Ramen Sounds Good

[Taverna]

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    Ramen Sounds Good

    Il chiosco di ramen nel cuore di Oto

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    Il chiosco di ramen della famiglia Udon è un locale ricavato a piano terra di un piccolo edificio nei pressi del West Gate.
    Pur essendo di modeste dimensioni è rinomato dagli abitanti della zona in quanto i suoi piatti di ramen sono unici nel loro genere.
    Il capofamiglia Tatsuro, shinobi in pensione, ha viaggiato molto in gioventù per cui ha riportato con sé le tradizioni culinarie dei paesi che ha visitato.
    Tra i piatti del giorno vi sono vari tipi di ramen e non solo, dipende dall’estro culinario.
    Non è raro trovare seduti al chiosco le guardie del Gate durante il loro turno di riposo.
    Si possono fare anche ordinazioni a casa, che verranno recapitate dai figli del proprietario, Makoto e Yuki.
    In una vetrina affissa al muro, ci sono le riproduzioni di tutti i piatti.


    image
    Il proprietario Tatsuro ha un aspetto alquanto atipico per essere stato in gioventù uno shinobi.
    A dispetto dell'espressione assunta dall'uomo quando qualcuno osa allungare l'occhio sulla sua giovane figlia, è una persona molto socievole, ma è meglio evitare di parlare della sua vita privata.
    Si sa solo che ritornò anni fa ad Oto con due bambini piccoli dicendo che erano figli suoi.
    Non ha mai detto chi sia la loro madre.
    La sua frase tipica è:

    "Ah, i giovani d'oggi =_="








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    Appena ci si siede al bancone, Yuki porge il menù in cui sono descritti i piatti che possono ordinare quel giorno.
    Yuki è una ragazza di indole gentile, dai modi cortesi.
    Si rivolgerà agli avventori chiedendo:

    "Gradisce del Ramen Signore? ^^"










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    Il figlio maggiore Makoto non ha l'ria di qualcuno interessato a gestire un chiosco di ramen.
    In genere se ne sta seduto su delle casse accanto al muro ad osservare il via vai della gente.
    E' un tipo riservato.

    Se si incrocia il suo sguardo risponde con un:
    Che c'è?










    MENU' DI TUTTI I GIORNI

    Menu' Completo

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    Ramen

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    Miso Ramen

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    MENU' SETTIMANALE

    Lunedì

    Zuppa di Ramen

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    Ramen con Mais

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    Martedì

    Champon men

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    Ramen in brodo d'alga

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    Mercoledì

    Ramen con Puppy

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    Shoyu Ramen

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    Giovedì

    Ramen Rosato

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    Ramen Speziato

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    Venerdì

    Ramen con Crostacei

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    Shio Ramen

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    Tempura Soba

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    Sabato

    Miso Ramen Delicious

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    Shoyu Ramen Speziato

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    Tanuki Soba

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    Domenica

    Maiale con Riso

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    Katsudon

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    Kitsune Udon

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    CITAZIONE
    ===>Cliccare sulle immagini piccole per avere quelle ingrandite<===



    Edited by Shinodari Jaku Kazekumo - 6/4/2010, 17:14
     
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  2. Ryose
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    Avevo fame, camminavo distrattamente per i viali di Oto, indossando pantaloni neri in cotone, piuttosto larghi e gonfi, questi si stringevano sulle caviglie grazie a delle fasce di tessuto, anch'esso nero, alle caviglie, sopra indossavo una maglietta aderente, che lasciava braccia e spalle scoperte, ma aveva un collo piuttosto alto, scarpe aderenti in materiale plastico, che si piegavano perfettamente per seguire ogni movimento del piede, infine il mio mantello copriva tutta la mia figura, trasformandomi in una sorta di ombra nera, che si muoveva lenta per le strade di Oto.
    Ah, Oto, ormai non era più il vecchio villaggio covo di traditori, ma molti dei suoi ninja erano ancora legati a questa immagine del villaggio ed erano disposti a fare tutto per ottenere potere.
    Anch'io mi ero accorto da un po' di tempo a questa parte che anch'io non facevo niente di tanto diverso dagli altri, anch'io volevo il potere, perché allora avevo cambiato idea sugli yakushi ?
    Lentamente stavo cambiando ...
    Trovai un negozio di ramen, una ragazza piuttosto carina mi si parò davanti, chiedendomi cosa volevo comprare.
    -Una scodella di ramen, grazie.-
    Il cuoco a quanto capii era un ex-Shinobi che aveva viaggiato, imparando varie abilità culinarie.
    -Salve Signor Tatsuro, saprebbe dirmi qualcosa dei villaggi da lei visitati?-
    Intanto mangiavo lentamente il ramen
     
