Posts written by Yato Senju

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    Il Lago degli Imbattuti


    VIII

    Zoruto se ne era andato e il gruppo sembrò trovare in Shin e Kato un possibile sostituto per la figura del leader. Io non ero tagliato per l'incarico e non sembrava che Etsuko, peraltro privato del suo compaesano, avesse velleità di quel tipo. Francamente non pensavo che andare a curare il Pagliaccio fosse una buona idea, ma non avrei fatto una battaglia per impedirlo: se anche quei due volevano sprecare le loro risorse a quel modo, io certamente non avrei speso una singola goccia di chakra per quell'individuo sospetto, a dispetto del suo essere una persona influente. Sapevo per esperienza che cercare il supporto di qualcuno potente aveva sempre delle conseguenze, e non sempre piacevoli, come accaduto con la faccenda del Visigoto.

    Non feci a meno di notare l'attimo di paura in Shin quando proposi di combattere alla Villa. Non lo ricordavo tanto vigliacco, ma era pur vero che giravano strane voci sul suo conto dopo gli eventi all'Abete. In ogni caso la mia attenzione venne rapidamente sviata verso il ninja degli Yotsuki che si era appena defilato. Quanto detto da Shin e Kato aveva senso. E' sospetto, è vero. In ogni caso potrebbe sapere qualcosa che deliberatamente ci nasconde...oppure ha un suo obiettivo privato in questa faccenda e potrebbe decidere di calpestarci per raggiungerlo. Per dire, io lo avrei fatto. Proposero che fossi io a seguirlo, in quanto esperto di arti furtive come anche accennato da Shin, e ammetto che mi trovai indeciso: la missione era importante ovviamente e non sapevo fino a che punto rischiare lasciandola in mano a persone di cui non mi fidavo appieno, ma di contro avevo appena ammesso che Zoruto poteva essere una scheggia impazzita che avrebbe danneggiato ogni nostra azione. Dopo qualche secondo sospirai. Si. Si, è la cosa migliore, immagino. Cercate di non restare esposti dopo il tramonto...ci ritroviamo qui al coprifuoco o altrove? O prima se necessario?

    Stabilito un punto di incontro e una parola d'ordine, scesi rapidamente dalla torretta di guardia incamminandomi nella stessa direzione di Zoruto, attingendo a ogni mia conoscenza nel campo della furtività, con lui come obbiettivo prefissato. Quello che scoprii e ciò che accadde, gli altri lo avrebbero saputo solo al nostro nuovo incontro, sempre che avvenisse.

    Le Indagini di Etsuko e Shin
    Nel centro del villaggio il sensitivo era pronto a raccogliere la sua concentrazione in due diverse direzioni: sia per quell'occhio interiore che veniva allenato a percepire il chakra fin nei minimi dettagli, sia per gli occhi Akuma che, seppur capaci di proiettare all'esterno le illusioni della mente, erano in grado di discriminare ciò che era vivo e ciò che invece non lo era. Shin era appostato poco distante e aveva mostrato le peculiarità, sebbene sfumate, della sua arma così che Etsuko potesse in qualche modo recuperarne qualche accenno, se lo avesse scorto.

    Quello che si aspettava di trovare era la presenza di numerose fonti di energia vitale, alcune con quantità di chakra risibile e altre invece un pò più intenso, nello specifico i suoi compagni di missione e forse, si sperava, il bersaglio della sua ricerca. Quello che trovò era molto, molto diverso: La maggior parte delle persone che vedeva, pur normale all'apparenza, era come stremata e prosciugata, come se la loro stessa vita fosse stata prosciugata lasciando il minimo indispensabile, e tutti avevano lievi e sfumate tracce di correnti di chakra estranee nel corpo, troppo vaghe per essere intercettate ma forse legate a qualche genjutsu, sebbene anomalo, dato che tutti gli esperimenti di Kato col Rilascio erano falliti.
    Inoltre in giro per la città, con una tenue traccia di chakra molto simile a quello della spada di Shin, svolazzavano un gran numero di farfalle dai colori iridescenti e sgargianti, che tuttavia alla normale vista apparivano assolutamente normali e trascurabili. Quegli insetti, assolutamente identici tra loro come se fossero copie, si muovevano assieme a diversi abitanti, come se li seguissero, posandosi sulla loro testa per qualche istante senza che questi se ne accorgessero e poi allontanandosi. Dopo ogni contatto la vaga corrente di chakra anomalo nei cittadini incrementava, come se quelle creature stessero in qualche modo supportando o amplificando il genjutsu che influenzava l'intera città. Non avrebbe percepito il chakra di Mitsuhide Akechi o comunque di un combattente esperto, a parte le persone che conosceva non c'era nessuno di notevole...salvo forse una casa al porticciolo con dentro due persone di livello, ma il clone di Kato si era diretto là quindi verosimilmente erano il Pagliaccio e il suo complice.

    A volte però è nell'assenza di informazioni che si trovano le nozioni più importanti. Le farfalle erano distribuite un pò ovunque, non tante da dire che la città ne era piena ma sicuramente erano un centinaio o più. Nessuna volava sopra il lago, e soprattutto nessuna farfalla era nelle vicinanze di un magazzino del porto. Anzi, a ben guardare, una farfalla c'era ma, quando ci si era avvicinata era poi sparita nel nulla. [Nota]Uno studio approfondito della città ti richiede circa 2 ore e 15 Bassi di chakraDisattivate le sue percezioni, le farfalle tornarono a essere normali insetti ai suoi occhi. Da notare che alla sola vista Akuma o alla sola Percezione del chakra non erano diverse da normali animali (salvo la traccia simile alla spada di Shin), mentre alla combinazione dei due il loro aspetto diventava spettacolare. Ma perchè?

    Stava a entrambi definire cosa fare e come muoversi. Andare in avanscoperta al Magazzino, dove comunque non si percepiva niente di particolare, o indagare in altro modo, magari proprio con quelle farfalle.

    Il Magazzino, in ogni caso, era abbastanza in disparte, caratterizzato solo da un odore di umido. Nessuna guardia, due edifici vicini, non allineati, con un piccolo corriodoio comunicante. Nessun cartello indicante proprietario o esercizio commerciale, e anche i passanti se interrogati avrebbero detto che era abbandonato da tempo, una semplice rimessa delle barche. Le farfalle c'erano, ma nella loro forma naturale, e la vista Akuma così come la percezione del chakra non avrebbero notato nulla di strano: l'interno era vuoto, senza esseri viventi e senza chakra. Ma le farfalle nella zona apparivano normali, e una di esse entrò da una delle finestrelle aperte dell'edificio più vicino alla strada. Nessuna guardia in apparenza, ma la porta era chiusa e solida, e non si vedevano altri ingressi. Da dove passare? O cosa fare?

    Il Clone di Kato
    Raggiunta la casupola al porto il clone di Kato avrebbe potuto sentire delle risate arrivare dall'interno, accompagnate da un sonoro gracchiare. La porta era socchiusa e spingendola avrebbe trovato Chinmoku che gracchiava a tempo mentre un pagliaccio dall'aria bizzarra faceva il giocoliere con delle palline colorate e sembrava aver appena raccontato una barzelletta. Su un divano poco distante un giovane (lo stesso visto all'Abete mesi prima) dormiva profondamente. Oh-oh-oh! Ma che bello avere ospiti! Benvenuto, benvenuto! L'evocatore di Chin-chan, qui, si? Kato-kun! Il corvo non aveva grandi quantità di chakra e il Pagliaccio aveva insistito perchè curasse il ragazzo e non lui, forse stabilizzandolo, ma certo il recupero avrebbe richiesto parecchio tempo. Allora, sei qui senza orecchie indiscrete stavolta, si? Ah, che prova per un pagliaccio di prima classe dover parlare senza poter dire quello che intende! Ma il clone non era là per parlare, congedandosi rapidamente per andare a recuperare un corvo, lasciando il Pagliaccio perplesso, tanto che le palline colorate gli caddero vedendolo andare via. Oh...ma...
    Pochi minuti dopo sarebbe stato in un angolo, disegnando a terra con una matita degli scarabocchi, l'incarnazione della depressione. Ho perso il mio tocco...un fallito. Come posso essere un pagliaccio di prima classe se non intrattengo nemmeno un mio sottoposto di passaggio? Macerava nella sua tristezza, inutilmente consolato da Chinmoku, quando avrebbe percepito una chiamata tramite l'emblema del lupo che portava intorno al collo, nascosto sotto le vesti.

    Il clone sul molo avrebbe cercato inutilmente tracce del Maestro o di Shitto, ma non vide nulla di particolare. Appostatosi in modo da tenere d'occhio la nave di cui gli avevano parlato Shin e Yato, notò una fanciulla che stava verificando le cime e facendo della manutenzione all'imbarcazione. Poteva approfittarne?

    Kato
    Nessuna risposta all'inizio dal simbolo del lupo che Kato aveva ricavato con mezzi di fortuna. Il Coraggio pareva irraggiungibile, ma in effetti quanto sapeva lo Yotsuki delle dinamiche interne e di quella forma di comunicazione? Solo dopo un poco avrebbe chiaramente percepito una voce sconosciuta che lo cercava. Kato-kun? Sembrava il tono di qualcuno che aveva appena smesso di piangere. Kato-kun, sei un insensibile e mi hai spezzato il cuore. Ma sono un pagliaccio di prima classe e continuerò a esserlo nonostante tutto. Non sarà un rifiuto a scoraggiarmi e rimetterò assieme i pezzi fino a dimostrare chi sono. Ovviamente lo Yotsuki non aveva idea di cosa l'altro stesse parlando, non avendo ancora condiviso le sue conoscenze col clone. Io sono la Liberalità di Hayate, se stai usando il Lupo allora sei da solo, immagino, o con il caro Shin. Lui si che sa apprezzare un Pagliaccio di Prima Classe, sappi che non la passerai liscia.

    Minacce a parte spiegò un pò meglio come aveva fatto a rispondere. Ho percepito che qualcuno ha usato il Lupo per comunicare e sono andato per esclusione, ma non devono averti spiegato come funziona. Devi sapere esattamente con chi vuoi parlare, e questo implica averlo visto almeno una volta o essere stato contattato per primo. I superiori possono ignorarti se contattati, ma possono comunicare con qualunque Hayate di rango inferiore, a patto di sapere chi sia. Se parli senza un obiettivo preciso, o a qualcuno che non ha un simbolo del lupo vicino, è come parlare al vento come un povero scemo. Stoccatina che ci stava visto il trattamento subito, ma venne poi sopraffatto dalla raffica di spiegazioni e domande di Kato, tanto che la voce della Liberalità gli intimò di calmarsi. Ehi, ehi, ehi! Calmati un secondo, vai con ordine o non capisco niente. Non so cosa siano quelle creature e non mi importa, ma devo rimettere in sesto il Coraggio. Abbiamo avuto notizia di creature immortali che vivrebbero da queste parti, ma un gruppo di Hayate di basso rango non è tornato dalle indagini e allora siamo venuti io, il Coraggio e un Hayate che si è distinto all'Abete. Nella villa ci siamo separati, poi ho sentito dei rumori e onestamente temevo che il Coraggio la radesse al suolo...ma così non è stato. Quando lo ho trovato era fuori controllo, aspetto incluso, e mi ha attaccato. Spiegò grosso modo le stesse cose che aveva detto a Shin. Se queste creature sono legate alle statue forse sono loro l'oggetto della nostra indagine e forse sempre loro hanno plagiato il nostro comune amico. Dobbiamo scoprire qualcosa. Io non sono ancora in grado di combattere, ma tu e Shin decisamente dovete intervenire. Scoprite quello che potete e risolvete la situazione, io vi raggiungerò appena sarò in forze. [Incarico Assegnato]

    [...]

    Il commercio di materiale militare è proibito, dubito di poter procurare qualcosa. Rispose Rokuro quando Kato si presentò alla sua porta. Al massimo potrei recuperare delle bombole da sommozzatore, ma non penso saranno maneggevoli come quelle a cui siete abituati. Era meglio di niente, e se Kato fosse stato daccordo avrebbe organizzato per farle consegnare davanti alla capanna del pagliaccio, luogo dove i ninja si sarebbero reincontrati. Ho notato un samurai che gira per il paese da qualche tempo, ma non saprei dove dorme o cosa abbia comprato. Mi dia qualche minuto. Ci sarebbe voluta una ventina di minuti tramite i contatti di Rokuro (che si rivolse a un suo attendente sussurrandogli qualcosa all'orecchio) per risalire al fatto che quell'uomo aveva acquistato una piccola barca e delle reti da pesca robuste, oltre a martelli e scalpelli, e aveva comprato un discreto numero di gioielli con pietre preziose, anche se di bassa qualità, senza spendere più di tanto. Beh, naturalmente sono venuti quei tre, i gemelli. Nel clan Yotsuki c'erano tre gemelli, eterni genin vista la scarsa intelligenza e noti almeno di vista a Kato [Riferimento]

    , ma capaci di coordinarsi molto bene per azioni combinate, tanto da poter impensierire anche i chunin più esperti se mettevano in campo la loro formazione da combattimento. Hanno fatto un sacco di domande assurde sul coprifuoco e minacciato alcune persone, ma poi sono rimasti fuori la notte. Non li ho più visti, pensavo fossero tornati a Oto. I tre gemelli erano figli del fratello minore del capoclan e di Zoruto, morto anni prima in circostanze che nessuno approfondiva mai, e nonostante il rango ridotto e la spiccata tendenza a creare guai avevano sempre le spalle coperte dai due zii.

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    Il Paese delle Cascate


    La Foresta degli Hanta
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    Yato Senju e Bao Chikuma
    Ho avuto un'infanzia un pò particolare, chiusa all'interno dei confini del clan. Spiegai, per nulla turbato dalle parole del Chikuma, dopotutto gli amici non avevano utilità nei confronti della Missione, anzi sarebbero potuti essere una terribile distrazione, se non addirittura un ostacolo. Per fortuna avevano estratto forzatamente quegli stupidi impulsi con l'addestramento nell'infanzia, ma non era difficile dissimularli: sollevai appena le spalle, con un sorriso di circostanza. Per qualche motivo ho trovato più facile fare amicizia fuori dal villaggio, Konoha...a volte non è all'altezza della sua fama di villaggio virtuoso, non mi sento di darti torto.

    [...]

    Bao sembrava volermi dissuadere dalla mia scelta di nascondermi e mandare un clone in avanscoperta, ma avevo ormai apppreso che senza rischiare non si ottiene nulla, e ogni occasione era buona per migliorarsi. L'uomo con la belva sembrò cascarci in pieno, perlomeno riguardo alle mie intenzioni trasmesse tramite il clone, ma le sue parole erano strane, come a sottolineare l'esistenza di una terza fazione in gioco, o quarta, se consideravamo noi e la Zanna come gruppi separati. Era un ninja tornato di recente, e aveva un qualche intento patriottico che sul momento mi sfuggiva: non avevo informazioni sufficienti per poter bluffare con successo e avevo anche il bisogno di mantenere la recita con il Chikuma che credeva che le creature fossero il mio obiettivo. Inoltre quel tizio aveva scoperto la natura del clone, ma non la mia posizione.

    Quando si ha a che fare con delle creature feroci rivelare la propria posizione può essere pericoloso. Anche se ora quell'essere sembra docile, non posso sapere quando attaccherà. Il clone strinse le mani sulla lancia, impugnandola più saldamente, torvo in viso. Le belve hanno attaccato molte volte i civili e anche i guardacaccia. Ma quella vicino a te è molto docile...anche troppo. Sei tornato qui da poco...e le creature hanno ripreso ad agire in modo strano solo di recente. Deglutì, come a voler far trasparire circospezione e forse un briciolo di paura. Chi sei tu? Era un pensiero nato dalla tensione e dalla necessità di ragionare velocemente: quell'uomo non stava coi guardacaccia ma era amico di una belva...e se fosse stato lui a scatenarle? Imbracciata meglio la lancia avrebbe fatto un passo in avanti. Sei solo di passaggio ma puoi dominare le belve...perchè non le controlli tutte in modo che smettano di attaccare? O forse...o forse sei tu a dirigerle? NEL NOME DEL GUARDACACCIA BENIMARU NIKAIDO, IDENTIFICATI! Era il momento di rischiare ulteriormente. NON TEMI FORSE IL POTERE DI AGO, LA PERDUTA LAMA DI KIRI? Poteva essere un modo per sapere qualcosa di più.

    Feci un cenno a Bao, indicandogli di stare pronto a reagire, e magari a bloccare eventuali attacchi contro la nostra reale posizione, se poteva.


    Youshi Tokugawa e il Gufo
    Yashamaru ebbe un moto di stizza quando Youshi lo associò alla Vera Taki...probabilmente in contesti più rozzi avrebbe sputato per terra come per scaramanzia. Non esiste alcuna Vera Taki. L'unica vera Taki è quella sotto la guida del Leader, che prospera con l'Acqua degli Eroi come è sempre stato e anche più. Non osare affiancarmi a quel gruppo di sediziosi che minano la vera autorità del nostro Paese. Io non sono un galoppino di quella donna diabolica! Assestò la sua postura, sempre teso. Quanto al mio rapporto con Sojobo, dubito che riguardi voi creature dell'ombra.

    Non era mia intenzione offendere voi o il vostro alleato. Disse la donna, dopo la sua disperata richiesta di aiuto. Io voglio solo ritrovare i miei figli. Yashamaru stava per rispondere a tono a Kenku, ma si trattenne dopo uno sguardo implorante di Ookami, che poi si voltò verso Youshi con occhi sgranati. Li avete visti? Sono qui? Sono distanti? Si calmi Ookami-dono. Se fossero qui li avremmo sicuramente percepiti. Lei annuì, tremante, voltandosi verso il Tengu. No...il fatto che gli animali li evitino è un segno che il loro addestramento è incompleto. Si morse le labbra. Non posso dire di più, mi dispiace. Ma dobbiamo trovarli prima che sia tardi. Quando poi Youshi svelò delle tracce fu Yashamaru a prendere la parola, posando una mano sulla spalla della sua accompagnatrice per evitare che scattasse. Diteci in che direzione sono andati, non serve che ci aiutiate ulteriormente. Faremo da soli. Il suo tono era particolarmente tagliente, specie quando venne nuovamente citata la Nuova Taki. I due Tengu avevano la stessa idea, limitando il loro aiuto a indicare una direzione, sebbene la donna ebbe un sussulto alla menzione di "capelli oppure peli", come se fosse qualcosa che temeva, quindi entrambi si esibirono in un inchino (evidentemente più rigido e meno sentito quello dello Yuusha di Taki) e si incamminarono.

    Dopo qualche minuto Fukuro fu accanto a entrambi...non aveva emesso alcun suono col suo salto, nonostante le vesti spaziose, come se riuscisse a solcare l'aria senza che questa vibrasse o trasmettesse i rumori. A conti fatti Youshi se lo sarebbe trovato praticamente affianco senza accorgersene, se per caso fosse stato rivolto nella direzione opposta. Non mi piacciono le complicazioni, e se questi fanciulli fanno scappare le bestie allora va contro il nostro interesse averci a che fare. Il discorso di Youshi però aveva un suo senso: se i bambini erano predatori, forse qualche carcassa sarebbe stata utile. Il clan Chiba però potrebbe gradire dei campioni anche di una creatura morta. Come anche il vostro mandante, se non erro. Acconsentì all'inseguimento, mentre la figura di Youshi si faceva indistinta. Saltò in alto nel cielo restando come magicamente sospeso a quasi quindici metri di altezza, scrutando l'orizzonte prima di atterrare, sempre senza alcun suono. Stanno seguendo la direzione che abbiamo fornito. Muoviamoci.

    Forse il ninja mascherato non aveva le doti del Mondo di Tenebra, ma le sue capacità furtive erano nettamente superiori alla media e se non saltava poteva stare al passo di Youshi risultando quasi altrettanto invisibile ma senza perdere traccia degli spostamenti delle sue prede [Nota]Furtività 6 + Movimenti Silenziosi, Inodore e Invisibili

    Inseguitore Notturno L'utilizzatore può Seguire le Tracce mentre si sposta e restare furtivo, riducendo lo spostamento dei suoi slot azione della metà e la Furtività di 1,5.
    . Cosa avrebbero fatto con Kenku stava a loro, ma intanto presero la loro strada. Yashamaru con la sua armatura lasciava meno impronte del previsto, dimostrando certo una grande abilità e una certa esperienza nel camminare fra i boschi, ma la vera sorpresa era Ookami-dono, che poteva essere un fantasma visto che non rimaneva quasi nulla del suo passaggio, tanto era leggiadro il suo passo. La donna sembra più avvezza ai boschi dell'uomo che vive in questi territori. Unito a ciò che ha detto sui suoi figli, non posso nascondere un pò di preoccupazione. Borbottò il Fukuro, che pure nascondeva ogni emozione dietro la sua maschera.

    Dopo circa un'ora di movimento cauto nei boschi, trovarono esattamente quello che stavano cercando: una piccola radura con la carcassa di "qualcosa" che poteva essere vagamente umanoide, divorata in più punti e già in putrefazione. Doveva essere morta da giorni, quindi era improbabile che fossero stati i due bambini, ma a giudicare da alcuni alberi e da alcune tracce erano passati da là. Difficile dire se la avessero sbocconcellata. Mentre i ninja erano vicini al corpo, col Fukuro che si chiedeva se non ci fosse qualche campione salvabile, dal sottobosco a oriente un forte rumore annunciò l'arrivo di due persone, una donna con un lungo bastone bianco e quello stesso uomo che Youshi aveva scorto durante l'infiltrazione a palazzo poco tempo prima.

