La Malavita di Kiri 2

[Chakra Distruttivo per Youshi]

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    Falce dei Kaguya


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    Problemi Kiriani

    La Proposta



    Non ero sicuro che Bendino-chan potesse gradire la missiva, né il fatto che l'avessi fatta consegnare alla sede delle Squadre Speciali, ma, mi sono reso conto mentre gli scrivevo, che non avevo idea di dove abitasse.

    Youshi,

    Non sapendo esattamente dove vivi, ho optato per inviare la missiva alla sede delle Squadre Speciali, supponendo che fosse possibile raggiungerti lì.
    Ti scrivo per una questione interna a Kiri: un problema che interessa quelli che una volta hai definito "la popolazione ed i suoi ultimi", se ben ricordo.
    Non credo ci sia un vero e proprio sistema di polizia nel villaggio, quindi ho pensato che la Mano Nera e quella Bianca potrebbero occuparsi di alcuni spiacevoli problemi che ho scoperto qualche giorno fa.
    Se hai un pò di tempo libero, ci vediamo dopo il tramonto davanti all'Ospedale.

    Fudoh.


    Il biglietto era siglato con una tartaruga stilizzata con una mano incisa sul guscio, diciamo una firma personale che univa i miei due ruoli: membro della Mano Bianca e Guardiano della Valle del Guscio.
    Stava a Bendino-chan decidere se presentarsi o meno.

    [Al Tramonto]

    Il mio povero guscio! Quanto dobbiamo aspettare ancora, figliolo?, l'anziana tartarughina sulla mia spalla destra era un pò impaziente.
    Arriverà, spero, Ma-Tsu-dono, non c'è da preoccuparsi., risposi, in piedi all'esterno dell'ospedale, con una seconda tartaruga umanoide vicino a noi.
    Non è il tipo con cui hai litigato, Fudoh-san?, chiese Lio, che nel frattempo spostava di spalla lo spadone.
    Abbiamo i nostri... come dire... delle questioni da chiarire, ma non per questo non mi fido di lui per quel che riguardano il bene di Kiri., spiegai al tartarugone, Poi data l'ultima volta che ci siamo visti, forse questo tipo di missione gli potrebbe anche piacere., conclusi, memore di quando Bendino-chan aveva voluto dare una lezione, tutta sua, ad Etsuko-san.

    [...]

    Quando Bendino-chan fosse arrivato, avrei, prima di tutto, fatto le dovute presentazioni: Tokugawa-san, loro sono Shitsuki e Lio, due delle Tartarughe della Valle del Guscio, che verranno con noi stasera.
    Piacere, giovanotto., esordì per prima l'anziana tartaruga bianca sulla mia spalla.
    Salve, Tokugawa-san, piacere, io sono Lio., continuò il tartarugone bipede con Spadone annesso.
    Quando, eventualmente, si fosse presentato anche il mio parigrado, avrei ripreso la parola: Non so se ricordi, quella volta, a Genosha, quando mi hai fatto sperimentare la Nebbia di Sangue., esordii, non troppo entusiasta di quella passata esperienza, Il Mizukage-sama mi disse, fra le altre cose, che non mi applicavo particolarmente nel portare avanti le idee che gli avevo suggerito.
    Di recente, non avendo più avuto indicazioni da parte sua sull'argomento, avevo iniziato ad occuparmi di quelle idee nel mio piccolo: oltre a distribuire, come già facevo, il cibo residuo della mensa dell'Ospedale e gli abiti abbandonati agli altri senzatetto, mi stavo occupando anche di cercare degli edifici disabitati per dargli un posto dove dormire.
    , mi fermai un attimo, guardando il Tokugawa.
    Probabilmente sto divagando.
    La questione è che ci sono state sparizioni fra i senzatetto e l'altra sera ci hanno provato anche con me, ci crederesti? Ero lì in mezzo che distribuivo del cibo, quando ho sentito qualcuno urlare.
    Non ho visto bene chi ci fosse, ma qualcuno ha sollevato attorno a me una sorta di grosso muro, fatto con qualcosa che era irrorato di chakra, quindi non sono riuscito a renderlo liquido per passarci in mezzo.
    Ci ho messo un pò a sfondarlo a pugni, non volendo usare il mio chakra gravitazionale-naturale, dati i problemi di mobilità che provoca, ma mi sono sfuggiti.
    , spiegai con una leggera nota di irritazione nella voce.
    Essendo un problema di Kiriani che se la prendono con altri kiriani, ho pensato che potesse farti piacere risolvere la questione.
    Una volta, quand'ero ancora un genin, aiutai il Mizukage-sama, che ai tempi era soltanto l'Inquisitore-san, a gestire un problema di criminalità cittadina.
    , ricordai, divagando un attimo, poi guardai di nuovo il mio parigrado.
    In più, il fatto che tu possa muoverti velocemente fra le ombre potrebbe essere vantaggioso per evitare qualcuna di quelle trappole., conclusi.