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  3. kender
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    SPOILER (click to view)
    narrato
    Shiten
    altri
    -parlato-
    §pensieri§


    Qual'è la prima cosa a cui pensa una persona dopo aver fatto un lungo viaggio?
    Al primo pasto che consumerà, arricchito dal sapore della fame, della sete e della fatica, per questo Shiten poteva dirsi soddisfatto in quanto non appena entrato dal west gate di oto notò un locale dove poteva soddisfare la sua fame sempre crescente.

    §Ramen Sounds Good, un nome ad effetto non c'è che dire§
    Pensò lo shinobi entrando, si diresse verso il bancone e si sedette.
    §Ah, ci voleva proprio dopo tutto quel viaggio§
    -Gradisce del Ramen Signore? ^^- disse una voce delicata.
    Shiten rivolse lo sguardo verso la fonte di quel suono e vide una giovane ragazza, far aspettare una donna non era educato quindi il giovane rispose subito:
    -Certamente signorina, la ringrazio molto. Scusi se la disturbo ma potrebbe darmi delle informazioni sull'inizio, la durata e il luogo in cui si terrà il famoso torneo? Immagino che molti avventori vi abbiano fatto la stessa domanda, pertanto mi scuso se sono noioso.-
     
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  4. kender
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    Dopo aver mangiato e ricevuto le informazioni sul luogo adibito per la raccolta degli spettatori, Shiten pagò il pasto e ringraziò la ragazza della gentile accoglienza per poi uscire dal negozio di ramen.

    §Certo che se tutti ad Oto sono così gentili è proprio vero che la fama di questo villaggio è immeritata§
     
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    Shadow Angel

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    Continua da qui


    CITAZIONE
    Se io sono fortunato, non mi chiedo gli sfigati che razza di vita fanno.

    Un misto di irritazione ed ironia trasparse da quelle parole.

    Solo per un istante abbassai lo sguardo verso il terreno.


    -La mia Yami... io non ho passato, solo il presente... non ho radici, sono un cognome che mi è stato dato per pietà...Non ho affetti...tranne Ys...-

    Replicai con una nota di amarezza.

    Poi tornai ad incrociarne lo sguardo.

    Gli adulti, proprio non li comprendevo.
    Avevano la felicità a portata di mano e la distruggevano.


    CITAZIONE
    Mpff...sì, intendevo come immagine, non che tu abbia visto chissà quante persone. E per il resto una certa persona la portavo in braccio anche a 17 anni, quindi immagino si possa dire che non si è mai troppo grandi.

    Shinodari...
    Lo so, si stava riferendo a lei...


    -Non è la stessa cosa, tu allora hai tenuto in braccio qualcuno a cui tenevi...-

    Commentai.

    CITAZIONE
    Credo comunque che quegli occhi c'entrino in qualche modo con i kazekumo. E chi ha un passato sconosciuto non dovrebbe dare troppe cose per certe, non trovi?

    Mi venne da sorridere.

    -Certo, come no... Kabane, Kazekumo, ma dai, sii serio Yami. Sono solo un bambino che per uno scherzo della natura ha qualcosa che vi appartiene.-

    osservai, ma in fondo non lo dissi con vera convinzione.

