quando eravamo stati, in un certo senso costretti, a riprendere la vita dei ninja tra me e Miyako non correva più buon sangue.

    E lei aveva, e ha ragione, su questa cosa. Avrei dovuto consultarla. Ma non ne avevo il tempo. Lo sappiamo entrambi. Ma è anche giusto che io mi "goda" qualche mese di frustrazione coniugale per aver preso quella decisione che aveva tirato in mezzo a quella vita non solo noi due ma anche i nostri bambini.

    Non andremo a questo campo Kunishima a dorso di scorpione!

    Non capisco perché tu sia così contraria all'idea, amore. Cerco di rabbonirla, ben sapendo che la cosa non avrebbe funzionato. Alla fine l'avrebbe avuta vinta. Saremmo andati al campo Kunishima io e lei, da soli, in carovana come delegazione ufficiale del villaggio di Suna. Nonostante sapessimo tutti che era uno scherzo perpetrato ai nostri danni dall'amministrazione di villaggio, che si sarebbe goduta lo spettacolo da lontano.

    Dopotutto, a che possono servire un chunin fallito ed una ex-principessa del clan Kurogane?

    [...]



    Sento pungermi dietro al sedere. Mi ci vuole qualche istante per riprendere conoscenza. Cos'è poi questo strano sapore? Sabbia? Cazzo, non respiro! Poggio le mani vicino alla testa e sento quello che credo sia il suolo. Devo essermi conficcato dentro la sabbia.

    Tutto bene, Shinichi-san? Stai giocando a fare il paguro?

    Tiro fuori la testa da sotto la sabbia. Ogni volta mi stupivo dell'ingenuità dello scorpione di pirite.

    No, Otekko. Si può sapere che è successo? Ti avevo chiesto di svegliarmi se avessi visto qualcosa di strano.

    Si, stavo facendo la guardia come mi avevi chiesto. Solo che poi mi sono annoiato. Anche Miyako-san ha detto che stava andando tutto bene ed anche Ryuji-san mi ha detto di stare tranquillo. Poi ho sentito un rumore, come quando danzano le formiche di fuoco. Ho pensato che fosse strano, visto che non è la stagione degli amori, ma chi sono io per giudicare...

    Le formiche di fuoco fanno delle esplosioni per attirare le possibili future regine. Chi fa le esplosioni più grosse e dai colori più variopinti (cosa che dipende dalla dieta dei maschi) si aggiudica la femmina più promettente. I diversi sciami fanno anche a gara per giudicare chi sia il migliore.

    Quindi hai sentito un'esplosione? E come mai siamo noi qui da soli? Dove sono finiti gli altri?

    Ah si, i cavalli si sono spaventati e dei ragazzini si sono precipitati verso la carovana e Miyako-san li ha fermati, sgridati e siccome uno dei cavalli si era liberato gli ha fatto la ramanzina per convincerli ad andare a recuperare il cavallo.

    Immagino non abbia avuto molto successo. E io ho dormito tutto questo tempo?

    Mi ha detto Miyako-san di non svegliarti. Che eri stanco e avevi bisogno di riposare.

    Che caruccio. Non riesco proprio ad essere arrabbiato con lui. Mi preoccupa più il fatto di essere così arrugginito. Devo decisamente riprendere la mano con questa vita. Un errore simile in una situazione seria...

    Non volevo pensarci.

    E' un vero peccato comunque.

    Cosa?

    Che tu non abbia completato il tuo addestramento.

    Ancora con questa storia?

    E certo! Avresti potuto concentrarti e rintracciare il chakra di Miyako-san immediatamente! E poi ti saresti potuto precipitare in suo soccorso! Come un principe che va dalla sua principessa a salvarla!

    Tu stai leggendo troppi fumetti di Sayuri. Facciamo così, se non rompete più le scatole con questa storia ti prometto che riprenderò il mio addestramento. I kami sanno quanto mi servirebbe allenarmi.

    Yeee! Dai che così vinco la scommessa con Shinchu!

    Comunque ecco Miyako che torna con Ryugi-san

    [...]

    Oh, si è risvegliato il principino...

    Smettila, su.

    Lo sai che chiappe all'aria sei quasi carino?

    Si, si, va bene, ho fatto una figura di merda. Me ne sono reso conto. Ho già preso abbastanza parole da Otekko.

