Posts written by F e n i x

  1. .

    Rapporti e Contromissioni

    III




    Annuì, ne soddisfatto ne sorpreso, come se avesse ascoltato una qualsiasi affermazione.

    Comprensibile.
    Dopotutto sei stato messo su dei binari e hanno fatto in modo di fartici rimanere con quante più gabbie psicologiche possibili tra qui il darti come unico scopo e realizzazione proprio la missione.
    Penso che riuscire a cambiare questo valga ben più del grado Jonin.
    Continua a rifletterci, prova a non considerare gli incroci come dei fallimenti, persino i binari hanno degli scambi, è tutto ciò che si può fare ora.
    Ora hai la consapevolezza dalla tua parte, è un arma potente.


    Con quelle parole il discorso si sarebbe chiuso, lasciando a Yato un lungo, lunghissimo percorso da scegliere di intraprendere.

    Affascinante vero?

    Rinforzò la curiosità di Yato.

    Conosci la foresta di pietra no?
    Quando è in nostro possesso nascondiamo lì il demone.
    Forse per via della sua natura labirintica ma pare che, sia stato individuato lì con maggior frequenza.
    Vuol dire poco, davvero molto poco, ma potrebbe essere un inizio.
    Se tende a riapparire anche solo più di una volta lì potrebbe avere una sorta di base, o di sigillo più duraturo… non saprei.
    Di sicuro è un buon luogo per trovare riparo, mappare la zona è praticamente impossibile ma magari le piante possono darti una mano.


    L’affermazione di Yato in merito allo studio dei fuuinjutsu era più che corretta.

    Certo, certo.
    Se si considera la tecnica come uno spostamento di cose da un punto all’altro è perfettamente apprendibile da chiunque a patto di possedere quantomeno i testi.
    Però potrebbe venire in mente di creare trappole, sigilli che esplodono se si tenta di cancellarli che emettono fumo una volta che ti teletrasporti su di essi o che attivano effetti quando ti materializzi su di loro lasciandoti tempo per compiere sigilli per altre tecniche… ma magari qualcosa riuscirai comunque a fare.
    Beh, avrai tempo per rifletterci, dovrai comunque partire dalle basi.


    La discussione si spostò poi su Ame e sulla bilancia nera.

    Mh, poca roba dunque, non sai da cosa deriva la sua bravura?

    Avrebbe dato qualche momento per ricevere una risposta.

    Approfondisci quando ne avrai modo, sai che simili elementi è bene che siano ricattabili.
    Ogni nukenin di Ame ha almeno un villaggio che lo cerca, quando non sarà più utile potremmo fare un favore a qualcuno.


    La reazione di Yato sulla memoria dell’attentato di Konoha lo incuriosì, il chunin era indubbiamente uno shinobi tutto d’un pezzo e raramente lo si vedeva perdere il suo portamento, certo, meno di quanto lui stesso avesse voluto, ma di sicuro era un tipo freddo. Impossibile dimenticare che fu proprio lui a rianimarlo quando versava in quello stato penoso.
    Tacque, non voleva riportare quell’evento alla memoria inutilmente, se nel futuro fosse stato necessario ci sarebbe stato modo di affrontarlo.

    Tranquillo Yato, non è necessario spingerti così tanto oltre, ti verrà una sincope.
    Ma apprezzo il tentativo.


    L’indagine mentale del chunin fu strana, era chiaro che stesse osservando qualcosa di diverso dal chakra ma vicino ad esso.

    Mh.
    Diverso dal chakra dici.
    Eppure la sua logica ha delle assonanze.
    Hai visto se hanno qualche genere di ascendente sulle persone?
    Io ho notato una singolare servilità verso determinati elementi.


    L’estrazione della spada avvenne in completa sicurezza, senza alcun tipo di sorpresa.

    Già qui abbiamo un ulteriore stranezza, dicono che siano cose diverse eppure sono in grado di interagire.
    Non è affatto scontato che due forme di energia riescano a farlo.
    Se ti capiterà indaga al meglio su questo punto anche se ho la vaga sensazione che questa organizzazione abbia trovato un giocattolo che non ha ancora ben compreso come utilizzare.


    Giunti alla fucina la mancanza di dettagli fece sorgere qualche dubbio al Senju a cui Raizen diede presto risposta.

    Non saprei se fosse effettivamente l’inizio di quella setta o l’inizio di ciò che l’ha fatta sorgere, considerando quante persone lì erano disposte al suicidio però… diventa più impellente rispondere alla domanda dell’ipnosi.

    Quel rapporto iniziava a diventare per il chunin l’inizio di una nuova missione più che il termine.

    Si, è palesemente il loro intento.
    Cosa che me li fa reputare particolarmente stupidi.
    Certo, la stupidità non va sottovalutata ma il chakra resta qualcosa che col tempo ha permeato l’esistenza, considerando il rapporto con le evocazioni sarebbe questione di tempo prima che si diffonda quello naturale in alternativa a quello degli umani.
    Ed eliminare anche quello… beh, andrebbe contro le regole stesse del mondo, e gli effetti del loro Dominio sul corpo sono un chiaro segnale di questo.


    Scosse la testa in un tacito quanto negativo giudizio, se la setta non fosse stata un pericolo concreto per la sua capacità di manipolare le persone l’avrebbe lasciata a distruggersi da sola.
    Lo studio della lama avrebbe richiesto una certa quantità di tempo, fatto di un attenta analisi visiva e tattile ben più profonda di quanto non potesse apparire, ma i suoi tocchi tradivano una manualità invidiabile che non lo faceva sembrare in grado di tagliarsi accidentalmente. Malgrado la lama fosse ben salda nella sua fattura gli bastarono due colpi assestati come carezze per disassemblarla. Era una cosa normale, ogni katana di buona fattura doveva farlo, ed ora quella giaceva nel suo tavolo visibile in ogni sua parte. Oltre la superficie di materie e fattura poteva celarsi ben altro ed era qualcosa che avrebbe potuto approfondire in solitaria.

    Richiederà un po' di tempo, non è eccezionale come altre spade in alcuni aspetti ma ha le sue particolarità.
    È un dono dell’equilibrio eppure è l’arma più sbilanciata sulla quale io abbia mai posato lo sguardo.


    Confermò dopo essersi alzato dal suo studio ma senza riassemblarla.

    Se vuoi provare a sfruttarla te la farò riavere una volta concluso, insieme alle mie note.
    Altrimenti potremmo… modificarla in qualcosa di più adatto a te
    Quando apprenderai la hiraishin un arma da lancio potrebbe essere comoda e questa… sembra molto adatta a potenziamenti esterni anche se il controllo del tuo chakra ancora non ti permette di sfruttare questo aspetto.
    Poi, certo, una katana che taglia bene difficilmente sarà imprevedibile, ma un kunai per dirne una è un altra storia.


    Fece spallucce.

    Ma questa è una tua decisione, tieni solo a mente che potrebbe essere utile per nasconderla.

    Messa da parte la spada, le cui parti vennero poste con cura in una scatola di legno rivestita in cui non potevano muoversi o danneggiarsi tornò sui cloni.

    No, non penso, i campi di addestramento hanno scenari migliori, la forgia era utile per la spada in caso ci fosse stato bisogno di agire.
    Ma ti direi che ci ritroveremo lì domani, lavorerai per il resto della giornata in maniera indipendente.
    Kushami, smettila di rosicchiare quel legno e vieni qui.


    Una rastrelliera, colma di assi di legno, si agitò come se avesse starnutito e ne sarebbe emersa una coda a ciuffetti che lentamente avrebbe iniziato ad indietreggiare come se qualcosa cercasse di sfilarsi a fatica.

    Che vuoi?!?

    Chiese impudente un piccolo drago smeraldino, era strano ma in qualche modo si percepiva che non apparteneva al sesso maschile di quella specie, le differenze erano ridotte, quasi impercettibili ai più, ma era come se fosse la sua stessa natura a suggerirlo.

    Hei.
    Tono.


    Restò leggermente sorpresa nel vedere che non erano soli e subito si ricompose.

    Kushami, Yato.
    Yato, Kushami.
    Una dei pochi se non l’unica dei draghi verdi ad essere libera di essere ciò che vuole.
    In questo caso un po' scontrosa, ma tutto sommato disponibile.


    Andò sulla sua spalla saltellando da una nuvoletta all’altra.

    Dai un occhiata a quel clone di legno.

    La piccola vipera ascesa annuì e fece qualche spirale attorno al clone, soffermandosi sui dettagli e dopo un occhiata intensa molto simile allo sguardo di un gioielliere ci tuffò la faccia dentro, come fosse acqua.

    Ohhh capisco.

    La voce arrivava da dentro il clone in maniera singolare.

    È troppo dipendente, lo rende incompleto.

    Raizen annuì.

    Hai detto che immagini di crearli come tue diramazioni dopotutto, no?
    Forse dovresti staccarti leggermente da questo concetto per superare il muro.
    O scendere a patti col dover spendere più chakra.
    Non posso fare un simile sacrificio solo per un esempio ma col tempo ho superato qualsiasi limite della kagebushin.
    Qualsiasi.


    Non era una vana vanteria ma quella tecnica era sconosciuta a chiunque, e la sua segretezza era parte del suo potenziale.

    E per farlo ho dovuto fare quello che tocca fare adesso a te.
    I normali cloni sono poco più che chakra ben gestito i cloni di legno poco più che marionette animate.
    Una marionetta non può esprimere tecniche, un clone non può essere altrettanto concreto.
    Iniziamo col rendere le marionette più efficienti, le hai usate per più tempo, partire da lì è più semplice.
    Devi diffondere il chakra al loro interno, prova a mantenere una connessione, manipolali ed emetti tecniche attraverso essi poi separalo e cerca di rifarlo.
    Domani mi dirai dove e quando hai avuto problemi vuoi iniziare parecchio in alto, ma la Kagebushin è forte tanto quanti sono i problemi che risolvi nel suo utilizzo.


    Per esemplificare avrebbe creato un clone e mediante lo stesso altri due, al rilascio del primo i secondi non si rilasciarono, restando concreti in barba alle regole a cui dovevano sottostare generalmente i cloni.

    Non sai quante rogne risolva questa cosa, anche se la sto ancora affinando.

    I due cloni rimanenti si rilasciarono ma nel farlo uno dei due rilasciò una potente corrente di vento che non avrebbe gelato Yato solo perché sufficientemente lontano.

    È una derivazione dei cloni elettrici, quindi ti servirà un pò più controllo per arrivarci, immagina però se da un tuo clone potesse emergere un tronco spinato, o una treccia di liana.
    Ti ho dato una pista, puoi separarti e lavorare in altri modi se preferisci.
    Ci vediamo con i risultati domattina, campo di addestramento numero 4, nove del mattino.
    Kushami resta con lui se gli venissero dubbi.
    I miei draghi ne capiscono di cloni, fidati.


    La piccola draghetta prese una scheggia del legno che mordicchiava da prima e messolo tra i denti come uno stecchino si volto verso di lui. Non era un legno normale, frizzava infatti ad ogni morso e nonostante i denti del drago sembrassero essere abbastanza affilati non risentiva minimamente dei suoi morsi.

    Andiamo.

    Il piccolo gruppetto si sarebbe quindi separato, con Raizen che andava ad incontrare Raitei per recuperare il corpetto. La lama della Bilancia, conservata nella scatola imbottita, veniva trasportata con cura a mo di valigia.
    Il mattino successivo Raizen fu puntuale, arrivando sul campo con gli ultimi morsi di una colazione indigeribile per la stragrande maggioranza di qualsiasi animale diverso da un gabbiano.
    L’area aveva dei contorni abbastanza indefiniti ed era tra le più generiche erano presenti una moltitudine di ambienti, dalle rocce agli alberi, ai ruscelli d’acqua e al fango come anche una radura più pulita e sufficientemente estesa da rendere necessario combattere a carte scoperte.

    Qualcosa di nuovo, Senju-san?
  2. .

    La Taverna

    III




    L’Hokage annuì alla domanda di Mai, intenzionato a non nascondere nulla a meno di rischi inammissibili per l’incolumità di qualcuno.

    Si, pare così.
    Però per qualche motivo sei andata via, o forse sei stata portata a farlo.
    Non è per forza negativo, a volte succede di doversi allontanare dalla propria terra d’origine, ma nel mondo dei ninja è raramente qualcosa di positivo, soprattutto per chi comanda, tra il voler tenere i segreti e tutto il tradimento di ninja influenti è sempre un mezzo disastro.


    Aveva già fatto una scelta e soppesato il risultato di quelle azioni, e decise che, col rischio che queste potessero emergere autonomamente era bene essere presenti in modo da gestirne i risvolti e dare le giuste motivazioni a quella sorta di prigionia a cui era stata silenziosamente condannata.
    Non espresse particolari preoccupazioni quando le riferirono dell’attuale status dell’ex Kurotempi, aveva già vissuto qualcosa di simile con Youkai dopotutto, venir privati del passato generava non poca curiosità verso di esso, era come aver la possibilità di riscoprire se stessi, quasi di conoscersi una seconda volta. L’hokage però sapeva anche che l’estrema adattabilità dell’essere umano lo rendeva in grado di rigenerare la mente anche da un frammento quasi inesistente, adattandosi al nuovo ambiente per prosperare, e Konoha era il luogo dei legami, non dell’arrivismo o del rigore marziale. Konoha era un posto per purificare l’anima a patto di accettare di essere insufficienti da soli.
    Il viaggio iniziò senza troppi problemi, tutto sommato era quasi paragonabile ad una gita se Mai non avesse dato dei segni particolari che gli fecero ripensare a quanto lontano fosse l’orizzonte a cui i suoi collaboratori gli avevano detto che guardava. Fu quella la ragione che lo spinse, durante una pausa a fermarla prima che si mettesse in meditazione.

    Mei, cosa stai facendo?

    Sapeva cosa stava facendo, poteva percepire in qualche modo quel chakra grazie al suo legame con i draghi e dopo un po' di tempo divenne palese anche per qualcuno affetto da importanti deficit cognitivi.

    So che sei curiosa.
    Anche io mi son ritrovato a dover ricostruire frammenti del mio passato.
    Ma devi essere prudente, e non lo sei affatto.
    Tu non ti stai vedendo dall’esterno ma la tua meditazione non sta andando bene.
    Ti ho vista assumere tratti da primate, probabilmente perché stai ripercorrendo le orme sbiadite dell’addestramento con i babbuini se ti lasciassi abbastanza tempo in breve ti ritroveresti a fare da arredamento termale, il chakra naturale trasforma in pietra se deviato e io non possiedo gli strumenti per invertire quel processo.


    Se si fosse opposta avrebbe scosso la testa.

    Non ti sto dicendo di fermarti, ti sto dicendo di aspettare, non manca tanto.
    Credere che non si sbaglierà perché non si è ancora sbagliato è stupido.
    Il chakra naturale fluttua, così come il tuo stato di meditazione, se uno dei due eccedesse la discesa sarebbe ripida e improvvisa.
    Pazienta, stiamo molto probabilmente andando dai tuoi maestri.


    Sapeva che ci sarebbe stata della recalcitranza, alcune persone nascevano con un eco dentro, quello del richiamo della natura.

    Vuoi allenarti?
    Impara ad ascoltare quel richiamo senza avvicinarti ad esso.
    Non è esattamente una trappola, niente nella natura lo è, ma come alcuni animali si ubriacano mangiando troppi frutti tu diverrai pietra se ti avvicinerai a quel chakra senza una guida.
    Se ti abitui a seguirlo cosa succederà quando ti chiamerà durante la notte quando dormi?


    Lasciò immaginare a lei la sensazione di non risvegliarsi perché tramutata in peitra.

    Curioso come entrambe le cose siano Ebrezza.

    Lasciò quel commento divertito a conclusione dell’argomento, sperando di averlo chiuso senza risultare troppo soffocante, era importante mantenere un equilibrio, in caso contrario avrebbe ottenuto risultati diametralmente opposti a quelli sperati.

    Perché, cosa ti interessa?

    Disse illuminato dalle fiamme placide del fuoco, parlava mentre con abilità lo rimestava, ossigenando la parte bassa dei tronchi in modo che le fiamme si alzassero dandogli vividezza.

    Non so quanto io sia stato chiaro Mai, il nostro incontro non è stato pacifico.
    Non per colpa tua, ma quel pazzo che ti accompagnava non era certo un tozzo di pane ed in un modo o nell’altro collaboravi con lui per deturpare la terra.
    Io… mi son detto di averti salvata, e me lo dico perché in te ho visto purezza, bontà e un ingenuità che veniva sfruttata a tua insaputa.
    Ma se avessi mentito a me stesso?
    Sono solito valutare bene le mie azioni, quindi sono anche certo di ciò che ho visto, ma se adesso scoprissi di essermi sbagliato, cosa faresti?

    Era una domanda estremamente difficile, ma era anche l’unica a cui Raizen dovesse dare risposta, fin dal primo giorno. Dovette però pensare meno altruisticamente per un momento e ammettere che se qualcosa doveva venire a galla era bene che lo facesse quando la situazione era ancora controllabile. Per quanto positivo potesse essere un incontro con i babbuini lui rischiava di essere solo contro un esercito, certo le cose sarebbero dovute andare nel peggiore dei modi, ma tendevano a farlo.
    Quale che fosse la risposta avrebbe indicato lo spazio di tronco accanto a lui.

    Siediti qui.

    Quando l’avesse fatto le toccò la fronte cercando di riprendere il filo di quel ricordo.

    Chi ti diede quel coprifronte?
    Come vivono i macachi?
    Come combattono?


    Erano domande ampie e idealmente ben radicate nel suo passato, non sapeva cosa avrebbero riportato dalla sua memoria ma era pronto a tutto, per il momento avrebbe evitato la parte del tradimento, molto probabilmente era in quell’evento che stava una delle ragioni per cui si era unita a Kurotempi quindi era meglio sondarlo con metodo.

    [...]

    La locanda era un luogo tranquillo, ma non privo di sorprese.

    Metti giù quel dito Mai.

    Disse mettendoci sopra l’ampio palmo.

    Non sappiamo con chi abbiamo a che fare, per ora.
    Parla a mezza voce e solo con me.


    Si voltò quindi dall’oste.

    Buon uomo.
    Un boccale del vino più rosso che avete la più grande delle porzioni di carne insieme a uno stufato rovente e un acqua e miele.


    Avrebbe fatto strisciare sul bancone almeno cento Ryo in più rispetto al costo di quelle pietanze.

    E qualche voce di corridoio sui ragazzoni delle sorgenti termali, dove alloggiano e per quanto restano.
    Se avete una stanza disponibile con due letti la prenderemo per una notte occupandola adesso stesso.
    Ovviamente noi non siamo mai entrati in questo bar e lei non ci ha mai visto.


    Attese reazioni suggerendo in caso di portare le risposte alle sue domande insieme al pasto nella camera ritirandosi quando gli fosse stata assegnata, meno si facevano vedere meglio sarebbe stato.
    Abbandonato il bancone si preoccupò di lasciare ben visibile all’oste una moneta piegata due volte su se stessa con una certa cura e precisione. Probabilmente era bene non costringerlo ad usare quella manualità per altri lavori.



    […Suna To...?]



    La scimmietta sapeva di dover ascoltare con estrema attenzione quando una di quelle creature glabre parlava, non riusciva ancora a capirli troppo bene e gli ci voleva ogni oncia del suo giovane cervello per comunicare efficacemente. Annuì energeticamente quando gli venne chiesto se la fiamma era un fuoco diverso, con le mani che ad ampi gesti identificavano qualcosa di grande, potente, di prezioso.
    Si portò infatti le mani al petto dopo quei gesti, per loro la fiamma era importante.
    Quando la richiesta di Ryugi virò sul loro aiuto la scimmietta annuì e aggiunse qualche scarabocchio al suo disegno. Una freccia che dalla fiamma inestinguibile scendeva ad indicare una seconda fiamma più normale, senza intemperie attorno, connessa poi a Ryugi con un altra freccia e anche ad un simpatico autoritratto della scimmia. Erano accomunati dal fuoco.

