Villa MikawaResidenza di Aloysius Diogenes

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    Uno Scambio Equo


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    Le due litiganti, richiamate dal Mikawa, arrossirono all'unisono per la vergogna, puntellandosi il dito addosso in contemporanea, borbottando a bassa voce:

    Questa è tutta colpa tua.
    Questa è tutta colpa tua.

    La reazione speculare le fece arrossire ancora di più, ed entrambe sbuffarono, incrociando le braccia. Avere un proprio "clone" con solo qualche mese di differenza di fronte avrebbe scatenato molte reazioni simili.

    Eiatsu stava cercando di ragionare sui dettagli che aveva ottenuto. L'Hebiko del passato, coinvolta dal mangiacadaveri, lo osservò con aria confusa, indicando poi l'altra se stessa. VOI mi avete portata qui! Siete venuti a prendermi a casa!! Chiedi a lei se vuoi sapere qualcosa su chi ha creato questo casino. L'altra sbuffò, cercando di ripensare agli eventi. Non lo so, tecnicamente ci sono arrivata per caso. Erano di nuovo mesi che il Kokage era assente, ed ero stufa di starmene con le mani in mano. Ma quando sono arrivata la Villa era in pessime condizioni, ed erano già presenti altre persone confuse quanto me. C'era il Mizukage, un kiriano, Shunsui, un sunese un po' creepy con gli occhiali, e... beh, degli intrusi che non ho avuto modo di vedere in tempo, perchè mi trovavo già nell'orologio quando sono arrivati. Sembrò illuminarsi ripensando al sunese. Ah! Shunsui aveva trovato un libro con una pagina strappata. Parlava del fatto che al Nidaime piaceva parlare al contrario o qualcosa di simile... Forse quella pagina contiene qualcosa che interessa a chi ha creato tutto questo casino. Ricordava quale fosse il numero della pagina e la copertina del libro, stava a loro ritrovarlo nelle loro immense librerie.

    Eiatsu insisteva sulla precisione, cosa che anche la Vipera solitamente amava, ma in quel momento sembrava quasi superficiale. Oh per gli dei, sarò precisa!! Dovette rifletterci un attimo, ma sarebbe riuscita a dare la data ed un orario approssimativoEvito di scriverla per non fare casini con la timeline, così nel prossimo post decidi tu una data adatta, ma considera come se Hebiko l'avesse detta. Non so tutto!! La villa era invecchiata! Sembrava fosse stata abbandonata da decenni almeno! E non aveva senso, naturalmente, ma non sembrava frutto di un genjutsu. E' stata attaccata solo poco prima che il viaggio temporale iniziasse. E per i limiti, beh... Chiaramente era quell'aggeggio a controllare tutto, quindi non penso che possano controllare il tempo senza. Dopotutto siamo riusciti a controllare il tempo noi stessi, per cui non dev'essere un'abilità unica di qualche loro shinobi, ma è quell'oggetto che permette a chi sa usarlo di controllarlo. L'unica cosa differente da un normale orologio a pendolo era un frammento di specchio al suo interno. Hm... Forse il fatto che fosse un frammento lo rendeva persino meno potente di quanto potesse essere davvero. Venne invece spiazzata dal discorso di Eiatsu, riflettendo a riguardo con aria incerta. Fu l'altra Hebiko a contrastare i suoi ragionamenti. Non ha senso. Lei non ha mai vissuto questa esperienza, altrimenti non sarebbe stata sorpresa nel vedermi. Qualsiasi cosa abbiano fatto al tempo, non è stata lineare. L'Hebiko futura annuì con decisione, confermando la cosa. E' vero, dovrei ricordare di essere stata al tuo posto... Ma non è mai successo. Quindi... E' come se tu non fossi realmente me, e viceversa. ...Un'altra dimensione? Entrambe sembravano piuttosto scosse dall'idea, quella del futuro ancora di più. Qualsiasi cosa stesse succedendo, sentivano che era molto più grande di loro. Confermò le successive teorie, parlando del libro. Ah... Sì, Shunsui lo ha trovato... Erano i kanji di "teatro". Quindi è possibile lasciare messaggi nel passato?? Iniziava ad essere sempre più confusa.

    La successiva domanda di Eiatsu le avrebbe fatto tornare la rabbia, ma con essa la concentrazione. Magari siete scarsi! Cosa vuoi che ne sappia, io ti posso dire in che condizioni erano la villa! Saranno riusciti ad ipnotizzarvi tutti, o avranno sfruttato qualche altro giochetto temporale, ma non c'erano segni di battaglia. Il cervellone fece un esperimento che però sembrò fallire. L'Hebiko del futuro aumentò leggermente il ritmo del respiro. Non le era piaciuto quel fallimento. Non... Non lo so. Qualcuno stava arrivando, quindi è possibile... Non sapeva cos'era successo e nemmeno chi li aveva attaccati. Potevano realmente essere stati i loro nemici, ed aver avuto la meglio sul gruppetto. Sarebbe stato Diogene a prendere in mano la situazione da quel punto. Distruggendo l'unico punto di contatto che avevano col futuro. Entrambe le Hebiko si lasciarono sfuggire un gridolino, e quella del futuro osservò con shock l'unica possibilità di ritornare al suo tempo che aveva, in pezzi. L'Hebiko del passato sembrava volesse dire qualcosa, ma si paralizzò vedendo lo sguardo arreso dell'altra sè stessa, decidendo che fosse meglio restare in silenzio.

    Hebiko osservò il colosso con sguardo arreso. Nonostante l'odio provato, non sembrava ce ne fossero tracce nel suo volto. C'era solo paura ed incertezza. Ed il terrore di essersi sacrificata per nulla. Ma Diogene sembrava d'accordo col suo piano. Non fu in grado di risvegliare alcuna scintilla nel suo sguardo, ma entrambe lo avrebbero seguito, esitando, consapevoli che non ci fosse alternativa. Ormai erano immersi in quella situazione, e dovevano uscirne.

    La camminata nel lungo corridoio fu accompagnata da un inquietante silenzio. Solo i loro passi rimbombavano, ascoltando bene si sarebbe potuto persino sentire il respiro dei presenti. Aveva ancora speranze di ritornare a casa? Certo, quella era sempre Oto, ma non era la sua Oto. Non era la sua vita. Per quanto le differenze fossero minime, era un'intrusa in quel luogo. E tutto perchè stava cercando di salvare la persona che forse odiava di più in assoluto. Un sacrificio così grande, per qualcuno che forse non se lo meritava. E ora non poteva che proseguire per quella strada.

    Quando arrivarono all'obitorio, scoprendo quale fosse la sua idea. Che poi era il piano di Hebiko, solo aveva preso una piega inaspettata. L'Hebiko del passato osservò inorridita la scena. No, non dirai sul serio. L'altra, infastidita, si fece avanti, ormai arresa. Non c'era molta scelta, dopotutto. Che sia una cosa veloce. E indolore. O ti spezzo le ossa. Sibilò verso Eiatsu, con rabbia. Poi verso Diogene. Ti ringrazio per avermi riportata in vita. Ma, con questo giochetto, riconsiderati alla pari. Sto ripagando il mio debito. Non si sarebbe certo lanciata in un simile esperimento gratuitamente, dopotutto. Aveva un grosso debito alle spalle, ma quel sacrificio era altrettanto grande da poterlo ripagare. Ora, prima di iniziare, mettiamo in chiaro un paio di cose. Si rivolse ad entrambi, anche se più ad Eiatsu, essendo il cervello dell'operazione. Non modificherai il mio corpo chirurgicamente. E' fuori discussione. C scambieremo le anime. Altrimenti... Beh, in qualche modo dovremmo poterci scambiare i corpi. Dopotutto io sono composta da serpenti, e tu da sangue. Ci sarà il modo di ridare ad entrambi un diverso corpo in cui possiamo adattarci, senza modificarci pesantemente, in modo da poter usare le nostre abiità comodamente. E dico "ci", perchè tu sei incluso. Non avrebbe accettato un no come risposta. Chiaramente io non facevo parte dei piani, per cui tu nel mio corpo sarai al sicuro. La me del passato proseguirà il suo lavoro come di norma, e quando sarà a casa, sarà il tuo momento di uscire e controllare la villa da lontano. Ti farò recapitare un corvo ogni giorno per aggiornarti della situazione e qualsiasi cosa sospetta. Rimuginava ta se e se, incerta su alcuni dettagli. Vorrei poter mettere almeno Yachiru al sicuro, ma la sua assenza potrebbe destare sospetti... L'altra mia idea era quella di uno scambio a tre. Io entrerò nel tuo corpo, tu in quello di Yachiru, e Yachiru nel mio. Ed in quel caso, la me passata dovrebbe solo occuparsi di tenerla a casa mia al sicuro. Qualsiasi zona segreta della villa era fuori discussione. Erano spariti tutti. Non c'è luogo segreto sicuro, per quello che ne sappiamo lo conoscono anche loro. Il problema più grande è che nel secondo caso saresti comunque vittima dell'attacco alla Villa. E potrebbe essere un problema. Sarei più tranquilla se tu fossi esterno, a casa mia... Ma in quel caso Yachiru dovrebbe restare qui. Posso provare a proteggerla, ma non posso garantire niente. Non so contro chi stiamo andando. Vorrei solo evitare che ci finisca in mezzo qualcuno di così innocente. Osservò Diogene, tesa. Quindi, Kokage? Cosa ritiene sia più saggio, essere comunque un membro della Villa e partecipare attivamente ma rischiare la cattura, o restare all'esterno anche se quello potrebbe dire intervenire tardi? Qualsiasi fosse stata la scelta, c'era sempre un fattore esterno che li avrebbe aiutati. La me del passato è comunque il nostro jolly. In un modo o nell'altro, abbiamo un esterno in grado di fare qualcosa. Non nego che vorrei che anche tu fossi esterno. Sento che avremo più possibilità di successo in quel modo.


    Qualsiasi fosse stata la scelta finale, ad Hebiko sarebbe indubbiamente toccato il corpo di Diogene. Descriverne il disagio che provava era inutile, era ben visibile sul suo volto. E probabilmente avrebbero dovuto lavorarci su un paio di giorni, mentre veniva istruita sulla sua routine ed i comportamenti abituali, per non destare sospetti. Avrebbe tenuto le interazioni al minimo, e si sarebbe allenata in segreto ad usare le proprie abilità in quel corpo. Sarebbe stato utile? Non appena avesse usato qualcosa di diverso dal sangue, i loro rapitori si sarebbero accorti dell'inganno. Ma in quel momento sarebbe già stato tardi per qualsiasi cosa.

    Le giornate sarebbero passate più difficilmente del previsto. Persino guardarsi allo specchio era difficile ed estraniante, ne aveva già distrutti un paio, ed Eiatsu era stato costretto a nascondere tutto. Essendo l'unico a conoscere quel segreto, sarebbe stato anche l'unico a poter ascoltare le sue lamentele. E le avrebbe ascoltate. Oh, se le avrebbe ascoltate.

    Avrebbe mantenuto il minimo dei rapporti possibili con gli abitanti della villa. Non sembrava poi così difficile, Diogene non era poi quel padrone di casa estroverso che appariva ovunque. Però sarebbe stato più freddo del solito. Spesso ai saluti rispondeva con un misero grugnito, avendo dimenticato il nome di chi aveva davanti. Ironicamente, non vedeva l'ora che arrivassero gli invasori, si sarebbe sentita meno tesa. E, come da accordi, avrebbe inviato un corvo ogni giorno, aggiornando il Mikawa, nascosto a casa sua, nel suo corpo. E vedi di trattarlo bene, o quando sarà tutto finito mi vendicherò.

    Grazie ad Eiatsu ed alle altre due Hebiko, avrebbe potuto preparare delle trappole, o quantomeno dei modi per anticipare il loro arrivo. Avrebbe ordinato ai suoi gregariAllora, qui potrebbe essere una cosa valida o meno. Dato che sta impersonando Gene, la considero in grado di usale le competenze gregario di Diogne, essendo competenze legate alla persona e non al suo chakra/corpo. Se non è possibile, semplicemente skippa questa parte, o considera come se fosse Eiatsu ad usare questo "potere" di fare dei turni di controllo in tutta l'area della villa, interna ed esterna. La scusa sarebbe stata molto semplice: Non troppo tempo fa Jeral è riuscito ad entrare al vilaggio indisturbato. Non voglio che la cosa si ripeta. Non in casa mia. Sperava che chi dovesse attaccarli si sarebbe lasciato dietro almeno qualche indizio, in modo da anticiparne il reale arrivo. Avrebbe inoltre fatto mimetizzare tutte le armi d'assedio disponibili, usando la stessa scusa, posizionandone la metà ai perimetri della zona, e l'altra metà in prossimità della Villa stessa. [Competenze usate] E, da lì in poi, non restava che aspettare.

    Non riusciva a credere fin dove stava arrivando pur di salvare il Kokage. Che disprezzava, come persona e come leader. Eppure eccola lì. Morta una volta, ed inconsapevolmente pronta a morire di nuovo, in un piano incredibilmente intricato che la vedeva come esca. Dopotutto non lo rispettava, ma nemmeno voleva la sua morte. Credeva solo che come leader non fosse abbastanza. Troppo megalomane, troppo avaro. Troppo poco cauto. Ma era uno shinobi di tutto rispetto, che avrebbe fatto qualsiasi cosa per il proprio paese. Rinchiusa in casa sua per giorni, avrebbe avuto modo di conoscerlo meglio, tramite i suoi libri, la sua storia, la gente che viveva intorno a lui. Avrebbe sicuramente potuto vedere il Colosso da una diversa prospettiva. Il tutto mentre attendeva che il Caos arrivasse.
     
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    Scheda di Etsuko della Nebbia

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    Villa Mikawa


    i segreti del tempo



    Ero incredulo, se solo pensavo a come tutto fosse cominciato se solo pensavo al motivo per cui ero lì, non potevo crederci. Fino a qualche ora prima, quando sui celi di Oto, avevo visto aleggiare l’evocazione del kage decidendo di seguirla per poi trovarmi nella villa di un altro Kage, una villa che avevamo rinvenuta disabitata. Una prigione spazio temporale in realtà. Dalla quale forse non potevamo più uscire… si forse, perché non ci avevamo provato.
    Un gruppetto variegato il nostro, di ninja di alto livello alle prese con un rompicapo che mai, avrei supposto, nessuno fino ad oggi aveva provato a destreggiarsi, tra jutsu temporali, sigilli e oggetti arcaici. Avevamo provato con l’intelletto, mandando messaggi agli ospiti nell’altro tempo. Avevamo provato con l’incoscienza, spedendo Hebiko, adesso provavamo con la scienza. L’espediente messo su dal ragazzino di Suna era un prodotto di alta ingegneria ottenuto con oggetti rudimentali. Sfruttava la forza del chakra di Kensei, per contenere le oscillazioni energetiche e le marionette fungevano da messa a terra. E non ci crederete mai ma stava funzionando, potevo osservare palesemente il ridursi costante della carica del frammento, dal quale il sigillo traeva potere… ero lì intento a supervisionare il tutto, quando l’imprevedibile successe… un’onda d’energia anomala, forse un sistema di protezione del frammento stesso o forse un intervento esterno, mandò in cortocircuito i sistemi… e non solo.
    Ahhh….
    Il dolore pervase le iridi costringendomi ad abbassare lo sguardo, un fascio luminoso che mi avrebbe accecato lasciandomi per un tratto privo della mia speciale vista. Non mi ci volle troppo a capire che in quelle condizioni non avrei potuto utilizzare per un po' le mie speciali abilità.

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    Ero poggiato sulle ginocchia, ancora intento a dare sollievo ai miei occhi, sentivo il peso del fallimento nell’aria, avvertivo l’animo teso del marionettista che ora parlava con la ragazza, unica superstite di quel tempo e abitante della villa… perché era lì? Cioè, perché unica e sola… ?
    Seguì il colloquio con il marionettista il suo tono non era accondiscendente e per un attimo provai pena per lei… dopotutto cercava di aiutare. Si perché era quello che tentava di fare, lei stessa aveva subito l’effetto del genjutsu che l’aveva tenuta reclusa nella bettola appena fuori villa Mikawa. Il fatto che fosse ricettacolo di un demone, che fosse una forza portante di Oto, poteva avere valenza in tutto ciò?
    All’esortazione dei miei colleghi di ricercare una qualche forma di sigillo, risposi laconico con il gesto della mano a indicare il viso… cosa non gli era chiaro della mia attuale situazione?
    Son alle prese con problemi ben più seri attualmente e non ho più uso delle mie abilità oculari… a dirla tutta non so se le arti mediche possano essere in questo primo approccio, di qualche aiuto.
    Fu in quel clima di sconforto che mi richiusi in me stesso cercando di metabolizzare quanto accaduto. Cosa ci stava sfuggendo, ogni tentativo ci portava in un vicolo cieco… prima i messaggi con il passato, il foglietto che il marionettista aveva ricevuto, si era rivelato un buco nell’acqua. Ricercato infatti il tomo che gli antenati “se così potevamo definirli” ci avevano indicato era apparso mancante delle pagine interessate… qualcuno ci aveva preceduto…
    QUALCUNO CI AVEVA PRECEDUTO… PRECEDUTO…
    Sembrava una perenne corsa contro il tempo… pensa Etsuko, forza pensa…. Ma pensare a cosa? A come poter uscire da quel loop temporale? Ci eravamo concentrati già sul dispositivo ed eravamo riusciti a metterci in contatto con l’altro tempo… ma con che risultati? Il meccanismo era instabile e non riuscivamo a controllarlo tanto da instaurare un collegamento ottimale e persistente a uno scambio di informazioni.
    Ma se… ma certo…
    Una lampadina si accese nella mia testa… ma se avevamo semplicemente sbagliato approccio? Se avevamo cercato informazioni nel tempo sbagliato? Le risposte forse erano già lì a portata di mano, solo nel momento sbagliato… forse la villa avrebbe potuto aiutarci e non gli abitanti del passato. Dopotutto era palese che qualcuno ci aveva preceduto MA noi avevamo imparato a spostare il tempo. Avremmo forse potuto anticipare chi ci aveva anticipato? Una visione fantascientifica forse, ma l’unica che mi veniva in mente.
    Avrei atteso che Harumi concludesse le sue analisi e ancor prima che finisse.
    E se avessimo sbagliato tutto?
    Cioè, fino ad ora abbiamo tentato di sciogliere il fuuinjutsu quando in realtà avremmo potuto utilizzarlo per ricevere risposte? Cioè pensateci bene… siamo finiti in una bolla temporale, cioè presumibilmente siamo nel futuro o comunque in un tempo parallelo… ma come ogni tempo che si rispetti avrà anche un Inizio… e se semplicemente cercassimo di riavvolgere gli eventi sino a quando tutto ha avuto inizio per capire cosa è accaduto? Abbiamo indizi, un libro… che forse ora non possiamo leggere… ma nel tempo giusto… Si. Abbiamo delle orme che non sappiamo dove finiscano e di chi siano… ma se riuscissimo a risalire a chi quelle orme le ha lasciate guardandole con i nostri occhi? Cioè… i vostri…
    Avrei detto, forse era una sciocchezza ma cosa ci restava se non tentare?
    Shinsui… riusciresti a modulare il sigillo per ritornare indietro nel tempo? Ci siamo focalizzati al qui per ora… Kensei… potresti farti trovare vicino all’arazzo, lì dove finivano le orme, per comprenderne l’origine. Harumi ho bisogno della tua compagnia, riusciresti ad accompagnarmi in biblioteca? Magari riusciamo a scoprire qualcosa di più sul tomo da consultare o del perché è mancante.
    Sperando che i miei compagni avrebbero seguito la mia proposta mi sarei rimesso in piedi e con l’aiuto di Harumi ci saremmo spostati ognuno nella propria posizione in diversi punti della villa.
    Avrei inoltre attivato le doti da sensitivo… non avevo abbandonato l’idea che la presenza della ragazza non fosse casuale e avrei studiato il suo chakra, cercando analogie con il meccanismo e le iterazioni presenti nella villa, in quel tempo… ma non potevo destare alcun sospetto. Le stesse doti mi sarebbero tornate utili una volta che il marionettista avrebbe tentato di riavvolgere gli eventi. Solo allora avremmo potuto capire se il mio piano avrebbe funzionato e con chi avremmo dovuto vedercela. Quella situazione paradossale iniziava a stancarmi, l’idea d’impotenza non mi apparteneva e se ci fosse il Mikawa dietro tutto quello? Non mi avrebbe sorpreso la cosa, un tipo imprevedibile come lui, poteva tutto.
    Harumi… dimmi dettagliatamente cosa vedi, se vedi qualcosa. Intanto i miei sensi osservavano quello che gli occhi non potevano scorgere. Cosa avrebbero scoperto? Avrebbero avuto modo di sfuggire alla stretta soffocante del nemico?





