Posts written by Roroo 2.0

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    Accolli all'orizzonte

    Il Nettare dell'Orchidea




    Mi stai realmente chiedendo quanto gin mettere in un gin tonic? Namae non credeva alle proprie orecchie. La nuova bartender che si era presentata come una risorsa di esperienza, senza necessità di essere formata, gli aveva appena chiesto quanto gin erano soliti miscelare in un gin tonic. Una domanda legittima per capire come regolarsi, ma Namae non l'aveva presa benissimo, anche perché la domanda gli era stata posta davanti a un cliente, un sedicenne assettato che avrebbe bevuto persino benzina pur di sballarsi. Sbuffando, l'Oleandro prese la bottiglia di gin, afferrò l'acqua tonica e in pochi secondi servì il drink al ragazzino, che se ne andò felice e spensierato a stendersi su un divanetto vicino all'ingresso.
    Istruzioni per l'uso. Apri la bottiglia di gin, la capovolgi contando fino a due, quello che cade nel bicchiere è il giusto dosaggio. Annuì. E questo vale per tutti i cocktail. Mise il gin al suo posto, affianco alla vodka che aveva acquistato di contrabbando a Oto.
    Ci devo tornare in quel villaggio.
    Se sono qui per degustare i drink, capiranno presto che noi siamo specializzati a regalare sbornie a buon prezzo. E non è poco  Aggiunse, gonfio di soddisfazione.
    Signore, devo disturbarla. Mi dicono che è giunto il ragazzino. Lo avvisò uno dei bodyguard in servizio all'entrata.
    Non conosco nessuno Il ragazzino, perciò devi essere più preciso. Lo ammonì Namae, inebriato dal calore provocato da due shot appena deglutiti. Il buttafuori sbiancò di colpo e, consapevole di aver sbagliato a non chiedere un nome, pensò bene di fornire una descrizione del bizzarro ragazzo. In altre circostanze, Namae gli avrebbe lanciato contro un bicchiere, ma nei suoi occhi era rimasto impresso il sorriso felice del ragazzino con il suo gin tonic, e questo lo aveva messo di buon umore.
    Ah sì, nuvola bianca con il libricino da poppante. Fallo entrare, portalo di sopra.




    L'incontro tra Namae, Hounko e Kai era avvenuto il giorno prima, nel locale del suo amico mercenario, conosciuto come Ru Wai, Feng Gu e chissà quali altri nomi.
    Chinato sul bancone come un ramo sul punto di spezzarsi, Namae fissava il vuoto da almeno un'ora, con i sensi rallentati e ovattati da un mix a dir poco devastante di whisky e ormoni. Presente fisicamente nel locale, la sua testa era altrove, annegata tra i falsi ricordi delle giornate precedenti e i deliri generati dalle sostanze.
    Hounko sedeva al suo fianco e stringeva tra le piccole mani un piccolo bicchiere colmo di birra leggera.
    Senza attività interessanti per una giovane ragazzina della sua età, la sua attenzione si posò sul ragazzo seduto alla sua destra, a meno di due metri, con una chioma bianca che ad Ame era assai rara. Doveva essere un nuovo arrivato o una spia al soldo delle Picche, dato il locale.
    Qualunque fosse la sua origine, il ragazzino aveva un espressione innocente che solitamente ad Ame si perdeva dopo il terzo anno di età.
    Senza alcuna bevanda davanti a sé, egli stava leggendo con interesse un sottile libro, con una copertina colorata su cui era stampata l'immagine di un tizio con una strana uniforme rossa e blu, in volo tra due edifici. Quando il bambino gli rivolse un saluto all'ennesimo contatto visivo, Hounko ricambiò, senza alcun cenno di imbarazzo. A stuzzicare la curiosità della giovane era quel libro sottile che non aveva mai visto prima d'ora, con il simbolo di Konoha stampato sull'angolo in basso a destra.
    CITAZIONE

    Te lo presto se vuoi.


    La voce del ragazzo la fece sobbalzare. Non se ne era resa conto, ma mentre ripensava alla promessa di suo padre di iscriverla all'Accademia per fare di lei una forte kunoichi, in grado di sopravvivere da sola, il suo sguardo era rimasto fisso sul proprietario del libro.

    NLiEOd7kW
    Prestare no, ma posso dargli un occhiata? Scese dallo sgabello e, senza attendere una risposta dal ninja della Foglia, prese possesso della sedia vicino a lui.
    Wow! Esclamò. Vi erano i disegni anche nelle pagine interne!
    Ma dove lo hai rubato?
    Sul bancone, Namae si accese di gioia: senza ricordarsi di averlo ordinato lui stesso a sua figlia, l'Oleandro afferrò il piccolo boccale di birra come se qualcuno lo avesse dimenticato lì per sbaglio.
    Oh! della birra! Ora era diventato suo!
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    Alla ricerca del Guardiano dell'Ovest

    Chapter V - Nel Deserto dell'Anarouch



    [Fudoh, Koinu, Myk e Badanassu]



    Dopo aver sbaragliato le scarse difese poste a protezione del gate esterno, la massiccia tartaruga dalla cresta bionda rotolò impetuosa fin dentro il mercato, schiacciando tutto ciò che trovò sulla sua strada. Lasciandosi alle spalle una lunga scia di polvere e detriti, Badanassu arrestò la sua corsa a una decina di metri dal secondo cerchio. Aveva ancora il chakram su cui Fudoh aveva impresso il suo fuunjutsu, ma guardandosi attorno, oltre al trio di Fudoh che avanzava con circospezione e prudenza, l'unico essere umano presente era il predone che aveva rischiato di schiacciare qualche secondo prima. Lo aveva rincorso agitando la sua ascia, urlando a squarciagola la parola "intruso" e senza accorgersi di essere seguito.
    La situazione era destinata presto a peggiorare. I primi ad accorgersene, a qualche metro di distanza dalla tartaruga, furono Koinu e Myk.
    Stanno arrivando. L'avvertimento del suricato fu confermato dalla piccola tartaruga. E da più direzioni.
    Il rumore del vento venne inghiottito presto dal fragore di passi in avvicinamento. Provenivano sia dalla direzione opposta alla loro sia dalle strade laterali. Non erano ninja, bensì bufali imbizzarriti o, per dare un immagine migliore, un'armata di soldati che avevano appena dato il via alla carica.
    È QUI! Da dietro le candide tende delle bancarelle sfuggite alla furia di Badanassu, sarebbero apparsi tre predoni armati ciascuno con una possente ascia.
    Indossavano una corazza di pelle di coccodrillo che si estendeva fino ai polsi, con scaglie di ferro grezzo poste a protezione del petto. Due di loro erano veterani e sfoggiavano una lunga barba ispida dentro cui si celava persino la bocca, mentre il più giovane, posto dal lato opposto a quello di Fudoh, in avvicinamento, aveva solo un lieve cenno di barba sul mento.

    Burberi e inclini alla violenza, i predoni alleati con i Kijin erano guerrieri robusti, possenti e abituati a gettarsi sul nemico senza fronzoli. Nomadi da millenni, dediti alla caccia, al saccheggio e alla devastazione, al loro cospetto Badanassu era solo e semplicemente una creatura ninja che aveva osato attaccarli. Con le ginocchia leggermente piegate, il busto inclinato in avanti e le armi poste davanti al loro petto, i quattro iniziarono ad avvicinarsi al rettile.
    Avanzarono fino ad arrivare a sei metri di distanza dal rettile, poi l'uomo reduce dall'attacco della tartaruga ruppe lo schema correndo verso la tartaruga con gli occhi iniettati di sangue, bramosi di vendetta.
    Non fu il solo a muoversi per attaccare la creatura: iIn superiorità numerica e con il nemico "chiuso" in una morsa senza uscita, i predoni avevano in realtà optato per un attacco combinato. Sfruttando la posizione alle spalle della creatura, appena il suo collega corse verso Badanassu, il predone più giovane portò il braccio destro dietro alle proprie spalle con un movimento rapido e fluido.
    Quando l'uomo in corsa giunse a tre metri dalla creatura, il ragazzino scagliò la sua arma con una traiettoria discendente, mirando a colpire il terreno a circa un metro da Badanassu. [SA I - Abilità]
    L'uomo in corsa abbassò immediatamente il baricentro in modo da afferrare al volo l'arma del collega subito dopo il rimbalzo a terra. A contatto con il terreno, infatti, l'arma sarebbe schizzata contro il volto del la creatura e il fatto che roteasse non fu un problema per il predone più esperto.
    Salvo deviazione da parte della tartaruga, l'uomo avrebbe afferrato al volo l'arma lanciata dal proprio collega e subito dopo, ormai giunto sotto il nemico, avrebbe sferrato un doppio ascendente verticale dal basso verso l'alto, mirando il volto dell'animale. [SA II - Abilità]]
    Sfruttando l'energia potenziale accumulata sulle sue braccia, il successivo attacco fu un secondo doppio fendente sferrato questa volta dal basso verso l'alto e dall'esterno verso l'interno, con l'obiettivo di tranciare, con l'ascia impugnata con la mano destra, la spalla sinistra della creatura. E viceversa. [SA III]

    Gli altri due predoni non stettero a guardare. Mantenendosi a debita distanza, essi avrebbero dato inizio a una lunghissima sequenza di posizioni magiche. Fudoh non aveva mai assistito a una tale preparazione, ma senza le giuste abilità, sarebbe stato impossibile avere una chiara idea di cosa si trattasse. Valeva la pena rischiare? [Una tecnica che si attiverà al turno successivo.]

    [Masayoshi e Tsuneyo]



    La testuggine dal nome bizzarro quanto il suo linguaggio arcaico aveva generato parecchio caos. Le guardie più vicine erano accorse nel luogo del disastro, mentre altre in base agli ordini ricevuti dovettero cambiare le loro posizioni, anche se questo significava lasciare sguarnito diversi Gate.
    Masayoshi e Tsuneyo approfittarono del regalo e in pochi secondi abbandonarono quella strada principale che correva direttamente verso i cerchi interni. Occultati parzialmente dalle tende che svolazzavano sotto l'azione del vento, Masayoshi e Tsuneyo si accorsero presto dell'assenza dei Pakkun che avevano notato dalla cima della falsa collina.
    Qui non c'è proprio nessuno. Borbottò lo Shokuto, perplesso.
    Strano. Decisero di sciogliere la Henge e proseguire con maggior libertà di movimento. Senza alcun nemico da spremere come un limone, i due decisero di avanzare in direzione della cupola centrale, approfittando della disponibilità di Badanassu (e Fudoh) di attirare a sé tutti i nemici.
    Prima di procedere, lo Shokuto attivò il rivestimento mimetico, suo compagno di viaggio dai primi giorni trascorsi all'accademia. [Equip]
    Dietro di lui, Tsuneyo non sarebbe stato affatto invisibile. Equipaggiato con un elmo dotato di due corna, la guardia del corpo di Mushu avrebbe catturato l'attenzione di chiunque.
    Abbassati e cerca di non farti vedere.
    Di solito, se arrivo io, la battaglia è già iniziata da un pezzo. Commentò, con tono scherzoso.
    Procedettero uno dietro l'altro fino a raggiungere il confine tra la terza e la seconda zona, quando all'improvviso, da una posizione più interna, oltre due tende circa, i ninja udirono due voci distinte commentare le abilità dei predoni.
    Quando la parola Kijin penetrò nelle sue orecchia, Masayoshi fece due profondi respiri per richiamare a sé tutta la calma possibile. Il desiderio di vendetta era cibo speziato per il demone e risvegliarlo in quel momento per udirne la voce cavernicola sarebbe stato troppo pericoloso. Le loro capacità di persuadere gli umani erano indescrivibili.
    Sei vicino. Hai aspettato anni, puoi attendere qualche minuto. Il Guardiano dell'Ovest era lì e, chiunque egli fosse, doveva trattarsi sicuramente di un importante Kijin.
     Per qualche secondo Tsuneyo fissò Masayoshi con espressione preoccupata e tirò un sospiro di sollievo quando il chunin gli fece cenno che tutto era ok.
    Dovremmo interrogarli. gli bisbigliò, anche se ciò significava sconfiggerli con un attacco a sorpresa, legarli e poi sperare che parlassero in poco tempo.
    Ma è troppo rischioso. Affermò, cercando in Tsuneyo uno sguardo d'intesa. Sarebbe stato un rischio avanzare ignorando fonti di informazioni, ma lo Shokuto prese quella decisione, forte delle sue capacità percettive.
    Procediamo verso il centro. Con il baricentro abbassato, i due avanzarono quando i passi delle due guardie si affievolirono a tal punto da non essere più uditi. Tsuneyo lo avrebbe seguito due metri più indietro, camminando a quattro zampe per evitare di essere notato per colpa dell'elmo. [Abilità] 



      

    Masayoshi Shokuto

    Statistiche Primarie
    • Forza: 600
    • Velocità: 600
    • Resistenza: 600
    • Riflessi: 600
    Statistiche Secondarie
    • Agilità: 600
    • Concentrazione: 600
    • Intuito: 600
    • Precisione: 600
    Chakra
    99/100
    Vitalità
    18/18
    Slot Azione

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    3. ///

    Slot Difesa

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    Slot Tecnica

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    Note

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    Interrogatori Parte 2

    Chapter VI - Villaggio della Sabbia



    Lesse con interesse le poche informazioni che Ikue riuscì a recuperare senza richiedere un accesso che avrebbe richiesto molto tempo per la sua approvazione: Yasuke Murasama e Tamashii Chikuma erano due ninja di discreto livello, cresciuti insieme nelle fila di Suna sin dall'infanzia e da anni svolgevano attività di ronda e sorveglianza.  Scendendo più nei dettagli, sotto il paragrafo abilità, poche righe accennavano alle loro capacità combattive: Yasuke Muramasa era registrato negli archivi di Suna come un buon utilizzatore di genjutsu ed esperto di veleni, mentre il Chikuma aveva seguito senza particolare dote la secolare tradizione del clan.
    Nulla di importante. Commentò deluso. Non degnò di particolare attenzione la scaramuccia tra il Murasama e i Soshi, risolto in maniera pacifica.
    Sentiamo cosa hanno da dire.

    [...]



    Al di là delle sbarre, Yasuke era apparso sin da subito in forze e sicuro di sé. Privato dell'equipaggiamento, gli erano stati lasciati i vestiti di ordinanza, prova che, senza qualcosa di grave in mano alle autorità investigative, il suo rilascio sarebbe stato inevitabile. L'inizio dell'interrogatorio non fu affatto fruttifero. Le accuse dello Shokuto si infransero sullo scudo che l'uomo eresse a sua difesa.
    Mettiti nei miei panni. La decisione del Kazekage...la tempesta di sabbia innaturale...la manomissione dei punti di osservazione. Si giustificò il Jinchuuriki quando l'uomo lo accusò di volerlo collegare a qualcosa di cui c'entrava nulla. L'atmosfera tesa non avrebbe aiutato l'interrogatorio, perciò lo Shokuto ritirò in parte le accuse, in modo da procedere con maggior calma e con un Yasuke meno sulla difensiva. Quest'ultimo non aveva tutti i torti. Masayoshi non aveva prove in mano, solo sospetti per una presunta coincidenza a cui non credeva.
    Mi chiedo il perché manomettere quel punto di osservazione.. Aggiunse, con un tono di voce quasi fraterno, ma tornò subito serio quando l'uomo rivelò un giro di soldi per la manomissione dei punti di osservazione. Prese sul serio quell'accusa, infondo non suonava strano a nessuno se, per accaparrarsi più fondi dall'amministrazione, qualcuno in alto organizzava delle false rotture e guasti. Shunsui stesso aveva affermato che da giorni si registravano casi simili.
    Ma come non accorgersi che non erano rotture casuali? Pensò, perplesso. Shunsui era uno dei Jonin più talentuosi del villaggio. Possibile che non se ne fosse accorto?
    Curioso, solitamente i punti di visione sono materia dei Musashi, e non dei marionettisti. Abbassò appena le palpebre per conferire al suo sguardo la giusta intensità.
    Voglio crederti Yasuke, come voglio crederti che non c'entri nulla con ciò che sta accadendo fuori. Un patto, una fiducia che aveva un costo.
    Voglio il nome di chi commissiona questi sabotaggi Masayoshi non stava scherzando.
    E i nomi di chi era con voi quando avete sabotato l'ultimo punto di osservazione. Aggiunse serio, sperando di coglierlo alla sprovvista. Con gli occhi fissi su quelli di Yasuke, Masayoshi avrebbe cercato di carpire ogni sua reazione. Dalle parole dell'alto funzionario, nessuno era a conoscenza di quei pochi secondi di registrazione che la telecamera era in grado di effettuare prima di spegnersi.


