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[Sentaku - La Scelta]
La spiegazione, ed il tono, molto più maturo di quanto non fosse mai stato, di Shi erano inattaccabili. La cosa più sensata da fare in quel momento. Il buon senso della kunoichi tornò a ruggire prepotentemente, facendole accettare la situazione: sarebbe toccato al suo conterraneo riportare l'Hachibi ad Oto. Kamine allargò leggermente le braccia di fronte a Shi e Kin, come a voler ammettere la sconfitta, ma in fondo al cuore sollevata da un peso che le sembrava comunque troppo grande. Va bene, sembra essere la cosa migliore... disse ad un sorridente Shi, ricambiando con un mezzo sorriso, mentre la pioggia cadeva sempre copiosa sulla scena.
Ma il primo sorriso sincero di Kamine in quella giornata le morì sulle labbra, mentre un violentissimo spostamento d'aria la fece letteralmente volare contro un muro non molto distante. All'impatto , l'aria uscì di botto dai polmoni della ragazza, mentre cadeva a terra carponi sul terreno fangoso. Ebbe appena il tempo di riprendere fiato prima di rialzare dolorante la testa, per tentare di capire cosa fosse stato. E in quell'istante, guardando verso Shi e Kin, non capì. Non realizzò cosa fosse quella macchia marrone chiaro che vide allargarsi, come al rallentatore, nel petto del suo conterraneo. Finchè questi cadde in ginocchio e il sangue cominciò a colare lungo il legno e allora la verità la colpì in pieno, come se avesse ricevuto un altro impatto contro un muro. Quasi cadde sul terreno scivoloso, nel tentativo di rialzarsi e cominciare contemporaneamente a correre verso Shi, gli occhi sgranati, i capelli che le si stavano incollando al viso, la schiena che urlava vendetta per il colpo appena subito.
Arrivò, praticamente in scivolata, mentre Kin soccorreva il giovane.CITAZIONESHI TI LEVO QUESTO PALO E TI SISTEMO. Non... puoi... farlo.... Sì cazzo. Sostieni il cuore con l'adrenalina, non farlo smettere di battere!
Ma era inutile. Da vicino, Kamine se ne rese conto fin troppo bene. La trave aveva distrutto troppe parti vitali. Già il fatto che Shi riuscisse a parlare era notevole, nella sua tragicità. Kamine mise una mano sotto alla testa del compagno, per non lasciarlo nel fango e Shi tossì, tossì troppo sangue, che anche Kin dovette ammettere l'evidenza, era finito.CITAZIONEK... Kamine, io ero il più... adatto. Mi hanno... scelto... per questa... evenienza... scusa... non potevo dirtelo... per questo sono.... tornato... indietro...
Kamine lo guardò cercando di nascondersi dietro una specie di battuta. Cominciavo a sospettarlo sai? Disse, posandogli una mano sul braccio. Diventava sempre più freddo.CITAZIONEDovrai essere... tu...
Per l'appuntamento... facciamo un'altra volta...
E con un sorriso, Shi chiuse gli occhi.
Kamine aveva già visto morire delle persone. Kamine era cosciente dei rischi del mestiere del ninja. Kamine era perfettamente preparata a situazioni del genere. Kamine era contenta che stesse piovendo.
La kunoichi posò delicatamente a terra la testa di Shi e si alzò, senza espressione.CITAZIONESta vicina a me.
Annuì. Il tempo per i ripensamenti era ormai finito.CITAZIONEMi spiace, Kamine-san. Non è un bel fardello. Disse il Sunese. Non so se prima fosse coraggio oppure incoscienza. Ma in ogni caso, accettarlo renderà più facile le cose per te. Sii forte, Kamine-san. Mi spiace di non poter vedere i risultati del mio lavoro. Kamine, qualsiasi cosa succeda, non muoverti di qui, farò in modo che questo sigillo abbia successo.
Entrambe probabilmente, Kin-San... ma la seconda parte del discorso fece salire un dubbio nella mente della ragazza. Un attimo, cosa vuole dire non poter ved-
Venne interrotta dalla tecnica di Kin e non vide altro che qualcosa comparire sotto i suoi piedi, prima di precipitare nell'oscurità.
[...]Cos'era? Nel crepuscolo più totale, una coscienza stava tentando di riassegnarsi una consistenza e una forma. Cos'era, qualche secondo prima? Forse un essere umano? Si, doveva esserlo quasi sicuramente. Una donna? Si, una...no. Non ancora. Sapeva di essere ancora una ragazza. Una sottile sagoma si delineò nel buio, una sagoma alta e slanciata, decisamente femminile. Chi era quella ragazza? Era...era...la sagoma alzò quelle che una volta erano mani verso quello che una volta era un viso. Solo il contorno della figura era visibile, un tenue alone biancastro contro il vuoto. Finchè non sentì qualcosa. Stava accedendo alla sua memoria.Kamine!
...Kamine!
...Kamine!
Kamine? È...un nome. Di chi? Kamine...Ma certo. Kamine. Era il suo nome. Era lei, Kamine Ashimi. La sagoma prese consistenza. Una ragazza dalla pelle bianca e i capelli scuri prese il posto della sagoma indistinta. Era lei? Kamine si guardò, il suo corpo era esattamente come lo ricordava. Ma non sentiva nulla. Era ancora come se non ne avesse completamente coscienza. Muoveva le braccia, le gambe, poggiava i piedi su un piano nero, ma non sentiva nulla. Non era ancora lei. Era nuda, letteralmente. Perchè non era vestita? Perchè dovrei? Non so nemmeno dove sono...dove sono? Tutto intorno, il nero più profondo. Da dove erano arrivate quelle voci? Anzi, di chi erano quelle voci? E lei, ce l'aveva ancora una voce? Provò a parlare, ma non udì nulla. Si concentrò.
Kamine! La voce arrivò da lontano. Guardandosi intorno, La ragazza non vide nessuno. ma la voce era...familiare. Kamine! ...mamma? Che stupida, come aveva fatto a non riconoscere la voce di sua madre? D'improvviso la sua memoria fu di nuovo sua, non un'entità separata da consultare.
Manca qualcosa. Ancora non riusciva a sentirsi, si tastava le braccia ma non riceveva alcuna sensazione in risposta. La sua attenzione venne catturata dalla piccola, quasi invisibile cicatrice sul suo avambraccio sinistro. Umeko...Il ricordo del tradimento della sua migliore amica la fece avvampare. Ricominciò a provare emozioni. Rabbia, frustrazione, delusione. E dolore fisico. D'improvviso sentì di nuovo. Il vecchio dolore all'avambraccio. E un nuovo dolore alla schiena. Ricordò del brutto impatto avvenuto poco prima e della ferita del dadao. Dov'era quando succedeva? Pioveva, ma ora era asciutta, nonostante il freddo. Era...in missione? Ma certo, sono una ninja di Oto. Stavamo recuperando l'Hachibi. Io, il Mizukage, Kin-sama e...Shi.
Tutta la memoria relativa all'ultima giornata la investì come un fiume in piena, facendola cadere in ginocchio, come se le avessero dato un pugno estremamente potente nello stomaco. Annaspò in cerca d'aria, ma venne sopraffatta da tutto quello che provava. Urlò, un urlo straziante ed acuto. Si sentì, poteva finalmente emettere dei suoni, ma non se ne accorse, impegnata a lottare contro sè stessa, per la seconda volta in quella giornata. Stesa a terra su un fianco, la rabbia per la sua inadeguatezza le fece ribollire il sangue (lo stava solo provando nella sua mente o succedeva davvero?), la paura alla vista dei due demoni la fece tremare incontrollabilmente, il senso di colpa per la morte di Shi le portò le lacrime agli occhi.
Sentiva come se ogni fibra del suo essere venisse infilzata da aghi incandescenti, un dolore atroce che la stava facendo impazzire.
Lo scontro con Umeko le ripassò davanti agli occhi decine di volte in pochi secondi. Kamine che le chiedeva spiegazioni, Umeko che con una risata mandava in frantumi tutto quello che aveva creduto essere una vera amicizia. La colluttazione, la ferita, la fuga. Credeva di averlo superato.
Perchè? I contorni della sua immagine sembrarono sfocarsi.
Aveva passato tutta l'infanzia praticamente sola, con sua madre l'unica ad essere davvero parte della sua vita. Già. Dov'era suo padre? No, anzi, CHI era suo padre? Non lo aveva mai conosciuto, mai visto in foto, non le era stato rivelato mai nemmeno il suo nome. Credeva di non averne bisogno.
Perchè? Kamine cominciò anche a perdere colore, sembrava una vecchia foto.
