Posts written by Yato Senju

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    Il Lago degli Imbattuti


    VI

    [La Villa dei Naminaka]
    Inizialmente Mugen non rispose affatto alle parole piene di orgoglio dell'altro Akuma perché l'arrivo dell'essere mostruoso catalizzò l'attenzione di entrambi costringendo l'uomo mascherato a intervenire mentre finalmente Etsuko si dava alla fuga, coprendo le sue tracce con un sapiente utilizzo di detriti illusori, della polvere da essi generati, e di due cloni che si recavano verso porte illusorie generate ad hoc. Probabilmente il mostro, fosse stato meno bestiale, avrebbe rammentato il numero di porte in quella sala avendo vagato per giorni nella villa ma al momento, con la distrazione della polvere e di Mugen, non riuscì a tenere il punto della situazione, consentendo una fuga relativamente tranquilla all'Akuma che si chiuse dietro la porta e quindi la botola con il lucchetto speciale. Non c'era più l'isolamento in argilla, ma era meglio di niente. Soddisfatto per la fuga del consanguineo Mugen avrebbe verosimilmente sorriso sotto la maschera preparandosi a proseguire lo scontro, mentre sussurrava ...No Etsuko, non siamo un Duo. Sei da solo in questa faccenda...lo sei sempre stato. Ma queste parole probabilmente Etsuko non le avrebbe sentite affatto.

    Guadagnato l'esterno, dopo pochi istanti per riordinare le idee mentre dall'interno giungevano suoni terribilmente ovattati, inclusa la mostruosa risata, Etsuko interpretò rapidamente le istruzioni di Mugen rammentando che sebbene gli occhi Akuma non funzionassero nella villa, perlomeno i nomi dei membri del clan sepolti in quel luogo venivano rivelati a chi li possedeva. Armato di determinazione per vendicare l'amico ormai dato per perduto, il Kiriano si diresse rapidamente al cimitero monumentale della villa che occupava quasi la totalità della porzione occidentale del giardino. Le tombe non erano in buono stato, segno che nessun custode aveva badato loro negli ultimi anni: annerite dalla pioggia e dal muschio, occupavano file ordinate senza che l'una o l'altra occupasse un posto di rilievo, come a ricordare che nella morte tutti i membri del clan erano allo stesso livello. Alcune tombe avevano statue molto belle ed elaborate, altre erano più semplici e alcune, stranamente, avevano dei segni come se le statue funerarie fossero state rimosse dalla lapide in pietra in qualche momento del passato, sebbene la spiegazione sfuggisse alle sue limitate informazioni, perlomeno per il momento. Come annunciato, i suoi occhi rossi e carichi di chakra riuscivano a scorgere, lasciato con chissà quale tecnica, il reale nome dei defunti seppelliti in quel luogo che appariva come una scritta rossa fluttuante sopra quella fisica, in una scrittura elaborata diversa da tomba a tomba certamente a causa degli stili di scrittura dell'epoca. Saburo Naminaka era in realtà Sari Akuma, Nouhime Toragari sua moglie era in realtà Engetsu Akuma, figlio di Sari, e ancora altri come Koryo Akuma, Rei Akuma...una delle tombe addirittura era quella del bisnonno di Etsuko stesso, se rammentava bene il nome, e anche le date combaciavano. Ogni informazione incisa sulle tombe era errata e solo un Akuma poteva osservare il reale omaggio posto alla memoria dei caduti del clan.

    Dopo almeno dieci minuti di rapida ricerca, i suoi occhi caddero su una delle tombe dall'aspetto più scarno, priva di una statua, una semplice lapide parecchio antica con scritto sopra Shinjutsu Naminaka. Su quella tomba non appariva alcun nome "reale", ma a ben pensarci Shinjitsu era un nome che poteva essere letto come Verità, scritto con Kanji diversi. Fu proprio mentre pensava al differente metodo di scrittura che le parole Shinjitsu Akuma apparvero ai suoi occhi, rossa e assai più luminosa degli altri nomi! E una frazione di secondo dopo percepì chiaramente una presenza alle sue spalle: qualcuno che si era appoggiato su una delle tombe e che non aveva assolutamente sentito avvicinarsi. Alle sue spalle stava un giovane con occhi rossi quanto i suoi, un viso delicato e sottoli occhiali, mentre gli abiti parevano l'alta uniforme di un'epoca remota. Al suo fianco pendeva una balestra assolutamente identica a quella di Mugen, e non pareva affatto che l'uomo avesse cattive intenzioni, anzi sorrise, portando un dito davanti alle labbra come a suggerire il silenzio, o quantomeno di parlare piano


    La sua voce era identica a quella di Mugen, meno la lieve distorsione dovuta alla maschera. Io sono Shinjutsu (Verità), ma probabilmente hai conosciuto il mio alter ego, Mugen (Fantasia, a seconda dei Kanji può avere diversi significati). Siamo la stessa entità, ma abbiamo diverse...declinazioni, per così dire. Annunciò mentre faceva un piccolo inchino formale. Quando indosso la maschera sono Mugen, e posso allontanarmi da questo luogo se necessario a questa Residenza. Senza maschera, sono confinato qui ma il mio potere è nettamente superiore. Sono il Guardiano di questo luogo, un luogo fondamentale per gli Akuma, anche se molti lo hanno dimenticato. Poi increspò le labbra, come se avesse detto qualcosa di impreciso, tanto che subito si corresse. Anche se non è esatto dire che io mi sia allontanato, Mugen è ciò che io sono quando mi manifesto attraverso gli occhi di un Akuma lontano da qui. In sostanza, il Mugen che ti ha accompagnato era una tua creazione demoniaca, che ha influenzato la tua mente e quella di tutti quelli che avevi intorno al punto da considerarlo reale, incluse informazioni precedenti o ricordi. Una fantasia collettiva nata da te, perché c'era bisogno che ci fosse. Perché la Residenza degli Akuma aveva bisogno che ci fosse. Mosse il capo guardando verso la villa. Mmmh...è stato distrutto, ora le sue esperienze sono anche mie. E tornò a guardare Etsuko con una luce di maggior confidenza nello sguardo, sorridendo un pò di più. Ci rivediamo, Etsuko-kun. Ottima fuga. In quel momento Etsuko avrebbe percepito una marcata debolezza, come se realizzasse solo ora che gran parte del suo chakra era stato consumato...e di fatto aveva mantenuto l'illusione di Mugen per tutto quel tempo, restando a conti fatti con appena metà della sua riserva di chakra massimo. Spiacevole incidente ma necessario. Se io sono sveglio, e se sono venuto da te, è perché qualcuno esterno al clan sta lavorando per usare gli Imbattuti a suo vantaggio. E avremo bisogno che tu sia molto più forte di così se vuoi salvare questo luogo, il luogo più importante per i membri del nostro clan, anche se ormai in disuso da parecchio tempo.

    Ma forse prima di affrontare il tuo addestramento dovresti riunirti ai nostri compagni di viaggio e fare il punto della situazione, potrebbero avere scoperto qualcosa, no?
    Disse con aria seria, evidentemente pensando a quale fosse la mossa successiva. Quel mostro là dentro non può sconfiggermi, non se sono Shinjitsu...ma allo stesso tempo non sono abbastanza forte per batterlo, dopotutto resto una Creazione Demoniaca, anche se di qualità immensamente superiore. Poi gli fece cenno di calmarsi. Oh, non dipendo dal tuo chakra adesso, stai pure tranquillo. Di fatto non so cosa stia capitando, cosa sia quella cosa o cosa intendesse con "Portatore", ma so chi è Kokai e so cosa sono gli Imbattuti. Ho preso coscienza e manifestato Mugen proprio perché gli Imbattuti sono stati ridestati, e questo è un pericolo per tutti, ma non so chi sia stato o perchè. Avrebbe spiegato, saltando sulla testa della statua di una delle tombe per potersi guardare intorno con maggiore facilità. Uhm....suppongo convenga spiegarti le cose con calma...in ogni caso non tornerei al punto di rendez-vous prima dell'alba, qualche Imbattuto potrebbe essere nella foresta intorno alla Residenza, non ho modo di saperlo. Fece un lungo respiro, come a voler riordinare le idee.

    Il mio ruolo qui è di tenere sotto controllo gli Imbattuti, e di assicurarmi che la Residenza rimanga integra, specie gli archivi segreti del clan che contengono le istruzioni per raffinare e potenziare la nostra arte. Per questo motivo io sono anche colui che si occupa dell'addestramento degli Akuma che intendono raggiungere i livelli più alti del Doujutsu. Ci sono sicuramente persone che hanno ottenuto potere anche da autodidatti, tanto che pochi ormai vengono qui e questo posto è quasi stato dimenticato, ma i metodi antichi sono anche quelli che, sebbene rischiosi, danno il maggior risultato. Disse, estraendo dalla divisa un ventaglio e cominciando a farsi aria, più per scena che per effettiva necessità. Cosa sai della nostra tecnica, Etsuko-kun? Da dove nasce il potere? E quale è il rischio, quando questo potere cresce? Vorrei capire fino a che punto sei arrivato prima di proseguire, anche includendo tue personali riflessioni. Chiese, con occhi da preda che volevano quasi inglobare il Kiriano. Perché generare un Imbattuto e dominarlo è l'unico modo che è stato tramandato per rilasciare il vero potere degli Akuma, e voglio capire quanto ci sei vicino. E ora temo siano loro a vagare la notte per la città risucchiando energie alla gente, Kokai è uno di loro. E capisci bene che tutto questo rappresenza un segreto del nostro Clan. Anche quando saprai cosa sono gli Imbattuti, devi evitare di dirlo ad altri, se non strettamente necessario.

    [Al Porto con un Pagliaccio di Prima Classe]
    La Corte di Kusa è un mercato itinerante, illegale, anche se sarebbe più corretto definirlo "non soggetto ad alcuna legge". Ci puoi trovare di tutto, ma l'unico modo per accedervi è tramite invito. Se ci si va almeno una volta, poi in qualche modo si riesce sempre a scoprire dove e quando si terrà il mercato la volta successiva. Spiegai io a Shin quando chiese di approfondire, mentre ancora tenevo d'occhio la situazione. Ohohoh! Un riassunto degno di un Pagliaccio di Prima Classe. Ammetto che può sembrare strano, ma la Corte di Kusa è il mio piccolo capolavoro, un gioiellino nato dall'impegno mio e di alcuni amici di gioventù...anche se ormai sono rimasto solo io. Mi piace anche la definizione, dopotutto posso definirmi una persona molto disponibile...potrei quasi dire che io sono la Liberalità stessa. Io chiaramente non colsi il messaggio in codice ma mi accigliai mentre Shin sedeva al tavolo cominciando a mangiare: voler evitare lo scontro mentre fuori c'era una situazione sconosciuta e potenzialmente pericolosa era una cosa...accettare cibo da un pagliaccio, pur legato alla Corte di Kusa, era tutt'altro. Anche per questo, considerando la rapida distruzione delle prove, non ebbi modo di vedere tracce del lupo che era stato disegnato. Quando poi finì anche le chiacchiere tra me e Waru erano ormai esaurite, e Shin si schierò dalla sua parte, di fatto abbandonando Etsuko alla fortuna. Mi chiesi per qualche secondo se valesse la pena mostrarmi indignato per quella scelta, se rammaricato perché non avevo scelta, o sollevato perché si trattava della scelta più logica. Quale reazione avrebbe fatto più effetto sul mio rapporto di rivalità con Shin, volto a renderlo un'inconsapevole pedina? Scelsi il silenzio, voltandomi verso la porta e sospirando. Avrei lasciato che fosse lui a trarre le sue conclusioni. Ho mangiato e ho delle razioni di cibo con me. Mi voltai guardando Shin con un sorriso canzonatorio. Inoltre posso vedere se stramazzerai avvelenato stanotte, Shin, prima di decidere. E' per cose come queste che ti ho portato con me, non credi? In realtà io avevo detto che non si poteva parlare della Corte usandola a proprio vantaggio, al di fuori di essa, ma nulla impediva a quell'uomo di mentire su questioni secondarie: solo la sua identità era confermata dalle sue parole.

    Il pagliaccio fu ben lieto di rispondere, a modo suo, alle domande successive di Shin. C'è una specie di coprifuoco organizzato dalle autorità, la gente non esce. E se qualcuno esce viene usata come spuntino, se ho ben capito. Non credo che prosciughino la gente, si limitano a prendere un po' di energia e magari mandarli a casa indeboliti. Se sono mostri famelici, certamente sanno come gestire le riserve di cibo. Nessuna ferita, a quanto ho potuto vedere, né ricordi dell'accaduto né persone morte o scomparse, almeno per ora. Sempre che qualcuno non sia scomparso e tutti lo abbiano dimenticato, chiaramente. In una bella storia degna di un Pagliaccio di Prima Classe questo potrebbe succedere. Spiegò, sempre leggero nei toni e nell'espressione, anche se il suo corpo tradiva certamente una discreta sofferenza. Non per questo mi proposi di guarirlo, perché mai avrei dovuto rinunciare a un vantaggio in caso di scontri? Onestamente non so cosa sia successo al mio amico. Ci eravamo separati per esplorare e bam...me lo trovo davanti praticamente imbizzarrito. E sono sicuro che nella Villa non ci fossero quelle Cose...o almeno io non le ho incontrate, o non potrei nemmeno parlarne in termini di "assenza", suppongo.

    La notte proseguiva e dubitavo che avrei avuto interesse a dormire, viste le circostanze, ma ero addestrato anche per questo. Creerò un clone di legno per aiutarci nei turni di guardia. Non è efficiente come una Kage Bunshin ma sa come incassare i colpi. Spiegai, componendo i pochi sigilli necessari alla creazione. Il Clone avrebbe mantenuto l'attenzione sulla porta e sulla finestra mentre continuavamo a conversare. Sedetti proprio quando Shin tirò in ballo il Samurai incontrato poco prima. Mitsuhide Akechi. Si è presentato così. Beh, un Pagliaccio di Prima Classe deve prestare attenzione a ogni minimo dettaglio se vuole che uno spettacolo sia ben riuscito, ed è evidente che quell'uomo salta agli occhi. Lo ho notato stamattina quando è partito con la barca e poco fa quando è tornato, ve lo confermo. Ieri però non lo ho visto, forse aveva da fare altrove, in ogni caso non è un mio alleato né lo conosco...anche se... Mi accigliai: cosa sapeva quel buffo individuo? In realtà è un nome che ho sentito in giro. Non so se sia la stessa persona, ma so di uno con quello stesso nome che era un Samurai del Paese del Ferro ma seguì il suo maestro di spada che aveva preso una brutta strada. Poi il Flagello Immortale uccise il suo maestro mentre lui si trovava fuori città...e da allora vaga in cerca di vendetta. Concluse, anche se come lui stesso aveva detto, non avevamo prove che fosse la stessa persona. Il Pagliaccio disse anche che lui era in quella casa da due giorni, ma aveva cambiato diversi nascondigli in attesa di rinforzi, curandosi come meglio poteva, ma era nella zona da più di una settimana, sebbene mai così vicino al porto, quindi non sapeva da quanto tempo il Samurai stesse seguendo i suoi traffici. E che mi dici del ragazzo con un giubbotto che è stato visto assieme a te? Chiesi, immaginando di coglierlo impreparato ma ottenni solo un sorriso accogliente. Ma certamente, lui è rimasto ferito esattamente come me ma è un po' meno abile nella lotta e lo ho nascosto in un posto sicuro in attesa di rinforzi. Non in questa capanna, comunque, ma vicino Avrei dovuto imparare qualcosa da quel ridicolo pagliaccio, visto come affrontava anche le domande scomode con assoluta naturalezza... Non vedo perchè i movimenti del mio amico dovrebbero limitarsi alla notte. Sfortunatamente è uno abbastanza distruttivo di base, e in questo stato è anche peggio del solito. Non sapeva nulla sul lago o sulla presenza di edifici, ma aveva usato dei binocoli per scrutarlo e non aveva notato niente di particolare.

    Notte tra Parenti Serpenti
    Esatto, stronzetto. A differenza tua io ho le spalle coperte. Sogghignò mentre masticava il mozzicone. E mi conviene che mi credano uno che non sa fare niente, così posso fare i miei porci comodi. E aprire il culo a sorpresa a chi pensa che io sia incapace. Tu invece non credo potresti essere così incapace nemmeno facendolo apposta, devi averlo nel sangue. Trovata poi la quiete della notte si misero a parlare della loro tecnica e di quanto Kato non la trovasse soddisfacente. Solo perchè tu sei idiota non vuol dire che sia inutile. Se uno è più agile di te devi trovare il modo di fermarlo. Se uno si nasconde devi trovare il modo di individuarlo. Se non sai incassare nonostante la nostra arte allora sei solo un fesso. So che usi i jutsu sonori otesi, è abbastanza risaputo nel clan. Simpatici, ma limitati. Dovresti pensare anche ad altro, ma non vedo perchè dovrei essere io a spiegartelo, stronzetto.

    Fumò ancora un pò, mentre Kato parlava, quasi fossero nel mezzo di una confessione religiosa, dietro alla quale però stava solo un totale disprezzo reciproco. Non hai capito nulla della vita, non so che cosa abbiano pensato quando ti hanno consegnato il Sigillo Maledetto. Sputò nel lavandino della cucina. Ti svelo un segreto, piscialetto. Nè Febh Yakushi nè il nostro illustre Kokage sono esperti di taijutsu. Non è proprio il loro campo. Ma hanno imparato come si fa ad aggirare il problema. Essere Jonin significa essere ninja completi. Per questo sei un Chunin, ma non verrà nessuno a spiegarti come fare per filo e per segno: quando capirai da solo come superare i tuoi limiti allora sarai Jonin. Fino ad allora resti utile come la merda di ratto. Accese un nuovo sigaro prima di continuare. E della fama degli Yotsuki non ti deve interessare, tu sei fuori dal gruppo, no? Sappiamo il fatto nostro, e abbiamo i nostri progetti. Tu non sei previsto, tranquillo, puoi continuare a ridere, finchè potrai. Non si era fatto cogliere dalla provocazione, lanciando le proprie in risposta.

