Posts written by Youshi2

  1. .

    砂の海

    Suna no umi

    VII

    Ero piuttosto sicuro che il ragazzo non sarebbe stato in grado di individuarmi, sia per via della costituzione minuta e delle mie capacità di passare inosservato, sia perché sembrava che la sua attenzione fosse rivolta principalmente verso il gatto che gli mostrava la via. Decisi, allora, di sciogliere le ombre che mi avvolgevano, pensando che sarei potuto passare più facilmente inosservato mischiandomi tra la folla e non correndo così il rischio di venire fermato, nel caso qualche shinobi fosse stato in grado di notarmi per la via. Malgrado ciò, la mia impronta di chakra sarebbe comunque rimasta contraffatta e limitata, nel medesimo modo in cui mi ero presentato alle mura del villaggio. Ancora una volta, infatti, non volevo che qualche sensitivo impiccione venisse attirato dalla mia energia vitale che pulsava oscurità avviluppando il tantien. Osservai il ragazzo mentre si muoveva agile tra la folla, saltando di qua e di là per stare al passo con il felino, non riuscii notare alcun tranello o tentativo di fuga e potei allora concentrarmi sulle voci della strada. Non avendo la possibilità di fermarmi e ascoltare interamente il discorso della gente, mi dovetti accontentare di un mosaico di parole. Riuscii così a scoprire che, quel giorno a Suna, erano accaduti diversi incidenti in tutto il villaggio, tanto all'Hoshi &co, quanto alla casa di una certa Shaina e all'ospedale del villaggio. I tasselli raffazzonati per le vie, però, non mi diedero ulteriori informazioni su ciò che era avvenuto in quegli altri due luoghi di preciso, ma ciò che era accaduto al negozio di Hoshi poteva darmi da pensare. In precedenza, ascoltando le parole del Jonin di Suna, avevo avuto la netta sensazione che avesse un obiettivo ben preciso: destabilizzare l'opinione pubblica, spaventare la popolazione, unirla contro fantocci come il Suono o il fatto che il Kakita a capo del villaggio non era nativo di quelle terre. Il fine di tutto ciò, direttamente e indirettamente, era quello di favorire una fazione politica alla rincorsa del ruolo di Kage della Sabbia, come lui stesso ci aveva riferito, infatti, aizzava la folla e indicava altri shinobi come migliori candidati al ruolo di capovillaggio e quindi non stava facendo tutto ciò per sé stesso. La vera domanda era se gli avvenimenti che avevano scosso il villaggio in quella giornata afosa fossero collegati, ma non avevo a disposizione gli elementi per darmi una risposta. Certo, potevo pensare che l'ingurgitatore di vampe ed esplosioni non fosse un pazzo isolato, potevo supporre che, come lui, altri si erano dati da fare per perseguire la destabilizzazione dell'opinione pubblica, ma non ne avrei mai avuto la certezza finché non avessi avuto delle prove che potessero collegare quei fatti e, di conseguenza, avrei dovuto mantenere quei pensieri allo stato di "ipotesi" e "possibilità". Furono le parole di un mercante ortofrutticolo ad attirare la mia attenzione e fare arrestare il mio passo: diverse guardie stavano confluendo al Palazzo del Vento. Guardai in direzione del ragazzo di Oto che, senza posa, continuava a seguire il gatto, quindi tornai a guardare il mercante che parlottava con una signora dal viso preoccupato, mossi allora l'occhio verso l'edificio che intravedevo appena sbucare sopra i tetti, il Palazzo del Vento. Luogo istituzionale e luogo ove risiedeva il potere, luogo da conquistare per aver accesso allo scranno più alto di Suna e, proprio il fatto che una grande quantità di guardie fossero dirette là, mi costrinse a prendere un'altra strada e fermare il mio pedinamento.
    Mi grattai la mascella, non avrei lasciato da solo il ragazzo senza un avvertimento, per questo cercai in un negozietto o tra la gente un foglietto e una penna. Se le avessi trovate avrei scritto rapidamente poche righe e avrei accelerato il passo fino a raggiungere il giovane shinobi. Una volta raggiunto, da dietro, gli avrei tirato una spallata simulando un tentativo di sorpasso e - guardandolo fisso negli occhi - avrei detto infastidito Ehi! Guarda dove stai andando durante la collisione avrei allungato il bigliettino nella sua mano, poi me ne sarei andato mantenendo il passo e svoltando verso il Palazzo del Vento. Non mi ero preoccupato di farmi vedere dal felino che lo accompagnava, sia perché non ritenevo possibile che mi avesse visto prima nei pressi del negozio, sia perché non indossavo il coprifronte di Kiri - tolto poco prima di quella scenetta - e quindi non mi avrebbe potuto ricollegare ad un altro villaggio. Se lo shinobi di Oto avesse avuto modo di leggere il biglietto fortuito, avrebbe trovato queste parole: "La curiosità uccise il gatto. Non fare casini". Se non fossi riuscito a trovare un biglietto di fortuna e una penna con cui trascrivere quelle poche parole, avrei comunque simulato lo scontro con il ragazzo e gli avrei detto le medesime parole.
    Comunque fosse andata, mi sarei diretto successivamente verso il Palazzo del Vento.

    Chakra: 64/80

    [Kenku-sama]
    Il karasatengu guardò, accigliandosi, la ragazza, portò il busto in avanti mentre ella provava a parlare, quasi potesse aiutarla con quel piccolo gesto di maggiore attenzione. Oh beh disse poi spazientito quando la ragazza, dopo quel momento di caricamento verbale chiese solo quanti fossero. Uno, due, tre e quattro se consideriamo anche l'animaletto di Hideo-san Kenku aveva appena smesso di indicarli durante la conta, quindi rivolse nuovamente l'indice verso la ragazza quasi ammonendola Ma siete abbastanza per godervi un mio piccolo spettacolino, cosa che di certo ha maggior valore piuttosto a queste lapalissiane informazioni, mia cara scosse il capo infastidito. Quando poi la kunoichi della Sabbia passò un foglietto al genin di Kiri, Kenku suonò qualche nota e si schiarì la gola osservando sottecchi Hideo che, se non avesse riportato il contenuto del messaggio ma passato il foglio al karasatengu, si sarebbe sentito inveire contro: Andiamo, mi sto preparando alla mia esibizione, in nome di Sojuboro un po' di educazione! quindi gli strappò il foglietto dalle mani e lo lesse rapidamente aguzzando gli occhi. Leggendo il titolo onorifico con cui la ragazza si era rivolto a lui, sorrise sornione sotto il becco e aprì le ali muovendole in maniera aggraziata. Oh beh... Molto bene signorina, molto bene eviterei volentieri di fare due chiacchiere con i Sand Scorpions... Certo, a meno che non siano un po' più sensibili di voi alla bellezza e al bello, in tal caso saprebbero apprezzare la mia musica a differenza vostra disse, stropicciando il foglietto e infilandoselo in tasca. Bene, bene ragazzo. Allora sono ai tuoi ordini Kenku alzò il flauto quasi volesse indicare la direzione da prendere e poi abbassandola lentamente spostando lo sguardo verso il genin ma uhm... In che direzione andiamo? Tra non molto richiamerò i miei corvi così che avremo una maggiore cognizione di causa seguì il ragazzo con fare baldanzoso e poi rivelò Alcuni dei miei fidi compagni hanno seguiti i due figuri della sabbia, tre del mio stormo invece sono stati dietro a Youshi. Sì, sì, uno l'avrebbe seguito da vicino, gli altri due dovrebbero aver individuato il ragazzino accompagnato dal felino e dovrebbero stargli alle calcagna... Anche se... Beh sono un po' tordi, ecco disse, sembrò più tra sé e sé che in direzione di Hideo, proprio verso di lui lanciò uno sguardo e tentò di dargli una piccolo colpo con il flauto sulla testa: Ma prima di dirmi che diavolo sta succedendo, dimmi tu come stai! Ti sei fatto grande, eh? provò a saggiare i muscoli del braccio del ragazzo

    Chakra: 9/12


  2. .

    天狗の散歩

    Tengu no sanpo

    XIII

    Lo sguardo si spostò dal chunin della nebbia al kage della foglia, il silenzio divenne una gelida risposta ed osservai quell'ammasso di carne ora irrorato di chakra, dilatai le narici espirando e poi mi lasciai trascinare dagli eventi successivi, ma non dimenticai. Kensei-sama avrebbe saputo che il leader della Foglia era entrato in contrattazione con il Veterano e che i termini del loro patto erano stati taciuti, il leader della Nebbia avrebbe saputo sicuramente come approfittare di certe informazioni, quanto meno per screditarlo.
    La mia attenzione tornò su Fudoh, benché il mio sguardo non si fosse mosso dal suo viso la mia mente stava processando quei rapidi pensieri circa la gestione delle informazioni. Perdonami, mi sono distratto ammisi, chiedendogli indirettamente di ripetere le prime parole che erano passate in secondo piano. Dedicai allora la mia attenzione al primario che, con voce calma, iniziò a spiegarmi diverse cose che concernevano il Tengu: iniziò dalla sua caratteristica di generare chakra dall'ambiente naturale circostante e proseguì spiegando che la tempesta che lo circondava era un modo per drenare il potere che costantemente generava. Corrucciai il sopracciglio cercando di decifrare il significato di "morire in una bolla onirica", il mio sguardo vagò verso il basso e si appoggiò all'infinito mentre riflettevo che potesse significare qualcosa di simile ad un sonno-morte. Mossi il naso infastidito e chiesi: Hai provato a chiedere a raizen che cosa intendesse?

    Il Veterano non diede segni di riconoscimento ed io non indugiai ulteriormente, quel fugace scambio di sguardi mi aveva prosciugato la bocca e non volli tentennare ulteriormente per evitare che la mia prossemica dimostrasse il disagio che la sua presenza, in parte, mi provocava.
    Il primario mi seguì quando gli chiesi di prenderci un momento per incrociare le informazioni in nostro possesso, riuscii - forse - a convincere Fudoh della veridicità delle mie parole e delle mie intenzioni: mi parlò di Maya e del dialogo che avevano avuto. Acquisii le informazioni con qualche cenno d'assenso del capo, l'indice era tenuto sulle labbra mentre il pollice reggeva il mento e l'altra mano sosteneva il gomito. Quindi viene da un periodo storico precedente al nostro, capisco commentai ancora una volta laconicamente Significa che non conosce ancora gli esiti delle sue mosse in quel del Ferro e certamente non saremo noi ad anticiparglieli, a tal proposito... sciolsi la posizione che avevo tenuto fino a quel momento, mi avvicinai di un passo a Fudoh e lo guardai dritto negli occhi. Che tipo di dettagli, Fudoh-san? il battito cardiaco era inevitabilmente aumentato, le vicissitudini di Ago e delle altre lame di Kiri mi toccava troppo da vicino per rimanerne impassibile. Cosa le hai detto su Nikaido? serrai la mandibola ed espirai, mi resi subito conto che dovevo calmarmi. Portai la mano al volto e feci un passo indietro mentre la mano scivolava sui miei lineamenti e con gli occhi chiusi sussurrai: Scusa, Fudoh-san il mio atteggiamento era stato aggressivo nei suoi confronti, lo sguardo con cui avevo osservato il primario trasudava fredda e calcolatrice violenza, ma era stata una reazione incontrollata. Qualcosa su cui avevo lavorato molto, negli anni, per eliminare dal mio essere, sebbene ogni tanto riemergesse in fiotti di rabbia. Inspirai ed espirai lentamente mentre il mio occhio si riapriva sullo shinobi di Kiri e, questa volta con voce calma, gli domandai: Perdonami, dicevamo la mia voce era tornata ora atona Cosa vi siete detti rispetto al Cavaliere Dorato, Fudoh-san?. Confermai, infine, con la voce e con dei rapidi cenni del capo l'idea di fare visita al Ferro e fu in quel momento che Kotaro fece la sua comparsa tra noi. Un leggero sorriso di stima si aprì sulle mie labbra e lo salutai con un cenno del capo, capii in quel momento che averlo conosciuto, dopo i fatti della pagoda rovesciata, era stato un dono del fato. Orfano di Ossuri, orfano del maestro e della famiglia, la possibilità di conoscere un mio parente, per quanto la sua esistenza fosse effimera, mi aveva riempito di gioia, così come vedere riconosciuti i miei sforzi. Riemersi da quei pensieri quando parlò del Paese del Ferro e citò un suo nascondiglio, inclinai il volto incuriosito e presi il foglietto che mi stava allungando. Molto interessante dissi, mentre decifravo rapidamente la mappa e individuavo il nascondiglio e i punti di riferimento che Kotaro aveva segnato Davvero zio, grazie. Sarà sicuramente utile dissi sorridendo, infilando il foglietto in una tasca interna del kimono da combattimento.
    Quello che avvenne negli istanti poco successivi mi lasciò attonito, la pelle si increspò e i peli si drizzarono mentre la mia mente e il mio corpo elaboravano ciò che era appena accaduto: quella mano pesante sulla spalla era del tsuchikage, quello shinobi era riuscito non solo a eludere me e il primario di Kiri, ma addirittura Kotaro ed era arrivato ad un metro da me senza che potessi minimamente accorgermene. Non ebbi nemmeno il tempo di poggiare la mano sull'elsa di Utsubo che l'uomo parlò e mi ci volle un istante per tornare alla realtà e elaborare le incredibili capacità di quello shinobi. Mi morsi la lingua per evitare di rispondere alle prime parole dell'uomo, avrei voluto fargli presente che anche giocare a chi è più furtivo con due Tokugawa non era cosa buona, ma la situazione era troppo delicata per farla precipitare con poche parole fuori posto. Valutai, allora, che dovevo concedergli l'onore della vittoria, in quel frangente, ma che - prima o poi - gli avrei restituito il favore e lo avrei colto impreparato. In pochi possono eguagliare gli shinobi del nostro clan nel muoversi tanto silenziosamente, devo dargliene atto Tsuchikage-sama dissi, voltandomi verso di lui e togliendomi così dal suo tocco, muovendo il capo in segno di rispetto e riconoscimento verso le sue doti. Deglutii e snodai la gola da una spiacevole sensazione, perché mi aveva toccato? Voleva solo dimostrare la sua superiorità mostrando che fosse in grado di toccarmi senza che io nemmeno me ne accorgessi o c'era qualcosa in più dietro a quel suo gesto? Che mi avesse applicato un fuinjutsu? Avrei dovuto confrontarmi con Fudoh rispetto a quella possibilità. Guardai l'uomo non nascondendo del tutto quel misto di sospetto e curiosità per le sue parole.
    Furono detto cose che ignoravo in grande maggioranza, a partire dall'accordo commerciale tra il Kage di Iwa e la Signora di Taki, fino a giungere Rei Yujin e sua sorella Kanna, passando da qualcosa che era avvenuto sulla Luna e del Cavaliere Bianco. Di Kanna e suo fratello ci avrebbe parlato se fossimo stati disposti a rivelargli alcune informazioni, le prime sembravano di poco, ma l'ultima domanda su Azumaido mi fece rivolgere lo sguardo dritto verso il suo. Lo studiai in silenzio e poi dissi: Ci sta chiedendo informazioni di un territorio sotto la diretta influenza di Kiri, ma cos... la mia voce fredda venne fermata da Fudoh e dal suo tocco, mi ammutolii e guardai il ninja della Mano Bianca. Inspirai ed espirai lentamente e con un cenno del capo gli risposi calmo: Così sia, Fudoh-san accettai la decisione del ninja di Kiri, molto probabilmente aveva cognizione del valore reale di quelle informazioni a differenza mia, ma lo sguardo fisso sui suoi occhi era chiaro: non avrei accettato niente di meno che una spiegazione esauriente della situazione. Il primario dopo un breve preambolo colse subito ciò che aveva insospettito anche me, ovvero la qualità della sua informazione alla luce dei momenti temporali diversi tra il nostro e il suo presente. La controproposta del primario mi parve ragionevole, se da una parte si era dimostrato disponibile a fornirgli le risposte a due dei suoi quesiti, dall'altra avremmo rivelato la terza solo alla luce della qualità delle risposte del Kage di Iwa, dunque feci un cenno di assenso validando - da parte mia - la proposta di Fudoh e aspettando così il volere del Tsuchikage.