    Il Chikuma si dimostrò subito l'anello debole del duo: sputò subito il rospo, rivelando anche lui un giro di denaro sottobanco per fare qualche danno ai punti di visione.
    Le versioni combaciano. Ammise dentro di sé, ma la rapidità con cui il manipolatore del vento aveva confessato le manomissioni fu sospetto; il chunin non escluse che i due tizi si fossero preparati una versione comune da cantare in caso di cattura.
    Al giovane Chikuma, che all'apparenza sembrava meno sicuro rispetto al collega, lo Shokuto fece diverse domande.
    Qual è il contatto di Muramasa? Fu la prima domanda, seguita da una seconda, pronunciata con un tono di voce più pesante.
    Anche a te chiedo due informazioni: nome di chi commissiona questi sabotaggi e i nomi di chi era con voi durante l'ultimo sabotaggio Fissò gli occhi del Chikuma cercando di apparire il più minaccioso possibile.
    Una confessione completa potrebbe evitarti la prigionia o una punizione ancora più dura. Il Kazekage pensa che tutto sia collegato con la tempesta e la sua decisione di promuovere i Soshi. Mentì.

    [...]



    Non fece ritorno né da Ikue né da Yasuke. Era giunto il momento di fare visita alle due guardie che erano stati arrestati dopo aver chiuso le manette attorno ai polsi del Muramasa e del Chikuma. Ironia del destino, l'accusa che pendeva sulle loro teste era la stessa per cui erano stati sbattuti in gabbia i loro prigionieri.
    Prima di raggiungere gli ultimi due detenuti, Masayoshi ordinò a Koinu di raggiungere subito Ikue per informarla di quanto scoperto e per farsi consegnare, se fosse stato possibile, una mappa dei luoghi dei sabotaggi che erano stati registrati negli ultimi giorni.

    Davanti ai due prigionieri, Masayoshi si sarebbe presentato e avrebbe posto le stesse domande,
    Inizieremo con due semplici domande: perché nascondevate un punto di osservazione manomesso? Anche voi siete a libro paga per sabotare i punti di osservazione? Poi altre domande sarebbero nate in base alle informazioni ottenute.



    Masayoshi Shokuto

    Statistiche Primarie
    • Forza: 600
    • Velocità: 600
    • Resistenza: 600
    • Riflessi: 600
    Statistiche Secondarie
    • Agilità: 600
    • Concentrazione: 600
    • Intuito: 600
    • Precisione: 600
    Chakra
    100/100
    Vitalità
    18/18
    Slot Azione

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    Slot Difesa

    1. ///

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    Slot Tecnica

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    Note

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    Non preoccuparti, Hounko - Conoscere Touya, l'ex Asso

    Chapter III - Villaggio di Amegakure





    [Quindici giorni dopo l'Adunanza Oscura]



    Quando il medico rivelò la propria appartenenza ai ninja della Foglia e la sua completa estraneità alle dinamiche dei Semi, Namae rimase impassibile. Forse un giorno si sarebbe chiesto come un accademico fosse a conoscenza delle dinamiche interne di Ame, ma ora aveva altro a cui pensare: il dolore agli occhi di Hounko continuava a essere un grosso problema da risolvere, ma Bokushin si stava dimostrando in grado di poterne scoprire le origini e individuare una cura.

    CITAZIONE
    Hounko...e Oleandro. Da quello che capisco non vivete assieme fin dall'infanzia. Sappiamo qualcosa della famiglia in cui sei nata? Dettagli? Capacità speciali? 



    L'uomo emise un respiro profondo e il suo sguardo si spostò sulla testolina della figlia, in piedi tra lui e il giovane medico.
    Non ricorda nulla Disse e Hounko annuì, senza neppure sforzarsi di apparire interessata alle sue origini. Quel poco che ricordava era sufficiente a non ricordare di più. Ma è probabile che provenga dal Paese del Fuoco. Aggiunse, senza mentire. Per diverse ragioni, le probabilità che la bambina provenisse da quei luoghi erano assai alte.
    A tale scopo, in programma avevamo un viaggio a Konoha. E un contatto al suo interno sarebbe stato utile per superare il Gate senza controlli né domande.

    Quando gli fu chiesto di raccontare le loro ultime settimane, se ci fossero stati episodi e/o sintomi che avessero causato un attivazione del sistema circolatorio del chakra, Namae girò la richiesta direttamente alla ragazzina. Sebbene fossero padre e figlia, nelle ultime due settimane avevano trascorso poco tempo insieme. Lasciarla sola non era mai stato un problema per l'uomo, soprattutto dopo la loro affiliazione alla famiglia Umezawa, grazie alla quale la ragazzina aveva avuto l'onore di ricevere lezioni di thé, spaccio e logistica dalla Rigattiera in persona. [Note]
    In pochi mesi, Hounko aveva appreso come gestire un locale come il Nettare delle Orchidee. In assenza di Namae, come nelle ultime due settimane, era stata proprio la fanciulla (con un piccolo aiuto, ovvio) a organizzare le serate e gli affari interni al locale.
    Nulla di strano. Lui è sempre stato via e io mi sono occupata della nostra attività. Non c'è stato nulla di insolito Mentre cercò di ricordare altri dettagli, si morse il labbro inferiore, il suo viso dolorante si increspò e le sopracciglia si aggrottarono. Dietro di lei, Namae la lasciò pensare. Si fidava della capacità della ragazzina di tenere la lingua a freno e non rivelare troppo agli estranei. Cieca sì, scema no.
    Ci dispiace non esserle di aiuto. Aggiunse Namae, quando la bambina confermò quanto detto.

    CITAZIONE
    Sono in grado di rimuovere le arti oculari da qualcuno..E posso farlo in modo da non nuocere, quindi potrei rimuovere completamente il problema...ma bisogna valutare se per Hounko è un problema o piuttosto un'opportunità. In alternativa...potrei usare l'interrogazione mentale per vedere se dal suo subconscio emerge qualcosa relativo ai giorni passati.

    Non la priverò di un potere oculare. Tuonò l'uomo, serio in volto. Riguardo l'alternativa all'intervento, il medico stava comunque chiedendo molto, troppo. Nella mente della bambina vi erano conservati i loro segreti e quelli di Ame. Con le domande giuste, il medico avrebbe potuto scoprire l'identità dell'Asso di Picche, l'Umezawa e molto altro.
    In un gesto di impulsività, fu sul punto di negare il permesso, ma il medico lo anticipò con le parole giuste per bloccare la reazione dell'uomo. Come colpito da un fulmine, Namae rimase congelato, con la bocca aperta e il braccio destro leggermente alzato.  Deglutì.
    Merda. Dalla tasca estrasse una sigaretta e l'accese, fregandosene delle buone maniere. Ci fu qualche secondo di silenzio. All'esterno la pioggia aveva aumentato d'intensità. Alzò lo sguardo verso il medico e lasciò parlare gli occhi.
    Davanti a sé, Bokushin aveva Namae, Namae aveva Lord Goemon e il suo desiderio di mettere mano su Hounko.
    Le minacce sono all'ordine del giorno, ma nessuno ha mai minacciato Hounko. Al medico sarebbe stato chiaro che qualcuno o qualcosa aveva preso di mira la bambina dai capelli rosa, e che le sue parole servivano solo a non allarmare la ragazzina
    Mica lo verrebbero a dire a te. Hounko era troppo sveglia, o forse troppo grande per abboccare alle stronzate del padre, ma Namae non voleva farla preoccupare.
    Ne sono certo. Sono io ad essere esposto, ad essere...importante ecco
    Io non lo sono?! La sua non fu una domanda pronunciata con tristezza. Il vulcano era pronto ad esplodere nuovamente.
    Ci siamo capiti. Non intendevo che non sei importante per la mia attività...possibile che devo sempre spiegarmi? Che non posso utilizzare una parola fuori posto altrimenti vengo bacchettato? Sbuffò. Altro errore da non fare davanti a una ragazzina in pubertà.
    Io dovrei sbuffare, non tu. Ho pure gli occhi che mi fanno tanto male. La prossima volta ci stai tu. Chissà dove ti sei infilato in questi giorni Namae non rispose. L'ultima parola non l'avrebbe mai avuta con quella peste.

    Puoi proseguire Bokushin, ma attieniti a queste ultime due settimane. Ti prego. Sospirò.


    NLiDumMPW




    [Due giorni dopo l'Adunanza Oscura]



    Con il foglio tra le dita tozze della mano destra, una sagoma con un bizzarro cappello di peli violacei urtò Namae all'altezza del sedere.
    Oh! Esclamò, sorpreso dalla figura imponente che era apparsa in quella porzione del locale in cui vi era spazio solo per una persona. Sorrise. Le abilità di Samaki erano impressionanti: celato da diversi teli di forma e colori ben studiati per la mimetizzazione, lo specchio era quasi impossibile da scorgere.
    Chiunque ella fosse, doveva appartenere alle alte sfere dei Fiori se aveva usufruito del passaggio per il bizzarro luogo di cui pochi ad Ame erano a conoscenza. E dalle parole pronunciate a mezza bocca prima di urtare l'Oleandro, non era la prima volta che optava per quel passaggio.
    Ne esistono altri. Namae la squadrò da capo a piedi, senza lasciarsi intimorire dalla stazza imponente ed esagerata della kunoichi, che lo sovrastava di ben venti centimetri. Il mantello e il cappello colmo di piume le donavano un'aria di potere e di mistero.
    Lo smemorato fu sicuro di non averla mai vista nei vari locali gestiti dai Fiori, anche se da diversi mesi, per paura e per prudenza, il Fante preferiva restarsene rintanato nel Nettare delle Orchidee. Si sarebbe potuto presentare, stringerle la mano o inchinarsi in segno di rispetto, ma la donna anticipò ogni sua mossa, rivolgendogli un avvertimento riguardo al biglietto mancante sulla bacheca nascosta dietro il muro di fiori.
    Il potere per servire i Fiori e difendere ciò a cui tengo.Rispose con decisione, pensando alla minaccia che Lord Goemon aveva scagliato contro sua figlia. Con garbo, Namae eseguì un passo laterale per posizionarsi leggermente al centro del corridoio che conduceva verso l'uscita. Non fu così sciocco da sbarrare la strada alla donna in modo arrogante. Tra le dita della mano destra comparve una normale sigaretta. Lo stress dell'ultimo periodo aveva acceso in lui nuove e vecchie dipendenze.
    NLiDuqTqO
    Se non mi conoscete, permettetemi di presentarmi con un Haiku regalatomi dal mio signore: il sole muore, su bocciolo d’Oleandro, nuovo germoglio. Una presentazione particolare, ma che rivelava alla donna a chi era posta la fedeltà dell'Oleandro. E viceversa. Toccare Namae significava toccare il Nettare delle Orchidee, locale in mano a Toshiro e Yuufuku. [Note]
    Ho diversi canali a cui attingere per avere delle informazioni, ma investire denaro nelle casse degli altri Semi mi dà il voltastomaco. Quanto desidera dall'Oleandro per delle informazioni da cui iniziare? Domandò senza fronzoli, concedendogli lo spazio per andarsene qualora la signora avesse deciso di non fornirgli alcun aiuto.
    Dal momento in cui aveva staccato quel foglio, Namae sapeva di non avere in mano né un indizio né una diceria sulle armi degli Umezawa. Ciò da cui poteva iniziare la ricerca erano congetture: se Yuufuku desiderava ripossedere quella armi, dal rango che ricopriva lei e suo figlio, quel tesoro doveva trovarsi in un nascondiglio segreto, conosciuto solo da Touya, o in mano a gente estranea al Seme. Non era un esperto cacciatore di tesori, ma se gli oggetti erano come le persone, allora per trovare quei tesori doveva conoscere Touya, il suo passato, il suo carattere e i suoi vizi. Fuori dai Fiori, solo una persona avrebbe potuto aiutarlo: l'Asso di Picche, uno dei pochi ninja di cui si fidava.



    Namae Taiyo

    Statistiche Primarie
    • Forza: 600
    • Velocità: 600
    • Resistenza: 600
    • Riflessi: 600
    Statistiche Secondarie
    • Agilità: 600
    • Concentrazione: 600
    • Intuito: 600
    • Precisione: 600
    Chakra
    100/100
    Vitalità
    18/18
    Slot Azione

    1. ///

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    Slot Difesa

    1. ///

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    Slot Tecnica

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    Note

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    Scorci del suo passato

    Chapter II


    Al nominare lo Sharingan, prima abilità innata che balzò in mente a Namae, Yuri rivelò con entusiasmo di aver affrontato un Uchiha in passato. Come una spugna gettata in una bacinella d'acqua, l'Oleandro acquisì tutte le informazioni che la ragazza gli fornì. Che lo facesse per aiutare o meno Namae, o per semplice egocentrismo, a quest'ultimo non interessò molto.
    Sembra avere molta esperienza. Inclinò il collo e per un momento si concentrò nel guardarla da un'altra angolazione. Sotto una luce diversa, Yuri non assomigliava a un lupo, come si era definita la prima volta che si erano incontrati, bensì a una Vedova Nera: un piccolo ragno che amava nascondersi negli anfratti umidi e sporchi, sempre pronto alla fuga in caso di pericolo, ma in possesso di un veleno in grado di sorprendere e uccidere anche nemici molto più grossi di lei. Quanto era sentite le parole di rispetto che riservava all'Oleandro? Quest'ultimo aveva già fatto la sua scelta, perciò continuò coerente con quanto aveva già deciso.
    In agenda avrei qualcosa, ma non si può sempre lavorare. Seppur troppo piccola per essere paragonata a un'arena o a un campo di allenamento, la stanza in cui si trovavano era insonorizzata e robusta per resistere a jutsu di media potenza, perciò non sarebbe stato un problema scambiarsi qualche pugno in simpatia, senza tecniche particolari.
    Possiamo procedere qui con l'addestramento. Affermò, alzandosi e invitando le due ragazze a raggiungerlo al centro del locale.
    Si, conosco le proprietà adesive del chakra. Confermò, sfilandosi il lungo mantello verde dopo aver rimosso un bottone nascosto in prossimità della spalla.  Sopra a una semplice maglia a tinta unita, Namae indossava un pesante giubbotto rinforzato. Per qualche motivo, l'uomo riteneva necessario proteggersi persino nel suo locale.
    Yuri aveva calcolato ogni decisione dell'Oleandro. Dopo la sua risposta affermativa, infatti, la donna lasciò che Ortensia liberasse in aria un centinaio di piccoli blocchi di legno da impiegare per l'addestramento. Sotto quella pioggia, come una danzatrice del Fuoco, la donna si sfilò i propri abiti cerimoniali, mostrandosi all'Oleandro con un paio di pantaloncini stampati sulle gambe e una maglia attillata che a malapena riusciva a tenere fermo il suo corposo davanzale.
    Ti eri già preparata a una mia risposta affermativa. Commentò prontamente Namae, con lo sguardo che inevitabilmente era sprofondato tra i seni della donna, per poi scivolare in basso, sui fianchi e sulle gambe. Yuri si sarebbe accorta che negli occhi dell'uomo non vi era alcun cenno di desiderio. La stava ammirando come tutti gli uomini erano soliti fare, ma qualcosa, o qualcuno, annullava i naturali pensieri maschili che il suo corpo era in grado di far emergere da ogni individuo.