    Ora c'era da vedere se Bendino-chan si sarebbe dimostrato interessato al problema.
     
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    Kiri no chika sekai

    I

    Fermai lo sguardo per qualche secondo sul sigillo raffigurante la tartaruga e la mano impressa sul carapace, quindi rilessi la lettera e la piegai in due lasciandola cadere sulla scrivania. Lo sguardo si mosse sul soffitto, mentre la schiena affondava nello schienale della sedia posta dietro la scrivania e la mente vagò riflettendo sul messaggio scritto dal primario. Quel giorno, infatti, entrato nella sede della Mano Nera, mi era stata data una busta indirizzata a me proveniente dall'ospedale di Kiri. Il primario del villaggio, in poche righe, sollevò un problema che riguardava Kiri, ma non entrò nei dettagli lasciando così che la mia curiosità spasmodica elucubrasse il resto. Accantonai ogni ipotesi di poter indovinare di cosa si trattasse dopo una ventina di minuti, lasciai la lettera sulla scrivania e ripresi a studiare i faldoni che occupavano il resto del tavolo: anni e anni di rapporti, redati dalla Mano Nera, circa i ritrovamenti o gli avvistamenti nel continente delle sette spade leggendarie di Kiri. Dal Fantasma Buio mi era stato dato un metodo per ritrovarle, peccato che necessitasse il possesso di almeno una tra queste e, da quando il Jonin della Nebbia era scomparso nei pressi della Bruma, il villaggio non ne possedesse nemmeno una. Il mio lavoro, allora, consisteva nell'incrociare le informazioni vaghe che negli anni si erano accumulate, individuando così quali, tra queste, erano informazioni false o poco credibili e quali, invece, fossero informazioni di cui tenere conto per una ricerca sul campo. Si avvicinò il tramonto e, così come gli altri giorni, i miei progressi erano stati veramente esigui. Inutile nascondere che quella situazione era snervante, ma credevo che - malgrado il fastidio di brancolare nel buio - prima o poi avrei trovato delle informazioni che si sarebbero rivelate utili. Lasciai i carteggi sulla scrivania e indossai il mantello, spensi le luci del mio piccolo ufficio e presi la via dell'ospedale.

    La nebbia, nel villaggio, si concentrava in piccole sacche lì dove il terreno era maggiormente depresso rispetto al resto della città, le nubi si muovevano, assecondando il vento, nascondendo porzioni di case o velando alcuni lampioni che emanavano una calda luce gialla. Osservai il villaggio e i suoi abitanti, saltando placidamente da un tetto all'altro, alcuni negozi stavano chiudendo, altri accendevano le luci e si preparavano ad accogliere i cittadini che terminavano la loro giornata e ritrovavano nel ramen, nel pesce alla griglia o nel saké il conforto di chi aveva terminato un'estenuante giornata in mare.
    Leggermente rialzato rispetto al resto del villaggio, l'ospedale non era avvolto dalla nebbia e giungendo verso di esso potei vedere Fudoh. Accorciando le distanze che ci separavano riconobbi come una tartaruga umanoide, che non avevo mai conosciuto, armata di uno spadone a due mani un elemento del contratto stipulato da Fudoh e una seconda, giunto a non più di sei metri da lui, molto più piccola e non antropomorfica appoggiata sulla spalla. Il primario mi presentò ad essi e io mossi un leggero cenno con il capo e con le spalle in loro direzione, portando il pugno al petto, salutandole a mia volta. Piacere mio. Youshi dissi presentandomi.

