Villa Mikawa

Residenza di Aloysius Diogenes

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    << Piacere mio...Feng ? >>

    Che l'entrata sarebbe stata destabilizzante, Jotaro se lo aspettava; ma trovare Diogenes così energico era effettivamente una sorpresa, l'ultima volta che si erano visti, non sembrava godere di ottima salute, nonostante fossero passati forse mesi. Il gigante di Oto sembrò un attimo fissare l'ospite con lo sguardo di chi ha visto un fantasma, o uscire un insetto che era convinto di aver schiacciato. Il Jaku passò dall'imbarazzato al molto imbarazzato, soprattutto per la cascata di parole che uscì in un attimo dalle fauci sanguigne di Oto; il quale un tempo avrebbe parlato sottovoce anche in una stanza vuota e ora stava praticamente facendo un comizio su Jotaro davanti al tizio presente in loco; che Jotaro continuava a non conoscere, ma che emanava come una sensazione di familiarità. Probabilmente un'impressione. Diogenes sembrava molto "aperto" con questo individuo, sebbene sembrava fosse appena uscito da un discorso piuttosto alterato, per via della voce, non solo dal pavimento devastato dove aveva impattato quella grossa falce, sintomo di una conversazione non troppo amichevole.
    Mentre Aloysius rivolgeva domande a Jotaro, questo sembrò ignorarlo con il viso, data la ricerca spasmodica di "qualcosa" in mezzo agli oggetti della stanza. Rispose a modo suo, con un cenno della mano e una sorta di grugnito mentre scavava sulle scrivanie, come per dire a Diogenes "un attimo un attimo, tutto ok, arrivo". Trovata una matita abbastanza grande, Jotaro cercò di annodarvi la lunga chioma di capelli, per poi andare a sedersi su una pila di libri vicina al colosso.


    << E' dove penso tu l'abbia lasciato, sta bene, riposa di sotto, nella "dependance" che penso sia stata edificata da quel tuo sottoposto col gusto dell'orrido, a giudicare da come è conciato. [Fyodor ndr.] >>

    Mentre rispondeva, Jotaro, praticamente seduto accanto a Diogenes, ma più in basso, lo fissava in volto, mentre ogni tanto lanciava delle codate con gli occhi al tizio sconosciuto. Azione che si ripetè più volte durante la domanda successiva del colosso, che tutto sembrava, meno che reticente. Il Jaku fu un attimo scomposto dall'atteggiamento del Mikawa, non si aspettava un risvolto simile.

    << Uhm si, riguardo quello...Diogenes, chi è il tizio alto con la falce che ci sta fissando? >>

    Non che volesse realmente una risposta sia chiaro, era per far capire all'alleato immemore, che la conversazione lo stava mettendo un attimo a disagio, considerato che era dalla nascita che non spiattellava i fatti suoi, e di Diogenes, davanti a un tizio conosciuto circa 30 secondi prima. Ma rispose ugualmente, cercando di far capire, ma non troppo. Dato che lui stesso non aveva praticamente risposta alla domanda postagli.

    << Perduto è esagerato, dimenticato piuttosto. Di mano mi è sfuggito il mondo, pare che non possa DAVVERO lasciarvi meno di un decennio da soli, senza che si verifichino...fastidi. Il tuo studente lì, Eiatsu, è davvero un prodigio, lo dico sinceramente; ma ha...ecco, richiesto i miei "servigi", l'ultima volta che ci siamo visti, senza prendere le dovute precauzioni, e penso di aver perso qualcosa durante il lavoro. >>

    Emise un sospiro profondo a pieni polmoni, lasciando leggermente cadere la testa tra le ginocchia, per poi tirarla nuovamente su, mostrando un corpo particolarmente in forma, come forse non era mai stato.

    << Non so bene cosa sia successo l'ultima volta, ne so quanto te, per quanto detto da me possa sembrare assurdo, ma cercherò di scoprirne il più possibile. Io sto bene comunque, grazie di aver chiesto. Con l'aiuto dei tuoi assistenti mi sono messo in contatto con il grande capo...>> Disse disegnando nell'aria il simbolo di Jashin <<...sai come vanno queste cose, una battuta qui, una scazzottata là, e sono riuscito, non so ancora bene come, a strappargli un affare irripetibile, quello di tornare qui in affari, in cambio della mia...longevità. Ecco, mettiamola così. >>

    Per quanto l'intera conversazione fosse praticamente in codice, era riuscito persino a dargli un senso compiuto. Era risorto, aveva perso l'immortalità, Eiatsu aveva perso l'Edo e lui il chakra.
    Beh, non proprio tutto era necessario dirlo, almeno per il momento. La scena era abbastanza imbarazzante.
     
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    La Villa dei Morti Viventi

    Diogene negò di avere alcun legame con Yashimata.
    Le cose sono due: o ci sta prendendo per scemi...
    Oppure è innocente, fratello.
    Veramente pensavo: oppure ha ordinato a qualcun altro di usare Yashimata, e quindi è una mezza verità la sua.
    In effetti, un tipo del genere dubito sappia anche solo lontanamente cosa sia l'innocenza! AHAHAHAHAHAH
    In quel di Ame ho scoperto che il caro Yashimata è morto qualche anno prima di Shiltar, addirittura, ci crederesti? Quindi vedo difficile che abbia attaccato Kiri quando il suddetto Mizukage era ancora in vita. E tu hai questa buffa tecnica che usa cadaveri, sai, a pensar male spesso ci si azzecca., tagliò corto il Risorto, senza rivelare che era stata una venditrice di informazioni in quel di Ame, quando ancora lui non era tornato nei territori accademici a rivelargli quelle informazioni, che inserivano la morte di Yashimata addirittura prima di quel di Shiltar stesso.

    La discussione, comunque, degenerò, come spesso accadeva, verso l'assurdo.
    In effetti, fratello, abbiamo la sfortuna di ritrovarci in situazioni del genere, ho notato fin troppo spesso.
    Purtroppo è vero...
    Il Mikawa, infatti, stava per obiettare qualcosa alla notizia che il defunto Mizukage aveva esaurito il proprio chakra, genuinamente sorpreso (o almeno tale sembrava), quando un individuo nudo pensò bene di entrare nella sala, affermando che gli era sfuggito qualche "dettaglio".
    Anche i vestiti gli sono sfuggiti, a quel che vedo da qui!
    Zitto, bestia!
    E quella nuova esclamazione mentale fu dovuta, principalmente, al fatto che il padrone di casa chiamò lo sconosciuto "Jotaro" e l'unico Jotaro di cui in vita sua il Kaguya aveva sentito parlare era stato il figlio di Ayato Jaku, lo stesso che gli aveva rimandato indietro il cadavere dell'ex Jinchuuriki del Sette Code, Kamuro ... non si ricordava il cognome..., assieme alla Samehada.
    Le parole successive, poi, furono ancora più strane: non tanto perché chiedeva di Eiatsu, ma perché diceva di aver perduto il suddetto Jaku e che delle cose erano uscite dal suo corpo.
    La situazione si sta spingendo un pò troppo in là per i miei gusti... un uomo nudo a cui escono cose dal corpo è fin troppo per me.
    Non posso darti torto, fratello...
    Piacere... Jotaro, fu l'unico commento del Kaguya alla presentazione fatta da Diogene, rispondendo al saluto dell'altro, mentre cercava di mettere insieme le informazioni, ascoltando anche le parole dell'altro, che, intanto, non si preoccupò di trovarsi un pantalone, no, sì legò i capelli.
    Le prime parole del nuovo arrivato furono sulla posizione di Eiatsu in una qualche dependance, prima di chiedere proprio chi fosse il Risorto.
    Sono un Mercenario che ha lavorato qualche volta con il Mikawa-san qui, condividiamo qualche interesse socio-politico per alcuni territori fuori dai confini accademici, per così dire., spiegò con tono pacato il Kaguya, prima di poggiarsi la Falce di Luna sulle ginocchia, Se però ti fa stare più sereno, Jotaro-san, mi metto a lucidarmi la Falce mentre parlate., avrebbe concluso scherzoso.
    La frase può risultare più moralmente dubbia e soggetta a doppi sensi di quanto tu abbia potuto volere, lo sai vero?
    Non avrei saputo dire qualcosa di più dubbio e fuoriluogo nemmeno se avessi avuto io il controllo!

    Ad ogni modo, il Risorto sarebbe rimasto in silenzio, cercando di capire qualcosa di tutta quella situazione.
    Gli è sfuggito di mano il mondo per un decennio?
    Così tanto tempo è passato dalla morte di Kamuro?
    Posso far notare che un uomo nudo sta dicendo che Eiatsu ha richiesto i suoi servigi senza le dovute precauzioni?
    Zitto, Mostro!
    Il suo gran capo... quel simbolo che ha disegnato lo vidi usare da un altro sgherro di Diogenes, una volta, in una missione assieme ad Itai... forse erano collegati?
    Tornato in affari senza la sua longevità? E che vuol dire?
    Se ben ricordo, quel tizio che incontrammo con Itai poteva infliggersi ferite e farle sentire agli altri, forse questo Jaku sapeva fare la stessa cosa ed ora non più? Può essere possibile?
    Disse il rancore di un uomo morto a quello di una Fenice nel corpo di un uomo Risorto...
    Se vi può consolare, non ci ho capito granché..., fu l'unico commento del Risorto alla fine del dialogo fra gli altri due.
     
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    Quell'insolito ed inaspettato incontro a tre univa passato, presente e futuro in un connubio perfetto; e il motivo era alquanto banale: il fu SHiltar Kaguya e Jotaro Jako erano gli unici due ninja stati in grado di sovvertire la sorte e cavalcare le avventure di un tempo non proprio! Ma allora Aloysius cosa ci entrava in tutto questo? Altra domanda scontata: il Garth era il presente e il futuro di un mondo in mutamento, nel bene o nel male, a seconda da che punto di vista lo si stava guardando.

    Continuare a fingere con il Nukenin aveva ora poco senso, dopotutto Aloysius aveva appena scoperto che il suo giochetto con l'ex Mizukage non era andato come aveva sperato, quindi (forse) qualcosa gli era dovuto. Avrebbe quindi ritrovato la giusta calma per affrontare quella doppia questione che gli si poneva ora davanti.

    " Il sapere è potere, diversi importanti condottieri e pensatori del passato hanno diffuso questo concetto fino a renderlo un paradigma per molti. Tuttavia io invece dico che solo il potere è potere. Yashimata è sotto il mio controllo? Si. Ogni azione a lui riconducibile è stata da me ordita? Si. E il motivo ormai di dovrebbe essere ben chiaro Feng Gu: se solo il potere è potere allora bisogna salire in cima alla catena di comando di questo mondo, nel posto dove nessuno può importi nulla, per ottenerlo. A te ora tocca scegliere se vorrai continuare ad essere dalla parte giusta durante questo processo: ma di certo questo già lo sai, non ti reputo affatto uno stolto e i doni che ti ho dato, la Pietra prima e la Falce ora, non sono altro che un modo per facilitare questa tua decisione. Oggi ho voluto che tu chiudessi con il passato e che ti rivelassi per quello che sei pronto a diventare...Voglio il tuo potere, l'uomo che sei ora, e non quello che una parte di te è stata, per estendere il mio dominio ad Ame e ingigantire il mio esercito con la forza dei nukenin. "

    Schietto e diretto. Non vi era motivo per girarci attorno: il Mercenario sapeva bene di cosa il Garth era capace di fare, l'impresa con lo Yonbi ne era una prova schiacciante e la stessa verità sulla fonte degli attacchi di Yashimata rendeva la posizione dell'Otese più forte. Diogenes voleva fare la guerra al mondo intero ma necessitava di alleati potenti per aumentare le sue probabilità di vittoria...avere Ame dalla sua poteva essere la carta vincente e Feng Gu era il ponte più immediato per inglobare la Pioggia. Un'operazione tutt'altro che scontata anche con l'Asso in erba dalla sua parte.