    Si, scendeva verso sud, ma non sappiamo di preciso dove fosse diretto e tantomeno da dove venga.
    Però sembra sapere il fatto suo.


    Accettò di far compagnia al primate mentre Ryugi andava a prendere del cibo per lui, che sembrò gradire anche se prediligeva la frutta essicata, per lui erano letteralmente caramelle, nel suo mondo fatto di prodotti non conservati non esisteva niente di così dolce.
    Il momento della mappa fu invece più problematico, disposta la cartina sul foglio la scimmietta la osservò a lungo e sembrò anche capire chi era cosa e giunto il momento di interagire con la carta, che sapeva essere assai più delicata del legno, iniziò a disegnare.
    :
    )
    Solo una volta finito l’ultimo arco sembrò ricordare un dettaglio.
    -
    C’era poco da interpretare, Akayuge non sembrava aver compreso di preciso cosa avesse davanti. :-)
    Forse però l’assenza della mappa non era un gran problema, la piccola era arrivata fino ad un certo punto delle terre otesi, riportarla lì poteva forse farle ritrovare la via di casa, nessun animale si serviva delle mappe dopotutto, eppure sapevano bene dove mettere le zampe quando migravano.
    Il viaggio non fu fonte di imprevisti, anche se era evidente dai suoi comportamenti che il piccolo macaco era un cucciolo era educato anche se estremamente curioso e per quanto elementare la sua conoscenza delle arti del suo clan la rendeva in grado di difendersi da praticamente ogni tipo di minaccia eccezion fatta per animali fuori scala come tigri o orsi.
    L’unico comportamento curioso furono le indicazioni sulle quali ogni tanto il Macaco si mostrava categorico, tirando, indicando e quando impellente spiegare le sue ragioni, disegnando la solita fiamma, distinguibile dalle altre per le sue curve voluttuose, quasi spirali, nutrite da un influenza esterna. Non succedeva spesso, ma nelle pause notturne era una costante anche se si interrompeva quando venivano riportati su un percorso leggermente più impervio ma più diretto.
    Sarebbe stata la scorta di Ryugi a trovare per la strada delle impronte alcune minute ma ben distinguibili e delle seconde con il contorno quasi impercepibile ma molto più grandi. Era una strada battuta se ci si muoveva a piedi quindi non ci sarebbero dovuti essere problemi a prescindere da chi incontravano se si facevano gli affari loro, anche perché erano certi che Akayuge voleva condurli per quella strada.
    Muovendo verso Nord intanto il clima iniziò a farsi più frizzante e le notti abbastanza fresche da richiedere coperte o un fuoco, tranne per il macaco che durante la notte emetteva un tiepido vapore tutto attorno a se, la mattina sembrava svegliarsi affamato, ma la notte non era un problema.
    Superata la zona in cui il macaco era stato ritrovato, anche se erano lontani svariati chilometri dalla strada presa dalla guardia, la piccola scimmia parve avere qualche dubbio. Era freddo ma casa era a sinistra ed era ancora lontana, mentre il villaggio con la fiamma che pareva aver guidato la scimmietta a destra.
    Dove andare, cosa fare?
  3. .

    Arena Sotterranea

    XVI




    Annuì alla proposta di Hojo sul costrutto dalla forma assai singolare.

    È uno di quei personaggi dei fumetti o sbaglio?
    Spoderboy tipo?
    Dovrebbe bastare, anche se avrei preferito che la sua funzione non fosse tanto palese, non vorrei che venisse distrutto troppo rapidamente.
    Tipo quel Vedomon che ha quell’appiccicume addosso.
    Non sarebbe male fondere l'utile al dilettevole a questo punto.
    I grandi palazzi delle tue città per tenerci lontano dal suolo e il vostro amato eroe che scorrazza tra me e loro con quella mansione lì


    Aveva visto troppe volte Youkai sfogliare quei fumetti per non averne intravisto l'ambientazione e nonostante la forma gli interessasse poco rispetto all'efficienza poteva essere affascinante considerando lo spazio ristretto in cui si sarebbero ritrovati, combattere all'interno di una città miniaturizzata, come se fossero dentro uno di quei souvenir di natale con la neve.

    A proposito di appiccicumi, in una missione ho recuperato qualcosa che potrebbe ispirarti, ma vorrei illustrartela in privato.

    Era una scusa, e tra gentiluomini era evidente che fosse il momento di alzarsi e di prendersi qualche secondo per parlare a quattrocchi.

    Mi serviva una scusa per tenerti da parte Hojo, ma credo fosse evidente.
    Il fatto che Hikaru dia precisazioni sul Giseigan mi sembra assai strano nonostante il tuo carattere, e non vorrei che lo faccia perché eludere le domande per una del suo calibro sia una specialità.
    Di certe armi si capisce il potenziale solamente quando si ha a che fare con loro e c’è stato un piccolo, piccolo dettaglio che raramente è sintomo di scelte assennate.
    “Anche se Yuuki è con noi dobbiamo continuare per il bene dei nostri figli.”
    Continuare a fare cosa, Hojo?
    Non mi sembrate una minaccia per Konoha, ma il segreto e l’impulsività sono sempre la crepa che anticipa il crollo della diga in questi casi.


    La mano che gli poggiò sulla spalla era il contatto necessario per portare quel dialogo ad un livello più profondo Hikihime inoltre era ancora con lui.

    Ho compreso da che parte state, ma devo chiederti quali fossero i piani originali con le lacrime e cosa vuoi sacrificare per attivare il Giseigan.
    Posso aiutarvi solo se me lo permettete, Hayate ha cercato di portarmi via tutto più di una volta, siamo dalla stessa parte.


    Il risultato di quel colloquio avrebbe potuto offrire qualsiasi tipo di risultato, ma visto che avrebbero mosso insieme nella medesima direzione ci sarebbe stato tempo per modificare il piano d’azione.




    [Sala Sotterranea]



    Le continue pressioni su Youkai e le sue prestazioni avevano infine eroso ogni suo limite di sopportazione, facendolo esplodere nel suo corpo in una scena quasi raccapricciante, un conto era vedersi agire o recitare, un altro era vedere la mimica e le movenze di Youkai nel suo corpo. Era terribile.

    Su su, ora non lasciarti scoraggiare.
    Ricordi cosa ti dissi all’inferno?


    Ricordare quell’ episodio rendeva qualsiasi meno credibile.

    Youkai può essere solo Youkai, non hai un passato se non quello che ricordi.
    È come se mi offendessi quando mi paragonano agli altri Kage.


    Si offendeva in realtà, ma la sincerità non era utile in quel momento.

    Puoi solo essere la migliore versione di Youkai, non di Yuuki o di chissà chi.
    Dimostra chi sei oggi, non chi eri ieri.
    Credo sia meglio farti amare per chi sei anziché fingere di essere qualcosa che non ricordi e recitare in eterno.


    Non aggiunse la parte sul non avergli fatto spendere soldi in vano, quello poteva risultare demoralizzante. Non sapeva se per merito suo, per uno slancio di Youkai o per quello dei suoi genitori, ma alla fine riuscì a rievocare qualcosa e disattivare il sigillo.

    Certo Fujiko, ma le evocazioni potrebbero tornare utili, non sono mica sassi da lanciare a caso solo per far scattare delle trappole.
    Meglio a quel punto richiamare un equipaggiamento, ma non ho mai avuto niente di legato ad un richiamo.


    Alla fine decisero di sfondare, evitando grazie alla previdenza di Raizen ed al suo clone le prime trappole. Gliene rimaneva solo un altro gozzilione davanti. Ebbero i primi segnali che qualcosa non andava come preventivato dal silenzio che li accolse dentro la stanza, nonostante i suoni uditi all'esterno infatti sembrava che la Speranza avesse già fatto beffe delle guardie di Shika, costringendolo ad arrestare il suo attacco a tre metri dall'ingresso vista la moltitudine di falsi obiettivi.
    La situazione all’interno sembrava essere sotto controllo ma era Seira a controllarla, ragione per la quale la sua primissima interazione fu proprio quella di ricercare la mente della volpe.

    Kurama, fino a cinque secondi fa sembrava che qui dentro infuriasse la battaglia, ora la situazione mi sembra fin troppo pacifica, come è il mio chakra?

    Accertatosi delle sue condizioni si sarebbe quindi rivolto a Soken.

    Dedica sempre qualche istante ai nostri chakra Soken, i tuoi occhi sono la nostra prima difesa contro le trappole.

    Se fosse stato attivo un genjutsu si sarebbe occupato del rilascio prima di darsi un accurata occhiata attorno, [ST 1, 2 e 3] la tensione era palpabile tanto quanto le corde delle trappole che lo circondavano per cui, intenzionato a non farle scattare, assunse una posizione eretta ma senza dar segno di aggressività, per quanto non era difficile capire che le mani mantenevano una certa rigidezza per una buona ragione.

    Ti sei preparata bene Mikumo, e vedo che sei parecchio convinta dei tuoi mezzi per rinchiuderti in questo modo in un vicolo cieco.
    Dimmi pure tutte le stronzate che vuoi ma che riesci ad uscire da qui senza rimetterci qualcosa lo vedo parecchio improbabile.


    Non gli importava eccessivamente di rivelare chi fosse, aveva modo di reagire prontamente per far fronte a qualsiasi minaccia.

    Io ti proporrei un patto, ma per via della tua pulciosa associazione Konoha ha perso importanti elementi, capisci che non va bene aprire un negoziato con questo presupposto.
    Potremmo quindi dire che suddetto negoziato ha una condizione d’accesso, ossia che Hayate saldi il debito di sangue che ha con la foglia o magari che li riportate in vita, dopotutto è qualcosa che sta nelle vostre corde, senza contare i disastri successi quando quei rincoglioniti anche per gli standard di Hayate cercarono di liberare il cinque code.
    Ovviamente Seira stessa rientra nel conteggio.
    Una volta seduti al tavolo, alleggeriti da ogni debito, potrei proporti di rendere inutile il concordato.
    Al momento non posso perderlo, esporrei il villaggio a troppi pericoli, ma se Hayate mi aiutasse con l’assassino degli Uzumaki non avrei più ragione di tutelare il concordato e la vostra setta di invasati eliminerebbe col nostro aiuto uno di quei brutti, bruttissimi esperimenti che mettono a repentaglio il suo primato.
    Elimineremo il problema alla base, ed aiutandoci lo faremo molto, molto più in fretta, inoltre servirà qualche tempo per metterli al sicuro entro le mura del villaggio.
    Non scomodarti, parla pure da dove sei.
    Se inizi a sparare puttanate vengo io a prenderti.


    In quel momento avrebbe intimato con un clone a Fujiko di farsi avanti con qualche insulto mascherato da complimento e tentare di scucirle la bocca con le parole del vanitoso, mirando con una domanda accusatoria a farle rivelare il suo piano accusandola di essere la più stronza del gruppo.
    Se non ci fosse stato margine di interazione avrebbe mantenuto parola, rilasciando il sigillo per tornare nel suo corpo, a pochi centimetri di distanza da lui, e avere a disposizione i suoi strumenti migliori ma di fatto compiendo il mezzo giro di ruota necessario a far spezzare la corda di quello stallo. Mosso il primo passo fu preso di petto da Mineru immediatamente intercettata in quanto l’unica ad eseguire i sigilli tra i suoi cloni, troppi sigilli per Raizen Ikigami, anche da quella distanza . [AdO ST 4 e 5]
    L’Hokage si staccò da Youkai svanendo per arrivare faccia a faccia col suo avversario in un istante, le mani già strette attorno all’elsa di Jigoku quando lei ancora non aveva ultimato i sigilli, avrebbe impugnato l'arma per colpire di piatto, la potenza non ne avrebbe risentito ma almeno non avrebbe tagliato. Il turbine partì con una rapidità devastante reso ancora più difficile da schivare grazie a una mossa elementare per un foglioso ma che in un ambiente chiuso quando ben gestita risultava assai antipatica, ma non fù l’unica cosa che fece, anche Kushinada infatti stava agendo e lui era consapevole dello scopo, fortunatamente il raggio di quel genjutsu gli permetteva di escludere alcuni dei cloni presenti nella sala per i quali sarebbe stato inutile eseguire la tecnica visto che nessuno ne sarebbe caduto vittima mentre quelli pericolosi restavano all'interno del suo raggio d'azione. Quindi l' Hokage agì per accertarsi di raggiungerli, se li avesse interrotti allora tutti sarebbero stati salvi dall'attacco, ma in caso contrario era probabile che qualcuno del team avrebbe dovuto prendere contromisure per salvaguardarsi contrariamente a lui che era fuori portata. Raizen era consapevole di cosa Seira avesse nel suo repertorio e quella tecnica tornava assai utile alla Yamanaka, purtroppo Garyu era in grado di ingigantirsi e il turbinio della lama avrebbe lambito parecchie copie della cagna Hayate. Il magistrale controllo che aveva acquisito sull’arma infatti gli concedeva di poter usare quella tecnica senza avere impiccio da qualsiasi ambiente, riuscendo a modulare l’aria di influenza rimpicciolendo la lama quando questa arrivava troppo vicino al muro, per quanto l’attacco fosse Rapido infatti quell’istante poteva essere spaccato con la necessaria maestria. Essendo consapevole delle dimensioni della stanza e della lama che stava maneggiando e di quanto questa sarebbe diventata abnorme sapeva che in un certo momento dell’attacco la lama poteva crescere per arrivare a colpire quanti più cloni possibili ma successivamente doveva decrescere per non impattare sul col rischio di arrestarsi su di esso ma concludere il giro colpendo anche chi sperava di trovare riparo in uno spazio angusto.
    Se per qualche ragione non fosse riuscito nel tentativo di combinare come si aspettava l'attacco avrebbe cercato di interrompere la Speranza in maniera altrettanto fulminea, accumulando una grossa quantità di chakra nella mano per creare una Bijudama e lanciarla tra le due Seira più vicine a lui in quanto consapevole che solo quelle entro una certo raggio potevano avere influenza con quel genjutsu. [ST 5] Non le avrebbe prese in pieno ma se fossero stati dei cloni sarebbe bastato a dissolverli o alternativamente interrompere l'esecuzione del Genjutsu.
    Tuttavia quella frenetica azione aveva dato fondo alla sua capacità di controllo delle tecniche e quell'ultima venne lanciata con meno accuratezza, costringendolo ad uno spostamento contemporaneo in verticale migliorato dal chakra repulsivo per salvaguardarsi dalla sua stessa esplosione e che l'avrebbe portato ad attaccarsi col chakra adesivo esattamente sopra Mineru, posizione sicura anche nel caso in cui i cloni fossero riusciti ad attivare il genjutsu in quanto fuori dalla loro influenza. [SA 1] Mentre Raizen cercava una strategia efficace contemporaneamente il clone più vicino al gruppo consapevole della strategia l'avrebbe fatto indietreggiare se necessario, permettendo all'originale di colpire quanti più cloni possibili e salvandoli dal fuoco incrociato. Se le tecniche avessero

    Se i cloni saltano sta a voi l’attacco aereo, ricordate che l’efficacia ora sta nella poca potenza ma nella grande portata, i cloni svaniscono in fretta anche se possono avere un equipaggiamento.
    Fujiko, cerca di utilizzare le parole del vanitoso, ma attenta, potrebbe esserci un fuuin in grado di ribaltartelo contro, quindi sii pronta a rilasciarlo oppure ad usarne altri prima per scaricarlo, sfrutta le mie sembianze in modo che non sospetti di quel genjutsu, ma salvaguarda il tuo chakra devi averne per la parte finale.
    Quando sentirò Kushinada cantare saprò che i Genjutsu sono nuovamente utilizzabili.


    Sprecare chakra e tempismo per tecniche che gli sarebbero state rivoltate contro infatti sarebbe stato deleterio per quanto essendone al corrente potesse spezzarle senza problemi. Terminato quell’attacco a prescindere dall’esito avrebbe guadagnato un po' di spazio, e se gli fosse stata data copertura da qualche attacco avrebbe cercato di spostarsi verso l’uscita.
    I due genitori- spada vennero lasciati fuori da quel confronto momentaneamente.

    Non sarebbe male avere un po' di acqua sparsa sull’arena se restano troppi cloni in giro.

    Se Butsumaru fosse stato in grado di attaccare la spaccatura generata da lui avrebbe costretto il medesimo clone che aveva aiutato Soken a spingere via Raitei in maniera efficace grazie alla distanza a cui stava l’imponente Chunin, tuttavia per lui fu inevitabile cadere nella trappola essendo rimasto a corto di spazio. Uscire da quel cunicolo per lui diventava imperativo dovendo anche rilasciare Hojo e Hikaru.
    Appena Youkai avesse terminato la difesa Raitei sarebbe scattato oltre la porta guadagnando immediatamente il lato sinistro della circonferenza per poi fermarsi lì ed osservare la situazione, il suo obiettivo restava Kushinada o Mineru se non fosse stata liberata dal danno arrecatole da Raizen, ma quello che aveva in canna era un colpo assai efficace e non poteva sprecarlo.

    Raizen Ikigami Huángdì

    Statistiche Primarie
    • Forza: 700
    • Velocità: 700
    • Resistenza: 700
    • Riflessi: 700
    Statistiche Secondarie
    • Agilità: 700
    • Concentrazione: 700
    • Intuito: 700
    • Precisione: 700
    Chakra
    143.5/175
    Vitalità
    25/25
    Slot Azione

    1. Salto

    2. ///

    3. ///

    4. ///

    Slot Difesa

    1. Salto

    2. ///

    3. ///

    4. ///

    Slot Tecnica

    1. Attiv. Demon

    2. Rilascio

    3. Rilascio Demon

    4. Tifone

    5. Anima gigante - Bijudama

    Note





    [Quartiere Yamanaka]




    Tayoko sembrò esserci rimasto male quando Yato gli sottolineò che non era in vena di ascoltarlo, anche perché lui non gli aveva raccontato una storiella divertente, ma della sua nascita. Lo guardò di sbieco, sospettoso.

    Non sei carino, ne simpatico.

    Disse con gli occhi stretti.

    Io sono sempre concentrato.
    Mh!


    Era generalmente vero, per lui usare le sue capacità era molto più naturale di quanto non lo fosse per un ninja, addestrato all’uso del chakra per i grandi vantaggi che questo offriva, ma le creature di contratto ed ancor più quelle antiche come lui sfruttavano il chakra per mansioni che per loro erano molto vicine al respirare. Certo bisognava capire quali fossero per lui le cose sulle quali concentrarsi, le foglie, le palline, la carta colorata...

    Si, so aprire dei varchi quando mi viene chiesto con cortesia.

    Rispose leggermente scocciato.

    Ma non su distanze troppo elevate o in luoghi che non conosco, già con Youkai facciamo qualche strappo, farlo per te farebbe infuriare il vecchio.

    Spiegò come se dovesse essere noto a chiunque visto quanto era elementare come concetto.

    Il tutto entro... entro... come li chiamate... quindici metri!

    Disse orgoglioso.
    Una descrizione esaustiva che si aspettava sarebbe stata apprezzata, era nato di recente era un cucciolo in cerca di approvazione, soprattutto da quelli di cui doveva guadagnarsela. [Nota]
    I cloni intanto iniziarono a muoversi, quelli che si spostavano furtivamente parvero non attirare alcuna attenzione, dopotutto a meno di abilità perimetrali in grado di percepire oltre le pareti come era possibile scorgerlo oltre muri e finestre che parevano oscurate?
    Nulla li avrebbe interrotti ma le pareti della casa non sembravano giocare a loro favore: erano effettivamente in legno, ma la costruzione era recente ed il legname non era usato in purezza ma accorpato ad altri materiali, quantomeno nella parte del tetto e delle pareti, mentre per i sotterranei non era dato sapere, ma solitamente erano presenti delle rocce che isolavano la casa dall’umidità della terra. Le uniche cose attraversabili parevano essere le porte di ingresso anteriore e posteriore.
    Al clone sulla porta principale rispose un uomo longilineo dal portamento elegante e distante.