     
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    Il Kage Assente


    Il Colosso dei Mikawa: la vera storia XXVIII, di Loxion Mikawa



    ::: Presente, Oto :::




    " PARLA DANNATA BESTIA DA SOMA! A chi hai dato le pietre?! E soprattuto QUANDO! Ti finirò di aprire il cervello pur di SAPERLO! CAZZO PARLAAAA! Forse non hai capito che a breve potremmo essere tutti MORTI se non me lo dic.."

    La porta della stanzetta si spalancò e la Principessa istantaneamente si irrigidì figurandosi già nella mente l'arrivo di ciò che assolutamente non doveva accadere. Per fortuna era solamente Hatsu e, anche se non portava buone nuove, sapeva esattamente quello che stava per dire:

    " Padroncina non c'è davvero più tempo! Deve fermarsi qui! La carica è quasi al 5%, dobbiamo agire altrimenti saranno fuori dalla finestra temporale.."

    LO SO CAZZO LO SO! Ma cono così vicina...è al limite, in questa linea temporale il famigerato Kokage non è questo granché, MA LA SUA TESTA E' VUOTA! Sembra come che non abbia le informazioni che cerco! VEDI?! Superate quelle inutili barriere e i genjutsu DOVREI poter accedere a quei ricordi! E INVECE NO! NON CI SONO!!! "

    " Fa nulla, possiamo sempre riprovarci...Ma se non recuperiamo il frammento ORA poi sarà troppo tardi. Devo ricordarle quanto è stato difficile prenderlo?! Se lo perdiamo avremo sacrificato tutti i nostri sforzi. Su, andiamocene via..."

    Il Cuore era molto più lucido e razionale del suo Asso, la quale invece si comportava come una bambina viziata. Certo, quel comportamento era comprensibile, non tutte le volte arrivavano fino a quel punto e ad ogni tentativo volavano via molti soldi, proporzionali al numero di cadaveri necessari per attivare e caricare il frammento.

    " SEI INSOPPORTABILE! Non ti accorgi nemmeno nella fatica che faccio anche io ogni volta ad arrivare fin qui! Quasi sempre il CAPRONE decide di combattere, a volte si immola per il villaggio, altre tenta di allearsi per poi FOTTERMI, una volta ancora scappa addirittura!! Ora invece è qui, debole come non mai, NON MI lascerò sfuggire questa occasione!! DEVO SOLO fare le domande GIUSTE!! "

    " Ma non c'è tempo! Se la fa star meglio lo ammazzi o lo congeli come gli altri nel permafrost e passiamo al prossimo tentativo! Ma in fretta, prima ch..."

    La perturbazione chakrica la percepirono entrambi, senza bisogno di voltarsi. La sala principale, illuminata solo in alcuni punti dalle fredde lampade chirurgiche, iniziò a tingersi di toni più caldi e al centro di quello spazio vuoto si stava creando un circolo denso di chakra, attraversato da forti scariche elettriche. Per lei che aveva già avuto il privilegio di incontrarlo, non c'era dubbio alcuno sul fatto che il destino aveva imboccato una strada addirittura peggiore tra tutte quelle da loro indagate...LUI li aveva trovati prima del tempo!

    " Non può essere...HARU che diavolo hai combinato!!! Lui non dovrebbe essere qui, ORA! "

    " Imp..imp...impossibile. Siamo nei sottocasi 104X, ne sono certo. L'interrogatorio va male, torniamo alla villa, aggiriamo il gruppo e ci teletrasportiamo tramite la pietra prima che si esaurisca la carica, tornando nel passato...Ci sono solo 9 possibilità a partire da questo punto e in NESSUNO lui arriva fin qui in tempo! "

    " NE HO ABBASTANZA DELLE TUE PUTTANATE! A breve lui sarà qui! Dobbiamo andarcene, SUBITO. Cancelliamo le prove e lasciamo questi dementi alle sue

    Urlò la ragazzina mentre rilasciava i costrutti di legno con i quali stava operando sul corpo del Mikawa. Sebbene sconvolto dalla cosa, anche il suo sottoposto si mise all'opera, ripulendo il campo dai suoi strumenti e le sue tracce [TA Epurazione delle Tracce]. Tensai-ji intanto era andata nella stanza affianco, dove un enorme blocco di ghiaccio teneva imprigionati al suo interno una ventina di ninja, ovvero gli abitanti della villa stessa!

    " I babbei ci metteranno poco a riprendersi...ORA VIA! "

    In brevissimo tempo, nell'obitorio non vie era più una pista concreta associabile ai due nukenin; apparte il Kokage nessuno gli aveva visti in volto e, dopo le invasioni mentali subite, il poveretto difficilmente sarebbe tornato lucido come un tempo. Non rimaneva che scomparire.

    " Portaci lontano da qui! RAPIDO! Abbiamo fallito ma almeno non moriremo, oggi. "

    " I..io non so cos...cosa dire. Mi deve essere sfuggito qualcosa, un dettaglio...Si regga a me. "

    Il jutsu spazio temporale [TA Teletrasporto, Oltre i limiti] si attivò che l'anello elettrico ancora non si era chiuso e questo fece tirare un sospiro di sollievo ai due Cuori, delusi da aver perso la loro possibilità di trovare le Stelle di Iwa ma rincuorati di non essersi fatti scoprire. Erano ninja espertissimi, dotati di capacità straordinarie e sapevano distinguere tra una battaglia e una guerra persa.

    Proprio per questo, quando sentirono qualcosa cingere le loro caviglie all'interno del movimento accelerato, capirono quanto fossero stati sciocchi nel credere di averla fatta al Dio.



    " Uuuu i Cuori. E pensare che avrei scommesso tutto sui Quadri! "

    I due erano stati presi "al volo", durante il teletrasporto, e scaraventati a terra nella stessa stanza da cui erano partiti, a pochi metri dall'uomo che ora li guardava con aria divertita in una stramba posizione che ricordava quella delle scimmie. Aveva una carnagione chiarissima, occhi azzurri e capelli biondi ma erano le orecchie anomale a catturare l'attenzione, con i lobi deformati e allungati fino al petto. Sebbene accucciato, si vedeva che era molto alto, con braccia e gambe lunghissime e un fisico statuario, sebbene agile e magro.

    Dei due nukenin sicuramente Tensai-ji era quella più lucida, interrotta la fuga era riuscita comunque ad attutire la caduta mediante le sue doti telecinetiche mentre Hatsu era finito rovinosamente a terra, sbattendo contro uno degli armadi dell'obitorio. Non solo, il ragazzo era ferito gravemente perchè l'uscita improvvisa dal movimento accelerato aveva causato uno strappo, lacerando in profondità il suo corpo [Passaporta, Strappo dello Spazio-Tempo -> Ferita Grave sanguinante al torace].

    " Stai in disparte e tieni gli occhi chiusi, Hatsu...te li strapperà dalle orbite se oserai guardarlo. "

    Disse l'Asso mentre si ricomponeva dopo il brusco colpo. Lo sguardo era serio e i movimenti calmi, sebbene all'interno il cuore le batteva all'impazzata: il Dio ora sapeva e nessuno poteva prevedere come avrebbe reagito a quell'insubordinazione.

    " Cos'è quest'atmosfera tesa?! Non sei contenta di vedermi? Io si, sempre meglio il tuo bel visino di quello di Amachi..dopotutto. AAAAllora, cosa abbiamo qui? Vedo che avete fatto già i bagagli ma avete lasciato dei regalini di là..."

    Con lo sguardò sbirciò oltre le porte semiaperte per osservare gli otesi, ancora ko. Quindi si alzò, palesando l'estrema differenza di altezza tra lui e la piccola dai capelli verdi; oltre il peculiare arnese col i tamburi che rendeva la figura ancor più imponente, aveva anche un bastone di quasi tre metri d'oro massiccio che maneggiava con estrema naturalezza.

    " Posso spiegare. Volevo solamente arricchire il villaggio, forse avrei dovuto avvisare prima ma sai che mi piace agire di testa mia. "

    Si dava un tono ma si percepiva un leggero tremolio nella voce.

    "Nell' attacco al Gelo il tuo piano ha funzionato, mi hai chiesto solo l'arma con cui sparare al nemico e io te l'ho data senza fare troppe domande. Se me lo avessi chiesto ti avrei semplicemente permesso di usare il Pinku no Kagami...ma romperlo! Nono non si fa. "

    Disse battendo l'estremità inferiore dell'arma sul pavimento, provocando in foro notevole e anche un sobbalzo nella sua interlocutrice. Di rimando quella avrebbe tentato di spiegare, sciogliendo la lingua e anticipando le domande del Joker:

    " Cercavamo le Stelle e avevamo scoperto che nel recente passato si trovavano qui, ad Oto. Gli studi condotti nella miniera di Kusa avevano dato ottimi risultati, Hatsu ha capito come interagire con gli specchi e abbiamo iniziato a fare delle prove con lo spazio-tempo. Poi quel dannato Rittoru ha scoperto tutto e ha fermato i nostri progressi! Con quello specchio sotto il controllo dell'Erba e il Serurianmiru trafugato nel Gelo non sapevamo più come continuare il nostro lavoro..."

    Sembrava sincera, sebbene il fatto di aver nascosto la cosa ad Ame la diceva lunga sull'effettivo utilizzo dei Preziosi di Iwa, una volta recuperati.

    " Quindi è stato lui a riuscire a rompere lo specchio! Come ? "

    Non dava l'impressione di essere arrabbiato, parlava con volume moderato e su quel punto di domanda aveva strabuzzato gli occhi, incredulo che un ninja di quel livello potesse riuscire in qualcosa a lui stesso impossibile.

    " Scavando, insieme al Kazan no kagami ho trovato degli scritti ris...risalenti alla vecchia Alba, probabilmente dalla penna di Kis...Kisame Hoshigaki in persona. I progetti di un arnese, un cut...cutter a rotella molto particolare, usato in principio per tagliare la forma degli Sp..specchi. "

    Il Principe aveva tenuto gli occhi chiusi, come consigliato dalla sua Regina, e si era poggiato al muro cercando di tamponare il sanguinamento della profonda ferita con la mano. Arrivati a quel punto tenersi i segreti e continuare a tradire il Joker non aveva molto senso, se solo avesse voluto li avrebbe fatti fuori entrambi in pochi secondi. Passarono dei secondi, tempo necessario all'uomo per elaborare le informazioni ricevute e soppesarne la veridicità. Poi si portò una mano sul volto, tenendo le spalle rilassate, e si concessa ad una risata sonora:

    " AHHAHAHA! Fin dove arriva l'ingegno degli UOMINI! Uno strumento da artigiano, da non credere! Che storia fantastica, mi avete sorpreso. Sisi, forse non vi ucciderò, dopotutto ci avete messo impegno e in poco tempo siete arrivati fin dove nessun altro ad Ame si è spinto nella conoscenza degli Specchi. Datemi il frammento e l'arnese e dimenticheremo questo piccolo incidente... "

    E qui veniva il problema.

    " Emh...si trova nella Villa del Kokage. "


    ::: Presente, Villa Mikawa :::

    Etsuko era un ninja più unico che raro, non era solo la sua abilità oculare innata a farne un pezzo unico nel palcoscenico mondiale ma quella scintilla che Aloysius stesso aveva intravisto anni prima. Svelò finalmente il segreto dietro il jutsu temporale, il punto debole della strategia ideata dai nukenin di Ame e che aveva guidato le scelte dei Cuori in quell'incessante attività iterativa di ricerca del caso migliore. Usare il fuuinjutsu e non tentare di cancellarlo, ecco la strada più breve che avrebbe permesso loro di uscire dal loop temporale indotto dal frammento di specchio.
    Inserire il tomo con la pagina strappata nello specchio per farlo tornare indietro e poi di nuovo nel suo tempo questa volta integro e con le informazioni mancanti ristabilite avrebbe permesso al gruppo di scoprire finalmente il messaggio che il Kokage aveva lasciato loro dal passato.

    " Il sangue vi indicherà la via. "

    Le scritte sarebbero apparse nel momento in cui Shinsui avesse applicato il suo sangue sul punto a lui noto della mappa, a seguito della risoluzione dell'indovinello, proprio quella contenuta nel foglio "ritrovato". Forse a quel punto sarebbe apparso chiaro che Aloysius, avendo avuto la possibilità di vedere l'intero gruppo del futuro, aveva pensato qualcosa che coinvolgesse tutti per riuscire ad elidere il controllo degli osservatori che gli avevano sottratto la sua Villa.
    Harumi, in verità, si era rimessa alla ricerca di quel luogo ancor prima di riuscire a leggere le parole del suo leader; sapeva che la sala del sangue, nei meandri del covo del boss, era il realtà il cuore della dimora stessa del Garth, il simbolo della sua resurrezione.

    Nella cripta, invero una piccola caverna dal soffitto basso e ben poca luce, con grande stupore della stessa jinkurichi, il lago di sangue era ancora lì! Capire cosa fare una volta giunti fin lì non sarebbe stato banale per la ragazza e l'idea di tentare un contatto utilizzando il suo stesso sangue non sembrò funzionare. Caso volle (?) che Kensei avesse una conoscenza del sangue ben più matura della genin. La pozza era divenuta come fango, dalla superficie ruvida e consistenza interna fangosa, ciò voleva dire che non stava scorrendo del chakra sebbene sarebbe apparso evidente al Mizukage che in principio quella fosse una tecnica del Garth...anzi, quella scena aveva tutta l'area di una vecchissima tradizione tribale Kenkichi nella quale i fedeli offrivano i propri doni al dio Nurgle ricoprendoli del sangue dei rivali sconfitti in battaglia.

    Intanto il marionettista e l'Akuma si erano spinti della casa/laboratorio del pozzo della Villa, forse il punto più lontano dal portone principale della Villa. In pochissimi conoscevano in effetti la tana di Fyodor e in solitudine il folle medico viveva in quel tunnel scavato dalle falcidonnole anni prima, tra ingombranti macchinari e cadaveri. In effetti lo stato di quel luogo non sarebbe stato poi così diverso anche senza la presenza del jutsu che ne aveva alterato il tempo...un luogo considerabile al limite della civiltà, umido, freddo, macabro e soprattutto strano. Per dire, le capsule progettate da Orochimaru erano state piazzate senza una reale logica, alcune vicino alla "cucina", un'altra accanto ad una brandina che poteva a stento definirsi "letto".
    Vi era una biodispensa contenenti grossi vasi riempiti con organi, liquidi organici di tutti i tipi, ossa ecc Su ogni recipiente vi era la data e le caratteristiche del "donatore". Difronte la dispensa che doveva essere riservata ai viveri era stata depredata. Nell'officina, invece, Kensei avrebbe trovato gli strumenti minimi per sistemarsi il braccio, almeno ritrovando le funzionalità minime per riattivare l'uso della mano e quindi la possibilità di eseguire tecniche con sigilli [rimane inabile per l'utilizzo in combattimento].
    Infine il laboratorio vero e proprio, una stanza situata al termine del cunicolo, foderata in legno e con un enorme computer posto sul lato lungo dal quale il medico aveva accesso a tutti i laboratori segreti sparsi nel Paese. Per entrare serviva la password. L'odore era nauseabondo, vi era un corpo in decomposizione sul lettino operatorio principale, gli arnesi mal riposti e sporchi, alcuni anche finiti a terra. La muffa era sovrana e rivestiva come una patina onnipresente pareti, suolo e gli oggetti che ne erano a contatto, tutto tranne l'angolo a nord-est della stanza, un dettaglio impossibile da sfuggire al duo ora che l'illusione era stata sciolta e la verità sullo stato della villa venuta a galla. Che le azioni scellerate di Akira avessero smascherato il limite dimensionale del terribile potere del frammento, ovvero l'unico punto della proprietà fuori dal controllo dei nukenin?

    Capire che dietro le tegole di legno opportunamente riposizionate vi fosse una porta non sarebbe stato complesso per le doti sensoriali e intellettive del sunese e del kiriano ma indovinare ciò che la stanza segreta custodiva sarebbe stata opera di veri maghi.

    7Qx76qo

    " ...non c'è tempo per le spiegazioni. In quale futuro siete finiti? Ditemi che non avete ancora preso l'artefatto. Se siete giunti qui avete rotto l'illusione ma il libro, il libro quante volte lo avete preso ?! "

    Ma cosa stava dicendo? E soprattutto chi era quell'uomo rinchiuso in quella stanzetta?! Sembrava sapere molte cose ma parlava come se non era la prima volta che vedeva i due ninja, sebbene per loro si trattasse sicuramente di un estraneo. Solo Harumi, qualora li avesse raggiunti dopo la gita nel covo, non avrebbe avuto dubbi sulla sua identità...

    " Allora? Avete risolto l'enigma di Gene o no?! RISPONDETEMI, N-O-N A-B-B-I-A-M-O T-E-M-P-O !! "


    ::: Passato, Villa Mikawa :::



    "Tre, due, uno...ora! "

    Un attacco alle spalle, dal nulla. Soifon si era nascosta dietro uno degli alberi del viale e aveva preparato il suo assalto con cura [Stat Blu, Pot 10, Furtività 6]. Questo sarebbe stato il benvenuto della villa al Diogene-Hebiko, come spesso capitava da anni a questa parte. Aloysius aveva promesso alla ragazza di farla diventare un'assassina più abile della sua sensei, la il famigerato "Lampo Giallo", e da allora le aveva preparato un minuzioso piano di allenamenti che la kunoichi rispettava pedissequamente. Non era mai riuscita nemmeno a sfiorarlo ma forse, quella volta, avrebbe avuto maggiore successo. Un giochetto che alla lunga avrebbe infastidito il più volenteroso dei sensei ma di certo non Aloysius, che non si risparmiava mai dall'alimentare i sogni della ragazza.

