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  1. .

    ~Post IV
    Missione



    La mia attenzione fu richiamata da una voce, o meglio un'ombra che poco alla volta si fece sempre più consistente dietro a Diogene Mikawa. Per un attimo rimasi atterrito. Cosa dovevo fare? Si trattava di nuovo di uno dei quei mostri che avevamo affrontato poche ore prima? Tuttavia la mia preoccupazione andò via scemando quando udii le sue parole e al fatto che il Jonin stesso non reagì alla comparsa improvvisa.

    Chi era quella persona, o forse per meglio dire cosa>? Ben presto realizzai che doveva trattarsi di una persona amica, o quantomeno, affidabile al Capoclan. Altrimenti, per quanto poco conoscevo quel ninja, difficilmente la presenza di quell'ombra sarebbe stata tollerata all'interno della sala. Comunque prese a parlare, entrando nel merito dei nostri discorsi e piani che stavamo poco a poco progettando. Sostanzialmente, andando oltre alla marcata dose di ironia celata dietro alle sue parole, quella persona stava dicendo una cosa molto semplice: il nostro piano era una pazzia pura.

    Rimasi in silenzio, lasciando parlare il resto degli astanti. Tra i vari discorsi che uscirono molto interessante fu quello relativo a Kiri. Era stata attaccata? Il mio pensiero andò a Kitori ma venne ben presto sostituito dalla contingenza del momento. O meglio... dalle parole di Diogene. Un demone al Raikage per la pace? Per un attimo strinsi i pugni. Si stava parlando di manovre politiche, strategiche e di pianificazione che andavano ben oltre alla mia portata e, ovviamente, alle mie conoscenze.

    Dunque feci l'unica cosa possibile in quel momento. Rispondere alle affermazioni dirette di Diogene nei miei confronti. Prima di proferire parola annui in segno di assenso: - Sarà fatto. Contetterò il prima possibile il foglioso e farò di modo di sapere se potrà rivelarsi o meno un fidato collaboratore. Anche se non ho dubbi a riguardo, francamente. Per me comunque sarà un piacere venire affiancato da Eiatsu. -

    La verità. Immaginai che il sottoposto diretto di Diogene mi avrebbe accompagnato non solo per valutare la fattibilità del piano con le Kitsune, ma anche per valutare la mia di affidabilità. E, diavolo, glielo avrei di certo dimostrato. Mi alzai così dalla sedia, con cenno salutai Hiromi e il Jonin Shinken.

    Ero sicuro che ci saremmo rivisti a breve. E molto più vicini all'obbiettivo finale.
  2. .
    Eldingar ben tornato!:wosd:

    Per caso non avevamo iniziato il corso base insieme? Oppure mi sbaglio :ghu: ?
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    ~Post II
    Divergenze



    Da parte mia rimasi impassibile mentre, quello che doveva essere sicuramente il capo della comitiva con la quale dovevamo riunirci, sbraitava davanti al nostro gruppo. Ne aveva di coraggio il tipo considerando che, in teoria, Sakurai e suo padre erano in affari diretti. Di certo, per quanto inesperto potevo risultare in quell'ambito, non era sicuramente il modo migliore per portare a casa i profitti.

    Ciononostante Sakurai, mandando giù la saliva e stringendo i pugni, si fece forza e ad alta voce, con tono leggermente alto reagì alle parole del mercante: - Come si permette?! Io sono Sakurai Togan e mio padre ha delegato direttamente me e la mia scorta in questo incarico. Quindi stia attento alle sue parole...Sakuraoka-sama. E porti rispetto a tutti i presenti, come io farò nei suoi confronti! - parole senza dubbio decise che diedero forza all'intero gruppo di Togan. Infatti all'udire quelle frasi le guardie del corpo insieme al resto dei manovali si riunì attorno alla loro padrona, quasi a dar man forte e decisamente a sottolineare come il concetto di rispetto per i Togan non era un discorso astratto.

    A stento trattenni un sorriso, pensando in che misera situazione ero finito. Due piccoli “clan” che mostravano i loro piccoli denti. Ai miei occhi l'intera scena risultò alquanto patetica. Tutto cambiò quando vidi comparire, praticamente all'improvviso, il Ninja che doveva accompagnare l'altra carovana. Comparve troppo velocemente, molto più in fretta, di quanto uno shinobi comune poteva fare... se era un suo potere specifico perché metterlo in mostra? Non era di certo saggia come mossa.

    Comunque l'intera faccenda per un attimo si fece decisamente complicata quando Sakuraoka diede l'ordine di farci passare, diciamo così, due brutti momenti. Mi accigliai per un secondo. Avevo veramente capito bene? Fortunatamente, ben prima che potessi impugnare i miei fidati tirapugni, il Ninja di Konoha intervenne mitigando il tutto. Un gesto senza dubbio molto più sensato di quello che aveva dimostrato precedentemente.

    Sakurai al realizzare la sua superiorità e la sua sorta di vincita morale si fece quasi tronfia del tutto. Alzando il petto e sbuffando, in segno di vittoria. Notai subito il suo sguardo nei miei confronti. Uno sguardo decisamente carico, forse dato dall'adrenalina che aveva iniziato a scorrere (e speravo anche a defluire) nel suo corpo. Così in un ambiente completamente astioso i due gruppi si riunirono formando una carovana decisamente grossa. Non ebbi modo di interagire con il foglioso se non tramite qualche cenno visto che tra i due gruppi difficilmente si sarebbe accettato un punto di contatto, comunque la cosa non ti toccò più di tanto e tra un sentiero rettilineo e qualche salita il viaggio proseguì senza troppi intoppi.

    Certo, finché non accadde l'imprevedibile. I miei occhi furono i primi ad attivarsi. Il mio sguardo infatti venne attirato da niente altro che un esplosione che coinvolse l'altro gruppo. Più avanti rispetto alla mia posizione e quella di Sakurai. La mia reazione fu dunque istintiva, prendendo alla cinta la ragazza scattai lateralmente allontanandomi dalle carovane e dalle bestie, per escludere quanto meno un evenienza simile. In tutto ciò la figlia i Togan restava paralizzata dal terrore.

    Tuttavia l'esplosione non fu l'unica cosa che mi lasciò sbalordito. Infatti i miei sensi furono richiamati di fronte a me. Mi trovai niente altro che il Ninja di Konoha, con in mano una pericolosa Wakizashi. Cosa diavolo stava per fare? Ma la mia domanda trovò presto una risposta poiché, in un gesto assolutamente folle o per assurdo preventivato, il Foglioso diede inizio ad offensiva nei miei confronti!


    Escludendo dalla mia mente i suoi vaneggiamenti mi concentrai sul vero pericolo, ovvero il suo fendente mirato a colpirmi direttamente la gola! Mi accorsi tuttavia subito che si trattava di un colpo relativamente lento e la mia reazione fu di conseguenza buona. Concentrando un po' di chakra su entrambe le gambe scattai indietro di circa un metro, quanto bastava per evitare il pericoloso colpo e ciò fu fortunatamente sufficiente [S. Difesa I]Riflessi: 550 ( +2 Tacche Mezzo basso per gamba). L'attacco di quel ninja in ogni caso non si fermò anzi! Caricando abilmente la spada diede prova di un veloce fendente basso che mirava chiaramente a debilitarmi... il suo unico problema tuttavia era che davanti a lui si trovava un Yotsuki. E di certo una provocazione del genere non poteva essere ignorata!

    Concentrando il Chakra sulla gamba destra aumentai la mia resistenza e allo stesso tempo mentre la wakizashi avrebbe colpito il mio arto inferiore (provocando tuttavia danni modesti viste le protezioni e il chakra speso) avrei scaricato un jab sinistro, un colpo diretto che puntava direttamente al centro del suo volto! Infatti allungandomi sia con il braccio sinistro che inclinando in avanti il busto avrei tentato di colpirlo in contro-tempo e di stroncare così alla nascita quell'assurdo tentativo di neutralizzarmi! Il tutto condito con un'elevata concentrazione di Chakra elettrico... blu intenso! [S&M]Consumo S. Difesa II

    Resistenza: 500 (+3 Tacche Impasto Basso)
    Danno: 20 (Wakizashi) - 10 (Bende Rinforzate) - 15 (Impasto)= Mezza leggera taglio superficiale coscia.