    Buongiorno Senju-san.
    È un onore fare la conoscenza di un celebre manipolatore del legno.


    Disse in tono freddo e asciutto.

    Ma temo abbia sbagliato dimora, qui non c’è stato alcun incendio, solo un singolare modo di attirare l’attenzione.
    Ora mi scusi, ho degli ostaggi a cui badare.


    Era chiaramente consapevole che quegli eventi fossero connessi.

    Le consiglio di prendersi la giornata libera se ha davvero interesse alla loro incolumità.
    O di tornare con l’offerta, assennata, per un negoziato.


    Senza aggiungere altro avrebbe chiuso la porta con una discreta forza, cercando di non farsi ostacolare nell’azione, un segno che forse era già pronto al contronto. [For. Blu]
    Sul retro, qualora il clone avesse deciso di entrare sfruttando la porta apparentemente non piantonata avrebbe trovato uno scenario agli antipodi ad accoglierlo, poco dietro di essa c’era un essere composto da una moltitudine di fili o cavi metallici come un unica matassa che pareva essere sostenuta da una maschera inquietante che gli faceva anche da viso, come se lo sigillasse e gli desse forma al contempo.
    Un qualsiasi movimento che non fosse quello di allontanamento avrebbe comportato un emissione da parte della maschera di una folata di vento tagliente con un preavviso ridottissimo. [ST 1]
    Se l’attacco fosse avvenuto lo shinobi alla porta si sarebbe leggermente irrigidito, sorridendo in maniera sfacciatamente forzata nel tentativo di simulare accoglienza.

    Non faccia l’errore di pensare che non ci aspettassimo visite.
    Il thè è versato da parecchio.


    Sorrise e chiuse la porta. Entrambi i cloni non avevano notato tracce degli ostaggi, ma le due porte erano quasi una di fronte all’altra e si poteva vedere poco più del corridoio che connetteva le stanze.
    Yato giunto sul tetto senza alcun ostacolo potè farne una rapida ispezione visiva: erano presenti due lucernai, delle semplici finestre vetrate grandi a sufficienza da far passare un adulto che servivano le due metà del tetto e un camino di roccia angusto ma abbordabile per uno smilzo come lui, di sicuro una versatilità che da quel punto di vista lo rendeva indiscutibilmente meglio dell’Hokage.
    Più lontano, sull’angolo opposto della casa una volta a vela che copriva il bovindo quasi alla stessa altezza del tetto e se avesse teso l’orecchio avrebbe potuto sentire la porta sbattere in faccia al suo clone.


    Edited by F e n i x - 15/3/2024, 19:44
  4. .

    Risposte Rapide

    XIV-3






    Quando Ryugi diede segnale di lasciare nuovamente il centro Kaede scattò in piedi.

    Aspetta!
    Stai perdendo gran parte della tua giornata a fare avanti e indietro da qui, se proprio non riesci a farne a meno fatti piazzare un sigillo, potremmo comunicare liberamente scambiando pensieri e non rendere necessario questo vai e vieni.


    Difficilmente la genin si sarebbe sottratta e in poco temo le due sarebbero state connesse lasciando che la piccola ispettrice potesse indagare in autonomia e con maggior efficienza.
    La mossa pensata da Ryugi aveva delle potenzialità e proprio quando uscì dal vicolo sentì la voce dell’impiegata nella mente, forse restandone assai sorpresa non avendola mai usata.

    Ryugi san, pensi possa essere una buona mossa?

    Che l’avesse dedotto o meno Kaede puntualizzò che l’aveva vista attraverso una camera di sorveglianza.

    Non mi importa se hai preso le mie sembianze, so che lo fai con buone intenzioni, ma l’ingresso ti è stato proibito e stavi indagando… questo non ti aiuterà, anzi…
    In compenso…


    Lì la voce si fece più squillante, quasi allegra.

    Sto vedendo le attività recenti attorno ai luoghi degli attentati, e c’è un tipo abbastanza metodico che è comparso in già due dei luoghi, sono sempre complessi da vedere, uno era un tombino mentre l’altro un lucernario che sembra porti ad un interrato, ma si è allontanato da entrambi i posti.

    Ci fu un momento di pausa.

    Non so chi diavolo sia, mi sembra di non averlo mai visto, ma vedo un sacco di facce.
    Potrebbe dirigersi verso un altro dei siti degli attentati.
    A volte ci sono degli svitati ma non mi sembra quel tipo di persona.


    Dopo quell’informazione tutto tacque, in base alla descrizione di Kaede l’individuo aveva visitato il punto uno nella mappa fornita poco prima alla genin ed il punto quattro.
    Ryugi si trovava circa a metà strada tra i restanti due, dove sarebbe andata?

  5. .

    I Draghi Azzurri

    XVI




    Non aveva più proiettili, qualcosa tra le sue parole aveva convinto il Veterano di potersi difendere da qualsiasi suo colpo di testa, per cui abbandonò la tensione e si mise verticale, più rilassato.
    Senza accorgersene il supremo leader dei cremisi aveva ammesso che poteva rinunciare a quella vittoria.
    Si mise a braccia conserte.

    Perfetto.
    Direi che tutti abbiamo speso sufficienti parole.
    Io so che mi credi un povero scemo borioso, tu… che puoi perdere
    E adesso lo so anche io.


    Avrebbe alzato le spalle.

    Certo, mi sarebbe piaciuto farti capire dell’altro per guadagnarci di più, ma è evidente che per quanto tempo tu abbia controllato non sono stato in grado di spiegare che quello vissuto ha un valore differente.
    Ad ognuno i risultati dei suoi investimenti.


    Accennò una risata quando venne accusato di sapere poco sulle armi.

    Togliti quella faccia da grande investigatore, è palese che so poco, non ci sono mai state condizioni per studiarle realmente.
    Ma se credi di poter fare un prezzo sei decisamente… com’era?
    Fuori dal seminato.
    Hai scelto, Mezzo Veterano.


    Con quelle parole avrebbe avuto l’onere della vendetta da soddisfare.



    [Alla Scogliera]



    Guardò il Kiriano con positività, un ninja attaccato alla sua terra ma pronto alla collaborazione era una risorsa per l’alleanza, non certo un ostacolo.

    Com’è giusto che sia, Fudoh di Kiri.

    Sorrise con sincerità, se a Kiri c’era speranza era grazie a shinobi come lui.

    Non so Fudoh, non penso, ma questo non è il mio campo, considerando che cerchiamo delle soluzioni è bene avere tutte le ipotesi davanti.
    Se però è stato creato un presente che raduna persone da diverse epoche mi sembra plausibile che qualcuno possa tornare indietro.


    I discorsi andavano esaurendosi, e quando il concilio si restrinse per discutere del piano d’azione Raizen annuì.

    E non pensare che non siano in ascolto, Shotaro è come un adolescente davanti alla toppa del bagno delle ragazze.
    Nella tua lista hai anche dimenticato il simpatico Osamu, è tra quelli che possono uscire da soli da qui ma cerca in tutti i modi di ottenere qualcosa.
    Forse Maya potrebbe avere una buona destinazione da raggiungere se è così abile con i sigilli come dice, ma ce ne occuperemo dopo.
    C’è comunque un dettaglio da non sottovalutare che ho appreso da poco.
    Le armi hanno una mente, ma artificiale come i loro corpi, non so con precisione cosa possa comportare, ma sapere che seguono uno schema costruito da umani potrebbe darti una mano a trovare una soluzione, resto dell’idea che convincerlo di avere un malfunzionamento potrebbe essere una buona idea proprio perché artificiale e deve decidere cosa attivare e come, non come un essere vivente che non ha coscienza dei suoi sistemi.
    Ad esempio, tu non decidi ora muovo lo stomaco così per digerire meglio, le armi credo lo facciano e se così fosse potresti ingannarle.
    Ma deciderai davanti al problema.


    I lavori sul suo corpo e sul suo chakra intanto procedevano per il meglio, e grazie alle forze impiegate tutti quei puntelli aiutarono la diga a reggere nonostante la mostruosa mole di lavoro in più a cui doveva far fronte. Dopo il dono di Fudoh, qualcosa di differente da una semplice cura, ma che per Raizen era identificabile solo come la maestria di un abile medico, potè finalmente inspirare senza sentire l’armonia delle costole incrinate.

    Grazie.
    Per quanto avessi contato su un supporto non era scontato ottenerlo.


    Si sarebbe voltato verso Maya, avendo sentito che la sua ignoranza aveva una sorta di data di scadenza, un affermazione forte, sintomo del fatto che era certo che qualcuno l'avrebbe illuminata presto o tardi.

    Lavori ai più alti livelli di queste conoscenze e ancora hai dei limiti, non fraintendermi è proprio perché non ti sottovaluto che sono stupido.
    Sai… ho una sorta di debole per le inguaiate come te Maya.
    Hai custodito assai gelosamente i tuoi affari e ne son ben poco, ma sii prudente verso chi chiami maestro, di scriba del mondo ce n’è uno ed uno soltanto e la tua sete di conoscenza potrebbe essere una trappola.
    Questo non toglie che ho un debito con te, e lo salderò.


    Ripensare allo scriba del mondo in realtà gli fece balenare in mente l’idea che in quel tempo ancora poteva esistere il suo eco seppur sotto forma di colossale albero, e visti i fatti di Tsuya quella conoscenza era accessibile da ninja di quella caratura ma il tempo gli remava decisamente contro.

    Orochimaru, Maya.
    Mi serve un colloquio privato.


    Disse a mezza voce indicandosi le tempie.

    Una manipolazione così fine del chakra da parte mia ora non è possibile, rischierei di farvi saltare in aria la testa.

    Se ci fosse stato un contatto avrebbe fatto delle domande sbrigative.

    Maya, quanto veloce puoi spostarti se viaggi completamente da sola?
    Sii sincera, devo valutare se fornirti o meno la più grande occasione della tua vita e io non mento sulle cose di valore che posso elargire gratuitamente.


    Inspirò leggermente preoccupato e solo se Maya avesse fornito un metodo rapido che le consentisse di percorrere mezzo continente e tornare da lui in tempi brevi avrebbe ceduto un informazione in grado di ribaltare il debito che aveva con lei ma fornire a lui lo scatto definitivo in quella situazione: rendere inaccessibile quel chakra a chiunque meno che a lui.
    Fece apparire una mappa come se fosse un gigantesco schermo, al di fuori di un piccolo raggio di tranquillità il chakra si muoveva in vortici terribili che sfogavano in onde grandi quanto palazzi in uno spettacolo fatto di echi lontani che faceva rabbrividire.

    Lì.
    Tsuya.
    Un piccolo villaggio oltre i confini della Foglia nelle terre della Cascata.
    Siete consapevoli di cosa ci sia lì?
    O se esiste qualcosa di particolare in quelle terre.


    Le armi da sigillate non avevano consapevolezza delle loro posizioni, o quantomeno così credeva, ma se ne sarebbe potuto accertare successivamente, ora era importante sapere attraverso Orochimaru se chi aveva il controllo di quel mondo ne era al corrente, in caso contrario avrebbe potuto escludere qualcuno dalla lista delle menti dietro a quel viaggio onirico. Dopo la risposta di Maya, se positivo avrebbe quindi proseguito.

    Se questa realtà è abbastanza fedele li… troverai un eco dello Scriba del Mondo trasfigurato in un albero colossale, potrai comunicarci e se lui ti reputerà degna chissà, potresti avere una buona scorciatoia verso tante delle risposte sulla tua arte che cerchi.
    Procedi con cautela, se il sigillo dei miracoli è fedele al suo nome potresti essere in pericolo, l'albero fa da guardia ad una delle armi.
    Ma il gioco vale la candela a quanto ne so, se grazie a Pangu imparerai qualcosa ti prego di completare la tua opera, isolare completamente questo chakra da chi l’ha generato potrebbe essere un discreto freno ai piani dello svitato che sogna questa realtà.
    Prima che si possa riorganizzare dovrebbe passare del tempo, e avrei anche la certezza che l’ Oni non può assorbirlo.
    Ah, visto che ci siamo, magari non sei esperta quanto questa signorinella Orochimaru, ma controlla se ha messo qualche sorpresa al mio sigillo.


    Prima che la connessione si interrompesse aveva un ultima domanda per la creatrice di sigilli.

    Maya, quando siamo arrivati qui stavi già facendo danzare queste comparse nel palmo della tua mano usando la tua influenza nel modo più corretto, non ti ho ancora chiesto cosa hai scoperto tu qui in mezzo e soprattutto Liu Bei non ha saputo scrutarti al meglio.
    Dovresti avere ricordo di questo evento avendo condiviso la mente con lui, Orochimaru.
    Mentre i tuoi sigilli che non funzionano che effetti avrebbero dovuto avere?


    Ricevute le risposte avrebbe dato ulteriori istruzioni.

    Orochimaru, collegami con Hagemono, con garbo possibilmente.
    È ora dello sbirro buono.
    Capirai quando farlo.


    Risolta quella questione e riaperti gli occhi sulla realtà, quale che fosse l’esito, sarebbe tornato alla riunione, realizzando il pessimo stato in cui avevano ridotto Hagemono: un interrogatorio indubbiamente fruttuoso, ma restava un lavoro ammezzato, se non altro Fudoh l'aveva alleggerito dell'onere di riportare tutte le informazioni raccolte fino a quel momento.

    Si, il tipo Inquietante è il Veterano comunque.

    Disse con un mezzo sospiro, accettando che probabilmente quello di Fudoh con i nomi era un limite.
    Una volta conclusa la parentesi per il kiriano guercio con la faccia paralizzata in un ghigno da kappa appassionato di mutandoni ingialliti giunse il momento di concordare la collaborazione con Hagemono.

    È triste sapere che i tuoi guai non sono che appena cominciati.

    Il suo sguardo rimase fisso su di lui, ma la comunicazione continuò mentalmente.

    Eccoci qua, il più gran pezzo di merda della guerra cremisi, e probabilmente della storia, ancora impegnato a merdeggiare nonostante sia consapevole che questa non è la sua realtà.
    Non voglio torturarti per quanto tu mi faccia schifo, così schifo che ho il timore che il tuo fetore mi si incollerà al naso fino alla fine dei miei giorni.
    Ma sai, c’è la puzza di merda e quella del cibo fermentato.


    Gli rivolse uno sguardo eloquente, dando un tono benevolo a quell'affermazione.

    Sai, lì fuori non mentivo, hai detto che sei venuto da Kumo, giusto?
    Quindi o hai abbandonato il tuo ruolo al centro di comando anzitempo, cosa che trovo estremamente improbabile visto il tuo fetore, oppure hai visto con i tuoi occhi la sconfitta del Veterano tuttavia… hai i giorni contati, forse le ore, me l’ha detto Osamu stesso dopo averti dipinto come il codardo che sei.


    Indicò il ricordo, impossibile da contraffare per lui, aiutandosi a delineare i contorni di una persona di cui era impossibile fidarsi e che l’aveva lasciato in vita solamente fino a quando poteva sfruttarlo.

    Adesso però hai una possibilità di fare una cosa buona nella vita, iniziando dal darmi delle risposte, per favore non essere stupido hai visto tu stesso che mentire non ti conviene ed è totalmente inutile.
    Perché sei così fedele al Veterano?
    Non puoi dire che sono tutti pazzi a non farlo, il mondo ha combattuto e ha vinto contrariamente a te.
    Cosa sai che gli altri non sanno per renderti così fedele?
    Cosa facevi quando sei stato portato qui?
    Perchè il Veterano dovrebbe volerti morto?
    Perchè le navi ormeggiate nei resoconti del nostro tempo non ci sono, quale è il loro scopo?
    Inoltre chi vive questa realtà sembra non sapere dove le hai ormeggiate, come se quel luogo non esistesse, tu però sei stato in grado di sfruttarlo, hai fatto qualcosa oppure il luogo esiste anche se tutti lo ignorano?


    La domanda a quella risposta poteva essere un utile rinforzo alla piccola missione laterale di Maya se l'avesse accettata.

    Dai draghi blu sei finito solo per sbaglio o hai voluto dirigerti al loro faro?
    Se i draghi non sono corrotti si legano a persone che hanno il potenziale di fare qualcosa di buono, ma tu non hai salvato gli Uzumaki, quello che ti ucciderà non sarà un assassino, sarà uno sterminio.
    Nel mio tempo non esistono Uzumaki.
    Neanche uno.


    Poteva vedere la verità negli occhi di Raizen, ed anche il bivio a cui aveva accennato poco prima, a disposizione di un animo saggio.

    Vuoi fare del bene, Hagemono?
    Un solo, singolo atto di bontà in grado di cambiare le sorti del mondo?
    Dopotutto sei un morto che cammina, nel tuo tempo non ti aspetta altro: morte o redenzione.


    Doveva vedere il senso di colpa nel suo viso, la sofferenza, la tristezza, lo spirito di sacrificio, l’ultima scintilla della foglia doveva essere da qualche parte nel suo spirito.

    SVEGLIATI PUOI ANCORA FARE LA TUA PARTE!

    L’avrebbe scosso solo imponendosi con la voce e una ventata di chakra.

    TU!
    Tu puoi fare di più che sterminare un villaggio di reietti che desiderava solo vivere in pace!


    Lo afferrò per le spalle.

    Tu puoi essere una trave tra le ruote nel destino del Veterano, solo grazie a QUESTO momento.
    Perché questo momento non è MAI esistito se non ORA.
    Lui non ha potuto prepararsi ad esso!


    Vicini, vicinissimi.

    Io sono il decimo Hokage.
    E so che il Veterano può essere sconfitto, ne sono la prova!
    Vuoi aiutarmi?


    Era una domanda diretta, che accettava solamente un si o un no, non poteva mentire.
    Una risposta positiva avrebbe rialzato il morale del Kage, giovane nel tempo e nell’età rispetto ad Hagemono ma con un tipo di saggezza a lui precluso, una saggezza la cui approvazione era in grado di portare speranza anche nell'animo esile ed egoista dell'Uzumaki.

    C’è un clan, i Kurogane, quei dannati ratti si sono nascosti alla foglia dopo la guerra, hanno con sé la mente del Veterano, può risorgere senza di essa, può essere il Veterano, ma le sue memorie, la sua vera essenza, la sua esperienza gli sarà preclusa, non so se per sempre o per un limitato periodo di tempo, ma lo fermerà.
    Se gli Uzumaki saranno uccisi vuol dire che per voi qualcosa è andato storto quindi non potrete agire, ma tu o chi per te potrà infiltrarsi, avrete anni a disposizione per prendere quel rotolo e distruggerlo e se non riuscirete, ti basterà cercare me, vengo da Kumo ma è Konoha la mia casa e tendo a farmi notare.
    Dimmi semplicemente ciò che ti ho detto e dammi informazioni per i Kurogane se mi dirai che sono figlio di Sanako ti crederò, nessuno lo sa, così potrò crederti.


    Organizzata una delle scommesse più grandi della sua esistenza avrebbe sospirato.

    Ora cerchiamo di risolvere i problemi del presente, tu… tu ancora sei il cattivo.
    Hai delle vite da pagare, tante, troppe... e per oggi ancora pagherai, per il bene di questa recita e di questo piano.
    Sigilla questo ricordo, impostalo per rilasciarsi quando tornerai nel tuo presente, fai in modo che si possa tramandare, lascia solo le domande che ti ho posto riguardo il Veterano, saranno una buona copertura.
    E accetta ciò che verrà, sarà una garanzia per te.


    Il ritorno alla realtà fu spiacevole per Hagemono, Raizen gli aveva chiesto di evocare i draghi puntandogli un dito sulla caviglia affondando tra nervi e tendini, neanche lui era pienamente consapevole di quanto potesse essere doloroso, ma fu ben attento a non fargli spillare ulteriore sangue. Una vita della zanna era stata vendicata. Ne restavano tante altre.