    Ukitake invece era sul ciglio del portone; aveva in mano la posta e i documenti del giorno, un bel fascicolo imponente che avrebbe rischiesto tutta la nottata per essere supervisionato.

    " Dove sei stato? Hai fatto qualcosa alla faccia? Sembri diverso...bah, sarà l'età che avanza ahahah Ti ho già diviso tutto per topic, in cima le cose più urgenti. Pare che il Ferro abbia iniziato a ragionare riguardo la tua proposta...Ma entra dentro, oggi c'è il tacchino ripieno. "



    Gli diede una pacca sulla spalla e lo accompagnò verso la sala principale, proprio come avrebbe fatto un vecchio amico. Tre o quattro ninja che Hebiko aveva visto solo di sfuggita su qualche documento amministrativo, stavano finendo di apparecchiare l'enorme tavolata: le vettovaglie erano di prima scelta ma datate e non curate come ci si aspetterebbe da una villa come quella Mikawa. Regnava un gran brusio perchè nel salone erano presenti almeno quindici persone, divise in gruppetti. Oltre i volonterosi affaccendati nei preparativi, ai quali probabilmente si aggiungevano altri in cucina evidentemente alle prese con i fornelli, un gruppetto di quattro era attorno ad un tavolinetto dove Fang e Gennosuke si stavano dando battaglia nel Go.
    Dall'altro angolo, invece, le ragazze facevano salotto e Matsumto gestiva la conversazione evidentemente già alticcia visto quanto era vuota la bottiglietta di sakè che stringeva tra le dita:

    " Io dico che Febh sarebbe un buon partito Korra! Con quello sguardo da sfigatello, sotto sotto secondo me è un gran mandrillone hihihi "



    Si stava parlando, in chiave scherzosa e leggera evidentemente, di matrimoni e di tutte le possibilità che il villaggio offriva. Nessuno sembrava assoggettato dalla presenza di Diogene, erano tutti perfettamente integrati in quella realtà inaspettatamente (almeno per gli occhi di chi guardava Villa Mikawa dall'esterno) calda e familiare. Alcuni di loro erano in quella dimora da 7 anni, un tempo più che sufficiente per considerare a tutti gli effetti quelle fredde mure di pietra casa e per ognuno di essi vi era una storia che li aveva portati fin lì, tutte accomunate dall'uomo dai capelli a punta.

    " SI MANGIAAA! "

    Disse Bard, spalancando la porta con una spallata. Tra le mani aveva un tacchino di proporzioni gigantesche, dall'aspetto succulento, che posò al centro della tavola dove i coltelli per il porzionamento erano già stati preparati. I tre gemelli a servizio della casa portavano i contorni e il riso bianco da accompagnamento ed infine arrivò anche Anteras con in mano quattro bottiglie di vino della casa, quello che facevano loro stessi con i filari di vigne della proprietà.
    Tutti seduti erano 28, gli abitanti della Villa, la famiglia di Aloysius.

    " Che fai, non ti siedi? "

    Disse Lulu in direzione del Colosso e per un attimo calò il silenzio. Il posto vuoto era quello a capotavola ma non appena riempito il brusio tornò più forte di prima, alimentato dai profumi della carne e i calici che si riempivano.
    Interagire in quella piccola società senza una preparazione adeguata, che Hebiko di certo non aveva riguardo i rapporti e la vita privata di Aloysius, sarebbe stato complesso ma, alla fine, la Serpe si sarebbe accorta che la cosa più facile sarebbe stata non pensarci troppo e affidarsi all'operazione estetica perfetta eseguita da Eiatsu (persino le corde vocali erano state adeguate al timbro e tono di voce del Colosso).

    La sera ognuno faceva fatto le sue cose: c'era chi tornava direttamente in camera sua, chi usciva e andava al centro del villaggio per locali, chi si allenava nella palestra o faceva yoga nei giardini della magione.Il compito di Diogene, invece, era quasi sempre lo stesso...lavorare. A volte, come quella sera, Ukitake gli faceva compagnia e si aprivano una bottiglia di sakè o fumavano un sigaro ma alla fine l'argomento era sempre lo stesso: la guerra. Aloysius si preparava a quel momento da anni, l'enorme arazzo con la mappa del mondo che aveva fatto installare difronte la sua scrivania ne era la prova lampante. Chiaramente Eiatsu aveva fatto sparire la maggior parte dei documenti che Hebiko non avrebbe dovuto vedere e, in generale, Diogene si tevena tutto per se, lasciando ben poche tracce delle sue azioni o dei suoi piani.
    Tuttavia, ciò che la cosnigliera apprese in quei giorni nei vesti del Mikawa (e che Diogene stesso aveva in qualche modo voluto che lei vedesse) le avrebbe fatto aprire la mente su ciò cui il Kokage stava lavorando.

    " Gekkeikan Horin Hunmai, 40 anni pre fondazione. Ottima annata...Allora, mi dici cosa sta succedendo oppure devo far finta di nulla? "

    Ukitake non era operativo quanto Eiatsu e Fyodor ma, per assurdo, era l'uomo che passava insieme ad Anteras più tempo con Diogene. Aveva capito che c'era qualcosa di strano nel suo boss ma non poteva immaginare ciò che bolliva in pentola...Qualora Hebiko avesse sviato, lui si sarebbe accontentato di quella risposta e avrebbe continuato:

    " Come ti stavo dicendo, forse i samurai ci faranno piazzare degli uomini sui fari della baia di Aisu ma la trattativa è appena iniziata...servirà una grossa somma per convincerli oppure dovrai assicurargli dei ninja per alcune loro missioni. Le navi, hai risolto il problema? Hoshikuzu avrebbe dovuto fare meglio i conti a suo tempo!"

    Sorseggiò il fermentato per poi continuare:

    " Servono un paio di firme per l'amministrazione e poi hai i rapporti giornalieri di tutti. Gli ho dato uno sguardo, sembra tutto in regola. Con il Daymio invece cosa hai pensato di fare? Nakani è pronta, abbiamo già individuato il posto ed eseguito dei primi studi di fattibilità. Serve solo l'ufficialità e i soldi, una valanga di soldi. "

    Di cosa stava parlando? Si faceva riferimento a cose di anni prima e recentissime, impossibili da comprendere per chiunque tranne Diogene stesso. Sbilanciarsi era rischioso, una parola sbagliata di troppo e avrebbe mandato a monte tutta l'operazione...Anche il silenzio avrebbe però irretito il filosofo:

    " Aaaaaa come vuoi tu! Ho capito, oggi non vuoi parlarne...bastava dirlo, ho da finire il mio saggio! Quando ti torna il buon umore fai un fischio eh. Cià! "

    La vita di Aloysius era così, semplicemente complessa, in ogni suo aspetto: le relazioni tra gli abitanti della villa, i problemi del villaggio, l'impero da costruire. Dopo tutti i fallimenti ottenuti, i capricci del destino, le pressioni dell'Accademia e quelle interne al Villaggio cosa gli dava la forza per continuare ad andare avanti per coltivare il suo sogno?

    Beh, forse Hebiko in quelle poche ore vissute alla Villa lo aveva capito. Non ne avrebbe avute di più perchè, senza sapere quanto era stato generoso il fato con lei e il suo viaggio nel tempo, l'indomani sarebbe arrivata Tenasi-ji portando il caos nella vita del Mikawa [segue come nel terzo post].


    CITAZIONE
    OT/ Al gruppo: Avevo lasciato degli indizi sin dal principio credendo che pian piano avreste unito i puntini ma alla fine siete arrivati praticamente tutti insieme alla soluzione! Etsuko però ha infine visto la cosa come l'avevo progettata io, quindi onore al merito! Adesso arriva il bello ahahha
    Ad Hebiko: Spero che la finestra sulla vita di Gene ti sia piaciuta ma ora ecco dove le tue scelte ti hanno portata! Sei difronte ad il Joker ed un Asso, qualcosa che va ben oltre un semplice genin...L'Hebiko trasformata in Diogene considerala praticamente K.O. per i danni fisici e mentali subiti. Tu ti svegli leggermente prima degli altri, cosa farai? /OT
     
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    ~ The Red Capes are coming!

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    Capitolo Due


    Atto VIII
    Il Sangue indica sempre la via. †



    Il tempo, benché poco, fu abbastanza. L'Akuma ebbe un'intuizione interessante che diede a tutti qualcosa da fare: provare ad usare il sigillo anziché scioglierlo per far terminare il jutsu. Un'idea furba, in linea con la prima nostra pensata riguardo lo sfruttare gli effetti del sigillo e non il potere dello stesso; un angolo d'osservazione che prevedeva metodi ed utilizzi diversi ma risultati coincidenti. Annuii ad ogni singola parola del mio ninja e, quando il suo discorso fu concluso, presi parola. Hai dimostrato la tua valenza, Etsuko. I miei complimenti. Dissi, cominciando il discorso. Ma abbiamo bisogno di prepararci al meglio prima di quest'ultimo tentativo. Abbiamo visto quel che accade se sbagliamo. Cerchiamo, per lo meno, delle misure contenitive o alternative, prima. Rivediamoci qui tra quindici minuti al massimo. Guardai Harumi. Jinchuuriki, vieni con me.

    [...]


    Avevamo prima raggiunto la stanza indicatami da Harumi come luogo in cui vi era qualcosa di simile ad un banco da lavoro; avevo bisogno di un braccio funzionante per svolgere la maggior parte dei miei lavori, quindi dovevo per lo meno essere in grado, se non di crearlo grazie ai miei materiali ed utensili sempre a portata di mano, di raffazzonare qualcosa. Quando giusti nell'officina suggeritami, infatti, non potei fare altro che sospirare davanti alla pochezza delle risorse. Mancava del tutto un forno in cui potermi cimentare in qualcosa. Sarò veloce. Non ho molto su cui poter lavorare. Tu, intanto, ripensa ai sistemi di sicurezza per il Covo del Kokage. Lo visiteremo a breve. Il danno al braccio era grande ed irrecuperabile, almeno nelle sue funzioni offensive. Ciò che mi interessava era la resa pratica: poter usare due braccia per azioni basilari era il minimo che chiedevo: essere in grado, insomma, di afferrare e muovere oggetti di piccole dimensioni era necessario. Compiere sigilli non era rilevante, specie grazie alle mie abilità di clan, ma si sarebbe potuto rivelare in ogni caso utile, quindi avrei cercato di ripristinare anche quella funzione. Certamente, non mi sarei aspettato di poter veicolare la mia Tecnica del Predatore, ad esempio. In ogni caso, con queste idee, mi misi al lavoro: espandendo il chakra intorno a me come mi aveva insegnato l'Amministratore dello stesso villaggio in cui mi trovavo; iniziai ad attirare e far fluttuare vicino alla mia persona qualche utensile. Rilasciando in modo controllato il chakra del fulmine cui ero affine, cercai di saldare tra loro più pezzi degli scarti di metallo che avevo recuperato dal braccio e dal sistema d'ancoraggio mentre mi recavo in officina. Dovevo creare un'anima principale intorno cui far ruotare un perno per il gomito, rimasto intatto, così come parte della mano. Dopo di che veniva il complesso lavoro per rendere funzionante per lo meno la funzione prensile del braccio. Nonostante la difficoltà, l'esperienza mi permise di completare il lavoro piuttosto rapidamente. Rimasi piacevolmente stupito nel vedere come riuscivo ad utilizzare il chakra per quel tipo di riparazioni, tanto il chakra esteso inventato da Febh quanto i raiton stessi per le saldature. L'arto era fragile ed instabile ma mi accontentai. Mossi le dita, per capirne la nuova dinamicità.


    Sì, può funzionare. Andiamo. Dissi, lasciando poi la presa su tutti gli oggetti che tenevo fluttuanti col chakra, mentre il rumore metallico degli stessi che cadeva al suolo accompagnava i miei passi verso l'uscita. Mi aspettavo che la portatrice del due code, a quel punto, mi seguisse.
    Avevo imparato la strada per l'arazzo e, di conseguenza, il tempio cui eravamo diretti, quindi feci strada io, per quanto la padrona di casa, in un certo senso, fosse, in quel momento, la mia accompagnatrice. Quando il clangore delle mie protesi sul pavimento della casa si arrestò, mi voltai verso Harumi. Ti prego, fa gli onori del caso. Le dissi, indicandole l'accesso al covo del Kage. Lasciai che la ragazza sbloccasse ogni trappola e stanza, lasciasse disattivato ogni meccanismo di difesa e mi portasse ai piedi del tempio che le avevo chiesto alcuni istanti prima. E quando fui lì davanti qualcosa in me clicko: capii alcune cose. La distesa di sangue che avevo davanti mi rese più chiaro ciò che poteva essere successo. Puntando la mano buona verso la pozza, lasciai che i segreti degli Artisti del Sangue mi narrassero la Storia del Mondo che stavo ignorando. [Abilità] Prima di tutto, raccolsi una buona quantità di sangue per poterla analizzare e capire di chi fosse, per quanto fossi certo che si trattasse di quella di Diogene. Quando però il liquido cremisi mi raggiunse, la maschera d'osso della Yakusoku mi si palesò davanti agli occhi, tirandomi con forza nel mio mondo interiore. Odiavo quando lo faceva, ma, spesso, era il suo unico modo per parlarmi in modo più estensivo e dettagliato. Quello che vedi è un antico rituale, Kensei. Da quello che hai potuto constatare in autonomia, quel sangue un tempo era intriso di chakra. Credo che chiunque lo abbia usato lo abbia fatto per offrire a Nurgle un dono. Quello che c'è di strano è che il rituale prevedeva che il dono venisse ricoperto del sangue dell'avversario sconfitto. Se il sangue che hai analizzato è di Diogene è probabile che non sia stato lui a vincere. Ed inoltre ... spezzai il discorso del Figlio del Primo. se si tratta di un rituale che offre un dono ... questo dono deve essere ancora qui o il Dio deve averlo in qualche modo accettato. La Promessa annuì, mentre, in un istante, allungò la mano verso di me, spingendomi indietro e, con quella terrificante sensazione di caduta, facendomi ritornare nel mondo reale. Questo sangue è stato usato per un rituale, Harumi. C'è da capire se è stato Diogene o se lo ha fatto qualcuno per lui. Mi concentrai nuovamente sul sangue per capire di chi fosse. [Note]Se è di Diogene lo riconosco, altrimenti ciccia e capisco il problema. :ghu: Dopo di che, sempre grazie alle capacità degli Artisti, concentrando una discreta quantità di chakra fuori da me, attirai tutto il liquido ematico presente, iniziando a farlo roteare intorno alla mia figura con fare malefico, in cerca, sotto quegli strati di sangue, del dono che qualcuno aveva offerto a Nurgle, e muovendomi per raccoglierlo se questo fosse stato presente. Il sangue, poi, fluì poi un una congrua quantità di filatteri che, attraverso la tecnica del richiamo, nascosi in un rotolo. Riferiamo agli altri ciò che abbiamo visto qui. Il nostro tempo è esaurito, dopotutto.

    Riunitici tutti insieme, ci spingemmo verso il punto più lontano dall'ingresso, un laboratorio nascosto in una sorta di pozzo. Si trattava delle stanze di uno dei tanti ospiti di Villa Mikawa; uno degli ospiti più eccentrici, probabilmente, considerato lo stato in cui versava ogni cosa in quel luogo. Scesine nelle profondità, trovammo un computer e l'ingresso del laboratorio. Il computer era blindato da una password e se ci fossero stati dei segreti al suo interno, in un primo momento, ci era negato saperlo. Hai idea di come sbloccarlo? Domandai ad Harumi. Aveva certamente conoscenza dei segreti di Diogene, non potevo non ipotizzare che non sapesse qualcosa anche di qualcun altro degli inquilini della Villa. Inoltrandoci nel laboratorio, finimmo in una sorta di stanza degli orrori ricoperta di muffa, con un cadavere in evidente stato di decomposizione e ancora muffa a ricoprire ogni cosa stesse sotto i nostri stanchi occhi. Non proprio ogni cosa, a dir la verità. Che strano. Dissi, indicando la parete in alto a destra rispetto a quella in cui eravamo entrati. Quell'angolo è privo di muffa. Senza troppe preoccupazioni mi mossi in direzione dello stesso, cercando di capire cosa poteva aver portato a quello strano posizionamento di quel fungo. Toccai anche la parete, per capire eventualmente cosa potesse esserci finché non venni interrotto dal gruppo: sembrava che dietro le tegole di legno che avevo davanti ci fosse una porta. Solo una porta? Dissi, guardando l'Akuma. Sapevo che i suoi occhi potevano vedere la vita stessa scorrere nel corpo di chi osservavano, quindi, magari, Etsuko poteva dirmi se dietro di essa si celasse qualcuno. In ogni caso, con la mano ancora integra tirai un violento pugno alla parete, sfondando prima la parete di legno, poi la porta dietrostante e, infine, strappando letteralmente tutto quello che separava le due stanze. [Note]Molto scenico, lo so, chiedo venia. Un uomo co due folti baffi ed occhi furenti giaceva nascosto, aspettando l'istante per venire alla luce. Non avevo idea di chi fosse, quindi, istintivamente, portai la mano destra alla Yakusoku, venendo però fermato poi da Harumi. Si trattava di Eiatsu, uno degli aiutanti di Diogene. ...non c'è tempo per le spiegazioni. In quale futuro siete finiti? Ditemi che non avete ancora preso l'artefatto. Se siete giunti qui avete rotto l'illusione ma il libro, il libro quante volte lo avete preso ?! Allora? Avete risolto l'enigma di Gene o no?! RISPONDETEMI, N-O-N A-B-B-I-A-M-O T-E-M-P-O !! Lasciai la presa sulla spada, prima di voltarmi a tre quarti, guardando tanto il ritrovato Eiatsu quanto i membri del mio gruppo. Di quale artefatto stai parlando? Se avessi trovato e portato con me l'artefatto sotto la pozza di sangue del tempio, avrei potuto mostrare quello, ponendo che si trattasse dell'artefatto menzionato. Il libro - correggetemi se sbaglio - lo abbiamo preso soltanto due volte, quando lo abbiamo trovato la prima volta io ed il Sunese e pochi minuti fa, prima di giungere qui, per decifrare, attraverso una goccia di sangue, il messaggio mandato da Diogene. Se l'enigma cui ti riferisci è questo, sì, direi che lo abbiamo risolto. Guardai nuovamente Etsuko, Harumi e Shunsui. C'è qualcosa che non so che avete fatto durante l'assenza mia e di Harumi? Dovete aggiungere o correggere niente?




