Posts written by F e n i x

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    Nuove Consapevolezze

    XX




    La prima affermazione di Kaji era ciò che si poteva aspettare dopo quell'esperienza: la negazione, cosa altro poteva permettergli la sua situazione se non il rifiuto di una visione libera come lo era quella di Raizen?
    Non c'era un punto d'incontro tra di loro divisi da una solida armatura e dalla loro stessa natura così come lo erano i binari di un treno, ma adesso Kaji sapeva che per quanto lontano potesse essere Raizen vedeva un disastro ferroviario in grado di piegare entrambi per creare un punto di incontro. Nel presente però non era possibile e a lui non restavano che quelle ultime battute per mettere in pausa quel discorso fino ad un loro futuro incontro.

    Io non posso mollare kaji... Non posso… Deve restare qualcuno a continuare a sognare, sperare, ferirsi anche.
    Ma grazie, sinceramente, per l'interessamento.
    Distruggerò me forse, ma mai ciò a cui tengo, senza non vivrei, perché ciò che voglio è ciò che sono, ma ciò che voglio può perdurare senza di me, mentre il contrario è impossibile, fino a quando questo sarà l'ordine delle mie priorità tutto andrà bene.


    Ed era sereno quando lo diceva, in quell'ordine aveva ritrovato un valore sufficiente a vivere senza rimpianti, senza paure.

    Non posso salvarti?
    Sei sicuro kaji?
    Queste sono le parole di qualcuno che non vuole farsi salvare.
    Di qualcuno che ammette di avere un bisogno, probabilmente la tua parte più conscia ancora lo rifiuta difendendosi col poco che ha, ma per me e anche per te quando te ne accorgerai questa non è altro che una crepa, inizia a metterci il naso, magari capirai che fuori l'aria è limpida e pulita.
    E c'è un motivo, piccolo Kaji


    Disse in tono amichevole e sincero.

    Tu non hai vissuto.

    Lo guardò qualche secondo consapevole che quell'affermazione non era confutabile.

    Non sai cosa c'è oltre ciò che ti ha spezzato, dopo il tradimento, non hai i mezzi per venire a capo di qualcosa che ti ha ferito quando eri indifeso perché non hai avuto il tempo materiale per crearli, Febh si, e nonostante sia ancora un po' fissato riesce a gestirli grazie alla semplice esperienza.
    Tu non sei ANCORA salvabile, dovrei farti vivere il tempo che ti manca per fartelo capire, ma capirai, forse presto, dopotutto non sei troppo stupido.
    Vivendo ti rimarginerai e crescerai di nuovo, come un albero dopo una tempesta, con un tronco più solido per i rami che restano e cresceranno, facendo ciò che non hai potuto fare finora.
    E lo so perché sei una parte di me, vecchia, ma questo non lo sai, non l'hai visto, queste cose non mostrano il passato ma hai visto una somiglianza.
    Avere un piano A, B, C e chissà quanti altri suggerisce che sei un bravo stratega, ma anche che non ti impegnerai perché avrai sempre un paracadute... Ogni paracadute però ti fa perdere metri importanti, atterrerai, ti salverai, ma come?
    Chi o cosa lascerai indietro?
    Prima o poi qualcuno arriverà e tu sentirai di dover cedere e capirai che la vita è incertezza e la vittoria sta nel domarla col VERO coraggio, prima che sia troppo tardi e nel guardarti alle spalle ti accorgerai di aver vissuto come se fossi morto.
    Io posso accettarti, ma ti servirà capire che solo il sacrificio potrà far diventare la tua vita degna e solo questa consapevolezza ti permetterà di non dare un amicizia per scontata e lottare per non perderla, per il valore di quel sacrificio, nessun piano B... Ma ovviamente non credo accetterò chiunque come accetto te.


    Una mezza persona come Kaji poteva accettarla, il suo fine era innocente, le altre non le conosceva tantomeno ne condivideva i metodi e le azioni, sapeva che erano persone spezzate, cambiate dal tempo trascorso all'inferno in chissà cosa.

    Andremo, visto che è ciò che desideri, ma prima…

    Si sarebbe dunque voltato verso Yuuki.

    Hai ancora tanto da capire, per quanto tutto questo ti appaia semplice persino la bontà va misurata, ti libererò presto, ma non so qui come scorre il tempo e dal tuo punto di vista potrebbe essere troppo ora che ne hai consapevolezza, la solitudine non è positiva per nessuno.
    I demoni lo sanno, e sanno come dormire un sonno che permetta di comprendersi senza perdersi, di attendere senza tempo, di provare senza esprimersi.
    Posso fartelo apprendere e forse al tuo risveglio oltre che libera sarai più consapevole.


    Sarebbe stato necessario un contatto con la volpe mediato da Raizen, ma non ci sarebbero stati problemi, era dopotutto qualcosa di simile ad una pratica meditativa, non elementare ma con quel metodo di condivisione sarebbe stato più semplice e rapido da apprendere grazie ad una comunicazione assai più profonda delle parole.
    Una volta terminato sarebbero dunque usciti, lasciandosi la gemma alle spalle ma portandosi dietro l’opportunità di vivere meglio ciò che li attendeva. Ed un po’ di chakra nel caso di Raizen.
    Aveva parlato con sincerità e vera apprensione a Kaji, dopotutto seppure fosse la versione bastarda di Febh era pur sempre Febh, ma accettarne alcuni lati e consigli gli risultava ancora difficile, persino sbagliato. Era indubbio che parte dell'analisi su Raizen fosse meticolosamente corretta, ma poteva davvero ascoltare i consigli di Kaji sul come tenersi strette le persone?
    Il suo non amico- non avversario era tante cose, ma non era certamente disposto al sacrificio che proprio Febh gli aveva dimostrato essere necessario per costruire un saldo rapporto, era invece un abile manipolatore e quei consigli poteva accettarli dal Kaji manipolatore se solo le sue intenzioni fossero quelle di raggirare il prossimo e insaccarlo come un salame, ma così non era. In quel momento della sua vita Raizen stava imparando che l’onestà con le giuste persone pagava sempre, e quello era un concetto troppo lontano dal modo di pensare di Kaji, Raizen vedeva come gli obiettivi di quel ragazzo, giustamente intimidito dalla vita, ne annebbiavano in alcuni casi il giudizio rendendolo il peggior partner che si possa avere in una missione: aveva un unico valore da proteggere e non era l'incolumità dei suoi alleati, lo aveva detto chiaramente. Poco interessava a Raizen se chi gli gravitava attorno non se ne rendeva conto, ma il suo egoismo era un pericolo, anche se era sinceramente dispiaciuto per ciò che aveva generato quella filosofia.



    Dreamland


    Tutti in quel momento, per una ragione o per l'altra, erano intenti a studiarsi, anche se tra di loro proprio il più cervellotico era quello con meno dubbi: l'Oni aveva già inquadrato i presenti e nella sua scacchiera avevano già un posto, insieme al bluff che li avrebbe probabilmente portati fuori.
    Il Sognatore era la mezza persona più antica, forse per volontà, forse grazie al tempo dell'inferno o forse grazie ai milioni di vite che aveva sognato, o forse per tutte quelle ragioni assieme, sta di fatto che quelle vite infinite avevano reso la sua percezione del mondo differente. Rimase in silenzio durante lo scambio tra i due, osservando con gli occhi di chi aveva visto tanto ma consapevole di non aver visto tutto. Osservava come solo lui poteva e quando Youkai chiamò per nome quell’ individuo ogni singola Comparsa si voltò verso la coppia, solamente con la testa e gli occhi sbarrati, in alcuni casi con effetti pessimi per il le vertebre cervicali, non con uno scatto, fu un movimento simultaneo ma posato, in pochi secondi avrebbero percepito il peso di aver attirato su di loro ogni possibile attenzione del Sognatore, ricordandogli che il mondo di quella mezza persona altro non era che la sua stessa mente, connessa fetalmente ad ogni anima che desiderava sognare per sempre un po’ come lo era la strega, anche se con un rapporto per niente forzato e molto più piacevole, un po’ come tutte le mezze persone.

    Oni…

    Ripetè con inflessione onirica, quindi senza inflessione a malapena un velo, qualcosa che ricordava tutto e niente ma che serviva al Sognatore per riflettere su quel nome per lui nuovo e inusuale.

    Credevo che la tua identità ti fosse cara Kaji.
    Toglierti il dolore non equivale forse a privarti Ancora di una parte di te, di fatto dell'unica cosa che ti è rimasta?
    L'hai detto tu stesso, è un esistenza di dolore, cosa resterebbe una volta cancellato?
    Ci spezzeremo, diverremo esili, senza motivazioni…


    Ancora il sospetto serpeggiava e poiché il sogno ancora non era mutato ne terminato i due potevano sentirlo anche dentro di loro oltre che vederlo nei volti di quelle comparse, divenne avversione solamente quando la tecnica disperse una ridicola quantità di quello che probabilmente era dolore. Il Sognatore conosceva Kaji seppur superficialmente ed era certo che lui difficilmente avrebbe cambiato idea dopo un incontro così breve, ma a convincerlo del fatto che quella fosse una messa in scena fu esattamente la volontà del falso Kaji di privarsi di qualcosa di così intimo e che come aveva detto li definiva. Raizen avrebbe tradotto con poche semplici parole che un emo come Kaji non poteva rinunciare al suo dolore così come le altre mezze persone non potevano rinunciare alla loro declinazione dello stesso che di fatto li aveva originati e continuava a tenerli lucidi.

    No… tu non sei Kaji.
    Ciò a cui hai rinunciato non è niente e Kaji non avrebbe ragione di ingannarmi, tantomeno di rinunciare a ciò che lo salva dall'oblio.


    Aveva percepito l'irrisoria quantità di chakra usata da Youkai e gli scarsi effetti che questa aveva avuto, contrariamente a quelli che aveva subito il piccoletto usandola su di se.
    Un solo gesto infinitesimale, come se colpisse un cristallo a mezz'aria e il mondo divenne un caleidoscopio di luci, un labirinto di specchi in frantumi, ognuno con una realtà diversa al suo interno e mentre ancora i loro sensi cercavano di orientarsi in quello spazio il Sognatore si lanciò dentro ad uno di essi, perso, come loro, dentro il sogno di qualcuno.
    Complesso dire quale.


    The Vengeance End


    Il Vendicatore era ormai giunto al suo limite, l'attacco che la rapidità di Raizen lo costrinse a subire lo portò definitivamente con le ginocchia a terra, poggiato sull'unico sostegno che mai l'avrebbe abbandonato: la sua vendetta.
    Le ossa però non si ricomponevano seppur tenute insieme dalle fiamme, se non era in grado di aggiustare qualcosa per lui così piccolo era evidentemente agli sgoccioli, complice anche la distruzione della colonna molto probabilmente, era il segno che aspettava per rilasciare la possessione.

    Non avrei lasciato a nessuno di voi esaltati Hebiko, ti piaccia o no questo è il risultato che hai quando un ostacolo inamovibile, ma non indistruttibile, incontra una lancia inarrestabile.
    Le tue azioni hanno portato a questo.


    Si voltò e mentre lo distanziava parlava, e nascosto agli occhi del vendicatore compieva dei sigilli. Aveva visto la fiala che teneva in mano, ovviamente, era lì proprio per farsi vedere, ma quale poteva essere il fine di una simile trappola?
    Oppure serviva a lui e non aveva forze a sufficienza neanche per utilizzarla?
    Essendo una delle mezze persone era probabile che già avesse raccolto informazioni dal suo precedente scontro con la strega e da questo, imparando le basi dello stile di Raizen, avrebbe potuto lederlo sfruttandole?
    Ricordava ancora come un trauma la tecnica della zanna in grado di sottrargli i cloni, e se quella fiala era dello stesso tipo che aveva avvelenato i draghi poteva essere un grosso problema.

    Abbassa la falce mucchio d'ossa, le minacce di un perdente ridotto in quello stato sono patetiche oltre che penose.
    Io SO che posso ridurti così, l'ho fatto una volta e lo rifarò, ma questo tu lo sai.
    Il corpo che ti attende fuori è assai più limitato di questo, cercami e finirai qua sotto senza portare con te nemmeno una lettera, altro che ossa e teste.


    Terminati i sigilli e dopo averlo distanziato di una decina di metri mentre muoveva verso Hebiko e quello che non sapeva essere Du Gu, si voltò nuovamente verso di lui, con Tian al suo fianco, i sigilli non avevano prodotto nulla, sembrava però dalla sua espressione che fosse giunto ad una conclusione.

    Fuori di qui sono IO in vantaggio.
    E qui dentro… non cadrò nella tua trappola.


    In realtà stava per farlo, avrebbe voluto tagliargli braccio e recuperare la boccetta con un attacco a sorpresa, ma qualsiasi azione equivaleva di fatto a cedere a quella provocazione, e contrariamente alla strega il Vendicatore era ben vigile, quell'oggetto era lì per una ragione.

    Tian, non staccargli gli occhi di dosso, se muove un dito sai come neutralizzarlo, se possibile tieni intatta la fiala.

    Se non ci fossero stati problemi avrebbe continuato a parlare.

    Comunque si, direi che dobbiamo fare i bagagli, io quantomeno, tu non puoi andare via, ma so già dove farti andare: il regno della santa.
    Li un oggetto, un anello che ho forgiato in un modo assai singolare potrà aiutarti ad aiutare, anche te stesso, insegnandoti chi sei realmente e rendendo la tua attesa meno tediosa.
    Ma prima dobbiamo occuparci di quel tipo.
    E poi prima di salutarci dovrai dirmi un po’ della tua storia e come sei finito qui.


    Sospirò voltandosi verso il nuovo ospite, sapeva meno di zero su di lui se non ciò che poteva vedere, e il fazzoletto bianco per poco non lo fece piagnucolare.
    Stava per muoversi verso di lui quando una sensazione molto familiare lo invase, come quando un clone trasmetteva le sue esperienze, ma questa volta aveva uno spessore differente, era qualcosa di più profondo e rinvigorente fisicamente parlando.
    Lo sguardo andò alla gemma e lentamente le risposte vennero a galla insieme al dispiacere ma anche alla speranza e non da ultimo ad un cambiamento da parte della gemma, nessuno l'avrebbe percepito per il momento, ma avrebbero chiaramente visto la polvere che si levava da Raizen per via del chakra ripristinato, gli altri non potevano sapere con precisione probabilmente, ma per chiunque volesse dar battaglia non era una buona notizia.
    La gemma nella sua mano intanto era cambiata, la sua natura era differente, la cacofonia era scomparsa e al suo interno permaneva solo la fame, anche la sua apparenza era diversa, pur conservando la sua natura grossolana appariva più bella forse perché purificata, in lei era presente il desiderio di cambiare. Chiamava a gran voce come chiamava la tentazione e Raizen seppe che era perché adesso era vuota, il candido abisso senza fondo che era diventato bramava di essere nutrito. Su quella consapevolezza la mano di Raizen non si serrò completamente, non voleva nasconderla, ma neanche rivelarla del tutto, voleva che restasse un velato avvertimento.

    Dovrai darmi una mano Tian.

    Disse a mezza voce

    Io con i damerini non sono un asso, ti accorgerai quando sarò in difficoltà, la vecchia che cerca di non farmi sembrare un procione ammaestrato dice che sembro un gufo con le penne arruffate quando succede, sai quando cercano di sembrare grossi no?

    Inspirò e andò verso la coppia, stanco ma decisamente in forze, stufo di quel viaggio che immaginava assai più breve e decisamente meno fuori dalle righe.
    Baciò la fronte di Hebiko e poi si rivolse a Du Gu, un leggero inchino come quelli che si fanno ai propri pari, come aveva faticosamente imparato quando si era messo in testa di non dover apparire come uno che aveva appena posato una zappa con una bestemmia.

    Sono Raizen ikigami, prima fiamma di Konoha e protettore dell'equilibrio tra i draghi, chiedo perdono per... Tutto questo, immagino di aver causato qualche disagio, ma non potevo fare altrimenti, vite a me care lo necessitavano, spero capirai.
    Ho il presentimento di parlare con il maestro avvelenatore che mi è stato consigliato di cercare, nonostante non lo imaginassi cosi giovane vista la fama, purtroppo però non ho l'onore di conoscerne il nome.


    Gestiva con difficoltà quel discorso anche se non lo dava a vedere, cercando fin da subito di evitare parole che potessero in qualche modo a lui sconosciuto urtare la crisoelefantina sensibilità del damerino, ma fino a quando non ci fosse stato da contrattare poteva sperimentare, Tian poteva percepire quel disagio seppur ancora modesto poiché era un po’ dentro la sua testa e non sarebbe stato ostacolato se avesse sentito la necessità di dargli una mano che tuttavia per ora non sembrava essere necessaria.

    Perdona il mio compare, non può abbandonare ancora il suo incarico finché non sapremo che ha in mente il Vendicatore.
    Comunque mentre mi avvicinavo credo di aver sentito, seppur non fosse mia intenzione, che necessiti di un contatto con i draghi, se mi permettessi di comprendere sono quasi certo di poterti aiutare, ma non ti nascondo che qui sotto potresti avere non pochi problemi a prescindere.
    È forse connesso con la ragione per la quale ti trovi qui?
    Scegliere l'inferno non è da tutti, considerando che le mie indicazioni sono vecchie di un migliaio d'anni ciò che cerchi di realizzare non deve essere qualcosa di fattibile per le regole a cui sottostiamo tutti.
    E se intanto volessi potresti dirmi cosa è la fiala che tiene in mano fiamme e ossa lì te ne sarei grato, non penso abbia buone intenzioni.
    Credo sia una tua creazione no?


    A Tian per ora avrebbe sconsigliato di rivelarsi a sua volta come legato ai draghi ma soltanto col suo nome, voleva agire con prudenza, se quello era chi credeva che fosse quella gocci che teneva a mezz'aria poteva essere di tutto.
    Inoltre mentre muoveva verso il duo notò nuovamente che Febh era assente, ancora misteriosamente svanito, che la gemma avesse interferito con il piano di Kaji provocando la sua scomparsa?
    Ma se così era adesso che erano fuori perché non ricompariva?
  2. .

    L'Arciere Lucente

    VII






    Asami certo non si dimostrò particolarmente complessa nella sua strategia, ma da buona konohaniana scelse di “cascare” in quella trappola di fatto scegliendo di salvare ulteriori civili, indifesi contro quella minaccia così meschina. Se quel giorno avesse contato qualche vittima in meno sarebbe stato unicamente grazie all'affidabile grnin di Konoha.
    Lei era anche quella maggiormente preparata fisicamente e l'otese venne sorpreso dall'attacco e una volta spezzato io respiro grazie alla superiorità fisica fu semplice mandarlo al tappeto con il colpo successivo.

    Ora la situazione è ristabilita.
    Contrattiamo?


    La risposta fu fulminea, Asami non si sprecò in inutili parole e parti all'attacco con i pugni serrati, purtroppo per lei la collaborazione con l'otese non fu affatto fruttuosa visto che l'alleato da distrazione si trasformò in un ostacolo da aggirare. Proprio questo permise al ninja mascherato di riposizionarsi ed evitare la presa sul collo frapponendo al braccio avversario il proprio arco che ancora teneva in mano [SD1]

    Tutto qui?

    La canzonò lui senza remore.

    Quel marchio sulla fronte è fatto con i tatuaggi istantanei?

    La scarsa professionalità pareva essere comune in quel gruppetto, cosa che rendeva chiaro come mai non facessero un vero e proprio lavoro di gruppo. Anche se Asami non poteva sapere le condizioni degli altri mercenari almeno qualcuno con un po’ di sale in zucca doveva esserci, che qualcuno recitasse la parte dello zuccone di proposito?
    Se non altri l'arciere sembrava esserr un tipo metodico visto il suo ruolo, ma per quanto potesse volerci ragionare la genin doveva prepararsi al contrattacco.
    Il ninja si sarebbe rivelato un ottimo combattente a due mani, gestendo con una sola mano l'arco come se fosse un bastone e con il quale avrebbe tentato una bastonata sulle tempie di Asami cercando di renderle il favore di poco prima [SA1] contemporaneamente la mano libera sarebbe andata verso la faretra e impugnata una freccia l'avrebbe usata come un pugnale, cercando di mordere il ventre della ragazza e se non fosse stata sufficientemente pericolosa da sola la punta era ad arpione, e l'estrazione avrebbe sicuramente causato del sanguinamento [SA2] e si, era sua intenzione tirare indietro il dardo.
    Se non fosse riuscito nell'affondo per via di un allontanamento avrebbe lanciato la freccia a mani nude, normalmente sarebbe stato praticamente inutile, ma un sottile ronzio avrebbe accompagnato quel lancio facendo accelerare la freccia improvvisamente, persino illuminandola di una tenuissima luce, come il bagliore di una lucciola, rendendo il lancio efficace nonostante la breve distanza.[SA3]



    Prova anche qualcosina di diverso, ricorda la ts è un vantaggio non da poco: sfruttalo, i subisci e mena che ti concede sono sempre utili, ricorda anche che l'ambiente può darti una mano, pensa un po’ fuori da attacchi fisici puri, chi non risica non rosica ;)
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    Messaggi dall'Interno

    I



    Le giornate di Raizen erano raramente prive di doveri, ma da tempo aveva trovato il modo di respirare tra un incarico e l’altro organizzando al meglio la sua giornata e delegando mansioni la cui importanza non aveva grossa influenza sul villaggio o la nazione. Non solo, questo gli permetteva di lavorare con maggior efficacia su quei problemi, cosa che aveva causato, tranne eccezionali casi, l’ignorare le missioni di rango più basso che solitamente non arrivavano a scontrarsi con problemi di natura strategico politica.
    Con l’esperienza in quel lavoro era alla fine riuscito a trovare il giusto tempo da dedicare all’ozio e al riposo, permettendosi di lavorare a mente fresca quando più era necessario. Nell’ultimo periodo però era diventato particolarmente complesso, da tempo una parte di sé, per quanto non avesse difficoltà a gestirla, era condivisa con la volpe, e trovava difficoltà a creare quell’equilibrio che da sempre aveva contraddistinto il loro rapporto permettendogli di non impazzire durante la sua esperienza da jinchuriki.
    Generalmente infatti la volpe oziava in una parte della sua mente semi inconscia e solamente quando percepiva qualcosa di interessante si faceva avanti con qualche commento, sporadicamente dei consigli ma per la maggiore restando comunque in silenzio, simile in realtà ad una sorta di pensiero secondario che non prendeva mai veramente forma. Adesso tuttavia la sua voce si era fatta più presente e se non realmente impegnato riusciva a sentirla costantemente, agitarsi infastidita da chissà cosa. Un fastidio che non riusciva a contenere e percepiva come un pensiero angosciante.

    Uccidere?
    Uccidere chi?
    Ma chi può influenzare te?
    Qui dentro soprattutto, senza influenzare me poi.


    I due ripercorsero mentalmente le loro avventure, spesso sul filo del rasoio, rendendosi conto che raramente avevano riportato indietro qualcosa, ed in effetti non riuscendo a trovare alcun tipo di connessione.

    Quella volta nel paese dell’orso con la meteora?


    Mah, non saprei, non avevamo più percepito nulla, alla fin fine pure Sho era riuscito a venirne a capo, riuscire a percepire il suo e addirittura ammaestrarlo e non riuscire a tenere traccia di uno dei nostri mi sembra strano, certo era singolare quell’essere, forse il fatto che fosse relativamente amichevole e tranquillo con noi potrebbe aver ingannato le nostre percezioni?
    Dopotutto quello di Sho non riusciva a nascondersi proprio per questo.
    E poi perché dopo tutto questo tempo?


    Non saprei, qualcosa potrebbe averlo risvegliato se fosse stato ancora lì?

    Beh, in effetti a ben pensarci c’è qualcosa…

    Si toccò il petto.

    Qualcosa che non tolgo da tempo, è così leggero che a volte non mi rendo neanche conto di indossarlo… questo corpetto è come…

    Non riusciva a dire che lo percepiva come una parte di se, ma ricordava che l’aveva ricavato da un indumento insozzato del sangue oscuro di quello che si definiva il dio dell’assassino.

    Dunque?

    Non mi dice niente, è tutto confuso… riesco a percepire poco e niente, e poi è un oggetto, come potrebbe desiderare la morte?
    Certo, quando tu accendi la fucina non c’è mai da star certi del risultato, ma chiedere di morire è strano persino per qualcosa prodotta da quel maniaco di Meku.
    Diamo un occhiata a delle mappe.


    La ricerca attraverso le immagini e la comparazione della flora gli diede un inequivocabile risposta: il paese delle valli, impossibile sbagliarsi considerando che stava ad un mare di distanza.
    Connettere quella storia al corpetto e quindi alla missione alla quale partecipò anche Febh gli fece venire in mente di contattarlo per aggiornarsi sulla questione, inoltre se anche lui aveva avuto notizie simili sarebbe dovuto salpare anche lui dai territori del fuoco, e sapeva che non gli dispiaceva dividere le spese o scaricarle tutte su Raizen spilorcio com’era. Affrontare il viaggio insieme inoltre avrebbe permesso una maggior organizzazione in vista di qualsiasi difficoltà presente all’arrivo, era una terra praticamente sconosciuta per loro dopotutto.
    Avrebbe mandato il messaggio con uno dei suoi corvi più intelligenti, quelli dispettosi, in modo da mettere da subito l’otese nella giusta mood.
  4. .

    Il Dolore di Ognuno

    XIX



    Nel momento in cui Kaji rifiutò la sua offerta si irrigidì, con le mani lungo i fianchi mentre con i denti stringeva probabilmente una bijudama che non voleva sparare in faccia al Pavido, diventando paonazzo per contenere una valanga di insulti che probabilmente avrebbero rianimato tutto il risentimento della gemma, o lo avrebbero creato proprio ex novo.

    Ngh! Cof! Agh!
    Mi sto str… maled Cof!Cof!…Stupi… deff!
    Cof! Agh!


