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  1. .

    Il momento più buio


    Capitolo Unico



    Atto I
    Medesimi trucchi



    Era necessario. Ritenevo che fosse il momento migliore: i nuovi arrivi, gli inattesi ritorni, le scoperte passioni ed i rinnovati giuramenti mi suggerivano che quello fosse l'attimo da cogliere. Si erano allineati una serie di accadimenti ed unicum, di volte e svolte del fato, di insondabili eventi perfetti: restava da prendere la decisione. Restava da maturare certezze, anche se stavo rimuginando su quella che avrei potuto ritenere l'unica reale, sicura, salda ferma e inamovibile certezza. Mi lasciai cadere dal dorso della Baronessa, sollevando un copioso sbuffo di neve al mio atterraggio. Una frazione dello stormo di Akayoru era avvinghiata, al caldo, nel mio mantello blu come la notte, mentre io proseguivo a passi tardi et lenti verso la mia prima grande opera da Mizukage: il Liceo di Genosha.
    Poggiai le mani sul grosso portone in legno, spalancandolo con forza, combattendo contro il riscontro d'aria che rendeva quell'oggetto maestoso ancor più grave sulle mie membra meccaniche, eppure così lieve dinnanzi alla mia inarrestabile volontà. Le gambe metalliche risuonavano nei corridoi ora vuoti della struttura, mentre le fiaccole al muro, alimentate da un fuuinjutsu eterno di mia stessa invenzione - creato mescendo una scintilla della mia propensione alle Raiton con la delicata brezza tipica delle fuuton, il Vento che albergava in me, secondario, se non terziario, rispetto a tutte le nature che ero in grado di manifestare, non ancora controllare -, si accendevano al mio passaggio. Poi giunsi davanti a quella porta. Sì. Qui va bene. dissi, rivolgendomi al piccolo chirottero raggomitolato nelle mie vesti. È perfetto.

    [...]

    Passai lì una notte ed un giorno, in attesa, meditando. Avevo mandato a chiamare Youshi coi soliti mezzi ma non mi sarei mai presentato a quell'appuntamento. C'ero ma non sarei stato lì per lui. No, ci sarebbe stato qualcun altro, qualcuno di non meno potente, rispettabile e pericoloso. Io dovevo prepararmi e preparare i miei strumenti. Se tutto fosse andato come doveva andare, avrei dovuto mantenere la concentrazione ai livelli più alti.
    L'ombra di Youshi veniva proiettata sul muro alle sue spalle, tremante nello scoppiettio dei bracieri ardenti al centro della stanza; i punti d'ombra in quel teatro di sangue erano numerosi, creati ad hoc dalle fiamme che avevo posizionato e dal mobilio che mi ero premurato di posizionare nell'ambiente. Il silenzio era assoluto. Il ragazzo si fermò vicino al centro di quel salone, toccandosi la coscia e la nuova spada di Kiri che recentemente si era guadagnato.
    Un tizzone scoppiettò alle sue spalle, attirando, forse la sua attenzione. Ma non c'era solo calore, ombra e vuoto in quella stanza: no, c'era altro. Anche se Youshi non poteva percepirlo, forse, i suoi nervi gli avrebbero suggerito quel che probabilmente già da qualche istante stava passandogli per la testa: pericolo. Un'ombra si mosse alle sue spalle, silenziosa e ben più rapida del Tokugawa! Con la coda dell'occhio potò notare qualcosa di gigantesco, mostruoso, informe, che stava per raggiungerlo e, probabilmente colpirlo! Una infernale mano artigliata avrebbe provato a raggiungere il suo corpo per afferrarlo nella sua interezza e stritolarlo: era davvero gigantesca.
    Qualsiasi fosse stata la reazione del chunin, però, in realtà, non sarebbe successo niente. L'ombra, così come era apparsa, sarebbe svanita nel nulla. Tuttavia, non senza ripercussioni. [Tecnica]Tenebre Ingannatrici
    Talento: L'utilizzatore può attivare la tecnica "Sguardo dalle Tenebre" considerando un alleato come l'utilizzatore della tecnica anziché se stesso. Statistiche, furtività e sembianze dell'ombra si riferiranno dunque all'alleato scelto anziché all'utilizzatore. Utilizzabile una volta ogni due round. Non è possibile utilizzare altre abilità "Talento" in combinazione. [Da chunin in su]

    Più giù scopri di chi è l'ombra. :guru:

    Kurayami Kara Miru - Sguardo dalle Tenebre
    Villaggio: Kiri
    Posizioni Magiche: Cane, Coniglio, Cinghiale (3)
    L'illusione si attiva se la vittima è presente entro 12 metri e l'utilizzatore non è percepito. La vittima percepirà una presenza oscura non identificabile chiaramente, di fattezze simili all'ombra dell'avversario, attaccarlo dalle spalle, originando a 3 metri da lui. L'ombra ha furtività pari a quella dell'utilizzatore e velocità parienergia la vittima, più i bonus/malus, aumenti/diminuzioni e vantaggi/svantaggi in Concentrazione dell'utilizzatore. L'ombra tenterà una finta per poi sparire: se la vittima risponde alla finta, la sua Resistenza e i Riflessi saranno ridotti di 4 nei confronti dell'utilizzatore finché occultato, mentre perderà 1 slot azione ogni round se non occultato, per il timore nei suoi confronti. L'efficacia è pari a 80.Tipo: Genjutsu - Bakkin
    Sottotipo: Debilitante
    (Consumo: QuasiElevato / Mantenimento: Medioalto)
    [Da jonin in su]
    Passò un istante senza che succedesse niente. Forse Youshi aveva sognato ad occhi aperti - questo è quello che si sarebbe potuto domandare. Dopotutto, sapeva che il suo Mizukage non era capace di giochetti di quel tipo: era ed è decisamente una persona più ... pragmatica. In realtà quegli attimi erano solo pause di recupero. [Azione I]Ingerimento tonici di recupero. Uno dei tuoi avversari recupera tutto il chakra. Poi scoppiò un altro tizzone dalla brace.
    Un gigantesco ed infinito stormo di pipistrelli fuoriuscì dalla zona d'ombra alle spalle del Tokugawa, concentrandosi in un'unica figura tetra, che allungò la sua gargantuesca mano verso il giovane, tentando, nuovamente, di sfigurarlo con le sue unghie. In realtà, le unghie erano soltanto una rappresentazione posticcia della sequela di zanne acuminate che formavano lo stormo di pipistrelli. A giudicare dalla velocità di quel colpo, Youshi non avrebbe faticato a riconoscere la Baronessa come artefice di quell'attacco e, probabilmente, anche del precedente. [Azione II]Stormo [AdR]
    Speciale: L'utilizzatore può scindere il suo corpo in pipistrelli più piccoli (minimo ¼ di unità), entro il limite di unità di cui è composto. Ogni pipistrello condivide i sensi e la mente con lo Stormo e può allontandarsi da un altro pipistrello per una distanza massima di 9 metri per energia posseduta. Scindersi in più pipistrelli divide equamente la vitalità ed il chakra in ogni singolo pipistrello. Quando scisso in più pipistrelli, l'utilizzatore subisce il doppio dei danni da tecniche o attacchi ad area e la metà dei danni da attacchi fisici.(Consumo: ½ Basso per Slot Azione)
    [Da genin in su]

    Morso [AdR]
    Speciale: L'utilizzatore morde un avversario con i suoi denti acuminati. La Potenza del Morso è pari a 20. Se in forma di Stormo, Morso può essere eseguito investendo completamente l'avversario: il danno viene esteso a tutte le zone interessate dall'AdR, dividendosi equamente su di esse. La potenza rimane invariata. (Consumo: ½ Basso ogni attacco)
    [Da chunin in su]

    Sangue chiama Sangue
    Arte: L'utilizzatore può causare un Sanguinamento (DnT Medio) una volta per round, in combinazione con qualunque attacco o AdR.(Consumo: Basso extra)
    [Da genin in su]

    Velocità: Nera+4
    Forza: Nera
    Potenza 20 Diffusa (per stormo) + Sanguinamento (DnT Medio).
    La mano si ritirò, tornando nel buio della stanza ma la quiete durò pochissimo: un istante dopo, una gigantesca testa di chirottero avrebbe corso contro l'Hidarite, spalancando le fauci e cercando di inglobarlo, come a volerlo mangiare con un sol boccone. Ovviamente niente di tutto ciò era possibile: si trattava, ancora una volta, di una sorta di attacco combinato dei pipistrelli, intenzionati ad assestare piccoli ma terrificanti morsi su tutto il corpo avversario. [Azione III]Stormo [AdR]
    Speciale: L'utilizzatore può scindere il suo corpo in pipistrelli più piccoli (minimo ¼ di unità), entro il limite di unità di cui è composto. Ogni pipistrello condivide i sensi e la mente con lo Stormo e può allontandarsi da un altro pipistrello per una distanza massima di 9 metri per energia posseduta. Scindersi in più pipistrelli divide equamente la vitalità ed il chakra in ogni singolo pipistrello. Quando scisso in più pipistrelli, l'utilizzatore subisce il doppio dei danni da tecniche o attacchi ad area e la metà dei danni da attacchi fisici.(Consumo: ½ Basso per Slot Azione)
    [Da genin in su]

    Morso [AdR]
    Speciale: L'utilizzatore morde un avversario con i suoi denti acuminati. La Potenza del Morso è pari a 20. Se in forma di Stormo, Morso può essere eseguito investendo completamente l'avversario: il danno viene esteso a tutte le zone interessate dall'AdR, dividendosi equamente su di esse. La potenza rimane invariata. (Consumo: ½ Basso ogni attacco)
    [Da chunin in su]

    Sangue chiama Sangue
    Arte: L'utilizzatore può causare un Sanguinamento (DnT Medio) una volta per round, in combinazione con qualunque attacco o AdR.(Consumo: Basso extra)
    [Da genin in su]

    Velocità: Nera+3
    Forza: Nera
    Potenza 20 Diffusa (per stormo) + Sanguinamento (DnT Medio).
    Infine, mentre la testa del pipistrello indietreggiava per rientrare in un anfratto d'ombra alla destra del Tokugawa, una porzione di chirotteri partì da là dove si era originato l'attacco di un istante prima e, mutando ancora una volta, in volo, nella sagoma di una mano artigliata, avrebbero provato un terzo ed ultimo attacco nei confronti del giovane ninja della Mano Nera. [Azione IV]Stormo [AdR]
    Speciale: L'utilizzatore può scindere il suo corpo in pipistrelli più piccoli (minimo ¼ di unità), entro il limite di unità di cui è composto. Ogni pipistrello condivide i sensi e la mente con lo Stormo e può allontandarsi da un altro pipistrello per una distanza massima di 9 metri per energia posseduta. Scindersi in più pipistrelli divide equamente la vitalità ed il chakra in ogni singolo pipistrello. Quando scisso in più pipistrelli, l'utilizzatore subisce il doppio dei danni da tecniche o attacchi ad area e la metà dei danni da attacchi fisici.(Consumo: ½ Basso per Slot Azione)
    [Da genin in su]

    Morso [AdR]
    Speciale: L'utilizzatore morde un avversario con i suoi denti acuminati. La Potenza del Morso è pari a 20. Se in forma di Stormo, Morso può essere eseguito investendo completamente l'avversario: il danno viene esteso a tutte le zone interessate dall'AdR, dividendosi equamente su di esse. La potenza rimane invariata. (Consumo: ½ Basso ogni attacco)
    [Da chunin in su]

    Sangue chiama Sangue
    Arte: L'utilizzatore può causare un Sanguinamento (DnT Medio) una volta per round, in combinazione con qualunque attacco o AdR.(Consumo: Basso extra)
    [Da genin in su]

    Velocità: Nera+4
    Forza: Nera
    Potenza 20 Diffusa (per stormo) + Sanguinamento (DnT Medio).

    La Hakushaku, a quel punto, sarebbe uscita dalle tenebre, camminando, anzi, levitando e fingendo di camminare, per poi porsi a qualche metro di distanza da Youshi - a sei metri da lui, per la precisione.

    Non avrebbe proferito parola la chirottera, ma avrebbe agitato il suo bicchiere, preso forse in precedenza, davanti agli occhi del giovane. Era forse il turno del ragazzo: poteva fare la prima mossa.
    Certo, sarebbe stato proprio in quel momento, prima di passare all'azione che, se si fosse fatto colpire anche solo da uno dei colpi precedenti della Regina del Gioco dei Nobili delle Grotte del Silenzio, si sarebbe accorto di qualcosa di ... particolare. Una voglia irrefrenabile, incontenibile e funesta, di morte e devastazione lo avrebbe colto, oscurandogli le capacità intellettive e l'intuito. [Tecnica II]Sete di Sangue
    Villaggio: Pipistrelli
    Posizioni Magiche: Tocco (4)
    L'utilizzatore, se causa un Sanguinamento (DnT) attraverso Morso, può iniettare parte del suo sangue nell'avversario, sangue che risulterà per lui tossico: la vittima diventerà iraconda, rabbiosa, incontrollabile, ottenendo un malus all'Intuito di 3 tacche. La vittima subirà un danno alla vitalità pari a 1/4 della potenza di ogni attacco corpo a corpo effettuato. Questo status dura due round.Tipo: Ninjutsu - Chiiton
    Sottotipo: Supporto
    (Consumo: Medio)
    [Da chunin in su]

    Tratto Combinazione.

    Ma perché Youshi si trovava in quella situazione? Cosa aveva fatto per meritarsi quel trattamento? La Baronessa si era palesata, che quindi si trattasse di opera mia era decisamente scontato. [Note]Tutti gli attacchi da ombra ad ombra sono portati con Furtività 6. La Baronessa attacca in grossi stormi da 10-15 unità l'uno ogni volta, in sostanza cercando di coprire le tue vie di fuga laterali e rendendoti difficile schivare lateralmente.
    I danni del Morso sono DIFFUSI quando in forma di stormo, quindi la potenza 20 viene spanta a tuo piacimento su tutto il corpo.

    Have fun. :ghu:




    Chakra:
    Vitalità:

    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 850
    Velocità: 700
    Resistenza: 700
    Riflessi: 700
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 700
    Agilità: 700
    Intuito: 700
    Precisione: 750
    Slot Azione
    1:
    2:
    3:
    4:
    Slot Difesa
    1:
    2:
    3:
    4:
    Slot Tecnica
    1:
    2:
    3:


    Equipaggiamento
    • Sistema di Ancoraggio dell'Arto Artificiale × 3
    • Cotta di Maglia Completa × 1
    • Elmo integrale dell'Inquisitore × 1
    • Specchietto in Metallo × 1
    • Spiedi Potenziati × 1
    • Arto Artificiale Kiriano Superiore × 2
    • D-Visor dell'Elmo da Inquisitore × 1
    • Lente per D-Visor - Visione Telescopica × 1
    • Tonico di Recupero Medio × 1
    • Tonico di Recupero Superiore × 1
    • Lente per D-Visor - Visione Fotocromatica × 1
    • Tonico Coagulante Superiore × 1
    • Yakusoku Kenkichi × 1
    • Simbolo della Stella × 1
    • Braccio Sinistro dell'Inquisitore × 1
    • Gakutensoku × 1
    • Equipaggiamento Debilitante × 1
    • Unagi × 1

    Note

    • [TS] Istinto Omicida disattivato.
      - Unità di Sangue a round per mantenimento.

    • [TS] Kirai Mugen Disattivata.
    • Combattere con Handicap Attivo.
      - Numero di Round passati con l'equipaggiamento debilitate indossato: 0.

    • Assetto Gakutensoku: Nessuno.
      - 0 Round rimanenti al prossimo Cambio di Assetto.


  2. .

    L'Ora della Redenzione


    Capitolo Uno



    Atto IV
    La natura degli uomini



    In Viaggio: ore 12.30


    Estrando un peculiare pennello costituito da un appuntito attrezzo metallico, Daisetsu, il Secondo Fratello, fece alcune premesse. Con questo, Inquisitore, per qualche tempo verremo percepiti come qualcosa di irrilevante agli occhi dei nostri avversari. Non sono ancora in grado di azzerare completamente il flusso di chakra dal corpo al tantien ma, per dove stiamo andando, dovrebbe bastare. Il costo di tale invisibilità, però, è l'impossibilità di usare il chakra, pena lo scioglimento della tecnica. Ergo, prima prepariamo tutto quello che possiamo preparare, dopo di che, passerò ad incidere il Sigillo che mi stai chiedendo sul corpo di tutti. Mi disse, mostrando un certo orgoglio ma, contemporaneamente, una nota d'insoddisfazione dovuta all'esternazione del fatto che non fosse in grado di fare qualcosa. Daisetsu, più degli altri, ci teneva ad essere il primo della classe. Fin da quando avevo accolto lui ed i suoi fratelli e sorelle all'interno delle mura del vecchio Palazzo Kenkichi, il piccolo orfano del clan Shinretsu aveva da sempre tentato di spiccare tra la folla; non si accontentava di fare le piccole mansioni che gli richiedevo in cambio del vitto e dell'alloggio che gli davo, lui voleva altro, voleva di più: voleva il riconoscimento. Avevo tentato di insegnargli anche l'arte della spada ma i risultati furono scarsi al punto che preferii lasciarlo sperimentare coi suoi costrutti d'acqua e ghiaccio piuttosto che forzarlo in qualcosa che, evidentemente, tra tutte le doti che possedeva, gli mancava. Era cresciuto bene, in quegl'anni, diventando un ninja completo ed uno shinobi integerrimo, riuscendo a conseguire il grado Chunin poco prima che mi insediassi Mizukage, quando aveva poco più di 14 anni. Se avesse avuto modo di ricevere un addestramento ninja fin dalla tenera età, forse sarebbe potuto diventare il Prodigio di Kiri, rubando alla Sabbia un epiteto così onorifico. Ma anziché emulare il Kazekage, Daisetsu ed i suoi fratelli optarono per emulare il vigilante della Nebbia, l'Inquisitore di Kiri; iniziarono a vestire d'abiti pesanti, a portare una maschera ed a muoversi come si muovono le tenebre. In quest'ultimo frangente, colei che sviluppò maggiori capacità fu Noritada: fu la prima orfana che varcò le mura della Zona Clan Kenkichi quando ancora era lo spettro di ciò che fu e sarebbe stato; fu la prima a conoscere Keiji Kagome ed a legarsi a lui. Mangiava al suo stesso tavolo, dormiva nella stanza accanto alla sua, si allenava con lui. Qualcuno sostiene che sia diventata un assassina migliore di quanto lui non sia mai stato: riuscì ad insegnarle i segreti delle Lame Insanguinate e ad iniziarla al rito del Sangue e dell'Acciaio. Un'ombra mortale, capace di sfuggire anche ai migliori sensitivi, specie con l'aiuto dei suoi fratelli. L'unico, forse, che sarebbe in grado di scoprire le sue tracce ed i suoi sotterfugi, in tutta Kiri, è Gonshiro. Quando lo trovai, in uno dei numerosi giorni di pioggia che caratterizzano l'autunno kiriano, giaceva in un angolo della Zona Clan, infreddolito, mezzo nudo e col corpo quasi interamente tumefatto. Mettendogli una mano sulla spalla, lo sollevai di peso, trasportandolo al caldo. Quando riuscii a fargli riaprire gli occhi, soltanto alcune ore dopo, Gonshiro mi mostrò qualcosa che non avevo mai visto e che mai più rividi: le leggendarie iridi viola dei possessori del Rinnegan. Col tempo ha imparato a controllare quello che un ninja a me molto caro definisce chakra naturale gravitazionale, ovvero lo Shinra Tensei, uno dei poteri del Saggio delle Sei Vie. Al contempo è divenuto un investigatore di prim'ordine, riuscendo ad osservare ogni minimo dettaglio e a dedurre anche le più complesse ed assurde situazioni. Ma le sue abilità sono culminate quando anche Mitsuko, la Quarta Sorella, ha raggiunto il grado Chunin. I due iniziarono a passare molto tempo insieme, sviluppando una certa passione per la scienza e, in particolare l'anatomia: come molto spesso vanno queste cose, Gonshiro si dedicò al lato più oscuro della stessa mentre Mitsuko al lato più caritatevole, forse anche quello più consono alla sua indole. Il Terzo Fratello divenne un Eliminatore di Cadaveri mentre la Quarta Sorella una discreta kunoichi al servizio della mano bianca.
    In quel momento, però, erano soltanto le spalle armate non del Mizukage ma dell'unica autorità che loro riconoscevano, l'unica che si fosse realmente presa cura di loro nei momenti di difficoltà ed inedia: l'Inquisitore di Kiri. [Note]Piccola digressione sui PNG per renderli un po' più tridimensionali e ruolare alcune cose che ho sempre giocato di Keiji/Kensei ma mai realmente approfondito, sperando che non muoiano. Credo sia anche il caso di utilizzare mezzi di comunicazione alternativi. Inciderò un sigillo su tutti voi e sulla Baronessa, cosicché si possa scambiarci i nostri pensieri senza parlare, entro una decina di chilometri. Aggiunse Daisetsu, mentre iniziava a muovere il suo particolare pennello. Terzo Fratello, appena saremo abbastanza vicini ci muoveremo a piedi. Ho bisogno dei tuoi sensi aguzzi e della tua capacità di occultare ogni nostra traccia. Dissi, ricevendo un segno d'assenso dallo shinobi. Io invece andrò in cerca di qualsivoglia tipo di informazioni. Posso rendermi invisibile ed estremamente silenziosa, ho solo bisogno della giusta preparazione. Inquisitore, usa i tuoi occhi per scandagliare l'area e dirmi dove poter andare. Disse la prima sorella, mentre iniziava a compiere alcune posizioni magiche. L'obiettivo è vincere un ingresso privilegiato per l'asse. I Bersagli, quindi, sono sempre i vertici. Vediamo di organizzarci al meglio. Attendiamo di essere abbastanza vicini prima di completare i preparativi. Poi, la Baronessa effettuò una poderosa virata. Eravamo vicini a qualcosa. Portai la mano vicino alla tempia destra, attivando il mio speciale D-Visor per poter vedere da vicino ciò che appariva infinitamente lontano. Vidi un Villaggio costruito tra due colline, vicino ad un piccolo fiume, stravolto da qualche evento che costringeva gli abitanti fuori dalle case. Vidi un uomo legato nella piazza principale. Spostai la mia attenzione sugli abiti. Vestiti semplici, tipici dei climi di queste zone. Pensate agli abitanti della Foglia; quello sarà il vostro travestimento. Dissi, informando i Fratelli e le Sorelle. Tutti annuirono. Non credo sia necessaria la massima discrezione ma noi la adotteremo ugualmente. Tolsi la mano dall'Elmo, indicando alla Baronessa un luogo abbastanza lontano dove atterrare. Dopo aver usato la Henge, utilizzate la moltiplicazione acquatica e occultate anche le vostre copie. Dopo di che, ci muoveremo verso la Folla. Terzo Fratello, tu dovrai occultare le nostre tracce. Date una buona riserva di chakra ai cloni, potrebbero tornarci utili. Fatto questo, Secondo Fratello, procedi coi sigilli. Mi voltai povei verso l'Hakushaku. Sfruttando la tua tecnica mimetica, Akayoru, continua a volare e scandagliare la zona col tuo Biosonar. Se scopri qualcosa potrai comunicarcelo mentalmente attraverso il sigillo. Li squadrai poi tutti. Adesso prepariamoci. [Conoscenze utilizzate]Avendo la scheda di Kensei ancora bloccata per 3/4, mi organizzo come posso.

    Ognuno dei PNG crea una copia acquatica. Uno è uno Shinretsu, non credo ci siano dunque problemi con le unità d'acqua.

    Tecnica della Moltiplicazione Acquatica - Mizu Bunshin no Jutsu
    Villaggio: Kiri
    Posizioni Magiche: Topo, Gallo, Lepre (3)
    L'utilizzatore può creare cloni di sé sfruttando almeno 3 unità d'acqua ogni copia. Le copie possono essere create ad una distanza di 1,5 metri dall'utilizzatore o da un clone e possono allontanarsi dal ninja che le ha create di circa 30 metri, superata questa distanza si dissolvono riversando acqua nell'arena. Si possono muovere contemporaneamente o 1 clone o l'utilizzatore. Le loro statistiche sono pari energia l'utilizzatore. Hanno 100 crediti equipaggiamento dell'utilizzatore; non è possibile duplicare Bombe e Tonici. La vitalità è pari a ½ leggera ogni grado ninja. Il chakra posseduto è diviso equamente tra tutte le copie create e l'utilizzatore; una volta disattivata la tecnica o distrutti tutti i cloni, il chakra residuo tornerà all'utilizzatore.Tipo: Ninjutsu - Suiton
    Sottotipo: Supporto
    (Consumo: Basso)
    [Cloni Massimi: 1 ogni grado ninja]
    [Da studente in su]

    Tutti, Cloni compresi, effettuano la henge.

    Tecnica della Trasformazione - Henge no Jutsu
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Capra (1)
    L'utilizzatore può cambiare il proprio aspetto. Le dimensioni possono essere maggiorata o diminuita al massimo del 50% rispetto le proprie dimensioni reali. La trasformazione permette di assumere le caratteristiche tecniche dell'oggetto in cui trasformati oppure ottenere armi naturali se possedute dall'animale trasformato. Le potenzialità devono essere parigrado l'utilizzatore, non è possibile ottenere una protezione fisica e non è possibile ottenere capacità di movimento non possedute dallo shinobi. È possibile applicare questa tecnica anche in combinazione con un altro shinobi, unendo i due in uno stesso aspetto fittizio. Solamente uno dei due shinobi avrà il controllo delle nuove sembianze ma entrambi dovranno pagare il costo di attivazione. Subire un danno pari o superiore a leggera causerà lo scioglimento della tecnica. Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    (Consumo: Basso )
    [Da studente in su]

    La Prima Sorella si tira Camuffamento Oscuro. La sua Furtività BASE sale a 9. Ha Movimenti Invisibili e Inodori, quindi ipoteticamente, altri +6 se l'avversario non ha sensi perfetti. Se in luoghi con Ombre consistenti, la furtività sale a 12 BASE.

    Yami no Meisai - Camuffamento Oscuro
    Villaggio: Specializzazione
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    L'utilizzatore può migliorare la propria capacità di nascondersi, ottenendo un bonus alla Furtività pari a 3. Se presenti ombre consistenti, il bonus alla Furtività è pari a 6. Mantenere la tecnica richiede slot tecnica.Tipo: Taijutsu - Stile
    Sottotipo: Potenziamento
    (Consumo: Basso per turno)
    [Da chunin in su]

    Mentre ci muoviamo, il Terzo Fratello utilizza:

    Occultare le Tracce [2]
    Conoscenza: L'utilizzatore e il suo team non lasciano tracce e non possono essere inseguiti da grandi distanze: l’utilizzatore annulla Seguire Tracce (Base) dell’avversario. È necessaria la concentrazione e volontà esplicita di occultare le proprie tracce; è impossibile impedire l'occultamento delle tracce.[Da chunin in su]

    Inoltre ha Occhio di Falco, Investigatore e tutti i sensi perfetti.

    Infine, il Secondo Fratello utilizza su tutti, cloni compresi

    Renrakusen no Kangae - Comunicazione dei Pensieri
    Villaggio: Specializzazione
    Posizioni Magiche: Rituale da 1 Round (Rituale)
    Tracciando un sigillo su una persona consenziente, l'utilizzatore può comunicare con essa telepaticamente entro 10 chilometri. È necessaria una situazione di relativa calma per mantenere attiva l'abilità; L'utilizzatore, se interrotta la tecnica, può riattivarla entro 3 round ripagandone il costo in chakra ma non lo slot tecnica. Non cambiano gli effetti.
    Dal grado jonin è possibile tracciare più sigilli con un solo slot tecnica entro 18 metri, anche senza contatto.
    Tipo: Fuuinjutsu - Ninpou
    Sottotipo: Supporto
    (Consumo: ½ Basso per sigillo)
    [Da chunin in su]

    Mentre solo sugli originali e la Baronessa

    Kanchi Kaisho - Interferenza di Individuazione
    Villaggio: Specializzazione
    Posizioni Magiche: Disegno (10)
    Tracciando un sigillo su se stesso o una persona consenziente, l'utilizzatore può alterarne il flusso del chakra, rendendolo difficile da seguire nei confronti delle abilità di percezione dei Sensitivi o delle Tecniche analoghe, anche Speciali. Chi riceverà il sigillo apparirà come un'Energia Bianca senza dettagli specifici riconoscibili alla Percezione del Chakra. Dal grado Jonin è possibile azzerare del tutto il flusso del chakra di chi riceve il sigillo: il sigillo deve essere disattivato da una parola in codice stabilita dall'utilizzatore; fino al round successivo alla disattivazione e per tutta la durata della tecnica, non sarà possibile utilizzare il chakra. Il Sigillo dura una scena GdR o, a discrezione del QM, fino a 3 ore.Tipo: Fuuinjutsu - Sigillante
    Sottotipo: Speciale
    (Consumo: Basso)
    [Da chunin in su]

    La Baronessa, oltre alla tecnica citata nel post precedente, utilizza questa sua abilità per scandagliare l'area costantemente, mentre noi facciamo altro.

    Biosonar
    Speciale: L'utilizzatore emette costantemente ultrasuoni in ogni direzione che gli consentono una percezione delle strutture solide in movimento fino a 360° entro 12 metri, permettendogli di distinguere e riconoscere se già conosciute, vegetazione, fauna ed eventuali persone. L'angolo di osservazione massimo è di 120° per volta. La percezione non può superare barriere più spesse di 10 cm.

    [Da jonin in su]


    Al Villaggio: ore 13.05 - 13.30


    Dopo pochi minuti di camminata eravamo mimetizzati nel centro della folla, sfruttando il fatto che tutti fossero riversi verso il centro della piazza. Telepaticamente, in un istante, comunicai alla Prima Sorella di sfruttare le ombre generate dai tetti delle case e indagare sulla situazione del conflitto o su qualsiasi informazione utile potessero captare le sue orecchie, attendendo poi indicazioni per come continuare a muoversi e riportando seduta stante tutto quanto scoprisse.
    Quando poi vidi quello che stava succedendo in quel piccolo villaggio, compreso il boia che faceva in su ed in giù per la piazza minacciando il tizio appeso e malconcio verso cui le attenzioni di tutti erano rivolte, dissi tramite il pensiero al Clone del Secondo Fratello di scandagliare l'area con le sue capacità di Sensitivo e, se la situazione era tranquilla, intervenire. Se il boia faceva, infatti, parte dei potenti del Villaggio, lui era la persona perfetta per potergli dare una mano, date le sue capacità. Dunque fece un passo avanti tra la folla, schiarendosi la voce ed avvicinandosi al centro. Posso far parlare io quell'uomo, con metodi meno barbari e più efficaci, se lo desidera. Fece un piccolo inchino formale. Il mio nome è Shun e mi rimetto al suo servizio. Lo faccia scendere di lì, mantenendolo sempre legato, magari, non vogliamo che nessuno si faccia male, e se mi dice cosa vuole sapere da lui, grazie alle mie capacità, potrò chiederglielo senza problemi. Sorrise. Non voglio neanche soldi ... ma di cosa chiederei in cambio, possiamo parlarne dopo, magari direttamente col tuo capo. Fece un secondo inchino. Che dici, affare fatto? [Note per il QM]Da una parte, la Kenkichi-Assassina cerca info generali sulla guerra e su quanto potrebbe essere utile, dall'altra, il CLONE del Sensitivo prima utilizza Sesto Senso e Percezione del Chakra per farsi un'idea di dove si trova, poi, se la situazione è calma, si fa avanti offrendosi di utilizzare l'Interrogazione Mentale sul prigioniero per scoprire se mente, chiedendo in cambio 1) di sapere perché il tizio sta venendo seviziato 2) di parlare col capo del boia.

