L'Infermeria dell'Accademia

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    ₪ Infermeria dell'Accademia



    L’infermeria è una struttura dotata delle più moderne attrezzature per il pronto soccorso.
    Si trova all’interno del complesso accademico in una palazzina ad un unico piano, facilmente raggiungibile dalle classi e dalle palestre.

    Si accede da una doppia porta che conduce ad un piccolo atrio quadrato.
    Due porte si trovano sulla parete opposta all’ingresso.
    Una è riservata al personale medico, l’altra conduce alla sala degenza.

    L’area riservata al personale medico consta di una serie di piccole salette con spogliatoi e letti per riposare in caso di turni continuativi.

    La sala degenza è il locale più grande dell’edificio ed è illuminata da ampie vetrate disposte ad intervalli regolari su una delle pareti più lunghe.

    I lettini, disposti con la testata sulla parete, sono separati da comodini.

    Per proteggere la privacy sono state collocate delle tendine.

    Una porta sul lato della sala conduce ad un corridoio di collegamento con la sala operatoria, per i casi più gravi che non possono essere trasportati negli ospedali dei loro villaggi, e per i bagni.

    Sulla parete di fondo una porta con una serratura, apribile immettendo una piccola quantità di chakra curativo, permette l’accesso allo studio medico.

    Qui si trovano gli schedari dei pazienti e i kit medici, oltre ad una scrivania con una comoda poltrona da un lato e due sedie dall’altro.

    Inoltre lo studio medico è dotato di un bagno privato.

    In infermeria sono sempre presenti un ninja medico e una coppia di infermieri.

     
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    L’infermeria quel giorno era deserta.
    Una benedizione per certi aspetti.

    Shinodari restò in silenzio per tutto il tragitto, conducendo il ragazzo fino alla sala degenza.
    Qui l’unica presenza che trovarono fu un’infermiera che stava svolgendo il suo turno di lavoro.


    -Se fosse possibile gradirei, a meno di un’emergenza, poter restare da soli.-

    Chiese educatamente la kunoichi rivolta alla collega, mostrando il suo tesserino di riconoscimento.

    Una volta che l’infermiera ebbe lasciato la stanza, Shinodari si sedette su un lettino usandolo come sedia, invitando Kyosuke ad accomodarsi su quello adiacente in modo da poterlo guardare in faccia.


    -Per il momento nessuno dovrebbe disturbarci. Te la senti di parlare con me? Quello che mi dirai resterà strettamente confidenziale, non lo rivelerò a nessuno. Sono un ninja, ma sono anche un medico e quindi ho giurato di mantenere il segreto sulle informazioni che mi danno i miei pazienti.-

    Esordì, mantenendo un’espressione tranquilla.

    Il tono di voce era pacato.


    -Inoltre vorrei poter esaminare il contenuto di quella pillola. Non ha l’aria di un medicinale. Scusami, ma tendo a preoccuparmi della salute altrui.-


    Ammise.

     
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  3. Kyosuke Kuni
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    Durante tutto il tragitto che portava all'infermeria mi chiesi come avevo fatto a cacciarmi ad una simile posizione. Forse la tensione e il mal di testa che ormai era passato.
    Ora dovevo semplicemente cercare di non far capire a Shinodari le mie intenzioni. Oppure si? Dopotutto il destino mi aveva messo a disposizione questo strumento. Avrei potuto usare quella kunoichi per sbarazzarmi di quel maledetto di mio padre. Una grande rabbia nei suoi confronti mi stava nascendo dentro e continuava a crescere con il passare del tempo. Lui mi aveva sempre sfruttato, picchiato, ferito. Aveva fatto soffrire sua figlia e mi aveva minacciato più volte di costringere anche lei a prendere i veleni che ogni giorno mi propinava. Un giorno lo avrei ucciso, eccome se lo avrei ucciso, ma era ancora troppo presto non potevo permettermi di esprimere quest'idea altrimenti lui mi avrebbe scoperto. Finalmente avevo un'altro valido motivo per diventare uno shinobi. Diventare più forte per ucciderlo. Non solo lui ma tutti. Si. Avrei ucciso tutti.
    La rabbia mi stava dominando e la sete di sangue tipica dei Kuni si faceva sempre più acuta. Non avevo mai provato delle sensazioni del genere. Forse era la frustazione per ciò che mi stava per capitare. Ma una vocina dentro di me mi disse di rimanere calmo che per la vendetta c'era tempo, dovevo solo sembrare calmo e tranquillo.
    All'esterno dovevo essere una roccia, all'interno una tempesta.
    Avrei sfruttato la situazione dicendo alla kunoichi le informazioni giuste perché si preoccupasse della mia salute. La cosa più importante era quella di sembrare riluttante, non dovevo farmi scoprire.