Nell'adolescenza si trovò a capo di diversi gruppi, era sempre la più bella e la più intelligente, la più carismatica. Le difficoltà erano per lei poco più che quisquilie. Barare a carte era una sciocchezza, sedurre uomini per trarne vantaggio un giochetto. Ma ora, con quel coprifronte, era stata messa di fronte alla verità: non valeva poi molto. Aveva causato la morte di Shi, una persona decisamente migliore di lei. Se fosse stata in grado di non farsi spazzare via da un semplice spostamento d'aria, non si sarebbe mai girato verso di lei. Avrebbe visto arrivare una dannatissima trave. E sarebbe ancora vivo, in procinto di portare a termine la missione. Invece, l'approfittatrice era viva e il bravo ragazzo morto. Credeva che certe cose fossero normali e non la toccassero.
Perchè?
Perchè era lì, a fare i conti con sè stessa? Non avrebbe fatto meglio a starsene a casa?
No...In posizione fetale, non riusciva a parlare, ma poteva ancora pensare, lottando contro il dolore.No?
Era...la sua stessa voce a parlarle? Era davvero molto simile.No? Guardati, sei ridotta ad uno schifo, qui da sola, in mezzo al nulla, a piangere come una bambina.
Non avevi promesso "mai più"? Invece è bastata la morte di un idiota a farti precipitare. Saresti dovuta rimanere a casa.
No...non era un idiota...in fondo. Il pensiero la fece quasi sorridere.Ah, se lo dici t...un momento, piccola idiota, non dirmi che stavi cominciando a provare qualcosa...per quello. Cavolo, una volta almeno te li sceglievi meglio...certo, dubito che Umeko te lo avrebbe fregato, questo. Non era alla sua altezza. Lei voleva il meglio. Ma tu volevi tutto.
...iti. I suoi pensieri erano sempre più deboli, rispetto alla voce che aumentava sempre più d'intensità. Sentiva il freddo terreno nero contro il fianco nudo.Come? Dai, ormai manca poco, arrenditi e facciamola finita, stai soffrendo inutilmente. Volevi girare il mondo e fare un sacco di soldi, quando avresti fatto meglio a trovare un modo per fare soldi da casa e girare il mondo come una turista. Andiamo, sei stata stupida, un'avida stupida ragazza. Tua madre ti aveva avvisata che fare la ninja non era un gioco. Dai, sei solo una ragazza, senza nemmeno il padre...hai gravi carenze affettive nella tua vita, volevi colmarle con i soldi?
...ttiti...Cominciava ad essere stanca di tutto questo. Il dolore non accennava a diminuire, ma qualcosa dentro di lei cominciava a muoversi. Posò il palmo di una mano a terra, iniziando a fare perno per girarsi.Lottare ormai è inutile, non hai abbastanza motivazioni per andare avanti. Si, avevi un po' di talento, ma niente di che. Sei capitata in qualcosa di troppo grande per te. Che se la sbrighi il Mizukage, hai visto che mostri riesce ad evocare. Tu a malapena sei riuscita ad uccidere un semplice uomo. E sei stata aiutata. Senza di loro, avresti fatto la fine di tutte le altre donne del villaggio...
Fottiti...Kamine era ormai carponi, ancora tremante, il pensiero ridotto ad un sibilo.Che hai detto? Perchè non la smetti di lottare? È la via più semplice. E tu hai sempre preso la via più facile...a parte stamattina.
Ho detto...La sua voce tornò sua. FOTTITTI!. Battè i pugni a terra e tutto venne scosso come da un silenzioso terremoto.
Umeko era una stronza! L'ho sempre saputo! Continuava ad urlare. Sono stata una stupida, lo so! Lui era un cretino! Urlava, al di sopra del dolore. Non l'ho mai realizzato, ma l'ho sempre saputo! Cazzo, ma questo non toglie che le ho voluto bene! È stata una delle poche persone per cui ho provato qualcosa! Battè ancora i pugni a terra. Il colore era tornato sulla sua figura. Non ero arrabbiata perchè mi aveva rubato lui. Era perchè mi ha tradito! Non sono mai stata libera da allora!
Ho sfruttato gli altri perchè era questa la mia arma! Cercavo di sopravvivere! Ero una ragazzina! E non mi scuserò per questo! Ho fatto quel che ho dovuto...Sferrò un pugno contro il pavimento nero. Un'altra scossa. E lo rifarei ancora! Ma sto cercando di diventare forte! Ho visto cosa succede alle donne deboli...
E mio padre...non è importante. Fissava verso il basso, respirando ritmicamente. Mia madre mi ha cresciuto. Da sola. Non ha avuto bisogno di aiuto. Mio padre non è mai esistito. E ho solo curiosità su di lui. Non ne ho bisogno! La figura riacquistò definizione, mentre cambiava posizione e si inginocchiava.
E Shi...Kamine si alzò su un ginocchio. Si, al diavolo. Non era per niente il mio tipo, ma cominciava ad interessarmi il suo modo di fare. E si, si è girato per colpa mia. È morto per colpa mia. Ma piangere non lo riporterà indietro. La nuda figura di Kamine era ora in posizione completamente eretta, che fissava davanti a sè, nel buio. L'unica cosa che posso fare adesso è portare a termine questa maledetta missione. Riacquistò risolutezza nello sguardo. Non lo sto facendo per i soldi. È la bugia che mi racconto per non far cadere la mia maschera di cinica calcolatrice. Avrei avuto ben altri modi per arricchirmi. Lo sto facendo perchè... Perchè? Perchè sono stata sempre vittima delle circostanze. Mi cacciavo nei guai perchè non c'era altro da fare. Sono stata portata via dal mio villaggio natale perchè mia madre non aveva più un lavoro. Sono arrivata ad Oto sempre perchè ci sono stata portata. Anche quando combinavo guai in giro con Umeko, in fondo ho sempre seguito lei. Sono sempre state le circostanze a portarmi qui, come sono. Ma ho scelto io di diventare una ninja. Perchè voglio diventare abbastanza forte da poter modellare il MIO futuro. Perchè voglio essere finalmente...Cercò dentro di sè il concetto giusto. Libera. Libera dal dipendere dagli altri. Dal farmi trascinare dagli eventi senza possibilità di intervenire.
Non rinnegherò il mio passato. Ma ho preso in mano la mia vita. E non permetterò a nessuna crisi di ridurmi ad una bambola di pezza. Non lascerò più che niente e nessuno possa ostacolarmi.SPOILER (clicca per visualizzare)Chakra Rimanente: 39,5 bassi
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[Sentaku - La Scelta]
La ragazza sentì un rumore sinistro quando il suo ginocchio impattò la zona pelvica del malcapitato uomo, e non provò ribrezzo per l'azione appena compiuta, anzi ne fu quasi compiaciuta. In fondo era una vendetta che non avrebbe restituito nulla alle vittime di quegli uomini, ma almeno avrebbe appagato la momentanea furia della giovane. Furia che quasi si ritorse contro Shi, che in pratica placcò Kamine, per poi graffiarla di nuovo con l'unghia, come aveva fatto poco prima. Ma negli istanti in cui Kamine venne liberata dall'abbraccio e si girò verso l'otese alzando una mano a pugno, la su rabbia scemò repentinamente, con velocità tanto innaturale quanto era salita in precedenza. Fissando Shi, un po' confusa, si limitò ad alzare un dito dalla mano chiusa, e con voce stranamente bassa disse: Vorrò delle spiegazioni, dopo.
Tutto intorno a loro, nessuno dei rinforzi di Jyazu era ancora in vita, Yogan e Sojobo erano stati più che efficienti nello sbarazzarsi delle minacce rivolte a Kin, che si stava rialzando aiutato da Shi, l'orrenda ferita apparentemente sotto controllo. Come fosse riuscito a non svenire per lo shock e curarsi da solo, Kamine non se lo seppe spiegare.
Più in là, l'attenzione della ragazza si spostò sullo scontro tra i due jinchuuriki. Il Mizukage non aveva evidentemente bisogno di aiuto da nessuno del gruppo per occuparsi di Jyazu. Lo rese incosciente con dei ripetuti colpi alla testa, mentre erano entrambi avvolti dal chakra dei demoni, per poi prenderlo e gettarlo verso il gruppo dei ninja. Kin, per niente demoralizzato dalla perdita dell'arto, si sarebbe occupato di tenerlo in vita quel tanto che bastava a poterlo riportare ad Oto. Shi e Kamine nel frattempo avrebbero riportato le donne nelle loro abitazioni, a pericolo finito. Sempre che vogliano tornare... Probabilmente, pensò la ragazza mentre si avviava con Shi, tornare alle loro case avrebbe richiesto molto più coraggio che scapparvi.
[...]CITAZIONEKamine, il demone!