    L'uomo trascinava un sacco con dentro qualcosa, o qualcuno, che si agitava ma non riusciva a liberarsi e sembrava tutt'altro che attento a evitargli sassi e radici durante lo spostamento. Non capisco perchè la Signora voglia questo moccioso, prenderlo è stata una rogna! Dovremmo preoccuparci più del fratello che ci è scappato. Era da queste parti la carcassa che avevi trovato ieri? In mezzo alla radura era impossibile nascondersi istantaneamente e il contatto visivo fu inevitabile. EHI! Sbottò il gigante, alto almeno due metri. Chi siete voi? Stropicciò gli occhi, come se avesse difficoltà a vederli. Siamo Guardacaccia al servizio di Benimaru Nikaido. Quel corpo è di sua proprietà...per conto del Lord Hanta. Aveva aggiunto la seconda parte con scarsa convinzione, come se detta pro-forma. Identificatevi e allontanatevi. Ma anche tu li vedi sfocati? Specie quello senza maschera. La donna aveva un'espressione glaciale. Spero bene che, se siete bracconieri, avrete la buona creanza di togliervi di torno. La Vera Taki non tollera intromissioni.

    Erano a circa venti metri, non una distanza impossibile per scappare velocemente, ma per qualche motivo l'aria sfarfallava in modo strano mentre la donna li fissava, dando come l'impressione di non poter sfuggire al suo sguardo.
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    Mistero a Tsuya


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    Allenamenti
    Sono felice che la vediamo allo stesso modo riguardo al Mizukage, Fudoh-san. Replicai ascoltando le parole di lode che il primario di kiri aveva per il suo leader. Ero fortunato, se qualcuno abile quanto lui fosse stato al fianco dell'Hokage la mia Missione sarebbe stata enormemente più difficile. Sicuramente il Maestro sapeva di avere un braccio destro affidabile e saldo nella mente e nelle azioni ogni volta che pensava a Fudoh-san. Ci separammo. Mi chiesi se la mia organizzazione avesse degli analoghi negli altri villaggio, dopotutto non sapevo nulla...ma scacciai rapidamente il pensiero: non era rilevante per la Missione.

    Viaggio verso Umari
    Mi limitai a fare spallucce quando lui rimarcò il sarcasmo delle sue affermazioni. Molte cose non sono serie al mondo. Non per questo possono avere ripercussioni più che serie. Replicai sibillino, ma in fondo non avevo motivo di tenere nascoste le mie carte, continuando a parlare con quell'Akira che francamente al momento sembrava più un fanfarone che non altro, niente a che vedere con l'ermetica eleganza di Fudoh-san, ma non potevo lasciare che il suo modo di fare trasandato mi cogliesse in fallo. Era pur sempre un Jonin. Ho i miei sospetti su cosa sia successo, ma temo che quei ricordi siano in parte irrecuperabili. Fortunatamente avevo scritto rapporti dettagliati e ho recuperato almeno i fatti grezzi di uno dei miei incontri con lui. Non credo che sia implicato nella perdita dei ricordi, suppongo sia stato qualcosa di incidentale. Svoltammo un vicolo con il nuovo aspetto, necessario alle indagini, prima di venire al dunque: cosa avevo da guadagnarci nell'aiutare uno che non voleva passare per i canali ufficiali?

    Lui stesso sembrava avere molte cose da offrire, cose diverse, come se nemmeno lui sapesse che valore dare a quelle informazioni. Armi, lezioni, ryo...tutte cose allettanti, ma se era disposto a dare qualunque di queste cose, evidentemente poco importanti per lui (le risorse di un Jonin dovevano essere ben superiori a quanto immaginavo), dato che il suo non sembrava l'aspetto di chi è disposto a tutto pur di avere le informazioni che cerca. Oppure era molto bravo a dissimulare disinteresse. In un certo tempo avevo da imparare anche da lui. Ho già una spada alla quale mi sto dedicando. Dissi, riferendomi al Lato Oscuro del Ciliegio, che avevo portato con me pur non essendo ancora in grado di utilizzarla al meglio. E ho già un maestro di spada, non sarebbe sano in questa fase del mio addestramento seguire uno stile differente, non ho basi sufficientemente solide. Restavano i Ryo, ma ne avevo effettivamente necessità? Certo reclutare un jonin nella Missione sarebbe stata l'unica cosa a cui avrei tenuto realmente, ma era fuori questione: non potevo certo fidarmi. Tutto considerato, forse chiedere qualcosa che aiutasse a difendermi meglio non sarebbe stato male. Non sono sicuro che le informazioni valgano tanto, ma non mi dispiacerebbe una qualche protezione più efficace dello standard fornito dall'Accademia. Anche ad Ame avevo avuto scarsa fortuna nel trovare qualcosa di adeguato a poco prezzo.

    Se l'altro avesse accettato avrei fatto un cenno d'assenso col capo. Shunsaku Ban, detto anche Kuchihige-san (Signor Baffi) è un cacciatore, e come tale è abile nel muoversi in terrei impervi per dare la caccia alle sue prede. Usa una balestra ed è molto abile, forse al pari di un genin esperto o di un chunin e sicuramente ha capacità fisiche che superano quelle di una persona normale, a dispetto della sua bassa statura e del corpo pingue. Spiegai. Tuttavia non ha alcuna esperienza nel combattimento contro le persone, se non nel limitato campo dello sparargli dei dardi contro. Anche un genin potrebbe sopraffarlo facilmente, nonostante la superiorità fisica, inoltre non conosce ninjutsu nè cose simili, al massimo sa preparare delle trappole adatte per gli animali. Per questo gli serviva una guardia del corpo: per badare a bracconieri o banditi lungo la strada. Lontano da occhi indiscreti averi sfruttato la Percezione Falsata per modificare temporaneamente l'aspetto di un oggetto qualsiasi in quello, in scala del Cacciatore Immortale. Conosce molte creature dotate di intelligenza e riferisce di aver dato loro la caccia in passato, ma di lavorare per aiutarle adesso, anche se non so esattamente in che termini. Le sue azioni erano volte ad aiutare le fenici che erano state catturate da Hayate e i Leopardi delle Nevi che affrontavano la piaga di un membro mutante del loro branco. Ha accennato qualcosa sulle sirene, ma non ricordo i dettagli, però so per certo che conosce la Speranza di Hayate. Non sapevo cos'altro avrebbe potuto chiedermi al riguardo, ma a fronte di un pagamento efficiente, e che non mi sembrava troppo esoso, avrei potuto rispondere entro i limiti delle mie conoscenze.

    [...]

    Kuziro Omai...capisco. Col mio aspetto da sedicente fratellodi Midori, mostrai preoccupazione quando scoprii di quella parentela. Temo che possa essere una vittima di mia sorella. E' una grande manipolatrice. Sospirai, come se fossi allo stremo per una ricerca che durava giorni e dinamiche che si ripetevano. Devo riportarla a casa prima che faccia altri danni...sapete come trovare quest'uomo? Ce lo disse, quindi su indicazione di Akira aggiunsi. Un'altra cosa...avete visto un uomo alto, biondo e con occhi azzurri da queste parti? Mi hanno detto che è stato visto con Midori e potrebbe essere un suo fidanzato o qualcosa del genere. Si chiama...R qualcosa...

    Avute le informazioni necessarie uscii dalla locanda e, reincontratomi con Akira, proposi di non andare direttamente da quell'Omai ma di prendere volutamente una strada più lunga per dissuadere eventuali inseguitori, cambiando Henge appena possibile. Per quanto ne sappiamo possono aver fatto base qui e assoldato un pò di occhi e orecchie. La gente mi ha notato, come previsto, quindi sfrutteremo la cosa. Mi feci pensieroso. Non potremmo mettere una creatura a guardia della taverna? Se qualcuno uscisse subito dopo di noi con l'aria di chi deve riferire, forse potremmo farlo seguire e arrivare da Midori o da R. Mi pentii di non aver chiesto a Fudoh-san di lasciare una delle sue tartarughe con noi, ma forse Akira aveva altri alleati oltre al pinguino?

    In ogni caso, con un aspetto diverso, arrivammo dal nostro sospettato. Le poche chiacchiere iniziali resero evidente che Midori lo aveva manipolato per usare casa sua come una base delle operazioni, e dunque era realmente una grande manipolatrice come avevo millantato. Restava da capire se aveva manipolato anche Shiba o meno. Siamo ex-compagni di scuola di Midori, aveva detto di essere da queste parti e abbiamo pensato di farle un'improvvisata. Io sono uno studente di medicina e Zato qui invece è una guida turistica. Spiegai, non che quello ascoltasse realmente. E mi dica, Midori non ha mai detto come mai è venuta a stare da lei? Aveva amici nelle vicinanze? Dopo qualche insistenza saltarono fuori il biondino e l'uomo con esperienza con gli anziani. Una...madre anziana? Shiba era stato visto più volte con midori, ma era morto assieme alla madre. Giusto? E se lo avessero ucciso per prendere il suo posto? Oppure il corpo non era suo? Non c'erano abbastanza informazioni al riguardo. Sa, signor Omai, se Midori e i suoi amici avevano...faccende nelle vicinanze? Nella sua lettera lei è stata un pò vaga ma è sempre stata uan brava ragazza e mi ha incuriosito, conosco bene la regione e potrei aiutarla, magari. Avrei detto, appellandomi alla pazienza che col tempo e l'addestramento cercavo di coltivare, e le conversazioni con Youkai a Konoha erano fondamentali in questo aspetto, sebbene il nonnetto bislacco mi stesse mettendo a dura prova.

    Akira invece propose un approccio più diretto al quale annuii. Non avevamo tempo da perdere. Signor Kuziro, come le ho detto sono a un passo dal diventare un medico ufficiale in uno dei principali ospedali del Paese del Fuoco, imamgino che questa umidità e l'albero gigante nel paese vicino non siano granchè per le sue ossa. Se vuole posso farle dell'agopuntura per calmare i suoi dolori, per ringraziarla della sua disponibilità! Avrei detto avvicinandomi a lui con aria sorridente e calma, la stessa che sfruttavo in ospedale a Konoha dove lavoravo ormai da diverso tempo. In realtà non conoscevo ancora quelle pratiche, ma sarebbe stato sufficiente sfiorarlo per ottenere quello che volevo. Senza accettare un no come risposta mi sarei messo accanto a lui poggiando un dito sulla schiena e premendo, il tanto che bastava per indurre il suo corpo a ignorare ferite e dolori per un pò [Tecnica 1]. Ecco, vede? Già così va meglio, ora mi lasci continuare. Premetti altri punti a caso sulla schiena, dopo averlo fatto sedere, prima di poggiare una mano sulla testa. Mi raccomando, stia rilassato e tranquillo, i punti sulla testa sono un pò ostici, deve essere completamente rilassato. E nel dirlo trasmisi al suo cervello una grande quantità di chakra volta a sondare i suoi segreti [Tecnica 2]Tecnica Rapida.

    Allora, mi descriva meglio gli amici di Midori.

    E già che ci siamo, sa dove si trovano adesso?

    O conosce qualche posto che frequentano di solito o di cui hanno parlato spesso?

    Sa come mai sono qui?

    Hanno lasciato qualcosa in casa, anche nella spazzatura magari?


    Cinque domande per cominciare, alcune dirette, altre meno, forse sufficienti ad arginare eventuali blocchi che potevano aver imposto al cervello di quell'anziano, forse già danneggiato dall'età. Intanto Akira sarebbe stato di guardia, o così speravo, o avrebbe iniziato a frugare la casa mentre l'anziano era alla mia mercè. Chiaramente avrei speso ulteriore chakra e posto altre domande se lui mi avesse detto di farle...avevamo tempo, no?
  4. .

    Storie di Famiglia


    Kiri - 8

    I nostri attacchi erano stati a malapena in grado di scalfire i nostri avversari, i cui poteri sembravano trascendere ogni logica, come quando vidi chiaramente la bomba di Youshi esplodere e poi tornare esattamente come era prima dell'impatto, cadendo inerme al suolo. Riavvolge il tempo... Mormorai, per quanto assurdo sembrasse, anche se spiegava la resurrezione di uno dei due e la totale assenza di ferite sui loro corpi. Un potere a prima vista imbattibile, ma non esisteva nulla di gratuito al mondo: sicuramente lo scotto da pagare in termini di chakra ed energie era notevole. Potevamo ancora farcela, anche se avevo le braccia a pezzi e a malapena in grado di muoversi. Dietro la maschera di Minarai, serrai i denti preparandomi a continuare lo scontro, quando notai qualcosa di strano: mentre Jin si muoveva verso il fratello, evitando il mostro/mantello ancora presente, i suoi movimenti erano impacciati, quasi scivolasse su un terreno instabile. Possibile che Youshi avesse fatto qualcosa di aggiuntivo alla sua bomba congelante? Se questo era vero non potevamo lasciarci sfuggire la nostra occasione!

    Pretsando poca attenzione al mostro mantello ma badando a non essere interrotti i due gemelli tracciarono un nuovo sigillo sul corpo di uno dei due, sfruttando nuovamente la copia traslucida che li seguiva e che si sovrappose a Jou rendendolo indistinto, come un'immagine sfarfallante allo schermo. Non pensavo si trattasse di una tecnica furtiva, non avevano dimostrato grandi doti in quell'ambito fino a quel momento, ma verosimilmente avrebbe incrementato le sue già superiori capacità fisiche e non potevamo permetterci di dargli ancora dei vantaggi. Si voltò verso di me, sicuro delle sue forze. Sono il tuo problema più grande? Risposi alle sue parole di sfida. Allora evidentemente hai avuto una vita molto semplice finora. Cos'era quell'uomo in confronto alla Missione? A vette apparentemente irraggiungibili come il Sensei, il Maestro o Fudoh-san? Non era niente, e glielo avrei dimostrato! Focalizzai la mente come mi era stato insegnato dal Maestro: odio, aggressività, desiderio di rivalsa, desiderio di umiliare l'altro. Tutto doveva diventare come un combustibile per una fiamma bruciante che coincideva col mio avversario, e più fosse stata intensa, più fosse stata rovente, maggiore sarebbe stata la mia forza[Abilità]+2 Concentrazione.

    Scattò nella mia direzione, ma incespicò. Fu una frazione di secondo ma lo fece: aveva qualcosa alle gambe e pensai che ci fosse lo zampino di Youshi, ma aver visto l'altro fratello muoversi con la stessa incertezza poco prima mi aveva preavvisato, e speravo che lo stesso valesse per gli altri, così da non farmi sfuggire quel preciso momento! Dalla spalla emerse uno spuntone ligneo dalla punta particolarmente affilata che in controtempo cercò di raggiungere l'Igashi e trafiggerlo alla spalla dove avevo già danneggiato la cinghia. Non sapevo se con quell'attacco avrei spezzato quel legaccio o magari ferito le sue carni, ma certamente la sua intera offensiva sarebbe stata bloccata, interrompendo il suo ritmo e dandoci modo di contrattaccare pesantemente [AdO - Tecnica 1]Jou è Azzoppato (ha Ingombro Medio per via del genjutsu Era Glaciale, che ha subito avendo le tacche di malus) quindi ogni spostamento causa AdO
    L'attacco dovrebbe raggiungero mentre è a metà strada, a circa 5 metri se non erro

    Statistiche: Mokuton 3 Unità. Potenza 30, Velocità Blu+1 tacca
    !

    Forse anche Akuraguri aveva partecipato all'offensiva, mentre Youshi con quel Jin in mezzo avrebbe avuto sicuramente qualche problema a partecipare, ma non per questo l'attacco era concluso: era il momento di giocarci il tutto per tutto! Questa volta non mi sfuggirai! Congiunsi le mani rapidamente, anche se tremanti per l'abuso di chakra di poco prima, combinandole in una serie di sigilli: quello del Drago, quindi Capra, Cavallo, Tigre, Drago, Scimmia, Serpente. La tecnica che intendevo sfruttare, un mio Doton, richiedeva solo gli ultimi sei, ma per un caso fortuito la sequenza di Drago e dei tre successivi era identica a quella iniziale della Prigione di Ciliegi, il Jutsu che avevo cercato di usare a inizio scontro ma che i due avevano prontamente evitato di guardare. Con l'aggiunta di un semplice sigillo "a vuoto" sarei riuscito a convincere Jou che stavo nuovamente cercando di imprigionarlo nella mia illusione? Sarei riuscito a fargli distogliere lo sguardo esattamente come in precedenza? Lo speravo perchè questo mi avrebbe dato un vantaggio ulteriore dato che irrorando il mio chakra nel terreno avrei plasmato due arti di fango alle spalle dell'Igashi, in effetti alle spalle di entrambi visto che per la prima volta da inizio scontro eravamo riusciti a tenerli distanti e rivolti in direzioni opposte [Tecnica 2]Statistiche: Concentrazione Blu +3 tacche (contro Jin) e +5 tacche (contro Jou, per Volontà Assassina)

    Consumo 1 Slot Azione per la Semiparalisi, avendo mosso il braccio destro.
    !

    I due Arti erano stati generati in un possibile punto cieco tra i due fratelli, alle spalle di entrambi e abbastanza distante dal Mantello/Mostro che ancora si agitava e che grazie a Youshi (sebbene a mia insaputa) aumentava l'attenzione dei due fratelli nella sua direzione. Appena emersi dal suolo i due arti avrebbero cercato di avventarsi sui due gemelli, magari mentre Akuraguri approfittava dei miei sigilli per attaccare Jou a sua volta e tenerlo occupato. I due gemelli potevano voltarsi per guardarsi a vicenda e coordinarsi, ma Akuraguri e Youshi erano comunque elementi da tenere a mente, e così il mostro che, supponevo, avrebbero cercato di tenere d'occhio finendo così per sottovalutare il mio jutsu, forse.

    Uno degli arti avrebbe cercato di afferrare Jin per il collo alle spalle. Tra il Mokuton e quella tecnica ormai il Tokugawa doveva aver mangiato la foglia sulla mia identità, ma sconfiggere quei due era fondamentale quindi cercai di dare un suggerimento che solo lui potesse comprendere. Come la caccia al Samurai, Tokugawa! Stava a lui fare il meglio che poteva con quella pericolosa distrazione [Azione 2]Statistiche: Presa con Concentrazione Blu+3 tacche - Potenza 10. Contemporaneamente l'altro arto avrebbe cercato di afferrare la spalla di Jou da dietro, o comunque cercando di coglierlo alla sprovvista mentre io mi avvicinavo un poco preparando il Mokuton per un attacco immediatamente successivo: l'arto avrebbe forse immobilizzato il nemico, o forse lo avrebbe colpito col suo bastone come aveva fatto diverse volte col mio legno, ma difficilmente poteva aspettarsi la sorpresa che avevo preparato per lui: quel particolare arto di fango non era stato creato in un punto a caso. Era lontano almeno tre metri da lui e dal fratello, certo, ma era anche emerso nel punto esatto in cui si trovava la Bomba usata da Youshi poco prima, e che ora si trovava nel palmo della mano di terra! Salvo problemi al minimo impatto con Jou o con la sua arma sarebbe esplosa congelando lui e/o la sua arma, anche se finendo ricoperta di ghiaccio a sua volta [Azione 3]Statistiche: Presa con Concentrazione Blu+5 tacche - Potenza 20 (+10 Con) + Bomba Specchio.

    Non mi illudevo che quel semplice jutsu potesse trattenere un avversario di quel calibro, ma poteva rallentarlo e forse congelarlo in parte, o comunque complicargli un pò la schivata, con tutti gli elementi che erano in gioco contemporaneamente. Io stesso in avvicinamento avrei teso il braccio verso di lui lasciando che il Mokuton emergesse prepotentemente per trafiggergli il collo e la parte superiore del torace con uno spuntone simile a un tridente di grandi dimensioni, proprio durante la sua difesa o mentre subiva l'attacco, forse tranciando la cinghia se non fossi riuscito in precedenza, ma soprattutto incapacitandolo gravemente. E speravo che Akuraguri non fosse così stupido da non partecipare in qualche modo all'offensiva, anche facendo detonare la bomba specchio con un attacco se avesse fallito: quella era la nostra ultima possibilità [Tecnica 3]Statistiche: Mokuton 4 Unità - Potenza 30 - Velocità Blu +1 tacca. Comunque andasse sarei arretrato di due o tre passi, pronto a continuare, sebbene la situazione fosse al limite.

    Chakra: 23/75
    Vitalità: 12.5/14.5
    En. Vitale: 28/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 500
    Velocità: 525
    Resistenza: 425
    Riflessi: 525
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 525
    Agilità: 500
    Intuito: 500
    Precisione: 500
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: Semiparalisi
    2: Stretta su Jin
    3: Stretta su Jou
    Slot Tecnica
    1: Mokuton (AdO)
    2: Stretta della Palude
    3: Mokuton
    Equipaggiamento
    • Kit di Meccanismi per Trappole × 1
    • Kit di Primo Soccorso × 1
    • Katana × 1
    • Bokken × 1
    • Giubbotto Rinforzato × 1
    • Parabraccia in Ferro × 1
    • Gambali in Ferro × 1
    • Tonico di Recupero Medio × 2
    • Uchiha Shuriken × 2
    • Accendino × 1
    • Corda di Canapa [10m] × 1
    • Maschera del Cinghiale × 1

    Note
    Ferite 2 Leggere arto superiore destro.

    Bokken a terra accanto a me, al limitare del ghiaccio.
  5. .

    Il Paese delle Cascate


    La Foresta degli Hanta
    8

    Yato Senju e Bao Chikuma
    Il Clan a volte è più una pressione sulle spalle che non motivo di orgoglio, ti do ragione. Aggiunsi con un sospiro, cercando di dimostrami amichevole, anche perché non avevamo motivo per essere avversari in quel preciso momento. Onestamente mi interessa solo finire questa faccenda e tornarmene a casa. Ma si, potrebbe essere interessante vedere cosa succede da queste parti. Concessi, mentre lui spiegava che il suo cognome era effettivamente di origine Accademica, anche se si trattava di un ramo della famiglia che si era separato molti anni addietro. Mi chiedo se non ci siano anche dei rami del clan Senju che si sono separati nel tempo. Borbottai sovrappensiero...e se quelle varianti avessero avuto un potere maggiore? O magari una inaspettata utilità per la Missione? Intanto Bao si dimostrò meno sprovveduto di quanto pensassi, evitando di rivelare dettagli di una missione passata, quasi certamente perché doveva aver agito contro l'Accademia, ma parlò del suo caposquadra come di una persona che creava più problemi di quanti ne risolveva. Non lo conoscevo, e non commentai.