    Consumo S. Azione I

    Forza: 575 Velocità: 600 (+3 Tacche Impasto Basso +1 Esplosione Elettrica)
    Potenza: 10 + 15 (3/4 Basso Esplosione elettrica)




    Al termine di quell'attacco infatti avrei proferito, con tono estremamente minaccioso: - Se sei veramente un Ninja dell'Accademia...abbassa quell'arma contro di me... oppure preparati al peggio. - non avrei per niente scherzando e a prova della mia serietà avrei impugnato entrambi i miei tirapugni con lama. Se non fosse arrivata nessuna conferma positiva da parte dell'uomo non avrei aspettato un secondo ulteriore. Mangiandomi quei pochi passi che mi avrebbero eventualmente distanziato dall'avversario avrei eseguito niente altro che la mia combinazione di attacchi più potente a mia disposizione, vista l'emergenza che ci aveva colpito. Per la precisione avrei sganciato un montante destro, dal basso verso l'alto, diretto a colpire precisamente il centro del torace del Ninja. Un colpo veloce potente e dannatamente insidioso! [S. Tecnica Avanzato]
    Forza: 600 (+1 Mi! Fa! Sol!) Velocità: 650 (3 Do! Re! 2 Mi! Fa! Sol! 1 Esplosione Elettrica)

    Potenza: 10 + 15 (Esplosione Elettrica: 3/4 Basso) + 15 (Tirapugni con Lama)

    OverCAP Braccio destra, Uso Insensibile per ignorare Semiparalisi.

    Note del Dolore: Do! Re!
    Villaggio: Oto
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    L'utilizzatore, colpendo l'avversario, può allontanare la vittima fino a 9 metri di distanza tramite il chakra compresso. La Forza del colpo sarà incrementata di 3 tacche. Può essere utilizzata a mani nude o con [Potenziamenti]. È possibile combinarla con le tecniche 'Note del Dolore: Mi! Fa! Sol!' e 'Note del Dolore: La! Si! Do!' sfruttando un singolo slot tecnica avanzato per attivare le tecniche insieme, sullo stesso colpo.
    Tipo: Taijutsu
    (Livello: 5 / Consumo: Basso )
    [Da studente in su]

    Note del Dolore: Mi! Fa! Sol!
    Villaggio: Oto
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    L'utilizzatore, colpendo l'avversario, può causare Dolore (DnT Medio) nella zona colpita tramite il chakra compresso. La Forza e Velocità del colpo saranno incrementate di 2 tacche. Può essere utilizzata a mani nude o con [Potenziamenti]. È possibile combinarla con le tecniche 'Note del Dolore: Do! Re' e 'Note del Dolore: La! Si! Do!' sfruttando un singolo slot tecnica avanzato per attivare più tecniche insieme, sullo stesso colpo.
    Tipo: Taijutsu
    (Livello: 5 / Consumo: Mediobasso )
    [Da genin in su]
    [/color]
    [Abilità Utilizzate]

    Cambio di Nota
    Talento: L’utilizzatore può convertire il Bonus in Forza di 3 tacche di Note del Dolore: Do! Re! in Bonus in Velocità di 3 tacche. È possibile usarlo una sola volta ogni 2 Round. Non è possibile sfruttare altre abilità 'Talento' in combinazione.
    [Da Genin in su]

    Insensibile: L'utilizzatore può ignorare le ferite, senza guarirle, fino al massimo concesso per livello. Uno status Leggero è considerato un danno d'entità mezza leggera, uno status Medio d'entità leggera, uno status Grave d'entità medioleggera. L'utilizzatore non può essere Insensibile all'Avvelenamento.

    Esplosione Elettrica: L'utilizzatore può causare un'esplosione a contatto con una superficie. La potenza del colpo fisico è incrementata di 5 ogni ¼ basso impiegato e causerà danni entro mezzo metro dalla superficie toccata.




    Di nuovo però i miei sensi sarebbero stati allertati da un'ulteriore minaccia! Una seconda esplosione che a prescindere avrebbe bloccato la mia offensiva successiva. Questa volta la deflagrazione avrebbe coinvolto il mio gruppo. Cosa diavolo stava succedendo?! Mi sarei voltato il Ninja, se non sarebbe stato ancora travolto dalla potenza del Chakra Compresso, e nel caso avrei proferito: - Non sono tuo nemico... come vedi dall'esplosione. Dobbiamo difendere entrambi i nostri mandati... se vogliamo a portare a termine la missione. - avrei mandato giù la saliva, forse un giorno mi sarei maledetto per le parole che avrei da lì a poco pronunciato - Mettiamo per un attimo da parte questa tua pazza azione... e pensiamo ad unirci per affrontare la minaccia! -


    Un proposta pazza ad una reazione altrettanto assurda!



    Tabella Riassuntiva:

    Chakra Residuo: 52,75/60 Bassi
    Vitalità Residua: 15,5/16 Leggere
  4. .
    Sangueeeeeh!
  5. .

    ~Secondo Post
    Schieramenti





    Rimasi impassibile. Ma dentro di me, nel mio animo, ero profondamente… turbato. O forse no, forse stavo provando qualcosa di ben diverso. Non era turbamento, infondo.

    Le parole di quel Jonin stavano rivelando un mondo che a molto conosciuto e familiare. Un mondo ricco di intrighi. Di tensioni e di obbiettivi. Ma tra il mondo che avevo lasciato alle spalle prima di diventare Ninja e il mondo che mi stava aprendo in quel momento, nonostante le iniziali similitudini, vi era un abisso di intenzioni e di volontà.

    Già, perché quel Mikawa stava parlando di ordine Ninja. Di potenti e di deboli. Di giusto e di sbagliato. Di sacrifici e di rischi.

    Era esattamente quello a cui anelavo.


    Era esattamente il motivo per il quale fuggii dalla mia vita. Da quel insensato miscuglio di pazzia, odio, potere e sete di sangue. Scappavo sì, ma dirigendomi verso una nuova meta: un traguardo chiamato Ordine. E lo vedevo in quell’uomo.

    Sia chiaro, era ancora tutto da dimostrare. Le parole necessitavano dei fatti ma allo stesso tempo era indiscutibilmente vero che se tra l’Amministratore Febh Yakushi e il Capoclan Mikawa il secondo ricalcava perfettamente quello a cui stavo puntando di diventare, come Ninja e persona. Quello che avrei presto trasmesso ai bastardi cocciuti degli Yotsuki.

    Certo, agli occhi di un esterno la nostra presenza in quel posto poteva dare benissimo agli estremi di una accusa di tradimento. Stavamo infatti, in qualche modo, agendo contro Oto. Ma era chiaramente evidente che lo stavamo facendo anche per Oto. Hebiko si era macchiata anche lei di insubordinazione ma la sua era stata fine a se stessa, priva di un senso e di un scopo come invece non lo era, apparentemente, la nostra.

    A stento faticai di trattenere un sorriso. Mi ero trovato in una vera e propria situazione critica e nel bene o nel male non aveva alcun più senso anche solo pensare di ritirarsi. Ora, in quel tavolo, noi tutti avremmo scritto il destino futuro del Villaggio del Suono. Le parole del Mikawa mi scosserò, riportandomi alla realtà.

    Rimasi in silenzio per un secondo e successivamente sposando il mio sguardo verso il Jonin Takatsui proferii: - Come ho detto precedentemente Hebiko gestisce gli affari e le carte del Jonin Yakushi. Tutta la parte amministrativa e quanto sembra, a detta del racconto di Harumi, anche di parti molto più delicate… come la chiave dello Yonbi. Però a mio avviso abbiamo una carta che possiamo sfruttare. Mi spiego bene… se la Segretaria ha spostato la chiave scoprire dove ora l’ha posizionata potrebbe essere più facile di quanto previsto. – attesi un attimo – Durante gli eventi dei Sigilli, in seguito ai fatti di insubordinazione della Serpe, Febh Yakushi ha esplicitamente promesso, a tutti i presenti, che Hebiko avrebbe dovuto affrontare un addestramento con il Jonin Shinken per rimediare al torto. La mia idea è la seguente, ovviamente se per i Jonin può andar bene: Shinken andrà da Febh a reclamare l’addestramento dovuto, con la presenza di Hebiko. A quel punto lo Yakushi di certo non verrà a meno alla sua parola, e così avremmo diviso la testa dal corpo della Serpe. Con Hebiko distante e il Jonin da solo le possibilità successive sono diverse: potremmo interrogare Hebiko. Oppure agire direttamente su Febh e farci aprire la cassaforte, in qualche modo. Ma prima mi assicurerei di capire dove si trova effettivamente la chiave. Infondo agire direttamente sull’Amministratore senza la minima certezza potrebbe essere fin troppo rischioso. – di nuovo lasciai passare qualche secondo – Aggiungo che sì Jonin Mikawa sono più o meno alto uguale all’altezza che mi ha chiesto e se me lo chiedete: sì, sono anche disposto a rischiare. Per me, per la mia visione del mondo e dell’ordine che esso merita, è inconcepibile punire un Jonin per un misfatto diretto prodotto da un Genin. E’ qualcosa di gravissimo ai miei occhi. Come allo stesso tempo la volontà di mantenere questo status quo. E’ necessario potenziarsi, diventare più forti e temuti. Solo così ci si può... imporre. –

    Febh Yakushi stesso aveva dato prova di non essere all’altezza del suo compito. Almeno secondo la visione delle mie cose. Permettere l’insorgere di una minaccia come Lord Goemon e lasciare addirittura che un gruppo di banditi come le Asce riuscisse ad irrompere nelle segrete dell’Amministrazione… erano una prova inconfutabile di imperizia. Erano pensieri che stavo poco a poco stavamo maturando con il tempo ma comunque che trattenni per me, non aveva senso aggiungere discorsi del genere in quel tavolo. Lì, in quel luogo si stava discutendo dell’azione.
  6. .
    Ciao e benvenuta! :riot:

    Come puoi ben vedere siamo una comunità attiva e numerosa, tutti quanti che condividono la passione, bene o male, per Naruto!

