Votes taken by ~Cube

  1. .

    ~Quinto Post Attivo
    The End



    Il Sunese scomparve, in una nuvola di fumo e di inconsistenza. E davanti si palesò in una frazione di secondo niente altro il Konohese! Completamente sopraffatto dalla furia e da una palpabile voglia di distruggere tutti i presenti! Di certo non mi sarei fatto attendere, e nemmeno fatto colpire. Difficilmente se sarei uscito illeso. E così non feci altro che appoggiare la mano sul petto e spingermi indietro, con una forza notevole… data dallo slancio fornito grazie al Chakra compresso di Nota del Dolore: Do! Re! [Difesa Totale]

    Una mossa che per alcuni poteva sembrare codarda e sbrigativa, ma che chiudeva quella che per me risultava la conclusione dello scontro. Caddi per terra, rovinosamente più indietro [Danno]. E mi rialzai alquanto affaticato. Ero finito in mezzo ad uno scontro che già di partenza non era destinato ad una conclusione gloriosa. Lo sapevo, e non avrei proseguito oltre.

    Il mio sguardo si posò sul sunese e, in lontananza, udii le sue parole. Non potei fare altro che condividerle. Anche per me quello scontro era terminato. Tuttavia mi sarei allontanato, distante, verso la mia porta senza togliermi la maschera. Ultima cosa era mostrare ai presenti la mia identità. Io conoscevo i loro visi, e tanto mi sarebbe bastato per il loro futuro.
  2. .

    Il Mostro di Oto


    II



    Febh-sama e Diogene-sama nel momento stesso in cui la barriera di Chakra andò a crearsi, grazie ai sforzi congiunti di noi esterni al campo, si unirono in una sorta di mostro o demone gigante. Certo, non potevano competere come dimensioni al vero mostro lì presente… ma senza dubbio si dimostrarono a loro volta dei veri portenti. Esseri che andavano ben oltre al limite umano di forza o di potenza.

    Per un attimo la mia concentrazione fu messa alla prova osservando quello che stava avvenendo davanti a me: una sorta di scontro tra titani! Da parte mia comunque non mi sarei mosso di un millimetro, mantenendo la stessa posizione. Focalizzandomi ovviamente sul cercare di mantenere il flusso costante di chakra alla barriera.

    Inoltre se si sarebbe creata la possibilità di agire ulteriormente avrei cercato nel mio piccolo di dare un mano ai due Jonin, attivando Nota Assordante e gridando alla bestia: - Crepa… bastardoooo! [S. TA]

    Utilizzo amplificatori di Suono. Gittata Nota Assordante: 15 metri.

    Nota Assordante
    Villaggio: Oto
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    L'utilizzatore può creare un rumore costante che assordi tutti gli avversari presenti entro 3 metri. Causa Intralcio Medio e riduce di mezza leggera la vitalità ogni round. Se utilizzato un amplificatore di Suoni, il raggio d'azione è 15 metri anziché 3 metri. La Velocità della propagazione del suono è pari alla Concentrazione dell'utilizzatore. È necessario produrre rumori per attivare tale tecnica. Mantenere la tecnica richiede uno slot tecnica.
    Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    (Consumo: Mediobasso / Mantenimento: ½ Basso ogni vittima)
    [Da genin in su]
    [Nota] Non sapendo se è necessario un mantenimento, tramite slot tecnica o slot tecnica avanzata, per la barriera contenitiva ho comunque supposto, nel caso in cui mi trovassi un slot tecnica avanzato disponibile, di usare Nota Assordante contro il mostro.


    E a prescindere nel caso in cui la barriera fosse ceduta, in maniera irreversibile, dai colpi del mostro allora sarei scappato il più lontano possibile sfruttando al massimo le mie capacità! Infatti sarei scattato allontanandomi molto in fretta e ponendo la massima attenzione all’ambiente e ai pericoli che mi avrebbero circondato e minacciato. [S. Azione II, III][Nota]Metto a disposizione il primo slot azione per Diogene o Febh da sfruttare grazie alle loro abilità, compentenze, ecc ecc



  3. .

    La nuova generazione


    I



    Oto era un Villaggio atipico. Forse il più strano, pazzo e folle che i territori accademici avevano conosciuto in quegli anni, decenni e secoli di esistenza. Konoha, Suna e addirittura Kiri erano luoghi dove vigevano regole precise. Dove esisteva il rispetto, la consapevolezza e l’ordine. Era passato diverso tempo da quando avevo iniziato il mio percorso al Suono e in numerose avventure avevo conosciuto ogni tipo di Ninja.

    Ma nessuno poteva capire Oto, se non era di Oto. Nel caos, nel disordine, nella disperazione che a volte circolavano nelle strade, vicoli, strettoie che caratterizzavano quell’intricato matassa e ragnatele di case e costruzioni… c’era bellezza. Assurdo da dire, vero? Ma io ormai la sapevo cogliere. Una bellezza che poteva essere follia. Una bellezza che poteva essere disgusto. In una parola: contrasti.

    Hebiko, la serpe di Oto. Il Jonin Shinken. L’Amministratore Febh. Il potente Diogene. Io, Kato Yotsuki, Chunin. Cosa avevamo in comune? La ricerca del potere. Chi più chi meno. Era quello che spingeva le persone nel nostro villaggio. Le spingeva ad affrontare le difficoltà e a superarle nella maniera a volte più atipica e imprevedibile possibile.

    Questi erano i Ninja di Oto. E quando lessi, in Amministrazione, il profilo di uno nuovo di essi sorrisi. Vagabondo, disperso nei bassifondi. Senza tetto e fissa dimora. Come si poteva definire Ninja? No, ad Oto non bastava dimostrare di saper usare il Chakra per essere classificati Shinobi. Bisognava sapersi dimostrare forti e per essere tali bisogna esternarlo, anche con dimostrazioni di potere. E di certo passare per barboni qualunque non era ammissibile .- Kadonomaru, eh? – fu quella mia domanda secca. Un nome alquanto difficile da pronunciare, ma di certo non sarebbe stato difficile trovarlo. Sapevamo solo una cosa, per qualche ragione era ritornato a casa e il mio compito era semplice: riportarlo al Nido.

    Oto ormai era la mia casa. Così mi mossi, velocemente. Con passo spedito, cercando nei luoghi più sporchi, più bui e più disperati di quella città. Minacciai pure qualche vagabondo qualunque, mostrandoli un ritratto sommario, per cercare un modo di avvicinarmi più possibile. E fortunamente il fato mi arrise. Lo vidi, in lontananza.

    Vestiti grezzi, e luridi, coprivano il suo corpo ma i suoi muscoli e la sua tonicità tradivano l’apparenza. Era ben più di un barbone, era uno di noi. Sorrisi. Il suo taglio di capelli, il suo sguardo deciso e profondo mi ricordarono tantissimo il Kato giovane. Appena arrivato al Villaggio.

    Mi avvicinai, con le mani in tasca, e fermandomi a pochi metri di distanza proferii, con tono deciso e sicuro, alzando una mano verso di lui quasi in segno di aiuto…

    - Oto ti chiama, piccolo Ninja. E sono qui per raccogliere il tuo disperato appello. Seguimi e non te ne pentirai. -





    CITAZIONE
    Allora benvenuto nella Legend! Come puoi vedere hai scelto un ambiente assolutamente attivo, stimolante e ricco di player e pg molto interessanti. Non solo, hai scelto il villaggio più bello e migliore. CI sono tantissimi discorsi da fare ma andiamo con calma!

    Giusto un paio di spiegazioni:


    Con giocata si intende un topic On-Game, dove i nostri Pg collocati in un luogo e tempo preciso interagiscono tra di loro (+eventuali PNG). Considera una giocata come una piccola storia: vedrai un'inizio, uno svolgimento e necessariamente una fine. Al termine della giocata si andrà poi ad aggiungere la stessa alla time-line del proprio personaggio così da fissare nel tempo l'evento e si andrà ad assegnare gli stemmi... che in un certo senso rappresentano i progressi (o più difficilmente regressi) che il tuo pg si è meritato. Esistono numerose tipologie di giocate: corso delle basi, addestramenti, quest, news gdr, combattimenti ecc ecc... Ognuna ha le sue regole, ma tutto con calma!

    Mi hai già detto che hai precedenti esperienze GdR by Forum, quindi non starò a spiegarti precisamente cosa e come scrivere con il pg (anche perché a leggere la scheda sei già bravo!)

