Posts written by Ade Geist

  1. .

    Gakusei, Minarai ni rei


    Prologo



    Atto I
    Le Foglie che si muovono nella fredda neve †



    Il vento di Genosha sferzava sulle cime dei sempreverdi innevati, ululando funesto negli anfratti e nelle grotte gelate che abitavano l'isola carcere di Kiri. Kyofu, nel suo abito bianco, perfettamente mimetizzato nell'ambiente che ci circondava, volava in circoli perfetti sopra la mia testa, di vedetta. Appena stanno arrivando, vatti a nascondere. La mia figura, magistrale e tetra, si stagliava sopra un lago ghiacciato, circondato da due gigantesche dune madide al lati che lo cingevano in un abbraccio siderale. Feci un passo in avanti, guardando verso l'alto: il ghiaccio sotto i miei piedi si incrinò e scheggiò, disegnando una ragnatela di specchi disomogenei e casuali. Potevo rendere l'ambiente circostante una imprevedibile trappola mortale: e lo avrei fatto. Era necessario per migliorarsi.

    [...]

    Tre suoni sordi, generati dalle nocche di un novello Kenkichi, avrebbero probabilmente colto nel pieno del sonno il foglioso rinnegato: Shin, che alloggiava ormai da tempo, anche se saltuariamente, in una casa nascosta dalla vegetazione nella Zona Clan Kenkichi, avrebbe trovato davanti a sé un giovane col volto deturpato da una cicatrice che partiva dall'occhio destro e scendeva, scostante, verticalmente, fino al mento, ed i capelli rasati lateralmente; nelle mani, congiunte davanti a lui, c'era una tunica nera, racchiusa in un fagotto cinto da un nastro blu kiriano su cui giaceva, a corredo, un'abbozzo di un elmo recante solo la parte frontale dello stesso. Il messo non avrebbe detto niente ma avrebbe insistentemente allungato quegli aggetti a Shin, fino al punto di lasciarli sull'uscio della sua abitazione se non li avesse accettati. Infine, sugli stessi o a mano, prima di andarsene, avrebbe dato all'ospite un piccolo pezzo di carta: vi erano, manoscritte, soltanto poche parole.

    "Tra dieci ore, a Genosha. Vesti di questi abiti per nascondere la tua identità. È un ordine.
    La Spirito Indomito II ti aspetta al porto.
    Inizia oggi il percorso per trovarti una
    spada che ti si addica."

    Kensei Hito 剣聖
    Juudaime Mizukage 十代目水影



    Al terminare della lettera vi era un piccolo sigillo, circolare, scritto in inchiostro rosso o, più probabilmente, sangue: non sarebbero stati necessari occhi esperti per rendersi conto che era qualcosa di peculiare ed avanzato. Quando, infatti, il foglioso avesse provato a chiudere o gettare la lettera, questa avrebbe preso fuoco, inizialmente e, in un secondo istante, avrebbe fatto comparire la famigerata nuvola di fumo che accompagnava la tecnica del richiamo: una semplice katanaPotenza 40, Durezza 4. Una Katana da Chunin, insomma. sarebbe stato tutto ciò che le mie parole si sarebbero lasciate dietro.
    Contemporaneamente, dall'altro lato della zona clan, Minarai alloggiava nel suo solito locale, ignaro, ma forse subconsciamente allertato, del nuovo addestramento che sarebbe stato, di lì a qualche istante, chiamato ad adempiere. Per lui non ci sarebbero stati messi né lettere: Kakuresata, tetro, spettrale e multiforme, lo avrebbe prelevato dalla sua abitazione per farlo volare nel suo stormo presso i lidi gelidi di Genosha.

    [...]

    Il viaggio di Shin sarebbe stato decisamente turbolento, per quanto breve. Il caro vecchio Samoru avrebbe accolto il ninja coi suoi ormai famigerati modi ebbri e scostanti, interpellandolo saltuariamente con domande spesso sconnesse e facendo seguire, precedere o accompagnare i suoi discorsi da rumorosi e maleodoranti scrosci d'acqua provenienti da sotto la sua cintura, mentre le mani mai lasciavano il timone della sua seconda sgangherata navicciola. La Spirito Indomito II era presto diventata, nel giro di un paio di missioni verso luoghi inospitali, lo spettro della sua predecessora, facendomi realizzare che era bene evitare di fornire a Samoru altre navi: avrebbero fatto tutte la stessa fine ma, nonostante questo, sarebbero comunque state in grado di navigare grazie all'infinita capacità del ninja-marinaio dimentico delle sue stesse gesta passate.
    Giunti al porto d'attracco dei galeotti, Kakuresata si sarebbe ricondensato nella sua figura sfuggente e si sarebbe direttamente rivolto ai due ninja vestiti di tuniche simili, differenziati solo dalla peculiare maschera che portavano sul viso. Kensei vi aspetta poco più avanti. Da qui potremo solo proseguire a piedi. Seguitemi. Disse, pronunciando strane parole per un essere che, di fatto, non camminava mai ma levitava ininterrottamente per via della sua peculiare anatomia. In realtà il percorso aereo era più che percorribile ma avrebbe sciupato la sorpresa che avevo preparato per i due e, soprattutto, gli avrebbe reso troppo facile la vita. Dovevano guadagnarsi anche soltanto la possibilità di assistere ad una mia lezione.
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    Kakuresata, dunque, senza lasciare traccia del suo passaggio, iniziò a muoversi su quattro zampe, facendo avanzare le sue ali nere come l'abisso - che non presentavano il riflesso cremisi tipico dei Pipistrelli Vampiri, essendo lui un esclusivo membro dei Signori della Notte - lungo la candida neve. Ci sarebbe voluta una buona mezzora di cammino nella neve che gli arrivava ben sopra alle ginocchia e su spesse e insidiose lastre di ghiaccio prima di giungere sulla riva del lago ghiacciato dove li attendevo. Teatralmente, mi sarei voltato, facendo sventolare il mantello al leggero vento che tirava in quel momento. I due, forse, si sarebbero accorti che dall'ultima volta che mi avevano visto mancavo di una delle mie due spade, Unagi. Ben arrivati, Minarai e Gakusei. Feci un piccolo inchino. Le mani si mossero lungo i quadricipiti, arrivando giusto sopra il ginocchio. Se Yato sapeva benissimo che Minarai era il suo nome quando si trovava a Kiri, Shin era la prima volta che si sentiva chiamare Gakusei. Avrebbe dovuto presto l'abitudine. Osu Dissi, salutandoli secondo le regole del Rei degli shinobi. Un istante dopo aver pronunciato quelle parole, l'Albino delle Grotte del Silenzio emerse dalla cima dell'albero più alto, scattando in volo lateralmente e posizionandosi sopra la mia testa. Iniziamo. Il chirottero albino si ritrasse indietro di pochi centimetri, quasi inspirando. Le sue ali scarlatte divennero di un rosso pulsante e, dal centro del suo petto, modulato dalle dette ali, si venne a formare una densa e tetra palla di chakra oscuro che, in un istante, divenne un gigantesco e mortale jutsu diretto verso i due shinobi lì presenti! [Tecnica]Eredità: Assimilazione
    Villaggio: Pipistrelli
    Posizioni Magiche: Topo, Cinghiale, Serpente (3)
    L'utilizzatore può assorbire una chiiton propria o di un alleato ad uso singolo entro 15 metri. Entro tre round, l'utilizzatore può rilasciare la tecnica: la tecnica avrà dimensione, gittata o raggio aumentati di 1,5, la potenza sarà incrementata di 40 e partirà dall'utilizzatore; Apparirà di un rosso particolarmente scuro. Può essere usata in combinazione con un'altra tecnica avanzata spendendo uno slot tecnica.
    Tipo: Ninjutsu - Chiiton
    Sottotipo:
    (Consumo: Alto)
    [Da jonin in su]


    - Sul Fulmine oscuro originale erano applicate le seguenti Conoscenze & Tecniche:

    Kaiten no Jutsu: Hajime - Tecnica della Rotazione: l'Inizio
    Villaggio: Esperto di Ninjutsu
    Posizioni Magiche: Caricamento (5)
    L'utilizzatore può trasmettere una rotazione vorticosa a un proprio jutsu, dove possibile, incrementandone la potenza di 20 ed rendendone la velocità pari alla Concentrazione, se quella originale è inferiore. Può essere utilizzata in combinazione con tutte le 'Kaiten no Jutsu' spendendo uno slot tecnica e il relativo consumo.Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    Sottotipo: Potenziamento
    (Consumo: Mediobasso)
    [Da genin in su]

    Impronta di Chakra Elettricità [2]
    Talento: L'utilizzatore ottiene l'impronta Elettricità. È possibile avere massimo 3 impronte di Chakra. L'impronta aumenta di +10 la potenza delle tecniche avanzate di tipo Raiton, il potenziamento è doppio se fronteggiate Doton. Non è possibile sfruttare le altre abilità "Talento" in combinazione.[Da chunin in su]

    Kata Insanguinato
    Talento: L'utilizzatore può potenziare una ninjutsu caricata con Kata dei Ninjutsu attraverso la Yakusoku: la Ninjutsu verrà ricoperta da un sottile strato di sangue rosso acceso, avrà la potenza incrementata di 10 e sarà considerata Chiiton oltre alla sua normale tipologia. Non è possibile utilizzare altre abilità "Talento" in combinazione. Utilizzabile una volta a round.[Da chunin in su]

    Ninjutsu Inarrestabile [2]
    Speciale: L'utilizzatore può migliorare la potenza di una propria ninjutsu: per ogni abilità "Talento" applicata alla tecnica, la potenza aumenta di 10. Se applicata ad una tecnica combinata, Ninjutsu Inarrestabile aumenterà la potenza di soltanto una tecnica della combinazione.[Da jonin in su]

    Potenza Ninjutsu: 60 (Fulmine Oscuro) + 40 (Incanalare l'Odio) + 40 (Eredità: Assimilazione) + 20 (Arte della Rotazione) + 10 (Impronta Raiton) + 10 (Kata Insanguinato) + 20 (Ninjutsu Inarrestabile) = 200.
    Lasciamo stare la dimensione ché comunque è gigaenorme.
    [Note]Se riuscite ad annullarla tutta, bene, altrimenti meglio, mi inventerò qualcosa di più grosso al prossimo post, questa era relativamente basic. Inutile specificare che dobbiate usare la spada. Altre conoscenze sono concesse purché si armonizzino col colpo di spada. Schivare quel turbinio di fulmini, devastazione, sentimenti di rancore e sangue era un'impresa ardua ma, se ci avessero provato, avrei estratto rapidissimamente la Yakusoku e con un unico, rapido e violento movimento della lama verso il ghiaccio, avrei vincolato il mio chakra distruttivo sul terreno difficile, facendo arrivare l'intera potenza della mia lama alle loro gambe, probabilmente spezzandogliele col solo contraccolpo o, comunque, ferendoli gravamente. [Abilità]
    Suppongo si sia intorno ai 9 metri di distanza.
    Getto qui le basi per la mia seconda competenza sul chakra distruttivo e la spada, questa più incentrata su effetti particolari della distruzione ad area: questo in particolare, dovrebbe essere uno slot che converte il raggio dell'esplosione ad area in una linea retta di lunghezza pari al diametro dell'esplosione che parte dal punto di contatto della spada col terreno.

    Potenza Yakusoku: 40 + 25 = 65.
    Danni potenziali vs Oggetti: [65 + 40 (Chakra Distruttivo)]* 2 (Distruzione ad Area) = 210.
    Forza: 850 (Base) + 50 = 900

    Il tempo di scherzare era finito.



    Chakra:
    Vitalità:

    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 850
    Velocità: 700
    Resistenza: 700
    Riflessi: 700
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 700
    Agilità: 700
    Intuito: 700
    Precisione: 700
    Slot Azione
    1:
    2:
    3:
    4:
    Slot Difesa
    1:
    2:
    3:
    4:
    Slot Tecnica
    1:
    2:
    3:


    Equipaggiamento
    • Sistema di Ancoraggio dell'Arto Artificiale × 3
    • Cotta di Maglia Completa × 1
    • Elmo integrale dell'Inquisitore × 1
    • Specchietto in Metallo × 1
    • Spiedi Potenziati × 1
    • Arto Artificiale Kiriano Superiore × 2
    • D-Visor dell'Elmo da Inquisitore × 1
    • Lente per D-Visor - Visione Telescopica × 1
    • Tonico di Recupero Medio × 1
    • Tonico di Recupero Superiore × 1
    • Lente per D-Visor - Visione Fotocromatica × 1
    • Tonico Coagulante Superiore × 1
    • Yakusoku Kenkichi × 1
    • Simbolo della Stella × 1
    • Braccio Sinistro dell'Inquisitore × 1
    • Gakutensoku × 1
    • Equipaggiamento Debilitante × 1
    • Unagi × 1

    Note

    • [TS] Istinto Omicida disattivato.
      - Unità di Sangue a round per mantenimento.

    • [TS] Kirai Mugen Disattivata.
    • Combattere con Handicap Attivo.
      - Numero di Round passati con l'equipaggiamento debilitate indossato: 0.

    • Assetto Gakutensoku: Nessuno.
      - 0 Round rimanenti al prossimo Cambio di Assetto.


  2. .

    L'Ora della Redenzione


    Capitolo Uno



    Atto III
    La natura del Guerriero



    Il Garth mi ascoltava taciturno, non perdendo l'occasione di cercare col suo monocolo la luce tetra, che sosteneva il suono distorto della mia voce, attraverso la stretta e inospitale feritoia del mio elmo. Annuiva, assorto ma concentrato, ad ogni sottolineatura d'intenzione e ad ogni passaggio. Era preso nei suoi pensieri ma percepivo che le mie parole si stavano incastrando nella scacchiera che la sua lungimirante mente stava coscienziosamente allestendo: è ancora oggi difficile spiegare cosa provai in quell'occasione, quali sentimenti respiravo in quell'ambiente e quale armonia d'intenti si creava ad ogni piè sospinto.
    Quei discorsi erano destinati a portare qualcosa di catastroficamente grande: non sapevamo dire, però, ancora, se la catastrofe avrebbe investito noi o i nostri avversari.
    La tua avvedutezza copre una falla chiamata Febh Yakushi nel mio piano. I tuoi uomini sapranno agire di fino, minando l'equilibrio instabile su cui poggia la difesa Accademica nei confronti di una Kusa balbettante e in evidente affanno. Disse il Kokage, al termine del mio discorso, tessendo lodi dovute ma concise. Febh è uno shinobi che non possiamo permetterci di perdere. Il suo essere una mina vagante è senza dubbio una componente ad altissimo rischio ma, con le giuste precauzioni, potremmo usare questa sua caratteristica a nostro vantaggio. È vanitoso, viziato, arrogante: se riusciamo a soddisfare questi suoi lati più di quanto le nostre azioni possano indispettirlo, abbiamo una buon possibilità di non comprometterlo. I passi falsi lasciamo che sia l'Hokage a farli, ne è ben capace. Risposi freddamente e puntuale, sfruttando il silenzio venutosi a creare dopo la sua risposta per via della precisione quasi chirurgica di come eravamo riusciti a circoscrivere la questione.
    Diogene, a quel punto, passò a mettermi al corrente di come aveva distribuito la sua rete informativa nell'esercito. Un gruppo di sensitivi facente affidamento alle capacità che il chakra concede agli uomini, un arsenale tecnologico, facente affidamento sulle possibilità del progresso scientifico e un esercito di volatili, simbolo dell'innata e incondizionata fedeltà dell'uomo alla natura. Possiedi un progetto di quelle ricetrasmittenti o anche una copia delle stesse? Con i miei attrezzi e del tempo, potrei effettuare una modifica alle stesse al fine di migliorarle e, magari, mettere in comunicazione segreta i nostri gruppi. Le milizie di Kiri destinate al supporto dell'Erba ancora non sono partite, potrei affidare a loro questo importante carico. [Note per QM]In sostanza, vorrei creare un banale meccanismo col relativo artigianato da applicare alle ricetrasmittenti per aumentarne il raggio SOLO nei confronti delle altre ricetrasmittenti che possiedono questo meccanismo. Ovvimente deve essere attivato con un qualche slot, altrimenti non può essere un meccanismo.

    Chiedo prima la fattibilità della cosa qui, poi, eventualmente, la gestisco in game, proponendo anche una stesura formale di questo meccanismo.
    Quando gli domandai su come avrebbe voluto adoperare i Bijuu, specie dopo l'addestramento che Harumi aveva svolto a Kiri, mi ritrovai con una risposta che mi lasciò interdetto: i demoni, nella loro forma primordiale, forse, non sarebbero stati usati. Un cambio di paradigma netto rispetto al tavolo di guerra di Sangue di cui la Magione Kenkichi era stata spettatrice. Ma avrei potuto concedere cambiamenti di qualsiasi tipo purché volti a rafforzare la causa. La distanza è notevole ma presto scoprirai a cosa ho lavorato nell'ultimo periodo...i miei progressi con i bijuu non sono ancora sufficienti per adoperarli in guerra ma in compenso ho finalizzato alcune proprietà del Sangue che ti piaceranno molto. Quindi fidati, possiamo permetterci di far riposare gli uomini ancora per un po'. Alzai le braccia dal tavolo, allontanandomi leggermente e buttando un orecchio fuori dalla tenda, senza tuttavia affacciarmi dalla stessa. Sentivo un distinto clangore d'armature muoversi all'unisono e delle ombre a me familiari si delinearono sul telo grigio della tenda. Rivolto di tre quarti a Diogene, risposi. Sono curioso delle tue scoperte, questo è indubbio. Concessi, mentre tornavo a guardare il Kokage. Sono arrivati. Dissi. I miei Quattro Kishi-dan, i nuovi Inquisitori Imperiali. Feci una pausa. Quattro dei ninja che avevo addestrato personalmente tra le fila di tutti i più veritevoli shinobi dei singoli clan di Kiri erano appena arrivati, in ritardo rispetto a noi ed alle truppe, intenti a proteggere la traversata di tutti i presenti e notare eventuali inseguitori o spie lungo la via. Spiriti protettori, angeli custodi, direbbero gli occidentali, istruiti sul da farsi con largo anticipo e stakanovisti dei confronti dello stesso. Te li farò conoscere appena usciamo da questa tenda. Scortavano un carico particolarmente prezioso. Credo lo porteranno qui a momenti. Dissi, lasciando che DIogene potesse fantasticare su questo mirabolante tesoro. Sfruttai i pochi attimi che avevo prima che arrivase, porgendo un'ultima domanda da soli: mi riavvicinai al tavolo, gettando un'altra volta entrambi i miei occhi e tutta la mia attenzione sulla cartina che avevamo davanti. Ho promesso a Raizen parte delle mie milizie. Un terzo dello schieramento kiriano credi che sarà sufficiente? O preferiamo mandarne un quarto? In sostanza, quanta parte dei nostri uomini deve sostare qui a Nanaki e quanta può dirigersi verso Kusa? Sarei curioso di sapere anche quale è stata la tua mossa. La tenda, poi, si scostò, mostrando il volto giovane ed ingenuo della Jinchuuriki del Matatabi. Gli occhi del Garth si spensero della fiamma d'ardore di cui brillavano per iniziare a rilucere di un calore paterno. Qualcosa che anche io avevo provato, in passato ma che ormai i doveri di entrambi mi negavano.
    Quella freschezza d'animo, tuttavia, durò poco, nuovamente soppiantata dalla spietata freddezza guerrafondaia dell'animo del Mikawa. So per certo che Kusa invierà delle squadre di infiltrazione e sabotaggio oltre il fronte per prendere un vantaggio sul nemico, aiutata dagli accademici. Un'azione rischiosissima, soprattutto partendo dalla loro posizione. Tuttavia non bisogna sottovalutare le doti elusive e di movimento di molti dei nostri alleati; anzi quei rapporti ci servono in maniera da delimitare la zona dell'Erba e della Cascata occupata dall'Orda Rossa, eventuali meccanismi di difesa e strutture nevralgiche per l'organizzazione del nemico. Rimasi colpito dall'ampiezza della maglia della rete di informazioni che il Garth era riuscito a mettere su durante tutti quegli anni. Mi limitai dunque a portare le braccia al petto ed incrociarle, mantenendo la concentrazione. Dobbiamo capire da dove poter entrare. Quando la fase di studio terminerà e la prima freccia verrà scagliata, l'occhio del nemico sarà sul fronte e sui ninja di rilievo da abbattere; tutti sappiamo quanto un singolo individuo speciale possa sovvertire le sorti di un conflitto. I migliori si faranno notare e il Re delle Armature prima o poi verrà affrontato...la storia è piena di battaglie decise con lo scontro dei loro generali. Tutte verità che vanno a nostro favore: prendete i chunin che ritenete utili e volate sul nemico per capire da dove poter entrare per fare più male a tempo debito. Una volta che gli schieramenti saranno nel loro assetto definitivo, divideremo il perimetro dell'orda in porzioni, numerandole avremo un codice univoco e facile da comunicare (tramite il numero di attivazioni ripetute del Sigillo di Sangue). Sul territorio ci sono 4 squadre di gregari abili spie, sfruttateli come vedette a terra o per effettuare piccole operazioni di verifica, perlustrazione e quant'altro; hanno già ricevuto l'ordine di seguire le vostre direttive. Ecco le ricetrasmittenti, i rapporti cono criptati secondo la codifica che chiave condivisa che troverete in questa pergamena, leggetela e poi distruggetela. Inclinai leggermente la testa nell'udire quelle parole: la cabina di regia, dunque, era già terminata? Mi ero immaginato un processo più lungo, dettagliato, ma il Garth aveva già la maggior parte delle informazioni tra le mani: il mio compito era dunque quello di far sì che quelle stesse informazioni fruttassero al meglio, sfruttandole là dove maggiormente sarebbero servite. È proprio vero che le vesti di stratega non mi si addicono. Dissi, rispondendo a quell'elaborato discorso. Sono nato Soldato e sono cresciuto sul campo di battaglia. Il mio compito è condurre gli uomini e, solo così, tessere le loro fila. Stare dietro un austero tavolo mi è complesso: il mio corpo brava sangue, la mia spada chiede vite. Feci una pausa. E sia, Fratello. Sarò il tuo braccio armato; sarò il deterrente, la prima linea d'infiltrazione e d'assalto dell'Impero che agisce all'ombra dell'ombra dei nostri uomini. Sarò la prima spada a levarsi sui nostri nemici, sui nostri veri nemici, quella più attesa eppure altrettanto invisibile. E non tarderò né fallirò: perché le insegni di Kiri e della sua inquisizione sono l'ineluttabile. Allungai la mano destra verso la ricetrasmittente che mi aveva posto. Avrei sottoposto anch'essa, se ci fosse stato tempo e modo, alle operazioni di miglioramento che avevo ipotizzato al Kokage. Harumi, tu ti muoverai con me tra le fila nemiche. Sei l'unica kunoichi che conosce i piani dell'Asse nella sua interezza. Confido in te e nella tua capacità di discernimento: saprai a chi comunicare cosa e quando il tempo sarà abbastanza maturo. Il Secondo Fratello, qua fuori, avrà modo di occultare il tuo chakra in parte o del tutto ed uno tra i miei Kyoketsu Komori che conosce i segreti della Notte potrà garantirti una buona dose di furtività e anonimato. Agiremo insieme, mettendo a frutto le ore di allenamento di cui sei stata protagonista. Osservai la jinchuuriki davanti a me: era cresciuta in quel periodo a Kiri. Attesi una sua eventuale risposta, sia a me che al Kokage. Io farò in modo di essere al posto giusto al momento giusto con l'armata. Kamira sarà i tuoi occhi e le tue orecchie qui all'accampamento e poi un volto familiare aiuterà i soldati a non sentirsi abbandonati e rispettare gli ordini impartiti. Inoltre saprà aiutarmi con il complesso rituale di Sangue che ti accennavo prima, magari sarà in grado anche di perfezionarlo. Annuii. Va bene. Dissi, semplicemente. Adesso lascia che vada a prepararmi. Comunicherò ai kiriani che rimarranno di stanza qui di attendere tue direttive. A presto, Diogene. Mi voltai ed il mio mantello svolazzò, così come la tenda da campo logora che scostai per riuscire alla luce del sole. Immediatamente, i quattro shinobi miei fidi mi si portarono ai lati, chiudendomi come a guardia.

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    Se ne avessi avuto modo, mi sarei mosso dapprima in direzione dei banchi di lavoro per creare le necessarie migliorie al nostro arsenale tecnico-comunicativo, poi, evocata la Baronessa e prelevata Harumi, se niente lo avesse impedito, mi sarei levato in volo, in alto, oltre le nuvole e verso il cielo. [Note per il QM]Non ho scritto alcun riferimento orario perché non ho idea di quanto queste azioni possano occupare tempo né di quanto tempo impiegheranno le truppe di Kiri ad arrivare, anche se, in realtà, a livello cronologico, rispetto ai post degli altri, dovrebbero essere già in viaggio.

    Inoltre, allego le schede dei 4 PNG Chunin Viola al prossimo giro ché non le trovo. ç_ç

    Editato.

    [...]


    Un gigantesco stormo di Pipistrelli avrebbe gettato la sua invisibile ombra sulla fredda e devastata desolazione dell'Erba mentre era in volo. Il cielo, riflesso dalla pelle del vertice del Gioco dei Nobili delle Grotte del Silenzio, sembrava uno splendente perla azzurra attraversata da una profonda e madida venatura. La mia mano destra era poggiata sull'Elmo, all'altezza delle tempie, là dove risiedeva il meccanismo d'attivazione del mio speciale D-Visor: le Lenti Telescopiche in uso, mi permettevano di scandagliare l'area dall'alto con una certa precisione, osservando dettagli e particolari che, altrimenti, con la visione a volo d'uccello, anzi, di roditore, che avevo in quel momento non mi sarei mai potuto permettere.
    A catturare la mia attenzione, dopo alcuni voli di perlustrazione, furono dei piccoli tumulti nella zona meridionale dell'Erba. L'esperienza mi insegnava che se c'era qualcosa di facilmente sfruttabile era il malcontento: alimentarlo, cullarlo, viziarlo, era piuttosto semplice, specie in grandi momenti di necessità. Agire per assicurarci una via dal meridione, dunque, cercando di far leva sulle tensioni che si erano create, mi parve una strada percorribile. Secondo Fratello, il sigillo. Dissi, rivolgendomi all'uomo con la mazza uncinata. Sarebbero state necessarie alcune operazioni preliminari di occultamento, come una tecnica della Trasformazione di gruppo, ma, nel giro di alcuni istanti, saremmo stati pronti per una discesa sicura ed un avvio verso la zona di conflitto. C'era da sperare che l'Accademia non arrivasse o, se anche lei avesse notato quei tafferugli, che non gli interessassero o che non avesse deciso di mandare qualcuno che già mi conosceva - l'anonimato doveva rimanere una priorità. [Note per il QM]In sostanza, Kensei si candida per la missione "Aiutare nella Pace" con l'intento netto di NON aiutare. :ghu:
    Sono rimasto sul vago sia nelle azioni che nelle conoscenze perché 1) non so a che ora Kensei possa arrivare rispetto agli accademici 2) non voglio far meta e preferisco prima postare le schede dei 4 PNG e poi ricitare tutto all'inizio del prossimo post. Come immaginerai, il Secondo Fratello è un Sensitivo ma non ricordo nient'altro della sua scheda. Al massimo le rifaccio.

    L'unica tecnica, oltre alla trasformazione, usata in questo contesto che posso già citarti è:

    Volo nelle Tenebre - Kage Tobu no Jutsu
    Villaggio: Pipistrelli
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    L'utilizzatore può occultare sé stesso mentre vola riproducendo quasi perfettamente l'ambiente occupato, diventando invisibile. Viene occultato anche il suono creato dalle ali durante il volo. Se l'utilizzatore compie una manovra offensiva o difensiva, la tecnica si disattiva. Se disattivata la tecnica entro 6 metri da una fonte di chakra, l'utilizzatore non può compiere altre azioni offensive: il round termina dopo l'eventuale fase difensiva. Tipo: Ninjutsu - Kageton
    Sottotipo:
    (Consumo: Basso / Mantenimento: Metà del costo di attivazione)
    [Da genin in su]




    Chakra:
    Vitalità:

    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 850
    Velocità: 700
    Resistenza: 700
    Riflessi: 700
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 700
    Agilità: 700
    Intuito: 700
    Precisione: 750
    Slot Azione
    1:
    2:
    3:
    4:
    Slot Difesa
    1:
    2:
    3:
    4:
    Slot Tecnica
    1:
    2:
    3:


    Equipaggiamento
    • Sistema di Ancoraggio dell'Arto Artificiale × 3
    • Cotta di Maglia Completa × 1
    • Elmo integrale dell'Inquisitore × 1
    • Specchietto in Metallo × 1
    • Spiedi Potenziati × 1
    • Arto Artificiale Kiriano Superiore × 2
    • D-Visor dell'Elmo da Inquisitore × 1
    • Lente per D-Visor - Visione Telescopica × 1
    • Tonico di Recupero Medio × 1
    • Tonico di Recupero Superiore × 1
    • Lente per D-Visor - Visione Fotocromatica × 1
    • Tonico Coagulante Superiore × 1
    • Yakusoku Kenkichi × 1
    • Simbolo della Stella × 1
    • Braccio Sinistro dell'Inquisitore × 1
    • Gakutensoku × 1
    • Equipaggiamento Debilitante × 1
    • Unagi × 1

    Note

    4 PNG da Regole extra della Quest:

    1. Noritada Trudgen Kenkichi, La Prima Sorella

    2. Daisetsu Ushar, Il Secondo Fratello

    3. Gonshiro Vicrul, Il Terzo Fratello

    4. Mitsuko Aplek, La Quarta Sorella



    • [TS] Istinto Omicida disattivato.
      - Unità di Sangue a round per mantenimento.

    • [TS] Kirai Mugen Disattivata.
    • Combattere con Handicap Attivo.
      - Numero di Round passati con l'equipaggiamento debilitate indossato: 0.

    • Assetto Gakutensoku: Nessuno.
      - 0 Round rimanenti al prossimo Cambio di Assetto.