    Non devi scusarti, Bao-kun. A dirla tutta alcune delle persone migliori che conosco sono dei nukenin. Spesso i miei compaesani sono un po' sgradevoli Commentai alzando gli occhi al cielo, e non stavo nemmeno mentendo mentre lo dicevo. Ho letti i rapporti, dire che di Hayate non c'è da fidarsi. E nemmeno della Zanna o dell'Accademia, alla fine forse conviene fidarsi di chi conquista la propria fiducia e non per partito preso. Conclusi, con una riflessione che in fondo non era troppo lontana dal mio reale pensiero...al netto del fatto che non intendevo mai fidarmi di nessuno fino in fondo. La Missione non lo permetteva.

    Ero perfettamente in grado di seguire le tracce a mia volta, pur nascondendo sul momento quella mia abilità, e seguii il Chikuma scorgendo alcuni elementi che avevano condotto i suoi spostamenti. Anche se sembrava un povero scemo, quantomeno nel campo degli inseguimenti sapeva il fatto suo. Non per questo avrei rivalutato le persone dall'aria sprovveduta come quel cretino di Youkai. In ogni caso la breve indagine aveva portato frutto: una persona nella radura in mezzo all'erba alta. Cosa ci faceva là? Era uno dei Guardacaccia? Il famoso Nikaido? Se non altro non vidi spade al suo fianco ma questo non significava nulla. Con aria seria feci cenno a Bao di fermarci e acquattarci, così da tenerlo d'occhio. Potevamo farci avanti e parlargli, ma un minimo di osservazione avrebbe sicuramente fornito informazioni maggiori. Nostro malgrado quello pareva avere sensi molto affinati, dato che si voltò proprio nella nostra direzione intimando a uno di noi (forse non era in grado di capire quanti fossimo?) di uscire allo scoperto. Assurdo... sussurrai mentre Bao si guardava intorno in cerca di un nascondiglio, facendomi poi cenno di guadagnare quanta più quota possibile. Inizialmente non compresi, ma il rapido frusciare del sottobosco alla mia destra annunciava l'arrivo di qualcosa di grosso e pericolo. Tks!

    Padroneggiavo bene il controllo del chakra e non sarebbe stato complesso saltare senza causare troppi rumori, ma mi trovavo in una posizione avvantaggiata per osservare la scena quindi presi una decisione differente: focalizzandomi sul mantenermi nascosto feci un cenno del capo negativo verso il Chikuma, ammantandomi poi della Percezione Falsata, opportunamente potenziata, per rendere più fitto il cespuglio in cui mi trovavo così che nessuno avesse interesse a provare a penetrarlo, nemmeno una creatura feroce (rovi e fiori dall'aria pericolosa sarebbero stati utili orpelli per potenziare l'inganno, per fortuna conoscevo abbastanza bene i boschi del Paese del Fuoco)[Percezione Falsata].
    Mi trovai di fronte a una scena improbabile: una bestia decisamente troppo grande per essere normale, ma che non parlava e dunque non era vincolata a qualche contratto, che faceva le fusa come un gatto davanti allo strano uomo seminudo. Ma cosa...? Un flebile sussurro mentre cercavo di fare ordine con quel poco che sapevamo. Le Bestie erano un problema e attaccavano i civili, inoltre attiravano i Bracconieri che creavano scompiglio nei boschi. Quindi il Guardacaccia Nikaido e i suoi combattevano i bracconieri e impedivano alle bestie di causare danni, uccidendole o contenendole se necessario. Quest'uomo però sembrava quasi averla addomesticata quindi...chi era? Improbabile che fosse un bracconiere, ma anche l'associazione con Benimaru Nikaido si indeboliva, a meno che non fosse un guardacaccia non violento. Nel non far nulla quello iniziò ad allontanarsi, e non potevamo certo farci sfuggire una creatura così come se nulla fosse, oltre a voler capire qualcosa di più su quella persona dall'aria sospetta. Mi voltai verso Bao (avevo lasciato nell'illusione uno spiraglio abbastanza grande per permettergli di vedermi in viso dalla sua angolazione e cercai uno sguardo di intesa, come a dirgli di fidarsi di me e stare pronto. Quindi generai una lancia di legno dal mio palmo, mentre con pochi sigilli un Clone di Legno emergeva dal fianco sinistro [Tecnica]Tecnica Rapida.

    Raccolta l'arma, il clone uscì dall'illusione accorrendo verso i due in allontanamento. Con un salto fu a una decina di metri dal bersaglio, facendosi volutamente notare mentre si avvicinava. Attenzione signore! Queste bestie sono pericolose...sono al servizio del Guardacaccia della regione. Si allontani lentamente, cercherò di distrarre quell'animale. Disse il clone mentre muoveva lentamente la lancia, avanzando con molta cautela. È il nostro dovere proteggere i civili dalle bestie, e le bestie dai bracconieri, quindi cerchi di muoversi lentamente. Aggiri la creatura, non scappi in linea retta e vada nei cespugli dietro di me. Con molta calma. Si trattava di un inganno Machiavellico. Avevo visto il rapporto amichevole tra l'uomo e la creatura, ma non sapevo se la sua indole ci fosse avversa o meno: offrendogli di andare alle spalle del clone in sostanza gli davo la scusa per attaccare di soppiatto in concerto con la bestia, anche se in realtà questo lo avrebbe reso una facile preda per me e Bao (che speravo fosse abbastanza sveglio da mangiare la foglia). La reazione dell'uomo poteva anche essere la fuga o il dialogo, non avevo idea...alla fin fine quella mia azione serviva per osservare la sua risposta e da là muoverci di conseguenza.

    Youshi Tokugawa e il Gufo
    Il ninja del clan Fukuro non colse le provocazioni né concesse al Tokugawa nulla più che un lungo sguardo da dietro la maschera, per ovvi motivi imperscrutabile, proseguendo il loro cammino fino al lago e alle orme dei due bambini che sembravano così assurdamente fuori posto. Nemmeno il tempo di elaborare quelle informazioni e si trovarono a fronteggiare l'arrivo di due sconosciuti, uno dei quali dall'aspetto molto peculiare, tanto da suggerire al ninja di Kiri un raggiro volto a raccogliere quante più informazioni possibili. Richiamato il Karasutengu suo alleato, con una semplice Henge mise in atto la sua pantomima, emergendo dal nascondiglio e parlando chiaramente con i due in arrivo, si si misero subito in guardia, con l'uomo in armatura che si frappose tra i due volatili mistici con una mano sulla sua spada. Mi pareva di aver percepito qualcuno...chi siete? L'aspetto dei due Tengu lo fece accigliare, ma non rilassò la presa sulla sua arma. Sono Yashamaru Chutetsu, Yuusha di Taki al servizio del sommo Leader. Porto quest'armatura come dono del mio maestro di spada, il potente Sojobo, re dei Tengu. Voi...siete Karasutengu, no? Il vostro leader è l'Ombra del mio Sensei, se ben ricordo. Non era un termine dispregiativo, effettivamente Ura-Sojobo agiva come eminenza oscura dietro Sojobo, quale suo primo e più importante alleato, un Re nascosto, per così dire, che si occupava delle faccende lontane dalla luce del sole. Non ho mai avuto contatti con la vostra stirpe, ma non sono un nemico. Yashamaru-sama... La donna pareva molto preoccupata ma lui la rasserenò con un cenno. Non sono vostro nemico, ma il punto è: voi siete miei nemici? Se possono aiutarci nella ricerca io sono disposta a tutto! Si intromise la sua protetta, lasciandolo interdetto. Ookami-dono, i Karasutengu si occupano di assassinio, furto e sotterfugio, trovare i vostri figli non credo sia qualcosa da affidare a loro e...

    Lei lo scavalcò inginocchiandosi davanti ai due Tengu e abbassando il capo fino a toccare il suolo con la fronte. Nobili Tengu...imploro il vostro aiuto. I miei figli sono dispersi per questi boschi, hanno eluso la mia sorveglianza e sono arrivati fin qui per trovare il loro padre, che è originario di questi territori ma sparì anni fa. Non ho avuto modo di trovarli, il Guardacaccia e il villaggio di Taki non mi hanno voluto aiutare! Solo Yashamaru-sama lo ha fatto, a titolo personale, ma per due persone è impossibile battere l'intera foresta. Ogni aiuto...ogni aiuto sarebbe ricompensato, vi prego. C'era urgenza nella sua voce squillante, sull'orlo delle lacrime per la disperazione e per la fatica accumulata. Lo Yuusha fu rapido ad affiancarsi a lei e sollevarla da terra, nonostante le proteste. Ookami-dono, non serve umiliarvi in questo modo, abbiamo appena iniziato le ricerche e sicuramente i ragazzi stanno bene. Ci sono bracconieri qui, ci sono bestie e pericoli. Se anche loro padre che era di qui è andato disperso anni fa, come possono loro stare bene? Yashamaru aveva metà del volto coperto ma i suoi occhi tradivano l'irritazione per essere stato bloccato dal suo onore in quella missione apparentemente impossibile. Yashamaru-sama, io sono disperata! Disperata! È…è di estrema importanza che io li ritrovi, sono troppo piccoli per stare così lontani da casa e da soli! Anche il loro addestramento è incompleto, devo riportarli al Paese della Luna appena possibile!

    Il Fukuro stava in disparte, estremamente silenzioso, come in attesa, e anche se per una frazione di secondo guardò nella sua direzione lo Yuusha non parve averlo notato. Lo stesso non poteva dirsi per la donna, il cui cappuccio era caduto indietro rivelando un volto avvenente e sui trent'anni con lunghi capelli dal colore che ricordavano i ciuffi trovati nel cespuglio (sebbene quelli non sembrassero appieno dei capelli). Vi prego, farò qualunque cosa in cambio del vostro aiuto. E anche del vostro compagno che si nasconde sull'albero! Cosa? Yashamaru guardò nuovamente in direzione del Fukuro, ora certo della sua presenza. Tks...una stirpe di doppiogiochisti amanti del sotterfugio. Come immaginavo. La sua aggressività non era stata sedata affatto, era sempre pronto allo scontro.

    Come gestire la situazione? E cosa avrebbe fatto il Fukuro, vedendosi scoperto? Sembrava che per il momento stesse lasciando l'iniziativa a "Yoru".
  6. .

    Il Lago degli Imbattuti


    VII

    [Al Porto con un Pagliaccio di Prima Classe]
    Il Pagliaccio non poteva che rispondere affermativamente alla domanda di Shin, riferendosi al suo "coraggioso" amico come la persona che stavano cercando,solo per trovarlo poi nella villa in quello stato mentale alterato. Non mi piacque la piega che Shin aveva dato alla conversazione: a mio giudizio si era fidato troppo facilmente, tanto che non chiusi occhio, cercando di tenere la guardia alta fino all'ultimo. Quando ci congedammo, al mattino, l'uomo disse che per come era conciato non si sarebbe mosso da là, ma che un modo per parlare e trovarci ci sarebbe sempre stato. Non mi sfuggì il minimo guizzo di sopracciglia mentre lo diceva guardando Shin...non potevo sapere che si riferiva alla comunicazione tramite le immagini di lupo, ma cercai di allontanarmi in fretta. Sembra che ti abbia preso rapidamente in simpatia. Commentai, cercando di dissimilare quella strana sensazione. Di solito non vai a genio alla gente, c'è qualcosa che dovrei sapere?

    [La Villa dei Naminaka]
    Purtroppo non ho modo di sapere dove si trovi la mia statua...e anche se lo sapessi non potrei trasportarla per ovvi motivi. Ammise facendo spallucce. Un frammento della mia si trova in questa tomba col corpo di chi mi ha generato, per questo sono sempre collegato sia alla Villa che al Tempio, ma non so dove si trovi. Potrebbero averla sigillata in qualche modo. Condivise invece la posizione del tempio nel lago, segnalando che era bene utilizzare un respiratore o qualcosa di simile per raggiungerlo anche se nell'edificio c'erano alcune stanze in cui era stata lasciata volutamente dell'aria. Nessuna trappola nè serratura, in fondo non avrebbero potuto certo fermare delle idee materializzate. Il loro aspetto...beh, può variare ma diciamo che ognuno di loro ha una forma preferita, quella con cui si sono manifestati la prima volta. Il mio è quello che vedi. La maggior parte di loro invece ha forme mostruose e deformi, come degli incubi...alla luce del giorno immagino attirerebbero troppo l'attenzione. Oppure lo fanno per ordine di chiunque abbia rimosso la mia statua.

    [La Riunione del Team]
    Kato e Zoruto erano forse quelli che avevano recuperato meno informazioni durante l'investigazione, pur riuscendo a strappare una manciata di nomi e qualche nozione in più su quella sorta di maledizione che affliggeva il villaggio. Haji e Kokai. Potrebbero essere due ninja. Commentai. Ma questo non ci aiuta a capire come mai stia accadendo tutto questo. Zoruto sputò a terra alle mie parole. Come se sapere di un pagliaccio e di un samurai ci possa cambiare qualcosa. E non vedo perchè sprecare risorse per curare quel lurido figlio di buona donna che si trucca. Abbiamo già i nostri problemi e non sappiamo niente di lui. Anche io avrei qualche perplessità. Lo appoggiai, sorvolando sulla sua rimbeccata. Anche se non ostile, non significa che non potrebbe diventarlo. Io stesso sono un ninja medico...e non lo ho curato volutamente. Stava ai due convincerci in qualche modo (anche se in effetti Kato poteva sempre inviare il Corvo guaritore assieme al Maestro, con l'incarico di andare dal ferito senza che potessimo saperlo) ma a breve tutte le discussioni vennero interrotte con l'arrivo di Etsuko. Da solo. Che fine ha fatto Mugen? Abbiamo scoperto che nella villa c'è un individuo pericoloso...è caduto in battaglia? Commentai freddamente, non avevo interesse per lui o per l'Akuma se non nella misura in cui erano necessari alla missione. Sei ferito? Posso curarti se necessario. Avrei poi aggiunto, sempre con tono distaccato.

    Fortunatamente Mugen era vivo, ed entrambi avevano incontrato la bestiale creatura della Villa sopravvivendo. L'uomo mascherato era rimasto indietro per contenere la minaccia il più possibile. Encomiabile anche se mi ritrovai a chiedermi se le mie trappole sarebbero potute essere altrettanto efficaci. Dobbiamo mettere assieme tutte le informazioni. Aggiunsi, mentre alcuni pezzi del puzzle cominciavano a incastrarsi. Kokai era uno dei cattivi, forse uno dei mostri che giravano di notte? E assieme a un certo Portatore era responsabile di aver fatto impazzire l'amico del Pagliaccio. Che il Portatore sia Haji? Ma non vedo perchè chiamare uno per nome e uno no. Dissi a voce alta. Che poi...Portatore di cosa?

    Avevamo scoperto molte cose, ma frammentarie. Le creature sembravano essere responsabili di tutto, ma chi era responsabile delle creature? E per quale motivo? Un rituale...forse Haji, Kokai e questo Portatore stanno cercando di fare qualcosa. Il Samurai che va fino al lago ovviamente diventa sospetto: e se fosse uno di questi tre? In ogni caso per limitare i rischi Kato mandò il suo Corvo, chiamato Maestro, a investigare. Non mancò il commento salace di Zoruto: Quel pennuto si è dimostrato più inutile di un pezzo di carta igienica usato. Non so perchè ti ci impunti tanto...forse perchè sei anche meno utile di lui e ne hai bisogno per darti un briciolo di dignità, stronzetto? Parole dure e sprezzanti, come se stesse costantemente cercando di provocarlo. Non aprii bocca: non intendevo diventare un bersaglio nè intrufolarmi in dinamiche di clan che non mi appartenevano. Quindi...aspettiamo il ritorno del corvo? E se andassimo a sfidare quel mostro alla villa? Può essere forte quanto vuole ma siamo sei contro uno. E abbiamo modo di preparare trappole e agguati. Non ho chiuso occhio, io dico di aspettare che quel piccione sporco ci porti qualcosa. Disse Zoruto, sfidando con lo sguardo tutti noi a opporci.

    Profetico, lo Yotsuki sputò nuovamente a terra quando, dopo due ore, il Maestro non tornò. E anche provando a Richiamarlo non sarebbe apparso nulla. Nè altri corvi avrebbero riferito di un suo ritorno nel loro nido. Era sparito nel nulla. Perduto. Questa situazione si sta facendo sempre più pericolosa. Dobbiamo prendere una decisione. Andare noi stessi al tempio, andare alla villa o cercare quel samurai. O anche tutte le cose assieme. Sapete che vi dico? Che me ne fotto. Aggiunse Zoruto. Tu Kato sei peggio di un clistere pieno stronzate. I due della foglia sembrano usciti dall'asilo senza nemmeno il diploma e il Kiriano è più preoccupato di atteggiarsi che di respirare. Io vado a farmi un giro per i fatti miei. Voi quattro stronzi andate a coppie o tutti assieme, non mi interessa affatto. E senza attesa del contraddittorio saltò via dalla torre, dirigendosi alla città. Rimanemmo soli, senza un effettivo leader, sempre che Zoruto lo fosse mai stato.

    Cosa vogliamo fare? Io ho un respiratore, ma non andrei da solo a quel tempio. Voi ne avete con voi? Avrei detto, prendendo infine la parola. Tutto era da decidere.

    La Villa attendeva, con le risate oscene e le grida udibili sin dalla foresta piena di Imbattuti di scarso conto come il serpente abbattuto da Mugen la sera prima. Etsuko ne conosceva la struttura e sapeva da dove entrare, o come progettare un attacco.
    Il Tempio richiedeva sicuramente un Respiratore e il Maestro ne aveva sprecato uno. Chiunque si fosse immerso avrebbe visto la porta d'ingresso, un ampio portone metallico, spalancato mentre all'interno numerose statue di varia fattura, alcune crepate, attendevano. Una scala a chiocciola dal lato opposto dell'ingresso portava al piano superiore dove l'acqua sembrava interrompersi, forse portando a una stanza con dell'aria. All'interno si poteva notare che un piedistallo era privo di statua, quello centrale. Nessuna iscrizione.
    Per la città trovare il Samurai poteva essere complesso...serviva un piano, o investigare a tappeto se qualcuno lo aveva visto.

    Cosa avremmo scelto? Quali strade?
  7. .

    Kuma no Bokuen


    Spade
    1

    Forse era un evento privo di sostanza, di fondamento. Un miserabile tentativo di intrattenimento con mascherate al limite della spazzatura televisiva mentre dei combattenti se le davano di santa ragione davanti a annoiati ricconi che non avevano mai tenuto un'arma in mano in vita loro. Non mi importava di tutto quello. Ma mi importava mettermi alla prova e vedere fino a che punto ero arrivato. E anche il premio in palio poteva essere una risorsa notevole per la Missione, specie se nessuno avesse scoperto la mia identità.

    Anche se lo consideravo rischioso, lasciai che apponessero un sigillo su di me. Ero abbastanza sicuro che non avrebbe alterato le mie capacità mentali o messo in pericolo la Missione, e in caso contrario ero pronto a tagliarmi la gola con del legno. Sono pronto, organizzatore. La voce dietro la ridicola maschera da orso era talmente alterata che non somigliava nemmeno a quella che usavo come Bokushin, ma pareva venire da lontano e dalla mia nuca, quasi metallica. Fortunatamente non avrei dovuto abituarmici: non ero là per parlare. Comincerò con una Wakizashi e un Kaiken, organizzatore. Dissi semplicemente, rifornendomi e sfruttando così due dei punti che mi erano stati assegnati.

    Mancava poco all'inizio. La mia mente era sgombra. Solo la vittoria contava. E solo nella misura in cui era utile alla Missione. Ripassavo mentalmente gli insegnamenti del Maestro, e lasciavo che lentamente dentro di me la fiamma dell'odio venisse pian piano alimentata. Avrei avuto bisogno di quel potere.
  8. .

    Mistero a Tsuya


    - - - 7 - - -

    La notte delle Indagini
    Il sacerdote aveva ormai concluso la sua chiacchierata con Fudoh-san. Raggiungerlo? Nessuno ci è ancora riuscito, per questo dico che è un atto di fede, una prova del divino Sareshigami. Replicò con sguardo limpido e scevro di dubbi, quello di un fedele che ha trovato la sua strada e la percorre nonostante le avversità. Da ammirare, sotto un certo punto di vista, o additare come uno zimbello, la differenza è sottile. Poco dopo Fudoh-san tornò in stanza, mentre io cercavo di mettere in ordine tutte le mie informazioni. Gli spiegai delle Armi di Iwa, almeno per quanto ero a conoscenza, mentre Masayoshi si era messo a dormire, un sonno che pareva agitato da incubi a giudicare da come si rigirava nella branda.

    Akira in WoodLand
    La conversazione era ricca e allegra, rilassata nonostante si trovassero in una situazione surreale e al limite delle capacità di comprensione umana, ma non per questo Akira si trovava a disagio e anzi finalmente era riuscito a trovare alcune risposte alle domande che si portava dietro da fin troppo tempo. Ma si, il trucco con la corteccia. Lui incideva sulla corteccia le domande e io rispondevo rigenerandola e poi facendo comparire la risposta. Ci voleva una decina di minuti per ogni frase, ma in qualche modo riuscivamo a comunicare. Ora che l'albero è così grande sarebbe impossibile star dietro a una cosa del genere. Spiegò con molta tranquillità. Oh, pensavo fosse del tuo stesso villaggio e che vi conosceste, è una specie di leader, no? Ha trovato l'albero principale che avevo nella foresta, quello in cui avevo conservato il poco chakra che avevo tenuto da parte mentre le radci stavano serrate intorno al Gashadokuro, e anche se ha fatto qualche guaio con la linfa per le sue strane abitudini dietetiche. Alzò gli occhi al cielo. Ancora mi chiedo cosa gli sia passato per la testa di dare da mangiare a un clone...figuriamoci la mia linfa che era carica di energia vitale! Bah! In realtà non sapeva bene cos'altro fosse capitato al riguardo perchè Itai non gliene aveva parlato, ma supponeva che il clone carico di energia vitale la avesse prima o poi esaurita scomparendo come di norma, ma aggiunse anche. Io personalmente non mi fido dei cloni. Pessimi soggetti, sempre a guardare mia moglie e a giudicare. Ho smesso di farne uso appena ho potuto!