    Interrogazione Mentale - Saiko Denshin
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Tocco (1)
    L'utilizzatore può interrogare direttamente la mente di una vittima posando una mano sulla sua testa. Può essere utilizzata anche su bersagli incoscienti, riuscendo a comunicare mentalmente. L'utilizzatore vedrà le immagini dei pensieri superficiali della vittima, la quale è consapevole dell'interrogazione. Per mostrare un'immagine diversa dal reale pensiero è necessaria molta concentrazione, uno slot difesa e un consumo pari a medio ogni domanda. Ogni domanda oltre alla prima richiede slot azione/tecnica.Tipo: Ninjutsu - Supporto
    Sottotipo: Supporto
    (Consumo: Mediobasso ogni domanda)
    [Da genin in su]

    In tutto questo, il Terzo Fratello è sempre lì con tutti i sensi all'erta, compreso Occhio di Falco e Investigatore.




    Chakra:
    Vitalità:

    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 850
    Velocità: 700
    Resistenza: 700
    Riflessi: 700
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 700
    Agilità: 700
    Intuito: 700
    Precisione: 750
    Slot Azione
    1:
    2:
    3:
    4:
    Slot Difesa
    1:
    2:
    3:
    4:
    Slot Tecnica
    1:
    2:
    3:


    Equipaggiamento
    • Sistema di Ancoraggio dell'Arto Artificiale × 3
    • Cotta di Maglia Completa × 1
    • Elmo integrale dell'Inquisitore × 1
    • Specchietto in Metallo × 1
    • Spiedi Potenziati × 1
    • Arto Artificiale Kiriano Superiore × 2
    • D-Visor dell'Elmo da Inquisitore × 1
    • Lente per D-Visor - Visione Telescopica × 1
    • Tonico di Recupero Medio × 1
    • Tonico di Recupero Superiore × 1
    • Lente per D-Visor - Visione Fotocromatica × 1
    • Tonico Coagulante Superiore × 1
    • Yakusoku Kenkichi × 1
    • Simbolo della Stella × 1
    • Braccio Sinistro dell'Inquisitore × 1
    • Gakutensoku × 1
    • Equipaggiamento Debilitante × 1
    • Unagi × 1

    Note

    • [TS] Istinto Omicida disattivato.
      - Unità di Sangue a round per mantenimento.

    • [TS] Kirai Mugen Disattivata.
    • Combattere con Handicap Attivo.
      - Numero di Round passati con l'equipaggiamento debilitate indossato: 0.

    • Assetto Gakutensoku: Nessuno.
      - 0 Round rimanenti al prossimo Cambio di Assetto.




    Edited by Ade Geist - 21/1/2022, 10:21
  3. .

    L'Ora della Redenzione


    Capitolo Uno



    Atto III
    La natura del Guerriero



    Il Garth mi ascoltava taciturno, non perdendo l'occasione di cercare col suo monocolo la luce tetra, che sosteneva il suono distorto della mia voce, attraverso la stretta e inospitale feritoia del mio elmo. Annuiva, assorto ma concentrato, ad ogni sottolineatura d'intenzione e ad ogni passaggio. Era preso nei suoi pensieri ma percepivo che le mie parole si stavano incastrando nella scacchiera che la sua lungimirante mente stava coscienziosamente allestendo: è ancora oggi difficile spiegare cosa provai in quell'occasione, quali sentimenti respiravo in quell'ambiente e quale armonia d'intenti si creava ad ogni piè sospinto.
    Quei discorsi erano destinati a portare qualcosa di catastroficamente grande: non sapevamo dire, però, ancora, se la catastrofe avrebbe investito noi o i nostri avversari.
    La tua avvedutezza copre una falla chiamata Febh Yakushi nel mio piano. I tuoi uomini sapranno agire di fino, minando l'equilibrio instabile su cui poggia la difesa Accademica nei confronti di una Kusa balbettante e in evidente affanno. Disse il Kokage, al termine del mio discorso, tessendo lodi dovute ma concise. Febh è uno shinobi che non possiamo permetterci di perdere. Il suo essere una mina vagante è senza dubbio una componente ad altissimo rischio ma, con le giuste precauzioni, potremmo usare questa sua caratteristica a nostro vantaggio. È vanitoso, viziato, arrogante: se riusciamo a soddisfare questi suoi lati più di quanto le nostre azioni possano indispettirlo, abbiamo una buon possibilità di non comprometterlo. I passi falsi lasciamo che sia l'Hokage a farli, ne è ben capace. Risposi freddamente e puntuale, sfruttando il silenzio venutosi a creare dopo la sua risposta per via della precisione quasi chirurgica di come eravamo riusciti a circoscrivere la questione.
    Diogene, a quel punto, passò a mettermi al corrente di come aveva distribuito la sua rete informativa nell'esercito. Un gruppo di sensitivi facente affidamento alle capacità che il chakra concede agli uomini, un arsenale tecnologico, facente affidamento sulle possibilità del progresso scientifico e un esercito di volatili, simbolo dell'innata e incondizionata fedeltà dell'uomo alla natura. Possiedi un progetto di quelle ricetrasmittenti o anche una copia delle stesse? Con i miei attrezzi e del tempo, potrei effettuare una modifica alle stesse al fine di migliorarle e, magari, mettere in comunicazione segreta i nostri gruppi. Le milizie di Kiri destinate al supporto dell'Erba ancora non sono partite, potrei affidare a loro questo importante carico. [Note per QM]In sostanza, vorrei creare un banale meccanismo col relativo artigianato da applicare alle ricetrasmittenti per aumentarne il raggio SOLO nei confronti delle altre ricetrasmittenti che possiedono questo meccanismo. Ovvimente deve essere attivato con un qualche slot, altrimenti non può essere un meccanismo.

    Chiedo prima la fattibilità della cosa qui, poi, eventualmente, la gestisco in game, proponendo anche una stesura formale di questo meccanismo.
    Quando gli domandai su come avrebbe voluto adoperare i Bijuu, specie dopo l'addestramento che Harumi aveva svolto a Kiri, mi ritrovai con una risposta che mi lasciò interdetto: i demoni, nella loro forma primordiale, forse, non sarebbero stati usati. Un cambio di paradigma netto rispetto al tavolo di guerra di Sangue di cui la Magione Kenkichi era stata spettatrice. Ma avrei potuto concedere cambiamenti di qualsiasi tipo purché volti a rafforzare la causa. La distanza è notevole ma presto scoprirai a cosa ho lavorato nell'ultimo periodo...i miei progressi con i bijuu non sono ancora sufficienti per adoperarli in guerra ma in compenso ho finalizzato alcune proprietà del Sangue che ti piaceranno molto. Quindi fidati, possiamo permetterci di far riposare gli uomini ancora per un po'. Alzai le braccia dal tavolo, allontanandomi leggermente e buttando un orecchio fuori dalla tenda, senza tuttavia affacciarmi dalla stessa. Sentivo un distinto clangore d'armature muoversi all'unisono e delle ombre a me familiari si delinearono sul telo grigio della tenda. Rivolto di tre quarti a Diogene, risposi. Sono curioso delle tue scoperte, questo è indubbio. Concessi, mentre tornavo a guardare il Kokage. Sono arrivati. Dissi. I miei Quattro Kishi-dan, i nuovi Inquisitori Imperiali. Feci una pausa. Quattro dei ninja che avevo addestrato personalmente tra le fila di tutti i più veritevoli shinobi dei singoli clan di Kiri erano appena arrivati, in ritardo rispetto a noi ed alle truppe, intenti a proteggere la traversata di tutti i presenti e notare eventuali inseguitori o spie lungo la via. Spiriti protettori, angeli custodi, direbbero gli occidentali, istruiti sul da farsi con largo anticipo e stakanovisti dei confronti dello stesso. Te li farò conoscere appena usciamo da questa tenda. Scortavano un carico particolarmente prezioso. Credo lo porteranno qui a momenti. Dissi, lasciando che DIogene potesse fantasticare su questo mirabolante tesoro. Sfruttai i pochi attimi che avevo prima che arrivase, porgendo un'ultima domanda da soli: mi riavvicinai al tavolo, gettando un'altra volta entrambi i miei occhi e tutta la mia attenzione sulla cartina che avevamo davanti. Ho promesso a Raizen parte delle mie milizie. Un terzo dello schieramento kiriano credi che sarà sufficiente? O preferiamo mandarne un quarto? In sostanza, quanta parte dei nostri uomini deve sostare qui a Nanaki e quanta può dirigersi verso Kusa? Sarei curioso di sapere anche quale è stata la tua mossa. La tenda, poi, si scostò, mostrando il volto giovane ed ingenuo della Jinchuuriki del Matatabi. Gli occhi del Garth si spensero della fiamma d'ardore di cui brillavano per iniziare a rilucere di un calore paterno. Qualcosa che anche io avevo provato, in passato ma che ormai i doveri di entrambi mi negavano.
    Quella freschezza d'animo, tuttavia, durò poco, nuovamente soppiantata dalla spietata freddezza guerrafondaia dell'animo del Mikawa. So per certo che Kusa invierà delle squadre di infiltrazione e sabotaggio oltre il fronte per prendere un vantaggio sul nemico, aiutata dagli accademici. Un'azione rischiosissima, soprattutto partendo dalla loro posizione. Tuttavia non bisogna sottovalutare le doti elusive e di movimento di molti dei nostri alleati; anzi quei rapporti ci servono in maniera da delimitare la zona dell'Erba e della Cascata occupata dall'Orda Rossa, eventuali meccanismi di difesa e strutture nevralgiche per l'organizzazione del nemico. Rimasi colpito dall'ampiezza della maglia della rete di informazioni che il Garth era riuscito a mettere su durante tutti quegli anni. Mi limitai dunque a portare le braccia al petto ed incrociarle, mantenendo la concentrazione. Dobbiamo capire da dove poter entrare. Quando la fase di studio terminerà e la prima freccia verrà scagliata, l'occhio del nemico sarà sul fronte e sui ninja di rilievo da abbattere; tutti sappiamo quanto un singolo individuo speciale possa sovvertire le sorti di un conflitto. I migliori si faranno notare e il Re delle Armature prima o poi verrà affrontato...la storia è piena di battaglie decise con lo scontro dei loro generali. Tutte verità che vanno a nostro favore: prendete i chunin che ritenete utili e volate sul nemico per capire da dove poter entrare per fare più male a tempo debito. Una volta che gli schieramenti saranno nel loro assetto definitivo, divideremo il perimetro dell'orda in porzioni, numerandole avremo un codice univoco e facile da comunicare (tramite il numero di attivazioni ripetute del Sigillo di Sangue). Sul territorio ci sono 4 squadre di gregari abili spie, sfruttateli come vedette a terra o per effettuare piccole operazioni di verifica, perlustrazione e quant'altro; hanno già ricevuto l'ordine di seguire le vostre direttive. Ecco le ricetrasmittenti, i rapporti cono criptati secondo la codifica che chiave condivisa che troverete in questa pergamena, leggetela e poi distruggetela. Inclinai leggermente la testa nell'udire quelle parole: la cabina di regia, dunque, era già terminata? Mi ero immaginato un processo più lungo, dettagliato, ma il Garth aveva già la maggior parte delle informazioni tra le mani: il mio compito era dunque quello di far sì che quelle stesse informazioni fruttassero al meglio, sfruttandole là dove maggiormente sarebbero servite. È proprio vero che le vesti di stratega non mi si addicono. Dissi, rispondendo a quell'elaborato discorso. Sono nato Soldato e sono cresciuto sul campo di battaglia. Il mio compito è condurre gli uomini e, solo così, tessere le loro fila. Stare dietro un austero tavolo mi è complesso: il mio corpo brava sangue, la mia spada chiede vite. Feci una pausa. E sia, Fratello. Sarò il tuo braccio armato; sarò il deterrente, la prima linea d'infiltrazione e d'assalto dell'Impero che agisce all'ombra dell'ombra dei nostri uomini. Sarò la prima spada a levarsi sui nostri nemici, sui nostri veri nemici, quella più attesa eppure altrettanto invisibile. E non tarderò né fallirò: perché le insegni di Kiri e della sua inquisizione sono l'ineluttabile. Allungai la mano destra verso la ricetrasmittente che mi aveva posto. Avrei sottoposto anch'essa, se ci fosse stato tempo e modo, alle operazioni di miglioramento che avevo ipotizzato al Kokage. Harumi, tu ti muoverai con me tra le fila nemiche. Sei l'unica kunoichi che conosce i piani dell'Asse nella sua interezza. Confido in te e nella tua capacità di discernimento: saprai a chi comunicare cosa e quando il tempo sarà abbastanza maturo. Il Secondo Fratello, qua fuori, avrà modo di occultare il tuo chakra in parte o del tutto ed uno tra i miei Kyoketsu Komori che conosce i segreti della Notte potrà garantirti una buona dose di furtività e anonimato. Agiremo insieme, mettendo a frutto le ore di allenamento di cui sei stata protagonista. Osservai la jinchuuriki davanti a me: era cresciuta in quel periodo a Kiri. Attesi una sua eventuale risposta, sia a me che al Kokage. Io farò in modo di essere al posto giusto al momento giusto con l'armata. Kamira sarà i tuoi occhi e le tue orecchie qui all'accampamento e poi un volto familiare aiuterà i soldati a non sentirsi abbandonati e rispettare gli ordini impartiti. Inoltre saprà aiutarmi con il complesso rituale di Sangue che ti accennavo prima, magari sarà in grado anche di perfezionarlo. Annuii. Va bene. Dissi, semplicemente. Adesso lascia che vada a prepararmi. Comunicherò ai kiriani che rimarranno di stanza qui di attendere tue direttive. A presto, Diogene. Mi voltai ed il mio mantello svolazzò, così come la tenda da campo logora che scostai per riuscire alla luce del sole. Immediatamente, i quattro shinobi miei fidi mi si portarono ai lati, chiudendomi come a guardia.

    NLxa3f7Rl5V


    Se ne avessi avuto modo, mi sarei mosso dapprima in direzione dei banchi di lavoro per creare le necessarie migliorie al nostro arsenale tecnico-comunicativo, poi, evocata la Baronessa e prelevata Harumi, se niente lo avesse impedito, mi sarei levato in volo, in alto, oltre le nuvole e verso il cielo. [Note per il QM]Non ho scritto alcun riferimento orario perché non ho idea di quanto queste azioni possano occupare tempo né di quanto tempo impiegheranno le truppe di Kiri ad arrivare, anche se, in realtà, a livello cronologico, rispetto ai post degli altri, dovrebbero essere già in viaggio.

    Inoltre, allego le schede dei 4 PNG Chunin Viola al prossimo giro ché non le trovo. ç_ç

    Editato.

    [...]


    Un gigantesco stormo di Pipistrelli avrebbe gettato la sua invisibile ombra sulla fredda e devastata desolazione dell'Erba mentre era in volo. Il cielo, riflesso dalla pelle del vertice del Gioco dei Nobili delle Grotte del Silenzio, sembrava uno splendente perla azzurra attraversata da una profonda e madida venatura. La mia mano destra era poggiata sull'Elmo, all'altezza delle tempie, là dove risiedeva il meccanismo d'attivazione del mio speciale D-Visor: le Lenti Telescopiche in uso, mi permettevano di scandagliare l'area dall'alto con una certa precisione, osservando dettagli e particolari che, altrimenti, con la visione a volo d'uccello, anzi, di roditore, che avevo in quel momento non mi sarei mai potuto permettere.
    A catturare la mia attenzione, dopo alcuni voli di perlustrazione, furono dei piccoli tumulti nella zona meridionale dell'Erba. L'esperienza mi insegnava che se c'era qualcosa di facilmente sfruttabile era il malcontento: alimentarlo, cullarlo, viziarlo, era piuttosto semplice, specie in grandi momenti di necessità. Agire per assicurarci una via dal meridione, dunque, cercando di far leva sulle tensioni che si erano create, mi parve una strada percorribile. Secondo Fratello, il sigillo. Dissi, rivolgendomi all'uomo con la mazza uncinata. Sarebbero state necessarie alcune operazioni preliminari di occultamento, come una tecnica della Trasformazione di gruppo, ma, nel giro di alcuni istanti, saremmo stati pronti per una discesa sicura ed un avvio verso la zona di conflitto. C'era da sperare che l'Accademia non arrivasse o, se anche lei avesse notato quei tafferugli, che non gli interessassero o che non avesse deciso di mandare qualcuno che già mi conosceva - l'anonimato doveva rimanere una priorità. [Note per il QM]In sostanza, Kensei si candida per la missione "Aiutare nella Pace" con l'intento netto di NON aiutare. :ghu:
    Sono rimasto sul vago sia nelle azioni che nelle conoscenze perché 1) non so a che ora Kensei possa arrivare rispetto agli accademici 2) non voglio far meta e preferisco prima postare le schede dei 4 PNG e poi ricitare tutto all'inizio del prossimo post. Come immaginerai, il Secondo Fratello è un Sensitivo ma non ricordo nient'altro della sua scheda. Al massimo le rifaccio.

    L'unica tecnica, oltre alla trasformazione, usata in questo contesto che posso già citarti è:

    Volo nelle Tenebre - Kage Tobu no Jutsu
    Villaggio: Pipistrelli
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    L'utilizzatore può occultare sé stesso mentre vola riproducendo quasi perfettamente l'ambiente occupato, diventando invisibile. Viene occultato anche il suono creato dalle ali durante il volo. Se l'utilizzatore compie una manovra offensiva o difensiva, la tecnica si disattiva. Se disattivata la tecnica entro 6 metri da una fonte di chakra, l'utilizzatore non può compiere altre azioni offensive: il round termina dopo l'eventuale fase difensiva. Tipo: Ninjutsu - Kageton
    Sottotipo:
    (Consumo: Basso / Mantenimento: Metà del costo di attivazione)
    [Da genin in su]




    Chakra:
    Vitalità:

    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 850
    Velocità: 700
    Resistenza: 700
    Riflessi: 700
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 700
    Agilità: 700
    Intuito: 700
    Precisione: 750
    Slot Azione
    1:
    2:
    3:
    4:
    Slot Difesa
    1:
    2:
    3:
    4:
    Slot Tecnica
    1:
    2:
    3:


    Equipaggiamento
    • Sistema di Ancoraggio dell'Arto Artificiale × 3
    • Cotta di Maglia Completa × 1
    • Elmo integrale dell'Inquisitore × 1
    • Specchietto in Metallo × 1
    • Spiedi Potenziati × 1
    • Arto Artificiale Kiriano Superiore × 2
    • D-Visor dell'Elmo da Inquisitore × 1
    • Lente per D-Visor - Visione Telescopica × 1
    • Tonico di Recupero Medio × 1
    • Tonico di Recupero Superiore × 1
    • Lente per D-Visor - Visione Fotocromatica × 1
    • Tonico Coagulante Superiore × 1
    • Yakusoku Kenkichi × 1
    • Simbolo della Stella × 1
    • Braccio Sinistro dell'Inquisitore × 1
    • Gakutensoku × 1
    • Equipaggiamento Debilitante × 1
    • Unagi × 1

    Note

    4 PNG da Regole extra della Quest:

    1. Noritada Trudgen Kenkichi, La Prima Sorella

    2. Daisetsu Ushar, Il Secondo Fratello

    3. Gonshiro Vicrul, Il Terzo Fratello

    4. Mitsuko Aplek, La Quarta Sorella



    • [TS] Istinto Omicida disattivato.
      - Unità di Sangue a round per mantenimento.

    • [TS] Kirai Mugen Disattivata.
    • Combattere con Handicap Attivo.
      - Numero di Round passati con l'equipaggiamento debilitate indossato: 0.

    • Assetto Gakutensoku: Nessuno.
      - 0 Round rimanenti al prossimo Cambio di Assetto.




    Edited by Ade Geist - 19/1/2022, 18:44
  4. .

    Bambino Smarrito


    - 5 -



    Devo dire che sono sorpreso. La mia strategia si rivela abbastanza efficace. Certo, dobbiamo non considerare il fatto che sono stato preso per la testa come se fossi una palla da tennis e schiantato contro lo sterno di questo povero cristo. Mi fischiano anche un po' le orecchie. Ho comunque l'occasione perfetta: carico la gamba, la tiro verso il petto e col piatto del piede raggiungo la sua caviglia malandata, già flessa, essendosi sbilanciato in avanti, massimizzando il danno articolare e la torsione innaturale. Tennouji cade a terra, dolorante. Non aspetto un istante e scatto in piedi. Non mi sono accorto che il mio cuscino si è alzato ed ora, con una posizione di vantaggio ed una velocità che io non posso neanche sognarmi, mi spinge via e mi torce il collo. Mi avvito sul mio asse come ... bhè, una vite. Era semplice questa come metafora! Leggermente dondolante e disorientato metto un piede davanti all'altro involontariamente, costretto dalla forza che non potevo pareggiare della spinta di quel tipo. Sono pericolosamente vicino alle scale e non riesco a riprendere equilibrio! Posso perderlo proprio ora!

    Mi rassegno al mio destino e porto le mani sopra la testa, mettendo i gomiti davanti agli occhi. Se devo rotolare per quelle scale, che per lo meno lo faccia senza troppi danni. Impatto con la schiena sulla prima asse di legno, poi continuo a ruzzolare, sbattendo al muro con i miei e rallentando la mia caduta prima di beccarmi uno spigolo dello scalino nelle coste sinistre ed arrestare la mia caduta sul fondo della tromba delle scale.


    ... ma porca puttana!




    Dico, mentre subito mi rialzo per lanciarmi verso le scale e recuperare i metri persi. Vedo il rosso con Noroi aggiustarsi il cappuccio e noto qualcosa di ... a dir poco strano. Dei lunghi baffi, anzi, delle vere e proprie vibrisse, un muso lungo e appuntito, due piccoli denti sporgenti. È ... un topo? Che stia usando la trasformazione? Kuwabara aveva forse un feticcio malato per i roditori e quindi hanno pensato di fregarlo così? Oddio, mi vengono in mente solo cose poco plausibili. È comunque un problema per dopo: se non li raggiungo è inutile che mi domandi perché quel tipo sembrasse proprio un topo.

    Arrivato in cima alle scale, senza fermarmi, mi appoggio al corrimano con la destra mentre Tennouji si ferma a raccogliere un sacchetto, forse quello che cercava dai due tipi che sto seguendo, e utilizzando il peso del mio corpo ed il momento del movimento, mi spingo verso la rampa che porta verso l'alto. Anche se quel ciccione mi segue, con la caviglia che si ritrova non sarà difficile tendergli qualche sorpresa. Ha fatto bene a ritirarsi, sul ring lo avrebbero massacrato con un punto debole così facilmente sfruttabile.

    Sono quasi in cima alle scale quando sento un violento rumore di legno che si spezza. Seguono delle urla. Che sia entrato qualcuno? Riesco a capire soltanto che vogliono dare fuoco all'edificio. C'era da aspettarselo, dopo il puzzo di bruciato che ho sentito prima.
    Mi fermo. C'è un'altra porta divelta, con la serratura che pende penzoloni dalla porta stessa, con un pezzo della cerniera in cui si infilava ancora attaccato. Bhè, sono forti, glielo concedo. Mi affaccio dalla porta. Se si sono lanciati dal tetto li ho persi. Maledizione, dimmi che non si sono lanciati dal tetto! Faccio tre passi oltre all'uscio, e li sento parlare. Un po' di fortuna ogni tanto non guasta. Pare che fossero qui semplicemente per dei soldi ... strano? No, siamo ad Ame. Potrebbero lavorare per i Quadri. Speravo in qualcosa più di due semplici ladruncoli ma non è importante. L'uomo-ratto si china sul balconcino che c'è in cima al tetto e scompare. Forse è sceso con qualche jutsu. Noroi sembra titubante e non sa che pesci prendere. È l'occasione perfetta! Mi infilo due mani in tasca e, lentamente, mi avvicino, sorridendo.

    Fine della corsa? Che peccato! Immagino che i Quadri avessero qualche problema con Kuwabara ed abbiano mandato voi a sistemare la questione. Sistemare l'avete sistemato ... ma i soldi del Seme non siete riusciti a recuperarli. Che disdetta! Ed ora rischi anche di bruciare vivo. Vedi il fumo che esce dalla porta alle mie spalle, no? Stanno dando fuoco a questa baracca quindi, o scendiamo di qui alla svelta o nel vicinato sentiranno puzzo di pollo arrosto per qualche ora.


    Cammino e parlo, parlo e cammino e mi invento un sacco di cose: non ho nessuna idea di chi siano, se lavorino davvero per i Quadri, se sono soltanto due disadattati che non sanno gestire la loro rabbia durante una rapina ... non so niente di niente su di loro, se si esclude le informazioni dell'oste e delle Picche, s'intende, ma si parla di poco e niente. Improvviso, dunque. L'Akimichi lo fa spesso e con una facilità disarmante e la gente è sempre terrorizzata quando gli racconta quelle che sarebbero state le loro mosse, anticipandoli! Spero di sortire un effetto simile. Sono ormai accanto a lui e guardo giù. Tiro fuori la mano destra dalla tasca e indico il suolo davanti a noi.

    Oggi dev'essere il tuo giorno fortunato, amico, mi sento di buon umore! Che ne dici, ti va di fare un affare? Io ti insegno come scendere da qui sano e salvo e tu mi parli un po' del tuo amico dai capelli rossi e la passione per le maschere che sta andando in giro rovinare le attività degli onesti commercianti della pioggia, che dici?


    Mostro il mio sorriso più infame. Il lavoro è lavoro, mica si può badare all'etica e alla morale. Va fatto quel che va fatto. Potrei anche proporgli dei soldi ... o magari di recuperare quanto perso con Tennouji. Ma magari quello dopo, se lo vedo restio a stare ai patti. [Note]Questa è una ipotetica a tutti gli effetti.
    Metto un piede sul muretto e tolgo entrambe le mani dalle tasche. Devo mostrarmi sicuro. Come se lo sapessi fare da una vita. Non gli dirò che l'ho imparato giusto una decina di minuti fa e che potrei schiantarmi al suolo con lui se mi emoziono troppo durante la discesa. Guardo verso il basso, cercando qualche appiglio lungo la facciata. Vedo un cornicione spesso ed un paio di finestre. Sono un ottimo punto per cercare un po' di sollievo. Cadere da quest'altezza forse non significa morire ma di sicuro poi non è che si sta proprio freschi come rose.

    Siccome sei più forte di me ed io non sono proprio il primo raccattato dalla piena, do per scontato che tu sappia usare il chakra almeno un po'. Non so se hai mai visto qualche ninja camminare sulle pareti per verticale o addirittura a testa all'ingiù su un soffitto. Bhè, io ne ho visti parecchi ed ho imparato con loro ad usare quello che viene chiamato chakra adesivo. Non posso farti chissà quali pipponi, abbiamo delle fiamme piuttosto alte alle spalle che non vedono l'ora di carbonizzarci, quindi il succo è questo: ricopri i tuoi piedi di una patina di chakra non troppo spessa, regolane l'intensità come se stessi convogliando il chakra dal tuo tantien per eseguire una tecnica. Cerca di mantenere il flusso costante e per l'amor dei Kami NON USARE TROPPO CHAKRA o ti troviamo spiaccicato sulla facciata di qualche edificio a una quindicina di metri da qui. Ci sono due finestre sotto di noi ed un cornicione piuttosto grande su cui potersi fermare a prendere un po' fiato o a cui potersi appendere se per disgrazia dovessi cadere verso morte certa. Oddio dovresti avere una presa bella forte per appenderti mentre cadi ma ... sì, insomma, dicevo: io ti starò davanti, di modo che se perdi l'equilibrio o la concentrazione magari posso darti una mano ed evitare che tu muoia prima che tu mi dica del tuo amico strano. Ed anche l'altro tuo amico strano, quello che è già sceso, magari digli di darci anche lui una mano ... o una zampa. Può stare davanti come me. In due sicuramente abbiamo più possibilità di riprenderti, ecco.


    Faccio forza sul piede sul muretto e mi do una spinta in avanti, impastando chakra nella suola per rimanere immediatamente appeso alla parete verticale. Un brivido di terrore mi scorre lungo la schiena ma devo continuare questa pantomima almeno finché non metto entrambi i piedi su un terreno perpendicolare a quello dove mi trovo adesso. Possibilmente senza finirci di faccia spiaccicato, quello non vale. Un piede dietro l'altro, mi faccio strada fingendo sicurezza. Invito Noroi a fare lo stesso. Mi volto, cercando di camminare all'indietro per vedere i progressi del ragazzo incappucciato e, in caso, tentare di salvarlo. Per fortuna nessuno dei due è un eccessivo energumeno, quindi qualche speranza dal punto di vista fisico di una presa al volo per una caduta possiamo averla.

    Con fatica e avendo consumato due delle sette proverbiali vite dei gatti - o meglio, se fossimo stati dei gatti le avremmo consumate - giungiamo a terra. Sono leggermente affannato e stanco. La mia riserva di chakra non è poi così voluminosa e so di averne consumata ben più di metà. Provo a parlare ma non riesco a trattenere il fiatone.


    Sani e salvi, salvi e sani. Ora è il momento della mia paga.




    Un cenno con la mano: le dita della destra si piegano più volte, velocemente, sul palmo della stessa mano. Devo riscuotere.












    Chakra:
    Vitalità:
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 100
    Velocità:  100
    Resistenza: 100
    Riflessi: 100
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 100
    Agilità: 100
    Intuito: 100
    Precisione: 100
    Slot Difesa
    1:
    2:
    3:
    Slot Azione
    1:
    2:
    3:
    Slot Tecnica
    1:
    2:
    Equipaggiamento
    • Tekken × 2
    • Respiratore × 1
    • Tonico Coagulante Inferiore × 2
    • Tonico di Ripristino Inferiore × 3
    • Accendino × 1
    • Kunai × 2

    Note

  5. .

