Contrattacco al Re RossoNews GDR

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    Il Fiore Lupo

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    Contrattacco al Re Rosso
    Parte I




    Il Veterano e gli eventi che susseguirono alla Rottura. Un ginepraio talmente intricato che sarebbe stato impossibile capire cosa effettivamente avrebbe comportato nel futuro ma un fatto era sicuramente comprovato: l'Accademia ora aveva un nemico temibile da affrontare. Un avversario imprevedibile, forse uno dei peggiori che mai aveva incrociato. Un nemico in grado di disporre di forze e risorse. Un ostile in netto vantaggio su ogni punto di vista. E questo gli Accademici lo sapevano bene. Lo avevano affrontato e avevano perso.

    Il messaggio dunque non venne ignorato dai vertici accademici e la decisione fu unanime. Una scelta presa in piccoli salotti, lì dove i Daimyo e i veri potenti si incontravano. Non c'erano opzioni se non quella di porre fine a una minaccia tale che poteva mettere a rischio l'egemonia dell'Accademia. Una decisione che di fatto andò a combaciare con quella presa alla riunione segreta dei Kage. Quasi per caso, per la prima volta dopo molto tempo, una sola volontà andava a riunire i vari villaggi. Uno spirito di vendetta e di rivalsa contro un nemico ancora sconosciuto... ma sarebbe bastato a fermare la minaccia cremisi?

    Una missiva sarebbe giunta a tutti i Chunin e Jonin dell'Accademia attivi e in servizio. Un ordine urgente e segretissimo imponeva la massima attenzione e la risposta più celere possibile. Tuttavia le informazioni che sarebbero state fornite sarebbero cambiate a seconda del grado, ma a dire il vero alquanto scarne per entrambi. In sostanza in caso di una perdita di informazioni l'Accademia voleva cercare di contenere il più possibile il danno.

    Per i Chunin
    Il presente Ninja è richiamato in servizio, ed è tenuto a presentarsi il più velocemente possibile, e con la massima discrezione, alla città costiera di Tojo, presso il Paese delle Sorgenti Termali. L'aspetteremo al “Beteran”, una locanda nei pressi del porto. Farà parte di una squadra d'assalto, si prepari di conseguenza.


    Per i Jonin
    Jonin, è chiamato a gestire una situazione critica. Siamo riusciti ad ottenere informazioni importanti sui Cremisi e per sfruttare tale vantaggio abbiamo bisogno di Ninja adeguati e preparati. Si presenti alla città costiera di Tojo, senza farsi notare. La locanda Beteran sarà il punto di briefing e di appoggio. Dovrà invadere un'isola e fermare un possibile attacco. I dettagli verranno forniti direttamente dal caposquadra.


    I Ninja accademici una volta arrivati a destinazione, presso quella città così affollata caotica e puzzolente, aprendo la porta del Locale non avrebbero che incrociato bucanieri, marinai e gente verosimilmente del posto. Insomma una bettola come tante altre. Puttane e ubriachi ci non avrebbero pensato due volte a molestare giovani Ninja, avvenenti nel primo caso, e belle signorine in carriera, nel secondo e restante caso. Sicuramente erano giunti nel posto giusto, ma forse doveva aspettare qualcosa o ancora l'arrivo di qualcuno.



    Ma di fatto quali sarebbero state le informazioni così importanti che l'Accademia era riuscita a recuperare? Probabilmente, alla faccia della segretezza, i Nunkenin e i Ronin di tutto il mondo sarebbero venuti a sapere informazioni alquanto interessanti. Chi da propri informatori, chi da passaparola....

    Movimenti strani stanno avvenendo sulla costa sud di Kumo. I Cremisi sono in fermento e in preoccupazione. Strani omicidi stanno sconvolgendo i vari ranghi del Paese delle Nuvole e a quanto sembra non si capisce chi di fatto è coinvolto. E per questo che Kumo si è decisa di agire, radunando truppe e Ninja sta per invadere l'arcipelago di isole a est delle Paese delle Sorgenti termali. E tutti danno per scontato che la prima isola ad essere invasa sarà l'isola di Kenko.


    Dunque per i Nunkenin si sarebbe trattata di un'opportunità? Magari i Cremisi non avrebbero rifiutato l'aiuto da parte di persone esterne. O il supporto di altre organizzazioni, alla fine bastava provarci. Ma per saperlo bisognava recarsi presso quell'isola e... rischiare. [Nota QM]I Nunkenin hanno un vantaggio di informazioni rispetto agli Accademici. A prescindere dalla situazione o dal contesto se mai decidessero di partire verso l'isola Kenko arriveranno prima degli Accademici. In pratica hanno un anticipo di 6 ore.




    GucdoQK

    Nota Off-Gdr
    CITAZIONE
    Ualà! Questa è una News GDR. Primo post breve, un giro per chi vuole entrare subito nell'azione. Chiaramente essendo una News GDR chiunque può partecipare (compresi Nunkenin), ma badate bene sarà un cosa "complessa" quindi ponderate bene le vostre possibilità. Non ho citato i Genin perché per il momento non sono considerati nel "piano accademico" MA nulla vi vieta di parteciparvi. Chiaramente bisogna giustificare la cosa o uno stratagemma. Come l'Abete si può entrare e uscire, fare qualunque cosa basta che sia sensata e realistica al contesto! In calce al post troverete una mappa che vi renderà il tutto più chiaro.
     
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    × Off-Game ×


    × Legenda
    Narrazione
    "Pensieri"
    «Dialoghi»


    Che il Continente dei Ninja si trovasse sempre in uno stato particolarmente caotico, quasi disastroso, non era affatto un segreto, ma una certezza ben nota a tutti. Considerando i venti di guerra in quel di Kumo, la mia seconda Patria (prima di Oto e dopo di Taki), non mi sorpresi nemmeno tanto nel vedere un'altra delle missive accademica che giunse proprio alla porta della mia casa a Oto. Un ordine urgente e segreto a un chunnin, neo-otese come me, che mi ordinava di andare nel Paese delle Sorgenti Termali per una missione che sembrava essere tanto interessante quanto pericolosa: dovevo far parte di una squadra di assalto composta, probabilmente, dai ninja accademici. La locanda a cui andavano si chiamava Beteran, mentre la città in cui dovevo andare si chiamava Tojo. Non vi erano altri elementi che potevano risultare utili per me, motivo per cui dopo aver memorizzato tutto per bene nella mia mente semplicemente bruciai il foglietto. Anche se mi trovavo a Oto, non volevo che ci fosse stato qualcun altro a impossessarsene, considerando che a quel punto ci sarebbe potuta essere una fuga d'informazioni dall'Accademia e in quella locanda non ci saremmo presentati solo noi accademici (il che era da evitare). Come richiesto, partii subito e senza attendere oltre: dovevo raggiungere la città richiesta il prima possibile, proprio come diceva la lettera. Sembrava una cosa urgente e non dovevo perderci altro tempo. Gli ordini, poi, erano ordini: velocità e tempestività significavano proprio velocità e tempestività. Mentre abbandonavo il villaggio di Oto per dirigermi verso Ovest, verso il vicino Paese delle Sorgenti Termali, portai con me tutta l'attrezzatura di cui avevo bisogno: due katane, il shuriken gigante, i tonici e così via. Se era davvero una missione di assalto a qualcosa, non potevo proprio fare a meno di tutto il mio equipaggiamento che, ne ero sicuro, mi avrebbe permesso di dare il 110% delle mie possibilità, come sempre prima di allora.

    Il viaggio, per fortuna, non sarebbe stato per niente lungo considerando la vicinanza del Paese delle Sorgenti Termali a quello in cui si trovava Oto. E non avrei nemmeno incontrato tantissimi problemi durante quel mio spostamento: una volta superati i confini del Paese delle Risaie, viaggiai completamente in incognito, nascondendo le mie armi (tranne lo shuriken gigante) sotto il mio mantello. E una volta arrivato a destinazione, non mi sconvolsi più di tanto nel vedere un disastro di città. Tojo era come Oto, ma forse ancora peggio. Nella città le persone erano così tante da lasciare di stucco: tutti si muovevano, facevano qualcosa, parlavano... Sembrava una delle città più grandi che avevo mai conosciuto. Come se già questo non bastasse a infastidirmi dandomi delle forti motivazioni per lasciar perdere quel villaggio e tornare a casa, tra le sue vie scoprii anche un forte e costante odore di puzza. Perciò fu una fortuna di trovare il Beteran, la locanda in cui dovevo incontrarmi con gli altri membri della squadra d'assalto. Quello che trovai nella locanda, però, non erano ninja, ma marinai e bucanieri di vario genere: probabilmente la gente che lavorava in quel posto. Non era una locanda diversa dalle altre, insomma, considerando anche la presenza di ubriachi di ogni sorta e delle donne dal comportamento facile. Non mi lasciai comunque né intimidire, né molestare, ordinando un bel piatto di riso con il pesce e sedendomi in uno degli angoli più lontani e meno illuminati di tutta la locanda: non volevo dare nell'occhio aspettando che arrivassero altri ninja chiamati fin lì per compiere quella missione e possibilmente ritornare tutti sani e salvi alle proprie case, dalle proprie famiglie.






    Vitalità: 14 leggere
    Chakra: 60 bassi
    Chakra temporaneo: ///
    Equip.: Katana: 2/2 (nelle mani)
    Tonico di Recupero Medio: 2/2
    Tonico di Ripristino Medio: 2/2
    Shuriken Gigante: 1/1 (dietro la schiena)
    Veleno debilitante B2: 2 dosi su una katana, 2 sull'altra katana e 1 sul shuriken

    Status: ///

    Attese:

    Slot Azione:
    I – ///
    II – ///
    III – ///
    IV (Bonus Agilità) – ///

    Slot Difesa:
    I - ///
    II - ///
    III - ///

    Slot Tecnica:
    I – ///
    II – ///
    III (Bonus Intuito) – ///



    Slot Gratuito: ///
     
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    Falce dei Kaguya


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    Una missione per chunin


    E come ci sono finito in mezzo...



    Io ve lo dico: probabilmente questa storia non sarà divertente, ma di certo ha avuto un incipit abbastanza "buffo".
    Partiamo da principio: Meika-san non si vedeva in ospedale da parecchio tempo, non vi so dire nemmeno io quanto, ma di sicuro almeno sei mesi ed in quel periodo, non capisco come mai, tutti avevano iniziato a definirmi l'aiuto del Primario, a chiamarmi "Dottore" e cose strane così, che quando dicevano "Dottor Fudoh", io rispondevo: C'è un altro che si chiama Fudoh qui? Anche lui con l'H? e mi guardavano sempre strano.
    Comunque, quella volta faceva particolarmente freddo, avevo finito il mio turno di guardia in ospedale, non avevo missioni urgenti a cui partecipare o turni da fare in pasticceria, quindi decisi di mettermi a dormire nella stanza che Meika-san mi aveva lasciato lì in ospedale.
    Sto divagando, penserete, invece no! Stavolta serve tutta questa spiegazione, perché proprio mentre ero lì nella mia stanzetta, mi bussarono: era appena arrivato un ninja di Kiri in gravi condizioni.
    E' ferito? Quanto gravemente? Gli arti ci sono ancora tutti?, chiesi preoccupato, e pronto a sporcarmi le mani, ma l'infermiera mi guardò con un viso fra paura e vergogna e disse poche parole che, tutte assieme, non indicavano niente di buono: Dissenteria Fulminante ed Acuta, con inattese emanazioni sulfuree.