    " Se sei nella mia villa allora hai già fatto la tua scelta perchè, come ho detto in precedenza, non sei uno stolto e la casa del nemico non è un buon posto dove professarsi tale. In ogni caso ti darò qualche minuto per una risposta definitiva, intanto permettimi di onorare anche l'altro mio ospite..."

    Lasciando il Kaguya con quell'interrogativo, si sarebbe avvicinato a Jotaro a passi lenti fino ad arrivargli molto vicino. Quindi avrebbe allargato le enormi braccia e, in un istante, avrebbe mutato l'espressione seria del volto in un largo sorriso colpendo il ninja con due belle pacche sulle spalle.

    " Ahahah sei...tornato?! Lo sapevo che quel corpo cadaverico non poteva essere il tuo involucro per sempre! "

    Dopo anni di contatto con i risorti dell'Edo, aveva imparato due cose sul loro aspetto e quello di certo non corrispondeva a quello che imparato ad accettare in tutti questi anni. Quel ninja, in vita, lo aveva abituato ad accettare il "mistero" nel giusto modo e così il gigante di Oto avrebbe fatto accogliendolo a braccia aperte! Quindi, tornando un po più serio, avrebbe detto:

    " Spero solo che Oto non abbia deciso di farmi perdere lui per riottenere un altro suo figlio...non ho capito cosa è accaduto li sotto ma avrai tempo per spiegarmelo con maggiore calma e accuratezza."

    Aveva già rischiato di vedersi provato di Eiatsu e forse solo Jashin poteva sapere quanto prezioso forse per il Mikawa e i suoi piani quel gracile ragazzo amante dei cadaveri. In ogni caso, pensare che davvero il chunin fosse entrato in contatto con il Dio era fuori questione...probabilmente quelle parole erano frutto di chissà quale tecnica o pratica escogitata per rompere il legame che univa lo Jaku al mondo dei morti.
    Aloysius avrebbe quindi rivolto il suo sguardo verso la porta della sala, dova sapeva fosse appostata Yachiru, e con quel semplice gesto avrebbe fatto intendere alla ragazzina di accertarsi delle condizioni del Jonin. Ukitake ed Unohana avrebbero saputo cosa fare meglio di lui, era inutile preoccuparsi più del dovuto.

    " Ma accomodati, il fuoco è acceso e sarebbe un peccato non farti provare il suo tepore ora che il tuo corpo te lo permette nuovamente! Mettendomi nei tuoi panni, le uniche due cose che vorrei fare da risorto sarebbero una bella mangiata e una lunga scopata! E per tua fortuna il nostro cuoco è strepitoso e le puttane sanno bene qual'è la strada per Villa Mikawa! "

    Il colosso gli avrebbe ceduto quindi la sua poltrona mentre si sarebbe semplicemente accostato sulla pietra del grosso camino. C'erano tante domande da fare ma prima doveva forse accertarsi di avere due compagni come ospiti; a quel punto le uniche parole che uscirono dalla sua bocca furono:

    " Allora, Feng Gu, rimani a cena con noi? "

    gO6qhoj

    Che modo garbato per un ultimatum.

     
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    Un Invito Cordiale

    Perché ci capita sempre gente così?
    Mi sfugge che intendi con "così", fratello...
    Esaltati? Presentami un solo individuo fra questi ninja d'alto livello, o così detti tali, che abbiamo incontrato da quando siamo stati creati, fratello,
    che non sia un esaltato...

    AHAHAHAHAHAHAHAH!!!
    Non che tu sia migliore, fratello...
    Grazie, sempre molto schietto...
    Ho questa virtù, al contrario di te.
    E mentre questo siparietto iniziava nella mente del Risorto, dopo la più sincera risposta di Diogenes relativamente al suo coinvolgimento con il morte, o più correttamente non-morto, Yashimata, il Kaguya stesso si trovava a pensare (per quanto possibile con delle voci nella testa) che nemmeno gli interessava una buona parte del discorso altrui.
    Alla notizia che il Mikawa controllava Yashimata, quando lo aveva confermato, Zong Wu aveva soltanto alzato leggermente le spalle: non gli importava dell'attentato di anni fa a Kiri, non più. Forse il defunto Shiltar si sarebbe potuto infuriare, chissà, forse se il cadavere rianimato con cui aveva combattuto aveva avuto modo e tempo, si era veramente infuriato per quella scoperta, ma lui? Il Risorto non s'interessava di Kiri, s'interessava solo della sua Vendetta.

    Potere, tutti il Potere cercate! Ognuno per i propri fini, ma tutti cercate il Potere!
    Ovvio che tutti vogliono il Potere, fratello! Noi lo vogliamo per la Vendetta! Lui per qualcosa di più effimero: con questa storia della catena alimentare...
    Ricordi che un tempo anche tu avevi il comando?
    Eri un Kage, no?

    Zitto, idiota! Piuttosto questa storia dei doni, mi sembra che non abbia chiaro che lui ci ha solo restituito ciò che era mio! E che quindi è di diritto nostro!
    Vuoi litigarci? Non ho ben capito...
    Non sono venuto fin qui per quello, lo sai bene...
    Questo pensava durante lo strambo interagire fra il gigantesco Mikawa ed il suo sconosciuto amico nudo (o almeno inizialmente sconosciuto): della seconda parte del loro discorso, in effetti, il Risorto non seguì nemmeno tanto finché il gigante di Oto non pensò bene di definire l'altro come un "risorto" a sua volta.
    Ehi! Qui l'unico Risorto siamo noi! Se quello non è un cadavere ambulante, che si trovi un altro termine per essere etichettato!
    Cos'è? Ora facciamo anche i preziosi sul fatto di essere un Risorto? AHAHAHAHAHAHAH
    Vogliamo riflettere sul fatto che questo Mikawa sta architettando? Di certo non si preoccupa solo di difendere il suo villaggio! Lo abbiamo aiutato a prendere lo Yonbi...
    Non è che il caro Risorto qui, senza di noi, sia stato di grande aiuto quella volta...
    Controlla cadaveri come questo Yashimata e te,
    fratello...

    Non sono molto sicuro che controlli ancora il mio cadavere, o almeno, mi auguro per lui che non lo controlli più...
    E vorrebbe che lo aiutassimo a controllare Ame!
    Non ci metteremo di certo contro quelli altri per lui... ma potrebbe essere lui a darci una mano con Ame per ciò che ci serve realmente! Il Potere di Ame fa gola a tanti, chissà che non lo faccia anche a chi veramente ci preme!
    Come potrei dire di no ad un invito a cena così gentile? Certo che resto., avrebbe nel frattempo risposto il Risorto alla proposta di cenare del Mikawa, non che non cogliesse alcuni sottili sfaccettature nel tono e nei modi dell'altro, ma aveva i suoi di obiettivi, non per forza dissimili da quelli dell'altro, relativamente alla Pioggia, chissà che Diogenes non potesse essergli utile.
    Era tutto da scoprire in tal senso.
    Spero tu sappia cosa stai facendo, fratello.
     
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    Sfoltire l'Erba alta



    Jotaro rimase stupito di molte cose nei minuti seguenti, soprattutto dal suo vecchio collega. Non solo il colosso sembrava del tutto o quasi rimesso dal loro ultimo "incontro", ma persino il suo carattere era cambiato, come avrebbe scoperto in seguito. Il grosso otese sviolinò un lungo discorso riguardo lui, Yashimata e tante altre cose che lo legavano al tizio che a quanto pareva si chiamava davvero Feng Gu. Una scena insolita per il non così giovane resuscitato, che poco o mai aveva visto il Garth cimentarsi in una simile esposizione di verità su se stesso. Doveva avere molta fiducia in quell'uomo misterioso, oppure voleva guadagnarsi la sua. Ad ogni modo il Colosso non aveva perso il suo fuoco con gli anni, e questo era molto rincuorante, considerando le brutte lune che sarebbero arrivate nel prossimo futuro. Terminata l'arringa, Jotaro rianalizzò tutto il discorso e solo alla fine si rese conto di cosa aveva appena detto il Mikawa. Conquistare Ame? Diceva sul serio? Una forza come la sua, stabile, in uno dei territori più turbolenti del continente poteva dare a tutti una speranza di unione contro i veri nemici che ordivano chissà cosa dietro le quinte.
    Improvvisamente al ninja delle ombre fu chiaro cosa fare, assistere il Garth nelle sue mire, affinchè stabilisse il suo controllo sulla Pioggia. Solo i Kami sapevano quanta sicurezza avrebbe portato al mondo un evento come quello che andava anelando il colosso, e doveva essere supportato, ad ogni costo.

    [...]

    Jotaro tornò sul piano materiale da quello dei suoi pensieri quando Aloysius si trovava ormai praticamente addosso a lui e lo stava accogliendo a pacche. Per la prima volta, in tutta la sua vita da quando si conoscevano, il ninja rispose al gesto fraterno, abbracciando letteralmente il colosso. O almeno ci provò, data la sua stazza abominevole. Qualcosa doveva averlo turbato abbastanza, da fargli abbassare le normali barriere di antisocialità e sfiducia che lo avevano sempre contraddistinto, oppure provava qualcosa di così oscuro e recondito, da aver bisogno di ogni possibile alleato, soprattutto i più stretti.
    Lasciata la presa, rassicurò nuovamente Aloysius.

    << Il rampollo sta bene, riposa ora. Si riprenderà in un giorno o due, ha attraversato uno sforzo periglioso, e ha dato prova di grande concentrazione e sangue freddo. Hai un ottimo alleato. >>

    Ovviamente parlava di Eiatsu, anche se di tanto in tanto, Jotaro si voltava verso il tizio sconosciuto. Continuava a non avere la minima idea di chi fosse. Eppure era convinto di averlo già incontrato. Da vivo era un abile sensitivo, eppure ora non aveva la minima idea di chi fosse questo Feng Gu. Un individuo capace di uscire fuori dal nulla e arrivare a ordire piani nel salotto di Aloysius, nel giro di qualche anno? Non doveva essere un ninja comune. Inoltre quella falce gli faceva come uno strano effetto. Forse era lo stress del ritorno. No, non conosceva Feng Gu.
    Riguardo l'involucro cadaverico, forse Jotaro avrebbe preferito restare cadavere.
    Certamente sbarrò gli occhi il Jaku, quando il suo impostato amico gli offrì cibo e puttane, quasi da pietrificarlo e fargli scendere una goccia di sudore lungo il lato della fronte. Doveva essere invecchiato a suo modo pure lui, a forza di stare sigillato in quel covo di allucinati che era Oto.

    << Cos..? Ti prego, no non esiste ahahahahahahahah. La prima e unica cosa che voglio fare è mettermi al lavoro, essere tornato mi ha fatto capire quanto valga davvero il tempo, e quanto poco ne abbiamo. Non posso perdere tempo a fottere come un coniglio...>> Lo stomaco del ninja non fu della stessa opinione e gorgogliò rumorosamente. << Però, penso di avere tempo per un po' di carne. Mi sembra di non aver toccato cibo per più di un lustro. >>

    Avrebbe atteso la risposta di Feng Gu prima di dire altro. Sebbene non volesse restare alla villa troppo a lungo, dato tutto quello su cui doveva aggiornarsi, era sempre lui, e non gli piaceva rinunciare al galateo. Quando fu sancito che la tavola sarebbe stata apparecchiata per tre, Jotaro avrebbe forse stupito Diogenes, con un'uscita che tutto avrebbe potuto dare da pensare, tranne che di essere uscita dalla bocca dell'attento, calcolatore, e strategico Jotaro, che in tutta una vita aveva solo ordito nell'ombra.

    << Garth, non posso restare a lungo, il torpore del "sonno" mi ha reso fragile come una libellula, ho bisogno di tornare in forma, e intendo stabilirmi da qualche parte. C'è lavoro da fare, gente da organizzare, oggetti da mettere assieme e vorrei che gentilmente mi rimediassi dei calzoni, comincia a farmi freddo ai rotoli di famiglia. >>

    Durante la cena, si sarebbe seduto abbastanza vicino al colosso, ma non da restare distante da Feng, non era un maleducato, e avrebbe ripreso a parlare, come se la casa fosse la sua. Come se non fosse stato morto fino a un'ora prima, preoccupandosi ben poco, a questo punto, della segretezza.

