Posts written by Yato Senju

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    Hashirama Matsuri


    Non tutto va liscio
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    Non compresi immediatamente il motivo per cui Izumi mi ringraziò: non avevo certo parlato per rincuorarla nè altro, ma per una semplice esposizione dei fatti, e francamente non ritenendo nè lei nè il consanguineo come delle pedine adeguate avevo deciso di non perdere tempo avvicinandomi a loro o cercando di comprendere i loro stati d'animo o interessi per usarli a mio vantaggio. Nondimeno, la guardai un pò perplesso ma non approfondii la questione: avevamo da fare. Appunto. Le risposi quando chiese di poter andare lei a cercare degli attori per la recita. Tu vuoi conoscerli per motivi personali, quindi rischieresti di distrarti. Meglio che vada Haruki. Spiegai senza particolare inflessione. Male che vada li conoscerai alla festa. Poi verso Haruki. Quindi ora hai un motivo in più per trovare degli attori con un minimo di popolarità. Dissi, anche se non era granchè come spinta motivazionale...in effetti di tutta quella faccenda mi importava ben poco: come avrebbe potuto essere utile per la Missione?

    Ci separammo, e mentre io avevo il mio daffare con i vari ristoranti, cui avrei proposto dei carri per street food fatti in legno Senju che avrebbero poi potuto tenere per sè come parte del pagamento, i due ragazzi trovarono ognuno un ostacolo, per quanto piccolo, al loro incarico.

    Izumi per prima ebbe a che fare con l'inciviltà del mondo moderno. O di quello specifico Aburame, in effetti, ma andiamo con ordine: Il rotondo grossista la guardò abbastanza storto, inarcando un sopracciglio quando lei si presentò, ma almeno smise di lavorare sulle casse e cominciò a carezzare la corta barba con la mano fino a quando la ragazza non ebbe finito di parlare. Mmmmh... la voce era bassa e roca, forse si trattava di un fumatore (c'era un vago odore di sigaro in effetti) ...ti darei un sei. Sei e mezzo forse se cambiassi acconciature. Agitò la mano come a indicarle di sloggiare. In ogni caso non sei per niente il mio tipo, ragazzina. Fuori dai piedi. Mai una volta che ne mandino una decente...Bah! Non gli era sfuggito che la ragazza avesse una borsa di denaro appresso (la aveva guardata a lungo). Se volete che faccia da fornitore per il vostro festival voglio ottomila ryo. E voglio parlare con qualcuno di meglio, non una ragazzetta smunta e scemotta. Rude nei modi così come nelle parole, il grossista smise di dedicarle attenzione, tornando ai suoi affari. Ma come avrebbe reagito Izumi? Avrebbe cercato altri fornitori, affrontato la situazione, o si sarebbe inventata qualcosa di alternativo?

    Haruki ebbe forse il problema opposto. Superate le ragazzine appostate vicino alla casa dell'Aburame arrivò alla porta e dopo aver bussato, trascorsi alcuni minuti, quella si aprì mostrando un uomo alto e sulla cinquantina, con occhiali da sole piccoli e scuri. Si accigliò al saluto così informale ma non disse nulla fino a quando il ragazzo non finì di spiegare. Sono il padre di Kagero e sono anche il suo manager, oltre che istruttore. Una banale sagra di quartiere vorrebbe reclutare il mio ragazzo per una recita da due soldi? Mi prendi forse in giro? Stava per sbattere la porta in faccia al giovane Senju quando ebbe come un ripensamento. Kagero lavora sodo per essere una star e i fan lo tormentano, ci manca solo che venga a fare pubblicità a voi Senju. Non lo userete per avere notorietà, lui deve dedicarsi a cose più importanti, a produzioni che lo rendano anche più famoso. Addio! Sbattè la porta, ma Haruki aveva fatto in tempo a notare che la casa, aveva una sorta di corte, o di giardino interno, dall'altro lato, e c'era qualcuno che prendeva il sole su una sdraio vicino al muretto di cinta. Avrebbe cercato di convincere il manager a parole, o avrebbe provato a infiltrarsi e cercare direttamente il giovane attore? Oppure si sarebbe inventato qualcosa sul momento? Il tempo passava e se avesse deciso di cercare altri attori era ancora in tempo, anche se non sapeva dove si trovassero altri professionisti, e avrebbe poi dovuto convincerli. Cosa avrebbe fatto?
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    Mistero a Tsuya


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    Avevo sentito molte cose sulle Armi di Iwa, specialmente dopo essere stato inconsapevole protagonista della scoperta di una di esse, ancora sospesa tra quiete e attività, sebbene avessi in qualche modo rimosso buona parte di quell'esperienza, forse per i recenti avvenimenti ad Ame. Ovviamente dopo quegli eventi e le riunioni tra ninja, specie con gli avvenimenti dell'Abete ogni informazione era diventata preziosa e una volta tanto, tale era l'entità della minaccia, l'Amministrazione del villaggio non lesinava nella diffusione di notizie, retroscena e rapporti di ogni missione che potesse essere stata anche solo vagamente correlata alle Armi. La faccenda dello Spettro dei Miracoli, del Gashadokuro e di ciò che restava a Tsuya mi era quindi nota, con tutti i dettagli disponibili a un Chunin e tutte le notizie condivise dall'Hokage che, per quanto indegno della posizione, quantomeno aveva preso una decisione corretta. Non che questo inficiasse il suo ruolo quale Bersaglio, ovviamente. Che agisse bene o che agisse male, il mio scopo era ucciderlo.

    Ad ogni modo, trovandomi davanti a un prospetto di missione al confine con la Cascata, proprio in quella Tsuya dove ora sorgeva il gigantesco albero risultante dalla distruzione del Gashadokuro e dall'esaurimento della coscienza di Pangu. Dalle notizie che ho letto i locali non hanno capito appieno cosa sia successo e hanno tutta una serie di superstiziose elaborazioni della faccenda. Dissi una volta concluso il breve rapporto, discutendone con i miei genitori. Ora che ero Chunin non avevo più l'anonimato del grado e le missioni di una certa importanza stavano crescendo, quindi vagliavo attentamente con loro quali seguire e quali no, anche se avevo totale autonomia in questo: io dovevo essere un elemento libero e slegato, senza contatti o possibilità di risalire a chi avesse dato il via a tutto. I miei genitori, se fossi stato scoperto e ucciso, avrebbero finto disperazione e terrore, oltre a totale ignoranza sulle mie azioni. A conti fatti, il mio funerale era stato già celebrato in famiglia, così da non avere questioni irrisolte. Gli omicidi e le sparizioni potrebbero essere opera di qualcuno che ancora segue il vecchio culto, o che è stato in qualche modo distrutto psicologicamente dal cambiamento. Ma se l'Arma centrasse ancora in qualche modo, sicuramente delle indagini sarebbero importanti. Ecco perchè ci sono due jonin e due chunin. L'Hokage è molto interessato alla faccenda, se partecipassi avrei sicuramente modo di avvicinarmi ulteriormente a lui. Quella frase era ciò che decideva il tutto. Sarei partito.

    [...]

    L'albero era effettivamente imponente, i rapporti non gli rendevano giustizia, e a ben pensarci gettava una sorta di ombra e penombra perpetua sul villaggio in determinati orari. Era ragionevole che qualcuno fosse impazzito o avesse una qualche instabilità. Ma non era il caso di fare supposizioni prima di aver analizzato la questione. Gli omicidi erano stati brutali, forse troppo per dei semplici abitanti privi di chakra. Ma Taki era molto vicina, e chi poteva sapere cosa poteva arrivare da oltre il confine.

    Rimasi piacevolmente sorpreso nello scoprire che Fudoh-san era stato scelto per la missione, e questo significava che verosimilmente l'altro kiriano era il chunin mio parigrado, anche se dall'aspetto sembrava avere molta più esperienza di me. Fudoh-san, è un vero piacere reincontrarti. Se hanno messo all'opera un ninja del tuo calibro sicuramente la questione sarà più complessa di quanto mi aspettassi. Avrei detto con un inchino nel punto di incontro, salvo poi rivolgermi all'altro ninja, cordiale ma decisamente più freddo nei toni. Io sono Yato, del clan Senju. Ninja medico di Konoha, e addestrato nelle arti degli eliminatori di cadaveri. Penso che mi occuperò di studiare le vittime, tra le altre cose. Avremmo incontrato il ninja di Suna solo successivamente, salvo inconvenienti, e quindi proseguimmo verso Tsuya in tre. Akira...sbaglio o sei già stato a Tsuya? Ricordo un nome simile nei rapporti. Avrei chiesto allo spadaccino, al tempo genin. Qualche suggerimento o qualche ipotesi?

    In ogni caso una volta sul posto, vicino al semplice muro di cinta del villaggio, delle grida d'aiuto attirarono l'attenzione in modo inequivocabile. Mi voltai verso Fudoh-san, che pensavo essere il caposquadra (perlomeno io lo avrei considerato tale) e che tuttavia si rivolse a noi chiedendo un parere. Decisamente di tutt'altra pasta rispetto a Raizen, che si sarebbe messo a sproloquiare mezz'ora salvo poi imporre il suo piano a tutti dopo una finta richiesta di pareri. Siamo ninja medici e la missione ci manda per le aggressioni, dovremmo controllare in ogni caso. Mi accigliai. Possibile che l'aggressore abbia dei criteri specifici per le vittime? Non c'è già un Tanaka tra le persone aggredite, con il figlio che era poi scomparso? In ogni caso stare ad attendere non sarebbe stato utile. A meno di divieti espliciti, mi sarei diretto verso le mura chiedendo in quale direzione avremmo dovuto andare per aiutarli.


    Edited by Febh - 14/7/2020, 13:10
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    III
    .:Situazioni che Crollano:.

    Prima ancora che potessi mettere in atto la mia offensiva l'intera stanza prese a tremare proprio come temevo. Oh no..TI AVEVO DETTO CHE NON... Mentre per un istante realizzai che forse la fine era vicina il soffitto cedette con un gran numero di detriti che piovevano in ogni direzione: cercai l'uscita con lo sguardo, anche se non era affatto comoda, e lanciai poi un'occhiata terribile a Jin...poco prima che il vento si levasse in MIA difesa. Aveva difeso ME e non SE stesso? Era forse idiota? ...ehi...ma che fai? Il vento bloccò alcune delle rocce dandomi qualche istante di movimento, il minimo indispensabile per riordinare le idee. Avevo tre punti fondamentali da considerare: l'idolo, l'uscita...e Jin. Quel cretino era responsabile di quel disastro e se fosse morto se lo sarebbe meritato, ma si stava sacrificando per me.

    E se lo stava facendo adesso, forse lo avrebbe fatto anche in futuro. Per quanto fastidioso poteva essere una pedina di estrema importanza, specie se andando avanti avessimo fatto entrambi carriera! Non dedicai più di una frazione di secondo a quella considerazione, ma ero combattuto e inesperto: potevo portare in salvo entrambi, oltre a me stesso? In quei pochi istanti? Non lo sapevo ma perlomeno avrei fatto un tentativo. NON ESSERE IDIOTA E VIENI QUI! Dissi mentre componevo molto rapidamente una manciata di sigilli per poi poggiare la destra a terra mentre la sinistra recuperava della corda. Il terreno dietro l'idolo si sollevò in una mano fangosa che afferrò il premio avvicinandomelo [Tecnica 1 e Azione 1]Tecnica afferra, slot azione muove entro 9 metri, dao che l'idolo evidentemente non oppone resistenza mentre una seconda mano emergeva davanti a Jin per cercare di prendergli un braccio e avvicinarlo o facilitargli lo spostamento...ma non riuscì per una frazione di secondo mentre il pavimento crollava spezzando il collegamento tra me e il jutsu, di fatto facendo disperdere la mano prima ancora che avesse completato la sua forma. NO! Maledizione! lanciai la corda nel baratro mentre il vento cominciava a dissiparsi e l'idolo mi veniva porto dalla mano di fango creata ad hoc, ma Jin non lo afferrò [Azione 2]. Perduto. Non provavo affetto per lui, e in seguito avrei certamente analizzato la questione escludendo che ci fossero possibilità di salvarlo...forse col Mokuton avrei avuto speranze ma non lo conoscevo ancora. In ogni caso era una potenziale pedina perduta, ma nulla per cui disturbarsi, dopotutto era stato talmente sciocco da causare tutta quella faccenda. Corsi quindi come un forsennato, cercando di guadagnare l'uscita con il premio in mano [Azione Gratuita, 3 e 4]Sovraimpasto per correre a Verde+4, subendo danno. Il gratuito è per prendere l'idolo che è stato avvicinato dalla mano.
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    Hashirama Matsuri


    Imprevisti Organizzativi
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    Sbuffai, Haruki non era un esperto nel festival estivo ma avremmo potuto cavarcela in ogni caso. Buona idea. Borbottai al suo piano per muoversi in sicurezza col denaro. Konoha non era Ame e sicuramente le forze di polizia funzionavano meglio che altrove, senza contare che un Chunin era decisamente un bersaglio poco appetibile, ma meglio essere cauti. Quell'Haruki sembrava una persona sveglia. Penso si possa ottenere facilmente anche senza delle vere borse. Composi una manciata di sigilli, eseguendo due volte di fila un semplice genjutsu nel quale avevo una discreta esperienza: se non si fossero opposti i due giovani del clan Senju avrebbero notato chiaramente la comparsa di una borsa del tutto analoga alla mia al loro fianco [Tecnica]. Ho cambiato la percezione dei vostri abiti. Normalmente è impossibile farlo su un avversario, ma se non vi opponete non ci sono limitazioni.

