[Secondo Accesso] Le Mura

Una figura che non riusciva a riconoscere perfettamente, sebbene i tratti non mi fossero proprio nuovi, si presentò alle mura.
« Il suo nome, prego. »
Disse la guardia lì sotto. Io ero in guardiola, seduto, mentre mi rigiravo la spada sulle mani.
Da quando avevamo avuto quelle visite degli Otesi la sorveglianza si era fatta serrata, soprattutto dopo i furti nella casa di Shiltar.

Non ci fu bisogno di chiamarmi. La guardia confermò l'identità del ninja e controllò che non fosse una minaccia o in qualche modo indesiderato a Kiri.
Quindi si scostò e dando ordine di aprire i cancelli, lo fece passare.

[A Cannella]

La guardia guardò sprezzante il ragazzino che voleva uscire. Mi chiamò. Io mi alzai e mi avvicinai a lui, guardandolo in faccia cercando di memorizzare per quanto possibile i suoi tratti.
« Va dove credi. »
Quindi, senza dire altra parola, feci cenno agli uomini di lasciarlo passare, che così fecero. La porta del villaggio si aprì e si sarebbe chiusa alle spalle del ragazzo appena fosse uscito.

Tra tutte le cose che non sopportavo – e non erano poche – quelle che mi facevano incazzare di più erano l’insolenza, l’ingratitudine e fiducia tradita. E Kuro Jaku, l’essere per il quale mi ero esposto, aveva commesso tutti e tre i peccati in una volta sola. Mi ero arrabbiato duramente con Etsuko e Giants a causa della sua mano tagliata, il Mizukage in persona era intervenuto per fargliela riattaccare.
E ora lui, come se niente fosse, lasciava Kiri.
Quando fu davanti al portone una guardia la squadrò malevolo. Io, dalla guardiola, me ne accorsi, alzandomi.
Lentamente mi diressi verso di lui, posando quindi una mano sulla spalla della guardia che arretrò.
« Evidentemente l’ingratitudine verso Kiri è troppa. »
Cercai i suoi occhi, li trovai.
Certamente gli avrei fatto un regalino.
« Oltre che una bestiale faccia di cazzo per parlare come hai parlato, in lacrime per aver perso il braccio.
Ora capisco che chi l’ha fatto, ha avuto più lungimiranza di me. »
Posai una mano sull’elsa della spada e la sfoderai con tutta la mia velocità, ben altra cosa rispetto a quella di Giants ed Etsuko.[Velocità: 600]
La spada si trovò puntata sulla gola del traditore.
« Ora sei studente, godi di immunità.
Ricorda una cosa però. » I miei occhi divennero gialli, il chakra di Kaku trasudò via dal mio corpo ed io lo concentrai direttamente su di lui. Una paura immotivata si sarebbe impossessata di lui, paura immotivata verso di me.

Percezione Naturale
Sebbene tale abilità non possegga limitazioni d’utilizzo vere e proprie, non può essere usata addentro un combattimento, in qualsiasi situazione. Può essere sfruttata sola in situazione di assoluta calma fisica. Per utilizzare tale abilità Itai deve, inoltre, rimanere completamente immobile. Il chakra del demone si espande all’esterno del corpo di Itai, rimanendo tuttavia invisibile, ciò provoca, in ninja con tre o più energie in meno una forte paura immotivata, che non ha ripercussioni particolari con le abilità del ninja, un’inquietudine immotivata nei ninja con due energie in meno, un disagio con ninja con un’energia in meno e nei ninja pari energia Itai sembrerà più forte di quello che è, almeno all’apparenza, anche se tale apparenza può essere smentita con una semplice analisi. Questo discorso è valido anche per gli animali. E' possibile indirizzare il flusso di chakra verso una sola persona, in tal caso l'effetto risulterà concentrato e sarà necessaria una differenza di energia minore di una rispetto a quelle sopra elencate per avere un effetto. In caso contrario, la malia del demone si espanderà nel raggio di venti metri.
[Conusmo: Basso]



« Appena diventi Genin, e lo saprò quando lo diventi, sarai carne per la mia spada.
Non sopporto gli ingrati e i bugiardi e tu lo sei tutti e due. »
Dissi con voce atona ma terrificante.
L’orologio della sua vita aveva iniziato a contare all’indietro.
Tolsi la spada, mi voltai.
« Fate passare questa feccia. »
Sbottai, tornando in guardiola.
Così fecero.

Non mi aspettai una reazione del genere. Mi fermai, ancora dandogli le spalle. Ascoltai le sue parole, quindi, senza dire una parola, mi voltai. Arrivai davanti a lui, decisamente più alto.
Quindi mi chinai, posando un ginocchio per terra e piegando l’altra gamba, allungai le mani e le portai verso la sua maglia. La strinsi e mi alzai di scatto. Lo tirai su e lo appiccicai contro le mura di Kiri, senza fargli tuttavia più male del necessario.
Non avrebbe subito danni da quella mia azione.
« Pregiudizi?
Smettila di dire cazzate piccoletto.
Ci sono tanti modi di ricominciare, imbrogliare la gente è quello meno opportuno. Vuoi ricominciare? Pensi che scappare sia la soluzione adatta?
Scappare non serve a ricominciare un cazzo, serve solamente ad allontanarsi per il momento da una realtà che prima o poi ti chiederà il conto. »
Lo lasciai di botto, lasciai che cadesse a terra, dopotutto l’altezza era ridicola.
« Vuoi ricominciare? Trovati degli amici, cresci con loro, diventa più forte. Ama il tuo villaggio, cresci insieme a lui, aiutalo a diventare più forte. Da un senso alla tua vita, perché davvero, ora sembri uno scarto, di dieci anni, ma solo uno scarto.
Sei giovane, troppo giovane per stare così. »
Spinsi il portone, lo lasciai aperto, quindi mi voltai.
« Lo lascio aperto, se vuoi andartene, varcalo. Se non vuoi andartene, io sono in guardiola, sistemeremo questa tua azione avventata.
Non preoccuparti di cosa dirà la gente, ci vuole più coraggio a tornare sui propri passi e ad ammettere di aver sbagliato che andare dritti come treni verso il proprio obiettivo.
Sappi però, che se varchi quella soglia e ci rincontreremo sarà l’ultima volta che incontrerai un’altra persona. »
Quindi, come detto prima tornai in guardiola.
Senza dire una parola.