[Secondo Accesso] Le Mura

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    È colpa tua. Ratty

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    Febh rimase a bocca aperta, stupito da quella donna che verosimilmente aveva ricevuto un cervello avariato e lo aveva pure montato storto. Con incredibile arroganza si metteva a trattare così un ninja che verosimilmente poteva strapparle le braccia e fargliele ingoiare? E poi se la prendeva pure con Itai!

    Persino il ragazzino si mise a inveire (e per questo Febh gli assegnò parecchi punti) e anche il Nara traditore non rimase ad aspettare, scoppiando in una scenata niente male. Febh intanto era come paralizzato dalla sorpresa...il che era un bene o avrebbe probabilmente abbattuto le mura.

    Shiltar si deve essere bevuto il cervello se ha messo quella cosa come amministratrice. Borbottò, mollando poi un nuovo calcione alle mura per attirare l'attenzione. Itai...meglio se vai subito a chiamarmi Shiltar, o Kiri potrebbe ritrovarsi con una buona porzione delle mura ficcata in gola alla sua amministratrice. Fammi il favore, ok? Nel mentre vedrò di non demolire tutto. Ci volle uno sforzo di volontà notevole per non scattare, e subito dopo l'amministratore puntò un dito sulla donna. Quanto a te! Ti suggerisco di restare qua alle mura...altrimenti in assenza di un guardiano potrebbero sempre arrivare dei malintenzionati...

    Digrignò i denti in un sorriso sinistro, come a sottolineare che non era esattamente una minaccia molto remota. Se Fujiko se ne fosse andata, o avesse solo accennato ad andarsene, sarebbe davvero potuto accadere qualcosa di molto brutto.

    Ci vediamo più tardi ragazzino.. Disse a Ryutsuki, ignorando invece quel "Keith", del quale effettivamente non gli importava niente.
     
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    CITAZIONE
    Narrato
    Parlato
    Pensato

    Mura-
    …movimenti…




    Fu così che cominciai a scrivere, ma quella situazione mi distraeva troppo. Non riuscivo a trovare l'ispirazione e dare sfogo alle mie doti artistiche. Prima quel bambino, ma perché non mi lasciavano in pace? Voleva entrare. Sorrisi guardandolo. Così giovane ed inesperto. Cercai di ritornare in me e ricominciare a scrivere. Scrissi una frase, che poi fui costretto ad asocltare quelle scenett idiota del Nara. Minacciava l'amministratrice, e minacciava di non fare il guardiano alle mura. Non riuscii a non ridere alllegramente.
    hahahaha...
    Cercai di tornare serio, ma era abbastanza impossibile. Quella sua minaccia, mi aveva divertito alquanto. Ci vollero dei secondi affinché ripresi la mia faccia seria, e tornai a scrivere ma a quanto sembrava non ci sarei riuscito. Poco dopo cominciò a sclerare un ninja otese, probabilmente il shinobi a cui il Nara aveva dato l'aggettivo di "amministratore". Non avevo mai dato grossa importanza ai "titoli", ma quel tipo aveva finito di farmi incazzare. Probabilmente avrei dovuto cercarmi un altro posto dove poter esercitare le mie doti artistiche, ma non appena sentii che quel tipo minacciava di rompere le mura del mio caro villaggio, che la mia bocca si aprì quasi automaticamente.
    Come osi minacciare le mura del mio villaggio, otese?
    Gli gridai contro, rimanendo comunque seduto sulla pietra.
    Perché non torni in quel di Oto, non sfondi un muro e te lo ficchi in gola?
    Sorrisi di nuovo, cercando di ritrovare l'ispirazione. Poi tornai serio.
    Oppure perché non andate da un'altra parte a fare le vostre bambinate, e mi lasciate in pace?



     
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    Stare calmo.
    La faceva facile Itai.
    La diplomazia non era esattamente il mio forte soprattutto quando si arrivava a questo genere di situazioni.
    Però, notando il volto di mio cugino, annuii in segno di assenso.
    Avrei cercato di non intromettermi, fidandomi di lui.
    Rimasi in disparte mentre Itai si rivolgeva ai presenti, ma non senza mostrare un certo stupore nel vedere dove stesse andando a parare tutto il discorso.
    Avevo compreso bene?
    Stava abbandonando il suo compito di guardiano delle mura.
    A quanto sembrava Febh era stata solo la goccia che aveva fatto traboccare il vaso.
    Esistevano attriti che forse erano rimasti sopiti per troppo tempo.
    Ma non conoscendo i retroscena, le mie erano solo illazioni.
    Rivolsi uno sguardo a Keith. Come era possibile scambiarlo per un bambino?


    « Dai su, Keith, ti accompagno che non so se sai dove andare. Ryutsuki, andiamo dai »

    L'avrei seguito senza obiettare se non fosse stato per due particolari.
    Il primo era il mio compagno di viaggio, o la mia scorta secondo le intenzioni di Shinodari.


    Ci vediamo più tardi ragazzino..

    Ok, mi stava salutando.
    Ok, ci saremmo incontrati all'interno del villaggio.
    Ma se Itai andava a chiamare il Mizukage per farlo venire alle mura, io da chi stavo andando? O meglio, come avrei potuto riferire il messaggio se fosse stato impegnato in altre faccende più "edilizie"?
    Secondo..
    .

    Come osi minacciare le mura del mio villaggio, otese?

    E questo qui che voleva?
    La mia attenzione si spostò prima su di lui poi verso Febh.


    Perché non torni in quel di Oto, non sfondi un muro e te lo ficchi in gola?

