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  1. .

    Anti-Virus

    Old Man Raizen
    VIII




    L’opinione di Yato sulla situazione di Tian lo fece sorridere.

    Ho visto divinità venir ingannate, penso che anche le loro decisioni possano subire la stessa sorte.
    Basta avere le giuste conoscenze, e la conoscenza non ci è preclusa.


    Nemico o meno quella era un affermazione che Yato non poteva che condividere se voleva darsi una speranza contro quello che lo aspettava, purtroppo per lui non sapeva che presto quell’affermazione l’avrebbe messo alla prova.



    […]


    L’Hokage annuì, falsamente concorde all’affermazione di Shinryu.

    Vero, vero.
    Anche io sono immortale, sono ancora vivo.


    Fece qualche passo circospetto, osservandolo.

    È su questo che hai puntato quando hai fatto dimenticare della tua esistenza?
    Speravi che ciò che ti ha messo all’angolo subisse la stessa sorte?
    Perché un piano simile funzioni la tua corsa alla conquista deve essere più rapida della nostra evoluzione, malgrado tu abbia buoni argomenti.


    Indicò verso l’alto.

    Io temo che Tian sia ancora fuori dalla tua portata.

    Sentenziò senza ombra di menzogna.

    Escludendo che la sua maledizione sia qualcosa a cui puoi porre rimedio sarebbe comunque inutile controllarlo, la sua interpretazione della pergamena è un antitesi della tua, sempre che a te non sfugga la piena comprensione della stessa e tu lo voglia per essere più completo.
    Ma ammetto che se lo trovassi pesto, demoralizzato e affranto forse riusciresti a fargli le scarpe, tu sei uno di quelli che raccatta gli avanzi e dice di aver abbattuto la preda.


    Indicò nuovamente verso l’alto, e questa volta l’Esuvia, fortezza dall’innegabile potere assunse la forma di un mezzo fallimento.

    Già, mai sentito dell’albero che cadendo nella foresta da solo non fa rumore?
    Te la canti e te la suoni ma nonostante l’oblio non sembri uno di quelli che basa la sua esistenza con l’autoconferma… quantomeno per quanto ne so fino ad ora.
    Forse qualcuno che ha nascosto sotto il tappeto qualcosa di importante però si.
    In effetti mi chiedo, e lo faccio perché nutro una sorta di bieco rispetto per ciò che sei, come mai tu, un prodotto di Indra o supposto tale, sia riuscito a perdurare mentre lui no.


    Poco dopo la sua risposta Yato fece la sua proposta, ritrovando se stesso e Raizen nel mondo interiore per un rapidissimo scambio nel quale stava per dargli del cagasotto per via della sua proposta, fortunatamente elaborata quanto bastava da non danneggiare realmente il piccolo rettile.

    Va bene, ma sarò manesco, sappilo.

    Lo spostamento successivo di Yato annullò la tecnica ma non la recita.

    Debole io?
    Sei sempre pronto a chinare il capo alla soluzione più semplice senza renderti conto che ti accontenti a malapena di un pareggio che ti è stato imposto!


    A entrambi veniva naturalissimo recitare quella parte, tanto che pur sapendo della recita sarebbe stato impossibile comprendere dove iniziava e dove finiva.

    Mi basterebbe cacciarti una mano in bocca e sfilarti quella lingua saccente per renderti una marionetta se non l’ho ancora fatto è perché non è mio interesse!
    ...Tu cosa?


    Yato gli si avventò addosso scartando all’ultimo per poter intercettare Kushami, lui reagì normalmente aumentando la velocità grazie al chakra della volpe che fece scorrere in lui, afferrando le parti di legno ancora connesse al suo corpo per scansarlo dall’obbiettivo, ma non a sufficienza perché il suo colpo andasse fuori bersaglio.
    Kushami non era stata informata, e il suo stupore fu reale ma quella fu anche l’ultima interazione tra di loro, appena la spada gli sfiorò le carni venne pareggiata come suggerito dal labiale di Yato, ma lui finse sbigottimento e rabbia.

    Maledetto.

    Disse con gli occhi sbarrati.

    Infido verme codardo.

    L’avrebbe tirato a se ad una velocità inusitata, facendo sfilare oltre il suo fianco le propaggini artigliate per poi afferrarlo per il collo e sollevarlo come una bambola di pezza, anche se il peso era sostenuto primariamente proprio da qualcuno dei rami di legno.
    A quel punto però il suo piano aveva già preso forma ed avuto successo, nella sua parte fisica quantomeno, per il resto c’era ancora da lavorare. La presa su Yato vacillò ben più di quanto ci si potesse aspettare e se fosse stato sufficientemente rapido nell'osservarlo avrebbe potuto notarne gli occhi che vagavano nel vuoto per un istante prima di rigirarsi verso l’alto, nessuno dei due in quel momento sapeva cosa stava succedendo, quantomeno non mentre succedeva.
    Era il Vuoto.
    Il Nulla più totale circondò la mente di Raizen, riempendola di un assenza così assoluta che definirla in termini umani era impossibile, ne rimase frastornato e per un periodo indefinito terrorizzato in quanto l'abitudine a determinati stimoli era un abitudine così profonda che la loro assenza improvvisa era l'esperienza più vicina alla morte che si potesse sperimentare. Durò tanto e durò poco prima che si ricordasse che il Vuoto non era inafferrabile.
    Ma cosa era il Vuoto per una creatura che avesse coscienza di se?
    Nella sua definizione più superficiale uno spazio delimitato dentro il quale non erano presenti stimoli di alcuna sorta, eppure già in una visione così parziale del Vuoto questa affermazione era sbagliata, c’era aria e il suono poteva viaggiare attraverso essa e non solo, oltre l’aria c’era il muro che rifletteva i suoni generando echi. Se quella delimitazione spariva il vuoto diventava ancora più difficile da sperimentare perchè nuovi elementi riempivano lo spazio e non sarebbe mai stato possibile sottrarsene. Nella realtà di una creatura dotata di pensiero o memoria qualsiasi forma di vita esisteva in un ambiente che le permetta di vivere e la complessità della vita richiedeva troppe interazioni perchè fosse possibile privarsi della loro totalità, per questo non era banalmente il pieno ad essere l’opposto del vuoto, ma la vita.
    Fortuna volle che lui non fosse vita in quel momento, in quel momento era solo mente, una mente così dipendente dalle abitudini della vita, come era normale che fosse, che in loro assenza la prima necessità era rispondere a quell’assenza, non alla comprensione dell’assenza stessa. Tuttavia, in quel vuoto, l’esatto momento dell'apparizione della Montagna corrispondeva alla creazione di un vincolo, un pallino di yang dentro lo yin, piccolo, infinitesimale ma sicuramente presente. Nell’esatto momento in cui il vuoto gli era stato messo attorno aveva smesso di essere tale ma questo era un problema per la definizione di Vuoto, non una soluzione utile a comprenderne la natura, non ancora.
    Se voleva sopravvivere come Raizen Ikigami, no, come Raizen Ikigami Huangdì doveva impedirsi di diluirsi nel nulla e se voleva comprendere il vuoto doveva riuscire a lasciare indietro la sua concezione di vita nonostante questa fosse parte integrante di ogni aspetto di qualsiasi essere vivente. In quel momento era mente e nonostante l’assenza di tutto, persino di ciò che erano i gesti lui poteva comunicare. Avrebbe fatto due cose e quattro cloni nel più classico degli utilizzi della Kagebushin: accumulare esperienza.
    Quattro cloni senza memoria, neanche del più basico dei concetti della vita, mente pura e vuota, con due avrebbe comunicato, gli altri avrebbero avuto esperienza del vuoto senza che niente potesse inquinare ciò che avrebbero provato. Due cloni lo avrebbero salvato dalla pazzia, gli altri gli avrebbero permesso di comprendere.

    Tu chi sei?

    Si rivolse singolarmente ad ognuno dei due cloni adibiti al ruolo di ascoltatori, comunicando mentalmente ciò che il vuoto non permetteva di comunicare in nessun altro modo con le sue capacità.

    Tu sei Raizen Ikigami Huangdì.
    Hai dieci dita, cinque per la mano destra e cinque per la sinistra, tutte sormontate da un unghia nella loro estremità... due gambe..... un naso....... una bocca.......... denti............ capelli..............


    Un eccellente sistema di comunicazione per descrivere ciò che la mente conosceva, il largo e disparato utilizzo di cloni infatti gli aveva permesso di conoscere il suo corpo da un punto esterno meglio di qualunque altro shinobi del continente, non c’era posizione, muscolo e angolatura che il suo corpo potesse assumere che lui non conoscesse: Raizen poteva ricostruirsi sbagliandosi di una qualche manciata di cellule e col passare di quell’eternità anche quelle due menti diventarono suoi cloni nascendo dall’argilla senza forma che lui stesso aveva prodotto. Gli avrebbe passato la sua intera esistenza in un misto di parole, sensazioni e pensieri che avrebbero illustrato il suo stesso IO in via teorica, come qualcosa da studiare, ma non per questo estraneo, erano infatti pensieri e sensazioni che si confacevano così tanto a loro quasi da appartenergli ma la virgola che separava le due esperienze sarebbe diventata la sfumatura che avrebbe permesso la futura integrazione possibile.

    Tu sei Raizen Ikigami Huangdì, vivi nel presente agendo per il domani.
    Valuti il mondo cercando di evitare i preconcetti, le ingiustizie e perseguendo l’Equilibrio.
    Non c’è decisione che tu prenda se non dopo aver sperimentato ogni suo angolo e quando non lo trovi cerchi di immaginarlo in base a quelli in tuo possesso.


    Avrebbe raccontato a se stesso la sua vita, probabilmente fornendone una versione edulcorata tale da renderlo migliore di quanto in realtà non fosse e li dove le parole avrebbero potuto tradirlo generando contraddizioni e incomprensioni che avrebbero dato vita alle divergenze pericolosissime sarebbero subentrati ricordi diretti, sensazioni ed emozioni che avrebbero plasmato se stesso in un opera di autocreazione che avrebbe occupato quello spazio fino a quando quello spazio sarebbe durato poiché nel vuoto di tempo lo scorrere poteva essere determinato solo quando presente un concetto di inizio e uno di fine, ed al momento lui era l’unico concetto, l’inizio era se stesso e la fine sarebbe stata la fine, nell’eternità che intercorreva tra i due punti c’era spazio per qualunque infinito numero di mansioni, da uno a infinito.

    E dunque io chi sono?
    Cosa mi affligge?
    Cosa devo risolvere?
    Cosa definisce Raizen Ikigami Huangdì?


    Lo scambio sarebbe durato senza termine assicurandosi la persistenza della memoria e quindi di se stesso.
    Ma in quell’eternità di nulla cosa potevano fare due le altre due entità consapevoli?
    Pensanti era eccessivo, come si poteva pensare senza fertilità intellettiva?
    Tali erano quei due cloni, senza la guida di Raizen ma con solo il suo nome come seme staminale il primo istinto fu cercare, espandersi fino al contatto con qualcosa, e prima che si strappassero disperdendosi in quell’infinità si toccarono riducendo le dimensioni del nulla, accorgendosi seppur in maniera diversa che qualcosa poteva esistere lì. Un uno nello zero non poteva che restare uno, ma due uno potevano sommarsi e diventare qualcosa, sperimentando un esistenza nel vuoto. In quel modo ogni tocco diventava un barlume precluso alla vista di chi era abituato alla luce, la comunicazione cambiava, diventava tattile esprimendosi in tocchi gentili o forti repulsioni con le sfumature occorrenti a concetti che non fossero di primario interesse, crescendo in una reciproca influenza che li plasmava per rispondere a necessità completamente diverse da quelle di un essere umano. Sarebbe stato strano comprendere a pieno che anche per loro che erano mente pura esisteva il concetto di morte, le creature biologiche non vivevano a sufficienza per accorgersi che la mente poteva morire come il corpo anche se in maniera diversa, la morte della mente era lì: il vuoto. La totale assenza di stimoli, l’immobilità perpetua, il nulla più sconfinato insondabile dalla creatività poiché esso nessuno stimolo poneva dilemmi a cui dare soluzioni sfruttando ciò che era disponibile e andava rielaborato, in quel nulla l’unico e solo problema era l’esistenza oltre il dualismo che erano e che rappresentava il vincolo di partenza.
    Cosa c’era di vincente in quel vincolo?
    Il contrasto.
    La dualità di quel rapporto gli forniva il sostentamento necessario, essendosi sviluppati l’uno come reazione all’altro si erano polarizzati mantenendo la capacità di comunicare e comprendersi perché non potevano distanziarsi l’uno dall’altro: la loro parità e la loro non esistenza oltre quel rapporto li costringeva a trasformare ogni stimolo in due risposte opposte ed una terza di accordo generando una rete che trovava in quelle risposte i suoi nodi diventando in grado di riempire il vuoto con le proprie esperienze. Nell’eternità la scommessa di Raizen prese forma e i nodi diedero vita ad un sodalizio che proprio nella sua unione riusciva a decifrare il vuoto. Grazie all’assenza di preconcetti ed istinti potè accorgersi in maniera del tutto differente rispetto a Raizendi Come poteva esistere nel vuoto.
    Esisteva senza bisogno di esistere, quantomeno per la concezione che un essere fisico aveva del termine, dal suo punto di vista la sua era esistenza a tutti gli effetti anche se definita da necessità completamente diverse, l'interazione in primis e comprensione di quel “nulla” dopo, che ora mettevano in dubbio mediante la sperimentazione, se loro esistevano infatti il nulla era negato almeno in loro stessi, ma l’esterno come funzionava?
    Il rapporto era duale e complesso, l’esterno era sconfinato, così tanto che l’espansione non poteva abbracciarlo perché quanto più comprendeva le sue dimensioni tanto più dovevano crescere e quanto queste arrivavano ai limiti della sua comprensione per riempire lo spazio percepibile questo si ingrandiva in un continuo scambio di basi che non aveva modo di colmare. Compresero che espandersi non era la strategia migliore per comprendere e che il suo unico risultato era un cambiamento piccolissimo considerando il sistema di riferimento... ma non nullo. Nel momento in cui lui agiva il vuoto spariva a contatto con lui ma continuava ad esistere oltre lui impedendogli di sperimentare oltre ad esso.
    Ogni movimento della rete era lento, eternamente lento, eppure i contatti avvenivano ed ognuno di essi dava modo di comunicare qualcosa che in un tempo così dilatato era sempre nuovo ed al contempo delimitava una parte di nulla. Ci volle più di un tentativo per capire che quell'azione era inutile perché in quei limiti era contenuto comunque il vuoto e l'assenza di misura lo rendeva un frattale, infinitamente piccolo ed infinitamente grande. Solo attraverso uno studio eterno capì che il vuoto era dominato dalla stasi originata dall’equilibrio perfetto.
    Ne venne soggiogato e terrorizzato.
    Niente, neanche l'eventuale separazione dalla sua metà l’aveva mai impaurito come sapere che il concetto sul quale aveva basato la sua esistenza, ossia l’equilibrio del compromesso, se esasperato e portato ad uno stato di perfezione avrebbe portato al nulla più totale. Si agitò, urlò come aveva imparato a fare in assenza d'aria, si disperò come nessuno poteva capire perchè lui aveva compreso quel mondo e non si disperava della sua inesistenza si disperava per ciò che sarebbe potuto essere e non sarebbe mai diventato.
    Ma se qualcosa agiva e si disperava, se rifletteva e comunicava era indubbio che stesse modificando anche il suo stato, la sua disperazione non poteva essere uguale alla sua tranquillità: lui era ciò di cui quell’equilibrio necessitava per essere trasformato. Alla fine comprese realmente che lì dove l’Equilibrio era perfetto la minima fluttuazione nella giusta direzione avrebbe dato origine ad un effetto a catena in grado di generare il tutto purchè spinto nel giusto modo.
    Il vuoto prese ad esistere perché ora era compreso: un luogo di insondabile e immutabile equilibrio un grigio di una perfezione inscindibile in cui l’assenza di tutto si trasformava in oscurità per chi era avvezzo alle regole della materia, un luogo in cui era presente tutto a patto di saperlo estrapolare chiudendo il cerchio che permetteva alle cose di nascere nel vuoto e tornare in esso, qualcosa di possibile soltanto nel momento in cui si avesse piena consapevolezza dell’inizio, della fine e dell’eternità compresa tra una fine ed un nuovo inizio di ciò che si voleva creare.
    Nel momento in cui quell’essere duale giunse alla sua conclusione era quasi troppo tardi, se avesse iniziato ad agire l’eternità avrebbe giocato a suo favore e quella goccia si sarebbe trasformata in tutto, in troppo. Raizen non ne era consapevole ma quando il clone si dissolse la sua identità passò a quello che per comodità chiameremo Mente, portando con se ciò che aveva acquisito quando era in vita: Raizen Ikigami Huangdì.
    Due modi diversi di essere si incontrarono, dando a quell’esistenza una consapevolezza ulteriore: di essere parte di qualcosa di ancora più complesso, di un uomo che aveva reagito all’eternità sigillandosi in se stesso, preservandosi grazie al ricordo di sè, cosa stava facendo e perché era lì.
    Quando tutti i cloni vennero rilasciati percepì quel momento per ciò che era ed udì i passi distinti di qualcuno che voleva farsi annunciare da essi. Si voltò verso il Dominio, impassibile e insondabile, forse incapace di parlare l’idioma umano.






    Sei venuto a contrattare?


    L’immagine mentale della Montagna non poteva uscire indenne da quell’esperienza, e malgrado la sua mente stesse salda davanti a Shinryu, davanti al Dominio, negare che il vuoto l’avesse segnato era impossibile. Era un evidenza dalla quale il suo subconscio non gli permetteva di sottrarsi , ma le regole dell’equilibrio volevano che se qualcosa era morto qualcos’altro era sopravvissuto e fatto più forte, che se qualcosa era vecchio e debole qualcos’altro era giovane e forte, e la carne non doveva esserlo nel mondo della mente.

    Il Dominio non mi avrà mai e non avrai mai neanche Tian.
    Siete due facce della stessa medaglia, il vostro destino è coesistere.


    Il singolo clone di Raizen intanto si impegnava sull’altro versante, cercando un contatto con Hakike e trovandosi a dover fronteggiare quella massa velenosa che aveva percepito dall’esterno. Era qualcosa di permeabile tutto sommato, ma per il clone sarebbe stato fatale. Non era una protezione fisica era qualcosa di pensato per isolare la mente e come avrebbe potuto confermare dopo per distruggerla, non sapeva se il fine ultimo era la morte o l’assoggettamento ma a considerare dallo stato del drago non era qualcosa che badasse alla sua incolumità.
    La cascata d’acido costò tutto al clone, il dolore che percepiva non era quello della carne, non era quello il dolore che si percepiva in quel mondo. Il dolore di un cuore spezzato, di una cocente delusione, di una perdita irreparabile i dolori che appesantivano l’anima in vita li diventavano distruttivi lasciando niente più che cicatrici dolorose, dove un tempo c’erano amori, amici e fratelli. Un dolore che anche per l’originale sarebbe stato salato perché i ricordi cancellati non sarebbero tornati ma le sensazioni di quelle perdite si. Qualcosa però sopravvisse, il nocciolo della sua essenza riuscì ad oltrepassare quell’acido nelle parti più importanti del suo corpo, quella che poteva trasmettere un emozione e quella che poteva agire, aiutare.
    Di se non era rimasto che l’intento più forte, le consapevolezze più solide, quelle di essere un frammento che doveva tornare ad un unico e quella di dover aiutare, e con quelle poche briciole ascoltò e il suo occhio ne fu rattristato.
    Non poteva parlare perché la parola gli era preclusa ma lentamente la mano si sarebbe girata, faticosamente e dolorante mentre tremava per la fatica di un simile gesto veicolato esclusivamente dalla pura volontà mostrò il palmo, non ci sarebbero state proposte o soluzioni, non sapeva darle, non aveva conoscenze sufficienti, ma poteva aiutare sapeva di essere lì per quello.
    Ciò che non sapeva era che il corpo a cui doveva fare ritorno poteva essere un ricettacolo anche per quel rimasuglio e che se lui poteva farvi ritorno il drago poteva seguirlo tornando in un luogo dove la sua anima potesse trovare ristoro una volta libera dalla corruzione.
    Bastava un contatto, se lo sforzo di quel cammino fosse stato eccessivo per lui sarebbe bastata l'intenzione di accettare quell’alleanza dando a Raizen la facoltà di evocarlo puro come lo era in quel momento.
    Quando quel dolore fece ritorno nel corpo originale diede la spinta necessaria a sottrarlo da un conflitto che ancora non era pronto a superare ma lasciandolo in uno stato a dir poco pietoso, affaticato e spezzato nell’animo ma tutt’altro che vinto.
    Quando l’Aspetto sollevò quel dito sapeva che il bersaglio sarebbe stato Yato ed anche che gli attacchi delle esuvie erano imparabili con quell’oncia di preavviso. Chiese ai suoi muscoli ben più del necessario ma sarebbe bastato ad avere un contatto con Yato che dopo la loro recita era praticamente a contatto con lui, afferratolo si sarebbe teletrasportato con lui lontano da quel pericolo, vicino al guardiano con l’anima di Ou [SD + Teletrasporto]

    Ora comprendi perché il Dominio è al centro delle mie attenzioni.

    I due iniziarono a calarsi a terra e se non avesse percepito la presenza di Hanabe avrebbe tentato di evocarne l’anima, o una porzione sufficiente a permettergli di ritrovare le sue energie al suo interno, un corpo al cui interno scorreva la stessa essenza che lo animava.
    Intanto nei rami del Senju una sorpresa del Dominio, ben più infida dell'attacco appena evitato stava germogliano, un fiore nero come la pece che gli sottraeva il chakra per nutrirsi accrescendosi a sue spese, tagliarlo sarebbe stato impossibile, sembrava in grado di preservarsi anticipando le intenzioni di Yato con una resistenza pari alla forza che avrebbe usato per debellarlo, dopotutto era parte di se stesso. Raizen non dava segno di averlo notato, se ne sarebbe liberato? Come? [Acacia Oscura]


  2. .