    Si stava strozzando con la sua stessa rabbia.
    Kaji poteva cercare di tenere le distanze da Febh, ma era evidente che condividessero una buona fetta di stupidità, la differenza era che Febh se la imponeva, Kaji ne andava fiero come se grazie ad essa stesse sventando chissà quale piano.

    Ti ho fatto una proposta, una PROPOSTA perché credo di fare il tuo bene!
    Ti ho illustrato cosa potevo fare SENZA farlo, questo è darti una scelta non ingannarti, dopo che te l’ho detto potresti anche agire per accertarti che io non possa farlo, ti ho messo TUTTO sul piatto!
    Ti ho dato un arma contro qualsiasi mio secondo fine!


    A quel punto era evidente che Kaji volesse sigillare all’interno della gemma qualcosa di particolare che Raizen poteva aver percepito e non farlo arrivare all’esterno senza che potesse controllarlo o addirittura non farlo arrivare proprio.

    Ben ti sta, stupido coglione.

    Si mise a braccia conserte, tutto sommato tranquillo all'interno della bolla, lui non ci avrebbe perso niente, non desiderava ne lo scontro ne tantomeno fare più di quanto aveva già esposto, quell'evoluzione bruciava molto più a Kaji che a lui, era evidente. Lo vedeva e ne era soddisfattissimo, mentre quello stringeva i denti lui ghignò, senza replicare ulteriormente, pensando che in fin dei conti aveva ottenuto quello che era meglio per tutti.

    ...tu vuoi fare cosa?

    Era offeso.
    Non tanto perché avrebbe dovuto condividere i suoi sentimenti, ma perché nessuno credeva che quelli che aveva esposto lo fossero, qualcosa che lo feriva indirettamente, ma che dopotutto era plausibile, una strada lastricata di mezze verità era sempre mezzo inaffidabile, riparare le buche era sempre un processo lungo.

    Bah... queste cose sono alla base della sfiducia, non dovrebbe essere necessario, non dopo tutto questo, guardalo, si sta già cagando sotto, per lui è una tortura e crederà che ci sia di mezzo chissà quale sotterfugio perché gli arrivino certi messaggi anziché quelli che si aspetta, o semplicemente interpreterà tutto a cazzo di cane per continuare a credere di avere ragione, questa sofferenza non farà che confermare le sue paranoie.
    È solo un bastardo vanitoso.


    Ma se le sue affermazioni potevano essere corrette lo erano solo in parte, ciò che loro osservavano era solo un sintomo di un passato doloroso che mettendo radici nella psiche di Kaji ne condizionava il modo d’essere e di agire, e di questo era certo, perché era proprio ciò che percepiva.
    La tecnica di Yuuki era strana, un modo fin troppo realistico di sperimentare un' improvvisa bipolarità, per quanto le emozioni fossero scambiate infatti mantenendo la propria coscienza potevano elaborare gli stimoli esterni con l'animo dell’altro di fatto convivendo con una seconda personalità, qualcosa di estremamente spiacevole in qualsiasi caso, sia per esperienze positive che negative. Una cosa su cui avrebbero concordato entrambi.
    Quando l'assimilazione fu completa una strana sensazione gli risalì il collo come un brivido, un brivido freddo che anche lui conosceva, il brivido che irrigidisce i muscoli della schiena tenendoti sul chi vive, teso e con gli scudi sempre in alto, quello che ti fa voltare per accertarti che nessuno possa sorprenderti con un coltello tra le scapole. Eppure non era quella la radice dei problemi di Kaji, in quel groviglio creato dalla tecnica di Yuuki era la prima cosa che avrebbe attecchito, trovando in Raizen terreno fertile, c’era infatti dell’altro: il timore della perdita, qualcosa che solamente chi già aveva perso poteva sperimentare. Generalmente un adulto riusciva a perdere senza troppi problemi, altrimenti nessuno sopravvivrebbe alla morte dei propri genitori, ma la perdita di Kaji era vecchia quasi quanto lui, e cresciuta molto più di lui nel tempo pesando sulle sue spalle come un fardello che lo obbligava a percorrere determinate strade.
    Strade che Kaji immaginava come qualcosa di ancor più solido forgiato da azioni e reazioni che creavano una catena di maglie ben salde che inevitabilmente portavano dentro ad una stanza buia, nascosta, lontana dalla realtà delle cose, una stanza che conosceva bene, in cui spesso anche la Montagna si sedeva ad aspettare. Con un po' più di libertà avrebbe potuto interagire con quel mondo e toccare Kaji molto più a fondo di quanto non potessero fare le parole, in quel momento Kaji avrebbe potuto sentire un timore: il timore empatico di poter ferire, lì sotto tutto era accentuato, e qualsiasi risposta positiva o negativa potevano evolvere in qualcosa di inaspettato e traumatizzante. Quel timore gli avrebbe intimato di riflettere, e l'avrebbe fatto, limitandosi a stare in piedi ad osservare.
    La sua consapevolezza, tutto ciò che era senza le sue esperienze, fluì dentro l’Hakai, anche se per lui era meno problematico quel processo, lo faceva senza alcun problema con la volpe, l’aveva fatto con Youkai, addirittura con ciò che Youkai aveva dentro. Raizen non aveva nulla da nascondere, se interrogato in merito avrebbe detto di se che probabilmente era per via del fatto che mettersi a nudo non era mai qualcosa che temeva.
    Per quella ragione la scarica fu immensa, non era un onda, non era una piena, era un ordinato blocco d’acqua che avanzava compatto come un muro per lanciarlo oltre il bordo dello scoglio al quale si aggrappava ed oltre quello ci si poteva aspettare qualcosa di agitato turbinante, ma la calma era desertica più che piatta. Come nella stanza di Kaji lì non c’era nessuno, solo un gigantesco mucchio di sabbia che sbilanciava un piano inclinato che sembrava non avere confini, sentiva la necessità di spostarlo, per mettere il tutto in equilibrio, una volta, due, tre… contro il vento, contro una crepa nel terreno che lo faceva sparire, contro se stesso.
    A qualcuno, sovente persino a lui, non andava mai bene ne la posizione, ne la forma, a volte la disperazione era tale da metterlo in ginocchio persino per un singolo granello, desiderava di avere braccia lunghe a sufficienza da poter gestire qualsiasi mucchio senza muoversi in modo da no dover gestire un altro peso da dover mettere in equilibrio, in modo da accontentare se stesso e gli altri.
    Era sfibrato dal dover scegliere tra cosa era giusto e cosa era importante eppure doveva farlo di continuo, rendendo quei pesi impossibili da portare al centro dove sarebbe stato semplice metterli in equilibrio. Il centro restava sempre irraggiungibile, tranne per il dolore che quella fatica comportava, il centro era un buco senza fondo in cui niente poteva stare, ma il centro era anche il suo posto e lì così come Kaji, era da solo.
    O quasi.
    In bilico, sull’orlo di quel baratro di sentimenti c’erano le statue di Hebiko, Youkai e Febh, sarebbe bastato un soffio per spingerle, anzi, a dirla tutta non si capiva quale miracolo della fisica le impedisse di cadere, ma stavano lì, immobili, da sotto probabilmente guardarle era come osservare un raggio di luce in lontananza, come se fossero la fine di un tunnel, certo c’era una ragione se il suo inconscio le rappresentava così, ma la dualità offerta da quella tecnica non gli permetteva di decifrare nell’esatto modo in cui lo faceva Raizen per cui per lui avrebbe potuto avere significati differenti.
    Anche Kaji aveva un posto in quella distesa fuori asse, come tanti altri: Feng, Diogene, persino Kensei, conficcato nel terreno ma ben visibile nell’orizzonte più lontano. Tutti avevano una posizione in quel disco che cercava di mettersi in equilibrio, ma adesso solo la statua dell’Hakai aveva una fune alla vita, una fune che scendeva dove sapeva esserci Raizen, una fune che l’avrebbe avvicinato all’orlo, prima o poi.
    Era evidente che quella statua si fosse mossa e il suo percorso iniziava in un punto assai lontano, così come quello di tutti i manipolatori con cui l’Hokage aveva interagito, categoria per cui provava un odio sconfinato. La statua aveva una traccia che l’aveva avvicinata al centro ma anche una che dopo un deciso arresto segnava una retromarcia che aveva alzato un mucchietto di terra, segno di come Raizen avesse percepito il rifiuto categorico di Kaji. Nella corda non era presente in quel momento alcun segno di tensione, così come lento era il nodo che avrebbe dovuto assicurare la corda alla statua.
    Capire che Raizen voleva e aveva fatto la sua parte in quell’interazione non era complesso, l’aveva avvicinato, l’aveva osservato e gli aveva concesso di mostrarsi diverso dal bastardo manipolatore che era, poteva guardarlo ancora con sospetto, ma tentava di concedergli un rischio calcolato, comprendeva le ambizioni e il patema di Kaji, ma reputava i suoi metodi come quelli delle mezze persone profondamente sbagliati, lontani dalla sue etica. Dopo quella visione sarebbe stato difficile accusare Raizen di ipocrisia, era palese quanti sacrifici facesse per raggiungere il suo ideale di giustizia sacrificando il meno possibile nel processo, se non se stesso, e proprio perché era stato sincero nei suoi intenti la corda giaceva abbandonata: non aveva più senso accollarsi quel peso, se la statua non voleva spostarsi non si sarebbe spostata, forzarla l'avrebbe rovinata.
    Eppure ancora non era stata picconata via.

    La smetti di frignare?
    Santo Hagoromo quanto sei tragico, è poco più di una seduta dallo psicologo, relax...


    L’aveva capito, aveva visto quali paure attanagliassero Kaji, ma non riusciva a compatirlo, dell’attrito ci sarebbe sempre stato, gli spigoli di quel carattere con cui si punzecchiavano erano duri da smussare.

    Avrai quell’aria da gran pensatore e quel parlare forbito ma sei proprio un piscialetto, non ci arrivi?
    Se non accetti di farti un po' male sarai solo e spaventato a vita, cazzone.
    E da solo morirai, molto probabilmente prima di quanto non faresti in compagnia.
    Queste mezze tacche qui sotto a cui ti sei associato di certo non ti daranno una mano, per carità, gli hai fatto firmare un buon contratto, ma non sperare che si sacrifichino per te, è per loro che giocano, e sono certo che ad ogni passo che fai in avanti devi assicurarti di essere sempre la loro miglior opzione per non venir scaricato.
    Stressante direi.


    Se farsi degli alleati poteva definirsi un secondo fine, più di una volta Raizen aveva rischiato la morte e tramato per quel secondo fine, ma se un alleanza dedita alla difesa reciproca poteva essere vista semplicemente come un atto disinteressato allora persino un Hokage poteva agire senza secondi fini, anche per coloro che ancora non riusciva a vedere dal fondo del suo tunnel.
    Quando la bolla si dissolse lui lievitò come una foglia verso il basso, per poi adagiarsi allo stesso livello di Kaji.
    Hebiko era andata e con essa la possibilità che qualsiasi cosa direttamente osservata da Raizen fluisse all’esterno.

    Ebbene?
    Andiamo o restiamo?


    Aggiungere altro era inutile e superfluo, agire era inutile e superfluo, per cui avrebbe aspettato.

    Yuuki.

    L’avrebbe guardata con fare paterno.

    Basta cazzate.

    Pareva ce ne fosse pure per lei, anche se il tono era assai più gentile ed evidentemente riferito a qualcosa detto in precedenza a cui non aveva potuto reagire a causa di Kaji.

    Hai fatto più che un ottimo lavoro qui, ma il tuo dono non ti concede l’esperienza di cui necessiti a definirti appropriatamente a quanto pare.
    Tu sei un frammento, punto, anzi, considerando come appari molto di più.
    Non so per quale ragione la tua connessione sia più debole ma sicuramente non è perché sei dimenticata, il fatto stesso che tu esista come qualcosa di pensante, indipendente e perfino diversa da ciò che ti ha generato è sintomo del fatto che non sei dimenticata, ma è probabile che qualche meccanismo di difesa sia in atto per il bene della sanità mentale del tuo io completo.
    Ma questo non vuol dire dimenticato, ne tantomeno che abbia meno importanza, anzi!
    Io e questo qua siamo porzioni di un tutto, il nostro io senza il nostro apporto non ha alcuna mancanza se non per i ricordi di ciò che è accaduto qui, come una torta a cui togli una piccolissima fetta, tu però sei un ingrediente intero, capisci la differenza?
    Non so cosa deciderà questo qui, ma tirarti fuori da questa gemma sarà la prima cosa che farò una volta uscito.


    Messosi a braccia conserte avrebbe dunque atteso la risoluzione finale.

    Pensate che se usciamo fuori da qui riuscirò a portarmi dietro un po' di chakra?
    Se stiamo combattendo ci scommetto le chiappe che sarà utile, se il piano è andato male e finiamo con uno degli svitati del tuo club avere la meglio sarà faticoso.


    Quindi in fin dei conti a restare lì ci stava pure rimettendo qualcosa.




    [The Vengeance Saga]



    Fuori dalla gemma intanto la battaglia infuriava, con il Vendicatore che vendeva care le ossa.

    Oh, conosco quella posizione… riutilizzarla ti costerà caro mucchio d’ossa.

    Aveva già visto la tecnica della parata all’opera grazie a Diogene, si era persino ripromesso di darci un occhiata visto che era presente nei manuali accademici, ma ancora non ne aveva avuto il tempo.
    Quel colpo era costato molto al colosso, e avrebbe preferito mandarlo a segno, ma era quantomeno riuscito a testare i limiti del Vendicatore, se gli occorreva una simile difesa era probabile che l’attacco fosse fuori portata.
    Avrebbe giurato di vedere qualche osso incrinarsi, ma non era un asso a stimare i danni, per cui avrebbe dovuto continuare fino ad avere la meglio.

    Anche tu stai attento, quelle difese erano troppo avventate, hai un grande vantaggio grazie al mio respiro, ma a meno di ridottissime distanze in corpo a corpo non è il massimo, ho faticato per non farti perdere qualche pezzo per strada, un altro scambio così e probabilmente non avrò fiato per coprirti quando servirà davvero.

    Un avvertimento di cui tener conto per far funzionare al meglio quell’abilità.

    Nomi?
    Quali nomi?


    Si voltò verso la colonna dalla quale le incisioni erano state cancellate per forza di cose.

    Ahhh… Beh, sei già a METÀ dell’opera!

    L’ironia era palpabile e a breve anche le fiamme lo sarebbero state considerando come le ossa del Vendicatore presero a ribollire.
    Forse.
    O forse la rabbia gli avrebbe fatto credere che Tian e Raizen avessero sviluppato uno stile di spada perché si annoiavano e non perché agli effetti era la loro arma principale ed avevano una rapidità quantomeno paragonabile a quella che il Vendicatore aveva con la sua falce.
    Mentre il Vendicatore era distratto da Tian fu Raizen ad agire realmente, [AdO] il suo principale obiettivo infatti stava sì componendo dei sigilli, ma solamente con una mano cosa così inusuale da risultare quantomeno sorprendente se non incomprensibile, mentre con l’altra caricata e pronta per un affondo, sorreggeva la nodachi, poteva arrivare di tutto dal pericoloso spadaccino o magari era solo la preparazione di una difesa, ma la vera minaccia era Raizen che dietro di lui componeva, sempre ad una mano, i sigilli complementari a quelli di Tian. Alle spalle del Vendicatore infatti la Montagna si stava muovendo, caricando un colpo [SA1-2 ST1] con la grande zambato che si sarebbe abbattuta sul Vendicatore con una precisione millimetrica nel tentativo di dividerlo per il lungo ma stando ben attento a non intercettare Tian, cosa estremamente semplice grazie alla connessione mentale costante tra i due e con la quale potevano coordinarsi al meglio, cosa che avrebbe anche permesso un potenziamento ottimale della tecnica grazie al fiato draconico di Tian. Lo scheletro però aveva un innegabile vantaggio in quello scontro, la libertà difensiva data dalle sue capacità di manipolazione non erano da sottovalutare per questo la zambato sarebbe stata sostenuta anche dalle code, in modo che se le ossa in espansione avessero cercato di allontanarlo dal suo obiettivo le code gli avrebbero dato sufficiente spazio di manovra per continuare a calare quel colpo anche se le braccia fossero state costrette a mollare la presa, tagliando oltre qualsiasi difesa.
    Dopo la colossale tecnica che aveva appena magistralmente parato il manipolatore si sarebbe nuovamente affidato alle sue ossa?
    Se il colpo non fosse stato sufficiente a mettere fuori gioco lo scheletro Tian avrebbe infine rilasciato il suo affondo, puntando alla nuda colonna vertebrale, l’idea era che uno scheletro simile avesse ben pochi legamenti, e colpi precisi che puntassero alle giuste ossa avrebbero potuto avvantaggiarsi di quella debolezza disarticolando le ossa anziché cercare di romperle dando un risultato similare che avrebbe comunque costretto il vendicatore a rigenerarle o raddrizzarle.[SA3]
    Se il Vendicatore fosse ancora stato in grado di vantarsi del suo risentimento entrambi sarebbero stati dell’idea che risparmiare chakra a quel punto era la cosa migliore da fare, ma un Kaguya…

    ...è un osso assai duro con cui avere a che fare.

    Ma poteva dirsi la stessa cosa dei suoi legamenti?
    Ancora incuriosito dalla solidità dei legamenti del fu Feng Gu sarebbe stato quindi Raizen ad attaccare con la pesante Garyu, con un fendente all’altezza del ginocchio che giungendo dall’esterno avrebbe cercato di rompere completamente l’articolazione.[SA 4]
    Contrattaccare fulmineamente era difficile se fossero stati colpiti i due obiettivi, ma non impossibile, ragion per cui non avrebbero impiegato molto a portare la spada a difesa del corpo. Una rapida occhiata intanto gli avrebbe permesso di vedere che Hebiko non aveva ancora problemi con il nuovo arrivato, ci avrebbe messo poco a creare un clone, ma non essendo ancora necessario non avrebbe tolto di dosso gli occhi al vendicatore.

    ...non ricordo se gli ho detto perché una gita all’inferno non mi stava particolarmente scomoda…

    Non gli restava che sperare che Hebiko non si inimicasse l’uomo, sapeva che sapeva essere diplomatica, c’era da sperare che Ogen le avesse passato qualche buon concetto.



    [Dreamland]



    La battaglia tra i due poteva essere potenzialmente eterna, Youkai aveva ormai iniziato a seguire un copione e se quel sogno l’avesse dotato anche della tenacia del suo supereroe preferito persino Febh avrebbe fatto fatica a farlo restare a terra, sempre che non finisse il chakra prima: spyderboy si rialzava sempre.
    E quanti nuovi poteri potevano nascere nel mentre?
    Quante resurrezioni da universi improbabili?
    Domande preoccupanti se fossero stati in grado di porsele distaccandosi da quella realtà fittizia, cosa che per il momento sembrava assai complessa, soprattutto per Youkai che ancora non aveva trovato un modo per preservarsi.
    Chi soffriva di terrore notturno sapeva che i sogni vigili permettevano di muoversi liberamente in quel mondo ed erano l'unica via di fuga per uscire da una tortura fatta di ansie, paure e oppressione fisica che lasciavano sempre frastornati per la difficoltà di emergere dal sogno, Febh senza saperlo stava applicando quella soluzione grazie alla lucertola e la sua tecnica poteva essere un buon ceffone per spalancare gli occhi.
    Normalmente la tecnica non avrebbe funzionato, quella non era un illusione, non c’era chakra che fluiva in maniera disordinata, funzionava come sogno e niente più, ma Febh aveva fiducia in quella tecnica, a sufficienza da aprire una crepa in quella realtà, filando il cielo come se fosse la sfera di una bolla di vetro.
    Ma l’avrebbe soltanto incrinata, come aveva detto lui stesso non sarebbe bastata a rompere il sogno, era creato da due persone dopotutto, tuttavia era sufficiente a rompere il suo sogno, facendo svanire la sua apparenza da Vedomon e rivelando la sua vera identità: l’Oni.

    Kaji, ho sognato tutto questo per voi... non dovevi restare nascosto?

    La voce del sognatore era preoccupata, come se fosse consapevole che qualcosa non andava come previsto e poteva essere un potenziale disastro, e se l'inizio di quella domanda paresse venire dall'ambiente intorno a loro mano a mano che parlava andava condensandosi concentrandosi nel suo punto d'origine ora visibile.
    Davanti a Youkai, sotto le spoglie di Vedomon si era rivelato essere presente Kaji, non Febh, di cui non conosceva quell’identità, con una lucertola nera che gli faceva quasi da sciarpa e il Sognatore accanto a lui. Le due versioni dell’amministratore erano separate solamente dal sottile velo di stupidità che Febh utilizzava per non essere se stesso al 100%, ma ora che con così tanta fatica aveva alzato il velo, che i tratti somatici non erano più quelli di un bambino distratto erano totalmente indistinguibili, persino per il Sognatore, figurarsi per Youkai.
    Vedere il nemico, e una possibile fonte di risposte l’avrebbe staccato dal suo sogno?
    E la fine inevitabile sarebbe stata sufficiente a nascondersi da Amesoko anche in quella eventualità?
    Era una vita che Febh si obbligava a respingere l’Oni, il nome che aveva dato alla parte di se che riportava Kaji all’esterno, lo shinobi diffidente e sempre sul chi vive addestrato da Omura e da una vita di sofferenze. Una parte che chiunque identificava come diversa, spietata e fredda, persino lui: una parte che chiamava Oni, ma che adesso sapevano essere qualcosa di più: Kaji. Ma se dentro quel sogno si era ciò che si credeva d’essere e in quel momento Febh incarnava Kaji cosa poteva fare per impedire ad Amesoko di rintracciarlo?
    L’Oni poteva davvero definirsi separato o diverso da Kaji?


    Edited by F e n i x - 16/9/2022, 00:43
  5. .

    Sangue e Mente

    VII





    Etsuko era evidentemente ad un vicolo cieco, conosceva l’animo gentile del kiriano e le parole riguardo la situazione di Masamune non erano certo in linea con esso, sintomo del fatto che stesse dando fondo o alla sua pazienza o alle sue possibilità.
    Se quello era l’atto finale era bene che Raizen stesso si preparasse, dando il massimo per accertarsi che funzionasse. Il suo chakra ribollì istantaneamente, eruttando dalla pelle in un esplosione che diede gli diede l’aspetto traslucido della volpe a nove code.

    Ahhhh Raizen!
    Sei cresciuto!
    Vedo che il mio padrone non ha più controllo su di te, un gran peccato, avrei potuto piegarti e concludere questa faccenda molto prima.


    Ma se fino ad un secondo prima solamente Etsuko era un pericolo per la sua incolumità adesso anche Raizen lo era, una spadata o un cazzotto erano gestibili, ma un jinchuriki senza limitazioni iniziava ad essere così potente da poter danneggiare anche qualcosa che aveva una naturale resistenza ai danni fisici.
    Mentre Etsuko sprigionava tutto il suo potenziale Raizen si limitò tenere per la coda il drago, sfruttando le sue code per impedirgli la fuga da quel ciclone, ma per quanto combattere un illusione con le illusioni fosse elementare e giusta come soluzione era solo una pezza momentanea. Stava per riprendere nuovamente Etsuko nel tentativo di dargli nuove istruzioni, ma fu voltandosi verso di lui che notò qualcosa di importante: il sangue nei suoi occhi.
    Il chakra del Magan, per quanto a Raizen non piacesse esaltare i traguardi militari di un altro paese,era assai particolare e temibile quanto e più quello dello Sharingan, le loro illusioni andavano oltre la normale definizione di illusione erano così tanto realistiche da fare realmente un passo oltre il mondo della mente per superare il confine della fantasia e arrivare nella realtà, ma se il drago era solido e tangibile come aveva fatto a fare quel passo?
    Raizen si rispose che era grazie al sangue di Etsuko, quello che era stato contaminato, quello che Masamune aveva rubato al kiriano con lo sforzo immane dovuto alla sua generazione.

    Deve continuare.
    L’illusione devo continuare.


    Quella situazione gli ricordò della guerra contro Stroheneim, per meglio dire uno dei suoi colleghi, quel generale in carrozzella di cui ormai non ricordava neanche più il nome, con la curiosa abilità di legare la sua essenza a quella di un nemico, ben più del celebre clan otese di sacerdoti deviati, lui venne sconfitto con il suo sacrificio visto che lo aveva scelto come vittima, e toccò al suo avversario dare il colpo di grazia.
    Quella volta bastò svenire, adesso Etsuko avrebbe dovuto dare un po' di più.

    Continua Etsuko!
    Continua a tenerlo giù!
    Sta sfruttando il tuo stesso sangue per rendersi così concreto, devi farlo anche tu!
    Io farò qualcosa di leggermente diverso per strapparlo fuori da lì.


    Incise profondamente il palmo della mano sinistra sfregandolo nel filo della lama, facendone sgorgare una grande quantità di sangue con un solo obiettivo: forzare l’evocazione di Masamune. Il suo collegamento con i Draghi del Sud era debole, ma una vagonata di chakra gli avrebbe permesso di avere una buona leva su quel limite e distorcere l’apparenza di Masamune e indebolirne qualsiasi reazione.

    Crollerà Etsuko, ma tu devi crollare con lui, devi esaurire il chakra, è da te che viene.

    Il kiriano poteva avere un idea migliore di quella?

    Sorveglierò il tuo corpo, e se le cose si metteranno male ti caccerò in bocca un tonico.
    Non sarà difficile gestire la situazione con un clone.


    Consumare tutto il suo chakra avrebbe portato Etsuko allo svenimento, e i suoi occhi all’estremo.
    Al suo risveglio non avrebbe visto niente, ma avrebbe percepito il suolo sotto di se.

    Tranquillo, sei solo bendato.
    Non penso ti faccia bene usare gli occhi ora, non prima di una visita.
    Mi sei costato una manica.
    E se non ti sembra abbastanza per ringraziarmi tieni a mente che volevo usare le mutande.
    Siamo già alle mura, ma credo che sia tu a dover spiegare la situazione.


