[Secondo Accesso] Le Mura

[Free GdR] [Macro GdR]

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  1. Meriu
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    Prodigiosa e iraconda fu la corsa dell'Otese, che si infuriò quando Meriu gli rubò il Coprifronte, mettendoselo in tasca. Salì poi sulle Mura, sfruttando l'appiglio favorito dalle falle nella parete, tra un mattone e l'altro, appigliandosi con dei Kunai, raggiungendo in poco tempo Meriu e Zubera. Tentò di tirare un pugno al Kaguya, dopo un breve discorso, che parve esser utile a minacciare Meriu, provando ad intimorirlo. Questo si mise a ridere, prima di ricevere un pugno da parte dell'Otese, che venne prontamente fermato da Zubera.

    « Perchè lo hai fatto ? Volevo fargli sentire il motivo per cui noi Kaguya siamo rinomati per la nostra resistenza. Vabbè, vorrà dire che lo scoprirai in altra sede. »

    Poi Meriu saltò giù dalle Mura, ritirandosi verso l'interno di Kiri, per farsi seguire da quel ninja di Oto. Lo aveva incuriosito. Così grosso, eppur così debole. Aveva molto da imparare. Il Kaguya si girò verso il forestiero, con tono di sfida.

    « Seguimi, se vuoi essere addestrato. Rimani lì, se vuoi rimanere per sempre una mezzasega. E tu Zubera, tieni d'occhio le Mura durante la mia assenza. »

     
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  2. Diheki Tabako
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    Il pugno gli fu bloccato.
    Era rosso dalla rabbia, pareva che presto sarebbe esploso.
    Eppure, per quanto egli potesse arrabbiarsi, dubito che potesse qualcosa, almeno in quel riprovevole stato contro due shinobi di tal livello.
    Era intenzionato a sputare addosso a quel vile personaggio che si era infiltrato tra il suo pugno e quel... Kaguya?

    Hey, tu sei proprio un figo.
    Cazzo, ti seguo a ruota libera!


    Saltò anch'egli giù dalle mura, dopo aver liberato il pugno da quella morsa molto forte.
    Però, mentre stava per appropinquarsi a seguire quel guardiano il cui nome gli era oscuro, si voltò verso l'altro, che a quanto pare si chiamasse Zubera.
    Lo puntò con l'indice, squadrandolo dall'alto in basso.

    Tu, invece, sei proprio un cagacazzo.
    La prossima volta ti darò un pugno forte almeno il doppio di questo.
    Ti gonfierò, bastardo.


    Infine si voltò, dopo essersi guadagnato la sua... Boh, Quarta inimicizia?
     
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    Hey,cosa succede qui?
    Era da tanto che non vedevo il mio aiuto-sensei.Volli salutarlo,e così,arrivai alle mura del nobile paese,conoscendo il posto e l'ora,in cui,Zubera faceva la guardia alle mura.
    Di rapido passo,mi avvicinai da lui.Sorrisi.Squadrai la zona,guardando i presenti.Non conoscevo nessuno a parte lui,così, mi presentai:

    Shinretsu Raven...il neo-genin del villaggio della nebbia.
    Speravo in una loro risposta,anche perchè,nei tempi difficili,conveniva farsi nuove amicizie...
    Era da un pò di tempo che non venivo in questa zona,era trppo occupato.
     
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  4. Raiga~
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    Il tipo giunto da Oto se ne era andato pocanzi, minacciando Zubera con parole grosse. Il Kakita la pensava diversamente, pochi oramai avrebbero potuto darglii una severa lezione: e lui cercava vivamente di evitarli apposta. La prudenza non è mai troppa. Ma una voce familiare richiamò la sua attenzione, e quando si girò vide un suo vecchio allievo: Raven.

    Oh, ciao Raven...qual buon vento ti porta qui?
     
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    Il vento del miglioramento...
    Gli dissì.Era molto cambiato dall'ultima volta.E diventato un kakita,e si è molto potenziato...Non sapevo cosa dire.
     
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  6. Yashiro Kaguya
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    ..:: ۞ Meet A Mad ۞ ::..