    Insomma per farla breve tutto quello che non rientra in un insieme chiaramente definibile e catalogabile, come negli esempi riportati sopra, è definito Free mentre questo è un corso delle basi; dove On Game il mio pg, Kato, e il tuo andranno a conoscersi e relazionare (e vedrai come sarà in grado di farsi "amare" Kato xD) mentre Off-Game ti illustrerò le basi del nostro regolamento.

    Quello che ti chiedo in questo post è introdurre il tuo pg, conoscere i suoi sentimenti e punti di vista... ma sopratutto come andrà a reagire alla comparsa di questa strana figura e alle sue parole, così all'improvviso!

    Massima libertà. Il racconto è appena iniziato!

    In secondo luogo ti chiedo di dare una letta al regolamento, magari un paio di volte così da capire a grandi linee la terminologia che andremo ad usare prossimamente!


  4. .

    Il Mostro di Oto


    I



    L’apocalisse. Forse quello era il termine più adatto per descrivere la situazione che mi si stava parando davanti gli occhi. Non solo i miei, però. Davanti a tutta Oto per la precisione. O quello che ne sarebbe rimasto. Un mostro infatti, un essere probabilmente di puro Chakra a diverse centinaia di metri dalla Gate in cui mi era stato ordinato di fermarmi stava distruggendo e aprendo in due il cuore visibile di Oto, l’Amministrazione. I miei pensieri erano vari, ma il più importante… quello che pulsava maggiornamente ora era uno solo: che fare? Cosa fare per fermare tutto quello?

    Innocenti, ninja, animali e strutture stavano venendo inghiottite e distrutte dalla violenza di quel mostro. Non aveva senso cercare chi lo aveva scatanato, l’importante era neutralizzarlo… ma non potevo fare nulla da parte mia. Non possedevo Ninjustu tali da anche solo mettere in discussione la sua incolumità e né tanto meno una banale esplosione elettrica dai miei palmi avrebbe potuto interrompere un mostro di quella stazza.

    I miei pensieri però furono interrotti da una voce. Il mio sguardo si posò verso il basso. Un sottoposto di DiogeneDiogene, Kato conosce già Eiastu in quanto la giocata alla villa temporalmente precede questa. - Eiatsu-sama, non si ricorda di me? Eravamo alla Villa. Immagino che sia qui per richiamarmi verso quel mostro? – Una domanda scontata, meno fu la sua risposta. Quello che mi chiese: un atto di fede, letterlmente. Era proprio così, il gesto che saremmo andati a compiere non poteva essere definito diversamente. Muoversi verso un mostro immenso, sperare di contenerlo grazie al sacrificio di altri Ninja in una barriera e sperando che Diogene, e magari l’Amministratore Febh, sarebbero riusciti a fermare la minaccia.

    Una pazzia degna del migliore Ninja di Oto. Rimasi fermo, qualche istante, prima di rispondere. Avevo una promessa da mantenere. Una donna da cui dovevo ritornare e quel mostro poteva essere un ostacolo mortale. Un rifiuto però sarebbe passato come un tradimento, soprattutto nei confronti di Diogene. Il Jonin di Oto in cui avevo riposto la mia fiducia.

    Che fare dunque?

    Guardai Eiatsu. I miei occhi, carichi di aspettative e di preoccupazione. I suoi invece ripieni di gioia. Di frenesia.

    - Accetto. Mi faccia strada Jonin.- Avevo scelto. Avevo deciso di rischiare la mia vita per Oto, come mai non prima. Lo avrei dimostrato, non per Oto. Ma per me. Per guadagnare potere e riconoscenza. Per completare la mia promessa. Questa era la vera forza del Villaggio del Suono.


    Nota:
    La mia posizione al North Gate era stata decisa in questa giocata: #entry602939678

    Vista la complessità della Giocata in corso mi fermo con la narrazione esattamente allo stesso punto in cui si ferma Diogene, o meglio il PNG Eiastu. Così da non creare ipotetiche e situazioni surreali e/o fuorvianti. Eventualmente al bisogno integrò con un interpost, aspettando in ogni caso il post della fase offensiva di Diogene successiva.

    Visto infine anche la situazione particolare della giocata per dubbi o incomprensioni ripongo la mia fiducia in una comprensione generale, che vale per tutti, nel caso di buchi temporali, errori di posting o altro.

    Questo è il link alla scheda verosimilmente più associabile a quel periodo: https://www.narutogdr.it/pg/scheda.php?nam...0&pvpid=&pngid=

  5. .

    La Figlia del Terrore


    Post III



    Ahahaha ci mancherebbe altro, Signorina. – sì, decisi che da quel momento in poi l’avrei chiamata con quell’appellativo – I veri mostri sono gli uomini, ha ragione. Ma diversamente delle bestie, noi non cacciamo per sopravvivere… ma per divertimento. Questa è la vera differenza. – o almeno era quello che avevo vissuto sulla mia delicata pelle. In ogni caso sembrava che fossi riuscita ad attirare la sua attenzione e di conseguenza la sua curiosità, come la mia del resto.

    Fino a quel momento la Signorina sembrava l’unica tra i presenti a destare la mia attenzione e sicuramente l’unica con la quale valesse perdere del tempo. Certo, era un rischio seguirla. Almeno da un punto di vista di preservazione della propria vita, se vogliamo metterla in termini complicati. Ma allo stesso tempo non accettare l’offerta oltreché essere alquanto poco cordiale mi avrebbe lasciato l’amaro in bocca. Quella ben conosciuta sensazione di aver perso un’occasione d’oro. Per questo accettai la sua proposta, del resto se avesse voluto veramente cacciarmi, uccidermi o farmi del male… lo avrebbe fatto davanti al suo “branco” no?

    Accettai anche di precederla e di infiltrarmi in quel che si poteva definire un buco. Cosa che francamente non mi entusiasmò e lo feci ben presente apostrofando: - Spero solo che non puzzi ancora di più del posto di sopra! – cosa che fortunatamente non avvenne. Infatti dopo qualche scala e discesa giungemmo in locale sicuramente più confacente ai miei standard. Ampio, privo di rozzi individui e quantomeno decorato mediocremente. La Signorina si sedette capotavola e io di conseguenza feci altrettanto. Spostando educatamente la sedia mi sedetti dalla parte opposta, poggiando entrambe le mani sulle gambe.

    Seguii con attenzione le parole pronunciate dalla ragazza e ne fui in certo senso colpita… negativamente! Potevo accettare le sfide, potevo accettare i rimproveri, potevo accettare le offese ma di certo non potevo accettare chi mi definiva una bambina! No, quello decisamente no. Rimanendo ben educatamente seduta mi rivolsi alla tizia di Ame rispondendo a tono e preparandomi a sorprenderla veramente… come avevo imparato a fare!

    -Mi dispiace, Signorina… ma io ho ben diciannove anni!-



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    E mi sarei subito alzata, lanciando indietro dalla spinta la sedia, e componendo nello stesso momento il simbolo della cane… attivando così il mio genjustu! [S. TA]Tecnica dell'Immagine Residua
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Cane (1)
    L'illusione si attiva se osservato l'utilizzatore dopo la composizione delle Posizioni Magiche se osservato, vittima subirà l'illusione. L'utilizzatore può spostarsi entro 15 metri facendo rimanere nella posizione originale un'immagine residua, bloccata nell'atto di comporre il sigillo. Avvicinarsi entro 6 metri la vittima, comporre tecniche o effettuare offensive disattiva l'illusione. L'efficacia è pari a 20; dura un singolo round. Può essere usata in combinazione con una qualsiasi tecnica avanzata spendendo uno slot tecnica base.
    Tipo: Genjutsu - Kanchi
    (Consumo: Medio)
    [Da studente in su]
    Sfruttando, o almeno così avrei sperato, il rumore della caduta (per nascondere il rumore dei miei passi successivi) e l’effetto della tecnica (per spostarmi inosservata) mi sarei mossa, con il mio vero me, verso sinistra cercando di fiancheggiare per quanto possibile la donna fino a portarmi letterlamente alle sue spalle, fermandomi ad una distanza di circa sei metri sufficiente per non disattivare il genjustu [S. Movimento Gratuito + S. Azione I]

    A quel punto avrei dato inizio alle danze. Sfruttando ad ogni passaggio il potere del Chakra avrei lanciato con la destra per prima cosa le mie care biglie di metalloBiglie Metallo [Distanza]
    Le biglie metalliche sono inefficienti come danno diretto ma utili per minare l' equilibrio di chi ci cammina sopra: causano Intralcio Medio. Un'unità di biglie di metallo coprono un'area di raggio pari a 3 metri e possono essere lanciate entro 12 metri
    Tipo: Speciale - Supporto
    Dimensione: Piccola
    Quantità: 1
    (Potenza: 1 | Durezza: 3 | Crediti: 20)
    [Da studente in su]
    attorno alla sua pozione [S. Azione II], puntando a intralciarla quanto bastava per lanciare, con la differenza di istante e con l'altra mano, tre kunai al centro del suo petto o della sua schiena [S. Azione III]. Per quanto improbabile la mia combinazione avrebbe puntato a coglierla di sorpresa o quanto meno dimostrare le mie abilità... ma alla fine quello che veramente volevo ottenere era una cosa molto semplice: farla sanguinare!

