Posts written by Dorian Pavus

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    Nel posto giusto al momento sbagliato

    - II -



    Se c'era qualcosa che Dorian odiava più dei ritardi era non potersi presentare in qualche posto nella migliore delle sue condizioni - ovviamente sia stilistiche che cosmetiche - e quel giorno nessuna delle due poteva essere adeguatamente adempiuta. Se il volto era deturpato da un piccolo ma gravosissimo foruncolo, un vestiario era viziato da una totale inadeguatezza: un vestito color smeraldo con particolari indaco e dettagli argentei era la prima cosa che dalla sera prima - trascorsa alla Rosa Candida in dolce compagnia - l'uomo era riuscito a mettersi indosso prima della forsennata corsa verso l'ospedale. Ma si trovò decisamente nel posto giusto al momento sbagliato. Devo imparare la tecnica della trasformazione al più presto. Non posso continuare al vivere col terrore di acne, sbucciature e grossolani errori nel tagliarmi la barba! Con quella potrò sempre essere perfetto in ogni circostanza. L'ospedale pareva come in quarantena, chiuso, circondato da transenne e con tanto di guardie ninja armate che non facessero entrare nessuno. Il Pavus si dimenava scostando tutti i curiosi, convinto nell'animo che sarebbe riuscito ad entrare nella struttura senza tante storie. Avrebbe presto scoperto che non era così. Il manipolo di Ninja stava dialogando piuttosto animatamente fino a quando uno di loro si rivolse a voce piuttosto alta agli altri chiedendo di qualche volontario. Se qualcuno avesse posato gli occhi su Dorian si sarebbe accorto che l'appariscente - ed eccezionalmente bello - uomo vestito di smeraldo era adesso provvisto di una lunga tunica bianca con una fascia porta kunai legata in vita, due pantaloni stretti con ampie tasche nere e un piccolo zaino anch'esso nero contenente il pietrame e gli altri oggetti necessari al ninja più affascinante di Oto per combattere. Il Kaiken era come al solito custodito nell'interno della manica destra. Come l'Anaga riuscisse a cambiarsi d'abito con tale velocità e senza che nessuno se ne rendesse conto rimaneva un mistero irrisolto. Io. Avrebbe gridato con voce ferma, grave, decisamente più mascolina del solito. Purtroppo, o per fortuna, dipendentemente dai punti di vista, Dojin Riku Anaga era un personaggio eccentrico, egocentrico, eclettico ed anche disarmante: l'unico modo che la sua psiche multiforme aveva trovato per far coesistere tutte quelle sfaccettature uniche ed inconcilibili con altri aspetti del suo essere quando la situazione necessitava una certa concentrazione era il freddo distacco, il passo calcolato e assoluto. Uno dei più immediati e riscontrabili mutamenti di Dorian in quel tipo di circostanza era, oltre alla voce che diventava più profonda, l'affinarsi dello sguardo dolce e caldo che aveva solutamente in uno spiraglio di concentrazione e dedizione.
    Ma perché questo cambio repentino ed a quale scopo, chiederete voi? Eppure è semplice. Prima si fosse risolto il problema all'ospedale, prima avrebbe ricevuto le sue cure. Io sono un volontario.


    Parlato
    Pensato
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    Selvaggi

    - IV -



    Era divertente vedere come i due diversissimi shinobi di Oto bisticciassero tra di loro per Dorian. La ragazza dai capelli rossi sembrava estremamente annoiata e di conseguenza un piccolo intoppo sul piano astrale dei suoi impegni la mandava su tutte le furie; d'altra parte il fusto mascherato sembrava non curarsi minimamente di tutto ciò che gli era intorno, anzi di lì a poco il Pavus avrebbe capito che egli non si curava neanche della vita stessa. Infatti, il loro comico tafferuglio venne interrotto dal calare progressivo dei toni e delle facoltà della Vipera dovuto ad uno spiedo lanciato da due uomini decisamente primitivi e selvaggi provenienti dal bosco. Emisero dei versi che il nostro più bel ninja di Oto non riuscì a comprendere bene tanto che si mostrarono gutturali. Mancano di grazia, a quanto pare. Disse Dorian mentre il suo tono di voce diventava più grave, meno effemminato; come nessuno ancora aveva visto, il cronomante di Oto aveva una dote innata nel riuscire ad escludere tutti gli elementi superflui per i suoi fini: si concentrava in modo inumando, freddo, distaccato, diventava così preciso da riuscire a cogliere da molti metri di distanza un oggetto con la sua fionda. Si affinava l'intelletto, si fermava il normale tremore degli arti, i pensieri mondani passavano in secondo piano: rimaneva solo l'interesse. Ed anche di un buon guardaroba. Aggiunse in un secondo momento quando ormai aveva già le mani dentro il suo abito, l'una volta ad afferrare la sua fionda col pietrame, l'altra pronta a cingersi attorno ai suoi cari sonagli, tappandone accortamente il foro grazie al quale producevano rumore di modo da non farli suonare.
    In quell'istante, la selvaggia caricò il suo arco e scagliò una freccia contro Dorian. Provò a schivare (cosa che non sarebbe riuscito a fare, data la circostanza e la velocità con cui la donna aveva appena caricato il suo arco) ma Kuso, il ninja mascherato, frappose la sua mano nuda per fermare quella freccia. Dorian era troppo concentrato per sciogliersi davanti a cotanta dimostrazione d'affetto ma il suo inconscio fece trasparire un'espressione piuttosto soddisfatta. I ninja mascherato appiccatore d'incendi scattò verso l'uomo selvaggio e provò a colpirlo con un montante che venne prontamente schivato dal cavernicolo facendo un passo indietro. Difficilmente potevi battere un uomo delle foreste nel combattimento corpo a corpo. Certo, non erano ninja, quindi il sucessivo blocco di pietra che Kuso fece fuoriuscire dal terreno con un poderoso calcio non poté neanche essere lontanamente previsto dall'uomo. [Slot Difesa I e Ferita]3 Leggere al busto Con un colpo di reni al momento dell'impatto, l'uomo emise un suono del tutto paragonabile a quello di una tigre; non si sa se per il dolore o come grido di guerra. Quando lo stramboide di Oto cercò di assestare un altro colpo ai suoi zebedei, l'uomo fece un passo in avanti e bloccò il ginocchio dell'avversario, trovandosi molto vicino al volto mascherato di Kuso. [Difesa II]Ferita Lieve alle mani Il Ninja più sexy e nudo di Oto (la mascherà trasuda nudità) si trovò dunque in una posizione assai scomoda per colpire al ginocchio il suo avversario, ma nonostante questo riuscì nel suo intento, senza però intaccare un granché l'articolazione come si era prefessato. [Difesa III]Ferita Leggera al ginocchio sinistro Tesorino, una mano? Disse Kuso verso Dorian. E il suo aiuto non si sarebbe fatto attendere, anche se prima il masochista avrebbe dovuto vedersela con il suo avversario. Vicini com'erano e con quell'ascia minacciosa che sembrava cercare la sua faccia, infatti, non si sarebbe potuto distrarre. Tu distruggere foresta, noi mangiare te! Il Selvaggio provò a colpire Kuso con un fendente verticale all'altezza della spalla destra con l'intenzione di staccargli di netto l'arto. Avevano appena espresso la volontà di mangiare il loro avversario, quindi avrebbero ricercato chirurgia nei loro colpi al fine di non sprecare neanche un po' di carne. [Slot Azione I] Causa Sanguinamento (DnT Leggero)
    Forza e Velocità: 200
    Il secondo attacco non avrebbe dardato ad arrivare e sarebbe stato una diretta prosecuzione del primo, un cazzotto scialbo e primitivo nel viso del suo avversario, all'altezza del naso. C'era poco da mangiare nella faccia. [Slot Azione I] Forza e Velocità: 200 Per concludere l'uomo tirò nuovamente verso l'alto l'accetta e cercò di recidere la spalla che prima non aveva considerato, la sinistra. [Slot Azione I] Causa Sanguinamento (DnT Leggero)
    Forza e Velocità: 200