    A parte Waket, non ti fidare più di tanto.


    Detto questo Oto è senza dubbio il villaggio migliore, il più attivo e il più cupo se vogliamo dire. Lo consiglio vivamente per chi vuole farsi un pg accademico, e quindi in linea di massima non cattivo, ma dai tratti oscuri. Il mio pg si rispecchia perfettamente in quell'ambiente!

    Se devo essere sincero l'alternativa è Suna, ok non c'è tantissima gente ma appunto per quello una nuova presenza sarebbe il top!

    Konoha e Kiri non le menziono perché non servono :wosd:
  7. .

    ~Post VII
    Incontri nel Tempo.



    Fidarmi? Shin non voglio più sentire quella parola in mia presenza. Qui ad Oto, e a est del Villaggio fidarsi di una persona equivale a tradimento. Se per te Konoha è un posto dove fidarsi è ancora lecito dimentica tutto. Anzi… consideralo un lusso che in questi posti lontani è stato perso in tempi lontani. – era la pura e semplice verità, attesi il tempo sufficiente per udire tutti i vari discorsi. E mentre Kanezawa si stava rifugiando in bagno per togliersi la sporcizia presi a parlare – Come dicevo prima la fiducia ad Oto non esiste più e perciò non mi fido nemmeno di te… piccola ricercatrice. Ti credo sul fatto che Kanezawa possa essere una Yakushi e diciamo che posso anche crederti sul resto. Ma mettere in dubbio l’operato dell’Amministratore è un qualcosa che non posso accettare e di cui non posso fidarmi… – mi avvicinai, con fare alquanto minaccioso, stringendo i pugni; forse Shin in quei frangenti avrebbe scoperto una delle mie facciate più crude ma allo stesso tempo sincere – … soprattutto se sono parole dette da qualcuno che non è uno Shinobi di Oto... Soprattutto se un qualcuno che non può sostenere le sue parole. Tuttavia la presenza di Shin mi rassicura, e questo ti concede una possibilità. – mi allontanai di qualche passo, voltandomi verso Shin. Avvicinandomi verso di lui, spalla a spalla, proferii con tono gelido: - Shin, alza la guardia. O… moriremo. Torno qui fra mezz’ora, mi muoverò da solo… sarò molto più veloce. Recupero equipaggiamento e il resto. –

    La giornata del resto era stata tremendamente pesante. Avevo realmente rischiato grosso e senza volerlo mi ero infilato in una sorta di congiura inter-villaggio e a quanto sembrava tra l’altro ero uno dei pochi ad Oto a comprendere il vero pericolo che stava incombendo. Rimasi in silenzio il resto del tempo, la mia pazienza era decisamente finita. E farmi prendere in giro da sedicenti scienziati in vena di discussioni tra Shinobi… non era certo la mia volontà. Così muovendomi velocemente tra le vie di Oto recuperai tutte le armi di scorta insieme al resto dell’inventario e dopo una rapida doccia, cambio d’abito e una cena veloce ripartii verso la struttura scientifica.


    ~.~



    Quando giunsi vidi che tutti erano già pronti, o quasi. La tizia ci introdusse elogiando le sue qualità a quello che avrebbe dovuto essere il nostro punto di contatto e di supporto. Rimasi in ascolto e accennai un segno con la testa in segno di assenso. Da come ne parlava sembrava in tutto e per tutto uno Shinobi, ma la domanda era ben altra. Uno shinobi di qualche villaggio o meno? Presto comunque l’avremmo scoperto.

    Così ci incamminammo, fuori dal villaggio, fuori da quello che stava lentamente diventando un ambiente sia familiare sia opprimente. In un certo senso. Comunque dopo un bel tragitto ci fermammo, decisi tutti di riposare e ristorarci dalla giornata decisamente lunga. Senza badare troppo alle provocazioni della ragazza mi occupai di imbastire un bivacco quantomeno accettabile… e in quello potevo affermare che ero un maestro. Forse talmente tanto da sorprendere i presenti, vista la velocità la precisione e la serenità con la quale completai il lavoro in poco tempo; nei confronti della ragazza mi limitai ad un commento alquanto provocatorio ma giusto per stemperare la brutta aria che stava tirando: - Sai una cosa, piccola ricercatrice? Nelle Sorgenti Termali c'è un detto: chi disprezza compra. Cosa ne pensi a riguardo?-

    Prima di coricarmi definitivamente mi sedetti vicino a Shin e mentre con un bastoncino tenevo impegnato il fuoco presi a parlare, con un tono di voce bassissimo appena percettibile, sufficiente a non farmi sentire dalla donna: - Sei già stato nel Paese delle Sorgenti Calde con me Shin… molto tempo fa, ma devi sapere che rispetto a quello che avevi visto in quella semplice gita turistica quel Paese nasconde insidie ben peggiori. E’ un porto franco, nel senso più letterale. Non è un posto riservato ad Ame né è un posto per l’Accademia. Immagina quelle terre come un luogo coinvolto da una nebbia fittissima, dove discriminare gli amici dai nemici diventa alquanto complicato… non solo ricordati che in quell'ignoto si possono nascondere pericoli ben maggiori. Ritengo che il Ninja che dovremmo incontrare sia appartenuto a qualche associazione e di conseguenze dovremo ponderare con attenzione le sue parole. Spero di essermi spiegato... Shin – attesi qualche istante, volevo lasciare il tempo al mio amico di assorbire quei strani discorsi, del resto non avevo ancora finito -… come ho detto oggi alla sorella maggiore raramente parlo senza supportare le mie parole e quello che ti ho detto rappresenta la realtà, perché io stesso l’ho vissuta. Come ben sai sono nato da qualche parte nel Villaggio del Suono ma ho vissuto la mia intera vita qui nelle Sorgenti… prima da bambino spensierato poi da criminale sotto l’egida di un padrone spietato: Oni-Chi. Della stessa omonima associazione malavitosa. Ebbene lavorando all’interno di quei malati meccanismi ho visto cose che la tua mente Shin non può concepire e aimé alcune di quelle le ho pure compiute. Per quel motivo l’anziano Kitsune mi ha allontanato dal tempio… perché la mia anima è incrinata. Così come il mio cuore malato… ma non del tutto. Ritengo che quell’esperienza, per quanto negativa, mi sia tornata utile e mi abbia aperto gli occhi sul sistema malato che come un cancro è entrato nella burocrazia, nella polita e nella vita quotidiana delle persone. L’indifferenza sul male, la banalità stessa del male. Come è possibile tutto ciò? Come è possibile tutto questo caso? Ecco Shin il Paese delle Sorgenti Termali è l’esempio perfetto. L’archetipo... Comunque per il momento non ha senso approfondire troppo la questione. Avremo modo e tempo per approfondire e per le domande. – terminai secco il mio discorso, senza dare molto spazio al foglioso. Aggiungere altro in presenza di sconosciuti si poteva rivelare una mossa molto stupida.


    ~.~


    Fui svegliato di soprassalto, avvertito da rumori sospetti. Ma nemmeno il tempo di realizzare chi fosse che Kanezawa accortasi anche lei della nuova presenza esordì e corse verso il tizio, avvolto da un lungo mantello nero. Occhi neri, sguardo profondo. Capelli scuri come la notte. Se avevo imparto qualcosa dal girare il mondo degli Shinobi avrei scommesso che mi trovavo davanti ad un Uchiha. Ma un Uchiha qualunque. Trasudava rispetto, e soggezione. Percepivo una strana sensazione, come se qualcosa in tutta quella scena non tornava. Eppure non capivo. Chi era veramente quel tizio?

