La Festa della Fondazione

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     +6   Like  
     
    .
    Avatar

    九代目水影 - Kyuudaime Mizukage

    Group
    S. Mod
    Posts
    29,631
    Reputation
    +1,307

    Status
    Anonymous

    La Festa della Fondazione



    Erano passati ormai trentacinque anni dalla Fondazione dell'Accademia. Durante i lunghi decenni non si era mai pensato a festeggiare quella ricorrenza. Vuoi perché i primi tempi il dolore della guerra era troppo forte, vuoi perché successivamente le divisioni tra i villaggi hanno sempre impedito qualsiasi azione condivisa di quel tipo.
    Ma quell'anno le cose erano cambiate.
    Non perché la situazione generale fosse realmente migliorata, bensì un gruppo di veterani della guerra provenienti da tutti e quattro i villaggi che avevano lottato insieme e sempre insieme avevano vissuto atroci sofferenze decisero di inoltrare formale richiesta per l'istituzione di un giorno che ricordasse la vittoria della guerra e la Fondazione. Dopo un iter burocratico che solo le stupende aule accademiche sanno regalare la richiesta fu bollata, controbollata ed infine approvata. Una grande festa da farsi a mezza estate.

    Già da fine primavera la Festa fu pubblicizzata e la sua realizzazione nota in tutti i territori Accademici. Essa prometteva la giusta dose di divertimento per tutti ed attività di qualsiasi genere: dalle più laide e viziose fino alle più innocenti, ci sarebbe stato divertimento per chiunque avesse varcato i cancelli della Festa.

    A fine Luglio i preparativi erano un fermento. Tutta la zona circostante il Tempio del Villaggio Accademico venne ripulita, le bancarelle montate con tale abbondanza che non rimase nemmeno un minimo spazio libero ai lati delle strade ghiaiose del Villaggio. Le basse case in legno vennero decorate con lumi ed altre lampade appese a pali di legno alti circa cinque metri eretti per l'occasione. Tra i pali dirimpettai poi vennero legate corde sospese per aria dalle quali pendevano bandiere di tutti e quattro i paesi ed altre lampade. Alla sera le vie sarebbero state illuminate a giorno!
    Gli avventori giungendo al Villaggio avrebbero visto da lontano che esso era illuminato a giorno. Nella pianura su cui il Villaggio e l'Accademia sorgevano la Festa brillava come un gioioso fuoco multicolore.



    Il Tempio del Villaggio Accademico, eretto alla costruzione del Villaggio su volontà dei quattro Kage come ricordo della guerra e per accogliere la Dea della Pace e dell'Armonia, era locato su una piccola altura in pietra raggiungibile grazie a gradini sempre in pietra finemente lavorati. Anche esso era illuminato da lanterne di carta come tutto lì.



    Poi, antistante al tempio, ai piedi dell'altura su cui esso sorgeva vi era la Piazza Accademica sorgeva l'Obon, un palco quadrato e sopraelevato sormntato da un tetto di legno, colorato con i colori dei Quattro Paesi. Dai vertici del tetto quadrato nascevano corde che si portavano in terra a parecchia distanza e da tali corde pendevano diversi lumi.



    Giunta la sera tutto si animò. Le bancarelle vendevano piatti tipici di ogni tipo: zucchero filato, takoyaki, ramen, okonomiyaki, granita con sciroppo, gelato di macha e dolci tipici di qualsiasi tipo come mochi, daifuku, dango ed altro. La scelta di cibo a prezzi bassissimi di certo non mancava!
    E tra le bancarelle piene di cibo, meno numerose ma per sempre molte, vi erano diversi giochi in cui tentare la fortuna: catturare pesci con un retino di carta di riso che pareva sciogliersi con l'umidità dell'aria, buttare giù lattine con una palla per vincere enormi peluches e qualsiasi altra diavoleria caratteristica di tali allegre feste.

    Una continua musica pervadeva l'aria, incalzante e melodiosa, che sottolineava il carattere allegro di quella festività.



    Tuttavia, circa ogni ora diversi artisti iniziavano la danza frenetica dei Taiko, percosse energicamente da tre uomini dotati di uno straordinario talento. Quando ciò succedeva la musica si fermava e tutto il festival veniva sommerso dalle frenetiche percussioni dei colossali strumenti.




    L'ingresso alla Festa era libero, ma era soltanto un unico grande cancello in legno. Chi passava lì riceveva un biglietto per la Grande Estrazione, l'evento finale che metteva in palio ricchissimi premi molto ambiti e ben 1.000 gettoni gratuiti per giocare nelle attrazioni del parco. Non solo, presso l'ingresso era possibile scambiare gettoni con altri biglietti per la Grande Estrazione: ci volevano 1.500 gettoni per ogni singolo biglietto.

    Proprio all'ingresso c'era il cartellone, enorme, che sponsorizzava la Grande Estrazione:


    TENTA LA FORTUNA!
    All'ingresso del parco vi sarà dato un biglietto che vi consentirà di partecipare alla GRANDE ESTRAZIONE che avverrà a mezzanotte dinanzi al tempio dell'Armonia.
    I premi in pali sono ricchissimi:

    Primo premio - 1 Fortunato
    Il Bastone di Son Wukong

    Bastone di Son Wukong [Equipaggiamento]

    Arma quasi leggendaria, riportata in vita dai migliori Fabbri Accademici. Si tratta di un bastone in grado di allungarsi a dismisura.



    Bastone di Son Wukong [Mischia]
    Classico Hanbo, lungo 150 cm fatto di legno particolarmente pregiato, può essere usato sia come un bastone che al pari di una spada.
    Tipo: Asta - Contusione
    Dimensione: Grande
    (Potenza: 25 | Durezza: 4)
    [Da Genin in su]

    Magia di Son (Base)
    Arte: L'utilizzatore può far allungare o accorciare il Bastone. La dimensione minima è pari a 10cm, quella massima pari a 9 metri e dura uno slot azione/difesa. La velocità dell'allungamento/accorciamento è pari alla velocità dell'utilizzatore.
    (Consumo: ¼ Basso ogni 1,5 metri)
    [Da Genin in su]

    Maestria di Son
    Maestria: L'utilizzatore può disarmare più facilmente l'avversario utilizzando il Bastone di Sonwukong. L'Agilità ai fini dell'azione di disarmo è aumentata di 3 tacche, non cumulabile con abilità o tecniche che danno bonus simili.
    [Da Chunin in su]

    Pugno di Son
    Arte: L'utilizzatore può effettuare un attacco durante l'allungamento del bastone. La potenza dell'attacco è pari a quella del Bastone e si propaga su superfici per un'aria pari a 3 metri.
    (Consumo: Basso)
    [Da Chunin in su]

    Magia di Son (Superiore)
    Arte: L'utilizzatore può far allungare o accorciare il Bastone. La dimensione minima è pari a 10cm, quella massima pari a 15 metri e dura uno slot azione/difesa. La velocità dell'allungamento/accorciamento è pari alla velocità dell'utilizzatore.
    (Consumo: ¼ Basso ogni 1,5 metri)
    [Da Jonin in su]


    Secondo Premio - 2 Fortunati
    5.000 Ryo

    Terzo Premio - 3 Fortunati
    Oggetto a sorpresa!

    All'ingresso vi saranno forniti anche 1.000 gettoni gratuiti per tentare la fortuna ai nostri vari giochi. Con 1.500 gettoni potete comprare un secondo biglietto ed aumentare le vostre possibilità di vottoria.
    Che aspettate??







    [Giochi]



    Gioco: 01 - Dadi


    In un angolo abbastanza oscuro rispetto al resto della piazza un ceffo non molto convincente (per quanto onesto) proponeva con voce melliflua di tentare la fortuna. Il banco da gioco era abbastanza semplice: un piano di legno sostenuto da un'unica gamba centrale, decorato con piutture caratteristiche. I tre dadi erano contenuti in cestelli di vimini, pronti ad essere lanciati.

    Il giocatore punta una qualsiasi quota di gettoni, minimo 50.
    Il giocatore lancia 3 volte un dado a sei facce.
    Il banco lancia 3 volte un dado a sei facce.

    Se la somma dei tre lanci supera la somma dei tre lanci del banco, il giocatore vince una quantità pari a quella dei gettoni puntati.
    Se la somma dei tre lanci è pari alla somma dei tre lanci del banco, il giocatore non vince nulla.
    Se la somma dei tre lanci è inferiore alla somma dei tre lanci del banco, il giocatore perde la quantità di gettoni puntata.
    Se il giocatore fa un tris (3 numeri uguali) vince sempre una quantità di gettoni pari a 2 volte quella puntata.

    Il QM che interverrà quando deciderete di giocare vi fornirà i link necessari per effettuare il lancio della giocata. L'Amministrazione si fa garante del corretto svolgimento del gioco ed assicura un metodo senza imbrogli di sorta.
    Non dovete far nulla se non giocare in gdr il vostro avvicinamento al banco, le interazioni con lo stesso sono gestite dal QM che vi darà tutte le informazioni necessarie.






    Gioco: 02 - Le Tre Carte


    Tra le bancarelle c'erano diversi individui che facevano il classico "gioco delle tre carte". Si vinceva semplicemente azzeccando la carta scelta dopo che il mastro del gioco le ha mischiate ad alta velocità. Certo, è il classico gioco di chi imbroglia, tuttavia nessuno si arrischia in un contesto dove è possibile che qualcuno dalla vista assai arguta (e speciale) si accorga dell'imbroglio e faccia passare ben più di un brutto quarto d'ora al povero individuo.

    Il giocatore può puntare una quota di gettoni che va da 50 a 200.
    Se la carta scelta è la stessa dell'inizio, vincete la quota scommessa, altrimenti la perdete.

    Il QM che interverrà quando deciderete di giocare vi fornirà i link necessari per effettuare il lancio della giocata. L'Amministrazione si fa garante del corretto svolgimento del gioco ed assicura un metodo senza imbrogli di sorta.
    Non dovete far nulla se non giocare in gdr il vostro avvicinamento al banco, le interazioni con lo stesso sono gestite dal QM che vi darà tutte le informazioni necessarie.






    Gioco: 03 - La Scalata


    Il gioco più pericoloso tra tutti, ma sicuramente il più remunerativo. Si poteva giocare solo in Piazza dell'Armonia, e la bancarella che ospitava il gioco era così grande da poter soddisfare diverse giocate contemporaneamente.

    Il gioco è più complesso e si compone di diverse fasi a difficoltà crescente.

    Prima fase: il giocatore lancia un dado a sei facce, il banco lancia un dado a sei facce. Se il giocatore ha un numero più alto vince la somma scommessa.

    Seconda fase: il giocatore scommette la somma vinta precedentemente. Il giocatore lancia un dado a venti facce, il banco lancia due dadi da dodici facce. Se il giocatore ha un numero più alto vince due volte la somma scommessa.

    Terza fase: il giocatore scommette le somme vinte nelle due fasi precedenti. Il giocatore lancia un dado a sei facce, il banco lancia un dado a dodici facce. Se il giocatore ha un numero più alto vince quattro volte la somma scommessa.

    Quarta fase: il giocatore scommette le somme vinte nelle tre fasi precedenti. Il giocatore lancia un dado a quattro facce, il banco lancia un dado a dodici facce. Se il giocatore ha un numero più alto vince otto volte la somma scommessa.

    Il giocatore può puntare un qualsiasi numero di gettoni da 10 a 1000. Il giocatore può fermarsi al termine di una qualsiasi fase, senza andare più avanti, vincendo comunque le somme vinte fino a quel momento.

    Il QM che interverrà quando deciderete di giocare vi fornirà i link necessari per effettuare il lancio della giocata. L'Amministrazione si fa garante del corretto svolgimento del gioco ed assicura un metodo senza imbrogli di sorta.
    Non dovete far nulla se non giocare in gdr il vostro avvicinamento al banco, le interazioni con lo stesso sono gestite dal QM che vi darà tutte le informazioni necessarie.







    Edited by -Max - 8/8/2015, 00:09
     
    .
  2.     Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Y Danone
    Posts
    8,529
    Reputation
    +561

    Status
    Anonymous


    MATSURI

    Behind every great man is a woman rolling her eyes.




    Muoversi in carrozza era una noia mortale, ma purtroppo era anche l'unico modo affinché un Clan della portata del Kobayashi potesse arrivare dignitosamente presso i territori accademici in occasione della tanto celebrata Festa della Fondazione. Solitamente poco inclini a prendere parte a festività di quel genere, il Casato dell'Airone aveva però ricevuto un invito direttamente dagli organizzatori, un trattamento che si supponeva fosse stato riservato ad ogni grande carica del continente, ma che Toshiro Kobayashi, il Capoclan, sembrava aver inspiegabilmente preso come un dovere assai severo cui adempiere e aveva perciò annunciato con rigore alla sua famiglia la sua decisione di partecipare.

    «TI PREGO.»
    «Non se ne parla. Non intendo fare tutto quel viaggio per una festicciola da contadini. Gli Dei possano perdonarmi se mai i miei piedi calpesteranno quel terreno polveroso...!»
    «HEIKO! NON DIRE COSI'! NON CAPISCI LO SPIRITO! LO SPIRITO, HEIKO!»
    «...Prego?»