    [. . .]

    L'idea di passare sotto alla tempesta sembrò cogliere tutti di sorpresa e, la loro reazione, colse me per primo. Possibile che nessuno avesse mai pensato di aggirare l'ostacolo invece che buttarsi al suo interno a capofitto? La spiegazione datami prima dal Tokugawa e poi dal Kenkichi mi diede da pensare, ma non come l'affermazione di Byakuei. Lo guardai per qualche secondo e poi con poche parole mi rivolsi a lui dicendo: Già, sembri sempre qualche passo più avanti, Byakuei... arricciai le labbra Mi domando per quanto ancora. Tu la senti l'influenza del sognatore? Qualche ora fa tuo fratello mi diceva che c'è qualcosa che vi muove, che vi invita a prendere questa o quella decisione, tu la percepisci? sorrisi appena e domandai concludendo Cosa sarà mai a differenziarti da tutti gli altri, Byakuei?
    Comunque fosse andato quel rapido scambio di battute, sarebbe stato Fudoh a rispondere in maniera più recettiva al mio suggerimento. Mi diede una pacca sulle spalle e si allontanò per qualche momento e tornò con la soluzione in tasca: uno dei cavalieri di Maya avrebbe potuto aprirci buona parte della via e lei ci fornì due simboli del pensiero che ci assicurò essere piuttosto potenti. Molto bene commentai, prendendo il foglietto che Fudoh mi stava porgendo.

    [. . .]

    Lei è la prima parente stretta di Fudoh-san che io conosca preambolai facendo un cenno con il capo e poi mi presentai Mi chiamo Youshi dissi, non avendo avuto modo nei momenti precedenti di presentarmi Fudoh mi ha detto che aveva dei Fuinjutsu da darci e che avrebbero potuto esserci utili la osservai in volto mentre li tracciava, mi domandavo quanto potessi apprendere dalla Signora di Taki attraverso quella donna, sua sorella. Quanto potevano avere in comune le due donne? Scelta particolare l'omonimia tra due sorelle osservai, sorridendo e lasciando in qualche attimo di silenzio il vuoto che sperai lei colmasse con qualche parola al riguardo. I vostri genitori devono aver avuto un buon senso dell'umorismo oppure essere particolarmente affezionati a questo nome, devo dire guardai i sigilli ultimati sul mio corpo e rinnovai un cenno di rispettoso ringraziamento. La ringrazio, Maya-sama. Saranno sicuramente utili le dissi con voce calma congedandomi.

    Rimasi solo, durante l'attraversata, ragionando su tutto ciò che era successo. Rivalutai la situazione e le scoperte che avevamo fatto durante il percorso sulla natura di quel luogo. La mia mente, poi, si rivolse anche al passato e all'isola dell'Abete, riflettei su quelle sfere guardiane e sulla possibilità di rincontrarle. Era stato proprio tramite ad esse che mi ero fuso con l'arma di Iwa, quel passo di tenebra dentro ad una composta d'ombra mi permise di diventare tutt'uno con le ombre di quel luogo e di portare i nostri alleati nella stanza del cuore. I miei pensieri vennero interrotti da Fudoh-san che, dopo aver ricevuto qualche lezione sull'uso del manganello da parte di Kotaro-sama, si avvicinò a me esponendo la situazione e ponendo qualche domanda. Sospirai calmo e ammisi Ci troveremo ad affrontare sicuramente alti livelli di guardia, non so se del tutto identici a quelli dell'Abete lo guardai per un momento e poi aggiunsi a denti stretti: Non possiamo fidarci dei nativi sbattei la palpebra guardandolo Forse solo di Byakuei, ma gli altri non godono di libero arbitrio. Ci stanno aiutando perché il sognatore vuole aiutarci, ma - alla luce di questo, ovvero che stiamo facendo qualcosa che compiace il sognatore - mi chiedo se stiamo facendo la cosa corretta... In secondo luogo, anche fossimo sulla strada giusta, non potremo servirgli il fianco e affidarci a loro se il Sognatore dovesse decidere che ciò che stiamo facendo vada contro il suo interesse Quelle parole mi costarono più fatica di quanta potessi pensare, il motivo era semplice: Kotaro. Il fratello di Ossuri mi aveva dato, in poche ore, tutto ciò che mio nonno e maestro mi aveva negato, mi aveva fornito un lato umano che mi era estraneo all'interno dell'ambiente della famiglia. Sospirai, avrei voluto combattere al suo fianco, vederlo effettivamente in azione e non solo riprodurre alcuni kata come nella foresta appena fuori da Kiri, ma l'idea di poterlo avere nuovamente come nemico cancellava ogni pensiero. Fornii dunque la mia proposta su come comporre il team e poi aspettai che ci riunissimo con gli altri. Ora dimmi, Fudoh-san, chi sono i due tizi citati dallo Tsuchikage, perché li riteneva un'informazione con così alto valore?

    Dopo le parole di Fudoh al gruppo attesi qualche momento, quindi intervenii con voce calma: Assieme a noi due a superare la barriera ci saranno anche Apachai e Hana rivolsi verso quest'ultima uno sguardo sfuggente, avevamo un accordo e non sarei stato io a tirarmi indietro per primo. Obi tornerà dalla sua Signora una volta aperta la via, la creazione del varco gli chiederà sicuramente un certo sforzo e oltre alla barriera bisognerà essere freschi e in forza il mio sguardo si mosse verso gli altri shinobi, come avevo detto poco prima a Fudoh, non avrei accettato la presenza di nativi al di là della tempesta. Se non ci fossero state rimostranze dal mio parigrado o dagli altri shinobi, avrei lasciato a qualche cenno di assenso il ruolo di congedarci. Io mi sarei mosso rapidamente verso Kotaro chiamandolo: Zio, zio! un sorriso leggero si aprì sul mio volto quando riuscii ad avere la sua attenzione, lo invitai a fare qualche passo da parte e poi mi prodigai in un sentito inchino Una volta preso il cammino sotto la tempesta non penso avremo altre occasioni per parlarci stirai le labbra in un mezzo sorriso E' stato un onore conoscerti in prima persona, Ossuri mi aveva parlato spesso di te, ma non potevo immaginare... scossi il capo lasciando nel vuoto le parole successive Grazie per ciò che mi hai insegnato in così poco tempo. Addio quindi gli voltai le spalle dopo un ultimo e sentito inchino e, assieme al resto del team selezionato, imboccai la strada verso il Tengu.
  3. .

    寒さの中で叫びます

    Samu-sa no naka de sakebimasu

    IX

    I miei passi incespicavano nelle neve perenne che copriva l'isola di Azumaido, camminavo a fatica, trascinando il mio corpo su quella landa ghiacciata cercando di ammutolire il dolore che, malgrado le cure dispensate dal primario di Kiri, si riproponeva ad ogni passo. I tentativi di anestetizzare il dolore svuotando la mente erano inutili, i ricordi di ciò che era appena accaduto erano troppo vividi e non riuscivo a pensare ad altro. Si susseguivano brevi lampi di immagini, momenti e sensazioni che avevo provato nella concitazione della battaglia oppure nella tormenta di neve che avevo affrontato con Yato nelle vesti di Minarai.
    Fu Hideo a interrompere quel torrente di pensieri, lesse forse nel mio viso adombrato dal dolore il rimuginamento e si aprì al dialogo proprio ripercorrendo alcuni fatti. Le mie labbra si aprirono in un ghigno amaro, specchio della delusione per il fallimento nel non essere riusciti a fermare Momin. Azumaido è un luogo tanto straordinario quanto pericoloso il respiro grattò sulla gola quando dovetti allungare il passo per evitare un ostacolo sul cammino Ogni cosa, qui, nasconde un pericolo mortale. Anche, semplicemente, il vento gelido che batte su questa landa può portare alla morte un avventuriero non preparato commentai placido, lasciando scorrere lo sguardo sulla neve candida ombreggiata da imponenti pini.
    Le parole del genin mi lasciarono interdetto: mi ringraziò. Lo guardai per un momento, mentre concludeva quelle sue parole e poi sorrisi laconico. Non è me che devi ringraziare, nemmeno gli altri shinobi che ti hanno accompagnato durante il tuo percorso, Hideo-san nuovamente cercai il suo sguardo e poi mi spiegai Il compito affidatomi dal Mizukage è stato quello di assicurarmi un livello minimo di preparazione da parte dei neo genin del villaggio o dei novelli ninja. Negli anni ho partecipato a diverse celebrazioni della Nebbia di Sangue e quello che ho detto o fatto con te non è diverso a quello che ho detto a molti altri studenti o genin del villaggio feci una piccola pausa, riprendendo fiato Ma quanti ne vedi qui al nostro fianco? Akaraguri, Sekiro, Ryuu... elencai, citando tre promettenti genin del villaggio che però si erano attestati ad un livello sostanzialmente mediocre Nessuno di loro ha dimostrato di possedere le tue capacità, fisiche e mentali, ma soprattutto nessuno di loro ha dimostrato di avere la tua perseveranza negli addestramenti e dedizione alla causa kiriana inclinai le labbra in un'espressione di dolore, quando una fitta al costato si fece sentire dopo aver appoggiato male il piede su una pietra poco stabile Dico questo perché tu capisca che non sono stati i miei insegnamenti o quelli di altre persone ad averti reso lo shinobi che sei diventato. Quanto meno, non è stato questo a fare la differenza. La differenza l'hai fatta te per te stesso, sii in grado di riconoscertelo e tieni alto, fiero, lo sguardo verso chiunque incroci il tuo cammino Conclusi con un tono di approvazione verso il ragazzo.
    Non lo dimenticherò, Hideo-san risposi alla sua promessa e proseguii, sentendo la sua proposta successiva, allargando un sorriso sincero sulle labbra Volentieri! Devo ammettere che sarei disposto a pagare anche il doppio per un ramen del Robatayaki, in questo momento risi mentre pregustavo il caldo e grasso brodo Dammi giusto il tempo di rimettermi in sesto e potremo bere anche del sakè! Ora andiamo altrimenti perdiamo Fudoh-san alzai lo sguardo verso il primario che ci precedeva di una cinquantina di metri e urlai in sua direzione EHI! FUDOH ASPETTACI! Ma Tong non potrebbe farci risparmiare questa camminata fino al porto? Sono esausto domandai divertito, sperando che il primario evocasse la tartarugona che avrebbe potuto portarci serenamente tutti e tre fino al porto dove la nave ci stava attendendo
  4. .

    霧の地下世界

    Kiri no chika sekai

    II

    Mi limitai a qualche cenno di assenso in risposta alle parole del primario, poi lo seguii quando citò un edificio come luogo adatto da cui iniziare le nostre ricerche. Lungo il tragitto mi raccontò della missione in cui, scoprii, conobbe il futuro Mizukage, considerò superflui i dettagli e raccontò, invece, i fatti più salienti. Lo ascoltai incuriosito e poi, alzando lo sguardo verso il cielo e riflettendo, dissi con calma: Mah... Gli Isaka si definivano figli di Kiri, pagavano sostanzialmente una tassa ad un'altra organizzazione più grossa del continente per evitare che questa interferisse con gli affari kiriani feci una piccola pausa grattandomi il mento Questa tassa erano abitanti dell'isola sputai quelle parole con disgusto Li consegnavano vivi, quindi anche all'epoca non è che uccidessero in senso stretto, anche se condannavano indirettamente i nostri compaesani a schiavitù o morte riflettei un secondo Se non ricordo male... Sì, li utilizzavano per degli esperimenti, ma la memoria mi gioca brutti scherzi, è successo qualche anno fa, non vorrei darti informazioni sbagliate. Però potremmo approfondire più avanti, quanto meno per assicurarci che, senza gli Isaka in circolazione, non abbiano esteso la loro influenza su Kiri
    Ci muovemmo verso Est e Fudoh mi fece vedere una pasticceria che apparteneva a Ryuu, guardai l'edificio e annusai l'odore dei dolciumi che scaturiva dai forni Non lo sapevo ammisi rispetto al fatto che gestisse un esercizio commercialeCerto, mi ricordo di lui. E ricordo anche che era il jinchuriki del Sanbi, lo scoprimmo - quanto meno io - sempre ad Azumaido riflettei un momento e poi ripresi, con voce calma Tu l'hai più visto? Penso si sia ritirato dalla vita ninja tentennai un momento e proseguii: Mi chiedo se il Sanbi sia ancora sigillato nel suo corpo, sono informazioni riservate - questo è ovvio -, ma non ho sentito niente dal Mizukage o tra i vertici della Mano Nera a tal proposito mi richiusi in un breve e meditabondo silenzio attendendo una risposta da parte del primario. Io e lui eravamo, all'interno del nostro villaggio, ninja di alto grado e sapere dove fosse confinata una delle forze portanti sarebbe stata un'informazione utile da avere in caso di attacco ai danni del villaggio. Da quello che mi era dato sapere il Sanbi rientrava nei patti stipulati con il Kokage, ma non sapevo se lo scambio era avvenuto, né se Harumi - la controparte all'interno dello scambio con il condottiero di Oto - fosse ancora a Kiri. Aprii allora il dialogo su quell'argomento, incuriosito di sapere cosa ne pensasse Fudoh-san Come valuti le forze portanti e il fatto che i demoni codati siano - a tutti gli effetti - proprietà dei villaggi accademici, Fudoh-san? il mio sguardo cercò repentino il suo e la mia mente si aprì a parallelismi su situazioni che riguardavano più da vicino il primario.