    Shin si inginocchiò in segno di rispetto. Da parte mia mi limitai ad un inchino, in segno di saluto. Di più non avrei fatto, se non costretto forzatamente. Ascoltai le parole di Kanezawa, il suo invito ad addestraci. Per un attimo tentannai. Era veramente sicuro? Ma scrollando la testa, recuperai fiducia e condivisi il suo pensiero proferendo: - Lei è forte, molto più forte di me e di tutti i ninja che ho trovato fino ad ora. Non posso confermalo e nemmeno smentirlo. E’ una sensazione. Ed è la prima volta che la provo. Sarei ben lieto se mi addestrasse, insieme a Kanezawa. Mi considererei in debito nei suoi confronti. -



    Poche parole, ma molto chiare ed esplicate... proprio come farebbe Kato!
  8. .

    Oltre il Confine



    Grado:

    C

    Tipologia:

    Indagine + Infiltrazione



    Trama:

    In seguito alla disastrosa missione accademica nella Foresta di Kuraidesu l’Accademia ora si ritrova ad affrontare una nuova e sconosciuta minaccia. Un pericolo ancora da definire ma sicuramente da non ignorare viste le abilità e le capacità di infiltrazione che i nemici hanno dimostrato. A questo proposito l’Accademia ha iniziato una serie di indagini parallele volte allo scopo di recuperare più informazioni possibili. Grazie ai contatti con la malavita locale e per un caso fortuito gli investigatori sono riusciti ad associare la scomparsa di numerose persone ,in un città metropolitana al confine con il Paese del Gelo e quelle delle Sorgenti Termali, con la mano di questa misteriosa organizzazione. Il compito degli Shinobi ingaggiati sarà dunque quello di procedere verso la città. Recuperare le informazioni, indagare e risolvere il problema.



    Partecipanti:

    Tre

    Specifiche:


    Requisiti: grado max chunin, energia blu. Eventuale energia rossa.

    N.B: la quest sarà equilibrata ma sicuramente impegnativa. Ampia possibilità di fallimento e di danni permanenti al pg, se non morte nel caso di errori importanti.

    Ritmo di posting:
    1 post auspicabilmente ogni 10-12 giorni. Alla prima mancanza scatta un avviso a cui segue un ulteriore periodo di attesa di 10 giorni. Al secondo avviso parte la pngizzazione.

    Non sono ammessi edit che riguardo la modifica delle azione compiute nel post. Se ripetuto non mi farò problemi ad assegnare stemma di infamia. Ovviamente vale sia per me che i giocatori. Gli errori strategici restano tali.

    Aggiunta: visto che mi è stato chiesto in più di una occasione, specifico che questa è anche una quest di combattimento dove quasi certamente si arriverà a menare le mani, qualche arto e parecchio sangue!


    Edited by ~Cube - 17/5/2017, 20:30
  9. .

    Sussuri da Kuraidesu

    Fine





    La lama affondò sul fianco del Sunese e il sangue, caldo e vermiglio, scese lungo la mano della traditrice. Un calore che non fece altro che aizzare la donna. Lei amava quelle situazioni. Quei momenti in cui il nemico le cadeva ai piedi… semplicemente sopraffatto dalla sua forza.

    E così Aoi di Suna cadde. Lì, a Kuraidesu. In un posto dimenticato dai Kami. Ferito o morto poco importava perché il peso, la responsabilità, si riversarono completamente sul Kuro obbligato a difendersi dagli attacchi successivi di quel mostro. E di nuovo il Kiriano si spinse in un gesto folle, all’apparenza, ma fortuito nei fatti. Anticipando il colpo del Fuuma Shuriken riuscì a bloccare l’arma, senza tuttavia deviarla dalla sua traiettoria vista l’enorme differenza di forza tra i due, ma fu sufficiente a salvare Aoi da una deflagrazione che non avrebbe potuto sostenere.

    Kitori in pratica aveva sacrificato una parte di sé per salvare un suo compagno, un gesto encomiabile ma che fece salire il disgusto alla donna rossa, la quale osservò l’intera scena dagli occhi del Mondo, prima di allontanarsi. Seguì una nebbia fitta e densa che forse il Kuro seppe riconoscere. E in meno di un minuto come velocemente apparse la nebbia svanì nel nulla. La donna, la prigioniera e l’uomo traditore di Suna scomparvero nel cuore della notte, in quella foresta. Oramai non più rintracciabili.

    Il tonico di Isuke fu provvidenziale e permise di contenere la ferita profonda, ma non mortale di Aoi. Certo era che si trovavano in una situazione drammatica. Dispersi nella foresta. Di notte e senza apparenti possibilità di uscita, con un compagno in gravi condizioni. Ma a prescindere da quello che avrebbero fatto, dopo circa un’ora, i loro sensi sarebbero stati allertati da una nuova presenza. Tuttavia avrebbero avuto ben poco tempo per reagire vista la velocità con la quale le tre persone comparvero davanti ai loro occhi. Tutte e tre indossavano delle maschere e una Ninja-To cingeva le loro spalle. Numerosi tatuaggi e funjustu coprivano i loro arti superiori e parabraccia in acciaio difendevano gli avambracci.

    Già, davanti al sfortunato trio di ninja apparvero tre Shinobi delle Squadre Speciali dell’Accademia.




    Buonanotte, piccoli Shinobi. – furono le uniche tre parole prima che Isuke, Kitori e Aoi, se minimamente coscio, udirono prima di cadere in un sonno profondo. Era finita.


    ~.~



    Aoi di Suna, Kitori Kenkichi
    Qualche giorno dopo all’Accademia Ninja…

    Kitori dopo essersi ripreso dalle ferite sarebbe stato convocato in una delle piccole stanzette dei piani superiori dell’Accademia, riservate ai Ninja di grado più elevato. Una volta che sarebbe entrato si sarebbe trovato davanti due persone. La stanza era arredata all’occidentale, finemente ricercata.

    Entrambi erano seduti su delle comode poltrone di pelle, a dividerli un tavolino basso. Kitori avrebbe identificato il primo uomo, sulla quarantina dai corti cappelli neri e il viso scavato dalle occhiaie, mentre il secondo era chiaramente uno Huyga, dai suoi occhi. L’uomo, dal volto provato, prese dal tavolino una sorta di documento e dopo averne dato una rapida occhiata prese a parlare direttamente, fissando negli occhi il Kiriano:

    Mmmm…. Come potrei iniziare? – l’uomo scambiò un’occhiata con il secondo – già, presentandomi. Sono il Jonin Isao Mifune, di Oto, e sono il responsabile del vostro salvataggio. Non direttamente, per quello dovrete ringraziare la squadra speciale. Partiamo dall’unica notizia positiva: siete vivi. Te, Aoi e la terza incomoda. E questo mi rincuora… il problema è che tutto il resto è fallito. Tutto andato a puttane. Ma immagino che è piuttosto confuso e merita una spiegazione, parziale, ma necessaria. – Mifune attese un istante – In sostanza quella che doveva essere una missione di semplice ricognizione in realtà si è rivelata una trappola per l’Accademia, incredibilmente ben pensata su più livelli e su più fronti e vi siete trovati alla fine in un gioco più grande di voi… quindi non sono qui per biasimarvi. Sarebbe troppo per chiunque al vostro livello. Comunque il giorno dopo la vostra partenza il Chunin di Oto Izo Noma è stato trovato decapitato nella stanza. Nudo, privo di occhi e di organi genitali. A quel punto il sistema d’allarme si è attivato e mi è stato affidato l’incarico di indagare. – attese un istante – Mi ci volle meno di un secondo per capire in che pericolo quel bastardo vi aveva mandato e la mia prima azione è stata quella di mandare una squadra a recuperarvi e a sistemare la situazione ma aimé è stato un po’ tardi, in un certo senso. Supponiamo che la sua assistente, di cui non abbiamo le benché minime generalità, sia riuscita a costruire una rete intricata di trame e sotterfugi. Ha fregato sia il Chunin sulla vostra missione e sia voi stessi facendovi percorre una strada già segnata, senza destare il minimo sospetto. Non solo, in questi giorni abbiamo proseguito con le indagini e aimé la situazione apparentemente è ancora peggiore. L’anziano del villaggio è morto. Avvelenato e non ammalato come pensavano gli abitanti del posto. I cacciatori uccisi, e il tizio che si occupava delle poste… anche lui, bhé trovato insieme al suo nipotino senza occhi e con la teste, e qualche altro pezzo, poco distante dai loro corpi. Riteniamo quindi che il vecchio di Kuraidesu abbia accettato, insieme al tizio dell’ufficio, di fregarvi al prezzo di qualche beneficio. La cosa che mi ha sorpreso era che potevate benissimo capirlo. Perché non avete analizzato la grafia del messaggio? Avreste benissimo intuito che erano state scritte dalla stessa mano. Non solo, incrociando gli interrogatori perché siete andati all’ufficio postale? Il Chunin Noma non vi aveva minimamente indicato quel posto. Vi aveva espressamente chiesto di dirigervi al Villaggio senza mete intermedie. Erano domande che dovevate porvi! Detto questo è evidente che se siete vivi non lo siete per un caso fortuito ma perché lo volevano, considerando gli undici morti di questa faccenda. Ora resta da capire il motivo. – sospirò – Ma per oggi credo che basti. L’intera faccenda comunque verrà segretata e per mio ordine diretto non dovrà raccontare nulla a nessuno di tutto questo, pena la corte marziale. Per ora è congedato Kenkichi. - poco prima che il Kuro sarebbe uscito il Jonin avrebbe preso la parola per l’ultima volta – Mi scuso, quasi dodici. Aoi di Suna è ancora in gravi condizioni. –