    Una bellissima donna, seduta ad un lungo tavolo di legno massello posto al centro di un enorme sala rettangolare che affacciava su grandi giardini in fiore, esitò nel portare una tazzina di porcellana alla bocca, fissando con flemma di fronte a sé mentre due domestiche vestite di austeri kimono rigati le servivano frutta fresca già tagliata e la sventolavano con un ventaglio di bamboo. Ai suoi piedi, con le mani alla testa, un uomo riccamente vestito e lo sguardo sconvolto di chi non sa cosa pensare della vita e del mondo, si gettò a terra con fare teatrale, recitando antichi poemi cinesi di commiserazione su un fato ormai predetto fin quando l'interlocutrice, facendo roteare gli occhi al cielo, gli accordò il permesso di continuare a parlare con un gesto annoiato della mano.
    «Heiko, ci hanno invitato, capisci.» Riprese a dire allora l'altro, facendosi improvvisamente serio. «Avere buoni rapporti con l'Accademia è un dovere, per noi. Capisci, amore mio, è doveroso per noi andare a quel Matsuri, comprendi quante alte cariche saranno lì presenti...? Siamo il più potente Clan di sete e tessuti del Paese del Fuoco, non vorrai davvero far sfigurare la nostra Dinastia a questo modo, nevvero?»
    La donna rimase un attimo in silenzio, apparentemente riflettendo su quanto le era stato detto, ma poi, inarcando un sopracciglio, si limitò a voltarsi verso una delle finestre della stanza, di fronte alla quale una giovane ragazza di circa venti o ventuno anni leggeva un grosso libro che recava un complicato titolo di medicina.
    «Vuole solo mangiare la roba del festival, Okaa-sama.» Commentò la fanciulla senza distogliere gli occhi dal tomo. «E sono anche abbastanza sicura che voglia giocare a quel ridicolo gioco per bambini dei pesci rossi.»
    «SHIZUKA!»
    Strillò l'uomo, voltandosi verso la ragazza con una tale velocità da rischiare la rottura del collo. «COME PUOI INSINUARE QUESTO DI TUO PADRE!» Gemette, portandosi poi una mano al viso con disperazione. Gettandosi poi di nuovo a terra piagnucolò disperatamente qualcosa che sembrava fosse relativo ai bambini ormai diventati grandi, ad una presunta età ribelle, “avevi promesso di sposarmi da grande”, “papà ti ama e tu no”...
    «Abbiamo tre laghetti nei nostri giardini, Otou-sama. E sono pieni delle carpe e dei pesci rossi che avete preso ad ognuno di questi dannati Matsuri!» Abbaiò la ragazza, irritata. «Comportatevi come l'uomo che si suppone voi siate!»
    Facendosi rigido e pallido contemporaneamente l'uomo balzò allora in piedi, e nascondendosi la bocca nella morsa ferrea di una mano, esitò sconcertato sull'espressione arrabbiata dell'interlocutrice, prima di voltarsi e con velocità correre a gettarsi ai piedi di una figura vestita di un Hakama nero, che si trovava in piedi in un angolo della sala, silenziosa come un'ombra. Aggrappandosi alle gambe di questa, l'uomo cominciò a piagnucolare.
    «MAMORU! E' QUESTA L'ETA' RIBELLE, DUNQUE?! EH?!» Strillò, mentre la figura scura, pur senza rispondere, assumeva un'espressione tra l'infastidito e il rassegnato. «SHIZU-CHIN AVEVA DETTO CHE MI AVREBBE AMATO PER SEMPRE! MA ADESSO RIPRENDE LE MIE DECISIONI! LE DECISIONI DI SUO PADRE E girandosi verso la ragazza puntò un indice accusatore verso di lei, furioso. «MA NON E' ANCORA GIUNTO IL TUO MOMENTO! NON AVRAI IL MIO TITOLO, ANCORA!»
    «COSA C'ENTRA?!»
    Strillò l'altra, lanciando il libro di lato e balzando a sua volta in piedi. «NON ANDREMO A QUEL MATSURI! COME MINIMO FINISCI DI NUOVO A PUNTARE A QUALCHE BANCO LOSCO E PERDI TUTTO!»
    «Dunque, alla luce di alcune considerazioni...»
    Provò improvvisamente ad intervenire la bella donna, dopo aver parlato fittamente e a bassa voce con due anziani signori seduti al tavolo di cui era a capo, e aver annuito più volte. «...ritengo che–...»
    «E DUNQUE PENSI QUESTO DI TUO PADRE?!»
    Urlò l'uomo, esprimendo il suo strazio facendo finta di pugnalarsi al petto. «E' PERCHE' ADESSO HAI IL FIDANZATO CHE FAI TANTO LA DONNA ADULTA, MA IN VERITA' LA NOTTE DORMI ANCORA CON KUMA-CHAN, IO LO SO!»
    «Vi prego, calmatevi
    Mormorò di nuovo la donna, dopo una lunga pausa di silenzio. «Stavo dicendo che–...»
    «FIDANZATO?! QUALE FIDANZATO?!»
    Strillò la ragazza, avvampando. «E IO NON DORMO CON NESSUN PELUCHE! CHE NE SAI TU?!»
    «Vorrei poter parlar–...»
    «A-AH! SOTTOVALUTI LA RETE D'INFORMAZIONI DEL FAMOSO CAPOCLAN DELL'AIRONE, SCIOCCA BAMBINA! NE HAI ANCORA DI STRADA DA FARE PRIMA DI SUCCEDERMI!»
    «STALKER!»
    «ZITELLA!»


    «Ho detto di fare SILENZIO



    La tazzina di porcellana impattò con una violenza tale contro il tavolo di legno che questo cedette, rompendosi sotto l'urto che proseguì sino tatami, il quale vibrò sonoramente a sua volta. Ancora seduta al tavolo la donna che stringeva i cocci di porcellana nella mano destra alzò piano lo sguardo, di un nero dardeggiante di una furia cieca e fredda, e senza scomporsi sorrise in quello che sembrava più un ghigno, reclinando leggermente la testa di lato.
    «Stolti privi di intelligenza e buona creanza, vi appenderò nei giardini della magione e vi frusterò con le vostre stesse lingue lunghe se oserete interrompermi un'altra sola volta.» E per tutta risposta, sia la ragazza che l'uomo, impallidendo all'istante e sudando copiosamente, scattarono sull'attenti, muti come pesci, una reazione che parve compiacere la donna la quale, con sufficienza, riprese a parlare. «Alla luce di alcuni accorgimenti gentilmente offerti da Mihoko-sama e Toru-sama.» Disse, inchinando la testa verso i due anziani signori, che apparentemente abituati a quel genere di situazione si limitarono a sorridere. «Ritengo che sia effettivamente doveroso per il nostro casato rispondere all'invito formale dell'organizzazione accademica. Avremo modo di fare diverse stime economiche che potrebbero essere di nostro interesse, nondimeno mi risulta che una delle volgari bancarelle sia gestita da alcuni sottoposti di Aki-sama. Benché i membri di Prima Linea solitamente non presiedono a questo genere di attività, dunque, mi chiedo perché non provare, stavolta.» E affilando gli occhi nel portarsi con un leggiadro movimento una mano di fronte al viso, la donna sorrise di nuovo. «Vi sto dicendo che partiremo. Muovetevi a prepararvi o provvederò a imbottirvi di sabbia.»

    ...E così, i Kobayashi mandarono una missiva per segnalare la loro presenza, che subito divenne voce di dominio comune: il nobile, educato, assolutamente privo di pecca Clan dell'Airone avrebbe presenziato alla Festa della Fondazione!
    Inutile dire che l'arrivo fu quello che ci si aspettava da gente del loro calibro.
    [...] Toshiro Kobayashi era un uomo alto un metro e ottanta, dal corpo prestante di chi aveva passato la vita a viaggiare, e con una carnagione bruciata dal sole che conferiva lui un'affascinante vecchiaia precoce. Il volto regolare, accarezzato da corti e ispidi capelli castani, aveva lineamenti eleganti ed aristocratici che brillavano in due grandi occhi verde smeraldo e in un sorriso ammaliante che si diceva avesse estorto la verità alla Dea della Menzogna. Vestito di un bel kimono maschile color della notte con un obi argenteo, indossava sulle spalle il celebre haori verde ricamato a mano con puro filo di oro, che passava di generazione in generazione al Capoclan della Dinastia dell'Airone.
    Splendido come il Re che era, l'uomo varcò il Torii di ingresso alla festa offrendo il braccio ad una donna dalla bellezza senza paragoni, snella e alta come un giunco. I lunghissimi capelli corvini di lei scendevano in onde sinuose lungo un kimono a sei strati rosso bordeaux, incorniciando un volto ovale dalla pelle di luna in cui affilati occhi neri come la notte osservavano con austera indifferenza tutto ciò che la circondava. Aggraziata persino su geta alti cinque dita e con un obi da sovrana intrecciato di pendagli, Heiko brillava al fianco del marito. La coppia, seguita da due figure –un uomo e una donna della stessa apparente età dei Signori, ma vestiti da kimono completamente neri–, era affiancata da due ragazze, la prima delle quali denotava una somiglianza assolutamente strabiliante con il Capoclan, e certo il ricco kimono color dell'oro, dalle lunghe maniche e l'ingombro obi rosso scarlatto ricamato di perle rosate, come del resto gli ornamenti per capelli di puro oro zecchino, non lasciava dubbi su chi potesse essere. Rispettosamente due passi dietro la sua schiena, una ragazza dai capelli a caschetto rossi e un kimono nero seguiva silenziosa come un'ombra la giovane Principessa, senza distogliere lo sguardo da lei neanche per un istante.
    «Abbiamo fatto bene a venire senza troppe celebrazioni!» Esclamò Toshiro Kobayashi, raggiante, sorridendo poi nel mettersi a braccia conserte con aria trionfale. «Stavolta ci siamo proprio confusi bene tra la folla! Per oggi possiamo divertirci senza problemi!»
    Immobile accanto al padre, Shizuka guardò per un lungo e triste attimo la bolla d'aria che si era creata attorno a loro e gli sguardi contesi tra l'ammirazione, lo stupore e la curiosità che tutti i presenti rivolgevano in loro direzione, tra chi aveva rallentato il passo per guardarli e chi addirittura si era fermato per vedere meglio. Chiudendo gli occhi e lasciando precipitare le spalle verso il basso la Principessa di Konoha sospirò sonoramente.
    Già. Proprio inosservati. Già.
    «Heiko, Heiko!! Andiamo lì, andiamo lì!!» Cinguettò ancora il Capoclan dell'Airone, indicando insistentemente una bancarella in cui con delle palline era necessario buttare giù pupazzi e strambi ninnoli dall'aria curiosa. «Usa i tuoi super occhietti magici e vinci per me il coniglio vestito da venditore di takoyaki!!» Sussurrò poi a voce bassa bassa.
    Per tutta risposta qualcosa di orribile capitò al suo piede destro e lui, sorridendo in una smorfia di dolore inaudita e sudando come se fosse sotto una doccia aperta, accennò ad un inchino mentre la moglie lo superava. Heiko Uchiha, conosciuta come Heiko Kobayashi, la più bella donna di Konoha, proseguì baldanzosa verso la bancarella indicata, incantando i passanti ignari del suo vero carattere....
     
    .
  3.     Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Member
    Posts
    4,118
    Reputation
    +350
    Location
    ehm...da qualche parte

    Status
    Offline

    La festa della fondazione

    Un regalo importante


    Parlato Ryuu
    Pensato Ryuu
    Parlato Izumo
    Parlato Keiko
    Parlato nonna Ayaka
    Parlato nonna Kazuko
    Parlato nonno Daisuke


    La vita di un ragazzo che sogna di diventare un ninja, ma che ancora non è riuscito a conquistare quel titolo, fa sembrare la solita routine ancora più noiosa del solito. Per non parlare della nebbia che aleggia su tutto il villaggio per gran parte della giornata, che non è di certo di aiuto a rallegrare l’atmosfera. Per fortuna, da molti mesi a questa parte, si era cominciato a parlare di un evento epocale che si sarebbe svolto alla fine dell’estate, una festa grandiosa per celebrare i primi 35 anni dalla fondazione dell’accademia ninja. Quale migliore occasione per spezzare la monotona vita di tutti i giorni. Era quasi giunto il momento della partenza e, come ormai succedeva ogni giorno da più di una settimana, Ryuu e i suoi migliori amici, Izumo e Keiko, si erano riuniti per sprecare la giornata a fare progetti per quella fatidica sera.


    E il tiro a segno? Io credo che ci sia Allora lo dobbiamo fare. Uh, ti prego Ryuu, mi puoi vincere un peluche? Ti prego, ti prego. Ehm, ok, ma non so se ce la faccio. Te lo posso vincere io il pupazzo, Keiko. Ah…No, grazie, non mi fido. Almeno Ryuu è un ninja, è sicuramente più capace di te che sei solo un lavapiatti. Se Ryuu è un ninja, io allora posso essere benissimo Gordon Ramsay! E chi è? Non lo so, me lo sono inventato ora, ma non è questo il punto. Tranquilla, Keiko...*vincerò per te un super peluche! Dato che la ragazza non aveva avuto il permesso di partecipare alla festa, Ryuu non poteva sperare in un’occasione migliore per poter conquistare il suo cuore, portandole un gigantesco peluche in regalo e sperando che così possa cadere finalmente tra le sue braccia. Devo vincere un peluche di 4 metri!!!!
    L’unica cosa a cui non aveva ancora pensato era che i suoi nonni ancora non avevano deciso se dargli o no il permesso di andare, quindi, armandosi di coraggio (e di una buona carrellata di possibili discorsi e suppliche) si diresse verso casa, dove sapeva di avere l’ultima occasione per convincere i suoi parenti a lasciarlo partecipare all’evento più importante dell’anno.
    Un ultimo momento di esitazione per ripassare tutto il discorso che si era stampato in mente e finalmente spalancò la porta di casa. Curiosamente, nell’aria non si sentì quell’ostilità che preannunciava una nuova battaglia, come tutte le altre volte che provò a fargli quella stessa richiesta. Arrivò in cucina, dove trovò le 2 nonne intente a bere una tazza di tè ed a chiacchierare serenamente: nonna Ayaka in uno dei suoi tradizionali kimono a fiori e con il suo solito e soave sorriso stampato sulle labbra e nonna kazuko con un insolito kimono rosso…segno che quella notte si sarebbe versato del sangue. Sapeva che non sarebbe stato per niente facile e già immaginava le urla di nonna Kazuko, che più di tutti si era opposta a quel viaggio che avrebbero dovuto intraprendere, quindi (con qualche tentennamento) si sedette anche lui e cercando di essere il più persuasivo e pietoso possibile, cominciò il suo discorso. Obaasan…è molto che sto aspettando che arrivi la festa dell’anniversario dell’accademia e… Puoi andare. No, no, aspetta, fatemi parlare…eh? Ho detto che puoi andare. -…Davvero? Si, per me va bene. Io non mi sono mai opposta.
    .......
    …Quindi…ci andiamo?... Bé, anche se noi siamo d’accordo, come sai, l’ultima parola spetta a tuo nonno, essendo il più anziano della famiglia. E’ di là, ma non sarà facile convincerlo. Puoi provare, se vuoi. Una situazione alquanto insolita. Anzi, fin troppo insolita: da quando in qua nonna kazuko era così gentile? Ma soprattutto, da quando l’opinione di nonno Daisuke aveva contato qualcosa in quella casa, soprattutto per sua moglie? La cosa era un po’ sospetta, ma siccome per il momento gli erano stati detti 2 “si”, non restava che convincere il terzo giudice.

    Appena entrato nella stanza, trovò suo nonno insolitamente intento a meditare. Qui c’è qualcosa di strano, oggi… Gli si avvicinò lentamente, quasi con la paura di svegliarlo e quando gli fu abbastanza vicino, si sedette di fronte a lui, in attesa che succedesse qualcosa.

    Non succedeva niente. Stava dormendo?... Coff,coff. Non appena Ryuu si schiarì la voce per far notare la sua presenza, il nonno si svegliò di soprassalto. Stava proprio dormendo. Che? Cosa? Oh, sei arrivato. Ti stavo giusto aspettando per…che volevi chiedermi? Ojiisama…è molto che aspetto che arrivi l’anniversario della fondazione dell’accademia…e vorrei chiederti il permesso di andare alla festa. -…Ah si…l’accademia…tua nonna mi aveva detto qualcosa in proposito…mha. Per me puoi andare. ...Posso? Si, vai pure. -…Ehmm…grazie.. La situazione era sempre più strana, ma almeno sembrava che tutti e 3 gli avessero dato il loro consenso, quindi tornò in cucina dalle nonne, anche se sempre un po’ confuso. Senti, tesoro, non devi prendertela se il nonno non ti ha dato il permesso, avrai altre occasioni per… No, nonno mi ha detto di si. Le 2 donne si guardarono improvvisamente negli occhi,scambiandosi uno sguardo interrogativo. Ti ha detto di si? Si. Oh,cielo. A quel punto, alla nonna vestita di rosso gli si infiammarono gli occhi e prima di alzarsi posò molto delicatamente la sua tazza da tè sul tavolo. Precauzione inutile, visto che la tazza si ruppe istantaneamente, stritolata dalle sue stesse mani per la furia omicida che gli stava per esplodere in corpo. Quel…quel…QUEL VECCHIO IDIOTAAA!!!! Ormai era troppo tardi e prima che Ryuu se ne potesse rendere conto, la nonna era già schizzata nell’altra stanza buttando giù la porta e tentando di incenerire il nonno con un ninjutsu. Brutto imbecille!! Ti avevo detto di dirgli di no!! Tu e la tua demenza senileeee!!! Al che, il nonno, di tutta risposta, brandì il suo bastone da passeggio, puntandolo contro la sua infuriata consorte. Mi sono stancato delle tue magie! Fatti sotto, vecchia strega!!

    BAM!! POW!! CRASH!! SBENG!!! BOOM!!!


    Il ragazzo rimase in cucina accanto all’altra nonna, ancora impegnata a bere serenamente il suo te, come se niente stesse succedendo. Ma…quindi posso andare o no? Tecnicamente ti abbiamo dato tutti e 3 il permesso, quindi puoi andare. Evvai!!