    Edited by Ade Geist - 19/1/2022, 18:44
  3. .
    La famiglia Igashi

    [FONT= Raleway, Raleway]~ XV ~[/FONT]

    Alla corte del Pan-ya



    Le misure preventive messe in atto dal Kage del Pane e del Frumento forse potevano apparire agli occhi dei più come piuttosto dure: attacchi con lance acuminate e marchingegni luminosi per privare i propri nemici dei loro sensi; e se quest'ultima cosa può essere un giochino sessuale interessante secondo il Sarto - questo è stato il suo commento più di una volta mentre riportava la storia al suo ritorno nelle terre del Suono - i nostri furono piuttosto bravi ad evitare ogni tipo di complicazione. La vita più facile la ebbe Namae, per lo meno dal punto di vista fisico dato che il suo cervello stava rimuginando furiosamente sugli stessi dubbi ormai da quando il sole era risorto alto in cielo; subito dopo venne Tasaki che, con la sua piroetta elettrica a base di spade e molta fantasia, invalidò tutti gli attacchi che gli vennero portati, incluso quello del suo più acerrimo nemico, Mazuri Kao. Infine, vi era Ryuji Nekki: la manipolatrice di fiamme, similmente all'Oleandro di Ame, ebbe vita facile essendo dalla parte giusta del campo di battaglia. Nonostante l'aver visto Tasaki avesse fatto suonare in lei qualche campanello d'allarme (bhè, dopotutto, a chi non suonerebbe dopo aver visto lo spadaccino di Oto?), la kunoichi della sabbia si prodigò per aiutare la sofferente jinchuuriki contro gli assalti del padrone di casa. Si giunse quindi, rapidamente ad uno stallo. Le prime a parlare furono le due ragazze del gruppo, chi con più sveltezza, chi con più pragmaticità. Le due incoccarono, nell'arco della loro deduzione, una serie di frecce costituite da informazioni congiunte scagliandole con violenza in alla folla. Ci fu un lungo silenzio prima che Harumi parlasse ma già dalla sua prima affermazione, il Pan-ya si intromise. No, ti sbagli. La Nendo non è una sostanza! L'uomo, visibilmente irritato e ancora coi suoi cannoni-fari luminosi attivi sopra la schiena, puntò un dito verso la ragazza. Come potete essere sicuri che vi stia mentendo se non sapete neanche di cosa state parlando!? Digrignò i denti rabbioso quando terminò la frase. Quell'argomento, per lui, era molto delicato. La Nendo è una melma, una sostanza semisenziente in grado di nutrirsi delle Kekkei Genkai con cui entra in contatto. Ne amplifica enormemente i poteri ma al prezzo che tutti sappiamo o, almeno, dovremmo aver capito. Quando poi disse la sua sui Perfetti, il Pan-ya si mostrò confuso mentre Kao taceva, furbamente. Dunque questi Perfetti ... sono creazioni della Nendo senza effetti collaterali oppure una terza formazione? Ma poi perché dovrebbe esserci una terza formazione? Posso capire il conflitto tra Igashi ed Aimedacca per l'antidoto contro la Nendo ed il controllo sul Sarto, ma cosa dovrebbero mai volere questi tizi per infilarsi contro due cosche come queste? Kao si fece più interessato quando dalle parole della Kunoichi trapelò l'insinuazione che ci potesse essere una spia tra gli Igashi. Oh, interessante! Disse, quasi sobbalzando sul posto. Dici che tra gli Igashi c'è una talpa? Potrebbe essere la nostra occasione per sfruttarla! Sembrava genuinamente coinvolto in quel tentativo di trovare una soluzione. Comunque, sono piuttosto sicuro di non avere fratelli ... figurarsi uno identico a me. Bastano già i due gemelli che giocano col tempo al soldo di Jinpachi per queste cose inquietanti.
    Il secondo a parlare fu Namae, risvegliatosi dalla sua trance emozionale, esibendo anche una certa verve. Le sue osservazioni su una terza fazione, decisamente più vaghe rispetto a quelle delle sue compagne, risuonarono diversamente alle orecchie del Pan-ya. La sua espressione si fece quasi estasiata e, un attimo prima che riuscisse a parlare, una voce proveniente dalla casa lo anticipò.
    perso_markona_tula
    Quello tra Igashi ed Aimedacca non è un accordo di non belligeranza. Tula, con la mano destra che ancora si accarezzava la nuca per il dolore della botta ricevuta soltanto qualche minuto prima, tornò in mezzo ai presenti. Forse c'è davvero un terzo protagonista che non stiamo considerando. Questo spiegherebbe molte cose. Per esempio, perché qualcuno qui abbia cercato di mettervi gli uni contro gli altri. Una messinscena per avere soltanto un arsenale di ninja più capaci ed accrescere le proprie fila. Una richiesta all'Accademia di supporto, sotto falso nome, per avere un vantaggio strategico sui propri avversari e riuscire così a sgominare contemporaneamente entrambi gli oppositori. Il Pan-ya sorrise ed annuì. Sei estremamente intelligente, proprio come tua madre. Il tono di voce del Kage era spezzato dal dolore. SI girò poi verso Harumi. Se quanto mia figlia dice è vero, non solo è altamente probabile che ci sia una spia dentro gli Igashi ... ... ma è probabile che ce ne sia una anche dentro l'Aimedacca. Padre e figlia si guardarono, sorridendo entrambi. Scusami, figlia mia. Non è il momento ora, padre. Ne parliamo dopo. Si avvicinò al gruppo per continuare il discorso. Dopotutto, quanto è probabile che entrambe le fazioni nello stesso momento abbiano la stessa idea di arruolare con un pretesto stupido ninja da paesi accademici? Se invece questa fosse stata una mossa architettata da una sola associazione per riuscire a mantenere lo stallo ... tutto sarebbe più plausibile, no? Manca solo un pezzo del puzzle. Disse il padre ma, ancora una volta, venne interrotto da qualcuno. Ma se la situazione è in stallo ... perché forzarla? Non sarebbe troppo rischioso portare altri nemici sul campo di battaglia? Se poi una delle due fazioni dovesse davvero riuscire a vincere? È un gioco pericoloso quello che state immaginando e non credo che nessuno sano di mente farebbe una scommessa di questo tipo. Il Perfetto portò sul piatto un'argomentazione inattaccabile. Chi architetterebbe dall'interno qualcosa che potrebbe minacciarli davvero? E perché? Sei sveglio per essere un tipo che va in giro con un gigantesco martello. Disse il Pan-ya, facendo spallucce. È possibile che anche questo terzo gruppo abbia contattato qualcuno. Dopotutto, voi avete detto che vi trovavate a Konoha quando siete stati reclutati dall'Aimedacca, mentre voi che vi trovavate ad Oto quando siete entrati in contatto con gli Igashi, giusto? Se così fosse, non è da escludere che una qualche delegazioni sia stata mandata in uno degli altri due grandi villaggi ninja mancanti: Kiri o Suna. Oppure in entrambi ma è meglio sperare di no. Tula alzò l'indice verso l'altro, come a voler fare una precisazione. E se né gli Igashi né l'Aimedacca sapessero alcunché su questo ipotetico terzo contendente? Il Pan-ya si mise le mani in testa. Non sembra una matassa facile da sbrogliare, in ogni caso. Secondo me state costruendo castelli per aria, dimenticandovi quale sia il reale punto della questione: trovare l'Antidoto e, di conseguenza, trovare Dorian. Cosa vi interessa di questi intrighi da quattro soldi? Perché perdere fiato ed energie in questo modo? Dobbiamo andare a recuperare l'antidoto e stiamo solo perdendo tempo!
    Fu in quel momento che qualcuno perse definitivamente la pazienza: Tasaki. Non si era mai fidato di Mazuri, figurarsi di qualcuno a lui identico e che un istante prima aveva provato ad attaccarlo. Con una lucidità fuori dal comune, Tasaki mosse punto per punto le sue argomentazioni in modo più che mai puntuale. Secondo lui, il Perfetto era soltanto un deterrente ambulante, intenzionato a depistare le due squadre con l'unico intento di metterle in battaglia tra di loro. Probabilmente, racconta lo shinobi coi baffi più belli e curati del continente, a questo punto nella testa di tutti i presenti c'era un unico interrogativo: se Tasaki aveva ragione ... Perché Mazuri e Kao si comportavano in quel modo? Cosa avrebbero ottenuto? A questo punto, forse, unire tutti i puntini non era troppo complesso. Siccome sono un grande amante di soap di scarsa qualità e dal budget inesistente come Occhi del Deserto, sono abbastanza esperto nel poter dire che quasi tutti i presenti stavano dimenticando qualcosa. Forse un dialogo, forse un incontro, forse un sospetto che non faceva combaciare il puzzle ma che, se fosse sovvenuto loro, avrebbe ridefinito in modo molto più netto la mappa delle motivazioni delle persone presenti. Senza contare che - e questo ancora nessuno di loro poteva saperlo - c'era qualcun altro di cui dovevano tenere di conto!
    Anche te con questa storia dei gemelli? Ma non è che avete visto Jin e Jun per caso? rispose il Perfetto mentre l'otese d'adozione si avvicinava. Ma fu in quel momento che Kao colse uno spiraglio, un'opportunità. Le minacce di Tasaki di leggergli la mente lo preoccupavano tanto quanto in precedenza avevano preoccupato il loro accompagnatore ma Kao provò qualcosa di diverso. Va bene, va bene ... piano con le accuse, risolviamola come persone civili. Alzando le mani, il Perfetto posò il martello, infilandolo dietro la sua schiena nel posto ad esso destinato. Fece quindi avvicinare l'evocazione di Tasaki ma quando la vide comporre i sigilli della tecnica del richiamo, fu abbastanza svelto da prendere tutti in contropiede: saltando alcuni metri all'indietro, Kao inspirò violentemente e, portando pollice e anulare congiunti davanti alla bocca, fece eruttare da quest'ultima un gigantesco torrente di terra impetuoso, capace di bloccare tutti i presenti sul posto! [AdO]La creatura tenta l'interrogazione mentale e ci riesce, pur non avendo tu conteggiato lo slot tecnica. Ma la situa si complica: AdO che bersaglia tutti! :ghu:

    Controffensiva [2]
    Speciale: L'utilizzatore può sempre effettuare AdO, entro il proprio movimento gratuito, se l’avversario esegue una tecnica. L’utilizzatore deve essere in inferiorità numerica.
    [Da jonin in su]

    Fiume Impetuoso di Terra - Doryuum Taiga
    Villaggio: Konoha
    Posizioni Magiche: Tigre (1)
    L'utilizzatore, mantenendo il contatto con il terreno, può generare un fiume di fango che scorrerà frontalmente a sé per un round. Il fiume è largo 6 metri e profondo mezzo metro, con una lunghezza pari a 21 metri a partire dall'utilizzatore; la Velocità dello scorrimento è pari alla Concentrazione incrementata di 3 tacche. Chiunque sia nel suo percorso verrà scaraventato via dalla corrente, indietreggiando di almeno 3 metri, e subirà un rallentamento finché all'interno: Velocità e Riflessi saranno ridotti di 2 tacche e avranno Intralcio Medio finché all'interno della corrente e per 1 round successivo. La potenza del flusso è pari a 30.
    Tipo: Ninjutsu - Doton
    Sottotipo: Emissione
    (Consumo: Alto)
    [Da chunin in su]


    Tecnica Combinata con Manipolazione della Forma: le sue dimensioni sono 9m Larghezza x 31,5m Lunghezza x 0,75m Profondità
    Tecnica Immobile per fare AdO con una Nin.
    Azione Rapida
    Impronta Doton +10, 40 Totale.

    Rammento che usare Tecniche/Abilità come la Mortificazione su tecniche come questa non la annullano del tutto, ma annullano quella parte di tecnica che avrebbe colpito il pg.
    Non c'era più motivo, a quel punto, di continuare a fingere. Kao, e forse Mazuri, per quanto ne sapevano i presenti, sapeva qualcosa più di loro e non voleva che loro ne venissero a conoscenza. La soluzione migliore per il perfetto, quindi fu darsela a gambe. [Azioni + Note]Usa i suoi slot per darsela a gambe. Dopo il salto è circa 2 metri dietro alla sua posizione originale. Usa il chakra repulsivo per coprire la massima distanza possibile col movimento, portandosi a 34 metri dalla sua posizione iniziale. Poi continua a correre, superando i 50m.
    Potete far partire un inseguimento, se volete.

    REGOLE SPECIALI (EVENTUALE) INSEGUIMENTO
    Considerate che Kao si sta muovendo ANCORA nell'area di proprietà del Pan-ya. Sfruttate le descrizioni della zona e della casa precedenti per proporre dei vantaggi nel vostro inseguimento. Ovviamente li comunicherò al prossimo giro, in base a quello che descrivete e sfruttate.
    Mazuri si muove a Velocità Viola.

    I presenti, dunque, avevano più di una opzione: confrontarsi per vedere se riuscivano a comprendere qualcosa in più sul piano, aiutati anche dal Pan-ya e dalla figlia Tula, muoversi all'inseguimento di Kao oppure sfruttare la prima proposta del Perfetto e raggiungere il luogo di incontro col suo contatto, pur senza l'orbo. In quelle ore di differenza dall'ultimo passaggio, infatti, molte cose potevano essere cambiate.

    Al laboratorio



    Il piano architettato dai due ninja prediletti del Mizukage era semplice, ma efficace: superare il fiume grazie alle abilità del Tokugawa e sfruttando una piccola illusione che facesse credere che qualcun altro, più avanti, fosse giunto sulla riva opposta, depistando anche eventuali spettatori. E di spettatori ce ne erano un bel po': muovendosi silenziosamente verso la fine del sentiero nel bosco e giungendo alla porta scavata nella montagna, Youshi e Minarai poterono scorgere più di un ninja intento a muoversi dalla formazione rocciosa verso le fronde degli alberi. Il piano aveva funzionato e aveva permesso loro anche di guadagnare un po' di tempo.
    Giunti nella sala quadrangolare, i due scelsero di percorrere tutta la parete a piedi. Sapete, se devo essere onesto, con tutti i trucchetti che quella coppia è in grado di tirare fuori, mi aspettavo qualcosa di più che una romantica passeggiata verticale. Voglio dire: se Yato avesse lanciato un qualsiasi costrutto verso l'alto, l'ombra generata avrebbe permesso al Tokugawa di teletrasportare entrambi sulla parete. Lì un briciolo di chakra adesivo gli avrebbe permesso di stare fermi adesi alla parete e ricompiere questo giochino, con un dispendio energetico decisamente minore - sicuramente per Yato. Ma la old fashioned way era pur sempre efficace e quindi non possiamo lamentarci del risultato.
    Nascosti nello stanzino d'arrivo, una volta gettato uno sguardo dallo spiraglio che la porta aveva lasciato aperto, dovettero architettare un nuovo piano per riuscire a superare le guardie e la donna che riuscivano ad intravedere. Nuovamente, il perno fondamentale dell'idea era la tecnica tanto cara a Yato mentre la soluzione finale ad ogni problema veniva affidata a Youshi. Dunque il gatto illusorio miagolò ed il rumore di scatole e contenitori che cadevano a terra destò i sospetti degli uomini che dovevano attirare. I due saltarono sul posto, voltandosi verso la donna che, con un semplice gesto della testa, comandò loro di andare a controllare. Tutto stava procedendo come preventivato: peccato che i due agirono troppo alla svelta e dimenticarono un tassello fondamentale. Le guardie entrarono nella stanza, aprendo la porta e gettando luce su quello sgabuzzino. Accendi la luce e dammi una mano a controllare che non si sia sporcato per terra. Qui c'è la botola dei capi, è bene che questo posto sia sempre pulito ed in ordine. Yato fu abbastanza rapido da agire prima che i due riuscissero a raggiungere l'interruttore e ad accendere la luce: i due uomini, stretti in volto così che non potessero urlare con le liane create da Yato per l'occasione e, sempre con quest'ultime, legati alle mani perché non potessero reagire furono presi in controtempo, cadendo in balia dei nostri. Youshi, però, non fu abbastanza svelto nell'agire e, complice la stupida dimenticanza di non aver chiuso per tempo la porta, la luce che entrava dall'altra stanza mise in bella mostra alla donnaaddea14819558e45dfb52c33a8cfe968 lì vicino quanto stesse accadendo! I due potevano sbarazzarsi rapidamente delle due guardie ... altro conto, però, era riuscire a fronteggiare la kunoichi, ora allarmata! [Note]È mancata la risposta di Youshi ... non so esattamente quello che fate. Ho improvvisato. Un po' di pepe, ancora non è scattato l'allarme, vediamo come ve la cavate.

    Voltatasi verso di loro, i suoi occhi vennero subito contornati una strana macchiaa649ef1c72b9095ebc439ddc629c08aa nera. Fine della corsa. Disse la donna senza muovere le labbra. Arrendetevi subito e non vi farò del male. Opponete resistenza e vi schiaccerò. Il tono fermo e duro veniva percepito dai due come se fosse la loro stessa testa a parlargli. Poi accadde l'impensabile. La donna iniziò a mugolare una melodia e, questa volta, lo faceva con la sua vera voce! [Tecnica I&II][Tecnica I]

    [Ts] Liv. III

    Vocalizzo Parassita: L'utilizzatore può diffondere una melodia che alteri i flussi di chakra nel raggio d'azione della Tecnica Speciale: Melodia disturbante riduce la Concentrazione degli avversari e impedisce loro di usare più di tre talenti per round meno uno per livello pari di Tecnica Speciale posseduta. Attivare Melodia Disturbante richiede un consumo Basso e uno slot tecnica; il mantenimento richiede un consumo ½ basso per livello dispari di Tecnica Speciale ogni round. È possibile attivare e mantenere attivi livelli inferiori, pagandone il relativo costo di mantenimento.
    Dote Innata: L'utilizzatore può non effettuare le posizioni magiche di un genjutsu, sostituendole con del canto o un prolungato utilizzo della voce in modo melodico. Richiede un consumo bassissimo aggiuntivo e causa AdO se l'esecuzione della genjutsu avrebbe causato AdO. Il medium delle genjutsu, se autoconclusivo, sarà sostituito dalla percezione della melodia; percepire la melodia è come percepire l'utilizzatore Furtivo.

    Malus Concentrazione: -2 Tacche
    Furtività: 0

    [Tecnica II]

    Canzone del Sogno Lucido
    Sigilli: 8
    L'Illusione si attiva se udita la voce utilizzata melodicamente dall'utilizzatore. Se spesi almeno due slot azione potendo udire la melodia, la vittima avrà Intralcio Medio, per gli slot azione successivi e Intralcio Grave a partire dal turno seguente. Se subito Intralcio Grave, inoltre, non potrà parlare e sarà convinta di essere in un sogno, pur essendo cosciente di quanto accaduto fino a quel momento.
    L'Efficacia è pari a 60.
    Tipo: Genjutsu

    Talenti&Competenze:
    Tecnica Rapida
    La donna non disponeva di molte tasche nel suo succinto vestiario, quindi non fu complesso dedurre dove tenesse le armi: chinandosi in avanti leggermente estrasse, da una sacca posta sotto la cintura sulla gamba destra, un fumogenoFumogeno [Bomba]
    Piccoli esplosivi che creano una nube di fumo che si dirada dopo 1 round, se utilizzato in un ambiente aperto, dopo 3 post, se in un ambiente chiuso. Zone fortemente areate diminuiranno l'efficacia dell'esplosivo. Concede Occultamento Parziale entro 4,5 metri dal punto d' impatto.
    Tipo: Speciale - Supporto
    Dimensione: Minuscola
    (Potenza: 1 | Durezza: 1 | Crediti: 30)
    [Da genin in su]
    che lanciò, immediatamente, dentro la stanza, creando una gigantesca cortina di fumo oltre e dentro la quale sarebbe stato molto difficile vedere. Conscia della sua posizione di vantaggio, sempre dalla medesima tasca estrasse due piccole bombe che, chinandosi, lasciò scorrere in avanti, senza detonarle. Uscire dalla porta camminando, sarebbe stato un grande problema dal momento che quegli ordigni erano qualcosa che Youshi conosceva bene e sapeva usare altrettanto bene: bombe gelo
    Bomba Gelo [Bomba]
    Si tratta di ordigno congelante dalle ridotte dimensioni. Può ghiacciare e creare una prigione di ghiaccio di mezzo metro dal punto d' impatto. La prigione causa Intralcio Grave e si rompe se subite complessivamente 3 leggere.
    Tipo: Speciale - Immobilizzo/Supporto
    Dimensione: Minuscola
    (Potenza: 1 | Durezza: 2 | Crediti: 30)
    [Da genin in su]
    kiriane. [Azione I-II-III]Lancio fumogeno, bomba, ed attivazione.
    Se la situazione era davvero terrificante per i due, potevano vedere il bicchiere mezzo pieno: la donna non aveva suonato l'allarme. Sarebbero riusciti a metterla fuori gioco prima che lei facesse lo stesso con loro?



    Edited by Ade Geist - 11/1/2022, 17:40
  4. .

    Bambino Smarrito


    - 5 -



    Devo dire che sono sorpreso. La mia strategia si rivela abbastanza efficace. Certo, dobbiamo non considerare il fatto che sono stato preso per la testa come se fossi una palla da tennis e schiantato contro lo sterno di questo povero cristo. Mi fischiano anche un po' le orecchie. Ho comunque l'occasione perfetta: carico la gamba, la tiro verso il petto e col piatto del piede raggiungo la sua caviglia malandata, già flessa, essendosi sbilanciato in avanti, massimizzando il danno articolare e la torsione innaturale. Tennouji cade a terra, dolorante. Non aspetto un istante e scatto in piedi. Non mi sono accorto che il mio cuscino si è alzato ed ora, con una posizione di vantaggio ed una velocità che io non posso neanche sognarmi, mi spinge via e mi torce il collo. Mi avvito sul mio asse come ... bhè, una vite. Era semplice questa come metafora! Leggermente dondolante e disorientato metto un piede davanti all'altro involontariamente, costretto dalla forza che non potevo pareggiare della spinta di quel tipo. Sono pericolosamente vicino alle scale e non riesco a riprendere equilibrio! Posso perderlo proprio ora!

    Mi rassegno al mio destino e porto le mani sopra la testa, mettendo i gomiti davanti agli occhi. Se devo rotolare per quelle scale, che per lo meno lo faccia senza troppi danni. Impatto con la schiena sulla prima asse di legno, poi continuo a ruzzolare, sbattendo al muro con i miei e rallentando la mia caduta prima di beccarmi uno spigolo dello scalino nelle coste sinistre ed arrestare la mia caduta sul fondo della tromba delle scale.


    ... ma porca puttana!




    Dico, mentre subito mi rialzo per lanciarmi verso le scale e recuperare i metri persi. Vedo il rosso con Noroi aggiustarsi il cappuccio e noto qualcosa di ... a dir poco strano. Dei lunghi baffi, anzi, delle vere e proprie vibrisse, un muso lungo e appuntito, due piccoli denti sporgenti. È ... un topo? Che stia usando la trasformazione? Kuwabara aveva forse un feticcio malato per i roditori e quindi hanno pensato di fregarlo così? Oddio, mi vengono in mente solo cose poco plausibili. È comunque un problema per dopo: se non li raggiungo è inutile che mi domandi perché quel tipo sembrasse proprio un topo.

    Arrivato in cima alle scale, senza fermarmi, mi appoggio al corrimano con la destra mentre Tennouji si ferma a raccogliere un sacchetto, forse quello che cercava dai due tipi che sto seguendo, e utilizzando il peso del mio corpo ed il momento del movimento, mi spingo verso la rampa che porta verso l'alto. Anche se quel ciccione mi segue, con la caviglia che si ritrova non sarà difficile tendergli qualche sorpresa. Ha fatto bene a ritirarsi, sul ring lo avrebbero massacrato con un punto debole così facilmente sfruttabile.

    Sono quasi in cima alle scale quando sento un violento rumore di legno che si spezza. Seguono delle urla. Che sia entrato qualcuno? Riesco a capire soltanto che vogliono dare fuoco all'edificio. C'era da aspettarselo, dopo il puzzo di bruciato che ho sentito prima.
    Mi fermo. C'è un'altra porta divelta, con la serratura che pende penzoloni dalla porta stessa, con un pezzo della cerniera in cui si infilava ancora attaccato. Bhè, sono forti, glielo concedo. Mi affaccio dalla porta. Se si sono lanciati dal tetto li ho persi. Maledizione, dimmi che non si sono lanciati dal tetto! Faccio tre passi oltre all'uscio, e li sento parlare. Un po' di fortuna ogni tanto non guasta. Pare che fossero qui semplicemente per dei soldi ... strano? No, siamo ad Ame. Potrebbero lavorare per i Quadri. Speravo in qualcosa più di due semplici ladruncoli ma non è importante. L'uomo-ratto si china sul balconcino che c'è in cima al tetto e scompare. Forse è sceso con qualche jutsu. Noroi sembra titubante e non sa che pesci prendere. È l'occasione perfetta! Mi infilo due mani in tasca e, lentamente, mi avvicino, sorridendo.

    Fine della corsa? Che peccato! Immagino che i Quadri avessero qualche problema con Kuwabara ed abbiano mandato voi a sistemare la questione. Sistemare l'avete sistemato ... ma i soldi del Seme non siete riusciti a recuperarli. Che disdetta! Ed ora rischi anche di bruciare vivo. Vedi il fumo che esce dalla porta alle mie spalle, no? Stanno dando fuoco a questa baracca quindi, o scendiamo di qui alla svelta o nel vicinato sentiranno puzzo di pollo arrosto per qualche ora.


    Cammino e parlo, parlo e cammino e mi invento un sacco di cose: non ho nessuna idea di chi siano, se lavorino davvero per i Quadri, se sono soltanto due disadattati che non sanno gestire la loro rabbia durante una rapina ... non so niente di niente su di loro, se si esclude le informazioni dell'oste e delle Picche, s'intende, ma si parla di poco e niente. Improvviso, dunque. L'Akimichi lo fa spesso e con una facilità disarmante e la gente è sempre terrorizzata quando gli racconta quelle che sarebbero state le loro mosse, anticipandoli! Spero di sortire un effetto simile. Sono ormai accanto a lui e guardo giù. Tiro fuori la mano destra dalla tasca e indico il suolo davanti a noi.

    Oggi dev'essere il tuo giorno fortunato, amico, mi sento di buon umore! Che ne dici, ti va di fare un affare? Io ti insegno come scendere da qui sano e salvo e tu mi parli un po' del tuo amico dai capelli rossi e la passione per le maschere che sta andando in giro rovinare le attività degli onesti commercianti della pioggia, che dici?


    Mostro il mio sorriso più infame. Il lavoro è lavoro, mica si può badare all'etica e alla morale. Va fatto quel che va fatto. Potrei anche proporgli dei soldi ... o magari di recuperare quanto perso con Tennouji. Ma magari quello dopo, se lo vedo restio a stare ai patti. [Note]Questa è una ipotetica a tutti gli effetti.
    Metto un piede sul muretto e tolgo entrambe le mani dalle tasche. Devo mostrarmi sicuro. Come se lo sapessi fare da una vita. Non gli dirò che l'ho imparato giusto una decina di minuti fa e che potrei schiantarmi al suolo con lui se mi emoziono troppo durante la discesa. Guardo verso il basso, cercando qualche appiglio lungo la facciata. Vedo un cornicione spesso ed un paio di finestre. Sono un ottimo punto per cercare un po' di sollievo. Cadere da quest'altezza forse non significa morire ma di sicuro poi non è che si sta proprio freschi come rose.

    Siccome sei più forte di me ed io non sono proprio il primo raccattato dalla piena, do per scontato che tu sappia usare il chakra almeno un po'. Non so se hai mai visto qualche ninja camminare sulle pareti per verticale o addirittura a testa all'ingiù su un soffitto. Bhè, io ne ho visti parecchi ed ho imparato con loro ad usare quello che viene chiamato chakra adesivo. Non posso farti chissà quali pipponi, abbiamo delle fiamme piuttosto alte alle spalle che non vedono l'ora di carbonizzarci, quindi il succo è questo: ricopri i tuoi piedi di una patina di chakra non troppo spessa, regolane l'intensità come se stessi convogliando il chakra dal tuo tantien per eseguire una tecnica. Cerca di mantenere il flusso costante e per l'amor dei Kami NON USARE TROPPO CHAKRA o ti troviamo spiaccicato sulla facciata di qualche edificio a una quindicina di metri da qui. Ci sono due finestre sotto di noi ed un cornicione piuttosto grande su cui potersi fermare a prendere un po' fiato o a cui potersi appendere se per disgrazia dovessi cadere verso morte certa. Oddio dovresti avere una presa bella forte per appenderti mentre cadi ma ... sì, insomma, dicevo: io ti starò davanti, di modo che se perdi l'equilibrio o la concentrazione magari posso darti una mano ed evitare che tu muoia prima che tu mi dica del tuo amico strano. Ed anche l'altro tuo amico strano, quello che è già sceso, magari digli di darci anche lui una mano ... o una zampa. Può stare davanti come me. In due sicuramente abbiamo più possibilità di riprenderti, ecco.


    Faccio forza sul piede sul muretto e mi do una spinta in avanti, impastando chakra nella suola per rimanere immediatamente appeso alla parete verticale. Un brivido di terrore mi scorre lungo la schiena ma devo continuare questa pantomima almeno finché non metto entrambi i piedi su un terreno perpendicolare a quello dove mi trovo adesso. Possibilmente senza finirci di faccia spiaccicato, quello non vale. Un piede dietro l'altro, mi faccio strada fingendo sicurezza. Invito Noroi a fare lo stesso. Mi volto, cercando di camminare all'indietro per vedere i progressi del ragazzo incappucciato e, in caso, tentare di salvarlo. Per fortuna nessuno dei due è un eccessivo energumeno, quindi qualche speranza dal punto di vista fisico di una presa al volo per una caduta possiamo averla.

    Con fatica e avendo consumato due delle sette proverbiali vite dei gatti - o meglio, se fossimo stati dei gatti le avremmo consumate - giungiamo a terra. Sono leggermente affannato e stanco. La mia riserva di chakra non è poi così voluminosa e so di averne consumata ben più di metà. Provo a parlare ma non riesco a trattenere il fiatone.


    Sani e salvi, salvi e sani. Ora è il momento della mia paga.