    Dorian dal canto suo aveva il piano chiaro in testa nell'esatto momento in cui i due si erano palesati. Non era un assassino spietato, ma sapeva come porre fine ai problemi che si presentavano. Non li avrebbe uccisi ma si sarebbe limitato a renderli inoffensivi. Sfruttando la sua posizione, Dojin mimò il gesto del lancio di una bomba verso terra e dopo un istante una densa nuvola di fumo si sollevò dal punto in cui si trovava. [Slot Azione I]Fumogeno Istantaneo
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Tigre (1)
    L'utilizzatore può alzare una piccola nuvola di fumo. Il fumo occulterà tutto ciò presente entro 1,5 metri dall'utilizzatore per un round. Può essere usata in combinazione con un'altra tecnica avanzata spendendo uno slot tecnica/azione.Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    (Consumo: ½ Basso)
    [Da studente in su]
    Tutto questo per coprirsi durante l'esecuzione dei sigilli della Bushin no Jutsu e scambiarsi di posto con un clone mentre lui si nascondeva dietro l'albero cui era stato appoggiato fino a poco tempo prima. [Slot Tecnica]
    Tecnica della Moltiplicazione del Corpo - Bunshin
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Tigre, Cinghiale, Bue, Cane (4)
    L'utilizzatore può creare dei cloni di se composti da chakra; saranno identici all'utilizzatore al momento dell'esecuzione. Le copie non possono produrre suoni, lasciare impronte o muovere oggetti al loro passaggio, posseggono un'ombra, hanno Velocità pari energia l'utilizzatore. Le copie possono essere create entro 3 metri dall'utilizzatore e possono allontanarsi entro 15 metri dal luogo di creazione. Se colpiti o scontrati contro una superficie solida si dissolvono in una nuvoletta bianca che rimarrà presente per circa un secondo. I cloni possiedono la controparte inoffensiva di qualsiasi arma del ninja che le ha create; non hanno potenzialità offensive e tutti gli attacchi sono considerate finte. Il movimento effettuato va conteggiato come movimento dell’utilizzatore, salvo non compia una traiettoria simile o speculare. Il clone può rimanere attivo massimo 3 round.Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    (Consumo: ¼ Basso per copia )
    [ [Cloni Massimi: 2 per grado ninja] ]
    [Da studente in su]
    Da quella posizione, infatti, riusciva a vedere entrambi i suoi assalitori ma loro non riuscivano a vedere lui, coperti dalla nuvola di fumo creatasi grazie al fumogeno. Dorian estrasse immediatamente i Sonagli e la fionda, legando questi a questa e preparandosi a correre verso l'albero più alla sinistra dei due avversari. [Slot Gratuito Lento] Contemporaneamente lui e la copia - la quale sarebbe emersa dal fumo - si sarebbero mossi linearmente, l'uno per nascondersi dietro all'albero e preparare l'offensiva, l'altro per correre dritto in faccia all'arciera. [Slot Azione II] Se il clone fosse stato toccato dalla donna, esso si sarebbe disfatto occultandole ulteriormente la visuale. In ogni caso, però, Dorian avrebbe irrorato di chakra i sonagli presenti sulla fionda prima di tenderla e lanciare il pietrame possibilmente in testa alla donna, attivando la tecnica del Suono Illusorio. [Slot Tecnica Avanzato]Suono Illusorio
    Villaggio: Oto
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    L'illusione si attiva se la vittima sente un suono a scelta dall'utilizzatore, presente entro 9 metri. La vittima avrà una riduzione di 2 tacche a Riflessi e Resistenza per ogni attacco che genera il suono scelto all'attivazione. L'efficacia dell'illusione è pari a 20.Tipo: Genjutsu - Genjutsu
    (Consumo: Mediobasso / Mantenimento: ½ Basso)
    [Da studente in su]
    Aveva una sola opportunità prima che la sua reale posizione venisse scoperta, dunque non poteva certo permettersi di sbagliare. [Slot Azione III] Sonagli [x5] [Vario]
    Dei sonagli sferici che producono un buffo rumore al minimo movimento. Sono fatti in oro o metallo meno pregiato, sono dotati di un gancetto chiuso che permette di portarli appesi a collanine o oggetti simili. Utilizzabili anche per la creazione di trappole e allarmi molto semplici.Tipo: Supporto - Supporto
    Dimensione: Minuscola
    Quantità: 1
    (Potenza:1 | Durezza: 3 | Crediti: 5)

    Fionda [Meccanismo]
    La fionda è un meccanismo in grado di scagliare [A Distanza] di dimensioni pari o inferiori a piccola; la gittata del tiro diretto è pari a 9 metri. La fionda è composta da una fascia elastica applicata ad un bastone a forma ad"Y". La Potenza dei proiettili (senza potenziamenti) è raddoppiata; è possibile scagliare un singolo proiettile.Tipo: Supporto - Supporto
    Dimensione: Piccola
    Quantità: 1
    (Potenza:5 | Durezza: 2 | Crediti: 20)

    Pietrame per Fionde [Distanza]
    Si tratta di pietre di piccole dimensioni che possono essere scagliate tramite una fionda oppure a mano. La loro gittata massima è pari a 15 metri.Tipo: Da Lancio - Contusione
    Dimensione: Piccola
    Quantità: 15
    (Potenza:5 | Durezza: 2 | Crediti: 5)

    Potenza Pietrame: 5 x2 (Fionda) = 10
    Precisione: 100



    Parlato
    Pensato

  3. .