    Socchiusi gli occhi fino a ridurli a due fessure, mentre le iridi viravano verso il nero.
    Ma come si permetteva di trattare così un amministratore in visita al suo villaggio? Per non dire che stava parlando a sproposito senza sapere del motivo del perché Febh stesse agendo in quel modo
    .

    Oppure perché non andate da un'altra parte a fare le vostre bambinate, e mi lasciate in pace?

    Ora stava esagerando.
    Ma chi si credeva d'essere?

    Mi mossi di qualche passo fino a raggiungere Itai.


    -Ok, io sto facendo del mio meglio per mantenere la calma. Ti seguirò dal Mizukage senza fiatare. So perfettamente che Febh san è in grado di gestire ogni cosa senza interventi esterni, però Itai... credi sia giusto che gente randomica intervenga a sproposito senza conoscere il perché dei fatti?- osservai serio, mantenendo un tono di voce pacato.
     
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  4. Fujiko M.
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    [Keith]
    « Quella strega » intendendo se stessa « è l'amministratrice di Kiri. Quindi se ci vuoi andare d'accordo levati quel tono di sfida. Non mi piacciono i presuntuosi. Ok? »
    A Fujiko non era sfuggito il tono in cui erano state emesse quelle parole [Comprensione]. In tutta risposta lei aveva usato un tono opposto al suo, più calmo e cordiale [Interpretazione], profondamente diverso dal precedente discorso.

    [Itai]
    Fujiko ascoltò il monologo di Itai sorpresa ma divertita. Il giorno prima era venuto a cercarla bisognoso, il giorno dopo le voltava le spalle. Era proprio un ragazzo a cui non avrebbe dato fiducia. Ma quei pensieri li tenne per se.

    « Itai. Lascia che sia io a dirti una cosa. Innanzitutto non ti è stato criticato il lavoro. Anzi, te ne si da merito al contrario di quanto dici. Ma come te, come i guardiani, come qualsiasi lavoratore di Kiri, me compresa, vieni pagato. E se il mio posto è mettere il culo in un ufficio, il tuo è quello alle mura. Giusto per usare i tuoi termini. Te ne vuoi andare? Bene, fai pure. Ricordarmelo più tardi da Shiltar in quel caso. Ma vorrei che ora rispondessi ad una domanda ricordando bene i fatti. » Gli si avvicinò di modo che potesse leggere più le sue labbra che udire le parole giacchè sibilate. « Ti ricordi di cosa abbiamo parlato proprio ieri? Pensi di arrenderti così facilmente o vuoi andare fino in fondo a questa storia? »

    L'avrebbe lasciato andare in ogni caso per riprendere il discorso con il mercante Febh.

    [Febh]
    Quanto a Febh la questione era più delicata e la sua prepotenza aveva sconfinato il livello di tolleranza. Per la seconda volta in meno di cinque minuti aveva violentemente calciato alle mura di Kiri.
    Fujiko decise di mettere da parte quell'ironia sin'ora utilizzata passando ad un discorso più diretto che non lasciava scelte.

    « AMMINISTRATORE FEBH DI OTO » aveva inizialmente detto alzando volontariamente la voce di modo che chiunque lì nelle vicinanze sentisse e si rendesse conto della situazione. « Attualmente ti trovi a Kiri, casa dei Kiriani e non di otesi. E come non kiriano dovresti essere ospite. Ma da che mondo è mondo gli ospiti, a KIRI, NON TIRANO CALCI alle mura. NON INSULTANO gli altri amministratori. NON MINACCIANO UN VILLAGGIO. NON PRETENDONO. Davanti a tutti questi kiriani » allargò le braccia a sottolineare la presenza di qualche kiriano tra cui non di meno i guardiani che potevano aver assistito con i loro occhi alla situazione ed udito rumori sospetti, quindi allarmati « e per il ruolo che ho ritengo la tua presenza scortese e oltremodo sgradita. Pertanto ti invito ad allontanarti da quest'isola volontariamente prima che si passi ad altre maniere. NON TOLLERO oltremodo l'insolenza di dettar legge QUI. I tuoi compagni di viaggio potranno rimanere, ma scortati. »

    Così aveva deciso. Febh poteva avere da replicare ma era meglio che dosasse bene le parole perchè Fujiko aveva altri argomenti da trattare nel caso, argomenti ovviamente a suo favore.
    Se invece l'otese avesse disturbato ulteriormente o attaccato nuovamente le mura, le conseguenze del caso ci sarebbero state.
    Quella era una sentenza finale. Nessun'altra scelta era permessa. O Febh se ne andava da solo o sarebbe stato cacciato a forza. E sperava che Itai non si opponesse alle parole di Fujiko. Perchè in quel caso era meglio se l'amministratrice stessa fosse morta per mano loro.
     
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    La sedia a rotelle avanzava lentamente sulle strade sterrate di Kiri.Il chunin si stava affrettando il più possibile per raggiungere le porte, sperando ancora di trovarci l'amministrazione Febh, informazione gentilmente concessa da Luis. Il suo piano era già stato messo in atto, sebbene l'attacco sarebbe partito con un ritardo programmato. Era fondamentale trovare l'amministratore, ma ancora di più era farsi vedere in giro da Itai , Fujiko e da quante più persone potessero testimoniare la sua lontananza dal luogo del misfatto. Sarebbe stato quindi un problema arrivare tardi alle mura...

    Ma questo non fu il caso.A circa trenta meri dalle imponenti porte, arrivò alle orecchie del chunin una voce femminile che stava urlando in maniera ossessa.Appena sentì questa voce, gli si tolse un peso dallo stomaco nella consapevolezza che non aveva mancato i suoi testimoni.

