La Mensa dell'Accademia

Luogo di ritrovo per Sensei e Allievi

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  1. MiracleManu
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    Subito il sensei avvisò Hamano sull'addestramento, ma la cosa non lo spaventò minimamente, oramai era deciso a migliorarsi, quindi se avrebbe dovuto faticare non si sarebbe lamentato.
    Il sensei gli porse un foglio con sù scritto nome e recapito, e poi chiese ad Hamano di dargli i suoi dati in modo da poterlo informare sull'addestramento.

    Il mio nome è Hamano Iga, membro del clan Iga di Suna, è un piacere conoscerla...

    Hamano controllò il foglio che aveva ricevuto.

    Ledah-Sensei. ^^

    Hamano fece un largo sorriso. In fondo era contento per come si erano svolti gli avvenimenti della giornata.
     
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    Ledah segnò il nome, Hamano Iga di Suna, non rispose al sorriso del sunese, non poteva farlo e se avesse detto "piacere", avrebbe mentito non provando emozioni, pertanto gli disse solamente:

    "Bene, ci vedremo il prima possibile, attendi la mia lettera e se riesci, vedi di finire di pranzare senza farti pestare, arriva intero all'addestramento, mi raccomando."

    Detto questo, si alzò e se ne andò, aveva bisogno d'ultimare i preparativi per quell'addestramento, per questo era in accademia quel giorno e per questo aveva bisogno del nominativo, per aggiungerlo prontamente al modulo, il solito modulo della solita burocrazia accademica.
     
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  3. MiracleManu
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    Hamano salutò il sensei che uscì dalla mensa. Finalmente poteva concludere il propio pranzo, perciò ritorno velocemente al proprio tavolo. Le cure del sensei era state fenomenali, dato che il colpo alla spalla sembrava non fosse mai avvenuto. Contento di poter finire di mangiare Hamano arrivò al tavolo, soltanto che nel periodo di tempo in cui aveva dialogato col sensei gli avevano rubato il panino. Quindi, leggermente infastidito e a stomaco vuoto, hamano uscì dalla mensa.
     
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    Era stato Ko a voler di pranzare alla mensa dell’Accademia quel giorno.
    Tornato la sera prima dalla visita periodica dai genitori, il cucciolo di drago aveva espresso alla ragazza il desiderio di andare in Accademia.
    Non era chiaro se fosse nostalgia o curiosità di vedere i nuovi corsi, ma il draghetto era stato così insistente, che Shinodari alla fine aveva capitolato.
    Ed ora erano lì davanti al bancone a decidere il menù, sotto gli occhi curiosi dei presenti.
    E pensare che quel giorno si era vestita in maniera tranquilla, proprio per non dare nell’occhio.
    Una felpa aperta davanti lasciava intravedere una maglietta nera con il simbolo che indossava sempre, il tao viola e avorio con il drago nero sopra, stampato sul colletto alto.
    Il coprifronte di Oto, fungeva da fascia per i capelli bianchi tagliati a caschetto.
    D’altra parte vedere un cucciolo di drago dei ghiacci, ok, anche solo un drago generico poteva essere catalogata come una novità.


    -Vediamo... uhm... kitsune udon e un vassoio di mochi... e del the verde per cortesia. Per te, Ko?-


    Domandò la kunoichi dirigendo lo sguardo verso il draghetto che le volava accanto.


    Vorrei quattro ciotole di ramen, una bistecca al sangue, un vassoio di salmone, non affumicato, una torta al cioccolato e... altre due ciotole di ramen... Per sicurezza... Non è che avete degli zaffiri da sgranocchiare per caso?

    Chiese guardando la cameriera con quei suoi grandi occhi color smeraldo.

    La faccia che quest’ultima fece fu tutto un programma, passando dal puro stupore al raggiungimento del nirvana.

    In effetti erano ninja, di cosa doveva stupirsi?


    Mi spiace, ma di zaffiri al momento siamo sprovvisti. Li facciamo arrivare solo su ordinazione.

    Ripose la cameriera con calma ascetica.

    Shinodari si complimentò mentalmente con la ragazza, era riuscita a recuperare in pochi istanti il controllo della situazione.

    Ko sembrò dispiaciuto, ma alla fine si accontentò di un mix di frutta caramellata al posto dei suoi adorati zaffiri.


    Accomodatevi pure, vi faccio portare le vostre ordinazioni al tavolo.

    -Veramente non ce n'é bisogno, posso pensarci io.-

    Commentò Shinodari.

    Insisto, i sensei vengono serviti al tavolo.

    -Ma io...-

    S’interruppe a metà, lo sguardo della cameriera era fin troppo eloquente.

    -D’accordo. La ringrazio.-

    Si arrese la kunoichi.

    Si guardò intorno.

    Quale tavolo scegliere?

    Non che ci fosse molta disponibilità.