    Deliziosi Banchetti

    - III -



    Se si fosse dimenticato le maniere ed il bon ton, Dorian sicuramente avrebbe spalancato le fauci, rimanendo di stucco dall'eleganza e la bellezza che l'abito donava alla tuttofare dell'amministratore di Oto. Sei incantevole, mia cara. Disse il Pavus quando quella si proferì nell'autocritica. Certo, si tenne per sé il fatto che un vestito verde, magari verde acqua, avrebbe accentuato e messo in risalto i suoi capelli scarlatti più di quello scuro blu.
    Dopo aver posato, visibilmente imbarazzata, i fiori regalatele da Dorian, i due si incamminarono verso la Rosa Candida. Durante la strada Hebiko pose delle domande specifiche al Pavus, domande che solitamente lo avrebbero un po' infastidito dato i difficili rapporti con la famiglia. Non solo, il suo tono le parve decisamente puerile e sfacciato. Sì, sono di origini nobiliari. Disse schietto Ma sono stato disconosciuto tempo fa per via di mie certe passioni. Non avrebbe accennato alla negromanzia ma, senza dubbio, la ragazza avrebbe potuto immaginare come la lussuria fosse probabilmente la causa principale. E poi mia madre, da brava nobildonna, era sempre in ritardo. Ed io odio i ritardatari. Anche questo aveva a che fare col suo essere cronomante, altra passione proibita, ma di certo non sarebbe stata quella l'occasione in cui la Vipera lo avrebbe scoperto. Sì, avevo anche degli schiavi. Dopotutto, perché lasciare morire qualcuno se può esserti utile? Bhè, qualcuno è più utile da morto. L'ultima frase avrebbe acquistato un senso solamente molto tempo dopo per la giovane Hebiko.
    Qualcosa, tuttavia, si era incrinato agli occhi del Pavus, durante quel viaggio: che la ragazza iniziasse a sembrargli un caso DAVVERO disperato?

    Quando entrarono nel locale la giovane dai capelli rossi si attaccò a Dorian, quasi impaurita: Non è che magari è figlia di schiavi? pensò, non riuscendo a giustificare in alcun modo il suo comportamento. Quando poi fece la sua esclamazione sul potersi permettere le spese dovute alla permanenza in quel luogo, Dorian s'accigliò: Credi davvero che tirerai fuori un centesimo questa sera? lo sguardo era di colui che era stato appena profondamente offeso, rimanendo comunque severo. Ne va del mio onore di galantuomo e della mia nomea prima che dei tuoi risparmi, signorina! L'uscita era stizzita ma indubbiamente veritiera. Piuttosto si sarebbe fatto assumere come lavapiatti ma non avrebbe permesso che la ragazza anche solo accennasse a tirare fuori il becco di un quattrino.
    Quando Dojin provò a sedersi, dopo aver gentilmente offerto la sedia alla ragazza, essa fece lo stesso, mettendo nuovamente in imbarazzo il perfetto Otese. No, no, no, no! Disse gentile, col sorriso sulle labbra, sussurrando e fermando la ragazza a metà strada. Questa è prerogativa esclusiva di noi uomini. si alzò nuovamente, riporgendole la sedia e assicurandosi che ella si sedesse per poi spingerla sotto il tavolo, di modo che non si muovesse. Adesso metto il fazzoletto sulle ginocchia e pulisciti la bocca, quando mangerai, solo con un piccolo lembo del fazzoletto. Ancora il sorriso gli dipingeva la faccia: avrebbe retto?

    Quando accadde quella catastrofe di dimensioni cosmiche, quell'orrore capace di riportare in vita anche i più efferati assassini al fine di fargli provare il dolore oculare che i presenti in quella sala stavano provando, Hebiko agì curiosamente, destando l'attenzione dell'Anaga. Lo conosci ... ? chiese dapprima Cosa, quello l'Hokage!? poco prima che pronunciasse la frase successiva, l'abito cambiò, diventando un vestito classico blu scuro gessato con dettagli argentei, esattamente come quello della ragazza che lo accompagnava. Non c'era chakra in quella capacità ultramondana: anzi, c'era ma il segreto che nascondeva non permetteva che alcuno si accorgesse di tale utilizzo delle arti ninja. Ma come si veste! Ciò che più lo ferì però, fu il collegamento che le sinapsi della Vipera riuscirono a fare data la presenza dell'Hokage in quel luogo. Non vorrai certo rovinarti la sorpresa, mia cara. Ancora quel largo sorriso incorniciato da quei baffi perfetti fu la risposta più eloquente di Dorian. Come presto avrebbero scoperto tutti, quel posto era il covo della Gilda dei Sarti, una associazione con base ad Ame, totalmente neutrale, interessata unicamente al tornaconto economico. Ma perché portarla alla Gilda dei Sarti?
    Il cameriere che aveva riconosciuto Dorian all'ingresso, lo stesso che aveva accompagnato il Mizukage, venne a prendere l'ordine al tavolo dei due: Cosa le posso portare, Signor Anaga? Guardando questa fanciulla che mi siede accanto dicendo queste parole, Dorian cercò la mano di Hebiko, Direi degli assaggi misti di crostini verdi alla Fenice dai piedi cotonati. Sono desolato, Dorian, ma il Signor Raikegi è molto impegnato in questo momento. Ed a questo punto anche all'Otese aristocratico la situazione apparve chiarissima: l'Hokage era qui per parlare direttamente con la Gilda dei Sarti! La Gilda non si era mai spinta però ad operare con le grandi figure accademiche. Perché farlo adesso? Che Konoha fosse una minaccia per quella combriccola di santi? Digli che lo cerca Dorian Pavus. Non è in posizione di potermi negare udienza! Dorian reagì indispettito a quella mancanza di rispetto: dopo tutti i consigli ed i soldi fatti guadagnare alla Gilda grazie alla sua somma conoscenza della moda - eguagliata solo da Valentine Mihaw, suo eterno rivale nonché amico ... intimo -, neanche il vertice più alto poteva permettersi tanta sfacciataggine ed il ragazzo, Suitage, lo sapeva bene. Sono stato chiaro, Suitage? Sì, Dorian. L'uomo si voltò per tornare esattamente da dove era venuto e rincontrare l'Hokage e il Capo.

    Sebbene a parole l'Hokage parve molto più sprovveduto di quanto non fosse, il passaggio segreto fu agilmente aggirato attraverso le sue capacità sviluppate personali nel corso della sua carriera ninja. Ciò che l'uomo non sapeva era che la Gilda dei Sarti aveva tutte le informazioni sulla sua più recente vita, o almeno, la maggior parte di esse. Quando Suitage si sentì magnetizzare il bottone della camicia si rallegrò, avendo trovato la prova definitiva del mutamento della capacità dell'Hokage rispetto alle informazioni in loro possesso. Non appena riapparve accanto al capo e al cameriere che l'aveva scortato, con tanto di foglio e bottiglia ben saldi nelle mani, Suitage lo presentò a gran voce, come se sapesse - e le sue abilità da sensitivo glielo avevano suggerito - che l'uomo stesse per materializzarsi. Non hai più bisogno delle tue biglie, a quel che vedo. Disse, facendo capire che davvero quegli uomini sapevano molte cose su di lui.