    Esaurito l'argomento Pangu rimase stupito alla proposta di Akira di cambiare nuovamente in essere umano, piacevolmente sorpreso anche se poco dopo si esibì in un sorriso caldo e rassicurante. Il mondo è una enorme pergamena, Akira. Se io cancello una parola e la sostituisco, la pergamena resta la stessa. Più di una correzione potrebbe solo danneggiarla. Cambierebbe la mano, ma non il testo, se capisci cosa intendo. Ma ti ringrazio per il pensiero. Disse con un cenno del capo. Venne il momento del commiato, accolto con calore alle parole cariche di emozione dello spadaccino di Kiri. Non soffermarti troppo su di me e sul passato, Akira. Hai già superato di gran lunga le mie aspettative, ma non sono le mie aspettative a guidarti. Sii libero e sii te stesso quando scegli la tua strada. Si alzò dalla sua posizione, con la sedia che svaniva, e si esibì quindi in un inchino formale, piegando quasi del tutto il busto, un segno di assoluto rispetto per chi conosceva l'etichetta dei suoi tempi. Io ti ringrazio, Akira Hozuki, Guerriero del Vuoto del Chakra. Sii fiero di te stesso, indipendentemente da ciò che io o altri potremmo pensare. Con quelle parole svanì, e con lui tutta quella strana dimensione mentale.

    Riunione al Mattino
    Come vi ho detto, diversi pezzi della mia deduzione non tornano, e fondamentalmente non ho un movente, non sono riuscito a identificarne uno. Questo era il principale punto debole della mia argomentazione: avevo capito il chi e il come, ma non il perché, e questo poteva rivelarsi un difetto fatale. Mi voltai verso Akira e Masayoshi, che forse potevano avere qualche informazione aggiuntiva. Il Sunese si rivelò una delusione, limitandosi a lodarmi (non che me ne facessi qualcosa delle sue lodi) ma senza fornire niente di utile...mi limitai ad alzare gli occhi al cielo per un breve istante, come a sottolineare il mio disappunto. Anche Akira non aggiunse grandi notizie, ma confermò gran parte del mio ragionamento, sottolineando nuovamente quanto l'assenza delle motivazioni del nemico ci tarpasse sostanzialmente le ali.

    Allenamenti
    Non mi curai troppo degli altri durante il breve allenamento, concentrandomi sull'uso del chakra e su come affinarne le capacità in modo da sfruttarlo durante un eventuale scontro, più che apprenderne afinalisticamente le dinamiche. Dovevo diventare forte, molto più forte di quanto non fossi se volevo che la Missione diventasse reale e non solo un miraggio distante. Stavo replicando i movimenti di spada che mi aveva insegnato Kensei, non consapevole del fatto che forse Akira avrebbe potuto riconoscerli, ma sul momento combinare quel chakra distruttivo con la Mortificazione delle Arti Magiche era fondamentale per procedere col mio addestramento.

    Ero talmente concentrato sul mio compito che quando Fudoh-san mi si avvicinò e parlò dell'Hokage, mandando completamente in frantumi la mia coordinazione tanto che trasalii, immediatamente pentendomene. In passato Fudoh-san aveva dimostrato incredibili capacità analitiche, con una capacità di comprensione che era avanti alla mia di diversi passi, con vaghi accenni e comportamenti apparentemente sciocchi o fallaci ma che nascondevano in realtà la netta e chiara comprensione che aveva di ogni singola cosa. E questo mi aveva spaventato a morte quando nomino l'Hokage. Quanto quel suo cervello acuto e camuffato aveva compreso? Quanto avevo tradito di mè stesso, anche con quella reazione? Cosa potevo dire e cosa no? Come fuggire? Chunin o non chunin, borbottai solo una manciata di sillabe prive di senso. Ah-be...ab..ba... Scossi il capo cercando di riprendere il controllo, anche se col cuore che batteva a mille. Mi hai colto alla sprovvista, Fudoh-san, ero molto concentrato, ahahahah! Dissi cercando di dissimulare, ma sapevo bene di avere contro un maestro dell'intuizione. L'Hokage è...beh...è il leader del villaggio, e in generale è abbastanza benvoluto. Deglutii, non potevo mentire spudoratamente: se ne sarebbe accorto. Ma personalmente abbiamo avuto degli screzi. Diciamo che il suo carattere non mi va a genio. E' prepotente, arrogante e supponente, incapace di vero rispetto per gli altri, ma solo di uscite volgari e strafottenza. Anche se può sembrare rispettoso a volte, è solo una facciata. Lui pensa di essere il migliore del mondo e di aver sempre ragione, anche quando ammette di avere torto. Dissi senza guardarlo in volto, e dopotutto avevo detto esattamente ciò che pensavo di lui. Ma è anche il ninja più forte del villaggio. Deglutii. Per ora. Quindi devo farmelo andare bene. Aggiunsi serrando i denti. Il Mizukage ha un carattere decisamente più affine al mio.

    Viaggio verso Umari
    Umari era un modesto villaggio di periferia all'ombra del grande albero poco distante. Non un centro significativo nè una metropoli, ma il messaggio che ci aveva convocato era arrivato da là, e non potevamo tralasciare indagini. Se tanto mi da tanto questa Midori non è realmente di qui ma ha usato una storia di copertura o pagato qualcuno. Ma niente è perfetto e avrà sicuramente lasciato delle tracce. Tutto sta a trovarle. Dissi, mentre Masayoshi restava passivo sul piano delle proposte, facendomi sospettare che forse non era migliorato poi tanto rispetto al passato, anche se era dimagrito, mentre Akira prese la questione in mano organizzando le nostre azioni. Fudoh-san e Masayoshi avrebbero cercato informazioni al centro radio, mentre io e lui ci saremmo occupati di chiedere in giro se qualcuno aveva visto qualcosa. Dopo il breve dialogo imbarazzato con il primario di Kiri accolsi l'idea di una separazione come una boccata d'aria: forse non vedendomi avrebbe smesso di indagare sui rapporti tra me e l'Hokage, inoltre avevo la possibilità di vedere un altro Jonin all'opera e poteva essere istruttivo, anche se quell'Akira mi pareva un pò troppo scanzonato. Mi sono limitato a unire i dati in modo plausibile. Ma penso che la taverna sia un ottimo punto dove iniziare. Commentai.

    Separati, ci avviammo e dopo poco fu il Kiriano a prendere la parola, chiamando l'Hokage per nome e suggerendo tra le righe che lo ritenesse una persona poco sveglia. Era una trappola? Era daccordo con Fudoh-san e tutta quella missione era solo una trappola? Scartai l'ipotesi come paranoia dovuta al breve scossone emotivo di poco prima, limitandomi a un breve cenno del capo mentre lasciavo le labbra immobili in una posizione neutra. Ogni shinobi ha le sue peculiarità. Commentai distaccato, mentre lui parlava ancora, facendomi comprendere che sia il Sensei che il Maestro gli avevano parlato di me. Entrambi sapevano della mia antipatia per l'Hokage, ma certamente non della Missione. In ogni caso mi accigliai, ottenendo subito una sua precisazione sul fatto che non intendeva approfondire il mio rapporto con loro o con il Bersaglio, ma piuttosto parlare di una questione totalmente slegata. Asso di Ame? Non avevo idea. E pensavo che i Kage venissero eletti. Dissi senza particolare inflessione, guardandolo con molta attenzione. poteva essere un'occasione per sapere di più su di loro, senza mostrarmi eccessivamente interessato. Che poi lui prendesse le mie parole coma una sfida o come un segno di stupidità francamente non mi importava.

    Mostrai chiara perplessità quando lui tirò in ballo Shunsaku Ban, il Cacciatore. Non serve chiedermi conferma sul conoscerlo o meno, ho lavorato per lui in missioni Accademiche ufficiali, registrate, basta chiederne i rapporti. Mi chiedevo a quale caccia si potesse riferire l'Hozuki...che volesse in realtà arrivare al Sensei, che avevo conosciuto proprio per tramite di Kuchihige-san? Alcuni miei ricordi riguardo a lui sono offuscati per delle cause esterne che ancora non ho potuto identificareVedi la giocata con Jeral, ma suppongo non sia complesso rintracciarlo. Mi aveva chiesto di fargli da guardia del corpo in altre occasioni, ho modo di contattarlo. Dissi in tono neutro, ma l'Accademia stessa aveva modo di contattarlo se necessario, a meno che non si stesse nascondendo. Quindi le possibilità erano due: o Akira era un cretino incapace di usare i canali ufficiali, per quanto poco organizzati...o non voleva che l'Accademia lo collegasse al Cacciatore per quella caccia, quale che fosse. La vera domanda è un'altra. Decisi di scommettere sulla seconda ipotesi. Cosa ho da guadagnarci io? Se sapeva del mio legame con Kensei e Feng Gu sapeva anche che non poteva uccidermi senza incorrere in spiacevoli complicazioni a qualunque fosse il suo piano, e in ogni caso avrei potuto difendermi. Inoltre gli ero utile, quindi a maggior ragione sarebbe dovuto essere lui utile per me. Ma in che modo? Cosa aveva da offrire? Con la mia domanda gli suggerivo che avevo compreso quanto la sua volesse essere un'operazione non ufficiale, tutto stava a capire quanto ci tenesse.

    [...]

    Quale che fosse l'esito della negoziazione, ci trovammo poi alla taverna per quella che era la missione alla mano. Una semplice Henge lontano da occhi indiscreti mi trasformò solo in modo superficiale: i capelli divennero dello stesso colore di quelli di Midori e lo stesso valeva per gli occhi, così come i lineamenti cambiarono leggermente in modo da accentuare una somiglianza. Al bancone (chiesi il permesso ad Akira di entrare separatamente, così da non destare sospetti) dopo aver ordinato e bevuto, diedi chiaramente l'impressione di guardarmi intorno come per cercare qualcosa per qualche minuto. Che qualcuno si avvicinasse e me ne chiedesse il motivo, o rivolgendomi all'oste se non avessi attirato abbastanza l'attenzione, mi sarei limitato a una domanda. Sto cercando mia sorella. Ha preso la spada di famiglia senza permesso, e sembra che sia stata vista da queste parti. Non so come possa aver deciso di farsi chiamare, ma spesso usava il nome Midori quando giocava da piccola... Se non avessi avuto informazioni avrei allora chiesto qualcosa di molto diverso. Un vecchio amico di famiglia mi ha informato per lettera di averla vista. Il Dottor Amano, lo conoscete? Dovrebbe lavorare in un paese vicino. Lo avete visto di recente? Non ho avuto risposta alle mie ultime lettere.

  9. .

    Il Paese delle Cascate


    La Foresta degli Hanta
    7

    La Riunione del Trio
    Youshi giustamente sollevò la questione della fiducia nei confronti della Zanna, forse fraintendendo le mie intenzioni. Non ho alcuna intenzione di fidarmi di loro, Youshi-san. Io intendo usarli almeno quanto loro intendono usare noi. Se non sono nemici in questo frangente, almeno che siano strumenti efficaci. Condividemmo una parola d'ordine per un attacco a tradimento nonostante le rimostranze di Fudoh-san, il cui buon cuore forse era l'unico elemento fuori posto nella sua perfetta immagine di shinobi esperto, ma dopotutto non potevano essere tutti come me o come il Sensei. O il Maestro. Fudoh-san comunque ha ragione. Tutti questi ragionamenti sono solo ipotesi che rischiano di distrarci dal vero obiettivo: la spada. Ottenerla o scoprire se è realmente in mano a Benimaru Nikaido è la prima questione mentre coprire le tracce verrà dopo. La sua mente era comunque acuta e focalizzata anche se annebbiata dalla gentilezza...avevo molto da imparare.

    Non scoprii nulla di anomalo in Fudoh-san quando lo visitai, e certamente non emersero segni di invecchiamento precoce, ma non riuscivo a togliermi di dosso una spiacevole sensazione, specie dopo aver visto gli effetti dei frutti maledetti sull'isola vicino all'Abete.

    Incontro con la Zanna
    Il mio nome è Yato. Del clan Senju. Dissi, non avevo mai fatto segreto del mio clan quando mi presentavo anche se questo poteva tradire le mie competenze nel Mokuton...anche fornire una vera informazione era una strategia: poteva far concentrare un nemico su quell'aspetto permettendomi di ingannarlo con le mie altre conoscenze. La Kunoichi era silenziosa e ci guardava con apprensione, stando molto vicino al Fukuro con un linguaggio del corpo che sembrava suggerire il suo desiderio di proteggerlo, più che di essere protetta, come se fosse una guardia del corpo. Dopo che Youshi accettò le proposte della Zanna annuii a mia volta. Sta bene, ci divideremo equamente. Io sono un ninja medico, ho una discreta conoscenza nell'uso delle trappole...sono stato ingaggiato appositamente per catturare gli animali ed estrarne i materiali biologici di nostro interesse. Guardai il ragazzino dalla bocca larga, che decisamente non ispirava fiducia ma era comunque stato indicato come esperto di trappole, quindi ci ritrovammo in un certo senso affiancati al nostro complementare: io e Bao ad assemblare trappole, Youshi e il Fukuro come esperti furtivi, Fudoh-san con quella ragazza del clan Kosagi di cui in realtà ignoravamo le capacità.

    Pochi minuti per gli ultimi dettagli, quindi ci dividemmo. La Caccia era cominciata.

    Youshi e il Gufo

    Fudoh e il ninja del clan Fukuro avanzavano nella foresta senza che nessuno dei due tradisse le sue intenzioni o attitudini. L'alto e slanciato ninja della Zanna trasmetteva un'espressione severa ma fragile, come se il suo fisico fosse cagionevole (proporzionalmente al suo addestramento, s'intende) ma complici gli abiti scuri e la maschera ogni lettura del comportamento era impossibile. Non vedo come a un ninja dell'Accademia possa interessare la salute di uno dei nostri leader. Per quanto sia un leader disdicevole. Replicò con un tono leggermente seccato, come se non si aspettasse quella domanda o fosse stato sollevato un argomento che non era di suo gusto. E per lo stesso motivo non ti riferirò nulla delle dinamiche interne al Villaggio della Zanna. L'alleanza è solo temporanea, e mira a catturare le bestie e farla franca coi guardiacaccia. Nulla di più. Raggiunsero il lago nel giro qualche minuto: era una pozza circondata da alberi con un sottobosco non particolarmente fisso, ideale per raggiungere le sponde e abbeverarsi alle sue acque smeraldine. Il sentiero principale decorreva a sud-ovest, distante una ventina di metri mentre un cartello poco distante indicava la profondità del lago come di otto metri nel punto più basso, con qualche aggiunta che spiegava come fosse alimentato da delle sorgenti sotterranee.

    Mostrando di non voler approfondire il dialogo precedentemente avviato da Youshi, il Fukuro lasciò il sentiero per la boscaglia cercando di raggiungere le sponde. Avremo maggiori possibilità di trovare tracce cercando sulla riva. Sono esperto nel riconoscere le tracce. Dobbiamo aspettarci delle creature strane. Anni addietro si trattava di enormi conigli antropomorfi e di lupi mutati. Spiegò mentre si guardava intorno, evidentemente con l'orecchio teso. Non mi sembra di percepire creature vicine o nascoste, ma seguendo le sponde avremo una visione più chiara. Anche il Tokugawa non avrebbe notato presenze significative, ma solo l'acqua placida dal colore quasi ultraterreno (era raro a Kiri vedere colori simili, visto che in genere le acque erano più profonde e di un blu acceso, vicino al nero, colpa anche delle nebbie frequenti) mentre gli alberi e le piante intorno non avevano bacche o frutti degni di nota, ma sicuramente rami spezzati e cortecce erose indicavano il passaggio di animali più che frequente. Una "pista" lasciata dal periodico passaggio delle bestie aveva tante di quelle orme che era quasi impossibile per una persona non esperta distinguerle, ma muovendosi lungo la riva fangosa era più semplice discriminare e durante il sopralluogo fu proprio Youshi a notare quelle che sembravano indubitabilmente delle orme di piedi umani scalzi. Il Fukuro (che era sulla sponda opposta) si sarebbe avvicinato una volta informato, valutandole con occhio critico. Sono le orme più recenti che io abbia visto finora intorno al lago, non avranno più di una o due ore. Umane...bambini di forse otto o dieci anni. Due. Disse dopo poco, guardandosi intorno. Ma perché due bambini scalzi sarebbero venuti qui ad abbeverarsi? Seguì le orme fino alla pista, là dove possibile. Camminano curvi, hanno unghie poco curate e vedo qualche segno di nocche sul fango...si muovono quasi a quattro zampe. Bizzarro. Che siano dei bambini ferali? Allevati dalle belve?


    Osservando con attenzione anche Youshi, pur non esperto di orme, avrebbe notato dei capelli in un cespuglio lungo la pista. Capelli di uno strano biondo tendente al verde, con un forte odore di selvatico. Non è pelo ma capelli, anche se di un colore insolito. Strano...odorano di lupo. Questo il parere del Fukuro che li avrebbe avvicinati al volto. Tutte le altre tracce hanno più di un giorno. È come se il passaggio di quei bambini avesse tenuto alla larga tutte le creature della zona. Stavano valutando il da farsi quando percepirono entrambi chiaramente la voce di due persone che si avvicinavano lungo il sentiero, provenienti da sud. Quale sarebbe stato il piano?
    Il Fukuro per buona misura sarebbe saltato, apparentemente privo di peso, sulla cima di un albero mentre si copriva con un panno in quella che era la semplice e basilare tecnica dell'occultamento. L'altezza del salto senza mostrare alcuno sforzo e la totale assenza di suoni in quel movimento sarebbero stati la cosa più caratteristica di quel gesto atletico, mentre Youshi poteva scegliere cosa fare.


    Lungo il sentiero, comunque si fossero organizzati, stavano arrivando due persone: una donna incappucciata con addosso un mantello di colore verde scuro, adatto a nascondersi, e un uomo in armatura con una spada dietro la schiena, con una sorta di maschera e delle decorazioni che ricordavano parecchio i Tengu cui era legato il Tokugawa stesso.

    Stavano discutendo con normale tono di voce, se non un pelo concitato. Sono già due giorni che cerchiamo. Dobbiamo insistere: tornare in paese non servirà a nulla! La voce di lei era squillante e un pelo troppo acuta per essere definita piacevole, ma era anche carica di stanchezza e preoccupazione. Dobbiamo fare provviste e riposare. Se sono nei boschi da due settimane, non sarà mezza giornata a cambiare le cose, Ookami-dono. La voce di lui era raspante e camuffata dalla maschera metallica simile a un becco, stanca a sua volta. Possiamo prendere acqua al lago qui vicino e cacciare per sostentarci. Ci sono delle priorità, Yashamaru-sama! Ma lui non pareva volergliela dare vinta. Nikaido non ci ha dato il permesso di cacciare, che ci piaccia o no lui controlla questa zona. Dobbiamo tornare...cerchi di capire la mia posizione...per quanto detestabile, non posso aumentare gli attriti coi Cavalieri di Taki. Pensavo che avessi maggiore autorità...sei amico di mio marito, mi hai fatto una promessa! E intendo mantenerla, Ookami-dono. E anche se sulla carta noi Yuusha siamo secondi solo al capovillaggio...non possiamo ignorare i servitori della Signora, non in questi tempi. Erano sempre più vicini...cosa potevano fare i due ninja?

    Trovare un nascondiglio efficiente e continuare ad ascoltare, anche se col rischio di venire scoperti quando i due fossero stati più vicini...oppure farsi avanti e parlare? Potevano anche scappare o attaccarli in effetti, ogni scelta era solo loro.

    Yato Senju e Bao Chikuma
    Avevo qualche dubbio su come comportarmi. Bao sembrava un sempliciotto dalla bocca larga e si era presentato come tale sia al nostro incontro quando ero "Yaboku" sia quando mi ero presentato come "Yato". Mi ricordava in modo disturbante quel cretino di Youkai che quell'altrettanto cretino di un Kage aveva pensato bene di nominare chunin, e per quanto fosse uno luogo comune e come tale indeguato a un corretto uso del proprio intelletto, mi ritrovai a pensare che forse tutto il mondo è paese. Oppure che Bao era un genio della manipolazione. All'incontro ero stato freddo e in disparte, ma che il Chikuma fosse serio o recitasse una parte questo non mi esimeva dal decidere come comportarmi con lui...seguire l'approccio stoico o abbandonarmi a qualcosa di più creativo? Non avevo vantaggi diretti o concreti nel cercare di manipolarlo e a dirla tutta il nostro incontro pareva essere frutto del caso...fingere interesse per lui sarebbe stato uno spreco di tempo e risorse mentre concentrarmi sulla missione senza distrazioni sarebbe stato efficiente e mirato. E tuttavia, trattare coi sempliciotti, reali o mendaci, poteva essere una forma di allenamento non indifferente, specie con un perfetto sconosciuto con poche possibilità di avere ripercussioni sulla mia vita a lungo termine. Pensai qualche frazione di secondo, durante la marcia, prima di prendere una decisione.