    Un cenno con la mano: le dita della destra si piegano più volte, velocemente, sul palmo della stessa mano. Devo riscuotere.












    Chakra:
    Vitalità:
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 100
    Velocità:  100
    Resistenza: 100
    Riflessi: 100
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 100
    Agilità: 100
    Intuito: 100
    Precisione: 100
    Slot Difesa
    1:
    2:
    3:
    Slot Azione
    1:
    2:
    3:
    Slot Tecnica
    1:
    2:
    Equipaggiamento
    • Tekken × 2
    • Respiratore × 1
    • Tonico Coagulante Inferiore × 2
    • Tonico di Ripristino Inferiore × 3
    • Accendino × 1
    • Kunai × 2

    Note

  5. .

    Nono, Decimo e l'Ultima


    Capitolo Due


    Atto IV
    Il passato che avvampa



    La mia mano rimaneva tesa, aperta, allungata verso Itai, con i miei occhi che fissavano la vitrea malinconia delle gemme azzurre che aveva incastonate nelle orbite; in esse, quasi non si vedeva più il rilucere del mare, la forza delle onde che un tempo li avevano caratterizzati. Ora erano ricoperti da una spessa patina grigiastra che toglieva loro ogni ardore, ogni profondità - che toglieva loro l'anima. Fissavo gli occhi di Itai come si fissavano le nebulose sclere catarattiche di un anziano ma maestoso mastino.
    Ma quella mano non lambì niente: benché non ricevetti un rifiuto, il mio predecessore parlò per chiarire la sua posizione, senza tuttavia accettare la mia proposta. Perché pensi che io voglia essere sempre fuori dal Villaggio? Mi chiese, candidamente. Non seppi rispondere sul momento. Tergiversai, tenendo la mano ancora protratta verso di lui. In realtà, c'era un motivo ben preciso. C'era già stato qualcuno che mi si era proposto per ricoprire quella medesima carica e di lui non avevo notizie ormai da molto tempo. Inconsciamente avevo sovrapposto la volontà di essere un Sannin con l'assenza perpetua dal villaggio, proprio come aveva fatto Akira dopo gli eventi che ci avevano visto attaccare la Bruma per recuperare un mai prigioniero Itai. Io voglio essere qui, a Kiri. Come un tempo. Perché Kiri è la mia casa, Kensei. Sto ricominciando faticosamente a provare qualcosa che non sia annientamento e so che Kiri è casa mia. Non voglio prendermi un titolo per girovagare per il mondo. Continuò, cercando di rendere chiaro un punto che era oscuro solo nella mia testa. Certo, negli ultimi anni Itai aveva girovagato per il mondo per lo più senza dare spiegazioni; mi ripromisi, quindi, che quella sarebbe stata l'ultima volta - e la cosa andava chiarita. Io ero un sostenitore dell'Accademia non per l'Accademia in sé. Quell'alleanza sarebbe potuta bruciare in qualsiasi momento. Io ero il Mizukage. Per me Kiri veniva prima di tutto e se l'Accademia non è il bene di Kiri, per me potrebbe crollare all'istante. Del resto mi insegni che le alleanze devono beneficiare tutte le parti in gioco, o sbaglio? Rimasi nuovamente in silenzio col proseguire del suo discorso: non sapevo quanto quelle parole fossero veritiere o quale potesse essere la dietrologia delle stesse; mi suonavano tuttavia così strane. Se ciò che voleva comunicarmi era che l'Accademia, quella Accademia, la nostra poteva non essere necessaria per un progetto di pace ed alleanza tra villaggi, allora, forse, avrei potuto davvero scorgere un alleato in lui anche su quel versante. C'era da capire quali sarebbero potute essere le sue metodiche: perché se rimanevano quelle dell'Itai che conoscevo io, quelle del precedente Mizukage, quelle dell'uomo di cui ero la Mano Sinistra, allora le sue rimanevano poc'altro che idee affini alle mie ma inconciliabili. Solo il tempo, forse, lo avrebbe potuto dire. Non intendo minare la tua autorità, in alcun modo, Kensei. Se prenderai decisioni che non mi piaceranno, al massimo ti potrò chiedere di parlarne, in privato, nella speranza che tu - come avrei fatto io quando vestivo i tuoi panni - l'ascoltassi. Ti sto mettendo a disposizione la mia spada, la mia forza, il potere del Sette Code che custodisco e, se vorrai, i consigli di un uomo che è stato nel tuo stesso posto. Annuii leggermente mentre, alla fine, Itai alzava anche il suo braccio, andandomi a cingere il polso. La stretta era salda e le nubi nei suoi occhi ora più diradate. "Il tortuoso sentiero che conduce alla pace è sempre meritevole, indipendentemente dal numero di svolte che comporta." significa anche dover ingoiare il proprio orgoglio, faticare, accettare idee che non sono le mie. No, Kensei, da me non dovrai temere nulla. L'unica persona che dovrai temere, Kensei, sarai te stesso. Questo è il peso che porti. Questo è il peso che ho portato anche io. Ogni mattina, la persona che più temevo al mondo, era quella che mi rimandava lo sguardo dallo specchio. La stretta di mano di Itai si fece più forte e vigorosa. Sentendo quelle parole, però, accadde qualcosa: un brivido, una sensazione di calore intensa, uno spasmo, un attimo di mancata lucidità, un breve lampo, una luce intensa, un bagliore accecante ed il volto del mio predecessore aveva assunto le sembianze di un giovane girovago, soldato alla ventura, tanto inesperto quanto testardo, figliastro di un proprietario terriero della Cascata, fantasma tra i vivi e rinnegato amante di fantasmi. I suoi capelli corvini e la pelle candida si stagliavano sullo sfondo plumbeo di una Kiri immersa nella nebbia. Un interminabile silenzio straziò la mia anima, diventa come la carne sotto le mortifere unghie affilate di un mitologico demone. Poi distoglie lo sguardo e sono finalmente in grado di rivedere l'uomo dietro alla maschera che io stesso gli avevo posto. Guarda in alto. Un flebile sibilo penetrò nel mio elmo. Alzai anch'io la testa, cercando di scorgere quello che scorgeva lui. Poco più di un grosso puntino scuro tra le nubi della Nebbia. I miei normali occhi sarebbero probabilmente stati colti in controtempo, se Itai non fosse stato lì presente. Kensei, quella cosa sta per fare qualcosa di grosso, ha consumato tutta la riserva di chakra. Farò in modo che non si avvicini oltre. Mi disse. Al che, mi preparai, estraendo la Yakusoku e pagando il mio tributo di Sangue. Qualsiasi cosa stesse per cadere su quella piazza non doveva toccare il suolo o avrebbe potuto mettere a serio repentaglio la vita di tutti i presenti: dunque dovevo intercettare la minaccia mentre ancora era in volo. Avevo varie opzioni e nessuna di queste contemplava la partecipazione di Itai. Roteai la Yakusoku al mio fianco ed allargai leggermente la gamba destra per acquisire una posizione più salda e prepararmi a saltare verso qualsiasi cosa stesse scendendo verso di noi. Il mio predecessore, però, sicuro di sé, provò un approccio dalla distanza.
    Dovetti improvvisare. Grossa colonna di fuoco. Disse, avvertendomi di quello che sarebbe successo di lì a poco. Non una colonna. Un tornado. dissi, mentre veicolavo il mio tantien nel Simbolo della famiglia Kagome che albergava sul mio trapezio, rivestendo il mio corpo di una sfumata patina di chakra oscuro e, contemporaneamente, estendevo il mio chakra d'Odio all'esterno di me per intercettare qualsiasi cosa stesse per raggiungerci e rallentarla un po', quel tanto che bastava. [Tecnica I - Attivazione Kinjutsu][Tecnica II]Potenza della Stella
    Villaggio: Lucchetto
    Posizioni Magiche: Caricamento (6)
    L'utilizzatore disperde l'energia del Simbolo della Stella sul corpo nella forma di chakra palpabile, aumentando le proprie: l'utilizzatore ottiene un bonus di +3 tacche da distribuire alle statistiche. In questo stato qualunque tecnica combinata può ottenere un potenziamento di +15 all'effetto finale, +3 tacche da distribuire alle statistiche influenzate dalla tecnica, un aumento di 1 categoria di DnT previsto dalla tecnica, o l'aggiunta di 1 round di un DnT previsto dalla tecnica. La tecnica dura tre round. Potenza della Stella può essere attivata una sola volta ad incontro.
    Tipo: Talento - Ninpou
    Sottotipo: Rivestimento
    (Consumo: Alto)
    [Da chunin in su]

    Tacche Bonus: +3 a Intuito.

    Splendore della Stella
    Talento: L'utilizzatore, quando attiva Potenza della Stella, può incrementare le capacità del fuuinjutsu: a scelta dell'utilizzatore, Potenza della stella ha un bonus pari a +5 tacche anziché +3 per il primo slot azione dopo l'attivazione oppure la potenza della prima tecnica combinata eseguita durante l'attivazione della tecnica aumenterà di 25 invece che di 15 (o +5 tacche, o 2 categorie o 2 round di DnT). Utilizzabile una volta ogni 3 round. Non è possibile utilizzare altre abilità "Talento" in combinazione.[Da genin in su]
    La mano sinistra si allungò verso Itai, mettendogli una mano addosso. Credo sia necessario. L'incipit di quella frase non era dei migliori ma, dopotutto, stavo provando, per la prima volta, qualcosa che avevo visto soltanto fare. In realtà la avevo sperimentata anche sulla mia pelle, quindi riuscivo ad agire con un po' più di cognizione di causa. [Tecnica III][Note]Kensei ha imparato da Febh la rotazione esattamente in questo modo: continuo ad espandere la lore della tecnica in vista di prossime competenze. Una forza motrice inarrestabile si trasmise attraverso il mio corpo, il mio arto metallico ed il mio chakra el corpo di Itai, sconvolgendo il suo Tantien e iniziando a far ruotare il chakra che lui e Yogan, nel frattempo, stavano combinando. Ma non era finita: con un ulteriore sforzo, mescei alla Kaiten no Jutsu una prodigiosa dose d'Odio, il tutto amplificato dai Simbolo della Psiche che mi ero inciso sul corpo in preparazione all'incontro con Itai. La Yakusoku, libera nell'altra mano, iniziò a disegnare sigilli attraverso il suo filo nell'aere, senza che io dovessi usare entrambe le mani per comporre sigilli.
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    [Tecnica IV]Slot Tecnica Extra da Bonus ad Intuito.

    Kata Insanguinato
    Talento: L'utilizzatore può potenziare una ninjutsu caricata con Kata dei Ninjutsu attraverso la Yakusoku: la Ninjutsu verrà ricoperta da un sottile strato di sangue rosso acceso, avrà la potenza incrementata di 10 e sarà considerata Chiiton oltre alla sua normale tipologia. Non è possibile utilizzare altre abilità "Talento" in combinazione. Utilizzabile una volta a round.[Da chunin in su]

    Simbolo della Psiche - Seishin no Shōchō
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Disegno (5)
    Tracciando un sigillo sul corpo, l'utilizzatore può potenziare le ninjutsu o genjutsu eseguite. Una genjutsu o ninjutsu avrà un incremento di potenza o efficacia di 5 per grado ninja posseduto. Una volta sfruttato il bonus, il relativo simbolo scomparirà. È possibile tracciare un numero limitato di sigilli; i sigilli più vecchi eccedenti si disattiveranno senza effetto. È possibile attivare massimo un sigillo sulla stessa tecnica.Tipo: Fuuinjutsu - Ninpou
    Sottotipo: Potenziamento
    (Consumo: ½ Basso ogni potenza 5)
    [Simboli Massimi: 1 ogni grado]
    [Da studente in su]

    Fuuinjutsu Inarrestabili [2]
    Arte: L'utilizzatore può cumulare l'effetto due fuuinjutsu identici attivandone tre contemporaneamente; uno dei tre viene sacrificato, senza che i suoi effetti si attivino. Il bonus massimo concesso da Fuuinjutsu Inarrestabili è pari all'effetto massimo che il sigillo può concedere senza che ad esso venga applicata alcuna conoscenza. Utilizzabile una volta a round.(Consumo: pari al costo d'attivazione)
    [Da jonin in su]
    Itai e Yogan puntarono quella che, fino ad un paio di istanti prima era soltanto una macchia nera nel cielo e che, adesso, quasi pareva una cometa, intenta a raggiungere il suolo per portare via con sé tutti coloro che vi stavano al di sotto. Non riuscivo però a comprendere di cosa si trattasse: sapevo che aveva una riserva di chakra ingente ma questo non mi aiutava troppo, dati i tempi coevi. Toccai con due dita della mano che reggeva la Yakusoku l'Elmo, attivando il D-Visor al suo interno e cercando di zoommare sul bersaglio per comprenderne con cosa stavamo avendo a che fare. Era una tecnica? Una persona? Un'arma? Sfortunatamente si trattava di una donna. [Equipaggiamento] Nel frattempo, il Ryuukishi e la Dragonessa eseguirono la loro tecnica: Itai, complice il mio chakra, emise un tornado di vento e sangue, gigantesco e dalle proporzioni esagerate, che non appena entrò in contatto con la colonna di fuoco creata da Yogan, si amplificò a dismisura, iniziando a vorticare su se stesso ad una velocità assurda, dipingendo un incubo rosso cremisi che nessuno avrebbe mai potuto dimenticare facilmente. Il chakra della Stella aiutava, armonizzava e sincronizzava le tre tecniche e le tre diverse nature che ora convivevano in un'unica manifestazione di chakra contro ogni legge della natura, donandogli un'eleganza e sinuosità mai viste prima. [Potenza concessa da Kensei]

    Aumento di Potenza tecnica di Itai: 20 (Rotazione) + 10 (Ninjutsu Inarrestabili) + 40 (Incanalare l'Odio) + 10 (Kata Insanguinato) + 25 (Simbolo della Stella) + 40 (Simbolo della Psiche) = +145.

    Potenza Finale tecnica Itai: 280 + 145 = 425.
    [Note]Ho usato le versioni delle conoscenze presenti in scheda, anche se non sono quelle patchate perché ancora da confermare.
    Spoiler: con le versioni nuove superavamo il muro dei 500. <3

    Itai, forse, per via dell'emergenza e del focus richiesto dalla situazione, non si sarebbe accorto né di che tecnica avessi usato - probabilmente già vista più e più volte dal precedente Mizukage durante qualche missione accademica in compagnia dell'Amministratore Otese - né che avevo utilizzato dei Simboli della Psiche tracciati in precedenza, mostrando come fossi arrivato a quell'incontro molto più che preparato. Infatti avevo ancora qualcosa inciso addosso che avrei potuto utilizzare per l'occasione. Staccai la mano da Itai e portai la Yakusoku vicino al fianco destro, impugnata con entrambe le mani, assumendo una posizione da battaglia. Dovevamo essere sicuri che il pericolo era scampato.






    Chakra:
    Vitalità:
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 850
    Velocità: 650
    Resistenza: 700
    Riflessi: 700
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 700
    Agilità: 700
    Intuito: 700
    Precisione: 700
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    4: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    4: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Equipaggiamento
    • Sistema di Ancoraggio dell'Arto Artificiale × 3
    • Cotta di Maglia Completa × 1
    • Elmo integrale dell'Inquisitore × 1
    • Specchietto in Metallo × 1
    • Spiedi Potenziati × 1
    • Arto Artificiale Kiriano Superiore × 2
    • D-Visor dell'Elmo da Inquisitore × 1
    • Lente per D-Visor - Visione Telescopica × 1
    • Tonico di Recupero Medio × 1
    • Tonico di Recupero Superiore × 1
    • Lente per D-Visor - Visione Fotocromatica × 1
    • Tonico Coagulante Superiore × 1
    • Yakusoku Kenkichi × 1
    • Simbolo della Stella × 1
    • Braccio Sinistro dell'Inquisitore × 1
    • Gakutensoku × 1
    • Equipaggiamento Debilitante × 1
    • Unagi × 1

    Note
    Combattere con Handicap Attivo.

    Assetto Gakutensoku: Nessuno.


    Parlato
    Citato
    Pipistrelli
    Yakusoku

  6. .

    Gli Abiti della Nebbia

    Capitolo Unico


    Atto V
    Consigli e Consiglieri †



    [Note]Da questo post in avanti, le varie sezioni delle mie risposte si muoveranno su linee temporali diverse, ovviamente. Benché sarebbe stato sicuramente più remunerativo anche a livello di stemmi fare più post o giocate separate, questo mi è parso il modo migliore per mantenere una certa continuità con quanto accaduto prima. È possibile inserirsi anche più avanti, potendoci essere interazioni tra pg anche fuori dall'ufficio e posteriori alla riunione, come quella di Hideo e Fudoh, ad esempio. Al momento, la linea temporale è la seguente

    - Fine riunione
    - Colloquio coi Consiglieri
    - Colloquio con Sekiro

    Quindi chiunque sia fuori dovrà dire di veder uscire quello prima di lui per iniziare il post. Tutto chiaro? In caso negativo, scrivetemi su discord. <3


    Se il mio mondo interiore era l'esasperazione dell'assenza, del vacuo, del vuoto, del sentimento più opprimente ma allo stesso tempo leggero e spietato dell'animo umano, mitigato solo da un minimo specchio d'acqua, fastidioso, appesantente, irritante, che ricopriva l'immensità del nulla, il mondo interiore del Lupo era un complesso e barocco avvicendarsi di strutture e luoghi ameni, con cascate paradisiache degne delle più esotiche mitologie e rigogliosa natura sempre pronta a dar giaciglio a chi la mirasse.
    La venuta del Drago d'Odio, tuttavia, corruppe tutto ciò su cui il mio occhio poteva posarsi, rendendo quel mondo nel mondo un ambiente, finalmente, a me più consono. Alla domanda riguardo alle intenzioni del drago, la risposta non si fece certo attendere e fu tanto diretta quanto pronta. Kensei, all’interno del tuo sottoposto e, ancora prima, proprio al TUO interno, sono rimasto in silenzio ad osservare il tuo operato: l’alleanza con Oto ed Azumaido e la restaurazione della Nebbia di Sangue sono segni quanto mai chiari. Vedo in te la mia stessa brama di potere. Vedo in te la mia stessa aspirazione. Vedo in te il mio stesso desiderio: quello di raggiungere le vette che questo mondo può offrire, spazzando via da esso tutti coloro che sono indegni. In altre parole, estendere Kiri al di là dei confini che ogni Mizukage prima di te abbia mai osato anche solo pensare. Il Drago Nero disse, prima di fare una pausa. Le sue parole giungevano con una lucidità quasi distaccata: il patto che avevamo stretto al Lucchetto aveva funzionato e lo aveva relegato quasi a spettatore della mia esistenza, anche se la crudeltà del drago lo aveva messo nella posizione di poter prendere qualcosa da me, forse il potere necessario a liberarsi, a svincolarsi dalle mie catene ormai troppo opprimenti che miravano a inglobare ed estinguere le sue fiamme nere piuttosto che ad alimentarle, permettendogli di legarsi a qualcun altro. Le ascoltai attento anche se forse sapevo già dove stesse andando a parare; nel frattempo, il mondo interiore di Sekiro, già corrotto dalla presenza del drago, veniva contaminato anche dall'umidità della mia interiorità, andando a delineare un panorama tetro e morto. Mi chinai sulle ginocchia, poggiando una mano a terra per comprendere la natura di quel posto. Acqua nera, viscosa e densa, risalì dalla piccola pressione che applicai alla fanghiglia.

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    Mi rialzai, mentre il Drago riprendeva parola. D’altra parte, Mizukage, non approvo affatto le tue scelte in merito ad alcuni degli individui di cui ti sei circondato e, soprattutto, del ruolo che gli hai assegnato. Un medico totalmente contrario ai tuoi ideali, palesemente offeso ed irritato dal trattamento ricevuto durante la riunione. Kensei, non ci vuole un genio a capire che la sua fedeltà alla causa, alla NOSTRA CAUSA, sarà vacillante come canne al vento e che i suoi servigi potrebbero essere rivolti, da un momento all’altro, a qualcuno nettamente diverso: qualcuno che sta per far ritorno alla patria che ha abbandonato, qualcuno che torna stravolto e debole rispetto a come partiva, qualcuno che non ha remore a mostrarsi al mondo, a differenza tua... qualcuno che un tempo MI HA LETTERALMENTE TAGLIATO IN DUE! Koutsu, in questo caso, parlava forse facendo leva sui miei stessi pensieri passati. Se e quanto Fudoh potesse essere un problema era una domanda che mi ponevo da praticamente sempre: avevo però forse imparato a capirlo e, da un certo punto di vista, ero riuscito a sviluppare una visione politica che potesse comprendere anche la sua, per quanto distorta, sbagliata o inapplicabile. Negli ultimi tempi, infatti, avevo stabilito un rapporto di stima e, se così si può dire, di amicizia anche con Febh Yakushi, la persona più eccentrica, lunatica e scostante che il mondo abbia mai visto, ed avevo compreso come taluni caratteri sopra le righe andassero trattati con furbizia più che rigidità. Certo, la pericolosità dello Yakushi era ben altra cosa rispetto a quella del Primario senza cognome, ma il punto rimane: perché privarsi di una risorsa se è possibile integrarla ed usarla?
    Il climax di quella parte di discorso arrivò sul finale, con il drago che alzò la voce, rimbombando tetro in tutto il mondo interiore dello spadaccino di Ashina e destando i pochi animali che erano riusciti a ripararsi dal soffocante rigetto di vita che quel luogo stava manifestando. Un movimento secco dell'arto superiore carico d'odio e, con qualcosa di simile al Taglio dell'Aria, Koutsu fece strage degli uccelli che adornavano il tempio sacro. Stessa cosa dicasi per quel debole che stavi per strangolare. Troppo labile la sua fedeltà come troppo labile e tempestosa la sua mente. Per non parlare della mocciosa che ti sei messo a fianco. Cosa speri di ottenere da lei? L’unico motivo che immagino possa nascondere questa scelta avventata è quello di avere un asso nella manica contro suo padre, contro colui che sai già da molto tempo, nelle profondità del tuo animo, che sarebbe prima o poi tornato. Lo senti vero, Kensei? Il fiato di Itai sul tuo collo. Perché sai benissimo che il solo ed unico Mizukage qui a Kiri è ancora lui. Potrebbe bastare un suo riflesso nella gente del villaggio perché il tuo cospetto, saldo e referenziale, venga meno come un castello di sabbia. La verità, Kenkichi, è che tu sei solo un sostituto temporaneo al comando della Nebbia. Fissai Kutsu negli occhi a quelle parole: non aveva compreso un granché dei miei intenti, in questi casi, e l'idea che il discorso su Fudoh facesse leva su miei pensieri era adesso più forte; infatti, poche occasioni aveva avuto il drago di sondare la mia mente riguardo il ruolo e la pericolosità che ritenevo potesse avere Etsuko a Kiri, specie dopo le prove che io stesso ho avuto del suo agire, mentre assolutamente oscure gli erano le mie intenzioni riguardo la figlia del precedente Mizukage. Ma leggevo negli occhi e nel trepidare del linguaggio corporeo di quella oscura bestia che quanto avesse da dirmi non era terminato: dunque tacqui, attendendo il reale senso di quel inatteso e non voluto colloquio. Ecco la mia proposta, Mizukage: una proposta che possa rendere salda la tua posizione e più reale, più concreta, più vicina l'aspirazione di rendere "Kiri" qualunque posto i tuoi shinobi si trovino a calpestare. Far tornare ai fasti di una volta quella che ora è solo l’ombra della vera Nebbia di Sangue. Anzi, mi spingo oltre: dare a questa organizzazione un’importanza ancora maggiore, facendola diventare il segreto di coloro che vivono nel segreto. Hai già modo di attuare il piano: usare innanzitutto coloro che ti hanno mostrato nei fatti di essere completamente allineati con la tua visione. Qui, il giovane Lupo, nonostante Kenkichi da poco, sarebbe già ben disposto ad essere un tuo strumento, come anche il Tokugawa e, forse, il ragazzo portatore di una parte dei poteri del Rinnegan. Questi potrebbero essere i primi membri della nuova Nebbia di Sangue: la Mano Invisibile. Questa mano non avrà bisogno di misere vestigia, non avrà bisogno di pomposità. Lavorerà nell’ombra, sorvegliando l’operato delle altre Mani, assicurandosi che le molteplici cinque dita del Kage rispondano effettivamente alla sola volontà della loro testa: il Mizukage Kensei Hito. È questo il primo passo se vogliamo riunificare questo mondo disperso: assicurarci che la Nebbia sia saldamente orientata nella direzione di un unico vento, il nostro. Lasciai che la pioggia smettessi di bagnare il mio elmo, lasciai che il silenzio ripiombasse nuovamente in ogni angolo di quel fu paradiso prima di rispondere. Pensi di parlare conoscendomi, Drago. Forse in parte è vero. Incrociai le mani dietro la schiena, divaricando leggermente le gambe. Fai affidamento sui miei pensieri e cerchi di deviarmi là dove ormai non posso più gettare le mie ancore. Feci alcuni passi lateralmente, girando intorno al drago ed osservando le macchie nere che venivano a crearsi ad ogni mio passo. Feci alcuni passi lateralmente, girando intorno al drago ed osservando le macchie nere che venivano a crearsi ad ogni mio passo. Non posso costruire un tempio con solo una manciata di sassi, per quanto questi siano grandi e disposti a sobbarcarsi il peso dell'intera struttura votiva. No, ho bisogno di qualcosa di più ... utile e realistico. Non ho motivo di liberarmi di chi può essermi utile. Fudoh fa bene quel che sa fare e finché non mi ostacolerà direttamente non ho motivo di prendere provvedimenti. Per quanto mi interroghi ogni giorno non tanto sulla sua fedeltà a me o Kiri quanto sulla chiarezza delle sue motivazioni, lo reputo un tassello fondamentale per la facciata pubblica che ricopro. Un buon rapporto con lui significa mostrare un lato diverso di me dal solo duro e freddo acciaio; con taluni funziona. Lo stesso dicasi per Etsuko: hai visto tu stesso attraverso gli occhi dell'Okami come poco fa il suo comportamento è cambiato in modo fondamentale quando ha avuto uno spiraglio su ciò che si cela oltre la mia maschera. Le sue capacità sono incredibilmente duttili: il Magan è una delle tecniche speciali più pericolose di tutta Kirigakure no Sato ed il suo aiuto, tanto in battaglia quanto in diplomazia, può risultare fondamentale. Youshi è il suo reale contraltare e, anche in questo caso, mi pare tu abbia avuto prove sufficienti quest'oggi. Ma c'è un punto su cui ti sbagli totalmente. Arrestai la mia deambulazione circolare. Riposai gli occhi sul drago nero. E sono meravigliato da questa cosa. Tu, il Drago generato, creato, nato dall'odio di tuo padre, non riesci a vedere il potenziale catastrofico dei sentimenti repressi di quella fanciulla? Forse il tuo nuovo ospite limita le tue capacità di discernimento. Lo canzonai, volutamente provocatorio. Jukyu è un simulacro di raconcore ed astio inespressi, talvolta mal contenuti con l'autolesionismo. Avrai notato le ferite che nasconde goffamente sulle braccia. Attesi una risposta, quasi come a volerlo cogliere in fallo. In lei vedo il vettore perfetto delle mie conoscenze: vedo una kunoichi già indirizzata sulla strada delle emozioni, vedo qualcuno completamente predisposto ad abbracciare quel lato di sé più oscuro e potete. Ci ho provato con Minarai e, in un certo senso, ha funzionato. Quel ragazzo, però, ha qualcosa che lo limita: una freddezza distaccata e calcolatrice che antepone al sentimento stesso, divenendogli per questo spesso vittima ed abbandonandocisi soltanto nelle situazioni di totale pericolo, col rischio che la lucidità che inizialmente lo muoveva si tramuti in cieco e bieco istinto di sopravvivenza. No, Jukyu può essere qualcosa più di questo. Jukyu può tentare di carpire i segreti della Kirai Mugen e farli propri. Non mi esimerò dal tentare di indicarle la via più rapida. Dopotutto, i Maestri che non hanno apprendisti non sono altro che Maestri di niente. La mano sinistra puntò l'indice inquisitorio verso il drago. Ma in ogni caso, quali che siano le mie intenzioni, tu non devi preoccupartene perché non ti devono interessare.
    La voce era tagliente, modificata, anche in quel posto, dall'elmo. Se c'è qualcuno che ho tagliato dai miei piani molto tempo fa, Koutsu, quello sei te. Se un giorno riuscirai a riconquistare una forma fisica e proverai a rivoltare Sekiro contro di me, ti giuro su Kiri che quello che ti ha fatto Itai sarà niente rispetto a quello che la Yakusoku farà alle tue carni. Essere rinchiuso in un guanto sarà niente rispetto alle umiliazioni cui ti condannerò. Feci una pausa. Non ti sei mai meritato la mia fiducia, a differenza di tutte le persone che hai citato in questa nostra discussione. Gli voltai le spalle, iniziandomi ad incamminare all'indietro. L'ambiente intorno a me iniziava a modificarsi, a sfumarsi, a sparire, quasi come se un buco nero di vuoto e assenza stesse inglobando tutto. Il mio mondo interiore si stava sovrapponendo a quello di Sekiro. Ho degli ospiti da congedare. Mentre mi allontanavo, una maschera d'osso candido, contornata da uno stuolo nero che delineava le forme del suo corpo, comparve alle mie spalle, quasi accompagnandomi fuori. Il discorso, almeno per il momento, col Drago Nero era concluso.
    Io già possedevo una Mano Invisibile: questa era da ricercarsi in un solo uomo, il più devoto, il più fedele, il più silenzioso. Qualsiasi cosa gli avessi chiesto, egli l'avrebbe fatta. Era colui che, quel giorno stesso, aveva dimostrato di essere disposto a mozzare la mano destra ad un mio singolo e solo cenno della testa.

    Quando rinvenni, davanti a tutti, aggiunsi una sola frase.
    Sekiro, tu attendi qua fuori. Ho bisogno di scambiare due parole con te e devo darti una cosa.

