Posts written by Yato Senju

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    Missione nel Riso
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    Ci era riuscito, anche se non senza difficoltà. Ottimo. Commentò Tenma e io stesso annuii, ma non mi era sfuggita la lunga occhiata che mi aveva rivolto quando avevo avuto quella reazione spropositata. Dovevo prestare più attenzione, ero troppo immaturo: in un ambiente diverso una leggerezza del genere avrebbe potuto essermi fatale. Ora liberaci, prima che torni qualcuno...e poi dovremo liberare Tenma o non scapperemo mai da qui. Hai fegato, amico...io non so se avrei rischiato tanto. Mormorò un ancora scosso membro del clan Shimasu. Munisai non avrebbe avuto eccessivi problemi a liberarci e non appena toccai terra presi a massaggiare i polsi indolenziti mentre davo un'occhiata intorno. Un cubo di acciaio senza uscite con solo piccolissime inferriate da cui far passare l'aria e in cui era impossibile entrare...l'unica uscita possibile era manipolare la parete stessa, ma il modo migliore per farlo era lasciare le cose in mano al caposquadra.

    Se serve ho abbastanza chakra per usare le Mani Curative su di voi, tu invece fatti controllare. Dissi avvicinandomi al rosso otese, per verificare le sue condizioni se fosse stato daccordo. Non potrete liberarmi manipolando il metallo: è saturo di chakra. Annuii, avendo una capacità quantomeno paragonabile. Non si può mai manipolare qualcosa che contiene chakra altrui, a meno che questi non lo abbia contemplato...ma se sono manette avranno pure un meccanismo di apertura o chiusura, o un punto debole da sfruttare. Tenma annuì. C'è una serratura...Munisai, se riuscissi a manipolare il metallo per fare una chiave... Penso di poterti aiutare anche io con questo. Dissi mentre dal palmo della mia mano germogliava un ramuscolo che assunse le fattezze di una chiave senza particolari caratteristiche. Non so quale sia esattamente il principio di questo Jutsu che stai tramandando a mezze parole per evitare che io lo capisca, ma sono anche io un Manipolatore e certe cose sono comuni a tutti. Feci cenno allo Shimasu. Controlla il punto da cui è entrato il tuo consanguineo, meglio evitare sorprese. Non tutti gli Shimasu sono consanguinei. Puntualizzò, ma lo ignorai. Munisai, posso liberare Tenma...e posso mostrarti come si fa. Aggiunsi mentre una velatura di irritazione mi montava dentro: se Tenma sapeva della serratura avrei potuto liberarlo facilmente io con il Mokuton! Possibile che volesse sfruttare l'occasione per addestrare il rosso rischiando di ammazzarlo? O magari c'era qualcosa che non sapevamo?

    Non potete liberarmi tanto facilmente, Yato. Non credo tu sia abbastanza esperto nelle arti del tuo clan da generare due chiavi e manipolarle correttamente senza vedere...le manette hanno una trappola: bisogna far scattare contemporaneamente quelle che legano le due braccia. Questo spiegava qualcosa, ma perchè nascondercelo fino a quel momento? Forse non voleva scoraggiarci? Non riuscivo a capire i pensieri di un leader...io ero più incline all'azione solitaria. Allora a maggior ragione serviremo entrambi. Mi avvicinai, studiando la serratura che era posta sul lato posteriore delle manette e dunque invisibile a meno di stare accanto o alle spalle di Tenma. Le tecniche come le nostre possono manipolare la materia per creare una forma definita, ma bisogna avere una chiara immagine mentale, come una spada, un Kunai o qualche altro armamentario ninja.

    Creare una chiave precisa non può essere fatto in un solo passaggio, o almeno non così facilmente. Se bastasse riempire tutto lo spazio della serratura col legno e girare sarebbe fin troppo semplice, ma molte serrature non scattano con un sistema simile, quindi bisogna prima usare la libera manipolazione per creare uno stampo e sapere esattamente come è fatta la chiave, e poi crearla in maniera più definitiva.
    Gli mostrai nel frattempo come fare, riempiendo la serratura di legno e poi estraendolo in quello che era un calco della serratura. Quindi dall'altra mano lasciai che germogliasse una pianta che ritraeva esattamente la chiave, bloccandone poi la forma. Sarà molto più difficile rispetto allo spezzare un anello o muovere appena un filo sottile come un capello. Aggiunse Tenma. Devi prima rendere malleabile il metallo, plasmabile e creare lo stampo, farlo tuo. A quel punto dovrai modificare un pezzo di metallo in maniera definitiva, ma curando i dettagli. La cosa fondamentale è la capacità di immaginare in tre dimensioni, a cui va aggiunto l'uso del chakra come a formare una barriera che definisca e stabilizzi la nuova forma che ottieni...almeno è così per il Mokuton. E non si discosta come concetto, ricorda solo che il metallo non è materia vivente, e qualunque influenza esterna è definitiva: non guarisce, non cresce, non degenera. E' immutabile di per sè, tu non sei un Senju che cerca l'armonia nel dare forma ed equilibrio al legno che cresce, tu hai qualcosa che ha già una sua armonia e un suo equilibrio, e lo distruggi per ottenerne uno che tu desideri. Spezzare, piegare o muovere è facile, ma per modellare devi imporre la tua volontà su qualcosa che è già perfetto e non ha il cambiamento nella sua natura. Fai qualche tentativo, se non riesci creerò io una seconda chiave. Intanto preparo quelle per le manette ai piedi. Dissi, disinteressandomi poi della faccenda: le chiavi non duravano in eterno. Chi è questo alleato che aspetta fuori? Non avevo visto nessuno. In un certo senso è la mia anima gemella...un amico fraterno, per così dire. Non è...non è esattamente umano, ma so che si sta avvicinando, e non appena sarà qui e saremo all'aperto potremo scappare più facilmente. Tamao Shimasu inarcò un sopracciglio, non capendo a cosa si riferisse, ma continuò a fare la guardia prendendo il tutto per buono. Io dal canto mio non pensavo che quel Tenma fosse così sentimentale.
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    Yato

    Avevo frainteso tutto! Scambiando controllore e controllato mi ero forse condannato a fare la fine del topo, mentre il bersaglio evitava con discreta facilità il mio attacco, al sicuro oltre le sbarre, mentre la vittima strangolata si rivelava essere una sorta di pupazzo animato da non so quale tecnica. Dannazione! Sbottai mentre la testa disarticolata apriva la bocca annunciando verosimilmente un attacco. Fui rapido a levarmi di mezzo con un rapido scatto [Difesa]Statistiche: Riflessi Blu +3 tacche

    Base: +1 Rif
    Impasto ½ Basso +2 Rif
    ma non potei nulla contro la polvere che prese a vorticarmi intorno, fortunatamente senza ferirmi...anche se per un attimo non vidi troppo tardi il legno che cercava di prendermi in mezzo alla fronte e che schivai all'ultimo scartando lateralmente con la testa, impastando quanto più possibile il chakra nel collo [Difesa 2]Statistiche: Riflessi Blu +4 tacche

    Base: +1 Rif
    Impasto Basso +3 Rif


    Lo scontro era aperto ma io ero incatenato e il nemico era oltre le sbarre, anche se c'era l'apertura, e gli sarebbe bastato gridare per far giungere i rinforzi. Le mie possibilità dopo il madornale errore iniziale erano sostanzialmente nulle, anche con la gabbia aperta: le catene ci impedivano di muoverci come avremmo voluto, avrei dovuto cercare di spezzarle o di liberarci in qualche modo. Quella battaglia era stata un fallimento e chinando il capo mi arresi. Sacrificare i ragazzi non mi avrebbe dato maggiori possibilità di successo...arrendermi invece li avrebbe resi più fedeli a me, per un'eventuale nuova occasione. Mi arrendo...ma non fare loro del male. Intanto dalla mia caviglia veniva emesso un piccolo seme osseo che sarebbe caduto a terra. Inutile per cobmattere, ma mi sarebbe servito come punto di riferimento per ritrovare quella gabbia, se necessario.[Tecnica]Tecnica Economica 50%

    Dopo pochi minuti ero stato trasportato altrove, legato con maggior prudenza mentre due persone si erano affiancate al misterioso marionettista, altrettanto peculiari nell'aspetto. La loro espressione che non lasciava spazio a speculazioni: una parola fuori posto e mi avrebbero fatto fuori.
    Sono un ninja, è vero. E non so perchè mi trovo qui. Mi chiamo Yaboku e sono stato cresciuto a Konoha ma sono al servizio del mio maestro di Ame ed ero per mare con lui. Una tempesta ci ha separati ed ero alla deriva. Voi mi avete catturato. O salvato, a seconda dei punti di vista. Alzai lo sguardo verso di loro. Se vi svegliaste soli in mezzo a un gruppo di bambini rapiti voi cosa fareste? Cercare di liberarsi è la scelta più ovvia.

    Edited by Febh - 10/2/2019, 10:43
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    Missione nel Riso
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    E' vero...ci hanno colto completamente di sorpresa. Quindi o tutta questa era una messinscena sin dall'inizio o c'è una fuga di informazioni. E mi trovai a guardare con un briciolo di sospetto il ninja del clan Shimasu che era con noi, tutto sommato un familiare del nostro carceriere. Non c'erano prove ovviamente, ma il Sensei mi aveva insegnato a dubitare sempre di tutti, in primis degli alleati, almeno fino a prova contraria. O magari hanno corrotto i nostri informatori. L'unica possibilità però ora è liberarsi e poi cercare di fuggire, magari catturando uno o più dei nostri nemici. Kenzo ascoltò tutto e annuì. L'errore è mio. Ed è imperdonabile in quanto caposquadra. La trappola era elaborata, ma non avevo progettato metodi di fuga adeguati. Ne farò chiara menzione nel mio rapporto, ma prima dobbiamo trovare un modo per uscire da qui. E dovremo restare uniti, per riuscire. E mi guardò in modo eloquente, forse aveva incrociato la mia occhiata sospettosa. Io...io so che Asami tradì durante una missione, passando ad Ame. La missione prevedeva di intercettare dei criminali che si rivelarono poi essere dei Nukenin...i suoi compagni di squadra erano Teppei, una delle guardie del Daimyo...tu, Tenma, che stavi al campo base come medico...poi un Kaguya di cui non ricordo il nome e per finire quello che ora è Hokage. In quel preciso momento sgranai gli occhi, evidentemente sorpreso da quella menzione del Bersaglio in un momento in cui pensavo non centrasse nulla. Che poi non centrava nulla ma il solo fatto di aver trovato un qualche collegamento mi fece rizzare i capelli e forse tradì il fatto che per me quell'uomo era qualcosa di più di un capo distante. Tenma e Tamao tuttavia non commentarono, forse semplicemente ascrissero la mia sorpresa al fatto che fosse stato citato il mio Kage e nulla di più. Ma l'Hokage, che ancora non era Kage, lo uccise durante la missione. E Teppei perse le braccia e ricevette gravi ferite alle gambe, tanto che ora ha un sacco di innesti. Asami lo fece per soldi, o almeno è quello che dicono. Incredibilmente invece ero io a conoscere la risposta alla seconda domanda, avendo frequentato a lungo Ame, anche se ospite delle Picche. Lord Goemon è un pezzo grosso di Ame. Non so bene che ruolo abbia ma fa parte dei Fiori, che trafficano in sostanze illecite e dopanti, per così dire. Non so nulla di più, purtroppo. Io ho qualche informazione extra, ma nulla che sia utile ora: quello che conta è che non dobbiamo cadere in mano sua...soprattutto tu, Munisai. Mi chiesi come mai, ma sapevo già che nessuno mi avrebbe risposto. Se non altro Tamao era incuriosito quanto me.

    Poi venne il momento del metodo a cui aveva pensato...l'assurdo e folle metodo di far venire un infarto a un poveraccio sperando che questo gli permettesse di piegare il metallo. Anche a ripetere una simile cosa mi avrebbero preso per matto, quindi l'informazione segreta del clan otese era al sicuro. Non direi che non abbiamo niente da perdere. Sbuffai, ma effettivamente non avevo alternative concrete: il legno Senju compete coi metalli più duri, ma io non ero ancora nemmeno lontanamente a quel livello. Tamai rifiutò di sottoporsi alla procedura, ma con un ghigno sconsiderato il rosso Munisai accettò, ritrovandosi con un filo metallico conficcato nel corpo. Non sapevo se ammirarlo o considerarlo un vero idiota: la Missione viene prima di tutto, e non avrei mai rischiato di morire a quel modo. Meglio arrivare ad Ame e cercare di fuggire durante il trasporto o in un secondo momento se quella stanza era a tenuta stagna.

    Inevitabile per me riconoscere i segni del distress cui si stava sottoponendo il suo corpo durante quell'orribile prova. Non aveva le mani al petto ma tutto il resto parlava di danno coronarico acuto o di qualcosa di altrettanto grave e potenzialmente fatale: un'aritmia che poteva ucciderlo era dietro l'angolo mentre il cuore, via via sempre più privo di ossigeno, batteva senza avere realmente le risorse per farlo. Dopo minuti interminabili in cui mi trovai mio malgrado con la fronte imperlata di sudore a trattenere il respiro per quel compagno di squadra di cui in altri momenti non mi sarebbe importato nulla (ma ora da lui dipendeva la mia liberazione) ecco che lui prese un profondo respiro, quasi gli avessero tolto un grosso peso dal petto. Tenma estese immediatamente le mani curative verso di lui (un talento che avrei dovuto presto far mio, mi ripromisi). Molto bene. Molto bene, ma ora non sforzarti e riprendi fiato...le Mani Curative non possono guarire i danni che hai subito ma posso alleviare un pò i sintomi. Avrai bisogno di un ricovero in ospedale per qualche giorno o dell'intercessione di uno Yakushi, ma per ora hai fatto benissimo. Ora prenditi qualche minuto, fai tua quella sensazione. Poi dedicati agli anelli là in alto. Sei...sei un pazzo, amico. ma hai tutto il mio rispetto! Si congratulò Tamai, intanto, il cui sudore freddo e il respiro rapido indicavano chiaramente quanto fosse sollevato...o forse era nervoso perchè temeva che ci liberassimo ed era daccordo col traditore? Decisi mettere da parte queste paranoie, almeno per il momento.

