Posts written by Youshi2

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    Ciò che porta il vento

    III

    Risposi con un sorriso alla battuta dell'Hokage, quindi aggiunsi: Più di quanto possa immaginare, Hokage, più di quanto possa immaginare Ascoltai poi le sue parole successive e annuii, lui per primo infatti sapeva quali erano le condizioni per entrare e non si sarebbe sottratto ad esse: l'unico modo che aveva era quello che gli era stato esposto dal Mizukage e non altro. Quindi si sedette, credendo forse che una discussione tra Hidarite e Migite potesse cambiare lo stato delle cose, lo guardai perplesso e con la stessa espressione poi spostai il mio sguardo verso Etsuko. Fu lui a parlarmi, prima tramite delle domande retoriche, poi invitandomi a rimanere al mio posto e di curarmi di ciò che era mia responsabilità. Rimasi zitto un secondo, forse due, quindi alzai lo sguardo verso il consigliere: chi aveva fatto gli onori di casa al Kokage quando era stato accolto a Kiri, chi aveva partecipato a quel incontro che sanciva l'alleanza più stretta tra Oto e Kiri? Piegai le labbra in un leggero ghigno, pensava davvero che ci fosse qualcosa che non rientrava nei miei oneri verso il villaggio? Quindi parlai calmo verso di lui, rispondendo ironico, ma sinceramente, ad una delle sue domande: Nulla mi ha ancora fatto pensare che tu possa agire alle spalle del Mizukage, Etsuko-sama, ma come sai sono solito a non escludere niente alzai le mani lasciando intendere, con un gesto, che non precludevo nessuna possibilità e poi sorrisi, senza cattiveria, semplicemente apprezzando l'ironia della cosa Io sono l'ombra del Kage di Kiri e mia responsabilità è fare sì che il suo volere venga rispettato, non vedo alcuna sovrapposizione di compiti o ruoli. Anche l'Hokage, come ha detto poco fa, sa che l'unico modo per entrare è quello di seguire le direttive che Kensei-sama gli ha dato l'ultima volta che si sono incontrati volsi lo sguardo verso il capovillaggio straniero che, dopo aver fatto comparire una sedia, si mise a parlare con Fudoh di cose che non mi erano chiare, quindi continuai verso il consigliere delle Nebbia: Pensi che il Mizukage dovrebbe evitare che il Kage della Foglia chieda pubblicamente scusa a lui e al villaggio alle mura della Nebbia? Posso capirlo, vai a parlare con il nostro Kage, convincilo di quanto sia una scelta fallace e poi che gli vengano aperte le porte. Ma davvero credi che Kensei-sama rinuncerebbe ad un'occasione ghiotta come questa? dissi calmo alzando le spalle, per poi riprendere Comunque sia, finché non sarà il Mizukage a decidere ciò, fare altrimenti sarebbe disobbedire ad un suo ordine diretto e questo non sarebbe ammissibile in alcun modo

    Scoppiai a ridere quando, poi, Etsuko parlò di cortesia, di certo non avrei citato il colloquio che ebbero i due nell'ufficio del Mizukage il giorno dell'insediamento, ma fingendo di asciugarmi una lacrima dissi: Kiri non è certo famosa per la sua cortesia ne per l'ospitalità: per anni gli shinobi del Suono, fossero essi studenti o valorosi Jonin, non poterono entrare all'interno del villaggio, nemmeno il loro Kage. La cosa non dovrebbe stupire nessuno, oltretutto l'ordine restrittivo, in questo caso, riguarda un'unica persona non certo il villaggio che rappresenta, che io sappia ci sono ninja della Foglia che sono entrati tranquillamente a Kiri quindi sospirai e mi voltai nuovamente verso l'Hokage Come dicevo: la prossima volta consiglio di avvisare precedentemente il Mizukage, inoltre lui parlava anche di portare qualcosa a Kiri oltre che le proprie scuse inarcai le labbra dubbioso, non sapendo a cosa si riferisse il Mizukage Immagino che un dono o qualcosa di simile possa andare bene conclusi annuendo

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    Uroboro

    la serpe che inghiotte la propria coda

    Mi guardai attorno confuso, completamente disorientato da tutto ciò che stavo vivendo: le iene erano semplicemente scomparse alla mia vista, ma riuscivo ancora sentire i loro versi e non capivo se avessi dovuto sentirmi sollevato o meno della loro assenza. In qualche modo, infatti, malgrado fossero delle creature veramente terrificanti per la loro mole e per il sangue che rendeva lucide alcuni tratti delle loro pellicce, mi avevano dato un senso di sicurezza quando mi ero incamminato nel tempio. Ma vi ero veramente entrato?
    Iniziai a mettere a fuoco ciò che riuscivo a vedere, mi trovavo nuovamente all'esterno dell'edificio ai piedi delle scalinate che portavano ad esso e all'ultimo gradino sedeva lo stesso uomo che credevo di aver visto poc'anzi. Fu lui, questa volta, a parlarmi leggendo perfettamente dal mio viso ciò che stavo vivendo: la confusione più assoluta di quello spaventoso mondo onirico. E le sue parole non aiutarono poi molto a mettere chiarezza a tutto quello, sorrise della mia scelte di parole ma si trattava solo di una imprecazione dovuta all'assurdità di ciò che stava avvenendo, si presentò con il nome di Xipe e poi, subito dopo aver parlato del suo Padrone che era diventato anche il mio e del rituale, forse mal riuscito, che mi aveva condotto lì, mi chiese il mio nome. Rimasi un attimo in silenzio studiando quel tipo, ma non trovando alcun modo per poter uscire da quella situazione se non dandogli retta e - onestamente - curioso di capire dove fossi e cosa volesse da me, risposi serrando poi le mandibole:
    Il mio nome è Hisagi Mikawa Il primo pensiero fu quello di riempirlo di domande, farmi dare una spiegazione a tutti i quesiti che nella mia mente rimbalzavano continuamente, ma fu come se non fossi stato in grado di parlare, quasi avessi dimenticato come muovere la bocca e la lingua per formulare dei suoni complessi, per un momento - poi - pensai addirittura che non vi fossero più sul mio volto le labbra perché non ero in grado di aprirle. Ma incredibilmente non me ne preoccupai, l'unica cosa che aveva la mia attenzione era Xipe e il fatto che si fosse alzato muovendo un passo in mia direzione - non corse, non usò la tecnica della sostituzione, non fece nulla di tutto questo per ciò che riuscii a vedere - semplicemente quando pose il piede sul gradino successivo si trovò esattamente di fronte a me su quella scalinata. La mia reazione immediata fu fare un passo indietro, il mio viso si contorse in un'espressione di sorpresa e timore, le braccia si allargarono fendendo l'aria e mantenendomi in equilibrio mentre lo sguardo si spostò all'indietro per evitare di inciampare e fu in quel momento che me ne accorsi: non ci trovavamo più sulla scalinata, oppure non ci eravamo mai stati?
    In quel momento, infatti, realizzai che a rompere quei toni di grigio era una vasta foresta cremisi che dietro a me si allargava a perdita d'occhio e, mentre le parole del demonio rimbalzavano nella mia testa dando risposte alle domande inespresse, iniziai a identificare meglio ciò che mi si parava d'avanti: quei alberi erano composti da figure umane dai corpi martoriati, tra loro si muovevano le iene e un particolare mi fece raggelare il sangue. Le ombre di quelle terrificanti bestie erano proiezioni di corpi umani e sbarrai gli occhi come se, solo in quel momento, fossi riuscito a comprendere le parole di Xipe che aveva appena concluso di pronunciare. Mi voltai verso di lui e, tentennando sulle prime sillabe, dissi
    S-so-sono morto? deglutii mentre la mie mente processava il resto delle informazioni, mi trovavo in un piano dimensionale non umano - questo mi trovai costretto a dedurre, anche se non ne ero sicuro - il cui padrone e maestro era il Dio del Massacro, Jashin. L'ultima domanda di Xipe rimase nella mia mente, ripetendosi più di una volta cercando di capire quali conseguenze potesse comportare, sbattei le palpebre alzando lo sguardo verso di lui e tutto era nuovamente diverso.
    Mi trovavo improvvisamente, ma senza niente che avesse potuto giustificare un tale cambiamento, in un altro luogo. Dinanzi a me, infatti, si trovava la figura di un monaco sofferente che componeva uno degli alberi di sangue e fu lui a parlarmi, a spiegarmi le cagioni delle sue sofferenze: la maledizione di Jashin. Le sue urla si unirono a quelle di Xipe ed io caddi sulle mie ginocchia di fronte a quella manifestazione del massacro, solo in quel momento vidi le numerose ferite sul mio corpo prendere colore e la mia mente si annebbiò, forse per il terrore, forse perché incapace di elaborare ciò che stavo vivendo nella mia esperienza post mortem. Iniziai a ciondolare mentre le urla e le loro parole precedenti non abbandonavano la mia mente, quindi capii l'unica cosa che potevo fare: accettare il dolore.
     GNAAAAAH! Urlai mentre il mio pugno si calava con forza contro una delle mie ferite precedenti che, non sapevo più se anche precedentemente o solo da quel momento, avevano assunto un colore rossastro, colorando così gli arti completamente grigi. Un lampo di luce mi oscurò la vista, sentii la ferita pulsare violentemente e il braccio iniziare a dolermi, respirai affannosamente, alzai nuovamente il pugno e lo calai con più forza contro la ferita, rompendo i punti di sutura e iniziando a far uscire le prime gocce di sangue. Risultarono scarlatte alla mia vista? Il mio dolore, la mia ira, non mi permettevano nemmeno di cogliere un dettaglio così evidente in quel mondo senza colori. Dopo i primi susseguirono numerosi altri pugni dati con maggior forza, fino a che, nel momento in cui il dolore si era fatto insostenibile, alzando la destra con cui avevo portato i precedenti colpi, estrassi con un movimento di polso la lama interna nascosta e calai il colpo bucando il palmo della mancina. Quando il colpo affondò nella carne bloccai le urla in un mugolio, lasciai cadere in avanti il busto - in quel momento ero già con le ginocchia a terra, crollato dopo l'ennesimo colpo - toccando con la fronte il terreno dove affondavano le radici dell'albero, respirai affannosamente e il ghigno di dolore e sofferenza si tramutarono prima in un sorriso, poi la mia mente distrutta da quell'esperienza e i mesi che l'avevano preceduta, iniziai a ridere sguaiatamente e alzando il busto feci un unico gesto, la lama si mosse nel palmo con un movimento brusco e squarciò l'arto, di fatto aprendo la mano tra anulare e indice schizzando copioso sangue sull'albero monaco, nel farlo urlai fermando brevemente la mia precedente risata:

    SIA LODE AL DIO DEL MASSACRO! SIA LODE AL PADRONE DELL'OMICIDIO!
    SIA LODE A JASHIN!


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    Akteru

    il predatore

    Akteru sibilò, non era un essere molto paziente, quanto meno non quando si trovava in missione durante la caccia di probabili esperimenti falliti del Fondatore. Ma comunque rispose, volutamente enigmatico, al eterocromatico otese: Ssss... Il tuo coinquilino è l'effetto di tutto quesss to, non la causss a giovane ssss inobi si fermò un attimo, volgendo poi lo sguardo verso di lui Dimosss trami di valere la verità e ti racconterò ogni cosss a. Ora andiamo, è già passs ato molto tempo e le tracce sss aranno confuse
    Il ragazzo non fornì informazioni che potevano non essere state inserite nel rapporto, quindi Akteru non disse nulla se non annuire con il capo muovendosi tra il fogliame. Una volta giunti nella radura, dopo qualche attimo di esitazione, il genin iniziò la sua ricerca: la prima evidente cosa che poté notare fu la mancanza dei due cadaveri che precedentemente avevano deciso di lasciare lì, alla mercé del bosco. Certo, date le numerose e pericolose bestie che vivevano nel Bosco dei Sussurri, non era difficile immaginare che qualche mangiatore di carogne li avesse fatti sparire, ma l'occhio attento del giovane poté individuare delle tracce più fresche (che risalivano comunque a settimane precedenti) ben visibili sul pantano che costituiva la radura. La memoria difficilmente gli avrebbe tirato brutti scherzi: erano in tutto e per tutto lo stesso tipo di impronte che avevano trovato nei pressi del villaggio e, vicino a dove erano stati lasciati i cadaveri, si facevano improvvisamente più profonde, come se il peso di chi le lasciava fosse aumentato sensibilmente. Furono queste le cose gli avrebbe fatto notare Akteru se il genin l'avesse chiamato a studiare le impronte e poi con malizia avrebbe chiesto allo shinobi di Oto: Date quesss te informazioni, ssss inobi del SSS uono, cosa possiamo dedurre? Comunque sia, le impronte avrebbero seguito una direzione che di poco si scostava da quella data da Saragi e così il caposquadra avrebbe fatto strada lungo il bosco seguendole.
    Ci vollero diversi minuti, addentrandosi nella parte più buia della foresta, per individuare dove le impronte finissero. Lì, infatti, quello che ad una prima occhiata poteva sembrare solo un concentrato di arbusti e foglie attorno a un gran masso, se osservato attentamente avrebbe svelato ciò che era realmente, un'enorme testa di serpente dalle cui fauci si apriva un corridoio che s'addentrava nelle viscere della terra.