    << Vi vedo impegnati a ripulire e organizzare cose, quindi non voglio esservi di intralcio. Qualcuno di voi ha affari nel paese dell'Erba? >> Avrebbe detto avventandosi sul del pollo, se ci fosse stato. E per il bene di Diogenes, avrebbe fatto meglio a far arrivare del pollo a quella tavola. Ingoiato un grosso boccone, con la gola ancora piena di carne, avrebbe lasciato uscire una leggera sparata. Proprio lontana dallo stile che lo aveva contraddistinto.
    << Perchè ho intenzione di conquistare Kusa. >>


    Forse intendeva l'animo dei cittadini di quel luogo. O i loro cuori. Non certo geopoliticamente. E sempre come se la festa fosse la sua, ignorò il fatto di aver detonato l'incontro, pressochè segreto, di due persone, e continuò a parlare come se non lo avesse fatto per anni.

    << Feng dico bene? E' un piacere. Aloysius, come vanno le cose altrove? Chi sono i Kage? Sono stati ripristinati a Kumo e Iwa? L'accademia come se la passa? Nessuno ha attaccato mentre ero via? >> Normalmente era sempre stato di centellinare le informazioni, criptico, quasi spettrale quando parlava di queste cose. Quel giorno per niente. Qualcosa lo stava DECISAMENTE turbando. Eppure non fingeva, chiedeva sinceramente informazioni, e voleva sinceramente prendersi un intero paese.

    << Cerchiamo di riunire i paesi più piccoli, poi ci occuperemo di eventuali rivoltosi in quelli maggiori. La mia rete di contatti si è sicuramente deteriorata in mia assenza, ho un sacco da fare, quindi non prepararmi alcun letto, anche se ti ringrazio. >> Il bello era che sembrava stesse parlando di un trasloco, piuttosto che di un rimaneggiamento della politica mondiale. Essere morto, per davvero stavolta, aveva decisamente sconvolto le sue priorità.

    Eppure la falce di Feng sembrava familiare.
    La sua invece dove era finita?
     
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    Feng Gu era di poche parole, sebbene si intuisse dal suo sguardo la disputa interiore che attanagliava i suoi pensieri. Dopotutto come biasimarlo, fino a pochi minuti prima aveva difronte il suo passato ed ora era stato catapultato direttamente nel futuro attraversi i piani del Colosso. Accattare l'invito a cena era un modo come un altro per rispondere affermativamente ad una domanda molto più rilevante e che in qualche modo voleva creare un canale preferenziale di comunicazione tra Ame ed Oto...quindi Aloysius rispose con un largo sorriso alle parole del nukenin.

    Riguardo a Jotaro, invece, la storia che lo aveva condotto fin li e questa volta con il pieno controllo di un corpo capace di sanguinare da un lato rendeva il Mikawa contento sebbene, dall'altro, lo rendeva irrequieto: sapeva che per un "miracolo" di così grande entità serviva un sacrificio equo...Tuttavia cancellò le sue preoccupazioni sullo stato di Eiatsu, del quale si stavano già occupando i suoi gregari, per tornare concentrato sulla discussione con il suo vecchio alleato; ad uno schiocco di dita una figura femminile, evidentemente non molto distante dalla porta, sarebbe entrata nella stanza.



    " Jotaro-san, mi segua. "

    Matsumoto avrebbe condotto il Risorto da meno tempo reintrodotto al mondo dei vivi ai piani superiori per fornirgli dei vestiti puliti e, volendo, un bagno caldo. Nei limiti del possibile avrebbe soddisfatto anche altre richieste da parte dell'Otese, il quale sapeva essere uno dei pochi ninja che avesse goduto della stima di Diogenes...e dio solo poteva sapere quello che era disposta a fare quella donna pur di rendere felice l'uomo che ormai serviva da anni.

    " Perdere tempo non è mai stato un mio stile di vita...parleremo di tutto difronte a del cibo caldo. Intanto ti lascio nelle mani di Matsumoto."

    L'Asso, invece, avrebbe potuto godere della compagnia di Aloysius in quella mezz'oretta che mancava alla cena. Lo avrebbe dunque invitato a seguirlo attraverso le sale della villa come un buon padrone di casa è solito fare quando un nuovo ospite giunge nella sua dimora. La magione non era affatto nel culmine della sua bellezza, quando ogni elemento di arredo era tirato a lucido, ma anche in quello stato di leggera decadenza trasudava di storia e di potere: la casata dei Mikawa era tra le più importanti nella Rosa d'Acciaio e la sua filiale Otese aveva da sempre sfornato ninja di grande spessore...
    Il Colosso, che sapeva come intrattenere un ospite, non perse tempo per rendere protagonista Feng Gu all'interno di quello scenario che, tutto sommato, poteva risultare del tutto estraneo persino al ninja che diversi anni prima chiamava "maestro". La sala dei trofei aveva cambiato aspetto, ancor prima che Febh la sventrasse posseduto dal Dio del sangue: gli artefatti ora erano nascosti e al loro posto vi era solo un diario posizionato su di un'anonima colonnina forata in cima.

    " Forse vale la pena di svelare qualche altarino del passato, in modo da conferire maggiore robustezza a questa alleanza appena nata..."

    Il Mikawa si era avvicinato a quel vecchio tomo con il suo solito sorriso beffardo; avrebbe quindi trovato la pagina corretta per poi infilare le dita della mano mancina in quei fori antistanti, muovendole in una lunga sequenza tutt'altro che banale da percepire e memorizzare [Diario di Yashimata + Codice a Fori]. Poco dopo si sarebbe sentito un sonoro "click", il classico rumore di un meccanismo sbloccato e con esso l'apparizione di uno scompartimento segreto in cui erano incastonato un grosso rotolo variopinto.
    Forse, qualora davvero la voce di Shiltar continuasse ad abitare la mente del ninja, Feng Gu avrebbe potuto intuire qualcosa ma, anche in caso contrario, il jonin di Oto avrebbe chiarito tutto avvicinandosi a quell'oggetto e imponendo le mani per la tecnica del richiamo:

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    " Le Katane e Wakizashi di Kiri...quelle destinate ai migliori ninja della Mano Bianca e Nera della Nebbia.
    Un colpo basso, devo ammetterlo, quello di penetrare a Kiri sguarnita del suo Kage e di Itai...ma dovevo vendicarmi in qualche modo della morte del mio amministratore, no? "


    Erano armi pregiatissime, di gran lunga superiori alle normali lame in commercio e soprattutto in grado di sbloccare capacità uniche da poter sfruttare qualora si avesse avuto la pazienza e la capacità di brandirle degnamente. Ad Oto vedere Katane di quel livello era una cosa più unica che rara e forse anche per il commercio nero di Ame erano oggetti da poter trovare in poche bancherelle di nicchia, magari a prezzi esorbitanti. Ad ogni modo,

    " Ricordo che i coccodrolli del Kaguya erano avversari temibili...puoi ancora accedere a quelle conoscenze? "

    Si stava informando delle capacità di quel ninja, era evidente; durante lo scontro con lo Yonbi aveva potuto farsi un'idea ma la ferocia del Cercotero non aveva consentito al Mikawa di prestare attenzione alle mosse dell'Asso in erba.

    " Ad esempio...ricordi ancora le difese della Nebbia e i segreti in essa celati? Sarei disposto a ad aiutarti nella tua ascesa ad Ame in cambio di informazioni sulle terre che un tempo Shiltar governava. "

    :::

    Il cuoco aveva dato sfoglio delle sue capacità quella sera. Da tempo non vi erano ospiti a Villa Mikawa e per uno chef che aveva rinunciato al suo ristorante per servire nella dimora del Colosso, avere l'opportunità di preparare qualcosa di nuovo era di grande stimolo. Jotaro avrebbe trovato il pollo cucinato in almeno tre modi differenti e la quantità era per almeno il doppio delle persone sedute a tavola.
    Vi era il gruppo di gregari quasi al completo, all'appello mancavano solo Soifon e Ashiro impegnati rispettivamente nel Tè e Suna nella produzione bellica. Un bel miscuglio di voci che avrebbe reso la cena tutt'altro che noiosa: difronte ai sue ospiti, infatti, nessuno dei sottoposti avrebbe avuto risentimenti a parlare di argomenti spigolosi quali la decadenza di Oto, l'autorità effimera dell'Accademia, la leadership di Itai e Raizen nei rispettivi paesi e tanto altro. Insomma, tutti sapevano che se Aloysius aveva invitato quelle due persone a cena allora non vi era timore alcuno di nascondere più segreti del necessario...per farla breve, che a Villa Mikawa si respirasse aria di rivolta era palese.

    " Dicci di Ame, Feng Gu...come stanno evolvendo le cose nei covo dei covi? "

    Disse Fydor, unitosi straordinariamente agli altri per quella "rimpatriata".
    Chiaramente il Jaku avrebbe potuto ben presto farsi una idea di come procedessero le cose negli altri villaggi e, dopotutto, anche lui era presente durante l'incontro tra allievo e maestro, i due guerrieri giganti, avvenuto quasi un anno prima esattamente nella stanza sopra le loro teste. Ukitake non mancò di fornire al ritrovato otese tutte le informazioni su Kumo, Taki, i conflitti aperti all'interno del continente di cui si aveva notizia e l'esito delle grandi missioni di conquista effettuate dall'Accademia; ancora doveva accadere che il gruppo di quattro shinobi del Fulmine assaltassero le mura del Suono in cerca di guai. E proprio rimandano in tema, quando lo Jashin espresse il suo interesse per l'Erba fu proprio il filosofo a prendere la parola:

    " Kusa è un punto interrogativo per noi. Dopo la distruzione del Villaggio della Felce da parte di Jeral non vi sono stati altri eventi saltati alla cronaca...

    " Possiamo inviare un gruppo di spie per sondare la situazione attuale del Paese. Da cadavere dell'Edo hai ben intuito quale sia il nostro intento, Jotaro...riuscire ad ottenere influenza su territori minori non può che far bene alla causa. "

    " Lulu, tu dovresti avere qualche contatto nel mercato nero di lì, no? Alcune delle gattine del Neko non provenivano da Kusa? "

    " Si, posso vedere se quei canali sono ancora aperti. "

    Se la rete dello Jaku si era indebolita in anni di assenza, quella del Mikawa invece disponeva di molti uomini da poter impiegare. Jotaro avrebbe avuto il pieno sostegno di Diogenes per i suoi piani.

    Quanto a Feng Gu, Aloysius sapeva benissimo come stimolare la discussione nella sua direzione:

    " Sai...proprio l'altro giorno ho spedito un corvo a Suna. Un messaggio per il Rosso che di certo non passerà inosservato: dovrà spingersi nei segreti di Iwa per tenere fede ad un vecchio patto stipulato con me...e qualcosa mi dice che un forte braccio come il tuo possa essergli molto utile. Voi due siete in qualche modo "amici", no?
    Necessito di un occhio vigile più vicino alla faccende di Suna e le azioni di Hoshi; lui e Hohenheim (un ninja che Jotaro conosce molto bene), sono al momento gli unici ostacoli che si frappongono tra me e la mia terra natia.
    Inoltre tu ci guadagneresti molto stando a contatto con il Chikuma poiché, come ho fatto per te, anche a lui ho reso la Stella per la quale aveva sacrificato, in pratica, la vita. Magari, insieme, riuscirete a svelare il mistero che protegge l'accesso al potere sconfinato i quegli artefatti, che dici? "


    Anni di pianificazione stavano per dare i frutti sperati: il segreto del volo era l'ultimo tassello per completare il suo esercito e ben presto ogni villaggio ninja avrebbe dovuto temere la potenza di fuoco del Mikawa e, quindi, di Oto!