    Dalla pasticceria non ci volle molto a raggiungere la zona abbandonata indicata da Fudoh-san, diversi edifici imponenti si stagliavano sull'orizzonte brunito dal tramonto. Fu una scossa di terremoto ad allertarci, guardai lo shinobi e le due creature che ci accompagnavano, quindi lo seguii quando scattammo verso l'edificio più imponente. Guardai nella direzione indicata da Fudoh-san e potei intravedere due figure, sebbene ne riconobbi solo i contorni e non riuscii a ricavare altre informazioni. Allo stesso modo non riuscii a capire che una delle due figure stava componendo dei sigilli, per questo gli aculei e le spaccature del terreno mi colsero alla sprovvista. Dannazione! urlai, mentre la tartaruga più piccola venne sbalzata in mia direzione e gli aculei ci divisero dall'altra creatura e il suo evocatore.
    Una fiammata liquida, la cui natura non sembrava essere dissimile da quella della Mizukage appartenente ad un'epoca passata, spaccò ulteriormente l'edificio e lo plasmò in una cupola che intrappolò me e la piccola tartaruga. I tentativi di sfruttare il passo di tenebre per uscire da quella prigione risultarono inutili, scossi il capo deluso valutando quali altre opzioni mi restavano e una risposta mi venne suggerita proprio dall'evocazione del primario. La guardai interdetto e poi ammisi, leggermente irritato dal dover rivelare un limite della mia formazione Non ho mai imparato a sfruttare il chakra distruttivo, sebbene sia a conoscenza della possibilità di sfruttare il chakra in questa maniera mi avvicinai alla cupola studiandola, malgrado tutto non emanava calore e sicuramente non mi sarei ferito nel colpirla Malgrado questo mio limite mi rincuorai ad alta voce Non sono estraneo ai più avanzati controlli del chakra, sono capace di declinarlo nelle altre due forme e, forse, questa conoscenza mi permetterà di apprendere rapidamente come sfruttarlo per distruggere dissi, forse  rivelando una speranza piuttosto che una certezza. Bene... Devo concentrarmi, lasciami qualche attimo chiesi, non volendo essere disturbato, mlagrado la situazione richiedesse tempestività.
    Riportai allora alla memoria gli addestramenti passati: a Suna, quando il maestro Shunsui mi spiegò come convogliare il chakra al fine di creare una patina adesiva; al largo di Kiri, quando Etsuko mi parlò del movimento da imprimere al chakra per renderlo repulsivo e utile a spiccare poderosi balzi. Inspirai ed espirai, facendo fluire e concentrando il chakra agli arti superiori. Lavorai a levare, una volta convogliata una discreta quantità sulle mani, sapendo che il controllo dei chakra richiedeva una giusta quantità che non fosse né minore né maggiore al necessario. Una volta ritenutomi soddisfatto da quella operazione, iniziai a controllare il chakra che avevo accumulato, la tartaruga mi aveva detto solo di rilasciarlo con forza durante l'impatto e così feci, in quantità minime, prima di tentare di colpirlo. Dovevo comprendere come espellerlo con forza, la patina di chakra sulla mano iniziò a vibrare in un caotico turbinio, mentre provavo a controllarlo in questa maniera. Non era dissimile a quando lo sfruttavo per compiere notevoli balzi, la differenza stava nel riuscire a rilasciarlo e propagandarlo contro la struttura che ci aveva intrappolato. Provai, tirando pugni al vento, di rilasciare il chakra nel momento in cui portavo al massimo l'estensione del braccio, valutai allora che le nubi oscure di chakra che rilasciavo ad ogni tentativo dovevano imprimere la forza necessaria a distruggere le strutture. Durante quei tentativi, mi concentrai nel far esplodere il chakra a partire dalle mie nocche, ripiegando su sé stesso il chakra concentrato nella sottile patina che mi copriva le mani, sarei dovuto riuscire a creare un'improvvisa pressione che avrebbe potuto rilasciare una sorta di chakra esplosivo. Dopo vari tentativi, decisi di provare finalmente contro la struttura e mi avvicinai ad essa regolando il respiro e concentrandomi sul flusso di chakra. Mi posizionai a meno di un metro di distanza, alzai le mani nella classica posizione di guardia da boxeur, inspirai concentrando il chakra nella mano destra e lo manipolai in una sottile patina densa di chakra, espirai compiendo un movimento rotatorio che iniziò dal tallone, coinvolse il bacino, il busto, le spalle, quindi il braccio che si distese carico dell'energia cinetica di quel movimento e poi verso il pugno che si abbatté sulla struttura. Quando le nocche entrarono in contatto con la struttura, aumentai improvvisamente la pressione sulla patina di chakra che, se fosse andato come avevo pensato in precedenza, sarebbe dovuto esplodere in pura energia.

    [. . .]

    Non ebbe modo di rendersi conto di ciò che era appena successo, mentre alti spuntoni dividevano il primario dal suo compaesano che una seconda scossa di terremoto fece tremare la terra. Improvvisamente una voragine si sarebbe aperta sotto i piedi di Fudoh e lo avrebbe fatto precipitare diversi metri nel vuoto. [1 leggera per gamba e Azzoppato per due turni. A meno che tu non riesca a trovare un modo per evitare il danno da caduta] Raggiunto il terreno il ninja avrebbe visto, sopra di lui, la voragine che lo aveva inghiottito richiudersi completamente, ancora una volta con lo stesso materiale incandescente simile a del magma che, lentamente, iniziò a raffreddarsi. Così, trovandosi nel buio più totale, gli ci volle un po' a capire dove si trovasse e cosa lo circondasse [+3 furtività, -3 Percezione], ma dopo qualche attimo si rese conto di trovarsi in un corridoio, molto probabilmente appartenente ad una rete sotterranea di quella zona abbandonata di Kiri.
    Il silenzio, spezzato solo dal lento e costante gocciolio dell'umidità che alleggiava in quella zona, fu rotto da una voce roca e non molto distante: EHI! Che succede?! ci fu qualche attimo di silenzio e poi nuovamente Fudoh potè sentire la voce maschile rimbombare tra le mura del corridoio SIAMO QUI! LIBERACI SIAMO QUI!
    Il primario avrebbe potuto seguire quella richiesta d'aiuto oppure voltarsi dalla parte opposta del corridoio dentro cui era stato catapultato, certo era che diversi ostacoli si sarebbero posti davanti a lui. Primo, tra tutti, alcuni grossi portoni chiusi a chiave che avrebbero limitato il passaggio. [Pot 30, durezza 4]


  5. .

    砂の海

    Suna no umi

    VI

    Mi curai solo che l'attacco fosse andato a segno, del resto il ninja era stato intrappolato dai fili della ragazza di Suna e lo sottovalutai pensando che i due genin sarebbero stati in grado di neutralizzarlo. La mia attenzione, infatti, era rivolta tra la folla in movimento, lì dove avevo visto il ragazzo parlare con una giovane donna che si riparava le membra con un ombrello. Socchiusi l'occhio riflettendo che quella figura, procurandosi l'ombra con quell'ombrello, non dovesse essere avvezza - come me d'altronde, coperto dal mantello - al sole di Suna. Poteva trattarsi, dunque, di una kunoichi straniera, benché non potessi nemmeno scartare l'ipotesi che fosse una nativa della Sabbia dalla pelle troppo sensibile. Comunque sia, grazie alle mie doti furtive, riuscii ad avvicinarmi abbastanza da non venire notato e, contemporaneamente, di poter ascoltare le parole che i due si scambiavano. Arrivai probabilmente troppo tardi per sentire il fulcro del loro discorso, ma potei coglierne i contorni nelle loro parole di commiato. La ragazza, infatti, evocati in rapida successione due gatti, diede delle istruzioni al genin di Oto: il primo gatto avrebbe preso il sigillo di tracciamento dello shinobi e si sarebbe mosso per il villaggio, il secondo - invece - lo avrebbe condotto in un luogo non specificato. Sorrisi impercettibilmente quando il ragazzo sembrò scusarsi, dalle sue parole potei capire che aveva avanzato l'ipotesi che lei e il jonin stessero collaborando, ma la donna aveva negato. Alzai un sopracciglio pensoso, vi era qualcosa che non tornava e quella ragazza - data la proposta fatta al giovane - non sembrava del tutto estranea a quegli avvenimenti, un'altra possibilità che non potevo scartare per evitare di andare in tunnel vision era che le due cose non fossero collegate direttamente, ma entrambe - sicuramente - concorrevano nel creare l'entropia che stava emergendo nelle strade sunesi.
    Lo shinobi del suono, una volta che la donna grazie al suo ombrello si era allontanata dalla scena, dimostrò uno spirito temerario, decise infatti di farsi guidare dai gatti in un probabile punto d'incontro citato in precedenza. Serrai le mascella con un moto di fastidio, quel ragazzo puntava forte sul tavolo della vita e non mi dava la sicurezza di avere una buona mano dalla sua. Tutt'al più che era entrato a Suna sotto mio responsabilità e, senza remore, si stava affidando alle cure di una sconosciuta che lo invitava a stracciare le regole imposte dal suo villaggio. Mi grattai il mento, pensando che forse stavo sottovalutando il ragazzo, che forse non era ciò che voleva farmi credere, ma il dado era tratto e tanto valeva osservare l'evolversi della situazione. Decisi quindi che l'avrei seguito, per farlo avrei attuato le dovute precauzioni, muovendomi lungo la strada approfittando delle ombre o della gente che affollava le strade.

    Prima di iniziare il pedinamento, tuttavia, composi diversi sigilli e, morsicandomi il dito, pagai il debito di sangue. [Slot Tecnica - Tecnica del Richiamo] In un frullio di ali fece capolino nella scena Kenku, il vecchio Karasu Tengu con cui avevo stretto un legame tempo addietro, nei territori del Paese del Ferro dove il suo popolo viveva con i Tengu. Onorevole Youshi-sama si prodigò in un inchino Mi preme avvisarla che se mi ha chiamato ancora una volta per farle da postino, possiamo subito pareggiare l'evocazione. Non ho intenz... No, non è questo il caso. Ci troviamo a Suna e ho bisogno del tuo supporto, Kenku-sama lo interruppi rapidamente, da parte sua il karasu tengu, sentendosi chiamare con il suffisso onorifico, estrasse orgogliosamente un ventaglio e iniziò a farsi aria Me ne compiaccio, Youshi-sama. Finalmente ti sei deciso si pavoneggio. Gli spiegai rapidamente il piano e, non volendo perdere di vista il ragazzo a cui avevo già dato un centinaio di metri di vantaggio per non fargli notare a lui o ai gatti l'evocazione, lo seguii. Nel muovermi lungo la strada, seguendo il ragazzo, non solo feci attenzione a non perderlo di vista e a non farmi notare, ma anche alle voci o ai mormorii che sentivo per strada. Quel fermento non poteva essere passato completamente inosservato alla popolazione di suna. [Controspionaggio]

    Il karasu tengu, nel frattempo, su mia indicazione si sarebbe diretto verso Hideo e la ragazza di Suna. Con un grande e sentito inchino si sarebbe presentato alla ragazza, agitando con le movenze del teatro kabuki il proprio ventaglio Il mio nome è Kenku e faccio parte dell'occulta razza dei Karasutengu disse compiaciuto, poi aggiungendo Oh sì, non sentitevi sciocchi se non sapevate della nostra esistenza, siamo generati dalle ombre dei tengu e il nostro compito è quello di proteggerli mosse ancora il ventaglio, aprendolo e richiudendolo rapidamente. Benebene. L'onorevole Youshi-sama mi ha richiamato dalle mie esercitazioni con il flauto per aiutarvi, sì sì disse, sperando che qualcuno dei presenti gli chiedesse di suonare, ma dopo qualche attimo passato a farsi aria con il ventaglio, avrebbe ripreso un po' piccato Comunque sia, dicevo, l'onorevole Youshi sta seguendo un ragazzino del Suono che non deve aver imparato bene la lezione di non accettare le caramelle dagli sconosciuti sventolo con più forza il ventaglio, divertito da quella sua piccola battuta e osservò le reazione dei presenti. Se non ci fosse stata alcun tipo di reazione, chiudendo bruscamente il ventaglio, avrebbe continuato infastidito Io sono qui per fornirvi supporto nel caso necessitasse del mio aiuto o voleste essere allietati dal suono del mio flauto e, non di meno, nel tenerci aggiornati su dove stia andando la Mano Nera. Ah a tal proposito Le dita piumate del tengu si mossero rapide e composero i sigilli necessari, quindi in una serie di scoppiettii comparve uno stormo di corvi [Evocazione dei Corvi - 9 unità] [Tecnica economica] Muovendosi come in una danza, il karasutengu diede istruzioni ai corvi e - in un sol momento - spiccarono il volo muovendosi tutti in direzioni diverse in cerca di informazioni. Tre di loro si sarebbero mossi assieme e avrebbero seguito la prima strada che avevo intrapreso, il loro obiettivo era trovare me o il ragazzo in compagnia del gatto, dopo di che avrebbero volato a diverse decine di metri dal suolo seguendo il nostro itinerario. [Esploratori]
    Ora che ho completato di fare ciò che mi aveva chiesto l'onorevole Youshi disse soddisfatto di sé stesso Ditemi come posso esservi utile, alleati della Mano Nera. Vi posso forse allietare con una delle arie che stavo affinando? domandò, sfilando il flauto dalla manica del largo e elegante kimono che indossava
  6. .