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    Sssssh... Le nossstre ipotesi trovano conferme disse Akteru studiando la struttura Quessto dev'essere uno dei numerosi laboratori sparsssi per il Bosssco dei Susssurri, molti sssono stati chiusi, ma altrettanti vengono ritrovati casualmente il serpente si mosse aprendo le fauci e con la lingua sondando l'entrata E' tutto meno che un laboratorio abbandonato, ci ssono ssstati numerosi passsaggi da questa entrata... Entità diverssse, alcune hanno la stessa traccia odorifera di quella che abbiamo ssseguito fino a qui. Ssseguimi e stammi vicino, Saragi-sssan
    Il corridoio era malamente illuminato da diverse candele, poste le una dalle altra a qualche metro di distanza, che emanavano una luce bassa che permetteva di vedere con chiarezza solo il pavimento mano a mano che si addentravano nel corridoio. La sporcizia e la puzza ne facevano da padrone, soprattutto nei primi duecento metri dall'entrata, c'erano diverse carogne in evidente stato di decomposizione e detriti portati dal bosco. Dopo diversi minuti, però, lo shinobi e il serpente si trovarono in una stanza, meglio illuminata, di forma circolare. Al suo interno, una volta che gli occhi si furono abituati alla semi oscurità, poterono notare numerosi tavoli da lavoro con diversi oggetti su di essi, grandi librerie piene di rotoli e coperte da uno spesso velo di polvere. C'erano inoltre, al centro, delle grandi ampolle, circa di tre o due metri, vuote, ma con diversi tubi che vi entravano e si collegavano alla base stessa. Akteru non disse nulla, ma come in precedenza l'ordine era implicito: cercare, indagare e trovare.
    Nella sala spiccava una cosa: delle candele erano rimaste accese su un tavolo, su di esso vi stava un rotolo aperto.
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    Ciò che porta il vento

    II

    Le parole del primario ebbero evidenti reazioni da parte del karasutengu, da prima strabuzzò gli occhi - quando sentì dirsi di essere brutto, poi, sbuffò sonoramente schioccando il becco - cercando di rimanere calmo per l'onore di Youshi-sama, il suo evocatore. Ma quando sentì quel ragazzo dai capelli rossi, il primario di Kiri, sollevato che non avesse assunto comportamenti da bestie ben lontane dalla sua natura e addirittura accostarlo a dei topi volanti, non potè rimanere zitto e fermo come poco prima si era promesso: rapido afferrò il flauto che teneva nella manica della veste e tentò di colpire con forza la testa dello shinobi Tu non saresti in grado di distinguere la cioccolata dalla merda nemmeno se le mangiassi! quindi aprì le ali facendolo svolazzare orgoglioso, sperando che così il povero primario avesse qualche altra possibilità di riconoscerlo, malgrado la sua boria nascondesse il fatto di non essere in grado di volare Ma non vedi la portanza? Non vedi il becco e quest'eleganza fatta ali? Io sono un karasutengu e non rispondo certo al MizukageQuindi la necessità di fare capire la sua magnificenza al chunin di kiri gli fece mettere da parte le richieste di Youshi-sama e, poco prima di mettere il flauto a contatto con il becco, lanciò un'occhiata a Fudoh-san e disse: Hai mai sentito un pipistrello volante suonare con questa grazia lo yokubue? a quel punto, senza attendere risposta, iniziò a suonare il flauto propagando una musica tetra e sentimentale in tutto il piano dell'ospedale in cui si trovavano. Kenku, toccato sull'orgoglio, non si sarebbe certo fermato a suonare se non costretto fisicamente, per questo era probabile che, ad un certo punto, il primario si sarebbe rassegnato andandosene e lasciando il karasutengu solo nel suo ufficio a suonare, forse attirando qualche curioso.

    [...]


    Scesi a terra, camminando in verticale lungo le mura, e mi avvicinai ai miei compaesani e allo shinobi straniero una volta che arrivò Fudoh-san, che salutai con un cenno del capo ringraziandolo della sua risposta alla mia chiamata.
    Fudoh aiutò Etsuko a riprendersi e, dopo poche parole, si rivolse a me chiedendomi di avvisare il Mizukage che l'Hokage avrebbe varcato le mura di Kiri e si sarebbe diretto al palazzo. Rimasi zitto un secondo, il mio sguardo soppesò il consigliere della nebbia e il volto si piegò in diagonale leggermente spostando lo sguardo verso il Kage straniero che era ben più alto del sottoscritto e, non discostando lo sguardo dai suoi occhi, risposi al Migite mantenendo lo stesso tono formale che lui aveva utilizzato: Etsuko-sama, sono sollevato di sapere che nulla di grave ti sia accaduto. Il Mizukage già è stato informato della presenza dell'Hokage alle nostra mura, tramite me vi sono note le sue parole: deglutii richiamando alla memoria le stesse parole usate dal mio kage "Raizen non è ammesso a Kiri a meno che non abbia delle scuse da porgere e non venga a portare qualcosa a Kiri." quindi riportai lo sguardo verso Etsuko-sama e allargando le braccia, continuai Per questo motivo, qualsiasi sia la vostra missione diplomatica, senza soddisfare queste condizioni l'Hokage non potrà varcare i cancelli del villaggio; dopo averlo fatto potrete adempiere a tutti i compiti che su di voi pendono, se il Kensei-sama lo riterrà opportuno. E' la parola del Mizukage, legge di Kiri, disobbedire a ciò non credo porterebbe alcun vantaggio alla vostra missione diplomatica per conto dell'accademia, anzi, potrebbe peggiorare la situazione portandola al fallimento del suo scopo, qualsiasi esso sia
    Allargai le braccia, incrociandole poi al petto sotto al mantello, simulando malamente una sorta di dispiacere e solo se mi fosse stato chiesto dove fosse il Mizukage e se potesse raggiungerci alle mura, avrei detto: Sfortunatamente il Mizukage è impegnato in questioni ben più importanti e per questo ha mandato me a presenziare e assicurarmi che la sua parola venisse rispettata allora cambiai espressione, quasi sciogliendo la maschera di formalità con cui avevo riportato le scelte del Mizukage e mostrando il mio viso allo straniero alle porte del villaggio della Nebbia, forse dandogli la possibilità di capire che non ero un semplice guardiano o portatino di oridni Dati i precedenti, Hokage-sama, potrei consigliare, per la prossima volta, di avvisare del proprio arrivo e venire in veste ufficiale per presentare le proprie scuse a Kiri allargai la narice sinistra inspirando, quasi a voler smorzare le parole che avrei voluto dire, poi aggiunsi Così facendo il nostro Kage potrebbe trovare del tempo da dedicarle, senza farle fare altri viaggi a vuoto
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    Original Sins

    I

    La prima cosa che percepii erano le fredde piastrelle della cucina sul mio corpo nudo, poi il calore del sangue che bagnava i corti capelli neri e il cranio. Mi resi conto che ero in grado di aprire gli occhi e così feci, la stanza era avvolta da un pesante e fosco velo, solo sbattendo le palpebre riuscii a farlo svanire. Da quella prospettiva potei vedere il pacchetto di sigarette che, settimana prima, avevo cercato disperatamente per tutta casa al fine di soddisfare il mattutino bisogno di nicotina e che ora mi guardava, anch'esso a terra, sotto il mobile della cucina del piccolo appartamento. Strisciai a terra, le mie membra erano fredde e il sangue che colava dal cranio - frutto della botta durante l'ennesimo svenimento quella settimana - le bruciava, allungai le dita verso il tavolo e recuperai l'accendino, quindi ancora uno sforzo e raggiunsi il pacchetto scomparso. Mi armai, tra i denti, di una sigaretta e la nuvola di fumo si propagò nella cucina insieme alla mia voce laconica dopo la scintilla dell'accendinoMondo cane...
    Le dita si tinsero di rosso quando raggiunsero il piccolo taglio sul cranio, le alzai lentamente, una ad una, ricontando quante volte avevo perso i sensi durante quella settimana, era una cosa anomala. Per quanto l'avessi continuata a sottovalutare, forse inconsciamente per non ammettere crepe nella mia integrità fisica, dovevo considerare realmente l'ipotesi di non stare bene. Certo, un po' di fiacchezza tornato dalla mia prima missione era comprensibile, i muscoli si erano fatti doloranti e rigidi, ma pensavo fosse stato frutto dello sforzo fisico e mentale, avevo dato per certo che qualche giorno di riposo - un po' in palestra a fare recupero, un po' a bighellonare tra i vicoli della città sperando in qualche rissa - mi avrebbe rimesso in sesto. Non fu così, ahimè, anzi già dal primo esercizio in palestra capii subito che non sarei potuto andare oltre alle prime ripetizioni, non solo dovetti diminuire il peso degli attrezzi, ma anche un forte fiatone e una sudorazione ghiacciata mi convisero a desistere. E poi... Poi faccio fatica ad ammetterlo, ecco, ma lì dove mi aveva colpito quella bestiaccia mi faceva un male cane. A volte mi veniva da prudermi fino a strapparmi la pelle, altre bruciava da matti come se stessi facendo qualche giochino con le ragazze del Neko Senzai armate di candele e poco attente, altre volte ancora sembrava che da lì iniziasse a diffondersi tra le vene un liquido ghiacciato che mi intorpidisse tutto il corpo. Porca tro... la sigaretta, da poco accesa, cadde a terra dalle mani incapaci di tenerla dopo che una serie di violenti colpi di tosse ritorsero le mie membra quasi affette da una sorte di convulsioni. Il mio sguardo si bloccò su una serie di gocce di sangue molto più piccole che improvvisamente erano schizzate sui muri e sui mobili, mossi la lingua in bocca e il gusto del sangue si fece più forte invadendomi la mente Ok. Forse... Forse ho bisogno di un dottore

    Quello che avvenne dopo furono solo una serie di immagini, suoni, colori e odori, senza un ordine, non ci fu più un prima e un dopo, erano solo scene scollegate dal tempo. Come lo sguardo intimorito dell'infermiere, non intimorito da me, ma dall'uomo in camice con il viso coperto da un'ombra, mentre si assicuravano di aver bene allacciato i cinturoni di forza che mi legavano al lettino d'ospedale.
    O gli spietati raggi del sole che, nemmeno se filtrati dal mantello scuro, davano tregua alle mie membra sempre più bianche e fredde mentre mi dirigevo all'ospedale del villaggio. Così come la puzza delle vie di Oto, pungente come quella del sangue che improvvisamente fiottava dalla mia gamba e bagnava le candide lenzuola della branda su cui ero stato legato. Il sangue fluiva di getto, alla stregua di una fontana, e allo stesso modo le risa dell'uomo misterioso si propagavano per la stanza, saggiamente schermata dalle persiane che lasciavano passare solo lame di luce che illuminavano la polvere alzarsi in voluttuose piroette. L'odore del ramen, il suo calore che mi scaldava le membra e il profumo che alleggiava nel piccolo chiosco in cui mi ero fermato dopo la missione. Le gocce di sangue scarlatto sullo specchio e il mio viso ivi riflesso, il giorno dopo la missione, le prime manifestazioni di un malessere che da lì a breve si manifestarono sempre più spesso. Le mie braccia legate al lettino e i polsi aperti, mentre un chirurgo mascherato installava delle lame retrattili su di essi.
    E il dolore, il dolore era la costante, l'unica cosa che mi assicurava di essere ancora vivo, l'unico appiglio che mi faceva sentire il cuore battere, tanto che iniziai ad avere con esso un rapporto particolare che i più rifuggivano; quasi di lussurioso piacere.
    Tutto questo durò un battito di ciglia, forse qualche secondo, al massimo delle ore, ma mai avrei pensato che le mie agonie si fossero prolungate per mesi, sotto i ferri del sadico e abile Eiatsu.

    Uroboro



    la serpe che inghiotte la propria coda

    Il fiatone si spezzò mentre gli occhi gonfi dalla privazione del sonno, a cui ero stato sottoposto a favore degli esperimenti del chunin di Oto, misero a fuoco ciò che mi si parava di fronte. Un maestoso tempio cremisi si ergeva dinanzi a me, ad anticipare l'entrata grosse colonne sostenevano un'architrave su cui si poggiava un timpano finemente decorato da bassorilievi convulsi, sembravano essere rappresentati una miriade di corpi, intrecciati tra loro, sofferenti e non, ma da quella prospettiva ne coglievo ben poco di quella rappresentazione.
    A vedere tutti quei corpi, poi, pensai al mio. Abbassai lo sguardo su di me, sulle mie mani, le braccia, il torso e le gambe. La mia pelle era segnata da numerose ferite, cicatrici con punti di sutura ancora freschi e altre in parte rimarginate, grossi ematomi che si propagavano lungo tutto il corpo lasciando ben poche porzioni di pelle ancora sane. Fu in quel momento che realizzai, guardando le mie mani, che ero privo di colore. Sbattei le ciglia, cercando di svegliarmi da quello strano sogno, benché rappresentasse una bellissima evasione, alla stregua del dolore, dalla mia prigionia nei sotterranei di Oto. Ma non successe nulla ero ancora lì, allora focalizzai le scale su cui i miei piedi nudi poggiavano e anche queste non risultavano avere alcun colore, deglutii una buona porzione di saliva, cercando così di farmi forze e alzai lo sguardo e girai su me stesso scoprendo così che tutto, meno l'edificio che mi si parava d'avanti, era privo di colore, tutto in toni grigio.
    Fu una risata a farmi trasalire, anzi, più di una che si intrecciavano costanti, mi voltai di scatto verso il tempio da cui questi suoni provenivano e, da dietro le colonne, fecero capolino una decina o più di iene, dalle varie dimensioni, alcune annusando l'aria, altre fissandomi perentorie. Dopo qualche secondo in cui sembrava mi stessero studiando, non capendo se da lì a qualche istante sarei stato attaccato, questi canidi se ne andarono al trotto all'interno del tempio. Solo da quell'istante vidi che vi era una porta, prima non c'era, ne ero sicuro, avevo guardato quel tempio con attenzione per cercare di capire che cosa fosse, ma non c'era nessuna porta! E, soprattutto, in fondo alla navata non vi era di certo uno scranno su cui un uomo tanto inquietante mi fissava sorridendo e ghignando.
    Seguire le iene fu una cosa naturale, non pensai nemmeno per un istante che non dovessi fare ciò che stessi facendo, che potessero esserci altre soluzioni se non quella. Malgrado le orrende magnificenze che decoravano quel tempio, i miei occhi non poterono staccarsi da quella figura seduta sul trono, nemmeno quando alcune iene iniziarono a muoversi attorno a me, alcune seguendomi e altre anticipandomi di qualche metro.
    Mi fermai a quattro o cinque metri da lui, se da una parte avevo troppa paura per avvicinarmi più di così, dall'altra fu come se qualcosa d'esterno bloccasse i miei passi. Quindi con voce roca, cercando un contatto visivo attraverso i miei occhi gonfi di botte e sonno, lasciai andare parole di chi non aveva null'altro da perdere:

    E tu... dimmi un po', chi diavolo saresti?





