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KDCobain.
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Ukah era dinnanzi alle grandi mura di Kiri. Era un kiriano da quando era nato, non conosceva i suoi genitori ma sapeva ke dentro le sue vene scorreva il sangue della nebbia. Ma nn si sentiva affatto appagato da qst villaggio. Lui era solo un povero ragazzo ke aveva imparato a vivere da solo dopo la morte dell'unico ninja ke aveva saputo dargli l'affetto ke ora gli mancava e sentiva un vuoto nella sua vita.
"Cosa faccio? Fuggo e tra qualke anno quando sarò diventato un forte ninja distruggo questo villaggio o rimango e tento di cambiarlo e di renderlo più giusto?"
Stette qualke attimo in silenzio a riflettere su questa domanda ke si era posto nella mente. La gente di Kiri gli passava affianco ma lui nn faceva una piega. Era lì immobile e pensieroso dopo qualke secondo si girò e voltò lo sguardo verso l'accademia ninja, e sussurrò le seguenti parole
"Scusa amico mio, ma primo o poi ti vendikerò..."CITAZIONENarrato
Parlato
Pensato
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M e r i u `.
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Post I - Kikensei
In una fredda notte a Kiri, una figura incappucciata si stava dirigendo verso le Mura, partendo dall'interno però. Era un Kiriano. Voleva forse abbandonare il villaggio ? I suoi passi risuonavano duri e pesanti sul paludoso terreno e facevano preludire il peggio.« Buonasera, cerca Zubera Ishikawa Kakita, potrebbe dirmi dov'è ? »
Avrebbe atteso una risposta. Forse quello davanti a lui era proprio il suo vecchio amico, ma se così era non lo riconosceva.. -
Raiga~.
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Fredda la notte e vuote le strade, questo il panorama di chi non ha paura. La guardia dall'alto della postazione procedeva noiosa come al solito, una monotonia dettata dalla solitudine e dalla scarsa frequentatezza di quei luoghi. Bastava un nonnulla per spezzare quella noia; ogni tanto Zubera sperava che il paesse entrase in guerra solo per poter avere qualcosa con cui passare il tempo.
Era ancora concentrato a osservare la strada quando udì una voce familiare, poveniente dall'interno delle mura. Qualcuno lo cercava, eppure era sicuro di non avere fatto nulla di male. O almeno, ne era quasi certo; forse qualcuno lo cercava per fargli una paternale sulla sua ultima visita in quella taverna a Castlevania?
Si sporse dal parapetto, e la risposta alla domanda sopra fu "no". Era Meriu, una conoscenza di fin troppo vecchia data.
Sono io; cosa c'è?. -
M e r i u `.
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Post II - Avvertimenti
Seccato, pareva il guardiano. Si rivelò essere Zubera stesso, mezzo addormentato.« Non saluti nemmeno ? Devo dire che mi ricordavo un Zubera più gentile... Comunque, non sono qui per bere un thè, tantomeno per dialogare. Anzi, quest'ultimo punto credo che sia proprio il mio obiettivo. Un giovane, Ishimaru Kaguya, mi ha insospettito ultimamente. Alla taverna quando parlò, io c'ero e ho sentito tutto. Ora, voglio pregarti di fermarlo e mandare un messo a casa mia, qualora egli dovesse dirigersi alle Mura per abbandonare Kiri. Bloccalo, sono sicuro che puoi fronteggiarlo per un tempo ridotto. Almeno, trattienilo finchè non raggiungeranno casa mia e mi avvertiranno. Abito a pochi metri da qui. Entro un paio di giorni, sosterrà un esame con me : con esso, capirò se è davvero un Kaguya. Se lo dovesse essere ho paura che abbandonerebbe il Villaggio. Confido in te Zubera.»
Il discorso di Meriu era kilometrico e molto probabilmente avrebbe annoiato Zubera. Poco gli importava. Lui era arrivato al punto il più velocemente possibile, senza ricorrere a strade inutili per dire ciò per cui si era diretto alle mura.« Dimmi un pò, in quanti se ne sono andati da Kiri in questo periodo ? Mi sembra, come dire... vuota. »
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B l o o d.
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Kiri, ora, avevo un nuovo protettore, un nuovo guardiano: il suo nome era Keiji Eisuke Shinretsu, ebbene si, avevo reclamato di occupare quel posto ed ero stato ricambiato, quel giorno, dunque, mi sarei diretto verso le mura a fare conoscenza, per dovere, all'altro guardiano e occupare subito l'alto delle mura per svolgere il mio compito. Le mura che dividevano Kiri col territorio circostante erano impetuose, si poteva avvertire il freddo che lo circondava e la -poco fitta- nebbia che si posava nell'aria. Uno dei tanti traguardi che prefiggevo era stato raggiunto. Mi presentai alle mura e la percorsi velocemente sino a raggiungere la cima: da li si poteva scorgere un bel panorama, cosa che a me non interessava affatto. Ordunque, scrutando cio' che mi circondava potevo osservare 20 ninja, anch'essi protettori delle mura, ed un altro guardiano principale di cui conoscevo il nome ed il volto: partecipammo assieme ad una missione. Mantenendo lo sguardo freddo ed uno sguardo perso nel nulla, avrei favellato a lui parole brevi e concise.
