La Piazza Centrale[Ambientazione]

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  1. Ryuwhan
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    Protesi comunicative.




    Sono passati alcuni minuti dal teatrino alle mura del letamaio, ma nel frattempo Ryuwhan non ha proferito parola. Si è guardato attorno con attenzione, osservando più muri e pavimenti di quelli che normalmente si guarderebbero in un posto conosciuto, quasi come se fosse un turista molto attento.
    Ora i due sono arrivati in quella che le normali comparse chiamano "Piazza". Questa Piazza sembra sia stata oggetto di un "attentato" durante uno dei periodi in cui il senzatetto era lontano dal Letamaio. Gli effetti sul territorio circostante sono abbastanza palesi, sebbene la nostra visuale si soffermi più che altro sul senzatetto e poco ci importa delle apparenze esterne, così come importano poco al bambino stesso.

    Si ferma, come se avesse avuto un'improvvisa illuminazione, ma invece si volta verso il grigio perla e vi si rivolge con una stringa; questa volta però utilizza un foglio sul retro del quale erano applicati quattro simboli, uno per ogni angolo. Semplicemente passandovi il dito sopra, i fogli si colora di un inchiostro nero. Probabilmente non desidera attirare l'attenzione dei passanti con abilità così vistose come delle stringhe di chakra, anche se sappiamo che ha altri metodi per essere più discreto, ma forse ancora la fiducia nel grigio-perla non è abbastanza profonda, oppure semplicemente non ne vede l'utilità al momento:

    «Cerco simboli, segni, scritte, Fuuinjutsu»

    Un attimo di pausa, forse una riflessione su quanto dovesse divulgare, poi riprende:

    «Ho visto una figura che cancellava i miei e riscriveva altri. E' fuggito. Ha cancellato i segni prima di fuggire. Tutti.»

    Non comprendiamo se sia più in pensiero per le comparse sconosciute e potenzialmente pericolose che girano nel Letamaio, oppure si sia semplicemente risentito che questi abbia cancellato i suoi di simboli.
    Terminata la spiegazione di certo comprensiva e priva di sprechi, il bambino continua a guardarsi intorno, forse in cerca della figura intravista in precedenza o di altri simboli, non lo sappiamo per certo.

     
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  2. Yami Kaguya
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    - I -

    Looking for Ghosts





    Potevo dire di essere pronto a molte cose, ma... una piazza devastata, non rientrava fra quelle. Poco ma sicuro.
    Il bambino rabbioso non aveva scritto una sola parola da quando eravamo entrati, e quando mi accorsi che non ero il solo a guardarmi in giro continuamente, devo ammettere che rimasi stupito.
    I segni di devastazione era ovunque, e ovviamente non era possibile fosse stato un disastro naturale in un momento in cui la piazza era poco affollata. I danni erano localizzati e non importava quanto pulissero i muri, gli aloni di quelle che non potevano essere altro che esplosioni, erano ancora lì. E come se fosse un luogo di appestati, la gente sembrava quasi evitare quel posto, da quando in una piazza a quell'ora del giorno così poche persone non solo ci passavano, ma evitavano di passarci per il centro?
    Kiri... era stata attaccata?

    La risposta a quella domanda, avrebbe probabilmente dovuto attendere. Il bambino si era fermato, e di nuovo mi stava parlando a suo modo ma stavolta... con un bizzarro foglio. Forse era il suo modo per "parlare in via confidenziale", ma lo stesso poteva essere decisamente utile quell'affare. Sembrava star cercando.... qualsiasi cosa che potesse anche solo ricordare, un Fuiinjutsu. Il che confermava che la situazione in cui mi ero cacciato poteva essere pericolosa, vista la natura dei Fuiin come arte.
    Di solito se usavi un Fuiin, al 90% volevi evitare qualcosa si scoprisse. Che fosse eliminandolo dal mondo, o eliminando chi ne sapeva qualcosa, dal mondo.
    Tuttavia, ero curioso, e comunque ancora troppo interessato dal comportamento di quel bambino per poter tornare sui miei passi. Quindi, mi abbassai di nuovo col kunai in mano, e scrissi due sole parole, indicando poi il foglio.

    Posso usarlo?

    I motivi della richiesta erano chiari a mio dire, continuare a scrivere per terra oltre a imbrattare le strade di kiri, era una seccatura non da poco. Nel mentre però, il piccolo aveva aggiunto un'altra stringa sul foglio, stavolta più "precisa" riguardo alla natura del suo problema.
    Cercava delle tracce insomma del colpevole, a suo dire appartenente alla cerchia di chi praticava almeno in parte l'arte dei sigilli.
    Tuttavia con quella frase riguardo all'averli cancellati tutti, non aveva affermato lui stesso come non avesse alcuna traccia da seguire?

    Quindi l'hai... visto scrivere i nuovi segni, eppure li ha cancellati subito dopo?