    Non serve una manipolazione qualsiasi: stavolta devi ottenere un effetto specifico. Se segui la vibrazione il metallo si muoverà, ma imporre la tua volontà per un movimento o una distorsione particolare è una faccenda molto diversa. Io immagino che ci siano come dei fili che distorcono e spostano il metallo, ma perchè i fili di sutura sono la mia quotidianità. Il mio sensei usava l'immagine di diverse calamite, trova la tua visione, il tuo modo per guidare la tua volontà. Sarai realmente esperto dell'arte del metallo quando la tua volontà e la vibrazione andranno all'unisono senza bisogno di pensare, quando letteralmente farai respirare il metallo ma fino ad allora, fino all'apice di questa tecnica, ti servirà l'immaginazione. Immaginazione, e la giusta quantità di chakra da associare ad essa. Erano consigli molto vaghi...non sapevo se si stesse trattenendo per via della mia presenza o perchè effettivamente era un'arte che ognuno interpretava a modo suo...certamente era molto diversa da noi Senju che dovevamo divenire come un seme da cui cresce la pianta più forte...che concentravamo tutto su noi stessi e su come espanderci nel mondo. I Manipolatori dell'Acciaio invece erano più come musicisti che per ottenere una melodia dovevano inventarsi il loro strumento in modo che il suono ottenuto somigliasse il più possibile all'idea che avevano in mente. In quel senso, mi sembrava più che appropriato che stessero a Oto.
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    Nobili Intenti
    Kenjutsu 4


    Ossessionato, il Sensei aveva occhi solo per quel Tengai che era in qualche modo collegato con il suo unico interesse: Kazuhiro Kuei, quale che fosse il motivo del suo odio. Nonostante le parole del ninja di Suna si dimostrò irremovibile nel suo intento di recarsi da solo alla Casa della Caccia per incontrare Tengai, il più giovane tra i Nobili, divenuto tale dopo uno strenuo allenamento per una qualche vendetta. La Baronessa fornì le indicazioni, mentre io parlavo con il Maestro di Spada. In realtà mi chiedevo come fosse possibile impedire a noi di cadere vittima dei feromoni della Nobile...tapparsi il naso è limitante, possono essere assorbiti anche dalla bocca o dagli occhi...secondo il tipo di sostanza anche dalla pelle. Non sarà facile. In ogni caso, il Sensei intende andare da solo, quindi se non vi sono di troppo peso io verrò con voi. E chinai il capo, sottolineando formalmente quella richiesta.

    Intanto Kensei prese la parola, prima di incamminarsi in una direzione diversa da quella del Sensei, chiedendo ad Akayoru qualche informazione aggiuntiva. Noi percepiamo tramite il suono e le vibrazioni. Nessuno tra i nobili, a mio sapere, percepisce o può essere influenzato dalla percezione del chakra. Le Creature d'Ombra sono diverse, ma la tua missione non dovrebbe affatto portarti da loro. Seguendo poi le indicazioni della Baronessa seguimmo una passerella e poi la parete di un edificio decadente che si continuava, quasi compenetrato, in una serie di stalattiti talmente ravvicinate da sembrare un organo a canne. L'unica fonte di luce una piccola torcia che la Baronessa ci aveva consentito di accendere. Verosimilmente accenderanno le luci per accogliervi, ma siate furbi: loro non ne hanno bisogno e sapranno come spegnerle all'improvviso se lo riterranno utile. Non affidatevi alle luci nelle Caverne del Silenzio. Un avvertimento che ritenni prezioso, e per un breve istante pensai al Sensei e ai rischi a cui si stava esponendo. Non ero preoccupato per lui in senso stretto, ma più per quello che rischiavo se fosse caduto: era pari al Bersaglio, forse superiore. Senza di lui da chi avrei potuto attingere le informazioni e gli insegnamenti necessari? Spero che tu faccia attenzione. Sussurrai appena rivolto a quell'orecchio distante e distratto. Non mi poteva sentire ma era più qualcosa che riguardava me stesso.

    Hohenheim-san. Chiesi durante la camminata tra una passerella e l'altra di quello strano mondo di rocce ed edifici al contrario. Dicevate qualcosa sulle capacità da Sensitivo...se non sbaglio si tratta di conoscenze riservate ai ninja di grado più alto, ma volevo chiedervi: sarebbero utili per qualcuno che intende specializzarsi nell'assassinio silenzioso? Sto apprendendo molto sulla furtività dal Sensei Zong Wu, e spesso mi chiedo in che modo implementare queste conoscenze. Non mi rivolsi a Kensei, invece. Il Maestro aveva detto che forse mi avrebbe addestrato, ma adesso era talmente focalizzato su sè stesso e sul suo clan che ogni mia interferenza avrebbe potuto compromettere i futuri insegnamenti. Se volevo usarlo in maniera efficiente per ora dovevo tacere.

    [...]

    Il Trono Buio era qualcosa di più simile a una torre al contrario costruita rozzamente che a una formazione naturale, tanto che da lontano, alla fioca luce che ci portavamo dentro, sembrava proprio una costruzione. Ma una volta vicini fu subito evidente che era invece una stalattite di dimensioni poderose, con un diametro alla base di forse cinquanta metri e che comunque sembrava sfidare il suo stesso peso con aree irregolari più o meno larghe a vari punti della sua altezza (o meglio profondità, visto che si stagliava verso il basso) ed era piena di buchi, anfratti e nicchie. Alcune catene di grandi dimensioni la fissavano al "soffitto" circostante e agli edifici vicini, unico segno dell'opera umana in quella grandiosa torre rovesciata. Alcune torce accendevano una delle grotte più ampie, più o meno a metà altezza. Sembrerebbe che ci stiano aspettando. Mormorai, indicando l'area illuminata.

    Dovemmo seguire una delle catene per raggiungere quel punto, camminando in equiibrio sugli anelli resi scivolosi dall'umido e dal tempo, ma per dei ninja non era un problema e anche la conoscenza del chakra adesivo trasmessami dal Sensei mi facilitò notevolmente il passaggio [Nota]Per i movimenti dal punto di incontro con Akayoru fino all'arrivo al Trono Buio, per lo sporadico uso del Chakra adesivo, tutti noi consumiamo 3,5 Bassi. Non appena messo piede sulla nuda roccia un sonoro squittire ci avvertì della presenza di un gran numero di pipistrelli nella zona: decine di piccoli occhi si aprirono nella luce del fuoco e in una frazione di secondo ci trovammo avvolti dai roditori e dai loro denti affilati! Dovevamo difenderci in qualche modo! [Attacco]Lo stormo avvolge e causa danni da morsi e colpi d'ala multipli per una potenza complessiva di 40. Equivale a una Bomba per il calcolo danni, ma è un attacco fisico.
    Emette al contempo ultrasuoni che causano Ingombro e Scoordinato a chi indossa armature metalliche o impugna armi metalliche e non le lascia andare.

    Lo stormo attacca tre volte, è composto da centinaia di pipistrelli


    DANNAZIONE!! Ma non dovevamo solo parlare? In effetti dopo quella prima sortita, andasse come andasse, i pipistrelli si sarebbero poi dispersi mentre la Baronessa si faceva avanti, svolazzando davanti al nostro gruppo. Quindi una risata echeggiò nella struttura, quasi come se fosse il Trono Buio stesso a ridere. AHAHAHAAHAH! Dunque si tratta di una visita, temo di aver frainteso: pensavo che questi umani fossero un'offerta di cibo. Sono mortificato.


    Lo stormo tornò, ma stavolta si concentrò davanti a noi fino a formare una creatura vagamente quadrupede, con braccia-ali mostruose almeno quanto le sue orribili fauci. Amano, Nobile tra i più potenti...e sicuramente più forte di me, tanto che mi scoprii a tremare leggermente, almeno fino a quando non serrai i denti cercando di controllarmi. Cosa ti porta nel mio dominio, Hakushaku? E come mai porti degli ospiti con te? Non mi paiono essere membri del clan Kuei, dunque mi chiedo cosa significhi la loro presenza qui...desideri forse attaccarmi? Essi sono qui per volontà di Kensei Hito, erede di Kenchiki Mikawa. Mi sono limitata a condurli da te, sono una semplice guida.

    Con movimenti goffi la creatura caracollò verso di noi, fino a portarsi davanti al volto del Maestro di spada, grondando saliva dalle zanne aguzze. Io sono Amano. Cosa può mai volere un umano da me? Ho forse fatto un torto ai tuoi antenati nella mia vita precedente? Se cerchi la vendetta potremo combattere, ma io non sono più quell'uomo, non ne ricordo nemmeno la forma. Poi lo sguardo di quegli occhi bianchi si posò su me e Hohenheim. Porti con te questi fanciulli come offerte per me? Un pasto a base di carne morbida? Desideri forse chiedermi un favore, umano in armatura? Mi pare una ben misera offerta, ma è un inizio. Inginocchiati davanti a me, riconosci la mia autorità e potremo poi parlare. Io arretrai istintivamente di un passo al sentirmi catalogato come uno spuntino, ma certo avrei venduto cara la pelle. Akayoru intanto non disse nulla, stando in disparte.

    [...]

    Feng Gu avanzava da solo tra passerelle e stalattiti, diretto alla Casa della Caccia secondo le indicazioni che gli erano state fornite. Svoltato l'ennesimo angolo trovò infine il suo obiettivo, luogo in cui verosimilmente lo aspettavano dato che una torcia accesa davanti a una porta marcava inequivocabilmente l'ingresso. L'edificio scavato dentro una costruzione rocciosa era al contrario come tutti quelli della città sotterranea, ma lo spostamento era agevole anche se avesse deciso di non usare il chakra adesivo [Nota]Se usi il chakra per spostarti, in tutto consumi 1,5 Bassi (è più vicino del Trono Buio). L'interno dell'edificio era abbastanza scarno, con muri e colonne consumati dal tempo e diverse luci che lo illuminavano all'interno, come a voler accogliere il nuovo arrivato [Immagine]

    . Sul soffitto un gran numero di pipistrelli attendeva placidamente, per nulla disturbati dalla luce o dalla presenza del nuovo arrivato. Non appena Feng Gu si fosse annunciato o avesse dato segni di impazienza ecco che i suoi sensi affinati avrebbero percepito una presenza nella stanza accanto, che si stava avvicinando.

    Quello che varcò la soglia aveva solo una vaghissima somiglianza con il Tengai che ricordava dai ricordi di Zanna, anche se forse la sua voce interiore lo avrebbe identificato chiaramente, pur notando le differenze. la cosa particolari era che era come apparso dal nulla nell'altra stanza, lontano dal suo sguardo, diventando percepibile solo da qualche istante, come se prima non ci fosse nessuno. E' raro avere ospiti. La voce era la stessa di quando era umano. Il mio nome è Tengai, ma immagino tu lo sappia già o non saresti qui. Vestiva elegantemente con abiti in foggia occidentale e con tanto di cappello a cilindro, che probabilmente il Kaguya aveva visto solo in alcune illustrazioni. Quello che io non so è come mai tu sia amico della Hakushaku...e come mai tu sia venuto qui. Se intendi chiedermi di supportare la Zanna anche tu io non posso che ripeterti che non ho alcun interesse per quelle faccende. Eppure era stato là a urlare vendetta dopo il discorso appassionato di Shijin, a partecipare alla costruzione della Zanna come era adesso. O magari hai un messaggio da parte della Baronessa? O intendi mettere alla prova le tue capacità contro i Mostri d'Ombra. In sostanza...chi sei? E cosa vuoi da uno come me?

    Se invece vuoi altro...beh, francamente non mi importa granchè.
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    Missione nel Riso
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    Tutto andava come previsto, con i miei attacchi che andavano a segno e l'Oni dello Shimasu che approfittava della distrazione del fuoco e del caposquadra per sconfiggere facilmente i suoi avversari, mentre Munisai a sua volta si dava da fare con le sue armi, muovendosi occultato fino all'ultimo istante salvo poi tornare visibile e colpire quando era ormai tardi per riorganizzare le difese. I Kunai ferirono e gettarono a terra il primo dei suoi bersagli mentre l'onda tagliente avvolse la donna che gettò un grido sofferente, con la pelle lacerata in più punti. A corpo a corpo con il nemico rimanente il Fuuma Kunai era già pronto a trapassare la sua vittima, il cui campo visivo era coperto parzialmente dalla mano del Rosso...quando improvvisamente il terreno venne a mancare sotto i piedi di tutti noi!

