Posts written by Ade Geist

  1. .

    Alla Volta della Bruma


    Capitolo Tre


    Atto VII
    Avvistati †



    La ragazza affidatami dalla malavita del Lupo mi diede quelle che si rivelarono semplici uova di Kraken. In sostanza, il metodo utilizzato dalle navi della Bruma per non venire attaccate dai loro stessi kraken era quello di camuffarle nei loro odori e nei loro liquami, rendendole parte del branco di quei terrificanti animali marini. Una strategia tanto semplice quanto intelligente, a dir la verità.
    Comandai alcuni marinai presenti sulla nave di posizionare le uova sotto attenta osservazione di Ko Lai. Quando tutto fosse stato pronto, avrei fatto cenno ad Etsuko, Hideo e la nostra ospite, di salire in barca e prepararsi alla partenza. Mentre tergiversavo osservando i volti nel porto, aguzzai leggermente le orecchie, cercando di capire quali fossero le ultime dicerie tra i banchi del pesce ed i tavoli delle taverne lì presenti.
    Due erano i principali argomenti del giorno: il riscoperto astio del Cielo e degli Uccelli verso la Bruma e dell'attacco di una nave in mare aperto di uno spadaccino che brandiva molte lame contemporaneamente. Akira ci metteva ancora i bastoni tra le ruote ma forse avremmo potuto sfruttare la cosa a nostro favore, per una volta; sorrisi, poi, pensando a come il mio piano avesse già iniziato a prendere forma.
    Raccolte queste informazioni, raggiunsi i miei compagni. Avrei comandato all'Akuma, indicandogli oltre il parapetto, verso il porto, una cosa piuttosto particolare. Osserva le navi davanti a te, Etsuko. Vedi insegne del Paese del Miele, per caso? Memorizza i loro particolari. La domanda e l'affermazione successiva si sarebbero rivelate fondamentali di lì ad alcuni minuti. Avevo in mente un'assicurazione ulteriore contro eventuali imprevisti.
    Sul ponte, avrei chiesto ai miei ninja di occultarsi in qualche modo, anche con una semplice tecnica della trasformazione, e, inoltre, gli avrei chiesto loro di rimanere entro una manciata di metri al massimo da me, cosicché riuscissi ad occultare il loro chakra attraverso il mio braccio.
    Avrei poi chiamato una seconda volta Etsuko. Ho bisogno che tu ricrei i simboli del Paese del Miele che hai visto al Porto su questa nave. Il motivo è presto detto: come ti sarai accorto, ci sono in giro due voci principali in questo momento: il tradimento di due villaggi alleati con la Bruma e dell'attacco di una nave in mezzo al mare ad opera di, suppongo, Akira. Feci una pausa, assicurandomi che l'Akuma mi stesse seguendo. Attraverso le mie capacità non sono in grado di annullare il nostro chakra ma solo di diminuirne l'intensità; è quindi presumibile, o comunque non escludibile, che verremo individuati. Dobbiamo prepararci ad un controllo ed ho già ideato la storia perfetta: siamo mercanti del Villaggio del Miele - per questo la nave deve recare le insegne di quel villaggio - che, dopo aver sentito la storia dell'assalto alla nave della Bruma, ha deciso di cambiare rotta per non rischiare un attacco da qualche folle kiriano. Feci una nuova pausa, voltandomi verso Hideo. Ho bisogno che tu camuffi in qualche modo qualsiasi cosa ci sia sottocoperta di modo che possa sembrare una merce di scambio per la Bruma: un qualsiasi bene di prima necessità può andare. Poi, ad entrambi. Io starò di vedetta. Battei due volte sul lato del mio elmo, all'altezza degli occhi. Posso vedere con debito anticipo se qualcuno si sta avvicinando. Ora andiamo e mettiamoci a lavoro.
    Avemmo abbastanza tempo per fare tutto ciò che ci eravamo premurati di fare: navigammo alcune ore verso l'isola centrale della Bruma; poi, grazie al mio D-Visor con vista Telescopica, scorsi due navi della Bruma provenire verso di noi al massimo della loro velocità: era il momento di entrare in scena. Forte della mia tecnica della trasformazione, mi spostai ancora verso Etsuko e Hideo, iniziando a pulire il ponte della nave come alcuni marinai lì vicini. Etsuko, in caso di abbordaggio ... fai tu i favori di casa? Io dovevo limitarmi a occultare il chakra di tutti ed Hideo doveva assicurarsi che tutto fosse al suo posto.
    Il piano si configurava come qualcosa di estremamente semplice: e forse sarebbe stato anche estremamente efficace. I nemici, dopotutto, sembravano davvero troppi per essere fronteggiati.





    Chakra:
    Vitalità:
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 850
    Velocità: 650
    Resistenza: 700
    Riflessi: 700
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 700
    Agilità: 700
    Intuito: 700
    Precisione: 700
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    4: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    4: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Equipaggiamento
    • Sistema di Ancoraggio dell'Arto Artificiale × 3
    • Cotta di Maglia Completa × 1
    • Elmo integrale dell'Inquisitore × 1
    • Specchietto in Metallo × 1
    • Spiedi Potenziati × 1
    • Arto Artificiale Kiriano Superiore × 2
    • D-Visor dell'Elmo da Inquisitore × 1
    • Lente per D-Visor - Visione Telescopica × 1
    • Tonico di Recupero Medio × 1
    • Tonico di Recupero Superiore × 1
    • Lente per D-Visor - Visione Fotocromatica × 1
    • Tonico Coagulante Superiore × 1
    • Yakusoku Kenkichi × 1
    • Simbolo della Stella × 1
    • Braccio Sinistro dell'Inquisitore × 1
    • Gakutensoku × 1
    • Equipaggiamento Debilitante × 1
    • Unagi × 1

    Note
    Combattere con Handicap Attivo.

    Assetto Gakutensoku: Nessuno.
    Simboli della Psiche attivi: 1
    Potenza Simbolo: +160.



    Parlato
    Citato
    Pipistrelli
    Yakusoku

  2. .

    L'ora della Redenzione

    Prologo


    Atto I
    La voce della guerra che tuona. †



    Attendevamo un'occasione del genere da una vita.
    Stringevo per le mani la lettera bollata con lo stemma di Kusa e non riuscivo a pensare ad altro. Il grido d'aiuto dell'Erba suonava diversamente alle mie orecchie: un flebile urlo di speranza, un sussurro di grandezza. C'era forse uno spiraglio in quel piano che io e Diogene avevamo cercato di delineare, un imprevisto che avrebbe fatto volgere le carte a nostro favore. Si trattava di saper cogliere l'occasione - l'occasione di una vita.
    Era ormai quasi un'ora che osservavo la cartina del Continente: stavo cercando di delineare quale fosse stato il percorso dei Cremisi fino a quel momento e ponderavo su quale fosse la motivazione dietro l'assalto all'Erba: quel pezzo di terra, infatti, era in una zona assolutamente poco difendibile, contesa tra la Roccia, la Foglia, la Pioggia e i Samurai del Ferro. Eppure l'incursione dei ninja della Nuvola, descritta come inarrestabile da quelle righe che avevo letto e che ora giacevano in un angolo della scrivania, sembrava raccontare qualcosa di diverso. C'era da dire che i ninja del Veterano si erano ben guardati dall'avvicinarsi a Konoha: i dieci chilometri lasciati tra la devastazione che avevano portato e i confini del Paese del Fuoco potevano essere sia una sorta di precauzione che un chiaro messaggio - ma delle due l'una e quale, esattamente, mi era per ora insondabile. Portai le mani, chiuse l'una dentro l'altra, sotto il mento ferrato dell'Elmo, riflettendo ancora. La lettera era indirizzata a tutte le forze accademiche quindi, probabilmente, non avrei potuto escludere la presenza di nessuno degli ShiKage date le parole di estremo timore che ricordavo dalla Riunione segreta; ci sarebbe stato il saggio Hohenheim, ci sarebbe stato Raizen, ci sarei stato io e ci sarebbe stato Diogene, del quale, ormai, stavo solo aspettando un segnale. Certo, questo sarebbe stato vero se e solo se a nessuno di loro fosse venuto in mente che il guerriero in armatura impossibile da scalfire, che non sembrava mai provare stanchezza potessi essere io, con conseguente timore di un'alleanza della Nebbia con i ninja Cremisi - e devo dire che, dalla descrizione di questo fantomatico nemico, il dubbio sarebbe stato lecito.
    Il messo che mi aveva consegnato la lettera era ancora sull'uscio, ormai da più di qualche manciata di decine di minuti e stava attendendo il più celermente possibile delle istruzioni: fui piuttosto conciso. È guerra. Mi alzai dalla sedia. Comunica la notizia a tutti i ninja disponibili di qualsiasi ordine e grado. Mi portai davanti alla vetrata che dava su Kiri, mostrando le spalle al ninja. Sopra la densa nebbia della cittadina, svettata dalla posizione del mio ufficio quel giorno, intravidi un corvo dall'inconfondibile becco rosso. Chiama immediatamente a raccolta nel quartiere Kenkichi Youshi, Fudoh, Etsuko, Hideo, Sekiro e Samui. Mentre il messo usciva, io aprivo parte della finestra, facendo entrare il messaggero piumato del Suono. Srotolai dalla sua zampa il messaggio, aprendolo con una goccia del mio sangue. Le parole del Kokage fecero risuonare nella mia testa i mai sopiti sussurri di grandezza.

    [...]


    C'era un gran subbuglio nel perimetro del quartiere Kenkichi: ogni leva del clan, dai figli in grado di brandire soltanto il cognome dal fondatore a Kyobi, il più abile tra noi nonché più alto scranno delle Lame Insanguinate, stava preparando il suo equipaggiamento ed affilando le sue lame. I ninja correvano in ogni direzione, in gruppi più o meno omogenei, guidati dai membri più anziani che li radunavano in zone specifiche del quartiere, sottoponendo ognuno ai propiziatori riti sciamanici traditi da Kotetsu Bara ed Azumaido. In quel marasma ordinato, al centro della piazza che accoglieva nella Zona Clan, vi eravamo, riuniti in una sorta di semicerchio, io e l'Alto Consiglio Kenkichi ovvero Kyobi, Garui, Morua, Taddaro e Kamira. Benché non fossi il ninja gerarchicamente più in alto all'interno del Clan, ero il ninja più in alto all'interno della gerarchia del paese e per quella questione - e poche altre - Kyobi doveva sottostare a quanto gli stessi dicendo. La discussione, tuttavia, si sarebbe conclusa con l'arrivo di tutti i ninja che avevo mandato a chiamare: l'Hidarite, la Migite, i due possessori di parte dei poteri del Saggio delle Sei Vie, l'incarnazione delle Volontà del Freddo e lo shinobi d'Ashina. Feci un piccolo inchino nei confronti del Capoclan, mentre ogni membro del Consiglio si dirigeva verso altrettanti piccoli plotoni di branditori della Lama Rossa. Un ultimo sguardo a tutti quegli shinobi prima di voltarmi verso i miei doveri: quanto tempo era passato da quando avevo riportato e riunito il Clan a Kiri; nessuno, adesso, si immaginerebbe che, un tempo, quel quartiere era completamente disabitato, abbandonato, dimenticato.
    Ben arrivati. Dissi, rompendo il silenzio, mentre, tutt'intorno a noi, la situazione stava andando calmandosi. Mi incamminai verso la Magione Kenkichi, ora vuota. Le voci corrono più veloce di qualsiasi cosa, anche degli ordini diretti del Kage. Immagino sappiate già del perché siete qui. Kiri è in mobilitazione, dopotutto. Spalancai il gigantesco portone in legno d'ingresso, gettando luce sul lungo tavolo rettangolare che ci si parò davanti: vi era un unico scranno nel lato di questo a noi più lontano e tante sedie quanti erano i miei ospiti nel lato del tavolo più vicino. Avrebbero potuto accomodarsi nel modo che preferivano. Sul tavolo vi erano due cartine: una che mostrava l'incursione dei Cremisi nell'Erba ed una che segnava un avamposto all'interno del Villaggio del Suono, con informazioni evidentemente non certe sulla conformazione dello stesso ma date per molto probabili. I Cremisi, dopo il colpo subito a Shiro, sono passati al contrattacco: è guerra e dovremmo andare a combattere. Ma non saremo soli: ci sarà tutta l'Accademia. Il Veterano è il nemico numero uno, la prima preoccupazione, il primo timore: non può guadagnare terreno. Dovremmo fermarlo con ogni mezzo che abbiamo a disposizione. Non possiamo escludere un coinvolgimento diretto della più alta carica dei ninja della Nuvola ma al momento abbiamo informazioni solamente su di un suo vassallo, un uomo in armatura. Credo non sarà per voi difficile riconoscerlo benché si parli anche di sottoposti dotati di protezioni straordinarie ma di livello inferiore rispetto a quelle del loro comandante. Il perché non avrebbero avuto difficoltà a riconoscere un uomo in armatura era lapalissiano. Potete vedere qual è stato il percorso e la sia di distruzione dei nostri avversari in questa cartina. Dissi, indicando la mappa che un'ora prima stavo studiando sulla mia scrivania. Qui, invece, potete osservare dov'è che ci dirigeremo tra qualche minuto: un avamposto otese, comunicatomi da Diogene. È ben fornito e ben attrezzato: ognuno di noi potrà allestire una momentanea officina, erboristeria o tavolo da lavoro per migliorare e fornire armi e equipaggiamenti ai compagni o agli alleati otesi. Dopo di che, insieme a loro, ci muoveremo alla volta di Kusa. La Baronessa ci darà una mano a raggiungere più velocemente il luogo d'incontro. Feci un respiro profondo, prima di concludere il mio semplice discorso. Adesso andate a prepararvi. La vostra prima guerra vi attende.
    Li avrei fatti uscire ma non mi sarei allontanato dal tavolo, anzi, avrei preso posto a sedere. Infatti, dopo che il gruppo si fosse diviso, due piccoli pipistrelli, mimetizzati e silenziosi, avrebbero raggiunto Youshi, Etsuko e Hideo alle spalle, dicendogli che il loro Mizukage li attendeva nuovamente alla Magione e che sarebbero dovuti tornare sui loro passi senza che gli altri compagni si accorgessero di loro.
    Una volta fatto ciò, li avrei fatti accomodare una seconda volta. C'è qualcosa che agli altri non ho detto ma che voi, invece, dovete sapere. Mi alzai, distendendo entrambe le braccia e poggiando entrambe sul tavolo, leggermente proteso in avanti. Kusa deve cadere. [Abilità]Kage [Ruolo]

    Amministrazione
    Speciale: Il personaggio è il Kage del Villaggio. L'utilizzatore può imporre gratuitamente un incarico ai ninja del proprio villaggio. L'incarico deve portare un vantaggio per il proprio villaggio.[Da genin in su]

    Stipendio del Kage
    Speciale: L'utilizzatore ottiene RYO usando stemmi ottenuti svolgendo il suo Ruolo in Amministrazione o in qualsiasi altra giocata tranne Quest. Per ogni stemma semplice ottenuto nell'esercizio del suo ruolo ottiene 500 RYO, per ogni stemma nore 1500 RYO, per ogni stemma élite 3000 RYO. Gli stemmi devono essere stati ottenuti da azioni compiute nell'esercizio del proprio ruolo. Lo Staff GDR può rifiutare uno stemma non ritenuto adeguato. Ogni Evento Amministrativo in cui ci sono sviluppi per il villaggio o per i rapporti internazionali con gli altri villaggi può concedere all'utilizzatore fino a 1 stemma di Lode per il buon lavoro svolto. La decisione finale per entrambi i premi spetta all'Archivista in base alla presenza dell'utilizzatore negli Eventi Amministrativi ed il suo effettivo esercizio del suo ruolo nelle giocate.[Da genin in su]

    Disposizione del Kage
    Speciale: L'utilizzatore può assegnare i Ruoli Guardiano, Squadra Interrogatori, Squadra Medica, Squadra Speciale e Consigliere ai ninja del proprio villaggio e può assegnare l'Equipaggiamento Speciale di Villaggio. L'assegnazione può richiedere una prova a piacere del Kage. Ogni villaggio può avere massimo 3 PG con lo stesso ruolo. [Da chunin in su]

    Apice del Comando
    Speciale: L'utilizzatore può annullare qualsiasi ordine, approvazione, decisione o imposizione decisa da qualunque altro personaggio del proprio villaggio. L?utilizzatore può imporre a qualsiasi personaggio del proprio villaggio di usare una sua conoscenza. [Da chunin in su]

    Quest di Conquista
    Speciale: L'utilizzatore può decretare l'apertura di una Quest di Conquista su un qualsiasi territorio; solitamente la Quest di Conquista è ambientata in un territorio ridotto, una regione o una singola città di un territorio più ampio. Se la Quest di Conquista termina positivamente, il villaggio può ottenere 2 Tecniche Speciali extra, 16 Tecniche Avanzate extra o 1 competenza Equipaggiamento extra (7 copie simili); il tema di queste nuove conoscenze deve essere unico e coerente il territorio conquistato. Per aprire una Quest di Conquista e per ottenere le relative conoscenze è richiesta l'approvazione dell'Amministrazione.[Da jonin in su]
    [Note]I dettagli di questo discorso verranno fuori in un'altra sede, probabilmente nel prossimo post. Youshi, Etsuko ed Hideo, comunque, ricevono una missione segreta.

    [...]

    La Penna di Itai siglò la lettera di risposta all'Hokage. La sua epistola carica di pathos mi faceva ridere ma l'Accademia mi imponeva di rispondere alla richiesta di aiuto di un altro villaggio; non mi sarei messo da solo nella posizione di venir additato per una qualche mancanza. La mia lettera, scritta col solito inchiostro argentato su cartoncino nero, avrebbe promesso la presenza dei miei ninja migliori nel gruppo accademico, oltre ad un sostegno a lungo termine con gruppi ausiliari e cellule specifiche. Della mia presenza non vi era menzione.
    Tuttavia i miei ninja mi avrebbero prima seguito da Diogene, ad Oto. Avevo bisogno di sistemare alcune questioni prima di permettergli di viaggiare indisturbati verso Kusa. Dunque, ritrovatisi dove stabilito, avrei evocato la Baronessa e, grazie al suo aiuto, ci saremmo mossi per i cieli per muoverci il più velocemente possibile verso destinazione.
    L'Hakushaku ci permise un volo più rapido e sicuro rispetto alle truppe regolari kiriane che, probabilmente, ci avrebbero raggiunto a distanza di qualche ora.
    Il campo che Diogene aveva allestito era davvero strabiliante ed incredibile. Il Kokage era indubbiamente un uomo dalle risorse infinite. Quando atterrammo lasciai che lo stormo si scindesse e si dileguasse in ogni angolo di quel piccolo paradiso bellico, gettando gli occhi su qualsiasi cosa potesse osservare. Una frazione della Baronessa, tuttavia, rimase adesa alla mia spalla destra, a testa all'ingiù e ad occhi chiusi, come se dormisse: in realtà la mente alveare dell'apice dei Pipistrelli Vampiri poteva osservare con qualsiasi occhi di ogni elemento del suo stormo; era lì per riportarmi qualsiasi movimento imprevisto, qualsiasi cosa fuori posto e qualsiasi interazione. Allo stesso tempo, diedi ordine ai miei ninja di prendere posto e di attendere convocazione per mezzo della Baronessa: sarebbero stati divisi in gruppi, al capo di ognuno dei quali vi erano Youshi, Etsuko e Hideo e, insieme ai loro compagni otesi, sarebbero partiti alla volta di Konoha.
    Non dovetti certamente chiedere in giro per sapere dov'era il Garth: il mio arrivo era stato preventivato e alcuni shinobi ed alcune kunoichi erano stati incaricati di scortarmi alla tenda del loro padrone. Intanto Akayoru mi riferiva della presenza, tra una miriade di volti sconosciuti, di Febh, Hebiko e Tasaki. Di Kato Yotsuki non vi era l'ombra. Mi domandavo che fine avesse fatto l'hayate.
    Entrando nella tenda non badai assolutamente ai convenevoli e, fissando neglio occhi colui che con me condivideva parte del mio sangue, gli tesi l'avambraccio e gli dissi soltanto tre parole. Ho un piano.





    Chakra:
    Vitalità:

    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 850
    Velocità: 700
    Resistenza: 700
    Riflessi: 700
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 700
    Agilità: 700
    Intuito: 700
    Precisione: 750
    Slot Azione
    1:
    2:
    3:
    4:
    Slot Difesa
    1:
    2:
    3:
    4:
    Slot Tecnica
    1:
    2:
    3:


    Equipaggiamento
    • Sistema di Ancoraggio dell'Arto Artificiale × 3
    • Cotta di Maglia Completa × 1
    • Elmo integrale dell'Inquisitore × 1
    • Specchietto in Metallo × 1
    • Spiedi Potenziati × 1
    • Arto Artificiale Kiriano Superiore × 2
    • D-Visor dell'Elmo da Inquisitore × 1
    • Lente per D-Visor - Visione Telescopica × 1
    • Tonico di Recupero Medio × 1
    • Tonico di Recupero Superiore × 1
    • Lente per D-Visor - Visione Fotocromatica × 1
    • Tonico Coagulante Superiore × 1
    • Yakusoku Kenkichi × 1
    • Simbolo della Stella × 1
    • Braccio Sinistro dell'Inquisitore × 1
    • Gakutensoku × 1
    • Equipaggiamento Debilitante × 1
    • Unagi × 1

    Note

    • [TS] Istinto Omicida disattivato.
      - Unità di Sangue a round per mantenimento.

    • [TS] Kirai Mugen Disattivata.
      <li>Combattere con Handicap Attivo.
      - Numero di Round passati con l'equipaggiamento debilitate indossato: 0.

    • Assetto Gakutensoku: Nessuno.
      - 0 Round rimanenti al prossimo Cambio di Assetto.




    Parlato
    Citato
    Pipistrelli
    Yakusoku






    Edited by Ade Geist - 12/11/2021, 01:20
  3. .