    Si avvicinò alle voci, con tutta la discrezione che la nuova mobilità poteva permettergli. L'amminitratrice stava seriamente dando di matto contro un Febh più nervoso che mai: era evidente che la donna non era abituata allo Sharm dell'Otese...decisamente no.

    Il chunin si mise in disparte, aspettando che la discussione tra i due avesse un esito( possibilmente pacifico). Avrebbe fatto in modo, tuttavia, che entrambi lo potessero vedere non appena le porte si fossero aperte e, se gli avessero concesso la possibilità di parlare, avrebbe detto:

    " Scusate l'intromissione, non volevo interrompervi. Amministratore Febh: Luis mi ha detto della vostra presenza al villaggio cosa che ho trovato insolita....cosa ci fa qui?"

    Con l'amministratrice aveva inoltre un conto in sospeso: non aveva ricevuto risposta alla sua richiesta di colloquio.Chissà che non avessero modo di approfondire ora la faccenda... Tuttavia non avrebbe accennato alla cosa lui per primo, in quanto sembrava veramente che la donna stesse andando in escandescenza e non era il caso.

    Al di la di queste questioni, che invero avevano pochissima importanza, ormai aveva completato un altro obiettivo del suo piano.Presto avrebbe potuto dare il via all'azione.




    SPOILER (click to view)

    [ Cronologicamente questo avviene in seguito alle azioni fatte in camera, nella locanda, dal pg]

     
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  6. Shin •
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    ★ ★ ★

    « Parlato. »
    ๑ Pensato. ๑

    Narrato.

    Kiri
    Ore ― 21:39



    Pare che gli animi si siano riscaldati, ma che facciano pure d'altronde non gli fan paura quei fantocci che si credono autorità superiori, il suo unico obiettivo dinanzi a quel villaggio è entrarci - e superare quei esseri che sbraitano senza motivo alcuno - per crearsi anche lui un nome all'interno del paese, ed una conseguente fama che lo preceda. A trasmettere pace nella situazione creatosi è un terzo personaggio che riesce in un qual modo a dargli sicurezze, poiché alle sue parole, seguono le azioni del biondo al momento taciturno che afferra il cinturino della sacca porta oggetti per slacciarlo e poco dopo consegnarlo in guardiola, come richiesto. Attende di conseguenza che quel presunto guardiano - così ha potuto percepire che fosse - termini di proferir parola, per raggiungerlo con passo tranquillo per poi verbiar pacatamente.

    « Ho lasciato le armi, come mi hai detto te..
    Ti ringrazio! Poiché come dici, davvero non saprei dovere andare. »

    Sorride quando verbia l'ultime parole consapevole di non avere senso dell'orientamento in quei di Kirigakure, quando, mentre s'appresta ad inceder lento dietro il ragazzo un quarto essere, dall'aria spavalda pare non essere molto gradito, dato i suoi comportamenti da completo idiota. Difatti, minaccia e scalcia contro le mura provocando un leggero interesse nei suoi confronti da parte di tutti i presenti, poiché non possono fare altro che poterlo osservare. Nell'attesa che ci saremo messi in cammino, Keith porta la mancina dietro la sua coda per liberarne la folta chioma che discende fin sopra le spalle in maniera disordinata. Pochi istanti dopo, parole sante piovono dal cielo sottolineando appunto quella presenza poco desiderata all'interno del villaggio e se ne sarebbe stato all'altezza, lo avrebbe preso a calci lui personalmente, ma purtroppo non può, poiché è ancora uno stupido quanto ingenuo aspirante ninja. Successivamente a prender parola è di nuovo quel guardiano, quel giovane guardiano verso cui ha avuto modo di spiegargli le sue intenzioni per entrar nel villaggio, ed appunto, grazie a lui è venuto a conoscienza del nome dell'altro collega anche se, in fin dei conti non ha capito bene il messaggio che ha voluto riferirgli. Passata una manciata di secondi ecco che quella donna riprende parola, rivolgendosi appunto verso i suoi confronti, sottolineando quella parola che forse l'ha infastidita. Per giunta scandisce bene il tono di voce, portando le sue iridi esmeralde verso ella per poi schiudere le labbra..

    « Vi ho sentito prima, sapete? Mi ha definito un bambino e su questo non posso farci nulla, ma ettichettarmi come un mendicante mi pare piuttosto eccessivo, somma amministratrice di Kiri. »

    Nelle sue ultime parole, da sfogo alla sua ironia sottolineata da un sorriso che s'innarca tra le labbia, dopotutto non gli interessa quale carica abbia nel villaggio quella donna e sicuramente non avrebbe desiderato andarci d'accordo. Ragion per cui, continua a proferir parola con quel tono pacato e sereno..

    « Come a lei non possono piacere i presuntuosi, a me non piacciono le brutte streghe che sanno solo dare ordini. »

    Segue un gesto di stizza alle sue parole, innarcando di poco il labbro superiore quando in volto muore quel sorriso, lasciando spazio ad uno sguardo serio, pronto a far il primo passo in quel villaggio, attendendo proprio Ita che lo avrebbe fatto da guida, quando quella donna pare sapere il fatto suo, facendo una discreta quanto nauseante ramanzina al ninja venuto da Oto.
     
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    In qualche modo era riuscito a far perdere le staffe a quella adorabile bagascia, il che era estremamente soddisfacente. Ascoltò solo per metà la serie di scemenze che stava sparando, quindi con aria sarcastica incrociò le braccia. Aveva sbagliato a irritarsi prima, ma ora che era riuscito a far irritare lei, doveva mantenersi lucido e cercare di mantenere il vantaggio. Fece un lungo respiro, quindi parlò.