    La mia curiosità per le prime parole di Fudoh fu evidente: allargai leggermente l'occhio, il mio capo si inclinò e in diagonale e seguì qualche cenno di assenso a cui fecero eco le mie parole: Non ne ero a conoscenza morsicai internamente il labbro e poi aggiunsi Sono sicuro che il Mizukage sarà disponibile a elargire dei fondi e delle risorse per aiutarti in questa tua iniziativa, Fudoh-san piegai le labbra in un leggero sorriso.
    Sapevo che non aveva chiesto la mia presenza in quel luogo solo per condividere con me quella sua iniziativa, infatti non ci volle molto che arrivasse al punto della questione: qualcuno non stava gradendo la sua presenza all'interno degli edifici abbandonati che mi aveva appena citato. Non è solo un problema intestino, hanno attaccato anche un diretto rappresentante del Mizukage scossi il capo O sono dei folli che non ti hanno riconosciuto, oppure degli sconsiderati che pensano alle conseguenze delle loro azioni. Comunque sia è un problema da risolvere e vi accompagnerò conclusi con un cenno d'assenso. Da dove vuoi cominciare?
    Imboccata la strada scelta dal primario, gli avrei posto una domanda incuriosito: Mi dicevi che da genin, prima che Kensei-sama diventasse Mizukage, avevate affrontato dei problemi di criminalità all'interno di Kiri, giusto? lo guardai aspettando che confermasse Cosa ti fa pensare che la matrice sia la stessa? Avevano un metodo, hai riconosciuto qualche simbolo che li ricollegasse ad una criminalità organizzata? feci una pausa Io stesso ho avuto a che fare con gli Isaka, ma assieme a Minarai ci siamo occupati della faccenda in maniera definitiva lasciai che le parole cadessero nel silenzio, Fudoh avrebbe intuito facilmente cosa intendessi con "definitivo"
     
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    Palazzi che crollano



    Quando il Tokugawa ci raggiunse, iniziai a spiegargli i fatti.
    Evitai di commentare la sua osservazione sull'aiuto del Mizukage: non che dubitassi della buona volontà di Elmo-san verso Kiri, ma il Decimo era spesso assente, cosa che era nei suoi diritti, e sembrava comunque più concentrato su propositi più bellici che urbanistici.
    Voi mi direte, "Ma, Fudoh, è un capo militare!", vero, ma non per questo dovevo trovarmi molto d'accordo con le sue priorità.

    Non so se fossero folli, ma se si metto a far sparire dei senzatetto, per svago, o per altri motivi, non è affatto un bene per il villaggio., commentai con un'alzata di spalle all'osservazione dell'altro, invitandolo poi a seguire me e le tartarughe, Inizieremo da un altro edificio abbandonato che ho organizzato in questi mesi., accennai, avanzando assieme al resto del gruppetto.

    Le successive domande di Bendino-chan mi fecero riflettere: A dirla tutta, fu così che incontrai l'allora Inquisitore-san: io stavo dormendo tranquillamente in un angolo del porto ed il futuro Mizukage stava cercando di fermare dei ladruncoli, che pensarono di usarmi come ostaggio.
    Ti evito i dettagli, ma finì male per loro.
    La cosa più assurda fu che apparvero altri due tizi: avevano abilità da ninja, ma non ricordo di avergli visto addosso nessun coprifronte, potrebbero essere quelle stesse persone, ma ai tempi non uccidevano.
    In più, avevano abilità decisamente differenti, almeno il tizio che cercò di sconfiggermi ai tempi.
    , provai a ricordare, prima di continuare, Non so niente di Isaka, ma pur vero che ai tempi fu più il Mizukage a parlarci, io mi preoccupavo di sopravvivere., ammisi, ridacchiando.

    [...]

    Ci saremmo diretti verso una zona di Kiri leggermente più ad est, Da queste parti c'è la pasticceria di Ryuu-san, l'altro genin che era partito con noi per Azumaido la prima volta., accennai, rivolgendo lo sguardo verso una via parallela a quella che percorrevamo in quel momento.
    Quando hai conosciuto Gyoza?, chiese Lio, Sì, esatto, proprio quella volta., confermai, Una volta avevo anche provato a lavorarci, ma ho lasciato stare per continuare ad impegnarmi con l'Ospedale.
    In più alle nonne di Ryuu-san non piaceva che portassi i dolci in eccesso ai senzatetto.
    , ricordai con un'alzata di spalle.
    Oh, Fudoh-chan..., ridacchiò Ma-Tsu-dono, adesso di nuovo seduta sulla mia testa, una piccola forma bianca in mezzo alla mia zazzera rossa.

    Non ci avremmo messo troppo ad arrivare all'edificio, decisamente fatiscente, ma l'arrivo non fu per nulla tranquillo: sull'ultima svolta per strada, sentimmo il terreno scuotersi sotto i nostri piedi.
    Fudoh-chan, attento!, esclamò la tartarughina, ma non ero stato io a tremare, bensì il terreno.
    Mi voltai verso il chunin della Mano Nera e poi verso il palazzo, vedendo un pezzo dello stesso crollare, con degli scintillii rossi, come se qualcosa lo stesse facendo fondere.
    Mi fermai per un istante, stupefatto, Dobbiamo fare qualcosa!, esclamai verso il tartarugone e verso il mio parigrado, iniziando a correre verso il palazzo stesso e, alzando lo sguardo, intravidi due figure, sul tetto dello stesso, forse anche Bendino-chan le avrebbe notate, considerando che le stavo indicando. [Due Figure]

    Non ebbi però tempo di dire niente, il tizio con un grosso cilindro in testa eseguì dei sigilli e qualcosa spaccò il terreno: delle strane creste, aculei quasi, si alzarono dal suolo, dividendo me ed il ninja della Mano Nera.
    In mezzo a quel caos, Ma-Tsu-dono finì addosso al Tokugawa.