    Continuai ad ascoltarlo, mentre mi portava sulla schiena.

    Chiusi gli occhi.
    In fondo cosa speravo mi confermasse?
    Che quel sogno era vero?


    -Capito Yami. Comunque mi ha trovato per prima Midori a Castelvania... e sempre Midori mi ha adottato.-

    Sottolineai, ma non dissi più nulla fino al negozio di ramen.

    Yami svegliò uno dei figli del proprietario da quello che compresi, un giovane dai capelli di un rosso impossibile.


    CITAZIONE
    Hai trovato il tuo fratellino sperduto? Spero la risposta sia sì, altrimenti non riesco a immaginare quale altro cazzo di motivo puoi avere per svegliarmi alle 3 di notte!

    §Fratellino?§

    CITAZIONE
    Mi somiglia così tanto? No comunque, è un mio ospite e ha fame, mi serve una cosa calda e non ho la cucina al Palazzo, quindi mi serve una mano. O sei con una donna?

    §Già che pretendevo dicesse.§

    Afferrai a malapena il commento dell’altro ragazzo.

    -Ehi fratellone dai capelli di un rosso assurdo, guarda che ho 10 anni, vedi di non trattarmi come un bambino piccolo, comunque il fratellone Yami, si è scordato di presentarmi. Oh no, non è così rozzo nelle interazioni sociali il fratellone, solo un po’ forse... Mi chiamo Ryutsuki Kazekumo.-

    Mi presentai, socchiudendo gli occhi.

    Mi sentivo strano e sapevo cosa stesse succedendo.

    Quello strambo ragazzo probabilmente se ne accorse.
    La gente di Jowa mi guardava con sospetto, quando i miei occhi diventavano cangianti.
    Ametista, argento, nero...

    Sorrisi, mostrando i miei canini affilati.


    Ma fui attento a non farmi scorgere da Yami.
    Respirai per calmarmi, per riprendere il colore originale delle mie iridi.
    Non volevo che lui lo vedesse.


    CITAZIONE
    Che Ramen preferisci?

    -Non lo so, fai tu, non l’ho mai mangiato.-

    Ammisi.

    -Ehm Yami, potresti mettermi giù ora?-

    Una volta sceso a terra, rivolsi un’occhiata ad Ys.
    Lui capì, sapeva cosa stessi architettando.


    -Ehi fratellone dai capelli rossi, dov’è il bagno?-

    Chiesi.

    -Scusa Yami, faccio subito.-

    Dissi.

    Chiusi la porta dietro di me.

    La finestra era una perfetta via di fuga.

    Per mia fortuna ero sufficientemente piccolo da potermi trasformare in un gatto.

    Feci la linguaccia in direzione della porta chiusa.

    Una nuvola di fumo e al mio posto tutti avrebbero visto un gatto nero dagli occhi color giada.

    Saltai fuori dalla finestra.
    Non mi preoccupavano le altezze avevo sempre il chakra adesivo ad aiutarmi.

    Corsi via lontano da Yami, con Ys che mi seguiva da lontano.

    Ero diretto fuori dal villaggio, nascosto nella forma di un felino.

    Stavo piangendo e la cosa mi dava veramente fastidio.



    OT

    SPOILER (click to view)
    Uso l'abilità di Interpretazione per non destare sospetti in Yami.
     
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  6. Yami Kaguya
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    CITAZIONE
    -La mia Yami... io non ho passato, solo il presente... non ho radici, sono un cognome che mi è stato dato per pietà...Non ho affetti...tranne Ys...-

    Sentivo quelle parole da dietro la mia testa, ma vi reagii con un semplice corrugamento della fronte.