    Oh? Mi avete notato e riconosciuto come amministratore di Oto, allora? Tuttavia non mi è chiaro di cosa stiate parlando...io sono appena arrivato, cara la mia amministratrice. Non ho minacciato nè fatto nulla..sono appena arrivato e ho chiesto di entrare. Poi si lanciò in un'espressione dubbiosa carica di teatralità. Tuttavia ho notato come voi steste parlando con un certo mercante, trattandolo abbastanza male perdipiù....un peccato che ora sia andato via e che mi abbiate scambiato per lui. In compenso ora ci sono io..l'amministratore Febh, per l'appunto. E chiedo di parlare con il Mizukage, per motivi estremamente importanti. Conosco Shiltar abbastanza bene da sapere che non avrà problemi a volermi parlare, ed anzi, potrebbe darsi che mi stia aspettando...

    Avrebbe potuto mettersi a sottolineare come l'ordine cronologico degli eventi fosse decisamente diverso. Poteva stare a spiegare di essere arrivato, di come avesse chiesto di entrare come tutti e fosse stato insultato senza alcun motivo, e di come solo a quel punto avesse provveduto a "bussare" un pò più bruscamente, senza poi pretendere niente ma chiedendo a un guardiano di avvisare il Mizukage della questione, se possibile.
    Ma preferì cercare il sarcasmo e l'insulto velato, conservando l'invettiva chiarificatrice per dopo. Ma se insistete con questo atteggiamento ostile verso di me, che di certo non sono il mercante che stavate trattando in modo così ignobile...temo di vedermi costretto a non ottemperare alla vostra richiesta..ho davvero urgenza di parlare con Shiltar-sama Allargò le braccia, facendo spallucce in modo plateale.

    Quindi puntò lo sguardo, carico di sfida, sulla donna. E se credi che bastino due tuoi strilletti isterici per mandarmi via...beh, continua pure a sognare. Io resto ad aspettare Shiltar...anche perchè in tutta Kiri credo che solo lui e Itai potrebbero obbligarmi con la forza a far qualcosa che non voglio. Non scherzava...se ci si fosse messo avrebbe potuto tener testa alla maggior parte dei ninja di Kiri, in un uno contro uno.

    Quanto a te, stronzetto.. Fece un cenno al ninja in alto sulle mura, che aveva parlato tanto per dare aria alla bocca. Impara a bere il latte dal biberon prima di parlare ancora in mia presenza Non aggiunse altro al riguardo, non sentiva il bisogno di degnare quel tizio di ulteriore considerazione.

    A quel punto un evento inaspettato. Dalla porta aperta per far entrare Luis (o forse per far entrare il nuovo arrivato) si fece avanti una sedia a rotelle con sopra uno Shinobi dall'aria conosciuta. Febh lo squadrò a lungo, spiazzato. Che diavolo ci faceva su una sedia a rotelle? E dire che tutta quella faccenda era partita solo per colpa sua! (tralasciando il non poco rilevante desiderio di vacanza dello Yakushi, che però stava via via sfumando...)
    Ei...Jin! Si corresse subito. Ma che ti hanno fatto? Non dirmi che è stata l'amministratrice?! Fece immediatamente mente locale e lanciò una nuova frecciata. Credevo che lei avesse un contenzioso solo coi mercanti...non ti sarai mica spacciato per uno di loro?

    Per rispondere alla tua domanda...sono qui per parlare con il Mizukage. Oddio, non proprio, o meglio, doveva parlarci, ma originariamente non era venuto per quello...ma erano solo dettagli. E per chiarire un piccolo diverbio con Itai....e devo anche andare a trovare un vecchio allievo. Insomma, faccende varie.
     
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  8. Fujiko M.
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    [Keith]
    Il ragazzo è sin troppo giovane ed inesperto. Non trattiene i suoi gesti. E' facile preda degli occhi dell'amministratrice che lo scruta e lo comprende a fondo. E lo lascia stare.
    C'erano questioni più importanti e un moccioso poteva sempre esser messo in riga successivamente. Non l'avrebbe di certo passata liscia.

    [Febh]
    E Febh era un ottimo oratore ma un pessimo attore.

    « Ok. Va bene. Tecnicamente la tua carica è pari alla mia fuori dai nostri rispettivi villaggi. Sostanzialmente però su quest'isola la tua è più inutile di tutti i granelli di sabbia di Suna dispersi nel mare. » Si era proprio stufata e gli stava replicando con una pacatezza d'animo encomiabile [Mimica] « Conosco Shiltar tanto da sapere che si fida delle mie decisioni. Per cui non serve scomodarlo e se vorrai parlargli lo farai altrove e non qui. »

    Poi diversi eventi si accavvallarono tra di loro, tra gli scambi di battuta con un nuovo kiriano arrivato e un uomo sulla sedia. Ed era quest'ultimo l'uomo chiave della situazione, colui che lasciò spiazzato Febh. Lo conosceva ma non se l'aspettava lì. E forse non su una sedia a rotelle. Era l'uomo di cui gli aveva parlato Itai. Ora sapeva meglio come agire.

    « Bene. Vi siete salutati e quindi addio. Chiudete le porte. » ordinò alle guardie. La decisione era presa da tempo e se Febh voleva entrare doveva attaccare Kiri e passare per la parte del torto. Lui fuori. Tutti gli altri dentro. Si allontanò salvo situazioni impreviste.
     