Fino al contatto del giovane, Kamine era rimasta paralizzata, a guardare immobile il mostro che dominava ormai il paesaggio. Tentacoli, un corpo muscoloso e due corna minacciose, che stavano portando distruzione sulle costruzioni intorno.CITAZIONEIo vado, tu non seguirmi, è troppo pericoloso.
E tu credi di essere al sicuro con quella cosa? La giovane non ebbe risposta, o non la sentì, poichè il chunin era già ripartito verso il villaggio, ma lo sentì pronunciare una frase.CITAZIONEE se sopravvivo dovrai uscire con me, è un ordine!
Kamine rimase un momento spiazzata dall'assurdità della situazione. Ma che cos'ha in testa, segatura? E seguì Shi, incapace si di raggiungerlo durante il percorso, ma determinata a non farsi lasciare lì come un inutile fardello, mentre dentro di lei infuriava la battaglia tra istinto di sopravvivenza, buon senso e insano coraggio.
[...]Quando arrivò da Kin e Shi, il paesaggio era praticamente scomparso: due demoni, più alti di qualunque cosa nel raggio di chilometri, stavano dandosi battaglia tra quelle che ormai erano le macerie del villaggio. Il boato dei colpi copriva qualunque altro rumore, la terra tremava e rimbombava nella cassa toracica di Kamine, sempre più impotente di fronte a quello spettacolo. Shi sembrò parlare ma Kamine lo ignorò, non riuscendo a sentire bene le sue parole. Sentì invece quello che aveva da dire Kin.CITAZIONEZitto Shi, adesso ascoltatemi, la Reliquia... è stata distrutta!
Cosa? I pezzi della giara era sparpagliati qui e là, e non c'era modo di rimetterla insieme.CITAZIONEL'Hachibi si è liberato senza preavviso, mentre curavo il Jinchuuriki. Non ha senso. Non sarebbe dovuto accadere. Ora che la giara è stata distrutta c'è solo un modo per riportare il demone ad Oto...
Dentro uno di voi due.
COSA?
Istintivamente la ragazza dovette abbassare la testa, poichè una grossa trave passò sopra di loro, senza fortunatamente causare danni. Shi prese la parola.CITAZIONELo farò io.
È impazzito del tutto.
Kamine cercò di chiedere spiegazioni.CITAZIONESono più esperto di te Kamine, e poi se per caso prendi il demone e diventi furiosa, col cazzo che poi esco con te! Ed io voglio uscire con te!
La goccia che fece traboccare il vaso. La kunoichi si era resa conto, nel corso di questa missione di essere ben al di sotto delle aspettative per un ninja, quantomeno in questa situazione. Ma essere trattata come l'ultima delle inutili donzelle che hanno bisogno di un uomo accanto (a meno che non fosse lei a voler recitare quella parte) era davvero troppo. Aveva appena visto com'era essere una donna non in grado di difendersi. E, a costo di lasciarci la pelle, l'orgogliosa Kamine Ashimi avrebbe dimostrato di non essere solo un peso morto.
Col cazzo lo dico io! Stava urlando. Probabilmente per non farsi superare dal rumore. Siete in cinque qui a potermi facilmente mettere fuori gioco in caso venissi presa dalla furia. Al contrario di te, dove già io sarei fuori gioco in caso dovessimo fermarti! Inutile mentire anche a se stessi ormai, Kamine era più che sacrificabile in quel frangente, era la meno forte, la meno esperta ed in caso il processo fosse andato male...la più rimpiazzabile.
Nel mentre, Yogan si rivelò nella sua vera forma: un drago rosso, grande almeno quanto un demone, che andò a prestare la propria forza al Mizukage. Sojobo atterrò vicino ai tre, mentre discutevano ancora.CITAZIONEKamine, ti direi di scappare... mi ascolteresti?
L'unica risposta della ragazza fu uno sguardo fermo e deciso, come mai non aveva mostrato in quella missione e, forse, nella sua intera vita, mentre attorno a lei si scatenava una battaglia come poche. Mentre dentro di lei, la battaglia finiva.SPOILER (clicca per visualizzare)Chakra Rimanente: 39,5 bassi | 10 kunai rimanenti
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[La Festa della Fondazione]
Negli anni Kamine aveva "subito" numerosi tentativi di approccio da parte del sesso opposto (e non solo), e nonostante fosse ormai esperta, dovette concentrarsi parecchio per non ridere in faccia al ragazzo che tentò di rimorchiarla, mentre la ragazza si allontanava dal banco dove aveva appena vinto abbastanza gettoni per un altro biglietto.CITAZIONEPiacere di conoscerti, Akira Hozuki.
disse il ragazzo, al termine della sua disquisizione su dei, dadi e baci. Kamine per tutta risposta sfoggiò un largo sorriso e guardandolo negli occhi, rispose con tono soave: Facciamo così, cerco un pezzo di carta e me lo segno, ok? Buon proseguimento. E ammiccando a sua volta, ma in maniera sarcastica, si allontanò da lui, incrociando distrattamente lo sguardo di una ragazza che stava guardando nella loro direzione.
[...]Dopo aver preso una bevanda rinfrescante (per quanto buoni, i dango lasciavano in bocca una sensazione troppo dolce), Kamine cambiò i gettoni della sua vincita in un secondo biglietto. Tornando verso la calca, sentì che in giro si parlava di una certa "Ragazza delle cento giocate" che stava sbancando la Scalata. Voci affermavano che avesse già decuplicato i suoi gettoni, mentre altri insistevano sul fatto che una luce l'avvolgeva mentre tirava i dadi. La kunoichi aveva già visto storie di gioco miracolose nascere nel giro di una serata e ingrandirsi diventando leggende metropolitane e chissà quale fosse la verità in quel caso. Ma in quell'occasione, l'obiettivo di Kamine era giocare, non correre dietro a dicerie nate chissà perchè. Individuò, in un angolo, un tavolino dove si svolgeva un altro gioco dei dadi, questa volta più semplice rispetto alla scalata: bisognava battere, tirando tre dadi, i tre dadi del banco.
Si avvicinò e attese il proprio turno, mentre osservava attentamente il gioco di un uomo prima di lei. Non sembrava che il banco imbrogliasse. Al suo turno, mise i suoi ultimi 50 gettoni sul tavolino e prese i tre dadi, sorridendo.
Vada come vada, ho già un altro biglietto, in fondo.
Tirò i tre dadi sul tavolo, che si fermarono su un tre e due quattro, undici in totale. Il banco tirò a sua volta, facendo due miseri uno e un cinque.
Ah, vinci 50 gettoni signorina, complimenti! Un altro tiro?
Ma non ci fu bisogno di parlare, Kamine aveva già in mano i suoi dadi e puntò di nuovo 50 gettoni.
Questa volta, vide un dado fermarsi sul sei e gli altri due su un tre e un due. Il banco fece un cinque e un quattro insieme ad un misero uno, che fece ancora vincere Kamine.
La ragazza giocò ancora, ma questa volta perse, perchè il misero uno fece capolino nella sua tripletta, che perse con un totale di 11 contro il 14 del banco.
Accarezzò l'idea di puntare tutto, ma a quel punto stava giocando solo per divertirsi.
Si rifece di 50 gettoni quasi doppiando il punteggio del banco e continuò a giocare. Perse ancora, poi vinse per un punto, vinse ancora, e ancora, per poi perdere due volte di fila. Sembrava che sarebbe andata per le lunghe. Ma perse ancora, rimanendo con 50 gettoni. Persi poi nella giocata successiva.
Rimasta a zero, ma con due biglietti in tasca, non si mostrò troppo delusa, anche se si stava segretamente rodendo il fegato. Passò ancora una volta tra le bancarelle, prendendo una granita, per poi dirigersi verso il palco centrale, ad osservare i musicisti, cercando di non pensare troppo.SPOILER (clicca per visualizzare)Legenda
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[Sentaku - La Scelta]
Uccidere il Jinchuuriki sarebbe stato quindi inutile, come spiegò il Mizukage, cosa che la kunoichi aveva già immaginato. Un po' inaspettata per la ragazza, arrivò invece la parte aggiuntiva del discorso di Itai Nara. I due di Oto avrebbero dovuto promettere che, in caso il demone fosse riuscito a liberarsi, sarebbero scappati, evitando "eroismi inutili". Non proprio quello che Kamine si aspettava da una missione, ma una voce nel retro della sua testa le diceva che era la cosa più sensata (nonchè l'unica a parte lasciarsi massacrare) che avrebbe potuto fare. Si voltò verso Shi, che con poca convinzione annuì verso il kiriano. Kamine intuì che il chunin stava attraversando questioni interne simili alle sue.
Beh, suppongo che se un demone venisse liberato, qualcuno dovrebbe al più presto andare ad avvisare i villaggi più vicini...Oto e Konoha. Disse la ragazza, cercando di restituire un po' di virtù a quella che, eventualmente, sarebbe stata solo una ritirata priva di molto valore.
