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¬Pyt.
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Ma qui non c'è nessuno...
Si disse Raven sconsolato, guardandosi in giro.
Bhe, forse è meglio che...
Non terminò la frase che da dietro un muro spuntò un vecchietto armato di una scopa antica quanto il mondo che spazzava quà e là, quasi inutilmente.
Speranzoso, il Ninja Nero si diresse verso lo strano tipo, per potergli fare qualche domanda.
Mi scusi, signore, non è che per caso sa dirmi dove posso trovare Febh?CITAZIONEEeeh? Chi siete? Chi è questo Geb? Aaah, dite Febh, il giardiniere? Vorrei saperlo dove sta, lo vorrei davvero, già, grrrhmble..coff, coff
Negli ultimi centoventi anni nessuno aveva mai risistemato così bene questo posto! Davvero! Ma ora è pieno di foglie e deve ramazzare, io sono troppo vecchio ormai per fare queste sciocchezze e queste cose e robe tanto faticose..gggrhmmb..
Ma quanti hanni ha questo?
Capito... Si entra da quel portone, al palazzo?
Chiese, indicando quella che sembrava l'entrata principale.CITAZIONEQuel portone è rotto da anni! Sta solo per bellezza...girate per il giardino, ci sono un bel pò di ingressi secondari...si..proprio così..già..
Raven guardò oltre il vecchio. Effettivamente, una rampa di scale portava ad una porticina.
Bhe Meriu, che facciamo, entriamo?
Aspettò poi una risposta per poter proseguire.. -
M e r i u `.
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Erano appena entrati nel grande Palazzo, residenza Yakushi, quando un gracile ed esile vecchietto, armato di scopa, sbucò da dietro un muro, parlando con i due Shinobi. Raven rispose prontamente, chiedendo al signore qualche importante informazione, senza però ricevere risposte significative. Subito dopo, il ninja Nero si rivolse a Meriu, che prontamente rispose. " Certamente. "
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Dici l'armadio svitato e il tizio quasi muto? Chiese, mentre accostava il grosso sacco a uno dei cassoni nella nettezza urbana, battendosi poi le mani per ripulirle alla meglio
Mah..Yasu sarà dietro a qualche gonna...forse quoi due sono entrati Completamente dimentico di non aver lasciato detto da nessuna parte dei possibili ospiti, il genin fece spallucce, invitando Ledah a entrare
Beh, vieni pure, così ti faccio vedere la casa..in cucina dovrebbero aver quasi finito con il liquore Avrebbe scortato l'impassibile ninja all'interno, dirigendosi poi verso l'ala del giardino da cui era venuto. La cucina era attaccata al palazzo principale, ma era palese, principalmente per la colorazione e i materiali, che era stata aggiunta in seguito alla casa, e non ne faceva parte. Un'ampia porta scorrevole era semiapert, mostrando uno scorcio di mobili e ogni tanto una sagoma che passava rapida. Fuori stava una kunoichi truccata di tutto punto, che pareva discutere animatamente con il suo specchio, criticando il rossetto.
Se te lo stai chiedendo: si: la cucina è stata aggiunta da poco..prima era nei sotterranei, e si entrava dall'altro lato del giardino, ma ora c'è un'invasione di ratti giganti...e ci vive unicamente un cugino mezzo sciroccato, fissato con l'elettronica...non ci sono mai entrato però... avrebbe aggiunto, pensoso, per poi chiedere E casa tua com'è? Vivi da queste parti? Yo, Nina! Sbottò, rivolto alla donna Questo è Ledah-san, un ospite! Non è che ne hai visto altri?
-------Dall'altro lato del Giardino, prima--------
Il vecchio continuava a farfugliare cose senza senso, mentre ramazzava a vuoto, intanto i due ninja, scese le scalette, erano davanti alla porta. Se avessero provato a scostarla, si sarebbe mossa senza grossi problemi, rivelando un corridoio scarsamente illuminato da un paio di lampadine appese al soffitto. Percorsi appena pochi metri la porta si sarebbe chiusa di scatto alle loro spalle, e se anche avessero provato ad aprirla non ci sarebbero riuscitiCITAZIONE[Serve una forza di 550 per aprirla, e se la si volesse sfondare ci vorrebbe una potenza complessiva di 120, se necessario, avrebbe Resistenza 300 per ogni evenienza]
Scatto subito seguito da una voce, che non sembrava avere una fonte precisa
intruuuusi...intru--bzzz--siiii bzzzz Provate a prenderm--bzzz-- Intanto un rumore di zampe sarebbe stato ben udibile...due grossi sorci, grandi quasi come cani di media stazza, avanzavano lungo il corridoio, con gli occhietti rossi puntati sui ninja..in testa sembravano avere un qualcosa che scintillava alla poca luceCITAZIONEI topi sono energie Gialle, ma crepano dopo aver preso appena 4 leggere. Sno a 9 metri circa da voi, il corridoio poi gira
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.CITAZIONEDici l'armadio svitato e il tizio quasi muto?