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    九代目水影 - Kyuudaime Mizukage

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    Forse non siamo così stupidi


    Guardai per un istante Ryutsuki che pronunciava quelle parole e guardai per qualche attimo il cielo. Era un ragazzino sveglio, ma non ben conscio di come le cose funzionavano lì a Kiri.
    Soprattutto non sapeva delle precedenti conversazioni tra me e Fujiko, soprattutto non conosceva ciò che avevo sospettato – qualcosa di generico e indefinito, quasi una sensazione suffragata dall’identità misteriosa dell’uomo – quindi, in sostanza, non poteva capire bene cosa stava succedendo, a maggior ragione perché io non lo stavo capendo molto più di lui.
    Perché ero convinto che, agli occhi di Fujiko, la questione di Jin si fosse risolta la notte prima con un bel “nulla di fatto”.

    « Non è una tizia a caso. Purtroppo, qui a Kiri, comandano i politici » storsi il naso « Ma è un villaggio militare »


    Sospirai, sperando che mio cugino mi capisse. Poi, Fujiko, si avvicinò. A parte la blaterata iniziale mi interrò ciò che sembrò dirmi dopo, sottovoce, molto sottovoce, in maniera tale che solo io riuscissi a udirlo.
    Capii molte cose. Capii che forse il suo comportamento era in parte giustificato e che, nonostante m’infastidisse ancor di più che la notte prima non mi avesse avvisato di cosa intendesse fare, facendomi fare la figura del perfetto idiota, l’Amministratrice non era ancora del tutto impazzita.
    Ringraziando il cielo di non aver concesso alla donna che gestisce politica, economia e organizzazione di Kiri la tanto agognata sanità mentale, la guardai torvo e risposi con una frase che lei avrebbe compreso. Solamente lei.

    « E cazzo dille prima certe cose! »


    Mi voltai verso i due ragazzi che dovevo accompagnare in giro per Kiri, alzando verso di loro la mano destra come per attendere un istante lo sviluppo degli eventi e infine Febh parlò ancora con Fujiko, la quale, in tutta risposta, chiuse il cancello.
    Io avevo combattuto molte volte con e contro Febh. E avevo la presunzione di sapere che, quel gesto, avrebbe potuto tranquillamente provocare una reazione inconsulta da parte di Febh.
    Così, ancor prima che le porte si chiudessero, mi mossi a tutta velocità verso le mura e tempo due veloci balzi ero arrivato in cima.
    Da lì mi accorsi che era anche giunto un uomo sulla sedia a rotelle che avevo quasi ignorato poco prima.
    Era Jin, l’uomo che stavamo seguendo, per qualche oscuro motivo completamente distrutto. Sulle mura c’era anche quel chunin idiota, Seinji Akuma.

    « Tu, non fare casini qui, vedi di sparire »dissi secco, per poi rivolgermi a Febh « Ehi Febh! Ascolta, credo che comunque Shiltar vorrà parlare con te e visto che tu farai suonare l’allarme, prima di farlo accorrere qui a falce e ossa spiegate, credo che l’avviserò di venirti a trovare, tanto devo portare lì Ryutsuki adesso. Porta pazienza qualche minuto, anche se non ti riesce. Se entri ti offro qualcosa da bere. »


    Così, sperando di averlo tenuto buono per qualche minuto necessario a fare tutto ciò che era necessario, saltai nuovamente già dalle mura, atterrando vicino a Jin. Lo ignorai bellamente, a discapito del grosso interesse che avevo per lui: era stupido rivolgermi a lui quando ancora sospettavo che avesse introdotto qualcosa di illegale a Kiri o che fosse venuto per concludere qualche losco affare.
    Se era lì e le copie non mi avevano avvisato probabilmente però non aveva ancora fatto nulla di strano o comunque, aveva parlato con gente apparentemente insospettabile.
    Più passava il tempo, meno motivi avevo per sospettare di Jin. Ma fino alla sicurezza totale, preferivo non scoprire un innato sospetto che covavo verso di lui.
    Tornai da Keith e Ryutsuki e sbuffai.

    « Direi che è ora di andare, no? Fujiko, sappi che Shiltar sarà informato di ciò che è successo tra ieri e oggi »


    Dichiarai con tono stizzito, falsamente.
    Fujiko sapeva che ieri non era accaduto nulla, se non la nostra conversazione stranamente pacifica. Avrebbe capito a cosa mi riferivo: se Shiltar doveva parlare con Febh e doveva avere cognizione dei fatti.

    « Bene, Keith, Ryutsuki, andiamo »


    E così, finalmente, ci dirigemmo verso l’Amministrazione – prima – e il palazzo del Mizukage, poi.


     
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    Un villaggio militare comandato da politici. Mi domandai quanto questo potesse funzionare, se vi erano dei paletti oltre i quali l'uno non poteva sconfinare nel campo dell'altra.
    Ma alla fine non era così per tutti i villaggi che avevo visitato?
    Questa volta decisi di non replicare, restando ad osservare l'evolversi degli eventi fino al momento in cui Itai fu libero di potersi occupare di me e del ragazzo kiriano.
    Catalogai come un loro problema l'arrivo del tizio sulla sedia a rotelle, sebbene Febh san sembrasse conoscerlo.
    Ignorai le ultime frasi che mio cugino rivolse all'amministratrice, e sicuramente non la degnai neanche di un cenno di saluto.
    L'Accademia era intessuta di tante belle parole, ma a conti fatti, ciascun villaggio aveva la sua realtà e di sicuro la maggior parte delle volte non solo il coprifronte ma anche la tua fama faceva la differenza.
    Se quello era l'esempio del quieto vivere, probabilmente il fragile equilibrio di forze si sarebbe disgregato molto presto, e non so fino a che punto l'Accademia sarebbe riuscita ad appianare questi contrasti.
    Anche potendo prevedere un'eruzione vulcanica, la creazione di uno tsunami, chi sarebbe sul serio stato in grado di fermare queste forze della natura?
    In fondo non è pur vero che un battito d'ali di una farfalla in un paese lontano può provocare un tornado dall'altra parte del continente?
    Bastava un passo falso di qualcuno per scatenare conseguenze imprevedibili.
    Eppure gli adulti non sembravano rendersene conto, o forse era soltanto la loro scusa per poter vivere in tempi interessanti?
    Un ninja in tempi di pace non è in controsenso in termini?