    Io onestamente non avevo esperienza di feste di quartiere, di festival o in generali di eventi mondani di quella portata. Mi era stato insegnato come muovermi e come sfruttarli a mio vantaggio, ma non avevo alcuna idea su come organizzarlo. Un teatrino...non sarà difficile fare le scenografie o il palco con il legno, ma dovremo procurarci degli attori. Anche qualcuno del clan magari. Per i fuochi d'artificio ricordo che c'è un negoziante che li tratta, e basta qualunque ninja con un pò di conoscenza dei Katon per usarli senza rischi. Commentai, valutando la proposta. Quanto al Mokuton non preoccuparti. Lo abbiamo nei geni, tutto sta a trovare il modo di risvegliarli. Aggiunsi sovrappensiero: per me era stato necessario un Kaguya. Quindi mi rivolsi a Izumi, che a quanto ne sapevo era stata solo adottata. In ogni caso è solo una tra le tante arti di Konoha. Conosco dei Senju che si sono dedicati ad altro e sono comunque ottimi ninja. Non lo dissi per consolarla, anche se poteva sembrare, ma si trattava di una semplice puntualizzazione.

    Quanto a cibo e alcool, credo che la cosa migliore sia rivolgerci a qualche mercante del clan Akimichi. O ai ristoranti locali, se interessati ad aprire piccoli stand per strada. Aggiunsi in risposta alla proposta di Izumi. Cibo, Bevande, Attori, Materiali. Organizzare il Matsuri mi sembrava poco utile per il mio obiettivo e a giudicare dalla serie di cose che andavano nella lista ci sarebbe costata parecchia fatica. Ma ormai non avevo scelta. Anche la gara di sculture è una buona idea, potremmo poi esporre le migliori, dividendo per categoria, proprio sotto l'albero. Basteranno pochi tavoli e diversi del clan che abbiano voglia di esibirsi. Non sarà difficile. Organizzare delle attività, per quanto semplici, ci richiederà invece persone dedicate e bancarelle apposite. Forse potremmo metterne alcuni a fine serata, quando saranno tutti più brilli. Però potremmo mettere dei tiri a segno o cose simili. Feci un profondo respiro.

    Direi di dividerci per cominciare. Io mi occuperò dei ristoranti. Tu Izumi vai a parlare con qualche grossista degli Akimichi e cerca di strappare uno sconto. Haruki, tu pensi di riuscire a trovare degli attori per la tua recita? Ci rivediamo qui fra un'ora. Conclusi con tono saldo, anche se era evidente che non ero nè entusiasta nè particolarmente coinvolto, come se fosse un semplice lavoro di routine.

    Izumi avrebbe trovato facilmente il negozio che le avevo indicato, un grossista dall'aria pingue [Immagine]

    che stava riordinando delle casse di frutta, mentre all'interno del negozio si potevano vedere grandi quantità di viveri. Non lo conoscevo personalmente ma avevo sentito dire che era abbastanza conosciuto nel circondario. Come gli si sarebbe avvicinata la ragazza? O avrebbe magari chiesto prima un pò in giro?

    Haruki invece aveva da compiere una scelta: trovare artisti professionisti, anche se più costosi, come il famoso Kagero Aburame

    che viveva nei paraggi ed era abbastanza conosciuto per delle soap opera trasmesse in tutto il continente, oppure qualche figurante meno famoso, magari anche reclutato per strada che avrebbe sicuramente creato un effetto più familiare e con minori costi, ma anche molta meno pubblicità all'evento. Che strada prendere?
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    Bokushin no Bokuen


    Parley?
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    I danni cominciavano ad accumularsi in modo sempre più pesante, e anche se la stretta poteva essere in parte contrastata da un generoso impasto di chakra nei muscoli del torso [Difesa 1]Statistiche: Resistenza Blu +1 tacca, Ferita Medioleggera

    Impasto MedioBasso +4 Res
    non avevo alcun modo di liberarmi, specie coi miei attacchi che non erano riusciti a danneggiare il nemico, ricopertosi istantaneamente di una spessa corazza su tutto il corpo, che non lasciava spazio se non nella zona degli occhi per attacchi significativi. Maledizion...coff coff! Tossii sangue, certo danneggiato dal veleno avversario che stava per aria, e in quel preciso momento realizzai che stavo per avere la peggio...forse portando all'estremo le mie capacità avrei potuto al più portare quel nemico con me, ma non avevo scampo. Per una frazione di secondo la faccenda mi diede pace: mi diede la possibilità di contemplare la fine della Missione, che prevedeva la morte dell'Hokage oppure la mia...ma ben presto quella sensazione venne scacciata dalla frustrazione, talmente intensa da rendere vana anche la paura. Non...non accetto che...finisca...così... Mormorai tra i denti sporchi di sangue...potevo forse utilizzare il Mokuton per strangolare il mio stesso avversario e rendere vana la sua forza superiore? Anche con la migliore armatura del mondo non poteva ignorare le chiavi articolari, sebbene quella coda fosse pericolosa. Uno sguardo di sbieco a Jushiro dietro di me...se non altro se fossi morto non avrei dovuto temere le ritorsioni del Visigoto. Ragazzino...allontanati. Gli dissi poco prima di tentare il tutto per tutto. L'inaspettato salvataggio fu decisamente sorprendente, con un jutsu talmente rapido da abbattere persino le difese di quel misterioso uomo del clan Soshi e poi scaraventarlo lontano.

    Realizzai solo una frazione di secondo dopo di essere stato scaraventato per aria, e Jushiro con me, forse per la reazione troppo brusca del nostro salvatore: il cocchiere Mitarai. JUSHIRO! Anche così malconcio non era un problema per me atterrare nel fango, soprattutto grazie alle protezioni sulle braccia e gambe, oltre alla corazza creata poco prima, ma Jushiro era indifeso e ancora poco avvezzo a muoversi, poteva farsi parecchio male! Ancora una volta tesi il braccio mentre il legno andava a preservarlo [Difesa 2]Statistiche: Riflessi Blu +2 tacche, Potenza 30

    Mokuton 5 Unità, sommo concentrazione in difesa, +1 per TS
    avvolgendolo prima dell'impatto. Si sarebbe fatto un pò male, sicuro, ma almeno non si sarebbe rotto nulla. Atterrai in modo da ammortizzare il colpo, ancora col fiato corto mentre sollevavo lo sguardo per fare il punto della situazione. Mi sentivo a pezzi, coi polmoni in fiamme ed esausto, ma DOVEVO continuare, anche se questo implicava prendere Jushiro e scappare in attesa che gli sgherri del Visigoto mi trovassero. Anf..anf... La tosse se non altro si stava attenuando. La situazione non era buona. Uno dei nemici, un Uchiha, mi fissava con un'espressione che non mi trasmetteva nulla di buono...che avesse visto oltre il travestimento del Fauno? Non potevo permettere che qualcuno scoprisse le mie affiliazioni con Ame. Anche il Soshi era ancora in piedi, sebbene in pessime condizioni, ma il vero problema era che noi eravamo in tre, e pure malconci, mentre il caposquadra nemico si era fatto avanti: una donna ancora illesa e certo difficile da abbattere. Respirai affannosamente, cercando di mettere a posto i pezzi, di trovare un modo per cavarmela.

    Vagliai diverse ipotesi: uno scontro diretto, anche se Mitarai si era mostrato potente, era estremamente rischioso. Rivelarmi quale Yato Senju e cercare il supporto dell'Uchiha implicava tagliar fuori per sempre il supporto di Ame, il Sensei, e inimicarmi il Visigoto. Scappare era possibile, ma il Visigoto non avrebbe apprezzato. Se non altro sembrava che quel gruppo di avversari fosse interessato a uccidere noi più che a recuperare Jushiro: avevano attaccato per uccidere, calcolandolo poco e niente, forse non era lui il loro obiettivo? Non potevo essere io quindi...quindi forse sapevano solo di un carico importante dei Quadri ed erano intervenuti per boicottarlo, senza sapere COSA fosse il carico. O nello specifico CHI fosse il carico. Gli occhi saettavano freneticamente tra i presenti, focalizzandosi su Jushiro, lontano oltre il team nemico e quindi difficile da raggiungere. Avevo una minima possibilità di salvare capra e cavoli, e forse avrei anche potuto preservare la mia identità segreta di Bokushin con un minimo sacrificio. Ma sarebbe stato enormemente difficile. Deglutii, portando poi un tonico di recupero alla bocca: il chakra mi sarebbe servito [Azione 1], ma le parole della caposquadra nemica mi rivelarono che Jushiro era effettivamente il loro bersaglio, anche se non sembrava fossero interessati alla sua incolumità. Magari dovevano solo riportarlo indietro vivo, quale che fosse il posto da cui era arrivato.

    Io non sono un suicida. Sono un ninja medico, e il mio unico interesse è la salute di Jushiro. Dissi, facendo un cenno del capo verso il ragazzo, anche se gli occhi erano puntati sull'Uchiha, come a cercare un contatto, insinuare un dubbio. Fargli capire che ero esattamente IO, e che in qualche modo avevo un motivo importante per avere a che fare con il ragazzino e tutta questa faccenda. Mi bastava solo l'accenno di un dubbio, fargli pensare che forse ero un infiltrato tra le fila nemiche. La mia sopravvivenza dipendeva da questo. E nonostante il mio aspetto e le mie frequentazioni...anf...anche se discutibili, io ho fatto tutto il possibile per preservarlo anche quando quel Soshi ha cercato di attaccarci e lo ha quasi ucciso. Dovevo capire fino a che punto era importante Jushiro per loro, dovevo ritardare lo scontro, raccogliere informazioni e dare tempo a Mitarai e Nakano di riposare, se fosse stato necessario. Non sono così pazzo da oppormi all'accademia, ma ho un compito preciso: garantire che Jushiro stia bene. Preservare la salute dei bambini è una mia priorità Nuovamente cercai l'Uchiha con lo sguardo: se aveva sentito parlare di me forse sapeva anche della missione con cui avevo liberato i bambini rapiti nelle acque kiriane. Non ho decisamente scelta. È la mia Missione. Potete anche provare a leggergli la mente se volete conferma. In base alla loro reazione avrei saputo se conoscevano le sue peculiarità o meno. Tempo e informazioni. Erano la valuta più preziosa al mondo, pari solo alla vita stessa. A quel punto avanzai la mia proposta. È stato sbalzato da parte a parte ma cammina solo da poche ore. Devo assicurarmi che stia bene. Ne va anche della mia incolumità. Pregai che l'Uchiha cogliesse il punto, le briciole trasmesse con poche informazioni e sguardi, e fraintendesse esattamente come volevo, che capisse che ero un infiltrato tra le fila nemiche, e che mi aiutasse. Avrei potuto provare a ucciderlo in seguito, ma ora dovevo preservare me e Jushiro.

    SE mi avessero concesso di avvicinarmi al ragazzo lo avrei fatto con lentezza e senza movimenti bruschi, per evitare sorprese, visitandolo rapidamente. Tutto bene, Jushiro? Non è comune che ci siano tanti sballottamenti, cerca di essere forte e non avere paura. Non so cosa vogliano queste persone da te, ma la tua salute è la mia priorità. Il ragazzo aveva un grande potere, ma sarebbe stato in grado di usarlo vedendomi in pericolo? Ogni mia parola mirava alla mia sopravvivenza e al momento essa era intrecciata alla sua. Cosa avete intenzione di fargli? Combatterò anche rischiando la mia vita se necessario a difenderlo. Anche perché se non lo avessi fatto il Visigoto mi avrebbe probabilmente ucciso. In caso di attacco da parte di Mitarai o Nakano avrei immediatamente coperto me e Jushiro con la tecnica dell'Occultamento, dicendogli di starmi vicino mentre ci allontanavamo dalla scena lentamente, mentre con pochi sigilli avrei generato una Percezione Falsata sul fango a terra: le nostre orme sarebbero state normale fango mentre delle false orme, analoghe, comparivano a circa tre metri di distanza, dirette un pò più lontano, e anche la pioggia sarebbe stata dissimulata in modo simile. Se invece il dialogo fosse continuato, avrei mantenuto il più possibile la vicinanza con il mio protetto, in attesa di occasioni o di informazioni.

    SE non avessero acconsentito allora lo scontro sarebbe stato inevitabile. Con un Uchiha presente usare i Genjutsu della Foglia che conoscevo era poco saggio, per non dire sciocco, quindi dovevo in qualche modo abbattere il nemico più malconcio e poi ritirarmi, possibilmente con il ragazzo, mentre Mitarai mi copriva. Se solo fossimo stati più affiatati avremmo potuto elaborare una strategia più completa, ma al momento non avevo alcun modo per fare qualcosa di utile. Capisco...in questo caso non ho altra alternativa che combattere per proteggerlo da voi. A quanto ne so lo state rapendo nel primo giorno in cui apre gli occhi dopo un coma profondo e chissà quali orribili patimenti. Come medico non posso permettervi di farlo. MITARAI! Chiamai come per chiedere aiuto mentre, ancora chino intrecciavo rapidamente una manciata di sigilli e poggiavo una mano a terra [Tecnica 1]Statistiche: 2 Arti con Forza Blu+2 tacche (1 Con, +2 tecnica)

    Azione Rapida
    . Un istante dopo uno spuntone di legno emergeva dal fango proprio davanti al Soshi, mirando alla sua chela con decisione. Anche se potevano aver riconosciuto il Doton che avevo appena eseguito, probabilmente avrebbero pensato che si trattava di una distrazione per deviare l'attenzione dal legno, generato dal mio piede e fatto scorrere lentamente nel fango con tutta la furtività che potevo mettere in atto, con un giro largo per tenerlo lontano dalla donna [Tecnica 2]Statistiche: Mokuton di 1 Unità, Potenza 10, Velocità Blu+2 tacche (1 base, 1 concentrazione), Furtività 3. Contemporaneamente una mano di fango emergeva esattamente accanto a me, frapponendo alla caposquadra nemica appena giunta, partecipando a nascondere il movimento del legno e in generale a distrarre tutti i presenti dal mio VERO obiettivo.