    Entrammo nell'infermeria e lei congedò la cameriera. Per tutto quel tempo la mia faccia aveva avuto un'espressione trasfigurata dalla rabbia ma ora era tornata la classica espressione calma e preoccupata di sempre. Delle parole rieccheggiarno nella mia mente:

    Simulator ac dissimulator

    Parole che non avevo mai sentito tuttavia mi sembrava di intuire il loro significato.

    La ragazza si sedette su un lettino e io mi accomodai, dietro suo invito, su quello affianco.

    -Per il momento nessuno dovrebbe disturbarci. Te la senti di parlare con me? Quello che mi dirai resterà strettamente confidenziale, non lo rivelerò a nessuno. Sono un ninja, ma sono anche un medico e quindi ho giurato di mantenere il segreto sulle informazioni che mi danno i miei pazienti.
    Inoltre vorrei poter esaminare il contenuto di quella pillola. Non ha l’aria di un medicinale. Scusami, ma tendo a preoccuparmi della salute altrui.-


    Assunsi un'espressione pensierosa. Cosa dire? Cosa tacere?
    Dopo qualche istante mi decisi a parlare.

    Quella pillola è una sorta di medicinale.
    Mi hanno detto che devo prenderla ogni giorno altrimenti potrei avere una crisi com'è successo oggi. Mi sentivo strano. Come se non potessi muovermi agevolmente e vedevo delle cose strane, con colori diversi e innaturali inoltre avevo delle difficoltà a parlare correttamente. Mi sembrava come di essere in un altro mondo e avevo anche un forte mal di testa.


    Dopo averle descritto i sintomi, anche se avevo taciuto sulla vera causa, le diedi la pillola per fargliela esaminare. In questo modo avrei potuto guadagnare delle informazioni sulle armi del nemico e avrei saputo come combatterlo.

    Ecco qui. Questa è la mia medicina.

    Le dissi quando le diedi la pillola.

     
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    Kyosuke sembrò fin troppo collaborativo.
    La ragazza pensava che sarebbe stato riluttante non solo a parlare, ma anche a consegnarle la pillola.
    E invece...

    CITAZIONE
    Quella pillola è una sorta di medicinale.
    Mi hanno detto che devo prenderla ogni giorno altrimenti potrei avere una crisi com'è successo oggi. Mi sentivo strano. Come se non potessi muovermi agevolmente e vedevo delle cose strane, con colori diversi e innaturali inoltre avevo delle difficoltà a parlare correttamente. Mi sembrava come di essere in un altro mondo e avevo anche un forte mal di testa.

    Le spiegò il ragazzo.

    Sentendo i sintomi Shinodari assunse un’espressione seria.

    Se quello che le stava descrivendo era vero, quel medicinale era una droga.
    Che tipo di patologia aveva il Kuni per essere obbligato a drogarsi?


    -Mi potresti per cortesia spiegare il tipo di crisi a cui saresti soggetto senza quel medicinale?-

    Domandò.

    Era un affare serio.
    Doveva analizzare la composizione di quel medicinale.

    Prese la pillola.


    -Aspettami qui. Non ci impiegherò molto.-

    Disse la ragazza uscendo dalla sala per dirigersi verso il laboratorio all’interno della struttura.

    I risultati che ottenne la lasciarono pensierosa.

    La metà della composizione era un agente legante, per creare l’agglomerato, composto da sostanze commestibile, anche se a lungo andare avrebbe potuto arrecare qualche effetto indesiderato.
    I tranquillanti non erano una sorpresa, se lo scopo del medicinale era di bloccare la crisi, doveva per forza avere una componente sedante.
    Quello che l’allarmò fu il resto dei componenti: un mix di qualche tipo di droghe pesanti, allucinogeni, acidi e veleni, questi ultimi con un dosaggio leggero.
    Purtroppo non si intendeva molto dei veleni e per avere altre informazioni avrebbe dovuto documentarsi.
    Per ora aveva a disposizione risultati incompleti.
    Non aveva tempo per fare un analisi più approfondita.

    Tornò nella sala con un’espressione sempre più preoccupata.
    Indossava un camice.

    Si sedette accanto a Kyosuke.