    « Bene, Keith, Ryutsuki, andiamo »

    Seguii Itai immerso nei miei pensieri, non senza aver rivolto un'ultima occhiata alle mura di Kiri.
     
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    “ Le mie condizioni fisiche non dipendono dall'amministratrice Kiriana, non si deve preoccupare e , ovviamente, non mi sono finto nessun altro se non me stesso”

    Le cose stavano prendendo una piega insolita. Sembrava che Febh non fosse qui per lui, ma per altre faccende. Dopotutto si era preoccupato per nulla, ma era sempre mettersi nel caso peggiore. Ad ogni modo, la resistenza, quasi insensata, che veniva effettuata all'ingresso dell'amministratore otese era un buon escamotage per i piani dell'eliminatore, il quale era abbastanza abile da saper cogliere certe occasioni:

    « Ok. Va bene. Tecnicamente la tua carica è pari alla mia fuori dai nostri rispettivi villaggi. Sostanzialmente però su quest'isola la tua è più inutile di tutti i granelli di sabbia di Suna dispersi nel mare. »

    « Bene. Vi siete salutati e quindi addio. Chiudete le porte. »


    Ed ecco la sua chance:

    “ Un attimo amministratrice Fujiko. Non intendo rimanere in un villaggio che non permette al mio amministratore di entrare. Tanto, da quanto ho capito, mi sono fatto un viaggio a vuoto: non c'è nessuna artefice a Kiri, dico bene? Tanto vale che me ne vada. Ho lasciato pochi stracci alla locanda e il conto è pagato....quindi non c'è nulla che mi trattenga qui”

    Avrebbe quindi atteso la risposta della ragazza. Eiatsu conosceva le regole:l'Amministrazione poteva impedire l'uscita dal villaggio a chiunque qualora ci fosse stata valida motivazione. Ma ,in fondo, quale motivazione potevano addurre? Se era stato seguito tutto il tempo avevano quasi del tutto la certezza che non aveva commesso azioni nocive al villaggio. Se poi, e questo Eiastu non poteva saperlo,era stato il secondo ninja più forte del villaggio ad effettuare l'indagine, quale era la probabilità che venisse ingannato? Febh aveva riconosciuto la sua figura, convalidando senza fraintendimenti il suo legame reale con Oto nonché la validità dei dati che il chunin aveva fornito.

    Quindi Kiri, cosa avresti interposto tra l'eliminatore e la fine di tutta questa faccenda?

     
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  12. Fujiko M.
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    Con Febh al di là delle mura il più era stato fatto. Ora era c'era da capire come quel Jin su quella sedia a rotelle potesse centrare in tutta quella faccenda. Eppure Fujiko non ricordava di aver recepito da Itai che quell'otese avesse particolari problemi. Oltretutto un eliminatore in carrozzina non s'era mai visto. C'era qualcosa che le sfuggiva.
    E ora pretendeva di uscire.

    « Infatti non stiamo accusando di falsa testimonianza. Per quel che vedo. E' più una questione tecnica di...come dire...sicurezza. Giacchè Oto non è in buoni rapporti con Kiri e non ci vengono fornite le giuste motivazioni è quanto meno lecito porsi alcune domande. »

    Questa era stata la risposta chiara e perentoria dell'amministratrice.

    « Se posso saperlo, come mai sulla sedia a rotelle? » domandò incalzante.

    Le pareva strano che in quei brevi giorni fosse accaduto un incidente proprio a quell'uomo, ninja per di più. La notizia si sarebbe dovuta diffondere. Ma ciò non era accaduto. Per cui quella situazione iniziava a puzzare sempre di più.

    « Artefici a Kiri? Ah, credo di aver avuto una lettera in tal senso ma mi spiace se non ho potuto rispondere. Generalmente siamo poco inclini a parlare dei fatti nostri ad estranei. Ma se c'è una valida motivazioni che può darmi a voce allora potrei provare a far qualcosa. »

    Lasciarlo parlare era quello che voleva. Poteva studiarlo meglio e comprendere quando mentiva. Se non l'avesse fatto c'era poco altro da fare che credergli. Ma quello era il meno perchè non avrebbe cambiato le carte in tavola.

    Poi, rivolta ad una guardia chiese di contattare l'ospedale e di chiedere informazioni relative ad un certo Jin, probabilmente di Oto.
    Chiese di contattare Itai e di farlo tornare alle mura giacchè Fujiko aveva espressamente bisogno di lui. E aveva sottolineato alla guardia tali parole sicura che l'altro avrebbe capito.

    « Ora, signor Jin » gli disse avvicinandosi alla carrozzella « è nostra prassi prenderci cura dei nostri ospiti se tali hanno trovato insoddisfazione. Perchè non vogliamo che si parli male di Kiri. Pertanto faremo due cose. La prima attenderò notizie dall'ospedale per sapere direttamente dai nostri esperti medici qual è la sua situazione. Lasciarla andare via in quelle condizioni non è buona cosa, specie con la nostra carrozzina. »

    A quel punto doveva aver già girato attorno all'altro e fatto alcuni movimenti [Prestigiatore].