    Ma che cosa...? Anche se mi trovavo ancora lontano il terreno era ceduto, e lo stesso valeva per i miei compagni, come se l'intera area fosse una gigantesca... UNA TRAPPOLA! Svelato l'ovvio dallo Shimasu, non potemmo che cadere impotenti, dato che anche usando il mokuton non riuscii a trovare un appiglio adeguato per frenare la mia rovinosa discesa in quel mare di sabbia e detriti che ci avrebbe inesorabilmente trascinati verso il basso in quella sorta di cono che terminava in una larga voragine che presto inghiottì anche i nostri avversari....che si erano nel mentre trasformati in semplici ammassi di terra, e il carro ancora avvolto dall'illusione! No!! Non ho appigli! Piantare la spada in quella frana era inutile e lo stesso valeva per i mio legno...invano cercai pateticamente di afferrarrmi al bordo per non cadere di sotto ma era inutile. Chi poteva aver mai creato una trappola così estesa...e come era sfuggito ai nostri informatori?

    Mentre cadevo nel buio che la mia illusione di fiamme non riusciva a spezzare, l'ultima cosa che vidi, e forse lo stesso valeva per i miei compagni, era la sagoma di Tenma che veniva gettato a sua volta nella trappola: non era riuscito a scappare. Poi il buio.

    [...]

    Eravamo in una stanza senza finestre con solo l'umidità e una goccia che cadeva da delle vecchie tubazioni ogni tanto a tenere il conto del tempo. Stavo, esattamente come Munisai e Tamao, appeso al soffitto con delle catene metalliche che terminavano in manette in acciaio massiccio talmente stretto che pareva quasi ce lo avessero fuso addosso, ma non c'erano segni di ustioni nè odore di carne bruciata quindi doveva essere frutto di un Jutsu. Tenma era nella stessa stanza, ma legato da quattro catene, una per arto, e sospeso. Tenma-san, Tamao, Munisai...siete svegli? Sapete dove siamo? L'intera parete era rivestita da lamiere metalliche, senza una vera e propria porta. Siamo prigionieri...il capo era un clone di terra e mi si è gettato addosso imprigionandomi con il fango. Non so chi sia o perchè siamo ancora vivi...temo possa essere per estrarre le nostre capacità. Siete feriti? Forse posso riuscire a curarvi anche da questa distanza. Si guardò intorno mentre io mi chiedevo come fosse possibile estendere per tutti quei metri il raggio d'azione delle Mani Curative. Non riesco a manipolare questo acciaio...ci deve essere il chakra di qualcuno che mi è almeno pari dentro. Le strattonai, provando a emettere legno dai polsi per forzarle, senza risultato. Io non riesco a spezzare l'acciaio col mio legno...voi potete fare qualcosa? Tenma era cupo e pensieroso, e si guardava intorno come se cercasse qualcuno, ma non sembrava affatto disperato, mentre lo Shimasu sudava profusamente ed era palesemente sull'orlo di una crisi di nervi. Dal canto mio io non sapevo bene cosa fare...la situazione pareva senza via di uscita, ma ero stato catturato altre volte. Avevo solo bisogno di un pò di tempo...e di un piano. Mi hanno preso tutto! Tutto! Non ho ferite ma non riusciremo mai a liberarci! MALEDIZIONE! MALEDIZIONE! Tamao non stava reagendo in maniera razionale, da bruto quale era, nonostante la sensibilità musicale. Arriva qualcuno... Annunciò Tenma, catturando l'attenzione di tutti noi prigionieri.

    L'acciaio che rivestiva le pareti si deformò mentre un uomo dall'aria estremamente soddisfatta, con lunghi capelli neri

    faceva il suo ingresso, avvicinandosi a Tenma e schiaffeggiandolo appena. Chi sei? Non è da tutti riuscire in una trappola del genere. Specie contro di me. Calmo e misurato nonostante la situazione critica...per un secondo lo ammirai, prima di preoccuparmi, ma il suo interlocutore sorrideva. Sono ArijigokuFormicaleone, Principe di Fiori. Lord Goemon ha un conto in sospeso con Oto e non aspettava altro che imprigionare un ninja di alto rango di oto, ma non mi sarei aspettato di certo una delle tre guardie personali del Daimyo. Come stai Tenma, non riconosci un vecchio amico? Ho sentito che ti sei dedicato ai Draghi nel paese del Fulmine. Asami...pensavo fossi morto dopo averci tradito. Sono Arijigoku ora. La morte ha tante sfaccettature, vecchio amico. Asami...Asami Shimasu...è un traditore del mio clan!

    Non sono più Asami. Ho imparato molto ad Ame, dopo che mi hanno salvato. E ho ottenuto potere...un potere tale da eguagliare il tuo. Conservo le note del mio clan originario, ma ho strappato il potere del metallo dall'uomo che ti ha addestrato, Tenma. Ottenne solo uno sguardo torvo come risposta. Oh, sempre così poco emotivo...ti detesto. E rise, con uan vena di isterìa che certificava la poca sanità mentale rimasta in quell'uomo. Non avrai molte soddisfazioni da questa cattura. In tutta risposta ottenne un kunai conficcato nella spalla già tirata allo stremo dalle catene, e una smorfia sofferente sul volto, ma il medico non fiatò oltre. Per ora siete nella mia trappola sotterranea. Presto i miei ragazzi saranno qui per portarvi ad Ame, e là ci divertiremo a estrarre dalla vostra mente e dal vostro corpo tutto ciò che può valere qualcosa. Ebbi un lampo di speranza negli occhi: il mio Sensei era di Ame...ma non potevo rivelare le mie associazioni così alla leggera...avevo bisogno di tempo...e Arijigoku si levò di torno, convinto di averci in pugno.

    Tenma aspettò qualche secondo per essere sicuro che il nostro carceriere si fosse allontanato prima di parlare. Abbiamo ancora delle possibilità. Un mio...alleato...è rimasto fuori e il nostro carceriere non lo ha notato. So per certo che si sta avvicinando e potrà darci una mano, ma dobbiamo trovare un modo per liberarci da soli. Sembrò combattuto per un secondo, poi chiuse gli occhi. Non riesco a manipolare le mie catene, ma sento che le vostre non hanno chakra estraneo...però sono troppo vicine a voi per poterle influenzare con la mia capacità. C'è un modo, però. Ma è rischioso. Aprì gli occhi, fissando i suoi due compatrioti. Io sono esperto dell'arte della manipolazione metallica, una Hijutsu di Oto. Munisai, avevo promesso di insegnartene le basi e spiegarti le origini di questo potere, ma non c'è il tempo di farlo. Normalmente ti avrei insegnato come far vibrare il tuo chakra e mandarlo in risonanza con il metallo con delle tecniche di respirazione e poi saremmo passati alla fase successiva...ma servono settimane di allenamento e non le abbiamo. Tamao...Munisai. Esiste un metodo per apprendere l'arte del metallo molto più rapido, ma potenzialmente fatale. Tu Yato non appartieni a Oto e non posso tramandarti questa conoscenza, anche a costo della vita, ma voi due avete una possibilità, se volete tentare.

    Userò questo Kunai che Asami mi ha gentilmente conficcato nella spalla. Ne estrarrò una piccola quantità di metallo, non più spessa di un capello...e ve la conficcherò nel petto. Poi la stringerò intorno ai vasi cardiaci del cuore...sono abbastanza esperto da trovarli anche a distanza, quindi bloccherò la manipolazione. Strozzare i vasi vi provocherà qualcosa di simile all'infarto, rischiando la vostra vita ma vi farà anche respirare nella maniera corretta per mandare il chakra in risonanza col metallo. La vostra vita sarà in pericolo perchè una volta all'interno del corpo io non potrò più manipolare il metalllo, ma in quei minuti prima di perdere i sensi avrete la possibilità di percepirne la vibrazione. Se accettate, da questo dipenderà la vostra sopravvivenza: percepite la vibrazione del metallo e poi cercate di influenzarla...anche la minima manipolazione, per quanto rozza, basterà a rilasciare il filo metallico e salvarvi.


    Dopodichè dovrete solo replicare quella sensazione per cercare di allentare le vostre catene. Io ero inorridito...la nostra vita era in pericolo ma quell'uomo stava proponendo ai due sottoposti di suicidarsi prima di finire sotto le attenzioni del nemico! Io avrei preferito arrivare ad Ame e poi tradirli, dopotutto non potevo mettere in pericolo la mia Missione, ma l'alternativa proposta dal medico apatico era folle! La possibilità di riuscita doveva essere molto bassa, tanto che Tamao era atterrito e stava scuotendo il capo, pronto a rifiutare, anche se sapeva bene che l'alternativa era rischiare di essere sezionato vivo. E' davvero l'unica opzione? Forse con il legno posso cercare di liberarci, anche se ci vorrà del tempo... Ma parlavo senza convinzione...in ogni caso quella decisione non era mia. Mi voltai verso Munisai, appeso accanto a me, e verso Tamao dall'altro lato. Non dissi nulla. Era il loro momento.
  6. .
    Genesis V

    Non senza difficoltà, complice l'ottusità dell'Uchiha che era intervenuto un po' in ritardo rispetto al momento ottimale, ma riuscii a raggiungere finalmente l'obbiettivo: una scheggia di legno a devastare la materia grigia di quella donna folle e aggressiva che si era dichiarata Kurotenpi e dunque nemica dell'accademia, che stava attaccando una struttura sotto la protezione Accademica e che aveva attentato a un mio compatriota del clan Uchiha. Ma che soprattutto era forte ed era stata sconfitta, un nuovo piccolo gradino fino al mio obiettivo, ma non c'era esultanza sul mio viso macchiato di sangue mentre le polveri finalmente si disperdevano e con esse anche l'illusione che avevo generato. Lasciai che il legno svanisse mentre mi lasciavo alle spalle il corpo di quella terrorista, avvicinandomi all'Uchiha fissandolo con occhi di ghiaccio.

    noragami94



    Non so cosa tu abbia fatto per provocarla, ma hai contribuito alla cattura di una temibile criminale...chiunque fosse non si può lasciare che Kurotenpi agisca liberamente. Feci un breve inchino. Sono Yato, del Clan Senju, perdonami se non mi sono presentato adeguatamente ma lo scontro imponeva un taglio più deciso. Sono felice che un Senju e un Uchiha abbiano collaborato efficacemente, gradirei se portassi i miei saluti a Kairi, tua consanguinea. Abbozzai un lieve sorriso, ma solo le labbra si erano piegate, mentre gli occhi restavano distanti: quel combattimento era stato qualcosa di inaspettato e quell'Uchiha non era qualcuno di importante, non pensavo mi sarebbe stato utile in futuro, se non per riavvicinarmi alla kunoichi dai capelli scuri.

    Sono un ninja medico...possono servirti delle cure? Chiesi, mentre intanto cominciavo a risanare le mie ferite con una minima applicazione delle Mani Curative.
  7. .
    La Corte delle Cattive Intenzioni
    Kenjutsu 3


    Il mio clan era tra i più famosi del continente, con le sue origini che datavano fino alla prima grande guerra mondiale dei ninja e, secondo alcune voci non confermate, fino ad Asura stesso. Ogni Senju aveva un briciolo di orgoglio per le sue origini, ma davanti alle parole di quello sciame parlante non sapevo bene cosa pensare: la Baronessa aveva sostanzialmente ammesso di essere la capostipite del clan dei Kuei, eppure dalle sue parole non traspariva alcun orgoglio nè interesse per quelli che avevano seguito la sua stessa strada...fu questo a colpirmi maggiormente: aveva detto di aver smesso di essere umana, e forse non si trattava solo di una trasformazione fisica, ma anche la sua stessa anima ed emotività erano state spazzate via. La ammirai per questo. Anche io dovevo smettere di essere umano, smettere di provare emozioni, purgare la mia anima per diventare un mero strumento privo d'anima al servizio della Missione.

    Ma la strada era ancora lontana, e pur ascoltando quei racconti senza cogliere particolari riferimenti, sicuramente sul mio viso era trasparita quella sognante ammirazione verso la Baronessa e la sua condizione di trascendenza...segno inequivocabile della mia debolezza. Avevo assistito alla cupa danza di ali battenti che aveva accolto il nome con cui si era legata al Maestro di Spada, così come le sue parole. E' un giorno di grande celebrazione, allora, Kensei Hito. Io sarò Akayoru per te, e per te soltanto. Quando avrai bisogno di me, chiamami e verrò...ci sono molte cose che posso insegnarti, e sono certa che ci siano molte cose che puoi insegnare a me. La strana manifestazione mascherata accanto a Kensei pareva approvare, ma non sapevo chi o cosa fosse, e francamente non mi interessava: quell'uomo mi era utile solo per migliorare. Esattamente come il Sensei. Esattamente come chiunque altro. La Missione era l'unica realtà della mia esistenza. Il ritorno di Midorinaka è di grave preoccupazione. Il suo talento e i suoi seguaci non avevano eguali...se ha spezzato il vincolo della morte allora sconfiggerla potrebbe non essere sufficiente. Ma penseremo a lei in un secondo momento, cercare di legare nuovamente lo Stormo viene prima.

    Non avevo idea di chi fosse Midorinaka, e guardai interrogativamente il Sensei. Dall'espressione di quell'Hohenheim compresi che verosimilmente nemmeno lui aveva lumi al riguardo. Assistetti quindi alla narrazione delle origini del clan Kuei, che fece sorgere sul mio volto quella profonda ammirazione, tanto che per poco non mi inginocchiai in segno di rispetto. Un luccichìo mi balenò negli occhi al sentire la parola "Flagello del Creato", ma non ero stato il solo...ricordando l'episodio della Colonna Evanescente alle parole del Sensei, trovai sospetto almeno quanto lui quel parallelismo...mentre le creature d'ombra erano di scarso interesse: se nemmeno Indra le aveva potute eliminare e controllare, non avrei potuto certo usarle contro l'Hokage. Non posi domande alla Hakushaku, limitandomi a guardarla mentre la sagoma continuava a battere le ali nella penombra. Il Sensei, il Maestro e Hohenheim avevano altre domande per la sovrana dei pipistrelli.

