Votes taken by Yato Senju

  1. .

    Il Lago degli Imbattuti


    VII

    [Al Porto con un Pagliaccio di Prima Classe]
    Il Pagliaccio non poteva che rispondere affermativamente alla domanda di Shin, riferendosi al suo "coraggioso" amico come la persona che stavano cercando,solo per trovarlo poi nella villa in quello stato mentale alterato. Non mi piacque la piega che Shin aveva dato alla conversazione: a mio giudizio si era fidato troppo facilmente, tanto che non chiusi occhio, cercando di tenere la guardia alta fino all'ultimo. Quando ci congedammo, al mattino, l'uomo disse che per come era conciato non si sarebbe mosso da là, ma che un modo per parlare e trovarci ci sarebbe sempre stato. Non mi sfuggì il minimo guizzo di sopracciglia mentre lo diceva guardando Shin...non potevo sapere che si riferiva alla comunicazione tramite le immagini di lupo, ma cercai di allontanarmi in fretta. Sembra che ti abbia preso rapidamente in simpatia. Commentai, cercando di dissimilare quella strana sensazione. Di solito non vai a genio alla gente, c'è qualcosa che dovrei sapere?

    [La Villa dei Naminaka]
    Purtroppo non ho modo di sapere dove si trovi la mia statua...e anche se lo sapessi non potrei trasportarla per ovvi motivi. Ammise facendo spallucce. Un frammento della mia si trova in questa tomba col corpo di chi mi ha generato, per questo sono sempre collegato sia alla Villa che al Tempio, ma non so dove si trovi. Potrebbero averla sigillata in qualche modo. Condivise invece la posizione del tempio nel lago, segnalando che era bene utilizzare un respiratore o qualcosa di simile per raggiungerlo anche se nell'edificio c'erano alcune stanze in cui era stata lasciata volutamente dell'aria. Nessuna trappola nè serratura, in fondo non avrebbero potuto certo fermare delle idee materializzate. Il loro aspetto...beh, può variare ma diciamo che ognuno di loro ha una forma preferita, quella con cui si sono manifestati la prima volta. Il mio è quello che vedi. La maggior parte di loro invece ha forme mostruose e deformi, come degli incubi...alla luce del giorno immagino attirerebbero troppo l'attenzione. Oppure lo fanno per ordine di chiunque abbia rimosso la mia statua.

    [La Riunione del Team]
    Kato e Zoruto erano forse quelli che avevano recuperato meno informazioni durante l'investigazione, pur riuscendo a strappare una manciata di nomi e qualche nozione in più su quella sorta di maledizione che affliggeva il villaggio. Haji e Kokai. Potrebbero essere due ninja. Commentai. Ma questo non ci aiuta a capire come mai stia accadendo tutto questo. Zoruto sputò a terra alle mie parole. Come se sapere di un pagliaccio e di un samurai ci possa cambiare qualcosa. E non vedo perchè sprecare risorse per curare quel lurido figlio di buona donna che si trucca. Abbiamo già i nostri problemi e non sappiamo niente di lui. Anche io avrei qualche perplessità. Lo appoggiai, sorvolando sulla sua rimbeccata. Anche se non ostile, non significa che non potrebbe diventarlo. Io stesso sono un ninja medico...e non lo ho curato volutamente. Stava ai due convincerci in qualche modo (anche se in effetti Kato poteva sempre inviare il Corvo guaritore assieme al Maestro, con l'incarico di andare dal ferito senza che potessimo saperlo) ma a breve tutte le discussioni vennero interrotte con l'arrivo di Etsuko. Da solo. Che fine ha fatto Mugen? Abbiamo scoperto che nella villa c'è un individuo pericoloso...è caduto in battaglia? Commentai freddamente, non avevo interesse per lui o per l'Akuma se non nella misura in cui erano necessari alla missione. Sei ferito? Posso curarti se necessario. Avrei poi aggiunto, sempre con tono distaccato.

    Fortunatamente Mugen era vivo, ed entrambi avevano incontrato la bestiale creatura della Villa sopravvivendo. L'uomo mascherato era rimasto indietro per contenere la minaccia il più possibile. Encomiabile anche se mi ritrovai a chiedermi se le mie trappole sarebbero potute essere altrettanto efficaci. Dobbiamo mettere assieme tutte le informazioni. Aggiunsi, mentre alcuni pezzi del puzzle cominciavano a incastrarsi. Kokai era uno dei cattivi, forse uno dei mostri che giravano di notte? E assieme a un certo Portatore era responsabile di aver fatto impazzire l'amico del Pagliaccio. Che il Portatore sia Haji? Ma non vedo perchè chiamare uno per nome e uno no. Dissi a voce alta. Che poi...Portatore di cosa?

    Avevamo scoperto molte cose, ma frammentarie. Le creature sembravano essere responsabili di tutto, ma chi era responsabile delle creature? E per quale motivo? Un rituale...forse Haji, Kokai e questo Portatore stanno cercando di fare qualcosa. Il Samurai che va fino al lago ovviamente diventa sospetto: e se fosse uno di questi tre? In ogni caso per limitare i rischi Kato mandò il suo Corvo, chiamato Maestro, a investigare. Non mancò il commento salace di Zoruto: Quel pennuto si è dimostrato più inutile di un pezzo di carta igienica usato. Non so perchè ti ci impunti tanto...forse perchè sei anche meno utile di lui e ne hai bisogno per darti un briciolo di dignità, stronzetto? Parole dure e sprezzanti, come se stesse costantemente cercando di provocarlo. Non aprii bocca: non intendevo diventare un bersaglio nè intrufolarmi in dinamiche di clan che non mi appartenevano. Quindi...aspettiamo il ritorno del corvo? E se andassimo a sfidare quel mostro alla villa? Può essere forte quanto vuole ma siamo sei contro uno. E abbiamo modo di preparare trappole e agguati. Non ho chiuso occhio, io dico di aspettare che quel piccione sporco ci porti qualcosa. Disse Zoruto, sfidando con lo sguardo tutti noi a opporci.

    Profetico, lo Yotsuki sputò nuovamente a terra quando, dopo due ore, il Maestro non tornò. E anche provando a Richiamarlo non sarebbe apparso nulla. Nè altri corvi avrebbero riferito di un suo ritorno nel loro nido. Era sparito nel nulla. Perduto. Questa situazione si sta facendo sempre più pericolosa. Dobbiamo prendere una decisione. Andare noi stessi al tempio, andare alla villa o cercare quel samurai. O anche tutte le cose assieme. Sapete che vi dico? Che me ne fotto. Aggiunse Zoruto. Tu Kato sei peggio di un clistere pieno stronzate. I due della foglia sembrano usciti dall'asilo senza nemmeno il diploma e il Kiriano è più preoccupato di atteggiarsi che di respirare. Io vado a farmi un giro per i fatti miei. Voi quattro stronzi andate a coppie o tutti assieme, non mi interessa affatto. E senza attesa del contraddittorio saltò via dalla torre, dirigendosi alla città. Rimanemmo soli, senza un effettivo leader, sempre che Zoruto lo fosse mai stato.

    Cosa vogliamo fare? Io ho un respiratore, ma non andrei da solo a quel tempio. Voi ne avete con voi? Avrei detto, prendendo infine la parola. Tutto era da decidere.

    La Villa attendeva, con le risate oscene e le grida udibili sin dalla foresta piena di Imbattuti di scarso conto come il serpente abbattuto da Mugen la sera prima. Etsuko ne conosceva la struttura e sapeva da dove entrare, o come progettare un attacco.
    Il Tempio richiedeva sicuramente un Respiratore e il Maestro ne aveva sprecato uno. Chiunque si fosse immerso avrebbe visto la porta d'ingresso, un ampio portone metallico, spalancato mentre all'interno numerose statue di varia fattura, alcune crepate, attendevano. Una scala a chiocciola dal lato opposto dell'ingresso portava al piano superiore dove l'acqua sembrava interrompersi, forse portando a una stanza con dell'aria. All'interno si poteva notare che un piedistallo era privo di statua, quello centrale. Nessuna iscrizione.
    Per la città trovare il Samurai poteva essere complesso...serviva un piano, o investigare a tappeto se qualcuno lo aveva visto.

    Cosa avremmo scelto? Quali strade?
  2. .

    Kuma no Bokuen


    Spade
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    Forse era un evento privo di sostanza, di fondamento. Un miserabile tentativo di intrattenimento con mascherate al limite della spazzatura televisiva mentre dei combattenti se le davano di santa ragione davanti a annoiati ricconi che non avevano mai tenuto un'arma in mano in vita loro. Non mi importava di tutto quello. Ma mi importava mettermi alla prova e vedere fino a che punto ero arrivato. E anche il premio in palio poteva essere una risorsa notevole per la Missione, specie se nessuno avesse scoperto la mia identità.

    Anche se lo consideravo rischioso, lasciai che apponessero un sigillo su di me. Ero abbastanza sicuro che non avrebbe alterato le mie capacità mentali o messo in pericolo la Missione, e in caso contrario ero pronto a tagliarmi la gola con del legno. Sono pronto, organizzatore. La voce dietro la ridicola maschera da orso era talmente alterata che non somigliava nemmeno a quella che usavo come Bokushin, ma pareva venire da lontano e dalla mia nuca, quasi metallica. Fortunatamente non avrei dovuto abituarmici: non ero là per parlare. Comincerò con una Wakizashi e un Kaiken, organizzatore. Dissi semplicemente, rifornendomi e sfruttando così due dei punti che mi erano stati assegnati.

    Mancava poco all'inizio. La mia mente era sgombra. Solo la vittoria contava. E solo nella misura in cui era utile alla Missione. Ripassavo mentalmente gli insegnamenti del Maestro, e lasciavo che lentamente dentro di me la fiamma dell'odio venisse pian piano alimentata. Avrei avuto bisogno di quel potere.
  3. .

    Il Paese delle Cascate


    La Foresta degli Hanta
    7

    La Riunione del Trio
    Youshi giustamente sollevò la questione della fiducia nei confronti della Zanna, forse fraintendendo le mie intenzioni. Non ho alcuna intenzione di fidarmi di loro, Youshi-san. Io intendo usarli almeno quanto loro intendono usare noi. Se non sono nemici in questo frangente, almeno che siano strumenti efficaci. Condividemmo una parola d'ordine per un attacco a tradimento nonostante le rimostranze di Fudoh-san, il cui buon cuore forse era l'unico elemento fuori posto nella sua perfetta immagine di shinobi esperto, ma dopotutto non potevano essere tutti come me o come il Sensei. O il Maestro. Fudoh-san comunque ha ragione. Tutti questi ragionamenti sono solo ipotesi che rischiano di distrarci dal vero obiettivo: la spada. Ottenerla o scoprire se è realmente in mano a Benimaru Nikaido è la prima questione mentre coprire le tracce verrà dopo. La sua mente era comunque acuta e focalizzata anche se annebbiata dalla gentilezza...avevo molto da imparare.

    Non scoprii nulla di anomalo in Fudoh-san quando lo visitai, e certamente non emersero segni di invecchiamento precoce, ma non riuscivo a togliermi di dosso una spiacevole sensazione, specie dopo aver visto gli effetti dei frutti maledetti sull'isola vicino all'Abete.

    Incontro con la Zanna
    Il mio nome è Yato. Del clan Senju. Dissi, non avevo mai fatto segreto del mio clan quando mi presentavo anche se questo poteva tradire le mie competenze nel Mokuton...anche fornire una vera informazione era una strategia: poteva far concentrare un nemico su quell'aspetto permettendomi di ingannarlo con le mie altre conoscenze. La Kunoichi era silenziosa e ci guardava con apprensione, stando molto vicino al Fukuro con un linguaggio del corpo che sembrava suggerire il suo desiderio di proteggerlo, più che di essere protetta, come se fosse una guardia del corpo. Dopo che Youshi accettò le proposte della Zanna annuii a mia volta. Sta bene, ci divideremo equamente. Io sono un ninja medico, ho una discreta conoscenza nell'uso delle trappole...sono stato ingaggiato appositamente per catturare gli animali ed estrarne i materiali biologici di nostro interesse. Guardai il ragazzino dalla bocca larga, che decisamente non ispirava fiducia ma era comunque stato indicato come esperto di trappole, quindi ci ritrovammo in un certo senso affiancati al nostro complementare: io e Bao ad assemblare trappole, Youshi e il Fukuro come esperti furtivi, Fudoh-san con quella ragazza del clan Kosagi di cui in realtà ignoravamo le capacità.

    Pochi minuti per gli ultimi dettagli, quindi ci dividemmo. La Caccia era cominciata.

    Youshi e il Gufo

    Fudoh e il ninja del clan Fukuro avanzavano nella foresta senza che nessuno dei due tradisse le sue intenzioni o attitudini. L'alto e slanciato ninja della Zanna trasmetteva un'espressione severa ma fragile, come se il suo fisico fosse cagionevole (proporzionalmente al suo addestramento, s'intende) ma complici gli abiti scuri e la maschera ogni lettura del comportamento era impossibile. Non vedo come a un ninja dell'Accademia possa interessare la salute di uno dei nostri leader. Per quanto sia un leader disdicevole. Replicò con un tono leggermente seccato, come se non si aspettasse quella domanda o fosse stato sollevato un argomento che non era di suo gusto. E per lo stesso motivo non ti riferirò nulla delle dinamiche interne al Villaggio della Zanna. L'alleanza è solo temporanea, e mira a catturare le bestie e farla franca coi guardiacaccia. Nulla di più. Raggiunsero il lago nel giro qualche minuto: era una pozza circondata da alberi con un sottobosco non particolarmente fisso, ideale per raggiungere le sponde e abbeverarsi alle sue acque smeraldine. Il sentiero principale decorreva a sud-ovest, distante una ventina di metri mentre un cartello poco distante indicava la profondità del lago come di otto metri nel punto più basso, con qualche aggiunta che spiegava come fosse alimentato da delle sorgenti sotterranee.

    Mostrando di non voler approfondire il dialogo precedentemente avviato da Youshi, il Fukuro lasciò il sentiero per la boscaglia cercando di raggiungere le sponde. Avremo maggiori possibilità di trovare tracce cercando sulla riva. Sono esperto nel riconoscere le tracce. Dobbiamo aspettarci delle creature strane. Anni addietro si trattava di enormi conigli antropomorfi e di lupi mutati. Spiegò mentre si guardava intorno, evidentemente con l'orecchio teso. Non mi sembra di percepire creature vicine o nascoste, ma seguendo le sponde avremo una visione più chiara. Anche il Tokugawa non avrebbe notato presenze significative, ma solo l'acqua placida dal colore quasi ultraterreno (era raro a Kiri vedere colori simili, visto che in genere le acque erano più profonde e di un blu acceso, vicino al nero, colpa anche delle nebbie frequenti) mentre gli alberi e le piante intorno non avevano bacche o frutti degni di nota, ma sicuramente rami spezzati e cortecce erose indicavano il passaggio di animali più che frequente. Una "pista" lasciata dal periodico passaggio delle bestie aveva tante di quelle orme che era quasi impossibile per una persona non esperta distinguerle, ma muovendosi lungo la riva fangosa era più semplice discriminare e durante il sopralluogo fu proprio Youshi a notare quelle che sembravano indubitabilmente delle orme di piedi umani scalzi. Il Fukuro (che era sulla sponda opposta) si sarebbe avvicinato una volta informato, valutandole con occhio critico. Sono le orme più recenti che io abbia visto finora intorno al lago, non avranno più di una o due ore. Umane...bambini di forse otto o dieci anni. Due. Disse dopo poco, guardandosi intorno. Ma perché due bambini scalzi sarebbero venuti qui ad abbeverarsi? Seguì le orme fino alla pista, là dove possibile. Camminano curvi, hanno unghie poco curate e vedo qualche segno di nocche sul fango...si muovono quasi a quattro zampe. Bizzarro. Che siano dei bambini ferali? Allevati dalle belve?


    Osservando con attenzione anche Youshi, pur non esperto di orme, avrebbe notato dei capelli in un cespuglio lungo la pista. Capelli di uno strano biondo tendente al verde, con un forte odore di selvatico. Non è pelo ma capelli, anche se di un colore insolito. Strano...odorano di lupo. Questo il parere del Fukuro che li avrebbe avvicinati al volto. Tutte le altre tracce hanno più di un giorno. È come se il passaggio di quei bambini avesse tenuto alla larga tutte le creature della zona. Stavano valutando il da farsi quando percepirono entrambi chiaramente la voce di due persone che si avvicinavano lungo il sentiero, provenienti da sud. Quale sarebbe stato il piano?
    Il Fukuro per buona misura sarebbe saltato, apparentemente privo di peso, sulla cima di un albero mentre si copriva con un panno in quella che era la semplice e basilare tecnica dell'occultamento. L'altezza del salto senza mostrare alcuno sforzo e la totale assenza di suoni in quel movimento sarebbero stati la cosa più caratteristica di quel gesto atletico, mentre Youshi poteva scegliere cosa fare.


    Lungo il sentiero, comunque si fossero organizzati, stavano arrivando due persone: una donna incappucciata con addosso un mantello di colore verde scuro, adatto a nascondersi, e un uomo in armatura con una spada dietro la schiena, con una sorta di maschera e delle decorazioni che ricordavano parecchio i Tengu cui era legato il Tokugawa stesso.

    Stavano discutendo con normale tono di voce, se non un pelo concitato. Sono già due giorni che cerchiamo. Dobbiamo insistere: tornare in paese non servirà a nulla! La voce di lei era squillante e un pelo troppo acuta per essere definita piacevole, ma era anche carica di stanchezza e preoccupazione. Dobbiamo fare provviste e riposare. Se sono nei boschi da due settimane, non sarà mezza giornata a cambiare le cose, Ookami-dono. La voce di lui era raspante e camuffata dalla maschera metallica simile a un becco, stanca a sua volta. Possiamo prendere acqua al lago qui vicino e cacciare per sostentarci. Ci sono delle priorità, Yashamaru-sama! Ma lui non pareva volergliela dare vinta. Nikaido non ci ha dato il permesso di cacciare, che ci piaccia o no lui controlla questa zona. Dobbiamo tornare...cerchi di capire la mia posizione...per quanto detestabile, non posso aumentare gli attriti coi Cavalieri di Taki. Pensavo che avessi maggiore autorità...sei amico di mio marito, mi hai fatto una promessa! E intendo mantenerla, Ookami-dono. E anche se sulla carta noi Yuusha siamo secondi solo al capovillaggio...non possiamo ignorare i servitori della Signora, non in questi tempi. Erano sempre più vicini...cosa potevano fare i due ninja?

    Trovare un nascondiglio efficiente e continuare ad ascoltare, anche se col rischio di venire scoperti quando i due fossero stati più vicini...oppure farsi avanti e parlare? Potevano anche scappare o attaccarli in effetti, ogni scelta era solo loro.

    Yato Senju e Bao Chikuma
    Avevo qualche dubbio su come comportarmi. Bao sembrava un sempliciotto dalla bocca larga e si era presentato come tale sia al nostro incontro quando ero "Yaboku" sia quando mi ero presentato come "Yato". Mi ricordava in modo disturbante quel cretino di Youkai che quell'altrettanto cretino di un Kage aveva pensato bene di nominare chunin, e per quanto fosse uno luogo comune e come tale indeguato a un corretto uso del proprio intelletto, mi ritrovai a pensare che forse tutto il mondo è paese. Oppure che Bao era un genio della manipolazione. All'incontro ero stato freddo e in disparte, ma che il Chikuma fosse serio o recitasse una parte questo non mi esimeva dal decidere come comportarmi con lui...seguire l'approccio stoico o abbandonarmi a qualcosa di più creativo? Non avevo vantaggi diretti o concreti nel cercare di manipolarlo e a dirla tutta il nostro incontro pareva essere frutto del caso...fingere interesse per lui sarebbe stato uno spreco di tempo e risorse mentre concentrarmi sulla missione senza distrazioni sarebbe stato efficiente e mirato. E tuttavia, trattare coi sempliciotti, reali o mendaci, poteva essere una forma di allenamento non indifferente, specie con un perfetto sconosciuto con poche possibilità di avere ripercussioni sulla mia vita a lungo termine. Pensai qualche frazione di secondo, durante la marcia, prima di prendere una decisione.

    Alle sue domande mi mostrai circospetto, forse un accenno indispettito prima di gettare occhiate furtive tutto intorno e poi sospirare di sollievo. Fiuuu...non sai che sollievo, Bao-kun. Yoru-san mi dice sempre di stare sempre zitto e fingermi una statua che annuisce o poco più perchè pensa che io non sappia tenermi le cose per me. A volte non lo sopporto! Avevo alleggerito i toni, mostrandomi amichevole almeno quanto il chikuma mentre dissimulavo sollievo. Meno male che mi hanno affiancato a te e non a quella specie di spaventapasseri...la maschera mi fa un pò impressione, senza offesa. Ridacchiai imbarazzato. E non ci so davvero fare con le ragazze quindi almeno posso rilassarmi un poco con te.

    Spalle un pelo curve in avanti, con naturalezza, il volto con i muscoli rilassati e una mano tra i capelli come a voler incrementare il sollievo con un fugace massaggio del cuoio capelluto, dovevo costruire un personaggio del tutto opposto a quello con cui mi ero presentato quando eravamo in gruppo, alimentando l'idea che quella fosse solo una maschera legata alle indicazioni di Yoru che implicitamente identificavo come caposquadra. Una perdita di informazioni controllata e con poche ripercussioni, pensavo, che avrebbe rafforzato la recita. Ah, ma anche se non sono il più stoico dei ninja sono comunque bravo come shinobi, sai? Sono chunin già da sei mesi ma dopo una missione molto impegnativa, ho avuto un sacco di riconoscimenti!

    Sei stato alla Tregua? E' fantastico, ho letto della missione all'Abete e originariamente avrei dovuto farne parte ma una tempesta mi ha...diciamo mandato nella direzione sbagliata. Sai, siamo chunin e non è che si possa dire proprio tutto-tutto. Ridacchiai nuovamente. Certo che tra balene giganti e Hayate non deve essere stata una passeggiata. Forse sei stato fortunato a non essere là quando c'era tutto quel caos! Ma scusa...hai detto che nessuno del tuo clan era là...in realtà pensavo fossi un traditore di Suna, senza offesa. I Chikuma non sono di là? Chiesi con assoluta innocenza, e in fondo era qualcosa che realmente non sapevo e sarebbe stato interessante approfondire. Io comunque per diventare chunin sono riuscito a sventare un traffico di bambini rapiti. Roba grossa. Tu invece?

    Se proprio non me lo puoi dire non fa nulla. So benissimo cosa significa essere agli ordini di gerarchia e questa specie di cose. Cambiai tono facendo una voce buffamente più bassa e a guance strette. Si Yoru-san. Agli ordini Yoru-san, obbedisco, Yoru-san. Non andrò in giro per il paese degli Hanta a chiedere se qualcuno vende denti e sangue di bestia, Yoru-san. Obbedisco! E mentre parlavo portai una mano alla fronte scimmiottando un tono militare con un'espressione altrettanto buffa...quella di un perfetto idiota.

    Tornando un briciolo più serio feci spallucce. Doveva essere una missione facile e ci troviamo in mezzo a problemi di guardiacaccia e di Taki...spero solo di ottenere quello che ci serve e tornare indietro il prima possibile. Se non altro me la cavo con le trappole. Una volta ho catturato dei leopardi in una missione, senza che avessero possibilità di sfuggire. Immagino anche voi abbiate avuto dei problemi con questo Benimaru Nikaido, no?