    Siamo un pò disfattisti? Che io sappia nessuno adotta qualcun'altro per convenienza, al massimo lo lascia in mezzo a una strada. Sentiamo, perchè dici che non avresti affetti?
    CITAZIONE
    -Non è la stessa cosa, tu allora hai tenuto in braccio qualcuno a cui tenevi...-

    Dici che il peso di quelli a cui tengo è minore e quindi è più facile? Se ti dà fastidio ti metto giù.
    CITAZIONE
    -Certo, come no... Kabane, Kazekumo, ma dai, sii serio Yami. Sono solo un bambino che per uno scherzo della natura ha qualcosa che vi appartiene.-

    Se ci credi.

    Non che io sapessi spiegarlo, ma mi sembrava semplicemente assurdo dire che quel ragazzino non aveva nulla a che fare con i Kabane o i Kazekumo.
    CITAZIONE
    -Capito Yami. Comunque mi ha trovato per prima Midori a Castelvania... e sempre Midori mi ha adottato.-

    E secondo te perchè Midori era a Castlevania, quando non era mai andata in quelle terre da quando sua figlia ha lasciato Konoha?

    Precisazione che non faceva altro che confermare i miei dubbi. Quel bambino era stato trovato forse, ma non poteva essere slegato dai due clan. Non ci furono però altre parole, sino a che non "bussai" da makoto. I commenti furono previsti, e il piccolo che mi portavo sulla spalla ebbe da dire la sua sull'essere considerato un bambino. Al che Makoto lo fissò in modo strano, forse per la battuta di capelli. Poi però fissò di nuovo me, e poi Ryu. Mi voltai per vedere cosa ci fosse, ma la testa del bambino era troppo in là per poterlo vedere in faccia.

    Che c'è?

    ..No, niente. Entra.

    Feci dei passi all'interno del locale mentre Makoto chiudeva la porta, tornando a parlare con Ryusysuki. Mi chiese di metterlo giù, cosa che feci. Makoto gli indicò poi il bagno, e io gli feci cenno di fare pure. Poi mi avvicinai al rossino, osservandolo mentre preparava.

    ..E così la nostra amministratrice ha avuto un figlio, eh? Ciò ne fà il tuo figlioccio o simili?

    Eh..?! Ma che stai dicendo? Ha 10 anni, come diamine farebbe a essere figlio suo?

    ...Beh, kazekumo, occhi cangianti, fra cui neri e viola...direi che ce n'è di materiale.

    ...Ponendo per assurdo che possa aver avuto un figlio a 7 anni, dubito non me l'avrebbe detto. Dice di essere stato adottato.

    E tu credi a una stronzata simile? Già ti permetto di dire che non c'entri con lui nonostante ti somigli, abbia i tuoi occhi e pure i tuoi denti...
    beh, cos'hai ora?


    Realizzai solo allora, cosa avesse detto Makoto. Occhi neri?

    ..Lui non ha gli occhi neri.

    Come no. Nemmeno quel sorriso da vampiro che mi ha rivolto dalla tua spalla, certo.

    Mi voltai verso il bagno, dirigendomici con un passo lievemente irritato. Bussai un paio di volte, chiamandolo.

    Ryutsuki? Mi senti? Devo chiederti una cosa.

    Bussai di nuovo, ma non ebbi risposta.

    Ryu? Apri.

    Silenzio ancora. Ma che razza di bambino scassa..

    Scusa, Mako.

    Estrassi l'innerblade dalla mano, e la conficcai nella serratura, prima di darle una ginocchiata. La porta si aprì, ma dietro non c'era nessuno. Fissai il vuoto alcuni secondi, poi mi voltai per cercare Ys. Sparito.

    ..Ma che...

    La mia porta! Ma sei un figlio di...cosa credi di poter venire a casa mia e fare il cavolo che ti pare!

    Ti ho chiesto scusa, manda il conto all'amministrazione, il bambino è sparito, vado a cercarlo. Scusa del disturbo.

    Makoto non disse altro, fissandomi mentre me ne andavo, prima di tornare sul bagno. Sospirò, chiudendo la porta di casa e la finestra.

    Behemouth. Non aprire il gate per nessun motivo. Se passa il ragazzino di prima bloccalo. Arrrivo subito.