    « Seconda cosa parleremo di questo artefice che tanto interessa. C'è un nome in amministrazione che ci sarà molto utile. »

    A quel punto portò le mani dietro la carrozzina spingendola. Aiutava un "poveretto".
    Non c'era altro da fare alle mura e non vedeva motivo di reazione da parte degli altri. A Kiri decideva lei, non Oto. Una reazione avventata e sarebbero passati dalla parte del torto.
     
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    L'amministratrice Kiriana finalmente si decise a rivolgere l'attenzione al ninja sulla sedia a rotella. Sembrava volerlo mettere a suo agio, chiamò qualcuno affinché si informasse delle condizioni dell'otese all'ospedale e che chiamasse anche Itai. Al ninja non sfuggì che c'era particolare enfasi nelle parole dell'amministrarice; doveva veramente volere il secondo ninja più forte del villaggio al suo fianco in quella circostanza. E per far che? Affrontare un ninja in carrozzella? Ma veramente lo facevano così stupido da fare casino in maniera tale da coinvolgere direttamente la sua persona? Ma chi li aveva addestrati questi ninja di Kiri?

    « Ora, signor Jin è nostra prassi prenderci cura dei nostri ospiti se tali hanno trovato insoddisfazione. Perchè non vogliamo che si parli male di Kiri. Pertanto faremo due cose. La prima attenderò notizie dall'ospedale per sapere direttamente dai nostri esperti medici qual è la sua situazione. Lasciarla andare via in quelle condizioni non è buona cosa, specie con la nostra carrozzina. »

    Si portò quindi alle spalle del chunin ed iniziò a spingere la carrozzella. Il chunin le permise di fare 50 centimetri poi, con disinvoltura, mosse la mano così da muovere il freno della sedia e bloccare le ruote.

    “ Amministratrice Fujiko,credo che lei non abbia capito appieno la gravità della situazione. I miei affari a Kiri sono minimamente importanti in confronto a quello che ha appena fatto, all'affronto che ha mosso verso Oto.Inoltre, potrò anche non essere abile al punto da evitare un banale scivolone, ma lei offende profondamente la mia intelligenza con il suo comportamento. Ma chi crede di ingannare? Lei non vuole far si che si parli male di Kiri...e tieni fuori la porta un amministratore di uno dei villaggi dell'alleanza !”

    Fece una pausa.

    “ Mi chiedo,a questo punto, cosa diavolo voglia da me se mi reputa più importante di un amministratore accademico”

    Fece una nuova pausa, con la mano sinistra mosse la ruota al medesimo lato, così da far ruotare la sedia e ritrovarsi faccia a faccia con la donna:

    “ Ma, ammettiamo che ci sia un grosso fraintendimento di fondo e che questo sia solo uno spiacevole incidente. Lei sembra incline ad aiutarmi, quindi accontenti questo mio desiderio: visto che le piace aiutare un povero invalido, mi spinga fino al porto.Da lì salirò su una nave e vi potrò addirittura restituire questo magnifico supporto medico”

    Disse battendo la mano sul bracciolo della sedia.

    “ Oppure, in alternativa, posso sempre comprarglielo così la vostra carrozzina diverrà la mia carrozzina e non ci sarà nessun dissapore, non trova?”

     
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  14. Fujiko M.
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    Cinquanta miseri centimetri. Se non era ostruzione quella...

    « Oh e invece la situazione la capisco eccome. Non ho mosso un affronto ad Oto, anzi è Kiri stessa che viene offesa senza dare spiegazioni. Così come la nostra intelligenza. » Ed era vero. Oto aveva rifiutato di rispondere ad una domanda facendo pretese assurde alle porte di Kiri.
    « Non sapevo dello scivolone. Cosa alquanto ridicola per un eliminatore...non ci crederebbe nemmeno un bambino se lo sapesse. Ma scommetto che i medici non sapevano che era un ninja. » Le scuse del presunto Jin non reggevano e Fujiko lo stava mettendo sotto pressione. « Si è parlato fin troppo male di Kiri. Non intendo che questa cosa prosegua. E' una mia responsabilità. »

    L'altro continuava a parlare pauseggiando. La sua reticenza nel collaborare la stufava. Portò un duplice affondo con uno spiedo per parte dietro le spalle [Maestria Spiedi + Tsubo Base / Velocità 400 + Basso -> 475]. Conoscere gli tsubo per un eliminatore era molto vantaggioso.
    Con quel semplice metodo [Stimolare Contrazione - 3 tacche a tutte le stat] poteva fargli allargare le braccia verso l'esterno impedendo così di tenerle sulla carrozzina o vicine tra loro.
    Era ancora girato quando effettuò quel movimento e prevederlo quanto schivarlo era molto difficile.

    Se non fosse accaduto si sarebbe scusata accennando ad una reazione di precauzione.

    « Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio. Ci sono alcuni aspetti poco chiari in tutta questa faccenda e prendo le mie precauzioni. »

    Nel caso avrebbe anche reagito di conseguenza.

    Se invece quel semplice movimento era andato a buon fine allora il finto malato rimaneva parzialmente fuori uso di gambe e braccia con Itai che doveva essere già lì a prendersene cura.
    Si chiedeva perchè non poteva filare tutto liscio.

    « Se Kiri fa una domanda ad Oto è buona regola rispondere, non prendersi gioco. »


    Edited by Fujiko M. - 21/3/2011, 00:05
     
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    九代目水影 - Kyuudaime Mizukage

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    Stato di arresto
    Non si prende in giro Kiri.