    Hacking

    VII




    Il discorso sul Flagello si concluse con un cenno di assenso e un leggero aggiornamento delle informazioni allegate alla sua taglia, diverso fu invece per la questione Utakata.

    Non è comunque la migliore delle situazioni farti identificare come un konohaniano al servizio di Kiri.
    Non se vuoi mantenere pulita l’immagine di quel Senju in futuro, nasconderti e dare a qualcuno la possibilità di rintracciarti desterebbe sospetti sulla tua affidabilità come ninja della foglia, mentre un chunin che prende lezioni da un kage straniero è solo un buon esempio di collaborazione tra villaggi.
    Immagino dovrai agire.
    Finché l’immagine del villaggio non sarà danneggiata hai libertà di azione.


    Concesse chiudendo il discorso.


    […]


    Sia Raizen che Kushami si rabbuiarono alla domanda di Yato.

    Non ci sono certezze tranne una, i draghi sono creature complesse, non hanno il nostro ciclo vitale, vengono dalla natura, vivono per l’equilibrio e tornano alla natura.

    Kushami annuì.

    Ho vaghi ricordi, sempre più sfumati di ciò che ero prima che il mio uovo si schiudesse, una sorta di flusso in grado di sperimentare, di assorbire conoscenza e consapevolezza mediante ciò in cui scorrevo.

    Raizen continuò ad approfondire.

    Non possono nascere inclini al male perché sono oltre quella definizione, qualcosa deve portarli ad essa, può essere la pazzia, può essere un veleno, può essere la corruzione, forse determinate tragedie… e forse altri metodi a cui ancora non ho pensato.
    Non è semplice far capire cosa significhi essere chakra naturale, muoversi in esso e tornare ad esso.
    Tante creature lo sfruttano e lo comprendono a gradi più o meno elevati, a volte più dei draghi stessi, ma loro sono qualcosa che ha fatto un passo oltre, o dal chakra verso il mondo fisico o dal mondo fisico verso il chakra, non so quando ma al momento loro sono un tutt’uno con quel flusso, durante la loro vita fisica se ne separano, forse per acquisire esperienza per i loro stessi futuri.


    Non si sarebbe spinto a spiegare come Ryujin, Amesoko e Tenchou incarnassero concetti del creato stesso per non dilungarsi troppo in una spiegazione complessa che neanche lui aveva carpito a pieno.

    Quindi si, nel momento in cui i draghi dell’ovest hanno mosso contro i loro simili era evidente che qualcosa di esterno a loro li avesse influenzati.

    Le domande di Yato lo fecero sorridere, quella su Tian era una curiosità strana, sembrava quasi la domanda di un intervista o di un fan goloso di informazioni personali.

    Beh, che tu sia orfano dalla nascita, da dieci minuti o da un anno non cambia il fatto che tu sia un orfano, quantomeno finchè non sei abbastanza grande da rendere questa mancanza naturale

    Spiegò con leggerezza.

    Io lo sono dalla nascita, Tian non potè materialmente assistervi, un' antica maledizione lo costringe a saltare nel tempo e mia madre morì dandomi alla luce, anche se ho scoperto non per cause naturali.
    Cause che mi hanno dato grattacapi anche nella vita adulta.
    Diciamo che sono un orfano e un sopravvissuto, mio padre era una sorta di ronin quindi direi che da parte sua non ho una terra di appartenenza mentre mia madre si, lei era di Kumo e lo era da generazioni, uno dei miei avi era una sorta di Daimyo anche se gli piaceva più imbracciare le armi che la penna.


    Si fermò qualche secondo a riflettere.

    Chissà se potrei pretendere quelle terre per diritto di sangue, sono un discendente diretto dopotutto.

    Una considerazione a cuor leggero.

    A quanto pare nonostante il destino ho una mia storia.

    Concluse per poi porre la domanda sui genitori di Yato, aspettandosi una risposta ben poco diversa da quella che gli venne data.

    Non è esattamente scontato vista la situazione di Youkai, ma pare che per te non sia un problema.

    Non riporto ad alta voce la considerazione che avrebbero potuto abbandonarlo o condividere i terribili addestramenti necessari alla formazione di un agente di quel calibro, nonostante tutto gli sembrava troppo crudele. Ma considerando le esternazioni del chunin la sua era una limitazione che aveva valore esclusivamente per lui, Yato sembrava quasi contento e senza accorgersene mise dentro l’ultima considerazione una modesta dose di autostima.


    […]

    Shinryu pareva assolutamente a suo agio in quel contesto, dopotutto come biasimarlo, era lui la minaccia, Raizen per quanto pericoloso era una preda, certo in natura non era troppo raro vedere quel dualismo ribaltarsi, ma sulla carta ora era quello il suo ruolo, e se doveva ribaltarlo certo non l’avrebbe fatto a viso aperto.
    Le risposte del sibillino travestimento dell’Aspetto avevano un tono assai singolare, fine e pacato, non era qualcuno abituato a ricevere poca attenzione quando parlava, e snocciolava antiche verità come se fossero articoli scandalistici dell'ultim'ora, come il periodo in cui contavano i passi delle ospiti in casa sua. Fu per quella ragione che quando parlo del suo rapporto con Ryujin il Colosso inclinò leggermente la testa, porgendo l’orecchio. Sapeva di cosa si stava parlando, suo malgrado.

    Il… vecchio te… che cosa?

    Il proseguire del discorso lo riportò alla dura realtà, anche se non poteva che restare incredulo: il Dominio era realmente in grado di controllare un concetto come lo era l’Esuvia?
    Certo, i resti dei grandi draghi non erano che chakra e qualcosa di somigliante alla roccia ma chi li aveva abbandonati lo aveva fatto con un minimo di consapevolezza, l’interazione era possibile a patto che non si interferisse il concetto che i draghi incarnavano, il Domino aveva eluso quella parte o aveva trovato il modo di collaborare?

    Strumenti.
    Sembrano le boriose parole di qualcuno che cerca di convincersi di non aver mai subito sconfitte.
    Eppure fino a poco tempo fa eri impegnato a sorreggere qualche solaio come ci si aspetterebbe da un pilastro qualunque e non consideriamo il leggero problemino con le armi di Iwa, siamo a meno tre, lo sai, si?


    Ma più l’Aspetto parlava più si concretizzava la sua pericolosità, comprendere cosa avessero realmente davanti lo intimorì, cosa altro poteva fare ad una persona dotata di intelletto?
    Ma lo mascherò, in maniera sopraffina, con un moto di rabbia, la reazione più naturale davanti a qualcosa di così gigantesco da essere inafferrabile.

    Una specie di Ozma quindi.
    Pensavo l’idea di quell’inganno ti fosse venuta con lui, non che fosse una reinterpretazione di... questo.


    Disse indicando lo spazio aereo sopra di loro in maniera generica, più che certo che stava indicando correttamente.

    È incredibile che tu sia riuscito a corrompere l’esuvia, eppure il tuo modo di parlare mi suona... divisivo, qualcosa che non ho sentito in Ozma che era consapevole della sua natura e non citava i suoi legami come lo fai tu, sembra quasi che ci sia una fetta ingombrante del drago che eri in te.
    O forse la volontà di mantenere un possibile contatto con Amesoko o magari una malata alleanza... credo che in qualche modo volesse un nostro incontro sai?
    Di sicuro aveva una ragione per spedirmi nel luogo in cui le sue spoglie non si trovano da un pezzo, mi chiedo se io possa avere qualcosa a che spartire con te, o se gli fossi particolarmente sgradito.


    Non se lo chiedeva realmente ma nessuno dei due pareva avere fretta e lui poteva tenere l’attenzione su di se per far operare il clone. Clone che, saputo di cosa si muovesse sopra le loro teste si fermò.

    Erede di Indra.
    Titolo auto assegnato suppongo, la sua incapacità di legarsi con persone diverse da se stesso è diventata parte integrande della sua leggenda, non penso abbia mai nemmeno pensato di avere un erede, anche perché trovo difficile che un erede si perda l’unica eredità di Indra, le sue pergamene.
    Sembra quasi che sia questa presunta eredità a darti autorità sul mondo eppure sei uno tra tanti.
    Come il Veterano.
    Non so se l’Archivista ti vedesse come erede visto che gli ha passato una buona selezione di pergamene sottobanco.
    Tanti qui sono fili d’erba, ma lui sembra adatto ad essere un cipresso sulla tua lapide.


    Non lo guardò con aria di sfida solamente perché non era lui a lanciargli quel guanto, ma c’era una sorta di soddisfazione nel puntualizzare al Dominio quanto la sua strada fosse perigliosa, così come quando lo puntualizzò al Veterano.

    Anche se ha detto che può ignorarti completamente, sembra uno parecchio sicuro.

    Shinryu continuò a parlare spiegando perché Kushami fosse importante e la prima a rispondergli fu proprio lei.

    Oh, ma che vuoi?
    Sei sordo oltre che pelato?
    Non ho bisogno di apprendere niente da te e per ora neanche dal mio clan fino a quando non sarà liberato!
    Ed essere una suddita con lo sguardo assente come potrebbe farmi cambiare idea?
    Sono più che certa che nella fronte del clone di questo strano chunin non ci sia scritto scemo, e tantomeno nella mia!


    Affermò veemente.

    Sembra tu sia convinto di dover convincere me, ma devi convincere entrambi.
    E non ci riuscirai.


    Cercare di scorgere qualcosa che riguardasse Hakike si rivelò impossibile, qualcosa di estremamente sgradevole faceva da filtro tra le sue percezioni e il drago, come un sipario viscido e melmoso, spesso e appiccicoso. Era il Dominio o era legato alla fonte?

    Ma tutto questo è quasi superfluo, devi togliermi una curiosità.
    Ozma aveva detto che la sua presa su Kokuo si era ridotta dopo che io l’avevo liberato.
    Qualcosa che appariva come innaturale e corrotto, nero come l’abisso e appiccicoso come la peste.
    L’ho rivisto solo un altra volta, quando è venuto a riprendersi Sho.
    Non era un aspetto, giusto?
    Era il Dominio, quello vero.


    Dopo quella richiesta si sarebbe fatto avanti Yato, ponendo una soluzione sul tavolo che lo lasciò oltremodo sorpreso, neanche lui aveva una soluzione a quell’impasse, come faceva ad averla il chunin senza possedere alcun tipo di informazione?

    Ma fammi il piacere Yato, sta indietro e abbassa la cresta.
    Non hai davanti qualche tossico di Ame che ruba la dentiera alle vecchie qui...anche se ammetto che ci si potrebbe sbagliare.


    E nel dirlo lo fece indietreggiare con un tocco della mano come se volesse forzarlo a stare dietro di lui, protetto, una recita assai realistica che avrebbe probabilmente stupito Yato quando avrebbe scoperto che in realtà era solo una scusa per porre una domanda mentale. [ST1]

    Cosa vuoi fare?
    Io proverò a forzare il suo controllo su quelli che sono i resti di un Drago e Hakike.
    Non ci riuscirò molto sicuramente, ma potrei ottenere qualcosa di importante, se il tuo piano non danneggia in alcun modo Kushami e non stecca me agisci senza spiegare.


    Avrebbe avuto una piccolissima frazione di tempo per fermarlo altrimenti il suo piano avrebbe rapidamente preso forma. Il clone generato in precedenza avrebbe infatti ospitato l’anima di Ou ma non solo, le due menti in comunicazione modificarono la natura di quel guardiano donandogli la velocità e la silenziosità del vento, essenziale per il piano in quanto il Dominio per quanto temibile aveva bisogno di intenzione e la sorpresa avrebbe rallentato qualsiasi reazione. [ST2]
    Se percepiva come una normale creatura le sue dimensioni non gli avrebbero permesso di vedere il clone posto circa sotto la sua mascella per via della posizione degli occhi, li ci sarebbe dovuto essere un punto cieco, certo, posto che un essere simile lo reputasse una minaccia da ricercare attivamente. Il guardiano scattò rapidissimo in verticale, puntando proprio alla colossale distorsione che avevano visto in cielo, aveva già sperimentato un essere di quelle dimensioni e probabilmente la vicinanza l’avrebbe aiutato a percepirlo meglio, se così fosse stato, essendo ancora a portata per utilizzare le conoscenze di Raizen il Guardiano avrebbe attivato la kagebushin, avendo cura di farli comparire sopra l’esuvia in modo che la gravità li portasse a contatto, sapeva infatti che c'era un punto in cui era più semplice raggiungere la mente della fu creatura, una sorta di fontanella per chi avesse l'ardire di paragonare un essere lungo più di un chilometro ad un neonato. [ST3] La quantità di cloni sarebbe stata ragguardevole, a sufficienza da sfiancare uno degli shinobi con la riserva più grande dell’intera accademia e forse, a causa della natura del Dominio, una tecnica solitamente innocua poteva incrinarne pericolosamente le difese, non tanto quelle fisiche dell’Esuvia totalmente fuori portata al momento, ma quelle mentali prese alla sprovvista per reagire ad un infiltrazione di quelle proporzioni. Tutti gli ottanta cloni, generati se non fosse stata percepita una protezione superficiale in grado di dissolverli o prenderne il controllo, avevano chakra a sufficienza per un unica azione dopo la quale si sarebbero rilasciati: tentare di rubare il controllo dell’Esuvia. Era un termine applicabile esclusivamente se si parlava di cloni, ma nei termini attuali il discorso era realmente differente?
    Normalmente quell’abilità permetteva di sovrascrivere un clone sottraendolo al suo creatore, ma solamente in quanto costrutto, non ne assoggettava l’interezza del chakra che poteva tornare all’originale o le intenzioni, mentre per i ricordi la situazione era ben diversa anche se non si parlava di assoggettamento quanto più del furto di una copia degli stessi. L’Esuvia, colossale spoglia mortale di Amesoko aveva qualcosa in comune con un clone quantomeno ipoteticamente nei ragionamenti di Raizen. L’Hokage infatti aveva scelto quella scommessa memore del funzionamento del Dominio, un chakra privo di equilibrio e pesantemente sbilanciato verso lo yin che si legava a quello del bersaglio sostituendolo e piegandolo al suo volere, se quello sbilanciamento fosse stato turbato cosa sarebbe successo?
    Se un chakra estraneo non appartenente ad una singola persona bensì ad un drago, quindi vicino alla natura dell’esuvia, e ad un umano, si fosse infiltrato all’improvviso ed in quelle quantità quel controllo poteva vacillare?
    Non aveva risposte certe ma forse poteva dare una finestra di qualche secondo.
    Tutti gli ottanta cloni [rilasciarono] il chakra in maniera similare a quando lo facevano per rapire la proprietà dei loro simili e tutti si rilasciarono avendo terminato con quell’azione la loro riserva, l’attacco se così si poteva chiamare veniva da una quantità di fonti difficilissima da inquadrare nella sua interezza anche perché restarono sul campo solo qualche istante rendendosi praticamente impossibili da contrattaccare, se qualcosa di giusto c’era nella sua teoria avrebbe avuto una finestra di tempo sufficiente a capire se quell’unione era frutto di un alleanza o del pieno potere del Dominio. Normalmente quell’azione comportava il fluire delle informazioni accumulate dalla vittima direttamente a Raizen come se fosse stato rilasciato uno dei suoi cloni, ma lì correva il rischio di venirne sopraffatto per cui in caso di problemi si sarebbe concentrato su tre argomenti.
    La natura di Shinryu se schiavo o alleato per volere di Amesoko, un qualsiasi evento che avesse concretamente fatto vacillare il controllo del Dominio e i piani di costruzione delle armi, Raizen infatti sapeva che erano state commissionate dall’aspetto in quanto il vero Dominio era ancora intrappolato ai tempi.
    Nello stesso identico momento la stessa cosa avveniva al suolo, con Raizen che tentava di contattare Hakike sfruttando la capacità dei suoi cloni di superare quel velo oscuro, azione impossibile in assenza del flusso dell’equilibrio, ma aveva dalla sua parte una consapevolezza più elevata quando si parlava di simili questioni, e sapeva che per istinto di conservazione i draghi volevano tornare a svolgere il loro ruolo nell’Equilibrio. [ST 4]
    Terminate le azioni un ginocchio avrebbe ceduto per il crollo inusuale delle energie, anche se la sua riserva era sconfinata per la stragrande maggioranza degli shinobi un ammanco di quella portata in un unico istante era paragonabile al salto di un battito cardiaco.
    Non gli sarebbero mancate le forze per reagire ad un attacco, ma pensava che giocare su un piano differente potesse essere più vantaggioso, in una situazione come quella sarebbe stato assai complesso trovare un impiego migliore per quel chakra. Qualsiasi cosa succedesse i cloni dopo un tentativo di contatto si sarebbero rilasciati.

    Spero di non averti pestato i piedi -anf- Yato.

    Recuperò la posizione verticale pronto ad affrontare ciò che sarebbe venuto.


  3. .

    Decisioni Affrettate

    XVII




    Raizen attese le sue risposte in religioso silenzio, scuro in volto quando Hojo iniziò a cercare le giuste parole. Le pause in quelle occasioni non erano mai buone. Non lo avrebbe interrotto, limitandosi ad ascoltare e quando finì si ritrovò senza parole, inadatto a commentare la decisione di farsi carico di un simile sacrificio. Gli sembrava ancora inappropriato lanciarsi in dimostrazioni d’affetto espansive quanto quelle di Hojo per cui gli poggiò una mano sulla spalla, un tocco pesante, più di una pacca ma di sicuro non atto a ferire, ma a distrarre si.

    Il Giseigan non è uno strumento del bene, temo che niente in cui sia coinvolto possa realmente essere del bene.

    Strinse leggermente la spalla come a volergli fissare quel concetto così sintetico, rilasciandola prima di continuare a parlare.

    Inoltre, hai detto che emette energia, quindi hai una parte attiva nel piano, pensi quella donna ti lascerà fare?
    È vecchia Hojo, e non poco, ha passato migliaia di anni a sgusciare di mano a quelli come noi, rischi di sacrificare tua moglie per niente, inoltre, pensi che ridare le reliquie ad Amesoko sia positivo?
    Quel drago trama nell’ombra dall’alba del chakra, se adesso rivuole le gemme gli fanno sicuramente più comodo di quanto la loro sparizione non ne faccia a te.
    Se siete stati previdenti però Hikaru potrà immobilizzarsi o essere provvista di un sigillo che impedisca l’utilizzo del chakra, vero?
    Vero?


    Stava sperando di sentire un si.

    ...se questa condizione si potesse prolungare diciamo che ho delle buoni opzioni, ma avremmo maggiori certezze in uno stato comatoso.
    Prima ti accennavo di un eventuale prestito del Giseigan, se tu gli potessi dare la forma di un martello potrei usarlo per forgiare una lama in grado di risolvere i nostri problemi, sarebbe in grado di discernere tra le due anime nei miei progetti, ho già tutto il necessario.
    Ma a parte questo, se fosse tutto fattibile, come faresti a portarla esattamente dove la vuoi?


    Quale che fosse stata la conclusione avrebbe sospirato.

    Se state davvero pensando a vostro figlio… fatelo per bene.
    Youkai ne sarà distrutto in un modo che non riuscite ad immaginare.
    Non pensare che perderesti solo Hikaru, ma anche ciò per cui combatti, ti assicuro che non lo accetterebbe mai, l’ho visto rischiare la pelle per i ricordi di una vita che non gli appartiene, ora che vi ha nuovamente con se cosa pensi che succederebbe di fronte ad un simile evento?
    Al suo posto come tradurresti il sacrificio di tua madre da parte di tuo padre?
    Rifletti, riflettete… non avete in mano solo il vostro destino.
    Quando sono in ballo sentimenti di questa portata non esistono contrappesi.


    Gli avrebbe dato qualche minuto per pensare per poi concludere.

    L’ha proposto Hikaru vero?
    Tu non avresti il coraggio neanche di pensarlo.


    Non era detto con tono accusatorio, ma comprensivo.

    Riportala alla ragione.

    Gli disse con gentilezza ma lasciandosi sovrastare per un secondo da un dubbio.

    Anche se ho un dubbio... il fatto che lei sappia e decida rende lei padrona in quanto lei ha disposto l'utilizzo del sacrificio, tu stai solo includendo l'ascia, e si sà il boia non ha proprietà.
    Il matrimonio vincola il mostro rapporto ma di fatto non ti rende suo padrone peggio se lei è concorde... tu non stai esercitando una tua podestà, bensì sfruttando una sorta di prestito.
    Non causerà problemi?
    Diverso sarebbe con una schiava, magari raccattata dal fondo delle carceri.


    Un opzione decisamente più allettante dopo la quale, se gli avesse detto che Hikaru aveva scelto il suo destino, l'avrebbe messo davanti al peso di quella scelta.

    Si finge ghiaccio ma è come l’acqua cheta, vero?
    Una persona come lei dice poco ma agisce tanto, troppo, se non capirà ci costringerà a questa follia.


    Sospirò gravemente.

    Vi mancano alcuni dati in cima a tutto questo: la Speranza non ha un anima comune, la sua età non gli permette di avere solo esperienza ma di accumulare un karma fuori scala.
    Potrete odiarla ma Seira di queste cose se ne intende e non ha avuto la minima possibilità, è stata sopraffatta senza appello.
    La vittoria del vostro piano passa dalla capacità di proteggere l’anima e i ricordi di Hikaru che gli danno forza mentre viene indotta in uno stato comatoso.
    Se gli Uzumaki sono bravi con i sigilli quanto potrà esserlo una che li studia da prima che si inventassero un cognome?
    Sveglia Hojo, quella è stata accanto allo scriba del mondo e non è rimasta a rigirarsi i pollici.


    Non voleva lasciarli solo la vaga speranza che fosse lui a porre rimedio a quella situazione con qualcosa che ancora non possedeva, inoltre non conosceva la loro tenacia, per cui aveva cercato di dare al loro piano una forma più appropriata che permettesse azioni più oculate grazie al tempo guadagnato.

    E se vuoi un consiglio dimostra quanto sei felice di aver ritrovato tuo figlio: dagli fiducia, rendilo partecipe.
    Potresti restare sorpreso dei risultati.
    Youkai va spinto verso il bene perché è tentato dalla semplicità, dalla facilità del male.
    La stessa che state scegliendo voi.
    Vuoi insegnarli questo?