    Non era andata proprio come se l’era immaginato, ma l’importante era che fosse riuscito ad ottenere quello che voleva ed ora non restava che partire. Per tutta la durata del viaggio, Ryuu e Izumo non fecero altro che litigare su chi avrebbe dovuto portare il tanto ambito premio a Keiko, ma non appena in lontananza si cominciarono ad intravedere le centinaia di lanterne di cui era addobbata l’intera zona attorno all’accademia, fermarono il loro battibecco per ammirare a bocca spalancata tutte le meraviglie che quel villaggio aveva da offrire. Anche le 2 nonne di Ryuu (che furono costrette ad accompagnarlo, visto che il nonno non era in condizioni di lasciare il letto) rimasero stupite dalla moltitudine di addobbi e bancarelle che riempivano e coloravano il paesaggio di infiniti colori. Il sole non era ancora tramontato, ma il panorama era già una gioia per occhi, specialmente per Ryuu, che non si era mai allontanato tanto dal suo villaggio, né tantomeno aveva mai partecipato ad una festa così maestosa. Finalmente era giunto il momento che aveva sognato per mesi e, per la fretta di entrare, per poco non sbattè per aria una delle signorine poste ai lati del cancello principale, dopo che questa gli consegnò un biglietto della lotteria e un tot di crediti da poter spendere alle varie bancarelle. Grande! Con questi ci divertiremo un sacco. E sommandoli ai tuoi, ne abbiamo 2000! Scordatelo, ognuno ha i suoi crediti. Se ti finiscono, io non te li do i miei. Si, si, ma adesso andiamo. Mi raccomando, una volta finita l’estrazione si torna dritti a casa. Divertitevi, ragazzi. E non combinate guai!
    I 2 ragazzi sparirono dalla vista delle 2 donne in men che non si dica, cominciando a camminare tra le bancarelle e ad adocchiare ogni minima cosa che non rientrava nella loro routine giornaliera al villaggio. Decisero di fare prima un giro per assaggiare ogni genere di leccornia che avrebbero potuto trovare per le varie bancarelle e solo dopo sarebbero andati a partecipare a qualche gioco, con la pancia piena. Quindi, tra una gara a chi mangiava più in fretta una ciotola di ramen e una a chi sapeva infilarsi più takoyaki in bocca contemporaneamente, si goderono una delle danze dei Taiko che di tanto in tanto allietarono la serata. Ogni cosa era nuova per loro e non potevano fare altro che osservare quanto la serata si fosse colorata con le molteplici lanterne che ora illuminavano a giorno tutta la zona, fino al momento in cui decisero che era arrivato il momento di mettersi a cercare una bancarella dove poter vincere un peluche per la loro amica rimasta a casa, ma non sapendo da dove iniziare, strinsero un patto solenne. Il primo di noi che trova un gioco in cui si vincono peluche, non giocherà finché non lo avrà fatto vedere anche all’altro. Ci sto! Ovviamente avevano entrambi le dita incrociate dietro la schiena e dopo essersi fatti quella falsa promessa, si separarono a velocità supersonica, in cerca del loro obiettivo. Non era certo facile individuare una singola bancarella in mezzo a tutto quel caos, ma dopo un bel po’ di ricerche, finalmente lo speranzoso ragazzo riuscì a trovare quello che cercava: la bancarella del tiro a segno: tra tutti i vari giochi, era sicuramente quello che dava premi più sostanziosi, in termini di giocattoli, quindi non poteva di certo lasciarselo sfuggire: estrasse il suo portamonete ancora ben fornito, si tolse la sua sgargiante felpa blu per essere più libero nei movimenti, si avvicinò alla bancarella e dopo aver ingoiato l’ennesimo mochi che si era infilato in bocca, cominciò a giocare come se fosse in palio la sua stessa vita. Era proprio un peccato che facesse così schifo a lanciare le palline, ma benché avesse una buona mira, la sua mancanza di forza faceva deviare le palline in un’altra direzione al minimo spiffero di vento. Dopo che ebbe sprecato più della metà dei soldi che le nonne gli avevano dato da spendere, finalmente trovò la concentrazione giusta per farcela…se non fosse stato per un enorme ombra che gli si accostò a fianco e che gli fece perdere immediatamente la concentrazione e facendogli sbagliare l’ennesimo tiro. Non ci fece assolutamente caso, ma quell’ombra proveniva da un gruppo di persone che dovevano essere molto importanti o quantomeno aristocratici, visti i vistosi kimono che indossavano, ma ormai stava cadendo preda della disperazione e decise di fare un ultimo tentativo, prima di scivolare completamente nella pazzia e spendendo quasi tutti i soldi che gli erano rimasti. Niente…ormai qualunque cosa vedesse era una buona scusa per il suo mancato talento, quindi si voltò verso le persone che gli si erano avvicinate, parlandogli nel modo più garbato possibile, anche se un po’ seccato. Scusate…potreste lasciarmi giusto un pochino di spazio? Non riesco a prendere la mira. Ovviamente era solo una scusa, dato che non fece caso se i 2 si scostarono o meno, ma con un ultimo sforzo lanciò la sua ultima pallina verso il bersaglio e ,non si sa come, ma qualunque cosa fosse successa in quel momento direzionò la pallina proprio contro il bersaglio, colpendolo in pieno e buttandolo giù di colpo. Non seppe per niente trattenersi dall’emozione, cominciando a saltellare qua e là, incurante della folla ed in preda alla gioia di aver finalmente ottenuto il suo premio, che gli fu immediatamente consegnato e che non esitò ad abbracciare e baciare come fosse stato un fratello che non vedeva da anni, ma che sapeva che gli avrebbe fruttato quasi sicuramente un bel bacio da parte di Keiko: un panda gigante di peluche alto 2 metri. Il suo obiettivo (e forse l’unico della serata) era finalmente compiuto e adesso non restava che aspettare che si facesse ora di andare via, perdendo ancora un po’ di tempo tra le bancarelle, quando un tremendo dubbio lo costrinse a staccarsi dal quel pupazzo più alto di lui e a guardarlo fisso con uno sguardo interrogativo.

    ???


    ……… E adesso come lo porto a casa?
     
    .
  4. frafri94
        Like  
     
    .

    User deleted


    La Festa della Fondazione

    Un pochino euforici


    Era da tempo che Ryuuto aspettava questo giorno, il nonno gli aveva dato subito il permesso di andare alla festa non appena glie lo aveva chiesto, perché non avrebbe dovuto? Era un'occasione perfetta per lasciare che suo nipote socializzasse un po' e magari, con un po' di fortuna, avrebbe potuto farsi un po' di amici. Inoltre prendersi una pausa dagli allenamenti rigidi che seguiva non poteva fargli che bene.
    Akisame tirò fuori da un armadio un vecchio abito tradizionale, non troppo decorato, ma con delle belle tonalità scure di grigio, blu e un po' di bianco. Chissà di chi era? Il nonno era di una corporatura troppo minuta per essere il suo. Ma Ryuuto era troppo euforico per notare certi dettagli e lo indossò subito. Era perfetto, portava qualche segno del tempo ma gli stava come se fosse stato fatto apposta per lui.

    Quando arrivò alla festa il Sole stava già tramontando, alla velocità di un lampo si fece consegnare i 1000 gettoni e il biglietto per l'estrazione a premi e altrettanto velocemente si fiondò tra le bancherelle. Non c'era ancora moltissima gente ma abbastanza da creare un piccolo gruppo a ogni bancarella.
    Dopo aver passato il primo minuto a curiosare era giunto il momento di passare all'azione, mano al portafoglio, che era più pieno del solito grazie alla generosità del nonno, si lanciò tra le bancarelle che vendevano cibo. Seguendo il suo olfatto comprò un sacco di cibo diverso promettendosi di mangiare tutte ciò che poteva trovare prima della fine della festa.

    Girovagando con bocca e braccia piene di roba da mangiare tra la gente cercando altro cibo, notò che si era formato un grosso gruppo di persone che se ne stavano ferme a guardare qualcosa fuori dal suo campo visivo. Incuriosito si fece strada fra la folla e quando arrivò in prima fila vide un piccolo gruppo di persone tra cui risaltavano due figure, un uomo e una donna, entrambi circondati da un'aura regale. Erano chiaramente degli aristocratici di alto livello e ovviamente Ryuuto non aveva idea di chi potessero essere. Ma mentre l'uomo davanti al gruppo cercava di trascinare la donna al suo fianco, con scarsi risultati, notò una testa che compariva e scompariva dietro il muro di gente dall'altra parte dello spazio vuoto che si era formato intorno alla coppia di aristocratici. Incuriosito attraversò velocemente la strada passando davanti alla donna che aveva appena iniziato a muoversi verso le bancarelle senza farsi troppi problemi e, dopo aver spostato un po' di gente vide un ragazzo poco più basso di lui che osservava un peluche di un panda parecchio più alto di entrambi con aria confusa.
    Ryuuto ingurgitò il poco cibo che gli era rimasto e, picchiettandogli sulla spalla, gli chiese
    Ehi! Hai bisogno di una mano? con il suo solito sorriso.
     
    .
  5.     Like  
     
    .
    Avatar

    九代目水影 - Kyuudaime Mizukage

    Group
    S. Mod
    Posts
    29,631
    Reputation
    +1,307

    Status
    Anonymous

    La Festa della Fondazione



    Il Mizukage di certo non poteva esimersi dal partecipare alla Festa della Fondazione. Sopratutto se aveva due figlie di cinque anni che da quando avevano saputo dell'evento non facevano altro che ricordarglielo.
    Ora, sostanzialmente, non avevo motivi per negarglielo. Erano brave bambine ed il tempo che passavo loro era così scarso che istintivamente finivo per dire "sì" a qualsiasi loro richiesta. E sospettavo che l'avessero capito benissimo. Ayame era decisamente più adatta a me nel tenerle in riga con quelle richieste e grazie a Kami diceva parecchi "no" al mio posto: sia che mi anticipasse, sia che mi correggesse, sia che mi suggerisse alle loro spalle con un cenno del capo di smettere di viziare le nostre figlie.
    Ma nemmeno lei poteva dire di no a quella innocente richiesta. Dopotutto se c'era una cosa in cui credevo fermamente era la necessità per l'Accademia di essere salda ed i villaggi amici ed uniti nelle difficoltà future. Non sarebbe stato un bel segnale per le mie convinzioni se per caso avessi dato buca all'evento che celebrava proprio la Fondazione dell'istituzione alla quale avevo volto fiducia e fedeltà.
    Stavolta però ci andiamo con Yogan. Dissi ad Ayame, memore della noia del viaggio in barca fino a Konoha. Ayame incrociò le braccia, sbuffando. Ma!
    Alle bambine piace e Yogan non fa di certo cadere qualcuno. Inoltre staremo così in alto che se dovessero cadere posso recuperarle io prima che atterrino.

    Pessimo, pessimo, pessimo argomento puntualizzare alla madre delle tue figlie che le sue tanto amate creaturine potevano effettivamente cadere dal dorso di un drago. Poco importava che era stato fatto per tranquillizzarla: la parte del Mizukage in grado di volare a velocitù pressoché inaudite (difatti sebbene mi costasse un po' di fatica ero in grado di volare più veloce di Yogan) per recuperare le bambine al volo era rimasta inascoltata.
    ITAI NARA, NON TI AZZARDARE A DIRE CERTE COSE ED A METTERE LE MIE FIGLIE SUL DORSO DI UN DRAGO DAL QUALE POSSONO CADERE.
    Credo che uno "yeeeeeeek" sarebbe stata la risposta più adatta a quell'improvviso scoppio d'ira della mia altrimenti tranquillissima ed adorata moglie.

    jpg


    Ma...
    NIENTE MA!
    Feci un sospiro Ayame, non sto dicendo che possa succedere. Yogan non ha fatto mai cadere nessuno... a meno che non volesse farlo, e sai benissimo che Jukyu e Nana le adora...


    In quel preciso istante si udì un trambusto. Jukyu stava rincorrendo una ragazzina poco più che adolescente, dai fiammanti capelli rossi che si divertiva a seminarla correndo appena più veloce di lei, facendo salti all'indietro per passarle alle spalle e dunque sollevarla da terra (quel poco che poteva data la scarsa altezza della ragazza rossa). Ah, per inciso, quella ragazzina era proprio Yogan, una feroce dragonessa di quaranta metri.
    Ok, ok. Ma giuro che se succede qualcosa che mi fa spaventare la pagherai cara, oh se la pagherai cara.
    Deglutii. Le minacce di Ayame erano rare, ma sempre veritiere.





    Yogan atterrò con una grazie incredibile, silenziosa come un serpente. Le bambine, allegre, saltarono giù. In lontananza il Villaggio Accademico brillava di luci colorate della Festa. Eravamo atterrati non vicinissimi al Villaggio poiché poteva creare una certa dose di panico la comparsa di un drago lungo quaranta metri in periferia. Yogan però non riparì: si trasformò nuovamente nella graziosa ragazzina quale era nella sua forma umana, del tutto intenzionata a seguirci.
    Ehi piano piano piano nanerottola - sapevo quanto odiasse quell'appellativo - Che hai intenzione di fare tu?
    Non chiamarmi nanerottola, sennò ti brucio le chiappe. Degna figlia di tuo padre. Grazie. Ed intendo venire con te, Ayame e le bambine alla festa, voglio testare questa forma. Si sgranchì le braccia, allegra.
    Sì ma, non è che ti arrabbi perché pardi a qualche stupido gioco ed incenerisci la bancarella?
    Uff... incrociò le braccia al petto, dimostrando che quando assumeva quella forma il suo carattere era maturo proprio come quello di una ragazzina di tredici anni ... devo proprio trattenermi?
    Ti rispedisco al Faro altrimenti. Minacciai serio. È una festa, non una gara, dunque sta tranquilla, divertiti, rilassati e non mordere nessuno. E sopratutto non trasformarti.
    Ok ok. Disse lei prendendo per mano Jukyu e Nana, iniziando a camminare verso la Festa.
    Ho paura...
    Nemmeno a Yogan riesci a dire no? Sembra proprio essere un tuo problema. Mi prese in giro Ayame. Feci un grugnito. Nemmeno a lei riuscivo mai a dire di no.




    All'ingresso della grande fiera giunse anche la famiglia del Mizukage. Sia ben chiaro, avrei preferito enormemente evitare di dichiararmi quanto tale ma dall'altro, per ragioni "politiche" non potevo lasciare che la mia presenza fosse ignorata. Il mio guardaroba non conteneva abiti raffinati o eleganti, una carenza che Ayame aveva provveduto in parte a colmare quando avevo dichiarato con assoluta certezza che mi sarei presentato alla Festa della Fondazione con il solito mantello bianco da Mizukage e nient'altro che normali vestiti (felpa azzurra, calzoni scuri e sandali ninja) sotto.
    In poche parole mi trascinò in un complicato negozio di tessuti che riusciva ad annoiarmi prima che ci entrassi e ne uscii con un vestito fatto su misura che sarebbe stato pronto per il giorno della festa.
    Tessuti dei Kobayashi. I migliori sul mercato, anche i più costosi, ma da Mizukage potevo permettermelo adesso. Rimaneva comunque un insano spreco di denaro dal mio punto di vista.

    Così approcciai l'ingresso vestito di tutto punto: un kimono bianco e sopra di esso un haori di un blu molto tenue, affatto sgargiante che recava ricamate con estrema precisione i kanji di "Kyuudaime Mizukage" ed un preciso e delicato motivo di onde acquatiche in basso vicino al bordo, il tutto ricamato con fili di un blu più chiaro rispetto al colore dell'haori. A chiudere l'hori poi un hori-himo bianco. Ai piedi indossavo delle calze bianche e dei geta molto bassi.
    Difficilmente invece ricordavo Ayame così bella. Indossava un kimono blu molto delicato con un motivo di onde ricamato con estrema precisione e delicatezza, un obi bianco. Ayame mal sopportava le acconciature tradizionali e teneva i capelli a sempre troppo corti (non le arrivavano oltre le spalle infatti) per permettersi quelle elaborate per cui raccolse i capelli in una piccola chioccia laterale e vi appuntò un ornamento floreale bianco.