    [...]

    Youshi avrebbe visto una nuova colata di qualcosa di rosso (magma?) spaccare un pezzo del palazzo davanti a lui, sciogliendolo e, di fatto, tramutandolo in una sorta di gigantesca cupola in cui il ragazzo si trovò rinchiuso.
    Se avesse provato ad usare le ombre per spostarsi, il chunin avrebbe scoperto che le fonti di luce in quella struttura erano generate dal chakra, quella stessa cupola che, per quanto ancora luminescente, non sembrava emanare calore, si rivelò inaspettatamente dura. [Nota]

    Fudoh-chan è rimasto dall'altro lato insieme a Lio, per tutti i Gusci!, lamentò Shitsuki, per poi saltare sulla testa del Tokugawa, Forza, ragazzo, spacca questa cosa ed usciamo di qui! Sai come si fa, giusto? Chakra nel pugno e lo rilasci con potenza esplosiva in un'area attorno al punto d'impatto! Su su!, lamentò l'anziana tartarughina.
    Sarebbe riuscito il Tokugawa a capirci qualcosa da quel molto generico suggerimento?

    Ed io? Bé, bella domanda. [Nota finale]
     
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    Kiri no chika sekai

    II

    Mi limitai a qualche cenno di assenso in risposta alle parole del primario, poi lo seguii quando citò un edificio come luogo adatto da cui iniziare le nostre ricerche. Lungo il tragitto mi raccontò della missione in cui, scoprii, conobbe il futuro Mizukage, considerò superflui i dettagli e raccontò, invece, i fatti più salienti. Lo ascoltai incuriosito e poi, alzando lo sguardo verso il cielo e riflettendo, dissi con calma: Mah... Gli Isaka si definivano figli di Kiri, pagavano sostanzialmente una tassa ad un'altra organizzazione più grossa del continente per evitare che questa interferisse con gli affari kiriani feci una piccola pausa grattandomi il mento Questa tassa erano abitanti dell'isola sputai quelle parole con disgusto Li consegnavano vivi, quindi anche all'epoca non è che uccidessero in senso stretto, anche se condannavano indirettamente i nostri compaesani a schiavitù o morte riflettei un secondo Se non ricordo male... Sì, li utilizzavano per degli esperimenti, ma la memoria mi gioca brutti scherzi, è successo qualche anno fa, non vorrei darti informazioni sbagliate. Però potremmo approfondire più avanti, quanto meno per assicurarci che, senza gli Isaka in circolazione, non abbiano esteso la loro influenza su Kiri
    Ci muovemmo verso Est e Fudoh mi fece vedere una pasticceria che apparteneva a Ryuu, guardai l'edificio e annusai l'odore dei dolciumi che scaturiva dai forni Non lo sapevo ammisi rispetto al fatto che gestisse un esercizio commercialeCerto, mi ricordo di lui. E ricordo anche che era il jinchuriki del Sanbi, lo scoprimmo - quanto meno io - sempre ad Azumaido riflettei un momento e poi ripresi, con voce calma Tu l'hai più visto? Penso si sia ritirato dalla vita ninja tentennai un momento e proseguii: Mi chiedo se il Sanbi sia ancora sigillato nel suo corpo, sono informazioni riservate - questo è ovvio -, ma non ho sentito niente dal Mizukage o tra i vertici della Mano Nera a tal proposito mi richiusi in un breve e meditabondo silenzio attendendo una risposta da parte del primario. Io e lui eravamo, all'interno del nostro villaggio, ninja di alto grado e sapere dove fosse confinata una delle forze portanti sarebbe stata un'informazione utile da avere in caso di attacco ai danni del villaggio. Da quello che mi era dato sapere il Sanbi rientrava nei patti stipulati con il Kokage, ma non sapevo se lo scambio era avvenuto, né se Harumi - la controparte all'interno dello scambio con il condottiero di Oto - fosse ancora a Kiri. Aprii allora il dialogo su quell'argomento, incuriosito di sapere cosa ne pensasse Fudoh-san Come valuti le forze portanti e il fatto che i demoni codati siano - a tutti gli effetti - proprietà dei villaggi accademici, Fudoh-san? il mio sguardo cercò repentino il suo e la mia mente si aprì a parallelismi su situazioni che riguardavano più da vicino il primario.