    Alle sue domande mi mostrai circospetto, forse un accenno indispettito prima di gettare occhiate furtive tutto intorno e poi sospirare di sollievo. Fiuuu...non sai che sollievo, Bao-kun. Yoru-san mi dice sempre di stare sempre zitto e fingermi una statua che annuisce o poco più perchè pensa che io non sappia tenermi le cose per me. A volte non lo sopporto! Avevo alleggerito i toni, mostrandomi amichevole almeno quanto il chikuma mentre dissimulavo sollievo. Meno male che mi hanno affiancato a te e non a quella specie di spaventapasseri...la maschera mi fa un pò impressione, senza offesa. Ridacchiai imbarazzato. E non ci so davvero fare con le ragazze quindi almeno posso rilassarmi un poco con te.

    Spalle un pelo curve in avanti, con naturalezza, il volto con i muscoli rilassati e una mano tra i capelli come a voler incrementare il sollievo con un fugace massaggio del cuoio capelluto, dovevo costruire un personaggio del tutto opposto a quello con cui mi ero presentato quando eravamo in gruppo, alimentando l'idea che quella fosse solo una maschera legata alle indicazioni di Yoru che implicitamente identificavo come caposquadra. Una perdita di informazioni controllata e con poche ripercussioni, pensavo, che avrebbe rafforzato la recita. Ah, ma anche se non sono il più stoico dei ninja sono comunque bravo come shinobi, sai? Sono chunin già da sei mesi ma dopo una missione molto impegnativa, ho avuto un sacco di riconoscimenti!

    Sei stato alla Tregua? E' fantastico, ho letto della missione all'Abete e originariamente avrei dovuto farne parte ma una tempesta mi ha...diciamo mandato nella direzione sbagliata. Sai, siamo chunin e non è che si possa dire proprio tutto-tutto. Ridacchiai nuovamente. Certo che tra balene giganti e Hayate non deve essere stata una passeggiata. Forse sei stato fortunato a non essere là quando c'era tutto quel caos! Ma scusa...hai detto che nessuno del tuo clan era là...in realtà pensavo fossi un traditore di Suna, senza offesa. I Chikuma non sono di là? Chiesi con assoluta innocenza, e in fondo era qualcosa che realmente non sapevo e sarebbe stato interessante approfondire. Io comunque per diventare chunin sono riuscito a sventare un traffico di bambini rapiti. Roba grossa. Tu invece?

    Se proprio non me lo puoi dire non fa nulla. So benissimo cosa significa essere agli ordini di gerarchia e questa specie di cose. Cambiai tono facendo una voce buffamente più bassa e a guance strette. Si Yoru-san. Agli ordini Yoru-san, obbedisco, Yoru-san. Non andrò in giro per il paese degli Hanta a chiedere se qualcuno vende denti e sangue di bestia, Yoru-san. Obbedisco! E mentre parlavo portai una mano alla fronte scimmiottando un tono militare con un'espressione altrettanto buffa...quella di un perfetto idiota.

    Tornando un briciolo più serio feci spallucce. Doveva essere una missione facile e ci troviamo in mezzo a problemi di guardiacaccia e di Taki...spero solo di ottenere quello che ci serve e tornare indietro il prima possibile. Se non altro me la cavo con le trappole. Una volta ho catturato dei leopardi in una missione, senza che avessero possibilità di sfuggire. Immagino anche voi abbiate avuto dei problemi con questo Benimaru Nikaido, no?

    Dopo qualche tempo arrivammo nel punto pattuito, che effettivamente si prestava notevolmente a trappole di vario genere, specie usando il legno. Mi sembra una posizione utile...qui potremmo mettere un laccio che si nasconde con l'ombra di quella pianta là e... Ma Bao aveva notato qualcosa che catalizzò la sua attenzione: orme. Mi portai vicino a lui per osservare con cautela [Abilità] Non me ne intendo molto...ma potrebbe essere uno che voleva cacciare come noi ed è rimasto fregato. Se diamo la caccia ai predatori, il momento in cui sono focalizzati sulla preda è anche quello in cui sono più vulnerabili, no? Annuii. Seguiamo queste tracce, forza! Fai strada, Bao-kun! Aveva saltato in modo strano, ma da qui a intendere le sue effettive capacità ci sarebbe voluto del tempo.

    Lo avrei seguito stando cinque o sei metri più indietro, sia come vedetta sia per evitare di mostrare le mie capacità nel seguire le tracce, prestando la massima attenzione a ciò che ci circondava [Abilità]Percezione 9 più Occhio di Falco (+1 tacca).
  10. .

    Il Paese delle Cascate


    Verso la Foresta degli Hanta
    6

    Le Cure di Fudoh
    Maru, il servitore che era stato presentato come amico di Baek ma che non sembrava particolarmente interessato alla sua incolumità o in generale alla presenza di Fudoh, continuava a fumare come se nulla fosse, annoiato, quasi si aspettasse l'ennesimo fallimento dell'ennesimo medico. Qualcosa come due mesi. Gli altri un pò prima, ma sono durati di meno e sono anche morti più in fretta. Lui ci sta mettendo una vita...forse perchè era più giovane. Bah. Spiegò che gli altri due erano un uomo e una donna, tutti servitori come Baek ma che non avevano nulla di speciale in comune, non più di qualunque altro servo perlomeno.

    Poco dopo aver estratto la scintilla dalla sua vittima Fudoh avrebbe poi cercato di guardarsi attorno. A un osservatore distratto sarebbe sembrato che cercasse indizi o elementi utili nella stanza, ma in realtà stava inconsciamente rilasciando uno strano sesto senso...ed ebbe la chiara e netta sensazione che ci fosse qualcosa di molto, molto simile a lui stesso da qualche parte, forse in quella stessa villa o comunque nella città. Una sensazione strana, di nostalgia, ma non sarebbe durata più di una frazione di secondo...assieme alla chiara e netta percezione di essere in qualche modo ricambiato. Aveva percepito qualcosa, e qualcosa aveva percepito lui. E questo significava che era il momento di levare le tende.

    Tks! L'ennesimo ciarlatano, come immaginavo. Maru alzò gli occhi al cielo con uno sbuffo di fumo, voltandosi a guardare Fudoh con ostilità mentre questi gli batteva la mano sulla spalla, ma non potè agire abbastanza in fretta per impedirglielo, dopotutto il Kiriano era nettamente più forte della media. EHI! Come hai sentito quel nome? Tu...tu... Iniziò a battere le palpebre, stordito dal veleno che cominciava a fare effetto, tanto che Fudoh sfiorò la pelle scoperta del collo con un dito, beccandosi una minuscola scarica di elettricità statica, ben scarsa vendetta per il servitore avvelenato, che non potè opporsi alle azioni successive di Fudoh che tra menzogne e Henge riuscì a dileguarsi senza creare troppe difficoltà.

    Le Indagini di Yato
    Inchinai il capo con aria quasi cerimoniale mentre i due misteriosi shinobi della Zanna reagivano in maniera assai gradita all'identità del Fauno di Ame. Sono lieto che Juana-san e Jaime-sama abbiano un buon ricordo dei miei servigi. Commentai tornando a fissarli con attenzione e sorvolando sulle Picche di Ame. Un tuo parente collaborò con l'Accademia in passato in queste terre? Dunque lavorò assieme all'Hokage e alla sua evocazione. Dissi, gettando un amo che speravo potesse essere colto, non che informazioni vecchie di anni potessero realmente essere utili contro il Bersaglio, ma almeno avrei dimostrato di "sapere" qualcosa, senza specificare cosa, ottenendo forse dei punti sul piano psicologico. Ad ogni modo, i tre saranno all'appuntamento. Dissi, prima di distanziarmi e riprendere la mia strada.

    La Riunione del Trio
    Il mio contatto con la Zanna apriva a possibilità notevoli per la nostra missione, anche se non ci avvicinava necessariamente a Benimaru Nikaido, mentre la strana "malattia" al palazzo mi pareva qualcosa di secondario. Tuttavia il Guardacaccia era il vero signore di quelle terre, anche se non nel nome, e probabilmente aveva a che vedere con quella faccenda. Le perplessità del caposquadra sui nostri nuovi alleati erano comprensibili e certamente non avrei parlato di Ame o del Fauno, limitandomi a qualcosa di più generico. Ho detto loro che siamo stati inviati qui da un mandante che ha le mani nel torbido, ma che è interessato a campioni biologici delle creature nel bosco. Loro invece ne vogliono una intera, quindi non siamo in contraddizione. Ho anche suggerito che il mandante sia probabilmente lo stesso che aveva mandato i bracconieri di Ame, quindi potremmo aspettarci citazioni in tal senso. Sappiamo che Benimaru Nikaido si occupa personalmente di controllare i boschi e da la caccia ai bracconieri, quindi è plausibile che lui, o qualcuno dei suoi, vengano a noi. Spiegai, senza particolare inflessione. In assenza di una pista sicura, attirare la preda è la strategia migliore, me lo ha insegnato un Cacciatore molto particolare... Rimasi bloccato...quando me lo aveva insegnato? Ancora quei maledetti vuoti di memoria! Non credo avrebbero interesse a fregarci, ma lavorare assieme contro un nemico potente avvantaggerebbe entrambi. Inoltre questo è territorio ostile tanto a noi quanto a loro, non avrebbero vantaggi concreti a tradirci. Conclusi, scacciando l'irritazione, inoltre non avevo informazioni ulteriori da fornire sulla Zanna. Erano notizie preziose e preferivo tenerle per me per il momento, non pensavo avrebbero influenzato l'esito della missione.

    Le date dei servitori malati e degli ospiti degli Hanta non combaciavano, ma questo non significava che gli ospiti non fossero giunti anche in passato: non potevamo escludere una correlazione. Uccidere i ninja della Zanna potrebbe essere utile ma non necessario. Hanno tanto interesse quanto noi a non lasciare tracce e sfidarli costerebbe risorse ed energie preziose. Con tutto il rispetto, penso sia affrettato decidere a priori di volerli eliminare. Prima sconfiggiamo Nikaido, poi vedremo. Potremmo stabilire una parola d'ordine per l'uccisione dei nostri temporanei alleati. Ordine 66 o qualcosa del genere, non pensi, Youshi-san? Dissi, senza alcuna arroganza nel tono e certamente senza voler apparire insubordinato. Questa è la loro foresta, una trappola che sfrutti l'ambiente potrebbe essere inefficace, ma se ben piazzata sarebbe certo la qualcosa di inaspettato per loro. In questo caso, assieme alla Zanna uccidiamo delle Bestie e ci facciamo in qualche modo notare. Quando il Guardacaccia sarà sulle nostre tracce proponiamo una trappola e poi vediamo il da farsi. Il mio atteggiamento distaccato crollò quando poi Fudoh-san disse di essersi probabilmente infettato. COSA? Sbottai. Fudoh-san, sei uno dei ninja più abili che conosco, come hai potuto commettere una simile leggerezz...ah. Era ovvio. Il modo migliore per capire cosa accadeva era provarlo sulla propria pelle: un gesto non avventato, ma coraggioso e calcolatore, qualcosa che io, abituato a macchinare nell'ombra, non avrei mai fatto. Fudoh-san era un ninja esemplare, come gli eroi dei libri. Capisco...permettimi di visitarti per verificare che sia tutto in ordine. Userò ogni mia conoscenza per supportarti. Pregavo di non avere mai un ninja di quel calibro come avversario.

    Incontro con la Zanna
    La Zanna era presente, ma non sapevo bene come avrebbero reagito a Fudoh-san e a Youshi, nè quali parole ci saremmo scambiati. Tutti erano presenti nel loro vero aspetto, chiaramente, ma non ci aspettavamo una cosa: i tre ninja "alleati" avrebbero proposto di dividerci in tre gruppi per cacciare, così da coprire un territorio più vasto e intercettare le Bestie, senza allertarle con un gruppo troppo numeroso. Se due ninja non fossero bastati a catturarne una viva, avrebbero dovuto lanciare un segnale (avevano delle cartabombe modificate appositamente) e dirigersi verso una radura in particolare, che mostrarono sulla mappa, dove anche gli altri gruppi sarebbero dovuti convergere.

    Questo era il loro piano (inizialmente contavano di dividersi solo loro tre, ma in sei le possibilità di successo erano maggiori), e avrebbero preteso che ogni team fosse formato da un Accademico e da un ninja della Zanna. In caso contrario avrebbero rinunciato all'alleanza.
    Avremmo accettato? E come ci saremmo divisi? A Youshi la scelta.

  11. .

    Il Lago degli Imbattuti


    VI bis

    [La Villa dei Naminaka]
    A essere precisi, la creazione di un Imbattuto è la naturale evoluzione del nostro potere, ma senza la giusta guida potrebbe non arrivare mai a manifestarsi, non fino alla morte dell'Akuma, almeno. Precisò Shinjutsu, pur senza approfondire: attendeva ancora le risposte di Etsuko e la sua comprensione della tecnica speciale prima di poter continuare. Al racconto dell'entità nel tempio annuì, evidentemente esistevano diversi luoghi in cui creature come Shijin erano state lasciate e potevano influenzare gli Akuma. Era verosimilmente un Imbattuto, come me, ma di qualità inferiore visto che non ha approfondito la spiegazione. O forse lui stesso non è consapevole della sua natura. Magari un giorno potresti portarlo qui, ma per il momento è inutile fare programmi. Sospirò. Vedo che la tua conoscenza è estramamente basilare e oserei dire confusa, Etsuko-kun. Ripensa a quello che hai appena detto. Disse con un sorriso furbo, quasi provocatore, ma col tono appena canzonatorio che nelle vesti di Mugen aveva usato più e più volte.

    Hai detto Arte Illusoria, ma poi hai parlato di costrutti dal basso potenziale offensivo. Tipicamente i costrutti sono il prodotto di tecniche manipolazione, con le Kekkei Genkai del ghiaccio e dell'acqua a Kiri, no? Ma la nostra è un'Arte Illusoria...ossia è frutto di una corrente di chakra nel corpo del nemico che crea false percezioni e inganna il cervello. Non puoi usare un'arte illusoria su un sasso, o sbaglio? Il discorso filava, evidentemente. E per contrastare le Arti Illusorie si utilizza il Rilascio, che blocca per un secondo ogni flusso di chakra, annientando così le false sensazioni, o comunque portando a un loro progressivo e rapido esaurimento in qualche secondo. Ora...ti risulta che qualcuno sia mai riuscito a Rilasciare una Creazione Demoniaca? E sorrise ancora, furbescamente, mentre attendeva che Etsuko elaborasse quelle informazioni e traesse le sue conclusioni. Certo, anche i normali Bunshin sono costrutti effimeri come bolle di sapone, quindi tu mi dirai: allora la nostra tecnica crea costrutti di chakra molto effimeri. Ma noi non creiamo costrutti di chakra, è un'Arte Illusoria e su questo non ci piove, hai perfettamente ragione nel definirla così. Riesci a capire quale sia la soluzione di questo semplice ma insidioso enigma, Etsuko-kun?

    E' un'illusione, e quindi genera un flusso di chakra che altera le percezioni. Ma se un nemico usa il Rilascio, non riesce a liberarsi dell'illusione. Questo perchè il flusso di chakra illusorio non è nel suo corpo.
    Si appoggiò a una delle tombe mentre un fiore appariva tra le sue mani, reale sotto ogni punto di vista, tanto che l'Akuma ne sentiva anche la fragranza. In altre parole...chi è il bersaglio della nostra Doujutsu Illusoria, Etsuko-kun? Come funziona? I nemici devono forse guardarti negli occhi o sapere che sei presente per subire gli effetti del jutsu? A questo punto il fiore scomparve mentre Shinjitsu aveva l'aria di chi aveva appena rivelato a suo figlio che il Re dell'Inverno era un pericoloso criminale e non una creatura magica per i bambini. Tu sei il bersaglio del tuo stesso Genjutsu, Etsuko-kun. Ogni Akuma deve innanzitutto ingannare sè stesso, lasciare che la sua immaginazione, amplificata dal chakra, convinca il suo corpo che la Creazione Demoniaca è presente. Questo sovraccarico di immaginazione la fa poi apparire per tutti, proiettata all'esterno e persino capace di danneggiare gli avversari se necessario. Questo è il grande segreto che avrebbero dovuto condividere con te a inizio addestramento: il Magan proietta sul mondo gli inganni che il suo portatore impone a sè stesso. Lasciò qualche istante a Etsuko per i suoi ragionamenti sulla questione, e forse per qualche domanda. Ancora non aveva detto nulla degli Imbattuti, forse perchè era necessaria quella comprensione di base per poter capire esattamente di cosa si trattasse.

    Col tempo e con l'aumentare dell'esperienza, le illusioni Akuma diventano più realistiche, più corpose, grandi e complesse. Ma se ripensi a quello che ho appena detto, questo significa solo che diventano più abili a immaginare, ad autoconvincersi di qualcosa. In un certo senso, devono ferire la loro stessa mente per poter poi arrivare a convincere quella altrui. Il problema è che la mente umana, come certo saprai...è imperfetta. Disse come se stesse constatando un difetto di fabbrica di un utensile. Tutti hanno dei difetti, dei manierismi, delle ossessioni...o anche semplicemente degli ideali, delle ambizioni, degli obiettivi. Una persona dalla mente perfettamente neutra potrebbe utilizzare la tecnica degli Akuma all'apice del suo potenziale sin da subito. Tutti gli altri inevitabilmente finiranno, a furia di immagina e ingannare sè stessi, ad amplificare le imperfezioni della loro mente fino a renderle quasi insostenibili. Fino a renderle un Demone, o Incubo...sono stati spesso definiti così da chi arrivava a dar loro voce e spesso anche forma, inconsciamente.

    Spesso questi Demoni, anche se nati da nobili intenti, arrivavano a promettere forza e potere, e magari cedere alle loro lusinghe e lasciare loro il controllo, lasciare il controllo all'inconscio, permetteva di ottenere maggiori capacità rapidamente...senza sapere che così rinunciavano per sempre all'apice del nostro potere. Come ti ho detto serve una mente del tutto neutra, una tela bianca, per poter immaginare e credere a QUALUNQUE cosa.
    Avanzò fino a poggiare una mano (assolutamente solida al tatto, sebbene illusoria) sulla sua spalla. Per crescere nell'arte, quindi, si può scegliere di cedere al Demone, di combatterlo costantemente in un tentativo di mantenere la mente libera da distrazioni...oppure di sottoporsi al rituale che veniva praticato in questa villa, anche se pericoloso. Estrarre il Demone, renderlo una Creazione Demoniaca Superiore, un Imbattuto, e sconfiggerlo, così da ripulire definitivamente la mente e poter ambire a più alti livelli del Magan.

    Di per sè il rituale è semplice, ma anche estremamente pericoloso, per questo non andava granchè di moda. La possibilità di riuscita è del cinquanta per cento...il successo implica il poter raggiungere facilmente la vetta, il fallimento comporta la morte o dei danni permanenti. Vedi, il metodo per estrarre un Imbattuto si basa sul forzare la mente dell'Akuma oltre i suoi limiti, portarla nella situazione più estrema così che la sua immaginazione, il suo inconscio e dunque il suo Demone siano al massimo. Parlo di un'esperienza peri-morte. Disse con tono estremamente serio e occhi divenuti di un cremisi glaciale. La mente si indebolisce e l'inconscio cresce a dismisura...hai sentito di chi parla di luci distanti, di fiumi, di esperienze extracorporee? Ora immagina questa stessa cosa in mano a una mente che può proiettare la sua immaginazione nel mondo. Le Creazioni Demoniache generate in quei momenti sono talmente intense e potenti che sopravvivono alla morte di chi le ha generate e talvolta ne ereditano ricordi e caratteristiche, a volte anche una vera e propria riserva di chakra...ma sempre con le caratteristiche del Demone da cui sono alimentate. Per questo l'usanza era accompagnare gli Akuma morenti somministrando dei veleni che esaurissero le riserve di chakra, proprio per evitare la nascita di Imbattuti indesiderati. Questo ovviamente implicava che ovunque fosse morto un Akuma che non aveva estratto il proprio demone, potevano esserci tracce di un Imbattuto. In genere gli Imbattuti si legano a un oggetto quasi fossero fantasmi, nel rituale con cui viene creato a forza li si lega a delle statue che vengono poi scolpite. Allargò le mani indicando il cimitero. Ogni statua qui presente è il Legame di un Imbattuto, e in base alla potenza dello stesso possono allontanarsi o meno da essa. Le statue mancanti sono di Imbattuti molto potenti, troppo potenti, e sono state spostate in un tempio sommerso sul fondo del lago per evitare che facessero troppi danni.

    Non posso dirti come si può fare a sconfiggere il proprio Imbattuto perchè la prova, batterlo dopo un'esperienza di quasi-morte, verrebbe a mancare. Se non lo si sconfigge non si può recidere il legame che il Demone ha con chi lo ha generato. Ma posso dirti che comprendere la sua natura e il suo nome è fondamentale. Anzi...è l'UNICO modo, per questo li si chiama Imbattuti. Non li si può sconfiggere senza capirne l'intima natura. Per questo io sono colui che li deve controllare...io sono Shinjitsu, un Imbattuto che incarna la Verità. Sorrise nuovamente, come a voler sottolineare l'ironia di una creatura Illusoria che era anche incarnazione della Verità. Davanti a me ogni illusione deve cedere il passo, sono un paradosso. L'Akuma che mi generò era a conti fatti il più debole che fosse mai esistito: odiava mentire al punto che persino le sue illusioni servivano solo a evidenziare ciò che c'era e non a mostrare ciò che non c'era. Ma quando io venni generato, alla sua morte, fu chiaro che il clan aveva ottenuto il perfetto sistema per controllare gli altri Imbattuti. E ho ereditato la predisposizione di chi mi ha dato vita. Spiegò in breve. Ma non verrò con te, nemmeno come Mugen. O non potrei tenere a bada quel mostro, esattamente come hai detto. Credo che parlare di lui sia necessario, ma parlare di quanto ti ho rivelato finora potrebbe potenzialmente distruggere il nostro clan, come credo tu comprenda.