« Heila' Zubera »
Non era da me usare un tono tanto confidenziale quanto amichevole, ma presto avrei spento quella sensazione cosi' irreale da parte mia, lo avrei fatto manifestandolo con le mie prossime parole, forse le ultime di quel giorno al, se cosi' potevo considerarlo, collega.
« Temo di doverti affiancare in questo compito, per qualsiasi cosa io sono quassu' »
Mi ero espresso chiaramente, non mi sarei ripetuto una seconda volta. Mi piaceva restare in silenzio sopra alle mura attendendo l'arrivo di qualche ninja: dall'alto avevo sicuramente una visuale migliore e potevo analizzare meglio la cosa. Ora vidi impegnato il giovane Zubera con Meriu Kaguya, il quale avevo gia' fatto la sua conoscenza, non che volessi immischiarmi nelle loro faccende private, ma udii, quasi con un certe interesse, che un certo Ishimaru Kaguya era pronto ad abbandonare il villaggio: non chiedevo di meglio. Lo avrei atteso, ad ogni modo, alle mura, allora non avrebbe avuto altre opportunita', potevo subito dimostrare quanto sia bravo in quel ruolo, od almeno pensavo di avere i requisiti giusti.CITAZIONERuolo concesso da Shiltar Kaguya, se avete dubbi chiedete a lui.
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Raiga~.
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CITAZIONE« Non saluti nemmeno ? Devo dire che mi ricordavo un Zubera più gentile... Comunque, non sono qui per bere un thè, tantomeno per dialogare. Anzi, quest'ultimo punto credo che sia proprio il mio obiettivo. Un giovane, Ishimaru Kaguya, mi ha insospettito ultimamente. Alla taverna quando parlò, io c'ero e ho sentito tutto. Ora, voglio pregarti di fermarlo e mandare un messo a casa mia, qualora egli dovesse dirigersi alle Mura per abbandonare Kiri. Bloccalo, sono sicuro che puoi fronteggiarlo per un tempo ridotto. Almeno, trattienilo finchè non raggiungeranno casa mia e mi avvertiranno. Abito a pochi metri da qui. Entro un paio di giorni, sosterrà un esame con me : con esso, capirò se è davvero un Kaguya. Se lo dovesse essere ho paura che abbandonerebbe il Villaggio. Confido in te Zubera.»
La nota irritò non poco Zubera, sebbene non lo stesse dando a vedere.
E poi dice a me che non saluto?CITAZIONE« Dimmi un pò, in quanti se ne sono andati da Kiri in questo periodo ? Mi sembra, come dire... vuota. »
In effetti, aveva ragione: Kiri stava diventando sempre più un luogo disabitato, sebbene i ninja più leali fossero rimasti. Riprese un attimo fiato, e fece un lungo sospiro.
Chissà perchè siete proprio voi Kaguya a darmi tante grane?
Anche se buio, si poteva notare il sorriso umoristico sul volto; una cosa a dir poco singolare.
Tranquillo, farò quanto in mio potere per bloccarlo, dovessi rompergli le ossa.
Comunque sì, Kiri si sta sfoltendo; purtroppo sono in molti a fuggire...
La risposta breve e concisa di Zubera compensava il monologo precedente di Meriu. Un attimo dopo arrivò Keiji, all'insaputa del Kakita.CITAZIONE« Heila' Zubera »
L'espressione di Zubera significava "E tu che ci fai qui?".CITAZIONE« Temo di doverti affiancare in questo compito, per qualsiasi cosa io sono quassu' »
Temi? Ne parli come se fosse una sventura da parte tua...
Beh, non posso fare a meno di darti il benvenuto sulle mura, Keiji. Spero saremo buoni colleghi.CITAZIONETranqui Blood, so tutto.
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M e r i u `.