    Bambino Smarrito


    - 2 -


    Quest'oste è un viscido, dei più schifosi. Appena gli ho mostrato qualche ryo la sua espressione è cambiata. Parla un'unica lingua. Peccato che io conosca solo alcune parole della sua, poi debba iniziare a dialogare con i miei metodi che spesso consistono in denti saltati ed ossa rotte. O almeno, questi sono i metodi dell'Akimichi e che anche io sto apprendendo.
    Mi dice che ricorda qualcosa. Si poggia un dito sulle labbra e fa finta di spremersi. La sua fronte, madida di sudore, mi disgusta quasi quanto lui. Mi distraggo un istante percependo il mio stomaco contorcersi e sentendo l'irrefrenabile desiderio di sbattergli quella faccia d'infame sul suo lezzo bancone - ma un nome mi riporta alla realtà: Kuwabara. Ho sentito abbastanza. Faccio per andarmene. L'oste però fa il giro del bancone e mi segue. Dice di potermi dire qualcosa in più e che altri prima di me sono venuti a cercare il mio Bersaglio. Il suo linguaggio del corpo parla chiaro: vuole altre soldi. Raschio il fondo dei miei pantaloni e raccolgo una moneta. Faccio un piccolo semicerchio con l'indice destro e vi infilo sotto il pollice, appoggiandoci sopra la moneta. Tiro fuori la mano e la allungo verso l'oste, facendogli vedere il suo magro guadagno. Sembra essere abbastanza. Mi descrive più o meno le sembianze di queste persone e le definisce "uomini pericolosi, tipi da tatuaggi sulla faccia e sulle dita". Faccio spallucce: dopotutto ho un drago disegnato sulla tempia. Mi muovo verso l'uscita, senza aggiungere altro. L'uomo vuole evidentemente la moneta che gli ho mostrato. Allora la lancio con forza nella sua direzione ma miro alle sue spalle, ad una delle tante bottiglie di liquori che stanno sulla mensola davanti al bancone. Un po' come si fa coi cani, cerco di lanciare l'osso lontano, di modo da rendergli difficile recuperarlo - ma non impossibile. Voglio che si senta l'ameba quale è.
    Dopo di che esco.

    Kuwabara è un altro viscido, sicuramente più schifoso dell'oste con cui ho appena finito di chiacchierare - ma forse meno sporco, per lo meno. È famoso per truccare la maggior parte degli incontri che organizza. Fukushū mi ha però sempre intimato di stargli alla larga in ogni situazione, a prescindere dagli eventi del Ring: Kuwabara è un infame capace di qualsiasi cosa. Se queste sono le premesse, i due tizi che sto cercando devono essere degli stronzi di prima categoria. Forse il fatto che questa missione sia un'eliminazione è un bene. Alla fine, meno bastardi ci sono al mondo è meglio è, no? Fukushū mi dice sembra che non è così, che la gente, in generale, non dovrebbe mai meritare di morire. Eppure di gente ne ha uccisa un sacco. E poi non è tutto quello che dice sia vero: dice anche che il pesce è meglio della carne ma io non sono affatto d'accordo. Possiamo avere opinioni diverse anche su questo, alla fine.
    In ogni caso, anche se non voglio avere a che fare con Kuwabara, devo per lo meno provare ad indagare: dunque, mi dirigo verso il suo ufficio, stando tuttavia in guardia. Non è lontano da qui, ci vogliono dieci minuti. Ma forse è bene che allunghi la strada passando da alcune vie traverse, stando attento a non farmi notare. Sono un Akimichi, è vero, ma sono anche abbastanza furbo da rendermi conto che se posso non dare nell'occhio è meglio, specie quando si tratta di gente come Kuwabara.

    Quando arrivo, spunto da un vicolo secondario. Vedo bene la situazione che era per me inaspettata. Pensavo sarebbe stato più tranquillo. Davanti all'edificio dove sapevo alloggiare l'allibratore, vedo una schiera di uomini, alcuni sono facce note, che discutono animatamente tra loro. Sono arrabbiati ma non l'uno con l'altro, no. Sono tutti arrabbiati per lo stesso motivo e stanno attendendo che qualcuno varchi la porta dell'ufficio.
    Bhè, hanno poco da sperare, considerato quanti sono. Nessuno sano di mente si farebbe avanti. Certo, sono abbastanza e potrebbero provare ad entrare con la forza. Ma ne varrebbe la pena? Decido di attendere alcuni minuti per vedere i risvolti della situazione. Dopotutto potrebbero arrivare anche i miei Bersagli, il che mi semplificherebbe di molto la vita. Potrei provare a far partire una rissa, con tutti quei lottatori qualche cazzotto volerà sicuramente nella direzione giusta e poi a me basterà concludere la questione muovendomi silenziosamente. Sì, attendere è la soluzione migliore.

    Non arriva nessuno ed inizio a spazientirmi. Fukushū mi dice sempre che la pazienza è la virtù dei forti. Probabilmente non sono molto forte. Forse da qualche parte c'è un ingresso secondario. Provo a muovermi ancora tra i vicoli ed a fare il giro dell'isolato.
    Trovo una strada secondaria che dà su un'uscita di emergenza: ad Ame la gente viene scuoiata nei palazzi ed i loro organi vengono venduti al mercato nero dai Cuori ma la sicurezza antincendio è presa molto sul serio, a quanto pare. C'è una scala antincendio. Potrei usarla per entrare di soppiatto dalla finestra ma è troppo in alto, non riesco a raggiungerla semplicemente saltando. Potrei usare i Kunai per arrampicarmi sulla parete ... ma forse non riesco a conficcarli nel muro, non è un albero dopotutto. Devo inventarmi qualcosa.
    La osservo meglio. È da tanto che nessuno la usa, è arrugginita. Mi concentro sul resto del palazzo: da quella scala potrei raggiungere la finestra che vi è lì vicino, anche se dà pericolosamente sulla facciata principale ed è chiusa ... no, non se ne parla, qualcuno potrebbe vedermi o, comunque, potrebbe sentire che cerco di forzarla per entrare. Deve esserci un altro modo.
    C'è anche una grondaia dal lato opposto, non sembra molto robusta, quindi arrampicarsi potrebbe essere pericoloso, ho alternative? Sale fino al secondo piano, ben più in alto della finestra vicina alla scala d'emergenza. Non ho idea di dove sia l'ufficio di Kuwabara all'interno del palazzo ma una volta dentro, immagino, potrò muovermi liberamente tra i piani. Mi meraviglierei del contrario, sinceramente.
    Dunque, che fare? L'opzioni migliore sembra bassare dalla grondaia, ma come? Pensa, Sendo, Pensa.
    Fukushū mi ha parlato più di una volta della capacità dei ninja di camminare su pareti verticali attraverso l'utilizzo del chakra adesivo - e gliel'ho visto usare spesso, a dir la verità. Fino a poco tempo fa credeva che non fossi ancora pronto per imparare i controlli del chakra ma adesso? L'ultima volta che ha tentato di insegnarmelo, oltre che perdere un sacco di tempo, si è focalizzato molto sul tentare di spiegarmi la teoria. Voleva che capissi prima ancora che facessi. Io, specie quando si tratta di ninjutsu ed altre cose di questo tipo, sono un po' duro di comprendonio. Il controllo per me è assai difficile, specie se richiede di concentrare il chakra nella parte superiore del corpo. Mi ricordo che mi aveva detto che il chakra adesivo deve essere pensato come una patina appiccicosa sul proprio corpo: si deve cercare di veicolarlo sotto i piedi come se fosse fanghiglia vischiosa. Ma bisogna fare attenzione! Concentrarne troppo lo fa diventare chakra repulsivo e ti fa schizzare via dal punto a cui vorresti aderire, come una di quelle palline di gomma che rimbalzano con forza quando le lanci contro una superficie dura.
    Proviamo ad utilizzare questo chakra adesivo, allora. Cosa mai può andare storto? Partirò dai piedi, che è il posto dove ho maggior controllo. Irrigidisco le gambe e le inondo col mio chakra. Penso ad un piccolo ruscello che scorre, calmo, e provo a mettere il primo piede sul muro. Faccio forza e porto il secondo, ancora pensando al chakra che si muove sul palmo dello stesso. Il primo piede però non fa proprio attrito e scivola. Manca poco batto una dentata al muro.
    Riproviamoci.
    Ancora una volta, concentro una buona quantità sotto la suola delle scarpe, pensando ad un flusso continuo che si muove dal mio corpo verso l'esterno. Provo ad appoggiare il secondo piede ed a salire. Questa volta faccio presa! Un passo, due, tre ... poi sbaglio le dosi. Nell'euforia aumento eccessivamente la concentrazione di chakra e vengo sbalzato via dalla parete. Faccio una capriola in aria e cerco di atterrare in punta di piedi, il più silenzioso possibile. I piedi poggiano a terra, vicino ad un secchio dell'immondizia. Pochi centimetri più a destra ed avrei fatto canestro, oltre che un gran casino. Ci riprovo. Mi avvicino alla grondaia, provando a muovermi più vicino ad essa, anche solo per avere un riferimento.
    I miei piedi si muovono uno dietro l'altro lungo la parete. Uno, due, tre, quattro, cinque passi ... poi concentro troppo poco chakra. Sono molto in alto però, adesso, un altro paio di allunghi e raggiungo la finestra! Il piede scivola, facendomi perdere aderenza. Se non riprendo in mano la situazione immediatamente rischio di spezzarmi le gambe e questo sarebbe un vero disastro. Mi butto in avanti ed appoggio entrambe le mani al muro, provando a veicolare il chakra adesivo negli arti superiori. I piedi annaspano al muro un paio di metri, fin quando le mani non riescono a bloccare la caduta. Sono appeso a quattro zampe al muro, il cuore batte all'impazzata, il fiato si è fatto corto e sto iperventilando. Calmati, Sendo ... respira. Ti sei salvato il culo anche oggi. Tranquillizzati.
    Rimetto i piedi al muro e provo ancora una volta a salire, con calma. Uno, due, tre, quattro, cinque, sei, sette passi e ... la mano destra si allunga, con un piccolo balzo e si aggrappa alla finestra del piano superiore. Ce l'ho fatta! Cerchio di buttare un'occhio dentro, prima di mandare anche il resto del corpo in avanscoperta. Cerco di fare il più piano possibile. Se la strada è sgombra, tirandomi su, sarei entrato silenziosamente.
    Ora dovevo solo trovare Kuwabara e, magari, i miei bersagli.








    Chakra:
    Vitalità:
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 100
    Velocità: 100
    Resistenza: 100
    Riflessi: 100
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 100
    Agilità: 100
    Intuito: 100
    Precisione: 100
    Slot Difesa
    1:
    2:
    3:
    Slot Azione
    1:
    2:
    3:
    Slot Tecnica
    1: Vento della Foglia
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Tekken × 2
    • Respiratore × 1
    • Tonico Coagulante Inferiore × 2
    • Tonico di Ripristino Inferiore × 3
    • Accendino × 1
    • Kunai × 2

    Note
    ///
  4. .

    Gli Abiti della Nebbia

    Capitolo Unico


    Atto IV
    Vestizioni †



    Mentre estraeva la penna dalla spada, Fudoh mostrava uno sguardo diverso: nei suoi occhi c'era qualcosa, forse anche dovuta alle mie capacità che lo stavano inondando e sopraffacendo, ma vedevo e percepivo un cambiamento. Dopo il mio discorso, infatti, la sua risposta non si fece attendere e fu, per certi versi, diversa da quello che mi aspettavo. Rimarcò un punto interessante, quello sulla pace, per lui, in quel giorno irraggiungibile nel mondo ninja - una visione decisamente diversa da quella che aveva esternato durante il nostro sparring dopo il combattimento tra lui e Youshi; ma, inconsciamente, pronunciò concetti del tutto simili ai miei, soltanto giustificandoli in modo diverso. Fu lì che vidi la prima, microscopica, fessura: forse un punto di contatto che avrei dovuto, con tutto me stesso, cercare di raggiungere e preservare. Per quanto, infatti, il Primario fosse un inguaribile ottuso, era un ninja che ritenevo fondamentale per Kiri, sia per le sue capacità in battaglia che per il suo cuore. Sta anche nella diversità la forza, dopotutto. Mi preoccupo per la Giustizia e per le possibilità che potremmo avere noi, ninja di Kiri, di crescere solo fra noi, senza interagire con gli altri shinobi come nostri alleati. Mi scuso, se per qualche motivo, è arrivato un messaggio diverso, speravo di essere chiaro, ma invece sembra che sia solo ottuso. Disse Fudoh, facendo balzare nella mia testa, immediatamente, un primo punto. Non gli era chiaro che il processo per apprendere qualcosa non è anche il risultato che questo processo produce. Lo lasciai continuare finché non marcò un altro punto che necessitava di una risposta. Io sono qui e sento parlare dei quattro Kage, lei è uno di questi, adesso. Con quello del Suono mi sembra di capire che c'è una comunione di punti di vista e, per il poco che l'ho conosciuto, quello della Sabbia dal nome improponibile è un individuo ragionevole, anzi, so che vi siete affrontati con tanto di pubblico sugli spalti, ne parlavano all'ospedale, dove stavo lavorando in quel momento. Resta quindi l'Hokage, l'uomo che non ha salvato vostro figlio, che vi ha accusato di spiarlo. Non conosco questo shinobi, voi siete il secondo, su due, che non me ne parla bene, questo è vero, e posso immaginare, dal vostro racconto il motivo di questo odio... tutte queste relazioni padre-figlio e ciò che ne consegue. Proprio per questo, però, più dell'Accademia, il problema mi sembra, per voi, sia questo singolo individuo. Se da un lato Fudoh aveva ragione - per me il più grande problema dell'Accademia era Raizen - dall'altro mancava ancora una volta della visione d'insieme. Il fatto che ne disprezzassi uno degli altri tre vertici era soltanto uno dei molti motivi. Gliene avevo già presentati alcuni ma pareva averli dimenticati. Un calcolo, il suo, quindi, che faceva tara di alcune considerazioni fondamentali. L'Alleanza fra i quattro villaggi è l'unità di tutti i suoi elementi. Per uno Yakushi-sensei, ad Oto, c'è anche quel Tasaki: forse per equilibrare le abilità dello Yakushi, ci saranno anche molti incompetenti ed idioti come quello spadaccino, non posso saperlo, non conosco tutti i ninja del villaggio del Suono. Malgrado questo, Kiri è alleata di Oto. Allo stesso modo, per un Hokage che mi è sempre stato descritto così male, ci saranno molti ninja abili e degni di fiducia come Yato-san: colpevolizzare un villaggio, o un'alleanza intera, per un singolo, non ritengo sia Giustizia. Poi, dal mio ottuso punto di vista, se, ancora adesso in un'alleanza di quattro villaggi, nessuno ancora ascolta le richieste del Mizukage attuale, o non sono state capite, o ci potrebbe essere qualche problema anche nell'amicizia speciale con il Suono. Il discorso di Fudoh continuava con quest'idea del mondo come gioco a somma zero dove ad estrema grandezza equivaleva qualche scelleranza. Un gioco pericoloso il suo: avrei potuto chiedergli se lui si ritenesse una plusvalenza, come Febh, o una tassa, in questo contorto sistema economico della giustizia, come Tasaki. Poi, però, Fudoh cadde in un discorso pericoloso: un discorso ipotetico, un discorso di disillusione, sfiducia di e ottenebrata spinta motrice. Un fallo che mi faceva anche capire, da un certo punto di vista, come lui osservasse gli altri e, in particolar modo, come osservasse me. Se anche avessi fatto quanto da voi suggerito e per un giorno avessi preso le vostre veci, poi cosa sarebbe cambiato? Le mie piccole ottuse idee su come aiutare i poveri, forse le avreste anche lasciate lì, ma mi fossi immischiato nella politica Kiriana? Perché avessi adesso quella possibilità, inviterei qui gli altri Kage, tutti i Kage, per parlare schiettamente, senza coltelli nascosti, senza ipocrisie di cui accusarsi vicendevolmente.
    Dubito, però, che lei approverebbe una proposta di questo genere.
    Il Primario mi offendeva con quelle parole: credeva che non riponessi piena fiducia nei miei shinobi, che fossi un uomo di mezze parole, non di reale sostanza. Io che avevo sacrificato la vita per divenire simbolo di qualcosa, additato d'essere soltanto un sofista. Ma Fudoh non aveva concluso le osservazioni e incalzò un'ultima volta. Ammetto che un'alleanza che si muove solo dopo che i diversi villaggi sono stati attaccati, ha poca utilità, è vero, ma non è sopprimendola, secondo me, che si risolve il problema: come ho detto prima, sono le differenze a renderci più forti, quando i villaggi sono uniti, com'è stato all'Abete, ci aiutiamo e ci completiamo. Dovrebbe esserci più comunicazione fra i villaggi, non più isolamento ed astio, perché l'Accademia sia una vera alleanza. Lasciai che l'aria si rasserenasse, ritraendo a me tutto l'odio che avevo rilasciato copioso prima di parlare alcuni istanti prima. Quando vidi Fudoh sospirare di sollievo, presi parola. Ti stai sbagliando, Fudoh. Su molti punti. E mi ferisci in altri, coi tuoi pensieri. Dissi, aprendo con una frase dura, secca, atona ma non distaccata. E l'ex barbone se ne sarebbe accorto. Era ... diversa. Io non voglio negarvi l'interazione con altri shinobi, anzi, io voglio garantirvela. Pensavo di essere stato chiaro prima quando ho detto che ciò che oggi può apparirti crudeltà, imposizione, violenza, un giorno sarà la più grande forma di libertà, uguaglianza e giustizia. Non ci sarà bisogno di un'alleanza tra villaggi per impedire che questi si saltino alla gola gli uni degli altri se ogni luogo è Kiri. Non ci sarà bisogno di attendere il benestare degli altri se sei l'unico a poter prendere decisioni in caso di pericolo. Cercai il suo sguardo. Ci sono alcuni sacrifici da fare: il percorso per raggiungere la Nebbia Perfetta è irto e lastricato dei cadaveri dei dissidenti. Ma comprendi la grandezza di questo progetto? Vivere tutti insieme, in armonia, senza disaccordi, ognuno con la propria storia, la propria origine ma sotto un'unico vessillo: le due onde di Kirigakure. Feci una pausa, prima di riprendere il discorso sull'Accademia. Ma, come abbiamo detto, il nostro obiettivo non è di immediato ottenimento e, per ora, dobbiamo giocare con ciò che ci viene dato. Ma dobbiamo giocare al massimo delle potenzialità: l'Accademia, in questo momento, è come un tavolo con una gamba rotta. Niente vi può essere poggiato sopra, per quanto le altre tre gambe si possano impegnare a voler far svolgere al tavolo le sue funzioni. La gamba rotta è ovviamente Raizen: la sua incapacità, boria e testardaggine lo rendono un elemento troppo pericoloso ed inaffidabile cui relegare i destini di un'alleanza tanto importante. Il Kazekage, Hohenheim, è una persona saggia e capace ma obnubilata dal pensiero della pace e disposta, in nome di quella, a mettere a repentaglio la sicurezza di tutti i villaggio piuttosto che di schierarsi apertamente contro l'inadeguatezza di Raizen. Per questo le mie parole sono così anti-accademiche: non perché io non creda nel progetto ma perché io non credo in questo progetto.
    Fu poi, a quel punto, il momento per me di dimostrare umanità. Non mi venne spontaneo né facile ma, a quanto pareva, funzionò. E funzionò al punto da tagliare la parlantina che gli aveva concesso il ruolo che ora ricopriva e che, qualche minuto più tardi, gli avrei riconfermato: Etsuko prese parola cercando il mio sguardo oltre la maschera, in un momento di estrema empatia e pericolosa vicinanza. Quando la mano lasciò il suo collo, il fiato che aveva in gola divenne suono: Si… ci tengo a conoscere gli eventi kensei e vorrei parlare con te un po' di questa storia. disse l'Akuma, sincero. Risposi con un cenno della testa ed un invito, con la mano destra, a rimettersi nel posto che gli spettava. Era infatti il momento dell'ultimo sacrificio di sangue.
    Mentre i miei ninja si tagliavano il palmo come richiesto loro, parte del sangue fluiva dal sigillo sull'altare a davanti al sottoscritto, senza che io mi muovessi o facessi alcunché, andando a riempire tanti filatteri quanti erano i ninja che avevo davanti. Scrivi col sangue ed allora imparerai che il sangue è spirito. Recitai il motto degli Artisti mentre mi assicuravo qualcosa sui miei ninja, tra cui informazioni, e mentre davanti ad ognuno di loro comparivano due fagotti scuri, recanti le insegne della nebbia. Apriteli, partendo da quello a sinistra. Dissi, invitandoli a fare quanto dicevo. Davanti ai loro occhi, un blu elettrico avrebbe mostrato qualcosa più di un semplice abito.