La descrizione calzava perfettamente, Ledah annuì.CITAZIONEMah..Yasu sarà dietro a qualche gonna...forse quoi due sono entrati
Ledah annuì nuovamente.CITAZIONEBeh, vieni pure, così ti faccio vedere la casa..in cucina dovrebbero aver quasi finito con il liquore
Ledah lo seguì senza dire una parola, passarono per il giardino nel quale si notava un pezzo aggiunto di recente, stnava col resto della casa per via dei materiali, lì vicino, c'era una Kunoichi che parlottava tra se' e se' del proprio trucco.CITAZIONESe te lo stai chiedendo: si: la cucina è stata aggiunta da poco..prima era nei sotterranei, e si entrava dall'altro lato del giardino, ma ora c'è un'invasione di ratti giganti...e ci vive unicamente un cugino mezzo sciroccato, fissato con l'elettronica...non ci sono mai entrato però...
Ledah annuì, quei ratti dovevano essere decisamente enormi per far fuggire i ninja dal posto e costringerli a costruire di fretta e furia un altra cucina...CITAZIONEE casa tua com'è? Vivi da queste parti?
Ledah gli rispose col tono assente:
"Effettivamente non sono molto lontano da qui, ma la casa dove abito è una delle peggiori di tutta Oto, purtroppo mi son dovuto accontentare, ho dovuto recentemente riparare a mie spese il bagno, per questo mi sono fatto commissionare la locandina del Neko Senzai."
Poi dopo essersi guardato intorno disse:
"E' difficile credere che in questo castello possano esserci invasioni di topi, posso capire nella mia baracca, ma qui sembra strano."CITAZIONEYo, Nina!
Sbottò Febh rivolto alla donna quando si avvicinarono, un curioso caso di omonimia con la sexy no jutsu...CITAZIONEQuesto è Ledah-san, un ospite! Non è che ne hai visto altri?
Ledah le rivolse un cenno della mano a mo' di saluto.. -
M e r i u `.
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Il Kaguya ed il Nero erano appena giunti nel grande giardino, prima di prendere un paio di piccole scale, che li condussero davanti ad un'imponente porta. Essa, non appena questi entrarono, si richiuse alle loro spalle, senza dargli la possibilità di passare. All'improvviso, Meriu si girò verso Raven per chiedergli qualcosa, ma venne interrotto da dei rumori di tipo metallico, che preludiavano l'entrata in scena di due topi, grossi quanto cani, che avevano sulla testa un aggeggio in metallo. " Divertiamoci. Anche se son due piccoli topi, un pò di divertimento l'avremo. "
Subito, il Kaguya estrasse la Wakizashi, al fine di colpire uno dei due topi con la lama, uccidendolo. Prima, lo colpì con un fendente verticale, dedito a colpirlo sulla schiena. Una volta che il colpo fosse stato portato a termine, avrebbe infilzato il "piccolo" topo con la Wakizashi, conficcandogliela nelle carni. Così, l'avrebbe di sicuro ucciso." Raven, l'altro è tuo. "
Avrebbe successivamente aspettato l'intervento del Nero.. -
¬Pyt.
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Ricevendo risposta affermativa dal Kiriano, i due si diressero verso la porticina.
Una volta entrati, la porta si richiuse dietro di loro.
Mh... Propongo di andare avanti.
Giusto il tempo per dire la frase, poi una voce risuonò nello stretto corridoio scarsamente illuminato.
Checaz...
Due topi di grandezza spropositata si dirigevano a passo veloce verso i due Ninja, con gli occhetti rossi che brillavano.
Meriu si occupò di uno, l'altro era tutto per Raven.
Uff... Miseri topi...
Avrebbe aspettato che il ratto arrivasse il più vicino possibile a lui, per poi cercare di conficcarlo al terreno con il Fuuma Kunai, mirando alla schiena.. -
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Dici davvero? Disse, a sentire delle riparazioni e dell'abitazione del compaesano Beh...cavolo, mi spiace... Mormorò, per poi aggiungere, sottovoce: ..ma se devo essere sincero pure questo posto era peggio di una sito archeologico prima che arrivassi...