    CITAZIONE
    Namae, Fante di Semi, ti pongo una domanda. Ho già insegnato le basi del chakra e ci sono numerosi modi per imparare il Distruttivo. Ma prima di tutto ho bisogno di sapere da te una cosa: che cosa significa per te il Chakra? Ovviamente ti darò poi la mia versione.

    Accarezzato dal profumo della Lacrima d'Argento che aveva già invaso ogni angolo della stanza, Namae iniziò a rifletterci. Non si era mai chiesto nulla sul chakra, né cosa fosse né come il suo corpo fosse in grado di adoperarlo. Il suo vecchio sé sarebbe stato in grado di rispondere a quelle domande.
    Cos'è per me il chakra?
    Forse...potere. Biascicò, per nulla sicuro della sua risposta. Era chiaro che non avesse investito un secondo della sua vita per meditare sul chakra.
    Non lo so, se devo essere sincero. Per me il chakra è solo un mezzo per sopravvivere. Terminò, visibilmente confuso dalla domanda della kunoichi. I suoi silenzi non furono un problema per Yuri, o almeno così sembrò quando continuò con l'addestramento. A sei metri di distanza, la donna gli mostrò le potenzialità del chakra distruttivo e Namae ne rimase folgorato. Seppur di piccole dimensioni, il blocco di legno esplose al minimo contatto con il dito della kunoichi.
    Incredibile. Esclamò, afferrando l'oggetto che Yuri gli lanciò addosso subito dopo. Aveva appena visto un abilità che doveva assolutamente apprendere per la sua ascesa nei ranghi del Mazzo.
    Sì, ci dovrò riuscire! Affermò con una determinazione coinvolgente, stringendo il cubo con una tale forza da creparlo in più punti.
    In pochi attimi Namae era cambiato: da uomo freddo, calcolatore e poco incline a fidarsi degli altri, si era trasformato in un ragazzino eccitato all'idea di imparare cose nuove. Afferrò un altro blocchetto e lo lanciò in aria. Se si trattava di imprimere una volontà al chakra, Namae non aveva rivali. Il primo tentativo fu un disastro: il legno colpì l'estremità del dito, piegando la falange in modo innaturale. Stringendo i denti, l'uomo riprovò senza abbattersi, convinto fosse solo una questione di tempo. La sicurezza nei suoi mezzi rimase granitica per diversi tentativi, poi dopo la terza ora colma di fallimenti e zero miglioramenti, su di essa iniziarono ad apparire delle piccole cricche. Per tre ore il blocchetto cadde ripetutamente sul suo dito irrorato di chakra senza spezzarsi affatto.
    Io...sto impastando chakra e sto immaginando che questo pezzo esploda. Protestò, infastidito dai continui errori, ma ancora fiducioso sulle sue capacità. Stava sbagliando solo una cosa, ne era sicuro, doveva solo scoprire cosa.
    Devo imprimere la mia volontà. Lo ha detto anche lei. Lanciò uno sguardo alla donna e riprovò su un altro blocco preso dal pavimento.
    Nulla di fatto. E così per un altra ora, fino a quando l'indice divenne inutilizzabile per uso troppo prolungato del chakra.
    Mi tocca cambiare dito. Spero di non dover usare i piedi. Scherzò, rivolgendosi alla donna. Quella battuta servì più a lui che a lei.
    Continuò a provare senza mai fermarsi, adottando diversi approcci, come aumentare la quantità di chakra o irrorarlo solo al momento del contatto con il blocchetto, mantenendo sempre il suo pensiero fisso sul desiderio di far esplodere l'oggetto.
    Nulla di fatto.
    Perché? Dopo la sesta ora, Namae lanciò diverse imprecazioni. Colmo di rabbia repressa, prese uno dei blocchetti a terra e lo scagliò contro il muro opposto all'ingresso. La fiducia in se stesso si stava esaurendo, la determinazione che aveva brillato nei suoi occhi si era spenta, lasciando il posto a un prima ombra di rassegnazione. Lui, Oleandro, stava facendo una figura di merda davanti a Yuri, aspirante Fante. Se avessero saputo della sua incapacità nel controllare il chakra, quel poco di reputazione che si era guadagnato con il sangue sarebbe crollata come un castello di carte.
    Devo prendermi una pausa, è chiaro. Sbottò, avvicinandosi all'angolo barman. Prese una bottiglia di vodka, ne bevve mezzo litro come fosse acqua e la buttò nel cestino, mandandola in frantumi. Si sedette a terra, in mezzo ai blocchetti, e chiuse gli occhi.
    Fatti un drink, almeno ammazzi un po' il tempo. Qua ci impiegherò tre mesi Biascicò, quasi sul punto di piangere. Io non ho avuto...Con le palpebre chiuse, le braccia distese lungo i fianchi, e le difese annullate dall'alcool, la coscienza dell'Oleandro scivolò in breve tempo negli abissi della mente che fino a quel momento erano stati inaccessibili.

    Era un bambino e si trovava insieme ad alcuni coetanei in una stanza simile a un aula scolastica, senza finestre né porte visibili. Vi era un silenzio innaturale, interrotto dal martellare incessante della pioggia, un suono che Namae riusciva a riconoscere in ogni stato mentale. Amegakure.
    Sono io? La voce dell'Oleandro echeggiò nella mente del bambino. Si trattava di un normale sogno lucido, ma che aveva acquisito forma pescando nella mente dove erano celati i segreti della sua precedente vita. Persino più piccole di quelle di Hounko, le sue mani tremavano come foglie d'autunno. Aveva paura, molta paura, e non era il solo ad essere terrorizzato. Seppur incapace di voltarsi, sentiva che ogni bambino seduto in quell'aula stava lottando con la propria paura.
    Oltre le schiene dei suoi compagni seduti davanti al suo banco, vi era una scrivania logora, colma di polvere, senza alcun maestro. O almeno così avrebbe giurato di aver visto, perché all'improvviso, apparso da chissà dove, un uomo magro sedeva sul bordo sulla scrivania, fissandoli uno ad uno, come figli suoi e al tempo stesso come armi a sua disposizione. Un ombra ne celava il volto.
    Perché sono qua?
    Usare il chakra distruttivo vi renderà dei veri guerrieri per lo scopo che voi tutti conoscete. Fu l'entità a parlare.
    Che scopo? La sua bocca sembrava cucita con del filo spesso.

    Il segreto è concentrare il chakra su un pugno e rilasciarlo tutto insieme al momento dell'impatto,in modo che esso entri nelle fibre dell'oggetto e lo spezzi. Immaginate cosa accade quando una goccia di pioggia impatta su uno specchio d'acqua. L'uomo continuò a parlare ma non fu più in grado di udire le sue parole. Cinque secondi dopo vi fu un esplosione sotto di lui. Namae chiuse istintivamente gli occhi, scuotendosi. Quando aprì le palpebre, il suo banco era ridotto in macerie, distrutto dal chakra distruttivo che aveva egli stesso utilizzando servendosi del pugno destro che aveva sferrato senza pensarci. Davanti a sé, non vi era né il maestro né la stanza in cui erano nascosti come topi. Si trovavano tutti all'esterno, sotto la pioggia, ancora seduti sui banchi.
    Sei sempre il più bravo. Una voce maschile, da adulto, lo richiamò alla sua destra. Quando il sogno gli permise di voltarsi, Namae urlò con tutta la voce che aveva dentro di sé: Il bambino al suo fianco aveva il volto di Lord Goemon, sorridente, con la pelle e gli occhi sfasciati dalle droghe, e con un coltello stretto nella sua mano destra. Prima del colpo "mortale" da parte del suo acerrimo nemico, che avrebbe messo la parola fine a quel "sogno", dietro alle spalle del falso Goemon, per un istante Namae riuscì a scorgere il volto di un uomo giovane, sulla trentina, con un pizzetto appena accennato, occhi blu, labbra sottili e una lunga chioma castana che gli scendeva fino alle spalle. Rispetto agli altri bambini, girati verso la scrivania scomparsa nella notte di Ame, il misterioso ragazzo lo stava fissando, sorridendogli. Sentì il collo aprirsi in due, il pomo d'Adamo frantumarsi e il nero avvolgerlo in un rapido abbraccio.



    Forse Yuri gli avrebbe raccontato il suo ritorno al Nettare delle Orchidee con maggiore dettaglio: di sicuro, Namae si risvegliò con il cuore che batteva all'impazzata, il respiro accelerato e la fronte madida di sudore.
    Dove cazzo...chi.... Si alzò a fatica, asciugandosi il sudore accumulato sul collo con il colletto della maglia.
    Io.. Fece dei profondi respiri per circa due minuti, confuso da ciò che gli era appena accaduto.
    Io sapevo...so usare il chakra distruttivo. Lo sapeva fare sin da ragazzino.
    Si alzò aiutandosi con il banco su cui erano appoggiati gli alcolici, prese uno dei blocchetti, lo lanciò in aria e alzò l'indice dell'altra mano, irrorato con una piccola quantità di chakra. Yuri avrebbe notato una piccola protuberanza di chakra emergere dall'estremità del dito. Aveva una forma strana, simile a una goccia rovesciata.  Quando il legno entrò in contatto con la sua pelle, Namae rilasciò il chakra in un istante, tutto insieme, indirizzandolo dentro all'oggetto. Facendosi largo nelle fibre del legno, il chakra creò quell'onda d'urto di lieve entità sufficiente a separare di netto le fibre lignee del blocchetto, causandone la rottura.  Non ci alcun sforzo fisico né mentale da parte dell'uomo. Lo aveva sempre saputo fare.
    Il chakra è espressione del proprio scopo.

    Qual era il suo scopo insieme agli altri bambini? Chi era quel tizio?
    Si era trattato di un semplice sogno o di scorci del suo passato?



    Namae Taiyo

    Statistiche Primarie
    • Forza: 600
    • Velocità: 600
    • Resistenza: 600
    • Riflessi: 600
    Statistiche Secondarie
    • Agilità: 600
    • Concentrazione: 600
    • Intuito: 600
    • Precisione: 600
    Chakra
    100/100
    Vitalità
    18/18
    Slot Azione

    1. ///

    2. ///

    3. ///

    Slot Difesa

    1. ///

    2. ///

    3. ///

    Slot Tecnica

    1. ///

    2. ///

    Note

  6. .

    Assalto al villaggio dei Pakku

    Chapter IV - Nel Deserto dell'Anarouch




    Scalare la zampa destra posteriore di Arumajiro fu come varcare la soglia di un enorme cancello eretto tra due diversi mondi. Raggiunta la sua sommità, i ninja si trovarono in una vasta area pianeggiante che terminava ai piedi di bizzarre colline che riflettevano come specchi la luce del sole. Trovandosi sopra la leggendaria creatura del deserto, quei rilievi erano le striature  di cui era composto il suo guscio. Da lassù, la creatura sembrava ferma, immobile come una montagna incastonata nelle sabbie cocenti. In realtà egli vagava senza sosta forse da decenni.
    Non sembra esserci nessuno. Pensò, visibilmente sorpreso dall'assenza di sentinelle o di vedette. Nei panni di Aladdin, il giovane Shokuto percepì alcune voci provenire da dietro le colline.


    Annuì al suo amico e tutti insieme si avvicinarono verso l'altura. Accovacciati sul margine, con lo sguardo oltre la collina, gli occhi del Chunin si riempirono di meraviglia: lungo le striature che ricoprivano quasi l'intera creatura, i Pakkun avevano costruito il loro villaggio nelle scanalature del guscio, levigando dove necessario le zone collinari in modo da formare una città pianeggiante che si sviluppava su diversi livelli. Non esisteva un villaggio simile in nessun luogo del Continente Ninja. Lanciò un occhiata al suo amico Fudoh, curioso di captare la sua reazione davanti a quel luogo così caratteristico, insolito e sicuramente esclusivo, sia per lo Shokuto, ma soprattutto per un kiriano che non aveva mai messo piede nel deserto.
    I Pakku che avevano interrogato non avevano mentito: il villaggio si suddivideva in quattro cerchi concentrici, disegnati sul corpo stesso dell'armadillo. Dopo aver dato un'occhiata alla base del collo della creatura, il chunin ritornò con lo sguardo sulla città degli eremiti, così da analizzare le difese messe in piedi dagli occupanti.
    Nel cerchio più esterno che avrebbero dovuto superare per poter penetrare nel centro abitato, lo Shokuto individuò quattro ingressi, posti sui punti cardinali, ciascuno sorvegliato da due guardie armate. Se fossero riusciti ad entrare senza essere individuati, due strade li avrebbero condotti nei cerchi interni, ben definiti dalle striature del carapace. Dalla posizione sopraelevata in cui i ninja si trovavano, le tende bianche che riparavano i Pakku dagli intensi raggi solari erano così vicine da apparire come un unico lenzuolo disteso sopra il villaggio.
    Sembra esserci un mercato. Nelle vicinanze dei quattro gate, i drappi più distanti permisero al ninja di Suna di poter intravedere le numerose bancarelle colpe di frutta e verdura, coltivate chissà dove, e di altra merce come utensili e stoffe.
    Spero venga importata. Perché riguardo la frutta, l'alternativa era assai tragica e dolorosa per Arumajiro. Guardando meglio, lo Shokuto si accorse che il cibo esposto non era affatto buono. Se ne accorse guardando una bancarella nel lato Sud, il più vicino alla loro posizione, dove su un tavolo di mele ve n'erano una metà con un colore pessimo, tendente al marrone.
    Sembra che siano lì da giorni. Di tanto in tanto, tra i lembi dei tendaggi mossi dal vento, si intravedeva qualche Pakku camminare senza prestare attenzione alla merce, né a quella esposta né tanto meno quella a terra o avariata.
    Sorvolando per un momento sulla zona residenziale del villaggio, lo Shokuto concentrò la sua attenzione nella zona centrale, dove sorgeva una cupola con diversi ingressi. Dalla bizzarra struttura che sembrava essere un centro di comando, entravano e uscivano in continuazione sia i Pakku sia uomini, alcuni all'apparenza normale mentre altri sfoggiavano delle pellicce così folte da farli sembrare delle scimmie.
    Oltre il villaggio e poco prima di raggiungere la testa dell'armadillo, vi era un secondo edificio, che in base ai racconti dei superstiti, doveva trattarsi della sala del cuore. Forse Aladdin si trovava al suo interno.

    CITAZIONE
    Direi di indirizzare Badassanu verso l'ingresso sul versante occidentale, qui a sud, fra lui ed il chakram che gli ho dato, dovrebbe, spero, liberarsi anche l'altro ingresso... poi avanziamo in parallelo, voi da una parte, noi dall'altra, ok?, avrei proposto, Io avanzerò con Myk e Koinu assieme al mio nuovo amico tartarugone per un pò, verso l'accesso ad ovest, tu e Tsuneyo-san potrete entrare da quello ad est, non appena le guardie, spero, si muoveranno. Ok?