    Tabella Riassuntiva:

    Chakra residuo: 6/10 (-3 TA, -1 da due Impasti)





    Edited by ~Cube - 5/1/2018, 11:12
  6. .

    ~Post VI
    Una promessa di collaborazione.





    Mi risvegliai di colpo, ansimando. Nonostante i miei occhi aperti al massimo non focalizzai la vista. Dovette passare qualche buon secondo prima di realizzare dove mi trovavo. Sospirai, come prima cosa. Ero vivo, ed era già un risultato. Secondo mi trovavo su una sorta di poltrona, che per quanto trasandata, inspirava un lusso dimenticato e una certa comodità.

    Cosa mi era successo? Era la domanda che mi premeva più di tutto. Davanti a me realizzai la figura del Mikawa. Era a letto, sicuramente provato. Attorno a lui numerose figure. Discussero a lungo e da parte mia rimasi in silenzio, ma in ascolto. Era evidente, durante la preparazione del rito il Capoclan si era dimenticato di confermare alcuni dettagli a Jotaro, particolari tuttavia talmente essenziali che avevano messo a rischio le nostre vite.

    Non solo, Eiatsu uno dei principali sottoposti del Jonin al momento si trovava in una situazione al limite. Come una sorta di bomba pronta ad esplodere in ogni momento, o almeno quello mi era sembrato di capire. Sospirai, rendendomi conto che il mio aiuto in quel frangete si stava facendo via via sempre più superfluo. Già precedentemente mi ero reso conto di aver assunto il banale ruolo di spettatore. E sicuramente in una situazione del genere l’unica cosa sensata che potevo fare era una sola: mettermi da parte.

    Il Mikawa, terminato il colloquio, si avvicinò verso di me. A fatica, recuperando le poche forze che non mi erano state prosciugate dal rituale, mi alzai verso l’uomo; se ancora si poteva definire tale. Mi ringraziò per il mio supporto e mi invitò, in maniera diplomatica, a lasciare la Dimora. Tutto quello che sarebbe successo da lì a poco probabilmente sarebbe dovuto rimanere a conoscenza di pochi.

    Mi limitai a poche parole, un breve cenno: - No, non si preoccupi Mikawa-sama. Anzi… condividiamo un obiettivo comune e se ci fosse bisogno di un supporto… davvero, non si faccia remore a chiamarmi. Sarò sempre a disposizione. La cosa più importante del resto è ottenere quanto ci siamo prefissati. – parole sincere. Parole che puntavano verso un scopo, che forse… finalmente avevo intravisto.
  7. .

    La Figlia del Terrore


    Post I



    Shi. Devi andare. E' arrivato il momento. - la voce di mamma attirò la mia attenzione. Alzai lo sguardo e mi rispecchiai nei suoi occhi. Completamente diversi dai miei. Anzi l'esatto opposto. Da una parte ero contenta, sapevo che un paio di “orbite” nere erano di sicuro meno attraenti di quelle del mio colore. Rosse, o quantomeno vermiglie (del resto tutti i complimenti che ricevevo quando andavamo al mercato dei vari villaggi in incognito... me lo facevano presumere).

    Inclinai la testa, guardando con sguardo torvo la mia mamma. Non volevo separarmi da lei, stavo così bene in quel posto. Ok, c'era freddo. Molto freddo. E questo mi impediva di indossare i miei vestiti preferiti, di mostrarmi bella. Però vivevo nelle comodità. Mia mamma mi faceva sempre cose calde. Per esempio: brodo di verdure. Carne al forno Ma anche del delizioso Sangue, caldo e bollente. Di solito preferivo quello di cervo. Certo, dove vivevo era molto difficile trovare esseri umani disposti a condividere il loro sangue per condire le nostre pietanze... ma ogni tanto succedeva e per questo dovevo ringraziare la mamma.

    Io non ero ancora così brava come lei, a catturare uomini. Spogliarli, torturarli (o almeno credo sentendo le varie urla), fare quelle cose strane nella stanza in cui non potevo entrare (o almeno così mi era stata venduta la cosa da mia mamma). L'unico piacere era quello diciamo finale. Prendere un po' di sangue dalle varie botti che mia mamma, una volta che aveva finito con il tipo, riempiva. Metterlo sul bollito o sul brodo e dare quel gusto ferroso. Un po' come quando tagliavo la gola a qualche bestia e sentivo, leccando, il sapore del sangue che colava dalla ferita. Un sapore sporco, ma vero. Vivo. Pulsante.

    Latte e sangue. Erano i miei liquidi preferiti. Ero stata abituata fin da piccola e sicuramente se mai mi fossi allontanata da quel posto... mi sarebbero mancati entrambi. Eppure il tono di voce con il quale mia mamma mi impose quell'ordine... non lasciava spazio a margini di contrattazione. Mi aveva già ripetuto diverse volte quel discorso. “ Shi, devi uscire da questi luoghi. Shi, devi capire come funziona il Mondo. Shi, devi imparare a difenderti. Shi, devi imparare ad uccidere... se vuoi sopravvivere. “ e cose del genere. Da una parte le condividevo. Avevo dicianove anni. Di certo non potevo rimanere sempre a fianco di mia mamma. E fino a quel momento avevo ucciso poche persone, senza l'aiuto di mia mamma.

    La guardai, e annuii con decisione.

    - Ok, mamma. Però ad una condizione: ogni tanto verrò a trovarti, anche per portarti qualche regalo. -





    Sorrise, o almeno credo.

    Ame, qualche giorno dopo...

    Se c'era una cosa che detestavo di mia mamma era la sua poca propensione alle chiacchiere. Era sempre spicciola nel parlare e raramente si dilungava. In un certo senso mi sentivo al suo opposto. Mi piaceva parlare. Capire le persone. Insomma, non ero una persona fredda. Se uccidevo qualcuno mi piaceva anche ricordarmelo, e un buon modo era sapere qualcosa di lui...no? Comunque stavo seguendo le indicazioni che mi aveva fornito mia mamma e nella fattispecie mi stavo dirigendo nel posto che mi aveva indicato: Ame.

    Me lo aveva descritto come una grossa città. Incasinata, puzzolente... terribilmente puzzolente. E piena di bocconcini. Mi aveva detto che se volevo diventare più forte per prima cosa dovevo conoscere le persone giuste. Confrontarmi. Rendermi più consapevole... bla bla bla. Francamente sapevo dove voleva andare a parare. Voleva riunire la famiglia prima o poi, ma mi diceva sempre che Kato e suo fratello, i miei fratellini, potevano non accettare così di buon grado la nostra riunione... ed era meglio aspettare ancora del tempo. Non sapevo bene come accettare la cosa, e per il momento non davo molto peso. Ci sarebbe stato il tempo per tutto, e in quella situazione la priorità era una sola: profumarsi. In quel posto così sudicio potevo solo difendermi nel miglior modo possibile: utilizzare la mia amata boccetta, al sentore di lilla e uva spina. La presi in mano, recuperandola dalla mia borsetta e calcolai il numero di spruzzi. Tre. Uno sul collo, uno sui seni e uno sulle braccia, strofinandomi per bene. Mia mamma mi aveva insegnato a non sprecare nulla del resto.

    Mi sentii subito meglio e ripresi ad incamminarmi. Le parole di mia mamma erano state chiare: “ Arriva ad Ame. Scegli un posto e aspetta. Non ti servirà fare altro. “ E così feci. Inoltrandomi in quel posto così terribile, e sporco, percorsi qualche stradina e vialetto fino ad arrivare di fronte ad una sorta di pessima locanda. Alzai il mio sguardo, che adoravo definire paffuto. E lessi la scritta: - La puttana bagnata. - Sospirai. La fantasia mancava in questo posto.

    Superando file di odorose persone, dalle ascelle chiaramente poco curate, raggiunsi a fatica il bancone, il cui ripiano praticamente arrivava all'altezza del mio mento. Mi potevo ritenere una signorina dai modi raffinati e tendenzialmente cercavo di mantenermi così ovunque, e in tal modo mi riferii a quello che sembrava l'oste: - Salve, mi hanno detto di aspettare qui. O qualcosa del genere. Nel frattempo mi può portare un po' di latte mischiato con del sangue? Caldo, se possibile. - Una richiesta sincera, ma che a quanto pare lasciò sbigottito l'uomo, dalla faccia butterata.