    Venne l'alba, e con essa la fine del coprifuoco senza che ci fossero modifiche nel Maestro nè notizie da parte di Shitto. Se anche Kato avesse provato a rievocarlo non avrebbe ottenuto nulla, come se il piccoletto fosse finito fuori combattimento da qualche parte. Ovviamente Zoruto non aveva risposte per quelle domande retoriche, avendo la stessa quantità di informazioni dell'altro Otese, ma se non altro erano liberi di muoversi senza difficoltà. La campana non mi piaceva affatto. Non ho visto costruzioni e ho chiesto ai servitori se ci fossero isole nel lago e mi hanno detto di no. Anche loro sentono la campana ma non sembrano per nulla turbati dal fatto che il suono venga da là. Se vuoi cercare quel polletto che hai buttato al macello accomodati. Ma che sia breve, dobbiamo vedere se gli altri inutili hanno scoperto qualcosa o sono rimasti vittima della notte.

    Nessuna traccia di Shitto lungo le strade che iniziavano a riempirsi dei più mattinieri fra i cittadini, diretti tra le varie attività perlopiù verso il lago, essendo quasi tutti pescatori anche se un pò tardi nell'uscita visto il coprifuoco. Non trovarono piume o segni di lotta, nè una volta raggiunto il molo scorsero costruzioni o isole. Il Maestro prese il volo mentre i due otesi tornavano al punto d'incontro sperando di trovare gli altri.

    Rendez-Vous Poco dopo l'Alba
    Io e Shin eravamo arrivati da poco, senza trovare nessuno, ma dopo una breve attesa scorgemmo i due ninja di Oto in arrivo. Etsuko e Mugen non erano ancora tornati, e considerate le notizie ottenute dal Pagliaccio (che aveva detto che sarebbe rimasto nella casa per recuperare, dicendo che potevamo parlare con lui in ogni momento facendoci un occhiolino bizzarro) questo significava che poteva essere stato ucciso o incapacitato. Avrei parlato per primo, dopo aver verificato l'identità dei nuovi arrivati, parlando del pericolo che si nascondeva nella Villa e del fatto che forse i nostri due compagni erano caduti in trappola. La mia proposta era recarci là appena possibile, ma poco dopo anche Etsuko ci avrebbe raggiunti, pur senza Mugen...cosa avrebbero raccontato? E Shin avrebbe inteso che, essendo il Pagliaccio la Liberalità di Hayate, potevano comunicare con qualunque effigie raffigurante un lupo? E come avrebbe trasmesso la notizia a Kato?

    Poco dopo sarebbe giunto il Maestro in volo: al centro del lago, proprio sul fondo, c'era una sorta di tempio sommerso, o comunque un edificio religioso con una specie di campanile...troppo in profondità per arrivarci a nuoto con le sue sole forze ma aveva scattato un'immagine. Sgranata e confusa...ma a una delle finestre si intravedeva una sagoma umanoide di qualche tipo. Impossibile capire di più senza attrezzatura da sommozzatori o tecniche apposite.

    Dovevamo tirare le somme, scegliere una nuova linea d'azione e forse mescolare i gruppi...o no? E dove era Mugen? Che scusa avrebbe inventato Etsuko?
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    Il Paese delle Cascate


    La Tenuta degli Hanta
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    Poche chiacchiere in giro per la città e dopo un'ora Youshi già sapeva quali fossero le questioni importanti e quali no. I boschi erano diventati più pericolosi per via di alcune bestie feroci che si credeva fossero state eradicate anni prima durante un torneo di caccia, ed erano ancora più massicce e violente, tanto che gli uomini del Guardacaccia erano spesso impegnati sia con le belve che con i bracconieri, che le cacciavano senza permesso danneggiando anche la selvaggina locale. Da notare che tutti parlavano del Guardacaccia quando c'era da dire cosa veniva fatto per affrontare i problemi, mentre il Nobile Hanta veniva citato solo quando si trattava di problemi, della sua propensione a far lavorare i cittadini come schiavi e in generale per le lamentele. Youshi scoprì anche che una carrozza era giunta da Takigakure una settimana prima e da allora il nobile, forse per la presenza di ospiti illustri anche se mai usciti dalla Villa, esigeva ancora di più dai suoi servitori e sudditi. Non raccolse ulteriori informazioni, dopotutto aveva poco tempo a disposizione e soprattutto aveva deciso di tentare una sortita senza avvisare gli altri membri del gruppo.

    Sfruttando le sue arti furtive fece un sopralluogo rapido intorno alla Villa trovando un punto debole nella sorveglianza e ricorrendo poi alla sua tecnica di clan per viaggiare non visto e indisturbato nel labirinto di siepi, alla ricerca di informazioni più approfondite. Superò il giardino occidentale aggirando le guardie e sfruttando le varie ombre delle strutture e degli alberi, avvicinandosi quindi a quello orientale e muovendosi, poco percepibile, vicino all'acqua per nascondere ulteriormente il rumore dei suoi passi. Cercava Benimaru Nikaido, pur non sapendo quale fosse il suo aspetto, per verificare che avesse Ago con sè, sempre che non la tenesse dentro un rotolo da richiamo o che comunque fosse al sicuro e la usasse solo durante le battaglie. Non si sarebbe immaginato certo ciò che invece si presentò davanti ai suoi occhi. Appostato dietro una piccola scultura poco oltre il lago, usandone l'ombra per massimizzare le sue capacità furtive, potè scorgere il porticato aperto dove un colossale guerriero con una spada altrettanto grande era inginocchiato, quasi in adorazione, con una mano tesa e le lacrime agli occhi.

    Davanti a lui, purtroppo nascosta nella penombra, una sagoma vagamente femminile con un velo che ne copriva il volto stava parlando di qualcosa apparentemente molto toccante, vista l'espressione di lui, ma era impossibile sentire da quella distanza anche con le percezioni di Youshi, per via di una brezza leggera che portava via i suoi. Se fosse rimasto a osservare avrebbe forse rischiato di essere scoperto, ma cosa poteva fare per avvicinarsi e sentire, sempre che gli interessasse? Se non avesse trovato modo di sentire, avrebbe solo visto qualcosa di poco comprensibile: con un coltello dalla foggia strana la donna avrebbe punto il palmo della mano, per poi lasciar cadere qualche goccia di sangue in quella dell'omone che, dimostrando immensa gratitudine, portò il liquido alle labbra nemmeno fosse una qualche reliquia sacra.
    Le guardie intanto stavano per muoversi...cosa avrebbe fatto Youshi?

    Fudoh intanto aveva gironzolato a modo suo, e chi più di un barbone professionista è abile a gironzolare? Con qualche chiacchiera e qualche momento di attenzione ai discorsi altrui comprese diverse cose della regione, e soprattutto seppe da alcuni servitori che ultimamente diversi medici erano stati convocati a palazzo e poi cacciati di malomodo, quindi forse poteva trovare davvero lavoro, anche se certo avrebbero guardato con sospetto le sue sembianze così giovani. Naturalmente non avevano idea del perchè di quel viavai di guaritori. Il Lord si chiamava Hakurou Hanta, cinquant'anni e con una figlia sui trenta che, si diceva, era malata di mente ed era stata mandata lontano per curarsi. L'assenza di un erede maschio pareva essere un tabù da quelle parti, visto il vissuto del nobile. In ogni caso, una volta raccolte abbastanza notizie, il kiriano si diresse alla tenuta dove il maggiordomo attendeva davanti alla porta, con una fila di cinque o sei persone prima di Fudoh che erano là per chiedere udienza.

    Il maggiordomo aveva un aspetto giovane e in qualche modo sinistro, come se dietro quell'aria fredda ed efficiente si nascondesse un'animo sporco...ma forse era solo a causa del taglio degli occhi e della forma degli occhiali che gli attribuivano quelle sensazioni, forse a sproposito. Davanti a Fudoh tre persone che potevano essere contadini, poi un donna anziana e per finire una ragazza giovane con uno strano oggetto avvolto in un panno e, appeso alla cintura, quello che sembrava essere un coprifronte con un simbolo che pareva una V con due linee allungate orizzontali all'estremità superiore [Immagine]

    e che stava in quel momento finendo di discutere col maggiordomo che, freddamente, la invitò ad andarsene. Non senza serrare le labbra per l'ira e imporporarsi, la ragazza se ne andò, lasciando che la fila scorresse.

    Quando fu infine il momento di Fudoh (un contadino venne fatto entrare, gli altri vennero allontanati) ecco che il Maggiordomo ebbe un lampo di interesse quando venne nominata la parola "medico". Non sei un pò troppo giovane per essere un medico? Abbiamo già avuto la nostra dose di ciarlatani. Disse con una voce bassa e matura, che forse aggiungeva cinque o sei anni all'aspetto per altri versi giovane dell'occhialuto. Tuttavia, se non temi le venti frustate che attendono chi mente, allora vieni con me. C'è un paziente che finora nessuno dei medici del circondario è riuscito a curare. Se sarai utile potremmo considerare di assumerti. Fece un cenno a uno dei servitori di prendere il suo posto, quindi si incamminò verso il giardino, non diretto dentro l'edificio ma piuttosto verso una casetta secondaria nella porzione sud-est del giardino in stile occidentale, forse gli alloggi delle guardie o della servitù, senza dire nulla nè fornire informazioni, ma facendo un cenno a uno dei servitori incontrati lungo la via, che corse via forse a portare qualche ordine. Fudoh venne fatto accomodare nella piccola abitazione, con un corridoio oltre l'ingresso e poi una porta di carta scorrevole sulla sinistra. Il maggiordomo la fece scorrere, rivelando un uomo sulla sessantina, magro ed emaciato. Una rapida analisi avrebbe rivelato disturbi neurologici, un battito irregolare e un polso molto debole, e con qualche minuto il ninja medico avrebbe compreso che gli organi interni dell'uomo, anche senza scomodare gli esami ematochimici (pur presenti in una busta poco distante che avrebbe potuto guardare) erano evidentemente in sofferenza, come accade a volte negli stati di shock a causa di gravi infezioni, avvelenamenti o emorragie massive, anche se non riscontrava nulla di tutto questo. Non sappiamo cosa abbia, e vorremmo che tu lo stabilizzassi e curassi. Si chiama Baek, è un servo di questa casata da tre anni. Disse il maggiordomo, lasciandoli soli nella stanza (un misero cubicolo di forse quattro metri quadrati, con un fuuton su cui stava il malato, una sedia a mò di comodino con sopra le sue analisi e un vassoio con acqua e un bicchiere, intonsi). Maru è un suo buon amico, resterà fuori dalla porta, puoi interfacciarti con lui. Aggiunse mentre lasciava il posto a un servo

    che avrebbe controllato la situazione restando nel corridoio, dopo un breve cenno del capo e un sorriso sicuro di sè rivolto a Fudoh. Baek aveva diciassette anni quando è stato assunto. Concluse così il maggiordomo, allontanandosi.

    Quanto a me...si può dire che feci degli incontri altrettanto interessanti.
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    Riunione di Konoha


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    Ero attento al Kage, in cerca di punti deboli o fragilità che potessero emergere dal suo discorso, ma badare alle sue parole implicava anche ascoltare la sua boria e l'insopportabile inflessione che dava a ogni singola sillaba, come se volutamente cercasse di incensarsi e cercare invano di captare la benevolenza degli ascoltatori, quando in realtà li riteneva inutili e inferiori, umiliandoli. Lo detestavo. Avrei bruciato qualche altra sua foto dopo averla vandalizzata con un taglierino, come facevo spesso per dare un sano sfogo allo stress ma senza lasciare poi tracce. Sarebbe stato bello avere un muro pieno di immagini vandalizzate ma era troppo rischioso, qualora lo avessero trovato, quindi mi limitavo all'ingiuria usa-e-getta.

    Tornando in tema, mi trovai a sorbire una lunga dissertazione su come averci chiesto idee fosse stata una perdita di tempo e su come lui avesse già deciso tutto con la sua mente superiore e infallibile. Se solo avessi saputo usare un jutsu che trasformava l'arroganza in forza esplosiva avrei fatto scoppiare quel pallone gonfiato anni prima. A ben pensarci forse non era esattamente quello il senso del suo discorso, ma certamente si trattava di qualcosa di molto simile, e l'espressione accigliata e ostile sul mio volto ovviamente non mancava di sottolinearlo...ma mi forzai di mantenere una postura neutra, cercando di limitare il linguaggio del corpo: era pur sempre il mio leader, mio malgrado, e la mia fedeltà andava alla Missione in primo luogo, ma a Konoha immediatamente dopo. Parlò ancora dei poteri del Veterano, poteri oltre la portata dei jonin più forti dell'accademia quindi vedevo poca utilità nel terrorizzare noi meno esperti...un semplice dossier informativo sarebbe bastato ma no, lui doveva per forza fare teatro! Anche Sho, redivivo al quale dedicai un cenno del capo decisamente meno ostile quando si rivelò.

    Venne il momento del discorso di incoraggiamento vero e proprio, facendo ricorso ai volti dei Kage che incombevano su di noi e all'immagine di tutti noi come piccoli pezzi di un mosaico più grande. Trito e già sentito, ma sicuramente d'impatto sui più giovani e inaspettatamente anche su di me. Io ero il pezzo che mirava a far staccare l'ingombrante pezzo "hokage" fino a quando non fosse arrivato uno che non poteva essere staccato. E avrei continuato fino all'ultimo respiro. Strano a dirsi ma quel discorso mi motivò, tanto che l'espressione ostile venne sostituita da una di seria determinazione mentre annuivo e applaudivo appena.

    Ma i discorsi non erano finiti, e l'Hokage puntò il dito su Ame, catturando la mia attenzione. Mi recavo spesso là, in genere usando le libere uscite o accettando missioni in sede anche di poco conto, per avere la scusa di restare con le Picche e lavorare con l'alias del Fauno. Avrei potuto raccontare molte cose su Ame...e a quanto sembrava Konoha aveva qualcuno all'interno! Questa poteva essere una complicazione così come un'utile risorsa da sfruttare, tanto che mi accigliai, chiedendomi chi. tra i numerosi personaggi incontrati in quel luogo criminale, potesse essere il nostro contatto. Mi guardò, a lungo...possibile che sapesse? O che mi ritenesse esperto di Ame viste le ripetute missioni in quel luogo? Dopo un brevissimo istante di smarrimento mi trovai a inarcare un sopracciglio, palesemente confuso e interrogatorio riguardo quella lunga occhiata: come a dire che non sapevo di chi diavolo stesse parlando, anche se forse si aspettava che lo sapessi. E poi andò avanti: il Sensei! Sgranai gli occhi sorpreso, battendo le palpebre diverse volte non tanto per la sopresa ma per l'assurdità della cosa. Il Sensei era molte cose, ma sicuramente non era un agente prezzolato della Foglia, o dell'Hokage. Raizen stava prendendo un granchio...l'unico motivo per cui Feng Gu poteva essere di aiuto a Konoha, specie nel suo ruolo di capo delle Picche, era semplicemente per guadagno personale! Qualunque altro pensiero era solo una pia illusione. Mi ricomposi rapidamente...forse avrei potuto in seguito sfruttare la malriposta fiducia dell'Hokage a mio vantaggio. Intanto chiese la nostra opinione, e mi limitai, dopo aver atteso qualche parere, a dire la mia.

    Conosco Ame in maniera superficiale, ma ci sono stato in diverse missioni di poco conto. Non sono esperto, ma so per certo che una cosa sola ha importanza ad Ame: i Ryo. Non potremmo semplicemente ricomprare il Cinque Code? Tutto è in vendita alla Pioggia, o può essere barattato. Era un suggerimento stupido e lo sapevo, ma volevo tastare il terreno. In ogni caso, se scegliessimo una sorta di furto o un attacco diretto, servirebbe comunque molto denaro per avere le informazioni che servono. In quel labirinto urbano con l'infiltrazione si arriva solo fino a un certo punto, da quel che ho potuto vedere.
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    Storie di Famiglia


    Kiri - 7


    Forse avevamo peccato di superbia nell'attaccare un duo ignoto senza una preparazione adeguata, soprattutto dal punto di vista della raccolta delle informazioni, e francamente dopo aver visto il loro strano potere congiunto che pareva autoalimentarsi. Avevamo davanti una squadra affiatata e con capacità fisiche leggermente superiori alle nostre. L'unico nostro vantaggio era il numero, e dopo aver evitato o guarito in strano modo gran parte delle ferite, capimmo che anche loro ne erano perfettamente consapevoli, dato che i loro occhi sin da quando avevano ignorato i sigilli del mio genjutsu, si era focalizzato su Akuraguri, fin troppo vicino a loro, nostro malgrado. Strinsi i denti senza perdere troppo tempo a voler decifrare l'assurdo potere del nemico che pareva includere la capacità di curare e in qualche modo di creare cloni parziali che si muovevano al contrario, stringendo le mani sul Bokken e cercando avvicinarmi per quanto possibile, mentre puntavo il volto verso Youshi...speravo avesse in mente qualcosa per aiutare Akuraguri almeno quanto me.

    Farà male! Assecondalo! Avevo avuto l'incarico di proteggere quel ragazzo per conto del Maestro e quando i due gli si avventarono contro capii che non potevo attendere oltre, ero al limite della distanza ma sferrai un singolo colpo quasi in contemporanea al movimento dei due, sebbene loro fossero nettamente più rapidi, accelerando il più possibile, a costo di farmi del male al braccio [Tecnica 1]testata>Statistiche: Riflessi Blu +9 tacche - Potenza 10

    Base +1 Vel, +1 Rif, -2 Res
    OverCAP CAP totale +10
    Impasto Medioalto +8 Riflessi
    Sovraimpasto4 tacche, 2 Leggere
    Tecnica Rapida
    ma almeno avrei impattato con lo spostamento d'aria dietro le ginocchia del genin, costringendolo ad abbassarsi di scatto, anche se la tempistica, pur risicata, non era sufficiente a fargli evitare del tutto il colpo, che però forse lo avrebbe preso di striscio complice lo stratagemma messo in atto da Youshi che aveva gettato qualcosa tra i due aggressori e il Kenkichi. In ogni caso avevamo prevenuto la perdita di sensi del nostro compagno e il Tokugawa riuscì a mettersi in mezzo e metterlo al sicuro dall'attacco successivo, mentre io prolungavo del legno che gli avvolse il torace appena in tempo per incassare parte dell'offensiva nemica, creando poi una corazza di legno che lo avrebbe difeso ulteriormente [Difesa 1 e 2]Statistiche: Mokuton Concentrazione Blu+2 tacche con il primo slot [3 Unità, Difesa 30], poi Creazione per fare un Corpetto di Legno [Difesa 25, Durezza 2]

    Lascio ad Akuraguri valutare i danni dal colpo alla spalla e quello all'addome
    !