    Un tizio con le idee chiare, non c'era dubbio... ma allo stesso modo, se c'era una cosa chiara, era come quel moccioso non fosse il tipo di bambino che si inventava le bugie. Eravamo lì per affari, e immaginai mi avesse... "reclutato" al volo, perchè immaginava gli fossi utile, come straniero e tutto. Gli altri al cancello d'altronde, si erano rivelati tutti Kiriani.
    Così, con un sospiro mi misi a cercare a mia volta, più per capire che diamine fosse venuto a fare un tizio su una "scena del disastro" simile.
     
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  3. Fujiko M.
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    Simboli

    La piazza circolare devastata dall'esplosione non lasciava adito a dubbi. Esplosioni e più esplosioni avevano colpito il centro della vita commerciale di Kiri. Quello non voleva dire aver messo in crisi la sua economia. Kiri era un villaggio e l'isola poteva contare su molte strutture. Di certo il danno era stato ingente e quello che più aveva scosso i suoi abitanti erano state le numerose perdite in pieno giorno. Quello era stato un vile atto terroristico e come tale doveva esser punito e perseguito. Ma questi erano gli eventi che si stavano susseguendo a Kiri e che avrebbero interessato futuri scenari di altri personaggi.

    Cos'era rimasto in quella piazza? Poco e niente. Rovine e crepe sui principali edifici. Le macerie erano state tolte e quindi lentamente la piazza tornava ad essere agibile. Solo che per paura nessuno osava riposizionare i propri carretti o le singole attività. Anche perchè c'era sfiducia nel ricominciare. Non avevano più niente. Quelli rimasti. Già tanto se potevano tornare dalle proprie famiglie.
    C'era un'atmosfera grigia come il panorama circostante.
    Se qualcosa da trovare era presente in quella piazza di certo non era nascosto. Non aveva senso. Era tutto a portata di mano, o di occhi. Ecco perchè il persistere di quel bambino muto poteva far sì che la pagina si voltasse su di un nuovo capitolo a Kiri.
    In prossimità di alcune detonazioni, a misura di mezzo palmo apparivano delle scritte nere, insignificanti e, cosa più meschina, quasi a stento identificabili perchè si camuffavano nella pietra frastagliata.
    Ma se solo si fosse appreso, o anche scoperto, che quei simboli in origine erano più grandi quali avvenimenti sarebbero accaduti? Quei precisi simboli avevano un significato tutto loro e in qualche strano modo erano legati. Se non altro da colui o coloro che li avevano disegnati.
    Quei stessi simboli si stavano richiudendo come risucchiati.

    Ne erano attivi ancora due in tutta la piazza e trovarli entrambi richiedeva del tempo. Tempo che non sempre si ha a disposizione. Il primo simbolo era proprio in mezzo alla piazza, per terra al centro dell'esplosione più grande; la stessa che aveva causato il maggior numero di vittime.
    Lì era radicato il primo simbolo. Essendo l'esplosione più grande ci stava mettendo più tempo. Si aveva il tempo per trascriverlo, analizzarlo, fermarlo (?), amplificarlo.
    Ma non senza una chiave di lettura. Ricordava una scrittura antica diversa da quella corrente. Ci si poteva andare un po' ad intuito, pur di possedere un quoziente molto sviluppato. Oppure si poteva attendere la sua fine e quindi la sua scomparsa.
    Perchè alla fine sarebbe sparito. Non c'era modo di bloccarlo senza una tecnica inversa a quella utilizzata. E ciò che avrebbe rivelato sarebbe stato un indizio utile a molti; più di tutti ai kiriani, di interessante utilità ai presenti, per nulla soddisfacenti agli utilizzatori.
    Un pezzo d'argilla apparve una volta risucchiato il primo simbolo. Poi si sgretolò sparendo al vento.

    Nel frattempo, lontano da Kiri...

    « Argilla »

    « Niente sigillo? »

    « Niente. Ne rimane ancora uno ma scommetto 1.000 Ryo che non sarà ciò che cerchiamo »

    « Troppo facile. Tu tenta... »

    Il secondo sigillo era su di un muro alla sinistra. Lontano dall'epicentro, verso una casa. Quel simbolo simile al primo sarebbe anche scomparso prima se non fosse stato trovato.
    L'esplosione lì era più piccola e quindi il chakra si andava ad esaurire in fretta. Quello che avrebbe rilasciato per pochi istanti prima di sparire anch'esso era un pezzo di carta bomba.

    Nel frattempo, lontano da Kiri...

    « Neanche detto... »

    « Dilettanti »

    « Ma hanno fatto un bel lavoro »

    « Aspetta di vedere cosa diranno di noi. »

    « Quindi? »

    « Riposiamoci. Ho giusto un po' di sonno »

    « Ci sto! »

    Si potevano ricostruire alcuni avvenimenti se quegli elementi fossero giunti alle persone giuste ma non è dato sapere come un muto e un traditore sotto copertura potessero interagire e avvantaggiare la fazione Kiriana. Probabilmente non sarebbe mai successo. Inoltre di lì a poco altri avvenimenti politici avrebbero interessato la vita di Kiri.



    I Fuuinjutsu hanno durata limitata. Ciò che rappresentano è una parola chiave per il funzionamento dello stesso. Se l'area d'effetto dove viene apposto il Fuuinjutsu è ricoperta di chakra o ne è stata interessata durante un breve periodo lo stesso può essere sfruttato come catalizzatore al fine d'individuare l'origine della stessa.