    Dalla pasticceria non ci volle molto a raggiungere la zona abbandonata indicata da Fudoh-san, diversi edifici imponenti si stagliavano sull'orizzonte brunito dal tramonto. Fu una scossa di terremoto ad allertarci, guardai lo shinobi e le due creature che ci accompagnavano, quindi lo seguii quando scattammo verso l'edificio più imponente. Guardai nella direzione indicata da Fudoh-san e potei intravedere due figure, sebbene ne riconobbi solo i contorni e non riuscii a ricavare altre informazioni. Allo stesso modo non riuscii a capire che una delle due figure stava componendo dei sigilli, per questo gli aculei e le spaccature del terreno mi colsero alla sprovvista. Dannazione! urlai, mentre la tartaruga più piccola venne sbalzata in mia direzione e gli aculei ci divisero dall'altra creatura e il suo evocatore.
    Una fiammata liquida, la cui natura non sembrava essere dissimile da quella della Mizukage appartenente ad un'epoca passata, spaccò ulteriormente l'edificio e lo plasmò in una cupola che intrappolò me e la piccola tartaruga. I tentativi di sfruttare il passo di tenebre per uscire da quella prigione risultarono inutili, scossi il capo deluso valutando quali altre opzioni mi restavano e una risposta mi venne suggerita proprio dall'evocazione del primario. La guardai interdetto e poi ammisi, leggermente irritato dal dover rivelare un limite della mia formazione Non ho mai imparato a sfruttare il chakra distruttivo, sebbene sia a conoscenza della possibilità di sfruttare il chakra in questa maniera mi avvicinai alla cupola studiandola, malgrado tutto non emanava calore e sicuramente non mi sarei ferito nel colpirla Malgrado questo mio limite mi rincuorai ad alta voce Non sono estraneo ai più avanzati controlli del chakra, sono capace di declinarlo nelle altre due forme e, forse, questa conoscenza mi permetterà di apprendere rapidamente come sfruttarlo per distruggere dissi, forse  rivelando una speranza piuttosto che una certezza. Bene... Devo concentrarmi, lasciami qualche attimo chiesi, non volendo essere disturbato, mlagrado la situazione richiedesse tempestività.
    Riportai allora alla memoria gli addestramenti passati: a Suna, quando il maestro Shunsui mi spiegò come convogliare il chakra al fine di creare una patina adesiva; al largo di Kiri, quando Etsuko mi parlò del movimento da imprimere al chakra per renderlo repulsivo e utile a spiccare poderosi balzi. Inspirai ed espirai, facendo fluire e concentrando il chakra agli arti superiori. Lavorai a levare, una volta convogliata una discreta quantità sulle mani, sapendo che il controllo dei chakra richiedeva una giusta quantità che non fosse né minore né maggiore al necessario. Una volta ritenutomi soddisfatto da quella operazione, iniziai a controllare il chakra che avevo accumulato, la tartaruga mi aveva detto solo di rilasciarlo con forza durante l'impatto e così feci, in quantità minime, prima di tentare di colpirlo. Dovevo comprendere come espellerlo con forza, la patina di chakra sulla mano iniziò a vibrare in un caotico turbinio, mentre provavo a controllarlo in questa maniera. Non era dissimile a quando lo sfruttavo per compiere notevoli balzi, la differenza stava nel riuscire a rilasciarlo e propagandarlo contro la struttura che ci aveva intrappolato. Provai, tirando pugni al vento, di rilasciare il chakra nel momento in cui portavo al massimo l'estensione del braccio, valutai allora che le nubi oscure di chakra che rilasciavo ad ogni tentativo dovevano imprimere la forza necessaria a distruggere le strutture. Durante quei tentativi, mi concentrai nel far esplodere il chakra a partire dalle mie nocche, ripiegando su sé stesso il chakra concentrato nella sottile patina che mi copriva le mani, sarei dovuto riuscire a creare un'improvvisa pressione che avrebbe potuto rilasciare una sorta di chakra esplosivo. Dopo vari tentativi, decisi di provare finalmente contro la struttura e mi avvicinai ad essa regolando il respiro e concentrandomi sul flusso di chakra. Mi posizionai a meno di un metro di distanza, alzai le mani nella classica posizione di guardia da boxeur, inspirai concentrando il chakra nella mano destra e lo manipolai in una sottile patina densa di chakra, espirai compiendo un movimento rotatorio che iniziò dal tallone, coinvolse il bacino, il busto, le spalle, quindi il braccio che si distese carico dell'energia cinetica di quel movimento e poi verso il pugno che si abbatté sulla struttura. Quando le nocche entrarono in contatto con la struttura, aumentai improvvisamente la pressione sulla patina di chakra che, se fosse andato come avevo pensato in precedenza, sarebbe dovuto esplodere in pura energia.