    Quando Raikegi entrò in scena, la Montagna scoppiò a ridere in modo becero ed incontenuto. Inutile dire che questo non piacque affatto all'uomo che fu costretto, immediatamente, a far presente chi fosse. Questo non va bene, Raizen. Gli parlava come se fossero vecchi amici. E l'Hokage, probabilmente, lo avrebbe desiderato presto. Il fogio di carta si sarebbe in un attimo come liquefatto, spandendosi su tutta la mano e camminando leggermente fino alla spalla dell'uomo riassumendo, nel tempo, le sue connotazioni materiali. [Concentrazione 1000] Nel giro di un istante Raizen avrebbe sentito la carta come comprimergli l'arto: tuttavia non avrebbe seguito nessuna sensazione di dolore; quell'oggetto, infatti, si nutriva di chakra. [Note] Progettazione: Carta [Combattiva]

    Modello
    Speciale: La carta si nutre di chakra. Una Unità assorbe un Basso di chakra ogni livello dispari della TS posseduto per ogni slot di presa. La Forza della Presa è pari alla Concentrazione dell'Utilizzatore del Controllo dei Materiali.
    [Richiede Controllo dei Materiali I]
    [Da Genin in su]


    Raikeji ha, ovviamente, il Liv. V di questa TS.

    Appunti per le Ordinazioni [Equipaggiamento]

    Tacquino
    Un piccolo foglio di carta perennemente irrorato di chakra. Si lega ad un utilizzatore, assumendone dimensioni proporzionali, colore del chakra, aura.
    Tipo: Vario
    Dimensioni: Piccolo
    [Da Jonin in su]

    Tacquino Infinito
    Speciale: L'utilizzatore può considerare il Tacquino grande 4 Unità ai fini di tecniche e manipolazioni.
    [Da Jonin in su]

    Adesso, non costringermi a farti del male. Sai che posso fare anche quello. E non osare lasciare la bottiglia. Le intimidazioni erano chiare. Qualora l'uomo avesse provato a mollare la presa su quell'oggetto, esso, nel momento in cui avrebbe impattato con il terreno, si sarebbe liquefatto come la carta, spandendosi su tutto il pavimento, esattamente come successo poco prima. Questa volta però, il vetro non era lieve come la carta. [Note]Costruzione: Vetro [Combattiva]

    Sicurezza
    Speciale: Questo vetro è in grado di modellarsi su qualsiasi materiale a contatto. La velocità di movimento del Vetro è pari alla Concentrazione dell'utilizzatore. Una Unità applica status intralcio; la gravità dello status aumenta ogni livello dispari della tecnica poseduto. Lo status permane finché a contatto col materiale.
    [Richiede Controllo dei Materiali IV]
    [Da Chunin in su]
    L'Hokage si trovava davanti ad una situazione difficile: Raikegi, tuttavia, rispose alle parole che l'uomo pronunciò successivamente. Tu non sei nella situazione di poter dare ordini, Raizen. Questo è il mio territorio. E se voglio, con quella bottiglia di vetro, posso renderti molto simile ad un groviera. Oppure se preferisci, posso soffocarti con del tessuto: perché sì, io sono il famoso sarto che tu cerchi. Anzi, ti dirò di più L'uomo abbassò la testa per poi alzare il mento verso l'alto in un gesto molto ridicolo quanto scenico. Io sono il Capo della Gilda dei Sarti! Un attimo di silenzio. Il mio nome è Raikegi ma tu dovrai chiamarmi Capo, esattamente come fanno tutti qui dentro. Se sei venuto per offrirmi un lavoro, spero tu abbia molti soldi con te. In quel momento Suitage scomparve, tornando al piano di sopra. La Gilda dei Sarti ha diramazioni in tutti e quattro i continenti. Ad Oto siamo particolarmente affezionati per via di un nostro contatto particolarmente capace ed a cui dobbiamo buona parte della nostra fortuna. Sappi che abbiamo le forze necessarie per soverchiare l'intera Konoha, se ce ne fosse bisogno: siamo però completamente neutrali a queste faccende inutili ninja. A noi interessa soltanto la moda, l'arte ed i soldi, ovviamente. Quindi, per cosa sei venuto esattamente qui? L'uomo non avrebbe avuto modo di rispondere alla domanda perché Suitage sarebbe subito riapparso, visibilmente turbato. Capo, c'è Lo Stilista, desidera immediata udienza. Ha richiesto dei crostini verdi alla Fenice dai piedi cotonati. Raikegi abbassò lo sguardo. Gli hai detto che sono impegnato? Non ha voluto sentire storie. È in dolce compagnia, sa' come diventa nervoso quando non lo si accontenta in questi casi. Gli dobbiamo molto. Praticamente tutto ... È un uomo o una donna questa volta? commentò sarcastico. Una deliziosa fanciulla dai capelli rossi. È una buzzurra, però, Capo, e questo mi meraviglia. Portali entrambi qui. Faremo vedere allo Stilista quanto si è espansa la nostra influenza grazie a lui e gli presenteremo questo simpatico Zotico qui con noi. si rivolse poi direttamente a Raizen. Non ti chiamerò Zotico davanti a loro: è il tuo nome in codice, non me ne volere, ragazzo.

    Al Piano di sopra, Suitage avrebbe scortato Hebiko e Dorian davanti alla medesima cella frigorifera che aveva visto la Montagna doversi adoperare per oltrepassarla. Qui non si usa il chakra. Avrebbe nuovamente detto l'uomo: una volta davanti a quella porta, avrebbe semplicemente dato le seguenti istruzioni. Facciamo una catena. Pavus, mi tocchi e lei tocchi il suo accompagnatore. L'ambiguità del discorso era palpabile ma Dorian riuscì a desistere ed a mettere la mano sulla spalla di Suitage e non sulle sue parti intime. In un secondo si materializzarono nell'altra stanza. Questo D-I-S-A-S-T-R-O sarebbe l'impegno inderogabile cui avevi dato la precedenza, Raikegi? Disse Dojin indicando da testa a piedi quell'uomo gigantesco. Scusami, Dorian, ma a volte il dovere è proprio inderogabile. Fece un piccolo inchino in segno di scuse. Ho sentito che avevi bisogno di crostini verdi alla Fenice dai piedi cotonati. Purtroppo Kerotai è morto la scorsa settimana cercando di cacciare uno di quegli animali. Siamo senza Fenici da circa dieci giorni. Se hai pazienza possiamo pensare di confezionare un abito più in là. Credo che il signore qui presente stia per farci una grossa richiesta! Dorian sbarrò gli occhi ed aprì le mani, offeso oltremodo. Tu ... non hai più Fenici? E stai dando a questo ZOTICO la precedenza sul sottoscritto? curiosa casualità l'aggettivo scelto dal Pavus Io ho portato qui questa sera la dolce Hebiko per regalarle uno dei tuoi abiti e tu mi ripaghi con questa moneta? Che figura ci faccio? Hokage, qual è il lavoro che ha da offrirmi? Dorian sbuffò. Se con i soldi che quest'uomo può portare alla Gilda potrò avere il vestito che tanto vorrei regalare alla mia bellissima Viperella, forse posso pazientare.
    La domanda rivolta all'Hokage era palese: perché cercava un sarto? Hebiko, invece, come si sarebbe comportata in quella situazione? Si trovava nella stanza con il suo più grande spasimante e, allo stesso tempo, con colui che considerava la sua unica ancora di salvezza dalle stramberie - Dorian compreso - di Oto. E se mi offrissi di cacciarla io, la Fenice!? Urlò Dorian all'ultimo secondo.
    Voleva dimostrarsi valoroso agli occhi della sua dama ... ma non era assolutamente in grado di fronteggiare un nemico di quella portata. E lo avrebbero scoperto presto.