    Però in effetti c’era quel tavolo vicino alla parete nord, lontano dalla maggior parte degli sguardi indiscreti ed era ancora libero.

    -Vieni Ko, ho trovato il posto adatto.-

    Disse, dirigendosi verso il tavolo scelto.

    Si sedette con la schiena contro il muro, con Ko che si acciambellava accanto a lei, mentre aspettavano il loro pranzo.

     
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  5. Kyosuke Kuni
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    Pillola o non pillola? Questo è il dilemma



    Quella giornata non era di certo andata bene. Era il mio primo giorno di accademia ed era ora di pranzo.
    Mi diressi verso la mensa, seguendo i comodi cartelli che ne indicavano l'ubicazione, pensieroso.
    Gli effetti della droga che avevo assunto quella mattina erano ormai svaniti, ad eccezione di un leggero mal di testa che mi tormentava anche se la sua intensità era diminuita rispetto alla mattina. Ora dovevo compiere un'importante decisione dovuta al contenuto della mia tasca sinistra: una confezione di plastica trasparente che conteneva quello che a prima vista poteva sembrare una sorta di tonico anche se in realtà era una potente droga con la quale i membri del mio clan si allenavano in preparazione al tonico segreto. Entrai nella mensa e mi ritrovai in mezzo a svariati tavoli affollati di gente. Non mi piaceva stare in mezzo alla gente. Non perché fossi affetto da una qualche strana fobia era solo mancanza di abitudine, questa mattina ero riuscito a sopportare abbastanza agevolmente il ritrovarmi in una piccola stanza con altre sette persone grazie al fatto che ero talmente imbottito di quel farmaco da non rendermi quasi conto di ciò che mi succedeva intorno. E come se non bastasse il sensei ci aveva anche dato un compito a sorpresa. Decisamente una giornata d'inferno.
    Ormai la fila era finita e toccava a me ordinare, una gentile signorina mi guardò e sorrise.
    Era quasi riuscita a mettermi a mio agio, forse perché essendo abituata alle follie dei ninja un giovane asociale non doveva rappresentare una grande stranezza.

    Allora ragazzo cosa ordini?

    Dunque. Tre porzioni di ramen extra-large, una bistecca bella grossa di manzo al sangue, un piatto di insalata, dell'acqua e una manciata di zucchero.

    La signorina mi guardò stranita. Evidentemente non era abituata ai ragazzi asociali che mangiavano per tre.
    Dopo un breve periodo, troppo breve in effetti, la giovane donna mi diede quello che avevo ordinato servendomelo su un vassoio. Lo zucchero era in un paio di bustine monodose. Perfetto. Quella pillola aveva un sapore orrendo.

    Non ti serve una mano vero?

    No, grazie. Ce la faccio da solo.

    Dopo tutti gli addestramenti e le torture a cui ero stato sottoposto portare un vassoio, anche se pesante, ad un tavolo non poteva certo dirsi un'impresa degna di questo nome.
    Mi guardai intorno cercando un tavolo abbastanza libero e alla fine ne trovai uno. C'era solo una persona a quel tavolo che peraltro era abbastanza grande, progettato minimo per 4-5 persone. Mi sedetti dall'altra parte rispetto a quella della kunoichi e posizionai il vassoio fra noi. Non mi ero accorto né del fatto che non aveva nulla da mangiare con se né dello strano animale che si portava dietro tanto ero immerso nei miei pensieri.

    Presi il contenitore di plastica e lo appoggiai davanti a me, lo aprii e ne tirai fuori la pillola. Non volevo che una figuraccia come quella di stamattina si abbattesse nuovamente su di me, inoltre il sensei era stato chiaro. Se mi facevo vedere di nuovo in quelle condizioni lui avrebbe preso dei provvedimenti. Ed avendo sentito dai discorsi degli altri miei compagni cosa aveva fatto ai due aiuto sensei non osavo immaginare quello che avrebbe fatto a me.
    Mi misi a calcolare, guardando il cibo, mia ancora di salvezza. Se la prendevo ora insieme a tutto quel cibo la sostanza avrebbe cominciato a fare effetto fra qualche ora. Il tempo sufficiente per terminare le lezioni e uscire dall'accademia. Ci avrei impiegato un po' per tornare a casa ma non importava. Mi ero deciso.
    Guardai la pillola e non potei fare a meno di fare una faccia molto triste. Quella cosa era la catena che mi teneva legato alla mia famiglia, una catena che, se fossi riuscito a spezzare, avrebbe dato al libertà a me e a mia sorella.
    Presi la pillola e la avvicinai alla mia bocca...
     
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  6. GM Ryu
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    La prima volta, di nuovo



    Mi avvicinai pensieroso e tremante al bancone della mensa. Non avevo mai mangiato nulla che non era prima passato dalle mani di mia madre. A dire il vero, non avevo mai ingerito nulla che non era stato preparato dai miei genitori, ma non me ne ero mai lamentato. Il loro ristorante è famoso nella zona del clan Akimichi proprio per la loro bravura nel cucinare.