    -Ascolta vorrei farti dei prelievi di sangue per avere un quadro completo della tua patologia. I risultati li avremo tra qualche giorno.-

    Chiese, mentre preparava l’occorrente per le analisi.

    Per ora preferiva non usare il chakra medico.
     
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  5. Kyosuke Kuni
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    A quanto pare la storiella non l'aveva convinta. Dannazione!
    Dovevo pensare a qualcos'altro. Ucciderla? No avrebbero sospettato subito di me e poi non ero certo di averne le capacità. Non che in quel momento uccidere fosse per me un problema ma non ero ancora uno shinobi abbastanza esperto per attaccare un vero ninja senza un piano.
    Inoltre dalla domanda che gli aveva fatto la ragazza aveva capito che quella che aveva avuto oggi non era la crisi ma erano gli effetti del medicinale.


    -Mi potresti per cortesia spiegare il tipo di crisi a cui saresti soggetto senza quel medicinale?-

    Se lo sapessi non mi lasceresti più andare, sibilò una voce nella mia testa, quella voce che mi spingeva a comportarmi in un modo molto diverso dal mio solito. Senza contare che il mio io cosciente non sapeva rispondere alla domanda di Shinodari.

    Non lo so con esattezza. Non è mai successo. Mio padre si è sempre premurato che io prendessi la mia medicina.

    E si è premurato di tante altre cose.
    Pochi secondi dopo la mia risposta la ragazza prese la pillola e si diresse verso il laboratorio. Mi alzai cercando di non farmi sentire. Dopo tutti quegli anni passati a subire gli effetti di quelle droghe sapevo qualcosa sui medicinali anche se la mia conoscenza non era certo quella di un medico.
    Guardai nei vari sportelli senza aprirli o toccarli e notai varie scatole e vari nomi che avevo già visto e sentito nei laboratori sotterranei di casa mia. A quanto pare il mio vecchio era ben fornito. Chissà se era l'accademia stessa a passargli i medicinali, volente o nolente.

    Sentii un rumore nell'altra stanza e mi sedetti nuovamente dove mi trovavo. Fortunatamente il mio corpo aveva lasciato un segno sul lettino così non ebbi difficoltà a tornare nella posizione di prima. Non sapevo perché avessi così timore di quella situazione, così come non capivo perché mi ero alzato. Quella parte di me che era sempre restata sopita fino a quel giorno voleva guardare, scoprire, conoscere. Perché chiunque era un potenziale nemico e ogni cosa un arma per ferirmi. Tutti erano d'accordo. Tutti sapevano tutto di me. E mandarmi ai corsi genin era solo una manovra per farmi venire in questa infermeria. Mi resi conto che in realtà Shinodari voleva sfruttarmi. Anche se non sapevo per quale fine e come potessi esserle utile.
    In effetti nulla di quello che pensavo o facevo in quel momento aveva senso. Il sentimento che più mi dominava era la paura che aveva sorpassato quella rabbia che provavo poco prima.
    Shinodari tornò. Indossava un camice. A quanto pare la cosa era seria. E se era seria questo voleva dire solo una cosa: aveva scoperto cos'era quel tonico. Fortunatamente sembrava più interessata a quella stupida patologia che mi ero inventato che su quella droga. Fortunatamente.


    -Ascolta vorrei farti dei prelievi di sangue per avere un quadro completo della tua patologia. I risultati li avremo tra qualche giorno.-


    Alzai le spalle come se la cosa non mi importasse. Non capivo perché ma sapevo che con quelle analisi lei non avrebbe scoperto proprio nulla.

    Fai pure. Non ho paura degli aghi. Ho subito di peggio.


    Non sapevo il perché dell'ultima aggiunta. Era uscita in modo irrazionale, non controllato.
    Il che, in quel frangente, significava che a parlare era stato il mio vero io che, paradossalmente, potevo essere solo se assumevo quel farmaco.
     
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    Cercare di ingannare qualcuno più esperto di te è quanto di più sciocco si possa fare.
    Shinodari si rese conto che Kyosuke le stesse nascondendo qualcosa, ma decise di non forzarlo a parlare.

    Quando tornò il ragazzo sembrò collaborare nel terminare le analisi.
    La kunoichi prelevò alcune fialette di sangue dal braccio dello shinobi.


    -Vedi di stare disteso per alcuni minuti. Giusto una precauzione. Preferirei non riportati in braccio a mensa.-

    Disse, etichettando le fialette con il nome del Kuni e disponendole nell’apposito contenitore.