    Parlato
    Pensato
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    Cena col delitto

    - II -



    Tredici. Tredici era il numero di sere che l'Anaga aveva passato a circa sei metri dall'uscio di porta di Hebiko, con un grandissimo mazzo di rose rosse come il sangue dei Mikawa in mano, uno smagliantissimo sorriso, un gilet bianco, di sete, a coprire una camicia fine ed attillata, gessata, nera come la più tenebrosa kageton. Il pantalone di seta aveva vibrato centinaia di volte alla leggera brezza del vento ed il Pavus aveva sperato più e più volte che quel lieve alito d'aria fosse generato dallo spalancarsi della porta cui sostava di fronte. Se la immaginava con un lungo abito da sera nero la sua Hebiko, un abito nero con ricamature dorate e rosse come la chioma fluente di capelli che le contornava il viso. Un po' di tacco a slanciare la gamba tonica da kunoichi e due lunghi orecchini pendenti alle orecchie. Dal nervosismo si aggiustava dieci, cento, mille volte il ricciolo dei suoi baffi per poi, impensierito, estrarre il suo specchietto dalla tasca del gilet - specchietto agganciato con una sfarzosa catena di vetro al passante del fine pantalone - e controllare di non aver sciupato il lavoro che aveva impegnato le sue ore precedenti. Quella porta, però, non si aprì mai.
    Il quattordicesimo giorno, alla consegna dell'ennesima lettera, però, accade l'imprevedibile. C'era andato quasi rassegnato, tuttavia non senza il solito sorriso stampato sul volto, vestito in modo piuttosto banale ma non per questo poco fine. Si chinò il necessario per sollevare lo sportellino delle lettere ed ebbe giusto il tempo di rendersi conto che tutte le altre epistole che aveva scritto erano scomparse. Ma fu questione di un istante e Dorian fu afferrato e scaraventato all'interno della casa da qualcosa di lesto, rapido e micidiale. Se però su di una cosa si può essere sicuri è che è impossibile cogliere Dorian Pavus - Dojin Riku Anaga - alla sprovvista. Se Hebiko si fosse accorta dell'abbigliamento che il giovane ragazzo dalla carnagione olivastra aveva indosso prima di essere scaraventato nella stanza, le sarebbe subito balzato agli occhi come adesso l'uomo fosse vestito di tutt'altri abiti. Era un uomo dalle mille risorse, il Pavus. Se ne stava sprofondato sulla poltroncina della padrona di casa, un po' colpito da quanto accaduto ma composto nonostante tutto. Il suo vestito bianco era accompagnato da una cravatta verdolina ed una camicia color petrolio. Ancora niente di eccessivamente formale ma qualcosa che potesse fare la sua figura. La guardava con lo sguardo perso mentre lei si esprimeva nervosamente. Tranquilla, Cara, non c'è nessun problema. La forza e la violenza dell'azione avevano reso Dorian ancora più deciso riguardo le sue intenzioni. Doveva averla, in un modo o nell'altro. La kunoichi gli diede le spalle e si avviò in cucina. Un piccolo esserino iniziava a giocare con le sue gambe. Sorrise, sentendo una certa affinità con quell'animale. Quando rialzò la testa Hebiko aveva un grande vassoio con molte bevande odorose. La ragazza lo invitò a servirsi e lui scelse il thè più chiaro presente tra quei liquidi. Aggiunse una frase fuori luogo che fece quasi andare di traverso il primo piccolo sorso che il Pavus diede alla sua bevuta. Non l'ho pensato neanche per un secondo. Però per un attimo ho sperato che fossi una donna dal polso saldo. disse, sorridendo, alludendo al fatto che una donna risoluta è sembre qualcosa di estremamente eccitante. Quanto seguì successivamente fu come ostacolato dall'udito del nostro: si badi bene che Dorian non è un uomo che si può convincere a parole. Molto spesso fa orecchie da mercante e mostrando di aver capito le motivazioni del suo interlocutore asserisce alle loro affermazioni tutt'altro che vinto dalla loro dialettica. Era esattamente quello il caso. Ma certo, ma certo, non preoccuparti dolce Viperella. Si alzò brevemente dalla sedia, cercando la sua mano esattamente come aveva fatto al primo incontro. Dopotutto da qualche parte dobbiamo cominciare, mi sbaglio? sorrise, mentre tentava un ennesimo baciamano - questa volta esente da volgarità. Dorian poggiò poi la tazzina ricevuta - non vuota, non è signorile ripulire completamente i piatti ricevuti - e si diresse verso l'uscita con una mano nella tasca, sollevando leggermente la giacca aperta sopra il polso. Domani sera, qui, alle otto. Passo a prenderti, va bene?

    Se la ragazza avesse accettato, il Dorian che per le tredici sere precedenti sostava davanti alla porta sarebbe stato nuovamente lì, per la quattordicesima sera consecutiva. Le avrebbe porto i fiori, semplicemente, per poi allargare leggermente il braccio, come ad invitarla ad incrociarlo con il suo. Vogliamo andare?
    La passeggiata sarebbe stata breve, il ristorante non distava molto da quella zona di Oto, come abbiamo già detto. Dorian durante il viaggio avrebbe lanciato alla donna numerose occhiate e numerosi sorrisi accennando molto poco a parlare ma rimanendo a disposizione per qualsiasi eventuale domanda della giovane. Arrivati alla Rosa Candida, il caposala sembrava quasi attendere il Pavus. Oh, signor Anaga! La stavamo proprio aspettando, è sempre un piacere averla tra noi. Inutile dire che quello era il locale preferito del nostro - ovviamente mi riferisco al locale preferito per approcciarsi con entrambi i sessi. Tutta la sala era illuminata da enormi lampadari in cristallo, i muri, le tovaglie, i tovaglioli, erano di un fresco color panna e tutti gli infissi di un mogano intenso. La parete più esterna di tutta l'enorme sala era una vetrata gigantesca che dava su un peculiare strapiombo del Bosco dei Sussurri dove sullo sfondo si poteva scorgere una piccola cascata di acqua innaturalmente azzurra.

    RestaurantPetrus


    I due furono fatti sedere al tavolo più vicino alla vetrata: Dorian ovviamente porse la sedia ad Hebiko, facendola sedere per prima e solo successivamente mettendosi anche lui al tavolo. Furono portati loro due menù. Ordina pure quello che vuoi, tesoro. Le disse il nostro mentre lentamente apriva il menù e si immergeva nella carta. Ma durante la lettura delle prime pietanze, il suo sopracciglio destro iniziò a tremare vistosamente in modo quasi nervoso. Hebiko si sarebbe potuta accorgere benissimo che qualcosa non andava. Dorian diede due profondi respiri col naso, divaricando le narici. Sento ... sento ... disse quasi sottovoce, contorcendo la faccia un disastro di moda! e concluse quasi urlando e battendo la mano sul tavolo mentre gli occhi si voltavano verso l'ingresso del locale. [IMG] Nel frattempo anche Hebiko, se avesse avuto capacità particolari riguardo l'indagine, avrebbe potuto notare la stranezza delle pietanze nell'ultima pagina del menù.