    La mano di fango rimase ferma infatti, e quello spuntone di legno evidentemente non era pericoloso per quell'avversario, anche se ferito, ma tutto mirava a far abbassare la guardia nei confronti della SECONDA mano di fango, generatasi alle spalle del Soshi e che avrebbe cercato di afferrargli la coda in modo da impedirgli di usarla e ostacolare i suoi movimenti [Azione 1]Statistiche: Mano di Fango con Potenza 10, Forza Blu+3 tacche. All'ultimo istante dallo spuntone di legno, anche se parato, schivato o deviato, sarebbe emerso un ramo assai più largo e pericoloso che deviando di poco avrebbe cercato di conficcarsi nel torace del nemico là dove stavano i buchi causati da Mitarai [Tecnica 3]Statistiche: Mokuton di 3 Unità, Potenza 30, Velocità Blu+2 tacche. Ovviamente la mano di fango, stringendo la coda all'improvviso e potenzialmente bloccandola, avrebbe reso assai più complesso schivare e forse distratto quel che bastava per rendere il colpo più efficace, anche perchè se il primo mirava alla chela, il secondo sarebbe emerso all'ultimo, riuscendo forse a bypassarla, viste le dimensioni. Scattai mentre anche la prima mano cercava di mettere a segno una presa sul collo della donna quel che bastava per dare a Mitarai una chance, o almeno speravo [Azione 1]Statistiche: Mano di Fango con Potenza 10, Forza Blu+3 tacche mentre io correvo verso il Soshi (se ancora vivo)[Movimento Gratuito]Statistiche: Velocità Blu+3 tacche

    Impasto ½ Basso +2 Vel
    cercando di raggiungerlo con un rapido colpo di palmo al volto. La mano aperta di un Senju era certamente pericolosa dato che del legno poteva emergere in ogni momento e accecarlo [Azione 2]Statistiche: Velocità Blu +2 tacche

    Impasto ¼ Basso +1 Vel
    , ma in realtà volevo solo ostacolargli la visuale e indurlo ad alzare la sua guardia focalizzandosi sul capo, così che il legno potesse in realtà attaccare partendo dal mio petto e piantarsi, sottile, nella ferita aperta in precedenza da Mitarai e forse accentuata dal mio precedente attacco: ero un ninja medico e sapevo che infilando il legno con una certa angolazione da quel tipo di ferita potevo trapassargli il cuore o i grossi vasi toracici senza che le ossa fossero d'intralcio. Un colpo del genere era fatale, anche con un colpo di bassa potenza [Azione 3]Statistiche: Mokuton di 1 Unità, Potenza 10, Velocità Blu+2 tacche (1 base, 1 concentrazione). JUSHIRO, AVVICINATI A ME! Essendo fallito il dialogo, dovevo solo cercare di sopravvivere e trovare un modo per mettermi in salvo, anche se questo implicava affidarmi a Nukenin di cui non sapevo niente. Ovviamente se il Soshi fosse deceduto mi sarei focalizzato sul raggiungere Jushiro e verificare le sue condizioni.

    Chakra: 29/75
    Vitalità: 7/14.5
    En. Vitale: 25.5/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 500
    Velocità: 525
    Resistenza: 425
    Riflessi: 525
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 525
    Agilità: 500
    Intuito: 500
    Precisione: 500
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Kit di Meccanismi per Trappole × 1
    • Kit di Primo Soccorso × 1
    • Katana × 1
    • Bokken × 1
    • Giubbotto Rinforzato × 1
    • Parabraccia in Ferro × 1
    • Gambali in Ferro × 1
    • Tonico di Recupero Medio × 2
    • Uchiha Shuriken × 2
    • Accendino × 1
    • Corda di Canapa [10m] × 1
    • Maschera del Cinghiale × 1

    Note
  6. .

    Riunione di Konoha


    - 1 -



    Essere un Chunin forniva accesso a conoscenze e risorse impensabili per un Genin, e anche se questo sicuramente mi avvicinava al Bersaglio, al contempo creava tutta una serie di ostacoli che me ne allontanavo, primo fra tutti la visibilità e l'essere riconosciuto. La trappola peggiore di tutti però era quella che si appellava al mio Ego facendomi quasi credere di essere una persona importante o abile, quando in realtà la mia esistenza era stata, fino a quel momento, del tutto inutile: non ero ancora nemmeno l'ombra di una minaccia per il Bersaglio. La Missione era distante anni e anni, e non potevo permettermi di distogliere l'attenzione. A proposito di ostacoli legati alla visibilità, la mia partecipazione alla riunione indotta dal detestabile Hokage era fra queste. Col nuovo rango avevo anche avuto il privilegio di utilizzare la Maschera che mi era stata affidata e a breve le mie attività all'ospedale sarebbero state affiancate da quelle come Torturatore, avendo concluso il mio apprendistato, quindi non potevo mancare a un evento simile. Ma questo non significava che dovessi godermelo.


    Stavo con gli altri chunin, in disparte e cercando di evitare sguardi e comunicazioni, gli occhi fissi sull'impalcatura che, ero certo, avrebbe funzionato da palcoscenico per Raizen...cielo quanto amava i palchi quell'uomo...in attesa che venisse scoperta l'opera di ristrutturazione dell'Amministrazione. Venimmo però dirottati dopo poco verso il sotterraneo da Youkai, quell'irritante e fastidioso nanerottolo che quasi non riconobbi, avendo cambiato colore di capelli. Non lo salutai nè lo degnai di attenzione, dopotutto sembrava lui stesso impegnato a gestire il flusso di persone.

    La sala circolare aveva diverse sedute e un grosso tavolo con una mappa del continente, vegliata da Raizen che attendeva tutti quanti. Sedetti anche se avrei preferito stare lontano, magari appoggiato a un muro, e ovviamente evitai accuratamente la prima fila. Lui, il Bersaglio, forte del suo nuovo assurdo taglio di capelli fatto certamente per attirare l'attenzione esordì con una battuta, dichiarando la sua avversione al pubblico. Una falsa modestia che mi diede il voltastomaco. L'annuncio del ritorno di Sho Saitama (ancora non sapevo del secondo cognome) era effettivamente una buona notizia per Konoha, e applaudii come gli altri, anche se senza particolare trasporto, cercando Oda con lo sguardo come a comunicargli che al momento il nostro accordo non aveva più motivo d'essere. Un Jonin in più, un possibile futuro Kage, era sicuramente una buona notizia per Konoha. Poco dopo annunciò la mia promozione e quella di Youkai. Forse fino a pochi mesi prima sarei arrossito per l'imbarazzo cercando di controllarmi, ma ero cresciuto fortunatamente e mi limitai a un breve cenno del capo e a un sorriso appena accennato, mentre mantenevo uno sguardo vagamente ostile nei confronti di Raizen. Dopotutto che non fossimo in buoni rapporti era abbastanza noto. Youkai fu meno formale, avvicinandosi e scambiando qualche parola alla quale tuttavia non diedi particolare peso. Se due chunin lavorano assieme è perchè la missione è difficile, pericolosa e potenzialmente dannosa per la Foglia o il mandante. Dissi freddamente. Quindi in realtà sarebbe preferibile se non ci fosse alcun bisogno di lavorare assieme. Quello Youkai era fesso, ma non lo vedevo come una persona manipolabile: non serviva perderci del tempo. Lo guardai storto mentre poggiava l'adesivo sul mio coprifronte, che tenevo alla cintura, staccandolo subito dopo e gettandolo via accartocciato. Erano forse ubriachi quando lo avevano promosso?


    Raizen diede il via a una lunga dissertazione sugli eventi recenti, forse dando per scontato che tutti fossero a conoscenza degli avvenimenti precedenti, anche se dalle espressioni smarrite di alcuni genin e alcuni chunin era evidente che molti non avevano idea di cosa stesse parlando, con il risultato di accumulare solo ansia a preoccupazione. Non mi sforzai di approfondire o correggere: non era il mio ruolo correggere il Kage. Il mio ruolo era ucciderlo, ma questo non doveva saperlo nessuno. La Guerra dei Cremisi era l'evento più recente, di quaranta anni prima, che aveva portato alla costituzione dell'Accademia, con una netta perdita di potere di Iwa e Kumo e l'ascesa di Oto. Nel corso della Guerra l'Alleanza, divenuta poi Accademia, apparentemente aveva, per mero vantaggio strategico, tradito e ucciso un gran numero di ninja della Zanna, un piccolo villaggio che si era inizialmente mantenuto neutrale ma era stato poi obbligato a partecipare alla guerra, solo per finire vittime dei loro stessi sedicenti alleati. I discendenti erano tornati e avevano più e più volte compiuto azioni di disturbo nei confronti dell'Accademia. Pochi ma potenti, dai rapporti avevo appreso che si erano specializzati in tecniche che disturbano o danneggiano specificatamente le arti ninja avversarie. Non sapevo della questione dell'Uzumaki durante la Guerra dei Cremisi, ma al momento non era una mia priorità, sebbene la cosa sembrò colpire molto Youkai.


    L'isola dell'Abete, pur coinvolgendo la Zanna, era in realtà parte di un processo più grande. Molto prima delle Guerre dei Cremisi, molto prima della Prima Guerra Mondiale dei Ninja, praticamente ai tempi dei leggendari Indra e Ashura, nelle terre di Iwa erano state sviluppate delle armi mostruose, giganti, con cui i guerrieri del tempo cercarono di conquistare il mondo. Vennero sconfitti dopo un'aspra battaglia ma quelle Armi risultarono essere indistruttibili e vennero sigillare in vari luoghi e modi, in attesa di trovare un modo per annientarle. Negli ultimi tempi si erano risvegliate in qualche modo, e anche se tre di esse erano state distrutte (su sette totali) prima di fare troppi danni, restavano comunque una minaccia. L'abete era il luogo in cui era nascosta una di esse, un'isola in cui a causa dell'Arma stessa era impossibile morire e in cui Kiri aveva stretto una Tregua segreta con la Zanna, limitata alla sola isola, per evitare che gli abitanti immortali venissero rapiti per esperimenti dalla setta di Hayate. La missione da quel che avevo letto era stata un successo, con la distruzione dell'Arma e la creazione di una Tregua più ampia, anche se sempre limitata all'isola.


    Altro elemento pericoloso era che negli ultimi anni, quasi in contemporanea, i Cremisi sconfitti quaranta anni prima cominciavano a tornare, e forse muovevano le fila di numerosi eventi nel continente, guidati da un misterioso individuo chiamato Veterano, i cui jutsu piegavano il tempo e lo spazio. Proprio riguardo al Veterano Raizen convocò Shin per interrogarlo su una missione nelle terre della Roccia, ora esterna all'Accademia, con cui i rapporti erano, a voler usare un eufemismo, tiepidi. Non mi aspettavo di essere nominato poco dopo ed ebbi un breve sobbalzo, presto messo sotto controllo. Capisco. Risposi dopo la sua articolata domanda, cercando di preparare un discorso che fosse sensato. Il Kappa come credo sappiano tutti è una delle Sette Armi di Iwa. Un titano armato di tentacoli capace di trasformare i cadaveri in mostri sotto il suo controllo. Indistruttibile, venne sigillato da un guerriero leggendario chiamato NuwaFuji tremila anni fa, un esperto di jutsu spazio/temporali. Nello specifico non spedì il Kappa in un'altra dimensione, disse che una cosa simile era oltre le sue possibilità, quindi fece qualcosa che a stento comprendo: trasformò il Kappa stesso in una dimensione alternativa. Fisicamente ci sono solo le rovine di una torre, ma essa è in realtà il Kappa, confuso sulla sua vera natura da queste Henge Spaziotemporale. Il Kappa è esplorabile come un piccolo mondo, con diversi piani, come una torre i cui piani sono ampi centinaia di chilometri...tutti senza vita, anche se all'apparenza possono simularla. Forse gli episodi in cui dei tentacoli appaiono dal nulla dipendono dal fatto che si sta progressivamente risvegliando e cerca di riprendere il suo normale aspetto. C'era qualcosa che mi sfuggiva...non rammentavo assolutamente nulla di come fossimo sfuggiti al Kappa o cosa stesse capitando...perchè ero convinto che si stesse risvegliando? Forse era entrato in contatto con una Chiave? Tutte le Armi di Iwa erano talmente potenti che nessuna fonte di energia in natura poteva alimentarle...quindi traevano energia dal caos, dal Paradosso, da qualcosa che non avrebbe dovuto esistere. Io...non saprei aggiungere altro. L'Arma non è contenuta dalla dimensione. L'Arma È la dimensione. Era confuso, ma la faccenda stessa era assai contorta.