    病気の顔

    Byōki no kao

    VI

    Liberare la mente e il corpo da quell'illusione mi richiese chakra e un sacrificio di sangue, rimasi seduto per qualche secondo leggermente boccheggiante, riflettendo che, se non avessi danneggiato la struttura delle campane e se avessi subito interamente l'illusione, non avrei avuto molto scampo. Così come non avevano avuto scampo gli abitanti di quel villaggio, la cui mente era stata obliata dall'illusione per chi sa quanto tempo. Considerai una piccola vittoria il fatto che, con il trascorrere del tempo, la presa sugli abitanti si sarebbe fatta via via più debole, malgrado vi fosse la possibilità che i loro aguzzini trovassero altri metodi per rinnovare il genjutsu.
    Venni richiamato alla realtà quando sentii i rumori e gli schiamazzi provenire dalla chiesa, malgrado mi trovassi sul tetto e quindi abbastanza distante dalla fonte di quelle voci, potei sentire cosa stavano urlando: "catturateli!". I miei compagni di missione dovevano aver compiuto qualche passo falso, la loro presenza era stata resa nota e il caos regnava nel villaggio avvolto dalla notte. Inspirai ed espirai tranquillamente, ricacciando indietro le maledizioni ai kami che la mia mente stava pronunciando, quindi mi mossi lentamente lungo il tetto, sporgendomi appena per vedere la situazione. Potei allora vedere la gente uscire alla rinfusa dal luogo di culto, il portone era aperto e da esso usciva una nube che impiegai poco a comprendere fosse originata dal ninja del mio stesso villaggio. Non provai nemmeno a cercare di vederli tra la folla, mi trovavo infatti a diversi metri di altezza e le probabilità che si fossero nascosti trasformandosi tra la folla erano decisamente elevate. Strisciai allora indietro, lungo le tegole, tornando nella parte centrale dell'edificio, sapendo già quale era stato indicato come punto di ritrovo: il pozzo vicino alla chiesa.
    Dovetti aspettare qualche minuto, poi vidi delle figure muoversi nel presso del pozzo, avevano i movimenti di chi era braccato, si spostavano tra le ombre e attardavano ogni passo per assicurarsi di non essere visti dai passanti. Da terra, cercando tra le tegole, raccolsi un paio di sassolini o frammenti di terracotta rotta, quindi li lanciai in loro direzione cercando di attirarli verso di me. Ero nascosto sul tetto, ma la perseveranza dei piccoli sassi che arrivavano a pochi metri da loro gli avrebbe fatto capire che non mi potevo espore per raggiungerli. Se avessero alzato lo sguardo in mia direzione, infine, avrei agitato rapidamente la braccia e avrei atteso che mi raggiungessero, certo, sempre che non ci fossero gli scagnozzi del sacerdote o altri abitanti nei paraggi.
    Una volta che mi ebbero raggiunto - nel caso in cui nessuno avesse notato la loro salita - mi sarei mosso verso la parte centrale del tetto e, con voce calma, avrei detto guardando prima uno e poi l'altra: Rapporto. Avevo bisogno delle informazioni che avevano raccolto e rapidamente Hideo mi aggiornò, feci qualche cenno con il capo. Il genin mi aveva fornito delle informazioni piuttosto vaghe e, poiché sapevo che Kairi fosse una sensitiva, mi rivolsi a lei: Hai ulteriori informazioni su queste quattro figure coinvolte nel culto, Kairi-san? Attesi un momento, poi domandai nuovamente: Avete compreso questo fanatismo a cosa mira? Hanno preso il controllo di un villaggio e l'hanno soggiogato tramite quell'illusione, dobbiamo capire quale è il loro obiettivo commentai, rendendomi conto di dire un'ovvietà. Poi proseguii Comunque, almeno per il momento, non dovremmo preoccuparci ancora a lungo dell'illusione: ho manomesso le campane e quando sono venuti a suonarle sono crollate alzai un sopracciglio, mostrando così la poca speranza che riponevo nelle parole successive Se non saranno direttamente in grado di sistemare le campane, potrebbero trovare un altro metodo per diffondere l'illusione. Sarebbe interessante scoprire come le persone coinvolte direttamente nel culto non sono vittime del genjutsu, sapere questo ci permetterebbe di muoverci con più sicurezza. Ah e penso proprio di aver trovato il pozzo di cui ci parlava Suiboro, è questo vicino alla chiesa Conclusi così la mia riflessione a voce alta. Arrivò il momento di proporre il successivo piano d'azione, avevo avuto modo di rifletterci mentre li attendevo sul tetto e così lo snocciolai rapidamente: Cerchiamo di trarre il massimo vantaggio da questa situazione: vi stanno cercando in tutto il villaggio e forse ci vorrà un po' prima che possano capire che non vi siete mai mossi di qua. Vorrei che sfruttassimo questo tempo per trovare l'ufficio, la stanza o qualsiasi aula privata abbia il sacerdote in questo edificio. Sappiamo che è un luogo sorvegliato e privato, forse sicuro di questo potrebbe aver lasciato delle informazioni sensibili in questo luogo considerato sicuro mossi lo sguardo su di loro cercando di leggere la loro prossemica, quindi proseguii Se da una parte è possibile che il sacerdote sia andato a parlare con il Bersaglio per informarlo degli avvenimenti, non possiamo escludere che i suoi scagnozzi saranno ancora in questo edificio, se abbiamo fortuna lui stesso e noi saremo lì ad attenderli un sorriso violento si aprì sulle mie labbra Seguitemi, ho trovato come accedere all'edificio dal tetto Quindi, seguendo a ritroso i passi fatti in precedenza, mi sarei mosso con i miei compagni di squadra nel sottotetto. Questa volta ebbi la possibilità di perlustrarlo con lo sguardo e, tra varie cianfrusaglie accatastate, i miei occhi si posarono su un respiratore. Sbattei le palpebre incuriosito, non era un oggetto da dimenticarsi in un luogo tanto inusuale e la mia mente tornò rapidamente al pozzo e l'acqua scura che ivi stagnava. Lo raccolsi e lo studiai, quindi mi rivolsi agli altri: Siete per caso in possesso di un respiratore? Potrebbe esserci utile sia ora che più tardi riflettei qualche momento, poi dissi: Ho bisogno di qualche minuto Mi appoggiai su un piano e iniziai a trafficare con i miei veleni, dopo un po' di tempo reggevo tra le mani due ampolle che mostrai ai miei compagni, entrambe contenevano due dosi di due veleni diversi. [Conoscenza dei Veleni] [Nebbia Assassina di Zabuza] [Veleno Disturbante]Ho ridotto a stato gassoso due miei veleni, ci serviranno per l'agguato. Per questo mi serviva sapere se foste forniti di respiratori alla notizia che Hideo ne possedeva uno, sorrisi leggermente Molto bene, forse sarà il caso che lo impresti a Kairi, mentre tu ci fornirai supporto durante lo scontro. Io userò questo conclusi, nel caso in cui il respiratore trovato fosse funzionante. Questi veleni riducono sensibilmente la percezione di chi vi entra in contatto, inoltre rendono più difficoltoso il controllo del chakra, aprendo così più possibilità di colpirli in controtempo se tentassero di usare delle tecniche spiegai con voce calma L'effetto di uno di questi, tuttavia, si attiva solo se la vittima ha la vista intralciata da tecniche o equipaggiamenti, quindi dal velo di nebbia o da fumogeni. Una volta limitata la loro capacità di capire cosa sta accadendo attorno a loro e ridotte le loro possibilità di usare liberamente al chakra, attaccheremo respirai calmo, spiegando il piano in ogni sua sfaccettatura Nel caso dovessimo affrontare il sacerdote da solo, ovviamente, concentreremo gli attacchi non letali su di lui al fine di poterlo interrogare; nel caso non dovesse essere solo, useremo una di queste tirai fuori una piccola pallina azzurra in cui del liquido celeste si muoveva all'interno per cercare di intrappolarlo e poi concentreremo gli attacchi su un unico dei suoi gregari, possibilmente quello che Kairi ha individuato come il più debole attesi un momento e poi proseguii: Hideo, tu sarai senza respiratore e quindi sarà bene che non entri nella zona contaminata dal veleno, però penso tu possa essere molto utile anche se distante. Se non ricordo male condividi i sensi con il tuo mondo, potrebbe essere i tuoi occhi all'interno del velo, così che tu possa fornirci supporto anche se la tua vista è limitata dalla tua stessa tecnica li guardai uno a uno e poi domandai: Domande, proposte?
    Quando arrivò il momento di addentrarci nell'edificio, mi rivolsi nuovamente al genin: Tramite Bianca, se tu la nascondessi in qualche architrave del soffitto, potremmo monitorare la situazione ed evitare di farci cogliere impreparati quando rientreranno nella chiesa. Così sapremmo in anticipo quanti nemici dovremo affrontare e quanto tempo avremo per metterci in posizione e colpire dopo di che li invitai a muoversi in fila indiana, con la shinobi di konoha a chiudere in coda al piccolo gruppo. Giunti fino alla sala centrale della chiesa, sfruttando i nascondigli datici dall'ambiente che ci ospitava, giungemmo fino alla stanza del sacerdote. Avrei fatto un cenno con il capo verso il genin affinché sfruttasse il suo mondo volatile per monitorare la situazione all'interno del sala principale, nel frattempo avrei bisbigliato verso gli altri: Cerchiamo informazioni, ma non ribaltiamo la stanza; nel caso non dovessimo incontrarli direttamente, non vorrei che venissero a sapere che siamo stati qua e poi aggiunsi Se dovessero arrivare, sfrutteremo lo spazio chiuso per assicurarci che respirino il gas. Il raggio del veleno non sarà indifferente, ma se somministrato in un ambiente non molto grande come questo, non avranno sicuramente scampo Così li guardai un'ultima volta facendo un cenno con il capo e mi misi a mia volta a cercare, tra le pergamene o nei cassetti delle informazioni utili su ciò che stava avvenendo in quel paesino


    Edited by Youshi2 - 4/4/2024, 23:26
  7. .

    砂の牢獄

    Suna no rōgoku
    I


    Il suono generò lo spazio, prima di esso vi era il nulla.
    L'incalzare ritmico di quel suono basso e ancestrale permise a Hiashi di aprire gli occhi, no, permise a Hiashi di costruire un infinito spazio mentale nero e privo di luce. Il giovane shinobi si guardò le mani, quindi le braccia ed il corpo, alzò lo sguardo verso quella vastità di nulla e si rese conto che i suoi piedi si poggiavano su una struttura solida. Mosse un passo e non cadde, quel luogo era così buio da non riflettere alcun tipo di luce e il pavimento su cui aveva camminato aveva le stesse fattezze di ciò che lo circondava. Una fitta alla testa lo costrinse a portare le mani alla fronte, quindi un crampo allo stomaco e poi, nuovamente, quel suono. Il giovane Hyuga tentò inutilmente di identificarlo, di individuarne la provenienza, ma esso era tutto attorno a lui. Quando il suono ritornò, mentre era intento a comprenderne la provenienza, scoprì attonito l'origine: proveniva da lui. Riverberava nelle sue membra, pulsava nelle sue vene, era il suo cuore. La rivelazione lo lasciò attonito, gli occhi sbarrati cercarono nell'infinita e claustrofobica oscurità un contorno, una figura che lo potesse ancorare alla realtà e far sì che la sua mente non lo abbandonasse. Gli occhi bianchi si posarono nuovamente sulle sue membra, il suo corpo era l'unica cosa ad avere luce, ad avere sostanza.
    Il suono si trasformò in vibrazione, i suoi echi più profondi scossero il ninja fino a costringerlo in ginocchio. Il fiato era spezzato da un improvviso attacco di panico, compulsivamente tornò a scandagliare quel luogo, così come in precedenza quel luogo era stato generato dalla spazio il ragazzo urlò cercando di riempirlo:

    AAAAAAAAAAAAAAAAH!

    Si fermò unicamente quando i polmoni erano vuoti, durante l'urlo si era accartocciato su sé stesso e aveva spinto sulla pancia per emettere ogni briciolo di aria. Le lacrime scesero senza controllo, bagnarono le guance di un volto corrucciato dal dolore, dalla rabbia e dal fallimento. Riprese fiato e, poiché quella era l'unica sensazione che gli dava una parvenza di vita, urlò nuovamente il suo rifiuto a quella esistenza. Al suo fallimento. Quel pensiero arse dentro di lui fino a renderlo boccheggiante, completamente al suolo con lo sguardo appoggiato nel nero infinito pensò: Non ce l'ho fatta il suo corpo era immobile, scosso solo da alcuni battiti che si erano via via quietati Questo è il luogo della mia condanna, quivi passerò l'eternità socchiuse gli occhi, ma il nero che le palpebre gli proposero non era diverso da ciò che il suo sguardo gli mostrava. Deglutì a fatica e la sua mente vagò fin dove era in grado di ricordare. Tornò allora a quando era poco più di un bambino, quando la notizia della morte del padre venne portata alla famiglia, ricordò il volto del capo clan mentre impassibile parlava a sua madre, il pianto disperato di lei e le accuse che mosse verso gli shinobi più prominenti della casata principale. Tornarono alla mente gli anni successivi e la promessa che si fecero lui e sua madre di vendetta e di giustizia, quella notte di pioggia nel giardino zen illuminato dai lampi e scosso dai tuoni. Quindi i primi addestramenti, la promozione a genin e le prime missioni e poi... E poi solo quel suono ritmico, incessante e profondo. Come un fiotto caldo la rabbia lo pervase e lo animò.
    Si rese conto che l'unico modo che aveva per sentirsi vivo, per sentire nuovamente il proprio corpo era correre e così fece. Alzatosi di scatto iniziò una corsa perdifiato in quello spazio generato dal suono che era diventato nulla, poiché vuoto. Ad ogni rintocco il suo corpo si contorceva dagli spasmi, dalla vibrazione che si faceva sempre più forte e il ragazzo si rese conto allora che non vi era altra sensazione fisica diversa da quella: la corsa perdifiato non aveva modificato il suo respiro, la milza non gli doleva, i muscoli non si affaticavano. Solo quel ritmico boato mutò, divenne sempre più incalzante e accelerò il ritmo. Il ragazzo chiuse gli occhi e, senza fermare la propria corsa, urlò nuovamente fino a perdere il fiato. Li riaprì quando i polmoni ne erano completamente privi, li aprì quando quel martellare incessante sui timpani e sul corpo incespicò, li aprì quando qualcosa di ancestrale e divino gli disse che era il momento di farlo.
    Un viso gigantesco era di fronte a lui, non più distante di qualche metro, lo osservò attentamente con aria compiaciuta e, prima che Hiashi trovasse la forza di fare qualsiasi cosa, il vuoto infinito generato dal battito del suo cuore scomparì, così quel volto divino.