    Dorian non si sbagliava. Era entrato da poco un vero disastro della moda. Qualcuno che basava la sua eleganza sul chakra, visione del mondo totalmente poco consona per la raffinatezza Otese. Prima che la Montaglia della Foglia potesse anche solo raggiungere il caposala, un uomo gli si parò dinnanzi con un foglio di carta in mano ed una bottiglia. Il capo sala, nel frattempo, venne chiamato da una voce nelle cucine che lo fece indietreggiare e perdere alla vista dell'Hokage. Qui dentro non si usa il chakra. Gli avrebbe detto l'uomo con il foglio di carta in mano, porgendogli la bottiglia. Non c'era ostilità nelle parole di quello che sembrava un misero cameriere ma il fatto che sapessero che l'uomo stesse utilizzando una tecnica doveva suggerire qualcosa a Raizen. Seguimi Aggiunse, porgendo anche il foglio di carta. Finché non li avesse entrambi presi, il cameriere sarebbe rimasto in quella posizione. Una volta afferrati gli oggetti, il ragazzo avrebbe indicato la Montagna da testa a piedi con l'indice della mano destra per poi indicare il suo stesso occhio destro. Un messaggio non chiaro ma inequivocabile. Il tutto il più lontano possibile dagli occhi dei presenti in sala.
    L'uomo avrebbe portato Raizen dapprima in cucina poi, passando accanto agli chef - e vedendo l'eleganza e la pulizia generali ed incredibili di quel posto (infatti gli chef erano perfettamente puliti ed in ordine, quasi a prova del peggiore Amministratore di Oto) - si sarebbero diretti alla cella frigorifera. Tieni giù la testa. Questo cunicolo non è fatto per quelli come te. E neanche per quelli come me, a dire il vero. Indicò il cameriere, facendo spallucce, infine portò le mani al petto formando il sigillo dell'Ariete e dal centro della cella frigorifera si aprì una minuscola porticina. Era davvero piccola, non più grande di quella necessaria per passare un uomo sotto ai cinquanta centimetri d'altezza. Dopo una rapida osservazione, si sarebbe potuto notare come il corridonio non fosse più lungo di cinque metri.Qui invece è consentito l'uso del chakra. Aggiunse il cameriere mentre, componendo il sigillo della tigre, spariva davanti agli occhi dell'uomo. L'Hokage aveva una frazione di secondo per fermare il cameriere e chiedergi delucidazioni. L'uomo avrebbe interrotto il suo procedimento ed avrebbe fatto qualsiasi cosa il foglioso gli avesse chiesto ma non gli avrebbe rivelato il segreto di quella porticina per nessun motivo al mondo. Doveva trovare un modo per andare dove quella fessura lo portava. Non perda quegli oggetti per nessun motivo al mondo.

    Se fosse riuscito ad arrivare dove l'uomo si era appena teletrasportato, davanti a lui avrebbe potuto notare un vecchio tavolo di legno illuminato da una forte luce giallastra proveniente da un lampadario tutt'altro che nuovo, in netto contrasto con quei lucernari presenti nella sala principale del locale. Lo zotico è arrivato, signore. Raikegi era solito usare dei nomigloli molto particolari per i suoi bersagli. L'Hokage non faceva eccezione. Sii svelto, Raizen Ikigami. Dimmi perché c'erano spie di Konoha nel mio territorio ed io cercherò di non privare uno dei quattro villaggi del suo Kage. La Montagna avrebbe potuto sentire distintamente questa voce molto leggera ma gracchiante provenire con forza dalla stanza, anzi, dall'ombra davanti a lui, ma non sarebbe stato in grado di vederne la fonte. Fino a che essa, con agilità sorprendente data l'età e soprattutto la statura, non saltò sul tavolo, rivelandosi in tutta la sua piccola maestosità. Era l'uomo della foto del suo osservatore, il signor Raikegi. Dal tono, però, egli sembrava tutt'altro che amichevole. Perché la sua risorsa l'aveva mandato da quello che, a prima vista, non sembrava altro che un signorotto malavitoso come se ne vedono tanti a Oto? E soprattutto, come mai si poteva permettere di minacciare l'Hokage in persona?



    Parlato
    Pensato


    Edited by Dorian Pavus - 18/5/2017, 00:36
  5. .

    Giochi Proibiti

    - III -



    Non appena insinuai al fatto che l'artista mascherato presentatosi col nome di Kuso avesse potuto spiarmi, l'Otese che aveva malamente declinato le avanche del Pavus - che non si sarebbe certo arreso lì ma la situazione non gli permetteva di agire come avrebbe voluto - si scagliò contro il primo, allungando il suo corpo in modo assai peculiare. Scommetto che nell'intimità sa come divertirsi, la ragazzina. Pensò Dorian, mentre un sorriso malizioso compariva sul suo viso. La vista di quella scena, cioè di un uomo nudo che veniva malmenato da una donna elastica, facevano viaggiare la sua immaginazione fino agli angoli più remoti: già si figurava un paradiso di donne dominatrici con le stesse abilità dell'Otese, sottomettere uomini ben dotati ma, aimhè, impotenti davanti a cotanta superiorità attraverso punizioni corporali, morali e totale negazione della propria individualità; insomma, un mondo dove donne vestite in lattex portavano a spasso per un doppio, turgido guinzaglio di pelle i loro cagnolini libidinosi.
    Poi la kunoichi decisamente più abile di lui gli rivolse parola, facendolo ricadere dalle nubi sulle quali si era rintanato a masturbare le sue fantasie. Oh, lo apprezzo molto ... sì ... continua pure. Nuovamente Dojin incrociò le braccia e si mise nella sua posizione contemplativa. C'era un particolare però che la ragazza ed anche Kuso avrebbero potuto notare di diverso: nell'istante in cui i due avevano iniziato a scontrarsi, Dorian si era cambiato d'abito. Sì, era vestito diversamente. Come fosse stato in grado di modificare il suo vestiario senza che i due se ne accorgessero ed in modo così radicale e completo rimaneva un mistero. La lunga tonaca bianca con i riferimenti beige era stata sostituita da un completo nero con rivestimenti d'oro ed un particolare colletto squadrato ed a punta alto fino a sotto la mandibola.
    Il Ninja mascherato provava a parlare con la sua assalitrice portando argomentazioni che a chiunque sarebbero potute sembrare piuttosto sensate ma non all'Anaga: non tanto perché non concordasse, quanto perché era nuovamente tornato a fantasticare, quindi, semplicemente, non gli stava prestando ascolto. Finché, nuovamente, l'essere direttamente chiamato in causa non lo riportò coi piedi per terra. Hey! Esclamò interdetto. Mi hai preso per uno così facile? Ricordate il discorso fatto poco fa? Il corteggiare le donne e l'essere corteggiato dagli uomini? Per Dorian era sacro. Non mi sembri un ninja di Oto, non credo tu possa entrare in città con tanta sicurezza. Quindi ... Ma la voglia di cazzo rimaneva voglia di cazzo. E se invitassi anche la mia salvatrice? Pensò il Pavus. Poi però si rese conto della stupidaggine dell'idea. È ancora troppo pura per questo. Ogni cosa a suo tempo, Dojin, ogni cosa a suo tempo ... Tuttavia quello che sarebbe successo di lì a poco li avrebbe, sotto un certo punto di vista, uniti.