    Akteru

    il Predatore

    Il serpente si srotolò all'arrivo di Saragi, non era certo uno dei più piccoli della sua specie, arrivando a misurare due metri di lunghezza per un corpo non esile, ma ricoperto di scure squame che andavano dal marrone al nero. Si mosse in direzione del giovane genin poi, alzando la testa fino a raggiungere il viso di Saragi, emise un lungo sibilio muovendo la lingua a pochi centimetri dagli occhi dello shinobi, quasi come se lo stesse studiando, meglio, annusando grazie alla sua lingua biforcuta. Ssei in ritardo ed io odio assspettare. Il mio nome è Akteru disse, abbassando il capo, e muovendosi attorno al ninja del Suono per poi proseguire in direzione del bosco e concludere, quasi bofonchiando tra sé e sé Ora sssi ssspiega perché Eiatssu ha voluto che ti accompagnasssi io e non qualche ninja
    Quindi seguì sinuosamente il sentiero per qualche centinaia di metri e poi si introdusse all'interno della foresta. Il giovane shinobi avrebbe avuto, a differenza dell'animale, qualche difficoltà a muoversi per il bosco poiché la sua guida non badava al fatto che, a differenza sua, Saragi doveva camminare e non poteva strisciare nel sottobosco evitando la maggior parte degli ostacoli. Se l'eterocromatico ninja del Suono avesse chiesto qualche chiarimento rispetto alle prime parole di Akteru, questo avrebbe sibilato calmo: Ah Eiatsssu mi ha lasciato pure il compito di ssspiegarti ogni cosssa, non è cosssì? si fermò solo un istante ad osservarlo Ma andiamo per ordine, ssstiamo cacciando ed è una cosa maledettamente ssseria e non ho intenzione di parlartene ssse prima non ti dimossstrerai degno Saragi poté notare che al serpente non sarebbe servita alcuna indicazione di dove fosse avvenuto lo scontro nei mesi precedenti, si muoveva calmo studiando l'ambiente con la sua lunga lingua e aprendo ogni tanto le fauci verso l'ambiente. E' a partire dal primo kokage che tutta quesssta ssstoria affonda le sue radici, quando era all'apice della sssua potenza, i laboratori, che si diramano per il Bosssco dei Susssurri e la città di Oto, erano in pieno fermento. Ogni giorno avvenivano esssperimenti di tutti i tipi, tutto era votato alla perfezzzione e, ssse non la si raggiungeva, ne faceva ssscarto da eliminare. superò un piccolo fosso naturale, la cui poltiglia sul letto dello stesso era dannatamente maleodorante Quesssta potrebbe darci una spiegazione di quegli ssstrani topi che avete incontrato, hai notato qualcossa durante il vossstro incontro che non è stato riportato a Oto? domandò calmo, attendendo la risposta del ragazzo.
    Dopo quasi due ore di cammino di buona lena, il ninja avrebbe potuto riconoscere la radura in cui, qualche mese prima, aveva combattuto con i suoi due compagni di missione. Ssssì dovrebbe essere questo il posssto. Lo riconosssi? disse agitando la lingua Bene. E' passsato molto tempo, ma qualcosssa potrebbe ancora aiutarci a trovare una pissssta da seguire Quindi entrò nella radura, iniziando a muoversi cercando tracce, non disse nulla al genin di Oto il quale, se avesse ben interpretato le parole del serpente, avrebbe potuto capire che era in atto una valutazione nei suoi confronti: spesso Akteru, muovendosi lungo il terreno, gettava qualche rapida occhiata verso il ninja, proprio studiandolo.
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    Fukuro no Nezumi

    IX

    Mi voltai trionfante, benché il pestone sul cranio della bestia non avesse ridotto le cervella in poltiglia, verso il mio compaesano, i pugni erano tenuti sui fianchi in una posa plastica mentre l'espressione non nascondeva la boria. Ah roba da niente, figurati dissi, anticipando così la domanda che sicuramente mi avrebbe posto circa la pelle bruciacchiata dallo sputo di quella strana bestia. Allorrr... allungai la vibrante alzando un sopracciglio dopo aver visto la bambina distesa lì dove prima stava la vittima dell'eterocromatico nanetto del Suono. Mi feci zitto, serrando le labbra pensoso a mo' di bacio al vuoto, mentre lo sguardo lo sguardo lento si abbassava sulla cosa che avevo calpestato in precedenza e che, lentamente, stava mutando nella forma e nel colore fino a diventare l'altro bambino scomparso. Non mutai espressione, infilando le mani nelle tasche dei pantaloni e avvicinandomi al corpo, mi piegai in due - tenendo le gambe dritte - verso il cadavere e calmo lo osservai attentamente. Aveva delle ferite lungo le braccia che sicuramente io non gli avevo procurato, erano come dei colpi di artigli, dalle lacerazioni usciva del pus giallo che si mischiava con quel misterioso liquido nero. Nuovamente portai lo sguardo verso i miei compagni, le labbra si allargarono e gli angoli si abbassarono e con tono serio commentai: Uhm... E 'sti cazzi

    Tornai nelle mia posizione naturale, portando le dita incrociate dietro la testa e muovendo qualche passo attorno al bambino Bambini morti che ritornano in vita sotto forma di topo bestiale, storia anche interessante dopotutto. Certo, avrei preferito non rimetterci la pelle del petto per via di quella strana sostanza, però poteva andare peggio risi sguaiatamente, non preoccuandomi degli altri - inevitabili - pericoli che abitavano la foresta Pensa se fossimo finiti come loro, Saragi, tu avresti avuto le dimensioni di un topolino da laboratorio, mentre io scommetto che sarei sembrato più un lupo o un grosso cane, insomma, qualcosa del genere conclusi, accarezzando il bicipite che tirai in quel momento. Via, poco importa. Ascoltate io dico di lasciare qua i cadaveri, hai presente la vecchia di prima se gli diciamo che gli abbiamo stirato gli unici nipotini rimasti? Merda, farebbe un disastro aggiunsi, guardando di sottecchi le reazioni dei miei compagni mentre mi accendevo una sigaretta Ce ne torniamo buoni buoni a Oto, facciamo rapporto e qualcun altro si occuperà della cosa. Avanti, il nostro l'abbiamo fatto, sappiamo l'assassino: quello strano tipo, tutto mantello e topi, Hideo l'ha fatto fuggire e non gli verrà più in mente di farsi vedere da queste parti. Ah, dimenticavo mi rivolsi verso il genin della nebbia alzando entrambi i pollici in sua direzione, tenendo la sigaretta ben stretta tra i denti Sei il numero uno, boss! Però mo' mi sta venendo fame e camminare attorno al Bosco dei Sussurri al calare della notte non è certo saggio, andiamo?

    Quindi avrei rivolto larghe falcate a ritroso, in direzione del villaggio. Certo, come prima missione non era stata male, ma in futuro avrei voluto evitare di entrare in contatto con certe secrezioni animali, insomma, non è che fosse troppo igienico.
  6. .

    Ciò che porta il vento

    I

    Rimasi in attesa, nei pressi delle mura, dopo che i guardiani mi ebbero aggiornato su ciò che era avvenuto durante i colloqui tra il Mizukage e l'eccentrico amministratore del Suono. Un secondo inatteso ospite si era presentato nella capitale del Paese della Nebbia: l'Hokage, a cavallo di un drago bianco, aveva annunciato la sua visita a Kiri non in veste ufficiale di capovillaggio. Quando mi riferirono ciò i guardiani sorrisi amaramente, come poteva discernere le due cose? Mossi il capo in segno di diniego, quante cose lo allontavano da Kensei-sama, lui che era Kiri mai avrebbe potuto non esserlo e così, nolente o volente, Raizen-sama sarebbe sempre stato identificato come l'Hokage prima che ninja o uomo. I miei pensieri tornarono alla solida realtà quando il guardiano continuò il suo resoconto, mi informò infatti che l'Hokage chiese del Hidarite e quest'ultimo, fresco di promozione come consigliere del Mizukage, una volta arrivato alle mura aveva spiccato il volo a dorso del drago del Kage del Paese del Fuoco. Passai la mano sul mento per nascondere, non molto efficacemente, l'ira che mi stava montando dentro: benché non avessi motivo di dubitare delle scelte del consigliere di Kiri, non comprendevo perché non avesse lasciato un messaggio ai guardiani circa la sua destinazione o il tempo che avrebbe passato fuori dal villaggio. Andarsene in quel modo, con quella persona, così!
    Mossi larghi passi lungo la cinta muraria, era in quei momenti che visualizzavo i pensieri nella mia testa come dei crampi ai piedi la cui unica cura erano rapidi passi. Il cappuccio era alzato sul viso, l'occhio osservava le solide pietre della fortificazione kiriana, le mani erano giunte dietro la schiena sorreggendosi. Un pensiero, tra tutti, iniziò a insinuarsi nella mia mente: come poteva essere una coincidenza? Com'era possibile che, dopo un lungo periodo senza ospiti accademici a seguito della visita del Kokage, all'improvviso si presentassero delle alte cariche di due villaggi differenti? Il consigliere del Suono, però, si era presentato al Mizukage per chiedergli appoggio circa una votazione rispetto alla vendita di ricette e tonici all'Accademia, a che pro avrebbe dovuto invitare Raizen? Il quale, oltretutto, si presentava ufficiosamente alle mura del villaggio? C'era qualcosa che bolliva in pentola, avrei dovuto capirlo il prima possibile e fare rapporto al Mizukage, dovevo sventare qualsiasi tipo di raggiro. *
    Questi i tumultuosi pensieri che si accavallavano nella mia mente quando una delle guardie, poste da me a sentinella, urlò in mia direzione vedendo all'orizzonte la figura di un drago. Non ci volle molto tempo prima che giungessero nuovamente nei pressi delle mura, il mio sguardo si pose sul volto del consigliere. Una grossa benda raffazzonata in qualche modo gli copriva gli occhi, sembrava esausto e il suo passo era privo della sicurezza che solitamente lo accompagnava. Non capivo se fosse ferito, ma sicuramente stava peggio di quando era partito. Varcai rapido la porta di un torrione lì vicino, con le mie dita affilate ne ferii una e, fatto seguito cinque sigilli, evocai Kenku-sama. Il karasutengu si presentò con un elegante inchino, dopo di che domandò con la sua voce gracchiante Youshi-sama, come posso esserti utile oggidì? Kenku-sama, presto, dirigiti all'ospedale del villaggio e cerca Fudoh-san, non mi risulta che sia fuori da Kiri e, solitamente, è lì che si trova. Digli di accorrere alle mura, il consigliere Etsuko potrebbe essere ferito. Non lo dovessi trovare dì che Migite richiede una squadra medica alle mura il prima possibile feci una pausa prima di riprendere a parlare e varcare nuovamente la porta Poi dirigiti dal Mizukage, lo troverai al Robatayaki bistrò, parla con lui solo e fai in modo che l'ospite non senta. Digli che l'Hokage è tornato alle mura, con lui si era allontanato Etsuko tentennai un momento: decisi di non riferire le condizioni con cui era apparso Hidarite, quindi mi avvicinai alle mura e guardai verso il basso.
    Il cappuccio schermava i pochi raggi del sole e proiettava un'ombra sul mio viso, mi affacciai verso l'Hokage e il consigliere del villaggio, il mantello nero copriva la mia figura che si fece silenziosa osservandoli. Forse l'Hokage da quella prospettiva, con il sole alle mie spalle e con gli indumenti che coprivano i miei lineamenti, avrebbe potuto - anche solo per un momento - avere l'impressione di essere osservato da un'ombra fattasi uomo.


    Edited by Youshi2 - 14/10/2022, 11:40
  7. .

    Fukuro no Nezumi

    VIII

    Saragi riuscì, sfruttando il suo equipaggiamento, a evitare la maggior parte degli attacchi della bestia furiosa, solo l'ultimo infatti gli procurò una leggera ferita al petto. Malgrado la lieve entità del colpo subito, però, la vera minaccia si rivelò il miscuglio di escrementi, sangue infetto e terra che entrò in contatto con il sangue dello studente, provocandogli un'inevitabile mal di testa e senso di spossatezza. Ma il ninja in erba non si lasciò sopraffare da quella bestia e, repentinamente, grazie al serpente evocato fece susseguire una serie di colpi ai danni del suo nemico. La reazione fu rapida e altrettanto il topo a evitare il primo colpo alla gola, l'inganno del eterocromatico otese riuscì a pieno. Evocando il sibilio alle spalle del topo del suo naturale predatore, fu in grado di prenderlo alla sprovvista con il suo pugno e, stordito dallo stesso, rimase vittima della morsa al collo. Il sangue nero uscì copioso dalla gola, il corpo cadde a terra sul fianco e le gambe si mossero in maniera convulsa, come se fosse un ultimo tentativo di fuggire.
    Ma quello che avvenne subito dopo, probabilmente, avrebbe lasciato il ragazzo sconvolto...

    Il genin Kiriano, che si trovò ad affrontare un avversario ben più temibile, fu in grado di evitare agilmente i suoi attacchi, meno l'ultimo ben più infimo che gli prosciugò parte della sua riserva di chakra. Malgrado ciò, non perdendosi d'animo, reagì prontamente e, come prima cosa, non solo azzerò ma anche ribaltò lo svantaggio ambientale a cui era afflitto fino a qualche attimo precedente. L'esplosione delle due bombe specchio si propagò in tutta la piccola radura in cui stavamo combattendo - coinvolgendo di conseguenza anche i suoi alleati e gli altri nemici - prendendo alla sprovvista il topo umanoide che, alla finta di Hideo, reagì esattamente come lo shinobi della nebbia si immaginava, andando così i colpi di Shiito che lo trafissero alle braccia. Un suono disumano di dolore si propagò nella foreste che rispose con il silenzio più totale. Dopo di che, quando riuscì a colpirlo con un secondo doppio attacco, il corpo del topo esplose in una miriade di topi che, caduti a terra, fuggirono disperdendosi tra la radici degli alberi che costituivano il bosco. Un respiro pesante avrebbe attirato lo sguardo di Hideo alle sue spalle, a circa una quindicina di metri, quello strano essere si reggeva gli arti feriti e, dopo dei versi che sembrarono facilmente delle maledizioni, scappò mimetizzandosi facilmente nella foresta.

