Posts written by Shiltar Kaguya

  1. .

    Porte e Misteri

    Tsuchinoko?



    Prima della scoperta dei tubi con i vari Saragi, il mio giovane coinquilino scoprì di un'altra creazione del Fondatore, una per lui meno rilevante: lo sconosciuto dai bizzarri occhiali, infatti, possedeva un'arma forgiata dal Primo Kokage, un'arma che vibrava nelle vicinanze di qualsiasi cosa fosse appartenuta ad Orochimaru-sama.
    La capisco perfettamente., pensò fra se il mio basso amico (come poi mi confermò), con un sorriso nascosto sotto la maschera, mentre le successive parole dell'altro otese lo sorpresero meno piacevolmente: per Saragi, anche solo pensare di attaccare il Fondatore sarebbe stato un gesto blasfemo, mentre l'altro sembrava valutare l'eventualità senza alcuna preoccupazione.

    Quando la discussione, poi, virò su Aoda San(-san), scoprimmo che quello che avevamo davanti era l'altro Consigliere di Oto, il collega dell'Erede-dono, seppur aveva dei modi decisamente differenti e, soprattutto, definì la discendenza del Fondatore come la propria "ex Segretaria".
    L'Erede-dono era la sua segretaria?, chiese sorpreso Saragi, guardando con nuovi occhi l'altro, di cui, forse, adesso si spiegavano anche i modi così sicuri e la noncuranza con cui parlava del Primo Kokage
    Che sia anche lui un parente del Fondatore? L'Erede parlava di tanti fratelli, ma non tutti si presentavano come tali., ipotizzò, evitando di esporre quel pensiero.

    L'arrivo nella stanza con i tubi catturò l'attenzione del mio basso coinquilino con le scoperte fatte in quel luogo, così i dubbi sulla parentela fra lo Sconosciuto e l'Erede abbandonarono il genin, che si preoccupò di capire qualcosa in più su quella pergamena sui Tsuchinoko.
    Unire un'anima umana ad un corpo animale?, si chiese il genin, collegando quelle parole a ciò che aveva sentito dire sulle abilità del Fondatore, cioè riuscire a fondersi con i propri hebiton.
    C'era però un'altra parte: L'anima nel corpo animale doveva entrare in sintonia con un corpo umano?, il pensiero tornò ai tubi, come la pelle che si irrigidì al contatto con le mie squame sul collo dell'altro mi fece capire.
    Quindi il mio dna è come quello degli altri tre esperimenti, ma senza questa anima in un corpo animale, non durerò oltre i 15 anni? , questo dubbio lo portò a due domande ulteriori.
    Il corpo animale sarebbe la Chiave Bianca degli appunti? E perché parlava di cloni? Di chi, o cosa, sarei un clone?, ma quelli furono dubbi che tenne per se, date le parole successive del Consigliere: voleva bruciare tutto.
    Ma se lo bruciasse, Consigliere-sama, quelle conoscenze andrebbero perse!, obiettò, forse con un pò troppa foga, ma la paura di perdere le poche informazioni per sopravvivere, lo aveva scosso più di quanto non succedesse di solito.

    Quale che fosse il risultato a cui quella obiezione avrebbe potuto portare, arrivammo davanti ad una porta semichiusa, da cui proveniva la sinistra risata sentita poc'anzi.
    Il Consigliere mandò avanti me ed il mio basso coinquilino, così ci sporgemmo dallo spiraglio della porta, notando una figura accucciata, con una grossa arma vicino a se: ci dava le spalle, ma anche solo provare a spostare la portava avrebbe sicuramente prodotto del rumore, cosa non consigliabile in quel momento.

    Saragi fece un paio di passi indietro, a quel punto, ed iniziò a tastarsi le tasche, enumerando cosa gli era rimasto dopo lo scontro con il roditore di poco prima.
    Non ho più esplosivi e non ho mai acquistato dei veleni., fu la sua prima valutazione, ma andargli subito addosso sarebbe stato poco utile, così il giovane Shi optò per attirare l'altro verso di se, sottraendogli quello che sembrava essere il suo più evidente vantaggio.
    Prima di tutto, però, il genin ingerì un tonico per recuperare le energie consumate fino a quel punto. [SA 1]
    Ed un secondo tonico, per ogni evenienza, lo prese, senza però ingerirlo. [SG]

    Ora speriamo di riuscire ad attirarlo qui., pensò fra se, dandomi un leggero buffetto sulla testa, prima di eseguire i pochi sigilli necessari per un Hebiton che aveva usato anche in precedenza in questa stessa disavventura. [ST 1]
    I serpenti sarebbero partiti dalla mano del genin, veloci, ben più di lui, forse facendo rumore nel superare la porta, ma soprattutto cercando di recuperare l'arma posizionata poco lontano dalla figura di spalle, per tirarla verso Saragi fuori dal corridoio, dove il mio basso coinquilino lo avrebbe atteso. [SA 2]

    SE, come sperava il genin, lo sconosciuto si fosse voltato per corrergli incontro, lui sarebbe stato pronto: due dei suoi shuriken nella mano libera dai serpenti, sarebbero stati lanciati con notevole forza per cercare di prendere in piena faccia l'altro. [SA 3]

    Ora c'era da vedere chi, o cosa, si sarebbe rivelato da quel corridoio e, soprattutto, come avrebbe reagito alle azioni di Saragi.

    Saragi Shi

    Statistiche Primarie
    • Forza: 200
    • Velocità: 200
    • Resistenza: 200
    • Riflessi: 200
    Statistiche Secondarie
    • Agilità: 200
    • Concentrazione: 200
    • Intuito: 200
    • Precisione: 200
    Chakra
    [10]/20
    Vitalità
    10/10
    Slot Azione

    1. Ingerimento Tonico

    2. Tentativo disarmo

    3. Lancio Shuriken

    Slot Difesa

    1. ///

    2. ///

    3. ///

    Slot Tecnica

    1. Fune del Serpente

    2. ///

    Note

  2. .

    Gratitudine

    Il Dio Guerriero ed il Pastore del Mondo



    Fattucchiere?, ammetto che quella parola mi fece quasi perdere la presa sul Pakkun, ma non mi feci distrarre: per una volta non divagai, rimasi concentrato sul tentativo, forse un pò azzardato, di aiutare Aladdin, Arumajiro ed il popolo che si trovava sul Pastore del Deserto.

    Ero riuscito a distrarre il biondo del Deserto con un genjutsu, ad attirarlo a me con il chakra naturale-gravitazionale ed ora stavo imprimendo il mio Fuuinjutsu per cercare di interrompere l'influsso di quello dei Kijin, però la reazione del Pakkun fu violenta, più di quanto pensassi: lo vidi urlare di dolore, mentre del sangue usciva dalle sue orecchie.
    Fortunatamente avevo già preventivato di usare le Mani Curative, così riuscii a contenere quella reazione, finché l'altro non si quietò, con i due fuuinjutsu che ormai scivolavano via dal suo volto come una sorta di cenere, o, addirittura, sabbia.

    Io, dal canto mio, non lasciai andare Aladdin: lo sostenni, quando mi crollò fra le braccia, attendendo che si riprendesse.
    Lo vidi che, confuso, iniziava a ricordare: il nostro scontro, prima il silenzio di Arumajiro e, in precedenza, l'arrivo dei Kijin.
    Una donna?, mi chiesi, mentre il biondo vagamente ricapitolava, forse più a se stesso, cosa gli avessero fatto quei Primati ed una loro misteriosa accompagnatrice.
    Gli ci volle qualche altro istante per riprendersi, mentre un dubbio prendeva piede nella mia mente stavolta, un dubbio che si andava ad unire alla preoccupazione per quello che, proprio il Pakkun, aveva ipotizzato, sotto l'effetto del fuuinjutsu dei Kijin.
    Una donna con un fuuinjutsu, un fuuinjutsu che lo rendeva alleato dei Kijin e che forse insinuava l'idea di creare un nuovo Dio Guerriero?, una preoccupazione che tenni da parte, in quel momento, osservando il Biondo del Deserto entrare di nuovo in contatto con il Pastore del Mondo ed insieme agire per difendere la loro gente dagli invasori.

    Avrei voluto avvicinarmi a Ma-Tsu-dono e Badassanu-san, ma mi scoprii stanco, quasi incerto sulle gambe, stremato, debole e, soprattutto, un pò più dolorante: L'adrenalina sta scemando..., ipotizzai, mentre il terreno tremava sotto i miei piedi.
    Ci misi qualche istante a capire che Arumajiro si era fermato, poi le parole del Pakkun lo confermarono: i Kijin erano stati scacciati, ma il ninja che li stava combattendo era stato risparmiato.
    Masa-san, per fortuna..., riuscii a dire, prima di accettare l'invito dell'altro e lasciarmi andare su quello strano letto di sabbia.

    [...]

    ...smettere? Hai imparato a mangiare così a Saban'Na?

    Fu la prima cosa che sentii, dopo nemmeno io sapevo quanto.

    Vedi? Lo hai svegliato! Spreco di guscio che non sei altro!
    U sticc...
    Silenzio, Scostumato!

    Poi sentii un leggero peso sul petto, non dovetti nemmeno aprire gli occhi per capire che era la testa di Ma-Tsu-dono.
    Come stai, ragazzo? Ti sei svegliato, finalmente! Mi hai fatto preoccupare! Ti avevo detto di non strafare, no? Ti avevo detto anche delle cicatrici, ma mai una volta che mi ascoltassi!, probabilmente avrebbe continuato ancora a lungo, ma preferii impedirlo: Vero, Ma-Tsu-dono, sono stato imprudente, ma c'era tanto a rischio., risposi, mettendomi seduto ed appoggiando l'anziana tartaruga sulla coscia.
    Oh 'mpare, accomu semu?, le prime parole che mi rivolse la Testuggine del Deserto e che, ovviamente, non capii, se non per l'inflessione di una domanda alla fine.
    Ti ha chiesto come stai., mi spiegò Ma-Tsu-dono, Ah. Meglio. Grazie, Badassanu-san, risposi con un cenno del capo, osservando attentamente le due tartarughe.
    Erano di nuovo in forze e, apparentemente, ormai illese.
    Badassanu-san stava con il grosso becco dentro una tinozza di frutta, ruminando qualsiasi cosa ci fosse lì dentro.

    Te l'ho già detto: devi smetterla! Non è modo di stare a tavola questo!, lo rimproverò Shitsuki, mentre mi rendevo conto che anche buona parte delle mie ferite era guarita e mi sentivo decisamente più riposato.
    Mangia qualcosa, Fudoh, ti vedo sciupato., mi incoraggiò intanto la tartaruga anziana, indicandomi la frutta presente su un tavolo, fatto anch'esso di sabbia.
    Sì, va bene., concordai, rendendomi conto solo in quel momento che, in effetti, eravamo ancora su Arumajiro, circondati dalla sabbia di Aladdin.
    Ma-Tsu-dono, ma come sta Masa-san? Ed il... ehm... i Pakkun? Arumajiro-sama?, chiesi, poco prima cheil Biondo che era la voce del Pastore del Deserto si unisse a noi.

    Pensai che si stesse sedendo, così fui quanto mai impreparato quando lo vidi inginocchiarsi e prostrare la testa a terra.
    Non c'è niente da perdonarti, eri stato manipolato, costretto a fare qualcosa contro la tua volontà., gli dissi prontamente, Per favore, alzati, che così mi metti in imbarazzo..., aggiunsi con un accenno di sorriso.

    Ci accomodammo al tavolo, una mano di sabbia portò del caffè, cosa un pò bizzarra, ma non per questo inverosimile, lo sorseggiai anche con piacere, finché l'altro non disse una frase: Gli ha parlato di me? Sa che sono un Dio Guerriero?, mi chiesi, senza però dare voce a quel dubbio.
    Le successive parole, che ai più potevano sembrare, effettivamente, solo un luogo comune, mi rinfrancarono: Arumajiro non mi dava colpe per ciò che era stato fatto ai Pastori del Mondo, anche se alcuni di loro erano stati macellati per creare me, per creare il Jorogumo.
    Non posso cambiare ciò che è stato fatto, ma posso evitare che altri di loro abbiano lo stesso destino, quello sicuramente., mi dissi, sentendo le parole del Pakkun e rendendomi conto, allo stesso tempo, che mentre lo ascoltavo, una lacrima scivolava sulla mia guancia; la asciugai mentre ascoltavo le informazioni che il Pastore del Deserto aveva su due suoi simili.
    Tarasku il Sauro, nel Paese delle Cascate, ed Ogre, ad Oto., ripetei fra me.

    Grazie per le vostre parole, di entrambi, Aladdin-san., esordii, Mi rendo conto che non posso cambiare il passato, ma assicuro ad entrambi che farò tutto ciò che è in mio potere perché i Pastori del Mondo non debbano subire di nuovo ciò che gli è successo millenni fa., affermai, sincero, Ringrazio infinitamente Arumajiro-sama per ciò che ha espresso nei miei confronti e vi assicuro che semmai i Pakkun, oltre lo stesso Pastore del Deserto, avranno mai bisogno del mio aiuto, farò tutto il possibile per essere presente., su quelle parole, fu il mio turno di calare la fronte verso il terreno, poiché ne volevo sancire la veridicità.

    Lo pensavo davvero: quando avevo intravisto la possibilità che davvero qualcuno volesse usare Arumajiro per creare un nuovo Dio Guerriero, avevo anche capito che non avrei potuto permetterlo.
    Non apprezzavo ciò che era stato fatto ai miei simili, ma allo stesso modo, come noi eravamo vittime, imprigionati, trattati come oggetti, i nostri progenitori, i Pastori del Mondo, erano stati trattati come carne da macello, massacrati per creare qualcosa che, nelle interazioni che avevo avuto con il Gashadokuro e con il Kappa, non ne avevano mantenuto la bellezza.
    La coscienza di Arumajiro era un tutto con il deserto, con il mondo che lo circondava, mentre i miei due simili erano pieni di odio, di rabbia e desiderio di Vendetta.
    Avevo provato la loro rabbia, probabilmente l'avrei ancora provata in futuro, ma niente mi avrebbe convinto che fosse qualcosa di migliore delle sensazioni che mi aveva trasmesso il Pastore del Deserto, dell'Empatia che mi aveva trasmesso.
    Mai avrei potuto concordare con chi definiva i nostri Progenitori come "modelli superati", o, peggio ancora, dei primati rispetto agli esseri umani.
    Mai avrei potuto permettere che un altro di loro subisse quel destino, lo avevo capito fin dalle parole di Aladdin, giorni (?) prima, ma ormai era una promessa verso me stesso, oltre che per i Pakkun tutti.