    Non sapevo nulla dei Tentoo o del simbolo che l'Hokage ci mostrò, ma dopo poco venne il momento di parlare delle migliorie all'Amministrazione. Guardai il kage di sbieco, che parlava come se fosse tutto merito suo, o almeno questa era la mia percezione, quando in realtà era evidentemente il Daimyo a gestire i flussi di denaro. Tuttavia la sua proposta apriva a qualcosa che poteva essermi utile. Io credo servano dei passaggi di sicurezza. Segreti, noti solo al Kage e ai suoi più fidati, per muoversi agilmente da dentro e fuori l'amministrazione e raggiungere altri punti nevralgici del villaggio senza perdere tempo. Cantha ha avuto gioco facile perchè eravamo separati e abbiamo impiegato molto tempo per raggrupparci, durante il vero attacco. Dovrebbero esserci metodi di trasporto avanzato per i ninja di rango più alto, o con ruoli importanti. Una via diretta per l'Hokage mentre era solo nel suo studio era esattamente qualcosa che poteva essere utile alla Missione. O un passaggio da riempire di trappole se lui lo avesse attraversato. Ovviamente tirare in ballo Cantha, che aveva attaccato il villaggio due anni prima e quasi ucciso l'Hokage oltre a devastare diversi quartieri, serviva a dare una giustificazione più patriotica alla mia idea.
  7. .

    Storie di Famiglia


    Kiri - 6


    La trappola era stata perfetta, riuscendo ad abbattere uno degli avversari e mandare in confusione l'altro, ferendogli persino le gambe. I due compagni stavano per avventarsi sugli emissari degli Igashi quando un lampo di luce azzurra li fece svanire nel nulla. Cosa? Dissi, spiazzato mentre mi guardavo intorno per capire cosa fosse accaduto, ovviamente in guardia. Dal rumore, sembrava che in qualche modo i nemici...entrambi...fossero illesi e intenti a litigare non molto distante da noi, nella direzione da cui erano arrivati. Maledizione...devono aver usato una specie di clone in avanscoperta o qualcosa del genere. La maschera forse celeva la frustrazione sul mio viso, ma probabilmente il linguaggio del corpo era altrettanto eloquente. Cercai Youshi, come per decidere il da farsi. Insistiamo? Dopotutto era lui il leader.

    Presa una decisione muovemmo verso gli avversari ognuno a suo modo, ma io sarei stato quello con l'approccio iniziale, oltre che più diretto. Certo avanzavo [Azione 1]Percorro 10-11 metri. cautamente e avevo sentito ciò che dicevano, anche se non mi era chiaro quanto letterale forsse il "sono già morto una volta". Volendoli incalzare li avevo raggiunti, fermandomi a circa sette o otto metri da loro alargando le braccia per catalizzare la loro attenzione su di me. Le mie scuse, le nostre intenzioni erano lasciarvi incapacitati. Il mio nome è Minarai. E mentre parlavo le mani composero rapidamente una serie di sigilli. E i Figli di Isaka vi salutano. [Tecnica 1, Azione 2]Statistiche: Due tentativi di cattura, ciascuno con 3 Unità di Petali, per ogni avversario che subisce l'illusione. Concentrazione Blu+3 contro Jin (1 base, 2 Intento Assassino verso quello morto), Blu +1 contro Jou. Questo dissi mentre chiunque fosse caduto vittima del jutsu avrebbe percepito tutti gli alberi circostanti fiorire e lasciar cadere un gran numero di petali che subito andarono a convergere contro gli avversari per bloccarne i movimenti. In contemporanea avrei recuperato uno Shuriken avanzato dalla preparazione delle trappole e lo avrei lanciato in aria sopra di loro, con un movimento a campana che culminava tre metri sopra il duo che forse li avrebbe distratti abbastanza da consentire ad Akuraguri e a Youshi di fare la loro mossa [Gratuito]Statistiche: Lancio non offensivo, Forza Blu.

    Nel frattempo, con il Bokken in mano avazai di un passo ulteriore, come a volermi avvicinare durante l'attacco dei miei alleati quando in realtà stavo portando la mia offensiva in maniera assai più infida: dalle mie caviglie erano emersi due rami che muovendosi rasoterra in mezzo all'erba e alla fanghiglia si sarebbero avvicinati ai due avversari sollevandosi solo all'ultimo, possibilmente durante la difesa dal primo attacco dei miei alleati, per trafiggere la gamba e il polpaccio destro di ciascuno dei due Igashi [Azione 3, Tecnica 2]Statistiche: Due Costrutti di 3 Unità, Potenza 30, portata 12 metri, Velocità Blu+1. Subito dopo, dal corpo del ramo che aveva mirato a Jou, un secondo ramo identico sarebbe emerso cercando di colpirlo possibilmente alla spalla [Tecnica 3]Statistiche: Costrutto di 3 Unità, Potenza 30, portata 12 metri, Velocità Blu+1.


    Chakra: 43.25/75
    Vitalità: 14.5/14.5
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 500
    Velocità: 525
    Resistenza: 425
    Riflessi: 525
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 525
    Agilità: 500
    Intuito: 500
    Precisione: 500
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Kit di Meccanismi per Trappole × 1
    • Kit di Primo Soccorso × 1
    • Katana × 1
    • Bokken × 1
    • Giubbotto Rinforzato × 1
    • Parabraccia in Ferro × 1
    • Gambali in Ferro × 1
    • Tonico di Recupero Medio × 2
    • Uchiha Shuriken × 2
    • Accendino × 1
    • Corda di Canapa [10m] × 1
    • Maschera del Cinghiale × 1

    Note
    ///
  8. .

    Hashirama Matsuri


    Dobbiamo far spese
    2

    Arrivarono dopo poco tempo, prima il ragazzo e subito dopo la ragazza. Decisamente non mi somigliavano, ma i Senju non erano famosi per avere un aspetto caratteristico (persino i primi due Hokage, fratelli, erano molto diversi tra loro come lineamenti e colori). Io ero un pò più basso e certo più sottile del giovane Haruki, con occhi azzurri e penetranti mentre lui era alto e ben piazzato. La ragazza invece aveva capelli castani e diverse voci su frequenti incontri con i più anziani del clan, uniti al fatto che era stata adottata, ma per quale motivo? Che avesse qualche atavico legame con i Senju? Non ero un purista della razza né mi interessava tenere alto il nome del clan, pur tirandolo in ballo quando era comodo per darmi maggiore caratterizzazione, ma la sua presenza era comunque un elemento di disturbo. Difficilmente i due mi avevano incontrato in passato o intravisto, come detto non partecipavo quasi mai alle attività di clan e sia io che i miei genitori conducevamo una vita molto riservata, ma certo potevano aver sentito parlare di me ai tempi della promozione a chunin. Erano ninja inesperti: al momento non mi erano ancora utili, quindi non serviva sprecare troppe energie con loro. Eccovi. Dissi semplicemente, con tono freddo mentre facevo qualche passo nella loro direzione. Sono Yato, credo che al massimo ci siamo intravisti qualche volta a vicenda, ma è la prima volta che ci parliamo. Non tirai in ballo il grado: tecnicamente eravamo "in famiglia", per quanto allargata. E in effetti non dissi nemmeno che era un piacere conoscerli: non lo era. Onestamente non ho grande interesse per l'Hashirama Matsuri, non ne ho mai organizzato né visto uno, ma non c'era modo di rifiutare. Sbadiglia, annoiato mentre guardavo Izumi. E credo nemmeno tu, visto che non eri a Konoha cinque anni fa, o sbaglio? Mi voltai quindi verso Haruki. Quindi, a quanto sembra, dovrai essere tu a dirci cosa fare, se hai assistito ai precedenti. Io credo servano delle bancarelle con qualcosa, ma non saprei bene cosa. In realtà l'organizzazione della festa era interamente a discrezione dei Senju deputati, anni prima pare ci fu una sfilata di bellezza e un'altra volta tutti dovettero agire da mimi...scene agghiaccianti ma al momento non lo sapevo.

    Dobbiamo preparare una festa che duri tutta la notte, dalle sei di pomeriggio alle tre del mattino, e abbiamo un budget di cinquemila ryo. Dissi mentre battevo la mano sulla sacca porta-armi in cui avevo riposto il denaro affidatomi. E ho già detratto i soldi per le autorizzazioni e i permessi, quindi dobbiamo cavarcela con questi. Fortunatamente non dovrebbe servire aiuto per impalcature e strutture. Non avevo ancora accennato nemmeno un sorriso per tutto il discorso, non avevo nulla da guadagnarci a mostrare allegria o altre emozioni positive, non mi interessava. Ma sollevai una mano dalla quale emersero alcuni piccoli rami, subito avvizziti. Sarebbe il colmo per un Senju andare a comprare del legname. Voi avete già studiato le arti del clan? Chiesi per mera formalità, ovviamente bastava anche uno solo di noi per quel compito.

    Senza aspettare particolari risposte iniziai a camminare oltre il vicolo, verso il quartiere commerciale dove verosimilmente avremmo trovato tutto quello che poteva servire. Ero pragmatico e poco coinvolto, ma non ero là per farmi degli amici: mi avevano costretto. Se avete idee su cosa organizzare forse è meglio fare un brainstorming, ditemi se c'è qualcosa che vorreste alla festa e poi faremo una scaletta. Sembrava un noioso pomeriggio di faccende. Cosa poteva andare storto?
  9. .

    Il Maestro di Spada


    Minarai 7

    La perdita dei ricordi è stato un evento fortuito e tutt'altro che voluto. Ma ho imparato da esso. Ammisi. Conosco parte della sua storia. E so che il clan Kaguya venne cacciato anni addietro dai Tamasizu, e solo pochi tornarono a Kiri. Lui è figlio di alcuni di coloro che non tornarono, e che abitavano nel Paese della Terra. Almeno così mi ha raccontato. Dissi senza particolari filtri: il Sensei aveva più volte detto cose simili in pubblico, anche durante la missione della Colonna Evanescente, quindi non erano certo dei segreti. Da quel che posso intendere, se la Nebbia non si opporrà ai suoi scopi di vendetta contro i Tamasizu, gli Hayate, non ci saranno mai screzi con essa. Aggiunsi mentre toglievo la maschera. Ma sono pur sempre le mie supposizioni. Stavo riprendendo fiato, nonostante la resistenza fisica non fosse certo il mio forte.

    Venne il momento della discussione vera e propria a cui tutte quelle chiacchiere avevano fatto solo da preludio. Non mi aspettavo esattamente parole così dure, ma quell'inaspettata assonanza di vedute era rinfrescante: non ero l'unico a vedere Raizen a quel modo. Forte delle mie convinzioni, replicai senza badare troppo alla correzione sul nome di Sho e cercando di non rivelare troppo, fino a ottenere un cenno di assenso e rinnovare poi la richiesta di essere addestrato. Dalle sue parole, Kensei parve compiaciuto. Mi alzai, assimilando quel nome che già avevo cominciato a far mio. Si, Maestro. Non feci una piega quando la lama mi ferì, limitandomi a spostare gli occhi per seguire la boccetta che raccoglieva poche gocce di sangue. Non era niente a confronto con ciò che mi aveva fatto il Flagello. Maestro. Dissi. Come io non divulgherò nulla del nostro rapporto e delle arti che mi state tramandando, so per certo che anche voi non lascerete che del sangue Senju possa diffondersi là dove non è lecito. Non una minaccia nè un avvertimento, una semplice constatazione.

    Quando mi pose la sua ultima domanda, quella che forse riassumeva tutto, mi trovai a ragionare. La risposta più corretta sarebbe stata che approfittare di uno scontro col Mizukage avrebbe reso più semplice portare a termine la Missione, ma ovviamente non potevo dirlo. C'era però un modo per indorare la pillola. Come ho detto, combatterei per Konoha, abbattendo i Kiriani non disposti alla resa. Attesi un istante. Tuttavia, se lo scontro fosse limitato a un duello tra Kage, è probabile che Yato Senju si terrebbe alla larga. Quindi un sorriso assai sinistro, appena accennato sulle mie labbra. Ma Minarai non avrebbe motivo per non supportare il suo Maestro.

  10. .

    Il Maestro di Spada


    Minarai 6

    Non colsi appieno le parole del Maestro nel suo primo esempio, forse a causa del mio obbiettivo celato, ma tuttavia non tremai davanti alla sua dimostrazione di forza e aggressività: non era nemmeno lontanamente nelle mie intenzioni provare a sostituirmi a lui, quindi non esserne capace non mi scombussolava nè turbava affatto. L'addestramento comunque continuò, fino al mio ultimo, disperato tentativo di abbattere l'attacco che ebbe successo, anche se in modo che il Maestro stesso non si aspettava, a giudicare dal suo commento. Mentre affaticato mi appoggiavo alla spada annuii quando mi chiese di seguirlo. Si...Maestro...anf... Impiegai più di un tentativo per rinfoderare il Lato Oscuro del Ciliegio, ma ero troppo stanco persino per sentire la frustrazione: mi trascina dietro Kensei usando tutto ciò che restava della mia forza di volontà, fino a una casa dall'aria abbandonata.