    Entrambi convenimmo, tuttavia, che vestire le bambine in maniera elegante era un inutile spreco. Prendemmo loro due yukata di buona ma non eccelsa qualità e non raccomandammo loro di starci attente. Anche Yogan si vestì elegante, con uno sgargiante kimono rosso più corto rispetto a quello di Ayame, i capelli rossi lasciati sciolti ed un obi arancione. Non avrebbe mai indossato qualcosa di blu, poco ma sicuro.
    All'ingresso diedero ad ognuno di noi (eccetto le bambine) un biglietto per l'estrazione finale e mille gettoni da usare nei giochi. Yogan teneva per mano Jukyu e Nana che subito la trascinarono verso una qualche bancarella piena di giochi.
    Yogaaaaaaan si lamentò Jukyu, tirandola verso una bancarella dove si poteva pescare un pesciolino rosso con carta di riso .
    Jukyu, non far impazzire Yogan ti prego. Yogan, dai tu un'occhio a loro?
    Oh sì, voglio anche io quei pesciolini. Li guardava famelica. Sospirai, scuotendo il capo quasi rassegnato.
    Yogan, cosa mi hai promesso? Tranquillo tu, alle tue figlie ci penso io... guardò con gli occhi sgranati qualcosa alle mie spalle Oh cacchio, c'è proprio da dirlo Itai, rispetto a loro facciamo la figura dei pezzenti.
    Mi voltai a guardare a cosa si riferisse e vidi alcune persone vestite in maniera così ricca ed elegante da lasciare stupito anche me. Poi notai Shizuka e compreso.
    Oh, amore, hai presente che questi tessuti sono dei Kobayashi? Sì, sono praticamente i migliori del continente... Ecco, lì c'è al gran completo la famiglia Kobayashi. ... sono loro? Oh sì, conosco Shizuka Kobayashi, te l'ho detto. Non credevo fossero quei Kobayashi...
    Ci volle qualche istante prima che si calmasse e ricordasse che era la moglie di uno dei capi dei quatto villaggi e se si escludeva l'abnorme ricchezza non doveva alcun timore reverenziale a quelle persone. Sopratutto perché la presi per mano e ci avvicinammo e quando fui abbastanza vicino, chiamai Shizuka.
    Shizuka, che piacere, anche tu qui? dissi, qualora mi avesse notato (visto che ebbi la premura di mettermi nel suo campo visivo. Yogan rimase vicino a me, tenendo senza sforzo Jukyu e Nana che cercavano di raggiungere la bancarella con i pesci. Lascia che ti presenti mia moglie, Ayame, e le mie due pesti, Jukyu e Nana. La ragazzina rossa che vedi la indicai Mh... ricordi il mio drago lungo quaranta metri? Ecco, è lei, Yogan. Non ha voluto sentire storia, voleva venire a tutti i costi.
    Piacere di incontrarti, Shizuka-san disse tranquillamente con un leggero sorriso Ayame.
    L'Hokage ci onorerà con la sua presenza o devo aspettarmi un'altra esibizione? dissi scherzoso, con ovvio riferimento a quanto accaduto a Konoha. Raizen "Ugola d'Oro" Ikigami non poteva non farsi vedere. Anche se dato il suo carattere troppo pragmatico avrebbe bollato certamente quell'evento come "inutile ed uno spreco di risorse senza effetti pratici" e probabilmente no, non si sarebbe scomodato a venire fin lì.
     
    .
  6.     Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Fan
    Posts
    5,484
    Reputation
    +725
    Location
    Isernia (molise)

    Status
    Offline

    ::: Poco fuori il villaggio :::

    Era dura ammetterlo ma le finanze iniziavano a scarseggiare a Villa Mikawa; dopo due anni passati a vivere senza mai dover pagare nulla nella Villa, le scorte che ci aveva lasciato Diogene erano diminuite vertiginosamente. Tra gente che non conosceva il valore dei soldi, chi mangiava per dieci e gli stipendi dei vari addetti alle faccende si era in passivo di diverse migliaia di ryo. Qualcuno di noi svolgeva qualche missione, tuttavia il grosso delle nostre operazioni era sottobanco e, in una fase di allargamento esponenziale, erano davvero pochi gli introiti degni di nota.

    " Se solo Eiatsu ci dicesse il codice o il segreto per sbloccare la cassaforte di Diogene non avremmo di questi problemi! "

    " Ma ti senti Soifon! Sei una persona abbastanza grande da badare al tuo sostentamento! "

    " Io essere grande..."

    " Perchè ci siamo dovuto portare anche il decerebrato appresso? "

    " Ehi non parlare così di Ashiro! "

    " Perchè se lo lasciavamo a casa finiva anche le ultime scorte di cibo. Meglio qui dove possiamo controllarlo, Anteras è sempre troppo buono con lui e asseconda sempre ogni sua voglia. "

    " Guardate si vedono le luci!!!! "

    " Ricordate perchè siamo qui. Questa è una missione importantissima: non ce ne andremo senza sufficienti ryo da poter star sereni per almeno sei mesi. Dobbiamo sbancare tutto! Io e Soifon andremo assieme, Yachiru e Ashiro andate a giocare da qualche parte senza fare danni mentre tu, Ukitake, agirai da solo. Fascino femminile, fortuna e razionalità...almeno una di queste tre cose deve funzionare! "


    ::: Nel vicoletto appartato - Pura Ratio :::

    Partiamo con un biglietto e 1000 ryo...con tutta queste gente le probabilità di vincere è molto bassa. Anche aumentando il numero di biglietti non è possibile riuscire ad agguantarsi la maggioranza di quelli in circolazione. E' più probabile riuscire a sottrarre ad ogni biglietto il suo biglietto senza essere scoperti che non vincere i premi con il proprio...ma questa è un'opzione che abbiamo deciso di scartare. Sicuramente ci saranno in giro pezzi grossi del mondo ninja nè Diogene nè Eiatsu nè Omoi sono con noi. Dobbiamo agire con i mezzi che abbiamo!

    Ukitakem, saltando di netto tutta la parte folcloristica dell'evento, si sarebbe avvicinato al "losco" individuo che proponeva una sua particolare variante del gioco dei dai.

    " Spiegami il gioco. "

    png

    Era necessario analizzare con attenzione le regole prima di attuare una strategia di gioco efficacie.


    ::: Nei pressi della piazza - Duo Sexy :::

    " Perchè deve essere Ukitake ad avere le redini della situazione in mano? "

    " Perchè è l'unico che sappia veramente cosa fare. Non faccio di conto dei tempi dell'accademia! "

    " Il gioco non è una scienza...è una questione di sguardi e di sensazioni! Diogene avrebbe capito..."

    Tuttavia le due mica potevano aspettare che Ukitake iniziasse a far fruttare i soldi iniziali per mettersi in azione. Dovevano ingegnarsi e trovare un modo per racimolare qualcosa anche senza essere in possesso di denaro. E quale modo migliore per due giovani donne che fruttare il proprio corpo? Una nuova bancarella, abusiva se così possiamo dire, venne messa in un punto non lontano dalla piazza dove il flusso di gente era considerevole. Mentre Soifon sarebbe andata a raccattare due sedie e qualche lucetta, Matsumoto cacciò un cartello da sotto la gonna e, dopo aver cercato di nasconderne le stropicciature, lo avrebbe esposto al pubblico.


    Risolvi l'indovinello e otterrai un bacio. In caso contrario paga 250 ryo. Se raddoppi la posta raddoppia la ricompensa...senza limiti.


    Quando Soifon tornò dalla sua cerca non seppe se urlare o prendere a pugni la sua compagna che, chiaramente, non le aveva detto nulla del piano originario.

    " Non se ne parla! Non lo farò mai! "

    " Tranquilla, tu servi solo da palo. Chi vuoi che preferisca un bacio da te rispetto a me? ahahahah "

    Disse mettendosi in una posa molto provocante.

    png

    " Spero ti sia preparata un po di indovinelli..."

    E così le due ragazze, sedute su due sgabelli luccicanti, iniziarono a richiamare l'attenzione dei passanti sventolando il grosso cartello fatto in casa.


    ::: Il pericolo è il mio mestiere - Duo Combinaguai :::

    jpg

    " Più veloce Ashiro! Più veloce! ahahahah "

    La piccola e il gigante sfrecciavano a velocità elevatissima nella calva cercando di evitare la masnada di gente e non distruggere i decori. Fu solo una cosa a distogliere l'attenzione dei due da quel gioco semplice ma per loro spassoso e costringere la cavalcatura ad una frenata tale da generale un poderoso solco a terra.

    " Snif snif..."

    Era una bancarella di dolci. Gli occhi dei due si erano trasformati in cuoricini e senza nemmeno volerlo iniziarono a dirigersi come zombie verso la bancarella. Non notarono nemmeno le due ragazzine che freneticamente cercavano dir aggiungere la bancarella dei pesci li accanto. Un piede di Ashiro sarebbe stato in grado di schiacciare letteralmente una delle povere bambine mentre l'altra sarebbe stata atterrata da una poderosa ma involontaria ginocchiata...cercate di non combinare guai! Erano state queste le ultime famose parole di Matsumoto ma con quei due era una battaglia persa: tra la sbadatezza di una e la goffaggine dell'altro il guaio era assicurato in mezzo a tutta quella gente! Ma quante erano le probabilità di beccare proprio le figlie del Mizukage!?!?

     
    .
  7.     Like  
     
    .
    Avatar

    九代目水影 - Kyuudaime Mizukage

    Group
    S. Mod
    Posts
    29,631
    Reputation
    +1,307

    Status
    Anonymous

    La Festa della Fondazione

    Gioco 1: Diogene



    Salve salve signore pallido! salutò l'uomo con allegrezza porgendo il cesto di vimini con i tre dadi ad Ukitake Semplice, molto, molto semplice. Tu lanci tre volte, io lancio tre volte. Se fai più tu, vinci tu, se faccio più io vinco io e mi prendo i soldi che punti. Sennò ti do io quella somma. Se è pari niente di fatto, e se fai un tris ti do il doppio di quanto punti. Avanti avanti, minimo 50 gettoni!!!


    Come giocare ai dadi

    Collegarsi a questo sito: http://narutolegendapp2.altervista.org/roller/
    Inserire i dati richiesti e scegliere il gioco (anche se appare selezionato aprire comunque il menu a tendina per sceglierlo).
    Cliccare su "Invia". Apparirà un popup con il risultato della partita: copiare il link del popup nel post come risultato.

    NON GIOCARE PIU' VOLTE: ho la possibilità di vedere tutte le giocate effettuate e varrà di conseguenza solo la prima effettuata anche per errore. Non sono valide giocate in cui i dati inseriti non sono corretti. Salvare il link, se lo si perde contattarmi che lo recupero senza problemi.
    Giocate!

    NON USATE IL SITO SE NON VI AVVICINATE IN GDR AL GIOCO, QUALSIASI GIOCATA DEVE ESSERE GIUSTIFICATA IN GDR COME FATTO DA DIOGENE

     
    .
  8. Roronoa™
        Like  
     
    .

    User deleted


    Party - Tentato Omicidio

    Villaggio Accademico pt. 0




    Quasi tutte le comunicazioni che pervenivano all'ufficio amministrativo di Oto, dove Febh trascorreva il suo tempo a sonnecchiare, venivano inoltrate ai quattro leggendari Gate del villaggio.
    A differenza dello Yakushi, Deveraux leggeva ogni straccio di foglio che si trovava sulla sua scrivania, compresi gli scontrini che i suoi sottoposti consegnavano dopo aver acquistato i viveri necessari per il sostentamento del corpo di guardia.

    jpg
    Quando i suoi occhi stanchi si ritrovarono a rileggere l'invito alla Festa che si sarebbe tenuta nel villaggio che sorgeva ai piedi dell'Accademia Ninja, Deveraux provò emozioni contrastanti.

    Mi ero dimenticato di questa festa.

    Appoggiò la lettera sulla sua nuova scrivania, sospirando.
    Non poteva sottrarsi a quel genere di evento.

    Lì sicuramente sarebbero stati presenti i quattro Kage, compreso il suo, anche se da quanto ne sapeva poteva addirittura non esistere. Non appariva mai in pubblico e nessuna missiva con la sua firma era mai giunta all'East Gate di Oto.

    E magari potrò conoscere qualche ragazza. Per la felicità dei suoi sottoposti.

    [...]



    Per la prima volta Deveraux si sarebbe presentato a un evento accademico con degli abiti molto eleganti.
    Un lungo e leggero Kimono di seta interamente bianco lucido, come i suoi capelli ben ordinati, copriva interamente il suo piccolo corpo.

    Per l'occasione, il Guardiano aveva chiesto ad un sarto di applicare su quel vestito dei semplici ornamenti: ignorato il sempre presente simbolo del clan Yotsuki trapuntato sulla schiena, alcuni fili dorati di diverso spessore risalivano dal basso verso l'alto senza un' apparente logica, se osservati da vicino.
    Da lontano, quell'insieme di curve formavano il contorno di un viso dall'aspetto demoniaco. A rendere più terrorizzante quella figura stilizzata erano le due spesse corna di ariete sulla fronte. Un vero ninja di Oto avrebbe dovuto conoscere quel demone.
    Sotto ai suoi abiti, Deveraux indossava il giubbotto rinforzato.

    Per uno straniero o per un neo-studente, trovare il villaggio sarebbe stato un gioco da ragazzi.
    In lontananza, quel piccolo e desolato paesino si era trasformato in un piccolo sole capace di illuminare interamente lo spazio circostante per chilometri.

    Davanti a un enorme cancello in legno costruito per l'occasione, alcuni individui consegnavano a chiunque entrasse un biglietto e una manciata di Ryo.
    A sua sorpresa, oltre ai ninja che quotidianamente combattevano sotto l'effige dell'accademia, la festa aveva richiamato molti cittadini.

    Immerso nella folla festante, con un po' di difficoltà e autocontrollo, il Guardiano procedeva osservando con curiosità ogni cosa che lo circondava.
    Ai lati delle strade in cui la marea di gente confluiva, vi erano numerose bancarelle.
    Alcune vendevano della semplice oggettistica di seconda mano, molte altre offrivano a prezzi stracciati le pietanze tipiche di Oto, Kiri, Konoha e Suna.

    Camminava incantato come un bambino che visita per la sua prima volta un luna park, ritrovandosi spesso a fischiettare felice gli stessi brani musicali che risuonavano senza sosta per tutta la manifestazione.
    Respirava a pieni polmoni quell'aria di festa e felicità.
    Per un momento, il Guardiano dell'East Gate risentì quell'ardore accademico che dalla sua promozione a Genin aveva rischiato di spegnersi più volte, sebbene aveva sempre partecipato con professionalità alle missioni accademiche.

    I miei sottoposti mi odieranno! Io sono qui e loro a lavorare. Sorrise, un po' dispiaciuto per quei ragazzi che infondo meritavano di festeggiare il trentacinquesimo anniversario dell'Accademia.

    [...]



    Dopo aver camminato senza sosta per ben venti minuti, Deveraux vide davanti a sè formarsi un primo e inevitabile intoppo. Per qualche sconosciuto motivo, le persone si erano appena fermate e insultavano chiunque cercasse di proseguire.

    Sono appena arrivati i Kobayashi! Non spingete!