    Va benissimo. Disse, a bassa voce. Si voltò verso la tartaruga corazzata, attendendo un suo cenno di assenso.
    Quando vuoi, noi siamo pronti. Per un breve tratto, coperti parzialmente dalla forma del guscio dell'armadillo, la comitiva avanzò insieme. Avvertiti con breve anticipo dalla tartaruga che aveva accettato il pericoloso ruolo di esca, quest'ultima si lanciò contro il gate sud con la stessa furia di una valanga, nel tentativo di "sfondare" il posto di blocco, penetrare all'interno del mercato e farsi inseguire fino al momento opportuno.


    Le due guardie poste a difesa del cancello non si rivelarono dei ninja esperti. Avvertiti in anticipo dal rumore prodotto dalle pesante zampe della tartaruga e dal minaccioso tintinnare dei kunai avvolti sul suo guscio, i due uomini non riuscirono ad imbastire una difesa in grado di arrestare l'assalto della tartaruga.
    Uno dei due venne travolto in pieno mentre il secondo riuscì a gettarsi sopra un ripiano colmo di cianfrusaglie usate.
    INTRUSO! INTRUSO! Urlò a squarciagola, più e più volte. Dopo aver constatato che il suo collega era stato scagliato a circa cinque metri di distanza, con diversi kunai conficcati sulle gambe e sul busto, l'uomo si gettò all'inseguimento, senza però costituire un pericolo per la tartaruga, molto più veloce di lui.
    Muovendosi nelle strette vie del mercato, Badanassu avrebbe incrociato numerosi Pakku. Sebbene quest'ultimi non sembrarono prestare attenzione al caos generato dalla sua corsa, essi costituivano un problema per l'attivazione del fuunjutsu fornitogli da Fudoh. Il suo udito fine avrebbe captato presto numerosi uomini in avvicinamento.

    Uniti nella Henge, lo Shokuto e Tsuneyo si sarebbero mossi in un secondo momento, parallelamente al gruppo capitanato da Fudoh, in direzione del versante est. Se fossero riusciti a superare il gate, probabilmente libero dalle guardie, Il falso Aladdin si sarebbe infilato in una via secondaria, tra la merce esposta dai commercianti, e avrebbe gironzolato per un po' senza alcuna apparente meta e senza prestare attenzione agli oggetti in vendita. Il suo obiettivo sarebbe stato quello di avvicinarsi pian pianino alla zona centrale.

    Fudoh aveva il gate aperto e libero da guardie davanti a sé.




       

    Masayoshi Shokuto

    Statistiche Primarie
    • Forza: 600
    • Velocità: 600
    • Resistenza: 600
    • Riflessi: 600
    Statistiche Secondarie
    • Agilità: 600
    • Concentrazione: 600
    • Intuito: 600
    • Precisione: 600
    Chakra
    99/100
    Vitalità
    18/18
    Slot Azione

    1. ///

    2. ///

    3. ///

    Slot Difesa

    1. ///

    2. ///

    3. ///

    Slot Tecnica

    1. ///

    2. ///

    Note

  7. .

    Incontro al Nettare

    Chapter I



    La decisione di trasformare il Nettare delle Orchidee in un luogo in grado di attrarre una clientela più giovanile e fresca aveva costretto l'Oleandro a trascorrere ogni minuto della sua vita all'interno di quelle mura. C'era molto su cui lavorare per centrare gli obiettivi che la famiglia Umezawa gli aveva imposto. Per sua fortuna, con una reputazione da riconquistare nel più breve tempo possibile, gli Umezawa aprivano il portafoglio ogniqualvolta Namae avanzava una richiesta di miglioramento.

    Quel Lunedì sera, la situazione era piuttosto calma. Tra i tavoli sedevano i clienti più affezionati, frequentatori persino della gestione precedente a quella dall'Oleandro. Si trattava di gente tranquilla, fuori dalle dinamiche criminali di Ame, ma abili nel tenere le orecchie chiuse e lo sguardo nel posto giusto. Così, quando Namae vide le due donne avvicinarsi verso di lui, egli non si affrettò a invitarle al piano di sopra, dove avevano avuto già un precedente incontro. appena le due donne poterono accomodarsi sugli sgabelli che l'uomo aveva fatto acquistare la settimana prima, quest'ultimo lasciò la preparazione del cocktail a base di lime e menta alla sua barman, così da poterle ricevere con tutti gli onori che meritavano.
    La donna non aveva ancora raggiunto la posizione di Fante, ma sembrava solo questione di tempo.
    Ricambiò l'inchino.
    Certamente, seguitemi.

    Lasciò il bancone alle sue spalle e si diresse verso le scale, situate vicino all'ingresso, che conducevano al piano superiore.
    Girò subito a destra, entrando in una sala spaziosa che si affacciava sulla strada che correva di fronte la vetrina del locale. La stanza era illuminata da diversi neon che correvano longitudinalmente al soffitto. Rispetto alla visita precedente, lo stile di arredamento era stato rivoluzionato. Se il pianoforte e l'angolo barman erano rimasti gli stessi, le luci fredde e il pavimento di falso marmo grigio donavano un aspetto glaciale, ma decisamente più moderno.


    Prego, sedetevi. Vicino all'angolo bar, dove Namae aveva fatto installare un falso camino da cui usciva aria calda prodotta da un semplice impianto di riscaldamento, vi erano tre poltrone in pelle nera, poste sui vertici di un immaginario triangolo equilatero. Al centro non vi era nulla.
    La donna iniziò a parlare. E parlò molto. Namae non mostrò mai alcuna intenzione di interromperla, nemmeno quando gli chiese quanto fosse abile nel combattimento.
    L'ascoltò con interesse, curiosità e un po' di sano sospetto. La donna avrebbe dovuto abituarsi ad essere osservata in quel modo.
    Ad Ame la fiducia incondizionata non esisteva. Ma senza che vi annoi...questo lei lo aveva già imparato.
    Una richiesta simile non mi è nuova. Ammise, con gli occhi fissi su quelli della giovane donna, che trabordavano di femminilità e mistero. Prima di quella notte, l'invito a rendere noti i propri punti di forza per facilitare una collaborazione gli era stata rivolta solo dagli accademici: una volta quando combatterono contro il babbo natale robotico, la seconda durante la missione di recupero di sua figlia, insieme a una giovane sunese e a un ragazzo della foglia. Non aveva importanza se si trattava o meno di una semplice coincidenza; anche se Yuri fosse diventata una Nukenin dopo aver combattuto nelle file degli accademici, a Namae non importava nulla. Ciò che aveva realmente importanza era la fedeltà al villaggio da parte di ogni Nukenin che ad Ame svolgeva i propri affari. A ogni modo, sebbene non avesse mai considerato richieste simili come irragionevoli o sciocche, dopo il suo tradimento a Lord Goemon, doveva fare attenzione a ogni piccolo dettaglio, infatti, anche il più innocuo individuo poteva celare alle spalle un coltello su cui era inciso il nome dell'Oleandro. Di Yuri e della sua schiera di giovani fanciulle, l'Oleandro aveva deciso di fidarsi solo con un coinvolgimento diretto di Ru-Wai.
    Avrebbe dovuto fidarsi di lei anche quella notte? Decise di sì. Sarebbe stato da pazzi per Yuri colpire uno dei Fiori del Poeta.
    Devo deluderti, non ho alcuna strabiliante abilità in mio possesso da rivelarti Esclamò, accompagnando la frase con un sorriso. So usare le braccia e le gambe, questo sì, e fino ad oggi ho sempre combattuto utilizzando le arti marziali. Si finse impegnato alla ricerca di altre abilità da rivelare. Uso veleni di vario tipo, ma non possiedo abilità come Sharingan o altro.
    Lanciò un fugace sguardo verso Ortensia. Anche la sua accompagnatrice era una kunoichi?

    Tuttavia, il mio controllo sul chakra è piuttosto scarso e un aiuto da parte di una collega sarebbe ottimo.. Ammise, senza alcun cenno di vergogna. Dentro di sé, nell'area inaccessibile in cui erano precipitati i suoi ricordi, dall'infanzia fino ai trent'anni, vi erano sicuramente anche tutte quelle nozioni che i Genin acquisivano in giovane età. Con il passare degli anni, tutti i tentativi di far luce sul suo passato avevano fallito miseramente.
    Conoscere i diversi utilizzi di chakra non lo avrebbe condotto ai vertici del Mazzo, ma potevano rivelarsi utili per superare ostacoli o difficoltà di qualche tipo.
    Immagino si voglia unire l'addestramento a qualche lavoro utile ai Fiori, giusto? Sorrise.



       
  8. .

    Interrogatori

    Chapter V - Villaggio della Sabbia


    Le richieste che avanzò al funzionario Atsumori non vennero accolte. La tempesta stava assorbendo ogni risorsa del villaggio, compreso Shunsui, convocato altrove dopo essersi congedato con la speranza di concedersi un agognato riposo.
    Bene, forse riusciremo a vedere qualcosa. Apprezzò il suggerimento dell'altezzoso Shinkiro dal volto a punta.
    Grazie. Ringraziò con tono serio, mentre il suo naso si avvicinava alla lente più esterna, graffiata dalla sabbia. Alcuni granelli erano rimasti attaccati alla superficie. Dalla frattura visibile sulla lente, la sabbia aveva esercitato una forte pressione sul vetro.
    Hanno cercato di distruggere il meccanismo. E al tempo stesso offuscare la visuale di Ikue. Ipotizzò, voltandosi verso l'unica persona rimasta nella stanza, seduta davanti alla parete tappezzata dai monitor. Fece un profondo respiro.
    Tu sapresti aiutarmi? Chiese alla giovane. Aveva bisogno di una pista, di qualsiasi cosa da poter usare durante l'interrogatorio ai prigionieri.

    CITAZIONE
    Niente di entusiasmante, i due sono arrivati abbastanza rapidi, e hanno fatto il loro sporco lavoro, ti faccio vedere.

    Con una spinta della gamba destra, la sedia della kunoichi roteò verso uno degli schermi principali posti sul lato sinistro, dove il funzionario aveva indicato quando aveva annunciato l'avvenuta effrazione. Le dita della ragazza pigiarono i vari pulsanti della tastiera a una velocità impressionante. Masayoshi gli si avvicinò da dietro, con le mani sui fianchi e gli occhi sul monitor, dove si susseguivano le ultime immagini registrate dal punto di osservazione.
    Senza un elemento caratteristico di un quartiere o un clan, lo Shokuto non riuscì a riconoscere la strada su cui la telecamera stava puntando. Una cosa era certa, se le facciate degli edifici non avevano simboli legati ai numerosi clan della Sabbia, allora la via si trovava fuori dai quartieri principali.
    Ikue mandò avanti la registrazione, stoppandola nel momento esatto in cui sul monitor apparvero due figure incappucciate. Si sforzò di ricordare i loro nomi, pronunciati dall'alto funzionario Atsumori.
    Yasuke Muramasa e Tamashii Chikuma.
    Le due figure incappucciate avevano raggiunto il Punto di Osservazione a colpo sicuro, coprendo l'obiettivo con una mano. Pochi istanti e lo schermo era divenuto nero, ma non prima di trasmettere una manciata di frame di cui Atsumori aveva accennato prima di congedarsi. Risultato di una programmazione furba di chi aveva progettato quel meccanismo di visione, Masayoshi notò con chiarezza la presenza di altri individui sospetti alle spalle dei due colpevoli.
    I sue capelli bicolore si drizzarono di colpo, come accadeva al manto di un suricato quando fiutava un grosso pericolo in arrivo.
    Questo non mi piace. Commentò a denti stretti, stringendo i pugni sul bordo della scrivania in legno dove Ikue aveva la sua tastiera.
    Potrebbero proprio essere i guardiani che li hanno arrestati. Pensò ad alta voce, passandosi la mano sinistra sulla fronte imperlata di sudore. Direi che sia probabile che fossero complici, visto che hanno trovato anche un secondo punto di osservazione manomesso. Cosa ne pensi? Chiese a Ikue, come se avesse bisogno di dividere la responsabilità della decisione che aveva il dovere di compiere.

    CITAZIONE
    Ci sarebbe da fare qualche indagine più specifica, a volte invidio quel clan di Konoha con i cani, sembrano un sacco utili per queste cose.
    I cani son sempre utili no?

    Preferisco i suricati. Commentò, con la mente impegnata ad elaborare un discorso con cui iniziare gli interrogatori. Non aveva tempo da perdere.
    Dove si trovano i quattro? La ragazza digitò una frase a schermo. Su quattro dei piccoli monitor che circondavano quello centrale, su cui avevano osservato l'azione di sabotaggio, lo Shokuto diede un occhiata a ciascun prigioniero. Si trovavano in una piccola prigione, probabilmente interna al tempio, in celle minuscole e separati l'uno dall'altro.

    CITAZIONE
    Noi non abbiamo ancora raccolto alcun tipo di testimonianza, sono tutti tuoi.
    Anche perché un conto è guardare quattro monitor, un altro è fargli sputare la verità.

    Ti chiedo un grosso favore: farmi avere informazioni su tutti e quattro. Voglio sapere la loro storia, le missioni che hanno condotto insieme e se entrambi hanno avuto degli screzi con i Soshi. Ordinò, continuando a fissare quei quattro volti dietro i quali, forse, si celava la verità sulla tempesta.

    [...]



    Con il permesso già acconsentito dalle alte sfere del villaggio, Masayoshi non ebbe problemi a farsi condurre verso le celle dei prigionieri.
    Il primo ninja ad essere posto sotto torchio dallo Shokuto fu Yasuke Murasama. Il Jinchuuriki si sarebbe avvicinato alla cella con passo sicuro e deciso, ben consapevole di non potersi permettere alcuna esitazione nel discorso di apertura.
    Yasuke Murasama, sono Masayoshi Shokuto. Avrai sicuramente sentito parlare di me. Si mise di fronte alla cella, attendendo una sua risposta. Sotto le pieghe del cappuccio, un altro paio di occhi fissavano il prigioniero. [Percezione & Koinu]
    Se ciò che ha compiuto sarebbe accaduto un altro giorno, forse se la sarebbe cavata con un soggiorno in prigione. Ma oggi, con questa tempesta innaturale che sta mettendo a dura prova il nostro villaggio, ciò che lei sta rischiando è la pena capitale...insieme al suo collega Chikuma. Continuò a fissarlo in volto.
    La manomissione del Punto di Osservazione fa parte di un disegno più grande. È collegata alla tempesta e alla decisione del Kazekage sui Soshi. Voglio sapere da te il collegamento. Perché manomettere i Punti di Osservazione? Eravate solo voi due?
    Incrociò le braccia al petto e rimase in attesa. Qualunque fosse stata la risposta o la confessione del ninja, Masayoshi sarebbe uscito per interrogare anche il Chikuma, con la stessa dinamica e domande che aveva rivolto al Murasama.

    Se le loro risposte sarebbero state diverse, lo Shokuto avrebbe deciso di passare alle maniere forti.

    jpg



    Masayoshi Shokuto

    Statistiche Primarie
    • Forza: 600
    • Velocità: 600
    • Resistenza: 600
    • Riflessi: 600
    Statistiche Secondarie
    • Agilità: 600
    • Concentrazione: 600
    • Intuito: 600
    • Precisione: 600
    Chakra
    100/100
    Vitalità
    18/18
    Slot Azione

    1. ///

    2. ///

    3. ///

    Slot Difesa

    1. ///

    2. ///

    3. ///

    Slot Tecnica

    1. ///

    2. ///

    Note

  9. .