    Non sapevo se quello era il luogo in cui sarei dovuto risiedere per il periodo dell'addestramento, ma non era un problema: avevo trascorso più di un anno in una cella durante l'infanzia per forgiare la mia mente e al confronto quella era una reggia. Mi accomodai sulla sedia non appena ne ebbi licenza, apprezzandola come fosse il più comodo tra gli scranni, quasi abbandonandomici, quasi sul punto di levare la maschera per il caldo, per quanto l'ambiente fosse tutt'altro che tiepido. Fu solo dopo un lungo sospiro e qualche istante di riposo che il Maestro mi rivolgesse la parola. Vi ringrazio dei complimenti, Maestro Kensei. Dissi facendo un cenno con il capo. E sono consapevole che questo sia solo l'inizio. Gli porsi la spada come richiesto. Conobbi il Sensei durante una missione nei mari di Kiri. Dovevo scortare un Cacciatore che intendeva studiare delle fenici...disgraziatamente ho perso parte di quei ricordi in una recente disavventura, ma resta saldo il fatto che chiesi al Sensei di prendermi sotto la sua ala. Da allora mi è stato vicino per gran parte della mia formazione. Risposi schiettamente, non era un segreto che Feng Gu fosse il mio Sensei, almeno per il kiriano che avevo davanti, e non avevo nulla da guadagnare con la menzona.

    A quel punto parlò dell'Hokage e dei rapporti tra Konoha e Kiri. Ancora una volta ringraziai la maschera: non sapevo ancora controllare un lieve moto di irritazione al menzionare quell'uomo. Ho conosciuto Sho Saitama durante l'attacco di Cantha. Venne catturato ma fu merito suo se limitammo i danni. Senza di lui forse non avrei raggiunto l'Hokage in tempo e ora sarebbe morto. Mormorai, con una vena di rammarico che certo l'altro non avrebbe mancato di notare. Promisi a suo fratello Oda che gli avrei dato tutto il mio supporto per trovare Sho, ma fortunatamente tornò a Konoha da solo, almeno a quanto ne so. Istintivamente sorrisi quando Kensei condivise le sue opinioni su Raizen, ma per quel poco che conoscevo il Maestro, credo che essere disprezzati da lui fosse un evento abbastanza comune: l'Hokage era una persona a lui indigesta, ma non era un Bersaglio. Mi chiese di mantenere il segreto, ponendola quale condizione per continuare il nostro rapporto. Tacqui qualche istante, meditando il giusto modo di parlare. Che Raizen Ikigami sia la persona meno adatta al suo ruolo è indiscusso. Personalmente trovo disgustosi i suoi atteggiamenti e barbariche le sue scelte su come rapportarsi con i ninja della foglia. Dissi senza mezzi termini: che detestassi l'Hokage attuale era abbastanza noto a Konoha, e avendo ormai perso l'occasione di ritrattare avevo deciso di usare il disprezzo come maschera per la mia Missione. Detesto quell'uomo con ogni respiro. Ma è il mio Kage, e per il Kage e Konoha darei la vita. Essi SONO la mia vita, in effetti.

    Attesi qualche altro istante, riprendendo fiato. Ed è esattamente per questo che mi sono allontanato da loro per cercare potere e per studiare. Konoha è in ultima analisi il mio obiettivo. Non sono una persona che aspira a diventare Hokage, ma sono una persona che aspira a restare costantemente nell'ombra vicino a lui. Sia che io lo apprezzi sia che io lo detesti, questo è del tutto irrilevante. Mi fermai, non volevo che parlando a ruota libera finissi per rivelare più del dovuto. Intendo avere la forza di agire. Le tue condizioni sono anche più leggere di quanto mi aspettassi e di quanto fossi pronto ad accettare, Maestro. Il nostro rapporto sarà assolutamente un segreto. Konoha è a conoscenza del fatto che mi sono recato a Kiri per approfondire l'arte della spada. Questo è quanto si saprà. Il mio tono non era probabilmente quello che l'altro si aspettava: era freddo e calcolatore, era una chiara dichiarazione dei miei intenti di usarlo, concedendogli di usarmi nel mentre, ma era anche espressione di un qualcosa di assai solido e inattaccabile nel nucleo delle mie condizioni. Certo, avevo evitato di specificare che il bene di Konoha era l'uccisione del Kage, reiterata, ma questo al Maestro non doveva interessare. A nessuno doveva interessare se non a me.

    Anche se non mi ero ancora ripreso mi alzai dalla sedia, inginocchiandomi in un dogeza fino a posare la fronte a terra. Maestro, insegnatemi. La mia dedizione alla causa è la priorità della mia vita. Apprenderò da voi in segreto e vi servirò, se questo mi avvicinerà al mio obiettivo. Non rivelerò nulla all'Hokage, che servirò pur detestandolo, nella speranza che in futuro un nuovo Kage più degno indossi quel copricapo.


  11. .

    Bokushin no Bokuen


    Midnight Mayhem
    . . : 5 : . .

    Jushiro. Ripetei, annuendo [Nota]Immagina pure che ogni Byonin dello scorso post sia un Jushiro, ovviamente XD, mentre davo inizio alla rapida ma efficace riabilitazione, certo più merito del ragazzino che delle mie capacità effettive: era rapido ad apprendere, ma non era cosciente della terribile capacità prosciugante della sua mente. Non ebbi modo di approfondire, dovendo continuare le cure, e quando ci trovammo davanti a Nakano per la partenza annuii. Posso farlo passare per un bambino normale. Ma non è un bambino normale. Dissi atono, in parte per rammentare (anche a me stesso) che si trattava solo di un lavoro. Per quanto ne sapevo avrebbero venduto Jushiro come giocattolo sessuale a qualche vecchio pervertito che si sarebbe poi trovato con la mente del tutto drenata da ogni conoscenza o coscienza, come una sorta di bomba. E per quanto un briciolo della mia coscienza fosse contrario, nulla poteva contro i vantaggi che una missione compiuta avrebbe dato verso la Missione. E la Missione era la priorità.

    Mentre verificavo il carro e scambiavo qualche parola con Jushiro riguardo la pioggia e i suoi effetti sulle piante e sul mondo (anche per fornirgli argomenti di conversazione futuri) gli altri nukenin erano indaffarati con i preparativi e a confabulare tra loro. Il viaggio sarebbe stato certo pericoloso, ma mai quanto la persona a cui dovevamo consegnare Jushiro? Forse la mia ipotesi del vecchio bavoso perdeva di significato...che Jushiro fosse un'arma? Magari da usare contro un Daimyo? Scacciai il pensiero dalla testa: ero Bokushin, ed ero solo uno strumento della Missione. Tutto il resto era irrilevante.

    Il viaggio era tetro, ma Jushiro riusciva in qualche modo a tenermi occupato, anche se alcune sue domande erano decisamente poco opportune. Non conosco nemmeno io la destinazione, ma so che è il posto dove dobbiamo andare. Al mondo esistono obblighi e missioni. Arrivare a destinazione è la nostra missione. Spiegai. E resteremo assieme per tutto il tempo necessario. Dissi con tono rassicurante, mentre continuavamo la fisioterapia, ma fu in quel momento che giunse l'attacco! Jushiro gridava e io stesso venni colto alla sprovvista mentre tutto e tutti venivano sollevati in quel caotico capitombolo. AAAAAHH!!! Ero all'erta, ma non mi aspettavo qualcosa del genere: se non altro Jushiro aveva ancora addosso l'esoscheletro in legno con cui stavamo facendo fisioterapia. Mentre tutto volava e una siringa mi si piantava nella spalla ebbi la prontezza di spirito di piantare un piede sulla seggiola da cui ero appena stato sollevato per lanciarmi in volo verso Jushiro per afferrarlo mentre il chakra guidava una crescita rapida del legno sia da me che dall'esoscheletro che ci collegava [Tecnica 1, Azione 1, 2 e 3]Statistiche: Scatto verso Jushiro con Riflessi Blu +9 tacche.

    OverCAP +4 CAP (va da Blu+7 a Blu+11), Semiparalisi 2 round.
    Impasto MedioAlto +8 Rif
    Base +1 Rif
    MokutonIntorno a me e Jushiro genero 9 Unità di Legno, 4 Unità che lo avvolgono (Potenza 30 - Riflessi Blu +2 tacche) e 5 che si estendono in varie direzioni per fermare il movimento caotico. Idem intorno a Yato (Potenza 30 - Riflessi Blu +2 tacche)

    Sfrutto la giocata come parte del passaggio a Chunin, in questo momento Yato abbandona la sua già menomata resistenza per potenziare la sua Concentrazione in risposta al pericolo, e arriva a impastare MedioBasso senza danni, subendoli solo dalle 4 tacche extra del MedioAlto.
    .

    ATTENTO! Sentivo le gambe bruciare e crepitare per lo sforzo e per l'ustione da chakra, ma non avevo avuto altra scelta che non spendere tutte quelle energie: Jushiro doveva arrivare vivo o avrei rischiato la vita, oltre a fallire la missione e perdere il mio denaro. Avevo inteso che non c'era da scherzare col Visigoto. O forse in minima misura avevo agito per proteggere un innocente. Non saprei. In ogni caso l'esoscheletro crebbe diventando una sorta di bozzolo che avvolse completamente Jushiro, forse abbastanza per fargli da scudo anche se certo avrebbe avuto delle ammaccature. Con la stessa rapidità il legno emerse dalla pelle creando un bozzolo analogo, ma estendendosi poi in varie direzioni per ammortizzare il movimento, di fatto puntellandomi contro le pareti e forse bloccando anche Jushiro in una sorta di gabbia arborea di fortuna. Non era stata un'impresa senza danni: tralasciando i possibili danni al ragazzo, io avevo una siringa piantata nella spalla, che fortunatamente non mi aveva preso all'occhio per via del rapido scatto. Poi mentre facevo emergere il legno dalla pelle un'altra siringa per poco non mi si piantava nell'orecchio, ma era stata intercettata dallo strato iniziale causando solo un danno minimo e senza assordarmi. Poi credo che qualcosa si fosse riversato su entrambi noi, ma la copertura di legno era già emersa e stabile, e anche il movimento brusco era stato bloccato. Tirando le somme: ero uno straccio [Nota]Ferita Leggera+1/2 Leggera alla spalla. Ferita Leggera al volto (parata in parte dal legno), Vitalità ridotta di 2 Leggere per sovraimpasto. Semiparalisi dal prossimo round...che sarebbe lo scontro di fra poco XD..

    Tutto bene Jushiro? Dissi mentre il movimento si arrestava, facendo ritirare il legno per verificare le mie condizioni e quelle del mio protetto. Dall'esterno sembrava che anche gli altri nukenin fossero salvi, ma per quanto? E se fosse giunto un secondo attacco del genere? Siamo vivi! Chi è stato? C'è una via di fuga? Replicai alla domanda, ma non c'era tempo per star calmi, dato che dopo pochi scambi con un qualche sconosciuto, una parete letteralmente esplose verso l'interno diventando una rozza lancia che mirava al ragazzo! Che potessero vedere attraverso il metallo? Ero indebolito ma non stupido e un colpo del genere, anche se improvviso, era ampiamente nelle mie possibilità: scattai in avanti mentre la Wakizashi saettava dal fodero, impattando contro quell'arnese e facendolo deviare quanto bastava per lasciare illeso il ragazzo [Difesa 1]Statistiche:Riflessi Blu +4 tacche (1 base, 3 impasto), Forza Blu +1 tacca.

    Impasto MedioBasso+3 Rif, +1 For
    . Dietro di me, Jushiro. Dissi a denti stretti, respirando pesantemente...dubitavo che sarebbe stato uno scontro semplice mentre le pareti si aprivano come burro. Tch...la Manipolazione del metallo? Mormorai...che fosse la stessa arte che avevo visto usare a Kenzo Tenma e a Munisai di Oto? Perdipiù in mano a una persona con un pessimo senso estetico. Commentai, come a volerne saggiare il carattere, mentre il mio aspetto deformato dal legno tradiva molto poco della mia vera identità. Feci un respiro profondo: avevo scarsa mobilità ma strinsi la mano sull'elsa della mia spada, in cauta attesa.

    Quello partì alla carica senza perdere troppo tempo, soffiando contro di me una qualche sostanza tutt'altro che raccomandabile mentre accorciava le distanza. Schivare avrebbe esposto Jushiro a quel colpo e intercettarlo con la spada avrebbe aperto la mia guardia. Disgraziatamente per il nemico io non ero una persona qualunque, ma come ogni Senju ero una foresta vivente: del legno emerse dalla mia spalla sollevandosi quanto bastava per intercettare il getto acido senza che questo mi colpisse o schizzasse in modo significativo, mentre il ramo da me generato appassiva poi rapidamente senza che la mia guardia fosse stata in minima misura compromessa [Difesa 2]Statistiche:2 Unità, Potenza 20, Riflessi Blu +2 tacche

    Mokuton+1 Rif, +1 Con

    Prendo nota per la patch che questa TA non ha specificate le dimensioni dello sputo...dio quanta roba da rivedere e sanare >_>
    . Come immaginavo l'attacco non era altro che un tentativo di avvicinarsi e colpirmi al volto con un pugno ascendente dall'aria estremamente pericolosa che mirava alla mia testa. Non avevo altra scelta che scartare all'indietro inarcando un pò la schiena (fortuna che non avevo Jushiro troppo attaccato) per vedere quel pugno armato scivolarmi davanti [Difesa 3]Statistiche:Riflessi Blu +5 tacche.