    Ammetto di essere rimasto quanto mai perplesso, immobile, persino, mentre la povera infermiera mi invitava a sbrigarmi e, dopo qualche istante, lo feci: la seguii e mi diede più particolari.
    Il malato era un chunin del clan Terumi che era stato avvelenato, verosimilmente, nella sua missione precedente, conclusasi da poche ore, giusto il tempo di andare a fare rapporto.
    Arrivai nel reparto delle malattie infettive e vidi le condizioni del poveretto, o meglio, non le vidi: la malattia, infatti, aveva avuto una strana reazione con la sua abilità innata, a quanto pare i Terumi possono emettere vapore nocivo già di loro, senza bisogno di ammalarsi, l'amico qui era finito per emettere dei gas parecchio nocivi dal corpo, tant'è che c'era un'intera ala dell'ospedale piena di gente intossicata solo per essergli stata vicina.
    Brutta giornata in amministrazione oggi, eh?, domandai, ma non tutti parvero gradire la mia domanda, vidi almeno due infermieri scuotere la testa.
    Ok, ora sì che sto divagando, torniamo ai fatti importanti: avevamo i beni personali del paziente Terumi e dovevamo capire la causa di quel male dai suoi possedimenti, non potendo mandare qualcuno dentro a cercare di prendere del sangue, o altro, per farci delle analisi.
    Così, mi misi a spulciare fra i vari oggetti, armi, resti di cibo, tonici e simili, finché non mi finì sotto mano una missiva di quelle tipiche delle missioni.
    Forse sono le indicazioni della missione da cui è tornato, magari ci daranno qualche suggerimento..., pensai sinceramente, mentre lo aprivo e lo leggevo.
    Sorpresa, sorpresa: non era una spiegazione della sua precedente missione, quanto le notizie fornite per una nuova missione, e sembrava una cosa parecchio divertente!
    Una missione di assalto per soli chunin che dovevano partire da una locandola nel Paese delle Sorgenti Termali.
    Ora lo so cosa state pensando: Fudoh, ma tu sei un genin, che cosa vuoi fare in una missione per chunin? Non hai le competenze!
    Vero, sono un genin, vero non ho le esperienze di un chunin, ma insomma, se non faccio missioni del genere, come lo divento chunin? Dai, su! Lo sapete che ho sentito per le strade del villaggio che non solo la Primaria, ma persino il Mizukage non erano più al villaggio? Chi mi avrebbe mandato a fare una missione per diventare chunin a quel punto? Tanto valeva procuarmele da solo delle missioni del genere!
    E così, presi la mia scelta: mi appuntai le indicazioni su quella missiva, poi la riposi fra le cose del povero Terumi, quindi chiamai alcuni infermieri.
    Quando furono lì in quattro, iniziai a dare indicazioni: Sono stato chiamato per una missione importantissimissima, quindi, signori miei, fino al mio eventuale ritorno, o al ritorno di Meika-san, sta a voi portare avanti l'ospedale e, diciamolo, se ci sono riuscito io, ci può riuscire chiunque, no? Bene, detto questo: tu, sulla sinistra, occupati di prendere informazioni sull'ultima missione del Terumi, cerca di sapere la zona dov'era e per eventuali particolari cibi, o vegetazioni del luogo, anche se nel suo rapporto parlava di qualche ninja in particolare e se in amministrazione ci possono dare informazioni su eventuali veleni che lo riguardano.
    Tu secondo da sinistra, occupati di tutti i malati per ferite ed affini, a te, terzo da sinistra, affido la gestione dei turni di guardia, mi raccomando, non far lavorare nessuno per più di dieci ore al giorno e tu, primo a destra... dai una mano a quello a sinistra.
    , detto quello presi le mie poche cose ed andai al porto.

    La cosa positiva dell'essere un senza casa? Le mie poche cose me le portavo sempre dietro, non avevo bisogno di passare a prenderle da qualche parte! Così, con i miei pochi avere e con i ryo messi da parte fra i miei tre lavori, affittai un posto su una nave diretta il più vicino possibile alla città di Tojo.
    Era sulla costa, oltre un posto chiamato Paese del Vortice e nemmeno troppo lontano da Kiri, sinceramente quel viaggio per mare in un paio di giorni, mi risultò quasi nostalgico, non so nemmeno io perché, oltre che rilassante, non avendo niente da fare con tutto bello che pagato.
    Alla fine arrivai a Tojo, allegra e caotica cittadina mercantile, mi ricordava un pò la mia infanzia per le strade di Kiri: tutto puzzava di pesce e di persone, persone con poco interesse per la loro igiene, quindi mi sentivo decisamente a casa (seppur sulla nave mi ero lavato prima di scendere a terra, eh!).
    Non mi fu difficile trovare la locanda "Beteran", il vero problema era trovare qualche altro ninja lì: c'erano parecchie signorine che mi fecero delle proposte "svianti", ma io ero lì per una missione, così, iniziai a guardarmi intorno in cerca di qualche shinobi, qualcuno con un coprifronte come il mio, o anche di un altro dei villaggi (in fondo avevo conosciuto gente di Oto, di Suna e di Konoha, quindi sapevo com'erano fatti tutti i loro coprifronte), se non ne avessi trovati, avrei cercato una ragazza abbastanza sulla mia età (e se era una di quelle che volevano sviarmi, ne avrei cercata una anche bellina, se possibile) e gli avrei chiesto: Scusa, ci sono ninja da queste parti?.
    In fondo, domandare è diritto... rispondere, poi, è cortesia.
     
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    Contrattacco al Re Rosso


    I



    Di tutte le cose che si erano discusse durante la riunione segreta dei Kage, l’argomento Cremisi era quello che più impensieriva Hohenheim. Non perchè Chanta fosse un nemico meno formidabile, ma perché, almeno in quest’ultimo caso, avevano avuto il colpo di fortuna di avere delle informazioni importante e, sulla base di queste, avevano definito una linea di azione a breve termine. Sui Cremisi invece, nulla. In fatti, l’unico piano che avevano escogitato fino a quel momento, sotto suggerimento del Kage bambino, era di instaurare una rete di infiltrati così da ottenere maggior informazioni su un nemico che si era mostrato terribilmente aggressivo. Non solo i Cremisi si erano infiltrati tra le più alte cariche di comanda a Kumo, ma si erano già scontrato con l’Accademia, risultando vincitrice. Hohenheim non aveva partecipato a quello scontro e se ne rammaricava. Tuttavia, sapeva che il Mizukage era stato presente ed i suoi racconti avevano supportato l’immagine di un nemico, il Veterano, al di fuori delle loro possibilità. Itai aveva messo in dubbio persino che, anche unendo le forze dei 4 Kage, il Veterano potesse essere sconfitto. Una cosa del genere non si sentiva dai tempi della lotta contro Madara.

    Fu per questo che, ritrovarsi sul tavolo una notizia come quella appena giunta, fosse una grande possibilità per l’Accademia. A quanto pareva, la rete di spionaggio istituita stava dando già i suoi frutti, se quella era la fonte, altrimenti avrebbe accettato con gratitudine questo regalo della fortuna. In effetti, le informazioni che arrivarono persino a lui, erano meno che un accenno a quello che le spie avevano scoperto. Si sapeva solo che c’erano novità sui Cremisi di grande importanza. Questo al Kage bastava. La missiva sembrava essere stata inviata a tutti i jonin e chunin del villaggio, ma Hohenheim volle raddoppiare l’invito mandando a sua volta una missiva a tutti i ninja sunesi di tale grado per unirsi a lui in quella missione. Se ci fossero stati volontari, avrebbe quindi selezionato quelli più idonei a seguirlo, ridistribuendo poi le sue forze a difesa di Suna, Sanbashi e così via dicendo.

    [...]



    Il viaggio verso il paese delle Sorgenti Termali sarebbe stato rallentato dall'inconveniente di non poter usare mezzi troppo appariscenti, vista la segretezza della missione. Inoltre, di quei tempi, era meglio non far sapere in giro che il Kage di un villaggio avesse lasciato il suo paese per una missione, perchè questo avrebbe potuto attirare attacchi da parte delle associazioni criminali o di Chanta. Non bisognava dimenticare che Suna era una dei pochi villaggi a non essere stato attaccato ancora né da Chanta né dai Cremisi, e Hohenheim aveva il timore che presto sarebbe stato il loro turno. Per questo aveva detto a Raizen di istituire un sistema di sigilli di teletrasporto per movimentare truppe da un villaggio all'altro istantaneamente. Purtroppo il sistema non era ancora in piedi, ma sperava che i fogliosi avessero iniziato a lavorarci.

    Perchè quindi era andato? Aveva molteplici ragioni per rimanere a difendere i propri confini, ma quel tipo di ragionamento non era in linea con i principi che si erano discussi durante la riunione dei Kage. Andando a combattere di persona, voleva dare il buon esempio ai suoi ninja ed ai ninja dell’Accademia, mostrando che combattere a centinaia di chilometri dal suo villaggio era difendere i propri confini.

    Arrivò quindi a Tojo su una carovana commerciale partita ai confini del Paese del Vento. I commercianti quindi lo avrebbero lasciato ad una decina di chilometri lontano dalla città, permettendogli di avvicinarsi da solo insieme ad altri gruppi di pellegrini. Essendo una città portuale, il via vai di persone e merci era intenso, ed Hohenheim avrebbe sfruttato il flusso di gente per entrare nel villaggio sotto mentite spoglie. Tutto il suo equipaggiamento era coperto, infatti, da un pesante mantello che lo copriva interamente ed aveva un modesto cappuccio. Senza il copri fronte, Hohenheim sembrava un bambino come tanti altri nella città. Il suo chakra, ed i quattro sigilli della psiche che si era tatuato, immagazzinando ulteriore energia per la missione, erano completamente soppressi.

    Il jonin si avvicinò al luogo dell'incontro, muovendosi tra le vie meno battute della città. Arrivato a poca distanza dalla locanda, si fermò ad osservare la fila di clienti che entravano o uscivano dal locale. Solo marinai e prostitute, un mix all'interno del quadro Hohenheim avrebbe svettato per il semplice fatto di apparire troppo giovane. Il jonin avrebbe quindi incrociato le mani nel segno della capra, assumendo le sembianze di un uomo di quasi quarant'anni che non avrebbe dato troppo dell'occhio. Una volta entrato, avrebbe dato un buono sguardo intorno a sè prima di trovare un posto a sedere. Avrebbe ordinato qualcosa, aspettando che il loro contatto si manifestasse.

    Chakra: 123/125
    Vitalità: 20/20
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 600
    Velocità:  650
    Resistenza: 700
    Riflessi: 775
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 775
    Agilità: 700
    Intuito: 700
    Precisione: 700
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Gambali in Ferro × 1
    • Fumogeno × 1
    • D-Visor × 1
    • Rivestimento Mimetico × 1
    • Maschera × 1
    • Kunai × 8
    • Cotta di Maglia Completa × 1
    • Respiratore × 1
    • Tonico di Recupero Superiore × 2
    • Tonico di Ripristino Superiore × 1
    • Contenitore di Elemento × 9
    • Kiseki Verde × 1

    Note
    ///


     
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    Falce dei Kaguya


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    Il Fronte di Kumo


    Mai visitato prima...



    Quando la missiva arrivò ad Ame ed una delle picche la portò alla Locanda dei Veri Batuman, l'uomo a cui la stessa fu consegnata, Ru-Wai, non le diede sul momento tanta attenzione, solo qualche ora dopo, nel suo ufficio, che altro non era se non la dispensa della locanda, il Kaguya rilesse quella banale missiva e poi, semplicemente, chiuse gli occhi.