    Era un fratello maggiore dopotutto e quella una leva in grado di spostare il Sole per un genitore.
    Pregò tra se e se che Hojo non si mettesse a piangere.




    [Sotterranei]




    La scelta delle tempistiche da parte dell’Hokage fu… molto poco accurata. Come aveva anticipato il suo stile prevedeva di subire qualche danno per raggiungere ancor migliori guadagni ma il momento gli aveva fatto bere completamente il cervello, esponendolo ad un rischio assai elevato.

    Grazie Youkai.

    Sospirò nervoso. Come gran parte del gruppo riuscì a tenersi ancorato alle catene mentre Raitei sfruttando la trasformazione in Volpe riuscì a salvaguardare i [Cani] di Tetsuba, tenendosi nel tunnel in maniera similare a Youkai. L’allarme sul genjutsu, del quale non potè riscontrare gli effetti, gli fece riaffiorare un ricordo di Seira, permettendo di mettere in allerta il gruppo e identificare al meglio la minaccia.

    È la tecnica dell’oscurità, è un genjutsu.

    Notizia pessima che stava per comunicare anche a Soken, ma quel viscido verme con problemi familiari era impegnato a piantare un coltello nella schiena all'intero villaggio.

    SOKEN!

    La sua voce tuonò sopra ogni scambio di colpi, stentorea come quella del generale che era.

    Sapevo che ti avrebbero tentato colpendo dove eri più fragile, ti sfruttano grazie a ciò che sa Seira!
    Con quale onore cerchi di aiutarli e non di interrogarli fino allo sfinimento?


    E lo Hyuuga, purtroppo per loro, era un punto debole. Forse un tempo un grande esponente del clan ora era la sua stessa ombra, consumato dal dolore e schiavo di chiunque gli offrisse il più piccolo indizio che riguardasse il suo figlio disperso.

    E lo sapevo.

    Quella sentenza era una viscida stilettata, sottile come un sussurro riusciva a serpeggiare evitando tutta la violenza che si scatenava nella sala, scavalcando pugni lame ed echi di ossa infrante.

    Ma non faccio offerte a caso.
    Esiste un drago, un drago più in alto di ogni cosa che esista al mondo, più del cielo stesso, il suo compito è tenere memoria della sua storia, di ogni storia.
    Sa tutto perché vede tutto.
    Puoi ancora riportare Vergil a casa senza venderlo ad Hayate insieme al tuo onore.


    Puntava al cuore, con qualche sottile menzogna impossibile da rilevare per Soken, ed alla nota idea di giustizia che apparteneva a Raizen, leggermente diversa da quella degli Hokage più noti, non il più buono di tutti i tempi e che sicuramente non avrebbe riammesso Vergil nel clan o nel villaggio, abbandonandolo e braccandolo per i crimini del padre che aveva insozzato con la sua miseria. Ammesso e non concesso che già gli Hyuuga potessero a loro volta fargliela passare liscia. A chiarire gli estremi della sua offerta sarebbe stato il clone più vicino a Soken, distante poco più di un metro e decisamente fuori portata per Seira, la Speranza infatti era probabile che sapesse di Tenchou e dei suoi scomodi limiti e avrebbe potuto dire che ottenere quella risposta dal drago era praticamente impossibile, affermando il vero nella quasi totalità dei casi, e non voleva certamente che la sua proposta apparisse poco allettante. Stava mentendo, ma Soken aveva dimostrato concretizzato la sua pericolosità una volta di troppo.
    Che lo Hyuuga avesse o meno ritrovato la ragione lui doveva sbrigarsela con i rimanenti attacchi di quel gruppo che funzionava fin troppo bene per dipendere dalla capacità della Yamanaka. Non era positivo avere conferma di una simile notizia, se Seira non aveva nessuno sotto controlla la situazione era solo più pericolosa, significava che avevano altri modi per procurarsi alleati, e anche che Seira era libera di agire al pieno delle sue capacità se le servisse controllare qualcuno.
    Non da ultimo salvare la vita a Mineru e all’ Akimichi non sarebbe stato semplice visto che il termine dei loro attacchi non dipendeva dalla disconnessione dalla Yamanaka.
    Il salto dell’Akimichi era qualcosa di portentoso non solo per lui ma per chiunque vista la velocità con cui venne compiuto, ma il suo restava un attacco fisico e a quelli Raizen sapeva rispondere bene. [ST 1 e 2] L' impatto restava piuttosto pesante e non potè evitare di venire sbalzato, atterrando a terra in maniera scomposta ma con le proprie gambe.

    Colpi pesanti ragazzone.

    Torse il collo, facendolo schioccare senza reali danni.

    Vuoi riprovarci?

    Il corpulento avversario non si fece attendere, dando a malapena il tempo a Raizen di ripristinare le sue attenzioni su ciò che aveva attorno, i colpi di Butsumaru, anche grazie allo scheletro del demone pareva potessero essere subiti, ma le spinte potevano dar luogo ad impatti fastidiosi o movimenti fuori dal suo controllo a cui non voleva essere troppo esposto, troppe trappole da cui guardarsi. Quando giunse il secondo pestone trovò le braccia dell’ Ombra del fuoco incrociate armate da una solida armatura d'osso a fronteggiare quell’impatto devastante senza spostarsi di un centimetro grazie alle code ed allo scheletro che aggiungevano puntelli alla sua posizione difensiva garantendogli insieme al chakra adesivo una solidità invidiabile. [SD1] Poteva subire il colpo senza troppi pensieri e rischiare uno scossone anche se puntellato com’era lo reputava impossibile, quindi sfruttare due code non avrebbe tolto efficienza alla sua azione e gli avrebbe permesso di prendere in controtempo Seira che si avvicinava di gran lena. Non doversi focalizzare su una difesa impegnativa infatti gli avrebbe permesso di muovere le code con la precisione necessaria a fermare la Speranza con un rapido affondo mentre cercava di attivare uno dei suoi genjutsu, avvolte le code attorno a Garyu avrebbe eseguito un semplice affondo diretto alla coscia destra della vecchia, fortunatamente troppo focalizzato per portare a galla spiacevoli pensieri sulla stessa. [AdO]
    In condizioni normali avrebbe tentato un affondo mortale, ma Seira al momento doveva restare in vita e impegnare troppe risorse su un eventuale clone non andava a favore della buona riuscita di quello scontro.
    Normalmente sfruttare quella finestra di tempo non sarebbe stato possibile, ma l'azione di Raizen veniva coperta da un clone grazie all'estrema capacità collaborativa e comunicativa che permise ad uno di quelli presenti sulla porta di spiccare un salto repulsivo guidato da un pensiero di Raizen che per quanto alla cieca consisteva nell'intercettare un piccolo oggetto con un corpo gigantesco e portarlo con se totalmente fuori bersaglio, di fatto verso il centro della sala. [SD2] Il lancio inoltre per salvaguardare gli alleati era stato effettuato a campana e per quanto la fase di salita potesse essere rapida quella di discesa era guidata dalla gravità rendendolo un bersaglio facile. Per il clone Fujiko sarebbe stato fatale, ma la fiammata non avrebbe lambito l’originale. Butsumaru intanto era tornato all’attacco ed il clone rimasto vicino a Tetsuba come anche lei ebbero modo di percepire l’avvicinamento dell'ingombrante shinobi e del suo attacco portato da una rumorosa catena grazie all’udito, ma non sarebbe servito consumarsi in difese assurde soprattutto considerata la sua cecità. Il clone si sarebbe limitato a rilasciarsi quando sentito il tintinnio della catena spargendo una densa nube di fumo che oltre a far andare a vuoto il primo attacco avrebbe reso impossibile colpire gli altri due bersagli in quanto nascosti dalla stessa, infatti avrebbe suggerito all’Inuzuka di acquattarsi mentre Butsumaru recuperava l’ingombrante catena permettendogli di sfuggire agli attacchi che miravano alla zona alta del corpo cambiandone completamente la locazione rispetto a quella prevista dall'Akimichi. Una difesa efficace che tuttavia non aveva lasciato cloni sul campo.
    La cieca Inuzuka non era stata difesa quell’unica volta tuttavia, già in precedenza il cieco Raitei aveva dovuto farle da scudo umano sotto richiesta di Youkai, frapponendosi con un impasto ai limiti del suo corpo, ma avvantaggiato dall’estrema vicinanza alla donna. [SD3]

    Ohhffff!

    Il colpo non era potente, ma la scarica di chakra fu come una marea che eruppe dal punto in cui calò il dito, malgrado scorresse la potenza della volpe in quel corpo l’interazione con un chakra estraneo riuscì a lederlo, danneggiando addirittura il fisico come se sottoposto ad una pressione interna. Se non altro il clone potè nuovamente guardarsi attorno

    Liberati dal Genjutsu Tetsuba, la sua presa è forte ma è la tecnica dell’oscurità Konohaniana.

    Raizen non sapeva precisamente come funzionasse il rilascio con i cani degli Inuzuka ma reputava probabile e assai conveniente che potessero potenziarlo vicendevolmente.
    Intanto Li Wen fece il suo ingresso, sorprendendo non poco Raizen visto quanto era improbabile la sua presenza lì sotto considerata la segretezza di quell'operazione.

    Un pizzino?
    In una situazione simile?


    L’arrivo del cuoco era gradito ma stranissimo considerata la situazione, tuttavia non si soffermò troppo sul momento, decidendo di indagare successivamente la sua posizione se fosse necessario, possibile che Mineru gli avesse scritto prima di essere ipnotizzata? O forse una terza figura legata alla radice aveva agito per aiutarli?

    Sfrutta il tuo naso Tetsuba, le Kagebushin emettono odore ma le bushin no: chi dobbiamo ignorare?

    Quella richiesta in realtà considerava anche un altra tipologia di cloni senza far capire alla Speranza che poteva star pensando anche a loro: quelli senza volto. Una tecnica poteva facilmente cambiarne le apparenze ma reputava che dargli qualcosa di fine come un odore proprio e distinto fosse su tutt’altra scala. Capito chi tra i cloni fosse corporeo e chi no grazie all'Inuzuka Raizen avrebbe ricordato a quel simpatico team che qualcosa su quella tecnica aveva imparato negli anni. Incrociò il singolo rapidissimo sigillo e sopra la testa dei cloni corporei avversari sarebbe comparso uno dei suoi. [ST3] Alcuni si sarebbero limitati a sfruttare il loro peso, costringendo chi non fosse bersagliato dal vero attacco ad evitarli per non venirne schiacciati e finire inevitabilmente impacciati dal loro peso seppur non danneggiati, il vero attacco tuttavia avrebbe preso come bersaglio principale il clone di Mineru kamikaze, i cloni corporei di Seira cercando con un tocco di sottrargli il controllo e costringendoli a pareggiarsi, di fatto reintegrando la riserva di chakra della vecchia visto che paradossalmente anche la morte poteva essere un opzione per lei. La priorità sarebbero stati proprio i cloni di Seira, successivamente quelli di Mineru e poi quelli di Butsumaru in tutti i casi l’importanza era definita da quanto erano vicini al gruppo di alleati in modo da riuscire ad allontanare la minaccia. [SA 2-3-4-5]
    Se fosse rimasto spazio per altre azioni i cloni avrebbero lanciato all'unisono quattro kunai ciascuno, tutti verso Mineru, chiudendola in un attacco multidirezionale assai insidioso considerando che uno dei tre lanci era angolato in modo da provenire dall'alto. [SA 3-4-5]

    Attenti ai genjutsu, la Speranza ha avuto modo di riflettermeli addosso già una volta, ma se sono contenuti potremmo scaricare il suo sigillo posto di farne un utilizzo adatto a tale scopo.

    I cani di Tetsuba poco prima che Raizen passasse all'azione avevano avuto modo di dare sfoggio dell'addestramento perfetto al quale si erano sottoposti con la capoclan Inuzuka. Erano infatti sufficientemente addestrati da comprendere che quei lanci erano poca roba per loro, così partirono di gran lena, testa bassa e ringhio sommesso verso i loro aguzzini, il fisico bestiale di cui erano stati dotati da madre natura gli permise di reggere l’impatto facilmente e con poco danno essendo l’attacco direzionato genericamente al fisico, quindi appena subito il colpo, inconsapevolmente togliendo o dando dei bersagli ai cloni di Raizen, avrebbero cercato di azzannare proprio chi aveva cercato di ferirli ed in caso avessero trovato resistenza sotto le zanne di intrappolarli, dopo un preciso fischio di Tetsuba avrebbero serrato la bocca come delle manette cercando di non danneggiare eccessivamente Seira. [S&M + SA 1-2-3 + ST 1] La loro attenzione era focalizzata proprio sui tre individui fin dall’ingresso nella sala in quanto definiti come prede comuni, cosa che rese l’azione ancor più semplice per loro. Che l’attacco andasse o meno a segno due dei cani con più bersagli a disposizione avrebbero utilizzato la marcatura dinamica in modo da non venir sorpresi nuovamente da dei genjutsu [ST2], uno di loro quello vicino a Soken mentre Tetsuba si spostava rapidamente verso Raizen. [SG]
    Immediatamente dopo la pioggia di cloni e quando questi fossero ancora un ostacolo per coloro che erano stati colpiti ma non assorbiti, Li Wen avrebbe caricato una pioggia di fuoco, concentrando quattro gruppi di sfere su quattro diversi cloni avversari. I cloni di Raizen consapevoli si sarebbero coordinati con quell'attacco, rilasciandosi poco dopo l'emissione delle fiamme in modo che gli obiettivi non avessero consapevolezza di quali di loro sarebbero stati bersagliati essendo le fiamme appena partite ed essendo complesso distinguere la loro traiettoria al loro vertice.

    Oh, suppongo tu voglia dare una definizione più appropriata alla parola chimera.
    Vediamo come evolve la situazione.


    Disse a Tetsuba ora accanto a lui e sbirciando le azioni di Youkai per vedere se avesse deciso di tirare fuori dal cappello i loro ultimi alleati.


    [Una Casa Yamanaka]



    Aprire il lucernario non fu semplice, un costrutto filiforme avrebbe potuto introdursi negli angusti spifferi ma la necessità di controllare una crescita così accuratamente da infiltrarsi senza rompere niente e quindi far rumore avrebbe preso qualche secondo extra.
    Al piano inferiore intanto la singolare infiltrazione procedeva con il clone che attraversava la porta, trovando inizialmente l’Hayate palesemente infastidito dall’azione, ma potè anche vedere come un cambio di idea l’aveva riportato a più miti consigli.

    Sai cosa?
    Non so cosa hai in mente, ma di sicuro è meglio non farlo all’aperto.


    Finì di chiudere la porta.

    Non penso camperai comunque a sufficienza.

    Appena la porta si chiuse i cloni del Senju passarono all’azione, che il clone si mostrasse aggressivo non era una sorpresa e la maschera reagì con la rapidità data da chi prevedeva il peggio, l’emissione partì, con una superficie di impatto avente un diametro di venticinque centimetri che si portò via la testa del clone, funzionale, ma incapace di percepire e di muoversi con le attuali capacità del Senju. [Nota]
    La maschera avrebbe atteso immobile cercando di capire se il clone potesse spostarsi dopo quel danno avendo compreso che il corpo non era umano considerando la totale assenza di sangue, solo dopo un round di osservazione sarebbe ritornata all’interno.

    Un Senju dunque.
    A considerare dal clone e dalla tua capacità di passare attraverso la porta.
    E tu?
    Sei l’originale?


    Su quella domanda, a porte chiuse, sarebbe partito un fendente ma non da una lama, bensì da un nugolo di fili appositamente disposti che sbucò direttamente dalla mano, da cicatrici sul polso e sotto le unghie, annullando qualsiasi tempo di preparazione e dando al colpo un’ efficacia impareggiabile. Il glaciale shinobi si espresse in un tondo magistrale, all’altezza del torace e particolarmente infido: se infatti gli fosse stato posto davanti un oggetto incapace di fare da scudo completo al suo attacco la lama si sarebbe ritratta per evitarlo per poi allungarsi una volta superato l’ostacolo. [SA + ST]
    L’attacco sarebbe proseguito senza che il corpo perdesse slancio, ma accorciando le distanze se ne fossero state messe tra i due. La spada sarebbe sparita dalla mano mentre era fuori dal raggio visivo per comparire improvvisamente sull’altra e tentare un secondo fendente atto a decapitarlo. [SA 2] Seguendo il flusso in maniera similare alla prima, spostato la lama sul ginocchio tentando un colpo fuori dalle sue attenzioni essendo quella una seconda lama. [SA 3]
    Al piano di sopra intanto Yato sarebbe riuscito ad introdursi in un ambiente leggermente soffocante, chiuso da tempo come avrebbe riconosciuto dall’odore, era il sottotetto e pareva sprovvisto di guardia. La luce era sufficiente da poter identificare un tavolato grezzo che componeva il piano orizzontale e poi in corrispondenza del corridoio una botola con annesso il meccanismo per far cadere delle scale a pioli, qualcosa di parecchio rumoroso soprattutto per la maschera che piantonava il corridoio davanti alla stanza in cui erano probabilmente tenuti i genitori forse storditi visto che non si sentiva neanche fiatare.


  4. .

    Il Nemico alle Porte

    V




    L’Hokage e il più infido dei suoi shinobi si misero rapidamente d’accordo sui rapporti e sulle indagini riguardanti Yuri, sarebbe stata una prova interessante per l’efficienza del Senju.

    Bene.
    Immagino saprai che per restare efficiente il codice va cambiato.
    È scontato dirlo, ma ne va della tua copertura.


    Terminato il resoconto sull’Artiglio poterono scambiare le proprie opinioni sul cane sciolto di nome Jeral.

    È completamente solo?
    Nessuno al suo servizio?
    Forse qualcuno che gli gravita attorno potrebbe risolverci delle rogne per aiutarci a sorprenderlo dove si sente al sicuro.


    La parentesi si concluse poco dopo, permettendo ai due di tornare sulla guerra civile che imperversava all’Artiglio, e iniziare a pensare su qualche soluzione, in particolar modo per un importante membro dell’accademia quale era Hohenheim.

    Tieni a mente quell’Utakata, se non a lei potremmo rendere il favore a qualcuno dei suoi quando capiterà, l’alleanza accademica ha assorbito un po' della buona civiltà Konohaniana, aiutare un alleato è un obbligo cui lei ha mancato, ammenochè non mi siano sfuggiti alcuni dettagli.
    Più in generale non rischia di essere un problema se ti ha identificato?


    I dettagli sul Soshi non aggiunsero troppo al quadro, trovandolo impreparato anche sul fattucchiere rosso, una figura di cui non aveva mai sentito parlare.

    Bene, quando sarai pronto comunicami il tuo team e si vedrà se è necessario qualche altro elemento o siete sufficienti voi.
    In caso, la kunoichi di Suna è Ryugi Nekki.


    Una discussione inusualmente priva di evidenti contrasti, in qualche modo era un passo avanti.



    […]


    L’addestramento procedeva con discreti successi, in realtà nonostante il ruolo non aveva avuto tante occasioni di essere un sensei ed avere qualcuno di recettivo era in qualche modo appagante, Yato inoltre mostrava un lato assai particolare che lo portava a spingersi più di quanto il suo corpo potesse sopportare. Il momento più alto di quell’addestramento però era tutto per Kushami che gonfiata dall’interesse di Yato gonfiò il petto, puntandolo col pollice.

    La giovane quanto pura promessa del clan dei draghi Verdi dell’Ovest.
    Non per questo meno velenosa, dopotutto i veleni puri sono i più pericolosi.


    Annuì a ste stessa, lievitando ad un metro da terra nonostante i suoi piedi fossero al momento ben piazzati sul terreno. Raizen sorrise, non interrompendo quella presentazione ma arricchendola di qualche dettaglio.

    Forse la più giovane tra i draghi verdi, la trovai in quel mercato strampalato che ha il nome di corte di Kusa, feci schiudere il suo uovo col mio chakra.
    Da allora ha imparato ad essere un drago al nord anche se ha bisogno di un po' di addestramento per combattere a pieno con me.
    I draghi dell’Ovest hanno un legame particolare con la materia organica, certo fare ciò che ha fatto ai tuoi cloni in condizioni normali sarebbe assai diverso, ma diciamo che nonostante la loro storia sono i più vicini alla natura intesa come terra e flora.


    Kushami annuiva vistosamente mentre il discorso filava liscio fino alle dimostrazioni di Raizen a cui Yato fu in grado eprsino di dare un parere.

    Non saprei onestamente.
    Un conto è fare un clone che faccia una cosa quando viene rilasciato, di fatto già lo faccio, un conto fare un fuuin apposito, hai visto le mie mani?
    È un miracolo che riesca a scrivere ordinato e fare delle spade dritte!
    Mentre sono in grado di fare cloni che compaiano con una tecnica attiva e che esplodano in un emissione elementare, sono a metà dell’opera almeno.
    Ma sai mai, magari mi toccherà imparare a pasticciare qualcosa, riuscire a mettere i cloni in un fuuinjutsu e fare ciò che ho suggerito di fare a te con i semi non potrebbe essere una brutta idea.
    Valuterò.


    Affermò con sincerità mentre un altro clone si disperdeva.

    Se ci riuscissi ammetto che non sarebbe vicino a ciò che fa mio padre con le sue abilità, anche se lui ha molto più controllo sul chakra e non è costretto a metterlo in un involucro come me.

    Si perse qualche secondo tra i suoi pensieri, forse immaginando diverse combinazioni che includessero proprio quelle sfumature, ma senza esternare nulla per via della scarsa elaborazione di quella idea che ancora la rendeva irrealistica.

    Ma piantala.

    Lo rimbrottò quando negò che lui fosse la sua missione.

    Ti ho detto che chi ti ha plasmato mi ha dato questa conferma.
    Tra l’altro non capisco come abbiano convinto i tuoi genitori, sarà stato terribile per loro, certo quelli di Youkai sono particolari, ma sapere di doversi separare dal proprio figlio… beh… se ha qualche valore mi dispiace.