    Calmo, Latore del Contratto.
    Sei davanti al Guardiano dell’Equilibrio, figlio di Tian, Raizen Ikigami Huangdì.
    L’Esuvia stessa di Ryujin mi ha riconosciuto e insieme ad essa ho supportato la causa di Ogre, ancestrale amico del Grande drago.


    Nessuno aveva mai sentito il suo nome completo, ma tra i draghi quel cognome era sufficientemente antico da essere una prova della sua identità non essendo noto in tempi moderni avendolo il generale ideato per se stesso ed avendolo tramandato unicamente a lui. L’ Esuvia stessa non era stata citata a caso, il riconoscimento da parte delle spoglie di Ryujin equivaleva alla purezza di intenti verso la terra stessa.

    Il tuo evocatore si è macchiato di crimini incommensurabili tra gli uomini, tradendo fratelli, alleanze e amici.
    Sta cercando di redimersi col tuo aiuto, se ascolterai verrà curato e sarà trattato con più rispetto di quanto non ne meriterebbe.
    In questo tempo il mio nome non compare nei contratti dei draghi del nord e dell’ovest, quindi non posso evocarli, anzi, non sembrano neanche esistere qui, il tuo evocatore però non è stato influenzato da questo limite e sta dando a me la possibilità di stringere un patto con voi, così che io possa combattere col vostro supporto.
    Siete rimasti per tanto tempo lontano dai problemi del mondo, ma questa è la battaglia di Tian e io l’ho ereditata così come il legame con voi.


    Allargò le mani alludendo a se stesso ma si rese conto che forse la mente infantile del drago non era adatta a tutte quelle parole, tutti quei titoli, e concetti come giustizia e tradimenti. Forse nell’innocenza del suo animo era presente la chiave per convincerlo delle sue buone intenzioni, per cui gli indicò la sua spalla.

    Il mio ruolo dipende dall’interazione con il tuo popolo, è la connessione con voi che mi permette di esprimermi al meglio.
    Capirai da solo, posati qui, non potrò farti nulla, rilasciandoti sarai al sicuro.


    Non l’aveva evocato e non aveva firmato il contratto, ma restava un drago e lui restava Raizen. Chiusi gli occhi e ritrovato al suo interno un eco della sua anima nel frastuono creato dai demoni lo fece emergere espandendone le vibrazioni fino a toccare quella di Gyakuryu. La connessione che era in grado di stabilire con i draghi era profonda più di qualsiasi altro legame e l’anima poteva comunicare meglio di qualsiasi parola. Ogni concetto, ogni frase, ogni pensiero trovò conferma ed espressione in quel silenzioso contatto, gli altri draghi, l’esuvia, l’intenzione e i sacrifici per riunirli e scacciare il precedente guardiano, l’Hayate che li aveva ingannati e divisi e non da ultimo la necessità di combattere in mezzo all’acqua, terreno a loro favorevole.
    Gyakuryu avrebbe trovato anche un altro sentimento importante, l’odio verso Hagemono e verso i terribili crimini da lui perpetrati, era una verità che non poteva nascondergli così come non gli nascose la speranza che nutriva per la sua redenzione piccola come un granello di sabbia ma forte di una luce inoscurabile in grado di salvarlo dalla morte e dall’infausto destino che aveva costruito sul sangue dei suoi fratelli. Il suo non era un ricatto quindi, era stato sincero, e tentava di salvare quante più persone possibili con quel gesto, incluso il suo padrone anche se non sembrava dal suo stato.

    Ho il tuo benestare Gyakuryu, portatore del contratto?

    Chiese gentilmente una volta terminato.
    Se avesse ricevuto una risposta positiva si sarebbe alzato rivolgendosi agli indigeni di quella realtà.

    Curatelo e imprigionatelo.
    Che abbia di che sostentarsi nella sua prigionia, la pena di morte che lo attendeva è revocata e non accetto discussioni in merito.
    Ma riservategli la più profonda e impenetrabile delle celle, va sorvegliato costantemente al pari di Naruto, contenuto e nutrito, nessuna di queste disposizioni è revocabile da autorità alcuna fino al termine del conflitto quando il suo caso verrà esaminato.


    Orochimaru sapeva che quello era un articolato modo per dare delle istruzioni ben chiare: Hagemono andava messo al sicuro come il tesoro quale era e forse protetto anche da se stesso.
    Terminato con Hagemono avrebbe continuato ad interloquire con il piccolo drago.

    Dimmi, sei in grado di richiamare i nove esponenti più forti del tuo clan?
    Hai proposto ad Hagemono di chiamare la regina dopotutto.


    Quando quei preparativi furono ultimati venne il momento di definire al meglio il piano e il discorso di Fudoh lo lasciò esterrefatto!

    FudoH! Ma porca di quella grandissima puttana!

    Il chakra si agitò, distorcendone evidentemente i contorni, come se la luce gli esplodesse attorno.

    Ti ho affidato questo dettaglio una manciata di minuti fà chiedendoti di proteggerlo e ora stai pianificando di sbandierarlo a tutti!

    Lo guardava con gli occhi sbarrati e la bocca aperta, il suo corpo era quasi privo di qualsiasi tensione per via dello stupore, non sapeva se essere infuriato per una conscia volontà di tradire la sua fiducia o esterrefatto da quella dimostrazione di totale stupidità.

    Ma a questo punto chiedi a Maya che ti trascriva la Shunshin no Jutsu con la sua arte e passate all’interno della barriera dopo che qualcuno di affidabile, magari tu, piazza il sigillo all’interno!
    O anche l’ombra del rospo così che possiate passare senza aver coscienza della strada!
    Ma almeno fingi di pensare ad una soluzione che non calpesti così platealmente la mia richiesta!


    Avrebbe tenuto quel punto fino a che la strategia di Fudoh non si fosse dimostrata l’unica via percorribile, procedendo con l'organizzazione soltanto una volta sciolto quel nodo.

    Si, credo anche io che sia opportuno avere il supporto di Liu Bei e Shotaro oltre ad Osamu che pare abbia bisogno di sgranchirsi le gambe.

    Messa l'arma in spalla non restava che attendere i draghi azzurri ed in caso Hagemono gli avesse dato lumi sulla geografia e gli elementi mancanti di quel luogo aggiornare Maya in merito.
  6. .

    Certezze dal Cielo

    XII




    La risposta del Mikawa giunse esattamente nella forma in cui era attesa.

    Certo, siamo qui per salvare anche un alleato dopotutto.
    Ti ricordo che Omoi mi ha dato una mano persino con la volpe, non sarei certo felice della sua dipartita.


    Dopo iniziarono i grandi dialoghi di quello che Raizen definiva il Diogene sognatore, diverso dal brutale conquistatore e con una certa inclinazione al bene comune, di larghe intese e facili alleanze. Quasi saggio se non fosse parte del suo animo manipolatorio.

    Certo che si può far qualcosa, il problema maggiore della sabbia è il vento dopotutto, costruire delle protezioni che impediscano all'acqua dei pozzi di asciugarsi dopo pochi istanti darebbe benefici istantanei, sono metodi noti, ma c'è da dire che le zone ad est confinanti con le terre dei fiumi, e ad ovest bagnate dal tortuoso fiume Dharma sono ricche e feconde e sanno sfruttare le esondazioni e persino comandarle con sistemi di dighe.
    La domanda è: a di questo ai sunesi importa?
    La sabbia e il vento sono il loro patto con la natura, non credo sia un caso che i Chikuma manipolino il vento e che alcuni dei loro ninja più forti manipolino la sabbia.
    La Foglia è stata e sarà disponibile qualora Suna mostri interesse, il deserto ha più diritti dell'uomo, ma anche l'uomo merita di vivere con dignità e credo che agire sui confini possa


    Alla proposta politica di ricorrere ai cloni per capire cosa stava succedendo all’esterno Diogene si ritrovò disarmato e con la rastrelliera vuota, dopo un infinita carrellata di espedienti che potevano essere plausibili solo per qualcuno che non lo guardava con la giusta malizia. Raizen aveva voluto pareggiare con lui il debito che aveva per avergli ingiustamente preso la vita, ma solo perché non voleva avere un legame simile col colosso di sangue, un individuo ormai divorato dalla cupidigia e dai suoi stessi vuoti desideri, figli di un epoca lontana a cui nemmeno lui apparteneva che l’avevano reso più viscido del sangue che l’aveva reso potente.

    Mi piacerebbe dire qualcosa per rassicurarti Diogene, ma quelle scosse non erano da sottovalutare.
    L’ultima volta che lo hai fatto un Colosso, uno vero, stava per seppellirci vivi, ed a proposito, me ne devi una da quel giorno.


    C’era ben altro da non sottovalutare in quella situazione, ma quell’avviso non era certamente diretto al colosso di sangue. Il clone comparve appena terminata la frase e appena l’amministratore volle precipitarsi verso il cunicolo lo fermò.

    Scusa, ma non è stupido rifare la stessa strada?
    Siamo in un edificio, saliamo in verticale no?
    Ammenochè non ci sia un cunicolo che ci permetta di farlo senza tornare alle mura, questo dedalo non penso abbia gallerie monodirezionali, ho visto svariati incroci all’arrivo!


    Quella dei cloni fu una corsa a perdifiato verso l’esterno in cui non venne ascoltato da Febh, ma guidato dall’amministratore per la strada già percorsa malgrado fosse più pratico di lui. Gli avrebbe messo una discreta fretta se l’avesse visto troppo rilassato, ricordandogli che qualcosa stava distruggendo il suo villaggio e che non era lui.

    Non sta succedendo niente di bello, Febh.

    Impossibile per lui non percepire un’ aria strana appena fuori da quella sorta di schermatura contro le evocazioni, parecchio strana, qualcosa che grazie al ruolo di Guardiano percepiva fin dentro le ossa. Non era qualcosa come l’evocazione di uno dei clan da parte di qualche poco di buono, no, non era uno dei draghi che dimorava nei fari: uno dei Grandi Draghi era lì.

    Più veloci.

    Giunti all’esterno bastò un occhiata per concretizzare quei timori, ad accogliergli c’era una gigantesca colonna di fumo e una Oto soffocata in un silenzio innaturale, neanche un singolo allarme se non l’eco lontano di palazzo Yakushi, messo in ginocchio da chissà quale attacco.

    Palazzo Yakushi...

    Sussurrò esterrefatto. La colonna che avevano visto torreggiava infatti dove un tempo era possibile scorgere l’antica dimora e sopra di essa, inconfondibile, Tenchou.
    Il clone mise una mano sulla spalla di Febh, rapido, reindirizzando la sua attenzione su di lui prima che questo potesse decidesse di rilasciarsi.

    Possiamo iniziare a muoverci se vuoi, avvisare gli altri trasmettendogli i ricordi come se mi rilasciassi non è un problema, potremmo tornare più utili, ho una discreta carica di energia in corpo.
    E una volta arrivati lì l’originale potrà teletrasportarsi insieme a te.


    Ma niente, il clone si era già dissolto lasciandogli due evocazioni colossali con cui aveva già avuto modo di interagire, ma non gli aveva lasciato alcuna istruzione e muoverle non sarebbe stato semplice.

    Stupido. Babbeo. Impulsivo.

    Il clone già furente si voltò verso i due rettili, del tutto ignari della situazione.

    Siete qui perché Oto è sotto attacco, Palazzo Yakushi è sotto attacco.
    Ma Oto dorme un sonno innaturale.
    Non so perché Febh vi abbia richiamati ora, forse per guadagnare tempo, ma non credo siate in grado di indagare in merito, per cui andiamo al palazzo, non sappiamo niente ma lo scopriremo una volta arrivati.
    Se avete modo di spostarvi rapidamente fatelo, mi sposterò con voi in un primo momento ma poi avanzerò da solo se potrò essere più rapido.


    Trasferite le informazioni il Clone per influenza di Raizen sarebbe stato circondato dall’anima di un Drago che prese a fluttuargli pigramente attorno alle spalle. [ST1]

    Ssalaard, Ssaltzar, condividiamo ancora il campo di battaglia pare.
    È triste ritrovarsi solo per combattere ma non riuscire a sanare i rapporti, spero possa cambiare qualcosa nel futuro.


    Era Ou, inconfondibile nei toni e nella portanza regale.

    Ma siamo alleati quantomeno, e questo è incoraggiante.

    Aggiunse con un tono di voce ugualmente cordiale.
    Metri di terra e cemento sotto di loro sia Febh che Raizen ricevettero l’informazione, lo sguardo crucciato di Raizen non tradì quell’oncia di concentrazione necessaria ad aprire una connessione unica con i draghi, forzando persino le regole imposte da quel luogo.

    A palazzo Yakushi è per caso conservato il quattro code, Febh?
    Ti ricordo che siamo qui per un preciso motivo.
    E che l'amicizia è qualcosa da onorare, non da mostrare come un vuoto trofeo.
    Ascolta e concentrati.


    Stava volutamente evitando il parere di Diogene poiché confermare che il demone era in pericolo gli avrebbe dato una maggiore libertà di azione e la risposta dello Yakushi fu bastevole a ricadere in quella casistica.

    Ho modo di spostarci molto più rapidamente di quanto degli sbarbatelli come voi possano fare.
    Posso portare con me due persone, Hohenheim DEVE poter difendere gli interessi del suo villaggio, e Febh è necessario per la conoscenza approfondita della sua stessa dimora.
    Andiamo?


    Sapeva che era Febh ad avere in mano il quattro code, e a quel punto immaginare che fosse a palazzo Yakushi richiedeva davvero poco sforzo mentale. Non voleva neanche pensare ad un accusa, non ancora, aveva un oncia di rispetto residua che gli impediva di credere che si potesse attaccare il proprio villaggio in nome di una visione, ma questo non lo privava del suo ruolo.
    Prima di scomparire però, vedendo Youkai allontanarsi, avrebbe preso una manciata di posate, circa cinque, e tra quelle avrebbe scelto un cucchiaino da dolce, e arrotolatolo attorno all’indice come fosse carta stagnola per un uomo normale lo lanciò al chunin. [ST2]

    Youkai.
    Mettilo al dito e NON perderlo.


    Probabilmente Youkai era l’unico che poteva capire la reale importanza di quell’oggetto, ma poco importava se così non fosse stato.
    Appena avesse avuto conferme da entrambi sarebbero scomparsi, ed a lui non serviva l’ordine di Diogene come a Febh, a lui bastava che lo Yakushi volesse andare insieme a lui, un qualsiasi segnale di insofferenza ad un divieto ed avrebbe preso lui quella decisione, ritrovandosi dopo un istante in groppa alle due lucertole, ovunque queste fossero, gli era stato detto di recarsi a palazzo dopotutto. [SAextra]

    Beh, che è quella faccia?
    Era penoso vederti quel collare addosso, ringrazia o stai zitto.


    Bengiunti.
    Non arriva una buona aria dal palazzo.


    Vennero accolti da Ou e si ritrovarono a confermare quelle parole, la presenza di un drago divino significava solamente che anche un Kage non aveva certezze riguardo alla sua incolumità.

    Hohe, non è saggio aumentare ulteriormente la tensione tra villaggi.
    Buttarti lì in mezzo se le cose volgessero al peggio e ne andasse della tua incolumità, ci farebbe andare incontro alla guerra che stiamo cercando di evitare.
    Un evento simile sarebbe facilmente manipolabile e non conosciamo le intenzioni di chi sta causando tutto questo.
    Prendi Hoshi e la genin ma non allontanatevi troppo, paradossalmente è importante che restiate qui.
    Certo, tutto questo se Febh concorda.


    Presa una decisione non gli restava che una meta.

    Possiamo andare.

  7. .

    Rapporta e Risposta

    II





    La prima risposta che gli diede Yato non lo sorprese minimamente, non poteva, dopotutto come poteva il chunin liberarsi dal fardello del controllo mentale in così poco tempo?
    Anni erano stati spesi per renderlo ciò che era, e il processo inverso poteva richiederne altrettanti posto che fosse possibile.

    Capisco.
    Il discorso da parte mia si farebbe più prolisso del solito per cui cercherò di porti la domanda e limitarmi ad ascoltare la risposta.


    Conosceva alcuni suoi tratti caratteristici dopotutto, e anche se solitamente non li limitava questa volta fece un passo indietro.

    Non ti sei interrogato in merito alla tua libertà?
    Per quanto questa sia un tema lontano da un animo concreto come il tuo l’averti plasmato per la missione potrebbe privarti del giusto grado di giudizio.
    Ti senti nel pieno delle tue possibilità?
    La forza è anche un attitudine mentale dopotutto.
    Non c’è una risposta giusta ovviamente, ma se non la hai cercarla potrebbe aiutarti a capire che direzione prendere.


    Con l’ultima affermazione la domanda appariva quasi superficiale, ma considerando quanto la sua attenzione fosse alta era ancora interessato a sentire una risposta.
    Quando l’argomento virò sulle capacità che Yato intendeva apprendere annuì, sembrava volesse ampliare la sua capacità di controllo del territorio.

    Si, in effetti lavorano bene assieme.
    Per quanto il quarto fosse definito un genio i kunai il sistema di spostamento con i kunai era un po' limitante perché potesse essere efficiente al cento per cento.
    Ci sono sicuramente dei maestri, la guardia personale del Daimyo è un dislocatore ma forse c’è qualcuno di più interessante, sia per il villaggio che per un apprendista.
    Hakuya è sicuramente uno shinobi che neanche io sottovaluterei, ma il sapere non è per forza qualcosa di legato all’efficienza.


    Si alzò dalla scrivania e aperto un farcito schedario iniziò a far scorrere il dito sui fascicoli dei dispersi.

    Sezuni Taiteku.
    Una mezza leggenda, forse mezzo autistico, qualcuno dice che abbia tracciato i suoi simboli con l’inchiostro di chissà quale saggio e studiato le memorie di qualche altro, che si sia spinto oltre le possibilità del Volo Fulmineo riuscendo a raggiungere mete altrimenti irraggiungibili.
    Purché fosse un luogo se riusciva ad immaginarlo ci si poteva spingere.
    Verità o falsità non lo so, ma ho visto a sufficienza da poter dire che è plausibile, soprattutto se in uno dei suoi viaggi ha dimenticato di rimettere in valigia la sanità mentale.


    Gli mise davanti il fascicolo.

    È sparito dal villaggio in età avanzata, gli sarebbe toccata la pensione a breve, ma… ricognizione, infiltrazione, prelievo… tante missioni speciali, troppe, venivano eseguite con troppa maestria, probabilmente si sarebbe arrivati ad un ridimensionamento delle sue mansioni ma non al congedo, non quando per nascondere che zoppichi metti una pezza facendoti piazzare un sigillo da qualcuno.

    A quel punto però gli venne un dubbio.

    Mi sorge una domanda però, se non ricordo male non sei troppo esperto in sigilli, hai in mente di studiarli?
    La dislocazione penso possa raggiungere il suo apice solo con una buona conoscenza degli stessi, sono la sua base dopotutto, il quarto l’ha migliorata grazie a studi più recenti rispetto al prototipo del secondo.


    Mentre parlava avrebbe indicato col pollice le due facce che, in un punto indeterminato del soffitto li fissavano dalla montagna degli Hokage.
    Il fascicolo mostrava un uomo in età avanzata, superava la settantina e portava un abbondante sciarpa ricolma di sigilli, capelli bianchi e ispidi ma un sorriso affilato che di anni ne dimostrava a stento venti.
    Le ricerche si erano fermate quando nell’arco di una settimana erano state portate prove di visite recentissime ai cinque angoli delle terre ninja. Sembrava avesse affetti e luoghi in cui tornare, ma una volta compreso che non avrebbe potuto essere libero quanto i suoi sigilli gli permettevano di essere Sezuni sparì.

    Ti suggerisco di cercare lui, ma non so se sia possibile.
    Casomai ti rendessi conto che la missione è impossibile avrai comunque i testi segreti del villaggio e un jonin esperto pronto a darti le basi.
    Io potrò toglierti qualche dubbio, ma come ti ho detto malgrado io abbia usato cose concettualmente simili non mi sono mai affidato ai sigilli.