    Nono, Decimo e l'Ultima


    Capitolo Due


    Atto IV
    Il passato che avvampa



    La mia mano rimaneva tesa, aperta, allungata verso Itai, con i miei occhi che fissavano la vitrea malinconia delle gemme azzurre che aveva incastonate nelle orbite; in esse, quasi non si vedeva più il rilucere del mare, la forza delle onde che un tempo li avevano caratterizzati. Ora erano ricoperti da una spessa patina grigiastra che toglieva loro ogni ardore, ogni profondità - che toglieva loro l'anima. Fissavo gli occhi di Itai come si fissavano le nebulose sclere catarattiche di un anziano ma maestoso mastino.
    Ma quella mano non lambì niente: benché non ricevetti un rifiuto, il mio predecessore parlò per chiarire la sua posizione, senza tuttavia accettare la mia proposta. Perché pensi che io voglia essere sempre fuori dal Villaggio? Mi chiese, candidamente. Non seppi rispondere sul momento. Tergiversai, tenendo la mano ancora protratta verso di lui. In realtà, c'era un motivo ben preciso. C'era già stato qualcuno che mi si era proposto per ricoprire quella medesima carica e di lui non avevo notizie ormai da molto tempo. Inconsciamente avevo sovrapposto la volontà di essere un Sannin con l'assenza perpetua dal villaggio, proprio come aveva fatto Akira dopo gli eventi che ci avevano visto attaccare la Bruma per recuperare un mai prigioniero Itai. Io voglio essere qui, a Kiri. Come un tempo. Perché Kiri è la mia casa, Kensei. Sto ricominciando faticosamente a provare qualcosa che non sia annientamento e so che Kiri è casa mia. Non voglio prendermi un titolo per girovagare per il mondo. Continuò, cercando di rendere chiaro un punto che era oscuro solo nella mia testa. Certo, negli ultimi anni Itai aveva girovagato per il mondo per lo più senza dare spiegazioni; mi ripromisi, quindi, che quella sarebbe stata l'ultima volta - e la cosa andava chiarita. Io ero un sostenitore dell'Accademia non per l'Accademia in sé. Quell'alleanza sarebbe potuta bruciare in qualsiasi momento. Io ero il Mizukage. Per me Kiri veniva prima di tutto e se l'Accademia non è il bene di Kiri, per me potrebbe crollare all'istante. Del resto mi insegni che le alleanze devono beneficiare tutte le parti in gioco, o sbaglio? Rimasi nuovamente in silenzio col proseguire del suo discorso: non sapevo quanto quelle parole fossero veritiere o quale potesse essere la dietrologia delle stesse; mi suonavano tuttavia così strane. Se ciò che voleva comunicarmi era che l'Accademia, quella Accademia, la nostra poteva non essere necessaria per un progetto di pace ed alleanza tra villaggi, allora, forse, avrei potuto davvero scorgere un alleato in lui anche su quel versante. C'era da capire quali sarebbero potute essere le sue metodiche: perché se rimanevano quelle dell'Itai che conoscevo io, quelle del precedente Mizukage, quelle dell'uomo di cui ero la Mano Sinistra, allora le sue rimanevano poc'altro che idee affini alle mie ma inconciliabili. Solo il tempo, forse, lo avrebbe potuto dire. Non intendo minare la tua autorità, in alcun modo, Kensei. Se prenderai decisioni che non mi piaceranno, al massimo ti potrò chiedere di parlarne, in privato, nella speranza che tu - come avrei fatto io quando vestivo i tuoi panni - l'ascoltassi. Ti sto mettendo a disposizione la mia spada, la mia forza, il potere del Sette Code che custodisco e, se vorrai, i consigli di un uomo che è stato nel tuo stesso posto. Annuii leggermente mentre, alla fine, Itai alzava anche il suo braccio, andandomi a cingere il polso. La stretta era salda e le nubi nei suoi occhi ora più diradate. "Il tortuoso sentiero che conduce alla pace è sempre meritevole, indipendentemente dal numero di svolte che comporta." significa anche dover ingoiare il proprio orgoglio, faticare, accettare idee che non sono le mie. No, Kensei, da me non dovrai temere nulla. L'unica persona che dovrai temere, Kensei, sarai te stesso. Questo è il peso che porti. Questo è il peso che ho portato anche io. Ogni mattina, la persona che più temevo al mondo, era quella che mi rimandava lo sguardo dallo specchio. La stretta di mano di Itai si fece più forte e vigorosa. Sentendo quelle parole, però, accadde qualcosa: un brivido, una sensazione di calore intensa, uno spasmo, un attimo di mancata lucidità, un breve lampo, una luce intensa, un bagliore accecante ed il volto del mio predecessore aveva assunto le sembianze di un giovane girovago, soldato alla ventura, tanto inesperto quanto testardo, figliastro di un proprietario terriero della Cascata, fantasma tra i vivi e rinnegato amante di fantasmi. I suoi capelli corvini e la pelle candida si stagliavano sullo sfondo plumbeo di una Kiri immersa nella nebbia. Un interminabile silenzio straziò la mia anima, diventa come la carne sotto le mortifere unghie affilate di un mitologico demone. Poi distoglie lo sguardo e sono finalmente in grado di rivedere l'uomo dietro alla maschera che io stesso gli avevo posto. Guarda in alto. Un flebile sibilo penetrò nel mio elmo. Alzai anch'io la testa, cercando di scorgere quello che scorgeva lui. Poco più di un grosso puntino scuro tra le nubi della Nebbia. I miei normali occhi sarebbero probabilmente stati colti in controtempo, se Itai non fosse stato lì presente. Kensei, quella cosa sta per fare qualcosa di grosso, ha consumato tutta la riserva di chakra. Farò in modo che non si avvicini oltre. Mi disse. Al che, mi preparai, estraendo la Yakusoku e pagando il mio tributo di Sangue. Qualsiasi cosa stesse per cadere su quella piazza non doveva toccare il suolo o avrebbe potuto mettere a serio repentaglio la vita di tutti i presenti: dunque dovevo intercettare la minaccia mentre ancora era in volo. Avevo varie opzioni e nessuna di queste contemplava la partecipazione di Itai. Roteai la Yakusoku al mio fianco ed allargai leggermente la gamba destra per acquisire una posizione più salda e prepararmi a saltare verso qualsiasi cosa stesse scendendo verso di noi. Il mio predecessore, però, sicuro di sé, provò un approccio dalla distanza.
    Dovetti improvvisare. Grossa colonna di fuoco. Disse, avvertendomi di quello che sarebbe successo di lì a poco. Non una colonna. Un tornado. dissi, mentre veicolavo il mio tantien nel Simbolo della famiglia Kagome che albergava sul mio trapezio, rivestendo il mio corpo di una sfumata patina di chakra oscuro e, contemporaneamente, estendevo il mio chakra d'Odio all'esterno di me per intercettare qualsiasi cosa stesse per raggiungerci e rallentarla un po', quel tanto che bastava. [Tecnica I - Attivazione Kinjutsu][Tecnica II]Potenza della Stella
    Villaggio: Lucchetto
    Posizioni Magiche: Caricamento (6)
    L'utilizzatore disperde l'energia del Simbolo della Stella sul corpo nella forma di chakra palpabile, aumentando le proprie: l'utilizzatore ottiene un bonus di +3 tacche da distribuire alle statistiche. In questo stato qualunque tecnica combinata può ottenere un potenziamento di +15 all'effetto finale, +3 tacche da distribuire alle statistiche influenzate dalla tecnica, un aumento di 1 categoria di DnT previsto dalla tecnica, o l'aggiunta di 1 round di un DnT previsto dalla tecnica. La tecnica dura tre round. Potenza della Stella può essere attivata una sola volta ad incontro.
    Tipo: Talento - Ninpou
    Sottotipo: Rivestimento
    (Consumo: Alto)
    [Da chunin in su]

    Tacche Bonus: +3 a Intuito.

    Splendore della Stella
    Talento: L'utilizzatore, quando attiva Potenza della Stella, può incrementare le capacità del fuuinjutsu: a scelta dell'utilizzatore, Potenza della stella ha un bonus pari a +5 tacche anziché +3 per il primo slot azione dopo l'attivazione oppure la potenza della prima tecnica combinata eseguita durante l'attivazione della tecnica aumenterà di 25 invece che di 15 (o +5 tacche, o 2 categorie o 2 round di DnT). Utilizzabile una volta ogni 3 round. Non è possibile utilizzare altre abilità "Talento" in combinazione.[Da genin in su]
    La mano sinistra si allungò verso Itai, mettendogli una mano addosso. Credo sia necessario. L'incipit di quella frase non era dei migliori ma, dopotutto, stavo provando, per la prima volta, qualcosa che avevo visto soltanto fare. In realtà la avevo sperimentata anche sulla mia pelle, quindi riuscivo ad agire con un po' più di cognizione di causa. [Tecnica III][Note]Kensei ha imparato da Febh la rotazione esattamente in questo modo: continuo ad espandere la lore della tecnica in vista di prossime competenze. Una forza motrice inarrestabile si trasmise attraverso il mio corpo, il mio arto metallico ed il mio chakra el corpo di Itai, sconvolgendo il suo Tantien e iniziando a far ruotare il chakra che lui e Yogan, nel frattempo, stavano combinando. Ma non era finita: con un ulteriore sforzo, mescei alla Kaiten no Jutsu una prodigiosa dose d'Odio, il tutto amplificato dai Simbolo della Psiche che mi ero inciso sul corpo in preparazione all'incontro con Itai. La Yakusoku, libera nell'altra mano, iniziò a disegnare sigilli attraverso il suo filo nell'aere, senza che io dovessi usare entrambe le mani per comporre sigilli.
    90771cb3cce3d6d1d97562930e6701fd
    [Tecnica IV]Slot Tecnica Extra da Bonus ad Intuito.

    Kata Insanguinato
    Talento: L'utilizzatore può potenziare una ninjutsu caricata con Kata dei Ninjutsu attraverso la Yakusoku: la Ninjutsu verrà ricoperta da un sottile strato di sangue rosso acceso, avrà la potenza incrementata di 10 e sarà considerata Chiiton oltre alla sua normale tipologia. Non è possibile utilizzare altre abilità "Talento" in combinazione. Utilizzabile una volta a round.[Da chunin in su]

    Simbolo della Psiche - Seishin no Shōchō
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Disegno (5)
    Tracciando un sigillo sul corpo, l'utilizzatore può potenziare le ninjutsu o genjutsu eseguite. Una genjutsu o ninjutsu avrà un incremento di potenza o efficacia di 5 per grado ninja posseduto. Una volta sfruttato il bonus, il relativo simbolo scomparirà. È possibile tracciare un numero limitato di sigilli; i sigilli più vecchi eccedenti si disattiveranno senza effetto. È possibile attivare massimo un sigillo sulla stessa tecnica.Tipo: Fuuinjutsu - Ninpou
    Sottotipo: Potenziamento
    (Consumo: ½ Basso ogni potenza 5)
    [Simboli Massimi: 1 ogni grado]
    [Da studente in su]

    Fuuinjutsu Inarrestabili [2]
    Arte: L'utilizzatore può cumulare l'effetto due fuuinjutsu identici attivandone tre contemporaneamente; uno dei tre viene sacrificato, senza che i suoi effetti si attivino. Il bonus massimo concesso da Fuuinjutsu Inarrestabili è pari all'effetto massimo che il sigillo può concedere senza che ad esso venga applicata alcuna conoscenza. Utilizzabile una volta a round.(Consumo: pari al costo d'attivazione)
    [Da jonin in su]
    Itai e Yogan puntarono quella che, fino ad un paio di istanti prima era soltanto una macchia nera nel cielo e che, adesso, quasi pareva una cometa, intenta a raggiungere il suolo per portare via con sé tutti coloro che vi stavano al di sotto. Non riuscivo però a comprendere di cosa si trattasse: sapevo che aveva una riserva di chakra ingente ma questo non mi aiutava troppo, dati i tempi coevi. Toccai con due dita della mano che reggeva la Yakusoku l'Elmo, attivando il D-Visor al suo interno e cercando di zoommare sul bersaglio per comprenderne con cosa stavamo avendo a che fare. Era una tecnica? Una persona? Un'arma? Sfortunatamente si trattava di una donna. [Equipaggiamento] Nel frattempo, il Ryuukishi e la Dragonessa eseguirono la loro tecnica: Itai, complice il mio chakra, emise un tornado di vento e sangue, gigantesco e dalle proporzioni esagerate, che non appena entrò in contatto con la colonna di fuoco creata da Yogan, si amplificò a dismisura, iniziando a vorticare su se stesso ad una velocità assurda, dipingendo un incubo rosso cremisi che nessuno avrebbe mai potuto dimenticare facilmente. Il chakra della Stella aiutava, armonizzava e sincronizzava le tre tecniche e le tre diverse nature che ora convivevano in un'unica manifestazione di chakra contro ogni legge della natura, donandogli un'eleganza e sinuosità mai viste prima. [Potenza concessa da Kensei]

    Aumento di Potenza tecnica di Itai: 20 (Rotazione) + 10 (Ninjutsu Inarrestabili) + 40 (Incanalare l'Odio) + 10 (Kata Insanguinato) + 25 (Simbolo della Stella) + 40 (Simbolo della Psiche) = +145.

    Potenza Finale tecnica Itai: 280 + 145 = 425.
    [Note]Ho usato le versioni delle conoscenze presenti in scheda, anche se non sono quelle patchate perché ancora da confermare.
    Spoiler: con le versioni nuove superavamo il muro dei 500. <3

    Itai, forse, per via dell'emergenza e del focus richiesto dalla situazione, non si sarebbe accorto né di che tecnica avessi usato - probabilmente già vista più e più volte dal precedente Mizukage durante qualche missione accademica in compagnia dell'Amministratore Otese - né che avevo utilizzato dei Simboli della Psiche tracciati in precedenza, mostrando come fossi arrivato a quell'incontro molto più che preparato. Infatti avevo ancora qualcosa inciso addosso che avrei potuto utilizzare per l'occasione. Staccai la mano da Itai e portai la Yakusoku vicino al fianco destro, impugnata con entrambe le mani, assumendo una posizione da battaglia. Dovevamo essere sicuri che il pericolo era scampato.






    Chakra:
    Vitalità:
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 850
    Velocità: 650
    Resistenza: 700
    Riflessi: 700
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 700
    Agilità: 700
    Intuito: 700
    Precisione: 700
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    4: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    4: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Equipaggiamento
    • Sistema di Ancoraggio dell'Arto Artificiale × 3
    • Cotta di Maglia Completa × 1
    • Elmo integrale dell'Inquisitore × 1
    • Specchietto in Metallo × 1
    • Spiedi Potenziati × 1
    • Arto Artificiale Kiriano Superiore × 2
    • D-Visor dell'Elmo da Inquisitore × 1
    • Lente per D-Visor - Visione Telescopica × 1
    • Tonico di Recupero Medio × 1
    • Tonico di Recupero Superiore × 1
    • Lente per D-Visor - Visione Fotocromatica × 1
    • Tonico Coagulante Superiore × 1
    • Yakusoku Kenkichi × 1
    • Simbolo della Stella × 1
    • Braccio Sinistro dell'Inquisitore × 1
    • Gakutensoku × 1
    • Equipaggiamento Debilitante × 1
    • Unagi × 1

    Note
    Combattere con Handicap Attivo.

    Assetto Gakutensoku: Nessuno.


    Parlato
    Citato
    Pipistrelli
    Yakusoku

  6. .

    Gli Abiti della Nebbia

    Capitolo Unico


    Atto V
    Consigli e Consiglieri †



    [Note]Da questo post in avanti, le varie sezioni delle mie risposte si muoveranno su linee temporali diverse, ovviamente. Benché sarebbe stato sicuramente più remunerativo anche a livello di stemmi fare più post o giocate separate, questo mi è parso il modo migliore per mantenere una certa continuità con quanto accaduto prima. È possibile inserirsi anche più avanti, potendoci essere interazioni tra pg anche fuori dall'ufficio e posteriori alla riunione, come quella di Hideo e Fudoh, ad esempio. Al momento, la linea temporale è la seguente

    - Fine riunione
    - Colloquio coi Consiglieri
    - Colloquio con Sekiro

    Quindi chiunque sia fuori dovrà dire di veder uscire quello prima di lui per iniziare il post. Tutto chiaro? In caso negativo, scrivetemi su discord. <3


    Se il mio mondo interiore era l'esasperazione dell'assenza, del vacuo, del vuoto, del sentimento più opprimente ma allo stesso tempo leggero e spietato dell'animo umano, mitigato solo da un minimo specchio d'acqua, fastidioso, appesantente, irritante, che ricopriva l'immensità del nulla, il mondo interiore del Lupo era un complesso e barocco avvicendarsi di strutture e luoghi ameni, con cascate paradisiache degne delle più esotiche mitologie e rigogliosa natura sempre pronta a dar giaciglio a chi la mirasse.
    La venuta del Drago d'Odio, tuttavia, corruppe tutto ciò su cui il mio occhio poteva posarsi, rendendo quel mondo nel mondo un ambiente, finalmente, a me più consono. Alla domanda riguardo alle intenzioni del drago, la risposta non si fece certo attendere e fu tanto diretta quanto pronta. Kensei, all’interno del tuo sottoposto e, ancora prima, proprio al TUO interno, sono rimasto in silenzio ad osservare il tuo operato: l’alleanza con Oto ed Azumaido e la restaurazione della Nebbia di Sangue sono segni quanto mai chiari. Vedo in te la mia stessa brama di potere. Vedo in te la mia stessa aspirazione. Vedo in te il mio stesso desiderio: quello di raggiungere le vette che questo mondo può offrire, spazzando via da esso tutti coloro che sono indegni. In altre parole, estendere Kiri al di là dei confini che ogni Mizukage prima di te abbia mai osato anche solo pensare. Il Drago Nero disse, prima di fare una pausa. Le sue parole giungevano con una lucidità quasi distaccata: il patto che avevamo stretto al Lucchetto aveva funzionato e lo aveva relegato quasi a spettatore della mia esistenza, anche se la crudeltà del drago lo aveva messo nella posizione di poter prendere qualcosa da me, forse il potere necessario a liberarsi, a svincolarsi dalle mie catene ormai troppo opprimenti che miravano a inglobare ed estinguere le sue fiamme nere piuttosto che ad alimentarle, permettendogli di legarsi a qualcun altro. Le ascoltai attento anche se forse sapevo già dove stesse andando a parare; nel frattempo, il mondo interiore di Sekiro, già corrotto dalla presenza del drago, veniva contaminato anche dall'umidità della mia interiorità, andando a delineare un panorama tetro e morto. Mi chinai sulle ginocchia, poggiando una mano a terra per comprendere la natura di quel posto. Acqua nera, viscosa e densa, risalì dalla piccola pressione che applicai alla fanghiglia.

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    Mi rialzai, mentre il Drago riprendeva parola. D’altra parte, Mizukage, non approvo affatto le tue scelte in merito ad alcuni degli individui di cui ti sei circondato e, soprattutto, del ruolo che gli hai assegnato. Un medico totalmente contrario ai tuoi ideali, palesemente offeso ed irritato dal trattamento ricevuto durante la riunione. Kensei, non ci vuole un genio a capire che la sua fedeltà alla causa, alla NOSTRA CAUSA, sarà vacillante come canne al vento e che i suoi servigi potrebbero essere rivolti, da un momento all’altro, a qualcuno nettamente diverso: qualcuno che sta per far ritorno alla patria che ha abbandonato, qualcuno che torna stravolto e debole rispetto a come partiva, qualcuno che non ha remore a mostrarsi al mondo, a differenza tua... qualcuno che un tempo MI HA LETTERALMENTE TAGLIATO IN DUE! Koutsu, in questo caso, parlava forse facendo leva sui miei stessi pensieri passati. Se e quanto Fudoh potesse essere un problema era una domanda che mi ponevo da praticamente sempre: avevo però forse imparato a capirlo e, da un certo punto di vista, ero riuscito a sviluppare una visione politica che potesse comprendere anche la sua, per quanto distorta, sbagliata o inapplicabile. Negli ultimi tempi, infatti, avevo stabilito un rapporto di stima e, se così si può dire, di amicizia anche con Febh Yakushi, la persona più eccentrica, lunatica e scostante che il mondo abbia mai visto, ed avevo compreso come taluni caratteri sopra le righe andassero trattati con furbizia più che rigidità. Certo, la pericolosità dello Yakushi era ben altra cosa rispetto a quella del Primario senza cognome, ma il punto rimane: perché privarsi di una risorsa se è possibile integrarla ed usarla?
    Il climax di quella parte di discorso arrivò sul finale, con il drago che alzò la voce, rimbombando tetro in tutto il mondo interiore dello spadaccino di Ashina e destando i pochi animali che erano riusciti a ripararsi dal soffocante rigetto di vita che quel luogo stava manifestando. Un movimento secco dell'arto superiore carico d'odio e, con qualcosa di simile al Taglio dell'Aria, Koutsu fece strage degli uccelli che adornavano il tempio sacro. Stessa cosa dicasi per quel debole che stavi per strangolare. Troppo labile la sua fedeltà come troppo labile e tempestosa la sua mente. Per non parlare della mocciosa che ti sei messo a fianco. Cosa speri di ottenere da lei? L’unico motivo che immagino possa nascondere questa scelta avventata è quello di avere un asso nella manica contro suo padre, contro colui che sai già da molto tempo, nelle profondità del tuo animo, che sarebbe prima o poi tornato. Lo senti vero, Kensei? Il fiato di Itai sul tuo collo. Perché sai benissimo che il solo ed unico Mizukage qui a Kiri è ancora lui. Potrebbe bastare un suo riflesso nella gente del villaggio perché il tuo cospetto, saldo e referenziale, venga meno come un castello di sabbia. La verità, Kenkichi, è che tu sei solo un sostituto temporaneo al comando della Nebbia. Fissai Kutsu negli occhi a quelle parole: non aveva compreso un granché dei miei intenti, in questi casi, e l'idea che il discorso su Fudoh facesse leva su miei pensieri era adesso più forte; infatti, poche occasioni aveva avuto il drago di sondare la mia mente riguardo il ruolo e la pericolosità che ritenevo potesse avere Etsuko a Kiri, specie dopo le prove che io stesso ho avuto del suo agire, mentre assolutamente oscure gli erano le mie intenzioni riguardo la figlia del precedente Mizukage. Ma leggevo negli occhi e nel trepidare del linguaggio corporeo di quella oscura bestia che quanto avesse da dirmi non era terminato: dunque tacqui, attendendo il reale senso di quel inatteso e non voluto colloquio. Ecco la mia proposta, Mizukage: una proposta che possa rendere salda la tua posizione e più reale, più concreta, più vicina l'aspirazione di rendere "Kiri" qualunque posto i tuoi shinobi si trovino a calpestare. Far tornare ai fasti di una volta quella che ora è solo l’ombra della vera Nebbia di Sangue. Anzi, mi spingo oltre: dare a questa organizzazione un’importanza ancora maggiore, facendola diventare il segreto di coloro che vivono nel segreto. Hai già modo di attuare il piano: usare innanzitutto coloro che ti hanno mostrato nei fatti di essere completamente allineati con la tua visione. Qui, il giovane Lupo, nonostante Kenkichi da poco, sarebbe già ben disposto ad essere un tuo strumento, come anche il Tokugawa e, forse, il ragazzo portatore di una parte dei poteri del Rinnegan. Questi potrebbero essere i primi membri della nuova Nebbia di Sangue: la Mano Invisibile. Questa mano non avrà bisogno di misere vestigia, non avrà bisogno di pomposità. Lavorerà nell’ombra, sorvegliando l’operato delle altre Mani, assicurandosi che le molteplici cinque dita del Kage rispondano effettivamente alla sola volontà della loro testa: il Mizukage Kensei Hito. È questo il primo passo se vogliamo riunificare questo mondo disperso: assicurarci che la Nebbia sia saldamente orientata nella direzione di un unico vento, il nostro. Lasciai che la pioggia smettessi di bagnare il mio elmo, lasciai che il silenzio ripiombasse nuovamente in ogni angolo di quel fu paradiso prima di rispondere. Pensi di parlare conoscendomi, Drago. Forse in parte è vero. Incrociai le mani dietro la schiena, divaricando leggermente le gambe. Fai affidamento sui miei pensieri e cerchi di deviarmi là dove ormai non posso più gettare le mie ancore. Feci alcuni passi lateralmente, girando intorno al drago ed osservando le macchie nere che venivano a crearsi ad ogni mio passo. Feci alcuni passi lateralmente, girando intorno al drago ed osservando le macchie nere che venivano a crearsi ad ogni mio passo. Non posso costruire un tempio con solo una manciata di sassi, per quanto questi siano grandi e disposti a sobbarcarsi il peso dell'intera struttura votiva. No, ho bisogno di qualcosa di più ... utile e realistico. Non ho motivo di liberarmi di chi può essermi utile. Fudoh fa bene quel che sa fare e finché non mi ostacolerà direttamente non ho motivo di prendere provvedimenti. Per quanto mi interroghi ogni giorno non tanto sulla sua fedeltà a me o Kiri quanto sulla chiarezza delle sue motivazioni, lo reputo un tassello fondamentale per la facciata pubblica che ricopro. Un buon rapporto con lui significa mostrare un lato diverso di me dal solo duro e freddo acciaio; con taluni funziona. Lo stesso dicasi per Etsuko: hai visto tu stesso attraverso gli occhi dell'Okami come poco fa il suo comportamento è cambiato in modo fondamentale quando ha avuto uno spiraglio su ciò che si cela oltre la mia maschera. Le sue capacità sono incredibilmente duttili: il Magan è una delle tecniche speciali più pericolose di tutta Kirigakure no Sato ed il suo aiuto, tanto in battaglia quanto in diplomazia, può risultare fondamentale. Youshi è il suo reale contraltare e, anche in questo caso, mi pare tu abbia avuto prove sufficienti quest'oggi. Ma c'è un punto su cui ti sbagli totalmente. Arrestai la mia deambulazione circolare. Riposai gli occhi sul drago nero. E sono meravigliato da questa cosa. Tu, il Drago generato, creato, nato dall'odio di tuo padre, non riesci a vedere il potenziale catastrofico dei sentimenti repressi di quella fanciulla? Forse il tuo nuovo ospite limita le tue capacità di discernimento. Lo canzonai, volutamente provocatorio. Jukyu è un simulacro di raconcore ed astio inespressi, talvolta mal contenuti con l'autolesionismo. Avrai notato le ferite che nasconde goffamente sulle braccia. Attesi una risposta, quasi come a volerlo cogliere in fallo. In lei vedo il vettore perfetto delle mie conoscenze: vedo una kunoichi già indirizzata sulla strada delle emozioni, vedo qualcuno completamente predisposto ad abbracciare quel lato di sé più oscuro e potete. Ci ho provato con Minarai e, in un certo senso, ha funzionato. Quel ragazzo, però, ha qualcosa che lo limita: una freddezza distaccata e calcolatrice che antepone al sentimento stesso, divenendogli per questo spesso vittima ed abbandonandocisi soltanto nelle situazioni di totale pericolo, col rischio che la lucidità che inizialmente lo muoveva si tramuti in cieco e bieco istinto di sopravvivenza. No, Jukyu può essere qualcosa più di questo. Jukyu può tentare di carpire i segreti della Kirai Mugen e farli propri. Non mi esimerò dal tentare di indicarle la via più rapida. Dopotutto, i Maestri che non hanno apprendisti non sono altro che Maestri di niente. La mano sinistra puntò l'indice inquisitorio verso il drago. Ma in ogni caso, quali che siano le mie intenzioni, tu non devi preoccupartene perché non ti devono interessare.
    La voce era tagliente, modificata, anche in quel posto, dall'elmo. Se c'è qualcuno che ho tagliato dai miei piani molto tempo fa, Koutsu, quello sei te. Se un giorno riuscirai a riconquistare una forma fisica e proverai a rivoltare Sekiro contro di me, ti giuro su Kiri che quello che ti ha fatto Itai sarà niente rispetto a quello che la Yakusoku farà alle tue carni. Essere rinchiuso in un guanto sarà niente rispetto alle umiliazioni cui ti condannerò. Feci una pausa. Non ti sei mai meritato la mia fiducia, a differenza di tutte le persone che hai citato in questa nostra discussione. Gli voltai le spalle, iniziandomi ad incamminare all'indietro. L'ambiente intorno a me iniziava a modificarsi, a sfumarsi, a sparire, quasi come se un buco nero di vuoto e assenza stesse inglobando tutto. Il mio mondo interiore si stava sovrapponendo a quello di Sekiro. Ho degli ospiti da congedare. Mentre mi allontanavo, una maschera d'osso candido, contornata da uno stuolo nero che delineava le forme del suo corpo, comparve alle mie spalle, quasi accompagnandomi fuori. Il discorso, almeno per il momento, col Drago Nero era concluso.
    Io già possedevo una Mano Invisibile: questa era da ricercarsi in un solo uomo, il più devoto, il più fedele, il più silenzioso. Qualsiasi cosa gli avessi chiesto, egli l'avrebbe fatta. Era colui che, quel giorno stesso, aveva dimostrato di essere disposto a mozzare la mano destra ad un mio singolo e solo cenno della testa.

    Quando rinvenni, davanti a tutti, aggiunsi una sola frase.
    Sekiro, tu attendi qua fuori. Ho bisogno di scambiare due parole con te e devo darti una cosa.

    [Più tardi, con solo Etsuko e Jukyu nell'ufficio]

    Non credevo che il vostro confronto sarebbe iniziato così presto. Dissi, osservando, taciturno e distaccato, l'escalation di frecciatine più o meno fisiche che i due si erano scambiati nell'ultima mezzora. Ma state già egregiamente svolgendo il vostro lavoro. Dissi, girando intorno alla scrivania e rimettendomi a sedere sul mio scranno, decisamente più rilassato rispetto a quanto non avesse chiesto la situazione soltanto qualche minuto prima. Certo, questo non significava che fossi meno austero. Posai gli occhi sulla figlia del Nono. Ho compreso immediatamente il potenziale di Jukyu soltanto guardandola. Tanto sul campo di battaglia quanto fuori, riuscire a contenere quella ragazza non dev'essere qualcosa di semplice: ed è anche di questa visione del mondo che ho bisogno quando pianificherò le mie mosse politiche. Il mio sguardo virò su Etsuko. So benissimo che sei in grado di capirmi, Akuma, non sei affatto stupido. Ho bisogno di poter decidere quale strada percorrere: quella di una diplomazia più aggressiva, incarnata dal candore di Jukyu e dal suo cuore traboccante rabbia, o quella di una diplomazia posata, elegante, ineccepibile, di cui tu sei l'emblema più alto in tutto il continente. Devo essere in grado di riuscire a definire, anche attraverso la vostra reciproca collaborazione, non solo il confronto, quando mi è permesso forzare la mano, quando posso pungere o quando devo accarezzare. Non voglio, però, che tu fraintenda: non ho scelto di affiancarti qualcuno perché non credo che tu non sia in grado di darmi questi consigli. L'ho fatto perché, anche dall'esterno, si veda che non sei solo tu a sussurrarmi nelle mie orecchie. La tua fama nel continente già ti precede. C'è bisogno di mischiare le carte, di creare difficoltà di lettura. Kiri deve essere tanto limpida e tersa come il cielo d'estate quanto nebulosa ed oscura come la sua nebbia - e questo è un ottimo modo per raggiungere questo obiettivo. I nostri alleati, tanto quanto i nostri nemici devono avere chiare le nostre intenzioni ma non riuscire a comprenderle dalle nostre azioni. Dobbiamo mantenere un'ambiguità assoluta che ci permetta di tirar fuor la carta della correttezza formale al momento del bisogno. Feci una breve pausa. Credo di essere stato abbastanza chiaro. Mi aggiustai sulla sedia, avvicinandomi un po' alla scrivania. Dunque, inizia il vostro lavoro di consiglieri da questo preciso momento. li squadrai entrambi, cercando nei loro occhi la giusta fiamma d'ispirazione. Chiedetemi ciò che volete o che credete dobbiate sapere ed io vi risponderò. Iniziamo a delineare insieme la facciata formale che Kiri avrà con l'Accademia ed i suoi più stretti alleati. Quel momento era tanto un test quanto una reale fase preliminare del lavoro: essendo entrambi consiglieri, c'erano dei punti minimi di contatto tra le loro visioni che dovevano essere comuni e ineluttabili. Quei punti andavano delineati e chiariti in quella sede ed in quell'esatto momento.




    Chakra:
    Vitalità:

    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 850
    Velocità: 700
    Resistenza: 700
    Riflessi: 700
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 700
    Agilità: 700
    Intuito: 700
    Precisione: 700
    Slot Azione
    1:
    2:
    3:
    4:
    Slot Difesa
    1:
    2:
    3:
    4:
    Slot Tecnica
    1:
    2:
    3:


    Equipaggiamento
    • Sistema di Ancoraggio dell'Arto Artificiale × 3
    • Cotta di Maglia Completa × 1
    • Elmo integrale dell'Inquisitore × 1
    • Specchietto in Metallo × 1
    • Spiedi Potenziati × 1
    • Arto Artificiale Kiriano Superiore × 2
    • D-Visor dell'Elmo da Inquisitore × 1
    • Lente per D-Visor - Visione Telescopica × 1
    • Tonico di Recupero Medio × 1
    • Tonico di Recupero Superiore × 1
    • Lente per D-Visor - Visione Fotocromatica × 1
    • Tonico Coagulante Superiore × 1
    • Yakusoku Kenkichi × 1
    • Simbolo della Stella × 1
    • Braccio Sinistro dell'Inquisitore × 1
    • Gakutensoku × 1
    • Equipaggiamento Debilitante × 1
    • Unagi × 1

    Note

    • [TS] Lama Insanguinata disattivata.
      - Basso a round per mantenimento.

    • [TS] Kirai Mugen Disattivata.
      - Unità d'Odio restati: 12.
      - Unità d'Odio extra generabili: 2.