    Non avrebbe citato le particolari condizioni in cui Youkai aveva trovato la casa di Yato, aveva trovato quell’incuria sempre strana per la sua persona.

    Anche se ammetto di non capire perché non sono morto, forse non è propriamente la vita ad importare?
    E non rimarcare che non sono un obiettivo, non ci crederei, vedo quanto è incrollabile per te questa… missione?
    È quella consapevolezza mista ad una particolare speranza che mi fa parlare così.


    Quell’aspro rimbrotto si chiuse con una più profonda consapevolezza per Yato del ruolo che aveva agli occhi di Raizen, e malgrado i due pensassero di aver chiari i loro ruoli nei confronti dell’altro il chiarimento era ancora lontano e la pace più che mai. Nonostante tutto l’addestramento potè proseguire e il Senju fu in grado di recuperare la concentrazione rapidamente.

    Ricorda, se le piante sono importanti per te in quanto tua estensione c’è una parte essenziale che può venirti incontro: il meristema.
    Possono essere qualsiasi cosa tu gli dica di essere, partire da quelle anziché dalla modifica di cellule che già hanno un ruolo potrebbe essere più semplice.
    Dovrebbero essere tipo cellule staminali no?


    Che il consiglio attecchisse o meno si sarebbe limitato ad osservare le rimanenti prove venendo sorpreso dal cambio di atteggiamento di Yato a cui fece eco il suo. Poco prima aveva dato dimostrazione di quanto poteva essere spietato se lo desiderava eppure adesso aveva uno sguardo ben diverso, focalizzato. L’aspetto non tardò a manifestarsi ma il duo, nonostante Hakike aveva qualche vantaggio: giocavano in casa, per questo venne creato immediatamente un clone anche se comprendere che fine avesse fatto o se addirittura avesse utilizzato una tecnica non era elementare visto che non ci furono effetti tangibili e di fatto era anche difficile comprendere che aveva eseguito dei sigilli visto che in parte vennero eseguiti con Kushami e la tecnica richiedeva tempo per concretizzarsi visto come era stata impiegata, non bastasse il clone sarebbe comparso dietro un albero ad oltre venti metri da loro, verso il villaggio. [Clone]

    Fiducioso come sempre, e senza neanche la buona creanza di presentarsi, seguace di Indra.
    Shinryu, giusto?


    Disse non nascondendo la sorpresa nel ritrovarsi nuovamente davanti Shinryu, pur non avendo memoria dei loro precedenti incontri l'aveva delle volte che aveva sentito quell’infausto nome.. Quasi come un automatismo mise un braccio davanti al Senju mettendo una protezione tra lui e l'Aspetto, come il resto dell'accademia era anche lui in possesso dei rapporti sugli aspetti e sul dominio ma al momento combatterli era fuori questione.

    Ci sono parecchie cose che vorrei sentire da te, vecchio nemico di Ryujin.
    Ma prima di tutto partiamo col dire che la scintilla di Kushami è al sicuro e quindi se speri di portartela dietro solamente mostrando quella pelata sbagli di grosso.


    Inevitabilmente il suo sguardo andò a Hikike, impietosito strinse le labbra.

    È da quando è iniziata questa storia che aspetto di capire cosa sia successo ai draghi dell’ovest ed ora arriva uno dei più grandi infami della storia, come tutti quelli che hanno intenzione di prendersi ciò che non gli appartiene, e me lo sputa davanti al naso.
    Adesso, assodato che Kushami non si allontanerà dal sottoscritto ne tantomeno tornerà dai suoi simili senza che quella fonte non venga distrutta cosa hai tu a che spartire con quella merdaccia di Tenso Korin?
    Non sei il tipo che gli va a genio considerando il tuo amore per le armi di Iwa e quella scomoda cosa che ti tiene ancorato al mondo dei vivi, eppure riuscite a spartirvi i draghi verdi a quanto pare e siete ben consapevoli di cosa fa quella fonte visto come la sfruttate.
    Non so quanto la regina voglia il male dei suoi sottoposti o perché tu debba abbassarti a fare il postino, ma è certo che se agisce contro i suoi simili la sua testa farà compagnia alla tua un giorno.


    La piccola draghessa fece serpeggiare la lingua fuori dal corpo di Yato leggermente trasfigurato in una scena leggermente comica vista la faccia di marmo che teneva solitamente il Senju.

    Già, e col cavolo che vengo con te.
    Sono stata abbandonata quando ero più fragile, dopo che la mia anima ha appreso del mondo grazie all’eredità di Tenchou e stava per incarnarsi dentro l’uovo l’ho trovato corrotto, non so come ne sarei emersa, viva probabilmente, ma non libera.
    Forse erano gli effetti della fonte, li ho già sperimentati una volta e sono molto più grata a chi mi ha liberato da loro facendomi nascere piuttosto che a chi mi ha generato maledetta.
    Anzi, se proprio ho qualcosa da rimettere alla mia stirpe è vendetta, anche se a riscuoterla sarà chi li ha ridotti così.


    Tra Kushami e Raizen c’era un rapporto di consapevolezza diverso rispetto a quello con Kubomi, la draghessa era nata nel dolore ed aveva maturato un carattere più definito e meno fanciullesco in alcuni frangenti rispetto a quello del drago bianco, nonostante in termini di età fossero separati da qualche anno per i draghi non erano che minuti.
    Raizen intanto avrebbe occultato quanto più possibile il suo clone, facendolo muovere verso il villaggio, era fattibile combattere con Yato, ma forse non sarebbero stati sufficienti a contrastare l’aspetto che sospettava essere tra i più forti se non il più forte.
    Ma con un villaggio dalla sua parte le cose sarebbero cambiate.

    Non penso che oggi avrai modo di concludere i compiti per casa.

    Farsi cogliere impreparato non era tra le sue priorità per cui avrebbe iniziato a preparare il suo corpo al meglio, iniziando a far scorrere il chakra della volpe e iniziando a dare a Kushami maggior energia dopo aver evocato al suo interno l’anima di Kubomi, non voleva che questo potesse essere il suo primo combattimento, ma se necessario sarebbe stato meglio combattere per la propria vita piuttosto che farsela sfilare tra le mani. Inoltre, non era solo quello il motivo di quella preparazione, aprire le sue porte all’Equilibrio gli avrebbe permesso di percepire Hakike in maniera differente: che potesse salvarlo in qualche modo?
    Inoltre grazie alla fusione con Kubomi avrebbe potuto comprendere di più sulla natura di entrambi analizzandone i chakra con le percezioni dei draghi, sapere che Shiryu era un clone e non il reale Aspetto poteva essere utile.


  5. .

    I Luoghi del Delitto

    XV






    La Genin si fermò subito quando sentita la voce risuonarle direttamente nella testa, nella giovane ragazzetta Suna poteva riporre grandi speranze, nonostante la buona volontà e il carattere necessario a compiere indagini di quella portata in prima persona conservava una modestia sufficiente da ascoltare le parole della senpai Kaede che la riportò a riflettere maggiormente sulle sue azioni.

    So che nella zona sono presenti edifici con ampi spazi interrati, è una delle parti più vecchie di Suna e un tempo si costruiva più sotto che sopra il deserto per difendersi dalle sue tempeste.

    Con quell’informazione Ryugi andò a perlustrare la zona, senza trovare particolari problemi nel trovare un luogo sicuro dove effettuare la trasformazione, la gente era preoccupata e qualcuno iniziava ad uscire di casa solo quando necessario. L’inizio di un disagio che da lì a qualche mese qualche nukenin avrebbe cercato di cavalcare.
    Trovare indizi sull’assassino non sarebbe stato possibile, era trascorso troppo tempo e la semplice vita del villaggio aveva da tempo cancellato tutto, ma come Ryugi aveva giustamente predetto poteva esserci altro da ricercare: ciò che non era immediatamente visibile agli occhi. Gli edifici erano ti fattura antica, più grezzi di quelli presenti in centro ma costruiti da mani sapienti che sapevano come combattere il caldo affidandosi alla terra cruda e alle temperature stabili che garantivano gli spazi ipogei. Nel piccolo spazio, necessario a concentrare le ombre degli edifici nella maggior parte delle ore del giorno, si affacciavano diverse finestrelle tutte troppo basse perché potesse passarvi un corpo umano. Tuttavia la tempesta di sabbia del giorno prima aveva sparso uno strato di sabbia che per i meno avvessi al deserto somigliava tanto ad una nevicata, liscia e ben disposta a rendere ogni spigolo più morbido tranne in un punto. Una delle finestre infatti aveva davanti a se un chiaro smottamento, dei detriti di terra compatta frutto di una manipolazione del terreno visto come tracciavano i contorni di un parallelepipedo assai preciso.
    Eccezion fatta per quel dettaglio la zona pareva essere abbastanza silenziosa e priva di minacce, infatti tentando i primi passi fuori dal suo nascondiglio nessuno avrebbe dato segno di notarla, neanche quando si fosse avvicinata ad osservare gli interni dell’edificio. Guadagnata una visuale all’interno dell’ambiente avrebbe visto un ambiente dismesso simile ad un ripostiglio: qualche scopa, delle vecchie sedie impolverate, vedeva anche le parti di una bici e degli indistinti blocchi coperti da teli di plastica, forse poltrone. Il tutto coperto da uno strato di polvere più o meno spesso.
    Doveva scegliere se la situazione poteva essere interessante da esplorare o muoversi verso il prossimo punto della mappa. Se avesse scelto il terzo, in una piccola cantinetta avrebbe trovato un uomo baffuto di mezza età, piuttosto provato, che trascinava una botte di discrete dimensioni, non era strano a Suna, coltivare i vigneti era difficile nel suo terreno aspro e arido, ma i risultati erano vini famosi in tutto il mondo e qualche privato si divertiva a sperimentare.
    Se Ryugi si fosse fatta vedere avrebbe ricevuto un saluto cordiale.

    Buongiorno piccola kunoichi.
    Qualche problema?


    Un sorriso fugace e sarebbe tornato alle sue mansioni. Se l’avesse vista trasformata, inconsapevole della sua reale identità le avrebbe rivolto un saluto coerente con essa, senza però cambiare la domanda finale.
    Oltre la porticina ribassata rispetto alla strada, alla quale si accedeva con una piccola gradinata, l’interno della stanza era piuttosto scuro come si confaceva ad una cantina ma sul fondo, oltre botti e rastrelliere, si poteva vedere una grata ancora più buia che pareva non affacciasse su un ambiente vissuto essendo parecchio scuro.
    Se invece avesse deciso di dirigersi nel luogo in cui era stata attaccata lei, il punto quattro nella mappa , niente era diverso da come lei l’aveva lasciato, compreso il tombino che ome gli aveva detto il poliziotto al suo risveglio era in ombra rispetto alla visuale delle telecamere, mostrando una conoscenza capillare del sistema.
    La scena del crimine era ancora sigillata, cosa che aveva permesso di mantenerla inalterata e proprio vicino al tombino si potevano vedere impronte assai singolari: scarpe, strisciate forse dovute al combattimento, anche se molto poche considerando il numero di persone coinvolte nello scontro e delle impronte di ruote, abbastanza fini, simili a quelle di una bici anche se parallele tra loro anziché in linea. Per quanto le impronte fossero confuse in quanto calpestate da altre, era possibile vedere come fossero entrassero ed uscissero dal tombino.
    Un luogo assai scomodo per delle ruote.
    Se avesse aperto il tombino, qualche istante prima che potesse calarsi al suo interno sarebbe stata distratta da una voce.

    Lei!
    Cosa sta facendo?
    Non vede che quella è una scena del crimine ancora sotto sigilli?


    Era l’Iga, con un vistoso fiatone.

    Si muova verso di me, la informo che userò la forza se non sarà collaborativo, violare quella zona è un crimine, devo portarla in centrale.

    Cosa avrebbe fatto la giocane promessa di Suna?

  6. .

    Arena Sotterranea

    XVI




    Annuì alla proposta di Hojo sul costrutto dalla forma assai singolare.

    È uno di quei personaggi dei fumetti o sbaglio?
    Spoderboy tipo?
    Dovrebbe bastare, anche se avrei preferito che la sua funzione non fosse tanto palese, non vorrei che venisse distrutto troppo rapidamente.
    Tipo quel Vedomon che ha quell’appiccicume addosso.
    Non sarebbe male fondere l'utile al dilettevole a questo punto.
    I grandi palazzi delle tue città per tenerci lontano dal suolo e il vostro amato eroe che scorrazza tra me e loro con quella mansione lì


    Aveva visto troppe volte Youkai sfogliare quei fumetti per non averne intravisto l'ambientazione e nonostante la forma gli interessasse poco rispetto all'efficienza poteva essere affascinante considerando lo spazio ristretto in cui si sarebbero ritrovati, combattere all'interno di una città miniaturizzata, come se fossero dentro uno di quei souvenir di natale con la neve.

    A proposito di appiccicumi, in una missione ho recuperato qualcosa che potrebbe ispirarti, ma vorrei illustrartela in privato.

    Era una scusa, e tra gentiluomini era evidente che fosse il momento di alzarsi e di prendersi qualche secondo per parlare a quattrocchi.

    Mi serviva una scusa per tenerti da parte Hojo, ma credo fosse evidente.
    Il fatto che Hikaru dia precisazioni sul Giseigan mi sembra assai strano nonostante il tuo carattere, e non vorrei che lo faccia perché eludere le domande per una del suo calibro sia una specialità.
    Di certe armi si capisce il potenziale solamente quando si ha a che fare con loro e c’è stato un piccolo, piccolo dettaglio che raramente è sintomo di scelte assennate.
    “Anche se Yuuki è con noi dobbiamo continuare per il bene dei nostri figli.”
    Continuare a fare cosa, Hojo?
    Non mi sembrate una minaccia per Konoha, ma il segreto e l’impulsività sono sempre la crepa che anticipa il crollo della diga in questi casi.


    La mano che gli poggiò sulla spalla era il contatto necessario per portare quel dialogo ad un livello più profondo Hikihime inoltre era ancora con lui.

    Ho compreso da che parte state, ma devo chiederti quali fossero i piani originali con le lacrime e cosa vuoi sacrificare per attivare il Giseigan.
    Posso aiutarvi solo se me lo permettete, Hayate ha cercato di portarmi via tutto più di una volta, siamo dalla stessa parte.


    Il risultato di quel colloquio avrebbe potuto offrire qualsiasi tipo di risultato, ma visto che avrebbero mosso insieme nella medesima direzione ci sarebbe stato tempo per modificare il piano d’azione.




    [Sala Sotterranea]



    Le continue pressioni su Youkai e le sue prestazioni avevano infine eroso ogni suo limite di sopportazione, facendolo esplodere nel suo corpo in una scena quasi raccapricciante, un conto era vedersi agire o recitare, un altro era vedere la mimica e le movenze di Youkai nel suo corpo. Era terribile.

    Su su, ora non lasciarti scoraggiare.
    Ricordi cosa ti dissi all’inferno?


    Ricordare quell’ episodio rendeva qualsiasi meno credibile.

    Youkai può essere solo Youkai, non hai un passato se non quello che ricordi.
    È come se mi offendessi quando mi paragonano agli altri Kage.


    Si offendeva in realtà, ma la sincerità non era utile in quel momento.

    Puoi solo essere la migliore versione di Youkai, non di Yuuki o di chissà chi.
    Dimostra chi sei oggi, non chi eri ieri.
    Credo sia meglio farti amare per chi sei anziché fingere di essere qualcosa che non ricordi e recitare in eterno.


    Non aggiunse la parte sul non avergli fatto spendere soldi in vano, quello poteva risultare demoralizzante. Non sapeva se per merito suo, per uno slancio di Youkai o per quello dei suoi genitori, ma alla fine riuscì a rievocare qualcosa e disattivare il sigillo.

    Certo Fujiko, ma le evocazioni potrebbero tornare utili, non sono mica sassi da lanciare a caso solo per far scattare delle trappole.
    Meglio a quel punto richiamare un equipaggiamento, ma non ho mai avuto niente di legato ad un richiamo.


    Alla fine decisero di sfondare, evitando grazie alla previdenza di Raizen ed al suo clone le prime trappole. Gliene rimaneva solo un altro gozzilione davanti. Ebbero i primi segnali che qualcosa non andava come preventivato dal silenzio che li accolse dentro la stanza, nonostante i suoni uditi all'esterno infatti sembrava che la Speranza avesse già fatto beffe delle guardie di Shika, costringendolo ad arrestare il suo attacco a tre metri dall'ingresso vista la moltitudine di falsi obiettivi.
    La situazione all’interno sembrava essere sotto controllo ma era Seira a controllarla, ragione per la quale la sua primissima interazione fu proprio quella di ricercare la mente della volpe.

    Kurama, fino a cinque secondi fa sembrava che qui dentro infuriasse la battaglia, ora la situazione mi sembra fin troppo pacifica, come è il mio chakra?

    Accertatosi delle sue condizioni si sarebbe quindi rivolto a Soken.

    Dedica sempre qualche istante ai nostri chakra Soken, i tuoi occhi sono la nostra prima difesa contro le trappole.

    Se fosse stato attivo un genjutsu si sarebbe occupato del rilascio prima di darsi un accurata occhiata attorno, [ST 1, 2 e 3] la tensione era palpabile tanto quanto le corde delle trappole che lo circondavano per cui, intenzionato a non farle scattare, assunse una posizione eretta ma senza dar segno di aggressività, per quanto non era difficile capire che le mani mantenevano una certa rigidezza per una buona ragione.

    Ti sei preparata bene Mikumo, e vedo che sei parecchio convinta dei tuoi mezzi per rinchiuderti in questo modo in un vicolo cieco.
    Dimmi pure tutte le stronzate che vuoi ma che riesci ad uscire da qui senza rimetterci qualcosa lo vedo parecchio improbabile.


    Non gli importava eccessivamente di rivelare chi fosse, aveva modo di reagire prontamente per far fronte a qualsiasi minaccia.

    Io ti proporrei un patto, ma per via della tua pulciosa associazione Konoha ha perso importanti elementi, capisci che non va bene aprire un negoziato con questo presupposto.
    Potremmo quindi dire che suddetto negoziato ha una condizione d’accesso, ossia che Hayate saldi il debito di sangue che ha con la foglia o magari che li riportate in vita, dopotutto è qualcosa che sta nelle vostre corde, senza contare i disastri successi quando quei rincoglioniti anche per gli standard di Hayate cercarono di liberare il cinque code.
    Ovviamente Seira stessa rientra nel conteggio.
    Una volta seduti al tavolo, alleggeriti da ogni debito, potrei proporti di rendere inutile il concordato.
    Al momento non posso perderlo, esporrei il villaggio a troppi pericoli, ma se Hayate mi aiutasse con l’assassino degli Uzumaki non avrei più ragione di tutelare il concordato e la vostra setta di invasati eliminerebbe col nostro aiuto uno di quei brutti, bruttissimi esperimenti che mettono a repentaglio il suo primato.
    Elimineremo il problema alla base, ed aiutandoci lo faremo molto, molto più in fretta, inoltre servirà qualche tempo per metterli al sicuro entro le mura del villaggio.
    Non scomodarti, parla pure da dove sei.
    Se inizi a sparare puttanate vengo io a prenderti.


    In quel momento avrebbe intimato con un clone a Fujiko di farsi avanti con qualche insulto mascherato da complimento e tentare di scucirle la bocca con le parole del vanitoso, mirando con una domanda accusatoria a farle rivelare il suo piano accusandola di essere la più stronza del gruppo.
    Se non ci fosse stato margine di interazione avrebbe mantenuto parola, rilasciando il sigillo per tornare nel suo corpo, a pochi centimetri di distanza da lui, e avere a disposizione i suoi strumenti migliori ma di fatto compiendo il mezzo giro di ruota necessario a far spezzare la corda di quello stallo. Mosso il primo passo fu preso di petto da Mineru immediatamente intercettata in quanto l’unica ad eseguire i sigilli tra i suoi cloni, troppi sigilli per Raizen Ikigami, anche da quella distanza . [AdO ST 4 e 5]
    L’Hokage si staccò da Youkai svanendo per arrivare faccia a faccia col suo avversario in un istante, le mani già strette attorno all’elsa di Jigoku quando lei ancora non aveva ultimato i sigilli, avrebbe impugnato l'arma per colpire di piatto, la potenza non ne avrebbe risentito ma almeno non avrebbe tagliato. Il turbine partì con una rapidità devastante reso ancora più difficile da schivare grazie a una mossa elementare per un foglioso ma che in un ambiente chiuso quando ben gestita risultava assai antipatica, ma non fù l’unica cosa che fece, anche Kushinada infatti stava agendo e lui era consapevole dello scopo, fortunatamente il raggio di quel genjutsu gli permetteva di escludere alcuni dei cloni presenti nella sala per i quali sarebbe stato inutile eseguire la tecnica visto che nessuno ne sarebbe caduto vittima mentre quelli pericolosi restavano all'interno del suo raggio d'azione. Quindi l' Hokage agì per accertarsi di raggiungerli, se li avesse interrotti allora tutti sarebbero stati salvi dall'attacco, ma in caso contrario era probabile che qualcuno del team avrebbe dovuto prendere contromisure per salvaguardarsi contrariamente a lui che era fuori portata. Raizen era consapevole di cosa Seira avesse nel suo repertorio e quella tecnica tornava assai utile alla Yamanaka, purtroppo Garyu era in grado di ingigantirsi e il turbinio della lama avrebbe lambito parecchie copie della cagna Hayate. Il magistrale controllo che aveva acquisito sull’arma infatti gli concedeva di poter usare quella tecnica senza avere impiccio da qualsiasi ambiente, riuscendo a modulare l’aria di influenza rimpicciolendo la lama quando questa arrivava troppo vicino al muro, per quanto l’attacco fosse Rapido infatti quell’istante poteva essere spaccato con la necessaria maestria. Essendo consapevole delle dimensioni della stanza e della lama che stava maneggiando e di quanto questa sarebbe diventata abnorme sapeva che in un certo momento dell’attacco la lama poteva crescere per arrivare a colpire quanti più cloni possibili ma successivamente doveva decrescere per non impattare sul col rischio di arrestarsi su di esso ma concludere il giro colpendo anche chi sperava di trovare riparo in uno spazio angusto.
    Se per qualche ragione non fosse riuscito nel tentativo di combinare come si aspettava l'attacco avrebbe cercato di interrompere la Speranza in maniera altrettanto fulminea, accumulando una grossa quantità di chakra nella mano per creare una Bijudama e lanciarla tra le due Seira più vicine a lui in quanto consapevole che solo quelle entro una certo raggio potevano avere influenza con quel genjutsu. [ST 5] Non le avrebbe prese in pieno ma se fossero stati dei cloni sarebbe bastato a dissolverli o alternativamente interrompere l'esecuzione del Genjutsu.
    Tuttavia quella frenetica azione aveva dato fondo alla sua capacità di controllo delle tecniche e quell'ultima venne lanciata con meno accuratezza, costringendolo ad uno spostamento contemporaneo in verticale migliorato dal chakra repulsivo per salvaguardarsi dalla sua stessa esplosione e che l'avrebbe portato ad attaccarsi col chakra adesivo esattamente sopra Mineru, posizione sicura anche nel caso in cui i cloni fossero riusciti ad attivare il genjutsu in quanto fuori dalla loro influenza. [SA 1] Mentre Raizen cercava una strategia efficace contemporaneamente il clone più vicino al gruppo consapevole della strategia l'avrebbe fatto indietreggiare se necessario, permettendo all'originale di colpire quanti più cloni possibili e salvandoli dal fuoco incrociato. Se le tecniche avessero

    Se i cloni saltano sta a voi l’attacco aereo, ricordate che l’efficacia ora sta nella poca potenza ma nella grande portata, i cloni svaniscono in fretta anche se possono avere un equipaggiamento.
    Fujiko, cerca di utilizzare le parole del vanitoso, ma attenta, potrebbe esserci un fuuin in grado di ribaltartelo contro, quindi sii pronta a rilasciarlo oppure ad usarne altri prima per scaricarlo, sfrutta le mie sembianze in modo che non sospetti di quel genjutsu, ma salvaguarda il tuo chakra devi averne per la parte finale.
    Quando sentirò Kushinada cantare saprò che i Genjutsu sono nuovamente utilizzabili.