    Ti sconsiglio di usare l'Occhio Interiore, giovane accompagnatore di Kensei Hito. Se la tua mente li toccherà anche loro potranno toccarla quindi mantienila ben chiusa...anche guardarli negli occhi può essere pericoloso, è per questo che sono stati scelti i pipistrelli per controllarli: non abbiamo bisogno della vista e dunque non possiamo essere soggiogati o irretiti. In un angolo della mia mente pensai che anche le talpe potevano assolvere al compito, ma dubitavo fossero efficaci quanto un volatile in combattimento. Quelle creature sono il nostro nemico. Il Male che siamo chiamati a contenere sin dalle origini, e il loro unico scopo è uscire da qui e generare ancora più oscurità, come parassiti, invadendo anche gli esseri viventi fino a creare un'assoluta desolazione. Non conosco la loro precisa origine, ma so di un uomo che seguiva Indra e credendo di compiacerlo usò alcuni dei suoi insegnamenti approfondendo l'uso del chakra, fino a creare questi esseri oscuri e privi di controllo. Non sono più umana, ma non oso immaginare quali osceni sacrifici siano stati necessari per generare quelle ombre.

    Sono immortali nel senso che non sono più vive. Anche distruggendole pian piano rigenerano, quale che sia il danno. Ma un danno sufficientemente elevato può disabilitarli per anni o per secoli, e il nostro principale metodo per combatterli è impedire loro di volare e farli precipitare, così da danneggiarli quanto basta. Ma sono centinaia. Forse migliaia.
    E forse il Flagello aveva a che fare con loro, ma personalmente dubitavo che farlo precipitare potesse in qualche modo fermarlo...era semplicemente eccessivo sotto ogni aspetto. Quindi possono volare tutti quanti? Non è possibile che qualcuno sfugga? Molti fluttuano, giovane ninja, ma un volo tale da attraversare questo baratro è possibile solo per alcuni di loro. Hanno forme fra le più disparate, incredibilmente mutevoli. Gli altri risalgono la Spira e noi li facciamo precipitare...non fuggono, ma possono toccare la mente umana...a volte hanno comunicato con l'esterno attraverso sogni o mezzi che mi sono ignoti. E gli sventurati dall'altro lato hanno risposto....esistono rituali per richiamare le creature d'Ombra, almeno parzialmente, e in quel caso non possiamo fare nulla. Un contratto di richiamo con dei dispensatori di distruzione assoluta...allettante ma poco utile: non volevo la distruzione, ma una singola morte, quanto più pulita possibile.

    Si rivolse poi al Sensei, nel quale potevo scorgere chiaramente i segni di un'ossessione crescente (come non riconoscerli, quando erano così radicati anche in me?) per questo Kazuhiro Kuei che tanto aveva catturato la sua attenzione. La risposta della Hakushaku comunque fu abbastanza breve: Egli non mi ha parlato, ma ho percepito la sua ricerca ossessiva di qualcosa, come se avesse un vuoto dentro. L'apice delle capacità del clan Kuei è la Divina Danza Notturna, che trasforma il corpo in uno sciame di pipistrelli di enormi dimensioni, che può essere concentrato e plasmato a piacimento...in sostanza si diventa un Nobile, anche se per breve tempo. Questo apre la strada alla trasformazione definitiva: ogni utilizzo rende più difficile tornare umano e lascia un piccolo vuoto all'interno...molti prima di arrendersi si sono convinti che quel vuoto fosse l'effettiva mancanza di qualcosa o qualcuno...emozioni, amore, nemici. Ma non è altro che un pò di umanità ormai perduta...lo ho visto accadere tante volte. Credo che Kazuhiro sia convinto di aver perso qualcuno che per lui era importante e che questo sia il vuoto, ma in verità ha solo iniziato la strada per diventare uno di noi. Immagino si sia recato dal padre per chiedere consiglio, ma ovviamente Tengai non ha alcun interesse per gli esseri umani: il fatto di essere il padre di Kazuhiro Kuei è per lui una semplice informazione priva di qualunque significato emotivo. Sembrava essere molto sicura delle sue parole, ma qualcosa nel suo tono mi diede da pensare: aveva detto di non aver parlato con Kazuhiro, quindi come poteva essere così certa che la sua diagnosi (il medico che era in me avrebbe scelto questo termine) fosse effettivamente corretta? In ogni caso sembrava che la Baronessa non intendesse parlare ulteriormente di quel Sanga, dedicandosi invece al Maestro, che era la sua principale fonte di interesse.

    Kyofu si è riunito allo stormo, la sua presenza ora non era necessaria: desideravo comunicare con voi in privato. Tra le mie doti esiste la capacità di emettere suoni ad alta frequenza che contrastano ogni altro suono, dunque nessuno può sentirci, come se fossimo in una bolla di silenzio assoluto per chi si trova all'esterno. Gli altri Nobili potrebbero ascoltare e prepararsi, ma vedermi mandare via Kyofu abbasserà i loro sospetti. Non sono più umani, ma mantengono molte delle vostre storture, come il sospetto e le macchinazioni per manipolare gli altri. In quel momento un pipistrello rossastro volò dallo stormo fino a Kensei, prendendo a muoversi intorno a lui. Ogni parte di me è me. Verrò con te, ma non per combattere: per mia stessa legge non posso attaccare direttamente i Nobili, nè loro possono attaccare me. In uno scontro posso sottometterne uno o due con metodi indiretti, ma questo farebbe insorgere gli altri e non potrei fermarli, dunque ho le mani legate. Ti aiuterò come posso.

    Sensei...comprendo che la Spira Nera sia troppo pericolosa per me, ma forse lo sarebbe anche per voi da solo, se prima non raccogliete le dovute informazioni. Risposi al Risorto che intanto mi aveva preso da parte indicandomi di restare con Kensei, cosa che io stesso auspicavo se volevo ingraziarmelo come maestro. So che avete uno scopo, e che questo scopo è tutto. Ma la fretta nel raggiungerlo rischia di rovinare tutto, io so cosa significa avere una Missione è che è la vita stessa, e so che senza la dovuta preparazione non avrei possibilità. Non ero forte come lui. Non ero esperto come lui. Ma in materia di ossessioni penso di potermi definire un suo pari...mi avevano formato sin dall'infanzia perchè lo fossi. Forse per le mie parole o forse per quelle di Hohenheim, ma alla fine il Sensei decise di seguirci almeno per un poco, prima di recarsi in mezzo alle creature d'ombra.

    I Nobili non sono molti, dopotutto la Divina Danza Notturna è l'apice delle capacità dei Kuei e pochi sono in grado di raggiungerlle. In totale ci sono diciassette Nobili, nessuno di essi legato al Contratto, vista la loro precedente natura umana, io sono l'eccezione. E non essendo legati al Contratto, spingono gli altri pipistrelli su cui hanno ascendente a legarsi ai Kuei, loro discendenti, non perchè importi loro delle faccende umane, ma semplicemente perchè più pipistrelli hanno al loro servizio e maggiore è il loro peso nelle decisioni delle Grotte del Silenzio. Il loro potere politico, per così dire. La maggior parte di loro è giovane o di scarse ambizioni e non cerca di ammassare potere, ma sono quattro quelli da convincere. Per moltissimo tempo i tre nobili più forti hanno mantenuto un costante equilibrio, sono in disaccordo tra loro e si controllavano a vicenda, sapendo che se due di loro si fossero alleati per conquistare le Grotte io mi sarei alleata col terzo, sopraffacendoli. E non c'è possibilità che possano mai accordarsi per agire tutti e tre assieme...tuttavia con l'ascesa di Tengai, qualche anno fa, l'equilibrio di potere si è rotto: quell'individuo era forte almeno quanto loro. Se vuoi che i Nobili rinuncino al loro ascendente sui pipistrelli e permettano loro di tornare a legarsi ai Kenkichi come da tradizione, invece che ai Kuei, dovrai convincere o uccidere almeno due tra i quattro Nobili più forti. Ho abbastanza potere per tenerne a bada due, ma non di più.

    I Nobili di cui ti parlo sono tre maschi e una femmina. Tengai, l'ultimo arrivato e padre di quel Kazuhiro che è venuto alle Grotte è asceso dopo una lunga e sanguinosa vita di vendetta e allenamenti escrucianti per non so quale vendetta...una volta diventato Nobile però nulla di tutto questo gli interessava più. E' abile e ambizioso, e sa come guidare i Pipistrelli per contrastare i Mostri d'Ombra...sembra che quella sia il suo maggiore interesse: combattere, ma non per dei ninja, e attira quanti più soldati possibile nel suo gruppo, legandoli ai Kuei. A volte assume ancora il suo aspetto umano, vista la giovane età non lo ha scordato del tutto come me, nè lo ritiene inelegante. Poi c'è Amano, il più anziano, uno della prima generazione del clan Kuei, antico e forte quasi quanto me. Spesso condensa la sua forma in una creatura quadrupede e priva di ali...è infido ma si maschera di pomposa etichetta e si riempie la bocca di onore e tradizioni, traviando spesso i normali Pipistrelli. Secondo, e quasi coetaneo, è Ieiasu, divenuto Nobile quando aveva quasi novant'anni, e che in genere si condensa in un aspetto quasi demoniaco...non è molto intelligente ed è facile all'ira, e sebbene un pò più debole di Amano, sa come sottomettere gli altri con la paura e utilizzando tecniche a dir poco devastanti, persino superiori alle mie in termini di pura potenza. L'ultima è Reiko, divenuta Nobile durante quella che voi chiamate Terza Grande Guerra dei Ninja...faceva parte delle forze alleate contro Madara Uchiha. Anche lei a volte ancora si condensa in una forma umana, ma preferisce un aspetto simile a un grosso ragno dotato di ali...è tanto vanitosa quanto potente e ha una strana capacità, che esula dalle arti ninja o da quelle dei Kuei e che usa per soggiogare le menti...ha detto di averla ricevuta durante la guerra da una fanciulla in cambio dei suoi servizi, ma non ha mai approfondito la cosa. Si trasmette con l'odore, sospetto siano feromoni...quindi prestate attenzione se siete in grado.
    Esiste un modo per schermarsi dagli odori, Sensei? Chiesi sottovoce, vicino a Feng Gu. Ci si affida molto, forse troppo, e questa è la sua grande debolezza.

    La baronessa precisò poi che Tengai si trovava in una zona delle Grotte chiamata Casa della Caccia, non più di un edificio rettangolare costruito secoli prima e pieno di crepe da cui potevano volare via i pipistrelli. Amano viveva invece sul Trono Buio, una stalattite irregolare con alcune passerelle e molti anfratti in cui nascondersi. Ieiasu non aveva una fissa dimora, avendone distrutte diverse, e vagava nella zona sud della grotta, tra una insenatura e l'altra, non lontano dalla Spira Nera. Reiko abitava poco distante, in uno dei palazzi costruiti secoli prima da kenkichi per gli alleati umani dei pipistrelli in visita...era in rovina ma lei la aveva decorata con drappi e altre amenità decisamente prive di gusto, ma aveva perso il senso della misura e dell'eleganza che si confaceva agli esseri umani con la trasformazione in Nobile. Dobbiamo convincerne almeno due...come faremo? Sanno sicuramente che siete arrivati, e sanno che avete parlato con me, ma non per quale motivo, quindi non attaccheranno a vista, sicuramente saranno pronti ad accogliervi e forse parleranno, anche Ieiasu con la sua testa calda. Vorranno sapere cosa volete, quindi preparatevi a dovere. In tutti questi luoghi ci sono passerelle per chi non sa camminare al contrario, ma essere in grado di muoversi sui muri sarà a dir poco necessario. Annuii, rivolgendomi quindi ai tre ninja di maggior rango, in attesa di istruzioni.
  8. .
    Genesis IV

    Il mio attacco era stato almeno parzialmente efficace riuscendo a danneggiare la donna in maniera sempre più marcata alle gambe. A giudicare dalle sue reazioni mi era francamente superiore come capacità fisiche ma questo non mi impediva di combattere, specie se il mio conterraneo si fosse dimostrato all'altezza della situazione. In quel preciso istante percepii come una stilettata in fronte, nemmeno mi avessero suonato cento gong a distanza ravvicinata, come se qualcosa avesse cercato di insinuarsi a forza tra i miei pensieri creando appositamente il caos...era stata quella donna? Aveva un potere simile? Ancora confuso quasi non la vidi mentre componeva una manciata di sigilli cercando di scatenarmi contro un potentissimo Doton...fin troppo rapido! Sbiancai mentre perdevo effettivamente troppo tempo cercando di schivare.