    Nemmeno se sarà mia sorella a cercare di crearsi un corpo., conclusi, con nuova risoluzione relativamente alla Bruna.

    Se avessi avuto modo di restare ancora per un pò su Arumajiro, oltre a sincerarmi delle condizioni di Masa-san, avrei rimandato le tante domande che avevo per Aladdin ed il Pastore del Deserto, altrimenti, gliele avrei fatte dopo aver consumato assieme il caffè che mi aveva offerto.

    Ho molte domande, Aladdin-san, da rivolgere a te ed ad Arumajiro-sama: sia su cos'è successo con i Kijin, sia sulla vostra storia., avrei iniziato ad ammettere.
    Come vi hanno avvicinato i Kijin? Quello con cui ho combattuto, Rukai, diceva che il loro popolo non usava sotterfugi, anche se quel fuuinjutsu di certo lo era.
    La donna che li accompagnava, e che le ha impresso il fuuinjutsu, se la ricorda?
    E, soprattutto, sono stati loro a dirle che l'Erba voleva usare Arumajiro-sama per creare un... una nuova Arma?
    , avrei domandato, preoccupato dalle tante implicazioni che le ultime due domande avevano nella mia mente.

    Un altro argomento che mi premeva, era la storia dei Pastori del Mondo: Arumajiro-sama, come ha fatto a salvarsi da ciò che è successo ai suoi simili millenni fa? Non conosco a pieno la storia di quei tempi, ma l'Hokage mi disse che chi ha creato le Armi aveva catturato tutti i cosiddetti Colossi., quella mia osservazione portò ad un'altra domanda, Da ciò che Arumajiro-sama ricorda, per caso c'era qualche Pastore del Mondo nel Paese del Ferro in passato? O comunque la loro specie ha qualche collegamento con il Ferro dei Tengu? Perché temo che qualcuno voglia usare qualcosa in quelle montagne per creare un'Arma., aggiunsi, preoccupato dalla possibilità di quello che poteva voler fare la Signora di Taki.

    Infine, l'ultima domanda era un pò più bizzarra: Aladdin-san, lei è legato ad Arumajiro-sama da abilità sciamaniche? Anni fa, mi fu detto che avevo potenzialità da sciamano e, di fatto, riuscii ad entrare in contatto con un luogo chiamato il Freddo, nelle terre vicino a Kiri, il mio paese natio, ma non sono mai riuscito ad addestrarmi in tal senso, o a scoprire come migliorare questo tipo di capacità: avrebbe qualche consiglio in tal senso?, avrei concluso.

    Per il resto, avrei cercato di godermi il più possibile quella breve vacanza nel deserto.
  3. .

    Yayoi & Kuroshi

    Una nuova missione



    Era passato del tempo dalla missione con Akteru-sama, ma le scoperte fatte in quel Laboratorio del Fondatore ancora segnavano i pensieri e le giornate di Saragi.
    Il mio basso coinquilino era spesso sovrappensiero, o passava del tempo a controllare il riflesso nello specchio, in cerca di quei segni di decadimento, come i documenti, e gli esperimenti, visti nel laboratorio lasciavano presupporre.
    Più volte, lo ammetto, avrei desiderato parlargli, per comunicare come capissi le sue preoccupazioni, ma più di qualche leggera carezza sulla guancia, non potevo fare per comunicare con lui.

    Per fortuna, quel giorno particolare Saragi fu richiamato per una missione: doveva dirigersi nell'Ufficio 3B, presso l'Amministrazione di Oto.
    Ci potrebbe essere l'Erede-dono, forse lei saprebbe dirci qualcosa dell'esperimento del Fondatore? Degli Tsune...tsunehoko? Che ne pensi, Haku?, mi chiese, mentre, preparatosi, mi riposizionava attorno al suo collo, per poi uscire, diretti al luogo dell'incontro.

    [...]

    Non trovammo la Consigliera, ma delle persone diverse.
    Il primo era un altro piccolo umano, la pelle era decisamente più scura di quella del mio coinquilino, ma, in fondo, Saragi era pallida di carnagione, per usare un eufemismo.
    Non sapevo se l'incertezza, che avvertivo al contatto, del giovane Shi fosse dovuta al conoscere l'altro ragazzino, oppure perché l'altro gli stesse tenendo aperta, forse involontariamente, la porta della stanza dov'era diretto, la 3B.
    In ogni caso, per un istante o poco più, Saragi scrutò immobile l'altro, il collo leggermente rigido; Grazie., gli disse, varcando la porta che l'altro non aveva ancora chiuso e rilassando i muscoli.

    Nella stanza c'era poi una donna, non l'Erede, appunto, ma qualcuno che fece quasi fare un passo indietro a Saragi per la sorpresa.
    Sapevo che, dalla missione nel Laboratorio, era molto più teso, ma quella donna, se non l'aveva proprio riconosciuta, lo aveva di certo sorpreso.
    Quando Saragi si accomodò, capii anche perché: attorno alla vita della jonin, tale Yayoi Shimaki, c'era un grosso serpente verde dallo sguardo oltremodo intelligente (ed un pò strafottente).
    Si chiamava "Shea", un'evocazione di Yayoi Shimaki, quindi il terzo mio simile, dopo Aoda San ed Akteru, che mi faceva sentire inadeguato.
    Per qualche attimo tutta la mia concentrazione andò sull'altro rettile, incurante delle spiegazioni della donna e delle azioni di chi mi circondava.

    Fu la voce del genin a richiamarmi alla realtà: Piacere, io sono Saragi Shi e lui è Haku, il mio coinquilino., ci presentò, indicandomi con la mano destra, prima di compiere un leggero inchino, non proprio un gesto utile quando non sei particolarmente alto, ma non ero certo io a dover giudicare il galateo fra umani.

    Dopo le prime presentazioni e l'offerta di qualche caramella da parte della jonin (Saragi me ne porse una), arrivò la spiegazione del perché i due genin si trovavano lì: una missione di pedinamento.
    Shoboshi Miroku: gironzola per il quartiere dei Piaceri, a partire dalla sala del thé., si ripeté mentalmente Saragi, come poi mi disse.
    Quando la jonin chiese se c'erano domande, il mio coinquilino, dopo che il giovane Akodou disse la sua, alzò la mano: Che intende per criminalità, Shimaki-dono? Sospetta che abbia a che fare con qualche banda di ladri? O si tratta di qualche altro tipo di crimine?, chiese.
    Se è un mercante, avrà anche un negozio, o qualcosa del genere, ed una casa? Sapete anche dove sono questi luoghi? Semmai non lo trovassimo alla Sala da thé, potrebbero aiutare, immagino., suggerì.
    Oto, ed in particolare il Quartiere dei Piaceri, non erano esattamente la meta per gente che voleva vivere fuori dai crimini, dire che quel bersaglio apparisse in zone calde, ma dare una missione di pedinamento ad una coppia di genin inesperti (o almeno tale si sentiva il mio coinquilino), implicava che, verosimilmente, non era un assassino pericoloso, ma nemmeno un mercante che passava le serate a spendere il suo denaro in vizi "accettabili".
    Questa fu la supposizione che Saragi, in un secondo momento, condivise con me.

    Il mio basso coinquilino guardò il suo compagno di missione, dopo aver posto le sue domande, prima di abbassare lo sguardo su se stesso: Forse dovremmo usare la Tecnica della Trasformazione, se vogliamo seguirlo, che ne pensi, Kuroshi-san? Temo che non passeremmo troppo inosservati., disse il ragazzino di nemmeno un metro e cinquanta con gli occhi di due colori diversi ed un serpente bianco attorcigliato al collo.

    Intanto, comunque, c'era da vedere cosa la jonin avrebbe risposto alle sue domande.
  4. .

    Il Villano

    Fuoco e Parlantina



    Quello sconosciuto era volgare, squallido ed ostile.
    Quelli i primi dettagli che la nostra Ryugi percepì e riconobbe nel linguaggio, tanto del corpo, quanto nelle parole, delll'altro che, ovviamente, la derise la sua balbuzia, dimostrandosi oltremodo originale.
    Tu..., bisbigliò appena la kunoichi, ma le parole dell'altro soverchiarono le sue, mentre lei indietreggiava, disgustata da come quello tenesse le dita nel naso

    E mentre compiva un'azione così volgare agli occhi della giovane Nekki, lo sconosciuto elencava i diversi Kage della storia di Suna, ma ogni nome di un Kage, dalle labbra di quel tizio, sembrava essere un insulto alla memoria stessa di chi citava, cosa che divenne persino evidente quando definì il Sesto come un "ubriacone".

    La kunoichi lo vide avvicinarsi alle vampe, senza il minimo timore: la stava sottovalutando, O sono io a sottovalutare lui?, si chiese, mentre quello iniziava a parlare di Hoheneim-sama.

    Ryugi sapeva delle origini kiriane del Settimo, sapeva che il Kage aveva abbandonato il proprio villaggio, ma i toni offensivi dell'altro uomo, il modo in cui stava falsificando i fatti, forse attirando l'attenzione degli altri sulle sue parole, malgrado la kunoichi stesse più attenta alla prossemica del corpo di quel tizio, che trasudava pericolo anche con una banale caccola.
    E proprio quella "banale" caccola lanciò contro Ryugi, ad una velocità esorbitante.

    Di certo i riflessi della kunoichi erano inferiori alla velocità di quello strano e volgare attacco, ma lo stesso non si poteva dire delle sue vampe, la cui velocità pareggiava quella del gesto dell'altro, tanto che ne emise alcune portandole nei sei metri che li dividevano.
    Il gesto dell'altro si rivelò all'impatto con le fiamme in tutta la sua pericolosità: le vampe furono disperse da un'esplosione che, per quanto ridotta, la investì in pieno petto. [SD 1 & Danno]

    La giovane Nekki barcollò, sorpresa, ferita al busto, ma non per questo meno infuriata, o reattiva ad aprire le mani davanti a se al successivo attacco, sollevando un vero e proprio muro di fuoco fra se e lo sconosciuto, che non sembrava temere il fuoco. [Muro di Vampe]

    Le fiamme non sarebbero state disperse stavolta, l'esplosione sarebbe stata contenuta, quasi del tutto, dal fuoco del clan Nekki, ma non fu la necessità di tanto fuoco a definire la pericolosità dell'altro, né la ferita che comunque pulsava dolorosa sul petto di Ryugi, o quelle più lievi alle gambe, no, la pericolosità di quello che si presentò come "Kokkyo" stava nelle sue parole: gli applausi della folla, lo dimostravano.
    Gli applausi della folla, la fecero realmente infuriare: c'era gente a Suna che la pensava come quel villano?!

    Le vampe che non erano state disperse s'alzarono d'intensità attorno alla kunoichi: TRADITORE?, ruggì, soffocando la balbuzia nella rabbia e nel ritmo delle vampe.

    Un codardo che a... Attacca una compaesana, piccola pausa, parla di traditori?, nuova pausa, le vampe si alzavano ed abbassavano con il petto ferito della ragazza.

    E voi,, piccola pausa, mentre guardava i presenti, le fiamme che si abbassavano ed alzavano, G... gente di Suna o siete p... Pecore?, chiese equilibrando il respiro sulle fiamme, Seguite il più volgare? La definite ffff ... lealtà al villaggio?, chiese ancora, prima di volgere l'attenzione su Kokkyo.
    Sai insultare il Settimo solo ssss se nnn non c'è?, ispirò a fondo, abbassando e rialzando le fiamme.
    Io, fiamme che si alzavano, sono, vampe che si abbassavano, una figlia, fiamme che danzavano, di Suna., vampe che si aprivano fra loro.
    Ryugi Nekki! e la mano della ragazza generò un fuuton diretto al tronco dell'altro. [ST 2]

    Probabilmente non la mossa più intelligente, ma non avrebbe accettato di lasciargli fare tutto ciò che voleva, infierendo sul Kazekage, verbalmente, oltre che su di lei.
    In più aveva visto come quello non temesse il fuoco, ma chissà cosa ne pensava dell'Elemento proprio di ogni vero ninja di Suna, il Vento.

    Ryugi Nekki

    Statistiche Primarie
    • Forza: 500
    • Velocità: 500
    • Resistenza: 500
    • Riflessi: 500
    Statistiche Secondarie
    • Agilità: 500
    • Concentrazione: 575
    • Intuito: 500
    • Precisione: 500
    Chakra
    [49,5]/60
    Vitalità
    12/16
    Slot Azione

    1. Vampa Difensiva

    2. Vampa Difensiva

    3. ///

    Slot Difesa

    1. Vampa Difensiva

    2. Vampa Difensiva

    3. ///

    Slot Tecnica

    1. Vampa Difensiva

    2. Aria Tagliente

    Note

  5. .

    Stranieri alle Mura

    Chi entra e chi forse



    [Suiryu Tenjin]

    L'uomo calvo che si era affiancato al giovane Roshi Chikuma era Bolin Shinkiro, un jonin del villaggio della Sabbia, qualcuno che conosceva molti più dettagli, e segreti, di Suna rispetto ad un semplice genin alle prime armi.
    Forse, ad osservarlo con le sue doti da Sensitivo, il "jonin" di Oto avrebbe potuto riconoscere anche qualche particolarità del suo chakra. [Affinità Chakra]

    Il capo dei Guardiani, poi, si voltò con evidente astio al commento di "Suiryu" sul fatto che le parole di un "Kage morto" valessero zero.
    Mancare di rispetto ad un Kage, per quanto possa essere disperso, mi sembra un gesto inopportuno, ninja di Oto., avrebbe esordito Bolin, verso l'ospite alle Mura.
    Tanto più che, essendo tu un Jonin, immagino saprai la motivazione dietro all'editto, così come la conosco io... o forse il vostro venerabile Sandaime Kokage non ti ha messo a parte di ciò che è stato sottratto anni fa alla Sabbia e mai restituito? Persino dopo le richieste del nostro venerabile Kazekage., avrebbe sottolineato piccato.