    Il problema principale è che qualcuno ha rimosso la mia statua nel tempio sotto il lago. E quindi non posso più interagire con gli imbattuti che sono là...e in qualche modo qualcuno o qualcosa li ha aizzati e liberati. In quanto illusioni e contemporaneamente Demoni dell'Inconscio possono assorbire energia mentale dalle loro vittime e usarla per supportarsi, non gli serve per sopravvivere ma li aiuta a essere più forti, come se avessero una riserva di chakra aggiuntiva. Non ho altre informazioni...per questo la Villa ha cercato un Akuma che potesse aiutarmi a capire cosa stava succedendo. Conclusa la lunga spiegazione, anche dopo le domande di Etsuko, avrebbe annuito. Penso di aver capito che persona sei, e sono felice che sia stato tu a raccogliere il grido d'aiuto di questo luogo. Combatteremo assieme, Etsuko-kun. E fare tornare alla normalità questo luogo, prima di riportarlo agli antichi fasti!

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    Mistero a Tsuya


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    CSI: Various Places
    La madre potrebbe aver riferito al figlio quanto sapeva. Qualunque cosa fosse. Conclusi davanti agli interrogativi di Fudoh-san. Era un ninja eccezionale e di grandissima esperienza e talento, ma era anche una persona retta e sincera, e quindi non trovavo strano che faticasse a star dietro alle contorte macchinazioni di un omicida a sangue freddo. In quello, solo in quello, gli ero superiore almeno per quanto ne sapevo.

    Poco dopo a casa di Youshi confermai che con la mia manipolazione era semplice creare delle chiavi per scassinare porte non troppo complesse, perdipiù senza lasciare detriti, tuttavia questo significava che dovevano essere entrati dalla porta, aver ucciso il poveretto con un Suiton (ma perchè la sabbia ferrea nelle condutture? Era forse un jutsu combinato?) e poi richiuso la porta con lo stesso metodo. Possiamo verificare facilmente, anche se è un'informazione marginale. Poggia la calamita sulla serratura, se ne esce sabbia nera avremo il metodo con cui si sono infiltrati.

    E infine alla clinica di Amano, a parte la disturbante presenza di sabbia nera che indicava il nostro essere arrivati per secondi alla ricerca di informazioni che, per quanto ne sapevamo, potevano essere state rimosse, distrutte o alterate, scoprimmo che Shiba non era in salute nè facoltoso, tanto che Fudoh-san si chiese quale fosse il motivo che aveva portato la piacente Midori a legarsi a lui. O forse, Fudoh-san, lei si è avvicinata a lui per capire se era a conoscenza di ciò per cui sua madre è stata poi uccisa. La sabbia vicino alla R fa pensare che abbiano influenzato questo Rasetsu, no? O forse questo R di cui parlano le note. Ma erano solo speculazioni.

    Al tempio, prima dell'attacco, a meno di una Henge molto ben fatta o di una cura estrema per i dettagli, la presenza di segni compatibili col lavoro in miniera abbassò il mio livello di guardia nei confronti del "turista", anche se questo non escludeva una sua natura di ninja che magari sfruttava un piccone...ma non aveva senso addentrarsi in ipotesi fantasiose.

    Elucubrazioni Notturne - Tempio di Sareshigami (Fudoh)
    Il sacerdote di Sareshigami risultò vivamente interessato alle domande di Fudoh-san, forse intravedendo nel bizzarro shinobi una possibilità di proselitismo per quel culto morente le cui radici erano state così pesantemente stravolte anni prima. Oh, in effetti il Sommo Sareshigami sopravvive agli eventi di cinque anni fa, come dico sempre a tutti la questione del mostro e di tutto il resto è ovviamente seria, ma non cancella ciò che è divino. E la presenza del Giardino Sacro rafforza le mie ipotesi. Avrebbe indicato verso la cima dell'albero, ovviamente non visibile nella notte. Lassù, quasi sulla cima, le fronde si diradano e sono talmente larghe e intrecciate tra loro da formare una passerella naturale su cui il muschio e la terra depositata dal vento hanno formato una specie di miracoloso prato erboso. Su questo prato crescono alberi più piccoli, deformi e scheletrici con foglie scure e dense. Chiunque si avventuri nel Giardino si sente stanco e debilitato e spesso preda di allucinazioni, ma con la meditazione e la preghiera il vero fedele riesce ad arrivare al cuore della fede: un albero con foglie rosate e vibranti di energia. Raggiungerlo e toccarlo è una vera impresa, io stesso non sono ancora riuscito ma sono certo che quando lo raggiungerò la grazia di Sareshigami mi inonderà e il culto risorgerà dalle sue ceneri. Concluse con sognante trasporto.

    Non sarebbe stato difficile scoprire l'esatta posizione della sconfitta del Gashadokuro, dopotutto era abbastanza di pubblico dominio, e Akira stesso la conosceva se gli avesse chiesto. Io stavo riordinando i miei appunti mentali sul caso, ma restava il problema di fondo dell'assenza del movente e dei metodi fin troppo diversi tra loro per rendere quegli eventi l'opera di un pazzo o di un assassino seriale. Fu in quel momento che Fudoh-san mi si avvicinò, chiedendo maggiori lumi sulle Armi di Iwa. Possibile che nelle sue innumerevoli missioni e con la sua indiscussa esperienza il Villaggio non gli avesse fornito quelle informazioni? Persino l'Hokage aveva condiviso anche coi Genin il pericolo rappresentato da quegli artefatti...o forse mi stava mettendo alla prova? Attesi qualche istante, evidentemente ponderando la mia risposta, quando realizzai che verosimilmente Fudoh-san aveva un piano, e doveva essere un piano geniale e al contempo poco convenzionale e voleva in qualche modo testarmi prima di coinvolgermi. Che mi risulti solo quattro armi sono ancora attive. Komainu è l'Arma che Squarcia l'Orizzone...nascosta dall'esperto di jutsu dimensionali del passato, non sappiamo dove. Jorogumo è l'Arma che Ispira gli Eroi, e venne sigillata dividendone l'anima e il corpo, l'Hokage sa dove si trova quest'ultimo, se non erro. Poi c'è il Kappa, l'Arma che Crea Eserciti, al momento intrappolata da un jutsu dimensionale nel Paese dei Fiumi...e poi Oni, il leader delle armi, di cui non so nulla purtroppo. A parte Bakekujira e Gashadokuro, l'altra Arma era il Tengu, distrutto dall'Hokage tempo fa, mi pare di capire a nord o nord-est, ma non ho approfondito la cosa. Dissi, poi concentrandomi sulle sue parole successive. No...io non ho la sensazione che siano coinvolte. Non direttamente almeno...a che servirebbe uccidere i sopravvissuti? No, deve trattarsi di qualcosa che avevano...o che sapevano. Ma non so cosa. Mi aspettavo proseguisse ma si limitò a darmi la buona notte e allontanarsi, lasciandomi perplesso inizialmente e poi irritato. Strinsi i pugni...non avevo superato la sua prova, era evidente. Quanto ancora avrei dovuto sentire quell'inadeguatezza? Soffocai tutto nell'ira, mettendola da parte per quando fosse servita e questo mi aiutò. Gli insegnamento del Maestro erano più utili di quanto non sospettassi inizialmente.

    Elucubrazioni Notturne - Tempio di Sareshigami (Yato)
    La presenza del pinguino mi innervosiva: era stato evocato da un Jonin e quindi era probabilmente molto abile, avrei avuto difficoltà nel sottometterlo se fosse stato necessario e sicuramente avere il suo sguardo costantemente addosso era un peso non da poco, ma in quel preciso momento agivo per la missione di cui tutti noi eravamo partecipi e non avevo incarichi per conto del Sensei o del Maestro, e ovviamente nemmeno relativi alla mia Missione, quindi avevo, come si suol dire, la coscienza pulita nello spiegare le ragioni dei miei movimenti. Devo concludere le indagini, maestro Pen Gin. Avevo preso nota del nome. Credo di essere molto vicino alla verità, ma devo prima incalzare una delle persone qui presenti al tempio. Non penso ci vorrà molto e non mi allontanerò da questo posto.

    Lasciatomi il paffuto quanto pericoloso pennuto alle spalle e raccolto poco più che un grumo d'ansia e parole confuse da Takeshi, cercai la prima vittima del mio effettivo interrogatorio. Il mio principale sospettato era la madre, ma non ero del tutto convinto di poter escludere la figlia e per quel motivo al vedere la sua reazione di fronte alla biancheria intima compresi che non era necessario andare oltre. Il Movente, quello che qualcuno stava cercando di estorcere alle vittime o zittire per sempre, era a un passo. La ragazza lo conosceva sicuramente ma forse non ne era consapevole: dovevo solo proseguire con le giuste domande, così da arrivarci assieme a lei.

    Due ninja...biondi? Le chiesi di ripensare a quell'evento, approfondendo l'indagine con la tecnica dell'Interrogazione Mentale per avere una chiara idea di chi fossero i presenti. E capii perchè non si fosse riferita ai due ninja biondi come a due cloni. Non sapevo chi fosse il tizio con gli strani volatili, e lo svitato col coprifronte di Konoha non mi ricordava nulla anche se forse avrei potuto risalire a Rasetsu dopo qualche conversazione con Akira. Il vero problema era il ninja biondo: Itai Nara, precedente Mizukage che era stato citato da Akira e che avevo incontrato alla partenza per l'Abete, prima di essere separati dalla tempesta. Era presente alla liberazione con un suo clone...che tuttavia agiva in modo strano e scostante, non come una mera pedina. Che fosse un clone superiore o qualcosa di diverso? La prigionia...i carcerieri erano delle specie di scimmie umanoidi se ricordo bene i rapporti, ma tu mi parli della vicinanza con gli altri...e della liberazione. Avevo letto i rapporti e sapevo che i prigionieri erano stati liberati da Itai Nara con un alleato Kiriano e con un ninja di Konoha trovato nella foresta. Erano stati tutti interrogati sulla loro prigionìa e sui rapitori, estensivamente, dalle squadre accademiche in cerca di nozioni utili quindi era improbabile che il movente avesse a che farei coi rapitori.

    L'idea di un rituale, per quanto complesso, si era fatta via via più debole nella mia mente: non c'era regolarità nè uno schema preciso e questo cozzava con il concetto stesso di un rito con uno scopo preciso. Quindi estorcere informazioni e poi mettere a tacere chi le aveva diventava la più probabile dinamica dietro i delitti. E dato che sul rapimento erano stati spulciati fino all'osso l'informazione colpevole della loro morte stava dalla liberazione in poi. Akira aveva detto che era strano che Itai fosse sparito dalla circolazione ma fosse comparso più e più volte a Tsuya da quanto avevano scoperto. E nella memoria di Minami la liberazione non era poi così dissimile dai rapporti. Lei continuò il suo racconto, non sembrava fosse successo nulla di significativo tra lei e gli altri sopravvissuti eccetto la sua relazione con Amano, ma non avevano più condiviso tutti assieme qualche evento o effetto del loro rapimento, quindi nuovamente si tornava al momento della liberazione. Sgranai gli occhi quando disse del ritorno del ninja biondo a inizio mese. Poco prima del primo omicidio. Nessuno ne aveva parlato tra gli altri interrogati! Era di cattivo umore forse...o forse non aveva apprezzato di trovarti là. Mormorai...che fosse quella la chiave. Per caso hai sentito come Amano lo aveva chiamato? Il nome...iniziava per R ?

    Che avessi avuto conferma o meno dell'identità di R, ora il ninja biondo che combaciava con le notizie di Akira sul ritorno di Itai erano confermate, ma perchè l'ex mizukage avrebbe dovuto uccidere le persone che aveva salvato anni prima? Cosa avevano visto e condiviso al momento della liberazione che doveva essere messo a tacere? Ritorna alla liberazione...mostramela ancora. Un tizio che non avrebbe sfigurato in un film dell'orrore, un vecchio dall'aria ubriaca, il Mizukage e il suo clone...che discutevano. Avevo avuto poco a che fare con il Mizukage ma non mi sembrava un pazzo o uno squinternato...in quelle scene non stava parlando col clone per dare indicazioni precise nè stava ragionando a voce alta. Era come se parlasse a uno che gli somigliava e basta esattamente come Minami che aveva pensato fossero gemelli. Possibile? Minami-san, forse mi hai aiutato a fermare tutto questo. Cerca di riposare...penseremo noi a tutto! E dubito che Sareshigami centri qualcosa con questa vicenda.

    La lasciai, tornando rapidamente al mio alloggio.

    Elucubrazioni Notturne - Akira in Woodland
    Non distante dal tempio, ma al contempo in un luogo lontanissimo, mentre Akira meditava in comunione col Vuoto la sua mente si affacciava a un diverso livello di coscienza, lo stesso lentissimo mondo dell'Albero in cui Pangu si era trasformato, di fatto divenendo un essere vivente potenzialmente eterno, ma ancora con anima umana. Che non fosse rimasto nulla di me? Ma dico, hai visto che razza di albero gigante sono diventato? Replicò bonariamente l'antico condottiero. Solo che avendo cambiato il mio kanji, la mia descrizione, da essere umano ad albero, ora sono a tutti gli effetti un albero, la mia coscienza è...differente. Abbozzò allontanandosi un poco e sedendo su una panca traslucida che sembrava essere apparsa per l'occasione, quasi disegnata da un illustratore divino. Uhm...sul fondoschiena non rispondi? Bene, bene, se avessi provato con mano ti avrei annientato. O più probabilmente lo avrebbe fatto lei! Ahahahahah! Ridacchiò, decisamente sollevato delle notizie che portava Akira, assai più formale del solito. Ma siediti anche tu, no? Che senso ha stare in piedi? Una poltrona era apparsa a pochi passi di distanza, davanti a lui. Sono felice per Lianshi e Xu Shu, due tra i miei più cari amici, e ovviamente sono lieto che mia moglie sia ancora in vita...temevo avrebbe fatto qualche sciocchezza come unire le sue tecniche al rituale che le avevo consegnato per creare un duplice sigillo. Sospirò, conosceva decisamente bene la sua sposa. Quanto a me...diciamo che posso definirmi rigoglioso, ahahahah! Battuta scontata, ma ci stava. Ho già una presenza fisica, più di chiunque altro direi. Sono diventato un albero, tutto qui, e sono talmente grande che anche il giochetto della scrittura che avevo fatto con quell'Itai non funzionerebbe. Ci vuole troppo tempo a processare le informazioni. Scosse il capo. Per esempio in questo momento ho piena consapevolezza di un ragazzino che ha calpestato una mia radice tre anni fa. Per un albero le cose sono diverse, e tornare indietro sarebbe impossibile: non si può riscrivere il mondo più di una volta. Disse senza rimpianto: la sua era stata una scelta precisa e consapevole. Magari potresti far venire qui mia moglie e farla strusciare un pò sul mio tronco, fra qualche anno me ne accorgerei e non sarebbe niente male. Ammiccò, ma era evidente che voleva solo che Akira condividesse con lei la gioia di quel'incontro.

    Ma raccontami più nel dettaglio come è andata. Ascoltò il racconto senza interrompere, mostrandosi adombrato quando si arrivò alle pari sul tradimento di CaoCao, cosa che spiegava anche come mai Akira non lo avesse nominato all'inizio. Onestamente non saprei...chi mai potrebbe essere ancora vivo dopo tutto questo tempo? Mi hai parlato di Mikumo Kushinada, ma anche se è una maestra di trappole e inganni non penso avrebbe messo a repentaglio sè stessa per traviare CaoCao...dal tuo racconto non credo avesse nulla da guadagnarci. Non so darti una risposta, temo.

    Akira prese poi in mano il discorso che aveva più a cuore, un discorso di predeterminazione e di destino, ed era evidente dalla sua espressione quanto quelle parole fossero importanti, un'ancora per la sua anima, la sua determinazione e la sua vita stessa. Uhm...Akira se devo essere completamente onesto io sul momento ero abbastanza disperato e mi era sembrato che tu avessi del fegato. Lì per lì la mia motivazione era stata quella. Mi andavi a genio. Ammise con molta semplicità. Prima di concludere la battaglia però ho pensato che il tuo discendere dalla famiglia di Natsuhime ti avrebbe forse permesso di interagire con lei se fosse stata, come poi è stato, così testarda da diventare un sigillo a sua volta, anche se forse la situazione è andata oltre le sue aspettative. Non lo chiamerei destino, nè piano, Akira. Io ho studiato il mondo, ho imparato tutto quello che c'era da capire per descriverlo, persino gli errori e gli stralci che ho racchiuso nella divinità proibita, ma non penso esista il destino...almeno non con la forza e le pastoie che tanti immaginano. Disse con tono saggio. Alla fin fine la mia, nei tuoi confronti, era una cosa forse più potente del Vuoto stesso, che pure è una delle mie principali scoperte. Sorrise. Diciamo che sei stato una mia Speranza. Ben riposta, come si è visto. E a volte questa è più potente del destino o delle profezie.

    E sono lieto che la tua declinazione si avvicini alle mie conoscenze, ma ricorda che io sono comunque un relitto del passato. L'eco di un'era che non c'è più...è bene che voi viviate nel vostro tempo con le vostre scelte, scolpendo il futuro. Andarono poi a discutere di questioni molto più pratiche. Purtroppo come accennato in precedenza ora Pangu, essendo un albero, aveva percezioni molto dilatate sia nel tempo che nell'accuratezza. Impiegherei almeno cinque anni per capire che è successo qualcosa, e altrettanti per interpretare correttamente i fatti quindi dubito di poterti aiutare. In ogni caso i miei discendenti erano legati al metodo per sigillare il Gashadokuro...era abbastanza semplice come blocco quindi non dovrebbero restarne tracce nè elementi sfruttabili in qualche rituale, a meno di essere più bravi di me. Aggiunse con un'occhiata che non lasciava adito a dubbi (certo, era pur sempre la sua opinione ed erano passati tremila anni) Quanto alle altre Armi non posso aiutarti. Non so dove siano nascoste o come, decidemmo appositamente di tenerle segrete per evitare problemi o tecniche per interrogare i morti o chissà cosa. Posso dirti che Komainu era un'Arma tanto semplice quanto potenzialmente imbattibile: poteva attaccare dalla capitale di Iwa e colpire all'altro capo del continente in pochi istanti, ma aveva bisogno di qualcuno a controllarla e dirigerla. Jorogumo aveva un'intelligenza umana e poteva aumentare la forza e i poteri dell'esercito di Iwa al costo della loro stessa vita mentre il Kappa, abbastanza intelligente a sua volta, resuscitava i caduti trasformandoli in soldati mostruosi, entrambi in autonomia...sono strumenti di morte terrificanti.

    Si stava avvicinando il momento del commiato. Non so se col Vuoto potremo parlare ancora...di sicuro non spesso, forse fra un anno o due: è stancante concentrare la mia coscienza abbastanza da comunicare. Ma sono fiero del mio undicesimo Guerriero del Vuoto. Akira Hozuki, Guerriero del Vuoto di Chakra Disse con espressione orgogliosa. Io per primo ho sacrificato tutto per i miei obiettivi e per un bene superiore e non posso che riconoscere e approvare tanta dedizione. Ma ricorda anche che se porti il Vuoto, questo non significa che devi essere Vuoto. Coltiva qualcosa anche per te stesso, qualcosa di privato...un giardino intimo in cui essere realizzato, o rischi di consumarti come una candela. Spettacolare, ma pur sempre una candela. Io ho trovato la mia realizzazione con la mia sposa...e non ho rimpianti.

    Il mondo cominciava a svanire, colando via come fosse inchiostro
    Addio Akira, Guerriero del Vuoto. Fino al prossimo miracolo che ci farà incontrare.

    Tirare le Somme
    Quello che sto per dirvi ha dell'assurdo. Ma è anche l'unica opzione per la quale ho delle prove, anche se non del tutto concrete. Era mattina dopo una lunga notte in cui mi ero imposto di riposare e di rimettere in ordine le informazioni in mio possesso. Avevo riunito i compagni ninja, chiedendo a Fudoh-san di usare una delle sue impareggiabili tartarughe (mie parole) come vedetta, magari affiancata al Maestro Pen Gin per evitare che orecchie indiscrete potessero raggiungerci. Tutto comincia cinque anni fa agli eventi che hanno portato alla distruzione dell'Arma di Iwa. Alcuni cittadini erano stati rapiti e sostituiti con un rituale da alcuni uomini-scimmia, in modo da essere contemporaneamente sè stessi e da avere anche ingenti quantità di chakra, questo ha sciolto il sigillo che teneva imprigionato il Gashadokuro. Fortunatamente è stato sconfitto e i prigionieri sono stati liberati. Secondo i rapporti, da Itai Nara, da un Kiriano e da un ninja della foglia che abitava nella foresta da molti anni. Spiegai, cercando conferme in Akira che aveva vissuto quegli eventi.

    Negli anni successivi i rapiti non hanno avuto grandi rapporti tra loro, non tutti assieme almeno, nè sperimentato effetti collaterali della prigionìa. In generale hanno ripreso la loro vita, senza condividere nulla di particolare nè avere accesso a informazioni specifiche. Yoshi viveva solo con pochi amici. Akane era controllata dal figlio Shiba, Nami e Takeshi continuavano a frequentarsi. Minami e Amano invece iniziarono una relazione clandestina. Ma anche qui non ci sono novità, è vita di paese, è la condivisione di qualcosa, anche se scabroso, dopo un evento terribilmente traumatico. Amano ha seguito i prigionieri, è l'unico punto di contatto tra tutti loro, per verificare la loro salute così come quella di tutti gli altri cittadini, quindi non vedo nulla di sospetto nemmeno in questo. L'unico paziente particolare del suo archivio, che tuttavia è stato forse manomesso, è un certo signor R, che è stato seguito saltuariamente e non ha un nome completo, insolito visto che tutto il paese è schedato, ma lungi da essere una prova. Ammisi, alzando le braccia.