    • Combattere con Handicap Attivo.
      - Numero di Round passati con l'equipaggiamento debilitate indossato: 0.

    • Assetto Gakutensoku: Nessuno.
      - 0 Round rimanenti al prossimo Cambio di Assetto.


  7. .

    L'ora della Redenzione

    Capitolo Uno


    Atto II
    Gli innumerevoli risvolti del fato †



    [Amministrazione kiriana]

    Li squadrai tutti, uno ad uno. Cercavo di capire quali sarebbero state le loro reazioni, i loro impulsi nel sentire quella frase, cosa avrebbe tradito il loro viso. Ma non in mano ai Cremisi. In mano nostra. Dissi, quando le loro espressioni si fossero contrite maggiormente. È la nostra prima, vera, grande occasione di distaccarci dall'Accademia, di provare a creare qualcosa di nuovo. Se tutto andrà come pianificato, potremmo finalmente tentare d'esportare la giustizia e la pace kiriana nel primo territorio lontano dal nostro arcipelago. Strinsi la mano al petto, davanti a me, agitandola leggermente in un moto passionale. L'Accademia dovrà perdere questo conflitto con i Cremisi ma non dovrà uscirne completamente annientata, soltanto ... sconfitta. Sarà lì che le forze congiunte dell'Asse entreranno in scena, soverchiando il nemico vincitore e proclamando per sé le terre dell'Erba. I miei occhi li riscorsero uno ad uno per cercare di comprendere se il messaggio fosse arrivato, se avessero capito cosa le mie parole significassero. In ogni caso, le avrei esplicate di lì a poco. Il vostro lavoro sarà il più arduo. Agirete come ninja accademici e aiuterete l'allenza tra i quattro grandi villaggi a combattere contro Kusa. Ma non combatterete per vincere. Combatterete soltanto per non morire. Parte del vostro compito sarà dissimulare difficoltà e pericolo e, al contempo, salvarvi la pelle. Dovrete riuscire a far credere che non riusciate a vincere perché seriamente provati, perché contro qualcosa di più grande di voi. Se sarà possibile preservare forze, dovrete farlo. Potreste essere indispensabili pedine per il secondo attacco contro Kusa. Se invece dovrete dare il tutto per tutto, allora mi assicurerò che una squadra medica vi sia sempre vicina per garantirvi la migliore condizione. Stavo chiedendo loro, in sostanza, di fare una sorta di doppio gioco: da un lato dovevano combattere questa guerra come chiedeva l'alleanza accademica e, dall'altro, dovevano assicurarsi che la stessa alleanza perdesse, mettendo però in difficoltà l'avversario e facendogli sprecare ogni risorsa possibile. Era un compito tanto difficile quanto complesso. Questo significa molte cose: dovrete sabotare missioni accademiche, se queste dovessero far prendere un vantaggio troppo consistente al gruppo; dovrete cercare di difendere i ninja degli altri villaggi ma mai mettere in repentaglio la vostra vita per la loro - se la questione ve lo permette, guadagnate la loro fiducia e fate sembrare la cosa più naturale possibile. Neanche i ninja del Suono, in questo senso, meritano un trattamento speciale. Infine, il compito più difficile. Guardai Youshi. Lui era sicuramente il più adatto ad una missione di quel tipo: stava dunque a lui riuscire a trovare un modo per riuscire a spartire l'onere di quell'evento segreto con i suoi due compagni. Dovrete fare tutto questo all'oscuro dei vostri compagni. Dovrete riuscire a guidarli senza far capire loro ciò che sta accadendo. Gettai un'occhiata poi anche su Etsuko. Ma non fraintendentemi: non dev'essere una missione per lasciare morire quanti più accademici possibile, anzi. Meno caduti ci saranno e maggiore sarà la nostra probabilità di successo perché più ninja avrà a disposizione l'Accademia, maggiori saranno le forze che i Cremisi dovranno mettere in campo. Come avevo detto, avrebbero dovuto soltanto preservare la loro vita più di quella degli altri, non uccidere i propri compagni. Come sapete, ho un'alta considerazione del Kazekage: è stato ospite a Kiri qualche tempo fa e ci siamo scontrati amichevolmente per testare l'uno le capacità dell'altro. Ho piena fiducia nei confronti di Hohenheim e so che il dialogo con lui potrà essere più razionale che con l'altro ostacolo a questo nostro progetto. Ma, anche per questo, ho un piano. Qualcuno tra i presenti avrebbe forse inteso già cosa volevo dire. Per questa missione contatterò anche altre due persone: il mio Ken no Minarai, che tuttavia, probabilmente, non agirà nelle vesti di Allievo del Mizukage, ed uno shinobi che è stato ospite a Kiri per un lungo periodo e verso il quale le porte della Nebbia sono sempre aperte: Shin Kinryu. Anche lui è stato mio allievo, sotto sua espressa richiesta. Ironico come tutti i ninja della Foglia vagamente interessati a brandire una spada vedessero in me, essere simulacro di terrore, paura e tormento, un maestro migliore dell'Hokage. Anche loro saranno informati di questa mia missione. Se del primo non saprete l'identità ed avrete, dunque, un alleato segreto, del secondo siete a piena conoscenza. Sta a voi gestire quest'informazione al meglio delle vostre possibilità per potervi coordinare al fine di ricavare i più auspicabili risultati. Feci una piccola pausa. Non deludetemi. Dissi, grave, freddo, atono e tagliente, indicando loro la porta. Era a tutti gli effetti una minaccia.
    Kusa doveva cadere ... in mano di Kiri!
    Quando fossero usciti avrei iniziato a scrivere due lettere, indirizzate ai due ninja di Konoha citati nel discorso di poc'anzi. Sia con Shin che con Yato avevamo stabilito un metodo di comunicazione sicuro per evenienze come quelle, facente affidamento su piccoli pipistrelli dal manto rossastro, addestrati attraverso un fuuinjutsu creato ed affinato sulla base del sigillo di sangue di Diogene e del legame di questo coi suoi corvi dal becco rosso. Nella missiva ci sarebbero state informazioni molto simili a quelle concesse ai miei ninja - entrambe avrebbero visto la parte ideologica esclusa, dal momento che il nostro rapporto era meramente utilitaristico - ma finivano in due modi decisamente distinti.

    Ciò che hai appreso nell'ultimo periodo a Kiri non è che la prima di un'infinita serie di possibilità, Shin. L'arte della spada è qualcosa di complesso che richiede dedizione assoluta ed interminabile allenamento. Ti sei dimostrato un apprendista capace, forte anche dei segreti della tua tecnica proibita. Per questo qui, oggi, con questa lettera, sono a rinnovarti la mia promessa: se mi aiuterai nei miei intenti, se mi aiuterai in questa doppia guerra, io ti concederò altro potere e ti renderò complice di tutto quello che verrò a scoprire, creare ed ideare nel futuro prossimo.

    Non dimenticare, tuttavia, che Kiri è tanto caritatevole, magnanima ed accogliente quanto io sono mortifero e ineluttabile.

    Juudaime Mizukage
    十代目水影
    Kensei Hito
    剣聖



    La lettera venne chiusa con cera cerulea, ormai mia riconoscibile marca, e su di essa, sotto il simbolo della nebbia, venne applicato un piccolo fuuinjutsu temporizzato di autodistruzione: una piccola, brave scintilla veicolata dal mio chakra affine ai raiton sarebbe stato l'innesco che, insieme alla cellulosa del foglio e l'aria, avrebbe dato fuoco al messaggio veicolato su oscura carta nera. D'identica fattura e col medesimo sigillo sarebbe stata l'epistola indirizzata a minarai.

    Pur essendo lontano dall'essere concluso, il tuo addestramento è stato foriero di ottimi risultati. Le fila del Clan Kenkichi hanno forgiato uno shinobi capace, attento e spietato e potrebbero aprirsi a segreti più profondi, se questo glielo chiedesse. Tuttavia, non ti sto scrivendo per complimentarmi con te dei tuoi progressi quanto per qualcosa di diverso: come saprai, la guerra è tornata sul nostro continente e Kusa è stata attaccata dall'orda del generale Cremisi. La difesa dell'Erba richiede l'intervento accademico ed io confido che il tuo Kage non mancherà di rispondere alla chiamata, considerando la vicinanza del territorio con i confini di Konohagakure no Sato.
    Non ti chiedo niente, Minarai. Non avrebbe senso cercare di porre nuovamente quesiti che già hanno ottenuto risposta. Ciò che voglio dirti è, semplicemente, che se l'Erba dovesse essere teatro di uno scontro tra Ombre, il Mizukage gradirebbe accanto a sé il suo Minarai.


    Qualsiasi siano le vesti con cui ti incontrerò, non dubito di incrociare il mio braccio, la mia spada ed il mio sguardo con te, magari come alleati e non come nemici, sul campo di battaglia.
    A presto.

    Juudaime Mizukage
    十代目水影
    Kensei Hito
    剣聖



    Legai le due lettere alle piccole zampe dei chirotteri, prima di farli volare via fuori dalla finestra del mio ufficio. Non sapevo quali risposte avrei atteso - o se ne avessi ricevute. Ma, probabilmente, sarebbe bastato il giusto scambio d'intese per chiarificare ogni intenzione.
    Non restava che iniziare a preparare, organizzare e selezionare le truppe per quel lungo viaggio verso Nanaki ed il campo di cui Diogene mi aveva parlato al culminare della cena alla Magione Kenkichi alcuni mesi prima.

    [Ad Oto]

    Il clangore dell'equipaggiamento e delle armi d'assedio disturbava anche me, tanto avvezzo ad essere rivestito da capo a piedi d'acciaio. Ma entrando nella tenda, per fortuna, e focalizzandomi su quanto la guerra avesse da offrirmi, l'esterno divenne lontano e la mia testa iniziò a scindere il fondamentale dal trascurabile. Lo stesso parve immediatamente percepire anche il mio compagno di sangue al punto che, con un cenno della mano e del capo, tutte le persone dentro la sua tenda uscirono e, a giudicare dal rumore di passi, si allontanarono abbastanza da lasciarci una discreta dose di privacy. Mi meraviglierei del contrario, Kensei. Mi rispose Diogene quando, entrando, dissi di avere un piano. Mi porse l'avambraccio ed io, con forza, glielo afferrai, facendo risuonare i nostri corpi in un tonfo sordo carico di mascolinità. Ci sedemmo poi al tavolo dove era stata adibita la gigantesca mappa della porzione di continente dove ci trovavamo: su di essa erano annotate tutte le informazioni di rilievo ed erano posti alcune peculiari ornamenti stanti a significare e individuare le truppe in gioco; ogni diverso pedone rappresentava una quantità di milizia differente. A giudicare dal fatto che ce ne fossero alcuni fuori dalla mappa ed altri distesa su di essa, in posizione evidentemente incerta, dedussi che le informazioni giungevano quasi in continuazione, permettendo al Garth di mantenere un controllo pressoché capillare su ogni frangente del conflitto. Un impegno senza dubbio immagine che aveva coinvolto più di un uomo sia sul campo - cioè a raccogliere direttamente le informazioni - sia nelle tende lì intorno - per riordinarle e renderle fruibili. Circa 1800 unità complessive marchiate con la nota di Oto. Non erano i numeri che ti avevo promesso ma il nemico si è mosso prima del previsto. Tu quanti ne hai raccolti tra le isole del vostro arcipelago? I miei corsari mi hanno comunicato che lo sbarco nella Risaia del Golfo è andato alla perfezione, circumnavigare la penisola del Fulmine è stato un azzardo ma vi ha fatto risparmiare diverse ore di viaggio. Siete arrivati più freschi e pronti per la battaglia! Disse Diogene con un certo entusiasmo. Il mio sguardo rimaneva sulla cartina, mentre cercavo di carpire da essa più informazioni possibili. Non saremmo ninja di Kiri se non avessimo straordinarie capacità navali. Risposi con una certa freddezza ma senza boria. Qualcuno l'avrebbe etichettata come una risposta di frangente pronunciata da un uomo assorto in altri pensieri. Le forze di Kiri contano circa 1200 uomini, portando quelle dell'Asse a quasi 3000 individui. Non pochi, devo dire. Ed a guardare le informazioni che hai riposto su questa cartina ... indicai col dito prima le truppe marchiate col simbolo di Suna, poi quelle marchiate con il simbolo di Konoha Anche i nostri alleati uniti vantano una potenza simile. Tuttavia inferiore. Qui fuori c'è qualcuno che forse non ricorderai ma che, invece, sicuramente ricorda te: Kamira Kenkichi, Alta Sciamana del Clan. Fa parte del gruppo originale di Kotetsu Bara trapiantato a Kirigakure. Al momento serve la causa nella cellula dei Sensitivi di grado maggiore. Se dovesse guardarti di traverso ... bhè, sii comprensivo. Gli dissi, facendo un piccolo preambolo obbligato per quella vicenda. Quanto scoperto con l'incontro con Midorinaka e quanto visto alla Rosa d'Acciaio era tanto contrastante quanto spaventoso ed ancora il Clan non era riuscito a placare le tormentate acque della sua storia, nonostante la Yakusoku avesse mediato i suoi ricordi non più repressi a tutto l'Alto Consiglio. [Note]La scheda di questa PNG arriverà insieme alle altre, spero presto, ovvero massimo al prossimo giro. Ci stiamo ancora coordinando tra di noi per rendere al meglio questi PNG. Lei sarà sicuramente Sensitiva e Medico, dato il ruolo di Sciamana. Diogene annuì, quasi assorto, mentre vidi che qualcosa attirò la sua attenzione e lo portò a prendere delle altre pedine tra quelle viste gettate al lato della mappa ed a posizionarle sul tavolo. Mi invitò a fare lo stesso, spiegandomi i singoli ruoli di ognuna di quelle figure, così da fargli intendere chi avevo portato dietro e dove volessi schierarlo. C'era però un grande ma da considerare: presi le pedine dei miei ninja più fidati e contai il numero di milizie totali, senza tuttavia posizionarle. Avevo da chiarire i miei intenti e dovevo confrontarmi prima di prendere qualsiasi decisione avventata. Diogene notò la cosa, probabilmente, e iniziò a spiegarmi la situazione. Ci erano sconosciuti i numeri del nostro nemico e quindi era necessario che ci venissero riferiti alla svelta e da fonti sicure, come i nostri alleati accademici o i nostri ninja. Ci fu poi un commento sulla Foglia e sulla collocazione del loro accampamento. Trattasi indubbiamente di pazzia. Ma forse la cosa potrebbe tornarci utile ... il Capoclan Mikawa sembrò percepire i miei intenti, ponendomi una domanda a bruciapelo che riassumeva perfettamente quanto fossimo sulla stessa lunghezza d'onda. Quanti dei tuoi hai mandato a morire per tenere il gioco dell'accademia? Una piccola pausa incorniciò quella frase nella mia testa. Sorrisi sotto l'elmo: era arrivato il momento di fare sul serio. Movimentare le armate da qui richiede un giorno di viaggio mentre i gruppi ninja che abbiamo spedito saranno da Raizen in 4-5 ore. Dobbiamo calcolare bene in tempi se vogliamo arrivare al momento esatto...non trovi? Annuii. Sarà a dir poco fondamentale, Diogene. Per questo abbiamo bisogno di un metodo di comunicazione rapido ed efficiente col fronte. Abbiamo qualcosa, oltre alla rete di sensitivi? Possiamo intensificarla, unendo le capacità e le forze dei tuoi e miei esperti ninja con abilità sensoriali eccezionali? Ma Diogene non riuscì a rispondermi, interrotto da uno dei suoi corvi che gli si posò su un braccio. Prese il messaggio dalla zampa ed iniziò a leggerlo. Il nemico si sposta. Il gruppo di infiltrazione 3K, capitanato da Gennosuke, riporta che ora l'alfiere del Veterano è a metà strada tra Kusa e Soyo...pare che non guiderà lui l'assalto a Kusa. Che l'insediamento accademico abbia catturato la sua attenzione? Supponendo una suddivisione al 50%, a breve 5000 milizie cremisi si abbatteranno sui nostri "amici" mentre l'altra metà continuerebbe la presa della capitale...tu cosa ne pensi Kensei? Posai gli occhi sulla mappa. Penso che probabilmente il Veterano o il suo Re delle Armature risi leggermente, per quanto io possa mai ridere, e scossi la testa notando l'ironia di un uomo come me pronunciare quell'epiteto non schiererà metà delle sue forze su ogni fronte. Sarebbe stupido. Nessuno condurrebbe un attacco di questo tipo in questo modo: già combattere su due versanti è da folli - ed anche avendo un esercito enormemente più numeroso e potente di quello dei propri avversari, dividersi a metà in questo modo può essere fatale. Portai la destra al mento, mentre la sinistra si poggiava sul tavolo, producendo un flebile rumore metallico. Questa è la prima mossa e la prima prova. Sbagliarla potrebbe compromettere l'intero esito della guerra. Dissi, nuovamente gettando un occhio sulle truppe schierate sulla mappa. Qual è il motivo di questa guerra? Se i Cremisi vogliono davvero Kusa, la maggior parte del loro esercito andrà verso la capitale mentre soltanto una porzione di questo si impegnerà a rallentarci. Mentre ancora ero assorto in questi pensieri ed elucubravo, Diogene mi pose la domanda che cambiò tutto: Dimmi, hai portato quello che ti avevo chiesto? Portai il mio sguardo su di lui. Certo. Il Jinchuuriki è migliorato enormemente dall'ultima volta che lo hai visto. Il metodo kiriano era indubbiamente un metodo estremamente foriero di miglioramenti. Tu, dimmi, invece: ci sono aggiornamenti sulle tue scoperte rispetto a quanto hai già condiviso con me di recente?
    Dopo la sua risposta venne per me il momento di esporre il mio piano. Averti sentito parlare fino a questo momento mi ha fatto capire che forse sai già quello che sto per dirti, non tanto perché tu sia venuto a saperlo in anticipo quanto perché hai pensato la stessa cosa. Portai i miei occhi su di lui. Con questa battaglia Kusa cadrà. Dissi. Non una ma due volte: la prima, per mano dei Cremisi ai danni dell'Accademia, la seconda per mano dell'Asse ai danni dei Cremisi. Cercai i suoi occhi per vedere la stessa luce che ardeva nei miei. Sfrutteremo l'Accademia per sfiancare i Cremisi e poi, con i nostri avversari stanchi e con gli alleati sul viale della ritirata, attaccheremo con rinnovate milizie e forze i nostri avversari, approfittando della stanchezza per la battaglia appena vinta. Kusa sarà la prima pietra del nostro Impero, Diogene. La voce ferma trasudava una sicurezza ed una veemenza uniche. I più fidi tra i miei uomini hanno già ricevuto speciali informazioni a riguardo. Ho anche dei ... contatti, tra le fila dei nostri alleati. L'Accademia si impegnerà ad annientare il suo nemico ma non ci riuscirà. E noi prederemo su questo. Appoggiai entrambe le mani sul tavolo. Alla luce di queste considerazioni, parte dei nostri eserciti dovranno rimanere qui a Nanaki o dovranno essere collocati in zone non di guerra, abbastanza vicine per un ingresso tempestivo ma anche abbastanza lontane per non destare eccessivi sospetti. Infine, avrei posto la domanda che il Colosso di Sangue tanto aspettava. Dimmi, Garth: come vuoi sfruttare i Bijuu?

    Al gruppo kiriano avevo dato poche e chiare istruzioni una volta giunti al campo e prima che io entrassi dentro la tenda del Kokage: cercare le cellule otesi ed unirsi a loro nel viaggio verso Konoha. Altre istruzioni sarebbero state recapitate direttamente sul campo. Qualcuno di loro, invece, doveva già iniziare a capire quanto fosse complessa la missione che gli era stata assegnata, non solo per i compagni della Nebbia che aveva accanto a sé, ma anche per via della presenza degli alleati otesi.




    Chakra:
    Vitalità:

    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 850
    Velocità: 700
    Resistenza: 700
    Riflessi: 700
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 700
    Agilità: 700
    Intuito: 700
    Precisione: 750
    Slot Azione
    1:
    2:
    3:
    4:
    Slot Difesa
    1:
    2:
    3:
    4:
    Slot Tecnica
    1:
    2:
    3:


    Equipaggiamento
    • Sistema di Ancoraggio dell'Arto Artificiale × 3
    • Cotta di Maglia Completa × 1
    • Elmo integrale dell'Inquisitore × 1
    • Specchietto in Metallo × 1
    • Spiedi Potenziati × 1
    • Arto Artificiale Kiriano Superiore × 2
    • D-Visor dell'Elmo da Inquisitore × 1
    • Lente per D-Visor - Visione Telescopica × 1
    • Tonico di Recupero Medio × 1
    • Tonico di Recupero Superiore × 1
    • Lente per D-Visor - Visione Fotocromatica × 1
    • Tonico Coagulante Superiore × 1
    • Yakusoku Kenkichi × 1
    • Simbolo della Stella × 1
    • Braccio Sinistro dell'Inquisitore × 1
    • Gakutensoku × 1
    • Equipaggiamento Debilitante × 1
    • Unagi × 1

    Note

    • [TS] Istinto Omicida disattivato.
      - Unità di Sangue a round per mantenimento.

    • [TS] Kirai Mugen Disattivata.
    • Combattere con Handicap Attivo.
      - Numero di Round passati con l'equipaggiamento debilitate indossato: 0.

    • Assetto Gakutensoku: Nessuno.
      - 0 Round rimanenti al prossimo Cambio di Assetto.




    Parlato
    Citato
    Pipistrelli
    Yakusoku




  8. .

    La fiducia che dà Guerra


    Capitolo Unico


    Atto V
    Scambi Pericolosi



    Il Kokage dietro il suo monocolo osservava attento il riassestamento di equilibri che stavo esercitando attraverso la Yakusoku sul tavolo di sangue da lui creato. Lo sguardo severo seguiva ogni linea e portava il suo capo ad annuire ad ogni parola, in una profonda forma di comprensione, empatia e rispetto. Quando terminai, dopo un breve attimo di silenzio, assorto, il Garth del Clan Mikawa rispose. Il Fulmine per il Fuoco... si può fare. Suna è però il mio villaggio natale e da sempre mi sono interessato alle sue sorti, prima con Hoshikuzu e poi con Hohenheim. Su questo non sono disposto a transigere. Disse, quasi mimando scenicamente le mie parole. Suna giacerà sotto il tuo controllo, Ombra del Suono, ma sarà un protettorato kiriano: ne va degli equilibri stessi della nostra alleanza. Il deserto di quelle terre è troppo vasto ed esteso per essere ciecamente assegnato ad Oto ed io devo prendermi delle garanzie. Sarai tu a legiferare e decidere quel che accade sotto il sole perenne della Sabbia ma sarà Kiri a difenderla, con una minima parte di Oto. Yin e Yang, come già detto. Una specifica necessaria la mia, perché quell'alleanza non dimostrasse un bias di fondo prima ancora di nascere: doveva esserci un equilibrio fondamentale, un obiettivo ultimo da difendere prima di ogni altra cosa e quell'equilibrio si caratterizzava proprio in questo modo. Per il resto, la mia parola era sacra: come tutto quello che rappresentavo, dopotutto. Il concetto degli Uccelli mi piace, il The anche potrebbe rientrarvi, ma sono Paesi minori oppure al momento davvero fuori dal mio radar, sia a livello di contatti che di interessi. Se ne parlerà una volta che i big saranno caduti, il Fulmine prima di tutti. Disse poi, trovando in me risposta affermativa attraverso un breve cenno della testa. Tornammo poi sull'argomento che dava maggior pensiero al Kokage. ll sistema di difesa che hanno eretto su tutto il confine non è un qualcosa da poter smantellare, cambiare o riprogettare con facilità. Forse avranno alzato ancor più la guardia dopo la batosta subita alla flotta ma, considerandone anche la già spaventosa efficacia, potrei giurare che nella loro testa c'è l'espansione, l'attacco, di certo non la difesa. Itai stesso lo aveva confermato durante la riunione del Ferro: il Veterano pensa solo a tingere di rosso il mondo fino ad ora conosciuto. Nel cuore di quelle sterminate lande si starano concentrando sul reclutamento e formazione di truppe, su questo non ci sono dubbi. Il pathos che trasmetteva la sua voce era unico. Come in molte altre situazioni mi pare che la nostra migliore difesa sia l'attacco. Commentai, lasciando che proseguisse. Era chiaro dalle sue parole che anche lui la pensasse come me. Mi era anche, dunque, lapalissiano come questi nostri pensieri che risuonavano all'unisono attraverso la cassa armonica delle nostre menti affini non potessero essere comprese, anzi, anche solo contemplate, degli altri due membri dello Shikage accademico. La semplicità con cui Diogene aveva acconsentito alla mia richiesta nei confronti di Konoha era una chiara dimostrazione di tutto ciò. Prima che il Mikawa potesse proseguire, Youshi intervenne, portando delle argomentazioni anche sensate ma che, come temevo, peccavano della componente temporale; il piano del mio interlocutore ed alleato era estremamente diramato nel tempo, preparato, ponderato, atteso ed anelato: qualsiasi azione di quel tipo era già stata analizzata, eseguita, dove possibile, e scartata, altrimenti. Feci comunque un gesto di assenso e comprensione in direzione del Membro delle Squadre Speciali, volendogli dimostrare che le sue idee e pensieri erano condivisi e che l'inattualità o fattibilità degli stessi dipendesse solo da una cattiva puntualità storica.
    Dopo Youshi s'espresse anche Harumi, con un qualche altro aggancio interessante e tattico, gettando un occhio diverso e attento, per quanto inesperto. Le sue considerazioni sul Villaggio delle Fonte Termali e sul Gelo, in particolar modo, furono interessanti. Ma Diogene aveva qualcosa da ridire - qualcosa figlio delle informazioni raccolte durante anni di scrupolosa tessitura di trama: Ame aveva un ruolo al Gelo e insediarsi lì sarebbe costato più fatica di quanto avrebbe aiutato logisticamente la campagna militare. Il Kage valutò l'opzione di utilizzare i due villaggi come cuscinetto per disperdere parte delle forze d'assalto nemiche senza che noi intervenissimo direttamente ma, anzi, facendoli scannare l'un l'altro. Un piano tanto semplice quanto, ipoteticamente efficace.
    La discussione si evolvette finché non trovò il suo sbocco nell'argomento topico di tutto quell'incontro: la rappresentazione dei tre giganteschi cumuli di sangue su quella cartografia scarlatta rappresentava una sola cosa: bijuu. La mia risposta pronta e quasi tagliente verso il Kage non venne accolta da diffidenza ma, anzi, trovò un uomo forse quasi un po' sorpreso dello slancio interpretativo del suo interlocutore. In un macabro quanto affascinante rivolgimento del fato, Diogene aveva davvero portato Harumi a Kiri come capro espiatorio dei suoi futuri peccati bellici. Una sensazione tanto contorta e perversa da lasciarmi interdetto ma che, questo era certo, aveva assorbito totalmente il mio interesse. Non scommetto beni di cui non sono in possesso, Kensei. E non parlo di cose che non conosco. Il Sanbi mi serve per condurre degli esperimenti sui Codati, capire come fonderne il potere, imporre dei vincoli che li rendano armi usabili nei limiti di un fattore di rischio accettabile. Ci sono arti antiche che consentono di fare tutto questo, scritti talmente strabilianti da sembrare favole dove divinità di un mondo parallelo vengono a prendersi il frutto di un albero senza fine. Io li ho ritrovati e letti nelle testimonianze di Orochimaru e ora devo verificarne la veridicità. Per farlo, però, necessito di Bijuu nelle loro forme ancestrali, slegati dagli uomini e Oto ha giù due forze portanti. Disse, con un certo trasporto ed un monco sguardo sognante. L'aver citato la Serpe del Suono mi fece subito balenare in testa l'idea che si trattasse di una rivisitazione, di una riscoperta, dei piani originali di Madara Uchiha, quelli che videro l'avversario del primo Hokage liberare la Volpe a Nove Code sul Villaggio della Foglia. Mi rilassai sulla poltrona mentre aspettavo che continuasse - ma non si rivolse a me, no. Girando lo sguardo, parlò in direzione di Harumi. Tu resterai a Kirigakure. Crescerai, diventerai più forte e poi tornerai da me per servirvi nella più grande guerra della nostra vita, la più grande che gli uomini ricorderanno. Diogene mi stava cedendo non solo un bijuu ... ma anche una forza portante! Fissai l'uomo con sguardo fermo, irreprensibile ed imperscrutabile, difeso dal freddo acciaio del mio elmo. Fu in quel momento che il Garth, alzandosi e porgendomi l'avambraccio, tornò a rivolgersi a me. Sono d'accordo, nessuna armata vale un Bijuu e una qualsiasi trattativa che li coinvolga richiede il più vincolante dei giuramenti. Stringimi la mano e scoprirai uno dei più grandi segreti incisi sulle antiche tavole dei Mikawa... Mi alzai, senza pensarci due volte e, con fervore e forza, strinsi il braccio teso. Un laccio di sangue e chakra incandescente, tanto luminoso quanto tetro, ci serrò gli avambracci con forza sovrumana, superiore perfino a quella dei due uomini forse fisicamente più prestanti di tutto il continente. La luce nella stanza s'affievolì ed il chakra del Colosso del Suono divenne quasi visibile, emanato dal suo corpo come un flebile ma denso alone nero - un'altra caratteristica che avevamo in comune, retaggio forse dell'unico sangue da cui discendevamo. Kensei Hito donerai a me, Aloysius Diogenes Mikawa, il Sanbi nella sua forma primordiale confinata nell'otre demoniaca. Io, Aloysius Diogene Mikawa, donerò a te, Kensei Hito, il Nibi nella sua forma sigillata all'interno del suo Jinkurichi, Harumi Mikawa. Questo scambio avrà luogo fin quando non sopraggiunga la necessità di utilizzo di uno dei due Cercoteri per scopi condivisi. Entrambi ci assicureremo che nulla accadrà alle entità scambiate. La mia presa si fece più forte. Aggiungerei un'altra condizione. Dissi, mentre il laccio ancora ci vincolava all'unità. La ricerca sui poteri segreti dei cercoteri e le scoperte ultime dovranno essere condivise tra i membri dell'Asse. Il controllo dei Demoni Codati deve essere appannaggio tanto di Kiri quanto di Oto in un singolare bilanciamento di potenzialità ed in una ponderata ridistribuzione delle forze portanti stesse. Se questa facile condizione fosse stata garantita, allora la mia parola seguente sarebbe stata unica. Accetto.
    Il laccio di sangue che ci legava si dissolse, tramutandosi in un turbinio di liquido cremisi che, per alcuni istanti vorticò furioso intorno a me ed al più alto scranno del suolo. Dovrai rendere Harumi più forte. I miei sforzi non serviranno a nulla se lei, quando sarà il momento, non saprà vincere la battaglia con il suo destino. Diogene spezzò l'aura aulica del rituale precedente parlando e mostrandomi il suo lato più umano. Kiri forgia gli shinobi migliori. Qui sarà al sicuro. Replicai io, rinvitando il Garth a prendere posto sulle sedie ancora calde che precedentemente occupavamo. Avrei altre curiosità, Kokage. Dissi, riprendendo il discorso precedente. Sono anni che stai tessendo trame per tutto il continente: vorrei maggiori dettagli sulle tue forze, non solo i ninja del tuo villaggio, ma proprio tutto ciò che sei riuscito a costruire nel tempo. La mia era sana e autentica curiosità. Volevo capire di cose poteva vantare l'igegno otese. Inoltre, ho qualcosa da proporti per sancire ufficialmente questo nostro patto, finora soltanto informale. Mi appoggiai allo schienale della poltrona, posizionandomi comodamente. Per prima cosa, dovremmo far sapere alla popolazione tutta di Kiri e di Oto, della ritrovata armonia tra i due Villaggi. Questo significa che dovremmo incrementare le influenze culturali di un paese sull'altro e garantire un ricircolo di conoscenze, ninja e miglioramenti. Una nuova alba ideologica per temprare i ninja venturi. Aggiungo che dovremmo creare un canale di comunicazione privilegiato, se non tra i due villaggi nella loro complessità per lo meno tra me e te, Diogene. Hai in merito? Questo significa, comunque, che sarai sempre il benvenuto in questi lidi. [Note]Fuor di metafora e gdr, chiederei un aumento minimale della reputazione di TUTTI i ninja di Kiri nei confronti di Oto e viceversa.
    I Kage possono appellarsi a motivazioni on gdr per negare l'aumento di reputazione, se ne hanno, purché le motivazioni siano antecedenti a questa giocata.
    Ovviamente, questo aumento non inficia la possibilità che la reputazione cali in un secondo momento. Un esempio è quella di Tasaki, che è già tornata neutra.
    Infine, proporrei che Diogene ottenga a Kiri la reputazione massima e che Kensei faccia lo stesso ad Oto. Non è la prima giocata valente per questo tipo di premi ma la userei per culminare questo iniziale arco narrativo delle avventure dei cugini di Campagna di Clan.
    Dopo di che mi alzai, poggiando i gomiti sulle ginocchia e incrociando le mani sotto il mento del mio elmo: lo sguardo si posò su Diogene. Non so quanto tu possa sapere a riguardo ma Kiri ha istituito la Nuova Nebbia di Sangue. Benché si discosti in modo fondamentale dall'evento orchestrato dal secondo Mizukage, questo metodo d'insegnamento volge su un punto fondamentale: la convinzione che i più grandi legami si forgino sul campo di battaglia e che si riesca a conoscere il proprio avversario solo combattendo con lui alla morte. L'idea di giocarsi il tutto per tutto, di scambiare il suo sangue sul campo di battaglia, unisce gli shinobi come nient'altro in questo mondo d'astio, violenza e mediocrità: li unisce sotto il segno del miglioramento, della ricerca della perfezione. Feci una pausa. Forse il Kokage poteva prospettare già dove quel discorso sarebbe andato a parare. Sono cambiate molte cose dalla nostra scaramuccia involontaria nel Paese del Ferro, Diogene. Ed è per questo che vorrei chiederti di sottoporti con me al Rito della Nuova Nebbia di Sangue! Il tono di voce divenne crescente e più grave ad ogni parola. Sanciamo il legame che unisce Kiri ed Oto e forgiamolo nel sangue! [Note]Sì, è una proposta di combat! ; )
    Ovviamente da posticipare nel tempo a quando entrambi avremo delle schede giocabili e patchate. ahahah






    Chakra:
    Vitalità:
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 850
    Velocità: 650
    Resistenza: 700
    Riflessi: 700
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 700
    Agilità: 700
    Intuito: 700
    Precisione: 700
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    4: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    4: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Equipaggiamento
    • Arto Artificiale Kiriano Avanzato × 2
    • Cotta di Maglia Completa × 1
    • Elmo integrale dell'Inquisitore × 1
    • Sistema di Ancoraggio dell'Arto Artificiale × 3
    • Tonico di Recupero Minore × 1
    • Tonico Coagulante Medio × 2
    • Braccio Sinistro dell'Inquisitore × 1
    • Equipaggiamento Debilitante × 1
    • Unagi × 1
    • Yakusoku Kenkichi × 1

    Note
    ///


    Parlato
    Citato
    Koutsu
    Pipistrelli
    Yakusoku

  9. .