    [Più tardi, con solo Etsuko e Jukyu nell'ufficio]

    Non credevo che il vostro confronto sarebbe iniziato così presto. Dissi, osservando, taciturno e distaccato, l'escalation di frecciatine più o meno fisiche che i due si erano scambiati nell'ultima mezzora. Ma state già egregiamente svolgendo il vostro lavoro. Dissi, girando intorno alla scrivania e rimettendomi a sedere sul mio scranno, decisamente più rilassato rispetto a quanto non avesse chiesto la situazione soltanto qualche minuto prima. Certo, questo non significava che fossi meno austero. Posai gli occhi sulla figlia del Nono. Ho compreso immediatamente il potenziale di Jukyu soltanto guardandola. Tanto sul campo di battaglia quanto fuori, riuscire a contenere quella ragazza non dev'essere qualcosa di semplice: ed è anche di questa visione del mondo che ho bisogno quando pianificherò le mie mosse politiche. Il mio sguardo virò su Etsuko. So benissimo che sei in grado di capirmi, Akuma, non sei affatto stupido. Ho bisogno di poter decidere quale strada percorrere: quella di una diplomazia più aggressiva, incarnata dal candore di Jukyu e dal suo cuore traboccante rabbia, o quella di una diplomazia posata, elegante, ineccepibile, di cui tu sei l'emblema più alto in tutto il continente. Devo essere in grado di riuscire a definire, anche attraverso la vostra reciproca collaborazione, non solo il confronto, quando mi è permesso forzare la mano, quando posso pungere o quando devo accarezzare. Non voglio, però, che tu fraintenda: non ho scelto di affiancarti qualcuno perché non credo che tu non sia in grado di darmi questi consigli. L'ho fatto perché, anche dall'esterno, si veda che non sei solo tu a sussurrarmi nelle mie orecchie. La tua fama nel continente già ti precede. C'è bisogno di mischiare le carte, di creare difficoltà di lettura. Kiri deve essere tanto limpida e tersa come il cielo d'estate quanto nebulosa ed oscura come la sua nebbia - e questo è un ottimo modo per raggiungere questo obiettivo. I nostri alleati, tanto quanto i nostri nemici devono avere chiare le nostre intenzioni ma non riuscire a comprenderle dalle nostre azioni. Dobbiamo mantenere un'ambiguità assoluta che ci permetta di tirar fuor la carta della correttezza formale al momento del bisogno. Feci una breve pausa. Credo di essere stato abbastanza chiaro. Mi aggiustai sulla sedia, avvicinandomi un po' alla scrivania. Dunque, inizia il vostro lavoro di consiglieri da questo preciso momento. li squadrai entrambi, cercando nei loro occhi la giusta fiamma d'ispirazione. Chiedetemi ciò che volete o che credete dobbiate sapere ed io vi risponderò. Iniziamo a delineare insieme la facciata formale che Kiri avrà con l'Accademia ed i suoi più stretti alleati. Quel momento era tanto un test quanto una reale fase preliminare del lavoro: essendo entrambi consiglieri, c'erano dei punti minimi di contatto tra le loro visioni che dovevano essere comuni e ineluttabili. Quei punti andavano delineati e chiariti in quella sede ed in quell'esatto momento.




    Chakra:
    Vitalità:

    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 850
    Velocità: 700
    Resistenza: 700
    Riflessi: 700
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 700
    Agilità: 700
    Intuito: 700
    Precisione: 700
    Slot Azione
    1:
    2:
    3:
    4:
    Slot Difesa
    1:
    2:
    3:
    4:
    Slot Tecnica
    1:
    2:
    3:


    Equipaggiamento
    • Sistema di Ancoraggio dell'Arto Artificiale × 3
    • Cotta di Maglia Completa × 1
    • Elmo integrale dell'Inquisitore × 1
    • Specchietto in Metallo × 1
    • Spiedi Potenziati × 1
    • Arto Artificiale Kiriano Superiore × 2
    • D-Visor dell'Elmo da Inquisitore × 1
    • Lente per D-Visor - Visione Telescopica × 1
    • Tonico di Recupero Medio × 1
    • Tonico di Recupero Superiore × 1
    • Lente per D-Visor - Visione Fotocromatica × 1
    • Tonico Coagulante Superiore × 1
    • Yakusoku Kenkichi × 1
    • Simbolo della Stella × 1
    • Braccio Sinistro dell'Inquisitore × 1
    • Gakutensoku × 1
    • Equipaggiamento Debilitante × 1
    • Unagi × 1

    Note

    • [TS] Lama Insanguinata disattivata.
      - Basso a round per mantenimento.

    • [TS] Kirai Mugen Disattivata.
      - Unità d'Odio restati: 12.
      - Unità d'Odio extra generabili: 2.

    • Combattere con Handicap Attivo.
      - Numero di Round passati con l'equipaggiamento debilitate indossato: 0.

    • Assetto Gakutensoku: Nessuno.
      - 0 Round rimanenti al prossimo Cambio di Assetto.


  7. .

    Un grido nel Freddo


    Capitolo Unico


    Atto VI
    La rottura dell'equilibrio †



    Yusica guardò dall'alto verso il basso Minarai, gettandogli addosso uno sguardo più gelido del Freddo che percepiva dentro di sé. Se ne era uscito con una frase infelice, forse vittima di un odio tanto profondo ed accecante che non era in grado di controllare - ma che indubbiamente sapeva usare al momento giusto.
    YOOSH! Gridò Munkeke, accompagnando la voce con un gesto vigoroso ed affermativo del braccio. Posso muovere la mia coscienza nel Freddo, facendole accompagnare, anche solo ad un frammento di essa, le creature che si sono legate a me. Annuì con la testa. YOOSH! Aggiunse poi, convinto. Si chiamano Tuskur o Villaggi. Non Tribù. Disse, molto più tagliente ed austera Yusica. Tu devi essere Fudoh. Yukihyo e Kensei mi hanno parlato di te. Ti sei comportato bene a Kotetsu Sakura. Guardò poi Youshi. C'eri anche te ma ne manca uno. Il Jinchuuriki, giusto? Il Kamui mi ha parlato della sua scostanza. La donna lasciò immediatamente andare il discorso, probabilmente non le interessava. Percepiva quelle questioni molto lontane, dopotutto.
    Quando la tensione si allentò un poco e tutti furono riuniti, Yato poté studiare la sua condizione scoprendo qualcosa di insolito: benché apparisse in uno stato ipotermico, il suo corpo manteneva una temperatura costante, regolare, ed il suo battito cardiaco scandiva con tenacia i suoi attimi di vita. Eppure le sue labbra e la sua pelle stavano diventando sempre più emaciate. Era indubbio che il suo malessere non fosse strettamente fisico. Per sua fortuna lì presente c'era qualcuno che quelle sensazioni li aveva già provate: Fudoh. Il Primario si avvicinò, ponendo le giuste domande e riconoscendo con esperienza i sintomi: usando i resti della Bakekujira su di lui, una sorta di filo azzurrastro si venne a creare tra il ventre del giovane spadaccino ed il pugno del primario di Kiri; Yato percepì chiaramente qualcosa lasciare il suo corpo, alleggerendolo, tuttavia lo aveva abbandonato solo in parte, lasciandolo meno infreddolito ma sempre assai provato. Il Medico, invece, poteva notare come intorno al suo potenziamento, adesso, vorticasse un piccolo alito, gelato, di vento. La sua natura era probabilmente per lui imperscrutabile ma un qualunque esperto di ninjutsu avrebbe potuto spiegargli come si trattasse di chakra puro, concentrato, affine tanto alle suiton quanto alle hyoton ed alle fuuton. Tale esperto avrebbe potuto anche indicargli come quel potere non sarebbe rimasto impresso sul suo tirapugni per lungo tempo: nel giro di poco tempo, quel vento avrebbe smesso di soffiare nefasto ed il potere si sarebbe rapidamente estinto. [Note]Se riesci a farti dire da qualcuno come funziona il Freddo che hai sull'equip, scopri che ti permette di diminuire di Basso il consumo di una fuuton, hyoton o suiton o di aumentarne di 10 la potenza. In alternativa, applicato ad una katon, può diminuirne di 10 la potenza.
    Con un po' di buono e sano roleplay, puoi applicare quelle potenzialità anche a conoscenze di un alleato.

    Nel frattempo, il resto del gruppo si presentava ai due sciamani: Munkeke, oltre al suo nome, rispose semplicemente aggiungendo un sonoro e fermo YOOSH. Yusica, invece, con piccoli e austeri cenni della testa. Il suo sguardo tradiva una concentrazione perfetta. Non vi furono commenti sul loro paese d'origine: per loro, il mondo era tutto ciò su cui posava la neve e che era delineato dal mare; non avevano idea di dove fosse Suna, Konoha o qualsiasi altro paese del continente. Ed anche se l'avessero saputo, probabilmente, non gli sarebbe importato. Io sto bene, Hideo. Grazie. Disse la sciamana del tuskur di Hotene al ragazzo. Ed empatizzo con la tua furia. Alla domanda di Yasuke, invece, Yusica rispose con uno sguardo altezzoso dall'alto verso il basso. In soccorso del ragazzo sopraggiunse Munkeke: YOOOSH? Evocazioni? Non capisco di cosa tu stia parlando! Il legame tra i Kamui ed i loro evocatori era ben più profondo di un semplice contratto. Spesso anche l'idea stessa di contratto era trascesa in qualcosa di ulteriore, similmente a quanto era successo per i miei Kyuketsu Komori. Il Freddo è un grande veicolo di conoscenze, Yooooush-i-kun! Fece dei gesti rapidi e sconnessi con le mani davanti al volto. Ma io ... ehm ... yosh ... di quel che sa fare Momin ... non ne ho idea ... YOOOSH! Yusica prese parola. Bisognerebbe studiare l'Elmo di cui parli. Te lo sei per caso portato dietro dopo le vicende del Tempio? Noi non abbiamo trovato niente del genere a Kotetsu Sakura.
    Fu poi il momento della partenza, con Fudoh e Youshi che guidavano il gruppo e gli altri appresso. Durante il viaggio non mancò momento per altre domande, specie da parte di Fudoh e Yato che, mentre gli altri si erano presentati ed avevano posto i loro dubbi, erano rimasti in disparte a tentare di risolvere la critica situazione del foglioso. Yato chiese spiegazioni sulla natura del rapporto tra me ed i due sciamani. Conobbi Kensei-dono quando due spadaccini profanarono il tempio Kenkichi che si trova qui sull'isola. YOOOOSH! Fu lui, insieme ad Akira-dono allo sciamano di Kirigakure, il saggio ed infallibile Sanjuro, ad intervenire quella volta e a creare un primo legame tra i tuskur di Azumaido e Kiri. YOOSH! Io invece conobbi Kensei alcuni anni dopo, quando già era Mizukage. Qualcosa attaccò il mio villaggio ed alcuni piccoli avamposti ad esso limitrofi. Era una questione dei Pipistrelli delle Grotte del Silenzio, dunque lui intervenne. Da quel momento, anche il mio tuskur è entrato sotto l'ala di Kiri. Kotetsu Sakura è stato il terzo, dato che è rinato proprio per merito e volere suo. Sentendo quanto il Senju aveva fatto col Kamui volpe, Munkeke sgranò gli occhi. È un gioco pericoloso quello cui stai giocando, Minarai kun! YOOSH! Legarsi ad un Kamui senza essere pronti al Freddo ... può essere letale! Ti sconsiglierei di mantenere qualsiasi jutsu tu abbia usato. I due sciamani furono chiarissimi su quello che sarebbe potuto accadere al ninja della Foglia senza le puntuali accortezze.
    Yato si allontanò, poi, sentendo quelle parole, andando ad interpellare alla Baronessa. Prese dunque parola Fudoh: YOOSH! Rispose affermativamente Munkeke alle ultime due domande di Fudoh. Ogni Kamui si lega in un modo diverso coi suoi sudditi, alleati, sciamani, yoosh. Le leggende ed i testi sacri dicono che ogni kamui ha un suo modo specifico; quello che sappiamo oggi è molto poco rispetto a quello che sapevano i nostri avi un tempo. Bisognerebbe chiedere alla nonna, YOSH!
    Nel frattempo, dietro, la Hakushaku rispondeva alla semplice domanda del Minarai. Kensei non ha lasciato alcun frammento di me con sé. Non so dirti quale sia la sua situazione, al momento ma confido in lui, come sempre.
    La corsa dei costrutti di neve e dei pipistrelli, però, si arrestò davanti ad un uomo in grado di parlare attraverso la neve ed al suo drago; in realtà, la corsa venne arrestata dalle lance di ghiaccio acuminate che il drago, grazie ad un solo soffio, creò, direzionate dal terreno verso i nostri. Il gruppo però, non si fece intimorire dalle dimensioni del suo avversario e subito partì all'assalto, ideando una strategia a dir poco eccezionale. Minarai, forte del dono dei Pipistrelli delle Grotte del Silenzio, si occupò del drago da lontano mentre Youshi e Shinichi pensavano ad un approccio più tattico e definitivo. Yasuke e Hideo, invece, supportavano il gruppo occupandosi contemporaneamente di distrarre e aprire un varco per tutti i presenti oltre le lance ghiacciate.
    Quando dal cielo si aprì un gigantesco squarcio grondante petali di ciliegio, l'uomo sulla testa del drago incrociò le braccia al petto, incuriosito, e lasciò che la sua creatura venisse afferrata da tali, strani, elementi. ... Sakura ... riecheggiò tra la neve e nelle orecchie di tutti. Le spadate illusorie di Yato, poi, colpirono l'evocazione, lasciando che la creatura si contorcesse dal dolore. Non era però certo abbastanza per metterla fuori gioco. Ma prima che l'uomo potesse nuovamente parlare o fare alcunché, una densa nube d'oscurità lo avvolse, impedendogli di vedere. Dalla nebbia, un grugnito di rabbia si levò ... ma durò solo alcuni istanti. Mentre, infatti, Youshi correva sul dorso della creatura, a terra Yasuke e Hideo aprivano il campo a Shinichi e la sua katana Kakita: il cerchio di fuoco evocato dal Muramasa spezzò in mille frammenti gli aculei di ghiaccio evocati dal drago e lo stesso fecero i potenti colpi potenziati dal chakra distruttivo di Hideo e del suo Mondo. Il varco creato permise a Munkeke e Yusica di raggiungere l'epicentro della lotta. Il gruppo si mosse all'unisono verso la base della creatura, pronto a sferrare nuovi attacchi. Munkeke e Yusica si appartarono distanti, con la seconda che richiamava una grande quantità di neve attorno a lui, togliendola, quindi, anche dal controllo del drago loro avversario. I colpi di spada di Shinichi rimbalzarono sopra la dura scorza del serpente, incapaci di penetrare nelle carni spesse e protette da scaglie del serpente. Ma qualcosa cambiò quando a sferrare il suo attacco fu Hideo. I ricevitori non penetrarono nel corpo dell'essere ma si fermarono comunque sulle sue scaglie, attirati con una forza indescrivibile da cui Hideo non avrebbe potuto riprenderseli. Poi, furono assorbiti nel corpo del serpente e, per un attimo, il ninja della nebbia smise di vedere. Davanti ai suoi occhi c'era solo una densa e cupa oscurità. Ma la cosa durò soltanto un paio di istanti. La vista ritornò come se nulla fosse. Dalla neve si levò un piccolo ghigno malefico.
    Mentre Youshi tentava il suo assalto all'occhio della bestia, in un battito di ciglia, in un lasso di tempo infinitesimale, qualcosa eruppe dalla palpebra della creatura, nero come la pece e duro come l'acciaio. Un parallelepipedo grande quanto l'occhio della creatura scese a blindarlo, come una saracinesca, lasciando che le affilate offensive del Tokugawa si risolvessero in un nulla di fatto. Patetici. Inutili. Deboli. Disse nuovamente la neve tutt'intorno. Poi il drago iniziò a dimenare la testa con una forza incredibile. Il solo chakra adesivo non avrebbe salvato Youshi da cotanta furia! [Note]Trova un modo, fantasioso, per rimanere sopra la creatura. Altrimenti vieni lanciato 15 metri oltre i tuoi compagni, alle loro spalle.

    Kuchiyose no Ju-!


    L'evocatore stava per richiamare un'altra delle sue creature quando qualcosa lo bloccò, gettando su di lui e la sua creatura una gigantesca ombra. R-Repun!? Riecheggiò ancora la neve, questa volta terribilmente spaventata. No, non è possibile. Ti ho già incatenato, sei già fuori dai giochi, non puoi esserti liberato ... è impossibile! Il gigantesco cetaceo alato di Azumaido comparve in cielo, oscurandola già pochissima luce presente. Ma, d'un tratto, mentre l'evocatore dorato era intento a pensare ad una controffensiva, dal dorso della balena qualcosa, o meglio, qualcuno, cadde. Due sagome, chiaramente distinte, scesero verso terra a gran velocità. Un istante dopo, uno sbuffo di neve coprì le due figure; poi una intensa luce penetrò dalla coltre di acqua gelata appena sollevata: la luce era intensa, intensissima e si espanse fino a mostrare le forme dei due nuovi giunti.

    [Qualche minuto prima, non troppo distante dal luogo della battaglia]

    Se c'era qualcosa che non potevo attendermi era esattamente quanto accadde dopo aver scagliato il mio fulmine. Non avevo mai visto niente del genere: la neve si impossessa del raiton, lo corrode, lo inquina e lo devasta, mutandolo al punto da diventare esso stesso un conglomerato di gelida acqua; il mio chakra e la sua natura erano cambiati in un istante ed erano passati dal veicolo di morte quali erano a poco più che un vezzo in mano al mio avversario. Notevole. Dissi, mentre vedevo quel che era la mia tecnica ruotare intorno a quell'essere a dir poco peculiare.
    La mia domanda riecheggiò nella sua voce, prima, nella neve dopo, facendo quasi risuonare il metallo che mi ricopriva. La sensazione era tanto strana quanto poco piacevole. Io sono la colui che fa condensare il tuo respiro. disse Samui, mentre con la mia stessa tecnica ora neve sotto il suo controllo, iniziava a plasmare qualcosa: un orso. Io sono il brivido che corre lungo la tua schiena, la sensazione che gela le tue ossa, colui che intorpidisce i tuoi movimenti. Sorrisi sotto l'elmo nel sentire tali parole: avrei potuto descrivermi allo stesso modo. Certo, lui probabilmente si riteneva tale in modo più letterale rispetto al sottoscritto ma la mia presenza aveva già suscitato nel cuore di molti le medesime sensazioni. A quelle parole, però, seguì qualcosa di strano: vidi tanto Samui quanto l'orso divenire più ... labili. Sembrava che i miei occhi iniziassero ad avere difficoltà nello scindere lui ed il suo costrutto stagliarsi sulla neve. Un'altra abilità molto, molto interessante.
    Sentii poi gli occhi dell'orso che aveva generato posarsi su di me: mi guardarono con fare aggressivo, inizialmente, poi, si distesero. E fu in quel momento che lo riconobbi. Kimun? chiesi, quasi tra me e me, bisbigliando incredulo. Le parole del Monarca del Freddo furono una inaspettata conferma. Sono un'ancestrale paura, tra le prime dell'uomo. Ero, sono e sarò sempre. Io sono il Freddo. Tu, invece, sei un ospite di queste terre. E non uno educato. Kimun, tu cosa ne pensi? E, a quelle parole, seguì un feroce attacco del Kamui. Fortuna volle che, per quanto spietato e difficile da seguire, l'essere fosse abbastanza lento. Per lo meno, per le mie capacità. Kimun tentò di affondare i suoi acuminati denti nel mio elmo: feci dunque un passo indietro la prima volta, lasciando che mordesse l'aria. Tentò un attacco del tutto simile immediatamente dopo e, non contento, replicò una terza volta: dapprima, mantenendo ferme le gambe, roteai il busto e portai indietro la schiena verso sinistra, allontanando il mio cranio dalla sua traiettoria, subito dopo, col nuovo assalto, ormai letto in modo estremamente più semplice dopo la terza offensiva identica di fila, mi spostai sulla destra, avanzando col piede opposto per distanziarmi da lui scartando sotto il suo busto, di modo da guadagnare una posizione di vantaggio. La mano andò al mantello, facendolo svolazzare dietro di me, lasciando che il chakra adesivo afferrasse la Yakusoku durante il movimento e lo portasse nella mano aperta. Con nient'altro che l'osso del Figlio del Primo in mano, allungai la sinistra, pronto a far discendere la ancora inesistente lama cremisi sul Kamui e disintegrarlo ma il guardiano che mi aveva aiutato a recuperare proprio la reliqua Kenkichi che ora brandivo in mano si disfece, sgretolandosi e tornando polvere. Rimasi un attimo in quella posizione, interdetto. Soddisfatto stavolta, uomo-demone? Mi chiese Samui, da lontano, spezzando la mia concentrazione ma, paradossalmente, riportandomi alla realtà. Sì. Risposi, mentre le gambe si riavvicinavano e riabbassavo la guardia. La destra lasciò la spada e, esattamente come in precedenza l'avevo afferrata senza toccarla, ora l'arma tornò al suo posto senza che io la rinfoderassi, seguendo i sinuosi movimenti del mantello che il vento sbatteva sul mio corpo. Il controllo che stavo sviluppando era ogni giorno più profondo. Vieni con me. Vieni a Kiri. Gli dissi, facendo alcuni passi verso di lui. Posso mostrarti ciò che vuoi vedere. Posso concederti ogni pulsione umana, ogni desiderio, ogni istinto: dal più nobile al più scabroso. Lo guardai. E posso aiutarti a raggiungere il tuo potenziale, a divenire la perfetta ed inevitabile incarnazione del terribile freddo che dici di essere. Non potevo escludere che fosse semplicemente un pazzo ma avevo visto abbastanza assurdità ad Azumaido da sapere che lì ogni cosa poteva realizzarsi, specie se legata alla strana mitologia del Freddo che permeava ogni singolo essere e animale di quelle lande. Adesso sei solo la pallida imitazione di un dio minore che davanti all'uomo sbagliato può venire dimenticata come il primo fiocco di neve al sopraggiungere della primavera.A quelle mie parole, però, seguì un boato proveniente dalle mie spalle. L'inespressivo elmo non tradì la mia curiosità. Mi voltai, lentamente. All'orizzonte vedevo torreggiare un gigantesco drago albino. Le mani si mossero subito, componendo cinque sigilli. Una piccola nuvola di fumo lasciò presto il posto ad uno stormo di pipistrelli sfuggente, dai contorni molto poco definiti, vago. Grazie di essere qui, Kakuresata. Dissi, con un piccolo cenno del capo. Portaci là. Indicai con la mano il drago, poi mi girai verso Samui. Dovresti conoscere i Komori Kamui. Puoi vedere quanto anche io sia legato a questa terra. Dunque, fidati di me e seguimi. In un attimo, uno stuolo di neri pipistrelli ci circondò, ingobandoci e facendoci volare nel cielo grigio dell'isola gemella di Azumaido.

    [Davanti al Drago]

    La neve si posò, facendo chiarezza sulle figure che erano giunte dal dorso di Repun. Un piccolo suono metallico, forse, avrebbe rovinato la sorpresa ai kiriani ed a tutti coloro che potevano vantare di conosermi: io e Samui giungemmo sul luogo dello scontro, pronti a dare una mano. Vi ho guadagnato del tempo, ma non so quanto durerà. Inventatevi qualcosa. Io cercherò di aiutare tutti. Dissi, mentre il chakra si spostava dal tantien nel Simbolo della Stella che avevo sul trapezio. Una flebile luce nera si posò sul mio corpo e su ogni mio equipaggiamento. Samui, fidati di queste persone. Ad alcune di loro affiderei la mia vita. Probabilmente non gli sarebbe stato difficile discernere chi erano i miei pupilli e chi invece soltanto contingenti presenze più o meno gradite - specie dal momento che c'era qualcuno che mi emulava anche nel vestiario.
    Io scattai, ponendomi abbastanza lontano dai presenti, nelle retrovie. Ho bisogno che mi copriate per un po'. Datevi da fare! Estrassi la Yakusoku nella destra e, mentre questa prendeva forma, le passai parte della mia energia vitale cosicché potesse concedermi i suoi poteri. A quel punto, eseguii un preciso kata insanguinato con la spada, costituito da venti movimenti e, ad ogni singolo movimento, l'alone di luce che si sprigionava dal mio sigillo diveniva sempre più intenso: in un attimo, la luce esplose, spandendosi sulla neve per ben 36 metri di raggio intorno a me. Una luce oscura filtrava dalla neve, avvampando i tantien di tutti coloro che sarebbero rimasti nel raggio d'influenza della mia tecnica. [Note]Una versione molto romanzata di una mia combo, anche se a noi interessa soltanto questa:

    Armonia della Stella
    Villaggio: Lucchetto
    Posizioni Magiche: Rituale (20)
    L'utilizzatore, a patto che Potenza della Stella sia attiva e previa meditazione dalla durata di un round, può estendere il raggio d'azione del Simbolo della Stella entro 24 metri da sé. All'interno dell'area, per tre round, tutte le tecniche combinate hanno un aumento di potenza di +40 e ignorano ogni penalità o vincolo presente nel Jutsu. Inoltre è possibile combinare elementi o jutsu anche opposti.

    A discrezione del QM, l'effetto armonizzante può influenzare jutsu o altri rituali, impedendo contrasti di ogni forma fino a quando l'utilizzatore non decide altrimenti.
    Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    Sottotipo: Supporto
    (Consumo: Elevato)
    [Da jonin in su]

    Lasciando stare le tempistiche (siam qui per divertirci ed io voglio concedervi qualcosa di mio per farvi divertire ancora di più) Kensei non parteciperà al combattimento, rimanendo soltanto al centro dello scontro a mantenere questo rituale. C'è applicata sopra la Manipolazione della Forma per aumentarne il raggio.

    Tutte le tecniche combinate hanno potenza +40. Nel caso di Samui, questa tecnica gli permette anche di applicare la sua TS a tutti i tipi di tecnica, dato che ogni jutsu può combinare anche elementi diversi. Ricordatevi però che funziona solo sulle tecniche COMBINATE. quindi, o combinate qualcosa tra di voi, o combinate voi delle vostre tecniche (anche Manipolazione della Forma + Ninjutsu o Manipolazione della Natura + Taijutsu sono considerate tecniche combinate!). Come avete intuito da questa parentesi, la tecnica potenzia ovviamente anche le taijutsu, se si rispetta il vincolo dell'essere una tecnica combinata.

    Prima, però, avrebbero dovuto confrontarsi con la furia del loro avversario. Samui, ben arrivato. Sarei tornato io da te, se questi ficcanaso fossero rimasti a farsi gli affari loro e se Samuyoake fosse riuscito ad intrattenerli qualche minuto in più. Ma non importa. Li sistemerò io. L'uomo alzò la testa verso Repun E NEANCHE TU POTRAI FARCI NIENTE!

    Kuchiyose no Jutsu!


    Un gigantesco canide infernale candido come la neve si erse davanti a noi, alto una manciata di metri più del drago che già avevamo di fronte ma che, tuttavia, era impegnato nella tecnica di Yato. L'evocatore allungò una mano e dal palmo della stessa qualcosa volò verso la creatura evocata. Dallo spesso strato di neve che la formava si spalancarono due giganteschi occhi viola. Occhi viola la cui pupilla era contornata da concentrici cerchi neri.


    La creatura si voltò verso il drago e ruggì, mefistofelica. Uhm. Un Genjutsu. Anzi, due! Siete scaltri voi mortali. Le mani dell'uomo si congiunsero nella singola posizione magica richiesta dal rilascio e le creature ulularono congiuntamente, passandogli parte della loro forza per spezzare tutte le catene illusorie che lo soggiogavano. Il Drago si liberò dalla prigione di ciliegi in cui Yato lo aveva rinchiuso e le ferite sul suo corpo sparirno - certo, non il dolore che le stesse avevano causato - e quello che in precedenza si era manifestato ai presenti come Repun, il Kamui cetaceo volante, ora non era altro che uno oscuro e indistinto pipistrello. Un Komori Kamui? Dopo tutto quello che ho fatto per Yukitsubasa?! La neve si levò intorno al drago e, assieme ad un suo terrificante ringhio, venne scaraventata contro i presenti ad una velocità per molti proibitiva! Durante il tragitto, la neve così manipolata divenne una mortifera selva di acuminati darti di ghiaccio! [Attacco I GLOBALE]Queste creature sono energie Nere ed hanno un bonus fisso in tutte le stat, da regolamento, per le capacità del loro evocatore. Nonostante questo, vi invito a non soffermarvi su questo ma a considerare questi attacchi come semplicemente molto, molto veloci, più di quanto possiate normalmente schivare con facilità. Voglio che descriviate una difesa. Considerate che l'effetto visivo di questi dardi è tipo un esercito di arcieri che scocca delle frecce. La traiettoria è parabolica e quindi avete del tempo per impostare una strategia difensiva non esageratamente complessa. La potenza degli attacchi è 50 e sono considerati AdR. Il cane infernale, invece, iniziò a battere le sue gigantesche zampe a terra, causando un mini terremoto ed alzando una discreta cotre di neve che avrebbe reso molto più difficile vedere la parte inferiore delle creature e programmare eventuali atterraggi sulle stesse, salvo mirare alla parte più alta del loro corpo. Il terremoto, invece, avrebbe reso molto più difficile il movimento, rendendo gli spostamenti del gruppo assai più complessi. [Status]La distanza di movimento camminando per questo turno è ridotta di 1/3. L'evocatore sarebbe uscito dalla cotre di oscurità creata da Youshi e, utilizzando il chakra adesivo, si sarebbe spostato sul muso della creatura, standogli in mezzo al naso. Entrambi, adesso, proprio come il canide infernale, vantavano nelle proprie orbite gli occhi del Saggio delle Sei Vie. Se Youshi fosse stato ancora a distanza da corpo a corpo, l'uomo lo avrebbe raggiunto, tentando di colpirlo con un cazzotto al ventre. Se il ragazzo avesse provato ad incassare o schivare entro pochi centimetri, dal dorso della mano sarebbe fuoriuscito nella sua direzione, un oggetto d'acciaio nero del tutto simile a quello che prima aveva preventivato l'accecamento - o l'uccisione - dell'evocazione. In ogni caso, qualsiasi fosse stato l'esito di quel colpo, toccandosi la spalla sinistra l'uomo avrebbe estratto un altro di quegli oggetti oscuri e l'avrebbe lanciato verso Youshi.
    Se invece Youshi fosse stato a terra, allora sarebbe stato il drago, dal centro del suo petto, coperto dalla cotre di nebbia generata dalla neve sollevata, a lanciare una serie di dardi oscuri. [Attacco II YOUSHI]Nera+3 in velocità. Potenza 50 ma che converte in malus alle statistiche, -5 a tutte. Se Hideo fosse riuscito a vedere o a mettere le mani sopra uno di quegli oggetti si sarebbe reso conto senza difficoltà alcuna che si trattava di ricevitori di chakra.
    Non contento, l'evocatore avrebbe comandato al suo cane di sferrare spazzate rasoterra, aumentando la quantità di neve nell'aria e la corrispondente nebbia da essa generata. Un colpo di zampa di quell'essere avrebbe probabilmente sparato via a qualche decina di metri il malcapitato di turno; anche chi si fosse trovato entro alcuni metri dal colpo, probabilmente, sarebbe stato spinto in avanti dallo spostamento d'aria, rischiando di cadere a terra vittime del sucessivo attacco. [Attacco III GLOBALE]raggio di 15 metri davanti al drago ed al canide in un semicerchio avente la base ai piedi delle creature.
    Potenza 30, AdR, se colpito a sinistra di 15 metri. Se schivato entro 6 metri, tira in avanti di 6 metri, sbilanciando e col rischio di cadere di faccia nella neve.
    Infatti la creatura avrebbe alzato le mani e le avrebbe nuovamente sbattute a terra con forza, crepando il terreno intorno e spandendo la sua potenza nelle crepe stesse, minacciando gli arti inferiori dei presenti. [Attacco IV GLOBALE]Potenza 50 centrata a nove metri dalle due creature. Le spaccature che i colpi generano si spandono per sei metri, e portano un attacco di potenza dimezzata agli arti inferiori. La velocità dell'espansione delle spaccature è VIOLA+3.