    Ti ha ricordato per l'ennesima volta che dovevi finire il tuo super addestramento super segreto?

    Già. Gli ho anche detto che finita questa incombenza lo avrei ripreso. Ne avevamo parlato. Significava stare per qualche tempo alla Tomba di Ferro, vivere ed addestrarmi la. Anni addietro, con i piccoli in arrivo, avevamo deciso di lasciar perdere. Dopotutto non sarei più stato un ninja, no?

    Ovviamente aveva deciso tutto lei, al tempo. Ma ora, che tutto era cambiato, anche lei era stata d'accordo. E poi un periodo di distanza ci avrebbe fatto bene. Qualcosa si era rotto, nel nostro rapporto. Ed in qualche modo avremmo dovuto risolvere la situazione.

    Va bene. Mi sembra giusto. Com'è che si chiamava quel ragazzo con cui dobbiamo congratularci? Hisamina?

    Hisamori. Hisamori Kunishima.

    Accompagnati da Ryugi-san, il guidatore della carovana e dallo scorpione di pirite, che sarebbe rimasto aggrappato al mio petto, ci saremmo diretti verso l'ingresso dell'accampamento della famiglia Kunishima. Leggermente più sporchi di sabbia e disastrati del previsto, ma poco importava. Nonostante cercasse in tutti i modi di non darlo a vedere Miyako non voleva essere li con me. E anch'io stavo iniziando a ripensare alla nostra vita insieme.


    [Nota: lascio a te decidere se Hisamori si avvicina prima o se ci troviamo al campo. Ho preferito gestire così la cosa più per introdurre il pg che altro, spero che la cosa non ti dispiaccia]



  13. .

    De-ception

    Post Primo






    [Amministrazione di Suna, poco prima del tramonto]



    Siete sicuro che si tratti della persona adatta?

    Certamente, Shinichi-san replica Kyogu per poi sistemarsi gli occhiali privi di stanghette Ryugi-san è una delle nostre Kunoichi più promettenti, e poi è un membro del clan Nekki e visti i chiari rapporti...

    Non ho certo bisogno che sia lei a ricordarmi della storia comune dei nostri clan lo interrompo, esagerando la mia frustrazione. Gli faccio un cenno col capo, dandogli il permesso di continuare. Solo dopo mi rendo conto del gesto e sorrido di me stesso. Certe idiosincrasie sono dure a morire.

    Kyogu tossisce e noto chiaramente il rivolo di sudore che gli sta scendendo sul lato della fronte, sa benissimo di star iniziando a trattare con dei pezzi grossi, seppur senza più alcun potere nella vita politica del villaggio. Un'altra delle mie vecchie abitudine che riemerge.

    Si, come dicevo, si tratta di una Kunoichi molto promettente e che risponde perfettamente alle vostre richieste. Sono sicuro che andrà tutto bene sia per lei che per Akasuna-san. Si ricordi però dell'accordo che ha sottoscritto. Non dipende da me, lo sa, ma... il tremolio delle sue spalle tradisce il suo enorme nervosismo, sa benissimo che se io o Shu ci rimangiamo la parola che io ho dato per tutti e due, la sua carriera è finita.

    Non sono abituato a venir meno ad un accordo stretto. E neanche Shu, senza contare che se i miei sospetti sono fondati... gli farebbe bene un po' di attività. C'è solo una persona che mi preoccupa...

    Kyogu squittisce E chi mai, Shinichi-san? Il Kazekage? Qualche suo nemico del clan?

    Sorrido, cercando di rassicurarlo Lei non ha figli, vero?

    Ed è in questo esatto momento che, nel modo più consono alla sua persona, Ryugi Nekki entra nella mia vita per la prima volta.

    [...]

    Kyogu aveva convocato per una missione segreta della massima riservatezza. Alla sua entrata avrebbe potuto notare, oltre la scrivania dell'ufficio, un giovane uomo sulla ventina con un paio di occhiali senza stanghette e dei corti capelli neri, molto teso e di altezza nella media mentre più vicino a lei, al di qua della scrivania e girato di spalle ad eccezione del volto un uomo molto alto (circa 180cm) dai capelli neri ed una piccola barba molto curata con degli occhi azzurri come il ghiaccio. L'ampio kimono bianco con il sinbolo del clan Kurogane intarsiato sulla schiena lo avrebbe identificato immediatamente come un membro del clan anche se invece del classico nero il simbolo era sia nero che oro, una cosa insolita, che Ryugi avrebbe potuto notare se fosse stata avvezza alle finezze araldiche di quel clan. Avrebbe persino potuto riconoscere Shinichi, sia per la particolarità di quel simbolo che solo lui utilizzava, sia per le sue sembianze. Anche se negli ultimi anni si era ritirato a vita privata un tempo era abbastanza conosciuto nel villaggio.