    Di ciò che avvenne tutto intorno a me, ovviamente, ne ebbi poca consapevolezza: mi ero gettato in quello scontro senza remore - una volta visto l'impeto precedente del mio compaesano - e ogni tentativo di elaborare qualsiasi strategia se ne era andato a benedire. Per questo gli attacchi avvennero con foga e senza posa, solo uno mi diede la gioia di vedere il sangue nemico bagnare il mio dadao, ma fu una ferita piuttosto superficiale e di certo non demoralizzò il nemico che, invece, ebbe la prontezza non solo di schivare gli attacchi successivi ma anche di contrattaccare.
    Da prima mi sputò addosso un liquido strano, la cui consistenza e odore non andavano distanti da quelli rinvenuti nei pressi delle abitazioni, a contatto con le mie vesti iniziò come a bollire e non solo corrose i miei vestiti, ma a contatto con la pelle mi scottò intontendomi. Brutto ratto schifoso, per tutti i kami, che cosa ti mangi per avere certa roba in corpo? domandai schifato, con il naso e le labbra arricciate dal disgusto.
    Fu forse una reazione dovuta all'orgoglio, certamente non ponderata, quando impastai quella grossa quantità di chakra nella gamba destra per evitargli il piacere di mordicchiarmi la gamba, cosa tentò di fare senza alcuna creanza. [I Slot Difesa - Schivata | Rifl 325, Basso] [Sovraimpasto] [Overcap] Il ghigno di soddisfazione si tramutò presto in una smorfia di dolore, il contraccolpo si fece sentire non essendo abituato a gestire tali quantità di chakra e ciò mi fece perdere l'attimo per evitare anche il successivo attacco nemico che, armato dei suoi aguzzi canini, affondò le sue zanne nella caviglia opposta. [II Slot Difesa - Parata | Res 350, MezzoBasso] [Danno]

    Schiumai di rabbia e subito reagii a quel suo vile attacco, come si permetteva di deturpare il mio corpo allenato con tanta dedizione? Il mio volto si trasformò dall'ira e, cercando di atterrirlo con un urlo, mi gettai sulle sue zampe anteriori, tentando di afferrarle e, se ci fossi riuscito, avrei tentato successivamente di colpirlo con un violento calcio sul corpo. [Slot Tecnica Avanzato e I Slot Azione - Colpo Brutale, Mugoi Ouda]

    Se il mio tentativo di afferrarlo fosse andato a buon fine, quindi fossi riuscito a tenere la bestia dalle zampe, avrei ruotato il busto di centottanta gradi e, come se si trattasse di una mazza qualsiasi, avrei tentato di schiantarlo al suolo con più violenza possibile. [II Slot Azione - Colpo senz'arma | For 350, Mezzobasso] Quindi avrei mollato la presa e, cercando di sfruttare il possibile momento di disorientamento di chi è appena stato sbattuto a terra con tale veemenza, provai a sfondare il cranio della bestia con la suola della scarpa. [III Slot Azione - Colpo senz'arma | For 350, Mezzobasso, Pot 10]

    Nel frattempo Saragi, che aveva di fronte il cadavere dell'altro topo, iniziò a notare qualcosa di strano: la pelliccia del ratto si stava ritirando e, contemporaneamente, le forme stavano mutando. Nel giro di pochi attimi il nostro eterocromatico otese si trovò di fronte al cadavere della bambina che eravamo stati mandati a cercare.
  8. .

    le Parole del Tradimento

    VI

    Le sopracciglia alzate e gli sguardi carichi di dubbi e rancore scivolarono sulla patina di dolore e rabbia che mi avvolgeva. Anche i due Jonin, infine, cedettero alla mia testardaggine e accettarono di concentrarsi sulla kaguya e, grazie al velo di nebbia e agli altri inganni dell'Akuma, il mio piccolo stratagemma funzionò. Permettendomi, non solo di risvegliare la coscienza di Ossuri-sama, troppo forte per essere una docile marionetta nelle mani di Byakuei, ma anche di ricevere qualche informazione sul burattinaio che aveva teso tutti quei fili. Ad esempio che il legame con suo fratello era pieno di contraddizioni: proprio lui, infatti, nell'illusione si era mostrato alla sua mente ferito mortalmente, quando - evidentemente - nel solido piano della realtà lo voleva catturare e Shuichiro aveva chiesto di venire ucciso da noi, piuttosto che compiacere i piani del fratello; non di meno importanza furono le parole dell'attentatore mediate dalla Kakita (che iniziavo a contemplare sempre più come una semplice marionetta e non l'assassina del mio maestro, sebbene non riuscissi ancora a considerarla a sua volta una vittima di quel potente ignoto shinobi), ovvero ciò che egli ed ella vedevano, erano allora entrambi vittime dell'illusione tanto lei che l'aveva subita direttamente, quanto lui che ne era stato toccato indirettamente. Ma questo, mi domandai, gli avrebbe permesso di scernere più facilmente la realtà dalla menzogna, grazie a queste molteplici prospettive sul mondo, oppure lo avrebbero condotto in un dedalo di pensieri e ragionamenti senza capo ne coda?

    Il mio sguardo commosso si spostò verso la figura confusa di Ossuri-sama e le sue parole, la sua voce, furono un balsamo per le ferite fisiche e spirituali. Usò parole d'affetto e amore che mai aveva espresso se non con sguardi o piccoli gesti, come colazioni più abbondanti il giorno seguente ad un estenuante addestramento eseguito con ottimi risultati o il nuovo equipaggiamento che mi aveva fatto trovare in camera il giorno successivo alla mia promozione nella Mano Nera. Quel nodo alla gola si ripropose e, con forza, lo cacciai indietro deglutendo e schioccando la lingua, nuovamente mi domandava di abbandonarlo, di portare informazioni a Kensei-sama per sconfiggere il nostro inaspettato nemico. Fu un battito di ciglia, la nebbia lasciò spazio al nero più totale e i pensieri si susseguirono rapidi: una prima volta avevo disobbedito ad un suo ordine - cosa più unica che rara - e lui era morto, certo mi stava fornendo informazioni essenziali per sconfiggere Byakuei e forse solo tramite quelle saremmo riusciti a respingere l'attentatore e le sue marionette, ma ancora quel pensiero senza ratio mi imponeva a disertare le sue direttive. Come potevo, infatti, abbandonarlo?
    Era un cadavere sotto il controllo di quella che, iniziavo a sempre più a configurare nella mia testa, sembrava essere una tecnica non dissimile a quella di Hideo-san con i suoi piercing o, ancora, a quella di Momin con le sue siringhe, così quel burattinaio con i kunai citati da Ossuri. Ma era il cadavere di chi mi aveva cresciuto, addestrato, l'unico volto che avrei fatto risalire alla mia mente se qualcuno mi avesse chiesto cos'era il concetto di "famiglia" e, la flebile speranza che fossi in grado di distoglierlo dal controllo di Byakuei, mi costringeva a rimanere. Fu sicuramente quello il motivo che mi costrinse a rimanere, certo primo per importanza, rispetto al fatto che - da quello che ci era noto - l'obiettivo dell'uomo senza viso e dai molti volti era suo fratello. Riaprii gli occhi e, il pensiero che fosse arrivato il momento di azzardare, di coadiuvare nuovamente i miei inganni a quelli di Etsuko-san, si impresse nella mia mente.

    Sarà fatto, Ossuri-sama furono quelle le parole che interruppero la mia litania Ma prima di fare ciò, è giusto che l'invasore assista al suo requiem, che Kenku-sama suoni il flauto per lui perché la sua ora è vicina Nel dire quelle ultime parole, le dita della mia mano destra toccarono il sangue che imbrattava le mie vesti e, composti i cinque sigilli necessari, attinsi al mio tantien per evocare il karasutengu a cui mi ero indissolubilmente legato. [COLOR= rgb(180, 185, 200)][ Slot tecnica Avanzato - Tecnica del Richiamo, Kuchiyose no Jutsu ] [Tecnica Rapida] [Azione Rapida][/COLOR] Youshi-sama, hai forse idea di giorno sia? Lo sai bene che l'unico mio appuntamento settimanale sia la sfida di Shogi contro quella gallina di Kerama. Stavo per umiliarlo, ora la manderà a monte, ne sono sic... i suoi occhi si posero sulle mie veste imbrattate, sul mio viso malconcio e devastato Uhm... Immagino che sia stato per un buon motivo, almeno quello. Attendo tuoi ordini le sue parole mi riportarono alla solida realtà, alla quotidianità, e fecero affiorare sulle mie labbra quel sorrido perfido e glaciale che spesso mi accompagnava. Sei qui, Kenku-sama, per celebrare l'imminente funerale di chi ci ha privato di Ossuri-sama uccidendolo e rendendolo un... tentennai, faticando a parlare, come se le mie parole potessero avere valore performativo burattino. Serrai le mandibole e feci un secco segno con la mano in direzione del mio fidato karasutengu facendolo ammutolire. Sì, lui ora è qua e potrebbe contrastarci egli stesso. il tono fu asciutto, sembrò quasi che le parole incespicassero tra i denti e le labbra. Inspirai, riempii i polmoni di ossigeno, espirai svuotandoli completamente. Era arrivato il momento di entrare in azione.

    Che si dissipi la nebbia! urlai, non consapevole di chi fosse stato ad evocarla, ma certo - per via delle parole del nemico - che si trattasse di un mio alleato. E Hidarite tu solo puoi fare in modo che nessuno dei nostri nemici si perda questo spettacolo, che si godano appieno le ultime note e il ballo di Kenku-sama Mentre il mio fido estraeva dalla manica il flauto, io sciolsi il genjutsu che avevo attivato sulla mano della donna, volendomi assicurare che nessuna distrazione rapisse il loro sguardo da Kenku stesso.
    Due colpi secchi furono il rumore dei sandali di legno sul selciato, segno che il concerto stava per iniziare, quindi il flauto si pose sul becco del mitologico essere e l'aria si riempì di una melodia greve portata, probabilmente, alle orecchie dei miei nemici attraverso un susseguirsi di note acute e gravi che si susseguivano in bravi trilli e altre più lunghe. [COLOR= rgb(180, 185, 200)][musica] [Kenku] [Slot Tecnica Avanzato - Dimostrazione dell'Orrore] [Azione rapida][/COLOR] Dopo le prime note, il karasutengu iniziò a muoversi, perfettamente in equilibrio sui suoi atipici sandali grazie a lenti colpi di ala, dando via ad una lenta danza, fatta di movenze e piroette che mettevano in risalto tanto la sua agilità e il suo equilibrio, quanto il suo genio compositivo, muovendosi così in poco spazio sulla strada che si era fatta campo di battaglia. [COLOR= rgb(180, 185, 200)][Agilità 500][/COLOR]
    Avevo elaborato due possibilità che giustificavano quelle mie scelte: la prima, benché non la ritenessi molto probabile, che il burattinaio si trovasse nei dintorni e per quel motivo era caduto vittima della mia seconda illusione, lui stesso - infatti - ce lo aveva detto riconoscendo il viso di suo fratello stremato; la seconda, invece, che i suoi sensi e la sua mente fossero strettamente legati a quelli e a quelle dei suoi burattini - anche se i genjutsu si ripercuotevano diversamente in ognuno di essi, per questo la donna vedeva un caro differente rispetto a quello di Byakuei -, ma quella flebile possibilità, ovvero che ovunque fosse e con chiunque stesse combattendo, potesse cadere vittima di una così debilitante illusione, mi costrinse a provarci, anche se ciò avesse significato disertare nuovamente gli ordini di Ossuri-sama.
    Se i miei avversari fossero caduti vittime dell'illusione, tutto attorno a loro li avrebbe dovuti gettare nello sconforto e nel terrore. Infatti, non solo ogni bagliore e luce si sarebbe spenta, facendogli credere di trovarsi nella notte più fonda, ma tutto ciò che li circondava - sia i loro alleati che i loro nemici, oltre che le superfice delle strade o dei palazzi - avrebbero assunto i tratti dei loro più cari amici e parenti, visi deformati dal dolore e dallo strazio che, ancora, responsabilizzavano loro di tale stato.

    Quindi portai alla bocca due semplici tonici, così da poter riprendere leggermente le forze e, nei confronti di Ossuri, dissi Così sia, Ossuri-sama, andrò a riferire il tuo messaggio al Mizukage [COLOR= rgb(180, 185, 200)] [Slot Azione I | Tonico di Ripristino e Recupero Minore][/COLOR]A quel punto iniziai a muovermi in direzione del cataclisma che stava colpendo il centro di Kiri [COLOR= rgb(180, 185, 200)][Slot Movimento Gratuito - 9 metri | Vel 525][/COLOR] Ma appena potei sfruttare il primo ostacolo alla loro vista, mi fermai cercando di celarmici e, quatto quatto, tornai indietro salendo sui tetti e facendo in modo che la mia figura non spiccasse nel cielo, salvo fermarmi a non più di una decina di metri dalla kakita e, a quel punto, iniziai a cospargere del veleno nei proiettili stipati nel lancia spiedi. [COLOR= rgb(180, 185, 200)][Slot Gratuito Lento - Conoscenza dei Veleni] [Veleno Debilitante B1] [/COLOR][COLOR= rgb(180, 185, 200)][Slot Azione II e III - Movimento fino a 30 metri | Vel 525] [Furtività: 9] [Movimenti Silenziosi] [Movimenti Inodore][/COLOR]

    Chakra: 31,7/60
    Vitalità: 11,7/15
    En. Vitale: 25,7/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 500
    Velocità:  525
    Resistenza: 450
    Riflessi: 525
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 500
    Agilità: 500
    Intuito: 500
    Precisione: 575
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: Tonici
    2: Movimento
    3: Movimento
    Slot Tecnica
    1: T. Richiamo
    2: Dimostrazione dell'Orrore
    Equipaggiamento
    • Corpetto in Cuoio × 1
    • Mantello × 1
    • Parabraccia in Ferro × 1
    • Tonico di Ripristino Minore × 1
    • Veleno Debilitante B1 (5 dosi) × 1
    • Spiedi potenziati × 6
    • Lancia Spiedi × 2
    • Bomba Specchio × 2
    • Bomba Abbagliante × 1
    • Tonico di Recupero Minore × 1
    • Fumogeno × 3
    • Spiedi × 1
    • Coltelli da Lancio × 1

    Note
    Chakra di Kenku: 6/12
    Scheda di riferimento per questa giocata: www.narutogdr.it/creaschede/scheda...CWIgrK3w7odilb6







  9. .

    un Grido nel Freddo

    V° post

    Assomigliò, tanto per la velocità quanto per il movimento stesso, ad un semplice battito di ciglia. Il materiale scuro, di cui non riuscii a coglierne le caratteristiche, si frappose tra le mie mani acuminate e il tenero occhio della creatura, salvandone forse la vita, ma sicuramente la vista. Non mi fu lasciato nemmeno il tempo di imprecare, la creatura iniziò subito a dimenare la testa e, riuscito a stento a non venire scagliato al primo movimento brusco, mi mossi immediatamente mentre un secondo e rapido movimento del capo stava per essere caricato. Usai una discreta quantità di chakra non solo per velocizzare i miei movimenti, ma anche per assicurare una presa maggiore tramite il chakra adesivo, benché inutile confrontata alla forza della creatura. Comunque sia, mi mossi rapidamente, tramite un balzo e l'uso del chakra adesivo sui palmi delle mani per creare un appiglio che le scaglie del drago non fornivano, in questo modo, prima che il drago potesse dare un secondo colpo con la testa, riuscii a infilarmi in una delle sue narici, aggrappandomi con le braccia alle pareti della stessa ed evitando così di venire scagliato distante. [Slot Difesa, Mediobasso] Respirai affannosamente, realizzando che ero riuscito a rimanere in contatto con la bestia e il suo evocatore, ma poco dopo un'ombra si stagliò su di noi, ebbi modo di sbirciare da quell'improbabile rifugio per vedere una balena volare in cielo. Forse il Mizukage, che in quel momento raggiunse il gruppo di shinobi, avrebbe avuto qualche risposta a quella serie di eventi che difficilmente trovavano una spiegazione logica. Ma gli eventi si susseguirono rapidi e, in un frastuono che scosse la neve che ci circondava, una seconda creatura venne evocata dal ninja contro cui ci trovavamo a combattere: un canide, dalle dimensioni eguali al drago, fece il suo ingresso nel campo di battaglia. Non potei notare che, come lui, anche gli altri nostri avversari mutarono le proprie iridi, come se ve ne fossero più di una concentriche. Fu solo dopo un suo rabbioso ruggito che l'evocatore si rese conto di essere stato vittima di due genjutsu, il primo dei quali sicuramente scagliato da Yato-san, e - con un tremito che coinvolse entrambe le creature - se ne liberarono. Ritenni quella, certamente, un'informazione utile da tenermi a mente: sembrava, infatti, vi fosse un particolare legame che li unisse e, questo il mio primo pensiero, il punto di contatto era sicuramente l'evocatore. Lui, allora, rappresentava l'obiettivo da eliminare, nella speranza che ciò avrebbe dissolto anche le due creature. [Volontà Assassina]