    CITAZIONE
    ~ Narrato
    Pensato
    ۞ Parlato

    ~ ..:: ۞ ::.. ~



    ~ Errava ormai vagabondo, nella sua mente una confusione degna della baraonda causata da un marasma di gente che si accalca vogliosa di schiamazzare e bramosa di prendersi a spintoni per conquistare qualcosa di cui nemmeno ricorda l'entità. Quella testa, contenitore di quel cervello troppo sviluppato, lo aveva portato sin troppe volte a interrogarsi se fosse davvero un bene porsi delle domande, pensare, riflettere.

    A che serve la Luce? Nell'ombra si brancola ignoranti, ma si è sottratti alle oscenità che solo una luce intensa può svelare, ogni oggetto, anche se parzialmente ottenebrato smussa i suoi contorni...Ma illuminato dà sfoggio quasi in un rito celebralistico e monumentale delle sue minacciose asperità, mostra gli aguzzi angoli che possiede, quasi volendo sottolineare che ogni cosa sia pronta ad offendere in qualunque momento. Quanto vorrei essere sicuro di qualcosa, non dubitare sistematicamente di qualsivoglia cosa mi capiti sotto gli occhi...Maledizione.

    ~ Era parecchio nervoso, si scomponeva spesso in atteggiamenti di stizza più o meno plateale, che non facevan che acuire la sua aria maniacale che già possedeva a causa dei suoi atteggiamenti comunicanti pressante frenesia: condannato ad unha irrequietudine mai troppo apprezzata, si produceva con frequenza spaventosa in continui morsi al labbro inferiore, perseverava follemente nel passarsi tra le mani quei dadi che teneva in tasca, lanciandoli in terra di tanto in tanto e interpretandone l'esito come un dato per l'analisi possibilistica delle sorti della sua vita.
    Era del tutto pazzo, dopo aver ucciso il suo padre adottivo e aver rapito sua sorellina portandola all'ospedale del villaggio per assicurarle una permanenza indolore e comfortevole, aveva intrapreso una via, quella dello shinobi, che non aveva tardato a dargli soddisfazione, con l'ambito premio di miglior Genin della sua sessione di esami ottenuto, ma non accennava assolutamente a privarlo dei suoi dubbi esistenziali.


    ~ ..:: ۞ ::.. ~



    ~ E in una delle sue tante camminate solitaria, assorto nelle sue maniacali riflessioni, giunse innanzi alle mura del Kirigakure: esse si ergevano maestose e monumentali, sfidando gli avventori con la loro imponenza quasi trionfale. Si fermò, notando un certo movimento di gente innanzi a lui, e accovacciatosi nella sua solita posizione per terra, cominciò a passarsi il pollice sul labbro inferiore con fare frenetico e poco sano. I suoi occhi smeraldei fissavano la gente lì riunita, da sempre era stato attratto dallo studio psicologico della gente che lo circondava, era l'unica cosa che amasse riguardo ai rapporti interpersonali.

    ~ ..:: ۞ ::.. ~








     
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  7. Meriu
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    Assorto nei suoi pensieri, il Kaguya stava tranquillo all'interno del cabinotto posto sopra alle Mura, nell'attesa che qualche forestiero arrivasse o che qualche abitante di Kiri volesse uscire ma in quel periodo, le Mura erano estremamente fredde e solitarie. I tre Guardiani, due dei quali dormivano, nella completà tranquillità, trascorrevano gran parte delle loro giornate sopra a quella costruzione ampia in pietra, così fredda. Così familiare. Un qualcosa, quella notte, risvegliò la voglia di Meriu. Un giovane, proveniente dall'interno del villaggio. Il suo volto non gli era nuovo, ma di sicuro ricondurlo ad un nome ben preciso era impossibile. Meriu, chiamò. Non ricevendo risposta, però, decise di scendere dalle Mura, per raggiungere quel figuro che così lo insospettiva. Era stato in silenzio e Meriu odiava coloro che lo prendevano per il culo senza dar risposta alle sue domande. Estraendo un osso lungo quanto una Wakizashi nel mentre che scendeva, il Kaguya utilizzò il chakra adesivo, per scalare le alte Mura e giungere presto dalla figura al di sotto delle Mura. Impugnando saldamente la Wakizashi, una volta arrivato, rivolse nuovamente parola al nuovo arrivato.