Kin rispose all'ultima domanda di Kamine, prima che il gruppo si mettesse in marcia, mentre apparivano le prime avvisaglie di pioggia.
[...]Il Mizukage condusse il gruppo dentro un boschetto dal quale si poteva intravedere il villaggio, per poi procedere a quella che si rivelò essere un'approfondita analisi a distanza della situazione, resa possibile dalla capacità di questi di percepire con precisione le fonti di chakra.
La pioggia, cresciuta in intensità mentre il gruppo si avvicinava al villaggio, contribuì a rendere l'idea di calma apparente che traspariva. Nessuno percorreva le strade, che iniziavano a drenare con sempre crescente difficoltà l'acqua. Il gruppo raggiunse l'edificio centrale, dove era più probabile che l'obiettivo si trovasse.
Lì, Kamine si trovò un'altra volta di fronte alla propria mancanza di abilità. I suoi tre compagni di viaggio erano infatti tutti capaci di utilizzare il chakra per aderire alla parete e scalarla come se niente fosse. Anzi, a voler essere sinceri, era Kamine a NON essere capace di farlo, poichè la pratica sembrava essere qualcosa di talmente mondano che nemmeno venne loro in mente che un ninja potesse non esserne capace. Shi fu il primo ad accorgersi della cosa ed offrì il proprio aiuto, che Kamine si sentì costretta ad accettare. Vergognandosi come una ladra, la kunoichi salì sulla schiena dell'otese, raggiungendo quindi il tetto e il resto del gruppo, che osservava l'interno della costruzione tramite una finestra.
Attraverso il vetro, videro che le voci che li avevano attirati lì erano verità e le violenze si stavano consumando proprio sotto i loro occhi. Kamine tentò di mantenere inalterata la propria espressione, ma ad un occhio attento non sarebbe sfuggito il serrarsi della sua mascella e le nocche delle mani imbianchirsi per lo stringere dei pugni; la combinazione di oscurità e pioggia fece però sentire la ragazza al sicuro da ogni tentativo di indagine in tal senso.
Itai diede ai due otesi l'ordine di liberare i prigionieri da uno degli edifici adiacenti, mentre lui e Kin si sarebbero occupati di Jyazu e dei suoi sottoposti. Prima che uno dei due potesse obiettare qualcosa sul fatto che si sarebbero trovati in inferiorità numerica contro cinque avversari, il Mizukage si morse un dito ed eseguì una tecnica usando il suo sangue come medium per...evocare una ragazzina? Kamine fissò la ragazzina per qualche secondo di più di quelli indicati dalle linee guida della buona educazione, mentre Itai evocava un altro...essere alato, con la pelle rossa, alto quasi venti centimetri più della kunoichi. E non solo, Itai fece spuntare sulle proprie spalle delle ali, giusto per mandare al diavolo ogni tentativo di Kamine di non mostrarsi sorpresa.
In che diavolo mi sono andata a cacciare?
La ragazza era in quel momento letteralmente immobile, con lo sguardo che saettava da Itai all'essere con la pelle rossa alla ragazzina, che Kamine ricordò chiamarsi Yogan (informazione che aveva acquisito durante la festa della fondazione, ma che non credeva di dover rimembrare durante una missione), chiedendosi se davvero quello fosse il suo posto.
L'ordine del kiriano la risvegliò da quelle riflessioni, facendole sperare di non aver assunto un'espressione troppo stupida durante quei momenti. Shi dovette aiutarla anche a scendere, mentre i quattro rimasti sul tetto si mettevano in posizione.
Kamine e Shi raggiunsero la casa, sigillata da un lucchetto, che la ragazza prese ad esaminare. Si voltò verso il compagno di gruppo che, senza attendere le parole della ragazza, diede un colpo secco con la sua katana, facendolo saltare. La kunoichi assunse uno sguardo inquisitorio verso Shi, che semplicemente fece spallucce.
Con la porta ora sbloccata, Shi fece per entrare, ma Kamine lo trattenne per un braccio.
Forse è meglio che vedano una donna per prima...
La ragazza aveva riacquistato un po' della propria finta scaltrezza sempre ostentata, mentre pronunciava quella frase.
Spinse la porta ed un terribile odore la investì in pieno, costringendola a voltare la testa e chiudere gli occhi per un secondo. Quando riuscì a riprendersi dallo shock olfattivo, ebbe finalmente la possibilità di osservare l'interno della costruzione e la scena era anche peggio di quanto potesse ragionevolmente aspettarsi. Peggio che animali in una stalla, le donne del villaggio erano rinchiuse tutte lì dentro, abbandonate senza molta cura della condizione umana; a completare il tutto, dei cadaveri, vecchi evidentemente di giorni, appestavano l'aria già compromessa dalla presenza di tutte quelle persone chiuse in uno spazio tutto sommato troppo piccolo.
Kamine tornò rapidamente a rivolgere la propria attenzione alle donne evidentemente terrorizzate, mettendo le mani avanti a sè cercando di far capire anche col linguaggio del corpo che non avevano nulla da temere da lei.
State calme, siamo qui per aiutarvi. Non agitatevi, non dobbiamo attirare troppo l'attenzione. Io e i miei compagni vi porteremo fuori da qui, ma rimanete calme.
Cercò di non sembrare più gentile che autoritaria, ma non voleva nemmeno perdere il controllo di una massa così grande di persone, il tutto mentre si sforzava di ignorare l'orrendo fetore che permeava l'aria.
Ora dovrete andare verso il bosco, cercate di restare unite, vi scorteremo fuori dal villaggio. Purtroppo piove, non perdetevi di vista l'un l'altra.
Avrebbe cercato di far uscire il più ordinatamente possibile le donne, mentre Shi fuori le avrebbe indirizzate verso il bosco, creando una fila almeno vagamente ordinata, cercando di sfruttare la pioggia come aiuto per la segretezza dell'operazione piuttosto che come un ostacolo. Ma Kamine era piuttosto sicura che in quella situazione, non avrebbero avuto molto da obiettare.
Proprio alla fine della moltitudine che usciva, una delle donne afferrò Kamine disperata, in cerca di rassicurazioni sulla sorte delle proprie figlie. La kunoichi capì subito che parlava delle ragazze tenute nell'edificio principale.
Se ne stanno occupando i miei com... Ma non fece in tempo a finire la frase, poichè un boato risuonò sopra le voci, mentre qualcosa di rosso che ancora Kamine non aveva messo bene a fuoco sfondò l'edificio. La kunoichi si rivolse verso le donne appena liberate gridando per sovrastare il frastuono e la pioggia.
Scappate verso il bosco, ORA!
Il tempo per la gentilezza era finito, ora si trattava di mettere chilometri tra di loro e gli uomini che le avevano imprigionate o tornare nello stato in cui versavano solo pochi minuti prima.
L'attenzione della kunoichi tornò ad essere indirizzata verso l'essere che era praticamente esploso da dentro l'edificio. Il suo centro era evidentemente umano, ma circondato da un'energia rossastra che aveva preso le sembianze di...qualcosa con le corna e otto code. L'Hachibi. Kamine sentì il cuore cominciare a pompare più forte, mentre estraeva la wakizashi. Kin e Itai uscirono subito dopo, con quest'ultimo che chiese se la sortita dei due otesi avesse avuto successo.
Kamine urlò Libere! con voce secca, mentre altri uomini uscivano a dare man forte a Jyazu, sbucando dagli edifici circostanti. Nonostante le due evocazioni del Mizukage, erano comunque in svantaggio numerico, contro un demone. Un demone che seppur accerchiato, come prima cosa, decise di attaccare Kin, riuscendo a strappargli via un braccio all'altezza del gomito, mentre Kamine e Shi si avvicinavano alla situazione.
Fino a quel momento, quella era la scena più cruenta a cui la kunoichi avesse mai assistito e ci volle uno sforzo di volontà molto importante per non far cedere definitiviamente il proprio stomaco, già provato da tante situazioni che avevano portato a quel momento.CITAZIONEKamine, Shi, Yogan, Sojobo, coprite Kin! Io affronto Jyazu!
L'ordine del Mizukage era perentorio, Kin era troppo prezioso per la riuscita della missione per essere lasciato dissanguare. Il che faceva diventare loro più che sacrificabili, ma non fu una riflessione che la kunoichi fece in quel momento, poichè vide qualcosa che diede l'ennesimo colpo alle sue sicurezze: Itai stava utilizzando la stessa capacità del jinchuuriki, ma apparentemente senza perdere la calma come Jyazu. Era anche lui un jinchuuriki? Sentiva che la situazione era decisamente più grande di lei, una semplice genin finita in uno scontro tra demoni.