    [. . .]

    Non ebbe modo di rendersi conto di ciò che era appena successo, mentre alti spuntoni dividevano il primario dal suo compaesano che una seconda scossa di terremoto fece tremare la terra. Improvvisamente una voragine si sarebbe aperta sotto i piedi di Fudoh e lo avrebbe fatto precipitare diversi metri nel vuoto. [1 leggera per gamba e Azzoppato per due turni. A meno che tu non riesca a trovare un modo per evitare il danno da caduta] Raggiunto il terreno il ninja avrebbe visto, sopra di lui, la voragine che lo aveva inghiottito richiudersi completamente, ancora una volta con lo stesso materiale incandescente simile a del magma che, lentamente, iniziò a raffreddarsi. Così, trovandosi nel buio più totale, gli ci volle un po' a capire dove si trovasse e cosa lo circondasse [+3 furtività, -3 Percezione], ma dopo qualche attimo si rese conto di trovarsi in un corridoio, molto probabilmente appartenente ad una rete sotterranea di quella zona abbandonata di Kiri.
    Il silenzio, spezzato solo dal lento e costante gocciolio dell'umidità che alleggiava in quella zona, fu rotto da una voce roca e non molto distante: EHI! Che succede?! ci fu qualche attimo di silenzio e poi nuovamente Fudoh potè sentire la voce maschile rimbombare tra le mura del corridoio SIAMO QUI! LIBERACI SIAMO QUI!
    Il primario avrebbe potuto seguire quella richiesta d'aiuto oppure voltarsi dalla parte opposta del corridoio dentro cui era stato catapultato, certo era che diversi ostacoli si sarebbero posti davanti a lui. Primo, tra tutti, alcuni grossi portoni chiusi a chiave che avrebbero limitato il passaggio. [Pot 30, durezza 4]


     
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    Due chunin e due tartarughe

    Fra le macerie



    Mai sentito nominare questi Isaka, ma sì, se ritieni che possano essere ancora in circolazione, dopo la missione che hai avuto con l'allievo del Mizukage, fammi sapere, posso di certo informarmi a riguardo, o supportarti, se ne avrai bisogno., concordai con il Tokugawa, mentre avanzavamo e gli spiegavo i fatti, almeno per quel che ne sapevo fino a quel momento.

    [...]

    Quando accennai al genin e la sua pasticceria, il ninja della Mano Nera non tardò a sottolineare la sua natura di "Jinchuuriki del Sanbi", cosa su cui feci giusto una vaga alzata delle spalle: sapevo cosa fosse un Jinchuuriki, durante una passata missione, come di certo ricorderete, Masa-san me ne aveva parlato in privato, condividendo con me quel segreto su di lui, che non avevo mai condiviso con altri.
    Ai tempi non avevo concezione della mia particolare "natura", quindi la storia, per quanto non cambiasse il mio punto di vista sull'amico sunese, mi stupì, e l'etichetta "Jinchuuriki" non mi sembrava affatto gradevole.
    No, non l'ho più visto dopo la prima missione ad Azumaido, non era all'Abete, né l'ho incontrato durante il successivo viaggio sull'isola, o alla riunione di qualche anno fa, a ben pensarci. C'è da dire che non sono più nemmeno andato a far visita alla pasticceria., commentai con l'ennesima alzata di spalle, mentre Ma-Tsu-dono s'intrometteva nel dialogo da sopra la mia testa.
    Il Sanbi sarebbe Isobu? Il Bijuu dall'aspetto di tartaruga, giusto, Fudoh-chan?, mi fermai un attimo, Non sapevo che fosse una tartaruga., ammisi a quell'informazione, Non fa parte della Valle del Guscio, se è questo che intendi, è una creatura diversa da noi, ma moltissimo tempo fa, quand'ero giovane, ricordo che lo vidi., rammentò l'anziana creatura, prima che "Bendino-chan" mi rubasse alla breve discussione con l'ennesima domanda da "Bendino-chan", appunto.
    Che posso pensarne, Tokugawa-san? Che definire due esseri viventi come proprietà, al pari di oggetti, è uno dei difetti dei villaggi ninja., risposi con tono infastidito, Che sia Ryuu-san, o qualunque altro ninja in uno dei vari villaggi, sono persone, legate ad altre creature viventi, non sedie, o katane., conclusi.