    Il ninja di Konoha ebbe maggior prontezza, intercettando parte del suo Jutsu che comunque risultava fin troppo rapido e potente per permettermi una difesa efficace...quindi fui costretto a incassare quell'enorme dente di roccia in pieno addome, con solo la resistenza del legno appena generato dalla pelle a difendermi. Il colpo fu tale che venni sbalzato indietro, ma la mia armatura contenne una quantità di danni sufficiente a evitarmi l'impalamento, finendo solo a terra qualche metro più indietro, col fiato spezzato e una ferita non troppo profonda al ventre! GHHH! [Difesa]Statistiche: Difesa 30, Resistenza Rossa+1 tacca - Ferita Leggera all'addome

    Mokuton: 3 Unità, difesa 30
    Impasto Basso +3 Res


    Incassare non era decisamente il mio forte, non ero il Sensei ma avevo imparato a fidarmi del mio Mokuton...solo che ora dovevo a tutti i costi portare una controffensiva prima che fosse troppo tardi: lei non poteva muoversi agilmente e avrei sfruttato la cosa a mio vantaggio...la fuga non era un'opzione praticabile se poteva intrufolarsi nella mia mente quando voleva: avrebbe scoperto dove andavo, o chissà cos'altro. L'unica strada è batterla... Il ninja del clan Uchiha mi era stato utile, speravo lo fosse nuovamente. Mi alzai, più stabileEsauriti Semiparalisi e Ingombro dell'Epicentro Tellurico sulle gambe, mentre mettevo mano alla mia Wakizashi. L'unica strada possibile era andare in mischia, ne ero consapevole. UCHIHA! Coprimi! UUUUUAAAAAAHHHH!!!! Presi a correre come un ossesso con la spada in mano...una manifestazione che sapeva di puerile e folle al contempo, degna di qualcuno che non ha più freccie al suo arco o che ha perso la testa [Azione 1]Statistiche: Velocità Rossa +1 tacca

    Base +1 Vel
    .

    A metà de mio spostamento sferzai l'aria con la lama, generando una folata tagliente orizzontale con cui miravo all'altezza del seno avversario [Tecnica 1]Statistiche: Velocità Blu, Forza Rossa, Potenza 20
    Base: +1 Vel
    Impasto Basso +3 Vel
    , evidentemente nell'intento di attirare la sua attenzione verso l'alto mentre ancora la polvere riduceva la visibilità. Continuai la mia corsa, ma in quel momento, al primo passo, dalla mia caviglia emerse uno spuntone ligneo che passando rasente al suolo avrebbe cercato di superare la mia avversaria per poi piegare verso l'alto. Appena a distanza da mischia cercai il tutto per tutto con un affondo che mirava dritto al centro del petto di lei, gettandomici a viva forza con tutto il corpo [Azione 2]Statistiche: Velocità Blu, Forza Rossa, Potenza 20
    Base: +1 Vel
    Impasto Basso +3 Vel
    . L'attacco era pesante ma semplice e lei era più esperta di me: confidavo che lo avrebbe neutralizzato...proprio per questo il legno avrebbe cercato di trapassarle la testa da dietro appena una frazione di secondo dopo, volutamente più rapido dell'attacco precedente che era inferiore alle mie effettive capacità [Azione 3]Statistiche: Velocità Rossa +1 tacca, Forza Rossa, Potenza 30
    Mokuton: Potenza 30, Velocità Rossa +1 tacca

    Nel precedente post ho segnato rossa senza la tacca extra da TS
    ! Prima lo aveva scorto e bloccato, ma stavolta la sua superficialità le sarebbe costata cara: non aveva mai Rilasciato la mia illusione. Il mostro di sabbia con occhi uchiha era ancora là e seguiva i movimenti automatici che gli avevo imposto, e avevo preso bene i tempi, persino la pausa per l'attacco a distanza (un mero specchietto per allodole) così da avere la bestia che fingeva la sua aggressione con i versi proprio alle spalle di lei e proprio in quel momento, come se il legno emergesse dal mostro, coperto fino all'ultimo e ovviamente furtivo!

    Oh, poteva pararlo, questo era sicuro, ma aveva appena avuto a che fare con me che mi ero letteralmente gettato addosso a lei. Il suono e il movimento nella sua coda dell'occhio la avrebbe attirata verso il mostro che sapeva essere illusorio e che tuttavia stavolta celava un vero pericolo...e nonostante tutto il vero attacco, quello conclusivo, nasceva da me. Da me che mi ero avvicinato quanto più possibile, usando ogni modo per farle abbassare la guardia facendola preoccupare da attacchi indiretti...ma io potevo generare legno da qualunque parte del corpo. Anche dalla spalla con cui mi ero gettato addosso a lei. Nell'istante in cui avesse smesso di guardarmi, o avesse focalizzato la sua attenzione in un punto preciso, da un punto del mio corpo che lei non vedeva avrei generato una lancia arborea capace di trapassarle il collo, magari dalla spalla o persino dalla fronte se avesse smesso di guardarmi il viso. Un colpo netto e pulito [Tecnica 2]Statistiche: Velocità Rossa +1 tacca, Forza Rossa, Potenza 30
    Mokuton: Potenza 30, Velocità Rossa +1 tacca

    Nel precedente post ho segnato rossa senza la tacca extra da TS
    .

    Speravo solo che l'Uchiha sapesse come coordinarsi con me senza rovinare tutto...se avesse seguito la mia richiesta avrebbe attaccato DURANTE la mia carica, riducendo l'attenzione di lei, e non mentre stavo in mischia. Tutto dipendeva da quello che avrebbe fatto lui.
  9. .
    The Man Between Two Worlds
    ..:1:..


    Degnai la donna solo di uno sguardo distratto. Era un'immagine deplorevole, ma impiegai qualche secondo per chiedermi se avrei potuto fare qualcosa del genere se fosse servito alla Missione. E mi risposi affermativamente, prima di tornare a guardare il mio interlocutore. Ero Bokushin, non Yato, ero il Fauno dagli strani lineamenti, deformati dal legno del mio clan senza farlo emergere dalla pelle. Ero il mio alter ego che abitava Ame nei momenti liberi, quando mi rivolgevo al mio Sensei per missioni, addestramenti o necessità, sempre a patto di non danneggiare Konoha, ovviamente, a meno che non servisse per la Missione. La cura di Juana era terminata ma comunque passavo abbastanza spesso per la Pioggia, di ritorno dalle missioni accademiche o durante le pause tra gli incarichi, era comunque utile. Vestito con robusti abiti di pelle, ben diversi dalla mia abituale tuta per rendere più difficile riconoscermi, ero stato avvicinato da un losco figuro, ma ad Ame era molto peggio fidarsi di chi aveva un aspetto normale o rassicurante che non dei pendagli da forca. Mi aveva raggiunto portando come referenza la Locanda del Sensei, e questo comunque lo rendeva sufficientemente affidabile da prestargli attenzione.

    La donna è solo una decorazione di cattivo gusto per me. Non vedo perchè dovrebbe interessarmi. Con del legno nella gola anche la voce era leggermente diversa, per quanto il mio respiro fosse un pò più rauco. Se devo ignorarla non mi servono queste spiegazioni. Risposi senza usare un tono oltraggioso o particolari inflessioni ma semplicemente esplicitando il mio punto di vista. Annuii al menzionare delle Picche, senza approfondire, guardando con distratto interesse la busta che mi veniva offerta. Ogni transazione ad Ame è un pericolo, e questo è ancor più vero per chi non appartiene alla loro piramide gerarchica, ma ogni pericolo ad Ame nasconde un'occasione di guadagno, per quanto i soldi non siano la mia priorità. Non fini a sè stessi. Non bevvi dalla coppa che mi veniva offerta ma aprii la busta senza particolare fretta, contando a colpo d'occhio quelli che sembravano essere più di duemila ryo. Una somma considerevole. Forse troppo per un medico itinerante, non affiliato e non particolarmente abile.

    Lasciai che spiegasse, e a quel punto avrei bevuto dal calice. Qualcuno doveva aver accennato a me e Juana. Forse Miroku o quel suo indisponente compagno...o la ragazza della Locanda. Non potevo saperlo, ma la fama di riabilitatore, pur senza particolari pretese di perfezione era qualcosa che poteva tornarmi utile. Non sono interessato a ricercare cadaveri o guadagnare dalle informazioni che posso prendere dalle loro spoglie. Desidero solo migliorare come medico, ma non ho l'attitudine adatta per seguire un'ospedale o delle normali istituzioni. O i Cuori. Tuttavia, se accettate che io usi questa opportunità e non vi dispiace eccessivamente che il guarito abbia qualche esito...si può fare. Posai il calice, mentre l'altro porgeva la sua mano, che guardai a lungo, quasi dubbioso. Sollevai lo sguardo sul mio interlocutore. Assicuratevi che non ci siano interferenze e il lavoro sarà buono. Strinsi la mano, senza che la comparsa del simbolo risultasse poi una grande sorpresa.

    Non conosco questo simbolo, ma suppongo sia una forma di assicurazione. Commentai laconicamente. Ame è terra di transazioni, e non c'è nulla da guadagnare nell'usarmi o tradirmi, quindi immagino che questo assicuri la mia fedeltà. Sgradevole, ma razionale. Naturalmente, se questo si riversasse sulle Picche in qualche modo dannoso, loro lo verrebbero a sapere. Sorrisi, un ghigno mostruoso sul viso deforme così diverso e sgraziato rispetto al mio, un sorriso incoronato da gelidi occhi azzurri. Lui non era di primo pelo, ma nemmeno io ero uno sprovveduto e volevo far capire che avevo un supporto significativo. Sarà un piacere fare affari con voi. Chiunque voi siate. Dopotutto nemmeno lui sapeva chi io fossi.

    [...]

    L'attimo di nausea che anticipò l'apertura della porta mi fece tentennare un secondo. Possibile che il Flagello fosse là con la sua immonda presenza? Forse era lui che dovevo in qualche modo riabilitare? Lo avrei fatto se necessario, ma mi sarei assicurato di lasciare qualcosa di mio nel suo corpo, da usare in seguito. La stanza successiva contrastava violentemente con lo scuro e umido ambiente dei cunicoli attraversati fino a quel momento, abbracciandomi con un candore quasi fastidioso nella sua asetticità. Un bianco che lungi dall'essere colore di purezza pareva quasi cercare di escludere la vita in ogni sua forma. Era sgradevole.

    L'aggressività dell'uomo in camice bianco mi colpì come un fiume in piena. Non era letale come il Kage, il Sensei o il Flagello, ma poteva e voleva uccidermi, questo era chiaro. E più che la paura fu la vergogna e l'inadeguatezza a fermarmi e farmi tremare d'impotenza...ero troppo, TROPPO debole! Non...non...erava...mo...att...att...attesi? Riuscii a biascicare maledicendomi per il tono patetico che era uscito tra i balbettii, ma ero vittima di un jutsu e non ne ero consapevole...perlomeno l'uomo che mi aveva assunto sembrava nelle mie stesse condizioni. Non compresi bene cosa accadde, ma una persona che non avevo percepito era là e portò con sè il medico omicida, chiunque fosse. Restava solo un cadavere su un lettino.

    Impiegai anche io qualche secondo per rimettermi in sesto, cominciando a guardarmi intorno mentre il mio interlocutore si asciugava la fronte dal sudore. E' tutto mio...chi? Questo è un cadavere. Non posso rianimare un mor... Ma avvicinandomi scorsi qualche dettaglio che inconfondibilmente tradiva la vita, per quanto flebile. Dodici ore? Nessuno ha parlato di dodici ore! Reagii, cercando di protestare, ma quello si chiuse la porta alle spalle, levandosi di torno.

    Mi avevano fregato.

    Persi cinque minuti buoni a mandarmi al diavolo per le mie decisioni. Approfondire le mie capacità di rianimazione e recupero delle ferite più gravi era sicuramente importante, ma qui si esagerava: in dodici ore, anche nella più rosea delle aspettative, non potevo sperare di fare altro che non fosse stabilizzare quel poveraccio! Inoltre gli avevano sicuramente fatto "qualcosa", e io non avevo idea di "cosa". Niente cartelle mediche, niente storia clinica, niente identità. Solo un foglio con qualche parametro vitale scribacchiato pigramente. Ed ero solo, come con Juana, ma con tempi nettamente più lenti.

    Beh, non vogliono che torni presentabile, lo vogliono solo vivo. Juana doveva riavere una faccia, lui solo un cuore che batte. Serrai le labbra, perdendo una mezz'ora per fare un rapido inventario e verificare i macchinari e le attrezzature. Una buona metà non sapevo nemmeno cosa fosse e non potevo perdere tempo inutilmente per studiare i manuali, sempre che ci fossero, quindi mi sarei dovuto arrangiare.
    Una rapida valutazione mi permise di capire qualcosa di più del mio assistito: era bradicardico, ipoteso, sostanzialmente in coma e con ferite aperte in addome che per qualche miracolo non si erano infettate, inoltre era profondamente in ipotermia, e forse era solo questo a tenerlo vivo: col freddo le funzioni vitali rallentano. Il calore sarà l'ultima cosa da riportare alla normalità. Il lettino su cui stava agiva un pò come un frigorifero abbassando la temperatura del paziente ma senza contatto diretto con superfici fredde, evitando quindi le ustioni da gelo...e questo era bene.

    Inaspettatamente quello parlò mentre cominciavo a reperire degli accessi venosi, almeno uno per braccio e uno nella vena femorale, per permettermi di infondere grandi quantità di liquidi quando fosse stato necessario. Mi sorprese quell'attimo di vitalità, tanto che uno schizzo di sangue raggiunse il mio volto mentre posizionavo l'ago, e per quanto la coscienza fosse un buon segno usare il cervello e sprecare energie per parlare poteva essergli letale...e tuttavia la forza di volontà era importante per la guarigione, quindi iniettai rapidamente in vena un farmaco ipnotico, così da addormentarlo in tempi brevi. Tornai ai miei normali lineamenti e portai il volto nel suo campo visivo, con gli occhi accesi per via della luce riflessa di quel posto (non volevo spaventarlo troppo mostrandomi come Bokushin) e gli parlai mentre il farmaco faceva il suo effetto sprofondandolo nell'oblio. Sei in pericolo, ma hai una possibilità. Riposa. Sogna. Combatti per vivere nel sogno. Io penserò a salvare il tuo corpo. E con la mano sfiorai il suo viso, lasciando che la debolezza svanisse per effetto combinato delle sostanzie iniettate e del mio chakra [Tecnica]Gli faccio credere di non essere moribondo e debole, così da facilitare il sonno

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    Ottenuto il sonno lo intubai per garantire il respiro collegandolo a un ventilatore meccanico, accesi poi un monitor con i sensori per tenere traccia dei parametri vitali, come l'elettrocardiogramma e la saturazione dell'ossigeno. Ci sarebbe voluto parecchio tempo, e io non avevo tempo nè aiuti. Rimpiansi amaramente le infermiere del reparto dell'ospedale di Konoha, ma dovevo fare da solo, e in fretta.
    Avevo garantito la ventilazione (per fortuna il macchinario era molto simile a quello a me familiare), un monitoraggio dei parametri vitali e degli accessi venosi. Era il momento di mettergli un catetere per tenere conto della diuresi, quindi avrei potuto iniziare le altre procedure. Un'altra mezz'ora era andata.