    A presentarlo nel mondo dei vivi fu un lungo rantolo, quel rumore agghiacciante che solo i polmoni vuoti che cercano aria possono generare. Il ragazzo sentì nuovamente quel ritmico pulsare a livello dei timpani, anticipato da un fulminante colore violaceo lo spazio si presentò a lui, questa volta, in una luce filtrata dall'aria stantia di quel luogo chiuso.
    Le voci che sentì catturarono immediatamente la sua attenzione, erano voci umane, voci di donna. Ci mise qualche attimo a comprenderne il loro significato, perché la testa si mosse intontita cercando di focalizzare i contorni dell'angusta stanza nel quale si trovava. A -a -acqua... la sua voce fu fievole e pastosa, la voce di chi non usava le labbra, la lingua e la faringe da molto, troppo tempo. Cercò di muovere lo sguardo verso l'origine delle voci e domandò, rendendosi conto che aveva sentiva il proprio corpo D-dove siamo? Che posto è questo?
    Inspirò ed espirò facendosi forza, quindi tentò di caricare il peso su un braccio e di alzarsi dalla posizione supina in cui trovava. Un'ombra, troppo distante per i suoi occhi non ancora abituati a tornare a guardare, attirò l'attenzione del ninja di konoha, verso quella figura fuori dalla cella in cui si trovava alzò un braccio e, indicandola con dita tremolanti, chiese l'unica cosa che gli venne naturale domandare: Aiutami ...





  8. .

    寒さの中で叫びます

    Samu-sa no naka de sakebimasu

    VIII

    Il mio corpo venne tratto in salvo dai miei compagni di squadra, più tardi scoprii che fu Hideo-san a vedere la mia caduta libera e, successivamente, furono Fudoh-san e Minarai ad attutire la caduta evitando così il peggio. Rivolsi un breve accenno di sorriso verso il primario, quando mi rispose, quindi mi incamminai dolorante verso il resto del gruppo che ci stava venendo incontro.
    I due sciamani dimostrarono interesse per l'oggetto trovato dal genin, così come tutti d'altronde, essendo uno dei mezzi tramite il quale Momin esercitava il suo potere, studiarlo e comprenderlo ci poteva dare la possibilità di comprendere Momin e quindi sconfiggerlo. Fu la considerazione del Mizukage a farmi tentennare: avevo considerato quelle bestie, fino a quel momento, sotto il diretto controllo di Momin, ma l'affermazione del capovillaggio tingeva di tinte più scure e misteriose le capacità del Kenkichi bandito. Mi limitai ad un cenno di assenso, il mio sguardo duro e provato si appoggiò sull'elmo rappresentante il villaggio.

    La sparizione di Samui lasciò tutti sorpresi, le ricerche risultarono inutili e poco dopo ci riunimmo nuovamente. Fu la sciamana Yusica a riportarmi alla memoria le parole di Momin nel Kotetsu Sakura e, di conseguenza, quale fosse il suo piano. Serrai la mandibola, mentre nuove fitte di dolore pervadevano il mio corpo e le parole del secondo sciamano facevano seguito a Yusica. Non sentii il bisogno di accodarmi al primario quando si propose al Mizukage per rafforzare i pattugliamenti sul territorio di Azumaido, il capovillaggio sapeva della mia totale disponibilità in tal senso e non avrei rifiutato qualsiasi possibilità di trovarmi nuovamente ad affrontare Momin o uno dei suoi burattini. Questa Apocalisse Gelida dissi con voce roca e il culto che si è generato... faticavo a parlare, ma avevo bisogno di sapere A quando risale la sua storia? Vi sono mai stati altri uomini o donne che vi si erano proclamati araldi? Non volevo sprecare fiato o altre parole in quella gelida terra, non spiegai allora - anche perché lo ritenevo ovvio - che conoscere la storia di quel culto ci avrebbe potuto aiutare ad affrontarlo.
    Il primario si prese cura delle mie ferite, mi permise di poter camminare senza dovermi trascinare tra la neve e ridusse il dolore che mi attanagliava le membra. Inspirai ed espirai a pieni polmoni, lo sguardo si posò sulla neve e i promontori che ci circondavano, la loro bellezza mi rapì e alleviò la fatica sul cammino del ritorno.


    Edited by Youshi2 - 3/4/2024, 22:34
  9. .

    砂の海

    Suna no umi

    V

    Lo shinobi della Sabbia assorbì, mangiandole, le fiamme che la kunoichi aveva creato tutt'attorno a lui per nascondere la sua figura agli occhi dei civili. Mi fermai in un'altra ombra, ascoltando le parole successive del Jonin e lo osservai placidamente, chiedendomi quanto c'avrebbe messo Hideo e l'altra genin a metterlo fuori combattimento e se, effettivamente, fosse il caso di intervenire. Si trattava, se non di un jonin, quanto meno di un chunin di alto grado e non potevo dare per scontato che il ninja della nebbia - benché esperto - potesse prevalere facilmente contro un avversario di quella caratura. Scossi il capo, mentre lo shinobi continuava con il suo sproloquio, riflettendo che avrei potuto trovare la giusta finestra temporale per intervenire, aiutando così i due genin, ma senza espormi e mantenendomi nella posizione di vantaggio dettata dalle ombre e dalla mia furtività.
    Quando l'uomo si rivolse a Hideo, mentre la maggior parte dei civili si allontanava dalla piazza, la mia attenzione tornò su di loro, appena in tempo per vedere lo shinobi del Suono tracciare dei segni sul terreno. Data la mia posizone non sopraelevata, non riuscii a capire cosa stesse facendo l'otese, ma l'urgenza di ciò che stava per accadere mi costrinse a rimandare ad un secondo momento la mia curiosità. In un fragoroso boato il palco di terra, su cui l'uomo si era sopraelevato, esplose e in una frazione di secondo si ritrovò corpo a corpo con Hideo e tentò di colpirlo con il braccio teso. Il genin riuscì ad evitare il colpo e fece esplodere un fumogeno che lo nascose, fu proprio mentre il fumo fuoriusciva dal marchingegno che intervenni. Infatti, prima che la figura del jonin fosse a sua volta nascosta dallo stratagemma di Hideo, afferrai un coltello e lo lanciai con forza a terra. [I Slot Azione - AaD | For 700, Mediobasso; Pot 15 +10 Precisione] [Coltelli da lancio della Bakekujira] La leggera spesa di chakra, subito dopo, fece sì che il coltello non impattasse contro la dura pietra che costituiva il pavimento ombreggiato, ma fu come se sprofondasse in esso o venisse assorbito completamente e, quasi fosse un vero e proprio portale, ogni centimetro della lama, che da una parte veniva assorbito dall'ombra proiettata sul terreno, ricompariva ad almeno quindici metri da me, nell'ombra provocata dal fumogeno. Nel fare ciò, grazie alla forza intrinseca ereditata dal Dio Guerriero, il coltello divenne di un nero ancora più profondo, smettendo di riflettere la luce dell'ambiente ma sembrando quasi che l'assorbisse, diventando decisamente più letale. L'aura di oscurità che emanava, poi, era rafforzata dal mio stesso chakra, affine a quell'elemento. [II Slot Azione - Passo di Tenebra | For 700; Pot 15 + 10 Precisione + 15 Oltraggio, 0,75 Bassi] [Pericoli delle Tenebre] [Le mie Tenebre] [Slot Tecnica - Manipolazione della Natura | Pot contro oggetti: 120] Quel fulmine nero, esploso senza alcun preavviso e apparentemente generatosi dalla strada battuta ombreggiata dagli effetti della bomba di Hideo, apparì a non più di un metro e mezzo dallo shinobi di Suna e, con una traiettoria a quarantacinque gradi dal terreno, tentò di colpirlo al ginocchio.

    Mi resi conto immediatamente che quel rapido attacco e la spesa di chakra ad esso collegato, avevano spezzato il Cammino della Morte. Non potevo escludere la presenza di sensitivi, così come la donna con l'ombrello che stava parlando con il genin di Oto mi faceva pensare che ci potessero essere altri ninja celati e pronti a intervenire. Rafforzando la mia idea, dunque, che rimanere una carta nascosta nella manica pronta a intervenire, fosse la cosa migliore da fare. Inspirai ed espirai rapidamente, riportando la concentrazione verso di me e il mio tantien, limitandone il flusso. [Slot Tecnica Avanzato - Cammino della Morte] [Azione Rapida]
    Dopo di che, cercando di mantenere un basso profilo e sfruttando il favore ambientale, dato dalle ombre degli edifici e della bancherelle, tentai di avvicinarmi verso il genin di oto e la sua interlocutrice senza farmi scoprire, ma provando a cogliere le loro parole. [Percezione 9]

    Youshi Tokugawa

    Statistiche Primarie
    • Forza: 600
    • Velocità: 625
    • Resistenza: 525
    • Riflessi: 650
    Statistiche Secondarie
    • Agilità: 600
    • Concentrazione: 600
    • Intuito: 600
    • Precisione: 675
    Chakra
    70,7/80
    Vitalità
    16.5/16.5
    Slot Azione

    1. AaD

    2. Passo di Tenebra

    3. Movimento

    Slot Difesa

    1. ///

    2. ///

    3. ///

    Slot Tecnica

    1. Manipolazione della Natura

    2. Cammino della Morte

    Note

    La furtività è la medesima dei post precedenti :pwn:

  10. .

    霧の地下世界

    Kiri no chika sekai

    I

    Fermai lo sguardo per qualche secondo sul sigillo raffigurante la tartaruga e la mano impressa sul carapace, quindi rilessi la lettera e la piegai in due lasciandola cadere sulla scrivania. Lo sguardo si mosse sul soffitto, mentre la schiena affondava nello schienale della sedia posta dietro la scrivania e la mente vagò riflettendo sul messaggio scritto dal primario. Quel giorno, infatti, entrato nella sede della Mano Nera, mi era stata data una busta indirizzata a me proveniente dall'ospedale di Kiri. Il primario del villaggio, in poche righe, sollevò un problema che riguardava Kiri, ma non entrò nei dettagli lasciando così che la mia curiosità spasmodica elucubrasse il resto. Accantonai ogni ipotesi di poter indovinare di cosa si trattasse dopo una ventina di minuti, lasciai la lettera sulla scrivania e ripresi a studiare i faldoni che occupavano il resto del tavolo: anni e anni di rapporti, redati dalla Mano Nera, circa i ritrovamenti o gli avvistamenti nel continente delle sette spade leggendarie di Kiri. Dal Fantasma Buio mi era stato dato un metodo per ritrovarle, peccato che necessitasse il possesso di almeno una tra queste e, da quando il Jonin della Nebbia era scomparso nei pressi della Bruma, il villaggio non ne possedesse nemmeno una. Il mio lavoro, allora, consisteva nell'incrociare le informazioni vaghe che negli anni si erano accumulate, individuando così quali, tra queste, erano informazioni false o poco credibili e quali, invece, fossero informazioni di cui tenere conto per una ricerca sul campo. Si avvicinò il tramonto e, così come gli altri giorni, i miei progressi erano stati veramente esigui. Inutile nascondere che quella situazione era snervante, ma credevo che - malgrado il fastidio di brancolare nel buio - prima o poi avrei trovato delle informazioni che si sarebbero rivelate utili. Lasciai i carteggi sulla scrivania e indossai il mantello, spensi le luci del mio piccolo ufficio e presi la via dell'ospedale.

    La nebbia, nel villaggio, si concentrava in piccole sacche lì dove il terreno era maggiormente depresso rispetto al resto della città, le nubi si muovevano, assecondando il vento, nascondendo porzioni di case o velando alcuni lampioni che emanavano una calda luce gialla. Osservai il villaggio e i suoi abitanti, saltando placidamente da un tetto all'altro, alcuni negozi stavano chiudendo, altri accendevano le luci e si preparavano ad accogliere i cittadini che terminavano la loro giornata e ritrovavano nel ramen, nel pesce alla griglia o nel saké il conforto di chi aveva terminato un'estenuante giornata in mare.
    Leggermente rialzato rispetto al resto del villaggio, l'ospedale non era avvolto dalla nebbia e giungendo verso di esso potei vedere Fudoh. Accorciando le distanze che ci separavano riconobbi come una tartaruga umanoide, che non avevo mai conosciuto, armata di uno spadone a due mani un elemento del contratto stipulato da Fudoh e una seconda, giunto a non più di sei metri da lui, molto più piccola e non antropomorfica appoggiata sulla spalla. Il primario mi presentò ad essi e io mossi un leggero cenno con il capo e con le spalle in loro direzione, portando il pugno al petto, salutandole a mia volta. Piacere mio. Youshi dissi presentandomi.

    La mia curiosità per le prime parole di Fudoh fu evidente: allargai leggermente l'occhio, il mio capo si inclinò e in diagonale e seguì qualche cenno di assenso a cui fecero eco le mie parole: Non ne ero a conoscenza morsicai internamente il labbro e poi aggiunsi Sono sicuro che il Mizukage sarà disponibile a elargire dei fondi e delle risorse per aiutarti in questa tua iniziativa, Fudoh-san piegai le labbra in un leggero sorriso.
    Sapevo che non aveva chiesto la mia presenza in quel luogo solo per condividere con me quella sua iniziativa, infatti non ci volle molto che arrivasse al punto della questione: qualcuno non stava gradendo la sua presenza all'interno degli edifici abbandonati che mi aveva appena citato. Non è solo un problema intestino, hanno attaccato anche un diretto rappresentante del Mizukage scossi il capo O sono dei folli che non ti hanno riconosciuto, oppure degli sconsiderati che pensano alle conseguenze delle loro azioni. Comunque sia è un problema da risolvere e vi accompagnerò conclusi con un cenno d'assenso. Da dove vuoi cominciare?
    Imboccata la strada scelta dal primario, gli avrei posto una domanda incuriosito: Mi dicevi che da genin, prima che Kensei-sama diventasse Mizukage, avevate affrontato dei problemi di criminalità all'interno di Kiri, giusto? lo guardai aspettando che confermasse Cosa ti fa pensare che la matrice sia la stessa? Avevano un metodo, hai riconosciuto qualche simbolo che li ricollegasse ad una criminalità organizzata? feci una pausa Io stesso ho avuto a che fare con gli Isaka, ma assieme a Minarai ci siamo occupati della faccenda in maniera definitiva lasciai che le parole cadessero nel silenzio, Fudoh avrebbe intuito facilmente cosa intendessi con "definitivo"
  11. .