    Nono e Decimo


    Capitolo Uno


    Atto III
    Promesse e accuse



    Il volto stanco di quell'uomo che era soltanto la pallida imitazione del mio predecessore rimase impassibile durante le mie parole; sembrava quasi che non fosse realmente lì ad ascoltare - il che mi fece indispettire ancora di più. Ma qualcosa cambiò quando terminai il discorso. Il Sette Code vuole parlarti, Kensei. Non ho idea di cosa voglia dirti. Mi disse il fantasma di Itai. Non mi sarei certamente tirato indietro davanti al bijuu da sette code: feci dunque un piccolo cenno d'assenso con la testa, accettando la volontà della creatura. E ciò che seguì fu qualcosa di quasi esilarante. Non avevo mai visto la forma di mezzo demone del Nono, né la sua forma in totale comunione col Demone, a dir la verità, dunque rimasi particolarmente stupito nel vedere i suoi occhi mutare in qualcosa di così esapodico. Stammi a sentire, lattina. Fu l'incipit acculturato del secolare ettacoda. Io non appartengo a nessuno. Non ad Itai. Non a Kiri. Io sono il Sette Code, e sono LIBERO. Ho scelto di restare legato ad Itai come ringraziamento per avermi ridato la mia vera forma, perché ho deciso di fidarmi di lui. Hanno già provato a separarci, ci hanno infettato per indebolire questo legame e sono ancora qui. Questa è la mia promessa per te, Decimo Mizukage. Tocca Itai e prova a separarmi da lui, ed ucciderò qualsiasi altro povero disgraziato in cui penserete di sigillarmi. Mi libererò, raderò al suolo questo mucchio di pietre e nebbia e... Il vento che accompagnava tutte quelle parole, come violenta burrasca, faceva volare il mio mantello sinuosamente alle mie spalle e lo faceva sbattere con veemenza contro le mie protezioni, alternando quelle parole cariche d'ira ad aritmiche sferzate sorde. Ma quando anche io stavo per cedere al controllo assoluto dell'Odio, così da poter pensare di controllare un Itai del tutto devoto ed abbandonato ai pensieri di Chomei, il Jonin originario della Foglia riprese controllo di sé, scacciando via il bijuu e tornando ad osservare il mondo con i propri occhi. BASTA! Gridò, mostrando quasi una vena d'isteria. Non era stato un periodo facile per lui ma ogni suo atteggiamento continuava a mostrami il suo lato spezzato e inaffidabile. Perdonami Kensei, non pensavo arrivasse a dire questo. Accennò delle scuse, probabilmente sentite ma che, dal mio lato, non trovarono risposta. Per me non c'era niente di cui scusarsi. Ma puoi vedere come la pensa Chomei. No, Chomei non può essere trattato come un'arma, o merce di scambio. Per me, lui, è molto più di questo, molto di più del potere che mi dona. La frase che seguì, però, dimostrò una miopie ed una sconsideratezza che l'Itai Nara che conoscevo io non avrebbe mai pensato di dire. Sì, perché era un ragionamento monodimensionale, privo di profondità, superficiale, che, se fosse stato in un momento di lucidità, forse, si sarebbe auto-manifestato come fallace. Qui nessuno considerava Chomei una semplice arma: o meglio, nessuno tranne il Mikawa, probabilmente, dopo quanto venuto fuori alla riunione alla Magione Kenkichi. Ma le proprie opinioni personali contano davvero poco quando si tratta degli equilibri del Continente, specie se lo scacchiere su cui questo ora si poggia è del tutto instabile e minacciato da ogni lato, il mio in primis. Chomei poteva non essere un'arma a Kiri, se lo avessi voluto ma non avrei potuto dire lo stesso se si fosse trovata altrove. Il discorso di Itai, comunque, era appena iniziato. Quindici anni, Kensei. Quindici anni che sono un Jinchuuriki. Quindici anni che la mia vita è misurata dal valore della Demone che porto dentro. Solo un altro Jinchuuriki può capire cosa significa essere un Jinchuuriki. Io sapevo di essere un problema nel momento stesso in cui ho deciso di tornare a Kiri, ma sono tornato lo stesso, nonostante tutto il dolore. Sai perché, Mizukage? Questa è casa mia. Qui ho tutto, Kensei, qui c'è tutto ciò che mi resta. Era vero che non potevo conoscere il dolore di un Jinchuuriki - così come era vero che non ero neanche particolarmente interessato a farlo - ma continuava a sbagliare prospettiva in cui posizionarsi. Non era lui il problema. Non lo era davvero. Noi due siamo persone così diverse che, probabilmente, ci ritroveremo in disaccordo assai spesso. Ma io voglio il bene di questo Villaggio. Voglio tornare, Kensei, voglio proteggere Kiri, difenderla dai veri nemici che vogliono distruggere questa patria, voglio addestrare nuovi Shinobi affinché ciò che ho imparato nella mia vita venga tramandato. E quando arriverà il tempo, trovare un Jinchuuriki che possa guadagnare la fiducia di Chomei, affinché possa liberamente scegliere di continuare ad essere legato a questo Villaggio. Una visione utopistica ed idealista la sua, nient'affatto supportata dalla cruda realtà del mondo in cui vivevamo. Fece poi una pausa, quasi come a volersi placare. Vidi una picola fiamma divampare nei suoi occhi, subito contenuta e spenta, proprio come aveva sempre fatto con le sue migliori emozioni. Portai i miei occhi su di lui mentre riprendeva fiato per portarsi verso il terminare del suo discorso. Fu in quel momento che ricevetti la peggiore delle possibili notizie. Mi chiedi che voci ho sentito. Prima di tornare a Kiri, sono andato a Konoha, poiché lì avevo lasciato mia figlia Jukyu, dalle cura di mia sorella, non sapendo che fosse già tornata a Kiri. Lì ho incontrato Raizen Ikigami, che mi ha raccontato la sua versione di ciò che è successo durante il tuo insediamento. Ed ora, ho sentito la tua, ma... non sono un giudice. Conosco l'Hokage, i suoi pregi ed i suoi difetti, non fatico a credere che possa aver detto cose che lui ritiene innocenti, ma che siano risultate offensive. Non è ciò che è successo in quell'occasione ad avermi preoccupato, Kensei, ma sono state le parole Nebbia di Sangue. Itai si avvicinò, quasi come a volermi minacciare. Yogan seguì il suo evocatore, affiancandolo e sbuffando aria calda sulle mie giunture metalliche. Non avrei chiesto niente di meglio che uno scontro lì, in quel momento. Parte di me avrebbe voluto risolvere la questione in modo drastico e forse irreversibile. Ma dovevo tanto ad Itai ed ora che ero io sullo scranno più alto, proprio come dimostrava il suo dover alzare la testa, dalla distanza in cui si era posto per parlarmi, avevo l'obbligo morale di, per lo meno, tentare di fargli comprendere la mia visione del mondo. Un concetto vetusto, doloroso, nato ai tempi del Terzo Mizukage che non era che una marionetta nelle mani di un folle, tralaltro, originario di Konoha. Voglio capire Kensei, voglio capire cosa Kiri è diventata, non lo vedi? Non ti accuso di nulla, non insinuo nulla, io voglio capire, perché in quanto Jinchuuriki qualsiasi cosa farò avrà un peso dieci volte superiore a quello di qualsiasi altro Shinobi. Ora compendi il perché, Kensei, io so di essere un problema? Perché lo sono sempre stato, per chiunque, anche per me stesso. Perché è la natura stessa di ciò che sono ad obbligarmi all'obbedienza assoluta o a diventare... un problema. Alle mie orecchie giungevano solo parole vacue di un uomo stanco, così tanto isolatosi dal mondo da non rendersi più conto di ciò che lo circondava. Volevo rispondergli ma era un fiume in piena ed interromperlo non era cosa gradita. Dunque continuai ad attendere in religioso silenzio il mio turno, senza distogliere il mio sguardo da lui. Ma un ticchettio metallico catturò l'attenzione di entrambi. Emancipatosi dalla folla, Hideo aveva attirato su di sé gli occhi degli astanti grazie ad un lungo ricevitore che aveva delicatamente fatto risuonare sulle nuove lastra di pietra che adornavano la piazza centrale di Kiri. Un gesto elegante e raffinato che dimostrò una certa maturità ed una buona dose d'intraprendenza. Il ninja possessore di uno dei Doni del Saggio delle Sei Vie salutò tutti i presenti con grazia, prima di esporre il suo pensiero. Io e Sekiro, il ninja che avete conosciuto poco fa, siamo figli della Nuova Nebbia di Sangue di Kiri. Le sue preoccupazioni hanno solido fondamento. In molti avevano paura che Kiri potesse tornare al quel rito barbaro in cui si obbligava i ninja e gli studenti del nostro amato villaggio a uccidere per sopravvivere. Le assicuro però che non è più quello che è stato deciso di perseguire. Si voltò verso il fu suo avversario, ora camerata ed amico. Quando vidi davanti quel ninja pensai davvero che fosse uno scontro all'ultimo sangue, uno scontro per provare a Kiri la mia superiorità, la mia fedeltà! Ma come può vedere siamo entrambi qui, anche se le nostre spade si sono scontrate con l'intento di ucciderci, un intento che ci ha permesso di capire con chi avevamo a che fare e di creare un legame che da quel giorno non si è mai reciso. Non oserei mai paragonare questo legame a quello di un Jinchuuriki e del suo bijuu.. Ma devo dire che la fiducia che provo verso di lui è all'altezza di quella che provo per il mio stesso Kage. Posai gli occhi su Itai, in cerca di una sua reazione. Poi Hideo abbassò il colletto della nuova divisa da Mano Grigia, ricevuta in dono non molto tempo prima. Anche se la sua lama è riuscita a lasciarmi impresso questo segno. Le vesti mosse scoprirono una lungha e larga cicatrice sul collo. La Nuova Nebbia di Sangue ora si è trasformata in una prova, una prova che permette a due ninja di instaurare un legame di estrema fiducia, di crescere imparando dai propri errori e perfezionare i propri punti di forza in un ambiente... pericoloso, questo è certo, ma assolutamente controllato e sicuro per i ninja che vengono sottoposti al rito. Spero che le mie parole, le parole di un semplice ninja del suo villaggio, siano per lei una fonte attendibile per queste informazioni. Il mio nome è Hideo, è un onore finalmente conoscerla. Guardai allora il Genin, rivolgendogli un sicuro, saldo gesto d'assenso col capo. Aveva parlato bene, benissimo, ed era stato più che esaustivo. Le sue parole avevano colto nel segno tutti i concetti e gli insegnamenti della Nuova Nebbia di Sangue. Apertasi uno spiraglio per poter dialogare, dunque, non attesi ulteriore permesso e mi inserii nella discussione, anche se soltanto per il tempo necessario a ribadire qualche concetto. Confermi le mie paure con queste tue parole, Itai. Fu la mia prima affermazione. Accuse, infondate, sulla base di dicerie ... dicerie del più vigliacco dei nemici della Nebbia. Rimarcai la parola nemico, esattamente come aveva fatto poco prima lui. Se pensi che lascerei morire metà dei miei ninja nel freddo di Genosha, sottovaluti le mie capacità di Kage. C'è un motivo se è chiamata Nuova Nebbia di Sangue e non, semplicemente, Nebbia di Sangue. Le parole non sono mai scelte a caso, Itai. Specie quando si tratta di voler veicolare un messaggio, di voler coltivare un valore. Sapeva quanto per me fosse vitale quel concetto: io che avevo rinunciato a tutto pur di divenire incarnazione perfetta di una idea non potevo essere malamente ridotto ad un concetto vetusto. Non c'è niente di più saldo del legame che si viene a creare tra due guerrieri che combattono per la loro stessa vita. Non c'è niente di più autentico del sentimento di fratellanza che nasce nel momento stesso in cui il sangue di due combattenti viene versato contemporaneamente. Non c'è niente di più vero della natura che si mostra quando si pensa di star combattendo per la propria vita. È questo che vogliamo creare nel Liceo a Genosha: ninja dal legame indissolubile, dalla volontà ferrea, che si conoscono l'un l'altro come conoscono loro stessi. Feci un passo avanti, chiudendo maggiormente le distanze tra me ed il mio predecessore. Come vedi, i frutti di questa idea sono già rigogliosi. Lasciai che Itai metabolizzasse quelle informazioni, tacendo, ed ascoltando le sue eventuali risposte verso me o i presenti.
    Ma la parentesi fu breve e tornammo rapidamente a discorrere del destino del ninja originario di Konoha. Io rimarrò a Kiri, Kensei, se Kiri vorrà accettarmi ancora. Ma tu mi concedi di lasciare il Villaggio in pace... A patto di tradire un compagno, vero? Magnanimo... Disse canzonatorio, riprendendo le mie parole. Oppure di rimanere... Chiuse gli occhi, estraniandosi. Che stesse davvero riflettendo a voce alta? Pensavo che stesse provando ad articolare un pensiero, invece lo vidi ritarsi e ... meditare. Lasciai che il sibilo del vento riempisse il silenzio che la sua pausa aveva creato. "Il tortuoso sentiero che conduce alla pace è sempre meritevole, indipendentemente dal numero di svolte che comporta." Disse, sempre ad occhi chiusi; un sussurro nell'anima mi suggerì essere un precetto Ryuukishi. La Yakusoku conservava le memorie dei Kenkichi del passato e qualcuno di questi doveva aver combattuto contro qualche seguace dei draghi. Senza contare che le Lame Insanguinate stesse vantavano almeno un Ryuukishi tra le loro fila. Mi domando se e quanto Etsuya avesse contaminato gli stili di spada del Clan o quanto avesse tramandato a quelle genti - ma fui riportato al punto dal proseguire del discorso del Nono. Kensei, esiste un modo, per convivere entrambi in questa situazione Sembrava quasi fosse stato colpito da una rivelazione in itinere; lo stupore che gli faceva tremare la voce, comunque piuttosto ferma, destò in me curiosità. Proponimi ai quattro Kage come Sannin di Kiri. Potrai contare su di me per difendere questo Villaggio. E se ci troveremo in disaccordo, non minerò la tua autorità, ti parlerò, come tu ti aspetti che io, Itai Nara, possa parlarti. Potrai trovare in me consigli, se li vorrai, una spada ed un difensore di questo Villaggio. Oppure... se mi chiedi di lasciare Chomei... questa cosa non finirà in maniera pacifica. Ma non desidero ciò Kensei, nemmeno con grammo della mia anima. Ma non potrò tradire il Sette Code. Non può essere tradito ancora. Volevo credere a quelle parole. Volevo ritenerle, come Itai, una plausibile soluzione. Ma non lo erano e non potevano esserlo - ed i motivi, oltre che semplici, erano innumerevoli. Feci un respiro profondo, quasi impercettibile dall'esterno della mia armatura di metallo, prima di prendere parola. Non devi scusarti per il comportamento del tuo ... animaletto. Dissi denigrandolo e ricambiando l'offesa ricevuta inzialmente. Posso solo immaginare cosa possa provare nell'essere imprigionato nei meandri della coscienza di una persona a lui completamente estranea. Sentii un grido di strazio e dolore, lancinante, distrutto da lacrime e rimpianto, attraversarmi l'anima come una saetta che squarcia il cielo nero della notte, carico di nuvole tempestose. Se fossi l'uomo di un tempo, Itai, ti saresti accorto da solo che il problema non è quello che io, te o Chomei possiamo pensare sulla sua natura. Ed a questo punto quello che intendevo era chiaro. Ma quello che possono penare gli altri. Come predenti che io possa sentirmi al sicuro con un demone fuori dal villaggio? È sulla loro estrema forza che sono state gettate le basi dell'Accademia: i demoni sono un deterrente alla guerra assoluta. Lo sono da sempre, da prima di Naruto Uzumaki, da prima di Madara Uchiha, e lo sono tutt'ora. Perché anche se io posso accettare che Chomei quello che Chomei vuole essere, questo non cambia le regole che sussistono fuori dal tuo mondo interiore. Gettai uno sguardo sulla folla, per fargli capire che non si trattava soltanto di lui ma di tutte le persone che ci stavano osservando. Tu dici di essere tornato a Kiri perché è qui che hai tutto ciò che ti resta. Questa è un atteggiamento da perdenti, Itai. Consolatorio, mediocre, vittimista. Tu sei molto più di questo. Tu devi tornare a Kiri perché Kiri ha bisogno di te e tu vuoi esserci. Il mio sguardo tornò su di lui, più duro di quanto non fosse mai staot prima. A me sembra d'avere davanti soltanto una pallida imitazione dell'uomo che conoscevo. E se prima avrei avuto timore delle sue velate minacce ... ora mi fanno quasi ridere. Lo sguardo duro divenne quasi di disprezzo. Mi proponi di candidarti agli ShiKage come Sannin. In fin dei conti te lo meriteresti. Dici che troverò in te una spada per difendere il villaggio ... Le mie parole rallentarono, quasi a voler anticipare quelle che sarebbero venute dopo, mentre il tono si faceva più tagliente. ... ma come ti comporterai quando le mie decisioni non di andranno a genio, Mizukage emerito? Cosa farai se un giorno dovrò decidere di stare dalla parte di coloro che minacciano la stabilità dell'Accademia? Ti metterai contro di me? Mi ostacolerai? O lascerai che Kiri prenda le sue decisioni e faccia ciò che deve e ciò che è giusto? Stavo cercando di mettere alle strette il suo ragionamento, di farlo vacillare, di fargli comprendere quale sarebbe stato il problema di farlo andare via, lontano da Kiri. Inoltre, Itai, lontano da Kiri, solo non potrai godere della protezione di nessuno. Mi voltai verso Yogan. Non che tu sia davvero mai solo o che Yogan non sia in grado di difenderti, non sto dicendo questo. Sto solo dicendo che anche un esercito di formiche può abbattere un drago. Una perifrasi di una frase già sentita e con cui mi trovavo in profondo disaccordo ma che, in quella circostanza, tirava la giusta quantità d'acqua al mio mulino. Allora feci quello che era più sensato. Allungai il braccio destro ed aprii la mano.



    Rimani a Kiri ed unisciti a me. Rendiamo questo Continente un posto migliore in cui vivere.

    La sinistra, tuttavia, era salda al fianco, pronta a raggiungere la Yakusoku nel caso Itai avesse deciso di andarsene, voltandomi le spalle e rifiutando la mia offerta. Non potevo né volevo correre alcun rischio: non in quel momento, all'alba di qualcosa di più grande. Lui ed il suo demone dovevano rimanere a Kiri. Dunque la scelta da compiere per il deposto Mizukage era una sola: o con me o contro di me.




    Chakra:
    Vitalità:
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 850
    Velocità: 650
    Resistenza: 700
    Riflessi: 700
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 700
    Agilità: 700
    Intuito: 700
    Precisione: 700
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    4: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    4: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Equipaggiamento
    • Sistema di Ancoraggio dell'Arto Artificiale × 3
    • Cotta di Maglia Completa × 1
    • Elmo integrale dell'Inquisitore × 1
    • Specchietto in Metallo × 1
    • Spiedi Potenziati × 1
    • Arto Artificiale Kiriano Superiore × 2
    • D-Visor dell'Elmo da Inquisitore × 1
    • Lente per D-Visor - Visione Telescopica × 1
    • Tonico di Recupero Medio × 1
    • Tonico di Recupero Superiore × 1
    • Lente per D-Visor - Visione Fotocromatica × 1
    • Tonico Coagulante Superiore × 1
    • Yakusoku Kenkichi × 1
    • Simbolo della Stella × 1
    • Braccio Sinistro dell'Inquisitore × 1
    • Gakutensoku × 1
    • Equipaggiamento Debilitante × 1
    • Unagi × 1

    Note
    Combattere con Handicap Attivo.

    Assetto Gakutensoku: Nessuno.


    Parlato
    Citato
    Pipistrelli
    Yakusoku

  10. .

    Istruzioni non chiare


    Capitolo Terzo


    Atto XX
    Ennesime disattenzioni accademiche. †



    Per quanto Tasaki fosse un ninja eccentrico, in quel preciso frangente si rivelò piuttosto utile - voglio sottolineare nuovamente la straordinarietà della cosa: nel mezzo del caos e della devastazione delle esplosioni del Kazekage unite alle capacità distruttive dell'Amministratore del Suono, io e l'Otese d'adozione eravamo riusciti a driblare ogni possibile ostacolo, sgattaiolando non visti e camuffati ovunque volessimo. Quando giungemmo davanti alle navi, però, una serie di pensieri iniziarono a balenare nella mia testa, specie dopo aver scoperto chi e come facesse la guardia a quelle gigantesche attrezzature da guerra: vedendo degli uomini sostare intorno ai nostri obiettivi, allungai una mano verso lo spadaccino, come a volerlo rallentare e, dopo aver girato in un angolo per rimanere al riparo da occhi indiscreti, facendo un piccolo gesto con la testa in direzione delle navi chiesi a Tasaki di fare qualcosa per me. Dimmi cosa vedono i tuoi occhi di sensitivo. La domanda era ovvia: prima di gettarci a capofitto in uno scontro che non potevamo vincere, dovevamo capire come gestire il nostro avversario.
    La sua risposta fu al contempo rasserenante e preoccupante: perché delle navi da guerra, designate dall'Accademia come obiettivo nevralgico contro la lotta ai cremisi, venivano sorvegliate da persone così ... deboli? E se quella che stavamo svolgendo non fosse che soltanto una articolata e pericolosa trappola volta a sopraffarci grazie alla sola forza del numero? Cercai di scacciare dalla testa quei pensieri, focalizzandomi, per prima cosa, sul provare a portare a termine la missione. Tu non possiedi alcuna abilità di mimesi, il che rende complicato farti salire sulle navi a piazzare le bombe. Però sai per lo meno tenere in mano due kunai e sei abbastanza incosciente da gettarti contro qualsiasi cosa ti venga mossa davanti alla faccia se si muove in modo per te insolito, dunque credo di sapere come articolare il nostro piano d'azione. Portai le braccia al petto, incrociandole, mentre parlavo a Tasaki. Io e le mie evocazioni gestiremo la parte di eliminazione delle guardie e posizionamento delle bombe sulle navi. Se avevo imparato a conoscere un briciolo Tasaki dopo quei pochi scambi, sapevo che queste parole potevano urtarlo, quindi dovevo ribilanciare l'offerta in modo sensato. Tu sei sprecato per questo tipo di cose, la tua potenza di fuoco è eccessiva e sarebbe soltanto uno spreco di risorse. Rimarrai all'esterno delle navi, nascosto, ad osservare che nessuno giunga e faccia sorprese. Puoi attaccare a vista, se vedi che si tratta di qualche ufficiale di alto livello ... poi mi avvicinai perché doveva capire che qualche suo colpo di testa non poteva o doveva rovinare la nostra infiltrazione. ... ma sappi che se sarai avventato e farai saltare la nostra - o anche solo la tua - copertura o metterai a repentaglio la riuscita di questa missione, ti lascerò qui a morire da solo come un cane. Quindi calibra bene le motivazioni del tuo intervento. Non lasciarti sopraffare dalla volontà di menare due fendenti. Ci sarà tempo anche per quello, una volta concluso qui. Se Tasaki avesse accettato, dunque, gli avrei dato via libera e, nel frattempo, avrei estratto Kuroi Yurei, evocata prima nel corridoio per superare la barriera e, lanciandola davanti a me, aspettato la sua trasformazione in chirottero. [Evocazione] Feci un piccolo inchino. Kuroi, perdonami se richiedo quasi sempre la tua presenza per il legame che ti lega a noi Kenkichi. Non dimenticare che io stesso sono un Kenkichi, Kensei-dono. Non posso farti biasimo per la maggiore necessità di quella parte di me che è Acciaio e Sangue. Le ali rosse del chirottero si mossero leggermente. Dunque, di cosa hai bisogno? Girandomi verso Tasaki, feci un'altra richiesta. Da' a lui le cartebomba, Tasaki. Ci pensiamo noi. Fatto quanto richiesto, avrei sfruttato la nostra furtività per muoverci sulle navi, lasciando Tasaki a terra a controllare, nascosto o comunque mimetizzato come poteva, che nessuno ci raggiungesse. Dovevamo dare adito a tutte le nostre conoscenze, dunque avrei allungato al Pipistrello il tonico a rilascio graduale per il ripristino del chakra che avevo trovato nel cadavere della guardia all'ingresso. [Note]Dati i soli 12 bassi di riserva, alla fine del giochino, grazie al tonico dato, il chirottero rimane con 4 bassi. Sarà un lavoro lungo, diamoci da fare.

    [...]

    Più bombe posizionavamo, più dubbi continuavano a sorgermi. Possibile che mi sembrasse che le navi non accennassero a diminuire mentre le cartebomba, lentamente e inesorabilmente, andavano finendo? Tali dubbi si concretizzarono quando, dopo aver fatto l'ennesima, silenziosa, strage su una delle navi, andai a pizzare la cartabomba: le risorse erano terminate. Scendendo dalla nave, però, vidi come ancora mancava più di una nave all'appello. Maledizione. Dissi a denti stretti, sotto l'elmo, mentre raggiungevo Tasaki e la sua copertura, lasciando che anche Kuroi Yurei ci raggiungesse mentre volava mimetizzato nel cielo a bassa quota per non incappare in qualche esplosione collaterale. Ho sempre più l'impressione che questa missione sia stata una trappola o qualcosa di questo tipo. Dovremmo parlare con gli altri. Dissi, rivolgendomi a Tasaki e guardando verso l'orizzonte dove si intravedevano le esplosioni causate dagli sforzi congiunti del Kage della Sabbia e del Jonin di Oto. Avanzano ancora alcune navi da distruggere ma le cartebomba concesse dall'accademia sono finite. I loro calcoli erano sbagliati ... eppure, come ha detto il Jonin della Foglia, questa non è un'operazione preparata dal giorno alla notte. La mia sfiducia verso quell'istituzione cresceva di attimo in attimo. Direi, dunque, che non ci resta che usare un po' di vecchie maniere, Tasaki ... non credi? Quando sopraggiunse Kuroi, questi non ebbe neanche bisogno di sentirmelo chiedere: da buon Kenkichi, percepì la necessità, tornando ad essere la spada che prima avevo evocato. La riposi al fianco, sottoponendola, di nuovo alla Trasformazione, prima di fare qualsiasi altra cosa. Prima di tutto, se hai delle cartebomba, ti direi di darmele cosicché io possa posizionarle, non visto, nella polveriera delle navi. Dovrebbe essere abbastanza per farle saltare in aria. Mi aggiustai i vestiti posticci. Finite le cartabombe ... si tratta solo di spaccare ogni cosa. Forza, muoviamoci!
    Sarebbe stato un lungo progetto ma non per questo meno divertente. Probabilmente ci avrebbe fatti scoprire subito e sarebbero sopraggiunti i rinforzi ... ma in quel momento e con quelle premesse ... avevamo altre opzioni? [Note]Se al prossimo giro ci dici quanto chakra abbiamo recuperato in questi ultimi due post di tranquillità, aggiorniamo tutti i conteggi di chakra. Io metto in conto di prendere anche gli altri due tonici a disposizione, così da limitare la spesa dell'abissale di prima. [Abilità utilizzate]Senza che stia a descrivere le azioni in dettagli, di seguito le abilità ed i valori potenziali raggiungibili con un colpo di spada per spaccare le navi.

    2 Spade, potenza 65 (40 + 25 da TS) + 40 = 105
    Chakra distruttivo + 80 chakra distruttivo (con distruzione ad area, per rendere più bello il tutto)
    + 20 e x3 da Comp su Manipolazione
    Diff. Forza vs Resistenza 7 tacche (6 da 2TS + 1 da Comp su Manipolazione) = +35

    240*3 = 720 + 365 (metà da Distruzione ad Area) = 1085.

    Volendo, più semplicemente, posso dare penetrazione 4 alla spada per un colpo, bucando lo scafo e facendogli imbarcare acqua. è anche più silenziosa come opzione, ma aspetto Cube QM per eventuali notazioni sulla possibilità del tutto.
    Aspetto anche un utilizzo forfettario del tutto, perché alla fine si tratta di 4 bassi da chakra distruttivo + 1 basso da manipolazione + 1/2 basso da distruzione ad area, quindi 5,5 bassi a colpo per fare quel bordello.
    Nel caso della penetrazione, invece 1 solo basso.