    Dopo qualche tempo arrivammo nel punto pattuito, che effettivamente si prestava notevolmente a trappole di vario genere, specie usando il legno. Mi sembra una posizione utile...qui potremmo mettere un laccio che si nasconde con l'ombra di quella pianta là e... Ma Bao aveva notato qualcosa che catalizzò la sua attenzione: orme. Mi portai vicino a lui per osservare con cautela [Abilità] Non me ne intendo molto...ma potrebbe essere uno che voleva cacciare come noi ed è rimasto fregato. Se diamo la caccia ai predatori, il momento in cui sono focalizzati sulla preda è anche quello in cui sono più vulnerabili, no? Annuii. Seguiamo queste tracce, forza! Fai strada, Bao-kun! Aveva saltato in modo strano, ma da qui a intendere le sue effettive capacità ci sarebbe voluto del tempo.

    Lo avrei seguito stando cinque o sei metri più indietro, sia come vedetta sia per evitare di mostrare le mie capacità nel seguire le tracce, prestando la massima attenzione a ciò che ci circondava [Abilità]Percezione 9 più Occhio di Falco (+1 tacca).
  4. .

    Il Paese delle Cascate


    Verso la Foresta degli Hanta
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    Le Cure di Fudoh
    Maru, il servitore che era stato presentato come amico di Baek ma che non sembrava particolarmente interessato alla sua incolumità o in generale alla presenza di Fudoh, continuava a fumare come se nulla fosse, annoiato, quasi si aspettasse l'ennesimo fallimento dell'ennesimo medico. Qualcosa come due mesi. Gli altri un pò prima, ma sono durati di meno e sono anche morti più in fretta. Lui ci sta mettendo una vita...forse perchè era più giovane. Bah. Spiegò che gli altri due erano un uomo e una donna, tutti servitori come Baek ma che non avevano nulla di speciale in comune, non più di qualunque altro servo perlomeno.

    Poco dopo aver estratto la scintilla dalla sua vittima Fudoh avrebbe poi cercato di guardarsi attorno. A un osservatore distratto sarebbe sembrato che cercasse indizi o elementi utili nella stanza, ma in realtà stava inconsciamente rilasciando uno strano sesto senso...ed ebbe la chiara e netta sensazione che ci fosse qualcosa di molto, molto simile a lui stesso da qualche parte, forse in quella stessa villa o comunque nella città. Una sensazione strana, di nostalgia, ma non sarebbe durata più di una frazione di secondo...assieme alla chiara e netta percezione di essere in qualche modo ricambiato. Aveva percepito qualcosa, e qualcosa aveva percepito lui. E questo significava che era il momento di levare le tende.

    Tks! L'ennesimo ciarlatano, come immaginavo. Maru alzò gli occhi al cielo con uno sbuffo di fumo, voltandosi a guardare Fudoh con ostilità mentre questi gli batteva la mano sulla spalla, ma non potè agire abbastanza in fretta per impedirglielo, dopotutto il Kiriano era nettamente più forte della media. EHI! Come hai sentito quel nome? Tu...tu... Iniziò a battere le palpebre, stordito dal veleno che cominciava a fare effetto, tanto che Fudoh sfiorò la pelle scoperta del collo con un dito, beccandosi una minuscola scarica di elettricità statica, ben scarsa vendetta per il servitore avvelenato, che non potè opporsi alle azioni successive di Fudoh che tra menzogne e Henge riuscì a dileguarsi senza creare troppe difficoltà.

    Le Indagini di Yato
    Inchinai il capo con aria quasi cerimoniale mentre i due misteriosi shinobi della Zanna reagivano in maniera assai gradita all'identità del Fauno di Ame. Sono lieto che Juana-san e Jaime-sama abbiano un buon ricordo dei miei servigi. Commentai tornando a fissarli con attenzione e sorvolando sulle Picche di Ame. Un tuo parente collaborò con l'Accademia in passato in queste terre? Dunque lavorò assieme all'Hokage e alla sua evocazione. Dissi, gettando un amo che speravo potesse essere colto, non che informazioni vecchie di anni potessero realmente essere utili contro il Bersaglio, ma almeno avrei dimostrato di "sapere" qualcosa, senza specificare cosa, ottenendo forse dei punti sul piano psicologico. Ad ogni modo, i tre saranno all'appuntamento. Dissi, prima di distanziarmi e riprendere la mia strada.

    La Riunione del Trio
    Il mio contatto con la Zanna apriva a possibilità notevoli per la nostra missione, anche se non ci avvicinava necessariamente a Benimaru Nikaido, mentre la strana "malattia" al palazzo mi pareva qualcosa di secondario. Tuttavia il Guardacaccia era il vero signore di quelle terre, anche se non nel nome, e probabilmente aveva a che vedere con quella faccenda. Le perplessità del caposquadra sui nostri nuovi alleati erano comprensibili e certamente non avrei parlato di Ame o del Fauno, limitandomi a qualcosa di più generico. Ho detto loro che siamo stati inviati qui da un mandante che ha le mani nel torbido, ma che è interessato a campioni biologici delle creature nel bosco. Loro invece ne vogliono una intera, quindi non siamo in contraddizione. Ho anche suggerito che il mandante sia probabilmente lo stesso che aveva mandato i bracconieri di Ame, quindi potremmo aspettarci citazioni in tal senso. Sappiamo che Benimaru Nikaido si occupa personalmente di controllare i boschi e da la caccia ai bracconieri, quindi è plausibile che lui, o qualcuno dei suoi, vengano a noi. Spiegai, senza particolare inflessione. In assenza di una pista sicura, attirare la preda è la strategia migliore, me lo ha insegnato un Cacciatore molto particolare... Rimasi bloccato...quando me lo aveva insegnato? Ancora quei maledetti vuoti di memoria! Non credo avrebbero interesse a fregarci, ma lavorare assieme contro un nemico potente avvantaggerebbe entrambi. Inoltre questo è territorio ostile tanto a noi quanto a loro, non avrebbero vantaggi concreti a tradirci. Conclusi, scacciando l'irritazione, inoltre non avevo informazioni ulteriori da fornire sulla Zanna. Erano notizie preziose e preferivo tenerle per me per il momento, non pensavo avrebbero influenzato l'esito della missione.

    Le date dei servitori malati e degli ospiti degli Hanta non combaciavano, ma questo non significava che gli ospiti non fossero giunti anche in passato: non potevamo escludere una correlazione. Uccidere i ninja della Zanna potrebbe essere utile ma non necessario. Hanno tanto interesse quanto noi a non lasciare tracce e sfidarli costerebbe risorse ed energie preziose. Con tutto il rispetto, penso sia affrettato decidere a priori di volerli eliminare. Prima sconfiggiamo Nikaido, poi vedremo. Potremmo stabilire una parola d'ordine per l'uccisione dei nostri temporanei alleati. Ordine 66 o qualcosa del genere, non pensi, Youshi-san? Dissi, senza alcuna arroganza nel tono e certamente senza voler apparire insubordinato. Questa è la loro foresta, una trappola che sfrutti l'ambiente potrebbe essere inefficace, ma se ben piazzata sarebbe certo la qualcosa di inaspettato per loro. In questo caso, assieme alla Zanna uccidiamo delle Bestie e ci facciamo in qualche modo notare. Quando il Guardacaccia sarà sulle nostre tracce proponiamo una trappola e poi vediamo il da farsi. Il mio atteggiamento distaccato crollò quando poi Fudoh-san disse di essersi probabilmente infettato. COSA? Sbottai. Fudoh-san, sei uno dei ninja più abili che conosco, come hai potuto commettere una simile leggerezz...ah. Era ovvio. Il modo migliore per capire cosa accadeva era provarlo sulla propria pelle: un gesto non avventato, ma coraggioso e calcolatore, qualcosa che io, abituato a macchinare nell'ombra, non avrei mai fatto. Fudoh-san era un ninja esemplare, come gli eroi dei libri. Capisco...permettimi di visitarti per verificare che sia tutto in ordine. Userò ogni mia conoscenza per supportarti. Pregavo di non avere mai un ninja di quel calibro come avversario.

    Incontro con la Zanna
    La Zanna era presente, ma non sapevo bene come avrebbero reagito a Fudoh-san e a Youshi, nè quali parole ci saremmo scambiati. Tutti erano presenti nel loro vero aspetto, chiaramente, ma non ci aspettavamo una cosa: i tre ninja "alleati" avrebbero proposto di dividerci in tre gruppi per cacciare, così da coprire un territorio più vasto e intercettare le Bestie, senza allertarle con un gruppo troppo numeroso. Se due ninja non fossero bastati a catturarne una viva, avrebbero dovuto lanciare un segnale (avevano delle cartabombe modificate appositamente) e dirigersi verso una radura in particolare, che mostrarono sulla mappa, dove anche gli altri gruppi sarebbero dovuti convergere.

    Questo era il loro piano (inizialmente contavano di dividersi solo loro tre, ma in sei le possibilità di successo erano maggiori), e avrebbero preteso che ogni team fosse formato da un Accademico e da un ninja della Zanna. In caso contrario avrebbero rinunciato all'alleanza.
    Avremmo accettato? E come ci saremmo divisi? A Youshi la scelta.

  5. .

    Il Lago degli Imbattuti


    VI bis

    [La Villa dei Naminaka]
    A essere precisi, la creazione di un Imbattuto è la naturale evoluzione del nostro potere, ma senza la giusta guida potrebbe non arrivare mai a manifestarsi, non fino alla morte dell'Akuma, almeno. Precisò Shinjutsu, pur senza approfondire: attendeva ancora le risposte di Etsuko e la sua comprensione della tecnica speciale prima di poter continuare. Al racconto dell'entità nel tempio annuì, evidentemente esistevano diversi luoghi in cui creature come Shijin erano state lasciate e potevano influenzare gli Akuma. Era verosimilmente un Imbattuto, come me, ma di qualità inferiore visto che non ha approfondito la spiegazione. O forse lui stesso non è consapevole della sua natura. Magari un giorno potresti portarlo qui, ma per il momento è inutile fare programmi. Sospirò. Vedo che la tua conoscenza è estramamente basilare e oserei dire confusa, Etsuko-kun. Ripensa a quello che hai appena detto. Disse con un sorriso furbo, quasi provocatore, ma col tono appena canzonatorio che nelle vesti di Mugen aveva usato più e più volte.

    Hai detto Arte Illusoria, ma poi hai parlato di costrutti dal basso potenziale offensivo. Tipicamente i costrutti sono il prodotto di tecniche manipolazione, con le Kekkei Genkai del ghiaccio e dell'acqua a Kiri, no? Ma la nostra è un'Arte Illusoria...ossia è frutto di una corrente di chakra nel corpo del nemico che crea false percezioni e inganna il cervello. Non puoi usare un'arte illusoria su un sasso, o sbaglio? Il discorso filava, evidentemente. E per contrastare le Arti Illusorie si utilizza il Rilascio, che blocca per un secondo ogni flusso di chakra, annientando così le false sensazioni, o comunque portando a un loro progressivo e rapido esaurimento in qualche secondo. Ora...ti risulta che qualcuno sia mai riuscito a Rilasciare una Creazione Demoniaca? E sorrise ancora, furbescamente, mentre attendeva che Etsuko elaborasse quelle informazioni e traesse le sue conclusioni. Certo, anche i normali Bunshin sono costrutti effimeri come bolle di sapone, quindi tu mi dirai: allora la nostra tecnica crea costrutti di chakra molto effimeri. Ma noi non creiamo costrutti di chakra, è un'Arte Illusoria e su questo non ci piove, hai perfettamente ragione nel definirla così. Riesci a capire quale sia la soluzione di questo semplice ma insidioso enigma, Etsuko-kun?

    E' un'illusione, e quindi genera un flusso di chakra che altera le percezioni. Ma se un nemico usa il Rilascio, non riesce a liberarsi dell'illusione. Questo perchè il flusso di chakra illusorio non è nel suo corpo.
    Si appoggiò a una delle tombe mentre un fiore appariva tra le sue mani, reale sotto ogni punto di vista, tanto che l'Akuma ne sentiva anche la fragranza. In altre parole...chi è il bersaglio della nostra Doujutsu Illusoria, Etsuko-kun? Come funziona? I nemici devono forse guardarti negli occhi o sapere che sei presente per subire gli effetti del jutsu? A questo punto il fiore scomparve mentre Shinjitsu aveva l'aria di chi aveva appena rivelato a suo figlio che il Re dell'Inverno era un pericoloso criminale e non una creatura magica per i bambini. Tu sei il bersaglio del tuo stesso Genjutsu, Etsuko-kun. Ogni Akuma deve innanzitutto ingannare sè stesso, lasciare che la sua immaginazione, amplificata dal chakra, convinca il suo corpo che la Creazione Demoniaca è presente. Questo sovraccarico di immaginazione la fa poi apparire per tutti, proiettata all'esterno e persino capace di danneggiare gli avversari se necessario. Questo è il grande segreto che avrebbero dovuto condividere con te a inizio addestramento: il Magan proietta sul mondo gli inganni che il suo portatore impone a sè stesso. Lasciò qualche istante a Etsuko per i suoi ragionamenti sulla questione, e forse per qualche domanda. Ancora non aveva detto nulla degli Imbattuti, forse perchè era necessaria quella comprensione di base per poter capire esattamente di cosa si trattasse.

    Col tempo e con l'aumentare dell'esperienza, le illusioni Akuma diventano più realistiche, più corpose, grandi e complesse. Ma se ripensi a quello che ho appena detto, questo significa solo che diventano più abili a immaginare, ad autoconvincersi di qualcosa. In un certo senso, devono ferire la loro stessa mente per poter poi arrivare a convincere quella altrui. Il problema è che la mente umana, come certo saprai...è imperfetta. Disse come se stesse constatando un difetto di fabbrica di un utensile. Tutti hanno dei difetti, dei manierismi, delle ossessioni...o anche semplicemente degli ideali, delle ambizioni, degli obiettivi. Una persona dalla mente perfettamente neutra potrebbe utilizzare la tecnica degli Akuma all'apice del suo potenziale sin da subito. Tutti gli altri inevitabilmente finiranno, a furia di immagina e ingannare sè stessi, ad amplificare le imperfezioni della loro mente fino a renderle quasi insostenibili. Fino a renderle un Demone, o Incubo...sono stati spesso definiti così da chi arrivava a dar loro voce e spesso anche forma, inconsciamente.

    Spesso questi Demoni, anche se nati da nobili intenti, arrivavano a promettere forza e potere, e magari cedere alle loro lusinghe e lasciare loro il controllo, lasciare il controllo all'inconscio, permetteva di ottenere maggiori capacità rapidamente...senza sapere che così rinunciavano per sempre all'apice del nostro potere. Come ti ho detto serve una mente del tutto neutra, una tela bianca, per poter immaginare e credere a QUALUNQUE cosa.
    Avanzò fino a poggiare una mano (assolutamente solida al tatto, sebbene illusoria) sulla sua spalla. Per crescere nell'arte, quindi, si può scegliere di cedere al Demone, di combatterlo costantemente in un tentativo di mantenere la mente libera da distrazioni...oppure di sottoporsi al rituale che veniva praticato in questa villa, anche se pericoloso. Estrarre il Demone, renderlo una Creazione Demoniaca Superiore, un Imbattuto, e sconfiggerlo, così da ripulire definitivamente la mente e poter ambire a più alti livelli del Magan.

    Di per sè il rituale è semplice, ma anche estremamente pericoloso, per questo non andava granchè di moda. La possibilità di riuscita è del cinquanta per cento...il successo implica il poter raggiungere facilmente la vetta, il fallimento comporta la morte o dei danni permanenti. Vedi, il metodo per estrarre un Imbattuto si basa sul forzare la mente dell'Akuma oltre i suoi limiti, portarla nella situazione più estrema così che la sua immaginazione, il suo inconscio e dunque il suo Demone siano al massimo. Parlo di un'esperienza peri-morte. Disse con tono estremamente serio e occhi divenuti di un cremisi glaciale. La mente si indebolisce e l'inconscio cresce a dismisura...hai sentito di chi parla di luci distanti, di fiumi, di esperienze extracorporee? Ora immagina questa stessa cosa in mano a una mente che può proiettare la sua immaginazione nel mondo. Le Creazioni Demoniache generate in quei momenti sono talmente intense e potenti che sopravvivono alla morte di chi le ha generate e talvolta ne ereditano ricordi e caratteristiche, a volte anche una vera e propria riserva di chakra...ma sempre con le caratteristiche del Demone da cui sono alimentate. Per questo l'usanza era accompagnare gli Akuma morenti somministrando dei veleni che esaurissero le riserve di chakra, proprio per evitare la nascita di Imbattuti indesiderati. Questo ovviamente implicava che ovunque fosse morto un Akuma che non aveva estratto il proprio demone, potevano esserci tracce di un Imbattuto. In genere gli Imbattuti si legano a un oggetto quasi fossero fantasmi, nel rituale con cui viene creato a forza li si lega a delle statue che vengono poi scolpite. Allargò le mani indicando il cimitero. Ogni statua qui presente è il Legame di un Imbattuto, e in base alla potenza dello stesso possono allontanarsi o meno da essa. Le statue mancanti sono di Imbattuti molto potenti, troppo potenti, e sono state spostate in un tempio sommerso sul fondo del lago per evitare che facessero troppi danni.

    Non posso dirti come si può fare a sconfiggere il proprio Imbattuto perchè la prova, batterlo dopo un'esperienza di quasi-morte, verrebbe a mancare. Se non lo si sconfigge non si può recidere il legame che il Demone ha con chi lo ha generato. Ma posso dirti che comprendere la sua natura e il suo nome è fondamentale. Anzi...è l'UNICO modo, per questo li si chiama Imbattuti. Non li si può sconfiggere senza capirne l'intima natura. Per questo io sono colui che li deve controllare...io sono Shinjitsu, un Imbattuto che incarna la Verità. Sorrise nuovamente, come a voler sottolineare l'ironia di una creatura Illusoria che era anche incarnazione della Verità. Davanti a me ogni illusione deve cedere il passo, sono un paradosso. L'Akuma che mi generò era a conti fatti il più debole che fosse mai esistito: odiava mentire al punto che persino le sue illusioni servivano solo a evidenziare ciò che c'era e non a mostrare ciò che non c'era. Ma quando io venni generato, alla sua morte, fu chiaro che il clan aveva ottenuto il perfetto sistema per controllare gli altri Imbattuti. E ho ereditato la predisposizione di chi mi ha dato vita. Spiegò in breve. Ma non verrò con te, nemmeno come Mugen. O non potrei tenere a bada quel mostro, esattamente come hai detto. Credo che parlare di lui sia necessario, ma parlare di quanto ti ho rivelato finora potrebbe potenzialmente distruggere il nostro clan, come credo tu comprenda.

    Il problema principale è che qualcuno ha rimosso la mia statua nel tempio sotto il lago. E quindi non posso più interagire con gli imbattuti che sono là...e in qualche modo qualcuno o qualcosa li ha aizzati e liberati. In quanto illusioni e contemporaneamente Demoni dell'Inconscio possono assorbire energia mentale dalle loro vittime e usarla per supportarsi, non gli serve per sopravvivere ma li aiuta a essere più forti, come se avessero una riserva di chakra aggiuntiva. Non ho altre informazioni...per questo la Villa ha cercato un Akuma che potesse aiutarmi a capire cosa stava succedendo. Conclusa la lunga spiegazione, anche dopo le domande di Etsuko, avrebbe annuito. Penso di aver capito che persona sei, e sono felice che sia stato tu a raccogliere il grido d'aiuto di questo luogo. Combatteremo assieme, Etsuko-kun. E fare tornare alla normalità questo luogo, prima di riportarlo agli antichi fasti!

  6. .

    Mistero a Tsuya


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    CSI: Various Places
    La madre potrebbe aver riferito al figlio quanto sapeva. Qualunque cosa fosse. Conclusi davanti agli interrogativi di Fudoh-san. Era un ninja eccezionale e di grandissima esperienza e talento, ma era anche una persona retta e sincera, e quindi non trovavo strano che faticasse a star dietro alle contorte macchinazioni di un omicida a sangue freddo. In quello, solo in quello, gli ero superiore almeno per quanto ne sapevo.

    Poco dopo a casa di Youshi confermai che con la mia manipolazione era semplice creare delle chiavi per scassinare porte non troppo complesse, perdipiù senza lasciare detriti, tuttavia questo significava che dovevano essere entrati dalla porta, aver ucciso il poveretto con un Suiton (ma perchè la sabbia ferrea nelle condutture? Era forse un jutsu combinato?) e poi richiuso la porta con lo stesso metodo. Possiamo verificare facilmente, anche se è un'informazione marginale. Poggia la calamita sulla serratura, se ne esce sabbia nera avremo il metodo con cui si sono infiltrati.

    E infine alla clinica di Amano, a parte la disturbante presenza di sabbia nera che indicava il nostro essere arrivati per secondi alla ricerca di informazioni che, per quanto ne sapevamo, potevano essere state rimosse, distrutte o alterate, scoprimmo che Shiba non era in salute nè facoltoso, tanto che Fudoh-san si chiese quale fosse il motivo che aveva portato la piacente Midori a legarsi a lui. O forse, Fudoh-san, lei si è avvicinata a lui per capire se era a conoscenza di ciò per cui sua madre è stata poi uccisa. La sabbia vicino alla R fa pensare che abbiano influenzato questo Rasetsu, no? O forse questo R di cui parlano le note. Ma erano solo speculazioni.

    Al tempio, prima dell'attacco, a meno di una Henge molto ben fatta o di una cura estrema per i dettagli, la presenza di segni compatibili col lavoro in miniera abbassò il mio livello di guardia nei confronti del "turista", anche se questo non escludeva una sua natura di ninja che magari sfruttava un piccone...ma non aveva senso addentrarsi in ipotesi fantasiose.

    Elucubrazioni Notturne - Tempio di Sareshigami (Fudoh)
    Il sacerdote di Sareshigami risultò vivamente interessato alle domande di Fudoh-san, forse intravedendo nel bizzarro shinobi una possibilità di proselitismo per quel culto morente le cui radici erano state così pesantemente stravolte anni prima. Oh, in effetti il Sommo Sareshigami sopravvive agli eventi di cinque anni fa, come dico sempre a tutti la questione del mostro e di tutto il resto è ovviamente seria, ma non cancella ciò che è divino. E la presenza del Giardino Sacro rafforza le mie ipotesi. Avrebbe indicato verso la cima dell'albero, ovviamente non visibile nella notte. Lassù, quasi sulla cima, le fronde si diradano e sono talmente larghe e intrecciate tra loro da formare una passerella naturale su cui il muschio e la terra depositata dal vento hanno formato una specie di miracoloso prato erboso. Su questo prato crescono alberi più piccoli, deformi e scheletrici con foglie scure e dense. Chiunque si avventuri nel Giardino si sente stanco e debilitato e spesso preda di allucinazioni, ma con la meditazione e la preghiera il vero fedele riesce ad arrivare al cuore della fede: un albero con foglie rosate e vibranti di energia. Raggiungerlo e toccarlo è una vera impresa, io stesso non sono ancora riuscito ma sono certo che quando lo raggiungerò la grazia di Sareshigami mi inonderà e il culto risorgerà dalle sue ceneri. Concluse con sognante trasporto.