    L'abito azzurro che vedete è la vostra divisa da ninja di Kiri per le missioni accademiche. Il vostro ruolo, altrove, non è importante. Come vi ho detto voi siete Kiri e dove mettete piede è Kiri. Dovrete usarla ogni volta che sarà necessario. L'altra divisa, invece ... Sul petto e sul mantello vi era il nuovo simbolo delle Mani di Kiri: la mano con l'occhio che tutto vede e tutto scruta. Adesso aprite l'altro. Scartando il pacchetto, molti di loro avrebbero visto qualcosa di diverso rispetto al compagno di sedia. Fudoh avrebbe visto il suo nuovo camice da medico, simbolo di speranza per ogni paziente dell'ospedale kiriano. [IMG] Akuraguri avrebbe visto la sua divisa cremisi, futuro simbolo di puro terrore per le vittime delle prigioni. [IMG] Hideo e Sekiro avrebbero visto il grigio delle mura, il colore dell'accoglienza: avrebbero indossato le prime insegne su cui ogni straniero avrebbe posato gli arrivando all'accesso del villaggio. Il grigio era anche il miglior colore per mimetizzarsi nella tecnica del Velo di Nebbia. [IMG] Etsuko e Jukyu avrebbero visto lo sgargiante e maestoso oro riflettere i loro visi: forse gli unici che avrebbero potuto portare quell'insegna anche al di fuori del Villaggio, i Consiglieri del Kage dovevano emanare luce propria, alla stregua di fari sul sentiero della perfezione che Kiri doveva imboccare. [IMG] Infine, Youshi avrebbe visto la nuova versione della sua ormai iconica divisa. Ma, con un buon occhio e tanta attenzione per i dettagli, avrebbe potuto vedere sulla sua divisa qualcosa che lo differenziava da tutti i presenti, qualcosa che lo rendeva ... speciale. [IMG]
    Prima che potessi, però, prendere nuovamente parola, Jukyu si scagliò rabbiosa contro il sottoscritto. Mizukage-sama ... per favore, mi dica che questa nomina non è perché sono sua figlia. Io sono stanca, Mizukage, stanca di farmi definire da lui. Se sono insolente mi punisca, mi lanci contro un fermacarte, non mi importa. Io devo sapere. Devo sapere se per l'ennesima volta l'ombra di mio padre mi sta oscurando. Perché non capisco, perché non trovo un'altra ragione, sono troppo inesperta, sono tornata da troppo poco... Feci un passo avanti, senza rispondere. Etsuko, tuttavia, si sentì in dovere di parlare per mia vece, non capendo, però, quelle che realmente fossero le mie intenzioni. Disse parole giuste sotto molti punti di vista: anche la mia rivelazione su Sho confermava come, da certi legami, non si possa mai scappare, neanche sacrificando ogni altra cosa. Ma su una cosa in particolar modo non potevo concordare con lui: la sua esortazione a smettere di provare odio. Mi avvicinai a Jukyu, poggiandole una mano sulla spalla destra e chinandomi vicino al suo orecchio per sussurrarle qualcosa che forse solo lei e chi le stava accanto, dal mio lato, avrebbe potuto udire. Vedo in te qualcosa che nessun altro qui ha. Una propensione, un'intensità, un dono che necessità di essere coltivato e non può essere lasciato crescere indisturbato, pena il tuo annientamento. Feci una brevissima pausa, come a rimarcare le parole che stavano per uscire dalla mia bocca. Ti ho scelta come Consigliera perché ti voglio sempre al mio fianco e ti voglio come allieva. Mi alzai poi lentamente, senza attendere una risposta, girandomi e ritornando davanti a tutti loro. Le mie parole erano sincere ed anche lei, probabilmente, se ne sarebbe accorta.
    Ma per quel giorno, le sorprese non erano finite. La prima venne da Fudoh, sulla falsariga dei discorsi che aveva fatto fino a quel momento. La ringrazio ancora per il dono di questa katana, ma non ritengo di poterla accettare, proprio per la mia differenza di vedute, allo stesso modo, non ritengo di poter avere altri doni successivi. Se vorrà togliermi anche dalla Mano Bianca, non obietterò, di certo questo non cambierà la mia fedeltà al villaggio, o la mia propensione a curarne i malati. Scossi la testa nell'udire quelle parole. Sei uno dei miei migliori e più fidati ninja, Fudoh. Non ti abbandonerei mai, non potrei perdonarmelo. La spada è tua, ti spetta di diritto, così come il ruolo di Primario. Io ho molta fiducia in te ma tu stenti a crederlo. So quello che fai ogni giorno per il villaggio e non posso che esserti grato. Tu, adesso, cerca di capire me ed assumiti le responsabilità che ti chiedo di assumere. Con esse, dopotutto, giungono anche molti onori.
    Era arrivato, a quel punto, il momento dei congedi. Guardai nuovamente ognuno di loro negli occhi, in cerca del rinnovato ardore, della nuova fiducia in me ed in Kiri. Speravo di averli spronati ed averli preparati, almeno un po', al fastoso e prospero futuro di guerra che ci attendeva. Vi prego adesso di lasciarmi solo con Etsuko e Jukyu. Chiunque abbia qualcosa da dirmi può attendere qua fuori, verrà ricevuto dopo che avrò terminato coi miei consiglieri. Ma mentre allungavo la mano verso la porta, invitandoli anche col corpo ad uscire, venni tirato con prepotenza nel mio mondo interiore: anzi, con sommo stupore, mi resi conto che ero stato attirato nel mondo interiore di qualcun altro. Davanti ad un tempio affiancato da una cascata e da dei monti, mi sentii spaesato e piccolo nel percepire qualcosa oltre l'edificio che mi fissava. Poi, l'oscurità si manifestò, celando il cielo e discendendo dallo stesso: le fauci roche e fumanti del figlio di Jigoku mi fissavano ed odoravano nell'estremo ed ennesimo tentativo di impensierirmi. Non c'era riuscito quando lo covavo dentro di me, non ci sarebbe riuscito neanche quel giorno. Kutsu tuonò, proponendomi qualcosa. Ora, Kensei, dobbiamo discutere di come tu, io ed il giovane Kenkichi qui al tuo fianco, faremo diventare Kiri l’Unica Nazione di questo mondo frammentato. Incrociai le braccia al petto. Dimmi, Drago. Cosa hai in mente?


    [Note]Grazie a Waket per le divise kiriane. <3
    Grazie a tutti voi per questa breve ma intensa giocata corale! Continuerò qui sia con Insider che con Etsuko e Max, se avranno voglia. Per tutti gli altri, possiamo proseguire dopo che avrò terminato con (almeno uno di) loro, magari sempre in questo topic per dare un briciolo di senso di continuità.
    Se avete diritto a stemmi, inserite in timeline la giocata che vi premio (se non dovete continuare). Se volete continuare dopo i tre di qui sopra, intanto vi stemmo per i primi tre post, poi gli altri li contiamo in un secondo momento.

    Grazie ancora!




    Chakra:
    Vitalità:

    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 850
    Velocità: 700
    Resistenza: 700
    Riflessi: 700
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 700
    Agilità: 700
    Intuito: 700
    Precisione: 750
    Slot Azione
    1:
    2:
    3:
    4:
    Slot Difesa
    1:
    2:
    3:
    4:
    Slot Tecnica
    1:
    2:
    3:


    Equipaggiamento
    • Sistema di Ancoraggio dell'Arto Artificiale × 3
    • Cotta di Maglia Completa × 1
    • Elmo integrale dell'Inquisitore × 1
    • Specchietto in Metallo × 1
    • Spiedi Potenziati × 1
    • Arto Artificiale Kiriano Superiore × 2
    • D-Visor dell'Elmo da Inquisitore × 1
    • Lente per D-Visor - Visione Telescopica × 1
    • Tonico di Recupero Medio × 1
    • Tonico di Recupero Superiore × 1
    • Lente per D-Visor - Visione Fotocromatica × 1
    • Tonico Coagulante Superiore × 1
    • Yakusoku Kenkichi × 1
    • Simbolo della Stella × 1
    • Braccio Sinistro dell'Inquisitore × 1
    • Gakutensoku × 1
    • Equipaggiamento Debilitante × 1
    • Unagi × 1

    Note

    • [TS] Lama Insanguinata disattivata.
      - Basso a round per mantenimento.

    • [TS] Kirai Mugen Disattivata.
      - Unità d'Odio restati: 12.
      - Unità d'Odio extra generabili: 2.

    • Combattere con Handicap Attivo.
      - Numero di Round passati con l'equipaggiamento debilitate indossato: 0.

    • Assetto Gakutensoku: Nessuno.
      - 0 Round rimanenti al prossimo Cambio di Assetto.




    Parlato
    Citato
    Pipistrelli
    Yakusoku




  5. .

    Segreti Aziendali


    - 2 -


    Il foglioso arriva e si presenta. Lo squadro da testa a piedi. Non sembra pericoloso ma so che l'apparenza inganna. Si giustifica, esponendo pensieri semplici. Sembra un bravo ragazzo. Menomale non abbiamo ricevuto l'ordine di ucciderlo. Dice una frase che tra le Picche è quasi un motto: "il tempo è denaro". Sorrido, pensando a quante volte l'ho sentita nella mia breve vita.


    Già ... il tempo è proprio denaro ... stacci dietro, abbiamo ideato un sentiero alternativo. Ripercorrere la stessa strada fatta all'andata potrebbe esporti a trappole posizionate da qualcuno che ti ha seguito. Cerchiamo di evitare questa possibilità.


    FukushÅ«, anzi, Mamachichi, mi guarda e annuisce. Mi sta confermando nuovamente che qui, oggi, sono io ad avere il controllo della situazione. Gli annuisco di risposta e ci mettiamo in viaggio. Kyojuro protesta per la scelta di fare una strada alternativa. L'Akimichi gli spiega come non abbia nulla da temere insieme a noi, siamo stati mandati lì per scortarlo al ritorno - e non anche all'andata - per un motivo. Completa le mie frasi con una naturalezza disarmante. C'è un forte legame tra noi, è innegabile. La storia che siamo due ninja del Clan di Konoha non fa acqua da nessuna parte.

    Camminiamo ormai da alcuni minuti. Il Foglioso si gira e, con molta calma, ci fa una domanda personale. Non riesco a rispondergli perché prosegue con una sorta di ragionamento ad alta voce, poi, finalmente, si ferma. Vedo che sta per prendere parola il Sensei ma muovo la lingua più velocemente e lo anticipo.

    No, non siamo ninja autonomi. Siamo una cellula speciale di due membri. Come sai, a Konoha le cellule sono da quattro, un chunin o un jonin e tre genin. Io e Mamachichi viviamo molto fuori dal villaggio, per questo non ti è mai capitato di incontrarci o non siamo volti conosciuti. Konoha ci riserva particolari missioni di scorta o raccolta informazioni e torniamo alla foglia molto di rado. Manchiamo da ... tre anni ormai, vero Mama? Non facciamo parte degli Anbu ma siamo una specie di gruppo di supporto. Una cellula ridotta per non dare nell'occhio e dai pattern d'indagine collaudati per missioni specifiche. Insomma, non due ordinari ninja. Quando verrò promosso, forse, verremo destinati ad un nuovo incarico. Per ora, la nostra vita è questa.


    Credo di avergli risposto a modo. La sua faccia non mi dimostra particolari emozioni. Forse l'ho convinto. Esclusa qualche altra chiacchiera, la situazione, a quel punto, scorre liscia.

    Ormai è qualche ora che camminiamo. Kyojuro è tra me e l'Akimichi in una sorta di formazione obliqua, cosicché io, che sono dietro, riesca a vedere i linguaggio del corpo del mio sensei e capisca in anticipo eventuali contrattempi. Lo vedo tranquillo, quindi deduco che non è ancora il momento per tentare di rubare le informazioni. Lo vedo poi, d'un tratto, sorridere. È un sorriso impercettibile: se non lo conoscessi non me ne sarei potuto rendere conto. Si è accorto di qualcosa. Cerco di concentrarmi, aguzzo i sensi. Le mie orecchie non riescono a suggerirmi niente, tantomeno i miei occhi. Un fischio, seguito da uno schiocco mi distrae. Kyojuro si guarda le mani, rendendosi conto di non avere più i documenti con sé, vicino al petto. FukushÅ« ci rassicura, dicendoci che se ne sarebbe occupato lui e di stare indietro perché l'avversario è fuori dalla nostra portata. Abbiamo forse la nostra occasione per accontentare le Picche. L'Akimichi si volta e mi dice che è finalmente arrivato il momento di imparare ad usare il chakra repulsivo.
    Mi ricordo che una volta mi aveva provato a spiegare estensivamente come si utilizzava ma non ero mai riuscito a padroneggiarlo. Lui si volta e salta nella direzione di dove sono stati rubati i file, coprendo una distanza incredibile! Non siamo in grado di fare altrettanto. Parte del mio compito, evidentemente, adesso, è tenere a bada il foglioso. Devo sperare che neanche lui sappia controllare il chakra.

    C'è un motivo se è lui il Jonin della cellula ... sai usare il chakra repulsivo? È una capacità ninja molto utile che ti permette di sparare oggetti a partire dal tuo corpo senza doverli fisicamente toccare, oppure, di fare salti altissimi, come hai appena visto fare a Mamachichi ... magari conosci il chakra adesivo!


    Parlo con tranquillità, quasi come se per me quelle conoscenze fossero conoscenza collaudata. Non lo sono. Non sono mai riuscito a controllare bene il chakra, motivo per cui sono particolarmente scarso con le ninjutsu e le posizioni magiche.

    Tranquillo, non vergognarti, non conosco niente di tutto ciò neanche io. Mettersi a cercare un passaggio o provare a scalare la parete ci porterà via soltanto un sacco di tempo. Tanto vale mettere a frutto questa sfiga, no? Devi pensare al chakra adesivo come una patina che riveste il tuo corpo: Mamachichi mi ha detto di pensare a concentrare il chakra sulla pelle come se volessi vestirmi. Un pezzo per volta, prima le gambe, poi il busto eccetera. Deve essere un'operazione fluida, senza intoppi. A quel punto, una volta che ti sei vestito, pensa a voler lanciare via gli abiti di dosso, concentrando una grandissima quantità di chakra nel corpo!


    Mentre gli spiego quello che intendo, provo a farlo: fintanto che si parla di rivestire le mie gambe non ho molti problemi: sono bravo con gli arti inferiori. Sento il chakra fluire potente e sono pronto al balzo! Provo a passare agli arti superiori. Percepisco i kunai che mi porto dietro iniziare a vibrare. Provo a regolare l'afflusso di chakra ma sbaglio e anziché diminuirlo, aumenta. I miei tirapugni ed i kunai partono all'impazzata verso l'esterno e per poco non colpiscono il foglioso. Gli chiedo scusa. Gli dico che provo a concentrare il chakra solo nelle gambe, adesso. Al resto del corpo penserò dopo.
    Il chakra scorre fluido, è semplice. Provo a saltare ma il balzo è troppo basso: mi schianto contro il muro ma non demordo. Cado, cerco di fare una capriola all'indietro per riprendermi e, sfruttando il momento, riconcentro il chakra nelle gambe e salto di nuovo! La mano arriva vicino al bordo più alto dove il pescatore di informazioni ha appena colpito ... la mano afferra alcuni sassi ma perde la presa e scivola, tagliandosi, aprendosi. Per fortuna di mani ne ho due: la seconda arriva in controtempo ed in ritardo ma afferra salda la roccia. La destra scivola e mi destabilizza ma poggio bene le gambe al muro e mi arreggo col solo braccio sinistro: farò anche schifo a tirar pugni ma la forza ce l'ho anche nelle mani!


    Forza, veloce! Raggiungimi o rischiamo di rimanere indietro.




    Mi giro, sorrido. Non vedo l'ora di raccontare al ciccione cosa sono appena riuscito a fare. È sempre merito suo, dopotutto.









    Chakra:
    Vitalità:
    En. Vitale: 29/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 100
    Velocità: 100
    Resistenza: 100
    Riflessi: 100
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 100
    Agilità: 100
    Intuito: 100
    Precisione: 100
    Slot Difesa
    1: Schivata in avanti
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: Calcio allo stomaco
    2: Calcio alla testa
    3: Calcio circolare al busto
    4: Tentativo di presa sacchetto
    5: C
    Slot Tecnica
    1: Vento della Foglia
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Tekken × 2
    • Respiratore × 1
    • Tonico Coagulante Inferiore × 2
    • Tonico di Ripristino Inferiore × 3
    • Accendino × 1
    • Kunai × 2

    Note
    ///
  6. .

    Un grido nel Freddo


    Capitolo Unico


    Atto IV
    Prima riunione nell'Apocalisse. †



    Così, a vederli da fuori, gli shinobi impegnati sulla nave di Samoru potevano essere scambiati per degli scappati di casa. Ma la cosa non era vera - o almeno, lo era solo in parte.
    Dissoltosi il jutsu del capitano, il serpente batté in ritirata ma il Guerriero Dorato iniziò a cadere precipitosamente verso l'acqua da una discreta altezza, con poche possibilità di sopravvivenza. Fudoh, ancora una volta, si dimostrò il più reattivo e sfruttando la sua capacità innata derivata dal rinnegan, schizzò in alto saltando e poi assicurò l'umidiccio e puzzolente Samoru in una presa salda attraverso il chakra. Quando l'evento mi fu raccontato sorrisi sotto l'elmo nel notare come, ancora una volta, per molti aspetti, io e Fudoh fossimo affini nelle capacità: entrambi capaci di giganteschi salti, chi per doti naturali, chi per doti meccaniche, eravamo anche comunemente in grado di gestire il campo di battaglia attraverso grandi spostamenti d'aria. In ogni caso, il vertice della Mano Bianca riuscì ad attutire il danno da caduta ed evocare una sua creatura, Tong, una tartaruga dalle dimensioni invidiabili, rivaleggiante persino con la Hakushaku in forma di stormo. L'evocazione si mosse sull'acqua, prendendo prima Fudoh e caricando poi addirittura la nave su di sé, sempre con l'aiuto dello Shinra Tensei del suo evocatore.
    Contemporaneamente, sulla nave, gli altri tre facevano quel che potevano. L'altro ninja coi poteri derivanti dal Rinnegan ebbe un'idea interessante, per quanto strana. Pensò di utilizzare un suo Mondo per scovare correnti fredde al di sotto della nave, pensando al clima gelido che infestava perennemente Azumaido. Tuttavia, per fare ciò aveva bisogno dell'aiuto del Detective del Deserto che prima, però, penso bene di sfruttare al massimo il poco che aveva a disposizione. Accanto a loro vi era Yasuke che, intelligentemente, si mise ad osservare il cielo e la presenza di qualche volatile. Fudoh, forse per un innato terrore primordiale, aveva totalmente scacciato dalla sua testa quel pensiero. Il Genin della Sabbia poté scorgere alcuni gabbiani volare verso nord-est ma la mancanza di un saldo riferimento di terra, quello stormo avrebbe potuto mandarli completamente fuori rotta; allo stesso modo, Shinichi si rese conto di come la visibilità fosse ancora troppo scarsa per scorgere lontano abbastanza da distinguere qualcosa. Quanto alla sua ricerca nelle stanze del capitano, la cosa non andò certamente come preventivato. Aprendo il cassetto accanto al timone della nave, il Sunese trovò due uova, di cui una rotta e putrescente, un limone e, accanto, alcune bottiglie di vino mezze vuote - decisamente non mezze piene.
    Nel frattempo, Fudoh, ora non più eccessivamente impegnato in azioni mirabolanti, poté notare come Samoru avesse perso anche tutte le protesi che gli avevo fornito per le operazioni di quel tipo. Forse la trasformazione nel Colosso Dorato ripristinava anche gli arti mancanti e quindi rendeva più complesso mantenere un corpo meccanico funzionante. A differenza mia, dopotutto, lui era vivo perché il suo corpo era in grado di funzionare nonostante le ferite. Quindi, anche se fossero riusciti a fargli riprendere conoscenza, difficilmente, senza un braccio ed una gamba, sarebbe riuscito a manovrare la nave. Ma quel problema era risolto, data la presenza di Tong.
    Uscito dalla cabina del Capitano, Shinichi ascoltò le parole di Fudoh e le indicazioni di non calpestare la zona in cui aveva modificato la gravità per non venir spazzati via dalla nave e pensò bene di utilizzarla per avere una visuale diversa e maggiore dell'ambiente. Purtroppo però, anche quella soluzione fu soltanto in parte ottimale: se fosse riuscito a saltare davvero in alto avrebbe potuto provare a vedere sopra le nuvole ma la spinta dello Shinra Tensei di Fudoh non era così potente, quindi poté solo vedere le cose ... da un altro punto di vista, con scarso successo.
    Con Hideo, infine, si apprestarono a testare le correnti gelide. Quando Shitto fu immerso nell'acqua, al di là della terrificante sensazione di freddo che lo assalì, si rese conto di essere in un punto di estrema profondità del mare dove tutt'intorno l'oscurità era la regnante assoluta e niente, o quasi era visibile. Tuttavia riuscì quasi immediatamente a sentire una corrente particolarmente gelida provenire da est: e mentre si direzionava verso quella corrente, il gigantesco serpente di poco prima gli apparve davanti, osservandolo con occhi impauriti. Non era ostile, probabilmente non lo era mai stato. Lo vide girarsi e muoversi nella stessa direzione della corrente. Se ne stava andando o stava forse suggerendogli di seguirlo?
    Fudoh, invece, provò a curare tanto Samoru quanto Tong con le sue mani, cercando di ristabilire il legame col Freddo che dimorava in Azumaido, similmente a quanto fatto con Gyoza, che poi divenne una sua creatura d'evocazione, rinata sotto il segno delle Tartarughe della Valle del Guscio. La concentrazione fu tanta e l'aura di misticismo intorno a lui crebbe fino anche, addirittura, a sollevare le singole gocce di urina presenti nelle vesti del Capitano, asciugandolo e condensandole in una sfera vorticante davanti ai suoi occhi. Anche loro, dopotutto, erano grandemente intrise del chakra sciamanico del migliore amico del capitano. Ma Fudoh, per il momento, aveva solo una grande affinità a quegli elementi: non era mai riuscito a svilupparla appieno, quanto soltanto a carezzarla ed incanalarla per caso. Ed infatti, nuovamente, il Freddo che aveva sentito durante il tentativo di salvataggio di Gyoza lo avvolse, quasi congelandogli, nuovamente, il tantien: ma prima che potesse davvero raggiungere quella dimensione parallela, una voce familiare e nota lo bloccò e lo spinse via, riportandolo coi piedi per terra e facendogli cadere la sfera di urina che, inconsciamente, stava controllando, addosso. NO! YOOOSH! VIA DAL FREDDO O MUSIBI TI LEGHERÀ A LUI! Dopo quelle parole, però, quasi senza rendersene conto, le mani composero i cinque sigilli della tecnica del richiamo. Peccato, però, che davanti a lui non apparve alcuna creatura del suo contratto ma ... Pen Gin.

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    Munkeke, dobbiamo colpire Samuiyoake quando tenta di uscire dalla nev- si guardò intorno. Tu sei di Kiri. Deve avermi evocato Akira. Dov'è quell'incapace? Non era chiaro come Fudoh fosse riuscito ad evocare una creatura con cui non era legato attraverso il contratto, potevano essere fatte soltanto supposizioni ma almeno, forse, il loro principale problema era risolto. Avevano un abitante di Azumaido con loro, trovare la strada per raggiungere la terra, a quel punto, era diventato molto più semplice.
    In compenso, l'interrogazione mentale che Shinichi tentò su Samoru non diede alcun risultato ma non per colpa di incapacità intrinseche del Sunese ma per via di un potente jutsu con cui il Capitano aveva spezzato la sua anima, la sua coscienza e, di fatto, la sua sanità mentale. Alla mente del giovane sarebbero arrivate alcune immagini sconnesse: avrebbe visto alcuni ninja della Nebbia di alto grado, la precedente Mizukage Tsunade, due Giganti Dorati, diversi da quello che avevano visto in precedenza, un tempio e la morte di un giovane ragazzo. L'unica cosa, forse, per lui più riconoscibile era la tecnica speciale appartenente del Clan Shinretsu che uno di quei ninja di alto rango utilizzava.
    Pen Gin non avrebbe sentito discussioni o motivi: li avrebbe condotti ad Azumaido ad una sola condizione, quella di tornare a combattere là dove già qualcuno stava cercando di impostare una battaglia apparentemente impossibile: da Minarai e Youshi. Sarebbe stato molto taciturno e imbronciato ma, forse, sarebbe stato disposto al dialogo, se qualcuno si fosse rivolto a lui come lui voleva. [Note]La vostra parte continua sotto, insieme a quella di Youshi e Yato. Tuttavia arrivate al termine di questo loro round.