    « Chi sei ? Non lo ripeterò una seconda volta. »

     
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  8. Yashiro Kaguya
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    ..:: ۞ Fake ۞ ::..



    CITAZIONE
    ~ Narrato
    Pensato
    ۞ Parlato

    ~ ..:: ۞ ::.. ~




    ~ A squarciare quel silenzio tanto piacevole e protettore della riflessione, una figura nella umida notte tagliò la nebbia e la fredda brezza del Kirigakure. Il ragazzo, scese poggiando i piedi sul muro, quasi fosse una superficie orizzontale anzichè verticale. Yashi aguzzò gli occhi, fiutava qualcosa di interessante all'orizzonte. Quello che evidentemente era il guardiano delle mura, scese con foga impugnando una arma dalle dimensioni di una wakizashi e si appropinquò al Kaguya, proferendo delle parole con tono minaccioso e superbo.
    Una scena già vista, niente di più semplice che ribattere a tali atteggiamenti.
    Yashi chinò il capo, lasciando che i capelli ottenebrassero i suoi occhi smeraldei e disse, con voce apatica ma rauca:


    ۞ Mph, nemmeno ti conosco e già posso dire che ci sono l'88% delle possibilità che tu sia una delle tante teste di cazzo che annovero nella lista di coloro che mi si parano innanzi. ۞

    ~ Un ghigno perverso comparve sul suo volto, mentre componeva due sigilli fittizzi, voleva osservare la reazione di quel ragazzo tanto sprezzante.

    Tsk, chi diamine si crede questo qui. Vedremo quanto è forte psicologicamente. Non ci sono probabilità riconosca l'errore nei miei seals, almeno credo..

    ~ C ompose sigilli alla rinfusa, senza un reale senso. Ad un tratto esclamò:

    ۞ Hyoton: Kokuryuu Boufuusetsu! [Tempesta del Drago Nero] ۞

    ~ Era una tecnica di livello altissimo, non c'era modo che yashi potesse padroneggiarla. Ma certamente avrebbe fatto tremare quel Kaguya tanto altero e sicuro di sé. La psicologia, la più sottile delle armi, gli avrebbe impartito una piccola sconfitta morale per colmare quelle che erano le palesi lacune a livello combattivo. Una piccola soddisfazione che Yashi non seppe resistere a togliersi.

    ~ ..:: ۞ ::.. ~



    ~ Scoppiò in una fragorosa risata, al grido non era seguito alcun jutsu, ma probabilmente l'interlocutore sarebbe rimasto paralizzato dalla paura, temendo di aver recato offesa ad un Jonin. La risata perversa si spense in poco tempo, sfocando in un'espressione seria, ma al contempo intrigata dalla personalità di quella persona.

    ۞ Mi spieghi come cazzo hai fatto a camminare sui muri? E soprattutto come diamine fai ad avere un osso tra le mani? Sulla prima ci sono arrivato con un ragionamento deduttivo, devi aver utilizzato il chakra concentrato nei piedi suppongo, ma sulla seconda sono del tutto ignaro di come sia potuta accadere. E infatti quel 12% di possibilità che tu non sia uno stolto sono legate proprio a questa particolarità. ۞

    ~ Lo aveva provocato, da semrpe era stato affascinato dagli socntri con personalità differenti dalla sua. Atesse sempre accovacciato per terra una risposta, fremeva d'ansia, sfregava un piede sull'altro, dondolava, si stringeva le gambe al petto. Come al solito.




    ~ ..:: ۞ ::.. ~



     
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  9. Meriu
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    Era il secondo in quel lasso di tempo. Il secondo che aveva, sia indirettamente che direttamente, chiamato Meriu testa di cazzo, senza conoscerne probabilmente le vere abilità. Subito, esprimendo il proprio pensiero con una frase da idiota, l'interlocutore di Meriu volle farsi grande. Subito dopo, compose dei Sigilli. Meriu rimase impassibile, non conoscendo le vere intenzioni di quel figuro. Poi, non successe nulla. Pochissimi istanti di silenzio poi una risata da pazzoide squarciò l'aria. Era chiaramente uno squilibrato. Anzi, un bimbo che gioca a fare il grande Shinobi.