    Non sarebbe stato difficile scoprire l'esatta posizione della sconfitta del Gashadokuro, dopotutto era abbastanza di pubblico dominio, e Akira stesso la conosceva se gli avesse chiesto. Io stavo riordinando i miei appunti mentali sul caso, ma restava il problema di fondo dell'assenza del movente e dei metodi fin troppo diversi tra loro per rendere quegli eventi l'opera di un pazzo o di un assassino seriale. Fu in quel momento che Fudoh-san mi si avvicinò, chiedendo maggiori lumi sulle Armi di Iwa. Possibile che nelle sue innumerevoli missioni e con la sua indiscussa esperienza il Villaggio non gli avesse fornito quelle informazioni? Persino l'Hokage aveva condiviso anche coi Genin il pericolo rappresentato da quegli artefatti...o forse mi stava mettendo alla prova? Attesi qualche istante, evidentemente ponderando la mia risposta, quando realizzai che verosimilmente Fudoh-san aveva un piano, e doveva essere un piano geniale e al contempo poco convenzionale e voleva in qualche modo testarmi prima di coinvolgermi. Che mi risulti solo quattro armi sono ancora attive. Komainu è l'Arma che Squarcia l'Orizzone...nascosta dall'esperto di jutsu dimensionali del passato, non sappiamo dove. Jorogumo è l'Arma che Ispira gli Eroi, e venne sigillata dividendone l'anima e il corpo, l'Hokage sa dove si trova quest'ultimo, se non erro. Poi c'è il Kappa, l'Arma che Crea Eserciti, al momento intrappolata da un jutsu dimensionale nel Paese dei Fiumi...e poi Oni, il leader delle armi, di cui non so nulla purtroppo. A parte Bakekujira e Gashadokuro, l'altra Arma era il Tengu, distrutto dall'Hokage tempo fa, mi pare di capire a nord o nord-est, ma non ho approfondito la cosa. Dissi, poi concentrandomi sulle sue parole successive. No...io non ho la sensazione che siano coinvolte. Non direttamente almeno...a che servirebbe uccidere i sopravvissuti? No, deve trattarsi di qualcosa che avevano...o che sapevano. Ma non so cosa. Mi aspettavo proseguisse ma si limitò a darmi la buona notte e allontanarsi, lasciandomi perplesso inizialmente e poi irritato. Strinsi i pugni...non avevo superato la sua prova, era evidente. Quanto ancora avrei dovuto sentire quell'inadeguatezza? Soffocai tutto nell'ira, mettendola da parte per quando fosse servita e questo mi aiutò. Gli insegnamento del Maestro erano più utili di quanto non sospettassi inizialmente.

    Elucubrazioni Notturne - Tempio di Sareshigami (Yato)
    La presenza del pinguino mi innervosiva: era stato evocato da un Jonin e quindi era probabilmente molto abile, avrei avuto difficoltà nel sottometterlo se fosse stato necessario e sicuramente avere il suo sguardo costantemente addosso era un peso non da poco, ma in quel preciso momento agivo per la missione di cui tutti noi eravamo partecipi e non avevo incarichi per conto del Sensei o del Maestro, e ovviamente nemmeno relativi alla mia Missione, quindi avevo, come si suol dire, la coscienza pulita nello spiegare le ragioni dei miei movimenti. Devo concludere le indagini, maestro Pen Gin. Avevo preso nota del nome. Credo di essere molto vicino alla verità, ma devo prima incalzare una delle persone qui presenti al tempio. Non penso ci vorrà molto e non mi allontanerò da questo posto.

    Lasciatomi il paffuto quanto pericoloso pennuto alle spalle e raccolto poco più che un grumo d'ansia e parole confuse da Takeshi, cercai la prima vittima del mio effettivo interrogatorio. Il mio principale sospettato era la madre, ma non ero del tutto convinto di poter escludere la figlia e per quel motivo al vedere la sua reazione di fronte alla biancheria intima compresi che non era necessario andare oltre. Il Movente, quello che qualcuno stava cercando di estorcere alle vittime o zittire per sempre, era a un passo. La ragazza lo conosceva sicuramente ma forse non ne era consapevole: dovevo solo proseguire con le giuste domande, così da arrivarci assieme a lei.

    Due ninja...biondi? Le chiesi di ripensare a quell'evento, approfondendo l'indagine con la tecnica dell'Interrogazione Mentale per avere una chiara idea di chi fossero i presenti. E capii perchè non si fosse riferita ai due ninja biondi come a due cloni. Non sapevo chi fosse il tizio con gli strani volatili, e lo svitato col coprifronte di Konoha non mi ricordava nulla anche se forse avrei potuto risalire a Rasetsu dopo qualche conversazione con Akira. Il vero problema era il ninja biondo: Itai Nara, precedente Mizukage che era stato citato da Akira e che avevo incontrato alla partenza per l'Abete, prima di essere separati dalla tempesta. Era presente alla liberazione con un suo clone...che tuttavia agiva in modo strano e scostante, non come una mera pedina. Che fosse un clone superiore o qualcosa di diverso? La prigionia...i carcerieri erano delle specie di scimmie umanoidi se ricordo bene i rapporti, ma tu mi parli della vicinanza con gli altri...e della liberazione. Avevo letto i rapporti e sapevo che i prigionieri erano stati liberati da Itai Nara con un alleato Kiriano e con un ninja di Konoha trovato nella foresta. Erano stati tutti interrogati sulla loro prigionìa e sui rapitori, estensivamente, dalle squadre accademiche in cerca di nozioni utili quindi era improbabile che il movente avesse a che farei coi rapitori.

    L'idea di un rituale, per quanto complesso, si era fatta via via più debole nella mia mente: non c'era regolarità nè uno schema preciso e questo cozzava con il concetto stesso di un rito con uno scopo preciso. Quindi estorcere informazioni e poi mettere a tacere chi le aveva diventava la più probabile dinamica dietro i delitti. E dato che sul rapimento erano stati spulciati fino all'osso l'informazione colpevole della loro morte stava dalla liberazione in poi. Akira aveva detto che era strano che Itai fosse sparito dalla circolazione ma fosse comparso più e più volte a Tsuya da quanto avevano scoperto. E nella memoria di Minami la liberazione non era poi così dissimile dai rapporti. Lei continuò il suo racconto, non sembrava fosse successo nulla di significativo tra lei e gli altri sopravvissuti eccetto la sua relazione con Amano, ma non avevano più condiviso tutti assieme qualche evento o effetto del loro rapimento, quindi nuovamente si tornava al momento della liberazione. Sgranai gli occhi quando disse del ritorno del ninja biondo a inizio mese. Poco prima del primo omicidio. Nessuno ne aveva parlato tra gli altri interrogati! Era di cattivo umore forse...o forse non aveva apprezzato di trovarti là. Mormorai...che fosse quella la chiave. Per caso hai sentito come Amano lo aveva chiamato? Il nome...iniziava per R ?

    Che avessi avuto conferma o meno dell'identità di R, ora il ninja biondo che combaciava con le notizie di Akira sul ritorno di Itai erano confermate, ma perchè l'ex mizukage avrebbe dovuto uccidere le persone che aveva salvato anni prima? Cosa avevano visto e condiviso al momento della liberazione che doveva essere messo a tacere? Ritorna alla liberazione...mostramela ancora. Un tizio che non avrebbe sfigurato in un film dell'orrore, un vecchio dall'aria ubriaca, il Mizukage e il suo clone...che discutevano. Avevo avuto poco a che fare con il Mizukage ma non mi sembrava un pazzo o uno squinternato...in quelle scene non stava parlando col clone per dare indicazioni precise nè stava ragionando a voce alta. Era come se parlasse a uno che gli somigliava e basta esattamente come Minami che aveva pensato fossero gemelli. Possibile? Minami-san, forse mi hai aiutato a fermare tutto questo. Cerca di riposare...penseremo noi a tutto! E dubito che Sareshigami centri qualcosa con questa vicenda.

    La lasciai, tornando rapidamente al mio alloggio.

    Elucubrazioni Notturne - Akira in Woodland
    Non distante dal tempio, ma al contempo in un luogo lontanissimo, mentre Akira meditava in comunione col Vuoto la sua mente si affacciava a un diverso livello di coscienza, lo stesso lentissimo mondo dell'Albero in cui Pangu si era trasformato, di fatto divenendo un essere vivente potenzialmente eterno, ma ancora con anima umana. Che non fosse rimasto nulla di me? Ma dico, hai visto che razza di albero gigante sono diventato? Replicò bonariamente l'antico condottiero. Solo che avendo cambiato il mio kanji, la mia descrizione, da essere umano ad albero, ora sono a tutti gli effetti un albero, la mia coscienza è...differente. Abbozzò allontanandosi un poco e sedendo su una panca traslucida che sembrava essere apparsa per l'occasione, quasi disegnata da un illustratore divino. Uhm...sul fondoschiena non rispondi? Bene, bene, se avessi provato con mano ti avrei annientato. O più probabilmente lo avrebbe fatto lei! Ahahahahah! Ridacchiò, decisamente sollevato delle notizie che portava Akira, assai più formale del solito. Ma siediti anche tu, no? Che senso ha stare in piedi? Una poltrona era apparsa a pochi passi di distanza, davanti a lui. Sono felice per Lianshi e Xu Shu, due tra i miei più cari amici, e ovviamente sono lieto che mia moglie sia ancora in vita...temevo avrebbe fatto qualche sciocchezza come unire le sue tecniche al rituale che le avevo consegnato per creare un duplice sigillo. Sospirò, conosceva decisamente bene la sua sposa. Quanto a me...diciamo che posso definirmi rigoglioso, ahahahah! Battuta scontata, ma ci stava. Ho già una presenza fisica, più di chiunque altro direi. Sono diventato un albero, tutto qui, e sono talmente grande che anche il giochetto della scrittura che avevo fatto con quell'Itai non funzionerebbe. Ci vuole troppo tempo a processare le informazioni. Scosse il capo. Per esempio in questo momento ho piena consapevolezza di un ragazzino che ha calpestato una mia radice tre anni fa. Per un albero le cose sono diverse, e tornare indietro sarebbe impossibile: non si può riscrivere il mondo più di una volta. Disse senza rimpianto: la sua era stata una scelta precisa e consapevole. Magari potresti far venire qui mia moglie e farla strusciare un pò sul mio tronco, fra qualche anno me ne accorgerei e non sarebbe niente male. Ammiccò, ma era evidente che voleva solo che Akira condividesse con lei la gioia di quel'incontro.

    Ma raccontami più nel dettaglio come è andata. Ascoltò il racconto senza interrompere, mostrandosi adombrato quando si arrivò alle pari sul tradimento di CaoCao, cosa che spiegava anche come mai Akira non lo avesse nominato all'inizio. Onestamente non saprei...chi mai potrebbe essere ancora vivo dopo tutto questo tempo? Mi hai parlato di Mikumo Kushinada, ma anche se è una maestra di trappole e inganni non penso avrebbe messo a repentaglio sè stessa per traviare CaoCao...dal tuo racconto non credo avesse nulla da guadagnarci. Non so darti una risposta, temo.

    Akira prese poi in mano il discorso che aveva più a cuore, un discorso di predeterminazione e di destino, ed era evidente dalla sua espressione quanto quelle parole fossero importanti, un'ancora per la sua anima, la sua determinazione e la sua vita stessa. Uhm...Akira se devo essere completamente onesto io sul momento ero abbastanza disperato e mi era sembrato che tu avessi del fegato. Lì per lì la mia motivazione era stata quella. Mi andavi a genio. Ammise con molta semplicità. Prima di concludere la battaglia però ho pensato che il tuo discendere dalla famiglia di Natsuhime ti avrebbe forse permesso di interagire con lei se fosse stata, come poi è stato, così testarda da diventare un sigillo a sua volta, anche se forse la situazione è andata oltre le sue aspettative. Non lo chiamerei destino, nè piano, Akira. Io ho studiato il mondo, ho imparato tutto quello che c'era da capire per descriverlo, persino gli errori e gli stralci che ho racchiuso nella divinità proibita, ma non penso esista il destino...almeno non con la forza e le pastoie che tanti immaginano. Disse con tono saggio. Alla fin fine la mia, nei tuoi confronti, era una cosa forse più potente del Vuoto stesso, che pure è una delle mie principali scoperte. Sorrise. Diciamo che sei stato una mia Speranza. Ben riposta, come si è visto. E a volte questa è più potente del destino o delle profezie.

    E sono lieto che la tua declinazione si avvicini alle mie conoscenze, ma ricorda che io sono comunque un relitto del passato. L'eco di un'era che non c'è più...è bene che voi viviate nel vostro tempo con le vostre scelte, scolpendo il futuro. Andarono poi a discutere di questioni molto più pratiche. Purtroppo come accennato in precedenza ora Pangu, essendo un albero, aveva percezioni molto dilatate sia nel tempo che nell'accuratezza. Impiegherei almeno cinque anni per capire che è successo qualcosa, e altrettanti per interpretare correttamente i fatti quindi dubito di poterti aiutare. In ogni caso i miei discendenti erano legati al metodo per sigillare il Gashadokuro...era abbastanza semplice come blocco quindi non dovrebbero restarne tracce nè elementi sfruttabili in qualche rituale, a meno di essere più bravi di me. Aggiunse con un'occhiata che non lasciava adito a dubbi (certo, era pur sempre la sua opinione ed erano passati tremila anni) Quanto alle altre Armi non posso aiutarti. Non so dove siano nascoste o come, decidemmo appositamente di tenerle segrete per evitare problemi o tecniche per interrogare i morti o chissà cosa. Posso dirti che Komainu era un'Arma tanto semplice quanto potenzialmente imbattibile: poteva attaccare dalla capitale di Iwa e colpire all'altro capo del continente in pochi istanti, ma aveva bisogno di qualcuno a controllarla e dirigerla. Jorogumo aveva un'intelligenza umana e poteva aumentare la forza e i poteri dell'esercito di Iwa al costo della loro stessa vita mentre il Kappa, abbastanza intelligente a sua volta, resuscitava i caduti trasformandoli in soldati mostruosi, entrambi in autonomia...sono strumenti di morte terrificanti.

    Si stava avvicinando il momento del commiato. Non so se col Vuoto potremo parlare ancora...di sicuro non spesso, forse fra un anno o due: è stancante concentrare la mia coscienza abbastanza da comunicare. Ma sono fiero del mio undicesimo Guerriero del Vuoto. Akira Hozuki, Guerriero del Vuoto di Chakra Disse con espressione orgogliosa. Io per primo ho sacrificato tutto per i miei obiettivi e per un bene superiore e non posso che riconoscere e approvare tanta dedizione. Ma ricorda anche che se porti il Vuoto, questo non significa che devi essere Vuoto. Coltiva qualcosa anche per te stesso, qualcosa di privato...un giardino intimo in cui essere realizzato, o rischi di consumarti come una candela. Spettacolare, ma pur sempre una candela. Io ho trovato la mia realizzazione con la mia sposa...e non ho rimpianti.

    Il mondo cominciava a svanire, colando via come fosse inchiostro
    Addio Akira, Guerriero del Vuoto. Fino al prossimo miracolo che ci farà incontrare.

    Tirare le Somme
    Quello che sto per dirvi ha dell'assurdo. Ma è anche l'unica opzione per la quale ho delle prove, anche se non del tutto concrete. Era mattina dopo una lunga notte in cui mi ero imposto di riposare e di rimettere in ordine le informazioni in mio possesso. Avevo riunito i compagni ninja, chiedendo a Fudoh-san di usare una delle sue impareggiabili tartarughe (mie parole) come vedetta, magari affiancata al Maestro Pen Gin per evitare che orecchie indiscrete potessero raggiungerci. Tutto comincia cinque anni fa agli eventi che hanno portato alla distruzione dell'Arma di Iwa. Alcuni cittadini erano stati rapiti e sostituiti con un rituale da alcuni uomini-scimmia, in modo da essere contemporaneamente sè stessi e da avere anche ingenti quantità di chakra, questo ha sciolto il sigillo che teneva imprigionato il Gashadokuro. Fortunatamente è stato sconfitto e i prigionieri sono stati liberati. Secondo i rapporti, da Itai Nara, da un Kiriano e da un ninja della foglia che abitava nella foresta da molti anni. Spiegai, cercando conferme in Akira che aveva vissuto quegli eventi.

    Negli anni successivi i rapiti non hanno avuto grandi rapporti tra loro, non tutti assieme almeno, nè sperimentato effetti collaterali della prigionìa. In generale hanno ripreso la loro vita, senza condividere nulla di particolare nè avere accesso a informazioni specifiche. Yoshi viveva solo con pochi amici. Akane era controllata dal figlio Shiba, Nami e Takeshi continuavano a frequentarsi. Minami e Amano invece iniziarono una relazione clandestina. Ma anche qui non ci sono novità, è vita di paese, è la condivisione di qualcosa, anche se scabroso, dopo un evento terribilmente traumatico. Amano ha seguito i prigionieri, è l'unico punto di contatto tra tutti loro, per verificare la loro salute così come quella di tutti gli altri cittadini, quindi non vedo nulla di sospetto nemmeno in questo. L'unico paziente particolare del suo archivio, che tuttavia è stato forse manomesso, è un certo signor R, che è stato seguito saltuariamente e non ha un nome completo, insolito visto che tutto il paese è schedato, ma lungi da essere una prova. Ammisi, alzando le braccia.

    In questi anni, forse preoccupato, "Itai Nara il Mizukage" è tornato a verificare la situazione qualche volta, l'ultima volta all'inizio del mese...poco prima degli omicidi. A detta di Minami, che è stata beccata con Amano durante un loro incontro amoroso, non aveva un'espressione amichevole e ha preso da parte il medico per parlare in privato. Non mi risulta che incontrasse altri Rapiti, quindi abbiamo che Itai vedeva Amano, probabilmente su base regolare. Proprio come il signor R. Insolito anche questo, ma non è una prova. Sospirai, cercando di sostenere lo sguardo di tutti consapevole che stavo ancora girando intorno alla questione, ma cercavo di fare ordine mentale anche mentre parlavo e volevo che gli altri seguissero il mio ragionamento. E poi cominciano gli omicidi. Amano, Yoshi, Akane e suo figlio. Mi sono chiesto se non fosse opera dei rapitori che volevano eliminare le tracce delle loro azioni di cinque anni fa...ma è passato molto tempo e queste persone sono state interrogate più e più volte sul rapimento, sul periodo imprigionati e su quanto possono aver sentito o visto in quei momenti...qualunque cosa avessero da dire era già stata ottenuta, quindi ucciderle non avrebbe senso.

    Allora ho pensato a un rituale. Visto l'uso di acqua e fuoco in due diverse morti viene da pensare a un qualche rito per riattivare l'Arma o forse anche qualcosa di peggio...ma è un pensiero debole e privo di supporto. Le morti sono molto diverse tra loro, Shiba è stato coinvolto dal fuoco e c'è un disequilibrio con le altre aggressioni...nessuna regolarità, anche come intervalli regolari. Non ha senso. Shiba si era da poco fidanzato con una ragazza decisamente oltre la sua portata, capace di combattere, e questo potrebbe essere un movente per un ex geloso o per la ragazza stessa, ma non spiega le altre morti. Il filo conduttore deve essere differente. Escluso un rituale ed esclusa una strage ad opera della sola Midori che per motivi ignoti ha attaccato anche altra gente, non resta che cercare ciò che hanno in comune i morti. Sono tutti dei Rapiti, ma abbiamo detto che la prigionìa è stata già analizzata e non può essere il movente, non avrebbe senso. Scossi il capo, stavo per arrivare al punto.

    L'altro legame è Amano, ma dagli archivi, che pur appaiono manomessi, non è emerso niente di strano o anomalo e credo che Fudoh-san avrebbe notato rapidamente se le cartelle cliniche fossero state adulterate. Quindi il problema non è tanto ciò che Amano sapeva sui Rapiti...ma forse era qualcosa che i Rapiti sapevano su Amano. O qualcosa che gli avevano visto fare, o che lui poteva aver confidato loro. Ma cosa poteva confidare Amano ai rapiti, che sarebbe divenuto importante se in mano a loro, e irrilevante in mano ad altri? Sospirai. Qui il mio ragionamento è arrivato a un impasse, un blocco completo, almeno fino a quando ieri sera non ho parlato con Minami, che mi ha rivelato quello che credo sia la chiave di volta dell'intero caso. Non stavo parlando in modo teatrale nè cercavo di attirare l'attenzione o dare spettacolo, tanto che il mio tono era decisamente piatto e freddo nonostante i contenuti: volevo semplicemente che seguissero il mio ragionamento per vedere se sarebbero giunti alle stesse conclusioni. Sono una persona che cerca di affrontare le cose razionalmente, ma il mio addestramento è ancora incompleto e spesso cado nell'emotività...ma in questo caso ho peccato nel senso opposto. Legato alla logica dei miei ragionamenti mi sono trovato intrappolato per via di un mio errore fatto a priori, in cui credo di avere indotto anche voi. Ho detto e ripetuto, credo convincendovi, che la prigionìa era stata analizzata e studiata dalle squadre investigative accademiche e che non c'era più niente da ricavare da essa, rendendo quindi sciocco o inutile uccidere i Rapiti. Questo è indubbiamente vero. Annuii. L'errore sta nel fatto che partiamo dal presupposto che quelle indagini abbiano esplorato tutto lo scibile e tutto ciò che era utile. Ma quelle erano indagini per capire meglio i rapitori, i loro moventi e le loro capacità. Hanno scandagliato ogni cosa utile...alla loro ottica. Forse qualcuno di loro si sarebbe perso a quel punto, forse no, ma li guardai molto attentamente prima di continuare. Una parte della prigionìa non è stata indagata affatto dalle forze Accademiche, anzi è stata deliberatamente trascurata e per un motivo molto semplice: non era rilevante allo scopo. Sto parlando del momento della liberazione. A nessuno degli investigatori interessava cosa avessero visto o sentito nel momento in cui il nemico era stato scacciato e il team di ninja ha liberato i Rapiti. Avevano già i rapporti ufficiali, di ninja del calibro del Mizukage perdipiù, quindi non serviva affatto approfondire. Ed è quello che il nostro colpevole voleva.

    Certo ci sarebbe stata qualche reazione tra i miei compagni di squadra. Parlando con Minami e approfondendo la sua relazione con Amano, lei mi ha detto che il loro legame è nato durante la prigionìa, divenuto romantico in seguito. E per puro caso mi ha mostrato la sua liberazione...quello che aveva visto. Pochi sigilli e una serie di oggetti a caso che avevo posto su un tavolo, influenzati dalla mia Percezione Falsata e dalla mia esperienza nella stessa [Tecnica] mostrarono esattamente quanto mi era stato mostrato dalla Rapita. L'ubriacone, il Kiriano con i rettili volanti...e i due Itai Nara, con le stranezze legate al loro comportamento. Attesi le loro reazioni e le loro valutazioni, prima di fornire la mia teoria. I rapporti parlano di Itai Nara come liberatore, quindi è evidente che partano dal presupposto che, se nei ricordi dei Rapiti ci sono due Itai, uno dei due sia un clone. Ma Minami ha avuto la sensazione che non fossero la stessa persona...e guardate...parlavano tra loro come per discutere la strategia...non c'erano ordini da parte dell'originale ed esecuzione da parte del clone. I miei cloni di legno non funzionano così. Inoltre che scopo aveva entrare a liberarli con un solo clone? Ne servivano di più per trasportare i feriti, e i nemici erano già stati messi in fuga. Attesi. La mia teoria è che per qualche motivo alla liberazione fosse presente Itai assieme a un ninja che gli somigliava moltissimo, ma che non era lui. Se non fosse assurdo, penserei quasi a un clone fuori dal suo controllo. Qui iniziano le supposizioni, ma seguitemi. Supponiamo che a tornare a parlare con Amano non fosse Itai ma fosse l'altro Itai. Supponiamo che fosse lui R, e che non fosse nei suoi piani essere intravisto da Minami e quando successe...capì che forse qualcuno dei prigionieri ricordava che a liberarli furono DUE Itai...e con qualcosa che non quadrava che sarebbe potuto emergere a un'interrogazione mentale.