    - Salve signorina, vorrei... -


    Guardai attentamente le varie pietanze presenti negli appositi contenitori. Non c'era nulla che mi interessava particolarmente.

    - Su, ragazzo, dimmi. Cosa vuoi mangiare oggi? -


    La guardai negli occhi

    - Poco e niente, signorina, mi spiace. Spero che non ci rimanga male. Allora...Mi dia quella bistecca lì, la più grande che avete, esatto. Poi...Umh, si, un bel piatto pieno di prosciutto crudo e...no, quello meglio di no...Ecco, quel pollo laggiù.
    Vedrà, domani mangerò un po' di più. Il fatto è che questa è stata una mattinata molto curiosa ed impegnativa...

    La donna mi passò tutto ciò che le avevo ordinato senza aprire bocca.

    - Oh, grazie. Ora vado, che se no non faccio in tempo a rientrare per le lezioni. Non vorrei beccarmi le sessantaquattro chiusure già al primo giorno -


    Emulai il gesto che aveva fatto poco prima il maestro Alexander e presi la mia roba.
    Mi voltai: La mensa era piuttosto affollata, ma tra la gente riuscii a distinguere un mio compagno di classe. Mi avvicinai a lui, facendo attenzione a non rovesciare il vassoio e dopo aver accertato la sua identità, mi sedetti al suo fianco.

    - Ciao Kyosuke...Beato te che hai fame -


    Guardai il suo vassoio stracolmo. Non gli chiesi ne' il permesso di sedermi, ne' tanto meno quello per parlargli assieme. Avevo dato tutto per scontato, senza pensare di potergli dato fastidio.

    - Allora, come va adesso? Cioè...Si, voglio dire, prima sembravi piuttosto preso dalle tue..."cose", diciamo. Il bambino pensava addirittura che tu stessi male...Bah...Secondo me stavi solo...-

    Alzai lo sguardo dal mio piatto e notai che il mio compagno aveva una pillola in mano ed era pronto per ingurgitarla.

    - Hei, Kyo-kun. Sei sicuro che quelle cose ti faranno bene? Mio padre dice sempre che i tonici fanno male...Sai, gli Akimichi sono i migliori a farli e...Si, insomma, potresti avere un sacco di effetti collaterali non molto piacevoli. A cosa ti servono?

    Lo guardai incuriosito. Non mi interessava particolarmente la pastiglia, ma il mio obiettivo era quello di fare conversazione.
     
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    Destino?
    Chissà...
    Forse i draghi sono mossi da qualcosa che gli umani non possono vedere, ma solo in rari casi percepire come una sorta di sesto senso.

    Trovarsi nel posto giusto al momento giusto...

    Shinodari stava attendendo che le venisse portata al tavolo l’ordinazione, quando qualcun altro prese posto accanto a loro.


    image
    Era un ragazzo poco più alto di lei, dall’aspetto dovevano avere all’incirca la stessa età.
    Un tipo taciturno che sembrava avere la stessa fame di Ko, a giudicare dai piatti presenti sul vassoio.

    Quello che per qualche motivo colpì la kunoichi furono le bustine di zucchero.
    Lo fissò per qualche istante lasciando che la sua esperienza di ninja medico valutasse il giovane shinobi.

    C’era qualcosa che non andava in lui, ma non aveva informazioni per capire cosa fosse.
    Forse aveva un calo di zuccheri, ma non ne aveva l’aspetto.


    Poi si accorse della scatoletta che aveva tirato fuori e poggiato sul tavolo.
    Una qualche medicina.
    Possibile che lo zucchero servisse per mitigarne il sapore.
    Assunzione a stomaco vuoto.
    C’erano svariate patologie.
    E quella pillola non aveva l’aria di un integratore vitaminico.
    Ma perché si era messa a diagnosticare di cosa soffrisse quel ragazzo?

    A quanto pare il ragazzo che gli si era seduto accanto sembrava sapere cosa avesse il compagno a giudicare dalle sue parole.

    Tonico?

    Quello non aveva l’aspetto di un tonico.

    Non ebbe tempo di pensare ad altro che Ko ebbe uno dei suoi momenti di socializzazione.

    Aveva già sollevato il muso per vedere chi si fosse seduto al loro tavolo.
    Solo che Shinodari non aveva previsto quello che il draghetto fece dopo.


    Ragazza ninja, hai visto? Ci sono due ragazzi ninja con noi. Ciao. Mi chiamo Ko, e voi?

    Chiese il cucciolo, che nell’eccitazione aveva preso male le misure urtando maldestramente in volo la spalla del ragazzo che stava per ingerire la pillola.
     