    Ammetto, comunque, che la tua ignoranza dell'editto non è una motivazione sufficiente per cacciarti via senza cercare una soluzione diplomatica, è vero, quindi sì, cerca pure un'ombra per difenderti da sole, mentre attenderemo indicazioni dal Villaggio., concluse, osservando per un altro pò il "jonin".
    Bolin, fra le altre abilità, era a sua volta un Sensitivo ed il fatto che quello che gli si parava davanti così saccente, sicuro di se e, soprattutto, privo di armi, fosse un jonin dal chakra esiguo, poteva indicare solo due cose.
    O "Suiryu Tenjin" era un pomposo raccomandato, oppure era un individuo abile, tanto da celare le proprie capacità anche quando si approssimava ad un paese che definiva "alleato".
    In ambo i casi, gestire male la situazione sarebbe stato pericoloso.

    Queste riflessioni, ovviamente, il jonin di Suna non le avrebbe esposte né al genin, né all'otese, ma, semplicemente, sarebbe rientrato nella postazione di guardia da cui, dopo qualche minuto, il Flagello ninja di Oto avrebbe percepito volare via un messaggero, caratterizzato dalla stessa impronta di chakra del guardiano stesso.
    Era uno degli Origami del sunese, per quanto, forse, "Suiryu" non avrebbe potuto dedurlo.

    [...]

    Qualche ora dopo, un nuovo volatile sarebbe ritornato verso le Mura, rientrando dalla medesima finestra da cui era uscito il primo.
    Pochi minuti, quindi Bolin Shinkiro si sarebbe ripresentato davanti a "Suiryu Tenjin": L'amministrazione ti concede l'ingresso, ma solo se porterai con te un sigillo di tracciamento, con cui sapremo sempre la tua posizione nel nostro villaggio.
    Accetti questa condizione, shinobi di Oto?
    , propose.

    Chissà come avrebbe reagito il nukenin travestito da ninja accademico.

    [Tre shinobi alle Mura]

    Kin Akasuna fu sinceramente dispiaciuto quando lesse una genuina sorpresa nello sguardo del giovane otese dinanzi alle Mura nel suo versante delle stesse.

    Fortunatamente, per il genin del Suono soprattutto, i ninja della Nebbia furono più che concordi nel prendersi la responsabilità dei suoi spostamenti e scortarlo all'interno del villaggio.
    Molto bene, allora potete tutti passare!, concordò lieto il guardiano, dando solo uno sguardo alle armi degli shinobi, catalogandole di conseguenza, stupito dalla qualità, indubbiamente splendida, dei coltelli da lancio del Kiriano con un occhio bendato.

    Il gruppetto non avrebbe avuto difficoltà a passare oltre le porte di Suna e dirigersi verso l'interno.
  6. .

    Le Parole di Arumajiro

    Il Buon Pastore



    La stanchezza, le ferite, e la velocità del salto, mi permisero di vedere ben poco dell'attacco di Ma-Tsu-dono e Badassanu-san contro il Pakkun, ma percepii a pieno il mio impatto con quelli che si rivelarono non essere semplici veli di tessuto.
    Sono fatti di carne?, mi chiesi e fu uno degli ultimi pensieri coscienti, prima che il mondo attorno a me fosse inghiottito.

    Ma non furono le tenebre ad "inghiottirmi", no, fu l'esatto contrario: non mi trovai in un niente indefinito, mi trovai a contatto con tutto.
    Percepivo il deserto circondarmi e ne ero anche parte, ma non era un'arida distesa di sabbia, come m'era parsa fino a poche ore prima, era l'essenza stessa della vita.
    Un mondo di sabbia e vita che vedevo pur senza avere occhi aperti sullo stesso, e sentivo pur senza farlo con il corpo.
    Ero uno con l'ambiente che mi circondava e probabilmente mi ci sarei perso in quel assoluto, ne fui consapevole, per un attimo, affascinato dallo splendore di tutta quella vita che mi circondava ed in cui mi immergevo.
    Una voce, però, interruppe il mio perdermi in quel mare di sabbia, una voce che mi riconobbe come qualcosa di "non del tutto umano".

    Forse, sapete, dire voce non è il modo più corretto di definirlo, era consapevolezza, consapevolezza che si faceva largo nella mia mente.
    Ascoltandola, capii che erano pensieri, parole, la coscienza addirittura (?) di Arumajiro: il Pastore del Mondo stava comunicando con me, esprimeva la propria preoccupazione per Aladdin, per la mente "corrotta", per il dolore che il Pakkun provava.
    Poi un concetto si espanse da Arumajiro, sentii qualcosa che non avevo mai sentito nelle interazioni con il Gashadokuro, o il Kappa:

    IL DOLORE CHE GIACE NELLA TUA ANIMA MI RATTRISTA, MA NON NE HAI COLPE.

    SII LIBERO.



    Perdono, gentilezza, empatia.
    Avevo mai sperimentato empatia con gli Dei Guerrieri? Eppure il Gashadokuro (e poi mia sorella in un futuro passato) si erano detti più evoluti, migliori, dei Pastori del Mondo.

    Avrei voluto dire tante cose ad Arumajiro, avrei voluto chiedere molte cose, avrei voluto comunque scusarmi, ma mi mancava la forza di parlare, schiacciato da quelle percezioni e da come, un essere così completo, immenso, potesse provare persino empatia per me, che ero la terza parte della violenza inflitta ai suoi simili, che ero un granello nell'immensità del deserto che lui era e percepiva.

    Un solo pensiero riuscii a contestualizzare in parole, o almeno credo.

    Ti aiuterò, Arumajiro-sama, lo prometto.

    [...]

    Pochi istanti e fui di nuovo nella sala, in mezzo agli strani veli che mi avevano permesso di entrare in contatto con il Pastore del Mondo.
    La prima cosa di cui mi resi conto? Lacrime?
    Avevo pianto, l'incontro con Arumajiro mi aveva indubbiamente scosso, forse solo quanto aveva fatto quello con Sakura-dono, seppur erano stati, di certo, molto diversi.

    Quel pensiero, però, fu interrotto da ciò che vidi: Mamma-Tsu! Badassanu-san!, urlai, verso le due tartarughe immobili a terra, apparentemente prive di sensi.
    Il Pakkun era in piedi, non c'era traccia del suo golem di sabbia, però: le due creature della Valle del Guscio lo avevano sconfitto.
    Ora eravamo solo io ed Aladdin.
    Strinsi il pugno, rendendomi conto che parte delle mie forze erano tornate, ma non ci volle molto, specie per il mio occhio medico, per capire che, anche se non sentivo la fatica e le ferite, c'erano ancora: non avrei potuto continuare a lungo. [Abil]
    Dovevo usare con intelligenze quelle energie che Arumajiro per sconfiggere Aladdin, Non sconfiggerlo, aiutarlo., mi corressi, guardando il Pakkun.

    Ma come?, mi chiesi, analizzando le opzioni in mio possesso.
    La Bakekujira o il Gashadokuro non potevano aiutarmi, né poteva farlo la mia spada kiriana, o l'arma del Biondino Infame, che, comunque, era rimasta in mezzo ai vetri del labirinto distrutto.
    Usare i taijutsu, o il veleno, o il mio genjutsu, potevano farmi guadagnare qualche minuto, ma come potevo liberarlo? Cancellare il dolore di Aladdin e aiutare la sua mente confusa?
    La sua mente è corrotta..., ripensai alle parole di Arumajiro, guardando meglio il Pakkun.
    Il mio vero obiettivo era uno solo, il fuuinjutsu, ma non avevo tecniche per scioglierlo, o tempo per provare a studiarlo e riuscirci; non sapevo quanto avrebbe retto il mio corpo, o quando quel Rukai si sarebbe ripresentato.

    Il Pastore del Deserto aveva parlato di "cancellare" il dolore, non di placarlo: come medico, ritenevo che il modo migliore per rimuovere del tutto del dolore, fosse rimuoverne la causa e la causa era lì, stampata sulla faccia del Pakkun.
    Decisi di rischiare, la mia vita prima di tutto, con la strategia che mi passò per la mente, nella speranza che così sarei stato capace di salvare Aladdin.

    Non provai nemmeno a parlargli: sapevo che quel fuuinjutsu non si sarebbe sciolto a chiacchiere, però, Aladdin avrebbe sentito un suono, qualcosa che lo distraesse a sufficienza, qualcosa che provenisse dalle sue spalle. [ST 1]

    Che si fosse mosso, o ne fosse stato semplicemente distratto, sarebbe stato egualmente bene per i miei propositi: mi serviva sbilanciato, attento ad altro, perché subito aprii la mano destra ed usai il chakra naturale-gravitazionale per attirarlo verso di me. [SA 1]
    E con la sinistra, appena fu a portata, cercai di afferrargli il volto, lì dove il Fuuinjutsu si espandeva.

    Voi direte: "Fudoh, ma tu non sai come rimuovere un fuuinjutsu!", verissimo, ma il Simbolo della Memoria lavorava sulle conoscenze della vittima, o, nella versione che avevo rielaborato, lavorava sui ricordi della vittima.
    Qualsiasi cosa quei Primati avevano fatto ad Aladdin, aveva impiantato in lui un ricordo, anzi, una convinzione, probabilmente era un Sigillo del Pensiero: se non potevo toglierlo, potevo disturbarlo, potevo cercare di sovrascriverlo.
    Probabilmente, semmai fossi vissuto abbastanza per raccontare tutto ciò alla mia sorella che viveva ad Iwa, avrebbe criticato il mio piano, ma in quel momento era l'unica opzione che mi venne in mente per aiutare il Pakkun. [ST 2]

    Spero di aiutarti e spero che anche tu possa perdonarmi per questo., pensai fra me, mentre con la destra provavo a rilassare il corpo del Pakkun, con le mani Curative, non sapendo bene come avrebbe reagito all'incastrarsi dei due fuuinjutsu. [ST 3]

    Forse non potevo curarlo con le mie doti mediche, ma potevo ridurre le sofferenze percepite, mentre cercavo di disturbare quel fuuinjutsu dei Kijin con il mio: forse potevo spezzarlo, o comunque cercare di confonderlo.
    Sfruttando assieme il mio chakra medico e quel sigillo, avrei anche cercato di fare qualcos'altro: era da tanto che non ci provavo più e, di certo, ai tempi dell'attacco del Piumino Infame, non era andato per il meglio, ma avrei provato ad entrare in contatto con la coscienza di Aladdin, nascosta sotto quel sigillo malefico, avrei cercato di comunicare con lui, di aiutarlo, realmente, indebolendo ciò che i Kijin gli avevano fatto ed alleviando il suo dolore.
    Ti prego, ascoltami, Aladdin, lascia che ti aiuti, non ascoltare le parole dei Kijin..., supplicai, cercando un varco nella coscienza dell'altro, in ogni modo possibile.

    C'era da vedere se sarei stato capace di mantenere la promessa fatta al Pastore del Mondo.

    Fudoh

    Statistiche Primarie
    • Forza: 600
    • Velocità: 600
    • Resistenza: 600
    • Riflessi: 600
    Statistiche Secondarie
    • Agilità: 600
    • Concentrazione: 675
    • Intuito: 600
    • Precisione: 600
    Chakra
    [3,5]/80
    Vitalità
    1/18
    Slot Azione

    1. Attrazione Grav

    2. ///

    3. ///

    4. ///

    Slot Difesa

    1. ///

    2. ///

    3. ///

    4. ///

    Slot Tecnica

    1. Richiamo Ammaliante

    2. Simbolo della Memoria

    3. Mani Curative

    Note

  7. .

    SHI

    Nella tana del Bianco Serpente



    La strategia funzionò ed il mio basso coinquilino ebbe la meglio su quello strano ratto, spaccandogli la testa, ma ricevendo in cambio solo delle critiche, per lo stile usato, dallo Sconosciuto con i bizzarri occhiali.
    Oltre quelle parole, però, Saragi notò qualcosa, un accenno dell'altro: Che cosa vibra, ninja-san?, chiese incuriosito, guardando il braccio dell'altro shinobi del Suono.

    L'oscuro Serpente mio simile fu lasciato indietro, a fare la guardia, mentre il genin, ed io con lui, seguimmo l'altro otese scendendo dalla fino ad una stanza circolare piena di carcasse di quei roditori e di altre schifezze che, devo dire, non mi producevano particolare interesse.
    Saragi si stava ancora guardando attorno, quando dall'ingresso sud di quella sala arrivarono altri topi, ridotti peggio di quello che lui aveva sconfitto; ci pensò il ninja con gli occhiali ad eliminarli tutti con una strana spada, o forse era una frusta? Non ve lo saprei dire con certezza.
    Ad ogni modo, l'altro ci fece andare nella direzione opposta a quella da cui erano giunti i roditori, azione molto furba, ritengo, e, mentre ci passò vicino, sottolineò con Saragi quanto non sembrassi una creatura particolarmente intelligente.
    Haku è intelligente., mi difese il mio basso coinquilino, Ancora non parla come Aoda San-san, la creatura dell'Erede-dono, ma sono certo che con un pò di allenamento anche lui dimostrerà tutta la sua intelligenza., confermò, rendendomi fiero, tanto da strisciare leggermente sulla sua guancia, cosa per cui meritai un buffetto gentile sulla testa.

    Il tipo dagli occhiali bizzarri, intanto, ci fece strada, camminando senza tutte le attenzioni ai dettagli di Akteru-sama, o almeno, non sembrava averne poi così tante, nello studiare il percorso in cerca di tracce.
    In quel vagare per i corridoi del sotterraneo, arrivammo ad una stanza puzzolente e poco illuminata, con delle strane strutture a tubo che fecero per un attimo irrigidire Saragi, come percepii al contatto, quasi avesse visto qualcosa che lo spaventava, o sorprendeva, ma in negativo.
    L'altro ci disse di guardare in giro, così, un pò a malincuore, il genin si avvicinò ai tubi.
    I tre che aveva più vicini avevano numeri che andavano, scendendo, dal 7 al 5 e venivano definite "taniche", da chiunque avesse annotato, frettolosamente e male, informazioni sugli esperimenti falliti dei contenitori 5 e 6, oltre ad alcune osservazioni sul numero Sette, meglio riuscito.
    Esemplare utile?, si chiese, leggendo del Settimo, Forse parla del topo di prima? Cosa ne pensi, Haku?, mi chiese, mentre mi strofinavo sulla sua guancia per concordare sul sospetto che aveva.