    Dopotutto Raizen aveva ancora bisogno di entrare per la sua visita diplomatica che probabilmente lui o Kensei avrebbero mandato a rotoli, ma valeva almeno tentare.
  6. .

    Pace Effimera

    XVIII





    Raizen restò sinceramente sorpreso quando gli venne ribadito che aveva chissà quale colpa nel tentativo di Kaji di ribaltare nuovamente quella situazione dipingendosi come la vittima che non era.

    Di sicuro con Febh condividi la cocciutaggine.
    Su questo non ci piove, ma sai già cosa è successo, se non ti ho convinto la prima volta in merito di sicuro non ci riuscirò adesso.


    Ma quello era solamente un preludio, un avvisaglia di quanto poco Kaji avesse fiducia nel prossimo e di quanto quell’inclinazione potesse influire nelle sue decisioni. Raizen tendeva a paragonarsi a lui, come anche Kaji, ma tra i due c’era una netta differenza: l’Hokage cedeva, era in grado di assumersi un certo rischio se arrivava almeno una prova concreta a contraddirlo, tale cosa non valeva per l’Hakai, quasi come se la sfiducia fosse un tratto genetico alla Zanna.

    NON. SONO. FISSATO!
    Nessuno ti ha chiesto di mandare all’aria niente, maledetta scimmia con gli occhiali!
    Ti ho solo dato un’ alternativa che non toglie nulla al tuo piano ma ti permette di avere controllo sulla tua più grande incognita: Me.
    Io devo uscire perché ho raccolto determinate informazioni, e averle da me non è come ottenerle da terzi, o speri forse che qualcuno ne abbia di migliori di me in questo preciso istante riguardo la gemma e le sue proprietà?
    Tu SAI che le deduzioni più corrette si fanno solo con informazioni dirette!
    Restare qui non è un rischio che pagherei io, ma tu!
    Preferisci la certezza di un mio FRAMMENTO qui dentro piuttosto che quella di uscirne?
    Te lo ricordo: siamo parti, molto piccole, di un tutto che è rimasto fuori, a me restare qui cambia poco e niente, io non ho bisogno di uscire di qui se non per darti certezze, fuori c’è un ME la cui vita andrà avanti senza alcun problema, ma un domani il TE che è qui adesso potrebbe essere l’unico Kaji in vita.
    Saranno Hebiko o Febh a dire che è successo qui non ho troppe speranze per la nostra piccola aiutante, probabilmente il suo arrivo sarà destabilizzante, ma dovrai pregare che lo facciano con i dettagli di cui necessito, in caso contrario l’errore lo pagherai unicamente tu, e sarà un errore tuo, non mio.
    Fuori non sono affatto certo che senza ciò che so qui non continuerò a metterti i bastoni tra le ruote, e come vedi miglioro rapidamente, rompere dopotutto è sempre semplice, nota bene questa non è una minaccia ma un dato che devi considerare, questa volta ignorando realmente ciò che è successo qui.


    Il concetto che spiegava era elementare, il frammento di Kaji se restava nella gemma era un piano C estremamente innocuo, aveva un solo ostacolo: colui che voleva preservare, che al momento pestava i piedi per percorrere l’unica via che lui stesso aveva tracciato, come se spinto dall’orgoglio più che dai dati oggettivi.

    Sto cercando di fare le cose per bene, e per farlo le faccio da solo, metodo che tu conosci alla perfezione, e sai sulle spalle di chi pesa, smettila Kaji, è inutile scaricare barili su questo pozzo, è abbastanza profondo da inghiottirli senza lasciar traccia.
    Smettila di fare la recita dell’elevato e inizia a pensare come tale.
    E TU TACI!
    Non sto cercando di convincere un nemico, è questo il punto, se abbiamo collaborato qui possiamo farlo anche fuori.
    Potrei anche essere un bugiardo se necessario, ma non dopo una promessa.


    Tese una mano verso il vuoto, e comparve un salotto spartano, nel nulla più totale, qualcosa di così semplice per lui che non gli era necessario che un pensiero per materializzarlo, la gemma non era che un mondo interiore, e funzionava come tale, niente che la dimestichezza di un jinchuriki non potesse piegare alla propria volontà.


    Mettiti comodo, potremmo dover passare parecchio tempo qui, siamo abbastanza diversi da rendere impossibile l’uno per l’altro la perdita di identità... curioso come la tua natura sospettosa possa spingersi così tanto in là da diventare collaborazione.
    C’è una seconda cosa che potrei fare per aiutarci, potrei far uscire solo la volpe, è una parte di me e ha percepito con i miei sensi ciò che io volevo percepire e con una comprensione che ci è comune, Hebiko ha… un qualche tipo di strana connessione e potrebbe essere un ancora temporanea sufficiente, sarebbe accettabile per te?


    Stava passando a Kaji quasi tutto il controllo su quella situazione, era più che evidente che nell’equazione calcolata da Raizen i due erano delle variabili di poco conto al risultato finale, così come pensava lo sarebbero stati nell’equazione di Kaji. Loro erano frammenti dopotutto, niente all’esterno sarebbe cambiato con la loro presenza o assenza, l’unica cosa che potevano portare fuori erano informazioni aggiuntive, ma questo non valeva per Kaji, per lui stare lì dentro significava la certezza di perdurare qualsiasi imprevisto fosse successo all’esterno, anche il più remoto, se dopo quel discorso non avesse dato quella concezione evidentemente c’era qualcosa che non voleva trapelasse all’esterno, ma cosa poteva essere di così vitale da correre quel rischio?

    Continuo a non capire perché questa avversità, potevi tranquillamente non fidarti, uscire così come sarei uscito io e tutto sarebbe continuato più o meno come sono certo stia già continuando fuori di qui, invece ti sei ostinato, dimmi pure Kaji, ormai il tempo non ci manca.
    E spiegami perché preservare te stesso qui dentro a prescindere dall’esterno ti sembrava un idea così brutta.


    Se non l’avesse convinto, la situazione sarebbe nuovamente precipitata per mano di quel maledetto sbruffone a cui non avrebbe fatto fatica a dedicare un incisione nella colonna che ora stava distruggendo.

    No no no nono!
    NO!


    Non voleva ucciderlo a quel punto, ma doveva evitare ad ogni costo che rompesse qualsiasi cosa che potesse vanificare il lavoro fatto nella gemma, non voleva che Youkai perdesse quei ricordi, ne che Febh ed Hebiko rischiassero di perdere una parte di loro, quella sarebbe stata indiscutibilmente colpa sua e non l’avrebbe accettato mai.

    MAI!



    Febh l’avrebbe saputo, Febh non era cresciuto coccolato dalle mezze persone adoranti, Raizen non avrebbe potuto fermare quella tecnica, ma niente gli avrebbe impedito di fermare le mani che componevano i sigilli, non a quella distanza!
    La lama guizzò trainata dal risentimento, dritta verso il petto, poteva deviare leggermente a destra, leggermente a sinistra per via di quei maledetti controlli del chakra adesivo, ma niente le avrebbe impedito di prendersi una mano di Kaji se questo non avesse indietreggiato per schivarla. Tuttavia tenersi la mano gli sarebbe costato il focus necessario ad attivare la tecnica. [AdO]
    Un singolo attacco, non avrebbe fatto altro.

    Squallido manipolatore.
    Vuoi fare tutto di testa tua?
    Bene!
    Quella è la porta, non devi fare altro che varcarla, non costringermi ad inventarmi un metodo per ucciderti, prima o poi lo troverei.


    Si sarebbe voltato verso quella che a tutti gli effetti era una persona nuova, uno Youkai femmina dopotutto.

    Yuuki suppongo a questo punto.

    Disse con tono gentile.

    Butta fuori questo pezzente per primo, Hebiko sopporterà qualche secondo.
    Il primo muscolo che muoverà per attivare la sua tecnica sarà il primo che taglierò, insieme a buona parte del suo corpo probabilmente.
    Faremo come vuole lui… sempre che il suo piano fili liscio, capirà che ci sono cose più forti dei suoi fili da marionettista in erba.


    Kaji era indubbiamente in svantaggio, pur con Febh alla sua mercé loro non dovevano che difendersi passivamente per allontanarlo e la potenza di fuoco di Yuuki era a dir poco incontrastabile, soprattutto per ciò che serviva fare loro.




    [The Vengeance Saga]



    Parlare piaceva a Raizen e per una ragione o per l’altra piaceva anche al Vendicatore, forse per autodeterminazione, essere vendetta incarnata poteva essere scomodo.

    Solo una vittima può vendicarsi?
    E chi stabilisce chi è vittima di cosa?
    Io sono già stato vittima, e non di pochi, ma anche carnefice… la mia visione è completa è la tua ad essere limitata, vedi solo Vendetta per te non c’è bisogno d’altro
    Io potrei volermi vendicare degli Hayate, ma in futuro loro vorranno vendicarsi di me, tu a chi darai ragione?
    Per me una morte potrebbe non essere sufficiente.
    Chi avrà il tuo appoggio, chi arriva prima o chi arriva dopo?
    Dove sarà la tua vendetta quel giorno?
    Sentirmi dire da te, una ranocchia che sguazza in una pozza stagnante di vendetta, che pecco di profondità di pensiero e di ipocrisia sarebbe sufficiente a farmi incidere qui il tuo nome, ma lascio correre in virtù dei tuoi limiti.


    E così fece, onorando le sue parole, ma di certo non sarebbe passato sopra al fatto che aveva imprigionato Hebiko e Febh, iniziando la sua fase d’attacco che avrebbe portato alla distruzione anche quel regno.

    Fossi stato il primo forse, ma non ci crederai, non sei la cosa più incredibile che ha fatto mio padre.
    Ne hai ancora molta di strada da fare.


    L’attacco dei due andò avanti, di fatto trasformandosi in un successo visto che ferire il Vendicatore era solamente una copertura per la distruzione della colonna.

    Beh, direi che non sei decisamente il Tian che mi ha generato, ma qualcosa di ben più simile a me e che onestamente mi toglie parecchi dubbi sulle origini del mio carattere.
    Quindi vista la tua situazione potremmo dirci più fratelli che altro in questo momento.


    Ma quel successo aveva un prezzo, la Vendetta lo aveva, e il vendicatore l’avrebbe pagato a breve.

    Vendicatore, hai perso di vista la tua stessa strada: IO mi sto vendicando di te perché tu mi hai sottratto qualcosa a cui tengo, non ti è forse chiaro?
    Vedrai, sarò presto il primo nome della colonna… quando la costruirai nuovamente.


    Non l’aveva ancora rotta, ma era evidente che le regole erano state infrante, forse del tutto. Sapeva e ne aveva appena avuto la prova, che erano le regole a contare, e lui doveva andare fino in fondo, era già possibile vederlo ora, il metodo con cui si passavano l’energia poteva anche essere diverso, ma se avesse distrutto tutto le anime sarebbero fuggite, oltre il controllo del vendicatore, incapaci probabilmente di fornirgli potere, ma era anche probabile che questo ne avesse una riserva sufficiente a sostenere quel combattimento.

    Io Vendicatore, sono una tua vittima, una vittima che credevi di poter gestire, una Vendetta che non potrai prenderti mai.

    Ma qualsiasi parola era distante dal vendicatore, intento a trasformarsi in qualcosa di molto più riconoscibile ma di cui a Raizen importava poco, non erano la stessa persona e probabilmente anche nel mondo reale la visione del Kaguya gli impediva di considerarlo un vero e proprio alleato, la vendetta, esattamente come dimostrava all’inferno, accecava.
    Intanto Tian si era leggermente allontanato per soccorrere Hebiko, ma non Febh, un problema che avrebbero dovuto risolvere, ma per il momento impossibile da priorizzare.

    Che diavolo fai rincoglionito?

    Mentre Tian si esibiva in quelle moine degne degli antenati del primo Hokage era difficile che notasse una sua stessa mano corrergli verso la guancia a dargli un sonoro ceffone, ma la voce che avrebbe fornito spiegazioni, e rimproveri, non sarebbe arrivata dalla mano, che pure avrebbe continuato a gesticolare in segno di ammonimento.

    E non riprovarci!
    Ora smettila di importunare la MIA Hebiko, è in grado di difendersi da sola, esci dal medioevo e torna a darmi una mano prima che usi uno dei piedi e ti convinca a pedate!


    Vedere il dito che lo ammoniva era alquanto strano essendo il suo, ma in breve tutto sarebbe tornato alla normalità, certo forse per la serpentella sarebbe stata una scena curiosa, ma il tempo per le spiegazioni sarebbe arrivato sicuramente dopo aver risolto tutto quel baccano.
    Lo spettacolo del vendicatore era sicuramente pregno di sentimento, qualcosa di irrefrenabile che non poteva non lasciar fuoriuscire ora che la sua stessa essenza era in pericolo, vivere per una sola cosa implicava metterla sempre in prima linea, ogni battaglia diventava una prova per quel valore, ogni sconfitta un passo verso l’oblio.
    Ma adesso era tempo per Raizen di alzare le difese, e Tian comparso al suo fianco era segno che si stava preparando ad una risposta. [STel.]

    Quindi ti piacciono le fiamme?

    Il chakra della volpe iniziò a fluire all’esterno, trasudando come una densa nebbia inizialmente con una forma indefinita ma incandescente, tremolante, fiammeggiante!
    Un esplosione di fiamme, la seconda in quell’inferno oscuro, annunciò l’inizio della combustione di puro chakra che diede vita, per un secondo, ad una gigantesca volpe fiammeggiante. La terribile immagine durò poco implodendo rapidamente e che rivestendo Raizen con una luce sovrannaturale ma tenue, disegnando tra le fiamme una veste tetra con nove magatama, la sua reinterpretazione della tecnica di possessione completa usata dal settimo Hokage, ben più appropriata ad un ninja pensava ed al ruolo che di lì a breve avrebbe assunto.
    Avrebbe combattuto il fuoco con il fuoco visto che la natura dell’acqua non era tra i suoi vanti, e forse il Vendicatore avrebbe creduto di combattere contro un jinchuriki come altri, impreparato a quello che sarebbe arrivato dopo. [ST 1, 2]

    Sai cosa mi fa imbestialire di questa storia delle mezze persone e di preciso della tua?
    Agisci nella spaccature che le loro tragedie hanno causato al loro animo, trasformandole in voragini, li stai privando della cosa più importante che hanno tutte le vittime: la pace data dall'essere innocenti, TU LI STAI AVVELENANDO COL TUO MANTRA!
    Solo perché non puoi sopportare di fallire, hai scelto la vendetta perché è l’unico valore con un briciolo di nobiltà che resta ad un perdente.
    Vendicatore, solo una cosa è sbagliata quest’oggi: LA TUA VENDETTA!
    Dovresti temerla, dovresti sfuggirle, ma prima o poi raccoglierai i frutti della tua semina, di tutti coloro su cui non hai potere, coloro che vogliono vendicarsi di TE.
    Ed ora eccola, la Vendetta, o dovrei dire eccomi… IL TUO MIETITORE!


    La vendetta era un ciclo senza fine per il Vendicatore, era giunto nel regno della non vita, l’unico luogo che contrariamente a quello dei vivi non poneva un reale limite alla vendetta, era proprio l’eternità che riempiva di orgoglio il Vendicatore a rendere la vendetta inutile. Quel sentimento così bieco infatti non aveva mai ne vincitori ne vinti, ne giusti ne scorretti, era come una maratona e chi riusciva a mettere un piede davanti all’avversario era quello che usciva vittorioso dall’ultimo confronto, ma questo non rappresenta comunque un traguardo, chiunque può prolungare la corsa sigendo a sua volta vendetta se il suo animo la richiede, a prescindere dal torto subito o dalle sue ragioni, come dimostrato da Mitsuki.
    Fino a che una delle parti non esalerà l’ultimo respiro dando la vittoria all’unico in grado di correre ancora la vendetta sarà soddisfatta a pieno, solo la morte dunque, l’ultimo traguardo, era il vero giudice imparziale quando le vendette si contrapponevano. In assenza della morte il ciclo era infinito e le catene del Vendicatore allungavano solo un processo che ritardava la vera assoluzione: l’oblio della reincarnazione, che premiava le vittime reincarnandole in vite che potevano aspirare ai cieli e condannava i carnefici ad una vita di miserie.
    Ma il giorno era giunto e il suo fanatico maleficio sarebbe stato spezzato, liberando le vittime dall’inganno della pace ottenuta attraverso la vendetta e ripristinando il ciclo della morte, e non quella che il vendicatore scimmiottava.
    Realizzato il suo ruolo lì sotto la furia del Vendicatore non era che un innocuo scirocco tra le canne secche e il braccio alzato a protezione del corpo, come qualsiasi altra sua parte, sarebbe stato sufficiente a proteggerlo da quella bordata furiosa [SD1] ed anche a fargli notare quanto quelle fiamme fossero particolari, una difesa non adeguata poteva lasciare sorprese spiacevoli, non si erano esaurite al contatto col suo manto ma continuavano a bruciare continuamente come se alimentate da un combustibile ad alta pressione.
    Lo sguardo di Raizen era freddo e concentrato sul vendicatore, illeso dal suo attacco stava per afferrarne la falce a mani nude, avendo testato che per lui non era un gran pericolo se supportato dalla giusta difesa, ma dal costato arrivò un nuovo attacco, certamente inaspettato, ma la sua reazione non comportava spostamenti.
    Il manto del demone venne addensato sfruttando la potenza di un chakra a cui poteva attingere solo grazie all’equilibrio che la presenza di Tian generava, rendendo quella tenue luce dorata e quasi palpabile [SD2] , qualcosa sarebbe riuscito a passare, ma inquadrare correttamente la potenza che il Vendicatore poteva esprimere non era elementare.
    Quel bagliore momentaneo gli avrebbe dato un’ apparenza ultraterrena grazie al suo chakra dorato, evidenziando ulteriormente il contrasto che intercorreva tra i due ed ai più superstiziosi un indizio sul lato per il quale combattevano e per cosa lo facevano.

    Riprova un altra volta vendicatore, magari è quella buona.

    Da quella posizione manovrare un’arma come la falce non era semplice, Raizen ne era ben consapevole e aveva portato le distanze rasenti lo zero proprio perché lui, lavorando sul suo stile con Jigoku era riuscito a renderla letale anche sulle cortissime distanze, ma la falce faticò a prendere la sua posizione, e la rotazione sul collo per quanto scenica e armoniosa perse il crescendo della melodia immaginaria su cui danzava, e pur essendo una scudisciata fulminea non giunse di sorpresa, dando a Raizen il tempo di rafforzare nuovamente le sue difese in maniera non dissimile dalla precedente, anche se pareva che le fiamme fossero più deboli delle ossa. [SD3]
    A quel punto era evidente che il vendicatore stesse testando se stesso viste le potenzialità della strega, e non di meno ciò che la sua controparte in vita poteva fare, non aveva comunque voglia di esplorare tutte le capacità della mezza persona ed avrebbe tentato di chiudere il combattimento al più presto. Quando assunse una posizione consona all’esplosione del costrutto estratto fu Tian ad agire, ricoprendosi di un sigillo che gli permise di emettere un soffio ben più potente del normale e che potenziò rapidamente il manto causando un emissione di luce non da poco all’impatto, che comunque lasciò illeso Raizen da quell’attacco brutale. [ST3]

    Grazie Tian.

    Disse emergendo dal polverone mentre le code dissolvevano il bozzolo in cui l’avevano avvolto.

    E tu, Vendicatore!
    Tu hai causato tutto questo, per continuare a vivere di vendetta vendendo a questi innocenti una pace che la vendetta qui non concede, al fine di nutrirti per difendere un valore che sostenta unicamente te, tardando la liberazione del contrappasso solo per il tuo Egoismo solo perché non riesci ad ammettere che...


    Le code si sarebbero dipanate da tutta la figura di Raizen, in una imponente raggiera da cui sarebbe stato complesso sottrarsi a quella distanza visto che avrebbe cercato di chiudersi attorno al vendicatore come una gigantesca prigione, evidentemente il modo di Raizen di ricambiare il precedente favore, ma anche per impedire al vendicatore di nascondersi sotto terra per difendersi, visto che alcune code erano presenti anche lì.

    ... LA TUA VENDETTA E’ VUOTA!

    Mentre le code si allargavano non sarebbe stato difficile notare che erano cosparse di piccole sfere nere che andavano unendosi incrementando la loro dimensione dando vita a qualcosa di terrificante per chiunque arrivasse a comprendere quanto quel chakra si stesse addensando, [SA1] e mentre quell’attacco spaventoso rubava la scena Tian si sarebbe riposizionato, [STel.] portandosi alle spalle del nemico ed innescando col suo soffio l’esplosione di un attacco dalla potenza devastante concentrato in quella piccola gabbia. [ST4 + SA2]
    Il vero problema del Vendicatore?
    Il fatto che fosse dorata. Quella sfera aveva tre diversi tipi di chakra al suo interno, uno dei quali non troppo dissimile da quello che fluiva all'inferno, quindi in grado di lederlo parecchio in profondità.
    Ma l’obiettivo del giovane Tian non era solo quello di potenziare la tecnica di Raizen bensì quello di tenere il vendicatore nel raggio dell’attacco ed attaccarlo a sua volta in modo che la sua difesa fosse impegnata con lui anziché ad interrompere il pur fulmineo caricamento della bijudama.
    I due avevano un piano di massima in mente che prevedeva di sfruttare le abilità di schiacciamento di Tian in modo che il vendicatore ne venisse pesantemente intralciato legato alle capacità distruttive di Raizen per far arrivare a destinazione l’attacco nonostante la difesa con scudi d’osso. [SA3]
    Che l’attacco fosse andato a buon fine o meno era certo che l’Hokage non era qualcuno da provocare a cuor leggero.

    La tua vendetta è sazia?
    E tu lì dietro?
    Pensi che valga la pena salvare qualcosa qui o vuoi fermarlo prima che si faccia ammazzare di nuovo?


    Se fossero arrivate risposte in qualche modo incoraggianti avrebbe ascoltato, ma se non avesse percepito un calo della tensione o comunque nessun cambio di direzione per quella situazione avrebbe imperversato nel suo attacco: le code si sarebbero annodate in due grossi ammassi e come se fossero delle braccia extra avrebbero tentato di colpire il Vendicatore come un colossale martello, dall’alto verso il basso cercando di schiacciarlo a terra. [SA4]

    Questo, Vendicatore, è il prezzo dell’egoismo.

    L’Hokage mise la spada di fronte a se, code all’erta, pronto alla prossima ondata di attacchi, dal lato diametralmente opposto Tian, che preparava qualche arma da lancio.
    Non voleva distrarsi ma qualche occhiata dardeggiò inevitabilmente su Hebiko, non era facile capire quanto fosse stanca, considerando che poteva ripristinare tutte le ferite il problema erano proprio le forze.

    Hebiko, di questo me ne occupo da solo, cerca di ritrovare Febh, quell'allocco trova semrpe il momento peggiore per sparire... mi raccomando, stai attenta, io ti raggiungerò il prima possibile.

    Un occhiataccia volò anche verso Tian, un monito a tenersi la lingua al suo posto senza cimentarsi in chissà quali addii struggenti in prosa stantia.



    [Dreamicon]



    I due nerd si stavano dedicando anima e corpo al loro piano, inconsciamente lasciandosi pilotare dalle loro stesse volontà verso il risultato che si aspettavano di ottenere, la mente umana però è infida, mutevole, e ben più facile da distrarre di quanto non si pensi, davvero avere il totale controllo su una realtà comportava il raggiungimento di uno scopo prefissato?
    Liberarsi dalla ragnatela di spiderboy non era difficile, ma Febh aveva tralasciato un dettaglio: le ragnatele erano appiccicose, liberarsi poteva essere semplice, ma disfarsi totalmente dall’impaccio causato da esse poteva essere ben più fastidioso e richiedere maggior tempo niente di così impensabile comunque da rendere impossibile la difesa sugli attacchi successivi. [Spidey Note]
    Le parole di Febh gli avrebbero forse dato qualche grattacapo tuttavia, a Youkai non sarebbero comparse braccia aggiuntive, ma le sue braccia in carne ed ossa avrebbero improvvisamente riacquisito sensibilità, poteva dire di avere degli arti extra in un certo qual modo, ma doveva ancora assicurarsi che la cosa valesse anche per il resto delle sue abilità.
    Curiosamente in quel momento la sua anima estratta prendeva le sembianze di una corda sfilacciata che pur avendo la stessa gittata della sua anima estratta pareva poter produrre in quantità maggiori.
    Proprio mentre si accorgeva che i poteri iniziavano ad essere la copia sputata del suo supereroe preferito un vecchino colpito dall’acido, si aggrappò a lui.

    Ricordati ragazzo, da grandi poteri derivano grandi responsabilità!

    Impossibile fare qualcosa per il suo amato zio, era certo di avere una marea di ricordi con lui, a volte lo aiutava nel suo piccolo studio a riordinare le scartoffie burocratiche ricevendo sempre qualche dolcetto dal cassetto segreto per l’aiuto, oppure mentre per la dolce zietta pulivano il giardino nei giorni estivi più freschi.
    Tutto con Gen-ojisan era semplice, anche gli errori, da cui aveva sempre lezioni, mai rimproveri. Proprio in quel momento avrebbe ricordato quella volta che quel modesto anzianotto gli aveva detto di chiamare la polizia e si era messo tra una ragazzetta e un bullo incattivito da chissà quale trauma, e come uno scoglio davanti al mare si era fatto schiaffeggiare aspettando l’arrivo della giustizia, aveva visto le nocche sbiancarsi mentre si reggeva ad una staccionata per non perdere l’equilibrio, ma non indietreggiò di un passo, in tanti avrebbero voltato lo sguardo, soprattutto a quell’età, ma zio Gen no, non aveva la forza necessaria per fare alcunchè contro quel giovane, ma lo spirito si.

    No, no Youkai, non è niente, vedrai una fetta della torta della zia Mei e qualche cerotto e tornerò come nuovo.
    Adesso però voglio proprio vedere se sei forte abbastanza da portare la spesa per me.