    Nel mentre mi ero avvicinato ulteriormente, ormai a quattro metri da Akuraguri rispetto alla mia iniziale posizione di circa sette, e già sentivo il braccio pulsare per lo sforzo che avevo esatto dalle mie fibre muscolari. Ma non era il momento di fermarsi. Lasciato cadere il Bokken incrociai rapidamente le dita per dar luogo al jutsu che utilizzavo più di frequente e che poteva aggirare anche la capacità avversaria di coordinarsi per non cadere vittima delle illusioni: la Percezione Falsata...proprio mentre Youshi stesso componeva alcuni sigilli, scelta ideale per far credere loro che più tecniche venivano combinate. E se come prima avessero evitato di guardarmi mentre li componevo, non avrebbero avuto idea di cosa io stessi utilizzando. Arte del Mantello della Palude! Annunciai mentre il mantello si sollevava come animato da vita propria, crescendo mostruosamente di dimensioni e gonfiandosi di nebbia che trapelava da stracci e pieghe quasi a suggerire due occhi feroci e aggressivi. Il mantello crebbe come gonfiandosi e generando arti di fanghiglia e acqua che uscivano da sotto quell'entità, espandendosi fino a frapporsi tra i due gemelli come a voler limitare la rispettiva visibilità con quelle sottili appendici. Non sapevo quale jutsu avesse usato Youshi, ma aveva anche lui scelto il mantello quale bersaglio, forse portandoci ulteriori vantaggi [Tecnica 2]Azione Rapida!

    Akuraguri! Ripiega e attacca al contempo! Il ragazzo era ferito e non doveva stare in prima linea, ma dopo una tecnica che non conoscevo sarebbe arretrato coprendo la sua ritirata con attacchi a distanza, mentre Youshi gettava una bomba congelante a terra, spiazzandomi per un secondo: mi avrebbe impedito di andare in corpo a corpo! Rimasi interdetto: mi stava forse suggerendo a suo modo di tenere le distanze? In ogni caso decisi di focalizzare le mie attenzioni su quello che avevamo abbattuto con gli attacchi a sorpresa in precedenza e che ritenevo essere il più debole del duo. Senza stare nemmeno a pensarci puntai la mano libera dalla quale emerse rapido un ramo appuntito che mirava al volto di Jin per trapassarlo [Azione 1]Statistiche Mokuton 3 Unità. Potenza 30, Velocità Blu+1 tacca magari durante la difesa da uno degli attacchi a distanza del Kenkichi. Il colpo nascondeva qualcosa di molto peggio, ovviamente, dato che un secondo spuntone, emerso dal mio piede, si sarebbe mosso rasoterra all'interno della mia illusione sollevando il mantello e avvicinandolo a entrambi i gemelli [Azione 2]Statistiche Mokuton 1 Unità. Potenza 10, Velocità Blu+1 tacca, di fatto spostando l'illusione stessa in mezzo a loro causando forse maggiore confusione e creando un'ombra che Youshi avrebbe potuto sfruttare, mentre da quel primo spuntone ne emergevano due, uno rasoterra che mirava al tendine d'achille di Jin, così da azzopparlo definitivamente in aggiunta al ghiaccio[Azione 3]Statistiche Mokuton 3 Unità. Potenza 30, Velocità Blu+1 tacca, e un secondo più alto che uscendo di colpo dal mostro e un pò più in ritardo, per beccare in controtempo, mirava invece non tanto all'ampolla che il ragazzo aveva sulle spalle, quanto piuttosto alla cinghia con cui era legata, forse più facilmente tranciabile, il tutto immediatamente dopo l'ultimo attacco di Akuraguri [Tecnica 3]Statistiche Mokuton 3 Unità. Potenza 30, Velocità Blu+1 tacca. Ero al limitare del raggio del ghiaccio (arretrando appena se necessario) e speravo che Akuraguri si fosse nel mentre ritirato dietro di me, mentre Youshi provava a sfruttare ogni occasione per finire il nostro bersaglio e forse indurli alla resa o alla ritirata.


    Chakra: 28.25/75
    Vitalità: 12.5/14.5
    En. Vitale: 28/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 500
    Velocità: 525
    Resistenza: 425
    Riflessi: 525
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 525
    Agilità: 500
    Intuito: 500
    Precisione: 500
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Kit di Meccanismi per Trappole × 1
    • Kit di Primo Soccorso × 1
    • Katana × 1
    • Bokken × 1
    • Giubbotto Rinforzato × 1
    • Parabraccia in Ferro × 1
    • Gambali in Ferro × 1
    • Tonico di Recupero Medio × 2
    • Uchiha Shuriken × 2
    • Accendino × 1
    • Corda di Canapa [10m] × 1
    • Maschera del Cinghiale × 1

    Note
    Ferite 2 Leggere arto superiore destro. Semiparalisi al prossimo round.

    Bokken a terra accanto a me, al limitare del ghiaccio.
  5. .

    Il Lago degli Imbattuti


    V

    I Mercanti in Città
    Ma che bravo. E per capirlo hai dovuto inimicartelo? Non che me ne possa importare qualcosa di questo scarto umano, possiamo farlo sparire e sostituirlo quando vogliamo. Ma detesto quando si attira l'attenzione, stronzetto. Commentò Zoruto alle conclusioni di Kato sulle condizioni del capovillaggio, mentre l'opera di demolizione della sua dimora veniva accantonata per qualche tempo e il misterioso suono della campana risuonava nel loro petto, latore di minacce indefinite. Certamente non perderò tempo a stare qui all'aperto con te, Stronzetto. Allora, pennuto, hai qualcosa per metterci al sicuro? Disse rivolto al Maestro, che tuttavia non era in grado di rispondere alla domanda, rendendo di fatto una transitoria posizione aerea inutilizzabile. Utile come quella pezza da culo di tuo padre, stronzetto. Ti concedo un'ultima occasione, poi farò di testa mia. Disse, sprezzante, mentre Kato si scagliava contro la casa del capovillaggio, sfondando la porta spaccando la serratura senza troppi complimenti e fiondandosi all'interno.

    All'interno due servitori armati di attizzatoio fronteggiarono Kato, tremanti ed evidentemente non pronti allo scontro, mentre anche Zoruto entrava e Shitto stava fuori, pur in preda al panico, come se il suo istinto suggerisse di recarsi all'interno dell'edificio a ogni costo. COME OSATE? il capovillaggio era sceso di sotto con vicina la moglie e un ragazzino di forse dodici o tredici anni, sicuramente la sua famiglia, mentre Zoruto si faceva avanti afferrando entrambe le armi dei due servitori quando cercarono di colpirlo. Un brevissimo lampo elettrico a contatto e tutti e due caddero privi di sensi, mentre Kato si occupava del suo bersaglio. Il sonno delle piume mise tutti a tacere, così da consentire allo Yotsuki di far applicare il Fuuinjutsu sotto lo sguardo disgustato di Zoruto. Gli sfondi la porta e addormenti tutti intorno dopo avergli demolito casa...sei veramente scarso, sai? Ben presto il senso delle sue parole sarebbe stato evidente.

    Al risveglio dopo lo schiaffo il Capovillaggio si guardò intorno spaventato, fissando prima la moglie priva di sensi, quindi i servitori e infine Kato, tremante. Kato...perchè mi hai fatto questo? Perchè attaccare? Non capisco che motivo tu abbia... Quel jutsu non cancella ricordi ed emozioni, aggiunge, non toglie, stronzetto. Qualunque fiducia tu abbia imposto come ossessione, viene meno davanti alla realtà dei fatti quando sono così ovvi. C'è discordanza e non otterrai altro che una persona confusa. Devi pensare tu, prima di infilare pensieri negli altri. Borbottò Zoruto, fregandosene del fatto che il capovillaggio potesse sentirlo, dopotutto era confuso esattamente come aveva descritto e quindi inutile. Poteva anche fidarsi ossessivamente di Kato, ma questo non cancellava la sua apprensione per la moglie e il figlio o la paura legata ai danni della casa. Il Simbolo di Pensiero non era onnipotente, era un dettaglio aggiuntivo che richiedeva una sapiente preparazione e soprattutto un uso moderato e marginale, una spintarella, pena una gran confusione. Io mi fido di te, Kato, ma ho avuto paura! Perchè hai distrutto tutto? Perchè hai attaccato? Bastava chiedermi, no? SAI che mi fido di te, no? E anche tu ti fidi di me no? Oppure,...non ha senso...non mi servono quei soldi, voglio solo capire...voglio...voglio che tu te ne vada! Come volevasi dimostrare. Sei un cretino.

    Puoi...si, c'è il coprifuoco è vero. Confuso, l'uomo era vicino alla moglie e al figlio cercando di proteggerli da quei due individui che erano entrati in casa sfondando la porta dopo le minacce e tutto il resto. Anche un'ossessiva fiducia cade di fronte al chiaro ed evidente ricordo di un'aggressione, inoltre non avendo mai conosciuto Kato prima di pochi giorni prima non aveva appigli nella memoria per supportare quella fiducia, che sarebbe crollata dopo poco. Potete restare ma...basta violenza...vi prego. Confuso, con gli occhi che andavano dalla porta ai due invasori, farfugliò qualcosa di poco comprensibile sul coprifuoco e sul bene comune, senza specificare nulla nè spiegare niente di rilevante. Si riuscì a intendere che il coprifuoco c'era "da sempre" e non capiva perchè quella violenza e quelle domande, mentre solo uno sguardo vacuo fu la risposta alle domande sul lago e sulla campana.

    Durante la notte, mentre il capovillaggio svegliava gli altri e diceva che i due ninja sarebbero rimasti come ospiti e che non ci sarebbero state violenze, mentre la moglie e il figlio terrorizzati tornavano nelle loro stanze i servitori guardavano i due otesi con livore e ostilità, ma portando quanto richiesto se necessario. Rimasti soli e in disparte, i due ninja stavano nella cucina con Zoruto che fumava nervosamente vicino a una finestra, con le braccia conserte, mentre i suoi occhi trasmettevano solo disprezzo verso il consanguineo. Sbuffò al menzionare il fatto che non correva buon sangue, quasi a sottolineare l'umorismo di quell'eufemismo, ma ascoltò il discorso di Kato fino alla fine. Sono un ninja completo, stronzetto. Ma i Taijutsu sono la mia punta di diamante. E non so di cosa parli, la nostra tecnica è perfetta...se non riesci a colpire è perchè sei tu a essere uno Yotsuki scarso. Gli avrebbe sbuffato del fumo in faccia, provocatore. Io aspetto che mi attacchino e li colpisco in controtempo, per essere veloci basta impastare chakra quando serve...o assicurarsi che il nemico non possa schivare facilmente. Se pensi che correre e dare pugni basti a vincere allora sei solo un patetico grumo di ignoranza.

    Fuori dalla finestra si udirono, nel corso della notte, rumori sinistri come se qualcosa di inumano, grande ma al contempo molto leggero, si spostasse per le strade con cigolii, sibili e altri rumori privi di senso. Guardando fuori dalla finestra non avrebbero notato nulla certamente si trattava di presenze di qualche genere. Nessuna notizia da Shitto...se era andato in esplorazione certamente non era tornato, nè se evocato sarebbe apparso, come se fosse stato messo fuori combattimento e non fosse quindi richiamabile per 24 ore. Il Maestro, anche se sottoposto al Rilascio, non avrebbe fornito informazioni aggiuntive.

    Sponde del Lago
    Inarcai un sopracciglio alla risposta verbale di Shin, messosi immediatamente sulla difensiva come se lo avessi colto sul vivo. Stava realmente covando una forma di pazzia? Mi limitai a un sorrisetto beffardo senza approfondire, annuendo quando poi lui rimarcò i suoi sospetti sul misterioso Samurai. Daccordo, andiamo verso la barca. Dissi, anche se non mancai di appuntarmi mentalmente di prestare maggiore attenzione al mio sgradito compagno di squadra.

    L'indagine della barca non portò a grandi rivelazioni: niente scomparti segreti, nemmeno quando la saggiai col Mokuton e nemmeno quando col legno emerso dalle mani andai a tastare la parte immersa della barca, là ancorata al molo. Niente. Forse ha immerso le reti ma non è riuscito a pescare niente... In quel momento notai la sagoma, rivelandone la presenza al mio compagno che prese rapidamente una decisione: indagare immediatamente, stimolato anche dai sinistri rintocchi di campana che giungevano dal Lago. Bene allora. Andiamogli incontro. Se è in una capanna di legno abbiamo un vantaggio netto, grazie a me. Dissi con espressione volutamente strafottente, come a stimolare la rivalità con il Kinryu mentre entrambi raggiungevamo rapidamente l'edificio e, mentre io restavo indietro pronto a reagire, l'altro bussava forte sulla porta. Nessuna risposta ma decidemmo di non perdere tempo e incalzare, mentre annuivo alla domanda di Shin sul Mokuton per riparare i danni.

    All'ennesima ultimatum a vuoto Shin si decise a sfondare la porta ed entrare, mentre io lo seguivo rapidamente pronto ad attaccare con la spada e il Mokuton...solo che ci trovammo davanti a uno spettacolo quantomeno insolito: davanti ai fornelli accesi un tizio palesemente vestito da pagliaccio stava cucinando delle frittelle a fuoco vivo, facendole saltare sulla padella mentre fischiettava. Ci volle qualche istante di perplessità da parte nostra prima che si girasse (mentre io subito mi accertavo che non ci fossero nemici o pericoli in agguato). Oh! Cielo stavo cucinando e non vi ho proprio sentito bussare! Vi prego di perdonarmi, ma quando un pagliaccio di prima classe si dedica alla cucina a volte possono sfuggirgli le questioni esterne. Sono mortificato! Io sono Waru, voi invece?

    Forse la scena aveva del surreale almeno quanto il dialogo, ma non sfuggirono alcuni elementi importanti alla mia attenzione. Quest'uomo è ferito. Dissi, abbassando leggermente la guardia. Sta fingendo benessere, ma è evidente a un occhio clinico che sta a malapena in piedi. La gamba destra è piegata in modo sbagliato, come se fosse fratturata, e anche il braccio sinistro, quello senza padella, lo muove appena. Quello spalancò gli occhi battendo diverse volte le palpebre. HOHOHOHO! Che vergogna, che vergogna mostrarmi in questo stato, qualunque pagliaccio di prima classe non deve mai dare segno di fatica...oh, che dispiacere, che dispiacere! Si avvicinò al tavolo poco distante dove erano stati preparati tre piatti, servendo le tre frittelle che stava facendo saltare. Volete favorire? Tre piatti...quindi o hai due amici o questa messinscena patetica è anche recitata male, visto che avevi già preparato le stoviglie per noi. Ma quello rispose prontamente. Un pagliaccio di prima classe è sempre pronto a ogni evenienza, naturalmente. Posò la padella, spruzzando dello sciroppo sui dolciumi e prese due piatti, avvicinandosi e ovviamente mettendomi ancor più sull'attenti.

    Quello che io non potevo vedere, da quell'angolazione, era che sulla frittella che veniva porta verso Shin era stato disegnato palesemente un lupo con lo sciroppo, solo lui avrebbe visto quell'immagine e lo sguardo d'intesa nascosto sotto il trucco del pagliaccio. Non serve essere troppo rigidi, suvvia. E' evidente che trovare un pagliaccio di prima classe in questo luogo sia strano, ma ho i miei motivi per stare qui, e anche per essere stato ferito. Io sono Waru, della Corte di Kusa. E un mio amico da queste parti è nei guai. A quelle parole mi rilassai appena...la vita ad Ame era una vita di informazioni e anche se non ero ufficialmente parte delle organizzazioni locali avevo creato un mio piccolo giro sotto le spoglie del Bokushin. La Corte...tu sei il Pagliaccio che guida le persone interessanti che si presentano alla Corte, vero? Io la Corte la ho creata, naturalmente mi occupo degli ospiti più importanti, un pagliaccio di prima classe sa sempre come trattare i suoi ospiti. Una cosa era certa: nessuno poteva mentire o usare la Corte per i propri fini, questo lo sapevo per certo pur non essendoci mai andato, e nel dirlo abbassai la guardia. Shin mi intimò di riparare la porta, e ovviamente lo feci senza nemmeno voltarmi, per evitare di dare le spalle a quell'individuo sospetto ma ora decisamente più abbordabile. Nominare la Corte e poi colpire a tradimento equivale a una condanna a morte. Questo almeno lo so. Penso che potremmo quantomeno ascoltarlo...che ne dici Shin? Io sono Yato, del Clan Senju.

    Shin e Yato. Ah, che bello fare amicizia. Non per questo mangerò la frittella. Dissi piattamente, e lui fece spallucce tornando a posarla sul tavolo. Mi chiedete cosa succeda in questo villaggio? Bella domanda. Proprio una bella domanda. Vedete...la notte, dopo il coprifuoco, nelle strade si aggirano delle "Cose" che risucchiano le energie a chiunque le incontri...e chiunque le incontri poi non è in grado di raccontare nulla di quello che ha visto o incontrato, dopo un solo sguardo. Io stesso ne ho incontrata una di sfuggita e indossando delle pesanti lenti scure, e non sono in grado di dirvi nulla di più di questo. Rilascio, Fuuinjutsu, altri Genjutsu, non è servito nulla. So che escono dal lago, però, e non saprei dar loro un nome o una natura precisa, mi spiace. Un vero dramma per un pagliaccio di prima classe non saper raccontare adeguatamente una storia. Un dramma! Disse, esagerando un'espressione di cordoglio. Ma quindi quelle ferite le hanno provocate queste Cose del Lago?