    Prima che mi dedicassi a sgominare i tafferugli nel Tuskur di Munkeke, Minarai mi pose una saggia domanda sugli usi e i costumi degli sciamani della zona. Per quanto riguarda i Kamui, l'unico ad aver avuto a che fare più attivamente con uno di questi è Youshi. Lui ha avuto il piacere di lottare al fianco del Leopardo delle Nevi, il Kamui cui è devoluto il villaggio di una delle due persone da cui state andando, l'Alta Sciamana Yusica. Sono creature fiere, potenti e quasi divine, quindi ti direi di trattarle col rispetto che meritano. Per quanto riguarda i loro interessi, invece, la questione è più complicata: come ti ho detto, Azumaido è una terra che sta riscoprendo una nuova giovinezza e molte delle divinità che un tempo venivano venerate dai Tuskur che i secoli hanno cancellato ora stanno lentamente ripalesandosi con piccole e grandi azioni miracolose. Quale sia la loro volontà ultima è difficile saperlo perché le informazioni sul loro conto sono andate sparendo esattamente come i loro culti. Coloro che possono darvi maggiori informazioni a riguardo sono proprio i due sciamani da cui vi porterà la Hakushaku. Munkeke è un tipo piuttosto eccentrico mentre Yusica una donna molto simile a me, per certi versi. Non commettete l'errore di sottovalutarli o di mancar loro di rispetto.
    Giunti sul posto, Youshi e Minarai studiarono nuovamente un piano e si divisero per provare a metterlo in pratica. La strategia di Youshi richiese più tempo del previsto, lasciando che Minarai agisse da solo contro quella tempesta di neve che stava imperversando, animata, evidentemente, da qualcuno capace di manifestare un'enorme quantità di chakra. Le difese del mio Allievo di Spada furono perfette, degni prodotti di un instancabile e preciso allenamento nella zona Clan Kenkichi: i suoi sensi, sempre all'erta e la sua visuale ampliata dall'utilizzo dei cloni, gli permisero di frapporre una strenua resistenza agli assalti automatizzati del jutsu. Non c'erano stati inneschi, se ne sarebbe accorto, e quindi l'intuizione del fatto che quei proiettili gelati fossero una componente propria di quella hyoton doveva rivelarsi esatta. Il suo focus, la sua concentrazione, poi, lo portarono a muoversi coscienziosamente all'interno della prima porzione di tempesta, alimentato da un fuoco interiore, da una volontà che avrebbe sovrastato ogni ostacolo. Quando poi si trovò davanti al vero muro che lo separava dalla riuscita di quella traversata tassante ed impegnativa, Yato diede fondo alle sue conoscenze e si appese ai miei insegnamenti: lasciò che l'odio lo travolgesse, lasciò che il fiume delle sue emozioni scorresse indomo nel suo corpo ma lo incanalò, sapientemente, e lo concentrò sul filo della sua lama che tagliò e squarciò la barriera, anche se solo per un istante, permettendogli di passare incolume, anche grazie alla spinta fisica del suo clone. Quando fu dall'altra parte, un rumore di ghiaccio che si solidificava rapidamente lo colse alle spalle. Se si fosse voltato avrebbe visto le mani del suo clone ligneo gelarsi oltre la barriera e, dopo un solo istante, cadere a terra, recise. Al di là di quel muro di chakra, però, sebbene l'aere fosse grigiastro e candido come la neve su cui metteva i piedi, di tempeste sembrava che non ci fosse l'ombra: la barriera era probabilmente un jutsu di occultamento e difesa e il fatto che fosse ben visibile nella radura dove si trovava insieme a Youshi era forse dovuto al fatto che il tempo climatico era cambiato alcuni minuti prima del loro arrivo, in modo netto, quasi come se qualcuno fosse intervenuto direttamente. Col placarsi della tempesta, anche la finta tempesta all'interno della stessa era divenuta visibile, smascherando l'occultamento perfetto. Ma quei pensieri poterono balenargli in testa solo per pochi secondi: due figure, una decisamente appariscente, vestita con gli abiti del teatro tradizionale Kabuki e una donna dagli strani capelli rosa, iniziarono a correre verso di lui, gridandogli. Kensei ... ?! Kensei-kun?! ATTENTO ALLA NEVE! YOOSH! Samuiyoake attacca sotto ed attraverso di essa! Ed infatti, in un istante, un artiglio di pura neve, grande forse il doppio dello stesso Yato si levò a pochi passi da lui, tentando di colpirlo con i propri artigli all'altezza del petto. Era tuttavia troppo veloce perché potesse fare qualcosa: il costrutto di chakra lo avrebbe colpito senza rimedio, probabilmente ferendolo in modo irreversibile. Chi lo manovrava aveva capacità ben al di sopra dell'ordinario. [Note]Energia Nera. Quando il fendente fu praticamente giunto a destinazione, una colonna di acqua si alzò davanti al mio Allievo, arrestando il colpo ed infrangendosi verso la calotta superiore di quella barriera ancora in corso. Prima che potesse tirare un sospiro di sollievo, tuttavia, non un costrutto ma una vera e propria creatura, una volpe, per l'esaltezza, emerse dalla neve, cercando di azzannarlo al collo.

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    Era maestosa, bellissima e con occhi carichi di violenza e rabbia. Minarai avrebbe visto nuovamente la vita esaurirsi davanti ai suoi occhi ma questa volta, col dovuto anticipo, il tizio vestito strano scattò verso la creatura, pronto a sferrare un poderoso pugno carico di chakra. Gli occhi del senju non lo avrebbero ingannato: quel pugno era tutto fuorché normale! L'arto, infatti, era ricoperto da un denso strato di chakra che sembrava avere le sembianze di un candido lupo! All'impatto, infatti, si sentì un violento ululato e sulle carni della volpe comparve una verita a forma di morso. YOOOSH! Gridò Munkeke, mentre Samuiyoake veniva sparato oltre dieci metri lontano e, immediatamente si rinfilava sotto la neve, preparando un nuovo assalto. Chiunque tu sia, ti sei infilato in qualcosa evidentemente più grande di te. Dov'è Kensei? Disse Yusica, ora abbastanza vicina a Yato. Il nostro avversario non è altri che Samuiyoake, il Kamui detto "Saggio del Freddo". È diventato meschino, troppo fiero della sua intelligenza, troppo viziato dagli umani che ne hanno coltivato l'orgoglio. Ma sembra che ci sia altro: agisce in modo bestiale, quasi corrotto, e ci è complesso comunicare con lui. Non riusciamo a capire da cosa sia causato questo stato. Repun Kamui mi suggerisce che Samuiyoake non ha mai avuto questi atteggiamenti così aggressivi YOOSH. Per quanto gli umani lo avessero cambiato, non è mai stato visto combattere con questa violenza. Munkeke poi guardò intorno, cercando di capire da che lato avrebbe colpito il kamui: poi portò un dito davanti alla bocca, come a voler chiedere silenzio. yoosssssssh. . Samuiyoake sarebbe tornato ad attaccare ancora ed ancora. Stava a loro trovare un buon piano per neutralizzarlo. [Note]Yato in questo post deve fare un po' di strategia. Non può difendersi dagli attacchi del kamui che è fisicamente troppo più prestante di lui. Puoi sfruttare come preferisci Munkeke e Yusica, le cui TS sono piuttosto evidenti: il primo è un Eremita del Freddo, con tecniche derivate basate sulle Taijutsu e sull'evocare l'essenza di determinati kamui. Puoi scegliere qualsiasi tipo di creatura e inventarti tecniche derivate dall'eremita con questo tema purché siano coerenti all'evocazione ed allo stile "fisico" di Munkeke, quindi pensa a creature che vivono in climi freddi (nel senso, non prendermi una giraffa o un leone, ecco).
    Yusica ha la Manipolazione dell'Acqua e del Ghiaccio, che è più affine ai senju da questo punto di vista MA non può manipolare la neve della zona, perché intrisa del chakra del Kamui. Ha accesso a tutte le suiton e hyoton di lista. Anche qui, puoi inventarti derivate ed usi fantasiosi della TS. Considera che Yusica ha una riserva di chakra spropositata.

    Yato, ovviamente, deve avere un qualche ruolo nella strategia, più o meno centrale, a tua scelta.

    Samuiyoake fa tre attacchi per volta, due dei quali possono essere direttamente parati da Munkeke e Yusica. Il terzo necessita di un qualche sotterfugio artistico o di una qualche difesa "duratura" da parte dei due sciamani. Dopo ogni attacco, la Volpe si rinfila sotto la neve.

    Nel frattempo, i due sunesi ed i due Kiriani sarebbero giunti nella costa lì vicino. Forza, non abbiamo tempo da perdere, Yusica e Munkeke ci aspettano! In marcia! Gridò Pen Gin che, salendo sulla guardia circolare della sua katana, iniziò a navigare sulla neve come se stesse muovendosi in barca. Il Pinguino spadaccino era veloce quindi sarebbe stato necessario, per tutti tranne Fudoh, impiegare una buona dose di chakra per stargli al passo o trovare un modo alternativo per andargli dietro.
    Una volta giunti sul posto, Youshi sarebbe riuscito a scorgerli in arrivo e, tutti insieme, avrebbero dovuto trovare un modo per oltrepassare la barriera. Forse era ancora disponibile qualche clone di Minarai e questi avrebbe potuto dargli indicazioni su come l'originale aveva sconfitto quel piccolo indovinello. Certo, l'Allievo aveva anche attinto a conoscenze che per la maggior parte di loro erano precluse: ma tentare non sarebbe nuociuto. [Note]Guardate le specifiche della barriera nel mio post precedente, il funzionamento non cambia. Interagite tra di voi ché mi pare che ognuno abbia un pezzettino del puzzle. ;)

    Dall'altra parte dell'isola, invece, accadevano cose ben diverse. L'Araldo del Freddo fronteggiava una sorta di parroco, un uomo dai candidi abiti e dai canuti capelli che gli parlava con voce salda e sguardo fermo. Era certo delle sue parole e del suo credo, era sicuro di ciò che teneva in mano in quel suo libro ché anche la consapevolezza dell'essere davanti all'incarnazione di qualcosa di più alto, di sovrumano, di quasi divino, non lo impensieriva neanche. C'era da domandarsi chi fosse quell'uomo e perché agisse in quel modo. Ma il Principe non era avvezzo a quei giochi di palazzo, in un certo senso, e si accontentava di meno. Il suo obiettivo, al momento era solo vivere, sperimentare ciò che provano gli uomini, vedere che significa avere un corpo, percepire il mondo intorno a te attraverso qualcosa che te ne separa inevitabilmente, cosa voleva dire esperire senza però mai essere un tutt'uno con ciò che veniva esperito. Era una situazione completamente diversa da quella cui era abituato, una sensazione tanto distante da essere quasi fastidiosa per lui, almeno in quell'iniziale momento: lui che tanto aveva bramato il poter osservare attraverso occhi, il poter odorare attraverso il naso, il poter sentire attraverso le orecchie, ora si sentiva spaesato nella consapevolezza che il suo Freddo, il luogo dove l'Inverno era tutto e tutto era l'Inverno, era un posto lontano e irraggiungibile.
    Ma poi un piccolo guizzo umano: orgoglio o consapevolezza. Cercando in se stesso trovò parte della scintilla che lo aveva creato, parte del Freddo così distante e mossa l'acqua, creò il ghiaccio, diede la vita e fece fioccare la neve. Cercò di mostrare il suo punto di vista alla folla astante, al Prete del Gelo che gli stava dinnanzi e, come ogni prete, predicava, anche davanti al Figlio della sua divinità. Samui parlò, Samui mise chiaramente sul piatto l'arroganza dell'uomo e la folla tacque. Tacque lunghi istanti, fin quando, alle sue spalle, un gigantesco fuoco venne appiccato. Abbiamo confidato del messia sbagliato. Abbiamo affidato le nostre speranze a qualcuno che non è disposto ad aiutarci. Siamo peccatori e per questo dobbiamo morire! Abbiamo profanato la nostra terra ... siamo peccatori. Abbiamo perso la via ... La folla gridava indistinta parole di sconforto. Il Prete, scuotendo la testa, si girò, mescolandosi tra la folla e, in un attimo scomparendo. Se ne stava forse andando? Ma Samui non ebbe modo di pensare a quel che stava accadendo perché subito la situazione degenerò. Alla folla si unirono altri uomini provenienti dal luogo in cui era stato appiccato l'incendio e scoppiò una violenta rissa. Sullo sfondo, un villaggio, un piccolo villaggio di capanne, abitato da uomini, donne, bambini, un villaggio innocente, veniva arso al suolo.
    Ma poi qualcosa cadde dal cielo, come dal nulla, atterrando con un sonoro rumore metallico ed un'esplosione di fulmini saettanti intorno a lui. Alcuni tra la folla fecero passi indietro, quasi come se avessero riconosciuto colui che era arrivato. Altri invece vi si gettarono contro con quello che avevano in mano: forconi, torce, le sole mani nude.
    E vennero annientati. Tutti. Tutti coloro che provarono a fermarmi, a mettersi tra me e il tentativo di salvare il villaggio di Munkeke ed Hotene assaggiarono il filo della mia lama. Dopo pochissimi minuti la folla era dispersa ma intorno al villaggio c'erano solo cadaveri mutilati, teste mozzate, interiora riversate sulla candida neve: sangue ovunque che riluceva alla mesta rifrazione dell'opaca luce nelle fredde nuvole foriere di gelo. Fu mentre comandavo ad alcuni di loro di cercare di spegnere l'incendio con qualunque mezzo che lo vidi, che vidi l'Araldo dell'Apocalisse. Se ne stava immobile, lì davanti, a fissare. Forse cercava di capire. I suoi occhi, vitrei ma non vuoto, mi osservavano. Mi avvicinai. Chi sei tu ... Chiesi. ...e cosa vuoi? Ma non era il momento delle chiacchiere. Avevamo un incendio da spengere. Non abbiamo tempo per le lunghe presentazioni, a quelle penseremo dopo. Aiutami a spengere l'incendio. In qualunque modo tu possa fare, basta che tu lo faccia. Eravamo pochi, avevamo bisogno di tutte le braccia che potevano, e volevano, dare una mano. [Note]Avevo iniziato il post con un'intenzione ma poi mentre lo scrivevo ho virato totalmente.

    Proviamo ad iniziare ad usare la seconda TS, che dici? Primo slot: animazione dei Kamui e fantasia. Usa entrambe le ts per creare un po' di uomini/creature di Azumaido che aiutino in qualche modo ad estinguere l'incendio che ormai è divampato, oltre che, ovviamente, se vuoi, qualche TA. Manipoli l'acqua, quindi non sarà troppo difficile ma mettiamoci un po' di fantasia e giustifichiamo la cosa. Ovviamente, sii autoconclusivo.
    Al prossimo post vediamo di provare ad utilizzare qualche altra cosa della TS. Dopotutto il tuo PG vuole provare le emozioni degli uomini, no? Per fortuna che lì vicino c'è Kensei che di emozioni se ne intende. Solo quelle brutte, certo, ma meglio di nulla. :ghu:






    Chakra:
    Vitalità:
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 850
    Velocità: 650
    Resistenza: 700
    Riflessi: 700
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 700
    Agilità: 700
    Intuito: 700
    Precisione: 700
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    4: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    4: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Equipaggiamento
    • Sistema di Ancoraggio dell'Arto Artificiale × 3
    • Cotta di Maglia Completa × 1
    • Elmo integrale dell'Inquisitore × 1
    • Specchietto in Metallo × 1
    • Spiedi Potenziati × 1
    • Arto Artificiale Kiriano Superiore × 2
    • D-Visor dell'Elmo da Inquisitore × 1
    • Lente per D-Visor - Visione Telescopica × 1
    • Tonico di Recupero Medio × 1
    • Tonico di Recupero Superiore × 1
    • Lente per D-Visor - Visione Fotocromatica × 1
    • Tonico Coagulante Superiore × 1
    • Yakusoku Kenkichi × 1
    • Simbolo della Stella × 1
    • Braccio Sinistro dell'Inquisitore × 1
    • Gakutensoku × 1
    • Equipaggiamento Debilitante × 1
    • Unagi × 1

    Note
    Combattere con Handicap Attivo.

    Assetto Gakutensoku: Nessuno.
    Simboli della Psiche attivi: 1
    Potenza Simbolo: +160.



    Parlato
    Citato
    Pipistrelli
    Yakusoku

  7. .

    La Famiglia Igashi


    - XIV -



    [Alla corte del Pan-ya]

    Devo dirlo: la Nekki era meno stupida di quanto la sua balbuzie la volesse rendere insopportabile. L'Oleandro di Ame, invece, era un tipo tenebroso e deciso tanto che, se Dorian fosse stato lì presente, non sarebbe potuto esimersi dall'essere corteggiato selvaggiamente. Allo stesso tempo però, la volontà di ferro del Kage del Pane e del Frumento era un deterrente molto potente per tutti i presenti, in ogni caso - e lo sarebbe stato anche per le avenches del Pavus: non domo, fiero, retto, disposto a tutto, anche a tramortire la figlia pur di dare giustizia al suo popolo e di scacciare gli invasori.
    Le parole di Kao, per quanto decisamente prese con le pinze tanto da Ryugi quanto da Namae e dal Pan-ya, erano l'unica speranza cui i presenti potevano aggrapparsi. Era difficile capire se il Perfetto stesse utilizzando quella strategia per un proprio vantaggio o se stesse dicendo la verità; quel che era sicuro, però, è che le alternative erano poche, se non assenti. Davanti a questa certezza, la Nekki, il piovoso e il Kage non poterono che cedere al gioco, chinando il capo e muovendo i passi sull'unica pista percorribile. Namae, tuttavia, si sentì in dovere di fare una precisazione nei confronti del suo ospitante: per lui quel conflitto era un problema momentaneo. Trovata la figlia, il destino dei due villaggi passava in ultimo piano - o almeno, questo era ciò che trasparì alle orecchie di Markona dopo le sue parole. Fa' quello che credi, shinobi. Apprezzo la tua volontà nel voler ritrovare tua figlia. È simile alla mia nel voler vendicare i miei compaesani. Se vuoi provare il tutto per tutto, non te lo impedirò. Farai il cadavere messaggero. Benché fossero parole di apprezzamento, tutti i presenti non avrebbero faticato a scorgere un po' di astio: i due piani su cui Namae ed il Pan-ya si muovevano erano troppo diversi e forse, in un'altra vita, in un'altra occasione, lo scontro tra i due sarebbe stato inevitabile.
    Ma i nervi del Kage si distesero quando il Piovoso parlò di sua figlia. Quel discorso lo toccò su una ferita scoperta, lo toccò sul vivo: il rapporto con Tula era andato deteriorandosi con l'aumentare del conflitto con gli Igashi ed anche lui lo sapeva bene. Quel comportamento estremo era solo l'ultima goccia che avrebbe potuto far traboccare il vaso della sopportazione della figlia, che era ormai palese percepisse il padre sempre più lontano e distante. Ma il legame tra un figlio ed il suo genitore non può essere spezzato tanto facilmente e per quanto le azioni che il primo può subire dal secondo siano nefaste, ci sarà sempre, nel cuore di entrambi, una flebile, inestinguibile luce che li lega. Hai ... hai forse ragione. Sono stato duro ... è una bravo Kunoichi ed una fedele figlia. Non se lo merita ... guardò alcune delle sue guardie. Andate nelle sue stanze. Svegliatela, ditele di vestirsi per la guerra, curatela e riportatela qui. Abbiamo una pista da seguire. Ma subito dopo quelle parole, qualcosa di assurdamente strano accadde, qualcosa che nessuno poteva prevedere. Degli applausi lenti e cadenzati si facevano strada tra le fronte lì vicine mentre due shinobi, entrambi recanti le insegne di Oto, si avvicinavano al gruppo.

    Ketsueki fissò Harumi dopo la sua richiesta di cancellarle il jutsu che le aveva applicato. Chi sono io per impedirti di morire, dopotutto? Magari poi potresti unirti al mio esercito di cadaveri, mi basterà tornare qui per tempo e ... alzò gli occhi verso la ragazza. È meglio se lascio perdere i dettagli macabri, potrebbero non piacerti. Si passò la lingua sui canini affilati. Ketsueki avvicinò la mano sinistra al sigillo tracciato sulla jinchuuriki poi, con la destra, toccando il fuuinjutsu con l'indice ed il medio, fece un movimento simile a quello che si fa per spostare con un colpetto un oggetto, e passò il sigillo dal suo corpo al palmo della sua mano. La tecnica trascritta può sempre tornarmi utile. Mi basta cambiare un paio di forme e posso benissimo aggiustarla come preferisco. Mai sprecare niente!
    Quando però i due otesi scelsero di palesarsi ... bhè, Ketsueki non era pronto al confronto diretto. La sua tecnica dei cadaveri richiedeva un po' di tempo per essere usata ed il patto siglato con Mazuri lo aveva provato non poco. Aveva bisogno di riposo, di riprendere energie e tornare fresco sul campo di battaglia per avere rivolgere a suo vantaggio quella situazione. Quindi, con un sonoro "tsk!" l'uomo si sciolse in una pozza di sangue e si dileguò prima che chiunque riuscisse a vederlo.

    Sono gli otesi! Ci hanno trovati per primi! In formazione, pronti all'assalto! Gridò il Pan-ya vedendo sopraggiungere lo spadaccino e la kunoichi. Ma il discorso della portatrice del Matatabi non fece altro che aggiungere un piatto al banchetto di informazioni già confusionario e strabordante. Era difficile comprendere quel che stesse succedendo. Le guardie del Kage iniziarono a guardarsi tra di loro e, allo stesso tempo, il Kage gettava sguardi nei suoi ranghi. C'era incertezza, sfiducia e ... dubbio. Le peggiori condizioni per tentare un dialogo. Ogni frase pronunciata, ogni nuova informazione, gettava un alone di indecifrabilità nelle intenzioni di tutti i presenti. Dove stava la fregatura? Chi voleva fregare chi? Davvero la nuova giunta voleva fregare gli Igashi e portare il nemico nella loro base, nella cava? Cosa ne sarebbe stata della tregua tra Aimedacca ed Igashi stipulata tra Ketsueki e Mazuri? Perché vendere chiunque senza un briciolo di informazioni?
    Ad aggravare il clima teso, però, ci furono i modi poco consoni al momento dello spadaccino. Minacce, spade puntate, poche, se non nessuna, informazioni aggiuntive da portare. Il modo giusto, insomma, per far saltare lo stallo dovuto al dubbio. E così fu, infatti.
    Tasaki e Harumi, però, mentre prendevano rispettivamente parola e si avvicinavano, finalmente si guadagnavano una visuale più pulita, libera dal porticato che nascondeva Kao ai loro occhi. E, con sommo stupore, si sarebbero rapidamente accorti che Kao ... era la fotocopia del loro Mazuri: aveva lo stesso martello, la stessa benda, la stessa bandana e, sotto un certo punto di vista, lo stesso modo di fare.
    Ebbero modo di realizzare la cosa un istante prima che i due fari ancorati sulla schiena del Pan-ya e direzionati in avanti si accendessero, generando una potente luce che avrebbe causato non pochi problemi al duo. [Azione I - Pan-ya & Gregari]Non avete specificato le distanze, ergo le scelgo io. Siete a 6 metri.