    Vidi i miei compagni subire gli attacchi delle due bestie infernali, ma - anche grazie al rituale che il Kage stava compiendo nelle linee più arretrate - riuscirono a difendersi tramite due ninjutsu compiuti dai ninja della Sabbia. [Conoscenze usate dai sunesi] Mentre Fudoh, tramite una delle conoscenze che l'avevo visto usare nella nostra Nebbia di Sangue, nullificava il terremoto provocato dal canide, io mi ritrovai a venire assaltato dall'evocatore stesso.
    Quello che in precedenza era diventato un ottimo rifugio contro la furia del drago, ora complicava non poco la mia fase difensiva proprio per le sue dimensioni anguste che non mi permettevano rapide e fugaci schivate. Malgrado questo, forse proprio per via della posizione in cui ci trovavamo, l'attacco del nemico si mostrò meno preciso e letale di quanto mi aspettassi: un semplice pugno diretto verso il petto, privo di evidenti minacce che potessero configurarlo, nella mia testa, come lontanamente mortale. La mia mano destra si mosse rapida sul muso del drago e, coinvogliando in essa del chakra adesivo, mi diedi una rapida spinta con le gambe, compiendo così un balzo verso l'esterno ancorato saldamente alla bestia delle nevi. [II Slot Difesa - Schivata | Rifl 700, Bassissimo] Mentre compievo quel movimento, che mi avrebbe portato sul muso della creatura, ma tenendo gli arti superiori e il volto verso le narici e il mio avversario, vidi uno spuntone - della stessa natura di quello che aveva preventivato il mio attacco all'occhio del drago - comparire dal polso dell'evocatore che tentò di ferirmi con lo stesso. Non fu facile, allora, durante il movimento, convogliare quella discreta quantità di chakra alla gamba sinistra per rispondere celermente alla sua offensiva, ma grazie anche ad una velocità non notevole del mio avversario, riuscii a bloccare quel attacco dato in controtempo allungando il piede sinistro in corrispondenza del suo gomito, non permettendogli di allungare il braccio contro il mio busto, ma provocandomi una ferita superficiale al polpaccio. [III Slot Difesa - Parata | Rifl 750, Basso | 1 leggera polpaccio sinistro]
    Con un grugnito di dolore riuscii a completare il movimento e, gettando uno sguardo carico di odio verso l'evocatore, lo vidi estrarre un secondo proiettile che lanciò in direzione del mio volto. Come fosse in grado di vedermi, sebbene prima fosse stato vittima della Nube di Tenebre, non mi era ancora chiaro, ma che potesse riguardare - così come in precedenza rispetto ai genjutsu di Yato - una sorta di condivisione dei sensi? L'avrei scoperto ben presto.
    Non fu difficile, comunque, abbassarmi rapidamente evitando così l'attacco al mio volto. [IV Slot Difesa - Schivata | Rifl 725, Mezzobasso]

    Arrivò dunque il momento di contrattaccare, ero stato in grado di raccogliere qualche informazione, o meglio supposizione, sui miei avversari. Tra queste, le più degne di note e più probabili, era una condivisione della vista: perché, altrimenti, l'evocatore era stato in grado di muovere attacchi precisi contro di me, essendo uscito poco prima dalla mia nube di tenebra che non aveva coinvolto i sensi del drago? Non ero certo, però, che questa particolare condizione fosse uguale anche nei confronti del canide, ma poco importava: il mio obiettivo si trovava sulla testa del drago e, se fossi riuscito a limitare la vista sia dall'interno che dall'esterno delle mie tecniche, avrei potuto mettermi in una situazione di vantaggio. Compii, allora, una tecnica che mi avrebbe permesso di essere celato sia da chi ne fosse stato all'interno che da coloro che l'avrebbero vista dall'esterno: la prima richiese l'attivazione di un unico sigillo per far sì che, in un raggio pari a ventisette metri circa, una densa nebbia coinvolgesse la testa del drago e, probabilmente, anche parte del suo busto, così da non limitare la vista ai miei compagni che si stavano muovendo a livello del terreno, certamente speravo - anche se lo ritenevo improbabile - che il velo di nebbia potesse raggiungere anche il canide. [I Slot Tecnica - Velo di Nebbia] [Azione Rapida]
    Mi mossi rapidamente, con i sensi attenti a captare qualsiasi movimento del mio avversario, tentando raggirare l'evocatore con un movimento un po' più lungo rispetto alla distanza effettiva che ci separava. Infatti, scartando di lato, mi mossi lungo il muso della creatura e, grazie al chakra adesivo, rimasi appeso alle scaglie del drago cercando di sorprendere il mio nemico dal basso. [Slot Movimento Gratuito 4,5 metri | Vel 625] [Scatto Migliorato] [Furtività: 13,5 | [Furtività (Intermedia)], [Movimento Inodore], [Movimenti Silenziosi], [Furtività nella Nebbia], [In punta di piedi] Nel frattempo, se anche per un momento non fosse stato in grado di percepirmi, quando ne sarebbe stato nuovamente in grado la sua mente lo avrebbe assalito proiettando una serie di immagini che concernevano la sua morte per mia mano, probabilmente paralizzandolo dalla paura e dall'angoscia per via della crudeltà con cui quegli assassini venivano perpetrati. [Slot Tecnica - Tecnica dell'intento assassino] [Tecnica Rapida]
    Il mio attacco sarebbe arrivato dal basso, avendo fatto il giro del muso della creatura, Utsubo già assorbiva la poca e flebile luce che filtrava tra le nubi e la nebbia quando provai quel unico e fluido affondo. Non avevo avuto modo, fino a quel momento, di vedere se il mio avversario fosse protetto da qualche tipo di armatura, per questo motivo non avrei lasciato nulla al caso, volendomi assicurare che il mio attacco risultasse mortale. Arrivando da sotto rispetto a lui, la katana si sarebbe mossa dal basso verso l'alto, tentando di impalare l'evocatore, essendo quella una zona che, anche avesse avuto qualche particolare armatura agli arti inferiori, facilmente sarebbe stata sguarnita dovendo permettere al possessore di muoversi quasi liberamente. La lama, allora, se non avesse trovato alcun ostacolo e se l'evocatore non fosse riuscito a evitarla, si sarebbe infilata lungo l'estremità del muscolo graciale e avrebbe percorso tutto il torace nemico fino a uscire, con la punta nera, dalla gola. [I Slot Azione - Attacco in Mischia | For 625, Vel 725, Mediobasso; Pot 40 +10 Precisione] [Utsubo]

    Se il mio attacco fosse andato a segno, un sorriso malefico si sarebbe allargato sulle mie labbra e, impugnata l'arma con entrambe le mani, avrei - in un unico movimento fluido - tentato di sollevare il cadavere e squarciarlo in due con la katana infilzata nel suo corpo tramite un movimento in diagonale della lama. [II Slot Azione - Attacco in Mischia | For 700, Vel 675, Mediobasso; Pot 40] [Utsubo]
    Se il mio attacco non fosse andato a segno, perché schivato o bloccato, avrei da prima fintato una spazzata con Utsubo ai danni delle caviglie, ma bloccata la traiettoria della spada e sfruttato come appoggio la mano che reggeva l'elsa, mi sarei allungato per colpire - con l'altra mano - il punto dietro al ginocchio. Anche in questo caso, l'attacco mirava una zona che - se l'avversario fosse stato munito di qualche protezione - difficilmente sarebbe stata coperta dalla stessa per via della necessaria mobilità della zona. [II Slot Azione - Attacco in Mischia | For 675, Vel 750, Mediobasso; Pot 10 + 20 Oltraggio, Basso] [Mondo delle Tenebre] [Colpo Possente] [Colpo sfuggente]

    Youshi Tokugawa

    Statistiche Primarie
    • Forza: 600
    • Velocità: 625
    • Resistenza: 550
    • Riflessi: 625
    Statistiche Secondarie
    • Agilità: 600
    • Concentrazione: 600
    • Intuito: 600
    • Precisione: 675
    Chakra
    54,75/80
    Vitalità
    16/17
    Slot Azione

    1. Schivata

    2. Affondo

    3. Oltraggio

    Slot Difesa

    1. Schivata

    2. Schivata

    3. Parata

    Slot Tecnica

    1. Velo di Nebbia

    2. Intento Assassino

    Note



  10. .

    la Nebbia e la Bruma

    "Un giorno vidi un bambino che giocava con un rubino che era grande come un'arancia"

    VIII° post

    Il cadenzato scontrarsi delle onde sul legno che ci trasportava nei pressi della Bruma, non nascose alle mie orecchie le parole sussurrate dal più giovane dei due verso l'altro: quelle pietre preziose gli avrebbero fatto comodo. [Percezione: 9] Fu, infatti, quando vennero mostrate, fugacemente sul palmo della mano, che i visi - prima maschere di cera modellate dalla noia - si accesero con sguardi rapidi. Un terzo?! Ma è una rapina dissi a denti stretti, fingendo di voler contrattare, ma già allungando verso di loro la metà di quanto patuito La prima metà adesso, la seconda quando avremo superato il blocco Conclusi, volgendo lo sguardo verso il profilo dell'arcipelago che si mostrava all'orizzonte. Tutto filò liscio come l'olio: i sensitivi, sebbene percepirono le nostre non comuni fonti di chakra, vennero acquietati dai nostri due complici che non ci tradirono e, una volta superato lo sbarramento, ricevettero il rimanente di quanto pattuito.

    Grazie ai primi giri perlustrativi nell'isola mercato, muovendoci con un profilo basso tra le bancarelle fingendoci interessanti compratori, trovammo per le vie della città Hideo-san. Avvicinarlo, nelle vie affollate del porto occidentale, facendolo sembrare uno semplice scambio di battute tra sconosciuti venditori, non fu molto difficile; così scoprimmo che il team del composto dal Kage e altri ninja del villaggio, era alloggiato presso una locanda di amici della triade. Da lì, infatti, il capovillaggio stava coordinando le operazioni che concernevano la raccolta di informazioni e, sebbene avessi voluto chiedere immediatamente al genin un primo aggiornamento, mi feci zitto e, annuendo, mi mossi seguendo le sue indicazioni. Raggiunta la base operativa, potei finalmente venire aggiornato dai miei compaesani circa la situazione che ci trovavamo ad affrontare: due dei nostri erano riusciti a fuggire, ma un terzo era ancora prigioniero alla Bruma; quest'ultimo, inoltre, sarebbe stato trasferito il giorno seguente nell'isola Mignolo dell'arcipelago. Nuove informazioni concernevano la presenza di alcuni ospiti illustri: rimasti indietro dopo la visita di una delegazione dei Cremisi, due persone - il primo vestito da una caratteristica armatura verde e la seconda una ragazzina - erano rimasti alla Bruma. Le motivazioni che avessero spinto gli shinobi del paese del Fulmine ad attraccare sulle rive della Bruma, non mi erano note, anche se - non con un difficile sforzo mentale - si poteva immaginare qualche tentativo di apparentamento o vicinanza, non essendo ignota la rivalità tra Kiri e comandanti dell'arcipelago. Volevo, comunque, avere maggiori certezze che lasciassero il posto a quelle vacue supposizioni, per questo, concessomi il permesso del Kage, sarei nuovamente uscito per le vie - questa volta solo - alla ricerca delle voci che collegavano i Cremisi alla Bruma.

    Alla sera, radunati nelle stanze del Mizukage, vi fu un primo rapido aggiornamento, seguito poi dalle indicazioni del capovillaggio rispetto al piano d'azione. Era trapelato, infatti, che l'ultimo prigioniero in mano nemica sarebbe stato trasportato in un'altra isola e lì, nell'isola del Tempio, Kensei-sama voleva compiere la propria mossa. Rimasi in silenzio qualche secondo, passando la mano sul mento, prima di parlare con tono basso Mizukage-sama, ritiene impossibile poter sfruttare nuovamente le sue evocazioni per raggiungere in volo, oltre le nuvole  il Mignolo? avrei atteso risposta e, se avesse palesato l'impossibilità di attuare un piano del genere, avrei concluso Allora sì, non c'è altra via che quella marittima. Forse tramite i contatti della triade potremmo assicurarci un passaggio fino a là. Ma, la cosa più importante, signore, è progettare la via di fuga il mio occhio si pose sull'elmo, avevamo lasciato la nave ammiraglia nei pressi del lupo e, in quel momento, ci trovavamo - nolenti o volenti che fossimo - intrappolati nell'arcipelago. Una volta recuperato il prigioniero, infatti, dovremo assicurarci una rapida via di fuga, che possa eludere la flotta nemica passai la lingua sul molare prima di riprendere a parlare Non riesco a vedere altre possibilità che non comprendano le sue evocazioni e le navi della triade o la nostra ammiraglia a debita distanza dai territori della Bruma.
    Una volta delineato un piano di fuga, che ritenevo essere fondamentale prima di entrare nel merito di altri dettagli, proposi un eventuale piano d'azione Sebbene mi veda completamente allineato all'idea di evitare lo scontro, Mizukage-sama. Proporrei di non escludere un rapido attacco da attuare nel momento in cui il prigioniero verrà spostato dalla nave al tempio. Non sappiamo, infatti, che tipo di difese questo possa avere e pensare di poterle eludere senza che queste ci siano note, è francamente ottimistico il mio sguardo si spostò verso i miei compaesani: tra di loro quanti erano in grado, anche solo lontanamente, di avvicinarsi alle mie capacità furtive? Un agguato sulla via, quindi, il cui unico obiettivo è assicurarci la liberazione del prigioniero e la rapida fuga. Certo, potremmo esporcerci tanto agli shinobi presenti nel tempio quanto a quelli presenti sulle navi, ma come ha detto lei l'obiettivo non è lo scontro, solo recuperare il prigioniero. Un fitto velo di nebbia potrebbe nascondere le nostre azioni e creare scompiglio, riuscendo così nel nostro intento Conclusi, appoggiando sommariamente un'idea di piano che, se avvallato dal Kage, si sarebbe articolato in base all'ambiente e alle forze dispiegate da noi e il nostro nemico.
  11. .

    le Parole del Tradimento

    Nel momento più buio, solo chi cammina nelle tenebre conosce la via

    V° post

    Di quello che avvenne prima che riuscissi a mettere a fuoco quella figura, quel volto, in compagnia della Kakita, rimase poco nella mia mente.
    Etsuko-san mi aveva trovato mentre percorrevo la strada più rapida verso il quartiere kenkichi e il cataclisma ivi riversato, con me un frammento della Baronessa che in precedenza mi aveva informato della chiamata del Kage. Migite - forse nessuno, fino a quel momento - aveva potuto vedere il mio viso così stravolto, non dalla fatica, non dalle ferite che riversavano copioso il sangue sulle mie vesti già scure, ma da un dolore dell'animo che affossava il mio occhio in profonde occhiaie, che rendeva il mio sguardo quasi vitreo, alla stregua di quello che mi aveva abbandonato poco prima tra le braccia. Ricordo, ecco uno tra i pochi che rimasero fissi nella mia mente, che non ebbi la forza di dirgli nulla; lo guardai intensamente, senza riuscire a dischiudere le labbra, senza muovere richieste che, come ero solito fare, avevano spesso la fisionomia e la perentorietà di un ordine.
    Fino al momento in cui il mio sguardo incrociò quello appoggiato nel vuoto della figura con cui si accompagnava la Kakita, un profondo senso di impotenza mi rendeva vittima degli eventi che attorno a me vorticavano troppo rapidamente per essere colti e compresi. Fu l'evocazione del Kage o il Migite stesso a dare conto della nostra persona a quei due che si frapposero a noi, mossi il mio occhio verso di loro, ma la mia attenzione venne invece attirata dall'ambiente che ci circondava, quasi non volessi vedere alcuna anima viva da quando lui esalò l'ultimo respiro. Ci trovavamo nella via che collegava il quartiere del clan del Mizukage alla piazza delle erbe, così detta per le spezie che venivano vendute dai mercanti che si riunivano all'alba di ogni luna nuova. Improvvisamente ebbi una difficoltà immane nel deglutire, un nodo mi serrava la gola mentre numerose immagini del mercato affollato assalivano la mia mente, mentre quel mix di odori e sapori tornavano a frizzare nel mio naso di bambino, membra del corpo di un giovane adulto chiuso in un kimono blu notte che seguiva a passo svelto l'ombra che a lui mostrava la via tra la folla; l'ombra di suo nonno, la via del suo maestro.