    Corsi verso il gate più forte che potevo. Non avevo il comlink, ma dovevo comunicare a Gene e Koda di bloccare le uscite. Mai quanto allora, odiai non avere un richiamo.
     
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    Continua da qui.


    Si, era a mio rischio e pericolo. Ma per fortuna lei scelse la cosa più tradizionale di tutte, che mi avrebbe dato sicuramente soddisfazione: il chiosco del ramen.
    A Kiri non ce ne stava uno decente, se non quello fuori le mura (che non visitavo da parecchio).
    Quindi quella scelta fu accolta da me con non troppo nascosto piacere.
    Ci dirigemmo fino al chiosco del ramen, io guidato da lei visto che non conoscevo la strada, e quando fummo li presi posto sul bancone.
    Una ragazza subito mi chiese (e l' avrebbe fatto anche con Shinodari se avesse preso posto anche lei) se gradivamo del ramen.

    « Certo, molte grazie. »


    Aspettai quindi che anche Shindari ordinasse.

    « A Kiri non lo sanno fare del ramen mangiabile, lo sai? »


    Dissi alzando un sopracciglio con fare decisamente disgustato al solo pensiero di quella brodaglia che servivano alla Nebbia.
     
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    Shinodari si sedette accanto ad Itai al bancone.
    Yuki subito si avvicinò ai due ragazzi per prendere le ordinazioni.


    “Benvenuti, vi porto del ramen?”

    Chiese gentilmente la fanciulla.

    CITAZIONE
    « Certo, molte grazie. »

    Rispose lo shinobi.

    -Yuki-chan, porteresti anche del miso ramen? Quello che prepara tuo padre è veramente ottimo.-


    Osservò la kunoichi, chiamando familiarmente la ragazza che conosceva da molto tempo ormai.

    “Come desiderate. Ci vorrà qualche istante.”

    Disse Yuki scomparendo in cucina.

    CITAZIONE
    « A Kiri non lo sanno fare del ramen mangiabile, lo sai? »

    Shinodari sorrise, per quanto il villaggio della Nebbia le riportasse in mente un ricordo doloroso.

    -In effetti quando ci sono stata non l’ho mai mangiato. Ad essere sincera non pensavo fosse un piatto tipico di Kiri.-

    Commentò.

    In quel mentre un bellissimo husky dagli occhi quasi nivei e il manto candido fece la sua apparizione dirigendosi verso la kunoichi.


    -Itai voglio presentarti Saki. E’ con me da quando sono ad Oto, anche se ha deciso di farsi “adottare” da tutta la famiglia Udon, che gestisce questo locale. Un po’ perchè lo viziano con il suo cibo preferito e un po’ perché sono così occupata che è difficile che possa prendermi cura di lui a tempo pieno.-

    Spiegò, mentre il cane si lasciava accarezzare dalla ragazza scodinzolando.

    Poco dopo Yuki tornò con un vassoio con due capienti ciotole di ramen e di miso ramen e due ciotole più piccole.


    “Ecco a voi. Queste sono in caso voleste assaggiare entrambe le pietanze.”

    Commentò sempre in tono cortese, per poi tornare alle sue faccende, lasciando da soli i due shinobi.

     
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    No, il ramen non era decisamente tipico di Kiri. Piuttosto era un' imitazione malriuscita di quello di Konoha.
    E da ex-foglioso che di ramen ne aveva mangiato fin troppo non riuscivo a sopportare bene quella brodaglia.

    « Non lo è in effetti. E se dovessi passare dal mio umido villaggio te lo sconsiglio. »


    Disse abbastanza sarcastico, tanto per sottolineare quanto era brutto. Un cane subito dopo si avvicinò a noi. Un husky davvero splendido, che sembrava quasi inappropriato in quel luogo per la sua chiarezza si avivicnò a Shinodari.
    Lei mi disse chi era ed allungai la mano per accarezzarli il capo.

