Posts written by Ledah

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    Lo spettacolo che attendeva Harumi superata la maniglia era per molti versi sorprendente, considerando il corridoio precedente sarebbe stato normale aspettarsi un ambiente caotico con alambicchi, boccette ed altri attrezzi medici sparpagliati in terra con pareti puntellate da schizzi di sangue, eppure la kunoichi non vide nulla di tutto questo.

    L'ambiente che si trovò di fronte non solo era pulito ma sembrava quasi nuovo.

    Non un dito di polvere, non una traccia di danno o colluttazione e quel che era più sorprendente, non vi era alcun segno del fatto che quel luogo fosse mai stato utilizzato, come se fosse ancora in attesa che un team di ricercatori venisse ad utilizzarlo.

    L'ambiente era illuminato in maniera ottimale da una serie di lampade sospese sopra gli spaziosi tavoli del laboratorio, attrezzati con boccette ed alambicchi disposti con cura maniacale.
    Vi erano anche numerosi cilindri di vetro che sembravano grandi abbastanza da contenere una persona e che si ricollegavano a dei pannelli di comando, oltre a questo non vi era molto altro che attirasse l'attenzione come la porta posta all'altro capo del corridoio con sopra la scritta “Ufficio” affiancata da una lunga finestra a specchio che dava su di un ambiente buio.

    Una mente investigativa poteva intuire facilmente dall'assenza di polvere che qualcuno ancora si prendesse cura di quel luogo ed a questo punto non si trattava più di rischiare un incontro quanto il chiedersi quando questo sarebbe avvenuto.



    Una serie di piccoli cigolii metallici cominciarono ad udirsi dal soffitto non appena la ragazza avesse deciso di muoversi di qualche metro all'interno dello spazioso laboratorio, oltre le luci si riusciva a vedere solo le pareti proseguire sino a divenire una voragine nera, qualunque cosa fosse, aumentava d'intensità col suo avanzare nel laboratorio e presto si tramutò in un clangore frenetico che spezzò definitivamente il silenzio quasi mistico che aveva circondato quei luoghi sino a quel momento.

    Ed all'improvviso, dall'ombra emersero quelli che sembravano numerosi ragni metallici a sole sei zampe che scendendo lungo le pareti avevano bloccato definitivamente ogni via di fuga alla giovane otese.

    ragnimeccaniciospedale



    Ad un esame più accurato, quelli che sembravano semplicemente meccanismi artificiali si rivelarono possedere dei volti umani contenuti all'interno di una sorta di boccia di vetro piuttosto spessa all'interno del quale fluiva lo stesso misterioso liquido contenuto all'interno dei vari cilindri presenti nel laboratorio.

    Questi volti portavano i chiari segni di operazioni ricostruttive piuttosto brutali, ad alcuni gli occhi erano rimasti disallineati mentre altri avevano i muscoli del volto esposti o delle espressioni rese grottesche dall'utilizzo dei fili di sutura che forzavano insieme ma senza allinearle, parti di volti differenti.

    Una quindicina di questi esseri si erano radunati nel laboratorio ed osservandoli meglio, grazie alla sua vista acuta Harumi avrebbe potuto notare che oltre alle sei zampe che utilizzavano per la locomozione, vi erano altre due piccole braccia la cui funzione divenne chiara non appena il primo di questi “ragni” decise di avvicinarsi a lei con occhi bianchi e lattigginosi che sembravano fissare la parete alle sue spalle più che la kunoichi.

    Le piccole braccia si mossero ad eseguire una sequenza di sei sigilli sconosciuta alla ragazza che vide dell'elettricità accumularsi di fronte al volto consumato da quella vita artificiale prima di assumere le sembianze di un potente drago composto da pura elettricità e dirigersi a gran velocità verso la ragazza divorando i pochi metri che li separavano.