    L’argomento sarebbe passato quindi al rapporto sulla bilancia nera, l’organizzazione con cui lui stesso aveva avuto a che fare, ma la sua attenzione nell’ascoltare lo portò anche a chiedere precisazioni.

    Membro dei fiori?
    Sono quelli che si occupano delle droghe vero?
    Approfondisci anche riguardo lui e su questo medico abilissimo.
    Se non hai informazioni ora è bene averle in futuro, membri di Ame è bene che siano ricattabili e sfruttabili.


    La domanda sul fratello di sangue lo trovò preparato.

    Si, anche se restano dei dubbi in merito alla natura di quella connessione, se si possa spezzare o alterare e come venga effettuata.

    Gli eventi continuarono a scorrere nella bocca di Yato e nella sua illusione fino a che non si parlò di quella strana malattia.

    Informazioni su quella malattia?
    Indagare su di essa potrebbe portare ad utili scoperte, campionarla e piegarla ad usi specifici non se ne parli nemmeno.
    Non è comunque la prima volta che sento parlare di una malattia simile, ma è roba vecchia e di cui non ho più risentito parlare, connette luoghi estremamente strani colpiti da fatti ben misteriosi, tutti, TUTTI legati all’interazione diretta col sistema circolatorio del chakra ad un livello… mortale per un ninja.
    Io ne ho esplorato uno e non ho ancora la certezza di ciò che ho visto.
    Avventurati in questi luoghi soltanto quando se sarai in grado di essere capace anche senza utilizzare un oncia di chakra ma bada bene, non so se ci sia una reale connessione.


    Presa una mappa, a disposizione per il suo precedente lavoro, segno tre punti.

    Shulva, una città che consiglierei di evitare anche al mio peggior nemico, S.O.M.A. un centro di ricerca sottomarino che consiglierei di evitare anche al mio peggior nemico e Cantha, l’artista della più grande cicatrice dei tempi moderni di Konoha, e anche mia.

    L’ultimo era inevitabilmente il più lontano, quasi indefinito nella sconfinata distesa azzurra dell’oceano dei Kaiju.

    Non concederei mai una missione per Cantha, te lo dico sin da ora, troppo distante e sconosciuta per qualsiasi tipo di pianificazione logistica, ma le altre due mete, per quanto io voglia sconsigliartele potrebbero essere fonte di pericoli più concreti, forse legate a qualcosa che non vorremo ricordare.
    Scusa per l’interruzione, procedi.


    Yato continuò a parlare, questa volta ponendogli una domanda diretta che tocco una corda assai sensibile.

    Dominio?
    Legato a questi quattro sfortunati in cerca di organizzare una ribellione a sputi e slogan da autogestione studentesca?


    Chiese con un sopracciglio che a giudicare quanto stava in alto rispetto all’altro lo mostrava ben dubbioso.

    La descrivi come molto simile eppure… io ho provato sulla mia pelle il Dominio, ma non sento provenire nulla di simile da questa spada e se tu l’hai estratta e ancora possiedi il libero arbitrio di sicuro non ne sei preda.
    Il dominio prevede il dominio del chakra, io ho usato tecniche che mi sono state rivoltate letteralmente contro, persino le code della volpe essendo di chakra.
    Se non hai sperimentato niente di simile siamo di fronte ad una triste assonanza.
    Potresti estrarre la spada per me adesso?
    Vederla attiva mi toglierebbe ogni dubbio ma se fosse il dominio e prendesse il mio controllo sarebbe un grande problema, se prendesse il controllo su di te la situazione sarebbe ancora gestibile.


    Se avesse accettato prima che potesse estrarre o attivare la spada l’avrebbe fermato.

    Aspetta però.
    Possiamo essere più prudenti.


    Avrebbe evocato l’anima di Hikihime al suo interno, facendola apparire attorno alle sue spalle come un hagoromo, improvvisamente l’ambiente attorno pareva essere più stabile ad ogni percezione, persino il pavimento sembrava innaturalmente orizzontale. Una strana sensazione di pace, di naturale equilibrio infondeva adesso quel luogo dando ai problemi uno spessore differente, non erano scomparsi, ma per quanto grandi sembrava potessero sempre rientrare all’interno di un ciclo che li avrebbe riportati a quel Bene che si poteva percepire sulle porte di un ampia e verdeggiante vallata ricolma di vita.
    Con l’aiuto del drago sarebbe stato in grado di accertarsi che diverse fonti di chakra fossero presenti all’interno del Senju ed a quel punto fornirgli una difesa efficace per cui bastava solo un tocco.

    È il mio chakra, veicolato con i poteri della volpe.

    E Yato poteva ben percepirlo scorrergli dentro, difficile da tenere a bada, ma sicuramente potente ed alieno per lui, e forse con qualche risvolto sul suo sangue freddo.

    Il Dominio, quello di cui ho avuto esperienza, ha efficacia ridotta se non nulla quando si oppongono a lui due chakra differenti.

    Se l’estrazione non avesse rivelato il chakra proprio del Domino si sarebbe leggermente tranquillizzato.

    Direi che posso analizzarla allora.
    Ma non qui, meglio mettersi al sicuro da eventuali interazioni.
    Anche un corpetto che indosso al momento è legato a loro.
    Spostiamoci.


    Si sarebbero quindi diretti verso la sua fucina, fuori dal villaggio oltre la montagna dei kage, mantenuta attiva da Raitei.
    La fucina era una piccola grotta naturale poco profonda scelta per via delle energie che era in grado di convogliare più che per la reale comodità dei suoi interni, un luogo in cui Raitei, paragonabile nello spirito a Kurama stesso, si trovava a suo agio.

    Oh, ti fai vivo.

    Chiese, da un giaciglio che non dava minimamente l’impressione di essere comodo ma che considerando la sua faccia spensierata, non avesse paragoni in termini di comodità. L’ambiente era quanto di più spartano ci si potesse immaginare, somigliava alla dimora di un eremita agli effetti, in cui la stragrande maggioranza delle comodità mancavano. Era difficile comprendere di cosa o come vivesse Raitei considerando che l’unico odore presente lì dentro era quello della roccia, dell’erba e della natura stessa, come se non ospitasse nessuno.

    È giorno libero oggi?

    Parlava con una voce quasi identica a quella di Raizen, ma con una sfumatura antica se la si volesse definire a sentimento, e mentre parlava prendeva le sembianze del Kage stesso, vestiti esclusi, indossava infatti un kimono di buona fattura nero.

    Vorrei, ma no, tuttavia abbiamo qualche esperimento da fare, ed è meglio farlo lontano dal villaggio

    Giunti alla tranquilla radura, senza la minima vergogna, Raizen avrebbe sfilato la parte superiore dei vestiti, tenendo una maglia di cotone che usava solitamente sotto a tutti gli indumenti trovando scomodo il contatto diretto con i metalli.

    Meglio non farli interagire Raitei, prendi la cotta di maglia e allontanati, non indossarla.

    Quando il clone si fosse allontanato si sarebbe rivolto a Yato.

    Pare che Orochimaru un tempo mi avesse trovato abbastanza interessante da clonarmi, ha fatto un mezzo casino, così ora ho una specie di fratello mezzo volpe.
    Ma comunque.
    Iniziamo.
    Prima di estrarre la spada però vorrei vedere il tuo ricordo in merito, in modo da poterli paragonare e capire se agirà in maniera differente, ovviamente dovrai fidarti e sostenere un interrogazione mentale, ma ti porrò quell’unica domanda.
    Dopotutto non avrei modo di interrogarti forzatamente visto che non sei vincolato in alcun modo e si, mi serve essere preciso, te l’avrei chiesto prima ma temevo che persino l’interazione con la tua esperienza diretta potesse darmi problemi con la cotta di maglia.


    Visualizzato il ricordo avrebbe dato la sua parte a quella storia.

    Non sono in giro da poco, quantomeno connettendo gli eventi che li coinvolgono direttamente o indirettamente.
    Tempo fa in una missione con l’Asso, l’attuale kage di oto, il mizukage e Febh Yakushi fermammo una strana setta, ti è stato detto di loro?
    Dovresti anche aver trovato il mio rapporto se ti sei interessato


    A seconda della risposta avrebbe integrato con quella parte del racconto altrimenti sarebbe andato avanti fino alla missione nel continente dei demoni.

    Una volta sbarcati già tirava un aria strana, troppe persone troppo invasate tutte nello stesso luogo, e la cotta di maglia risuonava in qualche modo con esso, come se avesse una parte cosciente e in quella terra fosse più potente.
    Potente e malvagia, mi tentava continuamente, e cedere ad essa mi rendeva più difficile controllare il demone, se la spada è simile farli interagire non è un bene.


    Sguainò la spada e iniziò a studiarla con le sue conoscenze di fabbro ed in ultimo cerco di comprenderne i poteri usando il chakra in base a ciò che avrebbe scoperto mediante lo studio della lama.

    Mi aspettavo di più onestamente da Kiri.
    Per carità, siamo partiti con molta prudenza ma era una manovra con delle potenzialità.


    Sputato il rospo sui cloni Raizen sorrise senza la minima intenzione di apparire modesto.

    Chi sono io per negare il mio sapere ad uno studente così mansueto e arrendevole?
    Il vero problema è: quanto tempo hai?
    Al di fuori della scarsa modestia ho sfruttato a lungo i cloni e sarebbe bene partire con un obiettivo prefissato.
    Inizia col mostrarmi come generi un clone di legno e descrivermi il processo dal punto di vista fisico e mentale.
    Ho visto Senju generare del legno dal loro corpo ed altri far apparire costrutti fatti e finiti, distinguere le due cose non sarebbe male.
    Ci aiuterebbe a capire che tipologia di contatto puoi mantenere con loro, e poi cosa prendere dall’una e cosa dall’altra.
    Io riesco a comunicare mentalmente con i cloni, ma se tu potessi trattarli come propaggini così come lo fanno le piante credo che sarebbe più utile.


    Si sarebbe quindi messo a braccia conserte ed avrebbe atteso.

  8. .

    Sannin...eh?

    XIX





    Quello che gli otesi chiamavano proficuo scambio di opinioni andava avanti, ingigantendo le tensioni interne al villaggio del Suono malgrado non ne desse ancora sintomo, tendendo ulteriormente quella corda correndo il rischio che si spezzasse. La regola del più forte non funzionava, non aveva mai funzionato, proprio grazie ad essa ora Oto rischiava di perdere uno o addirittura entrambe le risorse in grado di supportarlo, una perdita che avrebbe indubbiamente indebolito anche l’alleanza che li univa per quanto traballante.
    La prosperità non giungeva dalla forza, ma dalla capacità di trovare accordi, qualcosa che Diogene si era rifiutato di fare, agendo da stolto impulsivo per l’ennesima volta.
    Così, sotto i suoi occhi si consumava uno dei più grandi atti di cupidigia che mai avesse visto. Diogene trasportato dagli istinti diede al sangue modo di fluire, quasi lasciandosi ferire volontariamente mentre parlava sfogando col verbo ciò che il sangue non rovinava nelle sue azioni. Accusava Febh di inutilità, lo spogliava della sua identità di Yakushi e tentava con la sua autorità di bandirlo, cercando di far valere le leggi che lui stesso aveva ripudiato con i suoi gesti.
    Forse in quel comportamento c’era qualche verità: Diogene era consapevole di non poter battere Febh, stava cercando di convincerlo ad essere un nukenin perchè non esistevano banditi nel mondo ninja, solo traditori, e quelli il villaggio lo abbandonavano spontaneamente, ma gli altri erano concime o inquilini a tempo indeterminato delle prigioni.
    Cosa cercava di fare il più Sanguigno tra i Mikawa?
    Di sicuro non seguiva la prassi, e neanche la legge, malgrado tentasse di dimostrare che si impegnava a farlo.
    Pensieri complessi da portare a termine mentre infuriava la battaglia, la difesa esplosiva del Mikawa infatti lo stava per portare a difendersi a sua volta, ma Febh ribaltò il tatami come già altre volte lo aveva visto fare, demolendo la strategia del Gart stringendo la presa sulla sua gamba per poi sputare addosso alle regole che ora proponeva di rispettare. Ma proprio in quelle regole lo Yakushi trovò una sponda da puntellare per giocare secondo la burocrazia e fare un mischione tra usanze, leggi e organizzazione internazionale. C’era qualche falla in quel ragionamento ma non sarebbe stato lui a farla notare.

    Kensei amico e discepolo…
    Stupido allocco borioso.

    Lasciò il discorso in sospeso, senza fare allusioni all’incapacità di Kensei di provare realmente quel sentimento, evitando di dare sfogo alle ghiandole salivari mosse dal disgusto. L’allarme con le sue fesserie sparate ai quattro venti avrebbe riempito quegli istanti prima che riprendesse a parlare.

    Se pensi di avere due voti assicurati il mio puoi metterlo in saccoccia facilmente, avendo la maggioranza senza privare Oto e l’Accademia di un importante risorsa, anzi sarebbe un onore per il villaggio fregiarsi di un Sannin.

    Malgrado la situazione poteva essere una frase allettante per entrambi.

    Basta seguire fedelmente l'etica dei Sannin garantendo che i confini tra le nazioni accademiche restino invariati per non scontentare nessuno e preservarne le attuali leggi al fine di mantenere intatta la pace che dura da quasi cinquant’anni.
    Non avrò problemi a riconfermare il mio appoggio alla tua candidatura che ancora non avevamo definito, e la mia stima, non di meno la riconferma della liceità delle azioni che ti portano a discutere le azioni del tuo Kage.


    Un Sannin in casa era in effetti il peggiore degli scenari per Diogene, ed il migliore per un sostenitore dell’Accademia come lo era Raizen, non sapeva con quale spirito Febh aveva fatto quella scelta ma quel ruolo l’avrebbe posto a difesa di quell’alleanza in un ruolo che non conosceva i confini del villaggio ma solamente la pace di quella alleanza ed era l’alleanza che chiamava a sua difesa ora.
    Ma Diogene se fosse stato sufficientemente attento si sarebbe dovuto far insospettire da una particolare scelta di parole, Raizen aveva parlato di Riconfermare, una menzogna impossibile da scovare con le doti attoriali dell’Hokage e che poteva aprire ad un altro scenario: che il Kokage avesse attaccato proprio nel tentativo di disinnescare una nomina che si metteva di traverso ai suoi loschi affari.

    In questo scenario forse non è conveniente per nessuno rischiare la morte, visto che qualcuno ci ha già rimesso, oltre che Oto stessa.

    Accennò ad Ogen, della quale aveva raccolto il corpo, non le spoglie.

    Ma gli otesi siete voi, se non trovate argomento migliore della violenza essendo ad Oto il duello fonte di verità un Kage esterno a questa disputa e una consigliera dovrebbero essere testimoni sufficienti.
    Anche se temo che l’unico modo di non nutrire speculazioni sia di farlo davanti al popolo.


    Poche volte gli era sembrato di sprecare parole così come in quel momento, ma il solo pronunciarle le aveva trasformate in un arma anche se in quella situazione era complesso dire a favore di chi. Tenchou intanto era rimasto silente davanti al suo appello, la consapevolezza di aver mandato nel giusto luogo le sue parole l’aveva parzialmente rassicurato sulle condizioni di Ogen che continuava a tenere vicino a se insieme ad Hebiko, mentre il clone non aveva cambiato la sua posizione rispetto a Fyodor.

  9. .

    Yato

    I





    Concesse l’ingresso a Yato con voce distratta, come faceva con chiunque, concentrandosi su di lui appena avesse varcato la soglia della porta, seppur con difficoltà. L’aspetto del Kage non era tra i migliori, era circondato da appunti nel tentativo di fare un recap degli ultimi eventi che l’avevano coinvolto, aggiungendo dettagli alla storia delle armi di Iwa, del Veterano e di cosa potessero fruttargli quelle conoscenze, una sorta di ripasso e incrocio delle informazioni che gli costava una discreta fatica visto come la eseguiva. Sembrava infatti assorto in meditazione mentre 3 cloni in comunicazione mentale con lui davano forma ai ricordi per riuscire a dettagliare i rapporti.
    Quando il chunin si avvicinò il chakra sembrò ristabilirsi perdendo l’iniziale tensione mentre l’attenzione veniva dedicata a lui.

    Yato.
    Sempre teso vedo.
    Hai riflettuto sulla tua condizione?


    Chiese senza sapere minimamente perchè fosse lì.
    Lui non stava decisamente messo bene, ma quell’interazione gli permise di staccare il cervello e fargli riacquistare un equilibrio.

    Puoi sederti se vuoi.

    I cloni scomparvero costringendolo ad una sovrapposizione di informazioni sgradevole.

    Uhhh, non dovevo recuperare quelle informazioni.

    Si massaggiò le tempie e allungò la mano verso una tazza di the somigliante ad un vaso, ma stranamente adatta alla sua mano.

    Bleah, è mezzo freddo.

    Chiese una manciata di secondi con l’indice per poi rivolgersi ad un interfono.

    Hitomi, un the caldo, qualcosa di riposante ma non rilassante e…

    Guardò verso Yato indicando l’apparecchio come se gli suggerisse di fare la sua richiesta, in caso contrario avrebbe interrotto la comunicazione ringraziando.

    Bene, sentiamo allora.

    Alla rivelazione che fosse la tecnica del quarto ad interessargli trovò Raizen piacevolmente colpito.

    Non avrai problemi in merito, ma dimmi perché hai scelto proprio quella, i Senju forniscono un buon controllo del terreno certo niente di equiparabile alla dislocazione remota, ma sono certo che tu non abbia preso la decisione d’impulso e non abbia optato per questa conoscenza solo per quello.
    Io ho fatto e faccio uso di tecniche simili, ma la volpe è leggermente più limitata.


    Quando il discorso avesse rallentato sarebbe passato alle altre informazioni.

    Si, attendevo notizie dall’artiglio già dalle notizie dei primi contrasti.
    Sono tutto orecchie.
    Idem per la bilancia, sono degli invasati leggermente sprovveduti ma stanno attirando persone con un modo assai singolare di agire.


    Non poteva infatti dimenticare il corpetto che indossava e che sembrava essere legato a loro in qualche modo.

    Riguardo la tua formazione invece?

    Aveva letto il suo disagio ma cercò di ignorarlo per renderlo più sopportabile.

    Sembra che non fatichi a trovare maestri fuori dalla foglia in autonomia, come mai chiedi a me?
    A proposito, nuove dal fronte kiriano?


    Accolse Hitomi col sorriso di chi necessitava di una bevanda calda molto più di quanto non desse a vedere, iniziando a sorseggiarla mentre Yato parlava ed in caso fosse stato guardato storto, o più storto del solito avrebbe fatto spallucce.

    Beh?
    Ti aspetti che sto a braccia conserte a registrare come un mangianastri?
    Per me questa è una pausa.


    E riprese a sorseggiare in religioso silenzio.
  10. .

    Domande Rapide

    XIV-2






    Kaede scosse la testa.

    No, probabilmente se a Suna avessimo quel clan di ciccioni Konohaniani farebbe carte false per entrarci, ma penso che sappia giusto qualche trucco da genin e niente più.
    E dubito anche che gli vengano bene.


    Frugò qualcosa nel suo cassetto personale e stappo una bibita energetica con un attenzione che suggeriva pessime memorie e computer a bagnomaria.

    Se è un controllo rapido che vuoi posso guardare, ma non potrò scavare troppo, velocizzare il video impedisce di vedere i salti e guardarlo per il tempo necessario ad avere certezze richiederà del tempo.

    Se Ryugi avesse comunque voluto quella risposta imprecisa in una mezz’ora di tempo avrebbe saputo che no, non c’erano state manomissioni.