    Redenzione

    Chapter II - Villaggio di Amegakure



    [Due Settimane Prima l'incontro alla Lacrima]


    NLiyq8I5k


    Mattina. Ore 8 di un giorno come un altro.
    Una pioggia rabbiosa si abbatteva su Amegakure.
    Sulle strade del Secondo Livello, rivoli d' acqua fluivano verso valle, rimuovendo la sporcizia abbandonata dai tossici che, dal tramonto fino alle prime luci dell'alba, si ergevano a sovrani dei vicoli. Nelle vicinanze del cimitero, una sagoma avanzava a passo deciso sotto i cipressi. Alto due metri, il suo corpo era avvolto in un sudicio impermeabile verde, con un cappuccio così profondo da inghiottire nell'oscurità il suo volto spigoloso e scavato dallo stress, dalle sostanze e dagli impegni del suo Seme di appartenenza.
    L'anonima figura si stava dirigendo verso il negozio di fiori situato nei pressi della necropoli. Proprio lì, tra i profumi dei gigli e dei ciclamini, diversi anni prima Namae aveva fatto il suo ingresso nel Terzo Livello, in quella dimensione fuori dallo spazio conosciuto in cui aveva rischiato di non far più ritorno.
    Buongiorno. Esordì all'ingresso, abbassandosi il cappuccio e lasciando che le gocce d'acqua cadessero fuori dal negozio.
    Come stai? Tutto bene? Domande di circostanza, nulla di più. Il fioraio ricordava sicuramente il Fante, soprattutto dopo gli eventi che avevano stravolto le gerarchie dei Fiori, a cui l'Oleandro aveva contribuito con un azione terribile e imperdonabile. Tradimento. Il più grave dei peccati. E poco importava se l'ex Asso non fosse amata e ben vista da molti, un tradimento rimaneva tale contro chiunque. Dal giorno in cui aveva deciso di far pagare a Lord Goemon le minacce rivolte a sua figlia, molti gli avevano voltato le spalle. Sapeva che, prima o poi, qualcuno avrebbe tentato di ucciderlo, anche se per il momento vantava l'appoggio della potente famiglia Umezawa.
    Non aveva paura. Era la dura vita di Ame, del villaggio in cui era nato, cresciuto e sicuramente dove sarebbe morto. Non riusciva ad immaginare dinamiche diverse da quelle che regolavano la vita in quel villaggio maledetto.
    Si avvicinò alla bacheca nascosta dietro un muro di ortensie, le scostò con garbo e lesse ciò di cui il Seme aveva bisogno.
    Tre fogli. Tre compiti da portare a termine.

    CITAZIONE

    Rank D
    Paga: 40 ryo a persona
    Recupera dalle strade o gli ospedali gente disperata. Servono cavie da esperimento. Portale da Jaro Shimasu.


    Jaro Shimasu. L'amico che aveva sia tradito sia salvato, picchiandolo per evitare che Lord Goemon lo giustiziasse per colpa sua. Non era giunto il momento di rivederlo.

    CITAZIONE

    Rank S
    Paga: 10000 ryo + aumento di carta
    Benchè celate, Touya ha lasciato delle flebili tracce lungo il suo cammino. Recupera le Jitte di Umezawa.
    Mittente: Yuufuku Umezawa


    Jitte di Umezawa. Dovevano essere le armi del Poeta. Namae accarezzò il foglio e l'inchiostro su cui Yuufuku aveva espresso il suo desiderio di riavere il simbolo del potere di suo figlio. Al solo contatto con il foglio, Namae percepì lo sguardo glaciale del Dio della Morte e la fredda lama della sua falce invisibile accarezzargli la base del collo.
    Chiuse gli occhi, respirò l'odore dolce delle ortensie che gli erano davanti e poi lasciò che la sua possente mano cadesse sul terzo annuncio, che riguardava la riscossione di alcuni crediti non versati nelle casse dei Fiori.

    CITAZIONE

    Rank B
    Paga: 2000 ryo
    Riscuotere il pizzo del quartiere nord-est del primo livello. Alcuni commercianti hanno rifiutato di pagare per due mesi di fila, pensano che il seme abbia perso forza. Rimetti ordine.


    Seguirono i due minuti più interminabili della sua vita (almeno fino a quel momento), scanditi dal violento scrosciare della pioggia.
    Il Fioraio avrebbe udito lo strappo di un foglio.
    Namae aveva scelto. Namae aveva scelto di redimersi agli occhi del Seme. Namae aveva scelto di morire.


    Missione Accettata
    Rank S
    Paga: 10000 ryo + aumento di carta
    Benchè celate, Touya ha lasciato delle flebili tracce lungo il suo cammino. Recupera le Jitte di Umezawa.
    Mittente: Yuufuku Umezawa



    [Oggi - nella Lacrima d'Argento]



    Prima di ricevere da Yuri una stanza riservata per la visita, Namae e Hounko vennero condotti in una sala aperta, con specchi, divani e lussuosi candelabri posti agli angoli della stanza. Al centro della stessa, corpi nudi di uomini e donne bellissime erano disposti in un ordine che a Namae ricordò quello di una scacchiera.  Il loro arrivo aveva interrotto una selezione.
    Questo invece è il mio vero aspetto. Rispose al giovane medico, con lo sguardo sul corpo del ragazzo che evidentemente era stato scartato dal concorso. Se non si presentò, fu solo per distrazione e non per maleducazione o presunta superiorità. Da quando sua figlia era ridotta in quello stato, la sua attenzione era rivolta interamente su Hounko, con conseguenze evidenti sulla sua attività criminale.


    [...]


    Una settimana circa Rispose la bambina, senza alcun briciolo di timidezza. Alla domanda sulle vaccinazioni, padre e figlia alzarono lo stesso sopracciglio, visibilmente perplessi.
    Io penso di non essermi mai vaccinato. Sapeva cosa fossero i vaccini grazie ai lunghi viaggi in giro per il Continente, dal Paese del Fuoco al Paese dell'Erba. Dal giorno della sua amnesia, ad Ame non aveva mai incontrato alcun presidio medico per le vaccinazioni, e nessuno lo aveva mai chiamato per sottoporsi al trattamento. Forse prima che iniziasse a vivere con me. Affermò. Ti ricordi se ti hanno mai fatto punture al braccio? La bambina fece cenno di no. I suoi ricordi d'infanzia erano sbiaditi, scollegati, sepolti sotto traumi e dolori che la bambina aveva subito prima di incontrare Namae. Quando l'Oleandro l'aveva esortata a ricordare, a raccontargli ciò che vedeva e sentiva quando tornava indietro con l'età, Hounko parlava solo di un bosco verde, vibrante di energia, e di una casa in cui si batteva il ferro.
    Ho tredici anni. Un brivido di paura graffiò la schiena di Namae. Quell'età lo terrorizzava più di una minaccia di Lord Goemon.
    Malattie nessuna, solo influenze e qualche volta un po' di febbre
    L'anno scorso hai avuto una polmonite Intervenne Namae, conscio del rischio di riprendere un adolescente.
    Si va bhè...più questa polmonite. Sotto le bende, i suoi occhi s'infiammarono. Quando qualcuno osava contraddirla o correggerla, Hounko diventava una iena.
    Per non parlare di quando suo padre si arrogava il diritto di toglierle le bende e afferrarla come fosse un cane. Oltre alle parolacce e agli insulti rivolti al Fante, il medico avrebbe potuto notare come la bambina "sapesse il fatto suo". Seppur sottomessa dalla forza del gigante, a cui non poteva nulla, la bambina aveva tentato due manovre difensive atte a divincolarsi e a chiudere il braccio destro del padre in una leva articolare.

    Non otterremo nulla se è così agitata... Non servono metodi così bruschi, specie per un bambino. Siamo ninja, in fondo.

    NLiyqiGkX
    Rimproverato dal medico, Namae lasciò la presa. Si sentì così in torto da indietreggiare, scusarsi a bassa voce e farsi piccolo. Sotto gli occhi dispiaciuti dell'Oleandro, l'ombra di Hounko aveva riempito metà stanza. L'adolescente si era trasformata in una serpe a dieci teste, con i denti di fuori e gli artigli pronti a squartare il suo aggressore.
    Non ti permettere mai più brutto idiota. Dolorante per il bruciore agli occhi, ella puntò il suo piccolo indice contro il gigante.
    La prossima volta ti strappo l'articolazione Pronunciò quella minaccia con una tale convinzione da far gelare il sangue anche a un ninja navigato. Merito di Madama Umezawa, che l'aveva presa sotto la sua ala protettiva per insegnargli a vivere in un mondo violento come quello di Ame.
    Ehy, ho sbagliato, ho chiesto scusa. Non ti rivolgere a me così. Una vena pulsante spuntò dal collo di Namae.
    Ne riparliamo dopo. Ora fatti visitare dal medico, a cui rivolgo le mie scuse per il pessimo spettacolo Aveva sbagliato, ma ciò non consentiva a sua figlia di mancargli di rispetto.
    Ristabilita la calma, Hounko ascoltò le indicazioni del medico. Bokushin era riuscito a conquistare la sua fiducia, così quando quest'ultimo la invitò a lasciargli visionare gli occhi, Hounko accettò, sorridendo quando quel dolore diminuì d'intensità in modo inspiegabile.
    Alle domande del medico, Hounko rispose con dei secchi "no".

    CITAZIONE

    Non ho strumenti adeguati a vedere l'interno dell'occhio in modo approfondito, ma a un primo esame grossolano non noto nulla.


    Immerso in una zona d'ombra sul lato destro della stanza, Namae non fece una piega. Aveva ascoltato quella frase almeno una decina di volte. Se la questione riguardava una semplice congiuntivite, sarebbe stato sufficiente un normale medico, ma la questione era più profonda e Namae si era rivolto a Yuri per trovare un medico ninja che fosse in grado di scovare quella risposta nascosta nell'organismo di Hounko.
    Quando Bokushin chiese a Namae un tonico di chakra, spiegando cosa avesse intenzione di fare, quest'ultimo si rese conto di non essersi presentato.
    Puoi chiamarmi Oleandro Fece una pausa, poi aggiunse. Tutti dicono di mantenere i segreti, ma alla fine, chi prima chi dopo, tutti finiscono per tradire questa promessa. Dalla Sacca interna del suo abito estrasse il tonico di recupero richiesto. Lo porse a Bokushin. Perciò se un giorno vorrai usare il mio nome, sappi che può aprirti diverse porte, ma quasi sempre, rischi di ricevere un coltello alla gola o alla schiena Sulle sue labbra si aprì un sorriso strano, che rifletteva una combinazione di tristezza e risolutezza. Indietreggiò, mentre Hounko ingeriva il tonico senza esitazioni. Per un momento, le sue palpebre si aprirono.

    CITAZIONE
    Come immaginavo. La bambina sta impastando chakra negli occhi. Continuamente, anche se forse in modo inconsapevole. Per questo ha dolore. Chi le ha insegnato a farlo? Forse dovresti rivedere il suo addestramento...in generale nessuno dovrebbe mai impastare chakra negli occhi, come credo tu sappia, a meno di tecniche molto precise...e doujutsu, naturalmente.



    Io no. Rispose Namae, alzando le braccia.
    Mai addestrata nelle arti ninja. Non saprei nemmeno farlo. Affermò, senza mentire, mentre sua figlia esultava, perché da sempre aveva avuto il sogno di diventare una kunoichi. Anni prima, durante un pranzo all'interno di Oto in compagnia di Nanako, la bambina gli aveva rivelato il desiderio di iscriversi all'Accademia.
    Namae le aveva promesso di prendere in considerazione un ipotesi simile qualora la sua carriera ad Ame fosse stata a rischio.
    In realtà, quel momento era già arrivato.
    Ti ha addestrato qualcuno, Hounko? Chiese allarmato a Hounko, che saltellava di gioia attorno al medico.
    No nessuno, lo giuro. Sono una ninja! Evviva!

    Com'era possibile che riuscisse a impastare il chakra...negli occhi?

    Namae Taiyo

    Statistiche Primarie
    • Forza: 600
    • Velocità: 600
    • Resistenza: 600
    • Riflessi: 600
    Statistiche Secondarie
    • Agilità: 600
    • Concentrazione: 600
    • Intuito: 600
    • Precisione: 600
    Chakra
    100/100
    Vitalità
    18/18
    Slot Azione

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    2. ///

    3. ///

    Slot Difesa

    1. ///

    2. ///

    3. ///

    Slot Tecnica

    1. ///

    2. ///

    Note

  10. .

    L'incursione ha inizio

    Chapter III - Nel Deserto dell'Anarouch




    Il tempo dedicato ai brevi colloqui con i sopravvissuti permise al team di avere un'idea sul numero di nemici che avevano preso il controllo di Arumajiro. Non pochi, pensò lo Shokuto, in ginocchio davanti a una madre abbracciata ai suoi tre bambini.
    Non possiamo escludere nulla. Sospirò il chunin di Suna, poi aggiunse. Tra le due opzioni, credo sia più probabile un fuunjutsu. Dal suo tono incerto era chiaro che non fosse sicuro della sua affermazione. Sui genjutsu lo Shokuto possedeva solo le conoscenze teoriche che aveva appreso all'Accademia. Se ben ricordava, mantenere attivo un genjutsu ad area richiedeva una quantità di chakra notevole.
    La descrizione del luogo venne fornita direttamente da Ryota, che presenziò a ogni incontro come garante dell'assoluta affidabilità dei due ninja. Il villaggio dei Pakkun si estendeva sull'intero guscio di Arumajiro, ma le aree più importanti erano situate al centro dell'animale cingolato, probabilmente sulla zona più alta, dove vi era la piazza comune, e sulla base del collo, dove invece si trovava la Sala del Cuore con il nucleo di contatto. Con aria divertita, Ryota raccontò di un precedente assalto al vecchio Arumajiro da parte di alcuni predoni e del salvataggio compiuto da Hoshikuzu e da un ninja che Masayoshi non riuscì a identificare dalla sola descrizione del saggio. Quest'ultimo si voltò verso Fudoh con la stessa espressione sorpresa del kiriano.
    Sono stati già rapiti dieci anni fa? Non hanno fatto niente per proteggersi da allora?
    Ricambiò il suo sorriso con un alzata di spalle, a voler dire che non sapeva proprio cosa dire.

    Continuando il giro nelle cavità rocciose scavate dai Fennec, Ryota confermò quanto Masayoshi aveva temuto dopo aver udito la struttura del villaggio.
    Forse ci aspetteranno. Il forse era d'obbligo; molto dipendeva dalle ragioni per cui gli uomini scimmia e i predoni avevano preso il controllo di Arumajiro.
    Se saremo costretti, entreremo da lì. Affermò, preoccupato.

    [...]



    Dagli eventi di Tsuya, Fudoh era rimasto il solito tipo estroverso ed espansivo.
    A gambe incrociate sulla schiena muscolosa dell'immenso Baghero, il Jinchuuriki fu sorpreso di non percepire nelle parole del kiriano alcun cenno di avversione verso il deserto, che per il resto del Continente Ninja era un luogo orrendo e da evitare a ogni costo.
    Febh. Il nome non gli disse nulla. I soli ninja di Oto che aveva avuto il piacere di conoscere erano Hebiko ed Harumi.
    Se questo Yakushi è il ninja più forte del continente devo incontrarlo. Affermò, entusiasta di poter incontrare qualcuno che, in cambio di qualche favore, forse avrebbe accettato di addestrare anche lui. Evidentemente, nell'Anarouch non si erano ancora diffuse le leggende che riguardavano il quattr'occhi (senza lenti) di Oto, il bizzarro tizio che attirava su di sé esplosioni e distruzioni.

    CITAZIONE

    A te, invece, com'è andata in questo periodo?