    天狗の散歩

    Tengu no sanpo

    XII

    Un sorriso violento si dipinse sul mio volto, l'intuizione era corretta: Hagemono era anch'egli un viaggiatore. Lo stesso non si poteva dire di Byakuei che rispose calmo al mio leggero tranello, confermato da Tenma e gli altri presenti. Furono però le parole successive del generale deposto e traditore a farmi incespicare la mente: era da un mese che si trovava in quella realtà fatta di bianco e scale di grigio. Lasciai vagare lo sguardo sul parquet dell'ufficio mentre cercavo di elaborare quella informazione. Il bagliore non era avvenuto per tutti contemporaneamente? Non potevo certo escludere che nelle pieghe del tempo quella traslazione spazio-temporale fosse avvenuta con tempistiche diverse, ma anche non arrivasse dal mio presente, com'era possibile che ci avesse anticipato di così tanto? Mi grattai il capo pensieroso, riflettendo che sarebbe stato un enigma che avrei condiviso con gli altri due shinobi che mi accompagnavano. E' stata una chiacchierata veramente illuminante dissi allargando le braccia, prima di farle ricadere lungo i fianchi e mostrando un sorriso a trentacinque denti. Un'ultima cosa però aggiunsi, alzando due dita verso Orochimaru e invitandolo così a trattenere il legame tra la serpe e il torturato Con il suo beneplacito, Orochimaru-sama aggiunsi, verso il Kokage, inchiandomi leggermente con rispetto. Se avessi avuto ancora la sua collaborazione, avrei proseguito Hagemono è già stato spezzato da questa nostra chiacchierata, ha provato un dolore che in pochi sarebbero riusciti a reggere e a questo te ne devo dare atto dissi, rivolgendo lo sguardo verso di lui Quindi quest'ultima domanda, in onore della tua resistenza e caparbietà, non sarà sollecitata da altri gesti di tortura, ma vorrei comunque assicurarmi che tu non menta. Sarebbe a dir poco stupido, non trovi? piegai le ginocchia, avvicinandomi a lui e aspettando un suo eventuale cenno di assenso Cosa stavi per dire sullo Stratega? Ho un conto in sospeso dall'ultima volta che l'ho visto, sai dove posso trovarlo lontano dalla gonna del Veterano?

    All'arrivo di Kotaro, dopo che mi ebbe mostrato la piuma a cui fece seguito un buffetto sulla guancia e un occhiolino, sorrisi calmo in sua direzione. Era strano ricevere certi segni di approvazione da parte di uno shinobi del mio clan, infatti, se da un parte Ossuri-sama si era sempre dimostrato un maestro intransigente e marziale nei modi di fare, dall'altra gli shinobi e le kunoichi del clan Tokugawa erano soliti guardare con diffidenza la mia famiglia poiché contava ninja che, in un modo o nell'altro, avevano tradito Kiri: Yashimata, Kotaro e Ossuri stesso. Nemmeno i compiti che ricoprivo all'interno del villaggio, le molteplici missioni concluse con successo o la stretta vicinanza con il mio Kage avevano cancellato quel sentimento verso le stigmate che Yashimata aveva segnata sulla pelle della sua famiglia e i suoi discendenti. Per questo motivo, il sorriso che gli rivolsi in quel momento, fu particolarmente sincero e trasmetteva una serenità che non avevo mai provato. Quell'uccellaccio non aveva alcuna possibilità, zio dissi piegando le labbra divertito Hai forse intuito in quale direzione si stava muovendo? Domandai incuriosito Non credo che si possa escludere la presenza di altri loro alleati o spie tra le vostre file spiegando così la mia curiosità.
    Orochimaru evocò poi un serpente che ingerì Hagemono, sul mio viso passò un'ombra di disgusto e, dopo uno sguardo rapido verso Kotaro, ci incamminammo.

    [. . .]

    Alzai lo sguardo divertito verso il gabbiano urlatore e, al commento di Fudoh rispetto al suo cognome, risposi calmo: Mi stupisce meno di quanto tu possa credere, Fudoh Orihara un ghigno divertito lasciò cadere nel silenzio i pensieri che già in precedenza avevo fatto rispetto ai legami di Fudoh con le omonime Orihara Ma sarei curioso di approfondire le implicazioni di questo tuo legame ora manifesto alzai le spalle brevemente, mi rendevo conto che in quel momento vi era altro di cui discutere e la presenza di tutti quegli shinobi non permetteva di fare una sincera chiacchierata tra commilitoni, per cui rimandai volentieri quel discorso a momenti migliori. La dichiarazione successiva di Fudoh fu una sorpresa maggiore, spostai lo sguardo rapidamente da lui alla carrozza e poi nuovamente verso il primario che, subito, cercò di smorzare il mio spirito. Deglutii e lo guardai più profondamente, quini mi voltai verso il mare e con voce leggera gli dissi laconico: Capisco
    Venni quindi aggiornato dal primario di Kiri e seguii il suo sguardo quando parlò di un personaggio inquietante, tentennai per un momento quando lo riconobbi. Era lui, il tempo l'aveva mutato, ma sarebbe stato impossibile non riconoscerlo dopo gli eventi che mi avevano portato a incrociare il suo cammino. Fudoh... quello è venni interrotto dall'Hokage che anticipò le mie parole emettendo vampate di chakra, sorrisi falsamente e feci un cenno di assenso verso di lui Sì, il Veterano. Comandante dei Cremisi, lo definirei un po' più che inquietante, Fudoh serrai la mandibola e scossi il capo Se possibile le cose si sono messe peggio di quanto già non lo fossero, come si è riusciti a raggiungere un accordo con lui? guardai i presenti Quali sono i pesi sul piatto della bilancia? Attesa una risposta, ripresi: Scusa l'interruzione, continua pure Fudoh-san
    Venni così aggiornata sulla situazione: ci trovavamo in un sogno. Due erano le ipotesi su chi fosse il sognatore, la prima che fosse direttamente il Tengu a farlo, la seconda che fosse qualcuno che sfruttasse quell'arma di Iwa per indurlo a sognare al fine di liberarlo. Feci qualche cenno di assenso e poi interruppi nuovamente Fudoh Avrei bisogno di qualche informazione ulteriore sul Tengu, Fudoh-san scrocchiai il collo e lo guardai placidamente Ho bisogno di un tuo aggiornamento in materia. Si tratta di un dio guerriero, no? utilizzai il termine caro a Fudoh per definire le Armi di Iwa Dici che è prigioniero di qualcosa o di qualcuno, ma non so di cosa tu stia parlando dissi, invitandolo così ad approfondire l'argomento e aggiornarmi sugli eventi passati.
    Quando mi disse, infine, che l'Hokage sarebbe andato a combattere contro l'Oni insieme al Veterano sorrisi divertito non facendo alcun commento. Chissà se il foglioso avrebbe negato a Kensei-sama il piacere di ucciderlo, infilandosi da solo in un combattimento contro quell'essere divino. Capisco commentai nuovamente in maniera laconica.
    Qualche cenno di assenso seguì le ultime parole di Fudoh, quando definì il nostro ruolo in quella faccenda: svegliare il sognatore. Bene, immagino che seguiranno ulteriori dettagli Il sorriso che rivolsi al chunin di Kiri si tramutò in un'espressione di sorpresa quando disse che il Veterano aveva messo a disposizione delle armi. Davvero? Fammi vedere, sono curioso seguii allora il primario.

    Su un telo erano tenute diverse armi, alcune erano già state prese e lo potei capire perché vi erano degli spazi vuoti tra l'una e l'altra di dimensioni diverse. Mi chinai verso di esse e le guardai con attenzione, l'arco composito mal ridotto attirò la mia attenzione e lo osservai con più interesse, quindi lo raccolsi saggiandone le caratteristiche mettendolo in tensione. Interessante dissi a denti stretti, lasciando la presa sulla corda tesa. Quindi, se il Veterano fosse stato nei paraggi e avesse rivolto l'attenzione verso di me, d'altronde stavo raccogliendo uno degli artefatti che aveva messo a disposizione, l'avrei guardato senza dire nulla e non lasciando trasparire alcuna emozione dal viso. Erano passati molti anni nel mondo e sul mio corpo, le intemperie della vita da guerriero avevano lasciato segni indelebili sulle mie membra trasformandomi e chissà quanti altri shinobi accademici aveva visto morire, ma chissà quanti - invece - gli erano sfuggiti due volte. Il mio respiro - se ci fosse stato quello scambio di sguardi - sarebbe rimasto il più possibile regolare e, dopo un attimo, avrei messo l'arco sulle spalle e raccolto la faretra, invitando Fudoh con un cenno a seguirmi.

    Allontanatoci di diversi metri dal gruppo, mentre l'Hokage stava armeggiando con Orochimaru e Hagemono, ripresi il discorso con Fudoh in maniera diretta e senza preamboli: Come fai a sapere del Cavaliere Dorato? inspirai ed espirai calmandomi. Benché ci fossimo allontanati dopo la missione in quel di Taki, conoscevo bene il primario, sapevo quali potevano essere i punti fermi su cui poter fare leva, così come lui conosceva i miei avendone a usato uno magistralmente in precedenza rispetto ad Ago e la Signora. Mi sembra di capire che tu abbia avuto occasione di parlarle, altrimenti non mi spiego come tu faccia sapere cosa lei sa dell'Abete o se tra le sue schiere vi è il Cavaliere Dorato attesi un momento abbassando lo sguardo verso il terreno So quanto tieni alla riservatezza sulle tue vicende familiari, anche se ora inizio ad avere degli elementi che mi stanno facendo valutare delle ipotesi ... Diciamo fuori dall'ordinario passai l'indice tra le labbra, pensieroso, alzando le sopracciglia e poi ripresi Rispetto la tua riservatezza, ma sarei curioso di avere tue conferme o meno a tal proposito, lo devo ammettere. Comunque sia, se hai avuto modo di parlare con lei, vorrei che se ci fossero delle informazioni - anche che reputi di poco conto - utili alla salvaguardia di Kiri e dei suoi abitanti, ad esempio dei suoi progetti, tu le condividessi con me e con il villaggio stirai le labbra e aggiunsi Se mi concederai la tua fiducia, farò in modo che il villaggio sappia né più né meno di quello che mi dirai e che vorrai condividere con esso nel silenzio espressi l'alternativa a quella proposta: il ruolo che ricoprivo all'interno del villaggio mi imponeva di trovare una risposta, con o senza il sostegno di Fudoh Orihara; e se fossi riuscito nel mio intento, avrei condiviso con il villaggio, ovvero con Kensei-sama, tutto ciò che sarei riuscito ad arraffare. Immagino abbia già incontrato Koma della Nebbia, se non ricordo male è stato lui a salvarla dal tempio, no? domandai, aggiungendo: Senti questa storiella che mi ha raccontato mio zio: il capostipite del mio clan, Kurogi Tokugawa, milla anni fa, liberò una donna da un monastero in cui le armi venivano abbandonate e trasformate in attrezzi agricoli. Questa donna gli fece un dono: gli insegnò la vera natura delle ombre e per lei riprese a combattere e, come ti ho detto, la salvò dalla prigionia un sorriso si dipinse sulle labbra quando conclusi: Il dettaglio più divertente? Il monastero, secondo la leggenda, si trova nei pressi di Taki Osservai il medico, aspettando che facesse i dovuti collegamenti, poi ripresi: Ho smesso di credere nelle coincidenze da molto tempo, soprattutto quando combaciano in maniera così perturbante alzai ed abbassai nuovamente il sopracciglio brevemente Dovessimo uscirne vivi da questo... tentennai appena, lasciando scorrere lo sguardo sulle onde grigie ...da questo sogno. Credo sarà necessario indagare sul monastero, potrebbe esservi segreti da svelare e nuove strade da percorrere. Ah e a tal proposito! vidi che la comunicazione mentale tra l'hokage e Hagemono era terminata e il foglioso era tornato con la mente alla solida realtà, quindi feci un cenno a Fudoh ti ricongiurci agli altri dicendo rapido e a mezza voce: Ti ricordi il tipo stroncato da tua zia, tua sorella (?) durante l'interrogatorio? Ci stava parlando di alcune fonti a Taki e di come lei volesse sfruttarle. Bene, a quanto pare mia nonna ne era una delle custodi e prima mi ha dato il punto preciso di dove si trovino sorrisi verso il primario con complicità e quindi volsi l'attenzione verso il gruppo a qualche metro di noi, mentre con passi larghi li raggiungevamo. Quel breve momento di condivisione delle informazioni, mi aveva aveva dato la possibilità di chiarire diversi punti ordinandoli in parole e pensieri di senso compiuto.

    Raggiungemmo il resto del team che un piccolo drago azzurro era appena stato evocato. Tra le fauci teneva una sfera, ma la sua voce e le sue parole risultarono chiare, così come il sentimento e le emozioni che provava: pericolo, ansia per il suo evocatore e urgenza. Fu poi Hagemono a presentarlo come Gyakuryū, uno dei draghi più anziani, benché avesse le fattezze e gli atteggiamenti di un giovane drago. Lo osservai in silenzio, muovendo lo sguardo rapidamente dall'evocatore all'evocato, cercando di cogliere eventuali messaggi prossemici nascosti. L'hokage prese parole presentandosi al drago, l'artificio dei nomi e dei riconoscimenti era atto evidentemente a cogliere il favore di Gyakuryū, non fu difficile cogliere ciò malgrado non conoscessi cosa intendesse per "guardiano dell'equilibrio", né chi fosse l'Esuvia Ryujin. Non mi sarei intromesso ne fatto parola alcuna, vi erano intrecci nelle storie dei draghi che mi erano ignoti e quindi lasciai che fosse chi li conosceva meglio a trattare con uno della loro specie.