Altra riflessione interrotta subito, dagli attacchi degli uomini. Uno di lorò mirò direttamente a Kamine, ma Shi intercettò l'attacco con facilità, anche lui visibilmente modificato da qualcosa, sembrava molto più animalesco che fino a pochi istanti prima. E dopo aver parato l'attacco, fece qualcosa che la ragazza non capì, ovvero la graffiò sul braccio con l'unghia.
Che cazzo fai?! Quello che sarebbe sembrato un semplice dispetto, ebbe l'effetto di far alterare in maniera spropositata la ragazza, molto più di quanto avrebbe lei stessa ritenuto opportuno: improvvisamente ebbe voglia di rispondere a Shi con un pugno ben assestato su quella faccia da schiaffi. Ma che mi prende?
Si accorse forse con un po' di ritardo dell'attacco di un uomo, ma riuscì a difendersi dall'attacco abbastanza agilmente, frapponendo la propria wakizashi alla Katana dell'attaccante [Slot Difesa 1] con un gesto quasi infastidito, che comunque la fece indietreggiare di un passo vista la potenza; prima che potesse contrattaccare però, un altro uomo la attacco, con quello che sembrò un attacco a tenaglia ma dalla velocità non indifferente. Kamine avrebbe, in un altro momento, potuto evitarlo facilmente, ma in quella situazione non potè fare altro che agire d'istinto ed alzare l'avambraccio sinistro a proteggersi il collo chinandosi leggermente in avanti, mentre con la destra stringeva la wakizashi che tentò di intercettare l'arma avversaria [Slot Difesa 2] ma vi riuscì solo parzialmente: mentre la wakizashi facilmente rese innocuo il colpo a destra, a sinistra l'avambraccio non fece che deviare il colpo, facendo strisciare il dadao sulla schiena di Kamine ferendola.
Il dolore della ferita contribuì alla crescente ira della kunoichi, che ora aveva spostato il suo obiettivo sull'uomo che aveva appena osato colpirla. Kamine si spostò in avanti mettendo prima il lato sinistro davanti, come a voler dare una spallata al suo avversario, ma si fermò prima. La wakizashi si mosse veloce verso l'uomo, mentre Kamine piantava il piede sinistro a terra ed avanzava con la parte destra del corpo, mirando al petto. [Slot Azione 1]
Se l'uomo fosse stato colpito o comunque fosse rimasto a portata d'attacco, Kamine avrebbe continuato l'attacco colpendo l'uomo con una ginocchiata sinistra diretta verso i suoi testicoli, concentrandosi per fare in modo che il colpo fosse particolarmente potente [Slot Azione 2]; la furia non era tanta da far dimenticare a Kamine cosa stavano facendo quegli uomini fino a poco prima. Ancora a portata, avrebbe poi completato la sua azione tentando velocemente di far penetrare la wakizashi tra il collo e la clavicola del suo nemico [Slot Azione 3].
Se l'uomo fosse riuscito ad evitare l'attacco ed allontanarsi, la kunoichi avrebbe estratto due Kunai e glieli avrebbe scagliati contro, mirando ancora al busto. [Slot Azione 2] Avrebbe poi preso altri due Kunai per lanciarli verso l'uomo che l'aveva attaccata per primo [Slot Azione 3], prendendo poi un terzo Kunai nella mano sinistra, con lo sguardo carico d'odio che saettava da un uomo all'altro, in attesa dei loro attacchi, sotto la pioggia torrenziale, con Kin che dietro di lei si curava l'orrenda menomazione.
Cercò nel proprio campo visivo anche Shi, per vedere se si fosse già liberato del primo assalitore, mentre arretrava leggermente verso Kin. [Slot Movimento gratuito]SPOILER (clicca per visualizzare)Caso I: Chakra Rimanente: 39,5 bassi | 10 kunai rimanenti
Caso II: Chakra Rimanente: 40 Bassi | 6 kunai rimanenti
Vitalità: 12/14SPOILER (clicca per visualizzare)Legenda
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Ho risposto, se c'è qualche incongruenza ditemelo che modifico. Se il QM dice che dobbiamo descrivere il viaggio verso la piana prima del suo post, posso modificare di conseguenza. -
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[Al di là della siepe] Un'unghia
Potendo osservare meglio l'abbigliamento dell'uomo, la kunoichi si rese conto di quanto fosse pacchiano nell'insieme.
I soldi non comprano il buongusto, vedo...
Subito dopo Kamine arrivò una ragazza che si presentò come Maya Natsume, di Kiri. A quanto pareva, sarebbe stata una missione di gruppo, ma composto da quanti elementi? Un movimento catturò l'attenzione di Kamine, che con la coda dell'occhio vide muoversi solo un grosso ruminante.
Ah, è solo una mucca...aspetta, che diamine ci fa una mucca nel bosco, di notte?
Non ebbe finito il ragionamento che "la mucca" si trasformò in un ragazzino che affermò di essere uno shinobi (di Kiri anch'esso).
Andiamo bene...
Finalmente l'uomo prese parola, evidentemente sapeva di aver ingaggiato solo tre ninja. Ma per prima cosa, espresse il proprio disappunto per la ricerca di informazioni da parte dei ninja.
Cosa pretende, che usi una sfera di cristallo per avere informazioni che ci servono?
Spiegò poi loro la missione, ritrovare Karinne Kwando, sua figlia, che era stata rapita, apparentemente prima del suo matrimonio. Mostrò loro una lettera e la busta dove era stata recapitata. Kamine si mosse prima degli altri due e afferrò entrambe, esaminandole. Se uno dei due compagni avesse voluto esaminarle, la ragazza gliel'avrebbe passate solo dopo aver finito la propria ispezione. All'interno della busta, un'unghia, finemente decorata (come quelle del padre).
Tutto qui?
Kamine cominciò ad essere sospettosa di tutta la faccenda.
Kwando finì il discorso con le sue aspettative, ovvero figlia indenne e rapitori morti. Classico.
Un caffè non lo vuoi?
Prima che se ne andasse, Kamine prese la parola, cercando di tenere un tono il più diplomatico possibile, anche se avrebbe voluto dirgliene quattro.
Signor Kwando, le posso assicurare che la nostra brama di notizie non è finalizzata ad altro che alla buona riuscita della missione. Ogni particolare che lei ritiene superfluo, potrebbe essere fondamentale per la salvezza di sua figlia, soprattutto visto il non trascurabile particolare che nessuno di noi è nativo della zona. Non siamo dei mercenari raccattati per strada. Il nostro silenzio è garantito, non si faccia strane idee, ma la nostra missione deve rimanere segreta ad altri, non a noi. Ma se per lei la riservatezza è così importante da non fornirci dettagli che potrebbero assicurare la riuscita della missione, tipo sapere da quanti giorni è stata rapita sua figlia, come le è stata recapitata la busta o anche solo in che direzione sia la piana degli antenati, risparmiandoci il dover chiedere in giro e quindi esporci agli abitanti del luogo, beh...
Lo sguardo di Kamine tese a mutare verso una crescente grevità.
Capisco che possa essere sconvolto per sua figlia...ma cerchi di essere razionale. Siamo dalla stessa parte, non faccia ostracismo nei nostri confronti.
Se anche l'altro avesse risposto, Kamine avrebbe ignorato qualunque tipo di reazione contraria e atteso che si fosse allontanato per rivolgersi ai due shinobi.
Bene. Non vi conosco, ma ci hanno sbolognato questa patata bollente e dovremo collaborare. Suppongo di essere la più anziana qui Osservò i due. Li sovrastava entrambi di almeno venti centimetri, quindi l'apparenza era proprio quella. Più volte si era trovata a valutare male le differenze di età in relazione all'altezza, ma in quel momento la cosa non le passò minimanente in testa. Ma forse non la più alta in grado? Sono una Genin di Oto comunque, potete chiamarmi Kamine. Il tono era molto più gentile di quello tenuto con Arigo Kwando. Ricevute le risposte dei due, continuò.
Bene, allora è ufficiale, dovrò guidare io il gruppo. Prima di parlarvi, vorrei spostarmi da qui, lo spiazzo è troppo scoperto e non voglio rischiare che altri ci sentano. Tra gli alberi avremo più copertura. Si mossè verso il bosco, entrandovi per un centinaio di metri, per poi rivolgersi di nuovo ai compagni se l'avessero seguita.
Ascoltate. Non so per voi, ma per me tutta la faccenda è strana. Lasciando perdere anche solo il metodo di reclutamento, è chiaro che Kwando ha qualcosa di troppo da nascondere. E avere solo un'unghia, per quanto singolare, è una prova tanto inequivocabile quanto io sono una sirena. Si passò una mano tra i capelli. Dovremo tenere la massima attenzione, perchè siamo di fronte a due possibilità: o il tutto si rivelerà molto più semplice di quanto non ci appaia ora, oppure stiamo andando ad infilarci in un ginepraio. Siete solo studenti, quindi dovrete cercare di non strafare. Fece una breve pausa. Avete qualche considerazione da aggiungere?