    E' come se avesse appena le forze di vivere...quella luce violacea...ricordava vagamente Densen, ma era molto più potente e opprimente, più simile al Flagello. Disgustosa. Avevo riassunto l'aspetto di Bokushin, casomai ci fossero telecamere o sensori, e misi in analisi il sangue che avevo prelevato mentre posizionavo le cannule venose. Il risultato arrivò in tempi rapidi, e nel mentre avevo cominciato a idratare quel ragazzo con grandi quantità di liquidi: era terribilmente disidratato ed ebbi quasi l'accenno di un sorriso quando vidi che cominciava a urinare. Piccole soddisfazioni incomprensibili a chi non è del mestiere. Non persi tempo a fare radiografie ma con un piccolo ecografo verificai che non ci fossero versamenti importanti e con gli esami in mano potei finalmente avere un quadro completo: aveva gli elettroliti completamente fuori fase, pochissimo glucosio e fegato e rene pressochè in scioperto. L'idratazione, con le adeguate correzioni elettrolitiche, avrebbe risistemato il rene, sempre che non fosse troppo tardi, anche se ci sarebbero voluti giorni per un recupero completo o anche solo parziale. Il fatto che urinasse però era sufficiente, inoltre i liquidi avrebbero stabilizzato la pressione, se tutto andava come doveva. Tutto in sterilità, nei limiti del possibile, ma per buona misura avrei anche somministrato un antibiotico, sperando che quello non fosse allergico.

    L'anestetico lo avrebbe tenuto fuori gioco alcune ore (e lo misi anche in infusione continua così da controllare il suo stato di coscienza) e intanto con le mani curative mi sarei dedicato, assumendo un tonico ogni tanto, a stimolare le ferite più superficiali e i muscoli atrofizzati: un piccolo trucco possibile solo con le arti ninja era ferire l'arto dai muscoli ipotonici e poi guarirlo con le Mani Curative, così da stimolare una rigenerazione con energie extra (anche se dovetti usare uno degli accessi venosi per somministrare un mix proteico e calorico che supportasse i processi di guarigione). Per la sua mente potevo fare poco, ma dopo circa otto ore avrei ridotto il dosaggio dell'anestetico e iniziato a infondere liquidi caldi per riportare temperatura e metabolismo a valori normali (normalmente si sarebbe aspettato per dare tempo al corpo di riassestarsi, ma io non avevo quella possibilità e dero stato aggressivo somministrando quante più sostanze possibile), estubandolo e aspettando che il ragazzo si svegliasse. Non sapevo se avrebbe realmente aperto gli occhi, ma con un briciolo di adrenalina avrei stimolato un risveglio rapido: c'era il rischio che il cuore cedesse per una stimolazione tanto brusca, ma avevo poco tempo e dovevo riuscire a svegliarlo per capire se c'erano deficit neurologici. Mi serviva sveglio e coricato per capire se c'era qualche parte che non era in grado di muovere. Poi avrei pensato al resto.

    Ti sto curando. Avrei detto non appena si fosse destato. Hai della morfina in infusione che ti farà sentire un pò stordito ma toglie dolore e stanchezza...posso usare un Genjutsu per accentuare l'effetto se non basta. Puoi chiamarmi Bokushin, sono un medico. E ho quattro ore per evitare che tu muoia, e io con te. Comincia con il dirmi chi sei...raccontami tutto quello che ricordi. Mi serve per stimolare il tuo cervello, come un allenamento, parleremo per circa un'ora, tu non muoverti. Per distrarlo gli avrei raccontato di Ame e di quel che sapevo a riguardo, e del fatto che eravamo in un laboratorio sotterraneo, mentre continuavano infusioni di sostanze e ogni tanto con le Mani Curative cercavo di rafforzare i muscoli delle gambe o delle braccia, focalizzandomi su diversi gruppi muscolari. Dovevo capire se il cervello aveva ricevuto danni permanenti e ogni tanto gli avrei fornito delle informazioni per poi chiederle successivamente e capire se aveva deficit di memoria, mentre osservavo attentamente la sua capacità di articolare suoni o muovere i muscoli del volto, o se avesse problemi visivi o uditivi. Gusto e olfatto mi erano indifferenti. Hai abbastanza calorie, fra un'ora ti chiederò di provare a percepire il tuo chakra e impastarne un poco nella mano. Dopo proveremo a farti muovere.

    Direi che conviene che Jin faccia un Interpost dopo il suo "sonno-anestesia-sogno" e vedere se si sveglia e come reagisce al Fauno.
  10. .
    L'Eleganza della Notte
    Kenjutsu 3


    Non intendo appropriarmi dei segreti di alcun clan. Tutto ciò che desidero è una guida, dovessi anche seguire la strada più ardua e costruirmi uno stile da zero. Ma non posso farlo da solo, io conosco i miei limiti. Ammisi, aspettandomi un simile rifiuto, ma quando l'uomo mascherato propose la sua prova di forza acconsentii senza perdermi in chiacchiere. Usai il Mokuton, quello si, ma solo per guadagnare tempo. Una spada non era uno strumento con cui cacciare, aveva scopi più alti...o almeno questo era il modo in cui vedevo la faccenda.

    Attraversato l'ingresso delle grotte con l'appropriato rituale, tutti noi ci trovavamo nel buio, solo per essere accolti da un chirottero che effettivamente era lì solo di passaggio e sembrava piuttosto loquace. Ci consigliò di andarcene, ma non era una guardiano e il suo voleva solo essere un avvertimento amichevole, per quanto portato da una creatura che probabilmente mi poteva strappare in più parti con un solo attacco delle sue possenti ali. Desiderio, perchè è la parola usata da quel Kazuhiro. Quando gli chiesi cosa fosse venuto a fare, lui mi rispose che aveva un Desiderio. La parola mi ha colpito, normalmente i Kuei che vengono qui lo fanno perchè non hanno più motivo di restare tra gli esseri umani. I...Kuei? Mi pare che sia un clan della Zanna, o almeno così ho sentito dire alla Colonna Evanescente, o sbaglio? Sono umani molto affini alla nostra specie, vengono soprannominati i Fratelli della Notte. E i più potenti tra loro vengono a vivere tra noi, ma non spetta a me parlare della loro casata.

    Kyofu era poco distante ed emise una lenta serie di schiocchi. Non pensavo foste interessati ai Kuei, ma solo al mio precedente evocatore. Loro diventano pipistrelli...ma quando raggiungono l'apice della loro arte la trasformazione tende a diventare persistente. Diventano sempre meno umani...ma sarà la Baronessa a spiegarvi meglio cosa è accaduto dopo la Diaspora delle Lame. Dopotutto è stata la prima. Lasciato Du-Rui al sui riposo, tutti noi avanzammo per la città al contrario, dove fortunatamente erano state allestite delle passerelle e dei ponti per i pur rari visitatori umani...anche se nell'avvicinarci al nucleo della Colonia alcuni edifici diventavano maggiormente riconoscibili, con pavimenti veri e propri al posto dei soffitti, e tutto in buono stato, curato. Hohenheim, futuro Kazekage, aprì i suoi sensi all'ambiente circostante solo per scoprire un gran numero di fonti di chakra nascooste nel buio sopra di loro e negli anfratti, alcune grandi, altre molto piccole, altre ancora parevano frammentate, come se venti o trenta creature condividessero la stessa identica quantità e qualità di chakra. Difficile dire chi fosse la Baronessa, nessuna fonte raggiungeva le caratteristiche del Risorto o dell'Inquisitore...anche se entrambi parevano avere qualcosa all'interno, come una presenza non troppo dissimile dalla sensazione trasmessa dai Jinchuuriki. Io, al confronto, ero decisamente banale al suo occhio interiore.
    Ma quello che più di tutto lo avrebbe turbato sarebbe stato ciò che stava sotto di noi, nel buio impenetrabile di quell'abisso, dove un unico chakra, oscuro, oppressivo, ribolliva come un mare di lava pronto all'eruzione, tanto intenso e perverso che concentrarcisi più di qualche istante avrebbe provocato una nausea intensa al giovane Jonin, persino minando il suo equilibrio.

    Guidati più dalla Yakusoku che dalle percezioni del ninja di Suna, attraversavamo la città, non senza turbamento almeno da parte mia, che sentivo sempre più pressante la mia inadeguatezza e il bisogno quasi disperato di superarla. In tutto questo il Sensei non era utile per mantenere la concentrazione, visto che sembrava persino più agitato di me anche se ne ignoravo il motivo, mentre non conoscevo abbastanza Hohenheim per parlargli (era di alto rango, magari conosceva l'hokage e non potevo rischiare errori) e di fatto l'Inquisitore non mi aveva ancora accettato come allievo. Le torce che avevo acceso si spensero all'improvviso quando raggiungemmo una piattaforma sospesa, quadrangolare con un lato di forse dieci o dodici metri, trattenuta da quattro pesanti catene, una per lato. Io avevo sentito solo un brusco rumore, ma i sensi degli altri tre avrebbero certo percepito che era stato "qualcosa" a volare sulle fiamme spegnendole, veloce almeno quanto loro. Poi quel rumore crebbe, diventando un battito d'ali terribilmente confondente, con uno stormo di pipistrelli che calava su di noi da tutte le direzioni, in un caos che mi costrinse a portare le mani sulle orecchie, tendendo gli altri sensi al massimo.

    Del fuoco si accese sulle strutture circostanti, creando una penombra appena accettabile, mentre lo stormo si condensava davanti a noi in una sagoma gigantesca, come se quelle decine e decine di volatili stessero disegnando un volatile più grande. Difficile per Shiltar Kaguya, dentro il Risorto, non riconoscere la Divina Danza Nottura che il Sanga aveva utilizzato nel loro grande scontro tanti anni prima. E tuttavia Kazuhiro era diventato un gigante umanoide fatto di pipistrelli, non un pipistrello gigante. Se non ci fossero stati attacchi da parte del Risorto (o se questi fossero stati fermati dai suoi alleati...io certo non avrei potuto fermarlo nemmeno volendo) la sagoma brulicante avrebbe parlato con decine di voci che si facevano una sola. Femminile. Stranamente sensuale.

    Kenkichi. Torni da me, finalmente. Le ali del grande pipistrello si muovevano come se le battesse, ma era lo stormo in realtà a muoversi per simulare quel movimento. Anelavo a incontrarti ancora, anche se è solo come Yakusoku che ti presenti a me. Sono felice, dopo tanti anni. Colui che ti porta ha tracce del tuo sangue e ha accettato di impugnarti, gliene sono riconoscente...la Diaspora è dunque finita? Sono la Hakushaku dei Kyoketsu Komori, molti anni fa, prima che io fossi ciò che sono, mi chiamavi Akayoru, la Notte Rossa.

    Tuttavia il mio nome è perso negli echi dello stormo. Ogni Lama ha scelto un nome per me e per ciascuno dei membri del mio clan. E' tuo diritto decidere come chiamarmi.


    Le stesse parole di Kyofu, mesi prima, e che era intanto volato via. Quello era un rituale a cui Kensei doveva sottoporsi, per etichetta, probabilmente.

    Una volta conclusosi e ricevuto un nuovo nome, assieme a quello del suo futuro evocatore, la Baronessa avrebbe concessu udienza a noi ninja, lasciando che le ponessimo qualunque genere di domanda, dimostrandosi accorta e presente, nonostante fosse ancora, sostanzialmente, uno stormo dotato di una coscienza collettiva. Una vita addietro era una umile kunoichi e servitrice di Kenkichi Mikawa. Dopo la nascita del suo gruppo di guerrieri mi unii alla sua causa, tra le prime, fino a diventare una dei suoi pià fidati collaboratori, ma non lasciai che la via della spada fosse la mia unica dote. Kenkichi ci spingeva a migliorare noi stessi, e io trovai nei Pipistrelli Vampiri, che da tempo immemorabile vivevano in queste grotte, un possibile sostentamento. Guardavano una pergamena lasciata loro dal potete Indra millenni prima, e da quelle parole, dopo lunghi studi, appresi come tramutarmi in una di loro per prendere il sangue del nemico e usarlo per potenziare le mie arti della spada...non potevo sapere che quella tecnica, portata all'apice, comportava il trascendere a un livello superiore, faceva diventare delle creature del tutto analoghe ai Pipistrelli cui mi ero legata. Ma anche con la fine della mia umanità non potevo cessare il rapporto di lealtà verso kenkichi, e divenni la sua prima evocazione. Assieme a lui riunificai i pipistrelli in un clan e costruimmo la colonia. Non rimpiango affatto la mia trasformazione, sono fiera di ciò che sono diventata...e altri umani cercarono il mio stesso potere, fino a formare un clan, i Kuei, che giurò alleanza coi pipistrelli e i Kenkichi.