    Chakra:
    Vitalità:
    En. Vitale: 29.25/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 850
    Velocità: 650
    Resistenza: 700
    Riflessi: 700
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 700
    Agilità: 700
    Intuito: 700
    Precisione: 700
    Slot Difesa
    1:
    2:
    3:
    Slot Azione
    1:
    2:
    3:
    Slot Tecnica
    1:
    2:
    Equipaggiamento
    • Tonico Coagulante Medio × 2
    • Sistema di Ancoraggio dell'Arto Artificiale × 3
    • Elmo integrale dell'Inquisitore × 1
    • Cotta di Maglia Completa × 1
    • Arto Artificiale Kiriano Avanzato × 2
    • Filo di Nylon [10m] × 1
    • Spiedi Potenziati × 2
    • Braccio Sinistro dell'Inquisitore × 1
    • Unagi × 1
    • Yakusoku Kenkichi × 1

    Note

    Equipaggiamento debilitante indossato, combattere con handicap attivo.

    L'equipaggiamento è calcolato a "mano" perché il creaschede fa le bizze. Vorrei avere qualche credito extra ma sono "povero". Ti scrivo i costi qua sotto almeno vedi un po' te come gestirla. È l'unica cosa diversa dalla scheda che trovi clickando sul faccione di Kensei nell'header del post.

  11. Tonico Coagulante Medio × 2 - 120

  12. Sistema di Ancoraggio dell'Arto Artificiale × 3 - 45

  13. Elmo integrale dell'Inquisitore × 1 - 45

  14. Cotta di Maglia Completa × 1 - 225

  15. Arto Artificiale Kiriano Avanzato × 2 - 260

  16. Tonico di Recupero Minore × 1 - 45

  17. Specchietto in Metallo × 1 - 10




  18. Parlato
    Citato
    Koutsu
    Pipistrelli
    Yakusoku


  19. .

    Un grido nel Freddo


    Capitolo Unico


    Atto V
    Il dualismo



    La voce neutra del canuto essere mi sopraggiunse alle spalle mentre, faticosamente, aiutavo con le mani e col controllo del chakra esteso, a contenere il fuoco come potevo. Quell'evento mi riportò alla mente qualcosa di insolito e strano, un ricordo rimasto sopito, lontano dalle grinfie della memoria superficiale ed ordinaria, quasi relegato nel sordido oblio dell'irrilevante: mi resi conto che la primissima volta che manifestai l'affinità elementale del mio chakra non generai saette crepitanti o vorticanti turbinii di sangue; quello che il mio tantien produsse fu una gigantesca quantità d'acqua che, come buon ninja di Kirigakure no Sato, si riversò nell'ambiente a partire dalla mia bocca. Eppure, col tempo, i miei suiton erano andati scemando e, sempre più, mi ero dimenticato come si eseguivano: c'erano solo i Kenjutsu delle Forme Kenkichi, solo i Raiton che avevo sviluppato grazie all'Odio, solo qualche sparuta Chiton di atavica memoria insegnatami dai più anziani membri del mio clan. Perché non riuscivo più a manifestare la mia affinità con l'acqua?
    La domanda sopraggiunse dall'alto, bagnandomi insieme a quell'inaspettata pioggia che stava lavando via il sangue dai miei sozzi e luridi abiti. Fu allora che, come vi dicevo, la sua voce mi raggiunse, dai dietro, inaspettata, atona. Samui. Puoi chiamarmi così. Mi disse, mentre l'oscurità che giaceva nel mio cuore si scontrava coi colori vividi dell'arcobaleno che sormontava i carboni fumanti lasciati dietro di sé dal fuoco estinto. Mi voltai, lentamente, posando, senza accorgermene, gli occhi su qualcosa di strano e, dunque, fermandomi: un piccolo volatile inanimato eppure tanto vivo, dalle sembianze di ghiaccio incarnato; cinguettava e si comportava esattamente come un uccello eppure, evidentemente, era un costrutto di chakra. Il suo fare naturale, estremamente naturale, distese l'ombra del dubbio sulla mia coscienza. Come faceva quel ragazzino, ad avere un controllo così totale sui suoi jutsu? Sembrava che riuscisse a instillare in loro vita.
    Un sensazione di disagio e nervosismo mi colse. Perché non ero mai entrato in contatto con un essere così potente? Almeno uno tra Munkeke e Yusica avrebbe dovuto conoscerlo. Azumaido è piccola, in un certo senso - almeno in questo senso. Samui ... Kamui ... Apocalisse Gelida. L'uccello, poi, spiccò un piccolo balzo, iniziando un volo suicida poco più lontano e divenendo piccole gocce d'acqua non cristallizzate, seppur la temperatura dell'ambiente non potesse permettere l'esistenza di acqua non solidificata. La vita di quel costrutto era terminata, sacrificata per raffreddare definitivamente un tizzone rovente che avrebbe potuto riaccendere un incendio da lì a qualche ora. Samui lo aveva visto. Io no. Eppure qualcosa non voleva stare al posto giusto nella mia mente. [Note]Samui è solo un nome ed i nomi non valgono niente. Dissi, mentre mi avvicinavo a lui, con lo sguardo fisso sul suo viso e la mano pronta ad andare verso la mia spada. Tu ... CHI SEI?! Gridai, mentre le mani iniziavano ad attorcigliarsi davanti al petto in una serie di figure che anche il neonato quasi-umano essere avrebbe riconosciuto. Anzi, lo scoprirò da me! Le mani si contornarono istantaneamente di una serie di crepitanti fulmini, che gettavano sulla mia armatura e sulla neve intorno una sinistra ed oscura luce. Poi il braccia si allungarono verso Samui e quelli che prima apparivano come insignificanti giochi elettrici intorno ai miei arti superiori, divennero un ampio, nefasto e distruttivo fulmine oscuro. L'Araldo, però, si sarebbe subito accorto, anche grazie al suo legame col Freddo, il ghiaccio, la neve e l'acqua che quella tecnica non aveva un'unica ed univoca natura: nascoste tra la cromia del blu intenso intenso, piccole gocce d'acqua si muovevano sinuose tra un arco elettrico e l'altro, identificando la tecnica anche come una suiton. Uno scherzo del destino figlio dell'oblio della memoria, forse, ma che mi avrebbe permesso di non compiere un grave ed imperdonabile errore. [Note]Utilizziamo la derivata di TS approvata. Lascia stare i limiti sulla potenza questo contesto, io non ho neanche specificato la tecnica. Divertiti e sii fantasioso come hai fatto fino ad ora.
    Dopo di che, usa la ts per interagire con Kensei nel modo che preferisci, anche semplicemente, combattendo. Cerca di usare almeno una volta tutti gli slot di TS. A tua scelta se limitarti alle azioni che potresti fare in un round (quindi, seguendo le regole relative al numero di slot azione/tecnica etc) o meno.


    Anche dall'altra parte dell'isola più di una persona doveva scontrarsi con jutsu ben al di fuori della loro portata.
    Il gruppo di shinobi giunto sui resti dello Spirito Indomito II si era immediatamente lanciato contro la barriera, trovantosi poi a doversi confrontare coi suoi sistemi di difesa automatici e programmati. C'era chi aveva trovato più successo di altri e chi, invece, si era prodigato in fisiche difese da quegli spuntoni gelati, scoprendo la natura non eccessivamente pericolosa ma estremamente debilitante di quel jutsu infuso del chakra proveniente dal Freddo.
    Ancora, c'era chi si ritrovava capace di leggere caratteri a lui sconosciuti, badandoci il giusto ma sapendo collegare la cosa ai corretti eventi.
    Infine, c'era chi riusciva a dimostrare il suo estremo valore di ninja, anche quando la situazione sembrava disperata.
    Minarai, senza rendersene conto ma, anzi, sentendosi l'ultima ruota del carro, la vittima sacrificale di un rito aborigeno di cuie non poteva coglierne le sfumature o le implicazioni, mise in atto una strategia assieme a ignoti compagni, degna dei più grandi utilizzatori di senjutsu. Il disperdere nell'ambiente i suoi semi lignei fu la tattica vincente che gli permise, nonostante l'estrema differenza di bruta forza, di pareggiare il suo rivale inumano e sovrannaturale con l'intelletto. Certo, i Muscoli e la duttilità di, rispettivamente, Munkeke e Yusica lo aiutarono certo non poco, ma la base del suo piano, il concetto primo, scaturente e fondante, era lui; il canide artico fu preso in contropiede e Munkeke, evocando su di sé i poteri dei Kamui, riuscì a fare quanto il mio allievo gli aveva chiesto. Dal canto suo, Yato, aveva ben appreso gli insegnamenti sulla VI Forma dello stile Kenkichi e, in un attimo, mentre Yusica tappezzava di gelide lance ghiacciate l'arena, immanipolabili ed utili anch'esse per contrastare il movimento furtivo sotto la neve di Samuiyoake, rendeva la candida acqua cristallizzata sotto la creatura incapace di veicolare chakra. La Volpe atterrò di schiena ed immediatamente tentò un nuovo assalto furtivo ma non ci riuscì; lo scherno di Yato le fece mostrare i denti ed un'espressione contrita e risentita, forse troppo boriosa per essere quella di un Dio ma comunque estremamente spaventosa. Ma i due alti sciamani intervennero prima che il loro Kamui potesse riaversi sul giovane chunin della foglia e, con una combinazione di taijutsu, ninjutsu, lupi e quali, assestarono e mandarono a segno una serie di colpi che sballottolò la creatura ovunque nel suo terreno di caccia finendo poi per farla schiantare contro la barriera che essa stessa aveva creato. Il jutsu si incrinò, spezzandosi in più punti, come vetro scheggiato da un piccolo sasso: ma non cedette. Anzi, il contatto con la creatura, dopo un singolo istante, iniziò a curare la frattura creata! YOOOSH! COLPITELA ORA! Gridò Munkeke ma inutilmente: nessuno era abbastanza vicino per assestare, al momento giusto, il fendente della vittoria. Il ghiaccio si rimarginava, lento ma inesorabile, come un fiume, prima in secca, che torna a riempire il suo letto. Ma prima che la ferita fosse rimarginata, un nuovo torrente, questa volta di fiamme, iniziò a riempire i metaforici letti vuoti del fiume e spezzando, nuovamente, la calotta che separava gli Sciamani e Minarai dal resto del mondo. In pochi istanti, la bufera di neve, ghiaccio, vento e gelo, si dissolse, mostrando cinque figure: Fudoh, Youshi, Yasuke, Shinici e Hideo.

    Mentre il Senju combatteva contro il Kamui, infatti, i ninja ospiti di Samoru e l'Hidarite erano intenti, similmente a quanto aveva fatto lui poco prima, a risolvere l'indovinello della barriera. Il Tokugawa orbo confidò troppo sulle sue capacità, provando e non riuscendo a teletrasportarsi grazie alle sue abilità di clan; all'interno della barriera non vi era luce e, di riflesso, dunque, mancavano ombre senza contare che tutta la neve presente era intrisa del chakra della creatura che vi era all'interno quindi teletrasportarsi su di un'ombra lì presente sarebbe stato in ogni caso impossibile. Quando poi tentò di colpire la barriera utilizzando la manipolazione della natura, tutto quello che ottenne fu poco più di una strana sensazione gelida avvolgergli il braccio, senza particolari effetti. [Note]La Manipolazione di consente di colpire oggetti. Come avevo detto anche a Shu, la barriera è una tecnica, se vuoi interagirci in questo modo devi o usare la Mortificazione o, più semplicemente, tentare con una ninjutsu.
    Se non prendi la Mortificazione, comunque, sei un babbaleo.

    Sfortunato allo stesso modo e coi medesimi risultati fu il tentativo di Fudoh: purtroppo il chakra curativo ben poco poteva fare contro quella che era una semplice barriera; il suo pugno, armato dei resti della tecnologia della Roccia, non sortì alcun effetto particolare se non un intenso sentore di freddo nel braccio del suo proprietario.
    Youshi, benché lontano dai suoi compagni, stava per tornare sui suoi passi, rassegnato all'idea che il mio allievo fosse riuscito ad entrare dentro la barriera mentre lui era costretto a fare da spettatore all'esterno quando, a qualche metro da lui, la barriera iniziò a creparsi; e lo stesso accadde davanti agli occhi del gruppo arrivato per nave grazie a Pen Gin. Fu in quel momento, quasi per una congiunzione astrale, che Shinici fece quello che solo un sunese sarebbe stato in grado di fare in quella circostanza: sputò fuoco dalla sua spada, ferendo in modo letale la barriera e dissolvendo il jutsu. In realtà era stata l'unione delle tecniche di Munkeke, Yato, Yusica e Shinichi a rendere possibile il tutto ma il sunese avrebbe avuto l'impressione che fosse stato solo ed esclusivamente merito suo.

    Yusica utilizzò un po' dell'acqua rimasta per bloccare l'assalto mortale del Senju mascherato contro il Kamui benché, probabilmente, quel colpo non sarebbe riuscito, con buona probabilità, neanche a impensierire una creatura di quel calibro. Non uccidiamo i Kamui, li serviamo. Disse Yusica, mentre il mulinello d'acqua si ritraeva dall'arma di Minarai. La devozione per quella gente verso quelle creature era quasi incredibile e, per i miscredenti, addirittura impensabile. Tuttavia, il suo tentativo di spargere parti di sé sul corpo della creatura, invisibile, ebbe successo ma non diede certamente i risultati aspettati, anzi. Una sensazione di estremo freddo avvolse Yato, proveniente dalle percezioni relegate a quel germoglio che ora comunicava dalla Saggia Volpe delle Nevi. Un freddo così profondo e pungente che gli avvolse il tantien e gli impedì tanto di rilasciare la tecnica quanto di fare alcunché d'altro. Il colorito del suo volto si fece ceruleo.

    Pen Gin scattò sulla neve, sempre viaggiando sopra la propria arma e, gridando in un moto di rabbia e delusione, saltò, pronto a sferrare uno dei suoi più letali colpi contro uno dei suoi fratelli, anzi, più correttamente padri. COME HAI POTUTO TRADIRCI TUTTI!? Gridò, con la spada ormai sopra la testa quando Munkeke, scattando, fermò il colpo con l'avambraccio, ricoperto da un grosso strato di chakra a forma di lupo. Calmati, Pen Gin. Dobbiamo capire, non comportarci come lui. Il chakra che animava quel colpo prese parola e, dopo alcuni istanti, si separò dall'arto dello Sciamano di Azumaido, prendo le candide forme di un lupo delle nevi. RETAR-SAN! YOOOSH! Gridò Munkeke, accennando un pallido inchino tanto a Retar quanto a Samuiyoake. Tutti si mossero verso la Volpe che, nel frattempo, ringhiando, veniva accerchiata. Non avrebbe potuto semplicemente scappare nella neve come stava impostando la sua predatoria strategia, quindi, lasciò che fosse la lingua a liberarla dall'impasse. Semplici uomini non possono fermare un Kamui! la voce raschiata del canide si disperse nell'ambiente. Il mio nome è Samuiyoake, il Saggio delle Nevi. Sono il Kamui della fortuna, del benessere, dell'intelligenza, fretello di Repun e padre dei Canidi del Gelo. Ho perso il mio villaggio tempo fa, vittima di uomini incapaci di carpire i miei insegnamenti e sempre più ingordi di tesori e ricchezze. Col tempo, l'agio ed il lusso a cui avevo abituato i migliori tra loro li hanno rammolliti, facendogli dimenticare che tutto ciò che avevo elargito loro era soltanto per merito della loro saggezza. E dunque, incapaci di soddisfarmi e di soddisfarsi, mi hanno e li ho abbandonati. È stato un abbandono reciproco, sofferto e non voluto da ambo le parti. Mi sono per questo ritirato nel Freddo, in attesa che qualcuno, degno della mia protezione, tornasse a calcare queste terre. Ma così non è stato. Si interruppe. Cosa ti turba, Volpe? Chiese Yusica, percependo un turbamento nella creatura. Era una sciamana, per giunta legata alla creatura più vicina a Samuiyoake, il Padre dei Felidi del Gelo, Yukihyō. Così non è stato finché non è iniziata la Tsumetai Mokushiroku, la Fredda Apocalisse. Il Kamui abbassò lo sguardo. Non troppo tempo fa, qualcuno riuscì a penetrare nel Freddo, annidandosi in una bolla tra il mondo terreno degli umani e il celestiale unicum dei Kamui. Per alcuni mesi non successe niente, anzi, parve che quella bolla fosse stata soltanto una situazione di passaggio, una sorta di punto di ristoro per quest'essere, del tutto non intenzionato a contattare i Kamui o a studiare il Freddo. Ma lo stesso non poté dirsi del primo degli Araldi Gemelli. Lo sguardo del Kamui si fece più rilassato. Shimo. Generato e non creato dalla stessa sostanza di Repun, concepito dalla volontà dello Spirito del Freddo di ripristinare l'equilibrio nell'immagine degli uomini che tanto hanno dedicato a noi Kamui. E proprio per questo, Shimo si è fatto subito uomo tra gli uomini, assumendo le loro virtù, la loro intelligenza, i loro vizi ed i loro capricci. Mi sono legato a lui, inconsapevole del fatto che fosse il primo segnale della Fredda Apocalisse, e, meravigliato dall'intelligenza di cui era capace, lasciai che godesse dei miei cimeli. In poco tempo, la sua saggezza lo portò sulla via dell'illuminazione e per questo, nella tradizione umana, iniziò a vestire abiti moncali. I suoi capelli canuti ed il suo sguardo spento sono stati dimora e sicurezza di tutti coloro che si sono allontanati dal Tuskur di Repun e da quello di Yukihyō, trovando in lui in conforto di un credo dimenticato. La Rinascita di Kotetsu Sakura, poi, ha riportato in auge i più nefasti tra i culti del Freddo: quello del sanguinoso Yukitsubasa. Shimo è riuscito a soggiogare anche il Pipistrello Bianco e questo gli ha concesso il sapere grazie al quale si è guadagnato l'epiteto di Virtù del Freddo: la ciclicità. Così, Shimo ha creato suo fratello, il secondo Araldo Gemello della Fredda Apocalisse ... Samui. Ci fu una lunga pausa. Tutti gli astanti non avrebbero fatto fatica a capire la gravità di quelle parole ma forse sarebbe sfuggito loro il significato ultimo di tutto ciò. Col segreto della ciclicità, Shimo può creare dagli uomini tutti gli Araldi Gemelli che vuole e attentare all'armonia dei Kamui sovrani. Shimo, in sostanza, anziché divenire speranza di unione per tutti noi, di sollievo, di pace ... si è tramutato in condanna. Se riuscirà a riunire sempre più seguaci sotto il suo credo noi siamo destinati a scomparire e con noi l'essenza naturale del Freddo. Un tuono spezzò il discorso della Volpe. Nel giro di pochi istanti, nuovamente, riprese a sferzare una tempesta infernale. La neve iniziò a cadere vorticante, furiosa come coltelli gelidi che tagliavano le guance dei presenti. Stare lì fuori, per tutti, compresi i saggi Sciamani sarebbe diventato preso impossibile. Questo è Repun. Dobbiamo andarcene. Dobbiamo trovare un modo per tornar- una nuvola di fumo e Samuiyoake scomparve. Una evocazione inversa. YOOOSH! Disse pensieroso Munkeke. Riesco a percepire qualcosa. Disse Pen Gin, poi sgranò gli occhi ed iniziò a tremare. Una ... una strange ... Guardò Munkeke Il Villaggio ... è stato dato alla fiamme! Lo sciamano si irrigidì. Ho-ho-hotene ... bisbigliò. Mio Fratello mi riferisce che due esseri stanno combattendo ... uno sembra essere Kensei-sama e l'altro ha detto di chiamarsi ... Fece una pausa, per poi sobbalzare sul posto. SAMUI! Gli Sciamani si guardarono. Non c'è tempo da perdere. Disse Yusica mentre, con la neve lì intorno, ora non più sotto l'influenza del Kamui, creava tante alci quanti erano i presenti. Il Villaggio è dell'altra parte di Azumaido. Ci vorrà un po' ma dobbiamo andare dal Mizukage! Forza! Gli altri, nel frattempo avrebbero potuto prepararsi al combattimento col nemico nei modi che ritenevano più adatti. Yato, probabilmente, aveva bisogno di cure. [Note]Per il momento la cosa non ha controeffetti ma Yato non se la passa bene. Fudoh riconosce i sintomi, avendoli sperimentati lui stesso.

    Quando furono a poco più di dieci minuti dal villaggio, una sagoma si sarebbe parata davanti a loro, in lontananza. Aveva le mani conserte al petto e vestiva di un lungo abito bianco, sormontato da una armatura, quasi più decorativa che altro, dorata. Non posso lasciarvi proseguire. Disse l'uomo, lontano ma udibile a tutti. La voce proveniva da ovunque intorno a loro, probabilmente dalla neve che li circondava. Portò le mani al petto, eseguendo cinque sigilli ben noti a tutti.



    Kuchiyose no Jutsu!


    Un gigantesco drago comparve davanti a lui e, abbassandosi, lo sollevò, portandolo sopra la sua testa. Un soffio gelido della creatura e una sequela di lance ghiacciate acuminate, partenti dal terreno e dirette per obliquo verso la corsa dei nostri, si crearono all'improvviso. Non li avrebbe lasciati passare a nessun costo. [Note]

    È la quest dei serpentoni intergalattici. Questa volta, lui, va picchiato male!





    Chakra:
    Vitalità:
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 850
    Velocità: 650
    Resistenza: 700
    Riflessi: 700
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 700
    Agilità: 700
    Intuito: 700
    Precisione: 700
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    4: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    4: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Equipaggiamento
    • Sistema di Ancoraggio dell'Arto Artificiale × 3
    • Cotta di Maglia Completa × 1
    • Elmo integrale dell'Inquisitore × 1
    • Specchietto in Metallo × 1
    • Spiedi Potenziati × 1
    • Arto Artificiale Kiriano Superiore × 2
    • D-Visor dell'Elmo da Inquisitore × 1
    • Lente per D-Visor - Visione Telescopica × 1
    • Tonico di Recupero Medio × 1
    • Tonico di Recupero Superiore × 1
    • Lente per D-Visor - Visione Fotocromatica × 1
    • Tonico Coagulante Superiore × 1
    • Yakusoku Kenkichi × 1
    • Simbolo della Stella × 1
    • Braccio Sinistro dell'Inquisitore × 1
    • Gakutensoku × 1
    • Equipaggiamento Debilitante × 1
    • Unagi × 1

    Note
    Combattere con Handicap Attivo.

    Assetto Gakutensoku: Nessuno.
    Simboli della Psiche attivi: 1
    Potenza Simbolo: +160.



    Parlato
    Citato
    Pipistrelli
    Yakusoku

  20. .

    Nono e Decimo


    Capitolo Uno


    Atto II
    La flebile voce del passato †



    Non mi aspettavo niente di diverso. Itai era sempre stato una persona diretta, schietta, pragmatica. Molle, certamente, ma non per questo meno incline alla sostanza.
    Nel giro di pochi istanti, mentre la Hakushaku mi posava a terra e si dileguava, là, nella piazza centrale di Kiri, nella famigerata piazza della Settima Riunione, convergerono moltissime persone: il brusio di fondo che immediatamente si venne a creare era disturbante ed irritante ma l'inespressivo volto dietro cui ero nascosto non faceva trapelare alcuna mia indisposizione. Da lontano riuscii a scorgere Hideo, il guardiano che custodiva parte dei segreti del Rinnegan, e, che spiccavano e navigavano tra la folla sussurrante, Sekiro ed Etsuko. Si presentarono entrambi ricevendo ben poca considerazione dal mio predecessore. Per il momento vi consiglio di stare in disparte. Dissi, privo di aggressività ma senza dubbio non gentilmente. Osservate ed ascoltate. Continuai, indicando poi con lo sguardo e la testa, il margine della folla, come a voler loro suggerire di prendere posto tra gli spettatori attoniti. Il mio era un reale consiglio, più che un ordine: erano rare le situazioni come quella ed avere, per loro, la possibilità di apprendere come spugne da due dei più capaci shinobi del continente l'arte del combattere senza scontrarsi era un'occasione che non potevano lasciarsi sfuggire. L'osservazione, a volte, concede più insegnamenti di mille parole di un maestro. E, allontanandosi, proprio dalle parole sarebbero stati sommersi. Le persone sopraggiunte, rapidamente dispostesi ad una debita distanza, smaniose d'osservare ma anche saggiamente caute, si scambiavano ogni tipo di pensiero ed esternazione, quasi convinti che la straordinarietà di quell'evento gettasse su di loro un'aura d'intoccabilità estraniante. Quando Itai prese parola, la folla si era già divisa: c'erano quelli a sostegno del lugubre salvatore, portatore d'equilibrio duraturo e rigida pace, e c'erano quelli che rivolevano nostalgicamente l'era d'oro dell'altruismo del Kage Buono. Lo scontro era iniziato prima ancora che noi decidessimo di combattere: e veniva combattuto per noi e non da noi. [Note]Insider, divertiti come meglio credi col pubblico! ; )
    Mizukage-sama. Ho molto da raccontare. Ma ti basti sapere questo: sono stato attaccato, mi sono difeso, ho difeso il Sette Code e ne sono uscito vivo. Tuttavia in me ho covato qualcosa... una malattia del chakra, un virus creato per cercare di indebolire il mio legame col Nanabi. Su quel versante si è rivelato inutile, ma ha infettato due dei miei tre figli, uccidendoli. Disse Itai, parlando con la leggerezza nel cuore di chi, nel cuore, non aveva più niente. Le sue parole mi sembravano estranee, vuote, scevre, vacue della verve che talvolta il Biondo originario di Konoha mi aveva trasmesso e - lo dico senza nascondermi - ispirato. Potevo capirlo, sotto alcuni punti di vista: anche io avevo provato qualcosa di simile, seppur momentaneamente, anche io ero stato accecato dalla profondità di quel sentimento - io che dei sentimenti laceranti avevo fatto un vessillo e li avevo resi fonte di vita - ed avevo agito di stomaco, quasi irrazionalmente, seguendo di fare qualsiasi cosa pur di alleviare il dolore, pur di scoprire come poter fare qualcosa. Avevo picchiato, mutilato, annichilito e avvilito - anche se soltanto spiritualmente - la persona più importante per mio figlio in un gesto estremo di egoismo. Mi pentivo di quelle mie azioni? No, affatto. Perché erano necessarie. Ma ciò che portavo dentro, quel ... vuoto, incolmabile anche per la rabbia, rimaneva indelebile nei miei gesti finché, come un dio calato dall'alto grazie alle macchine del teatro occidentale, mio figlio non ritorna sulle sue gambe, vivo ma ... abbandonato.
    Vedevo in Itai lo stesso vuoto che io avevo percepito ma che ero riuscito a ghermire e assoggettare. Lui, evidentemente, non c'era riuscito. La cosa mi ha devastato Kensei. Mi ha ridotto a meno di un uomo e non ne sono ancora guarito... Ma ho ritrovato la forza di tornare a Kiri. Ed ora, sono qui. Concluse, facendo una piccola pausa. Sapevo che non aveva finito, per questo non lo interruppi e mi limitai a mantenere il mio sguardo sui suoi occhi. Ed infatti, dopo un breve scambio con Yogan ed Etsuko, Itai riprese la sua arringa, soltanto inizialmente mascherata dai buoni propositi. Kensei, non prendiamoci in giro. Mi conosci troppo bene. Mi sono giunte voci di come le cose sono cambiate qui a Kiri. E sai che non posso accettarlo. Ma non sono qui per reclamare un posto che ho abbandonato, e che non ho le forze per ricoprire come un tempo. Tuttavia.. io so di essere un problema per te Kensei. Fece seguire queste parole indirizzandomi un indice inquisitorio. E quello fu il gesto che fece crollare ogni mio intento non belligerante. Itai era partito col piede sbagliato: innanzitutto, parlava con una certa cognizione - direi troppa cognizione per essere qualcuno che si stava riprendendo da un lutto. Dovevo capire quali fossero queste voci cui si riferiva: il mio legame con Diogene? Il nuovo sistema educativo ed il Liceo di Genosha? L'embargo a Konoha? Le minacce antiaccademiche e l'alleanza con Oto?
    Ma poi aveva commesso un errore che il vecchio Itai, probabilmente, non si sarebbe mai sognato di fare: aveva insinuato cose di cui non poteva avere prove. Lui ... credeva di essere un problema per me? Non sapetti, sul momento, se catalogare quella frase come inopportuno narcisismo o lucida allucinazione. Sai, questa situazione che si è creata è davvero... un grosso guaio. I Kage scelgono i loro successori, o muoiono prima di poterlo fare. Scegliendo i loro successori, si assicurano uno Shinobi in grado di portare avanti una visione condivisa. Ma io non ti ho scelto e francamente, Kensei, non lo avrei mai fatto. Eri la mia Mano Sinistra e avrei affidato a te la mia vita, ma c'è troppa... oscurità in te. C'era un motivo se ero la Mano Sinistra e non la Destra. E c'era un motivo se il ninja che lui aveva scelto come suo successore era proprio la Migite. Ma il fato ha avuto altro nei suoi piani ed ora, davanti a lui, sullo scranno più alto della Nebbia c'ero io e non Akira. Per volontà dello stesso Hozuki, tra l'altro. Ma ora tutto questo che importanza ha? Rimane solo una realtà, Kensei. Tu vorrai controllarmi. Controllare il Sette Code, e me, con tutto il mio potere. E tu non sai se potresti farlo. O vorresti tentare? I miei occhi si chiusero leggermente in una smorfia di rabbia controllata, risplendendo ancor più, dietro le lenti del mio elmo, nella loro sinistra corona giallastra. L'aria si sarebbe fatta pesante, fredda. Tutti, probabilmente se ne sarebbero resi conto: quella sensazione, Itai, la conosceva bene. Era stato il primo a sentirla, insieme a Meika e, probabilmente, non l'aveva mai dimenticata. Dunque, Kensei, hai uno Shinobi che non puoi controllare come tutti gli altri del Villaggio, che non crede nella tua visione nella misura in cui l'ha compresa dalle voci, e questo Shinobi è anche il precedente Mizukage. Come possiamo risolvere questa situazione? Disse infine, concludendo il suo borioso discorso il ninja che, più di tutti, mai mi sarei aspettato si comportasse in quel modo. Lasciai che il vento muovesse il mio mantello alcuni istanti, mostrando a tutti le insegne cangianti della nebbia di cui ero interamente ricoperto. I miei occhi, carichi di rabbia e, sì, odio, non accennavano a voler lasciare il volto del mio predecessore. Ero indispettito, furente, adirato ma, soprattutto, deluso. La voce uscì dura, tagliente e distaccata dal mio elmo. Ti porgo le mie condoglianze per le tue perdite. Erano parole sincere ma erano parole contaminate. Contaminate da qualcosa che scalpitava, nel profondo della mia gola, di uscire fuori.
    Sai, tutto questo mi ricorda il giorno del mio insediamento. Abbassai la testa, gettando sui miei occhi, grazie al mio elmo, un'oscura e tetra ombra. Era un giorno di grande giubilio a Kiri. Dopo anni rimarcai con una certa enfasi quella parola finalmente Kiri poteva godersi un briciolo di stabilità. Akira, lo shinobi che avevi scelto come tuo successore, se ne era andato delegando a me, esattamente come faceva quando entrambi eravamo nella Mano Nera, le sue responsabilità. In un certo senso, quindi, è vero, non mi hai scelto tu ma sono comunque stato scelto da qualcuno. Forse l'ultima persona che avrei ritenuto avere un briciolo di senno ma che, nel momento del bisogno, si è rivelata lungimirante. Avresti dovuto vedere che festa c'era per le strade. La gente aveva ancora in testa i volti martoriati dalle esplosioni di Cantha ed il cuore gonfio dalla scomparsa del suo kage ma nel profondo dei loro occhi, nel riflesso della mia armatura bianca e d'oro - sì, indossai un'armatura cerimoniale quel giorno -, io vedevo speranza, sicurezza, gioia. Ma non sono questi i motivi per cui oggi mi ricorda quel giorno, no. Poggiai le mani sui fianchi, assumendo una posizione marziale. Quel giorno, col paese in festa, ricevetti la visita di Raizen Ikigami. Dietro i suoi falsi complimenti per la mia nomina a Kage si nascondevano - ma non sono rimaste nascoste a lungo - delle infondate insinuazioni. E tu, oggi, qui, stai facendo la stessa cosa. Feci una piccola pausa. Dimmi, Itai, quali sono le voci che avresti sentito che tanto ti preoccupano? E dove le avresti sentite, per curiosità? Le mie parole erano cariche d'astio. Anche Itai avrebbe potuto percepire le insinuazioni che si annidavano dietro di esse. Ma la cosa che più di tutte mi addolora, Itai, non è la tua assurda mancanza di rispetto e fiducia nei miei confronti o le tue pusillanimi accuse che giungono, sfacciate dopo un tempo infinito d'assenza che non ti ha fatto neanche degnare di prenderti cura dell'unica cosa rimastati di caro al mondo, no ... Quella frase avrebbe potuto bruciare nel cuore del Nara come mille tizzoni ardenti: l'avevo volutamente pronunciata in modo ambiguo cosicché lui potesse intendere sia un eventuale riferimento a Kiri, come la mia carica suggeriva, sia un più evidente riferimento a sua figlia Jukyu e al suo inadempimento del ruolo genitoriale. ... ciò che mi fa più male, Itai è il fatto che tu possa davvero credere che tu sia un problema per me. Ed anche questa frase era ambigua. Perché non era un problema? Per il nostro trascorso o perché ritenevo di poterlo schiacchiare in qualunque istante? Io ero la tua Mano Sinistra. Tu sai di cosa sono capace. Sai ciò che sono disposto a fare per Kiri. Rialzai nuovamente gli occhi, fissandolo.