    Quando riaprì gli occhi, il Risorto si trovava sul mare di fiamme, con il Sole Nero, generato dagli Hai Urami, che brillava al centro dello stesso e, sui quattro versanti, gli altrettanti troni.
    Sentite veramente il bisogno di parlarne? Sono Cremisi! Spiegatemi che c'interessa!, parole infastidite, detta da colui che si trovava sul Trono di Piume: Feng Huang, nella sua forma umanoide, il Re delle Fenici.
    Fratello, sì, sono quelli di Kumo, non c'entra niente con la nostra Vendetta, ma scoprire qualcosa di loro potrebbe aiutare con la Zanna..., iniziò a spiegare dal suo Trono d'Ossa, il defunto Mizukage, Shiltar Kaguya.
    Oh suvvia, Ossicino, niente mezze verità, almeno fra di noi: sai bene che non ci può servire per quelli della Zanna questa storia, ci vuoi andare solo perché ti annoii! Dillo!, schernì a quel punto, dal Trono del Mostro, il Chuda Cannibale nella sua forma di tartaruga umanoide.
    Sì, Mostro, non avere alcunché da fare, in attesa di una traccia sulla Zanna da seguire, mi annoia! Così come mi infastidisce l'idea che l'Accademia e questi Cremisi si diano guerra fra loro, senza che noi c'entriamo in alcun modo. e quelle furono le parole di colui che aveva lo stesso aspetto di "Ru-Wai", il Risorto, sul Trono di Cenere.
    Proprio le parole che uno si aspetta dall'Ego! AHAHAHAHAHAHAH!!!
    Purtroppo ha ragione, fratello: vogliamo veramente rischiare la pelle in una missione di cui non sappiamo niente, così, per pura noia e vanità?
    Pennuto, devo ricordare io della missione contro lo Yonbi? O di tutti i casini qui ad Ame, fino al Drago Nero? O ancora di quella volta con le formiche umanoidi? Se non era noia e vanità in quei casi, cos'era? AHAHAAHAHAHAH!!!!
    Zitto, Mostro, non sei affatto divertente?
    Avrei detto il contrario, Ossicino... e sua vanità, l'Ego, cosa dice di bello?
    Che andremo a vedere cosa sta succedendo in questa isola chiamata Kenko e magari siamo fortunati e ci guadagnamo una Falce, o qualcos'altro d'interessante da tutto questo.
    Andata!
    E votano anche per due, fratello, hai seri problemi di Ego...
    AHAHAAHAHAHAHAHAH!!! Non avrei saputo dirlo meglio!!!


    Quandoil Risorto riaprì gli occhi, da solo, nel retro della locanda, rilesse di nuovo il contenuto della missiva.
    E come ci arriviamo a quest'isola?
    Fratello, tu sei una Fenice, noi evochiamo Fenici, le Fenici volano, secondo te?
    A dirla tutta, anch'io volo, ma meglio evitare di dare troppo nell'occhio da subito., commentò il Risorto, parlando da solo in quello spazio pieno di casse ed alcolici.
    Ti risulterà difficile evitare di dare nell'occhio, non è nella tua natura, malgrado la furtività di cui ti vanti tanto.
    Un sorriso si dipinse sul volto del Kaguya, che intanto prendeva quanto necessario per un leggero cambio di aspetto: una modifica alla pettinatura, una tinteggiatura ai capelli ed un cambio d'abiti. Il necessario prima di uscire in mantello dal Villaggio della Pioggia, con il viso coperto dal cappuccio.
    Uscito dalle Mura, Ru-Wai avanzò ancora ed ancora, fino ad arrivare ai margini del Paese della Pioggia e da lì evocare Suzaku, la più veloce delle sue Fenici, nonché la più abile a mimetizzarsi fra le nuvole.
    Il volo a dorso di fenice fu veloce e silenzioso; non ci volle molto per arrivare nelle vicinanze dell'isola di Kenko e, a pochi metri dalla costa, il Kaguya si fece lasciare dalla sua evocazione, per poi entrare sull'isola a piedi (grazie anche al chakra adesivo).

    Così avrebbe avanzato per le strade della cittadina, in cerca della prima bettola dove dei nukenin in cerca di fortuna potevano dirigersi e lì si sarebbe rivelato, svelando l'aspetto sotto il mantello e chiedendo, specie a qualche piacente cameriera, se c'erano possibilità per un ninja di guadagnare qualche soldo da quelle parti.

    Arrivi camminando sull'acqua? E ti metti a bighellonare per le locande in cerca di guadagni?
    Non avevamo detto che volevamo evitare di dare nell'occhio?
    Non mi pare che siamo arrivati in mezzo alla piazza della cittadina circondati da ceneri ed ali!
    Certe volte, le vette del tuo Ego mi stupiscono ancora, Fratello!
    AHAAHHAAHAHAHAHAHAH!!!
     
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    Magistra Vitae

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    Il re in rosso


    Post 1 ~ Si va alla guerra

    Terminati i suoi incarichi Shin aveva scelto di fermarsi a prendere qualcosa di pronto per cena in negozio e mentre controllava le offerte si era fatta sera. Le luci dei lampioni si accesero dopo aver sfarfallato per alcuni istanti mentre il sole terminava il suo corso oltre l'orizzonte. Con una mano occupata a sorreggere la borsa della spesa e l'altra a cercare le chiavi, il giovane salì le scale che lo conducevano al suo alloggio. Il piccolo appartamento preso nel dormitorio gli costava poco o nulla di affitto visto il suo ruolo, ma era comunque una spesa che avrebbe potuto evitare visto che la sua famiglia possedeva una casa nel quartiere dei mercanti. Se aveva scelto di rinunciarvi, era perché quell'abitazione era troppo grande per lui solo. Dopo che i suoi genitori e sua sorella si erano trasferiti fuori dal Villaggio, aveva accarezzato a lungo quell'idea, ma solamente dopo il rientro dal Paese delle Valli si era finalmente deciso. Quell'esperienza aveva inferto l'ennesima cicatrice al suo animo, e per quella ferita non poteva più contare neppure sul balsamo che era il rapporto con Kairi, scomparsa senza lasciare traccia mentre era in missione. Così si era ritirato, richiudendosi metaforicamente in se stesso in quel piccolo bilocale, a leccarsi le ferite da solo. Ma il mondo va avanti anche senza di te, come si usa dire, e la convocazione infilata sotto la porta era lì a ricordarglielo. Il ragazzo lesse le poche linee e poi controllò il contenuto della borsa della spesa, sospirando. Temo che il latte andrà a male...

    Sebbene cercasse di suonare come distaccata, la missiva tradiva una sensazione di urgenza che lo shinobi aveva percepito rare volte nelle comunicazioni accademiche. Forse un tempo si sarebbe impensierito, ma dopo quello che aveva visto e che aveva fatto, ormai problemi così incerti e remoti lo lasciavano indifferente. Certo, che non ci fosse da scherzare gli era ben chiaro in testa, e non avrebbe preso la missione con leggerezza, ma si sarebbe preoccupato solamente quando sarebbe stato il momento. Una squadra d'assalto eh? Era passato del tempo dall'ultima volta, e non era stata quella che si definisce una passeggiata. Il giovane srotolò una mappa piuttosto dettagliata sul tavolo, cercandovi Tojo. Mmm, nel Paese delle Sorgenti Termali. Ma perché proprio lì, cosa c'è vicino? Escluse che si trattasse del Paese del Vortice, poco più a sud, in relazioni amichevoli con la Foglia. Forse un giro largo per entrare nel Paese del Fulmine? Il pensiero non lo allettava particolarmente. Gettarsi nelle fauci di Kumo era tutto fuorché una buona idea, visto che avrebbero combattuto con il vantaggio del terreno. Shin riavvolse la carta, riponendola nel cassetto. L'unico modo per saperne di più era recarsi sul posto. Non che avesse alternative, visto che la chiamata alle armi vincolante per tutti i destinatari.

    Il Paese delle Sorgenti Termali era formalmente un territorio neutrale, sebbene sotto la benevola egida dell'Accademia. Le frontiere non erano sottoposte ad una stretta sorveglianza, per lo meno provenendo da sud, ed erano anzi attraversate quotidianamente da una quantità di commercianti e viaggiatori. I traffici arrivavano fino a Tojo, una piccola città rivierasca come tante. La salsedine trasportata dal vento marino aveva sbiadito i colori degli edifici intorno ai moli, scrostandone le coperture, e sembrava essersi portata via anche la voglia di vivere dei suoi abitanti, costretti per vivere ad affrontare il mare o a trasportare pesanti casse dalla mattina alla sera. L'unica traccia di felicità in quel popolo di manovali si trovava concentrata nelle taverne, dove l'alcol, il fumo e le donne facevano dimenticare agli uomini la loro cattiva sorte. E proprio in una di queste l'Accademia aveva stabilito il punto di ritrovo. La figura incappucciata, coperta da un mantello leggermente troppo corto, non avrebbe probabilmente attirato nessuna attenzione da parte degli avventori, intenti in ben più interessanti impegni. Se avessero saputo che sotto la cappa nascondeva una katana, e che entrambe in realtà erano kitsune tramutate dalle loro arti arcane, probabilmente le reazioni sarebbero state differenti [Nota]Shin al fianco porta Anzu in forma di spada. Il mantello è Harumi che usa Kami degli Oggetti. La maschera di Konoha è infilata sotto il corpetto. Il resto dell'equipaggiamento è come da scheda..

    Varcata la soglia si sarebbe diretto verso il bancone con disinvoltura, nonostante fosse la prima volta che mettesse piede lì dentro, approfittandone per lanciare sguardi attenti da sotto il cappuccio. C'erano diversi personaggi nella locanda, ma per la maggior parte sembravano avventori comuni. Alcuni sembravano più sull'attenti di altri, guardandosi intorno circospetti, ma non era veramente strano in un posto del genere. Certo, sapendo della missione era lecito aspettarsi ci fossero degli shinobi nei paraggi. Il Kinryu non ci mise molto a trovare il primo, in effetti, sebbene fosse difficile come sparare sulla croce rossa. Voce alta e coprifronte ben in vista, a differenza sua che l'aveva occultato, una sua non così vecchia conoscenza stava facendo da faro per le cattive intenzioni di qualunque malintenzionato nei paraggi. O da esca, a volerla vedere positivamente. Shin appoggiò una mano sulla spalla del kiriano, avvicinandosi all'orecchio per farsi sentire nonostante il baccano senza dover urlare. Dovresti rivedere un po' il tuo concetto di discrezione, Fudoh con l'H. Da quella distanza l'uomo sarebbe riuscito a riconoscere il volto del foglioso sebbene in ombra, e vi avrebbe trovato impresso un sorriso nonostante il tono da rimprovero. E' un piacere rivederti, anche se le circostanze sono quelle che sono. Che dici, ci facciamo un bicchiere mentre aspettiamo gli altri?
     
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    ~ The Red Capes are coming!