    In questi anni, forse preoccupato, "Itai Nara il Mizukage" è tornato a verificare la situazione qualche volta, l'ultima volta all'inizio del mese...poco prima degli omicidi. A detta di Minami, che è stata beccata con Amano durante un loro incontro amoroso, non aveva un'espressione amichevole e ha preso da parte il medico per parlare in privato. Non mi risulta che incontrasse altri Rapiti, quindi abbiamo che Itai vedeva Amano, probabilmente su base regolare. Proprio come il signor R. Insolito anche questo, ma non è una prova. Sospirai, cercando di sostenere lo sguardo di tutti consapevole che stavo ancora girando intorno alla questione, ma cercavo di fare ordine mentale anche mentre parlavo e volevo che gli altri seguissero il mio ragionamento. E poi cominciano gli omicidi. Amano, Yoshi, Akane e suo figlio. Mi sono chiesto se non fosse opera dei rapitori che volevano eliminare le tracce delle loro azioni di cinque anni fa...ma è passato molto tempo e queste persone sono state interrogate più e più volte sul rapimento, sul periodo imprigionati e su quanto possono aver sentito o visto in quei momenti...qualunque cosa avessero da dire era già stata ottenuta, quindi ucciderle non avrebbe senso.

    Allora ho pensato a un rituale. Visto l'uso di acqua e fuoco in due diverse morti viene da pensare a un qualche rito per riattivare l'Arma o forse anche qualcosa di peggio...ma è un pensiero debole e privo di supporto. Le morti sono molto diverse tra loro, Shiba è stato coinvolto dal fuoco e c'è un disequilibrio con le altre aggressioni...nessuna regolarità, anche come intervalli regolari. Non ha senso. Shiba si era da poco fidanzato con una ragazza decisamente oltre la sua portata, capace di combattere, e questo potrebbe essere un movente per un ex geloso o per la ragazza stessa, ma non spiega le altre morti. Il filo conduttore deve essere differente. Escluso un rituale ed esclusa una strage ad opera della sola Midori che per motivi ignoti ha attaccato anche altra gente, non resta che cercare ciò che hanno in comune i morti. Sono tutti dei Rapiti, ma abbiamo detto che la prigionìa è stata già analizzata e non può essere il movente, non avrebbe senso. Scossi il capo, stavo per arrivare al punto.

    L'altro legame è Amano, ma dagli archivi, che pur appaiono manomessi, non è emerso niente di strano o anomalo e credo che Fudoh-san avrebbe notato rapidamente se le cartelle cliniche fossero state adulterate. Quindi il problema non è tanto ciò che Amano sapeva sui Rapiti...ma forse era qualcosa che i Rapiti sapevano su Amano. O qualcosa che gli avevano visto fare, o che lui poteva aver confidato loro. Ma cosa poteva confidare Amano ai rapiti, che sarebbe divenuto importante se in mano a loro, e irrilevante in mano ad altri? Sospirai. Qui il mio ragionamento è arrivato a un impasse, un blocco completo, almeno fino a quando ieri sera non ho parlato con Minami, che mi ha rivelato quello che credo sia la chiave di volta dell'intero caso. Non stavo parlando in modo teatrale nè cercavo di attirare l'attenzione o dare spettacolo, tanto che il mio tono era decisamente piatto e freddo nonostante i contenuti: volevo semplicemente che seguissero il mio ragionamento per vedere se sarebbero giunti alle stesse conclusioni. Sono una persona che cerca di affrontare le cose razionalmente, ma il mio addestramento è ancora incompleto e spesso cado nell'emotività...ma in questo caso ho peccato nel senso opposto. Legato alla logica dei miei ragionamenti mi sono trovato intrappolato per via di un mio errore fatto a priori, in cui credo di avere indotto anche voi. Ho detto e ripetuto, credo convincendovi, che la prigionìa era stata analizzata e studiata dalle squadre investigative accademiche e che non c'era più niente da ricavare da essa, rendendo quindi sciocco o inutile uccidere i Rapiti. Questo è indubbiamente vero. Annuii. L'errore sta nel fatto che partiamo dal presupposto che quelle indagini abbiano esplorato tutto lo scibile e tutto ciò che era utile. Ma quelle erano indagini per capire meglio i rapitori, i loro moventi e le loro capacità. Hanno scandagliato ogni cosa utile...alla loro ottica. Forse qualcuno di loro si sarebbe perso a quel punto, forse no, ma li guardai molto attentamente prima di continuare. Una parte della prigionìa non è stata indagata affatto dalle forze Accademiche, anzi è stata deliberatamente trascurata e per un motivo molto semplice: non era rilevante allo scopo. Sto parlando del momento della liberazione. A nessuno degli investigatori interessava cosa avessero visto o sentito nel momento in cui il nemico era stato scacciato e il team di ninja ha liberato i Rapiti. Avevano già i rapporti ufficiali, di ninja del calibro del Mizukage perdipiù, quindi non serviva affatto approfondire. Ed è quello che il nostro colpevole voleva.

    Certo ci sarebbe stata qualche reazione tra i miei compagni di squadra. Parlando con Minami e approfondendo la sua relazione con Amano, lei mi ha detto che il loro legame è nato durante la prigionìa, divenuto romantico in seguito. E per puro caso mi ha mostrato la sua liberazione...quello che aveva visto. Pochi sigilli e una serie di oggetti a caso che avevo posto su un tavolo, influenzati dalla mia Percezione Falsata e dalla mia esperienza nella stessa [Tecnica] mostrarono esattamente quanto mi era stato mostrato dalla Rapita. L'ubriacone, il Kiriano con i rettili volanti...e i due Itai Nara, con le stranezze legate al loro comportamento. Attesi le loro reazioni e le loro valutazioni, prima di fornire la mia teoria. I rapporti parlano di Itai Nara come liberatore, quindi è evidente che partano dal presupposto che, se nei ricordi dei Rapiti ci sono due Itai, uno dei due sia un clone. Ma Minami ha avuto la sensazione che non fossero la stessa persona...e guardate...parlavano tra loro come per discutere la strategia...non c'erano ordini da parte dell'originale ed esecuzione da parte del clone. I miei cloni di legno non funzionano così. Inoltre che scopo aveva entrare a liberarli con un solo clone? Ne servivano di più per trasportare i feriti, e i nemici erano già stati messi in fuga. Attesi. La mia teoria è che per qualche motivo alla liberazione fosse presente Itai assieme a un ninja che gli somigliava moltissimo, ma che non era lui. Se non fosse assurdo, penserei quasi a un clone fuori dal suo controllo. Qui iniziano le supposizioni, ma seguitemi. Supponiamo che a tornare a parlare con Amano non fosse Itai ma fosse l'altro Itai. Supponiamo che fosse lui R, e che non fosse nei suoi piani essere intravisto da Minami e quando successe...capì che forse qualcuno dei prigionieri ricordava che a liberarli furono DUE Itai...e con qualcosa che non quadrava che sarebbe potuto emergere a un'interrogazione mentale.

    Supponiamo che non volesse che qualcuno, anche per errore, potesse arrivare a sapere che c'era un Itai Anormale quella volta. I pezzi non cadrebbero tutti a posto? E se fosse avverso all'Accademia...attirare qua dei jonin potrebbe essere parte del suo piano, provando a fregarci fingendo di essere il vero Itai al momento dell'incontro.
    Lasciai che assorbissero quelle ipotesi e che provassero a smontare la mia teoria. La vera domanda è...se tutto questo è reale...come possiamo usarlo a nostro vantaggio? Tempo dopo avrei realizzato che in tutta la mia ricostruzione, non era mai trapelato alcun interesse per la sopravvivenza delle persone rapite, ma un mero intento di sfruttare le informazioni per concludere la missione. Dovevo imparare a dissimulare meglio l'empatia.

    Addestramenti

    Quali che fossero le conseguenze del nostro incontro, avevamo stabilito di procedere con un addestramento intensivo quella mattina durante il viaggio verso Umari, approfondendo l'uso del chakra distruttivo di cui Fudoh-san mi aveva insegnato il giorno precedente. Per qualche motivo non chiaro anche Akira era impegnato in quello che credetti fosse un ripasso. Ripassai a mia volta il chakra adesivo e quello repulsivo esercitandomi per applicare il Distruttivo quando atterravo colpendo il terreno, o per abituarmi a concentrarlo correttamente durante attacchi di ogni genere, anche coordinandomi col Bokken. Sapevo che per completare le iniziali istruzioni del Maestro avrei prima dovuto apprendere come trasmetterlo anche con la mia spada, ma per quello, sospettavo, sarebbe servito più tempo.

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    Il Paese delle Cascate


    La Tenuta degli Hanta
    5

    Le Cure di Fudoh
    A nulla valsero le domande di Fudoh al suo strano paziente, che replicò solo con un vago, agonizzante suono gutturale che nella sua esperienza indicava il progressivo irrigidimento dell'albero respiratorio, inequivocabile segno della morte in avvicinamento e della scarsa possibilità di fare qualcosa al riguardo. Maru era vicino e guardava il giovane ancora sotto Henge con scarso interesse, come se considerasse Baek assolutamente spacciato e Fudoh al pari dei sedicenti ciarlatani che lo avevano preceduto. Non sono amico di Baek. Rispose Maru. Ma lo conosco da un pò. Io sono qui da un anno e mezzo, grosso modo. Nel mentre si accese una sigaretta, fumandola con aria distaccata e non spegnendola nemmeno su richiesta. Da quello che so non ha famiglia. Ma è il terzo servitore a morire così. Aspirò avidamente dalla sigaretta. Tutti e tre sono diventati improvvisamente molto più bravi ed efficienti per qualche tempo...e poi questo. Fece un cenno del capo disinteressato al moribondo mentre espirava il fumo. E non avevano compiti specifici: pulizie, riordinare, far legna, magazzino. Niente di che o di diverso da altri. Lui è così da una settimana, precipitato in due o tre ore con la debolezza, e non ha mangiato o fatto niente di diverso dagli altri servitori. Il nobile vuole che sia risolto il problema prima che capiti ad altri. Nessuna causa trovata al momento. Era probabilmente quanto aveva detto a tutti gli altri medici prima di Fudoh, tale era il suo distacco, ma non sembrava nemmeno minimamente preoccupato che potesse capitare anche a lui.

    Nessuna causa medica credibile poteva spiegare, per quanto Fudoh ne sapesse, quella condizione. Alcune forme di invecchiamo precoce esistono, su base genetica o familiare, o per esposizione a determinate sostanze tossiche per periodi prolungati, ma nulla che possa agire con quelle tempistiche. La scienza medica non poteva spiegare quella situazione. Nonostante tutto c'era sempre la possibilità di utilizzare le specifiche arti mediche ninja, che spesso trascendevano le possibilità della scienza, anche se sfruttarle senza sapere esattamente cosa si andava a curare in genere era di scarsa utilità. E tuttavia, quando il chakra guaritore di Fudoh attraversò il corpo di Baek, il primario barbone percepì chiaramente, in modo assolutamente inaspettato, quella sensazione di "vicinanza" che aveva avuto all'Abete, riuscendo persino a intercettarne la provenienza esatta all'interno del ferito: una sorta di punto luminoso e pulsante, che batteva all'unisono col cuore del kiriano stesso, e sentiva chiaramente che quella fonte di energia aveva ramificazioni in tutto il corpo del moribondo..lo stava prosciugando! Più ci si concentrava e più lo percepiva, ed era certo di poterlo attirare a sè con il suo chakra naturale/gravitazionale, anzi, era come se fosse la cosa giusta da fare, come se dovesse riprendersi ciò che era suo.

    Intuiva che asportare quella fonte di energia sarebbe stato semplice e al contempo inutile per Baek: il danno era già fatto, non era reversibile e probabilmente gli restavano poche ore di vita...giorni al massimo. Ma poteva reclamare per sè ciò che sentiva come proprio senza che Maru o altri se ne rendessero conto. Se lo avesse fatto avrebbe certamente percepito un discreto senso di soddisfazione, ma sul momento non percepì nessun cambiamento significativo [Nota]Ottieni 1 tacca in Forza e al CAP in Forza per il resto della giocata, poi l'effetto si attenua e diventa irrilevante.. Anche riottenendo quella scintilla di potere Baek era spacciato...come poteva allontanarsi senza rischiare le frustate? O come altro se la sarebbe cavata?

    Le Indagini di Yato
    Madri che cercavano i figli dispersi. Bestie giganti che aggredivano i passanti e il Guardacaccia e i suoi uomini che ogni tanto ne abbattevano una. Battute di caccia massiva per controllare la riproduzione di quegli esseri che parevano in giro da più di dieci anni. Nulla di tutto questo sembrava potermi avvicinare a Benimaru Nikaido...anche se fose una Battuta di Caccia ufficiale avrebbe sicuramente portato a confrontarci con quell'uomo misterioso. Tutto stava a vedere se realmente era il portatore di Ago o aveva solo voluto battezzare una sua arma con il medesimo nome. Occultato dalla Trasformazione, mentre mi muovevo con l'orecchio teso tra i vicoli e le strade più trafficate in cerca di dettagli da usare a mio vantaggio, captai uno stralcio di conversazione che mi fece irrigidire e ci volle tutta la mia forza di volontà per non sgranare gli occhi e voltarmi a guardare la fonte. Almeno in quel piccolo frangente ero migliorato rispetto al passato.

    Feci alcuni passi, fermandomi a osservare una vetrina e approfittandone per gettare un'occhiata di sfuggita ai due individui che sembravano avere informazioni sul Bersaglio. Come sempre la Missione, quella vera, quella fondamentale, aveva la precedenza. Usai ogni arte in mio possesso, unita all'aspetto incospicuo che avevo assunto a inizio investigazione, per mantenere la posizione fingendomi interessato a quel semplice negozio di articoli per la casa, come soppesando i vari prezzi, ma le mie orecchie erano tese e pronte a captare ogni informazione [Abilità]. L'Hokage era passato da quelle parti dieci anni prima, partecipando alla battuta di caccia di cui avevo sentito parlare, e sembrava che quell'uomo di nome Fukuro (ma era il nome o il cognome?) fosse imparentato con qualcuno che aveva partecipato a sua volta. Lupi-coniglio o bestie con zanne smisurate poco cambiava, ma era come se la foresta fosse abitata da mutazioni e aberrazioni non presenti altrove. I ninja, membri della Zanna a giudicare dal loro coprifronte, erano in tre, sempre che non stessero volutamente diffondendo false informazioni, e avevano un incarico semplice e che non contrastava i nostri.

    O per meglio dire che poteva facilitare i nostri. I ninja di Ame che erano stati uccisi come bracconieri avevano probabilmente lo stesso scopo dei tre ninja della Zanna, ma loro non volevano inimicarsi Nikaido. Ma con le giuste manipolazioni avremmo forse potuto attirare il Guardacaccia contro di loro e poi approfittare di uno scontro per avere ciò che volevamo. Tutto stava nel decidere un piano d'azione. I due si stavano allontanando e il mio appuntamento con gli altri membri del gruppo non era distante...dovevo prendere una decisione alla svelta! Lasciai da parte la questione della madre e dei figli dispersi, non mi sembrava importante sul momento, e quando i due se ne andarono cercai di pedinarli, all'inizio facendo uso delle mie doti furtive e dopo un poco commettendo volutamente degli errori, proprio per farmi notare. Se si fossero voltati o in qualche modo avessero ordito un trucco per fermarmi e interrogarmi avrei sfoggiato un sorriso sicuro e abbozzato un mezzo inchino. I Ninja della Zanna sono abili. Ma forse un pò chiacchieroni. Non ho potuto fare a meno di sentire quanto stavate dicendo e sono molto, molto interessato. Sorrisi. Questo aspetto è falso, come potrete intuire. Potete chiamarmi Bokushin...ho un briciolo di fama per cui forse potreste aver sentito parlare di me. [Abilità] Spiegai. Ma anche se così non fosse, vi basti sapere che al momento ho assoldato tre ninja accademici per un incarico riguardo il Guardacaccia...e sono interessato anche io alle creature del bosco, in un certo senso, ma mi basta qualche campione di sangue e denti. Ovviamente i tre fessi non sanno di lavorare per me. So che tra Zanna e Accademia non corre buon sangue, ma so anche che a volte si è riusciti a collaborare, come alla Colonna Inesistente. Congiunsi le mani. Gli obiettivi sono analoghi e non contrastanti, e non credo che ci si pesterebbe i piedi a vicenda. Che ne direste di una breve tregua? In ogni caso questa regione è al di fuori dal controllo tanto accademico quanto vostro. Avevo gettato un'esca. Era rischioso, ma in quel momento una spolverata di verità e mezze verità in parti uguali, proprio come usava fare il Sensei, era probabilmente la scelta migliore: quello era il suo metodo quando aveva a che fare con la Zanna, in fondo.

    La Riunione del Trio
    Posto che sia io che Fedoh-san fossimo sopravvissuti alle nostre piccole prove, avremmo potuto riferire tutto. Ovviamente avrei cercato di seminare eventuali inseguitori prima dell'incontro e, riguardo alla Zanna, avrei solo riferito della loro presenza, disegnando il loro coprifronte se per caso i due Kiriani fossero stati ignari di quel gruppo di ninja ostili. Avrei comunque riferito delle voci che mi erano giunte e poi ascoltato con attenzione il resoconto degli altri due. Le strade erano molteplici e in caso di tregua con la Zanna avrei riferito dei loro interessi, dicendo che li avevo convinti con un piccolo stratagemma che non avrebbe nuociuto nè a loro nè a me. Certo, riunire le informazioni era complesso...avrei atteso che Youshi e Fudoh-san, il primo come caposquadra e il secondo come ninja con maggiore esperienza, stabilissero una possibile linea d'azione.
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    Riunione di Konoha


    / 3 /

    La risposta dell'Hokage trovò solo una mia espressione neutra, forse con un accenno oppositivo nello sguardo, ma anuuii senza commentare. Evidentemente all'hokage interessava più il suo personale orgoglio che il Bijuu, come fosse un mero oggetto e non una creatura che poteva diventare un'alleata, altrimenti avrebbe scelto la strada più semplice. Le sue parole tradivano anche la sua scarsa conoscenza di Ame: TUTTO può essere acquistato per denaro, e quella è in genere la strageia migliore e più facile per tutti. Ame non è interessata a mostrare capacità militare o violenta, se un semplice scambio di ryo può risolvere la questione. Spero allora che la strategia che lei ha in mente abbia un costo inferiore a quello monetario con cui si potrebbe riavere il cercoterio, Hokage-sama. Commentai, sufficientemente passivo-aggressivo da restare nel personaggio e sottolineare le mie opninoni, ma di fatto pronunciando parole d'augurio per la missione in vista. Un accordo falso è una possibile strada, ma brucerebbe ogni possibile contatto successivo. Ame è un luogo di fluido caos...ma non dimentica mai.

    Osservai con manifesta superiorità il breve scambio tra l'Hokage e Youkai, che ingenuamente suggeriva il dialogo, come se potesse risolvere qualcosa in una situazione del genere. Ad Ame solo uno scambio di beni o denaro poteva risolvere le cose...o in alternativa la violenza. E l'Hokage stava dicendo che la Foglia era un luogo che sceglieva la violenza al dialogo. Mi chiesi come quel cretino potesse essere diventato Chunin di un villaggio che aveva quella vocazione. Non commentai, comunque, uno sguardo estremamente ostile e giudicante fu tutto ciò che riservai all'altro neo-chunin.

    Venni interpellato nuovamente dopo che in un fugace lampo di intelletto l'Hokage ammise che pianificare era fondamentale per ogni azione...mi chiesi fino a che punto lo dicesse come un pappagallo ammaestrato e quanto invece fosse un suo reale pensiero messo in pratica. Era forte, ben oltre il mio livello, a se avesse avuto una rete di contatti e una capacità strategica a lungo termine al pari della sua forza allora la mia missione sarebbe divenuta immensamente più complessa. Ma sospettavo che la sua inteligenza si limitasse alla tattica e al breve periodo, o almeno così supponevo per quel che avevo visto fino a quel momento. E ora voleva informazioni su Ame.

    Feci un lungo respiro. La mia conoscenza di Ame è probabilmente più approfondita della maggior parte dei ninja di Konoha, ma rimane una conoscenza superficiale di alcune regole di base e dell'atmosfera in generale. Non aspettatevi di sentire segreti o dettagli sull'organizzazione. E certamente non avrei detto nulla sulle Picche o sul ruolo del Sensei. Ame è un luogo in cui il denaro genera potere. E in cui il potere serve ad accumulare più denaro. Ame non mira a conquistare, a umiliare, a sconfiggere, a meno che non ci sia un tornaconto economico. E' una terra di reietti e senza-patria, o di persone che non è bene si facciano vedere in giro. Feccia, perlopiù, ma si spazia dall'accattone che rubacchia al maestro del crimine organizzato. Ci sono bande, gruppi più o meno grandi che si pestano i piedi a vicenda e stabiliscono i loro territori, mutevoli in base a scontri occulti o compravendite. Non aspettatevi polizia o guardiani nel senso stretto del termine. Ogni occhio è al soldo di qualcuno e ogni sguardo può riportare ai capi. Ci sono persone armate agli ingressi ma in genere li si può corrompere, oppure lasciano andare se uno ha le giuste conoscenze. Mi fermai a ragionare. Con i miei contatti potrei portare con me massimo due persone, ma non molto più potenti di me.