Dopo l'eventuale colloquio con i due, riprese le redini. Bene, se non c'è altro, dirigiamoci verso questa Piana degli antenati. E si mise in marcia, raccomandando ai due di fare meno rumore possibile. Meglio muoversi più lentamente ma non visti...e per l'amor del cielo, niente mucche. Disse, guardando Ryuu.SPOILER (clicca per visualizzare)Legenda
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[Sentaku - La Scelta]
Si rivoltò ancora una volta sul letto, crogiolandosi nelle fresche lenzuola. L'afosa estate otese aveva deciso di dare un'improvvisa tregua con un'improvviso ingrigimento del cielo, che abbassò la temperatura quel tanto che bastava a Kamine per giacere pigramente sul proprio giaciglio senza paura di finire in un bagno di sudore. Pregustava già la dolce prospettiva di una mattinata dedicata esclusivamente all'ozio fino all'ora di pranzo, quando sentì bussare alla porta. Ricordandosi che la madre era già fuori di casa, si costrinse ad alzarsi per aprire la porta, infilandosi velocemente una larga maglietta per coprirsi.
Si trovò di fronte ad una donna, vestita semplicemente e con il coprifronte del Suono in bella mostra.
Kamine Ashimi? Deve immediatamente recarsi in amministrazione per una missione della massima importanza.
Rimase per un attimo sorpresa dalla richiesta e dal tono vagamente allarmato della donna.
Ah, si, il tempo di vestirmi e arrivo... E addio dolce far niente. Tra quanto mi aspettano?
Subito. Immediatamente. La aspetto qui fuori per accompagnarla. E mi è stato ordinato di dirle che deve presentarsi pronta per partire non appena avrà ricevuto le consegne.
Per partire non app...si può sapere di cosa si tratta? La donna mostrò una punta d'impazienza.Sto solo eseguendo degli ordini, Ashimi-san e le mie consegne sono queste, non so altro a parte che mi è stato ordinato di portarla immediatamente in amministrazione. Immediatamente? Immediatamente. E immediatamente...posso almeno vestirmi o volete che mi presenti mezza nuda? ...faccia in fretta. Sarò qui ad attenderla.
Kamine chiuse la porta facendo sparire dalla propria vista la donna, prima che potesse risponderle in maniera ben poco garbata. Velocemente indossò la propria tenuta da ninja, legando il coprifronte col simbolo del suono all'altezza della vita. Dall'armadio estrasse l'equipaggiamento che teneva pronto per casi come quello, infilando nello zaino un paio di vestiti di ricambio, in caso fossero serviti. Fece per uscire, quando si diresse verso la cucina. Scrisse su di un foglio "Missione urgente, non so quanto ci vorrà" e lo lasciò sul tavolo da pranzo, per poi uscire ed avviarsi verso l'amministrazione insieme alla simpaticissima donna.
[...]Rispose con un cenno del capo e un mezzo sorriso al ragazzo che stava in piedi accanto a lei a ricevere le istruzioni sulla missione, tale Shi, chunin di Oto, convocato anche lui con la massima urgenza. Ai due venne riferita finalmente la missione, recuperare il jinchuuriki di Oto, Jyazu Yama. Kamine fece mente locale per recuperare le informazioni che possedeva sui jinchuuriki e sui bijuu, ma a parte una conoscenza teorica sul fatto che un demone venisse legato in maniera quasi simbiotica ad un ninja per donargli un gran potere e che perciò tali demoni venissero trattati dai villaggi che li possedevano come delle risorse preziosissime, dovette ammettere a sé stessa che non conosceva poi molto della questione.
Yo, Kamine? Avrei preferito una cena con te che una missione. La kunoichi rispose semplicemente con un sorriso e una risatina a voler dire tutto e niente, mentre i due uscivano dall'amministrazione.
Finita questa missione che ne dici di una cena, davvero? Attraversando uno dei gate di Oto, Shi ripartì all'attacco, ma Kamine non seppe discernere se stesse scherzando o meno. Sorridendo ancora, rispose Shi-san, pensiamo prima a finire la missione...anzi, a cominciarla, dato che dobbiamo ancora partire a tutti gli effetti. Teneva un tono il più amichevole possibile, dato che non aveva di certo intenzione di cominciare una missione infastidendo un suo diretto superiore. Per quanto riguarda la cena comunque, ne riparleremo più avanti, a meno che parlarne ora non sia un ordine di un superiore...
[...]Il viaggio non offrì molte occasioni per parlare, viste le pressanti scadenze da rispettare: dovevano arrivare ad una collina ad ovest del paese del Fuoco il prima possibile. I due del Suono raggiunsero la propria meta mentre il sole cominciava a calare ad ovest, ad attenderli due ninja, uno dei quali venne immediatamente identificato da Kamine come il Mizukage, che aveva visto alla festa della fondazione poco tempo prima. Mizukage-sama, sono Kamine Ashimi...salutò chinando il capo verso il kage, gesto che ripetè quando venne introdotto anche l'ultimo componente di quel gruppo, tale Kin.
La missione che vi è stata comunicata è abbastanza lineare: il Jinchuuriki dell'Hachibi è impazzito. Sono giorni che stupra donne con i suoi amici in un piccolo villaggio di poche case, non distante da qui. Lo prendiamo e lo riportiamo ad Oto. Il voltò di Kamine venne solcato da una smorfia di disgusto e disapprovazione, che sperò di essere riuscita a mascherare in tempo. Vivere ad Oto l'aveva certo resa meno impressionabile di altre sue pari, ma ciò non significava che alcuni argomenti non le facessero più alcun effetto.
Dubito che sia uno Shinobi in grado di creare grossi problemi, persino con l'aiuto del demone. Ma potremmo trovarci in svantaggio numerico e sopratutto, lui potrebbe perdere la calma... ora, non è una novità, qualsiasi Jinchuuriki quando utilizza i poteri del demone impazzisce di rabbia se inesperto. Ma se il demone prende possesso del corpo del Jinchuuriki può spezzare il sigillo e liberarsi... e vi assicuro, quello non è uno spettacolo a cui vorreste assistere.
Quantomeno se vogliamo restare vivi, suppongo.
Avete domande sul da farsi?
Kamine meditò un secondo prima di prendere parola.
In effetti vorrei qualche delucidazione...se permettete, ovviamente.
Esattamente, come dobbiamo riportarlo ad Oto? Mi sembra chiaro che la volontà di tutti sia quella di riportarcelo con le buone, ma nel caso fossimo costretti ad usare le cattive...quanti e quali danni possiamo infliggere all'obiettivo? E quale comportamento dovremmo tenere nel malaugurato caso in cui il demone riesca a liberarsi? Suppongo che in quel caso la priorità passi ovviamente ad affrontare il demone e lasciar perdere Jyazu Yama, almeno per il momento, ma dato che il demone è comunque una preziosa risorsa di Oto e dell'Accademia, dovremmo tentare di preservarlo, piuttosto che attaccarlo e distruggerlo, ammesso che sia possibile farlo. Deduco che quella, e si voltò verso la grossa giara vicino a Kin giocherà un qualche ruolo all'interno della faccenda...quindi dovremo pensare anche a portarla vicino all'obiettivo? Perdonate le numerose domande, ma preferisco non averne da fare mentre siamo in azione piuttosto che fingere di saperla lunga e trovarmi in difficoltà dopo. La kunoichi tenne un tono diplomatico durante il discorso, guardando alternativamente Itai e Kin, cercando risposte.
Inoltre...un dubbio che mi è appena sorto...possiamo dividere il demone dal jinchuuriki al momento? Suppongo che sia in teoria possibile, con gli strumenti adeguati, ma farlo qui sul campo è fattibile, in caso fossimo costretti a dover eliminare Jyazu?SPOILER (clicca per visualizzare)Legenda
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[La Festa della Fondazione]
Capisco...beh, non mi tirerò di certo indiet...
L'attenzione di Kamine venne catturata dalla scena che si stava svolgendo poco lontano da lei: una specie di affabulatore con più chili addosso di quanti avrebbe potuto permettersi stava esibendosi in uno spettacolo attira-gente più che efficace, vista la reazione del pubblico che letteralmente pendeva dalle sue labbra e addirittura completava le sue frasi a comando. La ragazza rimase a guardare mentre un tale Asuma Kurogane arrivava prima a vincere e poi a perdere ben 1800 gettoni. Mentre il presentatore conitnuava il suo spettacolino con le frasi di rito, Kamine tornò a prestare attenzione al suo interlocutore, anch'egli interrotto dalla performance del suo collega.