    Appena chiusa la porta il Jonin di Konoha si rivolse a Mifune: - Queste undici vittime… ho la sensazione che non siano che l’inizio. Sono furbi, scaltri e forti. Dobbiamo muoverci o verremmo sopraffatti ancora prima di capire. Riterrei comunque necessario seguire entrambi tutti e tre i ninja, compresa la non accademica. Potrebbero essere compromessi. –

    - Condivido, questo gioco si rivelerà molto… crudele.-

    ~.~



    Isuke
    Da qualche parte ai margini della Foresta di Kuraidesu…

    La ragazza si sarebbe svegliata di soprassalto, da sola. Al più completo aperto, distesa per terra in mezzo all’erba. Alle sue spalle si sarebbe trovata davanti la foresta di Kuraidesu. Solo un biglietto appoggiato sulla sua pancia l’avrebbe riconnessa alla realtà.

    A mai più, non-accademica.



    Un chiaro messaggio da parte della squadra speciale. Se Isuke si sarebbe diretta dal suo mandate, per riscuotere quanto dovuto, non avrebbe trovato alcuna difficoltà lungo il cammino. Presentandosi di nuovo in quella bettola e entrando nella camera in cui Fokuko aveva promesso di aspettarla la prima cosa che l’avrebbe colpita, oltre all’assenza del tizio stesso, sarebbe stata la presenza di un odore nauseabondo. Un olezzo incontenibile proveniente dall’armadio. Si fosse azzardata ad aprirlo un corpo, dissanguato e privo di testa, le sarebbe finito contro. Ai suoi piedi avrebbe ritrovato la parte mancante, con tanto di occhi separati, e a fianco un piccolo borsello in cui sarebbe stato presente un solo Ryo.

    Anche lei, la donna dai sentimenti di ghiaccio, era stata completamente sbeffata dal destino e da macchinazioni molto più grandi. Tuttavia a differenza di Aoi e Kitori con sé si sarebbe portata un peso che solo lei poteva capire. Un peso marchiato in profondità nella sua pelle.

    ~.~


    Nelle profondità di Kuraidesu.
    In una antica costruzione monumentale…

    Otto colonne, quattro per parte e alte circa sei metri, sostenevano un tetto piano. L’intera struttura era decadente. Dimenticata forse da secoli. Dedicata a dei il cui nome, forse, perduto nel fluire del tempo.

    La superficie del tempio non era ampia, forse poco meno di cinquecento metri quadrati. Liane ed erbacce coprivano buona parte del calpestabile. In sostanza la foresta si stava mangiando quel posto. Chissà, forse lo voleva distruggere.

    Una donna dai capelli rossi e un uomo, proveniente da Suna, con in braccio un’altra signora viva ma incosciente, si portarono al centro di quel tempio. La Nunkinin di Kiri guardò in basso e notò una strana raffiugrazione, ma la sua attenzione fu subito focalizzata in avanti, dove apparve più che un essere un mostro. Coperto di catene, nudo, alto circa due metri e mezzo... un gigante. Dagli occhi privi di vita. Per un attimo, la donna si sentì in tremendo pericolo.

    - Fermati Kirai. – una voce secca, gelida, alle loro spalle ruppe quel silenzio. Un uomo, elegantemente vestito, con una sola parola fermò il mostro. Ci si poteva chiedere effettivamente chi dei due era da considerare peggiore.



    Il sunese appoggiò a terra la donna, senza proferire parola. La donna invece aprì la conversazione: - Come pattuito ho portato a termine tutti i compiti affidati. Qui c’è la donna che mi avevate richiesto di rapire. Non solo, ho ucciso tutti i diretti interessati, risparmiando come da sua volontà i tre ninja, mettendoli alla prova tuttavia non ho notato nessun evento o abilità speciale da parte loro. Comunque è stata una missione oggettivamente semplice. -

    L’uomo si limitò ad un accenno con la testa e indicò con il dito un angolo del tempio. Un cassa piena di danaro aspettava il duo di traditori. Quell’uomo del resto era una persona che manteneva la promesse.

    Dopo che i Nunkenin se ne andarono avvicinandosi a Kirai e accarezzandolo sulla testa proferì di nuovo: - Conferisci pure, Shikkan. - Alle sue spalle comparve niente altro che l’assistente del Chunin, la donna bionda, dallo sguardo puro.

    Si prostrò ai piedi dell’uomo: - La mia missione è iniziata, Kyōdai. Ho ucciso il Chunin e quell’inetto di Fukoku. Ho aizzato l’Accademia contro di noi, ma di noi la feccia non sa nulla in realtà. Inoltre ho portato con noi un piccolo regalo. Utile come carne sacrificale. Nessuno si ricorderà di lui. Nessuno saprà che sono esistitaI Ninja non conservanno alcuna memoria della donna e del suo accompagnatore. Né visiva, né uditiva, né olfattiva. Rimarrà solo un vago ricordo.

    - Che abilità magnifica. Lavoro eccellente. –

    Un ulteriore uomo comparve al bordo del tempio. Era privo di coscienza, lo si poteva intravedere nei suoi occhi. Ma quell'uomo non era un tizio sconosciuto. Era Hamma Yujiro. Il compagno di Isuke. Ora, come Kirai, era un mostro. Un essere infimo al servizio di Male ancora ignoto.
  10. .
    In realtà Oto è il secondo villagio più popolato! E sicuramente il più divertente :wosd:

    Purtroppo devo ammettere che nell'ultimo anno Kiri ha scalzato Oto visto l'assassinio del Mizukage, invasione e distruzione di Kiri :zxc:

    Ad Oto abbiamo comunque i sigilli! Ah no.

    Fugge
  11. .

    ~Interpost~



    Il risultato dei miei ragionamenti si rivelò inefficace. Purtroppo cambiare la disposizione dei vagoni seguendo l’ipotesi che avevo fornito non portò a nessun risultato.

    Dovevo di nuovo pensare. Dove era l’inghippo? Attesi qualche minuto in silenzio, per poi riprendere a parlare alla ricetrasmittente: - Allora… se nessuno degli orari a nostra disposizione funziona significa una cosa sola: che l’orario giusto non è tra quelli che conosciamo. Dobbiamo estrapolarlo da qualcosa. La prima possibilità che mi sovviene è che sia l’orologio di Aoi che la meridiana sono fermi ad un’ora precisa. Magari sottraendo l’ora banalmente si ottiene la soluzione… quindi si può provare ad impostare le 13.30 sul pendolo. E così spiegherebbe come la stanza di Aoi si sblocca. Ad ogni ora una precisa stanza. Non trovate? -
  12. .

    ~Post I
    Le Terme di Goruzumi.






    Chiunque nel Contienente avrebbe affermato che uno dei posti migliori dove rifrancarsi dalla dura vita quotidiana e allo stesso tempo rilassarsi serenamente era il Paese delle Sorgente Terminali e il nome stesso, del resto, indicava il perché. Quando si uniscono delle terme favolose, calde e minerali utilissime per i reumatismi, e si aggiunge un panorama mozzafiato nel mentre il piatto era servito. Infatti la meta principale turistica nel giro degli Onsen-Ryokan era appunto il paese confinante a quello del Riso.

    Gli abitanti delle Sorgenti erano molto fieri del primato e logicamente faticavano a credere che qualcuno altro poteva in un certo modo creare concorrenza vista l’altissima qualità dei servizi che offrivano. Ma alcuni albergatori, i più attenti al mercato e i più astuti, sapevano che quel meccanismo si stava incrinando. Leggermente poco alla volta, un po’ come un fluire lento dell’acqua. Un po’ come il torpore che ti coglie quando ci si immerge in una vasca termale tiepida, un miscuglio di acqua calda e fredda.