    Bene, viene da noi e scrocca senza ritegno, turbando le nostre vite. Intervenne Tsuneyo con tono scherzoso, che aveva ricevuto l'ordine da Mushu-sama di seguire Masayoshi e Fudoh. La presenza di Badassanu rendeva necessaria la partecipazione di un suricato autorevole. Prima di salire sulla groppa del puma, il suricato si era assentato un momento per prepararsi alla missione. Tsuneyo faceva parte del corpo di combattimento, la divisione della complessa società dei suricati che aveva il compito sia di difendere il branco sia di occupare nuovi territori, e ogni suricato di quel battaglione doveva indossare un elmo rigido con due corna rosse sangue e due parabracci realizzati con diverse scaglie color sabbia.
    Il suricato sedeva tra Badassanu e il Jinchuuriki.
    Non ha tutti i torti. Sorrise il chunin. Ho svolto poche missioni. Mi sono addestrato nel deserto, lontano da Suna. Rientro al villaggio solo per i vari controlli di routine. Il suo sguardo si perse nelle dune che correvano veloci verso di loro.
    Devo diventare molto più forte di come sono oggi. Affermò dentro di sé, deluso dai pochi progressi che aveva compiuto sulla propria declinazione del Vuoto.
    Ma lo so...ho solo bisogno di tempo. Si disse, come Lianshi gli aveva spiegato anni prima.

    [...]



    Grazie alla domanda rivolta al puma su come quest'ultimo fosse in grado di trovare Arumajiro nell'oceano dorato che si estendeva un area immensa, Masayoshi comprese molto della natura dei Saggi. Non avevano in comune l'amore per la loro casa, come invece il ragazzo aveva sempre pensato, bensì il legame con il chakra eremitico, il cui controllo rendeva ciascuno dei Saggi parte di una singola entità. Ne fu affascinato e per un momento pensò di approfondire la questione, ma l'armadillo era vicino e dovevano ancora definire
    gli ultimi dettagli sull'incursione. Si promise di riparlarne quando avrebbero fatto ritorno nella casa dei Fennec,.
    Si voltò verso Fudoh e ascoltò la sua opinione sul piano d'azione che il chunin di Suna aveva appena terminato di esporre. Spostò il suo sguardo verso Bassanasu, con l'unghia del pollice stretta tra i suoi incisivi. Percepiva dentro di sé il desiderio di verificare chi fossero i nemici.
    In quei secondi di riflessione si sentì come diviso in due, con un diavolo e un angelo seduti ciascuno su una spalla. Il diavolo dalla lingua biforcuta gli sussurrava di avanzare e farsi largo con la forza fino al centro del villaggio, così da verificare se i loro nemici fossero i Kijin colpevoli del massacro della sua famiglia, mentre l'angelo lo ammoniva per il suo egoismo e gli suggeriva di fidarsi del gruppo.
    Hai ragione. Ammise, dispiaciuto per aver trascurato la possibilità di trovarsi accerchiati e in inferiorità numerica.

    Grrr


    L'improvviso grugnito del Bjuu spazzò via i pensieri dello Shokuto, che impiegò qualche istante per rivolgersi a Banassanu.
    Vada per questa idea.Sei disposto a fare da esca? Dal suo aspetto massiccio e burbero non si sarebe atteso una risposta diversa da un "sì".
    Quindi a te il compito di capire se il controllo dei Pakku sia dovuto a un fuunjutsu. Rispose al kiriano con tono scherzoso, curioso di vedere come avrebbe impiegato quel chakram.

    [...]



    Eccolo! Infine lo vide. Il Saggio Arumajiro era apparso all'orizzonte come un'immensa collina dalle forme frastagliate. Lo sguardo dello Shokuto si caricò di meraviglia e stupore. A ogni falcata di Baghero, che sfrecciava sulla sabbia come un fulmine, i lineamenti di quella montagna divenivano sempre più netti, visibili, disegnando nel cielo la forma di un armadillo gigante, così imponente da coprire il cielo. A una cinquantina di metri, la sua coda immobile e distesa verso la zona posteriore apparve agli occhi dello Shokuto come una passerella perfetta per risalire l'enorme schiena dell'armadillo, ma quando Baghero li condusse più vicino, il gruppo fu costretto a spostarsi lateralmente per non entrare nel turbine di sabbia che la sua coda generava strisciando sul letto dorato.
    È proprio immenso. Pensò lo Shokuto, con gli occhi che brillavano dalla meraviglia.
    La sua corazza scintillava alla luce del sole e si protendeva sopra la sabbia del deserto come un enorme scudo protettivo. Le sue zampe erano robuste, massicce, con artigli così taglienti da trafiggere il letto di sabbia per diversi metri a ogni passo. Si muoveva lento, inesorabile, come un Dio.
    Passeremo dalle zampe. Esclamò il chunin, che insieme a Tsuneyo era pronto a formare un unico individuo con le sembianze di Alladin. [TB]
    Prima di eseguire la Henge, sotto la sua gamba destra, vicino al piede, apparve il piccolo Koinu. [Koinu]
    Oddio, quello è...Arumajiro. Esclamò il piccoletto, proteggendosi gli occhi dalla sabbia con la coda.
    Esatto. Dovrai supportare Fudoh-san e Myk, che già conosci.
    Oh si, ciao Fudoh, ciao Myk. Agitò la zampa anteriore a mo di saluto. Ciao Tsuneyo-san. Esclamò, ricevendo come risposta il saluto del suo compare.
    Vedi di renderti utile.
    Quando siamo pronti, diamo inizio all'incursione.

    Salvo agguati o imprevisti, scalare la zampa sarebbe stato un gioco da ragazzi. Arumajiro impiegava circa trenta secondi per alzare la zampa, spostarla in avanti e abbassarla a terra. Giunti sulla sommità posteriore dell'armadillo, Masayoshi avrebbe dato ordine ai presenti di studiare la zona. [Abilità]
    Scatenare il caos con la tartaruga sarebbe stato inutile se l'area fosse stata sgombra di nemici; lo Shokuto avrebbe concesso il suo via libera al diversivo qualora, in presenza di uno spazio con zone in cui nascondersi, ci fossero state guardie o posti di blocco da superare.

       

    Masayoshi Shokuto

    Statistiche Primarie
    • Forza: 600
    • Velocità: 600
    • Resistenza: 600
    • Riflessi: 600
    Statistiche Secondarie
    • Agilità: 600
    • Concentrazione: 600
    • Intuito: 600
    • Precisione: 600
    Chakra
    99/100
    Vitalità
    18/18
    Slot Azione

    1. ///

    2. ///

    3. ///

    Slot Difesa

    1. ///

    2. ///

    3. ///

    Slot Tecnica

    1. ///

    2. ///

    Note

  11. .

    Presentazione e sulle tracce di Arujimaru

    Chapter II - Nel Deserto dell'Anarouch




    Mushu-sama gli riservò parole al miele e, imbarazzato dai complimenti ricevuti, le guance del ragazzo acquisirono sfumature rossastre.
    Il deserto è la mia casa. Confermò, con la mano destra dentro ai capelli colmi di sabbia.

    [...]



    Non ricordavo nulla su Arumajiro. Commentò tra sé, colpendosi la testa con la mano sinistra. In realtà, nella precedente missione nell'Anarouch per conto di Mushu, nessuno gli aveva rivelato che all'interno di Arumajiro ci fosse un villaggio. Gli avevano svelato, invece, che quest'ultimo fosse il più vecchio tra i Saggi. Se il paese abitato dai Pakku era stato controllato da soggetti estranei, significava che anche Arumajiro era caduto in mano nemica. Solo con quell'informazione, Masayoshi comprese in pieno la preoccupazione degli altri Eremiti.
    Chissà quanto sarà grande. Si chiese, pensando a un armadillo che poteva ospitare su di sé un intero villaggio.
    Fudoh lo aveva raggiunto e al suo saluto Masayoshi rispose porgendogli la mano.
    Ciao Fudoh-san. Non pensavo proprio di trovarti qui. Posò il suo sguardo allegro sulla piccola tartaruga che era appena sbucata dalla testa dell'ex barbone.
    Qui ci sono i più belli dell'Anarouch ahah Rise della sua stessa battuta, sicuro che nessuno avrebbe frainteso quella risata in un clima teso e preoccupato.
    Nel deserto, lo ammetto, la maggior parte degli animali sono orrendi e pericolosi. Lo avvertì, immaginandosi l'espressione di Fudoh davanti a una mandria di scorpioni, lombrichi e cavallette, ottime da consumare dopo averle abbrustolite.
    Le tartarughe sono proprio belle. Aggiunse, senza azzardarsi ad accarezzare il guscio della tartaruga che parlava una lingua incomprensibile. La voce roca e incline alla vocale "u" lo metteva in soggezione. Le poche volte che aveva detto qualcosa, sembrava come sul punto di azzannare qualcuno. Tra le due tartarughe presenti, con quel complimento, Masayoshi si era rivolto principalmente a Myk, che aveva già incontrato in passato.
    L'intromissione di Mushu nella discussione impedì al ragazzo di continuare la chiacchierata con Fudoh. Con le parole inghiottite a forza, lo Shokuto sobbalzò e si affrettò a fare le presentazioni.
    Mushu-sama, lui è...il mio migliore amico. Ammise, con un po' di imbarazzo, indicandogli con la mano destra il giovane Fudoh, ma la donna suricata sembrò interessarsi a Badassanu, menzionando un certo Saban'Na, Testuggine del Deserto. Con le braccia scese ai lati del busto, Masayoshi ascoltò il resto della conversazione, interrotta dalla stessa Mushu-sama, che forse aveva visto qualche sguardo non proprio simpatico.
    Avevano altro a cui pensare.
    Si avvicinò a loro il grosso felino.

    CITAZIONE

    Se volete fare delle domande agli altri rifugiati, vi suggerirei di farle al più presto, così poi potremo partire.


    Sì, procediamo.

    Furono condotti in una diversa zona della montagna, scavata dai Fennec in modo che avesse una forma ad alveare: sulle pareti si aprivano diverse celle, di piccole dimensioni, dentro le quali si erano sistemati i profughi. Ciascuna cella era illuminata da una torcia di legno secco dallo scarso potere calorifero. Al loro interno vi erano esclusivamente bambini, dai cinque ai dodici anni circa, troppi per il numero di adulti presenti.
    O quest'ultimi erano rimasti tutti su Arumajiro oppure erano stati condotti in un altro luogo. Davanti a tutti quei profughi, la mente dello Shokuto si riempi di immagini, suoni e odori di quella terribile notte che aveva rivissuto troppe volte. Con enorme sforzo riuscì a scacciare via i ricordi e a concentrarsi sulla missione. Se i Kijin avevano preso il controllo di Arumajiro, doveva essere lo Shokuto ad annientarli.  Intanto, con la sua domanda, Fudoh aveva appena ricordato allo Shokuto come i Pakku crescessero molto lentamente.
    Quel bambino che aveva l'aspetto di un dodicenne aveva quattro volte la sua età!
    Colloquiò con numerosi Pakku e i loro incontri furono di breve durata. Quasi tutti risposero ai dubbi del Jinchuuriki con gentilezza e con pazienza, ma fu chiaro a lui, e sicuramente anche a Fudoh, che dietro quei sorrisi si celavano dolore, sgomento e paura per ciò che era accaduto ad Arumajiro e ai Pakku manipolati. Il Jinchuuriki chiese di sapere quanti uomini scimmia ci fossero, se ci fosse un modo per far rinsavire i Pakku e se l'entrata nel loro villaggio fosse accessibile in qualche preciso modo che i due ninja avrebbero dovuto sapere.
    Al termine della loro attività investigativa, egli seppero che Arumajiro era legato al chakra della sua "Voce" e di chiunque avesse il controllo della sua sala del Cuore.
    O qualcun altro è diventato la Voce di Arumajiro o la Voce è stata soggiogata in qualche modo. Avrebbero dovuto scoprirlo una volta giunti nel Villaggio dei Pakku.

    [...]



    Qui si che si sta meglio. Esclamò Masayoshi, rivolgendosi a Fudoh e a tutta la ciurma che aveva trovato spazio sulla groppa dell'enorme felino. Dalla cella frigorifera erano stati catapultati in un forno bollente. Il sole picchiava forte e la sabbia rifletteva su di loro parte della sua radiazione.
    Con le braccia alzate, il chunin respirò a pieni polmoni l'aria incandescente che gli accarezzava il volto, il collo e agli arti. Si era così abituato alla sabbia in sospensione da non percepirla più.
    Chi è questo Yakushi-sensei, Fudoh-san? Avrebbe chiesto durante il viaggio, giusto per poter scambiare qualche parola e tenersi aggiornato sulla vita del suo caro amico.

    [...]


    Come riesci a percepire Arumajiro-sama? Dopo poco meno di un giorno di viaggio, intervallato da qualche sosta, il felino li condusse nelle vicinanze di Arumajiro. Sulla calda sabbia del deserto, il più Saggio tra gli Eremiti aveva generato enormi voragini. Affacciandosi, si rischiava di svenire se si soffriva di vertigini.
    CITAZIONE

    Che faremo una volta arrivati? Hai un piano, Masa-san?


    Il Jinchuuriki ci pensò un momento. In realtà, nei silenzi che avevano scandito quel piccolo viaggio, Masayoshi aveva riflettuto su una possibile strategia.
    jpg
    Io direi di entrare e capire come diventare la Voce di Arumajiro, in modo da poter dialogare con lui. Avrebbero avuto bisogno di un Pakku sano. Dovremmo cercare Aladdin, ma sarà sicuramente ben sorvegliato. Sul suo volto si accese un ghigno.
    Direi di entrare insieme nel villaggio sotto Henge, così da infiltrarci nei Pakku rimasti, ma dobbiamo prepararci all'eventualità che ci trovino subito qualora la Voce condivida i pensieri o i sensi di Arumajiro. Se così non fosse, cerchiamo di capire dove sia questa stanza del Cuore, dove dovrebbe...forse...esserci Aladdin, e quando ne siamo sicuri potrei affidare a te il recupero, visto che sei medico. Far prendere il controllo di Arumajiro a un kiriano? Ascoltando quelle parole, forse Baghero sarebbe stato stroncato da un infarto.
    Io attirerò l'attenzione dei nemici. Esclamò in modo deciso. Il piano appariva raffazzonato anche allo Shokuto stesso, ma per un motivo più che comprensibile, ciò che aveva importanza per il chunin era schiacciare quei nemici che, con alta probabilità, sarebbero stati i Kijin.
    Tu hai idee migliori? Chiese, sicuro che Fudoh fosse in grado di trovare un piano migliore.  A ogni modo, il primo obiettivo era chiaro: trovare Arumajiro ed infiltrarsi senza farsi scoprire. 



       

    Masayoshi Shokuto

    Statistiche Primarie
    • Forza: 600
    • Velocità: 600
    • Resistenza: 600
    • Riflessi: 600
    Statistiche Secondarie
    • Agilità: 600
    • Concentrazione: 600
    • Intuito: 600
    • Precisione: 600
    Chakra
    100/100
    Vitalità
    18/18
    Slot Azione

    1. ///

    2. ///

    3. ///

    Slot Difesa

    1. ///

    2. ///

    3. ///

    Slot Tecnica

    1. ///

    2. ///

    Note

  12. .