Eh si, lui ha sempre avuto un gran talento per queste cose...beh, giochiamo?
Siamo qui per questo no? Disse Kamine, prendendo in mano il dado a sei facce iniziale. Cominciamo con 150 gettoni. TIrò il dado, che si fermo sul lato con tre pallini. Ahi ahi signorina, sembra che dovrai dire subito addio ai tuoi gettoni...Tocca a me! Il dado rotolò sul tavolo e si fermo, mostrando un unico, solitario, pallino.
Oh no! Non è possibile, hai vinto! Ecco a te! Con tutta questa fortuna non vorrai fermarti qui, vero?
Certo che no...la ragazza prese in mano il dado poliedrale con i numeri da 1 a 20, lo osservò per un attimo e...
Ah! Anche questa volta ti sei fermata a metà! Beh, non ho intenzione di fare un'altra figura come quella di prima! Il banco lanciò i due dadi a dodici facce, che mostrarono, inesorabili, i numeri 7 e 8, mentre Kamine assumeva un'espressione forzatamente triste.
Eh, bella ragazza, questa volta la fortuna ha baciato me. Allora, un altro giro?
Kamine fece alcuni rapidi calcoli mentali, poi sorrise. Beh, in fondo è solo un gioco, no? Altri 150 gettoni. E lanciò il suo dado.
Un quattro che si scontrò con il secondo 1 del banco. Oh andiamo, i dadi mi stanno prendendo in giro oggi...Allora, andiamo avanti? L'uomo non fece nemmeno in tempo a finire la frase che Kamine già stringeva in mano il dado a venti facce.
Andiamo, non fare scherzi. Il dado rotolò fino a fermarsi, beffardo, sul numero 1.
Oh, ma per favore! Aha, allora la fortuna non mi ha abbandonato! Signorina, non c'è due senza tre... rise beffardo, mentre Kamine portava una mano alla bocca, intenta a pensare.
Beh, almeno ho comunque un biglietto...
Senza cambiare espressione, Kamine mise tutti i gettoni che le rimanevano sul tavolo.
Beh, bisogna rischiare di perdere per poter vincere...
Prese il dado e lanciò, senza nemmeno guardarlo, ma fissò gli occhi dell'uomo al banco.
L'espressione disse tutto. Un 5, che successivamente battè il 3 del banco.
Accidenti, sei riuscita a fregarmi...continuiamo?
Kamine ragionò per un paio di secondi e sorrise. No...o almeno, non alla prossima fase. E prese i 1400 gettoni totali.
Ma vorrei ripartire con altri 150 gettoni.
Oh beh, è nelle tue, ehm, possibilità...ma sei sicura? Potresti vincere 2800 gettoni! La ragazza fece finta di pensarci ed esclamò Beh, bisogna rischiare di perdere per poter vincere...ma sempre meglio non rischiare di perdere tutto.
L'affabulatore rimase in silenzio qualche secondo cercando di decifrare l'espressione della ragazza, ma resosi conto di essere rimasto in silenzio ben più del dovuto, si riscosse improvvisamente. Oh, beh, allora, giochiamo!
Kamine riprese in mano il dado da sei e lo lanciò, fermandolo sul 4. Il banco fece solo 3 e Kamine vinse altri 150 gettoni, portando il suo totale a 1550 gettoni.
Oh, ma sei un demonio! Allora, pronta alla prossima fase? Kamine continuò con l'espressione più innocente che potesse assumere. Beh, veramente no...preferisco prendere tutto adesso. E agguantò la sua vincità. Fece l'occhiolino all'uomo del banco per poi voltarsi e mettere insieme i suoi gettoni, mentre si allontanava dal banco.
Uhm, adesso posso prendere un altro biglietto e...mi avanzano altri 50 gettoni per fare un po' di azzardo...ah, la vita è bella! Sorrise mentre si spostava tra la folla, alla ricerca di un altro gioco.SPOILER (clicca per visualizzare)Legenda
Narrato
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Banco -
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[La Festa della Fondazione]
Da che ne potesse sapere Kamine, mai era mai stata organizzata una festa che coinvolgesse e richiamasse l'Accademia intera, anzi a stento aveva sentito parlare di feste nei singoli villaggi, a meno di importanti avvenimenti una tantum come l'ascesa di un nuovo Kage. Ma la kunoichi non se ne lasciò certo sfuggire l'occasione: già due mesi prima aveva deciso come si sarebbe vestita, cambiando poi idea circa una volta al giorno, fino alla data della partenza per il villaggio accademico.
Eccitata dalla prospettiva di partecipare ad una grande festa, chiese addirittura ad Emi, sua madre, se volesse venire, ma ricevette un secco No. da questa, con un tono che non nascondeva una certa rabbia. Kamine era abituata a ricevere frasi al più secche ed infastidite quando parlava con sua madre di faccende riguardanti il mondo ninja e quel rabbioso rifiuto avrebbe potuto nascondere qualche altra più profonda faccenda, ma per quieto vivere, la ragazza decise di non approfondire la questione, almeno fino al suo ritorno a casa.
[...]Avvicinandosi al villaggio, non potè fare a meno di notare il grande alone luminoso alzarsi da esso, come se un fuoco vi ardesse all'interno. Più avanzava, più gli altri suoi sensi venivano attirati dalla festa; la musica, l'odore del cibo che si alzava dalle bancarelle, persino le quasi impercettibili vibrazioni del terreno causate dal movimento di tanta gente in un luogo relativamente ridotto, tutto sembrava costruito ad hoc per accrescere l'efficacia dell'atmosfera festiva.
Indossava un corto vestito aderente, di colore bianco, con le spalline che dietro la schiena si ricongiungevano in un'unica fascia, ma che davanti esibiva una scollatura molto generosa. Sopra, un Haori color porpora (stessa tonalità del rossetto che aveva posto sulle proprie labbra) con una fantasia geometrica tono su tono, che si sarebbe appena intravista se non ad una ispezione più accurata, appena cinto in vita da una fascia nera chiusa sul retro, mentre ai piedi portava delle scarpe con tacco discretamente alte. Altezza già naturalmente notevole, ma accentuata anche dalla pettinatura, uno chignon alto che racchiudeva quasi tutti i capelli, tranne la parte frontale, che andavano ad incorniciare il viso della ragazza.
L'enorme cartellone all'ingresso della festa catturò l'attenzione della giovane, che incuriosità ne lesse rapidamente il contenuto.
Ah, però...hanno proprio pensato a tutto. pensò, mentre prendeva possesso dei gettoni e del biglietto, già pregustando un'eventuale vincita.
Prese a camminare tra la folla, gettando un'occhiata ad ogni bancarella alla quale si avvicinava. Dopo aver comprato una bella porzione di goma dango (evidentemente più generosa del normale, sicuramente per il sorriso che Kamine aveva lanciato al venditore, insieme ad una buona porzione di scollatura, dopo essersi sporta in avanti per osservare meglio la bancarella) si diresse verso quello che aveva intuito essere uno dei giochi promessi dal cartello all'ingresso.
Nel farsi elegantemente largo tra la folla, su costretta a scartare improvvisamente di lato, per evitare di venire travolta da quello che a tutti gli effetti era un gigante, che incalzava da dietro a lei.
Ma che...!
Non ebbe il tempo di continuare la frase, poichè il gigante si era già allontanato ad un discreta velocità e Kamine rimase un attimo interdetta nel notare che il suo quasi assalitore sembrava portare un copricapo che ricordava decisamente una piccola bambina.
Me lo sono decisamente immaginato. Già. Si scrollò di dosso la sensazione e si voltò, accorgendosi che si trovava in una zona molto meno densa di gente, seppur per le dinamiche del movimento della gente ad una festa, lì le cose avrebbero dovuto essere diverse. Notò che la maggioranza degli sguardi saettava verso un piccolo gruppo di persone più in là, quasi al centro di quello strano vuoto e spinta dalla curiosità, decise di osservarne meglio i componenti.
Vediamo...dall'abbigliamento direi che sono un qualche tipo di nobili, o almeno ricchi...seppur alcuni sembrano esserlo molto più di al...ah.
L'esame venne interrotto quando sull'haori di uno degli "altri" notò ricamati i kanji di "Kyuudaime Mizukage".
Così, quello è il Mizukage...carino, ma pensavo meglio.