Nina intanto aveva risposto al cenno di saluto annuendo, palesemente svogliata Non ho visto nessuno disse, con voce strascicata Ma comunque c'è Yasu all'ingresso, li avrebbe mandati di qua no?
Ehrrr...ecco...Yasu è...beh...scomparso...sai com'è...Beh..noi andiamo a cercarli! Spiegò il genin, spaendo bene che quando qualcosa non va come dovrebbe, le donne di casa Yakushi tendono a prendersela con la prima cosa che capita loro a tiro. Infatti tentò di afferrare Ledah per una spalla e farlo voltare, con l'intento di allontanarsi verso uno degli altri ingressi.
Ledah-san, ti prego scappiamo prima che Ogen-dono esca dalla cucina. Se fosse stato assecondato dall'ospite, Febh avrebbe fatto in modo di portarsi a distanza di sicurezza, fin davanti al portone d'ingresso. Beh, Ledah-san...credo che tu nemmeno immagini a cosa siamo scampati...ehmm...dicevamo? Ah, si, casa tua...ma scusa, come mai tutto a tue spese? Non hai parenti? O gente che conosci, magari amici dei tuoi.
Se invece Ledah non lo avesse assecondato, probabilmente sarebbe stato fin troppo tardi...e la porta si sarebbe aperta di scatto, portando un totale silenzio mentre una vecchina alta poco più di un metro e trenta varcava la soglia. Raggrinzita, coi capelli bianchi raccolti in una crocchia, aveva gli occhi come due carboni ardenti...non diceva nulla, ma si limitava a fissare Febh che, dal canto suo, era assolutamente paralizzato, con un velo di sudore che scintillava sul volto e un sorriso stentato O..Ogen-dono..
Lo sguardo di lei si sarebbe puntato anche su Ledah, accompagnato da due secche e aspre parole:
Chi sei?
-----Dal'altra parte, nel corridoio-----
I topi si avvicinavano sempre di più, ma quando il Kaguya estrasse l'arma si fermarono di colpo, gettando uno squittìo stridulo, forse erano più intelligenti di quanto non sembrasse, ma mentre quello preso di mira dal Kaguya rimase come in attesa, l'altro scattò rapido verso Razen, cercando di addentargli la caviglia ad una velocità impressionante [velocità 300, Forza 150] proprio mentre la lama del Fuuma-Kunai del ninja nero gli si piantava nella schiena [Subisci&Mena del topo]. Da quella distanza era ben chiaro che la cosa scintillante in testa era una placca metallica con una piccola borchia centrale.
Quando il metallo morse le carni dell'animale, inchiodandolo al suolo, la bestia squittì di dolore prima di accasciarsi, ma proprio mentre le gambe cedevano, una invisibile scarica elettrica avrebbe percorso rapida il suo corpo e il Fuuma-Kunai, fino al braccio di Razen, causando, se per qualche motivo non avesse mollato il metallo, una forte elettrocuzione [Potenza 20] che avrebbe messo KO il suo braccio per diversi minuti.
Contemporaneamente Meriu sferrava il primo colpo all'animale che lo aveva atteso. La bestia si scostò lateralmente, così che l'attacco del Kaguya non lo uccidesse sul colpo, infatti il ninja potè solo aprire una vistosa ferita sul fianco della creatura, tranciandogli di netto la zampa anteriore perdipiù. Ma quando piantò la sua corta spada nella schiena dell'avversario, troppo debole per schivare, pose fine alla sua vita, ma anche in questo caso una invisibile scarica avrebbe percorso tutta la strada fino al suo braccio, [potenza 20 e braccio KO per un pò] se Meriu non avesse avuto un qualche motivo per mollarla.
Comunque andasse, il corridoio proseguiva per poi voltare. una volta affrontata la curva ci sarebbero stati ancora sei o sette metri di percorso, poi delle scalette che salivano fino a quella che era presumibilmente una botola e che dava certamente a una stanza al piano terra del palazzo. Nel corridoio c'era anche una porta, nera e lucida, con un tappetino logoro in cui forse un tempo ci sarebbe potuta essere la parola Kitchen.. -
M e r i u `.
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Bastarono pochi attimi, ed il topo morì, sotto il colpo della Wakizashi di Meriu. Purtroppo, appena la punta della lama si conficcò nelle carni dell'animale, una scarica elettrica attraverso il corpo dello Shinobi, immobilizzando l'arto per diversi minuti. La Wakizashi cadde a terra, provocando un sonoro rumore metallico. Venne poi raccolta dal kaguya, che andò a prenderla con l'altro arto, il sinistro, non potendo utilizzare l'altro. Si accertò delle condizioni di Raven, per poi proseguire. Una curva, portò i due Shinobi ad un piccolo corridoio, il quale si interrompeva alla vista di una botola, alta nel soffitto, raggiungibile dopo una piccola scalata. Meriu ripose la Wakizashi nel fodero, per poi arrampicarsi con fatica, ad una mano. Aprì la botola, entrando in quello che sembrava essere un'ennesimo corridoio, attendo il compagno Raven. " C'è qualcosa che non sia a forma di rettangolo qua dentro ? "
Avrebbe atteso nuovi ordini.. -
¬Pyt.