    Che ne dite di far arrivare dei banditi dal bosco da combattere? :zxc: Se avete altre idee per la giocata, portate avanti le vostre eh.


    Parlato
    Pensato

  6. .

    Indicibile Vergogna

    - I -



    OH MIO DIO Mai Dorian avrebbe pensato che un evento del genere sarebbe potuto accadere proprio a lui. MADRE SANTISSIMA DI TUTTI I PAVONI! Continuava il Pavus ad urlare, andando freneticamente in su ed in giù per il bagno di casa. Non posso uscire in queste condizioni, non posso! Sarei lo zimbello di tutta Oto! Cosa direbbe Febh Yakushi, quel bellissimo, lungilineo ragazzo che dirige tutta questa baracca, che nasconde i suoi profondi e grandi occhi dietro ad un paio di occhiali privi di lenti? Si nascose dietro il separè ove era solito spogliarsi prima di farsi il bagno. Dovete sapere che la nobile famiglia di Dojin lo aveva sempre - almeno fin quando non ebbero scoperto della sua ... "tendenza" - viziato per quanto riguarda la cura di sé. Non era passata settimana il cui l'uomo non si fosse fatto un bagno nell'acqua di rose, in cui non avesse cosparso il suo corpo dei più profumosi e costosi unguenti, non avesse sottoposto il suo statuario fisico mulatto a trattamenti coi fanghi, termali o scrub. Per questo, mai nella sua vita gli era capitato di scontrarsi contro quell'evento che la mattina che sto descrivendo più lo cambiò, mutò e rese ingestibile. MI SI È INCARNITO UN PELO DEI BAFFI! Dissi, guardandosi allo specchio, semi nudo ma ancora parzialmente nascosto dietro quella paratia. Aveva paura di sé e di ciò che era divenuto. Sono un mostro ... UN MOSTRO! Continuava a ripetere come se qualcuno lo stesse ascoltando, piangendo, mentre con gli indici delle due mani si stuzzicava la pelle infiammata e piena di pus sopra il labbro. Aspetta un attimo ... pensò, ritraendosi di scatto dallo specchio. Mia nonna mi diceva sempre che questi aggeggi del demonio non vanno schiacciati ... e poi che schifo, dovermi sporcare le mani con del liquido biancastro viscido e caldo ... poi portò l'indice ed il pollice della mano destra al mento, con fare pensieroso. Ma certo che no, non sono la stesso liquido!

    Se sue conoscenze mediche di base, assolutamente inesistenti, lo portarono quindi a fare la cosa che tutte le persone avrebbero fatto al suo posto: dare di matto e considerare la sua pelle irreversibilmente deturbata. L'unica scelta sensata, data l'ipocondriaca conclusione, parve quella di incamminarsi verso l'Ospedale di Oto. Un giorno morirò, come tutti gli esseri umani, ma spero in un modo meno doloroso.

    L'edificio di Oto non vantava una nomea che lo precedesse: era un semplice parallelepipedo cintato di sbarre su ogni finestra che si presentasse (e le finestre erano molte) sui due piani. Dorian arrivò di corsa, sbracciando come un forsennato mentre continuava ad urlare per le strade del Suono: Permesso! Lasciatemi passare è un emergenza, una catastrofe, si tratta della mia vita!

    Parlato
    Pensato
  7. .
    CITAZIONE (Jotaro Jaku @ 3/1/2017, 15:01) 
    CITAZIONE (Dorian Pavus @ 3/1/2017, 14:48) 
    In realtà è più una questione di caratterizzazione. Dorian è un neGromante, quindi l'Edo è più adatta.
    Senza considerare che i ricevitori sono molto più limitati rispetto all'Edo Tensei per quanto riguarda il "controllo". Con l'Edo per lo meno in quest, se mi concentro, a liv.I posso spostare i cadaveri di 1,2 km, coi ricevitori non posso muovere i mondi per più di 9 metri al Liv.I. ç_ç

    Sono affezionato alle diciture etimologiche, lo sai. u_ù
  8. .
    CITAZIONE (~Cube @ 3/1/2017, 14:14) 
    CITAZIONE (Dorian Pavus @ 3/1/2017, 14:04) 
    Io voglio l'Edo, quindi cadaveri come se potessi evocarli.

    Secondo me ricevitori di Chakra spacca molto di più dell'Edo, magari la seconda è più caratterizzante, ma la prima mamma mia puoi fare malissimo! :wosd:

    In realtà è più una questione di caratterizzazione. Dorian è un necromante, quindi l'Edo è più adatta.
    Senza considerare che i ricevitori sono molto più limitati rispetto all'Edo Tensei per quanto riguarda il "controllo". Con l'Edo per lo meno in quest, se mi concentro, a liv.I posso spostare i cadaveri di 1,2 km, coi ricevitori non posso muovere i mondi per più di 9 metri al Liv.I. ç_ç
  9. .
    CITAZIONE (Shinken Takatsui @ 3/1/2017, 14:03) 
    CITAZIONE (Dorian Pavus @ 3/1/2017, 13:40) 
    Facciamo qualcosa coi cadaveri per gettare le basi del mio PG ed aggiungiamo qualcosa di caratterizzante per il tuo e abbiamo già la giocata. :zxc:

    Se volete i cadaveri, io sono espertissimo in materia :riot:

    Io voglio l'Edo, quindi cadaveri come se potessi evocarli.
  10. .
    CITAZIONE (Luis @ 3/1/2017, 13:20) 
    Consigliato ad un pubblico adulto
    CITAZIONE (Dorian Pavus @ 3/1/2017, 12:30) 
    Io voglio giocare con Dorian. Qualche mezzasega di Oto che vuole farmi farmare i primi stemmi?

    Per una mezzasega c'è anche Amano che si annoia ad Oto.

    Facciamo qualcosa coi cadaveri per gettare le basi del mio PG ed aggiungiamo qualcosa di caratterizzante per il tuo e abbiamo già la giocata. :zxc:
  11. .
    CITAZIONE (Shinken Takatsui @ 3/1/2017, 12:43) 
    CITAZIONE (Dorian Pavus @ 3/1/2017, 12:30) 
    Io voglio giocare con Dorian. Qualche mezzasega di Oto che vuole farmi farmare i primi stemmi?

    Io sto molestando tutti voi fighetti nuovi arrivati. Finisco i bigodini a Luis e se vuoi... :guru:

    L'importante è che non provi ad usare i bigodini sui miei baffi.
    Dannate macchine infernali, sciupano tutto il pelo e lo strappano.
    Per il resto, occhei. :zxc:
  12. .
    Io voglio giocare con Dorian. Qualche mezzasega di Oto che vuole farmi farmare i primi stemmi?
  13. .