    Sprecare chakra e tempismo per tecniche che gli sarebbero state rivoltate contro infatti sarebbe stato deleterio per quanto essendone al corrente potesse spezzarle senza problemi. Terminato quell’attacco a prescindere dall’esito avrebbe guadagnato un po' di spazio, e se gli fosse stata data copertura da qualche attacco avrebbe cercato di spostarsi verso l’uscita.
    I due genitori- spada vennero lasciati fuori da quel confronto momentaneamente.

    Non sarebbe male avere un po' di acqua sparsa sull’arena se restano troppi cloni in giro.

    Se Butsumaru fosse stato in grado di attaccare la spaccatura generata da lui avrebbe costretto il medesimo clone che aveva aiutato Soken a spingere via Raitei in maniera efficace grazie alla distanza a cui stava l’imponente Chunin, tuttavia per lui fu inevitabile cadere nella trappola essendo rimasto a corto di spazio. Uscire da quel cunicolo per lui diventava imperativo dovendo anche rilasciare Hojo e Hikaru.
    Appena Youkai avesse terminato la difesa Raitei sarebbe scattato oltre la porta guadagnando immediatamente il lato sinistro della circonferenza per poi fermarsi lì ed osservare la situazione, il suo obiettivo restava Kushinada o Mineru se non fosse stata liberata dal danno arrecatole da Raizen, ma quello che aveva in canna era un colpo assai efficace e non poteva sprecarlo.

    Raizen Ikigami Huángdì

    Statistiche Primarie
    • Forza: 700
    • Velocità: 700
    • Resistenza: 700
    • Riflessi: 700
    Statistiche Secondarie
    • Agilità: 700
    • Concentrazione: 700
    • Intuito: 700
    • Precisione: 700
    Chakra
    143.5/175
    Vitalità
    25/25
    Slot Azione

    1. Salto

    2. ///

    3. ///

    4. ///

    Slot Difesa

    1. Salto

    2. ///

    3. ///

    4. ///

    Slot Tecnica

    1. Attiv. Demon

    2. Rilascio

    3. Rilascio Demon

    4. Tifone

    5. Anima gigante - Bijudama

    Note





    [Quartiere Yamanaka]




    Tayoko sembrò esserci rimasto male quando Yato gli sottolineò che non era in vena di ascoltarlo, anche perché lui non gli aveva raccontato una storiella divertente, ma della sua nascita. Lo guardò di sbieco, sospettoso.

    Non sei carino, ne simpatico.

    Disse con gli occhi stretti.

    Io sono sempre concentrato.
    Mh!


    Era generalmente vero, per lui usare le sue capacità era molto più naturale di quanto non lo fosse per un ninja, addestrato all’uso del chakra per i grandi vantaggi che questo offriva, ma le creature di contratto ed ancor più quelle antiche come lui sfruttavano il chakra per mansioni che per loro erano molto vicine al respirare. Certo bisognava capire quali fossero per lui le cose sulle quali concentrarsi, le foglie, le palline, la carta colorata...

    Si, so aprire dei varchi quando mi viene chiesto con cortesia.

    Rispose leggermente scocciato.

    Ma non su distanze troppo elevate o in luoghi che non conosco, già con Youkai facciamo qualche strappo, farlo per te farebbe infuriare il vecchio.

    Spiegò come se dovesse essere noto a chiunque visto quanto era elementare come concetto.

    Il tutto entro... entro... come li chiamate... quindici metri!

    Disse orgoglioso.
    Una descrizione esaustiva che si aspettava sarebbe stata apprezzata, era nato di recente era un cucciolo in cerca di approvazione, soprattutto da quelli di cui doveva guadagnarsela. [Nota]
    I cloni intanto iniziarono a muoversi, quelli che si spostavano furtivamente parvero non attirare alcuna attenzione, dopotutto a meno di abilità perimetrali in grado di percepire oltre le pareti come era possibile scorgerlo oltre muri e finestre che parevano oscurate?
    Nulla li avrebbe interrotti ma le pareti della casa non sembravano giocare a loro favore: erano effettivamente in legno, ma la costruzione era recente ed il legname non era usato in purezza ma accorpato ad altri materiali, quantomeno nella parte del tetto e delle pareti, mentre per i sotterranei non era dato sapere, ma solitamente erano presenti delle rocce che isolavano la casa dall’umidità della terra. Le uniche cose attraversabili parevano essere le porte di ingresso anteriore e posteriore.
    Al clone sulla porta principale rispose un uomo longilineo dal portamento elegante e distante.



    Buongiorno Senju-san.
    È un onore fare la conoscenza di un celebre manipolatore del legno.


    Disse in tono freddo e asciutto.

    Ma temo abbia sbagliato dimora, qui non c’è stato alcun incendio, solo un singolare modo di attirare l’attenzione.
    Ora mi scusi, ho degli ostaggi a cui badare.


    Era chiaramente consapevole che quegli eventi fossero connessi.

    Le consiglio di prendersi la giornata libera se ha davvero interesse alla loro incolumità.
    O di tornare con l’offerta, assennata, per un negoziato.


    Senza aggiungere altro avrebbe chiuso la porta con una discreta forza, cercando di non farsi ostacolare nell’azione, un segno che forse era già pronto al contronto. [For. Blu]
    Sul retro, qualora il clone avesse deciso di entrare sfruttando la porta apparentemente non piantonata avrebbe trovato uno scenario agli antipodi ad accoglierlo, poco dietro di essa c’era un essere composto da una moltitudine di fili o cavi metallici come un unica matassa che pareva essere sostenuta da una maschera inquietante che gli faceva anche da viso, come se lo sigillasse e gli desse forma al contempo.
    Un qualsiasi movimento che non fosse quello di allontanamento avrebbe comportato un emissione da parte della maschera di una folata di vento tagliente con un preavviso ridottissimo. [ST 1]
    Se l’attacco fosse avvenuto lo shinobi alla porta si sarebbe leggermente irrigidito, sorridendo in maniera sfacciatamente forzata nel tentativo di simulare accoglienza.

    Non faccia l’errore di pensare che non ci aspettassimo visite.
    Il thè è versato da parecchio.


    Sorrise e chiuse la porta. Entrambi i cloni non avevano notato tracce degli ostaggi, ma le due porte erano quasi una di fronte all’altra e si poteva vedere poco più del corridoio che connetteva le stanze.
    Yato giunto sul tetto senza alcun ostacolo potè farne una rapida ispezione visiva: erano presenti due lucernai, delle semplici finestre vetrate grandi a sufficienza da far passare un adulto che servivano le due metà del tetto e un camino di roccia angusto ma abbordabile per uno smilzo come lui, di sicuro una versatilità che da quel punto di vista lo rendeva indiscutibilmente meglio dell’Hokage.
    Più lontano, sull’angolo opposto della casa una volta a vela che copriva il bovindo quasi alla stessa altezza del tetto e se avesse teso l’orecchio avrebbe potuto sentire la porta sbattere in faccia al suo clone.


    Edited by F e n i x - 15/3/2024, 19:44
  7. .

    Sannin...eh?

    XIX





    Quello che gli otesi chiamavano proficuo scambio di opinioni andava avanti, ingigantendo le tensioni interne al villaggio del Suono malgrado non ne desse ancora sintomo, tendendo ulteriormente quella corda correndo il rischio che si spezzasse. La regola del più forte non funzionava, non aveva mai funzionato, proprio grazie ad essa ora Oto rischiava di perdere uno o addirittura entrambe le risorse in grado di supportarlo, una perdita che avrebbe indubbiamente indebolito anche l’alleanza che li univa per quanto traballante.
    La prosperità non giungeva dalla forza, ma dalla capacità di trovare accordi, qualcosa che Diogene si era rifiutato di fare, agendo da stolto impulsivo per l’ennesima volta.
    Così, sotto i suoi occhi si consumava uno dei più grandi atti di cupidigia che mai avesse visto. Diogene trasportato dagli istinti diede al sangue modo di fluire, quasi lasciandosi ferire volontariamente mentre parlava sfogando col verbo ciò che il sangue non rovinava nelle sue azioni. Accusava Febh di inutilità, lo spogliava della sua identità di Yakushi e tentava con la sua autorità di bandirlo, cercando di far valere le leggi che lui stesso aveva ripudiato con i suoi gesti.
    Forse in quel comportamento c’era qualche verità: Diogene era consapevole di non poter battere Febh, stava cercando di convincerlo ad essere un nukenin perchè non esistevano banditi nel mondo ninja, solo traditori, e quelli il villaggio lo abbandonavano spontaneamente, ma gli altri erano concime o inquilini a tempo indeterminato delle prigioni.
    Cosa cercava di fare il più Sanguigno tra i Mikawa?
    Di sicuro non seguiva la prassi, e neanche la legge, malgrado tentasse di dimostrare che si impegnava a farlo.
    Pensieri complessi da portare a termine mentre infuriava la battaglia, la difesa esplosiva del Mikawa infatti lo stava per portare a difendersi a sua volta, ma Febh ribaltò il tatami come già altre volte lo aveva visto fare, demolendo la strategia del Gart stringendo la presa sulla sua gamba per poi sputare addosso alle regole che ora proponeva di rispettare. Ma proprio in quelle regole lo Yakushi trovò una sponda da puntellare per giocare secondo la burocrazia e fare un mischione tra usanze, leggi e organizzazione internazionale. C’era qualche falla in quel ragionamento ma non sarebbe stato lui a farla notare.

    Kensei amico e discepolo…
    Stupido allocco borioso.

    Lasciò il discorso in sospeso, senza fare allusioni all’incapacità di Kensei di provare realmente quel sentimento, evitando di dare sfogo alle ghiandole salivari mosse dal disgusto. L’allarme con le sue fesserie sparate ai quattro venti avrebbe riempito quegli istanti prima che riprendesse a parlare.

    Se pensi di avere due voti assicurati il mio puoi metterlo in saccoccia facilmente, avendo la maggioranza senza privare Oto e l’Accademia di un importante risorsa, anzi sarebbe un onore per il villaggio fregiarsi di un Sannin.

    Malgrado la situazione poteva essere una frase allettante per entrambi.

    Basta seguire fedelmente l'etica dei Sannin garantendo che i confini tra le nazioni accademiche restino invariati per non scontentare nessuno e preservarne le attuali leggi al fine di mantenere intatta la pace che dura da quasi cinquant’anni.
    Non avrò problemi a riconfermare il mio appoggio alla tua candidatura che ancora non avevamo definito, e la mia stima, non di meno la riconferma della liceità delle azioni che ti portano a discutere le azioni del tuo Kage.


    Un Sannin in casa era in effetti il peggiore degli scenari per Diogene, ed il migliore per un sostenitore dell’Accademia come lo era Raizen, non sapeva con quale spirito Febh aveva fatto quella scelta ma quel ruolo l’avrebbe posto a difesa di quell’alleanza in un ruolo che non conosceva i confini del villaggio ma solamente la pace di quella alleanza ed era l’alleanza che chiamava a sua difesa ora.
    Ma Diogene se fosse stato sufficientemente attento si sarebbe dovuto far insospettire da una particolare scelta di parole, Raizen aveva parlato di Riconfermare, una menzogna impossibile da scovare con le doti attoriali dell’Hokage e che poteva aprire ad un altro scenario: che il Kokage avesse attaccato proprio nel tentativo di disinnescare una nomina che si metteva di traverso ai suoi loschi affari.

    In questo scenario forse non è conveniente per nessuno rischiare la morte, visto che qualcuno ci ha già rimesso, oltre che Oto stessa.

    Accennò ad Ogen, della quale aveva raccolto il corpo, non le spoglie.

    Ma gli otesi siete voi, se non trovate argomento migliore della violenza essendo ad Oto il duello fonte di verità un Kage esterno a questa disputa e una consigliera dovrebbero essere testimoni sufficienti.
    Anche se temo che l’unico modo di non nutrire speculazioni sia di farlo davanti al popolo.


    Poche volte gli era sembrato di sprecare parole così come in quel momento, ma il solo pronunciarle le aveva trasformate in un arma anche se in quella situazione era complesso dire a favore di chi. Tenchou intanto era rimasto silente davanti al suo appello, la consapevolezza di aver mandato nel giusto luogo le sue parole l’aveva parzialmente rassicurato sulle condizioni di Ogen che continuava a tenere vicino a se insieme ad Hebiko, mentre il clone non aveva cambiato la sua posizione rispetto a Fyodor.

  8. .

    Tutte le strade portano alle terme

    I





    Mai Terumi, la dotata Eruzione di Kurotempi, una donna un po' fanciullesca dalle forme giunoniche il cui terribile potenziale distruttivo aveva portato l’associazione a circuirla con l’inganno per piegarla ai loro caotici intenti. Quell’organizzazione era ancora un mistero per
    l’Hokage, non ne aveva mai realmente capito l’obiettivo, ma erano responsabili di attacchi a scopo puramente terroristico dalla portata non indifferente. Proprio per quella ragione adesso viveva con Youkai, che spesso voleva dire con Raizen, a Konoha.
    La Montagna sapeva di star tenendo da troppo tempo al villaggio una bomba a orologeria, seppure i sospetti di un ritorno della memoria fossero ormai ben pochi le possibilità non erano nulle, ma considerando la sua posizione all’interno della setta restava una fonte di informazioni notevole e di fatto una risorsa che avevano strappato ad essa. Ma nonostante questo sentiva di poter correre il rischio, Mai gli era sempre sembrata di buon cuore, una vittima più che una calamità.
    Inizialmente Raizen le aveva mentito sulle sue origini, non poteva dirle, a pochi momenti dall’accaduto che la responsabilità delle sue ferite ricadeva anche su di lui, non senza poterne gestire le conseguenze.
    Solo a Konoha, e con una discreta sorveglianza in incognito aveva iniziato a svelare piccole briciole di verità fino a poterle rivelare di essere l’Hokage, un ninja e basicamente tutta la verità su se stesso, ma non su di lei. Era stato più complesso spiegare la situazione ad Hebiko che dovette vederla passare del tempo insieme a Youkai per capire quanto fosse inoffensiva. Non era stato un processo semplice, dovette innanzitutto spiegare che quella del mercante era un identità fittizia e non poteva abbandonarla fino a quando non fosse tornato in un posto sicuro, cosa che comportava il divieto di utilizzare le arti ninja. Nascondergliele per la durata del viaggio non fu complesso, e iniziò ad introdurla a quella verità partendo proprio dalla falsa identità.

    Mai.

    Iniziò a parlarle prima dell’ingresso al villaggio, rassicurato dal viaggio di ritorno in cui aveva potuto osservare quanto calme fossero le acque.

    Qualche giorno fa ti dissi che ero un mercante, ho continuato a ripetertelo per darti una mano a non dimenticare visto le difficoltà che ancora hai, ma era solamente un modo per proteggerci.
    Sicuramente avrai notato in questi giorni che abbiamo condiviso che me la cavo con le armi e anche con la vita lontana dal contatto umano.
    È perché sono stato addestrato a farlo.


    Parlava con gentile prudenza, ma non remissività, e le sue parole erano sincere, seppur con un po' di deformazione professionale era stato mosso da pura bontà.

    Sono un ninja.

    Per lei quella parola aveva poco senso, non ricordava chi fossero e cosa fossero in grado di fare quindi non si aspettava eccessive reazioni.

    E in generale me la cavo a fare il mio lavoro, cosa che col tempo mi ha fatto accettare come leader del villaggio nel quale ci stiamo recando per le tue cure.

    In un primo momento sembrò sorpresa dalla rivelazione, ma riflettendo sugli eventi del viaggio quella rivelazione giunse con un leggero preavviso che di fatto la rese più semplice da accettare e nel viso di lei calò solo un ombra di tristezza.

    Lo so, non era qualcosa da nascondere, ma non ero certo della tua identità, potevi essere una benedizione come una minaccia per me e di riflesso anche per te, per quello quando ho scelto di portarti con me ho preso queste precauzioni.

    Le lasciò digerire la rivelazione, notò che ne era stata colpita, dopotutto le sue prime interazioni col mondo erano state intorbidite da menzogne e se a dirle era l’uomo che diceva di averti trovato era un po' strano. Ma si lasciò convincere in qualche modo, forse per la realtà dei fatti tutto sommato credibile e forse perché sentiva di avere un debito verso qualcuno che l’accudiva senza chiedere nulla in cambio. C’era comunque un prezzo da pagare, e rimase per un po' in silenzio, leggermente apatica, ma l’interazione con l’animo più spontaneo e semplice di Youkai la aiutò a sbloccarsi nuovamente, anche se sovente andava a riflettere nel vicino vulcano della foglia. Diceva che il contatto con quell’elemento la tranquillizzava, ma solo Raizen sapeva quanto era vera quell’affermazione.

    Allora Mei.

    La chiamava così, anche se il suo nome era Maitsuki, germoglio di luna, quando la incontrò aveva perso la memoria, e non sapendo il suo nome Raizen ne scelse uno che ricordasse il suo, il resto lo fece l’istinto.

    Come procedono le giornate all’ospedale?

    Era quello l’impiego che Raizen aveva scelto per lei, già prima della perdita di memoria sapeva che era capace di utilizzare le arti mediche, e sembrava che fosse sua personale inclinazione far del bene e prendersi cura del prossimo. Il suo controllo del chakra nonostante tutto era rimasto ottimale per cui non dimostrò mai difficoltà a cimentarsi nelle tecniche di cura.
    Quando Mei concluse le sorrise.

    Siediti, devo dirti e mostrarti qualcosa di importante.

    Attese, porgendoli del the caldo, caldissimo, come piaceva a lei.

    Mi serve il tuo supporto per una missione.
    A nord nel paese delle nevi si trova un particolare clan di creature ninja, i macachi.
    Sembra vengano da una zona termale o comunque molto calda… una zona molto affine a te Mei.


    Inspirò.

    Lo so perché uno di loro era con te quando ti trovai io, sembrano tenere molto a te e conoscerti da ben prima che ti trovassi io.

    Sicuramente sarebbe arrivata qualche domanda, ragione per la quale, annuendo, avrebbe aggiunto dettagli.

    Quel giorno non c’eri solo tu e il macaco, c’era con voi un membro di Kurotempi.
    Quando ti vidi la prima volta sembrava non avessi problemi con la memoria, ma di una cosa sono certo, quell’uomo ti mentiva e nel farlo ti sfruttava non solo per deturpare la natura ma anche per fare del male alle persone.
    Tu non sapevi, tu non volevi farlo.


    Più tardi le avrebbe mostrato un ricordo in cui, vedendola nella pozza di lavà era comprensibile che lei serviva a fornire energia geotermica ma di come le richieste le giungessero dal macaco. Richieste che eseguiva senza sapere.

    Hai sicuramente sentito parlare di loro in questo periodo.
    Vi osservai a lungo e questo macaco seppure recalcitrante sembrava fare il gioco di quell’uomo per cui nutrivo anche qualche sospetto su di lui.
    Ho preferito allontanarti da entrambi, ma ora che le acque potrebbero essersi calmate, ora che vedo quanto ti manchi il tuo legame con la tua natura, quella del fuoco, vorrei riportarti da loro.
    A questo punto non devi più credermi, posso dimostrartelo se me lo permetterai.
    E il resto penso possano farlo i macachi se ti conoscono meglio di me, non voglio imprigionarti qui, sarà una tua libera scelta.


    Non era facile farsi dare nuovamente fiducia, per questo sarebbe stato cauto.

    Ma non qui, è meglio aiutare la tua mente in un luogo più affine ad essa, un luogo dove la fiamma della terra sia vicina.

    Si sarebbe fatto seguire, per la maggiore in silenzio se lei non avesse fatto qualche richiesta.

    Non so tanto di te, loro di sicuro sapranno aiutarti, quando ti ho portato qui speravo di darti una vita che fosse più vicina possibile a ciò che mi sembrava fosse la tua indole.

    Arrivati alle pendici del vulcano, seguendo un viottolo creato da grossi massi che spesso si perdeva tra la cenere si avvicinarono al suo cuore, fino a quando il calore fosse stato sopportabile per Raizen.