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Come era prevedibile, i topi non caratterizzarono un grosso problema per i due ninja. Raven trafisse completamente il ratto, che però riuscì, in un disperato tentativo, a ferire il Nero, mordendolo ad una caviglia.
Dannata bestiaccia!
Lasciò andare il Fuuma Kunai per piegarsi a controllare la ferita. Non era nulla di grave, in fondo. Meriu, pur avendo ucciso il topo senza problemi, pareva aver fastidio al braccio che impugnava la Wakizashi.
Tutto bene?
Dopo aver ripreso l'arma, proseguirono per l'angusto corridoio, ritrovandosi davanti a delle scale che davano su una botola. Meriu l'aprì e si ritrovarono in un corridoio.
Bene, direi di proseguire. Chissà doveporcodemonio...
Esclamò, sentendo tornare il dolore alla caviglia.
Dici che quel dannato topo era infetto?
Comunque, andiamo avanti.. -
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Eppure, appena salita la botola, i due ninja si ritrovarono nel medesimo corridoio da cui erano saliti, di fronte alla stessa identica scalinata e alla stessa identica botola, con tanto di porta e tappetino su un lato. Voltandosi, avrebbero visto l'angolo che avevano svoltato dopo aver incontrato i topi.
Questa volta però la botola era pesantemente sprangata, e nemmeno le loro forze combinate la avrebbero smossa. Osservando attentamente, avrebbero visto un piccolo apparecchio vicino alla maniglia. Sembrava una lucina come quelle dell'albero di natale, e a quanto pareva si era fulminata. Era probabile che quello strano evento fosse collegato ad essa?
La porta con il tappeto davanti era aperta, ma non appena qualcuno la avesse spinta per varcarla, il tappetino sarebbe letteralmente scomparso, insieme a buona parte del pavimento, facendo cadere chiunque si trovasse entro tre metri dal legno in un lungo cunicolo...se coinvolti, come si sarebbero salvati?. -
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Febh fece notare a Ledah cme anche il Palazzo Yakushi avesse vissuto da vicino il degrado, prima del suo arrivo, dopo un breve scambio di parole con la Yakushi, Febh cominciò a dare segni di nervosismo: CITAZIONELedah-san, ti prego scappiamo prima che Ogen-dono esca dalla cucina.
Ledah venne praticamente trascinato da Febh verso il portone d'ingresso, dove Febh gli confidò:CITAZIONEBeh, Ledah-san...credo che tu nemmeno immagini a cosa siamo scampati...ehmm...dicevamo? Ah, si, casa tua...ma scusa, come mai tutto a tue spese? Non hai parenti? O gente che conosci, magari amici dei tuoi.
Ledah si chiese mentalmente a cosa fossero scampati, ma la domanda di Febh lo impensieriva maggiormente, rispose assente:
"Nessun parente, mi dissero tanto tempo fa' che ero un orfano, mi trovarono in un cestello, con un orsacchiotto e questa sciarpa rossa..."
Ledah s'indicò la sciarpa, poi continuò:
"Non posso andare in giro a chiedere soldi, per le riparazioni, vedrò di cavarmela a suon di lavoretti.". -
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Wow..nessun parente...beh, ho avuto più fortuna di te, allora sorrise, forse un pò imbarazzato. Da quel che ne so anche i miei sono morti..durante una incursione di mukenin, erano mercanti, ma ero troppo piccolo per ricordarmi qualcosa.. fece spallucce Ma uno degli shinobi di oto che difendevano il convoglio mi prese con sè...in pratica mi ha fatto lui da padre...anche se padre-aguzzino sarebbe più adatto
Bah, comunque è storia vecchia. In effetti non gli era mai pesata granchè la fine dei genitori, non poteva farci nulla, quindi perchè darsi pena? Certo che potevano sforzarsi un pò di più...chessò, almeno qualcos'altro oltre alla sciarpa...mah.. commentò, guardando l'ampio indumento di tessuto rosso Piuttosto, ma allora il nome Ledah chi te lo ha dato? quelli che ti han trovato, o era nella culla?