    Non diede neanche alla polizia il tempo di mettere le manette al criminalotto, che già si incamminava, ancora intontito ma stabile, senza cercare il plauso o la rivincita per alcunchè, aveva già fatto tutto il necessario.
    Zio Gen era proprio il suo eroe.
    E Zio Gen sapeva che la minaccia di Tarantulo andava neutralizzata, l’aveva sentito davanti al televisore borbottare che lui non era tipo da venire alle mani ma un buon pugno a quel tipaccio glielo avrebbe dato anche lui.
    Dall’altra parte della tragedia invece il malvagio Tarantulo doveva vedersela con i suoi scagnozzi, degli scavezzacollo a cui aveva dato un futuro solo perché aveva visto un potenziale da sfruttare se ricattato nella giusta maniera, mentre le richiamava potè rievocare il primo incontro con quelle creature, mandate per ucciderlo si erano rivelate completamente inadatte per assolvere al loro compito, non con un mostro della sua stazza, ci era voluto poco perché le sue aracnosinapsi si rendessero conto che quelle lucertole erano un paradosso con le squame, individui ma parte di un tutto, vive ma nate da un cadavere.

    La vostra storia potrebbe essere molto più dignitosa se vi alleaste a me!

    Una promessa da parte di Tarantulo che muoveva i suoi primi passi nell’oscuro mondo del crimine, un mondo perfetto per un animo come il suo.
    Ma non gli sarebbe mai bastato, lui voleva di più, e li sotto non avrebbe potuto averlo, il suo dominio doveva estendersi alla luce del sole per dimostrare che la giustizia era un concetto effimero e volubile, che solo la scienza l’avrebbe fatta da padrone, un fan di Tarantulo non avrebbe mai potuto comprendere che era un cattivo di serie B, ma era anche vero che le sue lucertole geneticamente modificate avevano spiccati tratti umani che non solo le rendevano intelligentissime ma gli davano spiccate doti di combattimento.

    SssSSSSSssssire…

    Ed anche un profondo quanto timoroso rispetto, anche se la lucertola appariva leggermente più magrolina è più accondiscendente di quanto l’avrebbe immaginata in precedenza anche se ci fosse stato alleato.

    ...non abbiamo problemi ad eseguire i Ssssssuoi ordini, ma potremmo proteggere sssSSSsssolo lei, ha di nuovo dimenticato come ci ha creato?
    sssSSSsssiamo sssstati ingegnerizzati per interagire col suo DNA, al 100%, cosa che esclude tutti gli altri… ci è anche cosssSSSssstato qualche fratello, ripoSSSi in pace con tutte quelle zampe e occhi di troppo...
    E poi non voleva ucciderlo?
    Oppure è una di quelle volte che vorrebbe ma poi sssSSSsssi fa catturare per poi fuggire di nuovo?


    Dopo aver ottenuto una risposta SsalSaluga sarebbe scivolata nell’ombra di Febh, immergendovisi come se fosse acqua, andava tutto per il meglio, la lucertola non si era opposta, e grazie alle sue modifiche genetiche ora la sua ombra gli scivolava addosso ricoprendolo con una tuta nera come la pece che ne confondeva qualche tratto somatico ma incideva sul petto uno stemma candido quanto malvagio nelle forme: un vedovo nero!
    Per spiderboy le cose non facevano che complicarsi, sembrava che Tarantulo avesse unito le forze al suo vecchio nemico Vedomon!
    E sapeva quanto era antipatico quel simbionte, riusciva a rendere alcuni suoi poteri del tutto inutili!
    Il sogno stava sbarellando, quantomeno per le previsioni di Febh, come sogno era del tutto regolare, e la trama si faceva anche interessante, forse l’otese aveva avuto una buona intuizione, ma un nuovo membro in quel sogno era totalmente impreparato a ciò che accadeva li dentro, e tirarlo lì in mezzo senza preavviso come avrebbe potuto evitargli di entrare a farne parte?
    Quei posti avevano regole dopotutto.

    ANUA S’ARRABIU N’CI SOI CALAU!
    MALEDITTU, ANUA M’AR LAMAU?
    AS FATTU UN’ATTRA IA CASINU CON TOTTU CUSSA COSA NIEDDA?
    T’APPU ADVERTIDU CA CUSSU CHI SONNADA ESTI SU PEUSU!
    Castia moi!
    No isciu ne anua portu sa coa e nimmancu sa limba!


    E in effetti in quello spazio vuoto SsalSaluga si dimenava del tutto incapace di trovare un asse di riferimento, come se non ci fosse la benchè minima gravità, era evidente che le lucertole avevano dei problemi con i mondi interiori, tuttavia al contrario di Ssalalar quando Ozma li aveva intrappolati nella sua dimensione SsalSaluga era vigile e ben consapevole, quindi la situazione non era totalmente identica, ma anzi, sembrava isolata rispetto al sogno esterno, come se fosse ad un livello più profondo, un buon livello di partenza in cui concentrarsi poteva essere più semplice.

    [Note]


    Edited by F e n i x - 13/7/2022, 19:28
  7. .

    Location Pittoresca

    V





    Vedendo Youkai interagire con l’otese annuì.

    Ci provo Febh, ci provo… prima o poi ce la farà.

    Rispose allo Yakushi con gli occhi al cielo ed un vago tono di esausta speranza.
    Alle accuse di Diogene Raizen non nascose un aria fortemente dubbiosa, alzando visibilmente un sopracciglio.

    Scarsa conoscenza?
    Pft!
    Parole fuori dalla portata di uno che ha passato gran parte del suo tempo da kage pettinando i capelli ai suoi demoni interiori.


    Diogene faticava a comprendere o forse ad ammettere che il suo modo di intendere il villaggio l’aveva da tempo tagliato fuori dai movimenti bellicosi e politici del continente, il mondo era andato avanti, e mentre lui si curava di se stesso nuove minacce erano sorte ed altre debellate, anche senza i benefici di tutta quella conoscenza che millantava di possedere.
    Il mondo era andato avanti, così tanto che quello che credeva essere un pesce di lago aveva messo gambe proprio sotto il suo naso polveroso e aveva percorso ben più strada di lui, concentrato ad osservare il piatto di minestra fredda preparato con una cura invidiabile convinto che fosse la ricetta perfetta per la cena in cui avrebbe piantato un coltello nelle spalle di tutti i suoi oppositori.
    Da tempo si era perso nella sua ciotola, senza vedere che era stata imbastita una tavolata intera, con cibo proveniente da ogni angolo del mondo, non solo dei vivi ne tantomeno da quello degli umani, ma a Diogene piaceva la minestra.
    Quanto gli piaceva.
    Ma non avrebbe replicato ulteriormente, non intendeva mettere ulteriore paglia in quel fuoco già alto di suo, ma anche volendo non avrebbe potuto, un ospite inatteso stava facendo la sua entrata, osservò l’intera scena quasi pietrificato, sapeva che Hoshi non era passato a miglior vita, ma considerando la scorta di Hohe non pensava di certo che fosse ancora in pista.

    Beh, ho appena finito di parlare di te al passato, giusto per farti capire cosa si pensava delle tue sorti, ma a quanto pare sei ancora in pista.
    Felice di rivederti.


    Gli assestò una pacca sulla spalla, prendendogli probabilmente mezza schiena, ma senza fargli male.

    Ciao Saru, sei qui alla fine.

    Disse rivolgendosi alla genin con tono formale ma gentile.

    Hai trovato una nuova risposta?

    Quella conferma era necessaria, non tanto per le sorti della genin, ne per quelle del suo villaggio, c’era modo di risolvere eventuali problemi legati ad un fallimento di quel tipo, ma sapere cosa aspettarsi avrebbe aiutato. Ma sembrava che avrebbero tardato ulteriormente, gli otesi erano ancora intenzionati a prolungare quella strana scampagnata e considerando quanto i sunesi sembrassero rilassati in merito si limitò a commentare tra se e se con un espressione dubbiosa.

    Mah… io lo sapevo che bisognava dargli da mangiare prima, sti qui non vedono un cucchiaio di ramen dall’ultima volta che hanno condiviso una tenda con gli altri villaggi, ci redo che non rifiutano un pasto gratis.

    Commentò tra se e se mentre tendeva l’orecchio per ascoltare la risposta di Youkai, poteva intervenire ma era a pochi passi da lui, era sufficiente la sua presenza per coprire qualsiasi vuota minaccia che Diogene non avrebbe potuto mettere in atto: avrebbe tirato fuori una risposta a tono per rimettere apposto il Kokage?
    Dopotutto quella era una missione diplomatica iniziata nell’esatto momento in cui le porte di Oto si erano aperte dinnanzi a loro e anche lo spiritello avrebbe dovuto fare la sua parte.
    Intanto, la curiosa ospitalità otese li costrinse in una serie di cunicoli e poi alla sala d’ingresso di una struttura abbandonata, non decorata a sufficienza per nascondere la sua decadenza, certo non era tipo da pretendere magnificenza, ma un edificio di quel tipo e una bancarellina del ramen a fare da catering erano quantomeno curiosi elementi da immaginare durante una cena diplomatica.

    Non che voglia lamentarmi, il ramen mi piace…

    Disse a mezza voce a Febh.

    … ma perché diavolo stiamo tenendo un pranzo di questo tipo in un edificio abbandonato piazzato chissà dove?

    L’Hokage era chiaramente sorpreso ma per il momento non si era ancora focalizzato sull’incapacità di evocare i suoi draghi, era abbastanza strano ritrovarsi lì, ma non ne era realmente preoccupato, un edificio dopotutto non era in grado di trattenere nessuno dei presenti per un singolo secondo.

    Mah…

    Concluse guardandosi attorno e prendendo per buona educazione la ciotola di ramen, come aveva anticipato precedentemente non aveva certamente il migliore degli appetiti in quel momento per cui si limitò ad annusare il piatto, deformazione professionale voleva che controllasse la presenza di veleni, ma considerata la sua esperienza in cucina era tranquillamente considerabile un gesto di routine vista la moltitudine di ingredienti utili alla preparazione del ramen. [Abilità]

    Quel particolare maiale otese è sempre una sorpresa, ma continuo a dire che dovreste studiare un modo per condirlo.

    Un parere sincero che aveva sulle porzioni di chashu presenti nel piatto e utile a nascondere la vera natura della sua ispezione olfattiva.

    La carne è buona, ma se viene insaporita è pure meglio.

    Se non altro il pranzo sarebbe durato poco, il ramen era un piatto unico dopotutto.
    In assenza di particolari questioni avrebbe assaggiato un boccone di ogni ingrediente per fare onore alla tavola, avendo cura di finire insieme agli altri in modo da non restare a guardarli mentre mangiavano, ma probabilmente le chiacchiere avrebbero dato sufficiente ragione a tutti di distrarsi dal suo piatto.
  8. .

    Hebiyato

    II





    Le spiegazioni del suricato furono estremamente chiare malgrado il suo aspetto era quello di uno che passava la maggior parte della vita isolato in qualche paradiso artificiale.

    Capisco… se il tempo non fosse così tiranno mi sarei fatto raccontare del vostro incontro, deve essere senza dubbio una storia interessante quella che ha portato una creatura parlante a legarsi a Feng.

    Rimase leggermente sorpreso dalla risposta sulle basi degli assi.

    Ah davvero?
    Solitamente Feng possiede un bel mucchio di informazioni, pensavo possedesse anche queste, e ad essere onesto immaginavo che la collaborazione tra i semi fosse più stretta, quantomeno il tanto che basta per sapere dove trovarsi.
    Ma è comprensibile che la fiducia non sia la base di un rapporto tra gli scavezzacollo di Ame.


    Quando il duo arrivò trovò Raizen ad attenderli, fu Yato il primo a parlare.

    Immagini bene.

    Disse didascalico.

    La copertura mi sembra buona… ma sei sicuro che non faccia insospettire nessuno ad Ame?
    Conosci meglio di me quel posto ma non mi risulta che siano più preparati degli altri villaggi ninja per quanto riguarda la medicina.
    Potresti risultare più convincente se qualsiasi malattia fosse necessitasse di cure non consone a villaggi più civili.
    Magari legata al chakra?
    Youkai è in grado di sottrarlo, se a questo aggiungi che è contagiosa e lui tiene il gioco privando chiunque lo tocchi del chakra la struttura mi pare solida è tutto più semplice se c’è un fondo di verità.


    Venne poi il momento di parlare delle comunicazioni, punto in cui trovarono Raizen concorde.

    Un drago piccolo penso che desti difficilmente sospetti.
    Inoltre non occorre comunicare così spesso, una missione di infiltrazione come questa ha generalmente periodi dilatati, non servirà comunicarmi quando andrete a dormire o un report periodico, eventuali valutazioni spettano a voi, non posso valutare e comandare a distanza.
    Semplicemente quando ci saranno novità o eventuali pericoli potrete sfruttare il drago, una volta a settimana o anche più, dipende da voi.
    Se niente di tutto questo ci convince farò in modo di rendervi possibile l’evocazione di un drago.
    Youkai possiede delle evocazioni, le più comode in questo contesto, ma la loro capacità di spostarsi nello spazio non è qualcosa che concedono facilmente, ma potrebbe valere la pena farci una chiacchierata.


    Disse voltandosi verso il rosso.
    Ma quello non pareva essere l’ultimo problema, a dire di Yato quello che stava per esporre poteva essere anche più ingombrante e Raizen lo ascoltò con sincera meraviglia: non c’era niente di comprensibile nelle sue parole, seppure potessero essere giuste le rimostranze verso Youkai non lo era di sicuro il modo, totalmente inadatto e lesivo verso la missione.

    Da quando la tua lingua biforcuta è così libera di sibilarti tra i denti Yato?
    Credimi, lanciare il sasso e poi nascondere la mano con il tuo "dico ciò che devo per il bene della missione" è quanto di più viscido e codardo tu possa dire.
    Non puoi permetterti di insinuare cose simili senza aver letto lo straccio di un rapporto, richiesto delucidazioni riguardo la sua selezione o aver condiviso una missione con lui, scendi dal pero sbruffone, sarai sveglio, ma di ninja svegli è pieno il mondo ma ancor di più l’inferno.
    Se voi esporre delle criticità simili le esponi a ME, se ciò che segnali non è modificabile hai creato tensione inutilmente amplificando il problema, rendendo difficile la collaborazione con il tuo alleato e di conseguenza minando la missione di cui vorresti il bene.
    Tienilo. A. Mente.
    Sarà impopolare tra i leccapiedi del mezz’uomo che ti ostini a chiamare maestro di spada, ma questo villaggio fa dell'unione la forza, e lo farà sempre perché è in questo che risiede la capacità di oltrepassare i limiti della natura umana, questo duo è stato creato anche perché l’uno possa porre rimedio alle pecche dell’altro.
    Uno imparerà a comprendere il valore dell'unione e della modestia, e l'altro imparerà che la fiducia è un bene prezioso solo se lo si concede a pochi, ma soprattutto che se le parole sono d’argento il silenzio è d’oro.
    Il mezzo tra gli estremi che rappresentate è la chiave per essere un buon ninja.
    Ora porgi le dovute scuse, e da ora in avanti se vuoi rendere un servizio migliore al tuo villaggio specializzati nel migliorare il prossimo anziché nelle critiche sterili.


    A scanso di particolari risposte quel meeting che Yato aveva avuto la cura di rovinare poteva definirsi concluso e l’Hokage avrebbe dato al duo la libertà di congedarsi e iniziare i preparativi mentre lui avrebbe fatto altrettanto se fosse stato necessario.

  9. .

    Vendetta

    XVII





    Raizen scosse la testa alle parole del Vendicatore.

    No.
    Io sarò sempre libero, la vendetta non mi strozzerà con le sue gelide catene.
    È sufficiente guardarti per capire che non sei che un guscio, di certo non te ne vergogni, ma non toglie che il tuo scopo di vita non ti abbia lasciato che ossa.
    Ma certo, se necessario non eviterò di nutrirmene.


    Da tempo aveva imparato che i sentimenti potevano essere in qualche modo una fonte di energia, una spinta sulla quale focalizzarsi se si era padroni di se stessi, ed il solo fatto che intendesse ingrassarsi con essa anziché farsi divorare era un messaggio chiaro per quanto parzialmente inconscio.

    Combattere te?
    Vendicatore… sembra che tu voglia suggerirmi di entrare a far parte del tuo piccolo club per incidere personalmente il mio nome su quella colonna.


    A quel punto il suo sguardo si spostò proprio verso il cilindro di pietra, il Vendicatore aveva chiaramente detto che concedeva alle anime i mezzi per vendicarsi nel suo regno e che queste pagavano nutrendolo probabilmente nello stesso rapporto simbiotico che legava la Santa alle sue anime in cerca di pace seppure qui fosse la vendetta la moneta di scambio. Evidentemente la Strega aveva fatto qualche errore concettuale nel creare il suo regno, lì le anime erano prigioniere e venivano drenate attivamente, cosa che l’aveva probabilmente corrotta col risentimento e trasformata in quella torre aberrante di carne, ammenochè non scegliessero volontariamente quel destino per redimersi dei loro peccati che loro stesse reputavano inaccettabili, dopotutto tradire la famiglia è qualcosa di insopportabile per chiunque. Oppure l’assenza di equilibrio di quel rapporto ne aveva distorto il concetto, potevano essere tante le motivazioni, ma di sicuro il suo metodo aveva delle differenze o degli errori. La Strega però importava poco in quel momento, adesso era la colonna la protagonista, che quel simbolo così fisico e concreto potesse essere il pilastro principale di quel regno?
    Una specie di contratto, un giuramento, forse più un legame, firmato con ogni anima di quel luogo con cui il Vendicatore si impegnava a soddisfare la vendetta di quelle anime erranti cacciandone gli obiettivi e rendendoli inermi a patto che loro gli dessero la loro energia. La colonna palesava un preciso atto di volontà, lì sopra non erano riportati i nomi di chiunque fosse stato oggetto dell'odio di qualcuno ma solo quelli di coloro che venivano odiati dalle anime presenti in quel regno e il nome di Orochimaru, cancellato, era segno che la colonna non fosse solamente scena, altrimenti perché quella correzione inelegante?

    No, Vendicatore, le tue vuote convinzioni ti allontanano dal mio pensiero, non vorrei MAI che qualcuno insozzasse la mia rivalsa servendomela su un piatto o su uno strano tavolo da torture…

    Disse mentre faceva un cenno verso Akira Gen.

    ... mentre sto seduto ad aspettare, non avrebbe più alcun valore.
    Come non lo ha vendicarsi qui sotto, è solo un ripiego per i falliti o i poveri sfortunati che non l’hanno avuta in vita, ma una volta sottratta la cosa più importante niente potrà ripagarla se non resuscitare e ripagare con la stessa moneta chi ti ha scaraventato qui anzitempo.
    Ma tu non hai questo potere, ti sforzi di dare un senso a questo luogo ma la vendetta a cui ti sforzi di dare un senso perseguendola anche da morto non è NIENTE!


    Le parole del Vendicatore gli fecero comprendere che quell’anima viveva per la sua vendetta, forse era più corretto pensare che ormai fosse vendetta incarnata, e non ci sarebbe stato modo di convincerlo del contrario, e nemmeno sperava di farlo, ma glielo lasciò pensare sperando di toccare qualche nervo scoperto, preparandosi a fronteggiare il suo attacco quando scattò verso di lui, salvo venir protetto dal clone.

    Ah, quindi sei uno di quelli che pronuncia i nomi delle tecniche.
    Bello questo.
    Non sperare che la tua missione finisca qui, quando ti rilascerò avrai un posto in cui andare anziché passare il tempo a dormire e dovrai raccontarmi di più su questa catena, ma ora c’è qualcosa di più urgente a cui pensare.


    Disse rivolto a quel frammento di Tian con cui poteva vantare una connessione che avrebbe reso quello scontro decisamente un problema per il Vendicatore: in quel momento era come se fossero una stessa mente in due corpi differenti.

    Cosa è per me?
    Più di ciò che la vendetta è per te: la certezza di essere un umano.


    Erano ad una decina di metri dalla colonna e il duo si mosse in contemporanea verso il Vendicatore, entrambi armati delle peggiori intenzioni, ma intenzionati a comprendere di cosa fosse in grado l’individuo prima di potersi impegnare seriamente. In pochi istanti, quasi istintivamente, il corpo di Raizen venne invaso dal chakra della volpe fortificandosi grazie a quell’influenza a cui era ormai avvezzo come se fosse una parte inscindibile dal suo stesso corpo. [ST 1] Garyu non era certamente il meglio per un combattimento in coppia ma per quel primo attacco sarebbe stata efficace, la lama era massiccia ma pur sempre estremamente affilata e un impatto con quelle statistiche sarebbe stato pericoloso per chiunque [SA 1] e gli avrebbe permesso in caso di confermare che il Vendicatore usava le ossa esattamente come quella che iniziava a credere fosse la sua controparte in vita. L’attacco mirava semplicemente a falciare le gambe, un colpo potente ed in quanto tale estremamente semplice, che casualmente risultava molto simile allo stile usato da Tian poco prima.
    Proprio in virtù di quella somiglianza sapeva che quel clone avrebbe lavorato su quell’apertura per coprire l’attacco successivo. [SA 2]

    Avrai percepito che ti sto fornendo parecchio chakra, quindi soffia, Mezzo Drago e fammi vedere cosa possiamo fare insieme!

    A quel punto sarebbe stato lasciato spazio a sufficienza al Tian-Clone da colpire la parte superiore del mucchio d'ossa nell’esatto momento in cui la mezza persona avesse prestato attenzione all’attacco di Raizen il cui corpo aveva abbassato il baricentro per dare maggior potenza al suo colpo. Quei due rapidi colpi però erano poco più che fumo negli occhi e quando Tian avesse incalzato con il suo attacco, Garyu che sembrava ritrarsi per caricare un ulteriore attacco venne impugnata in maniera differente, persino la guardia si sarebbe invertita: il nuovo colpo non avrebbe mirato al Vendicatore!
    Mentre il clone teneva occupato lo scheletro la zambato avrebbe fatto incetta di potere distruttivo, ingigantendosi per permettere a Raizen senza spostarsi ma ruotando esclusivamente su se stesso, di arrivare ad impattare sulla colonna nel tentativo di demolirla completamente! [SA 3 ST 2, 3, 4]
    Se il suo ragionamento era giusto demolire quel fulcro avrebbe tagliato al vendicatore i suoi rifornimenti, così come Youkai aveva fatto con le catene della strega, gli sembrava coerente che in quell’avanzo di esistenza non potesse esserci qualcosa di fisico che potesse fare da fulcro per quel potere, nessun cuore a cui restar fedele, ma una colonna in cui incidere la propria promessa poteva essere un buon sostituto. Un sostituto che se distrutto avrebbe comportato per il Vendicatore un attacco indiretto proprio con gli stessi frammenti della colonna! [Abilità]
    Che ci fosse o meno riuscito era certo che un simile gesto avrebbe trasformato quel contrasto da un accesa discussione ad una lotta per la vita, dopotutto se la colonna era un simbolo della vendetta e il Vendicatore non faceva che vivere per essa era come un affondo dritto nel cuore. Era consapevole del suo gesto e di ciò che stava profanando, ma per entrambi c’era troppo in gioco per permettersi il lusso della compassione e dell’incertezza. Da un certo punto di vista un attacco come quello era quasi una forma di rispetto, se un male estremo richiedeva estremi rimedi, un estremo rispetto richiedeva gesti estremi, per quanto non condividesse la giustizia del Vendicatore infatti poteva arrivare a comprenderne la logica e rispettarne la linea di pensiero pur non condividendola.
    Ma niente di tutto quello avrebbe impedito a lui e a Tian di continuare ad attaccare.
    La lama infatti, pur restando accesa di rosso si sarebbe rimpicciolita, diventando molto più maneggiabile ed evitando di farsi ostacolare da eventuali difese o rimasugli della colonna nel suo tragitto.

    Spingi di nuovo.

    Con quel suggerimento e l’attacco in arrivo era evidente che cercasse un attacco contemporaneo con Tian in grado di allontanare il Vendicatore, e se lo stile di spada usato da suo padre gli somigliava un minimo forzare entrambi in maniera similare avrebbe sicuramente mandato il Vendicatore gambe all’aria, Raizen sfruttando la grandezza della lama avrebbe semplicemente puntato al petto per un colpo di spinta [SA 4, 5] a quel punto entrambi avrebbero avuto il tempo necessario per riordinare la loro difesa e Raizen per assicurarsi di stare lontano da quella lama.