    Controllo dei Fotoni: da TS. Cono lungo 12 metri e largo alla base 6. Sono due, uno accanto all'altro, ricoprono in totale circa 10 metri (due metri si sovrappongono). Causa Accecato per 2 slot azione/difesa. Non causano danno.

    Sono diretti solo verso Harumi e Tasaki. Gli altri sono accanto o dietro di lui, mentre gli Otesi sopraggiungono dalla destra, quindi nessun altro è coinvolto.
    Sono la nostra occasione per sapere qualcosa. Non mi interessa cos'hanno da dire! Prima ci portiamo in vantaggio, poi cerchiamo di collaborare. Non mettiamoli in una condizione dalla quale possano dettare ordini! Gridò il Pan-ya ai suoi soldati mentre questi, pronti, iniziarono a caricare nella direzione degli intrusi. Kao, nel frattempo, mostrò il suo più sinistro dei sorrisi. Non possiamo mica stare con le mani in mano, no? E, pronto, si toccò sotto il braccio, evocando un rotolo da richiamo gigantesco ed aprendolo a ventaglio davanti a sé. Tecnica della Pioggia di spine! [Tecnica I - Kao]Pioggia di Spine
    L'utilizzatore, previa un rotolo da richiamo contenente almeno 10 armi da lancio, può sacrificarne il contenuto per creare una selva di proiettili di vario tipo di potenza totale 50, irrorata di chakra, che cade in un'area circolare di 6 metri centrata in un punto a scelta dell'utilizzatore entro 9 metri da lui.
    Il rotolo si spalancò e da esso un folto numero di proiettili si diresse verso l'alto, pronto a cadere poco dopo. Nel frattempo, Kao non stette con le mani in mano: estrasse il suo martello e, facendolo roteare, lo lanciò verso Tasaki, mentre questo, in volo diventata sempre più piccolo. Le armi in volo a quel punto caddero, colpendo anche il martello lanciato dal Perfetto e deviandone in modo assurdo la traiettoria, rendendo quel colpo ancora più difficile da schivare! [Abilità & Statistiche]Carambola Impossibile
    Arte: l'utilizzatore può lanciare un'arma all'interno della Pioggia di Spine per cambiarne la traiettoria: diminuendo di 10 la potenza della tecnica, può donare all'arma una traiettoria complessa.
    Consumo: Basso

    Velocità Pioggia di Spine Blu+2
    Potenza Pioggia di Spine 40
    Velocità Martello Blu+4
    Potenza Martello 10 + Penetrazione 4.
    Furtività Martello: 9 (6 Base + 3 Abilità Martello)

    Kao non era uno sprovveduto: sfruttando la luce generata dal Pan-ya aveva mirato genericamente verso i due otesi e, con l'arrivo del suo jutsu, ne aveva modificato la traiettoria perché cercasse di colpire la spada con cui Tasaki aveva minacciato i presenti. Il colpo non era potente, questo era poco ma sicuro, ma era veloce, di difficile lettura e, soprattutto, improvviso. Se si fosse scontrato contro l'arma di Tasaki l'avrebbe mandata immediatamente in mille pezzi!
    Nel frattempo sopraggiungevano le guardie. [Note]Non trovo da nessuna parte se avevo specificato quante guardie fossero. lol Comunque, erano sei, due sono andate a svegliare, come da ordini, Tula. Quindi ne rimangono 3. Sono energie VERDI. Le lance acuminate si mossero all'unisono, tentando una serie di attacchi concatenati volti a coprire la maggior parte delle zone avversarie: prima dal basso verso l'alto, poi caricando, al busto e, infine, all'altezza delle spalle. Nessun attacco era mortale ma ognuno di questi era intenzionato a rendere inabile o monco la sua vittima. [Azione II - III - IV, Pan-ya & Gregari] 3 colpi potenza 20 sia a Tasaki che ad Harumi.
    Il primo causa Semiparalisi, il secondo Indebolito, il terzo Scoordinato.

    Forza e Velocità = Verde+2
    Infine, sfruttando il caos generato da tutte queste azioni, Kao riattirò a sé il suo martello, ingrandendolo nel frattempo, e tentando un colpo alle spalle dei due otesi. Il martello divenne grande abbastanza da colpirli insieme ma la sua velocità era molto inferiore rispetto a prima. Lo stesso non poteva dirsi della forza! Quella martellata avrebbe colpito chiunque si trovava sul suo cammino, spazzando, letteralmente, i loro arti inferiori. [Azione I - II, Kao]
    Forza Martello/testata> Blu+3 al fine del calcolo dei danni ma la forza di attrazione è Blu+8
    <testata>Velocità Martello
    Blu+2
    Potenza Martello 30 + Penetrazione 3.
    Furtività Martello: 9 (6 Base + 3 Abilità Martello)

    Costo ingrandimento Martello: 1 SA.
    Costo attirare martello: 1 SA.
    Infine, Kao estrasse una cartabomba e la applicò su un suo kunai, impostandone un tempo di detonazione ritardato.
    Il gruppo partito da Konoha ora aveva un grosso fardello sulle sue spalle: attaccare chi lo ha ospitato e muoversi alla cieca - o con le informazioni del gruppo di Oto - o collaborare attivamente alla risoluzione secondo il piano di Kao?

    [Kiri]

    Riguardo al Mizukage, invece, il nostro Sarto non avrebbe avuto molte parole da spendere: era un uomo imperscrutabile, sempre coperto da una maschera, che viveva nell'ombra e parlava con un megafono al posto della bocca. Certo, è pur sempre vero che aveva un certo fascino tenebroso ma l'idea di un uomo così magistrale e "rigido" non dava fantasiose idee al buon Anaga. Lo stesso non si poteva dire di Minarai che, risolta la questione dei fratelli e della strana sostanza che questi si portavano dietro, decise di chiedere udienza privata a Kensei Hito, che tuttavia doveva adempiere ai suoi doveri di Kage nel suo ufficio e perciò lo ricevette là, nel palazzo dell'Amministrazione. Bussando alla porta dell'ufficio del Mizukage, Minarai fu fatto entrare. Questi si chinò a terra, quasi meditante. L'Inquisitore di Kiri lo guardava dall'alto verso il basso: avevano passato abbastanza tempo assieme perché Yato si accorgesse che c'era qualcosa di strano nella figura che gli stava dirimpetto: l'aura gelida di terrore e cattive intenzioni che lo circonda imperterrita sembrava essere svanita, sostituita da qualcosa di diverso, per quanto altrettanto pericoloso. Alle parole del giovane Senju, Kensei annuiva, senza però aggiungere altro. Quando infine arrivò la domanda sulla Katana ricevuta alle Grotte del Silenzio, Kensei parlò. Usala Pure e fatti valere. Ora va'. Parole che risuonarono strane nella testa del chunin, o almeno, non proprio nel registro del suo Maestro. Ma aveva ricevuto il suo benestare e, per quanto, forse, dubbioso, poteva andare. Kensei gli indicò a quel punto la porta, muovendo il mantello e mostrando la spada al suo fianco. Era una lunga katana, diversa da quella blu elettrico che gli aveva visto utilizzare durante il loro addestramento e, certamente, non si trattava della sua fida Promessa. Inoltre, ancor più strano, la spada aveva un grosso e decorato fodero scuro. [Note]Si ricollega a quanto detto alcuni post fa quando Akuraguri è andato a chiedere dei tonici a Kensei.

    Il viaggio fu lungo ma anche piuttosto tranquillo. I due ninja ebbero modo di scambiare varie loro opinioni ed idee, sia sul piano in sé che su altre faccende contingenti che incuriosivano l'uno o l'altro. Si trattava di una situazione strana che, senza dubbio, avrebbe solleticato le fantasie del nostro Dojin, ma che creava una certa tensione tra i due compagni di avventura.
    Il loro obiettivo, dunque, fu infiltrarsi nel laboratorio marchiato col Kanji di "Silenzio". All'arrivo si trovarono su una costa piuttosto brulla, priva di un reale porto, ma fornita di una sorta di insenatura naturale in cui le navi sembravano saltuariamente ormeggiare. Attraccarono proprio lì, lasciandosi dietro di sé l'infinita distesa del mare e ponendo davanti ai loro occhi, il fiume voluttuoso. Come era anche segnato sulla mappa, era necessario passare attraverso un sentiero non battuto nel bosco. Come punto di riferimento, sulla mappa, erano stati indicati alcuni massi e alcuni alberi cosicché la strada da percorrere potesse venire riconosciuta più facilmente. Non pioveva da giorni e, a terra, era impossibile distinguere se vi fossero impronte recenti. C'erano certamente molto rami spezzati, alcuni in modo piuttosto netto, segno che vi era passato qualcuno o qualcosa di pesante, ma dato che si trovavano in un bosco, non era possibile escludere che si trattasse di animali.
    Come Minarai aveva saggiamente pensato, però, tutto il tragitto era zeppo di trappole: la fortuna volle, però, che i due ninja fossero abbastanza esperti e che riuscissero, in qualche maniera, ad accorgersi di praticamente tutti i sotterfugi che erano stati piazzati in quel luogo. Se avessero voluto, perdendo alcuni preziosi minuti, avrebbero anche potuto disarmare le trappole per prendere con sé i vari meccanismi d'attivazione e le armi delle stesse, preparandosi ad ogni evenienza.
    Se invece si fossero limitati a scansarle, con una certa cautela, sarebbero sopraggiunti all'ingresso segreto del laboratorio nel giro di pochi minuti, circa una quindicina. Un piccolo sentiero nel bosco avrebbe mostrato, dietro le fronde degli alberi, un'altura, alla base della quale, scavata nella roccia, vi era una modestissima e piccolissima apertura. Probabilmente sarebbe stato necessario accovacciarsi per entrare in sicurezza in quello spiraglio tra i sassi. Tuttavia, a separarli dall'ingresso, vi era il già segnalato fiume da guadare. Le strade percorribili erano molteplici: potevano provare a saltare, tuttavia rendendosi ben visibili a chiunque si trovasse nelle vicinanze. Il salto, non eccessivamente imponente per ninja della loro portata, li avrebbe elevati abbastanza sullo sfondo per far saltare la loro copertura - ponendo che ci fosse qualcuno, da qualche parte, in vedetta (e loro, al momento, non notavano nessuno); potevano sfruttare le fronde degli alberi: distaccandosi dal sentiero tracciato di una trentina di metri verso est, avrebbero visto che anche dall'altro lato del fiume vi era una piccola zona ricoperta d'alberi e che quindi, dalla loro parte salire su degli alberi alla loro destra e sfruttando le loro fronde ricoperte di foglie, muoversi non visti da un lato all'altro del fiume; infine avrebbero potuto tentare, semplicemente, di guadare ciò che li separava dell'ingresso al laboratorio: la corrente dell'acqua non sembrava così forte da recargli eccessivi problemi e l'acqua gli avrebbe donato la giusta copertura per non venir visti da occhi indiscreti, se si fossero mossi per tempo. [Note]Potete anche inventarvi qualche altra cosa, se volete. Di queste soluzioni, una sola è sicuramente giusta. Nel caso facciate una scelta sbagliata, inserirò un dettaglio al prossimo post che vi condizionerà il post successivo.

    In ogni caso, sarebbero riusciti a raggiungere la parte opposta del fiume e, di conseguenza, la fessura all'interno dell'altura. Chinatisi per entrare, avrebbero dovuto percorrere molti metri strisciando sui propri gomiti fino ad arrivare ad stanza quadrata, larga non più di sedici metri, scavata nella roccia per verticale. Era così perfetta che non si poteva che desumere fosse stato un singolo, gigantesco jutsu a crearla. Il problema è che saliva per decine e decine di metri. Ad un lato di questa stanza vi era una scala, utilizzabile per non dover ricorrere al chakra adesivo, rallentando però, ulteriormente, il loro piano d'infiltrazione. Quale strada avrebbero scelto per salire lungo quel tunnel? [Note]Percorrere la scala causa Dolore (DnT Grave) alle mani se non viene presa un qualche tipo di precauzione e vi fa impiegare più tempo.
    Utilizzare il chakra adesivo richiede un consumo pari a 6 bassi.


    Arrivati in cima, una botola avrebbe arrestato la corsa della scala. Con una certa cautela, avrebbero potuto sollevarla e inserirsi nella stanza che questa nascondeva: una sorta di magazzino, molto piccolo, circondato da casse e profondamente al buio, all'interno del quale era difficilissimo vedere. Dall'altra parte della stanza vi era una porta, aperta, che dava sulla stanza adiacente: uno spiraglio di luce tagliava l'oscurità del magazzino ed i due, da quella posizione avrebbero potuto scorgere molto poco senza fare rumore. Potevano provare ad aprire la porta per vedere meglio oppure accontentarsi di ciò che potevano intravedere da lì, ovvero la presenza di due ninja, leggermente meno capaci di loro, se avessero potuto osservare il loro chakra e di una donna decisamente poco vestita ma molto capace. In quella stanza non volava una mosca. [Note]Due ninja ognuno dei quali è un'energia inferiore alle vostre.
    La donna, invece, è una Viola. Sexymgs
    Se si fossero concentrati ulteriormente, poi, avrebbero percepito, alcune stanze più in profondità, altre fonti di chakra. Cinque, in totale. [Note]Cinque Energie Verdi. Percepirle richiede evidente concentrazione.
    Era il momento di decidere a fondo quale doveva essere il vero piano d'azione: fino a quel momento era stato tutto fin troppo facile.


  8. .

    Nono e Decimo


    Prologo


    Atto I
    L'ombra ed il ruggito del Drago †



    Era questione di tempo. Sì, dagli eventi della Bruma, dal ritorno di Jukyu al villaggio, sapevo, in cuor mio, che era solo questione di tempo. Itai era vivo e non era prigioniero in alcun luogo: di lui, delle sue motivazioni, della scellerata scelta di abbandonare il suo villaggio dal giorno alla notte, senza spiegazione alcuna, si sentiva ogni giorno più il peso e l'olezzo. Se infatti era vivo, prima o poi avrebbe dovuto rimettere piede al villaggio, salvo qualche macabro rivolgimento del fato che aveva reso l'uomo più buono del continente, cattivo. Quest'ultima possibilità, in cuor mio - o in quel che ne resta -, la sentivo come la meno probabile: il mio predecessore era il baluardo della rettitudine; non perdeva mai la speranza, era sempre ottimista, poneva sempre la mano anche a chi non se lo meritava. Che fosse caduto preda delle emozioni più pure, primordiali e potenti, senza riuscire a controllarle - lui che aveva domato il Sette Code! - io non potevo crederlo. Se Itai avesse sentito le grinfie dell'odio, l'infinito potere che questo riesce a donare, in modo non dissimile da me, sarebbe riuscito a ghermire quel sentimento e ad incatenarlo alle catene della propria volontà.
    Ma Itai ancora non era tornato.
    Dunque doveva esserci qualcos'altro sotto. Cosa poteva essere successo all'emerito Mizukage per farlo scomparire così? Non poteva essere il sentimento di rivalsa; non poteva essere la disillusione nel prossimo o nel mondo; non poteva essere la sconfitta. Quindi, cos'era? Quella domanda mi ronzava in testa da giorni, da quando la shinretsu sua figlia era apparsa tra le mura del villaggio, dopo una gita di alcuni mesi a Konoha. Ma fu quel giorno che capii: fu quel giorno che, insieme al familiare grido di Yogan, realizzai cosa era successo. Come io avevo perso un figlio ed avevo ceduto al più oscuro dei sentimenti, divenendo ancora più potente, Itai era stato spezzato nella sua unica convinzione che poteva vacillare: quella in se stesso. Lui, incapace e totalmente ripugnante nei confronti dell'odio, era divenuto vittima larvale del più atavico dei sentimenti. Si era fatto vincere perché ciò che è necessario per soggiogarlo era stata la prima cosa a cadere ed a renderlo schiavo dello stesso.
    Mi alzai di scatto dalla sedia, lasciando il mio ufficio così com'era, mentre una schiera di messi accademici mi correva incontro gridando il mio titolo. Lo so! Gridai io, senza neanche guardarli, mentre sentivo i loro passi arrestarsi lungo il corridoio. Voi presidiate l'edificio ed il mio ufficio. Al resto penso io. Dissi, mentre mi dirigevo verso il soffitto dell'Amministrazione, pronto a lanciarmi nel vuoto mentre evocavo la Baronessa. Tuttavia, durante quel breve viaggio, mi premurai di incidere alcuni sigilli sul mio corpo e sulla mia spada, preparandomi ad ogni evenienza. Non sapevo, dopotutto, chi fosse l'uomo che mi aspettava al centro di Kiri. Non potevo dire di riconoscere il suo comportamento, dunque, non potevo dire assolutamente di riconoscerlo. [Note]Ho la scheda in fase di patching e molte cose devono cambiare. Non credo che si presenterà questa situazione ma era in character e non potevo non ruolarla. Paleserò le mie intenzioni allo staff in ogni caso.
    Non fu difficile scorgere Itai dal dorso dell'Hakushaku: non so se la decisione fu ponderata o meno ma il precedente Mizukage decise di atterrare là dove una sua precedente assenza aveva causato un kagecidio e un'invasione. Planai con lo stormo di mille chirotteri sull'area e, quando fui sopra la piazza, suggerendo alla Baronessa di dividersi in stormo e perlustrare l'area, rimanendo a disposizione per qualsiasi mia richiesta o segnale, mi lanciai a terra, atterrando sul ginocchio ad alcuni metri da Itai. Il sole, che da poco si era erto in alto in cielo e, col suo albano colore, tingeva le strade di rosso, mi riscaldò la schiena mentre muovevo i miei primi passi verso la Nona Ombra del Villaggio della Nebbia.


    Il mantello sventolava ai miei fianchi, accompagnando i miei passi. Ad alcuni metri da me vi era la statua eretta dopo l'invasione di Cantha dedicata allo Shinobi Ignoto, figurativamente a tutti coloro che avevano perso la vita quel giorno e ai ninja che si erano sacrificati per proteggere i loro compagni e gli abitanti della Nebbia. Sotto di essa vi era una stele con tutti i nomi degli shinobi caduti e riconosciuti: figurava anche Keiji Kagome tra di essi. Avanzai fin quando non fui abbastanza vicino. L'elmo metallico e la mia voce, distorta, accolsero il mio predecessore. Bentornato, Itai. Lo guardai dritto negli occhi. Bentornata, Yogan. Mi rivolsi alla dragonessa ma il mio sguardo era tutto per il Nara. Raccontami tutto. Freddo, atono, maestrale. La mia voce usciva come Itai l'aveva sempre conosciuta. Non era cambiato niente da quando se ne era andato eppure era cambiato tutto.





    Chakra:
    Vitalità:
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 850
    Velocità: 650
    Resistenza: 700
    Riflessi: 700
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 700
    Agilità: 700
    Intuito: 700
    Precisione: 700
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    4: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    4: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Equipaggiamento
    • Sistema di Ancoraggio dell'Arto Artificiale × 3
    • Cotta di Maglia Completa × 1
    • Elmo integrale dell'Inquisitore × 1
    • Specchietto in Metallo × 1
    • Spiedi Potenziati × 1
    • Arto Artificiale Kiriano Superiore × 2
    • D-Visor dell'Elmo da Inquisitore × 1
    • Lente per D-Visor - Visione Telescopica × 1
    • Tonico di Recupero Medio × 1
    • Tonico di Recupero Superiore × 1
    • Lente per D-Visor - Visione Fotocromatica × 1
    • Tonico Coagulante Superiore × 1
    • Yakusoku Kenkichi × 1
    • Simbolo della Stella × 1
    • Braccio Sinistro dell'Inquisitore × 1
    • Gakutensoku × 1
    • Equipaggiamento Debilitante × 1
    • Unagi × 1

    Note
    Combattere con Handicap Attivo.

    Assetto Gakutensoku: Nessuno.


    Parlato
    Citato
    Pipistrelli
    Yakusoku

  9. .

    Tempo e Scelte


    Capitolo Due


    Atto VIII
    Il Sangue indica sempre la via. †



    Il tempo, benché poco, fu abbastanza. L'Akuma ebbe un'intuizione interessante che diede a tutti qualcosa da fare: provare ad usare il sigillo anziché scioglierlo per far terminare il jutsu. Un'idea furba, in linea con la prima nostra pensata riguardo lo sfruttare gli effetti del sigillo e non il potere dello stesso; un angolo d'osservazione che prevedeva metodi ed utilizzi diversi ma risultati coincidenti. Annuii ad ogni singola parola del mio ninja e, quando il suo discorso fu concluso, presi parola. Hai dimostrato la tua valenza, Etsuko. I miei complimenti. Dissi, cominciando il discorso. Ma abbiamo bisogno di prepararci al meglio prima di quest'ultimo tentativo. Abbiamo visto quel che accade se sbagliamo. Cerchiamo, per lo meno, delle misure contenitive o alternative, prima. Rivediamoci qui tra quindici minuti al massimo. Guardai Harumi. Jinchuuriki, vieni con me.

    [...]