    Ascoltato il piano di Fudoh e osservata la reazione di Raizen, inspirai ed espirai a pieni polmoni. Atteso qualche secondo, avrei domandato verso Kotaro: Zio, alla prigione parlavi di questa tempesta. Sai perché l'ipotesi di passarvi sotto non sia mai stata presa in considerazione? domandai calmo, aggiungendo subito dopo specificando meglio la mia idea Qualche esperto di doton, ma non per forza, potrebbe essere in grado di muoversi sottoterra aggirando il problema. E' stata mai provata questa possibilità e se sì, perché scartata? mi grattai il mento, cercando nello sguardo degli astanti dei cenni o delle parole.
    Per quanto riguarda il team che si dovrà occupare di oltrepassare la barriera, vediamo di limitare il numero di shinobi o kunoichi a quattro nuovamente mossi lo sguardo verso gli altri ninja mentre il resto degli shinobi o kunoichi, nel caso non potessimo passare sotto la tormenta, potrebbe fornirci supporto per oltrepassarla
    Quando Fudoh propose di portarci dietro uno dei combattenti della Signora di Taki, lo guardai con sospetto e mossi leggermente il capo in segno di diniego. Sarebbe stato molto difficile, per lui, convincermi di fidarmi di uno degli scagnozzi di Maya. Magari su chi ci accompagnerà ci ragioniamo dopo aver trovato un modo per oltrepassare la barriera, che dici Fudoh?

    C'erano diversi pensieri che mi ronzavano per la testa, ma uno in particolare mi attanagliava la mente: se il nostro obiettivo era fermare il sognatore, qualunque cosa fosse, considerato quanto detto dall'Imperatore ovvero che una presenza li portasse ad appianare dei dubbi o a compiere determinate azioni, cosa o come li stava influenzando in quel momento? Se non possedevano libero arbitrio, come mi aveva suggerito il fratello di Byakuei, le proiezioni oniriche ci stavano aiutando a quale scopo inconscio? Ci saremmo potuti fidare di loro? Se avessimo agito contro il sognatore e eliminata la loro effimera esistenza, come si sarebbero comportati di fronte a questa ipotesi? Era forse ciò che il Sognatore voleva che facessimo? E perché mai?
  12. .

    裏切りの言葉

    Uragiri no kotoba

    IX

    Riuscimmo, attraverso una serie di passi di tenera, ad entrare nel covo di Byakuei. Mentre gli altri membri del team si prodigavano a porre trappole per rallentare gli shinobi di guardia, mi appoggiai al muro rifiatando e cercando di recuperare le forze. Sbattei le palpebre e in quell'istante di buio tornarono alla mente diverse immagini del mio passato, Ossuri compariva in ognuna di esse e riportava alla memoria moti e sensazioni che ormai parevano cristallizzati in un eterno e nostalgico passato. Un velo di lacrime coprì l'occhio e sfumò la realtà che mi circondava, l'espressione rimase ferma e inespressiva, sbattei ancora la palpebra e la lacrima cadde seguendo i lineamenti del viso. Allargai una narice inspirando, poi tappai il naso e feci uno smorfia con la bocca, dovevo tornare al presente, concentrarmi su ciò che potevo fare in quel momento: vendicare la morte del mio maestro, di mio nonno. Andiamo? domandai secco, con un tono che sarebbe risultato un'esortazione più che una domanda. Il mio sguardo si spostò da Fudoh al Mizukage, mentre con naturalezza assorbivo le mie ombre fondendomi ad esse. [Slot Tecnica | Attivazione Movimento Oscuro III, Basso]

    Concluse le contromisure messe in atto dai miei compagni, proseguimmo attraverso quel luogo così misterioso e onirico. Muovevo lo sguardo lungo le pareti, il soffitto pavimento e il suo contrario, attento a scorgere eventuali trappole o inganni di Byakuei. I passi erano leggeri e misurati, uno strato di calma e freddezza avvolgeva il sentimento di rabbia e dolore che attanagliava il mio spirito, portandomi così alla massima concentrazione verso l'obiettivo e il bersaglio. [Volontà Assassina]
    Entrammo in una vasta sala circolare attraverso un portone imponente, al centro di essa - protetto da tre figure - stava l'assassino di Ossuri e l'artefice del caos che imperversava in tutta Kiri. Studiai rapidamente quello che, da lì a qualche attimo, sarebbe diventato il campo di battaglia: diverse fiammelle erano sparse nel salone, sospese a pochi centimetri da terra, illuminandolo chiaramente, ciò avrebbe reso impossibile effettuare dei Passi tra le tenebre poiché era palese fossero alimentate da del chakra. Il bersaglio si trovava al centro di un intricato sigillo, il volto contrito dalla concentrazione. Tramite delle sue parole fu un uomo dai lunghi capelli argentei, interrotto per poco da una ragazzina che introdusse la quarta figura: Uragiri. L'uomo riprese a parlare e spiegò l'origine delle fiammelle: esse rappresentavano ogni tradimento avvenuto a Kiri che Byakuei tramite i suoi corpi aveva scovato. Tutto fu un po' più chiaro poco dopo, quando rivelò quale era l'obiettivo della Kakita fuori da casa nostra: farmi ammettere o compiere un tradimento. Mi morsi il labbro, era vero, avevo ammesso che Ossuri aveva tradito doppiamente. Il mio occhio si socchiuse per la rabbia e lo sguardo si spostò su quelle marionette, presto Byakuei sarebbe soffocato nel suo stesse sangue e i suoi corpi sarebbero caduti a terra come marionette a cui erano stati tagliati i fili.
    Uragiri, inglobando uno strano artefatto illuminato da qualcosa di molto simile alle fiammelle cosparse per la sala, rivelò la sua vera natura. Ella era Tradimento, come spiegò la ragazzina e subito Kato - che forse aveva già avuto a che fare con qualcosa di simile - ci invito a contrastarla con un sentimento opposto evitando rilasci o provando a sconfiggerla sul piano fisico. Rimasi un po' interdetto, quella situazione mi era completamente nuova e tentai allora di scovare quale sentimento o emozione potesse contrastare in maniera oppositiva il concetto di tradimento. Respirai a pieni polmoni e la risposa venne spontanea e immediata: la lealtà e la fedeltà. Sentimenti che provavo verso il mio villaggio, la mia gente e gli shinobi che si trovavano con me nella pagoda rovesciata, a partire dal Mizukage verso cui la mia fiducia e lealtà non conoscevano pari, fino a Fudoh fidato compagno d'arme. Ma la vecchia donna, o meglio, l'antropomorfica incarnazione del Tradimento, alzò un braccio verso il nostro gruppo e ciò che fino ad un attimo prima mi era sembrato ovvio e immediato, divenne precario e umbratile. Notai uno sguardo da parte di Fudoh, nei suoi occhi vi era del sospetto e della cattiveria, così Kensei, che mi dava le spalle, aveva assunto una posizione di combattimento che gli avrebbe concesso di girarsi e attaccarmi rapidamente. Passai la lingua rapidamente sulle labbra, muovendo lo sguardo poi verso l'otese, lo avevamo imprigionato e con Etsuko avevamo giocato con lui come il gatto ed il topo, quale momento migliore avrebbe avuto per vendicarsi se non quello?
    Fu solo l'istinto a spezzare quel momento di impasse e il Mizukage fu il più rapido a reagire, riuscendo prima a mortificare gli squali generati e poi ad opporsi all'attacco di fiamme e fuoco emesso da Uragiri. Conoscevo le capacità del mio kage, sapevo come si sarebbe difeso da un qualsiasi un jutsu elementale: attaccandolo, tagliandolo, annichilendolo. E così fece e così trovai salvezza, come gli altri, rifugiandomi dietro alla sua figura, ma il movimento non fu abbastanza rapido e il dolore si propagò sulle gambe, non essendo riuscito a rifugiarmi in fretta [Slot Difesa: Schivata | Rifl 600, Res 475, Mediobasso | Danno: 10 leggere divise agli arti inferiori] AAAAAAAAAh! urlai di dolore, battendo con le mani sulle vesti in fiamme. La vista mi si annebbiò e il buio inglobò ogni colore, sbattei le palpebre e una pioggia di colori mi accecò mentre l'odore pungente di carne bruciata mi arrivava al naso Mmmm... Maledizione, per tutti i kami... Gnnnh strinsi tra i denti il dolore e le imprecazioni, tentai di alzarmi mentre sentivo il kage difendersi ancora da un attacco di Uragiri. Cazzo guardai i miei compagni, stavo per dirgli che non ero sicuro che sarei riuscito a camminare, quando una voce dentro di me, un sentimento distante ma netto, mi convinse che se glielo avessi detto avrebbero potuto approfittare di quella mia debolezza per colpirmi. Strinsi ancora una volta i denti il più forte possibile, mentre un'altra ondata di dolore mi sconvolgeva la mente e il corpo.
    Deglutii a fatica, mentre la testa mi ciondolava come se il collo non fosse più in grado di reggerla. Chiusi l'occhio un'ultima volta, inspirai e digrignando i denti mi alzai provando un dolore che mai avevo provato fino a quel momento Anf... Anf... espirai con il fiato pesante. Poi lo vidi e non fui in grado di fermarmi. Il mio kage, modificato l'assetto degli stivali, stava per spiccare il volo e mi mossi senza pensare: allungai il braccio e scagliai tre spiedi in direzione del suo polpaccio. [I Slot Azione - AaD | Prec 575, Pot 10] [Lancia Spiedi] [Spiedi Potenziati] Nuovamente in contemporanea con Kato, tentai di bloccarlo, ma il dolore alle gambe e la forza attrattiva di Fudoh mi impedirono di raggiungere Kensei. [II Slot Azione]C-c-cosa? mi domandai, stupito, guardandomi le mani ancora tremanti. Cosa avevo fatto? Perché avevo tentato di attaccare il mio kage alle spalle? Deglutii, quel dolore non mi permetteva di ragionare lucidamente. Guardai Fudoh che mi aveva trattenuto dall'attaccare una seconda volta, non riuscii a tenere la palpebra alzata e chiusi l'occhio, subito lo riaprii temendo che potesse approfittare di quel mio momento di debolezza. Una scarica di adrenalina mi risvegliò da quel momento, le mani si irrorarono di una chakra verde e iniziai a curare alle meno peggio le gambe. [Slot Tecnica - Mani Curative] [Conoscenze Mediche (base)]
    Reagii poco dopo le prime azioni offensive di Fudoh, presi dalla tasca uno dei miei fumogeni e lo scagliai con forza in direzione delle tre figure messe a protezione di Byakuei. [III Slot Azione - AaD | For 500 | Fumogeno]
    Benché dolorante, grazie anche al leggero sollievo che ero riuscito a procurarmi tramite la tecnica delle mani curative, mi mossi verso la mia sinistra, cercando di sfruttare il possibile occultamento parziale dato dal fumogeno e dal Movimento Oscuro, seguendo una linea curva parallela al muro. [Slot Movimento Gratuito | 9 metri, Vel 575] [Furtività Intermedia] [Movimenti Inodore] [Movimenti Silenziosi] [+3 Movimento Oscuro lv III]
    Senza bloccare i miei passi, infine, concentrai una leggera quantità di chakra e accelerai il passo tentando di oltrepassare la barriera di ghiaccio creata dalla bambina con i capelli scuri. [Slot Tecnica Avanzato - Tecnica dello Scatto Rapido] [Movimento Silenzioso]
    Se tutto fosse andato come sperato e non avessi incontrato alcun ostacolo sul mio cammino, mi sarei dovuto trovare dall'altra parte della barriera riuscendo così - attraverso l'ostacolo parziale del grande candelabro - a vedere le sorti degli attacchi dei miei compagni

    Chakra: 21,2/60
    Vitalità: 3,7/15
    En. Vitale: 18,7/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 500
    Velocità:  525
    Resistenza: 450
    Riflessi: 525
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 500
    Agilità: 500
    Intuito: 500
    Precisione: 575
    Slot Difesa
    1: Schivata
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: AaD
    2: AaD
    3: AaD
    Slot Tecnica
    1: Mani Curative
    2: Scatto Rapido
    Equipaggiamento
    • Corpetto in Cuoio × 1
    • Mantello × 1
    • Parabraccia in Ferro × 1
    • Tonico di Ripristino Minore × 1
    • Veleno Debilitante B1 (5 dosi) × 1
    • Spiedi potenziati × 6
    • Lancia Spiedi × 2
    • Bomba Specchio × 2
    • Bomba Abbagliante × 1
    • Tonico di Recupero Minore × 1
    • Fumogeno × 3
    • Spiedi × 1
    • Coltelli da Lancio × 1

    Note
    Scheda di riferimento per questa giocata: www.narutogdr.it/creaschede/scheda...CWIgrK3w7odilb6


  13. .

    砂の海

    Suna no umi

    IV

    Le ombre mi avvolsero e divenni una di esse. Il teatrino messo in atto dagli shinobi di Suna attirava l'attenzione di tutte le persone presenti nello spiazzo e riuscii a muovermi senza venire notato né dei protagonisti, né delle comparse. L'attacco della kunoichi della sabbia andò a segno, ma l'uomo non sembrò subirne particolari effetti. Fu a quel punto che Hideo fece il proprio ingresso e, trasformatosi in shinobi della sabbia come mi aveva anticipato, tentò di circuire il shinobi con cui stava combattendo Ryugi. Ma l'uomo si dimostrò essere un ninja della sabbia ben navigato, conosceva profondamente le dinamiche di Suna e con una parlantina che mise in risalto le sue abilità oratorie decostruì l'inganno di Hideo, tacciando di incompetenza i due falsi guardiani che erano intervenuti. Riflettei, mentre un sorriso divertito si dipinse sul mio volto, quel ninja non era uno sbandato o un qualsiasi malvivente, apparteneva alle fila di Suna e ne era ben inserito, apparteneva probabilmente ad un rango elevato, altrimenti non si spiegava tale precisione e approfondita conoscenza. Il suo intento, che fino a quel momento faticavo a comprendere, si fece via via sempre più chiaro: si considerava un patriota del villaggio - e forse lo era, poiché non potevo ragionare per assoluti data la mia parziale ignoranza.
    Creatosi una sorta di palco grazie allo spostamento di una notevole porzione di terreno, che gli diede anche un discreto vantaggio strategico - analizzai con lo sguardo di un esperto combattente -, iniziò un'accattivante arringa cercando di conquistarsi il favore della folla. Mano a mano che le parole si diffondevano tra la gente gli facevano eco mormorii di approvazione, all'apice del climax rivelò un'informazione inattesa: il Kazekage risultava disperso. Sbattei le palpebre, considerando quella un'informazione da riferire il prima possibile a Kensei-sama e subito dopo sorrisi ascoltando le parole seguenti di Ko, capendo allora il suo intento. Lo colsi facilmente perché mi ero trovato, non molto tempo prima, al suo posto. Sebbene in prima persona non avessi cercato l'appoggio popolare come stava facendo quell'uomo, ma l'appoggio militare, avevo tentato di raccogliere il potere su Kiri cacciando Etsuko, approfittando dell'assenza di Kensei-sama. Seppur in maniera diversa potei capire, allora, che l'uomo stava ponendo le basi per la presa al potere, attirando il popolo con ciò che più li ammaliava: sicurezza e identità popolare.