    Sfrutterò l’interrogazione mentale, forse c’è qualche ricordo perduto che potremmo riportare a galla.

    Poggiò la mano sulla sua fronte incandescente, un mare di fuoco lo accolse ma a lui serviva una sola informazione, al resto avrebbero badato i macachi.

    Dove si trovano i macachi della valle termale?

    Con quella domanda avrebbe usato l’immagine di Wukong, il fedele servitore che l’accompagnava quel giorno, sperando che potesse dargli una direzione, o una sensazione, qualcosa da seguire verso la meta.


    [...in un luogo non troppo più fresco…]

    Dopo i terribili eventi degli omicidi per avvelenamento Suna era tornata relativamente tranquilla, nonostante la letargica amministrazione stesse lasciando spazio alla criminalità questa non era un reale problema da gestire e la vita non ne veniva turbata. Nemmeno i notiziari facevano grandi titoli, segno che ancora non stava accadendo niente di eclatante, solo qualche vecchina dalle periferie o dai villaggi lontani riportava di movimenti inusuali, ma non era certo una novità che i vecchi fossero spaventati persino dalla loro ombra e qualsiasi evento inusuale fosse portatore di sciagura e distruzione.
    Nel temperato inverno sunese era una giornata come tante altre, persino per Ryugi nonostante fosse stata lasciata sola in casa dai propri genitori poiché in trasferta per curare gli affari di famiglia, dopotutto anche per il mercante più organizzato e importante ogni tanto si rendeva necessario un viaggio per rinsaldare qualche accordo o stringerne di nuovi. Quella volta si erano spinti parecchio a nord, convinti che maggiore fosse la distanza e diretto il commercio maggiore sarebbe stato il guadagno nell’esportare i frutti del deserto.

    Ryugi!!
    Presto!
    Vieni qui!


    Era il rumore di qualcosa che avrebbe dato una scossa alla giornata della giovane Kunoichi, dopotutto quello non era il giorno previsto per il ritorno dei suoi genitori, erano decisamente in anticipo!
    Sulla porta di casa avrebbe trovato uno degli accompagnatori dei suoi genitori trafelato, doveva aver fatto quanta più strada possibile di corsa.

    L’abbiamo trovata a nord, passati i confini otesi, eravamo quasi a destinazione.

    Non era possibile vedere niente se non un fagotto tenuto con grande cura dalla guardia, al suo interno un piccolo macaco, rannicchiato su se stesso, col viso affondato nel voluminoso pelo che indossava dei larghi pantaloni rossi, ricordavano il tipico vestiario del deserto.

    Dorme da quando sta con noi, era stremato.
    Quando ha toccato tuo padre ha come rilasciato una nube di vapore e poi ha dormito.
    Da allora si aggrappa a chiunque controlli il fuoco.


    Appena ripreso fiato avrebbe continuato il rapporto.

    In realtà è stato lui a trovare noi, è emerso da dei cespugli durante una pausa,e si è aggrappato a tuo padre, si è calmato poco dopo, diceva che gli sembrava di aver perso un po' di chakra.
    Da allora fatichiamo a tenerlo sveglio, sembra capisca e ha mugugnato qualcosa, ma crolla poco dopo qualche tentennamento, come se fosse in letargo… ma non mi risulta vadano in letargo no?


    Avrebbe passato il fagotto a Ryugi, sembrava che tremasse nonostante il sonno.

    I tuoi non sono potuti tornare indietro, saremmo stati troppo lenti.
    Hanno detto che era bene te ne occupassi tu.


    Decisione probabilmente dovuta alla fiducia che i due riponevano su di lei.

    Non abbiamo voluto fermarci agli altri villaggi, ci sembrava strano scaricargli un impellenza forse troppo grande considerando che riesce a capire gli umani.

    Poteva Ryugi risvegliare il piccolo macaco?




    Edited by F e n i x - 3/3/2024, 08:40
  9. .

    Naruto

    XI






    Chiunque a guardare un piccione avrebbe detto che la sua vita era semplice, scandita da un passetto impacciato e una svolazzata per accaparrarsi una mollica nel suo incessante tubare. Ma chi pensava al fatto che la loro eccellente vista fosse così sviluppata poichè evoluta in un esistenza da prede?
    Ebbene si, anche il distinto volatile dal frac grigio aveva i suoi problemi per quanto la sua vita potesse apparire modesta e pacifica, uno di quelli era la fastidiosa evocazione del suo nemico naturale la cui vista lo colse immediatamente dopo il termine del suo spostamento, isolato da qualsiasi elemento che potesse offrire riparo e questa volta non aveva modo di osservare il falco durante la sua picchiata. In un solo istante l’eroico pennuto venne falciato, rinunciando a quello scontro ma informando quantomeno Raizen della presenza dell’evocazione a sorvolare la zona.
    Qualche mezz’ora successiva, dentro alle celle dell’Alleanza la risposta di Liu Bei non lo sorprese, era evidente che non fosse avvezzo agli imprevisti che accadevano con costanza nel campo di battaglia.

    Tranquillo, non era mia intenzione offenderti, è bene essere informati delle capacità altrui ora sappiamo quale ruolo ti permetterà di esprimerti al meglio.
    La maledizione invece… causa il continuo spostamento, randomico, avanti nel tempo.
    Ma provando ad andare nello specifico, tu sei un manipolatore del tempo, in maniera più o meno grande lo influenzi, cosa potrebbe causare una simile maledizione?
    Chi potrebbe maledire un individuo se di fatto non è lui ad aver usato il tempo ma ne è solo stato bersaglio?
    Intendo dire, se io applicassi una variazione del tempo ad un oggetto o ad un soggetto perché dovrebbe essere maledetto questo e non io che ho manipolato il tempo?
    O quantomeno entrambi, infatti è più normale che i Koro siano maledetti.


    La risposta di Maya in un primissimo istante lo infastidì, ma dopo poco lo fece sorridere.

    Raramente do ordini Maya, un ordine è una richiesta dietro una sottintesa minaccia e al momento non ho decisamente tempo ne intenzione di minacciarti.
    Se hai recepito i miei come ordini il problema è tuo, non mio... abitudine forse?
    Tuttavia collaborare non sarebbe male, porterebbe entrambi fuori di qui nel minor tempo possibile.


    L’affermazione successiva sui sigilli invece fu su ben altra scala e il silenzio che ne seguì fu prolungato e duraturo, e solo dopo qualche secondo l’indice di Raizen puntò al sigillo sopra di loro.

    Prova pure allora.
    Alcune cose dicono che senza denti vengono meglio.


    Rise leggermente alle parole di Maya che nella sua partita di rimpalli sottovalutava l'esperienza di ribattere di Raizen in quello sì, grande allievo di Febh Yakushi

    Tu sai cosa devi cercare, ma io so da cosa e da chi proteggerlo, di nuovo: accomodati, ma non sperare che chiuda un occhio su questo così come sulla storia del tradimento.

    Scosse la testa quando la donna ventilò la possibilità che potessero fare un figlio.

    Beh, platonicamente perché no?
    Fisicamente… troppi carri in quella strada, non è consigliabile andarci a piedi nudi.


    Quella parte di discorso iniziava a farsi divertente, certo quello di Maya era complesso chiamarlo corteggiamento era più un assalto, ma era positivo per il funzionamento di quell’alleanza riuscire ad alleggerire la tensione.

    Scherzi a parte, non sto cercando di imporre niente a nessuno, trovo solo utile esprimermi rapidamente.
    Voglio andarmene da qui senza incasinare il nostro tempo, e sto prendendo risorse che serviranno anche a te senza neanche farti muovere un dito.
    Io evito problemi a te e tu a me, non esigere niente quando il processo da vantaggi anche a te lo trovi ingiusto?
    Dimmi cosa puoi fare e valutiamo la tua offerta in base alle mie esigenze.
    Ti pagherei bene per togliermi dai piedi il Veterano visto che questo non tocca minimamente i tuoi interessi.
    Se non ti sta bene stai pure ai margini di questo percorso, ma non lamentarti se poi ti verrà presentato il conto.
    Semplice, no?
    Ma se sai cosa occorre per uscire da qui, visto che dici di poter fuggire, parla pure, l’idea è tua e verrai remunerata, ma materiali e opera dovresti comunque procurarteli e ti aiuteremo a cercarli quindi il compenso si valuta in base a quanto sia complesso aggiungere persone a questo viaggio, la tua ingordigia già ci priva delle informazioni che ti permettono di applicare il tuo sigillo, direi che è sufficiente.
    È molto probabile che ciò che sai aiuterà tutti a trovare una soluzione più vantaggiosa, mai sentito che due teste sono meglio di una?


    Un discorso lineare e placido, senza astio.
    Quando dovette affrontare le turbe di Orochimaru si fece comprensivo, e scosse la testa.

    Mi credi ancora incapace di comprendere la situazione, ma ti assicuro che non è così, sto solo cercando un piano che non rischi di collassare su se stesso, anche alla luce del fatto che sappiamo di infiltrati nel centro di comando.

    Maya valutò poi la possibilità di un nuovo sigillo sulle armi.

    Quindi non puoi ora ma puoi in generale… ne riparleremo.

    In ultima battuta, poco prima dell’arrivo dei suoi compagni di tempo, rispose ad Orochimaru.

    Osamu è un grosso problema, lo eviteremo, ma se gli eventi ci costringeranno non potremmo far altro che agire.
    Sarà dura, ma non rischierà così tanto, morire qui per lui equivarrebbe ad una disfatta totale, questa situazione per lui è una debolezza, ed un vantaggio solamente fin quando gli permetteremo di muoversi liberamente.


    Quando il gruppo di salvataggio fece il suo ingresso anche lo spilungone delle ombre dovette fare i suoi appunti sui modi di porsi di Raizen, che in quel momento di relativa tranquillità per poco non si spuntò le dita masticandole per la rabbia.

    Mapporc… ufffff…

    Si sfregò la fronte per evitare di cancellare a cazzotti il sigillo che li bloccava nella prigione e sparare una bijudama sui presenti.

    Bene, mi fa piacere chiediate informazioni, sembra io sia celebre per la mia parlantina, ma se vi piace… perché no?

    Ed in breve li accontentò, schiarendo le idee ai presenti come richiesto ed aggiornandoli esaustivamente.

    Hey, filantropo delle armi di Iwa, ravviva quello sguardo da pesce lesso, non mi ripeterò nuovamente.

    Schioccò le dita qualche volta sul passaggio di Hagemono per attirarne l’attenzione e poi andare avanti.

    Sapete chi non sa un cazzo ora?
    Io.


    Anche perché, malgrado a quei puoi piacesse dare del cornuto all'asino cornuti restavano e di ciò che era accaduto loro fino a quel momento lui sapeva ben poco.

    È prassi a Kiri chiedere rapporto ai superiori di grado ma non farlo a propria volta?

    Sorvolò sui dettagli per poi rivolgersi direttamente a Kotaro.

    Ha perso moglie e figlia?
    Ne avete le prove?
    Potrebbe essere stato orchestrato con poche risorse.
    Sembri un tipo ben informato Kotaro, come mai non sai niente di questa storia?
    Potrebbe anche essere sotto ricatto, ma ammetto che la sua recita era abbastanza solida in caso.
    Non ho potuto verificarne le ragioni, ma ho certezza che la quasi totalità delle sue azioni abbiano favorito il nemico, e favorito un alibi anche al Veterano che ha viaggiato nel tempo e hanno interrogato insieme a me.


    Non poteva che annuire alle puntualizzazioni del Tokugawa, ma sapevano poco sul Veterano.

    Non sappiamo di preciso cosa può fare, l’unico modo che abbiamo per farci trovare pronti è non muoverci da soli.

    Lì finivano le precauzioni che in quanto gruppo, per quanto ben assortito, avrebbero potuto prendere.

    Dovrebbero essercene?
    Pensavo le avremmo trovate alla fine del corridoio, da qui la visuale è assai limitata.
    Credevo loro fossero passati grazie a te infatti.


    Non si espresse sullo Yakushi, non gli dava alcun problema essere suo allievo ma non voleva dilungarsi troppo sull’argomento visto che già il pesce lesso kiriano ne tesseva le lodi, probabilmente l’aveva intortato con uno dei suoi piani al limite della già risicata legalità a cui dovevano sottostare i ninja durante le missioni e quello ne era rimasto affascinato come una tonno davanti all'esca.
    Le chiacchiere a quel punto andarono diminuendo rapidamente e si passò all’azione con un connubio di più idee che si concluse con il taglio delle sbarre.

    Scopo comune, Q?
    Non mi risulta che l'asservimento al Veterano ricada tra gli obiettivi nostri.
    Ti ricordo che hai fatto delle scelte, continua a importarmi poco delle parole.
    Tollero la tua presenza solo grazie a Dageki.
    E non basterà se farai un passo falso.


    Con quell’avvertimento il gruppo si divise secondo le sue direttive, mal poste secondo i sensibilissimi animi dei presenti ma comunque buone a quanto pareva.

    Solo un ultima cosa, per rilasciare l’illusione il dolore potrebbe essere anche mentale?
    In quel caso Maya potrebbe farci qualche sigillo da applicare e rendere l’operazione più sopportabile per tutti.
    No, non è un ordine è una richiesta di prestazione dietro compenso.


    Sorrise leggermente ironico.

    Colpa delle ossa suppongo, ammetto che la loro assenza ha dei vantaggi.

    Commentò in risposta ad Orochimaru.

    Succede Apa, magari ti è sfuggito qualche colpo di scena e ti sei perso, piuttosto dimmi, con quei muscoli sai farci anche a botte o ci sfogli solo libri?

    Era la regola, uno scemo nel gruppo ci voleva, anche se il suo fisico sembrava sufficientemente temprato, sperò tra se e se che il cervello gli fosse fluito nei muscoli.

    Piace poco anche a me, ritrovarsi la via spianata in questi frangenti vuol dire che qualcuno ci sta prendendo d’anticipo o vuole farci credere che è in grado di farlo.

    Le trappole nel loro percorso non erano poche e con le guardie assenti il loro cammino si rivelò una corsa campestre ad ostacoli, eccezion fatta per la tensione causata dal fatto che nessuna di esse fosse stata attivata da chi li aveva preceduti.

    Orochimaru, stavo pensando: potremmo reindirizzare gli sforzi dei sigillatori?
    Ora stanno contenendo Naruto, ma potrebbero indirizzare i loro sforzi verso Osamu?
    Se dovessimo trovarcelo alla fine del tunnel sarebbe come averlo dentro una trappola, basterebbe solo chiudere la porta, o nel nostro caso i sigilli.


    Una risposta positiva avrebbe potuto ribaltare la situazione in breve tempo concedendo a tutti il vantaggio di cui necessitavano sul Veterano.
    Il cunicolo, giunto quasi al termine li portò davanti ad un cancello aperto, colmo di Fuuinjutsu non spezzati ma che pareva non avessero la funzione di contenimento che sperava potessero avere: quella bomba veniva nascosta, ma nessuno veniva protetto da essa. Superato il cancello però era ormai chiaro che qualcosa non andasse, ragione per la quale fece arrestare il gruppo, per poi azzerare praticamente il suo tono di voce.

    Andrò avanti io, non c’è speranza che possiate muovervi silenziosamente.
    Orochimaru, i sistemi di sicurezza sono tutti basati sul chakra giusto?
    L’assenza di corrente non causerà problemi?
    Voglio introdurmi nella stanza a luci spente e non ci vorrà tanto.
    Il mio clone si assicurrerà che abbiate le giuste tempistiche.
    Gli faremo credere di poter essere poco silenziosi mentre lo sarò tantissimo.


    Indicò dei punti nel muro in cui era certo che passavano dei cavi elettrici diretti all’alimentazione delle luci della stanza che sarebbero stati semplici da sovraccaricare con un jutsu elettrico che avrebbe chiesto ad Orochimaru di utilizzare, dopotutto seppure incapace di utilizzarlo sarebbe stato sufficiente far fare contatto a due fili per avere lo stesso effetto.

    Non mi serve sapere chi c’è dentro devo solo stabilire un contatto con Naruto e grazie alla volpe mi basta poco, il resto verrà dopo.
    Ho una sola ma ingombrante certezza: io posso essere discreto nel mio approccio, chi mi interrompe no, rischiare di rilasciare il chakra che sta venendo concentrato interrompendo me non vale una simile leggerezza.


    Si fecero più silenziosi e attenti mentre lui avrebbe generato un clone per poi avvicinarsi in solitaria percorrendo gli ultimi metri verso la porta, lasciando gli altri fuori anche dalla più fine delle percezioni, oltre trenta metri da quello che scoprì essere proprio Osamu.
    Si acquattò e gli altri poterono vederlo letteralmente scomparire mentre sfruttava tutti i suoi mezzi per farsi maggiormente furtivo. [ST 1, 2]

    Figlio di una grandissima zoccola.

    Inveì tra se e se vedendo che i sospetti ai quali neanche lui credeva troppo si erano concretizzati, Osamu infatti non aveva perso un secondo e aveva sfruttato a pieno ciò che aveva guadagnato alla riunione, ma cosa poteva volere da Naruto in quel momento?
    Possibile che volesse recuperare il suo chakra?
    Appena l'originale stava per varcare la soglia il clone avrebbe indicato un punto di accesso al sistema elettrico dando il segnale.

    Corto circuito.

    Al primo movimento interno alla stanza calò l'oscurità e il gruppetto iniziò a muoversi, non eccessivamente rumoroso ma comunque udibile di modo che la recita reggesse è che venissero individuati loro anzichè l'originale che prendeva un altra via assai più silenziosa.
    Persino il suo respiro si alleggerì e l’oscurità l’avrebbe aiutato ad occultarsi, cosa altrimenti impossibile per via della conformazione della stanza: un cilindro assolutamente spoglio, occupato esclusivamente da Naruto, o quello che rimaneva di lui, qualcosa di bestiale ma traboccante di un potere probabilmente impossibile da controllare. Addosso mise comunque ben più di una precauzione, non poteva annullare il suo chakra visto che gli sarebbe servito per comunicare.
    Se avesse funzionato, sfruttando il chakra adesivo avrebbe completamente aggirato Osamu senza neanche toccare il pavimento, considerando che la stanza era un grosso cilindro di otto metri di raggio ed altezza pari a 4 sarebbe riuscito a mantenersi costantemente ad oltre quattro metri dall’avversario che osservava Naruto da tre, certo il suo chakra non era nascosto, ma era davvero possibile individuare il chakra suo, misto a quello della volpe, in un ambiente così saturo di chakra ad esso simili?
    Se tutto fosse andato liscio sarebbe stato necessario confrontarsi con un reale esperto in materia prima di allungare la mano.

    Ci siamo allenati parecchio Kurama, credo che il nostro legame sia abbastanza stretto da mantenerci coscienti, abbiamo bisogno di farlo come un unico essere, sarà la prova del nove e per te un po' nostalgico.
    Sei pronto?
    Dobbiamo essere un soffio di vento tra i suoi pensieri e scavare a sufficienza da trovare o Naruto o qualcuno che ci guidi a lui.


    Se la volpe non avesse obiettato avrebbe allungato una mano sulla sfera, non era ancora del tutto certo di cosa lo avrebbe aspettato.
    ll gruppo, prima di quel contatto quando ancora Raizen strisciava sul soffitto tenendosi il più lontano possibile da Osamu, avrebbe fatto il suo ingresso nella stanza.

    Sicuramente le gemme non le hai su per le orecchie o dentro al naso.

    Esclamò il clone alquanto infastidito, il parlare di entrambi era una buona copertura e l'aria lì sotto era tutto sommato immobile, e seppure non lo fosse era plausibile sentire l'odore di Raizen visto che lo aveva davanti.

    Non lo stai facendo perché... non puoi.
    Questo posto è un pericolo anche per te e sei abbastanza sveglio da capire che non puoi calcolare ogni imprevisto, come quello che hai sotto il naso ad esempio, e che sei consapevole potrebbe distruggere anche te.
    Questo evento è misterioso per te come per noi ma l'uso della gemma del tempo ormai diventa pericoloso, già una volta ti ha portato dentro al non luogo della Rottura, non credo sia saggio forzare un alterazione del tempo come questa, tu sai di essere un sorvegliato speciale, e rischi di finirci di nuovo.
    Lì neanche i tuoi poteri hanno un senso.


    Quello era un punto di vantaggio che avevano i viaggiatori semplici in quel luogo rispetto al Veterano, ma poteva spingersi a spiegare al suo avversario che ciò che accadeva in quel mondo non era per il passato ma per il futuro?
    Il massimo a cui si poteva accedere erano risorse, e attingere ad esse non era elementare e se non l’avesse ancora capito correva il rischio di fornirgli nuove idee col rischio che potesse davvero sfruttare quel luogo nel giusto modo e non nella maniera a lui più consona e da un certo punto di vista classica.

    Tutto dipende da quanto sei permaloso.
    Potresti semplicemente voltare le spalle a questa storia, noi non siamo qui per te, tu non sei qui per noi, puoi semplicemente sederti a ricordare il passato consapevole che porterà al tuo perfetto futuro e lasciare che riportiamo tutto al suo posto, oppure... potresti scommettere.
    Scommettere che interferire con lo scorrere del tempo e con te stesso non causerà alterazioni sgradite, che tutto andrà bene, che uccidi qualche vecchio nemico, qualcuno nuovo... rischiando però di perdere e restare incastrato in un tempo fuori da tutti i tuoi calcoli e con te stesso da dover convincere delle tue buone intenzioni.
    E ho anche qualche dubbio su Q, se i vostri destini sono legati farai bene a tenerlo a catena.


    Fece spallucce come a dire che c’era un ben misero guadagno in tutta quella fatica ed un enorme, per quanto remoto, rischio. Intanto l'originale era giunto in posizione, la luce fioca emessa da Naturo era sufficiente a guidarlo e illuminare fiocamente il resto dell'ambiente permettendo al gruppetto di scorgere Osamu e viceversa.
    Si preparò alla sofferenza mentre tendeva la mano che fosse fisica o mentale c'era sempre sofferenza in quei casi.