    La tanica centrale aveva un 4 inciso, ma oltre quello, non si riusciva a leggere niente, inoltre era l'unica aperta, ma per quanto vuota, ancora una volta, avvertii una strana sensazione provenire dal corpo del genin mio coinquilino, sembrava intimorito, o come mi disse poi lui, "preoccupato".

    Seppur la vera preoccupazione, ma forse più corretto dire paura, arrivò nel guardare la tanica successiva: un corpo in decomposizione, delle "cose" che galleggiavano e poi gli occhi del basso shinobi andarono sulla targhetta identificativa, che lesse a bassa voce: Saragi ... San?
    Si fermò, guardò di nuovo al numero sul contenitore vuoto, poi torno a quella "Saragi San" e dopo i suoi occhi si concentrarono sulle targhette delle altre taniche: Nii... Ichi..., alzò lo sguardo solo per vedere che nel tubo numero 1 c'era una testa in decomposizione, una testa che assomigliava incredibilmente alla sua.

    Mi agitai sul collo del genin, avvertivo la sua paura ed avvertivo la mia, mentre continuava a guardare ai primi tre contenitori, ripetendo, quasi fosse un disco rotto, Ichi... Nii... San..., poi, fermandosi davanti alla tanica vuota disse le parole che più di tutte ci terrorizzarono: Saragi Shi.
    Il suo nome.

    Barcollò, Haku, che vuol dire tutto questo?, mi bisbigliò, quasi inciampando sulla tanica del Saragi Ichi.
    Fu a quel punto che vide la cartellina e, nel panico, la prese, cercando lì una spiegazione, ma ciò che lesse non lo aiutò, anzi, se possibile il contrario.
    Durata massima? 15 Anni?, si fermò un attimo: lui quanti anni aveva? Era convinto di averne poco meno di 14, Quindi, Saragi Shi ha un altro anno di vita appena?, si chiese (ed in seguito mi chiese), prima che con mani tremanti continuasse a leggere.
    Cloni?, pensò, prima di strabuzzare gli occhi alla parola successiva: Tsuchinoko?
    L'aveva sentita dire all'altro ninja mentre combatteva, ma non aveva seguito il discorso.
    La Haku Kagi?, fu l'ultima parola che lo colpì: la Chiave Bianca.

    Lo sconosciuto richiamò la sua attenzione, accennando a risate e singhiozzi, Sssì. Sì., balbettò e poi ripeté più convinto, posando i fogli e dirigendosi a seguire l'altro, mentre continuava a sbirciare verso le taniche.
    Gli passò per la mente una domanda, guardando a quei residui: Scusi, prima combattevo il topo e non ho capito: cos'è lo Tsuchino...ko? A cosa stava lavorando il Fondatore-sama qui?, chiese, probabilmente facendo trasudare lo spavento che ancora lo scuoteva per ciò che aveva letto, e per il rischio che entro un anno sarebbe potuto morire, se veramente lui era ciò che aveva abbandonato la tanica centrale.
  8. .

    In cerca del bandolo

    La matassa di sabbia



    Ryugi non aggiunse altro con l'agente di polizia, dopo la correzione di ciò che aveva compreso del veleno Soshi, per quanto, quelle informazioni, in combinazione con quanto detto dal prigioniero che si vantava di aver reinventato i propri veleni da quelli del clan, avevano tutto un nuovo significato.

    [...]

    Le risposte di Ikue-san diedero qualche informazione in più alla kunoichi: non c'era un supervisore che dava i turni, ma potevano riorganizzarsi internamente e quel Chozo era sempre assente quando gli omicidi venivano eseguiti.
    Il ché non gli dà mai un alibi, dagli omicidi, ma gli dà sempre una scusa per non essere qui quando una telecamera dovrebbe funzionare ed invece è danneggiata., pensò dubbiosa la kunoichi del clan Nekki, prima che un altro dettaglio delle parole della donna la incuriosisse: Pppp, si fermò e riprese fiato.
    Popopo Poca preeee, piccola pausa, Poca precicici precisione delle aaaa autopsie?, ripeté, con dovuta fatica, la nostra giovane amica, Che iii intende?, chiese con un ultimo sospiro.

    Forse quell'ultima domanda poteva essere utile? Quel dettaglio non era ancora stato evidenziato, le sembrava.

    [...]

    Dopo il buco nell'acqua in ospedale, Ryugi era di nuovo al centro di videosorveglianza, stavolta senza più Ikue-san, ma con Kaede-san.

    Non c'erano telecamere che inquadrassero correttamente la casa del terzo impiegato della sorveglianza, Chozo, ma era possibile individuare i suoi movimenti verso casa della sera prima e poi verso l'ospedale quella mattina.
    Se qualcuno lo avesse avvelenato avrebbe potuto farlo a casa non visto, o nel cibo, ma queste sono speculazioni., si disse fra se, prima di ricevere un diniego sul poter investigare su Hisu Iga, cosa che non la sorprese e per cui non protestò.

    Kaede-san, in compenso, le mostrò una mappa con i diversi luoghi degli omicidi e diede ulteriori informazioni a riguardo, dettagli che con Ikue-san non erano stati in precedenza chiariti.
    Le telecamere erano state bloccate diverso tempo prima che fossero rotte?, questo dettaglio fece tornare in mente alla kunoichi parte della discussione con il chunin esperto di veleni, un dettaglio che avrebbe dovuto ricontrollare.
    Il secondo aspetto importante riguardava il primo omicidio: Il primo omicidio è avvenuto nel quartiere Iga e non sono state rotte le telecamere., valutò, osservando la mappa e riprendendo a leggere gli appunti di quella giornata di investigazione.

    Il primo attacco è stato un mese fa, poi un secondo dopo due settimane, quindi dopo una settimana e quello attuale, dopo appena quattro giorni., ritrovò nei suoi appunti.
    Muramasa veniva avvisato con sufficiente preavviso, anche di qualche giorno, su quali telecamere dovevano essere rotte., continuò a rileggere fra se.
    Le posizioni sembrano casuali, ma non c'è casualità in tutto questo: l'omicida sapeva quali telecamere colpire e dove si trovavano, avvisava con dovuto preavviso Muramasa, bloccando le registrazioni, così che potessero romperle indisturbati, in piccoli spazi non in piena vista.
    Per le registrazioni e quali occultare, di certo gli serviva l'aiuto di qualcuno all'interno: Chozo.
    Il primo omicidio forse è stato senza premeditazione? O comunque non era stato del tutto preparato: hanno cancellato molto più del necessario per nasconderlo e nessuno ha danneggiato le telecamere nel frattempo.
    Il secondo sarà stato un test? Un modo per perfezionare il modus operandi? Incastrano Muramasa, gli dicono quali telecamere rompere e nel frattempo bloccano le registrazioni, in un vicolo qualsiasi.
    Il terzo omicidio? Cinque giorni fa, o giù di lì? Un'altra prova? O aveva un valore?
    , valutò riunendo quanto aveva scoperto ed aggiungendo alcune sue ipotesi.
    Le vittime: stanotte hanno quasi fatto sembrare che Soshi e Chikuma si siano uccisi a vicenda, negli attentati prima, le vittime erano dei Soshi, un altro Chikuma ed un vecchio del clan dei marionettisti, i Musashi, ma chi e quando? Potrebbe avere un peso quest'informazione?, ricapitolò, dall'elenco degli appunti in suo possesso.

    Kkkkk Kaede-san, mi pppppppp, piccola pausa, Mi sssscuscuscuscukKKK, altra piccola pausa, quindi prese una carta ninja e preferì scrivere la nuova domanda:

    Kaede-san, mi scusi le ulteriori domande.
    Le vittime: chi erano?
    Ikue-san mi aveva detto che c'era un totale di otto vittime, escludendo le 5 di ieri.
    Che fra le vittime c'erano alcuni membri del clan Soshi, un membro di uno dei clan Chikuma ed almeno un anziano del clan Musashi, ma più nel dettaglio, mi saprebbe dire chi è stato ucciso ed in quale attentato?
    Inoltre, mi potrebbe fornire tutte le informazioni sull'intervallo di tempo di non funzionamento delle telecamere per il primo omicidio?


    Sperando in delle risposte che le fossero d'aiuto, Ryugi avrebbe continuato a studiare la mappa: Il primo omicidio era nel quartiere Iga... è un caso?
    Il secondo, dopo due settimane, in una stradina secondaria, relativamente vicina all'ospedale: avevano avuto tutto il tempo per prepararsi meglio, ma perché proprio lì?
    La terza, un luogo equidistante da ospedale e polizia, l'ultimo attentato, nella piazza del ghetto Soshi.
    , enumerò, notando un dettaglio forse di poco conto: La seconda scena del crimine non è troppo distante dal quartiere dei Soshi.
    Usano il veleno, sfruttano un ninja che ruba al clan dei Soshi e ne uccidono degli elementi, poi, giusto ieri, il Kazekage-sama ha dato un ruolo di rilievo al casato, mandandomi a comunicargli qualcosa.

    Poi, nei suoi appunti, ritrovò un altro dettaglio dell'interrogatorio al chunin dei veleni: Masayoshi-sama gli aveva chiesto se avessero mai danneggiato delle telecamere vicino al quartiere Soshi.
    Muramasa ha confermato che è avvenuto con il secondo attentato, che in effetti non è troppo distante, in quel caso sono morti dei Soshi.
    Ed è stato Hayai-Sasu a trovare i corpi, però non ci sono dettagli su eventuali testimonianze?
    , rifletté la giovane Nekki.
    Inoltre, anche se gli omicidi sembravano ben organizzati, la scelta delle vittime come poteva essere così puntuale? Come faceva l'assassino a sapere che avrebbe trovato tre Chikuma e due Soshi da uccidere?
    Oppure gli servivano solo i Chikuma?, si chiese la nostra giovane amica, prima di rivolgersi di nuovo all'impiegata.

    Kaede-san, mi scusi: ieri tre uomini del clan Chikuma hanno lasciato il quartiere Soshi, dirigendosi verso il centro della città, prima della tempesta di Sabbia, non sapevamo stamane dove si fossero diretti precisamente, ma potrebbe controllare se in questo intervallo di tempo, per caso, sono andati alla centrale di Polizia?

    Un semplice richiesta, indicando più o meno l'orario dei movimenti del trio di vittime che aveva scoperto con Ikue-san.
    Ryugi non sapeva se avrebbe portato risultati, ma era decisamente interdetta: molti dei nuovi dettagli, su tutti la menzogna che gli aveva detto, facevano sembrare Hisu Iga, se non colpevole, quanto meno coinvolto nei fatti, ma perché? E, soprattutto, come avrebbe potuto scoprire la posizione dell'uomo?
    E se non era il poliziotto il colpevole, chi? Chozo? Era l'unica persona che non aveva alibi, ma aveva un collegamento con tutti gli omicidi, eppure era in ospedale, in gravi condizioni.

    Fu quasi tentata di tornare ad interrogare Muramasa, ma voleva prima capire che informazioni poteva dargli Kaede-san a partire da quelle ultime due domande.
  9. .

    Lo scontro con il Ratto

    Illusioni, Suoni e Lame



    Coinquilino., ripeté Saragi, alla domanda dello sconosciuto dagli strani occhiali, Haku vive in casa con me., aggiunse, Pensavo di averlo lasciato lì, in effetti..., sussurrò quasi, mostrando la sorpresa che condividevamo in quel momento.
    L'altro ninja di Oto, comunque diede un incarico al diversamente alto genin, che attaccò lo strano ratto con la falce, riuscendo persino a ferirlo.
    Ciò che la ferita produsse, lo ammetto, mi incuriosì e produsse un pò di appetito: il topo scheletro perdeva piccoli topolini che evaporavano dal punto in cui la lama di Saragi lo aveva trapassato.

    Il giovane Shi non ebbe molto tempo, né per sorprendersi, né per ascoltare lo sconosciuto che parlava con Akteru-sama, perché il ratto scheletrico reagì, andando a sua volta alla carica.
    Un colpo di falce diretto alle ginocchia del piccolo Shi, che impastò del chakra sulle stesse per irrigidirle quanto bastava, sfruttando anche il proprio equipaggiamento per difendersi e, di fatto, reggere il colpo con un leggero danno. [SD 1 + Ferita]
    Il secondo attacco fu incredibilmente veloce, ma Saragi si mosse altrettanto velocemente, spostandosi sulla destra ed impedendo che la coda appuntita lo trapassasse. [SD 2]
    Il terzo colpo, però, era troppo veloce per evitarlo, quindi l'unica opzione del piccolo Shi fu sollevare la scimitarra, immettendo del chakra nell'arto destro, usando il sinistro poggiato sotto la lama per proteggersi ulteriormente, riducendo, seppur di poco, il danno di quel colpo, ma quando la lama elettrizzata iniziò a mordergli la carne, un'idea passò per la testa del mio coinquilino. [SD 3 + Danno]

    Potrebbe funzionare., pensò, insinuando chakra già mentre la lama lo colpiva.
    Se lo strano ratto avesse visto il genin ferito, allora l'illusione avrebbe avuto effetto e Saragi si sarebbe potuto muovere indisturbato, alzandosi.
    Ora devo confonderlo il più possibile., si disse il mio basso amico, allontanandosi, mentre ingeriva il tonico che avrebbe ridato vitalità al corpo ferito. [ST 1 + SA 1]

    Nel muoversi, Saragi si sarebbe portato alle spalle dello strano ratto e poi avrebbe iniziato ad avvicinarsi, il ché avrebbe disperso l'illusione, ma da quella posizione, il mio compaesano avrebbe sfruttato la sua furtività, per lanciare la bomba sonora addosso alla creatura. [SG + SA 2]

    Con il ratto possibilmente stordito dalla bomba sonora, che non sapeva nemmeno dove fosse il mio basso coinquilino, Saragi avrebbe eseguito uno scatto veloce, molto veloce, per cercare di spaccare la testa del ratto, possibilmente stordito. [SA 3]

    Nel frattempo, lo sconosciuto stava parlando, ma il genin era troppo concentrato sullo scontro, quindi riuscì solo a cogliere qualche dettaglio: Legare anime animali a corpi umani? Un serpente con uno spirito di una persona?, quella parte fu l'unica vagamente chiara di tutto il discorso dell'altro ninja di Oto, o almeno l'unica che colse fra il suo attacco e tornare a concentrare la propria guardia verso lo strano ratto con la falce, per scoprire se era ancora pronto a combattere, o ormai sconfitto.