    Raizen Ikigami

    Statistiche Primarie
    • Forza: 700 + 3
    • Velocità: 700
    • Resistenza: 700
    • Riflessi: 700 + 3
    Statistiche Secondarie
    • Agilità: 700
    • Concentrazione: 700
    • Intuito: 700
    • Precisione: 700
    Chakra
    139/175
    Vitalità
    25/25
    Slot Azione

    1. Spazzata Lama

    2. Attacco Tian

    3. Attacco Colonna

    4. Attacco al Busto

    5. Attacco Tian

    Slot Difesa

    1. ///

    2. ///

    3. ///

    4. ///

    Slot Tecnica

    1. Attivazione TS

    2. Anima Gigante

    3. Manip. Natura

    4. Slot Tian

    Note

    Dovrei aver fatto bene i conti del chakra, se ho sbagliato dai le colpe al Covid:
    -----potenza disumana (post precedente) 4 bassi
    -----attivazione TS (post precedente) 3 bassi
    ----- attivazione ts 3 bassi
    -----6 tacche impasto demoniaco 1.5 bassi
    -----impeto del drago 1 basso
    -----impasto velocità 1 basso + 1.5 bassi impasto demoniaco
    -----anima del gigante 6 bassi
    -----onda distruttiva 1 basso
    -----tocco distruttivo 4 bassi
    -----distruzione ad area 1/2 basso
    -----propagazione uniforme 1 basso
    -----sisma distruttivo raddoppia onda distruttiva e distruzione ad area: 1basso + 1/2 basso
    risonanza distruttiva: 1/4 basso
    -----potenza disumana 4 bassi
    -----manipolazione natura 1 basso

    se distrutta colonna:
    -----onda eplosiva 2 bassi

    35 bassi



    [Dreamland]



    Il viaggio nel mondo dei sogni per il duo non andava troppo male, il regno del sognatore era pericoloso solo se veniva sottovalutato ma entrambi sembravano prudenti in merito e ci andarono con i piedi di piombo, fortunatamente escludendo il piano iniziale di Febh che prevedeva un omicidio.
    Anche l’allestimento del palco non fu affatto difficile, come l’organizzazione tutta, gli eventi venivano raccolti per sommi capi tagliando le parti di routine e focalizzandosi sulle particolarità, quei momenti che per un motivo o per l’altro avevano maggior impatto. Quando Youkai salì sul palco il microfono gli parve alto, altissimo, quasi una torre rispetto a lui, arrivare a farsi sentire sembrava impossibile, persino saltando, e gli occhi del pubblico che attirato da quella scena si voltavano verso di lui iniziavano a farlo rimpicciolire, seppellito dalla timidezza. Le parole che avrebbe dovuto dire in quel comizio si fecero confuse come anche gli intenti che voleva raggiungere mediante essi, tornare a casa? Diventare Hokage? Quale casa? Tutti erano a casa lì!
    Gli occhi della folla erano evidentemente su di lui ma il dubbio serpeggiava nei loro volti, lo stesso dubbio che Youkai aveva palesato in quel piccolo discorso e che rapidamente si trasformò in diffidenza, poteva percepirla distintamente perché c’era un unica mente a generare le emozioni, qualunque esse fossero.
    Un dubbio in un sogno era sempre un innesco utile a far precipitare la situazione per giungere una ad una potenziale soluzione.
    Febh intanto introduceva continuamente persone in quel calderone togliendo ossigeno al timido Youkai sopra a quel palco sempre più ghermito dal pubblico, che ormai gigantesco lo sovrastava, esigendo da lui risposte poiché loro stessi pensavano di doversi operare in ogni modo per dargliele rendendo la candidatura credibile, un pensiero realistico che in un sogno si trasformava in qualcosa di così incontrollabile da essere diventato una metafora incarnata dell’ansia più soffocante. L’amministrazione momentaneamente non sarebbe stata un problema, Febh credeva di averla sistemata e così sarebbe stato, ma non per sempre, perché nel momento in cui aveva risolto quel problema aveva anche insinuato il dubbio che non potesse essere una soluzione definitiva in grado di contenere qualcosa a cui aveva dato il potere di mandare a monte il loro piano.
    Una volta che il tempo che aveva imposto all’efficacia di quel cartello fosse scaduta problemi più complessi da elaborare sarebbero giunti.
    L’aria cambiò decisamente quando Tarantulo fece la sua entrata in scena, le persone cominciarono a muoversi, a scappare, chi invocando il nome dell’Hokage chi guardando verso Youkai che sembrava essere l’oggetto di quella rappresaglia, riponendo fiducia in lui visto che quell’avversario lo reputava degno di se stesso. La platea tuttavia era divisa e una parte di quell’energia stava forzando il limite del cartello otese, ed il cielo nella direzione dell’amministrazione rimbombava di echi lontani assumendo una strana screziatura, nove strisce color tramonto si dipanavano da quella direzione ancora lontana, sia fisicamente che mentalmente.

    Presto Youkai-sama!
    Non lasci a quel mostro la possibilità di ledere il nostro villaggio!


    Una voce indistinta tra la folla, poi qualcuno che gli tirava i pantaloni, ancora più minuto di lui, un bambino di massimo sei anni con una maschera plasticosa di spiderboy sul viso.

    Lei ci salverà vero?
    È dovere dei forti proteggere i deboli dai mostri cattivi.


    Febh intanto iniziava a dare spettacolo, ma il suo desiderio, così come tutti quelli direttamente ed indirettamente espressi, venne soddisfatto da quel mondo trasformando i suoi kunai in precisi spruzzi di veleno corrosivo che emetteva direttamente dalle mani mentre le appendici posticce che si era annastrato sulle spalle si impolpavano senza alcuna particolare o sgradevole sensazione di cui non si sarebbe neanche accorto se non quando con veemenza avesse indicato Youkai con quattro braccia anziché una sola ma funzionali come se gli fossero sempre appartenute.
    Qualcuno dei cittadini avrebbe potuto perdere la vita dopo il contatto con quel veleno, i più fortunati mostravano ustioni chimiche che Febh aveva imparato dai suoi addestramenti a palazzo Yakushi come fosforo bianco, un reagente molto utile al clan quando si trattava di allenare le loro capacità curative dilazionandole nel tempo ma molto peggio di una tortura per un normale civile.
    Chi era stato colpito lanciava urla terribili quando poteva.
    Le tinte di quel sogno stavano lentamente scivolando in quelle di un incubo, la loro uscita si stava avvicinando o allontanando?

    Non era questo che volevi Kaji... ti sei proprio nascosto bene pare.

    Un sogno vigile restava pur sempre un sogno, un passo falso poteva cambiarne completamente l’aspetto ed ora i due correvano una corsa a tre gambe. [Note]


    [Gemma]



    Raizen annuì, chiudendo gli occhi con l’espressione di chi doveva dare ragione al proprio interlocutore pur senza avere il piacere di farlo.

    Vero.
    Per questo avevo bisogno di una mano per obbligarti, ma credevo che una volta messo al corrente ti saresti tranquillizzato.
    Sopravvaluto sempre le mie capacità di convincere il prossimo pare.


    Quando il piano venne illustrato ai due si dimostrarono favorevoli a grandi linee, pur restando dubbiosi su alcuni dettagli.

    No, il guardiano non ha modo di ragionare in maniera così complessa, ne tantomeno di attingere ai miei ricordi per creare qualcosa di fittizio connesso agli eventi attuali, non penso sia possibile per nessuno ingannarmi con quelle informazioni perché alcune le ho dedotte io.

    Avrebbe sbuffato all’ammissione di ignoranza da parte di Kaji.

    Immagino che sia un modo plausibile per conservarsi qui sotto, se il tempo è relativo potremmo tranquillamente dire che ti sei mantenuto integro senza necessità di anime ma trasportato unicamente dalla volontà, forse non funzionerebbe nel momento in cui comprenderesti di essere condannato ad un eternità qui sotto o se iniziassi a percepirla… ma fino a quel momento pare che regga.
    Buono a sapersi.
    Useremo il metodo classico.


    Raizen avrebbe quindi assunto la posizione meditativa che solo i ninja addestrati nei meandri dei quartieri abbandonati di Konoha avevano avuto modo di osservare, la quintessenza della capacità di un Jinchuriki di collaborare col suo demone agendo come un tutt’uno: il loto a nove petali. Comprendere il nome di quella posa di meditazione non era difficile, quando chiuse gli occhi le code in un primo momento si raccolsero attorno a lui, come un bocciolo, per poi schiudersi con l’eleganza di un loto, in un movimento naturale ed elegante dopo il quale fluttuarono immobili vicino a lui come i petali del candido fiore.
    La posa rimase stabile fino a quando non venne composto un secondo sigillo, che fece tremare l’intera figura traslucida della volpe.

    Non ho mai sperimentato un ambiente così saturo di chakra, neanche i luoghi abitati dalle creature con cui siete soliti legarvi ne hanno tanto.


    Il vortice di anime non si fermò ma ogni singola entità che passava entro un ampio raggio veniva assorbita come se cadesse in un pozzo gravitazionale che diventava più grande e forte dopo ogni singola anima, costringendo lentamente le altre ad allinearsi a quel flusso di accrescimento sempre più complesso da gestire.
    C’era un punto di equilibrio però che aveva già sperimentato e replicarlo in quelle condizioni non era troppo complesso, l’organizzare quelle mansioni non rese troppo pesante neanche l’interazione con la fine inevitabile che come in passato si legò senza problemi alla sua tecnica, rendendola orribile ma al contempo potentissima. Dal suo punto di vista gli attacchi furono come un viaggio particolarmente movimentato su un mezzo di trasporto che non controllava ma di cui era il navigatore. Riprese maggior consapevolezza soltanto quando venne il momento di dar vita alla Bijudama nella quale scaricò parte del chakra che aveva assorbito dalle anime cogliendo l’occasione per riciclare qualcosa che comunque era estraneo creando un attacco che grazie a Febh e Kaji aveva una potenza che era appropriato definire disastrosa.

    Non mi piacciono.
    Il chakra di questi due è… non è malvagio... niente è propriamente malvagio, ma sembra quasi che sia un contraltare al mio.
    Il chakra naturale è quasi nutrimento, questo è unicamente distruzione, è quasi un controsenso che possa esistere.
    Capisco meglio l’ossessione dei Kemono adesso.


    Raizen però la vedeva in modo leggermente diverso, era semplicemente una questione di equilibrio, per quanto non sapesse minimamente chi erano i Kemono era evidente che avessero qualcosa contro gli Hakai, ma era ovvio che la volpe non potesse vedere il quadro completo, faceva parte di quel contrasto, un contrasto naturale tanto quanto lo era il suo chakra, non sapeva di preciso cosa ci fosse in ballo ma gli Hakai erano parte integrante di un ciclo.
    Nonostante i dubbi della Volpe la fusione di quelle potenze primordiale diede i suoi frutti, permettendo finalmente al quartetto di trovare una via d’uscita.

    Un momento.

    Si voltò verso Kaji.

    Puoi decidere di stare qui.
    Avresti un passaggio sicuro, neanche Amesoko potrebbe percepirti, e seppure lo facesse crederebbe che tutto è andato secondo i suoi piani.
    Ma se non desideri attenerti fedelmente a ciò che ho programmato posso semplicemente liberare il tuo frammento come più ti aggrada una volta fuori, mi basterà sostituirti con qualcuno, e credimi quando ti dico che non sarà affatto difficile scegliere un sostituto.
    È una decisione unicamente tua, sto scegliendo di darti questa possibilità perché anche se ti rifiutassi potrei comunque liberarla fuori di qui nello stesso modo.
    Se resterai dovrai dirmi cosa riferire ai tuoi alleati li fuori, non penso si fiderebbero di me se non capissero che abbiamo concordato insieme questa cosa.


    Era una buona offerta dopotutto, un piano B poteva sempre fare comodo.

  10. .

    Dalla Parte del Manico

    VI






    La strategia dei due genin fu semplice, ma efficace, l’esplosione gli aveva dato una copertura, un enorme punto cieco che sfruttarono immediatamente riuscendo a far perdere le loro tracce, e per chiunque non fosse supportato da altri sistemi di sorveglianza ritrovarli entrambi in poco tempo sarebbe stato difficile.
    Mentre le ultime particelle di polvere si posavano per terra i due fecero capolino sul tetto in cui si era appollaiato l'arciere, tuttavia non era nel bordo del muro che i due avevano scalato, dandogli diversi metri di preavviso prima dei loro attacchi. Valutare la traiettoria degli oggetti per lui era ben più che un mero lavoro per cui fu in grado di stabilire la bisettrice dei due vettori e muoversi lungo di essa per scampare ad entrambi i lanci, non sapeva infatti quale delle armi fosse reale e deciderlo in un lasso di tempo così ristretto era impossibile. [SD 1]
    L’avvicinamento però gli tolse ogni dubbio e potè discernere quali fossero copie e quali no semplicemente ascoltando quali facessero rumore, la situazione però si fece confusa rapidamente, per quanto false le copie occupavano il suo campo visivo e gli rendevano impossibile concentrarsi sull’attacco multiplo che doveva fronteggiare, così pur riuscendo a parare il colpo alle tempie intercettando il pugno con l’avambraccio [SD 2] gli fù del tutto impossibile reagire alla sventola di Asami che gli atterrò sullo zigomo con una potenza non da poco, portandolo ad un passo dal KO immediato che ebbe l’inaspettato vantaggio di evitargli il genjutsu dell’otese. [SD 3]

    Merda!

    Imprecò mentre cercava di raddrizzarsi sulle proprie gambe dopo lo scossone che l’impatto gli aveva dato. Era un ninja mascherato di cui era difficile distinguere i tratti somatici, si intravedevano infatti solamente gli occhi, e la poca pelle a contornarli era scura.
    La sua missione era ad un passo dal fallimento e dai rapporti dei mercenari che lo accompagnavano sembrava che le cose stessero assumendo una brutta piega, tornare indietro a mani vuote avrebbe significato scarsa protezione e loro avevano fatto fin troppo casino per sperare che l’accademia non li avrebbe braccati come dei cervi feriti se fossero riusciti a scappare. Aveva poche scelte davanti a se ma non poteva permettersi di concludere quella storia, così andò di improvvisazione.

    I civili sono stati radunati in quella zona, vero?

    Indicò di proposito e con estrema precisione il punto in cui si era rifugiata una buona parte delle persone, uno spiazzo sgombro e sicuro nel caso altri edifici fossero crollati e che i due si fossero o meno voltati per accertarsi di quell’informazione lui avrebbe incoccato una freccia e puntato l’arco verso l’alto rilasciando subito la sua tensione e spedendo il dardo verso il cielo in un lancio a campanile che avrebbe raggiunto l’area senza problemi. [SA 1]
    Innocuo tutto sommato, non c’erano troppe possibilità che una singola freccia facesse chissà quale danno, purtroppo però questa aveva iniziato a sfrigolare mentre saliva verso l’alto, esattamente come una cartabomba e non c’erano dubbi che le sue intenzioni fossero quelle di esplodere in mezzo alla folla, ma non fu troppo difficile per loro osservare che non era l'unica cosa particolare di quel proiettile, anche a considerare dal tragitto che era in grado di compiere era evidente che ci fosse qualcosa sotto, per la precisione un insetto, o così sembrava dalle ali semitrasparenti che aiutavano il dardo a direzionarsi, sicuramente invisibili una volta che questa viaggiava a mezz'aria.
    Un istante dopo avrebbe quindi scartato lateralmente per poi cercare di colpire con l’arco l’otese, una sferzata sul fianco atta a colpirne l’avanbraccio [SA 2]
    Parato o meno il colpo avrebbe scartato nuovamente in modo da frapporre Kyuke tra se stesso ed Asami per poi afferrare l’arco con l’altra mano e con un rapido movimento delle stesse far partire un secondo colpo esattamente sul muso dell’otese. [SA 3]
    Sapevano cosa voleva l’arciere e cosa avrebbe fatto pur di ottenerlo, avevano modo di trarne vantaggio e portare a casa un risultato che non comportasse la morte dei civili?




    [Centrocittà]


    Se la freccia non fosse stata fermata da Kyuke ed Asami Kyoujiro l’avrebbe potuta sentire avvicinarsi mentre sfrigolava, era rapida ma di sicuro era schivabile, anche per le condizioni in cui stava, o forse intercettabile a mezz’aria, ma se fosse arrivata ad impattare col suolo sarebbe esplosa in un raggio di tre metri portandosi sicuramente dietro qualche civile e forse ricordando al konohaniano che era un ninja, un protettore e solo dopo un benefattore.
    Aiutare la bambina prima di trovare la fonte di quegli attacchi poteva essere una mancanza non da poco per l’incolumità di tutte le altre persone lì presenti.

    Ei konohaniano!

    Era un ninja accademico sunese a giudicare dal coprifronte.

    Io ne so poco di quello che sta succedendo qui attorno, ma posso darti il cambio qui se ti serve allontanarti.
    Sembra che fosse un attacco coordinato e la sede centrale sta iniziando a mandare qualche rinforzo nei dintorni, ma capire dove posizionarci non è facile tra i feriti e le numerose zone coinvolte.


    Notando poi le condizioni in cui versava gli avrebbe offerto un tonico.

    Mi sembra che serva più a te che a me.

    Avrebbe quindi interagito con la bambina, prendendola e allontanandosi con lei dalla zona, ed affidandola ad un team medico che si vedeva sopraggiungere in lontananza.
    Quando i due si fossero allontanati, circa ad un centinaio di metri nel manipolo di persone lì presenti un affannata signora avrebbe attirato l’attenzione dei presenti, seppur non in maniera troppo vistosa, ansimava infatti per la fatica e non poteva alzare troppo il tono.

    La mia bambina!
    Qualcuno l’ha vista?
    Porta sempre con se un animaletto di pezza!


    Nessuno però poteva darle risposta, l’agitazione non portava certo a focalizzarsi sul prossimo una volta tenuti d’occhio i propri affetti. Quando Kyoujiro l’avesse avvicinata avrebbe notato che la parte destra del volto era coperta da sangue che andava asciugandosi, segno che aveva preso una botta in testa.

    Lei l’ha vista?
    Mi aiuti a cercarla non la vedo da quando un calcinaccio mi ha fatto perdere i sensi tra la folla!


    Era evidente che avesse trovato in lui una figura di riferimento.
  11. .

    Janki il Messaggero


    I








    Non era passato poco tempo da quando aveva incontrato il Kaguya a Konoha, in uno scambio di informazioni a dir poco colossale che permise all’accademia di acquisire informazioni essenziali per i suoi movimenti futuri, ma nonostante tutto non si era preoccupato. Muovere un demone non era semplice e comunque aveva un occhio influente ad Ame per questo Feng avrebbe avuto la fiducia necessaria a garantirgli tutto il tempo di cui sentiva di aver bisogno per organizzare la sua parte del piano.

    C’è un suricato orbo e ludopatico che ha un messaggio per me?

    Avrebbe osservato la carta e spalancando gli occhi avrebbe annuito ad Hitomi, che sostituiva Youkai nei giorni di riposo.

    Ahhhhh!
    Ho capito.
    Si, fallo entrare.
    Ah, e fai venire Youkai, digli che non conta come straordinario.
    Convoca anche Yato, formalmente, come di consueto.


    Avrebbe dunque atteso l’arrivo del suricato, sgomberando la scrivania da qualsiasi impegno in modo da dedicarsi esclusivamente a lui.

    Prego, siediti pure se ti aggrada, non sapevo che Feng evocasse anche la tua specie, lo facevo uno da pennuti.
    La tua accompagnetrice come mai non è qui?
    Intanto mentre rispondi e aspettiamo quei due…


    Si alzò, prendendo un rotolo abbastanza voluminoso, rivelando che al suo interno c’era una cartina approssimativa di Ame, mappata in base alle missioni passate, alle informazioni di Yato e Feng.

    Iniziamo a segnalare qualche punto focale: la posizione della locanda, di eventuali postazioni di sorveglianza e di queste attività commerciali, forse potrebbero anche servire i centri di comando degli altri assi.

    Lo lasciò a zampettare per la scrivania, viste le dimensioni, mentre osservava i punti segnalati.

    Dimmi intanto se il viaggio ti ha messo fame o sete, potrei farti portare qualcosa.

    I due avrebbero avuto modo di scambiare qualche battuta nell’attesa visto che Janki sarebbe stato un po' occupato, ma poco importava, le informazioni interessavano per la maggiore ai due chunin in arrivo.

    Bengiunti, sedetevi pure, appena Janki avrà finito sentiremo cosa ha da dire il Kaguya per noi.

    Il breve report non lo sorprese, erano informazioni attese e concordate quindi nulla lo colse impreparato.

    Bene.
    I due qui dovrebbero avere già un identità concordata, avete bisogno di ripassare il piano?
    Di fondi?
    Non sarebbe male per me essere in grado di rintracciarvi in poco tempo se necessario, quindi vorrei sapere dove andrete ad operare e come.
    Tenere una mappa mentale della missione permetterebbe in qualunque evenienza un interazione molto più rapida, se lo reputate utile posso farvi seguire anche da uno dei miei draghi, nella settimana che ci separa dall’inizio della missione potrebbe fare in tempo a venire fino a qui senza che io lo richiami, cosa che gli darebbe una maggiore libertà d’azione.


    Era evidente che il fardello dell’organizzazione sarebbe stato per la maggiore sui due, quella di Raizen era una supervisione atta a correggere alcune sbavature.

    Vi suggerirei un profilo basso e un alibi abbastanza ridotto, averne uno di costruito vi esporrebbe a maggiori pericoli, quindi sarà meglio adattarvi all’ambiente e improvvisare, mantenendo coerenza soltanto con ciò che dite in loco, quindi sarebbe meglio costruire lì il grosso della vostra identità più che qui a tavolino.
    Ma questa è solo una parte, in presenza di Feng avevamo stabilito un piano, vi piace ancora?
    Avete pensato a come potremmo comunicare?
    Valutate tutto, ditemi tutto, chiedetemi tutto, non voglio che ci siano perdite di alcun tipo in questa missione.


    Attese dunque che i due esponessero le loro idee.
  12. .

    Guida alle Competenze Equipaggiamento

    Come creare le Competenze Equipaggiamento
    o Equipaggiamenti Leggendari





    Generalità


    Le Competenze Equipaggiamento descrivono specifici oggetti dotati di capacità superiori rispetto al normale Equipaggiamento acquistabile con i crediti, possono prendere anche il nome di Oggetti Leggendari o Equipaggiamenti Leggendari. Non richiedono crediti per essere inserite in scheda e in genere possiedono delle Conoscenze (ossia l'insieme di tutte le categorie di abilità e tecniche definite all'interno della Competenza) a cui l'utilizzatore ha accesso quando usa l'Equipaggiamento Leggendario, alcune delle quali superano i limiti delle Competenze Combattive e delle Competenze Evocazioni. Una Competenza Equipaggiamento Deve avere un Tema ben specifico e una descrizione che lo esprima, non è approvabile un oggetto che influenzi aspetti troppo diversi o variegati. Unico elemento da tenere Sempre a mente è che uno degli slot della competenza deve essere occupato dall'Equipaggiamento vero e proprio. In caso di Equipaggiamenti consumabili (Tonici, veleni, bombe), l'utilizzatore ne ha comunque sempre una scorta a disposizione a inizio giocata.


    Acquisizione


    Ottenere Competenze Equipaggiamento è più complesso rispetto al proporre un normale materiale personale: gli Oggetti Leggendari vengono ottenuti in gioco e Necessariamente attraverso giocate di qualità atte a generare uno stemma Elite per richiedere il tratto Competenza corrispondente.

    Esistono tre modi per ottenere una Competenza Equipaggiamento in maniera Diretta:
    • L'Oggetto Leggendario viene ottenuto come Donazione da parte del QM in una quest o altra giocata. il Qm deve informare lo staff prima della donazione, e sarà lui a stabilire il Tema dell'equipaggiamento e delineare in linea di massima le conoscenze correlate. Poi sarà il giocatore a proporle nel dettaglio.
    • L'Oggetto Leggendario viene Forgiato dall'Utilizzatore, se possiede la Competenza Artigiano adatta a fabbricare la categoria di Equipaggiamenti in cui ricade il proprio ed è Jonin. Dovrà comunque ottenere i materiali necessari o gli schemi di costruzione o simili con una giocata che gli valga uno stemma Elite. Potrà proporre il Tema personalmente e delineare le conoscenze a suo piacimento
    • L'Oggetto Leggendario viene Forgiato da un personaggio o un PNG di grado Jonin in possesso della Competenza Artigiano adatta a fabbricare la categoria di Equipaggiamento in cui ricade il suddetto. Il personaggio dovrà comunque ottenere ottenere i materiali necessari o gli schemi di costruzione o simili con una giocata che gli valga uno stemma Elite, a cui può prendere parte l'Artigiano. L'artigiano potrà proporre il Tema personalmente e delineare le conoscenze a suo piacimento. Un Artigiano PNG richiederà 5000ryo aggiuntivi oltre al normale costo necessario per reclutarlo.

    È anche possibile ottenere un equipaggiamento in maniera Indiretta:
    • L'Oggetto Leggendario viene Ottenuto o Recuperato in una giocata che non fornisce uno stemma Elite, ma il personaggio "imparerà ad utilizzarlo" solo Dopo aver ottenuto uno stemma Elite, anche in giocate successive, che sia almeno lontanamente in tema con la Competenza Equipaggiamento. Se la foggia e la tipologia dell'equipaggiamento lo consentono può essere inserito ed utilizzato come un normale Equipaggiamento da pagare in crediti in base alle sue potenzialità, una volta sbloccato mediante lo stemma d'élite seguirà le normali regole le regole di un Oggetto Leggendario

    N.B.
    Le Comasterate non sono mai accettabili per ottenere una Competenza Equipaggiamento, indipendentemente dalla qualità. Questa regola si applica sempre e comunque a qualsiasi tipologia di Acquisizione anche se non esplicitato nei precedenti punti.


    Modifiche


    Se l'Oggetto Leggendario ottenuto non è di gradimento del giocatore, è possibile coinvolgere un PNG con l'abilità Artigiano corrispondente di grado Jonin, Chunin se Personaggio Giocante per modificarlo, e una giocata a tema, ma non richiede stemmi. Un PNG assoldato chiede sempre 2000 Ryo aggiuntivi oltre ai normali costi.
    La modifica di una Competenza Equipaggiamento Non può essere radicale nè nel Tema nè nell’Aspetto: trasformare una spada in un elmo o un arco in un martello è come cambiare completamente tipo di oggetto e richiede un nuovo stemma Elite, come se si ottenesse un nuovo Oggetto Leggendario. In generale l'oggetto deve rispettare il Tema dell'oggetto originario, sia come Conoscenze che come aspetto: modificare un'arma sputafuoco in una che congela a contatto è un cambio troppo radicale, così come un tonico che potenzia i sensi in uno che trasforma in una sirena, mentre ad esempio uno scudo che spara fiamme potrebbe diventare un parabraccia che blocca le fiamme, così come potrebbe essere accettabile un cambio che mantenga inalterata la tipologia di danno. Inoltre se possibile si dovrebbe restare della stessa tipologia ([Mischia], [Distanza], [Potenziamento], [Protezione], eccetera) o almeno non cambiare in maniera troppo radicale o assurda (quindi è impossibile una tagliateste che perde la sua componente massiva per diventare uno spiedo, o una lancia che si trasforma in un corpetto), ovviamente il parere finale sulla necessità o meno di uno stemma d'èlite per la modifica spetta allo staff.