    E uno di questi posti si trovava ben lontano anche dai confini delle Sorgenti. Dalla parte opposta, verso il Paese dei Fiumi in una amena posizione, alle pendici di un monte per lo più sempre innevato. Stavamo parlando delle Terme Goruzumi.

    Kiyomi Saito aveva vinto, in seguito ad un’occasione molto particolare, un biglietto per un soggiorno in un luogo ricercato, per l’appunto le Terme Goruzumi, chiamate anche gioiello dell’Ovest. Una delle poche realtà al di fuori del Paese delle Sorgenti in grado di emergere e di essere conosciuta quasi da chiunque per la qualità dei suoi servizi, della sua acqua e chiaramente dei suoi Onsen. Difficilmente la Ninja avrebbe rifiutato quell’invito sebbene la distanza rispetto al Villaggio non era così breve.


    Se avesse accettato l’invito…


    Sarebbe stato necessario circa un giorno di viaggio per giungere a destinazione e qualunque mezzo avrebbe preso la fogliosa si sarebbe presto accorta che nella direzione in cui procedeva la vita procedeva a rilento, in un ambiente tranquillo e sereno, un miscuglio di luoghi pacifici e ordinati. In un certo senso si vedeva il meglio di quello che il Paese del Fuoco riusciva a dare… e a garantire.

    Una volta di fronte alle Terme avrebbe compreso quanto effettivamente di vero c’era nelle voci che giravano su quel posto. Immerso in un verde lussureggiante, numerose “vasche” si presentavano attorno all’edificio principale che si sviluppava in tre piani. La facciata posteriore dava sulle pendici del Monte, che i locali chiamavano Yatarasu. Interamente costruito in legno era evidente che quella struttura meritava rispetto per la sua età piuttosto avanzata, ma allo stesso tempo era chiaro che la cura dei proprietari garantiva un aspetto a quel legno molto più onorabile di quanto in realtà avrebbe dovuto essere.






    La ninja avrebbe osservato che alcune persone stavano passando allegramente il tempo, in quel soleggiato pomeriggio, galleggiando a pancia all’insù nelle placide acque termali. Senza nemmeno il tempo di arrivare all’ingresso due giovani, vestiti entrambi con un elegante kimono, si sarebbero avvicinati a Kiyomi. Il primo era un ragazzo, sulla trentina, dall’aspetto gradevole, alto e longilineo. I tratti del suo viso non davano l’idea di essere propriamente del Paese del Fuoco ma più che altro dell’est. Forse Kumo o più distante ancora. La donna invece era più giovane, non più di una ventina d’anni e Kiyomi se avesse fatto caso un po’ sull’abbigliamento del duo avrebbe notato un identico anello nuziale, su entrambi. Probabilmente erano marito e moglie.

    La donna, dai corti capelli neri, ma dal viso quasi angelico avrebbe preso a parlare: - Benvenuta alle Terme Goruzumi. E’ piacere incontrarla. Mi chiamo Kairi Yondesu mentre Lei dovrebbe essere Kiyomi Saito, nevvero? Eravamo stati avvisati della sua futura presenza. E ci fa onore averla tra i nostri ospiti. – la donna a quel punto si sarebbe inchinata, in segno di rispetto e di accoglienza. Subito dopo avrebbe preso a parlare l’uomo: - Benarrivata, io sono Kinkato Yondesu e rinnovo le parole di mia moglie. E, se me lo consente, avrei modo di spiegarle un po’ come gestiamo queste terme. Prego mi segua pure! –

    Kinkato si sarebbe diretto verso la struttura principale e avrebbe illustrato un po’ quello che erano le informazioni tipiche e per lo più conosciute, sulla cena oppure sul pernottamento, tuttavia ad un certo punto avrebbe sicuramente richiamato ulteriormente l’attenzione di Kiyomi: - Ebbene, forse lei non lo saprà ma queste terme sono riservate, per metà, ai Ninja di Konoha e chiaramente per loro offriamo servizi esclusivi. Un terzo della struttura è ad accesso riservato solo ai Ninja e ivi si trovano migliori camere, una miglior assistenza e in particolare un ambiente in cui vige la massima riservatezza… come è giusto che sia del resto. Prego, entriamo pure nell’ala dedicata. -

    Così come si poteva osservare la cura riposta in quella struttura dall’esterno allo stesso modo Kiyomi avrebbe potuto riscontarla all’interno. Nell'ordine presente, nella pulizia e nell’ambiente raffinato. Nella parte pubblica si sarebbe subito accorta che numerose persone gravitavano attorno alla zona principale del Ryokan, oltre ad un gruppo di abili musicisti che stavano dilettando i presenti suonando alcune melodie classiche. Successivamente una volta che avrebbero superato alcuni corridoi e salito un piano di scale si sarebbero trovati nella parte riservata ai Ninja, e l’accesso in effetti era ben segnalato da un cartello, scritto finemente in Kanji. La fogliosa comunque non avrebbe incrociato alcun ninja durante il percorso.

    Una volta giunti davanti alla camera, di lusso e spaziosa, Kairi avrebbe proferito: - Ecco, questa è la sua camera e questa è la sua chiave. Deve sapere che nessuno può entrare nella sua camera a parte lei. Questa chiave, a forma di rana, disattiva i funjustu imposti che attiverebbero l’allarme appena rivelerebbero l’assenza della chiave stessa. Quindi la prego di non perderla. Ricordo inoltre che la camera è completamente insonorizzata e i vetri sono riflettenti. Detto questo… la cena verrà servita fra meno di un’ora e mezza, alle 19, mentre per le 21 ovviamente sarà il momento del bagno termale notturno, il quale rappresenta l’unicità di queste terme e che consigliamo, ai nostri clienti, assolutamente di non perdere. Bene, a dopo e per qualsiasi necessità o domanda siamo a sua disposizione. -

    Erano le diciotto e Kiyomi avrebbe avuto davanti a sé numerose possibilità. Andare alla ricerca di suoi colleghi di Konoha, cenare ovviamente, spostarsi nella parte pubblica; in attesa ovviamente del tanto decantato bagno termale notturno. Insomma… era finalmente giunto il momento di un meritato riposo!



    Bengiunto Yus alla Free creata apposta per la vincita della tua Pg Kiyomi al Shi-en-nin (o qualcosa del genere).
    Come puoi vedere si tratta di un momento di vacanza per la tua pg (ma ne siamo veramente sicuri?) Comunque le tue possibilità di interazioni sono veramente numerose con PNG e ambienti vari. Baserò la descrizione del complesso in funzione dei luoghi in cui opteraidi sostare.

    Gli ambienti visitabili sono praticamente tutti. Le cucine, il ristorante, una vasca termale a caso. La hall principale. Le saune, centro massaggi. La palestra oppure anche la reception, giusto per fare due chiacchiere con il "marito" oppure il salottino del thé e salottino lettura.

    Specifico che per l'ala riservata è presente ogni struttura sopracitata, ma senza la presenza dei civili. I punti fermi sono quelli temporali. La cena, dove vuoi tu, alle 19.30 e il bagno termale alle 21, dove e quando arriverà quel momento seguirà il mio post con la descrizione del bagno stesso.

    Buona giocata!
  13. .

    n3j9bBN






    La versione Cosplay è come mi immagino Kato quando avrà i sigilli :wosd:
  14. .

    ~Post VI



    Certo Amministratore, presenterò le informazioni che Hebiko ed io abbiamo recuperato fino ad ora dalle nostre indagini. - fu la mia risposta secca al Jonin Yakushi e quando tutti i componenti della squadra riunita da Febh si ripresentarono nel suo ufficio continaui con il discorso.