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Post III - Zetsumei
Una terza figura. Keiji Shinretsu. Il compagno e amico di Kiri. I suoi due vecchi avversari in combattimento erano lì, davanti a lui. Terminò di parlare a Zubera, prima di potersi rivolgere a Keiji, il quale si stava annunciando come compagno alle Mura di Zubera. Quest'ultimo nella sua risposta a Meriu fece riferimento al fatto che i Kaguya gli provocavano sempre problemi e che anche secondo lui Kiri era vuota. Subito dopo, un piccolo discorso fra Keiji e Zubera, nel quale i due sembrarono capacitarsi l'un l'altro del fatto che entrambi fossero Guardiani.« Vi odiate voi due, sbaglio ? »
Non erano affari suoi. Meriu tirò fuori una sigaretta dalla tasca della veste, tanto per fare qualcosa. Di solito non fumava. Era la sua seconda sigaretta, dopo un anno. Erano artigianiali, create raramente da Meriu.« La storia è la seguente. Non appena, e se arriva, fermate Ishimaru e venite a chiamarmi a casa. Io arrivo e poi deciderò il da farsi. E se qualcuno lo tocca, se la vedrà con me.»
Sembrava minaccioso, ma era solo fermo nella sua decisione.« I Kaguya sono un mio problema. »
Si rivolse poi a Keiji, con un sorrisetto equivoco.« Mi affido anche a te. So che sei un pò ribelle, per questo spero tu riesca a controllarti, qualora il giovane si ribellasse. Cosa mi dici Keiji, ne è passato di tempo dal nostro ultimo incontro. Novità particolare ? »
Ancora un tiro alla sigaretta.
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B l o o d.
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Ebbene non v'erano indugi, la mia sembrava quasi volontaria l'intenzione di parlare ai ninja dall'alto, certamente -pensavo- non l'avrebbero messo in evidenza. Il kaguya era giunto alle mura con intenzioni serie, certamente avrei cercato di attenuarmi alla sua richiesta, ma avrei comunque posto lui delle condizioni, che avrei rispettato anche in una sua risposta negativa, nel frattempo, per evitare possibili dubbi e per tenere gli animi calmi, scesi dalle mura per parlare piu' apertamente al ninja.
« Mi limitero' solamente ad agire secondo il mio ruolo, ma se e' questa la tua richiesta, io avrei una condizione, se questo tizio, Ishimaru, una volta neutralizzato, tentera' di opporsi, io non esitero' a punire costui come meglio mi aggrada, questa e' la mia condizione »
E guardandolo con aria del tutto seria scrutavo le sue iridi, parevo manifestare una certa bramosia di quel tanto atteso momento, almeno da parte loro; ero stato chiaro nell'esporre la mia condizione. Sebbene mi sarei adattato io stesso a quest'ultima, attesi ugualmente un responso per constatare cosa ne pensava, anche se in realta' non mi avrebbe importato molto. Alle sue prossime parole, ero indeciso nella risposta, uscire da certi limiti e arrivare al punto da esplicare situazioni personali non era da me, od almeno non rientrava nel mio eco. Quindi mi sarei limitato in semplici parole, enunciando quanto ponderato.
« Non sono venuto per discutere di altro, le mie attenzioni sono altre, eppure dovresti conoscermi »
Favellai, nel mentre attendevo il discorrere dei fatti.. -
M e r i u `.
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Post IV - Shanahatsu
Keiji scese dalle mura, con fare diplomatico e deciso. Le condizioni di Meriu sarebbero state accettate, solamente, il Kaguya avrebbe dovuto rispettare quelle di Keiji, che parevano neanche troppo impegnative.« Per me... va bene ! »
Subito dopo, il Kaguya allungò la mano verso Keiji, per siglare una sorta di patto, tenuto saldo dalla stretta di mano dei due. Qualora Keiji gli avesse stretto la mano, Meriu avrebbe ricambiato e l'avrebbe allungata anche a Zubera, per accertarsi che entrambi gli amici-guardiani compissero il lavoro assegnatogli da Meriu. Keiji declinò poi la proposta di dialogo di Meriu, dimostrandosi normale come sempre.« Non sei cambiato di una virgola. Mi fa piacere. »
Subito dopo, buttò a terra la sigaretta, dopo aver fatto un'ultimo tiro. La spense.« Forse il momento di utilizzare le nostre celle, nella Prigione, non è molto lontano. »
Sorrise, poi si allontanò in quella che era sempre più, una notte buia.. -
B l o o d.
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In quella tetra notte noi eravamo giunti ad un accordo e ci saremmo entrambi impegnati per rispettarli. Meriu, prima di congedarsi, volle pormi la mano, il che indicava rispetto e, in questo caso, il mantenimento dei patti. Sarei rimasto immobile, regalandogli altre parole, forse le ultime di quel giorno.
« Non v'e' bisogno di una stretta di mano per rispettare i patti »
Scrutandolo ancora per qualche attimo bruciai un'ultima adocchiata per poi salire sulle mura ed osservare il territorio circostante, ora potevo definirmi un'ombra notturna collocata in un dimenticatoio, forse troppo lontano.. -
M e r i u `.