     
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    Cena a Villa Mikawa

    Il tizio che, a ciò che il Risorto aveva capito, era stato resuscitato di recente, declinò la proposta di accoppiarsi, ma accettò quella di mangiare qualcosa, oltre che di avere degli indumenti.
    Ne ho giusto un ricordo vago, ma mi pare che anche tu avevi bisogno di vestirti per prima cosa, seppur, non hai rifiutato l'accoppiamento prima del pasto! AHAHAHAHAHAH
    In effetti nel tempo passato con la Orihara, che io ricordi, fratello, hai mangiato poco...
    Spiritosi...
    I pensieri nella testa del Kaguya, comunque, furono fermati dall'arrivo di una donna, piuttosto piacevole a vedersi, ma leggermente troppo simile a Taeko per i gusti di Feng Gu, che, la osservava fra il famelico ed il disappunto, mentre questa riceveva l'incarico di occuparsi di Jotaro.
    Se ne hai una con i lineamenti del volto diversi soprattutto i lineamenti diversi, ma stesso fisico, non rifiuto di certo l'offerta che il tuo amico Resuscitato ha declinato di un pò di attività produttiva., commentò il Risorto, mentre la donna si allontanava con Jotaro.
    Ma non eravamo infuriati con il Mikawa per come ti aveva usato a mò di giocattolo, Fratello?
    Quello sì, però, se ormai abbiamo scelto di restare dovremmo guadagnarci il possibile, no?

    Ad ogni modo, Diogenes avrebbe guidato il Risorto verso un'altra sala di quella sua immane villa, villa che sembrava aver avuto giorni migliori, come già il Kaguya aveva compreso all'inizio di quella sua serata quanto mai movimentata.
    La sala dove, comunque, il Mikawa lo condusse, presentava un unico oggetto di qualche vago interesse al suo interno: un diario messo in quella mostra, quasi un trofeo, in effetti, da mostrare agli ospiti, o chissà a chi.
    Un trofeo che, a detta del padrone di casa, avrebbe rafforzato quella loro nuova alleanza.
    L'altarino di cui accennava Diogenes si rivelò essere un rotolo da richiamo da cui apparvero delle armi che una parte del Risorto non vedeva da molto, molto, tempo.
    Altarino me lo chiama? Le wakizashi che avevano recuperato a Genosha e me le chiama Altarino?
    Diogenes, non propriamente, si stava scusando, ma stava ammettendo di essere stato lui il misterioso individuo il cui sangue era rimasto su uno dei coccodrilli del defunto Mizukage, quel giorno di molti anni prima, poco dopo la morte di Yami per mano del suo sensei di allora.
    Il tutto mentre gli occhi del Risorto erano focalizzati su quel set di armi e le mani, quasi, le stavano per sfiorare.
    I coccodrilli? Il Dominatore di Bestie è morto anni fa ad Iwa, come ben sai, grazie al giocattolo che avevi poco più in basso. Noi siamo qualcosa di diverso... ma non per questo privi d'alleati. Niente più locuste, gechi e coccodrilli, però... ma abbiamo un legame più profondo con le Fenici., affermò, tanto rapito dalle armi che aveva davanti, da non comprendere che stava usando il plurale anche davanti a qualcun altro.
    Fratello, stai parlando di noi... non di te, attento.
    Giusto.
    E comunque, da quando ci hai liberato, non ci hai ancora richiamato una volta... bel legame più forte che abbiamo!
    Adesso il noi, siamo noi, o sono le Fenici? AHAHAHAHAH
    Zitto, idiota!
    Piuttosto: che i coccodrilli si sono legati a Jaime Shura, ritieni sia il caso di dirglielo?
    Non è un'informazione che gli serve sapere.
    Il Mikawa, intanto, fece un'altra domanda e stavolta il Kaguya alzò del tutto la testa verso di lui, concentrandosi: Posso darti le informazioni che ho sulle difese di Kiri, ma sono informazioni vecchie di... quanti sono? Quattro anni? Itai può avere i suoi difetti come persona, ma dubito sia tanto ozioso da non aver pensato a migliorare, o modificare per ciò che può differire, le difese del villaggio, in un così ampio periodo., esordì il Risorto, per poi indurire leggermente lo sguardo.
    Come dici tu, noi siamo alleati adesso, Mikawa, ma direi che c'è una cosa da chiarire: per me comandare ad Ame non è l'obiettivo, è un mezzo, e lo stesso vale per la nostra alleanza, così come per quella che ho con il Flagello, così come il supporto che dò all'Accademia di quando in quando come Mercenario, o ai loro nemici.
    Mi muovo su più scacchiere, se così vogliamo dire, perché, al contrario di ciò che mi pare capire sia il tuo obiettivo, a me non interessa governare schiere di uomini, un titolo di Kage, o di Asso o come vogliamo chiamarli, sarebbe solo un mezzo... io esisto per una cosa soltanto: la Vendetta.
    Una Vendetta secondo i miei termini.
    , era una spiegazione dovuta, in fondo, Flagello e Maya Orihara esclusi, Diogenes Mikawa era l'unica altra persona a sapere effettivamente la sua "origine".
    Detto questo, posso darti tutte le informazioni che ricordo e di più: con un pò di tempo e qualche progetto adatto, posso riformare queste spade, d'ottima fattura, ma ammettiamolo non è che fossero questi fantomatici progetti, in armi degne di una squadra speciale come sarebbero dovute essere fin dall'inizio., propose con un ampio sorriso, decisamente incuriosito e divertito.
    Stava all'altro dire la sua in tal senso.

    [...]

    La cena che seguì di lì a poco era parecchio ricca e non solo di cibo: c'era una dozzina, circa, di seguaci del Mikawa lì con lui al tavolo, oltre al Risorto ed a Jotaro, e tutti esprimevano senza grossi problemi il loro evidente disappunto verso l'Accademia e la sua politica, oltre che verso quella dei vari villaggi.
    Su tutti, poi, un tizio piuttosto lugubre pensò bene di chiedere a Feng Gu come andassero le cose ad Ame e così, fra un boccone di pollo e l'altro, il Kaguya non ebbe molte difficoltà a rispondere: A rilento, come con il resto del mondo accademico e non, credo... tranne qualche fortuito caso.
    La Pioggia, però, non è un fortuito caso: ci sono, credo, due fazioni in disputa, seppur di questo non sono sicuro. Ma sono sicuro che l'organizzazione che gestisce la criminalità nel villaggio pensa più al proprio tornaconto economico, che non ad eventuali sviluppi a lungo termine del proprio potere.
    , ammise il Risorto.
    La storia delle due fazioni è una teoria che hai sviluppato ripensando alla questione di restare nascosti agli occhi di Ame e della tua cara amica che t'ha avvelenato ed intontito per riavere il diario alle porte del villaggio...
    Ma non per questo, dovrebbe essere una deduzione sbagliata, giusto?
    Giusto.

    Il discorso, poi, si spostò sull'Erba, che sembrava interessare a Jotaro.
    L'Erba? E che diavolo c'è d'interessante a Kusa per puntare a conquistarla? Tanto vale puntare a Taki: come la Pioggia è un covo di nukenin e ninja disorganizzati...
    Il Flagello ha distrutto un villaggio e non ci ha invitato a fargli compagnia? Che cattivo!
    Non si può dire che la gente a questa tavolata sia priva di mezzi... non fosse che la Vendetta sulla Zanna la vogliamo ottenere a modo nostro e senza supporto, un aiutino potremmo chiederlo...
    No.
    Lo so bene, fratello, ma sottolineare questa ovvietà non sembrava tanto male.

    Ed infine il Mikawa riportò la discussione all'attenzione del Risorto: in qualche modo aveva spinto Hoshikuzu a tornare ad Iwa, per un qualche segreto da scoprire, in più, gli aveva anche restituito il sasso giallo.
    Aiutare Hoshi e tornare ad Iwa? Con piacere, Mikawa... magari ci scappa anche un giro di giostra con Maya Orihara e poi sono quattro anni che manco, sono curioso di vedere lo Tsuchikage come ha riarredato il Paese., rise, più al pensiero dell'esperta di fuuinjutsu, che non a quello del massiccio e diffidente gigante con un occhio solo.
    Però, per amor di curiosità, e dato che qui siamo tutti alleati a ciò che vedo, avrei una domanda: come sei legato a Hoshi? Cioè, ok, immagino che tu abbia fatto in modo che non fosse più pietrificato, che lo abbia curato, meglio di ciò che ho visto nei suoi sotterranei... ma ho visto il Rosso regalarti un Bijuu e per quanto non me ne freghi molto di Suna in se, non mi sembrava fosse un ostacolo per te alla Sabbia stessa, il ragazzino dell'argilla potrebbe essere, ma il Rosso? Non eravate amiconi?, domanda più che valida, date le sue poche conoscenze delle interazioni fra il Mikawa ed il Chikuma dopo la morte di Shiltar.

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    Daje, facciamoci un altro giro di post dopo questo, per chiudere le ultime domande da tutti i versanti :riot:
     
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    Jotaro accettò l'offerta di Aloysius e seguì la donna che gli fornì nuovi abiti ma declinò l'altro genere di offerta. Il sesso non era più di suo interesse da molto tempo, si sentiva un anziano sotto certi aspetti, non aveva interesse nelle donne e negli uomini ormai da quando aveva troncato la possibilità di una vita alla Foglia accanto alla sua compagna. Passò un po' di tempo, giusto quello di rinfrancarsi con un bagno caldo, durante il quale, con solo gli occhi e la fronte fuori dall'acqua della vasca, l'uomo sembrò come percepire l'enorme vuoto dentro di sè. Era davvero tornato in vita, o si trattava di un sogno ? Sentiva come se qualcosa di suo non fosse tornata indietro con lui, ma qualcos'altro lo avesse seguito sulla terra, sfruttando un passaggio non chiesto per questo mondo, aggrappato a quello che restava della sua anima martoriata. Era così preso dal futuro, dai pericoli e dai piani, da non percepire più nulla, non gli importava del calore di un altro corpo, nè aveva ancora minimamente pensato a correre a salutare luoghi e persone; era lì, ma non ne era consapevole. Forse qualcosa era davvero cambiato, non tutto di un individuo poteva essere riportato del tutto indietro. Forse era la stessa cosa avvenuta a Raizen anni prima, quando lo aveva portato indietro usando il sangue, quel rituale aveva resuscitato il gigante della nuvola, ma magari lo aveva segnato, portandolo sulla strada che ricerca il potere. Ancora il Jaku non riusciva a comprendere il significato recondito della smania che covava dentro, nè comprendeva di non essere del tutto solo, ma di essere accompagnato da qualcosa.
    Quando uscì dal bagno caldo, si asciugò e si rivestì con un kimono scuro legato da una cinta rossa, ringraziando la donna, e invitandola ad unirsi ad altri ospiti che avevano lasciato quasi chiaramente intuire di desiderare le di lei attenzioni; quindi fece rotta per la sala da pranzo.
    Quando la vecchia Ombra si sedette al posto a lui assegnato, non potè non notare la quantità esorbitante di cibo che era stata preparata, per non parlare della qualità; pareva di essere al tavolo di una vera e propria delegazione diplomatica. Aloysius non doveva aver badato a spese, al punto da far pensare che questo ospite sconosciuto fosse magari una personalità molto importante. Certamente, pollo a parte, una simile cena non poteva essere tutta in virtù della felicità di aver ritrovato il suo vecchio collega Jotaro, di questo il ninja era piuttosto sicuro.
    Ma quando tutti furono seduti, davanti a tutto quel cibo, intenti a ragionare di come ribaltare il mondo, un sorriso nostalgico avrebbe agghindato la faccia del ninja, che per un attimo ricordò dei pomeriggi passato con il Mikawa e Yashimata, a fare la stessa identica cosa.

    Jotaro, terminato il proprio intervento, ascoltò tutti i presenti, annotando più informazioni possibili nella mente. Il mondo era rimasto traballante come quando era morto, con l'unica differenza che coloro che lo tenevano in bilico, ora avevano nomi e volti. Certamente dall'espressione sul volto di Feng all'interesse di Jotaro riguardo l'Erba, una spiegazione più precisa sembrava essere doverosa.