    La Scimmia e la Serpe

    - II -



    Mentre Dorian era assorto nei suoi pensieri, osservando quella manifestazione naturale così armoniosa, frutto di qualche genio del cielo, tanto simile ai quadri dei grandi artisti del passato, una ragazza dai lineamenti molto fini ma dalle maniere non all'altezza della sua persona gli rivolse parola, facendolo destare dal suo sogno ad occhi aperti. Oh, che salto mi hai fatto fare! disse il Pavus, scomponendosi leggermente. Allungò poi la mano cercando la sua e, se glielo avesse permesso, avrebbe eseguito un piccolo baciamano, chinandosi leggermente col busto e portando l'altro braccio dietro la schiena. Avrebbe poi alzato lo sguardo, fissando gli occhi della kunoichi e aggiunto, sussurrando, Niente in confronto ai salti che ti farei fare io, comunque.
    Se fino a questo momento aveste pensato che Dojin Riku Anaga fosse omosessuale ... non avreste sbagliato, anzi, avreste avuto la ragione più fondata. Tuttavia l'uomo era solito intrattenersi anche con le donne, reputando quel tempo però di lega decisamente meno elevata, fine, più volto al solo piacere carnale o, addirittura, alla sola riproduzione.
    L'amore, quello con la A maiuscola, per il cronomante era quello dei sessi identici, delle carni che sfiorandosi toccano l'anima e l'intelletto più che i meri corpi, inadatti - totalmente inadatti - a penetrarsi nei modi convenzionali.
    La Vipera era uno di questi casi. Ella non si era presentata e Dorian volle mantenere quella lieve atmosfera d'ignoto, facendo lo stesso. No aggiunse dopo l'avance, rapido, come a voler distrarre la ragazza, a non permetterle di metabolizzare quanto successo. Non lo conosco. Anche se mi piacerebbe. concluse poi, riappoggiandosi all'albero e dando le spalle ad Hebiko. Portò pollice, indice e medio della mano destra al mento, strusciandoselo. Mentre riportavo lo sguardo su quell'attraente cavernicolo, lo vidi immobile, impassibile, che fissava la ragazza dietro di me. Sta inscenando il dramma esistenziale di chi vede il suo idolo prendere fuoco, distruggersi, sfaldarsi e trasformarsi in nient'altro che nera cenere ... che artista, che artista! Pensava il Pavus, estasiato. E la posizione che l'uomo vestito di sola orribile maschera assunse fu marmorea per più di cinque minuti.
    Non era l'unica cosa marmorea in quell'istante.
    Poi l'uomo ruppe il silenzio, avvicinandosi a Dorian. Sei un artista eccezionale! Si vede il Pathos, si percepisce il dolore, la supplica. E poi le tue vesti rappresentano così bene l'anima denudata della sua più profonda speranza, la sola maschera che porti è un modo per comunicare l'incomunicabilità della coscienza umana nella sua non-epistemica ontologia. disse l'uomo perfettamente vestito. Non ti illudere, stavo fissando la tua performance, nient'altro. rispose all'insinuazione sessuale dell'altro. Non era affatto vero, lo sappiamo tutti. Ma a Dorian piaceva essere corteggiato con gli uomini, corteggiatore con le donne. Poi l'artista disse qualcosa che nessuno poteva sapere: fece presente gli arrovellanti dubbi che l'Otese accademico aveva avuto quella mattina. E tu come fai a saperlo? disse, facendo due passi all'indietro Mi spii? aggiunse con un visibile terrore in volto. Sono stato attirato dall'enorme nuvola di fumo nero che si vede da chilometri di distanza.
    In realtà, l'essere spiato, lo eccitava da matti.




    Parlato
    Pensato

  14. .

    La scimmia di Fuoco

    - I -



    C'erano volute delle vere e proprie ore quel giorno. No, no, così non va. pensava Dorian. No. Si stava arrovellando su cosa fosse giusto fare, su cosa dovesse stare prima rispetto all'altro. Il bianco deve necessariamente stare sopra. disse, mentre posava la tunica rossa che aveva preso poco prima. Sì, decisamente il bianco sopra il beige!

    Era un'uomo molto complicato ed impagnato. La maggior parte delle sue giornate le passava tra i commercianti di Oto in ricerca della lacca perfetta per i suoi baffi. Ma le pare possibile! sbottò, rivolgendosi all'anziano mercante che aveva difronte e che il giorno prima aveva avuto la maleaugurata fortuna di vendergli un unguento per il corpo. Tra tutte queste inutili inezie che si ritrova in negozio, non ha un fissante per baffi?! E dove siamo qui, a Konoha? Era infatti di comune conoscenza il fatto che gli abitanti del Paese del Fuoco avessero un ripudio quasi maniacale per la cura dell'igiene intima.

    Durante la sua abituale passeggiata mattutina, Dorian - il cui vero nome è Dojin Riku Anaga ma che per comodità e pragmatismo il nostro aveva abbreviato in Do.Ri.An - incontrò una amabile ragazza, probabilmente figlia di un qualche proprietario terriero della provincia otese, della quale
    immediatamente notò la bellissima ghirlanda di tulipani che aveva in testa. I suoi occhi si spalancarono in una immagine d'estasi e non potè fare a meno di avvicinarsi a lei e chiederle dove potesse aver mai colto quei bellissimi fiori bianchi. Nel Bosco dei Sussurri eh ... ripetè il Pavus, accogliendo la risposta della donna. Un breve inchino ed una riverenza del capo furono tutto quello che seguì alla discussione prima che il giovane cronomante si incamminasse.

    I passi erano misurati e l'andatura lenta, le mani si muovevano scostando le foglie che contornavano il bosco di Oto. Era piovuto qualche giorno prima ed il terreno fangoso si alternava, qua e là, a pozzanghere. Proprio oggi dovevo scegliere di vestirmi di bianco? pensò visibilmente innervosito, mentre saltava l'ennesimo piccolo e marcio specchio d'acqua. Allo scostare dell'ennesima pianta, però, Dorian notò una enorme nuvola di fumo nero che prima la vegetazione parava davanti ad i suoi occhi. Se mi metto a piangere per la fuliggine negli occhi e le lacrime mi scendono sul viso ... potrebbero bagnare i baffi! Quel gel che ho comprato ieri era water-proof? si domandò mentre, incuriosito, scelse di scoprire cosa avesse provocato quel fumo.

    Non devo preoccuparmi. continuava a ripetersi nella sua testa. L'acqua di rose che mi sono messo oggi è garantita sedici ore, quindi anche in caso di incontri interessanti, il suo profumo non dovrebbe svan... ma i suoi pensieri furono interrotti dalla vista di una gigantesca Scimmia di Fuoco, probabilmente un totem rituale, e - cosa che attirò maggiormente la sua attenzione - di un uomo nudo col volto coperto da una mascherina che il Pavus non avrebbe indossato neanche sotto tortura che ballava intorno a tale animale in fiamme. Incrociò le braccia, osservando da lontano la scena, senza voler intervenire. Perché perdersi un uomo con i suoi genitali al vento che balla? Nessuno vorrebbe farlo. Dico bene?




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