    Ma tutto questo che vi ho raccontato è il sottobosco, quello che si vede a occhio nudo e che si respira per strada. In realtà esiste un ordine ad Ame. A maglie larghe, che lascia libertà ma controlla ciò che è realmente importante: l'organizzazione che si identifica nei Semi delle carte da gioco. Cuori, Quadri, Fiori, Picche. Legate ma separate, alleate ma in competizione. Non so se esista qualcuno che le controlla e tiene in riga ma in genere stanno in equilibrio tra loro. I Cuori si occupano del traffico di organi e di cadaveri, con tutto quello che comporta. I Quadri si occupano del denaro in modo apparentemente legale...prestiti, estorsioni, aspetto immobiliare...molte "difese" di Ame dipendono da loro. I Fiori sono nel ramo dei narcotici e delle sostanze d'abuso e per concludere le Picche trafficano in morte e omicidio. Tutti ovviamente lavorano nella compravendita di informazioni ma prevalentemente le Picche sono specializzate nello scoprire le cose più segrete. Ogni Seme ha un suo Re o Regina, e dei Fanti che sono immediatamente al di sotto...questi ranghi non rappresentano la forza del singolo ma la sua rilevanza per l'organizzazione...potrebbero esserci affiliati privi di rango più forti del Re, quindi non bisogna mai dare niente per scontato. E ricordate: ad Ame TUTTO può essere comprato.
    Conclusi. Non avevo realmente altro da aggiungere.

    Quando poi emerse il rischio di sospetti, soprattutto collegati a conoscenze che il supposto padre di Sho non doveva avere, non colsi immediatamente il collegamento col Maestro, ma la possibilità di una fuga di informazioni che indebolisse Konoha era preoccupante. Se si fosse limitata a indebolire l'Hokage sarebbe stato molto meglio, ma avevo ancora necessità di una Konoha forte per la mia Missione. Almeno per ora.
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    Mistero a Tsuya


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    Avevo una chiara immagine mentale dei due rapitori e dei due coniugi Murakami, e sebbene il maschio fosse molto diverso come corporatura, era possibile che la ragazza fosse la stessa persona, magari con un complice che non era stato notato in precedenza. In ogni caso tenni tutto a mente: potevo creare del legno che replicasse almeno rozzamente le fattezze dei rapitori per il resto del gruppo. Non emersero ulteriori informazioni sulle date dei funerali, segno che forse era una pista cieca, ma sicuramente qualcosa nelle tempistiche dei giorni precedenti non mi tornava e presto o tardi avrei capito di cosa si trattava.

    CSI: Akane And Shiba's Place
    La ragazza era Midori, la supposta fidanzata di Shiba, un cui capello non andato distrutto dalle fiamme avevamo trovato vicino alla sedia su cui pensavo sedesse l'aggressore dei due, l'utilizzatore di Katon. Era plausibile che fosse lei? Stava assieme a Shiba da un tempo imprecisato ma poteva avere un piano che la aveva portata ad avvicinarsi a lui. La presenza di un capello reale rendeva poco probabile che fossero altri sottoposti a una Henge...e spiegava anche come mai avevo l'impressione che le vittime conoscessero e verosimilmente si fidassero del loro carnefice. Ma perchè? Cosa poteva esserci nella casa da recuperare per poi cancellare le prove? O forse voleva solo nascondere la sua presenza col fuoco, pensando che sarebbe bastato?

    Il fuoco ha cancellato fin troppe tracce. Ma cosa potevano avere Shiba e sua madre che un ladro potesse volere, e che non voleva che nessuno sapesse? Cosa, materiale o immateriale che fosse come un'informazione, ha richiesto di avvicinarsi a loro per così tanto tempo prima di assicurarsi che la avessero realmente? Avrei messo Fudoh a parte di questi miei interrogativi dopo aver confermato che provare a soccorrere la madre era un comportamento abituale per un figlio. Ho una madre e un padre, si. Sono stati fondamentali nella mia...formazione. Mi spiace che tu non abbia conosciuti i tuoi, Fudoh-san, ma forse è stato questo a renderti ciò che sei, non ha senso crogiolarsi in ciò che poteva essere... Quelle parole mi diedero da pensare. Però...se scoppia un piccolo incendio uno prova prima a spegnerlo. Sempre che l'incendio non partisse dalla donna stessa. Io sospetto che Midori sia l'assassina, che sulla sedia li abbia interrogati e abbia poi scagliato un Katon contro la donna allettata, e poi al sedicente fidanzato. Il movente tuttavia, mi è del tutto ignoto. Tutto questo evitando di farci sentire dal nostro anfitrione.

    CSI: Yoshi's Place
    Molto amici...o un amore non corrisposto. Ma se le hanno lasciate evidentemente agli assassini non interessavano. Questo però ci dice che l'uomo che viveva da solo aveva un legame di qualche tipo con la moglie del religioso. Portai una mano al mento, ragionando. E anche con la madre di Shiba, se ho ben capito, sebbene forse di tipo diverso. Non ci sono elementi che possano collegare questo posto ad Akane e Shiba? Chiesi a Fudoh che con me si stava occupando delle indagini. Restava quantomeno probabile che fosse stata un'evocazione a entrare e uccidere l'anziano Yoshi con un Suiton di qualche genere, ma non avevamo modo di battere quella pista. Provai a estendere un ramo sottile dal palmo della mano lungo la conduttura, fin dove possibile e senza forzare, sperando di raccogliere qualcosa che potesse essere caduta all'intruso durante i suoi spostamenti, ma senza grosse aspettative. Un ninja del tuo calibro non ha motivo di scusarsi, Fudoh-san

    Trovai le chiavi, supportando l'idea di un'infiltrazione tramite i tubi, sempre che qualcuno non sapesse attraversare i muri, e non tramite la porta. Voleva essere una morte misteriosa ma avevano soprasseduto a troppi elementi: qualunque ninja avrebbe compreso che c'erano dei jutsu all'opera dietro gli omicidi. Che fosse voluto, per attirarci? In ogni caso Fudoh-san notò del pulviscolo nero, forse sabbia, a terra vicino alle chiavi. Annusai la sostanza e la assaggiai. Non era polvere nè argilla, ma aveva un retrogusto differente sulla punta della lingua (una quantità troppo piccola per rischiare un avvelenamento). Sabbia di ferro, forse? BorbottaiSegugio. Basterà una bussola o una piccola calamita per verificare...ci sarà sicuramente qualcosa di utilizzabile dentro la casa per questo. Ma anche così...che fosse parte del jutsu per entrare? E se l'acqua fosse stato un diversivo per distrarci dalle reali capacità del nemico? Aprii il mobiletto, per scrupolo, usando il Mokuton per replicare la chiave se necessario, ma pensavo che avessimo ormai finito di indagare là.

    CSI: Amano's Clinic/House
    La casa era piuttosto anonima, senza elementi che cogliessero la nostra attenzione eccetto l'intimo femminile sotto il letto, forse un ricordo di una conquista remota...possibile che Midori avesse avuto interesse per il dottore prima di rivolgersi a Shiba, magari cercando la stessa cosa? Borbottai a Fudoh quel sospetto, intascando il trofeo per possibili usi futuri, ma eccetto questo l'unico vero interesse all'interno della clinica/casa fu il taccuino di appunti di Amano, che lessi più volte cercando di mandarlo a memoria prima di chiedere al Kiriano, assai più forte di me e quindi più affidabile, di custodirlo.

    Quindici giorni fa. Undici, anzi dodici, prima del ritrovamento del corpo di Amano. Una vecchia fiamma riaccesa, che ci riporta a questo reggiseno. Lo avrei controllato meglio in cerca di capelli magari rimasti incastrati nel gancetto. Non so chi possa essere questo R. che Amano ha curato per due anni però. L'appunto successivo invece mi fa pensare che non sia Midori la proprietaria di questo indumento. Lessi oltre, trovando un riferimento il 5 Luglio ai due Murakami. Arrivati da un giorno e subito la moglie aveva nausea e ci provava con lui? Guardai Fudoh. L'aumento di libido e la nausea possono essere sintomi di una gravidanza, ma non vedo come questo aiuti...e ancora viene nominata una certa LEI che non sembra essere Midori. Oppure la donna voleva distrarre il medico mentre il marito controllava altro, se tornavo al mio sospetto iniziale sui due. Avevo troppi sospetti e nessun movente, la cosa cominciava a perdere di solidità. Nuovamente LEI...forte e verosimilmente in vista in città, o comunque locale. Ma una tresca con una delle ragazze del villaggio non ci aiuta. Ma perchè ho l'impressione che l'aver fatto le analisi e aver timore del risultato non abbia nulla a che vedere con il sospetto di una gravidanza? Guardai verso gli schedari. Fudoh-san, perchè non controlli i referti di chi ha fatto esami il sei luglio, se sono in archivio? Magari c'è una persona che può collegarsi ad Amano e agli altri omicidi. Ossia la signora Mifune...o sua figlia. Potrebbe anche essere una sigla o un nome falso, ma controlliamo. Magari aveva assunto qualcosa o era stata esposta a qualcosa e voleva fare un check-up.

    Sospirai. Questo Amano doveva essere un medico da due soldi. Per ridurre all'osso serve un calore estremo e prolungato, è impossibile che siano bruciati del tutto i corpi e la casa avesse così tante zone preservate, non con il calore che serviva. E ovviamente questo impediva anche di identificarli. Non ha controllato le impronte dentali o vecchie radiografie per verificare se fossero realmente loro? Pensavo lo fossero in realtà, ma perchè così tanta imperizia? Controlla anche se hanno delle cartelle cliniche con i loro precedenti, se puoi, Fudoh-san. E infine l'ultima annotazione, che rafforzava i miei sospetti sulla moglie del sacerdote...era legata a Yoshi, e la morte del vecchio aveva sconvolto LEI. Potevano essere la stessa persona...forse avremmo potuto metterla alle strette. Anche il vecchio che sono andati a cercare gli altri due potrebbe essere coinvolto. Speriamo lo abbiano trovato.

    Giusto per scrupolo, presi una matita e la prima pagina bianca, passando velocemente la mina di sbieco per annerirla completamente. Se per caso ci fosse stata un'ultima pagina poi stampata, il rilievo sarebbe potuto emergere sul foglio sottostante, ossia il primo foglio vuoto attuale, o almeno così speravo. Non avevo prove che le registrazioni continuassero, ma tentare non nuoceva.

    Il Tempio - Yato
    Presa nota sulla moglie del Sacerdote e sulla sua supposta fede (che non era poi così in discordanza con quello che sapevo su LEI), mi rivolsi all'ospite del tempio, ascoltando attentamente le sue parole mentre lo squadravo badando di non dare troppo nell'occhio. Con quella corporatura e quella postura poteva essere lui la scimmia col manto giallo? Rinmaru riferiva che Amano era arrivato a Umari il giorno prima del suo omicidio, ma questo allora implicava che era morto durante la via del ritorno? Questo come giustificava la lettera spedita che ci annunciava la sua morte il giorno stesso in cui era avvenuta? Le tempistiche del buon dottore francamente non mi tornavano affatto e speravo che Akira e quell'inutile di Masayoshi avessero ricostruito i suoi movimenti. Capisco...un pessimo tempismo, no? Ma come mai era stato attratto dall'Albero Sacro? Semplice turismo? Venire qui nonostante le voci sentite a Umari sottolinea una certa dedizione, no? Chiesi affabile. Posso chiedere cosa fate nella vita? Dissi, mentre studiavo il suo aspetto con occhio clinicoConoscenze Mediche Intermedie cercando di cogliere discrepanze con le sue parole, o segni che tradissero capacità superiori all'uomo medio. Temo dovrò chiedervi di trattenervi a Tsuya qualche tempo, se non è di troppo disturbo...visto ciò che è accaduto al buon dottore le strade non sono sicure. Ma sono certo che potremmo farla scortase se diventasse necessario andar via...servirà qualche giorno per organizzare però.

    Poco dopo la situazione precipitò, interrompendo le indagini e obbligandoci a seguire il presente. Fudoh-san scorse qualcosa che francamente io intravidi solo come una sagoma scura in cielo, priva di dettagli. Non sono riuscito a vederla, Fudoh-san... Dissi, con un nodo alla gola: quanto mi era superiore? Come potevo anche solo pensare di lavorare accanto a lui quando la differenza tra noi era la stessa che intercorreva tra un maestoso falco e un misero lombrico? Serrai le mani, smettendo di scrutare i cieli come un cretino, dopotutto a cosa poteva servire? Fudoh mi scosse dalla situazione, decidendo di inseguire i nemici in volo mentre io avrei controllato la locanda: pensavo che Oboro Mifune fosse la chiave e dato che risiedeva nella locanda era sensato andare là, abbandonando il Tempio dove non avevo elementi. Fudoh-san era stato capace di pensare tutto questo in anticipo ed elaborare la strategia perfetta...peraltro ebbe la gentilezza di seguire lui i nemici sapendo che io, debole come ero, non sarei nemmeno riuscito a vederli! Rosso per l'imbarazzo scattai verso la locanda senza aggiungere nemmeno una parola.

    Unità AntiTerrorismo - La Locanda
    La struttura era letteralmente esplosa, come fosse vittima di un'eruzione. Ma questo implicava forse che lo scontro era partito dall'interno? Che una delle scimmie si nascondesse là dentro senza che il Jonin di suna se ne accorgesse? Stavo meditando questo e altro quando notai le due donne, una delle quali in preda a una crisi isterica, oltre a Takeshi la cui donna era stata appena rapita, e i Tanaka. Quindi era un bersaglio anche lei... Mormorai. E Oboro Mifune era presente sulla scena. Cosa è capitato? Vi prego, mi servono informazioni precise se volete che io vi aiuti! Dissi con urgenza avvicinandomi alla donna che sospettavo essere implicata in qualche modo in tutta quella storia. Avevo dei blandi ansiolitici nel Kit medico e mi ero procurato qualche farmaco durante la visita al Dottor Amano per essere preparato al peggio, quindi li somministrai alla fanciulla mentre ascoltavo attentamente la madre. Un clone distrutto...dalla porta diventata nera e poi esplosa? Il pensiero della sabbia nera trovata a casa di Yoshi fu immediato, ovviamente. Il vento aveva divelto il tetto...tornavano gli elementi ma ormai credevo fosse solo una questione casuale. Non mi torna. Rapirla e non ucciderla...perchè? Forse perchè non ha dato loro quello che invece avevano ottenuto dagli altri? O perchè c'era il Sunese e non potevano prenderla? Come il bambino...c'erano dei testimoni. O forse per sottolineare la loro volontà di una trappola.

    In quel momento arrivarono Akira e Masayoshi, il secondo particolarmente provato come se fosse stato sottoposto a uno strenuo sforzo fisico. Non molto dopo anche Fudoh, incapace di individuare l'alberello rosato, arrivò sulla scena. Ascoltammo nuovamente il resoconto della donna mentre io davo un breve riepilogo. Abbiamo svolto le nostre indagini...Fudoh-san era andato a inseguire i fuggitivi ma evidentemente non ha avuto successo. Spiegai mentre con una rapida visita escludevo problemi immediati o critici per il sunese e il suo strano animale. Oboro-dono, Takeshi-san, Tanaka-dono, questo luogo non è sicuro. Vorrei che lei e tutti gli altri veniste al tempio per la notte. Non importa il passato, ora dobbiamo tenervi d'occhio.

    Elucubrazioni Notturne - Tempio di Sareshigami
    Eravamo riuniti su alcuni dei rami più alti, dove Akira Hozuki, jonin, prese la parola. Non mi piacque il suo modo di rivolgersi a Fudoh-san, ma verosimilmente sapeva che il talento strabordante di quel Kiriano lo portava a osare e andare avanti, forse talvolta lasciando indietro il gruppo. Akira voleva che non corresse avanti in cerca di risultati veloci, forse per dare spazio a tutti per crescere. C'era un sospetto: Kurotenpi. Avevo informazioni riguardo quel gruppo, ma frammentarie, non avevo mai avuto bisogno di loro nè li avevo avuti come avversari, tuttavia la sua descrizione della donna capace di manipolare il sapone mi diede più di uno spunto di riflessione. Avevo sospettato che la scimmia blu potesse creare bolle di sapone...il nome del clan dunque è Utakata? Credo sia anche responsabile della morte di Yoshi, l'anziano trovato annegato. Non conosco il clan Kurogane, invece. Borbottai guardando gli altri presenti in cerca di lumi...avere quell'informazione avrebbe dato una spiegazione alla presenza della sabbia nera a casa di Yoshi, ingarbugliando però le cose: perchè andare in due contro un vecchio? Sempre che non fossero più di due. Rasetsu... Quando fu il mio turno riportai il contenuto del taccuino, chiedendo se Rasetsu potesse essere R. e riportai anche il resto dell'investigazione e le mie impressioni. Se avevo ragione una delle scimmie era Midori, e sospettavo fosse un'utilizzatrice di Katon. Ancora non conosciamo il movente. Per attirare i Guerrieri del Vuoto qui non serviva certo tutta questa recita. C'è qualche altra cosa sotto...temo che volervi fronteggiare sia solo la ciliegina sulla torta...o un semplice elemento di un mosaico o di un rituale più grande. Tuttavia erano solo supposizioni e sensazioni, niente su cui appoggiarsi sul serio. Intendo proseguire le indagini se posso, sulle piste che vi ho accennato. Domani...dipende da cosa scoprirò oggi. Cosa avete scoperto voi nel dettaglio, specie su Amano? Potremmo proseguire con le piste che avete lasciato aperte.

    Mentre gli altri riposavano o si occupavano delle loro faccende mi diressi presso alcune delle persone conosciute in quella breve ma intensa giornata, cominciando con fidanzato della rapita. Takeshi-san...c'era qualcosa di diverso in Nami ultimamente? Qualunque dettaglio può essere fondamentale. Abitudini diverse, uscite non previste...qualche incontro con gente che non frequentava di solito. Avrei chiesto. O qualcosa che la preoccupava. Aveva per caso qualcosa, un ricordo degli eventi di cinque anni fa? Anche un portafortuna o similari? Quali che fossero le risposte la mia indagine mi avrebbe portato poi dalla persona che sospettavo maggiormente di avere un ruolo, magari innocente, in quella faccenda: Oboro Mifune. Andai dalla figlia in effetti, per prima, solo per mostrarle, in privato e dopo averle chiesto il massimo riserbo, il reggiseno raccolto a casa di Amano. Non voglio turbarvi e non sono un maniaco, ma vorrei sapere se lo avete mai visto prima. Potrebbe appartenere a qualcuno che conoscete? O a voi stessa? Se fosse stata evasiva o sospetta avrei ripetuto la domanda sondando la sua mente, con la scusa di un jutsu medico per calmarla.

    Solo alla fine sarei andato da Oboro Mifune. Una serie di terribili tragedie e macchinazioni stanno affliggendo questo luogo, Oboro-dono. Sospirai. Viene da chiedersi se davvero Sareshigami non voglia togliere la seconda possibilità a questo luogo. Avevo scelto accortamente le parole che erano state riferite nel taccuino di Amano, attendendo la risposta di lei. Vostro marito mi ha detto che dopo aver scoperto la verità vi siete allontanata dalla fede locale, ma si dice che a volte la fede viene prima dell'oggetto della stessa. Forse in millenni di preghiere Sareshigami è realmente giunto a esistere, e forse vi ascolta. Dissi, cercando di risultare coinvolto e credibileRecitazione. Oboro-dono. Eravate molto amica di Yoshi. Sicuramente conoscevate anche Akane e suo figlio...e sono convinto che il Dottor Amano avesse una...affinità per voi. E voi per lui. Ve ne prego, se c'è qualcosa che sapete o che anche solo sospettate di sapere ditemelo. Anche e soprattutto se avessi avuto la conferma sul reggiseno da Minami (sempre che non fosse la figlia a confessare la proprietà del reggiseno, nel qual caso il discorso sarebbe stato rivolto a lei) qualche minuto prima lo avrei estratto dalla sacca porta-armi, porgendoglielo. Una seconda possibilità deve essere colta, anche se sembra che qualcuno ce la stia portando via.

    Akira in Woodland
    Si era seduto aprendo il suo sistema circolatorio al potere del Vuoto, alieno e distante al punto che ogni punto di vista ne cambiava le sfumature e le caratteristiche, e tuttavia capace di essere sintetizzato in un unico simbolo, un unico carattere, dalla sapiente mano di colui che aveva fatto delle arti scrittorie una capacità leggendaria, tanto da essere definito lo Scriba del Mondo. E ora anche una frazione di quel chakra albergava in Akira, mescolata sapientemente al resto di quel turbinare di potenza.

    Ovviamente non successe nulla di nulla. L'albero era un grosso albero un pò più grande della norma, e nulla di più, che si immaginava? Certo, poteva attendere, e attendere, e attendere fino a che il potere si fosse esaurito, fino a quando, stufo, non si fosse alzato per andarsene...e considerando Akira il diventare stufo poteva essere faccenda di pochi minuti. Senza rispose sarebbe tornato per le strade/rami di Tsuya, allontanandosi dal palcoscenico di quel pregresso, epico incontro. Che doveva mancagli parecchio perchè dopo l'ennesima svolta si ritrovò di nuovo là. Guardando il suo corpo seduto e traslucido dove lo aveva lasciato. A guardare meglio, l'intero ambiente aveva una strana colorazione violacea, troppo innaturale e tutto sembrava quasi disegnato. Un passo alle sue spalle annunciava la presenza di qualcuno che non vedeva da fin troppo tempo.

    Immaginavo molte cose, ma non che un pò del mio chakra tornasse qui, abbastanza da darmi un pò di coscienza. Akira, no? Bentornato...se questo chakra è in te immagino che la Bakekujira sia stata annientata? Mi darebbe pace saperlo. Queste le prime parole di Pangu, Scriba del Mondo, che si avvicinava quasi fosse una divinità benevola e accogliente. A pochi centimetri ormai dal volto del suo Undicesimo Guerriero del Vuoto, poi, aggiunse. E dimmi...mia moglie ha ancora un fondoschiena così sodo da farsi male se lo si sculaccia? Sento parte del suo chakra ed è recente...è ancora viva, vero? Decisamente meno aulica la seconda parte, anche se dopo la battuta cameratesca i suoi occhi si intenerirono al pensiero della sua sposa ancora in vita.
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