    Supponiamo che non volesse che qualcuno, anche per errore, potesse arrivare a sapere che c'era un Itai Anormale quella volta. I pezzi non cadrebbero tutti a posto? E se fosse avverso all'Accademia...attirare qua dei jonin potrebbe essere parte del suo piano, provando a fregarci fingendo di essere il vero Itai al momento dell'incontro.
    Lasciai che assorbissero quelle ipotesi e che provassero a smontare la mia teoria. La vera domanda è...se tutto questo è reale...come possiamo usarlo a nostro vantaggio? Tempo dopo avrei realizzato che in tutta la mia ricostruzione, non era mai trapelato alcun interesse per la sopravvivenza delle persone rapite, ma un mero intento di sfruttare le informazioni per concludere la missione. Dovevo imparare a dissimulare meglio l'empatia.

    Addestramenti

    Quali che fossero le conseguenze del nostro incontro, avevamo stabilito di procedere con un addestramento intensivo quella mattina durante il viaggio verso Umari, approfondendo l'uso del chakra distruttivo di cui Fudoh-san mi aveva insegnato il giorno precedente. Per qualche motivo non chiaro anche Akira era impegnato in quello che credetti fosse un ripasso. Ripassai a mia volta il chakra adesivo e quello repulsivo esercitandomi per applicare il Distruttivo quando atterravo colpendo il terreno, o per abituarmi a concentrarlo correttamente durante attacchi di ogni genere, anche coordinandomi col Bokken. Sapevo che per completare le iniziali istruzioni del Maestro avrei prima dovuto apprendere come trasmetterlo anche con la mia spada, ma per quello, sospettavo, sarebbe servito più tempo.

  7. .

    Il Paese delle Cascate


    La Tenuta degli Hanta
    5

    Le Cure di Fudoh
    A nulla valsero le domande di Fudoh al suo strano paziente, che replicò solo con un vago, agonizzante suono gutturale che nella sua esperienza indicava il progressivo irrigidimento dell'albero respiratorio, inequivocabile segno della morte in avvicinamento e della scarsa possibilità di fare qualcosa al riguardo. Maru era vicino e guardava il giovane ancora sotto Henge con scarso interesse, come se considerasse Baek assolutamente spacciato e Fudoh al pari dei sedicenti ciarlatani che lo avevano preceduto. Non sono amico di Baek. Rispose Maru. Ma lo conosco da un pò. Io sono qui da un anno e mezzo, grosso modo. Nel mentre si accese una sigaretta, fumandola con aria distaccata e non spegnendola nemmeno su richiesta. Da quello che so non ha famiglia. Ma è il terzo servitore a morire così. Aspirò avidamente dalla sigaretta. Tutti e tre sono diventati improvvisamente molto più bravi ed efficienti per qualche tempo...e poi questo. Fece un cenno del capo disinteressato al moribondo mentre espirava il fumo. E non avevano compiti specifici: pulizie, riordinare, far legna, magazzino. Niente di che o di diverso da altri. Lui è così da una settimana, precipitato in due o tre ore con la debolezza, e non ha mangiato o fatto niente di diverso dagli altri servitori. Il nobile vuole che sia risolto il problema prima che capiti ad altri. Nessuna causa trovata al momento. Era probabilmente quanto aveva detto a tutti gli altri medici prima di Fudoh, tale era il suo distacco, ma non sembrava nemmeno minimamente preoccupato che potesse capitare anche a lui.

    Nessuna causa medica credibile poteva spiegare, per quanto Fudoh ne sapesse, quella condizione. Alcune forme di invecchiamo precoce esistono, su base genetica o familiare, o per esposizione a determinate sostanze tossiche per periodi prolungati, ma nulla che possa agire con quelle tempistiche. La scienza medica non poteva spiegare quella situazione. Nonostante tutto c'era sempre la possibilità di utilizzare le specifiche arti mediche ninja, che spesso trascendevano le possibilità della scienza, anche se sfruttarle senza sapere esattamente cosa si andava a curare in genere era di scarsa utilità. E tuttavia, quando il chakra guaritore di Fudoh attraversò il corpo di Baek, il primario barbone percepì chiaramente, in modo assolutamente inaspettato, quella sensazione di "vicinanza" che aveva avuto all'Abete, riuscendo persino a intercettarne la provenienza esatta all'interno del ferito: una sorta di punto luminoso e pulsante, che batteva all'unisono col cuore del kiriano stesso, e sentiva chiaramente che quella fonte di energia aveva ramificazioni in tutto il corpo del moribondo..lo stava prosciugando! Più ci si concentrava e più lo percepiva, ed era certo di poterlo attirare a sè con il suo chakra naturale/gravitazionale, anzi, era come se fosse la cosa giusta da fare, come se dovesse riprendersi ciò che era suo.

    Intuiva che asportare quella fonte di energia sarebbe stato semplice e al contempo inutile per Baek: il danno era già fatto, non era reversibile e probabilmente gli restavano poche ore di vita...giorni al massimo. Ma poteva reclamare per sè ciò che sentiva come proprio senza che Maru o altri se ne rendessero conto. Se lo avesse fatto avrebbe certamente percepito un discreto senso di soddisfazione, ma sul momento non percepì nessun cambiamento significativo [Nota]Ottieni 1 tacca in Forza e al CAP in Forza per il resto della giocata, poi l'effetto si attenua e diventa irrilevante.. Anche riottenendo quella scintilla di potere Baek era spacciato...come poteva allontanarsi senza rischiare le frustate? O come altro se la sarebbe cavata?

    Le Indagini di Yato
    Madri che cercavano i figli dispersi. Bestie giganti che aggredivano i passanti e il Guardacaccia e i suoi uomini che ogni tanto ne abbattevano una. Battute di caccia massiva per controllare la riproduzione di quegli esseri che parevano in giro da più di dieci anni. Nulla di tutto questo sembrava potermi avvicinare a Benimaru Nikaido...anche se fose una Battuta di Caccia ufficiale avrebbe sicuramente portato a confrontarci con quell'uomo misterioso. Tutto stava a vedere se realmente era il portatore di Ago o aveva solo voluto battezzare una sua arma con il medesimo nome. Occultato dalla Trasformazione, mentre mi muovevo con l'orecchio teso tra i vicoli e le strade più trafficate in cerca di dettagli da usare a mio vantaggio, captai uno stralcio di conversazione che mi fece irrigidire e ci volle tutta la mia forza di volontà per non sgranare gli occhi e voltarmi a guardare la fonte. Almeno in quel piccolo frangente ero migliorato rispetto al passato.

    Feci alcuni passi, fermandomi a osservare una vetrina e approfittandone per gettare un'occhiata di sfuggita ai due individui che sembravano avere informazioni sul Bersaglio. Come sempre la Missione, quella vera, quella fondamentale, aveva la precedenza. Usai ogni arte in mio possesso, unita all'aspetto incospicuo che avevo assunto a inizio investigazione, per mantenere la posizione fingendomi interessato a quel semplice negozio di articoli per la casa, come soppesando i vari prezzi, ma le mie orecchie erano tese e pronte a captare ogni informazione [Abilità]. L'Hokage era passato da quelle parti dieci anni prima, partecipando alla battuta di caccia di cui avevo sentito parlare, e sembrava che quell'uomo di nome Fukuro (ma era il nome o il cognome?) fosse imparentato con qualcuno che aveva partecipato a sua volta. Lupi-coniglio o bestie con zanne smisurate poco cambiava, ma era come se la foresta fosse abitata da mutazioni e aberrazioni non presenti altrove. I ninja, membri della Zanna a giudicare dal loro coprifronte, erano in tre, sempre che non stessero volutamente diffondendo false informazioni, e avevano un incarico semplice e che non contrastava i nostri.

    O per meglio dire che poteva facilitare i nostri. I ninja di Ame che erano stati uccisi come bracconieri avevano probabilmente lo stesso scopo dei tre ninja della Zanna, ma loro non volevano inimicarsi Nikaido. Ma con le giuste manipolazioni avremmo forse potuto attirare il Guardacaccia contro di loro e poi approfittare di uno scontro per avere ciò che volevamo. Tutto stava nel decidere un piano d'azione. I due si stavano allontanando e il mio appuntamento con gli altri membri del gruppo non era distante...dovevo prendere una decisione alla svelta! Lasciai da parte la questione della madre e dei figli dispersi, non mi sembrava importante sul momento, e quando i due se ne andarono cercai di pedinarli, all'inizio facendo uso delle mie doti furtive e dopo un poco commettendo volutamente degli errori, proprio per farmi notare. Se si fossero voltati o in qualche modo avessero ordito un trucco per fermarmi e interrogarmi avrei sfoggiato un sorriso sicuro e abbozzato un mezzo inchino. I Ninja della Zanna sono abili. Ma forse un pò chiacchieroni. Non ho potuto fare a meno di sentire quanto stavate dicendo e sono molto, molto interessato. Sorrisi. Questo aspetto è falso, come potrete intuire. Potete chiamarmi Bokushin...ho un briciolo di fama per cui forse potreste aver sentito parlare di me. [Abilità] Spiegai. Ma anche se così non fosse, vi basti sapere che al momento ho assoldato tre ninja accademici per un incarico riguardo il Guardacaccia...e sono interessato anche io alle creature del bosco, in un certo senso, ma mi basta qualche campione di sangue e denti. Ovviamente i tre fessi non sanno di lavorare per me. So che tra Zanna e Accademia non corre buon sangue, ma so anche che a volte si è riusciti a collaborare, come alla Colonna Inesistente. Congiunsi le mani. Gli obiettivi sono analoghi e non contrastanti, e non credo che ci si pesterebbe i piedi a vicenda. Che ne direste di una breve tregua? In ogni caso questa regione è al di fuori dal controllo tanto accademico quanto vostro. Avevo gettato un'esca. Era rischioso, ma in quel momento una spolverata di verità e mezze verità in parti uguali, proprio come usava fare il Sensei, era probabilmente la scelta migliore: quello era il suo metodo quando aveva a che fare con la Zanna, in fondo.

    La Riunione del Trio
    Posto che sia io che Fedoh-san fossimo sopravvissuti alle nostre piccole prove, avremmo potuto riferire tutto. Ovviamente avrei cercato di seminare eventuali inseguitori prima dell'incontro e, riguardo alla Zanna, avrei solo riferito della loro presenza, disegnando il loro coprifronte se per caso i due Kiriani fossero stati ignari di quel gruppo di ninja ostili. Avrei comunque riferito delle voci che mi erano giunte e poi ascoltato con attenzione il resoconto degli altri due. Le strade erano molteplici e in caso di tregua con la Zanna avrei riferito dei loro interessi, dicendo che li avevo convinti con un piccolo stratagemma che non avrebbe nuociuto nè a loro nè a me. Certo, riunire le informazioni era complesso...avrei atteso che Youshi e Fudoh-san, il primo come caposquadra e il secondo come ninja con maggiore esperienza, stabilissero una possibile linea d'azione.
  8. .

    Mistero a Tsuya


    - - - 5 - - -

    Avevo una chiara immagine mentale dei due rapitori e dei due coniugi Murakami, e sebbene il maschio fosse molto diverso come corporatura, era possibile che la ragazza fosse la stessa persona, magari con un complice che non era stato notato in precedenza. In ogni caso tenni tutto a mente: potevo creare del legno che replicasse almeno rozzamente le fattezze dei rapitori per il resto del gruppo. Non emersero ulteriori informazioni sulle date dei funerali, segno che forse era una pista cieca, ma sicuramente qualcosa nelle tempistiche dei giorni precedenti non mi tornava e presto o tardi avrei capito di cosa si trattava.

    CSI: Akane And Shiba's Place
    La ragazza era Midori, la supposta fidanzata di Shiba, un cui capello non andato distrutto dalle fiamme avevamo trovato vicino alla sedia su cui pensavo sedesse l'aggressore dei due, l'utilizzatore di Katon. Era plausibile che fosse lei? Stava assieme a Shiba da un tempo imprecisato ma poteva avere un piano che la aveva portata ad avvicinarsi a lui. La presenza di un capello reale rendeva poco probabile che fossero altri sottoposti a una Henge...e spiegava anche come mai avevo l'impressione che le vittime conoscessero e verosimilmente si fidassero del loro carnefice. Ma perchè? Cosa poteva esserci nella casa da recuperare per poi cancellare le prove? O forse voleva solo nascondere la sua presenza col fuoco, pensando che sarebbe bastato?

    Il fuoco ha cancellato fin troppe tracce. Ma cosa potevano avere Shiba e sua madre che un ladro potesse volere, e che non voleva che nessuno sapesse? Cosa, materiale o immateriale che fosse come un'informazione, ha richiesto di avvicinarsi a loro per così tanto tempo prima di assicurarsi che la avessero realmente? Avrei messo Fudoh a parte di questi miei interrogativi dopo aver confermato che provare a soccorrere la madre era un comportamento abituale per un figlio. Ho una madre e un padre, si. Sono stati fondamentali nella mia...formazione. Mi spiace che tu non abbia conosciuti i tuoi, Fudoh-san, ma forse è stato questo a renderti ciò che sei, non ha senso crogiolarsi in ciò che poteva essere... Quelle parole mi diedero da pensare. Però...se scoppia un piccolo incendio uno prova prima a spegnerlo. Sempre che l'incendio non partisse dalla donna stessa. Io sospetto che Midori sia l'assassina, che sulla sedia li abbia interrogati e abbia poi scagliato un Katon contro la donna allettata, e poi al sedicente fidanzato. Il movente tuttavia, mi è del tutto ignoto. Tutto questo evitando di farci sentire dal nostro anfitrione.

    CSI: Yoshi's Place
    Molto amici...o un amore non corrisposto. Ma se le hanno lasciate evidentemente agli assassini non interessavano. Questo però ci dice che l'uomo che viveva da solo aveva un legame di qualche tipo con la moglie del religioso. Portai una mano al mento, ragionando. E anche con la madre di Shiba, se ho ben capito, sebbene forse di tipo diverso. Non ci sono elementi che possano collegare questo posto ad Akane e Shiba? Chiesi a Fudoh che con me si stava occupando delle indagini. Restava quantomeno probabile che fosse stata un'evocazione a entrare e uccidere l'anziano Yoshi con un Suiton di qualche genere, ma non avevamo modo di battere quella pista. Provai a estendere un ramo sottile dal palmo della mano lungo la conduttura, fin dove possibile e senza forzare, sperando di raccogliere qualcosa che potesse essere caduta all'intruso durante i suoi spostamenti, ma senza grosse aspettative. Un ninja del tuo calibro non ha motivo di scusarsi, Fudoh-san

    Trovai le chiavi, supportando l'idea di un'infiltrazione tramite i tubi, sempre che qualcuno non sapesse attraversare i muri, e non tramite la porta. Voleva essere una morte misteriosa ma avevano soprasseduto a troppi elementi: qualunque ninja avrebbe compreso che c'erano dei jutsu all'opera dietro gli omicidi. Che fosse voluto, per attirarci? In ogni caso Fudoh-san notò del pulviscolo nero, forse sabbia, a terra vicino alle chiavi. Annusai la sostanza e la assaggiai. Non era polvere nè argilla, ma aveva un retrogusto differente sulla punta della lingua (una quantità troppo piccola per rischiare un avvelenamento). Sabbia di ferro, forse? BorbottaiSegugio. Basterà una bussola o una piccola calamita per verificare...ci sarà sicuramente qualcosa di utilizzabile dentro la casa per questo. Ma anche così...che fosse parte del jutsu per entrare? E se l'acqua fosse stato un diversivo per distrarci dalle reali capacità del nemico? Aprii il mobiletto, per scrupolo, usando il Mokuton per replicare la chiave se necessario, ma pensavo che avessimo ormai finito di indagare là.

    CSI: Amano's Clinic/House
    La casa era piuttosto anonima, senza elementi che cogliessero la nostra attenzione eccetto l'intimo femminile sotto il letto, forse un ricordo di una conquista remota...possibile che Midori avesse avuto interesse per il dottore prima di rivolgersi a Shiba, magari cercando la stessa cosa? Borbottai a Fudoh quel sospetto, intascando il trofeo per possibili usi futuri, ma eccetto questo l'unico vero interesse all'interno della clinica/casa fu il taccuino di appunti di Amano, che lessi più volte cercando di mandarlo a memoria prima di chiedere al Kiriano, assai più forte di me e quindi più affidabile, di custodirlo.

    Quindici giorni fa. Undici, anzi dodici, prima del ritrovamento del corpo di Amano. Una vecchia fiamma riaccesa, che ci riporta a questo reggiseno. Lo avrei controllato meglio in cerca di capelli magari rimasti incastrati nel gancetto. Non so chi possa essere questo R. che Amano ha curato per due anni però. L'appunto successivo invece mi fa pensare che non sia Midori la proprietaria di questo indumento. Lessi oltre, trovando un riferimento il 5 Luglio ai due Murakami. Arrivati da un giorno e subito la moglie aveva nausea e ci provava con lui? Guardai Fudoh. L'aumento di libido e la nausea possono essere sintomi di una gravidanza, ma non vedo come questo aiuti...e ancora viene nominata una certa LEI che non sembra essere Midori. Oppure la donna voleva distrarre il medico mentre il marito controllava altro, se tornavo al mio sospetto iniziale sui due. Avevo troppi sospetti e nessun movente, la cosa cominciava a perdere di solidità. Nuovamente LEI...forte e verosimilmente in vista in città, o comunque locale. Ma una tresca con una delle ragazze del villaggio non ci aiuta. Ma perchè ho l'impressione che l'aver fatto le analisi e aver timore del risultato non abbia nulla a che vedere con il sospetto di una gravidanza? Guardai verso gli schedari. Fudoh-san, perchè non controlli i referti di chi ha fatto esami il sei luglio, se sono in archivio? Magari c'è una persona che può collegarsi ad Amano e agli altri omicidi. Ossia la signora Mifune...o sua figlia. Potrebbe anche essere una sigla o un nome falso, ma controlliamo. Magari aveva assunto qualcosa o era stata esposta a qualcosa e voleva fare un check-up.

    Sospirai. Questo Amano doveva essere un medico da due soldi. Per ridurre all'osso serve un calore estremo e prolungato, è impossibile che siano bruciati del tutto i corpi e la casa avesse così tante zone preservate, non con il calore che serviva. E ovviamente questo impediva anche di identificarli. Non ha controllato le impronte dentali o vecchie radiografie per verificare se fossero realmente loro? Pensavo lo fossero in realtà, ma perchè così tanta imperizia? Controlla anche se hanno delle cartelle cliniche con i loro precedenti, se puoi, Fudoh-san. E infine l'ultima annotazione, che rafforzava i miei sospetti sulla moglie del sacerdote...era legata a Yoshi, e la morte del vecchio aveva sconvolto LEI. Potevano essere la stessa persona...forse avremmo potuto metterla alle strette. Anche il vecchio che sono andati a cercare gli altri due potrebbe essere coinvolto. Speriamo lo abbiano trovato.

    Giusto per scrupolo, presi una matita e la prima pagina bianca, passando velocemente la mina di sbieco per annerirla completamente. Se per caso ci fosse stata un'ultima pagina poi stampata, il rilievo sarebbe potuto emergere sul foglio sottostante, ossia il primo foglio vuoto attuale, o almeno così speravo. Non avevo prove che le registrazioni continuassero, ma tentare non nuoceva.

    Il Tempio - Yato
    Presa nota sulla moglie del Sacerdote e sulla sua supposta fede (che non era poi così in discordanza con quello che sapevo su LEI), mi rivolsi all'ospite del tempio, ascoltando attentamente le sue parole mentre lo squadravo badando di non dare troppo nell'occhio. Con quella corporatura e quella postura poteva essere lui la scimmia col manto giallo? Rinmaru riferiva che Amano era arrivato a Umari il giorno prima del suo omicidio, ma questo allora implicava che era morto durante la via del ritorno? Questo come giustificava la lettera spedita che ci annunciava la sua morte il giorno stesso in cui era avvenuta? Le tempistiche del buon dottore francamente non mi tornavano affatto e speravo che Akira e quell'inutile di Masayoshi avessero ricostruito i suoi movimenti. Capisco...un pessimo tempismo, no? Ma come mai era stato attratto dall'Albero Sacro? Semplice turismo? Venire qui nonostante le voci sentite a Umari sottolinea una certa dedizione, no? Chiesi affabile. Posso chiedere cosa fate nella vita? Dissi, mentre studiavo il suo aspetto con occhio clinicoConoscenze Mediche Intermedie cercando di cogliere discrepanze con le sue parole, o segni che tradissero capacità superiori all'uomo medio. Temo dovrò chiedervi di trattenervi a Tsuya qualche tempo, se non è di troppo disturbo...visto ciò che è accaduto al buon dottore le strade non sono sicure. Ma sono certo che potremmo farla scortase se diventasse necessario andar via...servirà qualche giorno per organizzare però.

    Poco dopo la situazione precipitò, interrompendo le indagini e obbligandoci a seguire il presente. Fudoh-san scorse qualcosa che francamente io intravidi solo come una sagoma scura in cielo, priva di dettagli. Non sono riuscito a vederla, Fudoh-san... Dissi, con un nodo alla gola: quanto mi era superiore? Come potevo anche solo pensare di lavorare accanto a lui quando la differenza tra noi era la stessa che intercorreva tra un maestoso falco e un misero lombrico? Serrai le mani, smettendo di scrutare i cieli come un cretino, dopotutto a cosa poteva servire? Fudoh mi scosse dalla situazione, decidendo di inseguire i nemici in volo mentre io avrei controllato la locanda: pensavo che Oboro Mifune fosse la chiave e dato che risiedeva nella locanda era sensato andare là, abbandonando il Tempio dove non avevo elementi. Fudoh-san era stato capace di pensare tutto questo in anticipo ed elaborare la strategia perfetta...peraltro ebbe la gentilezza di seguire lui i nemici sapendo che io, debole come ero, non sarei nemmeno riuscito a vederli! Rosso per l'imbarazzo scattai verso la locanda senza aggiungere nemmeno una parola.