    Queste? Oh, no, no, è stato l'amico di cui vi dicevo. Disse, accomodandosi a sedere e irrigidendo il torace in un modo che, ai miei occhi da medico, tradiva la presenza di diverse fratture costali. Vedete, lui è una persona molto Coraggiosa, per così dire, ma è stato un pò eccessivo nell'esplorare la Villa poco distante e ha un pò perso la testa. Non sono riuscito a farlo ragionare e mi ha conciato maluccio, ma almeno sono riuscito a chiudere porte e finestre per impedirgli di uscire. Sono bravo a sigillare le uscite e lui al momento è un pelo troppo bestiale per capire come aprirle. Alla...villa? Gettai uno sguardo d'intesa a Shin: Etsuko era là. Forse dovremmo andare a vedere questa villa anche noi. Un dito del pagliaccio ci bloccò, facendo un cenno negativo. Tut-tut, non è il caso. Avete dimenticato che uscire di notte è deleterio? Un pagliaccio di prima classe sa sempre come mantenere i punti fondamentali al centro dell'attenzione. Potremmo evitare quelle Cose, se stiamo attenti. Proposi, ma forse Shin poteva non essere daccordo.

    Rischiare la sortita o passare la notte con quel bislacco pagliaccio? E se fossimo rimasti là...che cosa avremmo potuto chiedere di più?
    Chiaramente in caso di pernottamento là avremmo poi raggiunto Kato e Zoruto al punto di incontro per decidere cosa fare e magari cambiare i gruppi...in caso contrario loro sarebbero stati da soli e avrebbero dovuto decidere dove andare, assumendo, con notevole irritazione dello Yotsuki più anziano, che "quegli altri idioti" avessero fatto una brutta fine.

    La Villa dei Naminaka
    La nebbia riempì rapidamente l'ambiente, presto supportata dalla sovrapposizione illusoria nella quale Mugen, impressionato, mise del suo generando alcuni elementi ambientali tra cui alcune grosse rocce dietro cui nascondersi, rapidamente moltiplicate da una qualche Tecnica Ben detto, Etsuko-kun. Le parole che mi aspetto da un Akuma degno del suo nome. Avrebbe detto, supportando pienamente la decisione di provare a difendere la villa. Certo, anche nascosti dalle arti illusorie, la presenza di quella specie di mostruoso gorilla era sufficiente a far tremare anche i fabbricanti di incubi, ma non per questo si abbandonarono al terrore, proseguendo con la loro strategia.

    Un grido belluino e un brusco movimento delle braccia del mostro disperse un pò la nebbia ma non doveva essersi concentrato più di tanto per farlo, e quando stava per colpire nuovamente, certo più forte e con l'intento di spazzare via quell'ostacolo, ecco che la sinistra bimba figlia dell'immaginazione del Kiriano emerse all'interno del suo compromesso campo visivo. La creatura rimase interdetta qualche istante prima di urlarle contro con una furia indicibile, ma il vantaggio delle illusioni sta nella loro natura incorporea, quindi la fanciulla non si mosse affatto, proferendo la sua domanda che andava a inficiare con le sinapsi avversarie. Ebbe in risposta un lento e sordo grugnito che tanto somigliava al borbottare di un vulcano pronto a esplodere. Poi delle parole gutturali, quasi forzate da una gola che non era predisposta a pronunciarle. IO CERCO DI USCIRE...IO SERVO l'IMBATTUTO. IO ODIO l'IMBATTUTO. MA MI HA BATTUTO. LUI SAPEVA. SAPEVA! E ORA SONO SUO. IO NON SONO MAI STATO DI NESSUNO, MA ORA SONO SUO. SUO! E quindi spalancò le fauci inarcando la schiena e inondando l'aria con una risata sinistra, che dava tanto la sensazione di qualcosa di gelido che grattava sulle ossa.

    HiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiA
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    USCIRO' DA QUI, BAMBINA. E UCCIDERO' TUTTO E TUTTI, E KOKAI NON MI AVRA' PIU' SE UCCIDERO' IL PORTATORE. DA DOVE SEI ENTRATA? DA DOVE POSSO USCIRE?

    HiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiA
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    E quindi la mazza sarebbe calata inesorabile contro la ragazzina, sollevando una tale corrente d'aria da disperdere completamente la nebbia e lasciare solo le rocce create e moltiplicate da Mugen [Azione]Forza Nera+12 tacche, Velocità Nera+4 tacche, Potenza 55, danno triplicato al fine di danneggiare jutsu o oggetti.
    Può danneggiare anche le Creazioni Demoniache
    , oltre a una seria crepa nel tatami. Quindi annusò l'aria, mentre il volto orchesco si deformava in un ghigno malevolo. Mugen si voltò verso Etsuko e la sua voce echeggiò nella mente dell'Akuma. E' forte...troppo per noi. Ascoltami bene, scappa almeno tu, io lo tratterrò. Nascondi in qualche modo la porta da cui siamo entrati e non farti notare. Pensavo di essere sufficiente ma non basto...trova la tomba della Verità, avrai bisogno di tutto il potere possibile. Anche se la normale vista Akuma non funziona nella villa, comunque puoi usarla per vedere ciò che si nasconde dietro le informazioni false, vai fuori e... TROVATI! Il gorilla incombeva esattamente oltre la roccia dietro cui era appostato Etsuko...si era spostato con una velocità folle, nemmeno avesse usato la Sostituzione. MALEDIZIONE! Mugen scagliò una freccia contro il bestione che tuttavia la schivò dimostrando una prontezza di riflessi incredibile. ORA ETSUKO! VAI! In un secondo l'uomo mascherato fu addosso al gigante colpendolo al fianco con un calcio...e con estrema sorpresa del bestione la spinta fu tale da sollevarlo, incrinargli una costola e scaraventarlo a diversi metri di distanza con un suono che pareva una piccola esplosione ovattata! Una scena ai limiti dell'inverosimile se si consideravano le forze in gioco. VAI! Non penso di poterlo rifare! Mugen atterrò palesemente stremato, più pallido, per quanto strano sembrasse visto che era coperto, ma era quasi più trasparente, sempre che non fosse una impressione. Etsuko poteva obbedire o disobbedire, stava a lui muoversi...e farlo senza che il gigante capisse da dove era arrivato. O poteva anche andare altrove...stava tutto a lui.

    CITAZIONE
    Round di combattimento, vediamo se riesci a fuggire, dove fuggi e come copri le tracce. Sempre che tu non voglia lottare.

  6. .

    Mistero a Tsuya


    - - - 4 - - -

    Molti dettagli non tornavano sin dall'inizio. La data della morte di Amano non era la stessa comunicata all'accademia...e se Amano era andato a Umari per contattare i ninja...perchè all'Accademia era giunta notizia della morte di Amano stesso? La cosa più probabile era che fossero stati altri a contattare l'accademia, magari usando il contatto di Amano. L'errore nel giorno della morte poteva significare che avevano inviato la missiva prima di ucciderlo ma programmando di farlo...e lo stesso valeva per l'aggressione a Tanaka e Tooru. In ogni caso sentivo che tutta quella faccenda non fosse altro che un grosso teatro messo in atto, alle spese degli abitanti, per attirare degli specifici Accademici in quel luogo. E il messaggio dato a Minami ne era solo la prova. Sbuffai, chiudendo gli occhi per qualche secondo mentre riordinavo le informazioni, ma c'erano fin troppe incongruenze ed era difficile capire quali derivassero dalla semplice carenza di informazioni e quali dalle macchinazioni dell'invisibile nemico che ci aveva condotto in quel luogo.
    E soprattutto perchè attirare anche me, che con quella vicenda non avevo nulla a che vedere?

    Avevo ancora alcune domande prima di prendere Fudoh in disparte e mi rivolsi tanto alle due donne della famiglia Mifune quanto ai due giunti in un secondo momento. Ancora qualche piccola domanda...potrebbe aiutarci a trovare degli indizi. Spiegai. I funerali delle quattro vittime sono stati celebrati tutti, vero? Esattamente in quali date? E i corpi sono stati...seppelliti? Non conosco le vostre usanze funebri, mi spiace. Avere l'occasione di studiare i corpi, forte dei recenti studi, poteva solo essere utile. Inoltre...sapreste dove trovare Midori, la ragazza del defunto Shiba? Magari lo ha visto o ci ha parlato nei giorni precedenti l'incendio. Mi soffermai poi sulle foto a parete. La signora Akane sembra molto anziana...era per caso costretta in sedia a rotelle o a letto? Il Figlio vedeva di lei? E infine, per concludere le domande alle Mifune. Quanto agli aggressori mascherati da scimmia...a parte la maschera avevano qualcosa di particolare? Mi sarei avvicinato, posando una mano sulla testa della ragazza, come per rassicurarla. Si sforzi di ricordare signorina Minami...lo immagini nella sua mente, proprio mentre le parlava...aveva qualche inflessione dialettale? Difetti di pronuncia che si notavano nonostante la maschera? Qualche somiglianza anche solo di corporatura con la coppia dei Murakami, quelli che sono andati via la settimana scorsa? E mentre parlavo cercai di carpire l'immagine esatta degli aggressori tramite una delle mie [Tecniche]Tre Domande, mi interessa captare le immagini, e di rimando anche quelle dei Murakami, se si riesce.

    Lasciato il ferito alle cure di Hoshikuzu, mentre uscivamo presi da parte Fudoh per una breve parola. Qualcosa non torna...hanno detto che gli ha dato un pugno ma quel danno non può essere un normale pugno...è troppo esteso e non mi risulta esista un modo per ampliare la superficie colpita...a meno di aver usato qualche tecnica o aver celato il loro vero aspetto. In ogni caso non mi convince affatto questa storia...è evidentemente una trappola, come abbiamo già appurato. Sbuffai, non ero io il leader e quindi non potevo che sottostare alle decisioni dei superiori. Se non altro sono felice che tu sia nel team, Fudoh-san...la tua saggezza ed esperienza ci sarà certo utile. Dissi, annuendo con convinzione. Piuttosto...pensi che la tecnica con cui hanno rapito il ragazzo dentro una bolla si rifaccia alle arti di quel tipo durante la missione in mare? Questa era una donna, ma magari è lo stesso clan, no?

    Ci ricongiungemmo col gruppo e scoprii mio malgrado che Akira Hozuki, tra i più alti in grado, considerava interessante buttarsi a capofitto nella trappola per distruggerla. Un modo di fare decisamente opposto al mio che avrebbe previsto una controtrappola per diventare noi quelli con le redini in mano...ma a conti fatti la mia idea non teneva conto dell'incolumità del ragazzino, a ben pensarci. Avrei annuito con serietà: Daccordo...immagino dovremo essere pronti e in costante allerta. Ho letto i briefing, ma nessun utilizzatore del Mokuton era presente allora, dunque dubito siano state fatte delle indagini approfondite. La vera domanda è se il chakra residuo è di Pangu...o dell'Arma.Replicai con tono asciutto, per quanto con un velo di prima del mio esperimento e delle terribili conseguenze su Fudoh-san, che tuttavia minimizzò la cosa...la sua reazione era sospetta, ma per quale motivo avrebbe dovuto avere una qualche correlazione con l'albero? Probabilmente si trattava solo di una coincidenza ma presi nota di ciò che era accaduto. Presta attenzione, Fudoh-san. Non sottovalutare sintomi che potrebbero complicare la missione, se ritieni di dover riposare fallo. Gli dissi con tono professionale, prima che ci offrissero alloggio nel Tempio di Sareshigami dove Akira-san aveva svolto parte della missione anni prima, come ebbe modo di puntualizzare immediatamente. Era ciarliero e la cosa mi irritava un poco, ma almeno non era esageratamente ossessivo come Youkai, nè palesemente infido e passivo-aggressivo come l'Hokage. In ogni caso avrei gradito di mantenere i contatti al minimo, e la divisione in due gruppi calzava a pennello. Masayoshi sostenne il mio sguardo...era molto diverso nell'aspetto ma per ora non gli dedicai più che un cenno del capo ulteriore: non mi fidavo. E lui lo sapeva.

    Lungo la strada con Fudoh-san, lasciati gli altri due alle investigazioni nei luoghi più distanti, pensai di condividere alcune teorie. Io penso che l'intera faccenda del dottor Amano sia un frottola. Non che sia morto, ma sospetto che i tempi e i modi siano diversi da quelli che ci hanno fatto credere, con la faccenda della missiva che lo dichiarava morto quando in realtà era andato lui ad avvisarci. In ogni caso se avremo tempo forse dovremmo visitare la sua casa...se ci fossero segni di colluttazione o similari avremmo notizie in più...o comunque potremmo trovare indizi. Per ora seguiamo questo Takeshi. Avevo parlato sottovoce mentre il giovane ci guidava tra rami e passerelle fino a quella che era la nostra prima destinazione.

    Una casa di due piani mezza bruciata dove l'albero, forse nel tentativo di riparare i danni, aveva fatto crescere una serie di rami di supporto, stranamente senza segni di bruciature, che ora come ora bloccavano il passaggio. La vista è decisamente innaturale...e ho una certa esperienza di strutture in legno. Borbottai. Ma anche con quel chakra estraneo penso di poter... Fudoh-san mi fermò, facendosi avanti e io, rispettosamente, feci un passo indietro osservandolo con la massima attenzione: potevo solo imparare da lui...e non rimasi deluso. Un pugno il cui danno si estese rapidamente per il legno, spaccandolo! Incredibile Fudoh-san! E poco dopo mi spiegò l'origine di quell'azione tanto elementare quanto distruttiva. Il Chakra Distruttivo. Anche il Maestro ne aveva parlato come di una cosa necessaria per sviluppare appieno lo stile di spada che mi aveva insegnato. Ne ho sentito parlare ma non lo ho mai appreso...Konoha è spesso carente nella formazione degli shinobi. Replicai con un minimo gesto di stizza...perchè dovevo sempre elemosinare altrove le mie conoscenze? Perchè sotto un Hokage incapace il villaggio non mi forniva gli strumenti di cui avevo bisogno per la Missione?

    Fudoh iniziò poi quella che era stata, da che lo conoscevo, la conversazione più lunga e ininterrotta, senza i suoi abituali indovinelli e giochi di parole svolti a spingermi a ragionare e interpretare. Aveva colto la mia impreparazione, era evidente, e in un moto di pietà, vista la missione alla mano, aveva deciso di essere diretto, una volta tanto.
    Come se avesse a che fare con un bambino incapace...
    Serrai le mani tanto forte che le unghie mi ferirono il palmo, ma riuscii a mantenere un'espressione neutra, interessata e grata. Era un'umiliazione terribile e mi aveva reso furioso, non certo verso Fudoh-san, che mi era francamente superiore, ma per la mia inadeguatezza e debolezza che lo aveva obbligato a essere così diretto...ero uno stupido...e tutta quell'ira cercai di metterla da parte, come aveva insegnato il Maestro, di accumularla in un solo punto, come brace pronta a divampare in un incendio terribile. Molto bene, Fudoh-san. Ti ringrazio del tuo insegnamento. Dissi con un breve inchino, avvicinandomi agli alberi.

    Conoscevo il controllo del Chakra Adesivo e Repulsivo grazie al Sensei. Questa terza conoscenza giungeva da qualcuno di completamente diverso, sotto quasi ogni aspetto, ma non meno esperto. La spiegazione era relativamente semplice: invece di modulare il chakra semplicemente con la regolarità che forniva adesione o l'eccesso controllato che forniva repulsione...in questo caso dovevo volutamente emettere abbastanza chakra da distruggere il punto di contatto, ma senza spaccarmi le mani. E dovevo farlo in un solo istante, quello dell'impatto. Feci un primo, infruttuoso tentativo che crepò il ramo senza però grandi risultati, a parte far volare qualche scheggia. Mmh... Rimasi a rimuginare qualche istante prima di tentare nuovamente, causando qualche danno extra ma senza aver realmente raggiunto il concetto. L'ira per la mia debolezza era là, pronta a esplodere ma non vi ricorsi...sprecare tanto potere e tanta energia per dei rami sarebbe stato assurdo, per non dire umiliante. Fudoh-san ha parlato di espandere... Mormorai tra me e me, immaginando come un'onda nell'acqua esattamente come aveva detto. Focalizzandomi sull'impastare in eccesso emettevo chakra che spaccava ciò che attraversava, ma era irregolare e poco efficace. Dovevo riuscire a canalizzare quell'energia, ma fortunatamente non ero più un genin alle prime armi con i controlli del chakra: come ninja medico gestire l'emissione e la distribuzione del chakra era il mio pane quotidiano: dovevo solo espandere istantaneamente e uniformemente in tutte le direzioni l'energia, così da danneggiare in maniera organizzata.

    Il primo tentativo fu incoraggiante, imprimendo diverse crepe assai più profonde e meno propense alla guarigione, abbastanza da donarmi l'accenno di un sorriso con solo una punta di isterìa, ma nel giro di qualche minuto riuscii ad amplificare più efficacemente l'effetto. Alla fin fine era come se dovessi curare in un secondo, ma senza applicare le tipiche capacità del chakra curativo. Ci fu un lampo nella mia mente...e se avessi in seguito provato a collegare la cosa con le arti mediche? E' abbastanza semplice dopo la tua spiegazione. Da ninja medico comprendo come mai tu abbia scelto quella metafora per spiegare. Sei un insegnante eccellente, Fudoh-san. Dissi, man mano che facevo pratica. Ma sbaglio o questa capacità potrebbe spiegare le ferite sul signora Tanaka? L'idea che siano ninja è rafforzata, no? Inoltre mi chiedo...esiste un modo per sfruttare qualcosa di simile per una cura istantanea con le Mani Curative?

    Qualche tempo dopo la strada era aperta e camminare con il chakra adesivo fino al piano superiore per entrare poi dal tetto fu la semplicità stessa. Questo controllo del chakra...con la mano è abbastanza semplice. Applicarlo alla spada sarà una faccenda molto diversa, temo. Avrei borbottato, facendo le veci di Minarai, mentre entravo all'interno dell'abitazione, la nostra prima Scena del Crimine.