    Edited by Fujiko M. - 29/2/2012, 00:59
     
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  4. Ryuwhan
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    Scudo Umano.




    La richiesta del grigio-perla viene esaudita, e gli viene consegnato un foglio nuovo, sebbene anche quello leggermente sporco di qualcosa a metà tra fango e catrame. Ryuwhan non comprende il motivo della rinnovata risoluzione a non parlare del grigio-perla, ma la asseconda.
    Non fa in tempo a rispondere alla prima domanda che il suo occhio cade al suolo che entrambi stanno calpestando. Sappiamo che anche il grigio-perla lo deve aver notato, poiché troppo palese è la forma atipica di quel simbolo.

    Subito schizza fuori dall'ipotetico raggio d'azione, e si arrampica su delle macerie per vedere meglio. Lo facciamo anche noi.
    Non c'è dubbio che quello sia qualcosa di appositamente creato e non frutto di un caso.
    Che sia nocivo non è sicuro, ma Ryuwhan non si sofferma su disquisizioni sulla pericolosità, ma sull'analisi del funzionamento per pura curiosità didattica.
    Ad ogni modo, le sue teorie sono state appurate, e qualcuno sta realmente tentando di ricoprire il Letamaio di segni. A che scopo, in che maniera e su ordine di chi ancora non lo sappiamo.
    E' possibile riconoscere il creatore dalle particolarità del tratto? O da residui di chakra lasciati? Forse, ma non siamo sicuri che il senzatetto sia in grado di farlo. L'idea di "Liberarlo" non gli passa neppure per la mente, poiché più interessato alla sua origine che alle conseguenze. Ma invece vorrebbe attivarlo; desiderio autodistruttovo, indubbiamente, ma pur sempre quello della psiche di un bambino.
    Gli lancia un foglio appallottolato:

    «Tu, immetti chakra. O sangue. Non muori.»

    Difficile credere alle parole del senzatetto quando si è di fronte ad un simbolo inconoscibile. Sempre meglio mantenersi alla larga; Ryuwhan lo fa inconsciamente, ecco perché vuole usare il grigio-perla come cavia. In casi estremi potrebbe usare la Liberazione su un grigio-perla "infettato" da un eventuale effetto avverso. Probabilmente anche il grigio-perla aveva pensato ad una soluzione simile, ma è così sprezzante delle conseguenze come lo è il senzatetto? Non possiamo saperlo.
    Un altro motivo potrebbe essere quello che ora sta spingendo il bambino a muoversi dal punto precedentemente occupato e con celerità saltare fra le macerie alla ricerca di un qualche sigillo di supporto che potrebbe lavorare con il primo per acuirne gli effetti, o eliminarli.
    Occupa posizioni sempre sopraelevate, e usa la vista per individuare elementi sospetti; usa forse anche l'udito per carpire eventuali suoni scaturiti da tali segni. Di certo non può eliminare alcuna teoria. Usa anche l'intuito maturato negli anni passati a disegnare lui stesso sulle mura e pavimenti del Letamaio, per decifrare i possibili luoghi più adatti, nascosti o posizionalmente più atti a ricevere/inviare trasmissioni di chakra e simili.

     
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  5. Yami Kaguya
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    - II -

    Gamble With The Arm of Someone Else...
    Or Not.





    Se non altro, il bambino collaborava. Mi passò un foglio sporco, ma vista la similitudine con quello che usava lui, potei sperare non mi stesse prendendo in giro.
    Difatti, non ebbi il tempo di collaudarlo. Il bambino abbassò gli occhi, e seguendolo istintivamente, mi accorsi come nella più classica delle scene comiche... che c'eravamo sopra, a un sigillo di qualche tipo.
    Non ebbi però il tempo di "scrivere parola", che il ragazzino schizzò via talmente in fretta, che finii per imitarlo anche solo nel caso quel sigillo fosse stato da lui riconosciuto come una bomba o con effetti letali in genere. Con un salto all'indietro dunque, mi allontanai di scatto e alla massima velocità dal sigillo, prima di tornare a fissare il mio Piccolo Amico, ovunque fosse.
    Era finito su delle macerie, ed evidentemente da lì la visuale doveva essere migliore perchè dopo qualche secondo, un foglietto appallottolato mi arrivò in testa. Dopo averlo acchiappato al volo sfruttando il rimbalzo, lessi un ordine abbastanza perentorio, e pertanto decisamente sospetto.
    "Non muori" stò paio di... vabbè. Fissai il sigillo, e di nuovo il bambino rabbioso. Le possibilità che volesse usarmi come cavia, erano abbastanza ridotte, dubitavo fosse diventato tanto esperto nei Fuuin collaudandoli con i primi passanti che vedeva per strada.
    D'altro canto però, un bambino rimaneva un bambino, potevo fidarmi di un giudizio forse affrettato?
    ...Non c'era risposta, in effetti. Così, come prima cosa provai almeno l'opzione meno rischiosa. Mi morsi un dito usando i canini, e versai del sangue sul centro del sigillo per vedere se la teoria del moccioso era corretta. La mancanza di reazioni però, sembrava indicare di no.
    Dovevo proprio rischiare, allora... e per quanto l'idea suonasse assurda, dovevo ammettere di essere curioso. Forse stava affiorando quel minimo di senso patriottico per Kiri che avevo sepolto il giorno in cui l'avevo abbandonata.. o forse le idee di quella strega che mi aveva riportato indietro dall'altro mondo, iniziavano a fare presa.
    L'unica cosa certa, era che un attentato di quelle dimensioni non era la solita idiozia di qualche dinamitardo matto. E ne stavano accadendo un pò troppi, in quelle settimane. Se potevo trovare un indizio su chi stesse reggendo i fili... ben venga il rischio.
    Stare fermo ad aspettare qualche altro bastardo venisse a rovinarmi la vita, ormai avevo capito quanto fosse da idioti.