    Chakra:
    Vitalità:
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 850
    Velocità: 700
    Resistenza: 700
    Riflessi: 700
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 700
    Agilità: 700
    Intuito: 700
    Precisione: 700
    Slot Difesa
    1:
    2:
    3:
    4:
    Slot Azione
    1:
    2:
    3:
    4:
    Slot Tecnica
    1:
    2:
    3:

    Equipaggiamento
    • Sistema di Ancoraggio dell'Arto Artificiale × 3
    • Cotta di Maglia Completa × 1
    • Elmo integrale dell'Inquisitore × 1
    • Specchietto in Metallo × 1
    • Spiedi Potenziati × 1
    • Arto Artificiale Kiriano Superiore × 2
    • D-Visor dell'Elmo da Inquisitore × 1
    • Lente per D-Visor - Visione Telescopica × 1
    • Tonico di Recupero Medio × 1
    • Tonico di Recupero Superiore × 1
    • Lente per D-Visor - Visione Fotocromatica × 1
    • Tonico Coagulante Superiore × 1
    • Yakusoku Kenkichi × 1
    • Simbolo della Stella × 1
    • Braccio Sinistro dell'Inquisitore × 1
    • Gakutensoku × 1
    • Equipaggiamento Debilitante × 1
    • Unagi × 1

    Note
    Combattere con Handicap: attivo.
    Round di Combattimento trascorsi con equipaggiamento debilitante: 0.

    Chakra:
    Vitalità:
    Akayoru Kenkichi
    Hakuskaku, La Baronessa
    Statistiche Primarie
    Forza: 700
    Velocità: 700
    Resistenza: 700
    Riflessi: 700
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 700
    Agilità: 700
    Intuito: 700
    Precisione: 700


    Parlato
    Citato
    Pipistrelli
    Yakusoku




     
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    Il foglio mancante


    VIII



    Alla fine era stato Etsuko a risolvere l’arcano, proponendo di utilizzare il sigillo ed il pendolo per tornare al momento in cui il loop temporale era iniziato, e così recuperare la pagina mancante del libro. Certo, manipolare il sigillo per ottenere un effetto del genere non era una cosa da poco, ma ormai il marionettista aveva fatti diversi tentativi ed aveva compreso il funzionamento di quel jutsu al pari del suo stesso creatore. [Comprensione delle Sei Vie]
    Comprensione delle Sei Vie: L'utilizzatore può analizzare il funzionamento di una tecnica, abilità o di uno slot competenza di cui vede l'esecuzione e la composizione dei sigilli (se presenti), tramite slot azione/tecnica, purchè parigrado o inferiore. Non può analizzare TS e Derivate. Questa capacità è sempre attiva, ma all'attivazione della tecnica speciale l'utilizzatore può memorizzare le conoscenze acquisite negli ultimi due round per livello di TS inserendole in una competenza "Conoscenze Comprese" ma non può sfruttarne gli slot senza usare un Sigillo delle Sei Vie. Ha a disposizione una competenza Conoscenze Comprese per livello di tecnica speciale e nuove conoscenze memorizzate sostituiscono le precedenti. Può inoltre replicare e sfruttare tecnologie, meccanismi o rituali se osservato o studiato l'utilizzo delle stesse per almeno un round, dedicandovi più di metà degli slot azione; questo Apprendimento è permanente e richiede TS attiva.
    [Attivazione TS] In effetti, a qual punto ne avrebbe potuto sapere abbastanza per spezzare definitivamente quella tecnica, se ci fosse stato un modo!

    Etsuko e Harumi, che si erano momentaneamente portati in biblioteca, tornarono quindi con il libro. Come avevano preventivato, la pagina mancante era appunto una mappa. Una goccia del sangue di Shunsui nel punto identificate dalle coordinate del messaggio che aveva decifrato, fece quindi emergere finalmente il messaggio che Diogenes aveva voluto portare inviare loro. Sarebbe stato il Mitsukage con Harumi a recuperare qualsiasi cosa Diogenes avesse lasciato per loro.

    […]

    Il laboratorio era completamente dismesso. A Shunsui sarebbe servito relativamente poco tempo per ricordare fin nei minimi dettagli qualsiasi oggetto, capsula ed elemento biologico in quell’area. [Memoria Eidetica] Memoria Eidetica: L’utilizzatore, spendendo un round, può analizzare un ambiente o un oggetto, ricordandone ogni dettaglio. Fintanto che rimane in quell’ambiente, può convertire le tacche a Intuito in aumenti della Percezione o della Furtività di 1,5 per ogni tacca scambiata. Inoltre permette di comparare istantaneamente ciò che è fuori posto rispetto a una precedente osservazione e può stimare distanze e misure con precisione millimetrica ad una sola occhiata. Le tue capacità da sensitivo rilevano qualcosa in quest’area? Avrebbe chiesto ad Etsuko.

    Infine, anche grazie alle osservazioni del Mizukage, l’attenzione del gruppo fu ad una zona del laboratorio che, per qualche motivo, non aveva muffa. Lì, invecchiato e decisamente agitato, c’era Eiatsu. Kensei lo rassicurò del fatto che avevano risolto il trucchetto di Diogenes, ma cosa li aspettava a quel punto?

    Sei rimasto in questo spazio per tutto questo tempo, Eiatsu? Deduco che non abbiate trovato altro modo per aggirare il loop temporale. Ma immagino che a questo punto hai un piano, dico bene?

    Lo sentiva, si stava avvicinando la battaglia e la resa dei conti. Le sue marionette erano state tutte distrutte, quindi la sua potenza combattiva era notevolmente ridotta, ma non si sarebbe fatto trovare impreparato. C’erano abbastanza corpi in quel laboratorio per poter esercitare la sua arte. Al resto, avrebbe pensato il suo ingegno.
     
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    il trono vuoto


    7

    Harumi aveva seguito il suo istinto e si era recata nei recessi più segreti di Villa Mikawa. Mentre scendeva le scale cercò di esprimere una preghiera, ma non sapeva a quale divinità rivolgerla. Avendo vissuto una vita come la sua era difficile credere nell'esistenza di esseri superiori, ai quali interessasse il loro destino almeno. Eppure dopo tanta sofferenza aveva finalmente trovato il suo posto nel mondo, quindi forse la speranza era davvero l'ultima a morire. Persa in quel pensiero, si lasciò andare ad un'espressione di stupore alla vista della cripta. Similmente ad un fonte battesimale blasfemo, il suo centro era ricolmo di sangue. Aveva già visto quella scena. Era impressa nella sua mente in modo indelebile. Eppure qualcosa era diverso... Sbagliato. Il liquido era melmoso, di un colore malato, privo di vitalità, quasi mancasse il cuore di quell'antico rituale. La giovane portò una mano davanti alla bocca e corse su per le scale. Doveva avvisare gli altri. La sua intuizione poteva rivelarsi sbagliata, ma se non lo fosse stata...

    L'indizio racchiuso nel libro conduceva allo stesso punto indicato dall'intuito della kunoichi, l'unico residente nella Villa a non essere scomparso. Lo sguardo negli occhi della ragazza faceva chiaramente intendere che avrebbe voluto dire qualcosa, ma il Mizukage si sarebbe rivelato irremovibile nella sua volontà di sistemare prima la sua protesi e lei lo lasciò fare, stringendo le labbra dopo essersi limitata a correggerlo una volta sola. Il mio nome è Harumi. Lo guidò, insieme a chi volesse seguirli, giù per le scale, disarmando le trappole e premunendosi di avvisare Diogene perché cambiasse i codici, una volta che fosse stato in grado di farlo. Presto, sperava.

    La jinchuuriki lasciò che fosse prima Kensei a parlare, dando sfoggio delle sue conoscenze teoriche sui rituali Mikawa. Tuttavia non poteva competere con l'esperienza personale avuta dalla fanciulla, la quale infatti si sarebbe infine fatta avanti per colmare le sue lacune. Ho già visto questo rituale. Durante quella che ritenevamo l'ennesima assenza del Kokage... In realtà il suo corpo giaceva qui sotto, ricoperto di sangue fresco, in attesa dell'ultimo sacrificio, una scintilla per risvegliarlo. Non come Diogene Mikawa, ma come simulacro di Khorne. Un brivido corse lungo la schiena della ragazza che omise di specificare come l'agnello sacrificale richiesto dal dio oscuro fosse proprio lei e ciò che custodiva, il demone a Due Code. Quella volta siamo riusciti a sconfiggerlo, anche se non è stato...facile. In effetti, quella volta lei era semplicemente morta. O per lo meno avrebbe dovuto esserlo. Il sangue Mikawa che scorreva nelle sue vene era la testimonianza che per una volta nella sua vita Diogene aveva messo qualcun altro davanti a sé. Tuttavia il sangue sembra privo di energia, e non vi è alcun corpo, perciò... So che può suonare stupido, ma considerando quello che abbiamo visto con il pendolo... Potrebbe essere che ci troviamo nel passato, per essere più precisi in un giorno indeterminato prima della liberazione di Diogene-sama. Forse qualcuno voleva poterlo colpire proprio nel momento in cui era più debole, privo di conoscenza e prima che il dio si risvegliasse. Harumi osservò la reazione di Kensei ai suoi vaneggiamenti, rifiatando. Oppure si tratta solo di una coincidenza, e il rituale ha un altro scopo che ora mi sfugge. Mi dispiace non poter essere più utile, io... La fanciulla si interruppe, abbattuta per la sua impotenza e con un ansia montante.

    L'ultimo luogo da perlustrare era il laboratorio dove Fyodor conduceva i suoi esperimenti, mangiava, dormiva, insomma viveva. La ragazza c'era stata in precedenza, ma non si era mai trattenuta a lungo. A differenza dell'ambiente freddo, ma ordinato e pulito dove il suo padrino conduceva i suoi esperimenti sui cadaveri, lì sotto regnava una sorta di caos organizzato, ma piuttosto inquietante. Eppure mentre si allontanava dal centro della Villa proseguendo nei cunicoli sotterranei Harumi realizzò quanto si trovasse vicino ai margini della magione. Una casualità che si rivelò una fiaccola di speranza. Il gruppo non impiegò molto a trovare il nascondiglio e ad aprirsi una strada e Harumi li lasciò fare rimanendo in disparte per non intralciare, ma appena vide il volto al di là della porta fu la prima a gettarsi verso di lui con un grido soffocato. EIATSU! Per quanto emaciato e con la barba incolta, avrebbe distinto quei lineamenti tra milioni. L'uomo a cui era più legata li osservava con occhi severi. Doveva essere sopravvissuto al di fuori della bolla temporale grazie ai viveri lasciati dal padrone dell'antro, ma la sue condizioni sembravano quanto mai precarie.

    Il suo primo istinto fu quello di abbracciarlo e constatare il suo stato. Tuttavia la ragazza capì subito dal suo tono che non c'era tempo per lasciarsi andare a sentimentalismi, se non voleva rendere inutile il suo sacrificio. Mordendosi le labbra e trattenendo le lacrime, lasciò che fossero gli altri a rispondere. Erano stati loro a manipolare il libro e per quanto riguardava l'artefatto non aveva idea a cosa si riferisse, salvo che il sangue manipolato da Kensei non avesse rivelato sorprese. Aveva mille domande in testa, ma si impose di non farne alcuna, salvo l'unica che poteva dare loro una speranza di futuro. Cosa dobbiamo fare Eiatsu? Mi fido di te. Qualunque fosse stato il piano, qualunque richiesta avesse formulato l'uomo, lei avrebbe obbedito ciecamente, lasciandosi guidare dalla sua esperienza. L'aveva già salvata una volta, contro ogni previsione.



     
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    Scheda di Etsuko della Nebbia

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    Il Trono Vuoto


    Eiatsu e i segreti del sangue






    Che stupido, come avevo fatto a non pensarci prima? La soluzione era stata sotto i nostri occhi sin dall’inizio eppure avevamo perso tutto quel temp... hei un attimo… IL TEMPO!!! Era chiaro adesso che eravamo finiti in una trappola temporale, un loop in cui stazionava la villa e tutti i suoi inquilini… si esatto TUTTI.
    Di sicuro però chi li aveva intrappolati aveva studiato tutte le possibili mosse e varianti dei ninja accademici, potendo quelli andare a piacimento avanti e indietro sfruttando il frammento. Ma … se il frammento era in questo tempo e in questo specifico momento a loro disposizione come avrebbero potuto i nemici sfruttarlo?
    Sicuramente quella trappola poteva essere scardinata, aveva le sue falle, tutto stava nel cercarle e rivoltarle contro chi le aveva innsescate. Il Mikawa aveva dimostrato con l’espediente della mappa di essere a conoscenza della nostra situazione in un presente differente dal nostro e questo era sicuramente un vantaggio, Diogene cercava di aiutarci. Ma chi c’era dietro a tutto questo?

    “il sangue vi indicherà la via” diceva:

    almeno un paio dei membri del gruppo sapevano a cosa potesse riferirsi quella indicazione e fu proprio Kensei assieme alla ragazza, Harumi a spostarsi verso quella che doveva essere una stanza deputata al culto vero e proprio del Dio Sangue a cui il Mikawa aveva venduto la sua devozione se non proprio la sua l’anima.
    Ma le sorprese di certo non erano finite, fu quando io e il sunese, ci spostammo attraverso un cunicolo scavato nella roccia che conduceva ad un vero e proprio laboratorio degli orrori deputato ad alloggio che scoprimmo la vera sorpresa che la villa celava. La stanza emanava un forte odore di naftalina, gli organi erano conservati in bocce catalogate e disseminate sugli scaffali. Ad una prima occhiata quella stanza era stata investita dal jutsu temporale che aveva inghiottito la magione. Ma fu semplice scovare l’anomalia in una delle pareti. Le travi erano state mal disposte a ricoprire qualcosa e le mie doti da sensitivo più del Megan che ancora per un po' non avrei potuto usare avevano di certo individuato cosa.

    Kensei… c’è qualcuno al di là della parete…

    Dissi con tono grave, sicuro che qualcun altro dei mie compagni si fosse accorto dell’ospite e cercando di alzare l’attenzione dei presenti.
    Su una cosa eravamo sicuri, il Mizukage non si lasciava intimorire dalle situazioni sconosciute e neppure reo dell’esperienza che l’aveva privato dell’uso di un braccio, avrebbe sfondato senza la minima delicatezza il muro di travi e la porta che ci separavano dall’incognita.

    … SORPRESE E ASPETTATIVE …

    La ragazza l’aveva riconosciuto, era un abitante della villa. Forse davvero era riuscito a sfuggire al jutsu temporale. La cosa sorprendente ma non troppo, ormai in quella situazione paradossale, era che lui non parve minimamente sorpreso e di getto ci fece quella domanda.
    " ...non c'è tempo per le spiegazioni. In quale futuro siete finiti? Ditemi che non avete ancora preso l'artefatto. Se siete giunti qui avete rotto l'illusione ma il libro, il libro quante volte lo avete preso ?! "
    L’uomo sapeva… sapeva più di noi e questo DOVEVA essere un vantaggio che non avremmo dovuto lasciarci sfuggire.
    Le risposte furono rapide da parte dei compagni e io aggiunsi tutti i dettagli che conoscevo sul tempo in cui eravamo finiti, ogni minimo particolare poteva fare la differenza in quella corsa contro il tempo, quindi cercai di non trascurare nulla. Al termine della mia dettagliata descrizione, avrei atteso con i miei compagni l’evolversi di quella situazione paradossale, speranzoso che la compagnia si trovasse finalmente ad un punto di svolta. E che il nemico, perché di nemico si trattava, diventasse per lo meno tangibile regalandoci un minimo spiragli di certezze.



     
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    Jolly


    VI

    Sistemati gli ultimi dettagli, era tempo di iniziare il teatrino nel resto della Villa. Non poteva restare nascosta tutto il tempo, ora che aveva letteralmente l'aspetto di Diogene. Non che per il Colosso fosse una novità sparire senza alcuna notizia, ma vista la situazione delicata e l'essere osservati continuamente da una minaccia sconosciuta non permetteva una tale libertà. Salvare Diogene!! Da degli svitati che controllano il tempo stesso! Gli farò pagare il suo debito per il resto dell'eternità! Pensava, nervosa, venendo distratta da un'attacco improvviso che parò portando un braccio a bloccarlo per un pelo. [Difesa] Trattenne il fiato per qualche secondo, incredula del venire attaccata in quel corpo, e dentro la sua stessa villa, ma si rese presto conto che non era chi temeva fosse. Solamente una delle tante persone che vivevano in quella reggia. Un pesante sospiro avrebbe allentato la tensione, mentre il suo sguardo truce si spostava verso la donna. Ti si sente da tre isolati. Commentò, dandole presto le spalle per sfogare il dolore percepito in una smorfia... che ovviamente Ukitake non tardò a notare. Con una certa invadenza, a parere di Hebiko. Rispose con un grugnito, cercando di distrarsi prendendo in mano i vari fogli, controllandoli con una certa curiosità: dopotutto era la prima volta che poteva metter naso nella Villa e negli affari del Mikawa senza alcuna conseguenza. Il solito. Dovrei riposare di più. Poteva essere un'ottima scusa per essere lasciata in pace se ne avesse avuto bisogno. Sussultò internamente nel sentire la pacca sulla spalla: detestava contatto fisico gratuito, e ancora di meno proveniente da sconosciuti, sconosciuti che veneravano il Mikawa non di meno. Sarebbero stati giorni lunghissimi.

    Sbiancò nel vedere il numero di persone presenti. C'era sempre così tanta gente nella sua vita di tutti i giorni!? Come faceva ad avere anche solo un momento di privacy!? Avrebbe osservato i dintorni con evidente disagio, affondando di tanto in tanto la faccia nei documenti, quantomeno per far credere che quello fosse il motivo. Avrebbe ascoltato avidamente i vari discorsi fatti nella stanza, aspettandosi di ottenere chissà che preziose informazioni... Solo per origliare assurdi gossip che la portarono ad arrossire. nascondendo la faccia con una mano mentre si massaggiava la fronte con due dita, quasi incredula della situazione in cui si trovava. Per gli dei... No, no! Non mi importa quanto giochino ad essere la famiglia felice, non mi toglieranno l'idea che tu sia un bastardo manipolatore disposto a tutto. Rapidamente, e con la collaborazione di tutti, non solo era stata allestita la tavola, ma dalla cucina erano usciti una quantità di piatti sufficienti a sfamare un'esercito. Una voce l'avrebbe riportata all'attenzione, mentre il silenzio era calato nella sala, aspettando che il Boss prendesse posto, tutti pazientando religiosamente. Mh. Annuì una singola volta, accomodandosi a capotavola. Aveva i fogli posati al fianco dei suo piatto, distraendosi con i documenti e mangiando solamente quello di cui aveva bisogno. Come posso avere ancora fame, quanto diavolo è grosso il suo stomaco!? La differenza dalla piccola e sottile viperella con il corpo alto e massiccio del Mikawa si faceva sentire. In quei giorni avrebbe probabilmente sbattuto la testa più volte di quante ne voleva ammettere. Conosceva così poco della vita di Diogene che potevano beccarla da un momento all'altro. E, imparando pian piano a conoscere le sue abitudini, si rendeva conto che c'era un lato più placido di quello che vedeva come un mostro. Forse, capendo meglio le varie relazioni, avrebbe potuto usare quelle informazioni a suo favore per il futuro. Dopotutto, se c'era una singola cosa che poteva fermare un conquistatore pazzo, era proprio la sua famiglia. C'era da vedere se sarebbe stato lui a fermarsi per salvaguardare loro, o se loro alla fine gli si sarebbero rivoltati contro vedendolo come il manipolatore che credeva Hebiko.