    [Nota: Ti lascio libertà nel sapere se hai sentito parlare di Shinichi, ovviamente]



    Benvenuta Ryugi, io sono Kyogu-san e ti ho convocato per questa missione. Lascerò che sia il mio... conoscente qui presente ad introdurti il tutto.

    Mi volto verso la ragazza e faccio un inchino

    Shinichi Kurogane, un vero piacere conoscerla, Ryugi-san

    Dopo le ovvie introduzioni spiego il problema che Ryugi dovrà affrontare a breve

    Ho rinvenuto questa mattina un mio amico, e Shinobi di questo villaggio, Shu Akasuna apparentemente svenuto nella sua dimora. Ho tentato di soccorrerlo ma sono stato come... trattenuto da qualcosa. Ho proceduto ad indagare ed ho scoperto qualcosina di interessante...

    Innanzitutto da tempo il mio amico stava facendo esperimenti con un particolare sigillo che può manipolare e rimuovere frammenti di memoria. Temo che abbia esagerato. In secondo luogo... ha usato degli altri sigilli per impedire a ninja di... diciamo elevate capacità di intervenire con i suoi esperimenti.


    Il nostro esperto di Fuuinjutsu ha accompagnato Shinichi-san ed analizzato i sigilli usati. Abbiamo bisogno di un ninja, come dire, inesperto abbastanza da poter interagire con Akasuna-san ma promettente abbastanza da poter superare eventuali trappole da lui posizionate. Abbiamo pensato a te, Ryugi-san.

    L'unico modo per salvarlo è quello di sfruttare i suoi stessi sigilli per entrare nella sua mente ed in qualche modo... riparare la sua psiche. Non ho idea di cosa ti potrai trovare ad affrontare ma, in caso di necessità, io sarò li per tirarti fuori.

    Il nostro esperto ha garantito che è necessario il contatto fisico per poter interagire con la mente di Shu-san. Riteniamo che basterà interrompere questo contatto per poter rimuovere il collegamento. Allora, Ryugi-san, accetti la missione?

    Alla risposta affermativa di Ryugi, che avrebbe comunque potuto indagare maggiormente la situazione prima di accettare, l'accompagno a villa Akasuna, nella zona nord del villaggio.

    [...]



    In caso non fossi a conoscenza di questo fatto gli Akasuna sono una delle famiglie più... prestigiose, e tormentate, del clan dei marionettisti. A villa Akasuna vive solo il mio amico ma non ti devi preoccupare di eventuali trappole, mi sono accertato di averle disattivate tutte. Perlomeno quelle non dipendenti da sigilli, di quelle se ne è occupato l'esperto accademico.

    La villa è una residenza recintata con un giardino all'interno ma, diversamente da quello che ci aspetterebbe, era palesemente diroccata. Il giardino è completamente divelto con svariate lame, pali di legno e residui di esplosioni e congegni meccanici sparsi in giro. Vado a colpo sicuro verso la porta, che non esisteva più, ed entro nella villa seguito da Ryugi. Accendo la luce, ormai fuori il sole stava calando e comunque la villa non aveva mai goduto di una buona luce naturale. Non è un caso che Miyako l'abbia sempre paragonata ad una cripta.

    Conduco la ragazza verso le profondità della casa e svariati buchi nei muri fatti da me stesso. Le condizioni dei corridoi, che richiamano quelle del giardino, avrebbero reso evidente il fatto che quella casa è piena di trappole e passaggi segreti. Tutti, o quasi, aperti dal sottoscritto.

    Infine, siamo giunti nella stanza incriminata. Svariati simboli ricoprivano interamente i muri formando due o tre spirali che si congiungevano alle tre figure al centro della stanza, stese a terra. Quella al centro era chiaramente l'unica umana, pallida come un cadavere ma ancora viva, gli occhi chiusi ed i capelli rossi, completamente nuda. Si trattava di un ragazzo molto minuto, apparentemente di età poco sotto i vent'anni. Fianco a lui due marionette, due pupazzi senza vita e dalla forma vagamente umanoide, senza quelle rifiniture per cui quel clan era famoso.