    image

    « Non amo i bambini idioti che giocano a fare i ninja, sappilo. Quindi se hai perso il ciuccio, ti posso riportare a casa. »

    Le sue parole eran fredde. Non gli eran mai piaciute le persone che giocavano a fare gli sbruffoni. Solo l'idea, gli faceva rivoltare lo stomaco per il disgusto. Deluso ed amareggiato dalle vere intenzioni di quella figura, Meriu stette ad ascoltarlo ancora per pochi istanti. Proferì nuovamente parola, dopo aver concluso quella sua risata da pazzo, chiamando di nuovo Meriu all'ascolto delle sue parole. Si chiedeva come avesse fatto a camminare sul muro, ma il suo dubbio si sciolse durante il discorso stesso. Successivamente, domandò per l'osso. Era l'ennesimo stupito da quello spettacolo, ma sembrava non essere riluttante all'idea di vedere un osso fuori dal corpo. Indispettito, per essere stato considerato una testa di cazzo, Meriu scattò. L'osso nelle sue mani era stato sottoposto ad una pressione elevatissima e solamente la sua alta resistenza gli permetteva di non esser spezzato. Tanta foga. Troppa, forse. Meriu corse contro il figuro, arrivando a puntargli l'osso alla gola. Pochissimi millimetri di differenza e poi la collisione. Pian piano, il Kaguya adagiò la lama sulla gola del finto ninja nell'intento di spaventarlo e fargli comprendere che nemmeno la paura psicologica funzionava con lui. Avrebbe dovuto escogitare qualcosa di meglio per metterlo a tacere.

    « Davvero non conosci un Kaguya ? »

     
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  10. Yashiro Kaguya
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    ..:: ۞ Kaguya?! ۞ ::..



    CITAZIONE
    ~ Narrato
    Pensato
    ۞ Parlato

    ~ ..:: ۞ ::.. ~




    ~ Kaguya? Aveva di certo sentito male. Ma...Kaguya!?!? Quel cognome, Yashi era semrpe stato solito attribuirlo solo e soltanto a sé stesso, meravigliandosi di come un'espressione di velato timore comparisse sul volto degli interlocutori quandunque egli lo nominasse. E adesso, quell'insieme di lettere pronunziate da quel ragazzo andarono a comporre quella parola.
    Yashi rimase impietrito, l'aria ilare e provocatoria che aveva in precedenza stampata sulle labrrà scomparse di colpo, i lragazzo si assopì in uno sguardo perso nel vuoto: le due iridi verdi quasi fiammeggianti parevano voler schizzare fuori dalle orbite mentre il Kaguya fissava il suolo. Tremava, visibilmente: per un attimo tutti i suoi comportamenti schizofrenici si interruppero, sostituiti dallo stupore, dall'allibire sconcertato dello shinobi. Le mani cessarono di muoversi e il viso già pallido, si fece candido come la lucente luna di quella notte di Kiri. Una brezza fredda accarezzò il viso del ninja, sfiorandogli i capelli argentei, agghiacciandolo e provocandone, in commistione con la notizia degna di un allibire convinto, un fremito che gli percorse la spina dorsale in pochi istanti.
    Dopo alcuni istanti di silenzio totale, Yashi chinò il capo, avrebbe voluto riempire quel tizio di domande, ma le parole non parevano fuoriuscire dalla sua bocca screpolata dal clima Kiriano. L'uniche cose che riuscì a dire furono:


    ۞ Tu fai di cognome Kaguya?....Chi sono i Kaguya?...C'entrano qualcosa con quell'osso che maneggi? ۞

    ~ Preso dalla esasperazione e dalle paranoie mentali che albergavano nel suo cervello, il ragazzino non si era nemmeno accorto che il guardiano delle mura gli puntava tale osso alla gola. Non si scompose minimamente, il suo pensiero era troppo rivolto a quella possibile verità che gli avrebbe sconvolto la vita per pensare ad una essenza meramente corporea.
    Il Kaguya era visibilmente debole in quel momento, quella notizia lo aveva demolito, o meglio l ofaceva tramare dal terrore di poter scoprire qualcosa di terribile sulla famiglia, come aveva semrpe temuto. Ma la verità bussa pcohe volte. Però lo fa con forza, non puoi non udirne il richiamo.