    Avevamo prima raggiunto la stanza indicatami da Harumi come luogo in cui vi era qualcosa di simile ad un banco da lavoro; avevo bisogno di un braccio funzionante per svolgere la maggior parte dei miei lavori, quindi dovevo per lo meno essere in grado, se non di crearlo grazie ai miei materiali ed utensili sempre a portata di mano, di raffazzonare qualcosa. Quando giusti nell'officina suggeritami, infatti, non potei fare altro che sospirare davanti alla pochezza delle risorse. Mancava del tutto un forno in cui potermi cimentare in qualcosa. Sarò veloce. Non ho molto su cui poter lavorare. Tu, intanto, ripensa ai sistemi di sicurezza per il Covo del Kokage. Lo visiteremo a breve. Il danno al braccio era grande ed irrecuperabile, almeno nelle sue funzioni offensive. Ciò che mi interessava era la resa pratica: poter usare due braccia per azioni basilari era il minimo che chiedevo: essere in grado, insomma, di afferrare e muovere oggetti di piccole dimensioni era necessario. Compiere sigilli non era rilevante, specie grazie alle mie abilità di clan, ma si sarebbe potuto rivelare in ogni caso utile, quindi avrei cercato di ripristinare anche quella funzione. Certamente, non mi sarei aspettato di poter veicolare la mia Tecnica del Predatore, ad esempio. In ogni caso, con queste idee, mi misi al lavoro: espandendo il chakra intorno a me come mi aveva insegnato l'Amministratore dello stesso villaggio in cui mi trovavo; iniziai ad attirare e far fluttuare vicino alla mia persona qualche utensile. Rilasciando in modo controllato il chakra del fulmine cui ero affine, cercai di saldare tra loro più pezzi degli scarti di metallo che avevo recuperato dal braccio e dal sistema d'ancoraggio mentre mi recavo in officina. Dovevo creare un'anima principale intorno cui far ruotare un perno per il gomito, rimasto intatto, così come parte della mano. Dopo di che veniva il complesso lavoro per rendere funzionante per lo meno la funzione prensile del braccio. Nonostante la difficoltà, l'esperienza mi permise di completare il lavoro piuttosto rapidamente. Rimasi piacevolmente stupito nel vedere come riuscivo ad utilizzare il chakra per quel tipo di riparazioni, tanto il chakra esteso inventato da Febh quanto i raiton stessi per le saldature. L'arto era fragile ed instabile ma mi accontentai. Mossi le dita, per capirne la nuova dinamicità.


    Sì, può funzionare. Andiamo. Dissi, lasciando poi la presa su tutti gli oggetti che tenevo fluttuanti col chakra, mentre il rumore metallico degli stessi che cadeva al suolo accompagnava i miei passi verso l'uscita. Mi aspettavo che la portatrice del due code, a quel punto, mi seguisse.
    Avevo imparato la strada per l'arazzo e, di conseguenza, il tempio cui eravamo diretti, quindi feci strada io, per quanto la padrona di casa, in un certo senso, fosse, in quel momento, la mia accompagnatrice. Quando il clangore delle mie protesi sul pavimento della casa si arrestò, mi voltai verso Harumi. Ti prego, fa gli onori del caso. Le dissi, indicandole l'accesso al covo del Kage. Lasciai che la ragazza sbloccasse ogni trappola e stanza, lasciasse disattivato ogni meccanismo di difesa e mi portasse ai piedi del tempio che le avevo chiesto alcuni istanti prima. E quando fui lì davanti qualcosa in me clicko: capii alcune cose. La distesa di sangue che avevo davanti mi rese più chiaro ciò che poteva essere successo. Puntando la mano buona verso la pozza, lasciai che i segreti degli Artisti del Sangue mi narrassero la Storia del Mondo che stavo ignorando. [Abilità] Prima di tutto, raccolsi una buona quantità di sangue per poterla analizzare e capire di chi fosse, per quanto fossi certo che si trattasse di quella di Diogene. Quando però il liquido cremisi mi raggiunse, la maschera d'osso della Yakusoku mi si palesò davanti agli occhi, tirandomi con forza nel mio mondo interiore. Odiavo quando lo faceva, ma, spesso, era il suo unico modo per parlarmi in modo più estensivo e dettagliato. Quello che vedi è un antico rituale, Kensei. Da quello che hai potuto constatare in autonomia, quel sangue un tempo era intriso di chakra. Credo che chiunque lo abbia usato lo abbia fatto per offrire a Nurgle un dono. Quello che c'è di strano è che il rituale prevedeva che il dono venisse ricoperto del sangue dell'avversario sconfitto. Se il sangue che hai analizzato è di Diogene è probabile che non sia stato lui a vincere. Ed inoltre ... spezzai il discorso del Figlio del Primo. se si tratta di un rituale che offre un dono ... questo dono deve essere ancora qui o il Dio deve averlo in qualche modo accettato. La Promessa annuì, mentre, in un istante, allungò la mano verso di me, spingendomi indietro e, con quella terrificante sensazione di caduta, facendomi ritornare nel mondo reale. Questo sangue è stato usato per un rituale, Harumi. C'è da capire se è stato Diogene o se lo ha fatto qualcuno per lui. Mi concentrai nuovamente sul sangue per capire di chi fosse. [Note]Se è di Diogene lo riconosco, altrimenti ciccia e capisco il problema. :ghu: Dopo di che, sempre grazie alle capacità degli Artisti, concentrando una discreta quantità di chakra fuori da me, attirai tutto il liquido ematico presente, iniziando a farlo roteare intorno alla mia figura con fare malefico, in cerca, sotto quegli strati di sangue, del dono che qualcuno aveva offerto a Nurgle, e muovendomi per raccoglierlo se questo fosse stato presente. Il sangue, poi, fluì poi un una congrua quantità di filatteri che, attraverso la tecnica del richiamo, nascosi in un rotolo. Riferiamo agli altri ciò che abbiamo visto qui. Il nostro tempo è esaurito, dopotutto.

    Riunitici tutti insieme, ci spingemmo verso il punto più lontano dall'ingresso, un laboratorio nascosto in una sorta di pozzo. Si trattava delle stanze di uno dei tanti ospiti di Villa Mikawa; uno degli ospiti più eccentrici, probabilmente, considerato lo stato in cui versava ogni cosa in quel luogo. Scesine nelle profondità, trovammo un computer e l'ingresso del laboratorio. Il computer era blindato da una password e se ci fossero stati dei segreti al suo interno, in un primo momento, ci era negato saperlo. Hai idea di come sbloccarlo? Domandai ad Harumi. Aveva certamente conoscenza dei segreti di Diogene, non potevo non ipotizzare che non sapesse qualcosa anche di qualcun altro degli inquilini della Villa. Inoltrandoci nel laboratorio, finimmo in una sorta di stanza degli orrori ricoperta di muffa, con un cadavere in evidente stato di decomposizione e ancora muffa a ricoprire ogni cosa stesse sotto i nostri stanchi occhi. Non proprio ogni cosa, a dir la verità. Che strano. Dissi, indicando la parete in alto a destra rispetto a quella in cui eravamo entrati. Quell'angolo è privo di muffa. Senza troppe preoccupazioni mi mossi in direzione dello stesso, cercando di capire cosa poteva aver portato a quello strano posizionamento di quel fungo. Toccai anche la parete, per capire eventualmente cosa potesse esserci finché non venni interrotto dal gruppo: sembrava che dietro le tegole di legno che avevo davanti ci fosse una porta. Solo una porta? Dissi, guardando l'Akuma. Sapevo che i suoi occhi potevano vedere la vita stessa scorrere nel corpo di chi osservavano, quindi, magari, Etsuko poteva dirmi se dietro di essa si celasse qualcuno. In ogni caso, con la mano ancora integra tirai un violento pugno alla parete, sfondando prima la parete di legno, poi la porta dietrostante e, infine, strappando letteralmente tutto quello che separava le due stanze. [Note]Molto scenico, lo so, chiedo venia. Un uomo co due folti baffi ed occhi furenti giaceva nascosto, aspettando l'istante per venire alla luce. Non avevo idea di chi fosse, quindi, istintivamente, portai la mano destra alla Yakusoku, venendo però fermato poi da Harumi. Si trattava di Eiatsu, uno degli aiutanti di Diogene. ...non c'è tempo per le spiegazioni. In quale futuro siete finiti? Ditemi che non avete ancora preso l'artefatto. Se siete giunti qui avete rotto l'illusione ma il libro, il libro quante volte lo avete preso ?! Allora? Avete risolto l'enigma di Gene o no?! RISPONDETEMI, N-O-N A-B-B-I-A-M-O T-E-M-P-O !! Lasciai la presa sulla spada, prima di voltarmi a tre quarti, guardando tanto il ritrovato Eiatsu quanto i membri del mio gruppo. Di quale artefatto stai parlando? Se avessi trovato e portato con me l'artefatto sotto la pozza di sangue del tempio, avrei potuto mostrare quello, ponendo che si trattasse dell'artefatto menzionato. Il libro - correggetemi se sbaglio - lo abbiamo preso soltanto due volte, quando lo abbiamo trovato la prima volta io ed il Sunese e pochi minuti fa, prima di giungere qui, per decifrare, attraverso una goccia di sangue, il messaggio mandato da Diogene. Se l'enigma cui ti riferisci è questo, sì, direi che lo abbiamo risolto. Guardai nuovamente Etsuko, Harumi e Shunsui. C'è qualcosa che non so che avete fatto durante l'assenza mia e di Harumi? Dovete aggiungere o correggere niente?




    Chakra:
    Vitalità:
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 850
    Velocità: 700
    Resistenza: 700
    Riflessi: 700
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 700
    Agilità: 700
    Intuito: 700
    Precisione: 700
    Slot Difesa
    1:
    2:
    3:
    4:
    Slot Azione
    1:
    2:
    3:
    4:
    Slot Tecnica
    1:
    2:
    3:

    Equipaggiamento
    • Sistema di Ancoraggio dell'Arto Artificiale × 3
    • Cotta di Maglia Completa × 1
    • Elmo integrale dell'Inquisitore × 1
    • Specchietto in Metallo × 1
    • Spiedi Potenziati × 1
    • Arto Artificiale Kiriano Superiore × 2
    • D-Visor dell'Elmo da Inquisitore × 1
    • Lente per D-Visor - Visione Telescopica × 1
    • Tonico di Recupero Medio × 1
    • Tonico di Recupero Superiore × 1
    • Lente per D-Visor - Visione Fotocromatica × 1
    • Tonico Coagulante Superiore × 1
    • Yakusoku Kenkichi × 1
    • Simbolo della Stella × 1
    • Braccio Sinistro dell'Inquisitore × 1
    • Gakutensoku × 1
    • Equipaggiamento Debilitante × 1
    • Unagi × 1

    Note
    Combattere con Handicap: attivo.
    Round di Combattimento trascorsi con equipaggiamento debilitante: 0.

    Chakra:
    Vitalità:
    Akayoru Kenkichi
    Hakuskaku, La Baronessa
    Statistiche Primarie
    Forza: 700
    Velocità: 700
    Resistenza: 700
    Riflessi: 700
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 700
    Agilità: 700
    Intuito: 700
    Precisione: 700


    Parlato
    Citato
    Pipistrelli
    Yakusoku




  10. .

    Bambino Smarrito


    - 1 -


    Mi domando se è uno scherzo. Guardo l'Akimichi negli occhi. Lui non abbassa lo sguardo. Allora lo faccio io: vedo che nella sua mano sinistra sta stringendo un foglietto. Sono le Picche.
    È passato poco dall'ultima missione che mi avevano affidato, anche se certamente più della volta precedente. Fukushū mi guarda però con sguardo fermo e serio, mi afferra per le spalle e mi chiede se ho davvero capito. Alzo la testa, cerco i suoi occhi. Non rispondo, abbasso ancora il capo. Lui sbuffa e si allontana.
    Lo capisco, da una parte. E lui, evidentemente capisce me. Sa quanto deve essere difficile chiedermi una cosa del genere. Eppure è la vita che abbiamo scelto e non possiamo farci molto. Quel che ci viene chiesto deve essere fatto. Un giorno, magari, potremo delegare: ma non è quel giorno, oggi. Siamo l'ultima ruota del carro. Siamo gli ultimi tra gli ultimi. Lo vedo accartocciare il pizzino mentre il suo pugno si serra, con le vene grosse e pulsanti della sua muscolosa mano che si ingrossano e irrigidiscono. Devo parlare o sarà ancora più difficile per lui.

    Sì. Ho capito. Questa volta siamo stati assoldati come sicari e dobbiamo eliminare un ragazzo della mia età o forse più piccolo.




    La voce è bassa, calma, distaccata ma, inevitabilmente, spezzata. Non lo ho mai fatto né l'Akimichi mi ha mai insegnato una cosa del genere o me ne ha parlato. Lo vedo, però, estremamente contrito e pensieroso. Qualcosa lo preoccupa più del necessario. Mi avvicino e gli metto una mano sulla schiena, prima di fare capolino con la testa oltre il suo busto, con un mezzo sorriso sulla faccia, serena.

    Non ti preoccupare, Panzone. So che è una cosa che va fatta ma che non dovrebbe essere fatta ... è il mondo in cui viviamo, no? Forse un giorno riusciremo a spezzare questo circolo di morte ... forse, un giorno, controlleremo tutto il flusso di informazioni sul continente ed a quel punto ci basterà renderemo la reputazione tutto ciò che è importante e l'ignominia il male più grande cosicché per la paura di cadere in rovina nessuno dichiari guerra a nessuno, nessuno uccida nessuno. Che dici, è un buon sogno? È un piano che potrebbe funzionare?

    Non sono io quello dei due che fa i piani, dopotutto. Le sue sopracciglia si distendono leggermente, le rughe sulla sua fronte corrucciata spariscono piano piano: le estremità delle labbra si aprono e tendono leggermente verso l'alto. Mi tocca la testa e mi scompiglia i capelli. Odio quando lo fa, mi agito e mi tiro indietro, pronunciando qualche offesa verso di lui. I suoi occhi sono lucidi. Non risponde direttamente alla mia domanda, si limita a ridere ed annuire. Poi mi indica col suo grosso indice. Per un attimo rimango impassibile ed interdetto. Lui tace alcuni lunghi secondi. Poi mi chiede se ho preparato la cena ché ha fame. Lo guardo male e non rispondo. Vado in cucina a prendere del riso freddo avanzato da ieri con un po' di frittata dentro. Il pollo è troppo costoso, questa settimana non possiamo permettercelo. Figurarsi il pesce. Mi ringrazia e prende la ciotola con due mani. Non è molto per entrambi. Ci ringraziamo l'un l'altro con un piccolo gesto della testa prima di iniziare a mangiare. Non è molto, dicevo, ma è quello che ci basta.

    [...]



    La lettera dei Semi chiedeva di me, quindi Fukushū rimane a casa. Mi indica alcuni locali di nostra conoscenza da perlustrare e mi descrive più di una bocca larga da far cantare. Il problema è che nessuno prende mai sul serio il figliastro dai capelli strani del Re del Ring di Ame se quest'ultimo non c'è. Quindi che fare? Devo inventarmi qualcosa. Ma cosa? Trasformarmi in Fukushū è fuori discussione: non so la tecnica della trasformazione, dopotutto. Posso provare a minacciare persone a destra ed a manca. Quando propongo la cosa, l'Akimichi si mette a ridere e mi dice che se becco quello sbagliato rischio di farmi saltare più di qualche dente. E io ai miei denti - come ai miei capelli - ci tengo un sacco. Anche questa pista è da escludere. Allora conveniamo insieme che la cosa migliore sembra agire da buon ninja della Pioggia e ... pagare. Peccato che non abbiamo troppi soldi da spendere per queste cose. Dobbiamo mettere mano al nostro fondo personale, quello delle emergenze, quello che teniamo da parte in caso qui le cose si mettano male e si debba scappare lontano. Prendo i soldi, li nascondo dentro le lunghe e larghe vesti e mi avvio verso la prima bettola descritta dall'ex ninja di Konoha.
    L'interminabile pioggia mi accompagna in quei dieci minuti di strada che mi separano dalla Spilungona di Kumo, un triste locale di scambisti con sole donne di colore. Cerco di non guardare le parti intime di nessuna delle ragazze che mi passano davanti, anche se i loro commenti sulla mia giovane età mi imbarazzano non poco. Gli ormoni mi tradiscono, però, e qualche occhiatina scappa. Ne vale la pena dopotutto, no? Mentre osservo una avvenente esibizione vergognandomi come un ladro, scorgo l'uomo descritto dall'Akimichi. Mi avvicino di soppiatto e porgo le mie domande sul precoce bombarolo rosso. Fa finta di non sapere. Kami se si vende che finge! È una vecchia tattica per far capire che vuole la grana. Abbasso lo sguardo, gli indico i piedi. Provo a minacciarlo. Fukushū mi aveva detto che era uno dei più vulnerabili e che se non trovavo guardie con lui potevo provare a forzargli la mano. Gli domando quindi se secondo lui una ballerina come quella sul palco chiederebbe un extra per un viscido porco senza una gamba. Lui sorride nervoso e lo vedo deglutire. Forse ha capito che oggi è il giorno sbagliato per uscire senza scorta. Prova a balbettare qualcosa. Mi dice di un altro informatore, un suo superiore - ahia - che è in un'altra locanda vicina ad aspettare un contatto. Lui qualche informazione dovrebbe averla, lui sa solo alcune voci di corridoio. Me le riferisce. Getto un altro sguardo alla ballerina di prima. Lei mi vede. Distolgo gli occhi e probabilmente arrossisco. Saluto con un cenno della mano lo smilzo, prima di uscire dal locale e dirigermi verso l'altra locanda.
    La cosa va avanti un po' di tempo. Rimbalzo tra locali con quasi le stesse dinamiche, a volte pagando, quando si tratta di informatori di grado superiore, alcune volte semplicemente minacciando. Dopotutto i miei calci sono famosi in tutta Ame: certo, arrivano sempre dopo che Fukushū ha colpito ed atterrato qualcuno, cioè quando quello è in terra e non può difendersi, ma fanno comunque male. Giungo infine qua, dove sono ora, nell'ultima bettola della lista. Entro: mi guardo a destra ed a sinistra ma non c'è l'informatore che mi è stato indicato. Getto uno sguardo più attento nella sala, cercando di capire gli atteggiamenti dei presenti. Non scorgo nessuno comportarsi in modo sospetto. Digrigno leggermente i denti. Mi viene in mente però la più antica regola per questo tipo di cose: chiedere sempre al proprietario di casa. Quindi metto le mani in tasca, distendo la faccia, e cerco di assumere la mia espressione scevra da emozioni, distaccata. Voglio sembrare una maschera di cera. Arrivo vicino al bancone e chiamo l'oste con voce ferma. Sembra non considerarmi. Lo richiamo senza venire ascoltato. A questo punto è evidente che lo faccia a posta. Sbatto un pugno sul bancone. Quanto faccio schifo con le mani, non so proprio manifestare la mia forza. L'oste mi ignora per l'ultima volta. Tiro un calcio allo sgabello che ho vicino, facendolo volare in direzione dell'uomo che mi stava ignorando. L'uomo alza lo sugardo e mi osserva. Gli pongo la mia domanda sul mio bersaglio ed il suo accompagnatore, Tale Noroi Nezumi. Il tipo mi invita a calmarmi e, col linguaggio del corpo, mi chiede di stimolare la sua memoria con un po' di ryo. Faccio due conti al volo: sono quasi al verde. Ho veramente poco da offrire: devo sperare che basti. Rimetto la mano in tasca ed estraggo i pochi soldi rimastimi. Li poggio sul bancone con una piccola botta e li faccio strusciare fino a quando non arrivano vicino a lui. Non alzo la mano dai ryo, però.

    È la prima volta che metto piede qui dentro: dimmi quello che voglio sentirmi dire ed avrai i tuoi ryo. Dimmi meno di quello che mi aspetto e ti darò meno soldi. Se vuoi guadagnare un bel gruzzolo, quindi, fatti tornare in mente più cose possibili e sarà il tuo giorno fortunato.




    Sto bluffando. L'Akimichi è più bravo di me in queste cose. Se non funziona mi caccio in guai seri. Oh Kami, per favore, fate che funzioni.







    Chakra:
    Vitalità:
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 100
    Velocità:  100
    Resistenza: 100
    Riflessi: 100
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 100
    Agilità: 100
    Intuito: 100
    Precisione: 100
    Slot Difesa
    1:
    2:
    3:
    Slot Azione
    1:
    2:
    3:
    Slot Tecnica
    1: Vento della Foglia
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Tekken × 2
    • Respiratore × 1
    • Tonico Coagulante Inferiore × 2
    • Tonico di Ripristino Inferiore × 3
    • Accendino × 1
    • Kunai × 2

    Note
    ///
  11. .

    Segreti Aziendali


    - 6 -


    Ho portato in salvo il gatto. O almeno, l'ho portato alle Picche, non so poi cos'è successo. Spero niente. In ogni caso, mi hanno trattato con sufficienza. Bisogna stare attenti a tutto per le vie e gli anfratti della Pioggia, quindi non li biasimo. Esco dal tugurio in cui ci eravamo accordati per incontrarci. Non ho avvertito Fukushū, mi sta aspettando a casa. Sono felice, mi sento leggero e, per una volta, con una direzione nella mia vita. Prendo a calci una piccola pietra che rimbalza contro il grigio muro vicino, in una piccola carambola, cadendo poi nell'acqua di una pozza.
    Sono finalmente diventato grande, per lo meno dal punto di vista dei Semi di Ame, posso fare le mie missioni in solitaria e non devo portarmi dietro quel ciccione dell'Akimichi che mi fa perdere un sacco di tempo ai Ramen Bar. In realtà amo stare con lui, amo passare il mio tempo con quella palla di lardo. È gentile, è paterno, è la spalla su cui posso sempre contare. È colui che non mi abbandona mai e che non abbandonerò mai, anche se le nostre strade si divideranno, proprio come sta succedendo in questo periodo. Ma sì, sono felice. Posso finalmente andare in missione da solo ed avere i miei spazi.
    Percepisco dei passi dietro di me ma non li sento. Osservo le pozze a terra. Dei piccoli cerchi concentrici si disegnano dal centro della pozza verso i suoi bordi. Non è solo un'impressione, qualcuno con qualcosa di crosso sta arrivando. Eppure per le mie orecchie non sembra esserci nessun pericolo imminente. Allungo il passo. Le mani in tasca non brandiscono i tirapugni, come di solito. Continuo ad abbassare la guardia, proprio come era successo nell'ultima parte dell'incontro con quel buono - quanto ingenuo - otese. Giro leggermente la testa e mi volto indietro, cercando di scorgere qualcuno alle mie spalle.
    Sbatto contro qualcosa di duro e cado a terra. Mi giro e non c'è nessuno. In fondo ai miei piedi, però, c'è un piccolo foglio strapazzato. Sono ancora le Picche. Lo apro, nella speranza di una nuova missione in solitaria. Il sorriso sul mio volto si spenge immediatamente. La destinazione è Taki, quindi non un villaggio accademico, ma devo andare con Fukushū. Forse non sono rimasti soddisfatti della vicenda con Saragi. Scrollo le spalle. Sarà per la prossima. Intanto devo andare ad avvertire quel ciccione.