    ..Ma chi me lo fà fare... uff.

    Sibilai quelle parole fra me e me, e dunque concentrai il chakra sulla mano che poi posai sopra al sigillo, osservando eventuali cambiamenti e nel caso di fallimento, studiandone la struttura.
    Quelli che sembravano caratteri in una lingua antica, in effetti suonavano familiari...
    Il bambino nel frattempo era sparito, ma rimasi concentrato sul sigillo in ogni caso. Se avevo attivato qualcosa, di sicuro non volevo farmi cogliere alla sprovvista da esplosioni, richiami, o trappole di qualche tipo.
     
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  6. Fujiko M.
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    E' lui?

    Chiunque avesse disegnato quei simboli sapeva il fatto suo. Non erano minimamente intaccabili. Nè sangue, nè tocco, nè altro di quello che fecero le due comparse riuscì a mutarne il corso. Forse, molto più semplicemente, non si poteva.
    Ma allora qual'era il senso di tali simboli? Ciò che essi restituivano era la chiave di lettura. "Simboli veggenti" venivano chiamati proprio per la loro particolarità di scoprire la fonte del chakra una volta emesso.
    Questa tecnica permetteva di indagare, risalire a chi o cos'era accaduto in un dato luogo.

    Se il bambino voleva individuare dei luoghi dai quali si poteva inviare messaggi di chakra non li avrebbe trovati. Perchè quei luoghi non erano altro che altri Fuuinjutsu applicati ad un corpo mobile, ad una persona.

    Dalla sua posizione d'altezza privilegiata il bambino poteva notare come la distruzione della piazza avesse avuto una certa logica. Vi erano alcune zone più distrutte e lì dovevano cercare. Ma ce l'avrebbero fatta in un minuto?
    Quand'anche vi fossero riusciti l'esito era già stabilito (una cartabomba).

    E ora? Che cos'altro potevano fare? In mano non avevano nulla. Finito tutto lì? La piazza era semideserta. Due persone camminavano a distanze rilevanti senza nemmeno guardarsi; tiravano dritte ignorando persino i due giovani.

    Nei successivi cinque minuti non sarebbe successo niente. Il silenzio totale.

    L'uomo riapparve, da un angolo. Era vestito tutto di nero e si era fermato appena dieci metri più in là della via dalla quale era sbucato. Stava a diversi metri e metri di distanza. Non li degnò di uno sguardo. Li aveva vistì sì, ma non aveva riconosciuto Ryuwhan. Si guardò in giro con fare circospetto cercando qualcosa.
    Sembrava non esserci più niente da vedere o da fare in quel posto. Se ne andò per la stessa via da dov'era arrivato.

    Raggiungerlo non sarebbe stato difficile...dopo cinque minuti d'inseguimento per le vie di Kiri forse era il caso di attuare un piano.

    Ogni volta che erano lì per prenderlo sfuggiva con qualche strano sistema. Sigilli?
    Si stava dirigendo verso la parte est del villaggio, notoriamente una zona poco frequentata dalla gente comune, rinomata per le bettole e per il gioco d'azzardo.

     
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  7. Yami Kaguya
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    - III -

    The Boogey M-
    ...What?





    Sangue?
    No.
    Chakra?
    No.
    Terra?
    No.
    Sputo?
    No.
    Magari con una cartabomba...
    Mh, no, meglio di no. L'inflazione lì era un mostro, avrei speso una fortuna per rifornirmi.
    Non mi rimase dunque che sospirare. Dopo aver gettato di tutto su quel simbolo, mi arresi al fatto di non avere altra scelta che vederlo sparire nel nulla. Non mi voltai nemmeno verso il ragazzino rabbioso, e anzi rimasi a soppesare seriamente l'opzione di andarmene per la mia strada.
    Ma come sempre, appena un povero tizio sfigato provava a liberarsi dalle seccature, qualcosa lo bloccava. E in quel caso, tale "cosa" fu un cartabomba. E ora che aveva fatto? Si era messo a far esplodere le cose dalla frustrazione?