    I guanti sterili e la siringa li aveva precedentemente gettati nell’apposito contenitore per i rifiuti a rischio.

    Si allontanò giusto il tempo per consegnare le fialette di sangue in laboratorio, solo che invece di restare da solo Kyosuke si ritrovò l’infermiera a fargli compagnia.

    Quando ritornò non indossava più camice, il volto sembrava sereno, ma il ragazzo non poteva sapere che Shinodari stesse riflettendo su alcune informazioni, che sia perché l’aveva voluto sia perché era stata una cosa istintiva, si era lasciato sfuggire.


    -Se te la senti raggiungiamo il tuo compagno Akimichi e Ko. Mangiare qualcosa di nutriente non può farti che bene.-

    Osservò con un tono di voce gentile.
     
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  7. Kyosuke Kuni
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    Mi distesi sul lettino. Shinodari stava andando a consegnare le fialette in laboratorio e io era guardato a vista da un'infermiera. Così non potevo muovermi. Dannazione! Rimasi disteso per alcuni minuti pensando a come fare per liberarmi di quella presenza che stava infastidendomi quando mi accorsi che stavo cominciando ad avere fame. Anche se quella mattina avevo mangiato molto stavo cominciando a sentire un languore.
    Poco dopo Shinodari tornò e gli chiese se voleva tornare dall'Akimichi e dal draghetto.
    Il tono era gentile ma in quel momento ero convinto che lei volesse solo tenermi sott'occhio ed ero certo che se avessi replicato avrebbe trovato una scusa per costringermi ad andare con lei nella sala mensa. Stavo infilandomi sempre più a fondo e questa catena di eventi indipendenti dalla mia volontà.
    Probabilmente un osservatore esterno avrebbe potuto capire meglio di me quella sequenza di eventi e li avrebbe potuti giudicare con maggiore oggettività. Per me invece quegli eventi avevano un solo significato: un complotto per danneggiarmi. Non sapevo come, non sapevo perché.
    L'unica cosa di cui ero certo era che questo complotto esisteva. Ma non sapevo chi ne era l'organizzatore.
    Per il momento decisi di assecondare il loro piano, cercando ogni minimo spiraglio per sfuggire a quella rete.


    Va bene, andiamo pure. Mi sta venendo una certa fame, dopotutto.
     
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    Ledah essendo un medico potè accedere all'infermieria ed affiancare Natsume Uzumaki, il poco assennato studente che aveva involotariamente fatto svenire.
    L'otese lo aveva steso su un letto ed aveva tirato le tende, dicendo al medico di turno ed alla coppia di graziose infermiere che si sarebbe occupato lui del ragazzino di Konoha.

    Lo studente non sembrava possedere una gran fibra e mentre giaceva svenuto accarezzato dalla luce proveniente dalle grandi vetrate, il Chunin ne osservò i lineamenti tondi ed infantili, cercando di memorizzare la sua faccia, così da riconoscerne il cadavere semmai gli capitasse tra le mani.
    Quando si fosse svegliato, Natsuki avrebbe trovato accanto a se' il volto assente dell'otese che gli avrebbe chiesto assente:

    "Bentornato tra noi."

    L'otese aveva in mano un piatto di riso tipico di Oto con un trito di funghi ed altre strane varietà di vegetali del Bosco dei Sussurri.
    Prendendone un'altra cucchiaiata indicò al foglioso un vassoio con un piccolo pranzo, un paio di tramezzini al prosciutto cotto ammorbiditi col formaggio ed una carraffa d'acqua con due bicchieri in vetro, dicendogli assente:

    "Dopo il riposo avrai bisogno di mettere qualcosa nello stomaco per recuperare le forze."

    CITAZIONE
    OT/Continua da QUI./OT

     
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  9. TheNineTailedFox
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    Natsumi si sveglio dopo qualche ora . Al suo risveglio vide un'uomo , lo stesso di prima , colui che l'aveva messo k.o. L'uomo era seduto affianco a lui con un'espressione alquanto vacqua .

    CITAZIONE
    "Bentornato tra noi."

    ,Disse l'otese. Natsume gli sorrise per la prima volta , capì che quest'uomo era in grado di aiutarlo. Il suo comportamento e causa solo della sua tristezza , la sua sfacciataggine, la sua foga ... tuttoquanto .

    Grazie , chiunque tu sia ... Appena dopo l'otese gli diede da mangiare. Natsume aveva una fame da lupi , in quel momento si sarebbe divorato anche un cinghiale. L'otese non fece tempo a finire la frase che il povero ragazzino prese il cibo ed iniziò a divorarlo.
     