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    Prologo


    Atto I
    Dall'altra parte del mondo. †



    Erano passati pochi giorni dall'ultima visita dell'Hozuki, pochi giorni da quando mi ero arrogato, sebbene col benestare dell'unica altra carica della mia portata di Kiri - per lo meno per quanto riguardava la considerazione che Itai aveva di noi -, il titolo di Decimo Mizukage e già qualcosa mi chiamava fuori dal villaggio. Non era tuttavia qualcosa che potevo liquidare o non considerare: si trattava dei Cremisi, l'organizzazione con a capo il Veterano descritta da itai durante la riunione al Ferro. Il mio primo pensiero fu quello di scrivere una seconda missiva e di evocare Kyofu. L'Albino presenziò al mio fianco col suo solito fare regale. Trova Akira. gli dissi, senza aggiungere altro. Annuì prima di volare fuori dalla finestra. Affondai sulla nera poltrona che avevo portato in amministrazione. La massiccia scrivania in ebano che avevo sostituito a quella di Itai mi stava davanti, intarsiata di figure tetre che narravano le gesta degli antichi draghi, come congelata dal momento in ui avevo letto quella missiva. I restanti fogli avevano perso d'interesse. Congiunsi le mani tra loro, poggiandole sull'elmo all'altezza della bocca con fare contemplativo. Un piccolo rumore metallico seguì tale gesto.
    Era già per me arrivato il momento di lasciare Kiri? Nonostante la relativa vicinanza alla Nebbia, raggiungere la città costiera di Tojo mi dava la stessa impressione di dover affrontare un viaggio alla volta dell'altra parte del mondo. Ero già spezzato dall'onere di una situazione così semplice. Come faceva Itai? Come faceva a lasciare tutto e partire? Dissi a bassa voce. Se solo potessi rimanere qui pur partendo... Nel groviglio di pensieri caotici e rancorosi la via più semplice quasi sempre rimane sommersa. Mi alzai dalla sedia, colto poi dall'illuminazione. Lasciai tutto com'era, dirigendomi rapidamente al Clan Kenkichi.
    Pochi minuti dopo ero da Kyobi, il capoclan. Feci un inchino entrando nelle sue stanze, in segno di rispetto. Stava meditando con Diamera. Comparve anche Yakusoku. Tutti si inchinarono a quel punto. È sempre un piacere vederti, Diamera. Dissi, chinando leggermente la testa. Perché mi cerchi, Kensei? Chiese poi Kyobi. Devo chiederti un favore. Feci due passi avanti. Ho bisogno che tu mi sostituisca. L'Accademia mi vuole già lontano da qui. Ma non come Kyobi: dovrai sostituirmi come Kensei. Non stavo certo chiedendo al Capoclan originario di Kotetsu Bara di amputarsi tre su quarto arti. Basterà una semplice trasformazione. Lo rassicurai. Non dovrai fare niente se non presenziare al mio posto in ufficio. Mi occuperò, prima di andare, di spostare tutti gli impegni. Dovrai alzarti presto la mattina e percorrere la strada da qui all'Ufficio e poco altro. Lì potrai fare quel che più ti aggrada, a porte chiuse. Siamo Fratelli, i nostri rituali d'addestramento, le Forme e quant'altro sono cose che ci accomunano. Sei il sostituto perfetto. Ti dovrò solo chiedere di dormire nelle mie stanze per qualche giorno. Il ninja della Rosa sembrò sbuffare un poco. Conosceva tuttavia i doveri che aveva verso il Clan. A buon rendere. Disse, mentre componeva il sigillo della capra. Feci lo stesso. In un attimo fu come se ci fossimo scambiati di posto. Io ero lui e lui era me - con qualche chilo di ferro in meno. Grazie. Dissi semplicemente, congedandomi.
    Prima di partire dovevo solo passare in amministrazione e sistemare quanto detto.

    [...]


    Meno di un paio d'ore dopo ero al porto. L'abito donatomi dalla trasformazione sventolava al vento assieme ai miei capelli. Una sensazione che non provavo da molto. [IMG] Mi era stata indicato il molo due: era lì che attendevo. Dopo qualche minuto arrivò una piccola imbarcazione, decisamente in pessime condizioni. Eppure mi era stata consigliata perché la più veloce. Quando il suo capitano scese sulla terra ferma capii meglio la situazione. Era Samoru. Sorrisi andandomi a presentare e salendo sulla nave. Ovunque tu stia andando, giovanotto, ti consiglio per lo meno ti nascondere il tuo chakra. Neanche un istante dopo il Braccio Sinistro iniziò a rilasciare lentamente del chakra modificato, spandendolo tutt'intorno a noi. [Tecnica]Tecnica della Corte del Giudizio - Saibansho no hanketsu no jutsu
    Villaggio: Kiri
    Posizioni Magiche: Ariete (1)
    L'utilizzatore può far propagare dal Braccio Sinistro dell'Inquisitore il chakra intorno a lui in una zona di raggio nove metri. Il chakra così emesso crea un'interferenza che non rende possibile distinguere le fonti di chakra al suo interno. Il chakra emesso può essere modificato al fine di renderlo diverso da quello dell'utilizzatore e ad esso non ricollegabile: sarà possibile decidere l'aura percepita, la sua quantità e la sua potenza, l'impronta di chakra ed eventuali tecniche speciali, se conosciute. È possibile modificare la percezione della quantità della riserva di chakra. Può modificare le caratteristiche del chakra pagando il costo di attivazione della tecnica. Attraverso un ulteriore consumo di Basso, l'utilizzatore può concentrare il chakra modificato in una determinata area all'interno del raggio di propagazione, facendo credere che l'intera manifestazione di chakra appartenga ad un unico individuo. Può essere utilizzato in combinazione con qualsiasi tecnica spendendo slot tecnica anziché slot tecnica avanzata.Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    Sottotipo:
    (Consumo: Basso / Mantenimento: ½ Basso)
    [Da chunin in su]

    Appaio come un'energia Verde. Riserva Piena. Quattro Volti liv. I. Aura relegata alla mia persona.

    Quando giungemmo a Tojo non feci in tempo a scendere dalla nave di Samoru che notai immediatamente qualcosa di strano. La durezza del viaggio e la nausea scomparirono in un istante: un ninja di Kiri che mi era familiare si stava dirigendo con fare tutt'altro che accorto verso l'unica taverna del posto, nonché la taverna che era stata indicata come punto di breefing. Salutai velocemente Samoru con un gesto della mano e cercai di raggiungere il ninja. Era Fudoh, anche se sul momento non ricordavo bene il suo nome. L'unica cosa che ricordavo bene era che fosse un genin e che quindi in quel luogo non doveva affatto starci. Concentrai nuovamente il chakra nel braccio affinché la sua aura fosse coperta da eventuali occhi sensitivi indiscreti. Lo raggiunsi mentre sentivo che chiedeva evidentemente ad una avvenente prostituta indicazioni. Scusa, ci sono ninja da queste parti? Gli tirai un nocchino in testa, delicatamente, col braccio sinistro, così che potesse notare qualcosa. Lo presi poi sotto braccio. Sta' vicino a me. Gli dissi. Mi spiegherai poi, a tempo debito, che cosa ci fai qui. Adesso non ci restava che aspettare.




    Chakra:
    Vitalità:
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 850
    Velocità: 650
    Resistenza: 700
    Riflessi: 700
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 700
    Agilità: 700
    Intuito: 700
    Precisione: 700
    Slot Difesa
    1:
    2:
    3:
    Slot Azione
    1:
    2:
    3:
    Slot Tecnica
    1:
    2:
    Equipaggiamento
    • Tonico Coagulante Medio × 2
    • Sistema di Ancoraggio dell'Arto Artificiale × 3
    • Elmo integrale dell'Inquisitore × 1
    • Cotta di Maglia Completa × 1
    • Arto Artificiale Kiriano Avanzato × 2
    • Filo di Nylon [10m] × 1
    • Spiedi Potenziati × 2
    • Braccio Sinistro dell'Inquisitore × 1
    • Unagi × 1
    • Yakusoku Kenkichi × 1

    Note

    Equipaggiamento debilitante indossato, combattere con handicap attivo.

    L'equipaggiamento è calcolato a "mano" perché il creaschede fa le bizze. Vorrei avere qualche credito extra ma sono "povero". Ti scrivo i costi qua sotto almeno vedi un po' te come gestirla. È l'unica cosa diversa dalla scheda che trovi clickando sul faccione di Kensei nell'header del post.

  8. Tonico Coagulante Medio × 2 - 120

  9. Sistema di Ancoraggio dell'Arto Artificiale × 3 - 45

  10. Elmo integrale dell'Inquisitore × 1 - 45

  11. Cotta di Maglia Completa × 1 - 225

  12. Arto Artificiale Kiriano Avanzato × 2 - 260

  13. Tonico di Recupero Minore × 1 - 45

  14. Specchietto in Metallo × 1 - 10


  15. Parlato
    Citato
    Koutsu
    Kyofu
    Yakusoku

     
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    Rosso


    I


    Il fato mi aveva condotto nel Paese delle Sorgenti Termali ancor prima che il rapace messaggero mi raggiunse, o ancor prima che il roditore volante di Kensei potesse trovarmi.
    Erano passati pochissimi giorni dal mio ultimo incontro con Jotaro, una decina di giorni dalla mia ultima visita a Kiri, e mi trovavo ancora in quel anonimo Paese per riposarmi prima del grande salto che mi avrebbe condotto ad Ame... Ma quella sarebbe stata un'altra storia.
    Nascosto perennemente in un mantello tanto logoro quanto sporco, mi sarei ritrovato a Tojo, una maleodorante città di costiera molte ore prima dell'appuntamento.
    La circtanze erano, o quantomeno si stavanopresentando, molto strane.
    Una missione, un'adunata generale in vista di una operazione militare che sembrava essere tanto vasta quanto segreta... Chi aveva preso quella decisione, se i kage non ne erano stati informati? Un bel quesito, era certo, ma c'era qualcos'altro che tormentava i miei pensieri... Chiunque fosse stato, era un vero idiota.
    Punto di raccolta in una città portuale. Località scelta per il briefing... Una locanda.
    Se veramente non avessi voluto leggere quelle parole come un vero e proprio atto sovversivo, come una trappola, avrei dovuto pensare all'ideatore di quel messaggio, e della missione stessa, come un perfetto idiota.
    Tanta segretezza raccolta nel punto più pericoloso, dal punto di vista del pericolo di "fuga di informazioni", della città. Il tipo di città più pericoloso, per lo stesso punto di vista... Potevo realmente pensare che l'Accademia fosse dominata da personaggi così idioti?
    O forse, era addirittura peggio... Una trappola? Non volevo pensarlo.
    Ma avrei agito di conseguenza.
    Già molto prima di entrare nel borgo marinaro, infatti, mi sarei preoccupato di modificare il mio flusso di chakra, attivando l'Anello della Fonte Pura della cotta di maglia che avevo forgiato nel Bosco delle Quattro Fonti. [Suijin]Anello della Fonte Pura
    Villaggio: Personale
    Posizioni Magiche: Cane, Bue, Tigre, Serpente, Cane (5)
    L'utilizzatore, concentrando il chakra nell'Anello della Fonte Pura, può modificare il proprio flusso di chakra: all'attivazione sarà possibile variare la quantità, la potenza e l'impronta di chakra possedute, in modo da non rendere riconoscibile il proprio chakra. Non sarà possibile utilizzare il chakra mentre mantenuta attiva la tecnica. Se Suijin riceve un qualsiasi colpo, la tecnica si disattiverà automaticamente.Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    Sottotipo: Supporto
    (Consumo: Basso)
    [Da chunin in su]