    ...No, sembrava di no. L'esplosione non sembrava essere stata causata dal ragazzino, ma da qualcos'altro. C'erano ancora bombe laggiù? Ma stavamo scherzando?Scusa, ma in questo villaggio la gente sà fare il suo lavoro nel garantire la sicurezza dei cittadini, o lavorano sempre così?Lo ammetto, ero irritato. E parecchio. Irritato da come Kiri si fosse fatta fregare a quel modo, e da come persino dopo un attentato, la zona non fosse sicura. Era questo, il villaggio da cui ero scappato? Era questo, il villaggio che portava il simbolo che per anni avevo temuto come una minaccia alla mia vita? Questo?
    Come scherzo non faceva ridere. Per niente. E scemo io che ci ero cascato.
    Osservare come si era ridotto il mio ex villaggio, per certi versi mi tolse gran parte della curiosità per il ragazzino rabbioso, seppellendola sotto odio per me stesso e irritazione per la situazione in sè. L'idea di andarmene si faceva sempre più forte, ma proprio allora... notai come non fossimo i soli, ad aggirarci là intorno. Due persone casuali, che fissai con la coda dell'occhio per un secondo prima di tornare sul ragazzino rabbioso, che però sembrava privo di idee quanto me.
    Per un attimo pensai di essermi sbagliato sul suo conto, ma per fortuna a distrarmi arrivò qualcos'altro, dopo cinque minuti passati in silenzio da parte mia a fissare il vuoto di quei simboli inutili.
    E tale "qualcos'altro"... era un Uomo Nero. Sul serio. Un Uomo Nero.... Spero tu non mi dica che hai paura dell'Uomo Nero nell'armadio. Mi sà che ne è uscito.Grandioso. Un Uomo Nero girava per Kiri. Qualcuno stava palesemente cercando di prendermi per i fondelli, a quel punto non avevo dubbi. Un Uomo Nero che si guardava in giro sul luogo di un attentato, e ovviamente gli unici imbecilli in giro, eravamo noi. E sempre ovviamente, doveva essere lui a star cancellando i sigilli del ragazzino rabbioso.
    Dunque, immaginai la prossima mossa fosse scontata. Attesi però fosse il ragazzino a muoversi per primo, dopodichè, lo seguii a ruota.

    Il tizio però, non voleva sapere di farsi prendere. Una prima volta, svoltò l'angolo e sparì. Al che, salii sui tetti per dare un'occhiata, e lo ritrovai che si spostava da tutt'altra parte. Ancora, corsi sino ad arrivare sul tetto davanti a lui, e quindi saltai giù per tagliargli la strada ma ovviamente... mi trovai davanti solo il vuoto. Riprovai una terza, una quarta, una quinta... ma evidentemente, stavamo cercando di fare l'impossibile.
    E arrivati ormai alla zona est, dove sembravano esserci sempre meno civili e sempre più persone losche e quindi propense a dare asilo ai criminali, la cosa iniziava davvero a irritarmi.
    .. Dici che possiamo far saltare in aria qualcosa?
    Sai, per attirare qualche aiuto.
    A inseguire Kage Bunshin tutto il giorno, credo che non ne usciamo.
     
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  8. Ryuwhan
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    Ho fatto bene.

    Fallito ogni tentativo di scoprire l'origine di quei simboli, il bambino è costretto a tornare dal grigio perla senza nulla in mano. Anche quest'ultimo non sembra aver avuto successo, ma stranamente produce una peculiare stringa. Stringa che però il senzatetto non comprende; o meglio, non ha argomenti per costruire una risposta appropriata.

    « Non è problema mio. »

    Anche se questa ci pare una risposta piuttosto appropriata. E' vero: non è un suo problema, quello della sicurezza del letamaio. Non è di quello che parla il contratto. Ma questo il grigio perla non può saperlo; ora può soltanto intuire la relazione che intercorre fra il bambino e il letamaio.
    Ryuwhan è in procinto di creare una nuova stringa, probabilmente legata alle sue idee riguardanti la continuazione dell'associazione da poco creatasi fra i due, ma viene preceduto dal grigio perla.
    Ryuwhan non aveva notato alcun "uomo nero", e per qualche istante crediamo che il grigio perla stesse escogitando qualche piano per trarsi dall'associazione. Il bambino però non ha motivo di dubitare, anche perché un indizio vale l'altro in questi momenti bui. Fattosi indicare la direzione, il senzatetto parte ancora una volta con il suo associato.
    Veloci si muovono sui tetti, fra i vicoli del letamaio, allontanandosi dalla distruzione della piazza.
    Fino a che anche il bambino non scorge l'uomo nero. Raggiungerlo è semplice, ma inattesa è la sparizione improvvisa dell'inseguito, tanto che il bambino deve fermarsi per alcuni persistenti secondi ad osservare il punto dove la figura s'era dileguata.

    Più volte vediamo lo stesso scenario già descritto; in alcuni casi è il grigio perla a scorgere per primo l'uomo nero, in altri casi il bambino. Ma a nulla valgono gli sforzi dell'associazione.
    Fino a che il grigio perla non crea la stringa che illumina la mente del senzatetto. Comprendiamo finalmente per quali motivi il fato abbia voluto rendere il grigio perla schiavo del senzatetto per quei pochi minuti.