    Saragi Shi

    Statistiche Primarie
    • Forza: 200
    • Velocità: 200
    • Resistenza: 200
    • Riflessi: 200
    Statistiche Secondarie
    • Agilità: 200
    • Concentrazione: 200
    • Intuito: 200
    • Precisione: 200
    Chakra
    [9]/20
    Vitalità
    10/10
    Slot Azione

    1. Ingerimento Tonico ed allontanamento

    2. Lancio Bomba Sonora

    3. Avvicinamento con colpo di Sciabola

    Slot Difesa

    1. Parata del ginocchio

    2. Schivata

    3. Parata con Sciabola

    Slot Tecnica

    1. Tecnica dell'Eutanasia

    2. ///

    Note

  10. .

    Tracce

    Impronte sulla Neve



    [Hideo & Ryugi + Doki Inari]

    Ryugi, e come lei anche Doki Inari, osservò le azioni del giovane ninja di Kiri: Hideo aveva evocato un'aquila da un rotolo da richiamo.
    Porta con se il contratto delle sue creature?, si chiese la giovane Nekki, che non aveva ancora appreso ad evocare alcunché, ma nemmeno conosceva una delle tecniche proibite del Paese della Nebbia.
    Hideo, una volta che il suo Mondo partì in cerca di tracce, si presentò come un ninja di Kiri, cosa che portò l'uomo di Kusa a voltarsi verso la nostra giovane kunoichi: Ryugi ddddd di Susususu Suna., disse lei.

    Fu poi il genin della Nebbia ad andare avanti con le spiegazioni e la proposta di un'alleanza per Doki.
    In tre avremmo più possibilità, indubbiamente, ma devo correggerti, Hideo di Kiri, su alcuni dettagli che sembrano mancarti.
    Dagli ordini che mi erano stato dati, la Squadra di supporto del Nobile Zamata avrebbe mandato qui una delegazione, un membro del team, per poi condurmi al loro luogo che aveva individuato l'archeologo nel Bosco.
    Il nobile non doveva mai entrare in questo villaggio, ma almeno qualcuno dei miei compagni avrebbe dovuto farlo, io, però, sono qui da cinque giorni e non ho visto nessuno.
    Poi ho sentito queste notizie della scomparsa del nobile Zamata e, non sapendo bene dove dirigermi qui nei dintorni, ho deciso di aspettare.
    Ho passato i primi due giorni alla "Stella di Mezzogiorno", ma niente.
    Poi sono andato al Giglio Bianco per i successivi due e da stamattina mi trovo qui.
    Solo Samurai, mercanti ed un giovane ninja della Neve che è arrivato al Giglio Bianco ieri, ma lui non mi ha avvicinato ed io non ho avvicinato lui.
    Purtroppo andare così, alla cieca e da soli, potrebbe essere poco utile, ho qualche indicazione di massima, ma poco di più per quel che riguarda il bosco, non so né in che area, né a che distanza da questa sperduta cittadina, si potrebbe trovare.
    , ammise con evidente disappunto nella voce, prima di portare maggiormente l'attenzione sul kiriano, Forse la creatura che hai evocato potrebbe aiutarci in questo? O l'hai messa qui fuori di guardia dopo l'assurdo attacco di poco fa?, chiese con uno sguardo più attento tanto al genin della Nebbia, quanto a quella della Sabbia.

    [Intanto Bianca...]

    L'aquila con le doti investigative di Hideo non ebbe troppe difficoltà ad individuare le tracce lasciate da chi era fuggito all'inizio della rissa: lo sconosciuto era stato silenzioso, indubbiamente, ma non si era preoccupato di cancellare del tutto le tracce del suo passaggio, tracce che portavano al Giglio Bianco.
    Se il "Mondo" avesse volato per un pò nelle vicinanze della locanda, avrebbe potuto notare una finestra dove potersi posizionare e, grazie alle abilità di Hideo, avrebbe potuto investigarlo sulle persone all'interno fino ad identificare, fra gli altri commensali, proprio il ninja della Neve di cui aveva accennato tanto Doki Inari, quanto, all'inizio di quella giornata, la stessa Ryugi.
    Ed il ninja della Neve stava conversando con un uomo piuttosto anonimo a cui stavano servendo una zuppa calda, come se avesse raggiunto da poco il suo interlocutore. [Sconosciuto] [Ninja della Neve]
    Aveva perso la parte iniziale della discussione, ma grazie alle doti di Hideo, il Mondo riuscì a sentirne il seguito. [Nota]

    Sì, non so chi fosse il ragazzino, niente coprifronte, o altri segni indicativi, non ci avevo nemmeno fatto caso quand'è entrato, ma si è fermato a parlare con il tipo di Kusa e appunto l'argomento..., si fermò lo sconosciuto, agitando la mano davanti al volto, come a voler indicare che preferiva non ripetersi di nuovo.
    Ho capito, vada avanti Kokuo-san: cosa ha fatto a quel punto?, chiese il ragazzo con il coprifronte della Neve.
    Ho cercato di evitare che la discussione continuasse, non sapendo dove sarebbe andata a parare.
    Stavamo aspettando per qualche pezzo grosso di Kusa che venisse in cerca di quel loro nobile, non un ragazzino anonimo che parla di roba vecchia di qualche anno: la cosa mi ha spazientito, così ho influenzato uno dei samurai per attaccarli.
    , continuò a spiegare con tono leggermente irritato il primo, accennando un sorriso alla parola "influenzato".
    Ma i samurai, essendo essenzialmente degli incapaci, non sono riusciti ad uccidere nessuno dei due?, replicò gelido l'altro, ricevendo una scrollata di spalle ed un cenno di assenso da "Kokuo".
    Cosa facciamo adesso?, chiese ancora il primo, fu stavolta il ninja della Neve a scrollare le spalle: Io qui sono soltanto la sua guida: è lei che ha avuto il piano di seguire il nobile e quando lo ha visto finire in quella trappola, nel bosco, con tutta la sua scorta, ha pensato di poter ottenere ancora più denaro sfruttando... come l'ha chiamato?, si fermò incuriosito il più giovane.
    Il Sonno dell'Ametista., rispose laconico Kokuo.
    Leggende e storie su come il Bosco a Nord-Ovest fosse maledetto e lei non solo ha saputo sfruttare la cosa, uscendo da qualsiasi trappola ci sia lì, ma ha addirittura capito come sfruttarla per farci del denaro., osservò con un misto di rispetto e divertimento il ragazzo della Neve.
    Questo non toglie che solo il vecchietto con i baffi ed il nobile, non valgono la fatica: il Sonno dell'Ametista potrebbe intrappolare persino uno dei jonin con le taglie più alte di Kusa!, lamentò ancora Kokuo.
    Va bene, aspettiamo allora: domani mi sposterò a controllare il tipo di Kusa, lei vada all'altra locanda, la Stella di Mezzogiorno, se non vedremo nessuno raggiungere quel tipo entro due giorni, porteremo anche lui a fare questo Sonno dell'Ametista., propose il giovane ninja.
    Va bene, ma dobbiamo sbrigarci: credo che dopo due settimane i corpi imprigionati inizino a deteriorarsi.
    Sono finiti in quella trappola dieci giorni fa: quel nobile mi serve almeno riconoscibile, se non proprio vivo, per la taglia.
    , concluse il primo, alzandosi, lasciando dei soldi per il pasto consumato e dirigendosi all'uscita.

    Chi avrebbe seguito Bianca? E cosa avrebbe fatto, o almeno proposto, Hideo al resto della squadra con queste nuove informazioni?
  11. .

    Riunirsi sotto un coro di demoni

    La lunga disquisizione sul piano



    [Le Tre Parti del Ragno]

    Ammetto che fra me e me feci quasi un sospiro di sollievo: l'arrivo del fratello Kenkichi del Minuto Infame interruppe la discussione con la Maya di Iwa, evitando ulteriori quesiti e dettagli per entrambi.
    Forse l'esperta di Fuuinjutsu non era del tutto convinta delle mie spiegazioni sulla madre che non aveva mai conosciuto, ma parve farsele bastare.
    Io, dal canto mio, ebbi la mia prima dimostrazione che dovevo imparare a tenere a freno la lingua.

    La seconda sarebbe arrivata con il Demone Piumato.

    Fu con la Maya di Taki che arrivò la terza dimostrazione.
    Parlando con lei, notai, inizialmente, dei comportamenti simili a quelli di Sakura-dono: mi chiese come avessi fatto a finire in quel di Kiri ed ipotizzò che fossi figlio di sua Sorella.
    Quindi come Sakura, la Coscienza del Ragno le fa negare l'ipotesi che lei possa avere un figlio maschio? O è qualche altro il motivo?, mi chiesi fra me, prima di risponderle con la stessa sincerità offerta qualche ora prima a sua (e forse mia) madre: Non ho mai conosciuto i miei genitori, i miei primi ricordi risalgono all'orfanotrofio in cui sono cresciuto alla Nebbia, prima di iniziare a vivere per strada. Non so chi, o perché, mi abbia abbandonato lì., spiegai, prima che la discussione andasse avanti.
    Mentre articolavo il mio racconto, ad ogni spiegazione fornita, seguiva una reazione della Signora, e furono reazioni che fin dall'inizio mi stupirono.
    Non sa della Bakekujira? Non è il suo passato quello?, compresi, Forse, come il Guerriero del Vuoto, viene anche lei dal passato, ma uno più vicino a me, l'Hokage e Bendino-chan.
    Quel pensiero, però, mi fece sorgere una domanda ancora più astrusa: Perché noi tre? Jorogumo ha avuto molteplici iterazioni nel tempo, perché proprio quella del mio tempo, me e le mie sorelle? Forse è diverso il motivo per cui Oni è qui? Quindi Kappa e Komainu non sono nel passato?, un dubbio che tenni per me.
    In compenso, potei notare che la reazione alla morte della Bakekujira fu più contenuta di quella di Sakura-dono, forse semplicemente perché lei aveva superato l'adolescenza?
    Parlando del Gashadokuro, invece, ebbi io una reazione non controllata: Che cosa?, le chiesi, Ha così tanto bisogno di un Dio Guerriero per liberare Taki?, le domandai decisamente sorpreso all'idea che volesse liberare uno di noi.
    Quindi non ha ancora il Cavaliere che gliene sta creando uno al Ferro? Chissà quando, e come, le passerà per la mente questa idea?, preferii tenere per me quel dettaglio, specie perché il successivo commento della Signora mi fece serrare i pugni dalla rabbia.
    Incomplete ed imprecise? La differenza fra una scimmia ed un uomo? Ma si rende conto di cosa hanno fatto ai Pastori del Mondo per crearci?, avrei voluto urlarglielo in faccia, ma, per quanta fosse la mia rabbia, sapevo di non dover rischiare che scoprisse troppo di me, non mi fidavo ancora di lei.

    La successiva replica della Bruna mi diede ragione in tal senso: nemmeno lei si fidava di me e, forse, su questo non potevo darle tutti i torti; ammise comunque di chiamarsi Maya, ma mi accusò di avere un piano misterioso e disse che, per quanto ancora non avesse un Cavaliere Dorato, lo avrebbe preparato per il nostro futuro (per lei) incontro.
    Quando accennai, invece, ad Elmo-san, la Signora replicò citando il Nono: Itai Nara? Ho conosciuto sua figlia una volta, ma posso confermare che non è il mio Mizukage., avrei risposto asciutto all'altra parte dello Jorogumo.
    E lo so cosa state pensando: tecnicamente io sono stato un genin per lo più sotto il governo di questo "Itai Nara", ma non l'ho mai conosciuto.
    Per me, in tutto e per tutto, è il Decimo Mizukage, con tutti i suoi difetti, il Mizukage a cui sono leale.

    Ma sto divagando, scusate: la Signora non mi svelò il mistero dietro la sua (nostra?) nascita, anche se, indirettamente, ammise di saperne di più della Bionda, per quanto non sapesse di me. Fu a quel punto che mi tornò alla mente una frase di Sakura-dono:

    Ogni mia incarnazione, nel momento in cui ha una figlia, le tramanda l'anima del Jorogumo e la sua mente, la Volontà del Ragno.

    Alla nascita, le passa i suoi ricordi? Forse io sono nato per ultimo e la Bionda per prima? Può essere per questo che sa di lei, ma non di me?, per quanto ancora non avessi ben chiari i dettagli della nostra nascita, quell'idea passatami per la mente, in qualche modo, sembrava la spiegazione più valida al perché una delle sorelle sapesse dell'altra, ma nessuno sapesse di me.
    Eravamo le tre parti dello Jorogumo, un Dio Guerriero, ma solo lei aveva ereditato i ricordi materni e quei ricordi comprendevano la nascita della Bionda e della Bruna, non del Rosso.

    Ammetto che questo pensiero mi fece sfuggire del tutto la sua proposta di rendermi un Cavaliere (e forse fu un bene), ma alla mia domanda sul perché fossimo lì, la risposta che diede la Maya di Taki confermò la motivazione per cui Bendino-chan si trovava lì: Probabilmente dovrebbe ringraziare la Bakekujira.