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  8. Kyosuke Kuni
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    Basta un poco di zucchero e la pillola non va giù



    A quanto pare era difficile rimanere isolati in quell'accademia.
    Non che fossi una persona che stava bene da sola, anzi.
    Quando mi trovavo da solo con mia sorella ero molto felice e quella felicità rendeva ancora più tristi le mie giornate di allenamento.

    In quel momento stavo osservando la fatidica pillola quando notai, nei limiti del mio campo visivo, una figura abbastanza grossa di corporatura sedersi di fianco a me. Non lo notai, o meglio non mi venne in mente di rivogergli la parola, anche se ascoltavo la sua voce che riconobbi come quella di Ryu Akimichi. Fortunatamente non mi martellava più in testa, dava solo un leggero fastidio dovuto agli effetti residui della pillola della mattina.
    Alla fine notò anche lui l'oggetto delle mie preoccupazioni e mi chiese a cosa mi servisse quella pillola, domandandomi se avesse effetti collaterali. Fortunatamente per lui non ero come i normali Kuni.
    Tutte le sofferenze, le torture, e gli allenamenti insensati che avevo patito fin dall'infanzia mi rendevano difficile provocare del dolore agli altri. Non volevo che qualcuno, chiunque esso sia, subisse quello che avevo subito io. Per questo, invece di tirargli un pugno in faccia come avrebbe fatto un normale Kuni, gli risposi cercando di convincerlo che non fosse nulla. Dopotutto, se tutto fosse andato secondo i miei piani, lui non avrebbe visto gli effetti che quella sorta di tonico aveva su di me.

    Questa è una medicina. Hai presente quello che mi è successo oggi? Quello è ciò che mi succede se non la prendo.

    Mentii spudoratamente. Anche se dalla mia voce traspariva in parte il fastidio che provavo per il fatto che lui mi avesse chiesto una cosa così delicata sperai che la mia faccia tosta e la rapidità nel rispondere potese convincerlo a lasciarmi prendere il tonico ma evidentemente non era destino che io potessi prendere quella fantomatica droga.

    Un animale molto strano, simile ad una lucertola però con qualcosa che sembravano ali si sollevò dalla sedia della kunoichi che condivideva il nostro tavolo e che, fino ad allora, non aveva spiccicato parola. L'animale, urtandomi la spalla, fece cadere la mia pillola che cadde proprio di fronte alla kunoichi dai capelli bianchi.
    L'animale ci salutò, presentandosi con il nome di Ko.
    Cercai di mantenere il sangue freddo. La situazione non era per niente rosea per me.
    Mi chiesi se quella fosse una vendetta divina per le mie cattive azioni.
    Comunque sorrisi e cominciai a parlare con Ko, il nervosismo traspariva dalla mia voce ma in caso avrei potuto dire che la causa era l'incontro inaspettato con quella sorta di rettile.

    Ciao Ko, io sono Kyosuke Kuni ma puoi chiamarmi Kyosuke o Kyo se per te è più facile. Questo è Ryu Akimichi.
    Potresti dirmi chi è quella ragazza che si trova dietro di te?


    Sperai vivamente che lei si lasciasse distrarre dalla conversazione che stavo intavolando con il rettile volante parlante e che, in caso, si unisse a noi in modo da non accorgersi del tonico che speravo di recuperare in seguito.
     
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  9. GM Ryu
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    No pills, no party



    Guardai Kyosuke per un paio di secondi, aspettando una risposta che arrivò poco dopo
    CITAZIONE
    - Questa è una medicina. Hai presente quello che mi è successo oggi? Quello è ciò che mi succede se non la prendo. -

    Lo guardai stupito per qualche secondo. Ero convinto che il suo comportamento era dato da qualche strano metodo di concentrazione tipico del suo clan, ma a quanto mi svagliavo

    - Certo, certo...Si, avevo notato che non stavi bene, ma...Si, sono arrivate tutte quelle persone e...Poi Faccia Quadrata, poi il rinoceronte, poi...Si, insomma, hai capito, no?

    Una voce proveniente dalla mia sinistra mi interruppe
    CITAZIONE
    - Ragazza ninja, hai visto? Ci sono due ragazzi ninja con noi. Ciao. Mi chiamo Ko, e voi? -

    Mi voltai lentamente e vidi una ragazza ed una strana lucertola volante che non avevo notato prima

    - Oh, oh...Cioè, oh...No, scusa, io...Non vi avevo visto, scusa...Cioè....Scusatemi tanto -

    Non riuscii a staccare gli occhi da quel rettile con le ali. Non mi era mai capitato di vedere nulla del genere, se non nei rotoli delle fiabe che narravano di draghi ed eroi.
    CITAZIONE
    Ciao Ko, io sono Kyosuke Kuni ma puoi chiamarmi Kyosuke o Kyo se per te è più facile. Questo è Ryu Akimichi.
    Potresti dirmi chi è quella ragazza che si trova dietro di te?

    Kyosuke fece quello che avrei voluto fare, ma che, a causa dello stupore per l'animale volante, non riuscì a portare a termine. Riuscii a malapena a balbettare qualcosa di difficilmente comprensibile.