    Impasto MedioBasso+4 Rif
    . Non potei nulla però contro l'abominevole trasformazione dell'altra mano, che resasi una chela attaccò con velocità tale che a meno di distruggermi definitivamente con il chakra avrei potuto fare ben poco! Riuscii a impastare del chakra nei muscoli del bacino mentre il legno emergeva dal mio corpo formando una sorta di giubbotto in grado di attutire notevolemente il danno [Tecnica 1]Statistiche:Resistenza Blu - Difesa 45. Gli Equip non bloccano le tacche extra da Taijutsu, ma le equiparo con la resistenza, quindi subisco solo una Lieve.

    Impasto Basso+3 Res
    Creazione Mokuton Uso 3 Unità E Modello 3 Unità, Creo Cotta di Maglia Inferiore - Difesa 45
    .

    AAAGH! Finii catturato, ma la copertura lignea appena generata impedì alla stretta del nemico di causare danni ulteriori [Nota]Difesa 45. Forza VS Resistenza sono 40 danni, nessun danno visto che la presa non coinvolge alcuna chiave articolare e la Durezza del legno è 3. ma non per questo ero in buone condizioni. Dubito starà meglio con chi cerca di bombardarlo o trapassargli l'addome. Jushiro, stai attento! Replicai ai goffi tentativi di parlamentare del nemico che aveva in quell'istante spalancato la bocca soffiandomi contro, a quella breve distanza, un gas certo insalubre. Quell'azione gli sarebbe costata cara: la sua mano sinistra divenuta chela mi fermava e la destra era libera, ma io sfruttai quell'istante di bocca aperta per allungare rapidamente la mia mano sinistra, che non impugnava nulla, per una combinazione che poteva essere fatale! Uno spuntone ligneo partì dalla mia fronte cercando di conficcarsi nella sua bocca e danneggiargli quindi il cervello o il capo in modo definitivo, approfittando della brevissima distanza [S&M - Difesa 4 e Azione 2]Statistiche: Spuntone ligneo, 3 Unità, Potenza 30, Velocità Blu+1 tacca.

    Converto Slot Azione 1 in Slot Difesa 4
    Io il veleno lo subisco anche...ma non hai scritto che effetto ha...dici che prendo -3 a Intuito se ho subito gli altri due, cosa che non ho fatto :dunno:
    . Andasse come andasse, avendo le mani libere, avrei poi immediatamente proseguito: potevo generare qualunque genere di arma dal mio corpo in ogni momento, come fossi un fodero vivente, e questo significava che nulla mi impediva di usare uno dei più elementari jutsu del mondo ninja per estrarre con maggior forza e velocità un'arma, di fatto permettendomi, in quelle cortissime distanze, di estrarre una lancia di legno assai appuntita impugnandola e cercando di piantarla nella gola, praticamente facendola apparire quasi per magia nella mia mano [Tecnica 2 e 3]Statistiche: Velocità Blu +4 tacche, Forza Blu +3 tacche - Potenza 30

    Creazione Mokuton Uso 1 Unità e Modello 3 Unità - Lancia Chiang lunga 1,5m
    Base +1 Vel
    !

    Quale che fosse il risultato, mentre era forse distratto da quell'attacco, la mano armata di Wakizashi avrebbe cercato di conficcarla nella piega del gomito della mano-chela, inevitabilmente esposta mentre mi reggeva. Poteva essere un abominio, ma aveva comunque una base umanoide e se avessi danneggiato i legamenti del gomito la mano avrebbe perso ogni forza [Azione 3]Statistiche: Forza Blu+2 tacche, Velocità Blu +3 tacche

    Impasto MedioBasso +2 For, +2 Vel
    lasciandomi andare!

    Certo, se lo avessi sconfitto sarebbe stato un bene, ma sembrava fossimo circondati...avrei avuto la forza di fuggire, e di portare Jushiro con me?

    Chakra: 29/75
    Vitalità: 10/14.5
    En. Vitale: 27.5/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 500
    Velocità:  525
    Resistenza: 425
    Riflessi: 525
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 525
    Agilità: 500
    Intuito: 500
    Precisione: 500
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Kit di Meccanismi per Trappole × 1
    • Kit di Primo Soccorso × 1
    • Katana × 1
    • Bokken × 1
    • Giubbotto Rinforzato × 1
    • Parabraccia in Ferro × 1
    • Gambali in Ferro × 1
    • Tonico di Recupero Medio × 2
    • Uchiha Shuriken × 2
    • Accendino × 1
    • Corda di Canapa [10m] × 1
    • Maschera del Cinghiale × 1

    Note
    Non so bene quantificare quanto chakra ho a inizio scontro, ma tra riabilitazione e tutto ho considerato di avere 20 Bassi di meno a inizio scontro. Dimmi poi tu se va cambiato o meno.
    Ho speso una marea di chakra a stò giro, dannato il tuo Blu+8 tacche due volte di fila :sinve:


    Edited by Febh - 7/6/2020, 21:40
  12. .

    Il Maestro di Spada


    Minarai 4

    Il Maestro rispose a quella domanda che avevo posto quasi con intento retorico, ma certo non mi aspettavo che arrivasse a espormi un intero e complesso processo di apprendimento che certamente sembrava assai più semplice a parole di quella che sarebbe stata la sua esecuzione. Conoscenza minata dalla tentazione. Cedere cercando di controllarsi. Accogliere poi tutto in una sintesi guardando al fine e non al mezzo. Risposi con tono assorto, cercando di far miei quei concetti. Il paradosso rimane, ma forse intuisco ciò che cercate di dirmi. Non sarà semplice attingere a qualcosa del genere. Ma la Missione aveva la priorità: era l'unica cosa che contava, a conto di dover attaccare e distruggere Konoha io stesso, pur di fare ciò per cui ero nato e cresciuto. Forse il Maestro voleva porre una briciola della sua visione del mondo per plagiare la mia mente assetata di potere e conoscenza, ma non sapeva nè poteva sapere che un plagio era già avvenuto, da diciannove anni, costante, inesorabile, autoalimentatosi e, soprattutto, accettato senza alcuna critica. La Missione era tutto. Non si trattava di un semplice motto o di un nindo, era la descrizione stessa della mia più intima essenza: tutto il resto, la frustrazione, l'odio, la debolezza, era mera decorazione.

    Proseguii l'addestramento fino a quando, accecato dal fuoco interiore che cercavo di alimentare per mantenere la concentrazione, non finii per attaccare Kyofu senza avere un reale controllo di me o delle mie azioni. O meglio, queste sono solo sciocche giustificazioni: avevo assolutamente il controllo, avevo spinto corpo e mente a concentrarsi e focalizzare su di lui ogni istinto ed emozione, avevo SCELTO di attaccarlo, anche se nel farlo avevo esagerato, mettendo da parteil giudizio razionale.

    Dita d'acciaio fermarono la mia lama senza troppa fatica. Quanto era potente il Maestro? Quanto era vicino al Bersaglio? Quei due pensieri furono come una secchiata gelata che interruppe del tutto la mia concentrazione, mentre gli occhi dietro la maschera si sgranavano per la sorpresa e per la realizzazione di cosa stava accadendo: avevo scelto di cedere, e l'istinto aveva obbedito alla perfezione. Era stato un mio errore. Un errore potenzialmente tragico ma anche esaltante ed euforico. Io...io... Cercai invano di liberare la lama, a più riprese, prima di irrigidirmi e cercare di lasciare andare la tensione. Lasciai l'arma quando il Maestro la spinse via, allontanandomi per raccoglierla.

    Feci un breve inchino a Kyofu. Sono...mortificato. Ho voluto attaccarti per uccidere. Voltai il capo verso Kensei. Non posso dire di non essere stato avvertito. E non posso scusarmi per aver perso il controllo...ho scelto di perderlo per riuscire. Non ci sono scusanti. La mia disciplina è ancora debole...più di quanto immaginassi. Le parole sulla "Forma della Ferocia" sembravano intriganti: il solo concetto di dare una Forma alla Ferocia era un modo per renderla utilizzabile in modo concreto, un briciolo di ordine per dominare il caos e il suo immenso potere. Mi inchinai nuovamente verso Kensei. Sarò lieto di apprendere, Maestro, se vorrete insegnare. Annunciai meccanicamente, mentre lui tornava all'addestramento come se nulla fosse accaduto,

    La fase successiva prevedeva di sfruttare quel complesso stile di spada non tanto per spezzare una tecnica, ma per disattivarla temporaneamente, cosa particolarmente efficace nei confronti dei rivestimenti di chakra di cui avevo studiato in Accademia. Ferire il chakra. Ripetei, soppesando il Lato Oscuro del Ciliegio nella mia mano. Avevo percepito quella stessa sensazione quando avevo affrontato il Chirappa: la mia spada non aveva tagliato il sangue ma piuttosto la struttura di chakra che permetteva al sangue di muoversi a quel modo. L'effetto doveva essere similare. Se nel jutsu di prima è più difficile immaginare una vera e propria struttura, con un Rivestimento dovrebbe essere più semplice dato che richiama l'oggetto rivestito e la forma stessa del costrutto di chakra, è corretto? Certo, in genere la struttura di un Rivestimento era più compatta e intricata di quanto non potessere essere quella di un'Emissione, visto che manteneva un flusso costante di energia...tuttavia non dovevo spezzarla: mi era sufficiente indebolirla. Ferirla.

    Impiegai alcuni secondi per ricomporre la mia forma e respirare, cercando di raggiungere lo stesso stato mentale di poco prima, anche se più lieve: il sensei era al centro della fiamma e ogni frammento del mio essere, ogni emozione veniva riversata su di lui, senza essere messa a tacere. Non volevo il silenzio nel mio animo, ma un grido che fosse costante ma non cacofonico: mirato. Serrate le mani sull'elsa partii all'attacco senza esitazione, ma la mia lama non infranse la potente difesa elettrica del Maestro, rimbalzandovi sopra. Tks! Trattenendomi, era evidente che il mio potere fosse inferiore, ma sul momento non riuscivo ad abbandonarmi nuovamente a quelle emozioni, volevo prima comprendere, avere una base. Colpii ancora, stavolta riuscendo a imporre nella lama quella forza necessaria a lacerare i sottili legami di chakra, ma pur dissolvendo in parte il rivestimento sul petto questo si ripristinò immediatamente, ben prima che io potessi riuscire a colpire ancora...in quel momento un rapido guizzo della lama composta di sangue del Maestro mi fece volare via la spada, accentuando le fiamme dell'odio che lo circondavano, almeno nella mia mente. NO! Ruggii mentre il legno emergeva dalla mia mano afferrando al volo la mia arma e riportandola là dove doveva essere. Ricomposi la guardia, senza aver perso più di tanto la concentrazione e anzi accentuandola, quasi come se quel gesto di sfida, quel tentativo di umiliazione, avesse solo aggiunto benzina al fuoco.

    HAAA! Un fendente netto riuscì ancora una volta a infrangere per una frazione di secondo il rivestimento del Maestro, ma era troppo superficiale e la copertura di chakra venne indebolita, non dissolta, quindi un nuovo fendente orizzontale portato con entrambe le mani ben salde sull'elsa. L'irritazione cresceva e con essa anche le fiamme intorno a Kensei: il colpo era assai più potente e preciso, il chakra adeguatamente distribuito nelle braccia, la sensazione e la volontà di ferire c'erano. Ma ero stato frettoloso, avevo replicato quella stessa intenzione di danno che avevo sfruttato contro il Chirappa. Andava bene, ma non era il modo adatto di ledere quella struttura di chakra. Ancora una volta un movimento della Yakusoku mi umiliò strappandomi il Ciliegio di mano, e a quel punto lasciai andare ogni riserva, riversando tutta l'aggressività contro di lui!. NO! NON DI NUOVO! Un pugno si era levato contro il mio addome e ovviamente mi raggiunse, spezzandomi il fiato, ma non per quello la fiamma aveva smesso di bruciare, semmai si era accesa di nuova vita!

    La mano che avevo teso per riafferrare la spada al volo stava per produrre del legno e riafferrarla, ma ovviamente il pugno mi aveva interrotto, e nonostante questo i miei occhi oltre la maschera si accesero di spietata e furiosa determinazione. Forse era stato solo per una frazione di secondo, ma in quel brevissimo istante la furia era divenuta mero strumento di una scelta fredda e calcolata: un fine che avrebbe usato ogni mezzo, a ogni costo. Con la pesantezza di quel colpo mi era rimasto appena un mezzo respiro ma lo avrei usato tutto per fare quanto mi ero prefissato: ferire. Questo mi aveva chiesto, per questo mi stava addestrando, pur umiliandomi (forse per il mio bene, ma comunque umiliandomi), e io glielo avrei dato.

    Istinto e potenza: dal braccio teso una lama prese forma, in legno, estratta e portata a colpire in un movimento fluido, come avevo fatto anche sulla nave per abbattere il leader dei tre criminali che mi avevano rapito. Ma stavolta gli insegnamenti del Maestro si erano aggiunti al mio repertorio, in un fendente rapido, pericoloso e che forse non si sarebbe aspettato [Tecniche]Creo Katana con il Mokuton, potenza 50.. Il legno stracciò via il fulmine e imediatamente dopo feci seguito con un affondo al cuore, forse pericoloso: il legno di un Senju aveva poco da invidiare al migliore degli acciai.

    Questa volta però dopo quel colpo mi fermai. Era stato un attimo di lucida furia a guidarmi...forse non avrei mai più raggiunto quello stato, ma in quell'occasione ci ero riuscito. Non avrei ringraziato il Maestro, ma sarei rimasto a fissarlo prima di accasciarmi senza fiato nè forze, specie dopo quel pugno, non prima di avergli fatto un cenno d'assenso col capo, come a far intendere che avevo capito.
  13. .