    Dopo la Diaspora, i Kuei lasciarono la guerra, ritirandosi in un villaggio pacifico e continuando a intessere il loro destino col nostro. Molti Kuei sono divenuti come me e si sono trasferiti nelle Grotte del Silenzio, fino a formare una vera e propria casta, quella dei Nobili. Poi la loro vita venne stravolta, riportando i pochi sopravvissuti alla Guerra....e noi li abbiamo aiutati. Ma se i Kenkichi sono tornati a seguire la Yakusoku, allora loor sono la nostra priorità...per quanto i Nobili potrebbero avere da ridire. Essi non sono legati al Contratto, e tutt'ora spingono molti dei giovani a legarsi ai Kuei e rinnegare la Promessa che ci lega ai Kenkichi. Ho potere su di loro, ma alcuni mi sono quasi pari come capacità, e quando sono assieme non sono in grado di controllarli del tutto. Spietati giochi politici albergano la Colonia, da quando i Nobili hanno portato la loro mente e le loro ambizioni, anche se non sono più umani. Per rinnovare realmente l'alleanza anche con altri membri, Kensei Hito, dovrai convincere i Nobili a non ostacolarci...o ucciderli.


    Se interrogata riguardo ai Mostri Ombra (pareva fosse la domanda più pressante di Hohenheim) la Baronessa avrebbe temporaneamente dissolto lo stormo per poi riformarsi, forse il suo modo di esprimere sorpresa. Essi esistono da prima di me. I primi pipistrelli dotati di chakra vennero elevati dalla loro natura animale da Indra stesso, millenni fa, perchè uno dei suoi seguaci aveva maleinterpretato i suoi insegnamenti creando degli esseri oscuri e malvagi, di assoluto terrore, capaci di cambiare radicalmente l'animo umano rendendoli schiavi del male. Indra li raccolse e rinchiuse qui sotto, ponendo i pipistrelli a guardia del loro potere. Alcuni ogni tanto sfuggono alla loro guardia...e alcuni sono stati inviati qui molto dopo la morte di Indra stesso...segno che qualcuno ancora ha provato a crearli e li ha poi banditi...e questi ultimi creati sono ancora più potenti di quanto non fossero i precedenti, come se qualcuno avesse cercato di perfezionarli. Quattro di loro, pur nella loro brutale e animalesca intelligenza, si sono attribuiti il titolo di Re, e competono da secoli per dominarsi a vicenda...anche se hanno poi unito le forze contro l'ultimo arrivato: la creatura più malvagia e spaventosa che io possa contemplare. Un vero e proprio flagello per il creato...tuttavia questi cinque Mostri Ombra superiori non non danno segno di vita da alcuni anni ormai. Quando ho parlato di loro a Kazuhiro, egli ha deciso di recarsi nelle profondità della grotta per cercarli e sfidarli, per quanto siano formalmente immortali.

    Se interrogata riguardo Kazuhiro Kuei avrebbe detto che era giunto nelle loro terre. Quell'uomo trasporta un grande peso e una grande maledizione, ma non ha espresso maggiori dettagli. Cercava sfide, e pensava che i Mostri Ombra delle leggende del suo Clan potessero essere utilii...inoltre voleva ricevere consiglio da suo padre Kengai, che ormai ha abbandonato il suo nome diventando un Nobile, molti anni fa. E' disceso nelle tenebre seguendo la Spira Nera, la più grande tra le stalattiti qui vicino, che consente di raggiungere le Ombre di sotto. Non è ancora tornato, e non c'è modo di sapere quando lo farà. La nostra missione è fermare i Mostri Ombra, non addentrarci nel loro territorio, se non per le prove di raggiungimento della maggiore età dei nostri giovani, o per le tradizioni dei Megachirotteri, nostri lontani cugini, slegati dai Nobili e dai Vampiri.
  11. .
    Genesis II

    Avevo registrato la morte del perfetto sconosciuto sulla schiena come qualcosa di inevitabile, non sapevo nemmeno chi fosse quella donna ma sapevo che un mio compatriota era stato attaccato e sarebbe stato problematico lasciare che morisse. Inoltre salvare un Uchiha fa sempre comodo, anche se imbranato come pochi visto che la sua offensiva tutt'altro che efficace portò la donna a spezzare involontariamente l'illusione, pur lasciando esposta una gamba al mio attacco a distanza, con danni tutt'altro che leggeri.

    A quel punto lei, che non aveva dato segno di avermi individuato nonostante l'Occultamento si fosse sciolto, diede letteralmente di matto provocando un violento smottamento del terreno che mi fece piegare il ginocchio e poco ci mancò che io non cascassi proprio per terra. Costretto sulle ginocchia, in mezzo alle polveri che si alzavano, pur riuscendo ancora a individuarla (complice anche la sua malagrazia mentre urlava) non mi sentivo sufficientemente sicuro sulle mie gambe per alzarmi e levarmi di dosso, ma potevo usare il jutsu nemico contro di lei! NascostoFurtività 3 dalla polvere intrecciai nuovamente una manciata di sigilli mentre al contempo lasciavo che dalle piante dei piedi il legno passasse per le crepe del terreno appena provocate dalla donna.

    La polvere intorno a lei avrebbe come preso vita condensandosi in una creatura mostruosa dotata degli occhi rossi degli Uchiha e di un corpo di sabbia. Che la donna pensasse pure che fosse opera dell'Uchiha e restasse poco attenta a me [Tecnica 1]Azione Rapida

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    . Mi sarebbe bastato solo un secondo di distrazione per attaccare (forse ripetitivo, ma stavolta aveva creato LEI la copertura, e il colpo non sarebbe stato solo un banale kunai), cosa che comunque avrei fatto dato che il legno avanzava nel terreno, coperto e nascosto fino a quando due spuntoni non sarebbero emersi cercando di trapassarle le gambe, specie quella già danneggiata [Azione 1 e 2]Statistiche: Velocità e Forza Verde, Furtività 3 (6 se distratta dalla Percezione), Potenza 30 ciascuno, portata 12 metri - 3 bassi complessivi. E da uno dei due spuntoni sarebbe emerso nuovo legno, con diversa angolazione, cercando di trapassarle l'addome quale che fosse stata la sua difesa iniziale [Tecnica 2]Statistiche: Velocità e Forza Verde, Furtività 3 (6 se distratta dalla Percezione), Potenza 30, portata 12 metri - 1,5 bassi .

    Comunque andasse, la mia azione conclusiva sarebbe stata generare altro legno, stavolta dal ramo che non aveva aveva generato nuovi attacchi, cercando con uno spuntone ligneo di colpire l'avversaria al volto o alla nuca, possibilmente durante la sua difesa dagli attacchi dell'uchiha, se si fosse ripreso nel mentre, o alternativamente pochi istanti dopo la mia precedente offensiva [Azione 3]Statistiche: Velocità e Forza Verde, Furtività 3 (6 se distratta dalla Percezione), Potenza 30, portata 12 metri - 1,5 bassi . Non ero del tutto occultato ma lei non provava nemmeno a nascondersi, e con le mie percezioni la potevo individuare ancora facilmente. Tutto stava a finire in fretta con quello scontro...il terremoto mi aveva dimostrato che la donna sapeva il fatto suo!

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  12. .
    Missione nel Riso
    2


    Il mio voleva solo essere un suggerimento, naturalmente. Aggiunsi, cercando di correggere il tiro dopo aver visto la reazione stizzita dello Shimasu alle mie parole, e lo scarso interesse da parte del tizio coi capelli rossi. Non ero mai stato in missione con dei ninja di Oto, eccetto quella disastrosa corsa al macello che era stata la Colonna Evanescente, e francamente non sapevo cosa aspettarmi. Se pur è vero che ogni persona è un mondo a sè stante, è innegabile che l'ambiente di provenienza lascia come un'impronta sui modi di fare, agire e pensare. Parlare con Shin o Kairi comunque lasciava una certa "sensazione" di somiglianza, anche se molto sfumata. E oto aveva una pessima fama...per quanto il caposquadra Tenma sembrasse una persona molto flemmatica e poco incline al battibecco. E' una strategia possibile, ma non ho ancora notizie certe sull'effettiva posizione del nemico al momento dello scambio, quindi dovremo essere cauti. Attaccherò per primo per questo motivo, ho maggiori possibilità di fuggire e bloccare tutto se le cose andassero storte.

    La cosa era assolutamente ragionevole, ma la totale assenza di entusiasmo o anche solo di emozioni nel suo tono mi preoccupava: per lui era solo una missione di routine e per questo non si preoccupava? O forse era solo il suo carattere? Se già teneva in conto l'idea di scappare e mollare tutto allora forse non era per nulla motivato e sarebbe potuto essere deleterio per me e per la Missione, se non altro per il tempo sprecato. Tanto stavo a rimuginare che mi accigliai, attirando l'attenzione del teppista del clan Shimasu, che prese la parola. Ehi! Abbiamo un caposquadra che ci tiene a farci tornare vivi, non serve fare quella faccia. Mi limitai a guardarlo, senza tradire ulteriori emozioni. Non era il tipo di persona con cui sarei andato daccordo facilmente. Finite di mangiare adesso. Munisai, lungo la via del ritorno ti spiegherò le basi di quello di cui abbiamo parlato qualche tempo fa. Gli importava più di un addestramento che della missione?

    [...]

    Eravamo appostati tra i rami di un grosso albero non distante dal capannone in lamiera dove si svolgevano le attività di contrabbando. Due uomini all'esterno della semplice porta a scorrimento mentre un gruppo di tre shinobi arrivava con un carro carico di listelle metalliche e tubi, certo rubate a qualche acciaieria o comunque a qualcuno che intedeva usarle per opere di ingegneria civile...ma con i contrabbandieri di mezzo quel metallo sarebbe diventato armi da distribuire per denaro, a danno di Oto e, per estensione, dell'Accademia in toto.

    Ecco, stanno uscendo. Altri quattro uomini (per la precisione tre uomini e una donna) uscirono dal capannone per accogliere i nuovi arrivi. Il capo, riconoscibile dalla bandana tigrata che portava in testa, era il bersaglio di Tenma. Sono tutti fuori, ma sono nove in tutto, potrebbe non essere sicuro attaccare ora, anche se abbiamo il vantaggio della sorpresa. Stavamo a circa venti metri metri, sfruttando la nostra innata furtività associata a un Fuuton del caposquadra che ci rendeva meno percepibili ma che si sarebbere infranto non appena fossimo arrivati a meno di nove metri dal nemico o avessimo attaccato. E tuttavia se aspettiamo che la consegna abbia luogo rischiamo che facciano in tempo a barricarsi all'interno...e non è detto che i tre col carro siano addestrati al combattimento, hanno una quantità di chakra praticamente inesistente. Doveva essere un Sensitivo, oltre che un ninja medico.

    Potevo sentire le rotelle del suo flemmatico cervello che valutavano i pro e i contro, finchè non prese una decisione. Attacchiamo ora. Non se lo aspettano e non ci hanno percepito, e solo alcuni hanno capacità combattive. Io attacco il capo, pronti? Feci cenno di si, e così lo Shimasu. Dubitavo che Munisai avrebbe fatto ostruzionismo.

    Con un solo balzo Tenma apparve quasi magicamente davanti al capo dei contrabbandieri, che venne spinto con violenza nel capannone da una potente raffica di vento. il Jonin gli fu subito dietro con una serie di fili metallici che uscivano dalle maniche e dal colletto del suo soprabito. Il resto dei contrabbandieri era nostro! Correndo verso di loro dopo essere saltato giù dall'albero composi rapidamente le posizioni magiche che avrebbero alterato l'aspetto del carro facendogli prendere fuoco, col metallo che iniziava a sciogliersi [Tecnica]. Nessun calore, ma luce e fuoco aggiungevano confusione al caos, quindi avrei lanciato una salva di kunai verso i tre privi di capacità combattive, cercando di colpirli alle gambe o alle spalle per incapacitarli. Contemporaneamente lo Shimasu, che mi correva accanto, avrebbe iniziato a suonare nel suo flauto (dimostrando notevoli doti polmonari se poteva farlo durante una corsa) mentre un enorme creatura simile a un'oni appariva dal nulla, schiacciando uno dei contrabbandieri più distanti e sferrando un poderoso pugno a quello adiacente. Restavano i tre contrabbandieri a noi più vicini, e sarebbero stati il bersaglio di Munisai, armati di Wakizashi e decisamente confusi! Stavano a tre o quattro metri l'uno dall'altro, e Tenma aveva informato che uno aveva capacità fisiche paragonabili al rosso (quello coi capelli biondi) mentre gli altri due (tra cui la donna) erano grosso modo suoi pari...ma avevano entrambi una specie di tatuaggio sulla guancia.

    Hai un round di attacco a sorpresa. I nemici sono Scoordinati in questo round, che conta come Agguato, quindi hanno 2 tacche in meno a tutte le statistiche.
  13. .
    Yato

    Si, e nemmeno troppo distante da qui. Quindi abbiate fiducia! Dovevo conquistarli e diventare il loro leader. Era il modo migliore per non avere ostacoli nella mia fuga. Nella peggiore delle ipotesi li avrei lasciati indietro, ma se ci fosse stata la possibilità di salvarli e usarli poi a mio vantaggio per avvicinarmi al Kage non mi sarei fatto scappare l'occasione. Mirza fortunatamente non era una sprovveduta e mi spiegò rapidamente cosa succedeva ogni volta che gli uomini scendevano là sotto. Non abbiamo armi...almeno non convenzionali. E uno dei due è zoppo. Magari una vecchia ferita che possiamo sfruttare, ma voglio prima vederli di persona almeno una volta.