    Io ero lì. O meglio, la mia copia era lì. Anzi, per essere precisi era lì la copia della mia copia. Quella che stava pedinando Jin da quando era arrivata a Kiri.
    Essa sciolse la trasformazione e si presentò all’Amministratrice e a Jin. Era sempre stata lì, in disparte, trasformata in una donna dall’aspetto anonimo che sembrava essere lì per caso.
    Adesso però l’aspetto era quello di Itai Nara e forse, da quel momento in poi, tutto sarebbe stato diverso.
    Guardò per un attimo l’Amminitratrice Fujiko e Jin. Poi, all’improvviso, qualcosa toccò la sua spalla. Quella volta ero io, in carne ed ossa.
    Avevo intercettato il messaggero dell’Amminstratrice Fujiko sulla strada per casa mia e a tutta velocità (che era alta), mi ero diretto alle mura, di nuovo. Adesso non c’era Ryutsuki, Febh, pregiudizi e pazzie a frenare la mia mano, smaniavo per mettere le mani addosso a Jin e spogliarlo di ogni suo segreto solamente per il fatto che Oto non aveva voluto dare certezze sulla sua appartenenza a Kiri.

    E Febh avrebbe potuto urlare la risposta dalle mura, ma non accadeva e non sarebbe accaduto. Meglio, se fosse accaduto che Febh sfruttando una vista a raggi x che non possedeva avesse visto ciò che stava per accadere e avesse risposto alla domanda postagli dal Tengu due giorni addietro, non sarebbe cambiato nulla. Kiri era offesa e Fujiko aveva del tutto ragione.

    « Non servi oltre, sparisci pure » dissi alla copia « Sono la copia dell’originale kagebunshin. L’altra sta continuando ad agire »


    Con un piccolo sbuffo la copia sparì e non fu riversata alcuna informazione dentro di me. In questo momento l’altra mia copia aveva avuto tutte le informazioni sul caso e aspettavo quasi con trepidazione il momento di riceverle. Ma adesso dovevo fare il mio dovere.

    « L’affronto mosso è stato di Oto versi Kiri, ninja » dissi con voce piatta « Adesso, è giunto il momento di fare quattro chiacchiere con te. Aspetto con ansia di farle, da quando il tuo amministratore si è rifiutato di dirci se il tuo nome corrispondeva a uno dato dall’Amministrazione di Oto. Non mi posso fidare di ninja che a Kiri vengono senza volto e senza nome, anche se sono eliminatori. Ognuno fa le sue scelte, se hai scelto di non avere identità, non aspettarti che io rispetti la tua scelta perché va in contrasto con ciò che devo fare » puntai il dito alle mie spalle verso il villaggio « Proteggere il villaggio. Kiri ha subito troppo, da troppo tempo, le vessazioni di criminali e pazzi. Jin di Oto, muovi un muscolo, apri ancora la bocca... » le mie pupille cambiarono colore, divenendo dello stesso colore dell’oro, feline, suscitando la mia terribile aura (Competenza: Aura Demoniaca – Soggezione Demoniaca )
    « E ti giuro che questa sarà l’ultima cosa che farai »


    Senza muovere un muscolo e senza estrarre un’arma puntai i miei occhi nei suoi, con la furia che covava dietro di questi: stava a lui decidere che fare, perché era in stato di arresto, perché se ci si ribellava allo stato di arresto si era inevitabilmente puniti.

    « Il tuo amministratore, persino il tuo Kage non saranno abbastanza veloci da potermi fermare. Non c’è nessuno abbastanza veloce sulla faccia della terra » sapevo che avrebbe capito che mi riferivo all’impatto della mia spada sul suo collo « Come capo delle Squadre Speciali di Kiri, ti dichiaro in arresto. Le motivazioni sono il sospetto scaturito anche dal comportamento offensivo dell’amministrazione di Oto verso quella di Kiri e il suo rifiuto di confermare a noi la tua identità, che ci fa sospettare della tua vera identità »


    Feci un passo verso di lui e presi la spada, portandomi dietro la carrozzella.

    « Non ti sarà torto un capello, se è questo che temi. Se sei chi dici di essere, non avrai nulla da temere » mi portai dietro la carrozzella, puntando la lama della mia spada contro il suo collo per poi comporre il sigillo del serpente con la mano destra « Non siamo degli assassini a Kiri »


    La terra ricevette l’impulso che le stavo dando. Spire di terra si alzarono attorno a Jin, plastiche e manipolabili, formando due bracciali di terra che si avvolsero attorno ai suoi polsi. Poi da quei bracciali nacquero due lingue di terra serpentiforme che si avvolsero uno sull’altro come delle forme, unendo i due bracciali a formare un bellissimo paio di manette. Infusi tutto il chakra che mi era permesso infondere in un oggetto di quelle dimensioni per rafforzarlo, rendendolo quindi difficili da rompere per un normale ninja. (Doton: Tenrai Kaizai)(1 slot dimensionale, potenza 8. + 4 bassi extra, potenza 20 durezza 4)

    Se tutto fosse andato bene (e sarebbe stato così, perché altrimenti mi sarei decisamente arrabbiato) mi sarei rivolto a Fujiko, lanciandole una rapida occhiata.

    « Amministratrice, è tutto suo »


    Kiri era stata presa troppo in giro da chiunque. Era stata accusata, derubata e derisa ultimamente. Qualcuno doveva iniziare a pagare, almeno per far capire che Kiri non è una comoda villeggiatura in riva al mare. Kiri era un villaggio ninja. Le garanzie personali erano suddite della sicurezza del villaggio e diritti potevano essere soppressi in qualsiasi momento in nome di questa.
    Avrei sfidato chiunque a dimostrare il contrario.

     
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