    Storie di Famiglia


    Kiri - 5


    Non persi troppo tempo a elaborare le ripercussioni di quanto avevamo appreso dal nostro prigioniero. Mandai a memoria le informazioni importanti sugli Isaka e gli Igashi, ma non mi curai affatto di ciò che implicavano per Kiri, su ciò che era stato o sull'effettiva minaccia: quello era qualcosa che spettava a Youshi e ai Kiriani. Li avrei ovviamente aiutati, ma sarei stato una mano, non una mente. Quando il Tokugawa mi si avvicinò sottolineando il suo mancato uso del cognome mi irrigidii un poco, aveva perfettamente ragione ma fortunatamente la maschera mitigava il linguaggio non verbale, dandomi una minima protezione. Come tu dici, la volontà del Maestro ha la precedenza. Dissi, maledicendomi per l'errore...ma dopotutto prima o poi sarebbe stato necessario usare il Mokuton, no?

    Mettemmo assieme le informazioni, delineando quindi la condotta di un gruppo criminale che appoggiandosi ad alcuni invasati locali trafficava liberamente in vite umane a Kiri, non abbastanza da creare scalpore, ma più che sufficienti per dover reagire, specie se la cosa era estesa ad altre regioni: quale portatore dei geni Senju non potevo certo considerarmi esente dal considerare un'associazione del genere una minaccia. L'aspetto è sufficiente per essere considerati degli Isaka. Una Henge o una semplice sessione di trucco sarà abbastanza per replicare questo misero travestimento. Commentai. Potremmo spacciarci per prigionieri se trovassimo una quarta persona o usassimo un clone corporeo, ma anche se sarebbe il metodo migliore per infiltrarci e scoprire cosa succede, forse sarebbe troppo pericoloso. Avevo fiducia nelle mie capacità di evazione dalle carceri, complice il Mokuton, ma questo non rendeva meno rischioso consegnarsi al nemico. Da quello che ha detto abbiamo circa un'ora...potremmo organizzare una trappola? Non ero il caposquadra, spettava a Youshi quella descrizione. Se il nemico fosse troppo forte potremmo cercare di ritornare alle mura, sviando i suoi sospetti, e riorganizzarci.

    Informai il caposquadra della mia abilità con le trappole, valutando che con il materiale intorno a noi avrei potuto facilmente approntarne diverse, inoltre spiegai di avere la possibilità di generare due cloni molto resistenti che potevano avere delle cartabombe addosso, per ogni occasione. Presa la decisione, dedicai gran parte del tempo a elaborare la mia parte dell'agguato: mi sarei recato nel capanno da solo con la pretesa di raccogliere i materiali a me necessari, ma quando ne uscii avevo generato due cloni lignei cercando di stare lontano da occhi indiscreti [Tecnica 1]Genero 2 Cloni, per aiutarmi a trasportare il materiale. Chiesi ad Akuraguri di camuffare i due cloni mentre progettavo diverse trappole. Io, i due cloni e Akuraguri possiamo spacciarci per prigionieri mentre tu sarai un Isaka...o se avete la possibilità di creare altri cloni sarebbe più semplice. Direi di tenere i "prigionieri" nel capanno, con una trappola che scatti non tanto quando si apre la porta ma quando la si chiude. Dissi, lasciando però la decisione a Youshi, prima di illustrargli il mio piano disegnandolo su della carta che avremmo poi bruciato.



    Scavare la buca richiese un pò di tempo ma i cloni erano una buona forza lavoro. La buca profonda due metri sarebbe stata larga quasi altrettanto e lunga invece quattro metri. Il piano prevedeva che il finto Isaka (o I finti Isaka, in base al nostro numero) ci stessero sopra dopo che avevo posizionato la mia copertura, mentre con filo e ago avevo sistemato le altre trappole, usando il materiale a disposizione (e i veleni di Youshi se necessario, stava a lui decidere dove applicarli). Stando sulla buca coperta avremmo attirato i nemici verso il capanno aprendolo e facendo uscire i "prigionieri" senza che ci fossero sospetti. Solo alla chiusura della porta, se almeno un nemico fosse stato al posto giusto, sarebbe scoppiato l'inferno (ovviamente con gli Isaka fuori dalla buca)
    Se anche non fossero caduti nella fossa avrebbero forse rischiato di essere trapassati a mezz'aria e saltando di lato avrebbero rischiato un attacco dal terreno con delle lance improvvisate a scatto, oltre a una salva di 4 kunai per ciascun lato. E con tutte quelle armi che volavano il Tokugawa avrebbe potuto muoversi agevolmente.

    Tutto stava a come avrebbe condotto il dialogo.


    Chakra: 70/75
    Vitalità: 14.5/14.5
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 500
    Velocità:  525
    Resistenza: 425
    Riflessi: 525
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 525
    Agilità: 500
    Intuito: 500
    Precisione: 500
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Kit di Meccanismi per Trappole × 1
    • Kit di Primo Soccorso × 1
    • Katana × 1
    • Bokken × 1
    • Giubbotto Rinforzato × 1
    • Parabraccia in Ferro × 1
    • Gambali in Ferro × 1
    • Tonico di Recupero Medio × 2
    • Uchiha Shuriken × 2
    • Accendino × 1
    • Corda di Canapa [10m] × 1
    • Maschera del Cinghiale × 1

    Note
    ///
  14. .

    Bokushin no Bokuen


    The Unborn Child
    . . : 4 : . .

    Lo sentii ancora una volta che quel contatto mi era costato qualcosaRinuncio al ricordo di aver riconsegnato Juana alla Zanna (la persona che Yato ha curato) e l'attacco subito da Ame in quell'occasione nella giocata [URL="https://narutolegend.forumfree.it/?t=75157849"]I Fili del Destino e della Vendetta[URL], in pratica la parte finale della giocata, non quella in cui curo Juana, ma avrei avuto il tempo di meditare e cercare di scoprirlo in seguito: al momento quello che mi premeva di più era trasmettere quello che volevo al ragazzo. E lui parve comprendere. Annuii, anche se solo mentalmente, quando disse che si sarebbe fidato e che avrebbe cercato di svegliarsi, abbandonando quel luogo che si era intanto dipinto di colori e contenuti presi dalla mia mente, anche se in assenza del mio controllo. Quel ragazzo era terribilmente pericoloso, dovevo ammetterlo.

    Tornati alla realtà battei le palpebre qualche istante mentre lui mi fissava, e sorrisi della mia vittoria anche se il mio viso aveva l'aspetto del Fauno e dunque poteva essere in qualche modo inquietante. A ben pensarci però il ragazzo era una lastra semivuota, quindi non aveva idea di cosa potesse fare paura e cosa no, le sue emozioni erano troppo rudimentali. Andava istruito, e per prima cosa avrei dovuto avviare un processo di fisioterapia per insegnargli a usare le braccia e le gambe, prima che capitombolasse a terra (come per qualunque paziente risvegliatosi da un coma, in effetti, anche se stabile). L'intermediario Sanzo accorse non appena la voce del ragazzino si levò per aria. Bene, riesci a parlare. Dissi. Questo renderà più semplice ogni cosa. Aggiunsi, ancora freddo prima di realizzare che non era l'atteggiamento giusto. Scossi il capo e cercai di mostrare un sorriso più accomodante. Perdonami, sono stato insensibile. Benvenuto al mondo, ragazzo. O bentornato, ma non credo sia importante saperlo al momento.

    Il mercenario pareva incredulo di ciò che aveva davanti agli occhi, ma nei suoi confronti mantenni la freddezza. Mi avete assunto. Io faccio ciò per cui vengo pagato. Salvo poi piegare le labbra, con un accenno sarcastico. Naturalmente sono disposto a spiegarti come ho fatto, ovviamente dietro compenso. Confido che la tua curiosità sarà saziata per un giusto prezzo. Dubitavo che sarebbe arrivato a pagarmi per saperlo, ma certamente non avrei dato nulla gratuitamente a quei mandanti che già due volte mi avevano colto in fallo e messo alla prova. Quindi chiesi. Il ragazzino ha un nome? Potrebbe rendere più semplice la riabilitazione saperlo. Dissi mentre allungavo un braccio estendendo del legno che afferrò e sostenne il piccoletto, impedendogli di cadere dal letto e rimettendolo a posto. Avevo una discreta esperienza con gli anziani dell'ospedale della Foglia in quei gesti, e mi aspettavo che cercasse di alzarsi da solo, quindi fu quasi un effetto automatico [Nota]Mokuton Concentrazione Blu+2 tacche (1 base, 1 da TS).

    Mi voltai verso di lui. Hai capito di avere un corpo e che può essere mosso, ma c'è ancora molta strada da fare, ragazzo. Sempre con un vago sorriso che dissimulava calore ed empatia mi avvicinai. Ora sei sveglio, e ti insegnerò come muovere le gambe e le braccia per camminare come me. Il signore non è un amico, ma è la persona che mi ha portato qui per guarirti. Io sono Bokushin, il Fauno. Puoi chiamarmi così. Ora resta fermo. Toccherò i tuoi piedi con una penna per vedere se riesci a sentire tutto correttamente, poi userò un martelletto per vedere se anche da sveglio i tuoi riflessi sono a posto. Non farà male, vedilo come un gioco. Che sarebbe una cosa divertente. Assicurandomi che il ragazzo fosse tranquillo cominciai a visitarlo, ma alle mie orecchie non sfuggì la conversazione che Sanzo stava avendo con qualcuno del suo gruppo. Quando mi disse che avremmo continuato la riabilitazione in movimento annuii, mi aveva già accennato la cosa, ma certamente avrei chiesto un'extra per tutto quel disturbo. E mentre Sanzo usciva, con il suo ammonimento, mi trovai a rispondere a tono. Quello che spero è che non sia delusa la mia prospettiva di guadagno, altrimenti tutto questo non avrebbe senso.

    Rimasto solo con il ragazzo, se non avessi avuto un nome proprio mi sarei limitato a chiamarlo Byōnin (persona malata), prima di iniziare il procedimento di riabilitazione. Byonin, a questo mondo esiste un concetto chiamato guadagno. Quando si fa qualcosa, in genere si ottiene qualcosa in cambio. Non sempre ciò che si fornisce e ciò che si ottiene sono equivalenti, a volte una delle due parti ottiene di più, ma questa regola vale per ogni cosa. Io avrò un guadagno dall'aiutarti, e me lo darà quell'uomo. Tu avrai un guadagno imparando a muoverti, e io migliorerò le mie capacità mediche nel farlo. Ora voglio che guardi attentamente le dita del tuo piede. Dissi, indicando la parte. Voglio che ti concentri per muoverle. Prova.

    Avrei atteso, incoraggiato e aiutato il ragazzo, raccontando qualche aneddoto di tanto in tanto per distrarlo o riposare, mentre man mano gli facevo muovere, un pò alla volta, tutti i gruppi muscolari principali mentre inclinavo la testiera del lettino per cominciare a fargli provare le varazioni di gravità e vedere se generavo capogiri o meno. Essendo il ragazzo sano, non mi aspettavo troppe difficoltà e i muscoli non erano certo deperiti, segno che era rimasto poco in quello stato, o che lo avevano preservato adeguatamente. Abbiamo poco tempo per recuperare, ma presto potrai correre in giro e giocare come tutti gli altri. Capisci il significato di queste parole? Chiesi, incoraggiandolo al contempo: la sua voglia di migliorare era uno degli elementi fondamentali del processo di recupero, anche se ovviamente riabilitarlo in pochi giorni del tutto era impensabile, avremmo dovuto organizzare qualcosa di diverso.

    Presi qualche stimolante per restare sveglio tutta la notte senza risentire della stanchezza. Farlo una volta ogni tanto non creava problemi di sorta e mi permise di lavorare con Byonin per un pò, dopotutto lui non era stanco. Se si fosse voluto riposare avrei approfittato per dormire un pò anche io. Dopo avergli fatto prendere confidenza con i movimenti a letto lo avrei messo seduto con le gambe di fuori, vedendo quanto era in grado di sorreggere il tronco, lasciandolo così almeno per un'ora mentre conversavamo. Inutile chiedergli qualcosa, sapevo per esperienza che era una lavagna bianca, ma almeno potevo raccontare di cosa fosse il mare o di quella volta che avevo liberato dei bambini rapiti dai pirati (nemmeno troppo tempo prima, in effetti). Ma dimmi. Avrei detto tra una chiacchiera e l'altra. Quando abbiamo comunicato ho avuto la netta impressione che tu abbia preso qualcosa da me. Ne eri consapevole? Ricordi mica di cosa si trattava, o come hai fatto?

    Alla fine passammo, forse presto per i manuali di fisiatria, ma fin troppo tardi per i miei gusti, a provare a camminare. Invece di stampelle o girelli optai per un metodo più rapido e che forse avrebbe dato più risultati: il Mokuton stesso. Usando il legno per afferrargli le gambe e le braccia e sorreggerlo, standogli vicino, gli avrei permesso di muoversi con un peso quasi nullo, per prendere mano coi movimenti e pian piano aumentare il carico. Mi sarebbe costato molto chakra ma i tonici abbondavano. Ecco, ora ti terrò con il legno, e piano piano proveremo a camminare come ti ho spiegato. A poco a poco sarà più difficile, ma imparerai presto.