    I vostri personaggi al momento sono separati e possono postare indipendentemente l'uno dall'altra, nell'immagine riassuntiva, ogni quadratino equivale ad un metro quadrato, i puntini rossi sono i ragnetti, quello viola Harumi, in grigio abbiamo i tavoli ed i pallini celesti sono i cilindri di vetro, in basso è segnalata l'entrata ed in alto a destra l'ingresso dell'ufficio, in giallo il drago di tuono.

    Arena-Quest-Harumi01



    Oltre a questo, tutte le statistiche di questi ragnetti sono equivalenti a quelle di un'energia verde, di seguito allego il testo della tecnica:

    Drago di Tuono - Raiton: Rairyuu no jutsu
    Villaggio: Oto
    Posizioni Magiche: Cane, Cavallo, Serpente, Lepre, Scimmia, Cavallo (6)
    L'utilizzatore può creare un drago elettrico che si potrà propagare fino a 30 metri di distanza. Il drago è lungo 9 metri ed ha un diametro pari a 3 metri. La Velocità è pari alla Concentrazione dell'utilizzatore. La potenza è pari a 60. Potrà effettuare solamente movimenti rettilinei e potrà cambiare direzione solamente seguendo materiali conduttori di elettricità. Se lanciato in acqua, causa un danno di potenza 40 tramite scossa a chiunque vi sia immerso, entro un raggio pari a 12 metri, e causerà Ustione (DnT Medio).
    Tipo: Ninjutsu - Raiton
    (Consumo: Alto)
    [Da chunin in su]
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    Quando Harumi aprì la porta si ritrovò di fronte ad un lungo corridoio, sul suolo del quale era depositato uno spesso strato di polvere reso visibile dalla pallida luce rossastra emanata dalle lampade d'emergenza la quale si distribuiva lungo le pareti accendendosi e spegnendosi ad intervalli irregolari.

    L'aria era pesante ed era chiaro come questo passaggio non fosse stato utilizzato per diversi anni, promettente per qualcuno in fuga ma non necessariamente rassicurante.

    Proseguendo per il corridoio Harumi si sarebbe allontanata sempre più dai misteriosi rumori delle due stanze inesplorate, per abbracciare l'incognita di quell'ambiente silenzioso e sinistro che avvolgendola nella luce rossastra sembrava quasi poterla condure nell'aldilà, sotto l'occhio vigile delle telecamere di sicurezza delle quali l'ospedale era pieno anche ai livelli superiori.

    Dopo diversi minuti sul pavimento cominciarono a comparire delle piccole macchie scure visibili solo ad un'occhio particolarmente acuto, un'analisi più accurata delle suddette macchie per coloro i quali possedessero una mente investigativa avrebbe invece reso chiara la loro natura, si trattava di macchie di sangue e proseguendo lungo il corridoio sarebbero divenute sempre più numerose e grandi.

    Forse quello sarebbe stato un buon indizio per decidere di tornare indietro e rischiare la fortuna con le altre due porte, ma questa scelta venne strappata ad Harumi ed al giovane che portava con sé quando alle loro spalle si udì con forza il clangore emesso dallo sbattere della porta d'ingresso contro la propria anta ed i giri di un chiavistello che sigillarono il loro destino con certezza all'interno di quell'area.

    Proseguendo avrebbero notato che le macchie si tramutavano in vere e proprie scie e che ora si estendevano anche alle pareti ed al soffitto, inspiegabilmente, non sembravano esservi altri segni lasciati da questo vecchio dramma.

    Quando raggiunse l'altro capo del corridoio, la kunoichi vide di fronte a sé uno spettacolo raccapricciante, sulla porta si leggevano con chiarezza i segni di mani insanguinate che sembravano aver tastato con disperazione la porta in cerca della maniglia di sblocco, questo però non era più necessario per la giovane in quanto la pesante porta metallica era stata scardinata da un potente impatto che l'aveva lasciata deformata ed incapace di assolvere alla propria funzione.