    Energia Bianca, senza Impronta
    Ma non solo.
    A circa 2 chilometri dalla cittadina, mi sarei appartato in un anfratto della vegetazione, cercando una piccola riserva di acqua, al fine di poter creare un mio clone. [Slot Tecnica Avanzato]Tecnica della Moltiplicazione Acquatica - Mizu Bushin no jutsu
    Villaggio: Kiri
    Posizioni Magiche: Topo, Gallo, Lepre (3)
    L'utilizzatore può creare cloni di sé sfruttando almeno 3 unità d'acqua ogni copia. Le copie possono essere create ad una distanza di 1,5 metri dall'utilizzatore o da un clone e possono allontanarsi dal ninja che le ha create di circa 30 metri, superata questa distanza si dissolvono riversando acqua nell'arena. Si possono muovere contemporaneamente o 1 clone o l'utilizzatore. Le loro statistiche sono pari energia l'utilizzatore. Hanno 100 crediti equipaggiamento dell'utilizzatore; non è possibile duplicare Bombe e Tonici. La vitalità è pari a ½ leggera ogni grado ninja. Il chakra posseduto è diviso equamente tra tutte le copie create e l'utilizzatore; una volta disattivata la tecnica o distrutti tutti i cloni, il chakra residuo tornerà all'utilizzatore.Tipo: Ninjutsu - Suiton
    Sottotipo: Supporto
    (Consumo: Basso)
    [Cloni Massimi: 1 ogni grado ninja]
    [Da studente in su]

    Tutti per Uno
    Arte: L'utilizzatore può trasmettere i propri pensieri con i suoi cloni d'acqua, e viceversa, attraverso il chakra. Viene stabilito un contatto mentale tra l'utilizzatore e i cloni che gli permette di comunicare tra di loro anche senza emettere alcun suono.(Consumo: ½ Basso ogni round)
    [Da genin in su]

    Senza Mani
    Abile: L'utilizzatore può usare le tecniche di moltiplicazione di cloni d'acqua senza comporre i sigilli: la tecnica richiede un caricamento per un ugual numero di sigilli. Durante il caricamento si creerà un piccolo mulinello d'acqua nel luogo in cui verranno creati i cloni.[Da genin in su]

    Tecnica Superiore della Moltiplicazione Acquatica
    Talento: I cloni d'acqua possiedono 2 Leggere bonus alla Vitalità al momento della loro creazione: ogni clone richiede 2 unità d'acqua in più per la creazione. Può essere utilizzata 1 volta ogni 3 round. Non è possibile sfruttare le altre abilità 'Talento' in combinazione.[Da chunin in su]

    A quel punto avrei fatto attendere nascosto il clone, mentre io mi addentravo nella città. Un luogo piccolo, sporco, densamente popolato per via degli scambi commerciali, ma nulla che potesse fargli vantare una certa predisposizione strategica di rilevanza.
    Mi sarei quindi addentrato nella locanda, diverse ore prima dell'ora di incontro, non scoprendo mai il mio volto perennemente coperto, e chiedendo all'oste una camera.
    Avrei approfittato della mia antecedenza rispetto agli altri ninja per farmi un bagno caldo e qualche ore di ristoro. Ne avevo bisogno, soprattutto del primo, dopo più di qualche giorno lontano dalla civiltà.
    Approfittando di quel tempo, il mio clone avrebbe percorso i chilometri che lo distanziavano da me, solo per andarsi a cercare un punto nascosto nel dietro locanda dove attendere. E lì avrebbe atteso, immobile e perennemente nascosto, per quanto possibile. I tetti, laddove la predisposizione lo avrebbero permesso, sarebbero stati un'adeguata alternativa.
    Dopodiché, sarei sceso nel locale comune, dove marinai e puttane di vario tipo si succedevano in parole e azioni.
    Senza troppe preoccupazioni, senza trasformazioni, con il solo mantello indossato e il cappuccio sempre alzato, avrei trovato il tavolo più vicino al fondo della locanda, in modo da trovarmi sempre ad una distanza di massimo una decina di metri, a linea d'aria, dal mio clone, che nel caso si sarebbe mosso a sua volta per agevolare questa mia richiesta.
    Tra la gente e la confusione, ero solo uno dei tanti uomini seduti lì dentro, intento a bere un enorme bicchiere d'acqua. Forse la cosa che in quel posto era più strana.
    Avrei osservato uomini, di varie forme e dimensioni, entrare e uscire dal locale... Ero certo che tutti avrebbero usato trasformazioni o abilità similari, se fossero stati quantomeno coscienti che tutto quello poteva rivelarsi un enorme boomerang Cremisi.
    Il giovane ninja della Nebbia di nome Fudoh arrivò, seguito dal chunin di nome Shin, della Foglia, che avevo conosciuto nelle Valli... Un uomo dai capelli rossi prese sottobraccio Fudoh, forse uno shinobi sotto false sembianze.
    E tutto quello era abbastanza fastidioso.

    Avrei potuto resistere solo pochi altri minuti, prima di alzarmi in piedi e abbassare il cappuccio.

    Quando finisce questa buffonata?
     
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    È colpa tua. Ratty

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    Il Contrattacco


    Questioni Economiche

    A volte ci sono missioni che un ninja può liberamente decidere se accettare o meno. Missioni pericolose, o che prevedono una lunga durata che porta lontano dagli affetti e dagli interessi di ogni giorno, o anche missioni che potrebbero scontrarsi con l'etica e la morale di molti. Persino a Oto. E poi ci sono quelle missioni per le quali la rinuncia non è nemmeno lontanamente concepibile, missioni che superano ogni scelta individuale, la cui importanza trascende la mera concezione di individuo e si portano verso il più ampio concetto di patria, famiglia e onore. A volte semplicemente non si può dire di no. Puoi essere un ninja strambo o con molti aspetti particolari, ma non puoi semplicemente rifiutare.

    Questa era una di queste.

    Città di Tojo, nel paese delle Sorgenti Termali. Un pugno di case, un porto, qualche attività commerciale. Febh era arrivato da almeno tre giorni e soggiornava in una bettola della peggior specie dove stranamente si sentiva a suo agio, memore della dura vita prima di unirsi al villaggio di Oto. Doveva solo attendere qualche ora e poi la missione sarebbe stata compiuta: tutto era stato messo in moto e come una macchina spietata il fato avrebbe determinato il successo della sua missione senza che ci fossero interferenze o problemi. In caso contrario il rientro a Oto sarebbe stato impensabile, e solo una vita di fuga e false identità avrebbero potuto preservare la sua sopravvivenza.

    Bussarono alla porta della stanza: era il momento. Si avvicinò a quella lastra di truciolato dipinto che mal avrebbe resistito a uno starnuto in caso di tentativi di effrazione e disse la frase in codice. Una serata interessante. Molte notti risvegliano ricordi sopiti. Replicarono oltre la soglia, una voce ovattata, camuffata. Io ricordo la maionese della nonna. Anche i cavolfiori in zuppa sono carichi di promesse. Almeno quanto il canto del cigno. Che mi ricorda il pane alle olive. Prego? Ho detto: che mi ricorda il pane alle olive. Ehm...sicuro che non ti "faccia tornare ai giorni del grano?" No, no, son proprio sicuro del pane alle olive. Ah...allora mi sa che devi andare alla porta più in fondo nel corridoio, è un'altro incontro segreto. Oh diamine! Eh, che ci vuoi fare, le frasi in codice ormai sono mainstream. Vabbè, buona giornata. A lei, saluti a casa.

    Non era quello l'incontro che aspettava. Un'ora dopo, dopo il codice corretto, qualcuno passò una lettera sotto la porta. Vergata di fretta, quasi con l'urgenza di chi sa che le cose potrebbero andare storto. Carico inviato. Consegna prevista in tre giornate lavorative.

    ERA FATTA!

    Con un sospiro di sollievo lo Yakushi si lasciò cadere sul letto cigolante. Finalmente! La vecchia Ogen avrà il suo carico di alici sotto sale aromatizzate al miele di castagno! Finalmente questa missione è finita! Avevo i nervi a fior di pelle! In quella bussarono alla finestra: un corvo dell'accademia, mandatogli tramite la vecchia Ogen che era l'unica a sapere dove lui si trovasse, lo convocava per una missione un pò meno importante, ma forse su più larga scala. Oh... Per puro caso era in quella stessa città. Messo il mantello col cappuccio, più per il freddo che per nascondere le sue fattezze, Febh avrebbe raggiunto la locanda designata, dove ad attenderlo c'era già un discreto circo.

    Ah...eccellente. Mormorò appena entrato, prendendo posto a sedere e constatando la presenza di parecchia gente che gli stava tendenzialmente antipatica. Forse era meglio fingere di non aver ricevuto il corvo....
     
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    Il Fiore Lupo

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    Contrattacco al Re Rosso
    Parte II




    Il barista, il cui volto dava tutt'altro che l'impressione di essere un semplice uomo di mare in pensione, guardò torvo Fudoh dopo aver ascoltato la sua domanda. Ci mise qualche secondo per rispondere, nel mentre asciugava con un panno lercio un boccale di birra. Tuttavia di sicuro la risposta dell'uomo avrebbe sorpreso il Kirano, ignorando bellamente gli altri presenti vicino al Genin: - Sì, ma dovrebbero esserci solo Chunin e Jonin, Fuodoh di Kiri. Ma infondo chi sono io per impedirti di rischiare la tua vita?-

    Già, in secondo l'intera bettola si trasformò lasciando spazio a quello che in realtà era una sorta di quartier generale dell'Accademia. Le porte si sbarrarono, le finestre si oscurarono. Tutto lo sporco che era presente per terra, sui banconi e sui calici scomparve (a parte l'acqua decisamente sporca e maleodorante del boccale di Akira... mai ordinare acqua in una bettola del resto) lasciando spazio a numerose mappe appese su tavole, a numerosi equipaggiamenti. Ai limiti della scala che conduceva al primo piano si presentò una specie di officina e salendo le scale ci si presentava ad una sorta di piccola sala operatoria. Tutte le donne e gli uomini che avevano provato o infastidito spudoratamente con i Ninja arrivati scomparvero lasciando spazio alle classiche nuvolette delle Kage Bushin, mentre dalle varie porte interne apparvero numerosi Ninja accademici. Venticinque persone per essere precisi.