    Quindi ricapitolai tutti le voci, informazioni e dettagli che avevamo raccolto sia dal vecchio tatuatore che dall’ex-membro delle Asce, Agumi. Chiaramente lasciai lo spazio anche ad Hebiko, nell’aggiungere le sue parti o note. Comunque non saltai un solo punto, descrivendo in particolare le caratteristiche degli inchiostri fornite da Mozumi e sul modo apparentemente sicuro di entrare dal secondo piano all’interno della struttura che conteneva la Serra Rossa, certo rimaneva da capire che cosa significava “aggiustare il tempo” … ma purtroppo al momento quel dubbio non poteva essere risolto, se non da Aoi stesso. Alla fine del discorso mi limitai ad accennare ad un dettaglio, piccolo ma che mi aveva colpito, e rivolgendomi a Febh:- Agumi si è riferito al fatto che quella sorta di Serra Rossa era la dimora di una vecchia famiglia Shinobi. O meglio quella casa apparteneva alla famiglia di Mani d'Oro, che in realtà si chiama Sho. Quel nome o quel posto le dice qualcosa?-

    Poi ascoltando lo scambio di battute tra i Jonin, Febh e Shinken, mi intromisi al termine della loro conversazione: - Se permettete vorrei proporre una cosa. Visto che dobbiamo aspettare che Aoi si risvegli potrei sfruttare questo tempo per ritornare dal Tatuatore, convincerlo a seguirmi e portarsi dietro i suoi “ferri del mestiere”. La mia idea è molto semplice: sappiamo che non esiste alcun forma di difesa preventiva dai Jigoku. Quindi se durante l’assalto alla Serra uno di noi venisse colpito da un inchiostro le possibilità di sopravvivenza calerebbero drasticamente. Quindi quello che propongo è di portarci dietro il Tatuatore. Sia perché può gestire questo inchiostro catturato, sia perché può gestire i tatuaggi imposti su Aoi e sia perché se ce lo portiamo dietro potrebbe salvarci la vita… Logicamente non nel campo di battaglia ma in zona vicina ma nascosta. Inoltre al momento in quella bottega è assolutamente vulnerabile e in pericolo e perderlo significherebbe perdere una risorsa. Quarto e ultimo motivo: prima di pensare ad un modo su come assaltare la Serra direi che ci converrebbe ricavare più informazioni possibili da Aoi. In particolare come “aggiustare il tempo” oppure superare le trappole interne per arrivare ai Sotterranei... Quindi se per voi va bene vado e torno.- attesi una loro conferma e nel caso positivo mi sarei subito diretto al No Pain No Gain, ovviamente portandomi dietro le ricetrasmittenti.


    Se l’Amministratore accetta la proposta…

    Il mio nuovo compito era chiaro. Chiesi ad Hebiko se mi voleva accompagnare di nuovo visto che il Tatuatore ci conosceva entrambi e muoversi da soli non era sicuramente una buona idea. Prima di uscire dal Palazzo rintanandomi per un attimo in uno dei tanti locali vuoti dell’edificio mi trasformai in un tizio qualunque, invitando la mia compagna a fare una cosa simile. Camicia bianca, occhiali e un po’ di gobba [Tecnica delle. Il classico impiegato sottopagato dell’Amministrazione. L’ultima cosa che volevamo fare era quella di farci inseguire, del resto per i fautori del furto l’assenza di Aoi o comunque i nostri movimenti stavano sicuramente dando qualche sospetto e la possibilità che il tatuatore fosse già stato colpito da qualche azione non era di certo da scartare. Conclusa la trasformazione ci saremmo diretti verso la Sala Tatuaggi per la seconda volta.

    Prima di entrare lanciai un’occhiata a Hebiko che invitava alla prudenza. Avvicinandomi all’entrata della struttura acuii al massimo i miei sensi, in particolare l’udito, per evidenziare l’eventuale presenza di ulteriori persone o notare qualcosa di strano. Se apparentemente nulla sarebbe stato fuori posto sarei entrato, ancora in versione da impiegato. Se il vecchio sarebbe stato presente a quel punto avrei preso a parlare:- Buongiorno Mozumi, tu non mi riconosci ma prima di dirti chi sono ho domanda molto semplice da farti. Una domanda che riguarda il tuo Clan: chi è che ha vinto il Torneo Yotsuki a Suna questo anno?- Se la risposta sarebbe stata affermativa, mantenendo sempre il mio aspetto fittizio:- Ce lo hai davanti di nuovo. Sono io, Kato, trasformato insieme alla mia collega Hebiko. Mi ritrovi qui perché ho una richiesta da farti che può assomigliare molto ad un ordine: seguimi fino al Palazzo dell’Amministrazione e porta con te gli strumenti necessari per manipolare o salvarci da un eventuale Jigoku. Il motivo è molto semplice: sei in un tremendo pericolo perché Sho sa ovviamente della tua esistenza e di conseguenza potresti essere in una brutta situazione. Potrebbe venire pure ad ucciderti per ostacolarci nel recuperare i Sigilli. Oppure torturarti per recuperare l’ultimo Jigoku che nascondi. Ed io da Yotsuki non lo posso permettere, nonostante le mie divergenze con il Clan. Chiaramente Mozumi non accetto un no. Se rifiuterai sarò costretto a tramortirti e trasportarti con la forza… -


    Se il vecchio accetta, senza problemi…

    Lo accompagnammo all’Amministrazione, presentandolo così a Shinken in maniera tale che potesse direttamente gestire la situazione con il Jonin. Mi sarei limitato ad accennare due parole davanti al mio superiore: - Si chiama Mozumi, un abile ed esperto tatuatore, anche di arti magiche molto particolari. Jonin, faccio da garante per lui.- E con quel breve discorso mi misi in disparte, osservando però la scena. Il mio compito per il momento era terminato.

    Se invece non avesse accettato la risposta sarei scattato contro di lui, senza preavviso, e giunto a distanza corpo a corpo avrei sganciato un montante dal basso verso l’altro con il pugno destro. Note del Dolore: Do! Re! Avrebbe fatto il resto [S. Tecnica Avanzato]. Lanciandolo in aria avrei sperato allo stesso tempo di tramortirlo. Se ciò fosse avvenuto avrei guardato Hebiko con aria innocente:- E poi ti chiedi perché non vado d’accordo con il Clan. Guarda che cocciuti che sono!- Subito dopo recuperando qualche contenitore o sacco avrei raccolto alla bella e meglio tutti gli inchiostri strumenti che mi capitavano a tiro fino a riempiere completamente la sacca. Al termine avrei raccolto da terra il vecchio e caricandomelo sulla spalle sarei uscito dal locale. Dicendo così addio alla copertura e ritrasformandomi in me stesso, per risparmiare Chakra. A quel punto lo avrei trasportato all’Amministrazione, dall’Ufficio di Febh, dove erano presenti tutti gli altri.

    Appoggiando delicatamente Mozumi su una sedia e posando per terra le cose che avevo arruffato mi sarei rivolto verso i presenti:- Ecco qui il Tatuatore Mozumi. E’ un tipo un po’ testardo, ma sono convinto che collaborerà!- Mi sarei avvicinato e con un po’ d’acqua e qualche colpetto sulle guance avrei riprovato a risvegliarlo. Se ciò sarebbe avvenuto avrei preso parlare al vecchio:- Maledetto bastardo, ti ritrovi davanti all’Amministratore e al Jonin Shinken. Comportati bene e fornisci i tuoi servizi a loro due. Se gli Yotsuki ti hanno trasmesso un minimo d’onore fallo per Oto, non per me.-

  15. .

    ~Primo Post
    Una Terra lontana & Una Promessa... da mantenere.





    Paese delle Sorgenti Calde, un anno orsono.

    Me ne sto per andare.- ero io, affacciato ad una finestra qualunque. In una bettola qualunque, di un malfamato sobborgo. La pioggia ticchettava ritmicamente sulle tegole dell’edificio.

    -Cosa Kato?- una voce femminile, delicata, ruppe il silenzio.

    -Non posso continuare questa vita. Ono Chi un giorno si stancherà di me… e mi sostituirà con qualcuno di… più economico. - sbuffai, me lo ricordo ancora quel gesto.

    La ragazza si spostò la coperta che le nascondeva il volto, rivelandosi; una leggera vestaglia copriva il suo corpo. Ma io la conoscevo bene e non aveva bisogno di presentazioni. Asa no Hanabina, un Petalo del Mattino. Un oggetto preziosissimo, e intoccabile… che nessuno a parte il sottoscritto era conoscenza della sua presenza in quel posto. Così lontana dalla Sorgente Sacra a cui era stata assegnata dalla sua nascita.

    Già perché io lo sapevo? Perché io l’avevo rapita.

    Per soldi e lussuria l’avevo strappata dal luogo in cui era nata e cresciuta. Ma il destino mi prese in giro. Il Destino fece in modo che quella mia azione desse il via ad una serie di conseguenze senza precedenti. Impensabili… come il potere che poteva rappresentare una semplice affermazione.

    -Ma io ti ho già visto… assomigli così tanto a…- a mio fratello. Quelle furono le sue parole, quando la stavo per rapire. Delle parole fuori da ogni logica e per quello quell’azione spietata si tramutò in un salvataggio, da una vita di schiavitù spirituale. Ufficialmente non avevo completato la missione e avevo deluso Oni Chi.