    Fu un tremito, uno spasmo involontario del mio corpo forse ben più desideroso della mia mente di sopravvivere, che mi permise di mettere a fuoco il viso dell'uomo, a riconoscerne le vesti, le rughe e la stempiatura evidente. L'immobilità che mi pervase fu rotta dalle parole dei due sconosciuti, delle cui cagioni mi disinteressavano, la mia bocca si mosse, ma il fiato venne bloccato dalle parole che l'uno diede all'altro: Ossuri Tokugawa era diventato un Teschio. "E' un nemico adesso" Ti sbagli dissi secco verso l'uomo armato di spade di fattura Kaguya Non può essere, mio nonno... No, non è possibile. Vi aiuterò a uccidere lei dissi guardando con odio quella donna e alzando minaccioso il dito in sua direzioneMa non avvicinatevi a Ossuri-dono, non provate a oltraggiare ulteriormente il suo corpo più di quello che quella Kakita ha già fatto. Fu il pensiero dell'oltraggio perpetrato al cadavere del maestro, la possibilità di punire la carnefice che mi fece smettere di ansimare e riprendere quello stato mentale che - solo tramite perfidi esercizi di concentrazione, continuamente attentata da Ossuri-sama e i suoi tranelli - avevo imparato a rimodulare nella mia testa anche in momenti di tensione come quello. Ti farò un dono, un dono che renderà il vostro scontro con la Kakita molto più semplice dissi rivolgendomi verso la kunoichi, con un tono di voce calmo e freddo, sicuro che le mie parole sarebbero state facilmente sentite da coloro che ci sbarravano la strada. Nel tragitto di quei pochi passi che ci separavano, composi i sigilli necessari celati dal mantello che copriva la mia figura, dopo di che la mia mano destra si allungò e toccò quella della donna verso cui, se avesse mostrato segni di dubbi o reticenze, avrei cercato di rassicurare con un gesto sicuro di assenso del capo. Ti prego di fidarti, ci aiuterà nel combattimento Infatti, l'illusione si sarebbe attivata solamente se mi avesse concesso di toccarle la mano e se almeno una delle vittime avesse guardato quel gesto. [Slot Tecnica Avanzato | [Tecnica della Distrazione - Kanzasushitī no Jutsu] Non avevo capito perché, ma quel Byakuei - che sembrava essere dietro ad ogni fatto nefasto di quella notte - voleva catturare l'uomo con cui la Kaguya si accompagnava, tramite la mia illusione però, ovviamente solo se questa avesse avuto successo, i due Teschi avrebbero attirato la loro attenzione verso la mano della donna, forse abbastanza da mettere in secondo piano l'uomo dal nome a me ignoto.

    Migite dissi a denti stretti, tenendo un tono decisamente più basso rispetto a quello usato in precedenza Ho già provato a nascondermi una volta ai sensi di quella donna tramite le arti segrete del mio clan una breve pausa ruppe le mie parole, pensando all'uomo che si era prodigato per trasmetterle Sono state del tutto inutili. Ora ho bisogno che lei non sia in grado di percepirmi, fa sì che i tuoi occhi scarlatti mi aiutino in questa impresa finché non sarò io stesso a desiderare di mostrarmi Non cercai il suo sguardo, non cercai un suo segno di approvazione, avevo bisogno che lo facesse o tutto il mio piano sarebbe fallito miseramente.

    Aspettai che i due sconosciuti iniziassero la loro offensiva prima di muovermi, ma non volendo lasciare nulla al caso, decisi che avrei tentato più mosse diversive per eludere i sensi del mio nemico e del mio maestro. Infatti, scattando di lato passando dietro alle due figure in corsa verso i nemici, tentai una prima volta di interrompere il contatto visivo con i due shinobi che ci sbarravano la strada [Slot Movimento Gratuito Migliorato, 9 metri | Vel 525] Il movimento in diagonale, tentativo di accerchiamento e avvicinamento al nemico, venne interrotto bruscamente quando una densa nuvola di fumo uscì copiosa da sotto i lembi del mio mantello, dove avevo lasciato cadere un fumogeno. Afferrando l'indumento e aprendolo in un gesto elegante, la mia figura venne completamente avvolta, augurandomi che ciò bastasse a interrompere definitamente il contatto visivo con i miei nemici. [I Slot Azione - Attivazione Bomba | Fumogeno]
    Fatto ciò scartai immediatamente la mia corsa, muovendomi nuovamente in diagonale in direzione opposta, ma sempre tentando di raggirare i miei nemici e avvicinarmi a loro. Se non fossero bastate le mie abilità a tenermi nascosto ai sensi dei due Teschi, allora speravo che potesse fare qualcosa Etsuko per avvolgere la realtà nella menzogna. [II Slot Azione - Movimento fino a 24 metri| Vel 525] [Furtività 9 | Movimenti Silenziosi | Movimenti Inodore] Avrei fermato la mia corsa una volta che la distanza tra me e la carnefice fosse di poco maggiore la decina di metri, fino a quel momento i miei passi erano stati attentamente misurati, i miei movimenti studiati al fine di non provocare rumori traditori, mi sarei concentrato per un attimo sul combattimento che, probabilmente, era iniziato tra i due sconosciuti e i due teschi. A quel punto le mie mani si congiunsero componendo i cinque sigilli necessari dopo i quali, riassumendo una posizione eretta di chi non vuole passare inosservato e lanciando uno sguardo di intesa verso il consigliere del Kage, avrei mosso qualche passo in direzione della donna e verso di lei avrei detto, con parole agonizzanti: Shigure... E' tutta colpa tua Grazie all'illusione di cui avrebbe potuto essere vittima, la donna - se fosse stata attirata dalla mia voce - avrebbe visto la persona amata in fin di vita, agonizzante caricarla di ogni responsabilità dello stato in cui verteva. [Slot Tecnica - Prima Impressione Vantaggiosa - Saisho no Yūrina Inshō] [Tecnica Rapida]

    A quel punto, sebbene desideroso di conoscere chi stesse vedendo la donna in quel momento così da avere un'arma per ferirla ancora di più, rivolsi la mia attenzione verso Ossuri. Rimasi bloccato per un momento, incapace di credere che fosse un burattino nelle mani di qualcuno, incredulo nel pensare che il suo corpo fosse presente e vivo lì dove la sua mente era obliata. E così, con voce ferma, come cercando di scavare in quei occhi vitrei appoggiati all'infinito, iniziai a ripetere il mantra, ciò che lui stesso mi aveva insegnato per rimanere concentrato e presente a me stesso durante i primi esercizi per raggiungere il chakra: Nel momento più buio, solo chi cammina nelle tenebre conosce la via. Nel momento più buio, solo chi cammina nelle tenebre conosce la via. Nel momento più buio, solo chi cammina nelle tenebre conosce la via. Nel momento più buio, solo chi cammina nelle tenebre conosce la via. Nel momento più buio, solo chi cammina nelle tenebre conosce la via. Nel momento più buio, solo chi cammina nelle tenebre conosce la via. Nel momento più buio, solo chi cammina nelle tenebre conosce la via. Nel momento più buio, solo chi cammina nelle tenebre conosce la via. Nel momento più buio, solo chi cammina nelle tenebre conosce la via. Nel momento più buio, solo chi cammina nelle tenebre conosce la via. Il mio occhio non si sarebbe distolto nemmeno un momento dai suoi, ossessivamente cercavo Ossuri-sama, il suo sguardo mai assente, sempre severo e attento, la mia voce non si sarebbe fermata per nessuno motivo. Nel momento più buio, solo chi cammina nelle tenebre conosce la via. Nel momento più buio, solo chi cammina nelle tenebre conosce la via. Nel momento più buio, solo chi cammina nelle tenebre conosce la via. Nel momento più buio, solo chi cammina nelle tenebre conosce la via. Nel momento più buio, solo chi cammina nelle tenebre conosce la via. Nel momento più buio, solo chi cammina nelle tenebre conosce la via. Nel momento più buio, solo chi cammina nelle tenebre conosce la via. Nel momento più buio, solo chi cammina nelle tenebre conosce la via. Nel momento più buio, solo chi cammina nelle tenebre conosce la via. Nel momento più buio, solo chi cammina nelle tenebre conosce la via.
    Una lacrima iniziò a rigare il viso, ma non bastò a farmi tacere.


    Chakra: 34,7/60
    Vitalità: 8,7/15
    En. Vitale: 25,7/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 500
    Velocità:  525
    Resistenza: 450
    Riflessi: 525
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 500
    Agilità: 500
    Intuito: 500
    Precisione: 575
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: Movimento
    2: Fumogeno
    3: Semiparalisi
    Slot Tecnica
    1: T. della Distrazione
    2: Prima Impressione V.
    Equipaggiamento
    • Corpetto in Cuoio × 1
    • Mantello × 1
    • Parabraccia in Ferro × 1
    • Tonico di Ripristino Minore × 1
    • Veleno Debilitante B1 (5 dosi) × 1
    • Spiedi potenziati × 6
    • Lancia Spiedi × 2
    • Bomba Specchio × 2
    • Bomba Abbagliante × 1
    • Tonico di Recupero Minore × 1
    • Fumogeno × 3
    • Spiedi × 1
    • Coltelli da Lancio × 1

    Note
    Semiparalisi: 0/2 round rimanenti




  12. .

    la Signora di Taki


    XVIII

    Sorrisi calmo in direzione di Fudoh mentre pulivo la lama dal sangue della mia vittima sulle sue vesti, Ci vedo benissimo, guarda dissi, tamburellando la punta del coltello sulle ferita mortale alla giugulare della donna Piena giugulare, non ci vedessi sarebbe stato un colpo impossibile Conclusi, liquidando così il commento del primario della Nebbia, come avrebbe poi constatato a sua volta Yato-san, quella donna - che aveva dimostrato di conoscere armi che erano unico appannaggio di Kiri - viva e in forze avrebbe rappresentato un ostacolo importante per una seconda missione nel territorio di Taki. Oltre alle sue conoscenze, inoltre, si era distinta dagli altri guardiacaccia sul campo di battaglia, dimostrandosi la più temibile, dopo Nikaido, e per tanto ritenevo fosse importante escludere, permanentemente, un secondo scontro con lei.
    La mia ironia, però, non sembrò fare piacere a Fudoh-san e, una volta che anche Yato si riunì a noi chiedendo delucidazioni, fu lui a dare una prima risposta, sebbene non credevo ne sapesse realmente qualcosa di quel bimbo. Inizialmente rimasi leggermente colpito dalle parole e dai modi del chunin della nebbia, il Mizukage sarebbe stato contento di sapere che vi era qualcosa che poteva accendere la passione, infiammare il sangue del primario che, solitamente, affrontava la realtà distaccandosene e la osservava dal suo personalissimo punto di vista. Ora, invece, sembrava preda delle sue emozioni, ne erano spie il climax vocalico, la rabbia e la diffida che trasudavano dalle sue parole. Non avrei lasciato che quei pensieri si mostrassero sul mio viso, rimasi impassibile studiando la prossemica del primario, trovando molto interessante il modo con cui si esprimeva piuttosto di ciò che stava asserendo. Fu quando il fiume delle parole si interruppe che presi parola, non perché mi trovassi concorde all'analisi effettuata da Fudoh-san, ma perché ritenevo necessario che tornasse quanto prima lucido e, quindi, non avrei tentato di interromperlo, sapendo che avrebbe potuto provocare una reazione o aumentare la sua rabbia. Hai finito, Fudoh-san? avrei domandato semplicemente alzando il mio occhio a cercare i suoi Ci sarà un'analisi della sconfitta, ma solo davanti a chi può giudicare il mio operato. Kiri stessa. Più volte mi ero stupito di incontrare ninja che pensavano di poter valutare il mio operato, quando io rispondevo unicamente a Kiri e, di conseguenza, unicamente al Mizukage. Non solo non avrei accettato lezioni di strategia da chi, con un suo jutsu, aveva compromesso pesantemente tutto lo scontro mettendo in difficoltà i suoi alleati, ma le parole di Fudoh avevano la fisionomia di un vero e proprio sfogo: vi era della canzonatoria ironia, non c'era una lucida e seria visione delle vicende appena avvenute; come poteva immaginare non solo che saremmo stati disposti ad abbandonarlo, riuscendo per altro a superare i jutsu perimetrici e seminare i guardiacaccia nel loro stesso territorio, ma anche che gli avrebbero permesso di toccare il bambino se non curarlo, quando per raggiungere il loro obiettivo l'avevano ridotto in quelle condizioni per poi trasportarlo dalla Signora? No, non avrebbe avuto senso rispondere al ninja di Kiri, difficilmente sarebbe stato in grado di ascoltare e comprendere le mie parole e, per questo, avrei solo aggiunto, cercando di gettare acqua sul fuoco, poche parole che avrebbero mostrato ciò di cui ero consapevole fin dall'inizio di tutta questa storia: La responsabilità è mia, è sempre stata mia da quando il Mizukage mi ha dato l'incarico e ne pagherò le conseguenze, ma ora dobbiamo pensare a levarci da qua il prima possibile, senza tante vane discussioni