    Parole che ebbero la capacità di entrare nell'orecchio destro del ragazzo e uscire dal sinistro, per la fortuna degli sconosciuti che sottovalutavano in quel momento la poca attitudine del giovane a rimanere fermo all'interno di spazi stretti.
    Uno strano sintomo di claustrofobia.
    Senza nemmeno preoccuparsi di chi fossero in realtà "i Kobayashi", Deveraux continuò il suo cammino. Chiunque fosse entrato in contatto con il Guardiano avrebbe percepito una terribile scarica elettrica percorrere i muscoli.
    In un istante, tra le grida di dolore, la folla si allargò, permettendo al giovane Guardiano di proseguire verso una bancarella, posizionata davanti ai suoi occhi, in cui un anziano signore offriva come premio dei graziosi pesciolini rossi.


    Provenienti da un'altra direzione, tre giovani ragazze erano dirette sulla sua stessa bancarella.
    Doveva arrivare prima lui!

    Quando vide la bambina dai capelli rossi fuoco, Deveraux percepì qualcosa di strano aleggiare su di essa.
    Il suo sesto senso iniziò a vibrare come una corda di violino.


    Non può essere. Tutto quel chakra.


    jpg
    Fu in quel momento che il suo udito percepì un insolito rumore precisamente davanti a sè.
    Lo aveva udito solo lui?


    Da sopra la calca sbucarono due individui a lui noti: un gigante di nome Ashiro dalla muscolatura possente e una bambina che sedeva sulla sua maestosa schiena.
    Si muovevano ad una velocità spaventosa e puntavano con precisione assoluta le tre bambine.

    Deveraux si ritrovò ad agire d'istinto.
    Spiccò un poderoso balzo in avanti, incrementando la gittata e la velocità dello stesso con il chakra. [Rif: 600]Rif 500 + medio basso[Controllo del Chakra Repulsivo - Salto Repulsivo]
    Se si fosse interposto tra il gigante e le bimbe sarebbe stato schiacciati dal piede di Ashiro o sarebbe stato sbalzato dall'altra parte della festa, ridotto come una bambola di peluche calpestata, se avesse spinto anche lievemente le tre bambine per portarle fuori dalla traiettoria dell'uomo avrebbe rischiato di ferirle seriamente.

    Come poteva salvarle?
    Ancora in aria, superate le tre piccole bimbe, egli decise con molto coraggio di provare a bloccare la corsa del distratto gigante.
    Una pulce avrebbe cercato di fermare la corsa di una montagna.

    Quando i suoi piedi entrarono in contatto con il suolo, con le bimbe ormai dietro di sè, il Guardiano non ebbe nemmeno il tempo di posizionare i suoi piedi nella giusta maniera. Limitandosi a posizionare il braccio destro in contatto con il busto, ruotandolo quest'ultimo di alcuni gradi, egli decise di concentrare tutto l'urto sulla sola spalla destra. Posizionare entrambe le braccia tese in avanti era un rischio troppo grande per le sue ossa.

    Richiamò un enorme quantità di chakra sulla spalla.
    Il Tantien s'infiammò.

    Il muscolo della spalla divenne enorme, ma sopratutto si ricoprì di un manto di elettricità ben visibile.
    Le scariche elettriche furono così violente da soffocare per un istante ogni rumore. [Resistenza: 500 -> 600][Rivestire - Protezione 15 + Giubbotto 35: 50]
    Il chakra adesivo sotto i suoi piedi vincolò maggiormente Deveraux al suolo. [Chakra Adesivo]




    Cosa avrebbe fatto quella bambina dai capelli rosso sangue dall'enorme quantità di chakra?




    Edited by Roronoa™ - 11/8/2015, 09:05
     
    .
  9.     Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Admin
    Posts
    18,983
    Reputation
    +684

    Status
    Offline

    The Hokage is here







    Festa dell’accademia, pensò tra se e se il Juudaime, abbandonato su una poltrona come se fosse un gigantesco verme senza ossa.
    Doveva ammettere che per quanto la vita all’aperto gli piacesse quella tra le quattro mura era decisamente più confortevole, sprofondare nella morbidezza di quella morbida pelle marrone in qualche modo riusciva sempre a sorprenderlo, o forse sorprendeva il suo corpo permettendogli di rilassarsi dopo chissà quale allenamento.

    Mmmmmhhhh

    Mugugnò di piacere mentre con un sorriso da rincretinito nel viso cercava di togliersi dalla testa quella stupida lettera che si era trovato nella sua splendida scrivania, luogo in cui ora gli veniva recapitata tutta la sua corrispondenza.

    Che poi io non saprei manco perché dovrei andarci a questa stupida festa, mi sembra stupido che debba esserci un organo inutile come l’accademia, non ha potere decisionale e di base le alleanze funzionano bene anche senza un organo centrale, basta avere i giusti mezzi.

    Allungò la mano verso un tavolino in cui aveva posato poco prima un picchiere ghiacciato con dentro un denso liquido, uno di quelli che chiamano amari ma in realtà sono dolci, una delle poche cosa alcoliche che beveva, più per golosità che per piacere dell’alcool in corpo. Roba di importazione, in quelle zone producevano solo quella roba da checche mosce di sake.
    Lui e la lettera si fissarono ancora, con il misero foglio di carta che dopo qualche minuto iniziò a farlo sentire in colpa, accusandolo di essere ancora immaturo, un uomo fatto della sua età, con un importante ruolo politico amministrativo che non aveva famiglia e neanche l’assennatezza sufficiente a rendersi conto che lui, l’Hokage, doveva essere li proprio perché rappresentava un intero villaggio.
    Guardò la lettera e la lettera gli guardò dentro.
    Si guardarono a lungo ed ognuno riversò qualcosa nell’altro.

    Ma tu sei carta e io no.

    Concluse con tono di superiorità prima di infiammare il foglietto con una piccola fiammata.
    Pessima scelta, i suoi sensi di colpa bruciarono insieme al foglietto, lasciando un morbido mucchietto di cenere a fissarlo.

    PORCO JIGOKU!
    Che non ci si possa rilassare neanche un attimo eh!


    Si alzò di botto prendendo con uno scatto il mantello e fermandosi qualche secondo quando vi notò scritto sopra “juudaime”. Sorrise.
    Beh, poteva anche lasciar credere a tutti che fosse li mosso da chissà quale altissimo senso di responsabilità, mentre invece ci andava solamente per mostrare le piume.
    Si prese addirittura qualche minuto per pensare a quale abito indossare, rimandando il tutto ad un’altra occasione in quanto, vuoi per un motivo vuoi per l’altro ci sarebbe sicuramente stato da muoversi, meglio qualcosa di comodo, meglio la sua divisa nera, che ci si trovava sempre comodo dentro .
    E poi ora che i Kobayashi ci avevano messo mano era pure più bella, cuciture e tagli più accurati, tessuti migliori, e poi il nero stava bene con il rosso.
    Prese tutto tranne il cappello, odiava quel ridicolo copricapo dalla forma indefinita.

    […]

    Giunto sul luogo fu sorpreso dagli sguardi che gli venivano lanciati dalla folla, in pochi ancora vedevano nel nuovo Hokage una figura da ammirare, ma in tanti ne vedevano una da temere, non tanto per il danno che avrebbe potuto arrecargli, non più, era qualcosa di legato alla sua posizione. Qualcosa che apprezzava mentre guardando i volti delle persone notava sguardi incantati fino a quando voltandosi non rompeva la magia.
    Stava per imporre il suo titolo e la sua massa per disperdere la fila e saltarla quando notò che in cima alla stessa veniva distribuito qualcosa, gettoni e biglietti della lotteria pareva.
    E beh, perché non approfittarne un po’?
    Si separò momentaneamente dalla fila, inosservato, per recarsi alla zona dei bagni chimici entrando nel primo che avrebbe trovato aperto, non per un reale bisogno fisiologico ma per creare cinque cloni di se stesso con le fattezze di comunissimi cittatini, chi in kimono, chi no. Poco dopo il suo riposizionamento in fila i cinque si sarebbero uniti a lui in ordine sparso lungo il serpente umano, e mentre lui si prendeva qualche complimento per la sua modestia tanto grande da non fargli saltare neanche un posto, ma anzi, retrocedere dopo essersi recato al bagno, i suoi cloni si disponevano senza troppi complimenti.
    In realtà non voleva essere così stronzo da saltare la fila e accaparrarsi gettoni extra in una volta sola, lo fece giusto per sentirsi in pace con se stesso.
    Una volta entrato non si curò minimamente dei suoi cloni, ne li attese, si mosse come se nulla fosse, attratto dallo spettacolo dei Taiko, quegli strumenti ancestrali in grado di riprodurre la potenza dei tuoi l’avevano sempre attratto, gli piaceva sentire le onde sonore martellare nella cassa toracica, sembravano quasi sincronizzate.
    Fu nel tragitto che incontrò prima i Kobayashi e poi il Mizukage in persona, rivolgendo ad entrambi un pacato saluto, mentre si spostava tra la folla facendosi largo esclusivamente mediante la sua presenza, se gli fosse stato chiesto di fermarsi avrebbe mimato i suonatori di Taiko per poi indicare il luogo dello spettacolo senza fermarsi, ma non avrebbe rifiutato la compagnia di nessuno.

    Oh, credevo che quei tamburi piacessero solo a me.


    Commentò col primo che l’avrebbe seguito.
    Giunto alla piazza solo la presenza del banchetto di Matsumoto riuscì a distrarlo dallo spettacolo, probabilmente perché di fatto era sufficientemente vicino da poter apprezzare tutta la potenza della musica.

    Ohhhh, Matsumoto!
    È sempre un piacere vederl…Vi.
    Dimmi dimmi, e non sperare che ti chieda un indovinello per un bacio di reincontro.
    Visto il tempo passato direi che me lo merito a prescindere un “benvenuto” no?


    Chiese malizioso ma senza dubbio felice dell’incontro, aveva un debole per Matsumoto, sin dal primo momento che le aveva viste. Priorità, avrebbe constatato qualcuno.
    Poi, ottenuto o meno il bacio avrebbe commentato il cartello, indicandolo.

    C’è da dire che dopo un pò la gente si aspetta di più, dopo quattro baci uno si aspetta, boh chessò io.
    E non mi dire che se si annoia può andare da altre parti, ci vuole professionalità, bisogna saper incollare il cliente al balcon…bancone!
    Altrimenti gli affari languono e il pubblico latita.


    Concluse con goliardica professionalità.

    Che, tra le altre cose, è da un pezzo che non vedo il tuo boss, dove sarebbe andato a finire?

    Sputò li, tra capo e collo, neanche ordinasse una pizza nella peggiore delle bettole di periferia.
    A discorso ultimato avrebbe tranquillamente preso posto nella gradinata per assistere ai balli del gruppo Taiko, un ottima fusione tra suoni primitivi e balli sfrenati che metteva in corpo la voglia di vivere, ad avere un tamburo probabilmente si sarebbe unito, ma aveva già dato prova delle sue doti allo spettacolo d'investitura e una volta era sufficiente, almeno per un anno.
     
    .
  10.     Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Y Danone
    Posts
    8,529
    Reputation
    +561

    Status
    Anonymous


    MEET (AGAIN!)

    I cannot even imagine where I would be today were it not for that handful of friends who have given me a heart full of joy.
    Let's face it, friends make life a lot more fun.




    Si narravano molte storie sul Clan Kobayashi, i Principi del Fuoco.
    Si diceva che fossero stati benedetti dagli Dei, che avevano offerto a quegli uomini dal futuro radioso una fortuna inesauribile e un intelletto senza paragoni per farla fruttare. Si diceva anche che, ascoltando le preghiere di quei protetti, osteggiati nel loro destino da umani ottusi ed invidiosi, gli Dei avessero issato le loro stesse ombre e creato Kumori capaci di proteggerne la vita e il cammino...
    …ma erano fiabe, quelle, niente più di storie per curiosi. Così sembrava, almeno.
    Nella loro grande ricchezza, dopotutto, i Kobayashi erano persone semplici. Cresciuti nell'umiltà di un'intelligenza rara e forti della gentilezza che si presupponeva dovesse appartenere al potente, i membri dell'Airone seguivano il codice d'onore del Nobile del Fuoco, e come il Fuoco ardevano e brillavano senza mai offuscarsi. Era per quel motivo che si erano presentati alla Festa della Fondazione senza nessuna scorta degna di nota: erano nuovi incontri quelli che cercavano. E in questo furono presto accontentati.

    «Itai...?»