    Ma nemmeno il tempo di approfondire il motivo di quel suo sguardo così sorpreso che due gionvicelli, forse miei coetanei, si avvicinarono al mio fianco. Uno per parte. Voltai il mio sguardo prima verso uno, e poi verso l'altro. Ma rimasi in silenzio. Magari era stato il mio profumo ad attirarli? Un po' come un topo sul formaggio. O una mosca sulla merda, se volevo usare i termini consoni al luogo in cui mi trovavo.

    Hey piccoletta... che dici se andiamo qui fuori e ti sbattiamo un attimo? - una domanda onesta, se bisognava essere sinceri. Tuttavia non era di certo la mia intenzione vendere il mio corpo per così poco, ammesso che l'abbia mai voluto fare... e come mi aveva insegnato mia mamma in quei casi era necessario “far vedere chi è comandava”. Con uno scatto di entrambe le braccia afferai i genitali dei due uomini e con, molta, decisione scaricai tutta la mia forza sulle mani. Così da stringerli, un po' come faceva mamma. Molto forte, e con molta tranquillità. Le grida degli uomini surclassarono il baccano del locale, mentre entrambi si dimenavano su stessi... come in preda ad un dolore inconcepibile.

    Senza saperlo, in effetti, stavo facendo quello che aveva pensato mia mamma: farmi notare.

  8. .

    Un nuovo Guardiano


    Post I




    Mi svegliai di soprassalto. Un rumore secco proveniva dalla porta di ingresso del mio appartamento. Qualcuno stava bussando freneticamente. A fatica mi alzai dal letto e scrollandomi la testa, giusto quel poco per riprendersi dal torpore, indossai alla bella e meglio la prima maglietta a tiro. Sbadigliando mi avvicinai alla porta, aprendola: - Un messaggio urgente dall'Amministratore Febh Yakushi. -

    I miei sensi si attivarono, così come i miei occhi andarono a posarsi intensamente sul biglietto che l'uomo portava con sé. L'amministratore stesso? Con un cenno della testa ringraziai il messo accademico e letteralmente quasi strappai dalla mano dell'uomo il messaggio. Un'espressione mista tra incredulità e confusione mi si presentò in fronte, una volta letto quel messaggio.


    Fidanzato di Hebiko, devi andare a presidiare i Gate. Da oggi sei il Guardiano di Oto. Ah... hai già visite al North...



    Era uno scherzo? Mi era stato veramente affidato un compito del genere... in quel modo? Tramite un messaggio iscritto su un pezzo di carta, plasticosa e sudicia? Non volevo quasi crederci, onestamente. Francamente la voglia di ignorare quell'avviso era molta. Avrei scommesso che si trattava di uno scherzo. Una presa in giro, anche mal organizzata tra l'altro...

    Ma allo stesso tempo se tutto ciò fosse stato veritiero? Se in questo momento i soldati di guarnigione mi stavano aspettando? Se Febh Yakushi sarebbe venuto a sapere che non mi ero presentato il primo giorno? No, era un rischio che non potevo correre. Tanto valeva provare a presentarsi. E al limite cercare il colpevole della figura di merda.


    Al North Gate...

    Questione di pochi minuti ed ero giunto a destinazione. Al pieno del equipaggiamento e della incredulità, ancora molto diffidente su quello che mi stava succedendo. Eppure... nel momento stesso in cui raggiunsi il torrione principale, quello sul quale si presentava la porta in metallo che permetteva l'accesso ad Oto, numerose persone si presentarono davanti a me.

    - Genin Kato Yotsuki, ai suoi ordini. Qui fuori, si è presentato uno straniero. Aspettiamo sue indicazioni. -


    Era la verità.

    Fui colto di nuovo alla sprovvista. Non seppi che rispondere, e francamente nemmeno cosa rispondere. Rimasi in silenzio, per più di qualche istante; poi volgendo lo sguardo verso il soldato che aveva preso la parola: - Ci penso io. Subito. -

    Così mi incamminai verso il Gate e salendo la scale mi affacciai dal torrione presentandomi in tutta la mia figura. Abbassai lo sguardo e notai un uomo. Alto e decisamente muscoloso. Si professò come un Ninja di Kiri. Un genin. Mandai giù a fatica la saliva. Onestamente non sapevo che dire o come comportarmi e l'unica cosa che mi uscì dalla bocca fu un banale: - Aprite il Gate. Fudoh di Kiri, prima di entrare ad Oto dovremmo ispezionarti. -

    I miei primi ordini. Così, sarei di nuovo sceso e mi sarei presentato direttamente davanti al Genin e se avesse acconsentito all'ispezione, da parte dei soldati, avrei continuato a parlare: - Allora... cosa ti porta ad Oto? Stai cercando qualcuno in particolare? Ti ricordo che nel mentre restarai qui al Villaggio conserveremo le tue armi, in custodia. Hai la mia parola che non verranno toccate. - Domande di rito, o forse no?



    Edited by -Max - 6/12/2017, 12:09
  9. .

    ~Post VI
    Nel vortice... della Follia.









    Rimasi in silenzio. Per buona parte del tempo. L’unica azione che compivo era quella di spostare gli occhi, in cerca di risposte che purtroppo… non potevo di certo ottenere. Solo una cosa era certa: ero finito nel gioco dei grandi. In una situazione nella quale la mia comprensione dei fatti faticava a mantenere il contatto con la realtà. Solo le parole che il Jonin Diogene mi riservò dopo poco mi consentirono di riprendere il filo degli eventi. Io, Kato Yotsuki, avrei assunto la funzione di tramite tra Jotaro, quella strana figura, e il Mikawa stesso. Il mio Chakra per affinare la tecnica della Trasformazione… e renderla qualcosa di ben più efficace.

    Annuii, con un gesto secco della testa. Accettai il compito e mi preparai al “rito”, seguendo le indicazioni del Jonin e di Jotaro, il quale questo ultimo dopo avermi somministrato diverse domande, riprese a parlare concludendo la parte introduttiva del rituale. Nella teoria il mio corpo, la mia riserva di Chakra e il mio Tantien avrebbero assunto il ruolo di catalizzatore… un tramite, una via, un percorso attraverso il quale Jotaro avrebbe riacquisito la sua capacità di manipolazione del Chakra e di conseguenza la possibilità di agire su Diogene stesso. Tutto ciò però doveva essere messo in pratica e la cosa mi destò decisamente qualche preoccupazione, per dire un eufemismo. Il mio compito era quello di mantenere la massima concentrazione possibile, pena danni irreversibili sul corpo del Mikawa.

    Le assicurazioni dell’amico del Jonin furono sicuramente rifrancanti, ma di certo non sufficienti. Ciononostante non ribattei all’uomo e accettai quanto proposto. Accovacciandomi nel luogo indicato dall’uomo incrociai le gambe e appoggiai il dorso delle mani vicino alle ginocchia, rispettivamente per lato, formando così la classica posa meditativa. Sospirai, per un’ultima volta… e poi chiusi gli occhi, aspettando il momento in cui tutto sarebbe iniziato.


    Ci volle qualche momento, qualche secondo, di apparente tranquillità prima che una sensazione, quasi come un vortice, una cascata, una sorta di voragine mi colpisse. Direttamente, con forza. Dentro di me. Mantenni gli occhi chiusi, distrarsi sarebbe stato inutile. Sapere quello che mi stava succedendo attorno ancora meno.

    Passavano i minuti e i miei pensieri, in quei frangenti, si facevano sempre più difficili. La mia lucidità stava venendo messa alla prova costantemente. La sensanzione che più si avvicinava e descriveva meglio quello che stavo provando era una sola… era come se stavo mantenendo costante il mio chakra elettrico. Il problema era che non lo avevo mai fatto per così tanto tempo, per il semplice motivo che non potevo resistere così a lungo.

    Dopo diverso tempo aprii gli occhi, spinto dalla necessità di capire quanto mancava al termine. Già, perché gocce di sudore, freddo, colavano dalla mia fronte… e quello che vidi fu decisamente grottesco. Kanji illuminati caratterizzavano l’intera stanza, una luce blu, quasi azzurra, illuminava malamente il locale. Che fosse il mio Chakra? Poco mi importava in quel momento. Dovevo restare immobile, mantenere la concentrazione, preservare il contatto tra me, Jotaro e il Jonin.