    Qualunque creatura avesse fatto questo alla porta era chiaramente stata ciò che aveva posto finalmente fine alle sofferenze della persona il cui sangue avevano trovato, probabilmente più d'una a giudicare dalla quantità di sangue spalmata lungo tutto il corridoio.

    Provare a schiudere del tutto la porta avrebbe causato un forte cigolio al termine del quale il silenzio tornò ad essere sovrano.

    Oltre la porta era visibile quella che sembrava essere la tromba di un'ascensore dal quale pendevano dei cavi, risultò evidente anche alla poca luce offerta dal corridoio che l'ascensore fosse crollato tempo prima e forse questo era dovuto all'impatto che aveva distrutto anche la porta.

    L'ascensore era stato ideato esclusivamente per scendere e questo significava che non vi fossero altre vie se non verso il basso, i cavi si prestavano ancora bene a quello scopo ma il vuoto sotto di loro era completamente buio e non era quindi possibile capire quanto quella voragine si estendesse lungo le profondità della terra.

    Questo sarebbe stato un problema nel caso in cui avessero utilizzato i cavi per calarsi nei sotterranei, in quanto gli stessi non arrivavano sino al fondo, costringendoli ad un salto della fede che si sarebbe concluso con l'atterraggio su quello che al tatto sembrava un ammasso di detriti che rotolarono su sé stessi con un sinistro crepitio.

    Sarebbe stato solo un secondo esame più accurato tramite il tatto o una fonte di luce della Kunoichi a rivelarle il fatto che non fosse atterrata su un mucchio di detriti ma bensì di ossa umane.

    Con una fonte di luce sarebbe risutato evidente come le pareti di tutta la tromba delle scale al di sotto della corda fossero ricoperte di fori e segni simili ad artigli, quasi come se un'enorme bestia avesse provato a risalirla senza fortuna.

    Una volta scesi dalla pila di ossa sarebbe stato possibile individuare due porte ognuna delle quali presentava un'insegna illuminata da una delle luci d'emergenza rossa, la prima recava la scritta “Celle”, mentre l'altra riportava “Laboratori”, a patto di non voler tornare al piano superiore dalle infermiere, Harumi ed il suo nuovo amico avrebbero dovuto decidere per quale delle due proseguire.


    Consideriamola un'introduzione per darvi un'idea dell'atmosfera, c'è una scelta al termine ma non è che la prima per decidere se sarete in grado di uscire dalla viscere dell'Ospedale di Oto.
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    Ledah aprì improvvisamente l'unico occhio rimastogli a seguito dell'incidente che lo aveva costretto ad un ritiro forzato dalla vita del villaggio.

    Ciò che rimaneva del suo corpo era debole e veniva sostenuto artificialmente dai sistemi dei sotterranei dell'ospedale, oramai divenuto un'estensione del suo corpo e vi era solo un motivo per il quale il suo sonno fosse stato interrotto, qualcosa minacciava il villaggio.

    Il primario di Oto socchiuse l'occhio con fare pensieroso cercando di interpretare le immagini trasmessegli, in lontananza si vedeva una bestia colossale pronta a portare morte e devastazione nel villaggio, allo stesso tempo diversi ninja stavano passando per l'ospedale, alcuni di essi in direzione del disastro, li seguì grazie ad alcune delle sue evocazioni tramutate in corvi, localizzando Eiatsu e gli altri pronti ad avviare un qualche tipo di jutsu protettivo mentre un nuovo ruggito disumano sembrava indicare la comparsa di un'altra mostruosità.

    A questo punto non vi era molto che Ledah potesse pensare per giustificare la propria assenza, stava preparando diversi corpi per sé stesso ed uno di essi era perfettamente formato, il processo di clonazione era tuttavia ancora incompleto e se interrotto avrebbe potuto portare ad una degenerazione precoce dei tessuti mandando in fumo il lavoro speso sul nuovo corpo sostitutivo ed un rallentamento del suo ritorno al villaggio.