    Avrebbe riconosciuto quella voce tra centinaia, e non tanto perché ne era grandemente affezionata, quanto piuttosto perché sentirla le ricordava che doveva ancora al suo proprietario un calcio negli stinchi. E Shizuka Kobayashi, la bella Principessa di Konoha, erede del carattere di sua madre, non scordava mai un debito di quel genere.
    «Guarda se non è proprio BakI–...ah eh, Itai Nara!» Esclamò la ragazza, sorridendo raggiante in direzione dell'uomo che le si stava avvicinando assieme ad una bellissima donna e tre adorabili bambine. Pronunciare quel nome bastò per far voltare i suoi genitori, stupiti, e per indurre nella gente che si trovava ancora lì ferma a guardare, un mormorio di eccitazione senza pari. Niente di cui stupirsi, quell'uomo era pur sempre il benvoluto e laborioso Mizukage –uno dei potenti pilastri su cui si basava l'Allanza che proprio quel giorno era festeggiata– e la trepidazione entusiasta che tutti si lasciarono sfuggire, di due none più alta rispetto a prima, lo ricordò a chi pareva non rammentarlo. «E' da quel giorno a Konoha che non ti vedo! Che coincidenza!» E senza pensarci un istante la giovane andò incontro all'interlocutore, sulla cui spalla batté una mano allegramente.
    Vestita di un kimono di broccato di seta color dell'oro, con un obi scarlatto intrecciato di perle vere che da solo sarebbe valso centinaia di Ryo, Shizuka sarebbe apparsa agli occhi dei nuovi arrivati ben diversa dalla kunoichi che rispondeva al dovere di Konohagakure: a suo agio persino su geta laccati alti quattro dita, con la schiena dritta di chi aveva ricevuto un'educazione ben severa e il portamento elegante che si supponeva dovesse appartenere ad una vera Principessa, Shizuka si muoveva infatti con una leggiadria rara da vedere, senza però perdere la spontaneità tipica del suo carattere, che si manifestò in un'espressione di sincera felicità nel vedere il biondo di Kiri il quale, ricordandole l'educazione che lei sembrava aver messo da parte, le presentò la moglie e le figlie, le quali, proprio come aveva sempre immaginato da quel giorno in cui aveva visto le carte illustrate di Atasuke, erano belle oltre ogni misura.
    «E' un onore e un piacere poter fare la vostra conoscenza, Lady Ayame.» Disse Shizuka Kobayashi, sorridendo con dolcezza mentre si inchinava con profondo rispetto. Gli ornamenti di puro oro zecchino intrecciati tra i suoi lunghissimi e lisci capelli castani suonarono come campanelli, scivolando in una cascata di fronte al viso di lei. «Non abbiamo avuto modo di presentarci come sarebbe convenuto quando avete onorato il mio Villaggio della vostra presenza, ne sono rimasta oltremodo rammaricata, ma spero che oggi potremo essere benedetti dagli Dei con un piacevole incontro.» Continuò, riportandosi in eretta postura prima di voltarsi alle ragazzine. «...E buonasera anche a voi chiisai-himetachi, sono lieta di potervi finalmente incontrare.» E così dicendo si inchinò un'altra volta a quelle che aveva chiamato “Piccole Principesse”, riservando loro lo stesso rispetto che aveva avuto per i genitori. Solo su Yogan esitò con lo sguardo per qualche istante in più, non riuscendo a trattenere un'espressione scioccamente ammirata. «Yogan-sama, hisashiburi dana...» Mormorò, entusiasta. Non aveva mai visto la forma umana di lei, ma come ci si poteva aspettare da chi ha il Fuoco nelle vene, non poté che trovarla assolutamente bellissima. Anche troppo, in effetti.
    Voltandosi verso Itai, a cui finalmente concesse la sua piena attenzione, la Chunin di Konoha sorrise, reclinando leggermente la testa di lato mentre con la bocca andava a mimare una parola muta: “LOLICON” insinuando con una certa malizia che l'aspetto di Yogan potesse dipendere dalle tristi preferenze del suo padrone. Facendo l'occhiolino al Kage, la ragazza ghignò ironica e finalmente, nella sua rappresentazione della perfetta Principessa, fece capolino l'irriverente allieva di Raizen Ikigami, che si diceva avesse assorbito dal suo maestro il peggio del carattere di lui. E cioè tutto.
    ...E fu proprio Raizen Ikigami, l'Hokage, quello che la Principessa si ritrovò praticamente davanti quando si girò per introdurre suo padre, sua madre e gli Aoki ad Itai e la sua famiglia.
    Spalancando gli occhi e la bocca, la kunoichi sentì tutti i capelli drizzarsi sulla testa nel vedere l'abbigliamento del Capo del suo Villaggio, e fece appena in tempo a ringhiargli un: «Fermo dove sei, ricrescita! Come diavolo ti sei vestito oggi, al buio?!» che il Colosso si era già dileguato muovendosi tutto come se avesse assunto stupefacenti. Era troppo scoordinato e grezzo per poter imitare degli eleganti suonatori di Taiko, e del resto Shizuka era troppo allibita per capire che il suo maestro si era messo a fare il mimo ad una festa a cui era certa non si sarebbe presentato (nonostante tutti i biglietti che aveva appiccicato in ogni antro della sua casa per ricordarglielo).
    Rimanendo un attimo immobile, la Principessa di Konoha affilò lo sguardo in direzione del punto in cui la sua Volpe si era dileguata e suo malgrado spezzò a metà il ventaglio che stringeva nella mano destra: Ah, maledetto –pensò, furiosa– per cosa diavolo si stava impegnando tanto, così da ripristinare la sua immagine, se andava in giro in divisa persino ad un evento politico?! Gli Inferi lo accogliessero!
    «Gli darò una bella lezione appena torneremo.» Ringhiò allora la Principessa, con occhi dardeggianti di collera.
    «...A chi?»
    «A RAIZEN!»
    Tuonò lei, sbattendo a terra il suo ventaglio rotto. «Perché maledizione non mi...dà mai...» Continuò, voltandosi di scatto e sentendo a quel punto la sua voce strozzarsi lentamente in un fischietto. «...r-retta...»
    Heiko Uchiha era di fronte a lei, di una bellezza soverchiante persino con indosso quel sorriso agghiacciante che le aveva cristallizzato l'espressione in una maschera di furia sorda. Un passo dietro, Toshiro Kobayashi stava scuotendo violentemente la testa a destra e a sinistra, mimando silenzio con un indice di fronte alla bocca. Ma era troppo tardi.
    «Ooh? Quindi pensavi di dare “una bella lezione” al nostro Hokage? E come, di grazia?» Cinguettò la Matrona sotto lo sguardo impietrito di Shizuka che sperava bene di non vedere le iridi della madre assumere un preoccupante colorito rossastro.
    «Shizuka, tesoro mio, perché non ci presenti i tuoi stimabili conoscenti? Che ne pensi, mh?» Esclamò allora il Capoclan dell'Airone, intervenendo a tappare gli occhi della moglie con cui iniziò poi a ballare sul posto, seguendo il ritmo dei Taiko, così da interrompere sul nascere la frase di lei -che sembrava fosse iniziata con: “Stolta ragazzina, vedrai i mostri quando...”- e riscuotere anche un certo consenso dalla gente, che parve entusiasta di quell'inscenata.
    A dispetto di quanto potente fosse, sembrava proprio che Toshiro Kobayashi, fuori dagli impegni ufficiali, fosse la persona più allegra e spensierata del creato –giacché, viste le espressioni rassegnate delle tre figure vestite di nero che chiudevano in un triangolo di sicurezza gli esponenti di Prima Linea, quello non sembrava un comportamento inusuale– e sua figlia, cogliendo l'attimo, si girò velocemente verso la famiglia di Itai.
    «Perdonate la mia maleducazione, vorrei presentarvi i miei genitori: Toshiro Kobayashi, nono Capoclan della Dinastia dell'Airone, il mio amato padre.» Disse, mentre l'affascinante mercante sorrideva in loro direzione (un'espressione che durò fintanto che il gomito della moglie non impattò contro il suo stomaco, fingendosi un passo di danza un pò goffo, e inducendo così il pover'uomo a lasciarla andare, cosicché lei potesse sistemarsi i capelli e il kimono prima di essere presentata). «Ed Heiko Kobayashi, Mononoke di Konoha, mia stimata madre.» Continuò Shizuka, sudando nel vedere suo padre che si manteneva in piedi, composto e impeccabile, con uno sforzo al limite del leggendario. «Otou-sama, Okaa-sama, questo è Itai Nara, Mizukage di Kirigakure no Satou, mio fidato e sincero amico, assieme a sua moglie, Lady Ayame, e le sue adorabili figlie.»
    «E' un piacere fare la vostra conoscenza, Mizukage-sama.»
    Intervenne a quel punto Toshiro Kobayashi, dopo aver modulato la voce strozzata dal dolore, sorridendo e inchinandosi rispettosamente. E bastò incredibilmente solo quel gesto perché tutti, da Heiko alle tre figure vestite di nero, facessero altrettanto. «Lady Ayame.» Inchinò nuovamente la testa in direzione della moglie di lui. «Mia figlia parla molto di voi e della bellezza dell'odierna Kiri, e ho dunque sempre serbato il desiderio di potervi incontrare di persona. Purtroppo le mie visite al Paese dell'Acqua sono diminuite. Attualmente i miei impegni mi tengono occupato presso il Fuoco, ma spero che ci sarà occasione anche in futuro, magari per un altro evento informale e piacevole come questo.» Disse cordiale, mettendo indirettamente subito in chiaro in che vesti intendeva affrontare quella celebrazione e dunque anche quell'incontro. Benché fosse infatti ovvio che la sua presenza, e quella della sua famiglia, fosse all'insegna della partecipazione politica, non intendeva affrontare tavoli di trattative. Era un padre e un marito, quel giorno, e sembrava più che intenzionato a godersi solo quei titoli.
    Ben lontano dai canoni aristocratici della gente del suo rango, il Capoclan dell'Airone si dimostrò dunque, come aveva già lasciato intendere, una persona profondamente semplice e cordiale: educato ma non rigido, ossequioso ma non adulatore; quello che esprimeva era una forte ed intrigante personalità ricca di un'intelligenza raffinata che risedeva in velature di linguaggio ed espressioni eloquenti tutte da scoprire, eppur tuttavia mai invadenti, mai aggressive. Dopotutto erano la gentilezza e l'equilibrio la chiave per tutto. Era questo il primo insegnamento di un Kobayashi.

    «Volete delle caramelle?»



    Shizuka nel mentre si era accucciata a terra, di fronte a Jukyu, Nana e Yogan, a cui sorrideva beata come se si trovasse ad ammirare qualcosa di profondamente adorabile.
    Aprendo la sua borsa di broccato, la ragazza –forte di quel genere di sicurezza prettamente femminile per cui lo spazio si dilata nella borsa di una donna, capace di accogliere tanto uno specchietto per il trucco quanto armi di distruzione di massa– estrasse una manciata di caramelle alla frutta avvolte in carte colorate, poi, corrugando la fronte e cercando meglio, ne estrasse persino due strisce di carne secca essiccata, che porse a Yogan con aria trionfale prima di tendere le sue mani unite verso le gemelline. Niente di cui stupirsi, l'appetito di Shizuka Kobayashi era del resto proverbiale... come comprovavano i suoi fianchi morbidi e il seno generoso.
    «Quelle alla fragola secondo me sono più buone.» Confidò segretamente. No, non si stava sforzando di mettersi al livello delle bambine, le veniva tristemente spontaneo. «Sentitevi libere di prenderne quante desidera–...» Ma le parole le si ruppero in bocca, coperte da un rumore inaudito.

    [...] Fu invero uno svolgimento d'azione molto rapido.
    Ancora accucciata a terra la Principessa della Foglia ebbe infatti appena il tempo di girare la testa quel tanto che bastò per vedere un uomo enorme roboare verso la sua direzione, che un'altra figura, una sorta di lampo bianco e accecante, atterrò dall'alto sulla linea d'aria della massa umana in movimento, e in meno di un istante attivò chissà quale diavolo di tecnica per cui il suo braccio divenne enorme e fu ricoperto di elettricità.
    Dilatando le iridi la Chunin si accorse che, come sempre accadeva in quel genere di momenti, le azioni altrui si susseguivano ai suoi occhi a rallentatore [Riflessi 575]. Sentì chiaramente i suoi muscoli irrigidirsi e il suo corpo scattare rapido: in meno di un istante Shizuka afferrò per il bavero posteriore del loro yukata le due gemelle, e con un movimento fluido scivolò all'indietro di quattro passi, uscendo così dalla traiettoria sia del bianco che della montagna di muscoli, sulla quale si rese conto a quel punto c'era una bambina, senza creare disordini o agitazione.
    «A ben pensarci...» Esclamò la Principessa, lanciando letteralmente in braccio a Itai le due piccole, come se quello fosse un gioco pensato sul momento. «...perché accontentarci di quelle poche caramelle quando possiamo mangiarci l'intera bancarella dello zucchero filato?» Disse con un enorme sorriso, facendo l'occhiolino alle bambine, che sembrava intenzionata a non voler turbare minimamente. Detto questo si voltò poi verso il bianco e l'uomo gigante ormai ad un passo da loro, lì dove Yogan stava seguendo la scena ancora immobile, per nulla timorata dall'avvicendarsi della faccenda come del resto non poteva esserlo un drago di quaranta metri.
    «Ah, sei arrivato finalmente, quasi non ci speravo più!» Tuonò Shizuka, superando la dragonessa e tentando di afferrare per un braccio il ragazzo dai capelli argentei e il (brutto, anzi, bruttissimo e per giunta tamarro) kimono bianco, con la speranza di attrarlo a sé con uno scossone ed evitare dunque qualsiasi impatto tra lui e le due figure in movimento. «Se pensi di fare colpo lasciandoti aspettare e facendo poi tutte queste scene ti sbagli di grosso, lo spettacolo inizierà più tardi, non rivelare al pubblico i dettagli salienti del racconto recitato della “Conquista dell'Alleanza”...scemo!» Urlò a voce abbastanza alta e teatrale perché tutti, tra i presenti ancora fissi a guardare la scena -e a quel punto sollevati dal sapere che quella era solo l'anteprima dello spettacolo della sera- potessero sentire. «Yogan-sama, vuoi far vedere tu ai due...» Disse indicando le improbabili figure ancora in corsa. «...dove potersi fermare? Non vorrei davvero che urtassero qualcuno e si facessero male.» Spiegò rapidamente. «Ma niente fuoco.» Aggiunse strozzata, giusto per scrupolo. Yogan non sembrava felice di quella situazione, e Shizuka non sapeva cosa questo potesse comportare. Non che pensasse di avere il diritto di dare ordini ad un drago (figurarsi ad uno non suo), ma aveva già sperimentato cosa significasse scatenare il caos in mezzo ad un così folto pubblico e non intendeva rinfrescarsi la memoria così presto.
    «Sei fortunato, sono in pochi a poter essere così attesi dalla Principessa dei Kobayashi, amico mio!» Affermò a voce alta Shizuka, sorridendo e affilando lo sguardo. «...E' una vita che non ti vedo!» Recitò ancora, gioiosa, tentando poi di abbracciare il ragazzo dal kimono yakuza con dolcezza ostentata. «Facciamo in modo che non sia anche l'ultima. Non scateniamo il panico. Tienimi il gioco.» Aggiunse in un sussurro, avvicinando la bocca all'orecchio dello Shinobi abbastanza perché le sue labbra sfiorassero il lobo di lui, rimandandogli un messaggio chiaro, che dal cervello sarebbe sarebbe sceso lungo tutta la spina dorsale: "siamo ad una festa, amico. I fulmini e le saette rimandiamoli a dopo".
     
    .
  11.     Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Member
    Posts
    279
    Reputation
    +19

    Status
    Offline

    [La Festa della Fondazione]



    Da che ne potesse sapere Kamine, mai era mai stata organizzata una festa che coinvolgesse e richiamasse l'Accademia intera, anzi a stento aveva sentito parlare di feste nei singoli villaggi, a meno di importanti avvenimenti una tantum come l'ascesa di un nuovo Kage. Ma la kunoichi non se ne lasciò certo sfuggire l'occasione: già due mesi prima aveva deciso come si sarebbe vestita, cambiando poi idea circa una volta al giorno, fino alla data della partenza per il villaggio accademico.

    Eccitata dalla prospettiva di partecipare ad una grande festa, chiese addirittura ad Emi, sua madre, se volesse venire, ma ricevette un secco No. da questa, con un tono che non nascondeva una certa rabbia. Kamine era abituata a ricevere frasi al più secche ed infastidite quando parlava con sua madre di faccende riguardanti il mondo ninja e quel rabbioso rifiuto avrebbe potuto nascondere qualche altra più profonda faccenda, ma per quieto vivere, la ragazza decise di non approfondire la questione, almeno fino al suo ritorno a casa.


    [...]

    Avvicinandosi al villaggio, non potè fare a meno di notare il grande alone luminoso alzarsi da esso, come se un fuoco vi ardesse all'interno. Più avanzava, più gli altri suoi sensi venivano attirati dalla festa; la musica, l'odore del cibo che si alzava dalle bancarelle, persino le quasi impercettibili vibrazioni del terreno causate dal movimento di tanta gente in un luogo relativamente ridotto, tutto sembrava costruito ad hoc per accrescere l'efficacia dell'atmosfera festiva.

    Indossava un corto vestito aderente, di colore bianco, con le spalline che dietro la schiena si ricongiungevano in un'unica fascia, ma che davanti esibiva una scollatura molto generosa. Sopra, un Haori color porpora (stessa tonalità del rossetto che aveva posto sulle proprie labbra) con una fantasia geometrica tono su tono, che si sarebbe appena intravista se non ad una ispezione più accurata, appena cinto in vita da una fascia nera chiusa sul retro, mentre ai piedi portava delle scarpe con tacco discretamente alte. Altezza già naturalmente notevole, ma accentuata anche dalla pettinatura, uno chignon alto che racchiudeva quasi tutti i capelli, tranne la parte frontale, che andavano ad incorniciare il viso della ragazza.

    L'enorme cartellone all'ingresso della festa catturò l'attenzione della giovane, che incuriosità ne lesse rapidamente il contenuto.

    Ah, però...hanno proprio pensato a tutto. pensò, mentre prendeva possesso dei gettoni e del biglietto, già pregustando un'eventuale vincita.

    Prese a camminare tra la folla, gettando un'occhiata ad ogni bancarella alla quale si avvicinava. Dopo aver comprato una bella porzione di goma dango (evidentemente più generosa del normale, sicuramente per il sorriso che Kamine aveva lanciato al venditore, insieme ad una buona porzione di scollatura, dopo essersi sporta in avanti per osservare meglio la bancarella) si diresse verso quello che aveva intuito essere uno dei giochi promessi dal cartello all'ingresso.

    Nel farsi elegantemente largo tra la folla, su costretta a scartare improvvisamente di lato, per evitare di venire travolta da quello che a tutti gli effetti era un gigante, che incalzava da dietro a lei.

    Ma che...!

    Non ebbe il tempo di continuare la frase, poichè il gigante si era già allontanato ad un discreta velocità e Kamine rimase un attimo interdetta nel notare che il suo quasi assalitore sembrava portare un copricapo che ricordava decisamente una piccola bambina.