    - Buongiorno a tutti Signori. Buongiorno anche alle persone non invitate. E buon giorno anche all'Amministratore di Oto, Febh Yakushi. Il mio nome è Saito Uraboki. Jonin di Konoha - per alcuni un nome e una faccia già note. Inoltre fu l'unico a restare vestito nello stesso modo. Sporco e puzzolente, ancora intento a pulire per l'ennesima volta il bicchiere da dietro il bancone – Se siete qui è chiaramente perché avete deciso di partecipare al contrattacco dell'Accademia ai Cremisi, a Kumo o ai seguaci del Veterano. O chiamateli come meglio vi pare. - fece un giro di bicchiere con il panno ignorando quasi bellamente l'informazione cruciale che aveva appena fornito – Oggi muoveremo guerra contro quei bastardi, ma purtroppo attaccare direttamente il Veterano allo stato attuale delle cose non sarebbe che un puro suicidio, nonostante la presenza di persone eccezionali in questa sala. Dunque logoreremo il Paese delle Nuvole colpendolo nei punti più critici. - a quel punto Saito alzò il dito indicando la mappa della regione e suggerendo così a tutti di osservarla insieme – Tojo, Futto, Kenko, Hotto e Kaido. Imprimetevi questi nomi a fuoco nella vostra testa. Perché saranno il teatro di una battaglia importante e tutto dipenderà dalle vostre azioni. Quello che vi chiediamo è in realtà molto semplice. Dovrete sbarcare a Kenko, una volta giunti nell'isola dovete catturare i Ninja di Kumo che arriveranno per conquistarla, e questo Signori è l'informazione che siamo riusciti ad ottenere. Ma perché catturare? - avrebbe lasciato in sospeso la domanda per qualche secondo - Perché dovrete farvi dire il modo di raggiungere il porto di Kaido, ovvero il porto militare dove è situata l'intera flotta di Kumo e distruggere l'intero parco navi. - attese di nuovo qualche secondo ripetendo il giro di panno – Dovrete catturare i Ninja a Kenko poiché per accedere al porto militare dovrete essere a conoscenza di modalità di ingresso a noi sconosciute. Questo perché per arrivare alle navi le misure di sicurezza sono massime e solo una fuga di informazioni interna permetterebbe di avvicinarsi alla flotta, senza farsi contro l'intero esercito stanziato a Kenko. Assieme all'informazione che vi ho appena fornito dovete sapere un'altra informazione top secret. Quando il Jonin Akira ha sconfitto Shinken Bosu si è innescata una reazione a catena inaspettata. Il Ronin del Paese delle Valli ha iniziato a uccidere, insieme verosimilmente ad altri collaboratori, Ninja e nobili di Kumo portando un bel scompiglio. A Kumo lo chiamano il Diavolo delle Valli, noi colpo di culo. Questo perché ha costretto i Cremisi ad agire con più velocità per non dimostrarsi deboli e incapaci di gestire un singolo cavallo pazzo. Così ci ha dato una finestra per muoverci. Ah... Giusto per informazione abbiamo provato, tramite i nostri informatori interni, a contattarlo ma è semplicemente un fantasma. - di nuovo una pausa, di nuovo un giro – Ebbene... - indicando diverse casse – abbiamo ideato una cartabomba specifica. Ne basta una attaccata nella parte viva della nave per farla affondare. Si tratta di una implosione, va a creare un buco enorme ma senza generare troppo rumore e fumo. Un vero gioiellino di arte Ninja. Ce ne sono settantacinque, ovvero il numero di navi che abbiamo previsto da distruggere. Dividetevele come volete. Infine abbiamo previsto alcune modalità di azione. Passando per i sotterranei di questa bettola arriverete direttamente ad un peschereccio, pensato per accompagnarvi di nascosto fino all'isola Kenko. La stessa nave, gestita da noi accademici, poi resterà nei paraggi per portarvi vicino a Kaido, una volta che avrete ostacolato l'invasione dell'isola e recuperato le informazioni. Ho alcuni sigilli di segnalazione, basta consumare un po' di chakra per avvisare la nave di riavvicinarsi all'isola. Ora potete fare come volete, non ho alcuna limitazione. L'importante è che quelle maledette navi affondino. Domande? - [Cartabomba Antinave]
    Cartabomba Antinave [Bomba]
    La cartabomba è un piccolo foglio sul quale è inciso un fuuinjutsu: causa una potente esplosione di diametro pari a 0.5 metri quando attivata; è in grado di far affondare una nave di grande dimensione se attivata nella parte viva dell'imbarcazione. L'attivazione non è percepibile tramite i sensi; è possibile scegliere il tempo dell'esplosione, da tre secondi fino a 30 ore. Non ha effetto su persone.
    Tipo: Speciale - Ustione
    Dimensione: Minuscola
    Quantità: 1
    (Potenza: 600 | Durezza: 1 | Crediti: //)
    [Da chunin in su]




    A prescindere poi di come sarebbe andata la restante parte del briefing le modalità di arrivo all'isola Kenko sarebbero state ben chiare. Per chi avesse preso la nave sarebbe sbarcato dietro ad insenatura naturale, coperto da scogli e da una rigogliosa foresta... difficile dunque essere individuati. [Note per il viaggio]La nave è considerata come velocità energia blu. Con la nave per arrivare all'isola ci vogliono tre ore. Qualunque modalità di spostamento aggiuntiva concede vantaggi o svantaggi a seconda dell'energia. Ad ogni differenza di energia cambia di un'ora il tempo di spostamento.

    Dalla zona di sbarco per arrivare a Shiro ci vuole un'ora ad energia blu di marcia intensa. Per arrivare invece a Tosa lo stesso tempo.

    Per attraversare, ad energia blu, l'isola da Nord a Sud ci vogliono circa 3 ore. Da est a ovest circa 2 ore.


    La nave inoltre dispone come al quartier generale nel primo ponte di una sala operatoria e un team medico con Jonin viola esperto. Mentre il secondo ponte e ultimo ponte dispone di equipaggiamento di vari genere e grado, oltreché provviste e risorse per recuperare le energie. In totale a governare la nave vi è un capitano: Jonin nera, tre chunin viola e quindici Genin marinai di Kiri, tutti energia blu.



    Discorso ben diverso sarebbe stato per Feng Gu. Il suo arrivo avrebbe anticipato di molto lo sbarco degli Accademici, anche per i più veloci tra di loro. Tuttavia non accadde nulla di rilevante per Ru-Wai e quando giunse nella cittadina principale di Kenko, Shiro, nessuno ostacolò il suo ingresso alla locanda. Poteva agire come meglio pareva ma solo dopo circa un'ora qualcosa di decisamente inquietante sarebbe accaduto al Ronin.

    A prescindere da dove si sarebbe trovato un ondata, o per meglio dire un terribile sentore di malessere l'avrebbe coinvolto; una sensazione che aveva una direzione ben precisa, costringendolo sicuramente a voltarsi verso l'origine. [Voragine Rossa]
    Intuito: 800 (+3 Kougan +3 Tecnica Focalizzata +2 Volontà del Dominatore) + Azione Rapida + Genjustu Perfette

    Debilitazione dell'Imperatore: Voragine Rossa
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    L'illusione si attiva se osservata la vittima entro 15 metri. La vittima avrà un malus in Concentrazione, Intuito e Agilità pari alla differenza tra la differenza dell'Intuito dal il valore della sua energia e la differenza del valore di Intuito dell'utilizzatore dalla propria energia. Se tale differenza è positiva la tecnica non ha effetto. L'efficacia è pari a 30.
    Tipo: Genjutsu -
    Sottotipo:
    (Consumo: Alto / Mantenimento: Medio)
    [Richiede Kougan IV]
    [Da Chunin in su]

    Volontà del Dominatore (Base)
    Talento: L'utilizzatore è in grado di aggiungere 2 Tacche di Intuito a qualunque Debilitazione dell'Imperatore. E' possibile usarlo una sola volta ogni 2 Round. Non è possibile sfruttare altre abilità 'Talento' in combinazione.
    [Da chunin in su]
    A circa quindici metri si sarebbe trovato davanti un uomo, sulla cinquantina dallo sguardo glaciale, con entrambe le braccia incrociate dietro la schiena. Apparentamene sembrava ignorare senza alcun problema le persone attorno a lui, considerandole forse al pari di bestiame: - Non ho idea di chi tu sia, nonostante la forza che dimostri. - era forse un sensitivo? - Tuttavia non posso escludere alcune possibilità. Se sei un Accademico arrenditi ora, e avrai salva la vita. Se sei invece un Mercenario in cerca di soldi possiamo discutere un contratto di lavoro. Avvicinati e mi assicurerò che tu non menta... poi parleremo. - che fare dunque per Feng Gu?


    Mappa attuale di Kenko



    Edited by ~Cube - 11/11/2019, 17:04
     
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    II



    Hohenheim si poggiò allo schienale della sedia, facendosi sommergere dai suoni cacofonici della locanda, dal vociare delle persone, dal rumore di bicchieri che battevano sui tavoli di legno. I suoni raggiungevano il suo angolo appartato, dove si era fatto portare da bere una bevanda alcolica che aveva a mala pena assaggiato. Aspettava sereno che gli eventi facessero il loro corso, mentre osservava le persone che entravano. Alcuni dei suoi futuri compagni avevano scelto di fare un'entrata teatrale - o goffa - altri si erano dati all'anonimato. Hohenheim avrebbe potuto investigare con le sue capacità da sensitivo la vera identità di tutti quei volti sotto i mantelli, ma lasciò perdere. Il suo sesto senso non dava allarmi, nemmeno quando Febh Yakushi apparì dalla porta della locanda. L'amministratore era una vera e propria mina vagante, praticamente impossibile da controllare o comandare...forse persino collaborare. Era tuttavia un ninja di prim'ordine e sarebbe servito in quella missione.

    Hohenheim non si palesò, lasciando invece che fosse l'organizzatore di quella missione ad aprire le danze. Era invero su questo che il Kazekage stava riflettendo. La segretezza era un conto, ma un'azione militare di questo calibro doveva avere l'avallo di almeno un Kage. Ma chi? Oppure era un'iniziativa di qualcuno dei Daimyo? La cosa era strana. Ne doveva venire a capo.

    Hohenheim era immerso in questi pensieri quando il barista, invero un jonin alleato, spezzò l'illusione che li avvolgeva. La locanda ed i suoi avventori sparirono nell'aria sottile, portando con loro il chiacchiericcio e l'atmosfera frizzante di quel luogo. Spuntarono al loro posto ninja dell'accademia, vestiti di tutto punto, tavoli e mappe. Di contro, altri ninja, come lui, che avevano risposto alla chiamata diventarono quindi chiaramente visibili, visto che vestivano in borghese. Hohenheim sciolse il velo di chakra che lo ammantava e ne cambiava le fattezze, lasciandolo sfumare intorno alla sua persona senza muoversi dalla sedia.

    Se gli altri avessero fatto lo stesso, il Kazekage avrebbe quindi riconosciuto Akira Hozuki e Kensei Hito, quest'ultimo neoeletto Mizukage. Un moto di amarezza si fece largo nello spirito del Kage bambino. A fronte delle loro capacità, entrambi si erano mostrati davvero poco collaborativi durante la riunione segreta dei Kage. Akira aveva addirittura lasciato il villaggio di Kiri portando via con sè una delle sei reliquie, ignorando chiaramente la decisione dell'assemblea di Kage. Hohenheim scommetteva che il ronin aveva la Lanterna con sè anche in quel momento. Allo stesso modo Kensei non era meno problematico, ma adesso aveva sulle spalle il peso di un villaggio. Adesso lui era l'Accademia, e da quella non si poteva scappare, così come aveva fatto durante la riunione. Tuttavia, il fatto che fossero entrambi lì, per lo meno voleva dire che tenevano a quella missione che forse avrebbe appagato la loro voglia di menare le mani. Per quanto riguardava gli altri ninja, non li riconobbe.

    La sua attenzione venne quindi assorbita dall'anziano jonin, il quale si prodigò a spiegare le informazioni che avevano raccolto. L'uomo attempato parlava con entusiasmo, ma tralasciava dettagli importanti di tutta quella storia. Così, una volta che ebbe finito, dal fondo della sala il Kazekage parlò:

    Grazie per averci illustrato il piano di azione, Saito Uraboki. Vediamo di chiarire un paio di cose: innanzi tutto, questo nukenin...Shinken Bosu...ha costretto i Cremisi a scoprirsi, ma questo poi com'è collegato ai nostri informatori e questa missione? Inoltre, perchè i Cremisi vogliono conquistare Kenko? Saperlo ci permetterebbe di capire come distribuire le nostre forze sull'isola...vero non è molto grande, ma noi non siamo un esercito. Infine cosa volgiamo raggiungere con la distruzione della flotta di Kumo? Perchè è così rilevante da aver messo in campo questo dispiegamento di forze?