    Il suono, non distante da quello di una bolla di sapone che esplode, si sentì mentre l'uomo stava rifiatando: una nuvoletta di fumo, dove prima vi era il genin del Suono, testimoniava la scomparsa di quella che dev'essere stata copia di Kuroshi. La risposta del ninja della Sabbia fu rapida e, ancora una volta, mirata a conquistarsi l'appoggio morale della folla. Elevandosi difensore del popolo, scoperto l'inganno degli altri shinobi accademici, lì attacco con rapidi attacchi a distanza, per la precisione sputi.
    Serrai la mandibola muovendo lo sguardo tra la folla, ancora troppo scandalizzata o spaventata per riuscire a muoversi. Volevo trovare il genin del Suono e immaginavo si trovasse nascosto tra la gente, mi ero assunto delle responsabilità e non avrei voluto avere a che fare con un Febh indisposto perché gli era morto o era stato mutilato un genin del suo villaggio. D'altro canto, uno dei motivi per il quale avevo chiesto a Hideo di venire era proprio quello di valutare le sue capacità per capire se fosse pronto per entrare nella Mano Nera e quel combattimento sarebbe stata una buona prova.
    Mi mossi allora rapidamente, cercando di sfruttare le zone di ombra proiettate dagli edifici ma anche dalla gente stessa (d'altronde il mio metro e sessanta mi permetteva di passare piuttosto inosservato se tenuto un baricentro basso) e cercai tra la folla il genin di Oto.
    [Mantenimento Movimento Oscuro lv III, +3 Furtività][Movimenti Silenziosi] [Movimenti Inodore] [Furtività Intermedia]

    Chakra rimanente: 77 / 80 (1 basso per cammino della morte, 1 basso attivazione Movimento Oscuro, 1 Basso mantenimento)
  14. .

    寒さの中で叫びます

    Samu-sa no naka de sakebimasu

    VII

    Sogghignai, vedendo l'espressione stupita del bersaglio quando capì che mi ero lasciato colpire per avere la possibilità di mettere a segno un mortale contrattacco. Malgrado entrambi fossimo balzati dalla creatura, a causa del contraccolpo che avevo subito precedentemente, tentai di colpirlo, ma il mio attacco andò a vuoto mancandogli il capo. [Nota importante] Aveva stretto le mie vesti deciso a non mollarle, mentre il mondo tutto attorno vorticava in quella bufera di neve e ghiaccio mi parlò ancora, questa volta con un tono diverso rispetto a prima e la sua voce mi risultò chiara malgrado la situazione in cui ci trovavamo, dove la gravità e i nostri corpi avevano fissato un appuntamento con la morte. In quella bolla di silenzio, che solo nei momenti di catarsi, dove la vita e la morte si intrecciano senza posa, si poteva assistere, confessò: "questa volta ho iniziato dall'alto". Lo guardai mentre inutilmente cercavo di divincolarmi dalla presa, ma Momin non era sazio di parole e ripetè ciò a cui lui aspirava, ovvero la cristallizzazione della paura. Non mi avrai! ringhiai ancora, nuovamente tentando inutilmente di liberarmi. Nel frattempo ci avvicinavano sempre più rapidamente al terreno, la bufera e la foschia non mi permettevano di trovare un'ombra entro la quale teletrasportarmi. Sentii allora una strana sensazione crescermi nel petto, attanagliarmi il cuore e irrigidire e subito dopo rilassare i miei muscoli: stavo per morire. Le sue parole successive accompagnarono quel mio pensiero in un sussurro e poi cambiò nuovamente timbro di voce, comunicando un'urgenza e la disperazione. Fu in quel momento che distinsi le due voci, che capii che le ultime parole appartenevano a Momin, mentre quelle successive arrivavano dalla mente e dal cuore del corpo che l'infame stava utilizzando. Rimasi sbalordito dalle sue parole e, se possibile, ancora più pietrificato nell'udire ciò che mi stava dicendo.
    Fu Fudoh a risvegliarmi, a portare della luce nel mio sguardo ormai obliato dalla vita. Non era arrivato il momento, non sarei morto quel giorno, non senza lottare. Fottiti dissi a denti stretti e, data la vicinanza, non potei fare altro che tentare di tirargli una testata con forza sul naso. In quel momento sentii l'attrazione gravitazionale di Fudoh attirarmi a sé, tentai di colpire il mio avversario con una seconda testata e nel farlo, con la mano libera dalla spada ma altrettanto affilata grazie all'arte proibita del mio clan, lacerai il kimono lasciando un unico pezzo di stoffa in mano all'uomo.
    Venni afferrato da Fudoh e mi appesi a mia volta a lui. Il fiato si era fatto più breve, via via che la mia mente stava elaborando la situazione appena superata. Mi hai salvato la vita avrei constatato, semplicemente, mentre il mio corpo mi restituiva i dolori e gli intorpidimenti che lo scontro precedente avevano generato, lo guardai in volto e aggiunsi Grazie Rimasi a terra ancora qualche attimo, avevo bisogno di rifiatare e superare mentalmente quello che era appena accaduto. Merda mi dissi, a mezza voce, passando la mano sulle labbra. A fatica mi rialzai dal terreno, cercando di capire, ora che l'adrenalina stava lentamente scemando, se avessi qualche osso rotto o ferite che avevo sottovalutato. Mi resi conto che così non era e ne fui grato, mentre a passi lenti mi dirigevo verso il resto del team che si stava ricongiungendo presi due tonici e li ingerii sentendone subito i benefici. [Tonici]

    Notai Hideo raccogliere qualcosa per terra e osservarlo con attenzione, mi avvicinai di qualche passo e riconoscendone vagamente la forma lo richiamai Cosa hai trovato, Hideo? la mia voce era roca, fedele riflesso della mia condizione fisica. Mostratomi quella particolare siringa, avrei spalancato l'unico occhio Ho visto - Abbiamo visto mi corressi In passato Momin utilizzare delle siringhe molto simili, se non uguali a questa. E' attraverso di esse che veicolava i suoi poteri. Dove l'hai trovata se mi avesse detto che l'aveva trovata dove prima vi era il drago, avrei alzato le spalle ipotizzando: Dev'essere quella tramite la quale lo controllava attesi un momento, riconsegnandola: Fai attenzione a ciò che gli appartiene, sono solo guinzagli più o meno decorati, ma comunque guinzagli Toccai forse un tasto dolente, poiché più tardi si sarebbe inginocchiato davanti al Mizukage consegnandosi.

    risposi, laconico, alla domanda di Fudoh rispetto a Momin Era lui che li manovrava e, mentre combattevamo sulla testa di una di quelle creature, prima che precipitassimo voleva che gli coprissi la fuga. Ero tentato di accettare, molto tentato le mie parole uscirono dalla bocca senza vergogna, poiché subito precisai quali erano le intenzioni dietro di esse Forse sarebbe stata la cosa giusta da fare: se avessi accettato avrei avuto un modo per comunicare con lui, avrei potuto fingere di essere stato soggiogato dalle sue promesse di gloria per tendergli una trappola e forse eliminarlo per sempre, mentre ora... lasciai che le mie parole venissero portate via dal vento ammutolendomi, poi ripresi guardando lo spazio vuoto lasciato dal corpo scomparso: Abbiamo poco da cui ripartire.
    Quello che avvenne negli attimi successivi fu rapido e imprevedibile. Dopo aver notato uno strano buco nelle vesti del monaco, un buco che non gli avevo procurato io, una sorta di spiedo nero si conficcò nello shinobi con cui il Kage si accompagnava che, in un'espressione di sorpresa e terrore, sparì in una nuvola di fumo. Dannazione! sbottai, disarmato dalla rapidità. "Il circolo eterno perfetto. Dare la vita per esaltare la vita" citai quelle parole e quindi guardai i miei compagni Queste le ultime parole del monaco prima dello schianto riflettei un attimo, cercando di riportare alla memoria quelle che le avevano precedute: "Questa volta ho cominciato dall'alto" ha detto, anche. Ma... Ammetto che non saprei che diavolo significhi mi corrucciai, riprendendo e condivisi allora le altre parole che l'uomo mi aveva sussurrato precipitando. C'era bisogno di quel corpo dissi indicando con la testa il vuoto lasciato nel luogo dell'impatto Per completare la profezia degli Araldi Gemelli. Ha detto e, badate, mentre lo faceva non mi sembrava potesse essere Momin, la sua voce era diversa ma forse era solo l'ennesimo inganno, che la nostra intrusione li ha condannati, ha condannato i Kamui e che sarebbe riuscito a liberarci da Momin per sempre
    Forse per via dello scontro, forse per il freddo che si era fatto più pungente ora che le mie vesti erano lacerate, ma faticavo a ricollegare i pezzi di quello strano puzzle. L'unica cosa che mi restava da fare, benché dolorante e trafelato, sarebbe stata quella di cercare ulteriori tracce


  15. .

    砂の海

    Suna no umi

    III

    Come hai detto che ti chiami? Domandai nuovamente al ragazzo visto che in precedenza eravamo stati interrotti dal guardiano nel momento delle presentazioni, quindi ripetei il mio nome e gli volsi uno sguardo calmo. Le strade di Suna erano in fermento malgrado la calura, quel luogo mi era particolarmente ostile per via del sole battente, me ne ero completamente dimenticato dall'ultima volta che avevo fatto visita a Shunsui. Asciugai una goccia di sudore dalla tempia, riflettendo che le mie vesti nere e grigie non erano assolutamente adatte e che presto avrei dovuto trovare qualcosa di più leggero da indossare. Con una smorfia di fastidio per quella situazione, ripresi a parlare con l'otese con voce leggera e tranquilla, dissimulando l'interesse nascosto che si celava dietro le mie parole: Ho conosciuto diversi shinobi e kunoichi del tuo villaggio, alcuni è da molto che non li vedo. Ad esempio... portai una mano al mento, pensieroso, fingendo di non ricordare Ah sì, Harumi Miyazaki è ancora una genin del Suono? L'hai conosciuta? Una domanda di cui sapevo già la risposta: la kunoichi, portatrice del due code, era stata affidata dal Kokage a Kiri all'interno dello scambio che il Mikawa aveva proposto al Kenkichi e da lì non si era mossa, dubitavo che il ragazzo ne fosse a conoscenza. Ma volevo solo avviare il discorso, per poi proseguire, mantenendo l'aria di chi cercava di rinvangare cose ormai dimenticate: Capisco, capisco... Poi c'era l'altra kunoichi, se non sbaglio era amministratrice del Suono. Come si chiamava, Yebiko forse? il mio sguardo di spostò sul ragazzo, se avesse ricordato o aggiustato il nome dell'Erede, avrei approfondito Oh sì, fui mandato una volta in missione con lei, certo Hebiko. Che sbadato un sorriso leggero si dipinse sul mio volto, dissimulazione di un calcolato interesse Come se la passa lei? E' ancora amministratrice? All'epoca mi parlò di qualche conflitto interno nella politica otese... il mio sguardo si spostò sulle strade e la gente del suono, fingendo non curanza rispetto all'argomento Mi auguro che le cose si siano sistemate. Hideo, probabilmente, avrebbe potuto ricordare che quell'argomento era già stato affrontato, in compagnia dell'amministratore di Oto Febh, nel bistrò al porto di Kiri. Se avessi notato che il ragazzo era restio a parlare di certi argomenti o che non ne fosse a conoscenza, avrei battuto le mani sorridendo: Via, non parliamo di politica! Hai detto che sei qua per dei meccanismi, hai qualche progetto in mente? Cosa stai cercando? Avrei ascoltato dimostrando più attenzione rispetto a prima, facendo qualche cenno di assenso con il capo o utilizzando brevi intercalari di approvazione.
    Poi avvenne qualcosa di inaspettato: un'esplosione a cui fece eco una seconda. Mi fermai di scatto e guardai oltre i tetti delle case, alla ricerca di segni di fumo o polvere che indicassero il luogo da cui quel frastuono era provenuto. Lanciai uno sguardo serio verso Hideo e con il capo indicai il volatile Guidaci dissi, in maniera secca con un tono nettamente in contrasto rispetto a quello usato con lo shinobi del Suono, rivelando la mia vera natura. Seguendo le indicazioni del genin saremmo giunti ad un piazzale dove era in atto un combattimento, la situazione non era chiara, ma le parole dei due contendenti diedero dei contorni a ciò che era sfumato. Il shinobi e la kunoichi parlavano alla popolazione con parole accattivanti, cercando una loro approvazione e appoggio. L'uomo, in particolare, stava aizzando la folla con moti insurrezionali parlando di traditori del villaggio della sabbia e mancanza di sicurezza nelle strade. Ah è lei? domandai, volgendo appena il capo verso Hideo, ma tenendo lo sguardo verso il campo di battaglia dove la ragazza aveva appena generato un muro di fiamme Interessante...
    Mi voltai allora verso il genin della Nebbia e con voce calma gli dissi: La scelta su come procedere è tua, io farò quello che mi dici ascoltate le sue parole annuii. Ottimo. Tieni questo gli lanciai una piccola sfera Dì al tuo falchetto di tenerla stretta tra gli artigli, nel caso dovessimo combattere, che la utilizzi sullo shinobi dopo il mio attacco. Intesi? [Bomba Gelo] poi mi sarei voltato verso l'otese Non so cosa tu sia capace di fare in combattimento, ma vedi di non metterti nei guai o morirci. CI sono già abbastanza problemi tra Oto e Suna senza che ci scappi un morto
    Dopo di che il mio corpo assorbì la propria ombra, i miei contorni divennero sfumati e i miei lineamenti irriconoscibili. [Slot Tecnica - Movimento Oscuro, Basso] Arretrai in un'ombra proiettata da un telone di un negozio lì vicino, poi mi sarei mosso cercando di avvicinarmi e aggirare lo shinobi contro cui stava combattendo Ryugi. Mi sarei nascosto in un'ombra, a circa dieci metri dal ninja della sabbia, lì avrei atteso di vedere come se la sarebbe cavata il genin della nebbia. [Slot Gratuito movimento e Slot Azione I, II e III | Fino a 81 metri] [Vel 675, Furtività: 9] [Movimenti Silenziosi] [Movimenti Inodore]
330 replies since 27/4/2019
.