    CSI: Akane And Shiba's Place
    Ceneri. Legno bruciato, mobili malridotti e servizi fuori uso nel bagno. Il fuoco aveva divorato il tetto risparmiando relativamente il piano di sotto, segno che verosimilmente le fiamme erano divampate al piano di sopra, dove erano stati trovati i corpi. Bruciati...e l'altro annegato. Borbottai, cominciando a guardarmi intorno. Fudoh-san, vedi quella sedia vicino all'ingresso della stanza? Vedi quella sorta di linea indenne dal fuoco? [Abilità]Percezione 9 Lasciai che notasse la cosa prima di proseguire. La sedia è integra, mentre la porta e l'altra sedia nella stanza sono andate distrutte...e c'è una zona indenne. Come se il fuoco fosse partito da là. O si fosse fermato là. Ma considerando quanto sappiamo finora, credo che un Katon sia quella che potremmo considerare l'Arma del Delitto. Cercai con attenzione vicino alla sedia in cerca di indizi...capelli o frammenti di vestito che potessero essere andati perduti.

    La disposizione dei corpi è strana. Akane era a letto e il figlio è caduto vicino al letto, rivolto verso di lei. Stava precipitandosi sulla madre per farle da scudo o per soccorrerla? Difficile a dirsi. Ma sospetto fosse sulla sedia e stesse parlando con chiunque si trovava seduto qui. Che entrambi conoscevano per averlo fatto arrivare fin qui. Dissi con una mano al mento, rimirando la fotografia della ragazza che Fudoh-san aveva recuperato. Akira-san non ha parlato di un tizio del villaggio che ha iniziato a sputare fuoco da un giorno all'altro? In ogni caso una volta fuori dovremo chiedere se la ragazza con la spada è quella Midori di cui hanno parlato, quella con "aria marziale". Avremmo avuto ben presto conferma.

    CSI: Yoshi's Place
    Lungo la via aggredii altri rami, per semplice esercizio, ma con le mie basi nelle arti mediche era semplice approfondire e ripetere quanto appreso con Fudoh-san...probabilmente in pochi giorni avrei anche potuto applicare quelle conoscenze in combattimento. La casa di Yoshi era più piccola e sembrava, dalle informazioni, che fosse chiusa a chiave. Questo per un qualunque ninja non era un problema insormontabile, ma il fatto di lasciare tutto chiuso era segno che, forse, volevano nascondere le tracce. Ma ancora, un modus operandi misterioso come l'annegamento al chiuso non poteva fare altro che attirare sospetti quindi le intenzioni dei nemici risultavano assolutamente prive di senso. Quasi schizofrenico. Perchè entrare di nascosto se poi uccidono in modo platealmente innaturale? Guadagnato l'ingresso grazie alla chiave di Oboro Mifune, ci trovammo davanti a un ambiente sostanzialmente intonso, se si esclude un tavolo, forse rovesciato da un calcio agitato, e una macchia di umidità.

    Mmm... cercai di immaginare la scena di Yoshi, l'anziano, che mentre annegava si divincolava e faceva cadere le cose...ma perchè spingere il tavolo? Ci si era appoggiato nell'agitazione o lo aveva...calciato? E se fosse stato sospeso per aria? Proposi a Fudoh-san. Se un nemico usa le bolle, poteva mettergliene una intorno alla testa e tenerlo sospeso, annegandolo. Cercando di liberarsi potrebbe aver calciato il tavolo. Feci un giro rapido, cercando fotografie e altri effetti personali (il fuoco aveva distrutto quasi tutto nell'altra casa...magari anche qui era sparito tutto perchè gli aggressori volevano nascondere qualcosa in mezzo al caos di informazioni discordanti). La mia attenzione venne poi catalizzata dal lavello della cucina e dalla sua evidente manomissione. Due possibili dinamiche mi vennero in mente, e le spiegai a Fudoh-san: Un jutsu potrebbe aver divelto il tubo...un Suiton che ha portato l'acqua alla testa di Yoshi. Oppure...il nemico in qualche modo ha viaggiato con l'acqua ed è entrato e uscito da qui...o è diventato acqua...o una sua evocazione lo ha fatto. Non mi spiego però perchè entrare di soppiatto, non servono precauzioni per colpire un vecchio che vive solo e gli altri due avevano fatto entrare l'aggressore. E in generale nessuno si aspettava aggressioni. Una vittima del fuoco, una dell'acqua...semplice caso o c'era un qualche rituale in ballo che coinvolgeva gli elementi? Dopotutto i Rapiti degli eventi di anni prima erano stati coinvolti in una sorta di rituale...che qualcuno volesse proseguire su quella falsariga? Verifichiamo dove sono le chiavi di Yoshi...se la porta era chiusa a chiave dall'interno, allora le chiavi sono in casa. Se non lo sono...allora il nostro aggressore ha un souvenir che potrebbe tradirlo, se non le ha buttate da queste parti. Immagino tu non abbia una tartaruga capace di esplorare la zona circostante o di risalire le tubazioni, vero?

    Il Tempio di Sareshigami
    Congedatici da Takeshi-san, che tuttavia era un possibile bersaglio di nuovi attacchi, raggiungemmo il Tempio dove i Mifune ci accolsero e con loro anche l'ospite che era giunto a Tsuya da pochi giorni. Fudoh-san mi lasciò il compito di indagare su di lui mentre si allontanava, certamento alle prese con questioni che un ninja del mio rango non poteva ancora comprendere. Soffocai rapidamente quell'irritazione, approciandomi al misterioso Kinmaru con aria affabile.

    I miei saluti, il mio nome è Yato Senju e sono uno shinobi di Konoha. Questa zona è sostanzialmente nella nostra giurisdizione e siamo qui per qualche spiacevole evento degli ultimi giorni. Spero che aver sentito degli incidenti non abbia turbato la vostra presenza qui, Rinmaru-san. Naturalmente il nostro primo e più importante obiettivo è garantire la sicurezza di tutti e riportare le cose alla normalità.

    Avrei detto, annuendo con aria deferente. Giusto a titolo informativo, siete qui da molto? Per caso avete sentito qualcosa o visto qualcosa che potrebbe tornare utile alle indagini? A volte uno sguardo esterno è più utile di mille interrogatori a chi è coinvolto. Stavo cercando di mettere in chiaro che per me lui non centrava nulla con quella faccenda, così da metterlo a suo agio e farlo parlare più facilmente. E se posso permettermi, come mai da queste parti?

    [...]

    Non distante, Fudoh si era avvicinato all'albero in un posto un pò appartato, appoggiandosi alla cortecca come per capire quale potesse essere la causa del legame che sentiva internamente. Per qualche secondo non avvertì nulla di particolare...salvo poi avere la netta sensazione di qualcosa di motlo familiare, visceralmente familiare, tutto intorno a sè. Era tenue, debole, poco più che un alito di vita di "qualcosa" che avrebbe percepito come caro e importante, ma non avrebbe potuto individuarne l'esatta posizione o natura. Alieno e fraterno al contempo.
    E c'era anche qualcosa che incombeva su di esso, una sorta di pericolo che dava la caccia a quell'entità affine. Entrambi erano nell'albero, da qualche parte, e forse con qualche elemento esterno aggiuntivo che non comprendeva...ma sentì che il suo chakra curativo andava a rafforzare la presenza che percepiva come amica, e in quel preciso istante nella mente vide chiaramente l'immagine di una mano d'ossa che faceva un cenno, che chiedeva di avvicinarsi. Il tirapugni con cui si era svegliato all'Abete vibrò appena nella sua tasca, ma poi più niente.

    Quando interruppe il contatto Fudoh avrebbe impiegato qualche tempo per capire dove si trovava, come se fosse un pò ubriaco o lo avessero prosciugato improvvisamente, ma al contempo aveva anche un nuovo e importante indizio: un piccolo albero, poco più che un germoglio, che da qualche parte era nato in mezzo al grande albero, con foglie rosa e cariche di chakra, accompagnato da una bruttissima sensazione. La Presenza sua affine vedeva quel Germoglio come un nemico...voleva che Fudoh lo abbattesse, ma l'immagine era troppo vaga, senza dettagli o elementi che potessero guidarlo. Dove poteva andare? Mifune o altri nel tempio non avrebbero saputo indirizzarlo anche se avesse chiesto loro.

    [...]
    L'esplosione ci colse tutti alla sprovvista. Cosa succede? Sbottai, mentre con lo sguardo cercavo Fudoh-san, cercando di ricongiungermi rapidamente a lui. Esplosione! Viene da dove abbiamo lasciato Tanaka...di nuovo fuoco? La mia teoria degli elementi cadeva, sempre che non fosse stato uno scoppio di altra natura. Dobbiamo andar... Iniziai a dire, poi fermandomi. L'esplosione poteva essere un modo per attirarci, per distrarci...
    E se fosse un diversivo? Dubito di essere abbastanza forte da battere chiunque abbia avuto la meglio su un Jonin di Suna. Forse dovremmo restare qui e monitorare la zona...o cercare intorno all'esplosione per eventuali fuggitivi. Deglutii. E se...ci dividessimo, se io restassi qui e tu cercassi vicino all'esplosione? Lui era più forte e abile, avrebbe avuto maggiori possibilità e questo era un mero calcolo probabilistico, non certo codardia. Sei il più alto in grado, Fudoh-san, attendo ordini.
  7. .

    Il Paese delle Cascate


    La Tenuta degli Hanta
    3

    Il briefing fu sufficientemente rapido, anche perchè le informazioni in nostro possesso, pur superficiali e importanti, erano decisamente troppo scarne per mettere in atto una strategia efficace. Ci fu uno sguardo di ammirazione nello scoprire che Fudoh-san aveva guidato una missione contro dei pirati-contrabbandieri sgominando un traffico di enormi dimensioni. In realtà non era stato così preciso, certo per la sua nota modestia, ma ero certo che si fosse trattato di un'operazione su larghissima scala. Una volta riuniti i dati non restava che definire una linea d'azione e un bersaglio. Youshi accolse la mia idea di focalizzarsi sugli Hanta, così come Fudoh-san, preferendo però un approccio più cauto dell'infiltrarci nei boschi. Non sono stanco. Dissi. Possiamo partire subito. Tagliai corto, non aveva senso aspettare e non eravamo certo così fragili da stancarci per un piccolo viaggio senza ostacoli.

    L'alba era carica di un piacevole tepore dopo la notte di corsa tra le terre di Taki, non certo inospitali ma sicuramente arretrate e prive di grandi centri abitati dove potersi fermare o fare pause. L'area in cui ci trovavamo era perlopiù boschiva, ma i primi segni di civiltà vennero dalla comparsa di sentieri con del ciottolato e successivamente una strada vera e propria. Nel giro di poco raggiungemmo quella che dalle mappe era la Tenuta degli Hanta. Il complesso non aveva mura ma solo alcuni muretti di rinforzo qua e là e la possibilità di muoversi liberamente, arrivando poi alla grande foresta che stava più a occidente e che rappresentava il Bosco degli Hanta di cui mi avevano parlato ad Ame. Al centro esatto della Tenuta stava la Villa degli Hanta, il cui stile era in parte influenzato dalle tendenze più occidentali, soprattutto per quanto riguardava l'ampio giardino con numerose siepi disposte a formare dei labirinti irregolari. Tutto intorno numerose abitazioni, perlopiù confinanti tra loro, costituivano una sorta di alveare urbano, il Borgo, in cui vivevano i servitori e i lavoratori della zona. In tutto potevano esserci due o tremila persone nella Tenuta, e di queste più della metà lavoravano alla Villa.

    Sebbene fossero le prime ore di luce l'attività era già frenetica, con i coltivatori che si spostavano verso i campi (che avevamo intravisto, a sud della Tenuta, oltre piccoli boschetti del tutto irrilevanti rispetto al principale), gli apicultori (pareva ci fosse un miele pregiato nella regione) e altri lavoratori. Ovviamente una buona fetta erano servitori degli Hanta che curavano la villa e che si muovevano verso le proprie mansioni...la maggior parte per le pulizie o per la cura del giardino. Quello che si respirava era soprattutto il nervosismo più che la frenetico ma tutto sommato abituale quotidianità. I servitori erano nervosi, bruschi nei modi e a malapena si salutavano tra loro quindi nessuno avrebbe badato a noi ma per buona misura avevo camuffato il mio aspetto con una Henge (niente di atroce, avevo nascosto i miei occhi e reso castani i capelli, mentre i lineamenti erano leggermente più rozzi) e nascosto il coprifronte e le armi.

    Divisi o uniti che fossimo, dedicando una o due ore a raccogliere informazioni origliando o facendo domande molto vaghe, spacciandoci per locali o gente di passaggio (c'erano spesso cacciatori o mercanti nella zona) avremmo presto compreso che il Lord Hanta pretendeva il massimo da tutti i lavoratori negli ultimi giorni, con estrema severità, perchè aveva ospiti importantissimi alla villa, non il solo Guardacaccia Benimaru Nikaido, che risiedeva nella zona da diversi mesi ed era una sorta di sceriffo locale molto vicino al Lord)a pelle non molto gradito dai locali) ma forse qualcuno di più importante. Scoprimmo anche che era giorno di ricevimento a palazzo, e questo significava che presentarsi alla porta per chiedere udienza, con una scusa, era qualcosa di accettabile. Avremmo dovuto parlare con un maggiordomo quale filtro, che poteva a sua volta essere una valida fonte di informazioni...oppure avremmo potuto cercare di infiltrarci.

    La Villa in sè era grande e circondata da un giardino in stile occidentale con dei labirinti di siepi nelle parti esterne (ovviamente ai lati dei sentieri principali) e orientale in quelle più vicine all'edificio centrale con numerosi corsi d'acqua. Diverse guardie erano distribuite vicino all'edificio principale, tutte con arco e freccie, mentre nella parte del giardino occidentale erano molte di meno. Al rendez-vous dopo la prima raccolta di informazioni (sempre che non scegliessimo di cercare qualcosa di più approfondito) avremmo dovuto scegliere che strada prendere.
  8. .

    Mistero a Tsuya


    - - - 3 - - -

    È esatto, Kensei Hito, attuale Mizukage. Una persona che ha meritato la mia ammirazione. Specificai, con un breve cenno del capo, tralasciando gli sproloqui poco lusinghieri di quel kiriano ma senza prendermela particolarmente. Dopotutto se non correva buon sangue tra me e l'Hokage, era inevitabile che anche a Kiri potessero esserci dei contrasti, anche se bonari (o almeno così mi pareva). Esattamente come Fudoh-san. Aggiunsi senza ombra di imbarazzo, ma lasciandomi poi andare a un sorrisetto beffardo quando Akira sottolineò l'irritazione che provava nell'avere a che fare con Raizen, assolutamente condivisibile, tanto da incassare la pacca sulla spalla senza scoccargli occhiate ostili. Non avevo alcuna necessità di farlo, a onor del vero.

    La vicenda entrò nel vivo mentre soccorrevamo la donna ferita e Akira, da Jonin, prendeva le redini della faccenda. Dopo aver parlato a lungo con un suo contatto locale, un tizio basso e dall'aria terribilmente frustrata dalla nostra presenza, uscì per raccogliere ulteriori informazioni, assicurandosi che lo raggiungessimo. Mentre sorvegliavo la scena Fudoh trasse le sue prime conclusioni, anche se sembrava incerto sull'effettivo mezzo dell'aggressione. Una clava regolare forse no, ma magari un grosso bastone...se fosse realmente un pugno...quanto dovrebbe essere stato grande? Un Akimichi forse sapeva fare qualcosa del genere, ma perché mai un Akimichi avrebbe dovuto attaccare a Tsuya un discendente di Pangu, uno di quelli coinvolti nelle vicende di qualche anno prima? Avere così poche informazioni sull'argomento mi irritava, ma ancora di più mi irritava il fatto che c'erano delle briciole di pane da seguire fin troppo evidenti e ne eravamo tutti consapevoli. Le puntualizzazioni sui Guerrieri del Vuoto non mi aiutarono granché (alle volte Fudoh-san sapeva essere terribilmente evasivo, come se volesse mettermi alla prova) e anche i ringraziamenti della giovane Minami francamente mi lasciarono indifferente. Hanno donato questo Vuoto agli accademici? A chi di preciso? Chiedo giusto a titolo informativo, se non è un segreto. Speravo non fosse Raizen...non mi sarebbe affatto piaciuto scoprire che era diventato ancora più forte.

    Cercai di focalizzarmi sulla questione direttamente alla mano. Sapreste darci qualche indicazione aggiuntiva? Ci sono stati forestieri in questi giorni nel villaggio? O qualcuno che si è fatto notare in qualche modo tra gli abitanti? Avrei chiesto alle donne presenti, cercando di mostrare un sorriso rassicurante mentre Fudoh era all'opera con le sue sapienti arti mediche. E qualcuno potrebbe ricostruire i movimenti delle persone aggredite o uccise nei giorni precedenti al fatto? Il piccolo Tooru poi era evidentemente un'esca, ma meglio approfondire. Avete fotografie o qualcosa del genere delle vittime e del bambino? La cosa strana era che tra individui mascherati e morti assolutamente sospette e "tecnicamente" impossibili, il coinvolgimento di ninja era quantomeno ovvio. Ma ninja che provenivano da dove? E perchè? Fudoh-san...non abbiamo modo di mettere qualcuno a guardia dei feriti...non potremmo organizzare un trasporto verso una città vicina?

    Raccolte alcune informazioni (o così speravo), raggiungemmo poi Akira all'esterno, che si identificò come uno dei Guerrieri del Vuoto che i rapitori volevano a tutti i costi incontrare, o con cui volevano avere a che fare. Continuo a pensare che dovremmo remare contro il loro piano. In ogni caso... Poggiai una mano su uno dei rami del grande albero che costituiva l'intero paese. Questo albero è strano...previene gli incendi ma un jutsu lo ha aggirato, o almeno questa è l'ipotesi più probabile. Mi accigliai, componendo una manciata di sigilli per cercare di manipolarlo con la mia Kekkei Genkai. Mi trovai a poterlo fare, ma con una fatica notevole, come se la pianta fosse ricca di chakra esterno...e questo ebbe due importanti ripercussioni. La prima era una mia considerazione: Pensavo, dai rapporti, che l'albero fosse stato influenzato dall'energia vitale del leggendario Pangu...ma la pianta è ricca di chakra. Possibile che ci sia qualche elemento esterno? Cosa ne pensi, Fudoh-sa...FUDOH-SAN! Mentre manipolavo la pianta si era verificato qualcosa di assolutamente inatteso, una ripercussione priva di logica: il kiriano aveva avvertito un dolore intenso al ventre, come se qualcosa gli stesse frugando le interiora senza anestesia! L'effetto cessò non appena smisi di manipolare la pianta, ma lui se ne sarebbe accorto? Lo avrebbe condiviso con noi? Di certo avevo avvertito il suo malessere! Tutto bene? Cosa è successo?