    Vedo però che hai abbondantemente spremuto questo centro, potresti lavorarci, chi si fissà così tanto su qualcosa è perché ci è portato.
    O magari sei troppo inesperta e pensi che questi occhi artificiali possano sostituire un indagine.


    Disse con lo sguardo di chi la sapeva lunga.

    I ninja di alto rango non fanno troppo affidamento su di noi, per quello questa macchina è così arrugginita, generalmente le prove vengono trovate sul campo e poi ci si affida a noi per delle conferme definitive, gli occhi artificiali non possono essere imbrogliati dal chakra.
    Ma è anche vero che sono molto meno efficienti di un indagine in loco se si vuole essere incisivi.
    Parola di nerd.


    Si scolò la lattina e trattenne un rutto, con la massima educazione possibile in un momento simile, poca.

  11. .

    Scelte

    XIV






    Ikue fece spallucce per rispondere all’ultima domanda di Ryugi.

    Beh sai, le temperature di Suna sono davvero un disastro quando si parla di corpi deceduti, i medici fanno parecchio affidamento sulla temperatura del corpo e chimica dello stesso, e la temperatura sunese insieme e suppongo il veleno rendono tutto più complesso.
    Non so come funzionano i veleni ma so che le temperature estreme per i medici son sempre un problema.


    Un fattore naturale quindi che purtroppo aiutava i criminali.

    […]

    Kaede scosse la testa, non pareva saperne molto.

    So quello che ho letto sui giornali, io guardo le telecamere e come hai visto sono guaste durante gli omicidi e soffermarmi sulle immagini delle indagini non è certamente la cosa migliore, potrebbero esserci eventi degni di nota nei dintorni più che nel preciso luogo del crimine.
    Comunque, nel punto uno sono stati ritrovati i primi Soshi, anche gli scribacchini dei quotidiani hanno trovato strana la loro presenza nel quartiere Iga.
    Nel punto due il Chikuma che si pensa sia la ragione per cui il clan ha così a cuore il caso, pareva che l’uomo fosse di ritorno da casa della sua fidanzata.
    E nel punto tre il vecchio.


    In effetti, per quanto Kaede fosse stata più precisa Ryugi aveva già avuto quelle informazioni da Ikue.

    Per quanto ci siano delle indagini in corso la stampa deve poter dire qualcosa, la gente muore per strada, non è sicuramente positivo.
    Riguardo il tempo di malfunzionamento… era estremamente lungo, dopo aver rintracciato gli altri in relativamente poco tempo incrociando ora del decesso e video bastava tornare indietro di qualche ora e si rintracciava, ma lì le telecamere non sono state distrutte quindi hanno dovuto coprire un intervallo più ampio e hanno ricercato parti molto simili per eseguire i tagli in modo da renderli più complessi da rintracciare, hanno sovrapposto una parte di video di un altro giorno tagliando orari identici.


    Un intervento a posteri dunque su un file di memoria.

    Quando l’intervallo è così grande diventa difficile identificarlo.
    Ma… non penso che in tanti possano aver avuto accesso a quel file fuori da questo ufficio.


    A Ryugi trarne le conclusioni, anche se Kaede, messa di fronte a quella verità si fece più cupa, in quel periodo di tempo era stata vicina ad uno dei complici che di fatto aveva messo mani anche nel suo lavoro, e poteva diventare una rogna anche per lei.

    Possiamo, ma ci vorrà del tempo Ryugi, è un lavoro che devo fare da sola e forse non ci dirà granchè, il clan ha già chiarito che cercavano chiarimenti e forse non solo quelli, sulla morte del membro del loro clan.
    Se avessero avuto fiducia nella polizia non si sarebbero recati lì in prima persona no?


    Se la Genin avesse insistito Ikue avrebbe messo in chiaro che per mappare quel lasso di tempo gli ci sarebbero volute almeno quattro ore, e quattro ore non erano poche, poteva sacrificare quel tempo?

  12. .

    Nascosto nel Futuro

    XV-2





    Raizen rispose con ben poca convinzione, poteva provare ad unire i puntini ma non aveva mai esattamente sfruttato il chakra naturale, quindi non sapeva rispondere con precisione.

    Non ho risposte certe, posso dirti che per ora faccio una cosa simile barando quando combatto insieme ai draghi, ma se devono darmi supporto con i biju una parte di quel chakra deve andare a loro, quindi in parole povere dovrebbero comunque far circolare più di un chakra anche loro.
    Serpentella?


    Si appellò a Orochimaru, accorgendosi poco dopo che quell’appellativo lo disturbava, avvicinando fin troppo Orochimaru ad Hebiko concettualmente. E non era un bene.
    Parlarono a lungo ma finalmente riuscirono a comunicare faccia a faccia.

    Non che questo mi sembri sufficiente visto quante orecchie specializzate nell’origliare ci sono in giro, ma cerchiamo di far piano.

    Certo era vero che il chakra che continuava a sparare in giro forse rendeva complesso usare determinate conoscenze ma era anche vero che non poteva assumere ulteriori contromisure.

    Se vuoi perdere anche la casa non saresti il primo kiriano che la Foglia protegge.
    Ma non mi riguarda, queste son scelte tue, come detto per quanto la cosa sia curiosa non pare possa danneggiare me o Konoha per cui non indagherò certamente in merito.
    E di sicuro non mi ispirerà a parlare con quell’invasato che ha sostituito Itai.
    Eh… invasato… con quella roba che ha in testa ci sta pure.


    Riuscì a trovare il tempo di ridacchiare come un ebete prima di ritornare al punto focale di quella storia.

    No no no, aspetta, ho usato la parola costrutto per farvi capire, ma non ho certezze su quella definizione, non vorrei che senza ulteriori prove cercaste di annullare la realtà di questo luogo prendendola a pugni con la mortificazione delle arti magiche, mentre sono certo che è una realtà, paragonabile a quella che ci ritroviamo davanti al mattino.

    Specificò allarmato dalle eventuali ramificazioni a cui quel ragionamento poteva dar luogo, eppure interessato dal punto in cui Fudoh aveva direzionato la luce: potevano annullare tutto toccando il giusto punto?
    Per ora non lo sapeva.

    Si, in qualche modo lo stanno sfruttando, ma come?
    Ho un chiaro ricordo del Tengu che diventava polvere, e non era un illusione.
    Mentre il sigillo è stato cancellato, quindi diciamo che la zona è stata completamente bonificata, quantomeno nel presente.
    Per un bel pezzo abbiamo creduto che fossimo in una sacca temporale, ma con queste risposte mi viene da pensare che qualcuno abbia fatto qualche passo indietro fino a questo periodo e qui abbia iniziato questo sogno in cui ci ha richiamato, ma attenzione, sfrutta solo la statua e con essa genera tutto questo.
    Le linee poi mi hanno sempre lasciato perplesso, ci connettono a questo sogno e maggiori se ne hanno maggiore è l’attenzione ricevuta, quindi cosa vorrebbe dire?
    Staccarle manderebbe tutto in malora, ci sarà un bandolo della matassa da distruggere, no?


    Lasciò parlare Fudoh, ascoltandolo con attenzione, interrotto qualche volta da qualche fitta di dolore.

    Onestamente non ho certezze in merito, sembrano entrambe convincenti come cose, forse non assorbirebbe il potere ma si porterebbe tutto dietro, ma sono sfumature onestamente.
    Temo che per quanto lo odi dovrò chiedere qualche conferma al Veterano per darvi qualche certezza, non so cosa gli permetta di farlo, ma vede queste connessioni.
    Potrei chiedergli se può recidere il filo di qualcuno, ma credo avrebbe già agito se fosse sicuro farlo, gli chiederei di staccare quello dell’Hayate ma sembra ci sia una sorta di sintonia.


    Quando cercarono di fare delle nomine per gestire la situazione il discorso si fece più concreto.

    Forse non hai compreso a pieno la domanda, non ti ha chiesto perché gli altri vanno male, ti ha chiesto perché vai bene tu Fudoh.
    C’è una sostanziale differenza, tornerei indietro io ma non penso che potrò liberarmi in breve dall’Oni, dovrai convincere anche gli altri che sei la scelta migliore.
    Per il simbolo del pensiero invece…


    Fece una smorfia.

    … non ho avuto esperienza diretta dei sogni, ma questo posto ha delle regole, ed un simbolo del pensiero che impone il risveglio mi sembra sia una giocata rischiosa, non sapremo mai come sarà il risveglio e se vuoi che sia potente rischi di mettere la potenza in un luogo errato.

    Scosse la testa.

    Forse la cosa migliore è seguire le regole e ritorcergliele contro.
    Ad esempio, la gravità funziona come di consueto, no?
    Quindi alcune regole restano, perché non cercare la più scomoda e usarla per infrangere questa realtà?
    Il chakra ad esempio, l’arma che genera potere deve generare chakra, e lo sta facendo per tenere in piedi tutto questo, ma se fosse convinta di non poterlo più fare?
    Possiamo credere che siano quello che vogliamo ma sono state costruite, quindi una parte del Tengu serve sicuramente a produrlo, se lo convincessimo che quella parte è rotta o assente?
    Un po' come rimuovere un organo dal corpo umano se vuoi vederla in termini biologici, noi però siamo protetti in un certo senso, se ci viene detto che i reni non funzionano questi continueranno a funzionare, ma lo stesso non vale per chi fa funzionare consapevolmente quella parte del corpo, se crede che sia guasta, si guasterà, come le illusioni otesi che ti fanno marcire le braccia… che spiacevoli.
    Ma questo è solo un modo, ma credo sia bene pensare fuori dagli schemi più immediati se vogliamo essere certi di non essere anticipati.
    Credo però che la via migliore sarà possibile comprenderla solo faccia a faccia col problema, banalmente, a chi andrà applicato il sigillo?
    Al Tengu o a chi lo sfrutta?


    Con quei dubbi chiuse il discorso.

    Prova a Maya, magari un sigilletto per cancellare quel singolo ricordo te lo fa gratis.
    Io manco ci tento, ho già faticato a dare un idea di pareggiamento con la cosa di Orochimaru.


    Alla proposta del dolore annuì.

    Tentaci, non so però se delle semplici cure siano efficaci, volevo usare il chakra naturale proprio per modificare il mio corpo il tanto che bastava a sopportare questo chakra in modo da sopportarlo senza bisogno di cure.
    Qualcosa che non si protrae nel tempo con regolarità difficilmente farà effetto, è come venir cotti dall’interno.


    Ammise preoccupato.

    Ho fatto affidamento sulle idee che avevo ma non tutto è filato liscissimo, anche se considerando cosa sto facendo non è poco già questo.

    Dopo il Kiriano tornò sulla questione dell’ingresso nella tormenta trovandolo accondiscendente.

    Ti ho affidato questa cosa Fudoh.
    Sta a te adesso convincermi che ho fatto bene.


    Non avrebbe detto altro in merito alla situazione dei draghi ma a quel punto Q si sarebbe avvicinato, chiedendo di poter parlare con loro per una comunicazione in arrivo dal gruppo del Guercio.

    Ah, non si smette mai di imparare, non sapevo che i gemelli avessero questo legame.
    Certo, non che non siate legati con un doppio nodo a quei due.


    Aggiunse la seconda frase fingendosi indisposto.

    Prima della comunicazione Q, come mai quell’aria minacciosa alla vista del nostro amico in comune?
    Ricorda che io non sono nato a Konoha e forse si può aiutare anche senza rimetterci la vita.


    Quale che fosse la risposta avrebbero proceduto a comunicare, sentendo il rapporto da quella parte del versante.

    Mh, curioso.
    Mi aspettavo di più onestamente.


    Restò a pensare qualche secondo.

    Non sanno niente dei desideri di Osamu?
    Cosa ha intenzione di ottenere da questo posto?
    Ha detto che voleva aiutarsi in qualche modo e si è spinto ad usare una tecnica che gli avrebbe dato problemi, quindi gli serve qualcosa di importante che potrebbe aver fatto fare o chiesto a voi, non sottovalutate niente, neanche azioni che pensate di aver compiuto voi.


    Cercate tracce dell’operato di Osamu era il momento di passare a domande più mirate.

    Quando volevate usare Naruto come avevate in mente di attirare il Veterano?
    Cosa potrebbe farlo muovere?


    E poi direttamente ad Hagemono.

    Quale è il preciso motivo per il quale il Veterano non può fidarsi di se stesso?
    Osamu ha detto che usare la tecnica su Orochimaru e sulla Mizukage gli ha scombussolato i piani e che incontrarsi poteva generare rogne.
    Inoltre, cosa ci sarebbe da distruggere?
    Soprattutto ora che ha visto anche voi che come noi avete viaggiato nel tempo sta citato esclusivamente noi come possibili distruttori, ma di sicuro non possiamo distruggere la realtà, quindi cosa dovremmo distruggere?
    E chi gliel’ha detto?


    Le parole dell’Uzumaki erano parecchio strane, citava posti noti solo a lui, ma pareva che alcune delle sue parole fossero fortemente ancorate a quella realtà, erano le famose incongruenze oppure erano sintomo del fatto che non fosse realmente Hagemono?

    Chiedetegli del suo incontro col Veterano e cosa vuole dall'Oni, insistete sull'Oni.

    A meno di particolari rivelazioni aveva un ultima richiesta.

    Bisogna sentire secondo lui perché i draghi sono blu e quale è la loro storia, poi gli farete evocare il contratto dei draghi blu sentiremo direttamente dai draghi cosa gli è successo.
    Lui dice di conoscere solo i blu che sono stati quelli che meno hanno interagito con l’esterno, quindi potrebbero essere solo un modo per darci il necessario senza darci un pezzo importante della storia.


    A quel punto non restava che aspettare.




    OT/ aggiunta una domanda piccina /OT

    Edited by F e n i x - 21/2/2024, 00:18
  13. .

    Neve e Fuoco

    II





    Nel tempo, le persone informate della condizione di Eruzione erano aumentate seppur la notizia non fosse mai esplosa per precisa intenzione di Raizen. Per quanto Konoha fosse misericordiosa avere uno dei generali di Kurotempi in casa poteva non essere esattamente qualcosa di positivo, per questo parte delle persone che le gravitavano attorno erano dei sorveglianti incaricati di osservare se ci fossero segni di recupero della memoria. Niente, eccezion fatta per qualche reminiscenza fisica del corpo, molto similare a quelle degli studenti che attivavano capacità legate al loro lignaggio, fu mai osservata, ed era un bene. Quel periodo gli permise di agire gradualmente e nel rispetto della sua condizione ma anche della sicurezza del villaggio, e con pazienza giungere a quel giorno senza rischiare terremoti emotivi.

    Va bene, andiamo.

    Come preventivato l’interrogatorio non fu definibile un’ esperienza normale, per nessuno dei due, scavarono a fondo in mezzo a stralci di passato complessi da localizzare nel tempo. Mei aveva abbandonato il suo villaggio per un motivo che non volle indagare dirigendosi a nord, ma senza passare per valli o montagne che dopotutto non erano comuni nel paese delle fonti termali dalle quali veniva. L’ambiente andò mutando insieme al clima le cui temperature parevano scendere, sintomo del fatto che forse stesse muovendo verso nord, ma potè convincersene solo quando vide qualche paesaggio ricordargli lo stretto tra le terre di Kumo e il resto del continente.

    Si, sembra sia nella catena montuosa che sorge nel paese del Gelo.
    Ho visto qualche luogo che ricordo, ma l’ultima parte del viaggio per me è irriconoscibile.
    Troveremo un modo, non preoccuparti.


    Le posò una mano sulla spalla.

    Andiamo a prepararci per il viaggio, non so cosa ci aspetta, Wukong sembrava molto affezionato a te, non so se il piacere di ritrovarti sia paragonabile all’averti fatto passare questo tempo lontano da loro.

    La routine della partenza era sempre la solita, verificare la relativa stabilità delle missioni in corso in modo da non ritrovarsi a dover gestire delle emergenze quando era lontano, fare alcune deleghe, lasciare qualche appunto sulla sua posizione e preparare qualcuno che potesse raggiungerlo rapidamente grazie alla conoscenza di quei territori.
    Cartina alla mano poterono notare che tra Konoha e la loro destinazione si poteva tracciare quasi una linea retta senza sconfinare ad Oto, sarebbe bastato risalire il fiume che passava dalla valle della fine per poi separarsene e procedere verso il Gelo, una discreta scampagnata che avrebbe richiesto qualche giorno durante i quali sarebbero riusciti a nutrirsi di carni salate di vario tipo e pane.

    Viaggiamo leggeri, faremmo provviste se necessario una volta lì, ma giunti al gelo saremmo praticamente ai piedi della montagna e dal villaggio ai piedi della montagna saremmo alla penultima tappa sperando di trovare qualche tipo di indicazioni.

    Se non ci fossero stati problemi nel viaggio sarebbero giunti a destinazione dopo due giorni esatti di camminata rapida ma non sfiancante, in un paese che viveva della terra e con due bar uno dei quali forniva anche qualche letto pur non avendo precisa preparazione in merito.
    Aprì la porta del locale attirando sicuramente qualche sguardo, una montagna con l’abitudine di schivare gli stipiti delle porte, i capelli lunghi che ne accentuavano l’imponenza e la carnagione bruciata come il mezzosangue che era.

    Buonasera.

    Lo accompagnò una folata di vento gelido che discendeva dalle montagne costringendolo a chiudere rapidamente, alcuni abbassarono lo sguardo mestamente, altri lo alzarono incuriositi, ma puntò dritto al bancone senza curarsene, con Mei che lo seguiva come un ombra.



    [Suna]


    Il tuttofare scosse la testa.

    Non saprei, ma sembra che la presenza umana non lo disturbi.
    Sembra anche che per lui anche il chakra non sia una novità.


    La scimmietta passò tra i due come una staffetta e con i modi gentili che si dedicavano ad un bambino quale sembrava essere. Raggomitolata in se stessa, in posa fetale come se si proteggesse dal mondo intero pareva che aspettasse proprio il caldo contatto con Ryuji. Quando la genin tentò di risvegliarla col suo chakra una quantità ben maggiore ne venne assorbita [la scimmietta sottrae un Alto di chakra] dando una carica non indifferente al piccolo primate che spalancò gli occhi, si illuminò per un momento e in un tripudio di getti di vapore che lo tenevano a distanza dalle superfici che andava a toccare nei suoi disordinati movimenti si rimise in piedi con dei passi a metà tra una raffinata arte marziale ed una danza pop che Ryuji aveva potuto vedere in qualche periferia del villaggio.
    Terminato quell’exploit gli occhi vispi e accesi si guardarono attorno mentre la guardia alta suggeriva di non avvicinarsi a lei. Nonostante la giovane età la sua preparazione sembrava essere vicina a quella di Ryuji.
    Guardo entrambi più di una volta, rendendosi conto che attorno a lui non c’erano ne armi, ne catene e neanche sbarre, lentamente e con un po' di sospetto abbassò le braccia, cercando di scorgere qualche segno di minaccia dalla mimica e dai movimenti dei due, ma niente arrivò. Forse perché aveva ricordato o forse perché aveva unito qualche puntino ma parve rilassarsi, riconoscendo Ryuji.

    Me... Akayuge.