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    Ledah prese un'altra cucchiaiata di riso mentre il ragazzino si strafogava, dicendo assente:

    "Di nulla, chiamami pure Ledah, sono un medico di Oto."

    S'infilò diverse cucchiate di riso in bocca con una certa voracità prima di versarsi un bicchiere d'acqua dicendo allo studente:

    "Attento a non strozzarti e tirati su mentre mangi, non è bene cominciare la digestione standosene sdraiati"

    Ledah concluse poi il piatto di riso poggiandolo sopra ad altri due identici, incredibile come riuscisse a restare così secco ingurgitando tali quantità di cibo, con lo sguardo vacuo piantato in quello del ragazzo gli disse poi privo di tono e d'emozione:

    "Ho consumato diverso tempo ed energie per salvarti da un bullo, medicarti, difendermi, soccorrerti di nuovo portandoti qui e procurandomi del cibo per ingannare l'attesa e recuperare qualche energia, adesso dimmi...credi che io le abbia sprecate?"

    Dopo una risposta proseguì:

    "Vedi, ogni ninja è come un seme che atraverso unc erto tipo di cure può crescere e svilupparsi, diventando in futuro un utile pianta, puoi essere una patata, una pianta di pomodoro o di granoturco, ma se muori prima del tempo, la terra che hai occupato, l'acqua e le sostanze nutritive che hai assorbito e le cure che hai voluto, saranno andate sprecate."

    Ledah bevve un'altro bicchiere d'acqua prima di continuare:

    "Adessos ei un seme che stà emttendo le prime radici e che stà timidamente uscendo sopra la terra, ma al contrario di una pianta, hai la capacità di badare a te stesso, nel bene o nel male, procurando una perdita o un guadagno al tuo villaggio ed all'Accademia in generale.
    Adesso mi chiedo soltanto se sia tu ad essere incline all'autodistruzione oppure se il difetto sia nell'istruzione di base ricevuta nel tuo villaggio, perchè sia chiaro, uno studente lo preferisco vivo e pronto a migliorare piuttosto che pronto a gettarsi stupidamente tra le braccia della morte, sei debole ed avventato ed a mala pena sai difenderti, di questo dovresti esserne conscio."


    Altro bicchiere d'acqua:

    "A tee la scelta di migliorarti e quindi sfruttare al meglio gli insegnamenti che ti arrivano per affinare l'arte di restare vivo, oppure se approfittarne per tirarti indietro ora che puoi, ora come ora, direi che la carriera di ninja non faccia per te, decidi tu pertanto se vuoi andare avanti, in teoria la volontà non dovrebbe mancarti.
    Aesso se eprmetti, vado a restituire parte dell'acqua bevuta mentre eri svenuto."


    Detto questo, si alzò e lo lasciò a riflettere per un po', non ntendeva proporsi come Sensei, anche se nel caso in cui glielo avesse chiesto avrebbe potuto decidere d'accettare, solo non gli andava l'idea d'aver perso tempo per uno che era pronto a gettarsi sulla luce come una stupida falena, visto che lo aveva curato e tutto il resto, tanto valeva cercare di aprirgli un po' la testa sulla sua condizione, magari gli sarebbe stato utile e sarebbe sopravvissuto un po' più a lungo.
    Con le parole o con le azioni, un medico mirava ad allungare la vita dei suoi pazienti ed a prevenire più mali possibile, percui si poteva dire che stesse facendo opera di prevenzione nell'interesse della vita di un paziente, senza contare che come Chunin, credeva che un caposquadra dovesse guardare all'interesse dell'Accademia ed anche se non era in missione, bisognava valutare il valore di uno studente volenteroso ma incauto con quello di un cadavere da esperimenti.
    Per morire aveva sempre tempo, percui era meglio provare a farne un buon ninja, magari il suo cadavere avrebbe assunto maggior valore più avanti, questa in soldoni era la razionale ed al contempo grottesca logica dell'otese mentre svuotava la vescica dall'urina.
    Rientrò pochi minuti dopo chiedendosi a quali conclusioni fosse giunto Natsume Uzumaki.
     