    << Non fraintendermi, Kusa non ha assolutamente nulla in sè per sè, è una terra piuttosto povera sia in termini di risorse che di popolazione. Ma guarda dove si trova. E' lo stato cuscinetto perfetto, divide due delle nazioni maggiori tra loro, la Foglia e la Terra, e allo stesso modo due paesi che campano sulla criminalità. E' allo stesso tempo snodo commerciale, e nascondiglio per la feccia. Oltre a sorgere in una valle ai piedi dei monti del ferro. Sarà piena zeppa di vene di minerale che i poveracci che la abitano nemmeno avranno mai scoperto, chiusi in continui scontri causati dalle nazioni vicine. E' questo il punto, prendere quel posto per noi, darebbe una grossa posizione di forza in tutta la zona centrale del continente. Senza contare che avere una base vicino alla Pioggia sarebbe utile, se come dici la situazione è burrascosa. Se Oto volesse intervenire in qualche modo a ovest, da Konoha a Kiri lo saprebbero ancora prima che le forze di questo posto abbiano raggiunto metà percorso. Senza contare che quello è uno dei pochissimi posti in cui la mia testa non sia seguita da un numero a molti zeri e dal simbolo dei Ryo. Per questo intendo fondare un sistema Kage in quel piccolo paese, per iniziare a rendere stabile tutto quello che c'è attorno. >>

    Certo il problema era inserirsi come capo in un paese che di lui non sapeva nulla, se non qualche voce sul fatto che anni prima fosse un nukenin. Le cose ora erano molto cambiate.

    << Io non posso conquistare Kusa, non ne ho nè la forza militare, nè quella popolare. Ma se fossi un sannin dell'accademia, le cose sarebbero molto diverse. Sono in debito con te Aloysius, quindi butto subito le carte in tavola, in modo da farti sapere a cosa punto, così potrai trovare nelle mie azioni qualcosa che possa farmi sdebitare. >>

    Eccolo lì, il piano. Arrivare a Kusa come una figura totalmente diversa da quella che era stata in passato, e mostrarsi una fonte di sicurezza incorruttibile e dal fine pacifista e populista; una sicurezza che Kusa non vedeva da secoli e secoli.
    Il discorso generale proseguì riguardo molti altri argomenti, e Jotaro continuò ad ascoltare, dal momento che molto gli era sfuggito negli anni. Al pronunciare di Hohe, la sua espressione cambiò. Divenne bonaria.

    << Il ragazzo delle bombe? E' ancora vivo? Sapevo che avrebbe dimostrato valore. Non nascondo una certa emozione nel volerlo incontrare di nuovo, potrebbe non essere così ostacolante come pensi... >> Quindi il discorso generale giunse al termine, se non per una domanda che Jotaro aveva riservato ai suoi ospiti per tutto l'incontro.

    << Insomma, ma chi diavolo è questo Jeral. >>
     
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    Il piccolo colpo di scena delle spade sembrava aver avuto l'effetto sperato: Feng Gu si era aperto, almeno in parte, al dialogo e aveva iniziato a dare informazioni anche private sulla sua persona. E così Aloysius riuscì finalmente a capire il tipo di uomo che aveva difronte: non un leader in ascesa, non un sicario al soldo del miglior offerente...ma un cercatore, dedito all'unico scopo di ritrovare uno dei sentimenti più forti che possano risiedere nel cuore degli uomini, la vendetta.
    Conosceva ancora poco quel combattente dalla forte personalità, troppo per poter usare con efficacia il suo intuito verso le menzogne. Tuttavia quelle parole, per il momento, bastavano al Colosso, il quale sapeva di poter contare ora su un forte alleato qualora fosse riuscito ad appagare il suo desiderio, o forse necessità, primaria.

    " La vendetta è un sentimento che comprendo e rispetto. Un'alleanza con me non pregiudicherà la tua ricerca, anzi, la distruzione di un altro avversario non può che agevolare anche la mia causa. Quando e soprattutto se vorrai parlarmene, troverai orecchie attente ad ascoltare e la disponibilità ad allocare risorse per aiutarti. "

    Quanto poi alle informazioni su Kiri e alle katane, il Mikawa avrebbe risposto con tutta franchezza:

    " Sei dunque anche un abile artigiano! Ma certo! Sei hai idee su come far sprigionare a queste lame tutto il loro potenziale non posso che esserne favorevole! Sai meglio di me che le persone possono essere comprate ed avere a disposizione rari artefatti da poter barattare arricchisce enormemente il nostro potere di scambio.
    Quanto ai tuoi ricordi, invece, sono sicuro che le informazioni che ti sei ritrovato nella testa sulla Nebbia possano tornarmi in qualche modo utili...non nego che ho anche pensato di far tornare Shiltar a Kiri, quando ancora era un mio cadavere, per scatenare una specie di rivolta civile contro Itai ahahaha"


    Detto ciò avrebbe invitato il suo ospite a seguirlo, lasciandosi la stanza "dei segreti" alle spalle, per indirizzarlo alla sala da pranzo dove tutti gli altri residenti della Villa stavano convergendo e il banchetto era ormai stato allestito.

    :::

    Jotaro aveva le idee molto chiare su cosa fare di Kusa e soprattutto del modo più semplice per conquistarla. Avere un infiltrato tra gli altri ranghi dell'Accademia poteva essere la chiave per scardinare i legami tra i Paesi aderenti e soprattutto accedere ad informazioni altrimenti complicatissime da intercettare...ma la vera domanda era una sola e Diogene non avrebbe esitato ad esternarla:

    " Se punti a scalare la vetta della piramide di potere Accademica, converrai con me che ci vorrà molto tempo. Il buon nome della tua famiglia di certo può essere un acceleratore non da poco per la tua candidatura ad ambasciatore del messaggio Accademico, dopotutto Ayato è stato il fuoco di quel volere nel post Gaara, ma non immagino nemmeno la quantità di contatti da dover allacciare anche solo per entrare nelle grazie di chi davvero conta per quel mondo lì...Politica, davvero vuoi buttarti in quella masnada più spietata di un campo di battaglia? "

    RbRA89C

    Aloysius aveva ben capito in quale ambito l'otese volesse agire per acquisire senza spargimento di sangue una posizione di potere ma quella prospettiva concordava con i tempi dei piani del Colosso? Dopotutto, come aveva detto lo stesso Jotaro, l'Erba sarebbe dovuta essere un passo preliminare per un più efficace controllo del continente!

    " Di certo iniziare ad infettare anche il mondo dei burocrati, Daimyo e le Istituzioni è un'operazione da fare e tu sei forse la persona ideale per questo compito ma ormai il conflitto è alle porte e non vi è il tempo materiale per fare le cose con calma, aggirando il problema dalla lontana...Kiri, Konoha e ora anche Suna iniziano a farsi domande sui movimenti di Oto e soprattutto sull'integrità della mia persona. Anzi, non nego di non aspettarmi in qualche modo che vengano a bussare proprio al mio gate a breve. Per allora dobbiamo farci trovare pronti e io sto agendo proprio per garantire a questo Villaggio un futuro migliore: se vogliamo risollevare Oto allora dovremo sporcarci le mani! "

    lo Jaku avrebbe quindi compreso che, sebbene il Mikawa appoggiasse la sua candidatura, l'idea di conquistare Kusa con quei mezzi non poteva essere vista come un'azione di inizializzazione al processo di espansione già in atto. Quanto al bombarolo e al Flagello, invece, il Garth avrebbe trovato il modo per reinserire anche l'Asso nel discorso rispondendo anche ai suoi quesiti su Hoshikuzu:

    " Hohenheim sembra aver abbandonato quella via, Jotaro. Eiatsu fu costretto a rilasciarlo...persino da cadavere quel piccolo bastardo iniziava a fare troppe domande e comportarsi in modo strano: tu sai bene che danni le sue mani voraci possono provocare!
    E, proprio parlando di caos, Feng Gu, sono certo che potrai anche fare da tramite tra me e il Flagello e porgli questa missiva. E' ora che i Nukenin, tutti, scelgano da che parte stare nella guerra che verrà e io ho bisogno di capire la posizione dei maggiori interpreti del teatrino di Ame per sapere come muovermi. Con le sue azioni ha catturato il mio interesse...ora bisogna vedere se tanto potenziale può essere indirizzato nel giusto modo."


    Avrebbe quindi sfilato da una tasca interna del kimono una lettera, apparentemente come tante altre ma ben più difficile da aprire (come qualche altro ninja di Suna o Kage extra accademico aveva potuto appurare), e l'avrebbe lasciata sul tavolo, vicino all'Asso il quale era probabilmente l'unico a conoscere la posizione di quel nukenin, altrimenti inaccessibile ai suoi corvi.
    Infine, la questione di Hoshi che, per diverse ragioni, era ora al primo posto tra i pensieri del Mikawa: al destino di quel piccolo ninja erano legati una serie di questioni cruciali, fondamentali per la riuscita del traguardo finale.

    bCnUxjt

    " Vuoi davvero saperlo, Feng Gu? Io non avrei problemi a rivelarti anche altro...sebbene poi è inevitabile che io inizi a prendere precauzioni più forti di un accordo verbale. Non che non mi fidi di te, sia ben chiaro, penso di averti già dimostrato la mia disponibilità ad effettuare equi accordi...ma rimani un Nukenin e, per tua stessa definizione, un Mercenario. E lì dove un artefatto di inestimabile valore e una potente Falce, per anni simbolo del potere di Kiri, non basano allora arriva la forza del mio sangue: un patto che leghi la tua vita alla parola data. Questa è l'unica condizione che posso accettare per renderti partecipe del dettaglio dei miei piani. "

    La parola, ora, tornava ai due graditi ospiti.

     
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    I dubbi di Garth erano più che fondati. Da un lato l'obiettivo. Una vetta molto importante da scalare, divenire un ambasciatore dell'accademia, assieme alla conquista e alla sicurezza di un villaggio, dall'altro i piani di Diogenes, e i futuri problemi che avrebbero interessato il mondo. Far collimare le due cose nello stesso tempo era pressochè impossibile; era necessario agire il prima possibile, non si potevano usare i normali metodi che Jotaro aveva sempre utilizzato. Avrebbe potuto riuscire nel suo intento, senza dubbio, ma in dieci, forse venti anni; tempo che al momento nessuno aveva. Riallacciare conoscenze, farsi conoscere, generare bisogno e far favori da farsi restituire, erano tutti dettagli non da poco, passi fondamentali e necessari per raggiungere la vetta politica alla quale Jotaro aspirava.

    << Senza dubbio ho sempre preferito la politica alla battaglia, e questo è il tempo giusto per preferirla alla lotta. Il nome della mia famiglia può essere un aiuto come un freno, lo scoprirò solo una volta iniziato. >>

    Jotaro chinò leggermente la testa. Diogenes aveva ragione. Quando lui avesse terminato di tessere trame politiche, il mondo sarebbe stato incenerito da quello che stava per arrivare, ne era certo. Era il momento di lasciarsi alle spalle i metodi normali, e passare a quelli risolutivi. Era il momento di ascoltare quella voce, e lasciarla parlare al suo posto.

    << Mi hai frainteso, quando ho detto che volevo una posizione di potere senza spargimenti di sangue, non intendevo di farlo chiedendo il permesso. Non ho tempo per chiedere il diritto di comandare. La tua figura e la tua faccia sono viste sicuramente male ovunque, io condivido il tuo fine, ma agirò autonomamente. Sarò un ambasciatore dell'accademia. Se mi presentassi come il tuo, di ambasciatore, mi troverei le porte chiuse in faccia ancora prima di poter parlare. >>

    Quindi le spalle del Jaku sembrarono rilassarsi, e Diogenes lo avrebbe visto pronunciare qualche parola tra sè e sè, come se parlasse a labbra socchiuse dentro se stesso. Poi sarebbe accaduto qualcosa. Qualcosa che forse il gigante di sangue avrebbe avvertito come un Genjutsu, ma non del tutto. Una manifestazione che gli apparve davanti, e dietro, tutto intorno a lui, priva di tempo e di spazio, avvolgendolo.