    Le radici del Fuoco della nuvola Rosa

    Chapter I - Villaggio di Amegakure




    Sarà in grado di aiutarmi? La voce di una bambina preoccupata vibrò nel cuore di un vicolo che conduceva nella zona in cui la Lacrima d'Argento aveva aperto dopo l'arrivo di Yuri.
    Lo spero. A rispondere non era stato un uomo qualunque, ma uno dei più chiacchierati nei bassifondi dimenticati di Ame. Per mesi, in qualche angusto e lurido vicolo del Secondo Livello, qualcuno aveva messo in giro la notizia (falsa) della sua morte. Il motivo di tale diceria non era dato saperlo, tuttavia, in quel lungo periodo, l'Oleandro era realmente scomparso dalle strade che era solito frequentare in compagnia della sua bambina dai capelli rosa.
    Era stato parecchio impegnato con il Nettare delle Orchidee. La chiusura del primo bilancio di esercizio aveva confermato la necessità trasformare quel salotto per vecchi snob in una discoteca in cui far scatenare i più giovani, più affamati e assetati rispetto all'alta borghesia. Il restyling era stato un bagno di sangue, ma ce l'aveva fatta e ne era uscito vivo (letteralmente), con gli affari incrementati del 200%.
    Le preoccupazioni sembravano esser concluse lì, ma non fu così, infatti, circa un mese prima della data odierna, Hounko aveva fatto ritorno a casa lamentando un intenso dolore agli occhi. Sin da subito aveva preso sul serio quel dolore incomprensibile, senza gonfiori o altri sintomi visibili, ma Namae non immaginò di dover cercare urgentemente un medico per poter rivedere gli occhi di sua figlia. Da due giorni, per avere un po' di sollievo, Hounko si copriva gli occhi con tre giri di benda medica. E non c'era verso e modo di fargliela togliere. Fuori dai confini della Pioggia, i vari freelance si erano dimostrati inetti e incapaci anche solo di poter ipotizzare una possibile diagnosi. A malincuore aveva deciso di trovare un bravo medico slegato dai Cuori. Un impresa quasi impossibile. Proprio quando aveva pensato di rivolgersi all'Accademia con un falso nome, Namae aveva avuto un'intuizione: perché non tentare con quella donna misteriosa che si era presentata nel suo locale? Yuri Zanhard. Una donna che doveva essere molto abile se era riuscita ad aprire un locale come la Lacrima d'Argento.

    Siamo arrivati. Esclamò l'uomo, con una smorfia di disappunto. Dalla base della scalinata che conduceva all'ingresso, l'edificio appariva maestoso e incantevole. Al suo fianco, con una benda attorcigliata davanti agli occhi, la bambina gli strattonò il lembo dell'abito per attirare la sua attenzione.
    Mi descrivi il posto?
    Nulla di che. Tagliò corto, infastidito dalla vasta proprietà in possesso dalla ragazza. Hounko aveva già capito tutto, suo padre era sempre stato un libro aperto per lei. Doveva essere un posto splendido, più bello ed esclusivo del Nettare delle Orchidee, incastonato nel lurido centro città di Ame. Mentre salirono le scale, la giovane Hounko compensò la vista abbandonandosi all'odore dei fiori e delle fragranze che le matrone avevano sapientemente diffuso nell'aria.
    Quando la porta d'ingresso si aprì, alla vista di quell'energumeno dall'espressione corrucciata, la sfortunata dama corse subito a chiamare la padrona di casa. Quest'ultima non si fece attendere. Il suo benvenuto fu accolto da Namae con un lieve inchino.
    La ringrazio per l'ospitalità..e per il favore.



    [...]



    CITAZIONE
    E' il dottore che mi hai richiesto, non è affiliato a nessun Seme. E ti posso, personalmente, garantire per la sua discrezione. Se non avete obiezioni o avete necessità della mia presenza, vi lascio qui in questa stanza a discutere da soli.

    Ora che aveva davanti a sé il dottore, le parole della kunoichi si fecero sempre più flebili e poco importanti all'udito dell'Oleandro. Non si fidava della donna. E non perché conosceva l'uomo che si faceva chiamare il Fauno, ma perché nessun professionista ad Ame campava senza invischiarsi negli sporchi tentacoli delle organizzazioni. Aveva scelto di correre il rischio, con il vantaggio di poter curare sua figlia e conoscere maggiormente il passato della donna. Aveva già messo in conto che quel tizio fosse un gregario o lo scagnozzo di qualche potente signore di Ame.
    Faremo in un batterd'occhio. La raggiungerò appena finiremo qui.
    Grazie ancora, signora. La schernì hounko, che dal primo incontro non aveva nutrito grosse simpatie con la kunoichi.
    Quando furono soli, forse spiati da qualche sistema di osservazione installato dalla donna, Namae si rivolse all'uomo con aria sospetta.
    Se ho accettato di fidarmi di lei Con la testa indicò la padrona di casa appena uscita dalla stanza. L'ho fatto solo per lei. Appoggiò la sua mano sulla spalla della bambina.
    Abbassò lo sguardo su Hounko. Devi mostrare al dottore i tuoi occhi Alzò lo sguardo e fece intendere al ragazzo di notare la reazione della bambina. Il volto di Hounko si era irrigidito, le sue mani avevano iniziato ad attorcigliarsi nervosamente l'una nell'altra, mentre le labbra erano così serrate da perdere il loro tipico colore rossastro.
    Fa male... fa...tanto male..non la voglio togliere Protestò Hounko, tremante come una foglia. La tipica spavalderia adolescenziale era scomparsa come neve sotto il sole estivo.
    Lamenta un forte dolore agli occhi. L'unico sollievo lo trova bendandosi. Non so dove sbattere la testa Ammise Namae, che con un fulmineo movimento dell'arto sciolse la benda e la tirò a sé, serrandogli le braccia in una morsa da cui la bambina non avrebbe potuto sottrarsi. Si prese una quantità d'insulti da far impallidire persino un bestemmiatore incallito, ma non aveva altra scelta se non usare la forza. Per il suo bene.
    Bastardo...mi fanno male... non riesco a tenerli aperti ti ho detto...È come se bruciassero. Nei brevi momenti in cui riusciva ad aprirli, i suoi occhi neri non sembravano avere alcuna anomalia, né sull'iride né sulla pupilla. Da dove proveniva tutto quel dolore? In certi momenti scalciava come un cavallo imbizzarrito.
    ;Se vuoi usare qualche sostanza rilassante o sedativa. Una sostanza adatta Namae la possedeva, ma non avrebbe rischiato di rivelare il suo potere più grande. la dovrò testare prima io su di me. [Analisi accurata]


    Buona giocata a tutti :ghu:
    Povera Hounko, costretta a star male per partire tutti insieme dal bordello di Yuri :P. Ne approfitto per rimarcare le sue origini :ghu:
  13. .

    La Riunione degli Eremiti

    Chapter I




    E tu cosa ci fai qui? Aveva esclamato Masayoshi, con un asciugamano attorcigliato sul capo e il torso avvolto da spesse fasce bianche. Sull'uscio della sua modesta dimora vi era Tsuneyo. Non si trattava di un ninja, bensì di un suricato, che sebbene sembrasse piccolo a una prima occhiata, in posizione eretta superava in altezza il chunin di ben dieci centimetri. Non era la prima volta che la creatura del deserto lo raggiungeva a Suna, ma rispetto alle occasioni precedenti, quel giorno aveva optato per una presentazione più convenzionale.
    Devi partire subito con me. Affermò serio, senza lasciare spazio ad alcuna domanda di cortesia.  
    Qualcosa di grave?
    Non lo so nemmeno io, ma mi è stato ordinato di venirti a prendere e di metterci in viaggio subito. Non lo aveva mai visto così serio. Il chunin annuì, chiuse la porta davanti al naso della creatura e la riaprì tre secondi dopo, con addosso l'uniforme da chunin, il coprifronte, il mantello e tutte le sue armi.

    Lontano da sguardi e orecchie indiscrete, appena fuori dalle mura di Suna, Tsuneyo rivelò che la convocazione proveniva direttamente da Mushu in persona, per una questione urgente che riguardava tutti e Sette gli Eremiti dell'Anarouch.


    [...]


    Un vecchio detto sunese recita: nell'Anaoruch non vi sono strade né taverne.
    Nei frequenti viaggi che aveva intrapreso nell'arido deserto che dai confini del Fuoco si estendeva fino alla zona Ovest del Continente Ninja, il giovane chunin aveva imparato a orientarsi osservando la posizione del sole o delle costellazioni che risplendevano nel cielo notturno. Quando Suna scomparve alle loro spalle, Masayoshi capì che la loro destinazione non erano le grotte rocciose abitate dai suricati.
    il sole invernale era di gran lunga più clemente di quello estivo e la loro marcia proseguì senza soste. Camminarono per circa metà giornata, uno affianco all'altro, in un silenzio carico di tensione che veniva spezzato dalle improvvise raffiche di vento sabbioso provenienti da Ovest. Il loro piccolo viaggio terminò ai piedi di una bizzarra montagna che si sviluppava più in lunghezza che in altezza. Era apparsa all'orizzonte nelle ultime due ore di viaggio, luminosa come un faro acceso a notte fonda. Sul versante da cui erano giunti, le pareti dai contorni irregolari apparivano lisce come specchi a causa dell'azione abrasiva generata dal vento. Della vegetazione era riuscita a farsi spazio tra le insenatura delle rocce.
    Ad accogliere il duo attendeva l'anziano dei Fennec, vestito con una lunga tunica color viola. Masayoshi lo aveva già incontrato prima, ma come spesso accadeva con le creature del deserto, non ne ricordava il nome.

    CITAZIONE

    Ben ritrovato, giovane evocatore di Suricati, piacere di rivederti e benvenuto al Monte Hitozatohanareta, la casa dei Fennec. Anche se mi sarei augurato di ospitarti qui per eventi più piacevoli.


    Tsuneyo non era il solo ad essere preoccupato; dietro al sorriso dell'anziano Fennec con cui aveva dato il suo benvenuto allo Shokuto si celava profonda inquietudine.
    Nessun problema. Vedrò cosa posso fare. Rispose, cercando di mostrarsi il più disponibile possibile. Alzò lo sguardo sulla montagna dal nome impronunciabile.
    La casa dei Fennec si trovava all'interno, nel complesso di stanze e corridoi che quelle creature simili a volpi avevano scavato nella roccia.
    L'anziano invitò il duo a seguirlo in fila indiana in un cunicolo stretto ma sufficientemente alto da non costringere Masayoshi ad avanzare a quattro zampe.
    Fu come entrare in una cella frigorifera. La quasi totalità degli individui avrebbero goduto di tale freschezza, ma non lo Shokuto, che sotto il sole del deserto amava sdraiarsi come una lucertola.
    Qui fa proprio freddo... Protestò tra sé e sé, strofinandosi le mani davanti al viso.
    Speriamo che abbiano un camino. Non dovette attendere molto per poter ammirare una tipica sala in stile Fennec.
    Daikenjin li aveva condotti in una sala semi circolare, con tre ingressi distinti, una zona centrale illuminata da alcune torce appese alle pareti, e gli spalti a quattro livelli che correvano lungo tutta la parete opposta a dove il trio era appena entrato. La convocazione era stata estesa ad altre creature. Guardandosi attorno, Masayoshi pensò di trovarsi in uno zoo. Disteso sulla fredda roccia, un felino dal manto nero si stava leccando una zampa, e a poca distanza dal bestione una gattina interamente rossa attendeva con impazienza di conoscere il motivo della sua convocazione. Vicino agli spalti vuoti, a qualche metro da una tartaruga dall'aria scontrosa e con una bizzarra protuberanza sul capo, quattro suricati della squadra d'assalto dialogavano con una solenne creatura dalla testa rossiccia come il fuoco.
    Mushu-sama. Era chiaro che quella fosse la famosa capoclan dei suricati. La sua figura - non proprio femminile - era avvolta in un lungo kimono nero, realizzato con un tessuto pesante diverso da quelli prodotti nel Continente Ninja. Simbolo del suo ruolo di comando sulla famiglia dei suricati, un pesante copri-spalle in pelo di iena le cingeva la base del collo e le spalle.
    Il giovane ninja la fissò a bocca aperta per lo stupore. Prima di quell'incontro, aveva immaginato la capoclan dei suricati come una nonna, una figura saggia e anziana in grado di suggerire e guidare una società complessa come quella dei suricati. Sebbene Koinu gli avesse descritto la forza e il carisma possedute da Mushu, testardo com'era, lo Shokuto aveva continuato a raffigurarsi Mushu come un anziana saggia sempre circondata da cuccioli e guardie del corpo.
    La capoclan dei suricati era una vera e propria guerriera. Il suo sguardo penetrante emanava un'energia decisa e risoluta. Le battaglie le avevano privato dell'occhio destro e di almeno metà orecchio sinistro. Dietro la sua spalla destra, spuntava un elsa decorata con strisce di pelle rossa e placche d'oro.
    CITAZIONE

    Se vuoi, ragazzo, puoi sedere con le creature a cui sei legato.


    Oh sì, certo. Si avvicinò alla comitiva alzando il braccio in segno di saluto.
    Finalmente ci incontriamo Mushu-sama. È un onore. Sussurrò, a pochi passi dalla capoclan. Abbassò il capo in segno di rispetto ed attese una sua risposta.
    Dentro la corazza di risolutezza e serietà vi era un animo gentile?
    Qualunque fossero state le parole rivolte allo Shokuto, il Fennec avrebbe interrotto ogni possibilità di dialogo.

    CITAZIONE

    Amici, vorrei dire di essere lieto di vedervi qui, ma le circostanze non sono affatto piacevoli.
    Anzi, speravo che proprio per questo si presentassero più membri del consiglio dei Sette Saggi.
    Riconosco Baghero e Mushu, che da pochi anni ricopre con molto valore il ruolo che fu di Janki, entrambi Eremiti del Deserto, come me. Ancora una volta, Goragiro purtroppo non si è potuto unire a noi.
    L'assenza di Arumajiro, infine, è il motivo per cui siamo qui.,
    Kigeki-chan, vai a chiamarli


    Masayoshi incrociò le braccia al petto, curioso di sapere non solo chi avrebbe varcato la soglia della stanza a forma di arena, ma cosa avrebbe avuto da dire agli eremiti lì presenti. Si trattava di prigionieri, esploratori o evocazioni in possesso di informazioni che riguardavano Arumajiro?
    FUDOH-SAN..?! Si levò un grido in mezzo al gruppo di suricati. Lo Shokuto non riuscì a trattenere il suo stupore quando vide il suo amico kiriano avanzare verso l'anziano Fennec con la sua solita aria strambalata. Perché si trovava lì? Non aveva catene né ai piedi né ai polsi, e dal saluto che il kiriano aveva rivolto a lui e alla tartaruga dalla lingua incomprensibile, non sembrava essere uscito da una prigione.
    Sempre felice di vederti Aggiunse, ancora sorpreso di aver incontrato Fudoh in una riunione segreta tra gli Eremiti del Deserto. Da ciò che lo Shokuto sapeva, le trame che interessavano l'Anarouch erano sconosciute persino al Kazekage. Quando il Fennec invitò Fudoh a sedersi affianco alla tartaruga, il coinvolgimento del kiriano in quella storia fu più chiaro, infatti, sin dalla prima missione che avevano concluso con successo, egli sapeva del legame tra Fudoh e le tartarughe.
    Da quando le tartarughe vivono nel deserto? Chiese a bassa voce a Tsuneyo, mentre l'altro ragazzo che aveva fatto il suo ingresso in sala insieme a Fudoh si presentava come un membro della tribù dei Pakku.