    -Ma… Kato, io…io… ti…- una lacrima scese lungo il suo volto.

    Mi voltai verso di lei, accarezzandola e asciugando la lacrima con l’indice.

    -Non dirlo… non dirlo.-

    Otogakure, giorni nostri.

    Ero a torso scoperto. Con le mani in tasca, osservavo il Paese del Suono dall’ampio poggiolo del mio appartamento. La pioggia ticchettava sul tetto del complesso abitativo. Sbatteva contro il mio volto, nascondendo così le mie lacrime.

    Avevo letto la missiva e il mio istinto non mi tradiva. Quella poteva essere una missione senza ritorno. Il mio sguardo puntava ad est. Verso il Paese delle Sorgenti Calde.

    -Shifuku…-

    Sarei riuscito a mantenere la mia promessa?





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    Konoha, sede dell’incontro.

    Arrivai per primo e come al mio solito nessuno mi aveva preceduto. Il Dojo era molto raffinato, nella sua semplicità tipica del Paese della Foglia. Mi accomodai, avvicinandomi al centro della stanza. Sedendomi per terra aspettai l’arrivo dei miei futuri compagni di team, se convocati.

    Di nuovo rimasi sorpreso nel vedere ormai vecchi compagni di missione presentarsi alla soglia dell’entrata. Mi alzai salutando ciascuno di loro, uno per volta. A Shin mi sarei limitato con un semplice:- Ahah maledetto, tanto vale trasferirci nello stesso posto. Condividiamo sempre le stesse missioni!- mentre salutando Kairi aggiunsi:- Che ti avevo detto? Era solo questione di tempo prima di trovarci di nuovo in Team!- infine per il terzo membro mi presentai, in quanto il sunese mi era sconosciuto di volto:-Piacere, il mio nome è Kato Yotsuki, di Oto.-

    A quel punto, quasi all’improvviso, si aggiunsero altre due persone… più qualche animale. Accadde tutto velocemente e da parte mia rimasi completamente in silenzio osservando la scena quasi come un esterno, a parte quel momento in cui riconobbi la Shinobi di Oto, con la consapevolezza che si trattava di un Ninja di grado più elevato.

    Come già erano a conoscenza Shin e Kairi non ero un tipo molto loquace, anzi. E di conseguenza non intervenni mai, ascoltando fino alla fine le loro parole. E realizzai che le mie sensazioni iniziali non mi avevano confuso. Stavamo parlando di una situazione terribilmente complicata e di per sé molto difficile da descrivere. In pratica ci stavano chiedendo di recarci in un Paese esterno all’Alleanza Ninja. Indagare nel migliore dei modi, accertarsi della presenza di un antico e potenzialmente mortale manufatto bellico chiamato Grido delle Anime e se ancora presente rubarlo da quel posto.

    Sbuffai. Potevano andare male talmente tante cose che non aveva nemmeno troppo senso preoccuparsi. Per quella volta la chiave del successo era la positività. Dovevo partire convinto.

    Appoggiai la mano sul mento, mi concentrai per un attimo e mettendo da parte i miei pensieri positivi pensai freneticamente sulle domande più utili da fare. Posi diverse questioni al gruppo di Ninja esperti: -L’informazione che mi preme di più è una sola: cosa significa che anche qualcuno altro è venuto a conoscenza di questo manufatto? Chi di preciso? Dei nunkenin? Alcuni potenti Daimo? Seconda domanda: e se il Grido delle Anime non potrà essere rimosso dalla sua posizione? Come ci comportiamo? Chiediamo rinforzi e difendiamo il posto? Terza domanda: se entriamo in ostilità con i Ninja di Iwa quale è il nostro codice di comportamento? Infine: non abbiamo nessun contatto o punto d’appoggio in quella citta? Qualcuno di cui fidarci…- domande secche ma necessarie per capire anche come comportarci nel caso in cui la situazione avesse preso una brutta piega.

    Al termine della conversazione, dopo le domande poste anche dei miei colleghi, restammo da soli. Non ci rimaneva che capire come organizzarci. Schiarendomi la voce presi di nuovo la parola per primo:- Allora direi di procedere come al solito. Definiamo le nostre competenze, poi le nostre abilità forti. Decidiamo come arrivare alla città, dove alloggiare e come dividerci per indagare. - aspettai un secondo – Come Kairi e Shin ben sanno sono molto abile nel corpo a corpo, ho la capacità di creare e modificare l’elettricità per difendermi e attaccare nella breve distanza. Non possiedo Genjustu o Ninjustu particolari, ma in sostanza se arrivo a corpo a corpo posso tranquillamente surclassare molta gente. Senza dubbio sono portato nel mescolarmi tra i criminali e nei sobborghi, visti i miei trascorsi. Per come arrivare alla città sono aperto alle vostre opinioni, non ho particolari preferenze. Per indagare aspetterei di arrivare alla città e informarci direttamente. Ah chiaramente direi di evitare di farci riconoscere come Ninja ma agire in incognito: il mio nome sarà Hattori, un grande fabbro del passato.-

    A quel punto avrei atteso eventuali commenti partecipando e rispondendo a domande o proposte successive. Concluso il briefingIl comportamento di Katoche seguirà a questa parte farà parte delle decisioni che verranno successivamente proposte dagli altri colleghi e accettate da Kato stesso, senza riserve. non ci sarebbe rimasto altro che partire alla volta di Iwa.


    Citta della Roccia, mattina.

    Eravamo finalmente giunti, in un luogo ben distante da Oto e decisamente meno sicuro. Fuori dalla mano e dal potere dell’Alleanza. Ero al fianco di Kairi, come suo “compagno”. Infatti la nostra copertura era molto semplice ma allo stesso tempo pratica: io e la mia collega ci stavamo fingendo come una coppia di turisti pronti a visitare la Città, in seguito a tutta quella serie di proposte turistiche portate avanti dal paese. I nostri coprifronte ed equipaggiamento erano ben nascosti e invisibili dall’esterno, mentre i nostri vestiti non davano particolarmente all'occhio. Colori neutri, di qualità discreta. “Per caso” durante il tragitto ci eravamo imbattuti in un’altra coppia, questa volta di lavoro, di mercanti: Shin e Shunshi e così per affinità ci eravamo uniti a loro nel percorso. Questo almeno sarebbe stata la copertura, semmai qualcuno avesse voluto chiedere o indagare.

    Notai subito come praticamente la maggior parte dei presenti era vestita in un modo fin troppo formale e antico e non mi feci troppi problemi a sfruttare la mia aria da turista in erba per chiedere le più disparate informazioni. Quello che ottenni fu qualcosa di interessante: il matrimonio del figlio del sindaco come evento principale in quei giorni e la scoperta dei luoghi commerciali e turistici più importanti della città. Riferendo successivamente il tutto al resto della squadra aspettando qualche commento da parte dei miei colleghi aggiunsi poi la mia opinione mantenendo nel mio discorso comunque la copertura:- Io e la mia compagnia stavamo pensando di fare una visita al Bar principale della Città, così da conoscere le persone del luogo! Da come ho capito voi avete i vostri affari in un altro posto, se non ricordo male il Tempio… ma che ne pensate se ci troviamo all’Albero “Alla Pietra” più tardi? Per cenare insieme? Che ne so… verso le otto di sera? Noi prenoteremo sicuramente una stanza in quel posto.- la logica di divedersi era molto semplice, in due coppie saremmo andati ad indagare in due luoghi molto diversi tra loro e proprio per quello molto utile in entrambi i sensi. Sondando ceti sociali di genere e livello differenti ci avrebbe sicuramente consentito di ottenere più informazioni, ed eventualmente confrontarle con più consapevolezza.

    A quel punto ci separammo e con Kairi, o meglio Yuki, partimmo alla volta del Minatore Misterioso. Una volta giunti a destinazione sarei entrato e mi sarei subito guardato attorno, con fare curioso tipico di un turista ma che in realtà nascondeva la volontà di scandagliare tra i vari presenti i volti che richiamavano più l’attenzione o i maggiori sospetti. Comunque ami sarei avvicianato al bancone e avrei ordinato due birre, fresche. Spicciando giusto parole nel frattempo:

    -Non so se si nota... ma siamo dei turisti molto curiosi di scoprire la Città della Roccia e le sue particolarità! Come le farà presente la mia compagnia siamo rimasti entusiasti di questa aria di festa che si respira! Ma siamo anche interessati a portarci a casa qualche souvenir della Città. O meglio sono io quello più appassionato e tra le varie cose sicuramente le armi decorative e gli oggetti pregiati e di antiquariato sono tra i miei preferiti... Conosce qualcuno da indicarmi?-

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