     
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    Di tutto quell'ambaradan di gente che fecero il loro ingresso nella locanda, conoscevo principalmente due persone: Fudoh, perché lo avevo incontrato nel Paese del Tè in delle circostanze insolite, e Febh Yakushi, che era l'Amministratore di Oto nonché la persona che era venuta a tirarmi fuori di prigione. Fudoh, probabilmente, sarebbe stato felice di vedermi e di notare che ero diventato ormai un accademico. Per questo, non appena lo vidi entrare nella locanda, mi alzai dalla mia sedia situata nel più lontano e buio angolo della locanda per dirigermi verso di lui. - «Fudoh! Ti ricordi di me? – gli chiesi [estremamente felice]tumblr_inline_pfhqrhnv2c1umrk3u_540 di vederlo lì. Era ovvio che anche a lui gli avessero mandato una lettera: alla fine dei conti non era mica un ninja qualunque. «E' da tanto che non ci vediamo, eh! Sei ancora un barbone?» – Chiesi abbastanza curioso, magari pensando al fatto che in tutto questo tempo avrebbe anche potuto trovarsi una qualche baracca a Kiri, iniziando a vivere come un vero cittadino del Paese delle Acque! D'altro canto, per quanto mi ricordassi da quello che aveva detto molto tempo prima, gli piaceva vivere per strada.
    Mentre io e Fudoh [parlavamo]OT: sempre se Fudoh non è contrario, altra gente entrava nel locale. Subito dopo Fudoh, sarei andato a salutare Febh Yakushi: - «Spero tu abbia fatto un buon viaggio, amministratore,» – gli dissi sicuro che la sua presenza in quel posto ci avrebbe fatto comodo considerando l'immensa quantità di chakra posseduta.

    Mentre avevo salutato le uniche due persone che conoscevo in quel ambaradan di gente, finalmente si palesò colui che era il vero organizzatore accademico che fece immediatamente sparire tutta quella messa in scena lì intorno. Un uomo in cui percepii subito un'immensa quantità di chakra: non doveva essere uno qualsiasi. E considerando che probabilmente era un elemento importante nelle gerarchie accademiche, mi sedetti vicino a Febh. Quando il Jonin di Konoha iniziò a parlare, non capii per niente a chi si riferiva con il termine Seguaci del Veterano. Ciononostante, i riferimenti ai Cremisi e a Kumo, invece, li compresi abbastanza bene. Ora mi trovavo non più a Kumo; ero dall'altro lato della barricata, e non potevo proprio fare a meno di fare ciò che mi richiedevano. Certo, combattere contro coloro che fino a un anno prima erano miei alleati e fratelli, ninja di Kumo, non mi portava chissà quanta soddisfazione: avrei ucciso i miei stessi concittadini. Forse. O forse loro avrebbero ucciso me. Dal discorso del Jonin di Konoha appariva sempre più chiaro come questi volesse intraprendere delle serie azioni contro Kumo, la mia Patria. Mentre ragionavo sul fatto che presto mi sarei ritrovato a combattere contro i miei concittadini, - o, per meglio dire, ex concittadini, - il Jonin continuava a spiegare il piano mentre io ascoltavo con un non finto interesse. La mappa che presentò era tanto semplice quanto banale: un arcipelago composto da varie isole. Il resto del piano spiegato dal Jonin era estremamente semplice da capire: gruppo di ninja che sbarca a Kenko e catturare i shinobi di Kumo che vi arrivano. Prestai una particolare attenzione sulla parola "catturare": non uccidere quindi. Il motivo per cui dovevamo catturare i ninja di Kumo, - chissà che lì non avessi reincontrato qualcuno che mi conosceva, - era altrettanto semplice: interrogandoli e torturandoli avremmo dovuto raggiungere Kaido, un'altra isola, o meglio il suo porto, dove avremmo visto le navi di Kumo. La missione, - sempre semplice e banale nella sua comprensione e difficilissima nella realizzazione, - era quella di distruggere tutto il parco navi ivi situato. Per un attimo mi chiesi se non potevamo subito recarci dove richiesto, ma la risposta a quella mia domanda, forse un po' retorica, venne subito data dal Jonin della Foglia: massime misure di sicurezza, modalità d'ingresso che non conoscevamo. A quest'ultima si aggiunge anche un'altra informazione che l'accademico classificò come Top Secret. Me la segnai per bene nella mente, considerando che, in effetti, aveva ragione. Poi arrivò l'ultima parte del suo discorso, quella relativa al COME avremmo dovuto affondare le navi della flotta di Kumo: delle bombe specifiche pensate appositamente per le navi. Le bombe erano ben 75 (come le navi che dovevamo distruggere). A occhio e croce sarebbero bastate per tutti coloro che si sarebbero resi volenterosi di mandare a picco qualche nave di Kumo.

    Insomma, una missione estremamente interessante e al contempo estremamente pericolosa. Difficilmente, difatti, l'esercito di Kumo ci avrebbe permesso prima di tenere l'isola e quindi di distruggere così tante navi in loro possesso. E, se era come pensavo che fosse, avrei passato un bel po' di tempo sott'acqua. Non che la cosa mi dispiacesse; l'acqua mi piaceva. Era che sarebbe stata una cosa estremamente insolita. Inoltre, come potevano spartirsi quelle bombe? Si sarebbero tutti suddivisi in dei gruppetti? Con una certa quantità di bombe per ognuno di loro? Mentre riflettevo su quegli aspetti, un ragazzo iniziò subito a fare diverse domande al Jonin di Konoha. Prima di Shinken Bosu, quindi sull'importanza di Kenko per la Nuvola. Alcune domande erano ovvie (come quella relativa al motivo per cui si volevano distruggere le navi di Kumo). In ogni caso, attesi che vennero poste tutte le domande, prima di rivolgermi all'Amministratore di Oto.
    «Credo che dovremo distribuire le carta-bombe tra i vari ninja in seguito alla battaglia di Kenko...» – gli dissi l'unica cosa sensata a cui pensavo. In questo modo avremmo visto chi fosse sopravvissuto all'attacco dell'esercito di Kumo verso quell'isola e successivamente avremmo anche distribuito le bombe in modo equo, in modo che ogni ninja potesse raggiungere almeno una nave e farla affondare a picco grazie a quella bomba. Se le avessimo distribuite subito tra i vari ninja, avremmo rischiato di perderne alcune a seguito delle possibili morti dei ninja che li avrebbero portati su Kenko. Per questo il mio piano era abbastanza preciso: prendere tutte le bombe, portarle a Kenko, nasconderle, aspettare che arrivassero quelli di Kumo, sconfiggerli e catturarli, farci dire le informazioni su come raggiungere l'altra isola e solo in seguito distribuire le armi.
    La scelta, però, spettava ai Jonin accademici e, in parte, anche a Febh.

    Quindi, a meno che Febh Yakushi non mi avesse ordinato di fare in un altro modo, avrei preso la nave a cui aveva accennato il Jonin di Konoha. Quello, difatti, sembrava il modo più facile e semplice per raggiungere l'isola. Inoltre, non sembrava per niente(?) una trappola, a meno che non ci fossero delle spie in quella sala e i Cremisi non sarebbero venuti a sapere di ciò che stavamo per fare. La probabilità della fuga d'informazioni c'era anche se il numero degli accademici al corrente della situazione non era affatto elevatissimo. Ciononostante, non potevo raggiungere l'isola in alcun altra maniera. Forse Febh poteva... in quel caso, forse, me lo avrebbe fatto presente dandomi degli ordini differenti.







    Vitalità: 14 leggere
    Chakra: 60 bassi
    Chakra temporaneo: ///
    Equip.: Katana: 2/2 (nelle mani)
    Tonico di Recupero Medio: 2/2
    Tonico di Ripristino Medio: 2/2
    Shuriken Gigante: 1/1 (dietro la schiena)
    Veleno debilitante B2: 2 dosi su una katana, 2 sull'altra katana e 1 sul shuriken

    Status: ///

    Attese:

    Slot Azione:
    I – ///
    II – ///
    III – ///
    IV (Bonus Agilità) – ///

    Slot Difesa:
    I - ///
    II - ///
    III - ///

    Slot Tecnica:
    I – ///
    II – ///
    III (Bonus Intuito) – ///



    Slot Gratuito: ///
     
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    II



    Gettai il bicchiere d'acqua a terra, evidentemente scocciato da quella inutile pantomima. Bleah... Siete ridicoli. Affermai, sputando a terra mentre il jutsu di trasferimento di quella bettola veniva sciolto, rivelando le vere identità di oste e struttura. Finalmente... E siamo più del previsto... Aggiunsi, a bassa voce.
    Una trentina di persone in tutto, tra cui Kensei, il Kazekage dal nome impronunciabile, Febh Yakushi, Fudoh, il ragazzo di Konoha che era venuto a fare una scampagnata nel Paese delle Valli qualche mese prima, Fudoh e quel tizio idiota che avevo incrociato per sbagliato all'Abete... Tutti vennero scrutati, mentre mi rimettevo a sedere al tavolino.
    Fino ad adesso, le premesse era tra le peggiori che avevo mai sentito per una missione di, vera e propria, guerra.
    Il referente per la missione, l'oste, era un jonin della Foglia, ed in poche parole spiegò il fulcro di quella missione.
    ... A quanto sembrava, dalle informazioni ottenute dall'Accademia, il primo obiettivo di Kumo sarebbero state le isole a largo del Paese delle Sorgenti Termali. La cosa, a livello strategico, poteva essere almeno sensata... Garantirsi un bacino sicuro, a largo della Nuvola, e minacciare in tal modo la Nebbia, Konoha e le stesse terre accademiche.
    Era tutto il resto che appariva quantomeno dubbioso.
    Obiettivo della missione, distruggere la flotta Cremisi stanziata in una base nel sud della Nuvola; per farlo, sarebbe stato necessario catturare alcuni dei ninja di Kumo presenti su Kenko... Nel caso non ci fossimo riusciti, l'intero esercito Cremisi, già sulle isole al largo delle Sorgenti Termali, ci sarebbe saltato addosso.
    Evitai di interrompere, e restai in silenzio, almeno finché l'uomo non nominò un nome che conoscevo: Shinken Bosu. Mmh? Il ronin delle Valli, dopo la sconfitta subita per mia mano, e dopo aver visto il suo daimyo morire per mano dei ninja Cremisi, aveva preso a cuore la sua vendetta e... Aveva iniziato ad uccidere ninja e nobili della Nuvola.
    Fu infine l'ora delle informazioni finali... Una nave era pronta per il trasporto, e su di essa un forziere contenente delle speciale cartebomba, ideate appositamente per distruggere le navi della flotta di Kumo.
    Ascoltai il Kazekage, che fu il primo a prendere la parola, ponendo delle domande che, giustamente, necessitavano di una risposta.
    Io non mi limitai solo a rispondere a talune di esse, ma andai oltre. Se posso... Feci finta di alzare un braccio, mentre mi sistemavo ancora più comodamente - e scomposto - sulla sedia a cui sedevo. Non avrei atteso permessi di sorta. Io sono quello che ha fatto il culo a Shinken. Avrei esortato. E' un ronin, precedentemente al servizio del vecchio daimyo delle Valli. Da quando i Cremisi glielo hanno ammazzato, insieme alla sorella, probabilmente ha un dente avvelenato... Direi molto avvelenato, visto che ha preferito loro che a... Me. Feci una pausa. Condivido tutto quello che il Kazekage ha fatto presente... Ma, ci terrei a precisare giusto qualcosa... Brevissimo silenzio. Questo piano fa veramente schifo. Se il vecchio jonin o gli altri ninja presenti ne sarebbero stati in qualche modo disturbati, non sarebbe stato un mio problema. Io non riesco a comprendere se questi vostri presunti informatori nella Nuvola siano solo degli idioti... O se lo sono chi ha ideato questo piano... Perché se non sbaglio la vostra speranza è che il primo attacco non vedrà impiegato tutto l'esercito, perché se questo accadesse... Saremmo carne da macello. Spero almeno che voi non siate corrotti, ma semplicemente inetti. Mi consolo così. Parole durissime. Mi sarei alzato, evidentemente scocciato. Vediamo di passare alla parte propositiva del discorso, rispetto a tanta merda, Propongo di dividerci in due gruppi. Avrei sottolineato il tutto mostrando indice e medio ai presenti. Se i Cremisi stanno per attaccare Kenko, e le restanti tre isole, e se non sono dei completi idioti come chi guida al momento l'Accademia, o almeno hanno un servizio informativo quantomeno definibile come non ridicolo... Cosa che gli invidio, sia chiaro... Una chiara frecciatina. Avranno già infiltrato dei ninja nell'isola, una piccola testa di ponte per l'invasione. Probabilmente almeno un sensitivo, e in grado di comunicare a distanza... Immagino quindi un covo, o qualcosa del genere. Bene, loro saranno quelli da catturare. E' molto più semplice effettuare un'operazione di controspionaggio in questo modo che in guerra. Temo che non sarà semplice catturare vivi uomini che stanno sbarcando su un territorio accademico per conquistarlo... Senza contare che il rischio di ritrovarsi chiusi in una piccola tenaglia nel momento dello sbarco, con un gruppo di Cremisi già presenti sull'isola, è molto alto. Feci spallucce. Il secondo gruppo, sarà quello che dovrà impedire lo sbarco dei Cremisi, o cercali e rigettarli in mare. E fungeremo da diversivo per il primo gruppo di controspionaggio, cosicché l'attenzione dei Cremisi sia rivolta principalmente verso di noi. Faremo un po' di casino, insomma. A proposito... Guardai ancora una volta il jonin della Foglia. Almeno sai dirci che tipo di attacco dobbiamo aspettarci? Le restanti due isole saranno oggetto di attacco congiunto o le hai nominate così per far vedere che hai studiato un po' di geografia del posto? Un'altra evidente frecciatina, diretta a l'uomo che si diceva responsabile di una missione che pareva reggersi più sul caso che su informazioni ed idee concrete.
    Se il Kazekage è d'accordo, io direi che è la miglior guida possibile per il gruppo di controspionaggio. Non credo siano presenti sensitivi migliori tra di noi. Avrei guardato il manipolatore d'argilla, attendendo un suo cenno di riscontro. Detto questo, direi che puoi scegliere te il tuo team... Per gli altri, la destinazione è chiara. Chi sopravvivrà, dovrà pensare all'infiltrazione a Kumo... Un problema molto distante, per ora. Ancora una volte spallucce.
    Per me, possiamo andare, provvederemo alla definizione dei gruppo durante il viaggio. Era stato detto già fin troppo.