    Unità AntiTerrorismo - La Locanda
    La struttura era letteralmente esplosa, come fosse vittima di un'eruzione. Ma questo implicava forse che lo scontro era partito dall'interno? Che una delle scimmie si nascondesse là dentro senza che il Jonin di suna se ne accorgesse? Stavo meditando questo e altro quando notai le due donne, una delle quali in preda a una crisi isterica, oltre a Takeshi la cui donna era stata appena rapita, e i Tanaka. Quindi era un bersaglio anche lei... Mormorai. E Oboro Mifune era presente sulla scena. Cosa è capitato? Vi prego, mi servono informazioni precise se volete che io vi aiuti! Dissi con urgenza avvicinandomi alla donna che sospettavo essere implicata in qualche modo in tutta quella storia. Avevo dei blandi ansiolitici nel Kit medico e mi ero procurato qualche farmaco durante la visita al Dottor Amano per essere preparato al peggio, quindi li somministrai alla fanciulla mentre ascoltavo attentamente la madre. Un clone distrutto...dalla porta diventata nera e poi esplosa? Il pensiero della sabbia nera trovata a casa di Yoshi fu immediato, ovviamente. Il vento aveva divelto il tetto...tornavano gli elementi ma ormai credevo fosse solo una questione casuale. Non mi torna. Rapirla e non ucciderla...perchè? Forse perchè non ha dato loro quello che invece avevano ottenuto dagli altri? O perchè c'era il Sunese e non potevano prenderla? Come il bambino...c'erano dei testimoni. O forse per sottolineare la loro volontà di una trappola.

    In quel momento arrivarono Akira e Masayoshi, il secondo particolarmente provato come se fosse stato sottoposto a uno strenuo sforzo fisico. Non molto dopo anche Fudoh, incapace di individuare l'alberello rosato, arrivò sulla scena. Ascoltammo nuovamente il resoconto della donna mentre io davo un breve riepilogo. Abbiamo svolto le nostre indagini...Fudoh-san era andato a inseguire i fuggitivi ma evidentemente non ha avuto successo. Spiegai mentre con una rapida visita escludevo problemi immediati o critici per il sunese e il suo strano animale. Oboro-dono, Takeshi-san, Tanaka-dono, questo luogo non è sicuro. Vorrei che lei e tutti gli altri veniste al tempio per la notte. Non importa il passato, ora dobbiamo tenervi d'occhio.

    Elucubrazioni Notturne - Tempio di Sareshigami
    Eravamo riuniti su alcuni dei rami più alti, dove Akira Hozuki, jonin, prese la parola. Non mi piacque il suo modo di rivolgersi a Fudoh-san, ma verosimilmente sapeva che il talento strabordante di quel Kiriano lo portava a osare e andare avanti, forse talvolta lasciando indietro il gruppo. Akira voleva che non corresse avanti in cerca di risultati veloci, forse per dare spazio a tutti per crescere. C'era un sospetto: Kurotenpi. Avevo informazioni riguardo quel gruppo, ma frammentarie, non avevo mai avuto bisogno di loro nè li avevo avuti come avversari, tuttavia la sua descrizione della donna capace di manipolare il sapone mi diede più di uno spunto di riflessione. Avevo sospettato che la scimmia blu potesse creare bolle di sapone...il nome del clan dunque è Utakata? Credo sia anche responsabile della morte di Yoshi, l'anziano trovato annegato. Non conosco il clan Kurogane, invece. Borbottai guardando gli altri presenti in cerca di lumi...avere quell'informazione avrebbe dato una spiegazione alla presenza della sabbia nera a casa di Yoshi, ingarbugliando però le cose: perchè andare in due contro un vecchio? Sempre che non fossero più di due. Rasetsu... Quando fu il mio turno riportai il contenuto del taccuino, chiedendo se Rasetsu potesse essere R. e riportai anche il resto dell'investigazione e le mie impressioni. Se avevo ragione una delle scimmie era Midori, e sospettavo fosse un'utilizzatrice di Katon. Ancora non conosciamo il movente. Per attirare i Guerrieri del Vuoto qui non serviva certo tutta questa recita. C'è qualche altra cosa sotto...temo che volervi fronteggiare sia solo la ciliegina sulla torta...o un semplice elemento di un mosaico o di un rituale più grande. Tuttavia erano solo supposizioni e sensazioni, niente su cui appoggiarsi sul serio. Intendo proseguire le indagini se posso, sulle piste che vi ho accennato. Domani...dipende da cosa scoprirò oggi. Cosa avete scoperto voi nel dettaglio, specie su Amano? Potremmo proseguire con le piste che avete lasciato aperte.

    Mentre gli altri riposavano o si occupavano delle loro faccende mi diressi presso alcune delle persone conosciute in quella breve ma intensa giornata, cominciando con fidanzato della rapita. Takeshi-san...c'era qualcosa di diverso in Nami ultimamente? Qualunque dettaglio può essere fondamentale. Abitudini diverse, uscite non previste...qualche incontro con gente che non frequentava di solito. Avrei chiesto. O qualcosa che la preoccupava. Aveva per caso qualcosa, un ricordo degli eventi di cinque anni fa? Anche un portafortuna o similari? Quali che fossero le risposte la mia indagine mi avrebbe portato poi dalla persona che sospettavo maggiormente di avere un ruolo, magari innocente, in quella faccenda: Oboro Mifune. Andai dalla figlia in effetti, per prima, solo per mostrarle, in privato e dopo averle chiesto il massimo riserbo, il reggiseno raccolto a casa di Amano. Non voglio turbarvi e non sono un maniaco, ma vorrei sapere se lo avete mai visto prima. Potrebbe appartenere a qualcuno che conoscete? O a voi stessa? Se fosse stata evasiva o sospetta avrei ripetuto la domanda sondando la sua mente, con la scusa di un jutsu medico per calmarla.

    Solo alla fine sarei andato da Oboro Mifune. Una serie di terribili tragedie e macchinazioni stanno affliggendo questo luogo, Oboro-dono. Sospirai. Viene da chiedersi se davvero Sareshigami non voglia togliere la seconda possibilità a questo luogo. Avevo scelto accortamente le parole che erano state riferite nel taccuino di Amano, attendendo la risposta di lei. Vostro marito mi ha detto che dopo aver scoperto la verità vi siete allontanata dalla fede locale, ma si dice che a volte la fede viene prima dell'oggetto della stessa. Forse in millenni di preghiere Sareshigami è realmente giunto a esistere, e forse vi ascolta. Dissi, cercando di risultare coinvolto e credibileRecitazione. Oboro-dono. Eravate molto amica di Yoshi. Sicuramente conoscevate anche Akane e suo figlio...e sono convinto che il Dottor Amano avesse una...affinità per voi. E voi per lui. Ve ne prego, se c'è qualcosa che sapete o che anche solo sospettate di sapere ditemelo. Anche e soprattutto se avessi avuto la conferma sul reggiseno da Minami (sempre che non fosse la figlia a confessare la proprietà del reggiseno, nel qual caso il discorso sarebbe stato rivolto a lei) qualche minuto prima lo avrei estratto dalla sacca porta-armi, porgendoglielo. Una seconda possibilità deve essere colta, anche se sembra che qualcuno ce la stia portando via.

    Akira in Woodland
    Si era seduto aprendo il suo sistema circolatorio al potere del Vuoto, alieno e distante al punto che ogni punto di vista ne cambiava le sfumature e le caratteristiche, e tuttavia capace di essere sintetizzato in un unico simbolo, un unico carattere, dalla sapiente mano di colui che aveva fatto delle arti scrittorie una capacità leggendaria, tanto da essere definito lo Scriba del Mondo. E ora anche una frazione di quel chakra albergava in Akira, mescolata sapientemente al resto di quel turbinare di potenza.

    Ovviamente non successe nulla di nulla. L'albero era un grosso albero un pò più grande della norma, e nulla di più, che si immaginava? Certo, poteva attendere, e attendere, e attendere fino a che il potere si fosse esaurito, fino a quando, stufo, non si fosse alzato per andarsene...e considerando Akira il diventare stufo poteva essere faccenda di pochi minuti. Senza rispose sarebbe tornato per le strade/rami di Tsuya, allontanandosi dal palcoscenico di quel pregresso, epico incontro. Che doveva mancagli parecchio perchè dopo l'ennesima svolta si ritrovò di nuovo là. Guardando il suo corpo seduto e traslucido dove lo aveva lasciato. A guardare meglio, l'intero ambiente aveva una strana colorazione violacea, troppo innaturale e tutto sembrava quasi disegnato. Un passo alle sue spalle annunciava la presenza di qualcuno che non vedeva da fin troppo tempo.

    Immaginavo molte cose, ma non che un pò del mio chakra tornasse qui, abbastanza da darmi un pò di coscienza. Akira, no? Bentornato...se questo chakra è in te immagino che la Bakekujira sia stata annientata? Mi darebbe pace saperlo. Queste le prime parole di Pangu, Scriba del Mondo, che si avvicinava quasi fosse una divinità benevola e accogliente. A pochi centimetri ormai dal volto del suo Undicesimo Guerriero del Vuoto, poi, aggiunse. E dimmi...mia moglie ha ancora un fondoschiena così sodo da farsi male se lo si sculaccia? Sento parte del suo chakra ed è recente...è ancora viva, vero? Decisamente meno aulica la seconda parte, anche se dopo la battuta cameratesca i suoi occhi si intenerirono al pensiero della sua sposa ancora in vita.
  9. .

    Il Lago degli Imbattuti


    VI

    [La Villa dei Naminaka]
    Inizialmente Mugen non rispose affatto alle parole piene di orgoglio dell'altro Akuma perché l'arrivo dell'essere mostruoso catalizzò l'attenzione di entrambi costringendo l'uomo mascherato a intervenire mentre finalmente Etsuko si dava alla fuga, coprendo le sue tracce con un sapiente utilizzo di detriti illusori, della polvere da essi generati, e di due cloni che si recavano verso porte illusorie generate ad hoc. Probabilmente il mostro, fosse stato meno bestiale, avrebbe rammentato il numero di porte in quella sala avendo vagato per giorni nella villa ma al momento, con la distrazione della polvere e di Mugen, non riuscì a tenere il punto della situazione, consentendo una fuga relativamente tranquilla all'Akuma che si chiuse dietro la porta e quindi la botola con il lucchetto speciale. Non c'era più l'isolamento in argilla, ma era meglio di niente. Soddisfatto per la fuga del consanguineo Mugen avrebbe verosimilmente sorriso sotto la maschera preparandosi a proseguire lo scontro, mentre sussurrava ...No Etsuko, non siamo un Duo. Sei da solo in questa faccenda...lo sei sempre stato. Ma queste parole probabilmente Etsuko non le avrebbe sentite affatto.

    Guadagnato l'esterno, dopo pochi istanti per riordinare le idee mentre dall'interno giungevano suoni terribilmente ovattati, inclusa la mostruosa risata, Etsuko interpretò rapidamente le istruzioni di Mugen rammentando che sebbene gli occhi Akuma non funzionassero nella villa, perlomeno i nomi dei membri del clan sepolti in quel luogo venivano rivelati a chi li possedeva. Armato di determinazione per vendicare l'amico ormai dato per perduto, il Kiriano si diresse rapidamente al cimitero monumentale della villa che occupava quasi la totalità della porzione occidentale del giardino. Le tombe non erano in buono stato, segno che nessun custode aveva badato loro negli ultimi anni: annerite dalla pioggia e dal muschio, occupavano file ordinate senza che l'una o l'altra occupasse un posto di rilievo, come a ricordare che nella morte tutti i membri del clan erano allo stesso livello. Alcune tombe avevano statue molto belle ed elaborate, altre erano più semplici e alcune, stranamente, avevano dei segni come se le statue funerarie fossero state rimosse dalla lapide in pietra in qualche momento del passato, sebbene la spiegazione sfuggisse alle sue limitate informazioni, perlomeno per il momento. Come annunciato, i suoi occhi rossi e carichi di chakra riuscivano a scorgere, lasciato con chissà quale tecnica, il reale nome dei defunti seppelliti in quel luogo che appariva come una scritta rossa fluttuante sopra quella fisica, in una scrittura elaborata diversa da tomba a tomba certamente a causa degli stili di scrittura dell'epoca. Saburo Naminaka era in realtà Sari Akuma, Nouhime Toragari sua moglie era in realtà Engetsu Akuma, figlio di Sari, e ancora altri come Koryo Akuma, Rei Akuma...una delle tombe addirittura era quella del bisnonno di Etsuko stesso, se rammentava bene il nome, e anche le date combaciavano. Ogni informazione incisa sulle tombe era errata e solo un Akuma poteva osservare il reale omaggio posto alla memoria dei caduti del clan.

    Dopo almeno dieci minuti di rapida ricerca, i suoi occhi caddero su una delle tombe dall'aspetto più scarno, priva di una statua, una semplice lapide parecchio antica con scritto sopra Shinjutsu Naminaka. Su quella tomba non appariva alcun nome "reale", ma a ben pensarci Shinjitsu era un nome che poteva essere letto come Verità, scritto con Kanji diversi. Fu proprio mentre pensava al differente metodo di scrittura che le parole Shinjitsu Akuma apparvero ai suoi occhi, rossa e assai più luminosa degli altri nomi! E una frazione di secondo dopo percepì chiaramente una presenza alle sue spalle: qualcuno che si era appoggiato su una delle tombe e che non aveva assolutamente sentito avvicinarsi. Alle sue spalle stava un giovane con occhi rossi quanto i suoi, un viso delicato e sottoli occhiali, mentre gli abiti parevano l'alta uniforme di un'epoca remota. Al suo fianco pendeva una balestra assolutamente identica a quella di Mugen, e non pareva affatto che l'uomo avesse cattive intenzioni, anzi sorrise, portando un dito davanti alle labbra come a suggerire il silenzio, o quantomeno di parlare piano


    La sua voce era identica a quella di Mugen, meno la lieve distorsione dovuta alla maschera. Io sono Shinjutsu (Verità), ma probabilmente hai conosciuto il mio alter ego, Mugen (Fantasia, a seconda dei Kanji può avere diversi significati). Siamo la stessa entità, ma abbiamo diverse...declinazioni, per così dire. Annunciò mentre faceva un piccolo inchino formale. Quando indosso la maschera sono Mugen, e posso allontanarmi da questo luogo se necessario a questa Residenza. Senza maschera, sono confinato qui ma il mio potere è nettamente superiore. Sono il Guardiano di questo luogo, un luogo fondamentale per gli Akuma, anche se molti lo hanno dimenticato. Poi increspò le labbra, come se avesse detto qualcosa di impreciso, tanto che subito si corresse. Anche se non è esatto dire che io mi sia allontanato, Mugen è ciò che io sono quando mi manifesto attraverso gli occhi di un Akuma lontano da qui. In sostanza, il Mugen che ti ha accompagnato era una tua creazione demoniaca, che ha influenzato la tua mente e quella di tutti quelli che avevi intorno al punto da considerarlo reale, incluse informazioni precedenti o ricordi. Una fantasia collettiva nata da te, perché c'era bisogno che ci fosse. Perché la Residenza degli Akuma aveva bisogno che ci fosse. Mosse il capo guardando verso la villa. Mmmh...è stato distrutto, ora le sue esperienze sono anche mie. E tornò a guardare Etsuko con una luce di maggior confidenza nello sguardo, sorridendo un pò di più. Ci rivediamo, Etsuko-kun. Ottima fuga. In quel momento Etsuko avrebbe percepito una marcata debolezza, come se realizzasse solo ora che gran parte del suo chakra era stato consumato...e di fatto aveva mantenuto l'illusione di Mugen per tutto quel tempo, restando a conti fatti con appena metà della sua riserva di chakra massimo. Spiacevole incidente ma necessario. Se io sono sveglio, e se sono venuto da te, è perché qualcuno esterno al clan sta lavorando per usare gli Imbattuti a suo vantaggio. E avremo bisogno che tu sia molto più forte di così se vuoi salvare questo luogo, il luogo più importante per i membri del nostro clan, anche se ormai in disuso da parecchio tempo.

    Ma forse prima di affrontare il tuo addestramento dovresti riunirti ai nostri compagni di viaggio e fare il punto della situazione, potrebbero avere scoperto qualcosa, no?
    Disse con aria seria, evidentemente pensando a quale fosse la mossa successiva. Quel mostro là dentro non può sconfiggermi, non se sono Shinjitsu...ma allo stesso tempo non sono abbastanza forte per batterlo, dopotutto resto una Creazione Demoniaca, anche se di qualità immensamente superiore. Poi gli fece cenno di calmarsi. Oh, non dipendo dal tuo chakra adesso, stai pure tranquillo. Di fatto non so cosa stia capitando, cosa sia quella cosa o cosa intendesse con "Portatore", ma so chi è Kokai e so cosa sono gli Imbattuti. Ho preso coscienza e manifestato Mugen proprio perché gli Imbattuti sono stati ridestati, e questo è un pericolo per tutti, ma non so chi sia stato o perchè. Avrebbe spiegato, saltando sulla testa della statua di una delle tombe per potersi guardare intorno con maggiore facilità. Uhm....suppongo convenga spiegarti le cose con calma...in ogni caso non tornerei al punto di rendez-vous prima dell'alba, qualche Imbattuto potrebbe essere nella foresta intorno alla Residenza, non ho modo di saperlo. Fece un lungo respiro, come a voler riordinare le idee.

    Il mio ruolo qui è di tenere sotto controllo gli Imbattuti, e di assicurarmi che la Residenza rimanga integra, specie gli archivi segreti del clan che contengono le istruzioni per raffinare e potenziare la nostra arte. Per questo motivo io sono anche colui che si occupa dell'addestramento degli Akuma che intendono raggiungere i livelli più alti del Doujutsu. Ci sono sicuramente persone che hanno ottenuto potere anche da autodidatti, tanto che pochi ormai vengono qui e questo posto è quasi stato dimenticato, ma i metodi antichi sono anche quelli che, sebbene rischiosi, danno il maggior risultato. Disse, estraendo dalla divisa un ventaglio e cominciando a farsi aria, più per scena che per effettiva necessità. Cosa sai della nostra tecnica, Etsuko-kun? Da dove nasce il potere? E quale è il rischio, quando questo potere cresce? Vorrei capire fino a che punto sei arrivato prima di proseguire, anche includendo tue personali riflessioni. Chiese, con occhi da preda che volevano quasi inglobare il Kiriano. Perché generare un Imbattuto e dominarlo è l'unico modo che è stato tramandato per rilasciare il vero potere degli Akuma, e voglio capire quanto ci sei vicino. E ora temo siano loro a vagare la notte per la città risucchiando energie alla gente, Kokai è uno di loro. E capisci bene che tutto questo rappresenza un segreto del nostro Clan. Anche quando saprai cosa sono gli Imbattuti, devi evitare di dirlo ad altri, se non strettamente necessario.

    [Al Porto con un Pagliaccio di Prima Classe]
    La Corte di Kusa è un mercato itinerante, illegale, anche se sarebbe più corretto definirlo "non soggetto ad alcuna legge". Ci puoi trovare di tutto, ma l'unico modo per accedervi è tramite invito. Se ci si va almeno una volta, poi in qualche modo si riesce sempre a scoprire dove e quando si terrà il mercato la volta successiva. Spiegai io a Shin quando chiese di approfondire, mentre ancora tenevo d'occhio la situazione. Ohohoh! Un riassunto degno di un Pagliaccio di Prima Classe. Ammetto che può sembrare strano, ma la Corte di Kusa è il mio piccolo capolavoro, un gioiellino nato dall'impegno mio e di alcuni amici di gioventù...anche se ormai sono rimasto solo io. Mi piace anche la definizione, dopotutto posso definirmi una persona molto disponibile...potrei quasi dire che io sono la Liberalità stessa. Io chiaramente non colsi il messaggio in codice ma mi accigliai mentre Shin sedeva al tavolo cominciando a mangiare: voler evitare lo scontro mentre fuori c'era una situazione sconosciuta e potenzialmente pericolosa era una cosa...accettare cibo da un pagliaccio, pur legato alla Corte di Kusa, era tutt'altro. Anche per questo, considerando la rapida distruzione delle prove, non ebbi modo di vedere tracce del lupo che era stato disegnato. Quando poi finì anche le chiacchiere tra me e Waru erano ormai esaurite, e Shin si schierò dalla sua parte, di fatto abbandonando Etsuko alla fortuna. Mi chiesi per qualche secondo se valesse la pena mostrarmi indignato per quella scelta, se rammaricato perché non avevo scelta, o sollevato perché si trattava della scelta più logica. Quale reazione avrebbe fatto più effetto sul mio rapporto di rivalità con Shin, volto a renderlo un'inconsapevole pedina? Scelsi il silenzio, voltandomi verso la porta e sospirando. Avrei lasciato che fosse lui a trarre le sue conclusioni. Ho mangiato e ho delle razioni di cibo con me. Mi voltai guardando Shin con un sorriso canzonatorio. Inoltre posso vedere se stramazzerai avvelenato stanotte, Shin, prima di decidere. E' per cose come queste che ti ho portato con me, non credi? In realtà io avevo detto che non si poteva parlare della Corte usandola a proprio vantaggio, al di fuori di essa, ma nulla impediva a quell'uomo di mentire su questioni secondarie: solo la sua identità era confermata dalle sue parole.

    Il pagliaccio fu ben lieto di rispondere, a modo suo, alle domande successive di Shin. C'è una specie di coprifuoco organizzato dalle autorità, la gente non esce. E se qualcuno esce viene usata come spuntino, se ho ben capito. Non credo che prosciughino la gente, si limitano a prendere un po' di energia e magari mandarli a casa indeboliti. Se sono mostri famelici, certamente sanno come gestire le riserve di cibo. Nessuna ferita, a quanto ho potuto vedere, né ricordi dell'accaduto né persone morte o scomparse, almeno per ora. Sempre che qualcuno non sia scomparso e tutti lo abbiano dimenticato, chiaramente. In una bella storia degna di un Pagliaccio di Prima Classe questo potrebbe succedere. Spiegò, sempre leggero nei toni e nell'espressione, anche se il suo corpo tradiva certamente una discreta sofferenza. Non per questo mi proposi di guarirlo, perché mai avrei dovuto rinunciare a un vantaggio in caso di scontri? Onestamente non so cosa sia successo al mio amico. Ci eravamo separati per esplorare e bam...me lo trovo davanti praticamente imbizzarrito. E sono sicuro che nella Villa non ci fossero quelle Cose...o almeno io non le ho incontrate, o non potrei nemmeno parlarne in termini di "assenza", suppongo.