    [...]


    Sembra che abbia viaggiato ovunque l'Akimichi. Conosce ogni scorciatoia, ogni strada veloce. È un segugio per queste cose. Se non fosse un ciccione ed andasse in giro insieme ad un gigantesco animale, uno potrebbe scambiarlo per un'Inuzuka.
    Ora che ci penso, per quanto siano anni che viviamo insieme, per quanto io lo ritenga mio padre, non conosco molto della sua storia passata. So soltanto che era un ninja della Foglia, come dice il suo stesso cognome, e che una missione andata male, degli ordini di un superiore che non era risposto a seguire, l'ha portato ad allontanarsi da Konoha e dal Paese del Fuoco.
    Procediamo a passo lento, siamo in anticipo sulla tabella di marcia. Gli chiedo com'era la vita quando era uno Shinobi dell'Hokage. Risponde sbuffando. Gli si stampa un sorriso malinconico sul volto. Dice che gli manca il suo clan e mi ringrazia per aver scelto di portare il suo cognome. La cosa gli allevia il dolore del ricordo, facendolo sentire un po' più a casa. Allora gli chiedo dettagli sulla sua vita precedente: che ruolo ricopriva a Konoha, chi erano i suoi capi, perché quel giorno, il giorno della Grande Eruzione, si trovava nel Paese dell'Acqua, in terre kiriane, e mi ha salvato. Il suo sorriso malinconico diventa subito un sorriso sincero. Si guarda a destra ed a sinistra, non rispondendo alla mia domanda. Mi chiede se ho fame. Il ricordo di casa deve avergli fatto dimenticare che abbiamo mangiato meno di dieci minuti e che io non sono davvero un Akimichi, non mangio quanto lui. Mi fa un cenno con la testa e porta la mano all'orecchio. Mi dice di ascoltare. Sento il fruscio dell'acqua che scorre rapida. Sento un piccolo boato. Gli chiedo se oltre le fronde c'è una cascata. Annuisce e continua a sorridere. Mi dice che mi sto facendo uno shinobi attento e che le Picche sono fortunate ad avere giovani leve come me. Non risparmia mai i complimenti. Provo a incalzarlo con la domanda che ha evidentemente evitato ma lui mi dice che tra poco dovremmo raggiungere il punto d'incontro col ninja della Foglia che ci aspetta. Corriamo verso il rumore della cascata, rapidi. Quand'è con me Fukushū rallenta sempre molto il suo passo. Ma un giorno non dovrà farlo.
    Quando le frasche e le fronde si spostano, mostrandoci il grande edificio costruito accanto alla cascata, l'Akimichi stende un braccio e mi fa cenno di fermarmi, poi, di avvicinarmi. Lo raggiungo. Mi spiega che non siamo sicari. Non tutte le missioni devono prevedere combattimenti all'ultimo sangue o pestaggi. Oggi siamo a Taki per rubare un progetto. Il progetto è probabilmente custodito nelle mani di un Genin di Konoha. Non dobbiamo ferirlo in alcun modo. Se Ame non può mettere le mani su quei progetti, allora devono andare distrutti. Mi dice, quindi, che dobbiamo agire in modo diplomatico. Gli dico di ripensare al mio racconto di qualche giorno prima, di quanto, stremato, avevo circuito a parole quel tizio serpentiforme del Suono. Lui annuisce e mi dice che quella è la tattica che adotteremo quel giorno. Ho omesso dal discorso il combattimento sugli alberi ma questo lui non lo sa. Sorrido. È il momento di attenderlo davanti all'edificio.
    Quando lo sentiamo uscire, io e Fukushū stiamo guardando il panorama davanti all'edificio, con la cascata e la porta di ingresso alle spalle. Mi giro, lentamente per scambiare due parole. L'Akimichi mi dà carta bianca con un cenno della testa.

    Ben arrivato, ti stavamo aspettando. Siamo Hōō e Mamachichi Akimichi, siamo qui per scortarti indietro a Konoha. Sei pronto? Meglio non perdere tempo.




    La missione inizia qui.





    Chakra:
    Vitalità:
    En. Vitale: 29/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 100
    Velocità:  100
    Resistenza: 100
    Riflessi: 100
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 100
    Agilità: 100
    Intuito: 100
    Precisione: 100
    Slot Difesa
    1: Schivata in avanti
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: Calcio allo stomaco
    2: Calcio alla testa
    3: Calcio circolare al busto
    4: Tentativo di presa sacchetto
    5: C
    Slot Tecnica
    1: Vento della Foglia
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Tekken × 2
    • Respiratore × 1
    • Tonico Coagulante Inferiore × 2
    • Tonico di Ripristino Inferiore × 3
    • Accendino × 1
    • Kunai × 2

    Note
    ///
  12. .

    Il Peso delle Informazioni


    - 6 -


    Sgrano gli occhi. Accetta. Bhè, non è stato difficile. L'ho visto titubante ma è durato poco. Rilasso ancora le spalle, sento la tensione lasciare il mio corpo. Il viso si rasserena leggermente.
    Dio, cosa sto facendo? Sto abbassando la guardia? Le sopracciglia si piegano in un cruccio offeso, il viso si distende per la seconda volta. Sulle labbra compare un sorriso amareggiato. Avevo commesso un errore stupido, un errore da cui FukushÅ« mi tiene sempre in guardia. Mi torna in mente l'esperienza nei vicoli della Pioggia di qualche giorno prima quando, stanchi, ci siamo fermati a rincuorarci. L'Akimichi si era complimentato con me per il miglioramento che avevo fatto nel tirare pugni. Il Karate che mi aveva insegnato aveva aiutato non poco, c'è da dirlo. Ma poi, dandomi una calorosa pacca sulla spalla e scuotendomi un po', mentre i miei polmoni divoravano tutto l'ossigeno che riuscivano a chiedere, mi ha riportato alla realtà: c'era da rimettersi in marcia, stavamo scappando, non potevamo fermarci. E lo stesso sta accadendo adesso. La missione era compiuta.


    Il mio nome è Sendo Kag-



    Mi blocco. Perché quel nome? Cosa mi passa per la testa? Non significa niente, non è mai significato niente. Per me non è importante. Non ho legami con quel nome, non ho ricordi. Poi realizzo. Ho ancora abbassato la guardia. Il ragazzo mi trasmette emozioni tranquille, l'empatia mi travolge. Perché volevo rivelargli il mio nome? Sono un ninja di Ame, sto agendo per le Picche, non posso rivelare le mie informazioni. Va contro il senso stesso del Seme! Devi inventarti qualcosa, Sendo. Di' solo la prima cosa che ti viene in mente.



    Non ho motivo di mentirti, ti chiedo scusa. Ti dirò il mio vero nome, il nome con cui potrai trovarmi alla Pioggia se chiederai di me. Il mio nome è Kossetsu Hōō.

    Mi avvicino e allungo la mano, aspettando che mi dia il gatto. Lo afferro e ascolto la sua risposta. Bhè, sono davvero riuscito a far leva sul suo buon cuore. Si sacrifica per la mia incolumità. Strani davvero questi accademici. Mi volto ed inizio a camminare, sempre dandogli le spalle.

    Tu invece, come ti chiami? Saragi? È stato un piacere, Saragi, ninja di Oto.
    Se hai bisogno di me con una certa urgenza, puoi anche chiedere in giro del Re del Ring. Lavoro per lui. Alla prossima, shinobi!



    Corro. Corro guardando fisso in avanti, corro senza guardarmi indietro. Sono stanco ma entusiasta. Ho appena completato la mia prima missione e non vedo l'ora di dirlo a Fukushū. [Note]Ci siamo accordati in off per la presentazione di Saragi.

    In ogni caso, grazie per la giocata, Shilt!








    Chakra:
    Vitalità:
    En. Vitale: 29/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 100
    Velocità: 100
    Resistenza: 100
    Riflessi: 100
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 100
    Agilità: 100
    Intuito: 100
    Precisione: 100
    Slot Difesa
    1: Schivata in avanti
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: Calcio allo stomaco
    2: Calcio alla testa
    3: Calcio circolare al busto
    4: Tentativo di presa sacchetto
    5: C
    Slot Tecnica
    1: Vento della Foglia
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Tekken × 2
    • Respiratore × 1
    • Tonico Coagulante Inferiore × 2
    • Tonico di Ripristino Inferiore × 3
    • Accendino × 1
    • Kunai × 2

    Note
    ///


    Edited by Ade Geist - 27/10/2021, 21:23
  13. .

    Il Peso delle Informazioni


    - 5 -


    Lo colpisco una sola volta ma tanto basta. Per l'appunto, a prenderlo è il calcio in faccia. Sorrido, pensando alle parole del mio Akimichi: "con quelle gambe lunghe che ti ritrovi mira SEMPRE alla faccia". In ogni caso, si lancia a terra. Dimostra coraggio da vendere, decidendo di cadere da quell'altezza, senza troppi giri di parole. Si sarà sicuramente fatto male, lo vedo provato. Tuttavia è stato furbo: così agendo è riuscito a tenere il micetto lontano dalle mie grinfie. Tuttavia non scappa, è troppo provato. Mi invita a ragionare. Non ci penso due volte. Cerco di dissimulare sicurezza e faccio finta di essere ancora abbastanza fresco per continuare l'incontro. Mi rilasso, lasciando la guardia ed inizio a scendere dai rami con calma. Scendere è più difficile che salire, specie senza l'adrenalina della battaglia. Arrivato all'ultimo ramo da terra, mi lascio cadere facendo una capriola, così da attutire il colpo. Fa male comunque ma cerco di non darlo a vedere. Mi rialzo, mi pulisco le vesti e riprendo i due kunai conficcati nell'albero. Non si sa mai. Rimetto le mani in tasca e riassumo il mio volto disteso e malinconico. È una maschera per intimorire gli altri, me l'ha insegnata l'Akimichi. Non so se mi riesce particolarmente bene. Dovrebbe servire a nascondere le proprie emozioni. Provo a tornare ad essere minaccioso come lo ero inizialmente.


    Bhè, c'è poco da ragionare. Tu sei stanco e ferito, io son...




    Mi si spezzano le parole il bocca. Il cuore non accenna a voler rallentare. Sono stanchissimo, ai limiti della mia sopportazione. Quando sono con Fukushū queste cose non succedono mai: c'è sempre lui a coprirmi le spalle e il mio tantien rimane sempre pieno. Oggi ho dovuto faticare più del previsto. Do un colpo di tosse, facendo finta di niente.


    Mi è andata di traverso la mia stessa saliva, tsk. C'è poco da ragionare, dicevo. Tu non sei in grado di proseguire lo scontro ed io ho bisogno di quel regalo.


    Posso continuare a fare il duro ma se lo attacco non potrò proseguire con lo scontro, la mia stamina è esaurita. Cosa posso fare? Come posso risolvere questo problema? Pensa, Sendo, pensa. Ragiona.
    La missione ti è stata commissionata da Ame, giusto? Sarà il tuo primo biglietto da visita per le Picche. Bhè, oddio, non che andrei a dire in giro che la prima missione per la Pioggia è stata quella di rapire un gattino ... dirò che ho combattuto con un otese per un prezioso obiettivo, se dovessero chiedermelo. Comunque, dicevo, lavori per Ame. E cos'è più importante di ogni altra cosa ad Ame? Vincere? Uhm ... le Picche trattano informazioni, non sono sicari. O almeno, non lo sono se non è necessario. Quindi posso provare ad agire come un vero ninja della Pioggia, no? Lasciamo a casa i pugni del foglioso ed i miei calci rotanti. Pensiamo ai problemi ... veri. Portare a termine la missione. Nessuno mi ha detto che devo ammazzare il messaggero, no? Anche perché, immagino, questo tizio avrà davanti a sé un problema identico al mio. Anche lui avrà la sua vita, i suoi impegni, le sue idee, le sue scelte da fare ogni giorni, il suo padre adottivo che l'aspetta a casa ... bhè, oddio, magari non è un mezz'orfano come me. Magari lui col vero padre ci vive, ci condivide esperienze, l'addestramento ninja ... io ricordo a stento i suoi sonagli d'osso con cui mi faceva giocare sempre. Si è sbiadito anche il suo volto nei miei ricordi.
    Ma non è importante. Pensa, Sendo, pensa. Concentrati.


    Ma non sono un'assassino né un sicario. Io tratto informazioni. Più o meno. Dunque, ti faccio una proposta. Tu mi dai il pacchetto ed io, oltre a salvarti la vita, che già di per sé è un regalo generoso, ti dovrò un favore. Non solo, cercheremo un altro gatto abbastanza simile a questo da poter scambiare col tuo. Tu sei in missione per conto dell'Accademia, giusto? Allora non ti uccideranno o taglieranno una mano se qualcosa va storto, al contrario di quel che potrebbe accadere a me. Mi sembra una proposta ragionevole, che dici? Puoi sempre rifiutare, è ovvio, però a quel punto mi toccherà conficcarti un kunai in gola. Insomma, vedi te, ecco.


    Mi faccio furbo: provo a proporre una soluzione alternativa. Funzionerà? Non lo so, fa leva molto sul suo buon cuore. Ma ci ho messo anche una minaccia finale, magari lo spavento. Magari se poi deciderà a collaborare in modo intelligente glielo darò davvero un mio recapito. Potrei essergli utile per delle informazioni e lui potrebbe pagarmi. Ma insomma, troppi se e ma in questo discorso. Vediamo, intanto, se accetta la mia proposta.








    Chakra:
    Vitalità:
    En. Vitale: 29/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 100
    Velocità: 100
    Resistenza: 100
    Riflessi: 100
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 100
    Agilità: 100
    Intuito: 100
    Precisione: 100
    Slot Difesa
    1: Schivata in avanti
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: Calcio allo stomaco
    2: Calcio alla testa
    3: Calcio circolare al busto
    4: Tentativo di presa sacchetto
    5: C
    Slot Tecnica
    1: Vento della Foglia
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Tekken × 2
    • Respiratore × 1
    • Tonico Coagulante Inferiore × 2
    • Tonico di Ripristino Inferiore × 3
    • Accendino × 1
    • Kunai × 2

    Note
    ///
  14. .

    Un grido nel Freddo


    Capitolo Unico


    Atto III
    Creare un messia. †



    Rispondeva candido il Figlio del Freddo, ignaro del peso delle sue parole e vergine della complessità umana. Aveva osservato per lunghi anni i comportamenti di coloro che abitavano le sue terre ma tra l'osservare ed il fare, si sa, c'è una differenza soverchiante. Le torce si iniziarono ad agitare, mostrando il dissenso alle sue parole della folla astante, ma una voce si levò dal coro, per prima, sicura e forte. Hai ragione, sono fedeli. Un uomo dal lungo abito bianco e dai capelli canuti si fece avanti, mostrandosi in volto. [IMG] I suoi vestiti erano pesanti ed adatti al clima ma il suo sguardo traluceva un bagliore alieno a quei luoghi, distante, quasi mistico. In mano non brandiva torcia alcuna. Ma sono corrotti. Il Credo degli uomini li ha resi vanesi. li ha abituati a preghiere e offerte che hanno prosciugato interi tuskur, mandandoli alla rovina in un auto-annientamente che ha costretto i Kamui a ritirarsi nel Freddo, dimenticati e mai più venerati. La loro ostinatezza è così forte che preferiscono non mostrarsi e lasciare a Repun e YukihyÅÂ l'onere degli uomini, sbilanciando gli equilibri di potere e privando Azumaido del fasto che merita. Fece una pausa. Quando camminava pareva quasi non toccare terra. Era leggero e sinuoso come i fiocchi di neve che cadevano dal cielo. La terra su cui cammini è divenuta inospitale ed arida per la mancanza di benedizione delle altre divinità. Il Tuskur di Kotetsu Sakura è rinato senza che alcuno dei quattro Kamui discendesse a rivendicarne il possedimento, neanche Yukitsubasa che ne era il protettore! Scosse la testa a metà tra il disilluso ed il disperato. Com'è possibile che tu non sappia queste cose, Mokushiroku no senku sha? Non eri forse anche tu Freddo quando i tuoi fratelli regnavano su queste terre? Dove puntava il tuo sguardo? Una serie di voci iniziò a levarsi dal gruppo di uomini, specie dopo che le lance gelide dal Figlio del Gelo si erano levate da terra. Avevi detto che ci avrebbe aiutato, Usotsuki, non che ci avrebbe minacciato coi suoi poteri! Forse lui non è l'Araldo ... forse è un falso profeta? Abbiamo mal posto le nostre speranze ... il culto dei Kamui è destinato a perdersi nel tempo. Basta! Gridò, provando a mettere a tacere le voci discordi. Non c'è dubbi che sia lui l'Araldo della Fredda Apocalisse. Abbassò lo sguardo. Dobbiamo solo capire da che parte deciderà di stare. Ripuntò gli occhi su di lui. Lascia che ti rinfreschi la memoria: l'incarnazione deve essere stata un evento traumatico. Toccandosi il polso sinistro, l'uomo toccò un tatuaggio che, anticipato da una nuvoletta di fumo, fece comparire un tomo nelle sue mani. Un pezzo di stoffa rossa ne faceva da segnalibro, indicandone una pagina esatta. Sembrava che l'uomo fosse preparato a quell'evenienza. Usotsuki aprì il testo esattamente là dove stava il drappo rosso. Un tempo Azumaido era popolata da sei Tuskur, ognuno dei quali faceva capo ad un Kamui, ad uno dei tuoi fratelli. Questi sei villaggi vivevano sia in ostilità che in armonia, accumulati dal Culto del Freddo ma divisi dal principale Kamui cui si erano devoluti. Oguno di questi Tuskur, inoltre, tramandava in segreto abilità ninja tra i loro Sciamani e tra i loro guardiani. C'era chi controllava l'acqua ed il ghiaccio di cui Azumaido è sempre stata piena, chi poteva richiamare a sé il potere dei Kamui e potenziarsi in battaglia, chi invece era addirittura fatto d'acqua e via discorrendo. In tempi più recenti, c'era addirittura chi poteva godere della difesa di un gruppo di spadaccini non autoctono. Sfogliò il libro, saltando alcune pagine. Alcuni villaggi iniziarono a covare sentimenti d'astio nei confronti dei loro fratelli: la religione, si sa, crea grandi mura nei cuori di coloro che si somigliano ma non si eguagliano e così i sei tuskur si trovarono a combattersi l'un altro per il dominio religioso e culturale su queste terre. Ma le batteglie portavano solo morte e distruzione e nessuno riusciva mai a privaleggiare sugli altri. Il clima che si era creato era quello di una eterna, inutile, guerra. Al che, alcuni di questi villaggi iniziarono a covare un sentimenti diverso dall'odio e dalla voglia di rivalsa: la voglia di unire tutti i sei tuskur in un unico grande villaggio che venerava il Freddo e tutti i suoi figli e non un singolo Kamui. I Tuskur, dunque, trovarono forza l'un altro in queste due idee contrastanti: il culto unico del Freddo contro il culto delle Divinità. I ninja dei tuskur di Hierai, Repun e YukihyÅÂ si unirono nel Culto del Freddo; i Tuskur di Yukitsubasa, Musibi e Samuiyoake nel colto delle Divinità. Chiuse il libro con un sonoro "toc", pareggiandolo. Il tatuaggio riapparve sotto i suoi abiti. La situazione continuò ad essere piuttosto bilanciata, con Azumaido che era divisa perfettamente in due. Poi accadde qualcosa di inaspettato: il villaggio del Ciliegio d'Acciaio, protetto dal Pipistrello della Tormenta, Yukitsubasa, fu interamente annientato da un singolo ninja, interno al villaggio stesso. Nel giro di una notte, al suo posto, c'erano soltanto metri e metri di neve: il villaggio era come sparito nel nulla. I cinque villaggi restanti corsero sul luogo per capire cosa potesse essere successo ma tutto ciò che trovarono fu il libro che mi hai visto brandire: un libro di profezie. Un libro che annunciava la tua venuta e ti ergeva a portatore di pace assoluta su queste gelide terre. I Cinque villaggi, dunque, proposero unanimemente una pace fino alla tua manifestazione. Ma i tuskur di Musibi e Samuiyoake erano di ben altra idea: tramavano una vendetta nell'ombra, convinti che la sparizione di Yukitsubasa e Kotetsu Sakura fosse colpa i Tuskur del Freddo. Si votarono al punto ai loro Kami da offrire ogni giorno doni immensi fino a che le divinità, mal abituate dalla lussuria dei loro fedeli, in un impeto di insoddisfazione, sterminarono i villaggi. Finalmente l'uomo tacque. Il silenzio era sceso su quella piana, con gli astanti che se ne stavano basiti ad ascoltare tali parole e il Figlio del Gelo che non lasciava la morsa sui suoi spiedi ghiacciati. Dimmi, Mokushiroku no senku sha, cosa vuoi fare? Vuoi adempiere al tuo destino e diventare l'unico re su questo luogo dimenticato dai Kami oppure vuoi far finta di niente e macchiarti della morte di tutti coloro che hanno riposto l'ultima loro speranza in te?
    Non era avvezzo a tutti quei discorsi, Samui. E doversi trovare, come prima cosa dopo la propria incarnazione, a dover risolvere una disputa secolare non doveva essere una posizione facile. Ma questo avrebbe plasmato anche la sua visione del mondo: avrebbe portato su di sé il fardello dell'essere una manifestazione sovrumana di una natura del chakra e si sarebbe eretto come regnante sugli uomini o si sarebbe davvero fatto uomo, scrollandosi di dosso il peso di profezie, aspettative e speranze, lasciando che la gente risolvesse da sé le sue questioni - o risolvendole a modo suo?
    In ogni caso, una cosa era sicura: non sarebbe riuscito ad andarsene tanto facilmente. La folla lì presente era disposta a tutto pur di vedere le sue speranze verificarsi e non sprecarsi vane. Se il ragazzo avesse provato, semplicemente a sorpassarli, lo avrebbero attaccato usando le fiaccole a loro disposizione. Certo, non erano in grado di manovrare il chakra ma possedevano qualcosa che, in quel momento, era assai pericolosa per un nuovo corpo tanto fragile come il suo: il fuoco. [Note]Devi abituarti al tuo corpo, quindi il fuoco è ancora per te molto, molto pericoloso.
    Se decidi di andartene, la folla ti assalirà eseguendo dieci attacchi con le fiaccole. Hanno potenza 10 ma interferiscono coi tuoi jutsu di tipo hyoton e suiton diminuendone la potenza di 20. Questa diminuzione si cumula con ogni attacco.