    Disse indicandosi e battendo sul petto con le falangi anziché con la punta delle dita, aveva una voce fine ed acuta che confermava la sua giovane età. Ma probabilmente il suo vocabolario era ben poco esteso perché dopo la presentazione iniziò a scarabocchiare sul tavolo con le dita roventi, imprimendovi una pirografia. Posò un dito sul legno per poi muoverlo ad onde dando vita ad un nucleo scuro con delle sfumature che si alzavano, leggendolo in negativo si poteva capire che fosse una fiamma, sotto di lei però non c’era nulla, niente su cui ardere. In un altro disegno delle lineette diagonali ci cadevano sopra eppure la fiamma perdurava, anche quando sotto di lei comparivano delle linee zig zagate e veniva avvolta dall’ombra, la fiamma, perdurava.
    Guardò i due come se volesse assicurarsi che avessero capito e disegnata un altra fiamma cominciò ad imprimere una, due, tre… tantissime mani!
    Da tutte le parti!
    Tutte con le dita rivolte verso la fiamma e sopra di esse occhi scuri, dopo i quali si agitò, combattiva trotterellando per la stanza e attraversandola più volte fino a mimare una teatrale caduta e poi indicare ripetutamente i due.
    Se avessero capito, quale sarebbe stato il passo successivo?
    Una cosa era certa, il sole battente del deserto per Akayuge era qualcosa di sbalorditivo, rimase a fissare quel paesaggio per interi minuti senza saper dire niente, era davanti a qualcosa che non credeva potesse esistere, neanche un briciolo di neve, solo arida e bollente sabbia ed il sole a riscaldarlo quanto e più delle terme, tutto ciò che per lui solitamente era bianco adesso aveva il colore della sabbia, il freddo era sparito persino dai colori. Cosa che lo sorprese visto che si era risvegliato lì dopo essersi addormentato parecchio più a nord in territori molto simili a quello da cui proveniva.






    [Inizio light, i viaggi e la loro organizzazione mi piacciono sempre un sacco, un pò per nostalgia dei vecchi tempi in cui era la prassi farli organizza un pò il tuo, niente di impegnativo, ma alla fine viaggi con un bambino, per quanto riguarda la mia parte sentiti libero di interpretare Meio o mettermi i bastoni tra le ruote, per lei questo è un momento complesso ci sta ci siano attriti e non avrebbe senso la controllassi io]
  14. .

    Nascosto nel Futuro

    XV





    Il clone, ancora non scoperto, annuì.

    Strano che i giudici palesino le loro regole, immagino sia un modo distorto per dire in base a cosa ti giudicano, devono essere costruiti in modo da essere imbattibili entro quelle regole, a primo achito penserei di dover agire fuori dai loro schemi per sopraffarli, invece... chissà chi diavolo li ha ideati.

    Un pensiero dettato dalla deformazione professionale, anche se i ricordi erano ormai opachi i meccanismi un tempo erano pane per i suoi denti, e di sicuro era affascinato da un lavoro di quel livello.

    Il pilastro invece?
    Hai detto di averci sputato, dove stava?


    La situazione si evolse rapidamente, trasportata dal desiderio di Raizen di mettere le mani su una probabile soluzione ai problemi delle armi, qualcosa che, come il Veterano si accorse poco dopo, aveva acceso in lui non un desiderio, ma una smania inusuale considerando quanto era stato controllato fino a quel momento.
    Capiva i timori di Orochimaru e Liu Bei, ma alcune esternazioni a lui non erano passate inosservate, parte della certezza del Veterano era basata anche sul fatto che loro stessi lo credessero inarrivabile e più pericoloso di quanto lui stesso in quella situazione avesse ammesso di non essere.

    Potrei aprirgli la mente, ma potreste anche darmi una buona sveglia per togliermelo di mezzo, tutti sanno dare un cazzotto ben assestato, sono sicuro che Appa non avrebbe problemi, anzi, vieni pure qui vicino.
    Certo, questo se Osamu si fosse dimenticato di aver affermato che ha già tirato la corda una volta con te, e una volta con la mizukage, e ogni volta che lo fa il pericolo che si avvicina non siamo noi ma... se stesso, malgrado abbia tentato di farla passare come una cosa da poco.
    Non penso voglia suonare nuovamente il campanello, soprattutto se il gioco non vale la candela, quel tipo di potere è temibile, ma qui e ora è temibile anche per lui.
    Quanto ai progetti… non ho la stessa ingordigia di chi mi ha preceduto, ho tempo e modi per accedervi con tempi umani, gradualmente.
    I ricordi esterni, soprattutto quando sono lontani come quelli del Veterano hanno un modo curioso di integrarsi, restano come sopiti, come i vecchi ricordi per l’appunto, riaffiorano solo quando interpellati, oppure avete costantemente davanti agli occhi l’immagine di quell’amico perso in battaglia, del primo amore o… di qualsiasi trauma o ricordo positivo?


    Poteva farlo, con più prudenza di quanta non ne stesse dimostrando, ma era fattibile.
    Ma quel discorso sarebbe continuato col Raizen originale quando il clone gli avesse trasferito le notizie dell’ultima proposta di Osamu.
    L’originale rise, non qualcosa di scomposto, ma sonoramente disallineato, come se quel mormorio divertito si ripetesse e sovrapponesse più di una volta.

    Nc. Nc. Nc.
    Tu non hai capito un cazzo Osamu.
    Tu cerchi di fottere con la persona sbagliata.


    Quel chakra, fuori controllo quanto volevano ma possente nelle sue manifestazioni emise un ondata mentre lui tornava perfettamente verticale e per il momento ritraeva la mano, incrociando le braccia.

    Non c’è giustizia nel proporre un accordo senza che le parti ne conoscano i termini, io ho già l’obbligo di adempiere alla mia parte e non posso fuggire da esso, quindi sto già onorando il patto, ma tu per forzarmi in un secondo patto non stai adempiendo alla tua lasciandomi nell'ignoranza, parole tue.
    Io non ho fretta di stringerti la mano, posso aspettare fino a che non saprò a sufficienza per farlo, l’Oni non è così vicino.
    Tuttavia mi domando… e se io decidessi di fare a modo mio?
    Siamo certi che tu potresti usufruire dei semi che hai piantato qui?


    Fece una piccola pausa, era vero che sapeva poco di quel luogo, ma il Veterano stesso aveva detto che alcune cose avrebbero funzionato o funzionato meglio se fossero stati loro a mettere fine a quel sogno, quindi per quanto dissimulasse anche a lui serviva che le cose andassero in un certo modo.

    No che non lo siamo, perché impiegherò ogni singola oncia di questo potere per trasformarmi nel più grosso palo nel culo che tu abbia dovuto affrontare nella tua carriera disseminata di rincoglioniti.
    E sulla punta, proprio lì, metterò un rotolino dei tuoi progetti per esser sicuro che arrivino parecchio infondo.


    Lo guardava con occhi ardenti, letteralmente.

    Io non voglio combattere perché questo potere mi serve per altro, ma sono certo che neanche tu vuoi farlo, ti toccherebbe usare nuovamente qualcosa di scomodo del tuo arsenale per tenermi a bada, e io mi impegnerò così tanto a fare casino che te stesso verrà qui con la bava alla bocca, e monterò la più bastarda delle storie per fargli credere che tu, essendo il mio passato, sei qui per sfruttarlo come una sacca di potere per il futuro in una mossa che vi ha quasi ucciso e che io sono stato mandato da te, nel MIO futuro, per impedirlo.
    E quando ci guarderà cosa gli diranno le prove?


    Fece un leggero sorriso, senza che gli occhi lo accompagnassero, non era ebbro del potere che scorreva in lui, distruggendolo tra l’altro, ma era consapevole di poter spostare dei pesi nella bilancia, cosa era cambiato quindi da quando aveva assorbito i Biju?
    Poteva spostare pesi più grossi, ma questi non riguardavano la sua possanza fisica.

    Tu mi hai creduto, l’ho visto, e hai fatto bene, lui mi crederà e farà male... a te, insieme a me.

    Fece spallucce, recuperando un po' di bonarietà.

    Ma perché faticare così tanto io mi chiedo?
    Possiamo scegliere di stare dalla stessa parte no?
    Hai già avviato i tuoi piani, giusto?
    E considerando il piccolo contrattempo paradossale che sono, perché stare qui a discutere di come o quanto possiamo ostacolarci?
    Potremmo semplicemente chiarire cosa avevi in mente di fare qui, e lo verificherò, e fare un patto tra signori.
    Io non voglio aiutarti a diventare la persona che mi ucciderà, ma forse posso darti una piccola mano a sfruttare questo posto anziché remarti costantemente contro, anche perché i progetti sono un indicazione, utile, ma visto di chi stiamo parlando non rappresentano assolutamente la certezza della vittoria mentre la gemma si, è un rapporto totalmente fuori scala, non prendermi per il culo.
    Vogliamo dirla in un altro modo?


    Strinse le mani tra di loro come un mefistofelico predicatore della domenica.

    Mi peserà tan-tis-simo non avere quei progetti, così tanto da rendermi vendicativo, ma sono anche un bastardo figlio di puttana, impiegherò poco a convincermi di non aver sentito quelle parole e accettare che dovrò farmi il culo per distruggere ogni singola arma come-ho-fatto-fin-ora.
    Tuttavia un patto è stato stretto, e tu dovrai aiutarmi ad ottenere il minimo indispensabile prima che io pensi che la stretta che ho sentito all’anima sia carta straccia e la sciacqui via con il sempre caro olio di gomito.
    Altrimenti io andrò la fuori e mi accorgerò che ogni, singolo, stramaledetto, individuo lì fuori è nel passato e gli dirò di nascondere così tanti biglietti con la locazione delle gemme che nel futuro, quando dovranno essere pronte dopo il sonno ristoratore che ti aspetta potrò farci una barca di origami, caricarci il tuo merdoso corpo freddo sopra e guardarti sparire all’orizzonte mentre piscio sui tuoi ciottoli luminosi con la brezza salmastra che mi solletica le palle.
    Niente passi falsi Osamu, SO che esiste qualcosa di più importante persino delle gemme, so che verrà conservato vicino a me, e porca puttana se so che correggere un errore derivante da un imprevisto come questo ti costerà caro.


    Le sue dita si strinsero in un moto di rabbia, forse per la situazione, forse per quanto veniva sfacciatamente sottovalutato o forse proprio per i ricordi che evocava, difficile dirlo e chiederselo mentre la tensione le faceva tremare il pollice e l'indice che indicavano una quantità estremamente piccola che rappresentava l’entità del suo fallimento.

    Tanto così.
    Mancava tanto così.


    La sua mano tremò di rabbia a pochi centimetri da lui.

    E il tuo destino di vittoria finiva in fumo nell’unico momento in cui sei stato costretto a dipendere dagli altri.

    Doveva fare pace con il fatto che aveva davanti l'incarnazione di un futuro che non conosceva alla perfezione, probabilmente poteva percepire il suo tempo in maniera estremamente efficace, visualizzandolo come un piano sconfinato in cui doveva far fluire la sua vita tra gli ostacoli come un tranquillo torrente. Era impossibile che avesse l'onniscenza su ciò che si discostava dalle sue percezioni più umane, anche quando si parlava di futuro, soprattutto quando di fatto non esisteva e la sua mente era rinchiusa in un rotolo nelle segrete del clan Kurogane di Konoha, i peggiori traditori che la foglia avesse mai conosciuto. Anche perchè, se così fosse, lui sarebbe in una scatola di ciliegio da un pezzo.
    Iniziò a parlare da dietro la misura del suo fallimento, dando una ben chiara prospettiva delle sue affermazioni.

    Tu, non hai capito un cazzo.

    Era il tono conclusivo della fine di una promessa. La promessa di un uomo che non stava lottando solo per se stesso, e il silenzio sarebbe stato lungo prima che tornasse a miti interazioni.

    Collaboriamo, o ci facciamo la guerra?

    Non era una proposta da sottovalutare, Raizen non conosceva ancora le regole di quel posto, ma il Veterano si, e si sarebbe accorto che le azioni dell’Hokage diventavano ancor più concrete e pericolose se le si associava all'influenza che poteva avere su quel posto, gli bastava osservarne le linee del fato, poteva un filo d’erba chiedere spazio alle radici di una quercia?
    Osamu conosceva quella risposta, e sapeva che non sarebbe giunta solo dalla quercia ma anche dalla terra che gli era stata messa sotto, con molta probabilità anche dall’immagine di sé stesso presente in quel luogo.
    Per quanto riguardava Raizen quello stallo poteva continuare, avrebbe avuto modo di fargliela pagare, ma per il momento gli servivano le informazioni del Veterano e prima di agire in qualsiasi modo le avrebbe ascoltate, dopotutto Raizen non era un pericolo maggiore rispetto a prima se realmente era pronto a tutto come diceva.

    Tienili pronti per ora Liu Bei, forse possono essere sfruttati meglio che semplicemente sparati nel mio corpo.
    Ma le storie di Guan erano molto più incoraggianti, per il bene del tuo futuro dovrai impegnarti, senza la scusa dell’imbrattacarte che sta nelle retrovie a studiare e pontificare, ci sono cose che si capiscono solo se ci si sporca le mani.
    Non voglio dirti che stai sbagliando qualcosa, solo che oltre ciò che pensi di essere e che potrai essere c’è qualcosa di ancora più grande, il tuo vuoto è più della semplice procrastinazione.


    Anche la proposta di Orochimaru non era tra le migliori.

    Che ne dici di un bel no?
    Sono già in bilico, non mi serve qualcosa che mi spinga dalla parte sbagliata e mi tenga per il colletto.
    Oltre cento anni di esperienza e te ne esci così?
    Meglio lavorare su qualcosa di meno rischioso.


    Scosse la testa, anche se nella proposta di Orochimaru era palese lo stile poi ereditato dal villaggio che aveva fondato e che anche nel presente continuava ad avere successo, lo trovava divertente e faceva capire cosa ci fosse alla base del detto secondo il quale la storia era ciclica e si ripeteva: cattive abitudini, ma peculiari.

    Raizen andrà benissimo.
    Dai il mio nome a una stella se proprio ti và.


    Teneva decisamente troppo al suo nome, per un lungo periodo era stata l’unica cosa che possedeva realmente.
    La spiegazione su quel mondo onirico era affascinante e una volta tanto non terrificante, o forse non gli appariva tale perché nell’immediato non aveva il potere sovversivo delle minacce che spesso si ritrovava ad affrontare. Non era questione di quadridimensionalità quanto più di concetti, significati, la logica poteva cambiare ma ce ne stava sicuramente una di fondo per quanto esile o sarebbe venuta meno anche la coerenza con cui le cose avvenivano.

    Un sogno dunque.
    E alcuni di noi hanno più presa su questo mondo grazie a queste linee che pur non essendo connesse alla realtà vera sono connesse a questa, un sottoinsieme volendo.
    Un affare ben strano, so cosa c’è nel punto che hai identificato, ma non dovrebbe esserci, o quantomeno non dovrebbe essere in grado di sognare, eppure lo sta facendo di fatto seguendo delle indicazioni.
    Possibile che nonostante tutto qualcosa sia rimasto?
    Pensavo fossero solo dei puzzle costruiti con i Colossi ma in effetti incarnare dei concetti potrebbe fargli trascendere la normale concezione di vita e morte.


    Poteva riflettere, ma la situazione restava ancora troppo intricata, la presenza di quelle contraddizioni continuava a rendere la situazione poco comprensibile. Certo, il nocciolo della questione non variava, qualcuno sognava sfruttando il Tengu in un qualche modo, ma da lì le cose si complicavano, possibile che le linee citate dal Veterano fossero il modo di cucire quella realtà o ne definissero i punti saldi?
    Se tutti lì erano pronti a seguire il loro volere allora era nelle loro azioni che stava la realtà a patto che la tracciassero insieme, forse.

    Le linee di Naruto non sono scomparse e agli effetti ciò che era lui adesso dovrei esserlo io e non solo, quelli che porto non sono solamente demoni, ma il potere di chi ha eretto questa realtà condensato, una risorsa che adesso è spendibile.

    In un primo momento era assorto nei suoi pensieri, ma dopo uno scatto di consapevolezza il suo sguardo si sarebbe posato sul Veterano se ancora questo non avesse ceduto i progetti.

    Sei ancora sicuro di tenerti i progetti Golden Boy?

    Sorrise, perdere i progetti lo bruciava, terribilmente, ma in quello stallo lui non era in svantaggio come faceva apparire il buon Osamu, personalità che in un certo senso risultava piacevole nelle sue contraddizioni, o forse il tutto era offuscato da quella rivalità in cui la mera forza veniva meno.

    Se pensiamo per concetti io qualcuno inizio a scorgerlo.
    Questo posto non è ne un passato ne la realtà, ma è a tutti gli effetti un mondo che si vuole sovrapporre al nostro determinati aspetti, l’avevi detto prima: un sogno che cerca disperatamente di diventare realtà.
    Non so bene il nostro ruolo qui, potremmo essere delle ancore per questa realtà e magari dover portare con noi un pezzo di tutto questo quando torneremo indietro, ma non tutti e non tutti allo stesso modo, quelli interessati sono quelli più aggrovigliati, forse tu e quelli come te Osamu siete… dei coprotagonisti per usare un buon termine.
    Nel disperatamente forse c’è qualche chiave di lettura, se la si interpreta più… umanamente.
    Tu hai detto che l’origine di tutto è in un punto di Kumo, lo stesso dove si sta dirigendo Oni, ma l’origine di tutto è un gran bel parolone, l’origine di un sogno è un cervello e se chi sogna vuole porre rimedio alla sua morte in un sogno non può che farlo ricombinando gli elementi.
    A quel punto la presenza della barriera ma l’assenza di Hayate si trasformano in un rifiuto… se la barriera non c’è io sono morto, ma se c’è è perchè sono vivo, ma non voglio Hayate, lo odio.
    Voglio essere così vivo che la presenza della mia prigione si trasforma nella prova della mia esistenza perché proprio nella sua distruzione ho trovato la mia morte, o forse nel bozzolo della mia coscienza.


    Quella visione onirica degli elementi del mondo poteva essere una buona pista.

    Adesso che ho una mente però ho bisogno di incarnare un altro concetto, il potere.
    Cosa posso immaginare per dire quanto sconfinato è il mio potere?
    beh, c’è qualcosa di più potente di un nucleo composto dal chakra di tutti i biju più uno doppio?
    Ma non ho ancora un corpo... ed ecco che entra in gioco Oni, il costruttore, colui che migliora.


    E gli altri che ruolo avevano?
    A quel santone di Fudoh di sicuro riusciva a dare delle ragioni, era una scheggia impazzita tipo quegli invasati convinti che brucare esclusivamente erba fosse la soluzione ai mali del mondo. Se avesse scavallato leggermente con la sua convinzione di poter purificare le armi poteva addirittura adoperarsi per dargli vita ma gli altri?

    Andiamo, per ora non occorre pensare a te, Osamu.
    Mi piacerebbe mettere alla prova il tuo sapere per sistemarmi, ma diavolaccio se sono sicuro che mi sparerai addosso mezzo miliardo di fuuinjutsu.


    Il modo migliore di agire non era semplice da scovare, la domanda migliore da porsi ancora non aveva risposta: cosa assicurava al sognatore che la sua scommessa sarebbe andata a buon fine?

    Visto come ti lecca i piedi pensavo potessi evocarlo.
    Ho visto evocazioni e animali da compagnia con più spina dorsale.


    Schifava Hegemono, ma gli sarebbe tornato parecchio utile, ancora non poteva evocare dei draghi ed era essenziale averli al suo fianco a quel punto. La passeggiata dai sotterranei alla scogliera dei gabbiani fu tranquilla seppur dolorosa, il Veterano aveva i suoi modi per far perdere le tracce, e malgrado la sua figura rovente di chakra attirasse le attenzioni non ebbero contrattempi, cosa ragguardevole considerato lo stato di allerta di quel luogo.

    Tranquilla Orochimaru, al momento l’importante è il risultato.
    Capisco il periodo estremo, ma di te avevo letto cose ben diverse, eri LA serpe, facevi ben poca differenza tra amici e nemici fino a che tutto ti portasse un vantaggio, qualcosa è cambiato e non è stato scritto negli annali?


    Una domanda simile avrebbe rivelato qualcosa su Orochimaru o su un eventuale ostilità del sognatore verso un entità come il Veterano?
    L’incontro con quella parte del gruppo lo vide abbastanza silenzioso, quei momenti per lui erano molto simili al termine del più estenuante degli allenamenti, anche se niente poteva dargli sollievo.

    Ah l’Hayate di cui si parlava… mi ricordi tremendamente qualcuno che avrei dovuto uccidere, come mai sei qui?