    << Non userò il mio nome.....>> Disse



    "USERA' ME"

    "ERGITI FIERO AL NOSTRO FIANCO. E I FALSI IDOLI CHE PORTANO IL MIO NOME VERRANNO ABBATTUTI"



    Una manifestazione gargantuesca, che apparve nella mente del Mikawa, lasciata libera da Jotaro di esprimersi da dentro di lui, aveva appena lasciato udire la propria voce, dopo molto, molto tempo. Una creatura dalla forma umana, o almeno lo era un tempo, con appendici simili a rami, o tentacoli, o artigli, piene di occhi azzurri. Con un ulteriore occhio nella fronte, e con occhi del medesimo aspetto ovunque sul corpo. Così grande e terribile da far sembrare il gigante del suono grande come un insetto al suo cospetto. Diogenes avrebbe facilmente compreso, anche senza che gli fosse rivelato, che quella cosa antica, non era un demone, nè un potere di Jotaro, ma qualcosa di autonomo, che esisteva dentro di lui, o meglio, attraverso di lui.
    Quando tutto cessò, erano entrambi nella stanza, il tutto durò appena cinque, sei secondi, e Feng non avrebbe percepito nulla, se non un innaturale silenzio.

    << Tutti siamo il contenitore per qualcosa. Ambizione, sentimento, o altro. Farò capire a tutti l'importanza di un obiettivo comune. >> Fissò Diogenes, in modo sicuro, ma spaventato in un certo senso, e finalmente pronunciò il suo nome, accettando quello che era sempre stato il suo destino, fin dal momento in cui era stato scelto come contenitore per altro. Accettò che quello che aveva provato nel sotterraneo era la realtà, che la presenza che lo aveva accompagnato tutta la vita non era una sua sensazione, ma era la realtà. E quella realtà avrebbe rimediato agli errori di altri, che ora rischiavano di macchiare il mondo nel suo nome.

    << Altrimenti lo farà Indra. >> Riprese a mangiare. Non aveva altro da aggiungere.
     
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    Falce dei Kaguya


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    Y Danone
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    Informazioni: date e non...

    Il sorriso successivo alla proposta per le spade andò leggermente riducendosi quando il Mikawa lo "rassicurò" che, se avesse voluto, avrebbe trovato in lui un aiuto per la sua Vendetta.
    Distruzione di un altro avversario... Allocare risorse?
    AHAHAHAHAHAHAHAH!!!! Il gigante qui non ha ben capito il nostro punto di vista sulla Vendetta! AHAHAHAHAH!!!
    Decisamente: la Vendetta è nostra! E nostra soltanto cosa che persino il Flagello ha capito. Quando arriverà il momento del Sanga, sarà secondo i nostri termini e non per distruggere l'avversario di qualcuno o grazie a risorse che ci saranno date!
    Ad ogni modo, fratello, se proprio vogliamo fare tutto da soli, di certo il supporto di questa tizio, che sembra avere già delle risorse dalla sua oltre la pura e netta forza fisica, potrebbe essere più utile di quello del Flagello o dei ragazzini che cerchi di convincere a seguirti, come Yato o quel Densen...
    Ok, questo potrebbe anche essere, ma non serve che lui sappia del Sanga!
    Non sia mai che non ci arrivi da solo, essendo stato in missione con te quando sei morto, ossicino...

    Un'ulteriore smorfia di disappunto si disegnò sul volto del Risorto nel sentire la sua idea di usare Shiltar a Kiri per scatenare una rivolta popolare: Non credo avresti ottenuto la rivolta che speravi... Itai non so che tipo di Mizukage sia, ma di certo Shiltar non faceva niente per essere amato più del necessario, era più pragmatico, che altro...
    Avrei detto che eri un sociopatico, o come ti aveva definito una volta quel tuo amico gatto? Qualcosa che aveva a che fare con il tuo avere poca fiducia nella gente e simili... ma, in fondo, quella storia del villaggio dell'Abete è un esempio lampante! AHAHAHAHAHAH
    Silenzio, Mostro!
    Parlando invece dei segreti di Kiri... vediamo... Itai è il Jinchuuriki del Sette Code, non so se è una notizia così diffusa oggigiorno, ma direi che è ben iniziare dalle cose certe e dubito che si sia fatto estrarre l'animaletto dall'intestino.
    Non so chi sia il Jinchuuriki del Tre Code, tendeva ad essere una creatura meno mansueta da controllare, o forse l'attuale Mizukage è stato più capace nel contenere il potere dell'Eptacoda.
    Non ti parlerò nemmeno dell'ultima missione che Itai e Shiltar hanno compiuto insieme, in fondo c'eri anche tu e dovresti ricordare qualcosa del suo uso di fuuton e doton, tanto più che da allora immagino sia migliorato.
    Ai tempi possedeva delle evocazioni legate al fuoco, i Tengu, grossi umanoidi alati, quindi considera anche il volo fra le sue capacità e quando, molto tempo fa, si scontrò con il Sandaime Mizukage, causa una piccola differenza di opinioni sulla morte dell'amministratore Kabane, Shiltar ebbe modo di vederlo utilizzare i Tengu per mantenere lo scontro sulla distanza.
    Altri ninja rilevanti di Kiri che ho incontrato dal mio ritorno, bé... ne ho visti tre in quel di Tsuya durante la faccenda del Gashadokuro: una ragazzina con le abilità oculari degli Akuma, Meika credo si chiamasse, poi c'era un ragazzino di cui non ricordo il nome, ed infine Akira Hozuki, un ninja che potrebbe dimostrarsi ostico da affrontare, perché possiede le abilità del suo clan che gli permettono di rendere il corpo acqua, così, quando non attacca fisicamente, dato che è uno spadaccino a quel che ho visto, penso possa utilizzare tali abilità per resistere ai colpi subiti, o almeno, io sfrutterei così delle capacità del genere.
    Poi c'era un ninja del clan Kenkichi, o come si chiamano, che ho incontrato durante una mia piccola ricerca della cricca di Hayate, in quel del paese del Thé... è un pò un esaltato, ma sapeva utilizzare le spade di certo pure lui.
    Ho scoperto inoltre, in quel di Ame, che Etsuko Akuma, uno shinobi dei tempi di Shiltar, pare non vivere più a Kiri... ma forse di questo tu ne sai più di qualcosa, Mikawa.
    Non mi dilungo nemmeno a parlarti dei vari clan di Kiri, non penso che le tue informazioni in questo senso siano scarse com'erano quelle del Flagello.
    Se vuoi qualche informazione storica in tal senso, fammi pure delle domande e vedrò di essere specifico nelle risposte.
    Sulle Sette Spade originali, posso dirti, che, a quanto pare, Kiri ha recuperato la Pelle di Squalo e la Rombosogliola, o come si chiama, da quello che ho scoperto durante un mio secondo incontro con Akira in quel della casa di Hoshi.
    Le difese di Kiri, poi, sono composte dalle Mura e dal porto. Il secondo, che poi è la vera prima difesa, ai tempi di Shiltar non era chissà quale difesa, mentre le Mura erano all'interno strutturate con tubature che permettevano ai ninja di avere sempre a portata d'uso acqua per i loro suiton difensivi.

    E tanti saluti al non dire in giro i fatti di Kiri, vero, fratello?

    A quel punto il Risorto si sarebbe fermato, in attesa di eventuali domande ulteriori, cui avrebbe dato notizie più chiare, nei limiti delle sue conoscenzeCasa di Hoshi (e quindi Diplomazia fai da te) è ambientata nell'agosto dello stesso anno di questa giocata che è ambientata a Dicembre, quindi il mio pg sa che Kiri ha recuperato 2 spade dalle parole di Akira... per il resto, sto sul vago.

    [...]

    La cena andava avanti fra discussioni delle più strane: quel Jotaro voleva proporsi come ambasciatore dell'Accademia a Kusa, il ché non sembrava poter essere d'aiuto per i piani del Mikawa, che non pareva avere la pazienza necessaria perché il Resuscitato prendesse il controllo dell'Erba sfruttando gli intrighi della politica.
    Mai apprezzata la politica, decisamente...
    Forse per questo hai mandato la testa di uno dei suoi più fedeli consiglieri al tuo Daimyo ai bei tempi andati? AHAHAHAHAH
    Aveva tradito i Kaguya e quel Daimyo era stato tanto stupido da accettarne le azioni... anzi che non sono andato ad uccidere quel Daimyo seduta stante per la sua stupidità ai tempi: ho dimostrato tutta la mia pazienza!
    Sappiamo tutti quanto sei paziente, fratello...
    AHAHAHAHAHAHAH!!! Ottima osservazione, Pennuto!
    Questi i pensieri nella mente del Risorto, ignaro che il silenzio fra gli altri due interlocutori, oltre che strano, era portatore di un'assurdità maggiore dell'immaginabile, per quanto possibile, avendo due uomini tornati dalla morte (di cui uno con voci nella testa) alla propria tavola.

    Dopo quel momento di silenzio, il discorso virò su altri individui, tutti noti al Risorto.
    Il primo fu il ragazzino della Sabbia esperto di argilla esplosiva.
    Eiatsu lo ha rilasciato? Significa quello che penso?
    Direi che non siamo poi gli unici ad essere effettivamente tornati dalla morte, dopo tutto! AHAHAHAHAH
    Comunque è un'interessante notizia, decisamente...
    Il secondo era il "buon" Flagello: Diogene, in tal senso, diede una missiva al Risorto per consegnarla a Jeral.
    Le due cose più divertenti di ciò che ha appena detto?
    La prima è pensare che conoscendo cosa farà Jeral e cosa ritiene che faremo noi, si possa avere una visione d'insieme di Ame... non sa degli Assi e di tutto il resto, probabilmente. La seconda mi sfugge...
    La seconda è che ha capito che quando si parla di Caos si parla di Jeral! AHAHAHAH!
    In fondo, è per quel che abbiamo scelto di allearci con lui, per quanto si possa parlare di alleanza.
    Nessun problema, vedrò di fargli arrivare questa missiva il prima possibile. Ho qualche idea su dove trovarlo., avrebbe intanto risposto il Risorto, sorridendo, mentre si rigirava la busta fra le mani, per poi posarla in una tasca del proprio abito.
    L'ultimo argomento fu Hoshi e la risposta alla domanda di Feng Gu stesso, una risposta che giunse sotto forma di scelta: unire la propria vita ai piani del Mikawa, o accontentarsi di ciò che sapeva. Non era una domanda su cui il Kaguya aveva bisogno di tempo per rispondere.
    Se non vuoi parlarne, nessun problema, ma mi dispiace: la mia vita è già legata alla mia Vendetta, non posso concederti anche quella solo per dei piani. Aiuterò comunque Hoshi, non ti preoccupare, come già detto: ci sono tanti buoni motivi per fare una capatina con lui in quel di Iwa., avrebbe concluso con una tranquilla scrollata di spalle.
    Se questa cena doveva servire a farvi legare come credo fosse, fratello, mi sa che le tue capacità nello stringere nuove alleanze debbano essere ancora una volta migliorate.
    Spiritoso...
     
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    L'incontro stava per terminare: il cibo era stato consumato e le parole ben spese per andare un passo avanti nei piani del Colosso; Jotaro avrebbe intrapreso la via politica, cercando di annidare il germe di Oto nelle viscere dell'Accademia per distruggerla dall'interno mentre Feng Gu avrebbe provveduto sia all'incontro con Jeral, l'unico altro Nukenin degno di nota al momento, e monitorato Hoshikuzu durante la sua cerca ad Iwa.
    Tuttavia, sebbene l'aspirante Asso avesse già ricevuto e dato in termini di effetto sorpresa, lo Jaku diede vita ad un trucchetto che, in tutta onestà, fece balzare dalla sedia il Mikawa! Nella sua testa vide nitidamente, per la prima, volta l'essere che da tempo sosteneva albergasse in quel ninja: una figura immonda, che non aveva nulla da invidiare a quello dello stesso dio Khorne debellato non senza sforzi dal corpo del Garth, e dalla voce profonda come quella di un Cercotero. Tuttavia non era di un Demone del passato che si stava parlando, e questa sensazione nacque autonomamente nella mente del Colosso sin dal primo momento: doveva trattarsi di una specie di essere simbionte, forse, che aveva trovato in quell'involucro umano il modo di collegarsi al mondo terreno!
    Aloysius sapeva dei vari corpi di Jotaro, dei frammenti di se sparsi nel mondo e che nel tempo si erano attivati (come Brando, ad esempio); inoltre aveva visto uscire da quel corpo mistici oggetti attorniati da potenti fasci luminosi...insomma, che l'ex servo di Jashin avevesse qualcosa da nascondere era ben chiaro a Diogenes.