    Io ho fatto il mozzo su molte navi al servizio dell'Accademia. Qualche marinaio era un ninja ritiratosi e mi hanno insegnato qualche trucco. Uno in particolare, che crea illusioni molto realistiche, soprattutto se imito il legno. Potremo usarlo a nostro vantaggio. Aggiunsi dopo aver appurato le capacità dei presenti: Mirza era sveglia ma non utile alla lotta, mentre Tero era troppo emotivo per essere utile. Sore, invece, il rampollo Kiriano, poteva essere utile in più di un modo ma era meglio non affidarsi troppo alle sue acerbe arti ninja...sempre che non fosse un infiltrato dei pirati da tenere d'occhio.

    Alla comparsa dei due tizi li fissai a lungo, cercando di sembrare patetico, e sembrava che la mia recita fosse andata a segno permettendogli di ottenere informazioni preziose: i pirati cercavano un riscatto (molto meglio che essere usati come materiale per esperimenti) e avevano ancora un tempo abbastanza lungo per la navigazione. Ma...ma la mia famiglia non ha soldi! Quelli però mi ignorarono (anche se il bassottello aveva una fissità dello sguardo parecchio disturbante) e poi se ne andarono, accolti da qualcuno che stava esattamente al piano di sopra. Roh... Sibilai. Chi dei due sarà Roh? E soprattutto, perchè aveva usato il singolare, e come mai la strana sensazione di zoppia e silenzio da parte del tizio basso, e la sua...bizzarria? Se era zoppo perchè non faceva rumore? Era davvero solo un pirata?

    Parla sempre quello alto? Chiesi ai ragazzi. Quello basso ha mai detto niente? Goffo e tozzo com'è mi sembra assurdo che faccia così poco rumore, come se pesasse molto meno di quanto non vuole darci a bere. Possibile che fosse un Bunshin o qualcosa del genere, messo solo per dare l'illusione che fossero in due e ridurre il rischio di una rivolta? Valeva la pena rischiare? Credo di avere un piano, ragazzi. Sarà pericoloso ma è l'unico che abbiamo. Guardai Mirza e Sore, che sarebbero stati fondamentali. Ve lo dirò quando mancherà un'ora al prossimo cambio del secchio, minuto più o minuto meno. Esisteva la possibilità che Sore fosse una spia e non potevo correre rischi. Ora tiriamo avanti, mangiate e riposate. Avremo bisogno di tutte le forze possibili. E speriamo che vengano di nuovo solo Roh e il suo amico.

    [...]

    Il piano era rischioso, mi obbligava a fidarmi di Sore, ma non avevo altra scelta. Per prima cosa il secchio doveva essere pieno di sporcizia, ma il tempo ci sarebbe venuto incontro da quel punto di vista (e feci la mia parte, cercando di mostrarmi smaliziato come solo un mozzo abituato alle peggiori latrine potrebbe essere), e poi lo avrei dato a Soren. Se vuoi diventare un ninja un pò di puzza non sarà niente di pericoloso. Usa quella tecnica di trasformazione per nascondere il vero secchio, poi mettiamo degli stracci o simili qui...userò quel mio trucco per farli apparire come il secchio. Avrei rinunciato alla maglia che tenevo sotto alla tuta o alla sciarpa se necessario, fortunatamente mi ero vestito pesante, a strati, per affrontare il freddo di quelle acque. Se fosse andato come le precedenti volte, lo spilungone sarebbe entrato e lo zoppo sarebbe rimasto sulla porta, e io dovevo essere tra loro, accovacciato e con l'aria stremata...e la catena con ancora un pò di gioco, messa in modo da obbligare il tizio a passarci sopra o vicino.

    Trasforma la debolezza in forza. Ribalta lo svantaggio in vantaggio. Questo mi ero ripetuto più e più volte, e se le catene mi impedivano un movimento preciso ed erano troppo dure per permettermi di liberarmi, allora le avrei usate per rendere prigionieri altri. Dal palmo sinistro generai un ramo sottile e flessibile come una liana, ma resistente come il più duro legno generabile dal Mokuton, che si sarebbe mosso tra gli anelli della catena fino alla sua massima estensione. Io potevo controllare quel legno come fosse una parte del mio corpo, e questo significava che potevo muovere quella catena liberamente e trasformarla in un'arma! [Tecnica]Uso le Unità necessarie (5 Unità?)

    Appena il tizio alto si fosse inchinato per raccogliere il secchio, questo sarebbe diventato un mucchio di stracci e Sore era stato avvisato di lanciargli il contenuto del secchio in testa. La sorpresa sarebbe stata un'aggiunta utile ma fortunatamente non indispensabile (Sore era inesperto, dovevo tenere in conto possibili errori o paure...o che fosse un traditore) e in quel preciso momento la catena, come animata da vita propria, avrebbe cercato di serrarsi sul suo collo in un anello letale, guidata dalla mia liana. Il tizio ghignante forse sarebbe stato preso di sorpresa, non chiamando subito aiuto...oppure non avrebbe fatto nulla se fosse stato solo un diversivo come pensavo. In ogni caso per buona misura mentre con la catena-liana cercavo di strangolarlo fino a fargli perdere i sensi o ammazzarlo, uno spuntone ligneo sarebbe emerso dalla mia gamba andando oltre le sbarre, basso, e cercando con una curva ampia di arrivargli alle spalle e trapassargli la nuca [Attacco]Mokuton: Potenza 30, distanza 12 metri, Velocità e Forza Blu. Forse sarebbe stato inutile, ma non potevo rischiare!

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    Missione nel Riso
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    La missione non era qualcosa di particolarmente complesso, tanto che avevano scelto solo dei Genin da affiancare al Jonin caposquadra. Io avevo appena concluso una serie di brevi missioni nel paese del The e invece di tornare a Konoha ero stato intercettato per recarmi verso nord, nei territori più meridionali del Paese del Riso, dove avremmo dovuto sabotare un gruppo di contrabbandieri di metallo. Con Kumo alle porte il Paese del Suono aveva un disperato bisogno di risorse e perdere materie prime necessarie alla fabbricazione di armi per via di un gruppo di criminali era un problema da mettere a tacere nel più breve tempo possibile.

    A quanto sembrava Konoha voleva schierarsi con Oto e fornirle supporto per quella specifica missione, inviando me, ma ignoravo che esistessero debiti di riconoscenza tra i due villaggi o anche solo dei vantaggi per la Foglia nell'immischiarsi, se non ai fini dell'Alleanza Accademica. Con indosso la mia classica tuta da ginnastica e la sciarpa che mi contraddistinguevano mi presentai al gruppo, riunitosi per l'occasione in un locale senza troppe pretese dove il caposquadra aveva ordinato dei Nikuman per tutti. Era uno strano individuo dai lunghi capelli, l'aria trasandata e uno sguardo che oscillava tra l'apatico e l'ostile, ma percepivo una discreta forza in lui. Kenzo Tenma, sono un ninja medico e Jonin di Oto. Spiegò mentre mangiava...avevo come l'impressione che avesse qualcosa attorno, come un refolo l'aria che evitava accuratamente di toccare le cose o farsi notare, ma non mi sarei spinto oltre per chiedere. Se non vi conoscete a vicenda credo che delle presentazioni siano d'obbligo. Annuii, abituato a quel protocollo. Il mio nome è Yato, Genin del clan Senju di Konoha. Sono un ninja medico, ma anche specializzato nell'uso di genjutsu e nell'arte della spada, uniti alle capacità del mio clan.

    Il ragazzo accanto a me non poteva avere più di diciotto anni ma si atteggiava a teppista della peggior specie. Rimasi stupito nel notare il flauto che portava alla cintura, decisamente discordante rispetto alla sua aria da duro. Mi chiamo Tamao Shimasu. Genin di Oto. Uso Taijutsu con le gambe e Genjutsu sonori. E poi si voltò verso il tizio dai capelli rossi che concludeva il trio. E anche tu sei del mio villaggio, no? Mi pare di aver sentito che sei tra quelli che si sono avvicinati al nuovo Kage. Oto aveva un nuovo Kage? Non avevo sentito nulla al riguardo, ma le missioni al The erano durate quasi un mese, per quanto semplici e poco pericolose. Mancava solo la presentazione del terzo membro, prima che il Jonin fornisse i dettagli della missione.

    La nostra missione prevede un attacco diretto alla base dei contrabbandieri, già individuata da Saki, una mia parigrado otese. Dovrebbero essere sei uomini, di cui due guardie che stanno sempre all'esterno e un leader, con capacità paragonabili a un chunin, che sarà il mio avversario. Dalle informazioni in nostro possesso apre che i bersagli siano al soldo di Ame, se non direttamente parte dell'organizzazione criminale di quella città. Ascoltai avidamente: eravamo tre contro cinque se non si teneva conto della forza individuale nostra e dei nemici. Niente di inarrivabile con un po' di strategia. Oggi alle sei di sera, fra cinque ore esatte, dovrebbe essere prevista la consegna di un carico nel capannone che usano come base. Colpirò in quel momento attirando il leader lontano. Voi dovrete attaccare gli altri. Non è necessario uccidere, anche da vivi potrebbero fornire utili informazioni. Una situazione abbastanza basilare, tutto stava a prevenire gli inconvenienti.

    Io non amo perdere tempo in chiacchiere. Non pensavo che degli Otesi potessero essere utili per la mia Missione, quindi non aveva senso perdersi in tentativi di ingraziarmeli: dovevo solo finire quell'incarico e tornarmene a Konoha. Posso immobilizzare o colpire di sorpresa con la mia kekkei genkai, e sono abbastanza silenzioso. Se Tenma-san fornisce il diversivo, forse un attacco diretto è la cosa migliore, al massimo correlato a un'illusione per creare ulteriore confusione. Non mi era sfuggito che quegli uomini potessero essere di Ame, ma anche fossero stati diretti sottoposti del Sensei avrei dovuto abbatterli. Lui avrebbe capito, in molte cose eravamo simili.
  15. .
    Genesis I


    Molto bene. Ecco la ricevuta. Avevo appena ritirato la busta contenente i registri contabili degli ultimi due mesi del mobilificio, da consegnare a Konoha come previsto per il rendiconto annuale. Una missione semplice, tutto sommato, ma faceva comunque curriculum e comunque qualcuno doveva pur farla. Certo non mi aspettavo del trambusto appena oltre la finestra, nel piazzale antistante gli uffici e la fabbrica, in cui una donna isterica e decisamente poco vestita aveva tirato fuori una balestra e stava gridando qualcosa di non proprio chiaro. Davanti a lei un tizio coi ricci dall'aria familiare, che probabilmente avevo visto a Konoha in giro. Stavano a venti, forse trenta metri da me, un piano al di sotto. E quella donna significava guai. Uhm...non mi piace.

    Mi trovai davanti a un dilemma: lasciarla fare, dato che non era la mia missione anche se ci trovavamo in un territorio controllato da Konoha e quel ragazzo era un mio compaesano...oppure immischiarmi, magari guadagnando qualche punto agli occhi del Villaggio e avvicinandomi così al Bersaglio? Il rischio valeva quella decisione? Alla fine mi decisi per tenere d'occhio la situazione e dare magari un piccolo aiuto, ma senza mettermi troppo in evidenza. Aprii la finestra, rendendomi invisibile alle normali percezioni visive [Tecnica 1]Furtività3 mentre col chakra adesivo scendevo quanto più rapidamente e silenziosamente possibile. Nessuno in vista a parte i due contendenti, e quando fossi arrivato a sette od otto metri dalla squinternata avrei incrociato una manciata di sigilli. L'occultamento era una tecnica comoda, a patto di non compiere azioni dirette, e fortunatamente ero specializzato in un Genjutsu che non ne violava in alcun modo i limiti.

    Agli occhi di tutti (ma forse le iridi rosse dell'Uchiha avrebbero superato l'ostacolo) il terreno accanto alla Kunoichi, dal lato opposto rispetto a dove mi trovavo io, si sarebbe sollevato rivelando una botola segreta dentro la quale cinque o sei guardie (conoscevo abbastanza persone anonime da usare volti ben definiti) in abiti ninja le avrebbero puntato contro delle balestre cariche, con rumori assolutamente credibili, che pur senza parlare le stavano evidentemente intimando la resa [Tecnica 2].

    Avrei osservato la situazione, sperando che l'Uchiha non fosse così fesso da lasciarsi sfuggire una simile occasione...Kairi non lo avrebbe fatto. E per un secondo rimasi turbato dall'averci pensato: lei era temporaneamente lontana dalla vita ninja e non sarebbe stata una pedina utile per parecchio tempo...quindi perchè ci avevo pensato? Era inutile in quel preciso momento! Comunque le guardie avrebbero reagito in maniera verosimile alle azioni della ragazza, e se questa fosse stata distratta nel cercare di aggredirli (dimostrandosi un problema non altrimenti gestibile) avrei scagliato una coppia di Kunai (tornando visibile ma pur sempre quanto più furtivo possibile) cercando di scardinarle le ginocchia da dietro, così da renderle estremamente difficoltoso continuare a combattere, vista l'aggressività, ma non abbastanza da ucciderla o creare eccessivi problemi [Azione 1]Statistiche: Attacco Doppio, 1 Kunai per ginocchio - Forza Rossa+3 tacche - Furtività 6 (specie se è girata dall'altra o distratta)

    Impasto Basso per arto +3 For
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295 replies since 27/8/2015
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