    Me lo sono decisamente immaginato. Già. Si scrollò di dosso la sensazione e si voltò, accorgendosi che si trovava in una zona molto meno densa di gente, seppur per le dinamiche del movimento della gente ad una festa, lì le cose avrebbero dovuto essere diverse. Notò che la maggioranza degli sguardi saettava verso un piccolo gruppo di persone più in là, quasi al centro di quello strano vuoto e spinta dalla curiosità, decise di osservarne meglio i componenti.

    Vediamo...dall'abbigliamento direi che sono un qualche tipo di nobili, o almeno ricchi...seppur alcuni sembrano esserlo molto più di al...ah.

    L'esame venne interrotto quando sull'haori di uno degli "altri" notò ricamati i kanji di "Kyuudaime Mizukage".

    Così, quello è il Mizukage...carino, ma pensavo meglio.

    A ben pensarci, Kamine non aveva mai visto uno dei quattro Kage dal vivo. Si avvicinò, tenendosi comunque all'interno della folla, per dare un'altra occhiata al gruppo e cercare di captare qualche conversazione, ma una ragazza, decisamente appartenente al gruppo dei "più ricchi degli altri", fece una strana manovra con un ragazzo dal kimono bianco e tre bambine del gruppo, quindi l'unica informazione che riuscì ad estrapolare dalla faccenda fu quello che sembrava il nome della bambina dai capelli rossi, Yogan. [Investigatore]
    Investigatore [1]
    Abile: L'utilizzatore è in grado di percepire facilmente rumori trascurabili e discussioni, se effettuati entro il movimento di uno slot azione. Inoltre, l'utilizzatore è in grado di ipotizzare a grandi linee il tempo trascorso dall'abbandono di un oggetto in base al suo calore.



    Cercò comunque di imprimere nella mente i volti degli attori di quella strana situazione, primo di tutti il Mizukage e, tentando di non farsi ulteriormente notare, cercò di dirigersi verso la meta prevista, ovvero il gioco principale della serata, che a quanto pare si teneva in Piazza dell'Armonia.

    Quandunque quindi Kamine avesse potuto avvicinarsi ad uno dei banchi di gioco (ed ignorando il gioco delle tre carte che sembrava spuntare frequentemente tra le bancarelle), avrebbe attentamente letto il regolamento, continuando a mangiare i dolci che aveva precedentemente acquistato.

    Uhm.

    Avvicinandosi al banco quindi, avrebbe chiesto all'addetto al gioco alcuni chiarimenti, sporgendosi in avanti e picchettandosi il labbro con uno degli spiedi dei dolci. (Cose che avrebbe evitato, naturalmente, nel caso in cui l'addetto al gioco fosse stata una donna).

    Scusa, non ho ben capito se ad ogni fase con "le somme vinte" intendete solo i gettoni che vinco nella fase precedente, al netto della giocata iniziale, o anche quello che ho scommesso all'inizio...ad esempio, se nella fase uno punto 100 e ne vinco 100, nella fase due, dovrò puntare 100 o 200? Scusa, ma non ne capisco molto di giochi d'azzardo...disse la ragazza, che in realtà si era fatta la fama di "Tigre delle Carte" in alcune delle bettole meno raccomandabili di Oto.



    Legenda
    Narrato
    Parlato
    Pensieri
    Emi



     
    .
  12.     Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Fan
    Posts
    2,496
    Reputation
    +225

    Status
    Offline

    La festa della fondazione - L'arrivo del Kurogane

    Post Primo




    jpg
    Mi trovavo nel mio studio a leggere un libro quando venni interrotto da mio "cugino" Asuma. Da quando ero recentemente rientrato nel clan Asuma si era preso la briga e di certo il gusto di reintrodurmi al suo interno. Ci chiamavamo "cugini" tra noi anche se in realtà il nostro grado di parentela era molto più distante ma ero noncurante della nostra posizione nell'immenso albero genealogico dei Kurogane.

    Cugino Shinichi, porto delle buone nuove!

    Dimmi pure, cugino Asuma.

    L'accademia ha organizzato una festa! Sono invitati tutti i vari cittadini dell'accademia a partecipare, dicono ci siano anche dei giochi a premi oltre a della buona musica, ottimo cibo ma, soprattutto...

    ... soprattutto belle donne. Sei incorreggibile cugino Asuma, sempre appresso ai piaceri della carne.

    Non fare il puritano cugino Shinichi! Lo so benissimo che il fascino femminile ti attizza eh? eh? E poi dei due sei tu quello che si deve dar più da fare a procreare, lo sai benissimo come la pensa il clan a riguardo!

    Il clan è interessato ad avere sempre più shinobi con le abilità del clan, non a disseminare il nostro seme ovunque rischiando di diffondere i nostri poteri in tutto il continente! Lo sai benissimo che la priorità è mantenere le capacità dei Kurogane solo ed esclusivamente al servizio di Sunagakure.

    Ahahah, fortuna che io non ho di questi pensieri. Mi sono fatto fare il test e sono totalmente negativo! Né io né i miei figli potremo mai sfruttare nessuna delle abilità di clan!

    Non capisco perché ne sei così contento... o orgoglioso.

    Perché, per dirla con le tue parole, io posso disseminare il mio seme ai quattro venti, al contrario di te Satetsu-Tsukai.

    Potresti sempre farti aiutare dall'Ichibi.

    Sei pazzo? No, no, no. Hiroshi si è fatto impiantare parte di quel coso dentro e dopo non è più stato lo stesso! Figurati! E poi... mi trovo molto meglio a lavorare come mercante. Niente rischio di morte, nessun noioso impegno politico e posso viaggiare ed avere ragazze in ogni villaggio... è l'impiego ideale per uno come me!

    Si in effetti non ti ci vedo proprio a fare il ninja...

    Vero? Piuttosto devi venire anche tu alla festa!

    Non è che ne abbia poi troppa voglia...

    Daiiiiii, lo sai che le donne non sanno resistere al tuo fascino... voglio dire, bello, nobile, talentuoso con una potente abilità innata... ed un chunin della sabbia per di più! Tutti quei bei bocconcini ti si getteranno addosso!

    Questo sarebbe il tuo grande piano? Farmi affogare da delle quindicenni arrapate?

    Tsk, tsk, tsk cugino Shinichi. Ti facevo molto più sveglio! Tutte quelle belle pollastrelle ti si getteranno addosso ma tu le rifiuterai brutalmente, come il brutale ninja senza cuore che sei ed io sarò li, pronto a cogliere i fiorellini di queste gentili donzelle che tu rifiuterai! Ed anche se ne prendessi una, comunque ce ne sarebbero delle altre tutte per me! E' un piano perfetto!

    Oh... e questo volantino che sarebbe?

    Ah... Aizen-sama. No niente, solo una festicciola organizzata dall'accademia. Stavo cercando di convincere cugino Shinichi a venire con me, ah ah ah.

    Si, sembra molto interessante. Beh allora andremo a divertirci a questa festa... e mi raccomando cercate di fare di tutto per vincere quel meraviglioso primo premio!

    Certamente, Aizen-dono.

    Dannato capoclan, sempre in mezzo deve mettersi. Che poi... a che cazzo gli serve un bastone che si allunga me lo spieghi? Non siete in grado di far qualcosa di simile con quella vostra sabbia di ferro?

    Cugino Asuma, penso che Aizen-dono non voglia tanto possedere il bastone per se o per usarlo in combattimento...

    Quell'avido bastardo vuole avere qualcosa di unico da rivendere al miglior offerente vero?

    Esattamente cugino Asuma. Aizen-dono è in grado di fiutare un affare da qui a Kumo.

    Sarà... per me è solo invidioso del ramo della famiglia che può usare l'oro.


    [... alla festa accademica ...]



    Eravamo arrivati in incognito, Aizen-dono non voleva segni distintivi del clan o altro dato che voleva evitare di far vedere che aveva portato quasi mezzo clan ad una festa per cercare di vincere un bastone. Non sapevo se essere impressionato dalla sua capacità di raggiungere i propri scopi o se preoccuparmi dalla noncuranza con cui sfruttava il clan per i suoi desideri personali... Mi sarei tenuto volontariamente distante dagli avvenimenti "principali" della festa, volendo restare in incognito.

    Su cugino Shinichi, andiamo a sputtanarci questi gettoni così possiamo mandare a fanculo Aizen ed iniziare ad andare a caccia di ragazze... piuttosto, quel tizio la non era l'Hokage? E quell'altro non era il Mizukage?

    Si, suppongo di si. Com'è che ne sai così tanto di kage, cugino Asuma?

    Ah, ah, ah cugino Shinichi. Un buon mercante deve sempre sapere la gerarchia dei posti dove va a fare affari capisci? Riuscire a concludere un affare con uno di quei kage... ah beh sicuramente non hanno voglia di sentir parlare di affari.

    Già. E poi non ti serve il permesso di Aizen-dono per concludere degli affari con un Kage?

    Come sei ingenuo cugino Shinichi, come sei ingenuo. Ovviamente si tratterebbe di un affare, come dire, flessibile privo delle normali costrizioni e regole del clan...

    Io non mi rischierei di non dare la percentuale ad Aizen-dono. L'hai detto tu stesso: è estremamente attaccato al denaro quell'uomo.

    Uff... hai ragione. Vabbé... hai deciso come vuoi sputtanarti questi gettoni cugino Shinichi?

    Pensavo di fare una puntatina ai dadi. Tu, cugino Asuma?

    "Puntatina ai dadi", Go Big or go Home cugino Shinichi. Io vado a puntare tutto su una scalata!

    Ah, questa la devo vedere! Faccio un paio di giocate e poi andiamo a vedere come te lo fai mettere in quel posto cugino Asuma.

    Massì che vuoi che importi cugino Shinichi. Tanto lo sappiamo entrambi che vincerà cugina Kurume. Quella ragazza ha una fortuna sfacciata. E grazie a quella sua abilità del cazzo è anche piena di soldi. Tutte le fortune ha, quella ragazza, sul serio.

    Cugino Asuma... cugina Kurume ha un grosso problema. Non prenderti gioco di lei. Sono sicuro che la sua fortuna è un modo di scusarsi dei Kami della sua condizione.

    Ma smettila, che tu manco ci credi ai Kami cugino Shinichi!

    Vero, ma questo non ti consente di prenderti Giuoco della disabilità della nostra povera cugina Kurume, cugino Asuma.

    Cugino Shinichi, senti me, quella ci mangia la soba in testa, te lo dico.

    Beh cugina Kurume è una ragazza molto sveglia, su questo sono d'accordo cugino Asuma.

    Oh, finalmente è il tuo turno cugino Shinichi, dai fai queste giocate che poi dobbiamo andare a procurarci qualche donna...

    Salve! Io sono Shinichi, molto piacere. Questo è mio cugino Asuma. Vorrei giocare un po' a dadi, sarebbe un problema... signor(a)...?
     
    .
  13.     Like  
     
    .
    Avatar

    九代目水影 - Kyuudaime Mizukage

    Group
    S. Mod
    Posts
    29,631
    Reputation
    +1,307

    Status
    Anonymous

    La Festa della Fondazione

    Gioco 3: Kamine



    Oh, bella ragazza, salve! Allora allora, se vinci 100 alla prima fase devi giocare 200 alla seconda! Così puntando 200 alla seconda vincerai 400! Allora punterai 400 alla terza e vincerai 2000 gettoni! A quel punto la puntata sale a 2000 gettoni e potrai vincerne fino a 16000! L'uomo davanti a lei, sulla trentina, allargò le braccia con fare teatrale mostrandole il dado utilizzato nella prima fase Più in alto si sale più male si fa quando si cade! Allora, tenta la fortuna?


    Come giocare alla scalata

    Collegarsi a questo sito: http://narutolegendapp2.altervista.org/roller/
    Inserire i dati richiesti e scegliere il gioco (anche se appare selezionato aprire comunque il menu a tendina per sceglierlo).
    Cliccare su "Invia". Apparirà un popup con il risultato della partita: copiare il link del popup nel post come risultato.

    NON GIOCARE PIU' VOLTE PER CERCARE DI MOSTRARE IL RISULTATO CORRETTO: ho la possibilità di vedere tutte le giocate effettuate e varrà di conseguenza solo la prima effettuata anche per errore. Non sono valide giocate in cui i dati inseriti non sono corretti. Salvare il link, se lo si perde contattarmi che lo recupero senza problemi.
    Volendo è anche possibile fare più giocate consecutive allo stesso gioco, purché siano riportati tutti i risultati nel post successivo.
    Giocate!

    NON USATE IL SITO SE NON VI AVVICINATE IN GDR AL GIOCO, QUALSIASI GIOCATA DEVE ESSERE GIUSTIFICATA IN GDR. I RISULTATI DOVRANNO ESSERE POSTATI IN GDR!



    La Festa della Fondazione

    Gioco 1: Shinichi



    Oh oh oh ma quanta bella gente! l'uomo stava già sbancando Ukitake, avrebbe volentieri prelevato tutti i fondi agli altri! Allora, siete disposti a giocare?? Avanti, prende un cesto e tiriamo! Sia mai che rifiuti dopo queste belle vincite!


    Come giocare ai dadi

    Collegarsi a questo sito: http://narutolegendapp2.altervista.org/roller/
    Inserire i dati richiesti e scegliere il gioco (anche se appare selezionato aprire comunque il menu a tendina per sceglierlo).
    Cliccare su "Invia". Apparirà un popup con il risultato della partita: copiare il link del popup nel post come risultato.

    NON GIOCARE PIU' VOLTE PER CERCARE DI MOSTRARE IL RISULTATO CORRETTO: ho la possibilità di vedere tutte le giocate effettuate e varrà di conseguenza solo la prima effettuata anche per errore. Non sono valide giocate in cui i dati inseriti non sono corretti. Salvare il link, se lo si perde contattarmi che lo recupero senza problemi.
    Volendo è anche possibile fare più giocate consecutive allo stesso gioco, purché siano riportati tutti i risultati nel post successivo.
    Giocate!

    NON USATE IL SITO SE NON VI AVVICINATE IN GDR AL GIOCO, QUALSIASI GIOCATA DEVE ESSERE GIUSTIFICATA IN GDR. I RISULTATI DOVRANNO ESSERE POSTATI IN GDR!


    [/QUOTE]
     
    .
  14.     Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Fan
    Posts
    2,496
    Reputation
    +225

    Status
    Offline

    La festa della fondazione - Chi vuol essere...

    Post Secondo




    Ok, per questa prima partita punto 100 gettoni.

    100 gettoni? Cugino Shinichi di questo passo non perderai mai i tuoi gettoni!

    E chi ti ha detto che voglio perdere, cugino Asuma?

    Oh andiamo, cugino Shinichi! Avevamo un piano ben congeniato! Perdiamo i soldi così Aizen non ci può dire nulla ed andiamo a trovarci qualche ragazza desiderosa di passare la festa con due giovani e possenti Kurogane!

    E tu immagina la faccia di Aizen quando gli porteremo quel fottuto bastone, cugino Asuma. O pensa a quanto potrebbe pagarcelo. Potremmo avere un piccolo gruzzoletto da parte...

    Si in effetti avere un po' di ryo da parte sarebbe utile cugino Shinichi.

    Allora cominciamo... lancio prima io! Con il primo dado ho ottenuto un bel 6!

    Ahahah, il tipo del banco ha ottenuto solo un 3, ahahah, scarso!

    Ci sono ancora altre due mani, cugino Asuma. Lancio di nuovo e... ah, un 5!

    Ottimo punteggio cugino Shinichi. Pfff... un 2, un fottuto 2... ahahaha

    Ho già vinto in automatico ma direi che per completare il gioco posso pure tirare di nuovo.