    Fu poco dopo che scoppiò il caos che ci divise.

    [Youshi & Shitsuki]

    Shitsuki non parlò, ma la tartarughina era abituata ad agire in modo imperioso con i più giovani, specie con il figlio Don, o con Fudoh stesso, così iniziò a muovere passetti nella piccola gabbia di roccia fusa in cui era rinchiusa con il Tokugawa.
    Di certo, Youshi non avrebbe avuto difficoltà a sentire gli occhietti dell'anziana tartarughina bianca sulla nuca, ad osservarlo, giudicarlo.
    Forse, il Tokugawa avrebbe anche sentito qualche leggero sbuffo e dei colpetti della zampetta sul suolo, qualora avesse potuto vantare un udito sufficientemente acuto, mentre eseguiva dei pugni a vuoto.
    Quando, però, fu il momento della verità, Youshi riuscì nel suo intento: il pugno frantumò il muro, riuscendo ad aprire una breccia ben più larga del semplice diretto sferrato, una breccia attraverso cui il Tokugawa sarebbe potuto uscire.

    Ooooh per tutti i gusci, certo che ce ne hai messo di tempo a tirare quel pugno! Parola mia, voi nuove generazioni siete così lenti nel fare le cose!, iniziò a lamentarsi Shitsuki che, sfruttando una qualche corrente d'aria, come poté intuire il chunin, arrivò sulla testa del ragazzo, Non è comoda come quella di Fudoh-chan, ma posso sopportare un pò di dolore al Guscio se riusciamo ad uscire di qui. , osservò con tono critico, prima di iniziare a guardarsi intorno, facendo piccoli passetti sulla testa del chunin.

    Nel frattempo, il ninja della Mano Nera avrebbe avuto il tempo di guardarsi attorno: dalla piccola gabbia di magma solidificato, era entrato dentro l'edificio che, in precedenza aveva visto fondere in parte.
    Si trovava fra muri di lava indurita, scale interne alla palazzina, piani mezzi distrutti, ma non c'erano evidenti punti d'uscita da quelle macerie riformate dalla lava stessa come una gabbia di roccia rossastra, al cui interno non sembrava capace di usare a pieno le sue abilità di passo nelle Tenebre.

    Resti imbambolato, ragazzo? Andiamo verso quella direzione lì!, avrebbe ordinato, forse ridestandolo dal guardarsi attorno, Shitsuki, dando delle leggere botte sulla fronte di Youshi vicino al sopracciglio destro, Non senti la corrente d'aria più fresca? Ci sarà un'uscita di là! [Abil]

    Se avesse accettato di seguire le indicazioni dell'evocazione di Fudoh, il ninja della Mano Nera avrebbero trovato un percorso che li faceva salire al piano superiore del palazzo, ormai semi-distrutto.
    Aspetta, c'è qualcuno qui vicino!, avrebbe esclamato ad un tratto l'anziana tartaruga e, in effetti, guardandosi attorno, il Tokugawa avrebbe notato uno dei due tizi intravisti precedentemente. [Terumi]

    Un Tokugawa che se la fa con questi vagabondi e con quello straccione? Una vergogna per le casate di Kiri!, l'unico commento dell'individuo dal viso sfigurato, prima di aprire la bocca e lasciare che un getto di lava colpisse il soffitto sopra Youshi e Shitsuki.
    In quel momento la Mano Sinistra del Mizukage avrebbe notato due dettagli: prima di tutto, si sarebbe sentito inaspettatamente lento, incapace di evitare che quel getto partisse poco più in alto della sua testa. [Nota]

    La seconda, più positiva, sorpresa fu la barriera di vento che iniziò a girare attorno a lui, una barriera creata dalla tartarughina che lo accompagnava, una barriera che evitò ai primi pezzi incandescenti di soffitto di cadergli addosso. [Abil]
    Per tutti i Gusci, ce la fai, ragazzo, a colpire anche i pezzi di tetto che ci cadono addosso? O devo fare tutto io?, avrebbe chiesto con tono molto critico l'anziana tartaruga, mentre una serie di cinque diversi attacchi sarebbero caduti loro addosso, quando ormai la barriera di vento andava disperdendosi.
    Erano pezzi del soffitto, induriti e potenziati dalla lava, ma anche resi incandescenti: Youshi avrebbe dovuto disperderli usando la medesima tecnica usata poco prima per espandere la potenza del proprio pugno, senza necessità di un contatto diretto con il punto d'impatto. [Nota attacchi]

    Il misterioso Terumi sfigurato avrebbe approfittato di quel momento per usare il chakra adesivo e repulsivo e correre verso il piano superiore, distanziandosi dal Tokugawa.