     
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    Falce dei Kaguya


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    Quasi come quella volta!



    Ed eccomi qui, circondato da ninja.
    Vi ricordate quella volta, un paio di anni fa, dove finii in mezzo a quella storia del panzone che creava ed animava armi? Ecco, pure quella volta era circondato da ninja, ma ero un beneamato signor nessuno, stavolta, c'è un sacco di gente che mi conosce! E che mi chiede cosa ci faccia io in questa missione.

    Il primo fu il barista: sapeva il mio nome e mi disse che un genin non doveva essere lì Ha ragione anche lei..., ammisi.
    Poi ecco che mi si avvicina un tizio incappucciato, che scoprii essere l'ex beato fra le donne, con cui avevo di recente condiviso una seconda fredda disavventura, sotto la guida del Sensei Yakushi, Oh! Ehi, ciao! Sì, certo, un bicchiere... ma penso di non essere molto simpatico al barista..., ammisi, Sa anche il mio nome...
    Ed ecco che uno sconosciuto con i capelli rossi, mi dava una leggera, nemmeno tanto, botta sulla nuca, per poi tirarmi a se, Ehi, scusa, stavo parlando con lui..., dissi indicando l'ex Beato fra le donne, poi guardai il Rosso, Ci conosciamo?
    E mi si avvicinò persino il Massacratore di Scimmie che avevo incontrato nel Paese del Thé, Ehi, Tasaki-san, ciao! Scusa, questo tizio mi sta tirando, credo che mi conosca, ma non ricordo chi sia... Tutto bene, sono ancora un barbone, sì, che altro potrei essere?, domanda buffa la sua, non trovate?

    Comunque, tutti quei bell'incontri si interruppero quando il barista attirò l'attenzione di tutti, trasformando quel piccolo locale, non esattamente al massimo dell'igiene, in una vera e propria base operativa, con mappe ed un discretamente alto numero di gente lì dentro.
    Il barista disse persino il suo nome: era un jonin di Konoha! Ci credereste? E poi c'è chi critica me, un genin di Kiri, perché lavoro anche in una pasticceria!
    E c'era anche il sensei Yakushi!
    Quel barista-jonin ci spiegò la situazione: quattro isole e questi ninja di Kumo, che tutti chiamavano Cremisi, desiderosi di conquistarle per sbarcare sui territori accademici, il ché sarebbe stato un problema, ci arrivavo anch'io.
    L'idea era di catturare qualcuno di loro sulla prima isola e poi vedere di usare le informazioni per un'invasione nostra nella loro base, dove distruggere tutte le navi.
    Mi sembrava un pò pericolosetto, se volete sapere la mia, considerando che esclusi quelli con il jonin-barista, eravamo nemmeno una dozzina!
    Pure fossimo stati in quaranta, se quelli avevano un esercito, sarebbe stato un problema! E c'era pure un tizio chiamato fra gli accademici "Botta di Culo", che uccideva ninja Cremisi... non che il nome incutesse timore.
    Ad ogni modo, il primo a parlare fu un ragazzetto di Suna, che scoprii essere il Kazekage, quindi un pezzo grosso della Sabbia, poi disse la sua anche Akira-san, il jonin di Kiri che avevo conosciuto tempo prima.
    E devo dire che non fu molto accondiscendente verso quelli che avevano organizzato quel piano, tanto da proporne uno tutto suo che, però, era forse un minimo più razionale: non concentrandoci tutti nello stesso posto, ma dividendoci fra una squadra d'intrusione ed un'esca.
    Io posso stare in mezzo a quelli che fanno da esca!, proposi alzando la mano destra, sorridendo della mia autoconsapevolezza.
    Non è una bella cosa avere coscienza di se? O mi sbaglio?

    Ora c'era da vedere se saremmo partiti subito o c'erano altri punti da chiarire.
     
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    Contrattacco al Re Rosso
    Parte III




    Saito Uraboki ascoltò con molto interesse le domande e le considerazioni dei Ninja che fino a quel momento erano intervenuti. Solo un occhio molto attento avrebbe notato che all'udire le parole di Akira il foglioso incrinò una parte del vetro del bicchiere, mentre lo stava strofinando.

    Mantenendo comunque uno sguardo impassibile, e alquanto criptico, il Jonin della Foglia decise di rispondere: - Kazegake e Jonin Akira. - come faceva conoscere i nomi dei Ninja, beh quello faceva parte del suo lavoro – Andiamo per gradi. Io non ho parlato di altre isole. Ho parlato esclusivamente di Kenko per un motivo ben specifico... ma a questo punto ascoltando le vostre parole vi è chiaramente ignaro. I Cremisi non conquistano, ma assoggettano. Quanti dei territori cremisi si sono ribellati o quantomeno vi è stata resistenza? Nessuno, nessuno ha mai documentato una cosa del genere. Questo significa che non si basano su metodi convenzionali, ma usano qualche sistema per rendere pacifici le persone appena invase, senza spargimenti di sangue; senza lasciarsi dietro un solo cadavere. Come ci riescono? Non lo sappiamo, e perché no... potreste scoprirlo voi per la prima volta a Kenko. - il Jonin lasciò in sospeso la frase, non era l'obiettivo principale della missione d'altro canto - Tuttavia abbiamo notato che non riescono ad utilizzare questo sistema in grande scala, per questo ho la certezza assoluta che la prima isola ad essere invasa sarà Kenko. E soprattutto mi dà la certezza che non troverete nessun esercito, perché non ne hanno semplicemente bisogno. Troverete i Ninja a Kenko perché è l'isola più vicina ai loro confini, e la più distante dall'Accademia. Tutto qui. Escluderei le altre isole, per il momento - e con questo aveva risposto alle prime domande – E questo ci porta alla presenza dell'esercito, Kazegake. I nostri informatori sono sul campo e ci confermano la presenza di un grosso contingente di soldati, pronti ad imbarcarsi. Questo significa che quei militari non servono per assoggettare ma per conquistare... forse per sconfiggere un Villaggio o combattere contro persone che non possono essere manovrate. Ha compreso ora? Dunque tutto questo conduce alla missione principale... quello che vi chiedo non è liberare Kenko. Ma capire come diavolo si entra nel porto militare di Kaido e distruggere le navi, e per farlo dovete catturare i Ninja cremisi di Kenko che sappiamo, per logica, essere già presenti nell'isola. Di fatto è l'unico modo che abbiamo per catturare dei Cremisi. E quindi Akira sì, vi chiedo di svolgere un lavoro di merda. Difficile, rischioso e dannatamente poco calcolato. Per questo avevo chiamato a raccolta solo Chunin e Jonin – a quel punto Saito lasciò il proprio bicchiere davanti a Fudoh – Per quanto riguarda invece Shinken Bosu, l'affermazione di Akira è corretta. Non dobbiamo vederlo come ostile all'Accademia, per il momento. Ma come un nostro alleato, siamo certi che questo movimento di soldati e questa “piccola” invasione siano in qualche modo collegati con le azioni di Bosu. Con quale relazione... impossibile dirlo. Se non fosse che le nostre ultime informazioni ci indicano la presenza del Ronin nei pressi di Kaido, insieme ad un gruppo di fedelissimi. - attese qualche secondo – Ci ho pensato parecchio ma credo sia conveniente dirlo ora. - alzo la mano, mostrando una cartabomba ben diversa rispetto al resto di quelle che aveva fornito fino a quel momento: - Questa è la cartabomba madre, la MatriceCome spiegato nel parlato di Saito Uraboki non si tratta che di un pezzo di carta dalle dimensioni simili a quella di una cartabomba.

    Le sue funzionalità sono semplici. Ci sono due spazi dove scrivere. A sinistra si può inserire la data e l'ora dell'esplosione, a destra invece il numero di cartabomba che devono esplodere. Chiaramente il massimo è 75.

    Per il momento la Matrice è vuota, tuttavia è sufficiente applicare una modifica che si attiverà. Tuttavia se verrà distrutta una volta attività andrà a annullare il resto delle cartebomba.
    . E' una della mie massime opere, quanto di più raffinato le mie conoscenze e abilità possano produrre. Il funzionamento è particolare: tutte le cartabombe che vi ho affidato dipendono da questo pezzo di carta. Da questa matrice si possono modificare liberamente la modalità di attivazione che le tempistiche. Per farvi un esempio: scrivendo una data e l'ora potrete decidere di far esplodere tutte le cartebomba o parte di esse ben oltre alle trenta ora concesse dalla singola cartabomba. Tuttavia se andrete ad applicare qualche modifica a questa matrice e dovesse rompersi le altre cartebomba smetterebbero immediatamente di funzionare. Posso tenerla io al sicuro, o darla a voi... lasciandovi la massima libertà di decisione. Infondo quando si è sul campo l'imprevedibilità costringe a prendere scelte inaspettate. -


    Mappa attuale di Kenko

     
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