    Poco dopo ci avrebbe raggiunto Masayoshi di Suna...un ninja che conoscevo e che in passato era stato una vera e propria palla al piede durante una missione che coinvolgeva una sorta di sacerdotessa indovina. Masayoshi? Credo che noi due ci conosciamo. Era stato talmente inutile durante la missione che a un certo punto lo avevo abbandonato, anche se non in pericolo, proseguendo sulla mia strada. Era molto cambiato da allora, lo ricordavo come un ragazzino sovrappeso, ma non per questo, nè per la sua natura di Guerriero del Vuoto, mi sentivo di poterlo considerare una risorsa o qualcuno di cui fidarmi per quella breve missione. Immagino di essere stato mandato io invece dell'altro perchè a differenza sua sono in grado di dire almeno due frasi consecutive con un senso logico e grammaticale. Commentai brevemente, esprimendo la mia scarsa considerazione per Youkai.

    Akira comunque catalizzò la nostra attenzione, prendendo le redini della faccenda e consigliando di proseguire le indagini invece che cercare subito il ragazzino rapito, cosa che approvai. Annuii quando distribuì gli incarichi. Molto bene, saremo più efficienti in due. Non amavo l'idea che i cittadini, possibili colpevoli o alleati dei ninja nemici ci scortassero, ma al momento non avevamo scelta.
  9. .

    Il Paese delle Cascate


    Le Notizie
    2

    Il nostro era un team di sole tre persone, ma di cui almeno due erano chunin (mentre intimamente ero convinto che Fudoh fosse quantomeno Jonin o che, indipendentemente dal grado, le sue capacità fossero al pari dei grandi con cui avevo avuto a che fare). Capisco...uso diversi anestetici in medicina ma ho sempre trovato i veleni, per quanto utili, in qualche modo inadatti alle mie necessità. Potevano essere un'arma eccellente per la Missione, ma non avevo proprio talento in quel ramo e inconsciamente avevo scelto di escluderli, nonostante la loro affinità tanto con la mia conoscenza delle arti mediche quanto delle piante. Gradirò volentieri la zuppa, ma in seguito. Aggiunsi poi, comunque facendo compagnia con la mia presenza qualora Fudoh avesse voluto mangiare qualcosa, sedendomi al tavolo e scrutando le mappe.

    Annuii mentre Youshi riportava brevemente gli eventi avvenuti nel non lontano Paese del Ferro, incluse le manipolazioni in corso a Taki e l'esistenza del Guardacaccia che portava con sè un oggetto appartenente a Kiri. Il Maestro sarebbe stato certo lieto di riaverlo, e questo avrebbe beneficiato tanto alla mia reputazione come Yato quanto a quella come Minarai. La zona del Paese della Cascata che ci interessava era la regione di Toshi, in cui due fazioni rivali avevano una faida da decenni, ma secondo quanto era emerso dal documento recuperato durante l'assassinio di Motonari, il vero controllore degli Hanta era il misterioso Benimaru Nikaido. Alcune settimane prima di partire avevo speso una discreta somma e qualche favore ad Ame, sotto le spoglie di Bokushin il Fauno, per recuperare delle informazioni sugli Hanta e su quella persona, e sebbene non potessi ambire ad avere chissà quale risultato, comunque ero venuto a conoscenza di diverse cose, mandate a memoria in attesa che potessero servire in vista della futura missione. Ho raccolto alcune informazioni che erano passate in sordina nell'Accademia, anche se non si tratta di niente di troppo approfondito o solido, ma può essere un inizio. Non approfondii l'origine delle informazioni, non era rilevante.

    Innanzitutto vorrei esporvi la situazione di Taki, almeno per quanto la conosciamo. Esisteva un Villaggio Segreto che dopo la guerra Cremisi cadde in rovina, con gran parte delle conoscenze che sono state poi distribuite tra i membri dell'Accademia, così come alcuni clan, ma il Villaggio Ninja esiste ancora, anche se ben lontano dall'auge del tempo. Anche in precedenza Taki non è mai stato ricco, ma ebbero il controllo di un jinchuuriki molti anni fa, e pare che i leader avessero accesso a un metodo che permetteva di amplificare il proprio chakra in cambio di una riduzione della propria vitalità. Congiunsi le mani. Ora la situazione è molto cambiata. Il Leader attuale del villaggio, non lo chiamano Kage ma il concetto è simile, è il terzo dopo gli eventi dei Cremisi, ed è supportato dai tre Valorosi Guerrieri, o Yuusha, i più abili ninja del villaggio. Non conosco i loro nomi nè le loro capacità, ma credo che tutti loro possano ricorrere al metodo di potenziamento che vi dicevo prima. La vera novità però non è questa struttura...ultimamente molti ninja di Taki stanno eseguendo missioni via via più difficili con grande successo, come se fossero diventati improvvisamente molto più potenti...forse a causa della Signora e della Vera Taki, ma questa è una mia speculazione.

    Su di lei o sulla Vera Taki non ho trovato nulla di particolare, ma penso dipenda dal fatto che le mie risorse sono limitate. So solo che pare avere delle guardie del corpo molto fidate, e ne ha sempre almeno una vicino. Questo Nikaido potrebbe essere una delle guardie. E così veniamo al territorio degli Hanta, dove dei bracconieri di Ame stavano cacciando selvaggina per contrabbandare animali e derivati senza passare dal governo locale. E sembra che questo Benimaru Nikaido sia quello che ha reso parecchio difficile la loro vita e che ne ha ucciso diversi. Pare abbia usato dei Raiton, ma questo è quanto.

    Unendo le informazioni in nostro possesso credo sia corretto lasciare gli Horu da parte e concentrarci sugli Hanta. Tutto sta a vedere se intendiamo esplorare i boschi di quella regione, dove forse questo Nikaido sta ancora cercando i bracconieri, o recarci alla villa degli Hanta, nel borgo che costeggia il bosco, e cercare informazioni là.
    Mi voltai verso Youshi, che identificavo come caposquadra. A te la scelta, sempre che Fudoh-san non abbia obiezioni. Aggiunsi, chinando leggermente il capo verso il Primario di Kiri, prima di cerchiare le due possibili destinazioni sulla mappa. Sicuramente, quale fosse la scelta di Youshi, avrebbe anche dovuto indicarci COME prepararci, come schierarci e cosa portarci dietro.
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    Hashirama Matsuri


    Compromessi
    6

    Al solo menzionare il nome dell'Hokage il giovane attore ebbe un lampo di interesse negli occhi. Che fosse un suo ammiratore? La coincidenza del festival con la ricostruzione dell'Amministrazione era un caso ma poteva dare fondatezza alle fandonie sparate dal Senju, anche se poi probabilmente sarebbe stato Yato a dover trovare una soluzione o, peggio ancora, a dover invitare personalmente l'Hokage, per quanto tra i due ci fosse una discreta dose di rancore. Mi stai dicendo che l'Hokage ha una mano nella faccenda? Dopo quel concerto strepitoso del suo insediamento non ho pensato ad altro che a incontrarlo e presentarmi...un giorno vorrei interpretarlo in un film! Disse con entusiasmo. Beh...si tratta solo di una sera ed è una ricorrenza importante per Konoha, specie dopo gli attacchi degli ultimi anni. Potrebbe anche andare, ma deve essere qualcosa che non danneggi la mia fama, niente di amatoriale!

    Il quid della faccenda era ovviamente la recita stessa, che tuttavia, presentata come Opera, poteva essere più accattivante. Yato...Senju? Quello che che è diventato chunin da poco? Ho letto quacosa di lui, raccolgo sempre informazioni su persone che potrebbero diventare dei ruoli da interpretare...ha liberato una nave intera di bambini da un gruppo di tre rapitori fingendosi un loro alleato e poi mettendoli uno contro l'altro fino a farli annientare da soli. Un maestro della manipolazione e della recitazione...sarei incredibilmente curioso di conoscere una Volpe a Nove Code interpretata da lui. Non sarà un attore professionista, ma è uno che recita come base del suo credo ninja! Se Yato avesse sentito quella frase probabilmente la avrebbe interpretata come un pericolo per la missione, programmando una discreta eliminazione dell'attore, ma al momeno gli fischiavano solo un pò le orecchie. Izumi Senju non la conosco...spero però che sia all'altezza. Chi ha scritto le parti? No, anzi, fammi avere il copione entro domani, poi ti darò la mia risposta definitiva, ma per ora hai la mia attenzione! Sembrava che Haruki avesse fatto centro, ma ora aveva un solo giorno per trovare concretezza nelle sue affermazioni, e procurarsi un copione decente!

    Non molto distante Izumi aveva appena ricevuto una viscida e oltraggiosa molestia, ma senza cedere e ostentando sicurezza si era messa a camminare vicino alla merce senza concedersi, parlando prima che l'altro potesse lagnarsi. Ti piace fare la preziosa, eh? Ma... Le parole di lei lo interruppero. Mmmh, sono contento che i capi del clan mi apprezzino, ma non per questo... Ma lei continuò imperterrita, accendendo una scintilla di interesse alla menzione delle visitatrici del festival estivo. Oh...capisco. Una bella ragazza che viene qui per presentarmene altre. Quindi mi stai dicendo che parteciperò come ospite alla festa e che questo Yato mi darà i contatti di qualunque ragazza io scelga? In quel momento verosimilmente Yato avrebbe starnutito, chiedendosi se qualcuno stava parlando di lui, ma non c'era molto che potesse fare, immerso nell'ignoranza di quel colpo basso. Mi piace, un pò come quando da giovane andavo a pesca, se capisci cosa intendo. Fece un sorriso disgustoso mentre muoveva in modo incommentabile il bacino. E sia...avrai il tuo sconto...ora però voglio almeno un piccolo bacio sulla guancia, per salutare il buon Choaki...che ne dici? Un'ultima piccola prova, poi la ragazza avrebbe potuto divincolarsi.

    Io ero appoggiato a una parete nello stesso punto da cui eravamo partiti, e quando i due tornarono dai rispettivi incarichi li accolsi con un freddo cenno del capo. Non ho avuto ostacoli per la mia parte. Voi a che punto siete? Avete risolto?
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    Il Paese delle Cascate


    Il viaggio
    1

    Avevo notato la persona fuori in attesa e quindi avevo attardato il mio ingresso, restando in disparte sotto la pioggia tiepida con un lungo soprabito impermeabile del colore delle foglie, seminascosto in un cespuglio. Dopo il suo ingresso, comunque avvenisse, avrei atteso ancora diversi minuti: dall'interno non provenivano suoni di sorta e nessuno uscì. Che ci fossero altre persone convocate dal Tokugawa? Il suo messaggio non ne faceva menzione.

    Avevo ricevuto un corvo alcuni giorni prima, rammentando la recente missione con il kiriano e le informazioni che ci eravamo scambiati riguardo a Taki. Probabilmente il Maestro aveva dato indicazione di proseguire con le indagini sulla leggendaria Ago e sul misterioso Benimaru Nikaido, ma il fatto che non mi avesse contattato implicava che avrei dovuto proseguire com Yato, e non come Minarai. Molto meglio, avrei portato beneficio alla mia reputazione con Konoha, alla faccia dell'Hokage. Partii dopo aver consegnato un semplice messaggio di conferma, monosillabico, preparandomi al clima umido di Taki con alcuni vestiti più pesanti del solito e il mio equipaggiamento, lasciando una comunicazione all'Amministrazione ma senza passare per l'ufficio dell'Hokage, dato che non era indispensabile.

    All'apertura della porta mi trovai in un ambiente caldo e asciutto (tutt'altro che sgradevole), con un grosso oste addormentato e due sole persone nella sala comune. Due persone che conoscevo bene, una delle quali costituiva una gradita sorpresa! Fudoh-san. Dissi, avanzando mentre scoprivo il cappuccio bagnato di pioggia rivelandomi. Non mi aspettavo certo di trovare una persona del tuo calibro in questa missione, ma non può che rendermi ottimista sul risultato. Aggiunsi, facendo un cenno col capo. Poi verso Youshi. Il proprietario addormentato è opera dei tuoi veleni, amico Tokugawa? Dovevo approfondire e rafforzare quella conoscenza, se volevo approfittare di Youshi come pedina in futuro. In ogni caso evitiamo di perdere tempo... Nemmeno tolsi l'impermeabile. Quali sono le informazioni? Ho cercato anche io qualcosa al riguardo, ma senza grandi risultati. Quale è il nostro piano?
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    Il Lago degli Imbattuti


    III

    I Mercanti in Città
    Zoruto gettò uno sguardo storto e minaccioso a Kato alla sua provocazione, ma indurre gli altri ad attaccare era la SUA specialità e non cadde certo preda delle parole del più giovane consanguineo. Io mi reggo benissimo sulle mie gambe, bamboccio. E' mio fratello a essere arrivato dove si trova grazie a me. Le voci nell'ambiente criminale (nascoste all'udito dell'uomo, ovviamente) erano di altro avviso, ma non era quello il luogo nè il tempo di approfondire. Ma sentiamo le tue deduzioni. Il Maestro era mortificato da quella situazione e fu ben lieto di collaborare in ogni modo possibile. No, Evocatore. Non riesco a comunicare, ma la mia conoscenza appena acquisita non mi sarà di ostacolo. Io non capisco... Mormorò il commerciante, comunque alla loro mercè, che dopo poco si sottopose (non che avesse scelta) al Simbolo di Pensiero. Interrogato nuovamente, comunque, diede quella che per lui era la motivazione più logica e corretta: Il coprifuoco è imposto dal capovillaggio per il bene collettivo.

    Visto il buco nell'acqua, sotto lo sguardo sarcastico di Zoruto i due cercarono un diverso approccio. Parteciperò a questo tuo Rilascio, se insisti, ma ho qualche dubbio, stronzetto. Disse, poggiando una mano su Shitto dopo lo scambio di informazioni che diede il medesimo risultato: il corvo non era in grado di trasmettere ciò che aveva appreso, ma pareva turbato per quelle informazioni (complice la più giovane età). Un rapido Rilascio combinato non diede risultati immediati, anche se per una frazione di secondo il giovane corvo riuscì a dire qualcosa: Haji. Haji è il nome di quella...cosa che ha influenzato il mercante e...e anche Kokai, Kokai è il più grosso, il capo. Il coprifuoco è per loro...per...per il bene collettivo. Poi nulla, il jutsu aveva avuto un effetto minimo, come se quel genjutsu fosse fuori dalla loro portata, o semplicemente funzionasse in maniera diversa dal solito. Haji e Kokai? Che siano ninja? Buffi nomi comunque. Forse sei meno inutile di quanto pensassi. Ora andiamo dal capovillaggio.

    La casa del capovillaggio non era particolarmente più lussuosa delle altre, ma sicuramente saltava agli occhi perchè più grande, con ben tre piani e un giardino ben curato. Niente a paragone con le famiglie ricche dei Villaggi, ma comunque un pò più di quello che un pescatore della piccola cittadina poteva permettersi. Il capovillaggio li ricevette sulla porta non appena il suo assistente lo andò a chiamare quando i due ninja si presentarono. Era un uomo ben vestito

    e dall'aria seria, non certo uno sprovveduto. Sono lieto che due shinobi ci facciano visita, anche se tecnicamente noi siamo sotto la giurisdizione di Konoha, per quanto Oto sia vicina. Perdonate se non vi faccio entrare subito ma sta per arrivare l'ora del coprifuoco e non posso intrattenervi più di tanto. Non sarebbe meglio se tornaste domani? A quelle parole Zoruto gonfiò il petto, facendosi nettamente più minaccioso, ma non disse nulla mentre Kato prendeva la parola, limitandosi a un: Puoi dirlo forte, stronzetto. Quando quello cercò di indovinare il suo grado. In realtà girava voce che avesse comprato il grado, ma non andiamo a fondo alla vicenda per ora. In ogni caso, il Coprifuoco è qualcosa che ho indetto per la sicurezza e il benessere pubblico. Tutto qui. E' molto più sicuro stare in casa la sera, non vedo come possano servire spiegazioni per una cosa tanto ovvia. In ogni caso congiunse le mani alla proposta di essere sottoposto a un Jutsu. Sono mortificato, ma credo che essere sottoposto a una magia ninja sconosciuta sarebbe irresponsabile da parte mia. Se vorrete potremo parlarne domani, ora ho realmente fretta, stiamo per chiudere tutto. Declinò gentilmente, ma fermo nei toni nonostante la minaccia rappresentata da Zoruto e quando lo lasciarono in pace se ne tornò dentro casa. Tutto qui, stronzetto? Non abbiamo granchè e questo posto comincia già a starmi stretto. Dove dovevamo reincontrarci con gli altri? Possibile che fosse preoccupato per quello che accadeva dopo il coprifuoco? O era semplicemente un'insopportabile individuo dalla scarsa pazienza?

    Sponde del Lago
    Il sobrio tentativo di Shin di dissolvere l'influenza di un genjutsu ebbe scarsi risultati. Forse perchè era necessaria la certezza di un'illusione per spezzarla, o forse per qualche fattore esterno...o forse perchè non era un'illusione normale. Immaginai cosa avesse appena tentato e non potevo dargli torto: il comportamento di tutti gli abitanti era fin troppo bizzarro per essere realistico!