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  11. TheNineTailedFox
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    Natsume mentre divorava quelle delizie di Oto , ascoltava tutto quello che diceva Ledah. Appena l'Otese fini di parlare lo lasciò riflettere. Natsume rimase in silenzio, ed al ritorno dell'Otese strinse i pugni e disse:

    Non la deluderò sensei !!.Natsume rispose così grazie alla sicurezza che il freddo Ledah gli aveva comunque trasmesso. Il ragazzino si alzò di scatto e con tono deciso disse a Ledah sorridendo:

    Bene quando si inizia ?, perchè io sto morendo dalla voglia di imparare, e come ha detto lei, lei non mi ha salvato per nulla, deve addestrarmi per farmi diventare un'ottimo Ninja. Troppi sensei mi hanno detto di no, ma non me lo farò dire anche questa volta, non mi interessa quello che pensa ,LEI DIVERRà IL MIO MAESTRO, COSTI QUEL CHE COSTI !!...Finita la frase,Natsume attendeva la risposta del suo ormai "Sensei".
     
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    Se Ledah non fosse stato bloccato dalla Maschera, si sarebbe sorpreso del cambiamento nato nel ragazzino ad opera delle sue parole, forse era un lunatico o forse aveva capito, ancora non riusciva ad inquadrarlo bene, sotto la sua pressione gli rispose privo d'emozione:

    "Va' bene, t'impartirò qualche lezione in modo che tu possa sopravvivere un po' più a lungo, prima d'allenare il tuo corpo, dovremo però rivedere la tua testa."

    Non che fosse questa la finalità dell'otese, ma alla fine non aveva troppi problemi a mettere un po' di sale in zucca ad un'allievo, magari avrebbe avuto qualche ricompensa dall'Accademia più avanti e gli avrebbe fatto comodo avere un'allievo alla foglia, anche se in teoria le basi avrebbero già dovuto fornirgliele, avrebbe accettato.
    Che poi degli altri Sensei glia vessero detto di no dipendeva forse dal fatto che o erano incapaci d'insegnare oppure che il ragazzino poteva essere il più stupido degli allievi, ma alla fine, a qualcuno doveva pur toccare, così Ledah si accommiatò dal ragazzino dicendogli:

    "Adesso ho un'affare da sbrigare, tra non molto riceverai una lettera e ti sarà comunicato il luogo dove provvederò a farti recuperare il tempo perduto."

    Il tempo che si era preso poteva tornare utile in futuro per poter trovare un buon modo di sfruttare lo studente, non sempre si può aspettare che il fiore germogli e si poteva provare a cavarne qualcosa d'immediato per il Sensei senza che l'allievo s'accorgesse di venire sfruttato.
    Con questi pensieri, il Chunin guadagnò l'uscita dall'infermeria.
     
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  13. TheNineTailedFox
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    Il ragazzo vide uscire il suo sensei dall'infermeria.

    CODICE
    "Adesso ho un'affare da sbrigare, tra non molto riceverai una lettera e ti sarà comunicato il luogo dove provvederò a farti recuperare il tempo perduto."


    Chissà cosa aveva da fare di cosi importante l'Otese... ad ogni modo Natsume non aspettò un solo minuto per rialzarsi dal letto e mettersi in marcia. Prese i suoi vestiti e si incammino verso casa sua. Era curioso di che tipo di allenamento gli avesse proposto o imposto l'Otese. Giacchè provenga da Oto non è una bella cosa, gli Otesi sono durissimi nei loro allenamenti. Il ragazzo poteva solo ringraziare dio che avesse casualmente trovato un sensei Otese, cosìcchè il ragazzo cresca più sano e forte con un allenamento più duro della norma.

    §Chissà cosa dovrà fare Mr.Magrolino .... e poi sono impaziente di iniziare... voglio proprio vedere che faccia farà quando i suoi addestramenti non mi stancheranno minimamente...§

    Il ragazzo sogghigno convinto che gli allenamenti dell'Otese non siano alla sua altezza, bastava vedere la taglia di quell'uomo che cosa poteva fare di veramente difficile ?...