    NON POTETE UCCIDERMI! NON POTETE UCCIDERE CHI POSSIEDE IL SEGRETO DELLA CICLICITA'!






    Chakra:
    Vitalità:
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 850
    Velocità: 650
    Resistenza: 700
    Riflessi: 700
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 700
    Agilità: 700
    Intuito: 700
    Precisione: 700
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    4: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    4: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Equipaggiamento
    • Sistema di Ancoraggio dell'Arto Artificiale × 3
    • Cotta di Maglia Completa × 1
    • Elmo integrale dell'Inquisitore × 1
    • Specchietto in Metallo × 1
    • Spiedi Potenziati × 1
    • Arto Artificiale Kiriano Superiore × 2
    • D-Visor dell'Elmo da Inquisitore × 1
    • Lente per D-Visor - Visione Telescopica × 1
    • Tonico di Recupero Medio × 1
    • Tonico di Recupero Superiore × 1
    • Lente per D-Visor - Visione Fotocromatica × 1
    • Tonico Coagulante Superiore × 1
    • Yakusoku Kenkichi × 1
    • Simbolo della Stella × 1
    • Braccio Sinistro dell'Inquisitore × 1
    • Gakutensoku × 1
    • Equipaggiamento Debilitante × 1
    • Unagi × 1

    Note
    Combattere con Handicap Attivo.

    Assetto Gakutensoku: Nessuno.
    Simboli della Psiche attivi: 1
    Potenza Simbolo: +160.



    Parlato
    Citato
    Pipistrelli
    Yakusoku

  8. .

    L'ora della Redenzione

    Capitolo Uno


    Atto II
    Gli innumerevoli risvolti del fato †



    [Amministrazione kiriana]

    Li squadrai tutti, uno ad uno. Cercavo di capire quali sarebbero state le loro reazioni, i loro impulsi nel sentire quella frase, cosa avrebbe tradito il loro viso. Ma non in mano ai Cremisi. In mano nostra. Dissi, quando le loro espressioni si fossero contrite maggiormente. È la nostra prima, vera, grande occasione di distaccarci dall'Accademia, di provare a creare qualcosa di nuovo. Se tutto andrà come pianificato, potremmo finalmente tentare d'esportare la giustizia e la pace kiriana nel primo territorio lontano dal nostro arcipelago. Strinsi la mano al petto, davanti a me, agitandola leggermente in un moto passionale. L'Accademia dovrà perdere questo conflitto con i Cremisi ma non dovrà uscirne completamente annientata, soltanto ... sconfitta. Sarà lì che le forze congiunte dell'Asse entreranno in scena, soverchiando il nemico vincitore e proclamando per sé le terre dell'Erba. I miei occhi li riscorsero uno ad uno per cercare di comprendere se il messaggio fosse arrivato, se avessero capito cosa le mie parole significassero. In ogni caso, le avrei esplicate di lì a poco. Il vostro lavoro sarà il più arduo. Agirete come ninja accademici e aiuterete l'allenza tra i quattro grandi villaggi a combattere contro Kusa. Ma non combatterete per vincere. Combatterete soltanto per non morire. Parte del vostro compito sarà dissimulare difficoltà e pericolo e, al contempo, salvarvi la pelle. Dovrete riuscire a far credere che non riusciate a vincere perché seriamente provati, perché contro qualcosa di più grande di voi. Se sarà possibile preservare forze, dovrete farlo. Potreste essere indispensabili pedine per il secondo attacco contro Kusa. Se invece dovrete dare il tutto per tutto, allora mi assicurerò che una squadra medica vi sia sempre vicina per garantirvi la migliore condizione. Stavo chiedendo loro, in sostanza, di fare una sorta di doppio gioco: da un lato dovevano combattere questa guerra come chiedeva l'alleanza accademica e, dall'altro, dovevano assicurarsi che la stessa alleanza perdesse, mettendo però in difficoltà l'avversario e facendogli sprecare ogni risorsa possibile. Era un compito tanto difficile quanto complesso. Questo significa molte cose: dovrete sabotare missioni accademiche, se queste dovessero far prendere un vantaggio troppo consistente al gruppo; dovrete cercare di difendere i ninja degli altri villaggi ma mai mettere in repentaglio la vostra vita per la loro - se la questione ve lo permette, guadagnate la loro fiducia e fate sembrare la cosa più naturale possibile. Neanche i ninja del Suono, in questo senso, meritano un trattamento speciale. Infine, il compito più difficile. Guardai Youshi. Lui era sicuramente il più adatto ad una missione di quel tipo: stava dunque a lui riuscire a trovare un modo per riuscire a spartire l'onere di quell'evento segreto con i suoi due compagni. Dovrete fare tutto questo all'oscuro dei vostri compagni. Dovrete riuscire a guidarli senza far capire loro ciò che sta accadendo. Gettai un'occhiata poi anche su Etsuko. Ma non fraintendentemi: non dev'essere una missione per lasciare morire quanti più accademici possibile, anzi. Meno caduti ci saranno e maggiore sarà la nostra probabilità di successo perché più ninja avrà a disposizione l'Accademia, maggiori saranno le forze che i Cremisi dovranno mettere in campo. Come avevo detto, avrebbero dovuto soltanto preservare la loro vita più di quella degli altri, non uccidere i propri compagni. Come sapete, ho un'alta considerazione del Kazekage: è stato ospite a Kiri qualche tempo fa e ci siamo scontrati amichevolmente per testare l'uno le capacità dell'altro. Ho piena fiducia nei confronti di Hohenheim e so che il dialogo con lui potrà essere più razionale che con l'altro ostacolo a questo nostro progetto. Ma, anche per questo, ho un piano. Qualcuno tra i presenti avrebbe forse inteso già cosa volevo dire. Per questa missione contatterò anche altre due persone: il mio Ken no Minarai, che tuttavia, probabilmente, non agirà nelle vesti di Allievo del Mizukage, ed uno shinobi che è stato ospite a Kiri per un lungo periodo e verso il quale le porte della Nebbia sono sempre aperte: Shin Kinryu. Anche lui è stato mio allievo, sotto sua espressa richiesta. Ironico come tutti i ninja della Foglia vagamente interessati a brandire una spada vedessero in me, essere simulacro di terrore, paura e tormento, un maestro migliore dell'Hokage. Anche loro saranno informati di questa mia missione. Se del primo non saprete l'identità ed avrete, dunque, un alleato segreto, del secondo siete a piena conoscenza. Sta a voi gestire quest'informazione al meglio delle vostre possibilità per potervi coordinare al fine di ricavare i più auspicabili risultati. Feci una piccola pausa. Non deludetemi. Dissi, grave, freddo, atono e tagliente, indicando loro la porta. Era a tutti gli effetti una minaccia.
    Kusa doveva cadere ... in mano di Kiri!
    Quando fossero usciti avrei iniziato a scrivere due lettere, indirizzate ai due ninja di Konoha citati nel discorso di poc'anzi. Sia con Shin che con Yato avevamo stabilito un metodo di comunicazione sicuro per evenienze come quelle, facente affidamento su piccoli pipistrelli dal manto rossastro, addestrati attraverso un fuuinjutsu creato ed affinato sulla base del sigillo di sangue di Diogene e del legame di questo coi suoi corvi dal becco rosso. Nella missiva ci sarebbero state informazioni molto simili a quelle concesse ai miei ninja - entrambe avrebbero visto la parte ideologica esclusa, dal momento che il nostro rapporto era meramente utilitaristico - ma finivano in due modi decisamente distinti.

    Ciò che hai appreso nell'ultimo periodo a Kiri non è che la prima di un'infinita serie di possibilità, Shin. L'arte della spada è qualcosa di complesso che richiede dedizione assoluta ed interminabile allenamento. Ti sei dimostrato un apprendista capace, forte anche dei segreti della tua tecnica proibita. Per questo qui, oggi, con questa lettera, sono a rinnovarti la mia promessa: se mi aiuterai nei miei intenti, se mi aiuterai in questa doppia guerra, io ti concederò altro potere e ti renderò complice di tutto quello che verrò a scoprire, creare ed ideare nel futuro prossimo.

    Non dimenticare, tuttavia, che Kiri è tanto caritatevole, magnanima ed accogliente quanto io sono mortifero e ineluttabile.

    Juudaime Mizukage
    十代目水影
    Kensei Hito
    剣聖



    La lettera venne chiusa con cera cerulea, ormai mia riconoscibile marca, e su di essa, sotto il simbolo della nebbia, venne applicato un piccolo fuuinjutsu temporizzato di autodistruzione: una piccola, brave scintilla veicolata dal mio chakra affine ai raiton sarebbe stato l'innesco che, insieme alla cellulosa del foglio e l'aria, avrebbe dato fuoco al messaggio veicolato su oscura carta nera. D'identica fattura e col medesimo sigillo sarebbe stata l'epistola indirizzata a minarai.

    Pur essendo lontano dall'essere concluso, il tuo addestramento è stato foriero di ottimi risultati. Le fila del Clan Kenkichi hanno forgiato uno shinobi capace, attento e spietato e potrebbero aprirsi a segreti più profondi, se questo glielo chiedesse. Tuttavia, non ti sto scrivendo per complimentarmi con te dei tuoi progressi quanto per qualcosa di diverso: come saprai, la guerra è tornata sul nostro continente e Kusa è stata attaccata dall'orda del generale Cremisi. La difesa dell'Erba richiede l'intervento accademico ed io confido che il tuo Kage non mancherà di rispondere alla chiamata, considerando la vicinanza del territorio con i confini di Konohagakure no Sato.
    Non ti chiedo niente, Minarai. Non avrebbe senso cercare di porre nuovamente quesiti che già hanno ottenuto risposta. Ciò che voglio dirti è, semplicemente, che se l'Erba dovesse essere teatro di uno scontro tra Ombre, il Mizukage gradirebbe accanto a sé il suo Minarai.


    Qualsiasi siano le vesti con cui ti incontrerò, non dubito di incrociare il mio braccio, la mia spada ed il mio sguardo con te, magari come alleati e non come nemici, sul campo di battaglia.
    A presto.

    Juudaime Mizukage
    十代目水影
    Kensei Hito
    剣聖



    Legai le due lettere alle piccole zampe dei chirotteri, prima di farli volare via fuori dalla finestra del mio ufficio. Non sapevo quali risposte avrei atteso - o se ne avessi ricevute. Ma, probabilmente, sarebbe bastato il giusto scambio d'intese per chiarificare ogni intenzione.
    Non restava che iniziare a preparare, organizzare e selezionare le truppe per quel lungo viaggio verso Nanaki ed il campo di cui Diogene mi aveva parlato al culminare della cena alla Magione Kenkichi alcuni mesi prima.

    [Ad Oto]

    Il clangore dell'equipaggiamento e delle armi d'assedio disturbava anche me, tanto avvezzo ad essere rivestito da capo a piedi d'acciaio. Ma entrando nella tenda, per fortuna, e focalizzandomi su quanto la guerra avesse da offrirmi, l'esterno divenne lontano e la mia testa iniziò a scindere il fondamentale dal trascurabile. Lo stesso parve immediatamente percepire anche il mio compagno di sangue al punto che, con un cenno della mano e del capo, tutte le persone dentro la sua tenda uscirono e, a giudicare dal rumore di passi, si allontanarono abbastanza da lasciarci una discreta dose di privacy. Mi meraviglierei del contrario, Kensei. Mi rispose Diogene quando, entrando, dissi di avere un piano. Mi porse l'avambraccio ed io, con forza, glielo afferrai, facendo risuonare i nostri corpi in un tonfo sordo carico di mascolinità. Ci sedemmo poi al tavolo dove era stata adibita la gigantesca mappa della porzione di continente dove ci trovavamo: su di essa erano annotate tutte le informazioni di rilievo ed erano posti alcune peculiari ornamenti stanti a significare e individuare le truppe in gioco; ogni diverso pedone rappresentava una quantità di milizia differente. A giudicare dal fatto che ce ne fossero alcuni fuori dalla mappa ed altri distesa su di essa, in posizione evidentemente incerta, dedussi che le informazioni giungevano quasi in continuazione, permettendo al Garth di mantenere un controllo pressoché capillare su ogni frangente del conflitto. Un impegno senza dubbio immagine che aveva coinvolto più di un uomo sia sul campo - cioè a raccogliere direttamente le informazioni - sia nelle tende lì intorno - per riordinarle e renderle fruibili. Circa 1800 unità complessive marchiate con la nota di Oto. Non erano i numeri che ti avevo promesso ma il nemico si è mosso prima del previsto. Tu quanti ne hai raccolti tra le isole del vostro arcipelago? I miei corsari mi hanno comunicato che lo sbarco nella Risaia del Golfo è andato alla perfezione, circumnavigare la penisola del Fulmine è stato un azzardo ma vi ha fatto risparmiare diverse ore di viaggio. Siete arrivati più freschi e pronti per la battaglia! Disse Diogene con un certo entusiasmo. Il mio sguardo rimaneva sulla cartina, mentre cercavo di carpire da essa più informazioni possibili. Non saremmo ninja di Kiri se non avessimo straordinarie capacità navali. Risposi con una certa freddezza ma senza boria. Qualcuno l'avrebbe etichettata come una risposta di frangente pronunciata da un uomo assorto in altri pensieri. Le forze di Kiri contano circa 1200 uomini, portando quelle dell'Asse a quasi 3000 individui. Non pochi, devo dire. Ed a guardare le informazioni che hai riposto su questa cartina ... indicai col dito prima le truppe marchiate col simbolo di Suna, poi quelle marchiate con il simbolo di Konoha Anche i nostri alleati uniti vantano una potenza simile. Tuttavia inferiore. Qui fuori c'è qualcuno che forse non ricorderai ma che, invece, sicuramente ricorda te: Kamira Kenkichi, Alta Sciamana del Clan. Fa parte del gruppo originale di Kotetsu Bara trapiantato a Kirigakure. Al momento serve la causa nella cellula dei Sensitivi di grado maggiore. Se dovesse guardarti di traverso ... bhè, sii comprensivo. Gli dissi, facendo un piccolo preambolo obbligato per quella vicenda. Quanto scoperto con l'incontro con Midorinaka e quanto visto alla Rosa d'Acciaio era tanto contrastante quanto spaventoso ed ancora il Clan non era riuscito a placare le tormentate acque della sua storia, nonostante la Yakusoku avesse mediato i suoi ricordi non più repressi a tutto l'Alto Consiglio. [Note]La scheda di questa PNG arriverà insieme alle altre, spero presto, ovvero massimo al prossimo giro. Ci stiamo ancora coordinando tra di noi per rendere al meglio questi PNG. Lei sarà sicuramente Sensitiva e Medico, dato il ruolo di Sciamana. Diogene annuì, quasi assorto, mentre vidi che qualcosa attirò la sua attenzione e lo portò a prendere delle altre pedine tra quelle viste gettate al lato della mappa ed a posizionarle sul tavolo. Mi invitò a fare lo stesso, spiegandomi i singoli ruoli di ognuna di quelle figure, così da fargli intendere chi avevo portato dietro e dove volessi schierarlo. C'era però un grande ma da considerare: presi le pedine dei miei ninja più fidati e contai il numero di milizie totali, senza tuttavia posizionarle. Avevo da chiarire i miei intenti e dovevo confrontarmi prima di prendere qualsiasi decisione avventata. Diogene notò la cosa, probabilmente, e iniziò a spiegarmi la situazione. Ci erano sconosciuti i numeri del nostro nemico e quindi era necessario che ci venissero riferiti alla svelta e da fonti sicure, come i nostri alleati accademici o i nostri ninja. Ci fu poi un commento sulla Foglia e sulla collocazione del loro accampamento. Trattasi indubbiamente di pazzia. Ma forse la cosa potrebbe tornarci utile ... il Capoclan Mikawa sembrò percepire i miei intenti, ponendomi una domanda a bruciapelo che riassumeva perfettamente quanto fossimo sulla stessa lunghezza d'onda. Quanti dei tuoi hai mandato a morire per tenere il gioco dell'accademia? Una piccola pausa incorniciò quella frase nella mia testa. Sorrisi sotto l'elmo: era arrivato il momento di fare sul serio. Movimentare le armate da qui richiede un giorno di viaggio mentre i gruppi ninja che abbiamo spedito saranno da Raizen in 4-5 ore. Dobbiamo calcolare bene in tempi se vogliamo arrivare al momento esatto...non trovi? Annuii. Sarà a dir poco fondamentale, Diogene. Per questo abbiamo bisogno di un metodo di comunicazione rapido ed efficiente col fronte. Abbiamo qualcosa, oltre alla rete di sensitivi? Possiamo intensificarla, unendo le capacità e le forze dei tuoi e miei esperti ninja con abilità sensoriali eccezionali? Ma Diogene non riuscì a rispondermi, interrotto da uno dei suoi corvi che gli si posò su un braccio. Prese il messaggio dalla zampa ed iniziò a leggerlo. Il nemico si sposta. Il gruppo di infiltrazione 3K, capitanato da Gennosuke, riporta che ora l'alfiere del Veterano è a metà strada tra Kusa e Soyo...pare che non guiderà lui l'assalto a Kusa. Che l'insediamento accademico abbia catturato la sua attenzione? Supponendo una suddivisione al 50%, a breve 5000 milizie cremisi si abbatteranno sui nostri "amici" mentre l'altra metà continuerebbe la presa della capitale...tu cosa ne pensi Kensei? Posai gli occhi sulla mappa. Penso che probabilmente il Veterano o il suo Re delle Armature risi leggermente, per quanto io possa mai ridere, e scossi la testa notando l'ironia di un uomo come me pronunciare quell'epiteto non schiererà metà delle sue forze su ogni fronte. Sarebbe stupido. Nessuno condurrebbe un attacco di questo tipo in questo modo: già combattere su due versanti è da folli - ed anche avendo un esercito enormemente più numeroso e potente di quello dei propri avversari, dividersi a metà in questo modo può essere fatale. Portai la destra al mento, mentre la sinistra si poggiava sul tavolo, producendo un flebile rumore metallico. Questa è la prima mossa e la prima prova. Sbagliarla potrebbe compromettere l'intero esito della guerra. Dissi, nuovamente gettando un occhio sulle truppe schierate sulla mappa. Qual è il motivo di questa guerra? Se i Cremisi vogliono davvero Kusa, la maggior parte del loro esercito andrà verso la capitale mentre soltanto una porzione di questo si impegnerà a rallentarci. Mentre ancora ero assorto in questi pensieri ed elucubravo, Diogene mi pose la domanda che cambiò tutto: Dimmi, hai portato quello che ti avevo chiesto? Portai il mio sguardo su di lui. Certo. Il Jinchuuriki è migliorato enormemente dall'ultima volta che lo hai visto. Il metodo kiriano era indubbiamente un metodo estremamente foriero di miglioramenti. Tu, dimmi, invece: ci sono aggiornamenti sulle tue scoperte rispetto a quanto hai già condiviso con me di recente?
    Dopo la sua risposta venne per me il momento di esporre il mio piano. Averti sentito parlare fino a questo momento mi ha fatto capire che forse sai già quello che sto per dirti, non tanto perché tu sia venuto a saperlo in anticipo quanto perché hai pensato la stessa cosa. Portai i miei occhi su di lui. Con questa battaglia Kusa cadrà. Dissi. Non una ma due volte: la prima, per mano dei Cremisi ai danni dell'Accademia, la seconda per mano dell'Asse ai danni dei Cremisi. Cercai i suoi occhi per vedere la stessa luce che ardeva nei miei. Sfrutteremo l'Accademia per sfiancare i Cremisi e poi, con i nostri avversari stanchi e con gli alleati sul viale della ritirata, attaccheremo con rinnovate milizie e forze i nostri avversari, approfittando della stanchezza per la battaglia appena vinta. Kusa sarà la prima pietra del nostro Impero, Diogene. La voce ferma trasudava una sicurezza ed una veemenza uniche. I più fidi tra i miei uomini hanno già ricevuto speciali informazioni a riguardo. Ho anche dei ... contatti, tra le fila dei nostri alleati. L'Accademia si impegnerà ad annientare il suo nemico ma non ci riuscirà. E noi prederemo su questo. Appoggiai entrambe le mani sul tavolo. Alla luce di queste considerazioni, parte dei nostri eserciti dovranno rimanere qui a Nanaki o dovranno essere collocati in zone non di guerra, abbastanza vicine per un ingresso tempestivo ma anche abbastanza lontane per non destare eccessivi sospetti. Infine, avrei posto la domanda che il Colosso di Sangue tanto aspettava. Dimmi, Garth: come vuoi sfruttare i Bijuu?

    Al gruppo kiriano avevo dato poche e chiare istruzioni una volta giunti al campo e prima che io entrassi dentro la tenda del Kokage: cercare le cellule otesi ed unirsi a loro nel viaggio verso Konoha. Altre istruzioni sarebbero state recapitate direttamente sul campo. Qualcuno di loro, invece, doveva già iniziare a capire quanto fosse complessa la missione che gli era stata assegnata, non solo per i compagni della Nebbia che aveva accanto a sé, ma anche per via della presenza degli alleati otesi.




    Chakra:
    Vitalità:

    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 850
    Velocità: 700
    Resistenza: 700
    Riflessi: 700
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 700
    Agilità: 700
    Intuito: 700
    Precisione: 750
    Slot Azione
    1:
    2:
    3:
    4:
    Slot Difesa
    1:
    2:
    3:
    4:
    Slot Tecnica
    1:
    2:
    3:


    Equipaggiamento
    • Sistema di Ancoraggio dell'Arto Artificiale × 3
    • Cotta di Maglia Completa × 1
    • Elmo integrale dell'Inquisitore × 1
    • Specchietto in Metallo × 1
    • Spiedi Potenziati × 1
    • Arto Artificiale Kiriano Superiore × 2
    • D-Visor dell'Elmo da Inquisitore × 1
    • Lente per D-Visor - Visione Telescopica × 1
    • Tonico di Recupero Medio × 1
    • Tonico di Recupero Superiore × 1
    • Lente per D-Visor - Visione Fotocromatica × 1
    • Tonico Coagulante Superiore × 1
    • Yakusoku Kenkichi × 1
    • Simbolo della Stella × 1
    • Braccio Sinistro dell'Inquisitore × 1
    • Gakutensoku × 1
    • Equipaggiamento Debilitante × 1
    • Unagi × 1

    Note

    • [TS] Istinto Omicida disattivato.
      - Unità di Sangue a round per mantenimento.

    • [TS] Kirai Mugen Disattivata.
    • Combattere con Handicap Attivo.
      - Numero di Round passati con l'equipaggiamento debilitate indossato: 0.

    • Assetto Gakutensoku: Nessuno.
      - 0 Round rimanenti al prossimo Cambio di Assetto.




    Parlato
    Citato
    Pipistrelli
    Yakusoku




  9. .

    Bambino Smarrito


    - 4 -


    Dalla stanza esce il tipo descritto dal locandiere. Si gira per guardare nella mia direzione ma, per fortuna, sono nascosto. Che sia in grado di vedere oltre la mia tecnica? Ha del sangue sulla sciarpa: credo che i tonfi sordi che ho appena sentito provenissero da una colluttazione. Non vedo Kuwabara: è stato ferito? Magari ucciso? Bhè, non che non se lo meritasse, sinceramente. Con lui c'è un'altra persona: è bassa e vestita in modo decisamente strano. Ha un cappotto lungo che struscia in terra. Mi domando come riesca a muoversi con una cosa del genere addosso. Salgono per le scale.
    Un piccolo cigolio attira la mia attenzione, poi un tonfo secco. Sento grida arrabbiate oltre il muro: che i combattenti fuori dalla porta si siano stancati ed abbiano iniziato a mobilitarsi? Attendo un istante, cercando di capire quel che viene detto fuori da quelle mura. Non ci riesco ma la situazione richiede che io agisca in fretta se non voglio fare la fine del topo. Anche i due tizi usciti dalla porta di Kuwabara si fermano a sentire quel che accade fuori e traggono le mie stesse conclusioni, quindi si muovono verso il secondo piano. Aspetto un solo istante e poi mi muovo, cercando di non essere visto. Quando le loro sagome scompaiono dalla mia visuale, sciolgo la tecnica e mi avvio verso le scale. Butto un occhio dentro la stanza che lascio alla mia destra. Il cranio dello scorretto allibratore giace spaccato a metà e grondante sangue sul tavolo del suo ufficio. Un peccato? Credo di no.

    Prima ancora di raggiungerle, però, sento dei rumori provenienti dalla direzione verso cui mi sono incamminato. Non vedo niente da dove mi trovo, se non il lercio soffitto del secondo piano. I rumori si fanno più netti al che ne approfitto per iniziare a muovermi sulle scale, di modo che il rumore delle cigolanti assi di legno che le compongono venga coperto da qualsiasi cosa sta succedendo al piano di sopra - e dalla leggerezza dei miei passi stessi.
    Quando sono quasi alla fine delle scale, un tonfo sordo blocca la mia salita. Cerco di sporgermi leggermente, cercando di notare qualcosa sulla linea dell'orizzonte dei miei occhi. Vedo la nuca del ragazzetto che era col tizio con la sciarpa macchiata. Una voce lo interroga. Dove l'ho già sentita? Mi sporgo ancora, cercando di non essere visto. Vedo il tipo con la sciarpa a terra, che si muove leggerissimamente. Deve aver preso un bel colpo per fare un botto in quel modo. La voce però non era la sua, era di qualcun altro. Mi sporgo ancora ... È Tennouji! Sapevo che lo stronzo non la raccontava giusta, anche quel ciccione dell'Akimichi aveva sempre qualcosa da dire sulle sue vittorie. Non mi meraviglio lavorasse per Kuwabara.
    Mi faccio più piccolo, cercando di origliare la conversazione nascosto ma mantenendo un briciolo di visuale su quello che succede. Segue uno scambio poco carino sul futuro del lottatore ma niente che mi interessi. Vedo che si muove leggermente. Le parole poco lusinghiere nei confronti del tizio incappucciato mi fanno credere che sia intenzionato a fargliela pagare. Magari nella sua testa adesso sta passando l'idea di sostituirsi all'allibratore morto. Perché no, sarebbe una scelta saggia, alla fine. Dunque, che si stia preparando al combattimento?
    Alle mie narici arriva un odore tremendo. La testa mi si fa subito pesante. È odore di bruciato - quindi c'è del fuoco da qualche parte e presto ci sarà del fumo nell'aria. Per un attimo, c'è silenzio: immagino le fiamme siano state appiccate dall'esterno.
    Il tizio incappucciato vuole solo andarsene ... a ragione, direi. Ma non posso fargli lasciare l'edificio senza aver fatto due chiacchiere, coi cazzotti o meno, col suo compare. Dunque, non mi resta che approfittare della situazione. Devo essere molto veloce perché credo che le cose qui dentro andranno a farsi benedire abbastanza velocemente. Attendo che uno di loro faccia la prima mossa e ... via!

    Tennouji carica a testa bassa il piccolino, quindi io scatto, lasciando che i due si menino tra di loro e cerco di muovermi verso il mio unico contatto conosciuto verso l'obiettivo. Sperando di prenderli in contropiede, cerco di spostare di peso il ragazzo per portarlo dentro una delle due stanze che avevo visto prima, probabilmente quella dove avevo sentito russare visto che, con tutta probabilità, si trattava del sonno scomposto di Tennouji.

    Se riesco nel mio intento, provo a dargli due schiaffi in faccia per farlo riprendere!

    Se non vuoi che ti rilanci contro il simpatico Tennouji o ti stordisca un'altra volta di modo che dopo lui possa fare quello che vuole con te, dimmi quello che sai su un ragazzino dai capelli rossi, tra i 12 e 15 anni, che indossa sempre una maschera ed un giubbotto nero con le maniche lun-


    Mentre pronuncio quelle parole, mi rendo conto di quanto sono stupido.

    È il tuo amico lì fuori, vero? Basso è basso ed i vestiti mi sembrano decisamente lunghi.




    Provo a stenderlo tirandogli un cazzotto in fronte, così da farlo svenire. Se tutto va come deve andare posso godermi lo spettacolo lì fuori e interrogare il ragazzetto dopo che Tennouji l'ha sistemato per bene. Infatti, se il tizio sviene, posso uscire e dire al lottatore che se sistema abbastanza il tipo posso dargli dei soldi: ma non deve ucciderlo e deve avere tutti i denti, non voglio problemi a capire quello che dice. Sì, sembra un ottimo piano ... e che prevede anche pochissimo sforzo da parte mia. Mi tocco la tempia destra con l'indice della relativa mano. Sono un genio!