    Trovarmi poi messo da parte dal samurai senza avere risposte mi indispettì sul momento, anche se feci del mio meglio per mantenere un'espressione neutra: ero un chunin e dovevo iniziare a comportarmi in maniera più sottile, esattamente come avevo fatto sulla nave dei tre rapitori di bambini. Feci un profondo respiro, cercando con lo sguardo Shin per elaborare una strategia, ma il Kinryu aveva già preso la sua decisione. Annuii in accordo con la sua proposta, iniziando a seguire il samurai mentre si dirigeva (verosimilmente) al suo alloggio. Sono addestrato, potrei seguirlo senza farmi notare, come mai questa pagliacciata, Shin? Gli chiesi non appena ebbi chiare le dinamiche del pedinamento, dubbioso sull'effettivo risultato, ma quando il Samurai raggiunse una porta fu subito chiaro che l'altro ninja intendeva sfruttare la sua spiccata velocità di scatto per impedirgli di chiudersela alle spalle e imporre un'ulteriore chiacchierata. Lo stesso che avevo fatto con lui, notai, cosa che mi fece piegare appena le labbra, sarcastico. Rimasi in disparte, ma entro il raggio della manipolazione del legno, tenendo gli occhi aperti sul circondario.

    Pensavo di aver detto che non c'era altro. Replicò il Samurai, laconico e indispettito. All'insistenza di Shin alzò gli occhi al cielo, sospirando. C'è sempre una guerra, Shinobi. Le notizie girano...Hayate, i Cremisi, Kumo contro Oto. C'è sempre una guerra, e io non voglio nulla a che vedere con le vostre guerre tra ninja. Sto perfezionando la mia via della spada nella speranza di esser degno di tornare nella mia patria. Lasciatemi in pace. Cercò di chiudere la porta nuovamente ma il piede di Shin forniva un cuneo al momento insormontabile se non si volevano fare scenate. Non so da dove venissero. Uno aveva un coprifronte di Konoha rigato e un giubbotto azzurro e l'altro era vestito come un pagliaccio. Cercavano un loro alleato per non so cosa. Li ho mandati al diavolo, come vorrei mandare al diavolo voi due. Con un calcio avrebbe cercato di spostare il piede del Kinryu, un gesto oggettivamente non pensato per fare del male, chiudendosi poi la porta alle spalle a meno di ulteriori insistenze. La descrizione del ninja con il cappotto azzurro poteva ricordare qualcuno incontrato di recente, anche se non da me.

    Intanto l'orologio andava avanti e mancava poco al rendez-vous che avevamo progettato con il resto del Team. Mentre la gente si affrettava per tornare a casa io tenevo gli occhi aperti pur senza percepire nulla che potesse costituire una minaccia immediata o potenziale. Per cosa diavolo esisteva il coprifuoco? Magari gli altri avevano ottenuto informazioni migliori.
    In ogni caso una volta lasciato perdere il Samurai mi sarei riavvicinato. Allora Shin-kun? Io non potevo saperlo, ma il mio interlocutore sentì una chiara eco quando pronunciai il suo nome. Un'eco che veniva da poco distante. Che ti prende? Chiesi, notando la sua reazione. Ancora una volta il suo nome echeggiò, ma solo per le sue orecchie, dalla stessa direzione: un barile pieno di acqua piovana. Se lui si fosse avvicinato non avrebbe percepito alcuna minaccia o pericolo, e lo stesso valeva per me (che pure non sentivo la voce, casomai la avesse condivisa), ma avvicinandosi e sporgendosi sopra il bordo, inevitabilmente lo shinobi di Konoha avrebbe visto solo il proprio volto riflesso. Ma con una smorfia sinistra e deviata, la stessa del suo clone generato dalla spada che aveva avuto in prestito! Ciao Shin-kun. Disse, canzonatorio. Sei molto maleducato a non parlare mai con me, ma posso raggiungerti anche così, per quanto sia un trucco: la mia voce è nella tua testa, e preferirei apparire riflesso sulla mia lama. Come mai non mi usi mai? Mi piacerebbe prendere qualcosa da te, lo sai. Sorrise, demoniaco. Che succede, Shin? Avrei chiesto, specie se Shin avesse parlato a voce alta col suo riflesso, cominciando ad arretrare circospetto: che il coprifuoco fosse per qualche sostanza o effetto che faceva impazzire le persone. Normalmente non starei a disturbarmi a darti qualche indizio, ma il destino è spesso divertente. In tre nello stesso posto, ci crederesti? Il sosia riflesso si sarebbe avvicinato, sussurrando. Il Samurai ha mentito. Forse è vera la faccenda dei ninja, ma non è qui a studiare la via della spada. Quella che aveva sulle spalle è Giugno Luttuoso, mio fratello. E a giudicare dalla sua postura la sa già usare benissimo.

    Inutile chiedere notizie sull'altro Mese di Meku, la sinistra spada ereditata dal Kinryu non avrebbe aperto bocca al riguardo, ma anche precipitarsi all'abitazione del Samurai avrebbe portato a un buco nell'acqua: la porta era aperta, ma all'interno non c'era niente, nemmeno tracce della presenza di qualcuno di recente. Se Shin mi avesse informato sarei sbiancato. Non può essere sparito nel nulla... Deglutii. E se fosse uno...spirito? O qualcosa di simile? Magari il motivo del coprifuoco sono degli spettri? L'orologio avanzava intanto. Dovevamo continuare a indagare o riunirci col gruppo? O magari restare nei paraggi e vedere cosa succedeva? E in quel caso...come prepararci?

    La Villa dei Naminaka
    Sono stato addestrato qui e ci ho vissuto a lungo, è più che normale che io lo conosca. Tuttavia con...l'assottigliamento dei ranghi del nostro clan non mi stupisce che questo posto sia poco conosciuto ai più giovani. Ammise l'uomo mascherato, molto placidamente, impervio ai sospetti di Etsuko o forse del tutto disinteressato a fugarli. Poco dopo, immersi nella foresta antistante alla villa, non appena Mugen parlò della tecnica speciale che condividevano ecco che nuovi dubbi sorsero nella mente dell'altro Akuma. Perchè la tua conoscenza della nostra arte è ancora acerba. La mente, la componente spirituale del chakra è il fulcro del suo potere. Ma quando una mente viene portata all'estremo, o quando è disturbata, a fronte di grandi energie a disposizione possono verificarsi anomalie...come illusioni persistenti, o dotate di autonomia. O anche la completa sottomissione della mente alla sua creatura. Il Magan non è un'arte per persone dalla mente debole. E questa villa serviva per metterle alla prova. Tutt'altro che chiarificatore, Mugen si esibì poi nell'attacco al serpente illusorio autonomo, lasciando di ghiaccio l'altro Kiriano.

    La reazione arrivò ma l'uomo mascherato non fece nulla per impedire a Etsuko di afferrargli il braccio e deviare la balestra, tuttavia mentre parlava bruscamente i freddi lineamenti della maschera si fecero molto vicini al suo volto, con occhi rossi degli Akuma che brillavano appena oltre le strette fessure, unico segno di riconoscimento del fatto che ci fosse realmente una faccia dietro quella copertura. Non era mia intenzione turbarti. Temevo che avvisandoti avresti fatto un movimento eccessivo privandomi della linea di tiro. Non si ripeterà. Freddo nel tono almeno quanto era stato irritato l'Akuma, per un attimo Mugen mise da parte la cordialità ostentata fino a quel momento, risultando quasi meccanico nei modi, tanto era rigido. Non appena venne liberato comunque si fece più rilassato, sebbene la risata mostruosa che echeggiò nell'aria catalizzò l'attenzione di entrambi.

    Stabilita una linea d'azione Mugen fece un cenno d'assenso col capo, proseguendo quindi diretti per il bosco fino a raggiungere la villa, fonte dell'agghiacciante verso udito poco prima. Non entro nella Villa da diverso tempo e certamente da prima che ci entrasse...qualunque cosa sia la cosa che ride dentro. Ma certamente non mi perderò all'interno. Aggirarono l'edificio circospetti, senza che dalle finestre dai vetri sporchi si scorgesse alcunchè, complici anche i pesanti tendaggi. Non un rumore, ma senza dubbio entrambi percepivano una distinta sensazione di inquietudine. La botola ha un lucchetto a combinazione. Cinque, Sette, Nove, per sentire uno scatto...in realtà è una trappola. Dopo questa prima combinazione bisogna inserire Sei, Nove, Uno. Spiegò Mugen interagendo con l'ingresso chiuso, guadagnando l'apertura per entrambi.

    All'aprirsi della botola li investì un discreto odore di chiuso e polvere che avrebbe fatto la gioia di svariati allergici, ma le scale che scendevano nel buio erano intatte e in buono stato, anche se sporche. Possiamo andare. Cautela. Dopo qualche gradino tutt'altro che scricchiolante si ritrovarono in una cantina con diverse botti e parecchio scatolame, probabilmente nella cantina usata come dispensa o magazzino. C'erano anche bottiglie d'olio e in generale il sufficiente per sfamare parecchie persone per molto tempo. Mugen accese la luce, per meglio osservare l'ambiente. Niente tracce per terra, nessuno è entrato qui di recente. Quella porta dà alla sala d'addestramento, da là delle scale possono portarci di sopra. Ci sono anche due porte per dei magazzini di armi e equipaggiamento ma non penso siano utili adesso. Cercò di aprire lentamente la porta dopo aver posato dell'olio sui cardini, per sicurezza, ma ebbe difficoltà a spingerla. C'è qualcosa che la blocca...una specie di palta, o argilla che impiasta la porta. Sembra sia tutta dal lato opposto. Desistiamo o la proviamo a spazzare via in qualche modo?

    Se avessero deciso di proseguire e avessero in qualche modo forzato la porta (o rimosso l'argilla), ad attenderli avrebbero trovato una sala molto ampia e buia, con pavimento in tatami alta almeno tre metri e sgombra di ostacoli. Qualcosa non quadra. Avrebbe mormorato Mugen, guardandosi intorno: la stanza era un campo di battaglia: artigliate e tagli ornavano il pavimento e le pareti come se si fosse combattuta una furiosa battaglia, così come aree praticamente esplose o divelte! Riesci a capire cosa intendo? Avrebbe chiesto a Etsuko, forse per metterlo alla prova. Le scale erano sulla parete settentrionale (loro erano su quella occidentale) a una ventina di metri, e salivano a chiocciola fino al piano superiore. Come dovevano muoversi, e cosa aveva visto di fuori posto Mugen, pur trovandolo talmente ovvio da non doverlo spiegare? E quale sarebbe stato il piano d'azione? La vista del Magan era negata e si sentivano solo rumori vaghi e distanti dal piano di sopra...forse immaginari? Abbiamo anche poco tempo prima del rendez-vous con il gruppo. Che facciamo?
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    Il Lago degli Imbattuti


    II

    [A Oto]
    Alla reazione passivo-aggressiva di Kato il suo consanguineo si accigliò, senza apparire particolarmente intimorito dalla sua strana e sinistra risata. Senti stronzetto, non sono qui per giocare. Ho già avuto la mia dose di stramboidi qui a Oto e non conto quanti sono diventati così dopo che ci ho avuto a che fare, ma non pensare che due risatine e quattro discorsi da squilibrato cambino qualcosa. Liquidò la faccenda senza dare troppo peso alla minaccia e proseguì. Non abbiamo avuto tempo per indagare nè farci delle opinioni, ma non sarà difficile avere la lista dei mercanti e forse anche delle immagini. Buona pensata, non sei chunin per niente. Quanto al Maestro si limitò a guardarlo con aria sprezzante, come se un'evocazione fosse troppo inferiore per lui.

    [A Kiri]
    Controllare la balestra sembrava molto importante per Mugen, ma non tanto da distogliere la sua attenzione da ciò che Etsuko aveva da dire o da chiedere. Seinji Akuma, esatto. E...no, non posso dire di averlo conosciuto di persona. Nondimeno lo conosco molto bene, Etsuko-kun, forse meglio di chiunque altro. Ma lo stesso può dirsi per molti Akuma che ho conosciuto negli anni. Spiegò, in realtà ingarbugliando le cose. Capisco che portare una maschera può essere snervante per un compagno di squadra e ancor più per un consanguineo, ma ti assicuro che non sto cercando di prenderti in giro o di metterti alla prova. Ti chiedo solo di avere fiducia in me, il mio volto è del tutto irrilevante, per questo indosso la maschera. La dipartita del gabbiano non lo turbò in modo significativo, si limitò a guardarlo e a spostare una piuma che era caduta sulla su arma, come se la morte dell'animale non lo toccasse in alcun modo, senza che fosse nemmeno sorpreso.

    [A Konoha]
    Quando mi chiese per conto di chi fosse la missione ebbi un istante di incertezza: possibile che sapesse delle mie piccole scappatelle ad Ame? No, era assolutamente impossibile ma ci fu un'impercettibile ritardo nella mia risposta: dovevo ancora migliorare. Ovviamente è una missione Accademica. Non sono certo un Hayate o un Kurotenpi o un membro di chissà quali organizzazioni segrete. Parve confortato dalla mia risposta, dichiarandosi pronto a partire. Domani mattina alle otto. Risposi, mantenendo un tono spigliato. E' la mia prima missione da chunin, vedi di farmi fare bella figura. Volevo essere fastidioso e un pelo antipatico, volutamente. Portando Shin all'estremo della sopportazione avrei compreso se poteva essere una pedina utile o meno.

    [Briefing]
    La presenza di un amico di Shin nonchè suo compagno di missione in molte occasioni era un elemento che non mi aspettavo e che avrebbe potuto rompermi le uova nel paniere, ma se non altro la situazione al momento era adatta a una divisione dei compiti per cominciare l'investigazione. Entrambi i ninja di Oto erano degli Yotsuki ed evidentemente tra i due non correva buon sangue pur appartenendo allo stesso clan. Non sapevo se la cosa potesse tornarmi utile o meno, ma vedere il caposquadra che rivolgeva un'occhiata tetra a quel Kato, accogliendo la provocazione ma senza rispondervi, era certo indicativo che con quella missione difficilmente saremo andati tutti d'amore e d'accordo. In ogni caso Zoruto-san accettò le proposte per la divisione. L'appuntamento (Zoruto lo impose, non accettando il suggerimento di Etsuko) era dopo due ore, così da investigare prima del coprifuoco, osservarne la prima ora e poi riunirci in quello stesso punto, sempre che tutto andasse bene. Ci rivedremo più tardi allora. Conclusi, prima di incamminarmi con Shin.


    I Mercanti in Città
    La cittadina non era molto grande ma c'era una discreta attività nelle strade, complice la posizione che la rendeva un utile punto di passaggio tra Konoha e i paesi più a settentrione, anche perchè molto vicina alla misteriosa nuova strada che era stata aperta tra i boschi alcuni anni prima e che collegava Oto alla Foglia. Almeno cinque grossi mercanti del luogo avevano un giro d'affari discreto e più che sufficiente per attirare l'interesse degli Yotsuki e della loro "società di protezione", per voler seguire un eufemismo. Il primo della lista fu un mercante di stoffe con un negozio di medie dimensioni che, secondo le informazioni di Zoruto-san, aveva buoni guadagni commerciando con alcune industrie tessili del Paese del The. Bastò il nome del clan per far impallidire l'impiegato nel negozio che fungeva da vendita diretta in città (c'erano poi dei magazzini nella campagna) e convocare il titolare, tale Rokuro Minamino

    . Fatti accomodare i due ninja in una saletta privata per evitare occhi indiscreti, l'uomo pareva più incuriosito dalla loro presenza che non intimorito, fatta salva l'ovvia circospezione nell'avere a che fare con loro. I miei omaggi...posso chiedere il motivo della visita? Non mi pare ci siano stati ritardi nei pagamenti e la nostra collaborazione finora è sempre stata più che soddisfacente... In effetti in caso di criminali o simili gli Yotsuki avevano sempre difeso quell'esercizio commerciale, così come gli altri da cui esigevano il pizzo, perlomeno fintanto che la cosa non era di troppo disturbo.

    Certamente menzionare l'identità di Zoruto come fratello del capoclan Yotsuki aumentò la sua tensione ma dalla sua espressione era evidente quanto poco le parole di Kato stessero andando a segno: nello specifico non sembrava avere alcuna idea di quali fossero le difficoltà. Temo di non capire. Esiste un coprifuoco imposto dal capovillaggio, e siamo tutti ben lieti di seguirlo, per il bene collettivo. Tutto qui. Ma non disse nulla su quale fosse il motivo per cui era stato imposto il coprifuoco, limitandosi a guardare con un'espressione che diceva chiaramente "non è forse ovvio?" a quella domanda specifica. Nessuna opposizione se il Maestro avesse posato la mano attuando il suo jutsu di indagine...e proprio a quel punto sarebbe accaduto qualcosa di molto bizzarro. Il corvo in forma umanoide avrebbe annuito, voltandosi verso Kato. Ho le informazioni necessarie. Il problema è che poi sarebbe rimasto zitto, e anche se interrogato non avrebbe detto nulla. Esiste...un coprifuoco per il bene collettivo. Disse dopo una lenta e lunga pausa, con esitazione, come se quello fosse il massimo che riusciva a dire. Zoruto si accigliò. Il tuo pennuto è inutile almeno quanto tuo padre, Kato. Ma qui sta succedendo qualcosa. Lo provocò gratuitamente, forse appositamente, quindi si sarebbe alzato. Andiamo. La stessa scena si sarebbe ripetuta negli altri "contatti" del clan Yotsuki, mentre il Maestro appariva interdetto e irritato. era evidente che lui SAPEVA cosa stava succedendo, così come il mercante, ma non era materialmente in grado di comunicarlo ad anima viva, nemmeno in forma scritta, o mimata.