    Sperava di poter avere un momento di respiro finita la cena, ma non riuscì a chiudersi la porta alle spalle che il belloccio dai capelli bianchi fece capolino portando del vino. Portò gli occhi al cielo, emettendo un profondo sospiro. Si lasciò andare ad un'espressione compiaciuta nel sentire il profumo del vino, grugnendo al commento di Ukitake. Cosa vuoi sentirti dire. Che ho dato una speronata così forte che ora non sono più in grado di fermare il cavallo. Commentò, un'esempio che poteva andar bene con la sua preparazione a quella guerra che la Vipera riteneva un suicidio, e un simpatico parallelo alla sua stessa situazione. Si era ormai accomodata alla scrivania mentre l'altro continuava a parlare, spargendo i vari documenti di fronte a lei e lasciando occhiate alla mappa. Sembravano preparati, non poteva dire il contrario. Ma, al solito, c'erano sempre delle piccole cose da sistemare. E spesso erano proprio le piccole cose che creavano un effetto a catena inarrestabile. Ne era la prova vivente. Forse avrebbe potuto sfruttare quel parallelo per spiegare al Mikawa perchè la sua fosse una pessima idea. Soldi, soldi, soldi. Non aveva idea di chi fosse Nakane, e non sapeva come chiedere maggiori informazioni senza insospettirlo. Avrebbe abbandonato la schiena alla poltrona, osservando il soffitto, pensierosa. Ukitake era pronto a fare un passo indietro, forse innervosito dal suo silenzio, ma il suo vocione si sarebbe fatto sentire. Siediti. Non era un consiglio. Non lo guardava, ancora concentrata sul soffitto, a guardare chissà cosa. Stiamo facendo il possibile da anni per questa guerra. Per rendere impossibile una sconfitta. Commentò, ormai consapevole della situazione. Solo un'idiota non lo avrebbe capito. Chissà se il famoso racconto di Raizen era collegato a quella storia. E mi sento spesso tremare le mani come se ormai avessi la vittoria in pugno. Poteva osare così tanto? Sentiva il bisogno di dire la sua a riguardo. E se mi sbagliassi? Si lasciò andare ad un profondo sospiro. Da lì non si tornava indietro. Ci stiamo muovendo ad una velocità inarrestabile verso un muro, tutto perchè siamo convinti di poterlo sfondare. Se ci riusciamo, sarà una vittoria che verrà scritta nei libri di storia. Abbassò la testa, facendo roteare il bicchiere di vino nella sua mano. Se non ci riusciamo... Ci schianteremo. Perderei tutto. Perderemmo tutti. Ovviamente non si trattava di una perdita relativa unicamente alla Villa. Tutta Oto avrebbe subito pesanti conseguenze, se ancora si fosse chiamata Oto. Non poteva nemmeno dire di volersi tirare indietro però. Non era decisamente da Diogene. Non in quel momento, almeno. Sarebbe stato un problema dell'Hebiko futura provare a farlo ragionare su quella guerra. A volte temo che la fretta possa sopraffarmi. Ho bisogno di qualcuno che tenga a freno le mie redini fino a che tutto non sarà perfettamente pianificato. Sarebbe sicuramente bastato a prendere un po' di tempo, dopotutto non era completamente illogico non voler agire impulsivamente e cercare di prevedere ogni possibile scenario. A quel punto, nessuno sarà più in grado di fermarci. Hebiko lo ammise quasi a se stessa. Non voleva quella guerra, ma perchè era certa che avrebbe provocato solamente perdite. Ma se tutto fosse stato pianificato alla perfezione, se avessero avuto un piano di riserva, una scialuppa in cui mantenersi per salvaguardare Oto? Beh... Anche lei aveva qualcosa da ridire alla gente di Kumo.


    L'altra Hebiko aveva il suo compito a sua volta. Il vero e proprio Jolly: restare nei pressi della Villa e prepararsi al peggio, che sarebbe presto arrivato. Non aveva bisogno di vedere decine di futuri per sapere cosa sarebbe accaduto: ognuno degli abitanti avrebbe difeso a spada tratta il proprio boss, senza se e senza ma. E, mentre gli invasori erano distratti nel contrastarli, una più silenziosa e cauta serpentella poteva fare il suo per avvertire chi di dovere di chi fossero i loro avversari. L'HebikoMikawa, sotto accordo, aveva già fatto parte del suo lavoro: dentro l'orologio la quale era sparita, che nel presente avrebbero sicuramente controllato di tanto in tanto, o fatto ulteriori esperimenti a riguardo, aveva inciso bello visibile un serpente, avvolto ad un libro. Sarebbe bastato quello perchè il loro piano potesse aver inizio.

    Gli invasori arrivarono prima del previsto, ma non abbastanza per impedire lo svolgimento del loro piano. L'Hebiko di quel tempo, assicurandosi di restare sempre nascosta, spesso usando la trasformazione mutando in un più piccolo serpente, in modo da poter strisciare da una stanza all'altra indisturbata, approfittando della confusione dei vari combattimenti. Sarebbe sempre sparita nella zona in cui poteva essere più indisturbata, usando ogni volta una delle innumerevoli librerie che il Mikawa usava (sicuramente solo) come decorazione. Marchiato un lato della libreria con lo stesso simbolo del serpente, avrebbe poi marchiato alcuni dei libri con un simbolo del serpente. Ognuna delle librerie marchiate, una volta sistemati i libri in ordine cronologico di stampa, leggendone i primi kanji avrebbero potuto leggerne diverse frasi:

    CITAZIONE
    Giovane capelli verdi, poteri ghiaccio. Pericolo.
    Non possono uccidere gente nella Villa. Il tempo ne risentirebbe.
    Uomo alto smilzo possiede un frammento di specchio. Impediteglielo.
    Prevedono il futuro. Non prevedono il mio. Seguire le istruzioni.
    Non attaccare direttamente. Il Colosso è la loro sconfitta.

    Quel che avrebbero trovato successivamente, erano altre frasi con piccoli suggerimenti su come approcciare il nemico: la descrizione di un paio di trappole, alcune delle armi d'assalto extra che erano state nascoste all'esterno, e soprattutto la descrizione di un paio di strategie diverse, principalmente quella di attaccarli alle spalle, e soprattutto che il loro obiettivo era il Mikawa, e di usarlo come distrazione. La sua teoria era semplice: loro potevano forse vedere il loro futuro... ma non potevano vedere quello di Hebiko. Forse sarebbero stati così accecati dalla sicurezza dell'aver previsto ogni possibilità, che una nuova strategia, per quanto semplice, gli avrebbe messo i bastoni tra le ruote a sufficienza da dar loro un vantaggio. [Nota]


    Sarebbero riusciti a catturare anche lei eventualmente. Catturando una persona dopo l'altra, era inevitabile che nonostante le sue precauzioni qualcuno avrebbe trovato anche lei, e il "Mikawa" stavolta non sarebbe riuscito a dare manforte come avrebbe dovuto. Ma dopotutto il piano era quello.

    Nonostante fosse bloccata nel ghiaccio, poteva sentire e vedere alla perfezione ciò che accadeva nella stanza di fianco. Empatizzava con il finto Diogene, non potendo nemmeno immaginare cosa doveva sopportare mentre la ragazzina cercava memorie inesistenti. Sembrava che non potesse però fare altro, dovendo sperare che i suoi messaggi sarebbero stati ritrovati... Ma qualche altro imprevisto avrebbe interrotto i due, dandole una possibilità. Da come si comportava con i due, non solo scoprì che si trattava di due membri dei Cuori, ma che la persona che ora li aveva messi all'angolo come due gattini impauriti doveva essere un pezzo grosso, forse il pezzo grosso. Alla sua apparizione, potè sentire come il ghiaccio si stesse man mano sciogliendo, iniziando a liberarla. Grazie alla sua elasticità, le sarebbe bastato molto meno degli altri per riuscire a liberarsi del tutto, scivolando via dalla sua trappola, sfruttando il chakra adesivo per arrampicarsi sul muro sfruttando il punto cieco rispetto la prospettiva degli intrusi, spostandosi fino al soffitto per sbirciare da sopra la porta. [Azione Gratuita] Il respiro era perlopiù controllato ma leggermente affannoso. Cosa poteva fare?? In quella situazione niente, probabilmente. Avrebbe riconosciuto immediatamente l'obitorio di Oto, e sapeva bene del passaggio diretto con la Villa (non per niente si era assicurata di farsi dare ogni possibile scorciatoia e passaggio segreto di Villa Mikawa: poco importava che non volessero condividere simili informazioni, era una questione fin troppo importante). Di certo sgattaiolare via sperando di non essere vista non era un'opzione. Ma forse, con un po' di caos, poteva anche fare qualcosa.

    Il ghiaccio sarebbe stato troppo duro da sciogliere per lei... Se solo la donna non avesse disattivato la sua tecnica. Il blocco era già più fragile di ciò che doveva essere, gli altri abitanti della villa si sarebbero liberati da un momento all'altro. Doveva solo dargli una mano. E magari liberarsi di uno dei problemi. Assottigliò lo sguardo, puntandolo verso il già ferito Hatsu. I tre inconsapevoli della sua presenza. Poteva essere anche uno degli uomini più forti di Ame, ma come Febh le aveva insegnato, non c'è Jonin che sia pronto a reagire ad una situazione di completa sorpresa. Per quanto potesse essere forte rispetto alla serpentella, restava un umano. E gli umani erano fragili, se impreparati. Avrebbe quindi legato rapidamente una cartabomba ad uno spiedo, e con precisione avrebbe cercato di lanciarlo alla base del collo di Hatsu, adattando le tempistiche in modo che la bomba esplodesse al contatto. [Slot Azione I] Non dovresti lasciare un lavoro a metà! Avrebbe commentato sprezzante al Joker, pochi istanti dopo aver scagliato una selva di spiedi verso i blocchi di ghiaccio sottostanti, velocizzando la liberazione dei sottoposti di Diogene. [TA] Subito dopo, avrebbe fatto cadere un fumogeno, coprendo così la liberazione degli otesi, e contemporaneamente la sua fuga, scendendo dal soffitto per mimetizzarsi, ed andando immediatamente ad infilarsi nel passaggio segreto che portava direttamente alla Villa. [Slot Azione II] A quel punto, avrebbe iniziato a correre, con tutto il fiato che aveva in corpo. [Slot azione 3?] Il suo Asso nella manica sarebbe stato Aoda, evocato di corsa, il quale sarebbe stato aggiornato di tutti gli avvenimenti a cui aveva assistito. Se dovessero inseguirmi farò il possibile per fargli perdere tempo: tu vai alla Villa. Avverti gli altri di tutto. Se invece fossero riusciti ad arrivare alla villa insieme, prima di attirare tutti avrebbe ordinato ad Aoda di andare a prendere la loro arma segreta: il Mikawa stesso. Digli che c'è un pezzo grosso di Ame, e di non montarsi la testa. Abbiamo una sola possibilità: che la usi bene! A lei sarebbe invece spettato avvisare tutti di ciò che aveva scoperto: dei Cuori, del Joker, quello che aveva potuto capire sul cosa cercassero e sullo Specchio. Il Jolly aveva fatto il possibile: ora stava a loro.


    Edited by Waket - 6/6/2023, 19:46
     
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    Il Kage Assente


    Il Colosso dei Mikawa: la vera storia XXIX, di Loxion Mikawa

    Ah, la linea 1045...
    Quando ho ritrovato gli appunti di Aloysius
    e la mappa stessa lasciata sul lettino dell'obitorio
    di proprietà del Principe dei Cuori, non riuscivo a crederci.
    Il potere degli specchi di Ame era un male ancora ignoto ai ninja di quel tempo,
    ne avevano visto piccoli sprazzi negli accadimenti del Gelo
    e i pochi fortunati anche nelle trame di Potere della Pioggia.
    Non vi anticiperò nulla su quello che accadde nei mesi successivi,
    dovrete leggere ogni capitolo del mio libro.
    Perché l'ossessione del Joker aveva solide motivazioni
    tali da scuotere le fondamenta del mondo.



    ::: Presente, Oto :::

    La domanda di Eiatsu trovò risposta nell'oggetto che il kage stringeva tra le mani. L'aveva trovato, nella pozza rituale del Mikawa, gli accademici erano riusciti a risolvere l'enigma del padrone della villa e compiere quindi il loro destino. Lo sguardo dell'eliminatore si spense, sconfortato da quella verità, l'ennesimo fallimento che lo avrebbe portato a rimanere solo per altro tempo, forse, anni, prima che una nuova iterazione del piano di Tensai-Ji fosse avvenuta.

    " UAAAAAAAAAAAA "

    Urlò piegandosi sulle ginocchia e coprendosi il volto barbuto con le mani sporche. Pensare che quell'uomo fosse davvero il braccio destro del Mikawa era difficile da credere, Harumi lo aveva riconosciuto dietro le rughe che il tempo gli aveva scavato sul volto ma per ogni altra persona avrebbe faticato a comprendere le motivazioni dietro il loop temporale in cui lo shinobi era finito. E alle domande di chiarimento del Kage e del marionettista, lui rispose bofonchiando qualcosa tra se e se, perso nel suo mondo di tormento...aveva già preso un kunai dalla sua sacca, pronto per chissà quale follia, e fissando la sua allieva con sguardo assente. Provatevi a mettere nei suoi panni, a vivere ripetutamente diverse sfaccettature di uno stesso evento che si conclude sempre con la sconfitta...pensate al dolore di vivere da solo questa realtà e alla responsabilità di dover far sempre tutto al meglio per dare una possibilità a tutti loro.



    Insistere avrebbe provocato solo una reazione furente da parte di quell'uomo evidentemente disperato, al limite della sopportazione:

    " Siete morti. Morti. Perderemo inutili minuti cercando di farvi capire quello che sta accadendo, intanto lei arriva, io scappo con Harumi e quel dannato arnese mentre voi ingaggiate battaglia. Quindi ricreo la pozza, dissanguando letteralmente il jinkurichi, ci butto l'arnese e poi mi rintano nella baracca del bosco mentre voi venite battuti inesorabilmente. Infine ricaricano il sigillo e poi si riinizia tutto dacca...si riinizia tutto dacc..dacc..quante volte hai detto che avete preso il libro? "

    Aveva come filtrato quell'informazione, dando già tutto per spacciato. Non era mai accaduto che lo avessero preso due volte...che fosse la volta buona? Temeva di rialzarsi perché una risposta sbagliata alla prossima domanda lo avrebbe fatto sprofondare ancor più in basso, visto che ora uno spiraglio di luce si era aperto difronte a lui. Quindi rimase a terra e avrebbe chiesto ad Etsuko una cosa molto semplice:

    " Hebiko....Hebiko era con voi? L'ave...avete spedita nel passato? "

    Il si avrebbe ribaltato completamente l'umore dell'uomo, il quale sarebbe schizzato in aria e sarebbe rientrato nel suo nascondiglio dove ora tutti potevano vedere un enorme incisione sulle tegole di legno e diversi fogli sparsi sul pavimento di quell'angusto spazio. Con l'unghia esageratamente lunga dell'indice, l'otese prese quindi a seguire un ramo di quel grafo fino ad arrivare in un punto decisamente meno marcato, all’ultimo livello di profondità, dove diverse foglie stavano a rappresentare iterazioni mai esplorate fino a quel momento. Era agitato ma l'acume del ninja che era un tempo stava riaffiorando:

    " Il tempismo torna, le azioni che avete fatto anche... "

    Che avesse ritrovato il suo passato, quello dove una stupida ragazzina dai capelli rossi si era gettata senza esitare nell'arma del nemico e che, rinascendo, aveva dato una speranza a tutti loro?! Gli sforzi di una vita potevano concretizzarsi nei minuti successivi e lui doveva convincersene prima che fosse troppo tardi per ripetere le solite mosse e darsi una nuova possibilità. Guardò i ninja che aveva difronte, lo aveva fatto così tante volte...quindi trovò il coraggio di chiedere loro:

    " Posso fidarmi di voi? Ho raccolto un ulteriore tassello, potrei far riiniziare tutto e aspettare qualche anno in più...non sono ancora così vecchio dopotutto. Potrei...potrei ricapitare in una condizione più vantaggiosa...forse. Kensei, dimmi tu cosa fare...ti prego. Lui cerca l'oggetto che hai in mano, no so perché ma deve avere a che fare con quel pezzetto di specchio che avete trovato nell'orologio. "

    Aveva imparato a non empatizzare col gruppo di ogni linea temporale, negli anni aveva imparato a vederli come mere pedine di un gioco di cui era solo spettatore. Quelli delle altre volte NON erano i ninja del suo tempo ma altre realtà di un'alterazione provocata dal frammento. Tuttavia quella volta era diverso, quella volta Hebiko aveva potuto giocare quella partita in parallelo!

    Una forte esplosione e un rumore di passi sopra di loro avrebbe indicato loro che il tempo per pensare era finito.

    :::

    Se solo Eiatsu avesse saputo della mano capitata alla serpentella e come questa avesse deciso di giocarsela forse non avrebbe esitato due volte a nascondere l'oggetto, nuovo desiderio del Joker. Certamente la storia era andata avanti in un modo inaspettato, diverso da ogni precedente iterazione, e quindi dal finale aperto e che non seguiva il copione di alcun abile registra.





    Hebiko non riuscì a capire bene cosa accadde; era sicuro di aver centrato il suo bersaglio, fino all'ultimo momento prima dell'esplosione avrebbe giurato che la sua arma fosse arrivata a bersaglio. Non che fosse così importante per il suo piano, quel diversivo e la nube generata dall'esplosione serviva solo a dare al gruppo il tempo di fuggire attraverso il cunicolo alle loro spalle; Tensai-Ji era stata incauta a lasciare quei corpi nel primo posto utile ma mai avrebbe pensato che le cose avrebbero preso quella piega. L'urlo della ragazzina riecheggiò nell'aria e improvvisamente apparve lampante a tutti che non avrebbero mai fatto in tempo a percorrere il tunnel prima di essere raggiunti da quei Mostri.
    Di fatti, non appena la sagoma dell'Asso si intravide infondo al cunicolo, gli uomini di Aloysius non persero tempo a fare l'unica cosa sensata in quel momento: coordinandosi al meglio, visto il loro stato tutt'altro che ottimale provocato dal recentissimo scongelamento [Intralcio Medio, Affaticamento, Semiparalisi e Intorpidimento a tutto il corpo], piazzarono i loro esplosivi in punti strategici del passaggio e senza pensarci due volte fecero saltare tutto in aria [Gregari x7 -> Sabotatori: Pot 50, raggio 21 metri]! Una rapida reazione a catena fece franare l'intero tunnel e il gruppo si lanciò in una corsa ancor più forsennata per non rimanere sotto le macerie; Ashiro, Gennosuke e Bard si caricarono sulle spalle i compagni messi peggio ed impossibilitati a correre: come Hebiko, per qualche motivo loro non sembravano aver risentito più di tanto degli effetti debilitanti del jutsu nemico.