    Se invece vengo ostacolato quando provo a prendere il tipo mezzo moribondo a terra, bhè, devo provare a difendermi! Tiro su la mia espressione meno carica d'emozioni e provo a parlare.

    Tennouji, Kuwabara è morto e credo sia stata colpa di questi due. Ma non ucciderli! Ho un conto in sospeso con loro!




    Certo, non è affatto credibile che io sia nell'ufficio di Kuwabara, dato che Fukushuu si è sempre imposto contro di lui ed i suoi metodi poco "etici", diciamo, ma magari nella foga del momento quello scemo ci casca. Uso parole neutre, che non prendono lato da nessuna delle due parti. Non sia mai che quel tipo incappucciato sia più forte del bastardo che ha davanti. Se lo attacca, tanto meglio, guardo e non mi sporco le mani.
    Se invece Tennouji prova ad attaccare me, bhè, io conosco il suo punto debole - so perché si è ritirato! Non sarò certo forte quanto lui, dal momento che è uno dei migliori avversari di mio padre, ma col giusto tempismo, posso spezzargli la caviglia malandata che si ritrova. Poi magari il tipo dalle vesti lunghe, bassino e che sembra un ragazz- aspetta. Ma non è che è lui il mio obiettivo? Bhè, in caso le cose stessero così, tanto meglio: sia che vinca che che perda, io ne traggo vantaggio! L'importante è che non muoia. Dicevo, se Tennouji mi attacca, io mi abbasso e cerco di colpirlo con una rapida spazzata proprio dove si è infortunato. [Tecnica]Spazzata Perfetta
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    L'utilizzatore può effettuare una spazzata con potenzialità superiori. Tutta l'azione, composta da un veloce abbassamento verso terra e rotazione sul proprio asse con una gamba tesa mira a danneggiare le gambe. La Forza e Velocità sono incrementate di 4 tacche. Se colpito l'avversario, questo potrebbe perdere l'equilibrio e cadere a terra.Tipo: Taijutsu -
    Sottotipo: Mossa
    (Consumo: Mediobasso)
    [Da genin in su]
    Male che vada mi spezzerò qualche osso ... [Note]Le ipotetiche in prima pesona ed al presente rendono tutto molto confusionario ma spero si sia capito. Il piano principale è quello di prendere Noroi senza dover partecipare allo scontro.
    Se qualcosa comunque non ti torna, scrivimi su discord o wa o vieni a casa mia che t'offro un caffettino e se ne parla. <3












    Chakra:
    Vitalità:
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 100
    Velocità: 100
    Resistenza: 125
    Riflessi: 75
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 100
    Agilità: 100
    Intuito: 100
    Precisione: 100
    Slot Difesa
    1:
    2:
    3:
    Slot Azione
    1:
    2:
    3:
    Slot Tecnica
    1: Vento della Foglia
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Respiratore × 1
    • Kunai × 2
    • Tonico Potenziante Inferiore Generico × 1
    • Tonico di Recupero Inferiore × 2
    • Tonico Potenziante Inferiore Concentrato × 1
    • Tonico di Ripristino Inferiore × 2
    • Mantello × 1
    • Tirapugni con Lama × 1
    • Specchietto in Metallo × 1
    • Cartabomba I × 2


    Note
    ///
  10. .

    La fiducia che dà Guerra


    Capitolo Unico


    Atto V
    Scambi Pericolosi



    Il Kokage dietro il suo monocolo osservava attento il riassestamento di equilibri che stavo esercitando attraverso la Yakusoku sul tavolo di sangue da lui creato. Lo sguardo severo seguiva ogni linea e portava il suo capo ad annuire ad ogni parola, in una profonda forma di comprensione, empatia e rispetto. Quando terminai, dopo un breve attimo di silenzio, assorto, il Garth del Clan Mikawa rispose. Il Fulmine per il Fuoco... si può fare. Suna è però il mio villaggio natale e da sempre mi sono interessato alle sue sorti, prima con Hoshikuzu e poi con Hohenheim. Su questo non sono disposto a transigere. Disse, quasi mimando scenicamente le mie parole. Suna giacerà sotto il tuo controllo, Ombra del Suono, ma sarà un protettorato kiriano: ne va degli equilibri stessi della nostra alleanza. Il deserto di quelle terre è troppo vasto ed esteso per essere ciecamente assegnato ad Oto ed io devo prendermi delle garanzie. Sarai tu a legiferare e decidere quel che accade sotto il sole perenne della Sabbia ma sarà Kiri a difenderla, con una minima parte di Oto. Yin e Yang, come già detto. Una specifica necessaria la mia, perché quell'alleanza non dimostrasse un bias di fondo prima ancora di nascere: doveva esserci un equilibrio fondamentale, un obiettivo ultimo da difendere prima di ogni altra cosa e quell'equilibrio si caratterizzava proprio in questo modo. Per il resto, la mia parola era sacra: come tutto quello che rappresentavo, dopotutto. Il concetto degli Uccelli mi piace, il The anche potrebbe rientrarvi, ma sono Paesi minori oppure al momento davvero fuori dal mio radar, sia a livello di contatti che di interessi. Se ne parlerà una volta che i big saranno caduti, il Fulmine prima di tutti. Disse poi, trovando in me risposta affermativa attraverso un breve cenno della testa. Tornammo poi sull'argomento che dava maggior pensiero al Kokage. ll sistema di difesa che hanno eretto su tutto il confine non è un qualcosa da poter smantellare, cambiare o riprogettare con facilità. Forse avranno alzato ancor più la guardia dopo la batosta subita alla flotta ma, considerandone anche la già spaventosa efficacia, potrei giurare che nella loro testa c'è l'espansione, l'attacco, di certo non la difesa. Itai stesso lo aveva confermato durante la riunione del Ferro: il Veterano pensa solo a tingere di rosso il mondo fino ad ora conosciuto. Nel cuore di quelle sterminate lande si starano concentrando sul reclutamento e formazione di truppe, su questo non ci sono dubbi. Il pathos che trasmetteva la sua voce era unico. Come in molte altre situazioni mi pare che la nostra migliore difesa sia l'attacco. Commentai, lasciando che proseguisse. Era chiaro dalle sue parole che anche lui la pensasse come me. Mi era anche, dunque, lapalissiano come questi nostri pensieri che risuonavano all'unisono attraverso la cassa armonica delle nostre menti affini non potessero essere comprese, anzi, anche solo contemplate, degli altri due membri dello Shikage accademico. La semplicità con cui Diogene aveva acconsentito alla mia richiesta nei confronti di Konoha era una chiara dimostrazione di tutto ciò. Prima che il Mikawa potesse proseguire, Youshi intervenne, portando delle argomentazioni anche sensate ma che, come temevo, peccavano della componente temporale; il piano del mio interlocutore ed alleato era estremamente diramato nel tempo, preparato, ponderato, atteso ed anelato: qualsiasi azione di quel tipo era già stata analizzata, eseguita, dove possibile, e scartata, altrimenti. Feci comunque un gesto di assenso e comprensione in direzione del Membro delle Squadre Speciali, volendogli dimostrare che le sue idee e pensieri erano condivisi e che l'inattualità o fattibilità degli stessi dipendesse solo da una cattiva puntualità storica.
    Dopo Youshi s'espresse anche Harumi, con un qualche altro aggancio interessante e tattico, gettando un occhio diverso e attento, per quanto inesperto. Le sue considerazioni sul Villaggio delle Fonte Termali e sul Gelo, in particolar modo, furono interessanti. Ma Diogene aveva qualcosa da ridire - qualcosa figlio delle informazioni raccolte durante anni di scrupolosa tessitura di trama: Ame aveva un ruolo al Gelo e insediarsi lì sarebbe costato più fatica di quanto avrebbe aiutato logisticamente la campagna militare. Il Kage valutò l'opzione di utilizzare i due villaggi come cuscinetto per disperdere parte delle forze d'assalto nemiche senza che noi intervenissimo direttamente ma, anzi, facendoli scannare l'un l'altro. Un piano tanto semplice quanto, ipoteticamente efficace.
    La discussione si evolvette finché non trovò il suo sbocco nell'argomento topico di tutto quell'incontro: la rappresentazione dei tre giganteschi cumuli di sangue su quella cartografia scarlatta rappresentava una sola cosa: bijuu. La mia risposta pronta e quasi tagliente verso il Kage non venne accolta da diffidenza ma, anzi, trovò un uomo forse quasi un po' sorpreso dello slancio interpretativo del suo interlocutore. In un macabro quanto affascinante rivolgimento del fato, Diogene aveva davvero portato Harumi a Kiri come capro espiatorio dei suoi futuri peccati bellici. Una sensazione tanto contorta e perversa da lasciarmi interdetto ma che, questo era certo, aveva assorbito totalmente il mio interesse. Non scommetto beni di cui non sono in possesso, Kensei. E non parlo di cose che non conosco. Il Sanbi mi serve per condurre degli esperimenti sui Codati, capire come fonderne il potere, imporre dei vincoli che li rendano armi usabili nei limiti di un fattore di rischio accettabile. Ci sono arti antiche che consentono di fare tutto questo, scritti talmente strabilianti da sembrare favole dove divinità di un mondo parallelo vengono a prendersi il frutto di un albero senza fine. Io li ho ritrovati e letti nelle testimonianze di Orochimaru e ora devo verificarne la veridicità. Per farlo, però, necessito di Bijuu nelle loro forme ancestrali, slegati dagli uomini e Oto ha giù due forze portanti. Disse, con un certo trasporto ed un monco sguardo sognante. L'aver citato la Serpe del Suono mi fece subito balenare in testa l'idea che si trattasse di una rivisitazione, di una riscoperta, dei piani originali di Madara Uchiha, quelli che videro l'avversario del primo Hokage liberare la Volpe a Nove Code sul Villaggio della Foglia. Mi rilassai sulla poltrona mentre aspettavo che continuasse - ma non si rivolse a me, no. Girando lo sguardo, parlò in direzione di Harumi. Tu resterai a Kirigakure. Crescerai, diventerai più forte e poi tornerai da me per servirvi nella più grande guerra della nostra vita, la più grande che gli uomini ricorderanno. Diogene mi stava cedendo non solo un bijuu ... ma anche una forza portante! Fissai l'uomo con sguardo fermo, irreprensibile ed imperscrutabile, difeso dal freddo acciaio del mio elmo. Fu in quel momento che il Garth, alzandosi e porgendomi l'avambraccio, tornò a rivolgersi a me. Sono d'accordo, nessuna armata vale un Bijuu e una qualsiasi trattativa che li coinvolga richiede il più vincolante dei giuramenti. Stringimi la mano e scoprirai uno dei più grandi segreti incisi sulle antiche tavole dei Mikawa... Mi alzai, senza pensarci due volte e, con fervore e forza, strinsi il braccio teso. Un laccio di sangue e chakra incandescente, tanto luminoso quanto tetro, ci serrò gli avambracci con forza sovrumana, superiore perfino a quella dei due uomini forse fisicamente più prestanti di tutto il continente. La luce nella stanza s'affievolì ed il chakra del Colosso del Suono divenne quasi visibile, emanato dal suo corpo come un flebile ma denso alone nero - un'altra caratteristica che avevamo in comune, retaggio forse dell'unico sangue da cui discendevamo. Kensei Hito donerai a me, Aloysius Diogenes Mikawa, il Sanbi nella sua forma primordiale confinata nell'otre demoniaca. Io, Aloysius Diogene Mikawa, donerò a te, Kensei Hito, il Nibi nella sua forma sigillata all'interno del suo Jinkurichi, Harumi Mikawa. Questo scambio avrà luogo fin quando non sopraggiunga la necessità di utilizzo di uno dei due Cercoteri per scopi condivisi. Entrambi ci assicureremo che nulla accadrà alle entità scambiate. La mia presa si fece più forte. Aggiungerei un'altra condizione. Dissi, mentre il laccio ancora ci vincolava all'unità. La ricerca sui poteri segreti dei cercoteri e le scoperte ultime dovranno essere condivise tra i membri dell'Asse. Il controllo dei Demoni Codati deve essere appannaggio tanto di Kiri quanto di Oto in un singolare bilanciamento di potenzialità ed in una ponderata ridistribuzione delle forze portanti stesse. Se questa facile condizione fosse stata garantita, allora la mia parola seguente sarebbe stata unica. Accetto.
    Il laccio di sangue che ci legava si dissolse, tramutandosi in un turbinio di liquido cremisi che, per alcuni istanti vorticò furioso intorno a me ed al più alto scranno del suolo. Dovrai rendere Harumi più forte. I miei sforzi non serviranno a nulla se lei, quando sarà il momento, non saprà vincere la battaglia con il suo destino. Diogene spezzò l'aura aulica del rituale precedente parlando e mostrandomi il suo lato più umano. Kiri forgia gli shinobi migliori. Qui sarà al sicuro. Replicai io, rinvitando il Garth a prendere posto sulle sedie ancora calde che precedentemente occupavamo. Avrei altre curiosità, Kokage. Dissi, riprendendo il discorso precedente. Sono anni che stai tessendo trame per tutto il continente: vorrei maggiori dettagli sulle tue forze, non solo i ninja del tuo villaggio, ma proprio tutto ciò che sei riuscito a costruire nel tempo. La mia era sana e autentica curiosità. Volevo capire di cose poteva vantare l'igegno otese. Inoltre, ho qualcosa da proporti per sancire ufficialmente questo nostro patto, finora soltanto informale. Mi appoggiai allo schienale della poltrona, posizionandomi comodamente. Per prima cosa, dovremmo far sapere alla popolazione tutta di Kiri e di Oto, della ritrovata armonia tra i due Villaggi. Questo significa che dovremmo incrementare le influenze culturali di un paese sull'altro e garantire un ricircolo di conoscenze, ninja e miglioramenti. Una nuova alba ideologica per temprare i ninja venturi. Aggiungo che dovremmo creare un canale di comunicazione privilegiato, se non tra i due villaggi nella loro complessità per lo meno tra me e te, Diogene. Hai in merito? Questo significa, comunque, che sarai sempre il benvenuto in questi lidi. [Note]Fuor di metafora e gdr, chiederei un aumento minimale della reputazione di TUTTI i ninja di Kiri nei confronti di Oto e viceversa.
    I Kage possono appellarsi a motivazioni on gdr per negare l'aumento di reputazione, se ne hanno, purché le motivazioni siano antecedenti a questa giocata.
    Ovviamente, questo aumento non inficia la possibilità che la reputazione cali in un secondo momento. Un esempio è quella di Tasaki, che è già tornata neutra.
    Infine, proporrei che Diogene ottenga a Kiri la reputazione massima e che Kensei faccia lo stesso ad Oto. Non è la prima giocata valente per questo tipo di premi ma la userei per culminare questo iniziale arco narrativo delle avventure dei cugini di Campagna di Clan.
    Dopo di che mi alzai, poggiando i gomiti sulle ginocchia e incrociando le mani sotto il mento del mio elmo: lo sguardo si posò su Diogene. Non so quanto tu possa sapere a riguardo ma Kiri ha istituito la Nuova Nebbia di Sangue. Benché si discosti in modo fondamentale dall'evento orchestrato dal secondo Mizukage, questo metodo d'insegnamento volge su un punto fondamentale: la convinzione che i più grandi legami si forgino sul campo di battaglia e che si riesca a conoscere il proprio avversario solo combattendo con lui alla morte. L'idea di giocarsi il tutto per tutto, di scambiare il suo sangue sul campo di battaglia, unisce gli shinobi come nient'altro in questo mondo d'astio, violenza e mediocrità: li unisce sotto il segno del miglioramento, della ricerca della perfezione. Feci una pausa. Forse il Kokage poteva prospettare già dove quel discorso sarebbe andato a parare. Sono cambiate molte cose dalla nostra scaramuccia involontaria nel Paese del Ferro, Diogene. Ed è per questo che vorrei chiederti di sottoporti con me al Rito della Nuova Nebbia di Sangue! Il tono di voce divenne crescente e più grave ad ogni parola. Sanciamo il legame che unisce Kiri ed Oto e forgiamolo nel sangue! [Note]Sì, è una proposta di combat! ; )
    Ovviamente da posticipare nel tempo a quando entrambi avremo delle schede giocabili e patchate. ahahah






    Chakra:
    Vitalità:
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 850
    Velocità: 650
    Resistenza: 700
    Riflessi: 700
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 700
    Agilità: 700
    Intuito: 700
    Precisione: 700
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    4: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    4: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Equipaggiamento
    • Arto Artificiale Kiriano Avanzato × 2
    • Cotta di Maglia Completa × 1
    • Elmo integrale dell'Inquisitore × 1
    • Sistema di Ancoraggio dell'Arto Artificiale × 3
    • Tonico di Recupero Minore × 1
    • Tonico Coagulante Medio × 2
    • Braccio Sinistro dell'Inquisitore × 1
    • Equipaggiamento Debilitante × 1
    • Unagi × 1
    • Yakusoku Kenkichi × 1

    Note
    ///


    Parlato
    Citato
    Koutsu
    Pipistrelli
    Yakusoku

  11. .

    Nono e Decimo


    Capitolo Uno


    Atto III
    Promesse e accuse



    Il volto stanco di quell'uomo che era soltanto la pallida imitazione del mio predecessore rimase impassibile durante le mie parole; sembrava quasi che non fosse realmente lì ad ascoltare - il che mi fece indispettire ancora di più. Ma qualcosa cambiò quando terminai il discorso. Il Sette Code vuole parlarti, Kensei. Non ho idea di cosa voglia dirti. Mi disse il fantasma di Itai. Non mi sarei certamente tirato indietro davanti al bijuu da sette code: feci dunque un piccolo cenno d'assenso con la testa, accettando la volontà della creatura. E ciò che seguì fu qualcosa di quasi esilarante. Non avevo mai visto la forma di mezzo demone del Nono, né la sua forma in totale comunione col Demone, a dir la verità, dunque rimasi particolarmente stupito nel vedere i suoi occhi mutare in qualcosa di così esapodico. Stammi a sentire, lattina. Fu l'incipit acculturato del secolare ettacoda. Io non appartengo a nessuno. Non ad Itai. Non a Kiri. Io sono il Sette Code, e sono LIBERO. Ho scelto di restare legato ad Itai come ringraziamento per avermi ridato la mia vera forma, perché ho deciso di fidarmi di lui. Hanno già provato a separarci, ci hanno infettato per indebolire questo legame e sono ancora qui. Questa è la mia promessa per te, Decimo Mizukage. Tocca Itai e prova a separarmi da lui, ed ucciderò qualsiasi altro povero disgraziato in cui penserete di sigillarmi. Mi libererò, raderò al suolo questo mucchio di pietre e nebbia e... Il vento che accompagnava tutte quelle parole, come violenta burrasca, faceva volare il mio mantello sinuosamente alle mie spalle e lo faceva sbattere con veemenza contro le mie protezioni, alternando quelle parole cariche d'ira ad aritmiche sferzate sorde. Ma quando anche io stavo per cedere al controllo assoluto dell'Odio, così da poter pensare di controllare un Itai del tutto devoto ed abbandonato ai pensieri di Chomei, il Jonin originario della Foglia riprese controllo di sé, scacciando via il bijuu e tornando ad osservare il mondo con i propri occhi. BASTA! Gridò, mostrando quasi una vena d'isteria. Non era stato un periodo facile per lui ma ogni suo atteggiamento continuava a mostrami il suo lato spezzato e inaffidabile. Perdonami Kensei, non pensavo arrivasse a dire questo. Accennò delle scuse, probabilmente sentite ma che, dal mio lato, non trovarono risposta. Per me non c'era niente di cui scusarsi. Ma puoi vedere come la pensa Chomei. No, Chomei non può essere trattato come un'arma, o merce di scambio. Per me, lui, è molto più di questo, molto di più del potere che mi dona. La frase che seguì, però, dimostrò una miopie ed una sconsideratezza che l'Itai Nara che conoscevo io non avrebbe mai pensato di dire. Sì, perché era un ragionamento monodimensionale, privo di profondità, superficiale, che, se fosse stato in un momento di lucidità, forse, si sarebbe auto-manifestato come fallace. Qui nessuno considerava Chomei una semplice arma: o meglio, nessuno tranne il Mikawa, probabilmente, dopo quanto venuto fuori alla riunione alla Magione Kenkichi. Ma le proprie opinioni personali contano davvero poco quando si tratta degli equilibri del Continente, specie se lo scacchiere su cui questo ora si poggia è del tutto instabile e minacciato da ogni lato, il mio in primis. Chomei poteva non essere un'arma a Kiri, se lo avessi voluto ma non avrei potuto dire lo stesso se si fosse trovata altrove. Il discorso di Itai, comunque, era appena iniziato. Quindici anni, Kensei. Quindici anni che sono un Jinchuuriki. Quindici anni che la mia vita è misurata dal valore della Demone che porto dentro. Solo un altro Jinchuuriki può capire cosa significa essere un Jinchuuriki. Io sapevo di essere un problema nel momento stesso in cui ho deciso di tornare a Kiri, ma sono tornato lo stesso, nonostante tutto il dolore. Sai perché, Mizukage? Questa è casa mia. Qui ho tutto, Kensei, qui c'è tutto ciò che mi resta. Era vero che non potevo conoscere il dolore di un Jinchuuriki - così come era vero che non ero neanche particolarmente interessato a farlo - ma continuava a sbagliare prospettiva in cui posizionarsi. Non era lui il problema. Non lo era davvero. Noi due siamo persone così diverse che, probabilmente, ci ritroveremo in disaccordo assai spesso. Ma io voglio il bene di questo Villaggio. Voglio tornare, Kensei, voglio proteggere Kiri, difenderla dai veri nemici che vogliono distruggere questa patria, voglio addestrare nuovi Shinobi affinché ciò che ho imparato nella mia vita venga tramandato. E quando arriverà il tempo, trovare un Jinchuuriki che possa guadagnare la fiducia di Chomei, affinché possa liberamente scegliere di continuare ad essere legato a questo Villaggio. Una visione utopistica ed idealista la sua, nient'affatto supportata dalla cruda realtà del mondo in cui vivevamo. Fece poi una pausa, quasi come a volersi placare. Vidi una picola fiamma divampare nei suoi occhi, subito contenuta e spenta, proprio come aveva sempre fatto con le sue migliori emozioni. Portai i miei occhi su di lui mentre riprendeva fiato per portarsi verso il terminare del suo discorso. Fu in quel momento che ricevetti la peggiore delle possibili notizie. Mi chiedi che voci ho sentito. Prima di tornare a Kiri, sono andato a Konoha, poiché lì avevo lasciato mia figlia Jukyu, dalle cura di mia sorella, non sapendo che fosse già tornata a Kiri. Lì ho incontrato Raizen Ikigami, che mi ha raccontato la sua versione di ciò che è successo durante il tuo insediamento. Ed ora, ho sentito la tua, ma... non sono un giudice. Conosco l'Hokage, i suoi pregi ed i suoi difetti, non fatico a credere che possa aver detto cose che lui ritiene innocenti, ma che siano risultate offensive. Non è ciò che è successo in quell'occasione ad avermi preoccupato, Kensei, ma sono state le parole Nebbia di Sangue. Itai si avvicinò, quasi come a volermi minacciare. Yogan seguì il suo evocatore, affiancandolo e sbuffando aria calda sulle mie giunture metalliche. Non avrei chiesto niente di meglio che uno scontro lì, in quel momento. Parte di me avrebbe voluto risolvere la questione in modo drastico e forse irreversibile. Ma dovevo tanto ad Itai ed ora che ero io sullo scranno più alto, proprio come dimostrava il suo dover alzare la testa, dalla distanza in cui si era posto per parlarmi, avevo l'obbligo morale di, per lo meno, tentare di fargli comprendere la mia visione del mondo. Un concetto vetusto, doloroso, nato ai tempi del Terzo Mizukage che non era che una marionetta nelle mani di un folle, tralaltro, originario di Konoha. Voglio capire Kensei, voglio capire cosa Kiri è diventata, non lo vedi? Non ti accuso di nulla, non insinuo nulla, io voglio capire, perché in quanto Jinchuuriki qualsiasi cosa farò avrà un peso dieci volte superiore a quello di qualsiasi altro Shinobi. Ora compendi il perché, Kensei, io so di essere un problema? Perché lo sono sempre stato, per chiunque, anche per me stesso. Perché è la natura stessa di ciò che sono ad obbligarmi all'obbedienza assoluta o a diventare... un problema. Alle mie orecchie giungevano solo parole vacue di un uomo stanco, così tanto isolatosi dal mondo da non rendersi più conto di ciò che lo circondava. Volevo rispondergli ma era un fiume in piena ed interromperlo non era cosa gradita. Dunque continuai ad attendere in religioso silenzio il mio turno, senza distogliere il mio sguardo da lui. Ma un ticchettio metallico catturò l'attenzione di entrambi. Emancipatosi dalla folla, Hideo aveva attirato su di sé gli occhi degli astanti grazie ad un lungo ricevitore che aveva delicatamente fatto risuonare sulle nuove lastra di pietra che adornavano la piazza centrale di Kiri. Un gesto elegante e raffinato che dimostrò una certa maturità ed una buona dose d'intraprendenza. Il ninja possessore di uno dei Doni del Saggio delle Sei Vie salutò tutti i presenti con grazia, prima di esporre il suo pensiero. Io e Sekiro, il ninja che avete conosciuto poco fa, siamo figli della Nuova Nebbia di Sangue di Kiri. Le sue preoccupazioni hanno solido fondamento. In molti avevano paura che Kiri potesse tornare al quel rito barbaro in cui si obbligava i ninja e gli studenti del nostro amato villaggio a uccidere per sopravvivere. Le assicuro però che non è più quello che è stato deciso di perseguire. Si voltò verso il fu suo avversario, ora camerata ed amico. Quando vidi davanti quel ninja pensai davvero che fosse uno scontro all'ultimo sangue, uno scontro per provare a Kiri la mia superiorità, la mia fedeltà! Ma come può vedere siamo entrambi qui, anche se le nostre spade si sono scontrate con l'intento di ucciderci, un intento che ci ha permesso di capire con chi avevamo a che fare e di creare un legame che da quel giorno non si è mai reciso. Non oserei mai paragonare questo legame a quello di un Jinchuuriki e del suo bijuu.. Ma devo dire che la fiducia che provo verso di lui è all'altezza di quella che provo per il mio stesso Kage. Posai gli occhi su Itai, in cerca di una sua reazione. Poi Hideo abbassò il colletto della nuova divisa da Mano Grigia, ricevuta in dono non molto tempo prima. Anche se la sua lama è riuscita a lasciarmi impresso questo segno. Le vesti mosse scoprirono una lungha e larga cicatrice sul collo. La Nuova Nebbia di Sangue ora si è trasformata in una prova, una prova che permette a due ninja di instaurare un legame di estrema fiducia, di crescere imparando dai propri errori e perfezionare i propri punti di forza in un ambiente... pericoloso, questo è certo, ma assolutamente controllato e sicuro per i ninja che vengono sottoposti al rito. Spero che le mie parole, le parole di un semplice ninja del suo villaggio, siano per lei una fonte attendibile per queste informazioni. Il mio nome è Hideo, è un onore finalmente conoscerla. Guardai allora il Genin, rivolgendogli un sicuro, saldo gesto d'assenso col capo. Aveva parlato bene, benissimo, ed era stato più che esaustivo. Le sue parole avevano colto nel segno tutti i concetti e gli insegnamenti della Nuova Nebbia di Sangue. Apertasi uno spiraglio per poter dialogare, dunque, non attesi ulteriore permesso e mi inserii nella discussione, anche se soltanto per il tempo necessario a ribadire qualche concetto. Confermi le mie paure con queste tue parole, Itai. Fu la mia prima affermazione. Accuse, infondate, sulla base di dicerie ... dicerie del più vigliacco dei nemici della Nebbia. Rimarcai la parola nemico, esattamente come aveva fatto poco prima lui. Se pensi che lascerei morire metà dei miei ninja nel freddo di Genosha, sottovaluti le mie capacità di Kage. C'è un motivo se è chiamata Nuova Nebbia di Sangue e non, semplicemente, Nebbia di Sangue. Le parole non sono mai scelte a caso, Itai. Specie quando si tratta di voler veicolare un messaggio, di voler coltivare un valore. Sapeva quanto per me fosse vitale quel concetto: io che avevo rinunciato a tutto pur di divenire incarnazione perfetta di una idea non potevo essere malamente ridotto ad un concetto vetusto. Non c'è niente di più saldo del legame che si viene a creare tra due guerrieri che combattono per la loro stessa vita. Non c'è niente di più autentico del sentimento di fratellanza che nasce nel momento stesso in cui il sangue di due combattenti viene versato contemporaneamente. Non c'è niente di più vero della natura che si mostra quando si pensa di star combattendo per la propria vita. È questo che vogliamo creare nel Liceo a Genosha: ninja dal legame indissolubile, dalla volontà ferrea, che si conoscono l'un l'altro come conoscono loro stessi. Feci un passo avanti, chiudendo maggiormente le distanze tra me ed il mio predecessore. Come vedi, i frutti di questa idea sono già rigogliosi. Lasciai che Itai metabolizzasse quelle informazioni, tacendo, ed ascoltando le sue eventuali risposte verso me o i presenti.
    Ma la parentesi fu breve e tornammo rapidamente a discorrere del destino del ninja originario di Konoha. Io rimarrò a Kiri, Kensei, se Kiri vorrà accettarmi ancora. Ma tu mi concedi di lasciare il Villaggio in pace... A patto di tradire un compagno, vero? Magnanimo... Disse canzonatorio, riprendendo le mie parole. Oppure di rimanere... Chiuse gli occhi, estraniandosi. Che stesse davvero riflettendo a voce alta? Pensavo che stesse provando ad articolare un pensiero, invece lo vidi ritarsi e ... meditare. Lasciai che il sibilo del vento riempisse il silenzio che la sua pausa aveva creato. "Il tortuoso sentiero che conduce alla pace è sempre meritevole, indipendentemente dal numero di svolte che comporta." Disse, sempre ad occhi chiusi; un sussurro nell'anima mi suggerì essere un precetto Ryuukishi. La Yakusoku conservava le memorie dei Kenkichi del passato e qualcuno di questi doveva aver combattuto contro qualche seguace dei draghi. Senza contare che le Lame Insanguinate stesse vantavano almeno un Ryuukishi tra le loro fila. Mi domando se e quanto Etsuya avesse contaminato gli stili di spada del Clan o quanto avesse tramandato a quelle genti - ma fui riportato al punto dal proseguire del discorso del Nono. Kensei, esiste un modo, per convivere entrambi in questa situazione Sembrava quasi fosse stato colpito da una rivelazione in itinere; lo stupore che gli faceva tremare la voce, comunque piuttosto ferma, destò in me curiosità. Proponimi ai quattro Kage come Sannin di Kiri. Potrai contare su di me per difendere questo Villaggio. E se ci troveremo in disaccordo, non minerò la tua autorità, ti parlerò, come tu ti aspetti che io, Itai Nara, possa parlarti. Potrai trovare in me consigli, se li vorrai, una spada ed un difensore di questo Villaggio. Oppure... se mi chiedi di lasciare Chomei... questa cosa non finirà in maniera pacifica. Ma non desidero ciò Kensei, nemmeno con grammo della mia anima. Ma non potrò tradire il Sette Code. Non può essere tradito ancora. Volevo credere a quelle parole. Volevo ritenerle, come Itai, una plausibile soluzione. Ma non lo erano e non potevano esserlo - ed i motivi, oltre che semplici, erano innumerevoli. Feci un respiro profondo, quasi impercettibile dall'esterno della mia armatura di metallo, prima di prendere parola. Non devi scusarti per il comportamento del tuo ... animaletto. Dissi denigrandolo e ricambiando l'offesa ricevuta inzialmente. Posso solo immaginare cosa possa provare nell'essere imprigionato nei meandri della coscienza di una persona a lui completamente estranea. Sentii un grido di strazio e dolore, lancinante, distrutto da lacrime e rimpianto, attraversarmi l'anima come una saetta che squarcia il cielo nero della notte, carico di nuvole tempestose. Se fossi l'uomo di un tempo, Itai, ti saresti accorto da solo che il problema non è quello che io, te o Chomei possiamo pensare sulla sua natura. Ed a questo punto quello che intendevo era chiaro. Ma quello che possono penare gli altri. Come predenti che io possa sentirmi al sicuro con un demone fuori dal villaggio? È sulla loro estrema forza che sono state gettate le basi dell'Accademia: i demoni sono un deterrente alla guerra assoluta. Lo sono da sempre, da prima di Naruto Uzumaki, da prima di Madara Uchiha, e lo sono tutt'ora. Perché anche se io posso accettare che Chomei quello che Chomei vuole essere, questo non cambia le regole che sussistono fuori dal tuo mondo interiore. Gettai uno sguardo sulla folla, per fargli capire che non si trattava soltanto di lui ma di tutte le persone che ci stavano osservando. Tu dici di essere tornato a Kiri perché è qui che hai tutto ciò che ti resta. Questa è un atteggiamento da perdenti, Itai. Consolatorio, mediocre, vittimista. Tu sei molto più di questo. Tu devi tornare a Kiri perché Kiri ha bisogno di te e tu vuoi esserci. Il mio sguardo tornò su di lui, più duro di quanto non fosse mai staot prima. A me sembra d'avere davanti soltanto una pallida imitazione dell'uomo che conoscevo. E se prima avrei avuto timore delle sue velate minacce ... ora mi fanno quasi ridere. Lo sguardo duro divenne quasi di disprezzo. Mi proponi di candidarti agli ShiKage come Sannin. In fin dei conti te lo meriteresti. Dici che troverò in te una spada per difendere il villaggio ... Le mie parole rallentarono, quasi a voler anticipare quelle che sarebbero venute dopo, mentre il tono si faceva più tagliente. ... ma come ti comporterai quando le mie decisioni non di andranno a genio, Mizukage emerito? Cosa farai se un giorno dovrò decidere di stare dalla parte di coloro che minacciano la stabilità dell'Accademia? Ti metterai contro di me? Mi ostacolerai? O lascerai che Kiri prenda le sue decisioni e faccia ciò che deve e ciò che è giusto? Stavo cercando di mettere alle strette il suo ragionamento, di farlo vacillare, di fargli comprendere quale sarebbe stato il problema di farlo andare via, lontano da Kiri. Inoltre, Itai, lontano da Kiri, solo non potrai godere della protezione di nessuno. Mi voltai verso Yogan. Non che tu sia davvero mai solo o che Yogan non sia in grado di difenderti, non sto dicendo questo. Sto solo dicendo che anche un esercito di formiche può abbattere un drago. Una perifrasi di una frase già sentita e con cui mi trovavo in profondo disaccordo ma che, in quella circostanza, tirava la giusta quantità d'acqua al mio mulino. Allora feci quello che era più sensato. Allungai il braccio destro ed aprii la mano.