    Per quanto preparati fossero i suoi compaesani non poteva assolutamente tirarsi indietro, a rigor di logica avrebbe dovuto fare tutto il possibile per mantenere l'esistenza del villaggio in questa situazione di estremo pericolo e per fare questo avrebbe dovuto compiere un sacrificio che sarebbe tornato utile nel lungo termine.

    Avviò il drenaggio del liquido dalla vasca e sfruttò il chakra per interfacciarsi al clone, oltre che per dare alcuni ordini alle infermiere in maniera tale che assistessero al meglio gli sforzi dei ninja per quel che riguardava a cura delle persone.

    Il primo respiro nel nuovo corpo si tramutò in un colpo di tosse a causa del primo contatto tra l'aria ed i polmoni nuovi di zecca, il gelo risultò essere la seconda sensazione immediata dovuta ad un getto d'acqua fredda che avrebbe rimosso il grosso del liquido di clonazione dal corpo seguito da un getto d'aria calda che avrebbe tolto il grosso dell'umidità di dosso al nuovo corpo.

    Non vi era tempo da perdere e mettendo in moto le nuove gambe, il clone si diresse verso l'armeria in cui indossò l'equipaggiamento ed una maschera che avrebbe celato la sua identità agli occhi degli altri, non voleva che si sapesse della sua condizione ed in ogni caso, il suo corpo sarebbe finito in polvere entro breve.

    Non aveva modo di testarne la riuscita ma sembrava che tutto rispondesse a dovere, ciò che doveva fare adesso era raggiungere Eiatsu.

    [...]





    Giunto sulla scena, il clone manovrato a distanza da Ledah si mosse per raggiungere Eiatsu, il completo da chunin e la maschera lo avrebbero reso riconoscibile come ninja di Oto e con la voce alterata dal filtro repiratorio della propria maschera, gli disse:

    "Sono stato mandato ad aiutarvi, qual'è il piano?"

    Se gli fosse stato chiesto della propria identità, avrebbe risposto che in quel momento non era importante, mentre sulle proprie capacità disse che avrebbe potuto contribuire col proprio chakra alla barriera oltre che amplificarne l'efficacia tramite la manipolazione della forma.

    Per quel che riguardava la sua disponibilità a mantenere la propria posizione a costo della vita non aveva problemi, non era possibile che tentennasse a causa di qualche irrazionale emozione e di certo non aveva davanti agli occhi una lunga vita, almeno come clone era certo che non avrebbe visto l'alba del giorno seguente, l'originale invece non correva un rischio immediato fintanto che si fosse ricordato di tranciare il contatto prima che avvenisse il decesso.
    E che riuscissero a fermare la distruzione del villaggio ovviamente.

    Chakra: 75/75
    Vitalità: 15,5/15,5
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 475
    Velocità:  525
    Resistenza: 475
    Riflessi: 525
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 500
    Agilità: 500
    Intuito: 500
    Precisione: 500
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
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    Una ragazzina minuta dalla folta chioma rossa accolse l'ingresso trionfale di Haru nell'edificio dell'Amministrazione del villaggio, urlandole qualcosa riguardo al bussare neanche si trattasse di una cameretta privata.

    Pochi tra coloro che avevano avuto l'ardire di rivolgersi in quella maniera alla massiccia donna erano stati in grado di tornare a casa sulle proprie gambe, ma complici il fatto che lei fosse di buon umore e che una ragazzina tanto minuta fosse capace di fare la voce tanto grossa, non poté che trovare la scena alquanto divertente.