    Con un ultimo sforzo il gruppo sfondò la tela del quadro che copriva quel passaggio segreto e in molti caddero sul pavimento della villa. Erano salvi.





    Era la biblioteca. Loro si trovavano al primo piano rialzato della scalinata mentre la compagine accademica era sbucata dalla porta di lato, facendo la via più breve dal pozzo fino all'origine di quel baccano. L'esplosione generata invero aveva distrutto anche parte della dimora di Fyodor, essendo proprio qualche metro sotto il cunicolo segreto, ma non era questo il momento per lamentarsi dei danni subiti...la villa intera era solo il lontano ricordo di un tempo. Trent'anni erano passati, la polvere si era accumulata, l'argenteria si era ossidata, le lampade consumate e la muffa propagata su tappeti e tendaggi. Per tutti gli abitanti sarebbe stato uno shock vedere la loro casa in quelle condizioni.

    " Ce l'avete fatta! Qual è la situazione?! Aloysius dov'è?! "

    Disse Eiatsu platealmente felice di vedere il volto della consigliera. Un sentimento che, tuttavia, si sarebbe trasformato ben presto in altro.
    Al centro della sala apparve un circolo giallo, crepitante del chakra dei raiton, e qualche secondo dopo da quel cerchio bidimensionale sbucarono i tre nukenin di Ame. In testa vi era un uomo alto, circa due metri, dalla pelle pallida e una bandana bianca in testa; aveva uno strambo aggeggio sulla schiena con 4 tamburi con impresso delle tomoe che ricordavano quelle caratteristiche degli Uchiha. Subito dietro vi era la l'ex principessa del Gelo, stava levitando e aveva decisamente un'aria furibonda; si piazzò subito a circa 5 metri d'altezza troneggiando sulla sala con abito e capelli fluttuanti sebbene non disse una parola, come ad attendere l'iniziativa del suo signore. Infine, tenendosi una costola con la mancina e piegato in una smorfia di dolore, sbucò Amari, il quale rimase lì dietro il Joker in un misto tra vergogna e timore.

    " Ma che bel quadretto. Davvero, ottima accoglienza! "

    Disse ironico il Dio rivolgendosi a quella pletora di gente. Eiatsu si era messo sulla difensiva e a quel punto Kensei avrebbe capito che era proprio quel tipo l'uomo di cui stava parlando l'eliminatore qualche minuto prima. Incuriosito da tutta quella situazione, il Joker stava squadrando la scena per capire il da farsi, senza fretta e senza timore che qualcuno osasse fare un solo muscolo. Di fatti, al primo movimento fuori posto, l'Asso di Cuori non avrebbe esitato a far tremare l'intera villa semplicemente agitando le dita delle sue mani verso il basso. Solo l'ansia del Principe, irrequieto e al tempo stesso incapace di parlare al reggente di Ame, convinse quest'ultimo a pronunciare qualche altra parola:

    " Si, tu vai pure Amari. Recupera il pezzo prima che il tempo finisca, deve tornare al suo posto. Quanto a voi: se mi consegnate il cutter me ne andrò senza combattere. A voi la scelta. "

    Difficile dare una descrizione alla faccia che fece Tensai-ji ma fatto stava che nessuno osava contraddire il Joker. Lui non aveva interesse nella dispendiosa ricerca dei Sassi di Iwa dell'Asso e si sarebbe limitato a recuperare quell'artefatto proveniente da un tempo passato. Un premio sufficiente per permettere agli accademici di osservare il suo volto. Certo, lui non aveva la minima idea che ci fosse un Kage tra i presenti e che la possibilità di un secondo era dietro l'angolo...semplicemente non glie ne importava, non li riteneva una minaccia poi così rilevante.

    Il passo fatto lo fece Akira, il quale aveva resistito fin troppo alla sua irrefrenabile voglia di chiudere il conto in sospeso che aveva con la traditrice del Gelo. Il jonin attinse a tutto il suo chakra per saltare con lo spadone sguainato e pronto a recidere di netto la testa della bimba. Vi erano ben pochi guerrieri corpo a corpo che potevano rivaleggiare con l'Hozuki per potenza dei colpi, rapidità e tattica combattiva; infatti non aveva caricato frontalmente, si era tenuto in disparte per tutto quel tempo proprio sperando di incontrare la sua preda. Ne aveva fiutato l'odore quando aveva rotto la sua illusione, recidendo quei fiori ghiacciati, e da allora aveva lasciato indagare da soli i suoi compagni attendendo il suo momento.
    Tutto era stato studiato nei minimi particolari, ogni combinazione di tecniche preparata al dettaglio, ogni parte di quell'anomalo corpo d'acqua controllata alla perfezione. La falce del boia però non trovò mai il collo del condannato a morte.

    Tre fulmini partirono dal centro della sala, difficile dire precisamente da dove. Il lampo precedette il tuono e prima ancora che il rumore riecheggiasse nella stanza i corpi dei malcapitati erano già per terra.



    " HAHAH AHAHA certo che ti vogliono ammazzare proprio tutti Ji! "


    L'erede del Vuoto, l'Hayate e il JInkurichi del Nibi erano stati messi k.o. con un solo attacco [Pot ?, Vel ?].
    Chi diavolo era quel ragazzo dalle orecchie allungate?!


    CITAZIONE
    OT/ Finalmente tutti riuniti! Il dado è tratto, avete scelto voi stessi quale linea temporale giocare...e vi ha portato alle mazzate! A voi decidere contro chi..
    Per quanto mi riguarda, vista anche la natura del tutto particolare della giocata, potete giocare con le schede aggiornate.
    Ade Geist e -< Etsuko >- avete tempo per chiedere ad Eiatsu qualche info sul nemico ed attivare eventuali tecniche prima della battaglia. Waket tu hai la possibilità di usare due gruppi di gregari, se vuoi. Gli altri considerali praticamente ko, vista la loro condizione fisica. L'ultima parte l'ho aggiunta per motivare l'assenza di Hohe, Histo e Hidan. /OT
     
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    Scheda di Etsuko della Nebbia

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    il kage assente

    osare



    Eiatsu, non aveva mai visto quell'uomo, eppure poteva leggere la follia nei suoi occhi. di quello che dopo seppe essere una vita incastrata in un loop temporale che lo portava in tutti i casi a vedere morire le sue uniche speranze di salvezza. sacrificare per poter impedire l'acquisizione dell'artefatto e ricostringersi a rivivere l'episodio, ancora e ancora... fino a quel momento.
    così mentre brandiva il Kunai, pronto a porre forse termine a quella immane sofferenza, un bagliore si accese nei suo occhi e alla risposta una fiamma cominciò ad ardere.

    " Hebiko....Hebiko era con voi? L'ave...avete spedita nel passato? "

    si...
    rispose semplicemente data l'incombenza di non perdere secondi preziosi in inutili sproloqui. e ascoltò con attenzione tutte le spiegazioni che seguirono.
    dall'importanza del frammento che ormai avevano capito essere una reliquia di inestimabile valore, all'urgenza che il nemico aveva di riprenderselo, di ricaricarlo. doveva essere l'unica via d'uscita per loro o comunque la possibilità di riprovare in quella esasperante impresa. per loro chiaramente, l'unica possibilità di porvi fine.

    Eiatsu... mi stai dicendo che in tutti i casi a cui hai assistito sin'ora il nemico è sempre riuscito a recuperare il frammento senza mai invece recuperare il manufatto. corretto?
    l'alternativa per sopravvivere è:

    attese millesimi di secondo per esporre una considerazione che ormai appariva ovvia.
    FAR SCADERE IL TEMPO...
    ma come? dalle parole di Eiatsu, in tutti gli altri casi il nemico gli aveva sconfitti nonostante la presenza di ninja così capaci nel combattimento. era evidente che il "menare le mani" era la via destinata al fallimento. i fatti poi non avevano tenuto conto della presenza dell'incognita alternativa in quella linea temporale, ovvero la presenza del Joker. la cui forza il narratore non ha avuto fatica nell'elogiare al pari di una divinità. cosa restava da fare ai poveri ninja bloccati in quella villa, pur avendo ora la conoscenza dalla loro parte, rispetto alle altre linee temporali?
    che la Speranza nata negli occhi e nelle parole di Eiatsu, fosse frivola e flebile, come le possibilità di riuscire in quella epica impresa e che fosse destinata a dissolversi come i simulacri del Magan, su volontà del suo utilizzatore?
    COSA???

    il nemico era forte, sicuro di se, consapevole di avere il controllo su tutto ciò che stava avvenendo nella villa. era quello il punto debole. come poteva non averci pensato prima?
    era inutile imbattersi in uno scontro... gia infinite volte li aveva condotti alla sconfitta. forse semplicemente dovevano dargli quello che chiedevano... o semplicemente ILLUDERLI di avere quello per cui erano venuti.
    in questo Etsuko era maestro...
    così mentre Eiatsu parlava con Kensei... intervenne:
    e se... provassimo... ?
    avrebbe per filo e per segno spiegato quello che aveva in mente. su come eseguirlo e i dettagli, il resto, sarebbe stato simulazione e emulazione, di comportamenti già visti e già successi.
    così Avrebbe attivato la sua innata abilità, i suoi occhi di carminio tinti, avrebbero messo in scena la rappresentazione teatrale. avrebbe impercettibilmente modificato la stanza dove il pendolo si trovava, dissimulando quello reale con un costrutto illusorio, contenente il falso frammento. un simulacro in tutto simile all'originale, avrebbe persino provato a riprodurre il bagliore di chakra di cui il frammento era permeato. lo stesso avrebbe fatto con il manufatto, che ora sarebbe apparso tra le sue mani, per poi cederlo a Kensei, l'originale e il simulacro in tutto e per tutto erano identici.
    adesso non ci resta che arrenderci...

    ... Poco dopo ...

    si ritrovarono nella biblioteca, colti dall'improvvisa esplosione e radunati prima che i nemici apparissero al centro della stanza.

    per quanto il Kiriano si fosse assicurato di far prevalere pacatezza e senno, all'istinto e alla sconsideratezza, nulla riuscì a fare, quando Akira, tentò di risolvere le cose a modo suo... l'epilogo lo conoscete tutti. abbrustoliti al suolo. per fortuna la strategia messa a punto dal ninja della nebbia, sempre che i suoi compagni l'assecondassero, non era andata a farsi friggere come parte dei presenti.

    " Si, tu vai pure Amari. Recupera il pezzo prima che il tempo finisca, deve tornare al suo posto. Quanto a voi: se mi consegnate il cutter me ne andrò senza combattere. A voi la scelta. "

    Bene... vediamo che succede...
    osservò con la coda dell'occhio il ninja ferito, provare a spostarsi, sperando che nessuno lo intralciasse. osservai lo sguardo adirato della Vipera e prima che potesse operare un costrutto illusorio, pari ad una trasmittente sarebbe apparso nel suo orecchio, spiegandole le intenzioni del kiriano e terminando con un ... TEMPOREGGIA.

    non ho alcuna intenzione di farmi ammazzare...

    avrebbe detto Etsuko al Biondo che doveva essere il capo.

    ti consegnerò l'oggetto se manterrai la parola data.

    la posta in gioco era alta, così come il BLUFF. la partita di poker era in corso. chi avrebbe pescato il Jolly?






     
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    ~ The Red Capes are coming!

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    Capitolo Due

    Atto IX
    Al centro del tempo



    Fissavo duro l'uomo dai lineamenti scavati ed esausti. Sapevo di potermi fidare, le parole di Harumi mi avevano tranquillizzato al riguardo, ma quel fiume di follia che gli albergava nella mente rendeva la sua presenza un fattore di irrequietudine per il sottoscritto. A differenza delle menti contorte e sconnesse come quelle di Sanjuro o Fudoh, Eiatsu emanava una follia diversa: i suoi occhi sbarrati, il suo tremore imperterrito, la sua insofferenza cronica rendevano quella atmosfera svilente e meschina. Siete morti. Morti! Perderemo inutili minuti cercando di farvi capire quello che sta accadendo, intanto lei arriva, io scappo con Harumi e quel dannato arnese mentre voi ingaggiate battaglia. Quindi ricreo la pozza, dissanguando letteralmente il jinkurichi, ci butto l'arnese e poi mi rintano nella baracca del bosco mentre voi venite battuti inesorabilmente. Infine ricaricano il sigillo e poi si riinizia tutto dacca...si riinizia tutto dacc..dacc.. Ma qualcosa cambiò nel momento in cui l'uomo si rese conto di un dettaglio che avevo pronunciato. I suoi occhi vitrei si illuminarono per un istante, il suo palletico si arrestò e la voce divenne più ferma. Quante volte hai detto che avete preso il libro? La mia voce gli rispose nuovamente, calma, cercando di trasmettere anche a lui tale stato d'animo. Due. Dissi. Lo vedevo come seduto su un pavimento di spilli, quell'Eiatsu, tormentato sul da farsi ed incapace di scegliere se muoversi o lasciarsi scorrere la vita addosso, un ultima volta. Poi si voltò verso l'Akuma. Hebiko....Hebiko era con voi? L'ave...avete spedita nel passato? Chiese, tra lo sconvolto e lo stupito. Sì ... rispose il Kiriano ritrovato, mantenendo, anche lui, una certa parsimonia terminologica.
    Fu allora che la luce che avevo scorto divenne una vera e propria poderosa fiamma: Eiatsu saltò in piedi, muovendosi verso dove l'avevamo destato. Seguendolo, scorgemmo una serie di linee disegnate, o meglio, incise sul legno di quella baracca; linee che si intrecciavano, accavallavano, interrompevano e che tornavano indietro. Cercai di capire cosa avessi davanti, se ci fosse un punto focale dove tutto avesse origine ma Eiatsu mi anticipò, mostrandomi direttamente la strada da seguire: il suo affusolato indice munito di una rivoltante unghia estremamente lunga, indicava un preciso tragitto tra tutte quelle linee che si diramava da una trama più grande, terminando però troncato. Percorsi inesplorati. Dissi, anticipando di un istante le elucubrazioni del braccio destro del Kokage. Il tempismo torna, le azioni che avete fatto anche... Disse, fermandosi all'improvviso, quasi come se ci avesse ripensato. Poi fece un sospiro profondo: Posso fidarmi di voi? Ho raccolto un ulteriore tassello, potrei far riiniziare tutto e aspettare qualche anno in più...non sono ancora così vecchio dopotutto. Potrei...potrei ricapitare in una condizione più vantaggiosa...forse. Kensei, dimmi tu cosa fare...ti prego. Lui cerca l'oggetto che hai in mano, no so perché ma deve avere a che fare con quel pezzetto di specchio che avete trovato nell'orologio. Eiatsu si rivolse direttamente a me, come se mi conoscesse. Chissà quanti Kensei aveva incontrato lungo tutto quel peregrinare temporale. Chissà quanti di loro erano Mizukage, quanti erano soltanto titolarmente Kensei e non nominalmente tali, chissà quanti brandivano la Yakusoku, quanti Saruhyondo e quanti, ancora, entrambe. Che strana creatura il tempo: un titano che tutto divora, finanche i suoi figli. Immagino che distruggere l'artefatto sia fuori discussione. In ogni linea temporale, in ogni futuro alternativo, in ogni realtà parallela tu sei sempre tornato a nasconderlo, quindi vuol dire che questo oggetto deve rimanere inarrivabile. Mi sbaglio? Chiesi ad Eiatsu, mentre già ponderavo altro. Poi un'idea: Hai familiarità con quella leggenda occidentale che narra del semidio Eracle e delle sue dodici sfide, chiamate fatiche? rispondere con una domanda ad una domanda. Non il miglior modo per non tergiversare. Una di queste, esattamente la seconda, consisteva nell'uccidere una bestia la cui testa, se tagliata, ricresceva in duplice forma. Quindi, ogni volta che, per ucciderla, Eracle tentava di tagliare una testa, esse divenivano due, poi tre, poi quattro e via discorrendo. Sembrerebbe proprio che questo eroe occidentale sia destinato alla sconfitta perché dinnanzi a sé ha una creatura che si dirama infinitamente grazie alle sue innumerabili teste. Eppure quella è solamente la seconda delle sue dodici fatiche. Lo guardai, cercando di capire se aveva intuito dove stessi andando a parare. Anche noi, come quel semidio, ci troviamo, apparentemente, davanti ad una infinita serie di teste, gli eventi possibili nella nostra linea temporale. Essi si diramano tutti da un unico punto iniziale. Da questo infatti, si dirama una possibilità e da quest'ultima un'altra o forse altre due, tre, quattro possibilità. Se tagliamo la testa della creatura all'altezza del collo con più teste, le possibilità diminuiscono di molto. Se da un solo collo nascevano otto teste, ad esempio, adesso ne nascono soltanto due. E sai cosa succede se ripetiamo questo passaggio per ogni collo che ha più di una testa? Attesi un attimo, con una piccola pausa a marcare ciò che volevo dire. Uccidiamo l'Idra! portai il pugno davanti al petto. Non importa quante infinite possibilità ci sono: abbiamo sempre un modo per ridurre tutto ai minimi termini. Etsuko, quasi volesse rispondermi, proseguì immediatamente con un'idea. E se... provassimo... ? Disse, illustrandoci il piano. Ciò che l'Akuma suggeriva era dissimulare l'intero ambiente in cui si trovava il pendolo e lo specchio. Dopotutto, se l'artefatto ed il frammento dello specchio erano fondamentali per la riuscita del piano, nasconderli in piena vista poteva essere una soluzione efficace. Quello che manca in questo puzzle è sapere che cosa hanno intenzione di fare con artefatto e specchio. Ma credo che, per fortuna, Eiatsu non lo sappia o, a quest'ora, non avremmo la possibilità di essere qui e riprovarci. Presi l'oggetto illusorio posto da Etsuko e lo attaccai alla vita, vicino alla Yakusoku. Poi presi l'artefatto originale. Hakushaku. Dissi, richiamando nella stanza la Baronessa dei Pipistrelli delle Grotte del Silenzio. La "donna", nuovamente, sinuosa e austera, si mosse davanti ai presenti, camminando ma non toccando davvero terra. Ho bisogno che tu conservi questo oggetto. Nascondilo tra i lembi delle tue creature. Lasciami poi un frammento di te. Quando scopriremo come utilizzarlo, allora faremo il necessario. Intanto, occultati alla vista ed a tutti i sensi. La chirottera annuì, prima di concentrarsi alcuni istanti. Se qualcuno avesse avuto modo di percepire il chakra, si sarebbe accorto che la potente Hakushaku, adesso, appariva come poco più che un infino apprendista ninja. Allungando poi una mano inizialmente serrata, una volta dischiusala, mi porse un piccolo pipistrello. Aprii leggermente il mantello color della notte e lasciai che la creatura si intrufolasse dentro di esso e aderisse, a testa sotto, come amava fare, tra i miei dorsali e il drappo con le insegne kiriane, mimetizzandosi perfettamente. [Abilità] Mi voltai poi verso Etsuko ed i presenti. Come hai detto, il nostro compito sarà prendere tempo, tutto il tempo. Dobbiamo far scoprire le carte ai nostri avversari. Lasciamo che parlino e speriamo che la tua dissimulazione non cada davanti alle capacità dei nostri nemici. La mia speranza, dunque, era che, come ogni cattivo che si rispetti, i nostri avversari spiegassero qualche dettaglio del loro piano per manifestare la loro smoderata intelligenza e furbizia durante il nostro scontro. A questo proposito, pur essendo vero il fatto che, forse, lottare fosse totalmente inutile, la mia natura di guerriero, di incarnazione della marzialità e dell'arte della spada, non mi permetteva di farmi trovare impreparato. Avrei combattuto ad ogni costo. Etsuko, avvicinati. Dissi al kiriano. Hai un arto preferito? Sei solito combattere utilizzando qualche arma, oltre che i tuoi formidabili occhi? Dipendentemente dalla risposta, avrei attinto ad una goccia di sangue fuoriuscente dal femore del Figlio, per iniziare a incidere alcuni sigilli sul corpo dell'Akuma, prima, e sul mio, poi. [Simboli] A quel punto, una volta sistemato Etsuko, avrei proceduto sul preparare qualcosa che sarebbe potuto tornarmi utile durante lo scontro: sempre utilizzando il sangue e l'inchiostro, avrei inciso sul palmo della mano destra, incanalando il chakra attraverso la Yakysoku, una tecnica che già in passato mi aveva permesso di avere la meglio su una ninja di Kumo prima ancora che questa fosse riuscita a muoversi dopo avermi tronfiamente minacciato. [Tecnica Trascritta]
    Alcuni istanti dopo aver completato le mie operazioni, un'esplosione ed i passi che la seguirono sopra la nostra testa ci dissero chiaramente che non era più il momento di tergiversare. Dovevamo spostarci e capire chi altro si era appena aggiunto alla nostra timeline.