    Una sola posizione delle mani e una copia perfetta del senzatetto compare parecchi metri più avanti, per poi precedere l'associazione, che ancora cerca la figura dell'uomo nero.
    La copia non si cura di figure umane, ma di simboli, scritte, creazioni anche minuscole che potrebbero aiutare l'associazione nella loro bizzarra missione autoinflitta.
    Quando e se troverà qualcosa, siamo sicuri che, dopo aver studiatone le linee cercando di decifrarne gli effetti, Libererà l'eventuale sigillo.
    La copia rimane entro la distanza massima che gli consenta di non svanire, ma in posizione molto più avanzata, seguendo una direzione generale decifrabile dagli spostamenti dell'uomo nero. Per coprire più campo, la copia a sua volta creea un'ulteriore copia di sé, che procederà in posizione ancora più avanzata, ma con gli stessi compiti della sua creatrice.

    Dunque l'associazione continuerà a seguire e tenere alta l'attenzione dell'uomo nero verso sé stessa. Nel migliore dei casi, un'eventuale imboscata delle copie potrebbe essere una soluzione più che valida.
    Come sempre non possiamo far altro che stare a guardare.
     
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  9. Fujiko M.
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    Fuga

    Raggiungere l'uomo nero sarebbe stato un gioco da ragazzi se solo non avesse saputo usare quei simboli di trasferimento. Le copie del senzatetto lo vedevano chiaramente quando egli scompariva. E persino il suo compagno di Konoha lo vide quando tentò di tagliargli la strada da un tetto.

    Eppure l'uomo sfuggiva. Ma ogni volta che riappariva era sempre meno lontano, causa della limitazione d'uso di quei simboli. Usarne troppi di continuo limitava il raggio d'azione. Ben presto si sarebbe ridotto a sparire e riapparire ad appena cinque metri di distanza, e l'avrebbero visto.
    Le copie erano sufficienti per incastrarlo ma dovevano scendere dai tetti se volevano farlo. Lui si divincolava tra barboni gettati a terra per rallentare gli inseguitori e la nebbia, attraverso i vicoli stretti di Kiri.

    Inconsapevolmente, tutti e tre si stavano avvicinando pericolosamente all'area di competenza dei Tokugawa, un Clan rinomato a Kiri per i suoi famosi assassini.

    Ma quella sera non ce ne sarebbero stati. Non era la serata giusta. La nebbia ammanettava le caviglie rendendo tutta l'atmosfera attorno piuttosto sinistra. Le strade non erano affollate. La maggior parte passava il tempo nella bettola di quartiere meglio conosciuta come la sala d'azzardo più famosa a Kiri. Una vera spina nel fianco dell'Amministrazione kiriana che per un tacito consenso non era mai intervenuta a ripulirla dai loschi furfanti.
    Eppure lì all'interno c'era tanto giro di Ryo da sfamare un ninja per una vita intera.

    L'uomo era là, davanti a loro, a meno di cinque metri che correva scappando, conscio di esser stato scoperto. Cercava rifugio in qualche antro, portone aperto. Un qualsiasi posto per nascondersi, ma non lo trovava.
    Ancora dieci metri e sarebbe sbucato ad una piccolissima piazzola con un pozzo per l'acqua in mezzo.
    Era la piazzetta della sala d'azzardo e a dispetto di tutta la nomea non c'erano indicazioni che lo confermassero. Solo un'insegna di legno marcio, appesa, con una scritta ormai cancellata dal tempo.

    Un uomo incappucciato e avvolto da un pesante mantello vi entrò rivelando per un attimo alcune luci intense negate agli esterni. L'uomo vide la sua via di fuga. Doveva solo superare le due guardie che controllavano ogni ingresso chiedendo di mostrare la somma di Ryo in possesso agli entranti.

    Forse l'uomo aveva un'idea. Poteva simulare quei soldi, entrare e salvarsi. Il bambino sicuramente non l'avrebbero fatto entrare. Ma l'altro? Doveva sbrigarsi o l'avrebbero preso.

     
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  10. Ryuwhan
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    Ignari Incontri.

    Ed era lì, ormai a pochi, pochissimi passi. Non era ancora sicuro che centrasse qualcosa con quello che cercava, era impossibile dirlo, finché non fosse stato interrogato, con ogni mezzo necessario.
    Già, con ogni mezzo necessario. Sappiamo che il senzatetto non si fermerà fino a quando non avrà ottenuto risposte concrete, e da quello che è successo alle precedenti comparse da lui interrogate, sappiamo che anche questa non se la caverà solo con qualche graffio.

    Inseguendo l'ombra, il bambino è costretto ora a balzare giù da un edificio. Atterra con grande maestria in una piazzola con la quale crediamo di aver avuto già a che fare in passato. L'ombra sembra voler cercare rifugio all'interno di uno degli edifici che delimitano la piazzola, ed in pochi attimi ottiene il benestare delle due grosse comparse a guardia dell'entrata. Non comprendiamo quale bisogno ci sia di posizionare due comparse a guardia di quell'edificio incospicuo. Che siano in combutta con L'Ombra? Non è da escludere.