    Limiti


    Le Competenze Equipaggiamento permettono di superare alcuni dei limiti delle competenze combattive, ma pur concedendo maggior libertà rispetto ad una combattiva non sono comunque prive di limiti.
    • Possono influenzare le tecniche speciali, espandendone alcune capacità o collegandosi direttamente a esse. Non possono comunque snaturarle (aggiungere la manipolazione della pelle a quella delle ossa, o trasformare il fuoco dello Sharingan in fulmini). L'equipaggiamento deve avere un tema collegato ed essere in larga misura se non interamente dedicato alla tecnica speciale. L'equipaggiamento deve essere visibile, disarmabile o comunque attirare l'attenzione, in caso contrario verrà verosimilmente bocciato (da evitare tatuaggi trascurabili per esempio). L'Oggetto Leggendario o il materiale per forgiarlo deve essere ottenuto in una giocata particolare e possibilmente a tema.
    • Possono influenzare le Specializzazioni, ampliando le potenzialità delle abilità e delle tecniche. Non possono Mai fornire capacità di specializzazione a chi non ha quella specializzazione.
    • Possono simulare una Tecnica Speciale, ma con vincoli e con potenzialità massime pari a un livello II, il minor valore possibile nelle progressioni e con consumi di chakra raddoppiati. Richiede un tema Molto Forte, deve per forza essere un dono del QM con approvazione dello staff.
    • La Competenza Equipaggiamento non può essere la somma di più competenze. Non è possibile avere una spada composta da una lama leggendaria e un'elsa leggendaria con capacità distinte, così come non si può avere un parabraccia con spalla e guanto leggendari separatamente. Nulla vieta di avere una spada e un fodero o un arco e una faretra e altri esempi similari in quanto sono oggetti distinti e separabili.
    • Non è possibile sviluppare una Competenza Combattiva basata su una Competenza Equipaggiamento. Nulla vieta di creare Competenze Generiche. Le Competenze Equipaggiamento di Villaggio sono le uniche che ignorano questo vincolo.
    • Una Competenza Equipaggiamento può essere rubata o sottratta. E' comunque necessario uno stemma Elite per inserirlo in scheda. Se l'Oggetto Leggendario contiene capacità che non sono compatibili con il ladro (dover usare una tecnica personale del proprietario originale, per esempio), se la modifica non è radicale è possibile cambiarle gratuitamente in fase di proposta nel materiale personale. Il tema e la struttura devono restare quanto più possibile aderenti all'originale.
    • Una Competenza Combattiva può essere ceduta a un Gregario d'Elite o a una Evocazione. In questo ultimo caso, l'Evocazione la avrà sempre con sè al momento del Richiamo.
    • Un Oggetto Leggendario se distrutto (con l'ovvia eccezione dei consumabili) è sempre riparabile. La riparazione richiede un Artigiano almeno di grado Chunin e una giocata a tema. Un PNG di assoldato chiede sempre 2000ryo aggiuntivi oltre ai normali costi.


    Struttura


    Le competenze sono strutturate come le Competenze combattive, ma uno degli slot deve essere occupato dall'[Equipaggiamento] vero e proprio, che tuttavia ha potenzialità mediamente superiori rispetto alle controparti di lista.
    • L'Equipaggiamento all'interno della Competenza Equipaggiamento ha SEMPRE durezza 5.
    • L'Equipaggiamento all'interno della Competenza Equipaggiamento ha SEMPRE il massimo potenziale concesso dal grado in cui l'arma è posta. Nel caso di Tonici, Veleni e Bombe, in base allo slot si avrà a disposizione il massimo consumo, aumentato di 2 Bassi.
    • L'Equipaggiamento all'interno della Competenza Equipaggiamento, se [Veleno] ha sempre 3 dosi, se [Tonico] ha 1 dose, se [Bomba] ha una dose, [Distanza] può avere fino a 5 munizioni, se Piccole o inferiori. E' possibile usare uno slot della competenza per raddoppiare questi valori.
    Gli altri slot possono seguire le regole delle Competenze Combattive, con l'unica differenza che il solo essere parte di una Competenza Equipaggiamento costituisce un Vincolo (non è un Vincolo Forte), di conseguenza anche eventuali Tecniche Avanzate inserite nella competenza hanno potenzialità Parigrado. Le Competenze Equipaggiamento al loro interno possono contenere degli slot Speciali che definiscono delle meccaniche particolari, uniche per questo tipo di competenza, e che aprono a maggiori possibilità. Questi slot sono:
    • Carica di Chakra: L'utilizzatore carica l'oggetto di chakra che verrà usato per gli slot della competenza
    • Risveglio Libero: L'utilizzatore attiva l'oggetto con uno slot interno alla competenza, ottenendo vantaggi.
    • Risveglio Vincolato: L'utilizzatore attiva l'oggetto sottoponendolo a una delle conoscenze che ha in scheda, ottenendo vantaggi
    Una Competenza Equipaggiamento è comunque proponibile e bilanciabile anche senza queste particolari meccaniche il cui unico ruolo è dare un impostazione ed accedere a particolari bonus nonchè facilitare il lavoro di approvazione, non sono tuttavia dei binari imprescindibili ed è quindi possibile proporre qualcosa che non li contempli.


    Carica di Chakra


    Carica di chakra
    Arte: L'utilizzatore carica l'Equipaggiamento di chakra, che verrà consumato dai suoi EFFETTI. La carica di chakra dura una scena di gioco, a discrezione del QM, o fino all'esaurimento. METODI DI ELIMINAZIONE. Caricare è azione gratuita istantanea, può essere eseguita una volta a round. La riserva massima è pari a 9/12/15 bassi. Il chakra della Carica è sempre riconoscibile o visibile quando viene utilizzato per gli Effetti.
    [Consumo: Medio/Medioalto/Quasialto]

    Possibili Metodi di Eliminazione
    • Questo chakra può essere eliminato o assorbito da metodi appositi quando almeno metà della carica immessa inizialmente è consumata.
    • Questo chakra rende il TONICO/VELENO in cui è immesso resistente ai metodi per rimuoverlo o inattivarlo, tali sistemi funzioneranno solo se almeno metà della loro carica di chakra è stata consumata, in caso contrario potranno agire normalmente, ma con consumo triplicato.

    Le abilità dell'oggetto che sfruttano il chakra caricato si chiamano EFFETTI (può essere aggiunto un aggettivo per categorizzarli, affine al Tema, per esempio Effetti Tossici, Effetti Curativi, Effetti Distruttivi, eccetera)
    Gli EFFETTI hanno potenzialità parigrado rispetto allo slot in cui si trovano.
    Le TECNICHE dell'equipaggiamento, se usano esclusivamente il chakra della Carica, possono avere Caricamento con posizioni pari ad (1) per l'esecuzione, senza che questo aumenti di 1 basso il consumo.



    Risveglio Libero


    Risveglio Libero
    Speciale: L'Equipaggiamento può essere Risvegliato, ottenendo CAPACITÀ SPECIALI per 3 (chunin)/ 4 (jonin) round. Richiede un METODO DI RISVEGLIO e uno Slot Tecnica.


    Possibili Capacità Speciali
    Massimo 3 da chunin o 4 da jonin

    Numerose variabili, ci si limita a elencarne alcune, da usare come riferimento.
    • Aumento di 15 della potenza base (è possibile selezionarlo due volte)
    • Aumento di 1 della durezza, oltre il limite di 5 (è possibile selezionarlo due volte)
    • Aumento di 2 round della durata del Risveglio (è possibile selezionarlo due volte)
    • Aumento dimensionale e/o forma alternativa, può cambiare dall'una all'altra modalità tramite azione gratuita istantanea, eventuali veleni o effetti applicati funzionano come di norma
    • L'oggetto diventa Senziente, come da abilità, ma con Percezione 6 entro 9 metri.
    • Fornire 3 tacche distribuibili tra le statistiche (è possibile selezionarlo due volte, ottenendo 5 tacche, ma il bonus alla singola statistica è 3)
    • Fornire +3 a Percezione o Furtività all'utilizzatore (non cumulabile)
    • Fornire +3 a Percezione o Furtività all'oggetto, se Senziente (non cumulabile)
    • Fornire +3 Leggere di Vitalità, se in Forma Vivente (non cumulabile)
    • Aumento di 6 metri del raggio di percezione dell'oggetto, se Senziente
    • Condivide il chakra con l'utilizzatore entro 15 metri (è possibile selezionarlo due volte, raddoppiando il raggio), se Senziente e in Forma Vivente
    • Se distrutto si riforma nel round successivo in forma non risvegliata, una volta al giorno. Non può essere Risvegliato prima di 2 round dalla ricostruzione
    • Condivide i sensi con l'utilizzatore entro 15 metri. Richiede Senziente
    • Le Tecniche Avanzate della Competenza Equipaggiamento hanno un consumo ridotto di Basso, o del 50% (quale sia il minore), ma devono essere utilizzabili solo da Risvegliato
    • Le Tecniche Avanzate della Competenza Equipaggiamento hanno Caricamento (1), ma devono essere utilizzabili solo da Risvegliato
    • Rinunciando a 1 Capacità Speciale da risveglio, si può aggiungere in due slot della competenza la voce "Se Risvegliata..." introducendo effetti con potenzialità intorno a 1-2 Bassi in quello slot.


    Possibili Metodi di Risveglio
    • Consumo Medio
    • Autoinfliggersi una ferita almeno MedioLeggera o equivalente
    • Sacrificare almeno 300 crediti di equipaggiamento
    • Altri, analoghi

    • Rendere necessari due diversi Metodi di Risveglio (o un metodo di risveglio più complesso) aumenta il numero di Capacità Speciali di 2


    Risveglio Vincolato


    Risveglio Vincolato
    Speciale: L'Equipaggiamento può essere Risvegliato quando sottoposto a una specifica CONOSCENZA(presente nella scheda dell'utilizzatore), ottenendo CAPACITÀ SPECIALI per la durata della Conoscenza , o se istantanea, per 2 (chunin) / 3 (jonin) round. L'Equipaggiamento risvegliato, in aggiunta agli effetti della Conoscenza, potrà usare le CAPACITÀ SPECIALI.


    Possibili Capacità Speciali
    Massimo 4 da chunin o 5 da jonin

    Numerose variabili, ci si limita a elencarne alcune, da usare come riferimento.
    Le seguenti Capacità sono esclusive del Risveglio Vincolato, si considerino in aggiunta a questo elenco quelle presenti nel Risveglio Libero che possono essere usate anche in quello Vincolato.
    • Aumenta di 2 round la durata della Conoscenza che attiva il risveglio, anche se interrotto il mantenimento
    • Riduce di 1 Basso il costo di mantenimento della Conoscenza che attiva il risveglio, fino a un minimo di 1 Basso (è possibile selezionarla due volte)
    • Aumenta di 15 la potenza della Conoscenza che attiva il risveglio, se la possiede, ha un mantenimento o una durata fissa (è possibile selezionarla due volte)

    La Conoscenza con la quale si effettua il risveglio deve avere almeno un consumo Medio, se inferiore va pagata la differenza.
    Aggiungere alla Conoscenza un Metodo di Risveglio come se fosse un Rilascio Libero Aumenta il numero di capacità di 2






    Slot Competenza validi solo per le Competenze Equipaggiamento




    Qualunque Grado

    • Arte: Emulare un AdR una volta a round. La potenza può essere incrementata di 10, con un Vincolo. Potenzialità in base allo slot utilizzato.
    • Arte: Uno status aggiunto a un attacco fino a due volte a round. Consumo Basso



    Slot Genin

    • Speciale: Mano del Padrone - Se utilizzata da qualcuno che non riconosce come suo possessore, l'arma causa danni diretti alla vitalità, fino a 1/2 Leggera (slot genin) o 1 leggera (slot chunin) per ogni utilizzo. In alternativa può causare effetti (illusori, riduzione di potenza, altro) dal potenziale di 1 Basso (slot genin) o 2 Bassi (slot chunin)
    • Speciale: Carica Efficiente - permette di Caricare due volte in un round.
      [Richiede Carica di Chakra]
    • Speciale: Riserva Profonda - Aumenta di 6 bassi la riserva massima della Carica.
      [Richiede Carica di Chakra]
    • Speciale: Risveglio Efficiente - Aumenta di 2 round la durata del Risveglio.
      [Richiede Risveglio Libero o Risveglio Vincolato]
    • Abile: Redistribuzione - Tramite azione gratuita lenta è possibile redistribuire le tacche bonus fornite dal Risveglio dell'oggetto
      [Richiede Risveglio Libero o Risveglio Vincolato]
    • Abile: Forma Alternativa - Tramite Azione gratuita lenta è possibile cambiare la forma dell'equipaggiamento in una completamente diversa (le dimensioni possono al massimo raddoppiare o dimezzarsi.) Se distrutta una forma, è ancora possibile usare l'altra. Massimo 2 forme.
    • Abile: Comunicazione Superiore - L'Equipaggiamento può comunicare telepaticamente anche se non è a contatto, entro 15 metri.
      [Richiede Senziente]
    • Arte: Forma Alternativa - Tramite Azione gratuita istantanea e un consumo basso è possibile cambiare la forma dell'equipaggiamento in una completamente diversa (le dimensioni possono al massimo raddoppiare o dimezzarsi). Se distrutta una forma, è ancora possibile usare l'altra. Massimo 3 forme.
    • Arte: Potenziamento Caricato - Permette di convertire la Carica in Potenza extra (all'equip o a una tecnica specifica o a un'azione specifica) due volte a round. Ogni 1/2 Basso fornisce +5. Massimo +20. Se c'è un Vincolo forte, è eseguibile un qualunque numero di volte nel round.
      [Richiede Carica di Chakra]
    • Arte: Impasto Caricato - Permette di convertire la Carica in tacche (a un'azione con l'equip o a una tecnica specifica o a un'azione specifica) due volte a round, non contano come impasti di chakra. Ogni 1/2 Basso fornisce 2 tacche, fino a un massimo di 2. Se c'è un Vincolo forte, è eseguibile un qualunque numero di volte nel round.
      [Richiede Carica di Chakra]



    Slot Chunin

    • Speciale: Senziente - L'Equipaggiamento è sempre senziente e dotato di memoria e/o sentimenti. Ha una Percezione pari a 3 in un raggio di 9 metri, che non dipende da uno specifico organo di senso, ma non percepisce nulla oltre questo raggio. Può comunicare telepaticamente con il suo utilizzatore se a contatto.
    • Speciale: Forma Vivente Base: L'equipaggiamento se risvegliato assume una forma vivente a scelta dell'utilizzatore, pari alle sue dimensioni. E' dotato di un metodo d'attacco con potenza pari alla propria coerente con la forma scelta. Ha una vitalità pari a 1 Leggera ogni 5 di Potenza, se ucciso il Risveglio si interrompe. Le statistiche sono parienergia rispetto all'utilizzatore. La Percezione diviene subordinata ai sensi della forma vivente scelta, può impastare chakra, se ne ha a disposizione.
      [Richiede Senziente + Risveglio Libero o Risveglio Vincolato]
    • Speciale: Riserva Profonda - Aumenta di 9 bassi la riserva massima della Carica.
      [Richiede Carica di Chakra]
    • Abile: Redistribuzione - Tramite azione gratuita rapida è possibile redistribuire le tacche bonus fornite dal Risveglio dell'oggetto
      [Richiede Risveglio Libero o Risveglio Vincolato]
    • Arte: Recupero Immediato - L'Equipaggiamento esegue un movimento accelerato verso la mano dell'utilizzatore, se entro 30 metri, come Azione Gratuita Veloce. Il movimento non può causare danni. Se bloccata o trattenuto in qualche modo, l'Equipaggiamento prima tenta di liberarsi con forza pari a una statistica dell'utilizzatore, aumentata di 3 tacche. La statistica è decisa al momento della creazione dell'Equipaggiamento.
      (Consumo Basso)
    • Arte: Potenziamento Caricato - Permette di convertire la Carica in Potenza extra (all'equip o a una tecnica specifica o a un'azione specifica) due volte a round. Ogni 1/2 Basso fornisce +5. Massimo +30. Se c'è un Vincolo forte, è eseguibile un qualunque numero di volte nel round.
      [Richiede Carica di Chakra]
    • Arte: Impasto Caricato - Permette di convertire la Carica in tacche (a un'azione con l'equip o a una tecnica specifica o a un'azione specifica) due volte a round, non contano come impasti di chakra. Ogni 1/2 Basso fornisce 2 tacche, fino a un massimo di 4. Se c'è un Vincolo forte, è eseguibile un qualunque numero di volte nel round.
      [Richiede Carica di Chakra]
    • Arte: Regola Vietata - Permette di negare il funzionamento di una specifica conoscenza, anche parte di tecniche speciali (per esempio la guarigione, la conversione, l'assorbimento di chakra, l'essere insensibile, l'immortalità) per un round. Se usata la conoscenza vietata si subisce danno fino a 2 Leggere alla Vitalità. La distribuzione del danno dipende dalla conoscenza vietata. Se si vieta l'Immortalità, questa sarà negata a partire dall'azione successiva alla Regola Vietata, non può causare danni. Se imposto un Vincolo forte, può applicarsi a DUE conoscenze.



    Slot Jonin

    • Speciale: Carica Efficiente - permette di Caricare tre volte in un round.
      [Richiede Carica di Chakra]
    • Speciale: Riserva Profonda - Aumenta di 12 bassi la riserva massima della Carica.
      [Richiede Carica di Chakra]
    • Speciale: Forma Vivente Superiore: L'equipaggiamento se risvegliato assume una forma vivente a scelta dell'utilizzatore, grande fino a 6 Unità. E' dotato di tre metodi d'attacco con potenza pari alla propria coerenti con la forma scelta. Conta ancora come un Equipaggiamento ai fini della rottura. Le statistiche sono parienergia rispetto all'utilizzatore. La Percezione diviene subordinata ai sensi della forma vivente scelta, può impastare chakra, se ne ha a disposizione.
      [Richiede Senziente + Risveglio Libero o Risveglio Vincolato]
    • Abile: Comunicazione Superiore - L'Equipaggiamento può comunicare telepaticamente anche se non è a contatto, entro 30 metri.
      [Richiede Senziente]
    • Arte: Recupero Perfetto - L'Equipaggiamento si teletrasporta verso la mano dell'utilizzatore, o comunque pronto all'uso, se entro trenta metri, come Azione Gratuita Veloce. Può essere bloccato da barriere di chakra o similari.
      (Consumo Mediobasso)
    • Arte: Potenziamento Caricato - Permette di convertire la Carica in Potenza extra (all'equip o a una tecnica specifica o a un'azione specifica) due volte a round. Ogni 1/2 Basso fornisce +5. Massimo +40. Se c'è un Vincolo forte, è eseguibile un qualunque numero di volte nel round.
      [Richiede Carica di Chakra]
    • Arte: Impasto Caricato - Permette di convertire la Carica in tacche (a un'azione con l'equip o a una tecnica specifica o a un'azione specifica) due volte a round, non contano come impasti di chakra. Ogni 1/2 Basso fornisce 2 tacche, fino a un massimo di 6. Se c'è un Vincolo forte, è eseguibile un qualunque numero di volte nel round.
      [Richiede Carica di Chakra]
    • Arte: Regola Vietata - Richiede 2 Bassi. Permette di negare il funzionamento di due specifiche conoscenze, anche parte di tecniche speciali (per esempio la guarigione, la conversione, l'assorbimento di chakra, l'essere insensibile, l'immortalità) per un round. Se usata la conoscenza vietata, si subisce danno fino a 2 Leggere alla Vitalità. La distribuzione del danno dipende dalla conoscenza vietata. Se si vieta l'Immortalità, questa sarà negata a partire dall'azione successiva alla Regola Vietata, non può causare danni. Se imposto un Vincolo forte, può durare due round
      (Consumo Mediobasso)
      [Richiede Carica di Chakra, Risveglio Libero o Risveglio Vincolato]


    Edited by F e n i x - 18/1/2023, 00:44
  13. .

    Guida alle Evocazioni

    Come creare le Competenze Evocazione




    Regole e Note Generali

    Le Evocazioni ed il relativo contratto che le definisce sono composte da una serie di Competenze che descrivono l'apparenza esteriore e le Conoscenze ( ossia l'insieme di tutte le categorie di abilità e tecniche) di una Creatura evocabile con la Tecnica del Richiamo e quelle che condivide con i suoi simili. Il Tema delle competenze deve obbligatoriamente definire e descrivere le facoltà delle creature, che Non necessitano di Vincoli molto stringenti o di rimandi a conoscenze nella scheda dell'utilizzatore, ma in ogni caso deve esserci un minimo di coerenza nelle competenze che rappresentano le creature. Unico elemento da tenere SEMPRE a mente è che le capacità descritte sono delle Evocazioni, non dell'utilizzatore. Capacità della creatura che alterino o influenzino l'utilizzatore è bene che abbiano un Vincolo stringente o comunque chiare limitazioni d'uso.


    Acquisizione

    Mediante l'acquisizione dell'Abilità Contratto di Evocazione si ha diritto a proporre gratuitamente le tre competenze che descrivono il contratto, ossia le conoscenze cui possono attingere tutte le creature del contratto in quantità variabile in base al loro grado. Non è necessario che le competenze del contratto si riferiscano ad una particolare categoria, Apprendista particolari potrebbero avere competenze solitamente assegnate ad un Maestro, l'unico limite è quantitativo basato sul seguente schema:
    • 1 Competenza di contratto se Apprendista
    • 2 Competenze se Compagno
    • 3 Competenze se Maestro
    Oltre la competenza di contratto ogni creatura sarà descritta dettagliatamente nel suo aspetto e nelle sue capacità da una competenza unica e personale, che richiederà uno Stemma a Tema per essere proposta, valutata e dopo l'approvazione evocata ed utilizzata. Tale stemma ha grado variabile in base al ruolo della creatura:
    • Semplice - Apprendista
    • Onore - Compagno
    • Elite - Maestro
    A discrezione del QM o nelle giocate free, è possibile comunque evocare o giocare una delle creature del Contratto anche se non la si è ancora "sbloccata", ovviamente utilizzarla per uno scontro o per ottenere vantaggi tangibili è un'azione scorretta e sanzionata in base al vantaggio ottenuto e agli accordi col QM che potrebbe a sua volta sanzionato se coinvolto un altro Player.


    Generalità sulle Conoscenze delle Evocazioni

    Le Competenze del contratto e delle singole creature possono contenere Abilità e Tecniche di lista, o loro variazioni di poco conto (elementali per esempio) se posizionate nello slot corrispondente al grado richiesto per il loro utilizzo, in caso contrario potrebbero essere utilizzate come base, tuttavia così come un depotenziamento potrebbe concedere di posizionarle in uno slot inferiore e far risparmiare chakra un potenziamento richiederebbe oltre ad un maggior consumo uno slot più alto.
    Nessuna capacità delle creature è implicita o sottintesa. Questo significa che un volatile che non abbia uno slot della competenza dedicata al volo non sarà in grado di volare, al pari di un leone che senza slot apposito non farà più danni con un morso o con una zampata nonostante sia fornito di artigli e zanne affilate.

    In generale per valutare le abilità delle evocazioni si compie un distinguo tra conoscenze Naturali e Innaturali delle creature. Un falco avrà il Volo come capacità Naturale, quindi piazzabile anche nello slot Genin, mentre certamente la capacità di scavare e muoversi nel terreno sarà Innaturale e meritevole di slot superiori utilizzabili con minor frequenza a meno di impiegare più slot sul medesimo tema. Un cane potrà avere Olfatto Perfetto da Genin, ma certamente non Vista Perfetta. Sulle creature mitologiche ovviamente ci si rifà alle specifiche leggende per stabilire cosa sia Naturale o cosa no, anche se l'ultima parola è e sarà sempre dei valutatori in questo aspetto.

    Per quanto riguarda le Tecniche Avanzate, si consiglia di fare riferimento alla Guida Apposita, come detto sarà possibile crearne di apposite e contrariamente alle normali combattive sarà possibile inserirle in slot parigrado della competenza.

    Non è possibile inserire abilità o tecniche di Specializzazione (nè versioni simili, anche se depotenziate) a meno che l'utilizzatore non rinunci a una specifica Specializzazione (oppure sfrutti l'Abilità Specializzazione Extra), assegnandola invece al Contratto. Va specificato a quale contratto donarla, e a quel punto le competenze del contratto o delle creature potranno prendere capacità da esse.


    Generalità sulle Azioni di Razza [AdR]

    I Contratti di Evocazione hanno inoltre accesso a una particolare abilità Speciale denominata Azione di Razza [AdR], che rappresenta azioni che stanno a metà tra una tecnica e un'abilità. Come da scheletro base della competenza:

    Una Azione di Razza [AdR] è un attacco o una difesa della creatura. Ha potenza pari a:
    • 10 se posta allo slot Genin
    • 20 se Chunin
    • 30 se Jonin.
    Riducendo la potenza di 10 è possibile aggiungere uno status medio, attivabile 1 volta a round e che durerà fino a 2 round. È possibile sostituire questa Attacco di Razza con un equipaggiamento, abilità o tecnica avanzata. Massimo 10 armi A Distanza, 2 nelle altre categorie 1 meccanismo. Massimo 60 crediti per grado da genin in su per slot competenza. E' possibile non utilizzare crediti in uno o più slot per aumentare i crediti disponibili negli altri.