    Sponde del Lago
    Il lago? Beh, se i rumori vengono da qualcosa che sta nel lago può aver senso dare un'occhiata. Inoltre avevo abbastanza competenze in Suiton e Mokuton da poter utilizzare l'ambiente a mio vantaggio se ci fossero stati problemi. Il villaggio ha un piccolo molo per le imbarcazioni private, e da quanto capisco un'altro sta all'estremità nord, dove invece hanno le barche e le rimesse i pescatori. Andrei a quest'ultimo. Non ci mettemmo molto e la strada non riservò sorprese di rilievo. Dopo circa mezz'ora eravamo al porticciolo dei pescatori, nella zona settentrionale del lago, con diversi abitanti che stavano sistemando frettolosamente barche e reti, probabilmente per il coprifuoco imminente. Alcuni moli senza alcun segno particolare si gettavano sulle acque verdastre del lago, con un discreto numero di barche perlopiù coperte e con i segni dell'uso. Inutile chiedere ai pescatori notizie sul coprifuoco o altro: andavano tutti di fretta e non ci dedicarono più che un brusco "Ho fretta" e "Appunto, c'è il coprifuoco e devo sbrigarmi". Uhmm...e se ne rapissimo uno per poi interrogarlo? Sei capace di farlo senza dare nell'occhio? Dissi, quasi per sfida, prima che mi cadesse l'occhio su un tizio un pò particolare che stava scendendo da una barca appena attraccata, non distante da noi. Sicuramente anche Shin lo aveva notato [Immagine]

    .

    Ultimamente ho compiuto diverse missioni per mare, ho un certo occhio per le barche...quella da cui è sceso quel tizio non può avere più di qualche settimana, è nuovissima. E anche lui pare più un samurai che un pescatore, con quella spada dietro la schiena. Dissi. Forse vale la pena chiedere a lui, spicca sulla folla. L'uomo stava sistemando le cime per ancorare la sua barca al molo (un banale monoposto a motore) quando ci avvicinammo. Non ho interesse nel parlare con altri Ninja. Disse quando ancora eravamo a parecchi passi di distanza, facendomi accigliare: come se ne era accorto? Avevo cautamente nascosto il coprifronte. Mi chiamo Akechi Mitsuhide, sono un samurai in disgrazia che si è ritirato qui dopo la dipartita del mio signore nel Paese del Ferro. Non mi immischio nella guerra di questi luogo e in chi vi partecipa. Lasciatemi in pace. Ci interessa solo sapere se c'è qualcosa di strano nella zona, con questo coprifuoco e tutto il resto. Quello sollevò lo sguardo, fissandoci per qualche istante. Il coprifuoco è una scelta dei governatori locali. Se volete saperlo chiedete a loro. Conclusa la sua opera si incamminò lungo il molo per allontanarsi, forse diretto alla sua abitazione. Mi voltai verso Shin. Che facciamo? Aspettiamo il coprifuoco e vediamo cosa succede...o hai qualche altra idea?

    La Villa dei Naminaka
    Intrapreso il sentiero verso l'antica magione, con la balestra appesa dietro la schiena e l'abito in stile occidentale, Mugen sembrava molto sereno mentre osservava il lago alla sua sinistra, man mano che si avvicinavano. Come ti ho detto il motivo per cui porto una maschera è irrilevante, ma posso assicurarti che la indosso sempre quando sono all'opera, non è qualcosa di specifico per te, Etsuko-kun. Quanto alla villa...era il luogo in cui gli Akuma svolgevano le fasi finali del loro addestramento, cercando di creare illusioni di qualità ancora superiore fino a poter quasi interagire con la realtà stessa. I Capoclan hanno sempre superato le prove legate al loro ruolo in questo luogo. Inoltre è anche il posto in cui recarsi quando si cerca di trovare equilibrio quando, come a volte succede, il nostro potere sfugge al controllo. E' un luogo che molti Akuma ricordano per sempre, e alcuni scelgono anche di trascorrere qui gli ultimi giorni della loro vita, ed essere quindi seppelliti. Ne parlava come se lo conoscesse molto bene, quasi fosse una guida turistica o un curatore della villa. La villa è circondata da un giardino ampio e per raggiungere l'ingresso si deve attraversare un piccolo bosco che temo non sia stato curato granchè di recente. E' alta due piani più un piccolo seminterrato e sulla sinistra, guardando verso l'ingresso, c'è un cimitero monumentale del nostro clan, ovviamente con nomi falsi ma gli occhi Akuma possono vedere il VERO nome inciso su ogni lapide. Potresti trovarla un pò decadente, Etsuko-kun, ma ricorda che è un posto da chiamare casa, in un certo senso.

    Dopo una breve camminata raggiunsero un cancello dall'aria sinistra oltre il quale il sentiero si perdeva in mezzo ad alberi tetri e cespugli dai rami simili ad artigli adunchi. Bastò una spinta per aprire il passaggio, accompagnata da un cigolìo tremendo e dal battito d'ali di diversi corvi svegliati dal suono improvviso. Come ho detto, ultimamente è stata curata poco. Muoversi nella foresta lungo il sentiero non sarebbe stato agevole ma sicuramente l'ambiente buio nonostante l'ora e i rumori sinistri non aiutavano...inoltre il Magan non riusciva a scorgere la forza vitale al suo interno, di nessuno. Gli alberi sono stati trattati per emettere costantemente particelle che offuscano la nostra arte. Era parte dell'addestramento, Etsuko-kun. Spiegò Mugen se il Kiriano gli avesse fatto notare la cosa, salvo poi fermarsi più o meno a metà strada, guardandosi intorno. Immediatamente dopo avrebbe afferrato il manico della balestra con una mano, voltandosi e puntandola verso Etsuko e scoccando [Azione]Forza Viola +3 tacche - Potenza 25 + Sanguinamento (DnT Medio).!

    In realtà il bersaglio in era il giovane Akuma, ma il dardo sarebbe volato a un millimetro dalla sua guancia sinistra, a meno di movimenti bruschi, colpendo un serpente che si era calato, silenziosissimo, da un ramo fin quasi a insidiare il suo collo [Abilità]Furtività 12+ Movimento Silenzioso.
    Non ha distanza minima di percezione.
    . La cosa strana però sarebbe stata la dissoluzione del corpo in fine nebbia, come se non fosse mai stato là. Come ho detto, a volte il Magan va fuori controllo. Nel bosco ci sono Creazioni Demoniache diventate indipendenti, perlopiù animali feroci o velenosi. Presta maggiore attenzione, Etsuko-kun. In quel momento una risata strana e orribile sarebbe arrivata da parecchio più avanti, dalla villa oltre il bosco.

    HiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiA!!!
    HiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiA!!!
    HiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiA!!!

    Mugen rimase in silenzio, guardando in quella direzione. Questa mi è nuova. E non mi piace per nulla. Forse son questi i rumori di cui parlava il briefing? Cosa facciamo, Etsuko-kun? Proseguiamo diretti o vuoi fare qualche altra manovra? La villa era poco più avanti e anche una volta usciti dal bosco non avrebbero notato nulla dall'esterno se non i muri rovinati, una fontana asciutta e crepata sul piazzale anteriormente al maestoso ingresso in stile occidentale, con tanto di duplice scalinata. L'orrida risata non si ripetè e il Magan non funzionava...da dove conveniva entrare? C'è la porta principale che porta all'atrio e poi una porta sul retro verso le cucine, o anche una botola vicino al cimitero che porta al seminterrato che veniva usata sia come sala di addestramento che come cantina. Spiegò Mugen, stava a Etsuko decidere se dividersi o andare da soli, e come prepararsi all'esplorazione...o magari preparare una trappola o affini.

  14. .

    Mistero a Tsuya


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    La riunione con Fudoh-san era ovviamente piacevole, vista la sua esperienza e abilità potevo contare su un supporto eccezionale che avrebbe migliorato le possibilità di riuscita della missione. L'altro ninja di Kiri però mi turbò: era chiassoso e ridanciano, tutt'altro che affine ai miei modi...ma parlò di un accordo tanto con il Maestro quanto col Sensei, e questo lo inquadrava come persona cui prestare attenzione, sotto molteplici aspetti. E' esatto, sono Yato Senju. Ripetei, circospetto, prima di esibirmi in un sorriso appena accennato. Sono lieto di essere stato segnalato da individui così importanti. E sono curioso di vedere dove porterà questo incontro. Mormorai, accennando un picco inchino. Le parole successive dello spadaccino kiriano poi gettarono luce sul suo ruolo nelle faccende di Tsuya e sulla missione avvenuta anni addietro. Evidentemente la sua presenza sarebbe stata fondamentale. Certo, quando Fudoh-san rispose al suo saluto annunciando di essere il Primario dell'Ospedale di Kiri sgranai gli occhi: non avevo idea sel suo ruolo, che accese il mio sguardo di nuovo rispetto nei suoi confronti. Primario? Mormorai, come se fosse un'informazione di poco conto. Capisco, congratulazioni, Fudoh-san. Nel profondo del petto sentii chiaramente gli artigli dell'inadeguatezza che si stringevano sul cuore, rammentandomi quanto fosse indietro, quanto fossi sciocco e debole. E anche se sorridevo cordiale nel profondo mi sentivo morire.

    L'incontro con l'ultimo membro della spedizione avvenne quando eravamo quasi arrivati a Tsuya, e si trattava di un secondo individuo di indole bonaria ed estroversa, almeno a primo acchito...il genere di persona con cui non avevo grande dimestichezza pur potendo simulare un carattere altrettanto gioviale se necessario. E questo sarebbe potuto essere ciò che avrei fatto se quello non avesse tirato in mezzo l'Hokage dal nulla, facendomi inombrare il volto, con un accenno di chiara disapprovazione. Sono Yato Senju, e temo di deluderti: l'attuale Hokage non ha avuto alcun ruolo positivo nella mia formazione. Se non strettamente necessario, parlerei di lui il meno possibile. Evidente da quelle poche sillabe quanto Raizen mi fosse in antipatia, ora che il mio grado era cresciuto avevo deciso di seguire una aperta ostilità, anche se sul piano puramente dialettico, come copertura per le mie vere intenzioni, non avendo più la possibilità di giocare come un fedele seguace visti i trascorsi.

    [...]

    Muoversi tra i rami non era difficile per un Senju, ma ovviamente non potevamo essere rapidi come se corressimo in campo aperto, tuttavia non trovavo inquietante la presenza del gigantesco albero con le sue gemme e la sua progenie, che anzi mi mettevano stranamente a mio agio. Attenzione Fudoh-san! Dissi quando sbattè la testa...evidentemente a Kiri non erano abituati a foreste simili. Mi chiesi se col Mokuton avrei potuto spostare quei rami che guarivano immediatamente dai tagli o meno, ma intanto eravamo arrivati sulla scena: una locanda all'interno della quale si era consumata l'aggressione. Una volta all'interno individuai immediatamente il ferito, cercando uno sguardo d'intesa con Fudoh: dovevamo per prima cosa assicurarci che la situazione fosse sicura e che non ci fossero aggressori nascosti o altre minacce per noi ninja medici (preservare sè stessi era la regola fondamentale) [Abilità].

    Assicuratici che non ci fossero sorprese, Fudoh iniziò immediatamente la guarigione mentre io osservavo la ferita, pronto a supportarlo [Abilità]. Che sia stata una clava o qualcosa del genere, Fudoh-san? Chiesi, ascoltando attentamente i discorsi delle testimoni, per quanto fossero abbastanza strampalati e poco realistici...ma dopotutto delle scimmie o similari erano citate nel rapporto sullo Spettro dei Miracoli. Ci aspettavano? Ancora non sapevo esattamente cosa fosse un Guerriero del Vuoto, ma sicuramente ero sorpreso. Se non altro si aspettavano il Chikuma, ma questo voleva forse dire che io ero una variabile non prevista o che volevano trascurare. Questo poteva essere un grande vantaggio per noi. I resoconti erano frammentari, confusionari, si riferivano a persone di cui non avevo chiara l'identità ed erano sensibilmente diversi dal briefing accademico. Uhm...Fudoh-san...tu sai cosa sia un Guerriero del Vuoto? Sei uno di essi? Avuta risposta negativa avrei annuito...per esclusione verosimilmente Akira Hozuki lo era, visto che il Rosso era stato menzionato a parte dal nemico.

    Non lo aiutai nella guarigione tenendo invece d'occhio i dintorni. Un solo pugno non poteva aver causato un danno simile senza qualche tecnica a supportarlo...forse aveva ingrandito la mano o la aveva rivestita con qualcosa? In ogni caso piuttosto che cercare inutilmente di mettere ordine in quelle informazioni frammentarie era il caso di uscire dalla melassa prima di restarvi invischiato. I punti importanti erano che ci aspettavano, e che le nostre informazioni non collimavano con quelle ottenute sul posto. Questo apriva a due possibilità: seguire le informazioni e investigare, correndo il rischio di cadere in una trappola seguendo le briciole lasciate dal nemico...o uscire del tutto dal sistema e giocare secondo le nostre regole. Quindi sorrisi, affabile verso i presenti. Siete stati preziosi, e Tooru è ancora più prezioso, quindi non appena stabilizzato il ferito cercheremo di recarci subito là dove serve. Ovviamente mentivo, e spudoratamente. Prima di arrivare a Tsuya avevamo viaggiato per un pò e avevo spiegato i miei compagni un piccolo trucco appreso ad Ame (senza rivelarne l'origine). Se mentre parlavo avessi fatto un cenno con le dita, muovendo appena indice e anulare fino a toccarsi, in modo apparentemente casuale, allora le parole che stavo dicendo erano assolutamente false e intendevo fare l'esatto opposto.

    Chiaramente la decisione di tutto spettava ai Jonin, ma con quel gesto stavo mettendo in chiaro, ma solo a loro, quale fosse la mia idea sull'argomento: NON andare a cercare Tooru e NON recarci dove voleva in nemico, ma fare tutt'altro, o cercare una contro-trappola.
  15. .

    Hashirama Matsuri


    Aggirare Ostacoli
    5

    Entrambi i giovani shinobi si erano trovati davanti a porte chiuse, sia nel senso letterale che in quello figurato, mentre io tutto sommato riuscivo (complice l'esperienza ad Ame) a procacciare dei forti sconti presso i fornitori cui mi ero rivolto. Volutamente esclusi dalla mia mente la preparazione della recita e il procacciarsi i rifornimenti, di fatto affidandomi ai due giovani compagni: non certo perchè mi fidassi, ma perchè di tutta quella faccenda mi interessava relativamente poco.

    Ben più motivati erano Haruki e Izumi, ognuno alle prese coi suoi guai. L'alto giovane Senju nel vedersi rifiutato senza nemmeno la possibilità di spiegare con precisione le sue intenzioni non si perse d'animo e, intravedendo un'opportunità, girò attorno al grande palazzo dell'attore, scalando il muro e scavalcandolo, fino ad atterrare davanti al giovane attore che stava riposando su una sdraiola da giardino con un piccolo mangianastri e degli auricolari. Oh, mamma, di nuovo un fan esagerato. Alzò gli occhi al cielo mentre con un movimento della mano lasciava che un discreto numero di insetti si sollevasse a formare un piccolo sciame pronto all'attacco. Senti, non firmo autografi, sono a casa mia e mi sto rilassando quindi sarei grato se ti levassi di torno.

    Le parole successive del Senju tuttavia attirarono il suo interesse. Mmh...strano, da come parli sembra quasi che tu non sia un mio fan. Si accigliò. L'Hashirama Matsuri? Mi pare di aver partecipato da bambino, anni fa. E volete fare...una recita? Io sono un attore, non faccio "recite". Disse con sdegnato. Tuttavia il ruolo di Hashirama è sicuramente lusinghiero...un ruolo maturo che potrebbe essermi utile ma...non parteciperò a una "recita". Se mi volete voglio un'opera teatrale di livello. Hai un copione? O puoi almeno darmi delle garanzie di qualità? Chi farà il Kyuubi e la moglie di Hashirama? E soprattutto...chi assisterà alla rappresentazione? Ci fu un lampo di interesse nei suoi occhi. Possibile che la presenza di uno dei big del villaggio potesse essere uno sprone? In ogni caso stava ad Haruki essere sincero e dire che ancora non avevano nulla...o inventarsi qualcosa, anche sparando qualche balla che avrebbero poi cercato di rendere veritiera in seguito. E quale carica del villaggio poteva essere il VIP davanti a cui voleva recitare?


    Un pò distante invece Izumi aveva fatto un primo passo verso la consapevolezza delle arti ninja di cui solo una Kunoichi è capace: la seduzione dell'animale maschio. Qualcuno potrebbe pensare che agghindarsi per sedurre e ottenere quello che si desidera è degradante per la donna, una mercificazione del corpo e una caduta di stile. Ma qui si parla di Kunoichi. Armi umane addestrate per cercare di portare a termine delle missioni. La seduzione è un'arma al pari di un Kunai, e nessuno direbbe mai che si vergogna o trova volgare l'uso di un kunai, no? L'importante è la prospettiva, non certo assurde convenzioni sociali che non sempre si applicano alle situazioni che uno ha davanti.

    Tutto questo alto ragionamento, un pelo machiavellico, ovviamente non rendeva meno disgustosa l'espressione quasi grufolante del fornitore quando Izumi tornò davanti a lui dopo essersi agghindata a dovere. Forse se invece di andare direttamente a parlargli avesse provato a chiedere nei dintorni che tipo era avrebbe potuto prepararsi a dovere invece che sbatterci il muso. Poco cambia comunque, l'uomo sudaticcio la guardava con aria compiaciuta e decisamente viscida. Ah! Ora va molto meglio. Sono contento che sei dispiaciuta, ragazza. Si mosse verso una sedia vicina, prendendo posto e facendole cenno di sedersi sulle sue ginocchia. Ma io sono una persona per bene quindi ti ascolterò un pò. Siediti qui dal vecchio Choaki. Una pausa e un pò di compagnia mi faranno comodo. Per quanto disgustoso, se lei avesse acconsentito avrebbe ben presto sentito la mano robusta dell'uomo che si appoggiava assai vicina al fondoschiena. Se avesse tollerato, avrebbe ottenuto di farlo parlare ancora. Allora, piccola mia, di cosa volevi parlarmi? Mi raccomando, preferisco quando una fa la carina. Se sarai carina con me io sarò gentile con te. Aggiunse leccandosi le labbra. Magari se vai a farmi un buon thè e me lo servi, intrattenendomi, potrei gettare uno sconto nel nostro accordo. Era una scena disgustosa, ma Izumi sarebbe stata capace di fare buon viso a cattivo gioco? O avrebbe reagito? Oppure cosa? Le possibilità erano innumerevoli.


    Edited by Febh - 26/8/2020, 19:08
295 replies since 27/8/2015
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