    - S...No, si...Cioè, cosa sei tu? Voglio dire, come fai a parlare? E a volare? Come hai...Cioè, capisci, no? -

    Mi inclinai verso sinistra. Non aver parlato alla ragazza mi faceva sentire a disagio. Ad aumentare la sensazione fu il fatto che fino ad allora l'avevo ignorata totalmente. Oltretutto mi ero seduto al suo tavolo senza chiedere assolutamente niente.

    - S...s...scusami, io...Non volevo...Cioè, sembrare maleducato, capisci? Ciao, io mi chiamo Ryu! -

    Subito dopo l'essere alato urtò contro il mio compagno, facendo cadere la pillola davanti alla kunoichi.

    SPOILER (click to view)
    OT: Spero di non avervi recato disturbo intrufolandomi nel GDR :look: /OT
     
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    L’ipotesi del medicinale sembrava la più plausibile.
    Semplici supposizioni dai frammenti di conversazione tra i due ragazzi.

    Ecco ci stava ricadendo di nuovo.

    Curiosità o suo retaggio di ninja medico?

    Difficile a dirsi.

    Il draghetto mise in moto la catena di eventi.

    La pillola sfuggì di mano finendo davanti alla ragazza.

    Shinodari ebbe il modo di osservare più da vicino il medicinale, sempre che si trattasse di una medicina.

    La voce del Kuni la distrasse per un istante.
    Sembrava nervoso.
    Era per via di Ko o per la pillola che gli era caduta?


    CITAZIONE
    Ciao Ko, io sono Kyosuke Kuni ma puoi chiamarmi Kyosuke o Kyo se per te è più facile. Questo è Ryu Akimichi.
    Potresti dirmi chi è quella ragazza che si trova dietro di te?

    Si presentò, chiedendo informazioni sull’identità di Shinodari.
    Imitato dal suo compagno Akimichi che si rivolse prima alla kunoichi, poi al draghetto.

    CITAZIONE
    - Oh, oh...Cioè, oh...No, scusa, io...Non vi avevo visto, scusa...Cioè....Scusatemi tanto –

    La ragazza sorrise, un sorriso che le illuminò le iridi ametista.

    -Mi chiamo Shinodari Jaku, piacere di fare la vostra conoscenza.-

    Si presentò a sua volta con un tono di voce gentile, facendo un cenno di inchino con il capo.

    L’Akimichi sembrava meno a suo agio del compagno nel notare quella che poteva sembrare una lucertola volante che parlava.


    CITAZIONE
    - S...No, si...Cioè, cosa sei tu? Voglio dire, come fai a parlare? E a volare? Come hai...Cioè, capisci, no? –

    CITAZIONE
    - S...s...scusami, io...Non volevo...Cioè, sembrare maleducato, capisci? Ciao, io mi chiamo Ryu! -

    Ko si sollevò un po’ in alto per evitare altri incidenti.

    Io capisco ragazzo ninja Ryu. Sono un cucciolo ma pur sempre un drago.

    Disse, indicandosi con uno degli artigli, pois si rivolse al Kuni.

    Ko chiede scusa a Kyo per averlo urtato. Se ti ho fatto male, la ragazza ninja può aiutarti. Lei conosce la medicina.

    Shinodari prese con un tovagliolo la pillola, sollevandola per esaminarla.

    Un medicinale che andava preso per evitare una qualche patologia.
    Doveva ottenere altre informazioni.
    Qualcosa nel comportamento del Kuni le stonava.


    -Kyosuke, come ha detto il mio piccolo amico, sono un ninja medico. Da quanto ho capito a lezione ti sei sentito male. Uno dei tuoi sensei ti ha portato in infermeria? Non vorrei sembrarti invadente, ma desidererei scambiare due parole con te. Se in classe non c’era un ninja medico vorrei visitarti. E per la tua sicurezza. Se non me lo vuoi dire tu, posso sempre chiedere al tuo amico qui presente oppure ad uno dei tuoi sensei cosa ti è successo a lezione.-


    Non era una minaccia, era semplicemente preoccupata per il ragazzo di Kiri.

    Se avesse dovuto spiegarne il perché non avrebbe saputo dirlo...

    Era solo un sesto senso...

    Il suo solito sesto senso che la mettevano inesorabilmente nei guai...


    SPOILER (click to view)
    lol, dai va bene così.
     
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  11. Kyosuke Kuni
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    Dalla Padella all'infermeria



    Il destino agisce in modo molto strano. In questo caso aveva deciso di optare per un rettile volante parlante.
    La pillola era finita davanti alla ragazza e dalla mia voce si capiva la mia preoccupazione.
    Dpo un breve scambio tra me, il foglioso e Ko la ragazza si presentò.