    Puoi usare o gli slot di due round, se vuoi giocare facendo un po' di conti, o una bella dose di fantasia, lasciando stare tutti i calcoli, ma facendo qualcosa di epico con le capacità che la TS, le TA e le abilità di concedono, anche streatchandole un pochino ai fini della bellezza del tutto. Un pochino però eh.


    Se il Figlio del Freddo non se la stava passando un granché bene, il contrario non poteva dirsi neanche per i quattro shinobi sulla Spirito Indomito II del leggendario Samoru. L'avvento del gigantesco serpente marino aveva imposto una situazione d'emergenza difficilmente ignorabile, anche e soprattutto perché il serpente sbarrava la strada alla nave, in direzione di Azumaido, e circondava l'imbarcazione ai lati con le sue spire. C'è da dire, però, che il gruppo, benché per la maggior parte composto da sconosciuti, riuscì ad elaborare ... qualcosa. La peggiore soluzione contro un mostro marino gigantesco e nel suo habitat, ma pur sempre qualcosa. Quando lo strano sunese con la spada kakita rispose al grido di guerra di Samoru smorzando la tensione e dicendogli, in soldoni, di tornare al suo posto perché loro shinobi si sarebbero occupati della questione, il navigato marinaio lo squadrò dalla testa ai piedi. Puah! Sputò a terra. Chi ti credi di essere! Io sono Samoru! Il mio nome è venerato perfino tra i leggendari PIRATI DELLA NAVE DI TERRA! Battè un piede sul duro legno della nave, prima di aprire la zip dei propri pantaloni. ADESSO TE LO FACCIO VEDERE IO CHI È LO SHINOBI QUI! Prendendo una piccola ampolla contenente un peculiare liquido giallastro e prendendosi in mano il suo leggendario membro, Samoru si urinò sui piedi - o, per meglio dire, sull'unico piede rimastogli - mentre, allo stesso tempo, si rompeva quel piccolo contenitore in testa. Una luce gigantesca iniziò a venir sprigionata dal suo corpo, una luce forte, immensa, potente e ... dorata. I presenti erano ormai già tutti sulla nave e lentamente si stavano mettendo all'opera. Yasuke, Hideo e Shitto iniziarono la loro opera di "modifica" del caduto albero maestro mentre Fudoh, oltre a coordinarsi con Shinichi, si preparava a prendere le redini del tempo atmosferico. Non appena la luce si diradò un istante, i quattro videro davanti a loro qualcosa di incredibile: un gargantuesco piede dorato faceva il suo primo passo fuori dalla nave, pestando una delle spire emerse del serpente che avevano davanti. Tale arto apparteneva ad un colosso di dimensioni epiche, non seconde a quelle dello stesso serpente: tale colosso era una proiezione di puro chakra e liquido corporeo di Samoru.
    L'azione di Fudoh semplificò la vita a tutti: la tempesta si calmò in un istante, col vento che diminuiva d'intensità, rendendo anche meno tassante il riversarsi delle onde sui lati della nave, e la pioggia che cadeva in piccole gocce piuttosto che in sfere grandi come un pugno. Sarebbe stato infatti molto complesso riuscire a controllare il gigantesco albero maestro se questo avesse dovuto tenere conto anche del poderoso vento che li costringeva ad utilizzare il chakra adesivo per restare adesi alla nave. Quando tutto fu pronto, il gruppo lanciò il pezzo di legno senza reali finalità offensive ma intenzionati, piuttosto, a spaventare l'animale marino.
    Ora, in condizioni diverse e senza quel golem di urina e chakra, quell'azione avrebbe, quasi sicuramente, scatenato l'ira del serpente, piuttosto che spaventarlo. Ma fortuna volle che Samoru, cogliendo la palla al balzo, approfittò della distrazione che l'espediente del gruppo causò e, nel momento stesso in cui la cartabomba deflagrò, tentò una presa ai danni dell'animale che, non aspettandosela, finì dell'offensiva. Samory iniziò a scuoterlo come il vento e l'acqua avevano scosso la Spirito Indomito fino a poco prima, deviandolo dalla traiettoria dei detriti e dei ricevitori di Hideo. Sembrava di vedere un uomo che cercava di aprire la bocca del suo cane dopo che questo aveva mangiato qualcosa di non edibile. Torna nel buco da dove sei venuto, schifosa biscia subacquea! Gridava il marinaio, mentre il serpente ritraeva le spire dalla nave, immergendo lentamente anche quelle che supportavano Samoru. Non puoi competere coi servitori di Tsunade! Le mani del vecchio e ritirato Jonin lasciarono il collo della bestia mentre l'alone dorato intorno alui iniziava a sfaldarsi, con le gigantesche gambe del marinaio che venivano inghiottite dal mare. L'uomo tentò di tornare sulla nave con due rapidi balzi ma complice l'acqua, il suo movimento fu goffo e inefficace: il jutsu che aveva usato si esaurì ed il corpo inerme ed incosciente iniziò a precipitare verso il basso. Necessitava di essere salvato se volevano proseguire in quella missione! [Note]Samoru cade da trenta metri d'altezza ed è distante circa 10 metri dal parapetto della nave a lui più vicino. Cade con velocità Blu. Se cade in acqua potrebbe morire o subire danni mortali.
    Che fossero riusciti o meno a riportare il proprietario della nave a bordo c'era più di una cosa con cui dovevano fare i conti: nessuno di loro conosceva la rotta per Azumaido e, inoltre, con l'albero maestro distrutto, una grossa nave come quella difficilmente sarebbe riuscita a muoversi. Dovevano trovare una soluzione ... o sarebbero morti di fame, nel migliore dei casi, o annegati, nel peggiore, nel giro di qualche giorno! [Note]Vi ricordo la parola d'ordine della quest: fantasia. Lasciate a casa i calcoli.

    Minarai e Hidarite erano invece sani e salvi, in volo, insieme al sottoscritto, sul dorso e nello stormo della Baronessa. Le mie parole, involutamente criptiche, tradivano una certa mancanza di informazioni ed anche i due se ne accorsero. La lettera che avevo ricevuto da Yusica e Munkeke non scendeva in dettagli - come poteva, dopotutto, era una richiesta d'aiuto emergenziale - e il motivo perché mi stessi dirigendo io in quel lato dell'isola gemella di Genosha era proprio da ricercare nella volontà di comprendere meglio la situazione: era lì, infatti, che i due Alti Sciamani mi avevano dato appuntamento.
    Quando Minarai sollevò le sue prime perplessità sulla impossibilità, perché ignaro non certo perché incapace, di comprendere a pieno la situazione, la mia risposta fu una duplice prova. Youshi è qui anche per spiegarti quel che non sai. Dopotutto è stato direttamente interessato in questi eventi più del sottoscritto. Dissi, portando lo sguardo sul Tokugawa. Quando, invece, Yato avanzò astutamente le sue considerazioni, risposi in modo più diretto. Hai chiare già molte cose, Minarai, e ti faccio i miei complimenti. La situazione in queste terre, però, è leggermente più complicata di quanto credi. Tutto ciò che si estende oltre le coste di Azumaido è terreno degli indigeni. Le temperature inospitali rendono queste lande un posto infernale. Kiri ne è stata, fino a qualche anno fa, soltanto tutrice politica, volutamente ignara di quanto accadesse oltre i pochi edifici civilizzati del porto, punto di riposo e scambio commerciale importante per lo snodo verso nord dal Paese dell'Acqua. Da quando invece è stato scoperto un legame di sangue chiaro tra alcuni shinobi di Kirigakure e quelli presenti qui, le cose sono cambiate nettamente: la presenza sul territorio della Nebbia è diventata maggiore, benché discreta. Ci sono alcuni equilibri che non possono essere bruscamente disturbati; uno tra tutti, come ricorderai, quello dei Kyuketsu Komori e delle Grotte del Silenzio. È necessario, quindi, che per raggiungere lo stesso risultato cui tu stessi prospetti, si scelgano strade meno dirette e, per certi versi, anche più faticose e dispendiose.
    Dovetti spendere anche alcune parole con l'Hidarite. Benché alla sua prima esternazione risposi con un invisibile ed ironico sorriso sotto l'elmo, la seconda mi trovò più puntuale. Pare si tratti di ... un libro. Un libro che parla della Tsumetai Mokushiroku ovvero della Fredda Apocalisse. Non credo siano necessarie parole per spiegare di cosa si tratti. In ogni caso, siamo diretti da coloro che mi hanno informato della cosa. Immagino sapranno darci ulteriori indicazioni. Infatti, come di lì a qualche istante avrebbero scoperto, eravamo diretti verso il luogo che Yusica e Munkeke mi avevano indicato.
    Dopo, comunque, che mi distaccai dal gruppo, Akayoru, Youshi e Yato giunsero là dove preannunciato e, con sommo stupore, si ritrovarono davanti ad una mesta ed impenetrabile cupola contenente una tempesta di neve. I due, shinobi dediti al sotterfugio ed alla furtività, immediatamente riuscirono a coordinarsi per un duplice lavoro d'ingegno. Certo, rimasi stupito nel sapere che il ninja di Konoha optò per un approccio estremamente diretto, anche se era evidente che lo facesse soltanto per coprire le tracce del suo compagno ed attirare su di sé l'attenzione degli ipotetici individui presenti in quello che sembrava a tutti gli effetti un jutsu atmosferico. Per qualsiasi cosa non esitate a chiamarmi. Volerò invisibile agli occhi intorno alla zona. Potete scegliere un eventuale segnale per richiamarmi, purché mi informiate dello stesso, ovviamente. Disse la Baronessa, mettendosi a disposizione dei due ninja a me più vicini. Poi, fu il momento dei loro piani.
    Yato fu quello meno fortunato. Il genjutsu che provò ad utilizzare evidenziò qualcosa di diverso da quanto pareva alla vista. Infatti, immediatamente intorno a lui e sotto i suoi piedi il clima cambiò ma, in un'area circolare di circa una quindicina di metri davanti a sé niente accadde: sembrava una sorta di matrioska di eventi climatici, con una tempesta poderosa che infuriava nella parte più esterna dell'area ed una invece ancor più terribile nella parte interna; sembrava, insomma, che ci fosse una sorta di barriera di chakra in cui i contendenti stavano dandosi battaglia. Le ombre all'interno della stessa, infatti, erano meglio visibili e, se da un lato parevano esserci due persone in una sorta di posizione meditativa attiva, dall'altra due ombre zampettavano e guizzavano in modo assurdamente animale l'una contro l'altra in quello che pareva a tutti gli effetti uno scontro. Se Yato si fosse concentrato abbastanza, si sarebbe reso conto che una delle due figure sembrava un animale mentre l'altra un umanoide con caratteristiche ferali come grossi mani artigliate e lunghe zanne. [Note]Occhio di Falco, Investigatore o Pecezione superiore a 12. Se avesse provato ad avvicinarsi al limitare di quella sorta di barriera, una volta giunto a circa 6 metri da questa, alcune gelide lance ghiacciate sarebbero partite dalla stessa, anticipate da un piccolo rumore di congelamento, purtuttavia invisibili nel loro momento di formazione. Se avesse continuato ad avanzare, ogni due metri sarebbe partita un'altra selva di attacchi che lo avrebbe minacciato. [Note]Potenza 10, Penetrazione 3 da TS Shinretsu. Non causano danni diretti ma convertono ogni 5 di potenza di danno in un malus di 2 tacche ad una statistica a tua scelta. Il malus ha durata imprecisata.
    Gli attacchi sono sei in totale ed arrivano a velocità pari alla tua energia+2 tacche.
    Se poi, avesse raggiunto il perimetro della barriera avrebbe notato un vero e proprio muro di vento che lo bloccava, impossibilitandolo a passare e spingendolo indietro. Quando tuttavia si annunciò, una voce ovattata dalla barriera rispose qualcosa di solo parzialmente comprensibile. YOOOOSH! ... Hito ... mente ... impegnati ... Musubi ...forte ... YOOOSH! Come avrebbe superato quell'impasse, Yato? [Note]Come ho detto anche agli altri, ok la scheda e le tecniche ma anche tanta fantasia. So da te che posso aspettarmi grandi cose in questo senso.
    Youshi, al contrario fu più fortunato. Benché il panorama in cui scrutare fosse lo stesso di Minarai, così come gli eventuali attacchi della barriera, se si fosse provato ad avvicinare, quando trovò riparo dietro le statue del forte, poté immediatamente notare qualcosa di interessante: il corridoio in cui queste statue si trovavano era abitato da un lato da una serie di figure umane in varie pose votive mentre, dall'altro, vedeva protagonisti alcuni animali. Per la precisione si trattava di una Balena, un Leopardo, un Pipistrenno, una Renna, una Foca e una Volpe. Sotto a queste statue vi erano delle incisioni a lui familiari: erano le stesse che aveva visto nella stele del tempio di Kotetsu Sakura, quella che aveva risvegliato Momin dal suo lungo sopire. Ma la cosa che più lo avrebbe sorpreso, forse, era il fatto che riuscisse a leggerle. Erano i nomi dei sei Kamui protettori di Azumaido, figli del Freddo e imponenti creature dell'inverno: Repun, la balena volante; YukihyÅ, il Leopardo delle Nevi; Yukitsubasa, la Virtù dell'Inverno; Hierai, l'Alce del Nuovo Giorno; Munisai, il legame dell'inverno; Samuiyoake, il Saggio delle Nevi. Con un briciolo di attenzione, poi, si sarebbe accorto che le figure in pose votive avevano caratteristiche peculiari. Intanto, l'uomo davanti a Repun portava degli sgargianti abiti del teatro tradizionale giapponese e si limitava a stare a braccia aperte in direzione dell'animale; la donna al suo fianco, davanti a YukihyÅ, dalle pesanti vesti in pelliccia, stava in ginochio, col capo chino; l'uomo davanti a Yukitsubasa aveva un elmo ai propri piedi ed una spada al suo fianco, col petto proteso in avanti e gli occhi chiusi. L'altro uomo davanti a Hierai aveva abiti simili a quelli dei monaci dei quattro grandi villaggi e stava con la testa china e le mani protese in avanti come a porgere quel che contenevano che, dalla sua posizione non poteva vedere. La donna davanti a Munisai, invece, guardava la creatura dritta negli occhi ma, a partire dal suo mignolo della mano sinistra, possedeva una specie di filo che scendeva a terra. A ben vedere, la coda della Foca sembrava completamente avvolta in questo tipo di fili. Infine, vi era l'ultimo uomo davanti a Samuiyoake: anche lui non era in una vera e propria posa votiva ma era sfarzosamente vestito e ricco di ornamenti su tutto il corpo. Teneva inoltre, tra le mani, una ciotola il cui contenuto era tuttavia invisibile agli occhi di Youshi perché troppo in alto.
    Gli sarebbero potute essere utili in qualche modo queste informazioni? Avrebbero potuto provare ad entrare dentro la barriera? Cosa avrebbero potuto fare? Se Youshi avesse provato a comunicare con coloro dentro la tempesta, la risposta sarebbe stata simile a quella ricevuta da Yato e sarebbe provenuta sempre dalla solita persona. E forse Youshi era in grado anche di riconoscere di chi si trattasse.




    Chakra:
    Vitalità:
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 850
    Velocità: 650
    Resistenza: 700
    Riflessi: 700
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 700
    Agilità: 700
    Intuito: 700
    Precisione: 700
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    4: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    4: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Equipaggiamento
    • Sistema di Ancoraggio dell'Arto Artificiale × 3
    • Cotta di Maglia Completa × 1
    • Elmo integrale dell'Inquisitore × 1
    • Specchietto in Metallo × 1
    • Spiedi Potenziati × 1
    • Arto Artificiale Kiriano Superiore × 2
    • D-Visor dell'Elmo da Inquisitore × 1
    • Lente per D-Visor - Visione Telescopica × 1
    • Tonico di Recupero Medio × 1
    • Tonico di Recupero Superiore × 1
    • Lente per D-Visor - Visione Fotocromatica × 1
    • Tonico Coagulante Superiore × 1
    • Yakusoku Kenkichi × 1
    • Simbolo della Stella × 1
    • Braccio Sinistro dell'Inquisitore × 1
    • Gakutensoku × 1
    • Equipaggiamento Debilitante × 1
    • Unagi × 1

    Note
    Combattere con Handicap Attivo.

    Assetto Gakutensoku: Nessuno.
    Simboli della Psiche attivi: 1
    Potenza Simbolo: +160.



    Parlato
    Citato
    Pipistrelli
    Yakusoku

  15. .

    Il Peso delle Informazioni


    - 4 -


    È agile. Porta il bastone al viso per parare il primo colpo e riesce a rimanere sul ramo. Che sappia usare il chakra adesivo dell'Akimichi? Non perde neanche mezzo centimetro. È tosto. Ma lo sono anche io. Arriva il secondo colpo con le gambe ma si accuccia, rapido, veloce. Lo schiva. Mi innervosisco. Allora carico l'ultimo colpo. Do il tutto per tutto, come mi ha insegnato Fukushū. La gamba arriva alta, rapida, troppo forte e violenta perché il mio avversario possa farci alcunché. Lo colpisco, lo sbilancio. Non prova a recuperare la posizione. Non prova a recuperare la posizione? Una caduta da quell'altezza potrebbe essergli fatale! Ho vinto? No, mi sembra impossibile, è stato troppo facile. Eppure sta cadendo. Col bastone riesce a raggiungere la sacca che gli avevo strappato dalle mani. La prende con la punta dell'arma. Maledetto! Lo vedo troppo sicuro di sé per uno che sta andando a spiaccicarsi al suolo. Deve avere qualche trucco. Ma quale? Bhè, non è difficile. Conta di fare nuovamente affidamento sui suoi serpenti, non c'è altra spiegazione. Lo hanno salvato prima, lo faranno anche ora. Ma ha fatto male i suoi calcoli: le cose non andranno come vuole!

    Controlla la sua caduta contro ogni mia previsione ed atterra sul ramo dove sono partito. Un movimento strano. È bravo.
    [Note]Non vedo come tu riesca ad atterrare sul ramo sotto a quello dove sei, ovvero, come scrivi tu stesso, quello dove era prima Sendo, con una spinta che ti arriva da davanti e punta a buttarti indietro ma siamo a combattere con degli studenti bianca, prendiamoci delle libertà. ahahah Dalla sua spalla, come preventivato, partono dei serpenti. Sapevo che sarebbe tornato sui suoi passi. Sono pronto! Mi lascio cadere, dandomi un leggero slancio in avanti per anticiparli e farmeli passare dietro la schiena. [Difesa I]Impasto Bassissimo.Riflessi: Bianca+1. Atterro davanti a lui. Si fa prendere dal panico, forse. Compie un errore grossolano. Io ne approfitto.


    Preso!



    Appena prova a muoversi, tiro un calcio frontale, un mae geri

    Mae-geri-kekomi-and-Mae-geri-keage

    basso, cioè keage, mirando alla bocca dello stomaco.
    [Azione I - AdO]Ti allontani con SA, causando AdO.

    Impasto Bassissimo in Velocità.
    Velocità: Bianca+1.
    Voglio spezzargli il fiato ed avere un vantaggio sulle sue successive difese. E per questo, non mi trattengo con gli assalti successivi. Utilizzo ancora la taijutsu di Konoha che mi ha insegnato Fukushū: il Vento della FogliaVento della Foglia - Konoha Senpuu
    Villaggio: Konoha
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    L'utilizzatore può sferrare due devastanti attacchi: guadagna 2 slot azione extra per attacchi con gli arti inferiori. Entrambi gli attacchi hanno Velocità o Forza incrementati di 2 tacche.Tipo: Taijutsu -
    Sottotipo: Potenziamento
    (Consumo: Medio)
    [Da studente in su]

    +2 Velocità.
    ! Senza ritrarre la gamba dal calcio precedente, provo a eseguire un mae geri kekomi. Cerco di colpirgli il volto e, immediatamente dopo, senza muovere il piede che mi sostiene e fa da perno, tento un mawashi geri, un calcio laterale, da destra verso sinistra, all'altezza del busto. Non è importante il danno o ferirlo: è importante la spinta che unisco a quel colpo, assieme al movimento rotatorio del busto tutto! [Azione II-III EXTRA]Cerco nuovamente di buttarlo a terra, questa volta, però, sto attento a dove porta il sacco col gatto. È quello il mio obiettivo, non devo dimenticarlo. Sfruttando il movimento del corpo, cerco di afferrare il sacchetto col gatto mentre cade. [Slot Azione IV]Dovrebbe essere gratuito, non essendo azione offensiva ma bon.

    Velocità: Bianca
    Sono disposto anche a sbilanciarmi, a gettarmi su di lui per prendere quel che mi serve. Se infatti prova a togliermi il sacchetto dalla portata, lo seguo nella caduta e, colpendolo mentre cade in faccia, cerco ancora di strappargli il sacchetto, per poi allontanarmi. Certo, cadere da quell'altezza non deve far bene a nessuno dei due. Ma io almeno sarei sopra di lui ed atterrerei "sul morbido". [Azione V, Slot Gratuito di Movimento, Azione Gratuita]Stat base.
    Spero si capisca il senso, in generale. Al massimo, se ne parla in privato.


    Il mio corpo è allo stremo. Ho bisogno di una pausa. Se non riesco a strappargli l'Obiettivo allora la missione è fallita. Ed in tal caso, devo scappare e pure velocemente. Per fortuna non sono ciccione come il mio sensei.






    Chakra:
    Vitalità:
    En. Vitale: 29/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 100
    Velocità: 100
    Resistenza: 100
    Riflessi: 100
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 100
    Agilità: 100
    Intuito: 100
    Precisione: 100
    Slot Difesa
    1: Schivata in avanti
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: Calcio allo stomaco
    2: Calcio alla testa
    3: Calcio circolare al busto
    4: Tentativo di presa sacchetto
    5: Caduta e cazzotto in faccia
    Slot Tecnica
    1: Vento della Foglia
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Tekken × 2
    • Respiratore × 1
    • Tonico Coagulante Inferiore × 2
    • Tonico di Ripristino Inferiore × 3
    • Accendino × 1
    • Kunai × 2

    Note
    ///
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