A ben pensarci, Kamine non aveva mai visto uno dei quattro Kage dal vivo. Si avvicinò, tenendosi comunque all'interno della folla, per dare un'altra occhiata al gruppo e cercare di captare qualche conversazione, ma una ragazza, decisamente appartenente al gruppo dei "più ricchi degli altri", fece una strana manovra con un ragazzo dal kimono bianco e tre bambine del gruppo, quindi l'unica informazione che riuscì ad estrapolare dalla faccenda fu quello che sembrava il nome della bambina dai capelli rossi, Yogan.[Investigatore] Investigatore [1] Abile: L'utilizzatore è in grado di percepire facilmente rumori trascurabili e discussioni, se effettuati entro il movimento di uno slot azione. Inoltre, l'utilizzatore è in grado di ipotizzare a grandi linee il tempo trascorso dall'abbandono di un oggetto in base al suo calore.
Cercò comunque di imprimere nella mente i volti degli attori di quella strana situazione, primo di tutti il Mizukage e, tentando di non farsi ulteriormente notare, cercò di dirigersi verso la meta prevista, ovvero il gioco principale della serata, che a quanto pare si teneva in Piazza dell'Armonia.
Quandunque quindi Kamine avesse potuto avvicinarsi ad uno dei banchi di gioco (ed ignorando il gioco delle tre carte che sembrava spuntare frequentemente tra le bancarelle), avrebbe attentamente letto il regolamento, continuando a mangiare i dolci che aveva precedentemente acquistato.
Uhm.
Avvicinandosi al banco quindi, avrebbe chiesto all'addetto al gioco alcuni chiarimenti, sporgendosi in avanti e picchettandosi il labbro con uno degli spiedi dei dolci. (Cose che avrebbe evitato, naturalmente, nel caso in cui l'addetto al gioco fosse stata una donna).
Scusa, non ho ben capito se ad ogni fase con "le somme vinte" intendete solo i gettoni che vinco nella fase precedente, al netto della giocata iniziale, o anche quello che ho scommesso all'inizio...ad esempio, se nella fase uno punto 100 e ne vinco 100, nella fase due, dovrò puntare 100 o 200? Scusa, ma non ne capisco molto di giochi d'azzardo...disse la ragazza, che in realtà si era fatta la fama di "Tigre delle Carte" in alcune delle bettole meno raccomandabili di Oto.SPOILER (clicca per visualizzare)Legenda
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Emi -
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[Al di là della siepe] Tre righe
Rilesse gli ordini, come per trovare dei significati nascosti. Eppure le tre righe contenute nella missiva erano proprio quello che sembravano: tre semplici righe, degli ordini per una missione. Kamine Ashimi, neo-genin di Oto, non avrebbe certo potuto ostentare chissà quale esperienza nelle missioni accademiche, ma l'estrema condensazione dei concetti in quella lettera la lasciò...sospettosa, lì, seduta su una sedia nella sua cucina, che potesse trattarsi di qualcosa di diverso da una missione canonica. Nemmeno si accorse che sua madre Emi, le era arrivata alle spalle e stava osservando a sua volta quello che la figlia reggeva tra le mani.
Credevo che gli ordini per i ninja fossero più...corposi. Disse, mentre Kamine si voltava verso di lei, tentando di dissimulare un mezzo sussultò. Guardò negli occhi la madre fingendo spavalderia (fingeva verso Emi o verso se stessa? Non seppe dirlo):
Sentiamo, da quando saresti un'esperta delle procedure di missione?
Emi ricambiò per qualche secondo lo sguardò della figlia, gli occhi color smeraldo bloccati contro le iridi corvine di Kamine. Tanto erano diverse negli occhi e nei capelli, tanto erano simili nei tratti del viso e nella pelle, senza contare che condividevano un'altezza considerevole per delle donne. Sembrò meditare una risposta, ma alla fine distolse lo sguardo, dirigendosi fuori. La donna si fermò poco prima di essere uscita dalla cucina.
Fai...beh, cerca di fare attenzione. E fu fuori dalla stanza.
Kamine si scrollò di dosso la strana sensazione che quelle poche righe e le parole di sua madre le avevano suscitato. Emi non era mai stata troppo felice della decisione della figlia di diventare una ninja e per quanto riguardava la lettera, beh, non avrebbe lasciato che degli ordini scritti frettolosamente, per chissà quale motivo, le potessero rovinare la prima missione da Genin.
Mentre, in camera sua, finiva di prepare tutto il necessario per il viaggio, cercò di pianificare mentalmente il percorso per arrivare ad Otafuku. Avrebbe seguito le strade principali fin dentro il paese del Fuoco, per poi deviare in una direzione perpendicolare a quella che avrebbe dovuto normalmente seguire, allontandosi idealmente dal Villaggio della Foglia. Dopo poco, avrebbe tagliato il percorso, riprendendo a dirigersi direttamente verso Otafuku, passando attraverso le zone boscose del paese del Fuoco. Calcolò i tempi, mentre si vestiva: se fosse partita quella sera, sarebbe riuscita perfino a riposare mezza giornata fuori da Otafuku, magari all'interno del bosco, prima di recarsi all'incontro di notte. Prese in mano il coprifronte con il simbolo del Suono, decidendo di non indossarlo, nè per il viaggio, nè per la missione, a meno che non fosse diventato necessario. Si diede un'ultima controllata allo specchio, prima di infilarsi il mantello e prendere il bagaglio.
[...]Il viaggio procedette secondo quello che aveva pianificato. Cercò di spostarsi sulla strada come una comune viaggiatrice, per poi spostarsi all'interno della vegetazione una volta giunto il momento di dirigersi verso Otafuku. Si spostò principalmente di notte, riposando durante il giorno e, a circa dodici ore dall'incontro, decise di accamparsi all'interno del bosco. Perlustrò cautamente il bosco, dal suo punto di riposo fino alla fontana dell'incontro, senza comunque uscire allo scoperto.[Furtività 3] Furtività (Base) [1] Maestria: L'utilizzatore ottiene +3 alla Furtività.
Fece una ricognizione del perimetro attorno alla fontana, soprattutto da sopra i rami degli alberi, per individuare eventuali vie di fuga o punti dai quali potessero uscire eventuali assalitori. Tornò poi al punto dove aveva deciso di riposare, quando non mancarono che poche ore all'incontro e il sole volgeva al tramonto. Mentre riposava, i dubbi tornarono ad affollarle la mente. Da chi era stata assoldata? Avrebbe avuto dei compagni di missione o era un lavoro adatto ad un solo ninja? E, se era una missione semplice, perchè mandare un ninja straniero all'interno del Paese del Fuoco?
Un'ora e qualche minuto prima di mezzanotte, raccolse le proprie cose e si diresse verso la fontana, ma si fermò sul limitare del bosco. Osservò intensamente la zona circostante, per poi concentrarsi sulla fontana. Per il momento, l'unico presente era un uomo, la cui altezza sembrava pareggiata dalla sua stazza, ma non erano muscoli ad aumentarne il volume. E il suo abbigliamento...diciamo particolare. Era chiaro che i soldi non erano assolutamente un problema per l'uomo, ma in quanto a gusto nel vestire, beh... Kamine, da sempre ben attenta a cose come questa, avrebbe avuto tanto da ridire. Il resto della zona sembrava vuota e, la Genin ne era certa, quell'uomo era sicuramente lì per incontrarla. Era d'altronde improbabile che un uomo con una certa disponibilità economica si trovasse in quella zona, a quell'ora, se non avesse avuto affari da trattare che voleva mantenere quanto più segreti possibile.
Silenziosamente, la ragazza scese al livello del terreno, tenendosi sulla sinistra dell'uomo. Si abbassò il cappuccio del mantello, ma mantenne questo chiuso nella parte inferiore, senza rivelare troppo del proprio abbigliamento ed equipaggiamento. Mentre si avvicinava, rimase in allerta per eventuali brutte sorprese attorno a sè.[Percezione 9] Percezione (Base) [1] Maestria: L'utilizzatore ottiene +3 alla Percezione.
Avvicinandosi, potè valutare meglio anche l'altezza dell'uomo, e Kamine notò che, nonostante lei stessa fosse abbastanza alta, non avrebbe di certo dovuto abbassare lo sguardo per fissarlo negli occhi. Finalmente, fermandosi a circa due metri dall'uomo, parlò, continuando a fissarlo negli occhi e con un tono di voce il più neutrale possibile.
Deduco voi siate il misterioso contraente...o almeno, chi per esso. Sono la ninja che stavate aspettando.
Passò il peso del corpo da un piede all'altro, prima di continuare.
Devo dire che le circostanze mi incuriosiscono, ma sono più ansiosa di ascoltare i... dettagli della missione.
Rimase in attesa delle parole dell'uomo o dell'arrivo di qualcun altro che potesse finalmente schiarire i contorni della faccenda.SPOILER (clicca per visualizzare)Legenda
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Emi -
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Genin (Energia Rossa) presente.
Edited by Kamine Ashimi - 12/7/2015, 10:35