    Piacere mio, Shinodari. Non è uno spettacolo comune vedere un essere del genere. Senza offesa per Ko, ovviamente. Scusa se ti ho disturbato mentre stavi qui ma sai era un posto così tranquillo.

    Non andava affatto bene. La mia tensione e la mia preoccupazione continuavano a salire. Dovevo recuperare in fretta la pillola ma senza destare sospetti. Nel frattempo Ryu cominciò ad instaurare un dialogo con il rettile che scoprii essere un "drago". Non avevo mai sentito questa parola in vita mia.

    Ko chiede scusa a Kyo per averlo urtato. Se ti ho fatto male, la ragazza ninja può aiutarti. Lei conosce la medicina.

    La cosa cominciava a farsi ancora più complicata. Shinodari era un ninja medico. Per un istante mi sentii perduto ma cercai di ricompormi e risposi a Ko dicendogli che non c'era nulla di cui preoccuparsi.
    Quando sei abituato a prendere venti frustate perché non sei riuscito a centrare il centro di un bersaglio grande 1mm con uno spiedo a 15 metri di distanza un impatto con un cucciolo di drago non ti impensieriva.
    Shinodari afferrò la pillola con un tovagliolo e cominciò a guardarla per capire cosa fosse. Non sapevo se fosse una droga normale o una ricetta segreta Kuni ma ero certo che prima o poi avrebbe scoperto cos'era. Doveva cercare di depistarla.

    -Kyosuke, come ha detto il mio piccolo amico, sono un ninja medico. Da quanto ho capito a lezione ti sei sentito male. Uno dei tuoi sensei ti ha portato in infermeria? Non vorrei sembrarti invadente, ma desidererei scambiare due parole con te. Se in classe non c’era un ninja medico vorrei visitarti. E per la tua sicurezza. Se non me lo vuoi dire tu, posso sempre chiedere al tuo amico qui presente oppure ad uno dei tuoi sensei cosa ti è successo a lezione.-


    Ormai mi aveva in pugno. Non potevo far finta di nulla altrimenti avrebbe chiesto al sensei che sicuramente le avrebbe riferito del mio piccolo incidente. Non aveva scelta. Avrebbe dovuto raccontare la verità o almeno parte di essa. Sospirai. Quella sera avrei cenato con la frusta di mio padre. Probabilmente con quella uncinata che aveva importato illegalmente da Suna.

    Va bene Shinodari andiamo pure in infermeria

    Mi arresi. Non ero stato molto combattivo. Su un punto però sarei rimasto irremovibile.

    Ryu resta qui per favore, e mi raccomando non mangiarmi tutto il pranzo.

    Dissi cercando di mostrare tutta la falsa sicurezza. Non avrei accettato per nessuna ragione che anche lui fosse presente. Anche se lo avevo conosciuto solo quella mattina avevo potuto notare che era un gran chiacherone. Se avesse sentito quello che Shinodari mi avrebbe forse costretto a dire il giorno dopo lo avrebbero saputo tutte le nazioni dell'accademia e mio padre mi avrebbe ucciso a suon di frustate. E probabilmente avrebbe fatto del male a Excellen.

    Se Ryu avesse insistito per venire con me e Shinodari avrei rifiutato la sua offerta con decisione e con un tono che non lasciava molta immaginazione.

    No, Ryu. Questa è una faccenda personale e tu non c'entri nulla.
    Probabilmente lo avrei ferito e mi sarebbe dispiaciuto.
    Non mi piaceva fare del male alla gente ma in questo caso nonavrei ceduto. Lui non sarebbe venuto.
    Non potevo permettere che sapesse anche una minima parte dei miei segreti. Per il mio ma soprattutto per il bene di mia sorella.

    SPOILER (click to view)
    Nessun problema.
    Finora XD
     
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    Ko sembrava più rilassato dopo che Kyosuke gli spiegò che era tutto a posto.

    In realtà era Kyosuke stesso a non esserlo.
    Sospirò in un primo momento per poi arrendersi alle decisioni della ragazza.


    CITAZIONE
    Va bene Shinodari andiamo pure in infermeria.

    La kunoichi restituì a Kyosuke il medicinale.

    -Per il momento rimettilo nella scatola.-

    Gli disse, alzandosi in piedi.

    Mentre il giovane shinobi di Kiri chiedeva al compagno di aspettarlo al tavolo, Shinodari si rivolse al draghetto che si era mosso per seguirla.


    -Spiacente Ko, ma tu rimarrai qui a fare compagnia a Ryu. Non preoccuparti, torniamo subito.-

    Lo rassicurò la kunoichi, poi volgendo lo sguardo verso l’Akimichi.

    -Perdona il contrattempo, ma non ci metteremo molto.-

    Commentò la ragazza con inchino.

    -Bene, Kyosuke, possiamo andare.-

    Disse dirigendosi verso l’uscita.

    Il cucciolo fissò la ragazza per qualche istante, prima di dirigere l'attenzione verso Ryu.