    Prima di continuare voglio dirti una cosa, Ryugi. Avrei dovuto farlo prima ma... non volevo che tu rifiutassi. Ma è giusto che tu lo sappia e che tu abbia la possibilità di fermarti prima che sia troppo tardi. Tutto questo non è successo per caso. E' stato voluto da Shu. Tutto questo è solo un elaborato tentativo di suicidio.

    Le porgo la nota, quel peso sullo stomaco e sul cuore che mi sto trascinando dentro da stamattina, e che mi ha spinto a tradire la mia famiglia e la fiducia di mia moglie per quello stronzo egoista.


    CITAZIONE
    Carissimo Shinichi, credo di esserci riuscito.

    Come ben sai il tema della memoria mi affascina moltissimo e credo di essere riuscito a trovare la risposta alla fatidica domanda: siamo veramente noi senza i nostri ricordi? Io non credo. Finalmente mi potrò liberare di anni di brutti ricordi in una volta sola. Ma poi ho pensato... perché limitarmi? Perché non rimuovere tutti i miei ricordi? Sarò ancora "Shu Akasuna" dopo? Il mio corpo funzionerà lo stesso? La mia mente verrà danneggiata? E se si, come? Ma la cosa più emozionante è: come sarà essere "morti" pur essendo ancora vivi? E se dovessi morire sul serio? Pensi alle interessanti conseguenze filosofiche? Potrei persino provare una volta per tutte l'esistenza dell'anima, la stupidità della teoria della reincarnazione. La concreta e definitiva distruzione di tutte le religioni. Raggiungerò finalmente la trascendenza, amico mio. Ricordati di me e, in caso le cose non andassero come spero, prenditi cura del quel neonato innocente che diventerò. Sarebbe come se fosse mio figlio e tu sei l'unico di cui mi fiderei per crescerlo.

    Sei un ottimo padre Shinichi, ed un maestro migliore di quello che io sono mai stato.

    Addio, amico mio

    Shu Akasuna.

    Aspetto che finisca di leggere la lettera, e la riprendo per riporla nella mia tasca, prima di procedere.

    La decisione è, e deve essere, solo tua Ryugi. Se accetti basta semplicemente che poggi la tua mano sulla fronte di Shu. Il sigillo reagirà e ti ritroverai all'interno della sua mente.

    Se Ryugi si fosse avvicinata a Shu ed avesse toccato la sua fronte avrebbe notato come i sigilli che ne ricoprivano il corpo si sarebbero insinuati sulla sua pelle, sotto i vestiti (anche se non avrebbe avuto alcuna sensazione tattile) fino a ricoprirla. Poi si sarebbe sentita come assonnata e prima o poi avrebbe chiuso gli occhi. Si sarebbe ritrovata in uno spazio completamente buio. Avrebbe sentito solo piangere ed avrebbe potuto notare, li vicino a lei, un bambino. Chiaramente lo stesso ragazzo che aveva visto fuori (nudo anche questo) solo di qualche anno più giovane. Avrebbe avuto al massimo 7 o 8 anni.

    Se Ryugi si fosse presentata o avesse comunicato in qualche modo con quel bambino lui avrebbe smesso di piangere, l'avrebbe guardata in modo stupito ed avrebbe esclamato: Ciao, mi chiamo Shu. Dove siamo? E perché... perché non ricordo niente?




    [Nota OFF per Shiltar: innanzitutto scusa per la qualità del post, devo riprendere l'abitudine a scrivere e devo ancora abituarmi a questo nuovo modo. In secondo luogo da adesso in poi ovviamente interpreterò il piccolo Shu psichico. Ho lasciato aperta la fine per lasciarti piena libertà nella gestione degli spazi mentali di Shu.
    In caso ti servissero aiuti per quello che riguarda la psiche del personaggio, traumi passati eccetera da sfruttare sono sempre disponibile.

    Grazie mille per la ruolata! :D]
  14. .
    Come da titolo ahahah

    Questa volta però eviterò di ripartecipare al gdr per poi rimollarlo di nuovo assieme al forum dopo un paio di mesi... resterò penso per cazzeggiare un po' e basta.

    Sempre un piacere vedere che c'è ancora gente che bazzica da queste parti.
  15. .