    Tu sei un ninja di Kirigakure no Sato ed a Kiri ci sarà sempre un posto per te. La tua speciale condizione ti rende anche degno di alcuni speciali privilegi: potrei, per esempio, concederti la possibilità di scegliere le missioni cui partecipare e di declinare mie eventuali richieste se queste non ti aggradano - ma fino ad un certo punto. Non posso cederti, ad esempio, in nessun caso, la libertà di disubbidire ai miei ordini se questi mirano al benessere del villaggio, qualsiasi siano i tuoi pensieri a riguardo - non posso, cioè, Itai, concederti di metterti di traverso nelle mie decisioni. Da questo punto di vista sei uguale a tutti gli altri. Com'è giusto che sia, e lo sai bene. Rallentai fino a tacere in quelle ultime parole. Ma c'era dell'altro, era evidente. Talmente evidente che Itai sapeva già cosa stavo per dire. Non è l'unica alternativa che ti concedo. Fu in questo momento che la tensione salì davvero alle stelle. Ti conosco, Itai, lo hai detto tu stesso. Queste condizioni non ti piacciono. E quindi, in un gesto di estrema magnanimità, potrei concederti di lasciare liberamente il villaggio. Ma ad una condizione ... una piccola pausa per rimarcare le parole che sarebbero venute dopo e, in realtà, a tendere i nervi nel caso la situazione fosse degenerata. Il fatto che non fossi lì per combattere non significava che non avrei fatto qualsiasi cosa per rimarcare la mia autorità. Non mi sarei certo fatto condizionare da una flebile voce proveniente dal passato. ... deve rimanere a Kiri tutto ciò che è di Kiri. Un'altra breve pausa. Tutto.




    Chakra:
    Vitalità:
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 850
    Velocità: 650
    Resistenza: 700
    Riflessi: 700
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 700
    Agilità: 700
    Intuito: 700
    Precisione: 700
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    4: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    4: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Equipaggiamento
    • Sistema di Ancoraggio dell'Arto Artificiale × 3
    • Cotta di Maglia Completa × 1
    • Elmo integrale dell'Inquisitore × 1
    • Specchietto in Metallo × 1
    • Spiedi Potenziati × 1
    • Arto Artificiale Kiriano Superiore × 2
    • D-Visor dell'Elmo da Inquisitore × 1
    • Lente per D-Visor - Visione Telescopica × 1
    • Tonico di Recupero Medio × 1
    • Tonico di Recupero Superiore × 1
    • Lente per D-Visor - Visione Fotocromatica × 1
    • Tonico Coagulante Superiore × 1
    • Yakusoku Kenkichi × 1
    • Simbolo della Stella × 1
    • Braccio Sinistro dell'Inquisitore × 1
    • Gakutensoku × 1
    • Equipaggiamento Debilitante × 1
    • Unagi × 1

    Note
    Combattere con Handicap Attivo.

    Assetto Gakutensoku: Nessuno.


    Parlato
    Citato
    Pipistrelli
    Yakusoku

  21. .

    L'ora della Redenzione

    Prologo


    Atto I
    La voce della guerra che tuona. †



    Attendevamo un'occasione del genere da una vita.
    Stringevo per le mani la lettera bollata con lo stemma di Kusa e non riuscivo a pensare ad altro. Il grido d'aiuto dell'Erba suonava diversamente alle mie orecchie: un flebile urlo di speranza, un sussurro di grandezza. C'era forse uno spiraglio in quel piano che io e Diogene avevamo cercato di delineare, un imprevisto che avrebbe fatto volgere le carte a nostro favore. Si trattava di saper cogliere l'occasione - l'occasione di una vita.
    Era ormai quasi un'ora che osservavo la cartina del Continente: stavo cercando di delineare quale fosse stato il percorso dei Cremisi fino a quel momento e ponderavo su quale fosse la motivazione dietro l'assalto all'Erba: quel pezzo di terra, infatti, era in una zona assolutamente poco difendibile, contesa tra la Roccia, la Foglia, la Pioggia e i Samurai del Ferro. Eppure l'incursione dei ninja della Nuvola, descritta come inarrestabile da quelle righe che avevo letto e che ora giacevano in un angolo della scrivania, sembrava raccontare qualcosa di diverso. C'era da dire che i ninja del Veterano si erano ben guardati dall'avvicinarsi a Konoha: i dieci chilometri lasciati tra la devastazione che avevano portato e i confini del Paese del Fuoco potevano essere sia una sorta di precauzione che un chiaro messaggio - ma delle due l'una e quale, esattamente, mi era per ora insondabile. Portai le mani, chiuse l'una dentro l'altra, sotto il mento ferrato dell'Elmo, riflettendo ancora. La lettera era indirizzata a tutte le forze accademiche quindi, probabilmente, non avrei potuto escludere la presenza di nessuno degli ShiKage date le parole di estremo timore che ricordavo dalla Riunione segreta; ci sarebbe stato il saggio Hohenheim, ci sarebbe stato Raizen, ci sarei stato io e ci sarebbe stato Diogene, del quale, ormai, stavo solo aspettando un segnale. Certo, questo sarebbe stato vero se e solo se a nessuno di loro fosse venuto in mente che il guerriero in armatura impossibile da scalfire, che non sembrava mai provare stanchezza potessi essere io, con conseguente timore di un'alleanza della Nebbia con i ninja Cremisi - e devo dire che, dalla descrizione di questo fantomatico nemico, il dubbio sarebbe stato lecito.
    Il messo che mi aveva consegnato la lettera era ancora sull'uscio, ormai da più di qualche manciata di decine di minuti e stava attendendo il più celermente possibile delle istruzioni: fui piuttosto conciso. È guerra. Mi alzai dalla sedia. Comunica la notizia a tutti i ninja disponibili di qualsiasi ordine e grado. Mi portai davanti alla vetrata che dava su Kiri, mostrando le spalle al ninja. Sopra la densa nebbia della cittadina, svettata dalla posizione del mio ufficio quel giorno, intravidi un corvo dall'inconfondibile becco rosso. Chiama immediatamente a raccolta nel quartiere Kenkichi Youshi, Fudoh, Etsuko, Hideo, Sekiro e Samui. Mentre il messo usciva, io aprivo parte della finestra, facendo entrare il messaggero piumato del Suono. Srotolai dalla sua zampa il messaggio, aprendolo con una goccia del mio sangue. Le parole del Kokage fecero risuonare nella mia testa i mai sopiti sussurri di grandezza.

    [...]


    C'era un gran subbuglio nel perimetro del quartiere Kenkichi: ogni leva del clan, dai figli in grado di brandire soltanto il cognome dal fondatore a Kyobi, il più abile tra noi nonché più alto scranno delle Lame Insanguinate, stava preparando il suo equipaggiamento ed affilando le sue lame. I ninja correvano in ogni direzione, in gruppi più o meno omogenei, guidati dai membri più anziani che li radunavano in zone specifiche del quartiere, sottoponendo ognuno ai propiziatori riti sciamanici traditi da Kotetsu Bara ed Azumaido. In quel marasma ordinato, al centro della piazza che accoglieva nella Zona Clan, vi eravamo, riuniti in una sorta di semicerchio, io e l'Alto Consiglio Kenkichi ovvero Kyobi, Garui, Morua, Taddaro e Kamira. Benché non fossi il ninja gerarchicamente più in alto all'interno del Clan, ero il ninja più in alto all'interno della gerarchia del paese e per quella questione - e poche altre - Kyobi doveva sottostare a quanto gli stessi dicendo. La discussione, tuttavia, si sarebbe conclusa con l'arrivo di tutti i ninja che avevo mandato a chiamare: l'Hidarite, la Migite, i due possessori di parte dei poteri del Saggio delle Sei Vie, l'incarnazione delle Volontà del Freddo e lo shinobi d'Ashina. Feci un piccolo inchino nei confronti del Capoclan, mentre ogni membro del Consiglio si dirigeva verso altrettanti piccoli plotoni di branditori della Lama Rossa. Un ultimo sguardo a tutti quegli shinobi prima di voltarmi verso i miei doveri: quanto tempo era passato da quando avevo riportato e riunito il Clan a Kiri; nessuno, adesso, si immaginerebbe che, un tempo, quel quartiere era completamente disabitato, abbandonato, dimenticato.
    Ben arrivati. Dissi, rompendo il silenzio, mentre, tutt'intorno a noi, la situazione stava andando calmandosi. Mi incamminai verso la Magione Kenkichi, ora vuota. Le voci corrono più veloce di qualsiasi cosa, anche degli ordini diretti del Kage. Immagino sappiate già del perché siete qui. Kiri è in mobilitazione, dopotutto. Spalancai il gigantesco portone in legno d'ingresso, gettando luce sul lungo tavolo rettangolare che ci si parò davanti: vi era un unico scranno nel lato di questo a noi più lontano e tante sedie quanti erano i miei ospiti nel lato del tavolo più vicino. Avrebbero potuto accomodarsi nel modo che preferivano. Sul tavolo vi erano due cartine: una che mostrava l'incursione dei Cremisi nell'Erba ed una che segnava un avamposto all'interno del Villaggio del Suono, con informazioni evidentemente non certe sulla conformazione dello stesso ma date per molto probabili. I Cremisi, dopo il colpo subito a Shiro, sono passati al contrattacco: è guerra e dovremmo andare a combattere. Ma non saremo soli: ci sarà tutta l'Accademia. Il Veterano è il nemico numero uno, la prima preoccupazione, il primo timore: non può guadagnare terreno. Dovremmo fermarlo con ogni mezzo che abbiamo a disposizione. Non possiamo escludere un coinvolgimento diretto della più alta carica dei ninja della Nuvola ma al momento abbiamo informazioni solamente su di un suo vassallo, un uomo in armatura. Credo non sarà per voi difficile riconoscerlo benché si parli anche di sottoposti dotati di protezioni straordinarie ma di livello inferiore rispetto a quelle del loro comandante. Il perché non avrebbero avuto difficoltà a riconoscere un uomo in armatura era lapalissiano. Potete vedere qual è stato il percorso e la sia di distruzione dei nostri avversari in questa cartina. Dissi, indicando la mappa che un'ora prima stavo studiando sulla mia scrivania. Qui, invece, potete osservare dov'è che ci dirigeremo tra qualche minuto: un avamposto otese, comunicatomi da Diogene. È ben fornito e ben attrezzato: ognuno di noi potrà allestire una momentanea officina, erboristeria o tavolo da lavoro per migliorare e fornire armi e equipaggiamenti ai compagni o agli alleati otesi. Dopo di che, insieme a loro, ci muoveremo alla volta di Kusa. La Baronessa ci darà una mano a raggiungere più velocemente il luogo d'incontro. Feci un respiro profondo, prima di concludere il mio semplice discorso. Adesso andate a prepararvi. La vostra prima guerra vi attende.
    Li avrei fatti uscire ma non mi sarei allontanato dal tavolo, anzi, avrei preso posto a sedere. Infatti, dopo che il gruppo si fosse diviso, due piccoli pipistrelli, mimetizzati e silenziosi, avrebbero raggiunto Youshi, Etsuko e Hideo alle spalle, dicendogli che il loro Mizukage li attendeva nuovamente alla Magione e che sarebbero dovuti tornare sui loro passi senza che gli altri compagni si accorgessero di loro.
    Una volta fatto ciò, li avrei fatti accomodare una seconda volta. C'è qualcosa che agli altri non ho detto ma che voi, invece, dovete sapere. Mi alzai, distendendo entrambe le braccia e poggiando entrambe sul tavolo, leggermente proteso in avanti. Kusa deve cadere. [Abilità]Kage [Ruolo]

    Amministrazione
    Speciale: Il personaggio è il Kage del Villaggio. L'utilizzatore può imporre gratuitamente un incarico ai ninja del proprio villaggio. L'incarico deve portare un vantaggio per il proprio villaggio.[Da genin in su]

    Stipendio del Kage
    Speciale: L'utilizzatore ottiene RYO usando stemmi ottenuti svolgendo il suo Ruolo in Amministrazione o in qualsiasi altra giocata tranne Quest. Per ogni stemma semplice ottenuto nell'esercizio del suo ruolo ottiene 500 RYO, per ogni stemma nore 1500 RYO, per ogni stemma élite 3000 RYO. Gli stemmi devono essere stati ottenuti da azioni compiute nell'esercizio del proprio ruolo. Lo Staff GDR può rifiutare uno stemma non ritenuto adeguato. Ogni Evento Amministrativo in cui ci sono sviluppi per il villaggio o per i rapporti internazionali con gli altri villaggi può concedere all'utilizzatore fino a 1 stemma di Lode per il buon lavoro svolto. La decisione finale per entrambi i premi spetta all'Archivista in base alla presenza dell'utilizzatore negli Eventi Amministrativi ed il suo effettivo esercizio del suo ruolo nelle giocate.[Da genin in su]

    Disposizione del Kage
    Speciale: L'utilizzatore può assegnare i Ruoli Guardiano, Squadra Interrogatori, Squadra Medica, Squadra Speciale e Consigliere ai ninja del proprio villaggio e può assegnare l'Equipaggiamento Speciale di Villaggio. L'assegnazione può richiedere una prova a piacere del Kage. Ogni villaggio può avere massimo 3 PG con lo stesso ruolo. [Da chunin in su]

    Apice del Comando
    Speciale: L'utilizzatore può annullare qualsiasi ordine, approvazione, decisione o imposizione decisa da qualunque altro personaggio del proprio villaggio. L?utilizzatore può imporre a qualsiasi personaggio del proprio villaggio di usare una sua conoscenza. [Da chunin in su]

    Quest di Conquista
    Speciale: L'utilizzatore può decretare l'apertura di una Quest di Conquista su un qualsiasi territorio; solitamente la Quest di Conquista è ambientata in un territorio ridotto, una regione o una singola città di un territorio più ampio. Se la Quest di Conquista termina positivamente, il villaggio può ottenere 2 Tecniche Speciali extra, 16 Tecniche Avanzate extra o 1 competenza Equipaggiamento extra (7 copie simili); il tema di queste nuove conoscenze deve essere unico e coerente il territorio conquistato. Per aprire una Quest di Conquista e per ottenere le relative conoscenze è richiesta l'approvazione dell'Amministrazione.[Da jonin in su]
    [Note]I dettagli di questo discorso verranno fuori in un'altra sede, probabilmente nel prossimo post. Youshi, Etsuko ed Hideo, comunque, ricevono una missione segreta.

    [...]

    La Penna di Itai siglò la lettera di risposta all'Hokage. La sua epistola carica di pathos mi faceva ridere ma l'Accademia mi imponeva di rispondere alla richiesta di aiuto di un altro villaggio; non mi sarei messo da solo nella posizione di venir additato per una qualche mancanza. La mia lettera, scritta col solito inchiostro argentato su cartoncino nero, avrebbe promesso la presenza dei miei ninja migliori nel gruppo accademico, oltre ad un sostegno a lungo termine con gruppi ausiliari e cellule specifiche. Della mia presenza non vi era menzione.
    Tuttavia i miei ninja mi avrebbero prima seguito da Diogene, ad Oto. Avevo bisogno di sistemare alcune questioni prima di permettergli di viaggiare indisturbati verso Kusa. Dunque, ritrovatisi dove stabilito, avrei evocato la Baronessa e, grazie al suo aiuto, ci saremmo mossi per i cieli per muoverci il più velocemente possibile verso destinazione.
    L'Hakushaku ci permise un volo più rapido e sicuro rispetto alle truppe regolari kiriane che, probabilmente, ci avrebbero raggiunto a distanza di qualche ora.
    Il campo che Diogene aveva allestito era davvero strabiliante ed incredibile. Il Kokage era indubbiamente un uomo dalle risorse infinite. Quando atterrammo lasciai che lo stormo si scindesse e si dileguasse in ogni angolo di quel piccolo paradiso bellico, gettando gli occhi su qualsiasi cosa potesse osservare. Una frazione della Baronessa, tuttavia, rimase adesa alla mia spalla destra, a testa all'ingiù e ad occhi chiusi, come se dormisse: in realtà la mente alveare dell'apice dei Pipistrelli Vampiri poteva osservare con qualsiasi occhi di ogni elemento del suo stormo; era lì per riportarmi qualsiasi movimento imprevisto, qualsiasi cosa fuori posto e qualsiasi interazione. Allo stesso tempo, diedi ordine ai miei ninja di prendere posto e di attendere convocazione per mezzo della Baronessa: sarebbero stati divisi in gruppi, al capo di ognuno dei quali vi erano Youshi, Etsuko e Hideo e, insieme ai loro compagni otesi, sarebbero partiti alla volta di Konoha.
    Non dovetti certamente chiedere in giro per sapere dov'era il Garth: il mio arrivo era stato preventivato e alcuni shinobi ed alcune kunoichi erano stati incaricati di scortarmi alla tenda del loro padrone. Intanto Akayoru mi riferiva della presenza, tra una miriade di volti sconosciuti, di Febh, Hebiko e Tasaki. Di Kato Yotsuki non vi era l'ombra. Mi domandavo che fine avesse fatto l'hayate.
    Entrando nella tenda non badai assolutamente ai convenevoli e, fissando neglio occhi colui che con me condivideva parte del mio sangue, gli tesi l'avambraccio e gli dissi soltanto tre parole. Ho un piano.





    Chakra:
    Vitalità:

    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 850
    Velocità: 700
    Resistenza: 700
    Riflessi: 700
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 700
    Agilità: 700
    Intuito: 700
    Precisione: 750
    Slot Azione
    1:
    2:
    3:
    4:
    Slot Difesa
    1:
    2:
    3:
    4:
    Slot Tecnica
    1:
    2:
    3:


    Equipaggiamento
    • Sistema di Ancoraggio dell'Arto Artificiale × 3
    • Cotta di Maglia Completa × 1
    • Elmo integrale dell'Inquisitore × 1
    • Specchietto in Metallo × 1
    • Spiedi Potenziati × 1
    • Arto Artificiale Kiriano Superiore × 2
    • D-Visor dell'Elmo da Inquisitore × 1
    • Lente per D-Visor - Visione Telescopica × 1
    • Tonico di Recupero Medio × 1
    • Tonico di Recupero Superiore × 1
    • Lente per D-Visor - Visione Fotocromatica × 1
    • Tonico Coagulante Superiore × 1
    • Yakusoku Kenkichi × 1
    • Simbolo della Stella × 1
    • Braccio Sinistro dell'Inquisitore × 1
    • Gakutensoku × 1
    • Equipaggiamento Debilitante × 1
    • Unagi × 1

    Note

    • [TS] Istinto Omicida disattivato.
      - Unità di Sangue a round per mantenimento.

    • [TS] Kirai Mugen Disattivata.
      <li>Combattere con Handicap Attivo.
      - Numero di Round passati con l'equipaggiamento debilitate indossato: 0.

    • Assetto Gakutensoku: Nessuno.
      - 0 Round rimanenti al prossimo Cambio di Assetto.




    Parlato
    Citato
    Pipistrelli
    Yakusoku






    Edited by Ade Geist - 12/11/2021, 01:20
  22. .

    Gli Abiti della Nebbia

    Capitolo Unico


    Atto IV
    Vestizioni †



    Mentre estraeva la penna dalla spada, Fudoh mostrava uno sguardo diverso: nei suoi occhi c'era qualcosa, forse anche dovuta alle mie capacità che lo stavano inondando e sopraffacendo, ma vedevo e percepivo un cambiamento. Dopo il mio discorso, infatti, la sua risposta non si fece attendere e fu, per certi versi, diversa da quello che mi aspettavo. Rimarcò un punto interessante, quello sulla pace, per lui, in quel giorno irraggiungibile nel mondo ninja - una visione decisamente diversa da quella che aveva esternato durante il nostro sparring dopo il combattimento tra lui e Youshi; ma, inconsciamente, pronunciò concetti del tutto simili ai miei, soltanto giustificandoli in modo diverso. Fu lì che vidi la prima, microscopica, fessura: forse un punto di contatto che avrei dovuto, con tutto me stesso, cercare di raggiungere e preservare. Per quanto, infatti, il Primario fosse un inguaribile ottuso, era un ninja che ritenevo fondamentale per Kiri, sia per le sue capacità in battaglia che per il suo cuore. Sta anche nella diversità la forza, dopotutto. Mi preoccupo per la Giustizia e per le possibilità che potremmo avere noi, ninja di Kiri, di crescere solo fra noi, senza interagire con gli altri shinobi come nostri alleati. Mi scuso, se per qualche motivo, è arrivato un messaggio diverso, speravo di essere chiaro, ma invece sembra che sia solo ottuso. Disse Fudoh, facendo balzare nella mia testa, immediatamente, un primo punto. Non gli era chiaro che il processo per apprendere qualcosa non è anche il risultato che questo processo produce. Lo lasciai continuare finché non marcò un altro punto che necessitava di una risposta. Io sono qui e sento parlare dei quattro Kage, lei è uno di questi, adesso. Con quello del Suono mi sembra di capire che c'è una comunione di punti di vista e, per il poco che l'ho conosciuto, quello della Sabbia dal nome improponibile è un individuo ragionevole, anzi, so che vi siete affrontati con tanto di pubblico sugli spalti, ne parlavano all'ospedale, dove stavo lavorando in quel momento. Resta quindi l'Hokage, l'uomo che non ha salvato vostro figlio, che vi ha accusato di spiarlo. Non conosco questo shinobi, voi siete il secondo, su due, che non me ne parla bene, questo è vero, e posso immaginare, dal vostro racconto il motivo di questo odio... tutte queste relazioni padre-figlio e ciò che ne consegue. Proprio per questo, però, più dell'Accademia, il problema mi sembra, per voi, sia questo singolo individuo. Se da un lato Fudoh aveva ragione - per me il più grande problema dell'Accademia era Raizen - dall'altro mancava ancora una volta della visione d'insieme. Il fatto che ne disprezzassi uno degli altri tre vertici era soltanto uno dei molti motivi. Gliene avevo già presentati alcuni ma pareva averli dimenticati. Un calcolo, il suo, quindi, che faceva tara di alcune considerazioni fondamentali. L'Alleanza fra i quattro villaggi è l'unità di tutti i suoi elementi. Per uno Yakushi-sensei, ad Oto, c'è anche quel Tasaki: forse per equilibrare le abilità dello Yakushi, ci saranno anche molti incompetenti ed idioti come quello spadaccino, non posso saperlo, non conosco tutti i ninja del villaggio del Suono. Malgrado questo, Kiri è alleata di Oto. Allo stesso modo, per un Hokage che mi è sempre stato descritto così male, ci saranno molti ninja abili e degni di fiducia come Yato-san: colpevolizzare un villaggio, o un'alleanza intera, per un singolo, non ritengo sia Giustizia. Poi, dal mio ottuso punto di vista, se, ancora adesso in un'alleanza di quattro villaggi, nessuno ancora ascolta le richieste del Mizukage attuale, o non sono state capite, o ci potrebbe essere qualche problema anche nell'amicizia speciale con il Suono. Il discorso di Fudoh continuava con quest'idea del mondo come gioco a somma zero dove ad estrema grandezza equivaleva qualche scelleranza. Un gioco pericoloso il suo: avrei potuto chiedergli se lui si ritenesse una plusvalenza, come Febh, o una tassa, in questo contorto sistema economico della giustizia, come Tasaki. Poi, però, Fudoh cadde in un discorso pericoloso: un discorso ipotetico, un discorso di disillusione, sfiducia di e ottenebrata spinta motrice. Un fallo che mi faceva anche capire, da un certo punto di vista, come lui osservasse gli altri e, in particolar modo, come osservasse me. Se anche avessi fatto quanto da voi suggerito e per un giorno avessi preso le vostre veci, poi cosa sarebbe cambiato? Le mie piccole ottuse idee su come aiutare i poveri, forse le avreste anche lasciate lì, ma mi fossi immischiato nella politica Kiriana? Perché avessi adesso quella possibilità, inviterei qui gli altri Kage, tutti i Kage, per parlare schiettamente, senza coltelli nascosti, senza ipocrisie di cui accusarsi vicendevolmente.
    Dubito, però, che lei approverebbe una proposta di questo genere.
    Il Primario mi offendeva con quelle parole: credeva che non riponessi piena fiducia nei miei shinobi, che fossi un uomo di mezze parole, non di reale sostanza. Io che avevo sacrificato la vita per divenire simbolo di qualcosa, additato d'essere soltanto un sofista. Ma Fudoh non aveva concluso le osservazioni e incalzò un'ultima volta. Ammetto che un'alleanza che si muove solo dopo che i diversi villaggi sono stati attaccati, ha poca utilità, è vero, ma non è sopprimendola, secondo me, che si risolve il problema: come ho detto prima, sono le differenze a renderci più forti, quando i villaggi sono uniti, com'è stato all'Abete, ci aiutiamo e ci completiamo. Dovrebbe esserci più comunicazione fra i villaggi, non più isolamento ed astio, perché l'Accademia sia una vera alleanza. Lasciai che l'aria si rasserenasse, ritraendo a me tutto l'odio che avevo rilasciato copioso prima di parlare alcuni istanti prima. Quando vidi Fudoh sospirare di sollievo, presi parola. Ti stai sbagliando, Fudoh. Su molti punti. E mi ferisci in altri, coi tuoi pensieri. Dissi, aprendo con una frase dura, secca, atona ma non distaccata. E l'ex barbone se ne sarebbe accorto. Era ... diversa. Io non voglio negarvi l'interazione con altri shinobi, anzi, io voglio garantirvela. Pensavo di essere stato chiaro prima quando ho detto che ciò che oggi può apparirti crudeltà, imposizione, violenza, un giorno sarà la più grande forma di libertà, uguaglianza e giustizia. Non ci sarà bisogno di un'alleanza tra villaggi per impedire che questi si saltino alla gola gli uni degli altri se ogni luogo è Kiri. Non ci sarà bisogno di attendere il benestare degli altri se sei l'unico a poter prendere decisioni in caso di pericolo. Cercai il suo sguardo. Ci sono alcuni sacrifici da fare: il percorso per raggiungere la Nebbia Perfetta è irto e lastricato dei cadaveri dei dissidenti. Ma comprendi la grandezza di questo progetto? Vivere tutti insieme, in armonia, senza disaccordi, ognuno con la propria storia, la propria origine ma sotto un'unico vessillo: le due onde di Kirigakure. Feci una pausa, prima di riprendere il discorso sull'Accademia. Ma, come abbiamo detto, il nostro obiettivo non è di immediato ottenimento e, per ora, dobbiamo giocare con ciò che ci viene dato. Ma dobbiamo giocare al massimo delle potenzialità: l'Accademia, in questo momento, è come un tavolo con una gamba rotta. Niente vi può essere poggiato sopra, per quanto le altre tre gambe si possano impegnare a voler far svolgere al tavolo le sue funzioni. La gamba rotta è ovviamente Raizen: la sua incapacità, boria e testardaggine lo rendono un elemento troppo pericoloso ed inaffidabile cui relegare i destini di un'alleanza tanto importante. Il Kazekage, Hohenheim, è una persona saggia e capace ma obnubilata dal pensiero della pace e disposta, in nome di quella, a mettere a repentaglio la sicurezza di tutti i villaggio piuttosto che di schierarsi apertamente contro l'inadeguatezza di Raizen. Per questo le mie parole sono così anti-accademiche: non perché io non creda nel progetto ma perché io non credo in questo progetto.
    Fu poi, a quel punto, il momento per me di dimostrare umanità. Non mi venne spontaneo né facile ma, a quanto pareva, funzionò. E funzionò al punto da tagliare la parlantina che gli aveva concesso il ruolo che ora ricopriva e che, qualche minuto più tardi, gli avrei riconfermato: Etsuko prese parola cercando il mio sguardo oltre la maschera, in un momento di estrema empatia e pericolosa vicinanza. Quando la mano lasciò il suo collo, il fiato che aveva in gola divenne suono: Si… ci tengo a conoscere gli eventi kensei e vorrei parlare con te un po' di questa storia. disse l'Akuma, sincero. Risposi con un cenno della testa ed un invito, con la mano destra, a rimettersi nel posto che gli spettava. Era infatti il momento dell'ultimo sacrificio di sangue.
    Mentre i miei ninja si tagliavano il palmo come richiesto loro, parte del sangue fluiva dal sigillo sull'altare a davanti al sottoscritto, senza che io mi muovessi o facessi alcunché, andando a riempire tanti filatteri quanti erano i ninja che avevo davanti. Scrivi col sangue ed allora imparerai che il sangue è spirito. Recitai il motto degli Artisti mentre mi assicuravo qualcosa sui miei ninja, tra cui informazioni, e mentre davanti ad ognuno di loro comparivano due fagotti scuri, recanti le insegne della nebbia. Apriteli, partendo da quello a sinistra. Dissi, invitandoli a fare quanto dicevo. Davanti ai loro occhi, un blu elettrico avrebbe mostrato qualcosa più di un semplice abito.