    Ma l'Idra, così si era manifestata, era qualcosa in grado di fargli attorcigliare le budella.

    La sua replica fu dunque delle più istintive: poggiò le mani sui braccioli della poltrona dalla quale si era sollevato, tramutando quella sensazione di disgusto in pura risata isterica; il suo sangue stava rispondendo al richiamo della mistica apparizione.

    VZEzn1n

    "Ci sarà da divertirsi!!!"

    Si, le cose stavano per cambiare per l'intero continente!



    CITAZIONE
    OT/ Giocata chiusa! Grazie a Jotaro e Shiltar che rimangono i meglio! ;)
    A Feng Gu vengono date 3 Katane di Kiri./OT
     
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    ::: segue gli eventi "La Liberazione del Gatto" e "Invasione Oscura" :::

    Il Garth aveva condotto i due Otesi, salvatori del villaggio, alla Villa per avere un posto più appartato e "sicuro" dove parlare. Shinken e Aloysius avevano molto di cui parlare e anche il giovane genin sembrava rientrare in qualche modo nei piani del Mikawa. La magione di certo non era nello splendore dei tempi migliore, Finnian il "giardiniere" ora era impiegato a Suna per la supervisione delle armi d'assedio e l'esterno della tenuta era incolto come poche volte...Ma Diogenes avrebbe tirato dritto per il viale alberato fino a giungere al portone di ingresso dove Anteras non si sarebbe fatto trovare carente: mai si dicesse che un ospite non fosse stato servito e riverito alla villa dei guerrieri di sangue.

    "Ben arrivati, signori. "

    " Andiamo rapidi, Anteras. Forse per questa volta poss..."

    " Mi permetta di dissentire, signore. Shinken-sama è un bagno di sangue e anche il giovane Kato-san, dico bene(?), sembra ferito. Gli altri mi avevano già avvertito, quindi avete già a disposizione un bagno a testa, medicazioni di base e vestiti puliti. Mi sono permesso di far preparare anche qualcosa da mangiare, essendo tutti fuori ad aiutare con il contenimento dell'emergenza la dimora è fin troppo vuota. Qualunque siano gli argomenti di cui dovete disquisire, sono certo che profumati, riposati e con la pancia piena di certo verrà meglio. Se mi volete seguire, da questa parte. "

    m3YJtQm

    Una scena alquanto atipica vedere il Colosso surclassato da un suo sottoposto: ma funzionava così a Villa Mikawa, Anteras aveva il potere assoluto per la gestione degli ospiti e della struttura. Quando era stato assunto era stato proprio un volere esplicito del Garth quello di circondassi di persone dal carattere forte a sufficienza da contraddirlo, quando necessario...aveva delegato il più possibile da questo punto di vista. Ad ogni modo, osservando bene gli shinobi anche Aloysius (il quale era abituato a sporcarsi di sangue durante i combattimenti e subire molte ferite) dovette ammettere che attendere un paio d'ore e permettere ai due di ristorarsi prima di parlare di lavoro sembrava l'idea migliore.

    Accettare o meno quell'invito avrebbe ad ogni modo accontentato il maggiordomo, il quale aveva solo a cuore il bene e il volere dei suoi ospiti. Chi avesse accettato avrebbe trovato quanto detto e anche qualcosa in più: apparte medicazioni e un bagno caldo, nella stanza a loro riservata per entrambi c'era un regalo ad attenderli. Lo Yotsuki avrebbe trovato sul letto, affianco ad un kimono pulito di buona fattura, due tomi: il primo dal titolo " I Fulmini sul Trono " e l'altro "Storia di Kumo"...gli stessi che diverso tempo prima altri due Yotsuki avevano chiesto al Mikawa per trovare informazioni sul loro clan. Testi di certo non proibiti o segreti ma sicuramente molti antichi, difficilmente reperibili e di sicuro di grande interesse per un ninja che aveva imparato a manipolare i Raiton alla maniera dei Raikage [Kato acquisisce Tomi del Clan, utili magari per estendere il bg della TS]. Shinken, invece, avrebbe trovato su di un manichino in un angolo della sua stanza il cimelio che probabilmente desiderava maggiormente tra tutti quelli che disponeva il Garth: la tuta dei Feidakin. Era sua, Gojyo era stato molto chiaro, occupandosi della minaccia del cubo avrebbe potuto riavere quel cimelio più unico che raro per il Suono del presente [Shinken ri-acquisisce l'oggetto leggendario Tuta dei Fedaikin].
    In egual modo, i due avrebbero potuto accedere a quei doni anche se non avessero accettato le comodità della villa.

    La sala che Aloysius aveva pensato di usare per l'incontro successivo era quella meno grande delle tre e con meno finestre a dare vista sul giardino; forse visto quello che di lì a poco avrebbe detto e fatto la cosa migliore sarebbe stata fare il tutto al piano inferiore, nell'interrato, ma la perdita di stile non valeva di certo qualche sicurezza in più, no?
    Per una volta la figura del Colosso non sarebbe stata la prima cosa che avrebbe catturato lo sguardo dei due ninja: sul massiccio tavolo in legno posto al centro della sala vi era il corpo di una ragazza, apparentemente svenuta, che levitava nell'aria attorniata da turbinii di chakra bluastri tutt'altro che rassicuranti [effetto puramente narrativo, se a qualcuno da fastidio consideratelo assente] . Qualora avessero conosciuto quella kunoichi, l'avrebbero subito ricondotta ad Harumi Miyazaki una genin del villaggio dal profilo anonimo e tutt'altro che rilevante...almeno fino a quel momento.

    z7dbai7

    Diogenes era in piedi, difronte ad un ripiano posto di lato imbandito per un sostanzioso e variegato buffet, un buon modo per ritrovare energie dopo lo scontro che i due avevano dovuto sostenere, e stava addentando un grosso pezzo di tonno crudo. Molto più discreto, invece, vi era un ninja seduto su una delle poltrone posizionate sul perimetro del tavolo centrale, una presenza sicuramente ben nota al guardiano ma forse non al genin; Eiatsu, dopotutto, svolgeva anche ufficialmente un ruolo poco visibile e noto all'interno del villaggio dovendosi occupare dell'obitorio. La sua espressione era seria e molto più tesa di quella del Jonin, il quale stava finendo di rifocillarsi accompagnando il cibo con del sake...un modo inusuale di vedere il combattente più spietato, forse, del villaggio e non solo. Ma anche il Garth doveva mangiare, no?

    " Noi dovremmo parlare della difesa del villaggio, no? Ebbene preferirei affrontare la questione da quella che è forse l'urgenza più immediata che, in quanto Otesi, siamo tenuti a risolvere. Prego, prendetevi da mangiare e sedetevi. "

    Disse rubando un'altra delle olive sfuse dal banchetto e spostandosi verso la sua seduta, posizionata esattamente difronte alla testa della giovane ragazza.

    " Eiatsu, per chi non lo conoscesse Jonin del Suono ed esperto di cadaveri, ha scoperto qualcosa di interessante e ha qualcosa da dirci."

    Dunque l'esile ninja prese la parola, utilizzando quel tono di voce inespressivo, lento e pacato che solo lui era in grado di utilizzare con naturalezza per mascherare, in realtà, un grande pericolo.

    " Vi presento il nuovo Jinkurichi del Nibi no Nekomata. Il suo corpo si sta ancora adattando alla possessione demoniaca ma ormai, dopo tre giorni di travaglio, mi sento di dire che il processo sia sotto controllo e in dirittura di compimento. La dinamica che ha portato alla necessità di cambiare contenitore non sono influenti al momento...quello che in questa sede ha un certo interesse, invece, è quello che ho scoperto indagando la mente di questa ragazza. Forza, Harumi, di a tutti cosa hai visto..."

    Un invito che, in realtà, aveva tutto l'aspetto di una vera e propria estorsione. L'eliminatore, come era solito fare, aveva effettuato una approfondita esamina della mente della ragazza e, tra i vari ricordi, uno in particolare aveva catturato il suo interesse [Modificare i Ricordi]. Aveva avuto diversi giorni per ispezionare quella mente acerba, troppo giovane per avere un gran numero di contenuti...ma, anche in questo aspetto, Hoshi, il giovane prodigio di Suna, aveva saputo stupirlo. Il chakra avrebbe convertito le parole in una delle tecniche più subdole ed utili del ninja, imponendo alla ragazza inerme di rispondere [Interrogazione Mentale]. La richiesta, sebbene sembrasse vaga per i presenti, era molto chiara poiché si riferiva una un ricordo che già il gregario aveva avuto modo di indagare; si riferiva al giorno in cui la ragazza era giunta ad Oto, in amministrazione, quando aveva avuto la possibilità di osservare una strana vicenda che riguardava Febh, le sue lucertole e una chiave.

    Se la ragazza ne avesse avuto le forze, avrebbe parlato con la sua voce altrimenti sarebbe stato Eiatsu stesso a ripetere ciò che la comunicazione mentale instauratasi gli stava trasmettendo. Resistere, se mai Harumi ne avesse avuto intenzione, sarebbe stato molto complicato: l'eliminatore aveva già visto quel ricordo e avevano molto tempo a disposizione per iterare il processo fino a che la genin non finisse il suo chakra...Le avrebbe "chiesto" di entrare nei dettagli di quella questione, in maniera tale da poter fornire a tutti una scena completa di ciò che aveva potuto vivere; una storia che, con tutta probabilità, non sarebbe sembrata di così grande interesse né per i due uditori né per l'interlocutrice stessa.

    Perchè erano davvero li? Kato era stato letteralmente catapultato nel mondo del Colosso, iniziando a scoprire un mondo che forse non aveva mai carpito scorresse parallelo alle attività ufficiali e alla luce del giorno del villaggio. Il suo credo sarebbe andato d'accordo con quello di Diogenes? Ma soprattutto, sarebbe stato disposto a fare quello che a breve il Jonin gli avrebbe chiesto di fare?
    Shinken invece, conoscendo Aloysius e forte di una grande esperienza in questo genere di cose, avrebbe forse potuto intuire cosa frullasse nella mente del Mikawa ma anche lui era all'oscuro di molte cose...ebbene, quel giorno avrebbe potuto schiarire la sua mente dalla fitta nebbia che aleggiava sulle operazioni del Colosso. Era passato troppo tempo dall'ultima volta in cui i due avevano parlato dei piani dell'associazione e di come il tempo avesse modificato il progetto originario.



    CITAZIONE
    OT/ Buon prosieguo a tutti! Divertiamoci e facciamo danni! ahahaha Chiaramente il primo post è di Historia.

    Modificare i Ricordi
    Villaggio: Personale
    Posizioni Magiche: 8 (Lenta)
    L'utilizzatore può modificare i ricordi della vittima se incosciente o consenziente. La vittima sentirà i ricordi come propri, ma noterà eventuali incongruenze. È possibile modificare qualsiasi ricordo. Richiede 1 ora ed il contatto costante con la vittima. Per rilasciare la tecnica bisognerà essere a conoscenza di prove che dimostrino che il ricordo è stato modificato.
    L'efficacia è pari a 40.