    A quel punto, mi resi conto di un particolare che mia sorella non aveva spiegato: Da Orihara a Orihara, malgrado non sia degno della tua fiducia, Signora: tu, invece, come fai a sapere del termine Dei Guerrieri? , le chiesi, curioso di sentire quale risposta mi avrebbe fornito su ciò di cui mi aveva accusato, ma anche deciso a non rivolgermi più a lei con eccessiva deferenza, tanto per la sua assenza di fiducia, quanto per il modo in cui parlava della Prima Generazione.
    Tenni per ultima la domanda che consideravo la più personale: Se posso azzardare un'ultima una curiosità: Maya-sama, tua sorella, mi ha detto che il Cavaliere, non Obi-san, l'altro, quel Rei, è suo padre, e ha conosciuto la madre dopo la Guerra, di conseguenza è anche tuo padre ed ancora non si è incontrato con tua madre.
    Considerando che non abbiamo idea degli effetti che questa assurda realtà potrebbe avere sul presente, hai scelto di prenderlo come tuo Cavaliere temporaneo e fargli rischiare la vita? Perché?
    , avrei domandato, quasi certo che, dopo quelle ultime domande, la Signora mi avrebbe liquidato e fatto tornare all'orrido coro di mostri alati al di fuori della sua carrozza.

    [Riuniti?]

    Il primo pessimo risultato dell'arrivo dell'Hokage? Il Re dei Demoni mi planò di nuovo sulla testa e, mentre tutti rispondevano a loro modo all'apparizione della Montagna-san in modalità lanterna, ecco che la creatura del male che mi aveva eletto generale, pensò bene di sottolineare il tutto con il Kage della Foglia, parlando dell'Armata di Fudoh Orihara.
    Inizio a sentirmi meno in colpa di aver fatto del male ad uno di questi demoni..., pensai, abbattuto da quanto tutto ciò mi si fosse ritorto contro.
    Quando la Montagna mi guardò, probabilmente avrebbe letto lo sconforto e la disfatta sul mio volto, per l'orrido essere che avevo sulla testa.
    Quasi rimpiango i pipistrelli di Elmo-san..., pensai fra me, mentre notavo che, nel rispondergli, l'Hokage era riuscito a ripetere correttamente e per intero il nome del Re dei Gabbiani, Quindi non è così incapace come ipotizza Elmo-san., valutai sorpreso.

    Non risposi oltre, poi, quando mi interruppe, relativamente a Bendino-chan, ma rimasi ad ascoltare la discussione fra l'Esperta di Fuuinjutsu, che stava dando dell'ignorante alla Montagna di Konoha, relativamente ai fuuinjutsu appunto, e poi anche il Guerriero del Vuoto, seppur stesse usando una voce che non riconoscevo.
    Ammetto che non capii ogni parte di quel discorso, ma quando si accennò al chakra naturale, come Guardiano della Valle del Guscio, la cosa mi incuriosì ulteriormente, così, dopo le obiezioni del Guerriero del Vuoto e le ulteriori parole dell'Hokage, feci un passo avanti.
    Scusate, io ancora sono abbastanza alle prime armi sui Fuuinjutsu, anche per questo ho chiesto di diventare suo allievo, Maya-sama, ma so qualcosina di chakra Naturale, dalla mia esperienza alla Valle del Guscio, dove le Tartarughe ne fanno uso.
    Montagna-san, qui, non ne può usarlo, perché già è strabordante di chakra, come diceva il Guerriero del Vuoto, ma Maya-sama suggeriva di ridistribuire il suo potere con i Draghi per equilibrarlo, allora perché non usare la capacità dei Draghi di usare il chakra naturale in senso contrario?
    Suppongo sappiano usarlo, prima Toppu-san mi ha detto che avevano un qualche legame con le Tartarughe, quindi immaginerei che abbiano anche conoscenze vagamente simili.
    , avrei atteso per vedere se qualcuno mi avesse già mandato a quel paese, altrimenti, avrei continuato la mia esposizione.
    Se oltre ad applicare dei sigilli sull'Hokage, qui, li applicaste anche sui draghi? Loro piloterebbero il chakra naturale, lui questo ammasso di... Bijuu.
    Io ho sempre ipotizzato di poter applicare un qualche fuuinjutsu di comunicazione fra me e le tartarughe, in fondo, evocandole, sono già legate al mio chakra ed a me, non l'ho mai applicato, perché non rischierei alla cieca la loro incolumità, ma se in questo caso avete l'esperienza di Maya-sama e le conoscenze del Guerriero del Vuoto sul chakra naturale, forse qualcosa è possibile, se è la Montagna-san qui ad evocarli.
    Lui distribuisce il suo potere e nel frattempo loro, lo stabilizzano e rendono meno distruttivo applicandovi del chakra naturale? Sarebbe fattibile?
    , domandai, curioso di vedere se avevo avuto una buona idea.
    Per la cronaca, fui quasi tentato di proporre di fare una prima prova con un gabbiano, ma onde evitare una scagazzata in testa, tenni per me quel suggerimento.

    Nel frattempo, lo strano tizio che era arrivato con l'Hokage, Apa-san ed il Guerriero del Vuoto fece apparire dal nulla alcune armi.
    Mi avvicinai incuriosito: non sapevo bene quale fosse il motivo di tanta generosità, ma escludendo l'arco, data la mia mira non perfetta, dopo che la Montagna-san prese il grosso shuriken, optai per l'arma che più m'incuriosiva, il Bastone lungo.

    So cosa state pensando: "Fudoh, ma hai la tua spada kiriana!", lo so, ma non avevo mai sviluppato uno stile di Spada, non ero Yato-san, né Bendino-chan, o tanto meno il Mizukage o Akira-san, non ero mai stato realmente bravo nell'uso di armi come quelle.
    Me la cavavo con il tirapugni ma, da quando avevo appreso l'uso del chakra naturale-gravitazionale, anche in quel contesto non mi ero più applicato tanto, complice l'incapacità di muovermi più di tanto.
    Forse un bastone, che aveva un'estensione superiore ad una katana, o ad un tirapugni, sarebbe potuto essere l'arma adatta a me.
    Ma sto divagando, scusate.

    Dicevamo, presi il Bo e, per un attimo, fermai il mio sguardo sugli occhiali: Potrebbero tornare utili, una volta arrivato dal Tengu?, mi chiesi, avvicinandomi per prenderli, se nessuno si fosse dimostrato contrario. [Nota]

    Non mi intromisi, quando la Signora di Taki parlò con l'Hokage, ma lo guardai sottecchi e fui quasi tentato di accennare un no con la testa, per il suo bene, ma l'altro sembrava aver abbastanza sale in zucca da non fidarsi subito, quindi tenni le osservazioni per me, in tal senso.
    Poi giunsero le delucidazioni sui fatti, fino alla scoperta di trovarci in un sogno, con l'interpretazione che il Kage di Konoha dava a questa notizia.

    Poco dopo, suddetto Kage scelse di tenermi più in disparte per qualche dettaglio in più, cominciando da ciò avrei sperato lo incuriosisse di meno.
    Sì, Orihara, ma che c'è una spiegazione, che è meglio esporre in un altro tempo e, specialmente, in un altro luogo. , esordii, guardando a tutti i demoni piumati che circondavano, E, soprattutto, per favore, non citi le mie possibili parentele di Konoha davanti al Mizukage: come minimo rischierei di perdere il lavoro in Ospedale., sottolineai, seppur forse fosse superfluo: dubito di vedere Elmo-san e la Montagna-san nella stessa stanza.

    L'altro, intanto, continuava a parlare e quando accennò alla gabbia di squali, guardai nuovamente tutti quei mostri dal bianco piumaggio, Preferirei che fossero davvero degli squali., fu il mio primo pensiero.
    Ammetto che il resto del discorso mi risultò un pizzico confuso: non sapevo se, come in prigione, l'Hokage stesse evitando qualche passaggio logico per lui implicito, o se il discorso fosse effettivamente complicato, o se, banalmente, ignorando che io ero un Dio Guerriero, mi stesse scambiando per un "marionettista" come si definiva.
    Capii la questione dell'immane bomba di chakra: se questo Naruto fosse morto senza darla all'Hokage, forse si sarebbe rigenerata in un altro modo?
    Un costrutto che lascia cicatrici e sovrascrive la realtà..., ripetei fra me, citando il Kage della Foglia.
    Fu lì che mi sorse un dubbio differente: L'Oni si voleva dirigere da subito dall'altro Dio Guerriero: non sapeva di questa Bomba di Chakra.
    Il Tengu però non ha un corpo per liberarlo nel nostro tempo e nel passato era intrappolato in una barriera che assorbiva in eterno il suo chakra, l'Oni non è qui per liberarne il corpo.
    , quella riflessione mi riportò alla mente un altro mondo in bianco e nero, con un grosso teschio che mi svolazzava dietro e mi minacciava di prendere il controllo del mio corpo.

    Fu a quel punto che esposi la mia teoria sul fatto che fosse la coscienza del Tengu a sognare, il ché portò repliche tanto dall'Hokage, quanto da Maya di Iwa, le uniche due persone vicine, dato che quel "Osamu" stava parlando con la Signora.
    Il Kage della Foglia incalzò, tanto spiegando che il Veterano "annusava in cerca di vantaggi" e parlando poi del suo punto di vista sulla questione del corpo e del potere necessari, quando finì quel piccolo trattato, mi intromisi per iniziare il mio.
    Innanzitutto, lo ha detto l'Oni: l'Arma che Genera Potere, si stava dirigendo lì, giusto? E Toppu-san mi ha raccontato della battaglia nel loro nido, o quel che è, il luogo dov'è stato nascosto Tengu ed almeno quattro dei Daltonici sono legati a quello specifico momento.
    Se non è il Tengu a sognare, è qualcuno che gli è in qualche modo collegato e che ne sta sfruttando il chakra pressoché infinito per creare tutto questo.
    , mi guardai intorno, per poi continuare con un'idea che le parole della Montagna avevano insinuato nella mia testa: Ma io credo che non sia una questione di Potere e Corpo con l'aiuto dell'Oni: se invece fossero due le possibilità di uscita dal sogno, per chi sta sognando? Con l'aiuto dell'Oni, oppure con il potere che ora ha acquisito l'Hokage sul corpo del Tengu., mi fermai di nuovo, un dettaglio che all'inizio mi aveva disgustato, qualche ora prima, adesso aveva una forma diversa, guardando quel gigantesco e garrulo cero su gambe.
    Da ciò che diceva Toppu-san, c'era una barriera che drenava continuamente il Tengu: forse il potere che lei ha assorbito, Hokage, potrebbe essere sufficiente a distruggere la barriera in questo sogno e... e farlo rientrare nella nostra realtà? Per questo dietro la barriera si vede il corpo che aveva in questo periodo storico, e se la barriera esplodesse a causa della bomba, il Tengu riapparirebbe nel nostro tempo: una delle cicatrici di cui parlava lei., conclusi, guardando la Montagna-san.
    L'Oni, invece, potrebbe assorbirne il potere, quindi anche se non tornasse esattamente nel nostro tempo, sarebbe il suo potere a farlo, perché è questo che fa, giusto? Cerca sempre di migliorarsi., conclusi, citando, indirettamente, le parole di Sakura-dono.

    Perché sì, sospettavo anche quella possibilità: l'Oni che prendeva per se il potere dell'altro Dio Guerriero.
    In fondo, non era qualcosa che inconsapevolmente era successa anche a me con il Gashadokuro e la Bakekujira?
    E se la seconda era stata gentile e mi aveva concesso un dono, un memento, alla sua morte, il primo aveva cercato di prendere il controllo di me, fallendo.
    Il Tengu, però, non era il Gashadokuro ed io non ero l'Oni, non ci sarebbe stata una battaglia: l'Arma che Genera Potere si sarebbe donata completamente al Fratello più avanzato, anche Sakura lo aveva definito uno sempre pronto a farsi in quattro per i suoi simili ed aveva descritto l'ultimo nato come Perfetto.
    Quel pensiero mi portò ad un'altra idea e fu quella che mi condusse alla risposta da dare all'altra domanda dell'Esperta di Fuuinjutsu, così mi voltai di nuovo verso la mia presunta sorella.

    E sì, Maya-sama, probabilmente avrebbe più senso che fosse qualcun altro a cercare di convincere il Tengu a svegliarsi, qualcuno di potente, ma chi?
    L'Hokage dovrà rallentare l'Oni: obbligarlo a rinunciare è fondamentale perché il Tengu si voglia sveglire, che sia consapevole della ritirata di chi aveva richiamato qui e che, per farlo, anche l'ammasso di chakra è sfumato al suo controllo.
    L'altro tizio, quel Veterano, oltre a non essere affidabile, non vuole nemmeno avvicinarsi al luogo dove si trova il Sognatore.
    Chi altro c'è? Il ... Kage di Iwa? Non mi sembra una persona particolarmente affidabile, come non mi fiderei dell'Hayaccana, o della Signora nella carrozza, per quel che vale.
    E penso che lei sia d'accordo con me in tutti e tre i casi.
    , continuai a guardarmi intorno.
    Q-san e Tenma-san, se ci raggiungerà, sono legati ai draghi bianchi e temo che questo renda difficile un'interazione pacifica con la coscienza del Tengu, che in mezzo a quelle creature si è trovato per millenni.
    Apachi-san, invece, è un tenero ragazzone, ma non mi sembra esattamente quello dal pensiero più acuto e reattivo qui in mezzo.
    Sospetto inoltre che le persone che esistono nel sogno non siano capaci di piegare la volontà del Tengu per svegliarlo, ma anche potessero, sarebbe come costringerle al suicidio, non avrei il coraggio di farlo.
    , continuai ad elencare, facendo attenzione a quali termini usare, evitando "Dei Guerrieri", o altre umanizzazioni eccessive dei miei simili, ma cercando di far capire il punto di vista.
    Resteremmo io, lei, il mio compaesano Tokugawa ed il Guerriero del Vuoto.
    Su quest'ultimo non farei troppo affidamento, mentre non le chiederei mai di rischiare la vita in questo modo.
    Per questo, mi sono proposto per cercare di convincere la coscienza del Tengu, o di chiunque stia sognando per lui, però, in effetti, Bend... cioè, il Tokugawa mio parigrado potrebbe indubbiamente aiutarmi, quindi potremmo cercare di raggiungere insieme qualsiasi cosa ci sia dietro quella tempesta, se capiamo come superarla.
    Ed a quel punto, un sigillo del Pensiero molto convincente sarebbe indubbiamente utile.
    , proposi alla fine.