  10. .

    Un Ritorno Inatteso

    I






    Konoha era sempre la stessa a prima vista, il grande e accogliente villaggio che faceva da bussola al mondo quando questo cercava la via del mutuo guadagno e del sacrificio. Nel primo dei villaggi moderni, nati in pace come associazioni di potenti clan, sembrava che cambiasse poco, ma un albero secolare era davvero immobile?
    Le foglie cambiavano, nuovi rami nascevano ed altri si spezzavano e in quel ciclo di mutamenti la sua vita proseguiva adattandolo alle intemperie nonostante nessuno paragonasse mai quei rigidi giganti all’adattamento malgrado ne fossero dei campioni.
    Così era Konoha, alla costante ricerca di una via che percorsa dalle giuste radici potesse impedire all’accademia di franare verso il burrone della guerra, una speranza che fluiva innata nella società del villaggio in cui il bene comune aveva gran valore e lo si apprezzava in una moltitudine di gesti quotidiani e spontanei. Non era un ambiente in cui era facile essere maliziosi.
    Dalla sua ultima visita Kairi potè notare che degli aggiornamenti erano stati fatti, tanti per una maggiore sicurezza, altri per un maggior decoro della capitale ninja del Fuoco. Fuori dalle mura il vibrante mercato accoglieva una vita che alle prime ore del pomeriggio in vista della chiusura, iniziava a fluire verso l’interno, alcuni per rifornire rivenditori al dettaglio altri per organizzare la giornata successiva, ma tutti con un apposito pass. Nella via principale una moltitudine di attività commerciali si affacciavano, anche se mediante qualche specifico finanziamento erano stati prediletti sarti, fabbri di primordine, malgrado il migliore stesse in un buco nel terreno, alimentari street food in spazzi appositi e ristoranti di prima classe. Percorrendo la via, adornata da querce sicuramente ammaestrate dai Senju non si poteva far a meno di pensare che Konoha avesse fatto buon utilizzo della sua storia anche se quell’asse così dritto tra le vie del villaggio paradossalmente lo nascondeva, invitando ad entrare nei caratteristici vicoli per farsi sorprendere da tutte le sfumature che la via principale non poteva mostrare. Al termine della strada ecco i primi cambiamenti: la seconda cinta muraria che proteggeva l’amministrazione era scomparsa e una grande piazza dava respiro ad una struttura che celebrava la vera spina dorsale del villaggio: i ninja. In pieno stile konohaniano il precedente palazzo venne sacrificato per poter trarre in salvo Hoshi ed al suo posto era stato edificato qualcosa di più rappresentativo seppure ricordasse l’originale.
    La grande piazza antistante l’amministrazione, ritrovo dei più disparati raduni sociali, nella vita di tutti i giorni sarebbe stata un ottimo filtro per la chunin per ripercorrere i suoi giorni fuori dal villaggio e trovarsi preparata davanti a Raizen. Come spesso l’aveva trovato quando era stata convocata anche quel giorno stava dietro alla massiccia scrivania e quando i due entrarono, saltando qualche controllo grazie a Youkai, lo videro poggiare un foglio nei documenti in uscita e aggiungere una puntina nella mappa alle sue spalle.
    Sarebbe stato certamente sorpreso da quella visione se non ne fosse stato informato con qualche minuto di anticipo, ma sul momento non potè che sorridere.

    Non penso che gli shinobi della foglia smetteranno mai di tornare quando meno li si attende e quando più si sente bisogno di loro.
    Bentornata, Kairi Uchiha.


    Già Sho prima di lei era tornato, quasi spuntando dal nulla, quando ormai tutto sembrava perso, di Kairi di contro si sapevano solo sporadici aggiornamenti che nell’ultimo periodo erano diventati assenti.

    Dovrai raccontarmi cosa è successo in questo periodo temo, sono certo di avere qualche risposta che ti farà bene sentire ma devo esser certo che tu sia chi dici di essere.
    Per cui, Kairi Uchiha, chi sei tu?


    In qualche modo la chunin era invecchiata, non nel fisico, ma nei suoi occhi una luce diversa aveva preso il posto della precedente spensieratezza, qualcosa di più piccolo ma forse più brillante. Ricordava una delle ultime interazioni che ebbe con lei, fu quando gli venne fatto rapporto della missione ad Iwa e potè scoprire della sciagurata perdita della pergamena delle anime. In quel momento quella domanda non era solo utile a comprendere chi fosse adesso Kairi ma cosa l’avesse portata ad esserlo. Raizen di contro era accogliente e gentile, dopotutto aveva fiducia a sufficienza su Youkai per non credere che gli avesse portato un nukenin alla scrivania, non di nuovo.

    Riguardo i tuoi corsi Youkai ne parleremo una volta chiuso qui.

    Quando Kairi avesse finito la sua presentazione e il rapporto sugli eventi che l’avevano tenuta lontano dal villaggio, ed una volta toltosi eventuali dubbi in merito Raizen avrebbe cambiato leggermente discorso per iniziare gli aggiornamenti che era necessario dare.

    Hai mantenuto qualche contatto con il villaggio?

    E mentre lei forniva la risposta che si aspettava l’Hokage prese un rotolo e srotolandolo fino a raggiungere il kanji della volpe ne rilasciò il contenuto: la maschera omonima, appartenuta a Shin.


  11. .

    Colpo Grosso a Palazzo

    X






    Neanche per un singolo momento durante quell’evento aveva abbassato la guardia, ogni parola di Diogene ed ogni suo movimento venivano soppesati con attenzione e rimandati al mittente, spesso bollati come menzogne o macchiati da interessi personali. Ma di sicuro non biasimava il Kokage per questo, tutt’altro, ammirava la sua astuzia ma reputava spregevole e criminoso che il suo espansionismo fosse rivolto verso l’accademia piuttosto che sui vasti territori esterni che la minacciavano, non solo come alleanza ma anche i singoli stati, Oto dopotutto era uno dei primi villaggi a cadere quando il supporto fornito agli stati cuscinetto non sarebbe bastato.
    Un visionario, ma con poca lucidità.
    Fu anche con quel tarlo nella mente che analizzò la discesa nell’edificio abbandonato, reputandolo strano in un primo momento seppure adesso fosse più chiara la ragione: era una pietanza semplice da gestire in pochi elementi, così come anche il servizio al tavolo, tuttavia il tempo necessario a consumarla non era mai poco, il brodo era pur sempre a bollore.

    Affascinante invitarci a banchettare in un luogo in cui venivano abusati degli innocenti.
    Dovrei pensare a rilasciare quella licenza per il bancarello di Akimi lo zozzone al monumento dei caduti.


    Aveva un tono freddo e ben poco incline a condividere quella bevuta, di compagnia o meno lo trovava a dir poco rivoltante per quanto colorite fossero le usanze otesi, tuttavia il suo tono dissimulò la sua indignazione, mantenendosi volutamente neutrale, quasi meccanico. Se qualcuno avesse voluto valutarne il significato avrebbe tranquillamente potuto piazzarlo davanti ad un opera d’arte moderna che non sarebbe risultato fuori luogo.
    Impossibile dire se fosse un insulto, il commento di qualcuno che si reputava offeso o chissà cos’altro. quell’insensata serie di brindisi sarebbe stata interrotta solo dall’eco di un esplosione che scosse l’intero edificio, scuotendogli la pelle e facendogli rizzare i peli. Il suo sguardo accigliato dardeggiò per l’intera struttura, scossa dagli echi di quell’evento per poi fermarsi proprio su Diogene con… una ricetrasmittente all’orecchio.

    Mh.

    Non potè non pensare alla mostruosa efficacia di quell’aggeggio, in grado di comunicare così tempestivamente e senza necessità di ponti in un punto così fuori mano per delle onde radio.

    Ad Oto i sensitivi faticheranno a guadagnarsi la pagnotta con quelle ricetrasmittenti, simili congegni non dovreste tenerli solo per il vostro villaggio Kokage.

    Frottole. Non credeva ad una singola parola di ciò che diceva, niente in un armeria ninja poteva causare una simile esplosione: i ninja usavano sigilli non polvere da sparo. Gli sarebbe servito un diversivo, ragione per la quale avrebbe dato una pedata a Youkai sotto il tavolo, impossibile da vedere con le abbondanti tovaglie. Il minuto Chunin già sapeva che quel gesto significava solo una cosa: diversivo.
    Quando si fosse adoperato, sicuro che per almeno un istante le attenzioni sarebbero state sul chunin le sue mani, tra gli abbondanti panneggi di tovaglie, mantelli e tovaglioli avrebbero composto un unico rapidissimo sigillo, oltre il bordo del tavolo, mentre le mani correvano verso il basso per alzarsi dalla sedia. [ST1]

    Youkai!
    Ti dico sempre di soffiare prima di mangiare il ramen!


    Quel sigillo per qualche istante non avrebbe prodotto alcun risultato, niente sarebbe comparso o mutato, nessun effetto, seppure qualcuno di estremamente fortunato avesse potuto vederlo non avrebbe potuto connetterlo a niente.
    Solo dopo qualche secondo, ad oltre quindici metri di distanza oltre la porta di ingresso a quel salone, nascosto dall’angolo del muro alla vista dei presenti sarebbe apparso un clone, aveva potuto constatare che l’intero cunicolo era sguarnito e sgombero sia da guardie che da porte di sicurezza, per cui appena apparso, dotato di una più che discreta furtività si sarebbe dileguato con un movimento istantaneo [ST 2 e 3] , precipitandosi nei cunicoli e percorrendoli senza esitazione a ritroso. Una volta allontanatosi circa a metà dei cunicoli che li avevano portati lì, avrebbe evocato Kubomi.

    Non fermarti.
    Qui, attorno al mio collo, siamo di volata.


    Roger.

    Insieme avrebbero galoppato fino alla botola, non aveva visto nessuno chiuderla ma sventrarla non sarebbe stato un problema, accovacciatosi sotto di essa infatti avrebbe caricato una mostruosa potenza sulle gambe per darsi uno slancio sufficiente a sfondarla con un doppio pugno dei suoi guanti armati e sollevarsi per inerzia anche dopo. [ST4] Non si sarebbe soffermato sui presenti se non per preservarsi, schizzando via immediatamente senza dare a nessuno il tempo di reagire, cercando di arrivare in cima alle mura in qualsiasi modo, anche lanciandosi da una finestra per poi scalarne il muro. Oto era un paese che si sviluppava in piano per la maggiore, guadagnare le mura voleva dire guadagnare un punto panoramico sufficiente da osservare praticamente l'intero villaggio, difficilmente gli sarebbe sfuggito il polverone che aveva un punto ben preciso d’origine: palazzo Yakushi.
    Se niente l’avesse ostacolato la notizia sarebbe immediatamente giunta a Raizen, grazie al rilascio del clone.

    Ti può servire una mano Febh?
    Sembra che a giudicare dal fumo l’esplosione sia avvenuta esattamente a Palazzo Yakushi.
    Non mi dispiacerebbe accertarmi personalmente delle condizioni di Ogen.
    Kokage, direi che ha un emergenza da gestire non ci offenderemo di sicuro, è un clan di individui che rasentano l’immortalità ma l’esplosione ha quasi spianato il palazzo, siamo tra colleghi, sappiamo che alcuni eventi sono più importanti anche di questa cena.
    Spero che l’otre sia ben al sicuro, non sarebbe in primis una buona notizia per Omoi se venisse danneggiata e in secundis per Oto.


    Sorrise con la lentezza di un volto che non voleva sorridere.
    Sapeva che l’otre era in mano a Febh e non riusciva a non vederlo piazzarsela sotto il materasso.
    In cima a tutto quello c’era una cosa che, dopo tutte le azioni al limite del legale di Diogene, Raizen non aveva ancora dimenticato: la volontà del Colosso di mettersi in contatto con una delle spine più fastidiose nel fianco dell’accademia: il Flagello. Quell’importante informazione datagli dal Risorto poteva essere avvenuta o meno, poco importava, la sola intenzione era un chiaro segnale di quale tangente stesse prendendo la visione del Colosso di Sangue.


    Edited by F e n i x - 9/7/2023, 22:06
  12. .
    ciao Kai! ç_ç
    ci manchi ç_ç
  13. .

    Il Bell'Iga

    V






    Le balbuzie di Ryugi nascondevano bene la sua incertezza nel fornire risposte ma nutrivano anche l’impazienza del poliziotto che aveva il suo da fare tra l’ insolitamente violenta tempesta e un quintuplo omicidio.

    Mh.
    Non è la più cristallina delle risposte, concordi?


    Il tono non era accusatorio, anzi, Hisu sembrava voler impostare un interrogatorio sereno.

    Dunque, sei venuta qui e una delle vittime ti ha portato a vedere la zona, al tuo arrivo hai visto anche dei Chikuma ai quali è stato impedito di entrare eppure ora stanno qui dentro, morti insieme a due Soshi.
    Una delle vittime era l’anziana levatrice del clan.


    Girò una pagina del taccuino.

    Mama Kyushu.

    Ritornò a quella dedicata a Ryugi.

    Alcuni testimoni hanno confermato che era stata chiamata per aiutare la moglie del capoclan, Lyn, nel parto leggermente prematuro del suo bambino e che poi scortata da lei e Hyai sei stata accompagnata fuori, probabilmente lontana dal quartiere.

    Questo in soldoni ciò che aveva detto Ryugi, con l’aggiunta di qualche conferma che faceva pensare che Hisu avesse già iniziato da un po' a fare i compiti, niente di sensibile però era stato aggiunto, segno che ancora c’era qualcosa da confermare prima di far decadere i sospetti.

    Niente però è ancora in grado di chiarire come mai una persona che mai si era approcciata al clan è stata ritrovata al suo interno, illesa, a poca distanza dal luogo del delitto e senza una motivazione per essere qui.
    La dottoressa ci ha detto che l’esposizione al veleno avrebbe reso assai confusi i ricordi della serata, ma questo non vale per ciò che è avvenuto prima dell’esposizione.
    Ed a prosito, mi dispiace, assistere ad un parto Soshi dev’essere stata dura, le tende sono spazi angusti resistere al suo interno tutto quel tempo nella concitazione dev’essere stato impegnativo.


    Battè con la penna sul foglio.

    Dunque, vogliamo provare a ricordare e ricostruire la tua gita all’interno del quartiere Soshi?
    La casa del capoclan dopotutto non apre le porte a chiunque, a volte neanche i cancelli del clan.


    Il suo sguardo si focalizzò sui simboli vestiti dalla Nekki.

    Neanche ad un membro delle squadre speciali.

    La guardò con un accenno di compassione, doveva esserci una ragione se il Kazekage, di sicuro un eccellente esempio di prematura genialità, permetteva al poliziotto di fare quelle domande ed anzi evitava le interazioni con Ryugi.

    È adesso il momento migliore per ricordare, devo chiederti questo sforzo, qualcosa di molto strano è successo qui e se qualcosa di strano è capitato a te sarebbe bene descrivermelo prima che vada perso per sempre.

    Non avrebbe sorriso, ma il suo bel volto e i celebri occhi degli irreprensibili Iga sembravano farlo al posto suo tanto i suoi lineamenti ispiravano fiducia. Non era costretta e non lo sarebbe diventata, anzi, se avesse avuto necessità di alzarsi e ripercorrere il suo cammino non sarebbe stata fermata nonostante Hisu la seguisse passo passo, probabilmente fiducioso delle sue possibilità fisiche.





    CITAZIONE
    Beeeeeeeeeeeeene.
    Restart.
    Ho dato una buona lettura, cercato di capire cosa avesse fornito hohe rispetto alla trama e preso in mano la quest, riniziamo dunque con un recap anche per te e vediamo se con questa mappa mentale rischiariamo le idee a te, Ryugi e riusciamo a stabilire una vaga idea di cosa capita e delle azioni da intraprendere per capire cosa sta succedendo.
    Se lo trovi necessario e possibile prova anche a interagire con ciò che ti circonda alla ricerca di indizi o di ricostruire i tuoi stessi movimenti.
  14. .

    Se non vinci, Prega

    IX





    La genin subiva gli attacchi del suo avversario, ma lo faceva coscienziosamente, la sua abilità gli permetteva infatti di mantenersi reattiva ed efficiente nel combattimento nonostante le ferite, come avrebbe affermato in lei la volontà del fuoco ardeva potente ed ancor di più il chakra del sigillo del quinto Hokage, il medico da battaglia.
    Fortunatamente ci aveva visto lungo e prendere le distanze lo aiutò a pareggiare i conti con la prestanza fisica della ragazza percependo il lancio di kunai dalla distanza e riuscendo ad evitarli senza troppi sforzi, [SD1] stesso discorso però non valeva per gli spiedi, molto più infimi e rapidi si diressero verso il ginocchio e la caviglia sui quali aveva appena fatto affidamento per schivare, venendone colpito ed evidentemente danneggiato. [Ferite]

    No...Non va bene per niente.

    Vedersi abbassare le possibilità di fuga fu per lui un ulteriore segnale che qualcosa non andava per il verso giusto: riuscì a frapporre l’arco tra il kunai e il suo busto, ricevendone solo un brutto graffio [SD2] interrompendone la corsa prima che potesse ferirlo seriamente.
    A quel punto era pronto a contrattaccare, ma incredibilmente la genin aveva ancora degli assi da giocare e dopo il primo calcio, incassato miseramente non gli restò che un ultima opzione, rannicchiarsi e contrattare.

    Basta!
    Basta!


    Aveva difeso all’ultimo la testa, rannicchiandosi come meglio poteva e procurandosi una botta non indifferente al braccio.

    Mi farò imprigionare, ma a patto di venir protetto!
    Mi catturerebbero e userebbero come esempio in caso contrario!
    Quelli per cui lavoro non accettano di buon occhio i fallimenti.


    Parlava con una sincera ombra di paura nel viso.

    Ma ti avviso io so solo la mia fetta, rapire dei Genin e consegnarli al capo e qualche piccolo dettaglio ulteriore.
    Un sunese è stato preso, e uno malconcio forse sarà catturato a breve
    Forse se li segui puoi raggiungere almeno uno dei due!


    Asami aveva tutto a portata di nocche in un certo senso, ma cosa avrebbe scelto?
    Si erano tutti divisi da tempo ed era improbabile riuscire a trovarli senza le informazioni di Hae, ma come poteva mettere in saccoccia il suo informatore che si era guadagnata con così tanta fatica e contemporaneamente salvare almeno uno dei suoi compagni?
    Possibile che il Nukenin gli stesse gettando del fumo sugli occhi?
    Se Asami avesse accettato avrebbe comunque dato prova di sincerità, fornendo la posizione del sunese e aggiornandola su come e quando fosse finito il combattimento e sul konohaniano che aveva combattuto nella piazza spuntandola per il rotto della cuffia.


    Edited by F e n i x - 13/12/2022, 10:19
  15. .

    Guida alle Competenze Equipaggiamento

    Come creare le Competenze Equipaggiamento
    o Equipaggiamenti Leggendari





    Generalità


    Le Competenze Equipaggiamento descrivono specifici oggetti dotati di capacità superiori rispetto al normale Equipaggiamento acquistabile con i crediti, possono prendere anche il nome di Oggetti Leggendari o Equipaggiamenti Leggendari. Non richiedono crediti per essere inserite in scheda e in genere possiedono delle Conoscenze (ossia l'insieme di tutte le categorie di abilità e tecniche definite all'interno della Competenza) a cui l'utilizzatore ha accesso quando usa l'Equipaggiamento Leggendario, alcune delle quali superano i limiti delle Competenze Combattive e delle Competenze Evocazioni. Una Competenza Equipaggiamento Deve avere un Tema ben specifico e una descrizione che lo esprima, non è approvabile un oggetto che influenzi aspetti troppo diversi o variegati. Unico elemento da tenere Sempre a mente è che uno degli slot della competenza deve essere occupato dall'Equipaggiamento vero e proprio. In caso di Equipaggiamenti consumabili (Tonici, veleni, bombe), l'utilizzatore ne ha comunque sempre una scorta a disposizione a inizio giocata.


    Acquisizione


    Ottenere Competenze Equipaggiamento è più complesso rispetto al proporre un normale materiale personale: gli Oggetti Leggendari vengono ottenuti in gioco e Necessariamente attraverso giocate di qualità atte a generare uno stemma Elite per richiedere il tratto Competenza corrispondente.

    Esistono tre modi per ottenere una Competenza Equipaggiamento in maniera Diretta:
    • L'Oggetto Leggendario viene ottenuto come Donazione da parte del QM in una quest o altra giocata. il Qm deve informare lo staff prima della donazione, e sarà lui a stabilire il Tema dell'equipaggiamento e delineare in linea di massima le conoscenze correlate. Poi sarà il giocatore a proporle nel dettaglio.
    • L'Oggetto Leggendario viene Forgiato dall'Utilizzatore, se possiede la Competenza Artigiano adatta a fabbricare la categoria di Equipaggiamenti in cui ricade il proprio ed è Jonin. Dovrà comunque ottenere i materiali necessari o gli schemi di costruzione o simili con una giocata che gli valga uno stemma Elite. Potrà proporre il Tema personalmente e delineare le conoscenze a suo piacimento
    • L'Oggetto Leggendario viene Forgiato da un personaggio o un PNG di grado Jonin in possesso della Competenza Artigiano adatta a fabbricare la categoria di Equipaggiamento in cui ricade il suddetto. Il personaggio dovrà comunque ottenere ottenere i materiali necessari o gli schemi di costruzione o simili con una giocata che gli valga uno stemma Elite, a cui può prendere parte l'Artigiano. L'artigiano potrà proporre il Tema personalmente e delineare le conoscenze a suo piacimento. Un Artigiano PNG richiederà 5000ryo aggiuntivi oltre al normale costo necessario per reclutarlo.