    La creatura può sempre e comunque attaccare o difendersi SENZA AdR come un normale ninja, avrà dunque la potenza base di un colpo senz'armi a Prescindere dalle sue dimensioni, ovviamente se il divario dimensionale è congruo si vedrà applicati bonus e malus della competenza gigantismo. In caso utilizzi un'arma tra quelle eventualmente indicate tra i suoi slot, avrà la potenza di quell'arma. Se usa un AdR invece, l'attacco sarà di maggiore efficacia, così come la difesa.
    Un AdR è un'azione semplice, che non può andare molto oltre il concetto di "attacco" o "difesa", ma potrebbe essere un'abilità che influenza altre tecniche o abilità (potrebbe ad esempio potenziare altre capacità con le quali entra in contatto).
    In genere un AdR descrive un attacco o un effetto fisico (morsi, codate, artigliate, tentacoli o gusci, per esempio), ma può anche essere un'emissione elementale o non elementale. Non sono consentiti AdR che modifichino il tempo atmosferico o simulino vere e proprie tecniche. Il potenziale di un AdR come riportato nello scheletro della conoscenza è sempre riferito allo slot in cui viene posizionato (10 Genin, 20 Chunin, 30 Jonin), se si tratta di un AdR a distanza questo può essere utilizzato Massimo una volta per turno. In caso di attacchi in mischia o con portata aumentata che facciano riferimento a parti anatomiche della creatura (code, tentacoli, lingue allungabili) non c'è limite di utilizzo per round.
    Eccezion fatta per gli AdR che attaccano sulla distanza, è Sempre Possibile impastare chakra in un AdR come se fosse un normale attacco. Si precisa che gli Equipaggiamenti si oppongono agli AdR come se fossero normali attacchi, indipendentemente dalla natura e dall'aspetto di questi ultimi.
    Un AdR Emissione è sempre a colpo singolo, ha costrutti di Massimo 3 Unità o effetti a Cono o Cilindro con gittata massima di 9 metri, indipendentemente dallo slot di riferimento mentre varierà la potenza e gli altri effetti.


    Abilità Speciali Esclusive delle Creature


    Slot Genin

    • Mutaforma
      Speciale:
      L'utilizzatore può cambiare a piacimento la propria forma, passando dalla sua forma umana alla forma di Creatura. Se utilizzata entro 9 metri dall'avversario causa AdO. Le potenzialità dell'utilizzatore non cambiano, può far comparire caratteristiche anatomiche adatte all'uso dei suoi AdR. In forma umana può usare Equipaggiamento come un normale essere umano. La creatura potrà essere evocata in una qualsiasi delle due forme indifferentemente. (Richiede slot azione/tecnica)

    • Percezione Particolare [AdR]
      Speciale:
      L'utilizzatore ha una capacità di percezione particolare (termica, marchi specifici, magnetismo, altro, è esclusa la percezione del chakra o potenziamenti ai normali sensi) in un raggio di 6 metri per uno slot azione. La percezione indica la Presenza di qualcosa, e può avere un massimo di DUE CARATTERISTICHE (a scelta tra Direzione, Forma, Condizioni, Posizione Esatta. La Posizione esatta richiede due caratteristiche). Rinunciando a una caratteristica il raggio aumenta di 3 metri, inserendo un vincolo è possibile aggiungere una CARATTERISTICA.

    • Creatura Enorme
      Abile:
      L'utilizzatore può aumentare il raggio e la gittata delle sue AdR e tecniche con portata superiore a 1 metro, di due volte, una volta a round. Causa AdO nei confronti di avversari entro 9 metri. Creature con Gigantismo possono usarla qualunque numero di volte nel round.

    • Creatura Equipaggiamento
      Speciale:
      la creatura è considerata un Equipaggiamento con il massimo potenziale per il grado in cui viene posizionata questa abilità (nella singola creatura bisogna descrivere esattamente di quale Equipaggiamento si tratta) In forma di Equipaggiamento la creatura rimane suscettibile al Pareggio, non ha un valore di Durezza e se utilizzata per parare ignora la potenza in arrivo ma subisce danni derivanti dalla differenza tra la Forza del colpo e la sua Resistenza. Sotto ogni altro aspetto si considera un equipaggiamento, se subisce danni tali da causare rottura il richiamo si spezza. Se trasformato in arma l'utilizzatore non può compiere azioni, usare abilità o tecniche se non specificato che sono utilizzabili in forma di arma; mantiene le proprie statistiche là dove rilevante. Se mantiene le proprie percezioni, è suscettibile ai genjutsu come di norma. La Trasformazione si considera un Rituale da uno slot.

    • Peso Importante
      Speciale:
      L'utilizzatore è assai più pesante di quanto non sembri. Conoscenze o Azioni che provino a spostarlo contro la sua volontà avranno effetto dimezzato. (Essere del tutto inamovibile richiede una tecnica avanzata, Deve esserci un Tema adeguato)

    • Peso Leggero
      Speciale:
      L'utilizzatore è assai più leggero di quanto non sembri. La distanza percorribile col salto, così come Conoscenze o Azioni che provino a spostarlo contro la sua volontà avranno effetto raddoppiato. (Essere del tutto privo di peso richiede una tecnica avanzata, Deve esserci un Tema adeguato)

    • Speciale: La creatura è più grande di 5 Unità

    • Speciale: Capacità di movimento "Naturale" per la creatura (Pesci che nuotano senza limiti nè necessità di respirare, uccelli che volano, eccetera)

    • Maestria: Percezione Aumentata +6 (se "Naturale") o +3 (se "innaturale")

    • Maestria: Furtività Aumentata +6 (se "Naturale") o +3 (se "innaturale")

    • Maestria: Percezione e Furtività Aumentate +3 (se "Naturale")

    • Maestria: Sensi Perfetti (se "Naturale")

    • Maestria: Movimenti Furtivi (se "Naturale")

    • Creatura Stormo
      Arte:
      L'utilizzatore può scindere il suo corpo in CREATURE più piccole (minimo ¼ di unità), entro il limite di unità di cui è composto. La vitalità e il chakra vengono divisi equamente tra le CREATURE. Ogni CREATURA condivide i sensi e la mente con lo Stormo. Lo Stormo può espandersi in un'area massima di 15 metri per grado. In forma di stormo l'utilizzatore subisce il doppio dei danni da tecniche o attacchi ad area e la metà dei danni da attacchi fisici singoli. Alcuni AdR modificano i loro effetti in forma di stormo.
      [Consumo Basso per ogni divisione o unione] (Deve esserci un Tema adeguato)



    Slot Chunin

    • Dimensione Variabile
      Speciale:
      L'utilizzatore può cambiare a piacimento la propria dimensione, passando da un minimo di 1 Unità a un massimo di 5 Unità oltre le sue normali dimensioni. Se utilizzata entro 9 metri dall'avversario causa AdO. Può essere Difesa totale se utilizzata in difesa. Le potenzialità dell'utilizzatore non cambiano. La creatura potrà essere evocata in una qualsiasi dimensione. (Richiede slot azione/tecnica)

    • Percezione Particolare [AdR]
      Speciale:
      L'utilizzatore ha una capacità di percezione particolare (termica, marchi specifici, magnetismo, altro, è esclusa la percezione del chakra o potenziamenti ai normali sensi) in un raggio di 9 metri per uno slot azione. La percezione indica la Presenza di qualcosa, e può avere un massimo di DUE CARATTERISTICHE (a scelta tra Direzione, Forma, Condizioni, Posizione Esatta. La Posizione esatta richiede due caratteristiche). Rinunciando a una caratteristica il raggio aumenta di 3 metri, inserendo un vincolo è possibile aggiungere una CARATTERISTICA.

    • Speciale: La creatura è più grande di 10 Unità

    • Speciale: La creatura ha una riserva di chakra aumentata di 4 Bassi

    • Speciale: Capacità di movimento "innaturale" per la creatura (cani volanti, pesci che nuotano nel terreno, eccetera)

    • Speciale: Capacità di movimento "Naturale" per la creatura (Pesci che nuotano senza limiti nè necessità di respirare, uccelli che volano, eccetera) con un vantaggio di 3 tacche per i soli spostamenti (non influenza difese e attacchi)

    • Maestria: Percezione Aumentata +9 (se "Naturale") o +6 (se "innaturale"), non è necessario avere lo slot inferiore

    • Maestria: Furtività Aumentata +9 (se "Naturale") o +6 (se "innaturale"), non è necessario avere lo slot inferiore

    • Stormo Esploratore
      Abile:
      L'utilizzatore in forma di stormo può estendersi fino a 10Km, tuttavia perde ogni capacità combattiva e di mente condivisa oltre i 12 metri per grado.
      [Deve esserci un Tema adeguato, richiede Creatura Stormo]

    • Creatura Gigantesca
      Abile:
      L'utilizzatore può aumentare il raggio e la gittata delle sue AdR e tecniche con portata superiore a 1 metro, di tre volte, una volta a round. Causa AdO nei confronti di avversari entro 9 metri. Creature con Gigantismo possono usarla qualunque numero di volte nel round.


    Slot Jonin

    • Peso Variabile
      Speciale:
      L'utilizzatore tramite slot tecnica può aumentare o diminuire il suo peso. Se aumentato Conoscenze o Azioni che provino a spostarlo contro la sua volontà avranno effetto dimezzato, se diminuito esse avranno effetto raddoppiato, come anche la distanza percorribile col salto. (Deve esserci un Tema adeguato)

    • Percezione Particolare [AdR]
      Speciale:
      L'utilizzatore ha una capacità di percezione particolare (termica, marchi specifici, magnetismo, altro, è esclusa la percezione del chakra o potenziamenti ai normali sensi) in un raggio di 9 metri per uno slot azione. La percezione indica la Presenza di qualcosa, e può avere un massimo di TRE CARATTERISTICHE. Rinunciando a una caratteristica il raggio aumenta di 3 metri, inserendo un vincolo è possibile aggiungere una CARATTERISTICA.
      [Caratteristiche: Direzione, Forma, Condizioni, Posizione Esatta. La Posizione esatta richiede due caratteristiche]

    • Speciale: La creatura è più grande di 15 Unità

    • Speciale: La creatura ha una riserva di chakra aumentata di 6 Bassi

    • Creatura Titanica
      Abile:
      L'utilizzatore può aumentare il raggio e la gittata delle sue AdR e tecniche con portata superiore a 1 metro, di cinque volte, una volta a round. Causa AdO nei confronti di avversari entro 9 metri. Creature con Gigantismo possono usarla qualunque numero di volte nel round.

    • Maestria:Percezione e Furtività Aumentate +6 (se "Naturale")

    • Speciale: Capacità di movimento "innaturale" per la creatura (cani volanti, pesci che nuotano nel terreno, eccetera) con un vantaggio di 3 tacche per i soli spostamenti (non influenza difese e attacchi)
  14. .

    Vendetta, Passato e Sacrifici


    XVI








    Raizen guardò in cagnesco entrambi i suoi accompagnatori, entrambi col dito puntato verso di lui che fino a prova contraria non aveva ne rovinato ne peggiorato niente, la prima risposta venne per Hebiko, più pacata.

    Non era un tradimento.
    Non si può tradire qualcuno di cui non sei mai stato alleato e che ti usa a tua insaputa, detto da Ninja.
    Da umano, sincero, non era comunque un tradimento, sarei riuscito a cavarmela sia con Amesoko che con Kaji, aiutandolo a sua insaputa, non mi sta antipatico, non ho niente contro di lui e capisco la sua situazione, ma non mi piace ne quello che fa lui ne quello che fanno le mezze persone.
    Ma l’avrei aiutato ad uscire, nella speranza che fosse utile a farli smettere.
    Ma… credo che volontariamente o meno il potere di Febh e Kaji abbia rotto il mio piano.


    Certo, quel controllo non gli impedì di indurire lo sguardo quando si rivolse a Febh, offeso più che iracondo, in quanto quel rimprovero, l’ennesimo era fondamentalmente sbagliato, o così riteneva.

    E piantala!
    Non hai neanche un filo di barba e ti comporti come il più vissuto degli eremiti, i tuoi piani sconclusionati si basano ogni singola volta sul rompere quando raramente sai cosa stai rompendo!
    Tu come al solito giudichi, guarda un po', tutti ripetiamo sempre i nostri errori a quanto pare, curioso no?
    Ora ti riesce di fare qualcosa di utile o sai solo constatare l'ovvio?
    Ti assicuro che rimproverare qualcuno con la tua aria da saccente difficilmente renderebbe qualcuno incline ad ascoltare i tuoi consigli, e non osare dire "di solito no" me ne fotto di quanti temono le tue trottole e non ti mandano a quel paese.
    Ascolto tutti, sempre, quando ne ho possibilità, possibile che non riusciate ad inquadrare il momento?


    Sbottò con accorata schiettezza.

    Quella gemma aveva all’interno il potenziale di un demone, capisci che vuol dire?
    Ho basato il piano su elementi certi che possiedo riguardo il suo funzionamento, TU e KAJI insieme alla mia mancata valutazione avete mandato a monte la cosa, è chiaro si, o no?


    Non ne era del tutto certo, ma pareva che comunque la fine inevitabile avesse giocato una sua parte in quel fallimento e solo dopo aver sbottato inspirò, rilasciando la tensione data per la maggiore dal non essere riuscito in quello che reputava un buon piano, riprese maggior controllo e il suo tono calò, rallentando.

    Non era fisicamente possibile confrontarsi, chiedere, attendere.
    Mi dispiace.
    Sono l’unico a conoscere lo strumento, anche Amesoko ha concordato e immagino che la sua conoscenza in materia sia un pelino più vasta della nostra.
    Quindi consultarvi sembrava ancora più inutile, senza contare che non avevo materialmente il tempo per farlo.
    Non vi ho escluso, tu stesso per me eri un incertezza visto come ti agitavi, idem Youkai, ed anzi, contavo in un qualche tipo di supporto a dirla tutta, ma  di nuovo non avevo il tempo per comunicare e spiegare come funziona qualcosa che non conoscete, come sfruttarlo e che ruolo avremmo avuto io e voi in tutto questo.
    Dovevo ingannare una specie di dio dell’inferno e sette espertoni dello stesso in una manciata di secondi: non-c’era-tempo.


    Sbuffò.

    Per questo ho agito, cercando di proteggere voi e me.
    E si, sono ancora certo che avrebbe funzionato se non ci fossero state intromissioni, non ti sto dando le colpe, ma attorno a te le cose funzionano in maniera… differente.
    E forse dovresti prenderne atto per il futuro.
    Sta di fatto che l’ultima volta che ho interagito con la gemma ho capito che possiede un mondo interiore, come quello dei jinchurki, e me la cavo a controllarli, avrei saputo reagire.
    C’erano dei rischi, come sempre, ed erano inferiori a quelli che ci siamo ritrovati davanti fino ad ora.
    Così ho valutato, ma non posso ignorare che comunque qualcosa è sfuggito alla mia analisi, e di questo mi scuso.


    Questa volta il suo sospirò sancì la fine del discorso.

    Troverò il modo di illustrarvi il tutto al meglio la prossima volta.

    Nel suo tono non c’era però ombra di ironia, era sincero e la voce era quella di chi voleva rimediare ad un errore.

    Ma tu togliti dalla testa che distruggere voglia dire controllo, funziona con le persone che hanno una vita e vogliono tenersela stretta, ma prenderti sul muso un' ondata di potere simile e sopravvivere per il rotto della cuffia non è certamente controllo, è come farsi esplodere una cartabomba addosso e dire che hai usato il moncherino che ti ha causato per disinnescarla.

    Le parole coprirono alla perfezione il tragitto, ed al termine di quei chiarimenti erano alle porte dell’orribile città.

    Vivere in questo schifo?
    No grazie, la vendetta è un pasto che non sazia ne l’ingordo ne il moderato, e le tue ossa direi che parlano chiaro.


    La situazione poi precipitò, col rapimento di Hebiko, lasciando l’Hokage e il Teschio l’uno dinnanzi all’altro.

    Quindi qualcuno che sa chi è l’asceso c’è.
    Lo sai anche tu o il tuo curioso modo di vivere la vendetta ti permette di affidarla all’Asceso oltre che a Kaji?


    Al parlare del ruolo di Hebiko si ritrasse leggermente, colto di sorpresa.

    Il suo ruolo?
    Posso arrivare a capire Mitsuki, nonostante fosse stato lui ad attaccare, ma anche la sua vita da ninja è piuttosto tranquilla, a chi ha potuto fare dei torti?
    Altri eredi del serpente bianco?


    Chiese mentre stringeva la mano sulla lama, il nome di Mitsuki lo rasserenava, aveva già fatto una brutta fine una volta e non faticava ad aspettarsi una replica.

    Sai cosa è curioso?
    Che il piano mio e quello di Kaji siano praticamente identici, con l’unica differenza che nel mio cambiano gli attori, al posto dell’oggetto di Hebiko l’artefatto che ti ha fatto accapponare le fiamme e, se necessario, io al posto di lei.
    Ma purtroppo non tutti siamo dotati di sufficiente carisma.
    Ed anche un altra cosa trovo curiosa: come semplici esseri umani, trainati da chissà quale scherzo del destino si ergano come giudici in questo posto senza averne ne diritto ne competenze e si tronfino del loro operato solo perché questo slancio iniziale gli permette di nutrirsi dell’essenza altrui.
    Continuo a compatire la vostra situazione, ma continuate a farmi schif…


    L’ennesimo torturato decise di interromperli, una figura grottesca, tanto quanto le altre, a cui riusciva a resistere solo perché era capace di distogliere lo sguardo.
    Ascoltò la storia mentre cercava di capire quale poteva essere la sua mossa in quella scacchiera così complessa, stracolma di caselle mancanti nelle quali solo lui poteva cadere.

    Kagami? Il Veterano?
    Quindi tu sei uno schifoso cremisi, qualcosa i tuoi occhi mi ricordavano, li ho visti a Kumo in effetti.
    E se mi citi la Zanna e il Veterano…


    Probabilmente in quell’inferno l’uomo che Raizen non sapeva essere Akira, aveva trovato l’unico essere dotato di intelletto che potesse fermamente negargli qualsiasi aiuto.

    … vuol dire che sei al corrente delle influenze che hanno su quel villaggio, ma soprattutto che ci sono o ci sono state.
    La tua lingua lunga ti ha condannato una seconda volta, non libererò di sicuro uno come te col rischio che diventi peggio di questi.


    Non gli avrebbe rivolto oltre la parola, se avesse ceduto a ciò che il suo animo gli chiedeva di fare avrebbe trafitto quell’uomo con la lama, ma come aveva detto al Vendicatore non concordava con quel metodo, e probabilmente la sua risposta sarebbe stata una delusione sufficiente a farlo desistere. Tuttavia restava un problema: non poteva in alcun modo contrattare la salvezza di Hebiko.


    Un modo forse ci sarebbe.
    I draghi sono creature assai longeve, alcuni persino paragonabili a me, ma non immortali, dovresti averlo capito ch...



    Quanto cazzo ti odio… quando la smetterai di essere così criptica?
    Di le cose chiaramente.
    Mi spieghi che senso ha darmi degli indizi anzichè "se vuoi fare X prova a fare Y" ?
    Ti piace poter dire che sono stupido?
    O magari prenderti il merito se faccio delle cose buone?
    Trovati un hobby.
    Rimugino sulla possibilità di evocarli da quando sono qui sotto, ma ho poca confidenza con le regole di questo posto, se evocassi un anima qui vorrebbe dire lasciare un corpo morto da qualche parte, non è una cosa che posso sperimentare a caso.
    Tuttavia qui ci sono regole singolari e potrebbero fornirmi un’ opportunità...


    Riflettè nel suo mondo interiore.

    È rischioso evocare un drago qui, potrebbe arrivare solo l’anima o potrei intrappolarlo qui per sempre, per quanto sia un luogo fisico ha regole stringenti e personaggi troppo pericolosi a farle rispettare, soprattutto per una creatura limitata da un richiamo.
    Io però ho firmato un contratto con due clan, non con due draghi, e anche qui sotto c’è qualcuno di loro, se evocassi un anima di quelli che stanno qui potrei non fare danni...


    Sorrise in direzione del teschio, mentre le sue mani, dopo aver lasciato per un istante la lama in equilibrio composero rapidamente i sigilli per attivare contemporaneamente alla tecnica del richiamo e quella dei kagebushin. [ST 1 e 2] Kagebushin + richiamo
    +
    Arte dei Cloni: Tempismo
    Talento: L'utilizzatore può creare dei Cloni corporei con una tecnica già attiva, ne andrà pagato il consumo e lo slot Tecnica necessari. Se presenti caricamenti o sigilli dovranno essere eseguiti dall'utilizzatore prima della creazione del clone; può essere utilizzata 1 volta ogni 2 round. Non è possibile sfruttare altre abilità "Talento" in combinazione.
    [Da jonin in su]

    +azione rapida
    Richiamare solo un anima poteva avere lo scomodo inconveniente di renderla manipolabile al Vendicatore, ma cosa sarebbe successo se il protettore dell'equilibrio avesse legato l'anima del drago ad un corpo fisico mediante il richiamo?
    Durante i suoi addestramenti alla ricerca di un modo per non rendere la mancanza della volpe troppo debilitante aveva infatti sperimentato uno stile di combattimento che prevedeva un iper connessione con i draghi che permetteva ad entrambi di giovare l'uno dell'altro in un legame simbiontico in grado di elevare le capacità combattive di entrambi ed andando oltre la mera collaborazione. Se questo era vero nel mondo di sopra in quello di sotto poteva essere la stessa cosa, con l'inconveniente, per il Vendicatore, che un anima poteva ferirne un'altra.

    Signor mucchio d’ossa, permettimi di provocarti un altro brivido: la parte migliore di Kaji mi ha fatto da sensei, non dovresti sottovalutarlo se la tua fiducia su Kaji è così incrollabile.

    Era innegabile che Febh fosse un completo casinista e distruttore cronico ma era altrettanto vero che fosse imprevedibile come pochi e dotato di invidiabili picchi di acume.
    Quando la tipica nebbia si fosse diradata, volgendo il capo verso il connubio tra clone ed anima di drago che si aspettava di aver creato, avrebbe parlato.

    Qui temo che le notizie giungano tardi, ma Ou il Re dei draghi del nord e Hibachi il re dei draghi dell’Ovest, hanno stretto un patto con me Raizen Ikigami, il figlio di Tian, era mia intenzione evocare uno dei loro padri che hanno combattuto con il mio, ho l’onore di condividere con uno di loro questa battaglia?

    Le tenui fiamme del Vendicatore avrebbero tremolato nuovamente a quella visione?
    Lo sperava.

    Non voglio cambiare le regole di questo posto, ma voglio che ad Hebiko e Mitsuki sia data una lotta senza svantaggi per nessuno o che mi provi che lo sia.
    Ero presente quando hanno combattuto, la pretesa di vendetta di Mitsuki è ingiusta, ha perso perché inferiore nonostante fosse in un ambiente che lo favoriva ed in una lotta che ha cercato lui, permetti che sia la forza a decidere chi ha ragione e merita vendetta.
    Oppure... combatti per questo castello di vuota ingiustizia.
    Ma tienilo a mente, io e te non siamo così diversi.


    Il vendicatore gli aveva dato tutto ormai, sapeva che l’esperto di veleni era in quella città, poteva essere vasta, ma non sarebbe stato impossibile trovarlo, dopotutto era l’unico vivente nei dintorni era difficile che passasse inosservato, chissà lui con chi aveva fatto un patto per riuscire a trascorrere lì sotto la sua esistenza, possibile che lo aiutassero i suoi veleni?



    [Youkai e Febh]




    Discutendo la coppia decisamente mal assortita si ritrovò a condividere i propri patemi, con un' insolita apertura da parte di Febh, che seppur piccola esponeva un punto sensibile nell’armatura di vanità e autocelebrazione che si era costruito nel tempo, ma cosa più importante cercò di dare un modo a Youkai di cercare nei più brutti eventi del suo passato i frammenti dei ricordi che tanto agognava.
    Se il piccolo chunin si fosse fidato, e non era scontato visto che quello poteva essere Kaji e che il suo potere non poteva definirsi rassicurante, i due avrebbero iniziato un breve viaggio non dentro i ricordi del Konohaniano, ma nei peggiori eventi che ne avevano segnato la vita.
    Le visioni degli Hakai non erano mai piacevoli, quella vista per tanti di loro non era che una maledizione, erano costantemente condannati a vedere i difetti del mondo persino nelle cose che apparivano perfette e se si concentravano potevano anche vedere gli errori passati, gli eventi più nefasti che qualcuno o qualcosa aveva fatto segnando in maniera indelebile un esistenza. Non era un bel dono.
    Agli occhi di Youkai, ma anche a quelli di Febh, quella visione si aprì come un sipario, ma non furono due tende ad aprirsi, bensì una crepa che andava diramandosi nella psiche del due mostrandogli qualcosa che Youkai già conosceva: i suoi ultimi momenti. Il mondo adesso aveva il velo degli Hakai e di un abilità che permetteva di scavare, anche se non con la precisione di un nitido ricordo, ma più come un libro vecchio e strappato di cui si potevano leggere le annotazioni dello scrittore. Il combattimento che si consumava tra i due non era assolutamente qualcosa che Youkai sarebbe stato in grado di replicare allo stato attuale, anche perché la figura che stavano guardando non aveva movenze esattamente maschili, era palese che gli mancasse un ingombro a cui badare ed aveva una grazia nei movimenti che il fantasma poteva dimenticarsi, anche durante le sue fantasticherie col body da spiderboy. Poterono riconoscere l’ambiente che li circondava, ed in realtà i vuoti potevano essere riempiti da Youkai che pur non avendo consapevolezza di quel corpo la aveva della situazione che a grandi linee riusciva a ricordare, certo era difficile immaginarsi così femminile per quanto il suo animo fosse vicino a quel lato. Tra le tecniche, i colpi fisici, e la distruzione però c’erano degli elementi di novità non indifferenti: sovente dalle mani di quel Youkai guizzavano rapidissime delle catene, ma evidentemente non erano sufficienti a contrastare quella minaccia che sembrava essere in grado di distruggerle.
    La visione di Febh, così polarizzata verso la distruzione e la violenza era particolarmente lucida in quei dettagli, e nella distruzione delle catene poteva vedere una sovrapposizione della sua visione della distruzione, come se l’avesse usata ad un livello superiore, o come se qualcuno la stesse usando proprio sulle catene. Tuttavia quell’evento era passato, e si sarebbe concluso come sempre: Youkai veniva abbandonato in una pozza d’acqua prossima a solidificarsi per l'estremo freddo e il solo entrarci ne causava lo shock che avviava quel processo, ibernandolo. C’era stato un passaggio però che avrebbe portato luce su quell’evento, grazie alla visione della violenza poterono chiaramente vedere le dita del nukenin affilarsi iniettando qualcosa dentro a Youkai per innescare un cambiamento così radicale da essere sorprendente e dare al bruto il tempo necessario per l’attacco finale.
    Non conoscevano quell’individuo, non ne avevano modo vista la maschera, ma Febh avrebbe potuto affermare con certezza che era un otese o un traditore di Oto visto che quella che aveva trasformato Youkai non era altro che una manipolazione ormonale. Al villaggio pareva non esserci nessuno che ne avesse una conoscenza così approfondita da cambiare così tanto un individuo quindi il responsabile andava cercato fuori.