    Tipo: Genjutsu - Tameshi
    (Livello: 3 / Consumo: MedioAlto)
    [Da Genin in su]

    Interrogazione Mentale
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Tigre (1)
    L'illusione si attiva tramite il contatto con la vittima. L'utilizzatore sarà in grado di interrogarla, cercando di estorcerle le informazioni direttamente dalla propria psiche leggendo la mente. Può essere utilizzata anche su bersagli incoscienti, riuscendo a comunicare mentalmente. L'utilizzatore vedrà le immagini dei pensieri superficiali della vittima, la quale è consapevole dell'interrogazione. Per mostrare un'immagine diversa dal reale pensiero è necessaria molta concentrazione, uno slot difesa e un consumo pari a medio ogni domanda.
    L'efficacia è pari a 30. Ogni domanda oltre alla prima richiede slot azione/tecnica.

    Tipo: Genjutsu - Tameshi
    (Livello: 4 / Consumo: Mediobasso ogni domanda )
    [Da Genin in su]


    Edited by DioGeNe - 15/6/2017, 09:32
     
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    Magistra Vitae

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    Il mondo che verrà

    Parte i ~ la chiave





    Fu la voce di Eiatsu a risvegliare la ragazza dal torpore. Harumi non coglieva pienamente il senso delle sue parole, me era chiaro che si riferiva a lei. Solo quando le si rivolse direttamente però, ella aprì gli occhi. Il suo corpo, che le era parso tanto leggero da supporre di trovarsi all'interno di un sogno, in realtà fluttuava ad oltre un metro d'altezza, avvolto da spirali vorticanti di chakra cangiante sulle diverse tonalità del blu. Lentamente, il flusso scemò di intensità, rispondendo in modo misterioso al suo risveglio. Il turbine d'energia la adagiò lentamente, quasi con delicatezza, sul freddo ripiano ligneo, per poi svanire in una dissolvenza nebulosa. Non senza qualche difficoltà la giovane si alzò, portandosi però una mano al viso. Il rituale e i tre giorni di travagliata convalescenza l'avevano lasciata piuttosto stordita, ma non era niente rispetto alle condizioni pietose in cui versava all'interno delle Prigioni di Oto.



    Eiatsu...san... Aveva la fastidiosa impressione di essere al centro dell'attenzione, perciò non rispose immediatamente come se fosse sola con il jonin, ma si prese alcuni istanti per guardarsi intorno. A parte l'eliminatore, l'unica faccia nota alla ragazza era quella di Kato Yotsuki, di cui conservava un ricordo ambivalente. Lievemente intimorita, esitava a condividere quanto gli era stato richiesto, ma dopo aver incrociato lo sguardo con Eiatsu, si decise a parlare. Prese un respiro profondo mentre faceva mente locale. I ricordi che le interessavano le apparvero particolarmente vividi, come se non fossero passate che poche ore dai fatti. Si schiarì la voce e, non sapendo a chi rivolgersi, aprì bocca fissando il tavolo sotto di sé. Il giorno del mio arrivo ad Oto, c'è stato un tentativo di furto negli uffici dell'Amministrazione. Negli archivi, posti al piano inferiore, ho incontrato un nukenin del Suono con la borsa piena di informazioni segrete e rotoli proibiti, ma ciò che ha destato particolarmente la mia attenzione è stato l'enorme... cercò per alcuni istanti la definizione più opportuna, per poi rinunciarvi ...una specie di cotton-fioc metallico che portava dietro la schiena. L'abbiamo fermato e interrogato. Sembra si trattasse di un furto su commissione, forse da parte di Ame, forse da parte delle Asce. Fece un'attimo di pausa, spostandosi sul bordo del piano, con le gambe a penzoloni. Non ne capiva il motivo, ma sapeva che la parte interessante era proprio quella che si accingeva a narrare. Volevamo portato dall'amministratore, Febh-sama, ma non era più in ufficio. In compenso abbiamo trovato una delle sue lucertole, credo che il suo nome fosse Ssalar perse alcuni istanti nel tentativo di rimembrare quel particolare inutile, ma dopo aver scosso la testa continuò ...comunque sia, il rettile si è lasciato sfuggire che si trattava di una chiave, e molto importante per giunta. A suo dire, Febh-sama avrebbe potuto distruggere metà Villaggio pur di scovare il colpevole. Ha aggiunto poi che solo un certo Chikuma ne sarebbe dovuto essere a conoscenza. Balzò giù dal tavolo, ma le gambe non la ressero, non aveva ancora recuperato del tutto le forze. Tuttavia Eiatsu le era proprio a fianco, e sarebbe stato agevole per lui sostenerla se lo avesse voluto. Senza farci troppo caso, come ricordandosi qualcosa di importante, Harumi esclamò di botto. Ah no, aspettate. In realtà si tratta solo di una copia della chiave, l'originale si trova Suna. Per via di un patto con un certo Hoshi... Si portò di nuovo una mano al capo, domandandosi perché stesse rivelando tutto ciò. Non le era stato forse detto che si trattava di una questione della massima segretezza? La testa le doleva leggermente, ma ormai il suo racconto era prossimo alla fine. Avevamo suggerito di trovare un nuovo nascondiglio per la chiave, ma Ssalar si è fermamente opposto, proponendo di riposizionata nella cassaforte nascosta che si trova nei sotterranei dell'Amministrazione. Finalmente riuscì a rimettersi per bene diritta. Il cerchio alla testa persisteva, ma almeno non aveva più i giramenti. Credo che Febh-sama non sia ancora stato informato dell'accaduto. Al momento gli unici a conoscenza dei fatti, oltre alla lucertola e a me, sono il criminale, che dovrebbe trovarsi nelle carceri di Oto, e... ci pensò un po' su, per concludere infine a bassa voce ...Hebiko, la segretaria. Alla fine ha detto che se ne sarebbe occupata lei di trovarle una nuova sistemazione, e ne avrebbe risposto direttamente all'amministratore se lo avesse scoperto. Nessun altro, credo. Dopo quello sforzo era di nuovo esausta, anche se in generale poteva dire di sentirsi bene. Anche troppo. Il suo corpo le inviava dei feedback strani. Evidentemente la giovane kunoichi non aveva ancora realizzato cosa voleva dire essere diventata tutt'uno con il Nekomata, ma l'avrebbe scoperto presto.



    Edited by Historia - 15/6/2017, 15:08
     
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    Mi trovavo in una situazione surreale. Non potevo definirla altrimenti.

    Eravamo in tre. Io, Kato Yotsuki, genin di Oto. Shinken Takatuski, Jonin di Oto e niente altro che Diogene Mikawa, Capoclan del Clan omonimo. Uno dei capisaldi assoluti del Villaggio del Suono.

    E ci trovavamo, noi tre, davanti alla villa del Mikawa. Rimasi in assoluto silenzio. Alle spalle di entrambi, distante alcuni passi. Avevo ricevuto un invito da parte di un pezzo grosso e il rifiuto non era lontanamente possibile e nemmeno a dire la verità lo cercavo. Sapevo, fin da quella mattina, che non avrei passato una giornata comune. Quel mostro, quegli eventi… non erano frutto del caso. Intuii fin da subito che avrei dovuto affrontare la minaccia. Espormi e farmi notare e per il momento quella mia scelta si era rivelata una buona intuizione.

    Allo stesso tempo realizzai che la necessità di trovarsi in un luogo diverso per discutere della difesa di Oto poteva benissimo suonare come un secondo fine. Una sorta di maschera, dietro alla quale si nascondevano ben altre intenzioni. Per un attimo strinsi i pugni. Fremevo dalla curiosità. La forza di quell’uomo mi incuriosiva, perché in vita mia avevo visto il peggio. Avevo visto cosa il Potere riusciva a fare, come deviava le persone. Come le distruggeva e la piegava alla malvagità… ma quel Mikawa. Sì, quel Jonin era diverso. Lui sembrava avere il pieno controllo di sé. Le sue spalle erano pesanti certo, ma possenti.

    Diavolo, non avrei perso certo quell’opportunità.

    ~.~



    Ricevemmo tutti e tre un’accoglienza che definirei insolita, innanzitutto dal modo di fare del maggiordomo. Ma nuovamente mi limitai a seguire le indicazioni e l’ospitalità offerta. Sarebbe stato decisamente poco sensato opporsi in qualunque modo a quanto offerto e così mi ritrovai da solo in un’ampia stanza da letto, di quella magione così estesa e importante. Lo stile era evidente: le pareti, l’arredo e l’aria che si respirava erano di quelle migliori… quelle decadenti, come lo era giustamente Oto. Mi avvicinai al letto, grande e ordinato, e sulle lenzuola trovai una sorta di regalo, se così potevamo chiamarlo.

    Mi avvicinai e presi in mano quei volumi, tomi se così potevamo definirli. A fatica mandai giù la saliva. Non li avevo mai sentiti, ma mi bastò sfogliarli per capire l’intensità di quel dono. E così l’associazione successiva divenne naturale. Quel Diogene Mikawa sapeva dei miei propositi. Sapeva che avrei presto tentanto di rivalermi sul mio Clan e quei libri non potevano che rappresentare un aiuto. Una mano, un supporto. Ora dovevo un favore al Mikawa, ma che avrei ripagato ben volentieri.

    Dopo essermi medicato e lavato giunse il momento dell’incontro, accompagnato da uno dei vari maggiordomi mi presentai all’interno di un ampio salone, dove al centro dello stesso osservai una scena assolutamente bizzarra.

    Una donna, un viso familiare, si trovava a mezz’aria. Era addormentata. Docile e leggera. Era Harumi. La studentessa che avevo messo alla prova poco tempo prima. Cosa ci faceva lì? Perché si trovava in quelle condizioni?

    Domande che sicuramente avrebbero presto trovato una risposta.

    Immerso in una situazione assolutamente surreale, dalla quale faticavo a capire il vero senso, seguii le indicazioni successive. Mi accodai a tavola e ascoltai tutte le parole successive del Capoclan Mikawa e quando realizzai che Harumi, per una serie di motivi, era diventata una forza portante del Villaggio mi resi conto che quel giorno ci avevo visto. Per la miseria. Avevo scrutato i suoi occhi e avevo visto la profondità che in essi si celava. Un baratro che, evidentemente, nascondeva una bestia feroce.

    Di nuovo realizzai che la mia presenza in quel posto doveva avere un altro significato. C’era qualcosa che mi sfuggiva o più semplicemente che doveva ancora essere svelato. E… francamente non vedevo l’ora.

    Harumi, in seguito all’azione di uno degli affiliati del Mikawa, ebbe modo di svegliarsi e prese a parlare descrivendo situazioni e fatti a cui, ovviamente, ero all’oscuro ma che allo stesso tempo non ne comprendevo il significato o portata. Di tutto quello potevo aggiungere ben poco se non qualcosa sul conto di Hebiko. La Serpe di Oto.

    Dopo aver osservato la neo-genin, e dopo aver compreso che ella stessa mi riconobbe lì in mezzo tra i vari Ninja, con un atto di coraggio trovai la forza per parlare: - Se mi è concessa la parola… - e attesi un secondo, per valutare o meno la possibilità -… non possiamo fidarci di Hebiko Dokujita. O meglio ai miei occhi e davanti al mio giudizio ha perso la mia fiducia come collega e come Ninja. In due occasioni si è dimostrata inaffidabile e pericolosa per l’intero gruppo. Nel primo caso eravamo in missione io e lei e la conseguenza delle sue spensierate azioni ha portato alla morte di un innocente. Nel secondo caso, contro le Asce, si è dimostrata irriverente, sconsiderata e priva del benché minimo senso della gerarchia militare, in particolare nei confronti del Jonin Takatuski. Se lei sa qualcosa non possiamo escludere che lo abbia trasmesso ad altre persone, di Oto o meno. Per il semplice motivo che non rispetta i superiori e non possiede un minimo senso di vera appartenenza. Francamente, dal mio punto di vista, il suo ruolo di Segretaria è da riconsiderarsi… - e mi fermai con quelle parole. Non sarei andato sicuramente oltre, anche perché non avrebbe avuto ulteriore senso. Il messaggio era stato mandato.

    Non sarebbe servito aggiungere altro.
     
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