    Finché ad un certo punto l’esperto di Funjustu esclamò contro il Jonin. Ma cosa stava succedendo precisamente? Era molto difficile dirlo se non che il mio corpo iniziò a sentire ancora di più la sposatezza. Sapevo che stavo per concludere le mie energie: - Sto esaurendo la mia riserva di Chakra, non so quanto ancora potrò resistere… - fu l’unico mio avviso al duo. Forse inutile, forse inascoltato ma necessario.

    Il tempo passava e ormai quando stavo per mollare la presa, spinto da un senso di conservazione istintivo, i miei occhi si spostarono sul Ronin e sul suo gesto estremo. Piantodosi una sorta di pugnale nel proprio corpo contestualmente percepii un’ondata di energia positiva, di chakra, di forza… di respiro. Stava buttando via la sua vita per il mio Chakra? Fino a che punto si sarebbe spinto? Questa ondata però si faceva via via sempre più intensa, quasi come un fiume che andava in piena e i cui argini difficilmente potevano sostenere un tale forza. Già, esattamente così. Non ero stato addestrato in questi termini. Non sapevo gestire una situazione del genere. Mi alzai leggermente dalla mia posizione con la schiena. Serrai i pugni e spinsi me stesso a resistere. L’uomo nel frattempo proseguì la sua opera di “dissanguamento”, in un macabro gioco-forza contro e per la conclusione del rituale… situazione che proseguì fino a… quel momento.

    Quell’istante, quel grido che risuonò nella stanza, nei miei timpani e nella mia testa. Un grido di dolore. Un grido di morte. L’uomo che stava gestendo il complesso funjustu… si era forse ucciso? Seguirono momenti di silenzio. I miei occhi fissi sull’uomo. Era da tempo che non succedeva… ma avevo paura. Un brivido percorse la mia schiena… stava per finire tutto? Stavamo per morire?


    I miei dubbi si fecero via via più forti, più penetranti finché dagli occhi di Jotaro un liquido, viscoso e nero come la pece, non iniziò a colare verso il basso. Prima ancora di realizzare l’evento fui spinto indietro, da una forza terribile, intrappolato in una rete nera. Spessa, incomprensibile. Da lì in poi non feci altro che diventare un mero spettatore. Seguirono immagini che mai avrei dimenticato. Un esplosione di sangue, che innondò tutta la stanza, imbrattando ogni persona e oggetto mi lasciò esterefatto. Diogene era deceduto?

    Dubbi che vennerro presto fugati. Il sangue si ricompose, per una volta, per due volte, per tante volte. Forme, oggetti, persone… continuarono a ripresentarsi caoticamente davanti ai miei occhi… come una sorta di ordalia. In un vortice di emozioni e paure che mai avevo sperimentato precedentemente… prima che finisse tutto. Prima che Jotaro finesse disteso a terra. Sarei mai sopravvissuto a tutto quello?


  10. .

    ~Post XV
    Contro tutti.









    Sgranai gli occhi al vedere i due “presunti” cadaveri attivarsi e reagire con una velocità senza precedenti. Mi ci volle qualche istante per realizzare che solo i miei lanci con le armi permisero a Kamine di raggiungere l’obiettivo incolume! Già, perché quei tizi tatuati a dire il vero erano vivi, anche se in uno stato che difficilmente poteva essere classificato. Non sembravano coscienti di sé e soprattutto una bava oleosa colava dalla loro bocca... che in qualche modo si fossero attivati? E se sì per quanto tempo lo sarebbero stati? Le azioni successive inoltre non fecero altro che sorprendermi ulteriormente, da spettatore passivo. Kamine riuscì nel nostro intento di impedire il trasferimento dei sigilli spingendo lontano quel bastardo, verso le due persone a protezione della stanza. Tuttavia mai mi sarei aspettato che il compare di Mani d’Oro venisse brutalmente trucidato dai suoi stessi compagni!

    Infatti il Jigoku, le locuste, si avventarono con una rapidità fuori dal comune, e decisamente superiore alla mia, contro il poveretto polverizzandolo letteralmente. Di lui infatti non ne rimase niente, se non i due guardiani, uno vicino all’altro. In piedi, in attesa. Con i sigilli, per terra vicino a loro. Mandai giù a fatica la saliva. Alzai lo sguardo verso Kamine, cercando di intercettarla. Doveva rimanere ferma e immobile. Quella era la prima assoluta constatazione. Muoversi in quelle condizioni poteva risultare mortale, soprattutto per la mia compagna e sperai che sarebbe giunta anche lei a quelle conclusioni. Ma… cosa fare?

    Serrai gli occhi e strinsi i pugni. Ci trovavamo in una situazione al limite e dovevo ragionare. Il mio ruolo poteva risultare fondamentale e l’obiettivo era duplice: salvare Kamine e recuperare i Sigilli. Il mio pensiero andò a ritroso, pensando a tizi che io e Hebiko avevamo affrontato tempo addietro; all’attivazione dei sigilli maledetti copiati. Sapevo che dopo un periodo di tempo non troppo lungo i sigilli stessi potevano distruggere il portatore. Potevo aspettarmi una cosa del genere anche contro i guardiani? Del resto lo stato comatoso, quasi sul filo della morte, in cui si trovavamo mi portavano a quel ragionamento. Quindi sarebbe bastato aspettare? No, non potevo.

    Dovevo rischiare, come non mai. Giocando la puntata su un numero mai uscito prima. Il mio ragionamento era basilare. Quei bastardi erano vivi, avevano dei riflessi superiori e agivano al primo movimento… ma fino a che punto sarebbero stati in grado di distinguere la realtà dalla finzione? Era assolutamente presumibile che le loro reazioni si basavano sui loro sensi, magari ipersviluppati dalle droghe. E se… per caso agivo in maniera tale da oscurare uno dei loro sensi? Alla fine le droghe a cui erano stati sottoposti potevano rivelarsi un’arma a doppio taglio. Una super sensibilità all’udito poteva causare un danno e uno stordimento ancora maggiore se colpiti dalla mia Nota Assordante! E se ciò fosse avvenuto… bhè si sarebbero dovuti basare esclusivamente sulla vista, cadendo così nella mia trappola… o chissà, risvegliarli dal loro stato!

    Avrei agito. Dalla mia distanza di qualche metro avrei eseguito Nota Assordante, battendo un piede per terra, e propagando così il Ninjustu contro i due guardiani [S. TA]Nota Assordante
    Villaggio: Oto
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    L'utilizzatore può creare un rumore costante che assordi tutti gli avversari presenti entro 3 metri. Causa Intralcio Medio e riduce di mezza leggera la vitalità ogni round. Se utilizzato un amplificatore di Suoni, il raggio d'azione è 15 metri anziché 3 metri. La Velocità della propagazione del suono è pari alla Concentrazione dell'utilizzatore. È necessario produrre rumori per attivare tale tecnica. Mantenere la tecnica richiede uno slot tecnica.
    Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    (Consumo: Mediobasso / Mantenimento: ½ Basso ogni vittima)
    [Da genin in su]
    . A quel punto con estrema velocità avrei composto pochi sigilli per creare esattamente quattro identiche copie di me stesso [S. Tecnica]Tecnica della Moltiplicazione del Corpo - Bunshin
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Tigre, Cinghiale, Bue, Cane (4)
    L'utilizzatore può creare dei cloni di se composti da chakra; saranno identici all'utilizzatore al momento dell'esecuzione. Le copie non possono produrre suoni, lasciare impronte o muovere oggetti al loro passaggio, posseggono un'ombra, hanno Velocità pari energia l'utilizzatore. Le copie possono essere create entro 3 metri dall'utilizzatore e possono allontanarsi entro 15 metri dal luogo di creazione. Se colpiti o scontrati contro una superficie solida si dissolvono in una nuvoletta bianca che rimarrà presente per circa un secondo. I cloni possiedono la controparte inoffensiva di qualsiasi arma del ninja che le ha create; non hanno potenzialità offensive e tutti gli attacchi sono considerate finte. Il movimento effettuato va conteggiato come movimento dell’utilizzatore, salvo non compia una traiettoria simile o speculare. Il clone può rimanere attivo massimo 3 round.
    Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    (Consumo: ¼ Basso per copia )
    [ [Cloni Massimi: 2 per grado ninja] ]
    [Da studente in su]
    . Le mie Bushin sarebbero state create davanti a me, di un paio di metri. E tutte e quattro si sarebbero dirette contro i due avversari, in maniera parallela e contemporanea [S. Movimento Gratuito]. La mia idea era semplice: speravo che i guardiani privati dell’udito, e di comprensione della realtà, avrebbero comunque attaccato quelle copie sprecando tempo, azioni e fornendo a Kamine lo spazio temporale per raccogliere i sigilli e scappare!