    Rimani a Kiri ed unisciti a me. Rendiamo questo Continente un posto migliore in cui vivere.

    La sinistra, tuttavia, era salda al fianco, pronta a raggiungere la Yakusoku nel caso Itai avesse deciso di andarsene, voltandomi le spalle e rifiutando la mia offerta. Non potevo né volevo correre alcun rischio: non in quel momento, all'alba di qualcosa di più grande. Lui ed il suo demone dovevano rimanere a Kiri. Dunque la scelta da compiere per il deposto Mizukage era una sola: o con me o contro di me.




    Chakra:
    Vitalità:
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 850
    Velocità: 650
    Resistenza: 700
    Riflessi: 700
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 700
    Agilità: 700
    Intuito: 700
    Precisione: 700
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    4: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    4: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Equipaggiamento
    • Sistema di Ancoraggio dell'Arto Artificiale × 3
    • Cotta di Maglia Completa × 1
    • Elmo integrale dell'Inquisitore × 1
    • Specchietto in Metallo × 1
    • Spiedi Potenziati × 1
    • Arto Artificiale Kiriano Superiore × 2
    • D-Visor dell'Elmo da Inquisitore × 1
    • Lente per D-Visor - Visione Telescopica × 1
    • Tonico di Recupero Medio × 1
    • Tonico di Recupero Superiore × 1
    • Lente per D-Visor - Visione Fotocromatica × 1
    • Tonico Coagulante Superiore × 1
    • Yakusoku Kenkichi × 1
    • Simbolo della Stella × 1
    • Braccio Sinistro dell'Inquisitore × 1
    • Gakutensoku × 1
    • Equipaggiamento Debilitante × 1
    • Unagi × 1

    Note
    Combattere con Handicap Attivo.

    Assetto Gakutensoku: Nessuno.


    Parlato
    Citato
    Pipistrelli
    Yakusoku

  12. .

    Istruzioni non chiare


    Capitolo Terzo


    Atto XX
    Ennesime disattenzioni accademiche. †



    Per quanto Tasaki fosse un ninja eccentrico, in quel preciso frangente si rivelò piuttosto utile - voglio sottolineare nuovamente la straordinarietà della cosa: nel mezzo del caos e della devastazione delle esplosioni del Kazekage unite alle capacità distruttive dell'Amministratore del Suono, io e l'Otese d'adozione eravamo riusciti a driblare ogni possibile ostacolo, sgattaiolando non visti e camuffati ovunque volessimo. Quando giungemmo davanti alle navi, però, una serie di pensieri iniziarono a balenare nella mia testa, specie dopo aver scoperto chi e come facesse la guardia a quelle gigantesche attrezzature da guerra: vedendo degli uomini sostare intorno ai nostri obiettivi, allungai una mano verso lo spadaccino, come a volerlo rallentare e, dopo aver girato in un angolo per rimanere al riparo da occhi indiscreti, facendo un piccolo gesto con la testa in direzione delle navi chiesi a Tasaki di fare qualcosa per me. Dimmi cosa vedono i tuoi occhi di sensitivo. La domanda era ovvia: prima di gettarci a capofitto in uno scontro che non potevamo vincere, dovevamo capire come gestire il nostro avversario.
    La sua risposta fu al contempo rasserenante e preoccupante: perché delle navi da guerra, designate dall'Accademia come obiettivo nevralgico contro la lotta ai cremisi, venivano sorvegliate da persone così ... deboli? E se quella che stavamo svolgendo non fosse che soltanto una articolata e pericolosa trappola volta a sopraffarci grazie alla sola forza del numero? Cercai di scacciare dalla testa quei pensieri, focalizzandomi, per prima cosa, sul provare a portare a termine la missione. Tu non possiedi alcuna abilità di mimesi, il che rende complicato farti salire sulle navi a piazzare le bombe. Però sai per lo meno tenere in mano due kunai e sei abbastanza incosciente da gettarti contro qualsiasi cosa ti venga mossa davanti alla faccia se si muove in modo per te insolito, dunque credo di sapere come articolare il nostro piano d'azione. Portai le braccia al petto, incrociandole, mentre parlavo a Tasaki. Io e le mie evocazioni gestiremo la parte di eliminazione delle guardie e posizionamento delle bombe sulle navi. Se avevo imparato a conoscere un briciolo Tasaki dopo quei pochi scambi, sapevo che queste parole potevano urtarlo, quindi dovevo ribilanciare l'offerta in modo sensato. Tu sei sprecato per questo tipo di cose, la tua potenza di fuoco è eccessiva e sarebbe soltanto uno spreco di risorse. Rimarrai all'esterno delle navi, nascosto, ad osservare che nessuno giunga e faccia sorprese. Puoi attaccare a vista, se vedi che si tratta di qualche ufficiale di alto livello ... poi mi avvicinai perché doveva capire che qualche suo colpo di testa non poteva o doveva rovinare la nostra infiltrazione. ... ma sappi che se sarai avventato e farai saltare la nostra - o anche solo la tua - copertura o metterai a repentaglio la riuscita di questa missione, ti lascerò qui a morire da solo come un cane. Quindi calibra bene le motivazioni del tuo intervento. Non lasciarti sopraffare dalla volontà di menare due fendenti. Ci sarà tempo anche per quello, una volta concluso qui. Se Tasaki avesse accettato, dunque, gli avrei dato via libera e, nel frattempo, avrei estratto Kuroi Yurei, evocata prima nel corridoio per superare la barriera e, lanciandola davanti a me, aspettato la sua trasformazione in chirottero. [Evocazione] Feci un piccolo inchino. Kuroi, perdonami se richiedo quasi sempre la tua presenza per il legame che ti lega a noi Kenkichi. Non dimenticare che io stesso sono un Kenkichi, Kensei-dono. Non posso farti biasimo per la maggiore necessità di quella parte di me che è Acciaio e Sangue. Le ali rosse del chirottero si mossero leggermente. Dunque, di cosa hai bisogno? Girandomi verso Tasaki, feci un'altra richiesta. Da' a lui le cartebomba, Tasaki. Ci pensiamo noi. Fatto quanto richiesto, avrei sfruttato la nostra furtività per muoverci sulle navi, lasciando Tasaki a terra a controllare, nascosto o comunque mimetizzato come poteva, che nessuno ci raggiungesse. Dovevamo dare adito a tutte le nostre conoscenze, dunque avrei allungato al Pipistrello il tonico a rilascio graduale per il ripristino del chakra che avevo trovato nel cadavere della guardia all'ingresso. [Note]Dati i soli 12 bassi di riserva, alla fine del giochino, grazie al tonico dato, il chirottero rimane con 4 bassi. Sarà un lavoro lungo, diamoci da fare.

    [...]

    Più bombe posizionavamo, più dubbi continuavano a sorgermi. Possibile che mi sembrasse che le navi non accennassero a diminuire mentre le cartebomba, lentamente e inesorabilmente, andavano finendo? Tali dubbi si concretizzarono quando, dopo aver fatto l'ennesima, silenziosa, strage su una delle navi, andai a pizzare la cartabomba: le risorse erano terminate. Scendendo dalla nave, però, vidi come ancora mancava più di una nave all'appello. Maledizione. Dissi a denti stretti, sotto l'elmo, mentre raggiungevo Tasaki e la sua copertura, lasciando che anche Kuroi Yurei ci raggiungesse mentre volava mimetizzato nel cielo a bassa quota per non incappare in qualche esplosione collaterale. Ho sempre più l'impressione che questa missione sia stata una trappola o qualcosa di questo tipo. Dovremmo parlare con gli altri. Dissi, rivolgendomi a Tasaki e guardando verso l'orizzonte dove si intravedevano le esplosioni causate dagli sforzi congiunti del Kage della Sabbia e del Jonin di Oto. Avanzano ancora alcune navi da distruggere ma le cartebomba concesse dall'accademia sono finite. I loro calcoli erano sbagliati ... eppure, come ha detto il Jonin della Foglia, questa non è un'operazione preparata dal giorno alla notte. La mia sfiducia verso quell'istituzione cresceva di attimo in attimo. Direi, dunque, che non ci resta che usare un po' di vecchie maniere, Tasaki ... non credi? Quando sopraggiunse Kuroi, questi non ebbe neanche bisogno di sentirmelo chiedere: da buon Kenkichi, percepì la necessità, tornando ad essere la spada che prima avevo evocato. La riposi al fianco, sottoponendola, di nuovo alla Trasformazione, prima di fare qualsiasi altra cosa. Prima di tutto, se hai delle cartebomba, ti direi di darmele cosicché io possa posizionarle, non visto, nella polveriera delle navi. Dovrebbe essere abbastanza per farle saltare in aria. Mi aggiustai i vestiti posticci. Finite le cartabombe ... si tratta solo di spaccare ogni cosa. Forza, muoviamoci!
    Sarebbe stato un lungo progetto ma non per questo meno divertente. Probabilmente ci avrebbe fatti scoprire subito e sarebbero sopraggiunti i rinforzi ... ma in quel momento e con quelle premesse ... avevamo altre opzioni? [Note]Se al prossimo giro ci dici quanto chakra abbiamo recuperato in questi ultimi due post di tranquillità, aggiorniamo tutti i conteggi di chakra. Io metto in conto di prendere anche gli altri due tonici a disposizione, così da limitare la spesa dell'abissale di prima. [Abilità utilizzate]Senza che stia a descrivere le azioni in dettagli, di seguito le abilità ed i valori potenziali raggiungibili con un colpo di spada per spaccare le navi.

    2 Spade, potenza 65 (40 + 25 da TS) + 40 = 105
    Chakra distruttivo + 80 chakra distruttivo (con distruzione ad area, per rendere più bello il tutto)
    + 20 e x3 da Comp su Manipolazione
    Diff. Forza vs Resistenza 7 tacche (6 da 2TS + 1 da Comp su Manipolazione) = +35

    240*3 = 720 + 365 (metà da Distruzione ad Area) = 1085.

    Volendo, più semplicemente, posso dare penetrazione 4 alla spada per un colpo, bucando lo scafo e facendogli imbarcare acqua. è anche più silenziosa come opzione, ma aspetto Cube QM per eventuali notazioni sulla possibilità del tutto.
    Aspetto anche un utilizzo forfettario del tutto, perché alla fine si tratta di 4 bassi da chakra distruttivo + 1 basso da manipolazione + 1/2 basso da distruzione ad area, quindi 5,5 bassi a colpo per fare quel bordello.
    Nel caso della penetrazione, invece 1 solo basso.






    Chakra:
    Vitalità:
    En. Vitale: 29.25/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 850
    Velocità: 650
    Resistenza: 700
    Riflessi: 700
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 700
    Agilità: 700
    Intuito: 700
    Precisione: 700
    Slot Difesa
    1:
    2:
    3:
    Slot Azione
    1:
    2:
    3:
    Slot Tecnica
    1:
    2:
    Equipaggiamento
    • Tonico Coagulante Medio × 2
    • Sistema di Ancoraggio dell'Arto Artificiale × 3
    • Elmo integrale dell'Inquisitore × 1
    • Cotta di Maglia Completa × 1
    • Arto Artificiale Kiriano Avanzato × 2
    • Filo di Nylon [10m] × 1
    • Spiedi Potenziati × 2
    • Braccio Sinistro dell'Inquisitore × 1
    • Unagi × 1
    • Yakusoku Kenkichi × 1

    Note

    Equipaggiamento debilitante indossato, combattere con handicap attivo.

    L'equipaggiamento è calcolato a "mano" perché il creaschede fa le bizze. Vorrei avere qualche credito extra ma sono "povero". Ti scrivo i costi qua sotto almeno vedi un po' te come gestirla. È l'unica cosa diversa dalla scheda che trovi clickando sul faccione di Kensei nell'header del post.

  13. Tonico Coagulante Medio × 2 - 120

  14. Sistema di Ancoraggio dell'Arto Artificiale × 3 - 45

  15. Elmo integrale dell'Inquisitore × 1 - 45

  16. Cotta di Maglia Completa × 1 - 225

  17. Arto Artificiale Kiriano Avanzato × 2 - 260

  18. Tonico di Recupero Minore × 1 - 45

  19. Specchietto in Metallo × 1 - 10




  20. Parlato
    Citato
    Koutsu
    Pipistrelli
    Yakusoku


  21. .

    Un grido nel Freddo


    Capitolo Unico


    Atto V
    Il dualismo



    La voce neutra del canuto essere mi sopraggiunse alle spalle mentre, faticosamente, aiutavo con le mani e col controllo del chakra esteso, a contenere il fuoco come potevo. Quell'evento mi riportò alla mente qualcosa di insolito e strano, un ricordo rimasto sopito, lontano dalle grinfie della memoria superficiale ed ordinaria, quasi relegato nel sordido oblio dell'irrilevante: mi resi conto che la primissima volta che manifestai l'affinità elementale del mio chakra non generai saette crepitanti o vorticanti turbinii di sangue; quello che il mio tantien produsse fu una gigantesca quantità d'acqua che, come buon ninja di Kirigakure no Sato, si riversò nell'ambiente a partire dalla mia bocca. Eppure, col tempo, i miei suiton erano andati scemando e, sempre più, mi ero dimenticato come si eseguivano: c'erano solo i Kenjutsu delle Forme Kenkichi, solo i Raiton che avevo sviluppato grazie all'Odio, solo qualche sparuta Chiton di atavica memoria insegnatami dai più anziani membri del mio clan. Perché non riuscivo più a manifestare la mia affinità con l'acqua?
    La domanda sopraggiunse dall'alto, bagnandomi insieme a quell'inaspettata pioggia che stava lavando via il sangue dai miei sozzi e luridi abiti. Fu allora che, come vi dicevo, la sua voce mi raggiunse, dai dietro, inaspettata, atona. Samui. Puoi chiamarmi così. Mi disse, mentre l'oscurità che giaceva nel mio cuore si scontrava coi colori vividi dell'arcobaleno che sormontava i carboni fumanti lasciati dietro di sé dal fuoco estinto. Mi voltai, lentamente, posando, senza accorgermene, gli occhi su qualcosa di strano e, dunque, fermandomi: un piccolo volatile inanimato eppure tanto vivo, dalle sembianze di ghiaccio incarnato; cinguettava e si comportava esattamente come un uccello eppure, evidentemente, era un costrutto di chakra. Il suo fare naturale, estremamente naturale, distese l'ombra del dubbio sulla mia coscienza. Come faceva quel ragazzino, ad avere un controllo così totale sui suoi jutsu? Sembrava che riuscisse a instillare in loro vita.
    Un sensazione di disagio e nervosismo mi colse. Perché non ero mai entrato in contatto con un essere così potente? Almeno uno tra Munkeke e Yusica avrebbe dovuto conoscerlo. Azumaido è piccola, in un certo senso - almeno in questo senso. Samui ... Kamui ... Apocalisse Gelida. L'uccello, poi, spiccò un piccolo balzo, iniziando un volo suicida poco più lontano e divenendo piccole gocce d'acqua non cristallizzate, seppur la temperatura dell'ambiente non potesse permettere l'esistenza di acqua non solidificata. La vita di quel costrutto era terminata, sacrificata per raffreddare definitivamente un tizzone rovente che avrebbe potuto riaccendere un incendio da lì a qualche ora. Samui lo aveva visto. Io no. Eppure qualcosa non voleva stare al posto giusto nella mia mente. [Note]Samui è solo un nome ed i nomi non valgono niente. Dissi, mentre mi avvicinavo a lui, con lo sguardo fisso sul suo viso e la mano pronta ad andare verso la mia spada. Tu ... CHI SEI?! Gridai, mentre le mani iniziavano ad attorcigliarsi davanti al petto in una serie di figure che anche il neonato quasi-umano essere avrebbe riconosciuto. Anzi, lo scoprirò da me! Le mani si contornarono istantaneamente di una serie di crepitanti fulmini, che gettavano sulla mia armatura e sulla neve intorno una sinistra ed oscura luce. Poi il braccia si allungarono verso Samui e quelli che prima apparivano come insignificanti giochi elettrici intorno ai miei arti superiori, divennero un ampio, nefasto e distruttivo fulmine oscuro. L'Araldo, però, si sarebbe subito accorto, anche grazie al suo legame col Freddo, il ghiaccio, la neve e l'acqua che quella tecnica non aveva un'unica ed univoca natura: nascoste tra la cromia del blu intenso intenso, piccole gocce d'acqua si muovevano sinuose tra un arco elettrico e l'altro, identificando la tecnica anche come una suiton. Uno scherzo del destino figlio dell'oblio della memoria, forse, ma che mi avrebbe permesso di non compiere un grave ed imperdonabile errore. [Note]Utilizziamo la derivata di TS approvata. Lascia stare i limiti sulla potenza questo contesto, io non ho neanche specificato la tecnica. Divertiti e sii fantasioso come hai fatto fino ad ora.
    Dopo di che, usa la ts per interagire con Kensei nel modo che preferisci, anche semplicemente, combattendo. Cerca di usare almeno una volta tutti gli slot di TS. A tua scelta se limitarti alle azioni che potresti fare in un round (quindi, seguendo le regole relative al numero di slot azione/tecnica etc) o meno.


    Anche dall'altra parte dell'isola più di una persona doveva scontrarsi con jutsu ben al di fuori della loro portata.
    Il gruppo di shinobi giunto sui resti dello Spirito Indomito II si era immediatamente lanciato contro la barriera, trovantosi poi a doversi confrontare coi suoi sistemi di difesa automatici e programmati. C'era chi aveva trovato più successo di altri e chi, invece, si era prodigato in fisiche difese da quegli spuntoni gelati, scoprendo la natura non eccessivamente pericolosa ma estremamente debilitante di quel jutsu infuso del chakra proveniente dal Freddo.
    Ancora, c'era chi si ritrovava capace di leggere caratteri a lui sconosciuti, badandoci il giusto ma sapendo collegare la cosa ai corretti eventi.
    Infine, c'era chi riusciva a dimostrare il suo estremo valore di ninja, anche quando la situazione sembrava disperata.
    Minarai, senza rendersene conto ma, anzi, sentendosi l'ultima ruota del carro, la vittima sacrificale di un rito aborigeno di cuie non poteva coglierne le sfumature o le implicazioni, mise in atto una strategia assieme a ignoti compagni, degna dei più grandi utilizzatori di senjutsu. Il disperdere nell'ambiente i suoi semi lignei fu la tattica vincente che gli permise, nonostante l'estrema differenza di bruta forza, di pareggiare il suo rivale inumano e sovrannaturale con l'intelletto. Certo, i Muscoli e la duttilità di, rispettivamente, Munkeke e Yusica lo aiutarono certo non poco, ma la base del suo piano, il concetto primo, scaturente e fondante, era lui; il canide artico fu preso in contropiede e Munkeke, evocando su di sé i poteri dei Kamui, riuscì a fare quanto il mio allievo gli aveva chiesto. Dal canto suo, Yato, aveva ben appreso gli insegnamenti sulla VI Forma dello stile Kenkichi e, in un attimo, mentre Yusica tappezzava di gelide lance ghiacciate l'arena, immanipolabili ed utili anch'esse per contrastare il movimento furtivo sotto la neve di Samuiyoake, rendeva la candida acqua cristallizzata sotto la creatura incapace di veicolare chakra. La Volpe atterrò di schiena ed immediatamente tentò un nuovo assalto furtivo ma non ci riuscì; lo scherno di Yato le fece mostrare i denti ed un'espressione contrita e risentita, forse troppo boriosa per essere quella di un Dio ma comunque estremamente spaventosa. Ma i due alti sciamani intervennero prima che il loro Kamui potesse riaversi sul giovane chunin della foglia e, con una combinazione di taijutsu, ninjutsu, lupi e quali, assestarono e mandarono a segno una serie di colpi che sballottolò la creatura ovunque nel suo terreno di caccia finendo poi per farla schiantare contro la barriera che essa stessa aveva creato. Il jutsu si incrinò, spezzandosi in più punti, come vetro scheggiato da un piccolo sasso: ma non cedette. Anzi, il contatto con la creatura, dopo un singolo istante, iniziò a curare la frattura creata! YOOOSH! COLPITELA ORA! Gridò Munkeke ma inutilmente: nessuno era abbastanza vicino per assestare, al momento giusto, il fendente della vittoria. Il ghiaccio si rimarginava, lento ma inesorabile, come un fiume, prima in secca, che torna a riempire il suo letto. Ma prima che la ferita fosse rimarginata, un nuovo torrente, questa volta di fiamme, iniziò a riempire i metaforici letti vuoti del fiume e spezzando, nuovamente, la calotta che separava gli Sciamani e Minarai dal resto del mondo. In pochi istanti, la bufera di neve, ghiaccio, vento e gelo, si dissolse, mostrando cinque figure: Fudoh, Youshi, Yasuke, Shinici e Hideo.

    Mentre il Senju combatteva contro il Kamui, infatti, i ninja ospiti di Samoru e l'Hidarite erano intenti, similmente a quanto aveva fatto lui poco prima, a risolvere l'indovinello della barriera. Il Tokugawa orbo confidò troppo sulle sue capacità, provando e non riuscendo a teletrasportarsi grazie alle sue abilità di clan; all'interno della barriera non vi era luce e, di riflesso, dunque, mancavano ombre senza contare che tutta la neve presente era intrisa del chakra della creatura che vi era all'interno quindi teletrasportarsi su di un'ombra lì presente sarebbe stato in ogni caso impossibile. Quando poi tentò di colpire la barriera utilizzando la manipolazione della natura, tutto quello che ottenne fu poco più di una strana sensazione gelida avvolgergli il braccio, senza particolari effetti. [Note]La Manipolazione di consente di colpire oggetti. Come avevo detto anche a Shu, la barriera è una tecnica, se vuoi interagirci in questo modo devi o usare la Mortificazione o, più semplicemente, tentare con una ninjutsu.
    Se non prendi la Mortificazione, comunque, sei un babbaleo.

    Sfortunato allo stesso modo e coi medesimi risultati fu il tentativo di Fudoh: purtroppo il chakra curativo ben poco poteva fare contro quella che era una semplice barriera; il suo pugno, armato dei resti della tecnologia della Roccia, non sortì alcun effetto particolare se non un intenso sentore di freddo nel braccio del suo proprietario.
    Youshi, benché lontano dai suoi compagni, stava per tornare sui suoi passi, rassegnato all'idea che il mio allievo fosse riuscito ad entrare dentro la barriera mentre lui era costretto a fare da spettatore all'esterno quando, a qualche metro da lui, la barriera iniziò a creparsi; e lo stesso accadde davanti agli occhi del gruppo arrivato per nave grazie a Pen Gin. Fu in quel momento, quasi per una congiunzione astrale, che Shinici fece quello che solo un sunese sarebbe stato in grado di fare in quella circostanza: sputò fuoco dalla sua spada, ferendo in modo letale la barriera e dissolvendo il jutsu. In realtà era stata l'unione delle tecniche di Munkeke, Yato, Yusica e Shinichi a rendere possibile il tutto ma il sunese avrebbe avuto l'impressione che fosse stato solo ed esclusivamente merito suo.

    Yusica utilizzò un po' dell'acqua rimasta per bloccare l'assalto mortale del Senju mascherato contro il Kamui benché, probabilmente, quel colpo non sarebbe riuscito, con buona probabilità, neanche a impensierire una creatura di quel calibro. Non uccidiamo i Kamui, li serviamo. Disse Yusica, mentre il mulinello d'acqua si ritraeva dall'arma di Minarai. La devozione per quella gente verso quelle creature era quasi incredibile e, per i miscredenti, addirittura impensabile. Tuttavia, il suo tentativo di spargere parti di sé sul corpo della creatura, invisibile, ebbe successo ma non diede certamente i risultati aspettati, anzi. Una sensazione di estremo freddo avvolse Yato, proveniente dalle percezioni relegate a quel germoglio che ora comunicava dalla Saggia Volpe delle Nevi. Un freddo così profondo e pungente che gli avvolse il tantien e gli impedì tanto di rilasciare la tecnica quanto di fare alcunché d'altro. Il colorito del suo volto si fece ceruleo.