    La risposta di Haru alla bimbetta impettita fu una sonora risata, stranamente sincera e per nulla derisoria, ma la contrapposizione tra quel musetto da bambolina e l'aria seriosa ed ingrugnata la portò a ridere sin quasi alle lacrime, una volta ripresasi la donna le rispose:

    "Ohhh!
    Non ho proprio potuto farne a meno, sei uno spasso, non te l'ha mai detto nessuno?
    Riguardo a questa porta comunque, non credo sia in grado di sopportare una delle mie bussate..."


    Rivolgendo la propria attenzione alla sottile porta di legno dall'aria tutt'altro che solida e robusta, Haru le diede un leggero colpetto con una schicchera portata dall'indice ed il pollice, causando un sinistro scricchiolio nell'aria dopo l'impatto tra dito e legno, oltre che una crepa che si estese per diversi centimetri in verticale lungo la porta.
    Con aria soddisfatta, la donna aggiunse:

    "See?
    A mala pena regge ad un colpetto come questo."


    A questo punto la sua interlocutrice richiamò l'attenzione al motivo della sua visita facendole segno di prendere posto di fronte a lei, essendosi alzata in piedi era ancora più evidente il fatto che fosse bassina e minuta anche in confronto a donne meno massiccie di Haru, in compenso ora che la osservava da vicino poteva notare altri dettagli come ad esempio una carnagione estremamente pallida e gli occhi gialli le cui iridi poteva definire affini a quelli dei serpenti, chissà, forse anche questa mocciosetta era più di quel che sembrava se doveva valutare le storie sui ninja che aveva sentito in giro per il paese.

    O forse, era solamente un'impiegata scorbutica e stressata, in ogni caso, dopo aver testato la solidità della sedia con una mano ed aver poggiato a terra il sacco coi suoi averi, Haru si sedette e rispose alle domande poste dalla ragazzina:

    "Il mio nome è Haru Aikawa, di professione spacco grugni e contavo di poter mettere questo mio talento al servizio del vostro villaggio, sempre ammesso che possiate insegnarmi i vostri trucchetti da ninja."

    Sulla scrivania notò un barattolo con dentro una bizzarra palla di pelo ed una pila di fogli tremanti, decisamente singolare, in ogni caso decise di mettersi più comoda e poggiando il gomito sinistro sul ripiano, lo utilizzò come poggiatesta rivolgendosi alla segretaria con un tono esageratamente zuccheroso:

    "But enough about little old me, parliamo di te, con chi ho il piacere di parlare?"

    Gli occhi dorati incrociarono quelli della minuta kunoichi per studiarne al meglio le reazioni mentre le rivolgeva un sorrisone che metteva bene in evidenza la sua bizzarra ed aguzza dentatura.
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    Dopo i controlli di routine il portone del villaggio si aprì per consentirle l'ingresso, cuffie sulle orecchie e musica a tutto volume, una donna dal fisico incredibilmente muscoloso mosse i primi passi all'interno di quella che sarebbe stata la sua nuova casa, almeno per il tempo necessario ad apprendere ciò che le interessava.

    Lungo le strade ingombre di sporcizia di quello che senza ombra di dubbio doveva essere il quartiere più degradato del villaggio del Suono, molti dei rifiuti umani che la circondavano si volsero ad ammirare la sua forma, o almeno questa era l'impressione che voleva trarre da quelle occhiate timorose.

    Sacco con i pochi averi in spalla e postazione eretta, la donna dalla pelle scura si ergeva al di sopra di tutti i passanti dai suoi due metri e dieci di statura, i potenti muscoli si tendevano sotto ogni suo movimento, pronti all'azione e dando l'impressione che le numerose suture che portava sul corpo potessero aprirsi quasi da un momento all'altro sotto la loro azione.

    Avvicinandosi ad un vicolo notò due uomini infastidire una giovane ragazza, troppo impaurita persino per gridare la quale forse si era già rassegnata alla triste realtà in un luogo dove vigeva la legge del più forte, la donna emise un sospiro seccato:

    "What a bother..."