    La Montagna dello Yokai

    Post Sesto






    [Tasaki Moyo, Covo dei Banditi, Entrata]



    Ora che i miei uomini erano allertati ci avrebbero pensato loro all'intruso. Satoru lo avrebbe individuato e poi... ci avrebbero pensato loro con la superiorità numerica oppure le bestie della montagna.

    Ora possiamo concentrarci unicamente sulla battaglia. Fatti sotto, Tasaki Moyo!

    Corsi verso di lui e dopo che evitò le mie prime due mosse finalmente riuscii a colpirlo con un calcio all'addome. Non mi lasciai accecare dalla gioia, ero troppo esperto per lasciare che le mie emozioni influenzassero il mio giudizio ed infatti, seppur da una posizione un po' strana, Tasaki contrattaccò. Fortunatamente l'elettricità aveva scaldato il mio corpo [Sinapsi del Fulmine --> Riflessi 725] consentendomi almeno di percepire l'attacco. Era troppo rapido per poterlo evitare completamente, ed in automatico ebbi un attimo di terrore. La stessa emozione che mi aveva spinto, dopo quella brutta sconfitta, ad apprendere quella tecnica.
    Agii in automatico e l'unica cosa che Tasaki Moyo percepì fu un rumore, come un leggero rombo di tuono, ed io sparii. [Dislocazione, Difesa Totale]

    Per fortuna che avevo deciso di lasciare uno dei miei "bastoni tonanti" nel mio ufficio. Un ufficio distrutto. Non feci neppure in tempo a ragionare su cosa stesse succedendo che il mio sguardo venne attirato da un grosso serpente che sembrava perfettamente a suo agio in mezzo alle macerie... Ero arrabbiato con me stesso per essere scappato da Tasaki, per essermi lasciato governare dalla paura ma... quel serpente. Non sapevo perché ma il suo sguardo inquietante mi spaventava molto di più di quanto facessero le piroette di Tasaki e le sue katane velocissime...


    [Shinichi Copia, Interno della montagna]



    Continuai lungo il corridoio ignorando le strade che portavano altrove. Dovevo essere all'interno di uno dei corridoi principali e stavo riflettendo su come raggiungere il mio obiettivo: la sala del sensitivo. Eliminare le possibili informazioni nemiche era la base di ogni infiltrazione ma mantenni attivo il mio tantien. Avrei potuto occultarlo ma così facendo speravo di attirare un interesse dei banditi su di me, consentendo all'originale di trafugare le informazioni e scappare.

    Non avevo ancora visto nessuno fino a quando, grazie al D-Visor, vidi in lontananza due guardie che proteggevano una porta. Dunque, se la mappa era corretta (o se io la ricordavo correttamente) quella doveva essere... la sala degli Yokai? Focalizzai al meglio il D-Visor e notai la scritta "Yokai" sopra la porta. Bene, ora sapevo dove mi trovavo. Ripensai alla mappa e cercai di orientarmi per trovare la strada migliore per raggiungere la sala del sensitivo. Stranamente iniziavo a sentire dei rumori in lontananza, non potevo ancora distinguerli ma... che mi avessero trovato? Che fosse entrato in azione il sensitivo o che mi stessero cercando a casaccio?

    Iniziai a dirigermi verso la sala del sensitivo: sapevo dove dovevo andare e speravo di riuscire a trovarlo in poco tempo.

    [Shinichi Serpente, Ufficio del capo]



    Stavo iniziando a perdere la fiducia nel mio senso dell'orientamento quando raggiunsi una sala circolare di roccia, una vera e propria grotta. Iniziai a strisciare dentro la grotta per cercare dei riferimenti e rimasi stupito per un istante quando mi accorsi del primo ragno. Non sembrava allarmato dalla mia presenza e non adottò nessuno dei classici atteggiamenti dei ragni per difendersi (ero avezzo ai ragni di mercurio della Tomba di Ferro per cui sapevo riconoscere certi atteggiamenti animali). Che fosse la mia forma serpentesca? Girando la testa vidi anche gli altri due ragni e muovendomi, sempre lentamente, all'interno della sala venni attirato da un odore di caffé. Seguii quell'odore, chiaro segno di una presenza umana, fino a raggiungere il centro della "stanza".
    Da dove proveniva quel profumo? Continuai a strisciare fino a quando una leggera luce penetrò dentro la grotta dal pavimento.
    Osservai attraverso il foro ma non si riusciva a capire nulla, era troppo piccolo.
    Picchiai un paio di volte il pavimento con la coda, facendo scattare all'indietro i ragni ma senza provocarli. Sembravano più curiosi di quello che stavo facendo che intimoriti.