    Poco dopo, la Montagna-san mi tirò ancora più in disparte, rispetto a dove si trovava la mia presunta sorella, ed accennò al legame che aveva con i draghi, prima di aggiungere qualcos'altro: Toppu e Daigeki conoscevano un passaggio segreto di qualche tipo e lui voleva evitare che l'informazione si diffondesse troppo.
    Mi fermai a rifletterci e trovai un'evidente assonanza: Le Tartarughe sono la prima famiglia che ho avuto., sottolineai, in risposta alle sue parole.
    Era vero: Gyoza, Myk e Don mi chiamavano "nii", Shitsuki si era offerto di farsi chiamare "Mamma Tsu" da me, di fatto erano una famiglia per me, la mia famiglia, più di quelle possibili sorelle, più dell'adolescente che mi aveva accolto e chiacchierato con me per un paio d'ore, più dello sconosciuto che aveva provato a bloccarmi ed ora stava di guardia alla carrozza della Signora.

    Non farò correre dei rischi ai draghi, glielo assicuro., osservai preoccupato, prima di ispirare a fondo e continuare, Ora mi faccia vedere se posso aiutarla per il dolore, proposi, avvicinandomi.
    Spero di non pentirmene., pensai per ciò che stavo per fare: infatti, se con la mano sinistra il chakra curativo cercava di passare quell'immane ammasso di sfavillante chakra demoniaco in Raizen, la destra avrebbe cercato di insinuare una scintilla, il Dono del Sangue degli Dei, il MIO Sangue.

    "Ma cosa puoi donargli, Fudoh?", direte voi: ci stavo pensando anche io.

    Lascia che sia qualcosa di piccolo, poi sarà il ricevente a farlo suo e dargli concretezza...vedilo più come un...un suggerimento al suo corpo. Tu sei un essere superiore, un Dio Guerriero che fornisce un miglioramento a un miserabile mortale.

    Questo mi aveva detto la mia probabile madre, Ma cosa posso offrirgli di semplice che eviti quel continuo ferirsi?, pensai e la mente mi andò su tutte le volte, le tante volte, che mi ferivo in missione, sull'uso che facevo di tonici, delle Mani Curative, di come avessi curato altri ninja, finché mi tornò in mente un ricordo: Azumaido, io che con la Bakekujira riducevo l'influsso del Freddo sull'allievo del Mizukage.
    Non avrei potuto trasmettere quel ricordo, ma trasmisi l'idea: ciò che sapeva fare la Bakekujira quando colpivo i feriti, mi sembrò quasi di sentire vibrare il memento del Dio Guerriero legato alla mia cinta.
    Avrei potuto aiutare in quel modo la Montagna di Konoha? [Nota Dono]

    Avrei continuato ancora per un pò ad usare le Mani Curative, guardando di quando in quando verso dove si trovavano la Maya Orihara di Taki e poi quella di Iwa, chissà se una di loro aveva notato ciò che avevo provato a fare? Nel frattempo continuavo a scrutare i presenti, in attesa che anche Bendino-chan con il suo gruppo ci raggiungessero.
    Lì, il mio piano di poco prima, con quanto detto all'Esperta di Iwa, sommato alle informazioni della Montagna, prese nuove sfumature.

    Da un punto di vista strategico, il numero non aiuta a mantenere il segreto: sicuramente il suo parigrado di Iwa, nel vedermi scomparire con i due compagni dei draghi, non se ne resterebbe indietro ed io non ho onestamente le abilità per percepire se mi seguisse., ripresi, citando il primo e più evidente problema.
    Dubito che quel tipo verrebbe con lei e l'altro contro l'Oni.
    Se assieme a questa barriera, sottoforma di tormenta, ci fosse anche qualche altro ostacolo, forse potremmo usarlo per svicolarci, ma altrimenti rischieremmo che il gruppo stesso diventasse il nostro ostacolo.
    Però, viaggiando nelle ombre, una volta arrivati, io ed i due draghi con accompagnatori potremmo arrivare a questo ingresso, assieme ai due Tokugawa.
    Dovrà fidarsi del mio parigrado e del Fantasma-san che è un non-morto nel nostro tempo, perché non penso che ci siano molte altre opzioni.
    Inoltre servirà l'aiuto di Maya-sama, per distrarre gli altri, o comunque non permettere che ci possano seguire da sottoterra, o forse il Guerriero del Vuoto potrebbe aiutare in quel senso?
    Per come la posso pensare, Hokage-sama, almeno un'altra persona oltre me, del presente, dovrà raggiungere questo passaggio segreto, ma come le ho già detto, farò tutto il possibile per proteggere i draghi, cosa per cui si impegneranno anche Tenma-san e Q-san, immagino.
    , conclusi.

    A quel punto, si sarebbe dovuto solo aspettare l'arrivo di Bendino-chan, così che i due Tokugawa ed il secondo drago fossero lì per la parte di piano che ci poteva portare dal Tengu, mentre qualsiasi metodo avessero trovato per evocare draghi fosse concesso all'Hokage.
  12. .

    Una giornata movimentata

    Tanti ninja alle Mura



    [Suiryu Tenjin]

    Il piano del "Jonin di Oto" sembrava andare come previsto: Risho avrebbe giusto voluto sottolineare che, per quello che aveva sentito dire, anche il Suono e la Nebbia iniziavano ad avere un fiorente mercato in fatto di Veleni e Tonici, ma evitò: Sono soldi in più per il villaggio, in fondo., si disse.
    Sorrise persino al commento sui bordelli di Suna, ma prima che potesse aggiungere alcunché, ecco uno dei Guardiani anziani avvicinarsi, uscendo dalla propria postazione al fresco.

    Dalla posizione dove si trovava, "Suiryu" (lo vogliamo chiamare così?) non poté sentire cosa i due si dissero a bassa voce: poteva vedere che il secondo, un tipo più massiccio con un tatuaggio a coprire la testa pelata, sventolava un indefinito foglio davanti all'altro, poteva intuire, dal linguaggio del corpo, che era piuttosto concitato, mentre il guardiano più giovane era, a poco a poco, diventato meno baldanzoso.
    A parte questo, però, giacché i due stavano bisbigliando, senza apposite abilità non avrebbe potuto ascoltarli. [Nota Percezioni]

    "Suiryu", comunque, avrebbe potuto vedere chiaramente il guardiano più giovane, alla fine del breve dibattito, con il capo chino, dissuaso e sconfitto, mentre accettava il foglio che gli stava porgendo l'uomo pelato.
    Jonin-san, mi dispiace, ma c'è un editto del Settimo Kazakage di..., si fermò un attimo a controllare, Cinque anni fa, che vieta l'accesso ai ninja del Suono nel villaggio della Sabbia, fino a contrordine.
    E nessuno ha trovato un contrordine nei documenti che abbiamo qui alle Mura.
    , spiegò, riflettendo che probabilmente erano cinque anni che nessun ninja di Oto si faceva vedere a Suna: un sacco di tempo.

    Probabilmente, se non le è stato fatto presente al suo villaggio il problema, la diatriba deve essersi risolta e l'informazione non è giunta fino ai nostri burocrati, era passato ad un più rispettoso tono, forse per l'imbarazzo della situazione.
    Purtroppo, sono le regole: potrebbe suggerire al vostro Kokage, o ad uno dei suoi Consiglieri, di inviare una missiva per accelerare la parte burocratica di questo vecchio problema? O, non so, io, bé, mi dispiace, ma non posso concederle l'accesso., avrebbe concluso, ignaro del rischio a cui si apriva con quelle parole.

    Ma cosa avrebbe fatto il Flagello travestito da gentile Jonin (seppur un pò puttaniere)? [Nota]

    [Tre shinobi alle Mura (se ci sono ancora)]

    Qualche ora dopo, un nuovo guardiano era sulle mura, Kin Akasuna, membro cadetto del clan dei Marionettisti, che stava passando il tempo seduto nella stazione di guardia, scribacchiando il progetto della sua prima marionetta, ancora in pieno sviluppo.
    Aveva sentito dire che quella mattina c'era stato un visitatore di Oto, evento che non capitava da almeno 5 anni, con i compagni al cambio turno aveva ridacchiato della brutta situazione in cui si era trovato Risho Chikuma.

    Fu per questo che, quando sentì una voce proveniente dal deserto, ebbe per un attimo il dubbio di essere impazzito, ma poi lo vide: un altro ninja alle Mura.
    Sono tutti qui per quel chunin Soshi che ha vinto un premio?, fu il suo primo pensiero, uscendo all'aperto per scoprire chi fosse il nuovo giunto.

    L'aspirante marionettista guardò il ragazzino, verosimilmente più giovane di lui, con un rotolo contenente un qualche messaggio dal suo clan ed una smorfia gli si disegnò sul volto, comprendendo che era di Oto.
    Scusami, ma c'è un editto formale del nostro Kazekage che vieta l'accesso al villaggio ai ninja del Suono. Il tuo capoclan non era a conoscenza di tutto ciò?, Kin come membro di una delle più rinomate famiglie di marionettisti del villaggio sapeva bene che le abilità nel creare meccanismi della Sabbia fossero superiori a quelle degli altri villaggi, ma non poteva farlo entrare tanto a cuor leggero, se non voleva una lavata di capo come quella capitata a Risho.

    Stava per aggiungere altro, quando, per la seconda volta, il Guardiano fu tentato di dare una pulita ai suoi occhiali: c'erano altre tre persone che si avvicinavano alle Mura di Suna? Nello stesso giorno? Deve essere per la premiazione di quel Soshi, senza dubbio., si ripeté.

    Il primo dei nuovi giunti era un tipo parecchio pallido per gli standard sunesi, non prendeva sufficiente sole, come il simbolo del villaggio della Nebbia, posizionato sopra un occhio, confermava.
    Per Kin quel tipo, Youshi, aveva un aspetto un pò sinistro, ma sembrava essere il leader di quel terzetto, giacché fu lui a presentare se stesso ed i due compagni, prima di aggiungere che era lì per incontrare il suo maestro, un ninja che l'aspirante marionettista conosceva bene per la sua fama: Shunsui-sama.
    Un altro dei due Kiriani aggiunse il nome di un'altra persona di Suna a lui nota: Ryugi Nekki, con cui avevano lavorato assieme, diceva.
    Ryugi Nekki fa parte delle Squadre Speciali, non si trova qui alle Mura e non saprei come contattarla, per quanto immagino sia qui al villaggio., si fermò un attimo a rifletterci su, aveva sentito delle voci, mentre si accingeva a prendere il turno, su degli atti vandalici non meglio specificati nel villaggio, cose piuttosto forti, forse era impegnata in quelli?

    Non era comunque un problema di Kin al momento, no, lui si concentrò sul terzetto della Nebbia, mentre il tipo con il coprifronte sull'occhio scambiava due chiacchiere con il giovane di Oto.
    Quella vista gli fece venire in mente un'idea che, forse, avrebbe evitato ulteriori rapporti da riempire e soddisfatto quasi tutti.

    Voi, ninja della Nebbia, potete entrare: dovete mostrarci il vostro equipaggiamento, così che possiamo catalogare che tipo di armi state introducendo nel villaggio, ma avrete poi libero accesso., esordì, principalmente verso il capo di quel gruppo, poi si voltò verso il ragazzino di Oto, Shinobi del Suono, come ti dicevo: c'è un editto che vieta l'ingresso ai vostri ninja, ma se i tre ninja della Nebbia ti scorteranno ed accetterai di indossare un sigillo di tracciamento, che di fatto non è altro che un piccolo foglietto che permette ai nostri sensitivi di sapere sempre dove sei nel villaggio, ti sarà permesso l'ingresso., continuò, prima di sottolineare un dettaglio: Questo vuol dire che, qualsiasi cosa farai, sarà tanto tua responsabilità, quanto dei ninja di Kiri.

    Stava agli ospiti decidere se accettare o meno quelle condizioni.
  13. .

    Ultimo azzardo

    Oltre il Velo



    Le mie parole ebbero un effetto, non quello che speravo, ma comunque ottenni qualcosa: Aladdin parve inizialmente cogliere l'incoerenza dei fatti.
    Degli amici apparsi dal nulla? Che propongono la guerra ad un popolo pacifico?, avrei protestato a quella risposta, decisa ma contraddittoria.
    Furono però le accuse successive a stupirmi: urlando contro le "stregonerie" che avevo fatto, il Pakkun ammise che Arumajiro non parlava più con lui e, cosa più importante, uscì da dietro quei misteriosi veli.
    Mi trovai di fronte questo ragazzino con uno strano coltello in una mano ed il volto segnato da un complesso fuuinjutsu rosso come il pelo del Kijin che avevo affrontato in precedenza.
    Fortuna che non usavano sotterfugi..., riflettei fra me, memore delle parole che mi aveva urlato contro quel Rukai, ma ora più consapevole di cosa stesse succedendo.

    Fu per quello che mi abbassai, complici anche i dolori e la debolezza, iniziando a far fluire il chakra verso il palmo della mano al suolo e, allo stesso tempo, notando la figura del golem senza testa che già stava torreggiando sopra di me, mi chiusi a riccio, attorno alla mano piazzata per terra, lasciando che le due lame di sabbia trovassero la mia schiena, protetta dal Gashadokuro, e rafforzata da una veramente esigua quantità di chakra. [SD 1 + Danno]

    Strinsi i denti per non urlare, o sputare sangue (degli Dei), ma, nel frattempo, avevo caricato nel terreno la tecnica di cui avevo bisogno, una di quelle che prediligevo, la più utile per spostamenti improvvisi e molto più rapidi del normale, almeno per me. [ST 1]

    Ragazzo..., stava iniziando a dire Ma-Tsu-dono, ma non la feci nemmeno finire: non sapevo cos'altro il Pakkun volesse scatenarmi contro, non ne avevo bisogno, avrei agito comunque!
    Saltate!, urlai ai miei due alleati, spingendomi, grazie al mio jutsu ed ad altro esiguo uso del chakra, verso il Pakkun manipolato, di fatto evitando la valanga di sabbia che nemmeno sapevo ci stesse arrivando addosso. [SA 1 & 2]

    Forse, come piccolo bonus, anche il golem sarebbe stato sbalzato, ma non in una direzione che aveva preventivamente scelto, come invece fu per noi.