    La notte proseguiva e dubitavo che avrei avuto interesse a dormire, viste le circostanze, ma ero addestrato anche per questo. Creerò un clone di legno per aiutarci nei turni di guardia. Non è efficiente come una Kage Bunshin ma sa come incassare i colpi. Spiegai, componendo i pochi sigilli necessari alla creazione. Il Clone avrebbe mantenuto l'attenzione sulla porta e sulla finestra mentre continuavamo a conversare. Sedetti proprio quando Shin tirò in ballo il Samurai incontrato poco prima. Mitsuhide Akechi. Si è presentato così. Beh, un Pagliaccio di Prima Classe deve prestare attenzione a ogni minimo dettaglio se vuole che uno spettacolo sia ben riuscito, ed è evidente che quell'uomo salta agli occhi. Lo ho notato stamattina quando è partito con la barca e poco fa quando è tornato, ve lo confermo. Ieri però non lo ho visto, forse aveva da fare altrove, in ogni caso non è un mio alleato né lo conosco...anche se... Mi accigliai: cosa sapeva quel buffo individuo? In realtà è un nome che ho sentito in giro. Non so se sia la stessa persona, ma so di uno con quello stesso nome che era un Samurai del Paese del Ferro ma seguì il suo maestro di spada che aveva preso una brutta strada. Poi il Flagello Immortale uccise il suo maestro mentre lui si trovava fuori città...e da allora vaga in cerca di vendetta. Concluse, anche se come lui stesso aveva detto, non avevamo prove che fosse la stessa persona. Il Pagliaccio disse anche che lui era in quella casa da due giorni, ma aveva cambiato diversi nascondigli in attesa di rinforzi, curandosi come meglio poteva, ma era nella zona da più di una settimana, sebbene mai così vicino al porto, quindi non sapeva da quanto tempo il Samurai stesse seguendo i suoi traffici. E che mi dici del ragazzo con un giubbotto che è stato visto assieme a te? Chiesi, immaginando di coglierlo impreparato ma ottenni solo un sorriso accogliente. Ma certamente, lui è rimasto ferito esattamente come me ma è un po' meno abile nella lotta e lo ho nascosto in un posto sicuro in attesa di rinforzi. Non in questa capanna, comunque, ma vicino Avrei dovuto imparare qualcosa da quel ridicolo pagliaccio, visto come affrontava anche le domande scomode con assoluta naturalezza... Non vedo perchè i movimenti del mio amico dovrebbero limitarsi alla notte. Sfortunatamente è uno abbastanza distruttivo di base, e in questo stato è anche peggio del solito. Non sapeva nulla sul lago o sulla presenza di edifici, ma aveva usato dei binocoli per scrutarlo e non aveva notato niente di particolare.

    Notte tra Parenti Serpenti
    Esatto, stronzetto. A differenza tua io ho le spalle coperte. Sogghignò mentre masticava il mozzicone. E mi conviene che mi credano uno che non sa fare niente, così posso fare i miei porci comodi. E aprire il culo a sorpresa a chi pensa che io sia incapace. Tu invece non credo potresti essere così incapace nemmeno facendolo apposta, devi averlo nel sangue. Trovata poi la quiete della notte si misero a parlare della loro tecnica e di quanto Kato non la trovasse soddisfacente. Solo perchè tu sei idiota non vuol dire che sia inutile. Se uno è più agile di te devi trovare il modo di fermarlo. Se uno si nasconde devi trovare il modo di individuarlo. Se non sai incassare nonostante la nostra arte allora sei solo un fesso. So che usi i jutsu sonori otesi, è abbastanza risaputo nel clan. Simpatici, ma limitati. Dovresti pensare anche ad altro, ma non vedo perchè dovrei essere io a spiegartelo, stronzetto.

    Fumò ancora un pò, mentre Kato parlava, quasi fossero nel mezzo di una confessione religiosa, dietro alla quale però stava solo un totale disprezzo reciproco. Non hai capito nulla della vita, non so che cosa abbiano pensato quando ti hanno consegnato il Sigillo Maledetto. Sputò nel lavandino della cucina. Ti svelo un segreto, piscialetto. Nè Febh Yakushi nè il nostro illustre Kokage sono esperti di taijutsu. Non è proprio il loro campo. Ma hanno imparato come si fa ad aggirare il problema. Essere Jonin significa essere ninja completi. Per questo sei un Chunin, ma non verrà nessuno a spiegarti come fare per filo e per segno: quando capirai da solo come superare i tuoi limiti allora sarai Jonin. Fino ad allora resti utile come la merda di ratto. Accese un nuovo sigaro prima di continuare. E della fama degli Yotsuki non ti deve interessare, tu sei fuori dal gruppo, no? Sappiamo il fatto nostro, e abbiamo i nostri progetti. Tu non sei previsto, tranquillo, puoi continuare a ridere, finchè potrai. Non si era fatto cogliere dalla provocazione, lanciando le proprie in risposta.

    Venne l'alba, e con essa la fine del coprifuoco senza che ci fossero modifiche nel Maestro nè notizie da parte di Shitto. Se anche Kato avesse provato a rievocarlo non avrebbe ottenuto nulla, come se il piccoletto fosse finito fuori combattimento da qualche parte. Ovviamente Zoruto non aveva risposte per quelle domande retoriche, avendo la stessa quantità di informazioni dell'altro Otese, ma se non altro erano liberi di muoversi senza difficoltà. La campana non mi piaceva affatto. Non ho visto costruzioni e ho chiesto ai servitori se ci fossero isole nel lago e mi hanno detto di no. Anche loro sentono la campana ma non sembrano per nulla turbati dal fatto che il suono venga da là. Se vuoi cercare quel polletto che hai buttato al macello accomodati. Ma che sia breve, dobbiamo vedere se gli altri inutili hanno scoperto qualcosa o sono rimasti vittima della notte.

    Nessuna traccia di Shitto lungo le strade che iniziavano a riempirsi dei più mattinieri fra i cittadini, diretti tra le varie attività perlopiù verso il lago, essendo quasi tutti pescatori anche se un pò tardi nell'uscita visto il coprifuoco. Non trovarono piume o segni di lotta, nè una volta raggiunto il molo scorsero costruzioni o isole. Il Maestro prese il volo mentre i due otesi tornavano al punto d'incontro sperando di trovare gli altri.

    Rendez-Vous Poco dopo l'Alba
    Io e Shin eravamo arrivati da poco, senza trovare nessuno, ma dopo una breve attesa scorgemmo i due ninja di Oto in arrivo. Etsuko e Mugen non erano ancora tornati, e considerate le notizie ottenute dal Pagliaccio (che aveva detto che sarebbe rimasto nella casa per recuperare, dicendo che potevamo parlare con lui in ogni momento facendoci un occhiolino bizzarro) questo significava che poteva essere stato ucciso o incapacitato. Avrei parlato per primo, dopo aver verificato l'identità dei nuovi arrivati, parlando del pericolo che si nascondeva nella Villa e del fatto che forse i nostri due compagni erano caduti in trappola. La mia proposta era recarci là appena possibile, ma poco dopo anche Etsuko ci avrebbe raggiunti, pur senza Mugen...cosa avrebbero raccontato? E Shin avrebbe inteso che, essendo il Pagliaccio la Liberalità di Hayate, potevano comunicare con qualunque effigie raffigurante un lupo? E come avrebbe trasmesso la notizia a Kato?

    Poco dopo sarebbe giunto il Maestro in volo: al centro del lago, proprio sul fondo, c'era una sorta di tempio sommerso, o comunque un edificio religioso con una specie di campanile...troppo in profondità per arrivarci a nuoto con le sue sole forze ma aveva scattato un'immagine. Sgranata e confusa...ma a una delle finestre si intravedeva una sagoma umanoide di qualche tipo. Impossibile capire di più senza attrezzatura da sommozzatori o tecniche apposite.

    Dovevamo tirare le somme, scegliere una nuova linea d'azione e forse mescolare i gruppi...o no? E dove era Mugen? Che scusa avrebbe inventato Etsuko?
  10. .

    Il Paese delle Cascate


    La Tenuta degli Hanta
    4

    Poche chiacchiere in giro per la città e dopo un'ora Youshi già sapeva quali fossero le questioni importanti e quali no. I boschi erano diventati più pericolosi per via di alcune bestie feroci che si credeva fossero state eradicate anni prima durante un torneo di caccia, ed erano ancora più massicce e violente, tanto che gli uomini del Guardacaccia erano spesso impegnati sia con le belve che con i bracconieri, che le cacciavano senza permesso danneggiando anche la selvaggina locale. Da notare che tutti parlavano del Guardacaccia quando c'era da dire cosa veniva fatto per affrontare i problemi, mentre il Nobile Hanta veniva citato solo quando si trattava di problemi, della sua propensione a far lavorare i cittadini come schiavi e in generale per le lamentele. Youshi scoprì anche che una carrozza era giunta da Takigakure una settimana prima e da allora il nobile, forse per la presenza di ospiti illustri anche se mai usciti dalla Villa, esigeva ancora di più dai suoi servitori e sudditi. Non raccolse ulteriori informazioni, dopotutto aveva poco tempo a disposizione e soprattutto aveva deciso di tentare una sortita senza avvisare gli altri membri del gruppo.

    Sfruttando le sue arti furtive fece un sopralluogo rapido intorno alla Villa trovando un punto debole nella sorveglianza e ricorrendo poi alla sua tecnica di clan per viaggiare non visto e indisturbato nel labirinto di siepi, alla ricerca di informazioni più approfondite. Superò il giardino occidentale aggirando le guardie e sfruttando le varie ombre delle strutture e degli alberi, avvicinandosi quindi a quello orientale e muovendosi, poco percepibile, vicino all'acqua per nascondere ulteriormente il rumore dei suoi passi. Cercava Benimaru Nikaido, pur non sapendo quale fosse il suo aspetto, per verificare che avesse Ago con sè, sempre che non la tenesse dentro un rotolo da richiamo o che comunque fosse al sicuro e la usasse solo durante le battaglie. Non si sarebbe immaginato certo ciò che invece si presentò davanti ai suoi occhi. Appostato dietro una piccola scultura poco oltre il lago, usandone l'ombra per massimizzare le sue capacità furtive, potè scorgere il porticato aperto dove un colossale guerriero con una spada altrettanto grande era inginocchiato, quasi in adorazione, con una mano tesa e le lacrime agli occhi.

    Davanti a lui, purtroppo nascosta nella penombra, una sagoma vagamente femminile con un velo che ne copriva il volto stava parlando di qualcosa apparentemente molto toccante, vista l'espressione di lui, ma era impossibile sentire da quella distanza anche con le percezioni di Youshi, per via di una brezza leggera che portava via i suoi. Se fosse rimasto a osservare avrebbe forse rischiato di essere scoperto, ma cosa poteva fare per avvicinarsi e sentire, sempre che gli interessasse? Se non avesse trovato modo di sentire, avrebbe solo visto qualcosa di poco comprensibile: con un coltello dalla foggia strana la donna avrebbe punto il palmo della mano, per poi lasciar cadere qualche goccia di sangue in quella dell'omone che, dimostrando immensa gratitudine, portò il liquido alle labbra nemmeno fosse una qualche reliquia sacra.
    Le guardie intanto stavano per muoversi...cosa avrebbe fatto Youshi?

    Fudoh intanto aveva gironzolato a modo suo, e chi più di un barbone professionista è abile a gironzolare? Con qualche chiacchiera e qualche momento di attenzione ai discorsi altrui comprese diverse cose della regione, e soprattutto seppe da alcuni servitori che ultimamente diversi medici erano stati convocati a palazzo e poi cacciati di malomodo, quindi forse poteva trovare davvero lavoro, anche se certo avrebbero guardato con sospetto le sue sembianze così giovani. Naturalmente non avevano idea del perchè di quel viavai di guaritori. Il Lord si chiamava Hakurou Hanta, cinquant'anni e con una figlia sui trenta che, si diceva, era malata di mente ed era stata mandata lontano per curarsi. L'assenza di un erede maschio pareva essere un tabù da quelle parti, visto il vissuto del nobile. In ogni caso, una volta raccolte abbastanza notizie, il kiriano si diresse alla tenuta dove il maggiordomo attendeva davanti alla porta, con una fila di cinque o sei persone prima di Fudoh che erano là per chiedere udienza.

    Il maggiordomo aveva un aspetto giovane e in qualche modo sinistro, come se dietro quell'aria fredda ed efficiente si nascondesse un'animo sporco...ma forse era solo a causa del taglio degli occhi e della forma degli occhiali che gli attribuivano quelle sensazioni, forse a sproposito. Davanti a Fudoh tre persone che potevano essere contadini, poi un donna anziana e per finire una ragazza giovane con uno strano oggetto avvolto in un panno e, appeso alla cintura, quello che sembrava essere un coprifronte con un simbolo che pareva una V con due linee allungate orizzontali all'estremità superiore [Immagine]

    e che stava in quel momento finendo di discutere col maggiordomo che, freddamente, la invitò ad andarsene. Non senza serrare le labbra per l'ira e imporporarsi, la ragazza se ne andò, lasciando che la fila scorresse.

    Quando fu infine il momento di Fudoh (un contadino venne fatto entrare, gli altri vennero allontanati) ecco che il Maggiordomo ebbe un lampo di interesse quando venne nominata la parola "medico". Non sei un pò troppo giovane per essere un medico? Abbiamo già avuto la nostra dose di ciarlatani. Disse con una voce bassa e matura, che forse aggiungeva cinque o sei anni all'aspetto per altri versi giovane dell'occhialuto. Tuttavia, se non temi le venti frustate che attendono chi mente, allora vieni con me. C'è un paziente che finora nessuno dei medici del circondario è riuscito a curare. Se sarai utile potremmo considerare di assumerti. Fece un cenno a uno dei servitori di prendere il suo posto, quindi si incamminò verso il giardino, non diretto dentro l'edificio ma piuttosto verso una casetta secondaria nella porzione sud-est del giardino in stile occidentale, forse gli alloggi delle guardie o della servitù, senza dire nulla nè fornire informazioni, ma facendo un cenno a uno dei servitori incontrati lungo la via, che corse via forse a portare qualche ordine. Fudoh venne fatto accomodare nella piccola abitazione, con un corridoio oltre l'ingresso e poi una porta di carta scorrevole sulla sinistra. Il maggiordomo la fece scorrere, rivelando un uomo sulla sessantina, magro ed emaciato. Una rapida analisi avrebbe rivelato disturbi neurologici, un battito irregolare e un polso molto debole, e con qualche minuto il ninja medico avrebbe compreso che gli organi interni dell'uomo, anche senza scomodare gli esami ematochimici (pur presenti in una busta poco distante che avrebbe potuto guardare) erano evidentemente in sofferenza, come accade a volte negli stati di shock a causa di gravi infezioni, avvelenamenti o emorragie massive, anche se non riscontrava nulla di tutto questo. Non sappiamo cosa abbia, e vorremmo che tu lo stabilizzassi e curassi. Si chiama Baek, è un servo di questa casata da tre anni. Disse il maggiordomo, lasciandoli soli nella stanza (un misero cubicolo di forse quattro metri quadrati, con un fuuton su cui stava il malato, una sedia a mò di comodino con sopra le sue analisi e un vassoio con acqua e un bicchiere, intonsi). Maru è un suo buon amico, resterà fuori dalla porta, puoi interfacciarti con lui. Aggiunse mentre lasciava il posto a un servo

    che avrebbe controllato la situazione restando nel corridoio, dopo un breve cenno del capo e un sorriso sicuro di sè rivolto a Fudoh. Baek aveva diciassette anni quando è stato assunto. Concluse così il maggiordomo, allontanandosi.

    Quanto a me...si può dire che feci degli incontri altrettanto interessanti.
  11. .

    Il Lago degli Imbattuti


    V

    I Mercanti in Città
    Ma che bravo. E per capirlo hai dovuto inimicartelo? Non che me ne possa importare qualcosa di questo scarto umano, possiamo farlo sparire e sostituirlo quando vogliamo. Ma detesto quando si attira l'attenzione, stronzetto. Commentò Zoruto alle conclusioni di Kato sulle condizioni del capovillaggio, mentre l'opera di demolizione della sua dimora veniva accantonata per qualche tempo e il misterioso suono della campana risuonava nel loro petto, latore di minacce indefinite. Certamente non perderò tempo a stare qui all'aperto con te, Stronzetto. Allora, pennuto, hai qualcosa per metterci al sicuro? Disse rivolto al Maestro, che tuttavia non era in grado di rispondere alla domanda, rendendo di fatto una transitoria posizione aerea inutilizzabile. Utile come quella pezza da culo di tuo padre, stronzetto. Ti concedo un'ultima occasione, poi farò di testa mia. Disse, sprezzante, mentre Kato si scagliava contro la casa del capovillaggio, sfondando la porta spaccando la serratura senza troppi complimenti e fiondandosi all'interno.

    All'interno due servitori armati di attizzatoio fronteggiarono Kato, tremanti ed evidentemente non pronti allo scontro, mentre anche Zoruto entrava e Shitto stava fuori, pur in preda al panico, come se il suo istinto suggerisse di recarsi all'interno dell'edificio a ogni costo. COME OSATE? il capovillaggio era sceso di sotto con vicina la moglie e un ragazzino di forse dodici o tredici anni, sicuramente la sua famiglia, mentre Zoruto si faceva avanti afferrando entrambe le armi dei due servitori quando cercarono di colpirlo. Un brevissimo lampo elettrico a contatto e tutti e due caddero privi di sensi, mentre Kato si occupava del suo bersaglio. Il sonno delle piume mise tutti a tacere, così da consentire allo Yotsuki di far applicare il Fuuinjutsu sotto lo sguardo disgustato di Zoruto. Gli sfondi la porta e addormenti tutti intorno dopo avergli demolito casa...sei veramente scarso, sai? Ben presto il senso delle sue parole sarebbe stato evidente.

    Al risveglio dopo lo schiaffo il Capovillaggio si guardò intorno spaventato, fissando prima la moglie priva di sensi, quindi i servitori e infine Kato, tremante. Kato...perchè mi hai fatto questo? Perchè attaccare? Non capisco che motivo tu abbia... Quel jutsu non cancella ricordi ed emozioni, aggiunge, non toglie, stronzetto. Qualunque fiducia tu abbia imposto come ossessione, viene meno davanti alla realtà dei fatti quando sono così ovvi. C'è discordanza e non otterrai altro che una persona confusa. Devi pensare tu, prima di infilare pensieri negli altri. Borbottò Zoruto, fregandosene del fatto che il capovillaggio potesse sentirlo, dopotutto era confuso esattamente come aveva descritto e quindi inutile. Poteva anche fidarsi ossessivamente di Kato, ma questo non cancellava la sua apprensione per la moglie e il figlio o la paura legata ai danni della casa. Il Simbolo di Pensiero non era onnipotente, era un dettaglio aggiuntivo che richiedeva una sapiente preparazione e soprattutto un uso moderato e marginale, una spintarella, pena una gran confusione. Io mi fido di te, Kato, ma ho avuto paura! Perchè hai distrutto tutto? Perchè hai attaccato? Bastava chiedermi, no? SAI che mi fido di te, no? E anche tu ti fidi di me no? Oppure,...non ha senso...non mi servono quei soldi, voglio solo capire...voglio...voglio che tu te ne vada! Come volevasi dimostrare. Sei un cretino.

    Puoi...si, c'è il coprifuoco è vero. Confuso, l'uomo era vicino alla moglie e al figlio cercando di proteggerli da quei due individui che erano entrati in casa sfondando la porta dopo le minacce e tutto il resto. Anche un'ossessiva fiducia cade di fronte al chiaro ed evidente ricordo di un'aggressione, inoltre non avendo mai conosciuto Kato prima di pochi giorni prima non aveva appigli nella memoria per supportare quella fiducia, che sarebbe crollata dopo poco. Potete restare ma...basta violenza...vi prego. Confuso, con gli occhi che andavano dalla porta ai due invasori, farfugliò qualcosa di poco comprensibile sul coprifuoco e sul bene comune, senza specificare nulla nè spiegare niente di rilevante. Si riuscì a intendere che il coprifuoco c'era "da sempre" e non capiva perchè quella violenza e quelle domande, mentre solo uno sguardo vacuo fu la risposta alle domande sul lago e sulla campana.

    Durante la notte, mentre il capovillaggio svegliava gli altri e diceva che i due ninja sarebbero rimasti come ospiti e che non ci sarebbero state violenze, mentre la moglie e il figlio terrorizzati tornavano nelle loro stanze i servitori guardavano i due otesi con livore e ostilità, ma portando quanto richiesto se necessario. Rimasti soli e in disparte, i due ninja stavano nella cucina con Zoruto che fumava nervosamente vicino a una finestra, con le braccia conserte, mentre i suoi occhi trasmettevano solo disprezzo verso il consanguineo. Sbuffò al menzionare il fatto che non correva buon sangue, quasi a sottolineare l'umorismo di quell'eufemismo, ma ascoltò il discorso di Kato fino alla fine. Sono un ninja completo, stronzetto. Ma i Taijutsu sono la mia punta di diamante. E non so di cosa parli, la nostra tecnica è perfetta...se non riesci a colpire è perchè sei tu a essere uno Yotsuki scarso. Gli avrebbe sbuffato del fumo in faccia, provocatore. Io aspetto che mi attacchino e li colpisco in controtempo, per essere veloci basta impastare chakra quando serve...o assicurarsi che il nemico non possa schivare facilmente. Se pensi che correre e dare pugni basti a vincere allora sei solo un patetico grumo di ignoranza.

    Fuori dalla finestra si udirono, nel corso della notte, rumori sinistri come se qualcosa di inumano, grande ma al contempo molto leggero, si spostasse per le strade con cigolii, sibili e altri rumori privi di senso. Guardando fuori dalla finestra non avrebbero notato nulla certamente si trattava di presenze di qualche genere. Nessuna notizia da Shitto...se era andato in esplorazione certamente non era tornato, nè se evocato sarebbe apparso, come se fosse stato messo fuori combattimento e non fosse quindi richiamabile per 24 ore. Il Maestro, anche se sottoposto al Rilascio, non avrebbe fornito informazioni aggiuntive.

    Sponde del Lago
    Inarcai un sopracciglio alla risposta verbale di Shin, messosi immediatamente sulla difensiva come se lo avessi colto sul vivo. Stava realmente covando una forma di pazzia? Mi limitai a un sorrisetto beffardo senza approfondire, annuendo quando poi lui rimarcò i suoi sospetti sul misterioso Samurai. Daccordo, andiamo verso la barca. Dissi, anche se non mancai di appuntarmi mentalmente di prestare maggiore attenzione al mio sgradito compagno di squadra.

    L'indagine della barca non portò a grandi rivelazioni: niente scomparti segreti, nemmeno quando la saggiai col Mokuton e nemmeno quando col legno emerso dalle mani andai a tastare la parte immersa della barca, là ancorata al molo. Niente. Forse ha immerso le reti ma non è riuscito a pescare niente... In quel momento notai la sagoma, rivelandone la presenza al mio compagno che prese rapidamente una decisione: indagare immediatamente, stimolato anche dai sinistri rintocchi di campana che giungevano dal Lago. Bene allora. Andiamogli incontro. Se è in una capanna di legno abbiamo un vantaggio netto, grazie a me. Dissi con espressione volutamente strafottente, come a stimolare la rivalità con il Kinryu mentre entrambi raggiungevamo rapidamente l'edificio e, mentre io restavo indietro pronto a reagire, l'altro bussava forte sulla porta. Nessuna risposta ma decidemmo di non perdere tempo e incalzare, mentre annuivo alla domanda di Shin sul Mokuton per riparare i danni.

    All'ennesima ultimatum a vuoto Shin si decise a sfondare la porta ed entrare, mentre io lo seguivo rapidamente pronto ad attaccare con la spada e il Mokuton...solo che ci trovammo davanti a uno spettacolo quantomeno insolito: davanti ai fornelli accesi un tizio palesemente vestito da pagliaccio stava cucinando delle frittelle a fuoco vivo, facendole saltare sulla padella mentre fischiettava. Ci volle qualche istante di perplessità da parte nostra prima che si girasse (mentre io subito mi accertavo che non ci fossero nemici o pericoli in agguato). Oh! Cielo stavo cucinando e non vi ho proprio sentito bussare! Vi prego di perdonarmi, ma quando un pagliaccio di prima classe si dedica alla cucina a volte possono sfuggirgli le questioni esterne. Sono mortificato! Io sono Waru, voi invece?