    Soffiai sull'ultimo dado prima di lanciarlo, ed ottenere un altro 5. Il banco andò persino peggiorando con un 1. Avevo vinto altri 100 gettoni. Chiesi la rivincita al tipo, puntando però solo 50 dei gettoni che avevo guadagnato.

    Ok... stavolta non è andata troppo bene, cugino Asuma. 2.

    Ahi, ahi ahi cugino Shinichi. Il tuo avversario ha la possibilità di rimontare... ma è poco fortunato anche lui e ha fatto un due pure lui. Dai, lancia di nuovo.

    Ah! Ora si che mi sono ripreso, un fantastico 6! E te hai fatto solo un 1... ahi ahi ahi. Non è ancora finita ma tranquillo, durerà ancora poco. Lancio! 5! Ah! Impossibile per te vincere, ahahaha!

    Ed ha fatto solo un 4, non sufficiente. Hai vinto anche stavolta cugino Shinichi. Ora vediamo come me la caverò io nella scalata!

    Vuoi proprio, cugino Asuma? E' un gioco molto rischioso... ed impostato per favorire altamente il banco.

    Te l'ho già detto cugino Shinichi. Nel mondo del business bisogna rischiare per ottenere qualcosa.


    Ci saremmo diretti verso la piazza dell'Armonia (che nome orribile, pensai) e ci avvicinammo ad uno degli stand dove venimmo accolti da un tizio con una brutta calvizie, in sovrappeso e con un sorrisetto divertito, vestito in camicia, cravatta e giacca. Aveva una grossa presa sulla folla che urlava assieme a lui le sue frasi.


    GerryScotti_01

    Benvenuti ad una nuova puntata qui sulla... SCALATA! Chi ora mi sfiderà nella sua personale avventura, nella sua scalata verso il... MILIONE! Allora, per chi fosse arrivato solo ora spiego come funziona il gioco. 4 fasi quattro, nessun tipo di aiuto, al termine di ciascuna fase il giocatore può scegliere se puntare tutti i suoi guadagni ed accedere alla fase successiva oppure se ritirarsi come un codardo, ma con le tasche piene. La prima fase prevede uno scontro alla pari, un dado a 6 facce contro un dado a 6 facce, allora chi vuole provare? Chi vuole puntare i suoi gettoni nella sua scalata verso il...

    MILIONEEEEE!!!!



    Adesso gli faccio vedere io a questo tipo come si gioca, ahahah! Vincerò un sacco di gettoni cugino Shinichi!



    Si avvicinò quindi al tipo, dicendo che avrebbe partecipato lui alla sua scalata.



    Bene, signore e signori abbiamo un nuovo concorrente qui per la sua scalata verso il... MILIONE! Allora ragazzo, come ti chiami? Da dove vieni? La gente qua vuole sapere qualcosa di te prima di iniziare la tua personale avventura.

    Beh... Mi chiamo Asuma Kurogane e vengo dal villaggio di Suna. E a tutte le ragazze qui attorno... sono single!


    Concluse Asuma, rivolgendosi sorridente verso la folla.

    Uno dei Kurogane del villaggio di Suna, un gradito e nobile ospite qui alla festa dell'unità Accademica! E dimmi, sei un ninja anche tu? Sei riuscito ad utilizzare le abilità speciali del tuo clan?

    Ahah, no, no, non sono un ninja io. Diciamo che do una mano al clan a fare un po' di soldi come mercante. E' una vita emozionante anche quella, anche se meno rischiosa ed avventurosa di quella dei ninja credo.

    Tranquillo Asuma, qui non importa che tu sia ricco, povero, ninja o mercante! Qui contano solo la passione, il coraggio e la fortuna! Allora, vogliamo cominciare? Quanti gettoni vuoi puntare in questa fase?

    Punto 300 gettoni, Gerry.

    Ben 300 gettoni! Quasi un terzo del patrimonio iniziale!!! Questo coraggioso ragazzo vuole rischiare molto! Perché questa scelta?

    Beh, nel gioco come nel business bisogna correre dei rischi no? Tanto vale correrli ora, dopotutto si vive una volta sola!

    Ben detto Asuma, ben detto! Vediamo se la dea bendata ripagherà il tuo coraggio! Forza, lancia il tuo dado!


    Asuma lanciò il suo dado, ottenendo un rispettabile 4.

    Oh, oh! Un 4! Ottimo, un buon lancio... ora lancio io e vediamo che succede!


    Il presentatore lanciò il dado tenendolo nascosto però ad Asuna ed al pubblico.

    Allora, secondo te ce l'hai fatta a passare questa prima fase? Che ne pensi?

    Beh ho ottenuto un buon punteggio... e parlando di matematica ho il 50% delle possibilità di aver vinto... si, penso di avercela fatta.

    Asuma... devo dirti che anch'io ho ottenuto un punteggio simile al tuo. Il mio dado... non è né un 1, né un 2, né un 6.


    Tre lucine, che indicavano i possibili numeri su un tabellone si spensero, rivelando che il banco aveva ottenuto un punteggio che poteva essere ora un 3, un 4 o un 5.

    In base alle regole, se io ottengo un punteggio uguale al tuo il banco vince. In base alla matematica ora hai solo il 33% di possibilità di aver vinto... ti senti fiducioso? Pensi di avercela fatta?

    Beh, quando la metti così... in effetti mi pare un po' difficile... ma sono fiducioso, si ce l'ho fatta!

    Asuma... devo dirti che... purtroppo... il mio dado non era neanche un 5.


    La luce si spense mentre solamente due numeri rimanevano. Il 4, la vittoria del presentatore, ed il 3, la vittoria di Asuma.

    Se vuoi dire qualcosa è meglio che lo dici ora. Dopo potresti non averne più possibilità...

    Dai avanti. Se devo andarmene voglio saperlo subito!

    Va bene, va bene... allora Asuma... resterai o te ne dovrai andare? Beh Asuma... tu dovrai...


    RESTAREEEEE!!!!



    La lucina del 4 si spense, rivelando che per tutto questo tempo il risultato del presentatore era sempre stato un 3. Un misero 3!

    YEEEEEEEESSSSS

    Bene Asuma, hai vinto 300 gettoni... dimmi allora, vuoi ritirarti con i tuoi 600 gettoni oppure vuoi puntare tutto nella seconda fase della... SCALATAA!!! Ti ricordo le regole: Tu dovrai lanciare un dado a 20 facce... mentre io dovrò lanciare ben 2 dadi a dodici facce! Tu potrai avere un numero da 1 a 20, io invece da 2 a 24! Ora che sai la posta in gioco vuoi continuare... oppure vuoi fermarti?

    Beh gerry... 600 gettoni non sono una cifra che cambia la vita... per cui... preferisco andare avanti! Mi gioco tutto di nuovo!

    Attenzione! Il nostro coraggioso Kurogane si gioca di nuovo tutto!!! E' così che si comporta un vero uomo!!! Ragazze, guardate qua un vero stallone del deserto!

    Ok gerry, allora lancio! E.... si! Un fantastico, meraviglioso, 19!!!! La fortuna dei Kurogane colpisce ancora! Ahahahaah!

    Oh! Un punteggio incredibile signore e signori!!! 19!!!

    UOOOOOOOOOO!!!!!

    Quasi il punteggio massimo... complimenti! Ora vediamo cos'ho fatto io!


    Il presentatore lanciò i dadi, sempre tenendoli nascosti al pubblico.


    Vediamo subito il primo dado... il risultato è un 11!

    Oh, molto buono... quindi con 8 o più sul secondo dado vinci tu giusto?

    Esatto... non è proprio una situazione a 50/50 però è una percentuale abbastanza buona... tu che ne pensi Asuma?

    Penso che ho vinto di nuovo! Hihihi

    Sicuro? Dimmi... c'è qualcuno qui con te o sei da solo? Sappiamo che non c'è una ragazza ma ti sei portato dietro un amico? Un parente?

    Beh, c'è mio cugino Shinichi. E' il tizio la a destra, quello col kinomo bianco.

    Salutiamo tutti assieme Shinichi, forza! Ciao! Sappiamo che tuo cugino Asuma è un mercante ma tu Shinichi?

    Io sono un chunin del villaggio di Suna.

    Oh, un ninja! Ed un membro del prestigioso, e a quanto pare fortunato, clan Kurogane! Procediamo però con il gioco! Allora ti dirò per certo che il mio numero è superiore a 2, ma che non è un 12.

    Le luci si spensero... due possibilità di un numero basso si erano spente ma anche un numero alto, il che era una cosa buona.

    Bene, già un numero alto eliminato!

    Ora ti dico che non è neanche un 4, un 5, un 6 o un 7.

    Quindi o è un 3... o ho perso?

    Esatto... c'è qualcosa che vuoi dire a Shinichi prima di andare avanti?

    Ehi, cugino Shinichi. Che ne pensi?

    Che devi avere fiducia in te. Stai tranquillo e ricorda che è solo un gioco. Non importa che tu abbia vinto o perso.


    In realtà però sapevo già che aveva vinto. I miei istinti da detective, da investigatore, riuscivano senza grossi problemi ad andare oltre la finzione scenica del presentatore, il suo modo di fare e i suoi gesti tradivano la verità per cui non mi stupii per niente quando rivelò che il risultato... era un 3.
    La faccia del presentatore era incredibile, evidentemente non se lo aspettava. Sembrava quasi piangere:

    Italias-Got-Talent-gerry-scotti
    AAHHHH!!! Com'è possibile che tu sia così fortunato! Incredibile! Ora hai ben 1800 gettoni. Allora... vuoi ritirarti con questa somma... o vuoi tentare di sbancare il banco? Ti ricordo le regole della terza fase: tu lanci un dado a 6 facce ed il banco un dado a 12 facce! La maggior parte dei giocatori si ritira a questo punto... avrai il coraggio di continuare?




    Certo che ho il coraggio! Io sono un vero uomo, e le ragazze amano i vincenti, non i perdenti che si ritirano ahahah


    Il pubblico però cominciò a mormorare... "così tanti gettoni..."; "cioè per me è pazzo..."; "si vede che questi ricconi non hanno il minimo senso del denaro"; "questo qui è tutto scemo..."; "il ragazzo ha palle, sarà senza cervello ma ha palle!"

    Ok, allora iniziamo con la terza fase! Avanti Asuma, lancia il tuo dado!


    Asuma lanciò il suo dado che finì sul 5.

    Yes! La fortuna dei Kurogane non mente mai!


    Un ottimo punteggio, come Asuma ci ha abituato durante la sua avventura! Ma sarà sufficiente contro il vantaggio incredibile del banco?


    Il presentatore lanciò il dado... dalla sua espressione dopo aver visto il lancio, ma anche dai risultati, era più che evidente che Asuma aveva perso, come venne confermato poco dopo dal presentatore che mostrò il suo tiro... un semplice ma inarrivabile 10.


    Ahi, cugino Shinchi. Ho proprio perso.

    Già cugino Asuma. Come Icaro hai voluto volare troppo vicino al sole, preso dalla tua foga e voglia di successo e hai accettato una scommessa troppo difficile per te. Oh, beh... speriamo che ti sia di lezione.

    E tu? Non vuoi provare l'ebbrezza della scalata cugino Shinichi?

    Magari un'altra volta, cugino Asuma


    CITAZIONE
    Riepilogo Giocate

    Shinichi Kurogane

    Gioco a Dadi 1: Vinto 100 Gettoni.
    Gioco a Dadi 2: Vinto 50 gettoni.


    Asuma Kurogane

    Scalata 1: Vinto 300 Gettoni
    Scalata 2: Vinto 1200 Gettoni
    Scalata 3: Perso 1800 Gettoni

    Tutte le giocate sono state eseguite con il programmino apposito delle giocate. Le giocate di Asuma si ritengono non ufficiali e non collegate a quelle di Shinichi.

    L'uso dei PNG è stato autorizzato dall'amministrazione.
     
    .
  15.     Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Giocatori
    Posts
    1,620
    Reputation
    +73

    Status
    Offline
    L'evento era noto.
    Cose di questa grandezza arrivano in ogni dove, anche nella mia dimora - biblioteca. Per quanto io mi sforzi di limitare i contatti con il mondo esterno questo riesce sempre a coinvolgermi, e dalla finestra della mia stanza, proprio mentre ero impegnato in una lettura poco interessante erano giunte le voci di questa grande fiera.
    Generalmente non partecipavo a queste cose, anzi, cercavo di starne ampiamente alla larga. Troppe persone. Fondamentalmente il problema era quello, si doveva vedere altra gente, parlarci e doverla sopportare. L'idea di dover sottostare a discorsi qualunquisti di ogni genere e privi di ogni interessi per mera educazione mi lasciava i brividi. D'altra parte non si poteva correggere ogni sconosciuto per le poche convinzioni che aveva, era meglio lasciar passare quelle parole stringendo i denti, sapendo che da qualche altra parte del mondo mentre l'ignoranza parla un letterato muore.
    Però, a contrario di tutte le altre volte decisi di partecipare. Sempre da quella conversazione sotto casa ero venuto a conoscenza dell'esistenza di qualche premio, e di questo io avevo bisogno. In primis potevo sperare ci fossero dei giochi basati sull'intelletto, dove avrei magari avuto possibilità di sbancare, o altrimenti speravo vi fosse discrezionalità nella consegna di questi.
    Mi recai alla festa con una classica tunica bianca ed il simbolo del clan Nara ben disegnato sulla schiena e colorato di verde. Il mio armadio era pieno di questo genere di tunica, l'unica cosa a differenziarle era il colore, potevano essere nere o bianche. Ne avevo una scarlatta per qualche occasione speciale, ma per il momento non l'avevo ancora mai indossata.
    All'ingresso iniziò la tortura. Era pieno di persone, alcune di esse già viste per le vie di konoha, mentre altre sembravano strane e distanti anni luce dal nostro modo di vivere. D'altro canto erano riunite le popolazioni di tutti i villaggi dell'accademia, e ciò portava stili e culture abbastanza diverse a confronto.
    Presi il mio biglietto per l'estrazione ed i gettoni gratuiti per partecipare ai vari giochi.
    Appena superato l'ingresso avanzai velocemente, cercando di togliermi dal grosso della massa. Tra l'altro, buona parte del popolino sembrava ammassarsi attorno ad un gruppo, e si sentiva parlare in lontananza dei Kobayashi. Indubbiamente la loro fama li precedeva e buona parte del popolino si sarebbe ammassato attorno a loro.


    Per una volta facciamo la persona normale...

    Contrariamente al solito decisi di confondermi tra tutti e recarmi verso il punto in cui tutti guardavano. Avvicinatomi ebbi modo di riconoscere il Mizukage e Deveraux. Devaraux sembrava esser tenuto con un po' troppa veemenza da una bella donzella ben vestita che sembrava gli stesse dicendo qualcosa all'orecchio. Indossava un kimono color oro e altri vari ornamenti che sembrava potesse comprare il paese del fuoco solo spogliandosi. Poco dopo quando si appellò come principessa dei Kobayashi tutto fu ben più chiaro.


    Deveraux! Mizukage! Che onore! Per gli altri, Near Nara

    Mi presentai in fretta, forse risultando quasi maleducato per chi mi vedeva spuntare all'improvviso. Di tutto il gruppo riunito conoscevo solo Itai e Devaraux. Con i quali combinazione eravamo stati compagni di disavventure in quel di Suna. Tra le altre persone v'erano due bambine abbastanza piccole che erano appena state messe in braccio ad Itai dalla stessa ragazza che ora "teneva" Deveraux, un grosso energumeno sulle cui spalle sedeva un'altra bimba ed una ragazza dai capelli rossi dall'incredibile bellezza. C'era qualcosa in quella ragazza rossa di familiare, in un certo senso avevo la sensazione d'averla già vista prima, eppure ero sicuro di non saperne il nome.
     
    .
96 replies since 7/8/2015, 18:11   3430 views
  Share  
.