    « E' davvero splendido, lo sai? »


    Fu il mio commento nel vedere quel cane. Si, era bellissimo, mi ricordava molto Neko.
    La ragazza di nome Yuki tornò e lasciò ciò che avevamo ordinato, la ringrazia educatamente e poi tornai a rivolgermi a Shinodari.

    « Ricordi il mio corso Genin, che Yami ci fece passare a Castlevania? Bé, li trovai un gattino che ho tenuto con me fino a qualche mese fa.
    Quando ho lasciato Konoha l' ho affidato ad un Inuzuka, ironicamente a dire il vero. »


    Per un attimo mi chiesi come se la stesse passando Neko, se era cresciuto, se stesse ancora bene.
    Kiyon era un mago con gli animali, mi fidavo di lui, ma mi sarebbe piaicuto riprendermi Neko, ora che ero certo di una vita più tranquilla di quello che mi aspettavo.

     
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    L’ultima volta che era passata per Kiri, i suoi pensieri non erano certo rivolti al ramen del luogo.
    Faceva ancora male il ricordo, ma era più sopportabile.

    Saki a quanto sembrava aveva trovato un altro ammiratore.


    CITAZIONE
    « E' davvero splendido, lo sai? »

    Shinodari sorrise.

    -Si, è vero. Da cucciolo, poi, era un batuffolo di pelo morbido.-

    Commentò.

    L’husky, però, doveva aver risvegliato nello shinobi altri ricordi.


    CITAZIONE
    « Ricordi il mio corso Genin, che Yami ci fece passare a Castlevania? Bé, li trovai un gattino che ho tenuto con me fino a qualche mese fa.
    Quando ho lasciato Konoha l' ho affidato ad un Inuzuka, ironicamente a dire il vero. »

    La ragazza annuì.

    Fissò la ciotola di miso con aria pensierosa.

    -Ti è costato molto lasciarlo vero? Non c’è un modo per riprenderlo con te?-

    Sollevò lo sguardo verso Itai.

    -Gli Inuzuka hanno una speciale capacità di occuparsi degli animali, beh principalmente dei cani, però io credo che il legame tra te e il gattino fosse forte, o mi sbaglio? Io ho Castelvania ho incontrato Ys e Ko, e mi hanno dato tanto in tutto questo tempo.-

    Commentò, poi accarezzando ancora Saki

    -Scusami, mi sa che sono stata un po’ invadente.-

    Ammise.

     
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    Le sorrisi appena, mangiando subito dopo un boccone della pietanza. Rimasi allegramente soddisfatto nel notare che fortunatamente era ottimo. Quindi posai un attimo le bacchette sul bordo del piatto e mi voltai verso Shinodari.

    « Non preoccuparti di essere invadente... da quando ho lasciato Konoha sembra che nessuno riesca a capirmi. Facendo da aiuto sensei ai corsi Genin ho rischiato stando vicno ad uno Hyuga, il Sensei, che mi avrebbe fatto volentieri fuori, senza nemmeno conoscermi. Ho dovuto lottare molte volte per questo coprifronte rigato. Eppure nessuno si degna di sentire le mie ragioni.
    Immagina quindi quanto mi possa far piacere parlare con una persona che... può capirmi. »


    Le rivolsi quindi un altro sorriso rassicurante prima di riprendere le bacchette tra le dita, fissando per un secondo il ramen.
    Lei chissà perché aveva tradito Konoha. Ma non sentivo quell' informazione importante, dopotutto, non ero solito giudicare la gente dal coprifronte rigato (anche se solitamente sospetti venivano eccome).

    « Ah, il ramen è ottimo. »


    Aggiunsi poi, scaricando un minimo di clima pesante che avevo sicuramente creato con le mie parole.
    Senza accorgermi che inconsciamente stavo rimandando il momento in cui avrei dovuto parlare del Clan Nara, di quello che era stato per me, della grande casa che non era mai esistita per i figli di un rinnegato.