    L'abito azzurro che vedete è la vostra divisa da ninja di Kiri per le missioni accademiche. Il vostro ruolo, altrove, non è importante. Come vi ho detto voi siete Kiri e dove mettete piede è Kiri. Dovrete usarla ogni volta che sarà necessario. L'altra divisa, invece ... Sul petto e sul mantello vi era il nuovo simbolo delle Mani di Kiri: la mano con l'occhio che tutto vede e tutto scruta. Adesso aprite l'altro. Scartando il pacchetto, molti di loro avrebbero visto qualcosa di diverso rispetto al compagno di sedia. Fudoh avrebbe visto il suo nuovo camice da medico, simbolo di speranza per ogni paziente dell'ospedale kiriano. [IMG] Akuraguri avrebbe visto la sua divisa cremisi, futuro simbolo di puro terrore per le vittime delle prigioni. [IMG] Hideo e Sekiro avrebbero visto il grigio delle mura, il colore dell'accoglienza: avrebbero indossato le prime insegne su cui ogni straniero avrebbe posato gli arrivando all'accesso del villaggio. Il grigio era anche il miglior colore per mimetizzarsi nella tecnica del Velo di Nebbia. [IMG] Etsuko e Jukyu avrebbero visto lo sgargiante e maestoso oro riflettere i loro visi: forse gli unici che avrebbero potuto portare quell'insegna anche al di fuori del Villaggio, i Consiglieri del Kage dovevano emanare luce propria, alla stregua di fari sul sentiero della perfezione che Kiri doveva imboccare. [IMG] Infine, Youshi avrebbe visto la nuova versione della sua ormai iconica divisa. Ma, con un buon occhio e tanta attenzione per i dettagli, avrebbe potuto vedere sulla sua divisa qualcosa che lo differenziava da tutti i presenti, qualcosa che lo rendeva ... speciale. [IMG]
    Prima che potessi, però, prendere nuovamente parola, Jukyu si scagliò rabbiosa contro il sottoscritto. Mizukage-sama ... per favore, mi dica che questa nomina non è perché sono sua figlia. Io sono stanca, Mizukage, stanca di farmi definire da lui. Se sono insolente mi punisca, mi lanci contro un fermacarte, non mi importa. Io devo sapere. Devo sapere se per l'ennesima volta l'ombra di mio padre mi sta oscurando. Perché non capisco, perché non trovo un'altra ragione, sono troppo inesperta, sono tornata da troppo poco... Feci un passo avanti, senza rispondere. Etsuko, tuttavia, si sentì in dovere di parlare per mia vece, non capendo, però, quelle che realmente fossero le mie intenzioni. Disse parole giuste sotto molti punti di vista: anche la mia rivelazione su Sho confermava come, da certi legami, non si possa mai scappare, neanche sacrificando ogni altra cosa. Ma su una cosa in particolar modo non potevo concordare con lui: la sua esortazione a smettere di provare odio. Mi avvicinai a Jukyu, poggiandole una mano sulla spalla destra e chinandomi vicino al suo orecchio per sussurrarle qualcosa che forse solo lei e chi le stava accanto, dal mio lato, avrebbe potuto udire. Vedo in te qualcosa che nessun altro qui ha. Una propensione, un'intensità, un dono che necessità di essere coltivato e non può essere lasciato crescere indisturbato, pena il tuo annientamento. Feci una brevissima pausa, come a rimarcare le parole che stavano per uscire dalla mia bocca. Ti ho scelta come Consigliera perché ti voglio sempre al mio fianco e ti voglio come allieva. Mi alzai poi lentamente, senza attendere una risposta, girandomi e ritornando davanti a tutti loro. Le mie parole erano sincere ed anche lei, probabilmente, se ne sarebbe accorta.
    Ma per quel giorno, le sorprese non erano finite. La prima venne da Fudoh, sulla falsariga dei discorsi che aveva fatto fino a quel momento. La ringrazio ancora per il dono di questa katana, ma non ritengo di poterla accettare, proprio per la mia differenza di vedute, allo stesso modo, non ritengo di poter avere altri doni successivi. Se vorrà togliermi anche dalla Mano Bianca, non obietterò, di certo questo non cambierà la mia fedeltà al villaggio, o la mia propensione a curarne i malati. Scossi la testa nell'udire quelle parole. Sei uno dei miei migliori e più fidati ninja, Fudoh. Non ti abbandonerei mai, non potrei perdonarmelo. La spada è tua, ti spetta di diritto, così come il ruolo di Primario. Io ho molta fiducia in te ma tu stenti a crederlo. So quello che fai ogni giorno per il villaggio e non posso che esserti grato. Tu, adesso, cerca di capire me ed assumiti le responsabilità che ti chiedo di assumere. Con esse, dopotutto, giungono anche molti onori.
    Era arrivato, a quel punto, il momento dei congedi. Guardai nuovamente ognuno di loro negli occhi, in cerca del rinnovato ardore, della nuova fiducia in me ed in Kiri. Speravo di averli spronati ed averli preparati, almeno un po', al fastoso e prospero futuro di guerra che ci attendeva. Vi prego adesso di lasciarmi solo con Etsuko e Jukyu. Chiunque abbia qualcosa da dirmi può attendere qua fuori, verrà ricevuto dopo che avrò terminato coi miei consiglieri. Ma mentre allungavo la mano verso la porta, invitandoli anche col corpo ad uscire, venni tirato con prepotenza nel mio mondo interiore: anzi, con sommo stupore, mi resi conto che ero stato attirato nel mondo interiore di qualcun altro. Davanti ad un tempio affiancato da una cascata e da dei monti, mi sentii spaesato e piccolo nel percepire qualcosa oltre l'edificio che mi fissava. Poi, l'oscurità si manifestò, celando il cielo e discendendo dallo stesso: le fauci roche e fumanti del figlio di Jigoku mi fissavano ed odoravano nell'estremo ed ennesimo tentativo di impensierirmi. Non c'era riuscito quando lo covavo dentro di me, non ci sarebbe riuscito neanche quel giorno. Kutsu tuonò, proponendomi qualcosa. Ora, Kensei, dobbiamo discutere di come tu, io ed il giovane Kenkichi qui al tuo fianco, faremo diventare Kiri l’Unica Nazione di questo mondo frammentato. Incrociai le braccia al petto. Dimmi, Drago. Cosa hai in mente?


    [Note]Grazie a Waket per le divise kiriane. <3
    Grazie a tutti voi per questa breve ma intensa giocata corale! Continuerò qui sia con Insider che con Etsuko e Max, se avranno voglia. Per tutti gli altri, possiamo proseguire dopo che avrò terminato con (almeno uno di) loro, magari sempre in questo topic per dare un briciolo di senso di continuità.
    Se avete diritto a stemmi, inserite in timeline la giocata che vi premio (se non dovete continuare). Se volete continuare dopo i tre di qui sopra, intanto vi stemmo per i primi tre post, poi gli altri li contiamo in un secondo momento.

    Grazie ancora!




    Chakra:
    Vitalità:

    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 850
    Velocità: 700
    Resistenza: 700
    Riflessi: 700
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 700
    Agilità: 700
    Intuito: 700
    Precisione: 750
    Slot Azione
    1:
    2:
    3:
    4:
    Slot Difesa
    1:
    2:
    3:
    4:
    Slot Tecnica
    1:
    2:
    3:


    Equipaggiamento
    • Sistema di Ancoraggio dell'Arto Artificiale × 3
    • Cotta di Maglia Completa × 1
    • Elmo integrale dell'Inquisitore × 1
    • Specchietto in Metallo × 1
    • Spiedi Potenziati × 1
    • Arto Artificiale Kiriano Superiore × 2
    • D-Visor dell'Elmo da Inquisitore × 1
    • Lente per D-Visor - Visione Telescopica × 1
    • Tonico di Recupero Medio × 1
    • Tonico di Recupero Superiore × 1
    • Lente per D-Visor - Visione Fotocromatica × 1
    • Tonico Coagulante Superiore × 1
    • Yakusoku Kenkichi × 1
    • Simbolo della Stella × 1
    • Braccio Sinistro dell'Inquisitore × 1
    • Gakutensoku × 1
    • Equipaggiamento Debilitante × 1
    • Unagi × 1

    Note

    • [TS] Lama Insanguinata disattivata.
      - Basso a round per mantenimento.

    • [TS] Kirai Mugen Disattivata.
      - Unità d'Odio restati: 12.
      - Unità d'Odio extra generabili: 2.

    • Combattere con Handicap Attivo.
      - Numero di Round passati con l'equipaggiamento debilitate indossato: 0.

    • Assetto Gakutensoku: Nessuno.
      - 0 Round rimanenti al prossimo Cambio di Assetto.




    Parlato
    Citato
    Pipistrelli
    Yakusoku




  23. .

    Un grido nel Freddo


    Capitolo Unico


    Atto IV
    Prima riunione nell'Apocalisse. †



    Così, a vederli da fuori, gli shinobi impegnati sulla nave di Samoru potevano essere scambiati per degli scappati di casa. Ma la cosa non era vera - o almeno, lo era solo in parte.
    Dissoltosi il jutsu del capitano, il serpente batté in ritirata ma il Guerriero Dorato iniziò a cadere precipitosamente verso l'acqua da una discreta altezza, con poche possibilità di sopravvivenza. Fudoh, ancora una volta, si dimostrò il più reattivo e sfruttando la sua capacità innata derivata dal rinnegan, schizzò in alto saltando e poi assicurò l'umidiccio e puzzolente Samoru in una presa salda attraverso il chakra. Quando l'evento mi fu raccontato sorrisi sotto l'elmo nel notare come, ancora una volta, per molti aspetti, io e Fudoh fossimo affini nelle capacità: entrambi capaci di giganteschi salti, chi per doti naturali, chi per doti meccaniche, eravamo anche comunemente in grado di gestire il campo di battaglia attraverso grandi spostamenti d'aria. In ogni caso, il vertice della Mano Bianca riuscì ad attutire il danno da caduta ed evocare una sua creatura, Tong, una tartaruga dalle dimensioni invidiabili, rivaleggiante persino con la Hakushaku in forma di stormo. L'evocazione si mosse sull'acqua, prendendo prima Fudoh e caricando poi addirittura la nave su di sé, sempre con l'aiuto dello Shinra Tensei del suo evocatore.
    Contemporaneamente, sulla nave, gli altri tre facevano quel che potevano. L'altro ninja coi poteri derivanti dal Rinnegan ebbe un'idea interessante, per quanto strana. Pensò di utilizzare un suo Mondo per scovare correnti fredde al di sotto della nave, pensando al clima gelido che infestava perennemente Azumaido. Tuttavia, per fare ciò aveva bisogno dell'aiuto del Detective del Deserto che prima, però, penso bene di sfruttare al massimo il poco che aveva a disposizione. Accanto a loro vi era Yasuke che, intelligentemente, si mise ad osservare il cielo e la presenza di qualche volatile. Fudoh, forse per un innato terrore primordiale, aveva totalmente scacciato dalla sua testa quel pensiero. Il Genin della Sabbia poté scorgere alcuni gabbiani volare verso nord-est ma la mancanza di un saldo riferimento di terra, quello stormo avrebbe potuto mandarli completamente fuori rotta; allo stesso modo, Shinichi si rese conto di come la visibilità fosse ancora troppo scarsa per scorgere lontano abbastanza da distinguere qualcosa. Quanto alla sua ricerca nelle stanze del capitano, la cosa non andò certamente come preventivato. Aprendo il cassetto accanto al timone della nave, il Sunese trovò due uova, di cui una rotta e putrescente, un limone e, accanto, alcune bottiglie di vino mezze vuote - decisamente non mezze piene.
    Nel frattempo, Fudoh, ora non più eccessivamente impegnato in azioni mirabolanti, poté notare come Samoru avesse perso anche tutte le protesi che gli avevo fornito per le operazioni di quel tipo. Forse la trasformazione nel Colosso Dorato ripristinava anche gli arti mancanti e quindi rendeva più complesso mantenere un corpo meccanico funzionante. A differenza mia, dopotutto, lui era vivo perché il suo corpo era in grado di funzionare nonostante le ferite. Quindi, anche se fossero riusciti a fargli riprendere conoscenza, difficilmente, senza un braccio ed una gamba, sarebbe riuscito a manovrare la nave. Ma quel problema era risolto, data la presenza di Tong.
    Uscito dalla cabina del Capitano, Shinichi ascoltò le parole di Fudoh e le indicazioni di non calpestare la zona in cui aveva modificato la gravità per non venir spazzati via dalla nave e pensò bene di utilizzarla per avere una visuale diversa e maggiore dell'ambiente. Purtroppo però, anche quella soluzione fu soltanto in parte ottimale: se fosse riuscito a saltare davvero in alto avrebbe potuto provare a vedere sopra le nuvole ma la spinta dello Shinra Tensei di Fudoh non era così potente, quindi poté solo vedere le cose ... da un altro punto di vista, con scarso successo.
    Con Hideo, infine, si apprestarono a testare le correnti gelide. Quando Shitto fu immerso nell'acqua, al di là della terrificante sensazione di freddo che lo assalì, si rese conto di essere in un punto di estrema profondità del mare dove tutt'intorno l'oscurità era la regnante assoluta e niente, o quasi era visibile. Tuttavia riuscì quasi immediatamente a sentire una corrente particolarmente gelida provenire da est: e mentre si direzionava verso quella corrente, il gigantesco serpente di poco prima gli apparve davanti, osservandolo con occhi impauriti. Non era ostile, probabilmente non lo era mai stato. Lo vide girarsi e muoversi nella stessa direzione della corrente. Se ne stava andando o stava forse suggerendogli di seguirlo?
    Fudoh, invece, provò a curare tanto Samoru quanto Tong con le sue mani, cercando di ristabilire il legame col Freddo che dimorava in Azumaido, similmente a quanto fatto con Gyoza, che poi divenne una sua creatura d'evocazione, rinata sotto il segno delle Tartarughe della Valle del Guscio. La concentrazione fu tanta e l'aura di misticismo intorno a lui crebbe fino anche, addirittura, a sollevare le singole gocce di urina presenti nelle vesti del Capitano, asciugandolo e condensandole in una sfera vorticante davanti ai suoi occhi. Anche loro, dopotutto, erano grandemente intrise del chakra sciamanico del migliore amico del capitano. Ma Fudoh, per il momento, aveva solo una grande affinità a quegli elementi: non era mai riuscito a svilupparla appieno, quanto soltanto a carezzarla ed incanalarla per caso. Ed infatti, nuovamente, il Freddo che aveva sentito durante il tentativo di salvataggio di Gyoza lo avvolse, quasi congelandogli, nuovamente, il tantien: ma prima che potesse davvero raggiungere quella dimensione parallela, una voce familiare e nota lo bloccò e lo spinse via, riportandolo coi piedi per terra e facendogli cadere la sfera di urina che, inconsciamente, stava controllando, addosso. NO! YOOOSH! VIA DAL FREDDO O MUSIBI TI LEGHERÀ A LUI! Dopo quelle parole, però, quasi senza rendersene conto, le mani composero i cinque sigilli della tecnica del richiamo. Peccato, però, che davanti a lui non apparve alcuna creatura del suo contratto ma ... Pen Gin.

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    Munkeke, dobbiamo colpire Samuiyoake quando tenta di uscire dalla nev- si guardò intorno. Tu sei di Kiri. Deve avermi evocato Akira. Dov'è quell'incapace? Non era chiaro come Fudoh fosse riuscito ad evocare una creatura con cui non era legato attraverso il contratto, potevano essere fatte soltanto supposizioni ma almeno, forse, il loro principale problema era risolto. Avevano un abitante di Azumaido con loro, trovare la strada per raggiungere la terra, a quel punto, era diventato molto più semplice.
    In compenso, l'interrogazione mentale che Shinichi tentò su Samoru non diede alcun risultato ma non per colpa di incapacità intrinseche del Sunese ma per via di un potente jutsu con cui il Capitano aveva spezzato la sua anima, la sua coscienza e, di fatto, la sua sanità mentale. Alla mente del giovane sarebbero arrivate alcune immagini sconnesse: avrebbe visto alcuni ninja della Nebbia di alto grado, la precedente Mizukage Tsunade, due Giganti Dorati, diversi da quello che avevano visto in precedenza, un tempio e la morte di un giovane ragazzo. L'unica cosa, forse, per lui più riconoscibile era la tecnica speciale appartenente del Clan Shinretsu che uno di quei ninja di alto rango utilizzava.
    Pen Gin non avrebbe sentito discussioni o motivi: li avrebbe condotti ad Azumaido ad una sola condizione, quella di tornare a combattere là dove già qualcuno stava cercando di impostare una battaglia apparentemente impossibile: da Minarai e Youshi. Sarebbe stato molto taciturno e imbronciato ma, forse, sarebbe stato disposto al dialogo, se qualcuno si fosse rivolto a lui come lui voleva. [Note]La vostra parte continua sotto, insieme a quella di Youshi e Yato. Tuttavia arrivate al termine di questo loro round.

    Prima che mi dedicassi a sgominare i tafferugli nel Tuskur di Munkeke, Minarai mi pose una saggia domanda sugli usi e i costumi degli sciamani della zona. Per quanto riguarda i Kamui, l'unico ad aver avuto a che fare più attivamente con uno di questi è Youshi. Lui ha avuto il piacere di lottare al fianco del Leopardo delle Nevi, il Kamui cui è devoluto il villaggio di una delle due persone da cui state andando, l'Alta Sciamana Yusica. Sono creature fiere, potenti e quasi divine, quindi ti direi di trattarle col rispetto che meritano. Per quanto riguarda i loro interessi, invece, la questione è più complicata: come ti ho detto, Azumaido è una terra che sta riscoprendo una nuova giovinezza e molte delle divinità che un tempo venivano venerate dai Tuskur che i secoli hanno cancellato ora stanno lentamente ripalesandosi con piccole e grandi azioni miracolose. Quale sia la loro volontà ultima è difficile saperlo perché le informazioni sul loro conto sono andate sparendo esattamente come i loro culti. Coloro che possono darvi maggiori informazioni a riguardo sono proprio i due sciamani da cui vi porterà la Hakushaku. Munkeke è un tipo piuttosto eccentrico mentre Yusica una donna molto simile a me, per certi versi. Non commettete l'errore di sottovalutarli o di mancar loro di rispetto.
    Giunti sul posto, Youshi e Minarai studiarono nuovamente un piano e si divisero per provare a metterlo in pratica. La strategia di Youshi richiese più tempo del previsto, lasciando che Minarai agisse da solo contro quella tempesta di neve che stava imperversando, animata, evidentemente, da qualcuno capace di manifestare un'enorme quantità di chakra. Le difese del mio Allievo di Spada furono perfette, degni prodotti di un instancabile e preciso allenamento nella zona Clan Kenkichi: i suoi sensi, sempre all'erta e la sua visuale ampliata dall'utilizzo dei cloni, gli permisero di frapporre una strenua resistenza agli assalti automatizzati del jutsu. Non c'erano stati inneschi, se ne sarebbe accorto, e quindi l'intuizione del fatto che quei proiettili gelati fossero una componente propria di quella hyoton doveva rivelarsi esatta. Il suo focus, la sua concentrazione, poi, lo portarono a muoversi coscienziosamente all'interno della prima porzione di tempesta, alimentato da un fuoco interiore, da una volontà che avrebbe sovrastato ogni ostacolo. Quando poi si trovò davanti al vero muro che lo separava dalla riuscita di quella traversata tassante ed impegnativa, Yato diede fondo alle sue conoscenze e si appese ai miei insegnamenti: lasciò che l'odio lo travolgesse, lasciò che il fiume delle sue emozioni scorresse indomo nel suo corpo ma lo incanalò, sapientemente, e lo concentrò sul filo della sua lama che tagliò e squarciò la barriera, anche se solo per un istante, permettendogli di passare incolume, anche grazie alla spinta fisica del suo clone. Quando fu dall'altra parte, un rumore di ghiaccio che si solidificava rapidamente lo colse alle spalle. Se si fosse voltato avrebbe visto le mani del suo clone ligneo gelarsi oltre la barriera e, dopo un solo istante, cadere a terra, recise. Al di là di quel muro di chakra, però, sebbene l'aere fosse grigiastro e candido come la neve su cui metteva i piedi, di tempeste sembrava che non ci fosse l'ombra: la barriera era probabilmente un jutsu di occultamento e difesa e il fatto che fosse ben visibile nella radura dove si trovava insieme a Youshi era forse dovuto al fatto che il tempo climatico era cambiato alcuni minuti prima del loro arrivo, in modo netto, quasi come se qualcuno fosse intervenuto direttamente. Col placarsi della tempesta, anche la finta tempesta all'interno della stessa era divenuta visibile, smascherando l'occultamento perfetto. Ma quei pensieri poterono balenargli in testa solo per pochi secondi: due figure, una decisamente appariscente, vestita con gli abiti del teatro tradizionale Kabuki e una donna dagli strani capelli rosa, iniziarono a correre verso di lui, gridandogli. Kensei ... ?! Kensei-kun?! ATTENTO ALLA NEVE! YOOSH! Samuiyoake attacca sotto ed attraverso di essa! Ed infatti, in un istante, un artiglio di pura neve, grande forse il doppio dello stesso Yato si levò a pochi passi da lui, tentando di colpirlo con i propri artigli all'altezza del petto. Era tuttavia troppo veloce perché potesse fare qualcosa: il costrutto di chakra lo avrebbe colpito senza rimedio, probabilmente ferendolo in modo irreversibile. Chi lo manovrava aveva capacità ben al di sopra dell'ordinario. [Note]Energia Nera. Quando il fendente fu praticamente giunto a destinazione, una colonna di acqua si alzò davanti al mio Allievo, arrestando il colpo ed infrangendosi verso la calotta superiore di quella barriera ancora in corso. Prima che potesse tirare un sospiro di sollievo, tuttavia, non un costrutto ma una vera e propria creatura, una volpe, per l'esaltezza, emerse dalla neve, cercando di azzannarlo al collo.

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    Era maestosa, bellissima e con occhi carichi di violenza e rabbia. Minarai avrebbe visto nuovamente la vita esaurirsi davanti ai suoi occhi ma questa volta, col dovuto anticipo, il tizio vestito strano scattò verso la creatura, pronto a sferrare un poderoso pugno carico di chakra. Gli occhi del senju non lo avrebbero ingannato: quel pugno era tutto fuorché normale! L'arto, infatti, era ricoperto da un denso strato di chakra che sembrava avere le sembianze di un candido lupo! All'impatto, infatti, si sentì un violento ululato e sulle carni della volpe comparve una verita a forma di morso. YOOOSH! Gridò Munkeke, mentre Samuiyoake veniva sparato oltre dieci metri lontano e, immediatamente si rinfilava sotto la neve, preparando un nuovo assalto. Chiunque tu sia, ti sei infilato in qualcosa evidentemente più grande di te. Dov'è Kensei? Disse Yusica, ora abbastanza vicina a Yato. Il nostro avversario non è altri che Samuiyoake, il Kamui detto "Saggio del Freddo". È diventato meschino, troppo fiero della sua intelligenza, troppo viziato dagli umani che ne hanno coltivato l'orgoglio. Ma sembra che ci sia altro: agisce in modo bestiale, quasi corrotto, e ci è complesso comunicare con lui. Non riusciamo a capire da cosa sia causato questo stato. Repun Kamui mi suggerisce che Samuiyoake non ha mai avuto questi atteggiamenti così aggressivi YOOSH. Per quanto gli umani lo avessero cambiato, non è mai stato visto combattere con questa violenza. Munkeke poi guardò intorno, cercando di capire da che lato avrebbe colpito il kamui: poi portò un dito davanti alla bocca, come a voler chiedere silenzio. yoosssssssh. . Samuiyoake sarebbe tornato ad attaccare ancora ed ancora. Stava a loro trovare un buon piano per neutralizzarlo. [Note]Yato in questo post deve fare un po' di strategia. Non può difendersi dagli attacchi del kamui che è fisicamente troppo più prestante di lui. Puoi sfruttare come preferisci Munkeke e Yusica, le cui TS sono piuttosto evidenti: il primo è un Eremita del Freddo, con tecniche derivate basate sulle Taijutsu e sull'evocare l'essenza di determinati kamui. Puoi scegliere qualsiasi tipo di creatura e inventarti tecniche derivate dall'eremita con questo tema purché siano coerenti all'evocazione ed allo stile "fisico" di Munkeke, quindi pensa a creature che vivono in climi freddi (nel senso, non prendermi una giraffa o un leone, ecco).
    Yusica ha la Manipolazione dell'Acqua e del Ghiaccio, che è più affine ai senju da questo punto di vista MA non può manipolare la neve della zona, perché intrisa del chakra del Kamui. Ha accesso a tutte le suiton e hyoton di lista. Anche qui, puoi inventarti derivate ed usi fantasiosi della TS. Considera che Yusica ha una riserva di chakra spropositata.

    Yato, ovviamente, deve avere un qualche ruolo nella strategia, più o meno centrale, a tua scelta.

    Samuiyoake fa tre attacchi per volta, due dei quali possono essere direttamente parati da Munkeke e Yusica. Il terzo necessita di un qualche sotterfugio artistico o di una qualche difesa "duratura" da parte dei due sciamani. Dopo ogni attacco, la Volpe si rinfila sotto la neve.

    Nel frattempo, i due sunesi ed i due Kiriani sarebbero giunti nella costa lì vicino. Forza, non abbiamo tempo da perdere, Yusica e Munkeke ci aspettano! In marcia! Gridò Pen Gin che, salendo sulla guardia circolare della sua katana, iniziò a navigare sulla neve come se stesse muovendosi in barca. Il Pinguino spadaccino era veloce quindi sarebbe stato necessario, per tutti tranne Fudoh, impiegare una buona dose di chakra per stargli al passo o trovare un modo alternativo per andargli dietro.
    Una volta giunti sul posto, Youshi sarebbe riuscito a scorgerli in arrivo e, tutti insieme, avrebbero dovuto trovare un modo per oltrepassare la barriera. Forse era ancora disponibile qualche clone di Minarai e questi avrebbe potuto dargli indicazioni su come l'originale aveva sconfitto quel piccolo indovinello. Certo, l'Allievo aveva anche attinto a conoscenze che per la maggior parte di loro erano precluse: ma tentare non sarebbe nuociuto. [Note]Guardate le specifiche della barriera nel mio post precedente, il funzionamento non cambia. Interagite tra di voi ché mi pare che ognuno abbia un pezzettino del puzzle. ;)

    Dall'altra parte dell'isola, invece, accadevano cose ben diverse. L'Araldo del Freddo fronteggiava una sorta di parroco, un uomo dai candidi abiti e dai canuti capelli che gli parlava con voce salda e sguardo fermo. Era certo delle sue parole e del suo credo, era sicuro di ciò che teneva in mano in quel suo libro ché anche la consapevolezza dell'essere davanti all'incarnazione di qualcosa di più alto, di sovrumano, di quasi divino, non lo impensieriva neanche. C'era da domandarsi chi fosse quell'uomo e perché agisse in quel modo. Ma il Principe non era avvezzo a quei giochi di palazzo, in un certo senso, e si accontentava di meno. Il suo obiettivo, al momento era solo vivere, sperimentare ciò che provano gli uomini, vedere che significa avere un corpo, percepire il mondo intorno a te attraverso qualcosa che te ne separa inevitabilmente, cosa voleva dire esperire senza però mai essere un tutt'uno con ciò che veniva esperito. Era una situazione completamente diversa da quella cui era abituato, una sensazione tanto distante da essere quasi fastidiosa per lui, almeno in quell'iniziale momento: lui che tanto aveva bramato il poter osservare attraverso occhi, il poter odorare attraverso il naso, il poter sentire attraverso le orecchie, ora si sentiva spaesato nella consapevolezza che il suo Freddo, il luogo dove l'Inverno era tutto e tutto era l'Inverno, era un posto lontano e irraggiungibile.
    Ma poi un piccolo guizzo umano: orgoglio o consapevolezza. Cercando in se stesso trovò parte della scintilla che lo aveva creato, parte del Freddo così distante e mossa l'acqua, creò il ghiaccio, diede la vita e fece fioccare la neve. Cercò di mostrare il suo punto di vista alla folla astante, al Prete del Gelo che gli stava dinnanzi e, come ogni prete, predicava, anche davanti al Figlio della sua divinità. Samui parlò, Samui mise chiaramente sul piatto l'arroganza dell'uomo e la folla tacque. Tacque lunghi istanti, fin quando, alle sue spalle, un gigantesco fuoco venne appiccato. Abbiamo confidato del messia sbagliato. Abbiamo affidato le nostre speranze a qualcuno che non è disposto ad aiutarci. Siamo peccatori e per questo dobbiamo morire! Abbiamo profanato la nostra terra ... siamo peccatori. Abbiamo perso la via ... La folla gridava indistinta parole di sconforto. Il Prete, scuotendo la testa, si girò, mescolandosi tra la folla e, in un attimo scomparendo. Se ne stava forse andando? Ma Samui non ebbe modo di pensare a quel che stava accadendo perché subito la situazione degenerò. Alla folla si unirono altri uomini provenienti dal luogo in cui era stato appiccato l'incendio e scoppiò una violenta rissa. Sullo sfondo, un villaggio, un piccolo villaggio di capanne, abitato da uomini, donne, bambini, un villaggio innocente, veniva arso al suolo.
    Ma poi qualcosa cadde dal cielo, come dal nulla, atterrando con un sonoro rumore metallico ed un'esplosione di fulmini saettanti intorno a lui. Alcuni tra la folla fecero passi indietro, quasi come se avessero riconosciuto colui che era arrivato. Altri invece vi si gettarono contro con quello che avevano in mano: forconi, torce, le sole mani nude.
    E vennero annientati. Tutti. Tutti coloro che provarono a fermarmi, a mettersi tra me e il tentativo di salvare il villaggio di Munkeke ed Hotene assaggiarono il filo della mia lama. Dopo pochissimi minuti la folla era dispersa ma intorno al villaggio c'erano solo cadaveri mutilati, teste mozzate, interiora riversate sulla candida neve: sangue ovunque che riluceva alla mesta rifrazione dell'opaca luce nelle fredde nuvole foriere di gelo. Fu mentre comandavo ad alcuni di loro di cercare di spegnere l'incendio con qualunque mezzo che lo vidi, che vidi l'Araldo dell'Apocalisse. Se ne stava immobile, lì davanti, a fissare. Forse cercava di capire. I suoi occhi, vitrei ma non vuoto, mi osservavano. Mi avvicinai. Chi sei tu ... Chiesi. ...e cosa vuoi? Ma non era il momento delle chiacchiere. Avevamo un incendio da spengere. Non abbiamo tempo per le lunghe presentazioni, a quelle penseremo dopo. Aiutami a spengere l'incendio. In qualunque modo tu possa fare, basta che tu lo faccia. Eravamo pochi, avevamo bisogno di tutte le braccia che potevano, e volevano, dare una mano. [Note]Avevo iniziato il post con un'intenzione ma poi mentre lo scrivevo ho virato totalmente.

    Proviamo ad iniziare ad usare la seconda TS, che dici? Primo slot: animazione dei Kamui e fantasia. Usa entrambe le ts per creare un po' di uomini/creature di Azumaido che aiutino in qualche modo ad estinguere l'incendio che ormai è divampato, oltre che, ovviamente, se vuoi, qualche TA. Manipoli l'acqua, quindi non sarà troppo difficile ma mettiamoci un po' di fantasia e giustifichiamo la cosa. Ovviamente, sii autoconclusivo.
    Al prossimo post vediamo di provare ad utilizzare qualche altra cosa della TS. Dopotutto il tuo PG vuole provare le emozioni degli uomini, no? Per fortuna che lì vicino c'è Kensei che di emozioni se ne intende. Solo quelle brutte, certo, ma meglio di nulla. :ghu:






    Chakra:
    Vitalità:
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 850
    Velocità: 650
    Resistenza: 700
    Riflessi: 700
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 700
    Agilità: 700
    Intuito: 700
    Precisione: 700
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    4: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    4: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Equipaggiamento
    • Sistema di Ancoraggio dell'Arto Artificiale × 3
    • Cotta di Maglia Completa × 1
    • Elmo integrale dell'Inquisitore × 1
    • Specchietto in Metallo × 1
    • Spiedi Potenziati × 1
    • Arto Artificiale Kiriano Superiore × 2
    • D-Visor dell'Elmo da Inquisitore × 1
    • Lente per D-Visor - Visione Telescopica × 1
    • Tonico di Recupero Medio × 1
    • Tonico di Recupero Superiore × 1
    • Lente per D-Visor - Visione Fotocromatica × 1
    • Tonico Coagulante Superiore × 1
    • Yakusoku Kenkichi × 1
    • Simbolo della Stella × 1
    • Braccio Sinistro dell'Inquisitore × 1
    • Gakutensoku × 1
    • Equipaggiamento Debilitante × 1
    • Unagi × 1

    Note
    Combattere con Handicap Attivo.

    Assetto Gakutensoku: Nessuno.
    Simboli della Psiche attivi: 1
    Potenza Simbolo: +160.



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    Pipistrelli
    Yakusoku

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