    Ko è sicuro che la ragazza ninja curerà il tuo amico.

    commentò planando sul tavolo.

    Si acciambellò mantenendo lo sguardo sull'Akimichi.


    Mi racconteresti come è la tua classe? Io sono stato in una delle classi con la ragazza ninja qualche mese fa, ma non qui... in un altro luogo... Castelvania.
     
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  13. GM Ryu
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    Il sorriso della ragazza fece illuminare i suoi bellissimi occhi violacei
    CITAZIONE
    - Mi chiamo Shinodari Jaku, piacere di fare la vostra conoscenza. -

    Puntai il mio sguardo su Ko. Era un essere che non avevo mai visto e mi incuriosiva più di qualsiasi altra cosa
    CITAZIONE
    - Io capisco ragazzo ninja Ryu. Sono un cucciolo ma pur sempre un drago. -

    Il drago rivolse uno degli artigli verso se stesso, per poi rivolgersi al mio compagno.
    CITAZIONE
    - Ko chiede scusa a Kyo per averlo urtato. Se ti ho fatto male, la ragazza ninja può aiutarti. Lei conosce la medicina. -

    Continuai a fissare il piccolo rettile, mentre Kyosuke e Shinodari iniziarono a parlare.
    CITAZIONE
    -Kyosuke, come ha detto il mio piccolo amico, sono un ninja medico. Da quanto ho capito a lezione ti sei sentito male. Uno dei tuoi sensei ti ha portato in infermeria? Non vorrei sembrarti invadente, ma desidererei scambiare due parole con te. Se in classe non c’era un ninja medico vorrei visitarti. E per la tua sicurezza. Se non me lo vuoi dire tu, posso sempre chiedere al tuo amico qui presente oppure ad uno dei tuoi sensei cosa ti è successo a lezione. -

    La risposta di Kyo non tardò ad arrivare. Sembrava leggermente infastidito dalla richiesta dalla kunoichi, ma acconsentì. Dopo aver finito quelle frasi, i due si alzarono.
    CITAZIONE
    - Ryu resta qui per favore, e mi raccomando non mangiarmi tutto il pranzo. -


    Lo guardai. I luoghi comuni sugli Akimichi, evidentemente, erano ben conosciuti anche negli altri villaggi.

    - Tranquillo, non ho molta fame oggi... -


    A Ko, nel frattempo, fu impartito l'ordine di non muoversi dal tavolo per tenermi compagnia. Lo guardai: Non avevo mai visto un essere come quello ed avevo intenzione di scoprirne il più possibile. Il modo in cui quella ragazza aveva preso la pastiglia ed aveva ordinato al mio nuovo amico di seguirla in infermeria non mi convinsero.

    CITAZIONE
    - Ko è sicuro che la ragazza ninja curerà il tuo amico. -

    Lo guardai negli occhi per qualche istante

    - Sì, ne sono sicuro anche io -

    Ko si sdraiò comodamente, congiungendo la testa alla coda fino a formare una sorta di palla.
    CITAZIONE
    - Mi racconteresti come è la tua classe? Io sono stato in una delle classi con la ragazza ninja qualche mese fa, ma non qui... in un altro luogo... Castelvania. -

    Non avevo mai sentito parlare di quel posto, ma risposi comunque.

    - Certo...Allora...Ci sono 5 banchi, 5 sedie ed una cattedra. Il mio maestro si chiama Alexander Hima e si diverte a riempire di colpi gli aiuto-sensei...Pensa che a uno...Si, insomma, gli ha usato contro la tecnica delle sessantaquattro chiusure...La conosci? Ah sì, poi ho un compagno che ha solo 7 anni, mentre uno ha la pelle nera. Io vivo nel villaggio della Foglia, perciò...Beh, non ho idea di cosa sia Castelvania. Ti va di dirmi cos'è?


    Aspettai una risposta del cucciolo. L'istinto mi suggeriva di seguire Kyosuke per controllare che non gli succedesse nulla di male, mentre la testa mi intimò di non muovermi.



     
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    Ko ascoltò con interesse il racconto di Ryu.

    Perché il vostro sensei ha colpito i suoi colleghi? Non conosco la tecnica di cui parli, come funziona? Allora anche voi accettate i cuccioli in classe. A me hanno fatto storie quando ho frequentato il corso genin, dicevano che ero piccolo... ah si, poi ero un drago... perché i draghi non posso diventare ninja?

    Commentò fissando l’Akimichi con i suoi occhi verde smeraldo.

    Castelvania è un luogo particolare. Io ho conosciuto lì la ragazza ninja, quando sono stato evocato da lei. A dire il vero pensava di aver evocato mio cugino... all’inizio non siamo andati subito d’accordo... ma poi lei ha salvato un cucciolo di drago d’ombra e...