    Togliendosi le cuffie ed avvicinandosi ai loschi ceffi, troppo impegnati nella loro attività per accorgersi dell'imminente pericolo, la straniera si mosse per afferrare uno dei due per il collo, sollevandolo in aria con la stessa semplicità con la quale si sarebbe potuta sollevare una bambola di pezza, il suo compagno si voltò immediatamente fissando l'imponente figura con gli occhi sbarrati da un misto di sorpresa e spavento rimanendo quasi paralizzato:

    "Ho bisogno di chiedere informazioni a questa ragazza e voi due mi state tra i piedi."

    In tutta risposta il secondo uomo ancora libero si riprese dalla sorpresa e fece per afferrare un pugnale assicurato alla vita, venendo interrotto da un massiccio e poderoso pugno che andò a piantarglisi dritto sul naso, rompendoglielo con un sonoro *crack* e che generò una scura scia di sangue che lo seguì sino a terra, posizione dalla quale non si mosse salvo per qualche riflesso delle gambe, a questo punto la donna si voltò verso il malvivente che teneva in mano e gli sorrise malevola, esibendo un sinistro sorriso composto interamente da denti aguzzi ed affilati, prima di scaraventarlo con violenza verso la parete più vicina.

    A questo punto Haru rivolse la sua attenzione alla ragazza e con fare brusco le chiese:

    "Hey tu, dimmi come raggiungere l'amministrazione di questo buco!"

    Non del tutto sicura del fatto di non essere caduta dalla padella alla brace, la giovane balbettò una serie d'indicazioni prima di allontanarsi di corsa, soddisfatta, l'imponente donna si rimise le cuffie e raccolse il proprio sacco lasciando dietro di sé i corpi dei due brutti ceffi, uno dei quali era diventato decisamente più brutto di prima, se la sarebbero cavata e probabilmente avrebbero dovuto ringraziare il fatto che essendo nuova del posto, la straniera non volesse cominciare ad inimicarsi la gente del luogo con un paio d'omicidi, per quanto ritenesse difficile che quella spazzatura fosse cara a qualcuno con un briciolo d'importanza.

    Seguendo alla lettera le istruzioni della ragazza si trovò a passare per un'area più curata del villaggio, incrociando anche dei tizi con delle bande metalliche come quelli della porta d'ingresso, doveva trattarsi di ninja ed al contrario dei normali abitanti incontrati sino ad ora, appariva evidente che la stessero valutando più che fissandola intimoriti, cercando di capire se fosse un potenziale pericolo e forse preparandosi ad uno scontro.

    In ogni caso era giunta a destinazione, l'edificio corrispondeva a quello descrittole dalla giovane ed a questo punto non le rimase che entrare e vedere con chi avrebbe avuto a che fare da ora in poi.
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    I suoi sensi si destarono poco a poco, la sensazione tattile del fluido di coltivazione che scendeva lungo le pompe di drenaggio, risucchiato con un frastuono sordo per essere riciclato a nuovi utilizzi, il brivido di freddo dovuto al contatto della pelle nuda con l'aria e solo allora gli occhi si aprirono sul mondo dopo lungo tempo.

    Ledah mosse i primi passi tremanti dalla vasca di clonazione, esaminando attentamente tutti i segnali inviati dal proprio corpo, le dita possedevano una sensibilità ottimale ed i muscoli reagivano bene durante i movimenti, le ossa sembravano adeguatamente robuste e non sembrava vi fossero problemi con le articolazioni, si tastò l'addome per verificare che la fascia addominale e gli organi interni fossero in buono stato e mentre riempiva i polmoni di aria fresca, emettendo i suoi primi respiri si voltò a guardare i propri dintorni con i penetranti occhi azzurri.