    Mhh si, dovrei riuscirci anche a potenza ridotta. Così risparmio un po' di chakra.

    Mi appallottolai come avevo fare innumerevoli volte ai serpenti del deserto e mi concentrai... [Potenza DisumanaPotenza Disumana
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    L'utilizzatore può incrementare notevolmente la propria forza, fino a tre volte tanto, per effettuare una singola azione. Tale azione non può avere finalità direttamente offensive nei confronti di avversari o nemici, ma può vantare di una potenza unica: sarà possibile - ad esempio - estrarre le radici degli alberi, abbattere muri o vegetali, spostare un grosso masso.
    Tipo: Taijutsu -
    Sottotipo: Potenziamento
    (Consumo: Medioalto)
    [Da chunin in su]
    ; Taglio di CapelliTaglio di capelli
    Talento: L'utilizzatore può dimezzare i consumi della tecnica 'Potenza Disumana', la forza sarà moltiplicata x1.5; può essere utilizzata 1 volta ogni round. 'Taglio di Capelli' sostituisce il bonus alla forza dato dalla tecnica 'Potenza Disumana'. Non è possibile utilizzare altre abilità Talento in combinazione.
    [Da genin in su]
    ; Devastazione ImmobileDevastazione immobile
    Abile: L'utilizzatore potrà utilizzare il 'Chakra Distruttivo', la forza derivante da 'Potenza Disumana' e le capacità di questa competenza anche senza attaccare un oggetto, ma semplicemente toccandolo.
    [Da chunin in su]
    Consumo di chakra: Mediobasso]


    Il pavimento iniziò a creparsi, prima di crollare verso il basso. Saranno stati al massimo un paio di metri di caduta che non potevano sicuramente scalfire la mia coriacea pelle di serpente. Dovevo fare in fretta, prima che qualcuno arrivasse (sempre che non fossero ancora tutti impegnati con Tasaki).

    Iniziai ad osservare la stanza devastata e percepii un rumore, strano, come di una piccola esplosione o un muro che si frantumava. Mi voltai istintivamente e mi ritrovai di fronte un vecchio muscoloso che mi ricordava il buon Daichi Yotsuki per qualche motivo.

    Fortunatamente i miei istinti di shinobi non si erano ancora affievoliti del tutto e replicai immediatamente con una tecnica che, seppur avevo usato poco, era l'ideale per quella situazione. Per più di una ragione, anche se ancora non mi era chiaro. [Tecnica RapidaTecnica Rapida [2]
    Talento: L'utilizzatore può eseguire una tecnica avanzata extra nel round, potendo effettuare nello stesso round due tecniche avanzate; può essere utilizzata 1 volta ogni 2 round. Non è possibile sfruttare altre abilità "Talento" in combinazione.
    [Da chunin in su]
    , Intento AssassinoIntento Assassino
    Villaggio: Specializzazione
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    L'illusione si attiva entro un raggio di 9 metri se percepito dalla vittima. La vittima vedrà la furia omicida dell'utilizzatore riversarsi sulla propria mente, paralizzandolo. Le vittime saranno Semiparalizzate e avranno un malus di 2 tacche a Velocità e Riflessi per azioni contro l'utilizzatore o alleati. L'efficacia è pari a 40; colpisce chiunque presente entro il raggio d'azione.
    Tipo: Genjutsu - Bakkin/Tameshi
    Sottotipo:
    (Consumo: Alto)
    [Da chunin in su]
    Consumo di Chakra: Alto]

    Fissai il mio sguardo sul suo instillando nel suo cuore un puro terrore.

    Ti ucciderò, vecchio. Diventerai cibo per rettili.

    In realtà speravo che se ne andasse, lasciandomi perlustrare in pace quell'ufficio. Ma temevo che non sarebbe stato così semplice.


    CITAZIONE
    Consumi del turno: 8 bassi

    Shinichi Clone: 34.5 Bassi rimanenti
    Shinichi Originale: 25.5 Bassi rimanenti

    Kenzo Mishima: 65.5 bassi rimanenti

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