Per i soldi, beh, modi per tirar su qualcosa ce ne sono parecchi..all'ospedale ad esempio non c'è mai un cane...è sempre tetro..e al massimo ci trovi Shinodari o Yami..anche se non sei un medico potresti trovare lavoro lì...chessò, come inserviente.... -
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Febh parlò a Ledah della sua storia famigliare, della quale però non sembrava volersi curare, Ledah invece non sapeva niente delle sue origini, neanche di se' stesso, navigava nel buio più totale. CITAZIONECerto che potevano sforzarsi un pò di più...chessò, almeno qualcos'altro oltre alla sciarpa...mah..
Piuttosto, ma allora il nome Ledah chi te lo ha dato? quelli che ti han trovato, o era nella culla?
Ledah rispose con tono assente:
"Beh', c'era l'orsacchiotto ed il foglietto col nome, mi dissero che in un paese vicino, il mio nome era usato per indicare uno spiritello maligno che portava sfortuna a chi aveva vicino fors voleva essere un avvertimento, perchè seppure restai nell'orfanotrofio fino a 6 anni, venni sempre scansato da tutti, non ricordo altri dettagli di quel periodo però..."
Ledah sapeva che era meglio non premere su quel particolare, altre volte aveva provato di comprenderlo ed aveva avuto in risposta i mal di testa ed anche reazioni violente.CITAZIONEPer i soldi, beh, modi per tirar su qualcosa ce ne sono parecchi..all'ospedale ad esempio non c'è mai un cane...è sempre tetro..e al massimo ci trovi Shinodari o Yami..anche se non sei un medico potresti trovare lavoro lì...chessò, come inserviente...
Ledah si mise una mano nella giacca prendendo un libretto, porgendolo a Febh mentre diceva con aria assente:
"Io sono un medico o una mezza specie, quel libretto me lo ha dato Sayaka Okamikumo, la quale mi ha imposto un sigillo che m'impedisce di entrare all'ospedale, dovrò rispettare alcune condizioni particolari per poterlo fare in futuro, per ora, non posso lavorarci"
Si riprese il libretto reinfilandoselo nella giacca.. -
Ryose.
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SPOILER (click to view)Legenda
Narrato
-parlato-
§pensieri§
Il calore della fucina, una sensazione intesa e ricca di energia, battevo con forza il metallo di quella che sembrava una Katana, perfettamente rifinita, leggera e affilata, di una lunghezza di circa 1,5 metri, u8na spada grande, il cui manico era lavorato in modo da sembrare una roccia magmatica, di colore nero lucido, ammirai il mio lavoro, con sguardo critico, una leggera imperfezione, andava rimossa dal ferro, con pochi colpi eliminai anche questa banalità, immergendo la lama bollente in una miscela contenente carbonio, lasciandovela a mollo in modo che il ferro temprato diventasse acciaio.
§ Anche per oggi ho finito, questa deve andare al ... §
Sporsi le mie mani callose verso un taccuino polveroso, cercando il destinatario dell’arma.
§ ... signor Camjio Senbon §
Finita la spada la portai al gigantesco Camjio Senbon , un sorriso paffuto, mentre gli consegnai quella spada, che pareva quasi una wakizashi in suo pugno.
Un sorriso paffuto e sereno, mentre mi ringraziava, porgendomi il denaro.
- Grazie -
Le mie parole, mentre mi infilavo a casa, per farmi un bagno, poi armato di tutto punto, con il mantello a coprire la mia figura mi incamminai verso il palazzo Yakushi, era ad tempo che ci pensavo.
La rigenerazione, l’abilità che gli appartenenti a quel clan praticavano da anni era strabiliante, mi attirava particolarmente, quasi il mio chakra mi stimolava ad andarvi incontro, carico di energia primordiale e vitale, però prima avevo una cosa da fare, diventare membro del clan, questo era il motivo per cui mi dirigevo verso il palazzo.
Giunsi davanti al sontuoso edificio, tre piani, decorati di tutto punto, delle mura esterne ed una guardia all’entrata.
-Scusi vorrei entrare, potrebbe farmi passare ?
Sono Ryose Genin di Oto-. -
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La guardia aveva con sè una lancia tenuta pigramente sopra la spalla sinistra. Gettò una lunga occhiata sdegnata al genin, poi disse, cona aria di sufficienza Mi spiace, ma non mi hanno informato di visite da parte di qualche ragazzino. Questa è una residenza privata, non è che facciamo entrare chicchessia. La guardia spostò il peso da una gamba all'altra Cosa sei venuto a fare, esattamente? Chiese, fissando l'altro negli occhi. .