    Pen Gin scattò sulla neve, sempre viaggiando sopra la propria arma e, gridando in un moto di rabbia e delusione, saltò, pronto a sferrare uno dei suoi più letali colpi contro uno dei suoi fratelli, anzi, più correttamente padri. COME HAI POTUTO TRADIRCI TUTTI!? Gridò, con la spada ormai sopra la testa quando Munkeke, scattando, fermò il colpo con l'avambraccio, ricoperto da un grosso strato di chakra a forma di lupo. Calmati, Pen Gin. Dobbiamo capire, non comportarci come lui. Il chakra che animava quel colpo prese parola e, dopo alcuni istanti, si separò dall'arto dello Sciamano di Azumaido, prendo le candide forme di un lupo delle nevi. RETAR-SAN! YOOOSH! Gridò Munkeke, accennando un pallido inchino tanto a Retar quanto a Samuiyoake. Tutti si mossero verso la Volpe che, nel frattempo, ringhiando, veniva accerchiata. Non avrebbe potuto semplicemente scappare nella neve come stava impostando la sua predatoria strategia, quindi, lasciò che fosse la lingua a liberarla dall'impasse. Semplici uomini non possono fermare un Kamui! la voce raschiata del canide si disperse nell'ambiente. Il mio nome è Samuiyoake, il Saggio delle Nevi. Sono il Kamui della fortuna, del benessere, dell'intelligenza, fretello di Repun e padre dei Canidi del Gelo. Ho perso il mio villaggio tempo fa, vittima di uomini incapaci di carpire i miei insegnamenti e sempre più ingordi di tesori e ricchezze. Col tempo, l'agio ed il lusso a cui avevo abituato i migliori tra loro li hanno rammolliti, facendogli dimenticare che tutto ciò che avevo elargito loro era soltanto per merito della loro saggezza. E dunque, incapaci di soddisfarmi e di soddisfarsi, mi hanno e li ho abbandonati. È stato un abbandono reciproco, sofferto e non voluto da ambo le parti. Mi sono per questo ritirato nel Freddo, in attesa che qualcuno, degno della mia protezione, tornasse a calcare queste terre. Ma così non è stato. Si interruppe. Cosa ti turba, Volpe? Chiese Yusica, percependo un turbamento nella creatura. Era una sciamana, per giunta legata alla creatura più vicina a Samuiyoake, il Padre dei Felidi del Gelo, Yukihyō. Così non è stato finché non è iniziata la Tsumetai Mokushiroku, la Fredda Apocalisse. Il Kamui abbassò lo sguardo. Non troppo tempo fa, qualcuno riuscì a penetrare nel Freddo, annidandosi in una bolla tra il mondo terreno degli umani e il celestiale unicum dei Kamui. Per alcuni mesi non successe niente, anzi, parve che quella bolla fosse stata soltanto una situazione di passaggio, una sorta di punto di ristoro per quest'essere, del tutto non intenzionato a contattare i Kamui o a studiare il Freddo. Ma lo stesso non poté dirsi del primo degli Araldi Gemelli. Lo sguardo del Kamui si fece più rilassato. Shimo. Generato e non creato dalla stessa sostanza di Repun, concepito dalla volontà dello Spirito del Freddo di ripristinare l'equilibrio nell'immagine degli uomini che tanto hanno dedicato a noi Kamui. E proprio per questo, Shimo si è fatto subito uomo tra gli uomini, assumendo le loro virtù, la loro intelligenza, i loro vizi ed i loro capricci. Mi sono legato a lui, inconsapevole del fatto che fosse il primo segnale della Fredda Apocalisse, e, meravigliato dall'intelligenza di cui era capace, lasciai che godesse dei miei cimeli. In poco tempo, la sua saggezza lo portò sulla via dell'illuminazione e per questo, nella tradizione umana, iniziò a vestire abiti moncali. I suoi capelli canuti ed il suo sguardo spento sono stati dimora e sicurezza di tutti coloro che si sono allontanati dal Tuskur di Repun e da quello di Yukihyō, trovando in lui in conforto di un credo dimenticato. La Rinascita di Kotetsu Sakura, poi, ha riportato in auge i più nefasti tra i culti del Freddo: quello del sanguinoso Yukitsubasa. Shimo è riuscito a soggiogare anche il Pipistrello Bianco e questo gli ha concesso il sapere grazie al quale si è guadagnato l'epiteto di Virtù del Freddo: la ciclicità. Così, Shimo ha creato suo fratello, il secondo Araldo Gemello della Fredda Apocalisse ... Samui. Ci fu una lunga pausa. Tutti gli astanti non avrebbero fatto fatica a capire la gravità di quelle parole ma forse sarebbe sfuggito loro il significato ultimo di tutto ciò. Col segreto della ciclicità, Shimo può creare dagli uomini tutti gli Araldi Gemelli che vuole e attentare all'armonia dei Kamui sovrani. Shimo, in sostanza, anziché divenire speranza di unione per tutti noi, di sollievo, di pace ... si è tramutato in condanna. Se riuscirà a riunire sempre più seguaci sotto il suo credo noi siamo destinati a scomparire e con noi l'essenza naturale del Freddo. Un tuono spezzò il discorso della Volpe. Nel giro di pochi istanti, nuovamente, riprese a sferzare una tempesta infernale. La neve iniziò a cadere vorticante, furiosa come coltelli gelidi che tagliavano le guance dei presenti. Stare lì fuori, per tutti, compresi i saggi Sciamani sarebbe diventato preso impossibile. Questo è Repun. Dobbiamo andarcene. Dobbiamo trovare un modo per tornar- una nuvola di fumo e Samuiyoake scomparve. Una evocazione inversa. YOOOSH! Disse pensieroso Munkeke. Riesco a percepire qualcosa. Disse Pen Gin, poi sgranò gli occhi ed iniziò a tremare. Una ... una strange ... Guardò Munkeke Il Villaggio ... è stato dato alla fiamme! Lo sciamano si irrigidì. Ho-ho-hotene ... bisbigliò. Mio Fratello mi riferisce che due esseri stanno combattendo ... uno sembra essere Kensei-sama e l'altro ha detto di chiamarsi ... Fece una pausa, per poi sobbalzare sul posto. SAMUI! Gli Sciamani si guardarono. Non c'è tempo da perdere. Disse Yusica mentre, con la neve lì intorno, ora non più sotto l'influenza del Kamui, creava tante alci quanti erano i presenti. Il Villaggio è dell'altra parte di Azumaido. Ci vorrà un po' ma dobbiamo andare dal Mizukage! Forza! Gli altri, nel frattempo avrebbero potuto prepararsi al combattimento col nemico nei modi che ritenevano più adatti. Yato, probabilmente, aveva bisogno di cure. [Note]Per il momento la cosa non ha controeffetti ma Yato non se la passa bene. Fudoh riconosce i sintomi, avendoli sperimentati lui stesso.

    Quando furono a poco più di dieci minuti dal villaggio, una sagoma si sarebbe parata davanti a loro, in lontananza. Aveva le mani conserte al petto e vestiva di un lungo abito bianco, sormontato da una armatura, quasi più decorativa che altro, dorata. Non posso lasciarvi proseguire. Disse l'uomo, lontano ma udibile a tutti. La voce proveniva da ovunque intorno a loro, probabilmente dalla neve che li circondava. Portò le mani al petto, eseguendo cinque sigilli ben noti a tutti.



    Kuchiyose no Jutsu!


    Un gigantesco drago comparve davanti a lui e, abbassandosi, lo sollevò, portandolo sopra la sua testa. Un soffio gelido della creatura e una sequela di lance ghiacciate acuminate, partenti dal terreno e dirette per obliquo verso la corsa dei nostri, si crearono all'improvviso. Non li avrebbe lasciati passare a nessun costo. [Note]

    È la quest dei serpentoni intergalattici. Questa volta, lui, va picchiato male!





    Chakra:
    Vitalità:
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 850
    Velocità: 650
    Resistenza: 700
    Riflessi: 700
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 700
    Agilità: 700
    Intuito: 700
    Precisione: 700
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    4: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    4: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Equipaggiamento
    • Sistema di Ancoraggio dell'Arto Artificiale × 3
    • Cotta di Maglia Completa × 1
    • Elmo integrale dell'Inquisitore × 1
    • Specchietto in Metallo × 1
    • Spiedi Potenziati × 1
    • Arto Artificiale Kiriano Superiore × 2
    • D-Visor dell'Elmo da Inquisitore × 1
    • Lente per D-Visor - Visione Telescopica × 1
    • Tonico di Recupero Medio × 1
    • Tonico di Recupero Superiore × 1
    • Lente per D-Visor - Visione Fotocromatica × 1
    • Tonico Coagulante Superiore × 1
    • Yakusoku Kenkichi × 1
    • Simbolo della Stella × 1
    • Braccio Sinistro dell'Inquisitore × 1
    • Gakutensoku × 1
    • Equipaggiamento Debilitante × 1
    • Unagi × 1

    Note
    Combattere con Handicap Attivo.

    Assetto Gakutensoku: Nessuno.
    Simboli della Psiche attivi: 1
    Potenza Simbolo: +160.



    Parlato
    Citato
    Pipistrelli
    Yakusoku

  22. .

    Nono e Decimo


    Capitolo Uno


    Atto II
    La flebile voce del passato †



    Non mi aspettavo niente di diverso. Itai era sempre stato una persona diretta, schietta, pragmatica. Molle, certamente, ma non per questo meno incline alla sostanza.
    Nel giro di pochi istanti, mentre la Hakushaku mi posava a terra e si dileguava, là, nella piazza centrale di Kiri, nella famigerata piazza della Settima Riunione, convergerono moltissime persone: il brusio di fondo che immediatamente si venne a creare era disturbante ed irritante ma l'inespressivo volto dietro cui ero nascosto non faceva trapelare alcuna mia indisposizione. Da lontano riuscii a scorgere Hideo, il guardiano che custodiva parte dei segreti del Rinnegan, e, che spiccavano e navigavano tra la folla sussurrante, Sekiro ed Etsuko. Si presentarono entrambi ricevendo ben poca considerazione dal mio predecessore. Per il momento vi consiglio di stare in disparte. Dissi, privo di aggressività ma senza dubbio non gentilmente. Osservate ed ascoltate. Continuai, indicando poi con lo sguardo e la testa, il margine della folla, come a voler loro suggerire di prendere posto tra gli spettatori attoniti. Il mio era un reale consiglio, più che un ordine: erano rare le situazioni come quella ed avere, per loro, la possibilità di apprendere come spugne da due dei più capaci shinobi del continente l'arte del combattere senza scontrarsi era un'occasione che non potevano lasciarsi sfuggire. L'osservazione, a volte, concede più insegnamenti di mille parole di un maestro. E, allontanandosi, proprio dalle parole sarebbero stati sommersi. Le persone sopraggiunte, rapidamente dispostesi ad una debita distanza, smaniose d'osservare ma anche saggiamente caute, si scambiavano ogni tipo di pensiero ed esternazione, quasi convinti che la straordinarietà di quell'evento gettasse su di loro un'aura d'intoccabilità estraniante. Quando Itai prese parola, la folla si era già divisa: c'erano quelli a sostegno del lugubre salvatore, portatore d'equilibrio duraturo e rigida pace, e c'erano quelli che rivolevano nostalgicamente l'era d'oro dell'altruismo del Kage Buono. Lo scontro era iniziato prima ancora che noi decidessimo di combattere: e veniva combattuto per noi e non da noi. [Note]Insider, divertiti come meglio credi col pubblico! ; )
    Mizukage-sama. Ho molto da raccontare. Ma ti basti sapere questo: sono stato attaccato, mi sono difeso, ho difeso il Sette Code e ne sono uscito vivo. Tuttavia in me ho covato qualcosa... una malattia del chakra, un virus creato per cercare di indebolire il mio legame col Nanabi. Su quel versante si è rivelato inutile, ma ha infettato due dei miei tre figli, uccidendoli. Disse Itai, parlando con la leggerezza nel cuore di chi, nel cuore, non aveva più niente. Le sue parole mi sembravano estranee, vuote, scevre, vacue della verve che talvolta il Biondo originario di Konoha mi aveva trasmesso e - lo dico senza nascondermi - ispirato. Potevo capirlo, sotto alcuni punti di vista: anche io avevo provato qualcosa di simile, seppur momentaneamente, anche io ero stato accecato dalla profondità di quel sentimento - io che dei sentimenti laceranti avevo fatto un vessillo e li avevo resi fonte di vita - ed avevo agito di stomaco, quasi irrazionalmente, seguendo di fare qualsiasi cosa pur di alleviare il dolore, pur di scoprire come poter fare qualcosa. Avevo picchiato, mutilato, annichilito e avvilito - anche se soltanto spiritualmente - la persona più importante per mio figlio in un gesto estremo di egoismo. Mi pentivo di quelle mie azioni? No, affatto. Perché erano necessarie. Ma ciò che portavo dentro, quel ... vuoto, incolmabile anche per la rabbia, rimaneva indelebile nei miei gesti finché, come un dio calato dall'alto grazie alle macchine del teatro occidentale, mio figlio non ritorna sulle sue gambe, vivo ma ... abbandonato.
    Vedevo in Itai lo stesso vuoto che io avevo percepito ma che ero riuscito a ghermire e assoggettare. Lui, evidentemente, non c'era riuscito. La cosa mi ha devastato Kensei. Mi ha ridotto a meno di un uomo e non ne sono ancora guarito... Ma ho ritrovato la forza di tornare a Kiri. Ed ora, sono qui. Concluse, facendo una piccola pausa. Sapevo che non aveva finito, per questo non lo interruppi e mi limitai a mantenere il mio sguardo sui suoi occhi. Ed infatti, dopo un breve scambio con Yogan ed Etsuko, Itai riprese la sua arringa, soltanto inizialmente mascherata dai buoni propositi. Kensei, non prendiamoci in giro. Mi conosci troppo bene. Mi sono giunte voci di come le cose sono cambiate qui a Kiri. E sai che non posso accettarlo. Ma non sono qui per reclamare un posto che ho abbandonato, e che non ho le forze per ricoprire come un tempo. Tuttavia.. io so di essere un problema per te Kensei. Fece seguire queste parole indirizzandomi un indice inquisitorio. E quello fu il gesto che fece crollare ogni mio intento non belligerante. Itai era partito col piede sbagliato: innanzitutto, parlava con una certa cognizione - direi troppa cognizione per essere qualcuno che si stava riprendendo da un lutto. Dovevo capire quali fossero queste voci cui si riferiva: il mio legame con Diogene? Il nuovo sistema educativo ed il Liceo di Genosha? L'embargo a Konoha? Le minacce antiaccademiche e l'alleanza con Oto?
    Ma poi aveva commesso un errore che il vecchio Itai, probabilmente, non si sarebbe mai sognato di fare: aveva insinuato cose di cui non poteva avere prove. Lui ... credeva di essere un problema per me? Non sapetti, sul momento, se catalogare quella frase come inopportuno narcisismo o lucida allucinazione. Sai, questa situazione che si è creata è davvero... un grosso guaio. I Kage scelgono i loro successori, o muoiono prima di poterlo fare. Scegliendo i loro successori, si assicurano uno Shinobi in grado di portare avanti una visione condivisa. Ma io non ti ho scelto e francamente, Kensei, non lo avrei mai fatto. Eri la mia Mano Sinistra e avrei affidato a te la mia vita, ma c'è troppa... oscurità in te. C'era un motivo se ero la Mano Sinistra e non la Destra. E c'era un motivo se il ninja che lui aveva scelto come suo successore era proprio la Migite. Ma il fato ha avuto altro nei suoi piani ed ora, davanti a lui, sullo scranno più alto della Nebbia c'ero io e non Akira. Per volontà dello stesso Hozuki, tra l'altro. Ma ora tutto questo che importanza ha? Rimane solo una realtà, Kensei. Tu vorrai controllarmi. Controllare il Sette Code, e me, con tutto il mio potere. E tu non sai se potresti farlo. O vorresti tentare? I miei occhi si chiusero leggermente in una smorfia di rabbia controllata, risplendendo ancor più, dietro le lenti del mio elmo, nella loro sinistra corona giallastra. L'aria si sarebbe fatta pesante, fredda. Tutti, probabilmente se ne sarebbero resi conto: quella sensazione, Itai, la conosceva bene. Era stato il primo a sentirla, insieme a Meika e, probabilmente, non l'aveva mai dimenticata. Dunque, Kensei, hai uno Shinobi che non puoi controllare come tutti gli altri del Villaggio, che non crede nella tua visione nella misura in cui l'ha compresa dalle voci, e questo Shinobi è anche il precedente Mizukage. Come possiamo risolvere questa situazione? Disse infine, concludendo il suo borioso discorso il ninja che, più di tutti, mai mi sarei aspettato si comportasse in quel modo. Lasciai che il vento muovesse il mio mantello alcuni istanti, mostrando a tutti le insegne cangianti della nebbia di cui ero interamente ricoperto. I miei occhi, carichi di rabbia e, sì, odio, non accennavano a voler lasciare il volto del mio predecessore. Ero indispettito, furente, adirato ma, soprattutto, deluso. La voce uscì dura, tagliente e distaccata dal mio elmo. Ti porgo le mie condoglianze per le tue perdite. Erano parole sincere ma erano parole contaminate. Contaminate da qualcosa che scalpitava, nel profondo della mia gola, di uscire fuori.
    Sai, tutto questo mi ricorda il giorno del mio insediamento. Abbassai la testa, gettando sui miei occhi, grazie al mio elmo, un'oscura e tetra ombra. Era un giorno di grande giubilio a Kiri. Dopo anni rimarcai con una certa enfasi quella parola finalmente Kiri poteva godersi un briciolo di stabilità. Akira, lo shinobi che avevi scelto come tuo successore, se ne era andato delegando a me, esattamente come faceva quando entrambi eravamo nella Mano Nera, le sue responsabilità. In un certo senso, quindi, è vero, non mi hai scelto tu ma sono comunque stato scelto da qualcuno. Forse l'ultima persona che avrei ritenuto avere un briciolo di senno ma che, nel momento del bisogno, si è rivelata lungimirante. Avresti dovuto vedere che festa c'era per le strade. La gente aveva ancora in testa i volti martoriati dalle esplosioni di Cantha ed il cuore gonfio dalla scomparsa del suo kage ma nel profondo dei loro occhi, nel riflesso della mia armatura bianca e d'oro - sì, indossai un'armatura cerimoniale quel giorno -, io vedevo speranza, sicurezza, gioia. Ma non sono questi i motivi per cui oggi mi ricorda quel giorno, no. Poggiai le mani sui fianchi, assumendo una posizione marziale. Quel giorno, col paese in festa, ricevetti la visita di Raizen Ikigami. Dietro i suoi falsi complimenti per la mia nomina a Kage si nascondevano - ma non sono rimaste nascoste a lungo - delle infondate insinuazioni. E tu, oggi, qui, stai facendo la stessa cosa. Feci una piccola pausa. Dimmi, Itai, quali sono le voci che avresti sentito che tanto ti preoccupano? E dove le avresti sentite, per curiosità? Le mie parole erano cariche d'astio. Anche Itai avrebbe potuto percepire le insinuazioni che si annidavano dietro di esse. Ma la cosa che più di tutte mi addolora, Itai, non è la tua assurda mancanza di rispetto e fiducia nei miei confronti o le tue pusillanimi accuse che giungono, sfacciate dopo un tempo infinito d'assenza che non ti ha fatto neanche degnare di prenderti cura dell'unica cosa rimastati di caro al mondo, no ... Quella frase avrebbe potuto bruciare nel cuore del Nara come mille tizzoni ardenti: l'avevo volutamente pronunciata in modo ambiguo cosicché lui potesse intendere sia un eventuale riferimento a Kiri, come la mia carica suggeriva, sia un più evidente riferimento a sua figlia Jukyu e al suo inadempimento del ruolo genitoriale. ... ciò che mi fa più male, Itai è il fatto che tu possa davvero credere che tu sia un problema per me. Ed anche questa frase era ambigua. Perché non era un problema? Per il nostro trascorso o perché ritenevo di poterlo schiacchiare in qualunque istante? Io ero la tua Mano Sinistra. Tu sai di cosa sono capace. Sai ciò che sono disposto a fare per Kiri. Rialzai nuovamente gli occhi, fissandolo.

    Tu sei un ninja di Kirigakure no Sato ed a Kiri ci sarà sempre un posto per te. La tua speciale condizione ti rende anche degno di alcuni speciali privilegi: potrei, per esempio, concederti la possibilità di scegliere le missioni cui partecipare e di declinare mie eventuali richieste se queste non ti aggradano - ma fino ad un certo punto. Non posso cederti, ad esempio, in nessun caso, la libertà di disubbidire ai miei ordini se questi mirano al benessere del villaggio, qualsiasi siano i tuoi pensieri a riguardo - non posso, cioè, Itai, concederti di metterti di traverso nelle mie decisioni. Da questo punto di vista sei uguale a tutti gli altri. Com'è giusto che sia, e lo sai bene. Rallentai fino a tacere in quelle ultime parole. Ma c'era dell'altro, era evidente. Talmente evidente che Itai sapeva già cosa stavo per dire. Non è l'unica alternativa che ti concedo. Fu in questo momento che la tensione salì davvero alle stelle. Ti conosco, Itai, lo hai detto tu stesso. Queste condizioni non ti piacciono. E quindi, in un gesto di estrema magnanimità, potrei concederti di lasciare liberamente il villaggio. Ma ad una condizione ... una piccola pausa per rimarcare le parole che sarebbero venute dopo e, in realtà, a tendere i nervi nel caso la situazione fosse degenerata. Il fatto che non fossi lì per combattere non significava che non avrei fatto qualsiasi cosa per rimarcare la mia autorità. Non mi sarei certo fatto condizionare da una flebile voce proveniente dal passato. ... deve rimanere a Kiri tutto ciò che è di Kiri. Un'altra breve pausa. Tutto.




    Chakra:
    Vitalità:
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 850
    Velocità: 650
    Resistenza: 700
    Riflessi: 700
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 700
    Agilità: 700
    Intuito: 700
    Precisione: 700
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    4: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    4: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Equipaggiamento
    • Sistema di Ancoraggio dell'Arto Artificiale × 3
    • Cotta di Maglia Completa × 1
    • Elmo integrale dell'Inquisitore × 1
    • Specchietto in Metallo × 1
    • Spiedi Potenziati × 1
    • Arto Artificiale Kiriano Superiore × 2
    • D-Visor dell'Elmo da Inquisitore × 1
    • Lente per D-Visor - Visione Telescopica × 1
    • Tonico di Recupero Medio × 1
    • Tonico di Recupero Superiore × 1
    • Lente per D-Visor - Visione Fotocromatica × 1
    • Tonico Coagulante Superiore × 1
    • Yakusoku Kenkichi × 1
    • Simbolo della Stella × 1
    • Braccio Sinistro dell'Inquisitore × 1
    • Gakutensoku × 1
    • Equipaggiamento Debilitante × 1
    • Unagi × 1

    Note
    Combattere con Handicap Attivo.

    Assetto Gakutensoku: Nessuno.


    Parlato
    Citato
    Pipistrelli
    Yakusoku

  23. .

    Bambino Smarrito


    - 3 -


    Mi asciugo il sudore sulla fronte. Poco fa ho rischiato un sacco. Ma il peggio è passato, per fortuna. Fukushū mi riprende sempre quando mi distraggo durante le sue missioni. Rimango concentrato e raccolgo le idee.

    Per prima cosa, mi guardo intorno. Sono in un pianerottolo quadrato ed ho due ingressi per altrettante case davanti a me, dietro di me una finestra e, sulla destra, le scale per muovermi su e in giù nel palazzo. Da quel che ricordo del palazzo visto dall'esterno, non c'erano finestre che si affacciassero sulla strada su nessuno dei due lati nella parte più alta dell'edificio. Mi immagino che, allora, le scale diano al tetto o ad un piano ammezzato, talvolta utilizzato come ripostiglio o magazzino per gli uffici o le case dei piani inferiori. Questo vuol dire che Kuwabara si trova in uno di questi due piani. Certo, potrei anche sbagliarmi ma intanto mi affido al mio istinto, al massimo farò qualche metro in più.

    Rigetto un occhio più attento alle scale: non è difficile rendersi conto che il legno che le costituisce è così vecchio, malconcio e gonfio che un passo le farebbe scricchiolare in un fastidioso rumore stridulo. Iniziamo le ricerche: devo accertarmi che l'ufficio di Kuwabara non sia a questo piano e poi, eventualmente, mi sposto. Facendo attenzione al peso dei miei passi ed al rumore che questi possono provocare, cerco le assi di legno che mi sembrano meno vecchie ed umide e mi muovo verso le due porte. Fukushū mi ha insegnato ad essere silenzioso, quindi non mi viene troppo difficile. L'Akimichi, poi, era un genio in queste cose: nonostante la stazza, ogni tanto si divertiva a farmi scherzetti di questo tipo. Si faceva rincorrere, girava un angolo e, immediatamente dopo, me lo ritrovavo dall'altra parte della casa o della strada o di dovunque ci trovassimo. Quel ciccione è dannatamente veloce: dopotutto sono certo che non sappia usare genjutsu e fatichi ad usare ninjutsu ... l'ho visto fare giusto cose molto basilari, forse le stesse che ha insegnato a me.

    In ogni caso, non devo distrarmi. Osservo i nomi scritti al lato delle porte, vicino ai campanelli. Nessuno di questi mi sembra quello dell'allibratore, quindi devo passare al piano di sotto. Mi muovo verso le scale, poi mi fermo. E se usasse un prestanome? Potrebbe avere senso. Non devo dare nulla per scontato. Non posso provare a sbirciare dalla finestra, il lato dell'edificio che ho davanti, cioè quello delle stanze, è quello che dà sulla strada, non sarebbe saggio farmi vedere da quella gentaglia là fuori appeso per verticale sulla parete ... sempre che riesca a controllare ancora abbastanza bene il chakra adesivo e non muoia spiaccicato per terra sul marciapiede. No, proviamo con un approccio più classico.

    Appoggio l'orecchio al muro accanto alla porta, anche per rendermi conto di quanto potessero essere spessi. Sento poco e male. Mi avvicino alla porta, che, data la fattura, non sembra particolarmente resistente. Faccio attenzione a non poggiarmici completamente col peso, col rischio che si spalanchi mentre origlio quel che può accadere dall'altra parte. Quei rumori che sentivo si rivelano essere sonore russate. Meglio così. Faccio lo stesso con la porta accanto: silenzio di tomba. Dev'essere vuota. Bhè, allora posso muovermi alo piano di sotto.

    Provo ad andare ancora una volta verso le scale: calpestare quelle assi sconnesse, però, non mi sembra saggio, potrei fare troppo rumore e farmi sgamare - no, ci vuole il tocco di genio. Ho usato il chakra adesivo qui fuori ... posso farlo anche qui dentro. Metto un piede sulla parete e provo a muovermi ancora una volta contro gravità. Per quanto i piedi rimangano adesi, riuscire a stare dritti per orizzontale richiede uno sforzo muscolare non da poco, mi bruciano già gli addominali! Ma devo concentrarmi. Faccio un paio di passi e mi porto verso il basso, ma ancora non riesco ad avere una completa prospettiva sul piano di sotto. Mi muovo ancora, facendo attenzione a non perdere il flusso sotto la suola. Finalmente intravedo il pianerottolo del piano di sotto. Sembra che il palazzo sia un parallelepipedo costruito senza particolari vezzi artistici, dal momento che il piano inferiore è la copia sputata del piano dal quale sto scendendo. Da sotto una delle due porte, però, vedo della luce filtrare in modo più netto. Data l'altezza dell'edificio, non posso escludere che quella sia la porta d'ingresso. Continuo a scendere le scale, devo avere una visuale migliore per capire.

    La curiosità, però, mi distrae. Sento la gamba destra perdere peso sul muro e scivolare. Inconsciamente impasto un bel po' di chakra nella stessa, finendo col farla respingere dal muro: involontariamente faccio un'alta spaccata e, in un gesto estremo di atleticità, poggio la gamba respinta sul corrimano delle scale. Silenzio. Mi aspettavo che il legno cigolasse. Sono stato fortunato ma non mi posso affidare sempre alla fortuna, devo concentrarmi di più. Con un piccolissimo movimento, riporto l'altro piede al muro e scendo fino al piano inferiore, dove torno a camminare sul pavimento.

    Arrivato sul pianerottolo capisco subito, guardando da una prospettiva più decente, che quello è il piano terreno dell'edificio e che quella porta che avevo davanti e da cui avevo visto filtrare della luce non poteva che essere l'ingresso. Mi sposto allora verso l'altra porta, stando di soppiatto attaccato al muro per fare meno rumore possibile. Purtroppo noto che la porta si apre verso l'interno, quindi non ho un angolo cieco, ovvero quello dei cardini della stessa, dove posso appoggiarmi per origliare leggermente più sicuro dal momento che, se la porta si spalancasse all'improvviso, questa mi coprirebbe dalla visuale avversaria. Mi sposto comunque dalla parte del muro più lontana dalle scale, di modo da essere nell'estrema periferia del campo visivo di chiunque potrebbe uscire da quella stanza. Avvicino l'orecchio al muro ed inizio ad ascoltare: al piano di sopra non riuscivo a sentire molto perché quel tizio stava semplicemente russando, qui ho più fortuna.

    Sento tre voci distinte. Parlano di uno scontro clandestino andato male. Chi ha perso ha perso ... troppo. Doveva perdere meno. Mpff, ridicole bazzecole. Chi perde, perde. La discussione si fa però più animata. Sento qualcosa rompersi, forse vetro, forse dei cocci. Sento urlare! Maledizione, le cose si mettono male. Alcuni rumori sordi interrompono le urla. Un solo istante di silenzio. Poi ... uno scricchiolio ed un cigolare sinistro. Sopra di me qualcuno si sta muovendo. L'uomo che dormiva deve essersi alzato. Trattengo il fiato. Con la coda dell'occhio vedo la porta aprirsi. Un solo istante, agisco d'istinto: un ninjutsu senza posizioni magiche e la mia sagoma si mimetizza col muro. Sono estremamente incapace con i ninjutsu ma qualcosa di estremamente basilare mi è stato spiegato a modo dal mio maestro.
    Devo solo sperare che non sia stato visto. [Tecnica]

    Dalla porta esce il bambino dai capelli rossi! Beccato! Devo intervenire. Sto per rilasciare la tecnica ma una sua frase mi blocca. Parla al plurale. Dopotutto avevo sentito tre voci dentro la stanza. Prima di intervenire, però, voglio che sapere chi è uscito al piano di sopra. Lascio che si apprestino a muoversi verso le scale. Quando sono abbastanza lontani disattivo la tecnica e li seguo, sempre forte del mio sapermi nascondere.

    Vediamo come va a finire.








    Chakra:
    Vitalità:
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 100
    Velocità:  100
    Resistenza: 125
    Riflessi: 75
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 100
    Agilità: 100
    Intuito: 100
    Precisione: 100
    Slot Difesa
    1:
    2:
    3:
    Slot Azione
    1:
    2:
    3:
    Slot Tecnica
    1: Vento della Foglia
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Respiratore × 1
    • Kunai × 2
    • Tonico Potenziante Inferiore Generico × 1
    • Tonico di Recupero Inferiore × 2
    • Tonico Potenziante Inferiore Concentrato × 1
    • Tonico di Ripristino Inferiore × 2
    • Mantello × 1
    • Tirapugni con Lama × 1
    • Specchietto in Metallo × 1
    • Cartabomba I × 2


    Note
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