    [Fudoh & Lio]

    Vi starete chiedendo cos'era, invece, successo a me? Bé, mi ritrovai letteralmente senza il terreno sotto i piedi all'ennesima scossa di terremoto, iniziando a cadere in una voragine con Lio al mio fianco.
    Il terreno sotto di noi non era tanto visibile e dubitavo fosse altresì piacevole cadervi sopra, così mossi ambo le mani: Lio, agganciati al muro con la spada!, urlai al tartarugone, spingendolo verso la parete laterale con il chakra naturale-gravitazionale. [SA 1]
    E se la mano destra dirigeva il mio alleato, la sinistra era rivolta verso il terreno, così da evitarmi impatti spiacevoli, ma, anzi, aiutandomi a risalire! [ST 1]

    Ovviamente, non mi sarei fatto rispedire semplicemente verso l'alto, ma avrei spostato il mio baricentro di modo da essere catapultato verso la posizione di Lio: Allunga la zampa, ragazzone!, avrei intanto urlato alla creatura, usando il chakra adesivo sulle gambe e le mani, assieme a quello della tartaruga spadaccina, per rallentarmi e fermarmi, appoggiando tre arti su quattro alla parete, mentre stringevo la restante mano a quella dell'evocazione. [SA 2]

    Tutto bene, Fudoh-san?, mi avrebbe chiesto l'evocazione, che ancora con una "mano" si teneva allo spadone piantato nel muro e manteneva i piedi sulla parete, Tutto bene, sì, ma direi che ora dovremmo muoverci., proposi all'altro, prima di indicare sotto di noi, E non mettere piede lì sopra, se no voleresti verso l'alto.
    Mi rispose con un cenno del capo, quindi, sempre muovendoci sulla parete laterale, ci dirigemmo nel cunicolo che si apriva davanti a noi.

    Perché sì, con la breccia chiusasi dopo l'ultima scossa, c'era solo una specie di grosso corridoio buio dove muoverci: i miei sensi non erano particolarmente allegri di quella situazione, ma non avevamo molte opzioni, non sembrava possibile ritornare da dov'eravamo caduti, almeno di non mettersi lì sopra a cercare di rompere tutto a pugni, cosa che avrebbe rischiato di fare chissà che altri danni, se ci fossero state delle macerie ulteriori.
    Appoggiami la zampa libera sulla spalla, Lio-san, ed andiamo avanti., suggerii al tartarugone, iniziando a camminare, seguito a ruota dalla creatura della Valle del Guscio.
    I nostri passi erano accompagnati solo da qualche goccia d'acqua che cadeva da nei dintorni, finché, d'improvviso, non sentii qualcuno urlare.
    EHI! Mi senti? Sei ferito? Ci sono dei feriti con te?, avrei urlato di rimando, al buio più che a qualcuno, a dirla tutta, e, dopo qualche istante di silenzio, mi avrebbe risposto un ulteriore urlo, della stessa voce per ciò che potevo capire, stavolta con un'esplicita richiesta d'aiuto.
    Liberaci? C'è più di una persona intrappolata?, mi chiesi, provando ad andare avanti, solo per trovarmi contro una parete parecchio solida di qualche tipo.

    Tastai per alcuni istanti la parete, poi strinsi nella mano destra la Bakekujira, che iniziò a brillare del mio chakra affine alla Luce, portai indietro il pugno e sferrai un primo diretto contro la parete davanti a me. [ST 2 & SA 3]
    Il pugno, però, non ebbe l'effetto che speravo contro la parete davanti a me.
    Potrei usare il chakra distruttivo, o la repulsione, dopo aver colpito con la Bakekujira..., valutai fra me, prima che un'idea diversa mi passasse per la mente.
    Non avevo mai provato ad usare assieme il cosiddetto chakra distruttivo con la Bakekujira, o con attacchi di altro genere e, in effetti, non sapevo nemmeno se fosse possibile, ma potevo fare qualcosa che si avvicinasse a questa idea, un primo passo in tal senso, se preferite.
    Così, di nuovo il mio tirapugni brillava di Luce, mentre modulavo in modo diverso il chakra nella mano sinistra, disarmata, ci misi qualche secondo (forse minuti?) per far sì che il fluire di chakra fosse in armonia su ambo gli arti, quindi avrei sferrato un colpo coordinato, due diretti, verso il medesimo punto, quello già colpito in precedenza. [Doppio Colpo - SA 4]

    Sarei riuscito ad aprirci una strada verso le persone che urlavano in cerca di aiuto? Era tutto da vedere.
     
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4 replies since 11/3/2024, 20:35   122 views
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