    Passai la lingua sulle labbra, il dolore si era fatto pulsante alla schiena e ammutolirlo mi richiedeva un dispendio mentale di cui avrei fatto volentieri a meno, socchiusi l'occhio piegando leggermente le gambe e sedendomi sui talloni mentre ragionavo. E' probabile che abbiano già organizzato una squadra di inseguitori mi morsicai il labbra costringendomi a ignorare il dolore Dovremo tentare di depistarli, a meno che qualcuno non sappia come nascondere le tracce in maniera proficua... il mio sguardo si sarebbe mosso da uno all'altro e viceversa, in caso di risposta negativa avrei aggiunto Non c'è problema, se Yato-san potesse occuparsi di chiudere le ferite a Fudoh-san, potremmo pensare di muoverci da un ramo all'altro limitando le impronte a terra, potrebbe essere pur sempre qualcosa. La priorità va a Fudoh-san rispetto al bimbo, il quale è importante che sopravviva, ma che non deve correre a differenza del primario. quindi mi sarei fatto zitto per un momento, ritenendo - prima di esporre la mia idea - utile dare una visione non viziata dalla rabbia al resto del team. La Signora voleva mettere le mani su questo bimbo e suo fratello perché legati all'Acqua degli Eroi, un'arma segreta che usano i Yuusha di Taki e i ninja di alto grado. Tra le altre, possiamo facilmente supporre che fosse quello l'interesse dei ninja della Zanna, visto che anche le bestie del territorio si abbeverano alla fonte. Comunque, prima ho incontrato uno di questi Yuusha - immagino - un allievo di spada di Sojobo e la madre dei bimbi, entrambi intenti a cercarli nel bosco prima che i guardiacaccia potessero mettere le mani sui due fratellini. Se ciò fosse avvenuto, dubito che Maya Orihara avrebbe avuto altri ostacoli per ampliare il proprio dominio su tutta Taki e su coloro che ancora non rispondono direttamente a lei mi feci zitto riflettendo sulle ultime parole del chunin di Konoha Sì, rappresenta un'ottima pedina di scambio e so come potremo metterci in contatto con la controparte. Sojobo è il re dei tengu, con lui governa nella sua ombra Ura-Sojobo a capo dei Karasutengu, sappiamo che il loro territorio è in una zona compresa tra il confine del paese del Ferro, quello del Fuoco e della Cascata, ma appena evocherò Kenku potremmo avere un'idea ben più chiara. L'amministratore del Ferro che abbiamo ucciso tempo addietro era un amministratore locale, aveva dunque autorità su quella determinata zona e per questo immagino che il Monte dei Tengu si trovi da quelle parti feci una breve pausa ragionando sulle parole che poi seguirono Potremmo trovare riparo nel loro territorio, d'altronde non penso sia passato inosservata l'uccisione di Motonari e le sue conseguenze per il popolo dei Tengu e dei Karasutengu, credo ci vedano come loro alleati e ci permetterebbero di entrare nel loro regno. Lì avremo modo non solo di contattare Kensei-sama, ma anche l'allievo di spada di Sojobo [NotaIn sostanza vorrei proporvi di proseguire questo filone narrativo nel territorio dei tengu, aprendo una giocata in Territori Esterni dove contatteremo kensei, altri componenti accademici e, eventualmente, l'allievo di spada di Sojobo] Mi rialzai dalla posizione che avevo tenuto fino a quel momento Inoltre i nostri nemici sanno che siamo accademici, se fossimo in grado di non rendere evidenti le nostre tracce è probabile che si fionderanno verso Sud cercando di anticipare la nostra ritirata. Se ci dovessimo muovere, invece, verso il Paese del Ferro andremmo dritti verso Est, il confine non dev'essere molto distante e per loro seguirci in territorio straniero dev'essere meno semplice, così come per noi fuggire nel loro vastissimo bosco sarà più difficile conclusi indicando con la mano la direzione Sono piuttosto affaticato, quindi senza una vostra approvazione non evocherò Kenku-san, cosa che farei comunque una volta superato il confine del Paese del Ferro, in modo da poter avere abbastanza chakra per muovere il team tramite il Passo di Tenebra almeno un paio di volte e creare dei vuoti di tracce per gli inseguitori, tentando così di depistarli Non avrei insistito ulteriormente, sebbene non fossi riuscito a cogliere dalle espressioni di Yato-san i suoi sentimenti, era evidente che non godessi più della fiducia del team o, quanto meno, sicuramente di uno dei suoi componenti. Ma l'unica cosa che contava, in quel momento, era riuscire a uscire dalla zona di influenza della Signora di Taki e dei suoi ninja, solo in salvo avremmo potuto ragionare lucidamente su ciò che era stato e su ciò che sarebbe dovuto succedere. Quindi, sia che avessero accettato la mia proposta, sia che avessero ritenuto - invece - più saggio muoversi direttamente verso il Paese del Fuoco, li avrei invitati a muoverci verso sud e, dopo non più di un centinaio di metri di corsa da un ramo all'altro, tramite il loro contatto con me e l'arte segreta del mio clan, ci saremo spostati in un'ombra distante venti metri, lasciando così che il percorso di tracce morisse nel Bosco degli Hanta. Iniziando, a quel punto, a muoverci verso la nostra direzione, ammutolendo ancora - finché non fossimo giunti in un luogo sicuro - la rabbia che ribolliva nel mio sangue.


    NotaOMG non pensavo sarebbe mai arrivato questo momento! Che con quest'ultimo post di organizzazione e fuga si possa considerare conclusa la giocata? In ogni caso, grazie per questa bella e densissima giocata, booooyz!

    Nel post ho provato a proporvi un prosieguo della giocata sul monte tengu, ma qualsiasi sia la decisione finale ce ne sarà comunque un'altra da aprire che sia a Kiri o dove volete voi :pwn:

    Vorrei anche suggerire di porre la giocata in un momento diverso rispetto a quello canonico, per renderla più attuale e poter aprire le giocate successive in continuità con questa e non dopo due anni :ghu:

  13. .

    la Famiglia Igashi


    XIV

    Attardandoci dal chiudere la porta lasciammo alla succinta donna la possibilità di vedere ciò che accadde nel magazzino e a ricorrere a delle contro misure. Ci fu un rapido sguardo, un gesto di complicità e coordinazione tra me e il chunin della foglia, nonché apprendista del Mizukage, quando la donna iniziò a cantare una lenta litania. Considerata l'inusualità della reazione e le mie esperienze pregresse - ad esempio l'illusione che subii a Genosha nello scontro con Fudoh-san o ancora il genjutsu di Kenku-san, entrambi veicolati da una melodia - mi posi facilmente sull'attenti, pronto a valutare i piani di realtà che da lì in poi si sarebbero presentati ai miei occhi o ai miei sensi. Genjutsu... dissi a denti stretti verso il mio compagno, per poi aggiungere Non diamole il tempo di far scattare l'allarme, cerchiamo di prenderla viva, Minarai-san Il mio unico occhio non l'aveva lasciata nemmeno per un momento e sapevo che, come avevo appena detto allo shinobi con cui mi accompagnavo, dal riuscire a metterla rapidamente fuori combattimento, prima che riuscisse a dare l'allarme, passava la buona riuscita dell'intera nostra infiltrazione. [Volontà Assassina+2 Velocità contro la squinza]

    Yato fu rapido, utilizzando le abilità innate dei Senju, ad annullare il fumogeno che venne lanciato in nostra direzione, così potemmo vedere la donna, cantante senza posa, far rotolare in nostra direzione tre oggetti. Il movimento fu lento e così come il loro incedere in nostra direzione, riuscii così a riconoscerle e rapidamente avvisare Minarai Quelle sono bombe di fattura kiriana, si attivano ad impatto. Non toccarle e non rappresenteranno una minaccia! La donna, probabilmente, pensava di poter godere della schermatura del fumo che, invece, era stato intrappolato dai costrutti di Yato e quindi non solo fummo in grado di vedere il suo tranello, ma potemmo anche aggirarlo facilmente.
    Le successive parole del mio alleato attirarono la mia attenzione sui costrutti lignei da lui creati, in particolare uno, scaturito da quello che avevo intrappolato precedentemente il fumo della bomba, nell'uscire dalla porta in direzione della donna, trascinò con sé una delle casse, provocando inevitabilmente un'ombra, per quanto flebile, nel corridoio mal illuminato. Colsi immediatamente l'occasione, vedendo ciò che Minarai mi stava indicando con le sue parole: un ponte d'ombra per chiudere le distanze con la donna. In un attimo l'ombra del mio corpo si ritirò dalla parete su cui era proiettata e si fuse con la mia persona, rendendomi identico ad essa, privo di ogni lineamento o colore che non appartenesse alla notte, solo un candido e malvagio sorriso sarebbe stato riconoscibile in viso. [Slot tecnica - Attivazione Movimento OscuroMovimento Oscuro: L'utilizzatore assorbe la sua ombra, diventando una figura indistinta e sfumata: in questo stato sarà sempre Furtivo anche in piena vista come se avesse un occultamento parziale, non avrà ombra e la sua furtività sarà incrementata. Se utilizzato Passo di Tenebra l'utilizzatore può essere furtivo durante il teletrasporto ma il primo attacco dopo essere riapparsi avrà potenza massima pari a 10 per livello di tecnica speciale. Attivare Movimento Oscuro richiede slot tecnica e un consumo Basso; il mantenimento richiede un consumo 1/2 basso per livello dispari di tecnica speciale ogni round. È possibile attivare e mantenere attivi livelli inferiori, pagandone il relativo costo di mantenimento., Basso] Così riuscii a cogliere l'attimo e teletrasportarmi nell'ombra della cassa, la quale era abbastanza grande che, la sua proiezione a terra, copriva completamente la mia figura e, se la donna non avesse avuto dei sensi straordinari, non sarei dovuto essere immediatamente percepibile. [I Slot Azione - Passo di Tenebra, ½ Basso] [Furtività: 3 Movimento Oscuro + 6 Furtività Intermedia + Movimenti Inodore + Movimenti Silenziosi]
    Sia che fosse stata in grado di individuarmi, sia che non fosse riuscita a notarmi, anche per via del fumo che si stava riversando su di lei, intervenni immediatamente, così da anticipare di poco le azioni del mio alleato. Bastò un attimo a raggiungerla, non dovetti comporre alcun sigillo per chiudere le distanze, in poche e larghe falcate l'avrei raggiunta il più silenzioso possibile. [Slot Tecnica Avanzato - Scatto Rapido Vel 650] [+1,5 Furtività: Movimento SilenziosoMovimento Silenzioso
    Talento: L'utilizzatore, quando usa la tecnica "Scatto Rapido", guadagna +1,5 alla furtività; può essere utilizzata 1 volta ogni 3 round. Non è possibile sfruttare altre abilità "Talento" in combinazione.[Da genin in su]
    ]


    Non avrei tentato alcuna finta per disorientarla, semplicemente sfruttai la schermatura del mantello per lasciare cadere a terra un'altra bomba kiriana, diversa da quelle che la donna aveva tentato di usare, che avrebbe congelato in un attimo tutto il corridoio, precedendo di poco i tentativi di Yato nel bloccarle le gambe. Avrei lasciato cadere la sfera una volta raggiunta la donna, quando la distanza che ci separava non era maggiore di un metro. [II Slot Azione - Attivazione Bomba | Bomba Specchio] Quando il ghiaccio coprì il pavimento del corridoio, ebbi un sensazione strana: sentivo le gambe appesantite, un leggero affaticamento e difficoltà nel muovermi, quasi fossi io stesso vittima dell'ordigno glaciale. [Intralcio MedioSono passati i due slot Azione ascoltando il genjutsu] Non ne capivo la cagione, ma sapevo anche che quello non era il momento di fermarmi a riflettere, dovevo rapidamente assicurarmi che non riuscisse più a cantare: che fosse stata lei a intorpidire i miei arti inferiori e le mie membra? Mentre quel rapido pensiero volava nella mia mente, altrettanto rapide delle liane, uscite dal tronco formato precedentemente, tentarono di bloccarle le gambe e così subito la incalzai cercando di sfruttare la sua, possibile, immobilità. Quella che misi in atto fu una rapida finta che, sebbene fosse concettualmente molto semplice e basilare, in una situazione concitata come quella in cui si trovava - su un terreno scivoloso, attaccata da liane a pochi centimetri da terra, minacciata dal suo stesso fumo - sarebbe potuta risultare altrettanto efficace. Si trattò, infatti, di un semplice jab mancino, portato con la guardia alta, in direzione della sua spalla destra. [Slot Gratuito Istantaneo - Finta | Vel 625] [Fintare Migliorato] A dare maggiore credibilità alla finzione, un passo laterale verso sinistra, così non solo da farle credere di aver caricato il peso sulla gamba pronto a scaricarlo con le nocche su di lei, ma anche per farle credere che cercassi un'apertura nella sua guardia. *Ovviamente questo è ai fini della finzione e non penso si possa considerare un movimento, ma visto che con te non si può dormire tranquilli, considera pure l'utilizzo di:
    Azione Rapida
    Abile: L'utilizzatore può annullare l'attivazione di un AdO avversario una volta a round; l'utilizzo dell'abilità deve essere specificato prima dell'attivazione dell'AdO. [Da genin in su]
    Non avrei over esteso il braccio mancino, sarebbe stato un movimento rapido e secco, avrebbe dovuto solo creare un dubbio nella sua mente per aprire la strada al reale attacco portato con l'altro braccio che, tenuto alto a protezione del mento, si mosse ancora più rapidamente del primo per tentare di chiuderle il collo in una morsa. [III Slot Azione - Presa | For 600+2 Impasto
    +2 colpo possente
    , Vel 650
    +2 volontà assassina
    +2 movimento Oscuro
    +1 mossa kansas city
    , ½ Basso Pot 10 +10 Precisione] [Mossa Kansas CityMossa Kansas City
    Maestria: L'utilizzatore, se effettuata una finta con successo, guadagna 1 tacca in Velocità per lo slot Azione successivo; utilizzabile una volta a round. L'attacco deve essere portato a mani nude o con [Potenziamenti][Da genin in su]
    , Colpo PossenteColpo Possente
    Maestria: L'utilizzatore, se effettuata una finta con successo, guadagna 2 tacche in Forza per lo Slot Azione successivo; utilizzabile una volta a round. L'attacco deve essere portato a mani nude o con [Potenziamenti][Da chunin in su]
    , Colpo SfuggenteColpo Sfuggente
    Abile: L'utilizzatore, se effettuata una finta con successo, non può essere vittima di S&M lo slot azione successivo alla stessa; l'utilizzo dell'abilità deve essere specificato prima dell'attivazione del S&M. L'attacco deve essere portato a mani nude o con [Potenziamenti]. Utilizzabile una volta ogni 2 round[Da chunin in su]
    ]
    L'obiettivo dell'attacco era, ovviamente, quella di strozzarla così da impedirle di continuare quella sua maledetta litania.