    Forse la scena aveva del surreale almeno quanto il dialogo, ma non sfuggirono alcuni elementi importanti alla mia attenzione. Quest'uomo è ferito. Dissi, abbassando leggermente la guardia. Sta fingendo benessere, ma è evidente a un occhio clinico che sta a malapena in piedi. La gamba destra è piegata in modo sbagliato, come se fosse fratturata, e anche il braccio sinistro, quello senza padella, lo muove appena. Quello spalancò gli occhi battendo diverse volte le palpebre. HOHOHOHO! Che vergogna, che vergogna mostrarmi in questo stato, qualunque pagliaccio di prima classe non deve mai dare segno di fatica...oh, che dispiacere, che dispiacere! Si avvicinò al tavolo poco distante dove erano stati preparati tre piatti, servendo le tre frittelle che stava facendo saltare. Volete favorire? Tre piatti...quindi o hai due amici o questa messinscena patetica è anche recitata male, visto che avevi già preparato le stoviglie per noi. Ma quello rispose prontamente. Un pagliaccio di prima classe è sempre pronto a ogni evenienza, naturalmente. Posò la padella, spruzzando dello sciroppo sui dolciumi e prese due piatti, avvicinandosi e ovviamente mettendomi ancor più sull'attenti.

    Quello che io non potevo vedere, da quell'angolazione, era che sulla frittella che veniva porta verso Shin era stato disegnato palesemente un lupo con lo sciroppo, solo lui avrebbe visto quell'immagine e lo sguardo d'intesa nascosto sotto il trucco del pagliaccio. Non serve essere troppo rigidi, suvvia. E' evidente che trovare un pagliaccio di prima classe in questo luogo sia strano, ma ho i miei motivi per stare qui, e anche per essere stato ferito. Io sono Waru, della Corte di Kusa. E un mio amico da queste parti è nei guai. A quelle parole mi rilassai appena...la vita ad Ame era una vita di informazioni e anche se non ero ufficialmente parte delle organizzazioni locali avevo creato un mio piccolo giro sotto le spoglie del Bokushin. La Corte...tu sei il Pagliaccio che guida le persone interessanti che si presentano alla Corte, vero? Io la Corte la ho creata, naturalmente mi occupo degli ospiti più importanti, un pagliaccio di prima classe sa sempre come trattare i suoi ospiti. Una cosa era certa: nessuno poteva mentire o usare la Corte per i propri fini, questo lo sapevo per certo pur non essendoci mai andato, e nel dirlo abbassai la guardia. Shin mi intimò di riparare la porta, e ovviamente lo feci senza nemmeno voltarmi, per evitare di dare le spalle a quell'individuo sospetto ma ora decisamente più abbordabile. Nominare la Corte e poi colpire a tradimento equivale a una condanna a morte. Questo almeno lo so. Penso che potremmo quantomeno ascoltarlo...che ne dici Shin? Io sono Yato, del Clan Senju.

    Shin e Yato. Ah, che bello fare amicizia. Non per questo mangerò la frittella. Dissi piattamente, e lui fece spallucce tornando a posarla sul tavolo. Mi chiedete cosa succeda in questo villaggio? Bella domanda. Proprio una bella domanda. Vedete...la notte, dopo il coprifuoco, nelle strade si aggirano delle "Cose" che risucchiano le energie a chiunque le incontri...e chiunque le incontri poi non è in grado di raccontare nulla di quello che ha visto o incontrato, dopo un solo sguardo. Io stesso ne ho incontrata una di sfuggita e indossando delle pesanti lenti scure, e non sono in grado di dirvi nulla di più di questo. Rilascio, Fuuinjutsu, altri Genjutsu, non è servito nulla. So che escono dal lago, però, e non saprei dar loro un nome o una natura precisa, mi spiace. Un vero dramma per un pagliaccio di prima classe non saper raccontare adeguatamente una storia. Un dramma! Disse, esagerando un'espressione di cordoglio. Ma quindi quelle ferite le hanno provocate queste Cose del Lago?

    Queste? Oh, no, no, è stato l'amico di cui vi dicevo. Disse, accomodandosi a sedere e irrigidendo il torace in un modo che, ai miei occhi da medico, tradiva la presenza di diverse fratture costali. Vedete, lui è una persona molto Coraggiosa, per così dire, ma è stato un pò eccessivo nell'esplorare la Villa poco distante e ha un pò perso la testa. Non sono riuscito a farlo ragionare e mi ha conciato maluccio, ma almeno sono riuscito a chiudere porte e finestre per impedirgli di uscire. Sono bravo a sigillare le uscite e lui al momento è un pelo troppo bestiale per capire come aprirle. Alla...villa? Gettai uno sguardo d'intesa a Shin: Etsuko era là. Forse dovremmo andare a vedere questa villa anche noi. Un dito del pagliaccio ci bloccò, facendo un cenno negativo. Tut-tut, non è il caso. Avete dimenticato che uscire di notte è deleterio? Un pagliaccio di prima classe sa sempre come mantenere i punti fondamentali al centro dell'attenzione. Potremmo evitare quelle Cose, se stiamo attenti. Proposi, ma forse Shin poteva non essere daccordo.

    Rischiare la sortita o passare la notte con quel bislacco pagliaccio? E se fossimo rimasti là...che cosa avremmo potuto chiedere di più?
    Chiaramente in caso di pernottamento là avremmo poi raggiunto Kato e Zoruto al punto di incontro per decidere cosa fare e magari cambiare i gruppi...in caso contrario loro sarebbero stati da soli e avrebbero dovuto decidere dove andare, assumendo, con notevole irritazione dello Yotsuki più anziano, che "quegli altri idioti" avessero fatto una brutta fine.

    La Villa dei Naminaka
    La nebbia riempì rapidamente l'ambiente, presto supportata dalla sovrapposizione illusoria nella quale Mugen, impressionato, mise del suo generando alcuni elementi ambientali tra cui alcune grosse rocce dietro cui nascondersi, rapidamente moltiplicate da una qualche Tecnica Ben detto, Etsuko-kun. Le parole che mi aspetto da un Akuma degno del suo nome. Avrebbe detto, supportando pienamente la decisione di provare a difendere la villa. Certo, anche nascosti dalle arti illusorie, la presenza di quella specie di mostruoso gorilla era sufficiente a far tremare anche i fabbricanti di incubi, ma non per questo si abbandonarono al terrore, proseguendo con la loro strategia.

    Un grido belluino e un brusco movimento delle braccia del mostro disperse un pò la nebbia ma non doveva essersi concentrato più di tanto per farlo, e quando stava per colpire nuovamente, certo più forte e con l'intento di spazzare via quell'ostacolo, ecco che la sinistra bimba figlia dell'immaginazione del Kiriano emerse all'interno del suo compromesso campo visivo. La creatura rimase interdetta qualche istante prima di urlarle contro con una furia indicibile, ma il vantaggio delle illusioni sta nella loro natura incorporea, quindi la fanciulla non si mosse affatto, proferendo la sua domanda che andava a inficiare con le sinapsi avversarie. Ebbe in risposta un lento e sordo grugnito che tanto somigliava al borbottare di un vulcano pronto a esplodere. Poi delle parole gutturali, quasi forzate da una gola che non era predisposta a pronunciarle. IO CERCO DI USCIRE...IO SERVO l'IMBATTUTO. IO ODIO l'IMBATTUTO. MA MI HA BATTUTO. LUI SAPEVA. SAPEVA! E ORA SONO SUO. IO NON SONO MAI STATO DI NESSUNO, MA ORA SONO SUO. SUO! E quindi spalancò le fauci inarcando la schiena e inondando l'aria con una risata sinistra, che dava tanto la sensazione di qualcosa di gelido che grattava sulle ossa.

    HiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiA
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    USCIRO' DA QUI, BAMBINA. E UCCIDERO' TUTTO E TUTTI, E KOKAI NON MI AVRA' PIU' SE UCCIDERO' IL PORTATORE. DA DOVE SEI ENTRATA? DA DOVE POSSO USCIRE?

    HiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiA
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    E quindi la mazza sarebbe calata inesorabile contro la ragazzina, sollevando una tale corrente d'aria da disperdere completamente la nebbia e lasciare solo le rocce create e moltiplicate da Mugen [Azione]Forza Nera+12 tacche, Velocità Nera+4 tacche, Potenza 55, danno triplicato al fine di danneggiare jutsu o oggetti.
    Può danneggiare anche le Creazioni Demoniache
    , oltre a una seria crepa nel tatami. Quindi annusò l'aria, mentre il volto orchesco si deformava in un ghigno malevolo. Mugen si voltò verso Etsuko e la sua voce echeggiò nella mente dell'Akuma. E' forte...troppo per noi. Ascoltami bene, scappa almeno tu, io lo tratterrò. Nascondi in qualche modo la porta da cui siamo entrati e non farti notare. Pensavo di essere sufficiente ma non basto...trova la tomba della Verità, avrai bisogno di tutto il potere possibile. Anche se la normale vista Akuma non funziona nella villa, comunque puoi usarla per vedere ciò che si nasconde dietro le informazioni false, vai fuori e... TROVATI! Il gorilla incombeva esattamente oltre la roccia dietro cui era appostato Etsuko...si era spostato con una velocità folle, nemmeno avesse usato la Sostituzione. MALEDIZIONE! Mugen scagliò una freccia contro il bestione che tuttavia la schivò dimostrando una prontezza di riflessi incredibile. ORA ETSUKO! VAI! In un secondo l'uomo mascherato fu addosso al gigante colpendolo al fianco con un calcio...e con estrema sorpresa del bestione la spinta fu tale da sollevarlo, incrinargli una costola e scaraventarlo a diversi metri di distanza con un suono che pareva una piccola esplosione ovattata! Una scena ai limiti dell'inverosimile se si consideravano le forze in gioco. VAI! Non penso di poterlo rifare! Mugen atterrò palesemente stremato, più pallido, per quanto strano sembrasse visto che era coperto, ma era quasi più trasparente, sempre che non fosse una impressione. Etsuko poteva obbedire o disobbedire, stava a lui muoversi...e farlo senza che il gigante capisse da dove era arrivato. O poteva anche andare altrove...stava tutto a lui.

    CITAZIONE
    Round di combattimento, vediamo se riesci a fuggire, dove fuggi e come copri le tracce. Sempre che tu non voglia lottare.

  12. .

    Mistero a Tsuya


    - - - 4 - - -

    Molti dettagli non tornavano sin dall'inizio. La data della morte di Amano non era la stessa comunicata all'accademia...e se Amano era andato a Umari per contattare i ninja...perchè all'Accademia era giunta notizia della morte di Amano stesso? La cosa più probabile era che fossero stati altri a contattare l'accademia, magari usando il contatto di Amano. L'errore nel giorno della morte poteva significare che avevano inviato la missiva prima di ucciderlo ma programmando di farlo...e lo stesso valeva per l'aggressione a Tanaka e Tooru. In ogni caso sentivo che tutta quella faccenda non fosse altro che un grosso teatro messo in atto, alle spese degli abitanti, per attirare degli specifici Accademici in quel luogo. E il messaggio dato a Minami ne era solo la prova. Sbuffai, chiudendo gli occhi per qualche secondo mentre riordinavo le informazioni, ma c'erano fin troppe incongruenze ed era difficile capire quali derivassero dalla semplice carenza di informazioni e quali dalle macchinazioni dell'invisibile nemico che ci aveva condotto in quel luogo.
    E soprattutto perchè attirare anche me, che con quella vicenda non avevo nulla a che vedere?

    Avevo ancora alcune domande prima di prendere Fudoh in disparte e mi rivolsi tanto alle due donne della famiglia Mifune quanto ai due giunti in un secondo momento. Ancora qualche piccola domanda...potrebbe aiutarci a trovare degli indizi. Spiegai. I funerali delle quattro vittime sono stati celebrati tutti, vero? Esattamente in quali date? E i corpi sono stati...seppelliti? Non conosco le vostre usanze funebri, mi spiace. Avere l'occasione di studiare i corpi, forte dei recenti studi, poteva solo essere utile. Inoltre...sapreste dove trovare Midori, la ragazza del defunto Shiba? Magari lo ha visto o ci ha parlato nei giorni precedenti l'incendio. Mi soffermai poi sulle foto a parete. La signora Akane sembra molto anziana...era per caso costretta in sedia a rotelle o a letto? Il Figlio vedeva di lei? E infine, per concludere le domande alle Mifune. Quanto agli aggressori mascherati da scimmia...a parte la maschera avevano qualcosa di particolare? Mi sarei avvicinato, posando una mano sulla testa della ragazza, come per rassicurarla. Si sforzi di ricordare signorina Minami...lo immagini nella sua mente, proprio mentre le parlava...aveva qualche inflessione dialettale? Difetti di pronuncia che si notavano nonostante la maschera? Qualche somiglianza anche solo di corporatura con la coppia dei Murakami, quelli che sono andati via la settimana scorsa? E mentre parlavo cercai di carpire l'immagine esatta degli aggressori tramite una delle mie [Tecniche]Tre Domande, mi interessa captare le immagini, e di rimando anche quelle dei Murakami, se si riesce.

    Lasciato il ferito alle cure di Hoshikuzu, mentre uscivamo presi da parte Fudoh per una breve parola. Qualcosa non torna...hanno detto che gli ha dato un pugno ma quel danno non può essere un normale pugno...è troppo esteso e non mi risulta esista un modo per ampliare la superficie colpita...a meno di aver usato qualche tecnica o aver celato il loro vero aspetto. In ogni caso non mi convince affatto questa storia...è evidentemente una trappola, come abbiamo già appurato. Sbuffai, non ero io il leader e quindi non potevo che sottostare alle decisioni dei superiori. Se non altro sono felice che tu sia nel team, Fudoh-san...la tua saggezza ed esperienza ci sarà certo utile. Dissi, annuendo con convinzione. Piuttosto...pensi che la tecnica con cui hanno rapito il ragazzo dentro una bolla si rifaccia alle arti di quel tipo durante la missione in mare? Questa era una donna, ma magari è lo stesso clan, no?

    Ci ricongiungemmo col gruppo e scoprii mio malgrado che Akira Hozuki, tra i più alti in grado, considerava interessante buttarsi a capofitto nella trappola per distruggerla. Un modo di fare decisamente opposto al mio che avrebbe previsto una controtrappola per diventare noi quelli con le redini in mano...ma a conti fatti la mia idea non teneva conto dell'incolumità del ragazzino, a ben pensarci. Avrei annuito con serietà: Daccordo...immagino dovremo essere pronti e in costante allerta. Ho letto i briefing, ma nessun utilizzatore del Mokuton era presente allora, dunque dubito siano state fatte delle indagini approfondite. La vera domanda è se il chakra residuo è di Pangu...o dell'Arma.Replicai con tono asciutto, per quanto con un velo di prima del mio esperimento e delle terribili conseguenze su Fudoh-san, che tuttavia minimizzò la cosa...la sua reazione era sospetta, ma per quale motivo avrebbe dovuto avere una qualche correlazione con l'albero? Probabilmente si trattava solo di una coincidenza ma presi nota di ciò che era accaduto. Presta attenzione, Fudoh-san. Non sottovalutare sintomi che potrebbero complicare la missione, se ritieni di dover riposare fallo. Gli dissi con tono professionale, prima che ci offrissero alloggio nel Tempio di Sareshigami dove Akira-san aveva svolto parte della missione anni prima, come ebbe modo di puntualizzare immediatamente. Era ciarliero e la cosa mi irritava un poco, ma almeno non era esageratamente ossessivo come Youkai, nè palesemente infido e passivo-aggressivo come l'Hokage. In ogni caso avrei gradito di mantenere i contatti al minimo, e la divisione in due gruppi calzava a pennello. Masayoshi sostenne il mio sguardo...era molto diverso nell'aspetto ma per ora non gli dedicai più che un cenno del capo ulteriore: non mi fidavo. E lui lo sapeva.

    Lungo la strada con Fudoh-san, lasciati gli altri due alle investigazioni nei luoghi più distanti, pensai di condividere alcune teorie. Io penso che l'intera faccenda del dottor Amano sia un frottola. Non che sia morto, ma sospetto che i tempi e i modi siano diversi da quelli che ci hanno fatto credere, con la faccenda della missiva che lo dichiarava morto quando in realtà era andato lui ad avvisarci. In ogni caso se avremo tempo forse dovremmo visitare la sua casa...se ci fossero segni di colluttazione o similari avremmo notizie in più...o comunque potremmo trovare indizi. Per ora seguiamo questo Takeshi. Avevo parlato sottovoce mentre il giovane ci guidava tra rami e passerelle fino a quella che era la nostra prima destinazione.

    Una casa di due piani mezza bruciata dove l'albero, forse nel tentativo di riparare i danni, aveva fatto crescere una serie di rami di supporto, stranamente senza segni di bruciature, che ora come ora bloccavano il passaggio. La vista è decisamente innaturale...e ho una certa esperienza di strutture in legno. Borbottai. Ma anche con quel chakra estraneo penso di poter... Fudoh-san mi fermò, facendosi avanti e io, rispettosamente, feci un passo indietro osservandolo con la massima attenzione: potevo solo imparare da lui...e non rimasi deluso. Un pugno il cui danno si estese rapidamente per il legno, spaccandolo! Incredibile Fudoh-san! E poco dopo mi spiegò l'origine di quell'azione tanto elementare quanto distruttiva. Il Chakra Distruttivo. Anche il Maestro ne aveva parlato come di una cosa necessaria per sviluppare appieno lo stile di spada che mi aveva insegnato. Ne ho sentito parlare ma non lo ho mai appreso...Konoha è spesso carente nella formazione degli shinobi. Replicai con un minimo gesto di stizza...perchè dovevo sempre elemosinare altrove le mie conoscenze? Perchè sotto un Hokage incapace il villaggio non mi forniva gli strumenti di cui avevo bisogno per la Missione?

    Fudoh iniziò poi quella che era stata, da che lo conoscevo, la conversazione più lunga e ininterrotta, senza i suoi abituali indovinelli e giochi di parole svolti a spingermi a ragionare e interpretare. Aveva colto la mia impreparazione, era evidente, e in un moto di pietà, vista la missione alla mano, aveva deciso di essere diretto, una volta tanto.
    Come se avesse a che fare con un bambino incapace...
    Serrai le mani tanto forte che le unghie mi ferirono il palmo, ma riuscii a mantenere un'espressione neutra, interessata e grata. Era un'umiliazione terribile e mi aveva reso furioso, non certo verso Fudoh-san, che mi era francamente superiore, ma per la mia inadeguatezza e debolezza che lo aveva obbligato a essere così diretto...ero uno stupido...e tutta quell'ira cercai di metterla da parte, come aveva insegnato il Maestro, di accumularla in un solo punto, come brace pronta a divampare in un incendio terribile. Molto bene, Fudoh-san. Ti ringrazio del tuo insegnamento. Dissi con un breve inchino, avvicinandomi agli alberi.

    Conoscevo il controllo del Chakra Adesivo e Repulsivo grazie al Sensei. Questa terza conoscenza giungeva da qualcuno di completamente diverso, sotto quasi ogni aspetto, ma non meno esperto. La spiegazione era relativamente semplice: invece di modulare il chakra semplicemente con la regolarità che forniva adesione o l'eccesso controllato che forniva repulsione...in questo caso dovevo volutamente emettere abbastanza chakra da distruggere il punto di contatto, ma senza spaccarmi le mani. E dovevo farlo in un solo istante, quello dell'impatto. Feci un primo, infruttuoso tentativo che crepò il ramo senza però grandi risultati, a parte far volare qualche scheggia. Mmh... Rimasi a rimuginare qualche istante prima di tentare nuovamente, causando qualche danno extra ma senza aver realmente raggiunto il concetto. L'ira per la mia debolezza era là, pronta a esplodere ma non vi ricorsi...sprecare tanto potere e tanta energia per dei rami sarebbe stato assurdo, per non dire umiliante. Fudoh-san ha parlato di espandere... Mormorai tra me e me, immaginando come un'onda nell'acqua esattamente come aveva detto. Focalizzandomi sull'impastare in eccesso emettevo chakra che spaccava ciò che attraversava, ma era irregolare e poco efficace. Dovevo riuscire a canalizzare quell'energia, ma fortunatamente non ero più un genin alle prime armi con i controlli del chakra: come ninja medico gestire l'emissione e la distribuzione del chakra era il mio pane quotidiano: dovevo solo espandere istantaneamente e uniformemente in tutte le direzioni l'energia, così da danneggiare in maniera organizzata.

    Il primo tentativo fu incoraggiante, imprimendo diverse crepe assai più profonde e meno propense alla guarigione, abbastanza da donarmi l'accenno di un sorriso con solo una punta di isterìa, ma nel giro di qualche minuto riuscii ad amplificare più efficacemente l'effetto. Alla fin fine era come se dovessi curare in un secondo, ma senza applicare le tipiche capacità del chakra curativo. Ci fu un lampo nella mia mente...e se avessi in seguito provato a collegare la cosa con le arti mediche? E' abbastanza semplice dopo la tua spiegazione. Da ninja medico comprendo come mai tu abbia scelto quella metafora per spiegare. Sei un insegnante eccellente, Fudoh-san. Dissi, man mano che facevo pratica. Ma sbaglio o questa capacità potrebbe spiegare le ferite sul signora Tanaka? L'idea che siano ninja è rafforzata, no? Inoltre mi chiedo...esiste un modo per sfruttare qualcosa di simile per una cura istantanea con le Mani Curative?

    Qualche tempo dopo la strada era aperta e camminare con il chakra adesivo fino al piano superiore per entrare poi dal tetto fu la semplicità stessa. Questo controllo del chakra...con la mano è abbastanza semplice. Applicarlo alla spada sarà una faccenda molto diversa, temo. Avrei borbottato, facendo le veci di Minarai, mentre entravo all'interno dell'abitazione, la nostra prima Scena del Crimine.

    CSI: Akane And Shiba's Place
    Ceneri. Legno bruciato, mobili malridotti e servizi fuori uso nel bagno. Il fuoco aveva divorato il tetto risparmiando relativamente il piano di sotto, segno che verosimilmente le fiamme erano divampate al piano di sopra, dove erano stati trovati i corpi. Bruciati...e l'altro annegato. Borbottai, cominciando a guardarmi intorno. Fudoh-san, vedi quella sedia vicino all'ingresso della stanza? Vedi quella sorta di linea indenne dal fuoco? [Abilità]Percezione 9 Lasciai che notasse la cosa prima di proseguire. La sedia è integra, mentre la porta e l'altra sedia nella stanza sono andate distrutte...e c'è una zona indenne. Come se il fuoco fosse partito da là. O si fosse fermato là. Ma considerando quanto sappiamo finora, credo che un Katon sia quella che potremmo considerare l'Arma del Delitto. Cercai con attenzione vicino alla sedia in cerca di indizi...capelli o frammenti di vestito che potessero essere andati perduti.

    La disposizione dei corpi è strana. Akane era a letto e il figlio è caduto vicino al letto, rivolto verso di lei. Stava precipitandosi sulla madre per farle da scudo o per soccorrerla? Difficile a dirsi. Ma sospetto fosse sulla sedia e stesse parlando con chiunque si trovava seduto qui. Che entrambi conoscevano per averlo fatto arrivare fin qui. Dissi con una mano al mento, rimirando la fotografia della ragazza che Fudoh-san aveva recuperato. Akira-san non ha parlato di un tizio del villaggio che ha iniziato a sputare fuoco da un giorno all'altro? In ogni caso una volta fuori dovremo chiedere se la ragazza con la spada è quella Midori di cui hanno parlato, quella con "aria marziale". Avremmo avuto ben presto conferma.