    Non volevo arrivare addosso ad Aladdin, se è questo che stavate pensando, e, malandato com'ero, la mia prima azione fu di aprire la mano sinistra ed attrarre verso di me il suo coltello, Meglio disarmarlo..., pensai nell'eseguire tale azione. [ST 2]
    Fu allora che le tartarughe, mossesi assieme a me, si sarebbero scagliate addosso al Pakkun, forti della spinta del mio jutsu.
    Vedi di lavarti la faccia, screanzato!, urlava nel frattempo Shitsuki, dirigendosi contro il bersaglio con indiscutibile irruenza, assieme a Badassanu, ben più grosso, per quanto più debole.
    Il secondo puntava alle gambe ed al busto, la prima alla zona della testa. [SA Extra + SA3]

    Io? Io avrei cercato di continuare il mio volo e finire oltre quei veli da cui inizialmente la Testuggine del Deserto a modo suo aveva cercato di avvisarmi.
    Sapevo che la pietra dell'area centrale, per quanto carica di quella sensazione di chakra naturale, non mi metteva in comunicazione con Arumajiro, in qualche modo sembrava che fosse Aladdin l'unico mezzo, ma non avrei mai potuto convincerlo a cambiare idea, nemmeno avendo più tempo e più forze, con quel complesso fuuinjutsu da controllare, oltre al golem, tutta la sabbia ed i Kijin.
    La mia unica speranza era che, in qualche modo, oltre i veli che non avrei dovuto violare ci fosse la risposta al dilemma su come entrare in contatto con il Pastore del Mondo.
    Devo salvarlo, non posso lasciare che gli facciano quello che è stato fatto agli altri Pastori..., mi ripetevo.
    Dovevo salvare Arumajiro, dovevo portare al sicuro Shitsuki e Badassanu che tanto mi erano stati di supporto, e Masa-san, era ancora da qualche parte, impegnato con quei primati.

    Sarei riuscito a salvare tutti loro, o almeno qualcuno? Ma prima di tutto: sarei atterrato al di là della pareti di veli? Se ci fossi riuscito, avrei distribuito il poco chakra che mi restava nelle mani, dove impugnavo anche il coltello, cercando di farlo fluire verso qualsiasi cosa ci fosse, speravo un evidente punto di contatto con Arumajiro. [ST 3]

    Fudoh

    Statistiche Primarie
    • Forza: 600
    • Velocità: 600
    • Resistenza: 600
    • Riflessi: 600
    Statistiche Secondarie
    • Agilità: 600
    • Concentrazione: 675
    • Intuito: 600
    • Precisione: 600
    Chakra
    1/80
    Vitalità
    1/18

    Chakra Badassanu
    0,5/12
    Vitalità Badassanu
    ?/9

    Chakra Shitsuki
    3,5/12
    Vitalità Shitsuki
    9/9

    Slot Azione

    1. Salto

    2. Salto (semi par.)

    3. Attacco Badassanu

    4. ///

    5. Attacco Shitsuki

    Slot Difesa

    1. Difesa su primo colpo

    2. ///

    3. ///

    4. ///

    Slot Tecnica

    1. Rifiuto del Suolo

    2. Attrazione Grav.

    3. Mani Curative

    Note

  14. .

    Disordini e Diffidenza

    Vandalismo a Suna?



    Quella non era una bella giornata per Suna: tre allarmi erano giunti fino alle squadre speciali del villaggio.
    Per quanto i due atti vandalici sembravano interessare solo per i luoghi in cui erano accaduti, l'omicidio efferato di alcuni ninja nell'Ospedale del villaggio, fra cui uno che sarebbe stato premiato di lì a poco dall'Accademia, era ben più grave.
    La nostra Ryugi, che delle Squadre Speciali faceva parte per intercessione del Settimo Kazekage, fu comunque assegnata ad uno degli eventi etichettati come atti vandalici.

    Però, se hanno fatto muovere verso l'edificio dell'Ex Amministratrice anche uno dei membri anziani dei Sand Scorpions, sarà qualcosa di importante., pensava fra se la kunoichi, dopo aver sentito delle voci di corridoio, dirigendosi verso il primo negozio del famoso Hoshikuzu Chikuma.

    Per la generazione di Ryugi, tanto il Turbine Rosso, quanto l'Amministratrice che aveva affiancato a lungo il Sesto Kazekage, erano più personaggi leggendari, che reali: certo, in due occasioni aveva intravisto l'Eremita dei Fennec, ma non aveva avuto mai modo di interagirci realmente, egualmente, di colei che aveva preceduto l'amministratore Iga, non sapeva pressoché niente.
    Vi ricordo che alla festa per l'elezione ufficiale del Kazekage, quando era già Consigliere Daishin Iga, la nostra giovane Ryugi era da poco in grado di controllare le Vampe del suo clan.

    Quelle riflessioni furono, però, interrotte quando l'olfatto avvertì per primo ciò che poi l'udito annunciò con le lamentele della gente: l'orrendo scempio compiuto fuori dal negozio del genio Chikuma.
    C... co... co..., bisbigliava la kunoichi, incapace di completare la frase, facendosi largo fra la folla fino ad osservare la scritta apposta con le interiora dei poveri animali.

    Il Turbine Rosso è un Eremita del Deserto, come progetta di diventare Masayoshi-sama, e qualcuno ha torturato e massacrato degli animali davanti al suo negozio., valutò la kunoichi, memore del suo incontro con i Saggi del Deserto alcuni anni prima, proprio in supporto al chunin del Sei Code.

    Ancora una volta, però, i pensieri della ragazza furono interrotti: qualcuno, un ninja del villaggio a lei sconosciuto, si stava lamentando di Hoheneim-sama, definendolo Kage straniero?
    La kunoichi si voltò e puntò la propria attenzione sullo sconosciuto: Qu...ququququ...., un attimo di respiro, di certo la situazione non aiutava la balbuzia, Chi chichichichi..., un respiro e lo sguardo di Ryugì s'indurì.

    EHI TU!, urlò, liberando alcune vampe che non avrebbero colpito nessuno, avevano puramente un uso palliativo, ma forse avrebbero aiutato a disperdere un pò dei presenti.
    Chi ti credi di e...ess... essere per paaaarlare così del Settimo-sama?, avrebbe esclamato, dirigendosi verso lo sconosciuto.
    Il Ka..., si fermò, Il Settimo-sama ha sempre dddd difeso il vvv villaggio!, spostò lo sguardo dallo sconosciuto ad una delle fiamme, seguendone il ritmo con il respiro, per controllare la balbuzia, come aveva appreso ormai da qualche anno, prima di rivolgersi agli altri presenti.
    Pensate che Suna non sia sicura? L'abbiamo protetta dudududu durante l'attacco all'elezione del Seeettimo-sama.
    Abbiamo interrotttttttto gli omicidi di qualche tempo ffffa.
    I ninja al servizio del Ssss Settimo-sasasa...
    , piccola pausa per riprendere il ritmo, Settimo-sama hanno sempre protetto il villaggio e lo ffff faremo ancora!, concluse, rivolgendo uno dei suoi rari sguardi ostili allo sconosciuto compaesano.


    Le fiamme, appunto, sono puramente stilistiche, ma se vuoi, al prossimo turno faccio un conteggio del chakra.
    Per il resto, essendo Ryugi l'unica pg di Suna attiva, pareva brutto non partecipasse (e ciò a cui fa riferimento sono 2 giocate chiuse ed una in corso).

  15. .

    Okae

    Arrivo all'Avamposto



    Furono i due chunin sensitivi ad occuparsi delle minacce in arrivo: la nostra giovane Ryugi non poté fare molto di più che osservare ed eseguire gli ordini.
    La kunoichi di Konoha agì per prima, evocando un grosso lupo, cosa che un pò sorpresa la genin sunese, per quanto non le fu difficile comprendere il piano, così Ryugi, assieme al ninja di Kiri, salirono in groppa al grosso canide, mentre Kairi e "Etsuko" si preparavano a contrattaccare il costrutto elettrico in avvicinamento.

    Il volatile di fulmini neri, infatti, non era altro che un simulacro: non aveva sensi propri, si muoveva seguendo ordini semplici impartiti dal suo creatore, seguendo le percezioni del manipolatore più distante che, però, forse guidato dalle indicazioni del compagno sensitivo, fece muovere la propria creazione per evitarli, scartando di lato, ma finendo vittima dell'attacco dell'Uchiha.
    All'impatto con l'unico shuriken della kunoichi, il costrutto esplose in una scarica elettrica, che rovinò l'arma da lancio, ma non arrivò a produrre alcun danno sul trio accademico, già intento ad allontanarsi, grazie alla lesta evocazione, nonostante l'Akuma avesse ben pensato di lasciare una fitta coltre di nebbia illusoria ad accogliere il nemico in avvicinamento.

    [...]

    Se "Etsuko" avesse usato le virtù delle sue capacità visive per seguire le azioni del Cremisi più affine all'Impronta Terra, lo avrebbe visto rallentare il passo in prossimità della nebbia, forse avrebbe potuto immaginare (ma di certo non aveva modo per scoprirlo) che l'altro provasse anche a mettersi in contatto con il loro di sensitivo, per avere informazioni.
    In ogni caso, alla fine, lo sconosciuto sarebbe entrato nella Nebbia.

    Qualche passo e la trappola sarebbe scattata: purtroppo (o forse per fortuna?), però, quello sconosciuto aveva capacità paragonabili a quelle di Kairi, quindi avrebbe saputo difendersi.
    Se fossero stati ancora alla distanza adatta per percepire il chakra, i due chunin avrebbero potuto individuare un uso elevato dello stesso da parte del Cremisi, che, ne sfruttò tanto per difendersi dal costrutto illusorio con una qualche ampia protezione, per poi lasciare che la stessa esplodesse in un attacco ad area, disperdendo il costrutto illusorio. [Nota]

    Gli occhi dell'Akuma avrebbero potuto confermare che l'energia vitale del Cremisi non si era ridotta, ma le doti da sensitivi di entrambi avrebbero dimostrato il contrario per le sue riserve di energia.
    In ogni caso, il trio aveva scampato quel primo pericolo.

    [...]

    Se la squadra accademica avesse scelto di continuare sul versante orientale, la Vista Vitale dell'Imbattuto avrebbe individuato due individui a circa 400 metri, ma al contrario del trio di vedette, questi due sembravano intenti ad andare per la loro strada.
    Con un pò di accortezza non sarebbe stato difficile restare al di fuori di eventuali capacità percettive, semmai ne avessero avute, del duo, che avrebbe continuato per la sua strada.
    In più, semmai si fossero avvicinati abbastanza da percepire il chakra degli sconosciuti, avrebbero scoperto che erano irrisoriamente deboli: uno di poco più debole di Etsuko e Ryugi stessi, il secondo, sembrava una normalissima persona.
    Entrambi avevano, però, una vitalità pressoché pari a quella dell'Uchiha, per quanto strano dato il chakra in loro possesso: sarebbe stato utile, e sicuro, restargli distanti o avvicinarli? [Nota Sconosciuti]

    La nostra amica Nekki, comunque, avrebbe guidato il gruppo nel giorno di marcia residuo, a meno di cambi di strategia, fino ai pressi di Okae: il trio sarebbe riuscito ad arrivare, sufficientemente riposato tra l'altro, nelle vicinanze della città per il tramonto. [Okae - 1]

    Usando una delle carte ninja fornitegli dal loro contatto di Kusa, assieme alle spiegazioni annesse, il trio avrebbe avuto una buona idea di cosa li aspettasse.



    La nostra giovane amica avrebbe iniziato a scrivere alcuni dettagli su un'altra carta ninja, condividendoli con i due chunin.
    Noi arriveremo dal ponte a Nord-est.
    La cittadina è stata scelta proprio per la sua posizione: per 3/4 è circondata da un fiume, non troppo difficile da superare, ma praticamente allo scoperto, mentre la parte meridionale da su una parete rocciosa, probabilmente con delle trappole.
    Gli edifici che Najira-sama ha evidenziato sono questi cinque.
    La X rossa è il magazzino degli armamenti, quello che desiderano che esploda.
    Il punto rosso, invece, dovrebbe essere il vero e proprio dormitorio delle truppe Cremisi.
    Il magazzino indicato con il punto verde, dovrebbe contenere le vettovaglie, le stesse che Najira-sama suggeriva di prendere, mentre di fianco, ci dovrebbe essere il centro logistico, indicato in giallo, forse lì potremmo trovare mappe o trascrizioni delle forze Cremisi?
    Infine, il punto bianco indica l'ospedale da campo delle forze nemiche in questa zona.


    Ryugi verosimilmente non aveva molto di più da dire al gruppo.
    Le abilità da sensitivi dei due chunin, assieme alla Vista Vitale dell'Akuma, però, avrebbero offerto ulteriori informazioni.

    Si trovavano a circa 300 metri dall'ingresso del villaggio, quindi le loro doti da sensitivi avrebbero offerto ben pochi dettagli, ma l'Akuma aveva potuto aggiungere quanto le sue abilità gli mostravano.
    Tre edifici sembravano, durante la notte, maggiormente affollati: uno era, ovviamente, il dormitorio, dove "Etsuko" avrebbe percepito 7 individui, c'era poi l'ospedale da campo con altre 5 persone all'interno e, infine, il primo edificio, all'ingresso della cittadina di Okae, dove erano presenti circa una trentina di persone.
    Una cosa però era particolare di quel primo edificio: con la percezione del chakra entrambi i chunin avrebbero avvertito l'elevato numero di persone, ma nessuna di loro sembrava essere anche solo lontanamente abile come ninja.
    Intorno agli altri 3 edifici, invece, erano presenti coppie di persone, verosimilmente dei ninja di guardia. [Note Percettive]

    Il primo problema della squadra accademica, però, si presentava come un singolo guardiano all'estremità del ponte che introduceva ad Okae, un individuo che anche alle percezioni del chakra non è che fosse chissà quanto potente, ma che, probabilmente, aveva il modo per allertare l'intero avamposto, se non fermato preventivamente. [Guardiano del Ponte]

    Dei 300 metri fino al villaggio, gli ultimi 200 sarebbero stati allo scoperto ed il fiume occupava gli ultimi 50, da una sponda all'altra: il ponte poteva forse dargli una leggera copertura passandoci di sotto, ma poi come si sarebbero mossi?
8401 replies since 15/10/2004
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