    Se effettivamente i guardiani avessero attacco le copie avrei incalzato ulteriormente entrambi gli avversari lanciato quel poco che mi rimaneva! Avrei scagliato con la sinistra l’ultimo Kunai contro la testa dell’avversario più vicino a Kamine in quel momento [S. Azione I] per finire avrei lanciato nuovamente, con la differenza di qualche istante, con la destra il mio tirapugni mirando sempre all’avversario più vicino alla mia compagna [S. Azione II]. A quel punto, se nel migliore dei casi, saremmo entrambi riusciti a cavarcela recuperando i sigilli avrei sfruttato gli istanti successivi per allontanarmi insieme a Kamine raggiungendo l’inizio del corridoio, fermandomi a qualche metro di distanza, davanti a quello che sembrava un mostro trasfigurato. Molto più voluminoso e ingombrante rispetto ai serpenti che prima ci avevano attaccato. Tuttavia non avrei potuto fare molto. Attraversarlo non era di certo sensato, e non avevo più nemmeno armi a distanza. Sarebbe toccato a Kamine la decisione su come procedere, mentre da parte mia mi sarei limitato a proferire: - Prova a colpirlo a distanza, osserviamo come reagisce! - [S. Azione III]


    Se invece le copie non attivano alcuna reazione da parte dei guardiani sarebbe stato comunque inutile lanciare le armi. Kamine si trovava troppo vicina e l’unica cosa sensata sarebbe stata quella di aspettare, immobili e fermi. In attesa che quelle bombe vaganti esaurissero il loro effetto. Dal mio lato, con una semplice cenno della testa, avrei lasciato un chiaro messaggio a Kamine. Mi sarei allontanto, per dare man forte a Hebiko e al Jonin. Avrei sconfitto Mani d’Oro e poi sarei ritornato da lei!

    Così mi sarei diretto in direzione opposta ripercorrendo il corridoio e fermandomi pochi metri prima, davanti ad una sorta di costrutto di chakra [S. Azione I]. Non potevo perdere tempo, né tentennare. Avrei tentato il tutto per tutto! Avrei infatti eseguito un attacco doppio, con entrambi i tirapugni, carichi di chakra elettrico mirando al centro della figura! Lo avrei distrutto, pur di passare! Avrei giocato la mia incolumità, pur di aiutare il Jonin! [S. Azione II]Forza: 475 Velocità: 425 per braccio

    Potenza: 10 (AaCC)+ 15 Tirapugni con Lama + 15 Esplosione Elettrica (3/4 di Basso) per braccio
    . Se ciò sarebbe andato a buon termine superando l’ostacolo sarei scattato in avanti ritrovandomi così di nuovo nel campo di battaglia precedente. Avrei notato la presenza degli avversari principali ancora in vita: Mani d’Oro, Midoriya e l'ultima ascia ancora in vita. Era arrivato il momento di chiudere la storia: - SHIRO! HAI PERSO TUTTO. I tuoi compagni, le Asce... e pure i Sigilli! Ora ci prenderemo anche la tua VITA! - Sarei scattato contro l'Ascia rossa, cercando così di togliere di mezzo l'ultimo ostacolo fastidioso che poteva intralciare i nostri piani. Avrei portato un attacco poderoso, con la destra infatti avrei sganciato un diretto al centro del petto dell'uomo, che in realtà si sarebbe trattata di una finta... a cui sarebbe seguito il vero colpo: un montante sinistro dall'esterno verso l'interno rivolto al suo fianco destro, ad altezza fegato. Un colpo veloce, potente e molto pericoloso! [S. Azione III]Forza: 475 Velocità: 500 ( +3 Tacche da Basso, +1 tacca da Espl. Elettr.)
    Potenza: 10 (AaCC)+ 15 Tirapugni con Lama + 15 Esplosione Elettrica (3/4 di Basso)


    Tabella Riassuntiva
    Vitalità: 11/14 Leggere
    Chakra: 12,50/40 Bassi (-1 N. Assordante, -1 T. Molt. Corpo, -1,5 Attacco Doppio (eventuale) -1,75 S.Azione III (eventuale))
  11. .

    Il Nettare dell'Orchidea
    Post I





    Una convocazione, una missiva direttamente rivolta a me rivoluzionò la mia giornata. Era da un pezzo che non ricevevo comunicazioni da Oto, direttamente dall’amministrazione. Si trattava di un ordine perentorio, una sorta di caloroso invito a presentarsi in un posto decisamente molto distante rispetto al Paese delle Risaie: Suna. Esattamente il Villaggio della Sabbia.




    Mandai giù a fatica la saliva. Era stato il Jonin Shinken stesso a richiederlo, lo riconobbi inequivocabilmente dall'unica sigla che firmava quella missiva: il simbolo di Oto! Mi resi subito conto di quanto poteva essere seria la situazione. Dopo l’incontro con il Mikawa alla Villa sapevo che le cose da quel momento in poi sarebbero cambiate in maniera radicale. Abbassai la testa verso quel pezzo di carta, sospirando nel contempo… forse si trattava del primo passo verso la rivoluzione?




    Suna, a qualche chilometro dal Villaggio...

    Il deserto era terribile, e quello lo avevo già provato. Era già stato in quelle terre desolate e per poco non avevo perso la vita in mezzo alle dune. Odiavo quel panorama, quella distesa infinita di sabbia. Odiavo quell’ambiente e soprattutto il caldo. Eppure mi trovavo a Suna, o meglio a poca distanza dalle sue porte di ingresso. Già, perché quello era il punto di incontro con il Jonin. Da parte mia sapevo che il Villaggio della Sabbia era già stato informato del nostro arrivo, o meglio del mio arrivo. Il Jonin infatti aveva mandato alcuni corvi per inoltrare una richiesta d’ingresso, relativa alla mia presenza. L’idea infatti era semplice: non si poteva entrare facilmente in un villaggio accademico e dalla mia esperienza difficilmente sarei entrato oltretutto armato e al completo del mio equipaggiamento. Quindi l’incontro con il mio superiore prima dell’ingresso era funzionale a mettere in atto il piano per introdurci a Suna. Avrei consegnato buona parte del mio equipaggiamento al Ninja di Oto, che a differenza mia, si sarebbe infiltrato nel Villaggio. Solo in seguito mi sarei riunito, una volta all'interno. Un'idea semplice ma efficace.




    Il Jonin scelse un luogo isolato e lontano dal marasma di persone, mercanti, stranieri che circolava lungo la strada principale. Una sorta di viuzza persa nelle piccole baracche. Non ci fu bisogno di scambiarsi molte parole, sapevamo quello che dovevamo fare. Con un cenno della testa salutai l’arrivo del Jonin e senza scambiare parole consegnai le mie armi e i miei oggetti al superiore [Nota]Consegno tutto il mio equipaggiamento,
    compreso di armi oggetti e protezioni a Shinken ad eccezione di tre Kunai che tengo per me.
    lasciandomi solo una piccola parte giusto per mantenere la recita. Il punto di incontro sarebbe stato una bettola vicino al Mercato.



    A quel punto ci dividemmo. Dopo qualche tempo sarei così giunto alle porte di Suna e mi sarei presentato con la mia reale identità: - Genin Kato Yotsuki, di Oto. Sono in visita libera qui al Villaggio della Sabbia. Il motivo della visita è per incontrare nuovamente un mio vecchio sensei chunin, Shinichi Kurogane [Nota]Ex pg di Shu, On-GdR sensei di Kato nell'addestramento per la sua TS. Forse suo unico conoscente e amico di Suna e fargli una sorpresa. E' molto tempo che non ho più sue notizie e vorrei sentire di persona come sta o dove è finito. Immagino... che sia necessario depositare le armi e l'equipaggiamento, giusto? -



    Se non fossero sorte ulteriori complicazioni al Gate...

    Ero a Suna, e il passaggio successivo sarebbe stato naturale. Ritrovarmi al punto di incontro con Shinken-sama. Come avevamo pianificato precedentemente non potevamo escludere a priori che non sarei stato seguito da qualcuno di Suna o addirittura da terzi, non meglio specificati. Per quel motivo avevamo scelto la bettola come luogo di ritrovo, passando prima per il mercato centrale e facendomi così individuare da Shinken. Il posto scelto sarebbe stato perfetto per il Ninja Ombra di Oto per nascondersi e dargli così la possibilità di individuare eventuali inseguitori alle mie calcagna. Infatti il piano questa volta era un pò più complicato: avremmo portato aventi un doppio inseguimento. L'idea era lineare, io consideravo l'idea di essere seguito tuttavia non avendo le capacità di individuare gli inseguitori avrei lasciato il lavoro a Shinken, nascosto a sua volta. In questo modo eventuali inseguitori si sarebbero ritrovati in una doppia morsa, ignari di essere a loro volta seguiti. Da parte mia una volta raggiunto il postribolo mi sarei avvicinato al bancone e avrei ordinato qualche brodaglia alcolica, in attesa del Jonin e di ulteriori evoluzioni. Non avevo bisogno di far segnali o di indicazioni. Chiunque del resto mi avrebbe riconosciuto dal mio coprifronte. Un Ninja di Oto... in un bordello di Suna.