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Post I - Return
Appena la sera prima si era recato alle Mura, per avvertire Zubera e, l'ultimo arrivato Keiji, di tenere d'occhio un certo Ishimaru Kaguya. Ora era giorno, una favolosa giornata. Soleggiata ed appena ventosa. Un nuovo guardiano stava per arrivare.« Buongiorno. »
Si diresse poi su, alle Mura, per poi sedersi in un piccolo stanzino posto al di sotto di esse, all'interno del villaggio. Seduto sulla sedia, le gambe poggiate sul tavolo.« C'è un nuovo Guardiano in città. Ebbene sì, sono proprio io. »
Sarebbe rimasto in attesa di considerazioni, arrivi da fuori o dentro le mura, per iniziare il suo nuovo lavoro.. -
B l o o d.
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Un terzo guardiano, forse l'ultimo. Di questi tempi Kiri ne aveva bisogno, beh, ora potevamo considerarci riuniti ed eravamo pronti per difendere il villaggio. Avrei scrutato Meriu nel mentre sedeva nella sua nuova carica, poi voltai lo sguardo a cio' che che le mura guardava a fronte, attendendo il discorrere dei fatti. Non una vibrazione, quella che sembrava svilupparsi come una giornata tranquilla ora sarebbe rimasta tale, od almeno questo si pensava. . -
Raiga~.
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Era passato molto tempo da quando non aveva avuto un collega alle mura; eppure, anche il suo nuovo collega rispondeva al cognome Shinretsu. I casi della vita...
La loro prima notte da colleghi era passata tranquilla, non c'erano stati molti dialoghi tra i due. Fu in quel momento in cui sembrava tornare la solita monotonia che arrivò lui, il terzo guardiano. Meriu si ripresentava il giorno dopo che li aveva avvertiti di una possibile evasione di Ishimaru, suo consanguineo, e già si metteva bello comodo per iniziare il suo nuovo compito.
Zubera non aveva parole; pensava solamente che fosse una moda oramai darsi da fare nel villaggio.
Benvenuto...tra noi.. -
Ishimaru Kaguya.
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Una snella figura si avvicinava a passo lento alle gigantesche mura, quella sera non avevo niente di meglio da fare ed una perlustrazione era d'obbligo, dopotutto non sarebbe stato facile abbandonare quel villaggio.
Da quanto ricordassi vi era un unico guardiano a presidiare il grosso portone mentre inabili sentinelle si trovavano sulla cima delle mura; non avevo ancora in mente un buon piano proprio per quello quella sera girovagavo lungo le mura.
Il volto era coperto ed il cappuccio costituiva una buona protezione dagli sguardi attenti delle guardie, era meglio nascondere la mia identità il più possibile, non erano molti gli amici che ormai avevo a kiri...Ma che cazzo è successo? si sono moltiplicati come le formiche questi guardiani..
La sorpresa fu grande e per niente piacevole, quella fuga che fino a pochi attimi fa sembrava fattibile adesso diveniva quasi impossibile, ben tre shinobi sorvegliavano quel portone da quello che ricordavo il livello di alcuni di loro era elevato al pari del mio, se non maggiore...Devo trovare un altro modo, uhmmmm forse ne conosco uno..
Mi voltai verso il buon vecchio Meriu, quel ragazzo e compagno di clan non mi era mai stato simpatico ma in quella circostanza poteva tornarmi utile, cosi scoperto il volto mi accinsi a salutarlo...Ohila buon vecchio compagno, vorrei parlarti in privato mi degni della tua compagnia per qualche minuto? o se no mi apri i cancelli vado a farmi una passeggiatina? poi torno è non voglio scappare..
Quelle stupide parole pronunciate con un tono di voce molto sfotto miravano a provocare il giovane e ad animare un pò quella noiso serata con un paio di scherzetti?. -
B l o o d.
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Una figura oscura avvolta in un manto nero si aggirava per le mura di Kiri in un silenzio ambiguo, quest'ultima sembrava dedicarsi ad un'attenta adocchiata alle mura e poi sembrava richiamare Meriu. Prima che potessi manifestare un qualsiasi interesse, che lentamente andava sempre piu' a riguardarmi in quanto responsabile di quel luogo, non sapevo cosa aspettarmi da quel ninja, di cui il volto era celato, scesi repentinamente dalle mura, accanto a Meriu, la mano destra era pronta per afferrare la spada in caso di un movimento sospetto di quella figura che dava tutta l'aria di voler fare qualcosa, od era soltanto una mia preoccupazione, avrei mantenuto una certa distanza e quindi, avrei favellato a lui parole impetuose, mantenendo un tono di voce forte.
« Non fare un altro passo, mostrami il tuo volto e dimmi il motivo di questa tua visita notturna »
La mie parole divennero un'ordine, privilegiai lui di alcuni secondi, il tempo di garantirmi un responso efficiente, non mi sarei mosso dalla mia congiuntura sin quando non avrei capito il suo reclamo..