    La sala della clonazione si presentava pulita ed asettica come al solito con numerose vasche allineate in verticale lungo le pareti, ognuna contenente un nuovo corpo di ricambio o del materiale da utilizzare nel prossimo esperimento, il medico diede anche un'occhiata a ciò che rimaneva del proprio corpo nella vasca centrale, se fosse stato più emotivo avrebbe come minimo considerato patetica la condizione in cui era, ma all'atto pratico era come nuovo dopo aver speso alcuni mesi ad elaborare e costruire un nuovo corpo identico al primo ed in grado d'ospitarlo a distanza fornendogli nuovamente la libertà di movimento di cui aveva bisogno, nel passaggio gli era sembrato di aver perso qualcosa ma non era certo che si potesse quantificare, forse di trattava di quel poco di emotività che ancora gli rimaneva.

    Si diresse in una delle stanze adiacenti che era stata destinata alla funzione di bagno, una doccia calda era l'ideale per testare la sensibilità alle temperature del suo nuovo corpo oltre che rimuovere gli ultimi rimasugli del fluido di clonazione, per certi versi era come se si stesse lavando per la prima volta in assoluto ed alla conclusione si diresse nell'area residenziale del laboratorio sotterraneo.

    La stanza era spartana e priva di decorazioni o comodità superflue, in questo sia Ledah che Sayaka sembravano essere del medesimo avviso, quella stanza serviva in prevalenza a dormire ma ospitava anche alcuni dei ricambi d'abiti per chi la occupava e l'unica frivolezza era uno specchio a figura intera collocata all'interno dell'anta, ottima per verificare che tutto fosse al proprio posto al termine della clonazione, l'altezza sembrava la medesima ad un metro ed ottanta, la carnagione pallida al punto da sfiorare il cadaverico era anch'essa nella norma, almeno per lui e gli occhi azzurri ricambiarono il suo sguardo dallo specchio.

    Una differenza era l'assenza di tutti i suoi innesti comprese le braccia chirurgiche che aveva installato sullo sterno, tuttavia aveva ancora su comodino i suoi speciali occhiali da analisi, gli bastò portarli al viso ed irrorarli di chakra per verificare definitivamente la condizione di ossa ed organi interni, concluso anche questo esame, li infilò nella tasca di un camice pulito e si vestì, il contatto con la stoffa fu diverso da come lo ricordava, forse perché questa era la prima volta che quel corpo aveva l'esperienza d'indossare dei vestiti, nulla che non sarebbe passato col tempo ad ogni modo.

    Dirigendosi verso l'uscita dai sotterranei si chiese quanto tempo fosse passato, non era semplice in quanto il posto veniva costantemente mantenuto dalle infermiere e non c'era un filo di polvere in tutto il laboratorio e nemmeno dei danni causati dal suo catastrofico esperimento, si aspettava che fossero passati dei mesi ma la verità era che aveva passato anni in attesa che il nuovo corpo venisse completato, il mondo era cambiato ed era inconsapevole di come persino nel suo stesso dominio vi fossero ospiti inattesi ed indesiderati che in qualche maniera avevano rimesso in funzione meccanismi oramai dimenticati, reliquie di un tempo che sembrava lontanissimo, quando Sayaka rispondeva ancora al nome di Rengoku ed il villaggio era di gran lunga più spietato e crudele.
    Non che se lo ricordasse allegro e ridente prima di chiudersi nei suoi studi.

    Verificò il proprio utilizzo del chakra, funzionava correttamente sugli occhiali dalla grossa montatura tonda e riuscì a replicare alcuni dei propri jutsu, dissolvendo una delle sue copie sonore si diresse nuovamente verso l'ingresso, il quale si presentava come una comune parete coperta di simboli, questa tecnica di sigillo conduceva ad una sorta di labirinto che agiva da ultima difesa contro coloro che cercavano di appropriarsi dei segreti di Sayaka, tanti piccoli balzi da un sigillo all'altro funzionavano come una lunga serie di bivi ed incroci, bastava prendere la svolta sbagliata per finire nella camera mortuaria in veste di cadavere.