    In caso contrario se Shinken non avrebbe individuato nessuno in particolare e avrebbe confermato la relativa sicurezza della nostra infiltrazione una volta che si sarebbe presentato di fronte a me, nel postribolo, l'avrei seguito verso la nostra vera destinazione. Una sorta di bettola mal ridotta nei pressi del mercato.

  12. .

    ~Post XIV
    Ultimo ostacolo








    Le azioni del Jonin si rivelarono provvidenziali per varie ragioni. In primo luogo riuscì a neutralizzare uno dei fedelissimi di Mani d’Oro e allo stesso tempo e a scoprire un accesso nascosto! Dentro di me il sangue stava ribollendo come in poche altre occasioni.

    La furia della battaglia, il sangue, le armi e l’acciaio mi stavano portando indietro negli anni. Quando violenza e sopraffazione erano all’ordine del giorno… tuttavia vi era una differenza sostanziale: ora lo stavo facendo per uno scopo.

    Ora stavo combattendo per un insieme di persone, per dei valori. Per un paese. Per Oto. E di conseguenza… per me. Per soddisfare la mia sete di potere. Alla fine Oto era quella no? Il Villaggio che ti metteva in discussione. Che ti spingeva a sfidare i tuoi limiti.

    Superarli o morire. Esattamente quello che cercavo.

    Così, seguendo gli ordini del Jonin, io e Kamine proseguimmo lungo quel corridoio inconsci tuttavia di quello che ci poteva capitare o di quello che avremmo affrontato. Solo dopo qualche secondo mi accorsi di quanto la situazione si fece ancora più assurda. A diversi metri davanti a me sul pavimento si presentavano due corpi, sicuramente morti e completamente tatuati a forma di locuste, e poco avanti un uomo di spalle… completamente perso e concentrato in un qualche rituale.

    Ma vicino a quell’essere… potevo con fatica scorgere delle pergamene. I Sigilli forse?

    Strinsi i miei tirapugni, con forza. Frenai il mio primo istinto, quello di scattare verso quell’uomo. Già, perché quei tatuaggi impressi sui cadaveri non potevano che essere una trappola. Ma di che genere e di che tipo? Guardai Kamine, dovevamo deciderci e non avevamo molto tempo per farlo. Così scelsi la soluzione più assurda. Pienamente consapevole che se mi fossi ulteriormente avvicinato alla stanzetta sarei andato oltre al raggio di mantenimento di Nota Assordante avrei deciso di non muovermi oltre in modo tale che la mia tecnica avrebbe avuto ancora effetto su di lui e sui suoi alleati… a tutto vantaggio di Shinken ed Hebiko! [S. Tecnica]Mantengo nota assordante nei confronti dei seguenti nemici: Mani d'Oro, Midorya, e l'ultima asca elité

    Consumo: 1,5 Bassi
    [Nota]Kato resterà indietro rispetto alla stanzetta, in modo tale da rientrare se possibile entro i 15 metri di Nota Assordante garantiti dall'amplificatore di Suoni e mantenere così attiva la tecnica contro gli avversari elencati, sempre se possibile.


    Avrei proferito, a bassissima voce quasi impercettibile pure per l’Otese al mio fianco: - Kamine, quella è una trappola, e ci scometterei che è un Jigoku... visto che sono rappresentate le locuste... ovvero quelle in grado di distruggere e sciogliere cose e persone. Tuttavia se mi avvicino rischio di disattivare Nota assordante… ma ho un’idea: che ne pensi se ti faccio lancio verso quel bastardo e contemporaneamente provo a confondere attivando in qualche modo quei tatuaggi? Fidati, ho un buon tiro. –

    Se Kamine avesse accettato la proposta non ci sarebbe stato alcun secondo da perdere, in un attimo avrei riposto entrambi i miei tirapugni e avrei eseguito due attacchi quasi contemporanei. Il primo sarebbe stato un lancio con il braccio destro ad altezza cranio del tizio di spalle. Un lancio veloce e preciso di due dei miei tre kunai rimasti [S. Azione I]Forza: 550 (Impasto Basso +3 tacche)

    Primo turno semiparalisi braccio destro, ignoro utilizzando Insensibile.
    . Poi con la differenza di un istante avrei lanciato con l'altra mano la mia bomba sonora ai piedi dell'avversario, con la chiara intenzione di metterlo in grosse difficoltà... e chissà magari confondere l'attivazione eventuale di quella trappola, se era effettivamente tale [S. Azione II&III]S. Azione II: attivazione bomba sonora

    S. Azione III: Forza lancio: 550 (Impasto Basso +3 tacche)

    Primo turno semiparalisi braccio sinistro, ignoro utilizzando Insensibile.
    L'idea infatti era semplice, avrei utilizzato i miei lanci per distrarre le locuste, considerando l'idea che queste ultime si potevano muovere e avevano come obbiettivo la difesa del tizio. Se si muovevano significava che dovevano spostarsi per colpire in aria i miei oggetti, semplicemente perdere tempo. Già perché la mia vera azione sarebbe seguita ancora mentre la bomba sonora si muoveva in aria. Infatti alla massima velocità disponibile avrei scaricato tutta la potenza del chakra compresso contro Kamine, vicina al mio fianco! Già, l’avrei scagliata con Nota del Dolore utilizzando la mia abilità particolare in grado di modificare la direzione del colpo [S. TA]
    Forza: 475

    Note del Dolore: Do! Re!
    Villaggio: Oto
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    L'utilizzatore, colpendo l'avversario, può allontanare la vittima fino a 9 metri di distanza tramite il chakra compresso. La Forza del colpo sarà incrementata di 3 tacche. Può essere utilizzata a mani nude o con [Potenziamenti]. È possibile combinarla con le tecniche "Note del Dolore: Mi! Fa! Sol!" e "Note del Dolore: La! Si! Do!" sfruttando un singolo slot tecnica avanzato per attivare le tecniche insieme, sullo stesso colpo.
    Tipo: Taijutsu -
    (Consumo: Basso)
    [Da studente in su]
    [Direzione del Suono]Direzione del Suono
    Talento: L'utilizzatore può modificare a piacimento la possibile direzione della traiettoria della spinta causata da Note del Dolore: Do! Re! A prescindere dall'angolo in cui viene colpito il bersaglio. È possibile usarlo una sola volta ogni 2 Round. Non è possibile sfruttare altre abilità 'Talento' in combinazione.
    [Da Genin in su]
    . Precisamente angolando il pugno e sfruttando le mie capacità avrei cercato di dirigere la spinta con una traiettoria a semicerchio, con la concavità rivolta verso la parete laterale della stanza (verso la mia destra, ovvero dal fianco in cui si sarebbe trovata inizialmente Kamine), in modo tale da creare quanto più spazio possibile tra Kamine e i corpi e farla atterrare così il più vicino possibile al bastardo.

    Una serie distrazioni più che altro ma che potevano risultare funzionali a Kamine e alla sua vera offensiva! Al nostro ultimo obiettivo. Ai Sigilli.



    Mappina esplicativa movimenti e attacco Kato


    Tabella Riassuntiva
    Vitalità residua: 11/14 Leggere
    Chakra residua: 17,75/40 Bassi
  13. .
    Ecco qui il link: https://narutolegend.forumfree.it/?t=71814626

    Ti viene spiegato che cosa è e come usarlo :wosd:
  14. .
    Bengiunta in questi lidi! Come puoi vedere è una comunità molto attiva e in particolare su Discord, che è una chat comune simil-Skype.

    Comunque se ti piace Naruto e ti piace ruolare credo che non esista in lingua italiana un posto migliore di questo! :wosd:
  15. .

    ~Post XIII
    Full Burst













    La mia strategia d'attacco sul tizio appeso al soffitto andò praticamente a buon termine. L'unico motivo per il quale non uccisi l'uomo fu perché si giocò probabilmente tutte le sue carte a disposizione pur di salvarsi. Infatti scomparendo e ricomparendo vicino a Mani d'Oro mi resi conto che lo avevo ferito in maniera pesante.