     
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    « Non preoccuparti di essere invadente... da quando ho lasciato Konoha sembra che nessuno riesca a capirmi. Facendo da aiuto sensei ai corsi Genin ho rischiato stando vicno ad uno Hyuga, il Sensei, che mi avrebbe fatto volentieri fuori, senza nemmeno conoscermi. Ho dovuto lottare molte volte per questo coprifronte rigato. Eppure nessuno si degna di sentire le mie ragioni.
    Immagina quindi quanto mi possa far piacere parlare con una persona che... può capirmi. »

    Lui le rivolse uno sguardo rassicurante, riprendendo le bacchette.

    CITAZIONE
    « Ah, il ramen è ottimo. »

    Commentò.

    Shinodari volse lo sguardo verso Itai, sospirando.

    Aveva poggiato le bacchette sopra la ciotola.

    Poteva capire quello che lo shinobi provava.
    Gli poggiò delicatamente una mano sulla spalla, solo un fugace istante, lo sguardo di chi comprendeva quei sentimenti, per poi ritirarla.


    -Io so cosa significhi quel coprifronte rigato... perdere qualcosa di prezioso... Cercare di spiegare una verità che per altri è solo menzogna, perché giudicano solo le apparenze e non quello che in realtà custodisci nel cuore. Le mie ragioni sono state ascoltate dopo anni e giudicate infantili, davvero ironico visto che sono macchiate del sangue di chi ho provato a salvare. Nessun perdono, ma per me è stato meglio così, alla fine... Però almeno ho avuto la fortuna tempo fa di avere una persona speciale che mi ha compreso, ma che, purtroppo, si è scontrata contro il mio tradimento. Itai, so che si percorre una strada solitaria, ma solo se lo vogliamo noi, perché alla fine c’è sempre qualcuno a cui non interessano le apparenze, il nostro passato... Io lo so... Però se quel giorno speciale della tua vita il tuo coprifronte rigato ti tormentasse ancora, rischieresti di perdere quanto di più prezioso tu possa aver mai trovato...-

    Osservò in maniera sibillina, abbassando lo sguardo.

    -Ma non è il caso di pensare a cose spiacevoli, sei qui per rilassarti... Ed Oto è un bel villaggio, non credere a tutte le dicerie sul suo conto. Infatti, abbiamo un ottimo ramen.-


    Abbozzò un sorriso, mentre provava a mandare giù un boccone.

     
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    Avevo detto tutto quelli che sentivo, non ero solito farlo. Un po' perché non ero esattamente il tipo estroverso che mi sforzavo di essere, un po' perché l' idea di mettere a nudo quel mio disagio non mi faceva stare esattamente benissimo.
    Ascoltai ogni sua parola, trovandovi il significavo che lei voleva darle. E quando fin' di parlare, prima che riprendesse dissi velocemente la mia.
    Voltai appena lo sguardo verso di lei e giochicchiai appena con le bacchette.
    “Non percorrerò una strada solitaria, non credo di averne la forza. Di gente così ne ho trovata alla fine, gente che non se ne importava di quello stupido pezzo di metallo. E per fortuna che ci sono loro, perché altrimenti... starei fresco.” dissi con una conclusione a metà tra l' ironico e l' amaro. Si, Yami non se ne fregava nulla se io ero un Kiriano. Shiroko non se ne era importata nulla se avevo tradito Konoha, Hideki non aveva di certo lasciato che quel Nukenin mi attaccasse quando mi aveva visto dopo il tradimento, Kiyon non mi aveva ripudiato quando per caso ci eravamo incontrati a Kiri.
    Loro erano la gente che mi faceva pensare che tutto ciò che avevo fatto non era stato un errore.
    “Si, hai ragione -dissi dopo le sue parole- meglio non parlare troppo di queste cose, altrimenti mi rovino il soggiorno qui.” dissi con un sorriso decisamente più disteso disegnato sulle labbra. Presi un altro boccone di Ramen e mi tornò in mente il motivo per cui Shinodari mi aveva accompagnato fin li.
    “Ah si, che mi volevi chiedere su i Nara? Ti avviso però, son ben poco.” ecco cosa. Eravamo diciamo parenti rinnegati ed eravamo li proprio per parlare della comune discendenza.
    Chissà, magari saltava fuori che eravamo veramente parenti.
    Anche se a malapena conoscevo i nomi dei miei nonni.
     