    Edited by TheNineTailedFox - 14/12/2008, 20:03
     
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    Accademia


    Heheheh Shunsui sorrise vedendo che il ragazzo di Konoha stava cercando di mascherare quel po' di rimorso che gli era nato.Puoi dirlo ben forte che se la sono cercata! Dico bene Matara?disse allegro al suo aggressore. Quello farfugliò qualcosa, un misto tra un 'va a quel paese' ed un gemito di dolore.Sei pure poco riconoscente eh? Pare che tutti i difetti li abbiano concentrati negli Otesi! HahahahMa Matara non rispose più, chiudendosi nel silenzio per non dover ringraziare le persone che lo avevano appena pestato!Massì Shin non ti preoccupare, ci sono passato milioni di volte ormai! Ascolta: questa è una scuola dove si allenano ninja! La competizione ci spinge a migliorare sempre di più, e questo non può che far piacere agli istruttori. Chiaramente non ci dobbiamo ammazzare: 1) perchè non si fa; 2) perchè l'Accademia potrebbe perdere un potenziale ninja eccezionale o comunque una pedina. Per questo ci faranno la ramanzina ma, fidati, andrà tutto bene! Così dicendo, Shunsui condusse i due ragazzi attraverso i corridoi dell'edificio, sotto lo sguardo incuriosito degli altri ragazzi. Matara pesava non poco sulla sua spalla e vessava in condizioni non proprio felici, ma al ragazzo di Suna non importava di essere visto e mise su la faccia più neutra che poteva fare.
    L'infermeria non era molto distante. Locata al pian terreno di una palazzina ad un solo piano,era raggiungibile in poco meno di cinque minuti. Shunsui spinse le doppie porte della struttura, entrando quindi in un quadri portico. Aggiustando la presa che aveva su Matara, che continuamente tendeva a scivolare a terra, disse:Ok ci siamo! Dobbiamo solo arrivare a quelle porte là in fondo, quella a destra!Disse con un po' di sforzo, indicando due porte di legno all'altra parte della stanza. Cercando di fare il più piano possibile, il gruppetto entrò nella sala delle degenze: un luogo ampio e luminoso, dove svariati lettini erano disposti, ognuno con la sua tendina per garantire la privacy. Allora Shin, ora lo poggiamo da qualche parte e avvisiamo una delle infermiere. L'unica cosa se vedi una donna cicciottella con un vestito viola, avvertimi perchè dobbiamo scappar...Mmmmmmm......L'altra voce veniva esattamente dalle spalle del ragazzo, ed apparteneva ad una grossa signora corporatura in camice bianco. Chiaramente il Sunese riconobbe la voce e sbiancò leggermente, ammesso fosse possibile con una carnagione pallida come la sua. Cercando di cancellare l'espressione di terrore sul suo volto, Shunsui si girò di scatto e disse:Dottor Kyaka, ma che bello vederla! Ah...ha cambiato camice, il bianco le dona!Shunsui Jiro Abara sbaglio o mi hai chiamato cicciottella!Ma no dottore si sbaglia! Al massimo avrò detto che le forme curve le donano, ma quella parola non ha mai toccato le mie labbra!Il volto della donna, che era evidente essere di natura molto buona, era contratto in un'espressione di rabbia e sfinimento, come di una persona sull'orlo di una crisi di nervi!E chi è qul ragazzo mezzo morto che mi hai portato questa volta?Ha lui...bhe lui è...un amico che ci ha attaccato nel bosco e che ho dovuto rimettere in riga...una cosa amichevole...sa son ragazzi..Forse Shin non lo sapeva, ma Shunsui non dava del lei o del voi a nessuna persona, nemmeno a Hoshikuzu Chikuma....chiaramente quella donna doveva essere un'eccezione!! Il dottor Kyaka, donna di 56 anni, rinomato medico e persona affabile, non ce la fece più a trattenersi e partì con la ramanzina:MA SI PUO' SAPERE COSA TI DICE IL CERVELLO!? QUESTA E' LA QUINTA VOLTA IN 3 MESI!!! HO CONSUMATO PIU' MEDICINALI PER COLPA TUA CHE PER CURARE TUTTI GLI STUDENTI DELL'ANNO SCORSOVabè ora stiamo leggermente esagerando...Zitto! Quante volte ti ho detto che che non mi devi interrompere quando parlo? Mettiti in quell'angolo e stai zitto!Ah si è contenuta questa volta...voleva fare una battuta, ma visto il volto severo di lei si defilò immediatamente, lasciando Shin da solo con la donna. Il dottor Kara diede un rapido comando ad un'infermiera perchè prendesse in custodia il ragazzo. Poi squadrò Shin dalla testa ad i piedi, lo afferrò per un braccio e lo costrinse a sedersi su un lettino. Senza che il ragazzo della Foglia le dicesse nulla, gli infilò una pasticca
    Tonico di Ripristino Medio [Tonico]
    Ingerendo questo farmaco il ninja ripristina la vitalità di una ferita mediograve.
    Dose Massima: 2 al giorno

    Tipo: Supporto-Supporto
    Dimensione: Minuscola
    Quantità: 1
    (Potenza: 1 | Durezza: 1 | Crediti: 60)
    in bocca e gli disse:Ti fa male qualcosa? Sei a posto? Dopo la risposta del ragazzo, lei avrebbe continuato:Innanzi tutto come ti chiami ragazzo? Non so come tu sia finito in compagnia di quell'attaccabrighe di Shunsui, ma stagli alla larga!!! Quel delinquente!!! Ma cos'è successo?