    Tra i punti di forza di Masayoshi non vi era l'intelligenza. Ormai era chiaro persino allo stesso Jinchuuriki. Ma quando il ragazzo dei Pakku parlò di bizzarre creature, strani tizi e predoni che non provenivano dal continente ninja, il chunin sentì il cuore accelerare i propri battiti.
    Dove si trova questo villaggio? Chiese a gran voce, interrompendo il racconto e l'intervento dell'anziano Fennec,. Se la risposta avesse fatto pensare all'Ovest, Masayoshi avrebbe sentito l'eccitazione pervadergli ogni centimetro del proprio corpo. Aveva un grosso conto in sospeso con i Kijin. Sebbene avesse messo da parte il desiderio di vendicarsi per il massacro della sua tribù di appartenenza, uno dei sogni del Jinchuuriki consisteva nella liberazione dei territori occupati da quei fanatici guerrieri. Erano passati quasi sette anni dal suo arrivo a Suna e più volte, specie dopo gli eventi all'abete, si era chiesto se fosse giunto il momento di sottoporre quel suo desiderio al consiglio di Suna.
    Lui era e rimaneva l'arma e lo scudo del villaggio della Sabbia.
    Al termine del briefing, la pantera balzò affianco al Fennec e rivelò ciò che sarebbe stata la risposta degli Eremiti a quell'evento: una missione d'infiltrazione e indagine nel villaggio dei Pakku, con il recupero dell'armadillo. I due ninja incaricati di scoprire la verità sullo strano comportamento dei Pakku sarebbero stati Masayoshi e Fudoh.

    CITAZIONE

    Ragazzo dei Suricati, tu hai domande?


    I Pakku ..diciamo impazziti...vi hanno allontanato con la violenza? Si rivolse al superstite, senza aggiungere il perché di quella domanda. Sarebbero stati costretti a sguainare le armi contro di loro? Questi uomini-scimmia che si sono insediati al vostro posto hanno un capo? Qualcuno che potremmo colpire durante l'infiltrazione? Fece una breve pausa, poi aggiunse.
    Dove potremmo trovare i Pakku che sono stati scacciati se abbiamo bisogno di più informazioni su Arumajiro?







  14. .

    Effrazione di Livello 2

    Chapter IV - Villaggio della Sabbia


    La tazza gli venne consegnata bollente come l'aveva chiesta. Come fosse tiepida, Masayoshi l'afferrò e senza alcuna smorfia di dolore lasciò che i fumi profumati salissero nelle narici. Alla domanda del ragazzo, la donna fornì una risposta moderata, politica, tutto sommato a favore della decisione del Kazekage.
    Dai punti di osservazione installati nei punti nevralgici del villaggio, la kunoichi non aveva notato comportamenti scorretti da parte dei Soshi. Il chunin ne prese atto e non aggiunse altro a riguardo.
    Molto buono. Rispose in merito al thé, alzando la tazza in un gesto di ringraziamento.
    Se ti dicessi divertente, mentirei. Esordì il ragazzo alla domanda su come fosse vivere libero e spensierato nell'Anarouch.
    Il mio girovagare nell'Anarouch fa parte di un addestramento che devo necessariamente svolgere in campo libero. Non entrò nei dettagli. Ma anche io ho dei limiti di movimento, diciamo. Non posso spingermi troppo ad Ovest né tanto meno uscire dal Paese del Vento senza autorizzazione. Sempre meglio che restarsene seduti per ore e ore davanti a uno schermo, ma lo Shokuto non lo precisò, con il rischio di apparire alla ragazza un po' insensibile.
    Non mi stai tediando, scherzi...Si interruppe nel momento esatto in cui le sue dita gli sfiorarono il braccio destro. Il chunin trasalì, divenne rosso in volto e, quando la nuova figura entrò nella stanza, per qualche secondo lo Shokuto cercò di nascondere le sue guance incandescenti dallo sguardo contrariato e infastidito del nuovo entrato, tale Atusmori del clan Shinkiro, uno dei burocrati di alto livello di cui lo Shokuto aveva solo sentito parlare. Quando si voltò, il chunin si trovò davanti a un uomo piuttosto alto e in forma, con una sottile chioma nera che gli scendeva sulla fronte disegnandogli una specie di casco.

    CITAZIONE

    Mi stavo giusto chiedendo come mai la responsabile della sorveglianza stesse ritardando così tanto a notificare un effrazione di livello 2. Masayoshi Shokuto…assenteista per vocazione e, a quanto pare, capaci di far perder tempo anche agli altri.


    Come effrazione?! Esclamò ad altavoce, voltandosi verso gli schermi dove Suna appariva in pieno stato d'allerta per la tempesta. In preda al panico, Ikue si era già gettata sulla base di comando e con pochi colpi di tastiere rese visibile il segnale proveniente dall'esterno del tempio. La nuvola di sabbia in movimento oscurava gran parte della visuale, ma con il grandangolo installato sulla camera, fu visibile una mano che tentava di coprire il Punto di Osservazione. E dietro la mano, parzialmente sfumato dal vento, vi era un volto abbronzato dal sole di Suna.

    CITAZIONE
    Ma…ma questo è uno dei nostri? Cosa sta facendo su..
    Sì Yasuke Muramasa e Tamashii Chikuma sono stati presi mentre cercavano di sabotare un Punto di Osservazione. Come forse avrai sentito, Masayoshi, stiamo avendo parecchi di questi problemi recentemente e la cosa non mi piace affatto.
    Forse possiamo usare le tue abilità per scoprire cosa sta succedendo?

    Assolutamente. Esclamò lo Shokuto, senza nemmeno pensarci un secondo, rattristato per aver contribuito, seppur con la sua sola presenza, alla grave negligenza di Ikue.
    Doveva rimediare.

    CITAZIONE
    Ah abbiamo fermato anche i guardiani che li hanno beccati. All’interno del gabbiotto del guardiano è stato trovato un secondo Punto di Osservazione manomesso. Non possiamo escludere che non fosse in combutta con gli altri due. C’era anche un Ashura con lui…non credo devo aggiungere altro.
    Nessun altro Punto di Osservazione appare danneggiato, forse si tratta di uno dei vecchi Punti Manomessi? Al momento è irrilevante. Masayoshi, la maggior parte dei miei uomini è alle prese con la tempesta. Ti chiedo di arrivare in fondo a questa faccenda. I quattro sono stati isolati e pronti per essere interrogati. Mi aspetto che tu non lasci questo edificio fin quando non avrai scoperto che sta succedendo. Intesi?

    Se fosse stata una giornata qualunque, lo Shokuto non avrebbe avuto alcuno stress a trattare con dei sabotatori, ma con una tempesta in atto, probabilmente di origine sconosciuta, e la recente riforma che consacrava i Soshi a guardiani, il chunin percepì su di sé il peso della responsabilità. Vi era il rischio concreto che qualcuno, o qualcosa, fosse pronto a colpire.
    Stabilizzò il ritmo dei suoi respiri.
    Era stato addestrato per far fronte a ogni pericolo. Lui era l'Arma e lo Scudo di Suna. E dall'avventura all'Abete di qualche anno prima, i suoi doveri di guardiani si erano estesi all'intero mondo conosciuto.  
    Perché sabotare dei Punti di Osservazione?
    Nella sua mente si aprì un ventaglio di possibilità.

    Intesi Si avvicinò al meccanismo che Atsumori-sama aveva appena appoggiato sul tavolo. Le conoscenze possedute dal Jinchuuriki su quegli agglomerati tecnologici erano pari allo zero assoluto. Quali informazioni si sarebbero potuti estrarre da un oggetto simile?
    Masayoshi non lo sapeva. Lui poteva solo constatare il danno dovuto all'interruzione delle connessioni elettriche, ma ciò sarebbe stato palese persino a un bambino. Prima che il burocrate abbandonasse la sala, lo Shokuto ebbe diverse richieste da fargli.
    Atsumori-sama, ho bisogno di un esperto che possa aiutarmi con questo... aggeggio.Si abbassò sulle ginocchia per osservare meglio il sistema di lenti e leve appena visibile dietro al carter, che con i suoi filtri a rete metallica opportunamente installati, avevano impedito alla sabbia di penetrare all'interno.
    Qualcuno che lo conosce a menadito e sappia ricavarci più informazioni possibiliSpostò lo sguardo sul burocrate.
    Datemi anche qualcuno in grado di aiutarmi con gli interrogatori Poi le sue sopracciglia scesero di colpo. La sua espressione divenne tremendamente seria. Ogni possibilità che aveva vagliato in quei pochi secondi conducevano alla concreta ipotesi di un attacco al villaggio.
    Non vedo alcun motivo valido nel sabotare i punti di osservazione se non per facilitare un attacco al villaggio...e io qui sono sprecato se c'è da usare le mani. In caso di attacco, devo scendere in campo.


    [...]


    Da solo, in attesa del probabile arrivo degli esperti, Masayoshi poté solo studiare il taglio netto ai cavi e acuire i suoi sensi allo scopo di udire qualsiasi rumore proveniente dall'interno dell'oggetto. [Note]



  15. .

    Ehy! Non ignorare Masayoshi Shokuto!

    Chapter XV

    Nei suoi occhi smeraldo, verdi come le foglie appese sugli alberi accarezzati dal vento, lo Shokuto assaporava già lo sgomento che sarebbe emerso dal volto del falegname quando, voltandosi verso la frana in avvicinamento, avrebbe capito di non avere vie di scampo. E che sottovalutare il Jinchuuriki della Sabbia era stata una pessima idea.
    Quella visione non trovò posto nella realtà e il sorriso sognante del Genin si spense all'istante.
    I metri di distanza che Fudoh guadagnò con il salto all'indietro furono azzerati in un batter d'occhio dallo stesso nemico che lo Shokuto aveva dato per spacciato; purtroppo egli non era solo alto e robusto, ma anche veloce e concentrato.
    Con il serio rischio di coinvolgere il kiriano nel suo potente jutsu, Masayoshi corse ai ripari; con il piede a pochi centimetri dal terreno, d'istinto rilasciò l'accumulo di chakra nei fasci muscolari della gamba. [Note]
    Aaargh. Con l'arto gonfio a tal punto da apparire quasi il doppio dell'altro, le labbra si piegarono in una smorfia di dolore. Non si fece piegare dalla fitta muscolare, con i kunai stretti tra le lunghe dita della mano destra, egli scagliò la cartabomba verso il volto del nemico.

    La luce rilasciata dall'esplosione illuminò il ghigno malefico sul volto dello Shokuto. Il volto e la porzione superiore del petto del nemico scomparvero dentro una nuvola di fumo denso, attraversata come fulmini da sottili lingue di fuoco, mentre il boato raggiungeva le profondità inesplorate della foresta.
    Una folata di vento incandescente accarezzò gli alberi e la pelle secca e abbronzata dello Shokuto, pronto a difendersi dagli attacchi di un nemico accecato dal desiderio di vendicarsi per le ustioni ricevute al volto. Quando la nube si diradò nell'ambiente, l'uomo aveva il volto scorticato, ustionato, e la sua enorme chioma era ridotta a un mucchio di capelli bruciacchiati.
    Gonfio di rabbia proprio come lo Shokuto aveva previsto, il falegname si lanciò nuovamente contro Fudoh, scagliando prima un ascia verso il suo petto poi caricandolo con la sua enorme stazza.


    Masayoshi sgranò le palpebre, sorpreso.
    Perché mi ignora? Non lo considerava alla sua altezza? Desiderava misurarsi con un kiriano?
    Le domande affollarono la sua mente ma il Genin riuscì a non farsi incatenare dalle stesse.
    Per un Jinchuuriki, i pensieri da cui scaturivano dubbi e perplessità potevano rivelarsi cibo per il proprio demone. Doveva intervenire sia per aiutare il suo amico sia per placare lo strano senso di colpa che lo faceva sentire in debito per non aver ricevuto alcun attacco dal nemico. Con Fudoh costretto a combattere nel corpo a corpo, il Genin aveva poche opzioni tra le mani.
    Se non posso usare i Doton, devo puntare al taijutsu. Le sue labbra si storsero in una smorfia di disappunto. Sarebbero riusciti a coordinarsi?
    Non mi rimane che colpirlo alle spalle. Affermò a se stesso, abbassando il proprio baricentro.
    Con il favore delle ombre che disegnavano a terra lunghe dita scheletriche, egli si portò alle spalle del nemico tracciando una traiettoria ad arco. [SG]
    A una distanza di circa sei metri dalla grossa preda, Masayoshi sbiancò di colpo quando vide quest'ultimo piegarsi in avanti per azzannare il collo del suo amico. Ne aveva visti di colpi feroci e privi di umanità, ma quel tentativo di rompere il collo di un ninja con un morso lo lasciò senza parole. Per un interminabile secondo, lo Shokuto pensò all'inimmaginabile.
    Fudoh. Sussurrò dentro di sé con un filo di voce, angosciato dal corpo apparentemente immobile del suo amico, ancora eretto e nascosto dalla stazza del nemico. Trattenne il fiato a lungo, poi un sospiro di sollievo allietò la sofferenza. L'amico era vivo. Ed era pronto a contrattaccare, servendosi del Fuuma Kunai che, con qualche abilità particolare, era tornata nella sua mano.
    ORA! Urlò dentro di sé, e con il cuore colmo di felicità, di gioia e pura determinazione, egli scattò verso il falegname.
    Fu una decisione istintiva, forse suggerita da un sesto senso che aveva visto, nel contrattacco a sorpresa di Fudoh, la finestra perfetta per attaccare. [SA I]
    Masayoshi sarebbe intervenuto sulla spinta gravitazionale con cui il kiriano cercò di scacciare via il nemico. Indipendentemente dall'esito del jutsu, con il braccio sinistro caricato sin dietro alla spalla, lo Shokuto avrebbe scagliato il suo taijutsu contro la base della colonna vertebrale, nel tentativo di frantumargli l'osso sacro e condannarlo a una vita in sedia a rotelle. [ST]


    Continuò la sua danza senza fermarsi; egli estrasse la scimitarra con la mano destra e con un movimento fluido da sinistra verso destra tentò di squarciare i tendini che correvano dietro la ginocchia del nemico. In caso di successo, l'uomo sarebbe caduto a terra come una mela marcia. [SA II]
    L'offensiva del sunese non sarebbe terminata lì.
    La gamba sinistra strisciò in avanti, la schiena si piegò verso il nemico e il braccio destro saettò con una traiettoria obliqua verso il collo del falegname. Se il fendente era stato veloce, l'affondo fu fulmineo, grazie all'elevata quantità di chakra che irrorò nuovamente l'arto destro. Doveva sorprendere il nemico a tal punto da costringerlo a concentrarsi solo su di lui, così da permettere a Fudoh di rifiatare. [SA III]
    Consapevole dell'uso smodato delle armi da lancio, che era in grado di richiamare con qualche strana abilità, Masayoshi sferrò l'ultimo colpo proteggendosi il busto con il braccio sinistro, ancora avvolto da una lunga fascia da combattimento.
    Terminò l'attacco spostando l'arma sull'altro arto. Il braccio destro dolorante e intorpidito era caduto lungo il rispettivo fianco, inutilizzabile per chissà quanto tempo.

    <div class="w3-col m4">Chakra: 47.5/75
    Vitalità: 13.5/16
    En. Vitale: 27.5/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 500
    Velocità:  500
    Resistenza: 500
    Riflessi: 500
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 500
    Agilità: 500
    Intuito: 500
    Precisione: 500
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: Movimento
    2: Fendente
    3: Affondo
    Slot Tecnica
    1: Spaccamontagna
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Scimitarra × 1
    • Shuriken × 4
    • Cartabomba I × 1
    • Kunai × 6
    • Rivestimento Mimetico × 1
    • Rotolo da Richiamo × 1
    • Tonico di Ripristino Minore × 1
    • Bende Rinforzate × 2
    • Corpetto in Cuoio × 1
    • Tonico di Recupero Minore × 2

    Note










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