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    “Non percorrerò una strada solitaria, non credo di averne la forza. Di gente così ne ho trovata alla fine, gente che non se ne importava di quello stupido pezzo di metallo. E per fortuna che ci sono loro, perché altrimenti... starei fresco.”

    Shinodari sembrò assumere un’espressione serena.

    -Sono contenta...-

    Aggiunse semplicemente.

    Anche Itai fu concorde ad accantonare quei discorsi per cercare di creare un clima più sereno.
    In fondo la sua era una visita di piacere, doveva rilassarsi, non pensare a cose tristi.


    CITAZIONE
    “Ah si, che mi volevi chiedere su i Nara? Ti avviso però, son ben poco.”

    La ragazza mordicchiò una delle bacchette, mentre volgeva lo sguardo verso di lui.

    -Beh, se sono brutti ricordi, forse sarebbe meglio evitare. Però, in effetti, sarei curiosa di conoscere qualcosa di più su un parente che credevo di non avere. Ma solo quello che ti senti di raccontarmi. A me sta bene anche il solo sapere che siamo cugini senza conoscere il nostro reale grado di parentela. Comunque io sono Nara solo da parte di padre, mia madre, ho scoperto da poco, che non era nativa di Konoha. A dire il vero non so da dove provenga. E’ un segreto che ancora non ha condiviso con me.-

    Sorrise dolcemente, mescolando con le bacchette il miso.

    -Ma dimmi Itai, Yami lo sa che sei venuto qui ad Oto, oppure pensavi di fargli una sorpresa?-

    Chiese cambiando discorso.

    Non importava conoscere chissà quali segreti l’uno dell’altra.
    Era piacevole chiacchierare anche così, semplicemente, in un’atmosfera tranquilla.

     
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    九代目水影 - Kyuudaime Mizukage

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    Lei parlò brevemente dei Nara e per me, per quanto brutto potesse essere parlarne visto che mio padre era morto tra le mie braccia non mi feci troppi problemi. Dopotutto dovevo parlare solo di una famiglia che non mi era stata vicina per diciotto anni niente di più
    Non mi faceva male parlarne.
    “Anche tu solo da parte di padre? Pure io, mia madre era figlia di un vagabondo che ha girato molto villaggi e di un' Uchiha, pensa tu.” dissi con un sorrisetto divertito pensando all' unico parente ancora rimastomi in vita.
    Il mio omonimo nonno, un Nukenin abbastanza pericoloso da riuscire a far perdere le sue tracce molteplici volte, alla sua età.
    Non l' avevo conosciuto, ma dopo quel rapimento che avevo subito e la liberazione di Yui ero certo che fosse ancora vivo.
    Shinodari mi chiese il motivo della visita ad Oto e mi strinsi nelle spalle, ingoiando quello che doveva essere il mio penultimo boccone.
    “A dire il vero a Konoha non sono ben accetto, a Suna non mi andava di andarci perché è troppo lontano da Kiri e diciamo che Oto era l' unica meta rimasta. Però credo ci sarei venuto comunque, qui conosco Yami, te e qualche mio allievo dei miei ultimi corsi Genin. E poi sebbene un po' macabro mi piace molto come posto.” dissi sinceramente, girando appena gli spaghetti con le bacchette in legno.
    “E no, Yami non sa nulla. Credo che un giorno di questi passerò a trovarlo da qualche parte... lo disturberò in Amministrazione.”
    Non sapevo dove abitava, non sapevo nulla a dire il vero. Non volevo essere di troppo disturbo a dire il vero.

     
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