    Si fermò di scatto

    Ma tu volevi sapere di Castelvania, vero? E’ un posto strano. C’è un castello circondato dalla notte perenne. La stessa foresta è magica. Per voi umani forse è difficile crederlo. Vivono creature che è raro trovare nei territori dell’Accademia. Mia mamma mi ha raccontato che il castello è abitato dal signore di Castelvania e il castello è vivo, si, si, risponde ai comandi del suo signore e anche dei suoi parenti. Ci sono tantissime stanze, ma ci si può perdere dentro e nessuno entra nel castello se non è invitato. Non molto distante dal castello c’è un paese abitato da umani, con locali che dovresti visitare. La foresta invece è pericolosa, meglio non andarci se non c’è un guardiano di Castelvania o qualcuno che la conosca bene. Poi non so molto altro. Mio cugino conosce qualcosa di più o anche la ragazza ninja.

    Spiegò il draghetto.
     
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  15. GM Ryu
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    Guardai Ko più volte, perdendomi spesso e volentieri nei suoi bellissimi occhi color smeraldo
    CITAZIONE

    - Perché il vostro sensei ha colpito i suoi colleghi? Non conosco la tecnica di cui parli, come funziona? Allora anche voi accettate i cuccioli in classe. A me hanno fatto storie quando ho frequentato il corso genin, dicevano che ero piccolo... ah si, poi ero un drago... perché i draghi non posso diventare ninja? -


    Mi passai la mano sotto il mento per riflettere sulle domande che mi erano state fatte e risposi sinceramente. Parlare con il piccolo drago risultava essere più semplice e gradevole ogni secondo che passava.

    - Non...Non ho idea del perchè il maestro li abbia colpiti. Forse sì, sì...Forse si era arrabbiato perchè uno si è messo a fumare in classe e l'altra...Beh, si era travestita da uomo...Comunque non ne sono sicuro, anche se penso che sia l'ipotesi più probabile. La tecnica di cui ti ho parlato prima non la conosco bene nemmeno io, ma in sostanza Alexander-Sensei ha immesso del Chakra nelle dita ed ha iniziato a...Colpire dappertutto l'aiuto-maestro ad una velocità impressionante. Cioè, si vedeva...Sì, tutto il Chakra che saltava come...Boh, come pesci fuori dall'acqua... Comunque penso di sì, qui si accettano i cuccioli, o almeno credo. Quel bambino deve essere anche più piccolo di te, sai?
    Però mi spiace che non ti abbiano fatto fare il corso...Cioè, voglio dire, sei un...drago, in fin dei conti, non sembri nemmeno...un drago, ecco. Mi spiego meglio: Parli, voli, sai pensare...Perchè ti avrebbero dovuto fare storie? -


    Ko iniziò poi a rispondere alla mia domanda
    CITAZIONE
    - Castelvania è un luogo particolare. Io ho conosciuto lì la ragazza ninja, quando sono stato evocato da lei. A dire il vero pensava di aver evocato mio cugino... all’inizio non siamo andati subito d’accordo... ma poi lei ha salvato un cucciolo di drago d’ombra e... -

    Fissai il cucciolo di drago. Le sue parole mi avevano confuso e non poco: Era davvero possibile evocare dei draghi?
    CITAZIONE
    - Ma tu volevi sapere di Castelvania, vero? E’ un posto strano. C’è un castello circondato dalla notte perenne. La stessa foresta è magica. Per voi umani forse è difficile crederlo. Vivono creature che è raro trovare nei territori dell’Accademia. Mia mamma mi ha raccontato che il castello è abitato dal signore di Castelvania e il castello è vivo, si, si, risponde ai comandi del suo signore e anche dei suoi parenti. Ci sono tantissime stanze, ma ci si può perdere dentro e nessuno entra nel castello se non è invitato. Non molto distante dal castello c’è un paese abitato da umani, con locali che dovresti visitare. La foresta invece è pericolosa, meglio non andarci se non c’è un guardiano di Castelvania o qualcuno che la conosca bene. Poi non so molto altro. Mio cugino conosce qualcosa di più o anche la ragazza ninja. -



    Mi voltai in direzione del corridoio per l'infermeria per qualche attivo, sperando nel ritorno del mio compagno. Dopo di che tornai nella posizione che avevo assunto poco prima

    - Wow, dev'essere un posto spaventoso! Notte perenne, foresta pericolosa, creature "strane"...Beh, mi hai dato tantissime informazioni, Ko. Quando saremo più grandi, che ne dici di andare a fare un giretto al villaggio di umani lì vicino? Cioè, potremmo...Potremmo scoprire qualche cosa di più, per conto nostro, no? Però, Ko, avrei una domanda da farti prima di andare: Coma ha fatto Shinodari a...A "evocarti"? Cioè, se è una cosa segreta di Castelvania non devi dirmi niente, ma sai...Sono curioso di...Di sapere come evitare un drago come te, ecco -


    Aspettai una risposta e, soprattutto, il ritorno di Kyosuke.
     
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