    Ad ogni modo il senzatetto continua senza sosta l'inseguimento, ma come avevamo previsto viene fermato dalle comparse: « Non è un posto per bambini, questo. Soprattutto per orfani squattrinati »
    Il piano dell'ombra ci risulta chiaro, ora: liberarsi di uno degli inseguitori con quel meschino trucco. Il bambino non perde tempo: lascia nell'aria una stringa:

    « Entra »



    Indubbiamente rivolta al grigioperla.
    E nel frattempo svolta l'angolo, sparendo dalla vista.
    Ciò che il grigioperla non vede, è che il bambino muta le proprie fattezze, assumendo quelle della prima persona che gli viene in mente, ed è facile immaginare chi sia.

    thebreaker1107748



    Ed è Lui che ora svolta nuovamente l'angolo, si porta davanti alle due comparse e mostra il suo sacco di denaro. Già perché Ryuwhan è di sicuro un orfano, ma non affatto squattrinato. Il grado da lui raggiunto all'interno di quell'organizzazione chiamata accademia gli dona i benefici pecuniari necessari, e il fatto di non spendere alcun soldo per procurarsi il cibo o un tetto significa che l'unico motivo per il quale egli non getti via il denaro guadagnato è proprio quello che stiamo osservando in questo momento: leva sulle comparse; sia essa corruzione o semplice sfoggio.

    Il grigio perla è probabilmente già all'interno, e ora le comparse a guardia dell'edificio dovranno sicuramente far passare anche l'uomo dai capelli grigi che mostra loro il suo denaro, ignari che si tratta proprio di quel bambino Orfano e Squattrinato.

     
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  11. Yami Kaguya
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    - IV -

    The Disgui-
    ...WHAT?!





    Non avevo grande esperienza di inseguimenti, ma quel tizio era davvero impossibile da prendere. Nemmeno con i rinforzi del Ragazzino Rabbioso, riuscimmo a metterlo alle corde. L'unico risultato fu di rovinare la giornata a dei barboni che vennero prima lanciati verso di noi e quindi lasciati cadere a terra dopo averli schivati.
    Alla fine però, riuscimmo quantomeno a metterlo alle corde a sufficienza da farlo rifugiare in un luogo chiuso. Non poteva certo trasportarsi a caso pure in un locale, che diamine. Kiri era finita, se un tizio simile scorrazzava per il villaggio davvero senza limiti.

    Tuttavia, proprio quando stavamo per inseguirlo dentro a un postaccio che sembrava un bar decadente, fummo bloccati da due tizi all'entrata.
    ...Pedaggio?

    ...C'è un possibile assassino, qui dentro, e stiamo cercando di svolgere un servizio utile. E' proprio necessario? Nemmeno voglio entrarci, qui.

    Non feci in tempo a finire la frase, che un'altra di quelle stringhe comparve a mezz'aria, con un semplice comando da parte del Ragazzino Rabbioso. Non c'era tempo per discutere, uh? Feci spallucce, e annuii verso il mio piccolo amico prima di estrarre il portafogli.

    Se ammazza quacuno, restate qui così vi denuncio per omicidio colposo, cari signori.

    Dati i soldi, li superai sempre più irritato, e dunque iniziai a guardarmi intorno una volta all'interno. Il Ragazzino non era tipo da arrendersi a quel modo, quindi decisi che prima di tutto era meglio aspettare. E difatti non dovetti farlo per molto.
    La tenda dietro di me si spalancò nel giro di un paio di minuti, e una figura alta e dai capelli tirati all'indietro.
    Un volto che si è scolpito a fuoco nella mia memoria, tanto che non appena entra, non riesco a non spalancare gli occhi. Era impossibile. Non poteva essere proprio lì, che probabilità esistevano che accadesse una cosa simile? Zero o anche meno, per quel che mi riguardava, però la realtà mi stava sbattendo in faccia la prova di come stesse succedendo invece.

    ..Tu... Che ci fai qui? Anche Loro sono qui?! Stà succedendo di nuovo!?

    Una domanda sorpresa, una retorica, e una incredula. La seconda era retorica, perchè non immaginavo altro motivo per cui quell'Uomo avrebbe dovuto essere proprio lì. La sua presenza invece, spiegava perfettamente l'abilità nei sigilli dello stronzo che stavamo inseguendo.
    Per un attimo, temetti di aver sbagliato a lasciare Miyori a Konoha. Se quel tizio era uno di loro, se fosse successo di nuovo l'evento che mi aveva fatto incrociare le strade con quel Vecchio... allora la mia vita, stavolta sarebbe stata davvero da buttare nel cesso.
    Stavolta non avrebbero fatto, l'errore di lasciarla in vita se l'avessero presa.
    Lo tirai da parte un attimo, o almeno cercai di farlo. Se lo vedeva, il tizio sì che si sarebbe messo a scappare a gambe levate.

     
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  12. Ryuwhan
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    Ignari Incontri II

    Ma la "missione" viene preso dimenticata, perché il Grigio Perla fa l'unica cosa che avrebbe mai potuto distrarre il senzatetto riconoscere Shuichiro, il Capo. Per la prima volta dalla fatidica notte in cui era stato separato forzatamente dai suoi insegnanti, qualcuno all'infuori della cerchia di assassini e psicopatici centenari sembra conoscere Lui.
    L'ombra nera sembra non avere più importanza, e neppure i simboli, perché ora il bambino è tutto concentrato sulle parole del grigio perla Sono alcuni interminabili istanti quelli che separano la rivelazione dall'alzata di un dito del bambino trasformato:

    Tu conosci Lui? Come? Dov'è Lui adesso? Rispondi.