    Il grande boato giungeva dalla Biblioteca. Quando arrivammo in quella stanza, ci ritrovammo davanti quasi dieci persone tra cui la kunoichi dell'orologio. Eiatsu prese parola immediatamente, domandando dove fosse Diogene. Replicai guardando la ragazza. Dov'è Diogene? Ma non vi fu tempo per una risposta. Pochi istanti dopo, delle crepitanti saette gialle si impadronirono della stanza, facendovi apparire tre figuri, una donna e tre uomini. La Kunoichi, taciturna, si levò subito in aria. Uno dei due shinobi, invece, appariva malconcio e ferito. Forse il bersaglio più facile, in quella situazione. Infine, l'ultimo dei tre emanava una regale maestà. Si trattava, a constatare dall'espressione dei suoi alleati e del terrore comparso sul volto dell'aiutante del Kokage, del nostro bersaglio. Ma che bel quadretto. Davvero, ottima accoglienza! Disse l'uomo con una certa calma, mentre i suoi occhi si muovevano in lungo ed in largo dentro alla stanza. Stava già cercando il suo obiettivo. Ma, evidentemente, non lo vide subito. Infatti, comandò ad uno dei suoi due seguaci di andarlo a recuperare. Si, tu vai pure Amari. Recupera il pezzo prima che il tempo finisca, deve tornare al suo posto. Quanto a voi: se mi consegnate il cutter me ne andrò senza combattere. A voi la scelta. Non potevo rischiare che trovassero la Baronessa col vero artefatto, quindi agii d'impulso. Portai una mano al fianco, scostando il mantello e mostrando tanto la Yakusoku, quanto quello che avevamo appena scoperto chiamarsi cutter. Credo che stiate cercando questo. Etsuko, quindi, prese parola, anticipandomi. Non ho alcuna intenzione di farmi ammazzare... disse, quasi egoisticamente. Non vi nascondo che gli gettai una terribile occhiata. Ti consegneremo l'oggetto se manterrai la parola data. continuò. Al che, rincarai la dose, iniziando a mettere in moto. A cosa serve questo oggetto e cos'è esattamente? Chiesi, con la mano che, aperta, stava pronta ad estrarre indiscriminatamente la Yakusoku o il cutter illusorio.


    Forse sfruttando la tensione che si era creata in quel momento, Akira pensò bene di fare l'unica cosa che sapeva fare davvero bene: attaccare per uccidere. Akira, NO! Riuscii a gridare, un secondo prima che un lampo facesse attivare le lenti fotocromatiche del D-Visor del mio Elmo e un boato mostrasse Akira, Shunsui e Harumi a terra privi di sensi. Un grugnito ferale fuoriuscì dal metallo che mi rivestiva. HAHAH AHAHA certo che ti vogliono ammazzare proprio tutti Ji! Rise di gusto, l'uomo con le orecchie deformi. Ed allora io parlai nuovamente. Rispondimi e non farmi cambiare idea. La voce uscì perentoria, tagliente ed evidentemente alterata. Se qualcuno avesse provato a muovere un singolo muscolo, avrei riversato tutto il mio odio in quella stanza, guadagnando tempo come meglio potevo, ovvero combattendo. Degli altri, forse, ce ne saremmo occupati dopo. [Attivazione Kinjutsu + Aura d'Odio]



    Kensei Hito
    剣聖

    Statistiche Primarie
    • Forza: 850
    • Velocità: 700
    • Resistenza: 700
    • Riflessi: 600
    Statistiche Secondarie
    • Agilità: 700
    • Concentrazione: 725
    • Intuito: 700
    • Precisione: 700
    Chakra:
    Vitalità:

    En. Vitale: 30/30
    Slot Azione
    1:
    2:
    3:
    4:
    Slot Difesa
    1:
    2:
    3:
    4:
    Slot Tecnica
    1: (Ipotetica) Attivazione Kinjutsu
    2: (Ipotetica) Aura d'Odio
    3:


    Equipaggiamento
    • D-Visor dell'Elmo da Inquisitore × 1
    • Lente per D-Visor - Visione Telescopica × 1
    • Lente per D-Visor - Visione Fotocromatica × 1
    • Lente per D-Visor - Fish Eye × 1
    • Elmo integrale dell'Inquisitore × 1
    • Arto Artificiale Kiriano Superiore × 2
    • Corpo dell'Inquisitore × 1
    • Sistema di Ancoraggio dell'Arto Artificiale × 3
    • Spiedi Potenziati × 2
    • Tonico di Ripristino Superiore × 1
    • Equipaggiamento Debilitante × 1
    • Yakusoku Kenkichi × 1
    • Braccio Sinistro dell'Inquisitore × 1
    • Simbolo della Stella × 1

    Note
    • [TS] Istinto Omicida disattivato.
      - Unità di Sangue disponibili: 0.

    • Combattere con Handicap Attivo.
      - Numero di Round passati con l'equipaggiamento debilitate indossato: 1.

    • Assetto Gakutensoku: Nessuno.
      - 0 Round rimanenti al prossimo Cambio di Assetto.


     
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    Magistra Vitae

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    OUT OF TIME

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    Harumi si morse il labbro per trattenere la marea di emozioni che le sgorgavano in petto alla vista del suo mentore ridotto in quelle condizioni. Da quando aveva imparato a convivere con la sua metà più oscura aveva smesso di reprimere i suoi sentimenti, ma rimaneva ancora sorpresa da quanto violentemente la scuotessero avvenimenti che una volta l'avrebbero lasciata indifferente. E la visione di Eiatsu ridotto all'ombra di se stesso, con le carni scavate dall'impietoso scorrere del tempo e lo sguardo folle di chi ha attraversato l'inferno, la faceva tremare di rabbia. No, forse rabbia era troppo poco per descrivere il disgusto che provava in quel momento. Ignorò il sommovimento all'altezza dello stomaco, segno che la sua furia aveva raggiunto Matatabi, destandolo dal suo eterno dormiveglia.

    L'eliminatore aveva scelto volontariamente di sottoporsi al peggiore dei supplizi al solo scopo di salvarla, insieme agli altri membri della loro famiglia allargata. Poco importava che non fosse la stessa Harumi che conosceva, ma solo una versione alternativa. Il disgusto per la sua debolezza si mescolò alimentando la rabbia. L'aveva protetta attraverso i cicli immutabili e lei non era stata in grado di fare nulla per aiutarlo. Strinse i pugni, rimanendo immobile mentre colui che l'aveva accolta farneticava. C'era un senso nelle sue parole, dagli strati di disperazione emergeva un fioco lume di speranza. Forse le sue sofferenze erano giunte al termine, forse era giunto il momento propizio, forse...

    Mentre Kensei Hito dava la sua risposta, la giovane otese fece un passo avanti, stringendo il braccio dell'uomo senza badare al sudiciume che lo ricopriva. Eiatsu, ti ringrazio per averci dato la possibilità di raggiungere questo punto, sei stato incredibile. Poche parole, inutili per risolvere il dramma che li trovava coinvolti, ma che potevano toccare l'anima piegata dell'essere umano che aveva di fronte e donargli un minimo di sollievo. So che non sono la tua Harumi, ma ti garantisco che è fiera di te e di averti potuto aiutare nel tuo piano, sacrificandosi per riprodurre il rituale. Lo sapeva perché l'avrebbe fatto anche lei se le fosse stato richiesto, senza pensarci due volte. Ora non sei più solo, per quanto sia arduo il compito che ancora ci aspetta lotteremo al tuo fianco. Lasciò correre lo sguardo sui compagni che il fato le aveva messo a fianco. Avrebbero dato tutti il massimo, ne era certa.

    Il gruppo si era diretto di corsa verso l'origine del boato, identificato correttamente dai due otesi nella biblioteca. Ciò che vi trovarono riempì il loro cuore di gioia e al contempo di terrore. Al suolo, più o meno doloranti, ma vivi, giaceva quella che Harumi considerava la sua famiglia. A sovrastarli, tre individui che non conosceva, ma che identificò immediatamente come i responsabili dell'incubo dove erano stati precipitati. Il fremito che percorse il corpo della jinchuuriki era a metà tra la furia accumulata pronta a scatenarsi e il terrore per l'apparizione davanti a lei. Il suo corpo ne percepiva istintivamente la pericolosità e il Nibi stesso gemette mettendola in guardia.

    Le parole pronunciate dall'uomo, se davvero era tale, ricoperto di fulmini diedero ragione al pensiero esposto poco prima da Etsuko: il tempo era la chiave e a quanto pare non era infinito neanche per loro. Anzi, sembrava quasi che la situazione si fosse ribaltata e gli infiniti cicli a loro disposizione fossero agli sgoccioli. Altrimenti perché tanta fretta di agire? Bisognava solo guadagnare tempo impedendogli di mettere le mani sullo strumento. Ma lei poteva fare qualcosa? Mentre studiava la situazione indecisa sul da farsi, gli eventi presero forma intorno a lei lasciandola incapace di reagire.

    Akira ormai oltre ogni ragionevole sopportazione balzò in avanti desideroso di rivalsa, innescando la reazione della creatura. La giovane portatrice del Due Code fece solo in tempo a vedere il kiriano sbalzato all'indietro prima che il suo sguardo diventasse nero. Nei pochi che le rimanevano intuì che il tonfo sordo subito coperto da un incredibile boato era il suo corpo che sbatteva contro il suolo a seguito della saetta che l'aveva investita. Poi nelle sue orecchie rimase solo un rumore bianco di fondo, un fastidioso ronzio mentre null'altro percepiva. A quel punto perse i sensi.

    Prima il proprio respiro appena distinguibile. Un vago disagio, come quando nella lotta per svegliarsi non si percepisce ancora il proprio corpo. Una sensazione di calore alla fronte dove aveva battuto la testa. Hai intenzione di dormire ancora molto? Harumi batte debolmente le palpebre senza mettere tuttavia a fuoco. Il divertimento sta per iniziare, non voglio perdermelo. Il Nekomata stava fremendo, ormai completamente sull'attenti. Non era nelle condizioni di approfittare della momentanea debolezza della sua ospite, né forse l'avrebbe fatto a cuor leggero come in passato. Rimaneva comunque un demone pieno di rancore, desideroso di fuggire alla sua prigionia. Che fine hanno fatto tutte le belle parole di prima? Stai tranquillo, ci pensiamo noi... La kunoichi grugnì di dolore, indispettita dalle provocazioni del Gatto. Soprattutto perché la toccavano nel vivo.

    Il marionettista ha fatto qualcosa prima che fossimo colpiti, vuoi sprecare il suo sacrificio? In realtà il Due Code non sapeva in che condizione versasse l'Abara, ma aveva percepito chiaramente che si era intromesso impedendo che il colpo li prendesse in pieno e facendo sì che l'elettricità si scaricasse al suolo con i fili metallici che utilizzava nei suoi costrutti. Tuttavia la ragazza era ancora inchiodata a terra e stava riprendendo solo gradualmente la sensibilità agli arti. Ti presterò parte del mio potere, ma quando sarà il momento facci uscire mi raccomando. L'energia sovrannaturale del Demone iniziò a scorrere nel corpo della giovane, risanandone le ustioni e ponendo termine al sanguinamento dal taglio al capo. Ancora un poco e sarebbe stata in grado di unirsi alla lotta. Solo noi possiamo prendere la testa di Diogene Mikawa!




     
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    The Sacred Timeline


    VII



    Il grido della ragazzetta prometteva bene, ma allo stesso tempo il Joker non aveva perso tempo con il contrattacco: fortunatamente la reazione tempestiva dei gregari appena liberati sembrava averli fermati, almeno per il momento.

    Arrivò ansimante alla biblioteca, riprendendo fiato ma ancora in allerta, non avrebbe sottovalutato individui con in mano il potere di manipolare il tempo stesso. Dopo una rapida conta dei gregari presenti ed essersi assicurata che Aoda aveva ormai intrapreso la sua strada per andare a prendere Diogene, non dovevano fare altro che fargli perdere tempo. Etsuko e Kensei erano presenti, insieme a quello che solo dal tono di voce avrebbe riconosciuto come Eiatsu. Woah, a te non è andata bene. Diogene... Non è ancora qui. Mormorò l'ultima parte sottovoce, irrequieta, non aveva intenzione di farsi sentire dalla persona sbagliata. Ma dal gesto calmo e di pazienza delle mani si capiva che aveva un asso nella manica, solo non avrebbe avuto il tempo di rivelare loro di Aoda. Dopotutto delle macerie non avrebbero fermato i mostri che li avevano appena raggiunti.

    Ebbe un sussulto tale da bloccarle il fiato quando si ritrovò nuovamente davanti gli stessi individui, la ragazzina dall'aria particolarmente furiosa. Comprensibile, dopotutto aveva appena ucciso il suo-

    TU!?!

    Le ansie e preoccupazioni erano mutate rapidamente in nera rabbia alla vista del tizio col cappello. Era ancora ferito, ma non sembrava aver subito poi tanti danni dalla sua bomba. Eppure era certa fosse andato a segno!! Trovarselo ancora tra i piedi le aveva dato nuova energia, tutto per via del suo orgoglio spezzato. Non poteva accettare di vederlo ancora in piedi, sia per il bene del suo Ego, sia perchè Amari aveva un compito troppo importante, ben più del Joker e la sua sottoposta.

    Etsuko le aveva fatto una chiara richiesta, alla quale avrebbe annuito con decisione. Farò ben più di questo. Non avrebbe solamente temporeggiato. Avrebbe fatto sì che nessuno di loro fosse più in grado di manipolare il tempo. Il suo sguardo si spostò prima sulla ragazzina, in alto a loro, e poi sul Joker. Sembrava non aver attenzioni per nessun altro.


    Se pensi di poterti mettere contro questa famiglia ti sbagli di grosso. Conosco bene i Mikawa. Potresti anche essere un dio sceso in terra, mostrar loro che non hanno speranze... Non spezzerai la loro volontà. Saranno sempre pronti ad affrontarti, uno dopo l'altro, FACCIA A FACCIA! MIKAWA! MOSTRATEGLI CHI SIETE VERAMENTE!!



    Dopo aver dato per bene la carica al gruppo, e aver attirato a pieno l'attenzione del Joker, si sarebbero mossi: ad un cenno deciso della mano della donna, il gruppo si spostò in sua direzione coeso, con la Vipera che con impressionante agilità si sarebbe mossa tra di loro, flessibile ed impossibile da vedere in modo chiaro mimetizzata tra i vari gregari. Avrebbe fatto un rapido cenno ai suoi compagni nel momento prima di scattare: qualsiasi distrazione le avrebbe fatto comodo. Non poteva abbassare la guardia contro uno come lui. [Movimento gratuito+ Nota]

    La prima cosa fu lanciare una bomba sonora in alto, il più vicino possibile alla ragazzina: importava poco che la bomba riuscisse ad assordarla, o che avesse perso tempo ad intercettarla, avrebbe fatto il suo dovere in ogni caso: tenerla occupata. [Azione I] Lanciando la bomba più in alto della giovane, l'avrebbe quantomeno costretta ad osservare in alto, a subirne gli effetti se distrutta, e cosa più importante far sì che distogliesse lo sguardo dal gruppo per quel poco che bastava.

    A quel punto, la donna si trovava di fronte al Joker e precedette il suo gruppo, ancora in corsa. Lo sguardo era deciso e puntato verso quella che sembrava la sua vittima, decisa in tutto e per tutto ad attaccarlo faccia a faccia, come aveva appena dichiarato: ma lui era il Joker, poteva davvero temere l'assalto di una chunin tanto minuta? Hebiko era certa di no, eppure dalla sua espressione sembrava aver preso la sua decisione. Il suo tentativo sarebbe stato unicamente un suicidio agli occhi di tutti, soprattutto all'ego del potente padrone di Ame. Ma lei lì lo voleva. Tronfio, sicuro di sè, altezzoso di fronte a quella che per lui non era che un temporaneo fastidio. I gregari la superarono, coprendola del tutto e andando di massa addosso al Joker, attaccandolo praticamente a distanza zero con tutto quello che potevano. Alla Vipera bastava quella temporanea cecità sulla sua figura, anche fosse durata solo mezzo secondo. [Finta + Azione Gregari II]. La sua vera intenzione sarebbe stata chiara solo a breve, dopo che i due jonin di Ame vennero entrambi distratti a modo: la Vipera era sgusciata raggirando il Joker di lato, sfruttando un'agile coda da serpe e fiondandosi come una freccia verso il suo vero obiettivo: Amari. Sarebbe schizzata alla massima velocità verso l'uomo ancora ferito, curvando con incredibile agilità per non farselo scappare in alcun modo. Fu proprio sfruttando quella velocità e quel prezioso momento creato ad hoc che avrebbe aperto la bocca, aggrappandosi coi denti al collo della sua vittima, in una feroce e furiosa presa; non bastasse, dalla bocca avrebbe fatto uscire la Kusanagi, trapassandogli il collo da parte a parte. [Azione III+IV + TA e TB] [Kusanagi]


    Se fosse riuscita nel suo intento, la spada sarebbe tornata nel suo corpo con un rapido scatto, mentre con un sospiro allentava la tensione accumulata, pur restando in allerta. Io, d'altro canto, non faccio parte dei Mikawa... Combattere un onesto uno contro uno non era nel suo stile, nè tantomeno combattere per l'orgoglio di un tiranno. Ingannare e raggirare, tutto per avere anche solo un minimo vantaggio.