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    Shin fu rincuorato dalle parole di Shunsui, in fin dei conti il compagno aveva ragione. Ci si poteva aspettare qualche incidente se si allenava la gente a diventare delle armi dopo tutto. Faticando non poco i due giunsero alle soglie dell'infermeria senza problemi. Agli studenti che incontrarono lungo il tragitto il foglioso elargì sorrisetti divertiti, un po' per rassicurare ed un po' perché in effetti la situazione lo divertiva. Per essere un novellino non si faceva mancare nulla. A cosa tocca ora?
    Molto cautamente, lo strano terzetto entrò nel reparto degenti. L'ambiente era luminoso e l'aria profumava di detergente alla lavanda, lo si poteva considerare accogliente, in fin dei conti era un luogo di sollievo dalle sofferenze. Nessuno in vista ad una prima occhiata, nonostante alcune tendine fossero chiuse e potessero nascondere pazienti o personale. Shunsui era visibilmente teso ed iniziò a descrivergli una persona che desiderava evidentemente evitare vivamente. Quasi che le parole del ninja della Sabbia possedessero il dono di plasmare la realtà, prima ancora che finisse di parlare una figura con tutti i tratti dipinti dal sunese comparve dal nulla, o almeno così parve al ragazzo di Konoha, alle sue spalle. Avrebbe voluto in qualche modo mettere in guardia il compagno, che ormai considerava un amico - combattere insieme rientrava tra gli eventi che forgiano solidi sodalizi dentro la testa di Shin - ma tutto ciò che uscì dalla sua bocca fu un patetico Ehm... Il surreale scambio di battute che seguì fra i due lo confuse, per quanto conoscesse Shunsui da poco non credeva che potesse aver tanto timore di una persona. O almeno non al punto da battere in ritirata come fece poco dopo, lasciandolo tra le fauci della dottoressa. Preoccupato, ma incapace di reagire, Shin si lasciò strattonare per l'infermeria, ritrovandosi non sapeva bene come seduto su un alto lettino e con un medicinale in bocca. Dopo aver deglutito forzatamente, prese coraggio e rispose alle domande che la donna gli rivolgeva. N-no sto bene. seppur senza la solita sicurezza, il giovane aspirante shinobi riacquistò il controllo di sé. Il braccio e la gamba contusi nello scontro avevano smesso di dolergli quasi all'istante, quindi omise di parlarne per evitare chi sa quali spaventosi trattamenti medici Mi chiamo Shin Kinryu, di Konoha, piacere di conoscerla. Detto ciò chinò il capo lievemente in segno di deferenza. Per quanto riguarda Shunsui diciamo che gli sono - letteralmente - inciampato addosso in palestra. Ma è stato gentile con me, mi ha mostrato come funziona qui. Sa, sono nuovo. A quel punto sollevò leggermente il viso mostrando un'espressione docile ed innocente. E poi due brutti ceffi ci hanno attaccato non so per quale motivo... In realtà so benissimo il perché, ma sarà meglio ometterlo per non mettere ulteriormente nei guai Shunsui ...e noi siamo stati costretti a difenderci! abbassò lo sguardo come se provasse vergogna per le sue azioni, in realtà l'unica cosa di cui si vergognava era quella recita per rabbonire la dottoressa, come se lui fosse un ragazzino indifeso bisognoso della sua protezione, o per lo meno della sua comprensione. In qualche modo ce la siamo cavata, ma è stato terribile. Stava volutamente esagerando per dare pathos alla narrazione e, anche se non se la sentiva di fingere un singhiozzo, si prese la testa tra le mani. Per quanto lo scontro appena concluso fosse stato duro, alla fine Shin si era sopreso a divertirsi. Giunti al climax, sperando di aver addolcito la burbera dottoressa, il ragazzo decise di interrogarla finalmente sul suo nuovo amico. Ma cosa ha fatto di così terribile Shunsui? Come le dicevo prima io lo conosco solamente da qualche ora, vorrei saperne di più, giusto per stare tranquillo sa?
     
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