    Sgradevole senza dubbio, anche se non alla vista, ma di sicuro non sbagliava quando parlava della cacofonia di quei maledetti uccelli. Li maledì più di una volta, mettendo in dubbio la loro intelligenza e chiedendosi che diavolo avessero da starnazzare se non avevano niente da dire. Avrebbe dovuto fare qualcosa, ma c’era un ordine da rispettare.

    Anche se non lo sapessi lo sentirei, perché si, lo sento che sto cuocendo come un maiale allo spiedo.

    Ricambiò il sorriso, per quanto il suo fosse amaro, ma faticò a concentrarsi su se stesso con le attenzioni che Osamu portò su di se, da Q in particolar modo, lo Tsukikage probabilmente avrebbe reagito così anche se fosse comparso un cetriolo.

    Sei un cagasotto patologico Shotaro, rilassati.
    Qualcuno è riuscito a fare di più che pregare e imbottirsi le mutande di vergogna dietro a qualche sasso.


    Avrebbe volentieri fatto tacere quel marasma e forse avrebbe potuto trovare un modo considerando quanto aveva fatto centro nell’inquadrare il borioso pennuto.

    Sua maestà Onokami Watanosuke Keitaro Owari Amenokyo Nobukamome, faccio parte…

    Guardò Fudoh con la faccia di chi si chiedesse cosa fosse successo per giungere a quel punto.

    … dell’armata di Fudoh Orihara…

    Disse facendosi più di una domanda sul cognome ma senza interrompersi.

    ...E ricopro il ruolo di Dai-Gensui in quanto Jonin d’alto lignaggio e grande esperienza sul campo.

    Aveva concluso quella pomposa presentazione, autorizzando anche eventuali passi falsi verso un eventuale leadership di Fudoh in futuro per via dell’altro rango.

    E faccio appello alla sua grande cortesia e misericordia, la condizione che al momento mi affligge per quanto da me specificatamente ricercata mi arreca immane dolore e mi impedisce nel fragore dei suoi sudditi di sentire al meglio la sua limpida voce aumentando il caos nella mia mente già provata, le domando qualora non le arrecasse disturbo o rinunce, se fosse possibile sentire risuonare lo sciabordio delle onde nella sua splendida dimora giacché la sua conformazione sembra essere stata pensata per convogliare la voce del mare.

    Fece un inchino.

    Gliene sarei grato.

    Gli era toccato indorare la pillola a tal punto che solo un essere ingordo come un gabbiano avrebbe potuto inghiottirla.

    Allocco borioso.

    Si rialzò e si concentrò sul resto del gruppo, iniziando da Fudoh che tuttavia cercando di giustificare il ritardo di Fudoh iniziò una frase che era assolutamente il caso di non finire. Schioccò le dita come se il ricordo che evocava il Kiriano gli fosse balenato in mente, ma di fatto lo schiocco fu così forte da risuonare come uno schianto.

    Ah Vero!
    ...AH-! SCUSATE!


    Non era abituato a quel potere dopotutto, chi non avrebbe creduto a quella reazione?
    Meglio tacere quell’informazione, non voleva far sapere al Veterano che gli stava togliendo la sabbia da sotto i piadi.

    Ne parleremo a tempo debito.

    Si dedicò dunque ad imbastire qualche rimedio per la sua condizione.

    Ho trovato una mezza soluzione, Shotaro, pericolosa quasi quanto la situazione in cui siamo, ho abbastanza chakra in corpo da poter rimettere in piedi un paio di armate allo stremo delle forze e al momento neanche so se sia davvero esauribile.
    Mi hanno dato solo un orario, ma non so se sia per la mia fine o quella del chakra.


    Intanto Maya lo osservava con estrema attenzione, quasi fosse un tomo o un topo da laboratorio in procinto di mutare in qualche imprevista mostruosità o scoppiare in un tripudio di budella.

    Sempre venale.
    Per salvare solo il mio culo sarebbe bastato molto meno sai?
    Comunque no, non so un cazzo di fuuinjutsu, è già molto se so cosa mi hanno pasticciato addosso.
    Ma niente vieta all'ispirazione di giungere a un ignorante, magari ti vengono altre soluzioni.


    Fece spallucce, mostrando che quella parte di risoluzione dei problemi gli piaceva affrontarla a prescindere dalle conoscenze in suo possesso che comunque potevano aumentare con quelle interazioni. Non avrebbe mai trovato il tempo di imparare quella branca di sapere come andava imparata, ma se possibile perchè non informarsi?

    Se hai due biju uguali però forse è bene che l’attuale sigillo gestisca il mio e che venga connesso ad una sua copia, modificata per gestire gli altri biju più la copia del mio demone no?
    Gestiresti meglio le fonti del paradosso se le mettessi in contenitori differenti, ed ogni parte avrebbe una soluzione su misura.


    Si mise a braccia conserte, accentuando il gesto per mostrare che lo faceva in risposta ad un rimprovero.

    Spero di poter arrivare a contatto con i draghi, si.
    L’ho programmato fin dall’inizio.


    Le risposte di Orochimaru invece lo aggradarono meno, sperava nell’aiuto del sigillo e nei peculiari effetti del chakra naturale, nella sua mente da ignorante era il passo definitivo verso un reale equilibrio, e di certo non poteva dire alla serpe che sbagliava, lui era come un cavernicolo che guardava il progetto di una locomotiva: capiva a stento come quel foglio bianco fosse così dritto.
    Forse però poteva mettere alla prova le linee temporali. Si avvicinò a Maya e le sussurrò all’orecchio, chissà lei cosa ci avrebbe visto, ma le sue parole sarebbero state inequivocabili.

    Prendi questo come un anticipo, devi impegnarti anche tu per la prossima richiesta, ti assicuro che ti tornerà utile.

    Tornò quindi ad Orochimaru.

    Tu non potresti modificarlo, ma questa simpatica ragazza qui è un genio con i fuuinjutsu, se glielo illustri potrebbe trovare il modo di tracciarlo insieme al suo senza rischi, o dirci definitivamente se la cosa fosse rischiosa.
    Anche perché non voglio ulteriori rischi, sto cercando di diminuirli a tutti i costi per evitare di strapparmi.


    Aveva tutto, quegli strani fili del destino che influenzavano Orochimaru, una buona motivazione e la necessità di preservare la sua vita, il tutto ancorato alla solida realtà di un passato che avevano appurato esistere anche in quel mondo. Avrebbe funzionato?
    Voleva raggiungere un obbiettivo ben preciso, e quella soluzione avrebbe tolto anche un po' di sete a Maya forse garantendosi un minimo di impegno in più in modo che il risultato di quella gargantuesca ricetta rispettasse la sua previsione generando un chakra imprevisto perfino per chi stava sognato e forse più efficace di quanto potesse immaginare.

    Menomale che parteciperai.

    Disse Raizen, seduto e curvo sulle armi valutandole con occhio esperto mentre Maya si dedicava ai suoi sigilli certo che toccasse più del necessario.

    Io prenderò il grande Shuriken, il resto non penso possa catalizzare questo potere con efficacia.

    Alla fine persino la nobildonna precipitata in quel mondo con tanto di carrozza gli rivolse la parola, facendo a sua volta un’ offerta, che però non lo allettò troppo, ma ne colse lo spirito in qualche modo bonario, che tuttavia non aveva modo di sapere se essere sincero o meno.

    Mia cara Signora, la sua offerta è a dir poco allettante, purtroppo per me però quest’oggi ho già accettato una pericolosa alleanza, temo che senza ulteriori informazioni io sia costretto a declinare la sua proposta, ammenochè con alleanza non intenda fare riferimento esclusivamente a quest’oggi, senza strascichi nel domani.
    Perché Oggi lo siamo di sicuro.


    Sorrise, ma aspettò di avere qualche ulteriore risposta prima di muoversi ulteriormente, dedicando a Fudoh le sue attenzioni.

    Si, dovevamo darvi qualche appunto su quanto scoperto finora e ci siamo accontentati per darvi un anticipazione e non farvi fare passi falsi, credo che la cosa più importante al momento sia proprio la questione del sogno e non è affatto semplice.
    Siamo in una realtà, ma non la nostra ne tantomeno fittizia, ciò che succede ci segna e lascerà cicatrici così come lo farebbe un costrutto di chakra o una lama, e come vedete ci da energia.
    Chi la controlla, sta nelle terre di Kumo, dove sta l’origine di tutto questo, di questo sogno.
    Fino a qui non sembrerebbe un problema, le cose si complicano quando questa realtà inizia a voler sovrascrivere la nostra, e questo è il suo intento ma non abbiamo certezze sul preciso obiettivo.
    Non sappiamo ancora in quale grado di influenza, ma tutto ciò che c’è qui potrebbe Tornare ad Essere nel mondo reale, inclusi alcuni problemi passati.
    Ci sono alcuni elementi che ci permetterebbero di comprendere al meglio la storia se li scoprissimo, ossia la ragione della nostra presenza qui visto che l’Oni potrebbe fare tutto questo da solo e su cosa sta scommettendo il sognatore per correre il rischio di evocarci nonostante tutto.


    Avrebbe completamente omesso la questione dei fili del destino, non voleva in alcun modo dare controllo ad altri su quel mondo se non a qualcuno di cui poteva fidarsi e scelse… Fudoh, quello che sembrava avere intenti meno sibillini e con cui avrebbe parlato solamente una volta concluse eventuali ribattute con i presenti, continuando a rinviare l’interazione con lui per delle ottime ragioni.

    Fudoh Orihara eh?
    Curioso, sembra che tu in qualche modo abbia radici a Konoha, anche se ammetto che questo tuo tratto altruista non è di sicuro spremuta di limoni kiriani.
    Ma non preoccupiamoci di questo, direi che se non hai trovato modo di farmi aiutare da tua... zia (?) con quel sigillo non ti andava di farlo per qualche ragione.
    Poco gentile, ma me ne farò una ragione, dopotutto non contavo sul suo completo supporto anche se averlo sarebbe stato estremamente comodo.


    Poteva esserci del vero in quel risentimento, ma non si dilungò, passando alla ragione per cui l’aveva chiamato in disparte.

    Questo mondo ha una regola, qualche regola in più per la precisione.
    Ma stai ben attento, non è cosa da diffondere a cuor leggero, come anche le tue deduzioni, questa è una gabbia di squali, e son più vicini di quanto non pensi.
    Tutti qui hanno un interesse più grande di quanto puoi immaginare.
    Io e molto probabilmente anche tu abbiamo un gran numero di fili addosso, non so come si potrebbero chiamare con precisione, ma immaginaci come marionettisti, tutto questo mondo è la nostra marionetta, ogni figura al suo interno è incline ad aiutarci proprio per via dei fili che ci legano a questo posto, più hai fili più forte è l’influenza, io ne sono pieno e credo anche tu, ma elementi come il veterano, Liu Bei e tanti altri ospiti ne hanno pochissimi, come se noi fossimo protagonisti e loro coprotagonisti e tutti gli altri comparse pronte a seguire il nostro modo di agire che è del tutto indipendente.
    Ci sono regole e ci sono logiche, ma sono sotto un mare di contraddizioni proprie dei sogni, ma sono certo che qualcosa di immutabile esista.
    Prendi me e Naruto, ho assorbito tutto il suo potere, lui è morto ma le linee che aveva addosso, tantissime anche le sue, non sono sparite.
    Credo che la ragione sia perché il suo compito, quello di portare questo chakra, non sia ancora andato perso.
    Il fatto che sia io a controllarlo probabilmente impedisce a questa storia di creare un modo per accumularne dell’altro, ma se ci pensi una quantità gargantuesca di chakra come questa perché mai dovrebbe esistere se non come metafora del potere?
    Quello che cerco di dire è che al momento forse sto incarnando una delle regole e la scelta più saggia è scaricarla lontana dal nucleo, per rallentare l’Oni.


    E se ci fosse riuscito smantellarlo, ma questo era un dettaglio che non avrebbe esposto e che gli diede tempo di sentire le informazioni di Fudoh.

    Sai con certezza che è il Tengu.
    Mh.
    Non credi ancora che sia il caso di spiegarti meglio?
    Lo sai chi è il tipo che mi sono portato dietro?
    Il Veterano.
    In proporzione ha mangiato parecchia più terra di quanto non abbiano fatto le armi ed è qui come un cane in calore ad annusare qualsiasi culo che gli si pari davanti per capire…


    Si rese conto che Fudoh non era il tipo di persona che poteva capire quella frase.

    ...ed è qui per capire quanti vantaggi può trarre da questa storia.
    Già si è adoperato e vuole che siamo noi a portare a termine questa cosa perché così avrà maggiore efficacia in parole povere.
    Lui però ha ben poche di queste linee, se avessimo chiaro che succede forse potremmo prendere due piccioni con una fava.


    Proseguendo avrebbe accennato al suo piano trovando un certo grado di approvazione da parte di Raizen.

    Non sono certo che tu possa realmente trovare il suo cervello, per ciò che ho capito dovrebbe esserci qualcosa di diverso, qui qualcuno ha visto la barriera, al suo interno sembra esserci ciò che c’era quando l’ho vista io e questo mi fa propendere per la natura concettuale di quel luogo e probabilmente per l'intercezione di un terzo elemento che sogna PER il Tengu e in qualche modo grazie a lui.
    Hayate non c’è, perché se ci fosse il rischio di distruzione sarebbe altissimo, comunicherebbero tra di loro e in poco tempo tutto andrebbe a monte, sono pericolosi, di fatto la ragione della prigionia del Tengu.
    Ma quella prigionia, quella barriera atta a contenerlo è la prova che esiste una metafora di se stesso probabilmente il tutto rafforzato dal fatto che lì è la fonte.
    Tuttavia non è il Tengu, il Tengu non può sognare, è morto in una bolla onirica al momento aspetta due cose e qualcuno che sogna al posto suo sta cercando di fornirgliele: un corpo e una scintilla.
    L’oni può dargli un corpo, qui le risorse sono presenti e il chakra che posseggo potrebbe essere la scintilla, o la luce del risveglio.
    Sulla questione del corpo ho dei dubbi perché sembra che qualcuno lo abbia visto dentro la barriera, ma non ne abbiamo certezza, ma se tutto questo fosse verificato allora la soluzione potrebbe essere nel rilascio della barriera, non so quanto sia profonda la contraddizione, ma se non lo fosse abbastanza è un sigillo che credo sia alla portata di Maya.
    Oppure, molto banalmente sono entrambe le cose, qualcuno ha agito in questo periodo, quando il Tengu ancora era integro e ci ha trascinato qui e il potere che ho serve a riportare indietro una parte di questa realtà, il Tengu, in una dove non esiste più, e tutte le altre piccolezze che noi potremmo portarci dietro sono errori di percorso calcolati


    Inspirò con pesantezza, era chiaro che stesse per fare qualcosa controvoglia.

    I draghi per me sono più di semplici creature, più di evocazioni e più di amici.
    Sono fratelli.


    Esitò ancora.

    C’è un modo, dovrebbe esserci un modo, per oltrepassare la barriera, un passaggio segreto che conoscono sia Dageki e Toppu, loro vi spiegheranno come usarlo visto che ne erano i guardiani ma grazie ad esso se esiste sarete in grado di aggirare la barriera.
    Occupati tu di non far sapere a nessuno dove si trova.


    Lo guardò dritto negli occhi, ma non gli chiese di non tradirlo, preferendo l'ulteriore scatto di fiducia nel fargli immaginare autonomamente quella conclusione.

  15. .

    Giuramenti e Giustizia

    XIII






    La guardia scosse la testa, era stata fraintesa.

    No, non ho detto che sia possibile, ho detto che è IMpossibile, perché quando il veleno è esposto all’aria si disperde, tipo l'alcool per farti un esempio.
    Questo oltre il modo in cui lo sintetizzano attraverso il corpo lo rende difficile da riprodurre, perché non puoi avere ne la formula ne il processo di produzione.
    Questo in condizioni normali, ma credo che loro sappiano conservarlo.


    A quel punto si sarebbero separati ognuno con i suoi incarichi.

    […]

    Ikue, essendo ormai in ballo, non si fece troppi problemi a rispondere, vedendo all’orizzonte la fine della sua giornata come un miraggio che niente avrebbe potuto ritardare abbastanza da toglierle il sorriso.

    Ci vengono dati dal capo, ma spesso tra di noi ci copriamo a vicenda se serve per assicurarci freschezza e spirito a sufficienza per svolgere un lavoro monotono, anche se generalmente è Chozo ad avere richieste particolari, per questo non ci sta simpatico, una volta si è assentato per l’inaugurazione di una bancarella di scorpioni fritti!

    Sbuffò rumorosamente agitandosi nel suo felpone ma tornò presto trattabile.

    Non è facile rispondere sugli orari degli omicidi, tra i guasti e la poca precisione delle autopsie c’è sempre un intervallo di tempo, posso solo dirti che quell’ingordo di Chozo non ha mai dovuto fare rapporto, solo io e Kaede abbiamo dovuto compilare i rapporti sugli omicidi.
    Quindi sono capitati nei nostri turni, mai nei suoi.


    Una risposta che poteva significare tante cose.
    Come quella che gli venne data all’ospedale.

    Mi dispiace, devo attenermi alle richieste.

    Il medico non si pronunciò ulteriormente, ritirandosi nei doveri della sua figura.
    Allo scoccare dei trentamila passi la giovane più in salute di Suna arrivò al centro di videosorveglianza, accolta dalla nuova impiegata.

    Mh.
    Tranquilla, succede.
    Immagino tu abbia i tuoi pensieri.


    Forse in qualche modo era stata intenerita, dopotutto non poteva certo tenere il muso dopo quelle scuse così sincere.

    Non ci sono telecamere vicine alla sua casa, ma c’è qualcosa entro un certo raggio, vediamo un po'.

    La casa non era perfettamente coperta dagli occhi meccanici sunesi, si poteva vedere qualche spigolo e le vie adiacenti, ma era possibile seguire Chozo di smonto dal suo turno, e sembrava che non ci fossero azioni sospette, uscito dal centro una visitina al chiosco del Fried Sand, dove vendevano insetti e lucertole croccantissime, una lenta camminata verso casa mentre impaziente spizzicava quella che per quantità pareva essere la sua cena e poi l’uscita per andare all’ospedale, niente fu troppo chiaro in quanto una ricostruzione fatta di spezzoni, ma era deducibile con sufficiente certezza da costruire una prova. Dalle vie adiacenti nessuno pareva essersi avvicinato.

    Hisu?
    È il poliziotto vero?
    Questo va oltre il mio potere, mostrarti cosa fa una forza dell’ordine potrebbe fare gran scompiglio nelle indagini e nella sicurezza dell’agente stesso.
    Però continuando il lavoro di Ikue posso darti una mappetta parziale delle telecamere, si sono bloccate tutte prima di rompersi e per un lungo periodo, cosa che rende difficile dire quando si siano realmente rotte.


    Cosa che ovviamente faceva sfumare ulteriormente gli orari se unita alla difficoltà di collocare nel tempo le morti.
    La mappa però poteva mostrarsi decisamente utile: di tutto il villaggio erano state selezionate una manciata di aree distribuite in zone di periferia ben poco affollate, spesso dei vicoli, nel caso dell’attacco a Ryugi era una piccola piazza che a quell’ora della notte con la tempesta appena passata risultava deserta, senza elementi di spicco se non un tombino di ispezione per le fognature.

    Lascia stare i punti non colorati abbiamo sfruttato la prima mappa a disposizione, ma quelli rossi sono i punti degli attentati che corrispondono alle telecamere rotte.

    Gli altri due poteva riconoscerli come il blu la centrale di polizia e in verde l’ospedale, mentre il numero quattro dei rossi corrispondeva all’attentato a Ryugi e il numero uno al quartiere Iga, gli altri due erano zone di periferia senza clan.

    La zona del primo attentato però era più strana, la registrazione era sovrascritta per più tempo delle altre ma le camere non erano rotte contrariamente alle altre, è stata la più difficile da trovare.

    Quelle posizioni potevano essere importanti?



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