    Se i nostri vari tentativi di presa fossero riusciti e lei si fosse mostrata disponibile a collaborare, un sorriso si sarebbe mostrato nell'indistinta ombra che indossavo: Guardiamo il lato positivo, non dando immediatamente l'allarme ti sei salvata la vita mentii Vediamo di proseguire nella giusta direzione, cosa ne dici? il sorriso sarebbe tornato, divertito e malvagio, a colorare la mia figura indistinta.

    Chakra: 48/60
    Vitalità: 15/15
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 500
    Velocità:  525
    Resistenza: 450
    Riflessi: 525
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 500
    Agilità: 500
    Intuito: 500
    Precisione: 575
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: Passo di tenebra
    2: Bomba Specchio
    3: Presa
    Slot Tecnica
    1: Attivazione Mondo Oscuro
    2: Scatto Rapido
    Equipaggiamento
    • Nebbia Assassina di Zabuza x3 × 1
    • Bomba Specchio × 1
    • Tonico dell’Occhio della Nebbia × 1
    • Bomba Abbagliante × 1
    • Spiedi potenziati × 6
    • Parabraccia in Ferro × 1
    • Lancia Spiedi × 2
    • Tonico di Recupero Minore × 1
    • Fumogeno × 1
    • Mantello × 1
    • Veleno Disturbante x3 × 1
    • Coltelli da Lancio × 1

    Note

  14. .

    la Signora di Taki


    XVII

    L'uomo si arrese a fronte della sproporzione numerica e, con la voce affaticata e flebile di chi era stato gravemente ferito, iniziò a rispondere alle domande poste da me e dal mio compaesano. Per convicerlo a parlare bastò un segno di consenso alla sua richiesta di lasciare gli altri guardiacaccia vivi, il mio sguardo non si sarebbe staccato dal suo mentre muovevo il capo, ma dentro di me mi domandavo se fosse la disperazione a fargli credere che gli shinobi di taki avrebbero avuto salva la vita.
    Da prima rispose alle domande di Fudoh, soprattutto quelle che concernevano la sua famiglia, a quanto pare non sapeva nulla di persone imparentate con la Signora e si domandava come fosse possibile che esistessero altri con il Sangue degli Dei, relegando la cosa all'attenzione della Signora stessa e i suoi quattro cavalieri che provvide a elencare. I nomi, di coloro i quali stavano vicini alla dama di Taki, vennero rapidamente immagazzinati nella mia memoria come informazioni vitali: si trattava di quattro figure, compreso Nikaido, dall'alto potenziale che, al comando di lei, molto probabilmente gestivano il movimento Nuova Taki. Ci fornì poi altre informazioni su Maya Orihara, in special modo ciò che riguardava il suo passato: il padre, fuggito in un monastero da Iwa a seguito delle guerre Cremisi, conobbe la futura madre che ivi vi abitava, ma dev'esservi stato qualcosa di torbido in quel luogo perché, uno dei futuri quattro guerrieri, la salvò portandola via da quel monastero. Corrucciai leggermente il sopracciglio, pensando che sarebbe stato sicuramente un ottimo luogo di partenza da cui iniziare una ricerca mirata sulle origini della Signora di Taki.

    Incalzato dalle mie successive domande, detto ciò, iniziò a rivelare i piani di Maya rispetto al ferro dei Tengu, fu in quel momento che, il guardiacaccia manipolatore delle fiamme, iniziò a mostrare strani sintomi, macchiando le vesti dal sangue che iniziò a colargli dal naso. Quella che era la stata la mia ipotesi principale, ossia che il ferro dovesse servire per armare un esercito, venne rapidamente bollata: le serviva per creare qualcosa di grande, qualcosa che era seguito da Watanabe di Tsuya e che, visto che loro avevano l'ordine contemporaneo di controllare i Yuusha e i leader di Taki, forse poteva riguardare gli equilibri interni del villaggio. Stavo per incalzarlo per fugare i miei dubbi, quando ci rivelò la sua condanna: il Dono prevedeva fedeltà, senza di essa si sarebbe spento rapidamente. Riuscì a rivelarci, prima che la Signora riprendesse il suo Dono privandolo della vita, dell'Acqua degli Eroi: lì nei boschi era presente una fonte da cui traevano questo liquido che costituiva l'arma segreta dei ninja di taki, l'arma che, probabilmente, stava mettendo i bastoni fra le ruote a Maya e, di conseguenza, di cui era interessata averne il controllo, anche grazie alla cattura dei due bimbi. Ma non poté dirci altro perché, in una crescente crisi epilettica, lo shinobi morì nella radura.

    Il mio sguardo si pose sulla kunoichi della Zanna, lento mi alzai dalla posizione in cui ero rimasto mentre Ryokken firmava la sua condanna a morte, dopo le parole del mio compaesano aggiunsi anch'io un commento verso di loro Non ne sappiamo molto più di voi, tutte le informazioni più importanti al riguardo le hai potute sentire anche tu, Fukuro, come me la lingua si mosse rapida a inumidire le labbra Taki è paese dalla politica interna frammentata e convulsa, questa Signora con i suoi scagnozzi sta acquisendo sempre più potere e, molto probabilmente, riuscirà a mettersi al comando del Paese della Cascata conclusi alzando le spalle in loro direzione, facendole capire che ritenessi inevitabile tutto ciò. Detto questo, ognuno ha raggiunto i propri obiettivi. Possiamo dire che è stata una collaborazione proficua, Fukuro-san tagliai corto, mantenendo così la finzione alla base degli accordi con il team della Zanna e salutandoli con un cenno del capo.
    Fatto questo, volgendo lo sguardo verso il primario della Nebbia, parlai con voce asciutta Del fatto che tu ritenga Maya Orihara una tua parente sarà cosa che discuteremo di fronte al Mizukage, Fudoh-san. Quello che sto provando a fare lo faccio solo per evitare che tutto questo mossi le mani a indicare la radura e la situazione si riveli esclusivamente un clamoroso fallimento.
    Sia che l'arciera si fosse ripresa e avesse deciso di andarsene, sia che fosse rimasta inerte nella radura, avrei estratto un coltello della Bakekujira da sotto il mantello e, compiuta una rapida piroetta, l'avrei scagliato con forza in direzione delle fronde di un albero. Lì, entrato in contatto con le ombre delle foglie, sarebbe penetrato in esse e ricomparso a una decina di metri di distanza, da una seconda ombra alle spalle della donna, mirando alla gola della kunoichi armata di arco. [I Slot Azione - Attacco a Distanza | For 700, Mediobasso; Pot 15 +10 Precisione; Furtività proiettile: 12] [Coltelli da LancioColtelli da Lancio [Distanza]
    Cinque coltelli da lancio rappresentano il bilanciamento perfetto tra potenza e velocità. Hanno una gittata pari a 15 metri. La loro lunghezza è pari a circa 15 cm. Sono completamente neri e trasudano chakra più buio della notte.Tipo: Da Lancio/Lama - Perforazione/Taglio
    Dimensione: Piccola
    (Potenza: 15 | Durezza: 5)
    [Da genin in su]
    ] [II Slot Azione - Passo di Tenebra] [Pericoli delle TenebrePericoli delle Tenebre
    Abile: L'utilizzatore può sottoporre i Pugnali nell'Ombra a Passo di Tenebra dopo averli lanciati, previa la presenza di ombre adeguate. [Da chunin in su]
    ]

    Al primario, che evidentemente aveva tenuto celate diverse informazioni su uno dei nostri obiettivi principali, rivolsi pochi parole nel caso avesse dimostrato qualche problema per ciò che avevo appena tentato di fare Basterà Nikaido a riferirle tutto ciò che è successo e tutti i tuoi messaggi Fudoh-san, meno testimoni ci sono meglio è. Inoltre ha avuto, poco fa, la conferma che siamo ninja accademici e provenienti da Kiri, andava eliminata. il mio sguardo si mosse nella radura, rispondendo poi al compaesano che si era seduto a terra, vittima della stanchezza accumulata durante lo scontro Mi auguro che sia qui da qualche parte e con il bimbo, altrimenti...

    Se trovato agilmente il Senju all'interno della radura, mi sarei avvicinato con passo malfermo a lui, avrebbe potuto facilmente notare il mio viso tirato dalla rabbia che mi ribolliva in corpo e segnato dalla fatica e dalle ferite. Dimmi che ce l'hai fatta, è ancora vivo? dissi indicando il sacco che aveva ancora con sé, ammutolii un ringhio di dolore mano a mano che l'adrenalina nel mio corpo scemava Apri il sacco, assicuriamoci che stia bene. Ho visto sua madre prima, ha dei sensi fuori dal comune, potrebbe rintracciare facilmente l'orma odorifera del figlio serrai le mascelle In caso contrario, dovremo valutare di allungare il nostro rientro in territorio accademico, Yato-san Non avrei aggiunto altro se non mi fosse stato domandato, ritenevo, infatti, quel bambino un'ottima merce di scambio per conquistarci - come ninja accademici - la fiducia della donna del Paese della Luna e, di riflesso, quella dell'Allievo di Spada di Sojobo. Insomma, una via per poter creare un legame con kunoichi e shinobi che avevano avuto a che fare con Maya Orihara per un lungo periodo. Dovremo allontanarci prima di occuparci delle nostre ferite dissi, guardando le mani lorde di sangue Non ci vorrà molto prima perché Nikaido raggiunga la Signora e organizzino una squadra di inseguitoriNella mia mente, nel frattempo, si era formulato il modo con cui avrei potuto mettermi in contatto con l'Allievo di Spada e la donna del Paese della Luna: i Tengu. Prima di invitare nuovamente i miei compagni a muoverci, avrei recuperato i miei fidati coltelli e, lanciando un ultimo sguardo verso la radura, avrei maledetto nuovamente l'impostore portatore di Ago.

    Chakra: 9,5/80
    Vitalità: 4,5/17
    En. Vitale: 16,5/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 600
    Velocità: 625
    Resistenza: 550
    Riflessi: 625
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 600
    Agilità: 600
    Intuito: 600
    Precisione: 675
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: Attacco a Distanza
    2: Passo di Tenebra
    3:
    Slot Tecnica
    1: Scatto Rapido
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Nebbia Assassina di Zabuza x3 × 1
    • Bomba Specchio × 1
    • Tonico dell’Occhio della Nebbia × 1
    • Bomba Abbagliante × 1
    • Spiedi potenziati × 6
    • Parabraccia in Ferro × 1
    • Lancia Spiedi × 2
    • Tonico di Recupero Minore × 1
    • Fumogeno × 1
    • Mantello × 1
    • Veleno Disturbante x3 × 1
    • Coltelli da Lancio × 1

    Note

    Questo non è l'equipaggiamento di Youshi all'interno della giocata, è che ho usato la tabella generata dal post creator per comodità


  15. .

    la Nebbia e la Bruma


    VII

    Sorrisi, cullato dalle onde nascosto sottocoperta con i genin che insieme a me si sarebbero infiltrati alla Bruma. Ne riparleremo una volta rientrati tutti a Kiri dissi verso il Lupo, mentre il mio sguardo si posava sull'altro Kenkichi Ma sostenuta la prima Nebbia di Sangue, non vi è bisogno di ulteriori rapimenti per le successive. Sarà il Mizukage o io stesso a contattarvi e darvi notizie del luogo dopo un cenno del capo sarei tornato in silenzio, concentrandomi su quello che ci avrebbe atteso.
    Il viaggiò non fu breve, ma come ogni cosa anch'esso giunse al termine in un porto del Miele. Lì, riusciti a sgusciare fuori dalla nave senza essere notati, ci imbarcammo in quella successiva diretta verso la Bruma. Nelle nostre tasche diverse pietre preziose, benché non particolarmente rare, come ci venne riferito dai membri della Triade.

    Sulla nave, diretta nell'isola adibita agli scambi commerciali, vi erano pochi mercanti e il kekichi, ponendo qualche domanda ad un marinaio, venne da me dandomi spiegazione: a seguito dell'attacco da parte di Akira, la Bruma era entrata in allerta, aumentando le misure di sicurezza nei confronti di chi giungeva dall'esterno. Feci qualche cenno di assenso con il capo verso il genin, mentre lui si era occupato di raccogliere informazioni da quel marinaio, io mi ero soffermato a studiare con più calma gli altri uomini presenti sulla nave. Sul ponte della barca, in attesa di essere giunti sulla costa della Bruma, v'erano due gruppi: il primo formato da un ricco mercante e le sue quattro guardie del corpo, il secondo da altri due mercanti non protetti da alcuna guardia che si occupavano di vendere miele.Non sembrano essere molto interessati ad essere disturbati, cerchiamo di capire perché mossi lo sguardo verso il monco Ma potrebbe essere un buon piano, vediamo di tastare il terreno

    Mi avvicinai a loro con calma sorridendo leggermente in loro direzione Uff... Almeno oggi il mare sembra calmo, non vi pare? dissi a loro appoggiando le mani sulla nave e scrutando la superfice del mare Se posso disturbarvi, è da tanto che commerciate con la Bruma, signori? Io e mio zio indicai con la mano Sekiro, il quale era anagraficamente decisamente più grande del sottoscritto Abbiamo deciso di abbandonare la vita ninja, troppi pericoli che, come potete vedere, sono rimasti impressi nelle nostre membra un nuovo sorriso leggero, riferendomi alla mancanza del mio occhio e il braccio del genin Kenkichi per poterci dedicare ad una più serena vita mercantile. Ora, come vi dicevo, noi non abbiamo molto contatti sul territorio e siamo qui proprio per contattare clienti o fornitori interessati alle nostre pietre preziose da sotto il mantello le estrassi, facendole vedere solo per un attimo a quegli uomini prima di metterle nuovamente nella tasca Eh solo che adesso sembra che le politiche di confine della Bruma siano cambiate, ci diceva uno di quei marinai cercai un cenno di assenso verso Sekiro e noi, con la scusa che siamo stati ninja, molto probabilmente verremo additati come sospetti, quando non abbiamo intenzione di portare alcun danno al villaggio della Bruma se, invece, avviare un florido mercato di pietre preziose, cosa che non possiamo fare se non riusciamo ad entrare in contatto con possibili clienti, o sbaglio? dissi calmo, smettendo di muovere le braccia mentre parlavo con loro Qui la nostra proposta, stavamo guardando quel mercante di vino e abbiamo pensato: se proponessimo a quei due mercanti di assumerci come sue guardie del corpo, ma - invece di chiedergli un compenso - gli offrissimo qualcuna delle nostre pietre preziose? lasciai un attimo silenzio Vero, non sono pietre rarissime, ma hanno un loro valore. Valore che sarebbe pari a zero, per noi, se non potessimo entrare in contatto con eventuali nuovi clienti e per questo vi offriamo questo accordo Aggiunsi, cercando di fargli capire che non vi era alcuna fregatura nella nostra proposta.
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