    Sarebbe riapparso pochi minuti più tardi in un semplice ed anonimo sgabuzzino nel seminterrato prima di mettere nuovamente piede all'interno del proprio ospedale.

    Eccoci qui, Ledah torna a camminare tra noi, si prepara con comodo ed arriva ai sotterranei senza sospettare nulla, Shinken può decidere liberamente alla fine di quale giro di post il primario torna nel suo regno e si ricongiunge all'azione.
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    Grazie!
    Sì, ho il link in firma anche se adesso c'è l'app, toccherà decidere cosa fare per la firma ora che le chede non stanno sul forum, intanto a breve comincio a fare i primi giri con la nuova tipa muscolosa di Oto. XD
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    Salve gente!
    Allora, in attivo ho Ledah come personaggio storico ed Haru che avevamo ricreato a Studente Blu come cambio.

    Per motivi di tempo non posso giocarli tutti e due e vorrei dare più spazio ad Haru visto che non ho mai fatto un singolo post con lei e Ledah vorrei giusto muoverlo nel sociale, se accumulo qualche stemma posso anche provare ad incrementargli energia e grado ma il personaggio che intendo portare avanti è Haru, anche perché non sono sicuro di sapere dove si trovi la sua lista degli stemmi visto che il link che avevo non funge più.

    Nello stato attuale direi che Ledah abbia avuto un qualche incidente nei sotteranei dell'ospedale cercando conoscenze mediche segrete e pericolose e che il corpo originale non sia più atto al combattimento (vuoi come cervello in una giara, vuoi come tronco umano in una vasca) e quindi il personaggio che controllo direttamente sia un semplice clone e che eventuali comparsate da png di Ledah in questi anni siano altri cloni che non si muovevano direttamente sotto al controllo dell'originale (Come ad esempio quello che ha istruito Hebiko).
    All'atto pratico non cambia molto, torna a gestire l'ospedale e custodire i segreti della medicina di Oto, la scheda è vecchia ma si può aggiornare, l'unica cosa seccante è il patto di richiamo e la Tecnica Speciale, se mi date una mano posso lavorarci sopra a tempo perso per adattarle e dividerle con il resto del villaggio altrimenti ci risparmiamo il lavoro e consideriamo che il clone è semplicemente più debole dell'originale oppure sopperisce con i geni di qualche kekkei genkai trovati nel laboratorio ed innestati come i geni di rana nei dinosauri di Jurassic Park e pace.

    Haru è semplice, ha una scheda che dovrebbe seguire il regolamento X e dovrebbe essere pronta a partire, ho giusto bisogno della vostra esperienza per notare eventuale vecchiume e se avete aggiunto nuove tecniche magari dò una riletta a quelle ed una rinfrescata al background prima di farla ripartire.
    E dovrò cambiare il nome del giocatore visto che non stò più usando l'account -Ranma- sulla Legend ma sono tornato all'originale.

    Vi linko le schede: LEDAH - HARU
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    Beh, se ti piace il vecchio Shiltar ti disegno lui altrimenti faccio il pg nuovo, quello che preferisci come avatar insomma. Xd
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    Fatta anche la firma, anche se per via dello scrolling temo che dovrò ridimensionarla un poco.

    FirmaNL1FirmaNL2

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    Gracias Shiltar!
    Anche a te come Febh dovrei fare un avatar aggiornato da qualche anno a questa parte. XD
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    Dopo gli anni da Eremita è maturato. uu
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    Hai visto l'orribile bozza. XD
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    Sì, anche se credo che riprenderò l'altra personaggia e non Ledah che magari uso giusto nel sociale per le questioni del villaggio, non me la sento di rifargli la scheda e cercare di mandare avanti due personaggi la vedo tosta. XD
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    Modificato anche l'avatar per dare prova che questo giro dovrei rimanere anche se non so con quale ritmo di posting. XD
4765 replies since 13/11/2006
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