    È anche possibile ottenere un equipaggiamento in maniera Indiretta:
    • L'Oggetto Leggendario viene Ottenuto o Recuperato in una giocata che non fornisce uno stemma Elite, ma il personaggio "imparerà ad utilizzarlo" solo Dopo aver ottenuto uno stemma Elite, anche in giocate successive, che sia almeno lontanamente in tema con la Competenza Equipaggiamento. Se la foggia e la tipologia dell'equipaggiamento lo consentono può essere inserito ed utilizzato come un normale Equipaggiamento da pagare in crediti in base alle sue potenzialità, una volta sbloccato mediante lo stemma d'élite seguirà le normali regole le regole di un Oggetto Leggendario

    N.B.
    Le Comasterate non sono mai accettabili per ottenere una Competenza Equipaggiamento, indipendentemente dalla qualità. Questa regola si applica sempre e comunque a qualsiasi tipologia di Acquisizione anche se non esplicitato nei precedenti punti.


    Modifiche


    Se l'Oggetto Leggendario ottenuto non è di gradimento del giocatore, è possibile coinvolgere un PNG con l'abilità Artigiano corrispondente di grado Jonin, Chunin se Personaggio Giocante per modificarlo, e una giocata a tema, ma non richiede stemmi. Un PNG assoldato chiede sempre 2000 Ryo aggiuntivi oltre ai normali costi.
    La modifica di una Competenza Equipaggiamento Non può essere radicale nè nel Tema nè nell’Aspetto: trasformare una spada in un elmo o un arco in un martello è come cambiare completamente tipo di oggetto e richiede un nuovo stemma Elite, come se si ottenesse un nuovo Oggetto Leggendario. In generale l'oggetto deve rispettare il Tema dell'oggetto originario, sia come Conoscenze che come aspetto: modificare un'arma sputafuoco in una che congela a contatto è un cambio troppo radicale, così come un tonico che potenzia i sensi in uno che trasforma in una sirena, mentre ad esempio uno scudo che spara fiamme potrebbe diventare un parabraccia che blocca le fiamme, così come potrebbe essere accettabile un cambio che mantenga inalterata la tipologia di danno. Inoltre se possibile si dovrebbe restare della stessa tipologia ([Mischia], [Distanza], [Potenziamento], [Protezione], eccetera) o almeno non cambiare in maniera troppo radicale o assurda (quindi è impossibile una tagliateste che perde la sua componente massiva per diventare uno spiedo, o una lancia che si trasforma in un corpetto), ovviamente il parere finale sulla necessità o meno di uno stemma d'èlite per la modifica spetta allo staff.


    Limiti


    Le Competenze Equipaggiamento permettono di superare alcuni dei limiti delle competenze combattive, ma pur concedendo maggior libertà rispetto ad una combattiva non sono comunque prive di limiti.
    • Possono influenzare le tecniche speciali, espandendone alcune capacità o collegandosi direttamente a esse. Non possono comunque snaturarle (aggiungere la manipolazione della pelle a quella delle ossa, o trasformare il fuoco dello Sharingan in fulmini). L'equipaggiamento deve avere un tema collegato ed essere in larga misura se non interamente dedicato alla tecnica speciale. L'equipaggiamento deve essere visibile, disarmabile o comunque attirare l'attenzione, in caso contrario verrà verosimilmente bocciato (da evitare tatuaggi trascurabili per esempio). L'Oggetto Leggendario o il materiale per forgiarlo deve essere ottenuto in una giocata particolare e possibilmente a tema.
    • Possono influenzare le Specializzazioni, ampliando le potenzialità delle abilità e delle tecniche. Non possono Mai fornire capacità di specializzazione a chi non ha quella specializzazione.
    • Possono simulare una Tecnica Speciale, ma con vincoli e con potenzialità massime pari a un livello II, il minor valore possibile nelle progressioni e con consumi di chakra raddoppiati. Richiede un tema Molto Forte, deve per forza essere un dono del QM con approvazione dello staff.
    • La Competenza Equipaggiamento non può essere la somma di più competenze. Non è possibile avere una spada composta da una lama leggendaria e un'elsa leggendaria con capacità distinte, così come non si può avere un parabraccia con spalla e guanto leggendari separatamente. Nulla vieta di avere una spada e un fodero o un arco e una faretra e altri esempi similari in quanto sono oggetti distinti e separabili.
    • Non è possibile sviluppare una Competenza Combattiva basata su una Competenza Equipaggiamento. Nulla vieta di creare Competenze Generiche. Le Competenze Equipaggiamento di Villaggio sono le uniche che ignorano questo vincolo.
    • Una Competenza Equipaggiamento può essere rubata o sottratta. E' comunque necessario uno stemma Elite per inserirlo in scheda. Se l'Oggetto Leggendario contiene capacità che non sono compatibili con il ladro (dover usare una tecnica personale del proprietario originale, per esempio), se la modifica non è radicale è possibile cambiarle gratuitamente in fase di proposta nel materiale personale. Il tema e la struttura devono restare quanto più possibile aderenti all'originale.
    • Una Competenza Combattiva può essere ceduta a un Gregario d'Elite o a una Evocazione. In questo ultimo caso, l'Evocazione la avrà sempre con sè al momento del Richiamo.
    • Un Oggetto Leggendario se distrutto (con l'ovvia eccezione dei consumabili) è sempre riparabile. La riparazione richiede un Artigiano almeno di grado Chunin e una giocata a tema. Un PNG di assoldato chiede sempre 2000ryo aggiuntivi oltre ai normali costi.


    Struttura


    Le competenze sono strutturate come le Competenze combattive, ma uno degli slot deve essere occupato dall'[Equipaggiamento] vero e proprio, che tuttavia ha potenzialità mediamente superiori rispetto alle controparti di lista.
    • L'Equipaggiamento all'interno della Competenza Equipaggiamento ha SEMPRE durezza 5.
    • L'Equipaggiamento all'interno della Competenza Equipaggiamento ha SEMPRE il massimo potenziale concesso dal grado in cui l'arma è posta. Nel caso di Tonici, Veleni e Bombe, in base allo slot si avrà a disposizione il massimo consumo, aumentato di 2 Bassi.
    • L'Equipaggiamento all'interno della Competenza Equipaggiamento, se [Veleno] ha sempre 3 dosi, se [Tonico] ha 1 dose, se [Bomba] ha una dose, [Distanza] può avere fino a 5 munizioni, se Piccole o inferiori. E' possibile usare uno slot della competenza per raddoppiare questi valori.
    Gli altri slot possono seguire le regole delle Competenze Combattive, con l'unica differenza che il solo essere parte di una Competenza Equipaggiamento costituisce un Vincolo (non è un Vincolo Forte), di conseguenza anche eventuali Tecniche Avanzate inserite nella competenza hanno potenzialità Parigrado. Le Competenze Equipaggiamento al loro interno possono contenere degli slot Speciali che definiscono delle meccaniche particolari, uniche per questo tipo di competenza, e che aprono a maggiori possibilità. Questi slot sono:
    • Carica di Chakra: L'utilizzatore carica l'oggetto di chakra che verrà usato per gli slot della competenza
    • Risveglio Libero: L'utilizzatore attiva l'oggetto con uno slot interno alla competenza, ottenendo vantaggi.
    • Risveglio Vincolato: L'utilizzatore attiva l'oggetto sottoponendolo a una delle conoscenze che ha in scheda, ottenendo vantaggi
    Una Competenza Equipaggiamento è comunque proponibile e bilanciabile anche senza queste particolari meccaniche il cui unico ruolo è dare un impostazione ed accedere a particolari bonus nonchè facilitare il lavoro di approvazione, non sono tuttavia dei binari imprescindibili ed è quindi possibile proporre qualcosa che non li contempli.


    Carica di Chakra


    Carica di chakra
    Arte: L'utilizzatore carica l'Equipaggiamento di chakra, che verrà consumato dai suoi EFFETTI. La carica di chakra dura una scena di gioco, a discrezione del QM, o fino all'esaurimento. METODI DI ELIMINAZIONE. Caricare è azione gratuita istantanea, può essere eseguita una volta a round. La riserva massima è pari a 9/12/15 bassi. Il chakra della Carica è sempre riconoscibile o visibile quando viene utilizzato per gli Effetti.
    [Consumo: Medio/Medioalto/Quasialto]

    Possibili Metodi di Eliminazione
    • Questo chakra può essere eliminato o assorbito da metodi appositi quando almeno metà della carica immessa inizialmente è consumata.
    • Questo chakra rende il TONICO/VELENO in cui è immesso resistente ai metodi per rimuoverlo o inattivarlo, tali sistemi funzioneranno solo se almeno metà della loro carica di chakra è stata consumata, in caso contrario potranno agire normalmente, ma con consumo triplicato.

    Le abilità dell'oggetto che sfruttano il chakra caricato si chiamano EFFETTI (può essere aggiunto un aggettivo per categorizzarli, affine al Tema, per esempio Effetti Tossici, Effetti Curativi, Effetti Distruttivi, eccetera)
    Gli EFFETTI hanno potenzialità parigrado rispetto allo slot in cui si trovano.
    Le TECNICHE dell'equipaggiamento, se usano esclusivamente il chakra della Carica, possono avere Caricamento con posizioni pari ad (1) per l'esecuzione, senza che questo aumenti di 1 basso il consumo.



    Risveglio Libero


    Risveglio Libero
    Speciale: L'Equipaggiamento può essere Risvegliato, ottenendo CAPACITÀ SPECIALI per 3 (chunin)/ 4 (jonin) round. Richiede un METODO DI RISVEGLIO e uno Slot Tecnica.


    Possibili Capacità Speciali
    Massimo 3 da chunin o 4 da jonin

    Numerose variabili, ci si limita a elencarne alcune, da usare come riferimento.
    • Aumento di 15 della potenza base (è possibile selezionarlo due volte)
    • Aumento di 1 della durezza, oltre il limite di 5 (è possibile selezionarlo due volte)
    • Aumento di 2 round della durata del Risveglio (è possibile selezionarlo due volte)
    • Aumento dimensionale e/o forma alternativa, può cambiare dall'una all'altra modalità tramite azione gratuita istantanea, eventuali veleni o effetti applicati funzionano come di norma
    • L'oggetto diventa Senziente, come da abilità, ma con Percezione 6 entro 9 metri.
    • Fornire 3 tacche distribuibili tra le statistiche (è possibile selezionarlo due volte, ottenendo 5 tacche, ma il bonus alla singola statistica è 3)
    • Fornire +3 a Percezione o Furtività all'utilizzatore (non cumulabile)
    • Fornire +3 a Percezione o Furtività all'oggetto, se Senziente (non cumulabile)
    • Fornire +3 Leggere di Vitalità, se in Forma Vivente (non cumulabile)
    • Aumento di 6 metri del raggio di percezione dell'oggetto, se Senziente
    • Condivide il chakra con l'utilizzatore entro 15 metri (è possibile selezionarlo due volte, raddoppiando il raggio), se Senziente e in Forma Vivente
    • Se distrutto si riforma nel round successivo in forma non risvegliata, una volta al giorno. Non può essere Risvegliato prima di 2 round dalla ricostruzione
    • Condivide i sensi con l'utilizzatore entro 15 metri. Richiede Senziente
    • Le Tecniche Avanzate della Competenza Equipaggiamento hanno un consumo ridotto di Basso, o del 50% (quale sia il minore), ma devono essere utilizzabili solo da Risvegliato
    • Le Tecniche Avanzate della Competenza Equipaggiamento hanno Caricamento (1), ma devono essere utilizzabili solo da Risvegliato
    • Rinunciando a 1 Capacità Speciale da risveglio, si può aggiungere in due slot della competenza la voce "Se Risvegliata..." introducendo effetti con potenzialità intorno a 1-2 Bassi in quello slot.


    Possibili Metodi di Risveglio
    • Consumo Medio
    • Autoinfliggersi una ferita almeno MedioLeggera o equivalente
    • Sacrificare almeno 300 crediti di equipaggiamento
    • Altri, analoghi

    • Rendere necessari due diversi Metodi di Risveglio (o un metodo di risveglio più complesso) aumenta il numero di Capacità Speciali di 2


    Risveglio Vincolato


    Risveglio Vincolato
    Speciale: L'Equipaggiamento può essere Risvegliato quando sottoposto a una specifica CONOSCENZA(presente nella scheda dell'utilizzatore), ottenendo CAPACITÀ SPECIALI per la durata della Conoscenza , o se istantanea, per 2 (chunin) / 3 (jonin) round. L'Equipaggiamento risvegliato, in aggiunta agli effetti della Conoscenza, potrà usare le CAPACITÀ SPECIALI.


    Possibili Capacità Speciali
    Massimo 4 da chunin o 5 da jonin

    Numerose variabili, ci si limita a elencarne alcune, da usare come riferimento.
    Le seguenti Capacità sono esclusive del Risveglio Vincolato, si considerino in aggiunta a questo elenco quelle presenti nel Risveglio Libero che possono essere usate anche in quello Vincolato.
    • Aumenta di 2 round la durata della Conoscenza che attiva il risveglio, anche se interrotto il mantenimento
    • Riduce di 1 Basso il costo di mantenimento della Conoscenza che attiva il risveglio, fino a un minimo di 1 Basso (è possibile selezionarla due volte)
    • Aumenta di 15 la potenza della Conoscenza che attiva il risveglio, se la possiede, ha un mantenimento o una durata fissa (è possibile selezionarla due volte)

    La Conoscenza con la quale si effettua il risveglio deve avere almeno un consumo Medio, se inferiore va pagata la differenza.
    Aggiungere alla Conoscenza un Metodo di Risveglio come se fosse un Rilascio Libero Aumenta il numero di capacità di 2






    Slot Competenza validi solo per le Competenze Equipaggiamento




    Qualunque Grado

    • Arte: Emulare un AdR una volta a round. La potenza può essere incrementata di 10, con un Vincolo. Potenzialità in base allo slot utilizzato.
    • Arte: Uno status aggiunto a un attacco fino a due volte a round. Consumo Basso



    Slot Genin

    • Speciale: Mano del Padrone - Se utilizzata da qualcuno che non riconosce come suo possessore, l'arma causa danni diretti alla vitalità, fino a 1/2 Leggera (slot genin) o 1 leggera (slot chunin) per ogni utilizzo. In alternativa può causare effetti (illusori, riduzione di potenza, altro) dal potenziale di 1 Basso (slot genin) o 2 Bassi (slot chunin)
    • Speciale: Carica Efficiente - permette di Caricare due volte in un round.
      [Richiede Carica di Chakra]
    • Speciale: Riserva Profonda - Aumenta di 6 bassi la riserva massima della Carica.
      [Richiede Carica di Chakra]
    • Speciale: Risveglio Efficiente - Aumenta di 2 round la durata del Risveglio.
      [Richiede Risveglio Libero o Risveglio Vincolato]
    • Abile: Redistribuzione - Tramite azione gratuita lenta è possibile redistribuire le tacche bonus fornite dal Risveglio dell'oggetto
      [Richiede Risveglio Libero o Risveglio Vincolato]
    • Abile: Forma Alternativa - Tramite Azione gratuita lenta è possibile cambiare la forma dell'equipaggiamento in una completamente diversa (le dimensioni possono al massimo raddoppiare o dimezzarsi.) Se distrutta una forma, è ancora possibile usare l'altra. Massimo 2 forme.
    • Abile: Comunicazione Superiore - L'Equipaggiamento può comunicare telepaticamente anche se non è a contatto, entro 15 metri.
      [Richiede Senziente]
    • Arte: Forma Alternativa - Tramite Azione gratuita istantanea e un consumo basso è possibile cambiare la forma dell'equipaggiamento in una completamente diversa (le dimensioni possono al massimo raddoppiare o dimezzarsi). Se distrutta una forma, è ancora possibile usare l'altra. Massimo 3 forme.
    • Arte: Potenziamento Caricato - Permette di convertire la Carica in Potenza extra (all'equip o a una tecnica specifica o a un'azione specifica) due volte a round. Ogni 1/2 Basso fornisce +5. Massimo +20. Se c'è un Vincolo forte, è eseguibile un qualunque numero di volte nel round.
      [Richiede Carica di Chakra]
    • Arte: Impasto Caricato - Permette di convertire la Carica in tacche (a un'azione con l'equip o a una tecnica specifica o a un'azione specifica) due volte a round, non contano come impasti di chakra. Ogni 1/2 Basso fornisce 2 tacche, fino a un massimo di 2. Se c'è un Vincolo forte, è eseguibile un qualunque numero di volte nel round.
      [Richiede Carica di Chakra]



    Slot Chunin

    • Speciale: Senziente - L'Equipaggiamento è sempre senziente e dotato di memoria e/o sentimenti. Ha una Percezione pari a 3 in un raggio di 9 metri, che non dipende da uno specifico organo di senso, ma non percepisce nulla oltre questo raggio. Può comunicare telepaticamente con il suo utilizzatore se a contatto.
    • Speciale: Forma Vivente Base: L'equipaggiamento se risvegliato assume una forma vivente a scelta dell'utilizzatore, pari alle sue dimensioni. E' dotato di un metodo d'attacco con potenza pari alla propria coerente con la forma scelta. Ha una vitalità pari a 1 Leggera ogni 5 di Potenza, se ucciso il Risveglio si interrompe. Le statistiche sono parienergia rispetto all'utilizzatore. La Percezione diviene subordinata ai sensi della forma vivente scelta, può impastare chakra, se ne ha a disposizione.
      [Richiede Senziente + Risveglio Libero o Risveglio Vincolato]
    • Speciale: Riserva Profonda - Aumenta di 9 bassi la riserva massima della Carica.
      [Richiede Carica di Chakra]
    • Abile: Redistribuzione - Tramite azione gratuita rapida è possibile redistribuire le tacche bonus fornite dal Risveglio dell'oggetto
      [Richiede Risveglio Libero o Risveglio Vincolato]
    • Arte: Recupero Immediato - L'Equipaggiamento esegue un movimento accelerato verso la mano dell'utilizzatore, se entro 30 metri, come Azione Gratuita Veloce. Il movimento non può causare danni. Se bloccata o trattenuto in qualche modo, l'Equipaggiamento prima tenta di liberarsi con forza pari a una statistica dell'utilizzatore, aumentata di 3 tacche. La statistica è decisa al momento della creazione dell'Equipaggiamento.
      (Consumo Basso)
    • Arte: Potenziamento Caricato - Permette di convertire la Carica in Potenza extra (all'equip o a una tecnica specifica o a un'azione specifica) due volte a round. Ogni 1/2 Basso fornisce +5. Massimo +30. Se c'è un Vincolo forte, è eseguibile un qualunque numero di volte nel round.
      [Richiede Carica di Chakra]
    • Arte: Impasto Caricato - Permette di convertire la Carica in tacche (a un'azione con l'equip o a una tecnica specifica o a un'azione specifica) due volte a round, non contano come impasti di chakra. Ogni 1/2 Basso fornisce 2 tacche, fino a un massimo di 4. Se c'è un Vincolo forte, è eseguibile un qualunque numero di volte nel round.
      [Richiede Carica di Chakra]
    • Arte: Regola Vietata - Permette di negare il funzionamento di una specifica conoscenza, anche parte di tecniche speciali (per esempio la guarigione, la conversione, l'assorbimento di chakra, l'essere insensibile, l'immortalità) per un round. Se usata la conoscenza vietata si subisce danno fino a 2 Leggere alla Vitalità. La distribuzione del danno dipende dalla conoscenza vietata. Se si vieta l'Immortalità, questa sarà negata a partire dall'azione successiva alla Regola Vietata, non può causare danni. Se imposto un Vincolo forte, può applicarsi a DUE conoscenze.



    Slot Jonin

    • Speciale: Carica Efficiente - permette di Caricare tre volte in un round.
      [Richiede Carica di Chakra]
    • Speciale: Riserva Profonda - Aumenta di 12 bassi la riserva massima della Carica.
      [Richiede Carica di Chakra]
    • Speciale: Forma Vivente Superiore: L'equipaggiamento se risvegliato assume una forma vivente a scelta dell'utilizzatore, grande fino a 6 Unità. E' dotato di tre metodi d'attacco con potenza pari alla propria coerenti con la forma scelta. Conta ancora come un Equipaggiamento ai fini della rottura. Le statistiche sono parienergia rispetto all'utilizzatore. La Percezione diviene subordinata ai sensi della forma vivente scelta, può impastare chakra, se ne ha a disposizione.
      [Richiede Senziente + Risveglio Libero o Risveglio Vincolato]
    • Abile: Comunicazione Superiore - L'Equipaggiamento può comunicare telepaticamente anche se non è a contatto, entro 30 metri.
      [Richiede Senziente]
    • Arte: Recupero Perfetto - L'Equipaggiamento si teletrasporta verso la mano dell'utilizzatore, o comunque pronto all'uso, se entro trenta metri, come Azione Gratuita Veloce. Può essere bloccato da barriere di chakra o similari.
      (Consumo Mediobasso)
    • Arte: Potenziamento Caricato - Permette di convertire la Carica in Potenza extra (all'equip o a una tecnica specifica o a un'azione specifica) due volte a round. Ogni 1/2 Basso fornisce +5. Massimo +40. Se c'è un Vincolo forte, è eseguibile un qualunque numero di volte nel round.
      [Richiede Carica di Chakra]
    • Arte: Impasto Caricato - Permette di convertire la Carica in tacche (a un'azione con l'equip o a una tecnica specifica o a un'azione specifica) due volte a round, non contano come impasti di chakra. Ogni 1/2 Basso fornisce 2 tacche, fino a un massimo di 6. Se c'è un Vincolo forte, è eseguibile un qualunque numero di volte nel round.
      [Richiede Carica di Chakra]
    • Arte: Regola Vietata - Richiede 2 Bassi. Permette di negare il funzionamento di due specifiche conoscenze, anche parte di tecniche speciali (per esempio la guarigione, la conversione, l'assorbimento di chakra, l'essere insensibile, l'immortalità) per un round. Se usata la conoscenza vietata, si subisce danno fino a 2 Leggere alla Vitalità. La distribuzione del danno dipende dalla conoscenza vietata. Se si vieta l'Immortalità, questa sarà negata a partire dall'azione successiva alla Regola Vietata, non può causare danni. Se imposto un Vincolo forte, può durare due round
      (Consumo Mediobasso)
      [Richiede Carica di Chakra, Risveglio Libero o Risveglio Vincolato]


    Edited by F e n i x - 18/1/2023, 00:44
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