    Venne il mattino, e con esso Sanzo e quelli che verosimilmente sarebbero stati i membri della spedizione. Byonin, possiamo riposare un poco. Ora faremo un viaggio, come ti ho spiegato i Viaggi servono ad andare da un posto, come questa stanza, a un posto diverso. Non so esattamente dove andremo, sarà una sorpresa, ossia qualcosa di inaspettato. Mi congedai lasciandolo a letto con un ninnolo di legno sferico con alcuni incavi che avevo fatto per distrarlo e per fargli esecitare i movimenti di presa con la mano (ma questo secondo fine gli era ovviamente ignoto) mentre mi avvicinavo ai nuovi arrivati. Sanzo assieme a una donna, alla quale feci appena un cenno del capo. Al momento il mio lavoro non è ancora finito. Dato che proseguiremo su una postazione mobile, preferirei sapere adesso se ci sono altre cose che il ragazzo deve saper fare prima dell'arrivo, così da prepararmi per tempo e non dover improvvisare tutto all'ultimo. Parlai con tono neutro, ma evidentemente c'era una vaghissima nota di rimprovero: se avessi saputo subito quale era l'incarico mi sarei preparato meglio e forse avrei ottenuto maggiori risultati con minor sforzo e tempo. Una semplice questione di ottimizzazione, sia chiaro. Puntualizzai, giusto per non venire frainteso.

    Seguii il gruppo con Byonin al seguito, rispondendo alle sue domande se necessario e spiegandogli che un Viaggio includeva anche il passare in ambienti che potevano sembrare ostili. L'arrivo all'aperto fu accompagnato da un notevole entusiasmo da parte del ragazzo, che ormai mi si avvicinava quasi fossi un mentore o una figura genitoriale. Assecondai la sua impressione, nonostante il viso deforme, con sorrisi e partecipazione. Spiegandogli anche cosa fosse la pioggia se voleva. Per quanto ne sapevo quel ragazzo sarebbe stato sacrificato a qualche esperimento infame o forse usato come arma viste le sue capacità quindi mi ero imposto di non provare alcun attaccamento, considerandolo come un animale. Non era facile, ma anche con Juana in qualche modo mi ero tenuto distante e feci del mio meglio. Nella testa ero preparato a mettere a tacere ogni emozione: dopotutto per quanto ne sapevo Byonin era un morto che camminava e una fonte di denaro. Nulla di più.

    La Carrozza pareva più un container di quelli degli sfollati e dei poveri della periferia di Ame, ma su ruote. Non mi presentai al conducente, limitandomi a salutarlo con un cenno del capo. Vorrei verificare se l'attrezzatura all'interno è adeguata. Dissi, entrando per primo e verificando che quella gabbia semovente poteva essere anche una fortezza, ma non per questo era rassicurante. Se sono in ballo delle promozioni nella gerarchia della Pioggia, credo che avrò più peso nel discutere un premio di produzione. In ogni caso ora sali qui, Byonin. Dobbiamo continuare gli esercizi. Avevo del cibo che avrei condiviso con lui, preso dalla clinica precedente. Il ragazzo era la mia priorità, tutto stava a cominciare il viaggio, al momento. Vorrei solo prendere una piccola precauzione. Dissi ai presenti, componendo, dopo averli informati, una serie di rapidi sigilli con cui alterare in maniera illusoria le pareti del carro stesso, mostrandosi semplicemente come sè stesse, ma senza contenuto se visto da fuori attraverso le finestrelle eccetto una (dovevamo pur vedere fuori noialtri, no?) [Tecnica]. Oltre a celarci, le pareti resteranno alterate anche se attaccassero con bombe o Jutsu, dando l'impressione di invulnerabilità e forse garantendoci secondi preziosi. Avrei detto mentre facevo camminare il ragazzo con peso dimezzato per la stanza. Dopotutto una simile preparazione implica pericolo, no? Ne terrò conto al momento del saldo.
  15. .

    Corso Base


    Lezioni Accademiche
    2

    Con le mani dietro la schiena osservai il semplice scontro dimostrativo che avevo organizzato per la classe. Numuri del clan Uchiha sembrava taciturno e serio, ma fu chiaramente indispettito dal sorrisetto della sua compagna di banco. Un errore elementare lasciarsi provocare tanto facilmente, ma era pur sempre uno studente alle prime armi, inoltre sembrò prendere molto più sul serio di quanto pensassi il combattimento.

    Quando Sayaka vide il suo pugno bloccato senza fatica si abbassò rapidamente usando la raffica della foglia, causando quindi la caduta dell'altro. Quello si rialzò palesemente imbarazzato. Era più rapida di quanto potessi sperare di essere, a meno di danneggiarti i muscoli. Non serve rimuginarci. Continuate. Commentai, e lui mi prese in parola, pur contravvenendo alle indicazioni di attaccare una sola volta, e portò una breve sequenza di pugni prima di cercare di intralciare la sua avversaria. Sayaka era in guardia e non ebbe problemi ad abbassare il braccio sinistro per intercettare il colpo, pur subendo un piccolo danno per la contusione, anche se un piccolo impasto di chakra attutì la botta [Difesa 1]Statistiche: Riflessi Bianca, Resistenza Bianca +1 tacca. Il danno è pari a Mezza Leggera (La tua Potenza era pari a 10 con forza 100. La mia difesa è resistenza 125, quindi 1 tacca che riduce di 5 il danno, ergo Metà di una Leggera)

    Impasto Bassissimo +1 a Resistenza
    mentre l'uppercut al mento lo affrontò impastando una piccola quantità di chakra nella schiena per rendere più veloce l'arretramento del busto, spostando il mento dalla traiettoria dell'attacco. EHI! Potevi farmi male! Si lamentò mentre Nurumi avanzando le piantò un piede sull'ombra, stando talmente vicino da intralciare i suoi movimenti. State combattendo, è normale. Sono un ninja medico, e come tale ho la capacità di guarirvi. Continuate pure. Ma Sensei...lui... Le rivolsi uno sguardo eloquente, mentre lei si accigliava al sorrisetto dell'Uchiha. Aveva ribaltato la provocazione. Buona cosa. E VA BENE ALLORA! Avrebbe detto alzando rapidamente la gamba destra per cercare di colpire Nurumi con un calcio al mento, cui avrebbe fatto subito seguito un calcio discendente con la stessa gamba, con cui mirava sempre alla sua testa: era un'altra tecnica molto elementare ma efficace [Tecnica 1 e Azione 1]Statistiche: Primo calcio con Forza Bianca e Velocità Bianca +3 tacche.
    Secondo calcio con Forza Bianca +3 tacche e Velocità Bianca.

    Questa Tecnica è particolare, come puoi leggere esegue DUE attacchi, il primo un calcio ascendente, il secondo un calcio discendente. In questi casi lo Slot Tecnica esegue il primo attacco, e i successivi, in questo caso uno, richiedono Slot Azione. Dovrai difenderti da entrambi i calci con due diversi Slot Difesa.
    . Comunque andasse, la ragazza avrebbe poi cercato di sferrare un pugno alla bocca dello stomaco dell'Uchiha [Azione 2]Statistiche: Forza Bianca +1 tacca e Velocità Bianca.

    Impasto Bassissimo +1 tacca Forza
    , per poi provare, forse per ripicca, un uppercut al mento analogo a quello tentato da lui poco prima, ma molto più rapido! [Azione 3]Statistiche: Forza Bianca e Velocità Bianca +2 tacche.

    Impasto Mezzo Basso +2 tacche Velocità
    .


    Ok, il concetto c'è, ma c'è ancora da lavorarci. Hai ben descritto i due pugni, mentre sulla tecnica c'è ancora qualche pecca: la tecnica si basa sullo schiacciare l'ombra del nemico o porsi su di essa, così da causare il malus. Dire semplicemente che la usi non basta, devi anche specificare come si muove il tuo personaggio per farla, per esempio dicendo che dopo l'uppercut porti avanti il piede cercando di pestare l'ombra avversaria e sfruttare così la tua tecnica.

    Comunque c'è margine di miglioramento, pian piano ti verrà spontaneo anche aumentare la lunghezza delle tue descrizioni. Prova a pensare di descrivere quello che il tuo personaggio pensa di Sayaka (essendo un PNG, un personaggio non giocate inventato sul momento, puoi anche inventare) o del mio personaggio che fa il sensei, e ovviamente nulla vieta di far domande.

    Ora parliamo di come è strutturato il round. Citando il regolamento:
    CITAZIONE
    Il combattimento è diviso in Round in cui il Personaggio deve compiere prima le azioni difensive e poi le azioni offensive, per poi lasciare all'avversario giocare il proprio Round. Ogni Round ha una durata indicativa di 6-18 secondi; ogni post di discussione nel combattimento è un Round. In fase offensiva, ogni tecnica e azione sono ipotetiche, quindi la fase offensiva non può ottenere alcun risultato certo: 'Il ninja tentò di colpire il volto dell'avversario con un potente gancio'. In fase difensiva, ogni difesa è autoconclusiva, quindi si decide l'esito della fase difensiva, subendo o evitando l'attacco: 'Il ninja si abbassò velocemente mentre il pugno volò sopra la sua testa'.
    Può sembrare semplice parare ogni tipo di colpo, ma si ricorda che azioni sleali, non realistiche o poco sportive sono segnalate negativamente nella valutazione del combattimento.

    Ogni round è suddiviso in una fase difensiva e subito dopo una fase offensiva. Ovviamente il personaggio che INIZIA lo scontro non avrà una fase difensiva, dato che è lui il primo ad attaccare.
    In fase difensiva, ogni azione difensiva viene definita da uno Slot Difesa. Il tuo personaggio al momento ha tre slot difesa e dunque può difendersi fino a tre volte da attacchi avversari.
    Viene poi la fase offensiva, in cui ogni azione offensiva viene definita da uno Slot Azione.
    Durante il round poi hai la possibilità di usare un certo numero di tecniche, indicate dagli Slot Tecnica. Ovviamente se hai una tecnica difensiva userai il tuo Slot Tecnica in fase difensiva, altrimenti lo userai in fase offensiva.

    Se subisci più di 3 attacchi, hai due possibilità, o subisci uno dei colpi (se lo fai puoi mitigare il danno impastando in resistenza, al massimo) oppure usi una tecnica difensiva, oppure converti uno slot azione in uno slot difesa (non è mai possibile il contrario)

    Ti rimando al Regolamento per la descrizione di COSA è possibile fare con gli slot Azione, Difesa e Tecnica: [LINK]

    Al tuo livello, il Grado Studente con Energia Bianca, hai una certa quantità di chakra, esattamente 10 Consumi Bassi (un Basso sarebbe l'unità di misura), e usando la tua tecnica ne hai appena consumato uno, quindi ti restano 9 bassi su dieci. Oltre che per le tecniche, il chakra può essere usato per aumentare temporaneamente le tue statistiche OLTRE il livello base dell'energia. Come ti avevo accennato precedentemente, ogni energia è separata dalla successiva da 4 "tacche". Questo vuol dire che se la tua Forza energia bianca è pari a 100, ci sono 4 tacche pari a 25 che ti separano dall'energia superiore. Usando il chakra, nello specifico un quarto di Basso, o Bassissimo, per la durata di una singola azione puoi aumentare di UNA tacca una statistica, rendendo quindi il tuo attacco più forte o più veloce (o la tua difesa più solida o rapida). Spendendo un Mezzo Basso invece puoi ottenere ben DUE tacche a una statistica.

    Un rapido accenno poi alle statistiche, ma ti consiglio di leggere comunque il regolamento. Come ti ho detto ogni energia ha diverse statistiche, divise in Primarie e Secondarie. Concentriamoci un attimo sulle prime.
    Due riguardano la fase offensiva: Forza e Velocità. La prima descrive quanti danni fa un tuo attacco, e anche quanto sarà veloce un attacco a distanza che lanci (per esempio uno shuriken). La seconda quanto sarà veloce il tuo personaggio nel muoversi e nell'attaccare.
    Le altre due riguardano la fase difensiva: Resistenza e Riflessi. La prima descrive quanto puoi ridurre un danno che subisci, l'altra quanto sarà veloce il tuo personaggio a schivare o parare un attacco.

    Come puoi intuire la Forza si contrappone alla Resistenza e la Velocità ai Riflessi.
    Un attacco con Forza pari alla Resistenza avversaria, dato a mani nude e che non colpisca zone particolarmente sensibili, causerà una ferita Leggera, ossia un valore di "vita" pari a 10, l'unità di misura. Ogni tacca di differenza tra forza e resistenza aumenta o riduce di 5 questo valore, ossia di una mezza leggera.
    Un attacco con Velocità pari ai Riflessi avversari, senza finte o altri elmeneti di disturbo, può essere difeso senza grosse difficoltà, a sentimento con un buon 80% di possibilità di riuscita per il difensore. Ogni tacca di differenza tra le due rende più facile o più difficile la difesa, ma non è un dato assoluto. Anche con 10 tacche di vantaggio a velocità, una persona con riflessi inferiori potrebbe riuscire a difendersi, posto che descriva e giustifichi bene la cosa (era in guardia, l'attacco nemico è piccolo e lui ha un grosso scudo, altro...).

    In questo round prova a eseguire un round completo, seguendo le indicazioni di sopra e usando anche gli impasti, come ha fatto anche Sayaka in questo round.
295 replies since 27/8/2015
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