    Tuttavia la situazione, che appariva discretamente positiva, degenerò in un istante. Già, perché Mani d'Oro incitando i suoi uomini non fece altro che attivare quei maledetti tatuaggi ... alla stessa maniera di quei bastardi che io e Hebiko avevamo ammazzato al villaggio! E se le esperienza non mi tradiva una volta subita quella sorta di trasformazione la loro velocità e forza aumentavano notevolmente. In pratica in un attimo l'ago della bilancia venne sconvolto.

    Di conseguenza, forti di una nuova linfa, i nemici rimanenti incalzarono da tutti i lati mirando a noi quattro. Da parte mia davanti a me si presentava il Jonin che stava affrontando diversi avversari mentre al mio fianco sulla sinistra la donna, in un evidente stato confusionario, caricò verso di me con l'ascia. La mia reazione fu superiore alla sua velocità. Concentrando una discreta quantità di chakra sul braccio destro aumentai i miei riflessi così da intercettare, estraendo in una frazione di secondo entrambi i miei tirapugni, l'arma [S. Difesa I]Rifllessi: 450 (+2 tacche MezzoBasso di impasto)

    Potenza Kato: 10+15 (tirapugni con lama)
    . In un cozzare di lame l'attacco della donna andò praticamente a vuoto. Con la differenza di un istante da quell'affondo mi resi conto che stavo per essere schiacciato da un doppio attacco, contemporaneo. La prima minaccia proveniva sempre dalla donna mentre la seconda da una nuova fonte, ovvero quella che Shinken aveva eluso e che puntava terribilmente verso di me. Nella concitazione realizzai solo due cose, la prima fu che entrambi stavano mirando a prendermi con le mani, il che non poteva essere di certo un caso vista la presenza di quei jigoku sulle braccia e vista l'esperienza di Kamine... e seconda cosa la possibilità di parare o deviare quei colpi era decisamente irrisoria. Avevo solo un modo per cavarmela, schivare nell'unico angolo libero che avevo a disposizione, ovvero quello dove si trovava il cadavere, dietro di me e alla mia sinistra e così feci. Scaricando una quantità di chakra superiore alle mie capacità mi abbassai fulmineamente, così da evitare per prima cosa la manata della donna, e poi sfruttando lo slancio eseguii uno capriola verso sinistra allontanandomi di un metro circa superando il cadavere [S. DIfesa II]Rfilessi: 475 (Impasto medio. +3 Tacche a gamba

    Sovraimpasto: 1,5 Leggera di Danno
    [Nota]Considero l'attacco rosa e l'attacco Jigoku blu contemporanei così come descritto nel post di Febh

    Guardare mapa
    . L'offensiva però non si concluse, anzi. Il tizio, completamente fuori di sé mi puntò nuovamente caricando a gran velocità.

    Fortunatamente si trattava di un attacco relativamente semplice e di conseguenza previdibile, certo la velocità di quel tizio non lasciava spazio a molte possibilità. Dovevo andare oltre ai miei limiti se volevo schivare quei colpi. Nuovamente concentrai il chakra su entrambe le gambe e aspettando praticamente l'ultimo momento, sempre da una posizione accovacciata, scattai lateralmente di un metro verso Mani d'Oro, giusto lo spazio per mandare a vuoto il tentativo di presa dell'uomo [S. DIfesa III]Rfilessi: 450 (Impasto mediobasso. +2 Tacche a gamba

    Sovraimpasto: 0,5 Leggera di Danno
    >. E così feci per una seconda volta, del resto i suoi attacchi non eccellevano di ingegno e quando osservai lo stesso tentativo aspettai sempre il momento ideale, quello in cui modificare la traiettoria di rincorsa sarebbe stato impossibile, per muovermi di fianco (questa volta verso la parete) ignorando il dolore e la fatica che stavo imponendo alle mie gambe! [S. Azione I-> Difesa IV]Rfilessi: 475 (Impasto mediobasso. +2 Tacche a gamba

    Sovraimpasto: 0,5 Leggera di Danno
    .


    Apparentemente l'offensiva forsennata di quell'uomo ebbe termine e la mia attenzione fu attratta dalle urla di Kamine. Jigoku dai cadaveri? Il mio sguardo si posò subito verso il basso e ringraziai in un certo senso quei due bastardi che mi avevano attaccato. Infatti grazie ai miei movimenti difensivi mi ero portato in una posizione tale che il cadavere più vicino a me si trovava esattamente di fronte e i miei occhi, con enorme preoccupazione, osservano la comparsa di una sorta di serpente di inchiostro formarsi e scattare ancora contro di me! Era semplicemente troppo veloce per scansarsi o evitare l'attacco. Avevo solo una possibilità e speranza. Lo avrei fronteggiato direttamente! Caricai il pugno destro e lo sganciai contro il serpente cercando di colpirlo direttamente in faccia. Ovviamente avrei sfruttato la massima potenza del mio chakra elettrico nella speranza di assicurarmi la sua dipartita [S. Azione II-> Difesa V]Forza: 475, Riflessi: 400
    Potenza: 10(AaCC) + 15(Tirapugni con lama) + 15(Esplosione Elettrica 0,75 Basso
    .

    Conclusa quell'azione era arrivato il momento del contrattacco. Sarei scattato in avanti avvicinandomi il più possibile alla donna che mi aveva attaccato precedentemente [S. Movimento Gratutito] con l'ascia e avrei niente altro che eseguito con il braccio sinistro Note del Dolore contro di lei! Avrei puntato alla base del suo collo, ad altezza del manubrio sternale. Volevo sfondare la sua cassa toracica e ucciderla sul colpo. Logicamente avrei angolato il diretto in maniera tale da scagliarla lontano ma verso il gruppo di nemici più lontano, o addirittura verso Mani d'Oro, mantenendo comunque nel frattempo attiva Nota assordante nei confronti dei nemici più pericolosi[S. TA]Forza: 475 Velocità: 475

    Potenza: 10+15(tirapugni con lama) + 15(Esplosione Elettrica 0,75 Bassi)

    Note del Dolore: Do! Re!
    Villaggio: Oto
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    L'utilizzatore, colpendo l'avversario, può allontanare la vittima fino a 9 metri di distanza tramite il chakra compresso. La Forza del colpo sarà incrementata di 3 tacche. Può essere utilizzata a mani nude o con [Potenziamenti]. È possibile combinarla con le tecniche 'Note del Dolore: Mi! Fa! Sol!' e 'Note del Dolore: La! Si! Do!' sfruttando un singolo slot tecnica avanzato per attivare le tecniche insieme, sullo stesso colpo.
    Tipo: Taijutsu
    (Livello: 5 / Consumo: Basso )
    [Da studente in su]

    Cambio di Nota
    Talento: L’utilizzatore può convertire il Bonus in Forza di 3 tacche di Note del Dolore: Do! Re! in Bonus in Velocità di 3 tacche. È possibile usarlo una sola volta ogni 2 Round. Non è possibile sfruttare altre abilità 'Talento' in combinazione.
    [Da Genin in su]
    [S. Tecnica]Mantengo nota assordante nei confronti dei seguenti nemici: Mani d'Oro, Ginta, Midorya, le due asce elité

    Consumo: 2,5 Bassi
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    Se l'offensiva di Shinken sarebbe andata a buon termine allora non mi sarebbe restato che seguire i suoi ordini e seguirlo in quella che si trattava di una sorta di corridoio. Non so dove stava parando il Jonin ma mi sarei fidato e sarei scattato verso l'uscita nascosta, muovendomi lungo il corridoio, il più velocemente possibile [S. Azione III/A]Movimento di 15 metri, uso Azione Rapida.


    Se invece l'offensiva di Shinken non avrebbe rivelato l'uscita nascosta avrei ingerito un tonico medico per recuperare almeno in parte il chakra [S. Azione III/B]Assumo Tonico di Recupero Minore e prepararmi alla prosecuzione dello scontro mettendomi in guardia l'istante successivo.






    Tabella Riassuntiva



    Chakra Residuo:
    Primo caso, 22,25/40 ( -0,5 S.D I, -3 SD II, -2 SD III, -2 SA I, -0,75 SA II, - 1 S.TA, -2,5 Mantenimento)
    Secondo caso, 25,25/40 ( -0,5 S.D I, -3 SD II, -2 SD III, -2 SA I, -0,75 SA II, - 1 S.TA, -2,5 Mantenimento, + 3 S.A III)


    Vitalità Residua: 11/14 Leggere (-1,5 Impasto Medio, -0,5 Impasto Mediobasso, -0,5 Impasto Mediobasso)

    Secondo turno semiparalisi braccio destro

    Secondo turno Pesi malus resistenza.





    Mappa esplicativa movimenti Kato
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