    Uccidere Amari significava avergli dato tutto il tempo che volevano. Per quello che ne sapeva, era lui il principale artigiano in grado di controllare un meccanismo tanto complesso. Forse nè il Joker nè Tensai erano completamente all'oscuro del suo funzionamento, ma eliminare l'esperto nel settore avrebbe sicuramente dato loro sufficiente tempo per far sì che Diogene potesse entrare in scena in tempo. Avevano terminato le timeline: ora quella era la realtà di tutti. Dovevano solo sperare fosse quella in loro favore.
     
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    Il Kage Assente


    Il Colosso dei Mikawa: la vera storia XXX, di Loxion Mikawa


    ::: Presente, Villa Mikawa :::

    Uno stallo alla messicana degno dei migliori western anni cinquanta: da un lato il Dio di Ame, uno degli esseri più misteriosi di quell'era, dall'altro il Juudaime Mizukage, Giustizia Perfetta per i sostenitori della Nuova Nebbia Insanguinata. L'oggetto della contesa: un arnese da artigiano, all'apparenza un semplice cutter per specchi, ora nelle mani di un giovane kiriano dall'intelletto sopraffino e la volontà di ferro. Si, perché serviva una calma non comune per tentare di ingannare così sfacciatamente l'uomo che aveva il potere di garantire l'equilibrio tra i Semi di Ame...o forse era semplicemente incoscienza, dovuta dal fatto che, in fin dei conti, l'Akuma non avesse la ben minima idea di chi fosse realmente quell'uomo a torso nudo. Kensei Hito, tuttavia, aveva qualche anno in più del suo sottoposto e l'esperienza necessaria per capire il reale pericolo che avevano difronte; le parole di Eiatsu, dopotutto, erano state chiare: le possibilità di vittoria in combattimento erano prossime allo zero.

    Passò qualche secondo, un lasso di tempo nel quale Tensai-ji, la ragazzina dai capelli verdi che fluttuava in aria sopra la testa degli accademici, non osò proferir parola e nel quale il Joker rimase con la testa piegata da un lato in contemplazione dell'arnese mostrato dal kiriano. Difficile ipotizzare cosa stesse passando per la mente del nukenin ma quello che ne scaturì fu in realtà una lunga risata, di quelle fatte con gusto e sguaiatamente.

    " AHAHAHAHAH AHAHAHHA Difficile pensare che un oggetto tanto piccolo possa spezzare un potere tanto grande! Siete saggi, "amici" accademici: un Fulmine non può essere afferrato con le mani! "

    Tese il lungo braccio per invitare il chunin a consegnarli l'artefatto. Una volta nella sua mano, quindi, lo analizzò fugacemente giusto per accertarsi alla vista di non avere in mano un semplice pezzo di ferro. Passata l'ispezione visiva, quindi, strinse l'oggetto del suo desiderio tra le dita esplicitando un chiaro senso di gioia e soddisfazione; un altro passo nell'oscuro segreto di Ame era stato fatto: la verità sarebbe venuta presto a galla!



    Guardò quindi il kage, il quale aveva avanzato la sua richiesta di conoscenza:

    " Una domanda sfacciata la tua, uomo di latta. Mah oggi mi sento magnanimo e il presente donato mi ha soddisfatto...Vi basti sapere che, questa volta, mi sono risvegliato con il cuore buono; sto lavorando anche per il vostro bene, per debellare dal mondo uno dei suoi incurabili cancri. Tuttavia. l'ignoranza è un bene quindi voi continuate pure a giocare alla guerra, stringere alleanze o accumulare ricchezze...la vera partita si sta giocando nel vero Olimpo degli Dei. "

    Parole che forse avrebbero lasciato più dubbi che spiegazioni e che spinsero la Vipera di Oto a fare la sua mossa, tutt'altro che sicura del fatto che il nukenin avrebbe mantenuto la sua parola e lasciato la Villa. Non solo, il suo bersaglio si stava allontanando troppo e non poteva temporeggiare oltre.

    La bomba sonora venne scagliata in aria e l'azione diversiva in sinergia con i gregari di Aloysius prese piede, portando diverse pedine a spezzare lo stallo e a muoversi sul campo di gioco. Ancora una volta l'urlo stridulo dell'Asso di Cuori, che a tutto stava dando attenzione meno che all'operato della ragazzina, riecheggiò nell'aria mentre il Joker rimase del tutto ininfluente al quel frastuono in grado di danneggiare momentaneamente i timpani di chiunque. Dopotutto, come poteva un uomo abituato a scagliare fulmini e rombi di tuono essere infastidito da bagliori o semplici compressioni e decompressioni d'aria [Eco del Rombo, Bagliore del Fulmine]?
    L'agile movimento della kunoichi venne quindi perfettamente seguito dal Dio il cui sguardoNLi4PxLZs giudicatorio era così pesante e difficile da sostenere.

    Tuttavia non fece nulla. Si limitò a guardare quel teatrino con sufficienza, permettendo alla ragazza di superarlo e lanciarsi all'inseguimento di Amari; ormai aveva ottenuto ciò per cui era venuto e ogni secondo passato in quella dimora ammuffita era solo tempo perso per ciò che doveva realmente fare, ora che ne aveva modo. Così come era entrato in scena, dunque, dal nulla creò un cerchio di scariche elettriche e vi entrò dentro, pronunciando la sua sentenza prima di scomparire:

    " Mi è rimasto un ultimo trasporto veloce. Principessina...ripulisci questo casino e poi torna a piedi a casa."

    Se uno dei due Kiriani avesse voluto provare ad impedirgli la "fuga" nessuno glie lo avrebbe impedito ma farlo sarebbe stato come gettarsi consapevolmente in un temporale da un miliardo di volt.

    Anche senza la presenza del Joker, infatti, la situazione era tutt'altro che rosea per i ninja. Villa Mikawa si stava per trasformare in un campo di battaglia terribile e che portava la firma della bimba prodigio del Gelo, signora della Vegetazione e del Ghiaccio, ferita nell'orgoglio per la figuraccia fatta nei confronti del Joker e per il fallimento del suo piano.



    " VOI GRUPPO DI IDIOTI, FASTIDIOSI, INSETTI CHE NON SIETE ALTRO! VI distruggerò anche questa volta, come ho fatto per innumerevoli iterazioni. Mi DIVERTIRO' a sentire le vostre teste spappolarsi, le vostre membra torcersi e la vostra pelle bruciare! NON USCIRETE VIVI DA QUI! A COSTO DI DISTRUGGERE L'INTERO VILLAGGIO! "

    Una scossa di terremoto ancora più forte investì l'intera area, facendo cadere scaffali, ribaltando lampadari e creando spaccature nella struttura. Se era lei che stesse generando tutto ciò allora i kiriani avrebbe dovuto prendere davvero seriamente quello scontro...Per loro fortuna, Hebiko aveva debilitato non poco la ragazzina [Confusa, Assordata] ma pochi secondi e lei si sarebbe ripresa del tutto, pronta a scagliarsi contro il duo spinta talaltro dall'aura d'odio che l'Inquisitore aveva espanso attorno a lui!
    Un tempo che non sarebbe passato tranquillo e proficuo per i rivali; no, dietro l'oscurità delle crepe nel pavimento quattro occhi azzurri sarebbero apparsi poco prima che l'intero piano della villa sprofondasse in mille pezzi [Velocità Viola, causa Intralcio Medio]. Una caduta verso il basso che avrebbe rivelato la presenza e la stazza di due enormi golem alti oltre 3 metri: uno i cui pezzi di roccia erano tenuti insieme da un alone di chakra blu e con un mantello composto da acuminati spuntoni di ghiaccio; l'altro composto da rampicanti e radici attorno ad un'aura verdastra, ricoperto di spessa corteccia e con un grosso masso incastonato nel pugno destro [Evocazioni Energia Viola].

    " Vi presento i miei due bambini. Non volete giocare un po' con loro?! Naegi, Tsurara questi birbantelli hanno fatto la bua alla mamma, DISINTEGRATELI! "

    Non se lo sarebbero fatto ripetere una seconda volta, approfittando anche del possibile intralcio degli obbiettivi tra i detriti della villa. Naegi, ovvero Alberello, avrebbe puntato Etsuko provando a schiacciarlo letteralmente in toto tramite il gigantesco arto con l'arma naturale. Un colpo goffo nelle movenze ma estremamente efficacia in quanto a rapidità e soprattutto Forza; quel macigno di un metro e mezzo di diametro e sorretto dal chakra telecinetico dell'Asso, pesava oltre 400 kg e poteva disintegrare anche la più impenetrabile delle difese [1 SA Vel Blu, For Nera, Pot 40 + Schiacciamento -> porta a zero la vitalità della zona impattata, annulla difese con durezza pari o inferiore a 3]. Come se non bastasse, una selva di radici appuntite sarebbe partita a valanga dal corpo stesso della creatura, scoprendone in parte una zona della pancia. Venti dardi grossi e potenti come coltelli da lancio avrebbero invaso una vasta area difronte il golem al cui centro vi era il piccolo umano [2 SA, mediamente 4 proiettili Pot 10, For e Vel Viola, Cono lungo e largo 9 metri].
    Tsurara, ghiacciolo, se la sarebbe vista con il Mizukage. Non che avesse la più pallida idea di chi fosse quel tipo in armatura ma, anche volendo, nulla sarebbe cambiato nel suo atteggiamento. Dopotutto, l'aura d'Odio non aveva alcun effetto su quei costrutti dotati di pseudo intelligenza!
    I grossi frammenti di roccia si compattarono improvvisamente l'un l'altro e, senza nemmeno avere il tempo di realizzarlo, una enorme palla di 3 metri di diametro ricoperta di spuntoni di ghiaccio lo avrebbe investito in pieno (2 tentativi) trascinandolo per una decina di metri fino a farlo schiantare contro uno dei muri della dimora Mikawa [3-4 SA, Vel Nera + 3, For Nera +3, Pot 40 + Inarrestabile -> capacità di spinta come se con forza raddoppiata]. Non solo, venire a contatto con un solo di quegli spuntoni o con la striscia di ghiaccio che la sfera impazzita lasciava lungo il cammino avrebbe reso inutilizzabile la zona interessata [Paralisi per 2 round].




    A pochi metri di stanza ma in tutt'altro scenario operativo, l'inseguimento di Hebiko stava proseguendo nei confronti del nukenin in grado di manipolare il tempo. Tra i corridoi della dimora che aveva imparato a conoscere in quei due giorni vissuti nei panni di Diogene l'acchiapparello non sarebbe durato poi molto: Amari era ancora gravemente ferito, oltre che debilitato per l'uso continuativo della sua abilità. Un insieme di fattori che, per fortuna, lo rendevano un rivale quantomeno affrontabile da parte della posseditrice della Kusanagi-no-tsurugi.

    Inoltre i movimenti da vera assassina dell'inseguitrice e la convinzione dell'inseguito che la Regina e il Joker avrebbero provveduto a sbarazzarsi in men che non si dica degli impudenti, resero l'attacco alquanto efficace. Il Principe dei Cuori, nonché J, riuscì solo per un pelo a frapporre la mano tra la bocca della kunoichi e il suo collo, difendendo quella parte vitale ma al contempo perdendo la mano, tagliata di netto dalla leggendaria lama rigurgitata a sorpresa dall'erede di Orochimaru [Ferita Grave, arto SX amputato, Sanguinamento DnT Grave].

    Il sangue zampillò copioso e così la corsa si interruppe, ad una stanza di distanza da quella dove il pendolo modificato ancora produceva instancabilmente quel ticchettio ipnotico. Rimaneva solo il 3% della carica, ovvero meno di 1 minuto considerando i ninja e la quantità di chakra che era "entrata" nella linea temporale 1045.





    " Eh devo ammettere che sei stata nei miei pensieri sin da quanto sei entrata in quel maledetto orologio. Mai avrei pensato che una persona dotata di ratio potesse fare una cosa tanto stupida ed avventata! Ma ancor più assurdo è che tu sia finita in questo passato, che è divenuto il presente che viviamo, e sia rimasta viva! COME HAI FATTO A ROMPERE L'UNICA LEGGE ACCERTATA CHE REGOLA LA MANIPOLAZIONE DEL TEMPO? EH!!!?? NON HA SENSO! "

    Difficile dire se quelle urla fossero per il cruccio filosofico/scientifico o per il dolore che doveva provare al braccio; se sommata all'altra che riportava sul tronco, quella ferita lo avrebbe portato presto ad una morte per dissanguamento...invero, pensare che potesse combattere con quelle ferite sembrava assurdo! Tuttavia il nukenin era tutt'altro che pronto a lasciare quel mondo senza combattere, anzi, era dai tempi dell'ipnosi del Flagello che non si sentiva così padrone del suo destino e del suo tempo.

    " Non hai idea di quante persone siano morte per quel frammento di specchio. NON LE POTRESTI NEMMENO CONTARE. Ti ammazzerò per onorare tutti quei corpi prosciugati, per il credo nella mia scienza e per Ame tutta! "

    Improvvisamente qualcosa cambiò ed Hebiko poté intuirlo distintamente perché un serpente ha sempre il controllo dei propri riflessi e dei propri movimenti; come sotto l'effetti di una qualche droga, il suo corpo non rispondeva più allo stesso modo agli stimoli nervosi, erano rallentati e i suoi stessi sensi ovattati come quando si è sott'acqua [1 TB Attivazione Manipolazione del Tempo, 1 TA CIAK si gira.].

    Un battito di ciglia e si ritrovò esattamente dove era una manciata di secondi prima, in procinto di sferrare il suo attacco verso il nemico. Aveva calcolato perfettamente i rumori e le tempistiche dell'attacco ma, esattamente sull'ultimo passo compiuto prima di allungare il suo corpo, sentì un click metallico provenire da tre palline rosse lasciate per terra. Un secondo e gli esplosivi sarebbero detonati investendola in pieno e con tempismo disarmante, soprattutto considerando che si trattava di un attacco a sorpresa e che il ragazzo non sembrava averla notata [Cartabombe II Distruttive, Pot 50, diametro 1,5x3]!

    Come faceva a sapere che proprio in quel punto avrebbe sferrato l'attacco? Una domanda a cui Hebiko avrebbe dovuto trovare subito risposta visto che il copione di uno scontro in discesa era stato riscritto con un colpo di scena! Uscendo dalla coltre, illesa o meno, la medesima scena già vissuta in precedenza avrebbe riempito il suo sguardo: Amari aveva uno sguardo e un ghigno già visto ma soprattutto, la sua mano sinistra era stata amputata da qualcosa o qualcuno!
    Un dejavou davvero di cattivo gusto che tuttavia era differente in qualcosa rispetto a quello che aveva sognato o creduto di aver vissuto un istante prima: ora il nukenin era sul ciglio della sala e la distanza che lo separava il dall'orologio erano diminuita di una decina di metri.

    " Non hai idea di quante persone siano morte per quel frammento di specchio. NON LE POTRESTI NEMMENO CONTARE. Ti ammazzerò per onorare tutti quei corpi prosciugati, per il credo nella mia scienza e per Ame tutta! "

    Intanto, appoggiato con la schiena contro uno degli scaffali ribaltati e con le gambe bloccate dai detriti della villa, Eiatsu guardava la sua scelta prendere forma:

    " Così inizia la battaglia di questo tempo."




    CITAZIONE
    OT/ Riprende la giocata più pazza che abbia mai elucubrato! ahahah
    Il Joker per vostra fortuna se ne è andato, pensando di aver ottenuto ciò che voleva! Ottima mossa -< Etsuko >-. Waket sebbene il diversivo sul joker non fosse necessario hai capito che fermare Amari era il vero punto chiave, quindi complimenti e buon combattimento contro di lui :ph34r: ! Ade Geist non sottovalutare i piccoli amici della principessina ed occhio al fattore campo! Historia ovviamente se ti va di postare dando libero sfido al Nibi liberissimo di farlo! /OT
     
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    Scheda di Etsuko della Nebbia

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    Villa Mikawa

    Il Bluff e la ragazzina capricciosa



    Il bluff ha la sua ragione di esistere in quanto esistono persone capaci di farsi bluffare.

    chi avrebbe mai pensato che il Joker, l'essera più potente che avesse sino a quel momento visto, sarebbe potuto cadere in un simile tranello?
    avrebbe cercato di pensare a cosa sarebbe accaduto quando una volta attraversato il portale di fulmini e tornato nel luogo dal quale proveniva, avrebbe visto svanire il frammento che tanto potente credeva essere, ritrovandosi con nulla tra le mani.
    l'ira che avrebbe scatenato, su chi sarebbe ricaduta?
    e se fosse ritornato per riprendersi quello che da patti doveva essere suo, che scampo avrebbero mai Avuto?
    la risposta era retorica, NESSUNO.
    dobbiamo immediatamente uscire da questa empàs e mettere in sicurezza la villa, quello era solo uno dei loro problemi.
    quello che accadde dopo lo conosciamo tutti. La vipera si sarebbe lanciata all'inseguimento di Amari per impedire di riavviare il tempo, sfruttando a loro vantaggio la fonte inesauribile di informazioni che avevano a disposizione da tutte le ramificazioni temporali.
    non lasciargli scampo...
    avrebbe pensato, indeciso se seguirla e dargli supporto o restare lì a capire la reazione dell'umiliata ragazzina.
    Non ebbe ne tempo ne possibilità di scelta. come una bimba colpita nell'orgoglio punta i piedi e inizia a strillare così il tumulto d'ira investì la stanza. non si trattava della sensazione di Rabbia, stillata dal Mizukage poco prima. si trattava di qualcosa di ben più fisica. il pavimento sotto i loro piedi cominciò a vibrare, presagio di un terremoto imminente.
    adottò da subito le precauzioni necessarie e con un balzo [Note] fu su una delle pareti laterali della stanza, ancorato con il Chakra adesivo per evitare la rovinosa caduta.
    Era uno stratega Etsuko e amava lasciar credere alle sue vittime di poter agire liberamente credendo di avere la situazione in pugno per poi contrattaccare.
    così mentre ancora saltava verso il muro su cui si sarebbe ancorato avrebbe messo in scena la suo opera prima [Note] la parete illusoria si sarebbe frapposta con quella reale, lasciando ad Etsuko la facoltà di celarsi tra esse. tutto mente un costrutto illusorio [note] dalle fattezze dell'amministratore avrebbe esattamente fatto quello che la ragazza si aspettava.
    franato nel piano inferiore tra le macerie del crollo, il simulacro, si sarebbe trovato a fronteggiare il Golem, cucciolo della ragazzina che avrebbe così provato ad attaccarlo. provato dalla caduta e in direzione diametralmente opposta dal quale si trovava l'Etsuko vero, il simulacro avrebbe provato una estrema difesa provando a scappare, senza troppa voglia, all'attacco del Golem che sarebbe andato a segno, schiacciando Etsuko, lasciando nel pavimento solo poltiglia umana, non prima che l'urlo aggiacciante del Kiriano si fosse diffuso nell'ambiente. [Note]
    il Kage si sarebbe così trovato temporaneamente solo ad affrontare le ragazzina, mentre l'amministratore, tentava di mettersi in una situazione strategicamente vantaggiosa, pronto a intervenire al momento giusto.








     
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