    ~ ..:: ۞ ::.. ~







     
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  11. Meriu
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    Forse, il pronunciare quella parola, il suo cognome, aveva portato Meriu a compiere qualcosa di strano, che si rifletteva ora nel comportamento del giovane interlocutore. Questo, infatti, tacque, prima di tempestare Meriu di poche domande in un lasso di tempo ridotto. Era così incuriosito dai Kaguya ? Eppure, sembrava che fosse legato al clan in un qualche modo. Meriu ne era curioso.

    image

    Mettendo una mano sulla testa del giovane, più basso di lui, Meriu lo mise accanto a sè e lo portò via, nella fredda notte di Kiri. Forse, stava iniziando qualcosa, per quella figura che involontariamente si era recata alle Mura quella notte. Qualcosa di positivo.

     
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    Dormivo,nel mentre un forestiero arrivò alle pora di kiri.Era strano quel ragazzo,si msie a faree dei sigilli,e per un attimo mi fece pensare che potesse eseguire una tecnica fortissima.Ma non era così,come dissè l'altro guardiano,il ragazzo giocava a fare il ninja.Ma che strano ragazzo...Infine,sotto i miei occhi,il guardiano lo portò dentro il villaggio,senza nemmeno sapere sè quel bambino non fosse altro che un pericoloso criminale che usa la tecnica della trasformazione.Si,il livello dei guardiani delle mura,si è molto abassato.Ormai,chi vooeva,poteva benessimamente entrare nel villaggio,senza avere un minimo di difficoltà.Ingani e truffe,ecco come riuscivano ad entrare nel villaggio i ninja.Avrebbe dovuto stare più attento,ma quelli erano problemi suoi.Io,come al mio solito,non ficcai il mio naso negli affari altrui,il naso,sotto il quale,si era appena svolta una bella sceneggiata.
     
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    Era troppo tardi,mi venne un impulso nello stomaco,e incavolato,me ne uscii dal villaggio,dirigendomi ad Oto.In fondo,essere un guardiano,comportava anche certi vantaggi.
     
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    Non potevo parteciparvi,ero ancora troppo debole,troppo piccolo,iesperiente e non qualificato.Tornai a casa,alle mura.Il grande portone del villaggio,era chiuso,ed io,non mi portai le chiavi per aprirlo.Che scemo,anche da guardiano mi scordavo sempre di portarmi appresso le chiavi.Pioveva a dirotto,così,restai fuori ad aspettare che qualcuno mi avrebbe aperto la porta,e mi avrebbe fatto entrare dentro il villaggio.
     
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    Mi stufai.Era evidente che non mi volevano più.Mi tolsi il corpi-fronte.Nessuno venne ad aprirmi il portone,fui totalmente ignorato.Dovevo cercarmi un'altra casa.Non sapevo dove dirigermi,ma provavo un'immenso odio verso ciò che difendevo,ciò che amavo e lodavo.La via a kiri era chiusa,d'avanti al grande portone,rigai il copri-forte con un kunai.La vita a kiri era passata,molti legami mi tenevano con il villaggio,ma ormai era arrivata l'ora di abbandonarlo.Era evidente che nessuno più mi voleva qui.
    Mi diressi nella direzione opposta al villaggio,e il mio cuore si stava rompendo per il troppo dolre subito.Non volevo essere perseguitato,così,lasciai per terra uno dei equipaggiamenti esclusivi kiriani,la bomba-gelo.Era di kiri,e non avevo l'autorità per portarmela appresso,era giusto che rimaneva al villaggio d'origine.Assieme all'arma,una lettera d'addio...


    QUOTE
    E evidente,che non volete farmi rientrare nel villaggio,perciò me ne vado.Vado a suna,assieme alla lettera,vi lascio la bomba-gelo da me posseduta...
    Addio

    Una firma nell'angolo in basso a destra della lettera...
    QUOTE
    Shinretsu Raven...

    Successivamente,scattai più veloce che potevo,in direzione del villaggio della sabbia,Suna mi stava aspettando...

    SPOILER (click to view)
    Ot:questa è la mia fuga dal villaggio,è giusto che lascio la bomba-gelo a voi.
    Ultima precisazione,mi trovavo già fuori dal villaggio al momento della fuga.
     
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