    Tu non puoi essere lui, ma la tua morte lo libererà.

    Le parole risuonarono come un genjutsu, in breve Febh sentì di perdere il controllo della sua stessa visione venendone travolto, la crepa che li aveva accolti aveva preso a diramarsi autonomamente, correndo nervosa come un fulmine in una tempesta, e come una cricca che collega due fori in un vetro passò dai due al misterioso inseguitore, come se ci fosse una connessione.
    Ma tra chi?
    Non era la prima volta che l’eredità Hakai gli giocava brutti tiri e spesso sembrava agire con una coscienza propria.
    Il tempo di togliersi eventuali dubbi però mancava, e come il bagliore improvviso delle tempeste davanti ai due la crepa si allargò più volte, connettendo frammenti che in qualche modo appartenevano all’eredità di entrambi.
    Un fumo nero spesso e soffocante li avvolse, ma non erano soli, per quanto indistinguibile e spiacevole a qualsiasi senso una sagoma nera stava dal loro lato, davanti invece c’era Amesoko in carne e squame ma non in catene,
    i contorni del loro spiacevole accompagnatore invece si mantenevano indistinguibili. Non era necessario chiedersi cosa stesse succedendo era ovvio che i due stavano combattendo ed incredibilmente quella figura, neanche troppo imponente, stava tenendo testa a quel dio drago. Era il caos stesso ad agire per lui e permettergli di confrontarsi con il gigantesco rettile, quella nube era sotto il suo controllo e rispondeva ad ogni suo gesto che nell’aria sembrava vergare comandi che compattati in ideogrammi sortivano effetti terribili e differenti ogni volta sufficientemente potenti da competere con le difese del drago.
    L’impatto finale tra le due entità scosse persino quella visione, irraggiandola di scariche nere e facendo sprofondare Amesoko in quell'oscurità, difficile dire se battuto o meno, ma sicuramente sopraffatto da quel colpo, eppure in quella caduta lasciò andare tre oggetti, punti luminosi ben percepibili, che l’entità stessa vide, ma che non riuscì a raggiungere, più di una volta infatti la nube gli implose attorno mentre viaggiavano verso l’esterno, come una mano che cercava di serrarsi attorno agli oggetti ma senza successo.
    La visione si fermò in quel punto.

    Si, è qui che hanno combattuto, ma non era il suo primo intervento… per cosa lo faceva?

    Era la stessa voce che aveva accusato Youkai di essere una prigione, ma non riuscirono a vedere cosa aveva attorno anche se era sicuramente un luogo fisico fuori dall'inferno visto che lui era vivo e vegeto. La visione cercò di diramarsi ulteriormente, ma Febh poteva già sentire che le sue riserve ne venivano drenate, di sicuro non occorreva chiedere a Youkai per sapere se voleva o meno continuare quell’esperienza quindi doveva decidere in base a se stesso se seguire ulteriormente la crepa. Una risposta positiva all'implicita domanda li avrebbe condotti ad Iwa, un Iwa antica, non sapevano di quanto visto il ponte tra la mente del nukenin e Febh che quella visione costituiva, ma adesso lo spazio non era sconfinato come in precedenza, lo percepivano più piccolo e nonostante non fosse presente Amesoko era infuso di un male così grande da far sentire persino loro viscidi e corrotti. Questa volta non c’era un entità divina da sopraffare ma una miriade di formiche forti del loro numero e di un gigantesco artefatto che per quanto potente era ancora incompleto, un artefatto che non doveva essere completato. Bersagliarono il corpo di quell'incarnazione senza rendersi conto che il suo essere fisico era solamente una parte del suo potere, ma niente poteva fermarlo, quell’abominio non sarebbe esistito e nessuno avrebbe più messo catene addosso ai colossi.

    ...Così fu deciso.

    Commentò di nuovo la voce davanti ad antichi bassorilievi, per Youkai il viaggio fu ancora più strano considerando che ben più di una volta era certo che la sua visuale fosse esattamente quella che l'Incarnazione vedeva con i suoi occhi. La visione pareva poter proseguire, ma tenere a bada quel filo così contorto non era facile, sarebbe stato necessario ben più di un misero esperimento per capire se potevano carpire altro da quei momenti, quella visione aveva già chiesto parecchio a Febh e il suo mal di testa era adesso un dolore reale, ben più della noiosa distrazione che era stata fino a quel momento, cosa singolare per uno Yakushi. Per Youkai quel nukenin era una figura estremamente importante, così come poteva esserlo per Febh, ma... chi era importante per il nukenin? [nota][al termine della visione hai Dolore Grave alla testa e perdi un Alto di chakra per ogni evento visualizzato, puoi scegliere di fermarti, più il necessario per condividere la tua vista con youkai per 3 round]
    Domande che avrebbero potuto accompagnarli per il resto di quella avventura, o forse no, ma i due alla fine, consapevolmente o meno fecero delle scelte e si incamminarono nella strada che gli era stata indicata.
    Avventurarsi in quel giorno di festa non era spiacevole, era come un qualsiasi sogno vigile in cui non avevano la tediosa sensazione di assistere ad un qualcosa con l’autopilota inserito, il che significava che potevano probabilmente fare qualsiasi cosa. Eppure tra le varie possibilità sarebbero state le porte che avrebbero suscitato in loro il maggior interesse (forse dopo le infinite bancarelle colorate di dolciumi) ce ne erano un infinità a ben concentrarsi ma non appena si fossero stupiti del numero non gli sarebbero sembrate troppe, semplicemente tutte quelle che possono trovarsi in una via infinita costellata di vicoletti, e in tutte loro succedeva qualcosa che sembrava catturare la loro attenzione. La coda di un gatto grassottello che entrava in casa, l’odore di un dolce con la promessa di un tiepido soggiorno, ma anche persone che al loro interno discorrevano tranquillamente, e se ne avessero intercettato lo sguardo, al contempo familiare e sconosciuto, sarebbero stati invitati ad entrare come esperti in materia e amici di lunga data. Chi a gran voce parlava di un eredità perduta, chi sussurrava della radice della foglia, qualcuno di Kumo ed altri della Zanna, perfino dell’antico clan Uzumaki e di come il vortice fosse legato ad una particolare manipolazione del chakra, e sembrava che riconoscessero addirittura qualche voce, c’era però un curioso particolare, il loro cianciare riportava solo sfumature delle informazioni che già gli erano note o che erano sicuri di aver sentito ma poi dimenticato, qualcuno si spingeva persino a deduzioni che parevano geniali in un primo momento e poi stupide ad una seconda analisi.
    Avevano già sperimentato che se quello era un sogno lo condividevano, c’era un modo di forzare gli eventi di quel sogno vigile?

    Vuole comprare uno dei nostri canditi su stecco signore?
    Pochi ryo per un gusto che in tanti credono venga da un altra dimensione!


    Di sicuro una bambina spigliata che sapeva vendere bene un lecca lecca ai lamponi con una spirale di liquirizia in mezzo. [nota]Agite come più vi aggrada in base alle possibilità offerte, anche con intuizioni piovute dal nulla: è un sogno, mettetelo alla prova.



    [La Gemma]




    Si riprese leggermente sentendo la risposta della ragazza, indeciso perfino se continuare ad affermare a se stesso di conoscerla e di essere legato a lei. Sapeva ben distinguere i sentimenti altrui e quella carezza non era niente di speciale se non il tocco di una persona dispiaciuta nel vederne un’altra soffrire: semplice empatia, per quanto sincera.

    Te ne ha sempre fatto.

    Sorrise malinconicamente mentre la guardava allontanarsi, preparandosi a difendere i suoi alleati.

    Allora la terremo noi al sicuro, e una volta fuori di qui la prenderemo in giro per questo.

    Nonostante l’idea da bullo il tono era affettuoso.

    Te, ma anche me, sapevo cosa c’era qui dentro ed esattamente come sto facendo ora avrei potuto aiutarti, come ho dett…

    Venne interrotto da Febh, che come al solito si dava ragione.

    DICEVO.
    State parlando troppo e sapete ancora meno di me riguardo questo posto.
    Vacci piano a recriminare Kaji, tu e le altre mezze persone, mia madre inclusa, ci avete manipolato, potevo sbatterti qui dentro a morire invece ho deciso di venirci io stesso per portarti intatto all’esterno ma alle MIE condizioni non alle vostre.
    Se proprio ho fatto più del necessario, non meno, e il tutto col pericolo che Amesoko decidesse di fare la pelle anche a me che al contrario tuo non ho alcuna abilità in grado di pestargli i piedi.
    Ciò non toglie che ho sottovalutato la vostra abilità e che potesse causare tutto questo.


    Inspirò e solo dopo una pausa per riordinare i pensieri parlò.

    Se non ho detto di aver fatto errori c’è un motivo, qui dentro ho trovato solo conferme.
    La gemma è il risultato di un sacrificio immane, non so con precisione di quante persone, ma potete farvene un idea guardandovi intorno.
    Generalmente tutto questo è controllato da una volontà più grande che io avevo incontrato il cui obiettivo è sigillare la gemma e respingere chiunque non sia il Veterano, evidentemente sentendosi minacciata non si mostra a noi ma cerca di assimilarci, noi siamo diversi da ciò con cui ha a che fare di solito.
    Ma è sicuramente qui, altrimenti questa massa informe di anime non avrebbe capacità di riconoscerci come un pericolo mancano della capacità di autodeterminarsi, di immaginare, di sognare e del carattere necessario a creare dei muri in grado di trasformare la semplice vita in un identità indipendente definibile anima, ed infatti fuori di qui sono solo chakra.
    Le regole dell’inferno però spingono alla ricerca della serenità per raggiungere il trapasso verso la reincarnazione consentendo a queste anime dannate di esprimersi nonostante tutto, e questo le influenza: gli è stata dato quanto basta a creare dei confini, evidentemente il richiamo del ciclo naturale è forte, e quindi l’oceano si è diviso in piccole pozze ma senza ricrearne l’identità ormai dimenticata.
    Non riuscendo ad aggregarsi perfettamente in un tutt’uno sono indebolite e questo ci permette di interagirci al meglio, dopotutto non sono che una delle forze che compongono il chakra.
    Come?


    A quel punto iniziavano le soluzioni alla loro situazione.

    Sono certo che anche voi l’abbiate percepito, qui non siamo integri, il nostro corpo non è qui, e che la nostra anima sia qui per intero o in parte siamo certi che siamo sullo stesso piano delle anime, quindi solo una cosa di estrema importanza ci distingue da loro: la ferma convinzione di esistere, essere vivi, potenti e in grado di conservarci, qualcosa che ci rende più completi del guardiano stesso di questo posto.
    Useremo questa condizione a nostro vantaggio per scalzare via l’entità a guardia di questo posto.
    I demoni in condizioni normali sono in grado di attingere chakra dall’ambiente, quindi non sarei in grado di assorbire un anima, la componente mentale ed il guscio fisico sono ostacoli forti e l’ identità tiene i muri che vi dicevo prima ben solidi, ma queste non sono anime, sono gelatine di chakra a dir tanto.


    Guardò entrambi i Febh o i Kaji, in una pausa che indicava loro che dopo quella spiegazione era il tempo delle soluzioni, forse c’era il modo per dare mansioni diverse ad entrambi, tenendoli separati e sfruttando ciò che sapevano fare meglio.

    Kaji sai sfruttare meglio la fine inevitabile no?
    I tuoi occhi capiranno di cosa ho parlato fino ad ora, e ti aiuteranno a fare ciò che la tua abilità è nata per fare: rompere.
    Spezzerai ciò che lega questi avanzi alla gemma, se necessario il loro fragile involucro, a quel punto insieme a Kurama lo assorbirò e se dovrò occuparmi esclusivamente di mantenere la mia forma demoniaca potrò forse passarvi il chakra ottenuto purchè manteniate una forte connessione con me, dunque se sai come le mezze persone interagiscono con le anime è il momento di dirlo, potrebbe tornare utile.
    Più assorbiremo più potremmo assorbire in sostanza, e la volpe non credo possa andare in overdose.
    Febh, verremmo sicuramente attaccati, tu sai meglio di Kaji come potenziare la mia trasformazione ma ora ti lascerò anche a gestirla, non sottovalutare ciò con cui avrai a che fare, usa la rotazione, cercare di prendere direttamente i comandi è stupido, usami come marionetta attraverso l’armatura dell’orco, ed occupati della difesa, io ovviamente terrò Hebiko al sicuro.
    Possiamo non fidarci, ma tutti abbiamo un ruolo essenziale, se qualcuno decide di fare lo splendido il castello crolla e nessuno esce di qui, solo uno sforzo ben coordinato ci permetterà di cavarcela.
    Ora capite perché dieci secondi sono pochi per spiegarmi?


    Certo, loro potevano anche riuscire a un' accordo, ma restava la gemma da convincere, se i due gli avessero chiesto lumi sull’utilità di quell’azione avrebbe annuito, questa volta rispondendo con poche parole.

    Certo che togliergli la forza non ci libererebbe, non fino a prosciugarla del tutto, ma saremmo in grado di uscire tutti da qui, cosa altrimenti non certa, eravamo in cinque dopotutto, non in quattro.
    E si, sta facendo la sua parte anche lei, ed andrà difesa.
    So di aver messo la mia vita e quella delle persone a cui tengo in buone mani.


    Che avessero concordato prima o dopo quell’aggiunta, dopo pochi sigilli le mani si giunsero in segno di meditazione lasciando i due Febh, o Kaji ai loro compiti in modo che lui potesse rafforzare il suo contatto con Kurama e avviare quel ciclo di energia che aveva illustrato poco prima. Il suo compito non era semplice ma fortunatamente era già stato connesso mentalmente a Febh e quindi indirettamente a Kaji era di quella connessione che necessitava perché da lì sarebbe passato il chakra [SA] [Kaji e Febh dovrebbero avere le stesse spec, lascio a loro gestire tutti i miei slot passandoseli mediante la spec stratega, utilizzerò solamente quelli tecnica
    Stat Raizen:
    Riflessi + 5
    Forza +5]
    e il suo ruolo era strozzare quel flusso in modo che non travolgesse i due jonin poco avvezzi a quel genere di controllo o comunque troppo impegnati per dedicarsi ad esso.
    La sua mente inoltre doveva costantemente badare alla presenza dei due perché quelle erano le voci da ascoltare, supportare e con cui comunicare, qualsiasi altra cosa l’avesse sfiorato in quel momento era distrazione o sostentamento. Era la meditazione infatti che gli permetteva di essere un ponte e far funzionare quell'azione come se compiuta da un solo essere, lui riusciva infatti a percepire la ragazza e chi la attaccava, quando le emozioni erano così polarizzate apparivano come una sorta di disturbo similarmente alla sensazione di vuoto dopo un grande salto, solo che tirava di volta in volta da una parte o dall’altra in base a come quelle masse di energia si concentravano. Essendo solo lui a percepire vittima e aggressore doveva guidare al meglio gli attacchi, mentre le difese erano facilmente percepibili anche dai due distruttori.

    La gemma sta reagendo, dobbiamo proteggere la ragazza, visto che non dovrai proteggerci Febh, dovrai attaccare, se avrai bisogno di una bijudama per ciò che verrà non dovrai che chiedere.

    Era banale che il suo piano fosse distruggere quella sfera con un attacco combinato, mentre se fosse stato necessario spostarsi non sarebbe stato esattamente un peso morto, ogni stimolo avrebbe comunque causato una risposta da parte sua che avrebbe contribuito ad aumentare la velocità di qualsiasi azione.
  15. .

    Ospitalità Otese


    VI




    Se Diogene fosse stato un abile manipolatore si sarebbe aspettato reazioni forti da quella sua recita, forse del risentimento, dell’empatia, qualche pensiero buonista ai limiti dello sciocco. Ma se conosceva Raizen, il Raizen monco dei ricordi che aveva cancellato all’insaputa di tutti lì, avrebbe capito che le sopracciglia, affatto intenzionate a mascherare la rabbia derivante da quell’insulto, si stavano muovendo nella maniera più prevedibile in quella situazione, e di certo non avrebbe giocato a suo favore.

    Cosa sarebbe questa... pagliacciata Diogene?

    Avrebbe lasciato a quella domanda uno spazio di silenzio adatto ad appesantire il senso di disgusto che avrebbe dovuto trasmettere, era riuscito a porre la sua domanda dopo che Ryuji aveva finito di parlare, ma neanche per un momento aveva staccato gli occhi da lui.

    Hoshi era un buon amico, sincero, e dopo averlo sfruttato e corrotto in passato, dopo che ha scelto di non perseguirti per il bene dell'alleanza accademica, abbi il buongusto di non allungare quelle viscide mani anche sul suo ricordo.
    Quelle parole vennero pronunciate mentre era sotto l’influsso dei tuoi sigilli di sangue che successivamente IO e Itai abbiamo rimosso, dubito fortemente che l’intenzione reale di Hoshi fosse quella di rimettere ad Oto qualsivoglia giudizio in merito allo Yonbi, anche perché non ne aveva diritto.
    Ed anche se ciò che dici fosse in qualche universo parallelo frutto del suo animo sincero… Conoscevo Hoshi molto bene, e si fidava di Hohe a sufficienza da cedergli il suo stesso sogno, penso che questo sia bastevole a permettere al Kazekage i suoi giudizi a cuor leggero, cosa che inoltre il suo titolo gli permetterebbe comunque di fare.


    Avrebbe dunque poggiato il suo bicchiere sul tavolo, non si sarebbe alzato per non sforare nella scortesia, ma era evidente che quell’atto l’aveva indispettito e per lui quella discussione si poteva chiudere lì.

    Mi sembra inoltre che abbia l'appoggio di almeno uno dei suoi shinobi.

    Aggiunse con un leggero sorriso di incoraggiamento verso Ryugi.

    E ti pregherei di apprezzare lo sforzo che faccio per non scendere sul personale riguardo questa ritrovata ingordigia, tappa pure quella bottiglia, riuscirei a sorseggiare ben poco dopo questo spettacolino.

    Diogene aveva tentato di manipolare quella situazione, ed Hohenheim con essa, cercando di trarre vantaggio dai suoi stessi errori. Poche cose stavano antipatiche alla Montagna di Konoha quanto i manipolatori, soprattutto quando gli stavano vicini e tentavano di distorcere completamente la realtà delle cose, una parte di Febh lo sapeva bene. Fortunatamente Hohe non era certo il bambino che il suo corpo mostrava e si mostrò ben pronto e consapevole del gioco messo in atto dal Kokage.

    Comunque Febh, non sono qui solo per fare da garante, e non sono qui da solo, come non lo sono mai.

    Il riferimento a Kurama era più che palese.

    È ovvio che abbiate bisogno sia di un esperto in demoni, soprattutto se pensavate di fare il tutto entro i confini del villaggio, sia di un demone.
    Si può essere abili e prudenti quando si vuole, ma alla giusta dimensione basta una coda per abbellire il calendario con una nuova giornata della memoria, quindi mi sembra opportuno farlo fuori dal villaggio.
    Detto questo per la sicurezza del biju e di chi gli sta attorno una reliquia è come un jinchuriki, cambia poco dall’uno all’altro, anzi, considerando che un jinchuriki può essere controllato dal demone in un certo lasso di tempo si potrebbe anche dire che la reliquia sia meglio.
    Ma comunque, il processo è lo stesso, se qualcuno può sigillarlo in un jinchuriki allora può metterlo dentro una reliquia.


    A quel punto c’era da trattare un delicato punto: Hohe aveva portato con se una scorta, ma ad occhio nessuno in grado di sigillare un demone come più si confaceva alle usanze sunesi. I villaggi infatti tendevano a possedere sigilli propri di cui conoscevano bene gli effetti potendo reagire subito e con efficacia ad eventuali problemi ma anche per una questione non trascurabile di sicurezza: un sigillo sconosciuto e complesso era come una complessa serratura per una cassaforte, e i sigilli di contenimento per i demoni erano serrature parecchio complesse. Diogene avrebbe cercato di sfruttare anche quella mancanza?

    Dunque, Oto ha scelto a chi affidare il compito del travaso?
    Non vedo nessuno qui, spero non si debba attendere il suo ritorno da un luogo di mistico eremitaggio o che questo tour non preveda addirittura fargli visita per godere del silenzio della solitudine.


    Un chiaro riferimento alla ritrovata vena sentimentale di Diogene.

    Ironia a parte, è un operazione delicata che credo sia opportuno venga gestita da chi potrebbe rimetterci di più, e considerando sia Omoi che il villaggio penso che Oto abbia interessi più delicati rispetto ad un demone incazzoso immortale.
    Io non ho problemi in merito e penso neanche Hohe che comunque avrà la possibilità a Suna di rimettere in sicurezza il demone, dopotutto non penso che Oto voglia affidargli il suo sigillo di contenimento.


    Trovare un sigillatore in realtà non era difficile, se Diogene si mostrava così reticente sarebbe bastato far fare un giro in tondo ad Ou per recarsi fino all’amministrazione e chiedere un jonin ad Hebiko che potevano anche pagare di tasca per il disturbo, ma questo avrebbe significato metterla in una situazione più precaria di quanto già non lo fosse per via della loro relazione, che non faticava a credere sgradita viste le sue posizioni. Aggiungere ulteriore peso ad Hebiko, prima che si decidesse a dar voce agli otesi pro accademia, facendole compiere un azione palesemente contraria ai pensieri del suo Kage non era la mossa migliore, considerando anche che qualche ragione sensata per negargli quell’aiuto poteva trovarsi, ma a quel punto giustificare una scelta simile all’accademia era un problema esclusivamente di Diogene, non di Hebiko. Quell’intricato gioco di contrappesi gli ricordò che la presa di Diogene su Oto era ancora ben salda e questa era la casa di Hebiko, e non era ancora l’ora di mescolare le carte in tavola.
    A prescindere da quanto tempo Diogene volesse passare ad osservare l’orizzonte tuttavia, mettersi nuovamente di traverso ad una richiesta così diretta, ed indirizzata al bene otese per lui comportava esclusivamente problemi, alcuni concreti verso Oto visto che un sunese o un konohaniano potevano permettersi di spedire Omoi nel regno dei morti se questo comportava portare a casa il demone con meno rischi per loro.

    Se il Kokage o l’amministratore…

    E non era un caso che anche Febh venisse tirato in ballo.

    ... non hanno nessuno di disponibile nonostante tutto, non credo Suna avrà problemi a far venire uno dei suoi, o pagare uno dei miei che di certo non si tirerà indietro, certo questo non la renderà di sicuro la prima visita diplomatica a venir menzionata quando si parla di cortesie per gli ospiti.

    Un affermazione che lasciava intravedere un certo sottotesto.

    Youkai, pensi di dover analizzare la situazione prima che venga iniziato il processo di trasferimento?

    La domanda era fondamentale anche se nessun discorso l’aveva preceduta la preparazione era importantissima in quei casi per scongiurare dei problemi, il piccolo chunin si sarebbe sentito addosso con un ruolo così importante tra quei giganti?

    Oltre Omoi la procedura in realtà nasconde ben poche insidie, un travaso è molto più semplice che sigillare un biju in libertà, è anche per questo che esistono le reliquie e qualsiasi cosa col tappo può esserlo, ma come detto possono esserci imprevisti.
    Per farla breve, sono stufo di parlare di quante scaglie hanno i draghi.
    Questo demone deve tornare al suo posto, tre kage e uno dei jonin più abili dell’accademia penso bastino a coprire qualsiasi evenienza purché si sappia cosa si vuole fare.


    Se nessuno avesse tirato fuori dal cappello un esperto di sigilli avrebbe sbuffato, leggermente scocciato da quegli imprevisti.

    Mi domando cosa ci sia di complesso: c’è da sigillare un demone, deve esserci qualcuno in grado di eseguire il sigillo elementare.
    Si rompe un tubo?
    Chiami l’idraulico.
    Sigilli un demone?
    Chiami un sigillatore.
    Hohe, a Konoha usiamo un sigillo particolare, così come lo usano ad Oto e a Kiri, ognuno ha il suo, e il mio shinobi sa eseguire quello di Konoha, ma non posso farglielo eseguire se non posso accertarmi che venga rilasciato in presenza di un konohaniano, in alternativa può apporne uno generico che però ti consiglio di far sostituire quando arriverai a Suna che sicuramente avrà il suo.
    L’ultima volta il compenso per uno shinobi adeguato era intorno ai 6000 ryo, qualcosa in più se vuoi qualcuno di più esperto, ti sta bene?


    Se avesse accettato, si sarebbe assicurato di avere sufficiente spazio ed avrebbe evocato Ou.

    Mi rincresce disturbarti per queste cose Ou, ma dovresti recarti a Konoha per prelevare un mio uomo che so essere disponibile, digli di portare il necessario a sigillare un demone.
    Magari un portagioie carino, non un vaso da letto come l’ultima volta.


    Il grande drago come suo solito annuì bonario, e consapevole del vantaggio che gli dava il volo si limito ad avvicinare il capo per toccare Raizen in un gesto fraterno, prima di annuire ed allontanarsi in volo.
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