    Una volta vista l'abilità di Shuichiro, il grigio perla dovrà capire immediatamente che si tratta del bambino trasformato. La coincidenza è davvero incredibie chi avrebbe mai potuto immaginare che il grigio perla conoscesse il Capo, e che facesse squadra con il senzatetto, il suo più riuscito allievo.
    Di certo non si può parlare di altro se non di Fato.


    Continua Qui

    Edited by Ryuwhan - 22/6/2012, 12:45
     
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  13. Mad_Doc Demagol
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    IL nostro Rain sta passeggiando per Kiri, dopo una pioggia che ha lasciato una strana nebbiolina, che copre l'orizzonte come un velo. Rain naturalmente sta cercando l'accademia e

    Vogliamo finirla? Mi sto annoiando! Se non sai dove è l'accademia sta zitto!

    Rain però non bada se lui possa sembrare strano, visto che parla da solo. Ma solo lui sente la voce di un narratore. Forse sa addirittura di non essere reale, ma ciò non ci interessa molto.
     
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  14. Mr Clown
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    Tunz Tunz Tunz



    Saranno state le 6 di mattina, forse poco dopo. Era tardi per Shu Fujimura. Aveva appena finito una notte brava di svaghi e, se si fosse tolto gli immancabili occhiali da sole, le due occhiaie avrebbero mostrato i segni di una stanchezza incredibile. Aveva perso il conto di quanto aveva bevuto, fumato, mangiato e quanto si era trattenuto con diverse ragazze di varie età (probabilmente almeno un paio minorenni). Per non parlare dei due energumeni di Kumo...

    Aveva un andamento ondeggiante, avanzando lentamente lungo una delle vie principali occupando tutto lo spazio disponibile. Era chiaramente identificabile: tra i nugoli di pescatori e mercanti un tipo con i capelli riuniti in due ciocche azzurre che sembravano le corna di un montone, gli occhiali da sole, la catena d'oro al collo, la maglietta in mano (era infatti a petto nudo), i lunghi pantaloni neri sporchi di quello che sembrava vomito e le scarpe verniciate che ormai erano una bianca e una gialla (sempre il suddetto vomito).

    Apparentemente un uomo che aveva fatto troppa festa... oppure che aveva perso una scommessa. O entrambe le cose...

     
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  15. Species 8472
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    6 O'clock in the Morning.
    .. Sunrise ..



    Erano passate già diverse settimane da quando avevo smesso di andare a pesca assieme a nonno Hang, ma il buon vizio di alzarmi presto al mattino non l'avevo abbandonato. Per fare i miei giri, consegnare le mie dispense e quant'altro era l'orario migliore, in giro c'è poca gente e l'aria è sempre troppo fredda perché zanzare e altri animali disturbanti si azzardino a venire fuori a "brucare" con la mia pelle. Quel giorno in particolare stavo stilando alcuni appunti da presentare in un futuro non troppo distante a Shiltar, sempre ammesso che si ricordasse di me dopo il mio viaggio a Suna, quando qualcosa attirò la mia attenzione in mezzo alla strada principale: Qualcuno, o meglio qualcosa visto lo stato di pietà indottomi da quella visione, stava arrancando nemmeno fosse uscito dal ventre di un capodoglio con gli abiti malridotti ed i capelli di un colore talmente cianotico da parere quelli di un morto annegato. - Ma che diavolo, pure al mattino gira sta gente?.. - In evidente stato confusionale quel tizio poteva essere una minaccia (più per se stesso che per gli altri a dire il vero) e intralciare il lavoro delle persone, sospirando misi via il taccuino e la cartelletta di appunti facendoli sparire nella borsa.

    Sebbene mi fossi obbligata a vestire con colori sobri dopo le occhiatacce dei miei superiori, avevo comunque avuto lo sfizio di indossare un completo sportivo composto da una giacca a vento nera con i bottoncini argentati, una gonna a mezza coscia ed un paio di grossi e alti stivali neri come la pece, da cui però si riuscivano ad intravedere, tra il bordo dello stivale e la gonna, un paio di calze arcobaleno che alzavano incuranti la bandiera della libertà opportunamente oppressa dal nero del resto.

    - Scusa.. - Lo abbordai con una posa plastica che uscì dal mio subconscio, mettendomi davanti con le mani puntate sui fianchi. - Posso sapere cosa fa la disgrazia di Kiri in mezzo alla strada all'ora di lavorare? Ti sei persino vomitato addosso, quale è il tuo nome, Cittadino? - Non è che avessi una vera e propria autorità, ma volevo solo togliere dalla strada quel tizio, del resto non c'era molto che una Neo Genin potesse fare per Kiri se non quei compiti di ordinaria amministrazione..

     
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74 replies since 1/11/2008, 17:12   1339 views
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