    CSI: Yoshi's Place
    Lungo la via aggredii altri rami, per semplice esercizio, ma con le mie basi nelle arti mediche era semplice approfondire e ripetere quanto appreso con Fudoh-san...probabilmente in pochi giorni avrei anche potuto applicare quelle conoscenze in combattimento. La casa di Yoshi era più piccola e sembrava, dalle informazioni, che fosse chiusa a chiave. Questo per un qualunque ninja non era un problema insormontabile, ma il fatto di lasciare tutto chiuso era segno che, forse, volevano nascondere le tracce. Ma ancora, un modus operandi misterioso come l'annegamento al chiuso non poteva fare altro che attirare sospetti quindi le intenzioni dei nemici risultavano assolutamente prive di senso. Quasi schizofrenico. Perchè entrare di nascosto se poi uccidono in modo platealmente innaturale? Guadagnato l'ingresso grazie alla chiave di Oboro Mifune, ci trovammo davanti a un ambiente sostanzialmente intonso, se si esclude un tavolo, forse rovesciato da un calcio agitato, e una macchia di umidità.

    Mmm... cercai di immaginare la scena di Yoshi, l'anziano, che mentre annegava si divincolava e faceva cadere le cose...ma perchè spingere il tavolo? Ci si era appoggiato nell'agitazione o lo aveva...calciato? E se fosse stato sospeso per aria? Proposi a Fudoh-san. Se un nemico usa le bolle, poteva mettergliene una intorno alla testa e tenerlo sospeso, annegandolo. Cercando di liberarsi potrebbe aver calciato il tavolo. Feci un giro rapido, cercando fotografie e altri effetti personali (il fuoco aveva distrutto quasi tutto nell'altra casa...magari anche qui era sparito tutto perchè gli aggressori volevano nascondere qualcosa in mezzo al caos di informazioni discordanti). La mia attenzione venne poi catalizzata dal lavello della cucina e dalla sua evidente manomissione. Due possibili dinamiche mi vennero in mente, e le spiegai a Fudoh-san: Un jutsu potrebbe aver divelto il tubo...un Suiton che ha portato l'acqua alla testa di Yoshi. Oppure...il nemico in qualche modo ha viaggiato con l'acqua ed è entrato e uscito da qui...o è diventato acqua...o una sua evocazione lo ha fatto. Non mi spiego però perchè entrare di soppiatto, non servono precauzioni per colpire un vecchio che vive solo e gli altri due avevano fatto entrare l'aggressore. E in generale nessuno si aspettava aggressioni. Una vittima del fuoco, una dell'acqua...semplice caso o c'era un qualche rituale in ballo che coinvolgeva gli elementi? Dopotutto i Rapiti degli eventi di anni prima erano stati coinvolti in una sorta di rituale...che qualcuno volesse proseguire su quella falsariga? Verifichiamo dove sono le chiavi di Yoshi...se la porta era chiusa a chiave dall'interno, allora le chiavi sono in casa. Se non lo sono...allora il nostro aggressore ha un souvenir che potrebbe tradirlo, se non le ha buttate da queste parti. Immagino tu non abbia una tartaruga capace di esplorare la zona circostante o di risalire le tubazioni, vero?

    Il Tempio di Sareshigami
    Congedatici da Takeshi-san, che tuttavia era un possibile bersaglio di nuovi attacchi, raggiungemmo il Tempio dove i Mifune ci accolsero e con loro anche l'ospite che era giunto a Tsuya da pochi giorni. Fudoh-san mi lasciò il compito di indagare su di lui mentre si allontanava, certamento alle prese con questioni che un ninja del mio rango non poteva ancora comprendere. Soffocai rapidamente quell'irritazione, approciandomi al misterioso Kinmaru con aria affabile.

    I miei saluti, il mio nome è Yato Senju e sono uno shinobi di Konoha. Questa zona è sostanzialmente nella nostra giurisdizione e siamo qui per qualche spiacevole evento degli ultimi giorni. Spero che aver sentito degli incidenti non abbia turbato la vostra presenza qui, Rinmaru-san. Naturalmente il nostro primo e più importante obiettivo è garantire la sicurezza di tutti e riportare le cose alla normalità.

    Avrei detto, annuendo con aria deferente. Giusto a titolo informativo, siete qui da molto? Per caso avete sentito qualcosa o visto qualcosa che potrebbe tornare utile alle indagini? A volte uno sguardo esterno è più utile di mille interrogatori a chi è coinvolto. Stavo cercando di mettere in chiaro che per me lui non centrava nulla con quella faccenda, così da metterlo a suo agio e farlo parlare più facilmente. E se posso permettermi, come mai da queste parti?

    [...]

    Non distante, Fudoh si era avvicinato all'albero in un posto un pò appartato, appoggiandosi alla cortecca come per capire quale potesse essere la causa del legame che sentiva internamente. Per qualche secondo non avvertì nulla di particolare...salvo poi avere la netta sensazione di qualcosa di motlo familiare, visceralmente familiare, tutto intorno a sè. Era tenue, debole, poco più che un alito di vita di "qualcosa" che avrebbe percepito come caro e importante, ma non avrebbe potuto individuarne l'esatta posizione o natura. Alieno e fraterno al contempo.
    E c'era anche qualcosa che incombeva su di esso, una sorta di pericolo che dava la caccia a quell'entità affine. Entrambi erano nell'albero, da qualche parte, e forse con qualche elemento esterno aggiuntivo che non comprendeva...ma sentì che il suo chakra curativo andava a rafforzare la presenza che percepiva come amica, e in quel preciso istante nella mente vide chiaramente l'immagine di una mano d'ossa che faceva un cenno, che chiedeva di avvicinarsi. Il tirapugni con cui si era svegliato all'Abete vibrò appena nella sua tasca, ma poi più niente.

    Quando interruppe il contatto Fudoh avrebbe impiegato qualche tempo per capire dove si trovava, come se fosse un pò ubriaco o lo avessero prosciugato improvvisamente, ma al contempo aveva anche un nuovo e importante indizio: un piccolo albero, poco più che un germoglio, che da qualche parte era nato in mezzo al grande albero, con foglie rosa e cariche di chakra, accompagnato da una bruttissima sensazione. La Presenza sua affine vedeva quel Germoglio come un nemico...voleva che Fudoh lo abbattesse, ma l'immagine era troppo vaga, senza dettagli o elementi che potessero guidarlo. Dove poteva andare? Mifune o altri nel tempio non avrebbero saputo indirizzarlo anche se avesse chiesto loro.

    [...]
    L'esplosione ci colse tutti alla sprovvista. Cosa succede? Sbottai, mentre con lo sguardo cercavo Fudoh-san, cercando di ricongiungermi rapidamente a lui. Esplosione! Viene da dove abbiamo lasciato Tanaka...di nuovo fuoco? La mia teoria degli elementi cadeva, sempre che non fosse stato uno scoppio di altra natura. Dobbiamo andar... Iniziai a dire, poi fermandomi. L'esplosione poteva essere un modo per attirarci, per distrarci...
    E se fosse un diversivo? Dubito di essere abbastanza forte da battere chiunque abbia avuto la meglio su un Jonin di Suna. Forse dovremmo restare qui e monitorare la zona...o cercare intorno all'esplosione per eventuali fuggitivi. Deglutii. E se...ci dividessimo, se io restassi qui e tu cercassi vicino all'esplosione? Lui era più forte e abile, avrebbe avuto maggiori possibilità e questo era un mero calcolo probabilistico, non certo codardia. Sei il più alto in grado, Fudoh-san, attendo ordini.
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    Il Paese delle Cascate


    La Tenuta degli Hanta
    3

    Il briefing fu sufficientemente rapido, anche perchè le informazioni in nostro possesso, pur superficiali e importanti, erano decisamente troppo scarne per mettere in atto una strategia efficace. Ci fu uno sguardo di ammirazione nello scoprire che Fudoh-san aveva guidato una missione contro dei pirati-contrabbandieri sgominando un traffico di enormi dimensioni. In realtà non era stato così preciso, certo per la sua nota modestia, ma ero certo che si fosse trattato di un'operazione su larghissima scala. Una volta riuniti i dati non restava che definire una linea d'azione e un bersaglio. Youshi accolse la mia idea di focalizzarsi sugli Hanta, così come Fudoh-san, preferendo però un approccio più cauto dell'infiltrarci nei boschi. Non sono stanco. Dissi. Possiamo partire subito. Tagliai corto, non aveva senso aspettare e non eravamo certo così fragili da stancarci per un piccolo viaggio senza ostacoli.

    L'alba era carica di un piacevole tepore dopo la notte di corsa tra le terre di Taki, non certo inospitali ma sicuramente arretrate e prive di grandi centri abitati dove potersi fermare o fare pause. L'area in cui ci trovavamo era perlopiù boschiva, ma i primi segni di civiltà vennero dalla comparsa di sentieri con del ciottolato e successivamente una strada vera e propria. Nel giro di poco raggiungemmo quella che dalle mappe era la Tenuta degli Hanta. Il complesso non aveva mura ma solo alcuni muretti di rinforzo qua e là e la possibilità di muoversi liberamente, arrivando poi alla grande foresta che stava più a occidente e che rappresentava il Bosco degli Hanta di cui mi avevano parlato ad Ame. Al centro esatto della Tenuta stava la Villa degli Hanta, il cui stile era in parte influenzato dalle tendenze più occidentali, soprattutto per quanto riguardava l'ampio giardino con numerose siepi disposte a formare dei labirinti irregolari. Tutto intorno numerose abitazioni, perlopiù confinanti tra loro, costituivano una sorta di alveare urbano, il Borgo, in cui vivevano i servitori e i lavoratori della zona. In tutto potevano esserci due o tremila persone nella Tenuta, e di queste più della metà lavoravano alla Villa.

    Sebbene fossero le prime ore di luce l'attività era già frenetica, con i coltivatori che si spostavano verso i campi (che avevamo intravisto, a sud della Tenuta, oltre piccoli boschetti del tutto irrilevanti rispetto al principale), gli apicultori (pareva ci fosse un miele pregiato nella regione) e altri lavoratori. Ovviamente una buona fetta erano servitori degli Hanta che curavano la villa e che si muovevano verso le proprie mansioni...la maggior parte per le pulizie o per la cura del giardino. Quello che si respirava era soprattutto il nervosismo più che la frenetico ma tutto sommato abituale quotidianità. I servitori erano nervosi, bruschi nei modi e a malapena si salutavano tra loro quindi nessuno avrebbe badato a noi ma per buona misura avevo camuffato il mio aspetto con una Henge (niente di atroce, avevo nascosto i miei occhi e reso castani i capelli, mentre i lineamenti erano leggermente più rozzi) e nascosto il coprifronte e le armi.

    Divisi o uniti che fossimo, dedicando una o due ore a raccogliere informazioni origliando o facendo domande molto vaghe, spacciandoci per locali o gente di passaggio (c'erano spesso cacciatori o mercanti nella zona) avremmo presto compreso che il Lord Hanta pretendeva il massimo da tutti i lavoratori negli ultimi giorni, con estrema severità, perchè aveva ospiti importantissimi alla villa, non il solo Guardacaccia Benimaru Nikaido, che risiedeva nella zona da diversi mesi ed era una sorta di sceriffo locale molto vicino al Lord)a pelle non molto gradito dai locali) ma forse qualcuno di più importante. Scoprimmo anche che era giorno di ricevimento a palazzo, e questo significava che presentarsi alla porta per chiedere udienza, con una scusa, era qualcosa di accettabile. Avremmo dovuto parlare con un maggiordomo quale filtro, che poteva a sua volta essere una valida fonte di informazioni...oppure avremmo potuto cercare di infiltrarci.

    La Villa in sè era grande e circondata da un giardino in stile occidentale con dei labirinti di siepi nelle parti esterne (ovviamente ai lati dei sentieri principali) e orientale in quelle più vicine all'edificio centrale con numerosi corsi d'acqua. Diverse guardie erano distribuite vicino all'edificio principale, tutte con arco e freccie, mentre nella parte del giardino occidentale erano molte di meno. Al rendez-vous dopo la prima raccolta di informazioni (sempre che non scegliessimo di cercare qualcosa di più approfondito) avremmo dovuto scegliere che strada prendere.
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    Mistero a Tsuya


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    È esatto, Kensei Hito, attuale Mizukage. Una persona che ha meritato la mia ammirazione. Specificai, con un breve cenno del capo, tralasciando gli sproloqui poco lusinghieri di quel kiriano ma senza prendermela particolarmente. Dopotutto se non correva buon sangue tra me e l'Hokage, era inevitabile che anche a Kiri potessero esserci dei contrasti, anche se bonari (o almeno così mi pareva). Esattamente come Fudoh-san. Aggiunsi senza ombra di imbarazzo, ma lasciandomi poi andare a un sorrisetto beffardo quando Akira sottolineò l'irritazione che provava nell'avere a che fare con Raizen, assolutamente condivisibile, tanto da incassare la pacca sulla spalla senza scoccargli occhiate ostili. Non avevo alcuna necessità di farlo, a onor del vero.

    La vicenda entrò nel vivo mentre soccorrevamo la donna ferita e Akira, da Jonin, prendeva le redini della faccenda. Dopo aver parlato a lungo con un suo contatto locale, un tizio basso e dall'aria terribilmente frustrata dalla nostra presenza, uscì per raccogliere ulteriori informazioni, assicurandosi che lo raggiungessimo. Mentre sorvegliavo la scena Fudoh trasse le sue prime conclusioni, anche se sembrava incerto sull'effettivo mezzo dell'aggressione. Una clava regolare forse no, ma magari un grosso bastone...se fosse realmente un pugno...quanto dovrebbe essere stato grande? Un Akimichi forse sapeva fare qualcosa del genere, ma perché mai un Akimichi avrebbe dovuto attaccare a Tsuya un discendente di Pangu, uno di quelli coinvolti nelle vicende di qualche anno prima? Avere così poche informazioni sull'argomento mi irritava, ma ancora di più mi irritava il fatto che c'erano delle briciole di pane da seguire fin troppo evidenti e ne eravamo tutti consapevoli. Le puntualizzazioni sui Guerrieri del Vuoto non mi aiutarono granché (alle volte Fudoh-san sapeva essere terribilmente evasivo, come se volesse mettermi alla prova) e anche i ringraziamenti della giovane Minami francamente mi lasciarono indifferente. Hanno donato questo Vuoto agli accademici? A chi di preciso? Chiedo giusto a titolo informativo, se non è un segreto. Speravo non fosse Raizen...non mi sarebbe affatto piaciuto scoprire che era diventato ancora più forte.

    Cercai di focalizzarmi sulla questione direttamente alla mano. Sapreste darci qualche indicazione aggiuntiva? Ci sono stati forestieri in questi giorni nel villaggio? O qualcuno che si è fatto notare in qualche modo tra gli abitanti? Avrei chiesto alle donne presenti, cercando di mostrare un sorriso rassicurante mentre Fudoh era all'opera con le sue sapienti arti mediche. E qualcuno potrebbe ricostruire i movimenti delle persone aggredite o uccise nei giorni precedenti al fatto? Il piccolo Tooru poi era evidentemente un'esca, ma meglio approfondire. Avete fotografie o qualcosa del genere delle vittime e del bambino? La cosa strana era che tra individui mascherati e morti assolutamente sospette e "tecnicamente" impossibili, il coinvolgimento di ninja era quantomeno ovvio. Ma ninja che provenivano da dove? E perchè? Fudoh-san...non abbiamo modo di mettere qualcuno a guardia dei feriti...non potremmo organizzare un trasporto verso una città vicina?

    Raccolte alcune informazioni (o così speravo), raggiungemmo poi Akira all'esterno, che si identificò come uno dei Guerrieri del Vuoto che i rapitori volevano a tutti i costi incontrare, o con cui volevano avere a che fare. Continuo a pensare che dovremmo remare contro il loro piano. In ogni caso... Poggiai una mano su uno dei rami del grande albero che costituiva l'intero paese. Questo albero è strano...previene gli incendi ma un jutsu lo ha aggirato, o almeno questa è l'ipotesi più probabile. Mi accigliai, componendo una manciata di sigilli per cercare di manipolarlo con la mia Kekkei Genkai. Mi trovai a poterlo fare, ma con una fatica notevole, come se la pianta fosse ricca di chakra esterno...e questo ebbe due importanti ripercussioni. La prima era una mia considerazione: Pensavo, dai rapporti, che l'albero fosse stato influenzato dall'energia vitale del leggendario Pangu...ma la pianta è ricca di chakra. Possibile che ci sia qualche elemento esterno? Cosa ne pensi, Fudoh-sa...FUDOH-SAN! Mentre manipolavo la pianta si era verificato qualcosa di assolutamente inatteso, una ripercussione priva di logica: il kiriano aveva avvertito un dolore intenso al ventre, come se qualcosa gli stesse frugando le interiora senza anestesia! L'effetto cessò non appena smisi di manipolare la pianta, ma lui se ne sarebbe accorto? Lo avrebbe condiviso con noi? Di certo avevo avvertito il suo malessere! Tutto bene? Cosa è successo?

    Poco dopo ci avrebbe raggiunto Masayoshi di Suna...un ninja che conoscevo e che in passato era stato una vera e propria palla al piede durante una missione che coinvolgeva una sorta di sacerdotessa indovina. Masayoshi? Credo che noi due ci conosciamo. Era stato talmente inutile durante la missione che a un certo punto lo avevo abbandonato, anche se non in pericolo, proseguendo sulla mia strada. Era molto cambiato da allora, lo ricordavo come un ragazzino sovrappeso, ma non per questo, nè per la sua natura di Guerriero del Vuoto, mi sentivo di poterlo considerare una risorsa o qualcuno di cui fidarmi per quella breve missione. Immagino di essere stato mandato io invece dell'altro perchè a differenza sua sono in grado di dire almeno due frasi consecutive con un senso logico e grammaticale. Commentai brevemente, esprimendo la mia scarsa considerazione per Youkai.

    Akira comunque catalizzò la nostra attenzione, prendendo le redini della faccenda e consigliando di proseguire le indagini invece che cercare subito il ragazzino rapito, cosa che approvai. Annuii quando distribuì gli incarichi. Molto bene, saremo più efficienti in due. Non amavo l'idea che i cittadini, possibili colpevoli o alleati dei ninja nemici ci scortassero, ma al momento non avevamo scelta.
  15. .

    Il Paese delle Cascate


    Le Notizie
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    Il nostro era un team di sole tre persone, ma di cui almeno due erano chunin (mentre intimamente ero convinto che Fudoh fosse quantomeno Jonin o che, indipendentemente dal grado, le sue capacità fossero al pari dei grandi con cui avevo avuto a che fare). Capisco...uso diversi anestetici in medicina ma ho sempre trovato i veleni, per quanto utili, in qualche modo inadatti alle mie necessità. Potevano essere un'arma eccellente per la Missione, ma non avevo proprio talento in quel ramo e inconsciamente avevo scelto di escluderli, nonostante la loro affinità tanto con la mia conoscenza delle arti mediche quanto delle piante. Gradirò volentieri la zuppa, ma in seguito. Aggiunsi poi, comunque facendo compagnia con la mia presenza qualora Fudoh avesse voluto mangiare qualcosa, sedendomi al tavolo e scrutando le mappe.

    Annuii mentre Youshi riportava brevemente gli eventi avvenuti nel non lontano Paese del Ferro, incluse le manipolazioni in corso a Taki e l'esistenza del Guardacaccia che portava con sè un oggetto appartenente a Kiri. Il Maestro sarebbe stato certo lieto di riaverlo, e questo avrebbe beneficiato tanto alla mia reputazione come Yato quanto a quella come Minarai. La zona del Paese della Cascata che ci interessava era la regione di Toshi, in cui due fazioni rivali avevano una faida da decenni, ma secondo quanto era emerso dal documento recuperato durante l'assassinio di Motonari, il vero controllore degli Hanta era il misterioso Benimaru Nikaido. Alcune settimane prima di partire avevo speso una discreta somma e qualche favore ad Ame, sotto le spoglie di Bokushin il Fauno, per recuperare delle informazioni sugli Hanta e su quella persona, e sebbene non potessi ambire ad avere chissà quale risultato, comunque ero venuto a conoscenza di diverse cose, mandate a memoria in attesa che potessero servire in vista della futura missione. Ho raccolto alcune informazioni che erano passate in sordina nell'Accademia, anche se non si tratta di niente di troppo approfondito o solido, ma può essere un inizio. Non approfondii l'origine delle informazioni, non era rilevante.

    Innanzitutto vorrei esporvi la situazione di Taki, almeno per quanto la conosciamo. Esisteva un Villaggio Segreto che dopo la guerra Cremisi cadde in rovina, con gran parte delle conoscenze che sono state poi distribuite tra i membri dell'Accademia, così come alcuni clan, ma il Villaggio Ninja esiste ancora, anche se ben lontano dall'auge del tempo. Anche in precedenza Taki non è mai stato ricco, ma ebbero il controllo di un jinchuuriki molti anni fa, e pare che i leader avessero accesso a un metodo che permetteva di amplificare il proprio chakra in cambio di una riduzione della propria vitalità. Congiunsi le mani. Ora la situazione è molto cambiata. Il Leader attuale del villaggio, non lo chiamano Kage ma il concetto è simile, è il terzo dopo gli eventi dei Cremisi, ed è supportato dai tre Valorosi Guerrieri, o Yuusha, i più abili ninja del villaggio. Non conosco i loro nomi nè le loro capacità, ma credo che tutti loro possano ricorrere al metodo di potenziamento che vi dicevo prima. La vera novità però non è questa struttura...ultimamente molti ninja di Taki stanno eseguendo missioni via via più difficili con grande successo, come se fossero diventati improvvisamente molto più potenti...forse a causa della Signora e della Vera Taki, ma questa è una mia speculazione.

    Su di lei o sulla Vera Taki non ho trovato nulla di particolare, ma penso dipenda dal fatto che le mie risorse sono limitate. So solo che pare avere delle guardie del corpo molto fidate, e ne ha sempre almeno una vicino. Questo Nikaido potrebbe essere una delle guardie. E così veniamo al territorio degli Hanta, dove dei bracconieri di Ame stavano cacciando selvaggina per contrabbandare animali e derivati senza passare dal governo locale. E sembra che questo Benimaru Nikaido sia quello che ha reso parecchio difficile la loro vita e che ne ha ucciso diversi. Pare abbia usato dei Raiton, ma questo è quanto.

    Unendo le informazioni in nostro possesso credo sia corretto lasciare gli Horu da parte e concentrarci sugli Hanta. Tutto sta a vedere se intendiamo esplorare i boschi di quella regione, dove forse questo Nikaido sta ancora cercando i bracconieri, o recarci alla villa degli Hanta, nel borgo che costeggia il bosco, e cercare informazioni là.
    Mi voltai verso Youshi, che identificavo come caposquadra. A te la scelta, sempre che Fudoh-san non abbia obiezioni. Aggiunsi, chinando leggermente il capo verso il Primario di Kiri, prima di cerchiare le due possibili destinazioni sulla mappa. Sicuramente, quale fosse la scelta di Youshi, avrebbe anche dovuto indicarci COME prepararci, come schierarci e cosa portarci dietro.
103 replies since 27/8/2015
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